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Finalmente i numeri di muovono;quell i del lo spending e quindi degl iinvestimenti in Digitale, che mostra-no per la prima volta dopo anni unsegno positivo. Non i numeri del l ’ ITtradizionale, che soffre sotto i l pesodel “sempre più a sempre meno”, delrinnovo tecnologico all ’ insegna dellospostamento dal possesso all ’uso,del l ’adozione di device tuttosommato meno costose per fruizionitutto sommato più ricche, del la iper-competizione a suon di sconti su ta-riffe professionali già abbondante-mente al di sotto dei minimi sindaca-l i . Ma certamente si muovono inumeri dei prodotti e dei servizi forte-mente orientati al l ’ Innovazione, del learee del Digitale che solo qualcheanno fa sembravano parole d’ordineinventate dai consulenti e che invecesi stanno dimostrando practice che siaffermano già oggi e che ci riserve-ranno sorprese ancora più affasci-nanti e dirompenti.

Sono IoT, Analytics, Mobile, So-cial, Cloud a spingere il Digitale inI tal ia e a far registrare un segno po-sitivo; e sono queste practice che ri-chiedono ai Clienti una nuovaapertura mentale, per trovare il co-raggio di innovare decisamente neiprocessi e di aprire nuovi fronti diadozione del Digitale a tutto campo,al l ’ interno dell ’azienda come nellesue correlazioni con il mondo che leaffianca, le circonda, le condiziona,le spinge al successo. E al tempostesso, chiedono ai Fornitori un pas-so nuovo, un impegno diverso nel re-clutare e formare le risorse, nel ri-comporre un portafogl io di offertaattrattivo e fresco, nel confrontarsicon tematiche nuove e talvolta ancherischiose, nel l ’adottare start up e leloro tecnologie e i loro servizi non ne-cessariamente ancora maturi.

CONTINUAA PAGINA 9

L'editoriale

AVANTI, SEMPREPIÙ DI CORSA

DI MAURIZIO CUZARI

La newsletter dei Professionisti dei Sistemi Informativi delle Telecomunicazioni e dell'Organizzazione. Periodico mensile di FIDA Inform, Federazione Italiana delle Associazioni Professionali di Information Management, n. 19 - marzo 2016

I lmercato della digital technologymette a segno il secondoincremento annuo consecutivo.Lo dicono i dati di Assinform elaborati in collaborazio-

ne con NetConsulting cube.Dopo un 2015 archiviato con il segno più, anche per il

2016 è prevista una chiusura in crescita dell’1 ,5%.A spingere sono le componenti più innovative.I motori della domanda sono il software e i servizi e il

know how che conferiscono nuove capacità alle imprese, allePA e ai consumatori.

A PAGINA 7

Ingram Micro

diventa cinese

A PAGINA 4

Il mercato ICT cambia segno e si rinnovaSono le componenti della digital economy e della cittadinanza

digitale a far crescere l’intero mercato

Donne al cuore

dell’innovazione

digitale

A PAGINA 8

Esprinet

acquisisce

EDSLan

A PAGINA 11

Notizie dai

Club

A PAGINA 15

È il nuovo sistema pubbli-co di identità digitale, un

sistema con username e pin“univoco” per l’accesso aiservizi della PA, e in pro-spettiva non solo, da parte dicittadini e imprese. In prati-ca, una sola username e pas-sword identificativa per cia-

scun cittadino, per entrarevia web, senza code e conminimizzazione di errori eimprecisioni, nei servizipubblici come in quelli pri-vati, ad esempio i servizibancari.

A PAGINA 11

Debutta SPID, identità digitale unica

Italia tra i paesi “catching up” inrecupero, ma ancora in coda allaclassifica.25esimo posto su 28,davanti solo a Grecia, Bulgaria eRomania.

A PAGINA 3

Digitalizzazione: Bruxellesverifica i progressi

Ultim'ora

Telecom Italia, Patuano sidimette

S contro in CdA con i francesi;l’occasione, la sua ipotesi di

non svalutare la partecipazionenel Brasile.

Nessuna indicazione solida sulsuccessore.

Dettagli sul prossimo numero.

Newsletter dell'iniziativa congiunta FIDA Inform -SIRMI

Redazione, gestione ed edizione: SIRMI SPAche se ne assume tutte le responsabilità

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I n uno scenario globale che vede l’asse dellacompetizione spostarsi sempre più a Oriente e in

particolare in Cina, Lenovo rappresenta il caso pereccellenza di questo trend.

Il gruppo cinese ha registrato nel tempo i piùelevati e costanti ritmi di crescita ed è il leadermondiale nei pc da oltre due anni e mezzo con unaquota di mercato del 21 ,4%, è il numero 3 nei tablet

e nei serverWintel e il quarto negli smartphone do-po Samsung, Apple e Huawei. Con un fatturato di45 Mld$, conta oggi oltre 57mila dipendenti in oltre60 Paesi, e clienti in più di 160 Paesi.

L'acquisizione di Motorola Mobility da Googlenel luglio 2014 ha dato un’ulteriore spinta al suopercorso di crescita, pur impattando criticamentesui conti del gruppo. E proprio sul Mobile si svi-luppa un’importante azione di rebranding, con illancio del nuovo marchio Moto, che prende il po-sto di Motorola, e Vibe, per i prodotti high end,mentre in estate debutteranno gli avveniristicidispositivi Project Tango, sviluppati insieme aGoogle e capaci di analizzare l’ambiente reale gra-zie all’uso di nuovi sensori.

Ma nella strategia di Lenovo c’è soprattuttol’Europa. «Il 2016 è l'anno in cui il nostro impegnoin Europa occidentale crescerà in maniera conside-revole a partire dall'Italia e dagli altri Paesi piùimportanti. Tutta la nostra linea di smartphone, Le-

novo e Motorola, arriverà su questi mercati» haannunciato il Presidente e COO del gruppoGianfranco Lanci, illustrando durante il MobileWorld Congress il suo piano strategico di espansio-ne in ambito mobile.

«Siamo già presenti in tutta l'Europa dell'Est, inalcuni Paesi siamo addirittura numero uno. Abbia-mo già qualcosa anche in Europa occidentale maora il nostro impegno crescerà, come numero diPaesi e di prodotti – annuncia Lanci in un’intervi-sta a Il Sole 24 Ore – Non ci sarà soltanto il K5 (ilnuovo smartphone alternativo e low cost), ma tuttala nostra gamma smartphone, Lenovo Moto e Le-novo Vibe, a partire da metà anno».

E guardando a ciò che ci prospetta il domani,Lanci ipotizza un futuro «rappresentato da un cre-scente numero di oggetti connessi in casa e in uffi-cio, fino all'idea di città intelligente. Ma non credoche al centro debba esserci uno smartphone: perchénon un tablet o qualcos'altro?».

Lenovo alla conquista dell’Europa

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Grandi Manovre

C ontinua lo "scontro" fra Tim Cook e FBI, sul te-ma "permettere o meno di entrare" nel cellula-

re del terrorista (ucciso) Syed Farook, responsabiledella strage di San Bernardino. Proprio per questo ifederali hanno chiesto ad Apple di rilasciare unaversione speciale dell’ultimo iOS che rimuova le mi-sure di sicurezza di iOS 9 e di fatto riporti il sistemaallo stato dei ben più violabili modelli precedenti.L’FBI assicura che il caso è "unico" e il softwareverrebbe usato solo per l’iPhone 5C del terrorista inquestione. L’AD di Apple, che dichiara la totale as-senza di backdoor nel software, invece si rifiuta dicreare quello che ha definito «l’equivalente softwaredel cancro», sottolineando in un’intervista come ciòsarebbe «unmale per l’America» e stabilirebbe un pre-cedente legale che potrebbe ledere molti americani.

La discussione è arrivata davanti alla Commis-sione giudiziaria della Camera, dove il Direttoredell’FBI Jim Corney ha difeso il primato dell’ indagi-ne, pur ammettendo che la decisione creerebbe unprecedente. Bruce Sewell, consulente diApple, ha di-feso l’importanza di un sistema che protegge la pri-vacy dei clienti: «Quello che chiede l’FBI è una portadi servizio per accedere agli iPhone».

Intanto un giudice di New York si è già espressocontro la richiesta di FBI e Dea per un caso ri-guardante lo smartphone di un trafficante di droga:caso diverso da quello della strage di San Bernardi-no, ma che mette in evidenza come la questione nonsia normata.

Il caso Apple-FBI non è l'unico che vede loscontro tra colossi della tecnologia e autorità perl'accesso ai dati di utenti coinvolti in attività crimina-li. In Sudamerica è appena stata la volta di Facebook,o meglio di WhatsApp, la piattaforma cheZuckerberg ha comprato nel 2014 per 19 Mld$: lapolizia federale brasiliana ha arrestato a San Paolo ilVPdi Facebook per l'America Latina, Diego Dzodan,accusandolo insieme all’azienda di non collaboraresull’ identificazione di alcuni messaggi suWhatsApp. Scarcerazione, il giorno dopo…,accompagnata da una dichiarazione del portavoce diWhatsApp: «Non possiamo fornire informazioni chenon abbiamo. Abbiamo collaborato al massimo dellenostre capacità in questo caso e se da una parte ri-spettiamo il lavoro importante delle forze dell'ordine,dall'altra siamo fortemente in disaccordo con la lorodecisione».

Continueremo a osservare le evoluzioni dellebattaglie legali sul tema, ma segnaliamo già da subi-to un’accelerazione lungo una direttiva innescata dalcaso Apple. Il New York Times ha giusto segnalatoche a Cupertino sarebbero allo studio nuove misuredi sicurezza, capaci di rendere ancora più inaccessi-bili gli iPhone, rendendo di fatto impossibile il recu-pero e l’accesso ai dati anche con software apposita-mente creati da Apple.

Il futuro pare presentare scenari poco morbidi econcilianti; se un tempo la guerra più appassionanteera quella tra Steve Jobs e Bill Gates, oggi un nuovoring si è aperto e vede da una parte i giganti dell’IT edall’altra le forze dell'ordine: il tema è la decrittazio-ne dei messaggi cifrati. I funzionari del governohanno avvertito che l'uso esteso di crittografia osta-cola la sicurezza nazionale e le indagini penali.

Esperti di tecnologia e sostenitori della privacycontestano tale posizione, sostenendo che l'indeboli-mento della crittografia al fine di contrastare le attivi-tà criminali avrebbe come effetto solo quello direndere i dati privati più vulnerabili agli attacchi de-gli hacker, di minare la sicurezza di Internet e di dareun vantaggio competitivo alle imprese di altri paesi.

Tim Cook non si piega sulla privacy di

fronte a FBI e Congresso UsaAllo studio un iPhone super-blindato

Bruxelles fa il punto sulla Digitalizzazione in EuropaAnalisi impietosa per l'Italia: 25° posto sui 28 Paesi Ue

L e conclusioni dell’ultimo rapporto DESI - Di-gital Economy and Society Index, che la

Commissione europea stila ogni anno per valutarei progressi fatti dai Paesi membri nella digitalizza-zione dell’economia e della società, mostrano un ri-sultato ancora una volta desolante per l’ Italia, chesi colloca al 25esimo posto su 28, davanti solo aGrecia, Bulgaria e Romania, rimanendo inchiodataalla stessa posizione dell’anno scorso.

Nonostante sia inserita tra i Paesi “catching up”,quelli cioè in più veloce recupero rispetto alle altrenazioni, insieme a Lituania, Spagna, Croazia, Ro-mania e Slovenia, l’ Italia «nell’ultimo anno ha fattopochi progressi in relazione alla maggior parte de-gli indicatori» sottolinea la relazione. Ed è relegatatra gli stati “a basse perfomance”, indietro rispettoalla media Ue in due terzi degli indicatori.

Gli oltre 30 elementi che Bruxelles prende inconsiderazione per valutare lo stato di digitalizza-

zione vengono ponderati e rias-sunti in cinque aree di policy:connettività, capitale umano,

uso di Internet, integrazione

di tecnologie digitali e servizi

pubblici digitali. Dalla valuta-zione finale emerge un indicesintetico, con un punteggio cheper l’ Italia è di 0,4 a fronte diuna media Ue di 0,52.

La valutazione sullaConnettività mostra l’ Italiaancora lontana dagli obiettividell’Agenda Digitale europeache, ricordiamolo, vuole arriva-re al 2020 con una copertura del100% della popolazione a 30mbps e di almeno il 50% a 100

mbps.L’Italia si colloca al penultimo posto nella co-

pertura delle reti a banda larga veloce, in aumentorispetto all’anno scorso (+8%), ma al di sotto dellamedia europea (44%). La banda larga fissa ha unacopertura quasi totale (99%), ma siamo ultimi persottoscrizioni (53%): anche gli abbonamenti “su-perveloci” sono cresciuti del 5,4% rispetto al 3,8%di dicembre 2014, ma sono lontani dal 30% dellamedia europea. Nella banda larga mobile, i risultatisono migliori: l’ Italia si posiziona al decimo postoallineandosi alla media europea.

Sul capitale umano, il grado di competenze di-gitali della popolazione, l’ Italia si posiziona al 24°posto. Solo il 43% dei cittadini possiede skill digi-tali, fenomeno legato soprattutto al basso livello diistruzione e all'invecchiamento della popolazione.

