teoria 1

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SCALA DIATONICA MAGGIORE Per "scala" si intende un insieme di note consonanti, ascendenti o discendenti, ordinate secondo un preciso schema intervallare (struttura intervallare) che ne determina la sonorità. Il termine "diatonica" significa che in una scala maggiore ogni nota deve avere un nome diverso da tutte le altre. Ogni nota della scala viene inoltre chiamata "grado della scala" e numerata con numeri romani, la prima nota della scala prende il nome di "Tonica" (in grassetto) perché dà il nome alla tonalità: II° III° IV° VI° VII° VIII° DO RE MI FA SOL LA SI DO T T S T T T S La struttura intervallare della scala diatonica maggiore, come possiamo vedere, è T T S T T T S. Quest'ordine di intervalli può essere usato per ricavare (o costruire) la scala maggiore in tutte le 12 tonalità date dalla scala cromatica: Scala cromatica S S S S S S S S S S S S DO DO# RE RE# MI FA FA# SOL SOL# LA LA# SI DO (REb) (MIb) (SOLb) (LAb) (SIb) Esempio 1 - Ricavare la scala diatonica maggiore di "Sol": II° III° IV° VI° VII° VIII° SOL LA SI DO RE MI FA# SOL T T S T T T S - Ricavare la scala diatonica maggiore di "Re": II° III° IV° VI° VII° VIII° RE MI FA# SOL LA SI DO# RE T T S T T T S Come possiamo vedere, ogni tonalità presenta un numero di alterazioni diverso dato dalla struttura intervallare T T S T T T S. Il numero di alterazioni di una tonalità può variare da 1 a 7.

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Page 1: Teoria 1

SCALA DIATONICA MAGGIORE Per "scala" si intende un insieme di note consonanti, ascendenti o discendenti, ordinate secondo un preciso schema intervallare (struttura intervallare) che ne determina la sonorità. Il termine "diatonica" significa che in una scala maggiore ogni nota deve avere un nome diverso da tutte le altre. Ogni nota della scala viene inoltre chiamata "grado della scala" e numerata con numeri romani, la prima nota della scala prende il nome di "Tonica" (in grassetto) perché dà il nome alla tonalità:

I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII°

DO RE MI FA SOL LA SI DO T T S T T T S

La struttura intervallare della scala diatonica maggiore, come possiamo vedere, è T T S T T T S. Quest'ordine di intervalli può essere usato per ricavare (o costruire) la scala maggiore in tutte le 12 tonalità date dalla scala cromatica:

Scala cromatica S S S S S S S S S S S S DO DO# RE RE# MI FA FA# SOL SOL# LA LA# SI DO

(REb) (MIb) (SOLb) (LAb) (SIb)

Esempio 1 - Ricavare la scala diatonica maggiore di "Sol":

I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII°

SOL LA SI DO RE MI FA# SOL T T S T T T S

- Ricavare la scala diatonica maggiore di "Re":

I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII°

RE MI FA# SOL LA SI DO# RE T T S T T T S

Come possiamo vedere, ogni tonalità presenta un numero di alterazioni diverso dato dalla struttura intervallare T T S T T T S. Il numero di alterazioni di una tonalità può variare da 1 a 7.

Page 2: Teoria 1

INTERVALLI DELLA SCALA MAGGIORE Premessa - Per intervallo si intende la distanza che separano due note diverse in altezza; - Esistono 5 qualità di intervallo: maggiore (M), minore (m), giusto (G), aumentato (aug) e diminuito (dim); - Per definire un intervallo devo considerare la prima nota come "fondamentale" e la seconda come "grado riferito alla sua fondamentale"; - L'intervallo si definisce in base al grado di appartenenza della scala e alla distanza in toni e semitoni che separano le due note. Gli intervalli si stabiliscono in base alle scale, non solo quelle maggiori ma anche minori, diminuite, esatonali ecc... Vediamo quali sono gli intervalli che vengono generati dalla scala maggiore:

