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Università degli Studi di SIENA home 31/08/2016 11:41:36 Sezione: 1. Valutazione del Sistema di Qualità dell’Ateneo e dei Corsi di Studio (CdS) 1. Sistema di AQ a livello di ateneo 1.1 Valutazione del Sistema di AQ dell’Ateneo Il Nucleo di valutazione, in linea con quanto previsto dagli artt. 9, 11, 12 e 14 del D.Lgs. 19/2012, ha il compito di monitorare e di controllare annualmente l’insieme delle attività di assicurazione di qualità dell’Ateneo, tenendo conto di tutte le informazioni e i documenti disponibili. Il Nucleo di valutazione ricorda che, anche ai fini dell’accreditamento periodico dell’Ateneo e dei suoi Corsi di Studio, l’Ateneo è chiamato a riflettere sul livello di sviluppo raggiunto dal proprio sistema di Assicurazione della Qualità, anche dedicando all’argomento sedute monotematiche dei propri Organi di governo. In particolare, i principi relativi alla programmazione e alla realizzazione dei Corsi di Studio e al programma di sviluppo della ricerca scientifica devono essere espressi nella pianificazione strategica dell’Ateneo (Programmazione triennale ex art. 1-ter, comma 1 del D.L. 31 gennaio 2005 n. 7, convertito dalla Legge 31.03.05, n. 43) e tra i documenti strategici dell’Ateneo devono trovare posto le Linee della Politica per la Qualità dell’Ateneo, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di efficacia e qualità della formazione e dei servizi di supporto connessi (Indicatore AQ1.A). 1.2 Il Sistema di AQ a livello di Ateneo L’Ateneo si è dotato di un proprio Sistema di Assicurazione della Qualità (AQ) efficacemente sintetizzato in un diagramma di flusso (http://www.unisi.it/ateneo/assicurazione-della-qualita), la cui architettura evidenzia in modo univoco strutture e responsabilità per la Gestione della Qualità. Ovvero sono individuati tutti gli attori del Sistema sia a livello centrale che periferico, nonché le relazioni fra di essi. Il Presidio di Qualità (d’ora in avanti PQA) è la struttura operativa centrale di questo sistema con il compito di attuare le politiche di qualità individuate dagli Organi di governo, di fare da guida e di dare indirizzi in tema di qualità alle strutture periferiche, Dipartimenti e Corsi di Studio. Il Presidio nella sua attuale composizione è stato nominato dal Senato Accademico il 14 dicembre 2015 (Allegato D). Il Presidio si avvale della struttura amministrativa ‘Ufficio assicurazione di qualità’ per l’espletamento delle sue funzioni (http://www.unisi.it/amministrazione-centrale/ufficio-assicurazione- di-qualità). Gli attori principali del Sistema di AQ dell’Ateneo, oltre agli Organi di governo e al Nucleo di valutazione, sono: (i) il PQA),(ii) le Commissioni paritetiche Docenti Studenti (d’ora in poi CPDS), (iii) i Dipartimenti con i referenti della qualità e (iv) i Corsi di Studio con i Presidenti e i relativi gruppi di gestione della AQ. (i) Il Presidio, di concerto con l’Ufficio assicurazione di qualità, durante l’a.a. 2014/2015 ha svolto tutti i compiti previsti sia per le attività formative che per quelle di ricerca (http://www.unisi.it/ateneo/assicurazione-della- qualita), come testimoniano i verbali delle sedute e tutti i documenti. Esso ha organizzato e supervisionato le attività dei CdS: 1. per la compilazione della Scheda SUA-CdS che dall’a.a. 2015/2016 contiene, nella Sez. Qualità “Informazioni generali sul Corso di Studio”, il link che punta direttamente allo spazio dedicato dall’Ateneo al singolo Corso di Studio. Inoltre la SUA del Corso di Studio è resa pubblica a livello nazionale sul sito http://www.universitaly.it /index.php/cercacorsi dedicato a studenti e famiglie (doc. giugno 2015 “Coordinamento attività di AQ strumenti lavoro e format” (http://www.unisi.it/sites/default/files/allegati/01%20Attivit%C3%A0 %20svolte%20di%20AQ%20e%20Format_unisi.pdf)); 2. per la redazione dei Rapporti di Riesame (RAR) con una attività di informazione, istruzione e supporto diretto anche ai Dipartimenti. In particolare ha messo a disposizione i seguenti strumenti: I. Format dati per Riesame dei Corsi di Studio (nuovi indicatori per Parte I: Ingresso, percorso e uscita); II. Indicazioni e suggerimenti, documenti di lavoro e linee guida per la redazione dei RAR; III. Supporto ai CdS durante la redazione dei lavori (http://www.unisi.it/sites/default/files/allegati/01%20Relazione%20RAR_unisi.pdf); IV. Analisi critica e puntuale dei Rapporti di Riesame (verbali dell’11.05.2015, 09.06.2015 e resoconti). Nei resoconti sulle criticità riscontrate nei RAR del giugno 2015 e del 27.05.2016, il PQA ha evidenziato i seguenti elementi comuni ai RAR: a) responsabilità generiche; b) assenza di monitoraggio costante delle azioni correttive/miglioramento prospettate,

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31/08/2016 11:41:36

Sezione: 1. Valutazione del Sistema di Qualità dell’Ateneo e dei Corsi di Studio (CdS)

1. Sistema di AQ a livello di ateneo

1.1 Valutazione del Sistema di AQ dell’Ateneo

Il Nucleo di valutazione, in linea con quanto previsto dagli artt. 9, 11, 12 e 14 del D.Lgs. 19/2012, ha il compito dimonitorare e di controllare annualmente l’insieme delle attività di assicurazione di qualità dell’Ateneo, tenendoconto di tutte le informazioni e i documenti disponibili. Il Nucleo di valutazione ricorda che, anche ai finidell’accreditamento periodico dell’Ateneo e dei suoi Corsi di Studio, l’Ateneo è chiamato a riflettere sul livello disviluppo raggiunto dal proprio sistema di Assicurazione della Qualità, anche dedicando all’argomento sedutemonotematiche dei propri Organi di governo. In particolare, i principi relativi alla programmazione e allarealizzazione dei Corsi di Studio e al programma di sviluppo della ricerca scientifica devono essere espressi nellapianificazione strategica dell’Ateneo (Programmazione triennale ex art. 1-ter, comma 1 del D.L. 31 gennaio 2005n. 7, convertito dalla Legge 31.03.05, n. 43) e tra i documenti strategici dell’Ateneo devono trovare posto le Lineedella Politica per la Qualità dell’Ateneo, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di efficacia e qualità dellaformazione e dei servizi di supporto connessi (Indicatore AQ1.A).

1.2 Il Sistema di AQ a livello di Ateneo

L’Ateneo si è dotato di un proprio Sistema di Assicurazione della Qualità (AQ) efficacemente sintetizzato in undiagramma di flusso (http://www.unisi.it/ateneo/assicurazione-della-qualita), la cui architettura evidenzia inmodo univoco strutture e responsabilità per la Gestione della Qualità. Ovvero sono individuati tutti gli attori delSistema sia a livello centrale che periferico, nonché le relazioni fra di essi. Il Presidio di Qualità (d’ora in avantiPQA) è la struttura operativa centrale di questo sistema con il compito di attuare le politiche di qualità individuatedagli Organi di governo, di fare da guida e di dare indirizzi in tema di qualità alle strutture periferiche,Dipartimenti e Corsi di Studio. Il Presidio nella sua attuale composizione è stato nominato dal Senato Accademicoil 14 dicembre 2015 (Allegato D). Il Presidio si avvale della struttura amministrativa ‘Ufficio assicurazione diqualità’ per l’espletamento delle sue funzioni (http://www.unisi.it/amministrazione-centrale/ufficio-assicurazione-di-qualità).Gli attori principali del Sistema di AQ dell’Ateneo, oltre agli Organi di governo e al Nucleo di valutazione, sono: (i)il PQA),(ii) le Commissioni paritetiche Docenti Studenti (d’ora in poi CPDS), (iii) i Dipartimenti con i referenti dellaqualità e (iv) i Corsi di Studio con i Presidenti e i relativi gruppi di gestione della AQ.(i) Il Presidio, di concerto con l’Ufficio assicurazione di qualità, durante l’a.a. 2014/2015 ha svolto tutti i compitiprevisti sia per le attività formative che per quelle di ricerca (http://www.unisi.it/ateneo/assicurazione-della-qualita), come testimoniano i verbali delle sedute e tutti i documenti. Esso ha organizzato e supervisionato leattività dei CdS:1. per la compilazione della Scheda SUA-CdS che dall’a.a. 2015/2016 contiene, nella Sez. Qualità “Informazionigenerali sul Corso di Studio”, il link che punta direttamente allo spazio dedicato dall’Ateneo al singolo Corso diStudio. Inoltre la SUA del Corso di Studio è resa pubblica a livello nazionale sul sito http://www.universitaly.it/index.php/cercacorsi dedicato a studenti e famiglie (doc. giugno 2015 “Coordinamento attività di AQ strumentilavoro e format” (http://www.unisi.it/sites/default/files/allegati/01%20Attivit%C3%A0%20svolte%20di%20AQ%20e%20Format_unisi.pdf));2. per la redazione dei Rapporti di Riesame (RAR) con una attività di informazione, istruzione e supporto direttoanche ai Dipartimenti. In particolare ha messo a disposizione i seguenti strumenti: I. Format dati per Riesame deiCorsi di Studio (nuovi indicatori per Parte I: Ingresso, percorso e uscita); II. Indicazioni e suggerimenti,documenti di lavoro e linee guida per la redazione dei RAR; III. Supporto ai CdS durante la redazione dei lavori(http://www.unisi.it/sites/default/files/allegati/01%20Relazione%20RAR_unisi.pdf); IV. Analisi critica e puntualedei Rapporti di Riesame (verbali dell’11.05.2015, 09.06.2015 e resoconti). Nei resoconti sulle criticità riscontratenei RAR del giugno 2015 e del 27.05.2016, il PQA ha evidenziato i seguenti elementi comuni ai RAR: a)responsabilità generiche; b) assenza di monitoraggio costante delle azioni correttive/miglioramento prospettate,

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necessario anche nel caso in cui gli effetti siano attesi a lungo termine; c) definizione vaga di qualche azionecorrettiva; d) assenza di scadenze temporali per il raggiungimento dei singoli obiettivi; e) genericità delle azioniindicate che talvolta sembrano non adeguate agli obiettivi; f) assenza di una analisi critica di alcuni quadri previstidal riesame. Tuttavia il PQA già da due anni a questa parte registra un generale miglioramento dei RAR rispettoall’anno precedente, probabilmente dovuto all’azione di sensibilizzazione da parte degli Organi di governo e allavoro di supporto e alla definizione di linee guida e documenti di lavoro da parte del PQA stesso.

Lo stesso lavoro di organizzazione e supervisione è fatto dal Presidio nei confronti delle CPDS, come si puòagevolmente osservare nella relazione dello stesso Presidio al link http://www.unisi.it/sites/default/files/allegati/Relazione%20su%20CP%20DS%20_%20unisi.pdf.Il documento appena citato è relativo all’anno di istituzione delle CPDS e quindi l’analisi è riferita all’a.a.2013/2014. Nel documento è messa in evidenza l’importanza del ruolo di indirizzo delle CPDS nei confronti delleattività di AQ dei Dipartimenti e dell’Ateneo e sono descritti tutti gli interventi fatti dal Presidio sia per favorirnel’istituzione sia per rendere più agevole il lavoro delle 14 CPDS con la messa a punto di un format per le relazioniannuali. Tale documento è stato presentato al Senato Accademico del 27 febbraio 2015. Il Nucleo auspica che ilPresidio prosegua con la buona pratica avviata nell’anno precedente, presentando agli Organi di governo i risultatidelle Relazioni delle CPDS e dei Rapporti di Riesame anche per l’a.a. 2014/2015, mettendo particolarmente inluce i riflessi tra le osservazioni mosse dalle CPDS e i Rapporti di Riesame.

(ii) Non essendovi al momento indicazioni specifiche da parte del Presidio sulle Relazioni delle CPDS, il Nucleo divalutazione riporta qui una sintesi delle considerazioni già espresse nel verbale della riunione del 22 aprile 2016.Le CPDS hanno valutato, attraverso la Relazione annuale, e in base al format del Presidio e alle 7 dimensioniindicate dall’ANVUR, essenzialmente la coerenza fra il progetto formativo dei Corsi di Studio afferenti a ogniDipartimento o Scuola (Economia e Management), il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia delle azionicorrettive proposte dai Corsi di Studio nei RAR, analizzando i documenti prodotti dai Corsi di Studio (SUA, RAR), idati delle carriere, l’opinione degli studenti ecc.. L’analisi condotta dal Nucleo sulle 14 relazioni annuali ha messoin evidenza le seguenti criticità: I. 5 CPDS non sono paritetiche e 1 non contiene del tutto la componentestudentesca; II. vi è una generalizzata scarsa attenzione alle proposte degli studenti; III. in 8 relazioni, pur condifferenti livelli, manca il riferimento a dati fattuali; IV. in 6 relazioni non si fa riferimento ad azioni intraprese daiCorsi di Studio sulla base dei rilievi delle CPDS dell’anno precedente; V. i rapporti con il mondo del lavoroappaiono, talvolta, datati e poco frequenti; VI. nessuna CPDS pubblica i verbali delle riunioni sul sito web; VII. in10 relazioni non è evidenziato il ruolo della componente studentesca in materia di accertamento delle conoscenzee rilevazione opinione studenti. Il numero medio annuo di riunioni delle CPDS è stato pari a 2, e condotte solo incorrispondenza della scadenza relativa alla relazione annuale. Molte delle criticità sopra evidenziate erano giàpresenti nelle relazioni dell’a.a. 2013/2014. Un elemento che rimane decisamente critico è la composizione delleCPDS, vista la presenza dei Presidenti di Corso di Studio che, essendo responsabili delle attività di riesame, nondovrebbero far parte delle CPDS. Alla luce di quanto appena evidenziato non appaiono garantite le caratteristichedi terzietà e trasparenza proprie delle CPDS.Il Nucleo rileva che tendenzialmente le CPDS si riuniscono solamente in occasione delle riunioni per la stesuradelle Relazioni annuali e, alla luce di quanto precedentemente indicato sul ruolo delle CPDS, il Nucleo invita lestesse ad abbandonare un approccio strettamente connesso a un adempimento e ad assumerne uno propositivo.

(iii) I Dipartimenti attraverso i referenti della Qualità per la Didattica sono stati i garanti dell’Assicurazione dellaQualità delle singole strutture periferiche dell’Ateneo e hanno svolto una funzione di raccordo fra Presidio eDipartimenti, supportando le procedure per l'assicurazione di qualità della didattica e della ricerca dipartimentale(cfr. Verbali degli incontri periodici con i referenti per la qualità, Verbali PQA, Incontro progetto TECO 11.05.2015,http://www.unisi.it/sites/default/files/allegati/01%20Verbale%20PQA%2011-05-2015.pdf).

