airplanes 13 2015

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13 Copia Gratuita La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di agosto 2015 presso LitografTodi - Todi - Anno 9 - numero 13 - settembre 2015. Fotografie Aeronautica Militare 2015 diretta TV

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Airplanes Magazine13 2015

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Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore AssociazioneIDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p.IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di agosto 2015 presso LitografTodi - Todi - Anno 9 - numero 13 - settembre 2015.Fotografie Aeronautica Militare

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diretta TV

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siamo ormai nel vivo della 55esima stagione acrobati-ca: un compleanno speciale, celebrato a “casanostra”  in  compagnia delle pattuglie acrobatiche piùprestigiose al mondo e circondati dal corale ed imman-cabile  affetto dei numerosi appassionati e amiciche ci accompagnano fin dalla nascita delle prime pat-tuglie acrobatiche. Un evento  che, di fatto,  sanciscel’ennesimo prestigioso traguardo delle Frecce Tricolorie di tutta l’Aeronautica Militare, in Italia e all’esterocon competenza e passione a testimoniare il valore e laprofessionalità di quanti, come noi hanno scelto di ser-vire il nostro Paese al servizio dei cittadini. Un appun-tamento che ci offre l’opportunità di volare indietro neltempo, guardare al passato e ai precedenti Raduni cheaccompagnano e scandiscono la storia della “nostraPAN” fin dalle sue origini, capace ogni volta di rievoca-re e rinnovare nei cuori di tutti noi, i sentimenti piùnobili: onore, orgoglio e un forte senso di appartenen-za. Molti i pensieri che affollano le nostre menti, moltele emozioni, pur nella consapevolezza di volare su unasinfonia acrobatica tracciata e disegnata da chi, nelpassato, ci ha preceduto con dedizione e sacrificio.Le “Frecce Tricolori” di oggi raccolgono questa impor-tante eredità, fortificando una storia che si traman-da  anno dopo anno. Dietro ogni immagine e ogniimpresa, c’è sempre “l’uomo” protagonista di  storieanche  romantiche, scolpite nella memoria dei tantiappassionati, a volte meno famose o quasi sconosciuteai più, che opera con identico ardore e perizia anchelontano dalle luci della ribalta, per far sì che tutto ciòche ruota attorno a quel magico volo possa svolgersialla perfezione e in completa sicurezza. Sono questi gli uomini e le donne delle “FrecceTricolori”, quelli di ieri e di oggi, che scrivono con il lorooperato la storia dell’acrobazia aerea collettiva;

una tradizione tutta italiana che quest’anno, in occa-sione dell'11 Raduno Acrobatico, ha voluto sottolinearel’essenza e l’importanza di “fare squadra”; una squa-dra che vola, certamente, ma anche e soprattutto unasquadra a terra, capace di operare con uguale passionee determinazione,  in assoluta e completa armonia intutte le molteplici attività che precedono e vedono nelvolo il loro naturale coronamento. Esserne alla guidasignifica tutto questo, godere di un punto di vista asso-lutamente privilegiato da cui poter carpire la magia eallo stesso tempo la semplicità di questa  “macchinaperfetta”. Una consapevolezza costruita nel tempo,dopo aver assaporato la tensione e la pulsione deiprimi voli da gregario, la responsabilità e la comples-sità del volare come capoformazione, e infine, la matu-rità e la fierezza di esserne oggi il Comandante. Ungruppo di persone, ognuna diversa e allo stesso modoindispensabile, di cui  apprezzare qualità e debolezze,capace di lavorare all’unisono a favore di un obiettivocomune, in un rapporto di interdipendenza che nonlascia spazio all’individualità.Al di là dell’unicità del nostro volo, ritengo che se dav-vero esiste un segreto di tanta maestria, questo debbaessere ricercato proprio nella qualità e nel virtuosismodei rapporti interpersonali, nella stima e fiducia reci-proca frutto di una profonda conoscenza di sé stessi edegli altri e di quella naturale complicità propria di chisi trova a condividere un’esperienza ineguagliabile conentusiasmo e serenità.A voi tutti che anche per questo importante appunta-mento avete deciso di “volare” al nostro fianco, giungapiù forte che mai la nostra profonda gratitudine!

Jan SlangenComandante Pattuglia Acrobatica Nazionale

55aStagione

Acrobatica

Carissimi amici,

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READY to Take-OffCi siamo… stiamo per decollare, siamo pronti per iniziare

la grande festa dell’aria che celebra un traguardo impor-tante, le cinquantacinque stagioni acrobatiche delle

nostre amate “Frecce Tricolori”. Prima che la macchina mediatica si accenda completamente noivi presentiamo alcune novità, a partire dalla colorazione dellanuova livrea che estende il tricolore all’intero piano di coda del“339”. Inoltre, il programma delle “Frecce” si è arricchito perl’occasione di una manovra acrobatica inedita: l’abbiamo potutaammirare, per la prima volta, lo scorso 12 luglio in occasione del“W Lignano 2015”. Si tratta di una spettacolare apertura a ven-taglio con i fumi colorati realizzata proprio davanti al grandepubblico. L’ultima modifica al display era stata apportata nel2006 con il “Cuore”. Quella che possiamo vedere da quest’annoè una sorta di “Bomba” che si sviluppa a 180 gradi e riprendeuna manovra “a zampillo” del repertorio acrobatico realizzatoprima che venissero costituite le “Frecce Tricolori”.E nel web si è scatenato un grande entusiasmo per l’iniziativa“Dai un nome alla nuova manovra PAN”: saranno, infatti, i fana scegliere il nome della figura acrobatica e anche la musica daabbinare, purché sia stata composta da un autore italiano. Ilsondaggio è rimasto aperto fino al 31 agosto e il risultato saràpresentato ufficialmente proprio in questi due giorni di manife-stazione. Sette pattuglie acrobatiche straniere (Arabia Saudita,

