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WASTELAND THE GARBAGE PATCH STATE

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WASTELAND THE GARBAGE PATCH STATE

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FONDAZIONE BRACCO E IL GARBAGE PATCH STATE

COS’È WASTELAND

Il rapporto tra Fondazione Bracco e Maria Cristina Finucci, autrice dell’innovativo progetto Wasteland - The Garbage Patch State, è di lunga data. Un impegno comune verso i temi della sensibilità ambientale e della sostenibilità. Dopo aver commissionato l’opera Vortice nel 2015, Fondazione Bracco è a fianco dell’artista anche in occasione di HELP The Ocean, installazione allestita a Roma, nella Basilica Giulia al Foro Romano, dall’8 giugno al 29 luglio 2018.

Siamo orgogliosi di sostenere questo progetto di altissimo valore culturale e scientifico. Installazioni straordinarie che sensibilizzano il grande pubblico in modo emozionante sul tema drammatico dell’inquinamento causato dai rifiuti plastici dispersi negli oceani. Un tema, quello della promozione della sensibilità e del rispetto verso l’ambiente di primaria importanza e caro a Fondazione Bracco. Un tema a cui vogliamo dare voce nella convinzione che l’arte possa essere uno strumento di lettura privilegiato per comprendere e approfondire al meglio la realtà globale e i suoi molteplici aspetti.

Sostenibilità: il futuro del genere umano e della Terra si gioca intorno a questa parola che riguarda il comportamento di tutti, istituzioni, aziende e cittadini. Per il nostro Gruppo la sostenibilità costituisce un valore essenziale che nelle decisioni strategiche o nelle attività di ricerca ha la stessa importanza delle variabili economiche. Siamo convinti infatti che oggi l’unico modo di fare impresa sia quello responsabile e sostenibile. L’unico che coniuga crescita economica, occupazione e benessere, l’unico in grado di far competere l’impresa con successo sui mercati di tutto il mondo conservando al tempo stesso un forte legame con le comunità in cui si opera. Insomma l’unico che offre un futuro alle nuove generazioni.

Diana BraccoPresidente di Fondazione Bracco

Wasteland è un’opera artistica che comprende un sistema di azioni reali che si svolgono nel tempo e in molti luoghi concepita per disseminare sulla scena internazionale una serie di indizi che suggeriscano l’esistenza di uno Stato Nazione da me inventato, il Garbage Patch State.

Il fine dell’opera è quello di poter meglio comunicare l’esistenza degli ammassi di plastica dispersi in mare chiamati Garbage Patch, uno dei più importanti fenomeni di inquinamento ambientale purtroppo fino ad oggi negletto proprio a causa della mancanza di una sua identificazione iconica.

Wasteland è un’opera concepita per creare quella immagine concreta che mancava al Garbage Patch così da poterne più facilmente comunicare l’esistenza. Per questo ho costruito un apparato semantico verosimile come, tra le molte cose, la realizzazione della sua bandiera, di un’anagrafe, una sua mitologia, un portale web ecc. non trascurando di inserire anche elementi semplici come per esempio le cartoline postali. Una finzione dunque, strutturata però per svelare una verità che altrimenti sarebbe rimasta celata.

Già dopo le prime tappe, i media internazionali si sono occupati diffusamente di questa mia azione e la risposta da parte di giovani tutto il mondo è stata immediata dimostrando di riconoscerne la vocazione partecipatoria.

È infatti essenziale ai fini della mia ricerca condividere idee che vengano dall’esterno, lavorare in sinergia con studenti e giovani in generale affinché si ritengano essi stessi partecipi di una opera condivisa.

Il nome Wasteland è ovviamente riferito al poema di T.S. Eliot, e non a caso la nascita dello Stato è avvenuta nel mese di aprile.

