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A cura di Gianna Miola e Annamaria Pretto

Copertina di Angela Pierri © 2007 MPI – Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Direzione Generale Riva de Biasio - S.Croce 1299 - 30135 Venezia Tel 041 2723111 http://www.istruzioneveneto.it [email protected] Direttore Generale: Carmela Palumbo Responsabile del progetto: Gianna Miola – Dirigente dell’Ufficio I – USRV Editing: Angela Pierri Comitato di redazione: Michela Busatto, Grazia Calcherutti, Giovanna Ceiner, Giovanni Chioetto, Luigi Clama, Laura Donà, Laura Grigolato, Emanuele Iacolino, Maria Grazia Melegari, Ugo Milardi, Gianna Miola, Marina Nostran, Stefano Piazza, Annamaria Pretto, Renza Alfier Ribul, Renzo Paolo Vedova, Sante Velo, Annamaria Zeriali ISBN 978-88-6129-139-3 Finito di stampare nel mese di ottobre 2007 presso la CLEUP

www.cleup.it Il presente volume può essere riprodotto per l’utilizzo da parte delle scuole per le attività di formazione del personale direttivo e docente. Esso non potrà essere riprodotto e utilizzato parzialmente o totalmente per scopi diversi da quello sopraindicato, salvo esplicita autorizzazione dell’USR per il Veneto

Via G. Belzoni, 118/3 – Padova

INDICE

Presentazione 9 Carmela Palumbo

Introduzione 13

Gianna Miola

A. Il sistema dell'Istruzione (fonte: Data Warehouse MPI)

1. Il successo scolastico nel primo ciclo dell'Istruzione.

Analisi di alcuni indicatori. Dati a confronto (2005-2006)

21 Annamaria Pretto

2. Il successo scolastico nel secondo ciclo dell'Istruzione. Analisi di alcuni indicatori. Dati a confronto (2005-2006)

39

Luigi Clama, Sante Velo

3. Il successo scolastico nel secondo ciclo dell'Istruzione. Gli Esiti scolastici dell’ultimo quinquennio (dal 2000-01 al 2005-06)

69 Annamaria Pretto

B. Monitoraggio regionale sul successo scolastico nelle classi prime delle scuole secondarie di 2°grado - a.s. 2006-07

1. Dati regionali 81

Michela Busatto, Grazia Calcherutti

2. Dati provinciali Belluno 107 Giovanna Ceiner e Renza Alfier Ribul

Padova 121 Giovanni Chioetto

Rovigo 135 Grazia Calcherutti e Laura Grigolato

Treviso 157 Michela Busatto

Venezia 176 Marina Nostran, Annamaria Zeriali

Verona 192 Laura Donà

Vicenza 192 Ugo Milardi

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PRESENTAZIONE

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PRESENTAZIONE Carmela Palumbo – Direttore Generale USR per il Veneto Valutare per decidere – Non c’è possibilità di procedere alla decisione didattica a prescindere da un atto valutativo: la situazione di partenza e il risultato rispetto alle attese e a ciò che si è realizzato. Inevitabilmente occorre confrontarsi con i dati, ovvero con un primo livello di analisi quantitativa cui si dovranno accompagnare analisi più specifiche e più approfondite che danno ragione dei risultati stessi, fanno emergere le criticità dei processi e, quindi, i punti di possibile intervento. L’Osservatorio regionale per la dispersione scolastica, costituito presso l’USRV si propone, doverosamente, di estrapolare dalle rilevazioni che già le istituzioni scolastiche rendono periodicamente al Ministero, i dati maggiormente significativi in relazione al successo scolastico. Lo scostamento tra il numero degli studenti iscritti e quelli scrutinati nei diversi indirizzi di studio e per i diversi anni di scolarità, già è di per sé rilevante in quanto registra interruzioni, formalizzate e non, e abbandoni che preoccupano rispetto all’obiettivo previsto dalla Legge 53/03 mirato a far conseguire a tutti il diploma o la qualifica entro il diciottesimo anno di età. Inoltre, il numero crescente dei non ammessi alla classe successiva e il numero di quanti registrano debiti nelle discipline, fa riflettere circa la necessità da parte delle Istituzioni Scolastiche di progettare le proprie attività in termini incentivanti l’apprendimento. La presente pubblicazione, ponendosi in continuità con quanto svolto nei tre anni precedenti, presenta un monitoraggio della situazione scolastica in Veneto assai puntuale e degno di riflessione per i docenti, per i Dirigenti scolastici e per chi si occupa, in vario modo e sotto diversi profili, di istruzione e formazione, Enti locali compresi, essi pure coinvolti in molteplici iniziative a sostegno dell’attività didattico-educativa.

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Si consegna dunque questo rapporto agli operatori della scuola perché sia oggetto di discussione e di confronto all’interno di un contesto che vede il territorio, con le sue peculiarità e le sue esigenze, sempre più partecipe alle scelte. L’autonomia di ciascuna istituzione scolastica potrà indicare il perimetro degli interventi in un quadro di responsabilità che non va elusa.

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INTRODUZIONE

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La Babele dei numeri Gianna Miola La babele dei numeri. Mai come in questo inizio d’anno si è assistito alla diffusione di dati relativi ai più diversi aspetti della scuola italiana. Tutti i numeri della scuola, cita un testo ministeriale: gli studenti, gli operatori, le classi, gli alunni con disabilità e quelli stranieri. E ancora: i numeri del successo e soprattutto quelli dell’insuccesso scolastico. Poi i numeri che delimitano l’area degli interventi finanziari: le spese e i costi, rapportati a quelli degli altri paesi europei. Ma anche il confronto con i Paesi dell’OCSE. Valutazione e non valutazione: promozioni, bocciature (torna un termine messo in naftalina da anni), i debiti, i recuperi, gli esami di riparazione. La ridda delle cifre rischia di confondere anche gli addetti ai lavori. Pensiamo cosa può accadere a chi addetto non è: i genitori, prima di tutto, che hanno voglia di capirci qualcosa, anche perché tenuti a scegliere, assieme ai figli, la scuola più “giusta”, con la speranza che possa contribuire alla progettazione di un futuro sempre più incerto, sempre più minaccioso. Un futuro per il quale bisogna avere in mano “le carte giuste”, che a volte non significa affatto quelle più corrette, ma, come accade per il gioco, quelle vincenti. Ma anche i decisori politici, gli amministratori che devono puntare le poche risorse su ciò che premia nell’immediatezza, perché i tempi sono stretti, sempre più stretti e bisogna dimostrare di aver fatto centro. Successo, competizione, chance, opportunità: il linguaggio della scuola si è modellato su quello del marketing. Parola magica: scelta. E se sbagli, resti indietro senza possibilità di ritorno. Ma vai male anche se il percorso è mediocre, o anche solo medio-buono. Perché per vincere bisogna essere “eccellenti”. Alla fine della corsa (ma ci potrà mai più essere una fine?): il potere. La scuola sembra aver preso a modello Le 48 leggi del potere di Robert Greene? Un manuale vale l’altro, è solo questione di essere aggiornati sugli ultimi vademecum immessi sul mercato.

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Perché dietro tutto questo può esserci, appunto, il mercato, non quello del lavoro, con cui il sistema formativo deve comunque fare i conti, pur prendendo le giuste distanze, quanto quello, più pericoloso e deviante, di un’offerta che si piega alle esigenze di una domanda aggressiva dominata da chi, dietro le quinte, tiene le fila dell’evoluzione economico-produttiva del Paese che si è fatto pianeta. Entro questo scenario, il rischio che la connotazione eminentemente educativa che caratterizza la scuola-comunità si sgretoli, è reale. La fragilità dell’educativo Il filo dell’educazione appare più che mai sottile. La sua fragilità è sotto gli occhi di tutti: lo dimostrano ogni giorno il giornalismo gridato, i siti giovanili, il cyberbullismo, i riti del sabato sera. Gli sforzi che la scuola sta compiendo non riescono a cogliere nel segno, ovvero non aiutano i ragazzi a “crescere” in termini di serietà nello studio e nell’applicazione, di responsabilità di sé e delle proprie azioni, di capacità di autonomia, di voglia di fare. Eppure i libri di testo si sono fatti sempre più pesanti; gli ambiti di conoscenza prospettati agli studenti, anche relativamente ai problemi della società planetaria, presentano ambienti di apprendimento mai esplorati prima; i richiami ai compiti degli educatori hanno superato i confini degli organi collegiali impegnati a definire e a gestire i piani dell’offerta formativa; le esperienze di collegamento con il mondo del lavoro nella secondaria di secondo grado si vanno allargando e consolidando. E non basta: la ridefinizione degli obiettivi, perseguita a livello centrale in questi anni di riforma - o di tentativi di riforma - entro un quadro di maggiore attenzione al nesso tra risultati attesi, risorse impegnate e risultati ottenuti, sembra indurre nei più atteggiamenti inclini alla rassegnazione, se non al corporativismo, piuttosto che orientati alla volontà di riprendere in mano con coraggio, pazienza e umiltà il confronto con i bisogni inespressi dei giovani. Se i nostri giovani sono “bamboccioni”, è ancora una volta alla scuola che viene data la responsabilità, quando, invece, la

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marginalità di cui soffre la condizione giovanile richiede interventi strutturali ben più profondi da collocarsi non solo a livello dell’intero sistema educativo - in cui è compresa prima di tutto la famiglia - ma anche a livello del mercato del lavoro e del sistema del welfare. Genitori “iperprotettivi” e distratti e insegnanti mediocri o “fannulloni”? La questione è ben più complessa; la sua comprensione richiede un atteggiamento meno superficiale e sbrigativo di quello che oggi viene assunto da una società che vuole tirarsi fuori dal problema, fastidioso, che riflette tutte le carenze e le incapacità degli adulti, essi stessi “disorientati”. Educare è difficile; oggi più che mai è una scommessa, un’utopia forse, ma un’utopia necessaria, come affermava J. Delors. Educare a scuola, nella scuola, è ancora più complesso, poiché si tratta al contempo di istruire e di istruire a livello alto, se vogliamo che i giovani maturino competenze che li pongano in grado di gestire il futuro, promuovendo l’integrazione dei saperi entro una cornice di senso. Ciò significa da un lato condurre piani di lavoro e percorsi culturali ed educativi coerenti, costruiti anche con l’apporto degli studenti, certamente comunicati e condivisi dalla comunità scolastica, tali da promuovere l’atto del conoscere come ri-conoscere. Come a dire: i problemi di cui mi occupo a scuola sono i miei problemi, toccano la mia epoca, coinvolgono le mie emozioni e i miei bisogni profondi, sono collegati strettamente al mio agire quotidiano, costituiscono altrettanti punti di riferimento per le mie scelte di vita. In una parola: mi chiamano in campo direttamente perché coinvolgono la mia persona in quanto problemi e temi che toccano la condizione umana. I percorsi disciplinari, indagati a fondo nella loro specifica struttura epistemologica e per il valore formativo che li contraddistingue, si integrano in quadri di insieme significativi, che mi restituiscono, quindi, il senso degli oggetti di conoscenza, soddisfano la mia curiosità, mi forniscono criteri di valutazione del reale che passano attraverso la mia capacità di comprendere. E tutto questo va inserito in un tessuto relazionale in cui le emozioni, ovvero il vissuto esistenziale di ciascuno nella sua individualità e diversità, venga accolto e riconosciuto come

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parte integrante dei valori che la comunità stessa pone a fondamento del suo essere. Il fare concretamente esperienza della connessione tra cognitivo ed emozionale, all’interno di una ricomposizione ogni giorno rinnovata di mondi che sembrano contrapporsi - esterno l’uno, quello degli oggetti di conoscenza, interno l’altro, quello afferente all’interiorità di ciascuno – diventa il banco di prova su cui occorre ancora più impegnativamente misurarsi. Indicazioni di lettura È in questo orizzonte che vanno analizzati i dati presenti nella pubblicazione. Tanti, ancora una volta, ma necessari, magari non tutti insieme e non tutti per il medesimo lettore. Ciascuna istituzione scolastica potrà prendere visione di quelli che più le stanno a cuore in quanto consentono raffronti relativi a determinate criticità, ad aspetti problematici che ha rilevato al suo interno e sui quali ha deciso di lavorare. Come si può notare, il percorso compiuto dalla scuola veneta è senz’altro interessante, anche sotto il profilo delle risorse professionali e finanziarie profuse. L’abbassamento dell’indice di dispersione appare tuttavia obiettivo ancora problematico. Contribuiscono a tale rilevazione molteplici fattori, tra i quali spicca senz’altro l’immissione nel sistema di istruzione, anche in corso d’anno, di numeri consistenti di alunni immigrati, nonché il tasso, pure crescente, di studenti con disabilità che frequentano affrontando anche percorsi di scuola secondaria superiore. Ma non sono questi i problemi principali, chè non basterebbero, da soli, a dare ragione di una sostanziale invarianza dei tassi di dispersione nella scuola secondaria di secondo grado, specie nei percorsi dell’istruzione tecnica e dell’Istruzione Professionale. Preoccupano, in particolare, gli esiti registrati, grazie al monitoraggio regionale, relativamente alle prime classi della secondaria di secondo grado, poiché, com’è evidente, fanno supporre una persistente difficoltà delle istituzioni scolastiche ad innalzare il successo formativo, nonostante i

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progetti si siano fatti corposi e non estemporanei, anche in ordine agli interventi di recupero disciplinare, di sostegno motivazionale, di rinforzo delle abilità di studio, di approfondimento pluridisciplinare tali che restituiscano il senso dell’apprendere. A tale proposito, merita ricordare che in tutte le province, grazie anche alla progettualità offerta dalla Regione, le scuole si sono da anni organizzate in rete per la promozione di iniziative di orientamento e di riorientamento utili a sostenere i passaggi all’interno del sistema dell’istruzione oppure tra i due sistemi. Il tutto in collaborazione con la formazione professionale e con gli enti deputati a monitorare e ad intervenire nei processi del diritto-dovere all’apprendimento, quali gli Enti Locali e i Centri per l’impiego. Ma è evidente, al contempo, che anche la scuola secondaria di primo grado deve guardare al proprio interno e non solo per quanto concerne gli esiti formali al termine del percorso che la caratterizza, contraddistinti da tassi dispersione che potremmo considerare quasi “fisiologici” (e, in effetti, in diminuzione, seppur di poco), ma anche per quanto riguarda l’effettiva competenza raggiunta dagli studenti (si veda l’alto numero dei “sufficienti”) la cui fragilità si evidenzia con immediatezza nel primo anno della secondaria superiore. Né è estranea, per una corretta analisi dei dati, l’incidenza delle pratiche di orientamento scolastico nel momento della scelta degli indirizzi di studio della secondaria di secondo grado, alla luce, anche, ma non solo, della flessione, che pure la regione del Veneto ha registrato, degli alunni iscritti all’istruzione tecnica e Professionale. Le innovazioni Tanta carne al fuoco viene aggiunta ora dai provvedimenti innovativi previsti dal Ministero: le indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo dell’istruzione, l’innalzamento dell’obbligo di istruzione ai sedici anni, la certificazione delle competenze, la prevista riorganizzazione degli studi tecnici e professionali, la maggiore sinergia tra i percorsi dell’istruzione e quelli della formazione, la reintroduzione delle verifiche di settembre per la riparazione dei

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debiti, le disposizioni e gli incentivi finalizzati alle cosiddette “scuole aperte”, la messa a punto di piani nazionali per l’accrescimento dei livelli di apprendimento degli alunni nelle discipline di base (area linguistica, Matematica, scienze), l’attenzione a specifici versanti dell’educazione (il “Ben...essere” dello studente). Un panorama ampio di iniziative e di interventi che attendono di inverarsi nelle aule e di essere messi alla prova. Un rinnovamento che non può più attendere, ma che chiede, com’è evidente, di accompagnarsi ad altri più impegnativi interventi che toccano la condizione docente, la partecipazione alla comunità scolastica da parte dei genitori e degli studenti, le relazioni con il territorio, e in particolare il rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro, le opportunità di formazione tecnico-superiore. In una parola: la riorganizzazione del servizio scolastico, valorizzando appieno l’autonomia degli istituti in un rapporto di pari dignità e di autentica sinergia con le autonomie locali.

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A. IL SISTEMA DELL'ISTRUZIONE (fonte: Data Warehouse MPI)

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1. IL SUCCESSO SCOLASTICO NEL PRIMO CICLO DELL'ISTRUZIONE. ANALISI DI ALCUNI INDICATORI. DATI A CONFRONTO (2005-2006) Annamaria Pretto Indicatori La novità di questa sezione dedicata al fenomeno della dispersione nelle scuole venete del primo ciclo, con riferimento all’a.s. 2005-06, è rappresenta dai dati non più solamente quantitativi, ma anche qualitativi, riguardanti i giudizi conseguiti dagli alunni a conclusione del primo ciclo. Tra le varie informazioni, questa potrebbe infatti dimostrarsi una chiave particolarmente significativa per penetrare nel complesso sistema di elementi che possono influire sugli esiti dello stesso secondo ciclo: in particolare su quelli delle classi prime, la cui distanza dai risultati precedenti sembra andare progressivamente ampliandosi di anno in anno. In generale, indagare sulle diverse facce che l’insuccesso assume nei due primi segmenti del percorso scolastico si rivela una necessaria premessa all’esame di quanto accade negli istituti veneti secondari di secondo grado. Oltre ai dati sulle valutazioni con cui i ragazzi escono dalla terza media, si illustrano qui di seguito, in linea con le analisi effettuate negli anni precedenti, sotto un profilo esclusivamente quantitativo, altri aspetti critici: le interruzioni di frequenza, la presenza nelle classi di alunni ripetenti e le non ammissioni, anche in relazione al genere e alla cittadinanza italiana e non. Popolazione osservata Anche per l’a.s. 2005-06 le informazioni sono tratte dalle Rilevazioni Integrative del Data Warehouse del M.P.I.; il grado di copertura è quasi totale, dal momento che corrisponde al 99,5% delle scuole, statali e paritarie. L’attenzione è rivolta essenzialmente agli alunni interni della scuola statale, che in Veneto accoglie il 94,3% del totale, di età

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dai 6 ai 10 anni, e il 95,3% della fascia dagli 11 ai 13 anni1. Si tratta, in particolare, di 208.161 allievi della primaria, di cui 100.578 femmine e 107.583 maschi, e 125.587 della secondaria di primo grado, di cui 60.413 femmine e 65.174 maschi. Non mancherà qualche riferimento, ancora tratto dal Database del M.P.I., ai frequentanti le paritarie: 12.932 della primaria, di cui 6.386 femmine e 6.546 maschi, e 6.366 della secondaria di primo grado, di cui 2.699 femmine e 3.667 maschi. La presenza di scrutinati “esterni” – 1.302 nel primo quinquennio della scuola statale e 16 della paritaria, 233 nel triennio successivo della statale e 10 della paritaria - segnala comunque la non esaustività della rappresentazione complessiva, anche per l’assenza di informazioni sui frequentanti scuole legalmente riconosciute e su coloro che stanno ricevendo un’istruzione “familiare”2. Gli esiti degli esami di licenza media Si è valutata pari al 74% la “probabilità di conseguire il diploma” da parte di un giovane veneto che nel 2003-04 ha “iniziato il ciclo di istruzione secondario superiore 5 anni prima”3. Accanto a queste proiezioni nel futuro, fondate sull’analisi di ciò che accade nella secondaria di 2° grado, sembra interessante, specularmente, gettare uno sguardo su alcuni segnali di rischio di tipo quali-quantitativo emergenti dal percorso precedente, del primo ciclo, riguardanti innanzitutto i risultati raggiunti. Va “bocciata” tuttavia qualsiasi tentazione verso letture di tipo deterministico, nella consapevolezza che le potenzialità delle persone possono sempre emergere4, a volte inattese, anche grazie alla novità dei contesti. 1 Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero della Pubblica Istruzione, Quaderno bianco sulla scuola, Settembre 2007, Tavola A 4.1, p. 205. 2 Opzione prevista dallo stesso art. 1.4. del Decreto Leigslativo 76 del 2005. 3 Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero della Pubblica Istruzione, Quaderno bianco sulla scuola, Settembre 2007, Figura A1.2, p. 214. 4 Non devono essere infatti sottovalutati cambiamenti possibili, legati ad esempio agli effetti “alone” (concetto elaborato da Edward Lee Thorndike, 1920) e “Pigmalione” (concetto elaborato da Robert Rosenthal e Leonora Jacobson, 1968)

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Nell’a.s. 2005-06 mediamente, su un numero complessivo di 40.188 candidati esaminati e al di là dello 0,4% dei non licenziati, il 40,5% ha conseguito la licenza media riportando il giudizio minimo, cioè sufficiente. Nel Grafico 1 si può osservare la distribuzione delle percentuali degli studenti che hanno conseguito i giudizi sufficiente, buono, distinto, ottimo. La linea delle valutazioni rende immediatamente evidente, nella specifica realtà del Veneto, un tratto che da tempo è segnalato, seppure senza sistematicità, per questa fase del percorso: è la scarsa presenza delle “eccellenze” ed il prevalere di giudizi “mediocri”. Grafico 1. Percentuali dei licenziati al termine del primo ciclo con i giudizi sufficiente, buono, distinto, ottimo; media regionale, a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

40,5%

12,8%

18,9%

27,3%

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

licenz

iati c

on su

fficiente

licenz

iati c

on bu

ono

licenz

iati c

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stinto

licen

ziati c

on ot

timo

licenziati con sufficiente licenziati con buono licenziati con distinto licenziati con ottimo

Nella scuola paritaria secondaria di primo grado è invece il 20% ad uscire con distinto, il 16% con ottimo, mentre la percentuale dei licenziati con il giudizio sufficiente è pari al 32,9%, nettamente inferiore rispetto a quella della statale. L’esame più dettagliato, per provincia, mostra la relativa omogeneità del dato riguardante le scuole statali e, in

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percentuale, la netta superiorità del giudizio sufficiente (Tabella 1 e Grafico 2). Tabella I. Distribuzione in percentuale dei giudizi di licenza media, in Veneto, per provincia a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

licenziati con sufficiente

con buono

con distinto

con ottimo

Belluno 43,8% 27,9% 17,5% 10,2% Padova 43,0% 27,6% 18,1% 11,0% Rovigo 41,3% 25,6% 18,9% 14,1% Treviso 41,6% 26,7% 19,5% 11,5% Venezia 39,2% 27,4% 18,8% 14,2% Verona 37,6% 27,2% 19,9% 14,9% Vicenza 40,1% 27,7% 18,6% 13,2%

Grafico 2. Esiti al termine del primo ciclo: distribuzione in percentuale dei giudizi sufficiente, buono, distinto, ottimo, per provincia. Veneto, a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza

non licenziati licenziati con sufficiente licenziati con buono licenziati con distinto licenziati con ottimo

Treviso si distingue per la più elevata percentuale dei non licenziati (0,6%), Belluno per il tasso maggiore di licenziati con il giudizio sufficiente (43,8%), Verona per quello dei candidati che hanno riportato il giudizio distinto (19,9%) e ottimo (14,9%). Questa diffusa, limitata qualità dell’apprendimento di quasi metà della popolazione scolastica al termine della scuola

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secondaria di primo grado non può non considerarsi un fattore significativo che, almeno in parte, dà ragione della forte discontinuità, rispetto agli insuccessi, tra primo e secondo ciclo. All’interno di quel 40,5% di esiti sufficienti non si può infatti non ipotizzare, quasi come un a priori, la candidatura all’insuccesso - inteso nel senso di non ammissione o ammissione con debito alla classe successiva, sino all’abbandono - di una parte dei ragazzi licenziati con questo giudizio. La scelta, dopo la licenza media Una seconda, nuova, tipologia di dati contraddistingue le Rilevazioni Integrative del DWH riferite all’a.s. 2005-06: si tratta delle informazioni sulla scelta del percorso successivo, nel secondo ciclo. Il dato delle scuole secondarie statali di primo grado non riguarda la totalità, ma il 93,3% degli studenti scrutinati. La consistenza di tale percentuale fa ritenere tuttavia che le stime possano ritenersi attendibili, almeno a grandi linee. All’interno di quel 93,3% - insieme “noto” - si osserva una fascia consistente, pari complessivamente al 16,2% degli alunni di terza media, maschi e femmine, che si iscrive nell’Istruzione - Formazione professionale, mentre l’82% prosegue nel sistema dell’Istruzione. Si osserva l’“attrattività” della proposta della Formazione professionale, realtà che in Veneto ha radici profonde e che, grazie ad un Protocollo di Intesa siglato nel 2003 tra Ministero e Regione Veneto, tuttora vigente, rappresenta un’opzione per l’assolvimento anche dell’obbligo di istruzione, recentemente innalzato ai 16 anni. Si nota inoltre, già a conclusione del primo ciclo, che una parte esigua ma non del tutto insignificante, corrispondente all’1,3% degli studenti, opta per l’apprendistato: si presume si tratti di ragazzi almeno quindicenni, secondo quanto previsto dalla normativa sull’obbligo – diritto – dovere.

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Grafico 3. Distribuzione in percentuale degli alunni iscritti presso un istituto del sistema dell'Istruzione, presso il sistema di Istruzione e Formazione professionale o che hanno scelto l'apprendistato. Scuole secondarie di primo grado, Veneto, a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

Apprendistato 1,3%

Istruzione 82,0%

Istruzione-Formazione

professionale 16,2%

La discontinuità tra il primo e secondo ciclo La forte differenza in termini quantitativi, innanzi tutto, tra gli esiti del primo e quelli del secondo ciclo era stata segnalata nelle precedenti pubblicazioni, relative agli anni scolastici 2003-04 e 2004-055. Il dato era emerso in tutta la sua gravità paragonando le non ammissioni alla classe successiva negli anni di transizione: il quinto della primaria, il primo e il terzo della secondaria di primo grado e il primo della secondaria di 2° grado. Anche per l’a.s. 2005-06 si conferma il forte divario tra i due segmenti (Tabella II). 5 Nei due Rapporti regionali sulla dispersione scolastica in Veneto: pubblicati rispettivamente nel 2005 e nel 2006 a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto: Non uno di meno e Verso il 2010: successo in costruzione. Dalla riflessione su questo dato si era ravvisata la necessità di effettuare uno specifico approfondimento relativo alle classi prime delle scuole secondarie di secondo grado.

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La comparazione fra i tassi delle non ammissioni dal 2003-04 al 2005-06 mostra una situazione relativamente stabile nel primo ciclo, mentre continua ad ampliarsi la forbice tra questo e il primo anno del secondo (Tabella III e Grafico n. 4). Tabella III. Alunni non ammessi negli anni di transizione, in Veneto. Confronto tra le medie regionali a.s. 2003-04, 2004-05, 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

Alunni non ammessi 2003-04 2004-05 2005-06 5° anno primaria 0,7% 0,2% 0,2% 1° anno sec. 1° grado 4,0% 2,7% 2,7% 3° anno sec. 1° grado 3,7% 2,2% 2,2% 1° anno sec. 2° grado 16,8% 17,5% 17,7%

Grafico n. 4. Alunni non ammessi, in media, nelle classi di transizione, nel primo ciclo e nella prima classe del secondo, in Veneto. Confronto tra le medie regionali a.s. 2003-04, 2004-05, 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

10,00%

12,00%

14,00%

16,00%

18,00%

20,00%

2003-04 2004-05 2005-06

Alunni interni nonammessi-5° anno primariaAlunni interni nonammessi-1° anno sec. 1° gradoAlunni interni nonammessi-3° anno sec. 1° gradoAlunni interni nonammessi-1° anno sec. 2° grado

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Tabella IV. Alunni non ammessi negli anni di transizione, per provincia, in Veneto, a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

Alunni non ammessi

Bel

luno

Pado

va

Rov

igo

Trev

iso

Vene

zia

Vice

nza

Vero

na

5° anno primaria 0,3% 0,1% 0,2% 0,4% 0,2% 0,1% 0,4% 1° anno sec. 1° grado 3,0% 2,1% 3,3% 3,3% 2,3% 2,5% 2,5% 3° anno sec. 1°grado 2,4% 1,9% 2,3% 3,0% 2,5% 1,4% 2,1% 1° anno sec. 2°grado 14,1% 17,0% 16,8% 20,5% 21,2% 15,7% 18,9% Interruzioni di frequenza nella scuola veneta del 1° ciclo Davvero esiguo, pari complessivamente allo 0,2%, appare il tasso delle interruzioni nel primo ciclo. Dei 208.161 alunni della scuola primaria statale veneta, 400 risultano avere interrotto la frequenza, 331 con la formalizzazione di tale scelta, pari all’81% del totale. La provincia più interessata dal fenomeno sembra Padova, in cui il tasso delle interruzioni, per la grandissima parte formalizzate, raggiunge lo 0,5% del totale degli allievi. In quantità irrilevante esse si manifestano nelle istituzioni secondarie di primo grado, in cui le 226 interruzioni di frequenza, di cui 161 formalizzate, riguardano complessivamente lo 0,18% degli studenti iscritti presso la scuola secondaria di primo grado. Si segnala che, nonostante la sottrazione delle cifre riguardanti le interruzioni di frequenza, non sembra giustificata, per nessuno dei due segmenti scolastici, la marcata differenza tra alunni iscritti e alunni scrutinati: di questi ultimi, rispetto agli iscritti, si contano 4.206 unità in meno nella primaria e 2.171 nella secondaria di primo grado.

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Tassi di ripetenza nelle scuole venete del primo ciclo La maggiore problematicità sottolineata anche per gli anni precedenti delle classi iniziali, nelle primarie e nelle secondarie di primo grado, si evidenzia anche nel 2005-06 per la presenza di ripetenti nelle classi prime (Grafici n. 5 e 6, Tabelle n. IV e V). Grafico n. 5. Alunni ripetenti, in media, nella scuola primaria statale, in Veneto, a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,0%0,1%0,1%0,2%0,2%0,3%0,3%0,4%0,4%0,5%

I anno II anno III anno IV anno V anno

Alunni ripetenti

Grafico n. 6. Alunni ripetenti, in media, nella scuola secondaria statale di primo grado, in Veneto, a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,0%

1,0%

2,0%

3,0%

I anno II anno III anno

Alunni ripetenti

30

Nonostante il dato sia contenuto, si osserva la maggiore incidenza del fenomeno nelle classi della scuola secondaria di primo grado, segnale di una crescita più che esponenziale dell’insuccesso, come si evince dal confronto dei dati delle non ammissioni alla classe successiva (Tabelle IV e V con VI e VII). Tabella IV. Alunni ripetenti nella scuola primaria statale, in Veneto. Dati provinciali a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

Alunni ripetenti I anno II anno III anno IV anno V anno

Belluno 0,5% 0,2% 0,3% 0,0% 0,3% Padova 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% Rovigo 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% Treviso 0,5% 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% Venezia 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% Verona 0,5% 0,1% 0,2% 0,1% 0,1% Vicenza 0,7% 0,3% 0,2% 0,2% 0,3% Tabella V. Alunni ripetenti nella scuola secondaria statale di primo grado, in Veneto. Dati provinciali a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

Alunni ripetenti I anno II anno III anno

Belluno 2,3% 2,0% 2,0% Padova 1,4% 1,7% 1,2% Rovigo 2,2% 2,1% 2,0% Treviso 2,6% 2,7% 2,3% Venezia 1,8% 1,6% 1,8% Verona 1,9% 1,4% 1,1% Vicenza 2,0% 1,6% 1,3% Le non ammissioni all'anno successivo nel primo ciclo. I dati quantitativi riguardanti le non ammissioni nella scuola primaria nel 2005-06 appaiono costanti rispetto all’anno precedente, con il massimo della criticità, pari mediamente allo

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0,6%, rilevabile nel primo anno. Si conferma la tendenza alla diminuzione considerando gli ultimi tre anni (Grafico n. 7). Grafico n. 7. Alunni non ammessi alla classe successiva, in media, nella scuola primaria statale, in Veneto, a.s. 2003-04 - 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,00%

0,10%

0,20%

0,30%

0,40%

0,50%

0,60%

0,70%

I Anno II Anno III Anno IV Anno V Anno

Veneto 03-04 Veneto 04-05 Veneto 05-06

L’articolazione dei dati relativi al 2005-06, per provincia, mostra alcune differenze, anche se relative, date l’esigua entità del dato: nelle scuole di Treviso, di Vicenza e di Belluno i tassi di non ammissione superano le medie regionali. Tabella VI. Alunni non ammessi nella scuola primaria statale, per provincia, in Veneto. Dati provinciali a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

Alunni non ammessi I anno II anno III anno IV anno V anno

Belluno 0,8% 0,4% 0,4% 0,0% 0,3% Padova 0,3% 0,1% 0,0% 0,1% 0,1% Rovigo 0,7% 0,3% 0,1% 0,2% 0,2% Treviso 0,9% 0,3% 0,1% 0,2% 0,4% Venezia 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% Verona 0,7% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% Vicenza 0,9% 0,3% 0,3% 0,2% 0,4%

32

Nella scuola primaria paritaria la percentuale di non ammissioni, mediamente del 2,3%, è lievemente inferiore a quello della statale, pari al 2,9%. Come nella primaria, anche nella secondaria di primo grado si ritrova una situazione media di non ammissioni all’anno successivo analoga a quella del 2004-05, caratterizzata da una riduzione degli insuccessi. Grafico n. 8. Alunni non ammessi alla classe successiva, in media, nella scuola secondaria statale di primo grado, in Veneto, a.s. 2003-04 - 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,0%

0,5%

1,0%

1,5%

2,0%

2,5%

3,0%

3,5%

4,0%

4,5%

I anno II anno III anno

2003-04 2004-05 2005-06

Dall’analisi più dettagliata, per provincia, emerge che la dimensione dell’insuccesso contraddistingue le scuole del trevigiano, superiore a quello delle altre realtà provinciali della regione.

