anapa newsletter 12 09 2014 · 1.200 cc alimentata a benzina e guida estesa a conducenti minori di...
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RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 30 DEL 12 SETTEMBRE 2014
EDITORIALE Cari Colleghi, con la ripresa delle attività, dopo la pausa estiva, constatiamo come le conseguenze del provvedimento dell’Antitrust si stanno, giorno dopo giorno, sempre più evolvendo, e in peggio purtroppo. Ci riferiamo in particolare, ma non esclusivamente, alle clausole che trattano gli istituti dell’indennità e della rivalsa. A tal proposito abbiamo letto, tra le notizie stampa della settimana, che l'atto di sospensione avanzato da Unapass al Tar, non è stato accolto. Per quanto ci riguarda, uno degli effetti perversi del provvedimento dell’Autorità, alla quale ANAPA, non poteva tecnicamente ricorrere, visto che non è intervenuta nell'istruttoria, è stato proprio quello di disconoscere, attraverso il riconoscimento degli impegni delle compagnie oggetto dell’indagine come “vincolanti”, il riferimento nei mandati agenziali all’ANA 2003 con la spinta alla “interiozzazione” degli istituti economici in esso previsti, quasi a voler confutare l’efficacia “erga omnes” che pur li disciplina puntualmente. Rammentiamo a tutti che la negoziazione di tali istituti, anche in forza di una prevalenza della fonte pattizia su quella del codice civile, è sempre appartenuta alle organizzazioni sindacali di categoria. ANAPA, coerentemente con il suo impegno perseguito sin dalla sua costituzione di puntare sulla concertazione, farà di tutto per riattivare il tavolo istituzionale di trattativa con l’Ania, pur nella consapevolezza che gli atteggiamenti di chiusura, di estremismo e di propaganda messi in atto da altri non ci aiuteranno nell’intento. Intanto per il momento dobbiamo fare i conti con un sistema dei rapporti tra impresa e agenti che si sta drammaticamente complicando, da un lato per l’inadempienza di rinnovare un accordo collettivo, fermo ormai al 2005, per adeguarlo alle nuove norme di legge, e dall’altro per le “indebite” ingerenze di autorità di vigilanza che con un eccesso di delega si “assumono” il potere di legiferare come potrebbe dedursi dal considerare per l'appunto “vincolanti” degli impegni peraltro scritti dalle stesse compagnie. Impegni poi che divergendo da un gruppo assicurativo ad un altro finiscono per creare degli effetti discriminanti nei confronti degli stessi agenti. Alla disintermediazione in atto si sta aggiungendo una “babele” normativa nell’ambito della quale non è dato più riscontrare una certezza ed una coerenza di tipo giuridicocontrattale nella
quale incanalare i rapporti tra imprese e agenti. Di questo passo si rischia di arrivare alla contrattazione onetoone, con il conseguente tramonto della rappresentanza sindacale e dei relativi diritti. Questa non è vera libertà come qualcuno va inneggiando, perché la libertà senza regole si trasforma in anarchia. Ed è proprio questo il regime verso il quale ci stiamo dirigendo. E’ arrivato il momento di rimboccarci le maniche per salvare la contrattazione collettiva di primo livello e con essa la stessa legittimazione sindacale. Buona lettura. Il Presidente Nazionale Vincenzo Cirasola
NOTIZIE DAL MONDO ASSOCIATIVO
PROVVEDIMENTO ANTITRUST, AVANTI CON LA DISCUSSIONE NEL MERITO FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (11/09/2014)
Dopo la decisione del Tar Lazio di non concedere la sospensiva perché il pregiudizio invocato da UNAPASS e relativo agli impegni delle imprese di assicurazione riferiti all’eliminazione dei riferimenti dell’ANA 2003 a liquidazioni e rivalsa appare non attuale e collegato invece all’evoluzione della contrattazione collettiva, la vertenza prosegue nel merito con un invito del Tar ad UNAPASS di fornire prove e di circostanziare meglio la carenza di accantonamenti di somme nei bilanci delle società di assicurazione al momento di corrispondere le future liquidazioni ai singoli agenti.
