il betting - trading
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Corso di Laurea in Economia e Finanza Prova finale di Laurea La nuova frontiera della finanza: il betting trading Relatore Prof. Andrea Ellero Laureando Andrea Scarpi Matricola 815824 Anno Accademico 2009 / 2010
INDICE Introduzione 3
CAPITOLO I
LA DISCIPLINA DELLE SCOMMESSE SPORTIVE IN ITALIA
1.1 Il gioco d’azzardo nel codice penale 5
1.1.1 La distinzione tra giochi d’azzardo e giochi non d’azzardo 6
1.2 Il gioco d’azzardo autorizzato 7
1.3 Gli scandali degli anni Ottanta 7
1.4 L’emanazione della legge cardine, la legge 13 dicembre 1989, n. 401 8
1.5 Una normativa ancora controversa 9
1.5.1 La Sentenza Gambelli e le giustificazioni della Corte Italiana 10
1.5.2 La Sentenza Placanica 11
1.6 L’opposizione ad oltranza dello Stato e il punto di vista dell’utente 11
Appendice: La risposta di Bet365 nei confronti del blocco AAMS 14
CAPITOLO II
PROBABILITÀ, QUOTE E SISTEMI DI GIOCO
2.1 La definizione soggettiva di probabilità 16
2.1.1 Il requisito di coerenza 17
2.2 La scommessa equa 18
2.3 La quota reale 21
2.3.1 Le correzioni di quota 23
2.4 I Sistemi di gioco 25
2.4.1 La Martingala 25
2
2.4.2 La Formula di Kelly 27
CAPITOLO III
IL BETTING TRADING E LE SUREBETS
3.1 Una breve cronostoria delle scommesse 32
3.2 Il Betting Trading 35
3.3 Aggirare il blocco AAMS 36
3.4 Cosa differenzia Betfair dai bookmakers tradizionali 37
3.4.1 Puntare o Bancare 38
3.4.2 Scegliere le quote 41
3.4.3 Commissioni e tasse 42
3.4.4 Scommesse live 42
3.5 Come fare trading con le scommesse 44
3.6 L’analisi tecnica nel Betting Trading 48
3.7 Le chiavi del successo del Betting Trader 59
3.8 Le Surebets 62
3.9 Tipologie di Surebets 66
3.9.1 Surebets tradizionali 66
3.9.2 Surebets Exchange 66
3.9.3 Surebets miste 67
3.9.4 Surebets a protezione della massima probabilità 67
Conclusioni 68
Bibliografia 69
Siti internet consultati 71
3
Introduzione
Il rischio, l’adrenalina, il guadagno. Oggigiorno si sente molto parlare di trading
online: è un fenomeno in rapida ascesa che coinvolge sempre più persone. Tutto
questo può essere ricondotto a svariate motivazioni, come il fatto che il trading
rappresenti un’attività finanziaria che si può intraprendere nel tempo libero ed in
piena libertà, o magari rappresenti l’occasione, o il sogno nella maggior parte dei
casi, di realizzare facilmente dei profitti. Non ci sono clienti, non ci sono merci, non
c’è marketing, non ci sono tutte le decine di fattori che influenzano un business. Ci
sono solamente il trader ed il mercato.
Non è da sottovalutare, d’altro canto, il piacere che si prova a chiudere in positivo
un’operazione, nel sentirsi migliore degli altri. Un piacere rischiosissimo, tuttavia,
perché con l’andare del tempo può sfociare in vera e propria dipendenza e nel
peggiore dei casi, quando il trader perde totalmente il controllo ed i propri guadagni,
può assumere conseguenze devastanti.
Molte persone si gettano in questo mondo senza solide basi teoriche, ed anche se
magari nel breve periodo riescono ad ottenere qualche guadagno, nel lungo le cose si
fanno sempre più complicate e solo pochi sono in grado di trarne beneficio con
continuità.
Negli ultimi tempi una particolare tipologia di trading si sta facendo notare sempre
più: si tratta del Betting Trading. In questo settore le emozioni e le possibilità del
trading tradizionale si mescolano con lo sport e gli eventi che tanto spazio si
ritagliano nella nostra vita. Non si comprano e vendono azioni o obbligazioni ma
quote di eventi sportivi. Le tipologie di scommesse sportive più note vengono
stravolte dall’impeto di questo movimento che permette ai trader-scommettitori di
vivere in un modo nuovo, originale sia l’attività finanziaria che il pianeta dello sport.
Per operare nel Betting Trading non serve necessariamente essere esperti di finanza o
conoscere, ad esempio, i flussi economici mondiali quotidiani. È forse questo il
vantaggio offerto: trasferire le dinamiche e le proprietà del trading borsistico nel
mondo dello sport, un argomento sicuramente più leggero, conosciuto ed amato da
tantissimi.
4
In questo lavoro, suddiviso in tre capitoli, si offrirà una panoramica generale sul
Betting Trading, cercando di metterne in luce le fondamenta teoriche, utilizzandole
anche concretamente.
Nel primo capitolo, dedicato alla normativa vigente in Italia, sarà illustrata la storia
del gioco d’azzardo nel nostro paese, con particolare attenzione agli sviluppi degli
ultimi anni circa le controversie tra bookmakers esteri ed Unione Europea da una
parte e governo italiano dall’altra.
Nel secondo capitolo troveranno spazio i principi matematico-probabilistici che
stanno alla base delle scommesse, la terminologia specifica e l’analisi di sistemi di
gioco utili per ottimizzare le proprie giocate.
Nel terzo ed ultimo capitolo si andranno a studiare nel dettaglio tutte le differenze
con le normali scommesse, le strategie, lo studio di grafici e gli accorgimenti da
adottare durante l’attività di trading. Chiude l’analisi di una particolare forma di
Betting Trading, le surebets (o scommesse sicure).
Ringrazio il Prof. Andrea Ellero per la disponibilità mostrata in questi mesi e per gli
utilissimi consigli forniti.
5
CAPITOLO I
LA DISCIPLINA DELLE SCOMMESSE SPORTIVE IN
ITALIA
1.1 Il gioco d’azzardo nel codice penale
Il gioco d’azzardo consiste nello scommettere denaro o altro bene di valore
economico sul futuro esito di un evento. Può essere definito come qualsiasi servizio
che comporta la messa in palio di una somma di denaro in giochi il cui risultato
finale è determinato dal caso.
Tale definizione, contenuta in uno studio del 2006 commissionato dalla
Commissione europea all’Istituto Svizzero di Diritto Comparato1, pur essendo
tecnicamente soddisfacente non riassume l’evoluzione sociale e culturale di tale
fenomeno, diffusosi nei secoli e divenuto vera e propria piaga sociale nel corso del
Novecento. L’Italia ha da sempre contrastato il gioco d’azzardo mediante una
disciplina che trova le sue radici all’interno del codice penale. L’art. 721 c.p.
definisce come giochi d’azzardo quelli “nei quali ricorre il fine di lucro e la vincita o
la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria”.
Dal dettato normativo sopra riportato si evince come, per aversi gioco d’azzardo,
occorrano necessariamente due elementi:
- un elemento oggettivo, ossia l’aleatorietà della vincita o della perdita;
- un elemento soggettivo, ossia il fine di lucro delle persone partecipanti ed
interessate al gioco.
Per quanto riguarda le ragioni che hanno spinto il nostro legislatore a sanzionare
penalmente il gioco d’azzardo, nessun dubbio può nutrirsi sul fatto che tale attività
possa arrecare problematiche di ordine pubblico, dal momento che la legge punisce
1 Study of Gambling Services in the Internal Market of the European Union. Nello studio si asserisce che il gioco d’azzardo comprende “any service, including any information society service, which involves wagering a stake with monetary value in games of chance, including lotteries and betting transactions”.
6
solamente il gioco d’azzardo svolto “in luogo pubblico o aperto al pubblico, o in
circoli privati” 2.
In giurisprudenza sono stati elaborati, nel corso degli anni, criteri in base ai quali un
gioco debba essere o meno qualificato come gioco d’azzardo.
Tale fattispecie si verifica nei casi in cui “la tecnica del gioco è prevalentemente
imperniata sull’alea”3, o nei casi in cui la possibilità di una vincita dei giocatori
risulti esclusa “dall’attività fraudolenta di un baro”4.
Dubbi sono stati proposti sul riferimento alla tecnica del gioco, dovendosi fare
affidamento ad elementi oggettivi inerenti le modalità di svolgimento del gioco.
Pertanto, si dovrà ritenere che un gioco sia aleatorio quando “la vincita e la perdita
dipendono interamente o quasi dalla sorte, senza che nessuna apprezzabile incidenza
possa assumere la particolare abilità oppure la particolare negligenza di uno o più
giocatori”5.
Per quanto riguarda l’altro elemento, il fine di lucro, si può partire dalla consueta
definizione di “fine di trarre un guadagno economicamente apprezzabile e
valutabile”6.
1.1.1 La distinzione tra giochi d’azzardo e giochi non d’azzardo
In base ai criteri fin qui elencati possiamo operare una distinzione, basata sul testo
dell’art. 721 c.p., tra giochi d’azzardo e non d’azzardo.
Possono essere considerati d’azzardo7: Bingo, Black Jack, Dadi, Lotterie, Roulette,
Slot Machines e Videopoker. Sono invece considerati non d’azzardo: Scommesse su
eventi sportivi, Scommesse su corse ippiche, Poker, Bridge, Flipper e la maggior
parte dei giochi di carte.
Salta subito all’occhio come la distinzione sia basata principalmente sulla possibilità
2 Come recita testualmente l’art. 718 c.p. “chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o in circoli privati di qualunque specie, tiene un gioco d’azzardo o lo agevola è punito con l’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda”. 3 Cfr. Cass. Pen. sez. III, sent. n. 5511/1985 4 Cfr. Cass. Pen. sez. II, sent. n. 625/1971 5 S. Beltrani, La disciplina penale dei giochi e delle scommesse, cit., p. 21 6 Cfr. Cass. Pen. sez. III, sent. 1286/1986. 7 La rilevanza penale di tali giochi viene meno qualora il loro esercizio venga autorizzato dallo Stato.
7
del giocatore di influenzare l’esito del gioco.
1.2 Il gioco d’azzardo autorizzato
Si è già analizzato come l’art. 718 c.p. punisca il gioco d’azzardo a condizione che si
svolga in luogo pubblico, aperto al pubblico o in un circolo privato. Va però
puntualizzato che il gioco d’azzardo svolto nei luoghi di cui all’art. 718 c.p. non è
sempre penalmente perseguibile.
Infatti, in alcune circostanze, la legge può derogare a tale divieto consentendo lo
svolgimento di alcune attività del suddetto tipo, che rientrano quindi nella categoria
del “gioco d’azzardo autorizzato”. A lungo si è discusso sui motivi che starebbero
alla base di tali autorizzazioni.
La dottrina ritiene che tali provvedimenti perseguano un interesse pubblico, ossia
quello del risanamento del bilancio: la predisposizione di tali giochi, infatti, essendo
gestita direttamente dallo Stato, comporta ingenti entrate tributarie, le quali
contribuiscono ad alleviare le endemiche sofferenze delle casse statali.8
1.3 Gli scandali degli anni Ottanta
Nei paragrafi precedenti è stato indicato come le scommesse su eventi sportivi siano
da classificare come gioco non d’azzardo.
Nel passato, però, la giurisprudenza era salda su posizioni nettamente opposte:
riteneva che le scommesse a quota fissa su eventi sportivi dovessero essere
considerate gioco d’azzardo a tutti gli effetti ai sensi dell’art. 721 c.p., in quanto in
esse sussiste il fine di lucro e la vincita o la perdita appaiono indipendenti dall’abilità
del giocatore.
Di conseguenza, tali scommesse sarebbero ricadute sotto le sanzioni penali disposte
dagli artt. 718 ss. c.p.
Ma nonostante tutte le contromisure adottate, non si è riusciti ad arginare e bloccare
8 F.Taricone, Le Scommesse Sportive: problematiche attuali e prospettive future, 2008
8
il fenomeno del cosiddetto totonero, il quale prevedeva scommesse sui campionati di
calcio di serie A e B, gestite in forma organizzata, parallela e concorrente rispetto al
legale Totocalcio, offrendo spesso quote migliori e maggiori possibilità di vincita.
Tale fenomeno sottraeva allo Stato ingenti quantità di entrate finanziarie e veniva
gestito dalla criminalità organizzata, che quindi si garantiva denaro per commettere
reati. Grazie al livello di organizzazione della criminalità stessa si erano venute a
creare, inoltre, profonde infiltrazioni all’interno degli addetti ai lavori (società,
calciatori, arbitri), condizionando così l’esito delle competizioni.
Queste problematiche sono deflagrate in tutta la loro potenza con la vicenda del
calcio-scommesse negli anni Ottanta9, che ha portato il legislatore ad occuparsi
finalmente della materia in maniera organica.
1.4 L’emanazione della legge cardine, la legge 13 dicembre 1989, n. 401
Dopo anni di gestazione, il legislatore arriva all’emanazione della legge 13 dicembre
1989 n. 401.
Tale legge ha principalmente tre obiettivi: il riordino del settore del gioco e delle
scommesse clandestine (ponendo finalmente sanzioni penali molto aspre per
l’illegittimo svolgimento), il regolare svolgimento delle competizioni agonistiche
attraverso l’introduzione, per la prima volta, della disciplina penale delle frodi in
competizioni sportive e la prevenzione della violenza collegata agli eventi sportivi.
In materia di giochi e scommesse sportive, in origine vigeva un monopolio statale
disciplinato dall’art 88 Tulps.
In seguito venne emanato il dl n. 496/1948 il quale introduceva la possibilità, da
parte dello Stato, di gestire l’attività di organizzazione e raccolta delle scommesse
anche a mezzo di persone fisiche o giuridiche che dessero adeguate garanzie di
idoneità, servendosi quindi di terzi concessionari.
Lo Stato comunque, a mezzo della concessione, manteneva un controllo pressoché
esclusivo del settore, adducendo come motivo la protezione dell’ordine pubblico e
9 La vicenda del calcio-scommesse ha destato un polverone mediatico con retrocessioni in B di squadre blasonate, squalifiche e arresti di giocatori importanti e campionati completamente riscritti a tavolino dal giudice sportivo.
