20150718 - guida le 7 cose che il tuo idraulico non ti ha ... · e non cambia granché se la tua...

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S e n z a a u t o r i z z a z i o n e s c r i t t a è v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e a n c h e p a r z i a l e

Ciao,

se stai leggendo questa GUIDA RAPIDA, è probabile che

ti sei stufato di buttare soldi sul tuo impianto di riscaldamento.

Sarai anche scocciato perché finora hai fatto il massimo

possibile: ti sei appoggiato a quelli che credevi professionisti

capaci, hai speso tanto per consumi e manutenzioni, ma an-

cora non stai bene come vorresti!

Ho deciso di scrivere questa GUIDA dopo aver visto

quanto è difficile trovare informazioni serie e non di parte su

un argomento importante come la TERMOTECNICA.

La sua importanza non dipende certo dal fatto che mi

appassiona, ma da come condiziona pesantemente il modo

di vivere delle nostre famiglie:

- Un impianto mal progettato, mal realizzato o senza

un’adeguata manutenzione, NON E’ in grado di funzionare

correttamente e farci stare bene a casa nostra.

- Un impianto che non funziona correttamente consumerà

sempre troppo, senza darci adeguati benefici in cambio.

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S e n z a a u t o r i z z a z i o n e s c r i t t a è v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e a n c h e p a r z i a l e

- I maggiori costi rispetto a un impianto “in perfetta forma”

condizionano pesantemente i budget familiari, con spese

inutili per centinaia e talvolta migliaia di euro all’anno.

Se già da un po’ cerchi informazioni su come migliorare

la tua situazione, ti sarai rivolto al tuo amico che si vanta di es-

sere un esperto in materia, poi avrai chiesto suggerimenti in un

negozio di termo-idraulica oppure nel Brico di turno.

A questo punto avrai consultato internet e notato quanti

materiali sono disponibili. Purtroppo però si tratta di:

- Articoli di blog scritti da completi profani, che magari rac-

contano la loro esperienza su come cercano di migliorare

la situazione di casa loro in termini di risparmio energetico.

Puoi trovarci realmente informazioni attendibili?

- Articoli su siti specialistici, scritti in “ingegnerese”, da tecnici

e su argomenti molto specifici, secondo me poco utili alle

persone “normali”.

Hai proprio voglia di farti una cultura sulla prevalenza dei

circolatori o sui poteri calorifici dei combustibili?

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- I commenti sui vari forum, scritti da chissà chi, spesso con-

traddittori tra loro e comunque non capaci di darti né un

panorama completo e obiettivo, né informazioni utili.

Sei sicuro di volerti fidare?

- Materiali informativi nei siti dei produttori di generatori o di

sistemi di regolazione, dove ovviamente cercano di dimo-

strare come i loro prodotti sono il meglio mai inventato

dall’uomo.

Come puoi confrontare le soluzioni proposte, tra tutte quel-

le sigle e caratteristiche tecniche?

Ne vieni fuori con un quadro confuso e senza avere

un’idea più precisa sul da farsi, su quali materiali o soluzioni

scegliere per risolvere definitivamente i problemi che vivi ogni

giorno.

La triste realtà è che questi problemi sono una fastidiosa

costante per la maggior parte delle case italiane.

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E non cambia granché se la tua casa è stata costruita 40

anni fa o meno di 10. Abiti in uno dei milioni di edifici basati su

principi che, ad essere clementi, possiamo definire superati.

La parte impiantistica, compreso il tuo impianto di riscal-

damento o climatizzazione, non sfugge a questa logica.

La BUONA NOTIZIA è che già da parecchi anni esiste la

tecnologia necessaria per risolvere definitivamente i problemi

che agitano le tue notti.

Ma permettimi di presentarmi brevemente e dirti come

mai ho deciso di svelarti tutte quelle cose che almeno il 97%

degli addetti ai lavori conoscono e sanno “che non si devono

dire”, meno che mai ai loro clienti.

In realtà non so perché lo fanno, forse perché pensano

che un cliente che capisce meglio le cose è più indipendente

e può fargli perdere qualche euro di chiamate al loro servizio

di assistenza tecnica!

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Mi chiamo Marcello Contu e dall’inizio del

2009 mi occupo di trovare soluzioni innovative per la climatiz-

zazione e il riscaldamento delle sole abitazioni.

Infatti credo che le soluzioni che solitamente trovi in giro,

generaliste e derivate dal settore industriale, non sono in gra-

do di risolvere i problemi delle nostre case.

Questa Guida Rapida è un distillato della montagna di

informazioni accumulate in questi anni di esperienza, durante

centinaia di sopralluoghi e installazioni nei contesti più vari.

Nel tempo ho avuto conferma che ogni casa è diversa e

finché non vedo la situazione di persona, non posso valutare i

problemi di QUELLA CASA e sapere se e come potrò risolverli.

Poiché non è possibile dare suggerimenti per ciascuna

delle tantissime soluzioni impiantistiche presenti sul mercato,

ho deciso di concentrarmi sulla tipologia più diffusa in Italia,

ossia l’impianto di riscaldamento a radiatori, alimentato da

una caldaia.

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Ti accenno già che parleremo di questi argomenti:

1) Come si fa il ricambio dell’aria? ............................................ 10

2) Come ottimizzare il rendimento dell’impianto riducendo i

problemi dovuti a una cattiva installazione ............................... 15

3) Ridurre le dispersioni in modo semplice ............................... 20

4) Come regolare correttamente la temperatura ambiente

..................................................................................................... 35

5) Vorresti risparmiare accendendo il tuo impianto di

riscaldamento per più ore? ........................................................... 40

6) Come fare (e far fare) una corretta manutenzione sul tuo

impianto di riscaldamento ............................................................. 46

7) Installazione di un sistema di controllo e regolazione ....... 54

Glossario dei termini tecnici utilizzati ............................................ 57

Caldaia a condensazione ad alta efficienza .................... 57

Pavimento radiante ................................................................. 60

Valvole termostatiche ............................................................. 66

Ventilazione Meccanica Controllata ................................... 68

Conclusioni ........................................................................................ 69

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L’ordine dei capitoli è stato deciso in modo che all’inizio

trovi tutte quelle cose che possono essere fatte gratis o con

una spesa bassissima, magari direttamente da te.

Avanzando nella lettura andrai incontro a soluzioni sem-

pre più impegnative, anche dal punto di vista economico, ma

certamente capaci di darti miglioramenti di grande valore.

Ho letto e riletto la guida prima di pubblicarla per toglie-

re i termini troppo tecnici.

Capirai comunque che è inevitabile chiamare le cose

col loro nome, per cui troverai alla fine della guida una spie-

gazione di quei termini che proprio non sono riuscito a evitare.

Spero che la lettura de “Le 7 Cose Che

Il Tuo Idraulico Non Ti Ha Mai Detto (E Che

Non Ti Dirà Mai)” diradi un po’ la nebbia!

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1) Come si fa il ricambio dell’aria?

Una voce seria e autorevole come l’Organizzazione

Mondiale della Sanità ci informa sul reale frutto della nostra ci-

viltà: circa il 20% della popolazione occidentale è colpita da

“Sindrome da Edificio Malato” (SBS - Sick Building Sindrome ) o

da “Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla”.