Maria Cristina Finucci

Mostra fotografica a cura di Fondazione Bracco e CDI-Centro Diagnostico Italiano Immagini dal progetto Wasteland - The Garbage Patch State di Maria Cristina FinucciDirettore Paola Pardini Progetto grafico Dario Zannier

Stampe fotograficheSpazio 81

THE GARBAGE

PATCH STATE

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MARIA CRISTINA FINUCCI BIOGRAFIA

Artista, architetto e designer. Laureata all’Università degli Studi di Firenze, ha vissuto e lavorato a Mosca, New York, Parigi, Bruxelles, Madrid e attualmente a Roma. Durante la sua carriera di architetto ha realizzato opere in diversi Paesi che sono pubblicate su varie riviste e libri. Ha disegnato mobili che sono stati esposti al Salone del Mobile di Milano. La sua ricerca artistica, iniziata da giovanissima è passata attraverso la pittura, la scultura, l’architettura, il design, la video arte, la postproduction di film per arrivare a sintetizzarsi in una forma di arte transmediale che nell’immediato si concretizza nella serie Wasteland.

Quest’opera che comprende tutte le azioni del “Garbage Patch State” – lo Stato da lei fondato nel 2013 – nel mondo, non solo risponde ad un impegno etico di salvaguardia dell’ambiente, ma configura una forma d’arte innovativa coerente al cambiamento epocale a cui assistiamo.

Nel 2014 Maria Cristina Finucci ha ricevuto la “Mela d’Oro” del XXVI Premio Bellisario ed il premio “Civiltà dell’Acqua” della Fondazione Benetton, nel 2016 il premio R.O.S.A. Alcune delle sue opere sono in collezioni permanenti tra le quali quella della Fondazione Bracco, della Camera dei Deputati, del Museo di Arte Contemporanea di Lucca.

Parigi, 2013 UNESCO LA FONDAZIONE DELLO STATO

Alla presenza della Direttrice Generale e delle altre autorità dell’UNESCO, Maria Cristina Finucci ha piantato la bandiera del nuovo Stato e pronunciato il discorso di insediamento del Garbage Patch State sulla sua installazione che riproduceva una delle isole di plastica nella gigantesca “Salle des pas perdus” nell’edificio principale dell’UNESCO.

È stato l’inizio dell’opera Wasteland.

DICHIARAZIONE Oggi è un giorno importante, il giorno in cui uno Stato la cui estensione supera i 16 milioni di chilometri quadrati viene finalmente riconosciuto.

Finalmente si alza il velo di ipocrisia che teneva nascosta questa realtà che nessuno voleva vedere.

È l’ora in cui tutto il mondo deve sapere che esiste una Nazione composta pezzo per pezzo da qualcosa che ognuno di noi ha abbandonato perché poco importante.

Ognuno di noi ha partecipato alla formazione di questa realtà, fatta di bottiglie usate una sola volta e abbandonate, accendini gettati per la strada, ciabatte di gomma dimenticate sulla spiaggia, bicchieri e piatti di plastica gettati via.

Ma dov’è via? Questo è l’away state, una Nazione composta da oggetti appartenuti a qualcuno di noi.

La abbiamo costruita in 60 anni, in 60 anni siamo stati capaci di formare un agglomerato di 16 milioni di chilometri quadrati composto da cinque grandi isole, siamo riusciti a modificare la geografia della Terra, e oggi, non potendo più a lungo nascondere a noi stessi questa realtà la riconosciamo come Stato Federale.

oggi 11 aprile 2013io, Maria Cristina Finuccidichiaro lo Stato Federale del GARBAGE PATCHParigi, Maison UNESCO

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Venezia, 2013 IL PADIGLIONE DURANTE LA BIENNALE D’ARTE

Come la maggior parte degli Stati ha un padiglione alla Biennale di Venezia, anche il Garbage Patch State ha simbolicamente avuto il suo dal 29 maggio al 24 novembre 2013 nel cortile dell’Università Ca’ Foscari. Maria Cristina Finucci ha realizzato un’installazione composta da migliaia di coloratissimi tappi di plastica che scavalcavano il muro di cinta del Palazzo quattrocentesco nel tentativo di riversarsi nella laguna.

