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n. 1 / 22 Gennaio 2014 PUBBLIC Magazine digitale Periodico sindacale della CISL Funzione Pubblica Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta Tre Regioni un solo giornale Insieme per un nuovo progetto Q uando si saluta il nuovo anno e, al contempo, si de- cide di iniziare un percorso insieme ad altre persone, si pensa a un futuro di progettualità comune e condivisa. E ritengo che mai affermazio- ne, ancorché non originale, sia sta- ta maggiormente rappresentativa del percorso che, come federazioni regionali conti- gue territorialmente, abbiamo con- venuto di intraprendere all’inizio di questo nuovo anno. Di recente, durante un viaggio all’in- terno della comunità europea, mi ha piacevolmente impressionato la pos- sibilità di passare da uno stato a un altro, senza avere la percezione fisi- ca dei confini territoriali. E allora mi sono chiesta, in un mondo che sem- Un vero strumento di lavoro C ari amici, in considerazione delle comuni difficoltà e allo scopo di migliorare i servizi resi, abbiamo ritenuto utile instaurare forme di collaborazione fra le tre regioni del Nord-Ovest; Regioni tra loro eteroge- nee per dimen- sioni, coalizio- ni politiche al Governo o ad- dirittura asset- to istituzionale - basti pensare alla Valle d’Aosta, Regione a Statu- to Speciale - e Territori a loro volta differenti per vastità, attività pro- duttive, tessuto sociale e altre pro- blematiche. La collaborazione non ha tanto, o perlomeno non solo, lo scopo di fare una mera sintesi delle differenze, ma caso mai di esplicitarle e valoriz- zarle, mettendo a comune denomi- Parola d’ordine: innovazione V ogliamo che i lettori sappiano che oggi è per me motivo di grande orgoglio aprire il pri- mo numero di Pubblico Cisl, organo di informazione della Cisl Fp di Piemonte- Liguria-Valle d’Aosta. Or- goglio perché l’innovazione e il rinnovo de- gli organismi dell’organizza- zione, basate sulla democrazia e sulla condivisio- ne dell’informazione e della cono- scenza tra i propri iscritti, deve sti- molare procedure di riflessione sulle strategie, nonché il raggiungimen- to, degli obiettivi sindacali. FP sente l’esigenza di innovarsi e progredire per contribuire a fare di questo paese, di questa regione, un esempio di pluralità e condivisione. segue a pag. 2 segue a pag. 3 segue a pag. 4

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n. 1 / 22 Gennaio 2014

PUBBLICMagazine digitale

Periodico sindacale della CISL Funzione Pubblica Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta

Tre Regioniun solo giornaleInsieme per un nuovo progetto

Quando si saluta il nuovo anno e, al contempo, si de-cide di iniziare un percorso insieme ad altre persone, si

pensa a un futuro di progettualità comune e condivisa.E ritengo che mai affermazio-ne, ancorché non originale, sia sta-ta maggiormente rappresentativa del percorso che, come federazioni regionali conti-gue territorialmente, abbiamo con-venuto di intraprendere all’inizio di questo nuovo anno.Di recente, durante un viaggio all’in-terno della comunità europea, mi ha piacevolmente impressionato la pos-sibilità di passare da uno stato a un altro, senza avere la percezione fisi-ca dei confini territoriali. E allora mi sono chiesta, in un mondo che sem-

Un vero strumentodi lavoro

Cari amici, in considerazione delle comuni difficoltà e allo scopo di migliorare i servizi resi, abbiamo ritenuto utile

instaurare forme di collaborazione fra le tre regioni del Nord-Ovest; Regioni tra loro eteroge-nee per dimen-sioni, coalizio-ni politiche al Governo o ad-dirittura asset-to istituzionale - basti pensare alla Valle d’Aosta, Regione a Statu-to Speciale - e Territori a loro volta differenti per vastità, attività pro-duttive, tessuto sociale e altre pro-blematiche.La collaborazione non ha tanto, o perlomeno non solo, lo scopo di fare una mera sintesi delle differenze, ma caso mai di esplicitarle e valoriz-zarle, mettendo a comune denomi-

Parola d’ordine: innovazione

Vogliamo che i lettori sappiano che oggi è per me motivo di grande orgoglio aprire il pri-mo numero di Pubblico Cisl,

organo di informazione della Cisl Fp di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta. Or-goglio perché l’innovazione e il rinnovo de-gli organismi dell’organizza-zione, basate sulla democrazia e sulla condivisio-ne dell’informazione e della cono-scenza tra i propri iscritti, deve sti-molare procedure di riflessione sulle strategie, nonché il raggiungimen-to, degli obiettivi sindacali.FP sente l’esigenza di innovarsi e progredire per contribuire a fare di questo paese, di questa regione, un esempio di pluralità e condivisione.

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pre di più rinuncia ai confini in favo-re di una solidarietà e di una compe-tenza che eleva il livello delle genti, che senso ha proteggere i propri orti conclusi e relegare le professionalità e le esperienze ai lavoratori stanziati su un delimitato territorio?Con questa riflessione e con questo spirito la federazione del Piemonte, pur nel rispetto del profilo politico spettante a ciascuna federazione re-gionale, ha fatto il primo passo per mettere insieme le esperienze delle federazioni circonvicine e dar vita ad un giornale interregionale di no-tizie e di informazione sindacale.Sono certa che in tempi come que-sti, in cui l’individualismo prende il sopravvento sulla difesa dei diritti collettivi, la possibilità di penetra-zione di un sindacato, del nostro sindacato, sia racchiusa nello sche-ma “testuggine”, nello stare vicini e uniti con le idee e con le persone. Solo le idee segnano i percorsi. Solo le persone hanno sogni. Solo i sogni cambiano i percorsi.Viviamo giorni di imprevista e inau-dita gravità economica e ancor peggio di spaesamento e solitudine. Tutto si misura sulle richieste dei mercati, con un linguaggio privo di alterna-tiva, come necessità ineluttabili che si abbattono su noi lavoratori quasi unici colpevoli del debito pubblico.Ma come può il sindacato rimediare a questo stato di cose? Come può l’FP opporsi al terrificante senso comune che sembra volere imporre stili di vita misurabili unicamente in classifica-zioni di reddito? Come possiamo por-re freno e misura al solipsismo pro-prio della connessione informatica e all’individualismo esasperato? Occor-re ritornare alla parola, ai simboli che ci descrivano come soggetti pensanti, che ci accordino ancora la possibilità della memoria, della dimensione sto-rica, del racconto. Occorre un urlo di Munch che sappia riportarci alla cul-tura come espressione della naturale vocazione creativa dei gruppi umani, del nostro modo di fare sindacato,

per addomesticare la natura avversa e trasformarla in una occasione di cre-scita, umana e solidale.Questo il significato, il valore dell’e-sempio che noi dovremmo da oggi trasmettere. E di certo un canale divulgativo, un raccoglitore di espe-rienze e di culture, può aiutare in questa impresa non semplice, può aiutare a uscire dai confini delle idee solitarie in favore di un pensiero condiviso che, affinato, sollecita e stratifica la nostra esperienza.Credo che non ci sia dubbio che nel periodo di buio etico che stiamo vi-vendo si siano dissolti quei vincoli di appartenenza politico-sociale che un tempo facevano sentire meno il vuoto dell’isolamento. E al-lora l’idea di un giornale condiviso diventa importante perché mostra le nostre forze unite intorno alla nostra cultura, intorno ai nostri valori che sono si quelli di un tem-po ma che devono essere quelli di oggi e quelli di domani rivisti, ma non compromessi dalle regole di un mondo prepotentemente cambiato. Dobbiamo stare molto attenti però perché quando l’ombra dei nani di-venta lunga, la notte è alle porte. Sta a noi, alla nostra straordinaria tradizione e alle nostre idee, alla nostra capacità di tenere unite le persone intorno alle idee, assumere