1.3 Interazioni tra strutture centrali e periferiche

Dal diagramma di flusso del Sistema di Assicurazione della Qualità le interazioni fra strutture periferiche e centralisono ben individuate. Inoltre, dalla lettura dei documenti già discussi e riportati nel paragrafo precedente, ilNucleo, pur ritenendo efficace l’attività del Presidio come organo responsabile dell’attuazione delle politiche diqualità individuate dagli Organi di governo e guida per le strutture periferiche, non ritiene che per l’a.a.2014/2015 tale interazione sia stata efficace anche perché è mancata la comunicazione fra il PQA e gli Organi digoverno. Infatti, non vi è evidenza di una relazione del PQA al Senato Accademico come era invece accadutonell’a.a. precedente (Senato Accademico 27.02.2015). Il Nucleo auspica che questa interazione si rafforzi. È deltutto mancata l’interazione fra PQA e Nucleo e tra Nucleo e CPDS, a meno di quella di tipo documentale. IlNucleo, comunque, non può fare a meno di apprezzare le reazioni sia del Consiglio di Amministrazione sia delSenato Accademico alle proprie deliberazioni, che sono sempre state accolte con spirito di collaborazione.Non sembra essere molto efficace l’interazione fra strutture periferiche come, ad esempio, le CPDS e i Corsi diStudio, visto che, da un lato, nei RAR si fa un riferimento blando ai suggerimenti delle CPDS e dall’altro le CPDSnelle loro relazioni non fanno riferimento alle azioni intraprese dai Corsi di Studio sulla base dei rilievi delle

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relazioni dell’anno precedente. Il Nucleo raccomanda di rafforzare tale interazione, che potrà essere meglio coltain occasione degli audit che il Nucleo intende promuovere in collaborazione con il Presidio.

1.4 Ruolo della componente studentesca

È auspicabile che l’Ateneo si faccia carico di sensibilizzare gli studenti riguardo al valore e all’importanza deiprocessi di AQ, organizzando degli incontri a livello di Dipartimento dedicati agli aspetti della AQ che li vedonocoinvolti. Agli studenti andrebbero rivolti incontri nel corso dei quali i Direttori di Dipartimento e i Presidenti deiCorsi di Studio presentano e discutono la natura dei processi di AQ, le finalità e i vantaggi che anche agli studentipossono venire da un sistema coerente di AQ. Purtroppo la partecipazione effettiva degli studenti al Sistema di AQè limitata alla loro presenza nelle CPDS, dove, tra l’altro, non sono neanche presenti nel numero previsto daiRegolamenti.Il Nucleo di valutazione ritiene che il Consiglio studentesco potrebbe essere considerato come un elementopropulsore di tale politica. Da parte sua, il Nucleo invia al Consiglio studentesco una relazione sui temi delladidattica e sui risultati della valutazione da parte degli studenti. Si auspica che lo stesso Consiglio studentescopossa diventare un organismo propulsore dell’AQ.

1.5 Azioni di Ateneo volte a implementare il Sistema di AQ

L’Ateneo ha istituito la Settimana della Valutazione che si svolge al primo e al secondo semestre mettendo adisposizione degli studenti uno sportello telefonico dedicato e, presso i Presidi di struttura e presso l’URP, alcunepostazioni informatiche dedicate alla compilazione del questionario con un prezioso servizio di supporto daglistudenti tutor (http://www.unisi.it/valutazioneinsegnamenti). Ciò, a parere del Nucleo, è una buona pratica ancheper la diffusione della cultura della qualità fra gli studenti e per dare un segnale dell’importanza che l’opinionedegli studenti ha sull’efficacia delle attività didattiche erogate.Il Nucleo ricorda che, in seguito alla deliberazione adottata in data 14.10.2011 dall’allora Nucleo di valutazione ecomunicata al Senato Accademico del 29.11.2011 di rendere automaticamente pubbliche sul sito di Ateneo tuttele valutazioni degli insegnamenti a meno di diversa indicazione del docente interessato, l’Ateneo pubblica, contassi crescenti, gli esiti della raccolta delle opinioni degli studenti. La percentuale di valutazioni rese pubbliche haraggiunto nell’a.a. 2014/2015 il 99,3%.L’Ateneo non prevede l’obbligatorietà della compilazione del questionario docenti ANVUR, al quale hanno risposto,nell’a.a. 2014/2015, 142 docenti, per un totale di 253 questionari compilati, in flessione rispetto all’annoprecedente (372 questionari compilati da n. 211 docenti).

1.6 Requisiti di Assicurazione della qualità

L’Ateneo di Siena ha ricevuto l’Accreditamento iniziale dal MIUR in data 14.06.2013. In vista dell’Accreditamentoperiodico, il Nucleo fa sua la raccomandazione sottolineata dall’ANVUR nelle proprie Linee guida di porreattenzione ai requisiti di Assicurazione della qualità della sede secondo le norme vigenti.Requisito AQ1L’Ateneo, pur avendo dichiarato la propria politica per la programmazione didattica nel documento “Politiche diAteneo e programmazione. Requisiti di Ateneo e Linee generali di indirizzo per la programmazione didattica”(http://www.unisi.it/ateneo/programmazione-triennale), non ne fa menzione nell’“Atto di indirizzo in materia diofferta formativa” sia per l’a.a. 2016/2017 che per il precedente, negandone l’accessibilità a studenti e famiglie. IlNucleo suggerisce all’Ateneo di rendere il documento più specifico facendo esplicito riferimento a linee strategicheche individuino la posizione dell'istituzione sugli obiettivi di formazione nei contesti accademico e sociale in modoaccessibile ai portatori di interesse. Inoltre, il Nucleo suggerisce di rendere accessibili al pubblico le delibere diSenato Accademico e Consiglio di Amministrazione in materia di Offerta formativa e le Linee strategichedell’Assicurazione di Qualità che intende perseguire.Requisito AQ2Esiste un Sistema di Valutazione interna controllato dal PQA che fornisce dati e analisi critiche al Nucleo e agli altriOrgani di governo, con i limiti già evidenziati. I compiti, le autorità e le responsabilità della AQ sono, a parere delNucleo, chiaramente definiti pur in assenza di elementi utili a verificarne l’efficacia. Il ruolo assegnato aglistudenti nell’architettura del Sistema appare adeguato nei documenti, non altrettanto nella messa in atto.Il Nucleo suggerisce che gli Organi di governo si dotino di una politica della qualità dei programmi di formazioneattrezzandosi con strumenti idonei a misurare e a monitorare la stessa qualità della formazione.Requisito AQ3L’Ateneo, attraverso il PQA, e con i limiti già illustrati, orienta i Corsi di Studio a porsi obiettivi formativiaggiornati. Il Nucleo ritiene che l’Ateneo si sia concentrato sul miglioramento nel confronto con se stesso rispettoagli anni precedenti senza sfruttare al meglio i dati ANVUR per un confronto con i migliori esempi nazionali einternazionali.

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Requisito AQ4Sia il Nucleo di valutazione che le CPDS svolgono una attività annuale di controllo e danno pareri al PQA e agliOrgani di governo, esercitando il loro ruolo di indirizzo nei confronti dei Corsi di Studio, compatibilmente con lapressione a cui tutti gli organi preposti all’AQ sono sottoposti e con i limiti già evidenziati.

Il Nucleo di valutazione ritiene che per migliorare l’assicurazione della qualità dell’intero Ateneo, in generale, e deiCorsi di Studio, in particolare, sia opportuno agire in forte sinergia sia con il PQA sia con le CPDS con incontrimirati alla soluzione delle criticità evidenziate e alla messa in atto di misure e strumenti per il miglioramentocontinuo. La verifica sui requisiti per la AQ, promossa anche tramite la visita delle Commissioni di Esperti dellaValutazione (CEV), sarà tesa ad accertare se gli Organi di governo dell’Ateneo abbiano messo effettivamente infunzione un sistema appropriato e credibile di AQ della formazione (nei Corsi di Laurea, di Laurea magistrale e diLaurea magistrale a ciclo unico) e di AQ della ricerca svolta nei Dipartimenti. Pertanto una concertazione meditatache miri a sensibilizzare i Corsi di Studio in vista dell’accreditamento periodico sembra essere un passoindispensabile.Al riguardo il Nucleo sta programmando le modalità di svolgimento, nel prossimo autunno, del piano di audizioni,a campione, dei Corsi di Studio dell’Ateneo, che intende condurre in sinergia con il PQA. Questa azione, oltre adaiutare i Corsi di Studio ad affrontare l’accreditamento, costituisce sicuramente un momento di dialogo tra gliorgani centrali e quelli periferici.Altrettanto necessario è, a parere del Nucleo, agire in sinergia con gli Organi di governo, avendo in menteobiettivi strategici comuni che possono derivare solamente da un confronto che non abbia il caratteredell’occasionalità e da una politica della qualità che si sostanzi nella definizione di un piano operativo annualedella qualità che, alla luce dei risultati raggiunti, promuova azioni di miglioramento comunicate e condivise.In generale, il Nucleo ritiene necessario che l’Ateneo formalizzi le Linee della Politica per la Qualità, oltre che nelloStatuto e nei regolamenti dell’Ateneo, nelle delibere degli Organi di Governo, nel Piano Strategico, nel documentodi programmazione triennale, in apposite Linee guida e nei documenti che riguardano “Politiche di Ateneo eProgrammazione”.

1.A Attrattività dell’offerta formativa e carriere degli studenti

Il Nucleo di valutazione, nel predisporre l’analisi relativa all’offerta formativa dell’Ateneo, si è soffermatospecificamente sui livelli di attrattività, da un lato, e su alcuni principali indicatori di carriera degli studenti,dall’altro. Le fonti utilizzate sono principalmente rintracciabili: i) nei dati correntemente messi a disposizione dalPresidio della Qualità di Ateneo per le attività di AQ dei Corsi di Studio (CdS) e delle Commissioni pariteticheDocenti Studenti (in particolare per il processo di Riesame dei Corsi di Studio e la relazione annuale delle CPDS),basate sulle informazioni delle carriere degli studenti disponibili in Ateneo su ESSE3 (cfr. tabella allegata); ii) sualcuni degli indicatori di AQ messi a punto dall’ANVUR (dati presenti sull’Area riservata Atenei,https://www.anvur.it/AnvurUniversity); iii) e infine, ove necessario, reperendo fonti ad hoc, di volta in volta citate(ANS, dati di Ateneo, ecc.).Tale scelta di integrare i dati messi a disposizione con le schede ANVUR è motivata principalmente dalla necessitàdi affiancare alle informazioni offerte da dette schede, di fatto statiche, informazioni in grado di rendere contodell’evoluzione dei fenomeni osservati, di norma prendendo a riferimento l’ultimo triennio (dati ESSE3 di Ateneo).Al riguardo, si deve però precisare che mentre i dati e gli indicatori prodotti da ANVUR fanno riferimento agliimmatricolati puri, per quanto riguarda le elaborazioni di Ateneo sono invece presi in considerazione gliimmatricolati, e gli iscritti al I anno nel caso delle LM, che per la prima volta si sono iscritti ad un determinato CdSdell’Ateneo. Ciò comporta inevitabili scostamenti tra i dati quantitativi ANVUR, il cui principale pregio risiede nellamessa a disposizione di indicatori normalizzati sia a livello di Ateneo che di CdS, e quelli di fonte ESSE3 prodottidal Presidio della Qualità. Questi ultimi sono, a nostro avviso, più pertinenti e completi per studiare correttamentegli andamenti delle carriere degli studenti nei vari CdS, dato che osservano l’intera coorte di studenti che inizianoun determinato CdS in un determinato anno. Pertanto, nell’analisi che segue, si farà riferimento ai dati ANVUR pereffettuare analisi di posizionamento dell’Ateneo, e dei CdS, nei confronti del panorama nazionale (indicatorinormalizzati e/o ponderati), mentre verranno utilizzati i dati ESSE3 per monitorare temporalmente l’evoluzionequali/quantitativa dell’offerta formativa dell’Ateneo.

Andamento generale immatricolazioni

L’offerta formativa dell’Ateneo per l’a.a. 2014/2015, peraltro confermata in toto anche nel successivo a.a.(2015/2016), risulta composta da 62 CdS (il medesimo dato dell’a.a. precedente), di cui 60 confermati e 2 nuoveattivazioni (una Laurea in “Scienze Storiche e del Patrimonio Culturale” (L-1 ) e una Laurea magistrale in“Strategie e Tecniche della Comunicazione “(LM-92), a fronte della disattivazione del corso di Laurea in“Economia” (L-33), confluito però come curriculum nel CdS di “Scienze economiche e bancarie” (sempre dellamedesima classe L-33) e del corso di Laurea magistrale interclasse “Discipline letterarie, artistiche e delloSpettacolo” (LM-14/LM-65). Più nel dettaglio tale offerta si compone di:

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- 30 CdL (di cui 13 a numero programmato: 11 a livello nazionale in quanto fanno riferimento alle professionisanitarie, 2 a livello locale)- 4 CdLM a ciclo unico (di cui 3 a numero programmato: 1 nazionale e 2 locale)- 28 CdLM (di cui 2 a numero programmato nazionale per le professioni sanitarie)L’andamento generale delle immatricolazioni “pure” (schede ANVUR) alle L e alle LM a ciclo unico risulta inleggero calo nell’ultimo triennio (da 2285 a 2188 nel 2014/2015), sostanzialmente in linea con le dinamichepresenti a livello nazionale mentre le iscrizioni al primo anno delle LM (dati di fonte ANS) si presentano, semprenel triennio, in costante e progressivo sensibile aumento passando da 923 a 1070 (+15,9% nel triennio), a frontedi un andamento sempre positivo, ma molto meno accentuato, presente a livello nazionale (+2,2%).Tali dati confermano che una delle criticità dell’Ateneo, peraltro più volte sottolineata nei precedenti rapporti delNucleo, è rappresentata da un numero alle volte modesto di immatricolati puri ai CdL (in media 81 immatricolatiper CdL), in particolare nei CdL del gruppo D, così come definito nell’allegato D del DM 47/2013 (ovvero quelli connumerosità minima pari a 50), e in alcuni CdL del gruppo A (numerosità minima pari a 10). Tale criticità èperaltro ben presente agli Organi di gestione dell’Ateneo, che anche nel documento di Programmazione triennale2013/2015 hanno previsto l’attivazione di azioni specifiche (quali ad esempio l’incremento delle attività diorientamento, iniziative pilota di coaching, supporto psicologico, procedura di pre-immatricolazione on line, ancheprima del conseguimento del titolo di accesso) i cui effetti potranno essere però valutabili solo nei prossimi anni.Dai dati ANS si può peraltro osservare che già nel 2015/2016 si è assistito ad una leggera ripresa delleimmatricolazioni (+1,5% rispetto all’anno precedente), dato lievemente superiore a quello, sempre positivo,registrato a livello nazionale (+1,2%).Il Nucleo ritiene comunque opportuno che oltre alla promozione di iniziative “generaliste” di supporto alleimmatricolazioni, l’Ateneo debba procedere anche all’individuazione di specifiche azioni per quei CdL cheattualmente presentano valori solo di poco superiori al minimo, in particolare per quelli che hanno un numero diimmatricolati/iscritti al I anno inferiore al doppio della soglia minima.Si conferma invece come punto di forza dell’Ateneo l’attrattività delle proprie Lauree magistrali che non soloaumentano sensibilmente il numero di iscritti al primo anno, ma si caratterizzano sempre più anche perun’accresciuta offerta di corsi, o curricula, erogati totalmente in lingua inglese (nel triennio 2012/2013 -2014/2015 tale offerta è passata da 6 a 9, con un incremento di iscritti al I anno di oltre il 100%, da 145 a 308).A partire dal 2014/2015 è inoltre stato attivato un nuovo curriculum in lingua inglese nella classe di laurea 33 (lacui attrattività è risultata decisamente superiore alle attese) e uno nella classe di laurea 2.