Dietro queste parolone ci sono malattie riconosciute dal

1983 e delle quali magari soffri anche tu: ti capita di avere mal

di testa ricorrenti, irritazione delle vie respiratorie, fastidio agli

occhi, allergie?

E hai mai notato se questi sintomi spariscono o si riduco-

no moltissimo appena esci da casa?

La diffusione così ampia di queste malattie dipende

soprattutto dai fattori inquinanti presenti all’interno delle nostre

case moderne, che rendono di pessima qualità l’aria che

respiriamo.

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Non aiuta certo il fatto che il boom edilizio degli anni ’60

e ’70 ci ha lasciato in eredità un utilizzo massiccio di cemento

e calcestruzzo nelle costruzioni e ha imposto l’isolamento e la

sigillatura massima degli edifici per ridurre i consumi per il ri-

scaldamento.

Questo ha limitato in modo impressionante il naturale

scambio d’aria tra interno ed esterno, creando all’interno

delle nostre case un microclima con tassi di umidità e una

concentrazione di sostanze tossiche dannose enormemente

elevati.

Nell’aria che respiri tutti i giorni dentro casa sono infatti

presenti alcune sostanze chimiche che provengono dall’arre-

damento (solventi, vernici, colle) o dai materiali utilizzati

durante la costruzione, e questo continua a succedere anche

quando sono passati mesi o anni dalla fine dei lavori.

Altri motivi per cui si sta così male dentro casa sono la

diffusa presenza di apparecchiature tecnologiche come tele-

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visori, computer, stampanti oppure sistemi di illuminazione

sbagliati, troppo scarsi o troppo intensi.

Lo stato di irritazione può dipendere anche da un uso

esagerato di prodotti per la pulizia domestica non eco-

compatibili.

In più, l’elevata umidità dell’aria e delle murature

favorisce lo sviluppo di un elemento col quale in tanti stanno

iniziando a convivere: quella che noi chiamiamo la muffa.

Hai mai avuto gli angoli delle stanze anneriti, magari in

alto, dietro l’armadio quattro stagioni, oppure sotto i davanza-

li delle finestre?

Parlare di muffa è in realtà un modo amichevole (per

quanto si può) per definire quelli che sono gli allergeni indoor,

cioè acari, funghi e batteri, principale causa dell’aumento dei

casi d’asma negli ultimi anni.

Il ricambio d’aria è fondamentale per eliminare

l’eccesso di umidità, le sostanze tossiche e l’aria viziata, e

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quindi garantire una buona qualità dell’aria all’interno

dell’abitazione.

Parlando di aria viziata in realtà ci riferiamo a tutte le so-

stanze nocive che produciamo durante il nostro abitare, ossia

col respiro, la sudorazione e le nostre attività dentro casa,

come il cucinare o tenere delle candele accese quando arri-

vano gli amici.

Per ovviare a questi problemi, le case più moderne sono

dotate di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata, che si

occupano in modo automatico al ricambio dell’aria.

In caso contrario dovrai provvedere tu ad arieggiare la

casa in modo efficace, spalancando le finestre più volte al

giorno per 5-6 minuti.

Il modo migliore, che ti garantisce un ricambio quasi

completo dell’aria interna in pochi minuti, rispettando i criteri

del risparmio energetico, è “fare corrente” ossia aprire due o

più finestre contemporaneamente.

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Spesso, sbagliando, si lasciano le finestre socchiuse per

ore (es. col meccanismo “a ribalta” di qualche anta): in que-

sto modo diamo il modo di raffreddarsi agli elementi che rac-

chiudono la nostra casa: muri, pavimenti, solai.

Importante è anche evitare il ricambio d’aria nelle ore

più umide come quelle del primo mattino, a maggior ragione

se fuori vedi nebbia o foschia.

Se i tuoi radiatori hanno già le valvole termostatiche

montate, prima di aprire le finestre chiudi (metti a “0”) quelle

installate nei termosifoni più vicini alle finestre: infatti, leggendo

l’abbassamento di temperatura, farebbero lavorare al massi-

mo proprio quei radiatori… scaldando l’ambiente esterno!

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2) Come ottimizzare il rendimento

dell’impianto riducendo i problemi

dovuti a una cattiva installazione

Le informazioni contenute in questo capitolo non pre-

tendono di risolvere i problemi di un impianto di riscaldamento

installato in modo non corretto.

Gli errori di installazione più frequenti e che condiziona-

no pesantemente la bolletta energetica sono:

� Tubazioni di sezione insufficiente: in questo caso non sono in

grado di far arrivare ai termosifoni una quantità adeguata

d’acqua.

� Tubazioni mal coibentate (isolate), a volte per nulla: il calo-

re che attraversa i tubi viene disperso verso l’ambiente, an-

ziché arrivare dentro casa tua.

� Pompa di circolazione mal dimensionata o tarata male: so-

litamente i piani alti vengono serviti con difficoltà se il circo-

latore è troppo piccolo.

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� Radiatori non bilanciati idraulicamente: nel momento

dell’installazione, sulla base del progetto, l’idraulico do-

vrebbe regolare i radiatori in modo che tutti ricevano ac-

qua in modo omogeneo.

In realtà spesso questo non succede, per cui alcuni termosi-

foni hanno difficoltà a scaldarsi e rimangono tiepidi.

Questo problema è maggiore nel caso di impianti recenti,

perché le nuove pompe di circolazione sono più attente ai

consumi elettrici.

Su queste cose non puoi far nulla direttamente tu, ma

dovresti far intervenire uno specialista in grado di correggere

questi errori e farti ottenere il massimo dal tuo impianto.

Tuttavia ci sono alcuni accorgimenti che ti consentono

di migliorare il benessere ambientale della tua casa senza

necessariamente farti aumentare i consumi.

È importante che i termosifoni non siano co-

perti da tende pesanti, situazione che vediamo

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spessissimo durante i nostri sopralluoghi, oppure che non siano

nascosti in un angolino per come sono sistemati i mobili.

Infatti in questo modo una parte dell’energia viene

schermata e non può essere trasmessa correttamente

all’ambiente di casa.

Se ci sono ambienti che non utilizzi, chiudi le

valvole dei relativi radiatori oppure, se hai installato le valvole

termostatiche, mettile su “0” o in posizione “antigelo” (simbolo

del fiocco di neve “*”).

Ridurre di qualche grado la temperatu-

ra di mandata della caldaia, ossia la temperatura

dell’acqua che arriva ai radiatori, ti darà due benefici:

- Noterai una riduzione dei consumi del tuo impianto senza

avere penalizzazioni nelle temperature all’interno di casa.

Ti suggerisco di procedere per tentativi, con riduzioni di

2-3°C per volta, fermandoti quando ti accorgi che durante

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le giornate più fredde non riesci più ad avere un caldo suf-

ficiente.

- La tua salute e quella dei tuoi familiari ringrazieranno: non

so se hai mai notato, sul muro dietro i radiatori, degli “sbuffi”

di polvere bruciata.

Questo fenomeno è dovuto alle “correnti convettive”: du-

rante il suo funzionamento il radiatore riscalda l’aria vicina

a se che, per questo motivo, va verso l’alto; contempora-

neamente nuova aria fresca viene richiamata dalla parte

inferiore. Questa corrente è tanto più veloce quanto più è

alta la temperatura del radiatore.

