centonove - 13 giugno 2014

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F...renato MESSINA UN ANNO CON UN SINDACO ENTRATO A PIEDI NUDI A PALAZZO ZANCA. BILANCI, TESTIMONIANZE E PAGELLE SU UNA RIVOLUZIONE TUTTA DA VENIRE ANNO XXI Numero 23 13 GIUGNO 2014 SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) Il sindaco di Messina, Renato Accorinti

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Page 1: Centonove - 13 Giugno 2014

F...renatoMESSINA

UN ANNO CON UN SINDACOENTRATO A PIEDI NUDI A PALAZZO ZANCA.

BILANCI, TESTIMONIANZE E PAGELLE SU UNA RIVOLUZIONE TUTTA DA VENIRE

ANNO XXI Numero 2313 GIUGNO 2014

SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIMESOVVENZIONATO 45% (ME)

Il si

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Stop privilegiAnche per le togheDI ENZO BASSO

Il primo pesante incidente dipercorso il governo Renzi lo haregistrato alla Camera conl’approvazione della legge sullaresponsabilità civile dei giudici. MetàPd, ormai d’accordo con la Lega, hacapito che questa isola feliceriservata alle toghe è un privilegioche non può essere mantenuto. Pertre motivi. Un referendum ha dettoa chiare lettere che gli italianichiedono che la responsabilità civilesia estesa anche a chi indossa latoga, un cittadino che deve essererispettoso delle regole più degli altri.O no? Secondo punto: con un tipicotrucco all’italiana, lo stesso adottatoper il finanziamento pubblico aipartiti, si è deciso venti e passa annifa che sì i magistrati possono esseresì chiamati a rispondere delle loroazioni, ma ne risponde lo Stato. Chepoi ha facoltà di “rivalersi” suimagistrati. Della serie: campacavallo. Terzo punto. Che hanno didiverso i magistrati dagli avvocati,dai giornalisti, dai commercialisti?Quello cui si assiste tutti i giorni èuna applicazione ambivalente dellagiustizia. Per i poveri e per i ricchi.Un signore sorpreso a rubare pernecessità un paio di scarpecondannato a sedici mesi, piùduecento euro di multa. Un signorepiù abbiente, un onorevole a caso,Francantonio Genovese, arrestato,inviato sei giorni dopo ai domiciliari.Il Tribunale del Riesame si riuniscequalche giorno fa e respinge larichiesta di attenuazione deidomiciliari avanzata dai difensori.Ora lo stesso Tribunale settimanaprossima si riunirà, su richiesta deiPm, e valuterà se rimandarel’onorevole di nuovo a Gazzi. Maquesta è solo ambivalenza? Ocertezza dimezzata del diritto?

il punto13 Giugno 2014

centonove pagina 2

Caporedattore: Graziella Lombardo Vicecaposervizio: Daniele De JoannonIn redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele SchinellaSegretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pi-nizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messinan. 11-92 del 4 maggio 1992. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazionen° 17229. Stampa: Sts - Società tipografica siciliana spa Strada 5 n. 35 Zonaindustriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti: via San Ca-millo, 8 - 98122 (ME), CCP n. 90443839 Copie arretrate: euro 3,00. Progettografico: Davide Lopopolo per Psychodesign www.psychodesign.it.

Internet: http://www.centonove.itemail: [email protected]

Distribuzione: Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso 9/11 - 98124 Messina tele-fono 090 692508. Distributore regionale: Eagleservices via M. Rapisardi, 62 - 95021Acicastello (CT). Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 0909430208 Fax: 090 9430211. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm. 3,5 x 4,5); Man-chette prima pagina euro 206,58; Finestrella prima pagina euro 438,99; commercialia mod. euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod euro 129,11; Legali/Aste/Sen-tenze a mod. euro 129,11; redazionali euro 77,47; una pagina interna euro 1.446,08;ultima pagina euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + euro 387,34.

Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Direttore responsabileEnzo Basso

Garante del lettore: Attilio Raimondi

SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA

centonove

La lenta medicina della pedagogia

Parlare di corruzione e attribuirla alla sola politica è come credereancora che il fulmine sia un effetto speciale del padronedell’Olimpo, come pensavano nell’antichità. Una bella finzione o,se vogliamo, una comoda superstizione, che possiede peròl’impagabile vantaggio di spostare il problema, depositandolo inuna specie di isola ecologica fuori città, lontano da sguardiindiscreti e pensieri imbarazzanti. Tuttavia, come si argomentavala scorsa settimana, nel nostro paese il fenomeno possiede radicimolto più estese, e la politica, così come la burocrazia, vengonospesso prese in castagna solo perché muovono volumi vistosi edevono attraversare controlli che, per fortuna, talvolta funzionano,naturalmente se gli stessi controllori non sono corrotti, come ciricordano gli scandali che toccano figure di vertice della Guardia diFinanza.Ma la verità è assai più dura da sopportare, più autobiografica,immensamente più sgradevole di quanto facciamo finta di credere.La corruzione, nella politica, nella burocrazia e in tutti i luoghidove si pratica, viene accuratamente preparata all’interno dellenostre famiglie, dei nostri corpi educativi, e questo fa si che coloroi quali delinquono quando si trovano ad amministrare risorsecollettive, arrivino nell’agone già preparati a puntino, e quasimoralmente legittimati, come bambini viziati che sanno di potereosare tutto. Già, perché la grande speranza dei furbi, salvarsi dasoli, nasce quando un genitore si sottrae al proprio compito oppureaccetta o pratica soluzioni lesive dell’interesse altrui. Capisco che qualcuno possa storcere il naso di fronte adaffermazioni di tale ruvidità, ma l’osservazione sul campo nonlascia molti argomenti agli eventuali contestatori. Insisto nelripetere a beneficio di costoro e dei duri d’orecchi, che nel nostropaese esiste un immenso problema educativo e che buona parte

dei nostri guai arrivano da territori pedagogicamente nonpresidiati o presidiati maluccio. Omissioni e distrazioni che poidiventano comportamenti antisociali, gli stessi che, radicandosi neiluoghi deputati al servizio e al progresso, produrranno sullacollettività l’effetto del napalm sulla boscaglia.La risposta a questo morbo che sembra inestinguibile, è remota. Leleggi possono aiutare, ma anche ottenere l’effetto contrario se neesistono troppe, diventando causa inconsapevole dell’incrementodella corruzione. Quando per raggiungere uno scopo si devonochiedere troppi permessi e superare un’infinità di griglie, sitroveranno sempre guardiani zelanti disposti a stringere i varchi,offrendo facilitazioni interessate in cambio di qualcosa, facendocomunella con gli avventurieri che per andare più veloci nonbadano a spese. Legiferare può diventare un’ossessione e cometutte le ossessioni non porta lontano, perché si tratta di malattia.Abbiamo invece bisogno di semplificare, rendere le regole amichedi chi vuole agire nella legalità, ma contestualmente occorremettere in cantiere un programma di vera educazione civica, apartire dalle scuole dell’infanzia, che faccia percepire davveroquanto sia riprovevole la violazione delle regole comuni, che rendaprima i bambini, poi i ragazzi, infine i cittadini consapevoli dellaposta in gioco, e convinca tutti che al sentimento sociale non esistealternativa perché senza lo sviluppo di questo fantastico“barometro della normalità” le leggi sono solo un pietosoautoinganno. Ecco, al nostro paese oggi manca questoingrediente, e non si è smarrito ieri o l’altro ieri. Cercare a ritroso ilpunto d’origine ci porterebbe lontano dal presente, occorre dunqueguardare avanti perché mai come oggi tale malattia, dellapedagogia e del civismo, aveva condotto il Paese tanto vicino allalinea oltre alla quale non esiste che il nulla.

DI DOMENICO BARRILÀ

EDITORIALE

La corruzione si combatte all’interno delle famiglie. Ecco perchè occorre mettere in cantiere un programma di educazione civica. Aiutrando chi vuole allontanarsi dal sistema di illegalità

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riservato13 Giugno 2014

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MESSINA

Il giudice Minutoli torneràalla sezione fallimentareMESSINA. Andata e ritorno. Dopoil periodo feriale si trasferità daReggio Calabria a Messina, perguidare la sezione fallimentare, ilgiudice Giuseppe Minutoli. Lacommissione ministeriale ha datoil via al trasferimento.

REGIONE

Daniela Brunonello staff di TorrisiMESSINA. Doppia new entry perl'ex fedelissima del sindaco di Ca-tania Stancanelli e dell'ex presi-dente Lombardo: sponsorGianpiero D'Alia è entrata a fareparte della direzione nazionaledell'Udc ed è stata nominata se-gretaria particolare dell'assessoreregionale alle Infrastrutture NicoTorrisi, in quota Udc.

PACE DEL MELA

Anna Maria Carugnoè il nuovo segretarioPACE DEL MELA. Sarà la milaz-zese Anna Maria Carugno ad oc-cupare dall’1 luglio la poltrona disegretario comunale a Pace delMela. A sceglierla il sindaco PippoSciotto che la nominerà ufficial-mente la prossima settimana.Carugno, 54 anni, attualmente ri-copre lo stesso incarico al co-mune di Bronte.

PATTI

Partono i bandi del GacDue milioni per la pescaPATTI. Partiranno a fine mese iprimi bandi del Gac, Gruppo diazione costiera, che coinvolgeotto comuni del Golfo di Patti, daMilazzo a Gioiosa Marea. La Re-gione ha firmato il decreto asse-gnando una cifra di 2 milioni 27mila euro e il presidente delgruppo, Mauro Aquino, sindacodi Patti, ha già chiesto l’accredi-tamento del 30% delle somme.

NOMINE

Urega MessinaArriva SantoroMESSINA. Staffetta all’Urega diMessina, l’ente ospitato al Geniocivile che sovrintende a tutte legare di appalto “sopra-soglia”. Alposto dell’ex intendente di Fi-nanza Pippo Merlino, la Regioneha nominato il funzionario, Leo-nardo Santoro, in quota Udc. Afare da spalla, come vice, saràAntonio Favosi.