Bacino di provenienza

L’analisi che segue utilizza prevalentemente i dati di Ateneo (ESSE3), in quanto in grado di fornire informazionidistinte sulla provenienza degli immatricolati (L e LM a ciclo unico) e degli iscritti al I anno (LM), sulla baserispettivamente della regione di conseguimento del diploma e dell’ateneo in cui si è invece conseguita la laurea diI livello.Per quanto attiene gli immatricolati, Siena conferma la sua forza di attrazione di studenti da fuori regione, convalori che si attestano nel triennio costantemente attorno al 50%, valori in assoluto tra i più elevati del panoramanazionale, con una larga maggioranza di provenienze dall’area geografica Sud-Isole. Rispetto a queste ultime sideve segnalare che si cominciano ad avvertire gli effetti del perdurare della crisi economica, particolarmenteconcentrata nelle regioni del sud del Paese, con una flessione dei flussi provenienti da tali regioni, fino a oggiperaltro pressoché compensati dagli aumenti delle provenienze dalle altre aree geografiche del Paese. Ècertamente questo un aspetto da monitorare attentamente nel prossimo futuro, stanti anche i forti segnali dicontrazione delle immatricolazioni tout court dei giovani diplomati dalle regioni meridionali (vedi anche il recenteRapporto biennale sullo stato del Sistema universitario 2016, redatto dall’ANVUR).Per quanto riguarda le immatricolazioni di studenti stranieri, Siena si segnala come Ateneo virtuoso in termini dicapacità attrattiva, dato certificato dai dati ANVUR normalizzati relativi al 2013/2014, con un valore del relativoindicatore (IND13) pari a 187,0 (che significa una presenza di immatricolati stranieri quasi doppia rispetto allamedia degli Atenei Italiani). Sulla base dei dati di attrattività di Ateneo (ESSE3) si evidenzia inoltre un trend dicrescita positivo nel triennio (si passa da una percentuale di stranieri del 4,4% nel 2012 al 5,5% nei due annisuccessivi).Passando ora alle iscrizioni al I anno delle LM, i dati ANVUR relativi all’indicatore IND11 mostrano una percentualedi iscritti provenienti da altri Atenei pari al 26,6 %, anche in questo caso con valori dell’indice normalizzato e diquello ponderato superiori a 100 (rispettivamente 122,1 e 111,3), a conferma di un più che sufficiente livello diattrattività esterna esercitato dall’offerta di LM dell’Ateneo. Dai dati ESSE3 si evince, inoltre, una crescita diprovenienze dagli altri Atenei piuttosto rilevante (+ 30% circa nel triennio).Per quanto riguarda le iscrizioni alle LM di studenti provenienti dall’estero, si deve purtroppo segnalare che leinformazioni disponibili su ANVUR risultano totalmente inaffidabili a causa di un mancato aggiornamento dei dati,inviati dall’Ateneo in ritardo (1). Sulla base dei dati ESSE3 di Ateneo si osserva una presenza estremamenteelevata di studenti iscritti al I anno delle LM con titolo di I livello conseguito all’estero (8,2%), evidenziando perl’Ateneo una presenza approssimativamente più che doppia rispetto al dato medio nazionale. La metà di questistudenti stranieri proviene dai paesi della penisola indiana (India, Pakistan e Bangladesh); si segnala inoltre una

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buona provenienza di laureati di I livello dalla Cina (11%) e dai Paesi dell’Est Europa (12%). Inoltre nell’ultimotriennio si è assistito ad un progressivo aumento di tale presenza, confermando così il livello diinternazionalizzazione raggiunto dall’Ateneo, come uno dei suoi principali punti di forza.

Carriere degli studenti

Relativamente ai dati di carriera degli studenti (prosecuzioni al II anno, crediti acquisiti, tempi di laurea, ecc.) gliindicatori normalizzati/ ponderati presenti sulle schede ANVUR di Ateneo (Sez. I e II) evidenziano in generalevalori di poco superiori al dato medio nazionale (ovvero superiori a 100). Da sottolineare, in positivo, il valoredell’indicatore relativo alla prosecuzione nel sistema universitario al II anno (IND3), pari a circa 110, sia nelvalore normalizzato che in quello ponderato, così come quello dell’indicatore di prosecuzione al II anno con più di39 CFU che si attesta a circa 120 (2).Nel complesso, quindi, i dati ANVUR evidenziano come gli studenti dell’Ateneo presentino risultati di carrieramigliori, per quanto di poco, della media nazionale, anche se, come vedremo poi nell’analisi relativa ai CdS,questo dato nasconde ancora la presenza di differenze consistenti tra CdS e quindi, implicitamente, la possibilitàdi un ulteriore miglioramento nel tempo di questi indicatori.A tal riguardo i dati ESSE3 di Ateneo ci possono aiutare a misurare l’evoluzione temporale di alcuni aspetti dellecarriere degli studenti, distinguendo inoltre i comportamenti degli studenti dei CdL e dei CdLM a ciclo unico daquelli dei CdLM.Per quanto riguarda CdL e CdLM a ciclo unico della coorte 2013/2014, il tasso di passaggio al II anno almedesimo CdS risulta pari a 75,6%, dato che sale a 79,3% se si considerano anche i passaggi di corso all’internodell’Ateneo, con una variazione positiva rispetto alla coorte precedente (rispettivamente di 1,4 e di 0,2 puntipercentuali) (3). Per le Lauree magistrali invece il dato di permanenza al II anno del CdLM si attesta sul 90,6%, inquesto caso con una flessione rispetto al valore di 93,3% (il valore più elevato dell’ultimo quinquennio), registratoper la coorte del 2012/2013. Pur mettendo in luce un punto di attenzione da monitorare con cura nei prossimianni, quest’ultimo dato conferma comunque l’accresciuta consapevolezza maturata dagli studenti nella scelta delproprio percorso di studi post Laurea.Relativamente al conseguimento dei CFU nel primo anno si può notare per CdL e CdLM a ciclo unico unprogressivo aumento del numero medio di CFU maturati nel primo anno dagli studenti stabili, che raggiungono ilvalore di 42,1 per la coorte 2013/2014 (38,0 nel 2011/2012; 41,8 nel 2012/2013), aumento che si ripercuoteanche nella percentuale di studenti che passano al II anno con 40 o più CFU (dal 47,2% della coorte 2011/2012 al57,8% del 2013/2014). Per i CdLM, il dato nel triennio risulta sostanzialmente stabile, con modeste oscillazioniattorno al valore medio di 42 CFU, e una percentuale di studenti con 40 o più CFU che oscilla attorno al 55%.Passando ora ai laureati, si precisa innanzitutto che la produzione dei dati per coorte da ESSE3 di Ateneo èiniziata con la coorte 2009/2010 e pertanto non sono possibili ulteriori valutazioni sul complesso dei laureati deiCdLM a ciclo unico dopo N e N+1 anni; conseguentemente tali CdL non saranno considerati nel prosieguo. Inmerito ai CdL possiamo osservare che si assiste ad un progressivo aumento della percentuale di laureati stabili inN (3) anni (termini legali di durata dei CdL), che passa dal 30,9 della coorte 2009/2010 al 32,5 di quella2011/2012 (4), così come in leggero aumento risultano anche i laureati in N+1 anni (4) che passano dal 43,2della coorte 2009/2010 al 44,8 per il 2010/2011 (ultimo dato disponibile). Per quanto attiene i CdLM, chepresentano in generale valori decisamente più elevati rispetto ai CdL, si assiste invece a una leggera contrazionedella percentuale dei laureati in N (2) anni, che passa dal 40,8% della coorte 2009/2010 al 38,4% di quella2012/2013, mentre risulta in deciso aumento quella dei laureati in N+1 anni (dal 64,9 della coorte 2009/2010 al69,5 per quella 2011/2012). L’Ateneo presenta quindi una dinamica dei laureati sostanzialmente positiva, anchese ulteriori elementi per meglio comprenderla potranno essere forniti dalla successiva analisi per CdS.

Elementi distintivi dell’offerta formativa

A parere del Nucleo i principali tratti distintivi dell’offerta formativa dell’Ateneo 2014/2015 sono rintracciabili neiseguenti punti:- offerta ampia e generalista di 62 CdS, pressoché equamente ripartita tra corsi di primo e di secondo livello, conforte sovrapposizione con le classi di laurea offerte dagli altri Atenei toscani (solo due CdS, entrambi appartenentialle professioni sanitarie, sono offerti in esclusiva dall’Ateneo);- attrattività molto spiccata verso studenti provenienti da altre regioni (soprattutto per i CdL e i CdLM a ciclounico) e per quelli provenienti dall’estero (CdLM), tale comunque da porre l’Ateneo nei primi posti in Italia intermini di attrattività, rispettivamente, extra regionale e internazionale;- ottimo livello di internazionalizzazione della propria offerta didattica, anche in conseguenza di quanto previstodal Piano triennale 2013/2015. Il livello di internazionalizzazione è chiaramente individuabile considerando lapresenza di 6 CdLM (circa il 20% dei CdLM offerti dall’Ateneo) completamente erogati in lingua inglese (di cuiquattro con accordi internazionali per il doppio titolo ai sensi della nota ministeriale 17 del 16 febbraio 2011,lett.b), a cui si aggiungono 3 curricula sempre di CdLM in lingua inglese (di cui due con accordi internazionali peril doppio titolo) e ulteriori due curricula presenti in altrettanti CdL.

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Da segnalare, infine, i miglioramenti registrati nell’ultimo triennio in materia sia di riduzione degli abbandoni neiCdL, sia di aumentata regolarità delle carriere degli studenti.

1.B Sostenibilità dell’Offerta formativa

Indicatore DID

Il valore DID nell’a.a. 2014/2015 è stato calcolato applicando il fattore correttivo Kr in funzione della qualità dellaricerca pari a 1,2, valore massimo che il fattore può assumere, data la valutazione positiva di eccellenza dellaricerca conseguita nell’esercizio VQR 2004-2010.L’Ateneo non supera il limite di ore di didattica massima assistita erogata, stabilito dal D.M. 1059/2013.Il valore più alto della Didattica massima erogabile in tutti gli anni di offerta formativa osservabile (2013-2016) siè raggiunto nell’a.a. 2014/2015 (114.988), mentre il valore degli altri anni si attesta tra le 108.000 e le109/110.000 ore.Per le ore di Didattica erogata, l’a.a. 2014/2015 fa, invece, registrare il valore più basso (70.728), inferiore aquello dell’a.a. successivo benché in quest’ultimo il numero dei professori a tempo pieno e dei ricercatori siadiminuito di 42 unità (dati archivi CINECA al 24.05.2015). La differenza tra didattica erogabile e didattica erogataè quindi, nell’a.a. 2014/2015, la più alta che in tutti gli altri anni osservabili. L’incremento della didattica erogatanell’a.a. 2015/2016 è dovuto all’aumento del numero di ore di didattica garantite da docenti a contratto,affidamento o supplenza, che crescono di 1.590 ore rispetto all’a.a. precedente.

Il modello di calcolo dell’indicatore (DID = (Yp x Nprof + Ypdf x Npdf +Yr x Nric) x (1 + X)) fa riferimento aidocenti a tempo pieno, a quelli a tempo definito e ai ricercatori.a.a. 2013/2014: DID 99.372 = (120 x 452 + 90 x 4 + 60 x 364) x (1 + 0.3)a.a. 2014/2015: DID 95.823 = (120 x 427 + 90 x 7 + 60 x 364) x (1+0.3 )a.a. 2015/2016: DID 90.519 = (12 x 401) + 90 x 7 + 60 x 348) x (1+0.3)

Il numero dei docenti a tempo pieno si è contratto continuamente nel triennio in questione, con la perdita sultriennio di 51 docenti, pari all’11,3%, e diminuisce anche il numero dei ricercatori impegnati (-4,4%). Il numerodei docenti a tempo definito impegnati cresce di 3 unità tra il 2013 e il 2014 per poi rimanere stabile (7).

Presenza e qualità di attività didattiche integrative (esercitazioni, laboratori, etc) in relazione ai risultati diapprendimento attesi

Il numero delle ore dedicate al tirocinio mostra una diminuzione progressiva dalle 36.727 ore del 2013 alle34.800 ore del 2014 fino alle 34.279 ore del 2015.La valutazione della didattica consente di indagare quanto gli studenti ritengano utili le attività didatticheintegrative. L’88% degli insegnamenti valutati dagli studenti nell’a.a. 2014/2015 ha avuto giudizi superiori al 75%su questo aspetto specifico. I Dipartimenti in cui gli studenti hanno ritenuto un po’ meno utili le attività didatticheintegrative sono quelli di Ingegneria dell’Informazione e Scienze matematiche (79,5% di insegnamenti con giudizipositivi superiori al 75%), di Studi aziendali e giuridici (80,2% di insegnamenti con giudizi positivi superiori al75%) e di Filologia e Critica delle Letterature antiche e moderne (81,5% di insegnamenti con giudizi positivisuperiori al 75%).

Rapporto studenti-docenti

Per l’a.a. 2014/2015 il rapporto studenti/docenti è pari a 22,2, valore leggermente superiore a quello dell’a.a.precedente (21,4).Il Dipartimento con il più alto rapporto iscritti su docenti nell’a.a. 2014/2015 è il Dipartimento di Studi aziendali egiuridici (59,4), seguito dal Dipartimento di Giurisprudenza (40,1) e dal Dipartimento di Biotecnologie, Chimica eFarmacia (35,3).I Dipartimenti con il rapporto iscritti su docenti più basso sono il Dipartimento di Biotecnologie mediche (7), ilDipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente (7,6) e il Dipartimento di Medicina molecolare e delloSviluppo (7,7).Le rilevazioni dell’opinione degli studenti e dei laureati, come riportato nella parte 3 di questa relazione, mostranoun elevato grado di soddisfazione degli studenti riguardo al rapporto con i docenti, dato questo ormai consolidatonegli anni per l’Ateneo senese.

