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IL GOVERNATORE DI BANKITALIA UNIONE GIAN BATTISTA BOZZO A PAGINA 18 Lo zingaro bilaureato contro i campi rom Stefano Lorenzetto LAURA CESARETTI A PAGINA 4 Uno studio rivela che l’esito elettorale dipende dalla parteci- pazione: se l’84% degli italiani andrà alle urne la Casa delle libertà è favorita. Al contrario una bassa affluenza giochereb- be in favore dell’Unione. I seggi sono aperti oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15. Si vota con la nuova legge: si deve fare solo un segno sul partito altrimenti la scheda è nulla. Draghi: «La ripresa economica c’è già» «Segnalida export e investimenti». Ottimista anche Tremonti S ergio Romano ie- ri sul Corriere del- la Sera, dandogli atto d'aver crea- to la democrazia bipolare, ha però sentenziato che Silvio Ber- lusconi è «divenuto il mag- gior problema del Paese». Ohibò, io pensavo che il guaio principale dell’Italia fosse il debito pubblico, se- guito dall’economia che non tira, da un sistema sa- nitario che non funziona (ma che si mangia gran parte delle risorse della na- zione) e da quell’intreccio perverso di statalismo e as- sistenzialismo che ancora resiste in molti angoli della penisola. Dovendo identifi- care il vero freno che ral- lenta la corsa di questo Pa- ese, avrei parlato del sinda- cato, uno dei più arretrati ma più potenti d’Europa, pronto a opporsi a qualsia- si riforma, da quella scola- stica a quella delle pensio- ni, capace di condizionare in maniera pesante anche l’esigua minoranza rifor- mista che sta a sinistra. In- vece l’ambasciatore pre- stato alla scrittura preferi- sce vedere in Berlusconi l’ostacolo al cambiamen- to. Certo, sarebbe bello se fosse così. Lo dico senza ironia. Pensate: se bastas- se dare un calcio al Cavalie- re per far ripartire l’Italia, tutto sarebbe più facile. Ca- pisco la riluttanza dei fan che lo adorano a sferrar- glielo, ma se sbarazzarsi di Berlusconi fosse suffi- ciente a rimettere in car- reggiata il Paese, a far de- collare le opere pubbliche, a sviluppare la ricerca e a rilanciare l’economia, beh, io non avrei dubbi. No- nostante la simpatia che nutro per lui, col cinismo della necessità sarei il pri- mo a congedarlo. Si dà il caso però che, via il Cavaliere, non intraveda statisti in grado di fare quelle cose che lui non è riuscito a completare. O pensate davvero che Ro- mano Prodi saprà tagliare la spesa sanitaria, affretta- re i grandi lavori pubblici, sveltire gli studi e aumen- tare i brevetti? Fate un pas- so indietro e ripensate agli anni in cui il finto buono dell’Ulivo è stato a Palazzo Chigi: vi ricordate una ri- forma importante? Avete notizia di un atto degno di nota, a parte l’eurotassa che fu costretto ad appiop- parci quando capì che la sua tecnica dilatoria di rin- vio della moneta unica non trovava fiancheggiatori neppure in Spagna? Certo ci ha portato in Europa, ma la sua era una strada obbligata. Oppure vi è ri- masto in testa qualcosa di quel che ha combinato a Bruxelles quand’era presi- dente della Commissione Ue? Oggi che gran parte dei giornali stranieri sollecita- no gli italiani a dare il ben- servito a Berlusconi, a me torna in mente la pagella del Financial Times a un anno dall’insediamento di Prodi: «Merita tre». Die Welt lo definì «un politico impacciato, dal linguaggio piatto», Libération «il peg- gior presidente dell’Unio- ne Europea». E quando fi- nalmente si schiodò dalla poltrona, Le Monde salutò il lieto evento sostenendo che «con lui l’Europa non era più stata in grado di es- sere rappresentata sulla scena internazionale». Se Berlusconi è il problema, Prodi sarebbe dunque la soluzione? Non credo. Con lui ritornerebbero i vecchi riti, gli antichi boiardi, la solita melassa che tutto av- volge ma che tutto lascia come prima, le larghe inte- se e le convergenze paral- lele di certo capitalismo e di certa sinistra: ossia nul- la di buono per il Paese. Una sola cosa riuscireb- be ottimamente a Prodi, ov- vero – almeno in Italia – po- trebbe godere di miglior stampa rispetto al Cav. I giornali nazionali sono sempre stati indulgenti con lui fin dai tempi del- l’Iri. Grazie alle penne di cronisti turiferari, il Profes- sore è riuscito dove molti hanno fallito: fingere di aver risanato l’ente delle vecchie Partecipazioni sta- tali, quando al contrario fu solo capace di svendere il patrimonio dello Stato e di sperperarne le risorse. Ma il mito di carta di Prodi ha resistito e ancora resiste. A Berlusconi invece il supporto cartaceo è man- cato. Per cinque anni gior- nali e establishment han- no oscurato qualsiasi dato positivo, preferendo enfa- tizzare i lati negativi, spe- rando così di annebbiare anche la vista agli elettori. Mi auguro che non ci siano riusciti. Diversamente, te- mo che l’unico vero risulta- to sarà l’oscuramento del futuro di questo Paese. E per capire dove andremo a finire, non ci rimarranno che le sedute spiritiche. Al- lora ci toccherà rimpiange- re quello che oggi, frettolo- samente, qualcuno liquida «come il maggior proble- ma del Paese». SEGUE IN PENULTIMA PAGINA Il diritto di avere paura Stefano