touring 02 / 2011 italiano

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Il giornale della mobilità Seggiolini per bambini Un test comparativo del TCS su nove auto familiari 17 Viaggi in bicicletta col TCS Itinerari turistici sui pedali e in comodo pullman 28 Test della Auris 1.8 HSD La prima ibrida Toyota prodotta su larga scala 20 Concorso: in palio un quadro di una corsa automobilistica del passato 37 Una costante minaccia sull’arco alpino L’uomo che spara alle valanghe 4 Infrazioni della circolazione Chi non mantiene la distanza paga 11 Viaggio dei lettori in Croazia Bellezze e sapori di Istria e Dalmazia 24 27 gennaio 2011 touring 2 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

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Il giornale della mobilità, edizione del 27 gennaio 2011

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Il giornale della mobilità

Seggiolini per bambiniUn test comparativo del TCSsu nove auto familiari 17

Viaggi in bicicletta col TCSItinerari turistici sui pedalie in comodo pullman 28

Test della Auris 1.8 HSDLa prima ibrida Toyotaprodotta su larga scala 20

Concorso: in palio un quadro di una corsa automobilistica del passato 37

Una costante minaccia sull’arco alpino

L’uomo che sparaalle valanghe 4

Infrazioni della circolazione

Chi non mantienela distanza paga 11

Viaggio dei lettori in Croazia

Bellezze e sapori diIstria e Dalmazia 24

27 gennaio 2011 touring 2www.touring.ch GAA 1214 Vernier

27 gennaio 2011 | touring 2 | editoriale e sommario 3

Le esperienze dei Ländern tedeschi conle zone ambientali sono piuttosto nega-tive, perché i costi amministrativi e dipersonale sono molto alti ed i controllipossono venir eseguiti in modo soltantosaltuario. Ma nonostante questa cattivaesperienza nel paese vicino, il modelloha rischiato di venire introdotto anchein Svizzera. Infatti, alcuni cantoni comeGinevra o il Ticino volevano dalla Confe-derazione delle basi legali per potercreare le zone ambientali anche qui danoi. Il precedente ministro dei trasportiMoritz Leuenberger aveva ripreso rapi-damente l’idea, inviando il progetto inconsultazione. Adesso la sua succedi-trice Doris Leuthard ha tirato il freno,non ne vuole più sapere dell’idea dellezone ambientali.

Questa decisione dà ragione anche alTCS. E dimostra in modo inequivocabilequanto è importante un club della mobi-lità attivo, che si batte con forza a favo-re degli interessi dei propri soci. Infatti,il TCS si è schierato sin dall’inizio aper-tamente contro le zone ambientali, conla motivazione che le procedure ammi-nistrative per l’introduzione delle zonericadevano chiaramente sulle spalle de-gli utenti. Inoltre, secondo il TCS le zoneambientali sarebbero state antisociali;oltretutto norme più severe sui gas discarico delle automobili non avrebberoportato ad una sostanziale diminuzione

delle emissioni nocive. Considerato tuttociò, il Datec ha preso una giusta deci-sione. Felix Maurhofer, caporedattore

Le zone ambientalispariscono daltavolo politico

Foto di copertinaAutore: Fabian Unternährer

primo piano4 Pericolo di valanghe

Come proteggono dal pericolo biancostrade e ferrovie nella Lötschental.

società e mobilità9 Aeroporti regionali

Sempre più frequentati Lugano-Agno,Berna-Belp, Sion e Altenrhein.

9 Il consulenteTruffe all’assicurazione.

11 Mantenere la distanza di sicurezzaViaggiando in autostrada occorrerispettare la distanza tra i veicoli.

15 Barometro congiunturaleIn netto aumento le vendite diautomobili nuove in Svizzera.

test e tecnica17 Trasporto bambini in auto

Test TCS di idoneità dei seggiolinisu nove veicoli familiari.

19 Primo crash-test su auto elettricaBuoni risultati per la Mitsubishii-Miev in un test speciale del TCS.

20 Test della Toyota Auris 1.8 HSDQuesta ibrida giapponese si rivelaideale per la città.

Prove su strada23 Audi A1 1.6 TDI23 Opel Astra Sports Tourer

Al momento attuale per identificare i proprietari di un veicolo tramite la targa basta fareuna ricerca sui siti Internet di molte amministrazioni cantonali. Una situazione che ilConsiglio federale vuole cambiare. Infatti, sta mettendo a punto una modifica di legge chestabilisce l’obbligo di una richiesta scritta e motivata per aver accesso a dati personali.

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viaggi e tempo libero24 Viaggio dei lettori in Croazia

Attraverso Istria e Dalmazia su unpullman di lusso tra sapori e profumi.

28 Vacanze ciclistiche con il TCSNuovi viaggi accompagnati in bici.

30 Settore paralberghieroAnche Camping TCS nella nuovaassociazione mantello.

31 Soggiornare a DavosDormire nello stesso letto dei grandipresenti al Forum economico.

club e soci33 Auto d’occasione

I centri tecnici del TCS controllanolo stato dei veicoli di seconda mano.

33 Amici delle oldtimerVarie manifestazioni pergli appassionati dei veicoli d’epoca.

35 Il puntoIl presidente centrale del TCS sullatassazione per i pendolari in auto.

38 l’incontroErnst Wyrsch, direttore d’albergoa Davos.

35 prezzi e contatti TCS37 forum, il concorso, impressum

sommario

Proteggere gli automobilisti dai curiosi

4 primo piano | touring 2 | 27 gennaio 2011

Un innamorato dell’alta montagna

Figura emblematica della Lötschental, Pius Henzen è il presidente dellacommissione delle valanghe nonché guida alpina. La sua missione di ren-dere sicure le piste da sci e le zone abitate è remunerata su base oraria,ne derivano importanti oscillazioni del tempo di lavoro in funzione delleesigenze specifiche: in occasione dell’inverno molto innevato del 1999,ha per esempio lavorato senza interruzioni durante due intere settimaneconsecutive.

È inoltre obbligato a seguire ogni anno dei corsi di perfezionamento perguide alpine e specialisti di valanghe, in particolare nel delicato settoredella padronanza degli esplosivi. Insegna anche in alcuni corsi propostidall’associazione mantello Funivie svizzere. Inoltre, offre i suoi servizi co-me guida alpina ai turisti residenti all’hotel Fafleralp, situato all’estremitàdella vallata. Pius Henzen si definisce «un vero Lötschentaler», un’iden-tità che riafferma scolpendo le celebri maschere di carnevale. jop

›Portale nord del tunnel del Lötschberg, ilvillaggio di Kandersteg si estende sopra unvasto altopiano aperto su un’ampia valle.Sul versante sud della galleria, il piccolocentro vallesano di Goppenstein è strettotra due vertiginose pareti montuose chelasciano solo un angusto passaggio allastrada e ai binari del treno. Dei ghiacciolisono attaccati alla parete rocciosa come altetto di un chalet, non appena la neve sideposita sul versante a strapiombo iniziagià a scricchiolare. Sull’altro lato, un largocorridoio per le valanghe sventra la monta-gna dall’alto al basso. Per proteggere le viedi comunicazione, vengono erette vere eproprie «dighe», costituite da monumentalibarriere metalliche. Queste opere che pun-teggiano il paesaggio non sono davverosuperflue per tentare di contenere le forzedella natura: «È già successo di avere finoa sette valanghe in una sola giornata – spie-ga Pius Henzen –. Numerosi corridoi posso-no cedere in modo indipendente».

Episodi drammatici | In veste di capodella commissione delle valanghe dellaLötschental, Pius Henzen dirige i lavori dimessa in sicurezza del comprensorio scii-

In lotta controil pericolo biancoLe valanghe non minacciano soltanto le piste da sci,ma mettono in pericolo anche le strade e le linee del treno,che possono essere interrotte o danneggiate. NellaLötschental (VS) ci si mobilita per affrontare il pericolo.

stico, delle abitazioni, di strade e ferrovie.Tre compiti che vanno di pari passo, in unavalle incassata dove i centri abitati sonodisposti sui fianchi della montagna, sor-montati dalle piste da sci. Le sciagure delpassato ha insegnato alla popolazione chenon era al riparo da una valanga partita1600 metri più in alto, sulle alture diHockenhorn: nel 1951, era rimasta sepoltaun’intera casa, causando la morte di unafamiglia di cinque persone – soltanto unneonato era sopravissuto; nel 1981 era sta-ta devastata una falegnameria; mentre il1999 ha marchiato la memoria collettivaper le cospicue nevicate che hanno provo-cato all’incirca 300 valanghe.

Forza dirompente | Per prevenire questeminacce sono state interrate in galleria di-verse strade, predisposti passaggi pedonalisotterranei ed eretti ponti sotto i quali siincanalano le valanghe. Se però le automo-bili sono così – più o meno – preservate dal-la neve, non lo sono dal formidabile sposta-mento d’aria sollevato dalle slavine: «Unavalanga può raggiungere i 300 km/h – pre-

continua a pagina 6

Un dispositivo che permette di lanciareesplosivi contro la montagna.

27 gennaio 2011 | touring 2 | primo piano 5

La messa in sicurezza delle piste di sci, delle vie di comunicazione e delle abitazioni della Lötschental esige che si provochino artificialmente le valanghe.

Un proiettile esplosivo utilizzato da Pius Henzen per scatenare valanghe.Gran conoscitore della materia, padroneggia gli esplosivi alla perfezione.

Il Gazex: questa istallazione funziona tramite un gas trasportatonelle condotte, che lo fanno detonare a distanza.

6 primo piano | touring 2 | 27 gennaio 2011

continua da pagina 4

cisa Pius Henzen –. Essa può produrre unsoffio capace di proiettare un veicolo fuoristrada, perfino un camion». Una prova sup-plementare, se ce ne fosse bisogno, che iprovvedimenti edili non garantiscono unasicurezza assoluta.

Comando a distanza | Anticipare, que-sta è la regola d’oro che anima Pius Henzen.Dall’inizio della stagione, egli procede adosservazioni minuziose e regolari del man-to nevoso. Studiando la composizione deglistrati successivi, è perfino in grado di valu-tare la probabilità di valanghe. Fattori qua-li la quantità delle precipitazioni, la com-pattezza della superficie o l’orientamentodei venti sono essenziali per una correttavalutazione della situazione: «Con una buo-na struttura delle coltri nevose, la situazio-ne è sotto controllo fino a 40 cm. Ma conuna cattiva struttura, bisogna interveniregià a partire dai 20 cm».

In circostanze del genere, è all’alba chebisogna agire: Pius Henzen si reca sulle al-ture di Hockenhorn, a 3100 metri di quota,dove si trovano le istallazioni fisse per pro-vocare le valanghe, ossia una quindicina didispositivo comandati a distanza tramitecomputer. Alcuni lanciano degli esplosivi

nella neve, altri li fanno detonare a 1,5 me-tri dal suolo, accrescendo l’ampiezza dellavalanga. Un terzo tipo di apparecchio, ilGazex, provoca esplosioni partendo da unamiscela di gas circolante nelle condutture.E per i suoi interventi localizzati, Pius Hen-zen fa ricorso a esplosivi manipolati a ma-no. E quando la situazione diventa moltotesa, si raggiungono le cime in elicottero esi lanciano gli esplosivi in volo. Tutto deveessere concluso per l’arrivo dei primi scia-tori alle 9 del mattino, ciò che lascia pocotempo agli specialisti: «Si crede spesso chesi potrebbe lavorare di notte – sottolineaPius Henzen –. Ma è impossibile perchédobbiamo verificare visivamente che l’inte-ra valanga sia realmente scesa».

Blocchi di ghiaccio | Confrontato in per-manenza alle sfide della natura, per gestirele situazioni critiche Pius Henzen si appellaalla propria esperienza di montanaro e alsuo istinto. Si appoggia anche sul registroinformatico delle valanghe, una vasta ban-ca dati grazie alla quale si può stabilire deiparalleli con situazioni già vissute: «Preve-dere le valanghe è più facile di 20 anni fa.Tuttavia, altri pericoli hanno fatto la loroapparizione, come i blocchi di ghiaccioche si staccano dal ghiacciaio in manieraimprevedibile».

A Goppenstein (sin.) sono state erette impressionanti barriere antivalanghe. Edificati ai lati della montagna, i villaggi della Lötschentaldevono premunirsi contro le slavine (in alto a destra). Per proteggere le strade, sono state costruite alcune gallerie (in basso).