Eventuali criticità nel mantenimento delle soglie minime di personale docente previste dalle norme

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sull’accreditamento

Relativamente al requisito di docenza ai fini della sostenibilità dell’offerta formativa, l’analisi condotta sulladotazione complessiva di Ateneo non ha rilevato criticità per gli aa.aa. 2014/2015 e 2015/2016 (cfr. tab. 7Relazione presidio Offerta formativa a.a. 2014/2015). Ricordiamo che l’Ateneo di Siena ha stabilito nel dicembre2013 di anticipare il rispetto del requisito dei docenti a regime all’a.a. 2014/2015 anziché attendere l’annoaccademico successivo, come previsto dal D.M. 1059/2013.Dall’analisi promossa dal Presidio della Qualità di Ateneo emerge come, in generale, i Dipartimenti abbianoinserito in SUA-CdS più docenti di riferimento di quelli necessari: n. 568 per l’a.a. 2014/2015 e n. 556 nell’a.a.2015/2016.Criticità sembrano emergere, invece, nei Dipartimenti di Biotecnologia, Chimica e Farmacia e di Scienze sociali,politiche e cognitive, che dal 2017 mostrano un numero di docenti afferenti complessivo inferiore a quellonecessario per attivare l’attuale, rispettiva, offerta formativa. A questi si aggiungono, dal 2018, il Dipartimento diScienze mediche, chirurgiche e Neuroscienze e quello di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente. Le analisi inprospettiva, però, comprendono le uscite dovute ai pensionamenti previsti e non tengono ancora conto delleentrate che si verificheranno grazie ai piani di reclutamento che l’Ateneo è tornato, dopo anni, a programmare.L’analisi promossa dal Nucleo di valutazione, in base ai dati disponibili ad ottobre 2015, sulla copertura dei SSDdelle attività di base e caratterizzanti dell’Offerta formativa 2015/2016 mostra, quanto a copertura teorica, 51SSD completamente scoperti, distribuiti su 20 classi di studio dei CdS (11 classi di Laurea e 9 classi di Laureamagistrale). Il dato della copertura effettiva mostra 106 SSD coperti esclusivamente da docenti afferentiall’Ateneo inquadrati nel SSD stesso, 44 SSD coperti esclusivamente da docenza a contratto e 25 SSD copertiesclusivamente da docenti afferenti all’Ateneo ma inquadrati in altro SSD.

Previsioni di pensionamento

Il trend del personale docente, negativo ormai da anni e più marcatamente qui che a livello nazionale, faregistrare 719 unità a giugno 2016, per la prima volta dopo molti anni in crescita rispetto alla fine dell’annoprecedente. Per le analisi sulla sostenibilità, in termini di docenza, dell’attuale quadro dipartimentale dell’Ateneo,sembra quindi necessario attendere gli esiti del reclutamento programmato. L’Ateneo prevede, comunque, nellaprima metà del 2017 una verifica della tenuta dell’assetto dipartimentale, con particolare riferimento alleafferenze dei docenti.

1.C Coerenza tra domanda di formazione e risultati di apprendimento previsti

Il Nucleo di valutazione, preso atto che i contatti con il mondo delle professioni erano fermi da tempo (solo apartire dal 2015/2016, anche grazie alle sollecitazioni del Presidio della Qualità, si è registrata una parzialeripresa di consultazioni da parte dei CdS) e che non sono ancora disponibili dati sui risultati di apprendimento, haritenuto opportuno concentrare la propria attenzione su altri aspetti, riservandosi di approfondire il tema inoccasione degli audit programmati a partire dall’autunno prossimo.

(1) Infatti i dati ANVUR presentano per il 2013/14 un valore dell’IND13B pari a 0,5 (ovvero 5 iscritti sui circa1000 iscritti al I anno), dato certamente errato visto che i dati aggiornati di ESSE3 indicano la presenza di 82iscritti al I anno delle LM con titolo di I livello conseguito all’estero.(2) Per quanto riguarda l’indicatore relativo al rapporto tra CFU stage e CFU totali, si deve segnalare quella che anostro parere appare come una anomalia nei dati. Infatti, mentre in genere le differenze tra indicatorinormalizzati e ponderati risultano ragionevolmente limitate a pochi punti percentuali, in questo caso la differenzarisulta davvero consistente (il valore normalizzato risulta pari a 132,9 e quello ponderato è invece pari a 78, 4) e,a parere del Nucleo, difficilmente spiegabile in termini della sola metodologia di calcolo propria alle due versioni diindicatori prodotte dall’ANVUR. Tale aspetto non verrà quindi preso in considerazione nell’analisi.(3) L’anomalia di immatricolazioni registrate per la coorte 2011, dovute alla presenza di 3 CdS (Farmacia,Chimica e Tecnologie farmaceutiche e Scienze biologiche) non a numero programmato, al contrario di quantoaccadeva nella stragrande maggioranza delle altre Università italiane, e come modificato nell’a.a. seguente, nonrende possibili significativi riscontri con l’andamento dei passaggi per quella coorte (vedi Rapporto 2013 delNucleo di valutazione, www.unsi.it/ateneo/rapporto2013).(4) Da tale coorte sono stati tolti gli studenti del Corso di Studio di Scienze biologiche, per le anomalie ricordatenella nota precedente.

Documenti allegati:

Allegato 1.pdf Dati ESSE3 (Presidio della Qualità di Ateneo) [Inserito il: 15/07/2016 13:17]

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2. Sistema di AQ a livello dei CdS

Rimandando a quanto già detto nel paragrafo 1 in merito ai processi di AQ messi a punto dall’Ateneo inriferimento ai CdS, in questa parte della relazione ci soffermeremo in particolare sulle criticità che si possonorilevare a livello di CdS. Anche in questo caso l’analisi sarà svolta ad un primo livello utilizzando alcuni degliindicatori a nostro giudizio più significativi presenti nelle schede ANVUR, per procedere poi ad una analisidinamica basata principalmente sui dati ESSE3 elaborati dal PQA e messi a disposizione per il riesame dei CdS eper le relazioni delle CPDS, al fine di verificare se tali situazioni di criticità presentino o meno segnali dimiglioramento negli ultimi anni.La metodologia seguita per individuare le criticità ha comportato in primo luogo la selezione dei seguenti 7indicatori ANVUR, tutti normalizzati al valore della medesima classe di laurea a livello nazionale: IND1, CFUsostenuti al termine del I anno su CFU da sostenere; IND2, Immatricolati/iscritti I anno inattivi al termine del Ianno; IND3, Prosecuzione nello stesso Corso al II anno; IND5, Prosecuzione nello stesso Corso al II anno con>39CFU; IND9TEMP, Laureati regolari stabili entro N anni e 9 mesi; IND6TEMP, Laureati regolari stabili entro n+1anni e 9 mesi; IND8, Abbandoni del CdS dopo N+1 anni. Per ogni indicatore è stato quindi identificato il quartile“critico” (ovvero, il primo per gli indicatori IND1, IND3, IND5, IND6TEMP e IND9TEMP, orientati positivamente,l’ultimo per gli indicatori IND2 e IND8 orientati invece negativamente) in modo da individuare, per ogniindicatore, il quartile (formato da 15 CdS) con valori di performance di carriera peggiori. È stato infine costruitoun indicatore di criticità complessivo (INDC), calcolando per ogni singolo CdS la quota di indicatori che risultanonel quartile “critico”, sul totale degli indicatori effettivamente disponibili.Da tale elaborazione risulta che 24 CdS hanno valore pari a 0 per INDC (CdS con nessun indicatore nel quartile“critico”); di questi 15 sono CdL (di cui 4 delle professioni sanitarie), 3 sono CdLM a ciclo unico, 6 sono CdLM. ICdS con valori compresi tra 0,1 e 0,4 (CdS in cui la minoranza degli indicatori risultano nei quartili critici) sonoinvece 22; 10 sono CdL (di cui 4 delle professioni sanitarie), 1 è un CdLM a ciclo unico e i restanti 11 sono CdLM(di cui 2 delle professioni sanitarie). Infine, i rimanenti 14 CdS, quelli certamente meno performanti, e sui quali ilNucleo ha deciso di soffermare la propria attenzione nel prosieguo, presentano valori di INDC compresi tra 0,6 e 1(ovvero presentano la maggioranza degli indicatori nel quartile critico).Di questi la stragrande maggioranza è rappresentata da Lauree magistrali (10) di cui 2 erogate in lingua inglese,mentre solo 4 sono i CdL (di cui 3 delle professioni sanitarie). Relativamente alle aree scientifiche di appartenenza6 risultano di area scientifica (di cui 5 CdLM), 4 di area biomedica (di cui 3 CdL delle professioni sanitarie), 3 diarea umanistica (tutte CdLM) e 1 nell’area delle scienze sociali.Si deve comunque sottolineare che, di norma, la soglia del quartile critico dei 7 indicatori considerati ègeneralmente molto prossima al dato medio nazionale (ovvero prossima al valore 1). Fanno eccezione solol’indicatore IND2 (immatricolati/iscritti aI 1° anno, inattivi al termine del 1° anno), la cui soglia è pari a 1,27, el’indicatore IND9TEMP (laureati stabili regolari dopo N anni) che presenta una soglia pari a 0,77.Relativamente agli indicatori ANVUR utilizzati, si deve infine sottolineare che molto spesso si tratta di CdS con unnumero di immatricolati/iscritti al 1° anno abbastanza ridotto (7 CdS sui 14 non hanno più di 20 immatricolati) equindi i relativi indicatori risultano soggetti a fluttuazioni molto elevate, anche se scarsamente significanti.Come detto in precedenza, per meglio comprendere la situazione di questi 14 CdS, si è provveduto ad analizzaregli indicatori utilizzati in fase di riesame dei CdS, elaborati dall’Ateneo (ESSE3), di norma relativi all’ultimotriennio (2012/2013 - 2014/2015).Per quanto riguarda l’andamento delle immatricolazioni/iscrizioni al I anno si assiste in generale ad un aumento,con l’eccezione negativa di un CdLM di area umanistica, uno di area delle scienze sociali e di un CdL delleprofessioni sanitarie (peraltro a numero programmato nazionale e pertanto tale diminuzione non risulta di per sérilevante).Anche in termini di attrattività da altri atenei per le LM e da fuori regione per le L, si assiste in genere ad unleggero aumento, in questo caso con l’eccezione negativa di tre CdLM (uno di area umanistica e due di areascientifica) e di un CdL delle professioni sanitarie.Spostandoci ora sugli indicatori di carriera, possiamo osservare come il tasso di proseguimento al medesimo CdSal II anno risulti in calo per ben 9 CdS: 2 CdL (uno di area scientifica e uno delle professioni sanitarie) e 7 CdLM(di cui 4 in area scientifica, 2 di area umanistica e 1 di area biomedica). Per quanto riguarda la percentuale distudenti che si laureano in N anni (dove N rappresenta la durata legale del CdS), l’analisi per coorte permette dirilevare 4 CdS che vedono ridurre tale percentuale per le ultime due coorti disponibili (2010/2011 e 2011/2012per i CdL e 2011/2012 e 2012/2013 per i CdLM). Nello specifico si tratta di due CdLM, entrambi di areaumanistica, e di due CdL, entrambi delle professioni sanitarie.Appare quindi chiaro come le variazioni registrate negli ultimi anni dai Corsi critici evidenzino da un lato che moltidi questi CdS presentano nel complesso dinamiche positive, in particolare in termini di attrattività, dall’altro comeper una buona parte di questi le difficoltà risultano invece in aumento in termini di regolarità delle carriere.

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Al riguardo il Nucleo sottolinea l’importanza di una sempre più attenta analisi dei CdS in fase di riesame, conl’individuazione di azioni, specifiche e misurabili, volte a migliorare la performance del CdS stesso, seguita da unapuntuale verifica di dette azioni da parte delle CPDS. Come precedentemente ricordato, l’effettiva operatività dellafunzione di valutazione/suggerimento che deve essere attivata dalle CPDS per rendere pervasivo il processo dimiglioramento continuo dell’offerta didattica dell’Ateneo risulta ad oggi ancora scarsamente perseguita,probabilmente anche a causa della scarsa terzietà presente nella attuale composizione delle CPDS stesse (che siricorda risultano composte prevalentemente da Presidenti dei Comitati per la Didattica dei CdS stessi); su talecriticità il Nucleo ribadisce la necessità di interventi correttivi da parte degli Organi di governo, al fine di perveniread una più chiara e pertinente distinzione di ruoli tra gli attori del Sistema di AQ di Ateneo.Per quanto attiene alle parti D (organizzazione dei servizi di supporto allo studio) ed E (adeguatezza delladotazione infrastrutturale e tecnologica), il Nucleo rileva come non siano di fatto intervenute novità rilevantirispetto alla redazione del precedente rapporto (sia in termini di interventi realizzati, sia in termini di nuoverilevazioni dati) e pertanto conferma in toto quanto riportato lo scorso anno. Il Nucleo si prefigge comunque, inoccasione dei prossimi audit dei CdS che, si ricorda, verranno programmati a partire dall'autunno di concerto conil PQA, di approfondire anche tali aspetti in modo puntuale.

Corsi di nuova istituzione a.a. 2014/15

Per quanto riguarda i Corsi di nuova istituzione "Scienze storiche e del Patrimonio culturale" (L-1) e "Strategie eTecniche della Comunicazione" (LM-92), dai dati ANS si può osservare una più che discreta attrattività nel I annodi attivazione, attrattività che risulta inoltre in aumento nel successivo a.a..Nello specifico per il CdL di "Scienze storiche e del Patrimonio culturale" (L-1) gli immatricolati puri passano da 68a 79 (+12%). Tale aumento è in linea con quanto avviene negli altri 2 CdS della classe presenti in regione, anchese per tali CdS la dinamica di crescita risulta più accentuata (+23% in media), così come risulta decisamentesuperiore il numero medio di immatricolati (oltre il doppio nel 2014/2015). Per il CdS in questione risulta moltopositivo il dato relativo al bacino di provenienza che evidenzia per entrambi gli anni una presenza di immatricolatida fuori regione pari a circa il 50%.Per il CdLM di "Strategie e Tecniche della Comunicazione" (LM-92) si assiste ad un aumento molto accentuato diiscrizioni al 1° anno che raddoppiano nel biennio in questione (da 22 a 45). Da segnalare che, nel medesimobiennio, l’unica altra LM presente negli Atenei toscani evidenzia invece una sostanziale stagnazione (da 22 a 23)delle iscrizioni al I anno. Positivo anche il dato sulle provenienze da altri Atenei che dal 36,6% del 2014/2015salgono ulteriormente a circa il 50% nell’a.a. successivo.

Documenti allegati:

Allegato 2.pdf Indicatori CdS critici (dati ESSE3 Ateneo) [Inserito il: 15/07/2016 12:07]

3. Modalità e risultati della rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti e, se effettuata, dei laureandi

Parte secondo le Linee Guida 2014

1. Obiettivi della rilevazione/delle rilevazioni

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTILa rilevazione delle opinioni degli studenti frequentanti rappresenta non soltanto l’adempimento a un obbligo dilegge (L. 370/99) quanto piuttosto una preziosa opportunità per conoscere il livello di soddisfazione degli studentisu vari aspetti della didattica. L’obiettivo principale della rilevazione è rendere disponibili le opinioni degli studentia docenti, Direttori di Dipartimento, Presidenti dei Corsi di Studio, componenti dei Gruppi di Riesame e membridelle Commissioni paritetiche Docenti-Studenti per conoscere i punti di debolezza sia dei singoli insegnamenti siadei Corsi di Studio nel loro insieme e per progettare opportune e mirate azioni correttive.

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEI LAUREANDIL’Università degli Studi di Siena effettua la rilevazione dell’opinione dei laureandi attraverso il ConsorzioAlmaLaurea, a cui aderisce dal 2000. La rilevazione ha un duplice scopo: misurare la soddisfazione dei laureatinell’Ateneo senese per il percorso di studio appena concluso ma anche fornire un quadro dettagliato delle lorocaratteristiche. L’indagine restituisce elementi utili non solo per modificare l’offerta formativa erogata, le modalitàdi insegnamento e l’organizzazione dei Corsi di Studio ma anche per migliorare le strutture dell’Ateneo e i servizi

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forniti agli studenti.