IVASS: TARIFFE RC AUTO IN CALO, MA PERMANGONO FORTI SQUILIBRI TERRITORIALI FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (11/09/2014)
È online sul sito internet dell’IVASS la nuova edizione dell’indagine (al 1° aprile 2014) sulle tariffe Rc auto praticate in Italia. L‘indagine, che riguarda tutte le imprese sottoposte alla vigilanza dell’Istituto, rileva trimestralmente i prezzi praticati in 21 province per 11 tipologie standard di assicurati, sia automobilisti sia motociclisti. L’andamento delle tariffe si presenta, mediamente in diminuzione per le autovetture nel nord Italia, mentre permane costante, o in aumento, al centro‐sud e per le “due ruote”. Secondo l’IVASS, al ribasso tendenziale registrato nel settore auto non sono probabilmente estranei, oltre al ritorno all’equilibrio tecnico e alla profittabilità delle compagnie assicurative del settore, la riduzione nella circolazione dei veicoli dovuta alla crisi in atto e il conseguente calo dei sinistri. Il fenomeno riflette anche i primi effetti delle misure legislative introdotte per giungere a un contenimento dei prezzi Rc auto, con particolare riferimento ai nuovi criteri per la risarcibilità delle microlesioni. Per l’Istituto, permangono comunque elementi di forte criticità: il livello tuttora molto elevato del premio medio nel confronto internazionale; il
divario tra le tariffe praticate nelle regioni settentrionali e in quelle centro‐meridionali. Ulteriori considerazioni sui risultati dell’indagine Tenuto conto dell’avvenuta parificazione tariffaria per genere, nel periodo aprile 2013 – aprile 2014, i prezzi di listino medi nazionali hanno mostrato variazioni comprese tra ‐1,4% (per il profilo tariffario 8, relativo ad un cinquantacinquenne con autovettura di 1.900 cc. alimentata a gasolio, con guida esclusiva e in classe Bonus‐Malus di C.U. 1, massimale minimo di legge) e +4,3% (per i profili tariffari 3 e 9, relativi ad assicurati diciottenni con ciclomotore di 50 cc. in classe Bonus‐Malus di ingresso, C.U. 14, massimale minimo di legge). La stima dei prezzi medi “pagati” (ottenuta ponderando i prezzi di listino con la quota di mercato locale di ogni impresa) evidenzia variazioni comprese tra ‐7,3% (per i profili tariffari 1 e 5, relativi ad assicurati diciottenni, con autovettura di 1.300 cc. alimentata a benzina, in classe Bonus‐Malus di ingresso C.U. 14, massimale minimo di legge) e ‐2,4% (per i profili tariffari 10 e 11, relativi a quarantenni con motociclo di 200 cc., in classe Bonus‐Malus di C.U. 4, massimale minimo di legge). Autovetture Su base nazionale, l’Istituto osserva un livello medio dei prezzi di listino in diminuzione, negli ultimi dodici mesi, per tutti i profili osservati, tranne i diciottenni, per i quali le tariffe restano stabili. Le variazioni sono comprese tra il ‐1,4% per il cinquantacinquenne con autovettura di 1.900 cc. alimentata a gasolio con guida esclusiva e in classe Bonus‐Malus di C.U. 1, e lo 0% per gli assicurati diciottenni, con vettura di 1.300 cc alimentata a benzina in classe B. M. d’ingresso (C.U. 14). Un risparmio medio dello 0,8% consegue il quarantenne in classe di massimo sconto, con autovettura alimentata a benzina di 1.300 cc., mentre la riduzione del prezzo medio di listino è ancora più contenuta (0,4%) nel caso dell’assicurato cinquantacinquenne in classe di massimo sconto, ma con autovettura di 1.200 cc alimentata a benzina e guida estesa a conducenti minori di 26 anni. Sul territorio le variazioni dei prezzi medi di listino presentano andamenti più differenziati, che appaiono meno favorevoli per i giovani ed i residenti nei capoluoghi centro‐meridionali. Ad esempio, un assicurato diciottenne con autovettura di 1.300 cc in classe B/M d’ingresso (CU 14), ha visto, negli ultimi dodici mesi, la propria tariffa media aumentare di circa il 3% a Potenza e Campobasso, province che già in precedenza avevano fatto registrare aumenti tra i più cospicui e che hanno così raggiunto valori medi rispettivamente pari a 2.394 e 2.189 Euro. Questa tipologia di assicurati, nonostante le riduzioni del 1‐2% intervenute nell’ultimo anno, raggiunge tariffe mediamente ancor più elevate a Napoli (3.532 Euro), Reggio Calabria (3.316, qui la tariffa è ancora aumentata, superando quella di Bari), Bari (3.245) e Roma (3.145).