9
sociale, oltre alla tutela dei propri interessi finanziari. Le problematiche
precedentemente esposte hanno portato lo Stato ad emanare la legge n. 401/1989 la
quale, nell’art. 4, si occupa di sanzionare l’esercizio abusivo delle attività di gioco o
scommessa. Tale fenomeno si verifica, ovviamente, qualora si esercitino tali attività
in mancanza di apposita concessione da parte dello Stato, del C.O.N.I. o dell’
U.N.I.R.E. Altro requisito, di per sé implicito nella configurabilità di tale reato, è
quello dell’organizzazione, ossia la presenza di un “sistema stabile di uomini e mezzi
che gestisca tutte le attività inerenti le scommesse”10. Un’importante aggiunta è stata
operata dall’art.37, comma 5, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 che, attraverso
l’introduzione del comma 4bis all’articolo 4, estende le sanzioni dell’art 4 a
“chiunque, privo di concessione, autorizzazione o licenza ai sensi dell’art. 88 Tulps
(...), svolga in Italia qualsiasi attività organizzata al fine di accettare o raccogliere o
comunque favorire l’accettazione o in qualsiasi modo la raccolta, anche per via
telefonica o telematica, di scommesse di qualsiasi genere da chiunque accettati in
Italia o all’estero”. L’aggiunta di tale disposizione ha provocato importantissime
ripercussioni, di seguito esaminate.
1.5 Una normativa ancora controversa
Prima di introdurci nel mondo del betting exchange11, e delle scommesse più in
generale, è doveroso accennare all’annosa questione, tutt’oggi irrisolta, che riguarda
la legalità, o meno, di scommettere presso operatori stranieri come ad esempio
Betfair.com o Bet365.com. Attualmente tali siti sono stati oscurati
dall’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (AAMS), in quanto non
sarebbero in possesso delle necessarie licenze per operare nel territorio nazionale.
D’altro canto, questi operatori si ritengono pienamente conformi alle disposizioni
europee e ritengono di non dover sottostare ad AAMS. Ne segue che dopo ogni
10 Cass., sez. III, 10 febbraio 1998, Porrino. 11 Per betting exchange si intende quella forma di scommesse nelle quali gli utenti non scommettono contro il banco (solitamente il gestore) ma tra di loro. Si tratta di una pratica simile al sistema borsistico.
10
oscuramento, essi cambino indirizzo web e riappaiano, eludendo il controllo del
gestore italiano. È utile, quindi, seguire brevemente l’evoluzione della controversia.
1.5.1 La Sentenza Gambelli e le giustificazioni della Corte Italiana
Il legislatore, sin dall’atto dell’emanazione della finanziaria 2001, si è trovato di
fronte ad una globalizzazione sempre crescente nel mondo delle scommesse. Questo
fenomeno, a livello comunitario, trova la sua legittimazione in alcune disposizioni
del Trattato CE, in particolare nell’art. 43, che sancisce la libera prestazione dei
servizi, e nell’art. 49, il quale assicura la libertà di stabilimento. Il primo scontro vero
e proprio si consuma nel 2003, con la Sentenza Gambelli. L’analisi dei giudici
europei è volta a capire se la normativa italiana sia contraria alla libertà di
stabilimento. La Corte di Giustizia afferma, senza mezzi termini, che qualora una
società, con sede in uno Stato membro, effettui un’attività di raccolta di scommesse
con intermediazione di una organizzazione di agenzie situate in altro Stato membro,
le restrizioni imposte alle attività di tali agenzie costituiscono ostacoli alla libertà di
stabilimento.
La Corte di Giustizia ammette, però, la possibilità di derogare a tali disposizioni
qualora le restrizioni degli stati membri siano basate sugli artt. 45 e 46 del Trattato
CE, che concernono ordine pubblico e sicurezza. Ed è proprio in base a questi punti
che con le sentenze 23271 e 23273 dell’aprile 2004, la Suprema Corte Italiana fa
salva la normativa nazionale. La Corte Italiana, a giustificazione di questa posizione,
pone l’accento sul fatto che la ratio della normativa sia non di contenere la domanda
e l’offerta, ma di canalizzarle in circuiti controllati al fine di prevenire reati.12 È
evidente il fatto che la Suprema Corte abbia sezionato la pronuncia dei giudici di
Lussemburgo mettendone in luce gli elementi che potevano essere utilizzati a favore
della normativa italiana e tacendo o ignorando gli elementi, decisivi e inconfutabili,
che ostavano a tale normativa ed alle sue giustificazioni. Non ha alcun senso, infatti,
sostenere che la politica espansiva delle scommesse e dei giochi a pronostici da parte
dello Stato italiano non sia incompatibile con i motivi di ordine pubblico e sicurezza
12 F.Taricone, Le Scommesse Sportive: problematiche attuali e prospettive future, 2008
11
addotti a giustificazione dell’art. 4 della legge 401/1989, quando la Corte Europea si
è chiaramente espressa affermando, testualmente, che “laddove le autorità di uno
Stato membro inducano ed incoraggino i consumatori a partecipare alle lotterie, ai
giuochi d’azzardo o alle scommesse affinché il pubblico erario ne benefici sul piano
finanziario, le autorità di tale Stato non possono invocare l’ordine pubblico sociale
con riguardo alla necessità di ridurre le occasioni di giuoco per giustificare
provvedimenti come quelli oggetto della causa principale”.13
1.5.2 La Sentenza Placanica
Altra pietra miliare di questo contenzioso è rappresentata dalla Sentenza Placanica
del 6 marzo 2007. Anche in questo caso la Corte di Giustizia ribadisce quanto
affermato dalla sentenza Gambelli, ossia che la normativa controversa, limitando la
possibilità di esercitare attività nel settore dei giochi d’azzardo, causa restrizioni alla
libertà di stabilimento ed alla libera prestazione di servizi, violando quindi gli artt. 43
ss. e 49 del Trattato CE. Finalmente l’ordinamento italiano sembra recepire le
direttive europee: nella sentenza del 28 marzo 2007 n. 16969, infatti, viene sancito
che l’attività organizzata per l’accettazione e la raccolta di scommesse svolta, per
conto di società quotate con sede in altro Stato membro dell’Unione Europea, da
soggetti esclusi dal rilascio delle autorizzazioni richieste nel territorio italiano, non
può integrare il reato di cui all’art. 4 della legge 401/1989, in quanto le società per
conto delle quali viene svolta tale attività non hanno potuto accedere alla gara per le
concessioni sul territorio italiano a causa di una normativa contraria ai principi di cui
agli artt. 43 ss. e 49 del Trattato CE.14
1.6 L’opposizione ad oltranza dello Stato e il punto di vista dell’utente
La questione sembrerebbe, quindi, risolta definitivamente, ma allora non si
13 Sentenza Gambelli, punto 69 14 Di conseguenza l’articolo sopra menzionato, essendo in contrasto con i principi comunitari, va disapplicato.
12
spiegherebbe l’oscuramento, operato da AAMS, dei siti internet gestiti dagli
operatori del settore privi di licenza.
Il Consiglio di Stato ha comunque rimarcato per l’ennesima volta la legittimità del
monopolio, non contestato dalle sentenze Gambelli e Placanica, il quale va
giustificato non dalla volontà di scoraggiare la propensione della collettività al gioco,
ma ancora una volta da motivi di ordine pubblico e sicurezza.15 È quindi evidente
che si tratti di una disputa che almeno per il momento non trova vie di sbocco, le
quali senza dubbio conducono anche al mancato introito in termini di tassazione
generato dai volumi di gioco presso i siti sprovvisti di autorizzazione.
Non è facile capire, quindi, che posizione debba prendere un utente che si avvicina
per la prima volta al mondo delle scommesse, o che comunque voglia approfondire,
sperimentare nuove tecniche. Il nodo cruciale è costituito dal fatto che la stragrande
maggioranza dei siti stranieri, compresi tutti i siti di Betting Exchange, è sprovvista
della concessione AAMS. Per questo l’aspirante trader si trova tra due fuochi:
utilizzare questi operatori, anche se contro la normativa italiana o fermarsi e
scommettere su siti con licenza? Il terreno su cui ci si sta muovendo è molto
scivoloso ma è ragionevole ritenere, alla luce delle decisioni prese dalla Corte
Europea in questi anni, sempre contrarie all’ordinamento nazionale, che fino a
quando non si arriverà ad una risoluzione definitiva del contenzioso, scommettere su
siti sprovvisti dell’autorizzazione di AAMS non possa comportare sanzioni per gli
utenti (come assicurato anche personalmente dal gestore Bet365.com)16, sanzioni che
prevedibilmente sarebbero rigettate dal Giudice Europeo. A supporto di questa tesi
anche l’ultimo intervento, in ordine di tempo, operato dal Governo. Il legislatore ha
fatto un passo indietro per quanto riguarda le sanzioni penali previste per il gioco
online nel disegno di legge comunitaria 2008 con l’approvazione dell’emendamento
22.100 del maggio 2009. Sono state eliminate sia le sanzioni pecuniarie (inizialmente
previste da un minimo di 200 ad un massimo di 2.000 €) che quelle penali per chi
scommette su siti sprovvisti di licenza. Non solo, sono state abolite anche le pene
detentive e le relative sanzioni amministrative per chi pubblicizza i prodotti offerti
dai siti ".com". La reclusione rimane in vigore solo per le aziende di gaming che
15 Peraltro già confutati dalla sentenza Gambelli, punto 69 16 Si riporta, come appendice al capitolo, anche il testo integrale della mail inviata dall’operatore.
13
offrono giochi senza avere una concessione. All’atto dell’approvazione finale
dell’emendamento 22.100, sono stati aboliti i commi da 23 a 27 dell’articolo 22. Essi
dettavano, infatti, pene detentive a pecuniarie a carico di chi organizzava giochi non
autorizzati (comma 23) o con modalità diverse da quelle previste dalla legge (comma
24), oltre a prevedere pene e sanzioni anche a carico di chi pubblicizzava detti giochi
(comma 25), e soprattutto, la norma più controversa, sanzioni per chi partecipava a
questi giochi (comma 26). L’utente finale, lo scommettitore, sembra, perciò, al riparo
da qualsiasi azione che potrebbe essere intentata delle autorità.
14
Appendice: La risposta di Bet365 nei confronti del blocco AAMS
--- Original Message ---
From: <andreascarpi@alice.it>
Received: 03/03/10 13:22:51 o'clock GMT
To: <support-ita@customerservices365.com>
Subject: Oscuramento AAMS
Buongiorno, mi chiamo Andrea Scarpi e mi interesserebbe conoscere la vostra
posizione riguardo all'oscuramento periodico del vostro sito. AAMS sostiene che voi
non possiate operare, ma voi cambiate indirizzo e riapparite nel web. Vi chiedo le
vostre ragioni, che credo siano legittimate dalla legge. Credo possa essere
interessante anche per voi chiarire questi dubbi.
Grazie
Saluti
Andrea Scarpi
La risposta di bet365:
Il seguente codice di riferimento è stato assegnato alla Sua e-mail: 11**** - Non
cancellare.
Egr. Sig. Scarpi,
La ringraziamo per la Sua e-mail.
Il Disegno di Legge del Governo e il sistema di concessioni messo a punto da AAMS
si pongono in netto contrasto con un’importante direttiva della Commissione
Europea del 1998, per la quale si vieta agli Stati di instaurare obblighi e restrizioni al
commercio elettronico ed alla rete internet. Lo Stato Italiano, per espressa
disposizione della Costituzione, è tenuto ad adattare la propria legislazione a questa
direttiva.
Inoltre vi sono ben due sentenze della Corte Europea che condannano lo Stato
Italiano e quindi il monopolio di stato in materia di giochi e scommesse online : si
15
tratta della sentenza Gambelli del 6 novembre 2003 e della sentenza Placanica del 6
marzo 2007, con le quali si evidenzia come le restrizioni operate dallo Stato Italiano
siano in netto contrasto con i principi del libero mercato e della libera concorrenza.
In ogni caso possiamo confermare che gli utenti non corrono alcun rischio.
Per quanto concerne le scommesse sportive, abbiamo una licenza regolarizzata dalla
UK Gambling Commission. Le nostre piattaforme Casinò, Poker e Giochi sono
regolarizzate dal governo di Gibilterra. Pertanto, secondo quanto stabilito dal diritto
Europeo, bet365 può accettare scommesse in tutto il territorio Europeo. Purtroppo,
l'Italia ancora non vuole riconoscere questa norma ma comunque Le assicuro che al
momento il cliente non rischia assolutamente nulla scommettendo con noi.
Nel caso in cui avesse bisogno di ulteriore assistenza in merito a questo o ad altri
argomenti, La preghiamo di contattarci telefonicamente al numero gratuito +800 12
365 365 o al numero +44 1782 684656 dalle 10:00 alle 23:00 (ora italiana), tramite il
nostro servizio di Live Chat o via e-mail ed il nostro personale sarà lieto di
assisterLa.
Cordiali saluti
Andrea C
Il Team di bet365
16
CAPITOLO II
PROBABILITÀ, QUOTE E SISTEMI DI GIOCO
2.1 La definizione soggettiva di probabilità
Quando si vanno ad analizzare le scommesse, sportive o finanziarie che siano, è più
utile far riferimento alla nozione soggettiva di probabilità piuttosto che a quella
classica formulata da Laplace (1812) ed a quella frequentista elaborata da Venn
(1866).
De Finetti e Savage hanno proposto una definizione di probabilità applicabile ad
esperimenti casuali i cui eventi elementari non siano ritenuti ugualmente possibili e
che non siano necessariamente ripetibili più volte sotto le stesse condizioni.
Secondo Bruno de Finetti “la probabilità di un dato evento, secondo l’opinione di un
dato individuo, è il prezzo che egli stima equo attribuire all’importo unitario
esigibile al verificarsi dell’evento”.17
Si supponga, ad esempio, di assegnare in modo soggettivo una probabilità all’evento
E =“Il vincitore dei Mondiali del 2010 in Sudafrica sarà il Brasile”.
