vita dopo un disastro · 22 peace corps - vecchi amici. nuovi partner 30 rotary cina - grandi passi...
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NUMERO 9
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Rivista ufficiale in lingua italianaOfficial magazine in italian language
NOVEMBRE 2014
VITA
DOPO UN DISASTRO
PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO
XXXXXXX
3 xxxxxxxxxxxx 3 editoriale
EDITORIALE
PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO
Andrea Pernice
L’affermazione del Presidente Huang Il Rotary è la più gran-
de famiglia del mondo rappresenta, con estrema semplicità
sintattica e concettuale, identità e missione della nostra
associazione. La prova è nei fatti. E la storia recente lo
conferma da vicino, proprio per i fatti, accidentali e impre-
vedibili, o voluti e studiati, che hanno interessato i rotariani
del nostro territorio italiano. Due esempi, per i tanti che
certamente neppure conosciamo: l’edificante esperienza di
Mediterraneo Unito, nata dalle riflessioni sulla sofferenza
generata da uno degli effetti più dolorosi dello sbilancia-
mento sociale mondiale, le migrazioni della speranza; e la stravolgente emergenza della
distruzione, che nubifragi e inondazioni hanno imposto, da nord a sud, alla nostra im-
preparata popolazione. Nel primo e nel secondo caso il Rotary ha manifestato la propria
grandezza nei valori della famiglia. Una grandezza che è fatta di numeri, perché siamo
tanti e dappertutto, e una grandezza fatta di statura, perché siamo capaci e disponibili
nell’esprimere intelligenze e stimoli, e nel gestire interventi concreti. I valori della fa-
miglia, laddove il nostro agire muove dal senso di responsabilità, di partecipazione e di
compassione, di costante, integrata presenza, si manifestano come identità rotariana
propriamente: sono quelli che nel raccontarci dovremmo cercare di affiancare agli altret-
tanto alti riferimenti alla professionalità, per essere percepiti vicini, sicuri e, ciascuno
nel proprio campo, competenti.
La storia della nostra grande famiglia è provata nei fatti delle prossime pagine.
RotarySoci: 1.220.115 - Club: 34.558
RotaractSoci: 158.401 - Club: 6.887
InteractSoci: 385.066 - Club: 16.742
Rotary Community CorpsSoci: 182.137 - Corpi: 7.919
4 ROTARY novembre 2014
CONTENUTI
SPECIALEMEDITERRANEOUNITO INTERVENTI, RIFLESSIONI
E TESTIMONIANZE DAL
ROTARY DAY ITALIANO48
John Kenny _______________________________Rotary Foundation - Il messaggio del Presidente 10
COPERTINA5 Lettera di novembre di Gary C. K. Huang
notizieinternazionali
8 Aspettando San Paolo
9 Fondazione Rotary - nuovo modello di finanziamento
11 Global Outlook - Parlare in pubblico
20 Il giro del mondo - attraverso il servizio
da pagina
22 PEACE CORPS - Vecchi amici. Nuovi partner
30 ROTARY CINA - Grandi passi avanti
34 VITA DOPO UN DISASTRO - di Paul Engleman
46 RECENSIONE - Vincere la Polio
48 SPECIALE MEDITERRANEO UNITO - Rotary Day nazionale
58 I FLUSSI MIGRATORI - studi e riflessioni - di Alberto Camuri
62 D. 2031 - Un catamarano per un nuovo futuro
63 D. 2041 - Progetto Pande, in Tanzania
63 D. 2042 - Lo spettacolo della scienza a Bergamo
65 D. 2071 - Il Rotary Firenze compie 90 anni - di Antonio Pagliai
66 D. 2110 - Suoni e Bellezza, per il mese della RF - di Sergio Malizia
66 D. 2120 - La medicina in Africa - di Stefano Marrone
68 GOOD NEWS AGENCY - agenzia delle buone notizie - a cura di Sergio Tripi
NOTIZIE ITALIA
5 il Presidente RI
Accendi la luce del Rotary! Da quattro mesi siamo impegnati
per mettere in pratica questo motto, e sono più entusiasta
che mai del lavoro che stiamo svolgendo nel Rotary. Sono
già stato in ben 22 Paesi, in decine di città, e ho incontrato
migliaia di rotariani. Ho osservato l’attuazione di progetti
incredibili e sono stato ispirato ogni volta da tutto ciò che i
rotariani realizzano in tutto il mondo. Abbiamo avuto l’onore
di partecipare a eventi Rotary di ogni tipo, da riunioni di club
a Istituti, da Giornate del Rotary a cene di beneficenza per
la Fondazione.
Anche se ogni evento è memorabile, sono particolarmente
onorato quando partecipo alle celebrazioni dei club. Parteci-
pare a una celebrazione dei Rotary club da Presidente del Ro-
tary è come essere invitato a un evento in famiglia e scoprire
di essere l’ospite d’onore. Davvero, il Rotary è la più grande
famiglia del mondo. Il Servire fa parte delle fondamenta del
Rotary: ogni progetto rappresenta un mattone per costruire
“l’edificio” del Rotary. E quindi se questo è il caso, l’amicizia
funge da collante, da malta, che cementa questi mattoni.
Noto questo ogni giorno, ma lo noto in particolare durante gli
anniversari dei club, durante i loro centenari.
Essere Presidente del Rotary durante il suo 110º anno, mi
consente di avere la fortuna di partecipare a diverse celebra-
zioni del genere. Naturalmente, quando si visitano club cen-
tenari, viene subito da chiedersi qual è il loro segreto - perché
ho notato che i club di lunga data sono anche i più produttivi.
Sono club di notevoli dimensioni, sono attivi e realizzano
ottime opere. Non solo, ma questi club si divertono anche.
Naturalmente, proprio questo è il loro segreto: nel Rotary, le
amicizie profonde e il servizio vanno mano nella mano. Quan-
do ci piace ciò che facciamo, vogliamo continuare a farlo; vo-
gliamo impegnarci ulteriormente e fare di meglio. Aspettiamo
impazienti le riunioni del Rotary, anche con tutti gli impegni,
facciamo spazio al Rotary, ne facciamo una priorità, per vede-
re i nostri amici e fare la nostra parte nel servizio.
Per questo il Rotary è ancora qui, dopo oltre 109 anni. In ci-
nese, noi diciamo: una vita senza amici è una vita senza sole.
Le nostre amicizie nel Rotary illuminano la nostra vita; e
grazie alle amicizie nel Rotary, oltre al servire, siamo in grado
di continuare a realizzare il nostro motto, Accendi la luce del
Rotary.
LETTERA DI NOVEMBRE
GARY C.K. HUANG
INDICE
6 ROTARY novembre 2014
INDICE
Adiri 2014/2015DG Carlo Noto La Diega D. 2080Presidente
Editorial Board 2014/2015DG Giancarlo Spezie D. 2100Presidente
DGE Mirella Guercia D. 2120Vice-Presidente
Andrea Pernice, Editor in Chief
Direttore ResponsabileAndrea [email protected]
Ufficio di RedazionePernice Editori SrlVia G. Verdi, 124121 - BergamoTel +39.035.241227 r.a.Fax +39.035.4220153www.perniceeditori.it
RedazioneClaudio [email protected]
Grafica e ImpaginazioneGiovanni [email protected]
StampaGrafiche Mazzucchelli SpaVia Ca’ Bertoncina 37/39/4124068 Seriate (BG)
Pubblicità[email protected]
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Rotary è distribuita gratuitamenteai soci rotariani. Reg. Trib. Milanonr. 89 dell’8 marzo 1986Abbonamento annuale Euro 20
Addetti stampa distrettuali*dati in aggiornamento
D. 2031 Candeloro [email protected]
Silvia [email protected]
D. 2032 Silvano [email protected]
D. 2041 Andrea [email protected]
D. 2042 Matteo [email protected]
D. 2050 Cesare De [email protected]
D. 2060 Giandomenico [email protected]
D. 2071 Giuseppe [email protected]
D. 2072 Davide [email protected]
D. 2080 Ignazio di [email protected]
D. 2090 Rossella [email protected]
D. 2100 Giuseppe [email protected]
D. 2110 Giorgio De Cristoforo [email protected]
D. 2120 Alfonso [email protected]
IN COPERTINAIl Ministro dei Lavori Pubblici di Haiti ha fatto marcare con la sigla “MTPTC7” tutti gli edifici inagibili.
PUBBLICITÀSono pagine pubblicitarie: pagine 2 e 72; sono pagine di comunicazione rotariana: pagine 7 e 8, parte di pag 10, pagine 19, 46 e 71.
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Testate ed Editor rotarianiRotary Africa Sarah van Heerden (Sudafrica) - Vida Rotaria (Argentina) Celia Cruz de Giay - Rotary Down Under (Samoa Americana, Australia, Isole Cook, Repubblica Democratica di Timor Est, Repubblica Democra-tica di Tonga, Figi, Polinesia Francese, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Isole Norfolk, Papua Nuova Guinea, Samoa, Isole Salomone e Vanuatu) Robert J. Aitken - Rotary Contact (Belgio e Lussemburgo) Paul Gelders - Brasil Rotário (Brasile) Vieira Lima Magalhães Gondim - Rotary in Bulgaria (Bulgaria, Macedonia e Serbia) Nasko Nachev - El Rotario de Chile (Cile) Francisco Socias The Rotarian Monthly (Hong Kong District 3450, Macau, Mongolia, Taiwan) Robert T. Yin - Colombia Rotaria (Colombia) Enrique Jor-dan-Sarria - Rotary Good News (Repubblica Ceca e Slovacchia) Svatopluk K. Jedlicka - Rotary Magazine (Armenia, Bahrain, Cipro, Egitto, Georgia, Giordania, Libano, Sudan e Emirati Arabi Uniti) Hussein Hashad - Le Ro-tarien (Algeria, Andorra, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Repub-
blica Centrale Africana, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Guinea Equatoriale, Francia, Guiana Francese, Gabon, Guadalupe, Guinea, Costa d’Avorio, Libano, Madagascar, Mali, Martinica, Mauritania, Mauritius, Mayotte, Monaco, Marocco, Nuova Caledonia, Niger, Réunion, Romania, Ruanda, Saint Pierre e Miquelon, Senegal, Tahiti, Togo, Tunisia e Vanuatu) Christophe Courjon - Rotary Magazine (Austria e Germania) Rene Nehring- Rotary (Gran Bretagna e Irlanda) John Pike - Rotary News/Rotary Samachar (Bangladesh, India, Nepal e Sri Lanka) T. K. Balakrish-nan - Rotary Israel (Israele) David Neumann - Rotary (Albania, Italia, Malta e San Marino) Andrea Pernice - The Rotary-No-Tomo (Giappone) Noriko Futagami - The Rotary Korea (Corea) Dae Jin Shin - Rotarismo en México (Messico) C. P. Jorge Villanueva - De Rotarian (Olanda) Marcel Harlaar - El Rotario Péruano (Perù) Juan Scander - Philippine Rotary (Filippine) Mar Un Ocampo III - Glos Rotary/Rotarianin (Bielorussia, Polonia, Ucraina) Dr. Maciej K. Mazur - Portugal Rotãrio (Angola, Capo Verde, Repubblica Democratica di Timor Est, Macau, Mozambico, Portogallo, Repubblica di Guinea-Bissau e Sào Tome e Prìncipe) Artur Lopes Cardoso - Rotary Nor-den (Danimarca, Isole Faroe, Finlandia, Groenlandia, Islanda, Norvegia e Svezia) Öystein Oystaa, Per O. Dantof, Håkan Nordqvist, Hinrik Bjarnson, Börje Alström - España Rotaria (Spagna) Elisa Loncán - Rotary Suisse Liechtenstein (Liechtenstein e Svizzera) Oliver P. Schaffner - Rotary Thai-land (Thailandia) Chamnan Chanruang - Rotary Dergisi (Turchia) Ahmet S. Tukel - Revista Rotaria (Bolivia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama, Para-guay, Uruguay e Venezuela) Maria de Souki
NETWORK DELLE TESTATE EUROPEEAdvisor e coordinamento pubblicità:Andrea Pernice, “Global Outlook” Panel member
ROTARYRotary è associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana
Novembre 2014 numero 9
EdizionePernice Editori SrlCoordinamento Editoriale A.D.I.R.I. Associazione dei Distretti Italiani del Rotary Internat ional , su comodato concesso dalla proprietà della testata ICR - Istituto Culturale Rotariano
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On-line
ottobre
settembre
lug/ago
INDICE
Le prime piante di caffè sono arrivate in Brasile agli inizi del XVIII secolo, ma la passione dei brasiliani per il
caffè è nata, in verità, nell’800, con la coltivazione di enormi piantagioni nella valle del fiume Paraíba, nello
stato di San Paolo.
Nel giro di un secolo, il caffè divenne la più grande esportazione del Paese, e il Brasile continua ad essere uno
dei più grandi produttori di caffè del mondo. Di mattina, o di sera, i rotariani che si recheranno a San Paolo per
il Congresso RI 2015, 6-9 giugno, potranno gustare una buona tazzina di caffè.
Ecco alcune curiosità:
» A colazione, i brasiliani di solito bevono il caffè nero o pingado (al latte). Dopo i pasti, un bel cafezinho - caffè ristretto. Cafezinho e pão de queijo (pane al formaggio) sono uno stuzzichino pomeridiano.
» Tutti i caffè o panifici del Brasile degni del loro nome servono un ottimo cafezinho, mentre le padarias (pasticcerie e caffè più costosi) servono anche pasticcini e dolci di ogni tipo, oppure misto quente, un panino al prosciutto e formaggio al grill.
» A Santos, a un’ora di distanza da San Paolo, c’è il Palácio da Bolsa Oficial de Café (Palazzo dello scam-bio ufficiale del caffè), la Borsa del caffè dove agli inizi veniva stabilito il prezzo del caffè. Adesso, il pa-lazzo ospita un museo del caffè (Museu do Café), che naturalmente include anche un bar e un negozio.
Registrati al Congresso RI 2015 di San Paolo sul sito www.riconvention.org/it.
8 ROTARY novembre 2014
aspettando
San Paolo del BrasileSÃOPAULOBRAZIL6-9 JUNE2015
ROTARY INTERNATIONAL CONVENTION
ATTENZIONE: LE DATE DEL CONGRESSO SONO CAMBIATE. SI SVOLGERÁ DAL 6 AL 9 GIUGNO 2015
INDICE
Qual è lo scopo del modello di finanziamento?
Il modello di finanziamento delinea un ordine di priorità per
garantire il finanziamento dei programmi, delle spese di ge-
stione e della riserva operativa. Gli amministratori della Fonda-
zione vogliono assicurare che la Fondazione disponga di risor-
se sufficienti per continuare ad operare. Il modello che entra
in vigore il 1° luglio 2015 consentirà alla Fondazione Rotary
di avere un livello di sostegno finanziario più prevedibile per i
programmi e le spese di gestione per garantirne il successo. Le
misure adottate mirano a salvaguardare la capacità della Fon-
dazione di adempiere la sua missione per molti anni a venire.
Perché è necessario questo modello?
Durante la crisi economica, la Fondazione non aveva realizza-
to utili da investimento sufficienti per finanziare le spese di
gestione. Durante questo periodo, la riserva operativa è stata
depletata, ed è stato necessario prelevare fondi in prestito
dal Fondo mondiale per pagare le spese di gestione. In alcuni
casi, i finanziamenti per i programmi erano limitati. Ci siamo
resi conto che la nostra Fondazione aveva bisogno di fonti
finanziarie più affidabili per sostenere le sue spese operative
annuali e alimentare i fondi della riserva operativa. Utiliz-
zando fonti diversificate, si ridurrà al minimo l'impatto sul
Fondo mondiale, garantendo la sostenibilità dei programmi
della Fondazione Rotary. Naturalmente, non esiste un piano
in grado di prevedere ogni contingenza.
Che cosa sono queste “fonti diversificate”?
Tradizionalmente, le spese di gestione della Fondazione e
i fondi di riserva operativa sono stati finanziati dagli utili
netti generati dagli investimenti del Fondo annuale investiti
nell’ambito di un ciclo triennale, oltre ad una piccola por-
zione degli utili spendibili dal Fondo di dotazione. Queste
fonti si basano sulle ottime prestazioni dei mercati finanziari.
In passato, quando la Fondazione registrava perdite nette o
rendimenti più bassi, doveva ricorrere ai fondi presi in pre-
stito dal Fondo mondiale per sostenere le spese operative,
e poi reintegrare i fondi. Il modello di finanziamento non
rappresenta un cambiamento significativo delle nostre prassi
correnti, ma porta semplicemente chiarezza e trasparenza.
Ma cambia qualcosa?
Sì, quello che cambia è la necessità di aggiungere un ammon-
tare uguale al 5% ai contributi in contante per le sovvenzioni
globali, che verrà utilizzato per far fronte ai costi connessi
con la gestione dei fondi in contanti. Con il sistema corrente,
i fondi in contanti inoltrati da club e distretti, e destinati al
finanziamento di una sovvenzione, implicano dei costi per
la loro gestione senza fornire nessun utile per sostenere tali
costi. Inoltre, in futuro, quando la Fondazione riceverà grosse
somme dalle aziende, negozierà una clausola che prevede
l’inclusione di un massimo del 10% della donazione per
coprire le spese di gestione. Questa è una prassi comune in
molti Paesi, e ogni contributo sarà trattato individualmente,
in modo appropriato. Nel corso del tempo, le entrate supple-
mentari generate da entrambi questi cambiamenti forniranno
maggiore flessibilità finanziaria e faranno si che la Fondazio-
ne faccia meno affidamento agli utili degli investimenti netti.
Per maggiori informazioni sul modello di finanziamento?
Gli Amministratori riconoscono la necessità di avere comuni-
cazioni aperte e trasparenti, per favorire il continuo sostegno
e la partecipazione attiva dei rotariani nei programmi della
Fondazione. Il primo punto del piano di comunicazione del
modello di finanziamento era l’annuncio sul sito Rotary.
org, con un link al documento di sintesi delle modifiche, "Il
modello di finanziamento della nostra Fondazione". Leggi il
numero di febbraio della rivista The Rotarian per maggiori
dettagli sul modello. Inoltre, stiamo aggiornando i Manuali di
formazione per dirigenti e commissioni distrettuali e di club,
oltre a sviluppare webinar e moduli di apprendimento online.
Inviare eventuali domande a [email protected].
9 notizie internazionali
NOTIZIE INTERNAZIONALI
FONDAZIONE ROTARYnuovo modello di finanziamentoIn vigore dal 1° luglio 2015. Grande impatto sulla stabilità finanziaria a lungo termine.
INDICE
NOTIZIE INTERNAZIONALI
PIANIFICHIAMO ASSIEME
MONITORIAMO PROGRESSI
RAGGIUNGIAMO OBIETTIVI
Un’unica interfaccia
Elimina l’uso di carta
Favorisce la continuità della leadership
Permette ai club di monitorare il loro progressi
Crea trasparenza
Mette in mostra le importanti opere svolte nel mondo
CENTRALROTARY CLUB
cominciamowww.rotary.org/clubcentral
Sono certo che tutti noi desideriamo nel profondo del no-
stro cuore la pace nel mondo. La nostra Fondazione Rotary
rimane ferma nel suo impegno a promuovere la pace grazie
allo sviluppo dei Centri della pace del Rotary in diverse parti
del mondo.
I Centri della pace del Rotary sono i programmi educativi di
maggiore spicco della Fondazione, e quest’anno io chiedo ai
rotariani di promuovere la comprensione internazionale, la
buona volontà e la pace, promuovendo e pubblicizzando il
programma, per avanzarne le opere. Il programma finanzia
fino a 100 borsisti della pace ogni anno, per studiare presso
una delle università selezionate dalla Fondazione. I borsisti
possono ottenere un Master nel campo della pace e risolu-
zione dei conflitti, o un campo correlato, presso la Duke Uni-
versity e la University of North Carolina di Chapel Hill, negli
Stati Uniti; l’University of Queensland in Australia; l’Uppsala
University in Svezia; l’University of Bradford in Inghilterra
e l’International Christian University in Giappone. Inoltre,
il nostro programma per il conseguimento del certificato di
sviluppo professionale in pace e risoluzione dei conflitti è
offerto presso la Chulalongkorn University della Thailandia.
L’idea dei Centri della pace del
Rotary è creare un gruppo di indi-
vidui appassionati di pace e riso-
luzione dei conflitti, e fornire loro
gli strumenti per avere successo
nei loro incarichi. Dall’inizio del
programma nel 2002, quasi 900
borsisti si sono impegnati in atti-
vità correlate alla pace e alla risoluzione dei conflitti in tutto
il mondo, lavorando con organizzazioni non governative,
agenzie governative, l’Organizzazione Mondiale della Sanità,
la Banca Mondiale e altri enti.
Per finanziare il programma, l’Iniziativa Grandi donazioni
per i Centri della pace ha fissato un obiettivo di 125 milioni
di dollari entro la fine di questo anno rotariano. Si tratta di
un obiettivo realizzabile, ma è necessario il continuo soste-
gno finanziario di tutti. Questo è un programma pertinente al
XXI secolo, che merita il supporto di tutti i rotariani.
In questi giorni di rabbia, dolore e incertezza nel nostro
mondo, è importante ricordare che la fratellanza tra gli esse-
ri umani supera la sovranità delle nazioni.
ROTARY FOUNDATION IL CHAIRMANI CENTRI DELLA PACE DEL ROTARY
John Kenny
INDICE
10 ROTARY novembre 2014
Copy r i gh t © 2014 Ro ta r y In t e rna t i ona l . D i r i t t i r i s e r va t i .
GUIDA ROTARIANA PARLARE IN PUBBLICO
GLOBALOUTLOOKGUIDA ROTARIANA
11 global outlook
a paura di parlare in pubblico è una delle ansie più diffuse che i rotariani, per il loro ruolo nella comunità, si trovano sp-esso ad affrontare. Come dominarla?
Questo numero di Global Outlook è dedicato a tutti gli aspetti del parlare in pubblico. Ci ha aiutati Chris Anderson, organizzatore del pro-gramma di divulgazione TED Talks, che ci darà consigli su come preparare un discorso effi-cace. Sempre in questo numero parleremo del-la difficoltà di parlare in una lingua diversa e faremo una carrellata sulle recenti tecnologie. Non riuscite a trovare relatori di spicco per le riunioni del vostro club? Anche per questo ab-biamo qualche suggerimento. Buona lettura!
