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traducere mateiu caragiale

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REMEMBER"Ceci est un fait-divers atroce."Les Mmoires du Bal-MabilleCi sono sogni che abbiamo vissuto un giorno, da qualche parte, cosi come ci sono cose viventi di cui ci chiediamo se fossero sogni. Oggi, verso sera, stavo pensando a questo, quando rovistando tra le mie carta per vedere cosa si pu trovare da brucciare- la carta da fastidio- ho scoperto una lettera che mi ha destato il ricordo di un evento strano, cosi strano che, se non fossero passati sette anni, avrei dubitato, avessi creduto che tutto sarebbe stato un sogno letto o sentito tanto tempo fa. Era nel 1097. Sono stato ammalato grave a Bucarest e tornavo a casa a Berlin. Il mio recupero andava difficilmente, richiedendo grande cura. Alla partenza, il mio medico mi ha consigliato di stare lontano dal pi piccolo turbamento danimo! Povero medico! Ho alzato le spalle sorridendo ed gli ho detto di non preoccuparsi. Dopo un esilio di due anni, rivedevo il Berlino. Ho una grande debolezza per Berlino. Le pi triste circostanze non mi hanno impedito di rivederlo con piacere. Lho trovato cosi come lho lasciato: pieno di fiori. Non mi sembrasse mai cosi bello come in quellinzio di giugno. Non era possibile girare e vagare come nei tempi passati. Mi affaticavo subito e la fattica poteva facilitare la riapparizione della malattia. Mi sono rassegnto di stare a acasa un podi tempo, sacrificio che compensava parzialmente con la bellezza della musica antica che si ascoltava da noi dalla mattina alla sera. Commoso da un dolce sopore, lasciavo i miei sogni sorgere e sparire come il fumo nellabisso delle armonie sublime, guardando dalla finestra, con gli occhi socchiusi gli arcobaleni che ondeggiavano nella polvere sciolta della fontana della piazza il giardino. La brezza soave del tramonto ondeggiava le frangie purpuree delle rose sospese sulla terazza della casa di fronte portandogli il profumo fino a me. La sera animava le ombre, negli specchi passavano misteriosamente i brividi. Questo era il momento che aspettavo per ammirare il pi bello angolo della piazza un pezzetto di bosco rimasto inesplorato in piena citt qualche vecchio albero, fogliuto e scuro, capace di servire come modello per I pi famosi artigiani della pittura.Li ritrovavo, al Museo Frederic, in un quadro di Ruysdael, gli stessi alberi con rami affolati oscurando, vicino a una cascata, un castello in rovine. Una volta non potevo passare davanti a questo quadro senza fermarmi un paio di tempo. Guardandolo, il pensiero vagava lontano, nel suo profondo cielo grigio-viola. Questo amore devoto e pagano per gli alberi vecchi, lievito di unantica eresia, e una cosa innata. A loro devo i piu nobili e profondi momenti di ispirazione perche non esiste in questo mondo verso o canzone creata dagli esseri umani in grado di commovermi cosi come lo fa lenigmatico suono del vento tra i rami la sera. Quegli alberi dipinti mi incantavano ancora di piu di quelli che erano veri, quel piccolo paessaggio malinconico rispecchiando la mia anima.Andavo al museo spesso. Nonostante fossi cosi coinvolto nel guardare i quadri, non mi scappavano dalla vista gli ospiti, a volte interessanti, osservando cosi un giovane sempre presente, che, soprattutto li, avrebbe comunque attirato tutti gli sguardi, perche sembrava che, magicamente, fosse sceso da una tela. Che ci sia piacere piu rara di quella quando vedi in carne ed ossa una icona dai tempi tramonti? Due anni fa avevo visto nella sala francese del museo una signorina che faceva la copia di Maria Mancini dipinta di Mignard e che somigliava cosi tanto con il modello finche da sembrare, guardandosi nello specchio,come se avesse dipinto, adornandolo, il suo viso.Nello stesso modo somigliava il giovane con uno di quei lord, i cui sguardi, mani, sorrisi, Van Dyck, e dopo lui, Van der Faes, li hanno reso immortali. Dico uno di quei lord perche tutti sono uguali. Nel passato, in castelli isolati, ogni epoca imprimeva sul viso una certa aria a tutti i parenti che vivevano insieme dopo le stesse usanze e costumi. Capita anche di comparire, laddove neanche non ci si pensa, persone le cui veri volti devono essere rintracciati altrove, in altri paesi, in altre nazioni, in altri tempi, senza poter indovinare, in alcun modo, un eventuale grado di parentela con quelli di cui li separano barratri temporali ed etnici. Era inutile dunque, qualsiasi ipotesi per quanto riguardasse la genealogia del sudetto giovane, facevo tuttavia vari riflessioni sul suo essere, unico e strano, che si faceva sempre notare. Mi aveva affascinato la fredda alteregia del giovane, che, nonostante tutta quella bellezza, camminasse solo nella vita, indifferente, a testa alta. Ho pensato di lui, dallinizio, che fosse uno tra quegli esseri umani eccezionali, che non centrassero nulla con questa umanita e per cui ho sentito sempre unattrazione speciale. Lo vedevo ogni giorno e non necessariamente nel Museo. Nelle mie passeggiate in citta che avevo iniziato di nuovo, mi fermavo per un tempo avendo paura che mi stancassi troppo in una bottega dove si potevano degustare i capolavori di una distilleria olandese. Dopo Ruysdael, Van Brouwer e Van der Hoogh. Da nessunaltra parte non potevo rifflettere meglio come in quella stanza stretta e buia, che poteva fare onore a qualsiasi capo borghese, cosi abbondantemente foderata comera, con legno di rovere affumicato fino alla meta dei muri, dove la peliccia usciva fuori creando una mensola intorno alla stanza piena di coppe e brocche di Delft. Che bei momenti trascorrevo li!Vicino a me, sullunica panchina della stanza accogliente, il giovane con viso di vecchio ritratto si dilletava di bevande dolci e profumatissime che sembravano gemme preziose sciolte e che sapevano di sogni esotici e nostalgie lontane, di spezie di Java e Antile. Li, sembrava che non ci fossimo piu estranei, e, cio che e stato abbastanza comico, piu tardi quando ci siamo conosciuti, e stato il fatto di raccontarci del nostro deja-vu come se fossimo gia stati anche altre volte in una stanza simile.Non avrei mai pensato pero, che avessimo fatto amicizia, credendo che lui faceva parte da un altro mondo che il mio.