TOP SECRET

SOMMARIO

PRIMO PIANO6/9. Accorinti dalla A alla ZPrimo compleanno per il sindaco di Messina

POLITICA10. Mi si è “rotto” il dipendenteIl sindaco di Santa Teresa di Riva contro i certificati di malattia “facili”12. Regione, tre miliardi da cancellareI giudici contabili in audizione all’Ars puntanoil dito sui residui attivi inesigibili13. Messina, conferma per RidolfoIl presidente della Commissione di Garanziadel Pd svela le decisioni di Fausto Raciti14. Bagheria, un doppio CinqueNel comune trionfa il candidato grillino col cognome uguale alle Stelle del movimento15. L’assessore dei desideriI commercianti di Roccalumera vogliono un rappresentante con cui dialogare

SICILIA17. Il vecchietto dove lo mettoA Messina boom di alberghi per la terza età18. Biblioteca, soluzione in EconomiaChiuso l’accordo tra Università e Regione per il trasferimento della storica “Giacomo Longo”19. Ateneo, la guerra delle lettereSi riaccende la polemica sulla censura del rettoreNavarra al ricercatore di Fisica Mauro Federico

20. La sinagoga dimenticataUna stella di david scrive la storia locale22. Aridateci la culturaLa protesta dei teatranti24. E’ solo un Piccolo scontroLa fondazione dedicata al poeta nebroideorompe con gli eredi

ECONOMIA25. La rivolta degli agrumiI produttori protestano 26. Ram, l’isola del petrolioLa Raffineria di Milazzo unica attività in crescita27. L’importante è partecipateL’indagine promossa dalla Corte dei Conti

POSTER30. Magnifico CatalfamoVive nel cuore dei peloritani uno dei piùgrandi artisti artigiani del legno

RUBRICHE4-5. Settegiorni28. Qui Europa/Consulenti lavoro/Consumatori32/33. Libri / Classifica / Lacerti di Letture34 Spettacoli 35 Ricordi 36 Mostre38-39 Lettere & Commenti38. Qui scuola/Heritage/Ecologia e Ambiente39. Eliodoro/Animal House39. 150 Parole da Palermo

Rimborsi elettorali, il malloppo di CrocettaMESSINA. Ma se i deputati de ilMegafono, confluiranno nel progetto“Renzi”, a chi finiranno i soldi delrimborso elettorale assegnato allalista “Crocetta presidente”? Nessuno vuole sollevare ufficialmenteil problema, ma quello riconosciuto almovimento è un piccolo gruzzolo: peri 118.634 voti raggranellatinell’ultima tornata elettorale la listaincasserà 97.252,49 euro di rimborsol’anno, fino al 2017. Una quota che siaggiunge ai 139.283,78 euro l’anno dirimborso, fino al 2017, per l’unicosenatore, Beppe Lumia, che la lista haportato in Parlamento. Un quesitoche nasce dal fatto che il Megafono èuna associazione che non si è maitrasformata in partito, per espressodivieto di Botteghe Oscure. Anzi.Crocetta ha lamentato al Pd di nonavere adeguatamente contribuito allespese elettorali della sua candidatura,tanto che lo stesso Governatore, adifferenza di altri come il senatoreCorradino Mineo che si sono rifiutati,è stato chiamato a versare ilcontributo al Pd per il suo mandatoalla Regione: le casse del Pd sonoesangui, al punto 13 dipendenti sono

stati messi in mobilità, tra cui la mogliedell’onorevole Cracolici.Non hanno ancora deciso qualedestinazione dare al loro contributo iGrillini siciliani: incasseranno 234.095,72euro l’anno. Il Partito democratico avràdiritto a 257mila euro; il Popolo dellaLibertà, ante scissione Alfano, 247milaeuro; l’Udc di D’Alia, che ora fa gruppocon Ncd, avrà diritto a 208mila euro, così

l’Mpa di Raffaele Lombardo che finoal 2017 incasserà 182mila euro. Grande Sud di Gianfranco Miccichèavrà diritto a un vitalizio di 115milaeuro, 112mila euro andranno aCantiere Popolare di Saverio Romanoe 107mila alla lista Nello Musumecipresidente. Il costo totale delrimborso ammonta a 1.340.505,26euro.

PARTITI. Ecco la mappa dei fondi assegnati per l’ultima tornata elettorale. Il rebus del Megafono. Che sta per sciogliersi

MESSINA

Corte d’appelloScatta la corsa per il dopo-FazioMESSINA. Il presidente della Corted'Appello di Messina, Nicolò Fazio,dalle ferie estive passeràdirettamente alla pensione. Ma lacorsa a per occupare il suo posto ègià aperta. In pista non c'è soloPippo Savoca, già componente delCsm, per anni presidente dellaFallimentare a Messina, ma anchenoti magistrati che hanno presentatoil curriculum alla commissioneministeriale per scalare la Corted’Appello di Messina. Tra questi ilprocuratore aggiunto, GioacchinoNatoli, il magistrato Rocco CamerataScovazzo, e il collega GiacarloTrizzino. Da Caltanissetta si candidaanche Claudio Dell'Acqua. Arappresentare Messina, MarioZumbo. Ma le maggiori chanche, intermini di curriculum all'esame delMinistero della Giustizia, parependano per il palermitano Vito IvanMarino.

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settegiorni13 Giugno 2014

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Giuseppe FotiSANT’AGATA MILITELLO. E’stato riconfermato alla guidadell'Acis, l’Associazione anti-racket commercianti e impren-ditori santagatesi, costituita nel1992, che raggruppa 160 soci.Eletto anche il direttivo: Anto-nio Amata Nocifora vice presi-dente, Salvatore Fazio teso-riere, consiglieri, Rocco Foti,Salvatore Maggio, Giusy Na-poli, Salvatore Alesando, Sal-vatore Rabbone e RosalbaSirna, Salvatore Foti e BiagioIndriolo, consiglieri onorari.

Gaetano SajaMESSINA. L'ex ragioniere ge-nerale del Comune e della Pro-vincia di Messina non è unuomo che si perde d'animo:condannato in primo grado adue anni per falso ideologicodal Giudice per l’udienza pre-liminare Micali, si è difeso inappello, da solo, senza l'ausi-lio di alcun avvocato. Il risul-tato? Assolto perché "il fattonon sussiste".

Massimo FinocchiaroMESSINA. Per farsi togliere ildente del giudizio, l'espo-nente messinese del Mega-fono ha fatto ricorso a quelloche ritiene essere, “almenoper le attrezzature”, il migliordentista della Provincia: l'ono-revole Giuseppe Picciolo. Al-meno in campo medico, l’alle-anza tra il movimento diCrocetta e il leader del Pdr, èrimasta inalterata.

Luigi Ferlazzo NatoliMESSINA. L’ex preside dellaFacoltà di Economia di Mes-sina diventa professore eme-rito dell’Ateneo. A deciderlo èstato il Senato Accademico nelcorso dell’ultima seduta. Il ti-tolo è stato conferito in consi-derazione della brillante car-riera del docente, autore dipiù di cento pubblicazioni.

Antonino SaijaMESSINA. Fresco di nominaconfermata alla sovrinten-denza del Teatro di Messina, ildirigente ha deciso di svelareal pubblico una propria pas-sione. Il 18 giugno, infatti,verrà inaugurata al Monte diPietà la sua prima mostra, inti-tolata “La cerca e frammentigrafici del pensiero”. Saija, unappassionato della pittura, di-pinge dagli anni Sessanta emai, fino ad ora, aveva mo-strato in pubblico le sue opere.

CHI SALE

SERRO. I versi di Caterinaki Bruno “consegnati” alla cittadinanza

Una poesia per l’antica Pietra GiulianaVillafranca Tirrena. Una poesia per l'antica “Pietra Giuliana”del borgo di Serro a Villafranca Tirrena. Iversi di Irene Caterinaki Bruno, vedovadell'indimenticato professore serrentinoEttore Bruno, sono stati incisi su legno esaranno consegnati alla cittadinza sabato14 giugno, alle 17,30, nei locali del CentroSociale di Serro alla presenzadell'archimandrita ortodosso AlessioCappuccio Mandranikiotis e delle autoritàlocali. Volontà dell’autrice è che l'opera siacollocata in contiguità alla Pietra (nellafoto accanto) per significarne il legamesimbolico al villaggio. La collocazione verrà

curata da un Comitato che provvederà anche allasistemazione del terreno circostante la Pietra Giuliana, perpreservarla da eventuali sottrazioni (tentate in passato) erendere il sito più accogliente. “Vogliamo ancora una voltacosì riaffermare – scrivono dal Comitato - la nostra contrarietàal devastante progetto di elettrodotto che interessa la zona

perché vogliamo continuare a “vivere” ilnostro territorio con i suoi simboli”. Perfare ciò il Comitato lancia un concorso diidee, per il posizionamento della Pietra ela sistemazione dell’area, al qualepotranno partecipare tutti. “Pensiamo –continuano dal Comitato - si possa anchelanciare una Mostra di fotografieriguardanti la Pietra Giuliana, ma anchetutte le altre pietre di frantoi e palmenti,di balconi, al fine di raccontare la storia diSerro attraverso le sue pietre”.

Antonio Bonaccorso

Conservatorio “Corelli”, saggio del corso jazzMESSINA. Venerdi 13 giugno gli allievi del triennio jazz delconservatorio " A. Corelli" coordinati dall’insegnante LivioMinafra si esibiranno al teatro Sant’Annibale Maria diFrancia alle 21, con un programma all' insegna del jazz. Lospettacolo rientra nel circuito dei saggi di fine annoorganizzati dall' istituto musicale peloritano.

Radio Zammù prima in Italia per formatCATANIA . Radio Zammù, l'emittente radiofonicadell'Università di Catania, ha vinto il premio per il 'migliorformat dell'anno' per il programma "Sotto a chi prof" altermine del Festival delle Radio Universitarie 2014 che si ètenuto a Novara. Al termine della manifestazione l'emittenteha inoltre conquistato il terzo posto nella classifica speakeresordiente per la conduttrice Vittoria Marletta.

Complessi cimiteriali, arriva il libro di CaminitiMESSINA. Edito dalla casa editrice Magika, in occasione delduecentenario della nascita di Leone Savoia, sarà presentatovenerdì 20 alle 17,30, nella Chiesa di Santa Maria Alemanna, illibro "Recenti sacri. I complessi cimiteriali come elemento dicostruzione del paesaggio" di Maria Anna Caminiti. Saranno presenti, accanto all'autrice, Sergio Todesco, dellaBiblioteca regionale di Messina, Gioacchino Barbera, storicodell'arte, direttore di palazzo Abateliss a Palermo e GiuseppeAntonioni, dell'Univerisità Mediterranea di Reggio Calabria.

SOCIETÀ

Luicia Borsellino

LAVORI PUBBLICI. L’interrogazione di Bernadette Grasso

Consorzio autostrade,somme urgenze nel mirinoMESSINA. “Come mai si ricorre per la sorveglianza e ilsoccorso stradale ancora alle somme urgenze per importirilevanti, quasi 2,6 milioni di euro in sei mesi, quandoquesti servizi dovrebbe essere svolti all’interno del

Consorzio autostradale?. E’ il quesito che ha postoall’assemblea regionalesiciliana il sindaco di Rocca diCaprileone, BernardetteGrasso, Forza Italia. Ildeputato, vicino alleposizioni di Miccichè, chiededi verificare tutte le anomaliedel consorzio: dallaconcessione in bilico conl’Anas, alle manutenzioni chelasciano a desiderare, allepolitiche degli appalti, oggial centro dell’attenzione

della magistratura: l’ufficio contabile del Cas è statosequestrato dalla Dia, la direzione investigativa Antimafia.La discussione però è stata rinviata all'Ars: il gruppo 5stelleintravede dietro le interrogazioni una strategia perchiedere la privatizzazione del corsorzio, che oggi si ritrovaun bilancio in rosso per 180milioni di euro.

Laboratori di analisi, 150 milioni da restituireMESSINA. E’ braccio di ferro tra icentri di analisi accreditati allaRegione e l’assessorato guidato daLucia Borsellino: un recente pareredell’avvocatura dello Stato hadetto a chiare lettere che i privatigestori di centri di analisidovranno restituire all’ente diPiazza Ziino, 150 milioni di euro,“indebitamente percepiti”, frutto“di rimborsi non dovuti erogati tral’ottobre del 2007 e il dicembre del2012”.Il sindacato di settore, la Fenasp,ha disotterato l’ascia di guerra: glierrori del decreto Balduzzi sonofrutto delle tabelle pubblicate

dalla Regione, le sommeincassate fanno parte di bilancichiusi sui quali sono già statepagate le tasse e accesi deimutui. Se la Regione continuaancora su questa linea, dicono igestori dei centri di analisi-“chiameremo un notaio cuiaffidare le chiavi del servizio, eprocederemo con licenziamentidi massa. “Se non dovessero attivarsi, adessere responsabili di questodisastro-concludono i titolari deicentri di analisi-saranno LuciaBorsellino e Rosario Crocetta”.