Zecchi SEGUE IN PENULTIMA PAGINA FAUSTO BILOSLAVO A PAGINA 11 CARMINE SPADAFORA A PAGINA 9 Rutelli accelera sul partito democratico Il leader della Margherita: «Non ci sarà un dopo Cavaliere» Oggi seggi aperti per 47 milioni di cittadini dalle 8 alle 22, domani dalle 7 alle 15. Le regole della nuova legge: solo una croce sul simbolo altrimenti la scheda è nulla VOTATE! VOTATE! VOTATE! Per la Casa delle libertà determinante l’affluenza alle urne: la vittoria se si presenterà l’84% degli elettori I l Paese al bivio tra le riforme di Berlusconi e le tasse di Prodi. Ecco il confronto tra i programmi dei due poli In 50mila a piangere Tommy Parma: commozione al funerale. Il vescovo: «La sua morte scuota le coscienze» PERCHÉ È SBAGLIATO CAMBIARE PREMIER Maurizio Belpietro M i ha chiamato una trou- pe della Bbc a piazza del Popolo a Roma e una gentilis- sima giornalista mi ha chie- sto perché votare Berlusco- ni, lo stesso Berlusconi che tutta la stampa di potere, na- zionale e straniera, attacca e dipinge in modo orrendo. Due sere prima mi era capita- to con la Cnn, sempre da Ro- ma, che mi ha intervistato su una gelida terrazza da cui si vedeva lo skyline di San Pie- tro, e prima di rispondere mi ero dovuto sorbire per sette minuti un ritratto dell’Italia berlusconiana da vomitare. Ho spiegato rapidamente che tutta quella paccottiglia era robaccia, un copia (...) Il futuro ci chiama alle armi Paolo Guzzanti I l popolo di centrodestra ha ritrovato il coraggio neces- sario per far pesare le pro- prie convinzioni su ciò che in- tende per individuo, politica e cultura. Ha ripreso corag- gio perché ha avuto paura. E anche i leader della Casa del- le libertà hanno compreso che i propri elettori devono capire cosa significhi un go- verno di centrosinistra per la libertà d’espressione e per il risparmio. La paura, quando si basa su fatti accertati è un importante principio raziona- le che guida l’azione. Per que- sto i leader dell’Ulivo hanno dimostrato tanto nervosi- smo: secondo loro dire chia- ro e tondo, spiegare (...) LA POLITICA DI PRODI A l contrario del buon selvaggio de- scritto da Rousseau, che viene al mondo innocente ma sul finire della fan- ciullezza è già bell’e guastato per colpa della società corrotta, il professor Santino Spinelli è na- to ladruncolo e a 7 anni ha smes- so per sempre di rubare. A impe- ritura dimostrazione della falla- cia di certe teorie pedagogiche, ha anche conseguito due lauree, la pri- ma nel 1998 all’Università di Bologna in lingue e letterature straniere (...) TIPI ITALIANI Il serial killer con 13 ergastoli fuori nel 2008 Autobomba esplode all’esterno della nostra base. I talebani: «Siamo stati noi» AFGHANISTAN FABRIZIO DE FEO A PAGINA 7 Il pm rosso firma l’appello in favore di Bertinotti MARIANNA BARTOCCELLI, ALESSANDRO CORNELI, GIAN MARIA DE FRANCESCO, ANNA MARIA GRECO, VINCENZO PRICOLO, MARIO SECHI, ADALBERTO SIGNORE DA PAGINA 2 A PAGINA 9 «La sua morte scuota le co- scienze». È stato l'appello e l'invocazione del vescovo di Parma, monsignor Cesare Bo- nicelli, che ha celebrato nel Duomo i funerali di Tommaso Onofri, il bambino di 17 mesi rapito e ucciso la sera del 2 marzo. «Un orco l’ha portato via», ha detto il vescovo. Tra chi è riuscito ad entrare in chiesa e chi è rimasto fuori sul sagrato ad ascoltare la messa dagli altoparlanti, circa 50mi- la persone sono accorse al fu- nerale lasciando la città deser- ta. La cerimonia dei funerali si è conclusa con la lettura di cin- que lettere, scelte dai genitori di Tommaso, due delle quali arrivate dal carcere, fra le cin- quemila giunte alla famiglia. ANDREA ACQUARONE E CRISTIANO GATTI A PAGINA 15 LA SFIDA FIDUCIA NELLA CDL SEGUE A PAGINA 16 DIEGO PISTACCHI A PAGINA 14 BILANCIA Attacco dei kamikaze: ferito architetto italiano Sono quattro le regioni-chiave per il successo elettorale CHI DECIDE NAPOLI ANNO XXXIII / NUMERO 83 / 1 EURO* A COPIA / DOMENICA 9 APRILE 2006 www.ilgiornale.it IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + «MILITARIA» N. 2 (+ l 14,90) + «CUCINA REGIONALE - PIEMONTE E VAL D’AOSTA» N. 3 (+ l 6,90) + «LE GUIDE TRAVELER - PRAGA» N. 5 (+ l 7,90) + GLI ALBI DELLE FIABE N. 7 (+ l 6,90) + «ARTBOOK - EL GRECO» N. 28 (+ l 7,90) + «BIBLIOTECA STORICA - IL MEDIOEVO» N. 34 (+ l 5,90) + DVD «LE GRANDI BATTAGLIE» N. 2 (+ l 8,90) + DVD «I GRANDI CAPOLAVORI DELLA PITTURA» N. 9 (+ l 8,90) - IL GIORNALE + LA MIA CASA POCKET l 2,00 (l 1,00 + l 1,00) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER ROMA: IL GIORNALE + NUOVO OGGI CASTELLI t 1,00 + NUOVO OGGI GUIDONIA t 1,00 + NUOVO OGGI OSTIA t 1,00 + NUOVO OGGI FIUMICINO t 1,00 + NUOVO OGGI CIVITAVECCHIA t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - VITERBO: + NUOVO OGGI VITERBO t 1,00 - RIETI: + NUOVO OGGI RIETI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI, CASERTA E SALERNO: + ROMA t 1,00 - CATANZARO, CROTONE, VIBO VALENTIA: + GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: IL GIORNALE + IL SANNIO t 0,90 - TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 0,90 - SPED. IN ABBONAMENTO POST. - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