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Tabella VII. Alunni non ammessi nella scuola secondaria statale di primo grado, per provincia, in Veneto. Dati provinciali a.s. 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

Alunni non ammessi I anno II anno III anno Belluno 3,0% 2,7% 2,4% Padova 2,1% 2,3% 1,9% Rovigo 3,3% 3,1% 2,3% Treviso 3,3% 3,1% 3,0% Venezia 2,3% 1,8% 2,5% Verona 2,5% 1,9% 1,4% Vicenza 2,5% 2,2% 2,1%

Nella scuola paritaria secondaria di primo grado la media percentuale di non ammissioni si calcola dell’1,3%, rispetto al 2,4% della statale. Esiti nella scuola primaria e nella secondaria di 1° grado, analizzati secondo il “genere” Anche per l’a.s. 2005-06 si ripropone una forte differenziazione degli esiti per genere in tutte le classi della scuola primaria, con le non ammissioni dei maschi alla seconda classe sono all’incirca il doppio (0,8%) rispetto a quelle delle bambine; si osserva come persista tuttavia, rispetto all’a.s. 2003-04, la tendenza alla diminuzione dell’insuccesso per il genere maschile nelle classi successive alla prima.

Le caratteristiche riguardanti le differenze dei esiti rispetto al genere, rilevate per la scuola primaria, si ritrovano anche nella scuola secondaria di primo grado. Qui, inoltre, nelle classi terze con cui si chiude il primo ciclo i risultati negativi dei maschi continuano a diminuire, nel 2004-05 e nel 2005-06, contrariamente a quanto accade nella classe conclusiva della primaria.

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Grafico n. 9. Non ammessi alla classe successiva, in media, per genere, nella scuola primaria statale. Veneto, 2003-04 - 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,00%

0,10%0,20%0,30%0,40%0,50%

0,60%0,70%0,80%

0,90%

I Anno II Anno III Anno IV Anno V Anno

Femmine 03-04 Femmine 04-05 Femmine 05-06Maschi 03-04 Maschi 04-05 Maschi 05-06

Grafico n. 10. Non ammessi alla classe successiva, in media, per genere, nella scuola secondaria statale di primo grado. Veneto, 2003-04- 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,00%

1,00%

2,00%

3,00%

4,00%

5,00%

6,00%

7,00%

1 anno 2 anno 3 anno

femmine 03-04 femmine 05-06 femmine 05-06maschi 03-04 maschi 04-05 maschi 05-06

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Esiti degli alunni nella scuola del primo ciclo, analizzati secondo la cittadinanza Nell’anno preso in considerazione su 208.161 alunni della scuola primaria statale veneta, 19.210, pari al 9,2%, non hanno la cittadinanza italiana. Per costoro, anche nell’a.s. 2005-06 le non ammissioni all’anno successivo riguardano il 2,8% degli scrutinati, a fronte di una media complessiva pari allo 0,3%. La problematicità si nota soprattutto nel primo anno della primaria, con il 4,5% di non ammessi alla classe successiva, rispetto ad una media dello 0,6%; la percentuale di insuccessi per questa categoria è doppia rispetto a quella delle classi successive, del 2% all’incirca. Grafico n. 11. Tasso di non ammissioni, in generale e di alunni con cittadinanza non italiana (CNI), Veneto, scuola primaria, a.s 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,0%

1,0%

2,0%

3,0%

4,0%

5,0%

BL PD RO TV VE VR VI

CNI media alunni

Nella secondaria di primo grado, le non ammissioni degli alunni con cittadinanza non italiana balzano mediamente al 14,3%. Il massimo distanziamento dalla media si registra per gli studenti CNI delle scuole primarie della provincia di Treviso e delle secondarie di primo grado della provincia rodigina (Grafici n. 11 e 12).

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I dati riguardanti la scuola statale si distinguono nettamente da quelli delle scuole paritarie secondarie di primo grado, dove la media delle non ammissioni di studenti con cittadinanza non italiana, che rappresentano peraltro l’1% della popolazione scolastica, corrisponde al 3,4%. Grafico n. 12. Tasso di non ammissioni, in generale e di alunni con cittadinanza non italiana (CNI), Veneto, scuola secondaria di primo grado, a.s 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

BL PD RO TV VE VR VI

CNI media alunni

Dal confronto con le situazioni provinciali sembrerebbe di potere cogliere una correlazione tra la diversa incidenza del tasso di presenza degli alunni con cittadinanza non italiana e l’andamento delle non ammissioni all’interno di questa categoria. Tuttavia la corrispondenza non appare necessaria, come si evince dai casi di Belluno, di Padova e, nelle istituzioni secondarie di secondo grado, di Rovigo.

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Grafico n. 13. Non ammissioni di alunni con cittadinanza non italiana (CNI) e loro tasso di presenza, Veneto, scuola primaria statale, a.s 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,0%0,5%1,0%1,5%2,0%2,5%3,0%3,5%4,0%4,5%

BL PD RO TV VE VR VI0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

14,0%

non ammessi CNI presenza di alunni CNI

Grafico n. 14. Non ammissioni di alunni con cittadinanza non italiana (CNI) e loro tasso di presenza, Veneto, scuola statale secondaria di primo grado, a.s 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

BL PD RO TV VE VR VI0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

14,0%

non ammessi CNI presenza di alunni CNI

Interessante appare la comparazione tra le percentuali del 2005-06 con quelle relative ai due anni precedenti.

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Grafico n. 15. Tasso di non ammissioni alla classe successiva, in generale e per cittadinanza non italiana (CNI), nella scuola del primo ciclo. Veneto, a.s. 2003-04 - 2005-06. Fonte: M.P.I., Data Warehouse, Rilevazioni integrative.

12,7%

10,6%

14,3%

3,6%3,6%

0,4%2,4%2,6%

2,8%

0,3%0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

14,0%

16,0%

primaria. Ingenerale

primaria, CNI secondaria 1°, ingenerale

secondaria 1°,CNI

2003-04 2004-05 2005-06

Il fenomeno degli insuccessi degli alunni con cittadinanza non italiana, a fronte di una certa stabilità della situazione nella scuola primaria, si aggrava nella secondaria di primo grado: eloquente testimonianza di un particolare stato di sofferenza di questo segmento scolastico.

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2. IL SUCCESSO SCOLASTICO NEL SECONDO CICLO DELL'ISTRUZIONE. ANALISI DI ALCUNI INDICATORI. DATI A CONFRONTO (2005-2006) Luigi Clama, Sante Velo INTRODUZIONE Nel presente capitolo viene presentata una serie di analisi sulla dispersione scolastica delle classi prime, seconde, terze e quarte della scuola secondaria di secondo grado in riferimento all’anno scolastico 2005-2006, con alcuni confronti relativi all’anno scolastico precedente I dati utilizzati sono quelli presenti negli archivi ufficiali del MPI e derivanti dalle rilevazioni integrative che ha impegnato, per il loro inserimento nel DWH, tutti gli uffici di segreteria degli istituti scolastici nell’anno scolastico di riferimento (marzo-aprile 2006). Il controllo sulla qualità del dato è avvenuto a livello centrale (MPI) sia attraverso procedure automatizzate sia attraverso il controllo di coerenza dei dati relativi ad unità logiche complementari, ma quest’ultima procedura è avvenuta solo a campione e non sull’intera popolazione delle scuole superiori. Questo ha richiesto, da parte nostra, un’ulteriore verifica sui dati degli archivi di riferimento per ottenere un insieme di informazioni il più possibile coerente e corretta dal punto di vista statistico. Il nostro controllo ha portato ad un insieme di operazioni che, senza entrare nel merito dei dettagli tecnici, ha ridotto in sostanza il campione dei dati utilizzato per l’analisi a solo quei casi in cui vi è la ragionevole certezza che le informazioni fornite sono corrette. Non sono state considerate quindi in questo studio le istituzioni scolastiche che hanno fornito dati incompleti o incongruenti; nello stesso modo sono stati utilizzati solo i dati dei plessi con dati completi e congruenti.

Per le ragioni di cui sopra, le analisi che vengono presentate riguardano solo le scuole statali che assicurano comunque una copertura complessiva del 92,4% dei plessi.

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Nel Rapporto sono presi in considerazione alcuni degli indicatori quantitativi più importanti della dispersione che vedono concordi, dal punto di vista teorico e di ricerca, gran parte degli studiosi del fenomeno. Il modello di riferimento è quello classico6; perciò vengono analizzati: 1. il tasso di successo scolastico in termini assoluti: ammessi

alla classe successiva; superamento con successo dell’esame di qualifica professionale

2. il tasso di successo scolastico in termini relativi: ammessi alla classe successiva senza debito

3. il tasso di successo scolastico “condizionato”: ammessi alla classe successiva con debito

4. il tasso di insuccesso scolastico: non ammessi alla classe successiva; non superamento dell’esame di qualifica

5. il tasso di abbandono per interruzione formalizzata 6. il tasso di abbandono per interruzione non-formalizzata.

Anche se nell’accezione classica di dispersione ci si riferisce principalmente a questi due ultimi indici, è nostra convinzione che anche gli altri conservino un’importanza cruciale nell’osservazione del fenomeno nel suo complesso e che vadano attentamente monitorati, per approntare adeguati correttivi nell’ottica di azioni coordinate di contrasto alla dispersione scolastica. Ciascuno degli indicatori, inoltre, meriterebbe un approfondimento specifico anche per il particolare carattere di metodologia di indagine che a ciascuno di essi compete e per i limiti delle informazioni che un’analisi statistica solo di tipo

6 Lotta alla dispersione e orientamento. Che cosa c’è di nuovo nelle grandi città europee, Raccolta degli Atti del convegno “Intrecci e percorsi”, Torino (11-12 aprile 2002), Fondazione per la Scuola, Compagnia di San Paolo,Torino. 2003 Balottin, U., Guazzetti, G., Carruba, E., Palazzi, S. Un modello per la prevenzione della dispersione formativa, Franco Angeli, Milano 2004 G. Liverta Sempio, O. Confalonieri, E. Scaratti, Assenteismo scolastico, Raffaello Cortina, Milano 1999 Benvenuto G., Rescalli G., Visalberghi A. 2000 (a cura di), Indagine sulla dispersione scolastica, La Nuova Italia, Firenze

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descrittivo è in grado di fornire; ma rimandiamo a studi più approfonditi questo compito. 2.1 Dati generali Come già detto nell’introduzione, il presente Rapporto prende in esame solo gli istituti statali secondari di secondo grado, nella misura percentuale del 97,4% di quelli presenti in tutto il Veneto; va precisato che una parte degli istituti, circa il 18% su base regionale, non fornisce tutti i dati relativi alle classi o ai plessi di competenza: per queste scuole possono mancare i dati di una o più classi, di uno o più plessi. Il campione, comunque, è ampiamente rappresentativo sia della situazione regionale, sia delle singole situazioni provinciali, anche per quanto riguarda le analisi disaggregate per tipologia di Istruzione (Classica, Tecnica, Professionale, Artistica) e per analisi di genere (F/M). Come si può osservare dalla tabella (Tab. 1), tutti gli istituti sono ampiamente rappresentati (mancano i dati completi di solo 6 istituti su 232); i valori percentuali più bassi di Belluno riguardano in realtà solo un istituto in meno. Tab. 1. Istituti rilevati nell’indagine

Provincia N° Istituti su* %

Belluno 16 17 94,1 Padova 41 43 95,3 Rovigo 15 15 100 Treviso 38 40 95,0 Venezia 43 43 100 Vicenza 42 42 100 Verona 31 32 96,9 Veneto 226 232 97,4

* da “La scuola veneta 2005-06 - Dati a confronto” pubblicazione on line USRV 2006 Nella tabella che segue (Tab. 2) sono rappresentati i plessi che compongono il campione divisi per tipologia di istruzione, in termini di valori assoluti; si precisa che nell’Istruzione Classica

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vengono compresi, per convenzione: i licei classici, i licei scientifici, gli istituti magistrali. Nell’Istruzione Artistica vengono considerati il liceo artistico e l’istituto d’arte. L’analisi per tipologia di Istruzione ha reso necessaria un’operazione di disaggregazione per plesso di tutti gli istituti della regione in modo da consentire l’analisi comparativa degli esiti delle classi anche negli ISIS: per plesso consideriamo quindi una unità scolastica legata ad una sola tipologia di istruzione (non coincide sempre con l’unità strutturale, ossia con l’edificio “fisico”, ma è identificabile con un suo preciso codice). Va ricordato, come detto sopra, che alcuni istituti non hanno inserito i dati completi (o corretti) per uno o più plessi o una o più classi, motivo per cui la composizione del campione è piuttosto disomogenea. Ciò nonostante, anche in questo caso, si può affermare che è comunque ampiamente rappresentativo delle realtà disaggregate poste in esame.

Dalla tabella si può evincere che la tipologia di Istruzione maggiormente rappresentata in questa indagine è quella Tecnica (111 istituti su 400 pari al 27,8%), mentre solo 16 rappresentano l’istruzione Artistica (il 4% dell’intero campione). Molto diversificata anche la distribuzione territoriale, che vede maggiormente rappresentate le province di Padova e Treviso, e meno quelle di Rovigo e Belluno. Tab. 2. Plessi rilevati dall’indagine: dati disaggregati per tipologia di Istruzione (valori assoluti)

Prov. Classica Tecnica Professionale Artistica Tot. BL 7 7 9 2 32 PD 17 23 11 4 79 RO 4 8 5 1 26 TV 10 18 16 2 71 VE 14 19 13 2 66 VI 14 20 13 4 67 VR 11 16 8 1 59 TOT 77 111 75 16 400

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Anche nelle due tabelle (Tab. 3 e Tab. 4) che seguono si evidenzia la notevole diversità nella consistenza numerica del campione per quanto attiene le diverse province; interessante inoltre, dal punto di vista dell’analisi generale, la fotografia della situazione degli iscritti dal primo al quarto anno: la popolazione diminuisce gradualmente e la differenza tra il primo e il quarto anno risulta essere di più di 10.000 unità. Non si tratta di una “tendenza” in quanto osservazione su un dato statico e che deve considerare la particolare situazione degli istituti professionali e artistici: ma il dato stimola una ricerca più approfondita su un dato dinamico con campioni stratificati di almeno quattro anni scolastici successivi, per verificare l’ipotesi che non si tratti di dispersione “nascosta”. Tab. 3. Alunni rilevati dall’indagine (iscritti 1° - 4° anno): dati disaggregati per provincia e anno di corso Prov. Anno I Anno II Anno III Anno IV Tot. BL 1.921 1.657 1.359 1.354 6.291 PD 7.948 7.155 5.740 5.608 26.451 RO 2.331 2.131 1.908 1.866 8.236 TV 7.506 6.340 4.730 5.064 23.640 VE 6.695 5.609 5.098 4.968 22.370 VI 8.321 7.395 6.056 5.743 27.515 VR 7.243 6.041 5.219 4.845 23.348 TOT 41.965 36.328 30.110 29.448 137.851 Tab. 4. Alunni rilevati dall’indagine (iscritti 1° - 4° anno): dati disaggregati per tipologia di Istruzione e anno di corso

Istruzione Anno I Anno II Anno III Anno IV Tot.

Classica 14.393 12.378 11.455 9.301 47.527 Tecnica 15.164 13.579 13.598 12.247 54.588 Professionale 10.698 8.911 4.084 6.778 30.471 Artistica 1.710 1.460 973 1.122 5.265 Veneto 41.965 36.328 30.110 29.448 137.851

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2.2 Esiti degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado del Veneto: dati complessivi 05-06 Le analisi che seguono sono relative a dati generali riguardanti i primi quattro indicatori di dispersione scolastica elencati nell’introduzione. La tabella 5 riporta i dati che consentono una prima analisi generale del tasso di successo scolastico in termini assoluti (indicatore 1: totale ammessi alla classe successiva nei quattro anni di corso) e del tasso di insuccesso scolastico (indicatore 4: totale non ammessi alla classe successiva nei quattro anni di corso); per quanto riguarda quest’ultimo indicatore, va precisato che vengono considerati nel calcolo, oltre alle non ammissioni, anche le interruzioni formalizzate e non formalizzate. L’85,4% degli alunni del Veneto sono ammessi alla classe successiva, pertanto il tasso di insuccesso scolastico si attesta su un 14,6%, pur con discrete differenze tra le province (si va da un 17,8% della provincia di Venezia ad un 9,2 della provincia di Belluno). Ma il dato, in mancanza di parametri comparativi diacronici o sincronici (nazionali, regionali, internazionali) condotti con gli stessi modelli di analisi, è ancora troppo generale per consentire una riflessione più approfondita. Tab. 5. Alunni scrutinati e alunni ammessi, con e senza debito, alle classi successive: classi 1° – 4° anno, tutte le tipologie di Istruzione (percentuali per riga) Prov. A_TOT SCR A_TOT % SCR % BL 5.570 6.135 90,8 100 PD 21.848 25.525 85,6 100 RO 6.881 8.005 86,0 100 TV 19.260 23.005 83,7 100 VE 17.748 21.590 82,2 100 VI 23.708 26.854 88,3 100 VR 18.999 22.458 84,6 100 TOT 114.014 133.572 85,4 100

Legenda: A_TOT = ammessi con e senza debito SCR = scrutinati

45

La tabella successiva (tab. 6) e il grafico (grafico 1) consentono di analizzare gli altri due indicatori che derivano, dal punto di vista concettuale, da una sotto-classificazione del primo: il tasso di successo scolastico in termini relativi (indicatore 2: ammessi alla classe successiva senza debito) e il tasso di successo scolastico “condizionato” (indicatore 3: ammessi alla classe successiva con debito). Dall’analisi in particolare degli alunni ammessi con debito, risulta evidente l’alto numero degli studenti che supera l’anno scolastico in modo “condizionato” (44,0 % su base regionale), evidenziando in tal modo la bassa qualità del successo scolastico di quasi la metà di essi. Tab. 6. Alunni scrutinati, ammessi totale, ammessi con e senza debito, non ammessi: dati disaggregati per provincia (valori assoluti e percentuali di tutte le tipologie di Istruzione) valori assoluti Prov. SCR A_TOT A_SD A_CD N_A BL 6.135 5.570 3.197 2.373 565 PD 25.525 21.848 11.773 10.075 3.677 RO 8.005 6.881 3.980 2.901 1.124 TV 23.005 19.260 10.563 8.697 3.745 VE 21.590 17.748 9.910 7.838 3.842 VI 26.854 23.708 13.505 10.203 3.146 VR 22.458 18.999 10.946 8.053 3.459 TOT 133.572 114.014 63.874 50.140 19.558 valori assoluti Prov. SCR A_TOT A_SD A_CD* N_A BL 100 90,8 57,4 42,6 9,2 PD 100 85,6 53,9 46,1 14,4 RO 100 86,0 57,8 42,2 14,0 TV 100 83,7 54,8 45,2 16,3 VE 100 82,2 55,8 44,2 17,8 VI 100 88,3 57,0 43,0 11,7 VR 100 84,6 57,6 42,4 15,4 TOT 100 85,4 56,0 44,0 14,6

46

* La percentuale degli ammessi senza debito (A_SD) e con debito (A_CD) è calcolata sul totale degli ammessi (A_TOT)

Legenda: SCR = scrutinati A_TOT = ammessi con e senza debito A_SD = ammessi senza debito A_CD = ammessi con debito N_A = non ammessi

Grafico 1 - Alunni scrutinati, ammessi totale, ammessi con e senza debito, non ammessi: dati disaggregati per provincia

9,2 14,4 14,0 16,3 17,8 11,7 15,4

57,657,055,854,857,853,957,4

42,443,045,2 44,246,142,6 42,2

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Vicenza Verona

N_A

A_CD

A_SD

2.3 Esiti degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado del Veneto: analisi per tipologia di Istruzione Ugualmente significativa l’analisi emergente dal dato disaggregato per tipologia di Istruzione: la percentuale di non ammessi è maggiore negli istituti tecnici e minore (come prevedibile) negli istituti di Istruzione Classica, dove minore è pure il tasso di successo “condizionato”; la percentuale maggiore di successi “condizionati” è presente invece nell’Istruzione Artistica. L’andamento degli istituti Professionali è molto simile a quella degli istituti Tecnici, che si distinguono però dai primi, per una relativa maggior “severità” di valutazione.

47

Tab. 7. Alunni scrutinati, ammessi in totale, ammessi con debito, non ammessi: dati disaggregati per tipologia di Istruzione (valori assoluti e percentuali di tutte le province e di tutti e quattro gli anni di corso) valori assoluti Istruzione A_TOT A_SD A_CD N_A SCR Classica 41.839 26.621 15.218 5.084 46.923 Tecnica 43.865 22.746 21.119 9.068 52.933 Professionale 23.868 12.336 11.532 4.751 28.619 Artistica 4.442 2.171 2.271 655 5.097 Veneto 114.014 63.874 50.140 19.558 133.572 valori percentuali Istruzione A_TOT A_SD A_CD N_A SCR Classica 89,17 63,6 36,4 12,2 100 Tecnica 82,87 51,9 48,1 20,7 100 Professionale 83,40 51,7 48,3 19,9 100 Artistica 87,15 48,9 51,1 14,7 100 Veneto 85,36 56,0 44,0 17,2 100 La percentuale degli ammessi senza debito (A_SD) e con debito (A_CD) è calcolata sul totale degli ammessi (A_TOT)

Legenda: SCR = scrutinati A_TOT = ammessi con e senza debito A_SD = ammessi senza debito A_CD = ammessi con debito N_A = non ammessi

48

Grafico 2. Alunni ammessi senza debito, ammessi con debito, non ammessi: dati disaggregati per tipologia di Istruzione (valori percentuali)

12,220,7 19,9 14,7

48,951,751,963,6

51,148,136,4

48,3

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Classica Tecnica Professionale Artistica

N_A

A_CD

A_SD

Le analisi che seguono sono sempre relative ai primi quattro indicatori di dispersione in relazione alla tipologia di Istruzione, ma con una disaggregazione dei dati per anno di corso: l’ipotesi che si vuole verificare, in questo caso, è se vi sia un maggior tasso di dispersione in alcuni particolari anni di corso e se questo sia comune ai diversi tipi di Istruzione. In effetti, se si considera il tasso di insuccesso scolastico (indicatore 4: non ammessi alla classe successiva), si può notare che in tutte le tipologie di Istruzione vi è un maggior numero di non ammessi nel primo anno di corso, con una graduale diminuzione negli anni successivi. Il tasso più elevato nel primo anno è riscontrabile negli istituti tecnici e negli istituti professionali (circa il 21% di non ammessi): negli anni successivi il decremento è abbastanza rapido, ma non è inferiore al 12% al 4° anno di corso. Degno di interesse è l’andamento degli ammessi con debito formativo nell’Istruzione Professionale e Artistica: a fronte di una diminuzione dei non ammessi, permane una soglia molto elevata di successi “condizionati” (superiore al 50% degli

49

alunni) in quasi tutti gli anni di corso. Curioso il valore del terzo anno dei professionali, anno in cui si consegue la qualifica professionale. ISTRUZIONE CLASSICA Tab. 8. Istruzione CLASSICA: alunni scrutinati, ammessi in totale, ammessi con debito, non ammessi: dati disaggregati per tipologia anno di corso valori assoluti

Istruzione Classica A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 12.356 7.887 4.469 1.785 14.141 2 anno 10.917 6.847 4.070 1.318 12.235 3 anno 10.096 6.341 3.755 1.245 11.341 4 anno 8.470 5.546 2.924 736 9.206 Veneto 41.839 26.621 15.218 5.084 46.923 valori percentuali

Istruzione Classica A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 87,38 63,83 36,17 12,62 100 2 anno 89,23 62,72 37,28 10,77 100 3 anno 89,02 62,81 37,19 10,98 100 4 anno 92,01 65,48 34,52 7,99 100 Veneto 89,17 63,63 36,37 10,83 100

Legenda: SCR = scrutinati A_TOT = ammessi con e senza debito A_SD = ammessi senza debito A_CD = ammessi con debito N_A = non ammessi

50

ISTRUZIONE TECNICA Tab. 9. Istruzione TECNICA: alunni scrutinati, ammessi in totale, ammessi con debito, non ammessi: dati disaggregati per tipologia anno di corso valori assoluti Istruzione Tecnica A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 11.562 6.082 5.480 3.133 14.695 2 anno 10.942 5.601 5.341 2.328 13.270 3 anno 10.949 5.552 5.397 2.094 13.043 4 anno 10.412 5.511 4.901 1.513 11.925 Veneto 43.865 22.746 21.119 9.068 52.933 valori percentuali Istruzione Tecnica A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 78,68 63,63 47,40 21,32 100 2 anno 82,46 52,60 48,81 17,54 100 3 anno 83,95 51,19 49,29 16,05 100 4 anno 87,31 50,71 47,07 12,69 100 Veneto 82,87 51,85 48,15 17,13 100 ISTRUZIONE PROFESSIONALE Tab. 10. Istruzione PROFESSIONALE: alunni scrutinati, ammessi in totale, ammessi con debito, non ammessi: dati disaggregati per tipologia anno di corso valori assoluti Istruzione Professionale A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 7.877 3.495 4.382 2.101 9.978 2 anno 7.135 2.938 4.197 1.422 8.557 3 anno 3.261 3.197 64 465 3.726 4 anno 5.595 2.706 2.889 763 6.358 Veneto 23.868 12.336 11.532 4.751 28.619

51

valori percentuali Istruzione Professionale A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 78,94 52,93 55,63 21,06 100 2 anno 83,38 44,37 58,82 16,62 100 3 anno 87,52 41,18 1,96 12,48 100 4 anno 88,00 98,04 51,64 12,00 100 Veneto 83,40 51,68 48,32 16,60 100 ISTRUZIONE ARTISTICA Tab. 11. Istruzione ARTISTICA: alunni scrutinati, ammessi in totale, ammessi con debito, non ammessi: dati disaggregati per tipologia anno di corso valori assoluti Istruzione Artistica A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 1.317 620 697 323 1.640 2 anno 1.256 611 645 166 1.422 3 anno 862 406 456 87 949 4 anno 1.007 534 473 79 1.086 Veneto 4.442 2.171 2.271 655 5.097 valori percentuali Istruzione Artistica A_TOT A_SD A_CD N_A SCR

1 anno 80,30 48,36 52,92 19,70 100 2 anno 88,33 47,08 51,35 11,67 100 3 anno 90,83 48,65 52,90 9,17 100 4 anno 92,73 47,10 46,97 7,27 100 Veneto 87,15 48,87 51,13 12,85 100

52

2.4 Esiti degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado del Veneto: analisi di genere e per tipologia di Istruzione Come negli anni precedenti (vedi rapporto USRV 2006 Verso il 20100, successo in costruzione) l’analisi di genere anche nell’anno scolastico preso in considerazione non rivela sorprese: sono le femmine che hanno i risultati migliori e sono i maschi a maggior rischio di dispersione, in tutti i tipi di Istruzione. Dove si nota una maggior differenza tra i due gruppi, in rapporto al totale di genere degli scrutinati, è nel tasso di successo “condizionato” (ammissioni con debito) e nel tasso di insuccesso (non ammissioni alle classi successive). Interessante, se si considera la disaggregazione in tipologia di Istruzione, l’andamento degli esiti di entrambi i gruppi per quanto riguarda gli ammessi senza debito, che calano in modo regolare dall’Istruzione Classica, all’Istruzione Tecnica, Professionale e Artistica; per converso aumentano in modo speculare dall’Artistica alla Classica i casi di ammissione con debito. Tab. 12. Alunni ammessi alla classe successiva: totale maschi e totale femmine (dati assoluti e percentuali disaggregati per tipologia di Istruzione)

valori percentuali7

Tipo di Istruzione Ammessi tot A_tot_ M A_tot_ F

Classica 89,17 85,13 91,55 Tecnica 82,87 80,22 87,07 Professionale 83,40 79,95 87,53 Artistica 87,15 84,43 88,38

7 Calcolati sul totale delle femmine o dei maschi scrutinati

53

valori assoluti

Tipo di Istruzione Ammessi tot A_tot_ M A_tot_ F

Classica 41.839 14.824 27.015 Tecnica 43.865 26.024 17.841 Professionale 23.868 12.475 11.393 Artistica 4.442 1.339 3.103 Tab. 13. Alunni ammessi alla classe successiva senza debito: maschi e femmine (dati assoluti e percentuali disaggregati per tipologia di Istruzione)

valori assoluti

Tipo di Istruzione Ammessi senza debito A_SD_M A_SD_F

Classica 26.621 8.285 18.336 Tecnica 22.746 11.967 10.779 Professionale 12.336 5.881 6.455 Artistica 2.171 506 1.665

valori percentuali2

Tipo di Istruzione Ammessi senza debito A_SD_M A_SD_F

Classica 63,63 47,58 62,13 Tecnica 51,85 36,89 52,60 Professionale 51,68 37,69 49,59 Artistica 48,87 31,90 47,42

54

Tab. 14. Alunni ammessi alla classe successiva con debito: maschi e femmine (dati assoluti e percentuali disaggregati per tipologia di Istruzione) valori assoluti

Tipo di Istruzione Ammessi con debito A_CD_M A_CD_F

Classica 15.218 6.539 8.679 Tecnica 21.119 14.057 7.062 Professionale 11.532 6.594 4.938 Artistica 2.271 833 1.438 valori percentuali2

Tipo di Istruzione Ammessi con debito A_CD_M A_CD_F

Classica 36,37 37,55 29,41 Tecnica 48,15 43,33 34,46 Professionale 48,32 42,26 37,94 Artistica 51,13 52,52 40,96 Tab. 15. Alunni non ammessi alla classe successiva: maschi e femmine (dati assoluti e percentuali disaggregati per tipologia di Istruzione) valori assoluti

Tipo di Istruzione Non ammessi N_A_M N_A_F

Classica 5.084 2.589 2.495 Tecnica 9.068 6.418 2.650 Professionale 4.751 3.128 1.623 Artistica 655 247 408 valori percentuali2

Tipo di Istruzione Non ammessi N_A_M N_A_F

Classica 10,83 14,87 8,45 Tecnica 17,13 19,78 12,93 Professionale 16,60 20,05 12,47 Artistica 12,85 15,57 11,62

55

Grafico 3. Alunni ammessi alla classe successiva: totale maschi e totale femmine (dati assoluti e percentuali disaggregati per tipologia di Istruzione)

Ammessi totale Maschi/Femmine a.s. 2005_06 (%)

74,0

76,0

78,0

80,0

82,0

84,0

86,0

88,0

90,0

92,0

94,0

Classica Tecnica Professionale Artistica

A_tot_ MA_tot_ F

Grafico 4 - Alunni ammessi alla classe successiva senza debito: maschi e femmine (dati assoluti e percentuali disaggre-gati per tipologia di Istruzione)

Ammessi senza debito Maschi/Femmine a.s. 2005_06 (%)

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

Classica Tecnica Professionale Artistica

A_SD_MA_SD_F

56

Grafico 5 - Alunni ammessi alla classe successiva con debito: maschi e femmine (dati assoluti e percentuali disaggregati per tipologia di Istruzione)

Ammessi con debito Maschi/Femmine a.s. 2005_06 (%)

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

Classica Tecnica Professionale Artistica

A_CD_MA_CD_F

Grafico 6. Alunni non ammessi alla classe successiva: maschi e femmine (dati assoluti e percentuali disaggregati per tipologia di Istruzione)

Non ammessi Maschi/Femmine a.s. 2005_06 (%)

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

Classica Tecnica Professionale Artistica

N_A_MN_A_F

57

2.5 Le interruzioni Le interruzioni si riferiscono al numero dei “ritirati”, cioè quegli studenti che non sono stati valutati in sede di scrutinio finale. Secondo i regolamenti scolastici, “ritirato” è l’alunno che entro il 15 marzo smette di frequentare le lezioni sino alla fine dell’anno scolastico. Con “interruzione formalizzata” si intende il ritiro dello studente con atto formale entro i termini di legge; le “interruzioni non formalizzate” indicano una mancata valutazione dello studente per altro motivo. I dati che vengono presentati di seguito si riferiscono al 92,4 percento delle scuole secondarie di secondo grado statali del Veneto [compresi i corsi serali]: se da un lato, pertanto, i dati assoluti risultano incompleti, dall’altro lato, i valori percentuali sono una rappresentazione realistica del fenomeno analizzato. Come si può vedere in Tabella 1 il fenomeno “interruzione” nell’anno scolastico 2005-06 ha riguardato il 3,10 percento degli iscritti: in particolare, sono risultati maggiormente selettivi il primo anno (3,60 percento) e il terzo (3,49 percento); il secondo anno è quello che ha registrato il minor numero di interruzioni (2,32 percento). Tabella 1 – Veneto_A.S. 2005-06. Alunni non valutati in sede di scrutinio finale per anno di corso. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascun anno.

