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Analisi del contesto e della causa sociale dei senzatetto

Campagna di comunicazione e fundraising

pag. 2-17

pag. 18-40

di Roberta Gottardo

Page 2: Campaign for homeless

Roberta Gottardo - progetto di comunicazione e fundraising per i senza dimora in Italia

Persone per lungo tempo senza un fisso luogo di residenza.

Non sono nomadi: si distinguono per un bagaglio culturale comune; la vita in comunità chiuse, il collettivismo sociale.

Non sono vagabondi: il vagabondaggio è uno stile di vita (hobo, schnorrer, punkabbestia)

Nelle aree povere delle città e in quelle suburbane. • Rough Sleepers (senza riparo di alcun tipo); • Posti temporanei (in istituzioni, dormitori); • Case insicure (minaccia, sfratto, violenza);• Abitazioni inadeguate (caravan, campeggi abusivi, case inadatte o sovraffollate).

• Senzatetto, senza casa o senza fissa dimora in Italia;

• Clochard in francese (Sans Domicile Fixe, SDF);

• Homeless in inglese (No Fixed Abode, NFA).

dove dormono

chi sono

Homeless

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Roberta Gottardo - progetto di comunicazione e fundraising per i senza dimora in Italia

Senza dimora in Italia

20% Nord-est38% Nord-ovest

In prevalenzaNELLE GRANDI CITTÀ

NORD

58%

23%

10% 8%

CENTRO ISOLE SUD

dove vivono

Dopo Roma e Milano, tra i 12 comuni più grandi, che accolgono più persone senza dimora sono:.Palermo (3.829).Firenze (1.911).Torino (1.424).Bologna (1.005)

* dati relativi al 2013

60

50

40

30

20

10

0

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Roberta Gottardo - progetto di comunicazione e fundraising per i senza dimora in Italia

Senza dimora in Italianazionalita e sesso

in prevalenza rumeni, marocchini e tunisini.

STRANIERI

59%87%

13%

Anche se in minoranza, le donne presentano le stesse problematiche degli uomini.Anzi sono più spesso vittime di abusi e violenze.

ITALIANI

41%

* dati relativi al 2013

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Senza dimora in Italia

quale istruzione

Meno di 35 anni

35-44

45-54

55 in sù

32%

25%

23%

5%

Gli stranieri sono più giovani degli italiani• Il 46 % ha meno di 35

anni (10 % degli italiani)• Oltre il 10% degli italiani ha

più di 64 anni

Durata media piu alta per gli italiani (4 anni); mentre per gli stranieri 1,6 anni.

Gli stranieri sono piu istruiti: il 43,1% degli stranieri ha almeno un diploma di scuola media superiore (il 9,3% una laurea), vs il 23,1% degli italiani.

* dati relativi al 2013

quali fasce di eta

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malattia separazione dal coniuge e/o figli perdita del lavoro stabile

nessuno degli eventiun solo evento

piu eventiseparazione dal coniuge e/o figli e perdita lavoro malattia, separazione dal coniuge e/o figli e perdita lavoro

Eventi critici

16%59,5 %62 %

19%33% 48%33,7 %

8,7 %

come si perde il proprio tetto

* dati relativi al 2013

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Poverta e crisicronache inedite Con la crisi economico-finanziaria:

• Estensione dei fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con storie e situazioni del passato;

• Nuovi volti di disagio, di “quasi-povertà” che si affacciano e scompaiono: storie silenziose di sofferenza;

• Cronaca informativa alla ricerca di situazioni di povertà spettacolari (famiglie italiane con figli piccoli, in fila alle mense dei poveri, anziani che rovistano nei cassonetti, padri separati che dormono nelle automobili) piuttosto che concentrarsi su situazioni numericamente diffuse, ma meno interessanti dal punto di vista dell'auditing.

Fenomeni di povertà economica ed esclusione sociale: non è semplice distinguere la realtà dei fatti da stereotipi diffusi e “mitologie della miseria” veicolate dai media.

* dati relativi al 2013

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cronache inedite Nuove situazioni specifiche che possono portare alla perdita della propria dimora:

Poveri ma ricongiuntiFamiglie immigrate: ricaduta su chi aveva acquisito da poco un relativo benessere (perdita del lavoro, dell’abitazione, caduta in stato di irregolarità amministrativa, ecc.)Il paradosso: il licenziamento di molti immigrati arriva in prossimità del ricongiungimento familiare.