Al volante della sua minuta Subaru Im-preza – che non scambierebbe per nulla almondo contro uno di quei 4�4 sovradimen-sionati che affollano le città –, Pius Henzennon ha finito di mappare ogni angolo remo-to della Lötschental alla ricerca dei capriccidi Madre Natura. E l’arrivo delle belle gior-nate non farà ancora scoccare l’ora del suoriposo, perché altri pericoli si profilano.Inondazioni e frane aumentano in frequen-za e intensità. Nel 2008 una gigantesca co-lata di fango ha lambito il villaggio di Ried,provocando danni agli edifici. Per impedireche tale fenomeno si ripeti, è stata costruitauna «diga» e scavata una larga trincea nellamontagna allo scopo di canalizzare il fangolontano dalle zone abitate.

Affascinante mistero | Ma qualsiasi co-sa si intraprenda, resterà sempre una partedi ignoto: «Anche se si lascia in parte deci-frare, la natura conserverà sempre il suosegreto – confida Pius Henzen –. Questo mi-stero mi affascina». Da qui si comprendemeglio perché pone l’umiltà e la fiducia inDio come chiave di volta del suo lavoro.‹

Jacques-Olivier Pidoux

Info TouringPer saperne di più sul tema digitate l’indirizzowww.slf.ch, il sito Internet dell’Istituto per lostudio delle valanghe di Davos.

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venerdi, 20.00h

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BasileaSt. Jakobshalle

27 gennaio 2011 | touring 2 | società e mobilità 9

L’autore è giornalista giudiziarioaccreditato presso il Tribunale federale.

Ci sono nostri concittadini che fannodella truffa all’assicurazione un vero eproprio sport. A molti furbi il colpo rie-sce. L’Associazione svizzera d’assicura-zioni stima che in Svizzera circa il 10%degli indennizzi sia ottenuto in manieratruffaldina. Ma le assicurazioni non re-stano con le mani in mano e scopronoun numero crescente di irregolarità.Una recente sentenza del Tribunale fe-derale ci mostra come un automobilistaha tentato di imbrogliare l’assicurazio-ne e in che modo è stato punito.Nel giugno 2006 il conducente aveva

sporto denuncia contro ignoti facendocredere alle autorità che il suo veicoloparcheggiato fosse stato danneggiatoda un secondo veicolo sconosciuto. Vi-sto il genere di danno, entrava in lineadi conto unicamente il contatto con unautocarro. Indagini più approfonditesvolte dalla polizia scientifica della cittàdi Zurigo rivelarono tuttavia che il dan-no era stato causato al veicolo in corsadall’impatto con un tipo di guardrailcomunemente in uso. Le immagini deldanno – graffi orizzontali poco profondie 4 o 5 rilievi sovrapposti – non forniva-no infatti alcun indizio di impatto con unaltro veicolo.Per questo motivo, il tribunale canto-

nale di seconda istanza ha concluso cheil danno non era stato causato da uncontatto con un altro automezzo, bensìdall’urto con un guardrail di acciaioinossidabile. L’automobilista è pertantostato condannato ad una pena pecunia-ria sospesa di 4500 franchi e ad unamulta di 500 franchi per sviamento del-la giustizia e tentata truffa.Il condannato si è rivolto al Tribunale

federale per chiedere la sua assoluzio-ne, ma la corte di Losanna gli ha confer-mato il verdetto precedente (sentenza6B_363/2010).

il consulenteUrs-Peter Inderbitzin

Truffarel’assicurazione nonè una bagattella

› In genere, chi vola in aereo dalla Svizzeradecolla e atterra sulle piste di Zurigo, Gine-vra o Basilea: stando all’Ufficio federaledell’aviazione civile (UFAC), nel 2009 suglioltre 37 milioni di passeggeri, 22 sono statiregistrati a Kloten, 11 a Cointrin e 3,8 al-l’EuroAirport. Non ci si deve però dimenti-care che gli scali di nicchia giocano unruolo importante a livello regionale, anchequando sono al servizio di solo 326000 pas-seggeri. I loro atout: vicinanza, parcheggiosemplice, velocità del check-in.

Berna ridecolla | Recentemente l’aero-porto della capitale campeggiava sui gior-nali perché una compagnia charter localeera stata sostituita con Helvetic Airwaysche, con il suo Fokker 100 (100 posti), a par-tire dal piano di volo estivo collegherànumerose destinazioni di vacanza nell’areadel Mediterraneo, tra cui addirittura Creta.La novità ha attirato altre agenzie di viaggiche ora presentano nuove offerte da Berna.La SkyWork Airlines decolla con il Dash-8(72 posti) e il Dornier 328 (31 posti) e offreora collegamenti di linea tra l’altro versoLondra, Berlino, Amburgo, Rotterdam eBarcellona. Sono già in servizio i tre voligiornalieri verso Monaco con Cirrus-Airli-

nes (Dornier 328). Air France vola due volteal giorno da Berna a Parigi-Orly e ritorno(ATR-42, 48 posti). Il tempo dirà poi se que-sto sviluppo sorprendente si consoliderà. Atutto ciò si aggiungono i voli dall’Inghilter-ra per i weekend sugli sci.

Lugano in testa | Anche se Agno havissuto tempi migliori con Crossair, poi as-sorbita in Swiss, lo scalo ticinese detiene ilprimo posto nella classifica degli aeroportiregionali con 167000 passeggeri (Berna:107000). Oltre ai charter estivi, offre quattrovoli Suiss al giorno su Zurigo (Darwin, Saab2000 da 50 posti), due per Ginevra (Darwin/Flybaboo) e due per Roma (Darwin). Sion(1339) può vantarsi solo di charter invernali(Snowjet, Jumbolino, 80 posti) da Londra,inoltre Air Glacier in estate vola con unBeechcraft Super King (8 passeggeri) piùvolte la settimana verso Corsica e Sarde-gna. A San Gallo (73279, con charter estivi)la pista si fa sempre più stretta: sullo scaloprivato di Altenrhein atterra e decolla lacompagnia austriaca AUA tre volte al gior-no per collegare Vienna (Dash-8). Ben pre-sto, la nuova «Peoples Vienne Line» si vedràsu questa pista con un Embraer 170 (72posti)… salvo intoppi.‹ Heinz W. Müller

Spiccare il volo dauno scalo regionaleNon deve essere per forza Zurigo, Ginevra o Basilea: purealcuni scali regionali, come Lugano, offrono una (benchélimitata) scelta di collegamenti di linea e voli charter.

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Gli aeroporti regionali riprendono quota: Altenrhein fa le cose in grande con l’Embraer 170.

42 Ressort touring 13 9. August 2007

Nepal: trekking Annapurna in lodgeCon vista sugli imponenti Ottomila

10° giorno: attraverso foreste, passandoper campi coltivati fino a Ghandrunk11° giorno: proseguimento fino a Banthanti,splendida vista sull’Annapurna Sud12° giorno: attraverso boschi di rododendrisi arriva a Ghorepani (2880 m)13° giorno: trekking fino a Naypul, viaggiodi rientro a Pokhara14° giorno: viaggio in minibus per Kathman-du, visita della città15° giorno: tempo a disposizione per visita-re la metropoli Kathmandu, volo di rientro16° giorno: arrivo a Zurigo

Date:13–28 novembre 2011

9–24 aprile 201211–26 novembre 2012

Condizioni:Per escursionisti allenati, in forma per arram-picare per circa 6 ore. Non sono necessariespecifiche conoscenze alpinistiche.

Offerta esclusiva TCS:Fr. 4200.– prezzo speciale TCS(prezzo normale Fr. 4490.–)Fr. 470.– tasse aeroportuali e carburante

Le nostre prestazioni:– confortevole trekking in lodge di 16 giorni– trekking con guide alpine svizzere– gruppi di 10-16 partecipanti– voli Svizzera-Kathmandu e ritorno e volo in-

terno per Pokhara– tutti i trasferimenti sul posto– trekking tutto compreso (pensione comple-

ta, trasporto bagagli, permesso di trekking,tassa per il parco nazionale, squadra disherpa)

– evento informativo: 8 maggio e 25 settem-bre ad Altdorf.

Al Campo base dell’Annapurna 1Il nostro Base Camp Trekking ci porta alle pen-dici dell‘Annapurna I (8091 m), una delle mon-tagne più alte del mondo. Il trekking si snodaai piedi di vette maestose, senza tuttavia maisuperare i 4130 m di altitudine. La sera ci siferma in piccoli villaggi e si pernotta in como-de lodge – tutto sommato, un trekking confor-tevole. Qui le montagne sono più spettacolarie imponenti delle nostre Alpi; entrare in con-tatto con la popolazione indigena è di sicuroancora possibile.

Programma:1°-2° giorno: volo Zurigo–Bangkok–Kathmandu, visita di Kathmandu3° giorno: volo per Pokhara con vista sugliOttomila Manaslu e Annapurna4° giorno: trekking sul versante sud delmassiccio Modi Khola fino a Landrung5° giorno: attraverso foreste di bambù fino aChomrong, vista sul Machhapuchhare6° giorno: spettacolare trekking fino all‘HotelHimalaya7° giorno: circuito nell’area protetta dell’An-napurna, Machhapuchhare Base Camp8° giorno: all’Annapurna Base Camp(4130 m) e proseguimento fino a Dovan9° giorno: discesa al fiume Kali Gandaki, attra-verso il passo Modi Khola per Machhapuchhare

Tagliando d’iscrizione trekking Nepal-Annapurna Lodge

� Vi prego di inviarmi il programma dettagliato.

� Mi iscrivo per la seguente data:

Cognome Nome

Via CAP/Località

Telefono Cellulare

E-mail Firma

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Inviare a:Bergschule Uri, Casella postale6490 Andermatt, telefono 041 872 09 00fax 041 872 09 [email protected]

Trovate il nostro programma di dettaglio su:www.bergschule-uri.ch/annapurna

27 gennaio 2011 | touring 2 | società e mobilità 11

Distanze tra i veicoli troppo corte vengono punite dalla polizia. Chi rispetta «la regola dei due secondi» non ha nulla da temere.

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›480 franchi di multa e il ritiro della paten-te per tre mesi: al TCS regolarmente si ri-volgono i soci che vengono puniti per averinfranto la norma della distanza di sicurez-za in autostrada. Le multe oscillano tra unminimo di 300 franchi e un massimo didiverse migliaia di franchi, a seconda del-l’infrazione e della situazione finanziariadel conducente. A ciò si aggiunge il ritirodella patente. Rimanere appiccicato al pa-raurti di chi ci precede è solo una scortesia?Assolutamente no: una distanza troppo esi-gua dal veicolo che ci precede è una dellecause più frequenti d’incidenti.

Stando all’Ufficio federale di statistica,nel 2009 in Svizzera sono stati registrati2444 incidenti stradali a causa di una vici-nanza eccessiva tra veicoli. Una cifra checorrisponde all’11,9 percento di tutti gliincidenti sulle strade elvetiche. Di questi,otto hanno avuto esito mortale, 242 conlesioni gravi e 2194 con ferite leggere. Gliincidenti in questione dunque provocanosoprattutto feriti leggeri. L’Ufficio preven-zione infortuni (upi) ha rilevato che il 20percento delle vittime soffre di lesioni al

collo e alla spina dorsale. Stando all’Ordi-nanza sulle norme della circolazione stra-dale (ONC) «Quando i veicoli si susseguono,il conducente deve osservare una distanzasufficiente dal veicolo che lo precede al finedi potersi fermare per tempo in caso difrenata inattesa». Relativamente alla di-stanza, il Tribunale federale indica la rego-la d’oro del «mezzo tachimetro in metri»(corrisponde a 1,8 secondi) e dei «due secon-di». Mantenerla non è sempre così sempli-ce. Proprio sull’autostrada capita spessoche i veicoli in fase di sorpasso si inserisca-no negli spazi tra due auto.

Sorveglianza video | Solo un terzo deiCantoni elvetici punisce il mancato rispettodella distanza di sicurezza sulle autostradee sulle strade cantonali. Il ventaglio deimezzi impiegati vanno dalla semplice os-servazione visiva di ciò che succede sullastrada, attraverso una pattuglia di polizia,sino alla registrazione video. Le poliziecantonali di Zurigo e Berna conducono dueo tre volte all’anno delle azioni mirate sultema «Mantenere la distanza, spingere e

guidare a destra». Gli agenti ticinesi e gine-vrini controllano regolarmente la distanza.«Molte persone non si rendono conto diguidare troppo vicini in colonna», affermaFrank Rüfenacht, direttore della sezionetraffico della polizia cantonale di Berna.‹

Nadia Rambaldi

Mantenete la distanza!La «regola dei due secondi» applicata alla distanza da tenere tra i veicoli quandosi circola incolonnati, dà sicurezza ed evita di subire multe salate e ritiri di patente.