Anno Alunni non valutati I II III IV

Totale

Val. assoluti 1.511 844 1.051 873 4.279

Val. perc. 3,60 2,32 3,49 2,96 3,10 La Tabella 2 presenta gli stessi dati del fenomeno raggruppati questa volta per tipologia di Istruzione. Si vede che le interruzioni sono relativamente poche nell’Istruzione Classica (1,27 percento) mentre assumono un peso notevole in quella Professionale (6,08 percento); nelle altre due tipologie il fenomeno si colloca in posizione intermedia, intorno al 3,00 percento.

58

Tabella 2 – Veneto_A.S. 2005-06. Alunni non valutati in sede di scrutinio finale per tipologia di Istruzione. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia.

Istruzione Alunni non valutati Classica Tecnica Professionale Artistica

Val. assoluti 604 1.655 1.852 168

Val. perc. 1,27 3,03 6,08 3,19 I quattro grafici che seguono, per ciascun anno di corso, illustrano il confronto fra le interruzioni, distinte in formalizzate e non formalizzate, nelle quattro tipologie di Istruzione. I valori percentuali sono stati calcolati sul totale degli iscritti relativamente a ciascuna tipologia. In primo luogo si può notare come in tutti gli anni di corso considerati le interruzioni formalizzate siano preponderanti rispetto a quelle non formalizzate; quest’ultime, inoltre, incidono marginalmente sul totale dei ritiri tranne che nell’Istruzione Professionale, con punte del 2,40 percento e del 1,89 percento rispettivamente nel terzo e nel primo anno di corso. Un secondo aspetto da considerare nasce dal confronto fra le tipologie di Istruzione. L’andamento delle interruzioni è generalmente costante nei quattro anni: i valori più bassi si riscontrano nell’Istruzione Classica mentre i più alti in quella Professionale; tra i due estremi, tranne che nel terzo anno, l’Istruzione Artistica registra valori leggermente più consistenti di quella Tecnica.

59

Grafico 1 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni [formalizzate e non formalizzate] nelle diverse tipologie di Istruzione nel I anno di corso. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia

0123456789

10

Classica Tecnica Professionale Artistica

Valo

ri p

erc

entu

ali

Formalizzate Non formalizzate

Grafico 2 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni [formalizzate e non formalizzate] nelle diverse tipologie di Istruzione nel II anno di corso. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia

0123456789

10

Classica Tecnica Professionale Artistica

Valo

ri p

erc

entu

ali

Formalizzate Non formalizzate

60

Grafico 3 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni [formalizzate e non formalizzate] nelle diverse tipologie di Istruzione nel III anno di corso. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia.

0123456789

10

Classica Tecnica Professionale Artistica

Valo

ri p

erc

entu

ali

Formalizzate Non formalizzate

Grafico 4 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni [formalizzate e non formalizzate] nelle diverse tipologie di Istruzione nel IV anno di corso. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia.

0123456789

10

Classica Tecnica Professionale Artistica

Valo

ri p

erc

entu

ali

Formalizzate Non formalizzate

61

Focalizzando l’attenzione solo sulle interruzioni formalizzate [si veda il Grafico 5] è evidente un calo generalizzato del fenomeno tra il primo e il secondo anno. Nel passaggio tra il secondo e il terzo anno, la tendenza a diminuire si conferma nell’Istruzione Classica e Artistica mentre si inverte in quella tecnica, e in modo più accentuato, in quella Professionale. Tra il terzo e il quarto anno, infine, le percentuali di interruzioni formalizzate rimangono stabili nell’Istruzione Classica, diminuiscono nell’Istruzione Tecnica e Professionale, tendono leggermente a salire in quella Artistica. Grafico 5 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni formalizzate nelle diverse tipologie di Istruzione nei quattro anni di corso. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia.

0

1

2

3

4

5

6

7

8

Anno I Anno II Anno III Anno IV

Valo

ri pe

rcen

tual

i

Classica Tecnica Professionale Artistica

Le tendenze descritte per le interruzioni formalizzate si confermano con le stesse caratteristiche, pur in presenza di valori percentuali inferiori, anche per le interruzioni non formalizzate [si veda il Grafico 6].

62

Grafico 6 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni non formalizzate nelle diverse tipologie di Istruzione nei quattro anni di corso. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia

0,00,30,60,91,21,51,82,12,42,73,0

Anno I Anno II Anno III Anno IV

Valo

ri pe

rcen

tual

i

Classica Tecnica Professionale Artistica

Le tabelle seguenti presentano i dati relativi alle interruzioni formalizzate e non formalizzate disaggregati per provincia e anno di corso [Tabella 3] e per provincia e tipologia di Istruzione [Tabella 4]. Si ricorda che i dati sono incompleti in quanto mancano le informazioni relative al 7,6 percento delle scuole della regione.

63

Tabella 3 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni [formalizzate e non formalizzate] per provincia e anno di corso.

Anno Provincia Interru-

zione I II III IV Totale

IF 20 17 23 25 85 Belluno

INF 35 6 26 4 71

IF 233 159 172 140 704 Padova

INF 88 49 55 30 222

IF 45 24 37 49 155 Rovigo

INF 24 9 25 18 76

IF 179 116 100 125 520 Treviso

INF 56 17 27 15 115

IF 218 133 170 119 640 Venezia

INF 50 16 42 32 140

IF 271 153 201 156 781 Verona

INF 42 10 34 23 109

IF 212 124 115 101 552 Vicenza

INF 38 11 24 36 109

IF 1.178 726 818 715 3.437 Veneto

INF 333 118 233 158 842

64

Tabella 4 – Veneto_A.S. 2005-06. Le interruzioni [formalizzate e non formalizzate] per provincia e tipologia di Istruzione.

Istruzione Provincia Interru-

zione Class. Tecn. Proff. Art. Totale

IF 16 27 36 6 85 Belluno

INF 15 42 13 1 71

IF 127 335 198 44 704 Padova

INF 6 80 115 21 222

IF 8 83 63 1 155 Rovigo

INF 3 4 69 0 76

IF 106 153 250 11 520 Treviso

INF 2 42 71 0 115

IF 76 261 252 51 640 Venezia

INF 7 58 73 2 140

IF 99 213 441 28 781 Verona

INF 0 45 61 3 109

IF 129 280 143 0 552 Vicenza

INF 10 32 67 0 109

IF 561 1.352 1.383 141 3.437 Veneto

INF 43 303 469 27 842 In Tabella 5 è possibile confrontare, per ogni anno di corso considerato e per ciascuna tipologia di Istruzione, l’andamento delle interruzioni formalizzate negli ultimi quattro anni scolastici [dal 2002-03 al 2005-06]. Nell’Istruzione Classica si constata una situazione sostanzialmente stabile sia all’interno di ciascun anni di corso sia considerando l’insieme dei quattro anni. L’unico dato interessante da segnalare è la conferma nel 2005-06, rispetto all’anno scolastico precedente, dell’1,6 percento di interruzioni formalizzate nel primo anno di corso: valore particolarmente alto rispetto a tutti gli altri. Nell’Istruzione Tecnica e Professionale, per tutti gli anni di corso, si rileva un aumento del

65

fenomeno nell’ultimo anno scolastico preso in esame. In entrambe le tipologie di Istruzione, ma in particolare in quella Professionale, lo scarto maggiore si è verificato nel terzo anno di corso. Sempre nell’Istruzione Professionale, poi, si può notare, relativamente al secondo anno di corso, la tendenza delle interruzioni formalizzate a diminuire costantemente negli anni scolastici. Per quanto riguarda l’Istruzione Artistica si conferma il calo delle interruzioni formalizzate nel primo anno di corso, mentre negli altri anni rimane più o meno costante sugli stessi valori. Tabella 5 – Veneto_A.S. 2005-06. Interruzioni formalizzate, negli ultimi quattro anni scolastici, per anno di corso e tipologia di Istruzione. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia

Istruzione Anno di corso

Anno scolastico Classica Tecnica Professionale Artistica

2005/06 1,6 2,5 4,8 3,0

2004/05 1,6 2,0 4,0 3,1

2003/04 1,2 2,0 4,1 3,6 Anno I

2002/03 1,2 2,1 4,4 4,9

2005/06 1,1 2,1 3,1 2,4

2004/05 1,1 1,8 3,0 2,3

2003/04 0,9 2,2 3,7 2,2 Anno II

2002/03 0,9 2,0 3,9 2,7

2005/06 0,9 3,2 6,4 2,2

2004/05 0,9 2,0 3,9 1,4

2003/04 1,0 2,1 3,4 2,6 Anno III

2002/03 0,9 2,4 3,7 2,4

66

2005/06 0,9 2,2 4,9 2,9

2004/05 0,9 1,4 4,3 3,0

2003/04 1,0 1,6 4,3 3,4 Anno IV

2002/03 0,9 1,3 4,9 2,1

Anche per le interruzioni non formalizzate [si veda la Tabella 6] è possibile compiere gli stessi confronti effettuati per le interruzioni formalizzate. Nell’Istruzione Classica, nel primo e nel terzo anno di corso, i due ultimi anni scolastici segnalano un aumento del fenomeno. All’interno dell’Istruzione Tecnica, i valori registrati nell’ultimo anno scolastico invertono, in tutti e quattro gli anni di corso, la tendenza alla diminuzione registrata negli anni scolastici precedenti. In particolare, sei segnala lo 0,89 percento di interruzioni non formalizzate nel terzo anno di corso. Nell’Istruzione Professionale si segnala ovunque un’impennata del fenomeno nel corso dell’ultimo anno scolastico, con punte rilevanti nel primo (1,89 percento) e nel terzo anno di corso (2,40 percento). Un incremento delle interruzioni non formalizzate nel corso dell’anno scolastico 2005-06 è presente anche nell’Istruzione Artistica, con un valore particolarmente elevato (1,05 percento) nel primo anno di corso.

67

Tabella 6 – Veneto_A.S. 2005-06. Interruzioni non formalizzate, negli ultimi quattro anni scolastici, per anno di corso e tipologia di Istruzione. Valori percentuali sul totale degli iscritti di ciascuna tipologia

Istruzione Anno di corso

Anno scolastico Classica Tecnica Professionale Artistica

2005/06 0,13 0,63 1,89 1,05

2004/05 0,13 0,26 1,26 0,37

2003/04 0,08 0,38 0,91 0,06 Anno I

2002/03 0,06 0,72 0,91 0,87

2005/06 0,06 0,21 0,89 0,21

2004/05 0,06 0,14 0,71 0,07

2003/04 0,10 0,23 0,47 0,00 Anno II

2002/03 0,05 0,37 0,54 1,10

2005/06 0,10 0,89 2,40 0,31

2004/05 0,10 0,18 1,42 0,11

2003/04 0,05 0,28 0,55 0,09 Anno III

2002/03 0,04 0,67 0,78 1,60

2005/06 0,08 0,47 1,33 0,27

2004/05 0,08 0,20 0,86 0,27

2003/04 0,10 0,33 0,68 0,31 Anno IV

2002/03 0,02 0,33 0,83 0,38

68

69

3. IL SUCCESSO SCOLASTICO NEL SECONDO CICLO. ESITI DELL’ULTIMO QUINQUENNIO Annamaria Pretto Per fare un punto della situazione Si è calcolato che nel 2006, in Veneto, il 14,9% di giovani dai diciotto ai ventiquattro anni fosse in possesso della sola licenza media: percentuale di early school leavers nettamente inferiore a quella nazionale, pari al 21,6%, superiore tuttavia, ad eseM.P.I.o, al 12,5% della Basilicata. Grafico n. 1. 18-24enni con la sola licenza media e non più in formazione, per Regione (per 100 coetanei) - Anno 20068

12,6 13,6 13,7 14 14,7 14,9 15,4 15,7 15,8 16,317,7 18,9 18,9 19,3 19,5 20

2527,7

29,7 30,4

0

5

10

15

20

25

30

35

Basilic

ataLa

zio

Tosca

na

UmbriaMolis

e

Veneto

Abruzz

o

Emilia R

.

Friuli V

.G.

Liguri

a

Calabri

a

Valle d

'Aosta

Trentino

A. A

dige

Marche

Piemonte

Lomba

rdia

Campa

niaPug

lia

Sardeg

naSicil

ia

I dati del successo In un’altra, recente pubblicazione messa in rete, il Quaderno bianco sulla scuola, curato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze insieme con il Ministero della Pubblica Istruzione9, 8 M.P.I., La dispersione scolastica. Indicatori di base per l’analisi del fenomeno Anno Scolastico 2004/05, Dicembre 2006, riproduzione del Grafico 2, p. 3. 9 pubblicato nel settembre 2007, Figura A1.2., p. 214. Il Quaderno è scaricabile dal sito del Ministero della Pubblica Istruzione.

70

emerge ancora un elemento positivo per il Veneto: da uno specifico grafico in Appendice, riferito all’anno scolastico 2003-2004, che rappresenta la “Probabilità di conseguire il diploma per gli studenti iscritti che hanno iniziato il ciclo di Istruzione secondario superiore 5 anni prima”, si osserva che per il 76% degli studenti veneti è previsto un esito positivo, rispetto alla media italiana del 71,1%, ma a fronte dell’80% dei trentini. Le non ammissioni Al di là degli innegabili aspetti positivi evidenziatisi attraverso l’analisi di dati nazionali, l’evoluzione della specifica situazione veneta rilevata attraverso i monitoraggi annuali mostra, in ogni caso, che il cammino verso una situazione di successo scolastico reale e diffuso è ancora in salita. Il trend di alcuni dati generali dell’insuccesso dal 2000/2001 al 2005/2006, tratti dal Data Warehouse (DWH) del M.P.I., appare infatti complessivamente in crescita. Grafico n. 2. Non ammessi rispetto agli scrutinati, dal primo al quarto anno. Istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, dal 2000/01 al 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I., Rilevazioni integrative.

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

I Anno II Anno III Anno IV Anno

I Anno 16,1% 17,7% 18,5% 17,3% 17,6% 18,1%

II Anno 9,8% 11,9% 13,6% 12,7% 13,9% 14,8%

III Anno 8,5% 11,4% 14,2% 11,7% 11,8% 13,4%

IV Anno 7,7% 7,4% 8,6% 7,6% 8,8% 10,8%

2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/2004 2004/2005 2005/2006

71

Tabella I. Ammessi, ammessi con debito e non ammessi rispetto agli scrutinati nei primi quattro anni di corso, Istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, 2000/01 - 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I., Rilevazioni integrative.

Anno di corso

Alunni scrutinati

Alunni ammessi

Alunni ammessi

con debito

Alunni non

ammessi

I Anno 39.359 33.005 14.202 6.354 II Anno 35.441 31.964 13.767 3.477 III Anno 30.415 27.819 8.981 2.596

2000/2001

IV Anno 30.588 28.223 11.042 2.365 I Anno 40.061 32.985 14.387 7.076 II Anno 35.143 30.973 13.890 4.170 III Anno 31.374 27.811 9.064 3.563

2001/2002

IV Anno 30.922 28.629 11.393 2.293 I Anno 37.768 30.770 13.780 6.998 II Anno 31.292 27.038 12.307 4.254 III Anno 27.501 23.604 8.320 3.897

2002/2003

IV Anno 28.111 25.689 10.558 2.422 I Anno 37.883 31.331 14.080 6.552 II Anno 33.806 29.521 13.325 4.285 III Anno 27.475 24.269 8.970 3.206

2003/2004

IV Anno 28.397 26.246 10.956 2.151 I Anno 42.227 34.799 15.684 7.428 II Anno 37.321 32.137 15.005 5.184 III Anno 31.010 27.342 10.435 3.668

2004/2005

IV Anno 30.565 27.873 11.958 2.692 I Anno 40454 33112 15028 7342 II Anno 35.484 30.250 14.253 5.234 III Anno 29.059 25.168 9.672 3.891

2005/2006

IV Anno 28.575 25.484 11.187 3.091

72

Le ammissioni con debito Parallelamente all’aumento delle non ammissioni all’anno successivo, cresce anche la percentuale delle ammissioni con debito (Grafico n. 3), modalità di passaggio alla classe seguente adottata con la legge n. 352 dell’8 agosto 1995, con cui gli esami di riparazione erano stati aboliti e sostituiti da corsi di recupero, grazie ai quali gli studenti “in debito formativo” avrebbero dovuto raggiungere gli obiettivi prefissati10. Grafico n. 3. Ammessi con debito rispetto agli scrutinati, dal primo al quarto anno. Istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, dal 2000/01 al 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I., Rilevazioni integrative.

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

I Anno II Anno III Anno IV Anno

I Anno 36,1% 35,9% 36,5% 37,2% 37,1% 37,1%

II Anno 38,8% 39,5% 39,3% 39,4% 40,2% 40,2%

III Anno 29,5% 28,9% 30,3% 32,6% 33,7% 33,3%

IV Anno 36,1% 36,8% 37,6% 38,6% 39,1% 39,1%

2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/2004 2004/2005 2005/2006

Le interruzioni Un importante indicatore di dispersione è costituito dal numero delle interruzioni, formalizzate e non formalizzate. Al di là della ridotta entità del fenomeno, rispetto a questo fattore l’andamento in Veneto appare discontinuo (Tabella II; Grafici .n. 4 e 5) 10 Con il recente Decreto del 3 ottobre 2007 si sono introdotti vincoli temporali definiti entro cui deve avvenire la verifica del raggiungimento degli apprendimenti.

73

Tabella II. Interruzioni formalizzate e non formalizzate nei cinque anni di corso, Istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, 2000/01 – 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I. , Rilevazioni integrative.

Anno di corso

Alunni iscritti

Interruzioni formalizzate

Interruzioni non

formalizzate I Anno 41.671 1.031 213 II Anno 36.748 882 101 III Anno 34.981 686 77 IV Anno 31.838 719 80

2000/01

V Anno 30.104 238 30 I Anno 41.752 1.016 213 II Anno 36.062 674 88 III Anno 35.905 634 105 IV Anno 32.186 659 93

2001/2002

V Anno 29.702 171 44 I Anno 44.063 964 213 II Anno 35.869 697 107 III Anno 35.496 585 141 IV Anno 32.941 586 95

2002/2003

V Anno 30.667 170 29 I Anno 42.092 926 246 II Anno 37.546 733 109 III Anno 34.954 578 100 IV Anno 31.726 674 122

2003/2004

V Anno 30.674 136 36 I Anno 44.157 1.561 342 II Anno 38.595 873 122 III Anno 37.475 1.075 234 IV Anno 32.384 891 159

2004/2005

V Anno 30.303 220 52 I Anno 41..965 1.178 333 II Anno 36.328 726 118 III Anno 30.110 818 233 IV Anno 29.448 715 158

2005/2006

V Anno 27.94611 159 50

11 Il dato generale relativo alle quinte classi dell’a.s. 2005-06, mancando nelle Rilevazioni Integrative del DWH, è qui attinto da ARIS, Banca dati dell’USR per il Veneto.

74

Grafico n. 4. Interruzioni formalizzate, Istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, 2000/01 - 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I. , Rilevazioni integrative.

0%

20%

40%

60%

80%

100%

I Anno II Anno III Anno IV Anno V Anno

V Anno 0,8% 0,6% 0,6% 0,4% 0,7% 0,6%

IV Anno 2,3% 2,0% 1,8% 2,1% 2,8% 1,8%

III Anno 2,0% 1,8% 1,6% 1,7% 2,9% 2,7%

II Anno 2,4% 1,9% 1,9% 2,0% 2,3% 2,0%

I Anno 2,5% 2,4% 2,2% 2,2% 3,5% 2,8%

2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/2004 2004/2005 2005/2006

Grafico n. 5. Interruzioni non formalizzate, Istituti statali 2° di secondo grado, Veneto, 2000/01 - 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I. , Rilevazioni integrative.

0%

50%

100%

I Anno II Anno III Anno IV Anno V Anno

V Anno 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% 0,2%

IV Anno 0,3% 0,3% 0,3% 0,4% 0,5% 0,4%

III Anno 0,2% 0,3% 0,4% 0,3% 0,6% 0,8%

II Anno 0,3% 0,2% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3%

I Anno 0,5% 0,5% 0,5% 0,6% 0,8% 0,8%

2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/2004 2004/2005 2005/2006

75

L’andamento delle interruzioni formalizzate nel quinquennio appare oscillante: la crescita di queste ultime, nel 2004-05, sembra ridimensionarsi nel 2005-06. Appare invece tendenzialmente in costante aumento, seppur lieve, il tasso delle interruzioni non formalizzate. Assolvimento dell’obbligo formativo attraverso altri percorsi Le Rilevazioni Integrative del M.P.I. qui considerate riguardano un periodo caratterizzato da un susseguirsi di interventi normativi finalizzati, in generale, al di là delle varianti e delle diverse accezioni, all’elevamento del limite d’età per l’istruzione e la formazione: almeno sino ai quindici anni (obbligo scolastico – diritto/dovere di istruzione e formazione), ma tendenzialmente sino ai diciotto (obbligo formativo – diritto/dovere di istruzione e formazione). Il quadro restituito dal DWH sul numero dei giovani che assolvono l’obbligo formativo presso la Formazione professionale riflette il dichiarato delle scuole secondarie di secondo grado: esse, dal 2000 al 2003, in base alla Legge 9/99 e al relativo D.M. 323/99 abrogato dalla L. 53/2003, gestivano direttamente i percorsi integrati con i Centri di Formazione Professionale regionali. Tabella III. Alunni che hanno scelto la Formazione professionale, istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, 2000/01 – 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I., Rilevazioni integrative.

Alunni 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06

totale 175.342 175.607 179.036 176.992 182.914 188.239

hanno scelto la Formazione professionale

3.183 2.313 1.750 2018 1.070 1.201

La diminuzione delle scelte verso i CFP, calcolata tramite la comparazione delle cifre indicate dalle scuole, potrebbe essere correlata con l’abrogazione delle due norme del 1999 e con la conseguente scomparsa dei percorsi integrati previsti come

76

opzione offerta ai frequentanti la prima classe del secondo ciclo. Con il riconoscimento, nel 200312, dei percorsi triennali realizzati dalla Formazione Professionale per l’assolvimento del “Diritto-dovere di istruzione e formazione”, e quindi con l’iscrizione diretta dei ragazzi presso i centri, le scuole secondarie di secondo grado non sono più state nella condizione di registrare le cifre relative ai frequentanti il nuovo sistema dell’Istruzione - Formazione, ma solamente i passaggi a quel sistema, dovuti a cambiamenti in itinere. Grafico n. 6. Alunni che hanno scelto la Formazione professionale, istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, 2000/01 – 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I., Rilevazioni integrative.

0,00%0,20%0,40%0,60%0,80%1,00%1,20%1,40%1,60%1,80%2,00%

2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003-04 2004/2005 2005/2006

Alunni che hanno scelto la formazione professionale

Diversamente da quanto sembra suggerire l’andamento disegnato sulla base dei dati indicati dalle scuole secondarie di secondo grado, ma prendendo a riferimento le informazioni fornite dalle scuole secondarie di primo grado riguardanti le iscrizioni dei ragazzi delle terze medie, si calcola che ben il 16,2% degli studenti sceglie invece, nel 2005-06, i percorsi dell’Istruzione - Formazione Professionale.

12 Protocollo di Intesa per la realizzazione dall’anno scolastico 2003/2004 di una offerta formativa sperimentale di istruzione e formazione professionale, siglato tra la Regione Veneto, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il 3 ottobre 2003.

77

Rispetto alle due modalità, oltre a quella dell’Istruzione, previste per l’assolvimento dell’obbligo-diritto/dovere di istruzione e formazione, cioè nel sistema dell’Istruzione-Formazione professionale e nell’Apprendistato, le uscite registrate dalle scuole sembrano negli anni aumentare verso l’opzione dell’apprendistato. Tabella IV. Alunni che hanno scelto l’apprendistato, Istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, 2000/01 – 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I., Rilevazioni integrative.

Alunni 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06

totale 175.342 175.607 179.036 176.992 182.914 188.239

hanno scelto apprendistato 406 465 523 469 541 666

Grafico n. 7. Alunni che hanno scelto l’apprendistato, istituti statali secondari di 2° grado, Veneto, 2000/01 - 2005/06. Fonte: Data Warehouse M.P.I., Rilevazioni integrative.

0,00%

0,05%

0,10%

0,15%

0,20%

0,25%

0,30%

0,35%

0,40%

2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003-04 2004/2005 2005/2006

Alunni che hanno scelto l'apprendistato

78

79

B. MONITORAGGIO REGIONALE SUL SUCCESSO SCOLASTICO NELLE CLASSI PRIME DELLE SCUOLE SECONDARIE DI

2°GRADO - A.S. 2006-07

80

81

MONITORAGGIO REGIONALE SUL SUCCESSO SCOLASTICO NELLE CLASSI PRIME DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2°GRADO - A.S. 2006-07 Michela Busatto, Grazia Calcherutti Premessa Per il terzo anno consecutivo l’U.S.R. per il Veneto ha raccolto i dati relativi alle strategie di promozione del successo scolastico nelle classi prime della scuola secondaria di secondo grado. É in queste classi di snodo tra i cicli, infatti, che il fenomeno “dispersione”, nel senso ampio che oggi si dà al termine, appare con evidenza dopo esser stato tenuto sostanzialmente sotto controllo fino alla 3^ classe della scuola secondaria di primo grado. I dati consentono di rilevare come gli esiti delle classi prime diano un grosso contributo a quel dato finale del 30% di alunni che, finita la scuola del primo ciclo, non arriva a conseguire una qualifica o un diploma. L’indagine, pur quantitativa, offre numerosi spunti per leggere in profondità il fenomeno “dispersione” nelle scuole venete così da spingere le scuole ad assumersi la responsabilità di cambiare la rotta. Questa iniziativa dell’U.S.R.V. non va quindi vista come una semplice operazione di raccolta dati a fini statistici, quanto piuttosto come opportunità, per le stesse scuole che hanno rilevato i dati, di riflettere sui risultati conseguiti e sulla propria offerta formativa. 1. LO STRUMENTO DEL MONITORAGGIO Il questionario, inviato a tutte le istituzioni scolastiche statali di secondo grado del Veneto, è strutturato in item a scelta multipla. Si articola in tre parti che mirano a focalizzare alcuni aspetti significativi:

82

A. La conoscenza del fenomeno e le azioni: - le interruzioni formalizzate e non; le non ammissioni, le

ammissioni con debito; le ammissioni con debito negli apprendimenti di base: Italiano, Matematica, Scienze13

- il sistema informativo e la pubblicizzazione dei dati - l’attenzione verso aspetti della valutazione delle

prestazioni degli studenti - l’elenco e l’efficacia delle azioni attuate, tra le quali i corsi

di recupero e il coinvolgimento delle famiglie.

B. La riflessione sulle scelte organizzative: - le figure strumentali per la lotta alla dispersione e per la

promozione del successo - la flessibilità e la personalizzazione dei percorsi - la partecipazione a reti di scuole - l’utilizzo di risorse professionali (interne, esterne, di rete).

C. L’utilizzo delle risorse finanziarie. 2. UNO SGUARDO DI INSIEME Il monitoraggio consente un’analisi rappresentativa di quanto avvenuto nelle scuole venete perché sono state 308, su 313 le scuole che hanno reso i questionari (98,4%): un valore quindi molto vicino alla totalità. 2.1 Gli aspetti quantitativi Il successo formativo appare in continuo calo: dal 45,1% dell’anno scolastico 2004/05 al 42,6 % attuale. Il rischio di dispersione, calcolato sommando interruzioni, non ammissioni e ammissioni con 4 debiti, si può stimare riguardi almeno il 25% della popolazione studentesca (era il 21% lo scorso anno). Le interruzioni di frequenza risultano in continua crescita. Il fenomeno ha interessato il 6,2% degli studenti delle classi

13 È infatti questa la classe frequentata dalla grande maggioranza dei quindicenni, studenti destinatari dell’indagine OCSE-PISA sugli apprendimenti di base.

83

prime (era 3,7% tre anni fa) e tocca soprattutto la componente maschile. Le non ammissioni interessano il 16,3% degli studenti (+2,7% dall’anno scolastico 2004/05). Le ammissioni con debito coinvolgono il 45,7% dei promossi. Un’attenzione particolare meritano le promozioni con debito nelle discipline considerate tra gli apprendimenti di base e monitorate dall’indagine nazionale dell’INValSI e da quella internazionale OCSE-PISA: tra i promossi, il 6,5% ha il debito in Italiano, il 22,5% in Matematica e il 14,4% in Scienze. I maschi rappresentano il 56,1% dei promossi con debito. 2.2. La realizzazione di azioni contro la dispersione Gli approcci prevalenti Il 96% delle scuole effettua iniziative relative agli insuccessi e alla dispersione. Di queste il 77% appronta iniziative preventive. Le azioni più frequenti riguardano l’accoglienza, la somministrazione di prove di ingresso, il metodo di studio. Iniziative non disciplinari Diminuiscono rispetto all’anno scorso le attività, già marginali nelle tipologie di interventi, quali l’autovalutazione (12,8%), il potenziamento dell’autoefficacia (16,2%) e l’uso del Portfolio (6,1%). Tutto ciò sembra suggerire un approccio al problema caratterizzato da una visione ancora centrata sull’insegnamento piuttosto che sull’apprendimento. I corsi di recupero disciplinari L’affermazione precedente trova infatti riscontro nell’alto numero di scuole che realizzano uno o più corsi di recupero (93,1%). L’83,2% di esse istituisce corsi di recupero di Matematica, seguono i corsi di Italiano e Inglese (70,3%). 2.3 La cultura dell’integrazione e delle sinergie Il coinvolgimento delle famiglie Il 68% delle istituzioni scolastiche (dato che conferma quello dello scorso anno) ha ritenuto importante il rapporto con le famiglie, ma prevalentemente si è trattato di rapporti individuali rivolti solo alle famiglie degli studenti in difficoltà.