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GIORN - NAZIONALE - 1 - 09/04/06- Plate NUOVA-GRAFICA - Autore: SIES Stampa: 08/04/06 23.07 - Composite

IL GOVERNATORE DI BANKITALIAUNIONE

GIAN BATTISTA BOZZO APAGINA18

Lo zingaro bilaureatocontro i campi rom

Stefano Lorenzetto

LAURA CESARETTI A PAGINA4

Uno studio rivela che l’esito elettorale dipende dalla parteci-pazione: se l’84% degli italiani andrà alle urne la Casa dellelibertàè favorita.Al contrariounabassaaffluenzagiochereb-be in favore dell’Unione. I seggi sono aperti oggi dalle 8 alle

22 e domani dalle 7 alle 15. Si vota con la nuova legge: si devefare solo un segno sul partito altrimenti la scheda è nulla.

Draghi: «La ripresa economica c’è gi໫Segnali da export e investimenti». Ottimista anche Tremonti

Sergio Romano ie-ri sulCorriere del-la Sera, dandogliatto d'aver crea-to la democraziabipolare, ha però

sentenziato che Silvio Ber-lusconi è «divenuto il mag-gior problema del Paese».Ohibò, io pensavo che ilguaio principale dell’Italiafosse il debito pubblico, se-guito dall’economia chenon tira, da un sistema sa-nitario che non funziona(ma che si mangia granparte delle risorse della na-zione) e da quell’intreccioperversodi statalismo e as-sistenzialismo che ancoraresiste inmolti angoli dellapenisola. Dovendo identifi-care il vero freno che ral-lenta la corsa di questo Pa-ese, avrei parlato del sinda-cato, uno dei più arretratima più potenti d’Europa,pronto a opporsi a qualsia-si riforma, da quella scola-stica a quella delle pensio-ni, capace di condizionarein maniera pesante anchel’esigua minoranza rifor-mista che sta a sinistra. In-vece l’ambasciatore pre-stato alla scrittura preferi-sce vedere in Berlusconil’ostacolo al cambiamen-to. Certo, sarebbe bello sefosse così. Lo dico senzaironia. Pensate: se bastas-sedareun calcio al Cavalie-re per far ripartire l’Italia,tutto sarebbepiù facile. Ca-pisco la riluttanza dei fanche lo adorano a sferrar-glielo, ma se sbarazzarsidi Berlusconi fosse suffi-ciente a rimettere in car-reggiata il Paese, a far de-collare le opere pubbliche,a sviluppare la ricerca e arilanciare l’economia,beh, io nonavrei dubbi. No-nostante la simpatia chenutro per lui, col cinismodella necessità sarei il pri-mo a congedarlo.Si dà il caso però che, via

il Cavaliere, non intravedastatisti in grado di farequelle cose che lui non èriuscito a completare. Opensate davvero che Ro-mano Prodi saprà tagliarela spesa sanitaria, affretta-re i grandi lavori pubblici,sveltire gli studi e aumen-tare i brevetti? Fateunpas-so indietro e ripensate aglianni in cui il finto buonodell’Ulivo è stato a PalazzoChigi: vi ricordate una ri-forma importante? Avetenotizia di un atto degno dinota, a parte l’eurotassache fu costretto ad appiop-parci quando capì che lasua tecnica dilatoria di rin-vio dellamoneta unica nontrovava fiancheggiatori

neppure in Spagna? Certoci ha portato in Europa,ma la sua era una stradaobbligata. Oppure vi è ri-masto in testa qualcosa diquel che ha combinato aBruxelles quand’era presi-dente della CommissioneUe?Oggi che gran parte dei

giornali stranieri sollecita-no gli italiani a dare il ben-servito a Berlusconi, a metorna in mente la pagelladel Financial Times a unanno dall’insediamento diProdi: «Merita tre». DieWelt lo definì «un politicoimpacciato, dal linguaggiopiatto», Libération «il peg-gior presidente dell’Unio-ne Europea». E quando fi-nalmente si schiodò dallapoltrona, Le Monde salutòil lieto evento sostenendoche «con lui l’Europa nonera più stata in grado di es-sere rappresentata sullascena internazionale». SeBerlusconi è il problema,Prodi sarebbe dunque lasoluzione? Non credo. Conlui ritornerebbero i vecchiriti, gli antichi boiardi, lasolitamelassa che tutto av-volge ma che tutto lasciacomeprima, le larghe inte-se e le convergenze paral-lele di certo capitalismo edi certa sinistra: ossia nul-la di buono per il Paese.Una sola cosa riuscireb-