Il numero degli italiani tra i 1 6 e i 74 anni cheutilizza Internet è comunque aumentato del 4%

(63%), avvicinandosi alla media Ue (76%). Lapercentuale di specialisti ICT è invece solo pari al2,5% della popolazione.

Imbarazzantemente in calo la propensione degliindividui a utilizzare Internet, dove l’Italia è ulti-ma in classifica, con un punteggio di 0,33. Gli ita-liani che effettuano acquisti online passano dal 35%al 39%, ma con una percentuale sempre molto al disotto del 65% della media europea. In crescita l’uti-lizzo dei servizi di eBanking (43%, contro la mediaUe del 57%).

L’Italia è al 20° posto nell’impiego del digita-

le da parte delle imprese, sostanzialmente stabile,segno che le aziende italiane non stanno investendoparticolarmente nell’adozione di soluzioni onlineper migliorare il business. Leggera crescita per so-cial media ed e-commerce.

I servizi pubblici digitali sono la categoria incui l’ Italia raggiunge il miglior risultato, collo-candosi al 1 7mo posto rispetto alla media europea.

In aumento il livello di completezza e disponi-bilità dei servizi pubblici online, anche se il loroutilizzo appare modesto.

Il rapporto evidenzia quindi la necessità perl’ Italia di colmare più velocemente il gap sul digi-tale, e tutto sommato negli ultimi anni si sono vistinon solo segnali di attenzione ma anche iniziativeconcrete in tal senso da parte del Governo e delleAgenzie dedicate.

Ma l’ intera Unione Europea potrebbe far me-glio: il quadro delineato in DESI 2016 segnala co-me all’ interno di tutto il perimetro europeo i pro-gressi siano lenti. La Ue nel suo complesso ha unpunteggio di 0,52 su 1 , con miglioramenti margina-li rispetto allo 0,5 dello scorso anno; segno che sesi vorrà arrivare al 2020 avendo centrato tutti gliobiettivi c’è ancora moltissimo da fare e in fretta.

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Tiscali riparteIl neo AD Ruggiero firma l’accordo con Huawei e spinge sulla banda ultralarga

S i è già riaperta per Tiscali unanuova era, dopo il buon esito della

lunga serie di operazioni finanziariefinalizzate al salvataggio dell’aziendatramite la fusione conAria Italia, Telcoa capitale russo specializzato sul wire-less e sul wi-max.

Tiscali ha ora un nuovo CdA ed unnuovo AD, Riccardo Ruggiero, già exAD di Telecom Italia, e fino a oggi allaguida di Aria.

«Sono molto contento di poter co-minciare a lavorare in Tiscali per losviluppo dei servizi a banda larga eultra larga», dichiara Ruggiero subitodopo la nomina, confermando l'impe-gno a portare avanti lo sviluppo delle Tlc conapproccio innovativo e concorrenziale.

La prima mossa sul fronte delle tecnologie è giàarrivata, con la firma ufficiale del memorandum chesancisce l’accordo con la cinese Huawei, numerouno mondiale nelle infrastrutture di rete Tlc: le dueaziende siglano così un’alleanza tecnologica conl’obiettivo di accelerare lo sviluppo della bandaultra larga, fino a 100Mbits per la fornitura di servi-

zi multimediali su tutto il territorio nazionale e, inprospettiva, di raggiungere la capacità di 1Gbps.

«Abbiamo trovato in Huawei una società di altolivello, sia come fornitore di soluzioni di rete checome partner tecnologico, in grado di disegnare giàoggi con noi le risposte alle necessità del futuro.L’Italia ha bisogno di un’infrastruttura di rete dinuova generazione, e il Fixed Wireless Broadbandsu tecnologia LTE nella frequenza 3.5GHz, in rapi-

do consolidamento in molti paesi, si èdimostrata la soluzione più efficace perprestazioni e convenienza laddove èstata implementata – commentaRuggiero – Grazie a questo accordo,anche Tiscali offrirà il meglio sul terri-torio italiano».È da sottolineare che in un’intervista alatere Ruggiero sottolinea come unodei vantaggi competitivi della nuovaTiscali consisterà nel poter fruire dellarete già implementata da Aria, chepermetterà un almeno parzialeaffrancamento dalla dipendenzad’acquisto in wholesale, con migliora-mento delle marginalità; inoltre, il po-

ter dare una nuova offerta innovativa alla retedistributiva, forte di una nutrita rete di agenti e dioltre 1 .000 punti vendita, e agli stessi clienti giàacquisiti, permetterà secondo Ruggiero di ridurreulteriormente il churn e di incrementale l’ARPU. Iltutto, con particolare focalizzazione non sulle geo-grafie ad alta densità di competizione, ma su quelleche, meno coperte dalla concorrenza, saprannoancor più apprezzare la new wave di Tiscali.

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Yahoo! in vendita

Yahoo! non riesce a risollevarele proprie sorti e decide la ces-

sione delle attività core. La storicaweb company sta vivendo una crisiche perdura ormai da anni: in Borsaha perso il 34% del suo valore nel2015 e un ulteriore 10% in questoscorcio di 2016, riducendo il propriovalore a 28 Mld$, compresa la parte-cipazione in Alibaba che da sola nevale 26.

Anulla sono valsi i tentativi di ri-lancio della discussa CEO MarissaMayer, portata via a Google nel 2012per tentare di risollevare le sorti dellasocietà, e la cui strategia è consistita perlopiù in unarigorosa cura dimagrante e in una politica di tagliindiscriminati.

Tra il 2012 e il 2015 Yahoo! ha licenziato qua-si 3mila dipendenti, il 20% della forza lavoro. Adaprile è stato dichiarato un tracollo degli utili dioltre il 90% e i dati finanziari di fine 2015 hannoevidenziato una ancor più grave perdita, 4 Mld$. Inatto l’ulteriore taglio del 1 5% della forza lavoro alivello internazionale, con la soppressione di altri1 .700 posti di lavoro e la chiusura di numerose se-di dell'azienda nel mondo, tra cui quelle di Milano,Madrid e Dubai.

E così oggi la storica società pioniera del web èarrivata alla decisione più drastica. La vendita èufficiale: gli advisor finanziari Goldman Sachs, JP-Morgan e Pjt Partners sono già al lavoro e vi sonogià molti potenziali acquirenti, in lizza anche per leazioni di Yahoo! Japan e del colosso dell’e-commerce cinese Alibaba, di cui Yahoo! possiede

una quota di rilievo.Tra le società che puntano al business di Yahoo!

figurano molti operatori delle Tlc, da Verizon aComcast ad At&t, e anche alcuni fondi di privateequity tra cui Bain Capital Partners, Kkr e Tpg. Eper la consociata giapponese e la partecipazione ci-nese potrebbe farsi avanti Softbank.

Un altro nome che circola tra i potenziali inte-ressati è quello dell’editore Time Inc., che dal 2014si è separata da Time Warner uscendone ridi-mensionata, e che potrebbe inserire l’acquisizionedi Yahoo! nella strategia tesa a rafforzare la pre-senza online e a ottenere maggiori ricavi dallapubblicazione di banner.

Non è esclusa nemmeno l’entrata in gioco diimportanti nomi dell’ IT; fra questi, Microsoft, chegià nel 2008 lanciò un’offerta per Yahoo! ,improvvidamente rifiutata, da oltre 44,6 Mld$.

Le opzioni sono tutte aperte e forse ancheimprevedibili.

G oogle finisce ancora una volta nel mirino delfisco. Dopo l’Italia e il Regno Unito è ora il

caso della Francia. La richiesta segue gli sviluppidi un'inchiesta avviata dal Governo francese nel2014 e fa il conto degli arretrati per le tasse sugliutili non pagate negli ultimi anni grazie a "tecnicheaggressive di ottimizzazione fiscale".

Né i francesi né Google hanno confermato, masi parla di 1 ,6 Mld€ che il Ministero delle Finanzefrancese chiederebbe per chiudere la partita conMountain View, accusata di evadere le tasse grazie

al sofisticato sistema di elusioneche passa per la triangolazione conl’Irlanda e le Bermuda; un importoben più alto dei 172 M€dell’accordo raggiunto con Londrae dei 1 50 M€ che dovrebbero esse-re ratificati dall’ intesa con l’Italia.

Sembra che i francesi nonabbiano in animo di fare sconti nédi arrivare a compromessi,scartando l’ ipotesi di negoziati.«Non siamo in una logica ditrattativa, ma di messa in atto delleregole applicabili» – ha detto il Mi-nistro delle Finanze Michel Sapin,aggiungendo che l’ intento «non è

quello di fare la guerra alle aziende o accusarle dievasione sistematica, ma di fare in modo che cia-scuno paghi il giusto».

All’ Italia il merito di aver fatto da apripista sulmercato europeo con il caso Apple, chiuso con unaccordo per 318 M€, versato a dicembre scorsonelle casse del Fisco italiano per chiudere il conto.

Una sentenza che sembra aver innescato uneffetto a catena nella guerra fiscale dei paesi euro-pei verso le pratiche di triangolazione verso nazio-ni offshore.

Il fisco francese non fa sconti

e chiede a Google 1,6 Mld€

I l mercato ci ha ormai abituato a grandi ope-razioni di consolidamento nel settore delladigital technology, e non solo, che travalicanosempre più i confini geografici; e la Cina ci haabituato al le grandi operazioni finanziarie.

Proprio la conglomerated cinese HNAGroup gestisce un’operazione di vastissimaportata in area IT, attraverso la sua divisioneTianj in Tianhai Investment: l ’acquisizione diIngram Micro, leader mondiale del la distribu-zione di prodotti tecnologici e nel la supplychain per l ’ IT. Fondata nel 1 979, Ingram Microè da sempre in prima linea nella distribuzionedi pc e altri prodotti tecnologici comestampanti, scanner, tv, monitor e console pervideogiochi.

L’operazione ha un controvalore di circa 6Mld$, che ne fanno uno dei più ri levanti inve-stimenti da parte di una società cinese nelsettore IT negli USA; Tianj in Tianhai pagherà38,9$ per azione, i l 39% circa in più rispetto alprezzo medio di chiusura di Ingram Micro inBorsa negli ultimi trenta giorni prima della si-gla del l ’accordo.

HNAavrà così accesso a nuove opportuni-tà di business nei mercati emergenti e con tas-si di crescita più elevati , e aggiungerà allecompetenze logistiche quelle di commercia-l izzazione.

Per Ingram Micro, apparentemente nul lacambia in termini pratici : al termine della fusio-ne, che si concretizzerà nella seconda metàdell ’anno, i l distributore opererà come una fi-l iale di Tianj in Tianhai, mantenendo la propriasede a Irvine, in California. Sembra che sa-ranno confermati anche i vertici , con Alain Mo-nié al la guida.

Proprio i l CEO di Ingram Micro sottol ineacome la sua società uscirà da questo dealulteriormente rafforzata: «L’operazionepermetterà a Ingram Micro di accelerare gl iinvestimenti strategici, le competenze, lecapacità e l 'aggiunta di copertura geografica,diventando parte di un'organizzazione che hacapacità logistiche complementari e una fortepresenza in Cina».

E il titolo Ingram Micro vola in Borsa, segnoche anche il mercato brinda all ’ intesa.

Ingram Microdiventa cinese

HNA paga 6 Mld$ per i lleader mondiale del la

distribuzione

SAVE THE DATE

LIFE TECH FORUM

Genova, 6-7 apri le 201 6

Centro Internazionale di Studi eFormazione "Germana Gaslini"

Manca poco ormai ! I l 6 e i l 7 apri le avràluogo a Genova la prima edizione di LIFETECH FORUM, un appuntamento promos-so dal la Fondazione Don Gnocchi , l ’Ospe-dale Pediatrico IRCCS G. Gasl in i , SI4Lifee l ’Associazione Dixet su Sanità Digitale,Remote Health Care & Assistance, eapprocci terapeutici innovativi .

Organizzato da Cl ickuti l i tyTeam,GGal lery e NetConsulting cube, l 'eventocoinvolgerà principalmente 4 regioni (Ligu-ria, Lombardia, Veneto e Toscana) e saràrivolto a PAL, PAC, strutture sanitariepubbl iche, private, central i d i acquisto re-gional i , associazioni d i categoria e aziendeoperanti nel settore socio-sanitario-assi-stenziale, biomedicale, farmaceutico e -ovviamente - tecnologico e ICT medicale.

L’evento prevede Conferenze plenarie;un’area expo, workshop di carattere tecni-co e commerciale, One to One BusinessMeeting, networking dinner e lunch, per fa-re rete in un contesto informale.

Grande importanza sarà data al pro-gramma di matching fra domanda e offertacon l ’obiettivo di svi luppare opportunità dibusiness per tutti g l i stakeholder a l ivel loapicale, del mondo industriale, scientifico eisti tuzionale.

Gl i Sponsor che hanno aderito al la ma-nifestazione ad oggi sono: CamelotBiomedical Systems, Esaote, ETT,Fastweb, GPI, Microsoft, Neuron Guard,Nextage, Punto Service, Reply, Softjam,Televita, TIM .