84

La cultura della continuità Il 34,5% degli istituti non ha cercato la collaborazione della scuola secondaria di 1° grado (in aumento del 3% rispetto allo scorso anno, del 7% rispetto alla prima indagine). Un’analoga percentuale di scuole lo ha fatto esclusivamente per affrontare situazioni di particolare difficoltà. La cultura di rete Il numero di scuole che si mette in rete per l’attivazione di progetti contro la dispersione scolastica e la promozione del successo formativo è diminuito: 65,4% contro il 71,6% dello scorso anno; solo il 34% utilizza risorse professionali di rete preferendo per l’86% risorse professionali interne e per il 53% risorse professionali esterne. 2.4 La cultura dell’organizzazione per la promozione del successo In riferimento ai due criteri proposti nel questionario le scelte effettuate dalle scuole sono caratterizzate da: - presenza di specifica funzione strumentale attivata dal

37,8% delle istituzioni scolastiche, dato inferiore del 3% rispetto allo scorso anno

- personalizzazione dei percorsi attuati dal 32,9% delle scuole: +2,9% rispetto all’anno scolastico 2005/06.

2.5 La cultura del dato e della valutazione Si tratta di sensibilità che ancora devono crescere. Infatti: - meno della metà degli istituti (44,9%) ritiene di rendere

pubblici i dati riguardanti la dispersione. Di essi solo il 17,4% lo fa attraverso il POF

- un quarto delle scuole (26,1%) non dispone di una raccolta dati riguardante il fenomeno della dispersione e degli insuccessi

- l’81,4% delle scuole dichiara di aver valutato i risultati degli interventi effettuati (era l’88,4% nel precedente anno).

- il 66% delle scuole indica che l’efficacia degli interventi è risultata variabile; l’8% ritiene gli interventi non significativi

85

per i cambiamenti. Il dato fa supporre che in molti casi non si riescano bene a identificare gli aspetti del problema da migliorare e/o le strategie metodologiche da attuare.

2.6 L’investimento finanziario contro la dispersione Le istituzioni scolastiche statali di secondo grado del Veneto nell’anno scolastico 2006/2007 hanno speso, per le classi prime, € 1.714.886 impegnandoli soprattutto per corsi di recupero disciplinare (il 57,8% dell’intera somma). La somma annuale media destinata a ciascuno studente per interventi di contrasto all’insuccesso risulta essere stata pari a € 42,43 pro capite.

3. DATI GENERALI II questionari pervenuti sono 308, di più del numero delle istituzioni scolastiche presenti in regione (237) perché agli Istituti di Istruzione Superiore con più indirizzi si è chiesto di fornire i dati disarticolati per tipologia di Istruzione. I dati sono raggruppati secondo la classificazione delle tipologie di Istruzione presenti nel secondo ciclo: Classica, Tecnica, Professionale, Artistica e ancora utilizzate dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Tabella 1: Suddivisione questionari per tipologia di Istruzione Tipologia Istruzione

N. questionari

Valori %

Classica 88 28,6 Tecnica 110 35,7 Professionale 94 30,5 Artistica 16 5,2 Totale 308 100 Il 45% dei questionari è stato compilato dal Dirigente scolastico: da solo (21%) o con l’aiuto del solo DSGA (19%,) oppure chiedendo la collaborazione anche dei docenti (5%). Il 14% dei questionari è stato compilato dal solo docente, infine il 41% dei questionari è stato compilato dal personale ATA: da solo (18%) o con l’aiuto dei docenti (23%).

86

3.1 Gli studenti e le scelte di istruzione Complessivamente sono 40.417 gli studenti coinvolti nell’indagine. Di essi 18.950 sono femmine (il 46,8%). 3.539 gli alunni di cittadinanza non italiana pari all’8,7% (1.800 maschi e 1.739 femmine).

Tabella 2: Suddivisione studenti per provincia

Provincia Maschi Femmine Totale Belluno 945 947 1.892 Padova 3.937 3.802 7.739 Rovigo 1.202 1.084 2.286 Treviso 4.060 3.730 7.790 Venezia 3.399 2.895 6.294 Verona 3.404 3.233 6.637 Vicenza 4.520 3.259 7.779 Totale 21.467 18.950 40.417

Grafico 1: Suddivisione studenti per provincia. Valori %

Treviso: 19,3

Rovigo: 5,6

Padova: 19,2

Belluno: 4,6Vicenza:19,3

Verona: 16,4

Venezia:15,6

87

Tabella 3: Suddivisione studenti di cittadinanza

non italiana (CNI) per provincia

Provincia Maschi Femmine Totale Belluno 77 56 133 Padova 296 309 605 Rovigo 87 77 164 Treviso 467 439 906 Venezia 288 201 489 Verona 238 268 506 Vicenza 347 389 736 Totale 1.800 1.739 3.539

Grafico 2: Suddivisione studenti di cittadinanza non italiana per provincia.

Valori %

Treviso: 25,6

Rovigo: 4,6

Padova: 17,1Belluno: 3,7

Vicenza:20,8

Verona: 14,3

Venezia:13,9

88

Grafico 3: Alunni di cittadinanza non italiana sul totale iscritti. Valori %

9,5

7,67,7

11,6

7,27,87,1

0

2

4

6

8

10

12

14

BL PD RO TV VE VR VI

Tabella 4: Suddivisione studenti per tipologia di Istruzione

Tipologia Istruzione

Classica Tecnica Professionale Artistica Totale

Alunni 14.659 13.642 10.728 1.388 40.417 Valore % 36,3 33,7 26,5 3,5 100 Alunni CNI 494 1.260 1.704 81 3.539 Valore % 13,9 35,6 48,2 2,3 100 L’Istruzione Classica è quella che accoglie la più alta percentuale di studenti (36,3%), confermando il sorpasso sugli istituti tecnici già avvenuto lo scorso anno scolastico. La Tecnica continua a perdere alunni, passando dal 35,8% dello scorso anno all’attuale 33,7% principalmente a favore degli Istituti Professionali che vedono aumentare del 2% il loro studenti. Interessante la distribuzione degli alunni CNI: solo il 13,9% si rivolge all’Istruzione Classica, mentre la concentrazione più forte è ai Tecnici e Professionali che, insieme, accolgono l’83,7% di questi alunni.

89

La tipologia più frequentata dai maschi è quella Tecnica (39,8%), dalle femmine quella dell’Istruzione Classica (45,3%).

Tabella 5: Suddivisione per genere

Tipologia Istruzione

Classica Tecnica Professionale Artistica Totale

Maschi 6.072 8.540 6.359 496 21.467

Valore % 28,3 39,8 29,6 2,3 100

Femmine 8.597 5.102 4.364 892 18.950

Valore % 45,3 26,9 23,1 4,7 100

All’interno delle varie tipologie le femmine sono il 58,6% nell’Istruzione Classica, il 64,3% in quella Artistica. I maschi prevalgono nell’Area Tecnica (62,6%) e Professionale (59,3%).

Grafico 4: Suddivisione per genere all'interno delle tipologie di istruzione. Valori %

0

50

100

Maschi Femmine

Femmine 58,6 37,4 40,7 64,3

Maschi 41,4 62,6 59,3 37,7

Classica Tecnica Professionale Artistica

90

Tabella 6: suddivisione per genere alunni con cittadinanza non italiana

Tipologia Istruzione

Classica Tecnica Professionale Artistica Totale

Maschi 189 637 937 37 1.800

Valore % 38,3 50,5 54,9 45,6 100

Femmine 305 623 767 44 1.739

Valore % 61,7 49,5 45,1 54,4 100

3.2 Le interruzioni Complessivamente sono state 2.495 le interruzioni: 2.146 formalizzate, 322 non formalizzate, pari rispettivamente all’86,1% e al 13,9% del totale delle interruzioni. I maschi abbandonano di più: 1.936 abbandoni (77,6%) contro i 559 delle femmine (22,4%). Abbandona complessivamente il 6,2% di tutti gli studenti iscritti alla classe prima (era il 3,7% nell’anno scolastico 2004/05, il 4,5% lo scorso anno).

Tabella 7: interruzioni formalizzate e non formalizzate. Suddivisione per provincia. Valori %

Provincia Interruzioni Valore % su

totale alunni Interruzioni

alunni stranieri

Valore % su totale

alunni Belluno 152 7,6 18 0,9 Padova 581 7,5 175 2,3 Rovigo 168 7,3 43 1,9 Treviso 394 5,1 156 2,0 Venezia 304 4,8 103 1,6 Verona 367 5,5 123 1,8 Vicenza 529 6,8 160 2,0 Totale 2.495 6,2 778 1,9 Le interruzioni oscillano dal 4,8 % della provincia di Venezia al 7,6% di quella di Belluno.

91

Le interruzioni degli alunni di cittadinanza non italiana sono 778, pari al 31,2% di tutte le interruzioni. Abbandona complessivamente il 21,98% degli alunni stranieri iscritti alla classe prima. 3.2.1 Interruzioni formalizzate Sono state 2.173 le interruzioni formalizzate, pari al 5,7% degli studenti di classe prima, in aumento del 2,1% rispetto all’anno precedente, del 3,8% rispetto all’anno scolastico 2002/03. Le 2.173 interruzioni formalizzate sono date da 777 ritiri e 1.396 passaggi. Anche qui prevalgono i maschi: sono il 75,4% dei ritiri e l’83,1% dei passaggi. Il fenomeno è analogo anche per gli alunni di cittadinanza non italiana: il 70,4% dei maschi si ritira, stessa percentuale effettua passaggi. La percentuale più elevata di abbandoni, rispetto al numero di alunni iscritti, si ha nell’Istruzione Professionale (7,9%, +3,2% rispetto allo scorso anno), seguono l’Istruzione Tecnica (5,2%), l’Istruzione Artistica (4,5%), l’Istruzione Classica (3,7%). Se consideriamo invece come si distribuiscono le 2.173 interruzioni all’interno delle tipologie di Istruzione, osserviamo che la percentuale più elevata si ha nell’Istruzione Professionale dove si verifica il 38,9% di tutte le interruzioni, segue l’Istruzione Tecnica con il 32,8%, l’Istruzione Classica con il 25,1%; molto distanziata l’Istruzione Artistica con il 3,1%.

92

Grafico 5: Interruzioni formalizzate. Suddivisione per genere all'interno delle tipologie di Istruzione.

Valori %

0

50

100

Maschi Femmine

Femmine 16,5 18,5 22,8 17,6

Maschi 83,5 81,5 77,2 82,4

Classica Tecnica Professionale Artistica

3.2.2 Interruzioni non formalizzate Le 322 interruzioni non formalizzate riguardano l’ 0,8% degli alunni iscritti alla classe prima, confermando il dato dell‘anno precedente. Di queste, 142, pari al 44,1% della totalità degli abbandoni sono di alunni con cittadinanza non italiana. Abbandona la scuola senza dare alcuna notizia il 4,1% degli alunni stranieri iscritti alla classe prima. Sono gli Istituti Professionali ad avere la percentuale più elevata di abbandoni non formalizzati (1,6%); le altre tipologie di Istruzione sono sotto l’1% (0,1% l’Istruzione Classica; 0,9% quella Tecnica; 0,5% l’Artistica). Se consideriamo la distribuzione delle interruzioni non formalizzate all’interno delle tipologie di Istruzione verifichiamo che il 54,1% avviene nell’Area professionale, il 38,8% nell’Istruzione Tecnica, il 6,2% nell’Istruzione Classica e lo 0,9% nell’Istruzione Artistica.

93

Grafico 6: Interruzioni non formalizzate. Suddivisione per genere all'interno delle tipologie di

Istruzione. Valori %

0

50

100

Maschi Femmine

Femmine 75 38,4 37,9 100

Maschi 25 61,6 62,1 0

Classica Tecnica Professionale Artistica

Grafico 7: Interruzioni sul totale iscritti per ogni tipologia di Istruzione. Valori %

0

2

4

6

8

10

Formalizzate Non formalizzate Totale

Formalizzate 3,7 5,2 7,9 4,5 5,7

Non formalizzate 0,1 0,9 1,6 0,2 0,7

Totale 3,8 6,1 9,5 4,7 6,2

Classica Tecnica Professionale Artistica Media

3.3 Non ammessi alle classi seconde Complessivamente sono stati 6.217 gli alunni non ammessi alla classe seconda, il 16,4% degli alunni giunti allo scrutinio di fine anno scolastico (era 13,6% il valore dell’anno scolastico 2004/05, 15,4 lo scorso anno).

94

La punta massima si registra in provincia di Vicenza (20,1%), il valore minimo a Belluno (12,9%). Significativa la differenza percentuale tra maschi e femmine: i maschi non ammessi alla classe seconda rappresentano il 24,9% della popolazione maschile giunta allo scrutinio, le femmine il 7,1%.

Grafico 8: Suddivisione provinciale alunni non ammessi. Valori %

0

5

10

15

20

25

a.s. 04/05 a.s.05/06 a.s. 06/07

a.s. 04/05 11,8 13,8 12,6 15,1 13,1 15,4 14 13,6

a.s.05/06 11,2 16,3 14,2 16 14,7 15,7 15,5 15,4

a.s. 06/07 12,9 17,1 13,5 19,6 18,5 18,3 20,1 16,4

BL PD RO TV VE VR VI Media

In tutte le province (a parte quella di Rovigo) si registra, rispetto allo scorso anno, un aumento percentuale di alunni non ammessi alla classe seconda (da +0,8% di Padova a +4,6% di Vicenza).

Grafico 9: Ammessi e non ammessi classe seconde. Valori %

9,8 18,6 22,9 17,3 16,4

77,181,490,2 82,7 83,6

0

50

100

ClassicaTecnica

ProfessionaleArtistica

Media

Non ammessi Ammessi

95

Grafico 10: Suddivisione per tipologia di Istruzione alunni non ammessi. Valori %

0

5

10

15

20

25

a.s.05/06 a.s. 06/07

a.s.05/06 9,3 17,2 21,8 16,7 15,5

a.s. 06/07 9,8 18,6 22,9 13,3 16,4

Classica Tecnica Professionale Artistica Media

3.4 Ammessi con debito formativo Sono stati quindi 31.705 gli alunni promossi allo scorso scrutinio di giugno. Di essi 14.494, pari al 45,7%, sono stati promossi con uno o più debiti formativi.

Tabella 8: Alunni ammessi per tipologia di Istruzione

Tipologia Istruzione Alunni promossi

Alunni promossi con debito

Valore %

Valore % 2005/06

Classica 12.707 4.727 37,1 35,0 Tecnica 10.427 5.011 48,1 45,8 Professionale 7.482 4.202 56,1 57,0 Artistica 1.089 554 50,8 52,3 Totale 31.707 14.494 45,7 44,2 La percentuale più alta si ritrova ancora una volta nell’Istruzione Professionale (56,1%), leggermente inferiore rispetto allo scorso anno. In questa tipologia di studi, se a questo valore, già elevato, si aggiunge la percentuale di coloro che non sono stati ammessi (22,9%) e di coloro che hanno abbandonato (9,5%) si

96

ottiene 88,5% di alunni che si situano in posizione più o meno marcata di disagio scolastico. Le femmine ammesse con debito sono 6.366 pari al 37,2%, i maschi promossi con almeno un debito sono 8.128 pari al 55,6% degli ammessi.

Tabella 9: Suddivisione ammessi con debito sul totale alunni ammessi

Numero debiti Numero alunni Valore %

2006/07 Valore % 2005/06

1 5.139 16,2 15,6 2 4.663 14,7 13,9 3 3.805 12,0 11,7 4 887 2,8 3,0 Totale 14.494 45,7 44,2

Grafico 11: Suddivisione debiti. Valori %

26,5

32,1

6,135,3

1 debiti2 debiti3 debiti4 debiti

97

Grafico 12: Suddivisione debiti per tipologia di Istruzione. Valori %

0

5

10

15

20

Classica Tecnica Professionale Artistica

Classica 16,1 12 7,9 1,3

Tecnica 13,3 12,6 11,1 2,6

Professionale 16,4 18,2 16,7 4,7

Artistica 17,3 16,3 13,6 3,6

1 debito 2 debiti 3 debiti 4 debiti

Di particolare interesse sono i dati forniti dalle scuole sugli alunni ammessi con debito formativo in Italiano, Matematica, Scienze i cui apprendimenti sono oggetto di indagine del Sistema nazionale di valutazione (INValSI) e dell’indagine internazionale OCSE PISA. I dati forniti dicono che, tra gli alunni ammessi, il 6,5% ha un debito in Italiano, il 22,5% lo ha in Matematica e il 14,4% in Scienze. Questo ultimo valore è da considerare sottostimato in quanto non tutti gli indirizzi di scuola superiore hanno, nella classe prima, l’insegnamento di tale disciplina e quindi non è stato possibile risalire al numero effettivo di studenti coinvolti. Tra tutti gli alunni ammessi con debito, il 14,9% ha il debito in Italiano; il 31,8% lo ha in scienze. Ma il dato più eclatante riguarda la Matematica (49,2%). Quanto evidenziato dall’indagine può aiutare a comprendere come mai, al termine del percorso di studi di scuola superiore, siano pochi gli studenti che si sentono di affrontare facoltà scientifiche quali Matematica, Fisica, Chimica, considerate le lacune pregresse in tali discipline.

98

Grafico 13: Debiti formativi. Suddivisione di genere

Valori %

0

50

100

Maschi Femmine

Femmine 17,4 38,9 29,5

Maschi 82,6 61,1 70,5

Italiano Matematica Scienze

Tra gli ammessi con debito in Italiano, il 28,1% è alunno con cittadinanza non italiana; molto più bassa la percentuale di chi lo ha in Matematica: 9,8%, di poco inferiore il valore per le Scienze (9,7%). Anche stavolta sono i maschi ad avere i valori più elevati. 4. DALLA CONOSCENZA ALLA VALUTAZIONE DEL FENOMENO DISPERSIONE Il 55,2% degli istituti non pubblica in alcun documento i dati riguardanti l’insuccesso e la dispersione registrata nell’anno scolastico. Il rimanente 44,8% si suddivide tra un 7,8% che rende pubblici i dati nel POF e il 37% che li rende pubblici utilizzando altri documenti. Il 73,7% dichiara di disporre di una raccolta dati riguardante il fenomeno degli insuccessi e della dispersione. Tra qusti, il 9% risponde di aver riscontrato un aumento del fenomeno, il 17,6% una diminuzione. Gli altri si suddividono in un 21,1% che dichiara un andamento non lineare del fenomeno e in un 51,7% per i quali il fenomeno è sostanzialmente costante.

99

5. LE AZIONI CONTRO LA DISPERSIONE Le azioni di contrasto alla dispersione registrano complessivamente un’inflessione ritornando ai valori registrati nell’anno scolastico 2004/2005: le iniziative, infatti, rivolte alle classi prime si attestano intorno alla percentuale del 96,4%, simile al 96% dell’anno scolastico 2004/2005 e distante dalla percentuale del 98% dell’anno scolastico precedente. La necessità di intervenire, pur se avvertita, si differenzia rispetto alle tipologie d’intervento.

Tabella 10: Tipologia interventi contro la dispersione

Valore % Tipologia interventi 2005/06 2006/07

Moduli di accoglienza 86,8 85,4 Prove di ingresso 83,5 77,2 Moduli sul metodo di studio 65,0 62,5 Interventi personalizzati con esperti 50,2 52,8 Interventi personalizzati 41,6 34,8 Rimotivazione in piccoli gruppi 35,9 30,6 Laboratori ri-orientanti 22,1 25,1 Interventi per favorire l’autoefficacia 16,1 15,6 Moduli di avvio all’autovalutazione 13,5 12,4 Utilizzo e valorizzazione del portfolio 5,6 5,9 Gli istituti impegnati nelle azioni di contrasto e prevenzione della dispersione hanno realizzano in larga parte le attività utilizzate nell’anno precedente in percentuale, però, inferiore. Fanno eccezione gli interventi personalizzati con esperti e i laboratori ri-orientanti che registrano un aumento rispetto al precedente anno: dal 50,2% al 52,7% i primi, dal 22,1% al 25,1% i secondi. Le inflessioni negative sono riferite maggiormente agli interventi riguardanti le prove d’ingresso, gli interventi personalizzati con attività di laboratorio e la motivazione a piccoli gruppi. Rimane analoga la frequenza degli interventi utilizzati: i moduli di accoglienza e le prove d’ingresso, anche se percentualmente meno utilizzati, sono le tipologie d’intervento maggiormente attivate dagli istituti.

100

Dall’analisi delle scelte operate dalle scuole confrontate con le scelte dell’anno precedente risulta che: - l’Istruzione Tecnica ha notevolmente intensificato gli

interventi di accoglienza e quelli relativi al metodo di studio - le prove d’ingresso risultano la tipologia d’intervento meno

utilizzata rispetto all’anno scolastico precedente - l’Istruzione Artistica e quella Classica hanno riposto,

nell’anno 2006-07, meno attenzione agli interventi riguardanti il metodo di studio e a quelli relativi ai colloqui con gli esperti

- l’Istruzione Artistica e quella Classica registrano la maggiore inflessione rispetto al precedente anno scolastico nelle tipologie d’intervento considerate.

Tabella 11: Tipologie di interventi. Suddivisione per tipologia di

Istruzione. Valori %

Accoglienza Prove ingresso

Metodo di studio

Colloqui con esperti

Tipologia di Istruzione

05/06 06/07 05/06 06/07 05/06 06/07 05/06 06/07

Classica 89,8 84,1 84,7 76,1 66,9 55,7 51,7 45,4

Tecnica 62,5 87,3 87,5 78,2 37,5 69,1 50,0 58,2

Professionale 88,3 89,3 81,4 77,7 62,8 61,7 53,5 54,2

Artistica 80,0 52,9 77,7 64,7 66,6 52,9 43,3 41,2

6. INTERVENTI DI RECUPERO DISCIPLINARE Il 93,8% delle scuole svolge interventi di recupero disciplinare per gli studenti “a rischio” delle classi prime evidenziando anche in questa tipologia di contrasto alla dispersione una lieve inflessione rispetto al precedente anno scolastico. In particolare il 15,3% delle scuole colloca le azioni di recupero ad inizio d’anno, il 19,2% a metà anno, il 74,3% di esse li colloca nel corso di tutto l’anno scolastico. Rispetto al totale delle scuole che attuano attività di recupero, le discipline maggiormente interessate sono distribuite come illustrato nella tabella sottostante:

101

Tabella 12: Tipologie di corsi di recupero maggiormente attivati dalle scuole. Valori %

Tipologia di corsi di recupero Valori in % Valori assoluti

(n. scuole) N.

studenti

Matematica 77,5 238 10.923

Italiano 65,5 201 4.820

Inglese 65,5 201 5.440

Scienze 36,2 111 2.089 Come registrato nell’anno scolastico precedente, sono confermate le difficoltà degli alunni in queste discipline, difficoltà che non vengono superate del tutto dai corsi di recupero dal momento che permangono alte le percentuali dei promossi con debito in tali insegnamenti. Merita una debita considerazione, poi, l’attivazione di corsi specifici ad alcuni programmi di studio (vedi tabella 12).

Tabella 13: Tipologie di corsi di recupero relativi a specifici

programmi di studio. Valori %

Tipologia di corsi di recupero Valori in % Valori assoluti (n. scuole)

Fisica 28,3 87

Discipline professionali 25,1 77

Diritto 24,7 76

Latino 22.8 70

Chimica 21,8 67 Dati, questi, che confermano non solo difficoltà relative alle materie comuni a tutte le tipologie di Istruzione, ma anche in quelle specifiche di alcuni indirizzi. Tendenza questa che è confermata anche dalla lettura delle promozioni con debito. Se analizziamo, poi, nello specifico di ciascuna tipologia d’Istruzione appare che:

102

- la Matematica e l’Italiano sono le materie per le quali tutte le scuole, indipendentemente dalla tipologia d’Istruzione, organizzano molti corsi di recupero

- l’Inglese, ad accezione nelle scuole ad indirizzo artistico, risulta la terza materia in cui i ragazzi presentano maggiori difficoltà

- nelle scuole ad indirizzo liceale la Matematica, l’Italiano, l’Inglese e il Latino sono le materie per le quali si organizzano più corsi di recupero, registrando valori da 84% a 62,2%

- nelle scuole ad indirizzo tecnico la Matematica, l’Italiano, e l’Inglese sono le materie per le quali si organizzano più corsi di recupero, registrando valori da 81,8% a 71,8%

- nelle scuole ad indirizzo artistico la Matematica, l’Italiano e le Scienze sono le materie per le quali si organizzano più corsi di recupero, registrando valori da 52,9% a 35,2%

- nelle scuole ad indirizzo professionale la Matematica, l’Italiano, l’Inglese e le Discipline professionali sono le materie per le quali si organizzano più corsi di recupero, registrando valori da 69,1% a 42,6%.

Tabella 14: Corsi di recupero. Suddivisione per tipologia di

Istruzione. Valori %

Tipologia Istruzione

Mat

emat

ica

Italia

no

Ingl

ese

Sci

enze

Fisi

ca

Dis

cipl

ine

pro

f.li

Diri

tto

Latin

o

Chi

mic

a

Classica 84 62,2 73,8 20,5 29,5 1,1 10,2 78,4 4,5

Tecnica 81,8 73,6 71,8 45,5 40,9 30 33,6 0 42,7

Professionale 69,1 57,4 57,4 39,4 15,9 42,6 31,9 1,0 14,9

Artistica 52,9 35,2 17,6 35,3 5,8 17,6 0 0 11,8

7. LA VALUTAZIONE DELLE AZIONI La pratica della valutazione degli interventi di recupero effettuati è nel complesso diminuita rispetto allo scorso anno passando

103

dall’86% nel 2005/06 all’81,4% nel 2006/07. Basti pensare che 58 scuole hanno risposto di non aver effettuato alcuna valutazione degli interventi. In particolare tutte le scuole, ad eccezione degli istituti ad indirizzo artistico, si attestano su valori attorno all’80%. La maggioranza delle scuole, poi, evidenzia una considerevole variabilità circa l’efficacia degli interventi.

Grafico 14: La pratica della valutazione. Suddivisione per tipologia di Istruzione. Valori %

80,7 84,5 80,9

58,8

0

20

40

60

80

100

Classica Tecnica Professionale Artistica

8. SCELTE ORGANIZZATIVE PER CONTRASTARE LA DISPERSIONE Per quanto riguarda le scelte organizzative, il 37,8% degli istituti dichiara di aver attivato una specifica funzione strumentale per la lotta alla dispersione. Questa opzione, come evidenzia la tabella seguente, è distribuita in tutte le tipologie d’Istruzione.

Tabella 15: Attivazione figura strumentale. Valori %

Tipologia di Istruzione Funzione strumentale per la dispersione

Classica 27,2 Tecnica 45,4 Professionale 38,2 Artistica 35,2

104

Il 32,9% delle scuole ha offerto percorsi individualizzati, anche integrati con la formazione professionale, che hanno interessato un totale di 1420 studenti delle classi prime. 8.1 La collaborazione con le famiglie Il 68,1% delle istituzioni scolastiche dichiara di aver realizzato interventi rivolti alle famiglie, specificamente mirati alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo formativo. Va rilevato che il 32,9% degli istituti non svolge alcuna azione che coinvolga le famiglie e che le iniziative sono rivolte, in genere, solo a determinati casi (52,8%). Gli interventi di carattere generale e informativo (23,4%) sono l’altra pratica adottata dalle scuole per contrastare la dispersione. 8.2 Sinergie di rete Il 64,2% delle Istituzioni scolastiche afferma di partecipare a reti territoriali finalizzate alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo formativo. Dato questo che ha subito un’inflessione rispetto allo scorso anno nel quale la percentuale si attestava sul 71%. 9. RISORSE UTILIZZATE NELLE SCUOLE DEL VENETO PER LA LOTTA ALLA DISPERSIONE 9.1 Risorse professionali Nelle azioni di contrasto alla dispersione, è prevalente il ricorso a professionalità interne (64,5%) e a risorse esterne provenienti dalla libera professione e/o dai soggetti istituzionali del territorio (39,41%). Appare significativo anche il 25% relativo a risorse di rete. Molto meno utilizzate risorse provenienti dai Centri di Formazione Professionale (15,3%). 10.2 Risorse finanziarie Nelle scuole statali di secondo grado del Veneto sono stati spesi complessivamente 1.714.886 euro per la prevenzione ed il contrasto della dispersione scolastica degli alunni di classe prima.

105

Nella tabella sottostante è descritta l’utilizzazione delle risorse finanziarie rispetto alle diverse tipologie d’intervento: Tabella 16: Utilizzo risorse finanziarie. Valori assoluti e valori %

Recupero disciplinare

Interventi personalizzati

interventi piccoli gruppi Altro Totale

991.321 264.642 288.183 170.754 1.714.886 57,8% 15,4% 16,7% 10,1% 100% Tabella 17: Utilizzo risorse finanziarie. Suddivisione provinciale

Provincia Recupero Int.

personaliz. Int. piccoli gruppi

Altro Totale

Belluno 46.116 8.488 13.892 868 69.224 Padova 256.707 61.602 54.298 23.617 396.224 Rovigo 23.166 30.313 26,080 9.517 89.076 Treviso 164.171 40.572 66.100 53.487 324.330 Venezia 136.047 28.212 47.694 29.602 241.555 Verona 142.573 52.467 26.398 17.373 238.811 Vicenza 222.537 42.985 53.718 36.286 355.526 Nel grafico sottostante è rappresentata la somma spesa mediamente per alunno dalle scuole secondarie di 2° grado delle province venete per contrastare la dispersione.

106

Grafico 15: Spesa per alunno (€). Suddivisione provinciale

0

10

20

30

40

50

60

70

2004/2005 2005/2006 2006/07

2004/2005 30,6 40,1 37,5 37,5 25,8 40,9 59,3 40,6

2005/2006 34,6 45,8 30,3 47,5 42,2 49,1 36,6 41,2

2006/07 36,6 51,2 38,9 41,6 38,4 35,9 45,7 42,4

BL PD RO TV VE VR VI Media

Infine, la spesa per alunno nelle diverse tipologie di Istruzione.

Tabella 18: Spesa per alunno. Suddivisione per tipologia di Istruzione

Tipologia di Istruzione

Spesa (€)

Spesa per alunno (€) 2006/07

Spesa per alunno (€) 2005/06

Classica 659.349 44,9 37,4 Tecnica 663.659 48,6 44,4 Professionale 377.079 35,1 45,1 Artistica 24.801 17,8 23,4

107

STRATEGIE DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO NELLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI. Anno Scolastico 2006/07 Giovanna Ceiner, Renza Alfier Ribul Dati del monitoraggio effettuato presso le Istituzioni Scolastiche della provincia di BELLUNO 1. QUESTIONARI PERVENUTI Le 17 Istituzioni Scolastiche Statali dell’ordine secondario di 2° grado, che diventano 29 se si considerano i diversi indirizzi in esse presenti, hanno tutte debitamente compilato il questionario on-line, proposto dall’Ufficio Scolastico Regionale – Osservatorio sulla Dispersione Scolastica - relativo al monitoraggio delle classi prime. Sono stati raccolti, quindi, 29 questionari la cui compilazione è stata effettuata dal Dirigente scolastico (4) dai docenti (2) o dal personale amministrativo (8). In 8 istituti la compilazione è stata curata dal Dirigente in collaborazione con il personale ATA e in altri 6 dai docenti e dal personale amministrativo insieme. Complessivamente sono stati 1892 gli studenti delle classi prime coinvolti nell’indagine (la totalità degli alunni), di cui 947 femmine e 945 maschi, 133 non hanno la cittadinanza italiana (56 femmine e 77 maschi). La distribuzione degli studenti nell’insieme esaminato in relazione alle tipologie di Istruzione è ben chiarita nel grafico n.1; la relativa tabella A riporta la distribuzione degli studenti distinti per sesso, nelle varie tipologie di Istruzione, della provincia di Belluno.