Documenti allegati:

Questionari valutazione didattica.pdf [Inserito il: 27/04/2016 11:39]

2. Modalità di rilevazione

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTIDall’anno accademico 2013/2014 l’Università degli Studi di Siena ha adottato, come previsto dal sistema AVA, lamodalità di rilevazione on-line dell’opinione degli studenti, utilizzando la piattaforma ESSE3 Kion-Cineca. Lagestione della procedura di valutazione on-line è stata curata dal Presidio della Qualità di Ateneo (PQA) e seguitadall’Ufficio Assicurazione di Qualità, in collaborazione con il Servizio Manutenzione Procedure informatiche eReporting per gli Studenti. L’elaborazione delle informazioni è stata predisposta in collaborazione con il Serviziostatistico e Integrazione dei Servizi informativi. Gli uffici Studenti e didattica dei Dipartimenti, dopo opportunaformazione da parte dell’Ufficio Assicurazione di Qualità, hanno svolto attività di informazione e supporto aglistudenti per la compilazione del questionario.Nell’anno accademico 2014/2015 il PQA ha deciso di somministrare tre delle schede previste da ANVUR per larilevazione:• Scheda 1: Studenti frequentanti, con l’inserimento di una domanda sul grado di soddisfazione complessivosull’attività didattica valutata;• Scheda 3: Studenti non frequentanti, con l’inserimento di una domanda sulla percentuale di lezioni frequentate;• Scheda 7: Docenti (a compilazione facoltativa).In linea di massima, è stata confermata la procedura utilizzata nell’anno accademico precedente, in particolare ilPQA ha stabilito anche per l’a.a. 2014/2015 che i questionari di valutazione siano compilabili in definiti e limitatiintervalli temporali chiamati “finestre di valutazione”: per gli insegnamenti svolti nel 1° semestre dal 1 dicembre2014 al 7 marzo 2015 e per gli insegnamenti svolti nel 2° semestre dal 4 maggio 2015 al 31 luglio 2015. Perfavorire e promuovere la compilazione del questionario è stata inoltre confermata “la settimana dellavalutazione”: 1-7 dicembre 2014 nel 1° semestre e 4-10 maggio 2015 nel 2° semestre. Durante la settimanadella valutazione, in tutti i presidi dei plessi, sono state messe a disposizione degli studenti alcune postazioniinformatiche dedicate alla compilazione dei questionari, allestite con materiali informativi specifici e presenziateda studenti tutor opportunamente formati. Durante il periodo di apertura delle finestre temporali gli studentihanno potuto compilare i questionari relativi alle attività didattiche di almeno 20 ore, che erano presenti nel loropiano di studio con anno accademico di offerta 2014/2015 e di cui non avevano ancora sostenuto il relativoesame. In particolare la compilazione del questionario è stata confermata come condizione necessaria perl’iscrizione agli appelli di esame fissati nei periodi di apertura delle finestre temporali soprariportate.Nell’a.a. 2014/2015 il PQA ha deciso di apportare alcune modifiche e alcuni miglioramenti alla procedura dirilevazione ideata nell’a.a. precedente:• sono stati esclusi dalla valutazione tutti gli insegnamenti offerti negli anni accademici precedenti, sottoponendoa valutazione solamente gli insegnamenti presenti nel piano di studio dello studente con anno accademico diofferta 2014/2015 e non tutti quelli che il sistema ESSE3 riconosceva come attivati per l’a.a. in oggetto;• la compilazione del questionario è stata estesa anche ad alcuni insegnamenti classificati nella tipologia “altreattività” che si configuravano come veri e propri insegnamenti e alle “attività a scelta”;• la possibilità di valutare è stata estesa anche agli studenti Erasmus e agli iscritti ai corsi singoli;• è stata implementata una procedura per anticipare o posticipare, entro determinati limiti, l’inizio dellevalutazioni per alcuni insegnamenti per i quali la regolare apertura della finestra di valutazione risultavainadeguata.

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEI LAUREANDII laureandi dell’Università degli Studi di Siena devono obbligatoriamente compilare, prima di consegnare la tesi, ilquestionario on-line realizzato da AlmaLaurea e presente nel sito di Ateneo (www.unisi.it/percorsi/studente). IlConsorzio AlmaLaurea ne elabora poi i risultati fornendo con cadenza annuale il Rapporto sul profilo dei laureatiche hanno concluso gli studi negli Atenei aderenti al Progetto (http://www.almalaurea.it/universita/profilo) e i datidi dettaglio sulle risposte al questionario fornite dai laureandi dell’Università di Siena nell’anno solare precedente.In questa relazione il Nucleo di valutazione prende in esame i dati relativi alla XVII Indagine AlmaLaurea sulProfilo dei laureati italiani 2014.

3. Risultati della rilevazione/delle rilevazioni

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RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTINell’anno accademico 2014/2015 sono stati compilati 70.153 questionari degli studenti frequentanti (+2,0%rispetto all’a.a. scorso) e 13.132 (+9,0%) dai non frequentanti. Nel complesso sono state valutate 2.767 unitàdidattiche (d’ora in avanti indicate come “insegnamenti”) dagli studenti frequentanti (190 insegnamenti in più),con un numero medio di questionari per insegnamento pari a 25,4 (in marginale calo rispetto al 26,7 dell’annoprecedente). Circa la metà di questi, 1.611, sono stati valutati anche dai non frequentanti, con una media di 8,2questionari per insegnamento.Per gli insegnamenti valutati dai frequentanti il 23,7% (+1,2%) non risulta valutabile in quanto ha fatto registraremeno di 6 rispondenti; tale percentuale sale al 63,9% per i non frequentanti. Il motivo principale di questeelevate quote di insegnamenti non valutabili è imputabile alla scelta, peraltro obbligata, di valutare gliinsegnamenti distintamente per CdS. Ciò comporta che insegnamenti frequentati e valutati nel complesso da piùdi 6 studenti, e quindi teoricamente valutabili, che provengono però da una pluralità di CdS con numerositàinferiore a 6, vadano quindi ad ingrossare le file dei non valutabili. A fortiori, ciò vale per i non frequentanti, dove,come sopra indicato, il numero medio di valutazioni risulta decisamente inferiore. Per verificare tale supposizionesono state pertanto rielaborate le valutazioni dei frequentanti a livello di insegnamento, ovveroindipendentemente dal CdS di frequenza dello studente. Come previsto il numero complessivo di insegnamentivalutati si riduce a 2.488 (279 in meno); di questi, 531 risultano non valutabili, con una riduzione quindi di 179unità rispetto al dato per CdS (da 655 a 531). Tali risultati comportano una riduzione di 2,5 punti dellapercentuale di corsi non valutabili (da 23,7 a 21,3).Si precisa innanzitutto che l’analisi che segue verrà svolta prendendo in considerazione la percentuale diinsegnamenti critici (dove per “critici” si intendono insegnamenti che presentano più del 25% di valutazioninegative (somma dei giudizi “decisamente no” e “più no che sì”)), come oramai prassi consolidata pressol’Ateneo. Inoltre, si procederà ad una presentazione dei risultati a tre livelli di disaggregazione via via piùarticolati: Ateneo, Dipartimenti e singoli CdS. Si precisa infine che le considerazioni che seguono sono svolte siasulla base delle analisi promosse dal Presidio della Qualità di Ateneo (Tabella 5.a. dell’allegata “Relazione sullavalutazione della didattica a.a. 2015/2016 del Presidio della Qualità di Ateneo”), sia da alcune elaborazioniintegrative svolte dall’ufficio di supporto al Nucleo (riportate nel “Allegato statistico sulla valutazione delladidattica”). È possibile enucleare alcune considerazioni di un certo interesse. Si sottolinea innanzitutto che per laquasi totalità delle dimensioni della didattica valutate dagli studenti si registra una sensibile diminuzione diinsegnamenti critici. Anche se si conferma che le maggiori criticità riguardano i due item relativi alle conoscenzepreliminari possedute dallo studente (27,2% di insegnamenti critici) e alla proporzionalità del carico di studiodegli insegnamenti ai crediti assegnati (20%), per entrambi si registra una diminuzione marcata (rispettivamentepari a -4,3% e a -4,0%), segnale certamente positivo che ci si augura possa trovare conferme negli annisuccessivi. Come noto, si tratta peraltro di aspetti di autovalutazione dello studente nel primo caso e dipercezione da parte dello stesso della adeguatezza dei CFU erogati in rapporto al carico di studio, aspetti suiquali, storicamente, gli studenti tendono a esprimersi in modo piuttosto critico.Sul fronte opposto troviamo che le domande che presentano minori, si potrebbe dire quasi fisiologiche, criticitàsono quelle relative alla reperibilità e alla disponibilità mostrate dai docenti per chiarimenti e spiegazioni (5,0%),al rispetto degli orari di lezione e ricevimento (5,5%) e sulla coerenza tra programma e quanto presente sul sitoWEB (4,9% di criticità). Leggermente più critica la situazione degli altri item relativi all’attività didattica deidocenti quali la capacità di stimolare l’interesse (18,1%) e la chiarezza espositiva (16,5%). Tale situazione fa sìche la soddisfazione complessiva sullo svolgimento del corso da parte del docente presenti un 16,1% diinsegnamenti critici, valore che, seppur marginalmente in aumento, sostanzialmente conferma quanto registratolo scorso anno (15,6%). In sintesi, potremmo quindi dire che gli studenti, pur all’interno del quadromoderatamente rassicurante che emerge dall’espressione delle loro opinioni, sembrerebbero più soddisfatti delladisponibilità e dei rapporti costruiti con i docenti che della qualità, stricto sensu, della didattica erogata.

DipartimentiPer quanto attiene i Dipartimenti si precisa che le valutazioni che seguono, così come accade per la successivaparte sui CdS, si riferiscono solo alla domanda sulla soddisfazione complessiva espressa dagli studenti, domandache, come noto, può essere considerata, anche alla luce di quanto sopra esposto, come una sintesi significantedelle opinioni espresse sugli insegnamenti (vedi Tabella 3 “Allegato statistico sulla valutazione della didattica”).Registriamo innanzitutto una consistente variabilità nelle percentuali di insegnamenti critici per Dipartimento, chevariano infatti da un massimo di 24,6% (DIISM) a un minimo di 3,7% (DGIUR). Al riguardo è doveroso farpresente che, notoriamente, i metri di giudizio degli studenti sono fortemente influenzati dall’area scientifica diriferimento, anche in relazione all’oggettiva difficoltà di alcune materie di insegnamento che le caratterizzano.Pertanto, più che analizzare un possibile, e probabilmente poco significativo ranking, ci soffermeremo sullevariazioni riscontrate rispetto all’anno precedente al fine di evidenziare eventuali miglioramenti/peggioramenti.Entrando più nello specifico e con i caveat testé indicati, possiamo analizzare in particolare la situazione dei dueDipartimenti più critici e quella di altri due Dipartimenti, da porre secondo il parere del Nucleo sotto osservazione.Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze matematiche (DIISM), pur confermandosi come ilDipartimento con la più elevata percentuale di criticità, presenta una netta diminuzione rispetto all’annoprecedente, quando gli insegnamenti critici sfioravano addirittura il 30% (-4,5 punti percentuali).Diversa si presenta la situazione del Dipartimento di Medicina molecolare e dello Sviluppo (DMMS) (21% di

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criticità) che registra invece un sensibile aumento rispetto all’anno precedente (+17,3 punti percentuali).Uno degli altri due Dipartimenti che sembra opportuno monitorare attentamente è il Dipartimento di Scienzemediche, chirurgiche e Neuroscienze (DSMCN), che si attesta su un 18,1% di criticità, e quindi superiore al datomedio di Ateneo, ma con un aumento però rilevante rispetto all’anno precedente, quando presentava un valore diben 4,7 punti percentuali inferiore (13,4%). Andamento simile, pur in presenza di un livello di criticità inferiore, èmanifestato dal Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive (DISPOC) che passa da un valore davveromodesto di criticità (6,3% nel 2013/14) a un meno brillante, seppur ancora inferiore al dato medio di Ateneo,12,2% del 2014/15 (+5,9%)Da segnalare invece, in positivo, la performance del Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature antiche emoderne (DFCLAM), che, provenendo da una situazione molto critica nel 2013/14, migliora di oltre 13 puntipercentuali le sue criticità attestandosi a 11,1%, uno dei migliori risultati nell’Ateneo. Andamento simile, anche secon riduzioni di criticità leggermente più contenute, è da segnalare per i Dipartimenti di Economia politica eStatistica (DEPS) (-8,4 punti percentuali), Scienze politiche e internazionali (DISPI) (-7,1) e Scienze fisiche, dellaTerra e dell’Ambiente (DSFTA) (-6,7). In merito a tali variazioni bisogna peraltro ricordare che tra i due anniaccademici posti a confronto sono intervenute alcune modifiche nell’attribuzione dei CdS ai Dipartimenti chehanno interessato in particolare il DFCLAM, il DEPS, il DSFUCI e il DSSBC.Queste brevi osservazioni evidenziano comunque un certa variabilità temporale delle criticità. In particolare, isignificativi segnali di miglioramento registrati da numerosi Dipartimenti indicano, implicitamente, la possibilità,da parte dei Dipartimenti e più nello specifico dei loro CdS di riferimento, di poter incidere significativamente sullaqualità dell’offerta didattica erogata, mettendo in atto azioni e interventi che se ben indirizzati posso rispondere,in alcuni casi molto efficacemente, ad alcune delle criticità che le opinioni espresse dagli studenti mettono via viain luce.

Corsi di StudioSempre nell’ottica di evitare confronti poco significativi tra CdS provenienti da aree scientifiche affatto diverse, lebrevi considerazioni che seguono sono svolte prevalentemente analizzando i CdS all’interno del loro Dipartimentodi riferimento (vedi Tabella 4 “Allegato statistico sulla valutazione della didattica”).Si deve innanzitutto osservare che, posta una soglia di insegnamenti critici superiore al 30% (ovvero circa ildoppio della media di Ateneo), ben 6 CdS su 9 risultano essere LM, risultato probabilmente dovuto allacombinazione da un lato di insegnamenti con contenuti più complessi e quindi percepiti come più difficili, dall’altrodi un presumibile maggior senso critico acquisito dagli studenti nel corso della loro permanenza nel sistemauniversitario. Inoltre tali CdS, quelli che presentano quindi i più elevati livelli di criticità, presentano tutti unpeggioramento, più o meno marcato, della loro performance rispetto all’anno precedente. Questo diffusoandamento negativo, certamente contrario alle aspettative, è un segnale da non sottovalutare, in quanto sembraindicare l’assenza di rilevanti sforzi, con la significativa eccezione di un CdS triennale di ambito ingegneristico chepresenta invece un andamento positivo, per migliorare situazioni che nell’anno precedente presentavano giàelementi rilevanti di criticità.Passando ora alle valutazioni dei CdS all’interno dei Dipartimenti, possiamo osservare come in generale neiDipartimenti si presenti una consistente variabilità di andamento, con la presenza di CdS che migliorano o chepeggiorano alle volte anche in modo rilevante. Solo il DISPI presenta una riduzione delle criticità in tutti i CdS,con livelli peraltro sempre inferiori al valore medio di Ateneo. Prevalentemente in miglioramento, in alcuni casiconsistente, sono i CdS del DIISM (5 CdS su 7), così come quelli del DEPS (4 CdS su 6) e del DSFTA (3 CdS su4), anche se per quest’ultimo si deve segnalare che l’unico CdS in peggioramento presenta una variazione moltoimportante di insegnamenti critici (+23,2 punti percentuali), tale da portarlo a livelli di criticità tra i più elevatidell’Ateneo (37,5%). Dall’altro lato, ovvero tra i Dipartimenti con prevalenza di CdS in peggioramento, sono dasegnalare il DSMCN (5 CdS su 8 registrano aumenti di insegnamenti critici), il DMMS (3 CdS su 4) e il DBM chepresenta però peggioramenti davvero marginali, peraltro diffusi a tutti i propri CdS. Sostanziale equilibrio dimiglioramenti e peggioramenti, o presenza di variazioni di fatto marginali, si verifica negli altri Dipartimenti.La presenza di forti variabilità negli andamenti dei CdS all’interno dei Dipartimenti, qui sopra sinteticamentedelineate, conferma quindi le ipotesi sopra formulate, ovvero l’effettiva possibilità dei CdS di poter incideresignificativamente sulla percezione da parte degli studenti della qualità dell’offerta didattica erogata.