beottimamente aProdi, ov-vero – almeno in Italia – po-trebbe godere di migliorstampa rispetto al Cav. Igiornali nazionali sonosempre stati indulgenticon lui fin dai tempi del-l’Iri. Grazie alle penne dicronisti turiferari, il Profes-sore è riuscito dove moltihanno fallito: fingere diaver risanato l’ente dellevecchie Partecipazioni sta-tali, quando al contrario fusolo capace di svendere ilpatrimonio dello Stato e disperperarne le risorse. Mail mito di carta di Prodi haresistito e ancora resiste.A Berlusconi invece il

supporto cartaceo è man-cato. Per cinque anni gior-nali e establishment han-no oscurato qualsiasi datopositivo, preferendo enfa-tizzare i lati negativi, spe-rando così di annebbiareanche la vista agli elettori.Mi auguro che non ci sianoriusciti. Diversamente, te-mo che l’unico vero risulta-to sarà l’oscuramento delfuturo di questo Paese. Eper capire dove andremo afinire, non ci rimarrannoche le sedute spiritiche. Al-lora ci toccherà rimpiange-re quello che oggi, frettolo-samente, qualcuno liquida«come il maggior proble-ma del Paese».

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

Il dirittodi averepaura

Stefano Zecchi

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

FAUSTO BILOSLAVO A PAGINA11

CARMINE SPADAFORA A PAGINA9

Rutelli accelera sul partito democraticoIl leader dellaMargherita: «Non ci sarà undopo Cavaliere»

Oggi seggi aperti per 47milioni di cittadini dalle 8 alle 22, domani dalle 7 alle 15. Le regole della nuova legge: solo una croce sul simbolo altrimenti la scheda è nulla

VOTATE! VOTATE! VOTATE!Per la Casa delle libertà determinante l’affluenza alle urne: la vittoria se si presenterà l’84% degli elettoriIl Paese al bivio tra le riforme di Berlusconi e le tasse di Prodi. Ecco il confronto tra i programmi dei due poli

In50milaapiangereTommyParma: commozione al funerale. Il vescovo: «La sua morte scuota le coscienze»

PERCHÉÈSBAGLIATOCAMBIAREPREMIERMaurizio Belpietro

M i ha chiamato una trou-pe della Bbc a piazza del

PopoloaRomaeunagentilis-sima giornalista mi ha chie-sto perché votare Berlusco-ni, lo stesso Berlusconi chetutta la stampa di potere, na-zionale e straniera, attacca edipinge in modo orrendo.Duesereprimamiera capita-to con la Cnn, sempre da Ro-ma, chemi ha intervistato suuna gelida terrazza da cui sivedeva lo skyline di San Pie-tro, e prima di rispondere miero dovuto sorbire per setteminuti un ritratto dell’Italiaberlusconiana da vomitare.Ho spiegato rapidamenteche tutta quella paccottigliaera robaccia, un copia (...)

Il futuroci chiamaalle armi

Paolo Guzzanti

I l popolo di centrodestra haritrovato il coraggio neces-

sario per far pesare le pro-prie convinzioni su ciò che in-tende per individuo, politicae cultura. Ha ripreso corag-gio perché ha avuto paura. Eanche i leader della Casadel-le libertà hanno compresoche i propri elettori devonocapire cosa significhi un go-verno di centrosinistra per lalibertà d’espressione e per ilrisparmio. La paura, quandosi basa su fatti accertati è unimportanteprincipio raziona-le cheguida l’azione. Perque-sto i leader dell’Ulivo hannodimostrato tanto nervosi-smo: secondo loro dire chia-ro e tondo, spiegare (...)

LA POLITICA DI PRODI

A l contrario del buon selvaggio de-scritto da Rousseau, che viene al

mondo innocentemasul finiredella fan-ciullezza è già bell’e guastatoper colpa della società corrotta,il professorSantinoSpinelli è na-to ladruncolo ea7anni ha smes-soper sempredi rubare.A impe-ritura dimostrazione della falla-cia di certe teorie pedagogiche,ha anche conseguito due lauree, la pri-ma nel 1998 all’Università di Bologna inlingue e letterature straniere (...)

TIPI ITALIANI

Il serial killercon 13 ergastolifuori nel 2008

Autobombaesplode

all’esterno dellanostra base.I talebani:

«Siamo stati noi»

AFGHANISTAN

FABRIZIO DE FEO APAGINA7

Il pm rossofirma l’appello

in favoredi Bertinotti

MARIANNA BARTOCCELLI,ALESSANDRO CORNELI,GIAN MARIA DE FRANCESCO,ANNA MARIAGRECO, VINCENZO PRICOLO,MARIO SECHI,ADALBERTO SIGNORE DAPAGINA2 APAGINA9

«La sua morte scuota le co-scienze». È stato l'appello el'invocazione del vescovo diParma,monsignor Cesare Bo-nicelli, che ha celebrato nelDuomo i funerali di TommasoOnofri, il bambino di 17 mesirapito e ucciso la sera del 2marzo. «Un orco l’ha portatovia», ha detto il vescovo. Trachi è riuscito ad entrare inchiesa e chi è rimasto fuori sulsagrato ad ascoltare la messadagli altoparlanti, circa 50mi-la persone sono accorse al fu-nerale lasciando lacittàdeser-ta. La cerimoniadei funerali sièconclusacon la letturadi cin-que lettere, scelte dai genitoridi Tommaso, due delle qualiarrivatedal carcere, fra le cin-quemila giunte alla famiglia.ANDREA ACQUARONE E CRISTIANO GATTI