Queste tariffe risultano pari a circa il doppio di quanto il medesimo assicurato pagherebbe in alcune città dell’Italia settentrionale. Ben diverse, invece, sono le tariffe mediamente pagate da un assicurato quarantenne con la medesima autovettura, ma in classe Bonus‐Malus di C.U. 1, ad Aosta (316 Euro), Bolzano (331) e Trento (360). Motocicli e ciclomotori Variazioni più significative si registrano per le “due ruote”. I quarantenni in classe B/M di C.U. 4, su motocicli con cilindrata di 200 cc., hanno visto le tariffe medie nazionali aumentare del 4%, similmente, per i diciottenni con ciclomotori di 50 cc. in classe B/M d’ingresso, i prezzi di listino medi nazionali si sono incrementati del 4,3%. Sul territorio, le tariffe medie praticate ai diciottenni che guidano un ciclomotore di 50 cc. assicurato in classe B/M d’ingresso, aumentano del 8% a Potenza (489 Euro) e del 7% a Campobasso (407). Il quarantenne con motociclo di 200 cc. in classe B/M di C.U. 4 vede la propria tariffa media in costante aumento soprattutto nelle grandi città del centro‐sud, con una crescita del 4% a Reggio Calabria (623 Euro) e del 3% a Potenza (347), a Napoli con una media di 1.019 Euro (+1%) continua a registrarsi la tariffa media più elevata, mentre tariffe medie inferiori a 230 Euro si osservano ad Aosta, Bolzano e Trento ove si registrano tariffe costanti o in diminuzione fino al 2%.
UEA, VIAGGIO STUDI IN PROGRAMMA A PARIGI FONTE: INSURANCE TRADE (09/09/2014)
Anche per il 2014 l'Unione europea assicuratori (Uea) organizza il proprio viaggio studi, quest'anno in programma a Parigi nelle giornate tra il 23 e il 25 ottobre. Le iscrizioni, aperte anche ai non soci Uea, si chiuderanno il prossimo 10 settembre. Il programma, ricco di appuntamenti, si aprirà giovedì 23 con un incontro con Cgpa Europe, nel corso del quale, dopo una panoramica sul sistema distributivo francese, si parlerà degli obiettivi del primo osservatorio sull'intermediazione assicurativa istituito da Cgpa in collaborazione con Medi, con un approfondimento sulle prioritarie esigenze di copertura riscontrate nel mercato dell'intermediazione europea e in particolare francese. La giornata di venerdì 24 ottobre sarà invece dedicata a un incontro con Axa France, nel corso del quale verranno prese in analisi le coperture e i principali trend di mercato, con un focus sulle long term case e sulle recenti evoluzioni normative del sistema previdenziale francese, oltre a un approfondimento sul sistema transalpino di copertura dei danni catastrofali; nel corso della stessa giornata si terrà un incontro anche con Axa Art, compagnia di cui verranno presentati i prodotti, le strategie e il modello di business. Oltre agli appuntamenti di lavoro, la quota di iscrizione (830 euro per il pacchetto di tre notti, 100 euro in più per i non soci Uea) comprende
l'assistenza in loco, il pernottamento presso l'hotel Concorde Montparnasse, l'abbonamento ai trasporti pubblici per tutta la durata del viaggio, e la partecipazione alla cena sociale (nella serata di venerdì 24) presso un tipico bistrot parigino.