Poco “working”, molto “poor”Graduale declino dei cosiddetti “workingpoor”*, in aumento di situazioni di lavoro instabile.Ne derivano problemi economici, psicologici, relazionali, vissuti a livello personale o all’interno della dimensione familiare.

*workingpoor: (categoria sociologica) pur in presenza di una posizione lavorativa ed entrata economica stabile, evidenziano segnali di disagio economico e marginalità sociale.

Poverta e crisi

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cronache inedite I Ripartenti*Affiora la volontà di rimettersi in gioco che non trova adeguato sostegno e risposta: l’età non gioca a loro favore e l’appiattimento verso il basso della qualità del mercato del lavoro provoca il fenomeno delle “false partenze”.

Separazione coniugaleGenitori separati, uomini e donne costretti a vivere in automobile, lontani dai figli e costretti, dalla “strategia degli alimenti”, ad una vita di stenti.Presenza crescente, di madri che hanno vissuto l’esperienza del “nido spezzato”.

*I Ripartenti trovano spesso situazioni di sfruttamento, sotto-retribuzione, condizioni di lavoro al limite del degrado.

Poverta e crisi

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La loro causabisogni generaliNon solo sussidi economici, beni materiali o protezione per la notte, ma anche orientamento a servizi, riqualificazione professionale, formazione e recupero della scolarita’ perduta.

La residenza anagrafica è un requisito fondamentale, con essa si perdono i diritto al lavoro, all’apertura di partita Iva, all’assistenza del socio saniraria, sulla casa, al voto....

• Al mattino li svegliano traffico, freddo, fame, maltrattamenti;• Al pomeriggio il problema è la ricerca di cibo;• Alla sera è il momento di cercare un riparo per la notte, sperando anche qui di trovare un dormitorio al coperto;• La notte è la parte della giornata più difficile, oltre alle condizioni ambientali e il rischio di aggressione.

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Come si comportano

In gruppo• si scaldano, si “spalleggiano”, cercano cibo

• Cercano riparo nelle stazioni, sotto i ponti, sotto i portici, nei parchi, in rifugi temporanei; • Cercano cibo anche dalla spazzatura• Si lavano nelle fontane pubbliche.

Usano i carrelli della spesa• Per dormire• Diventano le loro case ambulanti

• Si coprono di cartoni• Si vestono con capelli di lana, coperte, cappotti. • Scelta di tinte scure (mimetismo)

evidenze comuni

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tra loroPassaparola infallibile: l’ultimo arrivato in città, già dopo un ora, è al corrente del programma della distribuzione dei beni, gli interventi delle cooperative di zona, i possibili rifugi (ecc...) Inutile qualsiasi altro tipo di comunicazione.

Come comunicano

con noiCartelli di cartone con scritte rosse e nere e uso frequente dei “trattini” tra - le - parole.

• Ci chiedono aiuto• Spesso i cartelli portano un messaggio politico e religioso

Molti di loro non usano i cartelli per chiedere soldi.Li usano come una voce, per uscire allo scoperto.

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Incontrare per strada persone senza fissa dimora, è molto comune. Talmente comune che si finisce per non vederli più.Li chiamiamo “barboni”.

È difficile soffermare lo sguardo su di loro, fa male. Perché semplicemente s’ignorano o perché, altre volte la loro condizione ci spaventa.Ma quelle persone, che noi vediamo, sono pur sempre esseri umani con una loro dignità.

Ognuno di loro ha una propria storia, ma nessuno la conoscerà, perché nessuno gliela chiederà mai.

La societaCosa noi comunichiamo ai senzatetto

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La dinamica di chiusura li porta a reagire, a diffidare. Le città stanno cambiando. La demolizione, la chiusura di molti luoghi, i controlli aumentati, e anche loro hanno paura.

Fanno fatica ad aprirsi anche con chi li aiuta“Un mordi e fuggi generale” dicono i volontari.

La nostra paura non li aiutaGli stranieri sono tanti e non parlano tutti la nostra lingua. Quello che ci chiedono è solo di provare ad ascoltare.