quegli impegni di solidarietà, uma-na ed economica, di correttezza e di progettualità che consentiranno al nostro sindacato di superare questi anni difficili: e di tenere la notte an-cora fuori dalla porta.C’è un detto che dice “quando tira il vento diventa canna”. La Cisl Fp non ci sta a diventare canna al pas-saggio del vento avverso: non l’ha fatto in altri tempi grigi, non lo farà oggi, quando sembra tirare il vento del nichilismo e dell’indifferenza. Al vecchio detto ci piace opporre il pensiero che ciascuno cresce solo se è sognato. Per questo oggi vi invito a sognare un nostro sindacato di-verso, più alto e più etico di quanto lo vorrebbero gli altri e di quanto lo vorrebbero anche molti dei suoi stessi aderenti, di quanti conside-rano solo la logica, che logica non è, dei numeri e del mercato. E ciò per-ché non tutto quello che conta si può contare e, soprattutto, non tutto ciò che si può contare, conta realmente.Il nostro lavoro di sindacalisti è un valore imprescindibile in se stesso, si stacca dai numeri e dalla crisi, e se noi sapremo riproporre quel ruolo, e quel valore che diventa spesso un abito naturale, avremo imparato a vivere il nostro mestiere.

Santina PantanoSegretaria generale Cisl Fp Piemonte

2PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

TRE REGIONI UN GIORNALE

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IL DIARIO DI a cura di Roberta PotenzaPUBBLIC

natore le “buone pratiche sindacali” attuate, i progetti che nascono e si sviluppano nei diversi territori, e dare così a tutti la possibilità di po-ter utilizzare e valorizzare accordi sottoscritti nei vari Comparti e nelle amministrazioni delle tre Regioni.Considerate le difficili acque in cui ogni giorno ci troviamo ad operare, abbiamo ritenuto, in particolare, opportuno dotarci di uno strumen-to - un Giornale Interregionale - per condividere le difficoltà incon-trate e le soluzioni adottate, e ren-derle patrimonio comune.

Tale progetto porterà un valore ag-giunto di molteplice valenza: per le amministrazioni “centralizzate” sarà possibile confrontare ed integrare le notizie provenienti dal centro, con-frontare i problemi (presumibilmente comuni), comparare le possibili solu-zioni e verificarne l’esito.

Per le amministrazioni “decentrate”, considerato che gli organi di governo sono molto più vicini a noi, oltre che elemento di informazione, può costi-tuire fattore di “pressione” politico-sindacale: la chiusura di un accordo in una Regione confinante elimina l’alibi dell’“impossibilità” e lo rende, per quanto adattato, attuabile.Per la Sanità Privata ed il 3° setto-re, comparto in fase di espansione e, contemporaneamente, in grande difficoltà, può costituire un inizio di forme di sinergia e collaborazione fattiva, anche in considerazione del fatto che è un settore in cui spesso i

datori di lavoro provengono da ter-ritori diversi da quelli di operatività, penso alle Società Cooperative che acquisiscono appalti in territori dif-ferenti dal proprio di origine.In questo senso, al fine di rendere i delegati sindacali sempre più in-formati e consapevoli, allo scopo di

svolgere la nostra attività sempre meglio, è allo studio la possibilità che si arrivi ad organizzare momen-ti di formazione in sinergia, rivolti ai quadri sindacali, in modo che si-ano dotati di strumenti sempre più adeguati.In sintesi, sta a noi far sì che questa esperienza non sia solo un esercizio letterario, ma diventi un vero e pro-prio strumento di lavoro, in grado di portare conoscenze e costituire luogo di idee, confronto e crescita per tutti.Questo progetto costituirà sicura-mente un valore aggiunto che darà la possibilità di conoscerci meglio e accrescere le risorse professionali e personali di ognuno di noi, al fine di avere Dirigenti Sindacali sempre più competenti, con un bagaglio di co-noscenze sempre più completo, per fronteggiare le innumerevoli sfide che ci attendono.Concludo augurando buon lavoro a tutti noi, e un 2014 foriero di novi-tà positive (ne abbiamo davvero bi-sogno), senza dimenticare a tutti che noi stessi dobbiamo essere convinti di poter essere veri agenti di cambia-mento.

Gabriele Bertocchi Segretario Generale Cisl Fp Liguria

3PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

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Progetto editoriale Rocco ZagariaProgetto grafico Andrea Pellissier

Comitato di redazione: Santina Pantano, Gabriele Bertocchi, Jean Dondeynaz

In redazione: Alessandro Bertaina, Andrea Cappello, Mario Caserta, Paolo Decembrino, Bruno Della Calce, Paola Famà, Domenico Mafera, Tiziana Matturro, Riccardo Negrino, Gian Piero Porcheddu, Fabrizio Sala e Rocco Zagaria

Segretaria di redazioneRoberta Potenza

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Questo per noi comporta anche dei rischi, come mettersi in gioco. Vo-gliamo essere più trasparenti. Qual-cuno potrebbe dire che ci esponiamo ancora di più al giudizio esterno, ma noi preferiamo pensare che, al con-trario, permettiamo all’utenza di consigliarci le metodologie migliori. Siamo sicuri che questo organo di informazione, non solo permette-rà di allargare la conoscenza delle nostre pratiche a tutti, ma stimo-lerà noi stessi a lavorare meglio per raggiungere nuove e più ambiziose mete. Per questa ragione il segnale che vogliamo dare è un messaggio di concretezza insieme a una dimo-strazione dell’indice di vitalità della nostra organizzazione.Ovviamente, non possiamo che ringraziare i nostri collaborato-ri, soprattutto la segreteria, per lo sforzo che sono disposti a compiere, perché innovare comporta sempre un certo grado di difficoltà, iniziale e futura. Quando si intraprendono le sfide, sopraggiungono i problemi da risolvere. Solo nell’immobilismo molti non hanno paura. Noi, al con-trario, pensiamo che nell’evoluzio-ne si produrranno i geni che por-teranno cambiamenti positivi. Ma non potremmo continuare, se non elogiassimo gli iscritti e tutti colo-

ro che ci hanno spronato a tentare qualcosa di diverso, per dare un se-gno. Questa scelta è stata intrapresa tastando e valutando gli umori che, di volta in volta, si sono espressi alle assemblee precongressuali dei sin-goli posti di lavoro, alle quali hanno partecipato tanti nostri associati che reclamavano direttamente e indirettamente, prima di tutto una scossa decisiva, poi sempre più de-mocrazia interna. Ma anche, perché no, assistenza. Assistenza a coloro che non sanno come chiedere, non sanno come essere rappresentati, o che hanno timore di intraprendere chissà quale cammino.In altri termini, avere a cuore la no-stra crescita, significa avere a cuore la vita di tutti, aiutare la crescita del-la collettività in senso generale, met-tendo anche i problemi quotidiani al centro di ogni soggetto. Non vor-remmo fare retorica, ma speriamo che il nostro giornale possa diventa-re una guida, un luogo dove fare rife-rimento quando si ha una domanda, perché oggi la società è complessa, e non solo politicamente, ma anche praticamente, per esempio nel fisco. La nostra è una sfida che vogliamo lanciare per migliorare e affrontare questo futuro insieme.