REGIONE. Braccio di ferro tra i centri accreditati e l’assessore Borsellino sui rimborsi

Bernadette Grasso

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Tonino PernaMESSINA. L’assessore alla Cul-tura del Comune di Messina fatornare la città alla storica epocadei miniassegni. Perna ha antici-pato in conferenza stampa ilprogetto “Moneta Complemen-tare Messinese, un'opportunitàdietro la crisi”, che sarà presen-tato il 20. Le banconote da met-tere in circolo avranno la vali-dità dei voucher a scadenza.Nomi e scelta grafica delle ban-conote avverranno attraversoun metodo partecipativo.

Ciccio CurcioMESSINA. L’ex consigliere comu-nale è stato rinviato a giudiziodal Gup Marino insieme alla fi-glia Roberta, Aurelio Arcoraci,Giuseppe, Salvatore Bonaccorso,Biagio Restuccia, Luca D'Amico,Luigi Ristagno, Enzo Pinnizzoto,Placido Accolla e Antonino Sci-mone. Le accuse, nell’ambitodell’inchiesta “Via Facile”, ri-guardano la sua attività comecomponente della Commissionedi Valutazione di Impatto Am-bientale.

Salvo MessinaBROLO. Dopo le dimissioni dasindaco, quelle dalla serie A2.Messina, infatti, ha annunciatoche la sua “Volley Brolo” nonparteciperà al prossimo campio-nato perché mancanza di soldi.Negli ultimi 5 anni, infatti, lespese avrebbero superato i 3 mi-lioni e oggi “le condizioni eco-nomiche complessive non ci per-mettono un salto nel buio senzale garanzie necessarie”.

Francesco Palano QueroMESSINA. Appassionato disport, il presidente della IV cir-coscrizione di Messina si è fattoprendere la mano, conse-gnando a Facebook uno statusindecifrabile: “E comunque èproprio vero. Alle olimpiadi, main generale dove lo sport è au-tentico, si premia davvero ilmerito: e non i raccomandati enon i lacchè e non gli amici de-gli amici”.

Alessandra RussoPALERMO. Dopo aver respintoil ricorso della dirigente e delcollega Taormina contro la no-mina dell'attuale segretariogenerale, Patrizia Monterosso,il Tar ha fornito una motiva-zione che è una beffa: “I diri-genti di terza (come i due ri-correnti, ndr) fascia nonpossono essere posti a capodei dipartimenti”.

CHI SCENDE

settegiorni

MESSINA

La discarica di Piazza Casa PiaMESSINA. Le panchine sono l’unica cosa che non manca inpiazza Casa Pia. Ma questo signore che vedete nella fotoin basso ha scelto per sostare in una sedia buttata accantoil cassonetto della spazzatura. Una provocazioneovvviamente. La sedia infatti - insieme a materasso, pezzidi polvere e cumuli di calcinacci - si trova lì, in una dellepiazze che è cuore vitale della città, proprio davanti allascuola Juvara, ormai da mesi. Avventori e mamme hannoanche segnalato agli uomini di Messinambiente che, contanto di pettorina fosforescente e scopa in mano,raccolgono briciole nella zona. Ma la risposta è stata chequel tipo di spazzatura non gli compete. Chi èresponsabile batta un colpo...

Taracavacci e Galofaro sposiMESSINA. Si sono sposati il 31 maggio, in un clima di grandeemozione, alla Chiesa di San Pietro, a Porto Venere,Giovanni Taracavacci ed Elena Galofaro, figlia di AntonioGalofaro, già direttore della sede di Banca Nuova a Messina.Agli sposi e ai genitori le felicitazioni della redazione diCentonove.

Si è sposata Antonella La RosaMESSINA. Si è sposata sabato 7 giugno la nostracollaboratrice Antonella La Rosa, esperta d’arte. Antonellaha coronato il suo sogno d’amore con Fabio Volpentesta,romano, responsabile post-produzione Rai. La coppia, cheha scelto Taormina per le nozze, ha festeggiato con parentie amici, al San Domenico. Ad Antonella e a Fabio gli auguridi tutta la redazione di Centonove.

Giovanni Duca “nonno” senza pizzettoTORREGROTTA. Il brigadiere della Guardia di Finanza,Giovanni Ducaappassionato di artigianato locale, è in unbrodo di giuggiole. Tanto che per non “pungere” lanipotina Martina, venuta alla luce domenica scorsa, dopo 22anni ha deciso di tagliare il pizzetto «per spupazzarla senzairritazioni». Auguri per la piccola al papà Nico e alla mammaRossella.

E’ morto il papà di Nunzia Lo PrestiMESSINA. Si è spento il 9 giugno Antonino Lo Presti, padredella nostra collega e collaboratrice Nunzia. I funerali sono staticelebrati il giorno dopo ad Oliveri, cittadina natia del signorAntonino. A Nunzia e famiglia, le condoglianze di Centonove.

ROSA E NERO

L’ultimo saluto a Provvidenza GrassiL’ultimo saluto a Provvidenza Grassi èstato dato giovedì 12 in Cattedrale, aMessina, da familiari, parenti e amici aquasi un anno dalla sua scomparsa (9-10 luglio 2013). Per celebrarli, infatti,si è dovuto attendere la perizia delmedico legale sul corpo ritrovavo il 23gennaio scorso accanto all’auto, sottoun viadotto della tangenziale diMessina. Un funerale celebratodall’Arcivescovo La Piana, quello dellaventisettenne commessa,doppiamente amaro per i familiari,soprattutto alla luce della periziadepositata da medico legale delconsulente della Procuradi Messina.Dall’esame,come haspiegato GiuseppinaLaria, legale dellafamiglia Grassi,«emergerebbe dall'analisidei capelli che la giovanefosse sotto effetto dimetadone e le fratturesarebbero compatibilicon l'incidente stradale.Inoltre, l'analisi dellelarve dimostrerebbe chela morte è avvenuta tra iquattro e gli otto mesiprima del ritrovamento

del corpo». Per l’'avvocato, però, «non cisono molti elementi oggettivi e laricostruzione non mi sembra attendibile».«Intanto, il fatto che le larve vivano dai 4agli otto mesi e quindi che l'incidentepossa essere avvenuto in quel lasso ditempo non significa indicare una datacerta. Poi le fratture possono esserecompatibili con l'incidente, ma nonspiegano come esso possa essereavvenuto». Allo stato, proprio perl’incidente, sono indagati per omicidiocolposo in sei persone, tra tecnici e verticidel Consorzio autostrade Siciliane.

L’Arcivescovo La Piana benedice il feretro di Provvy

Vincenzo Adamo

MESSINA. Celebrati i funerali della ragazza a un anno dalla scomparsa

INIZIATIVE. Sfilata e musica al Palacultura

Oncologia, Asso nella manicaMESSINA. L’Oncologia incontra musica,teatro e moda grazie all’iniziativa “Le alicontinuano a battere” che si svolgerà il 14giugno dalle ore 20 al Palacultura diMessina. Sarà l’occasione per presentarefinalità e progettualità dell’Associazionesiciliana sostegno oncologico (Asso),costituita da medici, operatori sanitari,psicologi, avvocati e volontari espressionedell’impegno sociale. Il ricavato dellaserata sarà devoluto proprioall’associazione Asso, presieduta dalprofessore Vincenzo Adamo, direttodell’Oncologia medica del Policlinico diMessina. E’ prevista una tavola rotonda, lasfilata con pazienti che diventeranno perun giorno medelle e modelli e laproiezione del documentario “Insieme”che narra la storia di tumore presentato alFestival di venezia con Giorgia WurthEuridice Auxen e Nicolas Vaporidis.L’evento verrà presentato da MassimilianoCavaleri e vedrà come testimonialMaurizio Marchetti.

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primopiano13 Giugno 2014

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ABBECEDARIO. Primo compleanno per il sindaco di Messina. Le ventuno lettere dell’alfabeto per raccontarlo

Chi è, cosa ha fatto, cosa non ha fatto e perchè: i voti a primo cittadino e giunta, dopo un anno d’amministrazionecon più scuri che chiari. Ecco cosa ha funzionato. E cosa no. E quel cambiamento che non c’è stato. Ancora

Accorinti alla letteraDI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. L’impossibile diventatorealtà compie un anno. Un anno da quel24 giugno del 2013, quando palazzoZanca accoglieva Renato Accorinti, ilprofessore pacifista che diventavasindaco di una città che più lontana dalsuo sentire non avrebbe potuto essere.Una vittoria alle amministrativecostruita passo dopo passo, che hatravolto i partiti tradizionali e portato lafascia tricolore addosso a chi, fino a sei

mesi prima, la scena nemmeno l’avrebbepresa come una battuta spiritosa. Unanno raccontato in ventuno lettere; unalfabeto di speranze, fallimenti,promesse, debiti, incomprensioni,soddisfazioni. Che raccontano la storiadi una città. E del suo sindaco. A come ACCORINTI. Un uomo che èdiventato un simbolo. Piedi scalzi emaglietta colorata con sopra la fasciatricolore, per un’iconografia che hasuscitato la curiosità di mezzo mondo(specie fuori Messina) e infastidito

l’altro. Campo di scontro? Gli incontriistituzionali, nei quali Accorinti vienesistematicamente “rimbalzato” e poirecuperato da un collega sindaco che loconosce e lo strappa dalle grinfie dellasicurezza. E’ così: O si ama o si odia.B come BUDDISMO. Accorinti non èbuddista. Lo ha spiegato cento volte, mal’equivoco ricorre ad orologeria. “Prendola spiritualità da qualsiasi credo ereligione”, ripete sempre. E infatti, perpar condicio, ha invitato a Messina sia ilDalai Lama che papa Francesco.

GIUNTA IN AGRODOLCE

C come CONSIGLIO COMUNALE. Ilgioco delle parti impone all’opposizionedi puntare il dito contro lo scarsodialogo con sindaco e giunta. Ilproblema è che la stessa lamentazione lasollevano anche gli accorintiani inconsiglio. Che, da parte sua, è uno deimeno produttivi a memoria d’uomo.Cosa che genera un devastantecortocircuto istituzionale. Risultato?Città immobile e riforme al palo. Labocciatura in commissione del registrodelle unioni civile, ufficialmente perl’assenza in aula del sindaco proponente(ed ufficiosamente per le posizionipersonali della maggioranza d’aula), neè l’esempio più fresco. E lampanteD come DEFAULT. Spettro che siaggira nei corridoi di palazzo da anni,quello del fallimento economico. Lasalvezza è affidata ad un piano diriequilibrio da “lacrime e sangue”. Nelfrattempo, come ama ripetere Accorinti,che coi numeri non ha troppadimestichezza, si tenta di evitare ildefault spirituale. Non sempreriuscendoci.E come ERRORE. E’ qui che chiconosce bene Accorinti ha avuto qualchespiacevole sorpresa. Un Accorinti che colpassare dei mesi è diventato sempre piùsuscettibile, sempre più insofferente allecritiche. “Mi scaglio contro l’errore e maicontro l’errante”, ripete spesso. Ma nonsempre riesce a mettere in pratical’assioma. O a fare autocritica.F come FORZE ARMATE. Pacifistada una vita, Accorinti non può avere unbuon rapporto con le forze armate. Einfatti, alle celebrazioni del 4 novembre,con gesto situazionista, ha srotolato unabandiera della pace. L’atto, benchècoerente con ciò che predica da anni, hacreato un bel po’ di grattacapi traamministrazione ed istituzioni.G come GRANDI OPERE. Quelledelle quali Accorinti non vuol nemmenosentir parlare: storica la sua battagliacontro il ponte, l’amministrazione si èperò espressa timidamente (quando loha fatto) anche con altre, minori, opere:Stu Tirone, Tono-Mortelle, piastralogistica di Tremestieri, zona falcata.Dando l’impressione, più che altro, dinon sapere che pesci pigliare. H come H25. “Stiamo lavorandoventicinque ore al giorno per rimediareai disastri”, ha raccontato all’indomani

ECONOMIA E PATRIMONIO.