Madrid, 2014 L’INSTALLAZIONE AD ARCO

Il Garbage Patch State si è manifestato a Madrid in occasione di ARCO, la attesissima fiera internazionale dell’arte, con un’installazione pubblica sulla Gran Via dal 18 febbraio al 7 marzo 2014.

Un “lenzuolo” lungo 12 metri, appeso sopra i passanti, formato da bottiglie di plastica contenenti semi di fiori in germoglio, che di notte si illuminava alla luce dei flash.

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Roma, 2014 L’AMBASCIATA AL MAXXI

In occasione della celebrazione della prima Festa Nazionale del Garbage Patch State, il MAXXI di Roma (Museo delle arti del XXI secolo) ha accolto nel padiglione “MAXXI Educazione” dall’11 aprile al 2 maggio 2014 la prima Ambasciata del nuovo Stato: chi lo ha richiesto ha potuto ottenere la cittadinanza e ritirare il proprio documento di identità.

Nella piazza del Museo, Maria Cristina Finucci ha realizzato anche un’installazione lunga trenta metri, una sorta di “onda” composta da una miriade di scagliette di plastica provenienti da bottiglie riciclate, nella quale poter “immergersi” o entrare, alla scoperta di un coloratissimo mondo di plastica.

New York, 2014 NAZIONI UNITE

Il serpente: dopo le tappe di Parigi, Venezia, Madrid e Roma, il Garbage Patch State fa il suo ingresso nel Quartier Generale delle Nazioni Unite, un luogo simbolo della volontà di pace, di cooperazione e di sviluppo di tutti i popoli della terra. Un luogo in cui si dibattono e si condividono anche le politiche e le strategie internazionali per la tutela dell’ambiente e l’uso sostenibile delle limitate risorse naturali del nostro Pianeta.

L’installazione di Maria Cristina Finucci, dal 29 settembre al 17 ottobre 2014, era costituita da una “lingua” di tappi di plastica che dall’esterno penetrava attraverso la facciata del Palazzo di Vetro fino a raggiungere il front desk nella hall principale.

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Milano, 2015 FONDAZIONE BRACCO - VORTICE

Situata negli spazi della storica area industriale della Bracco in via Folli 50 a Lambrate e commissionata dalla Fondazione Bracco, il 15 giugno 2015 è stata inaugurata l’installazione Vortice: una grande tromba d’acqua che porta con sé una miriade di tappi di bottiglia di plastica in un luminoso tornado alto sette metri.

Con i suoi colori accattivanti, il suo aspetto imponente, il Vortice non è soltanto simbolo di energia e vitalità, ma anche di potenza distruttiva come può esserlo la plastica di cui è formato.

Patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e dei Mari e con la collaborazione dell’Università Roma TRE, l’opera si è inserita nel quadro degli eventi collaterali di EXPO Milano 2015.

Parigi, 2015 INTERNATIONAL NEW YORK TIMES ENERGY FOR TOMORROW CONFERENCE

Venezia, 2015 BLUEMED CONFERENCE AQUAE Venice 2015

Climatesaurus era una grande creatura misteriosa, non ancora classificata nelle tavole zoologiche, che non apparteneva al mondo animale, ma a quello artificiale: non mostrava la testa, ma entrava ed usciva dal terreno per poi risalire lo scalone del meraviglioso Hotel Potocki.

Il serpentone si era manifestato per la prima volta a Venezia, all’evento Bluemed, per poi strisciare subdolamente attraverso le coscienze dello spreco e le montagne di rifiuti europei per raggiungere Parigi. Nella capitale francese si è presentato ai Capi di Stato e di Governo presenti alla Conferenza sul clima COP 21 (8 e 9 dicembre 2015) grazie ad Acciona, azienda leader mondiale delle energie rinnovabili, e al New York Times che ha ospitato la “creatura” a Parigi per la sua conferenza internazionale.

Al Padiglione Aquae Venezia (creato in occasione di Expo 2015), un nuovo misterioso animale, chiamato Bluemedsaurus, non classificato nelle tavole zoologiche, formato dalla plastica dispersa nel mare, entrava ed usciva, strisciando, dalle pareti della sala della High Level Conference Bluemed. Non mostrava subdolamente né la testa, né la coda, avrebbe svelato di lì a poco l’apparizione in un’altra prestigiosa sede.

