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- - “Le cooperative non operano per se stesse ma per offrire soluzioni alle esi- genze dei propri soci. Proprio per rispondere a questa missione, dob- biamo aprirsi ai nuovi scenari, ascolta- re e recepire le nuove esigenze del corpo sociale ed essere pronti a ripen- sare la nostra attività per offrire rispo- ste concrete ed efficaci”. Così ha esordito il presidente Antonio Marucci, intervenendo al congresso regionale di Legacoop, tenutosi giovedì 3 novembre a Milano. “Negli ultimi anni abbiamo progressivamente adottato metodologie aziendali a ogni livello della nostra attività - ha esordito Marucci, illustrando l’evoluzione della Edificatrice – abbiamo coltivato e irro- bustito il lavoro in rete, incorporando le Cooperative Unificate di Nova Milanese e avviando consorzi con altre cooperative in interventi di varia portata. Senza abbandonare il territo- rio, introducendo nuovi spunti sia sul fronte della comunicazione che su quello dell’apertura ai più giovani nel- l’ottica di adempiere alla grande & Cultura & Cultura Cooperativa Cooperativa Periodico trimestrale edito da via Galvani 12, 20835 Muggiò MI tel. 039 793662 fax 039 2781072 [email protected] Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 1641 del 30/11/2002 Spedizione in abbonamento postale 70% Milano Direttore responsabile Stefano Rijoff Redazione Francesca Naboni Antonella Vargiu Grafica e impaginazione Valentina Gatto Stampa A.G.BELLAVITE srl - Missaglia (Lc) Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata. 3 SOMMARIO IN COOPERATIVA La responsabilità di affrontare nuove sfide LIBERI PENSIERI La bandiera sul tetto IN COOPERATIVA Una storia di Cooperazione. Muggiò e la Cooperativa Edificatrice IN COOPERATIVA Il giorno della memoria Viva viva la Befana! IN COOPERATIVA Alloggi e Cantieri responsabilità di intergenerazionalità connaturata alla nostra dimensione cooperativa”. “Saremmo ipocriti se non riconoscessimo la complessità di questi passaggi e le difficoltà che comporta ripensare la propria attività - ha ammesso il presidente - . Da una parte è complesso spiegare e convin- cere della correttezza di queste novità il corpo sociale più anziano, quella schiera di soci “storici” che sostengo- no il nostro operato sul territorio anche attraverso il risparmio sociale e che oggi scoprono prospettive di interven- to complesse, articolate e, il più delle volte, lontane dal territorio cittadino; dall’altra parte non risulta sicuramente semplice coinvolgere nuove energie e generazioni che sembrano così lonta- ne dal nostro percorso e, a volte, impermeabili a quei valori che hanno spinto noi per primi a impegnarci nella cooperazione. Questa duplice sfida è oggi il cuore della nostra missione: conservare e valorizzare i valori espe- rienziali del nostro passato, renden- doli contemporanei”. 2 RIFLESSIONI E SPUNTI DALL’OTTAVO CONGRESSO LOMBARDO DI LEGACOOP, INTITOLATO ”ABITATE, PARTECIPARE, COMUNITÀ”. NUOVE PROSPETTIVE DI RINNOVAMENTO E SVILUPPO ATTENDO- NO IL COMPARTO E LA EDIFICATRICE PER AFFRONTARE LA DIFFI- CILE CONGIUNTURA ECONOMICA DEL MERCATO E LE INCERTEZ- ZE DEL PAESE 6 Il coraggio e la responsabilità di affrontare nuove sfide 4 7

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Cooperativa & Cultura - Periodico trimestrale edito dalla Cooperativa Efidicatrice di Muggiò