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEI LAUREANDIDalla XVII indagine AlmaLaurea emerge che nell’anno 2014 presso l’Università degli Studi di Siena si sono laureati2.857 studenti, di cui 2.789 hanno compilato il questionario (tasso di risposta pari a 97,6%). Soffermandosi sulprofilo risulta che: il 60,2% dei laureati è donna, il 44,8% proviene da fuori Toscana e il 3,6% ha cittadinanzastraniera. Tali valori sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali, ad eccezione di quello relativo allaprovenienza da fuori regione. Il dato nazionale infatti è molto più basso (21,5%) e questo conferma la storicaattrattività esercitata dall’Ateneo senese sugli studenti fuori regione, in particolar modo su quelli provenienti dalleregioni del Sud-Isole. Gli intervistati che si sono laureati nell’Ateneo di Siena nel 2014 hanno in media 26,6 anni,ottengono un voto medio di laurea pari 103,7 (1,5 voti in più rispetto alla media nazionale) e il 46,1% è in corso(percentuale superiore a quella nazionale di 1,4 punti percentuale). I laureati presso l’Ateneo senese si dichiaranomolto soddisfatti sia del Corso di Studio frequentato sia del rapporto con i docenti, come risulta dalle alte

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percentuali di risposte positive alle due domande del questionario che indagano tali aspetti: 90,5% di giudizipositivi sul Corso di Studio rispetto all’85,9% del valore nazionale (+4,4 punti percentuali) e 88,4% di giudizipositivi sul rapporto con i docenti, anche in questo caso con circa 5 punti percentuali in più rispetto al valorenazionale. Anche le percentuali di rispondenti che ritengono che il carico di studio degli insegnamenti seguiti siastato sostenibile (89,7%) o che si iscriverebbero nuovamente allo stesso CdS nello stesso Ateneo (70,4%)superano i rispettivi valori nazionali (86,4% e 66,7%). Il 28,3% degli intervistati giudica le aule sempre o quasisempre adeguate (+4,3 punti percentuale rispetto al valore nazionale), il 37,6% dichiara che le postazioniinformatiche erano presenti e in numero adeguato (+3 punti percentuali rispetto al valore nazionale) e il 42,4%esprime una valutazione decisamente positiva sui servizi offerti dalle biblioteche, in questo caso superando di ben12,6 punti percentuale il dato nazionale. È questa un’ulteriore conferma della buona reputazione goduta dalsistema bibliotecario unico di Ateneo.Analizzando i dati per tipologia di laurea, risulta che nell’anno 2014 sono usciti da Unisi 1.665 laureati di 1°livello, 412 laureati magistrali a ciclo unico e 745 laureati magistrali. Riguardo al CdS frequentato, i più soddisfatticomplessivamente risultano essere i laureati magistrali a ciclo unico (91,8% di giudizi positivi rispetto all’85,5%del valore nazionale), seguiti dai laureati di 1° livello (90,4% di giudizi positivi rispetto all’85,4% del valorenazionale) e per ultimi dai laureati magistrali, ma con una percentuale di giudizi positivi comunque alta (89,9%)rispetto al valore nazionale (87,2%). I laureati magistrali sono invece i più soddisfatti dei rapporti con i docenti(91,7% di giudizi positivi), seguiti dai laureati delle triennali (88,2%) e dai laureati magistrali a ciclo unico(82,5%); tale graduatoria tra le tre tipologie di laureati analizzate si conferma anche relativamente ai giudizi inmerito alla sostenibilità del carico di studio degli insegnamenti, con percentuali di giudizi positivi ancor piùelevate, pari, rispettivamente, al 93,7%, all’89% e all’85,8%.Prendendo in considerazione le risposte al questionario aggregate per Dipartimento, si osserva in generale unamodesta variabilità nelle percentuali di giudizi positivi sulla propria esperienza del CdS frequentato, con valori chesi attestano in genere su valori migliori, o al più, in qualche occasione, su valori solo marginalmente inferiori aldato medio nazionale. Le percentuali più elevate di giudizi positivi in merito al CdS appena concluso sonoregistrate dal Dipartimento di Giurisprudenza (94,5% di giudizi positivi), seguito dai Dipartimenti di Biotecnologie,Chimica e Farmacia; Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente e Scienze della Formazione, Scienze umane edella Comunicazione interculturale, che si attestano tutti sul 93% di giudizi positivi. I laureati più soddisfatti deirapporti con i docenti appartengono ai Dipartimenti di Scienze della Formazione, Scienze umane e dellaComunicazione interculturale (96,6% di giudizi positivi) e Scienze politiche e internazionali (96% di giudizipositivi). Sempre da questi due Dipartimenti provengono i laureati che fanno registrare la percentuale più alta digiudizi positivi sulla sostenibilità del carico di studio: 98,9% per il secondo e 98% per il primo.

Documenti allegati:

Allegato statistico sulla valutazione della didattica.pdf [Inserito il: 02/05/2016 10:44]

Allegato statistico laureandi 2014.pdf [Inserito il: 02/05/2016 10:48]

Relazione sulla valutazione della didattica a.a. 20152016 del Presidio della Qualità di Ateneo.pdf

[Inserito il: 02/05/2016 10:51]

4. Utilizzazione dei risultati

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTIIl Presidio della Qualità di Ateneo ha elaborato e analizzato i risultati della rilevazione con la collaborazione delServizio statistico e Integrazione dei Servizi informativi. I risultati sono stati innanzitutto restituiti ai singolidocenti che, come negli anni accademici precedenti, potevano decidere di negarne la pubblicazione nel sito diAteneo. Nell’a.a. 2014/2015 la percentuale di insegnamenti valutati con assenso alla pubblicazione è aumentataulteriormente rispetto a quella dell’a.a. 2013/2014 (99,28% rispetto a 98,21%), rendendo pressoché inesistentela percentuale di insegnamenti con pubblicazione negata da parte del docente.I Presidenti dei Corsi di Studio e i Direttori di Dipartimento hanno potuto visualizzare i risultati di tutte levalutazioni, comprese quelle di cui è stata negata la pubblicazione, attraverso il sito ad accesso riservato delSistema Informativo di Ateneo (SIA). Per l’anno accademico 2014/2015, come per gli anni accademici precedenti,sono state realizzate e pubblicate nel sito di Ateneo (http://portal-est.unisi.it/tabelle_sintesi_dip.aspx) le “Tabelledi sintesi” per ciascun Dipartimento e per ciascun Corso di Studio.Il Presidio della Qualità di Ateneo ha messo a disposizione dei Corsi di Studio i risultati della valutazione delladidattica relativi all’a.a. 2014/2015 per la compilazione della SUA-CdS e per la redazione dei Rapporti di Riesamee delle Relazioni delle Commissioni paritetiche Docenti-Studenti (CpDS). Il Nucleo di valutazione, analizzando leRelazioni delle Commissioni paritetiche, ha riscontrato che in 7 relazioni su 14 non sono state individuate criticitàin merito alla gestione e all’utilizzo dei questionari relativi alla soddisfazione degli studenti frequentanti e nonfrequentanti. Diverse Commissioni paritetiche hanno evidenziato l’impossibilità di valutare certi insegnamenti per

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la mancata restituzione e pubblicazione dei risultati per la tutela della privacy, a causa del non raggiungimentodella soglia dei 6 rispondenti. È inoltre stato evidenziato come ulteriore punto critico il gap esistente tra il numerodi questionari compilati e il numero di questionari attesi per numero di iscritti, che per alcune Commissioniparitetiche è da attribuire all'obbligatorietà della compilazione del questionario limitata alla sola prima sessione diesami utile.

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEI LAUREANDII risultati della rilevazione dell’opinione dei laureandi sono stati utilizzati dai Corsi di Studio per la compilazionedella scheda SUA-CdS e dai Gruppi di Riesame per redigere i Rapporti. Il Nucleo di valutazione analizza ecommenta tali dati, oltre che in questa relazione, anche nel proprio Rapporto annuale e nella Relazione alConsiglio Studentesco.

5. Punti di forza e di debolezza relativamente a modalità di rilevazione, risultati della rilevazione/delle

rilevazioni e utilizzazione dei risultati

RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTIPer quanto attiene alle modalità di rilevazione, come si evince dalla Relazione del Presidio di Qualità di Ateneotrasmessa al Nucleo nell’aprile 2016, la sostanziale conferma delle procedure di rilevazione on-line adottatenell’anno precedente, unita ai marginali miglioramenti introdotti nella identificazione degli insegnamenti dasottoporre a valutazione, nella possibilità di personalizzazione delle finestre di valutazione e nell’inclusione deglistudenti Erasmus, rappresenta certamente un punto di forza come dimostrano sia l’aumentato numero diinsegnamenti valutati (+7,4%), sia il numero complessivo di questionari compilati dagli studenti (+2,0%). Cosìcome è da sottolineare positivamente la conferma del quesito “Complessivamente sei soddisfatto di come questoinsegnamento è stato svolto dal docente” introdotto dal Presidio già nel primo anno di implementazione dellarilevazione. Sempre in merito alle modalità di rilevazione un punto di debolezza può essere individuato nelperdurare di alcune carenze presenti nel questionario proposto dall’ANVUR, i cui contenuti potrebbero esseremigliorati con integrazioni, ad esempio in merito all’organizzazione delle attività didattiche del CdS, o conaggiustamenti procedurali atti a ridurre il problema degli insegnamenti non valutabili, ad esempio riconducendoad un unico questionario, con domande opportunamente filtrate a seconda della percentuale di frequenza, gliattuali questionari 1 e 3 previsti da ANVUR.Relativamente ai risultati, un punto di forza è rappresentato dalla sostanziale conferma dell’elevato gradimentocomplessivo degli insegnamenti da parte degli studenti (l’83,9% degli insegnamenti presenta percentuali di giudizipositivi superiori al 75%). Un punto di debolezza è invece rappresentato dal permanere di una elevata variabilitàdi tale valutazione tra i vari CdS, dove accanto a numerosi CdS con il 100% di corsi valutati positivamente (8) netroviamo ancora molti (9) che non raggiungono nemmeno il 70%. Altro punto di parziale debolezza può essereindividuato nelle presenza, addirittura in crescita rispetto all’anno precedente, degli insegnamenti non valutabiliper mancanza dei requisiti di privacy, peraltro necessari, dei risultati (meno di 6 rispondenti). Tale questioneappare di difficile risoluzione in quanto spesso dovuta a insegnamenti effettivamente poco frequentati, vuoi per lapresenza di alcuni CdS con esiguo numero di studenti, vuoi perché si tratta di insegnamenti posti in alternativa adaltri insegnamenti. Su quest’ultimo punto, però, un’attenta valutazione da parte degli organi di gestione dei CdS,in particolare in fase di riesame, potrebbe suggerire aggiustamenti dei piani di studio in grado di attenuare talefenomeno nel prossimo futuro.Relativamente alla diffusione e utilizzazione dei risultati, infine, il Nucleo conferma, come punto di forza, lacapillare procedura di diffusione dei risultati, sia ai singoli docenti sia a tutti gli organismi a vario livello coinvoltinella gestione della didattica, e la piena trasparenza del processo di pubblicizzazione dei risultati relativi ai singoliinsegnamenti sul sito di Ateneo, che, grazie alla procedura di silenzio assenso adottata per l’acquisizione delconsenso da parte dei docenti alla pubblicazione dei risultati, ha permesso di raggiungere il 99% di diffusionepubblica. Una relativa debolezza si riscontra invece in merito alla tempestività nella restituzione dei risultati, la cuielaborazione risulta di fatto condizionata dalla chiusura del periodo di rilevazione, che coincide in realtà con iltermine della prima sessione d’esame. A ciò si aggiunge però la presenza di una relativa farraginosità nelprocesso di organizzazione, rilevazione ed elaborazione delle informazioni, che vede al momento operarecontemporaneamente tre diversi uffici dell’Ateneo (Presidio della Qualità di Ateneo; Servizio ManutenzioneProcedure informatiche e Reporting per gli Studenti; Servizio statistico e Integrazione dei Sistemi informativi),con ovvi rallentamenti nel processo di restituzione delle informazioni. Un ulteriore, e certamente più importante,punto di debolezza sul quale sarebbe necessario intervenire è rappresentato dall’uso ancora a macchia di leopardodelle informazioni inerenti alla valutazione degli studenti da parte dei Gruppi di riesame e delle Commissioniparitetiche Docenti-Studenti. Forse in questo caso l’individuazione anche da parte del Presidio di best practices el’organizzazione di specifici incontri di scambio di esperienze finalizzati alla diffusione di queste tra i vari attori delsistema di Qualità dell’Ateneo potrebbe risultare vincente. A questo riguardo il Nucleo di valutazione ènaturalmente disponibile per supportare, anche con incontri ad hoc, tutte le iniziative volte ad un progressivomiglioramento nell’utilizzo delle informazioni derivanti dalla rilevazione studenti.

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RILEVAZIONE DELL’OPINIONE DEI LAUREANDII laureati dell’Ateneo, come illustrato nei paragrafi precedenti, risultano più soddisfatti della media nazionale perquasi tutti gli aspetti presi in esame dal questionario Almalaurea. Si tratta di una conferma di quanto rilevatoanche negli anni precedenti.Si deve segnalare che rispetto agli anni precedenti si consolida la diffusione dei risultati dell’indagine in questione,con un accresciuto utilizzo dei suoi risultati da parte dei Comitati della didattica, Gruppi di riesame e Commissioniparitetiche Docenti-Studenti, in particolare. È questo certamente un punto di forza che il Nucleo di valutazione siaugura possa essere ulteriormente rafforzato nel futuro.