Signorino, il sindaco bis con delega alla salvezzaMESSINA. Da più parti (e sin dall’inizio) indicato come sindaco in pectore della giuntaAccorinti, complice anche l’aver piazzato Silvana Mondello a capo dell’ufficio di

Gabinetto, l’economista è l’assessore dal buon esito dellepolitiche del quale dipende la sopravvivenza economica delcomune di Messina. Ha lavorato sottotraccia (troppo, secondo iconsiglieri comunali) in tandem con il direttore generaleAntonio Le Donne, al piano di riequilibrio, del quale però, aparte qualche segreto carpito di straforo, si conosce poco eniente. Anche la promessa di approvare in fretta il bilancio diprevisione 2014, il primo della nuova amministrazione, è andatadisattesa. A pesare è il fiato della Corte dei conti sul collo, chesta ancora finendo di bacchettare le precedenti amministrazioni.Guido Signorino

AMBIENTE E BENI COMUNI.

Ialacqua, i semi della Messinambiente che verràMESSINA. A prima vista, il bilancio del primo anno da assessore all’Ambiente diIalacqua sembrerebbe pessimo. La città è sporca esattamente come prima, ed in più

l’ex presidente di Legambiente ha dovuto ingoiare l’amarissimoboccone dell’impianto di Pace, avversato da ambientalista edaccettato come male minore da assessore. In realtà, Ialacqua halavorato a lungo termine per la rinascita di Messinambiente,portando in azienda manager competenti e con le idee chiare.In via Dogali, però, sono refrattari al cambiamento, e all’internodella partecipata c’è una sacca di resistenza che frena il processodi cambiamento boicottandolo. I risultati sono ancora oltrel’orizzonte, ma si sta lavorando in prospettiva. L’altra delega,quella ai Beni comuni, ha prodotto finora solo discussioni.Daniele Ialacqua

Il sindaco renato Accorinti accanto alla foto che lo ritrae a palazzo Zanca, nella galleria storica dei “primi cittadini” di Messina

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della sua elezione. Vero, e Accorinti, insovrappiù, è sempre più ubiquo: non èstrano, infatti, vederlo la mattina alComune, il pomeriggio in città perun’inaugurazione, e la sera a Firenze perla “partita del cuore”, ospite dell’amicoGino Strada.I come IRRIDUCIBILI. Frangia ultrasdel sindaco, più che aiutarlo stannonuocendogli: suscettibili e pochissimoinclini al dialogo, prendono ogni criticacome un attacco personale ad Accorinti elimitano ogni discorso alla frase da disco

rotto “certo, perchè quelli di prima eranomeglio, vero?”. Il risultato è che lediscussioni restano scontri tra tifoserie enon entrano mai nel merito dellequestioni. Quando ci si renderà conto che“la merda di Accorinti puzza esattamentecome quella di chiunque altro” (cit.), lacittà farà un salto di qualità.L come LOTTE. Chi ha ammiratoAccorinti per una vita spesa sullebarricate, non gli perdonal’atteggiamento morbido e le rapideretromarce rispetto a temi sui quali, anni

fa, avrebbe condotto lotte senzaquartiere. “E’ la politica, bellezza”.M come MIGRANTI. Un impegnopreso dall’amministrazione conabnegazione. Il gran cuore di Accorinti,però, si è scontrato con la elefantiacaburocrazia del ministero dell’Interno: adottobre, il sindaco si dichiaravafelicissimo di poter accogliere i migranti.A marzo, ha allargato le braccia di frontealla tendopoli del Palanebiolo: “Nonsiamo più in grado di ospitarli”. E tra ilcuore e la realpolitik ha vinto la seconda.

MOVIMENTI

E di quella valanga colorata che ha invaso palazzo Zancaquel 24 giugno, alle sei di pomeriggio, vociante e festanteche sventolava bandiere multicolori con lo slogan CambiamoMessina dal basso? Cosa è rimasto? Molto amaro in bocca,la sensazione di una promessa non mantenuta, e diun’occasione che è a tanto così dal considerarsi sprecata. Maanche la voglia di far tornare sui binari iniziali un’esperienzache, per una incredibile concatenazione di cause, ha portatoa vestire la fascia tricolore di una città da sempre intimamenteconservatrice come Messina, un personaggio assolutamentefuori da ogni schema come è Renato Accorinti.Non è un caso che le più feroci critiche ad Accorinti, alla suagiunta, alle loro politiche, vengano proprio dall’interno diCmdb. Più velate quelle di Gino Sturniolo, plateali quelle diNina Lo Presti, sono i due consiglieri che rappresentanol’amministrazione in consiglio comunale ad ammettere laparziale sconfitta degli ideali di questo primo anno. E cioèla sconfitta di un’amministrazione che avrebbe dovuto farleva sugli equilibri (e soprattutto sugli squilibri) sociali, e cheinvece si è appiattita sulle vecchie logiche di potere chedominano la città. Ad Accorinti, i suoi sostenitori della primaora non hanno perdonato l’atteggiamento morbido nellavicenda dei tir, che da Tremestieri dove in campagna elettoraleera certo sarebbero stati confinati, alla chetichella sonotornati sulla rada san Francesco: ma lo stesso discorso valeper la timidezza con la quale si è affrontato l’argomentoopere pubbliche, fiera, occupazioni, autogestioni, benicomuni. Balbettii, non prese di posizione. Attendismi.E gli “ultimi”, quelli al fianco dei quali Renato Accorinti hatrascorso una vita, sono stati relegati ad appendice, messialla porta, affrontati a muso duro. Dagli edili ai lavoratori dicassa Serena, che si sono trovati di fronte un Renato cheall’improvviso era diventato “il sindaco Accorinti”: suscettibile,allergico alle critiche e con le braccia allargate a spiegare che“non ci sono soldi”. Assioma assolutamente vero, perchèpalazzo Zanca naviga in acque disperate dal punto di vistaeconomico e quest’amministrazione di colpe non ne ha

nemmeno mezza. Ma le risposte sono quelle di un politicoche politico non è, così come non è politica la sua giunta.Che però risponde alle esigenze con i metodi della politica,e ci riesce molto, molto goffamente. Perchè non sa farlo.Perchè non l’ha mai fatto. Perchè non è geneticamenteattrezzata per farlo, perchè Cambiamo Messina dal bassoera nata proprio in contrapposizione a logiche che invecesono venute a galla sin dal primo giorno. Tutte mosse nonfelicissime, che hanno lasciato a grattarsi il mento chi nelmovimento dal basso ci aveva creduto. Movimento che, daparte sua, ha preferito restare autonomo e non costituirsiin soggetto politico in senso stretto. Col risultato didistanziarsi sempre più dall’azione della giunta, arrivandospesso col criticarla anche aspramente. Quindi? la trasparenza è più o meno quella di prima, il pesodelle categorie “ultime” è lo stesso, marginalissimo, i poteriforti sono rimasti forti. E Messina non è cambiata. Non ancora,perlomeno. E c’è chi inizia a riesumare il concetto tanto caroa leonardo Sciascia sull’irredimibilità della Sicilia. ma applicatoa Messina, ai messinesi, a chi voleva cambiarli e non c’èriuscito. E, a oggi, nemmeno ci ha provato. (A.C.)

Cosa rimane di “Cambiamo Messina dal basso”

TERRITORIO E INFRASTRUTTURE.

De Cola, nuovo piano regolatore e poco piùMESSINA. Ha il merito di aver iniziato le procedure per il nuovo piano regolatore(“scaduto” nel 2012), l’accortezza di aver adottato le linee guida approvate dal

precedente consiglio e dal suo predecessore Pippo Corvaja, e la“furbizia” di rendere condiviso il tutto. Dal punto di vista delleinfrastrutture, però, De Cola non ha reso come ci si attendeva:fatta la voce grossa con l’Anas per gli svincoli, c’è il Cas cheattende che il Comune inizi i lavori per la “bretella” per metterein sicurezza il viadotto Ritiro. Ma su via Don Blasco, piastralogistica di Tremestieri, Prusst, Tono-Mortelle è silenzio assoluto.Su De Cola pesa l’ombra di quella delibera firmata da Accorinti(su transazione del 2012, commissario Luigi Croce ) per ilpagamento di una parcella che però l’assessore attende dal 2000.Sergio De Cola

N come NO PONTE. Guerracombattuta con tutte le armi,convenzionali e non, è stata la vittoriache a permesso ad Accorinti diaccreditarsi come “leader” e collettore diistanze. Oggi, che di ponte sullo Strettonon si parla più, se non per leimprobabili penali, di quell’esperienzarestano le magliette colorate che ilsindaco indossa con orgoglio.O come OPPOSIZIONE. Quellaistituzionale fa acqua da tutte le parti, incittà invece si diffonde sempre più unalarvata insofferenza verso la promessa dicambiamento che non c’è stata.Notevole, invece, l’opposizione che erastata supporto. Sia la Cgil che l’Orsa, incampagna elettorale avevano sostenutoapertamente la corsa di Accorinti. Oggi,i due sindacati sono tra i più strenuiavversari delle politiche della giunta.P come PALAGIUSTIZIA. Uno deipiù goffi inciampi dell’amministrazioneAccorinti, che ha scompaginato le cartedi un percorso che, faticosamente,sembrava essere stato incanalato suibinari giusti dopo anni di discussioni: ilsecondo palazzo di giustizia sarebbeandato alla casa dello studente. E inveceno. A febbraio, Accorinti tira fuoriproposte alternative che scatenano larissa istituzionale. E rischiano di farperdere i finanziamenti ministeriali.Q come QUELLI PRIMA DI NOI.Alibi (giustificatissimo) tirato fuori inoccasione di ogni scivoloneamministrativo, è diventato presto unmantra ripetitivo che la città, in primisl’elettorato di Renato Accorinti, faticasempre più a digerire. Ultimamente,dopo i cazziatoni da parte della Cortedei Conti agli amministratori precedenti,è stato sostituito da “Non ci sono soldi”:altrettanto vero, ma alleamministrazioni in genere si chiedonosoluzioni, non alibi.R come REGGIO CALABRIA. Dacome ne parla il sindaco, sembrerebbe lanuova frontiera dell’Eldorado. Da sempre“fissato” con la conurbazione (a patto chenon la faccia il ponte), Accorinti staspendendosi parecchio per la nascitadell’area metropolitana dello Stretto. Unamossa vincente, se andrà in porto, perchènel nuovo assetto dopo la sparizionedelle province, Messina rischiaseriamente di essere marginalizzata daCatania e Palermo. >>>>

VIABILITÀ ED ENERGIA.

Cacciola, il fuoriclasse che prende decisioniMESSINA. Essere l’unico assessore ad aver preso decisioni invece di subirle dalleamministrazioni precedenti, lo porrebbe di parecchie spanne in cima alla lista. Ma

isola pedonale e piste ciclabili, benchè contestate e suscettibili dimiglioramenti, non sono che la ciliegina sulla torta di una seriedi programmi a lungo respiro che l’ex direttore del Cnr ha messoin campo. Il piano decennale di risparmio energetico è degno diuna città nordeuropea, ed è colpevolmente passato sottosilenzio, il risanamento dell’Atm tramite manager qualificati èl’unica strada percorribile. L’estrazione di Cacciola si fa notare:uno scienziato è abituato a far parlare i risultati, non gli alibi.Questo, però, può diventare un limite a causa della pessimainterlocuzione col consiglio comunale.