Jean DondeynazSegretario generale Cisl Fp Valle d’Aosta

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TRE REGIONI UN GIORNALE

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segue da pag. 1All’internopag. 5Piemonte. Riqualificazione della spesa nell’Ente Regione

pag. 7Alessandria. Campagna per un’amministrazione pubblica più produttiva

pag. 8Liguria. Più risorse per i lavoratori della sanità

pag. 9Una cabina di regia sulla spending review

pag. 12Intervista al segretario generale Cisl Fp Faverin

pag. 14Le linee guida per il rinnovo dei contratti

pag. 15Testo unico sulla rappresentanza

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SPENDING REVIEW

zione, in base alla ricognizione dell’attua-zione degli obiettivi effettuata presso le di-rezioni proponenti, il piano triennale viene aggiornato o eventualmente integrato;- entro il mese di ottobre di ciascun anno, successivo a quello di approvazione del primo piano, viene effettuato apposito monitoraggio sullo stato di attuazione degli obiettivi approvati, anche al fine di aggiornare le previsioni di quantificazione dei risparmi e il relativo impegno di risorse a favore della contrattazione decentrata;- la somma relativa alla percentuale del ri-sparmio annuale stimato da destinare alla contrattazione viene stanziata su apposi-to capitolo di bilancio;- al fine della verifica del raggiungimento annuale dello step prefissato per ciascun obiettivo le Direzioni comunicano entro il 28 febbraio dell’anno successivo una det-tagliata relazione in merito alle azioni in-dicandone gli atti e il personale coinvolto;- con la stessa tempistica le Direzioni co-municano e attestano con la relativa docu-

Il processo di definizione degli obiettivi di risparmio ha coinvolto attivamente tutte le Direzioni regionali, individuando obiettivi come la riduzione dell’utilizzo di beni di consumo, la riduzione delle sedi regionali e la razionalizzazione delle spese dei sistemi informativi.

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Riqualificazione della spesa nell’Ente RegioneAccordo sull’articolo 16 del d.l. 98/2011 convertito nella Legge 111/2011

Torino

Si è finalmente avviata la raziona-lizzazione e riqualificazione della spesa nell’Ente regione in attuazio-ne dell’art.16, commi 4,5,6 del D.L.

98/2011.La Regione Piemonte infatti, in questo ambito, ha attivato un percorso organico di processi di razionalizzazione e riqualifi-cazione della spesa, compresi i processi di internalizzazione di attività regionali affi-date nel passato alla gestione di enti, agen-zie, società strumentali, iniziando già ad ottenere una riduzione dei relativi costi.Il processo di definizione degli obiettivi di risparmio ha coinvolto attivamente tutte le Direzioni regionali, individuando obiet-tivi come la riduzione dell’utilizzo di beni di consumo, riduzione delle sedi regionali, razionalizzazione delle spese dei sistemi informativi e obiettivi specifici rispon-denti alle attività della Direzione che li ha proposti.La partecipazione di tutto il personale è stata condizione di successo di un tale pro-gramma ampio e articolato. Si avvia così un cammino virtuoso che comporta il suo coinvolgimento attivo sotto il profilo della proposta e del raggiungimento di obiettivi di risparmio correlati a meccanismi di pre-mialità in funzione dell’apporto fornito.In questa fase di prima adozione dei piani triennali di risparmio, tenuto conto delle caratteristiche dei dipendenti eventual-mente coinvolti, le economie disponibili saranno destinate al personale di categoria.Dopo l’anno di sperimentazione, il 2013, l’accordo prevede di stabilire la seguente pro-cedura per la razionalizzazione della spesa:- entro il 31 marzo di ciascuno degli anni del triennio successivi a quello di approva-

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mentazione il raggiungimento degli obiettivi trasversali di efficienza;- la verifica istruttoria e contabile è effettuata dalle Direzioni Risorse umane e Patrimonio e Risorse fi-nanziarie;- la certificazione, ai sensi della nor-mativa vigente, è effettuata a con-suntivo dal Collegio dei revisori dei conti- le fasi di destinazione delle risorse rese disponibili dall’Amministrazio-ne seguono il procedimento previ-sto per la contrattazione decentrata dai C.C.N.L., nel rispetto delle nor-me del d.lgs. 165/2001 come modi-ficato dal d.lgs 150/2009.Nell’ambito della contrattazione decentrata verrà stabilito l’utilizzo

delle risorse economiche, gli impor-ti massimi attribuibili individual-mente e le modalità di attribuzione in osservanza di quanto prescritto dall’art. 16, comma 5, ossia “Le eco-nomie ulteriori possono essere utiliz-zate annualmente per un importo non superiore al loro 50% per la contratta-zione integrativa, e di questo il 50% è destinato all’erogazione dei premi ai sensi dell’art. 19 del D.lgs. 150/2009”.Le risorse attribuibili a tale titolo incrementano le risorse decentrate dell’anno in cui sono state prodotte e vengono corrisposte nell’anno suc-cessivo, ottenuta la certificazione dei risparmi dall’organo di controllo e a seguito di perfezionamento della contrattazione.

Per l’anno 2013 (anno di sperimen-tazione della norma in questione) si ritiene di stabilire che può essere de-stinata alla integrazione delle risor-se decentrate, da destinare in con-trattazione, una somma pari al 50% (indicativamente € 800.000.00) delle effettive economie realizzate (€ 1.600.000.00) con gli obiettivi annuali di risparmio comprensive degli oneri a carico dell’Ammini-strazione. Parte degli € 800.000.00 verrà destinata ad incentivare il personale coinvolto nei processi di innovazione, di internalizzazioni, a sostegno delle direzioni che hanno presentato obiettivi di risparmio.

Angelo ZuffranoSegretario Sas Ente Regione

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nelle RSA del VCO senza nessun confronto concentrandoli in una struttura privata e decentrata dal territorio.Non è accettabile che questa Regione continui a nascondere, dietro l’alibi della carenza di risorse, la sua inade-

guatezza a rispondere ai reali biso-gni dei cittadini presenti su tutto il territorio piemontese e che scarichi ad altri le proprie responsabilità.

Tiziana ZazzaliReferente CISL FP Sanità Pubblica VCO

Sanità penalizzata nel VCO

I fatti delle ultime settimane rela-tivi al viaggio della partoriente di Domodossola sono emblematici di come la Regione in questi ultimi

anni sia responsabile di gravi carenze organizzative della sanità Piemontese.Ancora una volta la mancata anali-si dei reali bisogni dei cittadini, lo studio accurato delle zone disagia-te e con specificità territoriali sono le cause della inadeguatezza degli standard assistenziali e della rete di emergenza/urgenza.Non è accettabile che decisioni in merito alla riorganizzazione dell’area materno-infantile siano affidate al TAR e che in più di 10 anni di discus-sione non sia stato organizzato un sistema di emergenza adeguato con protocollo STAM h24 di quadrante.Non è accettabile che mezzi di soc-corso eliambulanze presenti sul territorio siano inabilitati al volo notturno o fermi per condizioni at-mosferiche avverse.Non è accettabile che la Giunta Re-gionale decida in assoluta autono-mia e deliberi di chiudere posti letto di continuità assistenziale presenti

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to poco prima di Natale, il cui futuro resta ad oggi un’incognita, insie-me a quello di parte dei lavoratori dell’azienda multiservizi ASPAL e di tutti gli addetti del Teatro Regio-nale Alessandrino chiuso da quattro anni per presenza di amianto, quin-dici persone che a breve vedranno terminare la cassa integrazione sen-za nessuna prospettiva lavorativa.L’incertezza del quadro è inoltre ali-mentata da un primo inserimento e successiva eliminazione, all’interno del decreto “Milleproroghe” in via di approvazione, del provvedimento normativo “Salva-Alessandria” crea-to ad hoc per dare ossigeno alle cas-se comunali, compresa la possibilità di raggiungere il pareggio di bilancio fra tre anni, considerato che il Co-mune ad oggi presenta una massa passiva di 136 milioni di euro.Anche per questo motivo la mobili-tazione prosegue ininterrottamen-te: “La nostra risposta in termini di azioni e propositi per il 2014 non è il populismo ma resta la responsabilità per il cambiamento. Noi non siamo per l’antipolitica né per il disimpegno civi-le, al contrario vogliamo una politica più dignitosa e all’altezza dei compiti, e vogliamo essere soggetti attivi della sua rigenerazione”.