SNAS ILLUSTRA GLI OBIETTIVI DEL PROSSIMO TRIENNIO FONTE: TUTTO INTERMEDIARI (09/09/2014)
In un video pubblicato su Snachannel, il canale informativo del Sindacato nazionale agenti, Paolo Soravia, neopresidente di Snas, la società di servizi dello Sna, ha fatto il punto su quelli che sono i prossimi obiettivi della società, nata per «individuare e realizzare opportunità di servizi per gli agenti, offrendo condizioni agevolate ai propri iscritti». Soravia ha illustrato brevemente tutte le iniziative che saranno lanciate nel prossimo triennio, a cominciare, tra l’altro, dal potenziamento dell’attività con l’assunzione di nuovi mandati diretti. Snas è attualmente iscritta alla sezione A del Rui e svolge attività assicurativa attraverso i mandati CF Assicurazioni e Cgpa Europe. «Snas cercherà di diffondere la possibilità di collaborazione fra iscritti alla sezione A e fra A e B, come prevede la legge Fioroni Vicari». Sarà potenziato, in particolare, il servizio «che riguarda la Rc per i nostri associati attraverso la convenzione con Cgpa Europe. Dal punto di vista della formazione professionale saranno fondamentali», ha continuato Soravia, «anche la sinergia e la collaborazione con lo Sna». Inoltre, «proseguirà il processo di riordino delle convenzioni in favore degli iscritti, con particolare attenzione a quelle bancarie, che richiedono un rinnovamento». Snas sta studiando anche una convenzione «per costituire una cassa malattia per gli agenti e i propri familiari. Si tratta di una richiesta che è arrivata dal territorio molte volte e che richiede oggi una particolare attenzione», ha precisato Soravia. Infine due progetti: il primo, denominato SnaBox, «è relativo all’offerta da parte degli agenti iscritti a Sna di una scatola nera da applicare alle auto». La seconda riguarda la realizzazione di una piattaforma informatica «che darà la possibilità, a tutti i soci Sna, di ricevere delle quotazioni da diverse compagnie in tempo reale per poter poi applicare la legge 221 nell’ambito della collaborazione fra intermediari». Snas presenterà queste iniziative nel corso di cinque incontri che si terranno il prossimo autunno sul territorio.
NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO ANIA TRENDS: NUOVA PRODUZIONE VITA (LUGLIO 2014)
Secondo una prima stima effettuata dall’ANIA – e riportata da ANIA Trends – per l’intero settore vita e basata su un campione di imprese rappresentativo di oltre l’80% del totale premi, nel mese di luglio la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese
FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (10/09/2014)
italiane e dalle rappresentanze di imprese extra‐U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a 9,7 miliardi di Euro, il 59,5% in più rispetto allo stesso mese del 2013 (incremento e raccolta mensile più elevata dell’ultimo triennio); da inizio anno i nuovi premi emessi hanno raggiunto quota 56 miliardi di Euro, in crescita del 47,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Considerando anche i nuovi premi del campione delle imprese U.E., pari a € 1,6 mld, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a 11,3 miliardi (+53,1% rispetto allo stesso mese del 2013), mentre da inizio anno hanno raggiunto i 65,6 miliardi di Euro, il 42,1% in più rispetto all’anno precedente. Con riferimento alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di luglio i premi riguardanti nuove polizze individuali di ramo I hanno continuato a crescere in modo significativo (+33,9%) rispetto allo stesso mese del 2013, a fronte di un ammontare pari a 6,8 miliardi di Euro (l’importo più alto da inizio anno e pari al 70% dell’intera nuova produzione emessa). Decisamente positiva è risultata anche la raccolta di nuovi premi su polizze di ramo V, pari a 363 milioni (il 4% dell’intera nuova raccolta), più che triplicata rispetto a luglio 2013. La restante quota (26%) della nuova produzione vita è rappresentata da prodotti di ramo III, esclusivamente di tipo unit‐linked, che nel mese di luglio hanno registrato una raccolta in forte aumento (anch’essa quasi triplicata rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) per un ammontare premi pari a 2,5 miliardi di Euro; questo risultato, segnala ANIA Trends, è dovuto principalmente all’emissione straordinaria di nuove polizze unit da parte di un numero ristretto di compagnie. I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, infine , sono risultati in aumento del 6,5% (97 milioni di Euro) rispetto a luglio 2013. Prosegue immutata la tendenza relativa alla modalità di versamento utilizzata dai contraenti: da gennaio i premi unici costituiscono la quasi totalità della raccolta, con una quota pari al 96% del totale in termini di premi.