Tale probabilità è, per definizione, il prezzo (certo) che lo scommettitore è disposto a
pagare oggi per riscuotere 1 € nel caso in cui E si verifichi. Se egli è disposto a
scommettere 0.40 €, allora la sua valutazione di probabilità è P(E)=0.40=2/5.
Il termine prezzo equo nella definizione di probabilità sta ad indicare che i verbi
pagare e riscuotere devono poter essere scambiati senza che la valutazione di
probabilità cambi: in altri termini, riguardo alla scommessa sul futuro vincitore dei
Campionati Mondiali lo scommettitore deve essere anche disposto ad accettare
(facendo da “banco”) la scommessa che stabilisce di pagare 1€ in futuro nel caso si
realizzi l’evento E, riscuotendo 0.40 € oggi.
La probabilità da assegnare ad un evento che si realizzerà sicuramente (evento certo)
dovrà di conseguenza essere uguale a 1, perché, in questo caso, si riscuoterà
17 B. de Finetti, Sul significato soggettivo della probabilità, in Fundamenta Mathematicae, Warszawa, T. XVII, pp. 298-329, 1931
17
certamente 1 €, avendo la certezza della realizzazione di E. La probabilità di un
evento che senza dubbio non si realizzerà (evento impossibile) dovrà invece essere
uguale a 0, perché tale è la somma che lo scommettitore è disposto a sborsare,
avendo la consapevolezza di scommettere sul realizzarsi di un evento che non
accadrà mai.
La probabilità deve essere allora un numero compreso tra i due valori soglia 0 e 1.
2.1.1 Il requisito di coerenza
Si consideri un insieme di eventi Ω = { E1, E2, E3...En } che siano incompatibili (o
esclusivi: si può realizzare soltanto uno di essi) ed esaustivi (si realizza almeno uno
di essi). Si dirà in tal caso spazio campionario l’insieme Ω e saranno chiamati eventi
elementari i suoi elementi.
Assegnando una probabilità ad ogni evento, si ottiene una funzione:
P:Ω→[0,1] ; Ei →P(Ei) (2.1)
che ad ogni evento Ei associa la corrispondente valutazione di probabilità P(Ei).
Poiché gli eventi sono esaustivi la probabilità che non si realizzi alcun evento di Ω
(Evento impossibile = Ø) è P(Ø) = 0, mentre la probabilità che si realizzi almeno un
evento di Ω ovvero che si realizzi Ω (evento certo) è P(Ω) = 1.
Vediamo ora come valutare le probabilità degli eventi dell’insieme delle parti P (Ω)
dello spazio campionario Ω (l’insieme delle parti è un insieme che ha per elementi
tutti i sottoinsiemi di Ω, compresi l’insieme vuoto Ø e l’insieme Ω stesso).
A partire dalle probabilità assegnate agli eventi elementari si può estendere la
valutazione ad altri sottoinsiemi di Ω. Vogliamo però che tale estensione sia coerente
nel senso che andiamo a definire.
18
Una valutazione di probabilità è detta coerente se nessuna combinazione di
scommesse consente di realizzare un guadagno certo.18 In altre parole, in una
valutazione di probabilità coerente vi è assenza di arbitraggi.19
Teorema: La richiesta di coerenza è equivalente a chiedere che, dati due qualsiasi
eventi Ei ed Ej elementari (quindi incompatibili) di Ω si abbia
P(Ei v Ej) = P(Ei) + P(Ej) (2.2)
Non riportiamo la dimostrazione del teorema, ma ci limitiamo ad esporre un esempio
numerico che può, però, convincere di come il mancato rispetto della proprietà
appena esposta porti alla possibilità di effettuare arbitraggi, cioè all’incoerenza. Si
supponga di scommettere sul realizzarsi, separatamente, degli eventi E1 ed E2 valutati
con probabilità P(E1)=P(E2)=0.2. Nel contempo si supponga di accettare una
scommessa (in qualità di banco) sull’evento E1 v E2 valutato con probabilità P(E1 v
E2) = 0.5 (ovvero maggiore di P(E1) + P(E2)). In questo caso oggi si paga 0.2 + 0.2 e
si intasca 0.5, pertanto ciò che resta è +0.1. In futuro, se uno dei due eventi si
realizzerà si otterrà 1 (per aver scommesso) e si pagherà 1 (per aver accettato la
scommessa); se nessun evento si realizzerà non si riceverà nulla e niente dovrà essere
pagato. In conclusione, oggi si intasca 0.1 e in futuro si sarà in ogni caso in pareggio.
Siamo quindi in presenza di un arbitraggio.20
2.2 La scommessa equa
Vediamo di addentrarci nell’aspetto più pratico delle scommesse, ed in particolare
delle scommesse a quota fissa21 offerte dagli operatori.
18 Si veda: L. Daboni, Elementi di calcolo delle probabilità, Boringhieri, Torino, 1967 19 Per arbitraggio si intende quell’operazione che consiste nell’acquistare e poi rivendere un bene o un’attività finanziaria, sfruttando le differenze di prezzo al fine di ottenere un guadagno. 20 A. Ellero, Decisioni e probabilità soggettiva, Quaderno di didattica, 2005 21 Nelle Scommesse a Quota Fissa la somma che verrà riscossa in caso di vincita è concordata tra la lo scommettitore ed il banco nel momento in cui si compie la scommessa e non potrà mutare. Va fatto notare che le quote possono comunque cambiare nel corso dei giorni antecedenti agli eventi quotati. Le scommesse a quota fissa si differenziano sostanzialmente dalle Scommesse a Totalizzatore (come
19
P(E) 1
1 q(E)
Al fine di ottenere una vincita futura pari a 1, assegnamo oggi una probabilità P(E)
all’evento E da noi scelto. Simmetricamente, puntando oggi una somma unitaria, ci
aspettiamo che la realizzazione dell’evento futuro sia quotata ad una quantità pari a
q(E).
P(E ): 1 = 1 : q(E) (2.3)
P(E)=
€
1q(E)
(2.4)
Quota e probabilità sono inversamente proporzionali.
Si definisce quota equa relativa all’evento E la quantità:
€
q(E) =1
P(E) (2.5)
La quota equa q(E) è naturalmente determinata in base alle probabilità che l’evento E
ha di sortire.
Consideriamo ora, come esempio pratico, l’incontro di Serie A Inter-Juventus del
16/04/2010.
ad esempio il Superenalotto) in cui il montepremi totale viene suddiviso proporzionalmente tra i vincitori: in questo caso la somma che verrà riscossa non è nota al momento del piazzamento della scommessa. Altro discorso va fatto per il Betting Exchange, che, come verrà spiegato in seguito, si fonda sullo scambio di scommesse le cui quote oscillano continuamente, soprattutto durante il corso delle manifestazioni.
20
Analizziamo i risultati ottenuti durante questa stagione dall’Inter, nei precedenti
incontri casalinghi:
Inter: vittorie 12, pareggi 4, sconfitte 0. Partite disputate in casa 16.
Esaminiamo ora i risultati ottenuti, sempre in questa stagione, dalla Juventus nelle
gare in trasferta:
Juventus: vittorie 7, pareggi 2, sconfitte 7. Partite disputate in trasferta 16.
Facendo riferimento solo a questi dati, e quindi evitando di prendere in
considerazione altri fattori come il periodo di forma delle due compagini, incontri
degli anni scorsi, gol segnati/subiti, ecc. si andrà a proporre una valutazione di quale
sia la probabilità, e quindi anche la quota equa, che ogni evento(vittoria dell’Inter,
pareggio o vittoria della Juventus) ha di realizzarsi.
Un metodo empirico, utilizzato nella pratica delle scommesse, per cercare di valutare
la probabilità di vittoria dell’Inter può essere quello di rifarsi alla somma tra le
vittorie interne dell’Inter e le sconfitte esterne della Juventus, il tutto diviso la somma
delle partite interne dell’Inter ed esterne della Juventus. Calcolando,
€
(12 + 7)(16 +16)
=1932
= 0.59375 = 59.375%
Utilizzando questo rapporto, possiamo ricavarne una prima approssimazione, che si
attesta sul 59 %: nel caso in cui lo scommettitore ritenga questa percentuale
plausibile, si ricava la quota equa corrispondente che è uguale a circa 1.69.
Procedimento analogo va svolto per ottenere una valutazione della probabilità del
pareggio, quindi somma dei pareggi interni dell’Inter ed esterni della Juventus, tutto
diviso per la somma delle partite interne dell’Inter ed esterne della Juventus:
€
(4 + 2)(16 +16)
=632
=316
= 0.1875 =18.75%
La corrispondente quota del pareggio è circa 5.33.
21
Per ultimo, va valutata la probabilità della vittoria della Juventus. Quindi: somma
delle sconfitte interne dell’Inter e delle vittorie esterne della Juventus, il tutto sempre
fratto la somma delle partite giocate in casa dall’Inter e fuori dalla Juventus:
€
(0 + 7)(16 +16)
=732
= 0.21875 = 21.875%
La quota equa della vittoria esterna della Juventus è circa 4.57.
Ricapitolando:
1 (vittoria Inter)=59.375%; X (pareggio)=18.75%; 2 (vittoria Juventus)=21.875%.
Queste tre percentuali forniscono il picchetto tecnico della partita: esse forniscono
una prima approssimazione sull’esito finale che quest’incontro potrebbe avere.
Le quote eque, ipotizzando che la valutazione dello scommettitore non sia
influenzata da altri fattori, sono tendenzialmente:
1 (vittoria Inter)=1.69; X (pareggio)=5.33; 2 (vittoria Juventus)=4.57.
Va sempre ricordato che proprio per la definizione di probabilità soggettiva, è lo
scommettitore ad assegnare nel modo da lui ritenuto migliore le quote ad ogni
singolo evento. Nel caso esaminato, e nei paragrafi successivi, ci siamo limitati
all’analisi dei numeri, senza considerare eventuali altri parametri che potrebbero far
sì che le quote eque che lo scommettitore attribuisce agli eventi divergano da quelle
proposte.
2.3 La quota reale
Quando però si va a scommettere, ci si accorge che le quote alle quali effettivamente
si va a piazzare la puntata non sono le quote eque. In primis ciò è dovuto alla
percentuale di allibramento (o aggio, che consiste nelle remunerazioni
€
α i per i
gestori), poi vengono le correzioni di quota derivanti da fattori dipendenti dal
mercato e dagli eventi sportivi stessi.
22
La quota reale, quella effettivamente pubblicata dal gestore (il banco) è:
€
Q(Ei) = 1−αi( )q(Ei) (2.6)
La valutazione di probabilità effettuata dal gestore è:
€
P(Ei) =1
q(Ei)=1−αi
Q(Ei)<
1Q(Ei)
(2.7)
La probabilità assegnata dal gestore ad Ei è minore di
€
1Q(Ei)
Per definizione, “la percentuale di allibramento è data dalla somma dei quozienti
ottenuti dividendo 100 per la quota offerta per ogni esito pronosticabile di un
avvenimento”22, e deve essere minore della percentuale di allineamento massima
fissata per legge.
€
P.A. = 1001
P(Ei)i=1
n
∑
€
=100q(Ei)i=1
n
∑ (2.8)
Se
€
αi = 0
€
∀
€
i , allora
€
P.A. = 100q(Ei)i=1
n
∑ =100 P(Ei) =100i=1
n
∑ (2.9)
Nel caso delle quote eque, perciò, la percentuale di allibramento è 100.
Se
€
αi > 0 per almeno un indice
€
i , allora P.A. sarà > 100.
Nel caso delle quote reali la percentuale di allibramento è maggiore di 100, come
d’altronde è facilmente prevedibile.
Per una maggiore comprensione torniamo all’esempio di prima riguardante la partita
Inter-Juventus del 16/04/2010.
Le quote eque calcolate in precedenza erano approssimativamente:
22 Regolamentazione delle scommesse sportive, Decreto 1 marzo 2006, N.111, art.12
23
1 (vittoria Inter)=1.69; X (pareggio)=5.33; 2 (vittoria Juventus)=4.57.
Le quote reali offerte dal bookmaker Betway.com, alle ore 16:00 del 15/04/2010
sono:
1 (vittoria Inter)=1.65; X (pareggio)=3.75; 2 (vittoria Juventus)=5.00.
La percentuale di allibramento delle quote eque risulta essere:
€
P.A. = 100q(Ei)i=1
n
∑ =
€
1001.6842
+1005.3333
+1004.5714
=100
La percentuale di allibramento di Betway risulta essere:
€
P.A. = 100q(Ei)i=1
n
∑ =
€
1001.65
+1003.75
+1005.00
=107.2727
Questo significa che la remunerazione del gestore esaminato, in occasione di questa
partita, e nel caso di perfetta equidistribuzione delle giocate, sarà maggiore del 7%,
indipendentemente dal risultato finale.
2.3.1 Le correzioni di quota
È interessante comprendere anche i criteri in base ai quali le quote vengono
rielaborate.
I principali fattori in base ai quali i bookmakers vanno a fissare ogni quota si
dividono in due grandi categorie: quelli dipendenti dal mercato e quelli dipendenti
dagli specifici avvenimenti sportivi.
Della prima categoria fanno parte tutte le correzioni effettuate in virtù della
distribuzione di puntate tra i vari scenari possibili. Il book, proprio per raggiungere il
guadagno massimo, elabora le sue quote in modo tale da arrivare ad
un’equidistribuzione delle puntate dei giocatori. Con l’evolversi delle puntate, il
banco andrà ad abbassare la quota dell’esito più scommesso e di conseguenza ad
24
alzare le quote dei rimanenti, sempre con un occhio a non sforare la percentuale di
allibramento massima consentita. Il cambio di quota, a propria volta, andrà a
condizionare le decisioni degli scommettitori disincentivando le puntate su esiti che,
ad esempio, pagheranno meno del loro valore precedente.