APAGINA15

LA SFIDA FIDUCIA NELLA CDL

SEGUEA PAGINA16

DIEGO PISTACCHI A PAGINA14

BILANCIA

Attacco dei kamikaze:ferito architetto italiano

Sono quattrole regioni-chiaveper il successo

elettorale

CHI DECIDE

NAPOLI

A N N O X X X I I I / N U M E R O 8 3 / 1 E U R O * A C O P I A / D O M E N I C A 9 A P R I L E 2 0 0 6 w w w . i l g i o r n a l e . i t

IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + «MILITARIA» N. 2 (+l 14,90) + «CUCINA REGIONALE - PIEMONTE E VAL D’AOSTA» N. 3 (+ l 6,90) + «LE GUIDE TRAVELER - PRAGA» N. 5 (+ l 7,90) + GLI ALBI DELLE FIABE N. 7 (+ l 6,90) + «ARTBOOK - EL GRECO» N. 28 (+ l 7,90) + «BIBLIOTECA STORICA - IL MEDIOEVO» N. 34 (+ l 5,90) + DVD «LE GRANDI BATTAGLIE» N. 2 (+l 8,90) + DVD «I GRANDI CAPOLAVORI DELLA PITTURA» N. 9 (+ l 8,90) - IL GIORNALE +LA MIA CASA POCKET l 2,00 (l 1,00 + l 1,00) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER ROMA: IL GIORNALE + NUOVO OGGI CASTELLI t 1,00 + NUOVO OGGI GUIDONIA t 1,00 + NUOVO OGGI OSTIA t 1,00 + NUOVO OGGI FIUMICINO t 1,00 + NUOVO OGGI CIVITAVECCHIA t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - VITERBO: + NUOVO OGGI VITERBO t 1,00 - RIETI: + NUOVO OGGI RIETI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: +NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI, CASERTA E SALERNO: + ROMA t 1,00 - CATANZARO, CROTONE, VIBO VALENTIA: + GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: IL GIORNALE + IL SANNIO t 0,90 - TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 0,90 - SPED. IN ABBONAMENTO POST. - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

(...) e la seconda pochi giorni fa alDamsdella stessa città inmusicolo-gia.Giunto all’età di 41 anni, Spinelli

avrebbedovuto,nellapiùroseadel-le ipotesi, essere dedito all’accatto-naggio o ai furti negli appartamen-ti; nella peggiore, al racket dellaprostituzione o alle rapine nelle vil-le. Invece è l’unico zingaro d’Euro-pa, e forse almondo, titolare di cat-tedra inunateneo: insegna linguaecultura romaní alla facoltà di lette-re e filosofia dell’Università di Trie-ste.Èanchescrittore, poetaemusi-cista: col nome d’arte Alexian hacomposto e interpretato centinaiadi canzoni e ha inciso cinque Lp etre Cd.Zingaro è un termine dispregiati-

vo che non si deve usare mai al co-spettodel professor Spinelli: «Io so-no rom. Con sinti, kale,manoucheseromanichals, tutti etnonimichesi-gnificanoessenzialmente “uomo”, irom rappresentano uno dei cinquegruppi principali che formano il va-riegato mondo romanó», rivendicaorgoglioso. Vietato anchedargli delnomade: «Nessuno è vagabondoper cultura. Lo è solo per necessi-tà». Lui abita con moglie e tre figliinunanormalissimacasaaLancia-no(Chieti) e il suonomadismoèdet-tato da lezioni, convegni e concertiin giro per l’Europa. In totale ogniannononmenodi200.000chilome-tri con la sola auto, più i viaggi intreno e in aereo.I suoi avi sì che lo erano, nomadi.

«Arrivarono in Italia intorno al1300 dalle coste albanesi e grecheper sfuggire alle persecuzioni del-l’Impero ottomano. Stanziatisi nelSalernitano, probabilmente prese-ro il cognomedai duchi Spinelli, cuiavevano offerto i loro servigi. Il mioprimo antenato nacque a VairanoPatenora, provincia di Caserta. Nel1500 la sola Campa-nia contava già 5.000rom stanziali, tant’ècheancoroggiaNapo-li esiste una via degliZingari».Le tradizioni parte-

nopee hanno lasciatotracce indelebili nelfolklore di questa et-nia. «Per esempio labuchvibbe, l’amba-sciatamusicale,unicomezzolegaleadisposi-zione dello spasiman-te per notificare al-l’amata la sua volontàdi sposarla. Chieder-ne lamano ai genitoriin qualsiasi altra for-ma è consideratoinammissibile. Si vasotto la finestra, si fala serenata e l’indo-mani s’invitano apranzo i parenti performalizzare lapropo-sta dimatrimonio».Dallo studio della

lingua degli avi il pro-fessor Spinelli è giun-to alla conclusioneche iromsonodiorigi-ne indiana, precisamente del terri-torio compreso fra Pakistan,Punjab, Rajasthan e Valle del Sind.Banalecontroprova: laparola italia-na «dentro» si scrive «antare» insanscrito,«antari» inpracrito,«an-tari» in hindi, «andar» in kasmiri e«andre» in romaní.«Dentro»è l’avverbiomenoadat-