Gaetano Cacciola

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MERCATI E PUBBLICA ISTRUZIONE.

Panarello, la timidezza istituzionale non pagaMESSINA. Si fosse stati in ambito sportivo, di Patrizia Panarello si sarebbe detto che“non ha il fisico per reggere la fatica”. Ma siccome si parla di politica, la scusa della

timidezza istituzionale non può reggere. Impallinata adicembre per il pasticciaccio dei mercatini natalizi, autorizzati,poi contestati e infine cancellati, l’unico esponente femminiledella giunta è stata travolta dalle critiche senza fare nulla perdifendersi. Idem, qualche settimana prima, col goffo erroredelle mense a pagamento anche per i “reddito zero”.Leggerezze dei dirigenti, ma addossati a lei. Come assessore alcommercio è “missing in action”. L’unica interlocuzione nelramo, coi commercianti dell’isola pedonale, si è risolta con unatto stragiudiziale fatto recapitare a palazzo Zanca.Patrizia Panarello

SERVIZI SOCIALI E RAPPORTI COL CONSIGLIO.

Mantineo e la rivoluzione che non arrivaMESSINA. A sua discolpa c’è il fatto di avere a che fare con due deleghe fetentissime, iservizi sociali ed i rapporti col consiglio. Sulla prima, nonostante le grandi idee,

Mantineo non è riuscito ad incidere, inserendosi nel solco“sparagnino” delle precedenti amministrazioni (prima proroghealle coop, poi bandi a breve termine), vivendo praticamente allagiornata. Qualche progetto di respiro non particolarmentelungo adottato dalla giunta non nasconde la delusione per unassessore che avrebbe dovuto volare ben più alto. Una frana,invece, nei rapporti con le istituzioni, a cominciare dalcortocircuito istituzionale col prefetto, definito “il più scarso maivisto in città”, che ha costretto Accorinti a dissociarsi e mettereuna pezza. E il consiglio? Dialogo tra sordi.Nino Mantineo

POLLICE VERSO

MESSINA. Sindacati, ordini professionali e Confindustria danno le pagelle. A matita blu

Più scuro che chiaroDI TIZIANA CARUSO

MESSINA. I segretari dei duemaggiori sindacati messinesi, Cgil eCisl, parlano di un’eredità pesante,ma allo stesso tempo ammettono chedopo un anno ci si aspettava di più.Sia Tonino Genovese che LilloOceano riconoscono unadiscontinuità rispetto al passato,soprattutto in relazione ai temi dilegalità e trasparenza, anche sesoprattutto il segretario della Cgil fanotare che un taglio netto non si siaverificato nelle politiche di bilancio enell’organizzazione dei servizi.Mentre il numero uno messinesedella Cisl sottolinea che il peso dellatassazione locale fa a pugni con laqualità dei servizi offerti e parla diassenza di strategie e soluzioni per levere emergenze della città comelavoro, partecipate e conti comunali.Mensa scolastica, bandi per i servizisociali e qualità del confronto con unAccorinti piuttosto “nervoso” e“insofferente alle critiche” sono i treelementi che fanno, infine, dire aOceano: “Potrebbe fare di più, macondivide poco”. Ma il più adiratocon Accorinti è senza dubbio il

presidente dell'Ordine degli AvvocatiFranco Celona. Per lui il primocittadino non è all'altezza su più fronti,ma in cima, ovviamente, c'è laquestione Palagiustizia satellite. E' dicerto meno duro è, invece, il leader diConfindustria Messina che rimproveraall’Amministrazione Accorinti unimpegno piuttosto astratto, e tardivo,rispetto al tema della città

metropolitana. “Non bastano gliincontri – dice Alfredo Schipani –Catania ha già i progetti in mano, noidiscutiamo ancora della mappa deicomuni”. Un altro tasto dolente perConfindustria è quello dell’Autoritàportuale e del continuo farsi sopraffaredalle emergenze, senza riuscire aprogrammare veramente. “Da unsindaco ambientalista – conclude

Antonio Le Donne, a.k.a. BalotelliAntonio Le Donne arriva a Messina a novembre, ed è subito guerra, il primo scontro diRenato Accorinti col consiglio comunale. E la prima volta che, chi conosce Accorinti,stentava a credere che fosse la persona che giurava e spregiurava di stare ancora leggendoi curricula, quando l’arrivo di Le Donne a Messina era notizia diffusa anche a Macerata,città in cui l’attuale segretario generale di palazzo Zanca prestavaservizio. Insieme a quelle di segretario, Le Donne ha assunto le funzionidi direttore generale, con due compiti: il primo, improbo, di mettereordine nel caos dirigenziale di palazzo, e la riorganizzazione dei ruoli èstato il primo passo. Il secondo, arduo anch’esso, è di fornire supportoamministrativo ad una giunta che ne sconosce i fondamentali. Inmezzo, c’è l’operazione di “raschiamento del barile” del piano diriequilibrio, ed il sogno nel cassetto di una multiservizi che riunisca tuttele partecipate. Progetti ambiziosi, ma ancora tutti sulla carta. (A.C.)

FIGURE CHIAVE

Lillo Oceano(Cgil): “Nessuna di-scontinuità nè nellepolitiche di bilancio nèin quelle dei servizi”

Tonino Genovese(Cisl): “Il peso dellatassazione locale fa apugni con il livello deiservizi assicurati”

Alfredo Schipani(Confindustria):“Siamo sopraffatti dalleemergenze, non si rie-sce a programmare”

Franco Celona(Avvocati): “Non allʼal-tezza su più fronti, masoprattutto nella vi-cenda Palagiustizia”

<<< S come SPERANZA. Quellainvocata in campagna elettorale e che inparecchi sembrano aver perso dopo ilprimo anno di amministrazione. Perchè,ad Accorinti ed alla sua giunta, in moltisono disposti a concedere attenuanti perla scarsa esperienza amministrativa, per ilgoffo rapportarsi con la burocrazia, ancheper qualche sparata sopra le righe. Quelloche non è concepibile è una giuntaAccorinti senza fantasia, senza idee.Quelle che sono mancate fino ad oggi.T come TORNELLI. Il primissimo attoda sindaco è stato quello di “riaprire” ilpalazzo alla città. E presto Accorinti hadovuto ammettere che forse non è stataun’idea così vincente, perchèimmediatamente c’è chi, ubriacato datanta disponibilità, se ne è approfittato. Ecosì, dai continui bivacchi a palazzo Zancada parte di chiunque avesse una questuada chiedere o una causa da rivendicare,fino all’assalto degli edili di una settimanafa, la stanza del sindaco è diventata pianpiano più blindata di quella dei suoipredecessori.U come ULTIMI. Schierato da sempredalla loro parte, Accorinti ha avuto il merito,primo in città, di adibire uno dei tantipalazzoni che il comune ha sul groppone acentro di ricovero notturno per senzatetto.La Casa di Vincenzo è stato il primo passo indirezione di uno spostamento dell’agendapolitica dai forti ai deboli della società. Efinora anche l’unico.V come VARA. Tiratore della macchinavotiva della santa patrona (con tanto dimaglietta Viva Maria), portatore dellebarette nella processione di venerdi santo,Accorinti è entrato in uno stucchevolevortice di polemiche per gli ottanta eurodel cero votivo per la Madonna dellalettera che il comune non avrebbe potutospendere causa Corte dei conti. E dapopolano che era fino ad aprile, per lasempre mutevole opinione pubblica èd’improvviso diventato “uno di loro”, unpoliticante. la peggiore delle sorti.Z come ZAINO.Chiusura con un tocco difrivolezza. Se la cifra stilistica di Accorinti èla maglietta Free Tibet, quella dei suoi è lozaino: da scolaretto quello di Signorino, disfiziosa pelle quello di Cacciola (e delconsulente di Messinambiente RaphaelRossi). Ialacqua, invece, predilige unborsello. Terribilmente fuori moda.

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CULTURA E IDENTITÀ.

Perna, la fantasia al potere non c’è mai andataMESSINA. La grande delusione della giunta Accorinti. Arrivato in giunta con la scortadi entusiastiche credenziali, ha immediatamente toppato l’appuntamento col natale,

si è ripreso in parte con la prima notte bianca (non farina del suosacco comunque), si è inabissato in occasione della campagnaelettorale per le europee, che lo ha visto schierarsi con la listaL’Altra Europa di Alexis Tsipras. Da quel momento è scomparsodal radar amministrativo: prova ne è la seconda, più volterimandata e infine cancellata notte della cultura, della quale nonsi è più saputo nulla. E il cartellone estivo? Roba da “Chi l’havisto”. L’alibi è sempre “non ci sono soldi”, ma da Perna ci siaspettava che mettesse in campo inventiva e fantasia. Latitanosia l’una che l’altra. Però c’è la moneta locale...Tonino Perna

Giovanni Lazzari(Architetti): “Giu-dizio sospeso, cisono problemiultradecennali”

Santi Trovato(Ingegneri):“Grandi buoneintenzioni, risul-tati pari a zero”

«Si rimpiange.... quando si stava peggio»

Il più laconico e diretto è GiuseppeBuzzanca, che da ultimo ex primocittadino, liquida con una sola frase ilprimo anno di governo Accorinti: «Èuna giunta alla ricerca di alibi». Unasentenza che è anche una rispostaall’accusa di essere stato l’arteficedella pesante eredità finanziaria chesubisce Palazzo Zanca. Ma ecco cosane pensano del sindaco che soffia laprima candelina gli altri due ex elettidirettamente dal popolo: FrancoProvindenti (1994-1998,centrosinistra) e Salvatore Leonardi(1998-2003, centrodestra).PROVIDENTI. «Accorinti si è trovatocon un bilancio inesistente e in nettopassivo, un bilancio che non erarispondente alle spese reali delComune. È anche vero che non èriuscito ancora a proporre alla Cortedei Conti un bilancio di riequilibriocapace di indicare una strada positiva.In questa situazione, la città èingovernabile, e l’episodio del cerovotivo alla Madonna di Montalto èassurdo ed emblematico di unasituazione di assoluta impossibilità adeffettuare qualsiasi spesa nonnecessaria, come ha sottolineato laCorte dei Conti. Aggiungo chel’assessore Guido Signorino dovrebberendersi conto che va impostato unnuovo bilancio senza tenere contodei precedenti, cheerano privi deidebiti fuori bilancioe pieni di creditiinesigibili. Dapolitico, aggiungoche Accorinti è unabrava persona chemerita rispetto, maamministrare ilComune è un’altra.Certo, a me non ècapitata una

situazione finanziaria del genere,anche godevo di avanzi diamministrazione senza alcun debito.Riguardo alla giunta, che dire? Cipossono essere persone valida chenon sono però in grado di affrontarei problemi pratici. Un’ultimaconsiderazione la faccio sull’IsolaPedonale. Le isole sono positive seriescono a diventare luoghi diincontro, e quella attuale mi sembradebole. Durante la miaamministrazione ne creai ditemporanee, solo il sabato e ladomenica. Come fare cassa? Con lemulte. In tal senso, la proposta diincrementare il corpo dei VigiliUrbani con quelli della Provincia,lanciata dal Commissario FilippoRomano, mi sembra buona».LEONARDI. «Sinceramente, non mela sento di dare giudizi perché seguopoco l’attività del Comune, se non sulpiano degli avvenimenti che sonoriferiti dalla stampa. Certamente, c’èuna situazione che non dipende daAccorinti e dalla sua giunta, ma dauna situazione eccezionale esistente.È anche vero che la gente cheincontro mi dice sempre “si stavameglio quando si stava peggio”.Questo perché c’è un evidentedisagio che si aggancia allo statogenerale delle cose. Penso ad