Altra determinante del mercato è data dalla territorialità del bookmaker. È frequente
notare come nelle agenzie italiane la vittoria di una grande squadra italiana paghi
spesso meno rispetto ad un’identica scommessa posta su un sito internazionale, nel
quale le puntate degli utenti non sono così precisamente volte a privilegiare la grande
squadra. Questo avviene sia per ragioni di campanilismo, che a causa di una
maggiore conoscenza degli scommettitori circa il campionato di riferimento. Si
prenda ad esempio la partita Ravenna-Real Marcianise valida per il campionato di
Prima Divisione girone B, un campionato di certo non molto conosciuto dai più
all’estero, del 18/04/2010.
Il sito italiano Better.it riporta le seguenti quote:
1 (vittoria Ravenna) 2.00; X (pareggio) 2.40; 2 (vittoria Real Marcianise) 4.85
Il sito Bwin.de (la sezione tedesca dell’operatore Bwin) riporta queste altre:
1 (vittoria Ravenna) 2.20; X (pareggio) 2.35; 2 (vittoria Real Marcianise) 4.00
Risulta subito evidente che in Italia venga privilegiata, credibilmente per una
maggiore conoscenza della categoria, la vittoria della squadra casalinga a discapito
dei rimanenti due esiti dell’incontro. Il sito tedesco riporta una minor forbice tra le
vittorie delle due compagini(1.8 la differenza per Bwin.de, 2.85 la differenza per
Better.it), a dimostrazione che naturalmente la quantità di puntate sul match non è
stata rilevante come può essere stata in Italia, e non in modo tale da privilegiare in
modo determinante le scommesse sulla squadra di casa.
Tra i fattori dipendenti dagli eventi sportivi rientrano (sempre nel caso di una partita
di calcio, ad esempio) lo stato di forma delle squadre, i precedenti scontri diretti, gli
eventuali infortunati o squalificati, le ambizioni di classifica, le motivazioni, la
qualità dell’avversario, l’importanza o i giorni di distanza dal match successivo, la
25
stabilità a livello di spogliatoio ed a livello societario, l’abitudine a giocare su un
determinato manto erboso, ecc.
2.4 I Sistemi di gioco
La passione per le scommesse, unita a ragionamenti puramente matematici, ha
portato nel corso degli anni all’elaborazione dei più svariati metodi di gioco. Bisogna
premettere sin da subito che nessuno, per un motivo o per l’altro, consente di vincere
sempre con le scommesse, ma è altrettanto vero che la loro applicazione può aiutare
lo scommettitore ad equilibrare meglio le proprie giocate al fine di ottenere guadagni
maggiori o, nella peggiore delle ipotesi, limitare le perdite. In quest’ottica si
analizzeranno due sistemi di gioco, l’uno completamente diverso dall’altro, che il
giocatore può utilizzare sia nelle classiche schedine, che durante la propria attività di
Betting Trading.
Il primo ad essere studiato sarà quello della Martingala, uno dei primi e più semplici
metodi di gioco, utilizzato sin dalla nascita dei casinò. Poi verrà quello elaborato da
Kelly, che propone una suddivisione tarata del proprio budget per ogni scommessa.
2.4.1 La Martingala
La Martingala è un sistema di gioco molto antico basato su un semplice
meccanismo: allo scommettitore si suggerirà di aumentare in maniera progressiva
l’importo delle giocate, al fine di recuperare le eventuali perdite ed al contempo
ottenere il guadagno desiderato all’inizio della serie. Vediamo un esempio semplice,
nel quale supponiamo sia possibile scommettere ripetutamente su eventi con quote
uguali a 2:
26
Tabella 2.1 - Esempio di martingala
Supponiamo che lo scommettitore voglia ottenere un guadagno di 10 €. Punterà,
perciò, 10 € con l’obiettivo di ottenerne altri 10 in caso di vincita. Le prime
scommesse sono perdenti, lo scommettitore aumenterà progressivamente,
raddoppiando, l’importo delle giocate. Supponiamo che la quarta scommessa risulti
vincente: essa permetterà allo scommettitore di recuperare le perdite iniziali e di
ottenere il guadagno desiderato. L’obiettivo della martingala è raggiunto.
Nella presentazione pratica di questo metodo, tuttavia, molte volte si commette un
grave errore di fondo: si induce a pensare che siccome la scommessa precedente è
stata negativa, probabilmente quella dopo sarà positiva. Ma, evidentemente, i risultati
successivi non sono influenzati in alcun modo da quelli precedenti.
Consideriamo, ad esempio, il lancio di una monetina.
Mettiamo il caso che si decida di giocare con il metodo della Martingala partendo
dalla puntata di 1 € sull’uscita di “testa” e di incappare in una serie di quindici
scommesse con esito negativo.
Partendo da 1 e raddoppiando di volta in volta avremo la successione di scommesse:
1, 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128, 256, 512, 1024, 2048, 4096, 8192, 16384. In totale la
perdita ammonta a 32767 €.
Scommesse Puntata Risultato Guadagno
/Perdita
Tot.
Scommessa
1
10 Perdente -10 -10
Scommessa
2
20 Perdente -20 -30
Scommessa
3
40 Perdente -40 -70
Scommessa
4
80 Vincente 80 10
27
È chiaro che questo metodo rischia seriamente di far perdere grosse cifre; si osservi
d’altra parte che la probabilità (a priori) che si presenti una successione di 15 “croci”
è
€
12⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ 15
=1215
=1
32768
L’aspetto critico che si riscontra nell’applicazione di una simile progressione nelle
puntate è la crescita esponenziale del rischio, a fronte di una vincita lineare che
diviene sempre più irrisoria rispetto all’ammontare della cifra rischiata: se al
sedicesimo lancio si riuscisse finalmente a vincere, la vincita complessiva maturata
sarebbe la miseria di 1 € , dopo aver rischiato una perdita di svariate decine di
migliaia di euro.
Per la legge dei grandi numeri, solo se lanciassimo la moneta infinite volte
otterremmo un'esatta parità tra le volte in cui sarà uscita testa e quelle in cui sarà
uscita croce.
Mentre tirandola anche mille volte, non c'è alcuna certezza che esca testa. È questo
l’errore che non si deve commettere.
Quindi, per il gioco d'azzardo questo metodo non fornisce alcuna garanzia, mentre
sarebbe teoricamente vantaggioso disponendo di un capitale infinito.
2.4.2 La Formula di Kelly
Tutti conoscono l'importanza della diversificazione, della gestione del rischio, del
money management. Quanto denaro dobbiamo scommettere per ogni singola
operazione? Quando dobbiamo vendere o comprare? Questi sono tutti quesiti ai quali
si può rispondere definendo e cercando di applicare un sistema di money
management. Si è già discusso di come il sistema della Martingala non si adatti alle
scommesse: ora affrontiamo la Formula di Kelly, una delle tante tecniche che
possono essere usate per gestire il proprio denaro in maniera efficiente.
28
John Kelly, che lavorava per il Bell Laboratory in AT&T , sviluppò originariamente
la formula per la quale è conosciuto23 per studiare i problemi di rumore sul segnale
che si presentavano nelle telefonate effettuate tra lunghe distanze. Subito dopo che il
metodo venne pubblicato, però, la comunità dei giocatori d'azzardo professionisti si
rese conto del potenziale che il metodo esprimeva quando veniva applicato allo
studio dell’ottimizzazione delle puntate delle scommesse, o bet sizing. Attualmente
la Formula di Kelly è utilizzata anche come sistema di money management nelle
attività di investimento.
Il sistema permette ai giocatori di massimizzare la scommessa ottimizzandola per il
lungo periodo. Due sono le componenti fondamentali:
- la probabilità di vincita (winning probability): la probabilità che ciascuna singola
operazione si traduca in un risultato positivo;
- il rapporto media vincita / media perdita (winAv/lossAv ratio): il valore medio delle
operazioni chiuse in vincita (media del gain) diviso per il valore medio delle
operazioni chiuse in perdita (media del loss).
Questi due fattori sono inseriti nell’equazione di Kelly:
Percentuale di Kelly
€
=W −1−WR
(2.10)
dove:
W = Rapporto fra numero di operazioni vincenti e perdenti.
R = Rapporto fra importo vinto e importo perso.
Il sistema di Kelly può essere messo in opera seguendo alcuni semplici passi:
Innanzitutto si registrano le ultime 50-60 operazioni sul mercato, poi si calcola il
"W", cioè la probabilità di vincita. Per fare questo, si divide il numero delle
operazioni che hanno generato un guadagno per il totale delle operazioni effettuate
(positive e negative). Il risultato sarà un numero compreso tra 0 ed 1 (ad esempio: 50
operazioni totali. 30 chiuse in gain e 20 chiuse in loss. W= 30/50 = 0.6).
23 J. L. Kelly, A New Interpretation of Information Rate, Bell System Technical Journal 35: 917–926, 1956
29
Successivamente si calcola "R", cioè il rapporto "winAv/lossAv". Per fare questo si
divide il valore medio del guadagno generato dalle operazioni positive per il valore
medio delle perdite. Ad esempio: media delle operazioni in gain =500 € ; media delle
operazioni chiuse in loss = 300 €; R=500/300= 1.66.
La formula produce come risultato un numero minore di 1. Esso rappresenta la
dimensione della posizione che dovrebbe essere assunta sul mercato: la percentuale
dei soldi a disposizione, cioè, che dovrà essere destinata alla specifica scommessa.
Per esempio, se il risultato dell’equazione fosse 0.05, allora si dovrà usare il 5 % del
budget per ogni singola posizione che si andrà ad assumere sul mercato.
Il sistema richiede anche senso pratico, comunque. Una regola da tenere a mente,
indipendentemente da quello che potrebbe risultare applicando i dati statistici alla
Formula di Kelly, è di non investire mai più del 20-25% del capitale in una singola
scommessa. Una posizione superiore a questa percentuale costituirebbe un rischio
troppo elevato per chiunque, nel lungo periodo.
Poniamoci ora nei panni di un investitore pronto ad intervenire, ad esempio, nel
mercato azionario.
Mostrando la crescita simulata di un "conto di trading" basata su un modello
matematico, si può dimostrare la sua affidabilità. Necessariamente, le due variabili
richieste devono essere inserite correttamente e ci si basa sull'ipotesi che l'investitore
mantenga fissi i parametri di rischio (le variabili) assunti in origine.
Ecco un esempio:
30
Figura 2.1 – L’applicazione della Formula di Kelly24
Nell’immagine possiamo osservare l'andamento simulato di 30 "conti di trading", su
453 operazioni, tramite la rappresentazione della loro curva di rendimento. L’origine
della simulazione è posta sul valore 100.
I parametri adottati sono: la media del singolo loss uguale alla media del singolo gain
(win/loss=1) e la probabilità di trade vincente uguale al 60% (winning
probability=0.6).
La Formula di Kelly suggerisce, in questo esempio, di allocare non più del 19.9% del
capitale a disposizione per eseguire ciascuna operazione. Il risultato evidenziato
nell’immagine è un ritorno positivo nel lungo periodo su tutti i conti dei 30 traders
(da notare, comunque, alcuni ritorni negativi nel breve periodo con un minimo a 86,
che corrisponde al 14% di perdita). Il massimo ritorno simulato, al termine delle 453
operazioni, è stato del 124% (inizio a 100, fine a 224).
Tuttavia, uno scommettitore accorto sa che nessun sistema di money management è
perfetto. La Formula di Kelly aiuta ad allocare il budget disponibile in maniera
efficiente, ma ci sono molte cose che non può fare. Non può selezionare le
24 Fonte: http://www.investopedia.com/articles/trading/04/091504.asp
31
scommesse vincenti, non può assicurare che si continuerà a fare trading con gli stessi
parametri (rapporto win/loss e winning probability) e non può predire improvvisi
market crashes. Inoltre, c'è sempre un certo livello di "fortuna" o casualità nel
mercato che può alterare le performance "ideali". 25
25 J. Kuepper, Money Management using the Kelly Criterion, Investopedia
32
CAPITOLO III
IL BETTING TRADING E LE SUREBETS
3.1 Una breve cronostoria delle scommesse
Il Casinò, la slot machine, la schedina: li abbiamo costantemente intorno a noi ed
ormai non facciamo nemmeno più caso alla loro presenza. Ma dove nasce il gioco
d’azzardo? Come si è sviluppata questa innata attrazione verso il rischio?
Già verso il 3000 A.C. i cinesi prima, gli europei e le popolazioni del Medio Oriente
poi, cominciarono a scommettere.
La letteratura indiana e gli antichi geroglifici egizi definirono le prime regole del
gioco dei dadi.
Durante i primi giochi olimpici si tenevano gare di atletica, combattimenti e corse
ippiche: già queste erano ghiotte occasioni di guadagno per scommettitori e,
soprattutto, allibratori del tempo.
Anche i romani avevano fama di essere accaniti giocatori. Le bische, che nel diritto
romano erano vietate con ammende fino a quattro volte la posta in palio, erano
proibite ma comunque molto diffuse.
Nel cupo Medioevo, le Olimpiadi furono sostituite da primitivi combattimenti tra
animali (ad esempio, i combattimenti dei galli), e la gente scommetteva i propri
pochi averi su come sarebbe caduto un coltello gettato in aria o sul risultato di un tiro
di dadi. Poi arrivarono le carte: il primo mazzo apparve in Cina nel X secolo, da lì si
diffusero con grande velocità in India e Medio Oriente.
In Europa, invece, i giochi rimasero incentrati sui dadi fino alle prime crociate in
Terra Santa, all'inizio dell’XI secolo. L’azzardo fiorì anche qui proprio per merito
delle invenzioni dell'Oriente e delle idee che i soldati portarono nel Vecchio
Continente nei due secoli successivi.
33
Dalla fine del XIV secolo i mazzi di carte, fabbricati artigianalmente, rimpiazzarono
i dadi. Dopo l'invenzione della prima pressa tipografica, nel 1440, le carte vennero
prodotte in serie, ed anche le regole si ampliarono e si diffusero.
Con il Rinascimento si chiuse l’era delle semplici partite a dadi che avevano
dominato la scena tanto a lungo. È in questo periodo che si affermano con prepotenza
alcuni giochi di carte e tante innovazioni di gioco. Ad esempio, Trentuno, antenato
del Blackjack, ebbe notevole popolarità nell’Europa settentrionale nel XV e XVI
secolo. Non molto tempo dopo, il primo gioco di carte simile all’odierno Blackjack
fece la sua comparsa in Francia con il nome di Vingt-et-un (Ventuno) e dopo un
periodo di coesistenza con il Trentuno, ebbe rapidamente il sopravvento e divenne
ciò che noi oggi conosciamo come Blackjack.