ASSICURAZIONI E TECNOLOGIA, EVOLUZIONE (E RIVOLUZIONE) IN UN MONDO DIGITALE FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (11/09/2014)
Il settore assicurativo è all’alba di importanti cambiamenti guidati dalla tecnologia e le trasformazioni che ne seguiranno avranno il potenziale per cambiare radicalmente il modello di business delle compagnie di assicurazione a livello mondiale. Sono questi i risultati un rapporto congiunto pubblicato recentemente da Boston Consulting Group (BCG) e Morgan Stanley. Le perturbazioni che deriveranno da questi cambiamenti creeranno maggiori opportunità per gli assicuratori che li abbracceranno e rischi significativi per coloro che tarderanno ad adattarsi al nuovo ambiente digitale. Anche se il settore assicurativo si è dimostrato lento nel reagire alle tecnologie emergenti, i punti di forza intrinseci del comparto ‐ presenza di marchi solidi, distribuzione proprietaria, competenze in materia di prezzi e sottoscrizione ‐ permettono loro di sfruttare la tecnologia per creare un ambito di offerta alla clientela più interessante e persuasivo. I risultati del
rapporto sono frutto di approfondite ricerche a livello globale curate dai gruppi di lavoro di Morgan Stanley e BCG dedicati al rapporto tra assicurazioni e tecnologia. Nei mesi scorsi, gli autori della ricerca hanno intervistato a tale scopo 56 dirigenti di imprese dei settori assicurativo e tecnologico; i team hanno anche sondato i clienti del comparto assicurativo di 12 paesi a livello mondiale (Australia, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti) per valutare la loro vicinanza alla tecnologia. “Mentre alcuni aspetti del cambiamento tecnologico ‐ come ad esempio una migliore efficienza operativa, la necessità di utilizzare la tecnologia in modo creativo per coinvolgere i propri clienti e una maggiore disintermediazione ‐ sono comuni a molti settori produttivi, per quanto riguarda il modo assicurativo registriamo tutta una serie di sfide tipiche del comparto”, ha commentato Jon Hocking, a capo della divisione di ricerca sull’azionario assicurativo europeo di Morgan Stanley. “Le regole di base del settore assicurativo sono rivolte alla tariffazione e alla selezione dei rischi. Noi crediamo che Internet delle Cose e Big Data cambieranno i modelli che gli assicuratori utilizzeranno per valutare i rischi, il modo in cui verranno analizzati gli stessi, la notifica e gestione dei sinistri e infine dimensione e struttura degli aggregati di rischio”. La ricerca rileva infatti che gli aggregati di rischio dei settori auto ed abitazione potrebbero scendere di oltre un terzo, da 171 a 109 miliardi di dollari, con un calo pari ad una percentuale compresa tra il 5 e il 9 percento dei premi danni a livello globale (rami salute esclusi). Alcuni rischi emergenti (come la sicurezza informatica) e una maggiore flessibilità potrebbero tuttavia contenere questa discesa. E’ comunque probabile che le assicurazioni dei rami danni saranno quelle che subiranno il maggiore impatto a lungo termine da parte dei cambiamenti tecnologici. “Ci attendiamo che il comparto danni andrà ad accantonare la valutazione attuariale dei rischi utilizzando tecniche statistiche per la modellazione del rischio strutturale basate sulle osservazioni in tempo reale”, afferma Michael Niddam, Partner di BCG. “Simili cambiamenti potranno essere riscontrati nel corso del tempo anche nelle assicurazioni sanitarie e nella protection, mentre nei rami vita e risparmio la distribuzione online porterà a maggiore trasparenza nei prezzi e all’erosione dei margini”. Il sondaggio globale sui clienti del comparto assicurativo ha rivelato che oltre il 50% di questi interagisce con la propria