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“Le cooperative non operano per sestesse ma per offrire soluzioni alle esi-genze dei propri soci. Proprio perrispondere a questa missione, dob-biamo aprirsi ai nuovi scenari, ascolta-re e recepire le nuove esigenze delcorpo sociale ed essere pronti a ripen-sare la nostra attività per offrire rispo-ste concrete ed efficaci”. Così haesordito il presidente Antonio Marucci,intervenendo al congresso regionaledi Legacoop, tenutosi giovedì 3novembre a Milano. “Negli ultimi anniabbiamo progressivamente adottatometodologie aziendali a ogni livellodella nostra attività - ha esorditoMarucci, illustrando l’evoluzione dellaEdificatrice – abbiamo coltivato e irro-bustito il lavoro in rete, incorporandole Cooperative Unificate di NovaMilanese e avviando consorzi conaltre cooperative in interventi di variaportata. Senza abbandonare il territo-rio, introducendo nuovi spunti sia sulfronte della comunicazione che suquello dell’apertura ai più giovani nel-l’ottica di adempiere alla grande

& Cultura& CulturaCooperativaCooperativa

Per iodico t r imest ra le edi to daCooperativa Edificatrice di Muggiòvia Galvani 12, 20835 Muggiò MItel. 039 793662 fax 039 2781072redaz ione@coopedi fmuggio. i tAutorizzazione del Tribunale di Monzan. 1641 del 30/11/2002Spedizione in abbonamento postale70% MilanoDirettore responsabileStefano RijoffRedazioneFrancesca NaboniAntonella VargiuGrafica e impaginazioneValentina GattoStampaA.G.BELLAVITE srl - Missaglia (Lc)Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.

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numero XXXVII Gennaio 2012

SOMMARIOIN COOPERATIVALa responsabilitàdi affrontare nuove sfideLIBERI PENSIERILa bandiera sul tettoIN COOPERATIVAUna storia di Cooperazione.Muggiò e la CooperativaEdificatriceIN COOPERATIVAIl giorno della memoriaViva viva la Befana!IN COOPERATIVAAlloggi e Cantieri

responsabilità di intergenerazionalitàconnaturata alla nostra dimensionecooperativa”. “Saremmo ipocriti senon riconoscessimo la complessità diquesti passaggi e le difficoltà checomporta ripensare la propria attività -ha ammesso il presidente - . Da unaparte è complesso spiegare e convin-cere della correttezza di queste novitàil corpo sociale più anziano, quellaschiera di soci “storici” che sostengo-no il nostro operato sul territorio ancheattraverso il risparmio sociale e cheoggi scoprono prospettive di interven-to complesse, articolate e, il più dellevolte, lontane dal territorio cittadino;dall’altra parte non risulta sicuramentesemplice coinvolgere nuove energie egenerazioni che sembrano così lonta-ne dal nostro percorso e, a volte,impermeabili a quei valori che hannospinto noi per primi a impegnarci nellacooperazione. Questa duplice sfida èoggi il cuore della nostra missione:conservare e valorizzare i valori espe-rienziali del nostro passato, renden-doli contemporanei”.

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RIFLESSIONI E SPUNTI DALL’OTTAVO CONGRESSO LOMBARDO DILEGACOOP, INTITOLATO ”ABITATE, PARTECIPARE, COMUNITÀ”.NUOVE PROSPETTIVE DI RINNOVAMENTO E SVILUPPO ATTENDO-NO IL COMPARTO E LA EDIFICATRICE PER AFFRONTARE LA DIFFI-CILE CONGIUNTURA ECONOMICA DEL MERCATO E LE INCERTEZ-ZE DEL PAESE