L
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GLOBAL OUTLOOK
12 ROTARY novembre 2014
Durante un viaggio a Nairobi, in Kenya, insieme ad alcuni colleghi ho incontrato un ragazzo masai di 12 anni, Richard Turere, che ci ha raccontato una storia affascinante. La sua famiglia alleva bestiame al con-
fine di un grande parco nazionale; una delle sfide più grandi è proteggere la mandria dalle razzie notturne dei leoni. Richard aveva notato che le lampade installate lungo i confini del campo servivano poco; quando invece camminava nel campo con una torcia in mano i leoni stavano lontani. Appassionato di elettronica (sin da piccolo aveva imparato da solo a smontare e rimontare la radio dei suoi genitori), il ragazzino escogita un sistema di luci che si accendono e spengono in sequenza, alimentate da pannelli solari, una batteria per automobili e il ricambio di una vecchia moto. Si tratta di un’idea semplice ma ingegnosa che funziona: e i leoni scompaiono. Il disposi-tivo, noto nella zona come “luci dei leoni”, viene presto in-stallato in altri villaggi.La storia era avvincente e in linea con il nostro programma, ma Richard con la sua timidezza e il suo inglese zoppicante era il candidato meno adatto a parlare a un pubblico di 1400 persone: e non solo per la sua giovane età, ma anche perché non era riuscito a descriverci la sua invenzione se non con frasi disordinate e poco coerenti. Nonostante tutto, la vicenda di Richard era così interessante che abbiamo deciso di invitarlo. Nei mesi precedenti all’e-vento lo abbiamo aiutato a inquadrare la storia: cioè a trovare il punto giusto con cui iniziare il discorso per poi procedere a descrivere gli eventi in modo logico e conciso. Grazie alla sua invenzione, Richard frequentava una delle migliori scuole
OPINIONE DELL’ESPERTO
UNA PRESENTAZIONE
INDIMENTICABILEdi Chris Anderson
Dedicarsi alla diffusione delle idee attraverso discorsi brevi e incisivi.
keniote con l’aiuto di una borsa di studio; e lì si era esercitato a parlare davanti ai compagni. L’importante era che riuscisse a trovare quel senso di sicurezza necessario per far emergere la sua personalità. Quando Richard è salito sul palco del TED, a Long Beach, in California, nel 2013, si vedeva che era nervoso, ma forse proprio per questo il suo discorso è stato ancora più coinvolgente: il pubblico pendeva dalle sue labbra. Il ragazzo parlava con sicurezza e quando sorrideva la gente si distendeva. Al termine il suo discorso è stato accolto da un lungo e sentito applauso in piedi.Nei trent’anni che sono trascorsi dalla prima conferenza del TED a oggi, sul nostro palco si sono avvicendate personalità abituate a parlare in pubblico, come politici, musicisti e personaggi televisivi, ma anche professori, scienziati e scrit-tori meno noti, alcuni dei quali si sentono profondamente a disagio al pensiero di fare una presentazione. Nel corso degli anni abbiamo cercato di sviluppare un programma per aiutare i relatori meno esperti a preparare e a tenere discorsi piacevoli e avvincenti. L’esperienza mi ha insegnato che è possibile acquisire la capacità di parlare in pubblico e che bastano poche ore per trasformare delle frasi confuse in un discorso memorabile.
INQUADRATE LA VOSTRA STORIANon è possibile fare un buon discorso se non si ha qualcosa di significativo di cui parlare. Il primo passo sta dunque nel concettualizzare e inquadrare ciò che si vuole dire. Parlare in modo avvincente è un po’ come invitare il pubblico a seguirci in un viaggio; la decisione più importante dunque è stabilire
GUIDA ROTARIANA
13 global outlook
GLOBAL OUTLOOK
il punto di partenza e il punto d’arrivo. Per capire da dove co-minciare, considerate il livello di conoscenza del pubblico e il suo interesse per l’argomento trattato: se lo sopravvalutate o se usate un linguaggio troppo tecnico rischiate di perderne l’attenzione. I migliori conferenzieri sono quelli che riescono a introdurre brevemente l’argomento, a spiegare perché stia loro così a cuore e a convincere il pubblico a fare altrettanto.Il difetto più comune che si nota nelle prime stesure di una presentazione è il tentativo di affrontare un tema troppo ampio. Andate in profondità, presentate dettagli, ma non cercate di descrivere l’intero settore della vostra ricerca, ma spiegate l’unicità del vostro contributo.
PIANIFICATE L’ESPOSIZIONEIl mio consiglio? Non leggete. Non appena il pubblico si ac-corge che state leggendo, viene a mancare quella sensazione d’intimità e spontaneità e il tutto prenderà una piega molto più formale. La maggior parte dei nostri TED Talks più famosi è stata memorizzata parola per parola. Ciò comporta ovviamente un enorme investimento di tempo che non tutte le presentazioni si meritano. Se decidete di adottare quest’approccio tenete presente che la memorizzazione comporta sempre un lungo periodo di apprendimento. Ad esempio, è normale passare attraverso quella fase che io definisco la “valle della goffag-gine”, con frasi che sembrano recitate, silenzi imbarazzanti, occhi rivolti al cielo mentre si cerca di ricordare che cosa viene dopo.Fortunatamente anche questo si supera, provando e ripro-vando sino a quando il discorso non fluisce con naturalezza. A quel punto potrete concentrarvi sul tono da usare per dare forza e autenticità alla relazione. Se invece vi manca il tempo per superare quel momento di goffaggine, vi conviene rinunciare a memorizzare il testo. In questo caso potete preparare una scaletta con i punti princi-pali del discorso e trascriverli su vari cartoncini. L’importante è ricordarsi come elaborare ogni argomento e concentrarsi sulla transizione da un punto a quello successivo.
SVILUPPATE UNA PRESENZA SCENICAQuando si tratta d’imparare a muoversi su di un palco, un aiuto esterno può far molto. L’errore più comune, soprattutto durante le prime prove, è agitarsi troppo: ad esempio, si oscilla da un lato all’altro o si sposta il peso da una gamba
all’altra. Invece basta tenere ferma la parte inferiore del cor-po per notare un miglioramento straordinario. Alcuni relatori percorrono il palco in lungo e in largo mentre parlano; questo accorgimento funziona molto bene se lo si fa con naturalezza, ma nella maggioranza dei casi è meglio stare fermi nello stes-so punto e usare invece le mani per dare enfasi al discorso. Trovate cinque o sei persone dallo sguardo amichevole in diverse parti della platea e guardatele negli occhi mentre par-late. Immaginate che siano cari amici con cui non vi vedete da un anno a cui volete dare un aggiornamento sul vostro lavoro. Questo contatto visivo vi aiuterà a portare avanti con successo il discorso. Anche il nervosismo non è negativo: il pubblico si aspetta che voi siate nervosi. É una reazione naturale che può anche aiutarvi, dandovi energia e una maggiore capacità di concen-trazione. Ricordatevi di respirare e non avrete problemi.
SCEGLIETE LA MULTIMEDIALITÁCon tutte le tecnologie a nostra disposizione ci si sente quasi obbligati a ricorrere come minimo all’uso di slide. Oggi tutti dovrebbero sapere come usare PowerPoint: le slide devono essere semplici, non vanno utilizzate come appunti (a questo scopo è meglio usare dei cartoncini) e il relatore non deve ripetere le stesse parole riportate sulle diapositive. Questi suggerimenti dovrebbero ormai essere universali, ma provate ad andare ad un incontro in un’azienda e vi accorgerete di quante persone ancora non li seguano. I migliori conferenzieri del TED di solito non usano le diaposi-tive e, in linea di massima, molte presentazioni non ne hanno bisogno. Se avete fotografie, illustrazioni o video che po-trebbero aiutarvi a vivacizzare il discorso, usateli; altrimenti fatene a meno. E se decidete di usare le diapositive, provate a cercare delle soluzioni alternative a PowerPoint.
PER CONCLUDEREIn definitiva le presentazioni hanno successo o falliscono per la qualità delle idee, della narrazione e dell’entusiasmo del relatore: è una questione di sostanza, non di stile espositivo o di multimedialità spettacolare. Se è relativamente facile aiutare un relatore a eliminare i difetti dal suo discorso, è praticamente impossibile aiutarlo con la storia che sta alla base di tutto, perché questa spetta unicamente a chi presen-ta. Se avete qualcosa da dire, potrete sviluppare un grande discorso.
GLOBAL OUTLOOK
14 ROTARY novembre 2014
Imparate a presentare il vostro club. Sot-
tolineate il fatto che parlare a una riunio-
ne è un grande onore. “Se non potete pro-
mettere un pubblico enorme, accennate al
fatto che ci saranno le 20 persone più importanti della
città”, spiega Caruso. Scegliete con cura le parole: inve-
ce di chiedere al relatore di “parlare durante la riunione
ordinaria del club” invitatelo come “relatore ospite” du-
rante un’occasione “conviviale”. Rivolgetevi con serietà
ai relatori e loro faranno altrettanto con il vostro club.
Generate interesse per l’evento sui social
media prima, durante e dopo la riunione.
Chiedete al relatore una foto e un bre-
ve video da postare sui social media per
pubblicizzare l’evento. Chiedete anche l’autorizzazione
a scattare foto e twittare durante la riunione, proprio
perché i social media gravitano intorno a ciò che succede
in tempo reale. Secondo Caruso “un relatore non direbbe
mai di no”. Se filmate la presentazione potrete postarla
dopo l’evento.
Invitate relatori interessanti per i soci
attuali e per i soci che vorreste attrarre
in futuro. Se invitate relatori che sono
noti nella città in cui vivete, finiranno
per chiedervi di portare con sé alla riunione i loro amici,
colleghi o clienti. Invitate anche loro ed è possibile che
vi troverete davanti a potenziali soci. Rivolgete l’invito
anche ad altre persone che potrebbero essere interessate
alla presentazione.
Cominciate modestamente ma con gran-
di ambizioni. Trovare e promuovere 52
relatori di fama è un’impresa non facile.
Ma 12? Caruso suggerisce di riservare la
prima riunione di ogni mese a un relatore di spicco e di
fare leva sulla personalità dell’ospite per raddoppiare il
numero dei presenti. Un pubblico più ampio attira coper-
tura mediatica e altri relatori famosi. Non dimenticate di
raccogliere i biglietti da visita tra il pubblico, per inviare
agli ospiti informazioni sui futuri eventi del club.
Immaginate di essere aspiranti rotariani. Alla riunione del club vi trovate davanti un relatore insipido e noioso, al punto che non vedete l’ora che finisca. Siete ancora interessati al Rotary? “I relatori hanno molto più peso di altri”, spiega Michael Caruso, presidente della commissione Immagine Pubblica e Governatore Eletto del Distretto 6380 (USA). Come consulente nel settore della comunicazione, Caruso tiene corsi per dirigenti e addetti alle vendite; nell’ambito del Rotary ha parlato in più di 400 club e distretti nel mondo. L’abbiamo incontrato al Congresso internazionale di Sydney e gli abbiamo chiesto di spiegarci come riuscire a ingaggiare quei relatori di spicco di cui avremmo tanto bisogno per le nostre riunioni settimanali.
TROVARE RELATORI DI SPICCO PER
LE RIUNIONI DI CLUB
(IN QUATTRO PUNTI)
1
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4
GUIDA ROTARIANA
15 global outlook
GLOBAL OUTLOOK
SUPERA LE
BARRIERE LINGUISTICHEParlare in pubblico è già abbastanza complesso anche nella propria lingua. Ma con il giusto approccio non è impossibile tenere un di-scorso in una lingua straniera. Abbiamo chiesto il parere di alcuni dirigenti rotariani che parlano correntemente più di una lingua.
NON ANALIZZATE TROPPO LA SITUAZIONE. “Parlate senza farvi
troppi problemi”, suggerisce il Presidente del RI 2005/06 Carl-Wilhelm
Stenhammar, la cui lingua madre è lo svedese. “Andate avanti anche se
vi sfugge qualche errore di grammatica”. Il pubblico è lì per sentire quello
che avete da dire, non per giudicare la vostra competenza linguistica.
TROVATE IL METODO CHE FA PER VOI. Nel preparare il discorso tene-
te conto del vostro livello di conoscenza della lingua straniera. Se volete
scrivete l’intero discorso, o magari fatevi bastare una semplice scaletta. Lo
spiega Bhichai Rattakul, che parla fluentemente il tailandese, l’inglese e il
cinese. Il past Presidente del RI (2002/03) di solito scrive l’intero discorso
per le occasioni più formali, mentre per le altre si serve solo di appunti.
ESERCITATEVI SINO A RAGGIUNGERE LA PERFEZIONE. “Anche
se avete scritto il testo, provate e riprovate fino a quando lo conoscete
praticamente a memoria”, suggerisce Stenhammar. Breitstein consiglia di
esercitarsi con un registratore, riascoltandosi di volta in volta, soprattutto
se si cerca di migliorare la pronuncia.
NIENTE BATTUTE. Non sempre l’umorismo è traducibile: usatelo con
molta cautela. “Alcune persone amano le battute, ma io sono serio quando
parlo”, dice Rattakul che preferisce instaurare un legame con il pubblico
raccontando vicende memorabili: “Soprattutto per il Rotary, cerco di rac-
contare una storia capace di suscitare emozioni”.
CANADANon dimenticatevi che il Canada è bilin-gue: se andate nel Quebec, portate con voi copie della documentazione sia in francese che in inglese.
ARGENTINAI rapporti nel mondo degli affari posso-no essere molto amichevoli: una stretta di mano può essere accompagnata da baci, abbracci e pacche amichevoli sul-le spalle. Seguite l’esempio del vostro interlocutore argentino.
16 ROTARY novembre 2014
INDONESIAQuando vi viene dato un biglietto da visita, leggetelo con attenzione; il met-terlo subito in tasca senza guardarlo è visto come una grande mancanza di rispetto verso l’interlocutore.
INDIANon puntate il piede verso un’altra per-sona. Chiedete scusa se con la scarpa o con il piede sfiorate qualcuno.
GERMANIAGli incontri d’affari sono considerati oc-casioni serie; riservate il senso dell’u-morismo a occasioni più conviviali.
KENYANon cominciate subito a parlare d’affa-ri ma solo dopo una breve conversazio-ne su questioni informali.
GUIDA ROTARIANA
17 global outlook
PRONTI A COSTRUIRE UNA PRESENTAZIONE?Abbiamo testato per voi tre recenti piattaforme digitali, disponibili globalmente.
PREZI WWW.PREZI.COMQuesta “lavagna virtuale” permette di disporre gli
elementi della presentazione in un’unica schermata
e di spostarsi dall’uno all’altro - avvicinandosi o
allontanandosi - man mano che si procede nel discorso.
La piattaforma, basata sul sistema del cloud, consente a
più utenti di accedervi simultaneamente.
HAIKU DECK WWW.HAIKUDECK.COMHaiku Deck è
particolarmente
efficace per creare
una presentazione con
grande impatto visivo.
Per le schermate si
possono utilizzare le
immagini gratuite messe
a disposizione dal gruppo
Creative Commons,
importare le proprie foto o ricorrere, con una spesa
ragionevole, alle immagini a pagamento di Getty Images.
Grazie alle opzioni semplificate e alla formattazione
integrata è praticamente impossibile sbagliare.
È disponibile nelle versioni per iOS o basata su web.
Disponibile anche in italiano.
FLOWBOARD WWW.FLOWBOARD.COMQuesta applicazione per iPad e Mac consente di creare
delle presentazioni con gallerie fotografiche, video e
collegamenti. A ogni presentazione viene assegnato un
URL che permette l’accesso online e la condivisione
sui social media. I contenuti possono essere importati
praticamente da qualsiasi fonte, tra cui Dropbox,
Instagram, Facebook e YouTube.
Disponibile anche in italiano.
COME CONSEGNARE UN PREMIO• Raccontate un episodio o una storia che contribuisca a
illustrare il significato del premio.• Pronunciate correttamente il nome di chi lo riceve.• Introducete il vincitore del premio con dati biografici.• Tenete in mano il premio in modo rispettoso e consegnate-
lo come se fosse un tesoro.• Trovate una posizione che permetta al pubblico di vedere
voi, il premio e la persona che lo riceve.
COME ACCETTARE UN PREMIO• Cominciate salutando il pubblico; questa breve introduzio-
ne vi permetterà di prendere tempo e calmare i nervi.• Evitate le interiezioni (ehm, uhm).• Ringraziate, non fate troppi nomi e in ogni caso pronuncia-
teli correttamente.• Ricordatevi che il pubblico fa il tifo per voi.
NUOVO INCARICO?I Governatori eletti parteciperanno
a una sessione su come parlare
in pubblico all’Assemblea
Internazionale, i Presidenti eletti
di club potranno seguire un corso
di formazione all’assemblea
distrettuale. Per ulteriori
informazioni consultate la Guida
alla conduzione di un’assemblea
distrettuale disponibile sul sito
www.rotary.org/it.
GLOBAL OUTLOOK
18 ROTARY novembre 2014
INDICE
GLOBAL OUTLOOK
endpolionow.org/it
Pupi Avati
basta così poco
BASTA COSÍ POCO PERERADICARE LA POLIO
Adesso abbiamo la possibilità di cambiare il mondo.Perché nessun altro bambino sia colpito dalla polio
Agisci. Spargi la voce. Dona. Fai parte della storia.
20 ROTARY novembre 2014
STATI UNITINella riserva indiana Oglala Lakota nel Sud Dakota, il reddito procapite è tra i più bassi degli Stati Uniti. Dal 2012, i Rotary club di Brattleboro e Brattleboro Sunrise (Vermont), hanno contribuito a sostenere la stazione radio no-profit di Lakota, una fonte di notizie di vitale importanza nella riserva di 2,8 milioni di ettari. Nell’annuale International Film and Food Festival i Club hanno raccolto 7.500 dollari per comprare at-trezzature a studenti e residenti, com-puter portatili e macchine da cucire.
GUATEMALAL’organizzazione no-profit World Pos-
sible fornisce tecnologia digitale nei Paesi in via di sviluppo, dove le scuo-le che hanno i computer spesso non hanno una connessione a Internet. Il software del gruppo fornisce l’accesso in modalità offline alle fonti educative, quali ad esempio Wikipedia e le lezioni virtuali della Khan Academy. Il Rotary Club di Woodside/Portola Valley (USA), ha contribuito a finanziare lo sviluppo di una versione in lingua spagnola del software, e l’installazione e l’insegna-mento di questa versione in più di 30 scuole e biblioteche del Guatemala.
BRASILEIl Rotary Fondation District Grant ha aiutato a finanziare un progetto di alfa-betizzazione del Distretto 4420 (zona
di San Paolo), dove il tasso di alfabe-tizzazione è sceso dal 55 per cento nel 2007 al 50 per cento nel 2011. Dodici Club del distretto hanno allestito 13 sale di lettura in ospedali, in centri co-munitari e in altri spazi pubblici. Ognu-na di questa è attrezzata con un tutor e un monitor, e offre libri e giocattoli per bambini dai 5 ai 12 anni.
PAESI BASSISopravvissuti alla polio, medici e anche membri della famiglia reale hanno pre-senziato alla seconda European Polio Conference svoltasi ad Amsterdam nel mese di giugno, tra gli sponsor diversi distretti Rotary, che hanno anche ospi-tato lo stand della End Polio Now. Sua Altezza Principessa Beatrice, prece-
AUSTRALIALa Violence Free Families è un’organizzazione no-profit creata con l’aiuto del Rotary Club Brighton, che lavora per prevenire la violenza domestica dal 2009, e nel corso degli anni dozzine di club in tutto il Paese ne hanno sostenuto gli sforzi. Il Rotary Club di Balwyn ha donato circa 30.000 dollari per finanziare il loro ultimo progetto: un programma di supporto comportamentale on-line per gli uomini inclini alla violen-za, che fornisce un’alternativa alla terapia di gruppo tradizionale.
SERVIZIO NEL MONDO
GIRO DEL MONDOattraverso il servizio rotariano
Clicca sulle bandiere per curiosaretra i contenuti web dei RC del mondo!
21 servizio nel mondo
dente regina dei Paesi Bassi e fondatri-ce di una società no-profit che ha come obiettivo la ricerca per le malattie mu-scolari, ha partecipato a una sessione sugli effetti della polio e ha incontrato i rotariani locali.
COSTA D’AVORIOUno dei modi più semplici per preve-nire gli annegamenti è quello di in-dossare un giubbotto di salvataggio, così i membri italiani dell’Internatio-nal Yachting Fellowships of Rotarians hanno raccolto più di 2.800 giubbotti di salvataggio non utilizzati nelle loro barche, nei loro yacht club, e dalla Ma-rina Militare italiana. La maggior parte di questi sono stati inviati ai pescatori e ai bambini della Costa d’Avorio, dove
il Rotary Club Abidjan ha aiutato a di-stribuirli. Il resto è stato spedito nelle Filippine e nei Paesi della regione dei Grandi Laghi africani, tra cui l’Uganda, il Kenya e Ruanda.
COREA DEL SUDGli appassionati di giardinaggio hanno da tempo capito gli effetti terapeutici dei progetti di orticoltura, che possono migliorare le competenze tecniche e fornire uno sbocco creativo. I Rotary club Andong-Central (Corea del Sud), e Tsaotun Central (Taiwan), collabo-rano al progetto del Rotary Founda-tion Global Grant per portare i benefici dell’orticultura a 460 bambini affetti da autismo o altre disabilità. Hanno costruito una serra e hanno lavorato
con Andong-si Agricultural Technology Service Center per sviluppare dei pro-grammi educativi.
SUD AFRICAGli avvoltoi stanno circondando la fatto-ria di Nyoka Ridge, ma questo è proprio quello che i rotariani locali volevano. Per tre anni il Rotary Club Brits-Hartbe-espoort ha collaborato con Wildlife and Environment Society of South Africa e BirdLife Harties, un club di appassio-nati di bird-watching, per la creazione di un rifugio per uccelli e centro di ricerca presso l’azienda agricola, che si trova vicino a Pretoria. Il rifugio proteg-ge e nutre i grifoni del capo, che sono nativi della zona e classificati come a rischio di estinzione.