assicurazione di riferimento al massimo una volta l’anno. “Sebbene ci siano alcuni riscontri positivi, l’esperienza digitale dei consumatori nei confronti del comparto assicurativo mostra delle lacune rispetto ad altri settori produttivi, in particolare in momenti cruciali come la liquidazione degli indennizzi”, segnala Jean‐Christophe Gard, Partner di BCG. L’indagine ha inoltre evidenziato significativi bisogni insoddisfatti, in quanto i consumatori bollano come costosi e poco flessibili molti dei prodotti attualmente in commercio. Ci sono tuttavia alcuni aspetti incoraggianti, visto che i
consumatori (soprattutto i più giovani e quelli maggiormente benestanti) hanno espresso la volontà di prendere in considerazione prodotti innovativi che proverranno dal settore assicurativo. Nonostante l’addensarsi delle sfide all’orizzonte, la ricerca ha identificato ampie opportunità per il comparto. Tra queste, ad esempio, un incremento della domanda di coperture per sensori e dispositivi di connessione riguardanti Internet delle Cose. “Internet delle Cose sarà capace di rimodellare in modo radicale la proposizione di prodotto in ambito assicurativo e ridurrà le dimensioni degli aggregati di rischio a livello globale”, afferma Adam Wood, a capo della divisione di ricerca di Morgan Stanley sul comparto azionario europeo dei servizi e software tecnologici. “Dispositivi e sensori di connessione, sempre più economici, avranno il potenziale di trasformare l’offerta dei rami auto e dei settori casa, salute e azienda. Gli assicuratori saranno in grado di raccogliere nuovi set di dati e valutare il rischio in modi completamente diversi. In alcuni casi saranno in grado di agire in tempo reale sugli stessi. Riteniamo anche che Internet delle Cose aiuterà le compagnie a mutare frequenza e forme di comunicazione con la propria clientela (con effetti positivi su cross‐selling e tasso di retention). Le collaborazioni si dimostreranno fondamentali, visto che saranno necessarie in nuovi ecosistemi, come ad esempio quelli che comprenderanno i settori Casa & Salute. Ci saranno infine implicazioni finanziarie significative per le compagnie: il nostro modello di un’assicurazione ‘nativa digitale’ rivela che l’affidamento alla digitalizzazione potrebbe ridurre in modo significativo indicatori come loss ed expense ratio”. Molti dei prodotti assicurativi emergenti votati alla tecnologia ‐ come la casa connessa e la telematica ‐ si prestano a un approccio ecosistemico in cui si formeranno partnership tra imprese assicurative e provider tecnologici. Tuttavia, gli assicuratori non saranno necessariamente il naturale sbocco di questi nuovi ambienti. Ad esempio, il rapporto segnala come diverse aziende tecnologiche stiano sviluppando soluzioni in proprio. “Gli ecosistemi sono destinati a diventare sempre più importanti per i dispositivi connessi di veicoli, case e nel settore sanitario; se non si muoveranno celermente attraverso accordi dedicati, le compagnie assicurative rischiano di rimanere escluse da questi ambiti”, segnala Hocking. “C’è il rischio che il settore assicurativo veda l’ingresso di nuovi operatori che potranno potenzialmente sfruttare informazioni molto più dettagliate sui clienti rispetto a quelle attualmente disponibili per il comparto. Registriamo già significativi movimenti e un certo numero di innovazioni che stanno andando in questa direzione”. Il rapporto fornisce anche una approfondita discussione sulle implicazioni dei costi tecnologici. “Ci attendiamo che i costi tecnologici possano aumentare moderatamente, con la maggior parte degli assicuratori che cercheranno di riallocare la spesa dai sistemi datati verso le iniziative digitali”, afferma Niddam. “Le aziende fornitrici di software avranno l’opportunità di fare il loro ingresso non solo nei canali distributivi e di interazione, ma anche in quelli principali. E anche l’analitica potrà giocare