Paola Toriggia

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Per un’amministrazione pubblica più produttiva e trasparenteLa campagna Ust, Fp e Fnp-Cisl Alessandria-Asti contro gli sprechi

nanziarie (struttura delle funzio-ni, canoni e noleggi, consulenze, esternalizzazioni, società collegate, variazioni di bilanci incongrue) ma sono del tutto carenti nel definire i vincoli di trasparenza e contenuto che tutte le amministrazioni devo-no assicurare.Proprio sul tema dell’innovazione la Cisl Fp e la Cisl si sono distinte per prime, puntando a risparmiare su sprechi ed inefficienze per per-mettere ai lavoratori di beneficiare di un incremento fino al 50% sul fondo del salario accessorio in base all’art. 16 della normativa sui piani triennali di razionalizzazione (D.L. 98/2011).La Cisl chiederà di ottemperare in-discutibilmente, senza se e senza ma, all’applicazione del Dlgs. 33 del 2013 relativo al “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbli-che amministrazioni”, e questo vale a maggior ragione pensando al “caso” Alessandria ed ai rapporti spesso molto tesi tra organizzazioni sinda-cali ed amministrazione comunale, proprio a causa di scarsa trasparen-za e difficoltà ad avviare tavoli di confronto per rilanciare lo sviluppo di una città fondata su servizi pub-blici dal peso economico e sociale molto rilevante.A quasi due anni dalla dichiarazione del dissesto restano ancora molte criticità da affrontare, vista la “ga-lassia” delle aziende partecipate dal Comune coinvolte nella crisi, oltre mille addetti che forniscono servizi per bambini, disabili, anziani. A par-tire da AMIU, l’azienda per l’igiene urbana che ha dichiarato il fallimen-

Alessandria

“Lotta agli sprechi per un’am-ministrazione più trasparen-te”. Questo è lo slogan che la UST, la Cisl Fp e la Fnp

di Alessandria-Asti intendono ri-proporre ed attuare in questo nuo-vo anno, pensando ad una costante lente di ingrandimento e pressione sulle Pubbliche Amministrazioni per dire stop a sprechi ed inefficienze.Obiettivo che assume un senso anco-ra più profondo in un Comune disse-stato come quello di Alessandria che ha iniziato il proprio calvario nel lu-glio 2012 a causa di debiti accumula-ti per più di 216 milioni di euro, con pesantissime ripercussioni per l’oc-cupazione accompagnate dai sacrifici dei cittadini che hanno visto schizza-re tasse e tariffe ai massimi livelli.“La necessità di rendere più produttivo l’utilizzo delle spesa pubblica passa per un incremento della trasparenza nella definizione dei bilanci: questa è una frontiera di impegno per tutte le forme di rappresentanza, sindacale e sociale”, sottolinea Alessio Ferraris, segreta-rio generale Cisl Alessandria-Asti.“Lo nostra lotta contro gli sprechi vuo-le anche evitare ad altri Enti di andare incontro ad un disastro come il dissesto finanziario. Dal 2014 - ribadisce Fa-brizio Sala, segretario generale Fp Cisl territoriale - anche la Fp Ales-sandria-Asti coinvolgerà con maggior forza componenti del proprio Esecutivo assieme alla Ust nei tavoli di confronto sui bilanci degli enti locali e sanità, in linea con quanto indicato dal segreta-rio nazionale Giovanni Faverin”.Le leggi finanziarie contengono in-fatti una moltitudine di indicazio-ni su voci in cui possono annidarsi incongruenze e improduttività fi-

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8PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

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di riduzione dei costi di funzionamento”.Come Cisl FP Liguria abbiamo ritenuto questi passaggi solo una premessa. Per noi era importante affermare il vinco-lo per le Aziende Sanitarie a utilizzare lo strumento normativo e, soprattutto, che questo strumento non fosse solo una scel-ta di opportunità bensì un obbligo con-trattuale. Solo con questa convinzione è stato possibile raggiungere l’accordo qua-dro, primo in Italia per il comparto della Sanità Pubblica.La vera sfida inizia ora, con l’avvio delle contrattazioni aziendali per ottenere la sottoscrizione di specifiche intese fina-lizzate alla realizzazione del dividendo dell’efficienza. L’accordo prevede una par-tecipazione attiva dei lavoratori che, calati nella propria realtà lavorativa, potranno evidenziare e promuovere azioni e buone pratiche tese alla realizzazione di risparmi e al miglioramento dei servizi resi all’u-tenza. Un sistema in grado di contribuire al risanamento del Sistema Sanitario re-gionale e di individuare nelle diverse sedi locali le risorse “salariabili”.A garanzia di un’efficiente conduzione dei “lavori” l’accordo prevede l’istituzione, presso ogni ASL, di una Specifica Com-missione Paritetica (Sindacato/Azienda/Ente) chiamata a verificare l’ammissibilità

Con l’accordo quadro tra Regione Liguria e organizzazioni sindacali, siglato lo scorso novembre, di cui la CISL FP Liguria è stata promotrice, si apre una nuova stagione di contrattazione con le singole aziende sanitarie liguri.Obbiettivi della Cisl Fp: evidenziare e ridurre gli sprechi, riorganizzare i reparti e valorizzare i lavoratori attraverso l’incremento del Fondo Aziendale.

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Sanità: più risorse per i lavoratori che hanno contribuito alla riorganizzazione

Genova

Il 2014 apre, per il Sistema Sanitario Re-gionale ligure, un nuovo capitolo della complessa operazione di spending re-view. Alle disposizioni normative (art.

16 D.L.98/11) cominciano a far seguito i primi indirizzi operativi per una più fun-zionale organizzazione e per la definizio-ne del “dividendo per l’efficienza”.Le premesse per l’avvio di questa nuova fase sono fissate dalla Regione Liguria con due delibere della Giunta Regionale. Una risale allo scorso marzo e contiene l’ela-borazione di un proprio piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digi-talizzazione, di riduzione dei costi della politica e di funzionamento. La seconda delibera, datata 8 novembre, assegna ai Direttori Generali gli obiettivi del trien-nio 2013-1015 e tra questi individua l’o-biettivo specifico della destinazione alla contrattazione integrativa delle economie conseguite in esito ad “azioni di raziona-lizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrati-va, di semplificazione e digitalizzazione,

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dei progetti elaborati per ridurre gli sprechi e le inefficienze e per valo-rizzare le risorse umane, in coeren-za con i risparmi effettivamente conseguiti, attraverso un incremen-to del Fondo Aziendale. Le econo-mie effettivamente realizzate, infat-ti, nell’ambito dei progetti potranno essere utilizzate annualmente per aumentare il salario di produttività, nell’importo massimo del 50% at-traverso modalità definite da speci-fici accordi Azienda - Sindacato.Abbiamo già iniziato il lavoro di analisi degli sprechi e degli spazi di riorganizzazioneAzienda per Azien-da, e quindi in questa fase è fonda-mentale la partecipazione più ampia e capillare di tutti i Lavoratori.Davvero un’importante sfida per un Sindacato come la Cisl FP, capa-ce di mettersi in gioco anche al di fuori degli schemi tradizionali, ma anche un’opportunità straordinaria di partecipazione per tutti i Lavora-tori che, con la propria esperienza e conoscenza professionale, sono chiamati a contribuire alla riorga-nizzazione delle Aziende Sanitarie, vedendo riconosciuto anche econo-micamente il proprio contributo.