Modalità di sponsorizzazione e di partecipazio-ne, sul sito www.lifetechforum.it

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Spotify possibile preda di Google

Novità in vista nel mondo dello streaming mu-sicale: Spotify ha recentemente riversato sui

server di Google una gran parte dei propri file mu-sicali, che erano sinora ospitati da Amazon WebServices e da Microsoft.

Sulla Google Cloud Platform è finito il catalo-go di canzoni dell’azienda svedese, come i dati dei75 milioni di iscritti, le loro playlist e preferenze. Etutti gli account migreranno nell’arco di un anno emezzo.

«Acquisteremo o prenderemo in affitto spaziall’ interno di data center, server e apparati di

networking, per rimanere il più vicino pos-sibile ai nostri clienti» - ha argomentatoSpotify, secondo cui - «i precedenti serviziCloud non offrivano un livello di qualità,performance e costi che li rendesseroun’opzione preferibile nel lungo periodo».

La manovra non è certo sfuggita agliosservatori del mercato che la consideranocome il primo passo verso l’acquisizione diSpotify da parte di Google; operazione giàtentata nel passato, e che per alcuni po-trebbe essere molto vicina e addirittura infase di chiusura.

Del resto Spotify, con i suoi 20 milioni di iscrittipremium e i 75 milioni di user free attivi, è leaderglobale indiscusso nel settore dello streaming mu-sicale, anche se la crescita dei suoi utenti non si èancora tradotta in bilanci positivi: l’azienda ha do-vuto spesso ricorrere a campagne di finanziamentoe la quotazione in Borsa tarda ad arrivare.

La concorrenza nel settore sta diventando moltoagguerrita: Spotify deve competere con Deezer,con Google Play Music e a breve anche con Face-book che sembra voglia lanciarsi nel settore dellostreaming.

A mazon è stata tra le primegrandi società a vendere merci

sul web, diventando una delleaziende simbolo del boom di Internetalla fine degli anni ’90; e prosegueoggi il suo percorso di crescita eamplia il raggio di azione andandoalla conquista di nuovi mercati.

La società è guidata da quattroprincipi: «ossessione per il clientepiuttosto che attenzione verso laconcorrenza, passione per l’ innova-zione, impegno per un’eccellenzaoperativa e visione a lungo termine»che fino ad oggi hanno funzionato,sostenendone il successo.

Dalla vendita di libri, Amazon ha esteso lagamma dei prodotti a dvd, cd musicali, software,videogiochi e prodotti elettronici, per poi passaread ogni sorta di prodotto, diventando un colossodella distribuzione in tutto il mondo.

Bezos nel frattempo è diventato il proprietarioanche del Washington Post, per il quale ha sborsato250 M$, applicando al giornale, in perdita da anni,le stesse logiche dell’e-commerce, ovvero «prima ivolumi e poi i profitti»; e attivando una partnershipcon altri 270 quotidiani americani è riuscitonell’ impresa di raddoppiare i visitatori unici mensi-li sul sito della sua testata.

Amazon si è poi lanciata nel settore alimentare,dove da tempo è presente con il servizio «Fresh»per la consegna di alimenti freschi, che si aggiungea quella di alimenti non deperibili.

Il servizio Prime Now è partito anche in Italia,con consegna a Milano e in 34 comuni

dell’hinterland, ma solo per alimenti a lunga sca-denza come pasta e biscotti, mentre negli Usal’azienda sta sperimentando le consegne di cibo a360 gradi: dopo i prodotti freschi come frutta everdura, ora recapita anche pasti caldi, grazie adaccordi con alcuni ristoranti.

Di recente il gruppo ha allargato la sua sferad'azione ai supermercati, siglando per la primavolta un accordo di vendita online dei prodotti dellacatena britannica Morrisons.

Si dice che Bezos stia ora corteggiando gli isti-tuti di credito per offrire i servizi cloud di Amazonalle grandi banche degli Stati Uniti; e la sfida sa-rebbe verso Microsoft e Google. Facendo leva su-gli alti standard di sicurezza offerti e sui notevoli ri-sparmi ottenuti dall’avvenuto raggiungimento dirilevanti masse critiche e automatismi dieccellenza, Amazon avrebbe già avviato le primetrattative con JP Morgan e Citigroup.

Amazon invade nuovi mercatiDopo lo sbarco nell'editoria e nel "fresco", punta alle

banche e sfida Microsoft e Google

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IBM e VMware in partnership sul Cloud

I BM e VMware siglano a sorpresauna partnership strategica per acce-

lerare a livello globale l’adozione delCloud ibrido da parte delle aziende. Idue big puntano così a potenziarsi in unmercato ritenuto sempre più cruciale,dove giocano già da leader.

«Stiamo arrivando a un punto disvolta per il Cloud, che è sempre più lapiattaforma su cui si svolgerà la stra-grande maggioranza delle attività di bu-siness» sottolinea Robert LeBlanc, Se-nior VP di IBM Cloud, illustrando gliobiettivi del nuovo accordo.

«Questa partnership dà continuitàalla nostra relazione con IBM, che dura da oltre 14anni, ed è la dimostrazione di una visione condivi-sa che aiuterà il mercato ad adottare il Cloud ibri-do in modo più rapido e agevole», dichiara il CEOdi VMware Pat Gelsinger.

Quasi la totalità delle aziende dell’elencoFortune 100 utilizza tecnologie VMware; e questapartnership può contribuire a salvaguardare gliinvestimenti operati in migliaia di data center oggiattivi, e permettere la loro evoluzione con estensio-ni in Cloud pubblico e ibrido. I clienti potrannoinfatti avvalersi delle tecnologie VMware abbinatealla rete globale dei 45 Cloud data center di IBM,fruendo di un potenziale di scalabilità globale senzaincorrere in costi di retooling, rischi legati allo svi-

luppo e problematiche di sicurezza.In particolare, si potranno mettere in opera au-

tomaticamente ambienti SDDC - Software DefinedData Center preconfigurati con VMware, inun’offerta che comprende VMware vSphere, NSXe Virtual SAN su IBM Cloud. Questi ambientirenderanno possibile la distribuzione di workloadin Cloud ibridi, senza modifiche, grazie ai modellicomuni di sicurezza e di networking basati suVMware.

Le due aziende commercializzeranno insiemeanche nuove offerte per la realizzazione di Cloudibridi, compresa la migrazione di workload senzasoluzione di continuità, il disaster recovery,l’espansione della capacità di server e storage e ilconsolidamento dei data center.

Un nano-disco invetro conserverà idati a memoria deiposteri

U n nano-disco in vetro di quarzo capacedi archiviare i dati in 5D e di conservarl i

intatti per mil iardi di anni: è i l nuovo rivoluzio-nario sistema di archiviazione che promettedi risolvere definitivamente il problema le-gato al la preservazione delle informazioninel tempo ed al loro deterioramento.

Messo a punto dai ricercatori del l 'Uni-versità di Southampton dopo anni di speri-mentazione, i l sistema si basa su unatecnica di scrittura che avviene per mezzodi laser ultraveloci (nel l 'ordine di femtose-condi , mi l lesimi di nanosecondo), conimpulsi d i luce molto brevi e intensi e cheopera in 5D tenendo conto, oltre al le di-mensioni classiche di altezza, larghezza eprofondità, anche di grandezza e orienta-mento.

I l d isco “nanostrutturato” è in grado diarchiviare 360 Terabyte di dati , d i mante-nere la stabi l i tà termica fino a 1 .000 gradicentigradi e di ri tenere i dati archiviati perun tempo "virtualmente i l l imitato" anche incaso di temperatura ambiente a 1 90 gradicentigradi . Tradotta in durata temporale, lapersistenza è prevista per circa 1 3,8 mi-l iardi d i anni : un tempo decisamente ade-guato a lasciare a futura memoria tutto loscibi le umano.

I l lavoro di archiviazione è già iniziato,con i l salvataggio permanente di alcuni deipiù importanti testi del la storia umana, tracui la Dichiarazione dei Diri tti Universal idel l 'uomo, Gl i studi sul l 'ottica di Newton, laMagna Carta e la Bibbia di Re Giacomo.

Non resta che trovare i partner indu-strial i che vogl iano svi luppare la nuovatecnologia e commercial izzarla, e so-prattutto individuare le tecnologie di letturache abbiano durata analoga al supporto.

Annunciato un nuovo matrimonio nel mercatoIT USA: dopo anni di fattiva collaborazione

e progressivo avvicinamento, Microsoft haannunciato l'acquisizione di Xamarin, la società diSan Francisco che punta a facilitare il porting delleapplicazioni sui più diffusi sistemi operativi.

Xamarin vanta già 15mila utenti accreditati ebrand leader a livello mondiale, quali Coca Cola eHoneywell, che insieme a tutto il team acquisito da-ranno vita ad un'ancor più stretta integrazione conMicrosoft in favore dello sviluppo di app multi-piattaforma.

«Abbiamo fondato la nostra società oltre 4 annifa con l’obiettivo di rendere lo sviluppo mobile ve-loce, facile e divertente e per aiutare gli sviluppato-ri C# a realizzare bellissime applicazioni, in gradodi raggiungere milioni di dispositivi» – afferma NatFriedman, uno dei fondatori di Xamarin – «Questaacquisizione è un nuovo inizio per Xamarin e per i

suoi prodotti ed è una opportunità per aiu-tare molti più sviluppatori a creare appli-cazioni di rilievo… io vedo Microsoft eXamarin in perfetta armonia».

L’operazione risponde appieno allastrategia “mobile first”, “cloud first” ela-borata da Satya Nadella, CEO di Micro-soft, sin dal suo insediamento nel gruppodi Redmond.

L’unione delle due realtà fa sì cheVisual Studio, Visual Studio Team Servi-ces e Azure riescano a dar vita a una so-

luzione completa per il mondo dello sviluppo,nella quale siano disponibili tutti gli strumentinecessari per sviluppo, testing e delivery diapplicazioni per qualsiasi dispositivo. I developerpotranno realizzare applicativi mobili in C# erendere i propri applicativi compatibili conAndroid, iOs e Windows.

I protagonisti non hanno rivelato i termini fi-nanziari dell’operazione ma gli esperti valutanol’operazione tra i 400 e i 500 M$. Anche gli anali-sti hanno commentano positivamente la notizia, pursegnalando come il percorso di integrazione po-trebbe rivelarsi difficoltoso; e qualcuno ha fatto unparagone con la peraltro ben maggiore operazioneNokia, che secondo la strategia dell’ex CEO di Mi-crosoft Steve Ballmer avrebbe consentito dicompetere con i due principali sistemi operativi delmercato mobile, Android e iOs, e che a posteriori siè rivelata di portata ben minore.

Microsoft compra Xamarin

per le app multi-piattaforma

Numeri, trend e Mercati

Una sim per ogni abitante del pianetaTasso di penetrazione al 100% sul mobile: è il dato diffuso da Ericsson al MWC 2016, ilcongresso annuale che ha svelato prodotti, trend e alleanze sulle connessioni mobili

S tatisticamente, ognuno di noi nelmondo ha la sua SIM personale.Chiunque tu sia, ovunque tu abiti equale che sia la tua età, hai una SIM.

Le SIM sono tante quanto la popolazionemondiale: 7,3 miliardi.

Secondo dati diffusi da Ericsson inoccasione del Mobile World Congress2016 tenutosi a Barcellona, il tasso di pe-netrazione della telefonia mobile a li-vello mondiale ha raggiunto quota 100%e il numero di abbonamenti alla rete Lteha raggiunto il miliardo, con 160 milionidi nuove sottoscrizioni soltanto nel quarto trimestre2015. Il traffico dati mobile è cresciuto del 65%anno su anno, trainato da video e social network.

Ericsson segnala che nei prossimi 6 anni il traffi-co dati generato dai social network sarà di 12 volte

superiore a quello generato nei 6 anni precedenti.Siamo di fronte a numeri impressionanti,

attorno ai quali ruota un business dirompente, anchese forse meno ricco unitariamente di quanto non siastato in passato. E il palcoscenico più spettacolare è

stato il MWC, dove si sono incontrati escontrati i maggiori produttori mondialidi device, le più importanti aziendefornitrici di infrastruttura, i più agguerri-ti provider di Consumer electronics e digadget.Il big match è ovviamente quello tra

produttori “tradizionali” e nuovi playercinesi. Samsung ha portato Zuckerbergsul palco ed ha presentato la nuovaeSIM, che prenderà il posto della SIMtradizionale e che sarà integrata nel de-vice; LG ha presentato il G5; grande ri-

salto hanno avuto le novità di Huawei e Xiaomi,azienda pressoché sconosciuta ai più in Europa, ein Asia agli onori della cronaca come uno deiprincipali produttori, oggi pronto ad affacciarsisul mercato europeo.