Decisioni del tribunale

In Svizzera non è stata sviluppata unagiurisprudenza sulle regole generali chedeterminano quale distanza rappre-senta un’infrazione leggera o gravedelle norme della circolazione. «L’entitàdella multa o la durata del ritiro dellapatente vengono fissate dai tribunali inbase al quadro offerto dal codice pe-nale», spiega il portavoce dell’UstraThomas Rohrbach. L’entità delle multeoscilla tra un minimo di 300 franchi e unmassimo di diverse migliaia di franchi.Inoltre, può essere ritirata la licenza dicondurre. nr

12 società e mobilità | touring 2 | 27 gennaio 2011

›È tornato il periodo adatto per una visitaall’autolavaggio: quando la neve si sciogliee il colore del veicolo non è ormai più rico-noscibile, comincia il pellegrinaggio agliimpianti di lavaggio, almeno per coloro checi tengono ad avere veicoli impeccabili. Op-pure si rimboccano le maniche e fanno dasé, anche se in inverno è un lavoro piuttostoarduo. In tutti i casi, le bolle di sapone chefanno risplendere la carrozzeria nascono inun quartiere industriale di Zollikofen (BE).Qui si trova la sede del leader del mercato,la Riwax-Chemie SA. L’ex azienda familiareproduce per molti venditori al dettaglio,negozi delle stazioni di benzina e grandi di-stributori, sia shampoo per telai che un as-sortimento completo di prodotti per la curadell’auto. Stando alle informazioni fornitedall’azienda, Riwax «è il terzo maggior fab-bricante di prodotti per la lucidatura inEuropa». In inverno naturalmente i più ri-chiesti sono gli antigelo e i prodotti per itergicristalli. Chi è stato avveduto, ha trat-tato il proprio veicolo prima dell’arrivo delfreddo con tutti i prodotti di lucidatura, chiinvece non l’ha fatto, deve recuperare inprimavera per ridare splendore alla lamiera.

Un occhio all’ambiente | «Chi si prendecura della propria auto mantiene più a lun-go il suo valore in vista di un’eventuale ven-dita», afferma con il tono di chi se ne inten-

de Lorenz Harzenmoser, uomo dalle milleidee che dal 1997 guida l’azienda con 52 di-pendenti. Assieme al suo team, Harzenmo-ser sperimenta in laboratorio sempre nuoviprodotti e miglioramenti. E nel far ciò tienein alta considerazione anche la protezionedell’ambiente nel produrre 5500 tonnellatedi prodotti. «Vogliamo ridurre al minimo laquantità di sostanze chimiche nei nostriprodotti», spiega il direttore di Riwax. Inquesto modo, può convincere gli acquirentiche in inverno non ha senso regolare illiquido per i tergicristalli a meno 20 gradi.«Meno dieci gradi è assolutamente suffi-ciente», sostiene Harzenmoser.

Riguardo ai nuovi prodotti di cura fab-bricati sulla base delle nanotecnologie èpiuttosto scettico: «Non si sa ancora quali

Lavaggio a 360 gradiUn’auto tirata a lucido è il prodotto dell’attività di Riwax. L’azienda bernese, leaderdel settore, ha tra i clienti grandi distributori e l’industria nautica ed aeronautica.

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I consigli del capo

Il direttore della Riwax, Lorenz Harzen-moser, ha pronti alcuni consigli persuperare indenni la stagione invernale.Nel periodo delle lunghe notti un pro-blema è costituito dai finestrini che de-vono garantire una visuale impeccabile.A questo fine, devono essere liberati dasporcizia e residui (olio, fuliggine ecc.)altrimenti rimangono unti. I finestrini ininverno dovrebbero venire disgelati conun apposito spray. I raschietti, infatti,possono danneggiare il vetro e nonsempre puliscono in modo ottimale.Quando le temperature calano sotto lozero, i tergicristalli devono restare sol-levati, altrimenti la gomma gelandorischia di danneggiarsi. Nel caso di con-dizioni con fanghiglia è necessario puli-re ogni tanto la gomma dei tergicristallicon uno straccio umido. tg

Lorenz Harzenmoser nel laboratorio dove vengono sviluppati nuovi prodotti. Da qui provienela merce esposta (in basso a destra). A sinistra: il nastro per l’imbottigliamento automatico.

possano essere le conseguenze a lungo ter-mine delle micro particelle sull’essere uma-no». Il proprietario di Riwax sta progettan-do un impianto per l’eliminazione dell’ac-qua di scarico in modo da contribuire allaprotezione dell’ambiente e naturalmenteanche alle casse dell’azienda.

Anche per aerei | Ma il progetto non è an-cora realizzato e Harzenmoser porta avantigli affari quotidiani. Tanto più che Riwaxnon si limita alle auto, bensì fornisce anchecompagnie aeree così come aziende di ma-nutenzione degli aerei, in modo che anche ivelivoli siano lucidati a nuovo. Altrettantoimportante è la collaborazione con il setto-re nautico.‹ Heinz W. MüllerUlteriori informazioni: www.riwax.com

27 gennaio 2011 | touring 2 | società e mobilità 13

in caso di reintroduzione di questa regola,la Svizzera costituirebbe un’eccezione eu-ropea. Quale principio cardine di compor-tamento, l’upi ricorda che bisogna sempreaspettarsi che un pedone si introduca ina-spettatamente sulla carreggiata.

Sicurezza illusoria | Nei resoconti degliincidenti, gli automobilisti dichiarano ge-neralmente di non aver visto i pedoni. Ungesto della mano obbligatorio non cambie-rebbe dunque granché, soprattutto di notteoppure in caso di maltempo. Sembra quindipreferibile puntare su provvedimenti dirisanamento che migliorino la visibilità emettano in sicurezza l’attraversata. In que-sto ambito, in Svizzera resta da compiereun importante lavoro di attualizzazione,come ha rilevato un recente test europeoche ha messo in risalto serie lacune in unattraversamento di Lugano. Un altro pro-blema, e non minimo, è la sovrabbondanzadi passaggi protetti che deconcentra gli au-tomobilisti e fornisce ai pedoni un falsosentimento di sicurezza.‹ jop

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Riacceso dibattito sul gesto con lamanoBisogna reintrodurre l’obbligo del gestocon la mano ai passaggi pedonali?La questione torna alla ribalta in seguitoad una serie di gravi incidenti.

› Tutti sono concordi nel dire che la sicu-rezza sulle strisce pedonali è insoddisfa-cente. Nel 2009 si contavano 21 morti e 960feriti, 276 dei quali in modo grave. Unasituazione tanto più preoccupante perchériguarda una considerevole proporzione dianziani. Alcune voci reclamano con vee-menza la reintroduzione del segnale obbli-gatorio con la mano sugli attraversamentiprotetti, una proposta avanzata a livellopolitico dalla consigliera argoviese SylviaFlückiger-Bäni. Da parte degli esperti,invece, si dubita che ciò sia la panacea. Unostudio dell’Ufficio svizzero prevenzione in-fortuni (upi) mostra che non si è riusciti astabilire alcuna relazione tra il cambio dilegislazione intervenuta nel 1994 e «l’inci-dentalità». L’upi teme anche che i bambiniinterpretino il segnale della mano come unapossibilità di arrestare il traffico. Inoltre,

La sicurezza sulle strisce pedonali va migliorata,ma tramite quali mezzi?

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2aSettimana Touring dipasseggiate e «AlpenFieber»

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› Le cifre delle vendite parlano da sé: nel2010 sono state messe in circolazione 294mila automobili nuove. Era dal 2002 chenon si raggiungeva un tale livello, che cor-risponde ad un +10,6%. Un risultato da in-corniciare perché il mercato dell’auto nonsi limita a rispecchiare la buona salutedell’economia svizzera, bensì supera addi-rittura la tendenza generale. Già a novem-bre la dinamica ha registrato un’accelera-zione con un +14,4% rispetto all’anno pre-cedente. E dicembre ha fatto il bis con unacrescita del 17,6%.

Il concetto | Anche il barometro della con-giuntura dell’auto di «Touring» ha segnatoun nuovo record nei mesi di novembre e di-cembre 2010. La misurazione tiene conto dicomponenti come spesa in pubblicità, of-ferta di modelli, interesse dei potenziali ac-quirenti, immatricolazione di nuove auto.Le immatricolazioni costituiscono il 25 per-cento del peso dell’indice.

Uno sguardo all’indietro: il barometrodelle vendite di autovetture ha toccato ilfondo il 24 agosto 2008 (grafico), anche se ilpeggioramento della congiuntura in Svizze-ra – provocato dalla crisi finanziaria – nonè stato così profondo come all’estero. A par-tire da questo minimo, la tendenza a medio

termine è andata verso un chiaro migliora-mento. In generale, i valori segnano unacrescita al di sopra della media. L’attualebarometro, così come i valori provvisori digennaio 2011, indicano ancora cifre moltobuone per tutto il primo mese dell’anno.Probabilmente pure febbraio dovrebbe es-sere di segno molto positivo.

Quali fattori influiscono l’andamentodelle vendite? Questa domanda sta allabase del barometro sulla congiuntura del-l’automobile. Oltre allo sviluppo generaledell’economia e alla propensione ad acqui-stare dei consumatori, ci sono altri fattorimolto interessanti. In primo luogo: tanti

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Vendite auto: in sorpassoEra da anni che il mercato delle auto nuove non andava così forte. Nei prossimi mesi siassisterà anche a un boom delle vendite. Lo mostra nero su bianco il nostro barometro.

più nuovi modelli vengono lanciati e vengo-no fatte campagne pubblicitarie, quantopiù aumentano le vendite.

Importatori contenti | «Le nostre previ-sioni indicavano già un 2010 migliore del2009», afferma Morten Hannesbo, CEO diAmag, a «Touring». Stando ad Hannesbo,hanno contribuito a questo risultato la ri-presa dell’economia in generale e il fattoche la crisi 2008/2009 non ha colpito cosìprofondamente la Svizzera come l’estero.Hannesbo: «Per il 2011 riteniamo che ilmercato automobilistico svizzero si collo-cherà attorno ad almeno 290000 unità, epotrebbero anche diventare 300000». Tuttele marche rappresentate da Amag hanno re-gistrato un aumento; tra queste Skoda del23,9, Seat del 22,1, Volkswagen del 14,8 eAudi dello 0,7%.

Il 2010 è stato un successo anche per Re-nault Svizzera. Il marchio è aumentato del13,2%; Dacia addirittura del 128%. Arnaudde Kertanguy, direttore generale di RenaultSvizzera SA, afferma: «Con oltre 25000 vei-coli venduti possiamo affermare che è statoun anno di successo». Il secondo posto sulpodio per la vendita di auto è il miglior ri-sultato nella storia ultraottantenne di Re-nault in Svizzera.‹ Hans Peter Arnold

Dopo una lunga crisi il mercato delle automobilinuove è tornato a mostrare segnali molto positivi.

Barometro congiunturale del mercato dell’automobile dal 2007Barometro (curva blu; differenza settimanale sull’anno precedente in percentuale) e immatricolazioni mensili (in migliaia).

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27 gennaio 2011 | touring 2 | test e tecnica 17

Vantaggi

Svantaggi

Prezzo da (fr.)Bagagliaio (l)Valutazione

1 questo veicolo non viene più proposto tra i nuovi modelli Fiat

Citroën C8

– buona dispo-nibilità dispazio nella2a fila ancheper 3 bambini

– 3a fila di sedi-li disponibilein opzione

– le portescorrevolifacilitanol’accesso

– mancanzadel sistemaTop-Tether

43790.–116011111

Fiat Ulysse

– buona dispo-nibilità dispazio nella2a fila ancheper 3 bambini

– 3a fila di sedi-li disponibilein opzione

– le portescorrevolifacilitanol’accesso

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116011111

Kia Venga

– trasportodi 3 bambininella 2a filapossibile conlimitazioni

20990.–42211133

Opel Meriva

– trasportodi 3 bambininella 2a filapossibile conlimitazioni

– le porte chesi aprono adarmadiofacilitanol’accesso

– sedile passeg-gero ant. soloparzialmenteutilizzabiledai bambini

– cinture cortedietro

22700.–40011133

Seat Alhambra

– buona dispo-nibilità di spa-zio nella 2afila anche per3 bambini

– 3a fila di sedi-li disponibilein opzione

– le portescorrevolifacilitanol’accesso

40950.–80911111

Skoda OctaviaCombi

– trasporto di3 bambininella 2a filapossibile conlimitazioni

– mancanza delsistemaTop-Tether(disponibiledal modello2011)

24840.–60511133

Toyota Auris

– trasporto di3 bambininella 2a filapossibile conlimitazioni

– cinture relati-vamentecorte dietro

– istruzionid’uso pocochiare

24200.–35411133

VW TouranGP2

– spazio suffi-ciente ancheper 3 bambininella 2a fila

– 3a fila di sedi-li disponibilein opzione

33800.–69511113

VW Sharan

– buona dispo-nibilità di spa-zio nella 2afila anche per3 bambini

– 3a fila di sedi-li disponibilein opzione

– le portescorrevolifacilitanol’accesso

45200.–88511111

›Scampagnata con la famiglia o sempliceuscita per le compere, poco importa: in en-trambi i casi i bambini a bordo devono es-sere allacciati negli appositi seggiolini.Punti di ancoraggio difficili da raggiunge-re, cinture di sicurezza troppo corte, scar-sità di spazio possono trasformare ancheun breve viaggio con la prole in un’impresaimpegnativa. Il TCS ha testato l’idoneitàper le famiglie di nove veicoli: migliori sonorisultate le monovolumi.