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Isola di Mozia, 2016 HELP, L’ETÀ DELLA PLASTICA

Una monumentale installazione, chiamata “HELP, l’Età della plastica”, è stata ospitata dal 25 settembre 2016 all’8 gennaio 2017 dall’isola di Mozia, situata sulla costa occidentale siciliana nei pressi di Marsala (TP): l’opera, costituita dall’assemblaggio manuale di oltre cinque milioni di tappi usati di plastica colorata racchiusi in gabbioni metallici, delineava in uno spazio di forma quadrangolare la parola HELP, che si snodava sul terreno con grandi lettere tridimensionali (alte fino a 3 metri per una estensione totale di circa 1.500 metri quadrati).

Roma, Fori Imperiali, 2018 HELP THE OCEAN

L’installazione luminosa “HELP the Ocean”, posta sui resti della Basilica Giulia nel Foro Romano dal 9 giugno al 29 luglio 2018, rivolge a milioni di turisti e cittadini un grido d’allarme sullo stato del nostro pianeta.

Con la promozione del Parco Archeologico del Colosseo e con il supporto della Fondazione Bracco, Maria Cristina Finucci realizza l’installazione “HELP the Ocean” in uno dei luoghi più simbolici e sacri dell’antica Roma e tra i più visitati al mondo. L’opera formata da un insieme di gabbioni in rete metallica, rivestiti da un ricamo di sei milioni di tappi di plastica colorati, vuole simulare un ritrovamento archeologico che potrebbe essere un giorno emblematico della nostra era, ribattezzata quindi come l’“età della plastica”.

Si tratta di un enigmatico impianto architettonico che richiama la sintassi costruttiva dell’architettura antica romana, il cui materiale da costruzione non è la pietra, ma la plastica. Da una visione dall’alto si può notare che questa peculiare costruzione forma le quattro lettere della parola HELP, la richiesta di aiuto di un’intera epoca storica, la nostra, finalmente conscia del proprio avviato processo di autodistruzione. Di notte la gigantesca scritta si illumina ed è visibile anche da via dei Fori Imperiali.

Situata nell’area archeologica, dava vita a un immediato cortocircuito visivo e concettuale tra le millenarie rovine fenicie e i resti più diffusi e inquinanti della società contemporanea. Un’installazione promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, in collaborazione con la Fondazione Whitaker.

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Fondazione Bracco è nata dal patrimonio di valori maturati in oltre 90 anni di storia della Famiglia e del Gruppo Bracco, in primo luogo dalla responsabilità sociale d’impresa.La Fondazione sviluppa progettualità per migliorare la qualità della vita della collettività e la coesione sociale, privilegiando un approccio innovativo e misurando risultati e impatto degli interventi. Particolare attenzione viene riservata all’universo femminile e al mondo giovanile.La multidisciplinarità e l’integrazione tra diversi saperi sono criteri qualitativi importanti sia nella progettazione, sia nella selezione delle attività, che spaziano nelle aree dell’arte, della scienza e del sociale.

Gli ObiettiviFondazione Bracco nell’ambito della sua mission:• valorizza il patrimonio culturale, storico e artistico italiano a

livello nazionale e internazionale;• promuove la cultura scientifica e la tutela della salute, con

speciale attenzione all’ambito della prevenzione femminile;• sostiene l’istruzione e formazione professionale dei giovani;• sviluppa iniziative solidali come contributo al benessere

collettivo e alla creazione di una sensibilità ambientale.

Le AttivitàI principali filoni sviluppati nel campo delle arti e della cultura vengono scelti con specifici contenuti scientifico – tecnologici e formativi: per esempio nelle arti figurative la diagnostica applicata allo studio e al recupero delle opere d’arte, i rapporti

tra cultura e benessere, ecc. Particolare attenzione è riservata alla cultura musicale, attraverso il sostegno a primarie istituzioni musicali in Italia e all’estero.