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Il digitale in Italia inverte la rotta trainato dalle

componenti innovativeSintesi dell’anteprima su “ICTed Economia Digitale 2015-2016” di Assinform

Una nota forte viene dai servizi ICT dove lacrescita pone fine a un trend negativo che du-

rava da anni e rivela tutta la consistenzadell’emergere di nuovi e più evoluti trend di spesae di investimento: il comparto è infatti trainato daiservizi di data center e soprattutto dal Cloud(+28,7%, 1 .228 M€), le cui performancecompensano l’andamento in lieve calo di tutti glialtri segmenti più esposti sui fronti dell’ ICT tradi-zionale, ma comunque coinvolti nella trasforma-zione in atto. Molti di questi stessi servizi sono es-senziali per accompagnare fornitori e utilizzatoriverso i nuovi paradigmi della fruizione dell’ ICT, inparticolare Cloud e IoT. Su questo specifico tema,si evidenzia una realtà in costante crescita ed ormaimolto consistente, pari a 1 .845M€ e con una cresci-ta del +13,9%.

Nel comparto del software e delle soluzioniICT, il software applicativo è cresciuto del +6,0%,raggiungendo quota 4.218 M€, grazie anche a pro-cessi di profondo ammodernamento dell’esistenteed al successo delle componenti più innovative, fracui spiccano le piattaforme per la gestione evoluta

dei dati e del web(+14,1%). Cresce anche ilmiddleware (1 .206 M€,+2,8%), a conferma di unacrescente domanda di nuo-ve soluzioni per l’ integra-zione, la sicurezza e l’uti-lizzo ottimale delle risorseIT.

Il mercato dei dispo-sitivi e sistemi è quello chepiù evidenzia lo sposta-mento dalla “materialità”alla “funzionalità” dell’ICT:è cresciuto dello 0,6% pur afronte del calo di PC (-

1 3,7% in volumi) e tablet (-1 5,1%). A trainare so-no gli smartphone, cresciuti del 9,9% a 15,5 milio-ni di pezzi, nel loro ruolo di device per l’utilizzo dinuove applicazioni e di nuovi servizi in mobilità; einfatti gli utenti di banda larga su rete mobile sonocresciuti dell’8,8% e hanno raggiunto i 34,5 milio-ni.

«Il mercato digitale italiano ha cambiato segnoe si rinnova. Dopo anni di crisi ha messo a segnorisultati positivi, sotto il profilo sia quantitativo chequalitativo. È un risultato molto importante se siconsidera che la spinta è venuta tutta dalle compo-nenti più innovative e legate alla trasformazionedigitale, che sino a poco tempo fa si limitavano adattenuare i sintomi di un mercato sofferente» – èstato il primo commento di Agostino Santoni, Pre-sidente di Assinform. «Siamo di fronte a unmercato trainato non più dal numero delle lineemobili, dai pc e dai tablet, ma dalle “ability digita-li» – ha continuato Santon. – «Sta cambiando laqualità della domanda, più attenta ai vantaggiofferti dal digitale e pronta a innovare servizi, pro-dotti e processi, attraverso il ricorso al web, al

Cloud, all’IoT, alle nuove applicazioni in rete e inmobilità, all’uso dei big data».

Santoni sottolinea l’ importanza di accelerare igrandi progetti istituzionali di evoluzione digita-le: «A livello di visione-paese ci sono sviluppiinteressanti. Le azioni lanciate dal Governo, dalpiano banda ultralarga alla digitalizzazionedella PA, hanno visto passi in avanti: fatturazio-ne elettronica e pagamenti elettronici della PAsono realtà; oggi debutta Spid, con un orizzonteal 2017; i lavori per l’Anagrafe Unica procedo-no; la Scuola Digitale è in movimento, la Sanitàpunta sull’e-Health. E partirà, entro tre mesi, ilpiano triennale di attuazione della Strategia Digi-tale, creando i presupposti per coordinare a livellonazionale iniziative sino ad oggi frammentate edisperse sul territorio. ».

Fondamentale per la rivoluzione digitale è ilcoinvolgimento della piccola impresa: «Non èpensabile – afferma Santoni – che una fascia diaziende che esprime un gran numero di occupati egenera più del 50% del PIL rimanga ai marginidell’evoluzione digitale».

Santoni affronta anche il tema delle competenzedigitali e dell’ istruzione: «Dobbiamo guardare allecompetenze, da intendersi non solo come capacitàtecniche, ma di comprensione delle opportunità deldigitale. Esiste un gap tra domanda e offerta diprofili specializzati nelle nuove tecnologie ICT enei nuovi business digitali, dal business analyst aldata scientist, e così via. Ci sono moltissimi posti dilavoro che non si riesce a coprire per mancanza diskill. È urgente intervenire sul sistema della forma-zione, andando a vedere non solo le modalità difunzionamento della scuola e le metodologie di-dattiche - fronti sui quali i programmi Buona Scuo-la e Scuola Digitale meritano il plauso - ma anchei contenuti, senza aver paura del dialogo tra mondodell’istruzione e dell’impresa».

Donne al cuore dell’innovazione

digitaleStudio NetConsulting cube: il gap si riduce ma ancora

modesta la presenza femminile nei ruoli tecnico-scientifici

S cienza, tecnologia, ingegneria e matematicasono oggi le principali leve della crescita nelle

economie occidentali, ma il livello delle compe-tenze digitali necessarie per sostenere questa cre-scita appare inadeguato. Basti pensare che in Italiai laureati in materie STEM (Science, Technology,Engineering and Math) sono solo l'1 ,3% dei giova-ni tra i 20 e i 29 anni; e questo a fronte di una pro-spettiva futura che vedrà il 90% delle professioni ri-chiedere un elevato livello di conoscenzetecnologiche.

Vanno quindi incentivati gli ingaggi in questisettori ad alto potenziale e ancor di più incoraggiatala partecipazione femminile, oggi ampiamente sotto-rappresentata sia nei percorsi di studio che in quelliprofessionali. Una recente indagine Ue evidenzia co-me, nonostante le donne con un titolo accademicosiano sempre di più rispetto agli uomini, solo l’1 ,1%di loro consegue lauree in ambito STEM.

È proprio su quest’ultimo aspetto che si è foca-lizzato lo studio “Digital gender gap: valorizzare iltalento femminile nel settore tecnologico” rea-lizzato da NetConsulting cube in collaborazionecon CATechnologies e Fondazione Sodalitas e pre-sentato lo scorso 8 marzo a Milano nell’ incontro“Donne al cuore dell’ Innovazione Digitale”.

La ricerca è stata realizzata attraverso l’analisi diun campione di 60 aziende italiane e di 216 studentidelle scuole superiori, le future generazioni di lavo-ratori.

Emerge dall’analisi che nel 70% delle aziendeintervistate la quota di donne che ricopre ruoli tecni-co-scientifici è inferiore al 25% e scende addiritturaal 10% se si analizzano i soli ruoli dirigenziali.

Eppure, in termini di soft skills, rispetto agli uo-mini, alle donne che ricoprono ruoli tecnico-scientifici sono riconosciute maggiori attitudini alproblem solving (75%), al multitasking (62,5%),alla gestione dei rapporti interpersonali e al teamworking (45,8%), così come maggiore creatività epropensione all’ Innovazione (41 ,7%).

Il fenomeno di gender gap sembra si vada ridu-cendo nel tempo, seppur lentamente, così come nonsembra esserci un rilevante divario a livello di re-tribuzione: per il 70% circa dei Direttori HR intervi-stati, la retribuzione delle donne impiegate in ruolitecnico-scientifici è sostanzialmente in linea conquella degli uomini.

Nell’attività di recruiting, le principali difficoltànel reperire risorse femminili con competenze digi-tali fanno riferimento principalmente alle resi-

stenze culturali interneall’organizzazione (45,8%), allacarenza di laureate in disciplinetecnico-scientifiche (29,2%) eal modesto interesse da partedelle donne verso le professioniin ambito IT (29,2%).

Altro elemento interessanteriguarda la presenza di addetti disesso femminile nelle struttureICT: a fronte di una presenza del22,6% di donne in area ICT, neicasi in cui a guidare la strutturasia un CIO donna questa quota

diventa del 37,9%; quando il CIO è uomo, la pre-senza di donne è del 1 3,9%.

In ambito ICT, il 40% circa delle donne è lau-reato in materie tecnico-scientifiche, e gli incarichifanno riferimento principalmente ai ruoli di Re-sponsabile di Area (48,6%), Project Manager(45,7%) e Sviluppatore o Programmatore (31 ,4%).

In generale i CIO, sia uomini che donne, sonoconcordi sul fatto che le donne nell’ ICT sono sotto-rappresentate nelle posizioni manageriali e di re-sponsabilità e che le aziende dovrebbero incentiva-re una maggiore presenza delle donne nell’ ICT; manel valutare quanto il gap si stia riducendo, le donnesono tendenzialmente più pessimiste: ritengonoinfatti che sono proprio gli stereotipi di genere as-sociati alle competenze tecnico-scientifiche(76,5%) la principale causa della minore presenzadi donne in quest’ambito, mentre per gli uomini ilprincipale ostacolo (40,9%) è rappresentato dallacultura aziendale.

Sul campione di studenti, i maschi evidenzianoun maggiore interesse verso le discipline tecnico-scientifiche: il 40% circa dei maschi contro il25,2% delle femmine.

Considerando le lauree in ambito STEM, i corsidi laurea indicati come prediletti dagli studenti sonoMedicina (26,6%) e Biologia (20,1%), mentreInformatica si posiziona al penultimo posto tra le lo-ro probabili scelte future, con un modesto 6,1% chela indica come potenziale scelta. Anche su questocampione sono i maschi i più orientati verso unpercorso di studi in ambito STEM, e indicano Chi-mica (29,3%) al primo posto delle probabili scelte,mentre oltre la metà delle studentesse è più orientataa proseguire gli studi in ambito umanistico-sociale o,in ambito STEM, indicano Medicina come facoltà diattrazione (32,2%). E questo, nonostante quasi il40% degli studenti ritenga che il settore in cui vi sa-ranno maggiori opportunità professionali sarà quelloTecnologico e dell’High Tech.

Una nota positiva è che gli studenti di oggi mo-strano di non avere preconcetti sul tema, segno cheforse in futuro questo gap sarà finalmente colmato:l’88,7% di loro, sia maschi che femmine, non ritie-ne infatti che le donne siano meno portate verso lematerie tecnico-scientifiche rispetto agli uomini. Il78% degli studenti non ritiene nemmeno che peruna donna sia più difficile intraprendere una carrie-ra in campo scientifico-tecnologico rispetto ad unuomo.

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È stato uno dei grandi colpi di teatro del Mo-bile World Congress: Samsung ha portato

Zuckerberg sul palco per presentare i suoi dueprodotti di punta, S7 e S7 Edge. Ma la verasorpresa è stata la modalità in cui i l tutto èstato al lestito: in 3D, attraverso un visore GearVR. Applausi, stupore e grida di entusiasmo,come fosse il primo fi lm visto in sala con gliocchial i 3D.

Al di là del l ’ indiscutibi le effetto scenico, i lpunto cardine è uno: secondo Zuckerberg –che ormai siamo convinti non faccia mainiente a caso, – è il 3D la sfida del futuro.

«Siamo entrati in un'epoca in cui ognunoavrà il potere di condividere le sue esperienzecosì come le ha vissute» dice il CEO di Face-book. «VR sarà la nuova piattaforma social sucui condividere queste sensazioni, questifi lmati che daranno l'impressione di essere lìcon chi l i ha girati – prosegue – Samsung hail migl ior hardware mobile e Facebook il mi-gl ior software, con Oculus». Proprio Oculus –lo ricordiamo è stata acquistata da Facebooknel 201 4 per 2 Mld$.

Per Zuckerberg sarà decisiva l 'unione tragl i OLED screen, display molto più sotti l i eaddirittura pieghevoli e arrotolabil i e che ri-chiedono minori quantità di energia perfunzionare, prodotti in larga scala daSamsung, e la tecnologia software di Face-book.

C’è da aspettarsi che in un futuro nondistante gl i occhial i per la realtà virtuale di-venteranno un’appendice irrinunciabile del lavita quotidiana, come sono oggi gl i smartpho-ne. L’esperienza d’uso è realistica, anche se ildevice è considerato ancora pesante eingombrante e alla lunga non potrebbe esse-re indossato per molto tempo. Ma la tecnolo-gia lo sta migl iorando in fretta ed anche ilprezzo un tempo proibitivo è oggi in l inea conquello di uno smartphone di fascia alta. È pro-babile quindi che Zuckerberg veda giusto: i lfuturo è nella realtà virtuale per tutti , condivisacon amici, famil iari , col leghi di lavoro, fornitorie cl ienti .

I l futuro all 'insegnadella VirtualReality

Parola di Facebook, che comeSamsung punta sul 3D

Intelligenza artificiale propulsore del settore sanitarioDa 600 M$ a 6 Mld$ in 7 anni la crescita prevista da un'analisi Frost & Sullivan

L e soluzioni di intelligenza artificiale, in gradodi facilitare una maggiore accessibilità, perti-

nenza e fruibilità delle informazioni sanitarie, rive-

stono un ruolo di primo pianonella rivoluzione in atto nel setto-re Health.

L’analisi di Frost & Sullivan“Artificial Intelligence & Cogniti-ve Computing Systems in Health-care” rileva che questo mercato haprodotto ricavi per 633,8 M$ nel2014 e raggiungerà quota 6.662,2Mld$ nel 2021 , con un tasso dicrescita medio annuo del 40%.