Grandi differenze | I bambini vengonofatti sedere il più sovente nei posti esternidella seconda fila di sedili. Sufficientemen-te semplice deve in genere risultare il mon-taggio dei seggiolini di sicurezza. Di normai veicoli dispongono di punti di ancoraggiodi tipo Isofix. Questi si trovano tra la super-ficie del sedile e lo schienale (Isofix) o, perquanto riguarda la cintura di fissaggio su-periore, sul retro del sedile o nel portaba-gagli (Top-Tether). In fatto di accessibilitàsussistono grandi differenze: per la ToyotaAuris o la Opel Meriva, gli ancoraggi sonoraggiungibili solo con difficoltà. Complica-to pure l’ancoraggio Top-Tether, a partesulla Seat Alhambra, VW Sharan e Toyota.Sulla Citroën C8 questa possibilità mancadel tutto, mentre sulla Skoda Octavia è

Comfort per i più piccini

Dispositivi per bambini a bordo: le nove automobili familiari testate dal TCS

istallato l’aggancio Top-Tether a partiredal modello 2011. La lunghezza delle cintu-re nelle vetture testate è ben calibrata, sal-vo sul sedile posteriore dell’Opel Meriva edella Toyota Auris, dove sono un po’ corte.

Il trasporto di tre seggiolini per bambinisui sedili posteriori è in generale possibile.Tutti i veicoli testati dispongono della lar-ghezza sufficiente per ospitare tre seggioli-ni a rialzo muniti di schienale. Se però i seg-giolini sono appena un po’ più larghi, sola-mente le monovolumi di Citroën, Fiat, Seate la VW Sharan offrono sufficiente spazio.Ulteriori informazioni sul sito Internetwww.seggiolini-auto.tcs.ch.‹ nr/TCS c+p

Nella gran parte delle auto familiari possono accomodarsi 3 o 4 bambini allacciati.Quanto siano davvero «familiari» lo dimostra un test comparativo del TCS.

Informazioni e consigli

Occorre osservare scrupolosamente leistruzioni d’uso del veicolo e le indica-zioni di montaggio del seggiolino. Se es-so è predisposto per il fissaggio Isofix,piede di supporto o Top-Tether, è neces-sario consultare la lista dei modelli. Pri-ma dell’acquisto di un’automobile o diun seggiolino sarebbe inoltre utile ese-guire una prova di montaggio. Se il vei-colo è costruito in altezza, la probabilitàche tre seggiolini possano facilmenteessere sistemati sul sedile posteriore èmaggiore. La certezza la si avrà tutta-via solo dopo un giro di prova con bam-bino, seggiolino e veicolo. nr/TCS c+p

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Tutti i veicoli testati offrono sul divano posteriorespazio per tre seggiolini a rialzo con schienale.

Valutazione TCS:11111 eccellente (molto adatto per 4 bambini in totale e per 3 bambini sulla 2a fila)11113 molto consigliato (adatto per almeno 3 bambini e molto adatto per 2 bimbi sulla 2a fila)11133 consigliato (adatto per 3 bambini o solo parzialmente per 4 bambini)

11333 consigliato in parte (adatto per 2 bambini sulla 2a fila)13333 non consigliato (adatto parzialmente per almeno 1 bambino)

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27 gennaio 2011 | touring 2 | test e tecnica 19

La Golf fa il vuotoImmatricolazioni 2010 Ilmiglioramento re-gistrato sul mercato elvetico (+10,6% a 294mila vetture) è andato soprattutto a benefi-cio dell’inamovibile Golf. Con oltre 12000unità ha distanziato la SkodaOctavia (7800).Da notare il ritorno dell’Opel Astra, non lon-tana da un raddoppio delle vendite. Tra le4�4, la BMW X1 sale in testa.

L’Eldorado cineseRecord assoluto Dopato dagli incentivi, ilprimo mercato mondiale dell’auto (+33% a13,8 milioni di unità) premia le europee.Mercedes ha più che raddoppiato le vendite,mentre Audi vi ha smerciato quasi tante autoquante in Germania. L’abrogazione dei premialla rottamazione e nuove tasse dovrebberotuttavia frenare questo slancio.

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›Invariabilmente il dibattito sull’automo-bile elettrica ruota in generale attorno al-l’autonomia delle batterie oppure al suoprezzo. La sicurezza invece è la vera grandeincognita. Questo primo crash-test realiz-zato dal TCS con la Mitsubishi i-Miev, pio-niera delle auto elettriche di massa, è inco-raggiante. Nonostante la sua taglia ridotta(3,48 m) e un’architettura specifica, questamicro city-car offre una protezione deglioccupanti comparabile alle sue omologhe amotore termico, seppure siano possibili al-cune migliorie. Un altro risultato positivo:il sistema elettrico ad alta tensione nonpresenta alcun pericolo per i soccorritori incaso di intervento.

Malgrado la sua struttura leggera e del-l’istallazione posteriore dell’unità motrice,l’i-Miev ha sopportato bene il crash fron-tale effettuato secondo le esigenze EuroNCAP. Sebbene molto corta e rigida, inoltre,la zona di deformazione ha assorbito granparte dell’energia d’urto. Gli occupanti nesarebbero usciti con ferite leggere o medie.Rimane tuttavia un margine di migliora-mento nella protezione di gambe e torace.

Risultato convincente anche per il crash-test posteriore simulato ad una velocità di80 km/h. La carrozzeria è risultata forte-mente deformata, ma il blocco delle batte-

rie alloggiato sotto l’abitacolo non ha subi-to danni. Idem per i cavi ad alta tensione.Un ulteriore test ha peraltro dimostrato cheil dispositivo di disinserimento dell’im-pianto elettrico funziona perfettamente.Tanto gli occupanti quanto i soccorritorinon corrono quindi alcun rischio. Il bilan-cio di questo crash-test interesserà anche ipossessori di Citroën C-Zero e Peugeot Ion,i cloni francesi della i-Miev. Risultati det-tagliati su www.tcs.ch.‹ MOH/TCS c+p

L’auto elettricaincassa bene il colpoMolte incognite circondano il livello di sicurezza delle autoelettriche. Un crash-test inedito della Mitsubishi i-Mieveffettuato dal TCS è risultato incoraggiante.

Malgrado la grossa deformazione, la i-Miev ha ben sopportato il tamponamento a 80 km/h.

Garantire la sicurezza

Per il TCS questo crash-test dimostrache la costruzione più leggera delle au-to elettriche non deve scendere a com-promessi sulla sicurezza. Il club ritieneche il legislatore debba vegliare affin-ché siano omologati solo i veicoli dotatidi sistemi ad alta tensione protetti. Inol-tre, i soccorritori devono poter disporredi un elemento spia (ad es. una lampadaled) che riveli se la corrente è disinseri-ta. Infine, come sulla Mitsubishi i-Miev,ogni vettura elettrica dovrebbe esseredotata di una carta di soccorso per faci-litare il lavoro dei soccorritori. tg

Crash elettrico:il turno di VolvoA prescindere dal modo di propulsio-ne, la casa svedese non transige infatto di sicurezza. Già in estate si eraappreso che Volvo aveva sottopostoa crash-test 6 dei 10 prototipi dellacompatta C30 Electric. I dati emersisono apparentemente stati messi aprofitto. Al Salone di Detroit, Volvoha annunciato che nel crash-testfrontale la C30 Electric ha raggiuntolo stesso livello di sicurezza dellasua omologa termica. Ciò malgrado ilmotore montato posteriormente e unsovrappeso di 300 kg. Secondo Volvo,la parte anteriore ha ben incanalatol’urto e tanto la batteria quanto il si-stema elettrico risultavano intatti.Di buon auspicio per i primi clientiche si siederanno in questo veicoloall’inizio del 2012. Uno svedese non èmai troppo prudente. MOH

La Volvo C30 Electric non prende colpi.

20 test e tecnica | touring 2 | 27 gennaio 2011

›La Toyota Auris HSD nasconde bene le suecarte. La propulsione ibrida di quest’autocompatta è infatti rivelata soltanto dai dueloghi bluastri che guarniscono la carrozze-ria. Per il resto, sembrerebbe di trovarsi difronte a un modello tradizionale. Una sceltavoluta da parte della casa giapponese, chepur salvaguardando il ruolo pioniere dellaPrius quale vettore tecnologico, intendediffondere su larga scala la doppia moto-rizzazione elettrica/termica. Proposta apartire da 33900 fr., concede oltre 6000 fr.alla Prius.

Silenzio, si gira | Fin dai primi giri effet-tuati in città – suo terreno privilegiato – cisi rende tuttavia conto che questa compattanon è per niente un ibrido minore. Simile aquella della stessa Prius, la motorizzazionepermette di partire in modo elettrico in unsilenzio irreale e di rinunciare al motoretermico su brevi distanze. Bisogna tuttaviaavere il piede molto leggero e non superarei 50 km/h circa. Ma piuttosto che provare araggiungere l’autonomia di 2 km promessain modalità elettrica, col rischio di intral-ciare il traffico, vale piuttosto la pena ditrarre il massimo dall’abbinamento delledue motorizzazioni, che si suppliscono e al-ternano senza il minimo problema.

Dotata di tre programmi di guida (elettri-co, Eco e Power), la Auris HSD si utilizza dipreferenza col secondo, che limita la rispo-

sta del gas. Una volta lanciata, l’auto puòinoltre permettersi di viaggiare nel trafficourbano utilizzando unicamente la propul-sione elettrica. Ciò detto, la Auris è quindisoprattutto una campionessa nella guidamoderata. Econometro e computer di bordo– molto più spartano rispetto al variopintoschermo della Prius – danno il loro contri-buto all’ottenimento di consumi molto li-mitati. Cosa possibile per guidatori moltoattenti. I consumi medi si avvicinano inve-ce comunque ai 6 l/100 km, anche perchéappena compare un po’ di brina il mattino,sbrinamento, climatizzazione e sedili ri-scaldabili si bevono parecchi decilitri.

Onestà stradale | Dotata di una potenzacombinata di 136 CV, la Auris fa bella figuraanche fuori città. Sebbene un po’ trattenutedal cambio CVT a ingranaggi planetari, leriprese sono considerevoli e addirittura po-tenti in modalità Power (massima potenza).Il tutto accompagnato però da un rumoreabbastanza importante e dal mulinare tipi-co di questo genere di trasmissione. In ognicaso è possibile viaggiare in autostradapiuttosto comodamente. L’altro principaledifetto della Toyota Auris risiede nel vanobagagli di volume ridotto, a causa delle bat-terie ad elevate prestazioni. Ma questa ibri-da molto abitabile e ben equipaggiata hatutto per sedurre gli amanti della guidaecologica.‹ Marc-Olivier Herren

L’ibrida imbevutadi normalitàPrima ibrida di massa firmata Toyota, la Auris 1.8 HSDè un inno alla sobrietà dissimulato sotto una vesteconvenzionale. Test della versione Linea Sol.

–+Più o meno

Tecnologia ibrida consolidata e funzio-nale, efficacia in città, possibilità diconsumi molto ridotti, spazio, ricchez-za di equipaggiamento, livello sonorocon una guida moderata, frenata po-tente, prestazioni di manutenzione.

Volume del bagagliaio penalizzato dabatterie, rumorosità nelle forti accele-razioni, tenuta insufficiente dei sedilianteriori, visibilità davanti e dietro,sterzo mancante di reattività, zona diregolazione dei poggiatesta posteriori.

Leva del cambio ispirata ad un joystick.

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Scheda tecnica

VEICOLO PROVATOToyota Auris 1.8 HSD Linea Sol; 5 porte,5 posti; 37000 fr. (auto del test: 39840 fr.)

Gamma: da Auris 1.33 Linea Terra, 99 CV(24200fr.) a 2.2 D Linea S,177 CV (40400 fr.)

Opzioni: vernice metallizzata (590 fr.),sistema di navigazione (da 1400 fr.)

Garanzia: 3 anni di fabbrica, 3 anni d’assi-stenza; garanzia antiruggine: 12 anni (cond.)