6Il coraggio e la responsabilitàdi affrontare nuove sfide

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Sul mercato c’è spazioper altre imprese con fina-lità diverse dal profitto evalori di solidarietà,mutualità, partecipazionee attenzione verso lenuove generazioni delleorganizzazioni aderenti.Da questa esperienzasono nati una media di1.000 alloggi all'annoassegnati in proprietà aprezzi inferiori del 25%rispetto alle quotazioni dimercato, accanto a unaproduzione di abitazioni inaffitto a prezzi calmieratidestinati alle fasce socialipiù deboli. Ambiziosianche gli obiettivi a breve termine: le cooperati-ve di Legacoop puntano a realizzare 4.240appartamenti in edilizia convenzionata, di cui1.300 destinati all'housing sociale nella città diMilano, più 2.940 appartamenti in edilizia con-venzionata, di cui 1.300 destinati all'housingsociale, nell'area metropolitana di Milano. E ancora, oltre 500 appartamenti, con più di 60alloggi destinati all'housing sociale, nelle pro-vincie di Bergamo, Brescia, Como, MonzaBrianza, Lodi e Varese. Le principali sfide cheattendono le Cooperative di Abitanti in partico-lare a Milano riguarderanno invece i grandi pro-getti di trasformazione urbana come Merez-zate, Cascina Merlata e in futuro Sesto SanGiovanni, con le ex aree Falck. Le nuove paro-le chiave per un nuovo modello sono mercato+ welfare, case + servizi, nel nome di un’offer-ta abitativa all’interno di un ambiente ad altacoesione sociale. ''L'esigenza di affrontare ilmercato della casa, di offrire abitazioni non aquotazioni di mercato, di riqualificare interiquartieri in termini di innovazione tecnologica edi proporre servizi alla comunità oggi che lepolitiche di welfare si sono ridimensionate - hacommentato Luciano Caffini, presidente diLegacoop Abitanti Lombardia - sono impegniche pretendono infatti organizzazioni di dimen-sioni adeguate. I processi di fusione sono ope-razioni complesse e impegnative, ma sononecessari anche per dare nuova linfa allecooperative facendo convivere i soci di domanicon le radicate identità cooperative di oggi. Le cooperative operano per creare ricchezzasul lungo periodo e l'attenzione verso le futuregenerazioni è parte fondamentale di questomodello imprenditoriale, in particolare su tutti itemi legati all'ambiente''. F.N.

Nel ribadire questa nuovasfida il pensiero va a quantofatto fino a oggi: “Dobbiamoavere il coraggio di innovare,modificando magari queglistessi approcci o quellemodalità operative che noiper primi abbiamo adottatofino a oggi e in questo per-corso, in questa definizionedella nostra nuova identità,dobbiamo riuscire a convin-cere i nostri soci, affinchécapiscano e condividanoquesto sviluppo. Solo in que-sto caso l’evoluzione avràrisposto appieno a quelleesigenze che la rendononecessaria. Questa sfida ainostri occhi appare impegnativa, perché la crisieconomica scardina le certezze degli anni passati,perché l’evoluzione della società e della politica haintrodotto nuovi linguaggi, nuove aspirazioni enuove necessità che noi per primi stiamo scopren-do. Eppure, guardando quanto fatto fino a oggi,sfogliando la nostra storia recentemente raccoltanel volume “Muggiò e la Cooperativa Edificatrice”,rileggendo i discorsi di chi ci ha preceduto, ci ren-diamo conto che ogni salto in avanti ha incogniteche possono spaventare; ogni cambiamento com-porta sacrifici; mette in discussione le nostre stessecertezze. Se i cooperatori che mi hanno precedutoalla presidenza della Edificatrice, e all’interno delconsiglio di amministrazione, non avessero raccoltole sfide della modernità che di volta in volta si sonoconcretizzate, oggi la nostra cooperativa non esi-sterebbe più e questo significherebbe che tantefamiglie del nostro territorio sarebbero abbandona-te a loro stesse nella ricerca di un’abitazione a prez-zi equi. È questa consapevolezza che ci sostiene inquesto percorso, che siamo pronti ad affrontare conla cautela necessaria per metabolizzare con ilnostro corpo sociale le evoluzioni che ci attendono,ma con decisione e determinazione, in modo datramandare il patrimonio creato da chi ci ha prece-duto e scrivere un’altra pagina di questa avvincentestoria che è stata la cooperazione di abitanti sulnostro territorio”.Affini le riflessioni sviluppate in merito al contestoregionale nel nome di un cauto ottimismo. Pur inuna generalizzata situazione di crisi e di incertezzadel mercato immobiliare, le Cooperative di Abitantidella Lombardia mantengono infatti un bilanciopositivo, registrando pochissime crisi aziendali. Lasolidità della struttura patrimoniale e finanziaria delmondo cooperativo è la condizione per affrontare lescommesse della sostenibilità ambientale, econo-mica e sociale.