Il supporto clinico offertodai sistemi di intelligenza artifi-ciale rafforzerà i processi di dia-gnostica per immagini in ambitomedico e migliorerà la sommini-strazione delle cure. Complessi-vamente, l’ intelligenza artificiale

ha il potenziale di migliorare gli esiti delle cure del30-40%, riducendone allo stesso tempo i costi finoal 50%.

«I sistemi di intelligenza artificiale, che giàhanno un ruolo fondamentale in altri settori, sonodestinati a trasformare il modo in cui pensiamo alladiagnosi e cura delle malattie, – afferma HarpreetSingh Buttar, analista di Frost & Sullivan. – Au-mentando le competenze dei medici qualificati,questi sistemi forniranno un livello aggiuntivo disupporto decisionale, in grado di aiutare a ridurre lesviste e gli errori anche nella somministrazionedelle cure».

Ulteriori evoluzioni e la messa a punto di moto-ri di intelligenza artificiale faciliteranno l’uso otti-mizzato dei sistemi di intelligenza artificiale sia peril supporto decisionale in ambito clinico che per lalogistica dei flussi di lavoro all’ interno degli ospe-dali.

«Entro il 2025, i sistemi di intelligenza artificia-le potrebbero essere coinvolti in tutto, dalla gestio-ne della salute della popolazione agli avatar digita-li in grado di rispondere a specifiche richieste deipazienti» osserva Buttar.

La digital transformation nel Retail:

cinque consigli da Verizon

Verizon ha rilasciato un approfondimento sultema della digital transformation nel

mondo Retail e sui cambiamenti che i modelli dibusiness necessitano per soddisfare le esigenzedei consumatori. Antonio Cristini, ManagingClient Partner Italy di Verizon, lo ha sintetizzatoin cinque consigli fondamentali per realizzare lamigliore strategia Retail.

Realizzare una valida strategia di Unified

Commerce per il proprio store. Raggiungereuna “visione unica” di sistemi POS e CRMcombinati con e-commerce, m-commerce,vendita in-store e tramite call center consente diavere una visibilità completa dell’ intero busi-ness, semplificare le operazioni, e migliorare lacustomer experience. Riconoscere un cliente e lesue preferenze e abitudini di acquisto, che siafatto online, da dispositivo mobile o direttamentein negozio può favorire quella crescita dellabrand loyalty che qualunque azienda insegue.

Le strategie digital e mobile sono

importanti. Identificare le migliori modalità diengagement è oggi un must nel mercato digitale.I risultati di un sondaggio commissionato da Ve-rizon hanno rivelato come, nel 201 5, il 56% deipossessori di smartphone abbia fatto un acquistotramite app mobile. I Millenials rappresentano lamaggioranza (70%), ma è in aumento la quota diutenti della Generazione X (66%) e i Baby Boo-mer (39%). Se fatto in maniera sporadica o ineffi-cace, il digital outreach attraverso i dispositivimobili rischia di avere un risultato controprodu-cente, anziché rappresentare un reale beneficioper entrambe le parti.

Studiare le piattaforme di e-commerce. Percoinvolgere con successo un cliente digitale èfondamentale la valutazione di infrastruttura epiattaforma a supporto delle attività del retailer.

Un'infrastruttura di rete flessibile e sicura e unambiente di hosting IT affidabile sono essenzialiper realizzare un modello operativo valido.

Ricordarsi di fare l’inventario delle opera-

zioni di back office e della logistica della

supply chain. L’introduzione di nuove prassi perconsegnare rapidamente la merce ai consumatoricomporta per i retailer la necessità di ottimizzarele operazioni di back office e supply chain. Un ri-tardo nella consegna può anche dipendere daldistributore, ma rimane sempre una problematicadel retailer.

Nessuno dei consigli precedenti è

importante se non si considera prioritaria la

sicurezza. Per guadagnare la fedeltà e la fiduciadi un cliente, bisogna anche proteggerne leinformazioni personali all’ interno dell’ecosiste-ma di vendita. Basta una singola violazione deidati per annullare tutti gli sforzi fatti nella costru-zione del brand. Il Verizon 2015 Data BreachInvestigations Report segnala che l’88% degliattacchi nel settore Retail ha riguardato tre tipo-logie: DoS - Denial ofService (44%), crimeware(23%) e intrusioni nei sistemi POS - Point-of-Sa-le (21%). Le misure di cybersecurity dovrebberoquindi essere all’avanguardia in tutte le attività eper qualunque funzione e canale di vendita.

Per una volta, sembra che anche i go-verni ci mettano del loro nel sostenerel ’ innovazione basata sul Digitale; e abbiamol ’ impressione che la macchina si sia appenamessa in moto e che lo sforzo maggiore siastato quel lo di in iziare a farla muovere; ora,spingerla verso un deciso futuro al l ’ insegnadel Digitale dovrebbe essere meno faticosoe ci farà assistere ad affascinanti e deciseaccelerazioni .

Insid ie dietro l ’angolo, a bizzeffe; nonfosse altro che, come citato in un pezzo diquesto numero, Industria 4.0 è “Digitale so-stitutivo” del lavoro umano; e quindi è i l casoche ci abitu iamo al l ’ idea di un nuovo ordineeconomico, sociale, del welfare, deldisaccoppiamento fra lavoro e produzioni ,che toccherà in modo indistinto e globale,come globale è i l Digitale, chiunque abbia laventura di vivere i l terzo mil lennio.

In questo scenario, non ha molto sensoproteggere l ’ i tal ianità per parti to preso; ma èi l caso di difenderla, questa benedetta ital ia-nità, non fosse altro che questa è l ’unicastrada per non assumere, prima del tempo,i l ruolo di comprimari e di mero mercato dasfruttare in una nuova possibi le BrettonWoods del Digitale; e perché difendere l ’ i ta-l ianità comporta una maggior ragionevolegaranzia di poter operare al l ’ insegna diun’etica globale che guardi al la Persona e lavalorizzi più di quanto, francamente, abbia-no la propensione a fare molte multinaziona-l i e i l sistema finanziario mondiale.

L'editorialeSEGUE DALLA PRIMA

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AVANTI, SEMPREPIÙ DI CORSA

Il “mutamento intellettivo”Audizione alla Camera per Meneghetti difabbricadigitale sul tema Industria 4.0

F rancesco Meneghetti, AD di fabbricadigita-le, è stato fra gli invitati dalla Commissione

Attività produttive della Camera per dare il suopunto di vista nell’ ambito dell’ indagine conosci-tiva su Industria 4.0; l’ imprenditore-manager èleader di un’ ICT company innovativa, e il suocontributo ha voluto essere visionario e non au-tocelebrativo: «Durante l’ intervento abbiamoparlato degli impatti di Industria 4.0 visti da chiconcorre a creare nuovi strumenti di automazio-ne (…) un cambiamento che noi stessi quotidia-namente contribuiamo a creare».

Ne emerge un quadro nitido e preoccupante.Secondo Meneghetti le nuove tecnologie digita-li modificheranno radicalmente la società el’ economia, con impatti sulla vita di tutti noi esoprattutto su quella delle generazioni cheverranno; Industria 4.0 non è semplicemente unacollezione di tecnologie: è una vera rivoluzione,una trasformazione radicale dell’ intero modo diprodurre e dunque di vivere: molto più della pri-ma rivoluzione industriale (quella del vapore),della seconda (l’ introduzione dell’ elettricità neiprocessi produttivi) e della terza (che ha intro-dotto il digitale “additivo”, a potenziamentodelle capacità dell’uomo), nella quarta il digita-le è disruption, in quanto sostitutivo dell’ attivitàdell’uomo.

«Siamo di fronte ad un cambiamento parago-nabile alla nascita della vita sulla terra» segnalaMeneghetti citando Vernor Vinge, scrittorestatunitense di romanzi di fantascienza e diinformatica. «Una rivoluzione che porterà anchead un mutamento intellettivo», in cui numeroseattività oggi gestite dall’uomo saranno in capoalle macchine, e in cui ci sarà meno lavoro pertutti. Questa rivoluzione porterà i governi a do-ver fronteggiare asimmetrie nella distribuzionedella capacità di spesa, disoccupazione, disu-guaglianze e riduzione di consumi senza prece-denti.

Meneghetti cita Raymond Kurzweil, espertodi intelligenza artificiale, il quale prevede che

«entro il 2029 l’ intelligenzadelle macchine saràall’ altezza di quella umana edentro il 2045 la nostra forma diintelligenza sarà obsoleta».

Nel futuro saranno semprepiù le macchine a lavorare pernoi e la ricchezza sarà gene-rata in modo diverso da oggi,modificando gli equilibri so-ciali. In pochi produrranno egenereranno risorse per molti;ci saranno molti capitalidisponibili ma una quantitàelevatissima di inoccupati,che dovranno essere so-cialmente sostenuti. Nasce-ranno nuove “occupazioni so-

ciali” e bisognerà ripensare le politichedemografiche con nuovi modelli economici, diistruzione e di welfare.

Molte professioni saranno sostituite e interiambiti di attività saranno colpiti: già i “bluecollar” lo sono ampiamente, ed in futuro lo sa-ranno sempre più anche i “white collar”. Moltiposti di lavoro non saranno più recuperati, e lacrisi si rivelerà non congiunturale ma strutturale.

Meneghetti cita una serie di esempi diIntelligenza artificiale già in grado oggi di sosti-tuirci: auto senza autisti (i progetti di Google eFord saranno realtà di mercato nel 2020); droniampiamente utilizzati per le consegne; aerei dilinea con a bordo piloti solo per garantire la ge-stione dell’ emergenza; robot che faranno i chi-rurghi, i baristi, i receptionist in albergo, igiornalisti, grazie a motori semantici già oggi ingrado di fare in brevissimo tempo una sintesi lo-gica efficace di un libro, che non sarebbe scrittameglio dallo stesso autore. Si stima che seWallmart adottasse intensivamente le tecnologiegià oggi disponibili, potrebbe ridurre i suoi 2mi-lioni di dipendenti a 1 00mila; e negli USApartono progetti di anchoring che riportano inpatria alcune produzioni, perché Industria 4.0permette di essere ancor più competitivi dellamanodopera offshore più a basso costo. IBMWatson sta già collaborando con i medici di NewYork per stabilire cure a pazienti malati di cancroal polmone. Il progetto Vital, in una società diHong Kong, prevede che un membro del CdA siasostituito da un sistema di intelligenza artificia-le… con diritto di voto.

Meneghetti segnala che nella sua stessaazienda è in sviluppo un robot software che ge-nera software – in prospettiva in grado di sosti-tuire i programmatori, una di quelle professioniche solitamente si ritiene essere solida per il fu-turo - e sottolinea come Industria 4.0 genererànuovi posti di lavoro specializzati in misura nonsufficiente a equilibrare quelli tradizionali chesaranno persi.

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Carissimo Maurizio,nel ringraziarti per l ’attenzione riservata aDimension Data nel l ’u l timo numero di ICTProfessional cogl iamo l ’occasione del tuocommento per condividere con te la visio-ne che al imenta la nostra campagna di co-municazione sui trend del mercato IT e leprevisioni per i l 201 6.

Le quattro aree di interesse da noi evi-denziate non vogl iono essere esaustive deitrend che caratterizzano i l panoramacomplesso di un mercato in continua evo-luzione. Esse costitu iscono altresì alcunedel le aree in cui Dimension Data esprimele proprie conoscenze e competenzeconsol idate in oltre vent’anni di attività astretto contatto con le aziende nostre cl ientinel l ’anal izzare e interpretare le loro esi-genze.

I l nostro poi è i l punto di vista di un Sy-stem Integrator e Cloud Provider Interna-zionale che fornisce al le aziende capacitàdi d isegnare soluzioni e di dare servizi asupporto del le operations quotid iane, chele aiutino quindi a l iberare tempo edenergie uti l i per la loro crescita ed evoluzio-ne. Abbiamo i l privi legio di interloquire quo-tid ianamente con i cl ienti lasciando chesiano le loro necessità a guidare la costru-zione del nostro portfol io.

A Dimension Data preme sottol inearecome, in base al la nostra esperienza sulcampo, questi quattro punti siano tra learee di maggiore impatto sul le aziende chedevono rivedere i propri processi di intera-zione IT e di business verso una reale tra-sformazione digitale.

I l percorso per diventare un’azienda di-gitale non può prescindere da quel lo in cuibig data analytics, social , marketing auto-mation, mobi le, cloud computing e i l mondodel le App, operino insieme, aiutando leorganizzazioni a introdurre sul mercatonuovi prodotti , servizi , innovazione e adavvicinarsi sempre di più ai propri cl ienti .

Ed è proprio in questi ambiti che Di-mension Data è in grado di esprimere tuttoi l proprio potenziale: lo testimonia i l nostropercorso che in questi anni ci ha portato adessere attori ri levanti nel processo di tra-sformazione digitale del le aziende.

Grazie ancora e cordial i saluti ,Paolo PanzaniniCountry ManagerDimension Data I tal ia

L’articolo citato è riportato a pagina 7 delnumero di Febbraio

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Notizie dall'Italia

Debutta SPID, identità digitale unica

D opo tre anni di intenso lavoro preparatorio equalche ritardo sulla tabella di marcia, la

nuova «infrastruttura immateriale» è pronta, haannunciato il Ministro per la Semplificazione e laPA, Marianna Madia, presentando il programma dilancio del progetto.