Belgio, Finlandia, Francia, Giordania, Polonia, Svizzera), dueteam civili, dimostrazioni di oltre cento velivoli tra caccia, tra-sporto ed elicotteri, diverse formazioni civili e numerosi velivolistorici. Questi i numeri di un Air Show unico, organizzato con lacollaborazione e il supporto fondamentale di Istituzioni regiona-li e locali e di numerosi sponsor. Allo “spettacolo”, come da tra-dizione, si affianca la solidarietà: tra le iniziative della mani-festazione si deve sottolineare l’impegno dell’AeronauticaMilitare con l’UNICEF. Una collaborazione che ha radici pro-fonde ed è riconducibile ai comuni valori e alle attenzioni chele due istituzioni hanno nei confronti dei più piccoli e di chiha bisogno di protezione, per promuovere i diritti dei bambi-ni e contribuire al miglioramento delle loro condizioni di vitacon la raccolta di fondi da devolvere a progetti in favore del-l’infanzia. La partnership con UNICEF, condivisa dalMinistero della Difesa, è la sintesi delle attenzioni che leForze Armate rivolgono quotidianamente, in patria e in areadi operazioni, alle fasce più deboli della popolazione e, nellafattispecie, è finalizzata alla raccolta di fondi per il sostegnodei bambini del Nepal.Altra iniziativa collegata all’evento la realizzazione di dueannulli filatelici in collaborazione con Poste Italiane, daapporre su una speciale cartolina dedicata all’evento. Il rica-vato sarà devoluto all’Opera Nazionale per i Figli degli

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Aviatori, sodalizio che sostiene negli studi gli orfani del per-sonale dell’Aeronautica Militare. Nelle due giornate di manifestazione – sostanzialmenteuguali nel programma di volo e ad ingresso gratuito – il pub-blico potrà anche assistere a dimostrazioni di capacità ope-rative del personale e dei velivoli dell’Aeronautica Militare.Saranno  dodici le aree tematiche previste all'interno dellazona mostra statica: dallo Spazio, la naturale estensione del-l’ambiente operativo A.M., alla difesa aerea missilistica inte-

grata, da capacità di eccellenza come il trasporto sanitario diurgenza e di pazienti bio-contaminati al servizio meteorolo-gico e alla logistica di proiezione. Non mancheranno, ovvia-mente, percorsi dedicati alla storia della Forza Armata edella Pattuglia Acrobatica Nazionale, e un settore dedicatoalla formazione, all’addestramento e al mondo dei simulatoridi volo. Insomma, una due giorni che non vi farà annoiare.Allora, che altro aggiungere? Buon divertimento!

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PartecipantiVelivoli/Formazioni

Numero Velivoli Tipo velivoloAERONAUTICA MILITAREFRECCE TRICOLORI 10 MB.339 PANREPARTO SPERIMENTALE VOLO 1 EF2000REPARTO SPERIMENTALE VOLO 1 T.346AREPARTO SPERIMENTALE VOLO 1 AW.149SORVOLO FORMAZIONE TORNADO TBD TORNADO15° STORMO 2 HH-139A – HH-101A

Velivoli/Formazioni StranieriNumero Velivoli Tipo velivolo

AUSTRIASAAB 105 1 SAAB 105BELGIORED DEVILS 4 SF.260 F16 1 F-16FINLANDIAMIDNIGHT HAWKS  4 HAWKFRANCIAPATROUILLE DE FRANCE  8 ALPHA JETGIORDANIAROJAL JORDANIAN FALCONS  5 EXTRA 300OLANDADEMO  APACHE  1 AH64POLONIAISKRY TEAM  7 TS 11MiG-29 1 MiG-29ARABIA SAUDITASAUDI HAWKS 6 BAE HAWK Mk.65SPAGNAPATRULLA AGUILA 7 CASA 101SVIZZERAPATROUILLE SUISSE 6 F 5

Velivoli/Formazioni CiviliNumero Velivoli Tipo Velivolo

ALIANTE 1 SWIFT S1WE FLY TEAM 3 3 TEXANFORMAZIONE LEGEND 1 T6 TEXANFORMAZIONE LEGEND 1 FIAT G59FORMAZIONE LEGEND 1 MB326BREITLING WINGWALKERS 2 2x StearmanBREITLING Aude Lemordant 1 Extra 330 SC

L’elenco dei partecipanti è suscettibile di cambiamenti

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Tradizione eRinnovamento

L’Aeronautica Militare è una delle quattro Forze Armatedello Stato insieme con Esercito, Marina e Carabiniericostituisce lo strumento di difesa del Paese. Il dispositivo

cioè che garantisce quella cornice di sicurezza, in Italia e all’este-ro, indispensabile al tranquillo svolgimento della vita di tutti igiorni, nel rispetto di quei principi di libertà, democrazia, salva-guardia assoluta dei diritti e della dignità dell’individuo, che sonoi fondamenti connotativi della nosra identità nazionale.L’Aeronautica Militare ha il compito principale di difendere lospazio aereo italiano da qualunque violazione, prevenendo e neu-tralizzando gli eventuali pericoli provenienti dal cielo, ma nonsolo, ha anche il compito di offrire il supporto alle missioni di pacefuori dai confini nazionali, alle missioni umanitarie e di provve-dere al soccorso aereo. Si capirà che il mandato è arduo, soprattutto in un periodo diinsatibiltà come quello che stiamo vivendo, in cui il terrorismo ci“minaccia” con tecniche d’attacco tragicamente variegate e fanta-siose. Il nostro sistema di difesa aerea si è però adeguato ai tempi,divenendo negli ultimi anni più efficace e flessibile anche con l’au-silio, indispensabile, di una buona organizzazione e della tecnolo-gia, anzi dell’alta tecnologia di cui l’Aeronautica Militare non èsoltanto un fruitore ma, come si potrà constatare nel corso di que-sta manifestazione, da sempre un “fornitore” vitale e stimolante.D’altra parte nel campo aeronautico e del volo militare, l’Italia hada sempre occupato una posizione di rilievo nel mondo, fin da

quando agli inizi del 900 il volo con un mezzo più pesante dell’ariasi andava affermando, offrendo all’uomo la possiblità di unanuova sfida. Dal primo fondamentale balzo dei fratelli Wright il17 dicembre 1903, il progresso dell’aviazione e dell’impiego mili-tare del mezzo aereo ha anche parlato italiano.E’ italiano il primo utilizzo bellico dell’aeroplano; nel 1911 duran-te la guerra di Libia. Sono italiane sia le imprese delle grandi tra-svolate in “solitario” sia quelle in “formazione”. I nobili valoricavallereschi della caccia aerea attecchiscono bene in Italia;durante la Grande Guerra, l’Aviazione è già in grado di schierareuna compagine di aviatori invidiabile per le generalizzate doti diabilità e ardimento; Francesco Baracca, Silvio Scaroni, PierRuggero Piccio, Ruffo di Calabria, solo per citare i più famosi,popolari al tempo come i divi televisivi di oggi; faranno parte,insieme con altri, della 91a Squadriglia, la “Squadriglia degliAssi”. E nel secondo conflitto mondiale, l’esito tragico della guerraha fatto passare in secondo piano molte inprese ugualmente valo-rose dei nostri piloti, il cui eroismo è stato riconosciuto anchedagli avversari, primo fra tutti Winston Churcill. Di pari passo con la capacità di utilizzare bene l’aeroplano, si svi-luppa in Italia negli anni 20 anche il pensiero dottrinario che èalla base dell’impiego del mezzo aereo. Ebbene è un italiano,Giulio Douhet, il più importante teorico del potere aereo; le suedottrine del “dominio dell’aria” sono valide ancora oggi e su diesse sono state modellate le forze aeree di tutto il mondo non