Importatore: Toyota Schweiz AG, Industrie-strasse, 5745 Safenwil, www.toyota.ch

DATI TECNICIMotore: 4 cilindri benzina 1,8 l, 99 CV;motore elettrico, 60 kW; potenza combinata,136 CV; trazione anteriore, cambio CVT aingranaggi planetari

Peso: 1475 kg (auto test), totale ammissibile1805 kg, carico rimorchiabile –

Check-up TCSDINAMICA DI COMPORTAMENTOPrestazioni (0–100 km/h): 11,1 s

Elasticità:60–100 km/h (in 4a) 6,5 s80–120 km/h (in 4a) 8,5 s

Diametro di sterzata: 11,3 m

Insonorizzazione:60 km/h: 60 dBA 11113

120 km/h: 70 dBA 11113

SICUREZZAFrenata (100–0 km/h): 36,7 m 11111

Equipaggiamento 11111

COSTI DEI SERVIZIManutenzione gratuita fino a 3 anni/45000 km, poi:

manutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

15000/12 1,1 160.–30000/24 1,5 218.–

Manutenzione per 180000 km:15000 km/anno 21,0 4806.–

COSTI D’ESERCIZIOkm/anno ct./km fr./mese

fissi variabili

15000 72 603.– 298.–30000 48 603.– 597.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzieToyota da 86 a 168 franchi

CONSUMO AL BANCO DI PROVA(ciclo UE 80/1268)

urbano extra urbano misto

TCS 4,0 4,3 4,2fabbrica 4,0 4,0 4,0

Emissioni di CO2: 98 g/km

Media svizzera di CO2: 167 g/km

etichettaEnergia (A–G): A

CONSUMO DEL TEST 11111

5,5 l/100 km autonomia 818 km

serbatoio: 45 litri

TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

larghezzainterna: ant. 146cm, post. 146cmbagagliaio: 279–1260 litri pneumatici: 215/45R17,min. 195/65R15

106cm

15

1cm

��

�89–111cm

98cm

� 62–86cm

passo 260cm� �lungh. 425cm (larg. 176cm)

� �

27 gennaio 2011 | touring 2 | test e tecnica 21

Toyota Auris 1.8 HSD Linea Sol in dettaglioABITACOLO 11123 L’Auris ibrida si presentacome una compatta tradizionale. Di buona qua-lità, la presentazione interna si rivela piacevole.Il sedile posteriore è spazioso. A causa delle bat-terie, il volume del bagagliaio è limitato, malgra-do un vano supplementare sotto il pavimento.

COMFORT 11123 Ben adattate, le sospensio-ni soffrono un po’ del basso profilo delle gommesulla versione Linea Sol. I morbidi sedili anteriorimancano un po’ di sostegno laterale. Il livellosonoro è gradevole con una guida moderata, mapeggiora in accelerazione (trasmissione CVT).

EQUIPAGGIAMENTO 11111 Dotazione com-pleta già sulla versione base. Il modello Sol èdotato anche di tempomat, sedili riscaldabili,

telecamera di retromarcia integrata nel retrovi-sore ecc.

PRESTAZIONI 11113 Associazione ben riu-scita ed armonica tra motore termico ed elettri-co. Modalità elettrica possibile in città. Le acce-lerazioni sono notevoli, ma il cambio a variazionecontinua dà l’impressione di pattinare quando lesollecitazioni aumentano. Consumi ridotti.

COMPORTAMENTO 11113 Nonostante untreno anteriore più pesante, il comportamento èsorprendentemente equilibrato, anche se la Au-ris è poco agile.

SICUREZZA 11111 Equipaggiamento moltocompleto (airbag per ginocchia ecc.) e frenatamolto efficace.

tabellacomparativa

Toyota Honda Toyota VWAuris 1.8 Insight 1.3i Prius III 1.8 Golf 1.6 TDIHSD Linea Sol Elegance Linea Sol Blue Motion

Prezzo (fr.) 37000.– 31900.– 42700.– 36590.–Cilindrata (cc) 1798 1339 1798 1598Potenza benzina/diesel (kW/CV) 73/99 65/88 73/99 77/1055

Potenza elettrico (kW/CV) 60/82 10/14 60/82 —Potenza combinata (kW/CV) 100/136 72/98 100/136 —Consumo (l/100 km) 4,2 A2 4,4 A2 4,2 A2 4,2 A2

Costi al chilometro (fr./km)3 –.72 –.66 –.76 –.70Costi di manutenzione4 11113 11133 11113 11113

Test «Touring» 2/2011 10/2009 18/2009 1/2009

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km(15000 km/anno) 4 su 180000 km (15000 km/anno) 5 VW Golf 1.6 TDI DSG Blue Motion

L’econometro (a s.) e l’indicatore della propulsione (a d.).

Piuttosto misero, il bagagliaio si limita a 279 litri.

La Toyota Auris HSD si riconosce per il logo bluastro sulla calandra. Uno stile discreto ma gradevole all’occhio per questa discendente della Corolla.

foto

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TAGLIANDO DI ORDINAZIONE Spese postali e di spedizione Fr. 12.50 per ogni ordinazione. Offerta valida fino al: 31.03.11, fino ad esaurimento scorte.

Inviare il tagliando al seguente indirizzo: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10,3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: [email protected]. Per eventuali domande:TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni per telefono).Ditta partner/consegna: Colag AG, 8003 Zurigo, solo in Svizzera o nel Liechtenstein.

Quantità::Set occhiali Fr. 99.– (invece di Fr. 159.–)

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(perfetto per skater, ciclisti, surfer, boarder, sciatori, golfisti, velisti ecc.)- ideale per autisti, regola il riflesso della luce- 3 occhiali dalla bella forma, ergonomica e comodi- 7 lenti intercambiabili (vedi a sinistra)= a 21 combinazioni diverse- sostituzione delle lenti facile e rapida- montatura leggera e flessibile- laccio rimovibile e regolabile per una tenuta ottimale in situazioni

estreme (snowboard, mountain bike,...)- Imbottiture per la fronte e sigillanti estraibili (per il vento e protezione

per contusioni)- imbottitura contro il vento (protezione ideale contro il vento)- nasello protettivo estraibile (contro urti)- pratica custodia rigida (ripara da urti e graffi)

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lenti1 custodia rigida aggiuntiva per un

occhiale1 panno per pulizia

Lente verde / categoria filtro 1: ideale in condizioni di luce scarsao al PC, anche nello sport all‘esterno come: jogging, walking o per pas-seggiateLente gialla / categoria filtro 0: in condizioni di pioggia o nebbia,fumo o per guidare l‘auto.Lente arancione / categoria filtro 1: in condizioni di scarsa luce:Per esempio la mattina e la sera presto, aiuta a vedere meglio.Lente rosa / categoria filtro 2: condizioni di luminosità medie, peresempio luce diurna oppure in ristoranti illuminati, pub o discoteche.Lente marrone / categoria filtro 2: migliora la vista e i contrasti digiorno al sole.Lente antracite con effetto a specchio / categoria filtro 3:per sportivi, che devono confrontarsi con l‘abbagliamento del sole (sci,snowboard, surf ecc.) – con un sole molto forte.Lenti polarizzate: offrono una migliore focalizzazione e un miglior con-trasto. Si adattano all‘intensità della luce. Bloccano i raggi UV.

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TCS

27 gennaio 2011 | touring 2 | test e tecnica 23

Lunghezza e linea del tetto incurvataconferiscono un aspetto elegante all’Astra.

La familiare chesale di classeProva della Opel Astra Sports TourerCon un tocco di classe, questa Astrastation wagon si distingue dalle com-patte per la finitura raffinata e la taglia,anche se dei 18 cm in più non ne be-neficia l’abitabilità posteriore, appenasufficiente. Alcun guadagno di volumeneppure per il bagagliaio, che però ri-sulta abbastanza ampio e rettangolare,quindi molto accessibile e pratico. Oltread un’intelligente tendina copribagagli,Opel ha aggiunto, a partire dalla versio-ne Cosmo, un dispositivo automaticoper il ribaltamento degli schienali. Perottenere un piano di carico completa-mente piatto occorre tuttavia sollevarele superfici dei sedili. Curato quantol’abitacolo, il bagagliaio rivestito di mo-quette nasconde un grande vano sottoil pavimento. Dotata di telaio adattivo(950 fr.) l’Astra Sports Tourer spicca pertenuta ed elevato comfort delle sospen-sioni. Il peso e un cambio automaticomancante di spontaneità alterano unpo’ la foga dell’1,6 l turbo. MOH

Positivo: familiare elegante, abitacolocurato, configurazione e modularità delvano bagagli, tenuta rigorosa e comfortdi viaggio (telaio adattivo), prezzi delleopzioni Negativo: peso elevato con in-fluenza su consumi e ripresa, cambiopoco reattivo, spazio posteriore appenasufficiente, visibilità laterale anteriore.

Tecnica: station wagon; lunghezza: 4,70 m;bagagliaio: 500 l; 4 cilindri turbo 1,6 l,180 CV, 230 Nm a 2200/min; cambio aut. a 6rapporti; da 0 a 100 km/h in 9,5 s Consumoin prova: 10,5 l/100 km, autonomia 533 kmPrezzo: 38750 fr. (1.6 turbo aut. Cosmo).

foto

MO

H

›I fari diurni LED dalla linea inimitabile el’arco del tetto fornito in diverse tonalitàdanno all’Audi A1 un look incontestabil-mente alla moda. Idem per quanto riguardal’abitacolo, dove la plancia dei comandisobria, rivestita di plastiche morbide dallafine granulosità degna dell’alta gamma, èravvivata da quattro diffusori d’aria cer-chiati di applicazioni variopinte. Il tuttopersonalizzabile a volontà. Questa cittadi-na pittoresca, all’avanguardia anche in am-bito di tecnologia, si distingue anche per ilsuo schermo informativo retrattile. Non co-mune su una piccola auto di 4 metri. Gli en-tusiasmi si placano tuttavia in fretta, se sitiene conto che questo universo infiorato diesclusività si ottiene al prezzo di numerosiequipaggiamenti opzionali. Un’inflazioneche minaccia quindi di far esplodere ilcosto già rispettabile di questa vettura.

Su modello della Mini | È vero che Audiintende imitare il successo della Mini, chenonostante un rapporto prezzo/dotazionepoco interessante furoreggia tra gli adeptidelle icone automobilistiche. Se non puòcontare su un passato di pari valore, l’A1si distingue introducendo tecnologia equalità percepita inusuale nel segmento.Non sorprende, tuttavia, che l’abitabilità di

City-car alla modacerca appassionati

questa tre porte non sia impressionante: idue passeggeri dietro si vedono proporreuno spazio limitato dalla curvatura del tet-to. Più convincente il bagagliaio ben strut-turato, nella norma per la categoria.

Ma uno degli atout della Audi A1 è il suotelaio perfettamente incollato alla strada evolentieri giocoso. Senza dimenticare losterzo tanto diretto quanto preciso. Si rac-comanda tuttavia di rinunciare all’assettosportivo, la cui rigidità nell’uso urbano ri-corda quella… della Mini. Se non permettedi sfruttare appieno le potenzialità del te-laio, il diesel da 1,6 litri piace per la consi-stenza delle riprese. Sobrio, trae beneficiodel sistema di accensione automatica start/stop. Uno dei rari attributi tecnologici nonopzionali con sovrapprezzo.‹ MOH

Positivo: superba qualità percepita, comporta-mento sicuro e divertente, riprese del motore,cambio, basse emissioni di CO2, manutenzionegratuita Negativo: rapporto prezzo prestazio-ni, abitabilità posteriore, sospensioni rigide(telaio «sport»), inserimento della retromarcia.

Tecnica: city-car; 3 porte, 4 posti; lunghezza: 4,0 m;bagagliaio: 270 l; 1,6 l turbodiesel, 105 CV, 250 Nma 1600/min; cambio a 5 marce; da 0 a 100 km/h in10,5 s Consumi in prova: 5,9 l/100 km, autonomia762 km Prezzo: 33200 fr. (1.6 TDI Ambition)

La cittadina A1 si rifà decisamente al design Audi. Lo stesso vale per il livello delle finiture.

L’Audi A1 traspone il segmento city-car nell’universodell’alta gamma, dove tutto è rifinito con grande cura madove niente è regalato. Prova della versione 1.6 TDI.