«Non è ammissibile che Internet sia presentenella vita di tutti e quando pensi alla PubblicaAmministrazione ti vengano in mente due “f”: filee faldoni – sostiene Madia - Ora con un unico siste-ma di identificazione sarà possibile far accedere iservizi ai cittadini, scambiare dati con la PA e uti-lizzare servizi privati. Il tutto per rendere il Paesepiù semplice e restituire tempo».

L’AgID ha già accreditato i primi tre gestori cheda marzo possono rilasciare le identità digitali:InfoCert, Poste Italiane – guidata dall’AD France-sco Caio, l’ ideatore dello SPID - e Tim, a cui citta-dini e aziende potranno rivolgersi per richiederel'identità digitale; già pronti anche altri due gestoriche stanno chiudendo la convenzione, ed altri anco-ra se ne aggiungeranno.

SPID sarà erogato gratuitamente fino a di-cembre e sarà valido per i primi due anni; poi do-vrebbe diventare a pagamento.

Le prime amministrazioni ad aderire sonoAgenzia delle Entrate, Equitalia, Inps, Inail, alcuniComuni e Regioni; il percorso di implementazionedel sistema di login SPID da parte di tutta la PA ita-liana durerà 24 mesi. SPID è anche la chiave di

volta per Italia Login, il portale nazionale che nellastrategia del Governo dovrà racchiudere tutti iservizi online della PA, sempre entro fine 2017.

Da qui a fine giugno - prospetta l’Esecutivo -saranno oltre 600 i servizi disponibili e accessibilitramite SPID da qualsiasi dispositivo di fruizione econ garanzia di sicurezza, tutela della privacy eprotezione dei dati personali. L’obiettivo finale è dicoprire 10 milioni di utenti entro il 2017. «Tra-guardi raggiungibili» assicurano dal Governo.

È da mettere nel conto che qualche ostacolo aldecollo di SPID non mancherà, non fosse altroperché alla data Comuni, Regioni ed Enti pubblicinon hanno l’obbligo di distribuire lo SPID e la suadiffusione dipenderà anche dall’adesione volonta-ria dei cittadini ai servizi online; e ancora, gli stes-si servizi vanno rivisti in chiave digitale, perchésiano funzionali e facili da consultare ed usare dapc, smartphone e tablet.

Peraltro Aiip, Assintel e Assoprovider–Conf-commercio, che aggregano operatori di IT e Tlcpiccoli e medi, hanno segnalato come i cittadinidelle zone di digital divide saranno tagliati fuoridallo scenario di SPID e dovranno attenderel’ implementazione dei nuovi progetti di coperturadi rete, ma anche la moltiplicazione di soggetti abi-litati a rilasciare lo SPID. Le associazioni si sono ri-volte direttamente al Ministro Madia per chiedere«la rimozione delle limitazioni legate al capitale edi vincoli che costituiranno un limite di questeimportanti innovazioni promosse dal Governo».

Alcuni precedenti non giocano certo a favoredella certezza di successo: il progetto pubblico didigitalizzazione basato sulla CNS - Carta Naziona-le dei Servizi e sulla Tessera Sanitaria, il primo pro-getto CIE - Carta d’Identità Elettronica, hannostentato a decollare; ma gioca a favore di SPID lamaggiore maturità digitale dei cittadini e la de-terminazione con cui il Governo affronta il temadell’ Innovazione del Sistema Italia.

Esprinet acquisisce EDSLan e

potenzia l’offerta a Valore di V-Valley

I l consolidamento nella distribuzione è un feno-meno anche nazionale, e questa nuova acquisi-

zione ne modifica ulteriormente la geografia.Esprinet acquisisce EDSLan per 6,44 M€, erafforza quindi il business a Valore.Il modello organizzativo prevede che V-Valley

si concentri sulla distribuzione di tecnologie perdata center, mentre la neo-costituita EDSLan Srl, al1 00% di Esprinet, sarà impegnata nella distribuzio-ne di tecnologie per impiantistica IT. L’insiemedelle due realtà raggiungerà i 300 M€ di ricavi, con150 risorse.

Nei piani di Esprinet, le attività di EDSLan ri-marranno quindi autonome, al fine di salva-guardarne il modello di business che le ha assicu-rato il successo su un segmento ad oggi nonpresidiato da Esprinet, e che è considerato un ope-ratore di riferimento in area networking, cablaggiostrutturato, Voip e UCC - Unified Communication& Collaboration.

Il mercato attendeva da tempo quest’operazio-ne, che si inquadra anche per i soci di EDSLan nel

naturale percorso di implementazione della strate-gia annunciata da oltre un anno, e che prevedeval’apertura o il passaggio del testimone a nuovi sociche credessero nel business model e garantisserogli investimenti necessari per svilupparsi su unmercato sempre più competitivo.

Per Esprinet la nuova unione rappresentaun’importante accelerazione nella strategia di pre-sidio del mercato delle tecnologie complesseavviata nel 2011 con la creazione di V-Valley, laconsociata progettata per soddisfare e anticipare leesigenze “a Valore”, e diventata in breve tempo unplayer di riferimento nel mondo del data center.

Atos lancia in I tal iaBull sequana, primoSuperComputer

exascale

Atos, che anni or sono ha acquisito Bul l ,ri lascia anche in I tal ia Bul l sequana

X1 000, la nuova gamma di supercomputerdi classe exascale, u ltima frontiera di unagenerazione di sistemi capaci di offrireperformance cento volte superiori rispettoagl i attual i sistemi di classe petaflop.

Bul l sequana arriva sul la scia del la re-cente apertura del la service l ine “BDS” diAtos, che ha integrato e concretizzato laforte competenza del Gruppo anche inambito sicurezza e gestione di grandi volu-mi di dati .

Le elevate capacità di elaborazione checaratterizzano Bul l sequana, permessedal l ’uso contemporaneo di centinaia di pro-cessori Intel , sono dichiarate ideal i per mi-gl iorare qual i tà e velocità del le simulazionid igital i , con appl icazioni d i ri l ievo sia nel laRicerca che nel l ’ Industria.

Tra le diverse funzional i tà per cui puòessere configurato Bul l sequana, sono ci-tate i l migl ioramento del l ’accuratezza del leprevisioni metereologiche, la real izzazionedi propulsori aerei più ecosostenibi l i , l ’affi-namento del la genomica per lo svi luppo diuna medicina personal izzata.

Bul l sequana è i l risultato di partnershiptecnologiche e di col laborazioni svi-luppatesi al l ’ interno del la galassia HPCEuropa. Disponibi le dal terzo trimestre201 6, rappresenta un passo avanti fonda-mentale nel percorso verso i l ri lascio di si-stemi di classe exascale.

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Hitachi Systems CBTsempre più ingaggiatasulla sicurezza IT con

EasyShield

L a sicurezza informatica e la protezione deldato sono tra le priorità di Hitachi Systems

CBT, che investe in quest’area con nuove ri-sorse e nuovi accordi, e annuncia la soluzioneEasyShield, in area Security Risk Manage-ment.

L’offerta vuole rispondere alle sempre cre-scenti esigenze di protezione, dettate ancheda specifiche normative, tematica molto vastache include elementi come la conformitànormativa e l’ impiego di sistemi di sicurezzacertificati secondo le norme internazionali egl i standard ISO.

L’insieme delle soluzioni EasyShield pre-vede quattro elementi: Compliance, Techno-logy, Managed Security Services e Cyberse-curity; tutti servizi scalabil i ed integrabil i con laSicurezza IT già in essere in azienda, perconsentire un aumento della protezionedell ’ infrastruttura ottimizzando i costi e salva-guardando gli investimenti.

I cl ienti potranno liberare risorse e foca-l izzarsi sui propri obiettivi di business sempli-cemente affidando a Hitachi Systems CBT lagestione delle attività di Security Analytics,per monitorare le minacce silenti già presentiin azienda, e di Early Warning, per agire inmodo proattivo e preventivo.

Per Hitachi Systems CBT si trattadell ’ennesimo impegno nel ri lascio di soluzio-ni IT al l ’avanguardia, che fanno del systemintegrator i l Partner ideale, come testimoniatodalla sua recente presenza sul podio agliOracle Excellence Awards 201 6. Oltre adaver acquisito i l l ivel lo di Diamond Partner, i lpiù elevato dell ’Oracle Partner Network, Hita-chi Systems CBT si è distinta - insieme aAxioma, Business Reply, NTT Data, R1 , So-pra Steria e TIM - nell ’ecosistema delleal leanze strategiche di Oracle per l ’ innova-zione e le altissime competenze, aggiudi-candosi i l premio di Special ized Partner of theYear.

«Siamo molto orgogliosi di questo ricono-scimento - dichiara Flavio Radice, President& CEO di Hitachi Systems CBT - Rappresentaun obiettivo importante raggiunto dal nostroteam a conferma della qualità del lavorosvolto e dell 'altissimo impegno dei nostri spe-cial isti , da sempre focalizzati sul l 'innovazionetecnologica e sul la profonda conoscenza deiprodotti».

Italia avamposto di Vivendi per la

conquista dell'Europa

Più smart working per sostenere la

rivoluzione digitaleLavoro agile, il DDL è al Senato

Grandi manovre attorno allo smart working:siamo alla stretta finale, il DDL è al Senato e

finalmente non parla solo di telelavoro.Nella proposta dell’Esecutivo, lo smart

working è descritto come una tipologia di lavorosubordinato che si svolge con regole particolari: adesempio non prevede necessariamente la presenzasul luogo di lavoro, pur rispettando i limiti di duratamassima dell’orario di lavoro, in linea con lanormativa e con la contrattazione collettiva. Preve-de inoltre per lo smart worker il diritto al tratta-mento economico e normativo non inferiore aquello complessivamente applicato ai lavoratoriche svolgono le medesime mansioni esclusiva-mente all’ interno dell’azienda, e una serie di normeper incentivi fiscali e contributivi, sicurezza etrattamento economico.

Quel che fa ben sperare è il frame nel quale ilGoverno si sta muovendo: finalmente sembra cheil ruolo dirompente della tecnologia sia veramentechiaro ed è probabile che Maurizio Sacconi, Presi-

dente della Commissione Lavoro del Se-nato, presenterà anche un Ddl abbinato:«Bisogna ampliare il raggio d'azione anchea collaborazioni e lavoro autonomo – spie-ga in una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore- Con la tecnologia digitale, il lavoro si rea-lizza per cicli, si misura sul risultato, richie-de un'organizzazione non più verticale maorizzontale che rende gli inquadramenti tra-dizionali obsoleti».

Sembra quindi che anche il legislatoresia pienamente convinto che nel contesto in cuioggi viviamo e lavoriamo, il digitale modifica glischemi tradizionali e può aprire nuove opportunitàprofessionali e occupazionali. Per la prima volta siparla in modo strutturato e concreto di Industry 4.0,di 3D, robotica, intelligenza artificiale, big data edelle importanti ricadute sull’ intero Sistema Paese.Appare chiaro anche il rischio per il nostro Paese didisoccupazione di massa, obsolescenza di profes-sionalità e competenze, aggravamento del giàmarcato disallineamento tra domanda e offerta dilavoro con una definitiva marginalizzazione delnostro Paese nello scenario economico globale.

«Ci troviamo in uno scenario nel quale il lavo-ro è già agile, prima ancora che una legge lo rico-nosca – sottolinea Sacconi, peraltro ex ministro delLavoro - Per contro, una legge che promuova e so-stenga lo smart working potrebbe massimizzare leopportunità e contenere i rischi inevitabilmenteconnessi a ogni fase di trasformazione epocale, co-me quella che stiamo vivendo».

Italia avamposto di Vivendi per la

conquista dell'Europa

F are il punto sul settore delle Tlc italianeè sempre complicato: il mercato è in

continuo fermento e le novità si susseguonoa stretto giro.

Punto fermo: i francesi stringono la pre-sa di Telecom Italia rafforzandosi semprepiù nel capitale. Dopo aver ottenuto la pre-senza di quattro rappresentanti nel CdA, ilgruppo presieduto da Vincent Bollorè è sali-to a inizio marzo al 23,80% del capitaledell’operatore italiano, investendo altri 1 20M€. Ametàmarzo è stato raggiunto il 24,9%di Telecom Italia, a un passo dalla soglia chefarebbe scattare l’Opa obbligatoria. Quindi, per ilmomento probabile fine dello shopping, almeno fi-no al 1 5 novembre quando scadrà il bond da 1 ,3Mld€ che sarà automaticamente trasformato inazioni.

L’ interesse dei francesi per l’ Italia è evidente escompaiono nell’oblio le prime ipotesi che vedeva-no la strategia francese come solo finanziaria e dibreve durata; del resto gli stessi protagonisti hannoampiamente dichiarato la volontà di essere presentidirettamente su un mercato con forti prospettive dicrescita, soprattutto in area Contenuti Digitali,mercato ritenuto sempre più cruciale.