SERVIZIO NEL MONDO
INDICE
PEACE CORPS
22 ROTARY novembre 2014
VECCHI AMICI, NUOVI PARTNERcollaborazione e partnershipsCome possono lavorare insieme il Rotary e il Peace Corps per rendere il mondo un posto migliore?
Volontari di vari Rotary club e del Peace Corps hanno lavorato
insieme per decenni su progetti per promuovere l'alfabetizza-
zione, l'acqua potabile, i servizi igienico-sanitari e la salute.
Le nostre due organizzazioni sono presenti in più di 60 Paesi,
e molti volontari del Peace Corps, una volta tornati a casa, si
uniscono al Rotary Club per continuare il loro servizio.
Nel mese di maggio, abbiamo formalizzato la nostra unione,
firmando una lettera di collaborazione per analizzare come
condividere risorse e competenze e per aumentare l'effetto
dei nostri sforzi per lo sviluppo.
Secondo questo accordo, in un anno partiranno dei program-
mi pilota nelle Filippine, in Thailandia, e nel Togo, in modo
da fornire un modello su come le nostre organizzazioni possa-
no collaborare per creare risultati duraturi. "Questo fornisce
una base formale per portare il nostro lavoro a un livello suc-
cessivo", riferisce il Segretario Generale del RI John Hewko.
Carrie Hessler-Radelet, Direttrice del Peace Corps, durante la presentazione delle attività.
PEACE CORPSPEACE CORPS
23 Peace Corps
Conosce bene sia il Peace Corps che il Rotary. Quattro ge-
nerazioni della sua famiglia hanno servito il Peace Corps (lei
stessa si è offerta come volontaria nelle Samoa Occidentali
dal 1981 al 1983), e suo nonno, suo padre, e la zia sono
stati rotariani. Quando viaggia, visita spesso il Rotary Club
locale. A maggio Diana Schoberg ha intervistato il direttore
del Peace Corps, per saperne di più sui suoi successi e i suoi
obiettivi, e su come poter lavorare insieme.
Lei viene da una famiglia di rotariani e di volontari del
Peace Corps. Perché pensa che le persone delle due orga-
nizzazioni la pensino allo stesso modo?
Condividiamo molti degli stessi valori. Entrambi sono fonda-
mentalmente impegnati al servizio e alla costruzione della
pace. La cosa che amo del Rotary, che è leggermente diversa
dal Peace Corps, è che siete veramente un'organizzazione
internazionale - i cui membri provengono da oltre 200 Paesi.
5 domande alla Direttrice del Peace Corps, Carrie Hessler-Radelet
La Direttrice dei Peace Corp Carrie Hessler con il Presidente 2013-14 del RI Ron Burton.
PEACE CORPS
24 ROTARY novembre 2014
Questo ci è d’ispirazione. È un privilegio per i nostri volontari
lavorare insieme a persone che condividono gli stessi inte-
ressi. Molti dei nostri volontari anche dopo la loro partenza,
continuano ad avere impegni a lungo termine nelle proprie
comunità, e attraverso il Rotary continuano a progettare
interventi mirati, lavorando per continuare a sostenere le
necessità della comunità d’appartenenza.
Il Peace Corps ha svolto la sua opera per più di 50 anni.
Quanto successo ha avuto nel promuovere la pace?
Non ci sarà mai un tempo in cui non ci sarà bisogno di pro-
muovere la pace. Quello che so è che ci sono 12 presidenti
in Africa che si sono affidati a volontari del Peace Corps per
cominciare il loro cammino presidenziale. Ci sono migliaia e
migliaia di scuole dove i volontari hanno prestato servizio nel
corso degli ultimi 50 anni.
Negli ultimi 53 anni i nostri volontari hanno lavorato in 140
Paesi in tutto il mondo, e con il loro lavoro hanno fatto la
differenza, in un modo che è difficile da quantificare. Quasi
ogni volta che viaggio nel mondo, mi capita di incontrare gli
ambasciatori del nostro Paese, e mi dicono che i nostri volon-
tari sono i nostri migliori ambasciatori. Stanno costruendo la
pace dal basso. Questo è ciò che fa anche il Rotary.
Come identifica la pace?
Attraverso il servizio e lo sviluppo. Abbiamo tre obiettivi che
guidano il nostro lavoro. Il primo è lo sviluppo: aiutare i popo-
li dei Paesi interessati a soddisfare il loro bisogno di istruire
uomini e donne. Il secondo obiettivo è di promuovere una mi-
gliore conoscenza degli americani presso le popolazioni con
cui si entra in contatto. Il terzo obiettivo è quello di contribui-
re a promuovere agli americani una migliore conoscenza degli
Carrie Hessler-Radelet, Direttrice del Peace Corps, e John Hewko, Segretario Generale del Rotary, alla firma della lettera di collaborazione, a maggio.
PEACE CORPSPEACE CORPS
25 Peace Corps
altri popoli. Stiamo cercando di utilizzare maggiori strumenti
di monitoraggio e di valutazione, specialmente per quel che
concerne il nostro primo obiettivo. Tutti i nostri progetti han-
no ora degli indicatori, che sono molto simili a quelli usati dal
Rotary. Abbiamo migliaia di storie, ma stiamo iniziando solo
ora a misurare il nostro impatto.
Il Peace Corps svolge il suo lavoro sul campo. Ma si sta
sforzando di riportare anche la pace negli Stati Uniti?
Assolutamente. Il più grande vantaggio del Peace Corps per
gli Stati Uniti è la formazione di americani che siano com-
petenti a livello globale, che abbiano una forte comprensione
di un'altra cultura, che parlino un'altra lingua, e che si siano
impegnati a costruire rapporti con il resto del mondo. I vo-
lontari del Peace Corps prestano il loro servizio per due o tre
anni. Ma potete fidarvi che li segnerà per il resto della vita.
Il mondo è cambiato molto da quando John F. Kennedy
ha fondato il Peace Corps. Abbiamo affrontato prima la
Guerra Fredda e poi i conflitti di oggi che sono diversi.
Come sono cambiati i Peace Corps?
Probabilmente la tecnologia ha prodotto il maggior cambia-
mento. Stiamo utilizzando la tecnologia per misurare l'effetto
del nostro lavoro. Abbiamo strumenti che permettono ai
volontari presenti in alcuni Paesi di utilizzare gli smartphone
per monitorare ogni giorno il proprio lavoro. Ma alla fine sono
i rapporti interpersonali, le conversazioni, la mentorship a far
la differenza, e questa parte è rimasta la simile. I volontari
del Peace Corps sono ancora integrati all'interno della loro
comunità. Parlano la stessa lingua, vivono come un membro
di quella comunità, mangiano lo stesso cibo, e lavorano sulle
priorità della comunità stessa. Il modello generale del Peace
Corps non è cambiato.
Lauren Erickson-Mamane, Direttrice dei Peace Corps in Togo, Carrie Hessler-Radelet, John Hewko e Ron Burton parlano a un reporter dopo la cerimonia.
INDICE
segue >>
PEACE CORPS
26 ROTARY novembre 2014
Palloni da calcio aprire il campo all’educazione alla malaria in Togo
David Gooze ha imparato presto il potere del calcio in Africa,
quando nel 2012 giunse a Kemeni, un villaggio togolese, co-
me volontario del Peace Corps. Ancor prima di aver imparato
la lingua locale, questo gioco gli ha permesso di interagire
con la sua nuova comunità.
"Mi ha aiutato a stringere un legame più stretto con la gente
del posto" ha detto. "Il calcio ha un effetto trainante qui, in
questi piccoli villaggi".
I volontari in Togo hanno a lungo utilizzato il calcio come
strumento informale per unire i giovani e promuovere l'e-
ducazione su vari argomenti, tra cui la parità tra i sessi e la
prevenzione dell'HIV/AIDS. Così, quando il padre di David,
Robert Gooze, un socio del Rotary Club di Madison South
(USA), ha fatto in modo che venissero donati più di 5000
palloni da calcio dal One World Futbol Project, non ci volle
molto per il Peace Corps per capire come usarli.
Nel mese di aprile, David Gooze e altri volontari hanno dato
il via al tour More Than Just a Game, viaggiando in ognuna
delle cinque grandi regioni del Togo per sponsorizzare il festi-
val del calcio della durata di due giorni. Hanno usato il gioco
per coinvolgere i leader degli studenti locali, mescolando lo
sport con sessioni di formazione interattive focalizzate alla
prevenzione e al trattamento della malaria. Ogni studente
che ha scelto di partecipare ha ricevuto un pallone da calcio,
e ogni scuola che ha sostenuto il progetto ne ha ricevuto una
parte. Inoltre, circa 70 volontari del Peace Corps sparsi in
tutto il Paese hanno ricevuto una ventina di palloni a testa
per facilitare le interazioni a livello di villaggio.
Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza la col-
laborazione tra il Peace Corps e i rotariani. La spedizione
è stata finanziata da One World Futbol; una sovvenzione di
6.600 dollari è stata finanziata dal Club Madison Sud e dal
Distretto 6250, che unito al contributo del Peace Corps, ha
coperto i vari costi accessori.
I rotariani togolesi hanno aiutato a fare entrare e a consegna-
re i palloni in tutto il Paese. Anche il Dipartimento di Stato
degli Stati Uniti, che ha stretto legami con il Peace Corps, ha
collaborto alla logistica del progetto.
Lauren Erickson-Mamane, direttore del Peace Corps in Togo,
afferma che ci sia un naturale collegamento tra il lavoro
svolto nei villaggi dai volontari del Peace Corps e la passione
dei membri dei Rotary club cittadini impegnati nel servire
le comunità di appartenenza. Inoltre, anche se le due orga-
nizzazioni stanno già lavorando insieme, il nuovo accordo
consentirà loro di farlo in maniera più strategica.
"I nostri progetti guidano la comunità e si lasciano guidare
dalla comunità. Così sono anche i progetti del Rotary, e que-
sto è ciò che rende tale matrimonio perfetto".
David Gooze, in Togo ha utilizzato il gioco del calcio per entrare in contatto con le comunità, attraverso un progetto congiunto Rotary-Peace Corps.
INDICE
PEACE CORPSPEACE CORPS
27 Peace Corps
Come molti dei progetti promossi dai loro volontari, la col-
laborazione tra i Rotary e il Peace Corps è partita dal basso.
Prima che ci fosse un accordo ufficiale, c’era una piccola
cerchia di rotariani dell’area di Denver che ha riconosciuto la
potenzialità nel lavorare insieme.
“Una delle cose migliori del Rotary è che una volta a setti-
mana ci si ritrova in una stanza piena di persone i cui cuori
battono per lo stesso motivo. Sono brave persone. E, certa-
mente, anche i cuori dei volontari del Peace Corps battono
allo stesso modo”, racconta Sue Fox, membro del Rotary
Club di Denver che ha prestato servizio nel Peace Corps in
Liberia dal 1968-1970.
Fox è la fondatrice e presidente della commissione Ro-
tary-Peace Corps Alliance per il Distretto 5450. Composto
da rotariani e da volontari del Peace Corps ritornati dalle loro
missioni, il primo gruppo di lavoro si è incontrato alla fine del
2009 per capire e sperimentare come le due organizzazioni
potessero collaborare, e in seguito ha sostenuto l’accordo
formale adottato a maggio. La Commissione ha utilizzato il
proprio lavoro distrettuale come modello per dimostrare come
i volontari del Peace Corps e rotariani possono integrarsi a vi-
cenda, dall’assistenza ai service al reclutamento di studenti e
nuovi membri. In un progetto, i volontari del Peace Corps che
Oggi Denver, domani il mondoecco come i rotariani del Colorado hanno iniziaro la partnership con il Peace Corps
Progetto Rotary-Peace Corps sui fornelli da cucina per la popolazione dell’Isola di Vanuatu, patrocinato a distanza dal RC di Denver Loto (USA).
PEACE CORPS
28 ROTARY novembre 2014
avevano servito in Nicaragua hanno spiagato ai rotariani il
background culturale della popolazione prima di una visita al
Paese. In un altro, i club stanno lavorando con il Peace Corps
per mostrare alle donne in Vanuatu come usare in sicurezza
le stufe per cucinare e come controllare il loro uso.
“Il nostro mantra è stato: ‘connettiti con il Rotary quando vai,
connettiti con il Rotary quando arrivi, e continua a connetterti
con il Rotary quando torni a casa”, racconta Fox.
Mentre i volontari del Peace Corps forniscono il loro servizio
all’estero, per esempio, i Rotary club possono aiutare a iden-
tificare i bisogni della comunità o cercare i finanziamenti per
i progetti. E quando i volontari ritornano negli Stati Uniti, i
rotariani possono contribuire a facilitare la transizione e alle-
viare l’impatto culturale.
“Quando torni a casa dal tuo service, sei alla ricerca di un
modo per rimanere in contatto con le persone che hanno la
tua stessa visione”, spiega Arianne Burger, un ex presidente
del Returned Paece Corps Volunteers del Colorado che ha
lavorato con i rotariani dell’area di Denver per gettare le basi
dei primi programmi pilota. Collaborare con i rotariani apre
anche la possibilità a borse di studio e a opportunità edu-
cative, come la Rotary Peace Fellowships e gli scambi, dice
Burger, che ha servito in Kazakistan dal 1999 al 2001.
E anche i volontari del Peace Corps hanno molto da offrire
ai Rotary club, afferma Steve Werner, un membro del Ro-
tary Club di Denver Southeast, in precedenza volontario del
Peace Corps in Corea del Sud dal 1976 al 1978. Dato che i
volontari comprendono i modelli culturali e parlano le lingue
locali, questo può facilitare la gestione dei progetti e dell’in-
terazione.
M. Kathleen Pratt
Charlie Hunt, socio del RC di Denver Lodo (USA) che è stato volontario del Peace Corps a Vanuatu nel 2006-2008 con la moglie, Nancy Cole.
INDICE
PEACE CORPSPEACE CORPS
29 Peace Corps
4 MODI PER LAVORARE CON I VOLONTARI DEL PEACE CORPS
Sebbene gli obiettivi formali dell’accordo siano solo per tre Paesi, i rotariani di tutto il mondo possono lavorare con i vo-
lontari del Peace Corps.
ECCO ALCUNE IDEE PER INIZIARE
1. Parlare con i volontari del Peace Corps che lavorano nella regione in cui si sta elaborando un progetto per capire
meglio le esigenze e le problematiche culturali.
2. Entrare in contatto con i volontari del Peace Corps prima del loro rientro, e utilizzare le sovvenzioni distrettuali per
aiutarli ad adempiere alle esigenze di sviluppo che incontrano. Oppure lavorare con i volontari del Peace Corps
che sono rientrati; spesso rimangono in contatto con le comunità che hanno servito.
3. Chiedere ai volontari del Peace Corps rientrati dalle loro missioni di venire a parlare alle conviviali del tuo Club.
Entrare in contatto con un Club Rotary o Rotaract locale può aiutarli a reintegrarsi nella comunità di origine.
4. Considerare i volontari del Peace Corps che sono rientrati dal loro servizio come candidati per i Rotary Peace
Fellowships e borse di studio.
INDICE
GRANDI PASSI IN AVANTIla seconda conferenza del Rotary cinese20 e 21 ottobre: un’emozionante rincorsa per recuperare il tempo perduto. Il Rotary in Cina cresce e si rinnova.
Un evento ricco di energia. Nella due giorni si sono susseguiti
interventi, discorsi di coinvolgenti e appassionati relatori,
workshop e tavoli di lavoro, dove il fattore comune era quello
di farsi coinvolgere, dare forza alle propria voglia di fare.
Nei ritmi serrati si è anche giocato ad un particolare speed
dating: ogni referente o portavoce di service e impegni socia-
li, una volta salito sul palco, ha avuto solo 5 minuti per illu-
strare il progetto, la sua nascita e la sua evoluzione, donando
così ancor più ritmo ed energia alla convention.
Una conferenza che ha saputo richiamare non solo i rotariani
cinesi, ma anche amici da tutti gli angoli del mondo, avendo
così al termine una rappresentanza di ben 20 distretti del
Rotary International. Una vicinanza di cui i club e i distretti
cinesi hanno bisogno, in questa loro fase iniziale, propulsiva
ed evolutiva. Una vicinanza che è intrinseca nell’amicizia ro-
tariana, che si dona soprattutto quando si percepisce un biso-
gno, e in questo caso quando si percepisce di dover sostenere
la crescita del Rotary International in un luogo fondamentale
e strategico per il futuro dell’associazione, e per il benessere
del mondo intero.
L’evento è stato così importante da ricevere le attenzioni, mai
così forti prima d’ora, del Global Times (importante settima-
nale cinese) che ha dedicato al Rotary la copertina. Questa
risonanza mediatica fa ben sperare per il radicamento del
Rotary nel mondo e nella cultura cinese.
ROTARY CINA
30 ROTARY novembre 2014
Il Presidente R. Shanghai, il Presidente RI e il Rapp.te Speciale per la Cina.
segue >>
ROTARY CINAROTARY CINA
31 Rotary Cina
Membri dell’Interact Club della Scuola Superiore di Shanghai Nayang Model. Fanno parte del primo Interact Club che comprende anche cittadini cinesi.
Dusan Nesic, di Belgrado, nuovo Presidente del Rotaract Club Shanghai Hult.
ROTARY CINA
32 ROTARY novembre 2014
La platea assimila i nuovi obiettivi riguardo all’impatto sociale e allo sviluppo globale. Le azioni positive del Rotary Cina avranno effetto su scala mondiale.
Liza Chantelle, Presidente del Rotaract di Shanghai, analizza quanto i giovani siano già leader oggi, con riferimento a Mark Zuckerberg - CEO di Facebook.
ROTARY CINAROTARY CINA
33 Rotary Cina
IMPATTO GLOBALE DEI PROGETTII dati d’impatto dell’azione rotariana in Cina sono importanti
anche per avere la giusta attenzione da parte delle autorità
locali, dimostrando così concretamente il buon lavoro svolto
nei service per la comunità.
La somma per i service in Cina ammonta a 176 milioni di
dollari, e in futuro sarà fondamentale censire anche tutti i
service internazionali che i singoli club o distretti svolgono
sul territorio cinese, in modo tale da avere un dato sempre
più reale.
I NUOVI CLUBDal punto di vista del Rotary International, la direzione è
ormai tracciata, per promuovere la fondazione di nuovi club
in Cina. Durante la conferenza sono stati riconosciuti un
nuovo Rotary Club (Chengdu), un nuovo Rotaract Club (Hult
Shangai) e due nuovi Interact club (entrambi all’Oxford Inter-
national College di Changzhou).
Inoltre si stanno incoraggiando i rotariani del Paese a intra-
prendere gruppi informali di Fellowship, per stimolare nuovi
service e la fondazione di nuovi club in tutta la Cina.
YOUTH SERVICEL’impegno verso i più giovani è portato avanti egregiamente:
ne è dimostrazione il fiorire di nuovi Interact club, che voglio-
no cogliere appieno il senso del servizio e mettersi in gioco in
prima persona. Ma la salute e l’entusiasmo dei club Interact
e Rotaract dipende dai Rotary Club padrini, che devono co-
stantemente impegnarsi nel sostenerli.
Un rappresentante Interact ascolta l’intervento del Presidente RI Huang.Potenziare i Club Rotaract e Interact è la nuova sfida per il Rotary Cina.
Consegna attestato al nuovo Rotary Club di Chengdu.
Frank Yih, Presidente del Rotary Shanghai.
INDICE
VITA DOPO UN DISASTROtesti di Paul Engleman | immagini di Alyce Henson e archivio Rotary
FOCUS
34 ROTARY novembre 2014
Potrebbe essere che il tempo stia passando, potrebbe essere
solo che lei sia alla ricerca di un ricordo felice, ma una delle
prime cose che Bonnie Sirower ricorda sugli sforzi intrapresi
dai rotariani dopo l’uragano Sandy è un momento di umori-
smo involontario.
La Sirower era Governatore del Distretto 7490 (New Jersey)
quando l’uragano Sandy devastò la costa orientale, e sapeva
che non appena le piogge torrenziali si sarebbero placate, i
residenti avrebbero iniziato a pompare le acque alluvionali
fuori dalle proprie case. Alla sua prima occasione, lavorando
nell’ombra, Bonnie ha postato sulla pagina Facebook del Ro-
tary District Governors un messaggio urgente: “Abbiamo un
disperato bisogno di magnacci!” Questo annuncio ha spinto
Kevin Hilgers, da Grande Prairie, a commentare: “Sapevo che
le cose andavano male - ma non fino a questo punto!”
Questo aneddoto è diventato materiale per la prima testimo-
nianza della Sirower all’inizio di quest’anno, alla cena di rac-
colta fondi del Rotary Club di Paterson. Ma ciò che riemerge
spesso nei suoi ricordi è qualcosa che ha sentito più di una
volta, da molti rotariani che avevano abbandonato tutto per
aiutare chi era in balia della tempesta: “Questo è il motivo
per cui mi sono iscritto a Rotary”. Fornire assistenza in caso
di calamità naturali non è ufficialmente parte della mission
dei Rotary, ma ogni volta che un eventi catastrofici avverran-
no nel mondo i rotariani saranno tra i primi a rispondere, e gli
ultimi ad andarsene.
FOCUS
35 focus
36 ROTARY novembre 2014
TERR
EMOT
O H
AITI IL 12 GENNAIO 2010, un terremoto di magnitudo 7.0
devastò Haiti, provocando almeno 230.000 morti, il feri-
mento di circa 300.000 persone, e lo sfollamento di oltre
1,5 milioni di persone.
La risposta da parte dei rotariani fu rapida quanto l’evento
naturale che la provocò e, qualcuno potrebbe dire, della
stessa intensità. Poche ore dopo il terremoto, Barry Rassin -
un Past RI Director residente alle Bahamas e Past Governor
del Distretto 7020, che comprende la zona dei Caraibi,
tra cui Haiti - accettò la richiesta dell’attuale governatore
distrettuale per coordinare i soccorsi nelle zone colpite
dalla catastrofe, ed era in contatto diretto con gli assistenti
del Governatore in tutto il Distretto. “Tutti gli assistenti del
governatore nelle nostre due zone erano dotati di telefoni
satellitari”, racconta Barry: “Questo ci ha permesso di co-
municare subito e scoprire ciò che era necessario”.