Tiziana Matturro

tarie ai delegati sindacali e rsu degli enti locali ottenendo la sua totale approvazione.“La CISL Funzione Pubblica Liguria” - assicura Gabriele Bertocchi - se-gretario regionale Cisl Fp - è in pri-ma linea a fianco di tutti i lavoratori. Per il mantenimento sacrosanto del posto di lavoro, per una riqualificazio-ne delle professionalità e delle funzio-ni ed un conseguente miglioramento salariale, che vede il comparto fermo dal 2009, ma soprattutto per una vera e maggiore efficienza ed efficacia nell’erogazione dei servizi resi ai citta-dini, in termini di abbattimento della spesa pubblica e della burocrazia, e tutto ciò si potrà ottenere solo se tutte le parti collaboreranno sinergicamen-te impedendo che questo cambiamen-to venga, come per il passato, calato dall’alto”.

Paola Famà

9PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

SPENDING REVIEW

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Una cabina di regia sulla spesaBertocchi, segretario Cisl Fp Liguria: “Non è possibile ottenere o ipotizzare un piano per il riordino delle Istituzioni sul territorio che sia sostenibile senza il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”

Genova

In questo preciso momento la parola d’ordine delle organizza-zioni sindacali è “cabina di regia regionale”. La proposta è porta-

ta avanti dalla FP-CISL Liguria sta in un periodo “storico” di radicale cambiamento dell’assetto istituzio-nale, voluto dal Governo attraverso il Disegno di Legge n. 1542 del 20 Agosto 2013.Con queste premesse le organizza-zioni sindacali FP- CGIL-CISL-UIL Liguria, hanno definito un’ipotesi di piano di riordino della presenza isti-tuzionale sul Territorio ligure, che verrà presentato entro il mese di Gennaio 2014 alla Regione Liguria, per richiedere l’avvio urgente di una discussione in merito e la creazione di una “cabina di regia”.Nel frattempo il documento è stato sottoposto in diverse occasioni uni-

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getto propositivo e non solo giudi-ce, senza perdere le prerogative del-la dell’azione sindacale, della difesa del posto di lavoro e del potere d’ac-quisto delle retribuzioni attraverso i rinnovi contrattuali. Denunciamo, nel pubblico impiego, la tendenza a emarginare il ruolo del sindacato a relegarlo a mero destinatario delle comunicazioni, a emarginarlo dalla discussione. Dopo anni di concerta-zione questo è comunque un tema non nuovo, ma, se in passato si è  seguita una prassi per cui non veni-vano normalmente introdotte nor-me di natura contrattuale senza il preventivo accordo, oggi assistiamo a un superamento di questa modali-tà a scapito degli accordi. Gli esempi si sprecano: la decurta-zione delle indennità, alcune norme sul pensionamento e il mancato rin-novo dei contratti.E’ inutile dire che ogni iniziativa volta ad una risposta comune sarà sempre vista di mal occhio dai go-verni, ai quali complichiamo la vita, che mirano alla strada più semplice, a causa della loro incapacità di ri-sposta, a scaricare sui lavoratori il peso maggiore della crisi. Ma atten-zione a non farsi ribaltare addosso la questione. Noi siamo il sindacato, loro sono il governo. A chi tocca, per contratto elettorale, prendere le de-cisioni, a chi tocca essere consci di avere le competenze?. Ricordiamo-celo, a loro! Non usciamo dal nostro compito e non facciamoci destinata-ri di critiche non pertinenti. Come Cisl Funzione Pubblica Val-le d’Aosta, abbiamo posto l’accento sul problema della pubblica ammi-nistrazione come cardine dell’eco-nomia, nella nostra regione, e degli enti locali. Non c’è dubbio che mol-to può essere fatto per aumentare l’efficienza della PA, per ridurre gli sprechi che certamente esistono, ma

da parte dell’opinione pubblica e dei pubblici dipendenti non può essere accettata l’idea che la crisi nasca dal pubblico impiego. La crisi nasce da chi ha amministrato male il pubblico impiego. Qualcuno ci ha addossato una polemica sulla riforma del si-stema degli enti locali, ma in realtà il nostro discorso è stato volutamen-te travisato. Noi abbiamo sempre sostenuto la centralità del pubbli-co impiego e dell’ente pubblico, ma all’interno di un sistema sostenibile e parametrato sulle reali esigenze e possibilità di sviluppo del nostro territorio. Ecco perché abbiamo so-stenuto la posizione del turismo e dell’economia di montagna, ma sia-no stati contro la duplicazione degli enti sul territorio stesso. Per questo non è il caso di ricordare che, nella funzione del benessere sociale, il nu-mero dei dipendenti non costituisce una variabile indipendente, ma è proporzionale e correlato al tipo e al numero di servizi che si intendono erogare e che i cittadini richiedono.Infine siamo dolenti di constare che anche questa volta il governo ha perso un’occasione per riequilibrare il disagio tra le categorie, ridistribui-re la ricchezza ha perso un’occasione per mettere in pratica i programmi elettorali , per fare insomma quan-to richiesto dai cittadini. Da questa legge di stabilità esce poco o nulla e comunque insufficiente alle richie-ste del paese.

La segreteria di Cisl Fp Valle d’Aosta

10PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

L’OPINIONE

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Al di là della crisiSiamo in un momento stori-

co che n on trova facilmente paragoni nel recente spazio temporale del nostro paese,

se non, in termini economici, con periodi particolarmente tristi legati ad avvenimenti di portata globale. Siamo tutti molto preoccupati. Non solo sta venendo meno la tenuta economica, ma è ormai indubbio che gli sforzi, richiesti in modo mag-giore alle solite categorie di coloro che sono facilmente raggiungibili, ha ormai messo in ginocchio cate-gorie di famiglie che fino a qualche tempo fa potevano pensare al futu-ro. Non vogliamo essere presuntuo-si, ma al di là della crisi vuole essere uno spunto per cercare di guardare oltre l’ostacolo e offrire uno spunto per riflettere su come superare la difficile situazione contingente.Siamo coscienti che la crisi in cui siamo precipitati ha una doppia origine. Da un lato vi è la crisi inter-nazionale che, partendo dal mondo della finanza ha poi investito l’eco-nomia reale, dall’altro la difficoltà da parte della politica a cambiarsi e cambiare per rilanciare lo sviluppo.In realtà è bene riflettere sul fatto che è ormai chiaro come la radice culturale della crisi fosse l’idea  che si potesse vivere sfruttando un’on-da proveniente da altre fonti, al di là dell’autonomia. E diciamo questo pensando soprattutto alla nostra re-gione, la Valle d’Aosta. Questa men-talità ha intriso e pervaso il pubblico impiego, e quello delle partecipate, dove il rapporto di lavoro è stato sempre visto come il “posto sicuro”. La soluzione risiede nella capacità di rimettere al centro dell’economia il lavoro e le scelte politiche adatte alla sua promozione. Anche il ruolo del sindacato deve essere ripensato. Lo abbiamo già detto, ma è necessario ripeterlo. Dobbiamo essere un sog-

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ratori contro gli agenti cancerogeni, inserire nella lista delle sostanze pe-ricolose alcuni prodotti utilizzati in alcune lavorazioni non sarà più pos-sibile al momento. Persino le norme sugli addetti ai videoterminali, da aggiornare, sono messe in naftalina. E tante altre misure di prevenzione sono stoppate. Ma non finisce qui.