in cooperativa2 anno X numero XXXVII

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Il direttore STEFANO RIJOFF

LIBERI PENSIERIDI UN VECCHIO COOPERATORE

La bandiera sul tetto:fra tradizione e nuovi obiettiviNei primi anni cinquanta la fame di case a Milano era alta: i bombardamenti della guerra avevano portatodistruzioni e il nascente boom economico richiamava nella metropoli sempre più nuovi cittadini. In alcunistabili venivano affittate come abitazioni anche le cantine e il Comune costruiva in viale Argonne le cosid-dette “case minime” (abitazioni senza fondamenta, con una sola stanza), che verranno poi abbattute neglianni Settanta. Le “case minime” della Giudecca, isoladel centro storico di Venezia, furono addi-rittura oggetto di una canzone di GualtieroBertelli. Ricordo distintamente le giornatepassate, in età prescolare, arrampicato suuna sedia vicino alla finestra della cucina,a guardare dal settimo piano il sorgere diuna nuova casa davanti alla mia a Milano.Un vero formicaio di muratori che con car-riole e arganelli facevano salire man manoi piani del nuovo edificio. E, finalmente, siarrivò al tetto e fu issata la fatidica bandie-ra. Mia madre mi raccontava che quelgiorno i muratori non portavano la “schi-scetta” con l’immancabile bologna e conla cosiddetta “bistecca del magutt” (unabella fetta di gorgonzola), ma cucinavanoil risotto, accompagnandolo con abbondanti libagioni.Bene, la tradizione continua, seppur con qualche lieve aggiornamento: nel cantiere ai dialetti bergamaschie calabresi si sono aggiunti il rumeno e l’egiziano e non si cucina più il risotto sul tetto, ma si va a festeg-giare in trattoria. Ma la bandiera c’è e, come da tradizione, deve essere nuova perché dal tetto non ci sianoinfiltrazioni. Anche a Nova Milanese nella nuova casa dell’Edificatrice si è fatta sventolare la bandiera.Tradizione rispettata, ma che ci fa riflettere sull’importanza per una cooperativa come la nostra di tenereun forte legame con le nostre origini e con i perché di essere cooperatori, ma anche con la capacità diinnovarsi per far fronte in maniera adeguata alle nuove sfide che i tempi e i mercati ci pongono dinnanzi,

consci che arrivare al tetto è, contra-riamente a quanto una possa pensa-re, solo un inizio.La casa andrà rifinita e dotata di tuttele nuove tecnologie che la portino inclassi energetiche rilevanti (e questa èuna finalità che solo recentemente cisi è posta), ma poi occorrerà farla abi-tare da soci, che sappiano da unaparte riconoscere non solo la conve-nienza economica dell’abitare incooperativa, ma anche fare propri ivalori che ne stanno alla base.E per tornare alle tradizioni degliaddetti all’edilizia chissà se si è rispet-tato il detto “no gh’è angul d’una ca’de sciur indoe ga minga pissà unmuradur”?

La bandiera esposta sul tetto, come da tradizione

Il cantiere di via Assunta a dicembre

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anno X numero XXXVII4 in cooperativa