Le particelle di polvere, pollini, acari, muffe e altri micro-

organismi, trascinate dall’aria vengono “bruciate” a causa

delle alte temperature e, in parte si depositano sul muro

poco sopra il radiatore stesso, in parte tornano nell’aria del-

la stanza, diventando causa di disturbi respiratori, allergie

da pollini e da acari, fenomeni asmatici.

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Anche pulire la superficie dei radiatori ti da-

rà due tipi di vantaggi:

- benefici per la tua salute, poiché rimuoviamo le particelle

responsabili di disturbi respiratori;

- agiamo sul miglioramento del rendimento del termosifone,

aumentando lo scambio termico con l’aria ambiente.

Purtroppo questa non è un’operazione semplice, soprat-

tutto sui moderni radiatori in alluminio, mentre è parecchio più

agevole farlo sui termosifoni in ghisa o in acciaio. Per raggiun-

gere gli spazi poco accessibili sul retro troverai in commercio

degli spazzolini rigidi, lunghi e sottili.

Di tanto in tanto è utile anche lavare i radiatori con uno

sgrassatore non corrosivo, del quale puoi rimuovere i resti con

uno di quei panni morbidi che non lasciano pelucchi; evita le

spugne ruvide e abrasive.

Ricordati di chiudere la valvola del radiatore circa

un’ora prima di iniziare le pulizie, in modo da farlo raffreddare.

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3) Ridurre le dispersioni in modo semplice

Nella maggior parte delle case che mi è capitato di

visitare NON SI RIUSCIVA A STARE BENE NEMMENO SPENDENDO

CIFRE CHE MI HANNO FATTO VENIRE IL MAL DI TESTA (figuria-

moci chi quei soldi li doveva spendere…).

I consumi di energia della tua casa dipendono in parte

dalle tue abitudini: il modo col quale ricambi l’aria, come ab-

biamo visto nel capitolo precedente, oppure la temperatura

alla quale tieni il tuo impianto di riscaldamento, della quale

parleremo dopo.

In realtà la gran parte dei risultati in termini di consumi e

di benessere dipendono da come la casa è stata costruita,

da quale attenzione è stata dedicata alla scelta dei materiali

da costruzione, in particolare degli isolanti (l’ingegnere che

cerco di tenere a freno dentro me direbbe coibenti ;-) ).

I suggerimenti che sto per darti non avranno certo il po-

tere di cambiare la parte costruttiva della tua casa, eppure

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credo che, se leggerai con attenzione le prossime pagine,

potrai ottenere miglioramenti che forse neanche speri!

Un accorgimento semplice e gratuito per ridurre le di-

spersioni nelle ore più fredde della giornata, è abbassare

le tapparelle o chiudere le persiane appe-

na fa buio.

Molti lo fanno già per abitudine, o per ottenere l’oscura-

mento delle stanze al risveglio, ma di solito si trascurano questi

aspetti energetici.

Il beneficio aumen-

ta con tapparelle o per-

siane di ultima genera-

zione, in alluminio o PVC,

riempite di poliuretano

espanso, che sono in

commercio già da vari

anni.

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Il contributo di questi elementi nel miglioramento delle

prestazioni termiche delle finestre è riconosciuto anche dallo

Stato, che consente la detrazione della spesa al 65% quando

la sostituzione è inclusa nel cambio di tutta la finestra.

Oltre alla schermatura dal caldo e dal freddo, in questi

casi otterremo un miglioramento anche in termini di isolamen-

to dai rumori esterni, tematica molto sentita nelle strade traffi-

cate delle città più grosse.

Un secondo punto sul quale è possibile ottenere risultati

interessanti è intervenire per ridurre gli spifferi

d’aria attraverso il portone di ingresso e le

finestre.

Per quanto riguarda il portone d’ingresso, abbiamo in-

contrato tante volte uno spazio tra pavimento e portone an-

che superiore ai due centimetri di spessore.

In questo caso puoi intervenire in due modi:

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- A seconda della distanza tra pavimento e portone puoi in-

stallare un “paraspifferi doppio rullo”.

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- Nel caso di spessori inferiori può essere sufficiente un para-

spifferi rigido in PVC con spazzola inferiore, da incollare sul

lato interno del portone.

Per combattere contro i tanti spifferi ai lati e dal bordo

superiore del portone di ingresso, nonché tra ante e telaio del-

le finestre l’intervento dipende dalla tipologia degli infissi.

Nel caso di portone di ingresso di ingresso blindato, op-

pure di finestre abbastanza recenti, in alluminio, PVC oppure

alluminio-legno, fai intervenire un posatore per la regolazione

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dei meccanismi di chiusura: in pochi minuti ripristinerà la per-

fetta tenuta delle guarnizioni;

Nel caso di portone di ingresso in legno oppure di fine-

stre più datate, puoi rimuovere con una piccola spatola le

vecchie guarnizioni, danneggiate dal tempo.

Successivamente puoi installare delle nuove guarnizioni

in resina espansa, gomma, feltro o silicone, tra ante e telaio.

Sono solitamente autoadesive e le trovi facilmente in ferra-

menta o nel Brico del tuo quartiere.

Un’alternativa più “fai da te” ma non meno interessante

è questa: stendi un cordone di silicone lungo il telaio della fi-

nestra, nei punti dove andranno a poggiarsi le ante. Copri il

silicone con della pellicola in plastica e chiudi le ante. Il silico-

ne sarà modellato a seconda della necessità.

Tieni la finestra chiusa finché il silicone non sarà asciutto

(ci possono volere anche un paio di giorni per una perfetta

asciugatura) e, alla fine, rimuovi la pellicola in plastica.

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Se il silicone ha “sbordato” togli pure gli eccessi con un

taglierino.

Merita attenzione anche la giunzione tra telaio e muro,

sia nel caso del portone di ingresso che delle finestre: non è

raro trovare spifferi per una cattiva sigillatura di questo punto.

L’intervento è veramente alla portata di chiunque abbia

un minimo di manualità: dopo aver protetto con della carta

gommata sia il telaio dell’infisso che il muro vicino allo stesso,

in modo da evitare di sporcare, posa un filo di silicone anti-

muffa su tutto il perimetro e modellalo bagnandoti un dito con

del sapone neutro. La sigillatura sarà perfetta!

Un altro modo per ridurre le dispersioni termiche con costi

veramente abbordabili è l’isolamento del muro su

cui è montato il termosifone.

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S e n z a a u t o r i z z a z i o n e s c r i t t a è v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e a n c h e p a r z i a l e

Infatti è molto frequente trovare i radiatori posizionati su

una parete esterna poco isolata e ciò comporta una notevole

dispersione di energia attraverso il muro verso l’esterno, come

è possibile vedere da questa immagine termografica.

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S e n z a a u t o r i z z a z i o n e s c r i t t a è v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e a n c h e p a r z i a l e

Il caso più diffuso e penalizzante si ha quando il radiatore

è installato sotto il davanzale di una finestra, spesso all’interno

di una nicchia.