esempio ai servizi pubblici: durante lamia amministraziuione c’erano instrada 110 mezzi, oggi leggo che cene sono solo 25-30 a fronte di unacittà che ha uno sviluppo dicinquanta chilometri. Certamente lerisorse sono essenziali, e mancano,ma ricordo che nel 2001-2002 hovissuto una fase analoga che hoaffrontato tagliando gli spettacoli, equesto non fu certo gradito daicittadini. E anche alla Provincia, almio arrivo, la situazione non eraflorida, visto che trovammo 40 milionidi debiti fuori bilancio. Con pazienza,però, riuscimmo a sanarli. Ma comeaffrontare una situazione cosìdifficile? Un problema riguarda laclasse dirigente del Comune, che nonesiste più. I dirigenti validi sonoandati in pensione e non sono statefatte integrazioni se non interne,mentre sono posti che dovrebberoandare a concorso. Gli ultimi concorsi,ricordo, furono banditi durante lamia prima sindacatura, nel 1993.Questa giunta avrebbe dovutorifondare il Comune dopo i disastriprecedenti, anche dei commissari, manon ha fatto ancora nulla di concreto,se non l’isola pedonale, rispetto allaquale non sono convinto. Inquell’area bastava chiudere la solapiazza Cairoli». (D.D.J.)

L’EX PRIMO CITTADINO LEONARDI DICE LA SUA. MENTRE BUZZANCA E PROVIDENTI...

Schipani – mi sarei aspettato di più intema di decoro urbano e verdepubblico”. Giudizio sospeso, invece,per Giovanni Lazzari, presidentedegli architetti. “So che suona strano ilfatto di un giudizio di attesa dopo unanno - spiega l’architetto - maonestamente immaginare un sindacoche in dodici mesi risolvesse problemiultradecennali era pura utopia. Da quia breve - continua - ci confronteremosul nuovo piano regolatore e suquestioni che riguardano il territorio, elì vedremo la reale consistenza diquest’amministrazione e la sua tantocitata capacità di ascoltare. Quello cheè certo - conclude - è che un settoretrainante dell’economia messinese,quale è lìedilizia, non può attendere itempi burocratici di adozione del pianoregolatore per ripartire. Su questoabbiamo idee e proposte, vedremocome saranno accolte. Molto menotenero è il “cugino” Santi Trovato,persidente degli ingegneri messinesi.“Grandi buone intenzioni, ma risultativicini allo zero”, spara laconico. Poientra nello specifico. “Abbia srittoparecchia note in cui lamentiamo unatotale mancanza di condivisione, chepure doveva essere uno dei punti diforza di quest’amministrazione. Nonera mai successo prima, con nessunaamministrazione, politica ocommissariale che fosse, questaindifferenza istituzionale. Per nonparlare poi della lacunosità dellastruttura burocratica. Non ci siamoproprio...” conclude uno scetticoTrovato.

VISTO DAI PREDECESSORI

Salvatore Leonardi

Franco Providenti Giuseppe Buzzanca

PROTEZIONE CIVILE E POLITICHE DEL MARE.

Cucinotta, giovane promessa mai sbocciataMESSINA. DI Filippo Cucinotta, giovanissimo ingegnere navale, si dice un gran bene:puntuale, attento, studioso delle questioni. Al momento, però, sul campo non si sono

avute nè conferme nè smentite. E forse è un bene, dato che pervagliare la preparazione di un assessore alla Protezione civiledovrebbe arrivare una calamità naturale. Nella fase di soccorsoe prima accoglienza ai migranti, comunque, il dipartimento si èdistinto per precisione e organizzazione, mettendo una pezzaad una situazione potenzialmente esplosiva e dividendo i meritia metà con il collega di giunta con delega ai Servizi sociali Ninomantineo. Stranamente, è dall’altra delega, quella alle politichedel Mare che dovrebbe essergli più congeniale, che nonarrivano segnali. Tipo la flotta comunale.Filippo Cucinotta

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IL CASO. Il sindaco di Santa Teresa di Riva contro i certificati di malattia “facili”. Sotto accusa i precari

Nessuno vuole lasciare la scrivania per uscire fuori dal palazzo. Alla biblioteca rimangono sei impiegatiper prestare in media 3 libri al giorno. A Capo d’Orlando Sindoni riduce le assenze facendo lo “psicologo”

Mi si è “rotto” il dipendenteDI GIANFRANCO CUSUMANO

MESSINA. C’è chi ha scoperto di essereaffetto da stress psicofisico e non puòfare il vigile urbano. Altri non possonosollevare pesi superiori a cinque chili ecurare il verde pubblico. C’è pure chinon si può esporsi all’aria aperta e non

può essere adibito a lavori esterni. Poi cisono quelli che si sarebbero messi inmalattia perché non avevano alcunaintenzione di pulire la spiaggia. Maquesta categoria la individuaesclusivamente il sindaco di SantaTeresa di Riva, Cateno De Luca, alleprese con la riorganizzazione di una

macchina burocratica che di novità nonne vuole sapere. Ed ecco che scoppianuovamente il caso di dipendenti eprecari che preferiscono rimanere talinegli uffici del comune ionico e non -stabilizzati - all’esterno. Argomento distretta attualità perchè la stabilizzazionedei contrattisti è ai primi posti

Cateno De Luca

MESSINA. Sono trecento, non più giovani e nemmenoparticolarmente forti. E, per il comune di Messina, è comese fossero morti. Da marzo, infatti, si discute delladelibera di giunta per l’integrazione oraria dei trecentoprecari di palazzo Zanca che gli permetterebbe dilavorare più delle canoniche 18 o 24 ore settimanali.Senza arrivare a nulla. Perchè a stoppare la deliberapredisposta dall’assessore al Lavoro Nino Mantineo èarrivata la nota dei revisori dei conti sul rispetto deiparametri previsti dalla legge per il costo del personale

con riferimento agli anni 2013-2014. E l’incremento delmonte di ore lavorative farebbe sforare il budgetprevisto. Il tira e molla tra revisori e sindacati, Cgil intesta, è stato interrotto dalla delibera della Corte deiconti gi maggio, che ha sostanzialmente sposato la tesi diDario Zaccone, presidente del collegio dei revisori.L’integrazione è durata un mese, e il 30 aprile è statol’ultimo giorno a 35 ore.Un problema, quello dei precari, che palazzo Zanca siporta dietro da anni. Che potrebbe venire risolto,inaspettatamente, proprio da quel piano di riequilibrio da“lacrime e sangue” che l’amministrazione si prepara avarare. nei dieci anni in cui sono previsti gli interventi dirisanamento dei conti, parecchi degli attuali dipendentiandrebbero in pensione. Il rimpiazzo di personale,trecento unità previste, sarebbe coperto per metà daprecari e per metà da nuovi concorsi.

MESSINA

NIENTE INTEGRAZIONE A 35 ORE SETTIMANALI. MA IL PIANODI RIEQUILIBRIO POTREBBE FAR PARTIRE LE STABILIZZAZIONI

I trecento di palazzo Zanca

dell’agenda del governo regionale.L’assunzione a tempo indeterminato deiprecari ex Asu delle province sarà alcentro dei lavori della commissioneLavoro dell'Assemblea regionale sicilianamartedì 17 giugno. In audizione i novecommissari delle province siciliane, chesaranno ascoltati su richiesta deldeputato regionale del Pd GiovanniPanepinto, proprio in merito al ddl cheha ottenuto il via libera da sala d'Ercolelo scorso dicembre. In trincea, però, lebattaglie da combattere sono piùconcrete. De Luca voleva gestire inhouse alcuni servizi che finora venivanodati in appalto. Sono pochi dipendentihanno accettato la nuova ricollocazionee tra ricorsi e certificati medici ilprogetto si trova in una fase di stallo. DeLuca, intanto, ha disposto visite medichea tappeto. «Se ogni dipendente nontroverà una collocazione ci ritroveremocon il 25% del personale in esubero -anticipa De Luca». E snocciola esempi:«In biblioteca in un anno si prestanocirca 800 libri (quasi 3 al giorno) per unlavoro effettivo di 150 ore complessive.Cioè tre mesi di lavoro di undipendente: gli impiegati distaccati sonosei». Il primo cittadino incontrerà isindacati lunedì 16 giugno. «Credoanche io nella necessità di mettereordine, riqualificare e rimotivare idipendenti pubblici - sostiene CalogeroEmanuele della Fp-Cisl - si develavorare ad una nuova logica dellapubblica amministrazione. Ma lodobbiamo fare tutti insieme. Ilcambiamento può avvenire sono se tuttivengono coinvolti e non con leimposizioni dall’alto. Sono convinto chebisogna rivoltare come un calzino lacosa pubblica, ma gli sprechi nonpossono essere addebitati solo aidipendenti. Anche i sindaci e gliassessori devono fare la loro partesmettendo di utilizzare le risorseeconomiche in modo improprio». I tagliche un po’ tutte le amministrazionistanno tentando di fare sono legati allagestione in house di servizi: dalla puliziadelle spiagge alla cura del verdepubblico. «Anche noi siamo costretticome tutti i comuni a riprendere inmano alcuni servizi utilizzando ilpersonale ed in particolare i precari che

Dario Zaccone

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politica

Precari, una proposta che non si può rifiutare

MESSINA. Non sembra vero: un politico che parlachiaro e segna anche le tappe del lavoro da fareper risolvere una volta per tutte il capitolo“precari” in Sicilia.E’ il caso del renziano Davide Faraone, responsabileper il Welfare del Pd. La ricetta di Faraone èsemplice. Per chi non se ne fosse accorto, la Sicilia èsul’orlo del fallimento. A pesare sulle casse dellaRegione ci sono ogni mese 144mila stipendi, metàdei quali sono riconducibili a figure di lavoratoriprecari impegnati in enti pubblici, societàpartecipate, società strumentali. Molti di questi dipendenti sono avanti negli anni,quindi poco propensi ad “avventure” di autoimprenditorialità. Ma se è vero che la rincorsa delposto pubblico, ormai tende ad oscurarsi, vacomunque mantenuto un salario minimo garantitoa questi lavoratori. Fino a quando? Non più dicinque anni, altrimenti nessuno si dà una scossa. Occorre - secondo Faraone - creare una agenziapubblica all’interno della quale trasferire tutti ilavoratori precari. Dei quali vanno sì censiti ibisogni, ma che rispetto alle esigenze di spendingrewiew della Regione, non possono sottrarsi alavori “socialmente utili” cui sarebbero di volta involta chiamati. Chi non accetta viene espulso dalbacino, come succede in Svezia o in Norvegia doveil salario minimo è garantito…”a patto che”.