I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII°

DO RE MI FA SOL LA SI DO

G M M G G M M G Ogni intervallo è definito in base alla distanza che ogni grado della scala ha in relazione alla sua fondamentale (DO) e possiamo riassumerli nella tabella seguente: DO - RE Intervallo di 2ª maggiore 1 tono di distanza dalla sua fondamentale DO - MI Intervallo di 3ª maggiore 2 toni di distanza dalla sua fondamentale DO - FA Intervallo di 4ª giusta 2 toni e ½ di distanza dalla sua fondamentale DO - SOL Intervallo di 5ª giusta 3 toni e ½ di distanza dalla sua fondamentale DO - LA Intervallo di 6ª maggiore 4 toni e ½ di distanza dalla sua fondamentale DO - SI Intervallo di 7ª maggiore 5 toni e ½ di distanza dalla sua fondamentale DO - DO Intervallo di 8ª giusta 6 toni di distanza dalla sua fondamentale Riassumendo, per definire un intervallo di terza devo semplicemente "contare" considerando anche la fondamentale. Infatti DO - MI è un intervallo di terza perchè "MI" è il terzo grado di "DO" ecc... Diverso è per la qualità dell'intervallo che varia in base ai semitoni di distanza. Gli altri tipi di intervalli, aumentati e diminuiti, vengono generati modificando le distanze degli intervalli maggiori e giusti. Possiamo vedere un semplice schemino nella tabella seguente:

# AUMENTATI #

GIUSTI MAGGIORI

minori b b DIMINUITI bb

Dalla suddetta tabella riassumiamo che: - Gli intervalli Giusti diventano aumentati se alzati di un semitono e diminuiti se abbassati di un semitono; - Gli intervalli maggiori diventano aumentati se alzati di un semitono, minori se abbassati di un semitono e diminuiti se abbassati di un tono.

Page 3: Teoria 1

SCALA MINORE NATURALE La scala minore naturale nasce dal 6° grado della scala maggiore e viene anche chiamata "relativa" perché utilizza le stesse note ma la Tonica della scala è diversa:

I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII°

LA SI DO RE MI FA SOL LA T S T T S T T

Come possiamo vedere anche la struttura intervallare cambia rispetto alla scala di Do maggiore. Questa diversa disposizione di toni e semitoni ci darà anche una diversa definizione degli intervalli generati su tale scala, vediamo come... Compariamo le due diverse strutture intervallari (Do maggiore e La minore):

I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° DO RE MI FA SOL LA SI DO

T T S T T T S

I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° LA SI DO RE MI FA SOL LA

T S T T S T T Possiamo subito notare delle differenze fra i gradi delle due scale in relazione alla loro fondamentale. Nella scala di La minore tre gradi vengono abbassati di un semitono (3°, 6° e 7°), questa modifica intervallare può essere riassunta nella seguente tabella: LA - SI Intervallo di 2ª maggiore 1 tono di distanza dalla sua fondamentale LA - DO Intervallo di 3ª minore 1 tono e ½ di distanza dalla sua fondamentale LA - RE Intervallo di 4ª giusta 2 toni e ½ di distanza dalla sua fondamentale LA - MI Intervallo di 5ª giusta 3 toni e ½ di distanza dalla sua fondamentale LA - FA Intervallo di 6ª minore 4 toni di distanza dalla sua fondamentale LA - SOL Intervallo di 7ª minore 5 toni di distanza dalla sua fondamentale LA - LA Intervallo di 8ª giusta 6 toni di distanza dalla sua fondamentale Nonostante le due scale utilizzino le stesse note ci sono delle differenze sostanziali fra gli intervalli delle scale stesse dovute alle due diverse strutture intervallari. Questo tipo di analisi servirà quando parleremo dei "Modi" della scala maggiore. Non dobbiamo comunque dimenticare che le due scale generano tonalità diverse in base alla Tonica di riferimento (Do maggiore o La minore) per questo l'utilizzo di queste scale deve essere contestualizzato in base al tappeto armonico di riferimento, ovvero una progressione armonica (o giro di accordi) che ne determina il centro tonale.

Page 4: Teoria 1

ARMONIZZAZIONE DELLA SCALA MAGGIORE Premessa - Melodia : successione di suoni consonanti ascendenti o discendenti suonati singolarmente; - Armonia : insieme di suoni consonanti suonati contemporaneamente. Il termine "armonizzare" significa sovrapporre più voci (suoni o note) da suonare contemporaneamente. L'armonizzazione più comune viene eseguita utilizzando intervalli di terza e viene usata prevalentemente per costruire degli accordi sulle principali scale (maggiore, minore, minore armonica, minore melodica). Per costruire un accordo abbiamo bisogno di sovrapporre almeno due intervalli di terza per ogni nota di una scala, i gruppi di note così formati si chiamano "triadi". Vediamo nello specifico come armonizzare la scala diatonica maggiore di Do:

Grado I° II° III° IV° V° VI° VII° Fondamentale DO RE MI FA SOL LA SI

3ª MI FA SOL LA SI DO RE 5ª SOL LA SI DO RE MI FA

Per ogni grado della scala abbiamo sovrapposto due intervalli di terza, ottenendo così delle triadi formate da Fondamentale, 3ª e 5ª. Nello specifico vediamo cosa rappresentano:

• Fondamentale: nota che dà il nome all'accordo generato; • 3ª: nota che determina la qualità dell'accordo (maggiore o minore) in base alla

distanza che la separa dalla sua fondamentale; • 5ª: nota che rafforza la triade e che determina se l'accordo è aumentato o diminuito

in base alla distanza che la separa dalla sua fondamentale in relazione con la 3ª. Analizzando le distanze tra le note di ogni triade, notiamo che si differenziano in tre diverse tipologie di accordi, maggiore, minore e diminuita:

• Triade maggiore : caratterizzata da Fondamentale, 3ª maggiore e 5ª Giusta (I°, IV° e V°);

• Triade minore : caratterizzata da Fondamentale, 3ª minore e 5ª Giusta (II°, III° e VI°);

• Triade diminuita : caratterizzata da Fondamentale, 3ª minore e 5ª diminuita (VII°); Esiste una quarta tipologia di triade, cioè la triade aumentata ma al momento non ci interessa... Riassumiamo brevemente:

• Un intervallo di terza è maggiore quando dista 2 toni dalla sua fondamentale e minore quando dista 1 tono e mezzo;

• Un intervallo di quinta è Giusto quando dista 3 toni e mezzo dalla sua fondamentale e diminuito quando dista 3 toni dalla sua fondamentale.

Page 5: Teoria 1

La costruzione degli accordi sulla scala maggiore è riportata di seguito:

I° II° III° IV° V° VI° VII° Nome DO RE MI FA SOL LA SI Qualità maggiore minore minore maggiore maggiore minore diminuito Sigla Do Remin Mimin Fa Sol Lamin Sidim

Possiamo anche trascrivere schematicamente la serie di accordi generati con i numeri romani:

I° II°min III°min IV°

V° VI°min VII°dim

Questa armonizzazione è valida per ogni scala maggiore, possiamo quindi concludere che la scala maggiore di Re avrà i seguenti accordi: Scala di Re maggiore : Re, Mi, Fa#, Sol, La, Si, Do#; Accordi di Re maggiore : Re, Mimin, Fa#min, Sol, La, Simin, Do#dim. Anche la scala minore relativa avrà gli stessi accordi ma in ordine diverso:

I° II° III° IV° V° VI° VII° Nome LA SI DO RE MI FA SOL Qualità minore diminuito maggiore minore minore maggiore Maggiore Sigla La Sidim Do Remin Mimin Fa Sol

Questi accordi generano anche un altro concetto fondamentale, la "Tonalità". Quando per esempio diciamo che un certo brano è in tonalità di Re maggiore significa che le melodie di quel brano sono tutte costruite utilizzando la scala di Re maggiore e gli accordi del brano sono armonizzati su tale scala.

TONALITA' RELATIVE Per tonalità relative, come abbiamo già visto, si intende due tonalità che hanno tonica differente ma utilizzano le stesse note. E' l'esempio pratico di Do maggiore e La minore, tutte e due le tonalità hanno le stesse note ma la loro tonica è differente. Per visualizzare sullo strumento le due toniche possiamo avvalerci del seguente sistema: Per trovare la tonica minore avendo quella maggiore, scendo di 1 tono e mezzo; Per trovare la tonica maggiore avendo quella minore, salgo di 1 tono e mezzo. Es.

• Re - Simin • Fa - Remin • Sol - Mimin • Do#min - Mi • Solmin - Sib

Un altro aspetto fondamentale della relatività fra scale è che devono essere contestualizzate con giri armonici utilizzando gli accordi delle due tonalità.

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Provare a suonare la scala di Do maggiore (o La minore, che dir si voglia...) sulle seguenti progressioni armoniche: - ||: Do | Fa | Lamin | Fa :|| - ||: Remin | Fa | Do | Sol :|| Do || - ||: Lamin | Sol | Remin | Fa :|| - ||: Fa | Sol | Fa | Lamin :|| Sentiremo che alcune delle progressioni sopra riportate ci faranno notare di più la tonalità maggiore, altre la tonalità minore. Questo significa contestualizzare una melodia, senza un tappeto armonico ogni melodia è fine a se stessa e non ha carattere o senso logico, una composizione acquista senso musicale solo quando inseriamo degli accordi a supporto della melodia.