Infatti si subisce una doppia penalizzazione:

- Il muro sottile e poco isolato (10-15 cm di spessore) fa di-

sperdere verso l’esterno una grossa quantità di energia

emessa dal radiatore, talvolta anche più del 20%;

- Il fatto che il termosifone sia all’interno della nicchia sotto la

finestra (tra le spallette e il davanzale) limita molto lo scam-

bio termico con l'aria della stanza: la quantità d’aria che si

scalda attraversando il radiatore è molto limitata, per cui le

dispersioni hanno tutto il tempo di portare via altra energia

al radiatore stesso.

Ovviamente l’intervento può essere realizzato con vari li-

velli di difficoltà, che porteranno frutti tanto maggiori quanto

più “serio” sarà l’intervento.

Se siamo impegnati nella ristrutturazione della nostra ca-

sa, è abbastanza facile far prolungare di qualche centimetro i

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tubi di alimentazione del radiatore e realizzare nella nicchia

una paretina isolante: niente di più complicato che un po’ di

cartongesso con uno strato di isolante.

Ovviamente migliore sarà la prestazione garantita dallo strato

isolante (dipende dalle sue caratteristiche e dallo spessore

scelti), maggiore sarà la nostra felicità quando ci arriverà la

bolletta dell’energia!

In tutte le altre situazioni, nelle quali non c’è la possibilità

né la voglia di coinvolgere l’idraulico e il cartongessista, pos-

siamo ottenere già risultati interessanti inserendo “con le no-

stre brave manine” dietro ogni radiatore un pannellino

termo-riflettente.

Questi elementi riducono le dispersioni verso l’esterno fa-

cendo in modo che il calore prodotto dal radiatore venga ri-

flesso verso l’interno della stanza.

I modelli migliori consentono di risparmiare circa 15 euro

all’anno per radiatore, riflettendo verso l’interno della stanza il

95% dell’energia.

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Ne puoi reperire in commercio veramente di tutte le ca-

ratteristiche, sia prodotti su misura che da ritagliare secondo le

nostre esigenze. Qualitativamente si trovano mille soluzioni tra

questi due estremi:

� Quelli certificati,

realizzati con cir-

ca 20 strati di al-

luminio puro, reti

di rinforzo, ovatte

e polietilene e-

spanso, spessi un

paio di centimetri,

con costi di alcu-

ne decine di euro

a pezzo.

� Quelli in resina di polietilene accoppiata a una pellicola

“alluminata” (che tradotto significa “plastica color allumi-

nio”), spessi solo qualche millimetro e che trovi per pochi

euro nei vari Brico.

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La posa è in tutti i casi molto semplice: estrai il pannello

dalla confezione, lo srotoli, se non è su misura lo ritagli della

dimensione corretta e lo inserisci tra radiatore e parete, infi-

landolo dalla parte inferiore del termosifone e fissandolo agli

angoli con qualche pezzetto di biadesivo.

Una volta che hai fatto pressione sul biadesivo per assi-

curare una buona tenuta sulla parete, devi solo approfittare

per anni del risparmio energetico!

Un intervento invece più oneroso e che certamente non

puoi fare da te ma che ti darebbe risultati molto importanti è

la sostituzione dei cassonetti avvolgibile con

nuovi elementi coibentati.

Abbiamo finora parlato di spifferi vari e dispersioni dovu-

te a muri non isolati e di spessore troppo ridotto ma, nelle case

dotate di tapparelle, la situazione dei cassonetti è secondo

me addirittura drammatica.

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Anche in questo un’analisi fatta con termo-camera è

assolutamente implacabile: la buona coibentazione delle

pareti è evidenziata col colore verde, mentre i punti rossi

(davanzali e cassonetti) sono quelli dai quali “scappa via”

un sacco di calore.

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Il vecchio cassonetto, inefficiente dal punto di vista e-

nergetico e acustico, viene sostituito con un nuovo elemento

completamente isolato.

Queste attività vengono ormai svolte da specialisti con

opere murarie minime e, spesso, senza produrre polvere.

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Tra spifferi completamente eliminati e lo spessore di isolan-

te posato col nuovo cassonetto le dispersioni vengono abbat-

tute di oltre il 70%:

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4) Come regolare correttamente

la temperatura ambiente

Se anche per te è fondamentale arrivare a stare bene

dentro casa, durante tutta la giornata (e anche la notte) con

dei costi di gestione ragionevoli, è importante che leggi con

attenzione i prossimi paragrafi.

Uno degli aspetti più importanti è fare attenzione

alla temperatura ambiente impostata.

Per normativa, nelle case non deve mai superare i 20

gradi, anche se sono consentiti 2 gradi di tolleranza.

Ma, a parte gli obblighi normativi, ci sono un altro paio di

dettagli che è importante conoscere.

Prima di tutto, proviamo a metterci d’accordo su un paio

di premesse: pretendere di stare bene dentro casa, in inverno

e in pantaloni corti e canottiera, è forse un po’ esagerato.

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Se anche tu concordi sul fatto che può essere normale

avere addosso una camicia o un maglioncino leggero, non

avrai dubbi a credere che 20 gradi di temperatura vanno più

che bene.

Una temperatura ambiente troppo alta influisce negati-

vamente sul consumo di energia: sollevare di solo 1 grado la

temperatura ambiente (da 20 a 21°C) aumenta mediamente

del 7-8% la nostra bolletta.

A prima vista può sembrarti una cifra da poco, ma ti as-

sicuro che stiamo parlando di diverse centinaia di euro

all’anno!

In realtà nelle stanze da letto ti suggerisco di tenere una

temperatura inferiore, tra i 16 e i 18 gradi, soprattutto se ci

dormono bambini.

Mi sono dovuto porre il problema grazie al pediatra della

mia prima figlia, anche se faticavo a credere alle sue parole:

“temperature troppo alte nelle stanze da letto dei bambini

molto piccoli possono avere conseguenze gravissime”.

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All’epoca mi citò il fenomeno della “morte in culla”, per il

quale ho verificato che lo stesso Wikipedia indica la “Tempe-

ratura della stanza troppo elevata” tra i fattori di rischio indivi-

duati e prevenibili.

Un altro modo per controllare la temperatura nelle nostre

case, migliorandone il benessere e riducendo contempora-

neamente i consumi (fino al 40%, se in abbinamento con una

moderna caldaie a condensazione ad alta efficienza) è

l’installazione di valvole termostatiche sui

termosifoni.

Sarà certamente capitato anche a te di osservare come

spesso ai piani bassi dei condomini si soffre per il troppo caldo,

e quindi spesso si tengono le finestre aperte durante le ore di

accensione dell’impianto di riscaldamento.

Inoltre, sia negli appartamenti dei condomini quanto nel-

le case singole è facile avere certe stanze troppo calde, altre

troppo fredde.

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La temperatura in ciascuna stanza si raggiunge più o

meno facilmente durante la giornata a seconda della tempe-

ratura esterna e grazie agli apporti gratuiti di calore: esposi-

zione diretta al sole (soprattutto con grandi finestre); presenza

delle persone (ti ricordo che se hai amici a cena, ciascuno di

voi emette continuamente circa 160W!); accensione di dispo-

sitivi vari come fornelli, forno, tv, computer, lampade,…

Un altro aspetto da valutare è questo: la temperatura è

un numero, ma ciascuno di noi sente in modo diverso quel

numero e, a pari condizioni di temperatura e umidità, magari

io sto bene, tu hai troppo caldo o troppo freddo.