Leggendo il documento si viene a sapere che la Commissione europea prevede di abolire molte disposizio-ni come la parità di trattamento per i lavoratori temporanei, le norme in materia di pubblicazione dei bilanci annuali e in materia d’informazio-ne e consultazione dei lavoratori in caso di licenziamenti di massa.Difficile restare indifferenti, ma è arduo pure ipotizzare di stare calmi quando i bagliori di una Unione Eu-ropea già abbastanza in crisi di iden-tità e di valori sociali condivisi sono visti come fuochi o peggio, come proiettili diretti a colpire lo stato so-

ciale e i lavoratori in omaggio ad una gara al massacro per le sorti del c.d. mercato globale. Gli effetti positivi? L’abbassamento dei prezzi di un ta-blet o dei viaggi low coast. Impres-sionante la disinformazione, l’oscu-ramento, la tenace conservazione per certi profili anche arrogante e spocchiosa, che mira a far intrave-

dere solo il mito di una unione di popoli e di Stati in modo quasi fia-besco, narcotizzando lo spirito criti-co. È un processo che va contrastato perché non possiamo farci prendere in giro così e di possibilità di parla-re di questi fatti ne avremo di qui a poco… come suggerisce il documen-to della CES. Ovviamente i politici ci parleranno di tutto e di più, ma sta a noi ricondurli sulla terra dei pro-blemi…per non ritrovarci in quella devastante...ehm… dei fuochi.

Bruno Della CalceResponsabile Cisl Fp Piemonte

Enti centralizzati

11PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

L’OPINIONE

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Europa: programma Refit e la sicurezza va a farsi benedire

Era una frase del cantautore-po-eta Franco Battiato. La pren-diamo a prestito perché se si può convenire che la calma

esprime pazienza, il problema però è la indifferenza che produce danni enormi. Intorno a noi ci sono sog-getti che fanno rumore… ma chissà perché il clamore non raggiunge mai orecchie attente. A livello periferico si ha la vaga impressione di una sor-ta di diffidenza (per non dire indiffe-renza) sull’attività del sindacato eu-ropeo ( la C.E.S.), presi come siamo da contingenze locali, urgenti.Guai a parlar male della Unione Eu-ropea. Si rischia la lesa maestà, un tabù riferire delle vicende di pochi soggetti che hanno poteri enormi e influiscono sulle economie di milio-ni di persone e ancor peggio eviden-ziarne lo sfacelo delle decisioni per i Paesi in difficoltà.I politici ma anche molti “esperti” amano riferirsi alla Europa come scudo per legittimare decisioni im-popolari.Da poco la Confederazione Europea dei Sindacati ha denunciato un fatto molto grave.È il tema della SICUREZZA SUL LA-VORO e si intravedono nubi all’oriz-zonte. Il piatto è servito dalla Com-missione Europea che ha varato un programma denominato “Refit”. Nessuno ne parla. In esso si dice che ci sono troppi vincoli, troppe regole sulla sicurezza del lavoro che impe-discono la crescita alle imprese. La Commissione dà loro ragione e la risoluzione di recente approvata dai capi di Stato e di governo (favorevoli Italia, Germania, Inghilterra, Olan-da) è molto esplicita. Si blocca, come recita il testo della CES, “tutto ciò che a che fare con la salute e la sicu-rezza sul lavoro”. Proteggere i lavo-

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12PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE CISL FP

I sindacati del pubblico impiego han-no messo a punto delle richieste per una contrattazione a favore dei pubblici dipendenti. Che senso ha

avanzare queste richieste se perdu-ra il blocco deciso dal governo della contrattazione nel settore? Quale è lo scopo che i sindacati vogliono rag-giungere. Sperano di avere un riscon-tro positivo dall’amministrazione?Le linee guida sono la sfida lanciata al go-verno dalla Cisl insieme a Cgil e Uil. Dopo 5 anni di blocco contrattuale e due decen-ni di riforme sbagliate, la pubblica ammi-nistrazione è ferma e le retribuzioni dei lavoratori pubblici sono ferme. Mentre il Paese chiede più protezione, più sicurezza, più sostegno alle persone e alle imprese, più welfare. Bisogna riaprire la contratta-zione perché solo con un nuovo contratto nazionale e con nuovi contratti integrativi si può dare al settore pubblico quella spin-ta al cambiamento che i cittadini chiedo-no. Abbiamo messo al centro della piatta-forma tre parole chiave: riorganizzazione, retribuzioni, professionalità. Il che vuol dire che vanno cambiati gli assetti orga-nizzativi, che bisogna intervenire su ap-palti, consulenze ed esternalizzazioni, che occorre investire nelle competenze e nel riconoscimento economico e profes-sionale dei lavoratori. Questo è il nostro messaggio al governo. E ci aspettiamo che il ministro D’Alia apra il confronto già da metà febbraio, quando presenteremo la piattaforma definitiva dopo la consulta-zione nelle regioni e nei territori. Di quanto è sceso il potere di acquisto dei lavoratori del settore a causa del blocco?Il pubblico impiego è l’unico settore in cui il 100% dei lavoratori è ancora in attesa di un rinnovo dal 2009. Vale a dire che in questi anni ogni lavoratore ha perso dai 3 ai 5 mila euro a causa del blocco contrat-

tuale. Un sacrificio insostenibile per i bi-lanci familiari, che peraltro non è servito a fermare l’impennata della spesa pubbli-ca. Senza contare che blocco del turnover e tagli lineari a risorse e organici hanno indebolito i servizi pubblici e svuotato il patrimonio professionale delle pubbliche amministrazioni. Noi non chiediamo nuo-ve tasse per finanziare i contratti. Voglia-mo che le risorse sottratte agli sprechi, alla disorganizzazione, alla cattiva gestio-ne siano recuperate e investite nell’inno-vazione dei servizi e nelle retribuzioni dei lavoratori. Si tratta di miliardi. E il con-tratto è lo strumento per attivare questo circolo virtuoso, che avvantaggia lavora-tori e cittadini.Lamentate che i conti della Pa non tornano. Perché avanzate questa af-fermazione? Su quali basi?Le basi sono i numeri, certificati dall’Istat e dalla Ragioneria generale dello stato. Se il numero dei dipendenti pubblici scende e le retribuzioni sono ferme, ma la spesa pubblica continua crescere, è chiaro che qualcosa non va. Che l’obiettivo era sba-

Le federazioni di categoria dei lavoratori pubblici di Cgil Cisl e Uil hanno definito le linee guida per i rinnovi contrattuali 2014 del settore. Il Diario del lavoro ha intervistato Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp.