L’ intento di fondo è dichiarato: Vivendi sta stu-diando la creazione di un grande gruppo che integriTlc, media e contenuti, che contrasti in Europa lasupremazia di Sky e l’avanzata di Netflix: un lea-der sul mercato del Sud Europa con core businessin Francia e Italia e diramazioni in Spagna, Africae America latina, dove verrebbe coinvolta ancheTelefonica.

Nel progetto si inserirebbe anche l’acquisto daMediaset della pay-tv Premium, e il tavolo ditrattative sarebbe già aperto; a ciò si aggiunge la vo-ce che Vivendi stia trattando anche l’ ingresso inCattleya, società italiana di produzione digitale.

Aldo Agostinelli è Vice Presidente di Iab I tal ia

Giuseppe Attardi è Coordinatore del Dipartimento Calcolo e Storage Distribuito del GARR

Ferruccio Borsani è Presidente di Solutions30 Ital ia

Maurizio Carli è Executive VP Worldwide Sales di VMware

Clara Covini è in SAP come Director, GlobalPartner Operation EMEA, New Names Program Office

Mauro De Caro è Territory Manager di Interactive Intel l igence Ital ia

Fabio Florio, in Cisco aggiunge al ruolo di Business Development Manager Smart City quello di Country Digitization Acceleration Leader,con l ’obiettivo di seguire i progetti di digital izzazione del Sistema Paese

Bepi Pezzulli è Direttore Legal and Corporate Affairs di Seat Pagine Gial le-I tal iaonl ine

Riccardo Ruggiero è Amministratore Delegato di Tiscal i

Renato Soru è confermato Presidente Esecutivo di Tiscal i

Fabio Villa è Responsabile Vendite Lombardia di Gfo Europe

Alfredo Zarroli è Direttore Commerciale di b!

Congratulazioni a...

Carriere

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Primo compleanno per RadioAchab

Achab, distributore italiano specializzato nello scouting e nell’introduzione in Italia di soluzioni IT innovative, ha fe-steggiato il primo anno di RadioAchab, il suo podcast “quasi – settimanale” che ha fatto registrare ad oggi più di

8mila ascolti e oltre 50 episodi registrati.RadioAchab è un vero e proprio media in grado di parlare ai professionisti del mondo IT: i contenuti veicolati dal

podcast non si riferiscono a specifici prodotti, e mirano ad analizzare e comprendere meglio lo scenario tecnologico incui si muovono i professionisti IT.

Oggi chi si occupa di tecnologia digitale si trova davanti al poter disporre di informazioni e di aggiornamenti concontenuti di valore, tramite media che permettano di far fronte alla strutturale mancanza di tempo per acquisire questeinformazioni e aggiornarsi; ed i podcast di RadioAchab rispondono appieno a queste esigenze.

I l valore di RadioAchab deriva anche dai numerosi ospiti che approfondiscono periodicamente i temi caldi del setto-re, trattando temi di interesse e di utilità per i loro ascoltatori; i contributor di RadioAchab sono esperti esterni all’azienda

provenienti da diversi settori: avvocati, professionisti del marketing, imprenditori e giornalisti che da anni lavorano sulle tematiche IT e grazie alla loropresenza contribuiscono, episodio dopo episodio, al successo di RadioAchab.

«Considerato che la maggior parte dei podcast si ferma al primo episodio, sono davvero contento dell'anno di vita di RadioAchab. E dei suoi oltrecinquanta episodi!» commenta Andrea Veca, CEO di Achab; «Ringrazio quanti hanno accettato di essere intervistati. Bellissime chiacchierate che sisono trasformate in contenuti di grande valore, facilmente fruibili anche da chi è afflitto dalla cronica mancanza di tempo. Come chi lavora nell'IT.».

Gli episodi di RadioAchab sono disponibili su www.achab.it/RadioAchab

Narrowband IoT, nuovo paradigma per l’IoT di TIM e Huawei

T IM e Huawei collaboreranno allo sviluppo disoluzioni dedicate all’Internet of Things su

tecnologia Narrowband IoT, una delle innovazioni amaggior potenziale di sviluppo.

La tecnologia si basa su Network infrastrutturaliottimizzati che seguono le logiche della Low PowerWide Area: grazie proprio alle sue caratteristichedistintive, la NB-IoT sembra essere l’ideale per ga-rantire una copertura di rete maggiore anche nelle zo-ne più difficili da raggiungere, abbattendo peraltro iconsumi energetici.

È un importante passo avanti nell’evoluzione dellarete mobile 4G e della futura 5G verso l’IoT, settore inprorompente sviluppo, e stimolerà una fase innovativasul mercato, con rilevanti ritorni economici e opportu-nità per l’industria delle comunicazioni.

La tecnologia NB-IoT consente bassi consumi,più agevole copertura di rete e la possibilità di colle-gare grandi quantità di oggetti e potrà essere adottatanell’ambito dello smart metering, nella logistica,nella smart agriculture, nella sicurezza, nella finanza,

nei trasporti e nell’automazione industriale.TIM e Huawei, che collaborano già dal 2015, fa-

ranno nascere a Torino il primo Open Lab di ricercae innovazione in Italia, realizzato da TIM e dedicatoal nuovo paradigma, aperto ad aziende e sviluppato-ri per favorire e accelerare la crescita dei servizi IoTe lo sviluppo di applicazioni industriali.

«Siamo molto ottimisti sullo sviluppo dei serviziInternet of Things, che rappresentano una delleprincipali aree di innovazione di TIM, - dichiara Ga-briela Styf Sjoman, Responsabile di Engineering &TILab di TIM - che aggiunge: La collaborazione conHuawei accelererà la standardizzazione internazio-nale e stimolerà sinergie industriali con altri partneranticipando la progettazione di servizi e soluzioniinnovative».

TristezzaÈ mancato il 25 febbraio Enrico Eandi, imprenditore di successo, fondatore e leader di Sistemi SpA, azienda torinese che ha contribuito a gui-dare il mondo dei commercial isti e del le imprese sulla strada del digitale, con soluzioni software di avanguardia. Si è anche adoperato per l ’evo-luzione del sistema di offerta con la creazione e l’ implementazione di modell i innovativi di distribuzione e ri lascio delle sue soluzioni software,creando e gestendo con perizia un vasto ecosistema di partner fel ici di appartenere alla sua grande famigl ia.

Uomo semplice e schivo, sempre lucido e presente, di rara intelligenza e sensibilità, Enrico ha rappresentato per il nostro mondo un esempio di successo.

Commessa da 60 M€ per Exprivia, systemsintegrator e digital solution provider quotato alsegmento STAR di Borsa Italiana,ingaggiata da una multinazionaleitaliana leader del settoredell’energia di cui non viene citato ilnome, per un articolato servizio di Business Pro-cess Outsourcing

Exprivia rafforza così il suo ruolo nel setto-

re: dalla sede di Molfetta gestirà infatti per treanni un servizio che le permetterà di ideare e ge-

stire servizi di front office tesi a mi-gliorare il dialogo con i clienti delsuo committente.L’aggiudicazione consente ad Ex-

privia un forte rilancio delle attività della BUimpegnata nell’outsourcing, con previsione diraddoppio degli attuali livelli occupazionali.

Notizie flash

Contratto milionario per Exprivia per servizi BPO in area Energy

Commessa da 35 M€ perAlmaviva, systemsintegrator e digital solution italiano, per la ge-stione per quattro anni dei sistemi informatividella Polizia europea.

Almaviva ha vinto quattro deilotti in gara, come capofila di unconsorzio cui fanno riferimentoanche Trasys, Econom ManagedServices e Indra Systemas.

Il contratto si inquadra nella forte attenzionedi Almaviva verso l’ internazionalizzazione, cheha già dato soddisfazioni con l’aggiudicazione

di altre gare fra cui due Framework contractagreement, DESIS III (quadriennale con sca-denza nel 2018) e ITSS III (quadriennale con

scadenza nel 2019) stipulati con laDirezione Generale Informaticadella Commissione europea; uncontratto in arrivo, in RTI con De-loitte, per servizi di Business Trans-formation per EFSA - European

Food Safety Agency, con sede a Parma; un lottodi Framework ContractAgreement stipulato conil Parlamento europeo.

Almaviva gestirà l’IT di Europol

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Anche Fastweb entra in OpenHub Med, aggiungendosi a Inte-route, Italtel, Ngi/Eolo, Mix, Su-pernap Italia, Equinix, Vuetel,Xmed Consortium in questoconsorzio che nell’ area Italtel diCarini, poco fuori Palermo, punta

a realizzare un Internet Exchangepoint, che si affianca a quello diTelecom Italia Sparkle, giàavviato proprio a Palermo. Dueiniziative che potrebbero portareil baricentro di Internet in Italia asud.

Si rafforzano in Sicilia gli hub di Internet

In presenza di autorità, operatori, clienti,fornitori, analisti e giornalisti, DATA4 ha uffi-cialmente tagliato il nastro del nuovo campustecnologico di Cornaredo con un convegno,organizzato da SIRMI e moderatoda Maurizio Cuzari, Executive VP,NetConsulting cube e AD SIRMI,sui temi oggi centrali per lo svi-luppo di una reale economia digita-le.

DATA4 ha inaugurato il suo Campus Digita-le e terzo data center che, grazie a un investi-mento complessivo di 100 M€ (altri 1 50 M€ so-no previsti in futuro), si sviluppa oggi su unasuperficie totale di 10 ettari, 6.800m² di sale ITper 3 data center attivi con una capacità di 10MW di potenza.

Il Gruppo propone un modello di CampusDigitale che sostiene l’economia digitale. I datacenter offrono un ambiente ultra-sicuro e iper-connesso, un Digital Hub che rappresentaun’eco-sistema digitale che dà accesso ai princi-

pali operatori di Tlc, Internet Exchange, fornito-ri di Cloud, ISP, SDN, SaaS grazie ai 300percorsi di dark fiber per connettere i suoi clientialle reti metropolitane, nazionali ed internazio-

nali.Lo sviluppo futuro dell’area preve-de la copertura di 50.000 m² coninfrastrutture dedicate all’hosting,22 000m² di Sale IT, 10 data centerdal design modulare ed eco-re-

sponsabile che potranno ospitare 10.000 rackper una potenza espressa di 60 MW.

«Abbiamo costruito le nostre strutture inun’area del milanese, tra Cornaredo e SettimoMilanese, particolarmente importante perchévicina al MIX, il Milan Internet eXchange, os-sia il nodo di interscambio dati strategico in Eu-ropa. Milano è un punto cruciale del nostronetwork per l’ ingresso sul mercato Mediterra-neo dove abbiamo molti progetti di espansione»,ha annunciato Olivier Micheli, CEO di DATA4,aprendo l’evento.

Data4 inaugura ufficialmente il suo campus italiano

Rifiuti elettronici: inVeneto la raccoltasi fa in negozio

I l Veneto apre una nuova frontiera per laraccolta dei rifiuti elettronici. ConsorzioEcolight e Veritas hanno posizionato pressoi punti vendita di Leroy Merl in di Mestre eMarcon, in provincia di Venezia, le prime dueEcoIsole del Veneto per la raccolta dei picco-l i RAEE - rifiuti da apparecchiature elettricheed elettroniche.

Questi nuovi cassonetti “intel l igenti” diprossimità permettono ai consumatori dibuttare gratuitamente cellulari , piccolielettrodomestici, elettronica di consumo elampadine a risparmio energetico non piùfunzionanti, garantendo la tracciabil ità dei ri-fiuti così raccolti .

Le EcoIsole rispondono a due importantiesigenze: da un lato agevolano il consu-matore nel conferire correttamente il propriorifiuto. Al tempo stesso, i l sistema riesce adare una risposta concreta agli obblighi chela nuova normativa RAEE ha introdotto eche risponde in particolare al principiodel l ’“Uno contro Zero”, che impone allagrande distribuzione di ritirare i piccoli RAEEgratuitamente.

«L’attenzione si è focalizzata sui rifiutielettronici di piccole dimensioni, quel l i piùdiffici l i da intercettare e che danno un’ele-vata percentuale di recupero» - ha spiegatoGiancarlo Dezio, Direttore Generale di Eco-l ight, uno dei maggiori consorzi nazionali perla gestione dei RAEE - «si stima infatti chesolo i l 20% segua un corretto percorso diraccolta, recupero e smaltimento, con danniper l ’ambiente e la perdita di importantiquantitativi di materie che possono essere ri-ciclate».

Banzai, prima piattaforma di e-Commercee tra i principali editori digitali in Italia, haapprovato i risultati 2015.

I ricavi si attestano a 234,8 M€,in crescita del 27% rispetto ai 1 85,0M€ del 2014. Il risultato netto èancora negativo (-10,7 M€ contro

-2,1 M€ del FY14), ma risente della sceltastrategica di concentrarsi sulla crescita di-

mensionale del Gruppo.

Un confermato “in bocca al lupo” aPietro Scott Jovane, AD del gruppodallo scorso novembre.

Banzai supera gli obiettivi di crescita

Dal CDTI Roma

Metodologie,strumenti ed esperienzadi qualificazione deiprofessionisti ICT

Si è tenuto a Roma lo scorso 8 marzo pres-so Federmanager l ’ Incontro di studio dal titolo“Metodologie, strumenti ed esperienza di qua-l ificazione dei professionisti ICT”.