to a delineare lo stato dei rapportifra gli otto milioni di zingari e i 38Paesi d’Europa che li ospitano. «Iromsonosemprestatiquelli dabut-tare fuori. Le politiche oppressivenei nostri confronti cominciaronoalla fine del XV secolo. Il più anticobando italiano fu quello emanatonel 1483 dalla Repubblica di Vene-zia: le comunità romanès venivanoespulse dal territorio della Serenis-sima con l’accusa d’essere masna-de di ladri e spie dei turchi. A parti-redal1549 ilSenatovenetoautoriz-zava la caccia all’uomo con editti diquesto tenore: “Coloro i quali ucci-desserounmembrodiquestapopo-lazione non abbino a incorrere inalcunapena”».Nonmenomisericordiososidimo-

strò lo Stato pontificio: dei 210ban-di antizigani emanati fra il 1483 e il1785sul suolo italico, oltre un terzo(per l’esattezza 79) furono emessiin nome del Papa re, record maieguagliatodanessunaltroStatoeu-ropeo. Acqua passata. Oggi il pro-fessor Spinelli può addirittura van-tarsi d’essere vicepresidente delParlamentodellaRomaníUnion in-ternazionale, organismo che rap-presenta la sua gente al Palazzo diVetro delle Nazioni Unite.Dov’è nato?«All’ospedalediPietrasanta, inVer-silia».Pensavo suuna roulotte.«In effetti sono nato in maternitàper caso. Lamia famiglia si sposta-va in continuazione perché vivevad’espedienti».Quali espedienti?«Papà portava i cavalli nelle fiere,raccoglieva cartoni, rottamava leauto vecchie».

Com’è riuscito a farsi assumeredall’Università di Trieste?«Mihacercatonel2002 laprofesso-ressa Silvia Monti, che coordina uncorso suddiviso in tre aree: giudai-smo, islamistica, balcanistica. Leserviva un esperto in quest’ultimamateria».Chimeglio di un rom.«Hofattopartedi tregruppidi lavo-ro dell’Unione europea coordinatidal Centro di ricerche zingare dellaSorbonadiParigidirettodalprofes-sor Jean Pierre Liégeois».Mi risulta che nel senato accade-mico non vi fosse pieno accordonell’affidarle la cattedra.«Non lo so. Io comunquenonmioc-cupodiqueste faccende.VadoaTri-este ogni 15 giorni, ho le mie dieciore di lezione, tengo le sessionid’esamee di laurea».Gli studenti come la trattano?«All’inizio hanno la puzza sotto ilnaso. Gli leggo negli occhi che sichiedono: che cosa può insegnare ame uno zingaro? Però alla fine delcorso nove su dieci mi ringrazianocommossi per avergli fatto scoprire

una civiltà».La cultura è un valore per voi?«Sì, se ci viene offerta l’opportunitàdi studiare. Purtroppo solo 80.000dei 120.000 zingari che vivono inItaliahannouna casa epossonoac-cedere all’istruzione. Altri 40.000sono invece emarginati, stritolatida associazioni di pseudovolonta-riato che li sfruttanoe li tengonore-clusi nei campi nomadi».Nonèun’accusa dapoco.«Lo so. Ed è per questo che io dico:chiudiamo i campi nomadi, subito.Sono lagermoderni, pattumiereso-ciali, ricettacoli di malaffare. Abo-liamoquest’orrendaformadisegre-gazione razziale. È l’unico modoper farla finita con i bambini co-strettiallamendicitàagli angolidel-le strade e i furti nelle case».Ma se i Comuni continuano a co-struirne.«Perforza.Assistenti sociali,media-tori culturali e Onlus campano spe-

culando sulla pelledei rom».In chemodo?«In un mio libro l’hodefinita Ziganopoli.Funziona così. Primaesperti, centri studi,buonisti e “amici”deinomadiconvinco-no la gente che i romsonounproblemaso-ciale, offrendoneun’immagine negati-va. Poi si propongo-no agli enti locali co-me interlocutori pri-vilegiati, gli unici ingrado di dialogarecongli zingari edi te-nerli a bada. Per cuipresentano a gettocontinuo, a nomede-gli ignari nomadi,progetti di recuperoe inserimento, lu-crando fior di finan-ziamenti. Guardi, so-noarrivatoaunacon-clusione: con lametàdei quattrini spesi inItalia per assimilare irom si potrebbe darea tutti loro un tetto».

Ma lo vogliono?«Proprioqui sta ladiabolicamistifi-cazione: far credere che gli zingarinon desiderino una casa di matto-ni, che amino vivere per loro voca-zionedentro leroulotteparcheggia-te nei campi nomadi, girovagandodi qua e di là a seconda dell’umo-re».Nonè così?«Non è mai stato così. I rom venutiin Italiadall’Orienteprimadella ca-duta di Costantinopoli non sono di-versidaquelli che si sonosparsiperl’Europa alla vigilia del crollo dellacortina di ferro e della dissoluzionedella Jugoslavia. Tutta gente chenell’area balcanica aveva un allog-gio fisso e un’occupazione dignito-sa.Siamo l’unicopopoloalmondoanon aver mai impugnato le armi,mai combattutounaguerra,mai ri-vendicato un territorio. E in un’Eu-ropa etnocentrica quale altra viaavevamo, per non finire come ima-yaogli aztechiannientatidagli spa-gnoli, se non quella dell’umiltà?».Vale a dire?«Abbiamo fatto resistenza passiva