Quelle telefonate diedero il via a una campagna che fruttò
18 milioni di dollari di forniture. In pochi giorni, 169 cari-
chi aerei furono inviati dalle Bahamas e dalla Florida. Inol-
tre 69 container di generi di prima necessità (acqua, cibo
in scatola e abbigliamento) furono spediti. La costruzione
di una nuova scuola e di un orfanotrofio è in fase di com-
pletamento. Questi gli ultimi due impegni di ricostruzione
in un piano di assistenza post-emergenza che ha incluso
quasi 80 diversi progetti finanziati dai rotariani.
Una delle prime persone con cui Barry Rassin parlò al te-
lefono satellitare era Claude Surena, un medico rotariano
che non solo aveva guidato i soccorsi di tutti i Rotary club
di Haiti, ma, come presidente della Haitian Medical Asso-
ciation, era a capo delle operazioni di soccorso per l’intero
Paese. “Per noi Claude era il contatto chiave, ed era la per-
sona perfetta per quel lavoro” ricorda Barry “Lui e sua mo-
glie, Yolene, avevano 100 persone che praticamente vivano
in casa loro”. Surena minimizza il proprio ruolo: fa invece
notare “il sostegno da parte dei rotariani di tutto il mondo”
e la disponibilità dei comitati di emergenza dei club, dato
che ogni club del Distretto aveva messo a disposizione il
proprio centro di emergenza per uragani.
“Essere preparati per gli uragani è una cosa, ma il terre-
moto è stato sconvolgente”continua. É convinto dell’utilità
del piano di emergenza Distrettuale, per reperire le prime
risorse e per l’attivazione della raccolta fondi.
Nel 2007, su iniziativa di Past District Governor Dick Mc-
Combe, fu fondata una task force ad Haiti con l’obiettivo
di fare da tramite per i progetti di sovvenzione della Fonda-
zione Rotary nel Paese. Questo gruppo di lavoro ha inoltre
fondato ROTAH, una ONG Rotary ad Haiti che lavora con
l’agenzia doganale, per limitare i ritardi per l’entrata nel
Paese delle merci.
Quattro anni dopo il terremoto, Rassin si sta finalmente
prendendo una pausa per riprendere fiato, mentre osserva i
sacrifici e i contributi dei membri del Rotary, fondamentali
nel soccorso immediato e negli sforzi per la ricostruzione.
“Un dentista rotariano, Ted Lazarre, perse la casa e il sua
studio. Salì in macchina con moglie e figlio, e una volta che
furono al sicuro, tornò alla sua comunità e cominciò ad aiu-
tare i suoi vicini”. Poiché l’esercito americano aveva preso
il controllo dell’aeroporto di Port-au-Prince, attrezzandolo
per il decollo e l’atterraggio dei voli a lunga percorrenza,
Barry racconta che, per provvedere agli approvvigionamen-
ti, i rotariani utilizzarono una pista in erba, di proprietà di
Guy Theodore, un rotariano, nei pressi di Pignon.
FOCUS
VITA DOPO UN DISASTRO
37 focus
Ogni giorno, il rotariano Caleb Lucien andava a scaricare
l’aereo, caricava di beni e materiali la sua auto, e si spin-
geva ovunque vi fosse bisogno.
Caleb, che ha fondato Hosean Ministries International a
Pignon nel 1984, è stato coinvolto nella costruzione di
scuole e orfanotrofi, e si è anche concentrato sulle risorse
idriche e sui servizi igienico-sanitari, a causa dell’epidemia
di colera in corso, che aveva avuto inizio nell’ottobre 2010.
“La ricostruzione avverrà probabilmente nei prossimi 10
anni,” afferma. “Non si può fare tutto da un giorno all’al-
tro, soprattutto in un posto come Haiti, dove il governo
non è stabile, e dove il livello di corruzione è alto. Ci sono
luoghi che sono stati colpiti in modo spaventoso, in cui le
persone vivono ancora nelle tende. La capacità di comu-
nicare in tutto il nostro Distretto è stata fondamentale, e
continuerà a esserlo”.
Barry Rassin racconta aver comunicato grazie all’utilizzo
delle mail, tanto da ricevere più di 15.000 messaggi dall’i-
nizio dell’emergenza terremoto.
“Quando si tratta di riprendersi da un’emergenza” pro-
segue, la gente dovrebbe essere consapevole che non si
devono solo ricostruire le infrastrutture, bisogna anche
ricostruire l’economia”. Dopo il disastro del 1990, le per-
sone hanno spedito del riso ad Haiti, in modo incontrollato,
tanto da mettere in crisi i produttori di riso del Paese. “Per
il terremoto del 2010, abbiamo cercato di comprare tutto
ciò che era possibile direttamente ad Haiti: è importante
mantenere tutto a livello locale, oltre che lavorare con i
governi locali per assicurarsi che i parametri costruttivi non
solo vengano rispettati, ma anche migliorati”.
Robert Leger, un rotariano di Haiti che ha aiutato tramite la
ristrutturazione e la ricostruzione di scuole, elogia il lavoro
di Barry Rassin e degli altri tre titolari dei fondi che hanno
contribuito a finanziare la ricostruzione: il Past RI Vice
President Eric Adamson e i Past RI Director John Smarge
e Bob Stuart. Ricorda la richiesta di un Rotary club locale
per riparare una scuola: “Dopo aver analizzato la situazio-
ne, i quattro leader hanno chiesto di parlare con i genitori.
Gli comunicarono che la scuola sarebbe stata ricostruita.
Avreste dovuto vedere le facce dei genitori...».
Port au Prince, mercato all’aperto. Foto in alto: Costruzione di un rifugio temporaneo.
INDICE
segue >>
FOCUS
38 ROTARY novembre 2014
URA
GAN
O SA
NDY
QUANDO NEL MESE DI OTTOBRE 2012 l’uragano Sandy
colpì l’area metropolitana di New York, i rotariani si ritrova-
rono in un innaturale duplice ruolo: avere bisogno di aiuto,
oltre che fornirlo. Quando la tempesta colpì, circa un terzo
dei 27 membri del Rotary Club di Point Pleasant Beach,
lungo la costa del New Jersey, sono stati costretti a lasciare
le proprie case, tra cui Sheila Vinton, governatore eletto del
Distretto 7500.
Si stima che inizialmente i due terzi dei 1.200 rotariani
del Distretto furono colpiti dalla tempesta, e che 100 di
loro si stiano ancora riprendendo. Sheila è una di loro,
mentre attende il completamento dei lavori a casa sua, che
è dovuta essere ricostruita. Subito dopo la tempesta, i ro-
tariani locali furono direttamente coinvolti nelle operazioni
di soccorso. Le persone le cui case non furono danneggiate
aiutarono gli altri a sventrando e facendo a pezzi i muri, e
smistando personalmente gli effetti personali per vedere
cosa poteva essere salvato. I Rotary club al di fuori del New
Jersey hanno inviato camion carichi di cibo, acqua, vestiti
e materiali di consumo. I singoli club del Distretto ben
presto si attivarono con modi creativi per fornire assistenza.
Come parte della ripresa, “uno dei nostri club ha utilizzato
una sovvenzione distrettuale per creare una libreria”, rac-
conta la Vinton. “Un altro ideò un negozio dove i residenti
potevano andare a barattare i generi ricevuti in dono. Ab-
biamo ricevuto contributi finanziari dai rotariani di tutto il
mondo. Abbiamo usato questi finanziamenti per sostituire
gli elettrodomestici nelle case della gente, così come per
comprare cartongesso e materiale edile. Ci siamo attivati
per piccoli progetti, come ad esempio contribuendo a crea-
re un bagno accessibile ai disabili in un centro di soccorso
e ricostruire un centro comunitario a servizio dei lavoratori.
“Potrei stimare che tra service, denaro e beni, l’importo
che abbiamo fornito come Distretto 7500 ammonti a più di
3 milioni di dollari”. Si tratta di un importo “impressionan-
te”, fa notare, “ma si tratta di una goccia nel mare rispetto
ai miliardi di dollari di danni che si sono verificati”. Anche
se Sheila pensa che le sovvenzioni della Fondazione possa-
no aiutare con progetti di recupero, ha suggerito ai club e
ai distretti di essere creativi e di cercare altre fonti di soste-
gno, dato l’alto costo della riparazione e delle ricostruzioni.
Nel vicino distretto 7490, Bonnie Sirower coordinò le ope-
razioni di soccorso del Rotary mentre erano “accampati” a
casa del segretario distrettuale (non ha avuto a disposizione
una connessione Internet a casa per tre settimane). Quando
potè nuovamente usare il suo telefono cellulare, ricorda di
aver scoperto un nuovo tipo di alluvione: 253 nuovi mes-
saggi.
Bonnie, che per il suo lavoro durante il disastro si è guada-
gnata il soprannome di “Energizer Bonnie”, giura sulla virtù
delle tre C: Communicate, Collect, Collaborate.
Una settimana dopo la tempesta, si recò alla giornata Rotary
all’ONU, e condivise l’urgenza della situazione direttamente
con altri governatori e dirigenti del Rotary. Lavorando con
Peter Wells, coordinatore del Distretto in caso di catastrofi,
predispose per la CBS Radio a New York 10.000 dollari di
spazi pubblicitari, per chiedere donazioni. Due mesi dopo
la tempesta, i siti web Rotary di New York e New Jersey ave-
vano registrato più di 8.400 visite, donazioni per 730.000
dollari, e il Distretto ebbe più di 300 nuovi iscritti. “Non
avrei potuto farlo senza Peter”, sostiene Bonnie.
“La cosa più intelligente che abbiamo fatto è stata quella di
aderire al locale VOAD (Voluntary Organizations Active in Di-
39 focus
saster)” osserva. Quel gruppo era guidato da Janet Sharma,
del Rotary Club di Englewood, New Jersey, direttore esecu-
tivo del Volunteer Center di Bergen County, che permise di
organizzare le conference calls tra 50 organizzazioni.
Sharma dice che anche se il Rotary è un’organizzazione
strutturata per aiutare meglio nel superamento dell’emer-
genza a lungo termine, i rotariani hanno svolto un ruolo
fondamentale nei primi momenti dei soccorsi. Sono stati
“essenziali all’inizio, per far partire gli aiuti”.
Dopo la fase di emergenza, racconta Bonnie, lei e Wells
hanno concentrato l’attenzione nel quartiere, con finanzia-
menti per “cose che potessero portare beneficio al maggior
numero di persone”. I rotariani aiutarono a ricostruire un
centro per anziani, e ripristinato una caserma dei pompieri
e un parco giochi.
“È stato il periodo peggiore, ma è stato anche il migliore
di tutti i tempi, perché ha tirato fuori il meglio dalle perso-
ne”, dice. Ma lei osserva che le migliori intenzioni a volte
possono creare un involontario “disastro nel disastro”: una
valanga di beni donati inutilizzabili.
Un suo vicino di casa “del sud”, Sheila Vinton, ricorda la
telefonata ricevuta da un coordinatore da parte di una per-
sona che aveva appena inviato 15 materassi usati. La sua
risposta fu: “rimandali indietro”.
Barry Rassin ha riscontrato un problema simile ad Haiti:
“La gente non deve inviare le cose di cui vuole sbarazzarsi.
Come un rotariano di Haiti ha indicato: “Si prega di non
inviare i vestiti che non mettono più i vostri figli.” Sirower,
Vinton, e Rassin sono d’accordo su una semplice linea
guida: prima di inviare qualsiasi cosa, bisogna capire quali
siano i reali bisogni.
A tal fine, Rassin vorrebbe che il Rotary stabilisse “un ramo
organizzativo che trasmetta le informazioni, così coloro che
vogliano donare dopo un disastro possano sapere ciò di cui
c’è bisogno - per esser sicuri che le cose giuste vengano
inviate al posto giusto, al momento giusto”. Anche se è
consapevole che il soccorso non è l’obiettivo principale del
Rotary, Barry sottolinea che i distretti e i club aiutano sem-
pre dopo i disastri: “abbiamo bisogno di intervenire con più
strutture, e il Rotary può aiutare i club a farlo”.
Mobili e arredi per la casa, spediti ai residenti di Toms River. 10.000 dollari in lavatrici e asciugatrici, distribuite ad Atlantic City.
VITA DOPO UN DISASTRO
INDICE
segue >>
FOCUS
40 ROTARY novembre 2014
POCHE PERSONE sanno apprezzare tanto quello che i
rotariani possono portare ad una regione devastata da un
disastro quanto il Presidente eletto K.R. “Ravi” Ravindran.
Sono passati quasi 10 anni da quando il suo Paese, lo Sri
Lanka, venne devastato da quello che potrebbe essere stato
lo tsunami più distruttivo di tutti i tempi. L’onda devastan-
te, che colpì altre dieci nazioni, fu provocato da un sisma
di magnitudo 9.0 avvenuto proprio sotto l’Oceano Indiano,
la cui forza, secondo le stime dello U.S. Geological Survey,
è stata pari all’energia prodotta dall’esplosione di 23.000
bombe atomiche come quella sganciata su Hiroshima.
“Questo ha segnato uno dei giorni più bui della storia del
nostro Paese”, racconta Ravindran. Il disastro provocò
quasi 38.000 vittime in Sri Lanka e distrusse due terzi
delle coste della nazione. “I rotariani hanno risposto imme-
diatamente, inviando subito cibo, acqua, vestiti, coperte,
medicine e tende in tutti gli angoli del paese”. Dopo la
prima fase di soccorso, il Rotary dello Sri Lanka lanciò il
progetto School Reawaken, un’impresa audace per la quale
il Distretto 3220 raccolse più di 12 milioni di dollari (2
arrivati dalla Fondazione), per la ricostruzione di 25 scuole.
“Siamo decisi a trasformare la tragedia in opportunità”,
dice Ravindran. “Abbiamo completato l’intero progetto in
cinque anni, nonostante stessero infuriando diverse batta-
glie in alcune parti del Paese. Oggi più di 12.000 bambini
frequentano scuole in cui vi sono tutte le più moderne tec-
nologie necessarie alla loro istruzione: aule ventilate, labo-
ratori d’informatica all’avanguardia, biblioteche attrezzate
e impianti sportivi. Quando abbiamo intrapreso il progetto,
non avevamo neanche un dollaro - avevamo solo il nostro
sogno, e gli abbiamo dato vita”.
Un aspetto fondamentale dell’iniziativa, era la realizzazio-
ne di “un sito web dinamico che contenesse ogni piccolo
dettaglio del progetto - ogni centesimo che è stato ricevuto
e da chi, ogni centesimo che è stato speso e in quale og-
getto o scuola. I donatori sapevano esattamente dove finiva
il proprio denaro.”
“Dobbiamo contare sui club e sui distretti per formare i
comitati di progetto”, continua Ravindran. “La Fondazione
Rotary, con la sua base di appoggio in tutto il mondo, è
pronta a intervenire e aiutare, purché si dimostri la nostra
abilità nel rispondere alla situazione. Ma non abbiamo
nessun programma su misura per le ricostruzioni dopo
l’emergenza. Forse abbiamo bisogno di approfondire tutto
ciò più seriamente. La realtà è che quando un evento cata-
strofico avviene, ci accingiamo ad aiutare i nostri amici. È
così naturale farlo. Il Rotary International non può diretta-
mente, ma i distretti e i club sono sempre pronti ad aiutare.
Quando c’è una crisi, i rotariani sono i primi a iniziare la
campagna di aiuti, supportandola per lungo tempo”.
TSU
NAM
I SRI
LAN
KA
41 focus
Muratori dello Sri Lanka ricostruiscono una casa nei pressi delle rotaie, la zona è stata pesantemente colpita dallo tsunami del 2004.
VITA DOPO UN DISASTROFOCUS
Anche se la struttura finanziaria, che ha sostenuto i
soccorsi e il recupero dopo il disastro dello tsunami del
2004 nell’Oceano Indiano e il terremoto di Haiti del
2010, è cambiata, la Fondazione Rotary ha ancora un
ruolo da svolgere per la ricostruzione a lungo termine.
John Osterlund, direttore generale della Fondazio-
ne, ritiene che, dopo molte discussioni, “il Rotary
ha finalmente raggiunto la consapevolezza che non
siamo e non dovremmo mai essere un’organizzazione
di prima risposta. Ma dato che i nostri programmi di
sovvenzione sono a disposizione di tutti, questa è una
bella occasione per la Fondazione Rotary di svolgere
un ruolo a lungo termine nel ripristino post evento”. E
fa notare che alcuni club e distretti hanno gettato le
fondamenta per essere in grado di finanziare i progetti
per la ricostruzione.
“Penso che siamo giunti al punto in cui lo staff, per la
prima volta dopo tanto tempo, ha ben chiaro quale sia
il nostro ruolo. Oltre la Fondazione, c’è una quantità
incredibile di attività club-to-club che nasce dopo un
disastro. A Evanston siamo al di fuori di questo, quasi
completamente”.
Anche se i progetti di sovvenzione globale devono
rientrare nelle sei aree d’intervento della Fondazione
e soddisfare i requisiti di sostenibilità, Osterlund af-
ferma che “c’è tanto margine d’azione nelle specifiche
esigenze che ci vengono suggerite”.
Ad esempio, la costruzione di scuole può rientrare
nell’alfabetizzazione e nell’istruzione. La revisione
dei finanziamenti globali, entrata in vigore in tutto
il mondo lo scorso anno, tramite le nuove direttive
di grant-making, ha riguardato i 17 finanziamenti di
ripristino post-emergenza nelle Filippine, che hanno
interessato le aree di salute materna e infantile, di
alfabetizzazione e di istruzione, di acqua e dei servizi
igienico-sanitari, e di prevenzione delle malattie.
Ci sono stati anche altri cinque finanziamenti nelle
stesse aree in Indonesia, e uno in Giappone.
“Se accetti che non siamo un’organizzazione di primo
intervento e capisci che il nostro ruolo è quello di un
recupero a lungo termine, guadagni un po’ di tempo
per valutare i bisogni della comunità che si sta ripren-
dendo dal disastro. Allo stesso tempo tu sei più infor-
mato nell’organizzare un finanziamento. Il vantaggio
del tempo ti permette di farlo bene”.
FONDAZION
E ROTARY & INTERVEN
TI
41 focus
Una studentessa in una scuola provvisoria, Sri Lanka post-tsunami.
INDICE segue >>
È METÀ MATTINA quando ricomincia a piovere. Da qual-
che giorno ormai si deve uscire sempre con ombrello e
impermeabile. Goccia dopo goccia, i rumori della città
vengono inghiottiti dall’intensità della pioggia. Risuona
solo tre le strade lo sciabordare dei flussi spostati dalle
auto, mentre sotto gli ombrelli sembra di stare con le orec-
chie vicino alla cassa di una batteria. Le corse alle auto per
salire in macchina, per evitare di bagnarsi. I venditori di
strada che sotto i pochi portici affollati cercano di vendere
ombrelli nuovi ai più sprovveduti. Negozianti che dispongo-
no nuovi zerbini e fogli di carta all’ingresso dei loro negozi,
per non bagnare il pavimento di tutto il locale.
Di acquazzone parlano i vecchi al bar, di temporale estivo
fuori stagione parlano alcuni giovani, bomba d’acqua cita-
no i più. Ma la pioggia continua a scendere, fitta e pesante.
Tra giovedì 9 e venerdì 10 ottobre, in meno di 24 ore,
su Genova sono piovuti 395 mm d’acqua. Di alluvione si
parlerà in seguito. E se non bastasse ciò, tutta la Liguria
è stata travolta dall’acqua, e in condizioni come questa la
morfologia della regione non può altro che provocare disa-
stri. Le città costiere, in particolare Genova, sono il collo
di bottiglia di un bacino pronto a raccogliere qualunque
goccia di pioggia, e portarla al mare.
Una volta forse con più tempo, ma oggi, dopo lo sfrenato e
violento uso del suolo che è stato perpetrato nel tempo, il
deflusso avviene in poche ore, e con una velocità e potenza
sempre crescente. In quella notte, sono esondati i torrenti
Bisagno e Sturi e alcuni rii, tra cui il Fareggiano, il Noce e
il Torbella. Tutto in una notte, tutti insieme, a dimostrare la
scelleratezza dell’uomo di fronte la natura. Una dimostra-
zione che ricorda molto il 2011 e il 1970, date così vicine,
ma al tempo stesso velocemente dimenticate.
E ora non si potrà, e dovrà, dimenticare dei danni di questa
nuova alluvione: 43 comuni alluvionati, 250 milioni di euro
di danni stimati, di cui 25 solo a Genova, 1 vita strappata
ai suoi cari.
La risposta del popolo ligure è stata, come sempre, vee-
mente ma silenziosa, un popolo abituato a una terra che
costringe a sacrificarsi per farla fruttare, una cittadinanza
pronta a sporcarsi le mani e a darsi da fare. Da tutto ciò
nasce l’ormai famoso lancio giornalistico degli “Angeli del
ALLU
VION
E GE
NOV
A
42 ROTARY novembre 2014
FOCUS
Claudio Piantadosi
fango”, un epiteto a rappresentanza di giovani e non che
dal giorno stesso del disastro si sono messi a disposizione
di tutti, al di sopra di ogni interesse, con l’intento di aiuta-
re a riprendersi il prima possibile. Aiutare a far rialzare la
testa a tutte quelle persone colpite nel profondo da questa
vicenda, che hanno visto, a volte, venir lordato e distrutto
in meno di due giorni il lavoro di una vita. Angeli al fianco
di chi ha bisogno di risollevarsi. E al fianco di queste per-
sone si è subito adoperato l’intero Distretto Rotary 2032,
che facendo rete tra i propri club, e coinvolgendo anche i
rotariani di tutta Italia, si è attivato per dare una risposta
concreta ai bisogni della comunità colpita. Per prima cosa
hanno attivato una raccolta fondi, in collaborazione con il
Distretto gemello 2031, mettendo a disposizione il Fondo
di Solidarietà distrettuale, donando così 220.000 euro.