Venerdì 4 novembre c'era un pezzo del mondo lega-to alla Cooperazione nel centro culturale Pasolini diVilla Casati. Con il Presidente Antonio Marucci c'era-no Luciano Caffini, presidente di Legacoop Abitanti,Luca Bernareggi, presidente di Legacoop Lombardia,Guido Galardi, presidente di Coop Lombardia e il sin-daco di Muggiò, Pietro Zanantoni, tutti riuniti per lapresentazione di “Una storia di cooperazione.Muggiò e la Cooperativa Edificatrice” scritto daFrancesca Naboni. Francesca è una giornalista free-lance che ha trascorso gli ultimi tre anni "a impolverar-si negli archivi" in nome di un amore per la ricerca, peril passato, per le "cose vecchie". Il risultato di questapassione è un resoconto accorato e completo deinovant'anni della Cooperativa Edificatrice, del suolungo cammino nello scenario politicoe sociale della città e del Paese intero.La genesi dell'Edificatrice, nel primoNovecento, si verifica grazie all'impe-gno e all'operosità di quanti hannodedicato le proprie energie allo svilup-po della comunità e dei diritti collettivilungo il secolo. La Cooperativa, infatti,vive grazie a un gruppo di uomini cheha lavorato non solo per costruire, maper rispondere ai bisogni delle fami-glie, primo fra tutti quello di costruireuna comunità. Sono molti i personag-gi e i politici che hanno lasciato ilsegno nella storia muggiorese, ma iprotagonisti assoluti sono l'umiltà del

Una storia di cooperazione.Muggiò e la Cooperativa Edificatrice.

lavoro, il volontariato, la voglia di assumersi respon-sabilità collettive. Un valore, questo, che in un'epocadi grandi egoismi deve far riflettere.Il presidenteAntonio Marucci ha introdotto il progetto, “frutto dellacostante attenzione della Edificatrice al territorio in cuiha visto la luce nel 1919 e alla sua storia a cui a piùriprese ha preso parte nel corso dei suoi oltre 90 annidi attività. Quello che presentiamoquesta sera è una ricerca che neltempo si è sviluppata e arricchita: natacome storia della nostra cooperativa,si è poi allargata ad abbracciare tuttala storia di Muggiò e della cooperazio-ne sul territorio”. Francesca Naboni,con un personalissimo stile narrativo eavvalendosi di fotografie storicherecuperate sul territorio da soci edall'Archivio Storico della Pro Loco diMuggiò, ha ricostruito l'evoluzionedella cooperativa attraverso momentied episodi della vita locale, ricostruen-do l'affermarsi dei diritti collettivi, primofra tutti quello alla casa.

HA VISTO LA LUCE IL LIBRO DEDICATO AMUGGIÒ E DELLA COOPERATIVA. NELLE PAGI-NE DEL VOLUME RIVIVE UN SECOLO DI STORIALOCALE: PASSIONI POLITICHE, CONDIVISIONEE IMPEGNO SOCIALE NEL NOME DELLACOOPERAZIONE

L'autrice Francesca Naboni e i relatori intervenuti alla presentazione del volume

L'autrice Francesca Naboni

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"I padri fondatori della Edificatrice sono uomini cheprima ancora di dare vita a questa realtà cooperati-va hanno contribuito con il loro impegno alla cresci-ta di Muggiò. Uomini di aspirazioni socialiste che,fra campi e cascine, hanno lottato per le primerivendicazioni proletarie, e nei decenni a venirehanno dedicato le proprie energie allo sviluppodella comunità e dei diritti collettivi. É la storia dipassioni politiche, che dal locale si slanciano alladimensione nazionale e internazionale.Cooperazione e politica sul territorio, come a livellonazionale, per decenni si muovono all’unisono.Tanto che, come mi hanno ricordato più soci chehanno vissuto quegli anni, si diceva un tempo chesi doveva passare in Edificatrice per fare il sindacodi Muggiò, la “roccaforte del socialismo brianzolo”,come veniva all’epoca chiamata Muggiò. È un lega-me che nel tempo si è affievolito e da decenni nonesiste più”. L'autrice precisa poi che la parte finaledel libro è raccontata in maniera più sfumata e l’at-tenzione per le dinamiche politiche è alleggerita; "Lastoria dell'Edificatrice di Muggiò viene quindi mag-giormente concentrata sulle grandi sfide che hadovuto affrontare nel suo percorso di sviluppoaziendale e nell’adozione di nuove dimensioni ope-rative e nuove modalità di intervento, aggiornando-si alle evoluzioni del settore e del mercato, pur man-tenendo quel legame con il corpo sociale."