un ruolo predominante, soprattutto nella contestualizzazione dei dati raccolti via telematica e tramite Internet delle Cose”. Per difendere i loro mercati, le compagnie dovranno costruire nuovi modelli di business, raggiungendo le aspettative dei consumatori che riguardano le interazioni digitali. Il rapporto sottolinea come sarà vitale aumentare la velocità di risposta del settore assicurativo. Sistemi datati e rigidi ‐ che rendono difficile l’interazione con i clienti attraverso i canali digitali o l’incorporazione di nuove tipologie di dati ‐ saranno sempre più uno svantaggio competitivo. Le compagnie avranno anche bisogno di individuare ed agganciare i partner adatti per sviluppare offerte più intereressanti basate su Internet delle Cose. “Le assicurazioni che ne trarranno più vantaggio saranno quelle che avranno la capacità di individuare le tecnologie rivoluzionarie che potrebbero non essere disponibili per la commercializzazione immediata, ma allo stesso modo avere un impatto significativo a lungo termine sul settore”, conclude Jean‐Christophe Gard.
RC AUTO: LA TARIFFA MEDIA E’ DI 600 EURO ANNUI. MA PER I NEOPATENTATI… FONTE: TUTTO INTERMEDIARI (10/09/2014)
Si è chiuso il progetto RCeAsy promosso da Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva e Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti e finalizzato a raccogliere dati relativi all’andamento delle tariffe Rc auto in Italia. Secondo i risultati dell’indagine, «i costi delle polizze sono ancora molto alti, la spesa annuale si assesta sui 604 euro, un salasso soprattutto per i neopatentati, che spendono il 338% in più rispetto alla polizza di un guidatore adulto». Si segnalano inoltre «sia l’aumento della circolazione di veicoli senza assicurazione, oggi si contano circa 4 milioni di auto senza contrassegno, e della vendita di polizze low cost e contraffatte, con la conseguenza di non avere alcuna copertura assicurativa e il rischio del sequestro del mezzo e una sanzione pecuniaria». Il progetto RCeAsy, finanziato dal Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti – Ministero dello Sviluppo Economico è nato «per incrementare il livello di conoscenza dei consumatori sui principali argomenti dell’Rc auto, per favorire la consapevolezza delle nuove opportunità derivanti dai cambiamenti introdotti con le riforme del settore, svolgendo una continua opera di sensibilizzazione sul fronte della prevenzione della sinistrosità, con azioni mirate in particolare verso i giovani e monitorando l’impatto delle novità introdotte sull’andamento delle tariffe Rc auto». In particolare, i promotori dell’iniziativa hanno sottolineato come negli ultimi cinque anni il divario medio tra i costi di una polizza italiana e una europea sia stato del 25‐30% e come in Italia l’impatto sul reddito della Rc auto si attesti al 3,2% su base annua, contro la media dell’18% in Europa l’impatto è solo dell’1,8%. «Pare che nelle regioni con consumatori informati e attivi si inizi a registrare un livello di concorrenza che consente di fermare l’aumento dei premi dell’Rc auto molto alti in Italia», ha dichiarato Walther Andreaus, direttore del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti. «In effetti in Italia, secondo l’Antitrust, il premio medio è più del doppio di quello pagato in Francia e Portogallo e supera dell’80% quello tedesco e del 70% quello olandese. Perciò esiste ancora notevole spazio per comportamenti
concorrenziali»
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