24 viaggio dei lettori | touring 2 | 27 gennaio 2011

›«Si mangia anche meglio che in Italia!». Èl’esclamazione che riecheggia di continuotra i turisti stranieri che escono da uno deiristoranti dell’Istria. Il motivo c’è ed è chia-ro già quando si entra in qualsiasi paesinodi questa incantevole regione della Croazia:ogni indicazione qui è scritta in croato eitaliano. Infatti, questo era «un pezzo d’Ita-lia» sino alla fine della seconda guerramondiale, quando venne assegnata alla Yu-goslavia. Ma ciò di cui gli Istriani vanno piùfieri è la loro cultura veneziana. Ed è ovvio

Architettura e gastronomia venete abbinate all’ospitalitàslava: è la costa croata di Istria e Dalmazia. Viaggio dei lettoridi Touring negli antichi domini della Repubblica di Venezia.

La Croazia dalsapore veneziano

Una scena della giostra medievale di Barban e una veduta sui tetti di Dubrovnik, interamente ricostruiti dopo la guerra nei Balcani.

Rovigno, su cui svetta un imponente campanile identico a quello di San Marco a Venezia, è un modello dell’architettura veneziana in Istria.

27 gennaio 2011 | touring 2 | viaggio dei lettori 25

prosciutti, formaggi, risotti ai porcini etagliatelle al tartufo, senza dimenticarele specialità di mare. Il tutto condito daun ottimo olio d’oliva e abbondantementeinnaffiato da vini bianchi e rossi che sonouna vera sorpresa. Grande gastronomiamediterranea che ritroveremo con un «toc-co slavo» in Dalmazia, un’altra regione diquesta «Croazia veneziana».

La perla adriatica | La costa dalmata èuna vera meraviglia della natura, con ilmare che si incunea tra le rocce frastagliatementre all’orizzonte si staglia una collanadi isole e isolotti. Ma la bellezza della na-tura svanisce di colpo davanti alla bellezzacreata dall’uomo quando si entra a Dubrov-nik. Non ci vuole molto a capire perché l’an-tica Ragusa (questo il nome veneziano) èdetta la «perla dell’Adriatico»: un unico,grandioso, museo a cielo aperto che costi-tuisce una delle meraviglie dell’umanità.Ogni altra descrizione è riduttiva e solovisitandola si può capire quel che ha di spe-ciale questa città, bella come una Veneziasenza i canali. Basta dire che un aperitivoal tramonto sulle mura a picco sul mareregala sensazioni che difficilmente si pos-sono assaporare in altri luoghi.

Dice una leggenda che il giovane CamilleBloch, dell’omonima cioccolateria, trascor-se qui una lunga vacanza durante la qualeconobbe una bella ragazza del luogo. Alcunianni dopo, in suo ricordo chiamò «Ragusa»una nuova barretta di cioccolato... Realtà omito, è però certo che il ricordo di Dubrov-nik è uno di quelli indelebili per il restodella vita.

A casa di Marco Polo | Tuttavia, sbagliadi grosso chi pensa che con Dubrovnik lemeraviglie di questo «Viaggio dei lettori» sisiano esaurite. Bastano una cinquantina dichilometri sulla via del ritorno per trovarsidavanti a qualcosa di incredibile: la fortez-za di Ston. Un complesso di mura difensiveche si snodano come un enorme serpente sue giù per le colline accanto al mare, compo-

nendo la seconda maggiore opera del gene-re dopo la Grande Muraglia cinese.

Poi, si prende il traghetto per Kurcula(Curzola), capoluogo dell’omonima isola.Una città tra le più belle della Dalmazia,una piccola Dubrovnik dove ad ogni angoloc’è un monumento da ammirare. Qui, tra lestrette viuzze lastricate di marmo, si trovaun altro importante indizio della «venezia-nità» di tutta questa zona dell’Adriatico: lacasa natale del più celebre degli esploratoriche resero grande Venezia, nientemeno cheMarco Polo. Attraversando l’interno fino aVela Luka, dove ci s’imbarca per Spalato, cisi rende conto che è tutta l’isola di Kurculaad essere uno splendore. La strada scorretra dolci colline colorate di un verde che ab-baglia. E una grigliata «terra e mare» nelcortile di un agriturismo conferma ancorauna volta la grandiosità dell’ospitalitàslava.‹ Antonio Campagnuolo

il perché appena si vede la bellezza archi-tettonica di posti come Rovigno (Rovinj incroato), con il suo imponente campanile chericalca fedelmente quello di San Marco aVenezia. Infatti, tutta la costa istriana eradominio della Repubblica di Venezia fino al1797, quando passò agli Asburgo e quindi,dopo la prima guerra mondiale, all’Italia.D’altronde, tra Rovigno e la laguna venetasi stende uno stretto lembo di Adriatico cheoggi si attraversa in sole due ore e mezzo dibattello.

Cavalieri e tartufi | Un altro luogo doveben si può intravedere questa combina-zione slavo-veneta è Barban. Una cittadinadell’entroterra incastonata in una campa-gna verdeggiante, dove ogni anno si svolgeuna famosa giostra di cavalieri che risale alMedioevo. Migliaia di persone accorrono datutta la Croazia a vedere gli abili cavalle-rizzi nei costumi tradizionali, che lancianoal galoppo i loro destrieri tentando di infi-lare con una lancia un anello di ferroappeso a una cordicella.

Lasciando l’Istria sulla via per la Dalma-zia, ci tornano in mente sapori e profumidei copiosi banchetti a cui abbiamo parte-cipato in questa terra generosa: salami,

Da sapere

Car di lusso: Edelline, l’organizzatoredi questo viaggio, dispone di lussuosipullman unici in Svizzera. Comfort dabusiness class con bar-bistro di bordo;foto su www.edelline.ch Liquori: primadi ogni pasto i croati usano offrire ingran quantità distillati di erbe o di cilie-ge. Attenzione: hanno una gradazionealcolica di 25–30%, così che si rischia diessere ebbri ancor prima di sedersi atavola. Fino in Slovenia: il Viaggio deilettori di Touring si concluderà nellacapitale slovena Lubiana. Ma prima diattraversare la frontiera si visiterà ilParco nazionale dei laghi di Plitvice.Un’oasi naturalistica dell’Unesco situa-ta ad oltre 1000 metri di quota, checomprende 16 laghetti dalle acque cri-stalline collegati tra loro da un reticolodi cascate. Con Touring: il programmadettagliato di questo Viaggio dei lettoria pagina 27. ac

Uno scorcio della selvaggia costa dalmata e l’antica porta di Kurcula, città natale di Marco Polo.

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BOSNIA-ERZEGOVINA

SLOVENIA

100 km

27 gennaio 2011 | touring 2 | viaggio dei lettori 27

CON MAGGIORI PRESTAZIONI� Viaggio a bordo di un pullman

di lusso 5 stelle di Edelline� Hotel confortevoli� Degustazione di olio d’oliva

direttamente dai produttori� Esclusivo per i lettori del TCS

«Gioco equestre» a Barban� Visita del parco nazionale

«Laghi di Plitvice»� Un programma variegato

con visite ed escursioni

GRUPPO 1: 6–14.5.2011 TGRUPPO 2: 9–17.5.2011 FGRUPPO 3: 23–31.5.2011 T

La profumataCroazia venezianaPittoresche città di mare con un passato veneziano,acqua azzurra e insenature con spiagge di ghiaiabianca. Salvia di color viola e lavanda, foreste di pinisempreverdi e filari di viti, il tutto avvolto in profumiinebrianti. Natura, cultura e tradizione. Questoe ancora molto di più vi attende in Croazia.

PROGRAMMA1° giorno, lu/ve: partenza daKerzers, Berna, Olten, Lucerna,Zurigo verso Rovinj (Rovigno). Odalla Romandia (viaggio in francese).2°giorno, ma/sa: visita di Rovinj.A Bale degustazione di olio d’olivapresso il produttore. Impressionan-te gioco equestre «Trka na prste-nac» a Barban. Cena di specialitàlocali nell’entroterra dell’Istria.3° giorno, me/do: viaggio passan-do dall’insenatura di Kvarner lungola costa dalmata verso Dubrovnik.4°giorno, gio/lu: la mattinata èdedicata alla visita di Dubrovnik.5° giorno, ve/ma: viaggio verso

* Vantaggio per

i soci TCS:

a chi prenota entro il 28feb

braio 2011

è concesso uno sconto

di

CHF 100.– (=CHF 2680.–

)

La sera cena di gala finale conmusica dal vivo.9°giorno, ma/sa: viaggio dirientro da Lubiana in Svizzera.Arrivo in serata.

Indicazioni: per i dettagli delViaggio dei lettori si consulti ilprogramma sul sito Internet:www.viaggi-tcs.ch/croaziaIl viaggio è organizzato e realizza-to da Edelline Viaggi SA.

Prezzi per personacamera doppia: *CHF 2780.–suppl. singola: CHF 320.–riduzione per prenotazioni entroil 28 febbraio 2011: CHF 100.–

Compresi: � viaggio con il pullmandi lusso di Edelline da/per la Sviz-zera � 8 pernottamenti in hotel****, colazione dal 2° al 9° giorno� cene negli alberghi nei giorni1,3,5,7 � pranzo nella tenuta ilgiorno 6 � cena di gala con musicadal vivo il giorno 8 � degustazioni,gite + visite secondo programmacon guida locale in lingua tede-sca/francese � autista e guida inlingua tedesca/francese da/per laSvizzera � hostess a bordo delbus di lingua tedesca/francese

Consigliamo il Libretto ETI Europa.

Prenotazioni presso EdellineViaggi SA, telefono 0844000140,o www.viaggi-tcs.ch/croazia

Ston sulla penisola Peljesac. Visitadella città. Proseguimento delviaggio attraversando la zonaviticola sino a Orebic. Trasfertain traghetto sull’isola di Kurcula.6°giorno, sa/me: l’intera giornataa disposizione per fare la scopertadell’isola Kurcula.7°giorno, do/gio: il mattinoviaggio a Vela Luka. Trasfertacon il traghetto a Spalato peruna visita della città e poi prose-guimento verso Vodice, piccolacittà portuale in Dalmazia.8°giorno, lu/ve: il mattino visitaal parco nazionale «Laghi di Plitvi-ce». Infine proseguimento versoLubiana, capitale della Slovenia.

28 viaggi e tempo libero | touring 2 | 27 gennaio 2011

›Espresso in modo filosofico: «il percorsoè il traguardo del viaggio in bicicletta»,sottolinea Verena Gharbi, responsabile diViaggi TCS. In concreto, ritiene che l’andarein bicicletta sia l’elemento che unisce tuttii partecipanti. Un’esperienza aperta a tutti:single, famiglie, ultrasessantenni, insom-ma, semplicemente coloro che si sentonoattirati dalla proposta. E l’esperienza –spiega Verena Gharbi – non si limita a lun-ghe pedalate, bensì comprende anche tavo-late imbandite, una simpatica compagnia equalche accenno culturale sotto forma diofferte regionali.

Senza sudare | L’aspetto sportivo non èquello principale. «I nostri viaggi in bici-cletta non sono delle settimane di allena-mento per gruppi di uomini che di giorno sifanno soltanto scorpacciate di chilometri»,sottolinea Verena Gharbi spiegando le nuo-ve offerte del club. Al contrario, ogni cicli-sta si sentirà sempre a proprio agio, perché

potrà seguire il proprio ritmo. Se si vuole«staccarsi dalla bicicletta» per mezza gior-nata, basta semplicemente sedersi a bordodel comodo pullman di lusso, mentre glisfegatati della bici seguono l’intero pro-gramma. È addirittura possibile sceglieretra una gita tutta sulle due ruote ed una tut-ta seduta nel confortevole bus.

A questa settimana relax si può parteci-pare individualmente, «perché i gruppi so-no composti di dodici persone al massimoe quando si spostano sulle due ruote sonocostantemente accompagnati da una esper-ta guida ciclistica», sottolinea Mario Bru-nelli, coordinatore per il Touring Club Sviz-zero di questi viaggi speciali.

E naturalmente anche perché si può par-tecipare portando la propria bici. Altrimen-ti ci sono a disposizione biciclette a noleg-gio, tra cui quelle elettriche. Queste ultimesono sempre più apprezzate, perché grazieal sostegno tecnologico permettono ancheai meno allenati di percorrere senza diffi-

coltà lunghe distanze e di godersi il pano-rama circostante.

Con competenza | Alla domanda comemai il TCS adesso offre anche vacanze in bi-cicletta, Verena Gharbi afferma con orgo-glio: «I nostri viaggi sono a complementodei tanto apprezzati slowUp, ai quali par-tecipano diverse sezioni del TCS, e alcuneaddirittura organizzano singoli slowUp co-me in Vallese». Il TCS mette alla prova lapropria competenza anche nell’attuazionedegli annuali brevetti ciclistici che raccol-gono il plauso degli appassionati «pedala-tori». E per concludere, si può ricordare cheil TCS venne fondato nel 1896 a Ginevra daun paio di ciclisti e che in seguito il club hasempre dedicato una particolare attenzioneal traffico lento.‹ Christian Bützberger

Info TouringUna descrizione dettagliata dei viaggi in biciclettain Norvegia è pubblicata a pagina 29.