Organizzato da AICT, CDTI di Roma edInforav in collaborazione con FedermanagerRoma, l ’evento ha messo in luce come ormaitutto quello che serve per portare a compi-mento la valorizzazione delle competenzeprofessionali dei professionisti ICT è disponi-bi le.

Sono stati presentati e discussi sia gl iaspetti struttural i del sistema professionale diriferimento che le leve operative con cuisupportare i professionisti ICT nei loro percorsidi qual ificazione e certificazione. La descrizio-ne è stata completata dalla presentazione dialcune applicazioni concrete.

Hanno partecipato, in ordine di intervento:Giacomo Gargano, Presidente Federmana-ger Roma; Andrea Penza, Presidente AICT;Alessandro Musumeci, Presidente CDTI Ro-ma; Maurizio Bufal ini , Presidente Inforav; Ro-berto Bell ini , Vice Presidente AICA; Ales-sandra Miata, Responsabile RU Capgemini;Riccardo Squizzato, AICA; Gregorio Cosenti-no, Vice Presidente CDTI Roma; Guelfo Ta-gl iavini, Consigl iere Federmanager con dele-ga ai temi del l ’Agenda Digitale.

«La presenza di un pubblico così numero-so e competente - commenta Gregorio Co-sentino, Vice Presidente del CDTI di Roma -ha confermato il grande interesse che il temadelle competenze riscuote, interesserafforzato dalla sempre maggiore diffusionedel modello europeo European e-Compe-tence Framework (e-CF) che fornisce un pre-ciso riferimento per ben 40 competenze richie-ste e praticate nel contesto dell 'ICT».

Per informazioni sui contenuti del l ’evento:[email protected]

Allnet.Italia, distributore spe-cializzato in soluzioni innovative,nell’ IT e nelle Tlc, ha raggiunto un

accordo con Fortinet per la distribu-zione delle sue soluzioni di wirelesssecurity nel mercato italiano.

Tirano le somme

Allnet.Italia nuovo distributore di Fortinet

La Regione Sardegna, il Centro di Ricerca,Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4)e Huawei hanno siglato un accordoper lo sviluppo di progetti di ricercain ambito Smart & Safe City, daimplementare in Sardegna. Huaweie CRS4 attiveranno un laboratorio

di innovazione congiunto a Pula (CA), pressola sede del CRS4 investendo nei progetti di ri-

cerca Smart & Safe City, in lineacon gli obiettivi prefissati da Hori-zon 2020, dalla UE e dal pro-gramma di sviluppo sardo denomi-nato S3 .

Regione Sardegna e Huawei investono in ricerca

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Hewlett Packard Enterprisepresenta HPE Hyper Converged 380(HC 380) una nuova appliance all-in-one che riunisce capacità di

calcolo, storage software-defined evirtualizzazione intelligente desti-nata alle PMI, creata sulla base delserver HPE ProLiant DL380.

HPE presenta nuovi sistemi iperconvergenti

SB Italia, service provider italiano, inpartnership con altre aziende del settore siaggiudica un lotto della garad’appalto indetta da RAI Radiote-levisione Italiana per i servizi diDesktop Management - Gestionedell'Informatica Distribuita.

«Il lavoro che svolgeremo per RAI interes-serà la gestione di tutti PC e delle stampanti

sull’ intero territorio nazionale, conparticolare attenzione per le sedi diRoma, Milano, Torino e Napoli»,sottolinea Luca Garavaglia, PublicSector Director di SB Italia.

SB Italia vince gara per la gestione IT della RAI

Cerved ha chiuso il 201 5 con ricavi in crescita del 6,7% a 353,5 M€. In calo del 69,8% a3,6 M€ l'uti le netto, che sconta oneri e proventi non ricorrenti , in assenza dei quali i l ri-sultato rettificato sale del 24,7% a 68,5 M€.

Cerved: ricavi in crescita e utili in calo nel 201 5

I l Gruppo Dada chiude il 201 5 con ricavi consolidati per 62,2 M€, in crescita del 4,5%. I l ri-sultato netto è positivo per 1 ,3 M€, in significativo migl ioramento rispetto al la perdita di 2,2M€ dell ’anno precedente.

Dada approva il risultato 201 5

Engineering Ingegneria Informatica ha chiuso l’esercizio 201 5 con ricavi consolidati per850,9 M€, in crescita del 4,1 %. L’uti le netto è pari a 45,5 M€, in crescita del 26,6% al nettodei proventi straordinari 201 4.

Engineering: 201 5 in crescita

Exprivia chiude il 201 5 con un modesto decremento dei ricavi (-1 ,7%) dovuti al la frenatadelle attività sui mercati esteri e del ritardo nell ’avvio di un’importante commessa di BPO.L’uti le del Gruppo, pari a 4,6 Mld€, è invece in crescita (+51 ,4%).

Exprivia approva il risultato 201 5

Inwit chiude l’esercizio 201 5, peraltro di 9 mesi, con ricavi per 239,2 M€, in crescita del1 2% sul 201 4. L’uti le netto è pari a 62,9 M€

Inwit cresce oltre le previsioni

Seat Pagine Gial le chiude il 201 5 con ricavi normalizzati per 365 M€, in calo rispetto ai 408M€ del 201 4, e una perdita netta di 1 9,1 M€, dopo oneri di ristrutturazione per circa 32 M€.

Seat Pg chiude in calo il 201 5

SIA chiude il 201 5 con ricavi consolidati per 449,4 M€, in crescita del 5,4% sul 201 4 e uti lenetto per 69,8 M€ (+6,2%). Avviato i l progetto di quotazione sul Mercato TelematicoAzionario di Borsa Ital iana, che si prevede possa avvenire entro i l 201 6. La valutazionedell ’azienda è di circa 1 ,8 Mld€.

SIA cresce nel 201 5 e prevede la quotazione

Notizie dai Club

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Notizie dai Club

Dal CTI Liguria

Interaction DesignCome cambierà l ’ interazione con la tecnologia nei prossimi 1 0 anni

Interagire agevolmente con la tecnologia è sempre stato unsogno dell ’uomo. Già ai primi del ‘900, vari romanzi argomentano diesperti del le più svariate discipl ine che cercano di real izzare automie robot dal le sembianze e capacità umane, in grado di svolgereattività manuali e di portare in sé anche quelle caratteristiche checontraddistinguono l’Uomo: intel l igenza, ragionamento, sentimento.

A distanza di oltre un secolo, di passi avanti ne sono stati fatti ,ma le caratteristiche peculiari del l ’Uomo non sono state replicate esiamo ancora non molto vicini dal poterlo fare. Intanto siperfezionano i processi di interazione con la tecnologia e sonomoltissime le potenzial ità che si stanno sviluppando.

Proprio per avere una panoramica di cosa avremo adisposizione nel prossimo futuro, la Commissione “TecnologieInnovative” del CTI Liguria ha organizzato a Genova un Convegno,presso la suggestiva location di Palazzo Ducale, con interessanticontributi di ricercatori, docenti universitari , imprenditori esperti diInteraction Design.

Quando si parla di interazione con la tecnologia, la prima cosa a cui si pensa è “Intel l igenza Artificiale”, sottol inea Marco Musell i , del l ’ Istitutodi Elettronica, Ingegneria e Telecomunicazioni del CNR: la possibi l ità di real izzare una macchina in grado di repl icare le funzioni del cervelloumano. Benché la percezione e il movimento costituiscano attività complesse e diffici l i da emulare per un sistema artificiale, ciò checontraddistingue l’ intel l igenza umana è la capacità di ragionare e di col legare concetti ad osservazioni secondo legami logici di relazione. Esistononel cervello umano due tipi di ragionamento: quello deduttivo, che passa dalle regole agli esempi, e quello induttivo, che procede in senso opposto.I l computer, nel ragionamento deduttivo, applica un insieme di regole predeterminate (i l programma) al fine di generare conseguenze certe (i lrisultato). Nel ragionamento induttivo, al contrario, un insieme di osservazioni (gl i esempi) viene analizzato per generare regole (i modell i), chepossono spiegare, ma in modo incerto, i l verificarsi del le osservazioni date. I molti metodi che consentono ad un computer di effettuare unragionamento induttivo sono detti “tecniche di Machine Learning” e recentemente è stato introdotto i l termine di Predictive Analytics.

Durante l ’ incontro sono stati presentati progetti interessanti ed innovativi che aprono l’orizzonte ad un nuovo modo di concepire i l rapporto frauomo e tecnologia.

Maurizio Mancini di Casa Paganini ha posto l ’accento su alcuni studi che il laboratorio sta realizzando e che hanno lo scopo di trovare unpunto di contatto tra ricerca umanistica ed artistica e ricerca tecnologica. Tra i molti progetti real izzati che si basano sullo studio dei movimenti,del la danza, del la musica, alcuni sono rivolti al la terapia e alla riabi l itazione di bambini con problemi autistici , esercizi di riabi l itazione per pazientiaffetti da Parkinson, terapie a supporto del dolore cronico.

Indossare sistemi che siano in grado di ri levare e control lare una serie di parametri legati al le funzioni del l ’organismo, o in grado di interagirecon l’ambiente circostante, sembra diventare sempre più una moda degli ultimi anni. Dispositivi di questo tipo, ci ha raccontato FulvioMastrogiovanni di UNIGE_DIBRIS, pur se certamente meno evoluti , erano già stati real izzati nei secoli scorsi: nel 1 511 fu inventato i l primoorologio da taschino e da allora l ’evoluzione è stata costante, con progressivo passaggio dalle funzioni analogiche a quelle del primo orologiodigitale nel 1 972, fino ai dispositivi multifunzione parzialmente connessi degl i anni 2000. I l futuro prevede dispositivi sempre più connessi e conl’obiettivo primario di massimizzare il benessere per persone con ridotta capacità di vita autonoma, così come di interagire con altri trendtecnologici: smart home, intel l igenza artificiale, robotica, Internet of Things, U

Rolf Strehl, nel suo romanzo “I robot sono tra noi”, scrive che nel 1 951 alcuni ingegneri americani avevano provato la prima auto senza autista.E oggi, secondo Giul io Sandini - Direttore I IT del Dipartimento di Robotics Brain and Cognitive Sciences - la robotica si avvicina ad una

collaborazione vera con l’Uomo, ma le forme di interazione con le macchine sono ancora primitive perché manca l’ interazione sociale basatasul la comprensione reciproca che ci consenta di anticipare le intenzioni degl i altri . E al lora diventa complesso costruire un modello del l ’umanoall ’ interno del robot, e non siamo poi davvero sicuri di volere veramente una forma di umanità alternativa.

I l riconoscimento vocale avrà sempre maggiore diffusione nel prossimo futuro perché permetterà di interagire con i device in modo ancor piùsemplice, come ha relazionato Enrico Reboscio, AD di DotVocal, che ha ricordato come nel primo esperimento di riconoscimento vocale dati del1 952 il sistema era in grado di riconoscere solo i numeri e oggi qualsiasi smartphone è dotato di questi sistemi.

Realtà aumentata e realtà virtuale sono alcune delle tecnologie più innovative degli ultimi anni, come hanno spiegato nei loro interventiMassimil iano Clausi di MirabilAR e Giovanni Landi di ETT. Accedere alla realtà aumentata è ormai possibi le a chiunque abbia a disposizione unosmartphone, che con la sua fotocamera consente di usufruire di contenuti virtual i ed interagire con gli oggetti che si hanno davanti. Le primeapplicazioni hanno riguardato gl i ambiti turistico-museali , ed oggi si stanno ampliando all ’editoria, al l ’e-commerce, al marketing, al la progettazionee manutenzione, ai manuali d’uso, a salute e benessere, al la formazione, con un bacino di utenza che si aggira oggi intorno ai 25 mil ioni dipersone ed è previsto di circa 200 mil ioni nei prossimi 5 anni.

Sul tema della realtà virtuale è stato descritto come attraverso l’uti l izzo di monitor, touch display e sensori, sia oggi possibi le accedere a nuovemodalità di informazioni. Con soluzioni quali Oculus Rift, gl i utenti possono entrare nel mondo virtuale come fosse vita reale, ed ogni l ievemovimento del capo viene control lato in tempo reale, contribuendo a creare un’esperienza intuitiva e naturale.

I l Convegno si è concluso con l’ intervento di Luisa Montecucco, del dipartimento di Antichità, Fi losofia e Storia di UNIGE, che ha sottol ineatocome la storia del l ’Uomo e delle sue civi ltà si è sempre contraddistinta con realtà immaginarie: dagl i antichi miti ai poemi epici, dal teatro al lafotografia al cinema. Ed è proprio con il fi lm di Kubrick, “2001 Odissea nello spazio” – quello di Hal 9000, i l supercomputer dotato di una sofisticataintel l igenza artificiale in grado di comunicare, in modo del tutto naturale, con gli esseri umani a bordo di un’astronave – che si esprimedefinitivamente il sogno di un rapporto paritario uomo-macchina. Di sogno infatti è i l caso di parlare, in quanto i l mondo artificiale è strettamentedipendente dal software che lo rende possibi le ed al quale è diffici le, se non impossibi le, attribuire processi empatici. Almeno oggi.

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