in cooperativa 5gennaio 2012

Il pubblico accorso presso la Sala del Centro Pasolini

Il sindaco Zanantoni si complimenta con l’autrice perquesto libro "che parla di noi, che ci aiuta a ritrovarele radici della città, un libro che parla di cittadini checondividono le ragioni più profonde di essere mug-gioresi”. Applausi anche da parte del presidente diLegacoop abitanti Luciano Caffini. "Un tratto brillan-te, giovane, distaccato dalla politica - dice riferendo-si all'approccio stilistico di Francesca - Del resto laCooperativa vive con i problemi della gente, partedai bisogni, non è una soluzione astratta o un'ideolo-gia, per questo va raccontata insieme alla storia delpaese, dentro le sue dinamiche sociali. La coopera-zione troppe volte si è trovata nel conflitto politico,ma noi cooperatori oggi sappiamo che i valori dellacooperazione bastano per andare avanti, il legamecon la politica non serve più". Anche LucaBernareggi, Presidente di Legacoop Lombardia,esprime il suo plauso al lavoro di Francesca Naboni."Un bel libro, da leggere con attenzione, con tantianeddoti belli e interessanti. È un libro che permettedi riconoscersi dentro ad una storia e fa capire cheanche il Paese di oggi, se mette in fila le cose impor-tanti, può tornare ad essere grande. ”La Cooperativafa parte della vita delle società, nasce per risponde-re ai bisogni, anticipa la nascita di partiti e sindacati- fa eco Guido Galardi, Presidente di CoopLombardia, che ricorda come il movimento coopera-tivo di consumo in Lombardia trovi le sue radici nellaCooperativa con forno di Muggiò. - È grazie allacooperazione che nascono i primi quartieri coopera-tivi, gli spacci, l'organizzazione del tempo libero neicircoli. Ma noi non vogliamo solo una bella storia:vogliamo un futuro. La realtà cooperativa va osserva-ta con attenzione e valorizzata. "In chiusuraFrancesca Naboni ha ricordato che quella descrittanel libro è “una storia collettiva”. “Qui non si parla diambizioni personali, di ansie di protagonismo, bensìdi lavoro e abnegazione, di uomini che hanno inve-stito le proprie energie alla cooperazione e al serviziodegli altri. Senso di responsabilità e umiltà, due valo-ri che, a mio parere, possono essere di grande inse-gnamento ancora oggi, soprattutto in una fase politi-ca e sociale così complicata”. A.V.

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Il giorno della memoriaIl 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche abbattonoi cancelli del campo di concentramento di Aushwitz,rivelando al mondo intero gli orrori e la follia dei nazi-sti e restituendo alla libertà pochi, sconvolti supersti-ti. L’Italia ricorda, nel giorno della memoria, tutte le vit-time dell’Olocausto, e a Muggiò ci prepariamo a farlocon il suggestivo spettacolo, Come una rana d’inver-no, che viene messo in scena a Cascina Faipò vener-dì 27 gennaio alle 21.00 dall’Associazione LaManifattura. Si tratta di un reading letterario-musicaleispirato alla figura di Primo Levi che, nei suoi libri, hadato una testimonianza toccante e tragica dell’espe-rienza nel lager nazista. Lo spettacolo è organizzatoin tre parti nelle quali un primo lettore, con approcciorigoroso e obiettivo, riporta fatti storici, cenni e aned-doti della biografia di Levi e restituisce dati e informa-zioni sulla Shoa. Un secondo lettore, attraverso lacitazione di alcuni di testi di Levi tra cui “Se questo èun uomo” e “La tregua”, racconta la vita e la violenzadel lager. La letteratura, qui, diventa strumento perraccontare “la Storia” con approccio emotivo, parte-cipato, in prima persona. Una terza voce riporta lariflessione ai giorni nostri guardando in faccia le vio-lenze, le ingiustizie e i diritti calpestati nella societàmoderna. Le tre voci sono accompagnate e interval-late da fotografie, filmati e musiche dal vivo.