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escluse quella statunitensi e britannica. Durante l’impiego bellicodella Grande Guerra, inoltre, un paese prettamente agricolo erurale come il nostro opera uno sforzo poderoso e getta le basidella sua industria aeronautica. Tra le due guerre mondiali il progresso aeronautico procede inmodo vorticoso; per l’Aeronautica italiana è la stagione dei volicollettivi, le trasvolate di massa del Mediterraneo, dell’Atlanticoe dei record. Trionfali sono le imprese che portano formazioni di velivoli italia-ni, gli idrovolanti S.55, capitanate da Italo Balbo, ad ammararenella baia di Rio de Janeiro nel 1931 e di New York nel 1933. Record di velocità, di altezza, di volo senza scalo, di volo rovescio;in una decina d’anni l’aeronautica italiana conquista più di centoprimati. Nel 1939, alla vigilia dell’entrata in guerra, l’Italia detie-ne 33 degli 84 primati contemplati dalla Federazione aeronauticainternazionale. Ma non basta per primeggiare, e la guerra metteimpietosamente a nudo i limiti di tal risultati; per scelte politicheche in queste pagine non è ne possibile ne opportuno illustrare, inostri record rimangono splendide e geniali realtà confinate inuna propria dimensione, ma non sanno tradursi in quell’impulsonecessario e possibile allo sviluppo della tecnologia aeronauticaapplicata ai mezzi di “tutti i giorni”. In ogni caso in quel periodoeroico e controverso sono state gettate le basi di quella tradizionee cultura aeronautica che è diventata patrimonio del Paese e diogni cittadino.

Da ormai più di novant’anni i velivoli dell’Aeronautica Militaresolcano i cieli di tutto il mondo. Aeroplani di ogni specialità, dallecaratteristiche e soluzioni tecnologiche sempre all’avanguardia,pilotati da uomini che hanno portato il loro contributo a tinteforti, a volte tragiche, nell’appassionante trama della storia e delprogresso aeronautico, tessuta giorno dopo giorno con grandiimprese ma anche con azioni della quotidianità, solo apparente-mente “trascurabili”. Quello che è da tenere sempre presente è che i compiti, l’organiz-zazione, il personale e i mezzi dell Aeronautica Militare di oggisono il frutto dell’evoluzione di uno strumento di difesa che si èadeguato ai tempi, che ha seguito passo passo l’incedere delnostro Paese che dal dopoguerra ai nostri giorni ha conquistatoun posto di rilievo nel consenso delle nazioni più sviluppate e pro-gredite del mondo.L’Aeronautica Militare è oggi un’organizzazione che esprime,insieme con le altre Forze Argmate e le altre Istituzioni delloStato, il livello di ambizione internazionale dell’Italia, che affer-ma la volontà di un Paese civile, democratico, pacifico di difende-re da ogni possibile violazione i valori di libertà e di progresso civi-le, di libera circolazione delle idee e degli individui.L’Aeronautica Militare svolge oggi, come e più che in passato, ilruolo che le compete al servizio della difesa e della sicurezza,interna ed internazionale, di organizzazione all’avanguardia tec-nologica che traina il progresso scientifico e industriale del Paese.

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Dell’Aeronautica Militare sono la componentesicuramente più conosciuta e visibile, ma le“Frecce Tricolori” rappresentano la sintesi

delle capacità dei piloti e degli specialisti dell’interaForza Armata. Quella che con i suoi dieci velivoli costituisce la piùnumerosa compagine acrobatica al mondo s’identifi-ca con il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico“Frecce Tricolori”, dislocato sull’aeroporto di Rivolto(Udine), nel cuore del Friuli Venezia Giulia, sede del2° Stormo “Mario D’Agostini”. Sintetizzare in 25minuti di volo le capacità e l’ingegno di un’istituzio-ne militare e di un intero Paese. Questo fanno le“Frecce Tricolori”, raccogliendo l’esperienza e l’adde-stramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in unprogramma di volo che unisce spettacolarità e tecni-ca. 18 le figure che danno vita a un’esibizione chenon dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di que-sta armonia tutta tricolore è quella di essere unosplendido continuum. Circa mezz’ora da passare inapnea alternando lo sguardo tra la formazione dinove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolosolista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le vira-te schneider e la Bomba, la figura che ha contribuitoa rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo,imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioniacrobatiche. Chiude il grande ed emozionante trico-lore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estremanaturalezza e tutti hanno la convinzione di compie-re nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storiaprofessionale di ciascuno dei componenti, piloti etecnici, di questo Reparto, comunque singolare,come già detto, inquadrati nei ruoli dell’AeronauticaMilitare, con loro esprimono quei valori e quellecaratteristiche che sono patrimonio culturale di unintero Paese, prima che di una Forza Armata.Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spiri-to di appartenenza, generosità, e, soprattutto, sensodello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quoti-diano della Pattuglia Acrobatica Nazionale, unadelle più ammirate ed amate al Mondo. Passione,capacità, professionalità, affiatamento, spirito diappartenenza, generosità e soprattutto espressionedi una grande tradizione culturale queste sono le“nostre” amatissime “Frecce Tricolori”.