Nell’area della scienza e del sociale vengono promossi progetti operativi, che portino un valore aggiunto alla comunità in termini di know-how e contributo scientifico, oltre al beneficio filantropico.

In questo campo è stato sviluppato il progettoDiventerò – Fondazione Bracco per i giovani, un’iniziativa pluriennale dedicata a studenti e neolaureati per facilitare il passaggio tra il mondo universitario e quello lavorativo grazie anche a un supporto di “mentorship”.

Tramite la partecipazione ad associazioni nazionali e internazionali di fondazioni d’impresa e tavole rotonde di settore, promuoviamo anche la cultura d’impresa.

L’organizzazioneFondazione Bracco è guidata dalla Presidente, Diana Bracco, affiancata da un Consiglio di Indirizzo, da un Comitato di Gestione e da un Collegio dei Revisori. La Fondazione ha sede a Milano, nello storico Palazzo Visconti. L’edificio ospita anche il Teatrino, laboratorio di idee in ambito scientifico e culturale della fondazione, che qui organizza i cicli aperti alla Città “Fondazione Bracco incontra”.La Fondazione ha una sede di rappresentanza a Roma.

Fondazione Bracco Creazione di valore e multidisciplinarità

www.fondazionebracco.com

Il Centro Diagnostico Italiano, attivo a Milano dal 1975, è una struttura sanitaria ambulatoriale a servizio completo orientata alla prevenzione, diagnosi e cura in regime di day hospital. È presente sul territorio lombardo attraverso un network di 24 strutture, collocate in Milano, Corsico, Rho, Legnano, Cernusco sul Naviglio, Corteolona, Pavia e Varese. È certificata ISO9000 e dal 2006 la sede centrale è accreditata dalla Joint Commission International.

All’interno di CDI lavorano oltre 1000 persone tra medici specialisti, tecnici sanitari, infermieri e impiegati, al servizio di 800mila pazienti all’anno. CDI è accreditato con il SSN per le aree di laboratorio, imaging, medicina nucleare e radioterapia, specialistiche ambulatoriali (sedi Viale Monza, Rho e Cernusco sul Naviglio). Dispone di un’area privata e in convenzione con i maggiori Fondi Assicurativi e di un’area a servizio delle aziende.

Il laboratorio del CDI si avvale della catena automatizzata più grande d’Italia garantendo sicurezza dei dati, e al contempo, un numero elevato di analisi che supera, in un anno, i 4 milioni.

La Diagnostica per Immagini e la Medicina Nucleare offrono le strumentazioni più evolute e innovative: TAC a 64 strati Dual Source, TAC / Pet, 4 Risonanze Magnetiche (di cui due aperte) per un totale di oltre 190.000 esami refertati all’anno.

Sempre alla ricerca dell’eccellenza clinica, in accordo con la propria mission, il CDI dispone oggi di due apparecchiature Cyberknife, il rivoluzionario robot radiochirurgico, che pone il Centro Diagnostico all’avanguardia nella terapia dei tumori.

Attualmente, sono 50 i servizi riguardanti numerose aree terapeutiche che, grazie all’altissima professionalità dei suoi medici, CDI mette a disposizione per la prevenzione, la diagnosi e la cura, per un totale di oltre 450.000 prestazioni annue. Tra questi: il CDI-Check, check up personalizzato, che si svolge sotto la tutela di uno Specialista internista Coordinatore; la Day Surgery, un’attività chirurgica che permette al paziente di tornare a casa il giorno stesso dell’intervento; il Centro di Consulenza in Anatomia Patologica Oncologica, vero e proprio punto di riferimento per la second opinion delle patologie oncologiche.

Infine l’area aziende: CDI, attraverso una struttura sanitaria tecnicamente e scientificamente avanzata, è in grado di offrire alle 3650 aziende clienti non solo un servizio che ottempera a tutte le prescrizioni di medicina del lavoro obbligatorie per legge, ma anche un’attività di monitoraggio ambientale e corsi di prevenzione.

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