Bene, la presenza di valvole termostatiche consente di ri-

solvere la maggior parte di questi problemi, permettendoti di

regolare la temperatura in ogni stanza della nostra casa.

Se hai la fortuna di avere dei radiatori con valvole

termostatizzabili (scopri in questo video come riconoscerle),

ossia sulle quali è possibile installare le teste termostatiche, è

un intervento che puoi realizzare direttamente tu, semplice-

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mente svitando la vecchia “manopola” e avvitando le nuove

teste termostatiche.

Se invece noti che le valvole dei tuoi termosifoni hanno

una vite centrale di serraggio, hai necessità dell’intervento di

un idraulico che sostituisca completamente la vecchia valvo-

la con delle nuove valvo-

le termostatiche.

Esistono valvole di

tanti tipi, da quelle più

semplici, completamente

meccaniche, a modelli

super-tecnologici e pro-

grammabili come quello

in foto!

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5) Vorresti risparmiare accendendo il tuo

impianto di riscaldamento per più ore?

Sono ormai debilitato da anni di scontri su come si deve

utilizzare l’impianto di riscaldamento per risparmiare il più

possibile.

E’ questa, infatti, una delle domande che i clienti mi

fanno praticamente ogni giorno.

E confesso che uno dei motivi per cui ho scritto questa

guida è potergli dire: dai un’occhiata alla guida, c’è un capi-

tolo apposta!

A parte le stupidaggini, proviamo a vedere le due cor-

renti di pensiero su questa cosa.

La tesi più diffusa sostiene che, per tenere i con-

sumi entro valori accettabili, DEVI ACCENDERE L’IMPIANTO PER

POCHE ORE AL GIORNO, magari un paio la mattina presto,

per trovare al risveglio la casa tiepida, e altre poche ore la se-

ra, diciamo dalle 18 all’ora di andare a letto.

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Secondo questo ragionamento, i consumi restano bassi

perché la caldaia sta spenta per la maggior parte del tempo.

Il problema è che nelle ore in cui la caldaia è spenta, le

temperature dentro casa scendono in modo importante, so-

prattutto nelle case più vecchie e mal isolate.

Una spiegazione scientifica che viene utilizzata per raf-

forzare questa idea è che quando la casa è più fredda, la dif-

ferenza di temperatura tra interno ed esterno si riduce, per cui

si riducono le dispersioni di calore della casa verso l’esterno.

Questo sarà anche vero ma, se ci pensi, basterebbe

non accendere mai per avere la temperatura interna uguale

a quella esterna, eliminando del tutto dispersioni e consumi…

eppure non vorrei mai abitare in una casa del

genere!

Se hai qualche minuto di pazienza, ti mostro perché que-

sto modo di utilizzare l’impianto di riscaldamento penalizza sia

il benessere che i consumi.

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Quando regoli il riscaldamento per avere in casa tempe-

rature diverse a vari orari, devi tenere alta la temperatura di

mandata (dell’acqua dalla caldaia verso i radiatori –diciamo

dai 65°C in su), per riuscire a raggiungere la temperatura am-

biente impostata durante le ore di accensione.

Infatti questo può avvenire in modo sufficientemente ve-

loce solo se esiste una grande differenza di temperatura tra

termosifoni e aria ambiente.

Al contrario, come i miei clienti sanno bene, in questi

anni ho avuto modo di verificare tante volte che gli impianti di

riscaldamento si devono usare in modo parecchio diverso.

Il riscaldamento deve stare acceso 24

ore su 24, con temperature molto basse1.

1 Come già trattato sul blog, SO che le attuali norme NON consentono di tenere acceso il riscaldamento 24 ore al giorno MA il sistema che IL TUO AMICO IMPIANTISTATM ha sviluppato

consente di avere 24 ore al giorno di benessere NEL rispetto della norma. (se sei un concorrente e sei curioso di scoprire come ci riusciamo, chiedi anche tu una consulenza gratuita!)

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Ovviamente otterrai il massimo dei benefici da questa

impostazione se il tuo impianto è realizzato in questo modo:

- Hai una caldaia a condensazione ad alta efficienza

(“4 stel-

le”), ali-

mentata

a gas

(possibil-

mente

metano,

in alterna-

tiva aria

propana-

ta – da

noi in Sar-

degna –

oppure

GPL).

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- Il sistema è controllato da una regolazione elettronica di ul-

tima generazione, capace di adattare la temperatura di

mandata dell’acqua calda verso i radiatori alle variazioni

delle temperatura esterna.

- Sui termosifoni sono montate valvole termostatiche, per

avere il controllo delle temperature stanza per stanza.

Il motivo è che una caldaia di questo genere, con tem-

perature dell’impianto molto basse, sta funzionando in condi-

zioni ottimali, con rendimenti elevatissimi.

Inoltre, se è una delle nuove caldaie capaci di regolare

la loro potenza in modo continuo dal 12,5% al 100% (si dicono

ad alta modulazione), questa lavorerà solamente per contra-

stare le dispersioni di calore verso l’esterno.

Rispetto agli impianti che funzionano ad alta temperatu-

ra puoi notare questi altri vantaggi:

� La temperatura in casa è molto omogenea, anche nei pun-

ti più lontani dai radiatori.

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� Le differenze di temperatura tra pavimento e l’altezza della

testa sono dell’ordine di 1 grado e non dai 3 in su, come nel

caso di impianti ad alta temperatura: addio ai mal di testa!

� Sono molto ridotti i moti convettivi e la circolazione di

polvere, con i benefici per la salute che abbiamo visto una

ventina di pagine fa.

La casa è sempre calda e accogliente,

sia durante il giorno che di notte.

P.S. Rispetto agli impianti tradizionali abbiamo ottenuto

risparmi dal 55% in su ;-)

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6) Come fare (e far fare) una corretta

manutenzione sul tuo impianto di

riscaldamento

Se vuoi che il tuo impianto di riscaldamento funzioni

sempre bene, senza andare mai in blocco e consumi il giusto,

devi fare in modo che sia sempre in perfetta forma.

In ogni impianto di riscaldamento ci sono manutenzioni

che devono necessariamente svolgere i tecnici abilitati (e di

questo parleremo più tardi), altre operazioni puoi in-

vece svolgerle direttamente tu.

Non so se ti è mai capitato di notare, soprattutto alla ri-

accensione dopo il periodo estivo, che il termosifone

non si riscalda in modo omogeneo.

In questo caso puoi procedere a sfiatarlo, ossia a elimi-

nare l’aria presente all’interno.

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Con l’impianto acceso, in modo che la pompa di circo-

lazione crei un’adeguata pressione, apri gradualmente la val-

volina che vedi sul lato opposto alla valvola che regola

l’ingresso dell’acqua.

Sono operazioni che vedo fare buttando via tantissima

acqua, per cui poi sei costretto a ricaricare il circuito di riscal-

damento dalla caldaia.

In realtà il modo corretto è quello che ci mostra l’Ing.

Russo nel video che trovi qui su Youtube.

Mi è capitato di vedere vecchi termosifoni che non han-

no la valvola di sfiato dell’aria. In questo caso non ti costerà

molto farle installare tramite un semplice intervento da parte

del tuo termo-idraulico di fiducia.