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Come ogni anno un pensiero natalizio attende i nostrisoci e amici. Presso gli uffici è possibile ritirare il calen-dario del 2012 che la Cooperativa Edificatrice dedicaalla mirabile arte di Carlo Zoli e alle sue figure mitologi-che, che hanno riscosso grande successo in occasio-ne della mostra di settembre. Protagoniste del nuovocalendario da parete sono dodici suggestive opere dellacollezione del ceramista faentino.Non perdetelo! Una occasioneper portare un po’ di magia nel-l’anno nuovo, con le colorate figu-re oniriche plasmate in terracotta eceramica, ferro e oro: cavalieri,dame, cavalli, fra storia e leggen-da, materia e sogno.

Calendario 2012

anno X numero XXXVII6 in cooperativa

La lettura di Primo Levi diventa quindi un’occasioneper rivivere la Storia, per ricordare attraverso le vocidei tre attori le sofferenze di un popolo e l’assurditàdella violenza. Ma è anche un pretesto per ribadire lanecessità di abbattere “i cancelli“ dell’indifferenza edell’egoismo, guardare oltre il proprio mondo e pren-dere coscienza del fatto che anche oggi ci sono vit-time, anche oggi ci sono popoli che soffrono.Lo spettacolo, fortemente voluto dalla CooperativaEdificatrice, ha avuto un grande successo di pubbli-co, tant’è che sono ben 40 le date in tutto il nordItalia: l’Associazione La Manifattura, infatti, vienecoinvolta da teatri e scuole per riproporre questorecital in occasione della Giornata della memoria.Due parole, quindi, su questi artisti che dedicano leloro creazioni a “un pubblico che vuole capire edemozionarsi”: La Manifattura è un’associazione dipromozione sociale che realizza spettacoli in cuidiverse arti prendono forma insieme. La letteratura,quindi, si sposa con la musica e la lettura espressi-va, si intervalla con il cinema e il teatro, si arricchiscecon la fotografia e l’informatica in una vera e propriafusione multimediale delle arti.A cascina Faipò ci sarà tutto questo. Prepariamoci,dunque, a una serata di grandi emozioni.Per non dimenticare. A.V.

È tornata anche quest'anno la "Befana dellaCooperazione", il tradizionale appuntamento muggio-rese dedicato ai più piccoli... ma non solo!Nell'Auditorium di Piazza del Burghett ci hanno pensa-to Francesca Zoccarato e Marco Raparoli a far vivereai nostri bambini un pomeriggio di risate in compa-gnia della storica vecchina che da sempre porta dolcie leccornie ai bimbi più buoni.Grazie alla Cooperativa Edificatrice e alla sezione socidi Coop Lombardia di Muggiò, tra marionette e musi-cisti, acrobazie e salti mortali, i piccoli ospiti hannofesteggiato così il 6 gennaio. E non è mancato ancheun dolcissimo regalo da parte della Befana. Le Feste sono finite... ci vediamo l'anno prossimo!

Viva viva, la Befana!

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Tempi certi e rapidi. Nel nome della concretezza la Cooperativa Edificatrice di Muggiò ha deciso di focalizzare lapropria attività sul progetto di Cascina Merlata, sfilandosi dalla società Srl Tommaso d’Aquino, acquisita in totoda Ecopolis, e aumentando la propria partecipazione nella SpA Città contemporanea, che segue l’intervento invia di realizzazione nell’area a nord ovest di Milano. In dicembre il consorzio, a cui partecipano la Edificatrice(10%), Ecopolis (18%), CMB (36%) e UniEco (36%), ha rogitato l'area dove già in primavera partiranno i lavori.L’immediatezza del progetto ha convinto il consiglio ad aumenta la quota di partecipazione dal 6 al 10%. Dal pro-getto di Antonio Citterio e Patricia Viel nasceranno, entro il 2017, tre lotti (rispettivamente di 256, 246 e 247 allog-gi). Per il primo di questi si dovrebbe rogitare già nel 2015 su un’area in prossimità all’Expo. “Abbiamo optato perquesto intervento - spiega Marucci - perché più strategico, sia sul fronte dei tempi di realizzazione che delleopportunità di attività per la nostra cooperativa”.