Oltre a questo importante sforzo economico, ha organizzato
e istituito un Gruppo d’Azione Rotariana formato da soci
specialisti nel settore fiscale e amministrativo, allo scopo
di mettere a disposizione le loro competenze alle persone
bisognose per espletare le pratiche verso gli enti e i comu-
ni, per riuscire così più facilmente ad accedere ai contri-
buti riconosciuti per il ripristino delle proprie attività o per
la ricostruzione o ristrutturazione delle proprie abitazioni
danneggiate. Un Rotary quindi impegnato tra la gente e
per la gente, pronto a sostenere la comunità quando questa
viene messa in ginocchio, e capace di farla rialzare.
43 focus
VITA DOPO UN DISASTRO
segue >>
ALLU
VION
E GA
RGAN
O IMMAGINI FORTI trasmesse dalla tv nelle ore successive
alla tragedia che ha colpito il Gargano il 3 e 4 settembre:
macchine sepolte dal fango, case senza più nulla che le
facessero somigliare a case, volti scavati dalla fatica, incre-
duli e come intontiti dallo schiaffo improvviso della natura
che diventa nemica. Le immagini hanno scosso le coscien-
ze di molti di noi: il tempo di capire che cosa sarebbe stato
più utile, il tempo di organizzarci e ci siamo imbarcati
nell’avventura costantemente incoraggiati e supportati dal-
la Rappresentante Distrettuale Paola Aprea, essenziale in
tutte le fasi, come sempre. Così è nato Rotaract 4 Gargano.
All’appello hanno risposto praticamente tutti. Vedere così
tante adesioni è stata un’emozione!
Pochi giorni dopo eravamo nelle zone colpite. Su indicazio-
ne del sempre indispensabile Governatore Luigi Palombel-
la, siamo andati a Peschici coordinati dal Presidente del
Rotary Club Gargano Rocco Pio Vivoli.
Scaricati i beni di prima necessità che avevamo potuto
mettere insieme in un furgone e consegnati alla sede locale
della Protezione Civile di Peschici, siamo andati a spalare
fango nella struttura di un ristorante con affittacamere an-
nesso. Il proprietario ci ha raccontato di trent’anni di sacri-
fici mentre figlio e nipoti stavano lì in piedi a guardare con
la disperazione negli occhi la melma che già cominciava ad
indurire e inghiottiva tutto: tavoli, sedie, stoviglie, cucina…
Sono bastati i loro sguardi e l’indolenza dei loro corpi a
darci la misura di quanto tutto ciò che abbiamo costruito
è maledettamente precario e di quanto noi, viaggiatori di
passaggio su questo pianeta, possiamo essere irrispettosi
e distruttivi verso la grande casa che temporaneamente
occupiamo.
Fango, fango ovunque, e ancora sempre e solo fango. Era-
vamo tredici, tredici improvvisati volontari della speranza.
Abbiamo indossato guanti e stivali e, armati di pale e sec-
chi, abbiamo cominciato a spalare. Ma più ne toglievamo e
più sembrava che ce ne fosse!
La cucina del ristorante, ampia una quarantina di metri
quadri, era sommersa da oltre un metro di fango che ci ren-
deva difficile anche spostarci. Dopo ore a ripetere gli stessi
gesti: riempi il secchio, passa il secchio, vuota il secchio
nella carriola, vuota la carriola, riporta la carriola e così via,
i fuochi e tutto il resto in cucina erano riemersi dalla mota.
44 ROTARY novembre 2014
I ragazzi del Rotaract collaborano attivamente alle operazioni di ripristino nel Gargano.
FOCUS
FranCesCo turriani
VITA DOPO UN DISASTRO
45 focus
A muoversi negli altri ambienti c’era di che scoraggiarsi ma
s’è fatto il possibile in un arco di tempo limitato. Il risul-
tato è stato quello di dare una spinta a persone che solo la
mattina erano provate e scoraggiate oltre ad aver svuotato
di fango locali interi.
Il nonno che trent’anni fa ha iniziato l’attività, è un uomo
verace e col viso segnato dagli anni. Gli si leggeva l’ama-
rezza, e soprattutto il timore di non avere il tempo di veder
rinascere la sua creatura, eppure incoraggiava e dirigeva
tutti. Combatteva. Tempra forte e testarda di contadino,
abituato a misurarsi con stagioni avverse. Rude e sbrigativo
per tutto il tempo, alla fine della giornata ci chiede: “Ma a
voi chi vi ha mandato? Chi vi paga? Che volete in cambio?”.
Quando qualcuno di noi ha risposto che non ci doveva nul-
la, aveva gli occhi lucidi. Le lacrime solcavano il suo volto
scavato dal tempo.
Quell’attimo ci ha reso consapevoli della forza del nostro
gesto ed è stata la nostra generosa ricompensa.
I ragazzi del Rotaract collaborano attivamente alle operazioni di ripristino nel Gargano.
INDICE
RECENSIONI
46 ROTARY novembre 2014
VINCERE LA POLIOla vera storia di una grande guerraIl medico Salvatore Ricca Rossellini ci racconta come siamo arrivati così vicini all’eradicazione della polio
“Ripenso al racconto di questa incredibile lotta ad una delle
più scellerate malattie della storia dell’umanità. Quasi tre-
mila anni dopo la morte di Siptha, era il 1958, il Rotary In-
ternational prese - grazie anche alle pionieristiche iniziative
dei rotariani italiani, come quelle di Sergio Mulitsch di Pal-
menberg nelle Filippine - la decisione storica, con il progetto
Polio Plus, di immunizzare tutti i bambini del mondo contro
la polio. Un sogno che era apparso come una stella lontana
a quel manipolo di coraggiosi italiani… e oggi, trent’anni
dopo, siamo tutti orgogliosi di poter finalmente pensare a un
mondo libero da questa malattia”.
Le ultime frasi del libro di Rosellini “Vincere la Polio” resti-
tuiscono subito l’intento e lo spirito con cui è stato portato a
termine questo sforzo letterario. Un libro che raccoglie e met-
te insieme le storie e le testimonianze di una terribile malat-
tia, la poliomielite, che nel mondo ha cambiato la vita delle
famiglie di chi è morto o l’esistenza di quanti sono soprav-
vissuti. Ha provocato profondi mutamenti culturali, rivoluzio-
nando i concetti di solidarietà nell’ambito sanitario e sociale.
Con il suo stile asciutto e avvincente l’autore riesce a tra-
sformare una cronaca storica alla lotta alla polio in un testo
da leggere tutto d’un fiato, per capire e scoprire passo dopo
passo, come realmente si sono succeduti i fatti, e cosa ha
portato a far si che l’impegno del Rotary International si
concretizzasse in un disegno così ampio e ambizioso, e so-
prattutto realistico.
Il mondo è “così vicino” all’eradicazione della polio, la se-
conda malattia in assoluto, dopo il vaiolo. Un traguardo che
merita un riepilogo curato e attento. Un racconto affidabile
e il più possibile documentato. Una celebrazione di quegli
uomini di buona volontà, che hanno saputo cambiare la
società. Inno solenne alle nostre esistenze e all’amore, in-
tonato da chi, pur colpito dalla malattia e fiaccato dal peso
quotidiano della sofferenza e della difficoltà, non ha perso
l’orgoglio, il desiderio e la forza di vivere.
L’AUTORESalvatore Ricca Rosel l in i
(1955) è medico ospedaliero,
specialista in gastroenterolo-
gia, medicina interna e ge-
riatria. Impegnato dal 1996
nel volontariato sanitario, ha
realizzato numerosi interventi
umanitari contro le epatiti vi-
rali nei campi dei rifugati sahrawi di Tindouf, in Algeria.
Ha pubblicato La salute del tuo fegato (2010), Fegato
sano (2010) e Gli alleati per la salute (2013). È presidente
del Rotary Club Forlì per l’annata 2014-2015.
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RECENSIONI
FACCIAMO IL PUNTOSULLA LOTTA ALLA POLIO
99% 0,6$
2.500.000.000
102.419bambini vaccinati contro la polio
supporter al fiancodel Rotary nel mondo
3 Paesi ancora endemici
Fai la differenza.www.endpolionow.org/it
Finchè la polio non sarà eradicata, tutti i bambini, in ogni luogo del mondo, saranno ancora a rischio.
meno1%
CASI RIDOTTI DEL
La polio è stata ridotta del 99%,
e siamo più vicini che mai a
sconfiggerla.
NIGERIA
AFGHANISTAN
PAKISTAN
costo diun vaccino
antipolio
SPECIALE
MEDITERRANEO UNITOil Rotary Day nazionale10-11-12 ottobre 2014: una tre giorni con al centro il futuro del “mare nostrum”.
...un incontro che certamente gli “animi sensibili” rivivranno
dentro più volte, per raccontarlo poi, fuori, a veglia…; un
congegno perfetto, nato dalla mente e dalle mani di “medici,
avvocati, professionisti”, e fatto visibile agli occhi di quasi
mille persone…
Questi sono due segmenti di un commento più corposo del
caro Amico Ugo Gatta, DG del 2041, sul Rotary National Day;
altri significativi commenti sono pervenuti da parte di italiani
e stranieri, che hanno vissuto con convinzione la tre giorni
marsalese…
I due segmenti sopra citati sottolineano: da un lato, che gli
“animi sensibili” rivivranno gli intensi momenti di un evento
particolare; dall’altro che dell’organizzazione si sono occu-
pati non già tecnici dell’accoglienza, ma rotariani di buona
volontà, che hanno reso un servizio, più o meno efficace, al
di sopra dei loro interessi personali.
Tra questi volenterosi Daniela Vernaccini, Prefetto Distret-
tuale, che così ha chiosato: “Il momento Rotary è quando
succede qualcosa che fa scattare, in un rotariano, l’orgoglio,
la consapevolezza di appartenere a qualcosa di grande, d’im-
portante; il momento Rotary trasforma un iscritto al Rotary
un vero rotariano!”
Ispirandomi a queste riflessioni, intendo condividere il ri-
sultato conseguito con gli altri dodici Governatori dell’anno
e con i tanti Governatori emeriti, eletti e nominati, dei vari
Distretti, con i tanti relatori (di diversa estrazione), con i tanti
organizzatori (occasionali) di un incontro più unico che raro,
qui in Sicilia.
Coralmente abbiamo focalizzato l’attenzione sui fenomeni
più delicati che ruotano attorno al bacino nel quale viviamo;
attuando una ospitalità diretta, da rotariano a rotariano,
senza freddo intervento di terzi. Pare che ci siamo riusciti,
almeno in parte, a rispettare le esigenze dei più; se qualcosa
non è andata per il verso giusto, noi siciliani chiediamo venia.
“Il cuore ce lo abbiamo messo”… ha detto dal palco Enzo
Nuzzo, il Responsabile Eventi del Distretto, che da mesi, con
passione, ha coinvolto un nugolo sempre più numeroso di
volontari entusiasti.
Ma non dormiremo sugli allori! Proseguiremo a correre su un
binario virtuoso, agitando temi sempre più attuali e soste-
48 ROTARY novembre 2014
MEDITERRANEO UNITO
49 Mediterraneo Unito
Cambiare le cose un lungo percorso, che va sostenutoÈ stato davvero un grande evento il Forum su “Mediterraneo
Unito”: per iniziativa dei governatori dei 13 Distretti italiani,
ha riunito rotariani di tutta Italia ed esponenti delle istitu-
zioni anche dei Paesi del Maghreb; un evento grande per la
numerosa partecipazione, per l’intensità del sentire, per le di-
mensioni dell’impegno del Rotary testimoniato nel servizio in
varie forme, per l’autorevolezza dei contenuti degli interventi
e dell’appello a tutti gli uomini di buona volontà affinché non
si ripetano più le sconvolgenti tragedie che hanno segnato la
diaspora nella disperazione delle popolazioni migranti.
nendo a lungo le azioni umanitarie appena poste in essere.
Staremo vicini ai due giovani vincitori - un israeliano ed una
palestinese - delle borse di studio, per un comune cammino
di pace; continueremo a distribuire gli zainetti nei centri che
ospitano i minori non accompagnati, mettendo a disposizione
le nostre professionalità; consegneremo altri libretti multilin-
gue ai migranti che sbarcheranno; pregheremo nuovamente
con fedeli di tante religioni il “Dio di tutti i Popoli della Terra”.
Insomma, continueremo quotidianamente a esercitare le
azioni rotariane: interna, professionale, di pubblico interes-
se, internazionale ed in favore della gioventù. Ci compete
“accendere la luce” ancor di più sulle tematiche evidenziate
dai tanti esperti chiamati a raccolta nella città lilibetana. E
si impone la pubblicazione dei lavori, per non disperdere
idee e propositi, per lasciare una memoria storica dalla quale
ripartire, “… lungo la via dell’unità e della rappresentatività”,
come auspicato da Giuseppe Viale, Board Director, con una
sua nota di plauso.
Con questo spirito, i tredici Governatori Uniti, ci prepareremo
con pari impegno, per i prossimi appuntamenti, legati dagli
stessi ideali e motivati dalla stessa voglia di diventare sempre
più amici, per spenderci maggiormente in favore dei meno
fortunati.
Giovanni vaCCaro, dG 2110
MARIO GRECOPDG 2120 - Puglia e Basilicata
le carenze della politicaModerando al Forum di Marsala la tavola rotonda sul tema
“Mare Nostrum. Accoglienza e Rotary”, il PDG Mario Gre-
co, già senatore, ha detto tra l’altro: “La politica europea
resta purtroppo ancora latitante, mentre quella nazionale,
sotto la spinta emotiva della tragedia di Lampedusa, è
stata solo capace di varare l’operazione umanitaria Mare
nostrum e abolire il reato di immigrazione clandestina, non
riuscendo a dare le risposte dovute.
Di fronte a questo clima cosa può fare il Rotary? Di certo
non ha il potere di controllare le frontiere, ma può dialoga-
re, può contribuire a trasformare le paure e i pregiudizi ver-
so l’altro in fattori di arricchimento reciproco adoperandosi
in maniera attiva e costante”.
E ancora: “È sbagliato ritenere che la cultura, il dialogo
interculturale, sia appannaggio soltanto dei Governi, degli
Stati. Soggetti attivi e protagonisti si devono sentire i po-
poli, la società civile, le associazioni come il Rotary, che con
la sua capacità dialogante può arrivare dove falliscono le
istituzioni e le diplomazie, spesso condizionate dalle barrie-
re ideologiche e interessi di parte, completamente assenti
nell’essere e nell’agire rotariano.”
GLI INTERVENTI
Il Forum è nato da una sollecitazione del Board Director
Giuseppe Viale, e dalla scelta dei 13 governatori italiani,
maturata in un incontro a Sciacca, durante il quale Giovanni
Vaccaro è stato designato organizzatore e conduttore delle
due giornate di dibattito impegnato e propositivo su un tema
dalla straordinaria attualità: il destino del Mare Nostrum,
sempre più spesso simbolo di speranza e al tempo stesso
di tragedia, per tanti, tantissimi migranti. Donne e uomini,
grandi e piccini, che a bordo di carrette, si affidano al mare
per ricercare un futuro migliore, fatto di pace, serenità e
rispetto tra popoli.
Un cammino che ridefinisce confini geopolitici e culturali, di
fronte al quale rotariani e non uniscono le forze per favorire il
difficile processo di integrazione e accoglienza.
GLI INTERVENTI
SPECIALE
50 ROTARY novembre 2014
un rotariano, uno zainetto, un sorrisoSecondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per la Mi-
grazione, sulle nostre coste, nei primi sette mesi del 2014,
sono sbarcati circa 9.500 minori, di cui almeno 6.500 sono
arrivati soli, senza neanche un familiare o un amico accanto.
È a loro che il Rotary ha rivolto un pensiero speciale, ide-
ando il progetto “Un rotariano, uno zainetto, un bambino
che sorride”. L’iniziativa, presentata nel corso della seconda
giornata del Forum “Mediterraneo Unito”, prevede la do-
nazione di zainetti colorati ai minori che raggiungono le co-
ste siciliane da soli, senza genitori. Per contribuire al sorriso
dei piccoli, i 13 Distretti del Rotary Italia hanno proposto, al
costo di 20 euro, l’acquisto di uno zainetto di nylon con-
tenente: una t-shirt bianca con stampa blu, un poncho in
PVC di vario colore in taglia unica, un cappellino, il libretto
Parla con Noi per imparare a esprimersi in italiano, un kit di
igiene personale e un prodotto dolciario a lunga conserva-
zione. Nelle varie Aree del Distretto toccato dall’iniziativa, si
provvederà all’individuazione e alla selezione dei Centri più
idonei e affidabili e alla successiva consegna degli zainetti
che, volendo, potranno essere personalizzati (giocattoli,
matite colorate, quaderni, orologi ecc..).
“L’iniziativa - ha sottolineato il Governatore Vaccaro - si
inserisce perfettamente nel solco della nobile tradizione
solidaristica di casa Rotary. Facciamo appello alla generosità
dei singoli rotariani e dei loro consorti, nella speranza di po-
ter rendere sostenibile questo progetto per tutto l’anno”.
MEDITERRANEO UNITO
51 Mediterraneo Unito
FIN DALLA PRIMA GIORNATA, il Forum, in perfetta linea
con il motto del Presidente Internazionale G. Huang, Accendi
la luce del Rotary, ha emozionato e commosso i presenti
mostrando le principali iniziative messe in atto dai rotariani
nell’area del Mediterraneo, attraverso una mostra ricca di
significati e aspettative. Immagini, opere d’arte, filmati atti
a indicare quante e quali siano le sfide a cui è doveroso ri-
spondere, affinché i 13 Distretti rotariani d’Italia-Malta-San
Marino, promotori del Forum, possano, con il loro operato, far
emergere dalle tante diversità, gli interessi comuni dei popoli
del Mediterraneo.
Ed è proprio con l’intenzione di favorire la collaborazione e lo
scambio tra i popoli che i distretti italiani hanno presentato il
Vocabolario per Migranti, una guida che in cinque lingue pun-
ta ad offrire un’alfabetizzazione di base, semplice e completa
per diverse situazioni. “Parla con noi”, questo il titolo del
vocabolario realizzato da Raffaella Spini e Elisabetta Conti,
si propone come un dizionario/frasario elementare rivolto ai
migranti che sbarcano sulle coste siciliane e che hanno ne-
cessità di comunicare.
«Sono certa che il processo di integrazione non possa realiz-
zarsi in una direzione univoca, perché chi accoglie è chiamato
a modificare le proprie modalità di pensiero e di comporta-
mento e, nello stesso tempo, colui che è accolto si trova nella
condizione di far proprie certe regole di convivenza per il
positivo inserimento nel nuovo contesto.
Prof.ssa
ELISABETTA CONTIUniversità Cattolica di Brescia - Rotary Brescia
la prima alfabetizzazioneL’alfabetizzazione è sempre stato uno dei temi più cari per
Paul Harris e lo è ancora oggi per noi rotariani.
In quest’epoca di grandi migrazioni, alfabetizzare i cittadini
stranieri in Italia significa diffondere cultura ed accelerare
il processo di inclusione sociale, attraverso l’insegnamento
della lingua italiana. Alfabetizzare un uomo significa alfa-
betizzare una persona, alfabetizzare una donna significa
alfabetizzare un’intera famiglia.
Prof. Arch.
GIUSEPPE PELLITTERIUniversità degli studi di Palermo
Mare Nostrum: accoglienza e RotaryI continui sbarchi d’immigrati provenienti dai Paesi del
Mediterraneo, vedono l’isola di Lampedusa come porta
per un transito verso l’Europa. Inizia da lì un cammino di
speranza, verso mete che dovrebbero farli transitare da una
condizione di clandestinità ad uno status spesso di incerta
inclusione sociale.
Si pongono problemi seri, in una continua emergenza, per
accogliere e istradare masse di disperati che devono essere
aiutati e accolti in condizioni quanto più umane o degne
di essere considerate tali. Ciò fa sembrare Lampedusa una
semplice terra di transito, mettendo in ombra le straordina-
rie potenzialità di una terra che, per la sua felice collocazio-
ne geografica, dovrebbe autorevolmente assumere il ruolo
di cerniera culturale, politica, socio-economica e commer-
ciale tra l’Europa ed i Paesi del Mediterraneo.
Storia, paesaggio e drammaticità del disagio sociale con-
vivono oggi nell’isola in maniera singolare in un sistema
articolato, non sempre equilibrato, di relazioni urbane, ter-
ritoriali e sociali, che molto spesso non trovano spazi fisici
adeguati, nella loro organizzazione e qualità. Dovere etico
e necessità attuali impongono interventi a cui l’architettura,
con la sua valenza sociale e culturale, può dare risposte e
deve farsi carico.
GLI INTERVENTI
GLI INTERVENTI
SPECIALE
52 ROTARY novembre 2014
Per questo abbiamo pensato a una guida, semplice, ma molto
utile, per imparare a conoscersi meglio» - ha spiegato la prof.
ssa Conti, Past-presidente anni 2010-2014 Area Alfabetizza-
zione, Educazione di Base e Mentoring.
L’alfabetizzazione è un tema molto caro al Rotary che da sem-
pre riconosce l’importanza della leva culturale per l’integra-
zione. Una via da seguire per ricreare una comunità linguisti-
ca, sociale, familiare e anche lavorativa. L’intento culturale,
preminente per il Rotary, abbraccia, inoltre, molteplici disci-
pline, tra cui l’architettura e l’ingegneria del paesaggio ur-
bano, come ribadito dal prof. Giuseppe Pellitteri, Università
degli Studi di Palermo - Dipartimento di Architettura - Scuola
Politecnica: «Lampedusa e la Sicilia tutta hanno affrontato la
convivenza di un sistema articolato, non sempre equilibrato,
di relazioni urbane, territoriali e sociali, che molto spesso non
hanno trovato spazi fisici adeguati, nella loro organizzazione
e qualità. A tal proposito, Rotary International con il Distretto
2110 Sicilia e Malta ha patrocinato il workshop internaziona-
le Emergency and Hospitality in Architecture and Lan-dsca-
pe: ethics and aesthetics, attribuendo borse di studio per pre-
miare i giovani studenti più meritevoli, che si sono impegnati
nell’elaborazione di progetti per l’isola». La tavola rotonda ha
visto, inoltre la partecipazione di importanti rappresentanti
istituzionali, come Naceur Mestiri, ambasciatore repubblica
tunisina; il dr. Pasquale Alongi, vicequestore aggiunto, la
prof.ssa Magda Antonioli, il contrammiraglio Roberto Came-
rini e il capitano della Guardia di Finanza Massimo Anedda.