Anche il poker affonda le sue radici nel Rinascimento. Uno dei giochi che
maggiormente lo ha influenzato, il persiano Nas, arrivò in Europa all’inizio del
sedicesimo secolo.
La casa da gioco più antica del mondo, il Casinò di Venezia, fu costruita
sull’omonima laguna nel 1638: inizialmente i suoi tavoli offrivano dadi, coltelli,
domino e giochi di carte.
Il matematico francese Blaise Pascal creò la prima versione della Roulette nel XVII
secolo. Nonostante le motivazioni che spinsero Pascal fossero di tipo prettamente
scientifico (cercava, infatti, di costruire la macchina del moto perpetuo), nei secoli
successivi il gioco venne perfezionato finché divenne molto simile a quello che
conosciamo oggi.
In America, verso la fine del XIX secolo, venne introdotta la slot machine.
Facciamo un salto dopo la seconda guerra mondiale, quando le scommesse hanno
subito una repentina impennata: l'aumento del tempo a disposizione per lo svago
anche tra le classi meno abbienti, le maggiori disponibilità economiche, la nascita
dello sport professionistico hanno contribuito alla loro istituzionalizzazione ed alla
loro contemporanea diffusione. Non ultima grande causa di questo boom è la
televisione che permette di seguire un evento comodamente da casa, con l'ovvia
intensificazione del piacere della scommessa.26
26 Informazioni tratte da:
34
Seguiamo in dettaglio l’evoluzione del fenomeno in Italia.
Figura 3.1 – La schedina del Totocalcio
Prima del 1942 le scommesse in Italia erano considerate illegali poi, con l'intento di
arginare il fenomeno delle bische e delle scommesse clandestine, venne istituito
l'U.N.I.R.E. (Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine) allo scopo di
utilizzare i proventi del gioco per finanziare il mondo sportivo. Il Totocalcio invece
nacque nel 1946: a quel tempo bisognava prevedere l'esito di dodici partite, che
divennero tredici nel 1951 e poi quattordici nel 2003.
Il Totip, l'altro antesignano delle scommesse, nacque nel lontano 1948 ed era basato
sulle corse dei cavalli. Ormai, parlando del Totip si può usare il passato remoto in
quanto nel 2007, terminata la concessione governativa, a causa del calo di interesse e
della diffusione di altri tipi di scommesse, è stato sospeso.
In Italia, un vero e proprio punto d'approdo della storia delle scommesse si è avuto
nel 1998 con l'introduzione del sistema a quota fissa. Esso ha allargato notevolmente
il ventaglio di puntate possibili e, nello stesso tempo, segnato la lenta fine del
Totocalcio. Nel periodo 1 maggio 2009 – 30 aprile 2010 gli introiti nelle casse statali
J. Ashton, The history of gambling in England, Ayer Publishing, 1968 Gambling Planet, Il gambling nel tempo
35
derivanti dalle scommesse a quota fissa sono stati superiori ai tre miliardi e mezzo di
euro.27 Negli ultimi tempi si sta sviluppando un nuovo e vivace settore, quello del
Betting Trading, che si distingue in maniera sostanziale anche dalle scommesse a
quota fissa. Su questo fenomeno in velocissima espansione verterà il presente
capitolo.
3.2 Il Betting Trading
Il Betting Trading (o Betting Exchange, letteralmente scambio di scommesse), è un
nuovo modo di rapportarsi con il mondo delle scommesse. Chiamato anche P2P
(Peer to Peer), questo movimento ha rivoluzionato, almeno in parte, il modo di agire
degli scommettitori.
I siti di Betting Trading (o Exchange) non sono veri e propri bookmakers, ma
piuttosto intermediari che si occupano di mettere in contatto, attraverso specifici
programmi, i singoli scommettitori permettendo loro di interagire.
Leader indiscusso di questo nuovo settore è Betfair.com28, che detiene una quota pari
al 90 % circa del mercato. Fusosi con l’originario rivale Flutter nel dicembre 2001,
Betfair.com vanta un alto livello di liquidità sui principali mercati (calcio, ippica,
tennis), ed un ottimo servizio di assistenza clienti anche in lingua italiana.
La robustezza del modello Betfair è dimostrata dal fatto che la compagnia continua
ad aumentare i suoi profitti in continuazione, nonostante nuovi siti di betting
exchange nascano giorno dopo giorno offrendo livelli di commissione sempre più
competitivi.
Quando si confrontano gli exchange è pratica comune analizzare i loro livelli di
liquidità. Questa può essere immediatamente misurata in termini di volume d’affari
(le somme totali che vengono messe in gioco), ampiezza (lo scarto fra la punta ed il
banco) e di disponibilità e varietà di scommesse offerte.
Come si può facilmente dedurre, i siti di betting trading richiedono liquidità per
sopravvivere. Ad esempio, alla fine del 2004 Sporting Options dichiarò bancarotta,
27 Fonte: AAMS 28 Da non confondere con Betfair.it che non prevede scambio di scommesse.
36
lanciando preoccupanti segnali per tutti gli exchange minori. Betfair in misura
maggiore, ed altri exchange lanciarono un programma di recupero crediti a favore
degli utenti di Sporting Options.
Oltre a Betfair sono da annotare tra i maggiori siti di questo campo anche Betdaq e
Betsson.
Per motivi di semplicità, in questo capitolo si farà riferimento solo a Betfair.com.
3.3 Aggirare il blocco AAMS
Come già menzionato nel primo capitolo, dedicato alla normativa, provando a
collegarsi al sito Betfair.com appare l’avviso di oscuramento operato da AAMS.
Abbiamo già appurato che scommettere presso tali operatori non comporta sanzioni
per l’utente, ora bisogna vedere come si può aggirare questo blocco. La via più
semplice è quella di modificare i server DNS29 della propria connessione,
sostituendoli con quelli di OpenDNS (pratica assolutamente legale), che sono:
208.67.222.222
208.67.220.220
Per sistema operativo Windows 7 i passi da seguire sono:
Da Centro Connessioni di Rete e Condivisione
Modifica Impostazioni Scheda
Connessioni di Rete
Doppio click sulla Scheda attualmente in uso
Proprietà di Connessione alla Rete Locale LAN
Protocollo Internet versione 4
Inserire i DNS di OpensDNS
Dare il segno di spunta su “Utilizza i seguenti indirizzi Server DNS”.
29 Domain Name System (spesso indicato con DNS) è un servizio utilizzato per la risoluzione di nomi di host in indirizzi IP e viceversa. Il servizio è realizzato tramite un database distribuito, costituito dai server DNS. In pratica, il DNS è un computer che trasforma gli indirizzi testuali (o mnemonici) in indirizzi internet.
37
Per sistema operativo Mac OS X:
Click sul simbolo Mela
Preferenze di Sistema
Network
Avanzate
DNS
Inserire i DNS di OpenDNS
Dare il segno di spunta su OK.
Questa è la strada più semplice, in alternativa si possono mantenere i propri DNS e
cercare, nel vero senso della parola, il nuovo indirizzo dei siti exchange. Dopo ogni
oscuramento, infatti, essi cambiano indirizzo e riappaiono nel web nel giro di poche
ore.
3.4 Cosa differenzia Betfair dai bookmakers tradizionali
Gli utenti di Betfair possono scommettere pronosticando l’esito di un evento (le
scommesse vengono perciò dette Puntate); oppure offrire quote per eventi su cui altri
utenti punteranno, in questo caso si parla di offerte di Banco o Bancate.
In seguito, le scommesse vengono abbinate a quelle di utenti con pronostici opposti.
Una scommessa abbinata è originariamente un’offerta di scommessa effettuata da un
utente Betfair che viene accettata da un'altra parte/utente. Una scommessa non
abbinata è un’offerta di scommessa che (a meno che o fino a che non venga
annullata) è disponibile per essere accettata da un’altra parte/utente.
Le principali differenze rispetto ai bookmakers tradizionali, come ad esempio tutti
quelli con autorizzazione AAMS sono:
- la possibilità di accettare (Puntare) o proporre (Bancare) una scommessa;
- la possibilità di richiedere le quote desiderate;
- commissioni e tasse;
38
- la possibilità di scommettere mentre l’evento è in corso: si parla a tal proposito di
scommesse in gara30.
3.4.1 Puntare o Bancare
Se viene effettuata una Puntata (in inglese, Back) per un possibile risultato di un
evento, si scommette che l'oggetto della scommessa vincerà. Questa modalità
corrisponde a quella fornita dai bookmakers convenzionali.
Se viene effettuata un'offerta di Banco (in inglese, Lay) ci si pone nei panni del
bookmaker tradizionale: si scommette, di conseguenza, che l'oggetto della
scommessa non vincerà.
Prendiamo un semplice esempio, l’incontro valevole per gli ottavi di finale del
Roland Garros tra Sharapova ed Henin, del 29/05/2010, ore 16:30:
Figura 3.2 – Incontro del Roland Garros 2010 tra Sharapova ed Henin: schermata
delle quote di Betfair.com
Davanti alla schermata di un evento troviamo a sinistra delle quote azzurre, a destra
delle quote rosa. Quelle azzurre sono per chi, tradizionalista, desidera puntare
sull'evento. Quelle rosa sono per chi invece vuole sovvertire le regole e preferisce
bancare.
Vediamo di chiarire il significato delle due operazioni, in termini di rischio.
Con la puntata il rischio è rappresentato dall'importo scommesso. Se puntiamo 10 €,
sappiamo già che se la scommessa risulterà perdente perderemo quei 10 €, a
30 Fonte: Betfair.com
39
prescindere dalla quota di punta. La quota di punta, invece, servirà per calcolare
l'eventuale vincita. Più questa è alta, più si vincerà.
Nel caso specifico, se puntiamo 10 € sulla vittoria di Justine Henin (quotata a 1.29) ci
ritroveremo un guadagno di 2.75 € in caso di vittoria (a causa delle commissioni,
sulla vincita netta di 2.9 € sarà trattenuto circa il 5%: la vincita ammonterà, dunque, a
2.75 €). In caso di sconfitta perderemo i 10 € inizialmente scommessi.
Con la bancata tutto si ribalta. Al contrario della puntata, in questo caso
d’immutevole c'è solo la vincita, mentre la perdita economica dipenderà dalla quota
alla quale abbiamo bancato l'evento. Stavolta, più è alta, più si rischierà di perdere.
Se banchiamo 10 €, significa che ci siamo trasformati in bookmaker. Cosa succederà
è facile intuirlo. Se chi ha puntato vince la scommessa dovremo pagarne la vincita, in
caso contrario incasseremo la cifra che abbiamo scommesso inizialmente. La vincita
che dovremo eventualmente pagare sarà in funzione della quota.
Nell’esempio esaminato, se banchiamo la vittoria di Justin Henin stiamo
scommettendo che la tennista belga non batterà la russa Sharapova.
Bancando 10 € sulla vittoria della Henin (quotata a 1.3) otterremo un guadagno di 10
€ se effettivamente la nostra scommessa risulterà vincente. In caso contrario,
dovremo versare 3 €. Da rimarcare che, se perdiamo, non verrà conteggiata nessuna
spesa di commissione.
Bisogna fare particolare attenzione nel momento in cui si decide di fare da banco,
poiché il rischio non è dato dall’importo scommesso ma dall’eventuale vincita di chi
ha puntato.
Abbiamo visto come puntata e bancata agiscano in perfetta simmetria (eccezion fatta
per l’esenzione delle commissioni in caso di perdita), vediamo allora di sottolineare i
legami, in termini di quote, tra i due esiti dell’evento in considerazione.
Puntare la vittoria della belga Henin equivale a bancare quella della russa
Sharapova, e viceversa.
Questa è una considerazione che si deve tenere ben in mente.
Si vedano le quote: alla quota di punta della Henin (qui 1.29) corrisponde la quota di
banco della Sharapova, pari a 4.4.
40
È naturale ritenere, dunque, che da una quota di punta si possa ricavare il
corrispondente controvalore di banco, e viceversa.
In assenza di percentuali di allibramento imposte dal bookmaker, dati due possibili
esiti X e Y di un evento:
€
P(X) + P(Y ) =1 (3.1)
€
P(X) =1− P(Y ) (3.2)
€
1q(X)
=1− 1q(Y )
=q(Y ) −1q(Y )
(3.3)
€
q(X) =q(Y )
q(Y ) −1 (3.4)
Da ciò, la quota di punta per la vittoria di Maria Sharapova dovrebbe essere:
€
q(PuntaSharapova) =q(BancaHenin)
q(BancaHenin) −1=1.31.3 −1
= 4.33
Si tratta di un valore molto vicino al 4.3 su cui è possibile scommettere. Non siamo
in presenza di una perfetta simmetria poiché a determinare le quote sono gli stessi
scommettitori, e non un bookmaker che può aggiustarle a proprio piacimento.
Analogo procedimento potrebbe essere ripetuto per stimare la quota di banco,
partendo dalla quota di punta.
€
q(BancaSharapova) =q(PuntaHenin)
q(PuntaHenin) −1=1.291.29 −1
= 4.45
Anche in questo caso si tratta di un valore molto simile a quello esposto.
41
3.4.2 Scegliere le quote
Su Betfair è sempre possibile scegliere la quota alla quale si vuole scommettere. Se si
desiderano quote migliori rispetto a quelle disponibili, è possibile inserire un ordine
per un prezzo migliore. È preferibile tuttavia essere realistici, poiché devono esservi
utenti pronti ad abbinarle scommettendo sull’esito contrario.
Torniamo all’esempio prima esaminato, il match del Roland Garros tra Sharapova ed
Henin.
Figura 3.2 – Incontro del Roland Garros 2010 tra Sharapova ed Henin: schermata
delle quote di Betfair.com
Immaginiamo di voler puntare 10 € sulla vittoria della belga Henin.