108

Grafico n. 1

Allievi per tipologia di istruzione

33%

1%29%

37%

Tecnica Artistica Professionale Classica

Dal grafico si evince che il 37% degli studenti delle classi prime sceglie l’Istruzione Classica, il 33% l’Istruzione Tecnica, il 29% quella Professionale; solo l’1% l’Istruzione Artistica.

Tabella A

Tipologia Istruzione Tecnica Artistica Professionale Classica Totale

Maschi 401 10 324 210 945 Valore % 21,5% 0,4% 17% 11% 50% Femmine 216 15 220 496 947 Valore % 11,5% 0,6% 12% 26% 50% Totale 617 25 544 706 1892 Valore % 33% 1% 29% 37% 100% All’interno delle diverse tipologie, il 21% degli studenti maschi sceglie l’Istruzione Tecnica, i rimanenti si suddividono tra l’Istruzione Professionale (17%) e quella Classica (11%). Tra le femmine, il 26% sceglie l’Istruzione Classica, il 12% la Professionale e l’11% la Tecnica. 1.425 sono gli alunni in classi con insegnamento di materie scientifiche, di cui 660 femmine e 765 maschi.

109

2. CONOSCENZA DEL FENOMENO E AZIONI II grafici 2, 3, 4 e 5 propongono un utile confronto e rappresentano la restituzione dei dati che in questi anni le istituzioni scolastiche hanno fornito; i grafici 3, 4 sono rispettivamente la risultante dell’elaborazione del monitoraggio effettuato negli a.s. 2004/05 e 2005/06; il grafico 5 rappresenta il risultato dell’ultima rilevazione realizzata i cui dati sono qui presentati. Il grafico 2 è il risultato di un progetto realizzato in precedenza dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Belluno. Dai dati riportati si evince che dal primo monitoraggio effettuato nell’a.s. 2003/2004 all’ultimo si è verificata una diminuzione media del fenomeno dell’insuccesso, rappresentato dalle non ammissioni, un incremento delle promozioni e una diminuzione delle promozioni con debito. Interessanti i dati per tipologia anche nel rapporto temporale.

Grafico n. 2

Esiti scrutini classi I a.s. 2003/04

58,5%45,5% 39,7% 47,8%

11,2% 13,9% 16,8% 14,1%

38,1%30,2%

40,6% 43,4%

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

Classica

Tecnica

Profes

siona

leTota

le

% promossi % ammessi con debiti % non ammessi

110

Grafico n. 3 -Esiti scrutini classi I a.s. 2004/05

55,8%45,5% 41,8%

47,8%

33,6%43,0%

45,3%

10,6% 11,6% 12,9% 11,7%

40,5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Classica Tecnica Professionale Totale

% promossi % ammessi con debiti % non ammessi

Grafico n. 4 - Esiti scrutini classi I a.s. 2005/06

48,0% 39,7%56,1% 48,0%

41,9%44,7%

33,7%40,0%

10,1% 15,5% 10,2% 12,0%

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

Tecnic

a

Profes

siona

le

Classic

aTota

le

% promossi % ammessi con debiti % non ammessi

111

Grafico n. 5 - Esiti scrutini classi I a.s. 2006/07

70,5%

39,6%57,7% 59,8%

21,9%

45,2%33,4% 30,6%

7,6% 15,2% 8,9% 9,6%

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

Tecnic

a

Profes

siona

le

Classic

aTota

le

% promossi % ammessi con debiti % non ammessi

La tabella B è esplicativa delle interruzioni in relazione alle modalità delle stesse, delle non ammissioni e ammissioni con debiti, suddivise per tipologie di Istruzione e per genere. Nella tabella non sono riportati i dati relativi agli studenti con cittadinanza non italiana (CNI), in quanto la loro presenza negli istituti superiori della provincia è ancora poco rilevante, caratterizza soprattutto gli istituti professionali e, in particolar modo, una zona a forte concentrazione di immigrazione. Tuttavia è interessante segnalare che, su 54 interruzioni formalizzate, solamente 6 risultano essere di alunni CNI, di cui 5 solo femmine su un totale complessivo di 133.

112

Tabella B: Distribuzione delle interruzioni, per genere e per tipologie d’Istruzione

Tecnica ISA Prof.le Classica

M 17 1 19 0 F 12 1 4 0

N. Tot. Interruzioni Formalizzate TOT. 29 2 23 0

M 15 0 6 0 F 12 2 1 0

N. Tot. Interruzioni non formalizzate TOT. 27 2 7 0

M 69 2 45 30 F 7 0 22 42

N. Tot. Alunni non ammessi alla 2° classe TOT. 76 2 67 72

M 136 3 129 92 F 43 7 71 178

N. Tot. Alunni ammessi con debiti TOT. 219 10 200 270

M 54 0 50 23 F 16 2 22 78

N. Tot. Alunni ammessi con 1 debito TOT. 70 2 72 101

M 47 1 33 32 F 11 2 26 61

N. Tot. Alunni ammessi con 2 debito TOT. 58 3 59 93

M 49 1 32 F 8 1 15 37

N. Tot. Alunni ammessi con 3 debito TOT. 57 2 47 64

M 26 1 16 10 F 8 2 8 2

N. Tot. Alunni ammessi con 4 debito TOT. 34 3 22 12

113

Grafico n. 6 – Interruzioni e non ammissioni

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

N° a

lunn

i

Tecnica 17 12 29 2 15 12 27 3 69 7 76 5

Artistica 1 1 2 0 20 2 2 0 2 0 2 0

Professionale 19 4 23 4 6 1 7 3 45 22 67 17

Classica 0 0 0 0 0 0 0 0 30 42 72 6

M F TOT. TOT. M F TOT. TOT. M F TOT. TOT.

N. TOTALE INTERRUZIONI FORMALIZZATE

DI CUI STRANIERI

N. TOTALE INTERRUZIONI

NON

DI CUI STRANIERI

N. TOT. ALUNNI NON AMMESSI

ALLA 2° CLASSE

DI CUI STRANIERI

I dati che si ricavano dalla tabella B e dal grafico 6 confermano la bassa percentuale di non ammissioni alla classe seconda, più numerose tra gli alunni maschi negli Istituti Tecnici e professionali e tra le allieve nell’Istruzione Classica. In merito agli studenti stranieri, si rileva un numero di 28 non ammessi, di cui 19 maschi, sui 133 totali. Bassa risulta la percentuale delle interruzioni formalizzate e non formalizzate, verificatesi solo nei Tecnici e nei Professionali.

114

Grafico n. 7 - Ammissioni con debiti

0

50

100

150

200

250

300

alun

ni

Tecnica ISA Professionale Classica

Tecnica 136 43 219 5 54 16 70 47 11 58 49 8 57 26 8 34

ISA 3 7 10 0 0 2 2 1 2 3 1 1 2 1 2 3

Professionale 131 71 200 17 50 22 72 33 26 59 32 15 47 16 8 22

Classica 92 178 270 6 23 78 101 32 61 93 27 37 64 10 2 12

M F TOT.TOT. M F TOT.M F TOT.M F TOT.M F TOT.

N. TOT. ALUNNI

AMMESSI

DI CUI STRANIERI

N. TOT. ALUNNI

AMMESSI

N. TOT. ALUNNI

AMMESSI

N. TOT. ALUNNI

AMMESSI

N. TOT. ALUNNI

AMMESSI

Le ammissioni con debiti sono più numerose nell’Istruzione Classica, dove si nota una certa fragilità nelle ragazze, mentre nei tecnici e nei professionali sono i ragazzi ad essere ammessi con più debiti. I passaggi o i trasferimenti sono stati in totale 62, di cui 23 hanno interessato l’Istruzione Classica, 21 i Tecnici e 18 i Professionali. 12 istituzioni su 29 dichiarano di pubblicare i dati riguardanti l’insuccesso e la dispersione, in documento diverso dal POF. 14 istituzioni su 29 dispongono di una raccolta dati riguardante il fenomeno degli insuccessi e della dispersione: 8 di esse ne rilevano la sostanziale costanza, 2 la diminuzione e 4 un andamento non lineare. In tutti gli istituti sono stati realizzati interventi nelle classi prime, ma solo in 21 tali interventi hanno mirato alla prevenzione della dispersione. La tipologia di questi interventi vede nei moduli di accoglienza, prove d’ingresso e

115

realizzazione di percorsi sul metodo di studio, la scelta quasi unanime delle istituzioni scolastiche; gli interventi personalizzati sono attuati in 12 istituti sui 29 totali. Il recupero disciplinare è realizzato in 21 istituzioni soprattutto durante l’intero anno scolastico. Il grafico 8 presenta la frequenza di attuazione dei corsi di recupero; i grafici 9 e 10, rispettivamente, le percentuali dei debiti in Italiano, Matematica e Scienze rispetto al totale degli ammessi e al totale degli ammessi con debito. La percentuale dei debiti nelle materie scientifiche e in Matematica è superiore a quella dei debiti in Italiano.

Grafico n. 8 - Istituti che hanno attuato corsi di recupero

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Tecnica Isa Professionale Classica

116

Grafico n. 9 - % debiti nelle materie rispetto al totale ammessi

6%

16% 13%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

Italiano % Matematica % Scienze %

Grafico n. 10 - % debiti nelle materie rispetto

al totale ammessi con debito

17%

46%38%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Italiano % Matematica % Scienze %

Con attenzione agli apprendimenti di base, i corsi di recupero di Italiano sono stati attivati in 15 istituzioni su 29; i corsi di Matematica in 16, mentre in 10 istituti sono stati realizzati corsi di Scienze.

117

Riguardo agli altri apprendimenti, si evidenziano corsi di recupero di lingua inglese in 15 istituti. 18 istituti su 29 hanno valutato l’efficacia di tali interventi, giudicandola variabile nella maggior parte dei casi. Il coinvolgimento delle famiglie degli allievi risulta modesto. Solo 12 Istituzioni su 29 dichiarano di realizzare interventi per le famiglie mirati alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo, principalmente in presenza di palese difficoltà degli studenti.

3. SCELTE ORGANIZZATIVE La funzione strumentale per la lotta alla dispersione e per la promozione del successo è presente solo in 4 istituti. L’offerta di percorsi personalizzati come opportunità per la lotta alla dispersione e per la promozione del successo è poco diffusa (11 su 29). Più frequente risulta la partecipazione a progetti territoriali in rete. Le risorse interne sono le più utilizzate per la lotta alla dispersione (14 su 29). Due istituti hanno fatto ricorso a risorse professionali di rete, 3 a risorse professionali esterne in percorsi integrati con i CFP e altri 4 istituti ad esperti esterni. Il dialogo con la scuola secondaria di primo grado caratterizza il 51% delle istituzioni monitorate (15 su 29). Alcune di esse (5 su 29) dichiarano di averlo promosso solo per alcuni studenti. 4. RISORSE FINANZIARIE Il grafico 11 rappresenta le risorse finanziarie utilizzate per tipologia di intervento, mentre la tabella C esemplifica la distribuzione dei costi per tipologia di Istruzione per tipo di intervento con spesa procapite.

118

Grafico n. 11

% risorse utilizzate

69,6%13,1%

21,4%1,3%

Corsi di recupero disciplinari Interventi personalizzati

Interventi rivolti a piccoli gruppi Altri interventi specificati

Come si evince dalla lettura del grafico 11, il 69,6% dell’importo complessivamente destinato alla lotta contro la dispersione, pari a euro 69.365,36, è utilizzato per la realizzazione di corsi dedicati al recupero disciplinare, il 21,4% per interventi rivolti a piccoli gruppi e il 13,1% per interventi personalizzati.

119

Tabella C - Distribuzione dei costi per tipologia di Istruzione e per tipo di intervento con spesa procapite

area A

rtist

ico

Tota

le

Cla

ssic

a To

tale

Prof

essi

onal

e To

tale

Tecn

ico

Tota

le

Tota

le

com

ples

sivo

n. totale alunni classi prime a.s. 2006-2007

25 808 442 617 1892

Per l'attuazione delle iniziative nelle classi prime a.s. 2006-07 sono stati utilizzati complessivamente

€ € 34.677,46 € 18.913,43 € 15.774,47 € 69.365,36

per corsi di recupero disciplinari

€ € 26.687,06 € 8.046,33 € 11.382,70 € 46.116,09

per interventi personalizzati € € 2.309,92 € 6.036,91 € 142,05 € 8.488,88

per interventi rivolti a piccoli gruppi

€ € 5.480,48 € 4.830,19 € 3.581,50 € 13.892,17

per altri interventi € € 200,00 € - € 668,22 € 868,22

Pro Capite € € 42,92 € 42,79 € 25,57 € 36,66

Considerato il numero totale degli iscritti alla classe prima, la somma pro capite media utilizzata per interventi volti a favorire il successo formativo è pari a euro 36,66. L’Istruzione Classica investe euro 42,92 pro capite, soprattutto per corsi di recupero disciplinare.

120

L’Istruzione Professionale, con euro 42,79 pro capite, è quella che investe in proporzione di più, ripartendo in modo più equilibrato, tra i diversi interventi, il proprio finanziamento totale. L’Istruzione Tecnica destina euro 25,57 pro capite, principalmente per corsi di recupero disciplinare. I grafici sono stati realizzati con la collaborazione degli Assistenti Tecnici, dell’ Istituto D’Istruzione Superiore ”E. Fermi” di Pieve di Cadore, Barone Michele e Coletti Alfredo.

121

STRATEGIE DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO NELLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI. Anno Scolastico 2006/07 Giovanni Chioetto Dati del monitoraggio effettuato presso le Istituzioni Scolastiche della provincia di PADOVA Premessa In questo report si presentano i dati della dispersione e degli insuccessi della Provincia di Padova, per offrire alle scuole l’opportunità di analizzarli, confrontarli con i propri e mettere in atto processi di miglioramento. 1. QUESTIONARI PERVENUTI 1. Questionari pervenuti rispetto al totale delle Istituzioni

scolastiche statali di secondo grado. 44 scuole secondarie di 2°grado su 45 hanno inviato il Questionario (Q) . Sono però pervenuti n. 62 Q perché alcuni Istituti di Istruzione Superiore (I.I.S.) hanno inviato un Q per ogni ordine di scuola. Contando i vari ordini di scuola suddivisi nelle 4 tipologie (Licei, Tecnici, Professionali e Artistici) i Q sarebbero dovuti essere 55 invece di 62: questo significa che alcuni I.I.S. hanno disaggregato i dati tra i vari licei. I dati relativi ai corsi serali sono compresi in quelli dei corsi diurni. Nel seguito faremo riferimento sempre a 62 istituzioni.

2. Autori della compilazione dei questionari pervenuti dalle

Istituzioni scolastiche statali di secondo grado. N. 8 Q sono stati compilati dal solo Dirigente scolastico, n. 6 Q dall’assistente amministrativo, n. 5 Q dal personale docente, n. 7 Q dal Dirigente, dall’assistente e dal docente, n. 23 Q dal Dirigente e dall’assistente e n. 13 Q dal docente e dall’assistente.

122

3. Questionari restituiti rispetto al totale delle Istituzioni scolastiche statali di secondo grado per tipologia di Istruzione:

Istruzione Classica* 21/22 95% Istruzione Tecnica 23/23 100% Istruzione Profess. 14/14 100% Istruzione Artistica 4/4 100%

* L’Istruzione Classica comprende tutti i tipi di licei: classico, scientifico, psico-socio-pedagogico, linguistico 4. La distribuzione delle tipologie di studenti per genere e per

cittadinanza - italiana (CI) e non italiana (CNI) - nell’insieme esaminato, è rappresentata nella tabella in relazione alla tipologia di Istruzione

Tipologia MCI FCI MCNI FCNI Tot Classica 1179 1695 35 55 2964 Tecnica 1839 993 129 141 3102 Profess. 452 491 114 102 1159 Artistica 171 314 18 11 514 Totale 3641 3493 296 309 7739

Come si può notare dalla tabella e dal grafico 1., la popolazione scolastica maschile delle classi prime con cittadinanza italiana

Alunni maschi e femmine italiani e stranieri (tot. 7.739) graf.1

F italiane3493;45,1%

M stranieri 296; 3,8%

Fstraniere309; 4,0%

M italiani3641;47,0%

123

supera quella femminile, mentre tra gli studenti con cittadinanza non italiana è prevalente, di poco, la componente femminile. 2. CONOSCENZA DEL FENOMENO E AZIONI

Il grafico 2 fornisce il quadro d’insieme della dispersione e degli insuccessi nelle classi prime di tutte le scuole secondarie di 2° grado statali nell’a.s. 2006/07. Da notare il 14,6% di non ammessi, il 40,3% degli ammessi senza debito e il 37,6% degli ammessi con debito. Si riportano ora analoghi grafici per tipologie di Istruzione: Classica (tutti i licei), Tecnica, Professionale ed Artistica (licei artistici e istituti d’arte).

Esiti tutte le scuole (tot. studenti 7.739)

graf. 2

passaggi/trasferimenti 389; 5,0%

ritirati 116;1,5% abbandoni;

76; 1,0%

nonammessi

1132; 14,6%

ammessisenza debito3119; 40,3%

ammessi condebito 2907;

37,6%

Licei (tot. studenti 3.043)

graf.3

abbandoni5; 0,2%

ritirati 12;0,4%

passaggi -trasferimenti

114; 4%

nonammessi239; 8,1%

ammessisenza

debito1543; 52,1%

ammessicon debito

1051; 35,5%

124

Come si può notare dal grafico 5 gli Istituti professionali sono quelli più in sofferenza rispetto alla dispersione e agli insuccessi. I non ammessi alle seconde sono il 24,6%, contro un valore medio di tutte le scuole del 14,6%, ben 10 punti percentuali in più. Gli ammessi con debito sono il 40%. Questi risultati appaiono molto diversi da quelli dei Licei, dove i non ammessi sono l’8,1%, gli ammessi con debito il 35,5% e gli ammessi senza debito il 52% (si veda il grafico 3).

Tecnici (tot. studenti 3.102)graf.4

abbandoni 42; 1,4%

passaggi /trasferimenti

141; 4,5% ritirati 36;

1,2%

nonammessi

533; 17,2%

ammessisenzadebito1175;37,9%

ammessicon debito

1175;37,9%

Professionali (tot. studenti 1.159)graf.5

ammessi condebito 463;

39,9%

ammessisenza debito228; 19,7%

non ammessi285; 24,6%

ritirati 36;3,1%

passaggi/trasferimenti118; 10,2%

abbandoni29; 2,5%

125

Dal grafico 6 si evince come negli Istituti d’Arte nei Licei artistici vi sia la più alta percentuale (42%) di ammissioni alla seconda con debito, contro un valore medio di tutte le scuole del 37,6%. 1. Distribuzione delle interruzioni, per sesso, cittadinanza e

per tipologia di Istruzione

Tot F Tot CNI F CNI Classica 17 7 8 4 Tecnica 78 30 38 20 Prof.le 65 26 26 13 Artistica 32 6 12 2 totale 192 69 82 37

2. Distribuzione delle interruzioni formalizzate e non

formalizzate, per sesso e per tipologia di Istruzione, rispetto al totale delle interruzioni.

Interruzioni formalizzate Tot F Tot CNI F CNI

Classica 12 5 4 2 Tecnica 36 9 8 3 Prof.le 36 13 15 9 Artistica 32 6 13 2 totale 116 33 40 16

Artistici (tot. studenti 514)graf.6

ammessi condebito 218;

42%

ammessi senza debito 173;

34%

ritiritirati 32;6%

passaggi /trasferimenti

16; 3%abbandoni 0;

0%

non ammessi 75; 15%

126

Interruzioni non formalizzate

Tot. F Tot. CNI F .CNI Classica 5 2 4 2 Tecnica 42 21 28 16 Prof.le 29 13 12 5 Artistica 0 0 0 0 totale 66 36 44 23

3. Distribuzione delle non ammissioni, per sesso e per

tipologia di Istruzione

M F Tot. Classica 208 31 239 Tecnica 434 99 533 Prof.le 232 53 285 Artistica 67 8 75 totale 941 191 1132

4. Distribuzione delle ammissioni con debiti formativi, in

generale, per sesso e per tipologia di Istruzione

M F Tot. Classica 770 291 1051 Tecnica 728 347 1175 Prof.le 175 288 463 Artistica 87 131 218 totale 1760 1057 2907

5. Distribuzione delle ammissioni con debiti formativi, con

specificazione del numero di debiti (da 1 a 4), per sesso e per tipologia di Istruzione

127

Alunni ammessi con 1 debito formativo M F Tot. Classica 219 225 416 Tecnica 242 113 355 Prof.le 41 75 116 Artistica 22 45 67

Alunni ammessi con 2 debiti formativi

M F Tot. Classica 182 177 359 Tecnica 277 101 378 Prof.le 61 85 146 Artistica 34 48 82

Alunni ammessi con 3 debiti formativi

M F Tot. Classica 109 111 220 Tecnica 243 104 347 Prof.le 42 81 123 Artistica 24 26 50

Alunni promossi con 4 debiti formativi

M F Tot. Classica 24 32 56 Tecnica 66 29 95 Prof.le 31 47 78 Artistica 7 12 19

128

6. Alunni promossi con debito formativo in Italiano,

Matematica, Scienze in relazione alla totalità dei promossi e dei promossi con debito. Gli studenti ammessi alla seconda classe con debiti sono il 37,6%; di questi più del 50% ha il debito in Matematica.

7. Pubblicazione dei dati sul fenomeno della dispersione nella

scuola in documenti dell’Istituzione Scolastica. Il 33,5% delle scuole pubblica i dati sulla dispersione. Solo 3 scuole su 45 pubblicano i dati della dispersione e dell’insuccesso nel POF.

8. Raccolta dati su insuccessi e dispersione da parte delle

istituzioni scolastiche. Il 69,5% delle scuole raccoglie i dati sull’insuccesso e sulla dispersione. Realizzazione di interventi contro la dispersione nelle scuole. Il 95% delle scuole realizza interventi contro la dispersione.

9. Scelte organizzative delle Istituzioni scolastiche di secondo

grado per la lotta alla dispersione

Tot. ammessi con debiti 2.907

(tutte le scuole)graf.7

4 debiti248; 9%

3 debiti740; 25%

2 debiti965; 33%

1 debito954; 33%

129

Scelte organizzative SI NO Moduli di accoglienza 54 8 Prove di ingresso 42 20 Moduli avvio autovalutazione 8 54 Utilizzo e valorizzaz. portfolio 3 59 Moduli sul metodo di studio 33 29 Interventi per favorire autoefficacia 8 54 Attività di rimotivazione 17 45 Laboratori ri-orientanti 13 49 Interventi personalizzati tramite colloqui con esperti 35 27

Interventi personalizzati con attività integrative/laboratori 25 37

10. Azioni effettuate dalle Istituzioni scolastiche contro la

dispersione Il 97% delle scuole mette in atto azioni contro la dispersione. Nella seconda colonna della tabella sotto riportata è indicata la percentuale delle scuole che promuovono interventi di recupero e sostegno per le tre discipline: Italiano, Matematica e Scienze. Nella terza colonna viene indicato il numero di studenti coinvolti negli interventi, rispetto al totale di studenti che studiano quelle discipline.

Disciplina SI Studenti Italiano 74% 1147 / 7739 Matematica 79% 2590 / 7739 Scienze 26% 306 / 6502*

* Le Scienze non sono inserite in tutti i curricoli delle classi prime

11. Percentuale di istituti che hanno attuato corsi di recupero,

per tipologia di Istruzione

Classica 90% Tecnica 82% Prof.le 85% Artistica 100%

130

12. Periodi di attuazione dei corsi di recupero

Durante tutto l’anno 79% All’inizio dell’anno 19,3% Conclusione anno 1,6% Metà anno 14,5%

13. Percentuale di studenti coinvolti nei corsi di recupero, per

disciplina, rispetto al totale degli studenti (7739) delle scuole che hanno restituito il questionario. La tabella sotto riportata mostra come il 33,5% degli studenti siano coinvolti nei corsi di recupero in Matematica. È necessario tener presente che gli studenti delle classi prime non studiano tutti le stesse materie.

Disciplina N.

Studenti % Italiano 1147 14,8% Matematica 2590 33,5% Inglese 1221 15,8% Francese 256 3,3% Tedesco 213 2,8% Spagnolo 29 0,4% Latino 765 9,9% Greco 184 2,4% Storia 43 0,6% Geografia 9 0,1% Informatica 62 0,8% Scienze 306 4,0% Chimica 232 3,0% Labor.Chimica 20 0,3% Fisica 358 4,6% Labor.Fisica 31 0,4% Diritto ed Econ. 371 4,8% Ed. Fisica 0 0,0% Discipline Prof.li 416 5,4% Altro 535 6,9%

131

“La Matematica - afferma il Ministero - unisce in ignoranza l’Italia da Nord (il 44,8 % degli studenti con debito, ha il debito in Matematica) a Sud (43,2 %) passando per il Centro (44,4 %) e le isole (43,9%) e accomuna trasversalmente gli indirizzi di ogni ordine, in una forchetta che va dal 51,6% dello scientifico al 41,2% dei professionali”. Questo a livello nazionale nei quattro anni, mentre a livello provinciale i dati riferiti alle classi prime sono nettamente peggiori. La percentuale degli studenti con debito formativo in Matematica, rispetto al totale degli studenti ammessi alla seconda con debito, è del 53%, contro una media nazionale del 44% sui quattro anni. Se si disaggregano i dati per genere, si ottiene che il 53% è costituito da un 18% riferito alle femmine e da un 35% riferito ai maschi. Considerando che, rispetto al totale degli studenti iscritti alle classi prime, le femmine sono il 49% e i maschi il 51%, si deduce che i maschi incontrano rilevante difficoltà in Matematica. 14. Percentuale di Istituti che hanno effettuato una valutazione

dei corsi, per tipologia d’Istruzione

Classica 90,5% Tecnica 78,3% Prof.le 92,9% Artistica 75,0%

15. Valutazione dell'efficacia dei corsi di recupero da parte delle

scuole.

Efficacia interventi recupero SI Valutazione risultati interventi 83,9% Efficacia interventi 14,5% Non efficacia interventi 1,6% Non significativi cambiamenti nei risultati

8,2%

Efficacia variabile degli interventi 56,5% Indicatori efficacia 24,2%

132

Nella tabella sopra riportata si evince quanto segue

- L’83,9% delle scuole afferma di aver effettuato una valutazione dell’efficacia degli interventi di recupero

- Il 14,5% delle scuole sostiene che gli interventi sono in generale efficaci, ma solo l’1,6% li considera effettivamente efficaci

- L’8,2% delle scuole ritiene che ci siano stati positivi cambiamenti

- Il 56,5% ha risposto che l’efficacia è stata variabile - Il 24,2% delle scuole ha segnalato l’indicatore di efficacia

che, però, non risulta adeguato.

In conclusione l’indagine mette in evidenza il “fallimento” degli interventi di recupero.

16. Interventi mirati alla lotta alla dispersione rivolti alle famiglie.

Il 67,7% delle scuole dichiara di effettuare interventi mirati alla lotta alla dispersione rivolti alle famiglie, con le seguenti opzioni:

- solo per alcuni casi 56,5% - solo per alcune classi 9,7% Il coinvolgimento delle famiglie è stato caratterizzato da interventi: - individuali, specificatamente rivolte alle famiglie degli

studenti con difficoltà 63,0% - per piccoli gruppi di famiglie degli studenti con difficoltà

3,2% - di carattere generale, prevalentemente informativo 8,1%.

3. SCELTE ORGANIZZATIVE Figura strumentale Su un tema così importante 18 scuole su 45 (40%) non hanno individuato una figura strumentale. Molto probabilmente il Collegio dei docenti ha individuato un altro docente referente.

133

Percorsi personalizzati Il 37,1% delle istituzioni scolastiche ha offerto percorsi personalizzati per la lotta alla dispersione e per la promozione del successo, coinvolgendo 265 studenti. Relazioni con il territorio per la lotta alla dispersione Il 69,4% delle istituzione scolastiche ha partecipato a progetti territoriali in rete finalizzati alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo. Ricorso a risorse professionali per la lotta alla dispersione Il 63% delle istituzioni scolastiche ha utilizzato risorse professionali specifiche per progetti e azioni finalizzati alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo. Ricorso a risorse professionali interne, di rete ed esterne, per la lotta alla dispersione da parte delle scuole considerate.

Risorse SI Interne 50,0% Di rete 32,3% Esterne con CFP 19,4% Esterne con altri 35,5%

Il 50% delle scuole ha risposto che non utilizza risorse interne per la lotta alla dispersione. 4. RISORSE FINANZIARIE 1. Modalità di utilizzo delle risorse finanziarie, da parte delle

scuole, per tipologia di intervento.

Tipologia di intervento Finanziam. € Corsi di recupero disciplinari 256.707,76 Interventi personalizzati 61.602,80 Interventi per piccoli gruppi 54.298,20 Altri tipi di intervento 23.617,97

134

2. Investimento pro capite, complessivo e riferito alle diverse tipologie di Istruzione.

Tipologia Istruzione

n. stud.

Invest. compl. €

Invest. x Studente €

Classica 2.964 151.579,44 51,14 Tecnica 3.102 202.006,36 65,12 Prof.le 1.159 37.644,07 32,48 Artistica 514 14.950,72 29,10 Totale 7.739 406.180,59 52,48

Risulterebbe, quindi, che le scuole spendono per interventi di recupero e sostegno, in media, per ogni studente di classe prima 52,48 €. È un dato che necessita di ulteriori, accurate verifiche.

135

STRATEGIE DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO NELLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI. Anno Scolastico 2006/07 Raccolta dati a cura di Grazia Calcherutti e Laura Grigolato. Elaborazione dati e redazione del testo di Emanuele Iacolino, Stefano Piazza e Renzo Paolo Vedova Dati del monitoraggio effettuato presso le Istituzioni Scolastiche della provincia di ROVIGO 1. QUESTIONARI PERVENUTI La risposta al monitoraggio realizzato sulle 15 Scuole Secondarie di 2° grado della provincia di Rovigo è stata totale. I dati raccolti provengono da 23 questionari che derivano da tutti gli indirizzi presenti nei 15 Istituti, appartenenti alle quattro aree di Istruzione (Classica, Tecnica, Professionale ed Artistica). Va precisato che nel territorio non sono presenti Istituti paritari.

Grafico1: Suddivisione scuole per tipologia di istruzione

38%

24%5%33%

Classica Tecnica Professionale Artistica

La compilazione del questionario è stata curata in cinque casi solo dal personale ATA, in due casi solo dal Dirigente ed in quattro casi solo dal personale docente. La compilazione degli altri questionari è stata effettuata attraverso la collaborazione di due di queste tre componenti di personale scolastico e precisamente: in quattro casi da Dirigenti e personale ATA, in

136

otto casi dal personale ATA e da docenti, in nessun caso da Dirigenti e docenti insieme. Complessivamente l’indagine ha interessato un numero di studenti pari a 2286, che rappresenta la totalità degli iscritti alle classi prime della Scuola secondaria di secondo grado nella provincia di Rovigo. Di essi 1084 sono studentesse (47,42%) e 1202 studenti (52,58%). È interessante rilevare anche il numero degli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nelle classi prime che corrisponde a 164 studenti, così suddivisi: 77 femmine e 87 maschi. Gli studenti con cittadinanza non italiana (CNI) si iscrivono nei diversi indirizzi di studio secondo la tabella sotto riportata.