Signore e signori, le

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PONY 11FABIO CAPODANNO

PONY 5VIGILIO GHESER

PONY 10FILIPPO BARBERO

PONY 0JAN SLANGEN

PONY 1MIRCO CAFFELLI

PONY 8GIULIO ZANLUNGO

PONY 3STEFANO VIT

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PONY 1MIRCO CAFFELLI

PONY 6MATTIA BORTOLUZZI

PONY 2PIERANGELO SEMPRONIEL

PONY 9LUCA GALLI

PONY 7GAETANO FARINA

PONY 4MASSIMILIANO SALVATORE

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E ra il novembre 1929 quando i sergenti Citi eBrizzolari, a bordo di due velivoli Fiat CR.20del 1° Stormo Caccia, effettuarono alcuni pas-

saggi a bassa quota sull’aeroporto di Campoformidorealizzando una serie di looping a distanza. I due pilo-ti volevano mettere in evidenza in modo spettacolareche un volo così spericolato era in realtà un’esigenzadella caccia, e che avrebbe permesso di ottenere ilmassimo nel combattimento aereo. Il colonnello RinoCorso Fougier, loro comandante, sposò in pieno quellatesi e la rappresentò ai superiori riuscendo a convin-cerli. Naque, così, la stagione epica del volo acrobaticomilitare. Le prime pattuglie furono inizialmente indi-viduate nell’ambito dei reparti di caccia: alla pattugliadel 1° Stormo seguì nel ’36 la formazione del 4°Stormo e poi quelle del 6° e del 53° Stormo, che susci-trono da subito ammirazione e apprezzamento inItalia e all’estero. Dopo la 2a Guerra Mondiale, in per-fetta concordanza con la rinascita dell’Aeronautica,manifestazioni nazionali e internazionali fecero daribalta a compagini alate leggendarie, l’acrobazia col-lettiva riprese dunque rapidamente quota. Negli anni50, l’Italia veniva rappresentata dalle pattuglie del“Cavallino Rampante” della 4a Aerobrigata, equipag-giata con De Havilland DH-100 “Vampire”, dei “GettiTonanti” della 5a Aerobrigata dotata di Republic F-84G “Thundejet”, delle “Tigri Bianche” della 51a

Aerobrigata con gli F-84G, dei “Diavoli Rossi” della 6a

Aerobrigata con i Republic F-84F “Thunderstreak”,dei “Lancieri Neri” della 2a Aerobrigata su velivoli

North American F-86E “Sabre” e, infine, di nuovo dei“Getti Tonanti” della 5a Aerobrigata con gli F-84F. Gliinnumerevoli impegni della nostra formazione acro-batica rendevano, però, sempre più difficile mantene-re la formula dell’alternanza tra i reparti da caccia. Sirendeva, così, necessaria la costituzione di una pattu-glia “dedicata”. Nel 1960 la pattuglia titolare era quel-la dei “Getti Tonanti” con i suoi F-84F, come pattugliadi riserva il “Cavallino Rampante”, montata sugli F-86E. Questa pattuglia formò il nucleo del 313° GruppoAddestramento Acrobatico “Frecce Tricilori”, che dal1961 lo Stato Maggiore dell’Aeronautica costituì consede stabile sull’aeroporto di Rivolto. Le “FrecceTricolori” erano ben evidenti sulla livrea del “Sabre”,fondo blu con le striscie tricolori sul ventre dellesuperfici orizzontali e fregio sui fianchi che rappresen-tava un rombo celeste allungato con decorazione innero e rosso all’interno, quindi le tre saette tricoloridella PAN. Nel 1964 le “Frecce Tricolori” acquisisconouna nuova macchina, il velivolo Fiat G.91PAN e unadiversa livrea; i rombi sulla fusoliera furono sostituitida tre frecce stilizzate con i colori nazionali e la derivafu contraddistinta da numeri individuali di coloregiallo. La versione PAN del G.91 di esclusiva dotazio-ne alla Pattuglia Acrobatica si differenzia dal G.91Rper i comandi “desensibilizzati” con smorzatori di bec-cheggio (pitch damper), e poi un impianto per i fumicolorati. Nel gennaio 1982 giungono a Rivolto i primiAermacchi MB.339A/PAN che equipaggiano ancoraoggi le “Frecce Tricolori”.

Storia di un Passato Glorioso

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Visite guidate alla base aerea di Rivolto

Vieni in Friuli Venezia Giulia e conosci da vicino le ”Frecce Tricolori”!

Nell’emozionante atmosfera della base aerea di Rivolto, punto di partenza delleesibizioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale, potrai vivere un’esperienzaesclusiva, conoscere i segreti dei velivoli e i luoghi frequentati ogni giorno daipiloti e scoprire da vicino un vero Aermacchi MB.339PAN, il velivolo usatoattualmente dalle “Frecce”!

Prenota la tua visita direttamente sul sito www.turismofvg.it Costo: € 10,00 a persona – € 5,00 con la FVG CardGratis: bambini sotto i 12 anni (max 3 ogni adulto)Servizio: italiano/inglesePartecipanti: individuali o piccoli gruppi non organizzati

Per informazioni:Ufficio turistico di UdinePiazza Primo Maggio, 7Tel.: 0432 [email protected]

*L’apporto dell’Aeronautica Militare e l’ingresso in base vengono forniti a titolo gratuito.

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L a preparazione dei piloti delle “Frecce Tricolori” si dividein due precisi momenti, impropriamente definiti “stagioneestiva” e “stagione Invernale”. La stagione estiva si inden-

tifica con l’intero periodo delle manifestazioni, che inizia ufficial-mente il 1° maggio con la tradizionale presentazione in quel diRivolto e termina generalmente verso i primi di ottobre. La sta-gione invernale, invece, coincide grosso modo con il periodo cheva da novembre alla fine aprile ed è interamente dedicato all’ad-destramento e all’inserimento dei piloti neoassegnati. In questo periodo, la PAN opera principalmente dal 2° Stormo,volando in media tre sortite al giorno påer cinque giorni alla set-timana. Il normale turnover che caratterizza ogni reparto oerati-vo prevede che, prima dell’inizio della stagione estiva, uno o duenuovi piloti siano selezionati per entrare a far parte della forma-zione nelle posizioni che si rendono libere per il naturale avvicen-damento all’interno del gruppo. Anche il meccanismo della sele-zione si basa su un modello ormai consolidato: una prima scre-matura dei candidati segnalati dai vari gruppi viene eseguitadirettamente dal Comando Squadra Aerea sulla base del profilodi carriera del pilota. L’esito della prima valutazione riduce a nonpiù di 8-10 il numero dei candidati che superano lo sbarammentoiniziale e sono invitati a trascorrere, tra marzo e aprile, una set-timana a Rivolto per la seconda e decisiva selezione, condottadirettamente dalle “Frecce Tricolori”. Anche se durante il soggior-no al 2° Stormo è previsto un volo con il comandante, uno in cop-pia e uno con la formazione completa, i nuovi piloti sono sceltinon solo sulla base dello “skill”, ma anche e soprattutto per lequalità caratteriali. Trattandosi di piloti che possiedono già uncerto bagaglio d’esperienza, tutti i candidati sono dotati più omeno delle stesse capacità di pilotaggio. Conseguentemente, lavalutazione e la successiva scelta si basano su altri criteri. Quelche conta in pattuglia è l’umiltà, la capacità di mettersi in discus-