Abbiamo già visto come puntare Henin o bancare Sharapova sia equivalente, in
questo caso concentriamoci unicamente sulle quote in corrispondenza della riga
dedicata a Justine Henin.
Ci troviamo di fronte a due possibilità: puntare immediatamente i nostri soldi alla
quota di 1.29 o scommettere ad una quota più alta, ad esempio 1.3.
Nella prima eventualità accettiamo subito la quota di 1.29 (ci sono 137378 €
disponibili) e puntiamo i nostri 10 €. All’abbinamento della scommessa i 137378 €
disponibili diventeranno, di conseguenza, 137368.
È interessante chiedersi da dove arrivi quella somma puntabile a 1.29. Quei 137378 €
sono lì perché altri scommettitori hanno deciso di effettuare la scommessa opposta
alla nostra, cioè bancare Henin a 1.29, ed aspettano che qualche altro scommettitore
accetti la puntata a quella quota.
42
Se invece decidessimo di optare per una puntata di 10 € ad una quota più alta di
quella disponibile, ad esempio 1.3, vedremmo la nostra scommessa
momentaneamente non abbinata. Nel rettangolo rosa che indica la quota di banco,
vedremmo i 7241 € disponibili aumentare dei nostri 10, passando a 7251. Per
ottenere l’abbinamento, occorre che un altro scommettitore desideri bancare la Henin
vincente a quella quota.
3.4.3 Commissioni e tasse
Non si pagano tasse scommettendo con Betfair, e le commissioni vengono pagate
unicamente sulle vincite nette. In caso di perdita netta non deve essere pagata
nessuna spesa di commissione. Inoltre, Betfair offre agli scommettitori un
programma di incentivi atto a diminuire il tasso di commissione medio, pari al 5%
sulle vincite nette. Il tasso di sconto viene determinato in base ai punti Betfair che
ogni scommettitore accumula proporzionalmente alle scommesse piazzate. Più si
scommette, più punti si accumulano e tanto maggiore sarà il risultante tasso di
sconto.31
Consideriamo l’esempio esaminato in precedenza.
Supponiamo che lo scommettitore che ha puntato 100 € sulla vittoria di Henin a
quota 1.29 abbia vinto la scommessa.
La vincita netta ammonta a 29 €. Utilizzando come tasso di commissione il 5 % e
supponendo che il tasso di sconto corrente ottenuto grazie all’accumulo di punti
Betfair sia pari al 30 %, la commissione da pagare sarà pari a [ 29 €
€
× 5 %
€
× (1 – 30
%) ] = 1.01 €.
3.4.4 Scommesse live
31 I punti Betfair sono riconosciuti ugualmente in caso di vincita o perdita. Da segnalare anche che i punti Betfair accumulati vengono dimezzati alla fine di ogni settimana.
43
Betfair offre un'aggiunta emozionante e sorprendente ai prodotti standard del settore
scommesse, ossia il modello In-Play Betting che consente di scommettere una volta
che l'evento è cominciato.
Se un mercato è In-Gara, significa che l'evento a cui il mercato si riferisce, o un
evento strettamente correlato, ha già avuto inizio. La modalità di gioco riguarda tutti
i tipi di scommessa e viene rappresentata dall'icona nell'interfaccia relativa alle
scommesse.
Se un mercato è In-Gara, le scommesse in tale mercato funzionano come nella
modalità normale, con una differenza. Quando viene piazzata la scommessa,
l'elaborazione della scommessa subisce un ritardo prestabilito. Ciò viene effettuato
per proteggere gli utenti che hanno lasciato ordini in fase di scambio e desiderano
annullarli o modificarli quando si verifica qualcosa di importante durante l'evento.
Per l'annullamento o la modifica non vengono predisposti ritardi.32
Tra gli altri fattori che differenziano un sito di Betting Exchange come Betfair dai
tradizionali bookmakers non va dimenticata, in primis, l’assoluta trasparenza
presente in tutti i mercati, grazie alla quale i giocatori possono vedere quanto denaro
sia disponibile, le quote del momento, le scommesse ed i volumi di gioco già
abbinati in precedenza e grafici dettagliati semplicemente cliccando sull’icona
che appare vicino ad ogni possibile esito di un evento.
Da rimarcare, inoltre, la presenza di quote quasi sempre migliori rispetto alle
controparti tratte dai siti tradizionali, in special modo rispetto a quelli italiani dotati
di autorizzazione AAMS. Non di rado si possono trovare quote migliori anche del 20
%, le quali che non risentono delle percentuali di allibramento tipicamente
abbondanti degli operatori italiani.
A ciò si aggiunge un discorso strettamente percettivo che si ha quando si entra in un
sito Exchange: gli scommettitori non gradiscono la presenza di un bookmaker e la
possibilità di scommettere senza di esso è particolarmente gradita.
32 Fonte: Betfair.com. Da ricordare, tuttavia, che anche alcuni bookmakers tradizionali hanno cominciato a proporre le scommesse In-Gara.
44
3.5 Come fare trading con le scommesse
Il trade consiste semplicemente nel proporre o accettare scommesse su un evento.
Questa tecnica si distingue profondamente da ciò che si può fare attraverso i
bookmakers tradizionali, dove una volta piazzata la scommessa siamo obbligati a
conservarla fino alla fine. Nessuna possibilità di guadagni alternativi, o si vince la
scommessa o si perde tutta la giocata. Attraverso il Betting Trading si vivono le
scommesse sportive diversamente: svanisce la monotonia dei bookmakers
tradizionali, è possibile comprare e vendere scommesse come un agente di borsa. Si
offre ai giocatori la possibilità di vincere o limitare le perdite prima che la tendenza
si inverta. Si può fare trading sia nell’early market, cioè all’apertura delle scommesse
circa un determinato evento, che durante lo svolgimento degli eventi stessi.
Immaginiamo di voler puntare su un determinato esito di un evento appena vengono
aperte le contrattazioni, ponendoci nella tipica situazione di early market. Un
esempio: giovedì 3 giugno 2010, appena dopo la conclusione delle semifinali
femminili del torneo del Roland Garros. La finale sarà tra l’australiana Stosur e
l’italiana Schiavone. Decidiamo di puntare 100 € sulla vittoria di Stosur, quotata a
1.30.33 Sabato 5 giugno, ancora prima dell’inizio dell’incontro, andiamo ad osservare
come si sono mosse le quote.
La schermata che appare cliccando sul simbolo posto vicino al nome della
tennista australiana è riportata in fig.3.3:
33 Fonte: Betfair.com
45
Figura 3.3 – Finale del Roland Garros 2010: andamento nel tempo di quota e
volume delle scommesse relative alla tennista Stosur.
Sull’asse delle ascisse è riportato il tempo: si noti che non è presente un’unità di
misura precisa, poiché i grafici vengono elaborati in tempo reale con l’obiettivo
primario di fornire agli scommettitori le variazioni delle quotazioni, piuttosto che
l’intervallo temporale in cui esse avvengono. Pochi minuti prima dell’inizio
dell’incontro è possibile puntare sulla vittoria della Stosur a quota 1.24. Omettendo
di riportare il grafico, segnaliamo che la quota di banco della Stosur è 1.25.
Si aprono due soluzioni per lo scommettitore/trader: mantenere la scommessa sulla
vittoria dell’australiana o andare a chiudere il trade portando a casa un profitto
qualunque sia l’esito dell’incontro.34
34 Per motivi di semplicità eviteremo di prendere in considerazione anche le commissioni, che comunque ricordiamo essere circa il 5% delle vincite nette.
46
Se si mantiene la scommessa (questo equivale a scommettere come con i classici
bookmakers) vinceremo 30 € nel caso in cui la nostra previsione si rivelerà esatta. In
caso contrario perderemo i 100 € inizialmente scommessi.
Andando a chiudere il trade, invece, si porta a casa un guadagno indipendente
dall’esito dell’incontro. Abbiamo già puntato 100 € a quota 1.3, adesso andremo a
bancare a quota inferiore, pari a 1.25.
Se andiamo a fare da banco per lo stesso importo, 100 €, avremo (100
€
×1.25) – 100 =
25 € di responsabilità35:
- in caso di vittoria della Stosur: utile precedente 30 € - responsabilità della bancata
25 € = 5 € di utile.
- in caso di sconfitta della Stosur: perdita precedente 100 € + utile della bancata 100
€ = 0 €. Non perdiamo, né vinciamo.
La tattica che prevede di bancare alla stessa somma alla quale si è puntato è
vantaggiosa se si vuole continuare a mantenere il risultato pronosticato all’inizio con
un utile più alto ma senza rischiare di perdere la propria puntata in caso di esito
negativo.
L’alternativa è quella di suddividere equamente l’utile su tutti gli esiti dell’evento,
avendo la sicurezza di portare a casa un guadagno certo. Questa operazione, in gergo,
è anche chiamata “tutto verde”, dal colore delle vincite che appaiono vicino ad ogni
possibile esito dell’incontro appena dopo aver effettuato le giocate (in inglese, si
parla di dutching).
Semplicemente, basterà eguagliare il prodotto tra la somma puntata per la quota di
punta al prodotto tra la somma bancata per la quota di banco.
Somma puntata
€
× Quota di punta = Somma bancata
€
× Quota di banco (3.5)
Nel caso dell’esempio:
Somma puntata = 100 €
35 Con il termine “responsabilità” si intende l’importo che deve pagare lo scommettitore in caso di perdita della propria scommessa di banco.
47
Quota di punta = 1.3
Quota di banco = 1.25
La somma da bancare sarà allora data dal rapporto tra il prodotto somma puntata
€
×
quota di punta e la quota di banco:
€
100 ×1.31.25
=104
La responsabilità della bancata sarà uguale a (104
€
×1.25) – 104 = 26 €.
Attraverso questa ponderazione:
- in caso di vittoria della Stosur: utile precedente 30 € - responsabilità della bancata
26 € = 4 € di utile.
- in caso di sconfitta della Stosur: perdita precedente 100 € + utile della bancata 104
€ = 4 € di utile.
Quindi, qualunque sia il risultato avremo un utile di 4 €.
Gli stessi principi valgono per qualsiasi altro evento, di qualsiasi altro sport.
Prendiamo ad esempio il calcio, in particolare un’ipotetica scommessa In-Gara:
supponiamo di voler puntare ad inizio partita sulla vittoria della squadra di casa,
ipoteticamente quotata 2.00.
Se quella squadra segna dopo pochi minuti, allora la quota molto probabilmente
scenderà. Ipotizziamo che scenda a 1.50. In quel momento possiamo andare a
bancare la vittoria della squadra di casa garantendoci un rendimento sicuro,
indipendentemente dal proseguimento del match.
Se invece a segnare fosse la squadra ospite, probabilmente la quota della squadra di
casa si alzerà oltre quota 2.00 e si potrebbe chiudere il trade limitando le perdite.
Lo stesso schema può essere ripetuto più e più volte, anche in mercati che non
presuppongono necessariamente di pronosticare la vincente della gara, ma magari il
numero di goal totali che verranno siglati, le ammonizioni, i calci d’angolo, ecc.
Ma come fare per trasformare un semplice intrattenimento in qualcosa di più serio?
48
Sarebbe necessario cominciare con una cifra elevata e giocare alzando di volta in
volta la cifra in gioco.
Attraverso il trading si possono sfruttare le progressioni: al contrario della classica
schedina da pochi euro che consente di vincere cifre molto maggiori, con una
probabilità tuttavia molto bassa, questa metodologia di gioco ribalta completamente
l’ottica della scommessa. Lo scommettitore andrà a scommettere una cifra
sostanziosa per vincerne magari solo una piccola percentuale, nell’ordine anche
dell’1 %, ma con grande probabilità di successo nell’immediato e nel lungo termine.
Pensiamo all’ormai quasi superato Totocalcio: lo scommettitore punta una cifra
esigua, generalmente pochi euro, con la speranza di vincerne qualche migliaia, o in
alcuni casi milioni. È palese che le possibilità di riuscita siano davvero infinitesimali.
Si immagini, d’altro canto, di cominciare a scommettere una cifra simbolica di 100 €,
al fine di ottenere un guadagno costante del 2 % riscommettendo sempre tutto
l’importo vinto. Applicando la formula del tasso d’interesse composto, per
un’ipotetica serie di cento scommesse vincenti consecutive, il totale vinto sarà:
€
100(1+ i)100 =100(1.02)100 = 724.46€ (3.6)
Un guadagno di oltre sei volte la cifra iniziale, e questo è solamente un semplice
esempio di progressione. Naturalmente la perdita è sempre dietro l’angolo, la riuscita
della serie sta nell’abilità (o fortuna in alcuni casi) dello scommettitore.
3.6 L’analisi tecnica nel Betting Trading
L’analisi tecnica è comunemente utilizzata nei mercati finanziari, ma osservando i
grafici corrispondenti agli eventi proposti su Betfair ci si accorge che, grazie anche a
qualche accorgimento, l’analisi tecnica può risultare produttiva anche nel settore del
Betting Trading. I valori delle quote ed i volumi scommessi si muovono in seguito a
notizie fondate, voci ed in base alle credenze delle persone. L’analisi tecnica può
aiutare a scoprire in maniera semplice e veloce quali saranno le mosse future degli
scommettitori e si configura come una metodologia, forse la più valida, per cercare di
49
capire in che direzione si muoveranno le quote prima dell’inizio di un evento. Di
certo non si può avere la certezza che ogni analisi porti lo scommettitore ad
anticipare l’andamento del mercato e quindi procurarsi un facile rendimento, ma
l’analisi tecnica, unita ad un’oculata gestione dei soldi a disposizione ed ad una certa
disciplina può aiutare.
Il metodo euristico applicato allo studio dei mercati finanziari, ed a quelli delle
scommesse, comprende quattro gruppi di tecniche:
- i metodi grafici, che si fondano sullo studio dei grafici;
- i metodi quantitativi, basati su algoritmi aventi il fine di misurare la volatilità, la
velocità del movimento dei prezzi, ecc.;
- i metodi qualitativi, che studiano il comportamento dei volumi;
- i metodi strutturali, che hanno l’obiettivo di esaminare la presenza o meno di
andamenti ciclici dei prezzi.