Per quanto riguarda le manutenzioni che non

puoi svolgere direttamente tu, è importante capi-

re perché.

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La caldaia è un apparecchio molto diffuso, ma ha varie

implicazioni che riguardano la sicurezza delle persone.

Voglio dare per scontato che non ti faresti mai installare

una caldaia non marchiata CE o IMQ: questi marchi dimo-

strano come degli organismi, indipendenti dai produttori,

hanno verificato che la caldaia è stata progettata e prodotta

in modo che rispetti delle norme.

Questo è possibile perché questi istituti sottopongono le

caldaie a prove (stabilità della fiamma, combustione, rendi-

mento, dispositivi di regolazione, controllo e sicurezza), con le

quali puoi essere certo della corretta produzione e funziona-

mento.

Con la stessa logica ricorda che la norma vigente

prevede che le manutenzioni siano svolte solo da manutentori

abilitati, per cui è opportuno chiedere alla ditta alla quale ti

rivolgi di solito di poter VEDERE IL CERTIFICATO DI ABILITAZIONE.

Un manutentore abilitato ti aiuterà anche a muoverti nel-

la selva della burocrazia italiana.

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Dal momento dell’installazione ogni caldaia (proprio

come succede per le auto), deve avere un libretto, detto li-

bretto di impianto per la climatizzazione.

Il libretto di impianto accompagna la caldaia dal mo-

mento dell’installazione e il responsabile dell’impianto (il pro-

prietario oppure l’amministratore nel caso di un condominio)

deve accertarsi che vi si annotino tutti gli interventi di manu-

tenzione ordinaria e straordinaria.

Incontrando tante persone, ho sentito altrettante versioni

su quella che pensano sia la cadenza obbligatoria per le ma-

nutenzioni, ogni volta indicata dall’installatore di turno dopo le

parole “…per legge…”, evidentemente utilizzate per

essere più convincenti!

Qui inizia la versione ufficiale, distillata

dalle leggi vigenti a oggi, 12 gennaio 2014.

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1) La manutenzione ordinaria della caldaia va pre-

vista con questa frequenza:

- Quanto indicato nelle ISTRUZIONI TECNICHE DI USO E MANU-

TENZIONE rilasciate dall’Installatore.

- Se non sono presenti queste istruzioni, vale quanto indicato

nelle ISTRUZIONI TECNICHE DI PRODOTTO scritte dal Produt-

tore.

- Se non esistono nemmeno queste istruzioni, valgono le nor-

me UNI 10435 e 10436 e il manutentore deve indicare per

iscritto con quale frequenza procederà e in riferimento a

tali norme.

(NOTA: non ho parlato di obbligo di manutenzione annuale).

2) La frequenza dei controlli di efficienza energe-

tica (noti come controllo fumi), importanti per accertarci

che i fumi emessi in atmosfera siano meno inquinanti possibile,

nell’ottica del rispetto per l’ambiente, dipende da potenza e

combustibile utilizzato:

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IMPIANTI TRA 10 E 100 KW

- Ogni 2 anni se l’impianto è alimentato a combustibile solido

o liquido (es. gasolio).

- Ogni 4 anni se alimentato a gas metano o GPL.

IMPIANTI DA 100 KW E OLTRE

- Ogni anno se l’impianto è alimentato a combustibile solido

o liquido (es. gasolio).

- Ogni 2 anni se alimentato a gas metano o GPL.

Al termine delle operazioni, l’operatore che ha svolto il

controllo deve compilare uno specifico RAPPORTO DI CON-

TROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA.

Una copia di questo rapporto va consegnata al respon-

sabile dell’impianto (che la allega al libretto), una seconda

copia sarà trasmessa dal manutentore all’indirizzo indicato

dalla Regione.

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In realtà le operazioni di verifica della combustione de-

vono sempre essere seguite da una REGOLAZIONE della cal-

daia: puoi ridurre l’inquinamento solo se riduci i consumi.

Proprio nell’ottica del contenimento dei consumi ti

suggerisco di far effettuare verifica e regolazione della tua

caldaia con cadenza annuale.

L’importanza di un servizio di assistenza che segue con

cura e scrupolo il tuo impianto, svolgendo gli interventi di ma-

nutenzione e controllo, ti garantirà una serie di vantaggi.

Un tecnico che verifica frequentemente il tuo impianto

può intervenire sui malfunzionamenti prima che diventino

blocchi o, peggio, guasti.

Far pulire la tua caldaia almeno una volta all’anno dalla

fuliggine ti garantisce che i consumi saranno sempre i più bassi

possibile e che non dovrai subire “blocchi” nei momenti più

critici, ossia quando fuori fa veramente freddo.

Il discorso è analogo per quanto riguarda il calcare che

è solitamente presente nelle nostre acque: tieni presente che

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1 solo millimetro di calcare sullo scambiatore della caldaia

porta a un aumento di consumi del 15%.

L’ideale sarebbe non affidarsi alle pulizie svolte durante

le manutenzioni ma installare un sistema di trattamento delle

acque: in questo modo risolvi il problema una volta per tutte.

Infine alcuni suggerimenti sulla scelta del manutentore:

� E’ opportuno che ti rivolgi al centro autorizzato che segue

la marca della tua caldaia.

� Il costo della manutenzione per una classica caldaia do-

mestica dovrebbe variare tra gli 80 e 120 euro annuali.

� Ti raccomando di stipulare un contratto di manutenzione

programmata: in questo modo avrai sempre il tuo impianto

perfettamente efficiente e una ditta specializzata immedia-

tamente disponibile nel caso di guasti improvvisi.

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7) Installazione di un sistema di controllo e

regolazione

Che tu abiti in appartamento oppure in una villa, hai ne-

cessità di ottenere il massimo dell’efficienza dal tuo impianto

di riscaldamento, di qualunque tipo esso sia.

Le ragioni sono varie: evitare di sprecare soldi senza poi

migliorare il tuo benessere a casa, avere un impianto che as-

seconda le tue esigenze durante tutta la giornata, risparmiare

energia per inquinare di meno.

Per ottenere questi risultati hai bisogno di un sistema

di controllo e regolazione.

Le unità di regolazione sono in grado di gestire e far col-

laborare tra loro tutte le componenti del tuo impianto, per farti

ottenere in ogni momento la temperatura che desideri.

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Il sistema di regolazione esamina continuamente tutte le

informazioni provenienti dal generatore (caldaia, pompa di

calore, stufa,…), dalle stanze riscaldate, dall’ambiente esterno

(es. la temperatura esterna, che condiziona le dispersioni della

tua casa), dall’eventuale impianto solare.

In questo modo è in grado di capire quanta energia è

necessaria e adeguare la potenza del sistema di riscaldamen-

to alle esigenze reali, facendoti consumare in ogni momento il

giusto, senza sprechi e senza penalizzare il tuo comfort.

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Tieni presente che i sistemi più evoluti sono in grado, con

una sonda di temperatura in ogni stanza riscaldata, di ricono-

scere quando ci sono finestre aperte e spegnere i termosifoni

in quegli ambienti finché le finestre non saranno richiuse.

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Glossario dei termini tecnici utilizzati

Per scusarmi se mi è sfuggito qualche termine troppo

tecnico nello scrivere questa guida, ho pensato di indicare il

significato corretto per quelli più importanti.