ripiegando sulla mendicità. Nellascala sociale ci siamo collocati dasolidopo leprostitute,perchéper lamentalità corrente è più dignitosovendere il proprio corpo, e col rica-vato comprarsi la Porsche, che ten-dere lamano per chiedere l’elemo-sina. Vivere in clandestinità, chiusia riccio, e spostarsi in continuazio-nesono stati fattori fondamentali disopravvivenza, facilitati dal fattoche allora non esisteva l’Interpol.Stiamoancora sopravvivendo».L’Interpol insegue solo chi com-mette reati.«I romnon sono visti comeportato-ri di diritti. In quanto rom, non po-trebbero assimilarsi, neppure se lovolessero.Nelle scuolesi fannopeti-zioni per cacciare l’alunno rom.Quale ginecologo visiterebbe unaragazza rom? Darci un posto di la-voro?Ma scherziamo! Giusto i sintisonoriuscitiunpo’a integrarsi lavo-rando come giostrai e circensi».Lei il posto di lavorol’ha avuto, e che po-sto.«Ma ioappartengoairom stanziali di anti-co insediamento. Peril mio popolo inermelamobilitàcoattaè in-vecedaalmenounse-colo l’unicaalternati-va all’espulsione, al-la reclusione, all’in-clusione, alla depor-tazione, allo stermi-nio.Mezzomilione dirom furonouccisi neilager.Miopadrestes-so venne catturatodainazifascistiquan-do aveva appena 6anni e deportato inun campo di concen-tramento, dal qualeètornatomiracolosa-mente vivo».L’Olocausto deglizingari è paragona-bile alla Shoah?«In toto. Noi lo chia-miamoPorrajmos,di-voramento. Eppurenon vi fu un solo romammesso a testimo-niare contro gli imputati al proces-so di Norimberga. Oggi nessuno sisognadi offendere un ebreo. Siamonoi gli ebrei del terzomillennio».Achi deve il suo riscatto sociale?«Alle mie cinque sorelle. Io ero ilpiù piccolo, l’unico figlio maschio.Hannocreato intornoameunabar-riera protettiva, hanno vissuto inmia funzione. E lo devo anche allamaestraSargiacomo, chemiha fat-to amare la scuola. Me la ricordoalle elementari di Lanciano, lungalunga,magramagra.VenivadaLo-di. Il pomeriggio mi portava a casasuaper aiutarmi nei compiti».Perché vi offendete se vi chiama-no zingari?«Perchénon losiamo.Persecoli sia-mo stati confusi con gli athingani,dettiancheatsinganos,appartenen-tiaunasettaereticadell’Asiamino-rededitaalcultosatanicoeallama-gia. CadutaBisanzio e caduta la “a”diathingani,eccogli tziganiegli zin-gari. Che trovarono rifugio in Occi-dente e furono subitomalvisti dallecorporazioni. Infatti, essendoeccel-lentimaniscalchi, stagninie lavora-

tori dimetalli preziosi, andavano dicontrada in contrada e fregavano illavoro agli artigiani locali. In Italiafino a quarant’anni fa i rom riusci-vanoancoraaesercitareunmestie-re ea riconvertirsi. Oranonpiù. Leipensi che a Pescara sono di cepporomaníunnoto industriale, il presi-dente di una Tv regionale e un sin-dacalista».Quanti di voi vivono dimendicità?«Degli 80.000 stanziali, sarannounmigliaio quelli che sono costretti achiedere l’elemosina».Perché i capifamiglia mandano lemogli e i figli a chiederla?«Perchédonneebambini suscitanopiù pietà nei passanti».Io pensavo che lo facessero per-chéamano lavitacomodaevessa-no i deboli.«No, no. È solo che conoscono benela psicologia dei gagé, i non rom».Ecosì gli avanzapiù tempoper lu-cidare le Mercedes parcheggiate

negli accampamenti.«L’italiano suda tutta la vita percomprarsi la casa. Il rom per lamacchinina, che costa puremeno eoltretutto gli serve per viaggiare. Iononho laMercedes, eppuremi sen-to un rom. Questi pregiudizi mi ri-cordano le reazioni sdegnate deibenpensanti quando incontranouna zingara ornata di monili chechiede l’elemosina. Non sanno chel’oro per noi ha un valore affettivo.Nonsicompraenonsi cedepernes-sunmotivo, si può solo ereditare. Eha una funzione apotropaica: ledonne rom preferiscono morire difame piuttosto che toglierselo didosso, perché credono che proteg-ga dalmale e attiri il bene».Qual è il primo valore dei rom?«L’onore. Tutto si basa sui concettidi susipé e mellipé, puro e impuro.Sonomellipé laprostituzione, il tur-piloquio, l’incesto, il sangue, laguerra, l’omicidio, l’aborto, il suici-dio. Pur vivendo nelle discariche, iromnon si uccidono, il tasso di sui-cidio fradinoi èpraticamente zero,perché la vita è susipé, pura, non