Tabella 1: Suddivisione studenti con cittadinanza non italiana per tipologia di Istruzione

Alunni CNI Classica Tecnica Prof.le. Artistica Totale

Maschi 6 22 56 3 87

Femmine 10 15 42 10 77

Totale 16 37 98 13 164 Come si può desumere dalla Tabella 2, i maschi suddividono equamente le loro iscrizioni tra l’Istruzione Professionale (40,35%) e Tecnica (37,94%). Il 20% dei maschi sceglie l’Istruzione Classica, mentre solo 1,66% sceglie quella Artistica. Tra le femmine, invece, l’Istruzione Classica rappresenta la scelta prevalente, con il 43,82%, seguita dall’Istruzione Professionale, con il 32,84%, e dall’Istruzione Tecnica, con il 21,03. Il residuo 2,31% delle femmine opta per l’Istruzione Artistica.

137

Tabella 2: Suddivisione studenti per tipologia di Istruzione

Tipologia Istruzione Classica Tecnica Prof.le Artistica Totale

Maschi 241 456 485 20 1202 Valore % M sul totale iscritti per indirizzo

33,66% 66,66% 57,67% 44,44%

Valore % M sul totale maschi 20,05% 37,94% 40,35% 1,66% 100%

Valore % M sul totale iscritti 10,54% 19,95% 21,22% 0,87% 52,58%

Femmine 475 228 356 25 1084 Valore % F sul totale iscritti per indirizzo

66.34% 33.34% 42,33% 55,56%

Valore % F sul totale Femmine 43,82% 21,03% 32,84% 2,31% 100%

Valore % F sul totale iscritti 20,78% 9,97% 15,57% 1,09% 47,42%

Valore % iscritti (M e F) sul totale iscritti al I anno secondarie superiori

31,32% 29,92% 36,79% 1,97% 100%

All’interno delle diverse tipologie di Istruzione, le femmine rappresentano i 2/3 della popolazione studentesca iscritta al primo anno dell’Istruzione Classica, così come avviene per i maschi nell’Istruzione Tecnica (66,66%). Una percentuale molto vicina a questa (57,67%) degli iscritti ai Professionali è costituita da maschi. Infine, come si evince chiaramente dall’ultima riga della tabella 2, tutti gli iscritti si distribuiscono in modo sostanzialmente uniforme per gli indirizzi Classica, Tecnica e Professionale, fatta salva una leggera prevalenza per l’Istruzione Professionale.

138

Grafico 2: Suddivisione per genere all'interno delle tipologie di istruzione. Valore %

0

50

100

150

Maschi Femmine

Femmine 67,15 36,06 40,21 76,66

Maschi 32,84 63,93 59,78 23,33

Classica Tecnica Professionale Artistica

Per quanto riguarda gli alunni con cittadinanza non italiana sembra importante segnalare la percentuale degli stessi nei diversi indirizzi, che corrisponde al 2,23% nell’Istruzione Classica, al 5,41% nell’Istruzione Tecnica, all’11,65% nell’Istruzione Professionale e, infine, al 28,90% nell’Istruzione Artistica. 2. CONOSCENZA DEL FENOMENO Interruzioni Complessivamente le interruzioni sono state 78, di cui 40 formalizzate e 38 non formalizzate, pari rispettivamente al 51,28% e al 48,72% del totale delle interruzioni. I maschi abbandonano di più: 60 abbandoni (formalizzati e non) (76,92%) contro i 18 abbandoni (formalizzati e non) delle femmine (23,08%). Abbandona complessivamente il 3,41% di tutti gli studenti che si sono iscritti alla classe prima. Come si può leggere nella Tabella 3, la maggior parte degli abbandoni (poco più della metà del valore complessivo, pari al 53,85%) è concentrata sugli Istituti Professionali; la restante parte delle interruzioni si suddivide tra l’Istruzione Classica (28,20%) e Tecnica (17, 95%).

139

Tabella 3: Interruzioni formalizzate e non formalizzate. Suddivisione per tipologia di Istruzione

Tipologia Istruzione Classica Tecnica Prof.le. Artistica Totale Maschi 10 12 38 0 60 Valore % M sul totale interruzioni 12,82 15,38% 48,72% 0,00 76,92%

Femmine 12 2 4 0 18 Valore % F sul totale interruzioni 15,38% 2,56% 5,13% 0,00 23,07%

Totale 22 14 42 0 78 Valore % Sul totale interruzioni

28,20% 17,95% 53,85% 0 100%

Tabella 4: Interruzioni formalizzate e non degli studenti con cittadinanza non italiana (CNI)

Alunni CNI Classica Tecnica Prof.le. Artistica Totale Maschi 1 7 12 0 20 Femmine 2 2 1 0 5 Totale 3 9 13 0 25 Interruzioni formalizzate Nello scorso anno scolastico le interruzioni formalizzate sono state 40, pari all’1,75% degli studenti di classe prima.

Tabella 5: Suddivisione interruzioni formalizzate per tipologia di Istruzione e per genere

Tipologia Istruzione Classica Tecnica Prof.le. Artistica Totale Maschi 9 8 19 0 36 Valore % M sul totale interruzioni formalizzate

22,50% 20,00% 47,50% 0 90,00%

Femmine 2 1 1 0 4 Valore % F sul totale interruzioni formalizzate

5,00% 2,50% 2,50% 0 10,00%

Totale 11 9 20 0 40 Valore % 27,50% 22,50% 50,00% 0 100%

140

Interruzioni non formalizzate Sono 38 le interruzioni non formalizzate (pari all’1,66% degli alunni di classe prima), concentrate di più tra i maschi (63,16) ed in massima parte nell’Istruzione Professionale (57,89%). Risalta come nell’Istruzione Classica la quasi totalità di abbandoni riguardi le studentesse (10 su un totale di 11). Tabella 6: Suddivisione interruzioni non formalizzate all’interno delle

tipologia di Istruzione

Tipologia Istruzione Classica Tecnica Prof.le Artistica Totale

Maschi 1 4 19 0 24 Valore % M sul totale interruzioni non formalizzate

2,63% 10,53% 50,00% 0 63,16%

Femmine 10 1 3 0 14 Valore % F sul totale delle interruzioni non formalizzate

26,32% 2,63% 7,89% 0 36,84%

Totale 11 5 22 38 Valore % sul totale delle interruzioni non formalizzate

28,95% 13,16% 57,89% 0 100

Tabella 7: Interruzioni non formalizzate alunni con cittadinanza non italiana (CNI)

Alunni (CNI) Classica Tecnica Prof.le. Artistica Totale Maschi 0 1 6 0 7 Femmine 0 1 1 0 2 Totale 0 2 7 0 9

141

Grafico 3: Valore % interruzioni sul totale iscritti per ogni tipologia di Istruzione

0

1

2

3

4

Formalizzate 0,48 0,39 0,87 0 1,74

Non formalizzate 0,48 0,22 0,96 0 1,66

Totale 0,96 0,61 1,83 0 3,4

Classica Tecnica Professio nale

Artistica Totale

Non ammessi alle classi seconde Dei 2.246 alunni scrutinati a giugno, (cifra che risulta dal totale degli iscritti meno le interruzioni formalizzate), non sono stati ammessi alla classe seconda 272 alunni, pari al 12,11%. È nell’Istruzione Artistica che, nell’anno scolastico 2006/2007, si concentra la più alta percentuale di non ammessi (29,17%), seguita da quella Professionale (15,22%) e da quella Tecnica (14,81%). Infine l’Istruzione Classica registra il 4,82% di non ammissioni alla classe seconda. Come si nota, mentre nell’Istruzione Professionale e Tecnica i valori relativi ai non ammessi sono molto simili, per l’Istruzione Artistica da un lato, e Classica, dall’altro, si evidenziano percentuali molto differenti.

142

Grafico 4: Valore % ammessi e non ammessi classi seconde

4,8214,81 15,22 12,11

29,17

84,7885,1995,18 70,83 87,89

0

20

40

60

80

100

Clas

sica

Tecn

ica

Prof

essio

nale

Artis

tica

Tota

le

Non ammessi Ammessi

Tabella 8: Non ammessi. Suddivisione all’interno della tipologia di

Istruzione

Tipologia Istruzione Classica Tecnica Prof.le Artistica Totale

Maschi 32 99 114 10 255 Valore % M sul totale dei non ammessi

10,26% 31,73% 36,54% 3,21% 81,74%

Valore % M all’interno della tipologia di Istruzione

71,10% 90,83% 78,62% 76,92%

Femmine 13 10 31 3 57 Valore % F sul totale dei non ammessi

4,17% 3,21% 9,94% 0,96% 18,28%

Valore % F all’interno della tipologia di Istruzione

28,90% 9,17% 21,34% 7,70%

Totale 45 109 145 13 312 Valore % 14,43% 34,94% 46,48% 4,17% 100%

143

Tabella 9: Alunni con cittadinanza non italiana (CNI) non ammessi alla classe seconda per tipologia di Istruzione

Alunni (CNI) Classica Tecnica Prof.le. Artistica Totale Maschi 1 13 23 3 40 Femmine 3 4 8 1 16 Totale 4 17 31 4 56

È rilevante notare come il valore medio nelle quattro tipologie di Istruzione dei non ammessi di nazionalità italiana è pari al 12,06%. Questo dato si distingue in modo appariscente dal valore relativo agli alunni con cittadinanza non italiana non ammessi (34,15%). Risulta evidente, pertanto, che il rapporto tra la non ammissione degli studenti italiani e quella degli studenti con cittadinanza non italiana sia di uno a tre.

Promossi con debito formativo Sono stati 1934 gli alunni ammessi allo scrutinio finale; di questi, 809 sono stati promossi con uno o più debiti formativi, pari al 41,83 % degli studenti ammessi alla classe successiva.

Tabella 10: Promossi con debito formativo

Tipologia Istruzione Scrutinati Promossi con debito Valore % Classica 705 203 28,79 Tecnica 675 250 37,04 Professionale 821 335 40,80 Artistica 45 21 46,67 Totale 2246 809 36,01

La percentuale più alta di ammessi con uno o più debiti formativi è collocata nell’Istruzione Artistica, nella quale poco più della metà degli scrutinati è stata promossa senza debito formativo. Si registra una sensibile riduzione degli ammessi con uno o più debiti formativi nell’Istruzione Professionale per cui è possibile

144

evidenziare una sostanziale equivalenza di percentuali tra l’Istruzione Professionale e quella Tecnica. Inalterati i valori percentuali per quel che concerne l’Istruzione Classica.

Tabella 11: Promossi con debito formativo suddivisi per sesso

Tipologia Istruzione Classica Tecnica Prof.le Artistica Totale

Maschi 69 187 187 7 450 Valore % M sul totale promossi con debito 44,00% 74,80% 55,82% 33,33%

Femmine 134 63 148 14 359 Valore % F sul totale promossi con debito

66,00%

25,20% 44,18% 66,67%

Totale 203 250 335 21 809 Valore % 100% 100% 100% 100%

Grafico 5: Ammessi con debito. Suddivisione all'interno delle tipologie di istruzione. Valori %

30,90%

25,09%2,60%

41,41%

Classica Tecnica Professionale Artistica

145

Grafico 6: Ammessi con debito. Valori Assoluti nelle tipologie di Istruzione.

0 100 200 300 400

Classica

Tecnica

Prof.le

Artistica

Classica Tecnica Prof.le Artistica

Sono riportati, nella tabella successiva, i valori degli ammessi con 1, 2, 3 e 4 debiti formativi e le percentuali degli stessi, rapportate al totale degli ammessi con debito formativo.

Tabella 12: valori % promossi con debito.

Suddivisione per numero di debiti

N. debiti N. alunni Valore % assoluto 1 295 36,46% 2 251 31,03% 3 222 27,44% 4 41 5,07%

Totale 809 100%

146

Grafico 7: Suddivisione ammessi con debito

31,03

5,0736,4627,44

1 debiti 2 debiti 3 debiti 4 debiti

Tabella 13: Istruzione Classica. Ammessi con debito

N. debiti Maschi

% sul totale

scrutinati Femmine

% sul totale

scrutinatiTotale

%

1 31 4,40% 77 10,92% 108 15,32% 2 20 2,84% 33 4,68% 53 7,52% 3 16 2,27% 22 3,12% 38 5,39% 4 2 0,28% 2 0,28% 4 0,56%

Totale 69 9,79% 134 19,00% 203 28,79%

Tabella 14: Istruzione Tecnica. Ammessi con debito

N. debiti Maschi

% sul totale

scrutinatiFemmine

% sul totale

scrutinati Totale

%

1 59 8,74% 27 4,00% 86 12,74% 2 64 9,48% 18 2,67% 82 12,15% 3 54 8,00% 17 2,52% 71 10,52% 4 10 1,48% 1 0,15% 11 1,63%

Totale 187 27,70% 63 9,34 250 37,04%

147

Tabella 15: Istruzione Professionale. Ammessi con debito

N. debiti Maschi

% sul totale

scrutinatiFemmine

% sul totale

scrutinatiTotale

%

1 46 5,60% 53 6,46% 99 12,06% 2 61 7,43% 47 5,72% 108 13,15% 3 65 7,92% 38 4,63% 103 12,55% 4 15 1,83% 10 1,22% 25 3,05%

Totale 187 22,78% 148 18,03% 335 40,81%

Tabella 16: Istruzione Artistica. Ammessi con debito

N. debiti Maschi

% sul totale

scrutinatiFemmine

%sul totale

scrutinati Totale

%

1 0 0% 2 4,44% 2 4,44% 2 2 4,44% 6 13,33% 8 17,77% 3 5 11,11% 5 11,11% 10 22,22% 4 0 0% 1 2,22% 1 2,22%

Totale 7 15,55% 14 21,11% 21 46,66% Le tabelle 13, 14, 15 e 16 illustrano gli ammessi con 1 o più debiti formativi nei singoli indirizzi di studio. Come si può rilevare, nell’Istruzione Classica si registra il più basso numero di ammessi con debiti formativi (28,79%); tale valore subisce un significativo incremento nell’Istruzione Tecnica (37,04%) e nell’Istruzione Professionale (40,81%), per raggiungere, poi, il livello massimo nell’Istruzione Artistica, con il 46,66%. Se si prende poi in considerazione il numero dei debiti, si può, attraverso una lettura incrociata dei dati (debiti formativi e non ammissioni alla classe seconda), notare come le non ammissioni siano concentrate, per la maggior parte, sugli studenti maschi, mentre i debiti formativi risultano sostanzialmente suddivisi in equa misura ed ovviamente in rapporto al numero degli iscritti maschi e femmine, in ciascun indirizzo di studio. Negli ultimi anni si è concentrata l’attenzione dei ricercatori sui dati relativi agli apprendimenti di Italiano, Matematica e Scienze. La lettura dei debiti formativi riguardanti queste

148

discipline che, com’è noto, sono sottoposte allo studio sia dell’INVALSI (Sistema nazionale di valutazione) sia del sistema internazionale OCSE-PISA, conferma la netta preponderanza dei debiti nell’ambito della Matematica i quali, nello scorso anno scolastico, rappresentavano una quota di circa 5 volte superiore a quella dei debiti formativi in Italiano. Per quanto concerne le Scienze, non è possibile fornire un dato che rappresenti un valore significativo, in quanto, mentre l’Italiano e la Matematica sono impartite nel primo anno di tutti gli indirizzi scolastici, l’insegnamento delle Scienze è proposto, secondo i vigenti programmi della Scuola secondaria di II grado, solo in alcuni indirizzi di studio. Con riferimento alla realtà della provincia di Rovigo, i dati relativi all’anno in esame confermano che la Matematica rappresenta un evidente ostacolo per gli studenti; infatti, il valore rilevato di debiti formativi in Matematica risulta più del quadruplo di quello riferito all’Italiano e il valore riferito alle Scienze rappresenta un numero pari a circa tre volte del valore riguardante l’Italiano. Quanto evidenziato dall’indagine può aiutare a comprendere come mai, al termine del percorso di studi di Scuola Superiore, siano pochi gli studenti che si sentono di affrontare facoltà scientifiche quali Matematica, Fisica, Chimica, date le lacune pregresse in tali discipline.

Grafico 8: Debiti formativi. Suddivisione di genere. Valori %

0

200

Maschi Femmine

Femmine 12,75 36,45 28

Maschi 87,25 63,55 72

Italiano Matematica Scienze

149

3. DALLA CONOSCENZA ALLA VALUTAZIONE DEL FENOMENO DISPERSIONE Il 75,22% delle istituzioni scolastiche non pubblica in alcun documento i dati riguardanti l’insuccesso e la dispersione dell’Istituto. Tra il rimanente 25,78% nessun istituto li pubblica nel POF, ma li registra in una apposita relazione. Due terzi delle scuole considerate possiedono una raccolta dati sull’andamento del fenomeno in questione. Quasi tutti gli Istituti hanno dichiarato di aver valutato gli interventi contro la dispersione (91,30%). Il 47,82% delle scuole dichiara poi che l’efficacia degli interventi è risultata variabile e che, quindi, tali interventi hanno probabilmente prodotto risultati non in linea con le attese e con le risorse impiegate. In ogni caso si può asserire che in generale tutte le Istituzioni scolastiche hanno registrato miglioramenti negli esiti degli interventi contro la dispersione. 4. LE AZIONI CONTRO LA DISPERSIONE Tutte le scuole affermano di aver realizzato interventi specifici mirati alla riduzione degli insuccessi scolastici e al contrasto della dispersione nelle classi prime. Il 69,60% delle scuole attua azioni di prevenzione della dispersione. Di queste ultime, il 31,25% le ha attivate anche nel momento della sua insorgenza. Il 21,70% di tutte le scuole opera sia con azioni e/o progetti rivolti all’insuccesso scolastico in generale, sia nel settore specifico della dispersione, sia, infine, con interventi particolari attivati nel momento della percezione dei problemi. Se si analizzano le tipologie di queste attività, si può registrare la seguente ripartizione: - moduli d’accoglienza (91,30%) - prove d’ingresso (78,30%)

150

- moduli sul metodo di studio (61,00%) - attività di rimotivazione per piccoli gruppi (17,40%) - interventi personalizzati tramite attività integrative/

laboratorio (39,13%) - interventi personalizzati tramite colloqui con esperti (47,83%) - interventi per favorire l’autoefficacia (21,74%) - moduli di avvio all’autovalutazione (13,00%) - utilizzo e valorizzazione del portfolio (4,35%) - laboratori ri-orientanti (21,74%). Tutte le scuole dimostrano sensibilità nei confronti del fenomeno. Ben i due terzi delle istituzioni scolastiche, infatti, utilizza dalle tre alle cinque tipologie di intervento sopra indicate; il 13% delle scuole opera addirittura con sei tipologie di azione e solo una scuola concentra i propri sforzi su un'unica modalità. Si può notare come la modalità operativa riguardante i “moduli di accoglienza” sia quella più largamente impiegata dagli istituti scolastici, mentre “l’utilizzo e la valorizzazione del portfolio” risulti la tipologia meno seguita; tra questi due estremi si dipana un continuum, nel quale si collocano con una certa gradualità le altre tipologie di intervento. Il 91,30% delle scuole ha organizzato corsi di recupero disciplinare; solo il 13,00% delle scuole li ha realizzati all’inizio della attività didattica; il 34,68% ha attivato corsi a metà anno, mentre il 56,52% delle scuole li ha effettuati durante tutto l’arco dell’anno scolastico. Tutti gli Istituti si sono attivati per organizzare i corsi prima della conclusione dell’anno scolastico.

151

Tabella 17: Corsi di recupero disciplinari Disciplina Corsi Studenti Disciplina Corsi Studenti Italiano 16 345 Informatica 3 32 Inglese 8 397 Scienze 8 133 Francese 8 133 Chimica 7 18 Tedesco 2 16 Laboratorio di Chimica 1 7 Spagnolo 2 44 Fisica 9 144 Latino 3 59 Laboratorio di Fisica 1 5 Greco 2 16 Diritto ed economia 9 130 Storia 4 69 Ed. Fisica 0 0 Geografia 3 39 Discipline professionali 8 273 Matematica 16 518 Altro 5 96

TOTALE 115 Come si può leggere in tabella 17, le scuole della provincia di Rovigo hanno organizzato 115 corsi di recupero disciplinare, concentrati nella maggior parte in discipline come l’Italiano e la Matematica. Alle discipline dell’area come la Fisica, le Scienze e la Chimica le scuole hanno rivolto un considerevole impegno in termini di corsi attuati. Vale la pena di notare come anche le discipline giuridiche ed economiche, pur non essendo insegnate in tutte le tipologie di istituti, abbiano rappresentato una parte significativa delle attività di recupero. Al quesito se l’istituto abbia o meno realizzato interventi rivolti alle famiglie specificatamente mirati alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo scolastico, il 73,91% risponde affermativamente. La risposta si presenta così articolata: - l’88,00% delle scuole dichiara di aver coinvolto le famiglie,

negli interventi per gli studenti in difficoltà, in modo individuale

- il 26,08% delle scuole dichiara di aver operato per piccoli gruppi familiari

- il 34,78% delle scuole dichiara di aver organizzato incontri di carattere generale, offrendo supporto informativo alle famiglie.

152

Ovviamente la somma di queste percentuali non corrisponde al 100%, poiché alcune scuole hanno attivato più di una modalità di intervento. 5. SCELTE ORGANIZZATIVE Il 34,80% delle scuole ha incaricato, per l’adozione di misure di contrasto della dispersione e per la promozione del successo scolastico, una funzione strumentale, mentre il 65,20% delle scuole non l’ha prevista. Il 26,00% degli Istituti ha offerto comunque percorsi personalizzati (sia nell’ambito del contrasto alla dispersione sia in quello riguardante il sostegno del successo scolastico) per un numero complessivo di 92 studenti, 60 dei quali concentrati nell’Istruzione Classica. Solo un istituto scolastico non ha partecipato a progetti in rete, territorialmente definiti ed organizzati, finalizzati alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo scolastico. Quasi tutte le scuole (87,00%) hanno fatto ricorso, per gli interventi in questi ambiti, a risorse professionali interne, mentre il 26,00% ha fatto ricorso sia a risorse professionali interne sia a risorse attinte nell’ambito delle reti. Un solo istituto ha messo in atto, oltre a queste due modalità, un percorso integrato con la collaborazione di Centri di Formazione Professionale. Più della metà delle istituzioni scolastiche di II grado si è comunque rivolta ad agenzie esterne e quindi a risorse professionali extra-scolastiche, quali esperti dei Centri per l’impiego, dell’Informagiovani, dell’Azienda Sanitaria Locale, liberi professionisti e/o esperti che lavorano nell’associazionismo operante con il mondo della scuola. 6. RISORSE FINANZIARIE Per l’adozione di misure atte a contrastare e a ridurre i fenomeni in esame, complessivamente le istituzioni scolastiche hanno impegnato una somma pari a € 89.077,30.

153

Nella tabella 18 viene indicata la suddivisione della spesa complessiva per quattro tipologie di intervento.

Tabella 18: Suddivisione spese per tipologia di intervento

Voci di spesa Importo (€) Valore % Corsi di recupero disciplinare 23.166,53 26,00% Interventi personalizzati 30.313,04 34,03% Interventi per piccoli gruppi 26.080,72 29,28% Altri interventi 9.157,01 10,68% Totale 89.077,30 100% Come si può notare dalla tabella, il 90% dell’importo complessivo viene distribuito equamente tra le prime tre tipologie di modalità di intervento. Ciò può dimostrare come tutte le Istituzioni scolastiche si siano fortemente attivate per la realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione dei fenomeni di disagio. Si può, altresì, notare come l’intervento personalizzato rappresenti la tipologia nella quale si è maggiormente investito. Nella successiva tabella 19 viene indicata la suddivisione delle spese riferita alle tipologie di Istruzione.

Tabella 19: Suddivisione spese per tipologia di Istruzione

Importo (€) totale per tipologia di Istruzione Classica Tecnica Professionale Artistica Totale

16.699,09 44.645,13 24.772,39 2.970,69

89.077,30

154

Grafico 9: Suddivisione spese totale per tipologia di Istruzione. Valori %

50,12

3,32 18,75

27,81

Classica TecnicaProfessionale Artistica

Tabella 20: Spesa per alunno

Tipologia di Istruzione Spesa (€) Spesa per alunno (€) Classica 16.699,09 23,32 Tecnica 44.645,13 65,27 Professionale 24.772,39 29,46 Artistica 2.970,69 66,00

Totale 89.077,30 Come si può desumere dalla tabella 20, è l’Istruzione Artistica (66,00 Euro), assieme all’Istruzione Tecnica (65,27 Euro) che investe maggiormente per alunno.

155

0

10

20

30

40

50

60

70

Classica

Tecnica

ProfessionaleArtistica

Grafico 10: Spese per alunno per tipologia di Istruzione

Classica Tecnica Professionale Artistica

Tabella 21: Suddivisione della spesa per area di intervento e per tipologie di Istruzione.

Aree di

intervento IstruzioneClassica

Istruzione Tecnica

Istruzione Professionale

Istruzione Artistica

Recupero 4.413,84 11.027,69 7.725 0 Interventi personalizzati 5.750,95 12.253,12 9.348,28 2.960,69

Int. Piccoli gruppi 4.482,30 21.364,32 284,10 0

Altro 2.102,00 7.415,01 0 Totale 16.699,09 44.645,13 24.772,39 2.960,69

Risulta evidente, da un’attenta lettura della tabella 21, come la voce relativa agli interventi personalizzati sia omogenea per gli indirizzi di Istruzione Classica, Tecnica e Professionale, mentre rappresenti la totalità della spesa nel settore dell’Istruzione Artistica. D’altro canto la spesa relativa agli interventi per piccoli gruppi nelle scuole ad indirizzo tecnico costituisce circa la metà delle

156

risorse impiegate e circa un quarto della spesa nell’Istruzione Classica, mentre appare del tutto residuale nell’Istruzione Professionale, che dedica gran parte della spesa per progetti di altro tipo.

Grafico 11: Suddivisione spesa per area di intervento. Valori %

0

50

100

150

Recupero 26,43 24,7 31,18 0

Int. personalizzati 34,44 27,45 37,74 100

Int. piccoli gruppi 26,54 47,85 1,15 0

Altro 12,59 0 29,93 0

Classica Tecnica Professionali Artistica

157

STRATEGIE DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO NELLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI. Anno Scolastico 2006/07 Michela Busatto Dati del monitoraggio effettuato presso le Istituzioni Scolastiche della provincia di TREVISO 1. QUESTIONARI PERVENUTI Il monitoraggio rivolto agli istituti scolastici di secondo grado ha rilevato nella provincia di Treviso un’adesione quasi totale: solo 2 scuole superiori su 54 istituti non hanno restituito i questionari. In particolare hanno risposto

1 scuola dell’ Istruzione Artistica 13 scuole dell’Istruzione Classica 19 scuole dell’Istruzione Professionale 19 scuole dell’Istruzione Tecnica.

La compilazione del questionario è stata effettuata per il 38,4% dal Dirigente scolastico, per il 57,6% da docenti della scuola e per il 59,6% da personale ATA: interessante sottolineare che la compilazione dei questionari è avvenuta da parte di un solo autore per scuola. La popolazione interessata dal monitoraggio ammonta a 7790 studenti, di cui 3730 femmine, frequentanti il primo anno della scuola secondaria di secondo grado nell’anno scolastico 2006/07. Interessante il numero di alunni di cittadinanza non italiana: 906 di cui 439 femmine. La distribuzione degli studenti a seconda del tipo di Istruzione appare equamente suddivisa, ad eccezione delle scuole ad indirizzo artistico, come risulta dalla tabella sottostante.

158

Tabella 1: distribuzione degli studenti rispetto alla tipologia d’Istruzione. Valori assoluti

tipologia di Istruzione

Totale studenti

femmine stranieri stranieri femmine

Artistica 83 43 7 5 Classica 2554 1688 107 76 Professionale 2589 1043 496 223 Tecnica 2564 956 296 135 Interessante appare anche il dato relativo agli studenti iscritti in corsi di studio a carattere scientifico che si attesta intorno al 76% (5900 alunni di cui 2654 femmine). 2. CONOSCENZA DEL FENOMENO E AZIONI L’analisi dei dati provinciali relativi all’anno scolastico 2006-07 evidenzia la seguente situazione: - la totalità delle interruzioni formalizzate ha riguardato 134

studenti, di cui 65 relative ad alunne femmine e 48 ad alunni con cittadinanza non italiana (CNI), mentre 56 sono state le interruzioni non formalizzate: ben 42 di queste interruzioni riguardano alunni CNI

- vanno ad aggiungersi alle interruzioni, formalizzate e non, i passaggi e/o trasferimenti che hanno riguardato 204 alunni di cui 66 CNI

- rispetto alle rilevazioni dei precedenti anni, il fenomeno delle interruzioni evidenzia una flessione considerevole rispetto ai passaggi e/o trasferimenti: 190 interruzioni contro 204 passaggi/trasferimenti.

Nella totalità dei 7790 studenti, 1279 non sono ammessi alla classe seconda, pari al 16,42%: nell’anno scolastico 2005-06 la percentuale degli alunni non ammessi risultava inferiore, collocandosi attorno al 15%. Tale indice negativo si abbassa quando ci si riferisce alle studentesse: 317 alunne su 3730 non sono ammesse alla classe seconda, valore pari all’8,5% della popolazione femminile. Questo dato, rispetto ai valori registrati nell’anno precedente, è diminuito di ben 2 punti %.