Focalizzeremo prevalentemente l’attenzione sull’analisi grafica.
Nello studio dei grafici si possono individuare due situazioni in cui il mercato può
trovarsi: la prima è chiamata trending market, caratteristica delle fasi di mercato a
tendenza definita; la seconda è denominata trading market, la quale evidenzia le fasi
di mercato a tendenza indefinita.
Gli obiettivi dell’analisi grafica sono l’individuazione della tendenza, della
resistenza/supporto36, dei modelli di inversione/consolidamento e delle quotazioni
obiettivo.37
Vediamo alcuni esempi tratti da una giornata di osservazione dei grafici sull’ippica38,
completando così, dopo il calcio nel precedente capitolo ed il tennis, la panoramica
sui mercati più liquidi disponibili nei siti Exchange, in particolare modo su Betfair.
36 Per resistenza si intende un livello di quotazione in corrispondenza del quale la tendenza rialzista si è interrotta. Per supporto, invece, si intende un livello di quotazione in corrispondenza del quale la tendenza ribassista si è interrotta. 37 L. Cappellina, Laboratorio di Analisi degli strumenti finanziari, Università Ca’ Foscari di Venezia, anno accademico 2008/2009 38 Esempi tratti dal blog del trader greco Jim Makos (www.jimmakos.com)
50
Figura 3.4 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Son of Flicka.
Osserviamo, in fig. 3.4, come la quotazione abbia inizialmente un trend ribassista che
la porta da 2.50 a 1.65. In quel punto il grafico “rimbalza” per poi tornare più
lentamente sulla linea del livello di supporto a 1.65. Sarebbe stato opportuno
sfruttare questo supporto, magari bancando a 1.65 (appena il grafico lo tocca per la
seconda volta) per poi puntare appena il trend si fosse alzato.
51
Figura 3.5 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Mewstone.
Anche nel caso di fig. 3.5 osserviamo i movimenti delle quote prima della partenza
della corsa. All’inizio del grafico le quote trovano una linea di supporto a quota 2.10.
Si vede come difficilmente riescano ad andare più giù, anche se le punte si stanno
affievolendo con sempre maggior insistenza. Questa è uno dei segnali che
preannuncia una rapida discesa appena il supporto sarà infranto. Ed infatti, la quota
crolla a 1.65, prima ancora che la corsa abbia inizio. La stessa cosa accade anche
quando il supporto a 1.65 viene a propria volta rotto.
La soluzione che avrebbe potuto utilizzare lo scommettitore sarebbe stata quella di
puntare a 2.10 aspettandosi la discesa delle quote e successivamente bancare a quota
nettamente inferiore.
52
Figura 3.6 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Delightfully.
In fig.3.6 si ha un interessante grafico che offre molte possibilità per effettuare un
buon trading. Si nota chiaramente che la trend-line sta accelerando. La linea blu
sottolinea non solo come si sia stabilito un trend, ma come esso stia prendendo
velocità. In poco tempo la quota passa da 4.70 a 6.50. Il momento in cui lo
scommettitore deve piazzare la sua scommessa è proprio quando a quota 4.5/4.7
ormai la tendenza è consolidata, al fine di sfruttare il temporaneo rialzo. Una bancata
a quella quota ed un puntata nei minuti successivi sembra essere la soluzione
migliore. Col passare dei minuti il trend perde forza e si incanala in una trade-zone
ben definita da supporti e resistenze.
53
Figura 3.7 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Dillay Brook.
Nel grafico di fig.3.7 costatiamo che quando una resistenza viene infranta, allora
molto probabilmente essa si trasformerà in un livello di supporto. Si tratta comunque
di un’inversione difficilmente individuabile a priori. Prova ne è che, in seguito, la
quota torna al livello della resistenza. Un buon trade? Bancare appena la resistenza
viene oltrepassata a 2.60 e puntare poco dopo, magari a 2.75 per evitare sorprese.
54
Figura 3.8 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Inchidaly Rock.
Vediamo nell’esempio di fig.3.8 un trend in rapida ascesa definito da una trend-line
(in blu) che unisce i punti di minimo relativo. Poi, la tendenza si inverte in maniera
brusca. Da notare anche come la linea di supporto a 2.25 non venga mai oltrepassata.
Una buona scelta sarebbe stata quella di puntare in corrispondenza del punto di
massimo a 3.20 (o comunque in presenza di segnali d’inversione) e bancare
successivamente a quota nettamente inferiore, ad esempio 2.50.
55
Figura 3.9 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Flying Lady.
Nell’esempio di fig.3.9, la quota inizialmente segue un andamento decrescente, che
la porta da 4.00 a 2.60. Poi presenta un rialzo ed arriva a circa 3.00. Se diamo
un’occhiata all’ultimo picco che tocca la trend-line negativa, ci si accorge che esso si
attesta proprio a quota 3.00. Dopo il secondo tocco a 3.00 si può considerare tale
come livello di resistenza. Ci aspettiamo che esso non venga oltrepassato, a meno
che la quota non intraprenda un trend rialzista. Nei minuti successivi si instaura una
situazione di trade-market, ben delineata dal supporto a 2.50 e dalla resistenza a 3.00.
Lo scommettitore avrebbe potuto trarre guadagno andando a puntare a 3.00 una volta
che il supporto era stato confermato, per bancare poi a 2.75.
56
Figura 3.10 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Killard Point.
Nel grafico di fig.3.10 notiamo già dall’inizio la presenza di un livello di supporto a
2.00 ed uno di resistenza a 2.50. Quando la quota arriva a 2.45 (inizia la trend-line
verde) si può guadagnare andando a puntare in previsione dell’andamento
discendente (che arriverà a 2.00). Nel caso in cui la previsione si fosse rivelata errata,
si sarebbe andati a bancare non appena la quota avesse raggiunto 2.55, ad esempio,
per limitare le perdite.
Un’altra tattica profittevole sarebbe stata quella di suddividere il trading in tante
piccole mosse.
Un esempio si vede quando la quota giunge al livello di supporto a 2.20 (linea blu):
una volta sfondato, alla stessa altezza si instaura un livello di resistenza (che non
viene più infranto). Se ne sarebbe potuto approfittare con relativa tranquillità
57
puntando a una quotazione leggermente inferiore a 2.20 e bancando pochi attimi
dopo, portando a casa un piccolo guadagno.
Figura 3.11 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Muraweg.
In fig.3.11 vediamo inizialmente un trend in forte discesa. Le quote trovano un
livello di supporto a 1.80, ma la risalita a 2.00 non è abbastanza forte da interrompere
il trend negativo. Un trader cauto avrebbe puntato a 1.75, dopo che le quote avevano
rotto il livello di supporto a 1.80; mentre uno più propenso al rischio avrebbe potuto
puntare prima, a 2.00, ottenendo maggiori profitti. In seguito vediamo le quote
immettersi in una zona di trade ben definita. A quel punto una buona scelta sarebbe
58
stata quella di bancare a 1.50 (livello toccato in più occasioni) e puntare poco dopo a
quota leggermente maggiore (1.55). Sicuramente il profitto non sarebbe stato il
medesimo dell’inizio, ma l’operazione sarebbe sicuramente stata molto meno
rischiosa.
Figura 3.12 – Ippica: andamento nel tempo di quota e volume delle scommesse
relative al cavallo Proud Andees.
In occasione di fig.3.12 osserviamo come le quote trovino, almeno all’inizio, un
supporto a 2.90 (linea nera). Supporto che tuttavia dura ben poco: le quote lo
infrangono in maniera lenta ma progressiva dando inizio ad un trend negativo (linea
verde). A 2.40 troviamo l’insorgere di un nuovo supporto, che porta ad un rialzo fino
59
a 2.70. Una buona opportunità di trading sarebbe stata quella di puntare appena il
primo supporto veniva infranto (a 2.9) e bancare a 2.60/2.50.
3.7 Le chiavi del successo del Betting Trader
I fattori di successo di un trader sono essenzialmente tre:
- la gestione del rischio e del denaro, cioè il money management;
- un approccio mentale corretto verso il mercato;
- lo sviluppo di tecniche e strategie operative solide basate su fondamenti statistici.
La maggior parte dei trader si concentra sulla ricerca di tecniche o strategie di trading
sempre migliori cercando di clonare quelle dei trader più famosi. In realtà le tecniche
più comuni possono non essere adatte al personale profilo d’investimento, quindi
ogni trader deve avere la capacità di modificare e adattare le strategie in base al
proprio profilo ed ai suoi obiettivi. È possibile prendere spunto dalle metodologie
apprese da altri trader, ma ognuno deve imparare a costruirsi delle regole con le quali
sentirsi a proprio agio: non esiste una metodologia valida sempre e per chiunque.
È necessario padroneggiare ed utilizzare un metodo proprio ed applicarlo con
coerenza in quanto questo è l’unico modo per verificare se il sistema funzioni
realmente o meno.
Oltre ad una valida tecnica di trading è indispensabile sviluppare strategie di money
management che indichino quanta parte del capitale totale debba essere destinata al
trading e quanta parte di esso debba essere impiegato nella singola operazione.
Inoltre è indispensabile essere provvisti di una tecnica che indichi lo spazio di
movimento che si concede alla posizione nella direzione contraria a quella prevista
prima di liquidarla (stop loss) e quanto si lascia correre il trade nella direzione
prevista prima di monetizzare (profit target).
60
Per diventare un trader di successo occorre avere un approccio mentale corretto.
L’attività di un trader è un connubio di conoscenza analitica dei sistemi di analisi e
valutazione e di capacità di utilizzare l’istinto e la creatività.
L’aspetto psicologico è uno degli elementi più trascurati nell’ambito del processo
decisionale che porta alla formulazione delle scelte d’investimento. Operando,
invece, ci si accorge che spesso la componente psicologica tenda ad avere il
sopravvento sulla razionalità ed il rigore di un approccio economico. Si verifica per
molti una contraddizione fra la fase teorica di pianificazione e quella critica costituita
dall’ingresso sul mercato e dalla gestione della posizione aperta. Spesso un buon
lavoro di ricerca viene vanificato dalla perdita di controllo delle posizioni aperte, per
colpa della quale le proprie strategie vengono stravolte, cosicché si passa da una fase
di pianificazione ad una pericolosissima improvvisazione. Lavorare duramente
sull’affinamento di tecniche sempre migliori e precise serve a poco se l’investitore
non conosce se stesso ed ha la capacità di applicare disciplinatamente un piano
d’azione. Il trader che desidera avere successo sul mercato deve, oltre che lavorare
sugli aspetti trattati in precedenza e sulle tecniche operative, effettuare un lavoro su
se stesso e sulla propria psiche.
La vera differenza fra un trader vincente ed uno perdente è spesso nelle diverse
regole di money management. Bisogna rispettare un sistema di regole che indichino il
modo corretto di gestire il denaro e la sua allocazione insieme al rischio massimo che
bisogna assumere in ogni operazione.
Gli errori più comuni sono quelli di investire una quantità di denaro troppo elevata in
una singola operazione e di perdere il controllo di una posizione lasciando che una
piccola perdita si trasformi in una decisamente più grande.
Il vero problema del money management è che non esistono regole universalmente
valide, in quanto ognuno è in grado di sopportare le perdite in maniera diversa da un
altro. Il primo passo è quello di capire quale sia il proprio livello di tolleranza al
rischio e di dotarsi di strumenti in grado di gestirlo.
Per diventare un trader vincente è fondamentale considerare non solo gli aspetti
strettamente tecnici ma anche quelli più prettamente “umani”. Il rapporto tra la
61
psicologia ed il mondo delle scommesse è più stretto di quanto si possa immaginare.
È importante conoscere la psicologia degli altri giocatori e di se stessi, in quanto gran
parte delle operazioni che la gente comune compie viene influenzata dallo stato
d’animo, dalle sensazioni, dalla paura, dalle emozioni, che sono soltanto individuali,
e influenzate dalla situazione contingente, nonché dalla propria storia ed esperienza
personale. Se poi alcuni di questi elementi sono comuni a molti e quindi condivisi,
ecco che un sentimento personale può diventare un “sentimento” di mercato
(sentiment), in grado di influenzare l’intera operatività.
Il problema comportamentale ha assunto rilevanza ancora maggiore nel trading-live.
La possibilità di effettuare transazioni, la velocità di immissione delle operazioni, le
commissioni da pagare al sito Exchange, la facilità di accesso inducono gli operatori
verso un trading molto attivo ed in qualche caso sconsiderato. Molti vengono colpiti
dall’”effetto slot machine”, per colpa del quale la solitudine di fronte al computer,
abbinata all'assenza di una pausa di riflessione, genera una miscela psicologica
esplosiva per il trader che, premendo un tasto senza alcuna riflessione, può
rapidamente depauperare un patrimonio in un alternarsi di stati d’animo di speranza e
disperazione.
In definitiva il trader ha due capitali da preservare: quello finanziario e quello
psicologico. Salvaguardare il capitale psicologico vuol dire che non bisogna mai
permettere che la prossima operazione sia condizionata dall’esito delle precedenti.
Non ci si può permettere di subire una grossa perdita sia finanziaria che emotiva in
quanto verrebbe minata la fiducia in se stessi ed il proprio coraggio. Quando il
capitale psicologico si esaurisce, magari perché si sono subite varie perdite
consecutive, è necessario fermare l’attività e “staccare la spina del trading” per
qualche tempo dedicandosi a tutt’altro.
Quando si inizia ad operare seriamente nel trading ci si rende contro che buona parte
dei profitti non sono da attribuire alle scelte intelligenti o all’adozione di un sistema
infallibile, ma alla capacità del trader di autodisciplinarsi e di avere un approccio
mentale corretto con il mercato. Per questo motivo l’aspetto comportamentale è da
curare con grande attenzione ed è un elemento imprescindibile per diventare un
betting-trader di successo.39
39 Informazioni liberamente tratte da:
62
3.8 Le Surebets
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto come sia possibile ottenere dei rendimenti
andando a scommettere sullo stesso evento sfruttando l’andamento delle quote nel
tempo. Ribaltando l’ottica, si può anche pensare di sfruttare le differenze di
quotazione degli eventi presso i diversi bookmakers: scommettendo simultaneamente
presso alcuni di essi, si può approfittare degli arbitraggi che si vengono a creare nel
mercato. È questo il caso delle surebets o scommesse sicure.