Ai giovani il Forum ha dato ampio spazio, anche con l’intensa
partecipazione dei rotaractiani da tutti i distretti italiani.
Prof.ssa
MAGDA ANTONIOLI CORIGLIANOUniversità Bocconi di Milano
nuovo modello di marketing turisticoLo sviluppo del turismo nel Mediterraneo consentirebbe un
più forte e profondo scambio socio-culturale tra comunità
residente e viaggiatore, che a sua volta potrebbe portare
ad un miglioramento delle relazioni umane fra popoli diffe-
renti per modelli sociali, cultura e religione, stimolando una
maggiore apertura culturale sia nel turista, che nella comu-
nità locale: la conoscenza diretta dei paesi che si affacciano
sul Mediterraneo contribuirebbe a ridurre quella confusio-
ne tra nazioni, religione islamica e fondamentalismo che
oggigiorno penalizza fortemente questi territori.
Dott.
PASQUALE ALONGIVice Questore Aggiunto - Polizia di Stato
il controllo dei flussi migratoriI flussi migratori si ripetono ciclicamente nel tempo. Di-
pendono dalle situazioni politiche, dai conflitti in atto. Si
distinguono in regolari e illegali. Si deve distinguere anche
tra i flussi illegali poiché non tutti i migranti sono uguali.
Possono essere soggetti irregolari che hanno protratto
la propria presenza in Italia, o persone che sono entrate
illegalmente nello spazio europeo. Potrebbero anche avere
titolo a richiedere asilo politico.
I flussi sono cambiati per quantità e qualità. Non è possibile
arginare il fenomeno ma solo gestirlo all’interno di un uni-
co disegno europeo che preveda integrazione dei migranti
e politiche internazionali di cooperazione. In Italia bisogna
sicuramente modificare la legislazione sulla cittadinanza e
velocizzare l’iter per la concessione/diniego della richiesta
di asilo politico. Il dispositivo messo in atto per l’emergenza
“sbarchi” prevede molte fasi che servono a: mettere in
sicurezza i migranti; identificarli; svolgere le attività inve-
stigative; condurli presso i CARA o preso i CIE.; avviare le
eventuali attività di rimpatrio.
GLI INTERVENTI
MEDITERRANEO UNITO
53 Mediterraneo Unito
LA SECONDA GIORNATA DI LAVORI ha visto un confronto
serrato sulle sfide che attendono il Mare Nostrum anche
attraverso la tavola rotonda: “Mediterraneo: un mare di con-
divisione: giuridica, politica, religiosa e sociale”, avviata con
la presentazione della scheda di approfondimento realizzata
dai giornalisti Rai Davide Camarrone e Filippo Landi. Alla di-
scussione hanno portato il loro contributo, l’On. Jean Leonard
Touadi, accademico, scrittore, giornalista, di origine congole-
se, consulente del ministero degli Esteri, con un intervento
registrato, essendo assente perché impegnato sul fronte
europeo; il parroco della diocesi di Sciacca, Stefano Nastasi,
sull'isola di Lampedusa per 6 anni; il prof. Roberto Lagalla,
Rettore dell’Università di Palermo e rotariano, sostenitore
convinto della forza del programma Erasmus e della rete uni-
versitaria Hermes per il recupero culturale e l'internazionaliz-
zazione degli studi; PDG prof. Renato Cortinovis, presidente
della commissione interdistrettuale per l’alfabetizzazione
e l’Integrazione sociale; il dr. Claudio D’Isa, magistrato di
Cassazione; il senatore Tonino D'Alì; Mario Affronti, direttore
pastorale dei migranti dell’Arcidiocesi di Palermo; Martin
Xuereb, Malta Chief of Defence, direttore del Moas, unità di
primo soccorso in mare.
Patrizia Valenti, vicepresidente della Regione siciliana, ha
evidenziato la criticità dei tempi di reazione istituzionale, con
riferimento specifico all'Unione Europea, rispetto alle esigen-
ze d'emergenza sul territorio, e ha analizzato la disponibilità
ricettiva delle regioni italiane rispetto agli immigrati, a fronte
del flusso imprevedibile che si riversa sulle coste siciliane e
che richiede un vero processo d’integrazione. È stato proprio
il dr. D’Isa ad aver sottolineato come «l’incomoda posizione
di confinanti dirimpettai di popolazioni così tormentate, da
cui solo un braccio di mare ci separa o unisce, ci ponga di
fronte a numerose riflessioni. Bisogna intendersi - ha specifi-
cato il magistrato - sulla parola “condivisione”, se, cioè, essa
sia riferita allo stato attuale delle cose o a una prospettiva
futura. Personalmente, propendo per quest’ultima opzione,
non fosse altro che, nello spirito dell’azione rotariana, ciò
che rileva è la funzione propositiva da considerare come
apporto positivo alla società civile». Un apporto che il Rotary
Prof.
ROBERTO LAGALLARettore Università di Palermo
Sostenitore convinto della forza del programma Erasmus
e della rete universitaria Hermes per il recupero culturale e
l’internazionalizzazione degli studi, il Rettore è intervenuto
al forum condividendo la propria esperienza.
Prof.
RENATO CORTINOVISCommissione per l'alfabetizzazione e l'integrazione
Internet, stranieri e formazioneIl rapporto con le scuole professionali e i gruppi stranieri
presenti in Italia ci ha dato elementi per comprendere che
oggi la sfida si gioca su un piano differente. Gli insegnanti
si confrontano con discenti nativo-digitali e piattaforme
che suggeriscono un cambio di paradigma nella metodolo-
gia di insegnamento e di produzione dei contenuti. Il pre-
potente ingresso di internet nella nostra quotidianità offre
un panorama davvero nuovo. Internet non agevola solo gli
scambi, ma offre forme e dinamiche nuove per produrre e
fruire di contenuti. È un terreno che, sotto questo aspetto,
in Italia è ancora poco esplorato e ancor meno conosciuto.
Paghiamo tutti, in particolare le nuove generazioni, un di-
gital divide nei confronti di altri Paesi. Intendiamo dare un
supporto professionale, una piattaforma, ai professori che
intendono rinnovarsi nella metodologia d‘insegnamento.
SPECIALE
54 ROTARY novembre 2014
persegue attraverso politiche attive di alfabetizzazione, la cui
importanza è stata più volte sottolineata nel corso dell’incon-
tro anche dal prof. Cortinovis: «L’Alfabetizzazione è uno dei
focus del Rotary International, ma si deve adattare a quelle
che sono le esigenze evolutive della società, assumendo
forme e intensità diverse in funzione del contesto. Per noi
Alfabetizzazione non può significare solamente saper leggere
e scrivere, ma deve rappresentare un percorso d’integrazione
totale. Per questo la Commissione si è impegnata così tanto
nella creazione di glossari che possano aiutare i migranti a
inserirsi nel nuovo tessuto sociale e lavorativo» - ha precisato
il prof. Cortinovis, facendo riferimento alla pubblicazione di
glossari professionali che, pensati in dieci lingue diverse,
possono aiutare i migranti a inserirsi nel tessuto occupazio-
nale italiano.
Il dibattito è poi proseguito con la tavola rotonda su “Medi-
terraneo: Ambiente e Risorse” a cui sono intervenuti, tra gli
altri il soprintendente del mare Sebastiano Tusa, il presidente
del Distretto Pesca Giovanni Tumbiolo, e il sen. Giuseppe
Marinello, presidente della commissione ambiente del Se-
nato, rotariano, che ha affermato: «Lo straordinario valore
del Mediterraneo, dal punto di vista naturalistico, storico-ar-
cheologico e culturale, così come le ineguagliabili qualità
dei nostri ecosistemi marini, devono essere adeguatamente
salvaguardate e attentamente valorizzate. Solo così potranno
essere alla base delle economie mediterranee, considerando
il mare una risorsa da gestire in maniera razionale, corretta
e moderna. Per questo, numerose sono le attività d’indagine
e controllo che come Commissione Ambiente Senato stiamo
portando avanti, affinché i fondali siciliani e italiani tutti
possano rappresentare un valore aggiunto per le future ge-
nerazioni».
Il Presidente Internazionale del Rotary, Gary C.K. Huang, ha
inviato a Marsala, a rappresentarlo al Forum, Abby McNear,
dell’ufficio centrale del Rotary di Chicago, che è intervenuta
a conclusione esprimendo un forte apprezzamento per l’ini-
ziativa dei distretti italiani, per l’organizzazione del Distretto
Sicilia e Malta, che ha riscosso vasti complimenti da tutti i
partecipanti, e compiacimento per il successo dell’iniziativa.
GLI INTERVENTI
Dott.
CLAUDIO D'ISAMagistrato Suprema Corte di Cassazione - RC Sorrento
condivisione giuridica per i popoliL’uomo trae dall’ambiente risorse indispensabili alla pro-
pria esistenza e ha perciò l’obbligo nei confronti dei suoi
contemporanei e di quelli futuri, di preservarlo e sfruttarlo
in modo sostenibile, fissando regole cogenti, sia di natura
amministrativa che penale; è in gioco la sua salute e la sua
stessa sopravvivenza. Bisognerebbe affrontare uno studio
comparato della legislazione di ogni Paese rivierasco, euro-
peo, asiatico e africano, con riguardo a tutte le problemati-
che ambientali, compresa dei limiti di sopportabilità dei fat-
tori inquinanti, le cui percentuali variano da Paese a Paese.
Prof.
FRANCESCO PAOLO DI BENEDETTOla strage degli innocentiIl fenomeno dell’immigrazione deve essere percepito, in
ogni paese, come un apporto, una ricchezza, non solo in
quanto fattore di riavvicinamento di popoli diversi, ma an-
che e soprattutto, come elemento di arricchimento cultura-
le, umano e persino economico. Bisogna educare le giovani
generazioni alla tutela di quei diritti, la cui misura ed il cui
valore non può essere fissato astrattamente, come il diritto
alla vita, la libertà di culto, ecc.
Sen.
GIUSEPPE F. M. MARINELLOCommissione Territorio e Beni Ambientali del Senato
coste: un tesoro da preservarePesca, turismo o petrolio? Le misure di prevenzione che
auspico, e che dovrebbero essere definite e calibrate sulla
base del doppio criterio della ragionevolezza e dell’effettiva
efficacia, comportano oneri e disagi, ma certamente infe-
riori a quelli che dovessero verificarsi a causa della irrespon-
sabile scelta di adagiarsi oggi in una posizione di inerte at-
tendismo o di adottare misure inadeguate ed insufficienti.
FOCUS
MEDITERRANEO UNITO
55 Mediterraneo Unito
Simboli d’integrazione l’invocazione rotariana a Mazara
La recita dell’invocazione rotariana a Mazara, con fedeli di
tante religioni, al “Dio di tutti i Popoli della Terra” ha costi-
tuito un’importante e significativa appendice, la domenica
pomeriggio, del Forum “Mediterraneo Unito” a Marsala. Ma-
zara del Vallo è una comunità di larga e forte integrazione. Ha
iniziato il Governatore Giovanni Vaccaro ed hanno tutti a voce
alta intonato l’invocazione.
Rabbino, Imam, Vescovo, rappresentante albanese Betashi,
Rettori delle università siciliane, sindaci di tante città, pro-
duttori agricoli e pescatori, tanti uomini e donne di buona
volontaà, tra la Chiesa di San Francesco e la Moschea, con-
vocati dal Rotary e dal Distretto della Pesca (brillantemente
diretto da Giovanni Tumbiolo, past president del Club di Ma-
zara, organizzatore del Blue Sea Land, che in concomitanza
con il Forum ha riunito a Palermo e Mazara rappresentanti di
istituzioni e operatori economici di vari Paesi mediterranei
per la costruzione di intese di cooperazione), hanno pregato
insieme.
Un momento di raccoglimento, da riprendere in altre occa-
sioni. E invero, il Rotary, presente in tantissimi Paesi e del
quale fanno parte moltissimi fedeli di tante religioni, deve
incoraggiare incontri comuni, così pieni di commozione e di
buoni sentimenti.
TUTELA AMBIENTALEtorna in mare la tartaruga P. HarrisDomenica 12 ottobre, al largo di Marsala, nell’ambito del
Forum sul Mediterraneo e in particolare nell’ottica della
tutela ambientale, sono state liberate due tartarughe ca-
retta caretta. Una delle due ermafroditi si chiama Paul
Harris, l’altro Calogero. Sono state così nominate dall’I-
stituto Zooprofilattico Siciliano, in collaborazione con il
Distretto. Erano presenti l’avv. Paolo Reale, assessore
regionale alla pesca; il dott. Santo Caracappa, dirigente
dell’IZS; l’avv. Giovanni Vaccaro, governatore del 2110,
nonché altri Governatori e Governatori emeriti, relatori al
Forum. Già in altra occasione, nell’area protetta di Sira-
cusa, era stata liberata un’altra tartaruga, alla presenza
dell’assessore, del dirigente e del Governatore.
Dott.
GIUSEPPE SAMIR EID RC Milano Sud-Est
È indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare
sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole
e perfino invitare a questa linea educativa e di pace, gli
imam e predicatori che hanno in mano il formidabile stru-
mento delle prediche nelle moschee , dove sarebbe oppor-
tuno proclamare anche i versetti del Corano che sottoline-
ano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno
nel gareggiare nel bene nella Misericordia di Dio.
SPECIALE
56 ROTARY novembre 2014
ABBY MCNEARRappresentante del Presidente Internazionale RI
Ha portato i saluti e i complimenti di Gary C.K. Huang, a
conclusione del forum italiano, dopo aver presenziato per
l’intera durata dei lavori. La Mozione Conclusiva del Forum
di Marsala è stata presentata dai Governatori italiani al Pre-
sidente Internazionale dirante la sua visita ufficiale a Roma.
Uno speciale documenterà la visita su Rotary di dicembre.
I governatori lanciano palloncini e colombe manifestando volontà di pace e impegno per un Mediterraneo migliore.
Dott.
SEBASTIANO TUSASoprintendenza del Mare - Regione Sicilia
patrimonio culturale per i viaggiatoriAl di la degli stereotipi tipici di una storiografia più turistica
che scientifica e culturale ritengo che il Mediterraneo ed il
grande bacino terrestre che ad esso può collegarsi siano da
considerarsi come un grande sistema interrelato di eventi
naturali ed antropici animato da forti dinamiche interne
in continua evoluzione. Ma ciò che rende questo sistema
classificabile come unitario si basa sulla constatazione che
in tutte le epoche della sua storia i grandi fenomeni di cam-
biamento socio-culturale e politico-economico hanno avu-
to una portata tale che anche se sorti con prospettive re-
gionali hanno sempre finito per coinvolgere l’intero bacino.
la cerimonia finale
GLI INTERVENTI
MEDITERRANEO UNITO
57 Mediterraneo Unito
Mozione conclusiva documento di sintesi del forum di Marsala
I Governatori dei Distretti del Rotary d’Italia, Malta e San Marino, dopo aver proficuamente trattato a Marsala, dal 10 al 12
ottobre ‘14, con il Forum “Mediterraneo Unito”, alla presenza di Giuseppe Viale Board Director e di Abby McNear dell’Ufficio
Centrale del RI, i temi più delicati che ruotano attorno al bacino mediterraneo - dal fenomeno migratorio, ai focolai di guerra;
dalla tutela dell’ambiente, alla blu economy; dalle risorse, alla cultura mediterranea - grazie alle relazioni degli esperti, italiani
e stranieri, rotariani e non;
RITENUTO
di dover proseguire l’azione di pubblico interesse e internazionale da anni intrapresa dal Rotary italiano; di dover rivolgere,
con la pubblicazione dei lavori, delle proposte agli ambienti della cultura, dell’imprenditoria, delle forze armate, del volon-
tariato, dell’intera società e della politica;
di dover sostenere le iniziative umanitarie in corso come le borse di studio donate a due brillanti giovani, un israeliano e
una palestinese; come la donazione di tanti zainetti ai minori sbarcati senza genitori ed accolti nelle comunità, mettendo
a disposizione le professionalità dei soci; come la distribuzione dei libretti plurilingue, onde facilitare il colloquio tra i mi-
granti e chi li accoglie lungo le coste italiane; come la recita della invocazione rotariana, al “Dio di tutti i popoli della terra”;
che spetta alla classe dirigente del Paese, del quale il Rotary costituisce parte attiva, raccogliere testimonianze ed opinioni;
promuovere amicizia e solidarietà; concorrere a favorire la pace; riaffermare la centralità della persona umana; facilitare il
confronto delle diverse culture, nell’auspicio di una nuova identità pan mediterranea;
SI RIVOLGONO
Fin d’ora al Governo e al Parlamento Italiano e alla Commissione e al Parlamento dell’Unione Europea, affinche, per quanto di
rispettiva competenza, si attivino subito per:
dare concreta attuazione alle leggi vigenti e promanarne di nuove, onde regolare meglio i rapporti umani e giuridici dei
popoli; i controlli alle frontiere e i permessi di soggiorno; i diritti di cittadinanza; l’accoglienza di tutta l’Europa e non
soltanto dell’Italia (primo Paese d’ingresso, tenuto a provvedere, in base al Trattato di Dublino, da emendare sul punto) e
segnatamente della Sicilia che non va considerata periferia, ma avamposto dell’Europa;
rilanciare l’economia, agevolare gli spostamenti di risorse umane, ampliare gli accordi con i Paesi stranieri al fine di rende-
re possibile le richieste d’asilo, gia in un Paese di transito delle rotte migratorie; facilitare il dialogo interculturale, “primo
strumento di pace, chiave di volta di quella migliore comprensione reciproca che genera pacificazione e consente anche
politiche di sicurezza piu efficaci”; trovare un punto d’incontro sui diritti universali alla vita, alla dignita della persona, alle
liberta civili e religiose, alla parita uomo-donna;
nell’immediato, a mezzo dell’Agenzia Europea FRONTEX, in collaborazione con le azioni italiane, oltre agli accordi già
raggiunti per l’operazione Triton (cui, purtroppo, hanno aderito solo otto Paesi dei 28 facenti parte dell’Unione), creare un
corridoio umanitario di accesso alla protezione internazionale che parta dalle spiagge dove i rifugiati sono nelle mani dei trafficanti con i barconi, onde evitare ulteriori stragi di innocenti in mare.
i Governatori distrettuali
INDICE
ILARIO VIANO, D. 2031 | GIORGIO GROPPO, D. 2032 | UGO GATTA, D. 2041 | ALBERTO GANNA, D. 2042 | FABIO ZANETTI, D. 2050 | EZIO LANTERI, D. 2060 | ARRIGO RISPOLI, D. 2071 | FERDINANDO DEL SANTE, D. 2072 | CARLO NOTO LA DIEGA, D. 2080 | MARCO BELLINGACCI, D. 2090 | GIANCARLO SPEZIE, D. 2100 | GIOVANNI VACCARO, D. 2110 | LUIGI PALOMBELLA, D. 2120
TESTIMONIANZE
58 ROTARY novembre 2014
Non possiamo banalizzare e permettere la banalizzazione del
dramma umano insito nei flussi migratori.
Negli ultimi tempi all’interno del nostro Club abbiamo sen-
tito un disagio crescente e l’esigenza di affrontare il tema
dei flussi migratori e delle relative conseguenze nazionali
e internazionali, consapevoli che nell’attuale società non si
può più parlare di “Vita Buona” se non si affronta il tema, di
grande complessità, delle migrazioni con un approccio che
rifugga la banalizzazione, la semplificazione del fenomeno,
le interpretazioni ideologiche, un linguaggio spesso volgare e
poco rispettoso che spesso connotano tale tematica.
Abbiamo sentito il dovere di affrontare il tema e di aiutare
studenti, ricercatori, operatori sociali ad approfondirlo per
facilitare la società a essere maggiormente capace e inclusiva
nel gestire questa evoluzione epocale.
Grazie anche a un amico, un Paul Harris Fellow, il Dr. Giulio
Cesare Tersalvi, abbiamo iniziato a parlarne con i rappre-
sentanti dell’ISMU, dell’Università Cattolica e in particolare
con la Prof. Laura Zanfrini, Ordinario di Sociologia della
convivenza interetnica e abbiamo dato vita ad un progetto
di collaborazione che desideriamo continuare e far crescere
nel tempo.
Abbiamo assegnato 7 borse di studio per la partecipazione
alla Summer School “Mobilità umana e giustizia globale”
organizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dallo
Scalabrini International Migration Institute e dall’Agenzia
Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, in collabo-
razione con l’ISMU e con il sostegno di Fondazione Migrantes
e dal nostro Club , dal titolo “Le parole contano. Definire,
rappresentare e comunicare il mondo dell’immigrazione”.
Una commissione composta da rappresentanti dei vari or-
ganismi (nostro Club, Università Cattolica, ISMU) ha quindi
selezionato i sette partecipanti tra domande pervenuteci da
studenti universitari e dottorandi, operatori sociali, ricercatori
e studiosi…
Al di là del nostro pensiero e delle nostre valutazioni, è di
grande soddisfazione (e stimolo a continuare in questo pro-
getto) approfondire l’argomento leggendo le dirette testimo-
nianze dei sette borsisti, che proponiamo di seguito.
I FLUSSI MIGRATORIstudi e riflessioniSummer school Mobilità umana e Giustizia sociale: L’esperienza del Rotary Club San Donato Milanese.
I FLUSSI MIGRATORI
59 i flussi migratori
PAOLA CAVANNA Laureata in Giurisprudenza, Dottoranda
presso la Scuola di Dottorato per il Sistema Agroalimentare,
Università Cattolica del Sacro Cuore.