sione, lo spirito di sacrificio e la possibilità di inserirsi velocemen-te nel gruppo. Per saggiare queste qualità può essere più utileandare a cena con i candidati e scambiare quattro chiacchiereche volarci. Le caratteristiche peculiari dei candidati vengonovalutate dai quattro piloti più anziani del “313°”, tra cui il coman-dante, il “Pony 0”, al quale spetta comunque la decisione finale. I nuovi piloti si aggregano alla Pattuglia a stagione estiva incorso, durante il periodo più intenso dell’attività delle “Frecce”per confrontarsi fin dall’inizio con i ritmi molto particolari dellaPAN. I nuovi arrivati vengono inseriti gradualmente: durante laprima stagione estiva si vola il più possibile da passeggeri, poichéè importante osservare da vicino l’attività della formazione, l’or-ganizzazione delle trasferte, le problematiche con cui ci si con-fronta a ogni intervento in italia e all’estero. E’ durante la succes-siva stagione invernale che s’inizia a fare sul serio con tutta lafase addestrativa propedeutica all’inserimento in formazione. Insei mesi, un pilota deve essere in grado di prendere parte allaprima esibizione ufficiale attraverso un percorso formativo cheprevede un apprendimento graduale e verifiche intermedie, e cheè quindi caratterizzato da un livello crescente di difficoltà. Si pro-cede secondo uno schema a blocchi del tutto simile a quelloimpiegto presso le scuole di volo, con sortite che coinvolgono unnumero via via crescente di velivoli. Al termine di ogni blocco dimissioni, il pilota in addestramento deve eseguire un volo di con-trollo con uno dei piloti più anziani della formazione, il cui com-pito è quello di valutare se il contenuto informativo del blocco èstato correttemente assimilato. Il controllo dell’indice di progres-so è serrato: ogni 15 giorni i quattro “piloti anziani” si riunisconoper discutere il livello di apprendimento dei piloti in addestra-mento. Al termine del periodo invernale, i neo assegnati sarannoin grado di volare nella formazione completa, consapevoli del pro-prio importante ruolo in un team davvero speciale!

Una lunga e intensapreparazione

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AEROPORTO FVG DI RONCHI DEI LEGIONARI

DA SEMPRE VOLA CON LE FRECCE TRICOLORI

DAL FRIULI VENEZIA GIULIA

QUI LE FRECCE TRICOLORISONO DI CASA

WWW.AEROPORTO.FVG.IT

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I l solista rende lo spettacolo più avvincente,facendo restare il pubblico con il fiato sospeso estrappando applausi a scena aperta alla fine di

ogni esibizione. Nell’economia del programma della Pattuglia rap-presenta uno spettacolo nello spettacolo, è colui checonsente alle “Frecce Tricolori” di offrire alla gentequell’armonia e continuità nella sequenza dellefigure che è altra caratteristica peculiare della PAN.Come per il resto della Pattuglia, il programma delnumero “10” viene messo a punto durante la faseinvernale dell’addestramento. Si analizza ogni sin-gola figura e si decide l’introduzione di qualche “tec-nicismo” o di piccole personalizzazioni che general-mente non vanno a stravolgere un programma con-solidato negli anni. Durante la stagione invernale,ogni volo d’addestramento del solista prevede l’ese-cuzione di tutto il programma della Pattuglia per-ché una buona parte della difficoltà del volo del“Pony 10” è costituita dalla scelta dei tempi di inse-rimento tra le figure eseguite dalla formazione. Ilrispetto dei tempi d’ingresso è una responsabi-lità del solista, il quale deve modifica-re la propria esibizione perriuscire ad accordarsi

al ritmodettato dal

capoformazione, un ritmo che può dipendere dallacopertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui sisvolge l’esibizione. Il 60% della difficoltà della per-formance del solista sta nell’esecuzione delle mano-vre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica.I voli di addestramento del solista richiedono la pre-senza costante presso la biga (in collegamentoradio) del comandante, l’unico pilota titolato a com-mentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volodel “10”. Il comandante solitamente si limita aesprimere considerazioni sulla qualità estetica dellamanovra senza fornire suggerimenti tecnici: solo ilsolista detiene il bagaglio di conoscenze tecnichenecessario a correggere eventuali difetti di esecuzio-ne delle figure acrobatiche. Del resto, anche dalpunto di vista addestrativo il “Pony 10” è abbastan-za autonomo rispetto alla formazione, potendo pia-nificare, eseguire e gestire nella sua interezza il pro-prio allenamento.

il SOLISTA

PONY 10FILIPPO BARBERO

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20202020

I n occasione della Cinquantacinquesima sta-gione acrobatica della PAN, l’RSVdell’Aeronautica Militare sarà presente a

Rivolto con diversi assetti. Nato nel lontano1948, l’RSV, che ha sede a Pratica di Mare, nelcorso dei suoi sessant’anni di storia ha subitograndi mutamenti: da organizzazione dedicataessenzialmente allo sviluppo e alla sperimenta-zione prototipica di mezzi, materiali e sistemiaeronautici, a supporto e di concerto con l’indu-stria, il reparto è diventato un ente in grado dipensare, sviluppare, integrare e fornire agliorgani competenti gli elementi necessari per cer-tificare e impiegare soluzioni in grado di soddi-sfare le esigenze operative che si presentano nelcorso del tempo. Il Reparto è strutturato in quat-tro Gruppi: il 311° Gruppo Volo, che si occupadell’esecuzione delle prove in volo; il GruppoTecnico, responsabile dell’ingegnerizzazionedelle prove di volo; il Gruppo Gestione Software,responsabile dello sviluppo e della gestione deisoftware operativi di bordo dei velivoli dellaForza Armata; il Gruppo Ingegneria per l’Aero-

Spazio, che fornisce il supporto ingegneristico aiprogrammi spaziali di interesse dell’AeronauticaMilitare. L’RSV ha in forza piloti e navigatoricollaudatori sperimentatori, ingegneri, tecnici emeccanici sperimentatori la cui formazioneavviene negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e inFrancia presso le uniche “test pilot school” rico-nosciute. Il Reparto attualmente prosegue lapropria attività nel testare i velivoli che entre-ranno in linea nei prossimi anni, soprattutto nelcampo della Modeling e Simulation, degliUnmanned Air System e degli armamenti di pre-cisione a bassissimi effetti collaterali, in collabo-razione con l’Università e altri enti, tra i qualil’Agenzia Spaziale Italiana, ma anche in progettifinalizzati allo sviluppo di capacità estremamen-te innovative sui velivoli già in servizio. La partecipazione dell’RSV all’Air Show diRivolto rappresenta, come sempre, un’occasioneunica per gli appassionati di velivoli militari diogni età, per assistere alle emozionanti evoluzio-ni aeree dei più avanzati sistemi d’armadell’Aeronautica Militare.