159

Sono invece 296 gli alunni con cittadinanza non italiana non ammessi alla classe seconda, corrispondenti al 32,7% della popolazione di studenti CNI. In particolare, la percentuale degli studenti non ammessi alla classe seconda risulta così distribuita, a seconda della tipologia di Istruzione:

Tabella 2: distribuzione degli studenti non ammessi alla classe seconda rispetto alla tipologia d’Istruzione. Valori in percentuale

% di non ammissioni alla classe 2° TIPOLOGIA

ISTRUZIONE 2005/06 2006/07

ARTISTICA 19,8 8,43

CLASSICA 8,7 10,06

PROFESSIONALE 20,4 22,02

TECNICA 18,2 17,36 La lettura delle percentuali rispetto alla tipologia di Istruzione pone senz’altro delle riflessioni, sia rispetto alle azioni di orientamento, sia alle azioni di contrasto della dispersione. Le ammissioni con debiti rappresentano un’altra forma di dispersione in quanto genera via via situazioni di disagio scolastico. Nella provincia, in particolare, il fenomeno riguarda 2759 alunni, di cui 1179 sono femmine. Nella sostanza, le ammissioni con debiti formativi si distribuiscono a seconda della tipologia di Istruzione come segue:

Tabella 3: distribuzione degli studenti ammessi con debiti formativi alla classe seconda rispetto alla tipologia

d’Istruzione. Valori assoluti

TIPOLOGIA ISTRUZIONE ammessi con debiti di cui femmine

ARTISTICA 36 19

CLASSICA 878 512

PROFESSIONALE 987 383

TECNICA 858 265

160

Dall’analisi dei dati sembra non sussistere una sostanziale differenza tra i diversi istituti superiori nell’adottare l’ammissione alla classe seconda con debiti formativi come forma di “promozione con riserva”. Nel dettaglio la distribuzione degli alunni ammessi con debito risulta la seguente. Tabella 4: distribuzione degli studenti ammessi con debiti formativi alla classe seconda rispetto alla tipologia d’Istruzione e al numero

di debiti. Valori assoluti TIPOLOGIA ISTRUZIONE

1 debito

F 2 debiti

F 3 debiti

F 4 debiti

F

ARTISTICA 12 6 13 6 7 5 4 2

CLASSICA 367 207 284 176 189 112 38 17

PROFESSIONALE 312 122 301 124 292 111 82 26

TECNICA 293 110 284 91 232 55 49 9 InteressantI, poi, sono i dati relativi alle ammissioni con debito, declinati secondo le discipline indagate dalla ricerca OCSE-PISA: Italiano: 426 studenti di cui 133 stranieri Matematica: 1265 studenti di cui 141 stranieri Area scientifica: 759 studenti di cui 96 stranieri. 3. DALLA CONOSCENZA ALLA VALUTAZIONE DEL

FENOMENO DISPERSIONE Alla domanda del questionario relativa alla pubblicizzazione dei dati sulla dispersione, il 51,9% delle scuole (27 istituti) risponde affermativamente. Otto scuole utilizzano il POF, 20 utilizzano altri documenti. Tutte le scuole si attivano per contrastare il fenomeno della dispersione dichiarando di utilizzare i dati per progettare interventi di prevenzione della dispersione o per contrastare il fenomeno. In particolare le tipologie di interventi più utilizzate sono così rappresentate:

161

Tabella 5: descrizione della tipologia d’intervento. Valori in percentuale

Tipologia di intervento Valore % Accoglienza 90,38 Prove d’ingresso 82,69 Metodo di studio 69,23 Intervento degli esperti 44,23 Attività integrative/laboratorio 25

Una forma di contrasto al fenomeno della dispersione che assume una considerevole rilevanza è costituita dalle attività di recupero disciplinare, realizzate dalla totalità degli istituti che hanno risposto al questionario; in particolare, il 76,92% delle scuole sviluppa durante l’intero anno scolastico le attività di recupero, il 25 % a metà anno e il 15,38 ad inizio anno scolastico. I corsi di recupero, poi, si concretizzano come illustrato nella tabella di seguito

Tabella 6: descrizione di corsi di recupero disciplinare. Valori assoluti

RECUPERO DISCIPLINARE

N. CORSI N. STUDENTI

Italiano 27 540

Inglese 28 614

Francese 8 113

Tedesco 5 53

Spagnolo 1 12

Latino 13 665

Greco 7 162

Storia 5 55

Geografia

Matematica 36 1404

Informatica 1 17

162

Scienze 16 447

Chimica 10 193

Laboratorio Chimica 1 15

Fisica 13 271

Laboratorio fisica 4 46

Diritto ed economia 9 155

Ed. fisica

Discipline professionali 10 484

Altro 10 247 Per una corretta lettura dei numeri riportati in tabella si ricorda che la popolazione scolastica degli istituti superiori nell’anno scolastico 2006-07 era di 7.790 alunni. La valutazione che le scuole danno relativamente ai corsi di recupero registra valori del 50% circa la variabilità dei risultati degli interventi e un 25% circa l’efficacia. Gli interventi rivolti alle famiglie riguardano il 73% delle scuole che hanno risposto al questionario; in particolare le attività dichiarate sono come descritto nella tabella sottostante:

Tabella 7: descrizione interventi rivolti alle famiglie. Valori in percentuale

Tipologia di intervento rivolto alle famiglie

Valore %

Interventi individuali 65,38

Piccoli gruppi di alunni in difficoltà 0

informazione 32,69 4. SCELTE ORGANIZZATIVE Le scelte organizzative fanno riferimento all’individuazione di una figura strumentale all’interno dell’istituto che si occupa delle azioni di contrasto e/o prevenzione del fenomeno della dispersione, e/o al ricorso a risorse professionali esterne, e/o

163

alla realizzazione di progetti di rete. Le scuole trevigiane si comportano come di seguito illustrato: 20 scuole dichiarano di aver individuato una specifica figura strumentale 17 istituti hanno realizzato percorsi personalizzati 35 scuole realizzano progetti in rete. Il collegamento con le scuole secondarie di 1° grado viene realizzato da 18 scuole secondarie di 2° come progettualità dell’istituto, 20 scuole solo per gli studenti in difficoltà e il rimanente degli istituti (14 scuole) dichiara di non aver effettuato alcun collegamento con il ciclo precedente. In particolare l’utilizzo delle risorse nel realizzare azioni di prevenzione e/o contrasto alla dispersione assume la caratteristica di seguito descritta: TIPOLOGIA RISORSE UTILIZZATE

N. RISORSE UTILIZZATE

Risorse interne 42

Risorse di rete 17

Risorse con i CFP 8

Risorse esterne 23 Significativo appare l’utilizzo di risorse interne, mentre ancora poco realizzato è il ricorso a risorse di rete. 5. RISORSE FINANZIARIE L’utilizzo delle risorse finanziarie viene sintetizzato nella tabella successiva: TOTALE FINANZIAMENTI EURO 324.332,87

Corsi di recupero disciplinare EURO 164.171,95

Interventi personalizzati EURO 40.572,72

Interventi a piccoli gruppi EURO 66.100,86

Altri interventi EURO 53.487,34

164

Se consideriamo che gli studenti coinvolti nei corsi di recupero disciplinare sono stati 5493, la spesa investita dalle scuole pro capite è pari a 28,88 euro. In particolare le scuole suddivise per tipologia di Istruzione hanno utilizzato le risorse finanziarie come descritto nelle tabelle successive: ISTRUZIONE ARTISTICA: 1 scuola totale finanziamenti Euro 2.148,93

Corsi recupero disciplinare 1.131,01

Interventi personalizzati 1.017,92

Interventi piccolo gruppo 0

Altri interventi 0 ISTRUZIONE CLASSICA: 13 scuole totale finanziamenti Euro 131.291,48

Corsi recupero disciplinare 1.131,01

Interventi personalizzati 1.017,92

Interventi piccolo gruppo 28.890,90

Altri interventi 21.064,84 ISTRUZIONE PROFESSIONALE: 19 scuole totale finanziamenti Euro 88.982,25

Corsi recupero disciplinare 59.024

Interventi personalizzati 5.965,15

Interventi piccolo gruppo 5.948,20

Altri interventi 18.044,90

165

ISTRUZIONE TECNICA: 19 scuole totale finanziamenti Euro 101.910,21

Corsi recupero disciplinare 32.120,55

Interventi personalizzati 21.150,30

Interventi piccolo gruppo 31.261,76

Altri interventi 14.377,60 La lettura delle tabelle evidenzia un impiego di maggiori risorse finanziarie per la realizzazione di corsi di recupero disciplinare. Questo dato, se collegato all’utilizzo di risorse interne ed esterne, potrebbe significare che per la realizzazione di corsi di recupero si utilizzino risorse interne (docenti). A completamento dei dati relativi alle risorse finanziarie vi è da segnalare che 7 scuole non hanno completato la parte delle informazioni finanziarie.

166

STRATEGIE DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO NELLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI. Anno Scolastico 2006/07 Marina Nostran, Annamaria Zeriali Dati del monitoraggio effettuato presso le Istituzioni Scolastiche della provincia di VENEZIA 1. QUESTIONARI PERVENUTI 1.1 Il monitoraggio ha raccolto i dati restituiti da 50 scuole secondarie di secondo grado della provincia di Venezia ripartite tra le seguenti tipologie: Istruzione Classica, Scientifica, Magistrale 15 Istruzione Tecnica 19 Istruzione Professionale 14 Istruzione Artistica 2 TOTALE 50 1.2 I questionari sono stati compilati prevalentemente dai Dirigenti e/o dal personale ATA e, in misura minore, dai docenti come indicato dalla tabella: Dirigente 16 Dirigente e ATA 10 Dirigente ATA e docente 3 Docente 6 Docente e ATA 5 ATA 10

1.3 Quasi tutti i questionari sono stati restituiti, rispetto al totale delle istituzioni scolastiche statali di secondo grado per tipologia di Istruzione della provincia. 1.4 Gli studenti delle classi prime sono stati complessivamente 6.294, di cui 2.895 femmine.

167

N° percentuale studenti

54%46% Maschi

Femmine

Tra tutti gli studenti iscritti, gli studenti di cittadinanza non italiana (CNI) sono complessivamente 489, di cui 201 femmine. Di tutti gli studenti iscritti nelle classi prime, 5115 tra cui 2295 femmine, risultavano iscritti in istituti che prevedono discipline scientifiche. 1.5 Studenti con cittadinanza non italiana Gli studenti CNI iscritti alle prime classi sono stati 489, di cui 201 femmine con una prevalenza di iscrizioni presso gli istituti professionali

Studenti iscritti

Tipologia Classica Tecnica Prof.le Artistica

Maschi 35 119 131 3

Femmine 47 100 48 6

Totale 82 219 179 9 2. CONOSCENZA DEL FENOMENO E AZIONI 2.1 Interruzioni Dai dati raccolti, si evince che le interruzioni sono state complessivamente 134, delle quali 91 formalizzate e 43 non formalizzate.

168

Nel rapporto maschi - femmine sono stati i maschi ad abbandonare di più, come dimostra la tabella sottostante che presenta il dato relativo alle interruzioni, anche rispetto agli studenti di cittadinanza non italiana. Tipologia Istruzione

Classica Tecnica Prof.le Artistica Totale

Maschi 9 52 43 2 106 Femmine 0 14 14 0 28 Totale 9 66 57 2 134

Interruzioni di studenti con cittadinanza non italiana Le interruzioni formalizzate sono state 34 e di queste 5 femmine. Gli abbandoni sono stati invece 16, distribuiti in misura uguale tra maschi (8) e femmine (8). Le interruzioni non formalizzate sono state complessivamente 43 e sono avvenute di più tra i maschi, con 28 casi, e prevalentemente negli istituti tecnici e professionali. 2.2 Non ammessi alle classi seconde Non sono stati ammessi alle classi seconde 986 alunni di cui 163 femmine: la tabella presenta la ripartizione per genere e tipologia di Istruzione: Tipologia Istruzione

Classica Tecnica Prof.le Artistica

Maschi 148 412 185 78 Femmine 79 49 32 3 Totale 227 461 217 81

Non ammessi con cittadinanza non italiana Gli studenti di cittadinanza non italiana non ammessi alle classi seconde sono stati 160, dei quali 37 femmine; gli studenti ammessi con il debito formativo in Italiano sono stati 67, tra i quali 26 femmine; con il debito in Matematica 68 e di questi 28 femmine; con il debito in Area scientifica 48, tra cui 7 femmine.

169

2.3 Ammessi con debiti formativi Gli alunni ammessi alle classi seconde con uno o più debiti formativi sono stati 2157, come rappresentato dal grafico che segue:

807

384

689

277

573

22388 32

0100200300400500600700800900

n.tot.

prom

ossi

con 1

debit

o

femmine

n.tot.

prom

ossi

con 2

debit

i

femmine

n.tot.

prom

ossi

con 3

debit

i

femmine

n.tot.

prom

ossi

con 4

debit

i

femmine

a) alunni ammessi con 1 debito

Tipologia Istruzione

Classica Tecnica Prof.le Artistica Totali

Maschi 167 173 76 7 423

Femmine 192 128 28 36 384

Totale 359 301 104 43 807

b) alunni ammessi con 2 debiti Tipologia Istruzione

Classica Tecnica Prof.le Artistica Totali

Maschi 115 193 102 10 420

Femmine 128 93 31 25 277

Totale 235 286 133 35 689

170

c) alunni ammessi con 3 debiti Tipologia Classica Tecnica Prof.le Artistica Totali

Maschi 59 168 111 12 350

Femmine 109 72 21 21 223

Totale 168 240 132 33 573

d) alunni ammessi con 4 debiti Tipologia Classica Tecnica Prof.le Artistica Totali

Maschi 8 27 20 1 56

Femmine 8 7 11 6 32

Totale 16 34 31 7 88 246 sono stati gli studenti ammessi con il debito formativo in Italiano, 1037 in Matematica e 588 nell'Area scientifica.

N° tot alunni promossi con debito in Italiano

246

48

67

26

0 50 100 150 200 250 300

n. tot alunni promossi con debito inItaliano

femmine

stranieri

femmine stranieri

171

n° tot. alunni prmossi con debito in Matematica

1037

406

68

28

0 200 400 600 800 1000 1200

n. tot.alunni promossi con debito inMatematica

femmine

tot CNI

femmine CNI

N° tot promossi con debito in Area scientifica

588

117

48

7

0 100 200 300 400 500 600 700

n.tot. alunni promossi con debito inArea scientifica

femmine

Tot CNI

femmine CNI

3. DALLA CONOSCENZA ALLA VALUTAZIONE DEL

FENOMENO DISPERSIONE La maggior parte degli istituti non pubblica i dati sul fenomeno della dispersione; tra i 18 istituti che lo fanno, solo 3 li pubblicano nel POF, mentre i rimanenti li registrano in altri documenti interni. A quanto rilevato sopra, va aggiunto che la gran parte degli istituti dispone di una raccolta storica dei dati.

172

Inoltre, a prescindere da tale raccolta, la quasi totalità degli istituti ha realizzato nelle classi prime interventi contro la dispersione: il 54% di questi ha posto in essere azioni di prevenzione del fenomeno, mentre il 26% ha progettato interventi di contrasto nel momento in cui il fenomeno si è presentato. Il 20% degli Istituti ha progettato attività volte sia a prevenire che a contrastare il fenomeno medesimo. La tabella che segue indica in misura percentuale presenta la tipologia delle azioni adottate.

Moduli di accoglienza 80%

Prove di ingresso 76%

Modulo/i di avvio all’autovalutazione 10%

Utilizzo e valorizzazione del portfolio 10%

Modulo/i sul metodo di studio 62%

Interventi per favorire l’autoefficacia 6%

Attività di rimotivazione per piccoli gruppi 18%

Laboratori ri-orientanti 14%

Interventi personalizzati tramite colloqui con esperti 40%

interventi personalizzati tramite attività integrative/laboratori

36%

Le attività di recupero disciplinare sono state realizzate dal 92% degli istituti; nella maggior parte dei casi queste sono state proposte durante tutto l’anno scolastico. La fisionomia dei corsi di recupero è ed è stata molto variegata, essendo diverse le aree disciplinari secondo le tipologie degli istituti. Di seguito la tabella con le percentuali degli interventi attuati per ambiti disciplinari.

173

DISCIPLINA %IST. N° STUD DISCIPLINA %IST. N° STUD

ITALIANO 62% 643 STORIA 10% 111

INGLESE 66% 919 GEOGRAFIA 4% 15

FRANCESE 24% 180 MATEMATICA 82% 2248

TEDESCO 20% 153 SCIENZE 30% 211

SPAGNOLO 10% 78 FISICA 28% 262

LATINO 24% 504 DIRITTO 14% 211

GRECO 10% 71 DISCIPLINE PROF. 30% 494

CHIMICA 28% 312 ALTRO 18% 224

3.1 Valutazione delle azioni contro la dispersione 43 istituti hanno valutato l’efficacia degli interventi educativi predisposti per contrastare e/o prevenire il fenomeno della dispersione: i risultati sono stati giudicati variabili dal 60,4% degli istituti, generalmente efficaci dal 25,6%, mentre il 14% ha dichiarato che gli stessi non hanno provocato cambiamenti significativi. Gli indicatori di efficacia, considerati e riportati nel questionario solo da alcuni istituti, si basano o sul numero degli alunni recuperati e/o sulla riduzione del numero dei debiti attribuiti o del numero complessivo dei casi di non promozione alla classe successiva; alcuni istituti, invece, si servono dei risultati dei test di verifica somministrati agli studenti al termine degli interventi per valutare l’efficacia delle azioni poste in essere. 3.2 Interventi mirati alla lotta alla dispersione rivolti alle famiglie Più della metà degli istituti ha dichiarato di aver realizzato interventi rivolti alle famiglie mirati alla lotta al drop out e alla promozione del successo scolastico, circoscritti però ai singoli casi o a classi. Gli interventi che hanno visto coinvolte le famiglie sono stati, nel 69% dei casi, interventi individuali, rivolti

174

specificatamente alle famiglie degli studenti in difficoltà. Il 38% degli istituti che ha risposto affermativamente ha organizzato, talvolta, oltre ad interventi individuali, azioni di carattere generale, prevalentemente a scopo informativo. In tre istituti, invece, il coinvolgimento delle famiglie è stato organizzato per piccoli gruppi di famiglie. 4. SCELTE ORGANIZZATIVE Quasi la metà degli istituti, nello specifico il 46%, disponeva nell’anno scolastico 2006/07 di una specifica figura strumentale per la lotta alla dispersione e per la promozione del successo. Gli istituti hanno inoltre organizzato una o più tipologie di interventi atti a prevenire le dispersione, come presentato nella tabella seguente. Offerte di percorsi personalizzati 10 istituti

Relazioni con il territorio e partecipazioni a progetti territoriali

25 istituti

Dialogo con le istituzioni scolastiche di primo grado da cui provenivano gli studenti in difficoltà

32 istituti di cui 17 solo in parte

Ricorso a risorse professionali specifiche 30 istituti

Nessun tipo di intervento 8 istituti Le risorse professionali specifiche sono state utilizzate facendo ricorso a figure professionali interne (22 istituti), di rete (4 istituti) o servendosi di varie categorie di esperti dei Centri per l’impiego, delle ASL etc., (19 istituti). Solo quattro scuole hanno costruito percorsi integrati in collaborazione con i CFP. 5. RISORSE FINANZIARIE Le spese sostenute dalle diverse istituzioni scolastiche per l’attuazione di iniziative atte a prevenire la dispersione scolastica ammontano complessivamente a € 241.557,94, equivalenti a euro 38,38 per studente. La maggior parte delle

175

risorse è stata utilizzata per l’organizzazione di corsi di recupero disciplinari e, in misura minore, per interventi personalizzati o rivolti a piccoli gruppi. La tabella sottostante dettaglia la somma destinata alle specifiche azioni realizzate.

VOCI DI SPESA IMPORTO Corsi recupero disciplinare 136.047,98

Interventi personalizzati 28.212,79

Interventi per piccoli gruppi 47.694,49

Altro 29.602,68

TOTALE 241.557,94

176

STRATEGIE DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO NELLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI. Anno Scolastico 2006/07 Laura Donà Maria Grazia Melegari per il supporto tecnico Dati del monitoraggio effettuato presso le Istituzioni Scolastiche della provincia di VERONA La raccolta dei dati sulla dispersione scolastica nella provincia di Verona è stata realizzata utilizzando il questionario predisposto per la rilevazione regionale. Gli istituti sono stati raggruppati in quattro tipologie, secondo la tradizionale distinzione: Istruzione Classica (licei classici e linguistici, scientifici, psicopedagogici), Istruzione Tecnica, Istruzione Professionale, Istruzione Artistica. La restituzione dei questionari compilati è avvenuta per la quasi totalità, ad eccezione di un Istituto tecnico. 1. I QUESTIONARI e IL Campione PERVENUTI Questionari pervenuti rispetto al totale delle Istituzioni scolastiche statali di secondo grado nella provincia di Verona Hanno risposto 35 Istituti statali della provincia di Verona, compilando 40 questionari. Solo alcuni degli istituti con più tipologie di Istruzione hanno provveduto ad inviare un questionario per ciascuna di esse, altri invece hanno compilato un unico questionario. In quest’ultimo caso i dati sono tabulati con riferimento alla tipologia più rilevante. Compilazione dei questionari pervenuti I questionari risultano compilati in maggioranza dai Dirigenti scolastici e dal personale amministrativo, in misura minore dai docenti , rispettivamente: 20 questionari dai D.S., 15 dal personale ATA, 5 dai docenti . Questionari restituiti rispetto al totale delle Istituzioni scolastiche statali di secondo grado per tipologia di Istruzione

177

Come si può evincere dai dati sottoriportati ritorna il dato di un solo Istituto Tecnico che non ha compilato il questionario. In sintesi, risultano restituiti i seguenti questionari:

Istruzione Classica: 12 su 12 Istruzione Tecnica: 16 su 17 Istruzione Professionale: 7 su 7 Istruzione Artistica: 2 su 2.

Occorre ricordare che i dati riferiti all’Istruzione Artistica riguardano la prima parte del questionario, la seconda non è stata compilata. Distribuzione degli studenti e delle studentesse delle classi prime in relazione alla tipologia di Istruzione In totale, gli alunni delle classi prime delle Scuole secondarie di secondo grado, oggetto della rilevazione, sono 6637, di cui 3233 femmine e 3404 maschi. Nelle diverse tipologie di Istruzione gli studenti delle prime classi risultano così ripartiti rispetto al genere

Tipologia di Istruzione

Alunni F % M %

Istruzione Classica 2633 1717 65,2 916 34,8

Istruzione Tecnica 1989 671 33,7 1318 66,3

Istruzione Professionale

1795 706 39,3 1089 60,7

Istruzione Artistica 220 139 63,1 81 36,9

Totale 6637 3233 48,7 3404 51,3 Consultando la tabella sulla composizione degli alunni/e, all’interno delle singole tipologie di Istruzione, si rilevano significative differenze nella distribuzione rispetto al genere; in particolare: 1. nell’Istruzione Classica le femmine rappresentano il 65.2% della popolazione scolastica diversamente distribuita nelle tipologie liceali. Si registra l’83,5% nei licei psicopedagogici, il 70,9% nei licei classici ed il 60% nei licei scientifici

178

2. nell’Istruzione Tecnica la popolazione femminile si concentra negli istituti per periti aziendali e corrispondenti lingue estere, in cui raggiunge il 76,6%, mentre negli istituti tecnici industriali è ridotta (11,49%). Negli istituti commerciali la distribuzione risulta essere più equilibrata, le femmine rappresentano infatti il 51,40% del totale. Nei tecnici agrari le femmine rappresentano lo 0,14 % della popolazione scolastica 3. nell’Istruzione Professionale si osserva un andamento corrispondente a quello degli istituti tecnici. Infatti la presenza femminile è più concentrata negli istituti per i servizi commerciali e turistici, in cui arriva al 73,2%, mentre è notevolmente inferiore nei professionali per l’industria e l’artigianato, ove si attesta a 23,1%. Nei professionali per l’agricoltura le femmine raggiungono il 27,7%. 2. LA CONOSCENZA DEL FENOMENO “DISPERSIONE” DA PARTE DELLE SCUOLE E RELATIVE AZIONI Numero e modalità delle interruzioni dei percorsi scolastici in classe prima In relazione al totale degli studenti di classe prima, si rilevano 152 interruzioni formalizzate, corrispondenti al 2,29%, dato in ulteriore calo rispetto all’anno precedente che ha registrato il 3,73%, a fronte del 4,55% del 2004/2005. Si sono registrate 41 interruzioni non formalizzate, pari al 21,2%. Distribuzione delle interruzioni per sesso e per tipologia di Istruzione Il fenomeno dell’interruzione del percorso scolastico è così distribuito nelle diverse tipologie di Istruzione: 1. nelle classi prime dell’Istruzione Classica le interruzioni sono complessivamente 27 pari allo 0,94% della popolazione scolastica afferente alle classi prime 2. le interruzioni formalizzate sono 25 e nessuna vede coinvolte le femmine; le due non formalizzate riguardano entrambe due femmine

179

3. nelle classi prime dell’Istruzione Tecnica le interruzioni sono complessivamente 61, pari al 3,06% degli iscritti alle classi prime. Le interruzioni formalizzate sono 45 e 16 quelle non formalizzate: di queste 8 riguardano femmine, non ci sono interruzioni non formalizzate che riguardino femmine 4. nell’Istruzione Professionale le interruzioni sono in totale 103, interessano il 5,21 % degli alunni iscritti alle classi prime. Le interruzioni formalizzate sono 80, rappresentano il 4,45% del totale delle interruzioni nel settore; di esse 8 riguardano femmine e 72 maschi. Sono 23 le interruzioni non formalizzate di cui 9 riguardano femmine 5. nell’Istruzione Artistica sono segnalate 2 interruzioni, di cui 1 di una femmina e nessuna interruzione non formalizzata. Numero e distribuzione delle non ammissioni, per sesso e per tipologia di Istruzione Nel complesso di tutte le scuole statali, gli studenti non ammessi alla classe seconda sono 1031, pari al 15,53%: 1. nell’Istruzione Classica i non ammessi sono 315, pari al 11,96% degli studenti di classe prima. Di questi, 56 sono femmine (il 17% rispetto ai maschi); 259 sono maschi (l’82% rispetto alle femmine) 2. nell’Istruzione Tecnica i non ammessi sono 352, pari al 17,69% degli studenti iscritti alla classe prima. Di questi 83 sono femmine ( 23% rispetto ai maschi), 269 sono maschi 3. nell’Istruzione Professionale i non ammessi sono 338, pari al 18,83% degli studenti iscritti alla classe prima. Di questi 91 sono femmine (il 26% dei non ammessi), 247 sono maschi. ossia il 73% dei non ammessi in generale 4. nell’Istruzione Artistica i non ammessi sono 26, pari al 11,81% degli studenti iscritti alla classe prima. Di questi, 3 sono femmine (11% dei non ammessi), 23 sono maschi (88% del gruppo dei non ammessi). Numero e distribuzione delle ammissioni con debiti formativi Il totale degli studenti di classe prima, ammessi con uno o più debiti formativi è di 2195 studenti pari al 33% dell’intera popolazione scolastica delle classi prime. Rispetto alla tipologia dei percorsi di Istruzione gli ammessi con debito formativo sono i seguenti.

180

Tipologia di Istruzione

Alunni con debito formativo ( da 1 a 4 debiti)

%

Classica 787 29.88 Tecnica 752 37.80 Professionale 675 37.60 Artistica 84 38.18 Totale 2298 34.62

Rispetto alle differenze di genere il quadro complessivo risulta così composto: Tipologia di Istruzione

Femmine con debito

% Maschi con debito

%

Classica 489 62.13 298 37.87 Tecnica 237 31.51 515 68.49 Professionale 256 37.92 419 62.08 Artistica 51 60.71 33 39.29 Totale 1033 44.96 1265 55.04 Dalle tabelle si evince una percentuale abbastanza alta di promozioni con debiti nell’Istruzione Tecnica, Professionale e Artistica con valori intorno al 40%, più basse le ammissioni con debiti nei Licei che raccolgono una percentuale intorno al 30%. Rispetto alla differenza di genere le femmine risultano ammesse con debiti in misura maggiore dei maschi per l’Istruzione Classica e Artistica, al contrario dell’Istruzione Tecnica e Professionale. Distribuzione delle ammissioni con debiti formativi, con specificazione del numero di debiti (da 1 a 4), per sesso e per tipologia di Istruzione.

Istruzione Classica Debiti Femmine % Maschi % 1 25,54 18,67 2 22,36 11,30 3 13,34 7,36 4 0,88 0,50

181

Istruzione Tecnica Debiti Femmine % Maschi % 1 12,89 22,60 2 9,30 23,53 3 8,37 17,55 4 0,93 4,78

Istruzione Professionale Debiti Femmine % Maschi % 1 11,40 18,07 2 12,14 21,92 3 11,85 17,33 4 2,51 4,74

Istruzione Artistica Debiti Femmine % Maschi % 1 23,80 26,66 2 13,09 9,52 3 25,00 10,70 4 0 0 Alunni promossi con debito formativo in Italiano, Matematica e Scienze Si riportano i dati riferiti agli alunni promossi con debito formativo nelle discipline di : Italiano, Matematica e Scienze in riferimento agli ammessi ed agli ammessi con debito nelle diverse tipologie di Istruzione.

Tipologie Promossi Italiano Matematica Scienze Classica 2291 55 421 87 Tecnica 1576 129 354 384 Professionale 1354 107 308 171 Artistica 192 5 30 3 Totale 5413 179 1113 645

182

3. CONOSCENZA E CONSIDERAZIONE DEL FENOMENO “DISPERSIONE SCOLASTICA” Pubblicazione dei dati sulla “dispersione” in documenti dell’Istituzione Scolastica. Il 50% degli istituti dichiara di pubblicare i dati sulla dispersione scolastica: il POF non è il documento utilizzato, considerato che solo il 13,15% dichiara di pubblicarvi i dati, a fronte dell’86,84% di chi non lo fa; il 39,47% pubblica i dati in altro documento. Rimane comunque alto il numero di istituti (il 60,53%) che sembra non pubblicare questi dati. Raccolta dati su insuccessi e dispersione da parte delle Istituzioni Scolastiche Il 76,31% degli istituti dichiara di raccogliere dati sugli insuccessi e sulla dispersione con un sensibile aumento rispetto allo scorso anno che registrava il 72% delle conferme di raccolta; il 23,69% non rileva il fenomeno. 4. LE AZIONI CONTRO LA DISPERSIONE In maggioranza gli istituti dichiarano di affrontare il fenomeno della dispersione ad eccezione di una sola scuola, quindi con un valore percentuale pari al 97,36. Molti affermano di occuparsi di prevenire la dispersione con un valore notevolmente più alto dello scorso anno, ossia l’86,84% a fronte del 58,97%. Vengono svolte azioni di contrasto dal 39,47% (anche qui il dato si registra in aumento dallo scorso anno). In riferimento alla tipologia degli interventi, le scuole realizzano attività di accoglienza per l’89,47% e somministrano prove di ingresso per il 68,42%; realizzano moduli per supportare il metodo di studio per il 63,15%, attività di rimotivazione per piccoli gruppi per il 57,89%, interventi personalizzati tramite colloqui con esperti per il 55,26%. Risultano meno diffuse le pratiche quali offrire laboratori ri-orientanti (31,57%), interventi personalizzati in laboratorio tramite attività integrative (26,37%), interventi sull’autoefficacia (21,05%), moduli di avvio

183

all’autovalutazione (13,15%). Infine un ridotto numero di scuole, pari al 5,26% utilizza e valorizza il portfolio dello studente. La tabella che segue riporta i dati che si riferiscono alle diverse tipologie di intervento realizzate dalla scuole della provincia, per la lotta contro la dispersione.

Tipologia interventi Valore % Moduli di accoglienza 89,47 Prove di ingresso 68,42 Moduli sul metodo di studio 63.15 Rimotivazione in piccoli gruppi 57,89 Interventi personalizzati con esperti 55,26 Laboratori ri-orientanti 31,57 Interventi personalizzati con attività integrative o di laboratorio

26,37

Interventi per favorire l’autoefficacia 21,05 Moduli di avvio all’autovalutazione 13,15 Utilizzo e valorizzazione del portfolio 5,26 Azioni effettuate contro la dispersione per tipologia di scuola Tipologia interventi Valore

% Classica Tecnica Professionale Artistica

Moduli di accoglienza 89,47 91,66 93,75 80,00 /

Prove di ingresso 68,42 91,66 68,75 40,00 /

Moduli sul metodo di studio

63,15 50,00 75,00 60,00 /

Rimotivazione in piccoli gruppi

57,89 50,00 62,50 60,00 /

Interventi personalizzati con esperti

55,26 58,33 68,75 30,00 /

Laboratori ri-orientanti 31,57 50,00 31,25 10,00 /

Interventi personalizzati con attività integrative/laboratorio

26,37 25,00 37,50 10,00 /

184

Interventi per favorire l’autoefficacia

21,05 16,66 18,75 30,00 /

Moduli di avvio all’autovalutazione

13,15 33,33 6,25 0,00 /

Utilizzo e valorizzazione del portfolio

5,26 8,33 6,25 0,00 /

Se si confrontano i dati per indirizzo di scuola con le percentuali riportate nella tabella precedente, si nota che gli istituti tecnici e professionali scelgono in larga percentuale le attività di rimotivazione (dal 60 al 62,50%), le scuole di indirizzo classico puntano sulle prove di ingresso (91,66%), sull’accoglienza (91,66%); sugli interventi personalizzati con esperti (58,33%, a fronte del 55,26% totale). L’Istruzione Tecnica realizza soprattutto attività di accoglienza (93,75%, a fronte di un 89,47% complessivo), moduli sul metodo di studio (75,00%, a fronte del 63,15 del campione complessivo), interventi personalizzati con esperti per il 68,75%, e rimotivazione in piccoli gruppi, per il 62,50% complessivi. Periodi di attuazione dei corsi di recupero Gli istituti hanno organizzato corsi di recupero disciplinare nel 92,10% dei casi. Rispetto ai periodi di svolgimento si riportano i dati, per tipologia di scuola: periodo di intervento

Istruzione Classica

IstruzioneTecnica

Istruzione Professionale

Istruzione Artistica

Inizio a.s. 0,00 6,25 0,00 0,00

Verso la conclusione a.s.