“La scuola residenziale ha rappresentato per me un’occasio-
ne unica di confronto profondo con persone dai background
molto diversi dal mio ma tutte affascinate dalle opportunità
che il fenomeno migratorio porta con sé. Questo dialogo in-
terdisciplinare mi pare oggi indispensabile perché il diritto
sia in grado di avvicinarsi sempre di più alla comprensione
dell’uomo per poter poi regolare la realtà con il coraggio di
affrontare la complessità.
Da giurista ho molto apprezzato il titolo scelto per la scuola,
prima di tutto perché per il diritto le parole sono categorie
definitorie dalle quali discendono conseguenze vitali (sono
sempre scelte di inclusione ed esclusione sociale) ma anche
perché le parole contano per la costruzione dell’identità di
ogni singolo individuo e talvolta queste parole possono di-
ventare armi e quindi esperienza di ingiustizia. Ecco allora
che dare la parola alle singole esperienze umane, mettersi in
ascolto delle singole storie con le loro peculiarità, incontrare
volti, guardare negli occhi, prestare attenzione ai nomi signi-
fica riconoscere l’esserci dell’altro, cosa che dilata la nostra
esperienza in senso di vissuto non solo di conoscenza e ci
consente di immaginarci nei panni dell’altro. Serve “avere il
gusto dell’altro” direbbe il priore di Bose. Credo che proprio
questa capacità empatica (che abbiamo provato a esercitare
durante il laboratorio narrativo) sia essenziale tanto alla for-
mazione giuridica quanto alle professioni sociali. Del resto,
davanti agli atti che ci lasciano impotenti persino il diritto
può solo raccontare, prestare attenzione ai nomi, restituire
un volto, nominare l’ingiustizia come tale e richiamare al che
non succeda più, nella consapevolezza che solo nel particola-
re possiamo intravedere l’universale.”
SARA JUKIC Educatrice, ha studiato Psicologia cognitiva a
Trento e ha conseguito la Laurea Magistrale in Politiche di
Welfare presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Mila-
no. Sta seguendo un Master sulle Competenze Interculturali.
“Oltre agli elementi di arricchimento fin qui esposti, l’impor-
tanza di un’esperienza come questa, dal mio punto di vista
risiede nella possibilità di ampliare la propria rete di cono-
scenze professionali, oltre che umane. Cinque giorni insieme
a persone che attraverso differenti sguardi esplorano una
tematica di così ampia portata e interesse, non sono facili da
dimenticare. Una delle peculiarità presenti in un’esperienza
come questa risiede proprio in quella ricchezza che l’esplora-
zione dei diversi approcci (accademico, giornalistico, ecume-
nico e personale) ha fatto emergere in questi cinque giorni.
FOCUS: SUMMER SCHOOLLa Summer School “Mobilità umana e giustizia globa-
le”, che giungerà quest’anno alla sua sesta edizione,
è nata da un felice connubio tra un gruppo di docenti
dell’Università Cattolica e i Missionari Scalabriniani, da
sempre impegnati tanto sul fronte della pastorale delle
migrazioni quanto su quello dello studio dei fenomeni
migratori, attraverso una rete di centri di ricerca e do-
cumentazione ormai estesa a tutti cinque i continenti.
Nell’affollato panorama delle iniziative dedicate al feno-
meno epocale delle migrazioni internazionali, la nostra
scuola ambisce a caratterizzarsi per una sorta di “riposi-
zionamento” di prospettiva, collocando l’analisi dei pro-
cessi di mobilità umana e del loro impatto sulle società
d’origine e di destinazione all’interno di una riflessione
più ampia, che rinvia appunto alla questione della giu-
stizia globale, analizzata e interpretata in tutte le sue
implicazioni: economiche, politico-giuridiche, sociali,
culturali e, non da ultimo, etiche.
Il Rotary club di San Donato Milanese, scegliendo di
sostenere questa iniziativa attraverso l’erogazione di
borse di studio indirizzate a giovani alle soglie della vita
attiva, ne ha perfettamente colto lo spirito, che risponde
appunto alla necessità di avere spazi e momenti di con-
fronto aperto tra persone portatrici di esperienze, com-
petenze e orientamenti politico-valoriali diversi, e dentro
i quali coltivare qualità come la curiosità intellettuale, la
capacità di discernimento, la disponibilità a rimettersi
ogni volta in discussione, la tensione etica, la generosità
nel condividere e trasmettere il proprio sapere, educan-
do ad esse le nuove generazioni.
segue >>
TESTIMONIANZE
60 ROTARY novembre 2014
Raramente si ha la possibilità di condividere con così tanti
professionisti provenienti da svariati ambiti di attività una
tematica tanto appassionante, conservando nel cuore e nel
proprio “diario di bordo” professionale un’esperienza unica e
di autentico valore professionale ed umano.”
MIGENA PROI Laureanda in Economia Internazionale pres-
so l’Università Politecnica della Marche, sede di Ancona.
“La borsa di studio del Rotary Club di Milano mi ha dato la
possibilità di vivere un’esperienza che altrimenti non avrei
potuto vivere. La Summer School è stata per me un momento
di reale riflessione e non unicamente di apprendimento. I
diversi relatori sono stati molto disponibili nei confronti di
noi partecipanti, rispondendo a qualsiasi nostro quesito o
curiosità. Ho apprezzato in particolar modo l’approccio etico
al tema della mobilità umana. Avendo frequentato sempre
scuole laiche, ho trovato realmente interessante la lezione
sul linguaggio del magistero riguardo al fenomeno dell’immi-
grazione e il porre sempre al centro di qualsiasi riflessione la
dignità e la centralità della persona.”
VALERIA GUZZETTI Laureata in Mediazione Interculturale,
laureanda presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nel Corso di Laurea
Magistrale in Politiche e Servizi Sociali per le famiglie, i mi-
nori e le comunità.
“Da linguista di formazione ho molto apprezzato la riflessione
sull’origine delle parole. Le parole contano, ci caratterizzano
costitutivamente e quando scegliamo le parole da usare,
scegliamo anche l’ambiente in cui accogliere o emarginare
l’Atro, chiunque esso sia. Ecco dunque la Comunicazione,
dal latino cum, con - insieme e munus, dono e obbligazione
che ci aiuta a riconoscere l’Altro e a riconoscerci nell’Altro
con quella compassione tutta umana, da intendersi nel senso
latino più nobile, di cum patior, patire con, per com-prendere
e con-dividere. Partecipando a questa Scuola ho ricevuto un
dono che porterò con me sia a livello professionale che per-
sonale, poiché mi è stata data la possibilità di crescere nel
con-fronto con l’Altro, diverso per formazione, professione o
temperamento.”
GUL INCE BEQO Nata in Turchia. In Turchia ha studiato
Sociologia e Cinema. Dottoranda presso l’Università Cattoli-
ca del Sacro Cuore di Milano in Sociologia, Organizzazione e
Culture. I suoi temi di ricerca sono l’immigrazione, l’integra-
zione e la convivenza multietnica.
“La multidimensionalità dei temi e la varietà dei punti di
vista esposti dagli esperti inerenti al fenomeno immigrato-
rio, secondo me, sono le caratteristiche più importanti della
Summer School e mi hanno dato la possibilità di conoscere
diverse posizioni nei confronti di questo fatto sociale. L’immi-
grazione, in quanto fatto sociale, è infatti capace di trasfor-
mare tutte le dinamiche della società, dal lavoro al sistema
scolastico, dallo sport al linguaggio, dalle attività sportive
alla convivenza interetnica, etc. La Summer School mi ha
dato l’opportunità di approfondire, sia a livello teorico sia
pratico, tutte queste dinamiche, che vengono mutate in con-
tinuazione. Poiché sto facendo la tesi di dottorato proprio sul
fenomeno migratorio in Italia, considerare questo fenomeno
tramite diverse e, talvolta addirittura opposte, prospettive, è
stata una crescita professionale e accademica.”
DEBORA ILIC Laureata in Scienze Sociali per la Globaliz-
zazione presso l’Università degli Studi di Milano, Facoltà di
Scienze Politiche e Sociali. Si sta specializzando in Politiche
e Servizi Sociali per le famiglie, le comunità e minori, corso
di Laurea Magistrale della Facoltà di Scienze Politiche e So-
ciali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
“Durante questa Summer School, oltre a lezioni più pretta-
mente frontali, si sono svolti dei laboratori pomeridiani guida-
ti da professionisti che si occupano di migrazioni. I laboratori
hanno costituito una parte del percorso molto rilevante poi-
ché hanno permesso a noi partecipanti di confrontarci, con-
dividendo parte delle nostre esperienze e punti di vista nella
costruzione di un percorso comune. Dalla discussione sono
emersi spunti interessanti, si sono messi a confronto pareri
diversi di persone con differenti formazioni accademiche ed
esperienze di vita. Abbiamo sperimentato nella pratica, met-
tendoci in gioco, come sia difficile trovare il giusto canale per
stabilire una comunicazione efficace che permetta l’incontro.
La comunicazione è un processo di condivisione che avviene
attraverso l’utilizzo di strumenti (quali gesti, parole, sguardi,
suoni,etc.) costruiti socialmente: per questo è essenziale
il confronto; solo attraverso il confronto, infatti, è possibile
comprendere l’altro e attraverso l’altro comprendere anche
noi stessi. Credo che lavorare e riflettere insieme nel corso
dei laboratori ci abbia aiutato a fare un passo avanti verso
quel fine che la Summer School si è posta fin dall’inizio: farci
comprendere come e quanto le parole contino, in quanto
strumento comunicativo e costitutivo della nostra identità
e di quella dell’altro, soprattutto in un campo come quello
delle migrazioni, in cui comunicare è particolarmente proble-
matico, ma anche immensamente arricchente.”
FRANCESCA FERRARO Laureata in Scienze del Servizio
Sociale presso l’Università di Verona, è ora Assistente Sociale
presso il Comune di Belfiore (VR) e laureanda in Politiche e
Servizi Sociali per la famiglie, i minori e le comunità, Univer-
sità Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano.
“Nel pomeriggio dell’ultima giornata, a conclusione della
Summer School, si è tenuta una tavola rotonda cui hanno
partecipato giornalisti portatori d’idee e riflessioni diverse
in merito al tema dell’immigrazione e all’attuale emergenza
umanitaria cui si sta cercando di dare una risposta. Questo
dibattito è stato per me molto costruttivo in quanto ha risve-
gliato in noi un bisogno di ricerca e di riflessione. Spesso,
all’opposto, si costruiscono idee o pensieri sulla base di
notizie divulgate dai media senza dare avvio ad un proprio
approfondimento rispetto a quanto recepito. Le argomenta-
zioni portate alla nostra attenzione dai professionisti invece,
seppur conducendo a conclusioni diverse e per certi aspetti
opposte rispetto ad un’unica realtà, riflettevano un percorso
di conoscenza, studio ed esperienza diretta del fenomeno
preso in esame. Ritengo che poter ascoltare e interloquire
con professionisti di tale spessore, con idee diverse e che non
si limitano a trasferire un sapere ma dialogano tra loro e con
noi partecipanti con lo scopo di dare avvio a una riflessione
costruttiva non sia esperienza di tutti i giorni. Il richiamo
alla costruzione di un pensiero ragionato e profondo con
l’obiettivo di offrire una crescita culturale ai partecipanti ha
caratterizzato non solo l’ultima giornata ma tutta la Summer
School e per tale motivo mi ritengo fortunata per aver potuto
partecipare a tale esperienza. Ringrazio così il Rotary Club di
San Donato Milanese per averci dato tale opportunità”
Queste testimonianze attestano l’importanza di investire in
questa direzione, non solo di approfondire questi temi ma
anche e soprattutto di far sì che si formino professionalità
attente e capaci a gestire queste complessità.
Una responsabilità di noi rotarani è far si che questi doni
si riproducano, si diffondano e che grazie alla maggior di-
sponibilità all’incontro e al confronto con l’altro si possa
contribuire ad un mondo in cui parole quale giustizia, equità,
dignità, rispetto e valorizzazione della diversità siano parole
che “contano” veramente.
alberto CaMuri
LAURA ZANFRINIProfessore ordinario presso l’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, è attualmente titolare dell’inse-
gnamento di Organizzazioni, Ambiente e Innovazione
sociale e dell’insegnamento di Sociologia delle migra-
zioni e della convivenza interetnica. È inoltre Direttore
Scientifico della Summer School “Mobilità umana e
giustizia globale”, promossa dalla Facoltà di Sociologia
in collaborazione con lo Scalabrini Migration Institute,
nonché Direttore del Centro di Ricerca WWELL, Welfare
Work Enterprise Lifelong Learning, presso il Dipartimen-
to di Sociologia dell’Università Cattolica.
INDICE
I FLUSSI MIGRATORI
61 i flussi migratori
NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
62 ROTARY novembre 2014
INDICE
DISTRETTO 2031
Un catamarano per un nuovo futuroProgetto in Bolivia per aiutare i giovani locali a trovare la propria rotta
Il Rotary Club di Valle Mosso ha con-
dotto a buon fine un matching grant
per aiutare le missioni a Huata in Bo-
livia gestite dai missionari italiani pa-
dre Leonardo Giannelli e padre Anto-
nio Zavatarelli, più volte ospiti del club
biellese. I soci Fulvio Morezzi, past
president del Club e responsabile della
Commissione Rotary Foundation del
Club, che ha curato la gestione del ma-
tching grant, e Pier Giacomo Borsetti,
incoming president per il 2015-2016,
sono rientrati nei mesi scorsi da un
viaggio in Bolivia, nel corso del quale
hanno partecipato al varo del Titicat 2,
un moderno catamarano che verrà uti-
lizzato sulla sponda boliviana del lago
Titicaca per incrementare il turismo e
offrire così nuove occasioni di lavoro
ai giovani della zona, provenienti da
famiglie di campesiños, per evitare che
si trasferiscano a La Paz, dove li at-
tenderebbe un’esistenza da emarginati
nelle periferie della capitale. Inoltre, il
Titicat 2 è stato costruito a tempo di
record da un cantiere in cui lavorano
gli stessi giovani della missione che ha
anche ricevuto delle commesse da par-
te della marina militare, sviluppando
quindi una prima forma d’indotto nata
dal progetto dei due missionari italiani.
Il varo è avvenuto alla presenza delle
autorità civili e militari boliviane e di
una delegazione del Rotary di La Paz,
che ha partecipato al progetto insieme
alla Rotary Foundation, guidata dal
presidente Horacio Toro e composta dai
past president Germán Terrazas Rovira
e Julio César Paredes Vargas. Morezzi
e Borsetti hanno portato in Bolivia una
targa celebrativa, che ricorda l’impegno
del Rotary di Valle Mosso, che è stata
fissata a bordo dello scafo, sulla cui
fiancata compare la scritta “Rotary”.
L’impegno del Rotary di Valle Mosso
per questa iniziativa è stato di circa
10mila euro.
L’iniziativa è nata nel 2012 dall’in-
contro con l’associazione “Mani aper-
te Kamasa”, che sosteneva le attività
sociali dei due missionari italiani di
Huata. Donatella Barbera, presidente
dell’associazione, insieme alle socie
Monica Gasperini, Ombretta Graziani e
Manuela Micheletti e a padre Zavata-
relli, aveva proposto al Rotary di Valle
Mosso di fare qualcosa per la missione.
Da qui è iniziato il lavoro, concluso con
successo, del matching grant, grazie
anche alla collaborazione dei progetti-
sti del catamarano, l’architetto navale
Paolo Lodigiani e l’ingegnere Giuseppe
Sfondrini.
Non è la prima volta che i rotariani di
Valle Mosso promuovono un’iniziativa
umanitaria internazionale: in passato,
nel 1990, grazie all’impegno dei soci
Vincenzo Monteleone, Silvio Pagano e
dello scomparso Valerio Micheletti, era
stato inaugurato un salone polivalente
per la formazione professionale dei gio-
vani a Ondo in Nigeria.
63 notizie italia
DISTRETTO 2042
Lo spettacolo della scienza a BergamoXII edizione di BergamoScienza
Nel terzo, e ultimo, fine settimana della
XII edizione di BergamoScienza, che
si è chiuso il 20 ottobre, laboratori,
mostre, spettacoli e conferenze han-
no messo in scena lo spettacolo della
scienza, con ospiti di fama internazio-
nale tra cui il Premio Nobel per la medi-
cina (nel 1985) Michael S. Brown, sco-
pritore dei meccanismi del colesterolo,
lo sceneggiatore della Pixar, candidato
all’oscar per Ratatouille, Jim Capobian-
co e l’astronauta italiano Luca Parmita-
no. Come sempre gli eventi sono stati
gratuiti e animati da un migliaio di stu-
denti delle scuole di Bergamo, mentre
un altro migliaio con 250 docenti han-
no dato via il primo weekend a le scuole
in piazza, 25 stand sul Sentierone in
DISTRETTO 2041
Progetto Pande, in Tanzania52 biciclette faranno risparmiare 15 km a piedi
A Pande, in Tanzania, 52 biciclette
faranno risparmiare 15 km a piedi, che
i piccoli studenti di questo sperduto
posto in Africa dovevano fare per an-
dare a scuola, 15 Km all’andata e 15
km al ritorno. Infatti un socio del Club
Milano San Siro, impegnato sul campo,
ci conferma da Pande che, il 19 di ot-
tobre 2014, il ministro tanzaniano per
l’Istruzione Mr. Shukuru, in occasione
di una festa veramente commovente e
presenti, oltre a Carlo Pola anche un
altro rotariano, il dott. Valente del RC
Capua, ha consegnato i diplomi ai gio-
vani promossi alle scuole secondarie.
Con l’occasione, il ministro ha asse-
gnato ai nuovi studenti e a quelli che
già frequentavano le secondarie, tutti
di Pande, ben cinquantadue biciclet-
te acquistate e revisionate a cura del
socio con il donativo deliberato e per-
venutogli dal Rotary Club Milano San
Siro. Oltre alle biciclette, estrema-
mente gradite perché risparmieranno
agli studenti ben quindici chilometri di
strada a piedi da Pande alla scuola in
assenza di qualsiasi mezzo di traspor-
to, sono stati donati, un computer con
stampante multifunzione, accurata-
mente revisionati e da azionare con il
già installato generatore eolico-solare,
già donato a suo tempo per l’ospeda-
le di Pande. Alla semplice cerimonia
della consegna, oltre al ministro, han-
no voluto partecipare due televisioni
tanzaniane, una radio e due quotidiani
locali. Tra i bimbi diplomati ve n’erano
due con rilevanti problemi alla vista,
che verranno curati a spese dei due ro-
tariani presenti; uno dei due ha voluto
leggere, sia pure a fatica, una lettera di
ringraziamento; e anche il ministro pre-
sente ha voluto sottolineare l’impegno
del Rotary, e lo ha fatto in italiano.
INDICE
NOTIZIE ITALIA
NOTIZIE ITALIA
64 ROTARY novembre 2014
Attività e servizio nei Distretti
INDICE
centro città che hanno proposto labo-
ratori scientifici interattivi al pubblico
di tutte le età, riscuotendo un enorme
successo con oltre 25.000 presenze ai
gazebo. Scuole in piazza si è concluso
il 5 ottobre con il concerto del Coro Po-
lifonico del liceo “Secco Suardo” e l’Or-
chestra Giovanile “Maggio in 7 note”
degli Istituti scolastici a indirizzo musi-
cale di Bergamo. Le scuole (quest’an-
no 32 istituti scolastici di ogni ordine
e grado statali e paritari) collaborano
volontariamente e a spese proprie. Per
questo quest’anno l’iniziativa di crow-
dfunding in collaborazione con Kendoo
è dedicata a raccogliere fondi per le
scuole che hanno organizzato laborato-
ri. Scuole in Piazza ha potuto contare
sul sostegno dei club Rotary orobici, da
sempre vicini alla manifestazione scien-
tifica e in particolare alle iniziative degli
studenti. BergamoScienza ha ormai
raggiunto il novero dei festival scienti-
fici nazionali: è capofila per il progetto
Expo 2015 con una presenza continua
a Padiglione Italia insieme alla Città
della Scienza di Napoli e al Festival
della Scienza di Genova. Il miracolo
di BergamoScienza è di essere riuscita
per dodici anni a mobilitare su base
volontaria tutta la città e la provincia,
e grazie agli sponsor a tenere gratuiti
gli eventi. Nessun’altra manifestazione
di divulgazione scientifica ha queste
caratteristiche, tutte le altre hanno una
componente di business o possono con-
tare su cospicui finanziamenti pubblici.
Qui è il territorio bergamasco che pensa
a tutto, con un bilancio trasparente e
modulare che dichiara in anticipo qua-
li obiettivi sono realizzabili a seconda
dei fondi raccolti. Il contributo delle
aziende e delle associazioni è fonda-
mentale e viene raccolto ogni anno da
zero. Sono caratteristiche delle quali
BergamoScienza non si vanta, ma che
devono essere messe in luce perché la
manifestazione è unica anche dal punto
di vista del metodo e della pulizia civica
e non deve essere snaturata ma solo
messa in grado di funzionare sempre
meglio. Da anni il sogno è di rendere
BergamoScienza una struttura perma-
nente in grado di coagulare e rilanciare
divulgazione scientifica per tutti in un
quadro di sviluppo strategico attraverso
la conoscenza secondo le linee euro-
pee. Un sogno che per concretizzarsi ha
bisogno di una location (come è succes-
so in altre città) e che aprirebbe nuove
opportunità per i giovani. Il ruolo dei
Rotary in BergamoScienza è di piena
collaborazione: l’autobus della scienza
delle precedenti edizioni, il supporto
a mostre e iniziative ma anche l’or-
ganizzazione di propri eventi come la
conferenza “Guidare con la testa” che
si inserisce nell’ambito del Progetto
Sicurezza Stradale, condotto dal Rotary
Club Dalmine Centenario con il suppor-
to della Polizia Stradale e delle Polizie
Locali, Giancarlo Bruno, ingegnere di
pista di F1, e Maria Rita Ciceri docente
di psicologia dell’Università Cattolica
di Milano.
NOTIZIE ITALIA
65 notizie italia
INDICE
DISTRETTO 2071
Il Rotary Firenze compie 90 anniRicorrenza celebrata con donazione agli Uffizi e Premio di Laurea Ugo Camiciotti
Firenze, 27 ottobre 2014 - Con i suoi
oltre 160 soci il Rotary Club Firenze è
tra i più grandi d’Italia, ma anche uno
dei più antichi: alla prima associazio-
ne, presieduta dal principe senatore
Piero Ginori Conti, aderirono nel feb-
braio 1925 personaggi quali il barone
Luigi Ricasoli Firidolfi e l’editore Guido
Treves.