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Faverin: “Bisogna riaprire la contrattazione”

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gliato. In dieci anni i dipendenti pubblici sono diminuiti di 370mila unità e la spesa per il lavoro pubbli-co tra il 2010 e il 2012 di 7 miliardi. Mentre la spesa complessiva dello stato ha superato la soglia impres-sionante degli 800 miliardi. Bisogna cambiare rotta, attraverso una vera spending review e una contrattazio-ne che riorganizzi il sistema e vada a stanare la vera spesa improdutti-va. Liberare risorse vuol dire poter disporre di leve di azione migliori per costruire una Pa di qualità. A co-minciare dall’investimento in quelle professionalità strategiche per riu-scire a strutturare servizi innovativi per cittadini e imprese ma a costi inferiori.A proposito di spesa improdut-tiva della pubblica amministra-zione. A cosa in particolare vi riferite?Basterebbe guardare nei bilanci di un ministero, di un comune, di una Asl o di uno qualsiasi delle migliaia di centri di costo della Pa… Quando sono conoscibili e resi pubblici, vi-sto che la trasparenza è l’altro pun-to sul quale insistiamo da anni. E’ lì che vanno cercati i costi esorbitanti per l’acquisto di beni e servizi (132 miliardi ogni anno), le esternalizza-zioni fatte per favorire le imprese di amici e clienti, le consulenze inutili, gli affitti per sedi che non servono, la spesa per mantenere le poltrone nelle società partecipate e negli enti strumentali. Ma prima ancora ci sono colli di bottiglia strutturali del sistema: i piccoli comuni che non si associano, i servizi che non si inte-grano, i livelli amministrativi che si duplicano, i costi standard che non si applicano. E poi c’è l’organizzazio-ne: ci sono troppi dirigenti e zero investimento nei giovani, nelle don-ne, nelle nuove professionalità.Avete scritto che gli obiettivi che vi siete posti sono la razio-nalizzazione della spesa pubbli-ca e la tutela del potere di acqui-sto dei lavoratori. Come pensate di raggiungere questi risultati?

Per quali percorsi contrattuali?E’ per questo che vogliamo aprire il tavolo sui contratti. A tutti i livelli. Quello nazionale che deve garantire ai lavoratori diritti omogenei e spin-gere i processi di riorganizzazione. E quello aziendale che deve trasfor-mare dall’interno ogni singola am-ministrazione e consentire di paga-re meglio i lavoratori. Collegando le retribuzioni alla razionalizzazione di spesa, al miglioramento dei servi-zi e alla produttività.Nelle vostre rivendicazioni si parla di consentire ai lavorato-ri di prendere decisioni su temi strategici come l’organizzazione del lavoro o la semplificazione. Quali azioni in particolare pen-sate di poter attuare in merito?I lavoratori pubblici devono ripren-dere spazi di decisione e partecipa-zione che in questi anni norme sba-gliate hanno ridotto. E il risultato si è visto. Un sistema complesso come la Pa non si può riformare dall’alto, senza il contributo determinante di chi ogni giorno mette le proprie com-petenze al servizio della collettività.Ci sono tante azioni da mettere in atto, a partire dalla digitalizzazione, dall’unificazione dei sistemi infor-matici e delle banche dati, dai poli unici dei servizi sul territorio. Ecco perché vogliamo costruire cabine di regia a livello nazionale e locale sul-le tante questioni aperte: funzioni,

profili professionali, formazione, metodologie di lavoro alternative, tipologie contrattuali, procedure di semplificazione, mobilità. Per deci-dere insieme quali percorsi seguire e quali leve attivare per migliorare i servizi valorizzando la professiona-lità dei lavoratori.E’ sempre molto basso il giudi-zio dei cittadini sulla Pa. Di chi a vostro avviso ne è la responsa-bilità?Il punto vero è rovesciare la questio-ne: aprire una stagione contrattua-le nuova, ambiziosa e di prospet-tiva che rimetta al centro i bisogni dei cittadini, delle imprese e delle comunità. Anzitutto superando un’ossatura organizzativa obsoleta, autoreferenziale, fondata sulla ge-rarchia di troppi dirigenti burocrati e sul primato del precetto giuridico. Perché il cambiamento non arriva dall’alto e non può basarsi sul ri-spetto di regole avulse. L’innova-zione, di prodotto e di processo, si genera dall’interno delle ammini-strazioni, cammina sulle gambe dei lavoratori e si esprime attraverso le loro competenze. Per questo i lavo-ratori pubblici devono essere messi in condizioni di lavorare meglio, fa-cendo leva sul loro patrimonio pro-fessionale, valorizzato e rinnovato in base a fabbisogni formativi e so-luzioni organizzative nuove.

Emanuele Ghiani

13PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE CISL FP

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Per questo vogliamo un nuovo con-tratto nazionale e nuovi contratti integrativi: per eliminare la spesa improduttiva, fare innovazione nei servizi ai cittadini, investire nelle competenze”.Una rotta che dovrà incrociare l’azio-ne del ministro della Pa Gianpiero D’Alia e del nuovo commissario alla spending review Carlo Cottarelli, ma “nel quadro di relazioni sindaca-li più avanza te, più trasparenti e più aperte alla partecipazione: il model-lo va cambiato a partire da ogni sin golo ente, permettendo ai lavoratori di decidere su materie strategiche come l’organizzazione del lavoro, la semplificazione, l’integrazione tra amministrazioni, la reinternalizza-zione dei ser vizi, la valutazione, la qualificazione professionale”.Per Cgil Cisl e Uil serve dunque “un contratto nazionale più forte che garantisca diritti omogenei e che spinga i processi di ridisegno istituzionale e amministrativo: in-nescando un circolo virtuoso tra razionalizzazione di spesa e tutela

del potere d’acquisto dei lavoratori. Un CCNL che insieme ad un secon-do livello di contrattazione produca risparmi e rilanci le retribuzioni: i salari dei lavoratori pubblici devono crescere, anche detassando il salario accessorio”.“Per una Pa più moderna e più vici-na ai bisogni delle persone, la prio-rità è puntare sul capitale umano”, affermano ancora i segretari genera-li, che sottolineano: “occorre un si-stema di carriera più flessibile, una cabina di regia su mobilità e tutela occupazionale nei processi di rior-dino, formazione permanente, cer-tificazione delle competenze, nuovi profili professionali, percorsi di sta-bilizzazione del precariato”. Temi portanti di una piattaforma sinda-cale che nel mese di gennaio sarà discussa a livello regionale e territo-riale e sulla quale, al termine della fase di consul tazione, concludono i sindacati, “sfideremo il governo per una vera stagione di cambiamento per i lavoratori pubblici e per il Pa-ese”.

14PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

LINEE GUIDA RINNOVO

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Contratto dei dipendenti pubblici: Cgil, Cisl e Uil lanciano la sfida al Governo

Contratti del pubblico impie-go, la sfida è lanciata. Le ca-tegorie dei lavoratori pubblici di Cgil Cisl e Uil hanno pre-

sentato le linee guida per i rinnovi contrattuali 2014. “Riorganizzazio-ne, retribuzioni, professionalità: punti chiari per superare un blocco contrattuale ingiusto e che dura or-mai dal 2009. E sui quali si apre ora la partita con il Governo”. E’ questa la rotta tracciata dai segretari gene-rali Rossana Dettori (Fp-Cgil), Gio-vanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Atti-li (Uil-Pa) di fronte ai direttivi unita-ri riuniti a Roma.“Contratti fermi, eccessi legislativi e blocco del turn-over hanno danneg-giato i lavoratori pubblici e impove-rito il paese” attaccano i sindacati. “E i conti non tornano: in cinque anni i dipendenti pubblici sono diminuiti del 5,7% e il costo delle retribuzioni è sceso, peraltro in controtendenza rispetto all’Europa. Come mai allora la spesa pubblica continua a cresce-re? Dove vanno a finire quegli 801 miliardi che ogni anno escono dalle casse dello stato? I lavoratori pub-blici sono i primi a voler riorganiz-zare la Pubblica amministrazione.

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15PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

ACCORDO CONFINDUSTRA - CGIL, CISL E UIL

parte è riferita alla misurazione e certifi-cazione della rappresentanza ai fini della contrattazione collettiva nazionale di ca-tegoria; la seconda parte la regolamenta-zione delle rappresentanze in azienda; la parte terza tratta la titolarità e l’efficacia della contrattazione collettiva nazionale di categoria ed aziendale; ed infine una parte contenente clausole transitorie e finali.