RepartoSperimentale

Volo

foto Stefano Frezzotti

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T-346AIl più moderno Advanced/Lead-in Fighter Trainer

attualmente prodotto e l’unico addestratore dinuova generazione equipaggiato per tale ruolo.

Prestazioni e qualità di volo eccellenti, analoghe aimoderni caccia di punta. Soluzioni progettuali avanzateper fornire elevati livelli di sicurezza e ridotte spesed'acquisto e gestione. Adatto ad ogni fase di addestra-mento avanzato, Lead-In to Fighter e “CompanionTrainer” per le line da combattimento; grazie alla capa-cità di simulare una grande varietà di sensori e diarmamento, il T-346A consente di scaricare i compitiformativi dai più costosi addestratori di primo piano.Bassi costi di manutenzione ed elevata efficienza nefanno un'opzione economicamente molto convenientecome soluzione all'addestramento avanzato. Tra lecaratteristiche che rendono il T-346A un’efficace piatta-forma da combattimento vi sono:· la struttura concepita in modo da trasportare fino a tretonnellate di carichi esterni;· nove attacchi subalari;· una configurazione aerodinamica che consente l’inte-grazione di una vasta gamma di componenti esterni;· rapporto spinta/peso molto elevato che garantisce unesubero di potenza in tutto l'inviluppo di volo;

· design aerodinamico che permette di raggiungere ele-vati angoli di attacco e velocità di rollio considerevoli;· comandi di volo fly-by-wire con “carefree handling” eautopilota;· predisposizione per un radar multimodale;· capacità di sopravvivenza integrata al progetto dibase del velivolo;· serbatoio di notevole capacità per una migliore persi-stenza durante il combattimento;· velocità e manovrabilità degne di nota persino quandocompletamente armato o con un motore non operativo.

PRESTAZIONIlunghezza velivolo: 11.49 m - altezza velivolo: 4.98 m -apertura alare: 9.72 m - superficie alare: 23.52 m2 - decollopulito: 7.300 kg - peso massimo al decollo: 9.600 kg - caricomassimo esterno: 3.00 kg - massima velocita': 590 ktas -velocita' limite: 572 keas/1.2 m - velocita' di stallo(riferi-mento): 95 kcas - rateo di salita: 22.000 ft/min - quota mas-sima operativa: 45.000 ft - massimo fattore di carico soste-nuto(s.l.): 8g - massimo fattore di carico sostenuto(15.000ft): 5.2 g - massimo rateo di virata sostenuto: 13deg/sec -distanza di decollo (s.l): 400 m - distanza di atterraggio20% carburante interno(s.l.): 550 m - limite del fattore dicarico: +8/-3g.

foto Roberto Resnigo

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Eurofighter 2000

Apertura alare 10,95 mlunghezza 15,96 maltezza 5,28 msuperficie alare 50 mqpeso a vuoto 10.995 kgpeso massimo al decollo 23.000 kgimpianto propulsivo 2 turbofan Eurojet EJ200 da 60kN(13.490 lb) a secco e 90kN (20.000 lb) con postbruciatore velocità massima 2 machtangenza operativa 13.000 mautonomia massima 3.600 kmraggio d’azione oltre 1.350 kmequipaggio 1/2 piloti armamento 1 cannone Mauser cal. 27 mm, fino a 6.500 kgdi carichi esterni (serbatoi ausiliari, missili aria-aria a guidaradar e infrarossa, ecc.).

AW.149

L’AW.149 ha ricevuto lo scorso anno la certificazione

mili tare dalla Direzione Armamenti Aeronautici

(ARMAEREO).

foto Gabriele Pisicchio

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HH-139A

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HH-101 “Caesar”

Il 15° Stormo sarà presente a Rivolto, oltre che con l’HH-139A, anche con una simulazione di rifornimento in volo dell’HH-101A, che potrà essere ammirato anche in mostra statica. L’elicottero è stato consegnato a Cervia nel luglio 2015. La lineaHH-101A andrà a rimodernare la flotta del 15° Stormo. I nuovi elicotteri, che verranno consegnati nei prossimi mesi, saran-no basati tra Cervia e Trapani. L'HH-101A, indicato con la denominazione “Caesar” nella versione dell'AeronauticaMilitare, è un aeromobile di ultimissima generazione che andrà ad espletare più ruoli tra i quali quello di Supporto Aereoalle Operazioni Speciali, quello di Slow Mover Interceptor (intercettazione di aeromobili lenti) nonché di PersonnelRecovery, ossia del recupero di persone, civili e militari, in situazione di difficoltà in aree di crisi. Queste capacità permette-ranno al 15° tormo di soddisfare gli elevati standard richiesti dalle organizzazioni internazionali delle quali l'Italia è parte.

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Patrouille de FranceL a Patrouille de France ha origini che

risalgono agli inizi degli anni 50 anchese i primi esperimenti di acrobazia col-

lettiva in Francia sono datati 1931. Con l’av-vento degli aviogetti, le Escadre de Chassedell’aeronautica francese formarono le primepattuglie di reparto e fu proprio durante l’e-sibizione in Algeria del quartetto di F-84Gdella 3e EC di Reims-Champagne che il com-mentatore Jacques Noetinger coniò il nome“Patrouille de France”. Nei dieci anni succes-sivi, furono quattro i reparti a tenere alto ilnome della Pattuglia volando con l’Ouragane con il Mystère IV: la 12, la 4, la 2 e la 7Escadre. Le pattuglie cessarono di esistere

nel 1964, “vittime” delle riduzioni di budgetche interessarono l’Armée de l’Air. Restava ancora in vita dal 1937 la pattugliadell’Accademia di Salon-de-Provence, su veli-volo Fouga Magister, che per decisione delMinistro della Difesa, il 10 febbraio 1964, sitrasformò ufficialmente nella Patrouille deFrance. Il team operò con i sei Magister finoall’introduzione, nel 1981, dell’Alpha Jet cheda allora equipaggia la pattuglia francese.Nel 2009 il comandante Virginia Guyot èstata la prima donna ad entrare nella forma-zione francese per poi diventare leader l’annosuccessivo. L’attuale comandante è BethouxRomain.