Quest’anno rotariano, il 2014/15, ve-
drà celebrato il 90° anniversario della
fondazione e nella ricorrenza, il 7 mar-
zo 2015, il Club porterà a termine il
progetto T-VedO, donando alla Galleria
degli Uffizi uno speciale “bassorilievo
tattile” realizzato in resina, prodotto
con una sofisticata tecnica messa a
punto dalla Scuola d’Ingegneria dell’U-
niversità di Firenze, rendendo accessi-
bile ai non vedenti uno dei più celebri
capolavori lì esposti.
Tra le tante iniziative benefiche di cui
la neopresidente Simonetta Peruz-
zi Paganelli va fiera, c’è il premio di
laurea annuale istituito nel 2005 per
ricordare i soci eccellenti del passa-
to, consistente in una borsa di 2500
euro: “quest’anno la decima edizione
è intitolata a Ugo Camiciotti, grande
antiquario ed esperto d’arte: potranno
concorrere tutti coloro che negli anni
accademici ’11/’12, ’12/’13 o ’13/’14
abbiano discusso presso l’Università
di Firenze una tesi su argomenti di
storia dell’arte e dell’antiquariato. I
concorrenti dovranno far pervenire la
domanda entro l’8 dicembre, seguendo
il bando pubblicato su rotaryfirenze.org
<http://rotaryfirenze.org> ”.
Laureata in Storia dell’Arte, esperta
anch’ella d’arte e antiquariato, Simo-
netta Peruzzi Paganelli è nota come
consulente di importanti case d’aste.
Soddisfatta per la crescente presenza
di soci agli incontri organizzati, “so-
prattutto i più giovani e i nuovi amici”,
cita ad esempio l’affollato evento del
15 settembre a Villa Viviani, protagoni-
sta lo scrittore Marco Malvaldi. “È iro-
nico e brillante, sia come scrittore che
come oratore. Apparso recentemente
sulla scena editoriale è già un autore
best seller”. Malvaldi ha dialogato con
i rotariani sul tema Fenomenologia del
bar: la provincia e il bar, luoghi chiave
della società, della letteratura e della
filmografia italiane, sono infatti anche
al centro della produzione letteraria
del giovane autore pisano affermatosi
proprio con la serie dei romanzi del Bar
Lume, diventata una serie televisiva,
con protagonisti un gruppo di vecchiet-
ti giocatori di briscola.
“Specialmente in questo periodo di
difficoltà economica - afferma la presi-
dente - il club ha un occhio di riguar-
do alle persone più bisognose: oltre
a partecipare attivamente a iniziative
nazionali come il Banco Alimentare, i
nostri soci si sono impegnati in modo
concreto a favore di realtà locali come
la casa famiglia San Paolino, gestita
dalla Caritas, sempre affiancati dai no-
stri ragazzi dei club giovanili under 30
Rotaract e Interact”.
antonio PaGliai
NOTIZIE ITALIA
66 ROTARY novembre 2014
Attività e servizio nei Distretti
INDICE
DISTRETTO 2110
Suoni e bellezza, per il mese della Rotary FoundationBuzzurro, Cafiso e Milici in concerto per il Distretto 2110
Novembre è il mese che il Rotary dedi-
ca alle attività della Rotary Foundation.
La pace da perseguire, le malattie da
debellare, la fornitura di acqua potabi-
le, l’istruzione da sostenere, i bambini
da proteggere e le economie locali da
sviluppare sono gli obiettivi storici della
Fondazione. Il mondo ne ha bisogno ed
il Rotary così capillarmente diffuso può
nobilmente ed efficacemente interveni-
re. Tutto questo ben venga se all’azione
si può associare un mondo di suoni e
di bellezza.
Una grande chitarra (Francesco Buz-
zurro), una suadente armonica (Giu-
seppe Milici), uno struggente sassofono
(Francesco Cafiso) insieme in concer-
to porteranno avanti la bandiera del
Rotary e dei suoi programmi. In quel
contesto il PDG Francesco Arezzo di
Trifiletti, Presidente Commissione Di-
strettuale Rotary Foundation, pre-
senterà lo stato dell’arte dei progetti
finanziati durante l’anno con i fondi
della Rotary Foundation.
Tutto questo avverrà al Teatro Metro-
politan di Catania sabato 22 novembre
alle 18:30 e al Teatro Golden di Paler-
mo il giorno dopo, concerti promossi
dalla Commissione Distrettuale Musica
e Solidarietà. La modalità escogitata
per incrementare la partecipazione ai
concerti è stata quella di fare in modo
che i fondi ricavati, al netto dei costi,
saranno devoluti alla Fondazione at-
tribuendoli ai Club in proporzione ai
biglietti acquistati dai loro soci con
evidente alleggerimento dell’impegno
economico degli stessi nei confronti
della Fondazione.
È stata aperta una pagina su Facebook
dove si possono trovare tutte le infor-
mazioni sui due eventi organizzati, la
pagina si chiama: Buzzurro, Cafiso e
Milici per il Rotary.
Un’altra festa di quest’anno rotariano,
dopo quello che ha visto come prota-
gonista Noa, si aggiunge ai diversi e
significativi eventi che hanno visto ri-
uniti tanti amici pronti a spendersi nel
service sulle orme di Paul Harris.
serGio Malizia
DISTRETTO 2120
Testimonianze e interventi - medicina in AfricaRenato Laforgia condivide la propria esperienza con i colleghi rotariani
Laforgia è stato ed è ancora direttore di
numerose unità ospedaliere complesse
che vanno da Trento a Bari e Matera. È
impegnato, tra l’altro, nel volontariato
come presidente regionale del CUAMM
(Collegio Universitario Aspiranti Medici
Missionari) in Africa, e nel sociale come
presidente del CUS.
Di lui e della sua opera, il RC Bari ebbe
già a interessarsi, elargendo una borsa
di studio a favore di uno studente del
Mozambico, qualche anno fa; essa ven-
ne impiegata per permettere la frequen-
za del giovane africano presso la facoltà
di medicina dell’Università Cattolica a
Maputo. Laforgia visse i suoi primi anni
da ortopedico, quando insieme a un
collega furono gli unici medici del Sud
Italia volontari in Etiopia e Mozambico.
Oggi, grazie al lavoro dei tanti volon-
tari del CUAMM e della Comunità di
Sant’Egidio, la situazione sanitaria del
Mozambico e molte altre vicende afri-
cane appaiono migliorate, comunque
NOTIZIE ITALIA
67 notizie italia
INDICE
sulla strada di soluzione. Grazie al loro
lavoro, il contributo dei medici volon-
tari anche provenienti dal nostro Sud
è enormemente aumentato e si sono
fatti grossi passi in avanti sia nell’edu-
cazione che nell’assistenza attraverso
la costruzione di numerose scuole, di
università e di strutture ospedaliere.
Quelle scuole, università e ospedali
hanno, però, ancora bisogno del nostro
aiuto perché non ritornino nello stato
di degrado e abbandono di un recente
passato, ha dichiarato Laforgia.
A questo punto, l’ortopedico barese ha
presentato tre giovani medici: France-
sco di Gennaro, Federica Laterza e An-
nalisa Saracino, che hanno soggiornato
o sono in partenza per l’Africa. I tre
volontari hanno mostrato video, imma-
gini suoni e colori di un continente in
cui si affaccia non solo speranza ma
una concreta occasione di riscatto. Il
lavoro instancabile di Francesco presso
l’ospedale di Wolisso in Etiopia ha aiu-
tato un numero crescente di persone a
curarsi dalle malattie più semplici, da
quelle infettive a quelle più complicate.
Il giovane medico pugliese ha mostrato
come quest’ospedale curi un bacino di
utenza di circa 1 milione di persone. In
particolare nel paese ci sono 5 cliniche
di ortopedia con circa 10 specialisti
mentre i traumi dovuti agli incidenti
con autoveicoli diventano sempre più
frequenti a causa del numero crescente
di mezzi di trasporto in circolazione sul-
le poche strade. Uno dei primi obiettivi
del CUAMM è quello di creare una rete
di medici di base che dia immedia-
to sollievo alla popolazione ed aiuti a
decongestionare i pochi ospedali sul
territorio.
Federica soggiornerà 6 mesi a Chiulo
in Angola, dove conta di aiutare sem-
pre più madri a partorire in maniera
assistita. È specializzata in ginecologia
e ha mostrato le situazioni di degrado
igienico sanitario sia dei reparti che
degli strumenti prima, durante e dopo
il parto. Si stima che in tutta l’Africa
muoiano all’incirca 250.000 madri e
altrettanti neonati nei primi giorni di
parto. Un parto ogni 16 è a rischio,
mentre questa frazione scende a 1 ogni
2.800 nei paesi sviluppati. Il CUAMM
vuole raddoppiare i parti assistiti por-
tandoli da 25 a 50 mila nel giro di 1-2
anni e soprattutto educare più ostetri-
che locali ad assistere le partorienti.
Annalisa, che per un anno ha insegna-
to ai tirocinanti medici, ha raccontato
la storia di due ragazzi che per primi
nel 2007 si sono laureati in medicina
presso l’Università Cattolica del Mo-
zambico, grazie alle borse di studio di
famiglie italiane e ai sacrifici dei propri
genitori. Acquistare un libro, avere un
computer, comprare i basilari ferri del
mestiere sono conquiste che si rag-
giungono spesso tramite lavori extra da
parte dei ragazzi e delle loro famiglie.
Questi sacrifici hanno permesso ad un
intera nazione di ricominciare a vivere.
steFano Marrone
68 ROTARY novembre 2014
L’UE TORNA A SCUOLA - PARTE L’INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER PORTARE 250 FUNZIONARI UE TRA I BANCHIDal 13 al 24 ottobre si è svolta per la prima volta in Italia l’iniziativa della Com-
missione europea “L’UE torna a scuola”, che ha dato la possibilità a circa 250
funzionari delle istituzioni europee di tornare tra i banchi delle scuole d’origine
in tutta l’Italia per incontrare studenti e insegnanti e parlare d’Europa. L’iniziativa
“L’UE torna a scuola”, ha dato ai giovani
delle scuole italiane la possibilità di co-
noscere da vicino le istituzioni europee, i
loro compiti e le loro attività, incontrando
i funzionari europei, che, per un giorno,
sono diventati il “volto” dell’Europa e,
nello stesso tempo, anche quello della
loro rispettiva scuola di provenienza.
IL WFP AVVIA UN IMPORTANTE STUDIO SUL SUCCESSO DEL BRASI-LE NELL’ACQUISTARE DAI PICCOLI AGRICOLTORI Il Centro per l’Eccellenza contro la Fame del Programma Alimentare lancia un’ini-
ziativa di ricerca, sostenuta dalla Bill & Melinda Gates Foundation, per analizzare il
successo del Brasile nel collegare i piccoli agricoltori con la domanda del Governo
per il cibo d’allevamento. L’obiettivo della ricerca è quello di condividere l’esperien-
za brasiliana per aiutare altri paesi a raggiungere un successo simile. Negli ultimi
dieci anni, il Brasile ha ottenuto un riconoscimento diffuso per la lotta contro la
fame e la povertà estrema. Uno dei programmi pubblici più importanti è quello
dell’Alimentazione Scolastica di Propria Produzione, che fornisce pasti scolastici
ogni giorno a circa 45 milioni di studenti
nelle scuole pubbliche brasiliane. Il van-
taggio per gli agricoltori è che gli acquisti
governativi prevedibili riducono i rischi e
incoraggiano una migliore qualità e red-
diti più alti.
PORTIAMO GOOD NEWS AGENCY NELLE SCUOLEGood News Agency - l’agenzia delle buone notizie - iniziativa giornalistica di puro volontariato, riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non governative, delle associazioni di servizio e delle istituzioni im-pegnate nel miglioramento della qualità della vita. Questa campagna per le scuole è sostenuta da noi del Rotary da diversi anni perchè puntare sui giovani significa contribuire significativamente a costruire un ponte verso il futuro. Rinnoviamo uno speciale invito a tutti i Club affinchè presentino Good News Agency ai professori degli istituti superiori del proprio territorio e segnalino l’indirizzo e-mail delle scuole “reclutate” al responsabile del progetto distrettuale di servizio per Good News Agency, Sergio Tripi: [email protected]. Le scuole riceveranno gratuitamente e regolarmente il notiziario senza alcuna formalità. Queste sono alcune notizie tratte dai numeri più recenti, tutti disponibili sul sito www.goodnewsagency.org
ANGOLA: BANCA MONDIALE E AGRICOLTURA FAMILIARE Mosap, un progetto di agricoltura fami-
liare orientata al mercato, realizzato dal
2012 nelle province di Bie, Huambo e
Malanje, ha ottenuto un finanziamento
di 20 milioni di dollari da parte del-
la Banca Mondiale. Il finanziamento
ha permesso il consolidarsi di tutte
le attività, tra cui la formazione degli
agricoltori, la fornitura di sementi, fer-
tilizzanti e attrezzature di produzione
agricola, nonché maggiori investimenti
in agricoltura. Il target del progetto
sono le famiglie di agricoltori con una
superficie media di coltura senza irriga-
zione tra 1 e 2 ettari, con la possibilità
di espansione a 2,5 ettari. Il progetto è
iniziato nel 2012 e mira ad aumentare
la produzione di mais, fagioli, manio-
ca e altri, così come l’allevamento di
grandi, medi e piccoli animali presso le
famiglie rurali.
good news agency
L'AGENZIA DELLE BUONE NOTIZIEa cura di Sergio Tripi
segue >>
69 good news agency
GOOD NEWS AGENCY
UNAR PRESENTA IL “DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2014”É stato presentato il Dossier Statistico Immigrazione 2014, curato dal Centro Stu-
di e Ricerche IDOS per conto dell’UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni
Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio
dei Ministri. “Dalle discriminazioni ai diritti”: questo il sottotitolo del Rapporto,
basato sul compito istituzionale dell’UNAR, che costituisce la linea ispiratrice dei
numerosi capitoli che mettono a disposizione i dati più aggiornati sui flussi, sui
soggiornanti, sull’inserimento nel mondo
del lavoro e nella società, sul nuovo pa-
norama interreligioso e sullo stato delle
pari opportunità, scendendo fino ai sin-
goli contesti regionali. Il Dossier è stato
presentato a Roma e in tutti i capoluoghi
regionali e delle due province autonome.
NEW YORK: GIORNATA PRO BONO 2014 PER COLLEGARE CENTINAIA DI ORGANIZZAZIO-NI NON PROFIT, AZIENDE E VO-LONTARIDopo la prima edizione di successo
dello scorso anno, Pro Bono Day NYC
è tornato con un programma esteso
che comprende gruppi di discussione a
libero accesso, workshop e una colazio-
ne di benvenuto per riunire la comunità
pro bono. Organizzato da Taproot Foun-
dation e sostenuto dalla Fondazione
Citi “Pro Bono Day NYC: collegare la
passione con l’obiettivo”, si è svolta
giovedì 23 ottobre.
Pro Bono Day NYC rappresenta un’op-
portunità per le organizzazioni e le
aziende non profit per ottenere infor-
mazioni preziose e per garantire risorse
vitali per migliorare i loro programmi.
Dirigenti e personale non profit han-
no trascorso la giornata incontrando
e lavorando con volontari qualificati e
si interfacciano con potenziali partner
aziendali pro bono. Le aziende fanno
guadagnare visibilità ai loro programmi
di responsabilità sociale, incontrano
potenziali beneficiari senza scopo di
lucro e sviluppano una chiara com-
prensione delle sfide che affrontano le
organizzazioni non profit.
AZIENDE RICONVERTITE AL 100% ALLE RISORSE ENERGETI-CHE RINNOVABILIKEA, Swiss Re, BT, Formula E, H&M,
KPN, Mars, Nestlé, Philips e Reed El-
sevier sono tra le aziende che hanno
aderito a un gruppo di ONG ed esperti
di energia pulita per la Settimana del
Clima, durante la quale è stata an-
nunciata un’iniziativa pluriennale per
incoraggiare le principali compagnie a
usare il 100% di energia rinnovabile.
Con lo scopo di “far impegnare, entro il
2020, 100 delle più grandi società del
mondo per una conversione all’utilizzo
esclusivo di energia rinnovabile”, la
campagna RE100 evidenzierà i benefi-
ci aziendali e d’immagine di cui godrà
chi si impegnerà a usare energia esclu-
sivamente rinnovabile.
LOTTA ALLA FAME: HUNGER RUN 2014Il 19 ottobre le strade del centro di
Roma hanno fatto da cornice alla nona
edizione di Hunger Run, la corsa com-
petitiva di 10 km e la corsa/camminata
non competitiva di 5 km organizzata
dall’Agenzia delle Nazioni Unite per
l’alimentazione e l’agricoltura (FAO),
dal Fondo internazionale per lo svi-
luppo agricolo (IFAD), dal Programma
alimentare mondiale (WFP), da Biover-
sity International, dal Gruppo Sportivo
Bancari Romani e con il supporto del
Rotary International - Distretto 2080.
I fondi raccolti dalla Hunger Run 2014
si sono trasformati in pasti scolastici
per i bambini poveri del sud del mon-
do. Una corsa, quindi, per “nutrire il
corpo e nutrire la mente”.
segue >>
70 ROTARY novembre 2014
GOOD NEWS AGENCY
INNOVATIVA SOLUZIONE DI GE-STIONE DEL RISCHIO CLIMATI-CO PER PROTEGGERE GLI AGRI-COLTORI IN MALAWI E ZAMBIA Le famiglie rurali vulnerabili in Malawi
e Zambia saranno presto in grado di
proteggere al meglio i loro raccolti e i
loro mezzi di sussistenza dalla variabi-
lità climatica grazie all’espansione del
programma R4-Iniziativa di Resilienza
Rurale. La Direzione svizzera per lo
Sviluppo e la Cooperazione (SDC) ha
impegnato 6,6 milioni di dollari per
espandere il lavoro del Programma Ali-
mentare Mondiale delle Nazioni Unite
(WFP) e il programma R4 di Oxfam
America ai due nuovi Paesi.
Dopo aver ottenuto un impatto signifi-
cativo in Senegal e in Etiopia, il WFP
e Oxfam America hanno ora l’obiettivo
di portare il “pacchetto resilienza” ad
almeno 4.000 agricoltori in Malawi e
Zambia entro il 2017 e di allargare il
programma negli anni successivi. Il
programma R4 estende la protezione
assicurativa contro la siccità ai piccoli
agricoltori vulnerabili, salvaguardando
il loro sostentamento in modo da es-
sere certi che i loro investimenti non
verranno persi nel momento in cui uno
shock climatico dovesse colpirli. R4
integra quattro strategie di gestione
del rischio: una migliore gestione delle
risorse naturali, assicurazione agricola
e l’accesso al credito e al risparmio.
SAVE THE CHILDREN: CENTRO TRATTAMENTO EBOLA IN LIBERIAUn centro di trattamento con 70 letti costruito da Save the Children ha aperto i
battenti in Liberia e viene ora gestito da International Medical Corps (IMC). La con-
tea di Bong - dove è situato il centro - è una delle cinque contee in Liberia più col-
pite dall’epidemia. Save the Children sta costruendo un’altra unità di trattamento
dell’Ebola nella contea di Margibi, che è pure pesantemente colpita dall’epidemia.
Queste unità di trattamento includono aree di guardia d’isolamento sicure e forni-
scono valutazioni mediche specialistiche, assistenza e trattamento fino al decesso
o alla guarigione del paziente. Esse ridur-
ranno anche la pressione sulle strutture
sanitarie convenzionali, che fuori Monro-
via sono state quasi tutte chiuse a causa
del mortale tributo che hanno dato con il
loro personale sanitario.
SQUADRA DI DISPIEGAMENTO RAPIDO DI INTERSOSINTERSOS, organizzazione umanitaria
italiana, impegnata nell’assistenza alle
popolazioni vittime di conflitti e cata-
strofi naturali, ha deciso di rafforzare
il proprio organico creando il Rapid
Deployment Team (RDT), un’unità in-
terna formata da personale esperto e
qualificato in grado di rafforzare la ri-
sposta umanitaria in alcune delle aree
più difficili del pianeta.
I conflitti contemporanei e le recenti
catastrofi naturali, ci pongono infatti di
fronte a una crescita costante dei biso-
gni umanitari e ad un severo inaspri-
mento della complessità degli scenari
in cui ONG e Organizzazioni Internazio-
nali sono chiamate ad intervenire.
USA - IL GOVERNO STANZIA 9 MILIONI DI DOLLARI PER AIUTO LEGALE AI BAMBINI IMMIGRATI9 milioni di dollari in due anni per fi-
nanziare servizi legali per alcune delle
decine di migliaia di bambini immigrati
non accompagnati che si sono riversati
oltre confine illegalmente. Il primo an-
no i finanziamenti andranno alla Confe-
renza Statunitense dei Vescovi Cattolici
ed al Comitato per Rifugiati ed Immi-
grati per organizzare la rappresentanza
legale in nove città che ospitano mol-
tissimi minori in attesa delle procedure
per l’immigrazione. Con i fondi federali
verranno rappresentati 2.600 bambini.
La mossa del governo arriva alcuni gior-
ni dopo la firma da parte del governa-
tore della California Jerry Brown di un
pacchetto di aiuto legale da 3 milioni
per i bambini senza documenti.
INDICE
Circa 122 milioni di bambini nel mondo non sanno leggere. In un mondo sempre più complesso, l’analfabetismo relega la maggior parte di loro ai ranghi più bassi della società. La città di Contagem, in Brasile, è al centro di un progetto rivoluzionario messo in atto per eliminare l’analfabetismo. Grazie al contributo della Fondazione Rotary e al supporto dei Rotary club locali, il progetto CLE (Concentrated Language Encounter) ha alfabetizzato più di 70.000 studenti e ha formato più di 1.750 insegnanti. I ragazzi stanno costruendo un ponte tra la vita che hanno adesso e un futuro migliore.
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