Un impianto di regole chiaro, condiviso e vincolante è indispensabile per rendere credibile e affidabile un sistema di relazio-ni industriali capace di dare certezze sulla validazione e l’applicabilità dei contratti e degli accordi a tutti i livelli: condizio-ne ineludibile per poter essere motore di sviluppo economico e sociale, favorendo l’innovazione, la qualità, attraendo inve-stimenti, valorizzando e qualificando il lavoro.Le regole sono in tal senso condizione ne-cessaria ma non esaustiva di qualificazio-ne di un sistema di relazioni industriali.Occorre, infatti, superare l’approccio di natura antagonistica e puramente con-flittuale per orientarsi ad un modello contrattuale di tipo partecipativo, fonda-

Il Testo Unico sulla Rappresentanza è strutturato in 5 grandi capitoli: la prima parte è riferita alla misurazione e certificazione della rappresentanza ai fini della contrattazione collettiva nazionale di categoria; la seconda parte la regolamentazione delle rappresentanze in azienda; la parte terza tratta la titolarità e l’efficacia della contrattazione collettiva nazionale di categoria ed aziendale; ed infine una parte contenente clausole transitorie e finali.

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Testo Unico sulla rappresentanza

È stato firmato nella serata del 10 gen-naio u.s. l’Accordo Interconfederale tra CGIL CISL UIL e Confindustria in merito al Testo Unico sulla rappre-

sentanza, che vi trasmettiamo in allegato.L’accordo recepisce e da attuazione ai contenuti dell’ Accordo del 28/6/2011, del Protocollo del 31/5/2013 ed aggior-na i contenuti dell’Accordo sulle RSU del 20/12/1993.L’armonizzazione all’interno di un solo Testo Unico di tutte le regole relative alla rappresentanza ed alla validazione ed esigibilità dei contratti nazionali e di se-condo livello rappresenta un risultato di straordinaria importanza e costituisce un riferimento normativo completo ed omo-geneo per l’esercizio dell’attività sindacale e lo svolgimento della contrattazione.L’accordo si configura come la conclusio-ne logica, coerente e necessaria di tutto il percorso di ammodernamento delle relazioni industriali avviato con la piat-taforma CGIL CISL UIL del maggio 2008 e sviluppatosi attraverso i vari accordi in-terconfederali sul nuovo modello contrat-tuale, sui rinnovi dei ccnl e degli accordi di secondo livello che ne hanno sostan-zialmente recepito i contenuti, sul Patto per la Produttività, sull’accordo per la de-tassazione dell’aprile 2013 e sugli accordi sulla rappresentanza sopra richiamati.La non adesione della CGIL agli accordi sul nuovo modello contrattuale ed al Patto per la Produttività risponde a valutazioni politiche legate agli specifici momenti di contesto e nulla toglie alla valenza ed alla coerenza dell’approdo finale al Testo Uni-co che rappresenta un grande risultato unitario destinato a tracciare una nuova fase per il sindacato italiano e per il nostro sistema di relazioni sindacali.Il Testo Unico sulla Rappresentanza è strutturato in 5 grandi capitoli: la prima

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to sulla conoscenza, sulla capacità di proposta e sull’assunzione di re-sponsabilità.Il Testo Unico sulla rappresentanza costituisce, in questo senso, un rife-rimento propedeutico per favorire l’evoluzione del sistema di relazioni del nostro paese in una direzione che può essere diriferimento anche a livello europeo.L’accordo definisce anche - in termi-ni efficaci ed innovativi - un quadro procedurale di raffreddamento e sanzionatorio in caso di inadem-pienze che si riferisce in termini di pari dignità e vincolatività tanto alle organizzazioni imprenditoriali quanto a quelle sindacali.L’accordo nel suo complesso - e quest’ultima parte in particolare - mette in evidenza la strumentalità di alcune voci che già si sono levate a lamentare “l’espropriazione dei dirit-ti sindacali”. Appare, infatti, ancora più evidente come - alla luce di rego-le precise e di pari valenza e digni-tà - tale osservazione si configuri in termini conservativi dei “diritti” (sia dal punto di vista culturale che ope-rativo) e di sottrarsi al vincolo ed alla trasparenza di norme chiare di rap-presentatività, responsabilità e coe-renza rispetto agli impegni assunti.Tutto ciò nulla ha a che vedere con la democrazia anzi ne rappresenta la negazione più evidente in nome

di un non meglio classificato movi-mentismo ed indeterminatezza del-le regole. Fattori, questi, che hanno rappresentato un limite evidente del nostro sistema di relazioni indu-striali e che hanno rischiato di pe-sare in negativo sulla credibilità del nostro sistema paese e di fare perde-re opportunità di crescita vitali sia per le imprese che per i lavoratori.L’accordo sul Testo Unico pone an-che sotto una nuova luce il dibattito sull’opportunità di un intervento le-gislativo sulla rappresentanza.L’Accordo costituisce, infatti, un punto di riferimento autorevole sia rispetto alla rappresentatività dei soggetti firmatari sia per comple-tezza ed organicità di fondamenti normativi; esso quindi rappresenta un modello a cui riferire - con gli opportuni adattamenti - ulteriori accordi con le altre organizzazioni imprenditoriali di altri settori.Il fondamento principale per la re-golazione dei rapporti di lavoro, per la validazione dei contratticollettivi ai vari livelli e per la cer-tificazione della rappresentanza e rappresentatività trova lapropria sede più naturale ed efficace nell’ambito dell’autonoma capacità di definizione delle parti sociali.Tutta la CISL, ai vari livelli, è ora im-pegnata alla diffusione ed all’appli-cazione dei contenuti del Testo Uni-co. Nell’ambito delle caratteristiche dei vari settori industriali e dell’au-tonomia contrattuale delle catego-rie vi sono dei precisi rimandi attua-tivi finalizzati a dare omogeneità e coerenza normativa all’impianto re-golatorio sulla rappresentanza.Nei prossimi giorni metteremo a di-sposizione di tutte le strutture una breve guida operativa sulla rappre-sentanza come strumento di lavoro per supportare questa nuova impor-tante stagione della nostra organiz-zazione e del sindacato confederale intero.Cordiali saluti.

Il Segretario GeneraleRaffaele Bonanni

Referendum e geografia giudiziaria: fine di una vicenda

E’ sopraggiunta una ulteriore risposta negativa della Con-sulta: la riforma della geo-grafia giudiziaria prosegue.

La pronuncia ha bocciato la possibi-lità di far celebrare un referendum su taglio tribunali nonostante il di-sappunto di sindaci e politici locali non ancora rassegnati all’evento.

E’ una vicenda ormai che ha stanca-to tanti e condizionato molti “opera-tori della giustizia” sponsorizzata da tanti politici, comitati, associazioni, consigli ordine con iniziative ripor-tate su molti giornali locali. La fabbrica infaticabile dei ricor-si, delle iniziative legali da sempre tentazione irresistibile e alla quale affidare la soluzione dei problemi (ed è un errore madornale molto fre-quente) si chiude qui. Sarebbe ora di occuparsi delle vere emergenze. Sa-rebbe stato logico farlo sin dall’ini-zio e invece si è perso tanto tempo. L’agibilità degli uffici, le procedure e il loro mancato ammodernamento, la dotazione di strumenti lavoro per superare la disagevole condizione di taluni uffici ecc. In poche parole far funzionare la macchina giudiziaria dipende da chi ha potestà decisiona-li, da chi deve metter mano a orga-nizzare risorse umane. Bisogna cam-biare agenda: incalzare farsi carico di questi problemi dinanzi a chi deve dare le risposte… non serve altro.

16PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 1 22 Gennaio 2014

ACCORDO CONFINDUSTRA - CGIL, CISL E UIL

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