Il volto di ognuno ha qualcosa da insegnarci e da raccontare.

Identita invisibiliognuno di loro ha una sua storia

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PENSIERISENZAFISSADIMORA

Campagna di comunicazione

Fase 1: in una stazione cittadina verrà organizzata un’installazione con un senzatetto che invita i passanti indifferenti a fermarsi; una telecamera riprenderà la scena.

Fase 2: in un altro punto (binari) verrà proiettato il video e il passante vedrà la scena appena vissuta. Qui sarà posto un elemento riconoscibile per spiegare la campagna e invitare alla condivisione (e donazione).

Fase 3: il video sarà riproposto sul web e la campagna di donazione sarà proposta anche online (insieme alla diffusione dell’hashtag e delle storie da condividere).

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Installazione fase 1 Dove• Nelle stazioni ferroviarie (o in altri non luoghi di aggregazione

e riparo dei senzatetto dove vi è un continuo passaggio di persone);

• Nei pressi di una telecamera di sicurezza.*

“This is my Home”Un senzatetto seduto su una panchina in cartone invita i passanti a fermarsi, ad entrare ironicamente nella sua casa.

“Io e te abbiamo vite paralleleMa pensieri senza fissa dimora”Il suo messaggio inviterà a una prima riflessione:• La speranza dell’incontro• Il significato del termine “senza fissa dimora”• L’indifferenza, lo sguardo del povero che si cerca di evitare

*Oltre ai molti rifugi temporanei, i senzatetto cercano riparo nelle stazioni. Qui si incontrano, vengono rifiutati, sfrattati, e ignorati.La scelta del luogo o la presenza o meno di una telecamenra di sicurezza non è vincolante per il funzionamneto della campagna.

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Effetto di “straniamento”L’installazione vedrà come protagonisti i senzatetto: rappresenteranno delle situazioni “paradossalmente quotidiane”, un qualcosa di diverso da sè, grazie alla loro recitazione ed eventualmente un sottofondo musicale decontestualizzato.

Esempi di straniamento:• Accoglienza in casa• Gesto dell’appendere un quadro;• Cambiare il canale con il telecomando• Guardarsi allo specchio...

Obiettivo: evitare il coinvolgimento emotivo dello spettatore; suscitare un atteggiamento analitico e critico rispetto ai fatti rappresentati.

Installazionefase 1

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*Ricciolo: sgabello ecosostenibile progettatto nel 2010 da Lago, in occasione del 25° anno di Sustainable Design Week. La seduta verrà qui ripresa in orizzontale, simulando una panchina.

panchina / scenografia

• semplicità delle forme;• velocità montaggio• possibilità di personalizzazione• artigianato• accessibilità e basso costo del materiale

Sgabello “Ricciolo”, Lago Studio, 2010*

Installazione fase 1

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fase 1

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Soggetto: dalla telecamera di servizio a circuito chiuso, si riprendono i passanti vicino all’installazione: soggetti che nella fretta e nella loro indifferenza non pongono attenzione al messaggio del senzatetto, che invece nel video sarà ben inquadrato e leggibile.

Proiezione del video: le persone che hanno appena oltrepassato l’installazione, rivedranno su monitor (aspettando il treno) i passanti che come loro sono scivolati indifferenti accanto al senzatetto.Il video può essere anche estemporaneo, ovvero registrato e proiettato in due momenti differenti. L’importante è che vi sia coerenza e continuità del messaggio e che il passante possa ritrovare gli elementi per riconoscere la stessa scena vissuta in prima persona.

Obiettivo: scopo primario è di rendere in maniera efficace e sorprendente (l’ignara) indifferenza delle persone.

Videofase 2

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Pensieri senza fissa dimoraIl binario del treno / luogo di scoperta della campagna sarà adibito a momento di visione del video. Compariranno anche i seguenti elementi di comunicazione:

1. Hashtag #PENSIERISENZAFISSADIMORA (nome della campagna)

2. Totem esplicativo (messaggio, logo e hashtag) che inciterà alla condivisione della campagnae alla scoperta di un oggetto in vendita sul binario.

3. Il Logo dell’oggetto da comprare

Scoperta e ricercafase 2

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Messaggio della campagna

Incontrare per strada persone senza fissa dimora, è talmente comune che si finisce per non vederli piu’.