Se questo principio non passa, i precari resterannoa vita le sabbie mobili del mercato del lavoro. Igiovani saranno sempre più costretti a emigrare e iltasso di disoccupazione che in Sicilia, secondo gliultimi dati elaborati dalla Regione, si attesta sul35% della popolazione giovanile, sarà sempre piùin salita. Con l’aggravante che nessuno potrà fareun concorso nella pubblica amministrazione,chiamata a snellirsi, fino a quando il bacino precarinon sarà “esaurito”.Accanto a questo percorso, dice ancora Faraone,

vanno create tutte le condizioni per favorireincentivi a chi vuole seguire percorsi di autoimprenditorialità; vanno favorite tutte le politicheattive del lavoro delle agenzie pubbliche, masoprattutto va “rivitalizzato” il rapporto con leaziende private: il pubblico può mettere a bandoservizi che oggi ha dimostrato di non saperesvolgere, mettendo come condizione vantaggiosaai privati che partecipano alle gare di assumereuna “tot” percentuale di precari, chiomati afuoriuscire dal bacino “protettivo”.

Davide Faraone

RICETTE. Il responsabile del welfare del Pd, Davide Faraone, pensa ad una agenzia pubblica

PER IL RENZIANO VA GARANTITO IL SALARIO A PATTO CHE IL LAVORATORE NON SI SOTTRAGGA AGLI INCARICHICUI DI VOLTA IN VOLTA VIENE CHIAMATO. PENA L’ESPULSIONE

Mauro AquinoEnzo Sindoni

Marco Giorgianni

sono la maggiorparte - dice MauroAquino, sindaco di Patti - lo stiamo giàfacendo per la pulizia degli stabilicomunali e per la cura del verde. Dopoqualche resistenza siamo entrati aregime». Aquino sta predisponendo unatto di interpello per ricoprire incarichiesterni. «I candidati dovranno fare piùsacrifici, ma avranno la possibilità diavere un compenso più alto grazie allevarie indennità». Uno dei servizi sarà ilpotenziamento della raccoltadifferenziata. «L’intento - continuaAquino - è quello di aggiudicare la garaad una ditta esterna, ma ridurre i costidel bando assegnando operai comunaliche rimerranno a nostre spese. Ilavoratori devono capire che i tempisono cambiati e se non trovano unacollocazione c’è il rischio di finire acasa».Qualche anno fa anche il sindaco diCapo d’Orlando, Enzo Sindoni, hadovuto affrontare una epidemia tra idipendenti. Certificati di malattia apioggia. Nel giro di pochi mesi, però,Sindoni, rasformandosi in una sorta dipsicologo, è riuscito con un escamotagea ridurre la malattia del 50%. «Mi eropreso l’abitudine di convocare ognigiovedì mattina alle 12 tutti i dipendentiche si erano assentati per malattia lasettimana precedente e capire lemotivazioni, mi sinceravo del loro statodi salute e nel frattempo chiedevo se ilocali nei quali lavoravano fosseroidonei, se svolgevano attività fisica,come erano i rapporti con i colleghi. Tra

il 2011 e il 2013 abbiamo ridotto legiornate per malattia del 50%».L’amministrazione, quando è statonecessario, ha utilizzato anche la lineadura. E’ incorso una procedura dilicenziamento con tanto di processo chevede sul banco degli imputati unprecario accusato di inviare certificati dimalattia fasulli. Il primo cittadinopaladino, al contrario, non è per unaassegnazione coercitiva degli incarichi.«Io ci tengo che servizi funzionino e nonposso pensare di improvvisaregiardiniere uno che non ha lecompetenze necessarie». Alle Eolie con l’arrivo dell’estate le“correnti d’aria” di solito aumentano.Con relativo certificato. «Per fareostruzionismo, comunque non ènecessario mettersi in malattia - precisaMarco Giorgianni a capo dellagiunta di Lipari». Nell’isola il problemasui precari è inverso. «Noi abbiamo solo7 lsu - riprende - i nostri “precari” sono i40 lavoratori della ex Pumex che a direil vero si sono rivelati preziosissimi. Dagennaio sono ritornati a casa perchè laRegione non aveva individuato i fondiper finanziare il progetto obiettivo cheriguardava la tutela e la valorizzazionedei beni culturali. Ci siamo ritrovatidall’oggi al domani con il 40% delpersonale in meno con una situazione didisagio sociale enorme (40 famigliesenza lavoro)». Ora i soldi sono stati recuperati (600mila euro)a breve ritorneranno al lavorofino al 31 gennaio.

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Patto di stabilità, riduzione progressiva del Fondo perle Autonomie e debiti dal difficile rientro come quelligenerati dagli Ato sono tra le criticità che i giudicicontabili hanno evidenziato per quanto riguardaComuni e Province: “Con riferimento all’esposizionedebitoria, particolarmente problematica appare lasituazione dei debiti fuori bilancio riconosciuti, che nel2012, ultima annualità disponibile, ammonta quasi 100milioni di euro (di cui circa 87,6 milioni per i comuni e irestanti nove milioni le province regionali), in gran

parte riconducibili a passività derivanti da sentenzeesecutive, che costituiscono spesso la degenerazionegiudiziale di originarie acquisizioni di beni e servizirimaste insolute per indisponibilità di risorse”. Unnumero destinato a crescere, se si considera che il soloComune di Messina tocca quota 300 milioni, secondo leultime rivelazioni. Tra gli strumenti per uscire dalpantano, c’è anche la procedura di riequilibrio. Allostato attuale, però, risultano in procedura “21 entilocali, di cui ben 11 hanno chiesto di accedere al fondodi rotazione, per un importo complessivo di oltre 158milioni di euro”. “L’elenco degli enti - scrivono - è incontinuo aggiornamento. Allo stato degli atti, infatti,quattro comuni hanno deliberato dissesto, mentre unaltro ente ha avviato la relativa procedura. Nel merito,sono stati approvati tre piani di riequilibrio, due deiquali sono stati oggetto di diniego di approvazione da

parte della Sezione di controllo, con conseguenteattivazione della procedura di dissesto. Un comune euna Provincia regionale, infine, hanno revocatol’adesione al piano”. Una annotazione è poi riservataalla nascita dei Liberi Consorzi e delle cittàmetropolitane di Palermo, Catania e Messina: “Nelrinviare qualsiasi considerazione all’esito del processo dieffettivo riordino delle circoscrizioni territoriali, questeSezioni Riunite si limitano in questa sede ad auspicareun attento governo della delicata fase di transizione,affinchè la riforma delle funzioni di area vasta siconiughi in modo ottimale con le imprescindibiliesigenze di riduzione della spesa pubblica,d’incremento dei livelli di efficienza ed efficacia deiservizi erogati, e, soprattutto, di razionalizzazione delnumero complessivo di centri di spesa pubblica”.

D.D.J.

PARALLELAMENTE

PER LA CORTE DEI CONTI, COMUNI E PROVINCEFATICANO A RISPETTARE I PIANI DI RIETRO CONCORDATI

Enti locali alla frutta

DATI ALLA MANO. I giudici contabili in audizione all’Ars puntano il dito sui residui attivi inesigibili

Si incrina uno dei principali puntelli del bilancio, pari complessivamente a 15 miliardi di euro. Le sommedevono essere tolte dalle previsioni, rimpinguando i fondi di emergenza. Che sono tre e non in salute

Regione, tre miliardi da cancellarePALERMO. Si chiamano residui attivi,per anni hanno puntellato i bilanci deglienti locali e della Regione, ma adessosono stati “smascherati”. Come èaccaduto a Comuni e Province, che divoltya in volta facevano quadrare i conticon una serie di entrate fantasma chesono state smascherate a poco a poco,mettendoli in crisi, adesso è stato ilturno della Regione. A sottolinearel’anomalia, i giudici della Corte de Contiprima ancora del giudizio diparificazione annuale (che cade proprioa giugno), durante un’audizione inCommissione Bilancio dell’Ars. Lì, itogati si sono presentati con trerntapagine di “Elementi per l’audizione”.SOLDI VIRTUALI. I cosiddetti residuiattivi altro non sono che una massacartolare pari a 15,2 miliardi che da undecennio “droga” il bilancio. Di questi,ben 3,3 sono di “entrate tributariefantasma” che, secondo la Corte deiConti, “potrebbero dover esserecancellati, cumulativamente, nel corsodel corrente anno o in quellosuccessivo”. Annotano i giudici: “Al 31dicembre 2013 l’ammontarecomplessivo dei residui attivi è risultatopari a 15.219 milioni di euro, con unincremento di 1,45 per cento rispettoalla chiusura dell’esercizio finanziarioprecedente”. Ad aggravare tutto, però, èstata anche una norma della legge distabilità 2013 che ha imposto lacancellazione dei crediti fino a 2000euro inscritti in ruoli resi esecutivi finoal 31 dicembre del 1999. Per quellisuperiori ai 2000 euro, iscritti in ruoliresi esecutivi fino alla stessa data deiprecedenti, “esaurite le attività dicompetenza, l’agente della riscossione”deve darne notizia al creditore. Laconclusione? “Il Dipartimento Finanze e

né le relative indicazioni circa lemodalità di rimborso dei connessi oneriall’Agente della riscossione”. “Tuttavia -continuano - ancorchè non si possaprocedere alla concreta eliminazionedalle scritture contabili delle partitecreditorie inferiori a 2000 euro, è certoche per queste ultime la pretesa erarialerisulta già annullata ex lege”. A questopunto, la Regione dovrebbe correre airipari, appostando “idonee risorsedestinate a compensare la cancellazionedi residui attivi, per i quali, comeespressamente previsto, risultainapplicabile la complessa procedura didiscarico per inesigibilità e che,pertanto, potrebbero essere cancellaticumulativamente nel corso del correnteanno o in quello successivo con unimpatto da 3000 milioni di euro”.

I FONDI DI EMERGENZA. In tuttosono tre, i fondi in bilancio perfronteggiare situazioni coime questa. Maquale è la loro condizione attuale? Ladescrivono, ancora una volta, i giudicicontabili. Per quanto riguarda il “Fondocorrispondente alla quota nonutilizzabile del maggior avanzoaccertato”, “la dotazione finanziaria,azzerata al 31 dicembre 2012, permaneinvariata nel 2013 e 2014, in quanto ilcapitolo risulta iscritto “Per memoria”. Ilsecondo, il “ Fondo destinato afronteggiare gli effetti finanziari sui saldidi bilancio conseguenti all’eliminazionedei residui attivi cui non corrispondonocrediti da riscuotere”, fu istituito nel2010, con una previsione iniziale di 5milioni di euro per ciascuno degliesercizi 2010 e 2011 e di 70 milioni dieuro per l’esercizio 2012. Nel rendicontodell’esercizio 2012 risulta stanziatol’importo di 70 milioni di euro, che hacostituito “economia” al 31 dicembredell’esercizio. Nell’esercizio 2013, ilcapitolo risulta iscritto “Per memoria”.In sede di assestamento di bilancio, èstata apportata una variazione inaumento per complessivi 86 milioni dieuro e una variazione in aumento percomplessivi 37 milioni di euro: lostanziamento complessivo del fondo,pertanto, ammontava al 31 dicembre2013 a 123 milioni di euro, somma cheal 31 dicembre 2013 ha costituito“economia”. Nell’esercizio 2014, con lalegge di stabilità, il fondo risultaincrementato dell’importo di 59,5milioni di euro, di cui 27,5 milionimediante riduzione della dotazionefinanziaria di alcuni capitoli di spesa e,quanto a 32 milioni di euro, dalrecupero di risorse regionali. L’ultimo, il“Fondo per la salvaguardia degliequilibri di bilancio”, istituito nel conuna dotazione di 23 milioni di euro, havisto un aumento nel 2012 di 106milioni di euro, nel 2013 di 110 milioni.“Nell’esercizio 2014, il capitolo risultaiscritto ‘Per memoria’ ed è, pertanto,privo di stanziamento”. Concludono igiudici: “Il disegno di legge n. 724,approvato dall’Assemblea regionalenella seduta del 28 maggio 2014, nonha recato modifiche alla dotazionefinanziaria dei citati fondi. (D.D.J.)