Il fascino della lentezzaOra Viaggi TCS offre vacanze in bicicletta all’estero. Il primo viaggio portain Norvegia, il secondo nel sud della Francia. L’obiettivo è godersi in piacevolecompagnia delle giornate in bicicletta senza troppe esagerazioni.

Pedalare nella città vecchia di Stavanger è uno dei momenti salienti del primo viaggio accompagnato in bicicletta proposto dal TCS.

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OsloSeljord

Heddal

Rystad

Bergen

Amburgo

Hannover

NORVEGIA

Copenaghen

UlefossStavanger

Kiel

200 km

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lusso 5 stelle di Edelline� Presa in consegna delle

proprie biciclette� Cabine esterne sui traghetti� Programma di visite e di gite

con charme e fantasia� Pernottamento in piccoli

e tipici alberghi� Una maglietta da ciclista

del TCS per partecipante

INFORMAZIONI SPECIALI� Gita su due ruote senza partico-

lari requisiti riguardanti la con-dizione fisica dei partecipanti

� Lunghezza totale del tour:ca. 270–355 km

� Ogni giorno si può scegliere fratre tappe diverse in lunghezza,accompagnati da guide di cicli-sti esperti svizzeri

� Gruppi di massimo 12 ciclistiparlanti francese e tedesco

� Viaggio in pullman per chi nonvuole pedalare

� Con la propria bici o noleggian-do una flyer (a seconda del mo-dello ca. 350 fr.) dalla Svizzera.(maggiori informazioni suwww.bici.tcs.ch)

VIAGGIO CICLISTICO IN NORVEGIA

Esperienza indimenticabile inpullman, battello e bicicletta

3° giorno, gio: dopo l’approdo aOslo, visita della città e infine viag-gio in bus attraverso Kongsberg eNotodden sino a Seljord. La serafacile gita in bici lungo il lago.4° giorno, ve: viaggio in autoattorno al fiordo Tinnsjö sino allealture presso Napagard. Discesain bicicletta sino a Heddal. Rientroin bus sino a Seljord.5° giorno, sa: viaggio in bus sino aLunde. Inizio della gita in bici lungoil canale, passando le chiuse, versoUlefoss. Trasferta in bus attraver-so la valle di Setes verso Rystad.6° giorno, do: viaggio in bicidirettamente dall’hotel attraversola valle Setes sino a Evje.7° giorno, lu: la bicicletta rimaneparcheggiata tutto il giorno.Escursione in auto passandoda Hardangervitta sino al fiordoHardanger. Proseguimento versoBergen. Visita della città.8° giorno, ma: viaggio in bus e in

Soltanto pochi Paesi europei possono gareggiarecon la bellezza del paesaggio norvegese, chenon smette di incantare con i suoi fiordi maestosie le possenti catene montuose. Bellezze in bicicletta.

traghetto sino alla penisola di Sola.Viaggio in bici sino a Solastrand.Rientro in bus verso Stavanger.9° giorno, me: viaggio in bici daEgersund al campeggio con spiag-gia di Bore. Per concludere, inpullman sino a Stavanger. Imbarcosul traghetto sino a Hirtshals.10° giorno, gio: in bus da Hirtshalssino a poco prima di Hannover.Ad Hannover viaggio in bici sino alcentro città dove si trova l’albergo.11° giorno, ve: rientro da Hanno-ver in Svizzera. Arrivo in serata.

IndicazioniPer i dettagli del viaggio in biciclet-ta consultate il programma al sitowww.viaggi-tcs.ch/ciclismo.I viaggi sono organizzati e realizzatida Edelline Viaggi SA.

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Domenica prossima, 30 gennaio, sarà eletto il pupazzo di neve del nuovo anno. Lacuriosa elezione ha luogo alle 15.30 a Schwefelbergbad, in mezzo alla regione diGantrisch, a una mezz’ora d’automobile da Berna. L’evento è organizzato e realiz-zato dal Resorthotel Schwefelbergbad (www.schwefelbergbad.ch). La giuria di Mi-ster Pupazzo di Neve 2011 è costituita da personalità pluridecorate e presiedutadal Mister Svizzera in carica, Jan Bühlmann, e dal giocatore bernese dello YoungBoys, Christoph Spycher. Al concorso possono partecipare tutti coloro che sono ingrado di costruire un pupazzo di neve di almeno 50 cm di grandezza. L’opera puòvenire decorata a piacere. Buon divertimento! Bü

Mister Pupazzo

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Il campeggio rappresenta in Svizzeraun settore turistico in pieno sviluppo.

L’unionefa la forzaIl 13 gennaio la Cassa svizzeradi viaggio Reka, Interhome, Cam-ping TCS, Ostelli della GioventùSvizzeri e Bed and BreakfastSwitzerland si sono riuniti in unaassociazione mantello denominataParahotellerie Svizzera.

›Sinora le possibilità di pernotta-mento alternativo – il settore paral-berghiero – sono state sottovaluta-te. «Si dimentica che circa il 50% deipernottamenti in Svizzera si regi-strano nel settore paralberghiero»,ha spiegato Werner Bernet, diretto-re della Cassa svizzera di viaggioReka, all’incontro con la stampa. In-sieme i cinque partner generanoogni anno 5 milioni circa di pernot-tamenti, di cui 1,2 milioni nei cam-peggi del TCS.

L’associazione vuole tra l’altrorappresentare gli interessi del set-tore paralberghiero svizzero nellequestioni di politica del turismo.Nell’unione sono ammessi solo iprofessionisti riconosciuti, «dato chein questo settore si ha a che fare conogni sorta di offerte!», sottolinea ildirettore della Reka. Svizzera Turi-smo rappresenterà e promuoverà inmodo attivo la nuova associazionecon l’obiettivo di aumentare in mo-do concreto il numero delle possibi-lità di pernottamento. André Ginze-ry, direttore di Camping TCS, vedenell’unione un’occasione per am-pliare l’offerta alla clientela nellesingole destinazioni.‹ wi

27 gennaio 2011 | touring 2 | viaggi e tempo libero 31

Davanti all’Arabella Sheraton Hotel Seehof di Davos i cavalli aspettano gli ospiti da portare in giro sulla slitta.

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›L’artista tedesco Ernst Ludwig Kirchnervoltò le spalle alla pulsante e fastosa vitadi Berlino per vivere in modo semplice in unpiccolo borgo sopra Davos. Alcune sue ope-re si possono ammirare nel Museo Kirchnerdi Davos, che ha riunito una piccola ma raf-finata esposizione. Il grande scrittore tede-sco Thomas Mann era arrivato per un lungosoggiorno nella «più alta città d’Europa»per altri motivi. Mentre la moglie Katja cu-rava un problema polmonare nella puraaria di Davos, lui in quel luogo di cure scri-veva un romanzo dal titolo evocatore: «Lamontagna incantata».

Re e presidenti | Da quando la tuberco-losi può essere curata con gli antibiotici,dal palcoscenico di Davos sono scomparsii pazienti malati ai polmoni. Sono rimasti,invece, gli imponenti sanatori come loSchatzalp descritto nella «Montagna incan-tata», che ancora oggi, nella veste di hotelin stile liberty, attira ospiti da tutto ilmondo. La calamita principale per grandimanager, stelle di Hollywood e politici oggi

però non è più l’aria cristallina, bensì ilWorld Economic Forum WEF (cfr. anche«L’incontro» a pagina 38).

All’Arabella Sheraton Hotel Seehof per-notta una gran fetta di questa alta società.Durante l’evento internazionale, il fonda-tore di Microsoft Bill Gates ha l’abitudinedi occupare sempre la stessa camera nu-mero 445. La regina Rania di Giordaniaviaggia con tutto il suo entourage e con lasua bellezza oscura a volte il marito, che dameno nell’occhio. «Nel primo incontro il redi Giordania è passato praticamente inos-servato», ammette Jean-Pierre Galey, diret-tore generale dell’Hotel Seehof. Ma nelfrattempo il direttore d’albergo sa cheaccanto alla regina Rania c’è sempre ancheun piccolo signore con il berretto di pelo acui si deve prestare attenzione.

Altri ospiti invece non passano mai inos-servati: Vladimir Putin, Angela Merkel, BillClinton ma anche Shimon Peres e YassirArafat hanno già dormito nei letti dell’al-bergo Seehof a Davos. «Ospitiamo sotto lostesso tetto sia i palestinesi che gli israe-

liani», spiega Galey, che ricorda le immensemisure di sicurezza che l’hotel deve assu-mersi ogni anno. E che nonostante tutti idetector e gli agenti di sicurezza, è in gradodi raccontare alcuni aneddoti. Ad esempioquando i servizi di sicurezza israeliani vo-levano fare saltare in aria una cassetta disicurezza perché sospettavano contenesseuna bomba. All’interno però c’era un rotolodi monete.

Una bibita con Angelina | Più rilassantel’atmosfera durante i giorni del WEF nel se-condo Hotel Sheraton a Davos, il Waldhuus.Dato che non vengono messe in atto misuredi sicurezza simili a quelle all’aeroporto, iVip si danno appuntamento la sera per berequalcosa in compagnia. Il personale ma-schile si ricorda con vivo piacere quandoAngelina Jolie si gustava il suo drink.‹

Christian Bützberger

Info TouringUlteriori informazioni sugli hotel al sitowww.sheraton.com/seehof oppurewww.sheraton.com/waldhuus

Il richiamo della montagnaTrascorrere la notte nello stesso letto di Bill Gates, della regina Rania o di AngelaMerkel? Per gli ospiti che pernottano a Davos è un sogno che può divenire realtà.

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Controllo dell’usato al TCS

27 gennaio 2011 | touring 2 | club e soci 33

Konrad Luder, socio onorario delTCS, era una persona socievole.

Si è spentauna voce TCSKonrad Luder (61), a lungopresidente della Sezione Solettae membro di importanti organidel club centrale, è deceduto inseguito a una grave malattia.

›Presidente della Sezione Solettadel TCS dal 1989 al 2009, consulentegiuridico della sezione per un quar-to di secolo, consigliere d’ammini-strazione del Touring Club Svizzerodal 1989 al 2009, responsabile dellaGiornata dei consulenti giuridici delTCS, presidente di Assista SA e diViasuisse SA: sono solo alcune delleimportanti cariche ricoperte dalgiurista Konrad Luder, morto ilgiorno dell’Epifania dopo una lungasofferenza.

Lascia un vuoto | Konrad Luder,stimato avvocato di Soletta specia-lizzato in diritto delle assicurazioni,era una personalità di spicco anchein seno al TCS nazionale, dove si èimpegnato per la causa del maggio-re club della mobilità in Svizzera. Loscomparso era coraggioso quando sitrattava di temi inerenti alla politi-ca oppure alla vita dell’associazio-ne. Spesso non aveva peli sulla lin-gua, senza però mai perdere il buonumore. Konrad Luder era infattiqualcuno che sapeva assumere ledecisioni in modo molto socievole,confrontandosi con le altre ideedavanti a un tavolo e dopo riunionio assemblee particolarmente accesescoppiava in risate conviviali.

Konrad Luder, un vero liberale,lascia dietro di sé un grande vuotoanche nel Touring Club Svizzero.‹

Heinz W.Müller

TC

S

Prima di comprare un’auto usata è meglio fare un «giro di prova» in un’officina del TCS.

Eventi per gli amicidelle auto d’epocaTCS e ADAC propongono attraenti manife-stazioni di veicoli classici. I soci dei dueclub ottengono speciali sconti o prestazionisupplementari. Per il 2011 ricordiamo iseguenti eventi del club tedesco ADAC (vedisu Internet: www.adac.de/infotestrat/old-timer-young-timer/veranstaltungen):� ADAC Deutschland Klassic – dal 30

giugno al 3 luglio, Karlsruhe/Nordbaden� ADAC MotoClassic – dal 3 al 7 agosto,

Lussemburgo/Eifel� ADAC Trentino Classic – dal 14 al

18 settembre, Lago di Garda/TrentinoHeidiland Tourismus e tre alberghi – tra

cui l’«Hotel Schloss» del TCS – di Bad Ragaz

organizzano dall’8 al 10 luglio la «Heidi-land Classic» attraverso questa regione deiGrigioni. I soci del TCS ricevono un prezio-so regalo e il tradizionale sconto sul prezzodelle camere all’Hotel Schloss Ragaz. Mag-giori informazioni e prenotazioni all’ufficiodel turismo di Bad Ragaz, telefonando allo0813004020 oppure direttamente tramitee-mail: [email protected].