Ognuno di loro ha una propria storia, ma nessuno la conoscerà, se nessuno gliela chiederà.

La nostra paura non li aiuta.In questo binario scopri e colleziona #PENSIERISENZAFISSADIMORA

Totem fase 2

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Vendita OggettoIl mezzo di comunicazione, di diffusione del messaggio e di raccolta fondi, verrà apposto in espositori, nel binario in cui sarà presente il monitor e segnalato dal totem. Il personale addetto alla vendita saranno dei volontari.

Senza-tetto ma con tante storieUn oggetto in cartone che una volta ritagliato può essere utilizzato come portaoggetti, ma fondamentalmente rappresenta un nuovo simbolo: il non tetto portatile degli homeless. Ovvero tutto ciò che i senzatetto portano con sé: un tetto al rovescio, un tetto che contiene storie. Verrà presentato come simpatico compagno di viaggio e potrà essere usato, collezionato, scambiato e abbandonato sui sedili dei mezzi di trasporto sfruttando la forma della viralità classica per essere diffuso e condiviso.

Il non-tetto fase 2

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Componenti dell’oggettoFronte: Ogni oggetto racconta la storia di un Senzatetto, racconti collezionabili che saranno donati da famosi autori italiani. Hashtag e spiegazione della campagna che dovrà essere diffusa viralmente online.Retro: Infografica in stile Stencil (dati sulla problematica dei Senzatetto).

Il Logo L’idea è quella di un logo ricalcabile, come in un normografo, tagliato direttamente sul foglio. L’invito alla viralizzazione sarà:“ Diffondi la causa: usa questo logo come decorazione".

Il non-tetto fase 2

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LOGO COME SI Il logo finale stampato si presenterà in questa forma: ho modificato il carattere per renderlo più ricalcabile anche a mano (stile normografo)

Idee ispiratrici Idee ispiratriciProve logo con carattere

Idee ispiratrici Idee ispiratriciProve logo con carattere

Il Logo

Il profilo dell’ombrello-tetto (un tetto al rovescio)

Percorso Creativo Applicazione

Stilizzazione del mezzo di comunicazione

Il logo è utilizzabile come un normografo e può essere utilizzato come decorazione per essere nuovamente condiviso

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Infograficauna nuova simbologia

1 4

2 5

3 6

Nuovi simboli legati all’oggetto (come i “cargo symbols”) ne descrivono le caratteristiche. verranno associati all’oggetto e conosciuti da chi acquista e diffonde.

1. Ritagliabile2. Pieghevole3. Collezionabile4. Acquistabile nelle stazioni5. Compagno di viaggio6. Ri-usa/condividi

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Infograficadati relativi alle cause

Come perdiamo il nostro tetto

59% separazione da coniuge e/o figli

25% perdita di un lavoro stabile

16% malattia

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Roberta Gottardo - progetto di comunicazione e fundraising per i senza dimora in Italia

senza dimora in italia

20% Nord-est38% Nord-ovest

In prevalenzaNELLE GRANDI CITTA

NORD

58%

23%

10% 8%

CENTRO ISOLE SUD

dove vivono

Dopo Roma e Milano, tra i 12 comuni più grandi, che accolgono più persone senza dimora sono:.Palermo (3.829).Firenze (1.911).Torino (1.424).Bologna (1.005)

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0

Infograficadati relativi alla localizzazione / diffusione

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Pensieri Senza fissa dimora Racconti d’autore

Titolo:Stroke, Medium, 18 pt

Corpo testo: Century Gothic, Regular, 11pt

DidascaliaCentury Gothic,Italic, 11pt

Logo Stencil (stile normografo)

HashtagTitolo campagna

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Fronte

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Logo Stencil (stile normografo)

InfograficaStile stencil

Titolo:Pencil Stencil, 18 ptSottotitoli:Stroke, 20 ptCorpo testo: Century Gothic Regular, 16 pt

Istruzioni d’uso

TITOLO

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corpo testo

Retro

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Roberta Gottardo - progetto di comunicazione e fundraising per i senza dimora in Italia

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i want change

keep you coins

*citazione da un’opera di Bansky

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