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Patrulla AGUILA

La “Patrulla Aguila” dell’Ejercito del Aire spagnoloha debuttato ufficialmente il 14 luglio 1985,durante una manifestazione a Cadice, anche se le

sue tradizioni risalgono agli anni 50, quando anche inSpagna si costituirono pattuglie acrobatiche provenientidai reparti caccia di prima linea. Il team è composto da12 piloti, sette titolari e cinque riserve, tutti selezionatitra gli istruttori con almeno 1.000 ore di volo su jet. A dif-ferenza delle altre squadre acrobatiche, i membri dellapattuglia spagnola hanno un duplice ruolo: istruttori di

volo e piloti acrobatici. Il velivolo che utilizzano sin dalleprime uscite è il C.101 Aviojet, un biposto di costruzionespagnola, che, grazie alle buone caratteristiche tecnichee aerodinamiche, è impiegato dall’Ejercito del Aireanche nella fase formativa dei piloti militari. Nel display di circa 25 minuti i top gun spagnoli cimostreranno il più classico, ma allo stesso tempo avvin-cente, repertorio dell’acrobazia aerea collettiva. LaPatrulla Aguila è l’unica pattuglia jet al mondo ad utiliz-zare i fumi gialli.

foto Patrulla Aguila

55°ANNIVERSARIOFRECCE TRICOLORI

AUGURI!1960-2015

UGURI!AUGURI!UGURI!UGURI!A960-2011960-201960-201960-201960-2011UGURI!UGURI!UGURI!UGURI!UGURI!

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NNIVERANNIVERNNIVERNNIVERNNIVERNNIVERNNIVERAE TRICFRECCFRECCFRECCFRECCFRECCE TRICFRECC

ONNIVERSASARIRIORISANNIVERORIE TRICE TRICE TRICE TRICOLOLORIORIOLE TRIC ORIORIORI

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BELGIAN AIR FORCE F-16 DEMO TEAM

L’Air Force Belga è stata fondata nel 1909come ramo dell’Esercito Belga, portando ilnome di Compagnie des Ouvries et

Aérostiers. L’aeronautica belga è stata uno deiprimi quattro clienti internazionali per l’F-16Fighting Falcon. Il Belgio ha ordinato un totale di160 F-16 in due lotti. Logoramento pesante e ristrutturazione delle forzearmate hanno ridotto l’inventario operativo a 72velivoli. I velivoli rimanenti sono stati conservati ovenduti. Anche se l'intera flotta aerea è costituita damodelli di F-16B e F-16A tutti i 72 velivoli operativirimanenti sono stati aggiornati allo standard MLU.La flotta sarà ulteriormente ridotto a 60 velivolientro quest’anno. Il pilota del Belgian Air Force F-16 Demo Team è ilCap. Renaud Thys “Grat”, nato nel 1983. È entratonell’aeronautica belga nel 2001 iniziando la sua for-mazione di pilota nel 2002. Ha ottenuto nel 2004 il brevetto su Alpha Jet, perpoi frequentare il corso su F-16 ed essere assegnatoal 350° Squadron di Florennes. Attualmente èdocente incaricato di standardizzazione e valutazio-ne del 350° Squadron e le sue ore di volo sono più di2.000, di cui 1.500 su Lockheed F-16AM.

Patrouille SuisseFondata nel 1964, la Patrouille Suisse è la formazio-

ne ufficiale di volo acrobatico su aviogetto delleforze aeree svizzere. Tutti i membri della pattuglia

sono piloti militari di professione e svolgono il loro adde-stramento alla formazione di volo acrobatico unicamen-te durante la stagione estiva. Il display dura all'incirca

18 minuti e viene costantemente sorvegliato da terra dalcomandante. Nel 1994 è stato acquisito il nuovo velivolopiù veloce e più manovrabile del precedente: il NorthropF-5E Tiger II. Dal 1996 la pattuglia si esibisce in patria e all’estero conun sistema di fumo integrato nel velivolo.

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foto Stefano Frezzotti

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Royal Jordanian FalconsLa pattuglia dei Royal Jordanian Falcons, formata per

ordine diretto del re Hussein di Giordania, pilota mili-tare con esperienza maturata presso il RAF College di

Cranwell (Gran Bretagna), rappresenta una delle formazio-ni acrobatiche più apprezzate e famose del Medio Oriente.Tradizionalmente equipaggiata con velivoli a elica, il teamutilizza  cinque Extra EA300S dal 1992. La pattuglia haavuto diverse sedi e quella attuale si trova presso l’aeroporto

internazionale di Aqaba. I Falcons hanno partecipato ad airshow ed eventi acrobatici in Europa, Nord America, Asia,Medio Oriente e Nord Africa. Il team è frutto di una coope-razione civile-militare: i piloti sono tutti appartenenti allaRoyal Jordanian Air Force mentre gli aerei sono di proprietàdella Royal Jordanian Airlines. È militare anche il C-130Hercules che supporta la pattuglia nei trasferimenti pressole località di svolgimento delle manifestazioni aeree.

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Manca poco alla s�da annunciata ad aprile allo Stadio Olimpico di Roma durante l’ultima Giornata Mondiale dell’Emo�lia tra Ivan Capelli, ex Pilota di F1 e testimonial FedEmo, ed Alex Dowsett, ciclista professionista emo�lico britannico. L’evento, aperto al pubblico, si terrà in ottobre presso l’Autodromo di Monza e vedrà i due impegnati in una doppia s�da, su bici e Ferrari GT, a sostegno e promozione della fruibilità e dei bene�ci di una pratica sportiva sicura per le persone affette da emo�lia.

“Le nuove frontiere dello sport in emo�lia” è tra i nuovi progetti 2015 di FedEmo. Il 29 settembre si terrà la prima riunione con esperti di Medicina e Scienza dello Sport del C.O.N.I., Federazione Medico Sportiva Italiana e l’Associazione Italiana Centri Emo�lia per la de�nizione di un documento di consenso sulle attività sportive praticabili in piena sicurezza dalle persone affette da emo�lia, in particolare bambini e adolescenti.