La Edificatrice rilancia con Cascina Merlata

La parola passa alle ruspe. Da inizio dicembre sul lotto R13 sono iniziati gli scavi che danno ufficialmente il viaall’intervento per la realizzazione delle Residenze Tiziana a Milano, in via Castellammare. Dal grande piano diriqualificazione urbana alle porte di Milano, nasceranno due edifici di102 appartamenti in edilizia convenzionata:mono, bilo, trilo e quattro locali da 57 a 138 mq, per rispondere a esigenze variegate. Le abitazioni, in posizionestrategica rispetto agli assi viari e alle linee di trasporto, coniugheranno prezzi contenuti, comfort abitativo, ridot-ti costi di mantenimento grazie al riscaldamento a pannelli, inserito nel pavimento, i requisiti termo-acustici dellefacciate a loggia, dei muri perimetrali e dei serramenti ad elevati standard qualitativi. Fra le scelte di risparmioenergetico e sicurezza si distinguono, in particolare, i moderni impianti a induzione che sostituiscono gli impian-ti a gas e le pareti tecniche in struttura metallica e rivestimento in lastre di gesso con interposizione di materialifonoassorbenti e isolanti per un isolamento termoacustico di prim’ordine. I due edifici, dotati di box, sono recin-tati da un giardino e inseriti in un contesto che già ospita nelle immediate vicinanze numerosi servizi: Il grandeparco attrezzato, una piscina, presidi sanitari (Ospedale Sacco) e i più importanti marchi di supermercati. Unacasa che dura nel tempo senza darvi pensieri.

R13:partono gli scavi a Certosa

Alla ricerca di una abitazione vicino al verde ma in una posizione strategica? La Cooperativa Edificatrice ha la rispo-sta: la nuova realizzazione nella zona ovest del territorio comunale di Nova Milanese, fra il canale Villoresi, viaAssunta e via Italia nella zona residenziale che costeggia il parco del Grugnotorto e poco distante dalle principaliarterie stradali del territorio. Nell'edificio sono ancora disponibili due appartamenti. Gli interessati potranno sceglie-re fra tre opzioni: a piano terra, un appartamento di tre locali e doppi servizi per una superficie commerciale di103,37 mq più giardIno; e altri due appartamenti con tre locali più doppi servizi al primo piano, con una superficiecommerciale rispettivamente di 96,21 mq e di 89,26 mq. Tutti e tre gli appartamenti includono anche un box dop-pio. Materiali e tecniche biocompatibili caratterizzano il progetto sia sul fronte della progettazione che della costru-zione in particolare per quanto concerne l’isolamento termico e acustico. Per tetto e pareti sono stati adottati pro-dotti ecologici traspiranti e non tossici per l’intero ciclo di vita, biomalte porose che agiscono come polmone igro-metrico in grado di distribuire l’umidità dell’aria nell’intera struttura. Negli appartamenti un sistema di riscaldamen-to/raffrescamento radiante a pavimento garantisce un calore più uniforme e un più veloce raggiungimento dellecondizioni di benessere, e, allo stesso tempo, una riduzione dei consumi, quindi dei costi. L'edificio è inoltre dota-to di impianto termico centralizzato ad altro rendimento con misuratori del consumo energetico in ogni alloggio.Infine pannelli solari sono stati adottati per la produzione dell’acqua calda sanitaria, oltre che come integrazione alsistema di riscaldamento. Per informazioni e disegni è possibile telefonare in ufficio per fissare un appuntamento.

Ultimi due appartamenti liberi a Nova Milanese