6. Ulteriori osservazioni

Il Nucleo di valutazione ritiene utile indicare alcuni possibili miglioramenti alla rilevazione dell’opinione deglistudenti, al fine di renderla, nel prossimo futuro, ancor più efficace:a) dare un assetto longitudinale ai dati individuali, collegando le opinioni espresse da ogni soggetto,dall’immatricolazione al termine della sua carriera universitaria, adottando opportuni accorgimenti per preservarela privacy; ciò renderebbe possibile una maggiore integrazione e valutazione delle opinioni espresse dagli stessisoggetti nel corso del tempo;b) individuare, da parte di ANVUR, metodologie univoche di costruzione di indicatori confrontabili tra Atenei, conforme di restituzione dei risultati delle rilevazioni uguali per tutti gli Atenei;c) coinvolgere maggiormente gli studenti, individuando modalità di restituzione dei risultati atte a facilitarneulteriormente la leggibilità e l'utilizzo per permettere anche alla componente studentesca di proporre trasparentiazioni di cambiamento delle aree critiche rilevate;d) verificare la possibilità che nel questionario on-line possano essere inserite, da sistema Esse3, alcuneselezionate informazioni anagrafiche e di carriera relative agli studenti rispondenti, salvaguardando comunque unadeguato rispetto della privacy degli stessi. Ciò permetterebbe all’Ateneo di condurre analisi più dettagliate suimicro dati, anche in relazione ad alcuni profili caratteristici degli studenti;e) prevedere che gli attuali questionari 1, 3 e 7 contengano, per quanto possibile, il maggior numero di itemconfrontabili al fine di cogliere somiglianze e differenze nei giudizi;f) inserire nel questionario dei docenti, per il quale sono forse maturi i tempi per passare dalla compilazionefacoltativa a quella obbligatoria, un item nella sezione Docenza per sapere se il docente ha condotto un testall’inizio dell’erogazione del corso per indagare l’adeguatezza delle conoscenze preliminari, al fine di dare piùvalore all’item 7; inoltre, l’item 10 sulla soddisfazione dovrebbe essere riferito a specifiche dimensioni (adesempio, soddisfatto rispetto alla assiduità della frequenza, o rispetto al coinvolgimento dell’aula o ancora rispettoalla performance di una prova intermedia). Ciò renderebbe l’item con contenuto informativo più utile per il CdS.Potrebbe infine essere utile inserire uno spazio libero per ulteriori commenti e/o spiegazioni sul perché di alcunerisposte fornite.

3. Modalità e risultati della rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti e, se effettuata, dei laureandi

Parte facoltativa secondo le Linee Guida 2016

1. Efficacia nella gestione del processo di rilevazione da parte del PQ

2. Livello di soddisfazione degli studenti

3. Presa in carico dei risultati della rilevazione

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4. Qualità della ricerca dipartimentale (parte facoltativa)

Il processo di Assicurazione della Qualità (AQ) nel caso delle attività di ricerca e di terza missione vede comeprotagonisti pressoché esclusivi i Dipartimenti, che predispongono le relative schede con modalitàsostanzialmente omogenee.Per quanto riguarda le Politiche per l’assicurazione di qualità (Quadro B.2) tutti i Dipartimenti tendonocorrettamente a uniformarsi al sistema di assicurazione della qualità di Ateneo, pur con alcune difficoltà derivantidagli effetti di un processo di dipartimentalizzazione che rivela alcune forzature, in parte derivanti da condizionioggettive (numerosità minima dei Dipartimenti fissata per legge) in parte però conseguenti a scelte soggettiveche hanno visto singoli docenti inserirsi in realtà dipartimentali lontane dal proprio campo di attività e interigruppi aggregarsi in compagini sostanzialmente eterogenee per le quali pare difficile individuare anchel’interdisciplinarità come chiave di lettura delle motivazioni. A tale proposito è bene sottolineare che la normadella Legge 240/2010 che presiede alla costituzione dei Dipartimenti fa espresso riferimento all’omogeneitàdisciplinare come principio costitutivo, e il richiamo alle esigenze di autonomia didattica è del tutto improprio,ispirandosi al modello superato delle Facoltà, mentre ogni Dipartimento dovrebbe offrire all’intero Ateneo i servizididattici relativi alle discipline di propria competenza (fatto salvo il caso di realtà geograficamente distaccate perle quali è naturale prevedere soluzioni differenti).Le considerazioni precedenti si riflettono necessariamente sull’esito dei processi di riesame della Ricercadipartimentale, in quanto la disomogeneità costitutiva può in molti casi produrre esiti penalizzanti in termini dicomparazione (in particolare nazionale) con realtà più omogenee, e in altri casi può mettere in evidenzasostanziali disparità tra le differenti componenti scientifiche, che a loro volta possono produrre effetti diemarginazione e/o di disgregazione. Si raccomanda quindi di avviare nel prossimo futuro un processo di serioripensamento della dipartimentalizzazione, con l’obiettivo di riaggregare più razionalmente le competenze e divalorizzarle meglio in contesti culturalmente più omogenei. L’interdisciplinarità potrebbe essere piùfunzionalmente organizzata e potenziata con la costituzione di centri interdipartimentali non soggetti aresponsabilità amministrative e neppure (se non per vocazione e scelta) a compiti di gestione della didattica.Infine per quanto riguarda in particolare le attività di terza missione, l’unico elemento di relativa disomogeneità siriscontra nella compilazione del quadro I.0 (Obiettivi e linee strategiche relative alle attività di Terza Missione). Inalcuni casi la presentazione è sintetica e volta principalmente a mettere in evidenza i principali risultati giàottenuti e le iniziative in atto, sia nel campo del trasferimento tecnologico (collaborazioni, conto terzi, spin-off,startup), sia in quelli della divulgazione dei risultati di ricerca e della formazione permanente. In altri casi,soprattutto laddove si registra una maggiore difficoltà nell’attivazione di iniziative di vera e propria terzamissione, la presentazione è più discorsiva e gli obiettivi sono meno puntualmente definiti. In questi casi siraccomanda una maggior focalizzazione sulle tematiche e una più precisa definizione di politiche dipartimentaliche superino la mera iniziativa individuale o di piccolo gruppo.

Sezione: 2. Valutazione della performance

Valutazione della performance

A) Sintesi delle attività svolte dal Nucleo di valutazione con riferimento al ciclo della Performance

In materia di Performance, l’attuale Nucleo di valutazione, insediatosi il 23 ottobre 2015, ha fin qui svolto, inqualità di OIV e in ottemperanza alle previsioni della legislazione di riferimento, le seguenti azioni documentate:- validazione, in data 06.11.2015, della Relazione sulla Performance anno 2014, approvata dal CdA del31.07.2015, contenente anche, in seguito a deliberazione in tal senso assunta dallo stesso CdA, la valutazionedella Direzione Amministrativa/Generale. Ai fini della validazione, il Nucleo ha richiesto all’Amministrazione, indata 04.11.2015, ulteriore documentazione, in merito, in particolare, ai risultati conseguiti dalla Direzioneamministrativa/generale per il 2014, alle Relazioni compilate dai responsabili di struttura (personale di categoriaEP e D) e all’illustrazione del sistema di pesatura delle posizioni organizzative adottato dall’Ateneo a partire dallametodologia Everest;- attestazione dell’avvenuto monitoraggio, in data 22.02.2016, dell’assolvimento da parte dell’Amministrazione

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delle specifiche categorie di obblighi di pubblicazione, secondo le indicazioni riportate nella delibera ANAC n.43/2016 “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni analoghe, sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al31 gennaio 2016 e attività di vigilanza dell’Autorità”;- compilazione e trasmissione ad ANVUR del documento “Approfondimenti sulla Valutazione della Performance”, indata 15.02.2016;- espressione, in data 06.05.2016, del parere sul “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance”,allegato al “Piano Integrato della Performance 2016”, approvato dal CdA il 31.03.2016, “fatta salva la possibilitàdi una sua eventuale rivisitazione in esito al parere del Nucleo di valutazione di Ateneo in fase di rilascio” (il SMVPverrà nuovamente sottoposto all’attenzione del CdA nella seduta del 22.07.2016 per la ratifica delle modificheapportate allo stesso in seguito ai rilievi avanzati dal Nucleo);- richiesta di informazioni, in data 20.06.2016 e 30.06.2016, ai fini del monitoraggio della premialità 2014, inparticolare relativamente a: effettivi tempi di erogazione delle premialità; rispetto delle procedure autorizzative inmerito all’erogazione delle stesse, così come previste dal ciclo della Performance; oggetto e modalità adottate perla valutazione del personale EP svoltasi nel maggio 2016;- richiesta, in data 17.06.2016, delle relazioni sulla Performance, relativamente all’esercizio 2015, da parte delDirettore generale e dell’unico dirigente dell’amministrazione.

B) Analisi dettagliata delle varie attività dell’amministrazione relativamente al ciclo della Performance

L’Università di Siena, con estrema difficoltà, ha, soprattutto a seguito della complessità gestionale derivante dalperiodo di crisi finanziaria nella quale si è trovata ad operare, cercato di implementare, nel corso degli anniimmediatamente successivi all’emanazione dei relativi provvedimenti legislativi, il ciclo di gestione dellaPerformance, così come richiesto dalla cosiddetta Brunetta (D. Lgs. 150/2009). Tale difficoltà è stataesplicitamente e formalmente riconosciuta anche dall’ANVUR che in data 10.06.2015 nel documento inviato alDipartimento della Funzione Pubblica (ricevuto per conoscenza anche dall’Università di Siena) ha “accettato”, conriferimento alla fase di programmazione, la sovrapponibilità del processo di programmazione finalizzato alrecupero dell’equilibrio economico-finanziario a quello riguardante il ciclo della gestione della performance.La suddetta situazione di eccezionalità, anche a seguito dell’oramai consolidato recupero dell’equilibrio gestionaleconseguito dall’Università di Siena, non appare però più riferibile a questo ente. Difatti, l’Ateneo senese aveva giàprovveduto ad adottare un Piano della Performance relativamente al periodo 2014-2016. Però, rispetto a talePiano il precedente Nucleo di valutazione, essendo dimissionario dal dicembre 2014 e ritenendo l’attività di nonordinaria gestione, non ha mai proceduto alla verifica delle performance per il periodo 2014. Il Nucleo divalutazione nella sua attuale composizione (insediatosi il 23 ottobre del 2015), pur trovandosi in difficoltàoperativa, perché riteneva oramai eccessivamente distante in termini temporali la realizzazione della validazionedella relazione sulla Performance per il 2014 dalla sua data ultima di presentazione (30 giugno successivoall’esercizio cui si riferisce), nel rispetto dei propri compiti istituzionali e nel perseguire l’obiettivo di avviare unrapporto di collaborazione con l’ente, ha proceduto alla validazione della Relazione sulla Performance per il 2014mettendo però in evidenza una serie di aspetti meritevoli di una revisione da parte dell’ente. Rinviando aldocumento di validazione approvato in data 6 novembre 2015 (disponibile on line nella sezione amministrazionetrasparente dell’ente) per la disamina puntuale dei rilievi effettuati, il Nucleo, ritenendoli di fondamentaleimportanza, intende ribadire nel presente documento la necessità allora rilevata di:- arrivare ad una più coerente assegnazione, dal punto di vista temporale, degli obiettivi rispetto alla scadenzadella relativa rendicontazione. Ciò anche per favorire il monitoraggio in corso d’anno delle attività e delleconseguenti performance, al fine di poter porre in essere eventuali azioni correttive;- mettere a disposizione un più puntuale supporto informativo sulle valutazioni svolte ai vari livelli al fine dipermettere direttamente al Nucleo di valutazione una verifica, benché a campione, delle valutazioni effettuate aidiversi livelli organizzativi.Nel medesimo documento di validazione, il Nucleo ha proceduto ad effettuare la valutazione del SMVP 2014-2016.Rispetto a quest’ultimo, sono state rilevate una serie di criticità che sono state poi oggetto di specifica attenzioneda parte dall’ente nel processo di definizione ed adozione del nuovo SMVP, approvato dal CdA dell’Università diSiena in data 31 marzo 2016.Il nuovo SMVP è stato oggetto di specifica analisi da parte del Nucleo e nel parere approvato nella seduta del 6maggio 2016 sono stati espressi considerazioni e suggerimenti tesi a permettere un miglioramento del sistemastesso. In particolare, con riferimento agli aspetti più procedurali, il Nucleo ha rilevato:- l’opportunità di accorciare i tempi entro i quali illustrare gli obiettivi ai vari soggetti operanti nell’ente al fine dipermettere a questi ultimi di approntare le attività gestionali strumentali al loro raggiungimento in modo celere edi governare, conseguentemente, la propria area di responsabilità in modo appropriato. La previsione, contenutanel documento analizzato, di un lasso temporale di due mesi (1 febbraio–31 marzo) appare troppo ampia e nonstrumentale all’efficiente ed efficace predisposizione delle attività gestionali necessarie e strumentali alraggiungimento degli obiettivi prefissati;- la necessità, per finalità informative di tipo gestionale, di prevedere momenti prestabiliti di controllo nell’arcotemporale della fase di controllo (1° maggio–31 ottobre);- l'utilità della predisposizione di apposite schede da utilizzare per la misurazione della performance;- la necessità di riportare nell’alveo temporale previsto dalla legislazione vigente (30 giugno) la scadenza per la

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presentazione della Relazione sulla Performance, attualmente prevista nel SMVP “preferibilmente entro il 30giugno e, comunque, non oltre il 31 luglio dell’anno successivo (Direttore Generale e Consiglio diAmministrazione)”.Inoltre, il Nucleo rileva che, alla data di redazione del presente documento, l’Ateneo non ha ancora adottato ilproprio Piano strategico triennale. Questo ritardo, oltre ad essere incoerente con le previsioni legislative correnti,pone dei problemi anche per la corretta gestione del ciclo della Performance, laddove si prevede un modello acascata per la definizione degli obiettivi da assegnare ai vari soggetti operanti nell’ente ed il cui punto di partenzarisiede proprio negli obiettivi fissati in fase di programmazione strategica. L’attività dell’Ateneo deve esserenecessariamente coerente alla programmazione dell’intero sistema universitario, di competenza ministeriale, mala mancata adozione del documento di programmazione strategica da parte dell’Ateneo lascia trasparire unatteggiamento di pura compliance dell’ente, che evidenzia l’assenza di obiettivi strategici propri oltre quelli fissatia livello di stato centrale. Peraltro, la mancata adozione del Piano strategico dell’Ateneo non permetterà lacorretta gestione del ciclo della Performance, per il quale il Nucleo manifesta la propria preoccupazionerelativamente al rispetto delle scadenze temporali normativamente previste nel ciclo di gestione e delle connessee conseguenti attività gestionali in termini sia economici che finanziari.Con riferimento all’oggetto di valutazione del SMVP, il Nucleo ha rilevato:- l’opportunità, con riferimento alla performance del Direttore Generale, di dare un peso inferiore agli indicatoriglobali di performance per la didattica e per la ricerca e uno superiore a quello relativo alla gestione;- la necessità di precisare in modo più accurato la pesatura della valutazione delle competenze rispetto a quelladella correttezza dei procedimenti amministrativi e, rispetto a quest’ultima, per le tre dimensioni di correttezzaindividuate nel SMVP;- la necessità di individuare il peso da attribuire alle performance complessive delle strutture amministrativo-gestionali afferenti al dirigente e/o al personale EP con incarichi di responsabilità al fine di determinarne ilrisultato medio raggiunto;- la necessità di specificare, con riferimenti ai dirigenti e agli EP con incarichi di responsabilità, le competenze chedevono essere oggetto di valutazione e il relativo peso per la determinazione del 40% della misurazione dellaperformance.Sempre con riferimento all’oggetto di valutazione del SMVP ma relativamente al personale di categoria B, C e D, ilNucleo ha rilevato:- la mancanza di alcun riferimento a misure di performance relative al raggiungimento di specifici obiettivi digruppo o individuali;- la mancata indicazione delle competenze e dei comportamenti organizzativi oggetto di valutazione(eventualmente distinto per le diverse categorie) e del relativo peso.