Anche in questo caso cercherò di non scendere troppo

nel dettaglio, rimanendo nel campo di quello che spero ti sia

utile!

Caldaia a condensazione ad alta

efficienza

Nella ricerca di tecnologie sempre più efficienti dal pun-

to di vista energetico, sia per motivi economici che ambienta-

li, la condensazione rappresenta una delle più avanzate tra

quelle disponibili oggi sul mercato.

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In caso di adeguamento di impianti esistenti e installazio-

ne di una moderna caldaia a condensazione, si può arrivare

al 55% di risparmio energetico.

Vediamo come questo può essere possibile.

Come sai, nella gran parte dei casi, il calore per riscalda-

re gli ambienti delle nostre abitazioni viene prodotto dalla

combustione di un combustibile (gas, gasolio, altro) all’interno

di una caldaia.

Una parte di questo calore viene trasferito dai fumi caldi

della combustione all’acqua dell’impianto di riscaldamento e

in parte va via in atmosfera con i fumi stessi.

Penso ti sia evidente che più la caldaia riesce a raffred-

dare i fumi, più sarà stata capace di estrarre da questi calore

e cederlo all’acqua dell’impianto. Questa caratteristica della

caldaia si chiama rendimento.

La caratteristica innovativa delle caldaie a condensa-

zione, rispetto a quelle tradizionali, è la capacità di utilizzare

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quella parte di energia che, negli altri sistemi di riscaldamento,

va persa attraverso la canna fumaria.

Questo è possibile riuscendo a raffreddare i fumi sotto

una certa temperatura (detta temperatura di rugiada dei

fumi), alla quale il vapore acqueo presente nei fumi stessi

comincia a condensare cedendo calore.

Il confronto tra una caldaia tradizionale e una a conden-

sazione può essere così sintetizzato:

PARAMETRO CALDAIA

TRADIZIONALE A GAS

CALDAIA A CONDENSAZIONE

A GAS

Rendimento Meno del 90% Fino al 109%

Calore disperso attraverso fumi e raffreddamento

10% 1%

Calore latente re-cuperato

0% 7%

Calore latente non recuperato

11% 4%

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Pavimento radiante

E’ un altro modo per indicare i “sistemi radianti a pavi-

mento”, con i quali è possibile riscaldare e raffrescare la casa

in tutti i mesi dell’anno.

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Il sistema si basa su anelli chiusi di tubazione in materiale

plastico che vengono annegati nel massetto portante del pa-

vimento dei locali da riscaldare.

Nei tubi scorre acqua calda d’inverno e fresca in estate.

Il calore passa dall’acqua al massetto, da questo al pavimen-

to e infine all’aria ambiente.

La posa di tubi e massetto avviene dopo l’installazione di

un pannello di appoggio, realizzato in materiale isolante per

evitare che il calore si disperda verso il basso (verso il terreno

se siamo al piano terra, oppure verso ambienti non riscaldati).

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Dal generatore di calore l’acqua viene immessa nei tubi

tramite collettori di distribuzione, come puoi vedere

nell’immagine.

L’acqua calda per i sistemi radianti in solo riscaldamento,

può essere prodotta sia con una caldaia che con una pompa

di calore aria-acqua.

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Nel caso di sistemi che funzionano anche in raffresca-

mento è solitamente previsto, come un unico generatore,

una pompa di calore aria-acqua.

I vantaggi di climatizzare casa con un sistema radiante a

pavimento sono tanti.

Innanzitutto il calore viene trasmesso soprattutto per “ir-

raggiamento”, e per questo tutte le superfici che racchiudono

i locali da riscaldare (pavimenti, pareti, soffitti) si portano a

circa 24-27°C.

Le temperature aumentano gradualmente dal pavimen-

to (27°C) al soffitto (24°C), e questa è la situazione per noi più

naturale.

Infatti la nostra temperatura diminuisce andando dalla

testa verso il basso, per la difficoltà del sangue a raggiungere i

piedi, quindi abbiamo necessità di più caldo nella parte bassa

del corpo e sempre meno caldo salendo verso la testa.

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Nel caso di un riscaldamento a radiatori, ma anche con

l’utilizzo di climatizzatori ad aria (leggi cosa sono su Wikipedia)

avviene esattamente il contrario: la stanza si scalda troppo

all’altezza della testa e troppo poco vicino ai piedi.

Non so se capita anche a te: quando mi trovo in una

stanza riscaldata con radiatori sento sempre i piedi “ghiaccia-

ti“ e solitamente mi viene mal di testa per il troppo caldo.

Ti faccio anche notare che la piccola differenza di tem-

peratura tra pavimento e soffitto impedisce che ci siano moti

convettivi dell’aria, che sono i responsabili della circolazione

delle polveri (ne abbiamo parlato qui).

Il fatto che l’aria non si scaldi troppo è importante per la

salute di chi abita nella casa: l’aria meno calda è anche me-

no secca e questo evita infiammazioni del sistema respiratorio.

Un ambiente troppo secco favorisce anche il moltiplicar-

si di virus e batteri.

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Premesso che esistono sul mercato sistemi con soluzioni

tecniche le più disparate possibile, ti accorgerai di essere da-

vanti a un impianto serio se vedrai che il sistema è gestito au-

tonomamente da un’elettronica di controllo ed è possibile

impostare le temperature in modo differenziato ambiente per

ambiente, con almeno tre fasce orarie possibili, ciascuna con

una sua temperatura.

Nei sistemi più moderni è possibile dialogare con

un’elettronica di controllo attraverso uno schermo tattile

(touch-screen), dal quale è possibile fare tutte le impostazioni

e verificare come sta funzionando l’impianto.

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Con la naturale evoluzione della tecnologia si sta diffon-

dendo anche la possibilità di controllare il proprio impianto da

remoto, con delle semplici app per smartphone o tablet.

Valvole termostatiche

Sono dispositivi che permettono di regolare automati-

camente il flusso di acqua calda che arriva a un radiatore in

base alla temperatura che si desidera raggiungere in quella

stanza.

Sono fondamentali non solo per ridurre i consumi

dell’impianto ma anche per non aver una mancanza di

comfort per “troppo caldo”.

Sulla base della temperatura letta dal sensore sulla val-

vola termostatica, man mano che ci si avvicina alla tempera-

tura impostata per la stanza, l’arrivo d’acqua calda al radia-

tore viene ridotto o completamente interrotto.

Quando uno o più radiatori sono chiusi perché le stanze

sono alla temperatura impostata, la caldaia lavora a “carico

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parziale”: questa è la condizione ottimale di funzionamento

per una moderna caldaia a condensazione “4 stelle”.

L’abbinamento delle valvole termostatiche con una

moderna caldaia a condensazione ad alta efficienza, con-

sente una riduzione dei consumi fino al 30%!

E sugli impianti più datati, magari alimentati da una vec-

chia caldaia a gasolio? Ci saranno comunque benefici, che

però difficilmente consentiranno risparmi superiori al 10%.

Come abbiamo visto in precedenza il costo dell’inter-

vento di installazione dipende dal fatto se le valvole attual-

mente montate sono adatte o no ad ospitare le teste termo-

statiche.