Il progetto Marathon, nato nel 2013, realizza quest’anno l’obiettivo per cui era stato concepito: la partecipazione di 8 atleti emo�lici alla Maratona di New York.

“Correre la maratona non sarà una semplice corsa… è la realizzazione di un sogno” afferma Enrico Mazza.

Ivan Capelli e il progetto FedEmo - Sa.Me.Da.® L.I.F.E.® Golf Club di Parma - 20 giugno 2015

E dopo la s�da di Monza, pronti a tagliare il traguardo della Maratona di NEW YORK CITY!!!

“Vorrei ringraziare le Frecce Tricolori per la loro presenza alla cena di bene�cenza tenutasi a Parma lo scorso 20 Giugno. Il loro prezioso premio per la lotteria ha contribuito a raggiungere quasi 5.000 euro, destinati al progetto Sa.Me.Da.® L.I.F.E.®. Colgo l’occasione per augurare alle Frecce un buon 55° anniversario.”

Ivan Capelli

“Sapere che 3 atleti emo�lici parteciperanno alla Maratona di New York indossando il braccialetto Sa.Me.Da.® L.I.F.E.® è per me la realizzazione degli obiettivi e della volontà che hanno dato vita al progetto. Sono estremamente orgoglioso di proseguire con FedEmo il percorso iniziato lo scorso anno. Il desiderio è che in futuro tutti possano affrontare le s�de dello sport e della vita, a qualsiasi livello, con la consapevolezza che la propria salute può essere tutelata e garantita anche in caso di emergenza, grazie all’immediata disponibilità dei dati medici personali.”

Doppia s�da all’Autodromo di Monza. Un autunno ricco di appuntamenti, emozioni e... traguardi per FedEmo.

Attenti a quei due!

Per maggiori informazioni su tutti i nostri appuntamenti e progetti: www.fedemo.it

Sostieni anche tu “Le nuove frontiere dello sport in emo�lia”: è semplicissimo! Clicca “mi piace” alla foto “ATTENTI A QUEI DUE!” nella pagina FB FedEmo Giovani.

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Mi ha sempre colpito, nella realizzazione dei libri aeronautici la difficoltà di calare all’interno delle pagine di un qualunquevolume la componente più emotiva, quella legata alla passione che contraddistingue scelte di vita impegnative, come quelladi fare l’aviatore. Quasi che soffermarsi sull’aspetto più umano di una vicenda, di una storia, di un personaggio, di un

mestiere ne inficiasse in qualche modo la nitidezza del quadro più professionale, ne compromettesse il gesto prettamente tecnico. Sonocosì nati negli anni lavori molto belli, ineccepibili dal punto di vista del rigore del racconto e della fedeltà delle informazioni, ma prividi quel valore aggiunto, di quella spezia inebriante che avrebbe consentito di attirare più di ogni altra cosa il lettore, di renderlo par-tecipe del mondo aeronautico e di fargli comprendere davvero le alchimie di un universo unico popolato da persone normali che trovanola loro forza nella capacità di lavorare in gruppo e la loro eccezzionalità nelle stesse sane passioni che animano ciascuno di noi. Uncondimento aggiuntivo, insomma, che avrebbe consentito di raggiungere anche quelle persone solitamente non attratte o lontane dalmondo aeronautico. Ora, l’obiettivo che si pone questo volume – si sarà capito – è invece quello di uscire dagli schemi e di abbandonareun certo modo di fare libri aeronautici, se vogliamo rassicuranti per gli autori e gli editori, libri “belli e distanti” dalla gente. Quelloche ci si è proposti di fare è stato, invece, un volume che avvolgesse il lettore e lo coinvolgesse, sia egli un appassionato, sia egli un curiosoche sfogli per caso un libro sulle Frecce Tricolori perché attratto, questa volta, non solo dalla bella fotografia di copertina ma anche daquella componente umana che traspare subito in questo volume, sin dalle prime sue pagine. Gli autori di questo libro hanno accettatola sfida abbandonando la navigazione in acque tranquille per avventurarsi in altre meno note e sicure. Come si è inteso procedere perraggiungere un obiettivo così ambizioso senza naufragare nel banale o senza tralasciare quegli aspetti, necessari, legati al rigore e allaperfetta rispondenza alla realtà della narrazione? Il racconto che si distende lungo le pagine di questo volume cammina su due binariaffiancati, uno più intimo e l’altro più esteriore e oggettivo, in una calibrata miscellanea. Per usare un termine cinematografico, saràcome osservare il nostro protagonista e la scena in cui agisce in un alternarsi di campi e controcampi, esterno e interno, e viceversa.Dove l’esterno è il racconto del Reparto, la sua storia, la sua evoluzione nel tempo, i grandi successi ma anche le immani tragedie, èanche la sua organizzazione, l’addestramento, il velivolo, l’equipaggiamento, la manutenzione, la logistica, il programma di volo e legrandi manifestazioni; l’interno sono gli stessi argomenti visti attraverso il vissuto dei protagonisti, attraverso il loro racconto, attra-verso le emozioni di coloro i quali hanno fatto parte nel tempo delle Frecce Tricolori e, giorno per giorno, con impegno, passione, volontà,abilità e audacia hanno costruito un mito dell’aviazione mondiale. Ne è uscito un mosaico emozionale e non, particolareggiato neldelineare la storia e il carattere della PAN, reso ancora più attraente dal tratto più intimo e umano dei suoi componenti di ieri e dioggi. Naturalmente, non è stato tralasciato l’aspetto grafico e tipografico dell’opera, corredata da centinaia di fotografie, molte dellequali inedite, realizzate dai fotografi dell’Aeronautica Militare e da artisti del calibro di Katsuhiko Tokunaga. Il risultato finale èun volume unico nel suo genere e, riteniamo, di notevole personalità. Ci permettiamo di dirlo, in questo caso parlo anche a nome degliautori, perché siamo convinti che non sia merito nostro ma dei tanti uomini delle Frecce Tricolori che hanno acconsentito, forzando laloro natura, a mettersi singolarmente in “mostra” in queste pagine mossi dal grande amore per il loro Reparto e dal desiderio di ricor-dare, sebbene spesso non in modo palese, i tanti colleghi e amici che si sono sacrificati per una grande causa.[...]

Alessandro Cornacchini

55 anni di emozioni...una bella storia che continua!

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