In termini operativi, la recente adozione del nuovo SMVP (31 marzo 2016) non ha permesso al Nucleo dieffettuare alcuna valutazione del processo di attuazione del ciclo della Performance. Però, il Nucleo ritienefondamentale per l’efficace ed efficiente gestione del ciclo la definizione di una specifica struttura di supporto. Adoggi, l’Amministrazione ha in modo sparso attribuito al proprio personale delle responsabilità per la stesura e ilfunzionamento del SMVP senza però addivenire alla costituzione di una specifica struttura tecnica permanentecosì come richiesto dal Legislatore all’art. 14 comma 9 del D. Lgs. 150/2009 (“Presso l'Organismo indipendente divalutazione è costituita, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una struttura tecnica permanenteper la misurazione della performance, dotata delle risorse necessarie all'esercizio delle relative funzioni”). Lamancanza di una siffatta struttura rende difficoltosa l’adozione di quella visione integrata nella gestione del ciclodella Performance così come richiesto dalle Linee guida redatte dall’ANVUR.

Relativamente alla gestione del ciclo della Performance per l’anno 2015, essendo il termine per la sua redazione il30 giugno, il Nucleo è ancora in attesa della ricezione della relazione sulla Performance. Con riferimento sempreal 2015, con e-mail (inviata in data 17 giugno 2016) del proprio presidente Giulio Ghellini al Direttore generale, ilNucleo ha richiesto l’invio delle relazioni sull’attività svolta dai dirigenti dell’ente, relativamente agli obiettivi aquesti assegnati nel Piano della Performance, onde procedere alla loro valutazione così come richiesto dallalettera e), comma 4 dell’art. 14 del D.Lgs. 150/2009.

Sezione: 3. Raccomandazioni e suggerimenti

Raccomandazioni e suggerimenti

Sistema di AQ a livello di Ateneo

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Il Nucleo di valutazione, pur apprezzando l’attività del Presidio come organo responsabile dell’attuazione dellepolitiche di qualità e riconoscendo la correttezza e chiarezza con la quale sono state individuate nel diagramma diflusso del Sistema di Assicurazione della Qualità dell’Ateneo le interazioni fra strutture periferiche e centrali,ritiene che per l’a.a. 2014/2015 tale interazione non sia stata efficace, in quanto è del tutto mancata, comeinvece avvenuto nell’a.a. precedente, la comunicazione fra il Presidio della Qualità di Ateneo e gli Organi diGoverno; raccomanda pertanto che tale comunicazione venga al più presto riattivata.Il Nucleo auspica anche un rafforzamento dell’interazione fra Presidio e Nucleo e fra Nucleo e Commissioniparitetiche Docenti Studenti e di quella tra strutture periferiche come, ad esempio, le CPDS e i CdS. Taleinterazione potrà essere meglio colta in occasione degli audit che il Nucleo di valutazione intende promuovere incollaborazione con il Presidio.Il Nucleo ritiene, inoltre, indispensabile la messa in atto di azioni mirate a sensibilizzare i CdS in vistadell’accreditamento periodico. In particolare suggerisce all’Ateneo di farsi carico di sensibilizzare gli studentiriguardo al valore e all’importanza dei processi di AQ, organizzando, ad esempio, incontri a livello di Dipartimentodedicati agli aspetti della AQ che li vedono coinvolti. Al riguardo, il Nucleo di valutazione auspica che il Consigliostudentesco possa assumere nel prossimo futuro un ruolo propositivo, diventando così soggetto propulsore dellepolitiche di qualità.Infine, il Nucleo suggerisce all’Ateneo di predisporre un documento specifico (Linee strategiche sull’offertaformativa e l’Assicurazione di Qualità) che evidenzi le linee strategiche dell'Istituzione sugli obiettivi di formazionenei contesti accademico e sociale e sugli standard qualitativi che si prefigge. Il Nucleo raccomanda inoltre direndere accessibili al pubblico le delibere di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione in materia diOfferta formativa e le Linee strategiche dell’Assicurazione di Qualità che intende perseguire.

Sistema di AQ a livello dei CdS

Il Nucleo di valutazione segnala come una delle criticità dell’Ateneo, peraltro più volte sottolineata nei precedentirapporti del Nucleo, sia rappresentata da un numero alle volte modesto di immatricolati puri ai CdL (in media 81immatricolati per CdL), in particolare nei CdL del gruppo D, così come definito nell’allegato D del DM 47/2013(ovvero quelli con numerosità minima pari a 50), e in alcuni CdL del gruppo A (numerosità minima pari a 10).Tale criticità è peraltro ben presente agli Organi di gestione dell’Ateneo, che anche nel documento diProgrammazione triennale 2013/2015 hanno previsto l’attivazione di azioni specifiche (quali ad esempiol’incremento delle attività di orientamento, iniziative pilota di coaching e di supporto psicologico a studenti indifficoltà, procedura di pre-immatricolazione on line anche prima del conseguimento del titolo di accesso) i cuieffetti potranno essere però valutabili solo nei prossimi anni.Il Nucleo ritiene comunque opportuno che, oltre alla promozione di iniziative “generaliste” di supporto alleimmatricolazioni, l’Ateneo debba procedere anche all’individuazione di specifiche azioni per quei CdL cheattualmente presentano valori solo di poco superiori al minimo, in particolare per quelli che hanno un numero diimmatricolati/iscritti al I anno inferiore al doppio della soglia minima.Il Nucleo sottolinea inoltre l’importanza di una sempre più attenta analisi dei CdS in fase di riesame, conl’individuazione di azioni, specifiche e misurabili, volte a migliorare la performance del CdS stesso, seguita da unapuntuale verifica di dette azioni da parte delle CPDS. Come precedentemente ricordato, l’effettiva operatività dellafunzione di valutazione/suggerimento che deve essere attivata dalle CPDS per rendere pervasivo il processo dimiglioramento continuo dell’offerta didattica dell’Ateneo risulta ad oggi ancora scarsamente perseguita,probabilmente anche a causa della scarsa terzietà presente nella attuale composizione delle CPDS stesse (che siricorda risultano composte prevalentemente da Presidenti dei Comitati per la Didattica dei CdS stessi); su talecriticità il Nucleo ribadisce la necessità di interventi correttivi da parte degli Organi di governo, al fine di perveniread una più chiara e pertinente distinzione di ruoli tra gli attori del Sistema di AQ di Ateneo.A tal proposito, il Nucleo ricorda come tanto la L. 240/2010 quanto lo Statuto prevedano un pronunciamento delleCPDS sulle proposte di nuove attivazioni di CdS, evidenziandone il contributo nell'ambito della progettazionedell'offerta formativa.Il Nucleo suggerisce inoltre all’Ateneo di prestare sempre più attenzione alla qualità delle informazioni archiviatesu ESSE3, dal loro inserimento da parte degli Uffici Didattica, alle successive fasi di editing/correzione, e alprocesso di trasferimento di dette informazioni da ESSE3 all’Anagrafe Nazionale degli Studenti (ANS), base datifondamentale per la definizione degli indicatori da parte di ANVUR e del MIUR.Infine, il Nucleo ritiene opportuno esplicitare alcune raccomandazioni/suggerimenti anche all’ANVUR stessa, alfine di contribuire al progressivo affinamento del sistema di valutazione nel suo complesso.Innanzitutto sembra opportuno che venga prestata maggiore attenzione all’affidabilità dei dati presentati nelleschede predisposte per l’Ateneo e i CdS, anche tramite confronti in itinere con gli Atenei stessi; la loro centralitàper poter correttamente analizzare il posizionamento dell’Ateneo e dei suoi CdS nel panorama nazionale ècertamente chiara a tutti e proprio per questo tale analisi deve poter essere basata su dati certi e verificati.Inoltre si ritiene che possa essere migliorata la selezione degli indicatori da monitorare, evitando la presenza digruppi di indicatori fortemente correlati tra di loro, come ad esempio accade per gli indicatori IND3, IND5,IND6Temp e IND9Temp, che si ripercuotono in particolare sui valori bassi e, specularmente, su quelli alti.

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Si suggerisce poi una maggiore attenzione nella messa a punto delle Linee guida per il riesame annuale e ciclicorelativamente all’uso degli indicatori da parte dei Gruppi di Riesame (sia indicatori carriere che indicatorisull’opinione degli studenti), così come per le Linee guida per il Rapporto annuale, per le quali si raccomanda inparticolare una maggiore chiarezza nella definizione della funzione che devono svolgere gli allegati.

Si sottolinea ulteriormente all’ANVUR l’importanza della affidabilità dei dati e della scelta degli indicatori, visto chenel 2015 il 25% (percentuale che crescerà nei prossimi anni) della quota base del FFO è calcolato con riferimentoal costo Standard dei soli “studenti regolari”. Infatti in passato i risultati della didattica facevano parte solo dellaquota premiale del FFO, in cui oggi rimangono tuttavia alcuni indicatori legati all’internazionalizzazione.

Modalità e risultati della rilevazione dell’opinione degli studenti frequentanti e, se effettuata, dei laureandi

Il Nucleo di valutazione segnala il perdurare di alcune carenze nel questionario di rilevazione dell’opinione deglistudenti proposto da ANVUR, i cui contenuti potrebbero essere migliorati con integrazioni, ad esempio, in meritoall’organizzazione delle attività didattiche del CdS, o con modifiche utili a ridurre il problema degli insegnamentinon valutabili, per esempio riconducendo ad un unico questionario, con domande opportunamente filtrate aseconda della percentuale di frequenza, gli attuali questionari 1 e 3.Il Nucleo di valutazione sollecita le Commissioni paritetiche e i Gruppi di Riesame dell’Ateneo ad una piùapprofondita analisi dei risultati della rilevazione dell’opinione degli studenti. In tale direzione, potrebberorisultare particolarmente utili anche l’individuazione di best practices, da parte del Presidio della Qualità diAteneo, e l’organizzazione di specifici incontri finalizzati al confronto e alla diffusione di queste tra i vari attori delsistema di qualità dell’Ateneo. Il Nucleo di valutazione è naturalmente disponibile per supportare, anche conincontri specifici, ogni iniziativa intrapresa.Il Nucleo di valutazione esprime preoccupazione per il crescente numero di insegnamenti non valutabili in quantocon meno di 6 rispondenti e invita gli organi di gestione dei CdS ad un’attenta analisi, in particolare in fase diriesame, dei piani di studio, per attenuare il fenomeno degli insegnamenti poco frequentati, non solo perchéappartenenti a CdS con pochi iscritti ma anche perché concomitanti con altri insegnamenti.Il Nucleo raccomanda, infine, una maggiore tempestività nella restituzione e pubblicazione dei risultati dellavalutazione della didattica, anche semplificando il processo di organizzazione, rilevazione ed elaborazione delleinformazioni, che vede al momento operare contemporaneamente tre diversi uffici dell’Ateneo (Presidio dellaQualità di Ateneo; Servizio Manutenzione Procedure informatiche e Reporting per gli Studenti; Servizio statistico eIntegrazione dei Sistemi informativi).

Qualità della ricerca dipartimentale

Il Nucleo di valutazione raccomanda di avviare nel prossimo futuro un processo di serio ripensamento delladipartimentalizzazione, con l’obiettivo di riaggregare più razionalmente le competenze e di valorizzarle meglio incontesti culturalmente più omogenei. L’interdisciplinarità potrebbe essere più funzionalmente organizzata epotenziata con la costituzione di centri interdipartimentali non soggetti a responsabilità amministrative e neppure(se non per vocazione e scelta) a compiti di gestione della didattica.Per quanto riguarda le attività di terza missione, il Nucleo suggerisce una maggior focalizzazione sulle tematiche euna più precisa definizione di politiche dipartimentali che superino la mera iniziativa individuale o di piccologruppo.

Valutazione della Performance

Il Nucleo, sulla base dell’analisi svolta nella Sezione II, ritiene opportuno indicare le seguenti raccomandazioni, alfine di pervenire ad una più corretta e incisiva applicazione del ciclo della Performance:- conseguire una più coerente assegnazione, dal punto di vista temporale, degli obiettivi rispetto alla scadenzadella relativa rendicontazione;- accorciare i tempi entro i quali illustrare gli obiettivi ai vari soggetti operanti nell’ente al fine di permettere aquesti ultimi di approntare, quanto prima, le attività gestionali strumentali al loro raggiungimento;- prevedere, per finalità informative di tipo gestionale, momenti prestabiliti di verifica all’interno dell’arcotemporale della fase di controllo (1° maggio–31 ottobre).Al fine di rendere maggiormente efficace la gestione complessiva del ciclo della Performance, il Nucleoraccomanda infine all’Ateneo di addivenire in tempi brevi all’individuazione di una specifica struttura tecnicapermanente per la misurazione della performance, così come suggerito dal legislatore.

Mobilità internazionale degli studenti (Allegato A)

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In merito ai servizi a incentivo della mobilità, il Nucleo di valutazione suggerisce un ulteriore interventochiarificatore nella formulazione del bando annuale e una maggiore trasparenza dei risultati della selezione dellostesso, con la messa a disposizione del punteggio per ciascun criterio.Per quanto riguarda, invece, il riconoscimento dei crediti acquisiti all’estero, sarebbero auspicabili l’adozione di undocumento regolamentare dell’Ateneo, di maggiore incisività ed efficacia su tutti i Dipartimenti, e una maggioreomogeneità di procedure nei relativi Comitati della didattica. Il Nucleo suggerisce, a tal proposito, unmonitoraggio dei tempi necessari per le procedure di riconoscimento delle attività svolte all’estero dagli studenti.In prospettiva il Nucleo auspica che l’Università, se non ANVUR in prima istanza, definisca modalità per ilmonitoraggio sia dei risultati effettivamente acquisiti dagli studenti internazionali sia in riferimento al percorso distudio (abbandoni, tempi necessari per il conseguimento del titolo).Il Nucleo di valutazione invita, infine, l’Ateneo a intervenire affinché il supporto finanziario per gli studentiinternazionali non gravi sul “Fondo di Solidarietà” per gli studenti. Si rileva infatti che, principalmente a causadella disinformazione o delle scadenze previste per gli studenti internazionali, molti di questi non riescono adavere accesso ai servizi di DSU e, per poter comunque beneficiare di un aiuto economico, presentano domandaper l’accesso al Fondo di Solidarietà. A sua volta, però, il Fondo di Solidarietà non è pensato per supportarel’internazionalizzazione, ma per aiutare studenti in temporanea difficoltà economica. Si sottolinea infatti chel’accesso a tale Fondo è possibile per un solo anno accademico e pertanto, laddove gli studenti internazionali viaccedano, il problema si pone nuovamente l’anno successivo.