Altre informazioni | Un nuovo interes-sante sito Internet per gli appassionati del-le autovetture d’epoca si trova all’indirizzowww.zwischengas.com. Il sito contiene unaquantità di informazioni tecniche, econo-miche e politiche sui trasporti degli ultimi100 anni. Questo progetto privato svizzeroè concepito in stretta collaborazione con larivista «Automobil-Revue». tg

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27 gennaio 2011 | touring 2 | il punto 35

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Niklaus Lundsgaard-Hansen,presidente centrale del TouringClub Svizzero (TCS)

I trasporti pubblici hanno una gigan-tesca necessità di finanziamenti per

effettuare nuovi investimenti nelle ferroviee nelle linee di tram e autobus degli agglo-merati urbani. I loro portavoce cercano in-defessamente nuove fonti di denaro. E cosac’è di più vicino dell’aprire il portafogliodegli automobilisti e servirsene una voltadi più?

L’ultima idea degli amici della ferrovia:la detrazione degli spostamenti per il lavo-ro nell’ambito della dichiarazione delle im-poste. Di cosa si tratta? Per finanziare inuovi progetti ferroviari la Confederazionesta considerando di abbassare le detrazionidegli automobilisti per recarsi al lavoro allivello del costo degli abbonamenti dei tra-sporti pubblici. L’Unione dei trasporti pub-blici stima che grazie a questo espedientela Confederazione incasserà circa 400 mi-lioni di franchi in più all’anno. Se una partedei Cantoni modificherà nella stessa dire-zione il suo diritto fiscale, gli «automobili-sti pendolari» dovranno pagare complessi-vamente oltre un miliardo di imposte in piùall’anno.

Un esempio – d’attualità nel periodo delledichiarazioni d’imposta – dimostra le con-seguenze: se l’uso dei mezzi pubblici sullavia del lavoro non è ragionevole, i costi perl’auto possono essere detratti dalle entratefino a 70 centesimi per chilometro. Nel casodi un tragitto di 40 chilometri (sola andata,nell’agglomerato di Berna) l’abbonamento

ferroviario costa circa 2200 franchi, mentrein automobile è possibile una detrazione di11200 franchi. In futuro, però, una minoredetrazione di 9000 franchi significa mag-giori imposte per 2000 o 3000 franchi l’an-no. Semplicemente così.

La prassi odierna con le detrazioni per ipendolari in auto corrisponde da decennialle comprovate fondamenta giuridiche deldiritto fiscale. Finora tutti i costi, che sidevono sostenere per ottenere degli introitida lavoro, che poi vengono tassati, possonoessere detratti dalle entrate. Ciò vale ancheper i pasti di mezzogiorno e per gli abiti dalavoro che bisogna pagarsi personalmente.

Perché allora certe persone, le quali perottenere il loro guadagno lavorativo sonocostrette a prendere l’auto, devono pagarele infrastrutture ferroviarie? Questa nuovaidea è tanto più irritante in quanto notoria-mente gli utenti del treno non coprono nep-pure la metà dei costi dei trasporti pubbliciattraverso i loro contributi personali.

I nuovi progetti ferroviari corrispondonosicuramente perlopiù ad una esigenza.La Confederazione è tuttavia chiamata astanziare quei finanziamenti senza metterele mani nei portafogli degli automobilisti.O cosa pensereste se al ristorante vi faces-sero pagare il conto anche per le consuma-zioni degli avventori seduti al tavoloaccanto?

Gli automobilisti rischiano di avere brutte sorprese al momento di calcolare le imposte.

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27 gennaio 2011 | touring 2 | la pagina dei lettori 37

impressumtouring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W.Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Nadia Rambaldi (nr), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, MathiasWyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Karin Kobel (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente ca-poredattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06.E-mail: [email protected]. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 83141, totale:1325035. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA,Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 38721 16, fax 031 38721 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIECentre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS,cp 820, 1214 Vernier; tel. 0844888111; e-mail: [email protected]. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Tou-ring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Non dimenticare i fari di sera!In questi tetri giorni di pioggia, molti auto-mobilisti a volte circolano senza luci anchese si è già sul far della sera. Li si vede soloquando sono già arrivati quasi davanti avoi. Sarebbe ora di lanciare un’altra campa-gna per i fari accesi rivolta a chi si addor-menta nel traffico. Alfred Prschel (@)

Ottusità sulle strisce pedonaliLa maggior parte dei pedoni attraversanole strisce guardando cocciutamente drittidavanti a sé o a terra. Anche i pedoni condiritto di precedenza hanno il dovere difare attenzione agli utenti della strada chenon si comportano correttamente.

Hans Rothenbühler (@)

Scandinavia apripistaPersonalmente non guido. Ma come passeg-gera mi fa impressione che i pedoni conl’oscurità e la pioggia praticamente non sivedono. Abiti scuri ostacolano ancora dipiù il loro riconoscimento. Io, quando vadoin giro a piedi, mi proteggo con rifrangenti.Poiché i rifrangenti fanno parte dei pedoni,altrimenti non servono a niente. L’idea l’hopresa anni fa dalla Scandinavia. Qui da de-cenni i riflettori sono disponibili in negozie alberghi come materiale pubblicitario daprendere gratis. Si tratta di pacchetti condentro due fasce elastiche; così i riflettorisi possono indossare velocemente e vengo-no usati da molta gente. Margrit Stössel (@)

Costosa visita all’ospedaleRecentemente avevo un appuntamentoall’ospedale cantonale. Ho parcheggiatonell’area ospedaliera dalle 7.40 alle 8.45.

forum

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Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve èla lettera, maggiore è la probabilità che venga pubbli-cata; la redazione si riserva di apportare eventualitagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviarele lettere per e-mail: [email protected]. Le lettere deilettori vengono pubblicate anche nell’edizione onlinedi «Touring» (www.touring.ch).

il concorso

Un’opera originaledell’artista SchochI quadri di Rainer Schoch fanno furore.L’artista, nato nel sud della Germania etrasferitosi nel canton Sciaffusa, ritraespesso soggetti del mondo delle corseautomobilistiche (cfr. l’incontro pubbli-cato sul «Touring» n. 16/2010 o ancorail sito www.suissedesign4you.eu). Inpalio al nostro concorso vi è una suastampa originale su tela, firmata enumerata, che ritrae una scena del GranPremio di Gran Bretagna del 1954, nelledimensioni 110�90 cm.

Sponsor del premio: Rainer Schoch,www.suissedesign4you.eu

Le domande:1. Di quale regione del Vallese tratta

il nostro servizio sulle valanghe?2. In quale Paese si svolge il nostro

Viaggio dei lettori?3. Chi è il direttore dell’hotel

Steigenberger Belvédère di Davos?

Si possono fornire le risposte per posta (sol-tanto su cartolina postale), tramite SMS, e-mail oppure direttamente dal nostro sitowww.touring.ch, indicando in ogni caso leproprie generalità.

Concorso 20/2010: il fortunato vincitoredell’Opel Meriva Cosmo 1.4 Turbo è il ticineseMauro Gasparini di Cadro. Congratulazioni!

Condizioni di partecipazione: il concorso di«Touring» è aperto a tutti, ad eccezione deicollaboratori del TCS e dei loro famigliari. Ivincitori saranno estratti a sorte e avvertitiper iscritto. I premi non possono essere sosti-tuiti da una somma di denaro equivalente.Non viene tenuta alcuna corrispondenza inmerito al concorso. Non sarà possibile ricor-rere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso peri lettori, casella postale, 3024 Berna;SMS al numero 9988 (1 fr./SMS)scrivendo «Touring» e le tre risposte;[email protected] (soggetto: concorso)Termine d’invio: 6 febbraio 2011

Quando ho convalidato il biglietto d’uscita,ho dovuto guardarlo due volte: costava 7 fr.per neppure un’ora e un quarto. Bisognachiedersi se non si tratta di una truffa.

Tony Schneider, Oberentfelden

Il ritiro della patente è grave per anzianiUn ritiro definitivo della patente di guidaha conseguenze decisive sugli anziani, nonsoltanto nella pratica quotidiana, ma anchepsicologicamente: il ritiro non è visto solocome decadimento fisico, come effettiva-mente è in molti casi! Questo non deve av-venire solamente per via amministrativa,ma deve essere rapportato al singolo caso evalutato attentamente. Va osservato chesebbene gli automobilisti anziani spessonon posseggano più la stessa capacità direazione dei giovani, circolano in modo me-no aggressivo e spesso solo negli ambientia loro più familiari. Rolf Gipser (@)

I gas di scarico non si controllano al PC«Touring» 20/2010

Molti clienti credono che un controllo deigas di scarico si possa fare semplicementeallacciando un computer portatile all’auto-mobile. Ma che si spieghi una volta per tut-te come si fa ad effettuare un test di tenutadella ventola del carter senza aprire il cofa-no! Oppure a controllare l’impianto di sca-rico senza sollevare il veicolo.

Marco Kollbrunner (@)

38 l’incontro | touring 2 | 27 gennaio 2011

ton desideri assaggiare un piatto grigione-se. E se per caso un presidente improvvisaa tarda sera una piccola jam-session al bare poi canta perfino un po’, è davvero moltodivertente.

Chi paga i pernottamenti e le consumazionidei partecipanti? Sono gli stessi prezzidegli ospiti «abituali»?Non abbiamo un supplemento-WEF. Chie-diamo semplicemente i prezzi superioridell’alta stagione, dunque quelli di Natalee San Silvestro. I soldi non sono il fattoremassimo, ma lo è piuttosto offrire un’altaqualità in tempi di forte pressione. Ognipartecipante paga da sé la camera e le sueconsumazioni, ad eccezione che sia invitatoda aziende, Stati oppure organizzazioni.L’organizzazione del Forum economicopaga solo i conti degli ospiti che ha invitatodirettamente.

Anche Lei viene lusingato o addiritturasi tenta di corromperla per avvicinarsi aun certo personaggio di spicco?Sì, come ogni lettore potrebbe immaginare.Ma se si incomincia a farlo una volta, poinon ci si può più tirare indietro. Ecco per-ché da noi di principio ciò non succede. È ilWEF a decidere chi alloggia da noi ed è giu-sto così.

Per lei il Forum economico significaprobabilmente anche poche ore di sonnoe un’autodisciplina eccezionale. Come siè preparato a questo ultimo WEF?

Durante l’anno ho bisogno di dormire mol-to, ma non durante il WEF quando sfogotutta l’adrenalina. Una settimana prima delForum economico mondiale vado a farescorta di aria fresca e lascio da parte l’al-cool, in modo da poter spingere al massimole mie prestazioni. Durante questi giornidirigo 400 collaboratori e a loro non possorichiedere le massime prestazioni se iostesso non riesco a fornirle.

Sicuramente il WEF le porta in gennaiol’equivalente del fatturato annuo, il restodell’anno se la prende comoda?Il WEF è certamente il principale fattore delvolume d’affari annuo e della redditività.Ma naturalmente non siamo dei buoni for-nitori di ospitalità soltanto per cinque gior-ni. Il nostro team svolge un ottimo lavoroanche durante i restanti 360 giorni.«

Intervista: Christian Bützberger

Ernst Wyrsch, direttore dell’hotel Steigenberger di Davos,durante il WEF si occupa di quelli che contano per davveroe resta sempre sorpreso dalla loro modestia.

solutamente straordinario anche l’incontrocon il leggendario pugile Muhammad Ali.

Che tipo di piccoli desideri o esigenze hannoquesti uomini e donne, personaggi politicio star mondiali?Non si tratta di servire carne di coccodrilloo qualsiasi altra cosa esotica. Ogni partico-larità resta nei limiti dell’umanità. Ma puòcapitare che alle 3.30 del mattino Bill Clin-

» In 14 anni da direttore dell’Hotel Steigen-berger Belvédère, Lei ha accolto più di centopresidenti nazionali e un’infinità di starmondiali. Chi l’ha colpita maggiormente?

Ernst Wyrsch: Se devo stilare una gradua-toria, metto il leader sudafricano NelsonMandela chiaramente al primo posto. Conl’ex presidente americano Bill Clinton hosviluppato un’amicizia nel corso degli anni.E dal punto di vista emozionale è stato as-

A tu per tu coni grandi della Terra

Ernst Wyrsch, padrone di casa del Grandhotel Steigenberger Belvédère a Davos.

In pilloleIl 49enne Ernst «Aschi» Wyrsch è albergatorediplomato SVH/VDH. Da 21 anni è sposato allasignora Sylvia; hanno due figli. Poiché anche Sylvialavora in hotel, dice scherzando che in effetti sonosposati da 42 anni. Hobby: passeggiate, golf, lettura.Ernst Wyrsch è l’orgoglioso presidente onorariodell’HC Davos.

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