Appare difficile inquadrare all’interno del mondo delle scommesse questa
metodologia di gioco: di fatto, una surebet non sarebbe nemmeno una scommessa,
poiché il margine di aleatorietà viene completamente azzerato: la vincita sarà certa
indipendentemente da qualunque sia l’esito dell’evento. Secondo l’opinione comune
tutto ciò parrebbe impossibile, anche ripensando alla corposa percentuale di
allibramento che i gestori si riservano per ogni evento. Il trucco, se così lo si vuol
chiamare, sta nello sfruttare le differenze di quotazione che i bookmakers
attribuiscono agli stessi eventi.
Vediamo un esempio reale, tratto dalla partita di Regionalliga West 2009/2010 (una
serie inferiore del Campionato tedesco) tra Rot-Weiss Ess e Mainz 05, del
29/05/2010. Il giorno di valutazione delle quote è il medesimo, poche ore prima
dell’inizio della gara.
Tabella 3.1 – Esempio di Surebet
MaxHazzard e Philipson, Vivere di Betting, Manuale a quattro mani di MaxHazzard e Philipson
Bookmakers Segno 1 Segno X Segno 2
bet365 2.90 2.75 2.75
12bet 2.60 3.35 2.80
Paddy Power 2.45 2.80 3.20
63
Le quote evidenziate sono le migliori proposte da ciascun operatore, al confronto con
quelle degli altri.
Il ragionamento da seguire per individuare una surebet è il medesimo utilizzato per
calcolare la percentuale di allibramento del book, con la differenza che in questo
caso ci aspettiamo di ottenere una percentuale di allibramento inferiore al 100 %, e
conseguentemente un guadagno certo.
Analizzando le quote emesse da ciascun sito, si comprende chiaramente come
ognuno di essi si riservi la propria percentuale.
Nel caso esaminato,
€
P.A.(bet365) =100q(Ei)i=1
n
∑ =107.21 (3.7)
€
P.A.(12bet) =100q(Ei)i=1
n
∑ =104.03
€
P.A.(PaddyPower) =100q(Ei)i=1
n
∑ =107.78
Ora, siamo in presenza di una surebet quando l'insieme delle quote di un evento
scommettibile, diviso per 100 e sommato per le quote, dà un allibramento inferiore a
100.
P.A. (esistenza di una Surebet):
€
100q(Ei)i=1
n
∑ <100 (3.8)
Vediamo cosa succede andando a prendere in considerazione le quote migliori
associate ai tre possibili esiti della partita.
Per il segno 1
€
=1002.90
= 34.48
64
Per il segno X
€
=1003.35
= 29.85
Per il segno 2
€
=1003.20
= 31.25
Totale = 34.48 + 29.85 + 31.25 = 95.58.
Si tratta di un valore inferiore a 100, siamo quindi in presenza di una surebet che
pagherà 4.42 €. Naturalmente ci saranno sempre dei decimi di scarto dovuti sia alle
quote che vengono espresse in millesimi, sia agli arrotondamenti, ma la sostanza non
cambia.
Per sostenere le surebets è necessaria l’iscrizione a più bookmakers in quanto,
essendo giocate sempre su due o tre di essi, è meglio avere più conti attivi.
Contrariamente a quanto si pensi, non servono ingenti somme di liquidità a
disposizione. Si può iniziare con 1000 € ed iscrizioni a 10-12 bookmakers ed almeno
ad un e-wallet40, solitamente Neteller e Moneybookers che offrono affidabilità
superiori a qualsiasi altro.
In dettaglio, Neteller si presenta come una piattaforma estremamente sicura, evita
continue transazioni online con le carte di credito e consente di accreditare fondi sui
conti dei bookmakers in tempo reale. Di contro, i bookmakers che pagano tramite
Neteller versano il denaro in un tempo che mediamente va da qualche ora a tre
giorni.
Moneybookers è nato specificatamente per le transazioni di gioco, ed oltre a
consentire di evitare le ripetute transazioni con le carte, ha un accordo con diversi
bookmakers per consentire un cash back dell’1 % sui depositi.
È sconsigliata la gestione tramite credit/debit cards per le numerose transazioni e,
conseguentemente, per i tempi di trasferimento del denaro (sommati ai costi) dai
40 Un e-wallet, o portafoglio elettronico, non è altro che un sito internet presso il quale una qualsiasi persona, non solo un giocatore, può creare un conto virtuale nel quale depositare del denaro da utilizzare per acquisti o altre operazioni effettuate nella rete, come ad esempio le scommesse.
65
conti dei books ai conti correnti o alle carte. Bisogna anche tener presente che
utilizzando Mastercard non sono possibili i trasferimenti a credito.
La soluzione ottimale sarebbe quella di disporre di un capitale che si aggira sui 3-
5000 € e di iscriversi a 25-30 bookmakers.
Le puntate per singolo bookmaker, inoltre, non dovrebbero superare i 100 € per non
incorrere nelle limitazioni talvolta imposte. Può accadere, infatti, che in seguito a
corpose e ripetute scommesse vinte presso lo stesso operatore, esso decida di imporre
dei limiti di puntata o vincita massima.
Un altro mito da sfatare è che le surebets si aggirino solo intorno all’1 % o che ve ne
siano al 40 % e oltre.
Circolano in rete siti che propongono gratis servizi di surebets, ma in genere non
superano mai l’1 % in quanto a loro volta si rivolgono ad offerte gratuite che,
essendo tali, oltre a non offrire percentuali degne di nota coinvolgono nelle giocate
anche bookmakers non troppo affidabili (con le ripercussioni negative che si possono
ben immaginare). Surebets proposte a percentuali alte sono molto pericolose in
quanto sono il risultato di errori degli allibratori o di azioni di allibratori di
affidabilità dubbia o non comprovata. In questi casi è facoltà dell’allibratore
correggere la cifra e/o ritenerla nulla, invalidando così di fatto la surebet.
Inoltre c’è l’altissimo rischio di non riuscire più a rientrare in possesso del denaro
versato.
Per avere un quadro completo delle surebets bisogna essere in possesso di più di un
software o servizio (a pagamento, naturalmente) e di altri software per ricalcolare le
quote laddove ce ne possa essere la necessità per ottimizzare le giocate.
Nella fase di valutazione di un book è errato affidarsi ai vari siti di rating, a volte
tendenziosi, a volte opportunisti, a volte mistificati da interventi di persone che
denigrano questo o quell’allibratore. Spesso si tratta di cheaters, di persone che
hanno aperto più di un conto, o di persone che hanno violato apertamente i
regolamenti dei bookmakers.
La prima cosa da fare al momento di decidere presso quali operatori scommettere è
verificare chi ha rilasciato la licenza.
66
Sicuramente si deve ritenere migliore una licenza di Malta, First Cagayan (Filippine),
Belize41 (offshore), Antille Olandesi (richiedono depositi cauzionari a garanzia),
Kahnawake o dei Territori Australiani, piuttosto che di Gibilterra (più volte l’ente
erogatore delle licenze è stato accusato di essere sul libro paga dei bookmakers) o di
Panama, delle Isole Comore, o addirittura della Corea del Nord.
Per quanto riguarda la licenza italiana AAMS, essa garantisce solo che la scommessa
piazzata non possa essere rifiutata dal bookmaker. Alcuni bookmakers italiani
provvisti di licenza hanno una percentuale di allibramento così pessima che risulta
problematico giocare, nonché quote talmente basse da non attirare giocatori.
3.9 Tipologie di Surebets
Si possono realizzare surebets in svariati modi: per motivi di chiarezza si è soliti
suddividerle in base alla tipologia dei bookmakers che entrano in gioco. Vengono
quindi suddivise in tradizionali, Exchange, miste ed a protezione della massima
probabilità.
3.9.1 Surebets tradizionali
Per surebets tradizionali intendiamo eventi giocabili con il sistema tradizionale e cioè
scommettendo contro l’allibratore. Possono avere due o tre risultati e due o tre
bookmakers su cui distribuire le scommesse. Può capitare, e non di rado, che in caso
di eventi che abbiano tre possibili esiti (1X2, ad esempio) ci siano surebets dove con
un bookmaker si scommette su due esiti mentre con l’altro si scommette sul terzo
esito.
3.9.2 Surebets Exchange
In questo caso le scommesse vengono piazzate sui bookmakers di tipo Exchange, che
come già spiegato nelle pagine precedenti fungono da luogo di scambio di offerte tra
41 Solo due bookmakers al mondo possiedono la licenza del Belize.
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scommettitori. Valgono le stesse situazioni evidenziate nel paragrafo sulle surebets
tradizionali.
3.9.3 Surebets miste
Si ha la situazione di surebet mista quando sull’evento si scommette sia con
bookmakers tradizionali che con quelli exchange. In questo caso di solito si usa
puntare e bancare un determinato esito sfruttando le differenze di quotazione tra i
books. Un altro tipo di scommessa mista consiste nel combinare diverse tipologie, ad
esempio under/over con asian handicap.
3.9.4 Surebets a protezione della massima probabilità
Sono surebets che presentano un’alta probabilità di uscita di un segno. Questo
significa che giocandole si vince di più rispetto alle altre surebets (che di solito
vengono bilanciate), ma si pareggia nel caso dovesse uscire un segno diverso. Ciò
non comporterebbe alcuna vincita, ma al contempo anche nessuna perdita.42
42 Si ringraziano i siti bettable.it e bettywin.info per gli utili suggerimenti.
68
Conclusioni
Il Betting Trading, se affrontato con disciplina, può rappresentare un’ottima
alternativa al trading borsistico. Il piccolo investitore può adattare i meccanismi
classici del trading ad un mondo nuovo, fatto di competizioni, partite e corse, un
mondo in cui il fine primario, il guadagno, si mescola col piacere di scommettere
sullo sport. La crescente liquidità presente nei siti Exchange allarga il ventaglio delle
scelte sugli eventi più disparati, nei quali ogni trader/scommettitore può
specializzarsi.
In prospettiva, il Betting Trading potrebbe costituire l’anello di congiunzione tra la
sfera della finanza e dell’analisi tecnica con la vita di tutti i giorni, nella quale
ognuno si diverte a pronosticare l’esito degli eventi sportivi. È questo,
probabilmente, il maggiore vantaggio che questo nuovo movimento porta con sé.
Tuttavia, bisogna stare alla larga dalle tentazioni che arriveranno una volta presa
mano con questa tipologia di scommesse: è possibile vincere molto, ma la perdita è
sempre in agguato. Basta un momento di distrazione, una particolare situazione di
gioco per perdere il quantitativo di giorni e giorni di “lavoro”. Per questo è
fondamentale porsi dei paletti da non infrangere, sia a livello di giocate che a livello
emotivo. Le persone che già operano con efficacia nel trading borsistico possono
agevolmente inserirsi in questo contesto, e forti delle conoscenze pregresse, possono
sfruttarne le dinamiche con ancor maggior dimestichezza.
Il Betting Trading rappresenta una via alternativa per cercare di abbinare il guadagno
al divertimento: questo lavoro è dedicato a tutti coloro i quali avranno il coraggio di
rischiare, di mettersi in gioco per arrivare a ciò che vogliono.
E nonostante qualche naturale incidente di percorso, l’intraprendenza, in un modo o
nell’altro, darà i suoi frutti.
69
Bibliografia
Ashton J., The history of gambling in England, Ayer Publishing, 1968
Beltrani S., La disciplina penale dei giochi e delle scommesse, Milano, 1999
Cappellina L., Laboratorio di Analisi degli Strumenti Finanziari, Università Ca’
Foscari di Venezia, anno accademico 2008/2009
Daboni L., Elementi di calcolo delle probabilità, Boringhieri, Torino, 1967
De Finetti B., Sul significato soggettivo della probabilità, in Fundamenta
Mathematicae, Warszawa, T. XVII, pp. 298-329, 1931
Ellero A., Decisioni e probabilità soggettiva, Quaderno di didattica, 2005
Filpo F., Il gioco d’azzardo tra la direttiva servizi e la sentenza Placanica, in
Contratto e impresa Europa, 2007
Gambling Planet.org, Il gambling nel tempo
Hausch D.B., Lo V.S.Y., Ziemba W.T., Efficiency of Racetrack Betting Markets, World
Scientific Publishing, 2008
Kelly J. L., A New Interpretation of Information Rate, Bell System Technical Journal
35: 917–926, 1956
Kuepper J., Money Management using the Kelly Criterion, Investopedia
(http://www.investopedia.com/articles/trading/04/091504.asp)
MaxHazzard e Philipson, Vivere di Betting
70
Montagna A., La svolta della Cassazione su raccolta di scommesse e allibratori
esteri, una soluzione possibile, un percorso non del tutto condivisibile, in Cassazione
penale, 2007
Pascerini A., Giochi e scommesse on line: la "finanziaria" contro la UE?,
Interlex.com (2005)
Ruotolo G. M., Il regime italiano del gambling all’esame della Corte di giustizia:
rien ne va plus?, in Diritto Pubblico comparato europeo, 2007
Smith M.A., Williams L.V., Betting Exchanges: a technological devolution in sports
betting, in Handbook of Sports and Lottery Markets, Elsevier, 2008
Taricone F., Le Scommesse Sportive: problematiche attuali e prospettive future, 2008
71
Siti internet consultati:
BetBrain.com: Odds on your side.
Betfair.com: Scommesse online, scommesse sportive, ippica, calcio.
Betforum: Il forum dei supereroi delle scommesse.
Bettable.it: Il blog sulle scommesse sportive e i pronostici di Serie A, le surebets e il
Betfair Trading.
Bettywin.info: Surebets, valuebets, poker rakeback, lotterie gratis… e altro ancora!
Bet365.com: Scommesse sportive.
Il Pianeta Gioco: Scommesse sportive, poker, trading.
Infobetting Sports Betting Portal: Scommesse sportive, comparazione quote, odds
comparison.
Jimmakos.com: Sports blog of online Poker, trading, gambling and betting tips.
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