prof. matteo caroli cattedra di economia e gestione delle imprese internazionali a.a. 2008-2009 la...
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Prof. Matteo CaroliCattedra di Economia e Gestione delle
Imprese InternazionaliA.A. 2008-2009
La gestione delle operations in una organizzazione produttiva
internazionale
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE PRODUTTIVA
I principali driver:
Cosa significa progettare un prodotto per i mercati internazionali ?
Adattarlo a più mercati Renderlo più “accessibile” Elevarne il grado di protezione, la
disponibilità e fruibilità delle informazioni Ottimizzare le caratteristiche proprie del
prodotto
SUPPLY/COST ORIENTED
MARKET ORIENTED
+
• Trattamento fiscale delle merci• Servizi offerti dall’impresa• Costi di trasporto• Incentivi• Traiettorie Tecnologiche
I PARADIGMI DELLA GLOBALIZZAZIONE PRODUTTIVA
Le tre principali modalità:Accordi con sub-fornitori indipendenti
(Coinvolgimento e controllo Scarsi)
Alleanze strategiche con imprese estere e Joint Venture
La costituzione di impianti produttivi all’estero(Piena autonomia gestionale e massimo controllo)
ComplessitàBassa
ComplessitàElevata
I DRIVER DELLA GLOBALIZZAZIONE PRODUTTIVA
Disponibilità di risorse a basso costo Presenza diretta sui mercati di sbocco Accesso privilegiato alle materie prime Contenimento dei costi di trasporto e/o degli
oneri doganali Raggiungimento di Economie di Agglomerazione Potenziamento della attività di Ricerca e Sviluppo Contesti normativi favorevoli Offerta di servizi di assistenza distribuiti Potenzialità dell’Information Technology Incentivi Pubblici
GLI ELEMENTI DI CRITICITA’LE AREE DECISIONALI PRINCIPALI
1. Grado di focalizzazione dell’impianto produttivo Sul Prodotto: specializzazione per linee di prodotto,
elevata capacità e grado di efficienza, ingenti investimenti Sul Processo: concentrazione su specifiche tecnologie,
forte controllo sul processo, orientata alla frammentazione della catena del valore
Sul Mercato: elevata attenzione al mercato locale, forte flessibilità produttiva, dimensione del mercato modesta
Strategie Miste: soluzioni ibride orientate ad obiettivi specifici
2. Dimensionamento dell’impianto produttivo3. Localizzazione di dettaglio dell’impianto produttivo
Analisi dell’ impatto dell’area geografica sulla gestione caratteristica
Ottimizzazione dei costi per rispondere al mercato detrminando:
Riduzione dei costi di mantenimento delle scorteAumento della rotazione delle scorteRiduzione dei costi di trasportoRiduzione dei costi di gestione degli ordiniMigliore competitività del prezzo
GLI ELEMENTI DI CRITICITA’IL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT
Pianificazione degli ordini
Sincronizzazionedei flussi
Bilanciamento delle scorte
GLI ELEMENTI DI CRITICITA’IL TRASPORTO INTERNAZIONALE
LA PROGETTAZIONE DELLA STRUTTURA FISICA DEL SUPPLY NETWORK
Scelta del numero di facility(Criterio del costo)
Scelta del grado di centralizzazione del sistema produttivo e distributivo(Centralizzazione vs Decentralizzazione)
Scelta della localizzazione (Facility Location Problem)Disposizione degli stabilimenti industrialiLocalizzazione dei magazziniLocalizzazione dei depositiPosizionamento dei centri di smistamento
PROGETTAZIONE DELLA STRUTTURA DEL SUPPLY NETWORK
MODELLI DI DETERMINAZIONE DELLA LOCATION
Gli obiettivi dei modelli:Massimizzare il beneficio economicoMassimizzare la quota di mercatoMassimizzare il regime di funzionamento del sistema
informativoMinimizzare il rischio
3 metodi per la determinazione della location ottimale
Metodo della distanza pesata
Metodo del punto di pareggioMetodo dei punti pesati
I FLUSSI FISICI E INFORMATIVI DI UNA OPERAZIONE LOGISTICA INTERNAZIONALE
LA GESTIONE DEI RISCHI NELLE OPERATIONS INTERNAZIONALI
La determinazione dello scenario di rischioLe fasi logistiche del processoLa natura del rischioI soggetti coinvolti
Quattro fondamentali categorie di rischio:Rischio FisicoRischio PaeseRischio CommercialeRischio Contrattuale
LE LOGICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO
La gestione-riduzione del rischio si persegue attraverso le seguenti logiche:
Riduzione del grado di ricorrenza del rischioRiduzione della severità di impatto del rischioTrasferimento del rischioAssunzione consapevole del rischioEliminazione del rischio
Identificazione del rischio
Riduzionedel rischio
Controllo deglieventi rischiosi
TECNICHE PER LA RIDUZIONE DEL GRADO DI RICORRENZA DEL RISCHIO
Il principio della PREVENZIONEL’importanza del MONITORAGGIOIl ruolo dei sistemi di TRACCIAMENTO e
POSIZIONAMENTOLe politiche di EARLY WARNING
TECNICHE PER LA RIDUZIONE DELLA SEVERITA’ D’IMPATTO DEL RISCHIO
Il principio della PROTEZIONELa previsione dei danni diretti ed indirettiLa protezione fisica e le forme assicurativeLe Contingency
TECNICHE PER LA RIDUZIONE DEL LIVELLO DEL RISCHIO
Il principio del TRASFERIMENTOLe Garanzie BancarieLe Garanzie AssicurativeGli istituti specializzati: la SACEContratti con soggetti terzi e le clausole
Incoterms
L’ASSUNZIONE CONSAPEVOLE DEL RISCHIO
Il principio dell’ ASSUNZIONELe tecniche associate allo strumento
assicurativo: la franchigia e l’extra-massimale
La stima e la quantificazione del dannoLa propensione al rischio dell’azienda
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