16,66 6,25 30,00 0,00

Metà a.s. 83,33 93,75 50,00 0,00

Durante a.s. 75,00 75,00 50,00 0,00

185

Interventi di recupero disciplinare Tutte le scuole, ad eccezione dell’Istruzione Artistica che non compila la sezione, attivano interventi di recupero disciplinare per gli studenti delle classi prime: corsi di Italiano nel 68,42% dei casi, di Inglese per l’81,57%, Francese per il 15,78%, Tedesco per il 29,94%, Spagnolo per il 5,2%, Latino al 100% da tutti i licei, per il Greco da tutti i licei classici, Storia per il 15,78%, Geografia per un esiguo numero di studenti, pari al 2,63%. Si realizzano corsi di Matematica per il 92,10%, Informatica per il 7,89%, Scienze con il 50%, Chimica, per il 23,68%, Laboratorio di Chimica, per il 5,26%, Fisica per il 28,94%, Diritto, per il 36,84%, Discipline professionalizzanti, per il 15,78%, altre discipline non riconducibili ad un’unica voce, per il 18,42%. In ogni caso tutte le scuole attivano corsi nell’Area scientifica raggruppando i dati delle discipline afferenti a quest’area, quali: Scienze, Chimica, Fisica, Laboratorio di Chimica e di Fisica. Confrontando questo dato con quello degli alunni promossi con debito in Matematica (il 16,76% degli alunni iscritti alla classe prima) e, più in generale, nelle altre discipline scientifiche, si rileva che le difficoltà riscontrate in corso d’anno non vengono del tutto superate, nonostante l’attivazione dei corsi di recupero disciplinare. Il Latino, il cui insegnamento è limitato all’Istruzione Classica, viene previsto da tutti gli istituti che hanno attivato i corsi di recupero. Rispetto agli alunni si rilevano i seguenti dati di frequenza ai corsi di recupero.

186

Disciplina Studenti coinvolti nel recupero %

Italiano 681 10,26

Matematica 1363 20,53

Inglese 666 10,03

Francese 51 0,76

Tedesco 205 3,08

Spagnolo 35 0,52

Latino 396 15,03

Greco 208 7,89

Storia 42 0,63

Geografia 14 0,21

Informatica 24 0,36

Diritto 186 2,80

Discipline professionalizzanti 187 4,70

Scienze 257 3,87

Chimica e laboratorio 216 3,25

Fisica e laboratorio 146 2,19

Educazione Fisica 0 0

altro 75 1,13 Il numero più consistente di studenti, pari al 20,53% ha frequentato corsi di Matematica, il 10,26% i corsi di Italiano e il 10.03% i corsi di Inglese. Considerando invece le tre discipline oggetto della rilevazione promossa dall’INVALSI - Matematica, Italiano e Scienze - risulta interessante confrontare il dato sui corsi di recupero disciplinare con quello riguardante la percentuale dei debiti formativi assegnati agli alunni promossi alla classe seconda. Si osserva che:

187

per Italiano, la percentuale di alunni con debito formativo è del 2,69% rispetto al totale degli iscritti alla classe prima, a fronte del 10,26% che ha frequentato corsi di recupero per Matematica, gli studenti con debito formativo corrispondono al 16,76%, rispetto al 20,53% che ha frequentato corsi per Scienze, gli alunni con debito risultano essere il 9,71%, mentre aveva fruito di corsi di recupero solo il 3,87%. Infine, il dato relativo alla percentuale degli istituti che hanno attivato corsi di recupero disciplinare, considerati per tipologia di Istruzione, indica la prevalenza di corsi di Matematica e Inglese nell’Istruzione Classica e Tecnica, Latino nell’Istruzione Classica. Nell’Istruzione Professionale si osserva un’alta percentuale di corsi di Italiano e di Matematica. Da segnalare che risultano più elevate le percentuali di studenti con recuperi in Chimica nelle scuole afferenti all’Istruzione Tecnica.

5. LA VALUTAZIONE DELLE AZIONI Percentuale degli Istituti che hanno effettuato una valutazione dei corsi La pratica di valutare gli interventi di recupero in termini di risultati degli interventi realizzati è abbastanza diffusa: in termini percentuali è del 78,94%, in diminuzione rispetto ai due precedenti anni scolastici: 89,74% nel 2005/2006 e 87,50% nel 2004/2005. Più elevata la percentuale di scuole che valutano i corsi nell’Istruzione Tecnica, pari al 87,50%, mentre è inferiore nelle altre tipologie. In particolare, i licei registrano il 75%, l’Istruzione Professionale il 70%, non risponde l’Istruzione Artistica. Valutazione dell’efficacia dei corsi di recupero da parte delle scuole Tra gli istituti che hanno effettuato la valutazione, il 32,25% (una percentuale doppia rispetto allo scorso anno) dichiara che i corsi sono stati efficaci, il 61,29% li giudica con un’efficacia

188

variabile. Le risposte delle scuole sono riportate nella tabella seguente.

Valutazione Classica Tecnica Professionale

in generale efficaci 16,66% 43,75% 10,00%

in generale, non efficaci

0,00% 0,00% 0,00%

non hanno prodotto cambiamenti significativi

8,33% 0,00% 0,00%

efficacia variabile 50% 43,75% 60,00% Si ripresenta la necessità di individuare criteri e strumenti adeguati per valutare l’efficacia dei corsi. Interventi mirati alla lotta alla dispersione rivolti alle famiglie Il 76,31% delle scuole dichiara di aver realizzato interventi rivolti alle famiglie mirati alla lotta alla dispersione scolastica e alla promozione del successo formativo. Entrando nelle modalità di coinvolgimento, il 52,63% delle scuole rivolge interventi individuali in particolari situazioni di difficoltà, solo in pochi casi (7,8%) gli interventi riguardano gruppi di famiglie con studenti in difficoltà, mentre il 34,21% organizza incontri di carattere generale e di tipo informativo. 6. SCELTE ORGANIZZATIVE E RELAZIONI CON I SOGGETTI COME RISORSA NELLA LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA Scelte organizzative Per quanto riguarda le scelte organizzative, il 42,10% degli istituti dichiara di aver attivato una specifica funzione strumentale per la lotta alla dispersione. Questa opzione, come evidenzia la tabella seguente, è prevalente nell’Istruzione Tecnica.

189

Percentuale degli istituti che hanno attivato funzioni strumentali

Tipologia di Istruzione Funzione strumentale per la dispersione

Classica 41,66Tecnica 50,00Professionale 30,00Artistica n.r.

Il 31,57% delle scuole ha offerto percorsi individualizzati, anche integrati con la formazione professionale, che hanno interessato il 4,82% degli studenti delle classi prime. Questa opzione è più diffusa nei licei e nell’Istruzione Professionale a differenza dello scorso anno scolastico.

Percentuale degli istituti che hanno attivato percorsi individualizzati, anche integrati con la formazione professionale

Tipologia di Istruzione Funzione strumentale

per la dispersione Classica 41,66Tecnica 18,75Professionale 40,00Artistica n.r.

Sinergie di rete I progetti territoriali in rete, finalizzati alla lotta alla dispersione e alla promozione del successo formativo, interessano il 57,89% delle scuole monitorate, a fronte del 74,35% dell’anno scolastico 2005/2006. L’ Istruzione Tecnica registra il dato più elevato pari al 6,50%, il livello più basso, ossia il 50,00%, è raccolto dall’Istruzione Professionale. La collaborazione con le istituzioni scolastiche secondarie di primo grado Il 28,94% delle scuole dichiara di progettare gli interventi di contrasto alla dispersione in collaborazione con le istituzioni scolastiche di primo grado da cui provengono gli studenti in difficoltà; il 36,84% dichiara di progettare in parte questi

190

interventi. In ogni caso sembra registrarsi una certa attenzione a collaborare con il segmento della scuola che precede. Risorse professionali nella lotta alla dispersione Nelle azioni di lotta alla dispersione l’81,57% degli istituti si avvale di risorse professionali specifiche, a fronte del 97,43% dell’anno scolastico 2005/2006. Molto diffuso è l’impiego di risorse interne (71,05% delle scuole intervistate), meno l’utilizzo di risorse della rete (42,10%) e di risorse esterne (13,15%). Anche in questo caso è l’Istruzione Tecnica che manifesta maggior interesse a questo coinvolgimento, con percentuali più elevate in ogni categoria di risorsa utilizzata. La tabella che segue riporta i dati per tipologia di Istruzione. Interessante è l’incidenza, per i licei, delle risorse interne e per l’Istruzione Tecnica delle risorse di rete. Risorse professionali

Classica Tecnica Professionale

Risorse prof. interne 83,33 68,75 60,00 Risorse prof. esterne 33,33 37,50 30,00 Risorse prof. di rete 41,66 50,00 30,00

Risorse prof. esterne in percorsi integrati con i CFP 8,33 25,00 0,00

7. RISORSE FINANZIARIE UTILIZZATE PER LA LOTTA ALLA DISPERSIONE Modalità di utilizzo delle risorse finanziarie da parte delle scuole, per tipologia di intervento Le risorse finanziarie che le scuole della provincia di Verona dichiarano di utilizzare per la lotta alla dispersione nelle classi prime ammontano, in totale, ad € 238.813,13.

191

Voci di spesa Importo € Valore %

Corsi di recupero disciplinare 142.573,83 59,70%

Interventi personalizzati 52.467,73 21,97%

Interventi per piccoli gruppi 26.398,20 11,05%

Altri interventi 13.780,70 5,77%

TOTALE 238.813.13 100% Come si può osservare la maggior parte dei fondi è destinata a corsi di recupero disciplinare, seguiti con un certo scarto percentuale da interventi personalizzati; i corsi di recupero rimangono lo strumento ritenuto più incisivo nella lotta alla dispersione. Investimento pro capite riferito alle diverse tipologie di Istruzione L’investimento pro capite per la lotta alla dispersione relativa agli studenti di classe prima, nella provincia di Verona risulta essere di 49,16 €. Nelle varie tipologie d’Istruzione il dato si articola come segue:

Tipologia di Istruzione Spesa in € Spesa media per alunno in €

Classica 114.131,47 43,34 Tecnica 92.359,05 46,43 Professionale 32.322,61 *16,36 Artistica n.r. 5,88 Totale 344.833,87 52,27 *alcuni istituti non hanno fornito dati economici pertanto l’ammontare complessivo potrebbe non corrispondere in modo completo. Dalla tabella si evidenzia la notevole differenza tra gli investimenti pro capite nelle diverse tipologie di Istruzione. La massima spesa ad alunno viene effettuata nell’Istruzione Tecnica.

192

STRATEGIE DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO NELLE PRIME CLASSI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI. Anno Scolastico 2006/07 Ugo Milardi Dati del monitoraggio effettuato presso le Istituzioni Scolastiche della provincia di VICENZA 1. QUESTIONARI PERVENUTI Il 100% delle scuole ha restituito compilato il questionario; nove Istituti d’Istruzione Superiore (su un totale di 41 istituzioni scolastiche) hanno riconsegnato una scheda di rilevazione per ciascun indirizzo, secondo quanto richiesto. La compilazione del questionario è stata curata esclusivamente dal Dirigente scolastico in 13 casi (31,7%), dal personale amministrativo in 8 casi (19,5%) ed in 5 casi dai docenti (12,2%); in 27 istituzioni scolastiche (65,8%) il questionario è stato compilato congiuntamente da almeno due componenti (in 14 scuole da docenti e personale ATA – in 10 scuole dal Dirigente e personale ATA). Solo in 3 scuole (7,3%) il monitoraggio ha coinvolto il Dirigente, i docenti ed il personale amministrativo. Nell’a.s. 2006-07 hanno frequentato il primo anno di istruzione secondaria di 2° grado 7.779 studenti (di cui 4295 femmine), suddivisi per il 31,4% nell’Istruzione Classica, per il 36,5% nella Istruzione Tecnica, per il 29,3% nell’Istruzione Professionale e per il 2,8% nell’Istruzione Artistica.

193

GRAFICO 1 – Studenti del Campione, per genere e tipologia di Istruzione

60,26% 62,60% 67,80%52,70%

46,20%32,20%

54,80%

39,74% 37,40% 47,30%

0%20%40%60%80%

Istruz.Classica 2446

unità

Istruz. Tecnica 2840

unità

Istruz.Profess. 2279

unità

Istruz.Artistica 214

unità

Totali 7779

unità

MM M MMF F F F F

2. CONOSCENZA DEL FENOMENO ED AZIONI Interruzioni Nel corso del primo anno 222 alunni (2,85%) hanno interrotto gli studi - Nell’indagine non sono compresi gli abbandoni o i ritiri intervenuti tra il primo ed il secondo anno -. Le interruzioni sono state formalizzate in 190 casi e non formalizzate in 32 casi: rispettivamente l’85,59% ed il 14,41% del totale degli abbandoni. I maschi sono più interessati dal fenomeno dell’abbandono: 162 interruzioni (72,97%) contro le 60 delle femmine (27,03%). Le difficoltà degli alunni maschi si manifestano soprattutto nell’Istruzione Professionale, che presenta 118 abbandoni, pari al 53,15% del totale. TABELLA 1 – Interruzioni formalizzate e non formalizzate, suddivise

per genere e tipologie d’Istruzione tipologia Istruzione C

lass

ica

%

Tecn

ica

%

Pro

f.le

%

Arti

stic

a

%

tota

le

%

Maschi

22

9,91 20 9,01 118 53,15 2 0,90

162 72,97

Femm. 4 1,80 9

4,05

45

20,27 2 0,90

60

27,03

TOTALE 26 11,71

29

13,06

163

74,42 4 1,80

222

100

194

Interruzioni formalizzate Le interruzioni formalizzate nel corso dell’anno scolastico sono state 190, pari al 2,44% del totale degli iscritti alle classi prime.

TABELLA 2 – Interruzioni formalizzate, suddivise per genere e tipologie d’Istruzione

tipologia Istruzione C

lass

ica

%

Tecn

ica

%

Pro

f.le

%

Arti

stic

a

%

tota

le

%

Maschi

22 11,58

15 7,89 109 57,37 1 0,53 147 77,37

Femm. 4

2,11

5 2,63 32 16,84 2 1,05 43 22,63

TOTALE 26

13,69

20 10,52 141 74,21 3 1,58 190 100

Interruzioni non formalizzate Le interruzioni non formalizzate sono state complessivamente 32, pari allo 0,41% del totale degli alunni delle classi prime. Ferma rimanendo la massima concentrazione negli Istituti Professionali (68,75%), il fenomeno interessa più le femmine che i maschi (Maschi 43,75% - Femmine 56,25%).

TABELLA 3 – Interruzioni non formalizzate, suddivise per genere e tipologie d’Istruzione

tipologia Istruzione C

lass

ica

%

Tecn

ica

%

Pro

f.le

%

Arti

stic

a

%

tota

le

%

Masch

0 0 5 15,61 9 28,13 0 0 14 43,75

Femm. 0 0 4 12,59 13 40,63 1 3,13 18 56,25

TOTALE 0 0 9 28,11 22 68,76 1 3,13 32 100

195

A conferma delle difficoltà degli alunni delle classi prime, può essere considerato il dato relativo ai “passaggi”, che sono stati 307, pari al 3,95% della popolazione scolastica interessata all’indagine. Anche il fenomeno del “Cambio di indirizzo” è principalmente appannaggio del genere maschile: 252 studenti maschi (82% del totale dei cambi) hanno deciso di modificare le loro scelte. I “passaggi“ interessano anzitutto l’Istruzione Tecnica (125 unità pari al 40,7%) poi l’Istruzione Classica (104 unità pari al 33,9%) ed infine l’Istruzione Professionale (73 unità pari al 23,8%) e l’Istruzione Artistica (5 unità pari all’1,63%). Non ammessi alle classi seconde Non sono stati ammessi alle classi seconde 1300 alunni, pari al 16,71% del totale degli studenti; ancora una volta il fenomeno interessa maggiormente il genere maschile (1088 maschi non ammessi, pari all’83,69% del complessivo). L’Istruzione Professionale presenta la più alta percentuale di non ammessi (41,00%); segue l’Istruzione Tecnica (38,54%, l’Istruzione Classica (18,61%) ed infine l’Istruzione Artistica (1,85%).

TABELLA 4 – Non ammessi. Suddivisione per genere e tipologie d’Istruzione

tipologia Istruzione C

lass

ica

%

Tecn

ica

%

Pro

f.le

%

Arti

stic

a

%

tota

le

%

Maschi

178 13,69 493 37,92 400 30,77 17 1,31 1088 83,7

Femm. 64 4,92 8 0,62 133 10,23 7 0,54 212 16,3

TOTALE 242 18,61 501 38,54 533 41,00 24 1,85 1300 100

196

GRAFICO 2 – Valore % AMMESSI e NON AMMESSI alle classi seconde suddivisi per tipologia di Istruzione

88,79%76,61%82,36%90,11%

11,21%23,39%17,69%

9,89%

0%20%40%60%80%

100%

Istruz.Classica

Istruz.Tecnica

Istruz.Profess.

Istruz.Artistica

AMMESSI NON AMMESSI

Ammessi con debito Sono stati ammessi alla classe seconda con attribuzione di uno o più debiti formativi 2.865 alunni, che risultano essere il 44,22% del totale degli studenti promossi.

TABELLA 5 – Ammessi con debito – Valori percentuali rispetto al numero degli ammessi suddivisi per tipologia d’Istruzione.

tipologia Istruzione A

lunn

i is

critt

i

Alu

nni

non

amm

essi

Alu

nni

amm

essi

di c

ui

Am

mes

si

con

debi

to

% % MEDIA

Classica

2.246 242 2.204 760 34,48

Tecnica

2.279 501 1.778 1.087 61,14

Prof.le

2.840 533 2.307 951 41,22

Artistica

214 24 190 67 35,26

TOTALE 779 1.300 6.479 2.865 44,22

197

TABELLA 6 – Ammessi con debito – Suddivisione per genere e

tipologia d’Istruzione – Valori % rispetto al totale promossi

tipologia Istruzione C

lass

ica

%

Tecn

ica

%

Pro

f.le

%

Arti

stic

a

%

tota

le

%

Maschi

339 15,38 722 40,61 526 22,80 10 5,26 339 15,38

Femm. 421 19,10 365 20,53 425 18,42 57 30,00 421 19,10

TOTALE 760 34,48 1087 61,14 951 41,22 67 35,26 760 34,48

Il valore percentuale degli alunni ammessi con debito sommato al valore percentuale dei non ammessi attesta che ben il 50,93% degli studenti incontra marcate difficoltà durante il primo anno degli studi superiori. Il dato è di tutto rilievo, pur trascurando l’ulteriore 3,95% degli studenti che cambia indirizzo di studi. Da rilevare che nell’Istruzione Classica ed Artistica il valore percentuale riferito alle femmine è segnatamente più alto rispetto agli alunni maschi. Il dato può trovare conferma nella più alta percentuale di femmine presenti nell’Istruzione Artistica, ma nell’Istruzione Classica le femmine iscritte sono solo il 39,74% e la ammissione con debito evidenzia una più marcata difficoltà del genere in questa tipologia d’Istruzione. Da segnalare l’elevata percentuale di ammessi con debito presente nell’Istruzione Tecnica (61,14%).

TABELLA 7 – Ammessi con debito – Suddivisione per numero di debiti e valori percentuali. Dati generali.

N. Debiti

N. Alunni Maschi

Femmine

%

1 1.005 509 496 35,08 2 902 518 384 31,48 3 795 466 329 27,75 4 163 104 59 5,69 TOTALE 2.865 1.597 1.268 100,00

198

Ammessi con debito – Distribuzione per genere e tipologia d’Istruzione

TABELLA 8 - ISTRUZIONE CLASSICA

N. Debiti Maschi % Femmine % Totale %

1 151 19,87 185 24,34 336 44,21 2 107 14,08 129 16,97 236 31,05 3 74 9,74 88 11,58 162 21,32 4 7 0,92 19 2,50 26 3,42 TOTALE 339 44,71 421 55,39 76 100,00

TABELLA 9- ISTRUZIONE TECNICA

N. Debiti Maschi % Femmine % Totale %

1 216 19,87 150 13,80 366 33,67 2 223 20,52 104 9,57 327 30,08 3 215 19,78 96 8,83 311 28,61 4 68 6,26 15 1,38 83 7,64 TOTALE 722 66,43 365 33,57 1087 100,00

TABELLA 10 - ISTRUZIONE PROFESSIONALE N. Debiti Maschi % Femmine % Totale %

1 137 14,41 138 14,51 275 28,92 2 186 19,56 135 14,20 321 33,76 3 176 18,51 130 13,67 306 32,18 4 27 2,84 22 2,31 49 5,15 TOTALE 526 55,32 425 44,68 951 100,00

TABELLA 11 - ISTRUZIONE ARTISTICA N. Debit Maschi % Femmine % Totale %

1 5 7,46 23 34,33 28 41,79 2 2 2,99 16 23,88 18 26,87 3 1 1,49 15 22,39 16 23,88 4 2 2,99 3 4,48 5 7,46 TOTALE 10 14,93 57 85,07 67 100,00 Esaminando più nel dettaglio la distribuzione dei debiti formativi assegnati si può evidenziare il sottoinsieme dei debiti in Italiano-Matematica-Scienze.

199

L’incidenza dei debiti in discipline scientifiche risulta evidente in tutte le tipologie d’Istruzione, pur senza tener conto che non in tutte le classi prime è presente l’insegnamento di Scienze. I valori percentuali sono calcolati sul totale degli ammessi con debiti.

TABELLA 12 Dati generali. Debiti in Italiano, Matematica, Scienze. DEBITO

CLA

SSIC

A %

TEC

NIC

A %

PRO

F.LE

%

AR

TIST

ICA

%

ITAL. 104 13,68 225 20,70 121 12,72 8 11,94

MAT. 417 54,87 576 52,99 418 43,95 23 34,33

SCIENZE 137 18,03 514 47,29 360 37,85 18 26,87

3. DALLA CONOSCENZA ALLA VALUTAZIONE DEL FENOMENO “DISPERSIONE” Il 48,8% delle scuole interessate dalla rilevazione non pubblica i dati riguardanti il fenomeno della dispersione scolastica, sotto nessuna forma. Il rimanente 51,2% invece ha previsto, in modo vario e diversificato, la diffusione dei dati in documenti della scuola; solo due scuole hanno scelto di pubblicizzare gli elementi relativi alla dispersione ed all’insuccesso attraverso il POF. Solo il 19,5% delle scuole dichiara di non avere a disposizione alcuna raccolta di dati riguardanti gli insuccessi e la dispersione e, conseguentemente, non esprime alcuna valutazione sul fenomeno. Tutte le rimanenti (80,5%) hanno potuto esprimere una valutazione del fenomeno: il 52% valuta costante il numero

200

degli insuccessi, il 40% lo ritiene in diminuzione ed infine l’8% evidenzia un incremento della dispersione. 4. LE AZIONI CONTRO LA DISPERSIONE Il 100% delle scuole ha realizzato interventi relativi all’insuccesso scolastico. Gli approcci al problema sono diversificati e molteplici: l’85% degli istituti propone moduli di accoglienza, l’80% prevede prove d’ingresso, il 60% attiva interventi per rinforzare la motivazione, in percentuale sostanzialmente pari, propone corsi sul metodo di studio ed interventi personalizzati, anche con l’ausilio di personale esperto. L’uso del portfolio è invece poco presente (solo nel 7% dei casi). Tutte le istituzioni scolastiche hanno però progettato e realizzato corsi di recupero; l’attuazione ha interessato il 20% delle scuole all’inizio dell’anno, il 20% a metà anno scolastico ed il 5% solo verso la conclusione. Nel 75% dei casi, in media, gli istituti hanno specificato che i corsi di recupero sono stati attuati “durante tutto l’anno” facendo così evidente un’attenzione al momento specifico, all’interno di un’azione che si presenta continua. I corsi di recupero sono comunque la modalità di intervento più generalizzata: le discipline interessate dai corsi subiscono la caratterizzazione della tipologia d’Istruzione.

La tabella che segue indica la percentuale degli studenti che è stata interessata dai corsi di recupero, distintamene per ogni disciplina e per tipologia d’Istruzione. I valori percentuali sono calcolati rispetto al numero totale degli studenti iscritti. Da notare che i corsi di Matematica sono stati frequentati, mediamente, da oltre il 30% degli alunni in ogni tipologia d’Istruzione. A riflettere che, nonostante la frequenza dei corsi, è molto alta la percentuale degli alunni ammessi con debito formativo nella disciplina (vedi tabella 12).

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TABELLA 13 – Attivazione corsi di recupero. Valori percentuali dei frequentanti, per tipologia d’Istruzione e per disciplina.

DISCIPLINE ISTRUZ.

CLASSICAISTRUZ. TECNICA

ISTRUZ. PROF.LE

ISTRUZ. ARTISTICA

ITALIANO 5,30% 15% 16,9% 19,6%

INGLESE 13% 17% 20,5% 19,6%

FRANCESE 3% 1,6% 7,7% ø

TEDESCO 5% 1% 1% ø

LATINO 16,2% ø ø Ø

GRECO 2% ø ø ø

STORIA 0,3% 3% 1,7% ø

GEOGRAFIA ø 0,3% ø ø

MATEMATICA 37% 30% 28,3% 29,5%

INFORMATICA ø 0,5% ø ø

SCINZE 5,5% 0,8% 8,5% 0,9%

CHIMICA LAB. CHIMICA

ø 12,9% 1,7% ø

FISICA 2,5% 11% 8,1% ø

DIRITTO 2,5% 3,5% 9,1% ø

DISC. PROF ø 10,2% 26,4% 19,6%

ALTRO 3% 1,5% 10,8% 30,8% 5. DALLA REALIZZAZIONE ALLA VALUTAZIONE DELLE AZIONI Il 100% delle scuole dell’indirizzo artistico ha espresso una valutazione sui risultati raggiunti attraverso i corsi di recupero; altrettanto ha fatto l’88% degli Istituti Professionali, l’86% degli Istituti Tecnici e l’82% delle scuole ad indirizzo classico. Quasi il 100% delle scuole ritiene però non efficaci i corsi attuati, poiché non sono stati riscontrato cambiamenti

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significativi. Una variabilità dell’efficacia è tuttavia indicata nel 75% dell’Istruzione Classica e Tecnica, nell’85% degli Istituti Professionali e nel 100% dei casi dell’Istruzione Artistica. Gli interventi mirati alla lotta alla dispersione hanno coinvolto direttamente anche le famiglie: sono stati attivati nell’80% dei casi dall’Indirizzo Professionale, nel 60% dei casi dall’Istruzione Tecnica e nel 40% dei casi dall’Istruzione Classica. Solo presso l’Istruzione Artistica si evidenzia il 100% delle attivazioni. Gli interventi presso le famiglie a carattere solo informativo vedono quasi le stesse percentuali di attivazione. 6. SCELTE ORGANIZZATIVE La designazione di una “figura strumentale” che dedichi la propria opera alla lotta alla dispersione è una scelta organizzativa che coinvolge il 40% dell’Istruzione Professionale ed il 75% dell’Istruzione Artistica. La scelta di offrire percorsi personalizzati come opportunità per la lotta alla dispersione è stata praticata dal 15% delle scuole dell’indirizzo classico, dal 49% dell’indirizzo tecnico, dal 50% dell’indirizzo artistico e dal 62% delle scuole dell’Istruzione Professionale. Partecipano a progetti territoriali in rete finalizzati alla lotta alla dispersione ed alla promozione del successo il 75% delle scuole ad indirizzo professionale, il 70% delle scuole dell’indirizzo tecnico, il 53% delle scuole dell’indirizzo classico ed il 50% delle istituzioni scolastiche dell’indirizzo artistico. Il dialogo con le istituzioni scolastiche del primo grado è stato promosso dalle scuole superiori con percentuali sostanzialmente analoghe, anche se in moltissimi casi è stata espressa la formula attenuativa di “parzialmente”. Il ricorso a figure professionali esterne è praticata mediamente dal 65% degli Istituti Secondari di 2° grado della provincia, mentre poco sfruttate appaiono le risorse professionali di rete. Ne usufruiscono il 50% delle scuole dell’indirizzo artistico, il 37% degli istituti professionali, il 20% dell’indirizzo tecnico e solo il 15% delle istituzioni dell’indirizzo classico.

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Quest’ultimo dato va confrontato con la ben più alta partecipazione di ciascuna tipologia d’Istruzione ai progetti territoriali di lotta alla dispersione. 7. RISORSE FINANZIARIE UTILIZZATE PER LA LOTTA ALLA DISPERSIONE La somma complessiva spesa per azioni contro la dispersione nell’a.s. 2006-07 è pari ad € 355.615,00, articolata per tipologia di intervento e per tipologia d’Istruzione, secondo quanto riassunto nella tabella che segue

TABELLA 14 – Spese sostenute – Suddivisione per tipologia di intervento e per tipologia d’Istruzione. Importi in euro

TIPOL. ISTR. CLASSICA TECNICA PROF.LE ARTIS.

RECUPERO DISCIPLINARE 75.935 81.438 64.219 1.050

INTERVENTI PERSONALIZZATI 13.233 7.826 21.806 113

INTERVENTI PER PICCOLI GRUPI

5.438 24.677 23.598 ø

ALTRI INTERVENTI 4.086 6.226 25.970 ø

TOTALI 98.692 120.167 135.593 1.163

Il costo medio per studente, calcolato dividendo la somma complessivamente spesa per il totale degli alunni, è pari a € 45,71. Sono tuttavia molto significative le oscillazioni di spesa per tipologia d’Istruzione: l’Istruzione Professionale investe € 59,50 per ciascun alunno iscritto, l’Istruzione Classica € 43,94, l’Istruzione Tecnica € 42,31 e solo € 5,43 l’Istruzione Artistica. 8. ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA Gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti alle scuole superiori della provincia di Vicenza sono in totale 736, pari al 9,46% dell’intera popolazione scolastica delle classi prime.

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La distribuzione per tipologia d’Istruzione è maggiore nell’Istruzione Professionale (16,41%); l’8,94% frequenta l’Istruzione Tecnica, il 4,09% l’Istruzione Classica e solo il 3,74% l’indirizzo Artistico.

È rilevante il numero di studenti con cittadinanza non italiana (CNI) che abbandona gli studi (80% concentrato nell’Istruzione Classica; il 25% nell’Istruzione Tecnica; il 20% nell’Istruzione Professionale): mediamente il 30% nel corso del primo anno. Il numero dei non ammessi alle classi seconde è invece inferiore: il 16,94% nell’Istruzione Classica, il 16,67% nell’Istruzione Artistica, il 20,76% nell’Istruzione Tecnica ed il 21,58% nell’Istruzione Professionale. Dall’indagine effettuata non è possibile desumere il valore percentuale degli alunni ammessi con iscrizione di debito formativo in tutte le tipologie di discipline.

Può essere invece evidenziata la percentuale di alunni CNI che hanno ottenuto il passaggio alla classe seconda con iscrizione di debito formativo in Italiano, Matematica, Scienze, come riportato nella tabella numero 15 che segue. TABELLA 15 – Alunni con cittadinanza non italiana. Debiti in Italiano,

Matematica, Scienze. DEBITO

CLA

SSIC

A %

TEC

NIC

A

%

PRO

F.LE

%

AR

TIST

ICA

%

ITA. 12 11,54 67 29,78 53 43,80 1 12,50

MAT. 17 4,08 54 9,38 69 16,51 1 4,35

SCIENZE 9 6,57 47 9,14 39 10,83 1 5,56

Le percentuali sono calcolate sul totale degli alunni ai quali è stato assegnato debito formativo. Vanno osservate le percentuali sostanzialmente modeste dei debiti conseguiti nell’Area scientifico-matematica, elemento in certo qual modo confortante in un quadro generale di difficoltà.

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È da segnalare che percentuali di sicuro interesse sono da riscontrare anche nei “passaggi” o “trasferimenti” tra tipologie diverse di Istruzione: cambia indirizzo il 30,70% degli studenti nell’Istruzione Classica, il 33,33% nell’Istruzione Professionale ed il 24% nell’Istruzione Tecnica. Non sono però rilevabili analoghi dati “in entrata” presso ciascuna tipologia d’Istruzione.

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Stampato mese di ottobre 2007 presso la CLEUP sc “Coop. Libraria Editrice Università di Padova”

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