A questo punto mi chiederai: si, ma nel peggiore dei ca-

si, in quanto tempo riesco a recuperare l’investimento?

Normalmente in circa 6 anni ma, data la possibilità di re-

cuperare il 65% di quanto speso col meccanismo delle DETRA-

ZIONI IRPEF, il tempo di ritorno dell’investimento si riduce a cir-

ca 1,5-2 anni.

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Ventilazione Meccanica Controllata

I sistemi di ventilazione meccanica controllata ricambia-

no l’aria di un ambiente in modo automatico, sulla base di

parametri come temperatura, umidità relativa e concentra-

zione degli inquinanti.

Eliminando la necessità di aprire le finestre, si limitano in

modo importante i consumi energetici, maggiormente nel ca-

so di versioni dotate di recuperatori di calore con efficienze

elevate.

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Conclusioni

Intanto, se sei arrivato fin qui nella lettu-

ra meriti una medaglia!

E come premio ☺ vorrei mostrarti che raggiungere

il benessere ideale dentro casa tua non ha

problemi insormontabili.

Purtroppo è solo affidandoti a veri professionisti che puoi

eliminare il rischio di farti proporre attività che sono pro-

blemi anziché soluzioni.

Considera infatti che le “solite” soluzioni che

trovi in giro, standard e derivate dal settore industriale,

non hanno nessuna possibilità di risolvere i problemi della tua

casa.

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Inoltre, durante le centinaia di sopralluoghi e di installa-

zioni che ho fatto in questi anni, nei contesti più diversi, ho

avuto conferma che ogni casa è differente.

E finché non vedo la situazione di persona, non posso va-

lutare i problemi di QUELLA casa e quindi non posso sapere se

e come potrò risolverli.

Per questo è nato Il Tuo Amico ImpiantistaTM,

primo e unico marchio in Italia che si occupa di risolvere i

problemi di riscaldamento e climatizzazione per le famiglie e

la loro casa.

Come lavoriamo?

� Ottieni subito le informazioni chiave per risolvere i tuoi

problemi e climatizzare la tua casa col nostro programma

Il Tuo Clima per 5 AnniTM (compila il modulo).

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SENZA IMPEGNO, per valutare i problemi attuali. Potremo

così analizzare nel dettaglio il tuo caso specifico.

� Preventivo immediato. Durante la visita i nostri tecnici pos-

sono fare una valutazione precisa del problema e proporti

una soluzione. E ti possiamo dire subito quanto dovrai

spendere e in quanto tempo avrai il clima ideale per la tua

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cliente scegliamo la soluzione specifica ai problemi di cli-

matizzazione della sua casa.

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Ma ci sono alcune cose che non ti ho

ancora detto:

- Mi piace proporre sistemi all’avanguardia per prestazioni,

semplicità d’uso e manutenzione, con emissioni inquinanti

minime per il rispetto dell’ambiente.

- Mi piace che tutto continui a funzionare bene, anche ad

anni di distanza dall’installazione e che il cliente sappia che

io e i miei tecnici siamo disponibili per qualunque necessità.

- Ho poi deciso che volevo garantirti il risultato: grazie alla

nostra esperienza specifica sulle abitazioni sappiamo esat-

tamente cosa facciamo.

Tutti i diritti sono riservati

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Così è nata la Speciale Garanzia

e, finché qualcuno non ci copia, siamo gli unici in Italia a

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Speciale Garanzia

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Come funziona la nostra garanzia?

Il nostro lavoro non finisce col darti la soluzione dei pro-

blemi di casa tua. E nemmeno col collaudo finale.

Nei primi 5 anni dalla fine dei lavori ci occupiamo com-

pletamente noi del tuo impianto SENZA COSTI AGGIUNTIVI per

te!

In questo modo garantiamo che il tuo impianto resti per-

fetto nel tempo ed ELIMINIAMO QUALUNQUE RISCHIO per te!

Questo è possibile perché ci occupiamo noi di tutto:

1. MANUTENZIONE PROGRAMMATA del tuo im-

pianto: una volta all’anno veniamo da te per verificare

che tutto stia funzionando nel migliore dei modi e per fare

le manutenzioni previste per il tuo impianto.

2. MANUTENZIONE STRAORDINARIA: se qualcosa

si guasta copriamo noi integralmente i costi per materiali e

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manodopera MA, tenendo sempre sotto controllo il tuo

impianto, è molto difficile che succeda!

3. Alla fine di ogni verifica compileremo un RAPPORTO

DI ISPEZIONE dove potrai leggere se era tutto OK o

quali interventi abbiamo dovuto fare.

4. Gestiremo per te tutti gli ADEMPIMENTI PREVISTI

DALLE ATTUALI NORME (e, credimi, non sono po-

chi…) per evitarti sanzioni.

Ma c’è di più…

Col Bonus Tempo Record 24, per qualsiasi pro-

blema che riscontriamo o che ci segnalerai…

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In conclusione credo sia importante dirti

che Il Tuo Amico ImpiantistaTM non è per

tutti.

Per poter richiedere l’intervento de Il Tuo Amico

ImpiantistaTM devi avere queste caratteristiche:

� Devi avere una casa di tua proprietà oppure avere il

consenso del proprietario alla sostituzione dell’impianto di

riscaldamento o climatizzazione installato.

� Devi essere disponibile a un nostro sopralluogo per fare

valutare ai nostri tecnici di cosa hai realmente bisogno.

� La tua richiesta deve riguardare un’esigenza reale: se ti

interessa solo avere un’idea su qualcosa che realizzerai

chissà quando, contattaci quando devi fare i lavori.

� Devi accettare che siamo noi a decidere la soluzione che ti

darà il clima ideale per la tua casa. Tu ci dirai quello che

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hai in mente, ma noi abbiamo l’ultima parola. Possiamo of-

frirti garanzie reali solo se ci metti in condizione di proporti

quello che funziona e porta risultati nel tuo caso specifico.

� Devi avere almeno un Budget di 5000 euro per la creazione

del clima ideale per la tua casa.

� Non ci contattare se vuoi scegliere in funzione del preventi-

vo meno caro: ti ringrazio ma ci dissociamo da sempre da

questo genere di competizioni, che danneggiano soprat-

tutto il cliente!

Se ti è chiaro tutto questo puoi parlare con un nostro

consulente e vedere se possiamo applicare il nostro

programma Il Tuo Clima Per 5 AnniTM alla tua casa e

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Rispondiamo sempre entro 24 ore

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E’ arrivato il momento dei saluti.

Mi ero ripromesso di essere sintetico invece, anche que-

sta volta mi sono fatto prendere la mano…

Spero che questa lettura non ti abbia annoiato e che tu

abbia trovato interessanti gli argomenti trattati e i suggerimen-

ti proposti.

Molti di questi ti possono dare benefici immediati con

pochissima fatica: l’importante è non temporeggiare!

Inizia subito, con quello che hai a disposizione e goditi il

risparmio2.

Ti ringrazio per il tuo tempo e…

Ci leggiamo alla prossima!

2 Mi farà piacere se con i soldini risparmiati ti berrai una birra/un caffè al-la mia salute!

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La guida ”Le 7 Cose Che Il Tuo Idraulico Non Ti Ha Mai Detto (E

Che Non Ti Dirà Mai)”è distribuita gratuitamente sul nostro sito

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