vamai tolta, per nessunmotivo. In-vece un italiano preferirebbe spa-rarsipiuttostochevivere inuncam-po nomadi».Avete un vostro codice?«Legginonscritte tramandateoral-mente, come tutta la nostra cultu-ra, di generazione in generazio-ne».E chi s’incarica di farle rispetta-re?«La kris. È il tribunale formato dalconsiglio dei phuré, i saggi. Perqualsiasi controversiaetica, econo-mica omatrimoniale i rom si rivol-gono alla kris, che emette sentenzeinappellabili».Conquali sanzioni?«Pecuniarie, in genere. La più gra-ve è l’allontanamento dal gruppo,che si traduce in una doppia emar-ginazione».Per un problema di eredità lei an-drebbe dalla kris o da un giudicedella Repubblica italiana?«Dalla kris».Fra gli atti impuri non ha citato ilfurto.«Non è mellipé. Gli zingari non de-rubano gli zingari. Fregano gli altriperchégli altri fregano loro. Il furtoè la rivalsa sociale del rom sul ga-giò che lo tiene segregato».Lei hamai rubato?«Da ragazzo, per forza. I colori perla scuola all’Upim. I cibi quandoavevo fame. Era come fare la spe-sa. Poi ho capito che la società deigagé ha regole diverse e ho smes-so».La gente vi considera belli, spor-chi e cattivi.«Susipé non è solo purezza moralema anche igiene personale. Un po-polo non è sporco per nascita. Icampinomadi sonoluoghidegrada-ti dove nessun uomo vivrebbe: unsolobagnoper 100persone. A casamia ne ho quattro».Di che religione sono i rom?«Di tutte. Charlie Chaplin avevauna nonna romaní e un nonnoebreo.Maapagina12della suaau-tobiografia scrive che la nonna, esolo quella, era la vergogna dellafamiglia».Preti rom ce ne sono?«Tantissimi. Anche una suora. An-cheunsanto.Ero inpiazzaSanPie-tro il giorno in cui Giovanni Paolo IIelevòallagloriadeglialtari lo zinga-ro Zeffirino Giménez Malla, dettoElPelé.Nel 1936, durante la perse-cuzione comunista in Spagna, dife-se un prete che veniva portato incarcere. Fu arrestato e fucilato aBarbastro.Gli hodedicatounacan-

zone. Un uomo vero.Pelé in romaní signifi-ca testicoli».La virilità ha moltaimportanza per irom?«Enorme. La soprav-vivenza è data dal nu-mero dei figli. Mio pa-dre ne ha avuti dieci,quattro dei quali sonomorti. Per prime glisononatecinque fem-minee tutti lo scherni-vano. Poi per fortunasono arrivato io».Qualcosa vi vieta difarricorsoalla fecon-dazione artificiale?«È impura. Come lacontraccezione e ilpreservativo».E lei come regola lenascite?«Si cerca... Si evita».Cioè?«Coitus interruptus».Non sto a chiederledei rapporti prema-trimoniali e dei gay.«Mellipé, mellipé. Ladiscendenzapassaat-traverso la donna,

che dunque deve arrivare vergineal matrimonio. Quanto ai rapportiomosessuali, sono tabù. Andandocontro natura, minano la sopravvi-venza del gruppo. La presenza deigay fra i rom èmolto rara e in ognicasomai appariscente».Che cos’altro è vietato alla don-na?«Fumare. Vestire in modo provo-cante. Indossare il bikini. Ballarecon estranei alla famiglia».Equando lesuefiglie lechiederan-no di andare in discoteca?«Ehno!Ma le leggi sono fatteappo-sta per essere infrante».All’uomonon è vietato nulla?«L’adulterio. Però è tollerato se av-viene con una gagí, una donna nonrom».Lo chiedo al cantautore: «Prendiquesta mano, zingara» cantatada IvaZanicchi vi ha fatto piùma-le che bene o più bene chemale?«Piùmale. I romnonsononéchiro-manti né zingari».

Stefano [email protected]

(326. Continua)

,‘ ,SantinoSpinellifotografatola scorsasettimanaa Bologna nelgiorno dellasua secondalaurea,con la mogliee i genitori

TIPI ITALIANI

Lager moderni e pattumiere socialiQuesti ricettacoli di malaffare sonotenuti aperti perché esperti, centristudi e buonisti intascano i fondidei Comuni con la scusa dei progettid’inserimento. Non si vive in roulotteper cultura: anche a noi piace la casa

Il rom Spinelliin teatro. Colnome d’arteAlexian hacompostocentinaiadi canzoni.«Charlotsi vergognavadella nonnadi stirpe rom»

Lo zingaro che insegna all’università«Chiudiamo subito i campi nomadi»

Ai tribunali italiani preferisco la krisLa mendicità ci ha consentito di nonfare la fine di maya e aztechi. Il furtoè una rivincita sul gagiò. L’oro chele questuanti indossano proteggedal male. Rapporti prematrimonialie gay per noi sono mellipé, impuri

Fino ai 7 anni ha rubato.Ma con l’aiutodelle cinque sorelle e di unamaestradi Lodi èdiventato l’unico romd’Europacondue lauree titolaredi unacattedra.Eoradenuncia lo scandalodi Ziganopoli

IN ITALIA DAL 1300Il rom Santino Spinelli, 41

anni, docente all’Universitàdi Trieste, scrittore, poeta

e musicista. I suoi avigiunsero in Italia nel 1300

dalle coste albanesie greche per sfuggire allepersecuzioni dell’Impero

ottomano. Provenivanodal territorio compreso fra

Pakistan, Punjab,Rajasthan e Valle del Sind

SANTINO SPINELLI

� DALLA PRIMA

16 Cronache il Giornale � Domenica9aprile2006