Credito dell’Assessorato regionaleall’Economia, al fine di ottenere unaquantificazione delle somme cheandrebbero discaricate per effetto delledisposizioni sopra elencate - scrivono -ha acquisito dalla società RiscossioneSicilia spa i seguenti dati contabili,relativi ai crediti erariali iscritti in ruolipre-riforma: 1) i crediti erariali inferioria 2000 euro (comma 527)ammonterebbero a complessivi €740.296.389; 2) i crediti erarialisuperiori a 2000 euro (comma 528)ammonterebbero a complessivi €2.575.627.529”. Il problema è che “ledisposizioni sopracitate non sono ancoraoperative in ordine alle modalità didiscarico ed eliminazione dal bilancio, inquanto non risulta emanato il decretoattuativo del Ministero dell’Economia,

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politica13 Giugno 2014

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DEMOCRATICI. Il presidente della Commissione di Garanzia del Pd svela le decisioni di Fausto Raciti

Il segretario provinciale resterà alla guida del Partito fino al congresso. Ad affiancarlo sarà un grupporistretto, espressione delle diverse anime. Pronti alla battaglia i renziani della prima ora e i civatiani

Messina, conferma per Ridolfo

MESSINA. La decisione è arrivatadalla segreteria regionale del Pd diPalermo: Basilio Ridolfo saràconfermato segretario provinciale diMessina, ma affiancato da due o treelementi delle varie anime, a mo' disegreteria ristretta e di emergenza. Ilsuo compito? Traghettare idemocratici fino al nuovo congresso,anche se non si sa né quando, né conquali uomini rimasti. A perorarequesta ipotesi, Giovanni Bruno,presidente della commissioneregionale di garanzia. Una decisione,questa, che, se presa, vedrebbe“sconfitti” i renziani della prima ora e icivatiani messinesi, segnerebbe unpareggio per i cuperliani e una vittoriaper i genovesiani e i neo renziani comePippo Laccoto. Ecco perché.

delegazioni delle varie componenti delPd messinese e comprendere chesoluzioni si potevano prendere persuperare lo stallo politico e gestionale.NEANCHE AL QUIRINALE. Settelunghe ore, erano durate leconsultazioni che avevano visto lediverse anime proporre le più disparatesoluzioni. Stupore aveva poi suscitato lapresenza, nella delegazione“genovesiana”, capeggiata da FrancoRinaldi, Emilia Barrile, PaoloDavid e Felice Calabrò, delladeputata nazionale Maria TindaraGullo, fresca di rinvio a giudizionell'ambito dell'inchiesta “Fake” e in talsenso segnalata per la sospensione, inbase al Codice Etico del partito, dalpresidente della commissione digaranzia.

Basilio Ridolfo Antonio Rubino con Gianni Cuperlo

IL NODO RIDOLFO. Tutto si eraincentrato sulla permanenza, o meno,di Ridolfo alla guida del Pdprovinciale o meno. Le sue dimissionierano state “congelate” dal segretarioRaciti fino alle elezioni europee. Adoggi le posizioni delle variecomponenti si distinguono solo inrelazione alla sua figura: igenovesiani battono i pugni,pretendendo la riconferma delsindaco di Ficarra alla guida delPartito, nel pieno rispetto di unaccordo tra le anime, sancito aottobre scorso, che - tuttavia - è statorecentemente sconfessato dai renzianidella seconda ora, Pippo Laccoto, edai cuperliani, Filippo Panarello eche non è mai stato accettato dairenziani storici, Alessandro Russo,Francesco Palano Quero eGiacomo D'Arrigo. Variegate lealtre posizioni. Da un estremo all'altroci sono, intanto, i renziani storici, chechiedono una discontinuità politica egestionale chiara e che possatestimoniare, col cambio di classedirigente, anche fisicamente il segnodel cambiamento rispetto allepratiche del passato, convocandoentro l'anno un congressostraordinario che elegga nuovaassemblea e nuovo segretario sullabase di un nuovo tesseramento. Suquesta posizione converge anchel'Area Civati (Piero David,Giuseppe Grioli e Simone DiCesare), e per certi versi siavvicinano ai cuperliani, guidati daFilippo Panarello, che ritengonoopportuno un cambio di passo, ma inmaniera più soft, non lesiva delladignità di nessuno. Infine, i renzianidella seconda ora, guidati da PippoLaccoto, al quale non dispiace unmantenimento in piedi di BasilioRidolfo, col quale si è moltoavvicinato negli ultimi tempi. Perperorarne la causa, Laccoto haincontrato anche la vicesegretariaMila Spicola, sostenendo di avere1400 tessere e un peso politicomaggiore degli altri renziani. Infine,ci sono i genovesiani che, come detto,vorrebbero che tutto restasseinvariato. (D.D.J.)

DOPO LE EUROPEE. L'impegno delsegretario regionale Fausto Raciti,dopo il voto (anche a Messina, senzal’effetto Genovese, il partito si èpiazzato al primo posto), era quellodi mettere mano alla intricata vicendamessinese già dopo le elezioni. Ma iltempo è passato, lasciandolungamente la situazione a bocceferme, con gli schieramenti in campopronti a fronteggiarsi ma,sostanzialmente, immobili.RUBINO A MESSINA. Eapparentemente a niente era servita lavisita, giorno 6, del braccio destro diRaciti, Antonio Rubino, responsabiledell'organizzazione regionale,affiancato proprio da GiovanniBruno, entrambi cuperliani di ferro. Illoro compito? Incontrare singole

PALERMO. Non bastassero le divisioni interneesistenti, il Pd siciliano è destinato ad avere nuovi eagguerriti “galli nel pollaio”. Si del “Patto deiDemocratici per le Riforme” (Pdr), che nasce sulleceneri dei Drs ed è stato sottoscritto dai deputatiMichele Cimino (portavoce), Beppe Picciolo, EdyTamayo, Marcello Greco, Salvo Lo Giudice e PippoGianni: “Si va verso la naturale evoluzione delprogetto che ha portato alla nascita del movimentopolitico dei Democratici Riformisti per la Sicilia, per

arrivare oggi alla costituzione di un movimentopolitico importante e ramificato, quale ambisce adessere la nuova aggregazione che ha l’ambizione dimettere insieme, con un forte patto per lo sviluppo, imoderati di centro sinistra - si legge nel documento - IlPdr guarda al Pd e a Renzi come punti di riferimentoper un impegno che, auspichiamo, sarà semprecoincidente, sia dal punto di vista progettuale chesotto l'aspetto elettorale. A tal proposito, sarannocompiuti tutti gli atti e gli accordi necessari aconsolidare il rapporto di collaborazione sia con gliorgani regionali che con quelli nazionali del Pd”. Lanascita del nuovo soggetto, a cui non ha aderito ilvicepresidente dell’Ars Antonio Venturino (indicatocome sottoscrittore) segna il primo passo per laliquefazione del Megafono di Rosario Crocetta. IlPdr hga già dovuto affrontare la sua prima “grana”

politica, ovvero le dimissioni di Aristide Tamajo,padre di Edy, da componente del Gabinettodell’assessore ai Beni Culturali, Giusi Furnari, in seguitoalle polemiche sulla chiamata di parenti e amici deideputati: «Non posso accettare che sulla mia personasi propalino frasi denigratorie. Nella mia vita ho svoltofunzioni politiche con dignità che sono state occasioniper dimostrare come i ruoli istituzionali si occupino e sidisimpegnino in assoluta libertà». A congratularsi conlui, Beppe Picciolo: «Le dimissioni mettono la fine aduna vicenda dai contorni poco gratificanti. Infatti,notoriamente, la scelta di natura esclusivamentefiduciaria e politica della quota del Gabinetto riservataai più stretti collaboratori dell'Assessore è stata sempreispirata a criteri di valutazione che coniugasseroefficienza, professionalità ed affidabilità. Nel caso diAristide Tamajo si aggiungeva anche il costo zero».

ALLEANZE

DALLE CENERI DEI DRS NASCE IL “PATTO” SIGLATODA SEI DEPUTATI. CHE ROTTAMANO IL MEGAFONO

Il nuovo Pdr renziano

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politica13 Giugno 2014

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AMMINISTRATIVE. Nel comune trionfa il candidato grillino col cognome uguale alle Stelle del movimento

La vittoria esalta gli aderenti, ma il Partito Democratico conferma il trend positivo, conquistandoCaltanissetta, Monreale, Termini Imerese e Pachino. Per il centrodestra, a Marsala riconfermato Cristaldi

Bagheria, un doppio CinqueDI SIMONE OLIVELLI

PALERMO. hi è il vero vincitore deiballottaggi in Sicilia? Tutti, almenosecondo le dichiarazioni dei singolipartiti e dei protagonisti del voto.Tra coloro che rivendicano la vittoriac’è senz’altro il Movimento 5 Stelleche, in corsa a Bagheria conPatrizio Cinque (omen nomenomen), ha saputo vincere lo scontrodiretto con il Partito Democratico,rappresentato da Daniele Viella.Nel comunque del Palermitano,Cinque si è imposto con il 69,77% deiconsensi. Il largo consenso ottenutoha portato il leader del M5S, BeppeGrillo, a sottolineare come quella diBagheria sia un’impresa duplice,perché ottenuta in un territorio molto

democratico Giovanni Ruvolo cheha sconfitto con il 64,31% dellepreferenze Michele Giarratana,supportato da tre liste civiche. Dalcanto suo, Ruvolo è stato il candidatodi una coalizione composta da cinqueliste, tra le quali compariva anchel’Udc. Ed è proprio il partito diPierferdinando Casini ad averottenuto il maggior numero diconsensi al primo turno, superando lostesso Partito Democratico di unpunto e mezzo percentuale.Successo di marca quasi interamentedemocratica, invece, a Monreale dovePiero Capizzi, che era sostenutoanche da due liste civiche, ha vintocon il 55,88% contro il candidato dicentrodestra Alberto Arcidiacono.Rimanendo nella provincia

Patrizio Cinque

ACIREALE. Nicola D’Agostino ha battuto BasilioCatanoso. È questa, secondo molti, la lettura dadare al risultato delle amministrative di Acireale,dove il candidato di Cambiamo Acireale, RobertoBarbagallo, si è imposto al ballottaggio sulcandidato di centrodestra, Michele Di Re.Ma nella città dei cento campanili, la battagliapolitica per mesi è andata avanti sviluppandosi comeuno scontro a distanza tra il deputato regionaledell’Udc e il deputato nazionale di Forza Italia.

Catanoso, che ad Acireale veniva da un decennio diamministrazione targata Nino Garozzo, ha pagatoprobabilmente un modo di affrontare la campagnaelettorale in cui si è dato più peso allo scontro chealla costruzione di un progetto politico credibile,fattore, quest’ultimo, che per il centrodestra eraancora più essenziale per ottenere una terzariconferma, dopo l’ultimo deludente quinquennio. Invece non è stato e così, alla fine, a prevalere èstata la capacità da parte di D’Agostino e dello staffdi Cambiamo Acireale di creare un identità nuova aun progetto politico nato già a dicembre 2013, conprimarie a cui hanno partecipato anche esponenti dicentrosinistra.Cambiamo Acireale si è presentato all’elettoratoacese come la strada nuova verso il cambiamento,con una struttura innovativa, capace di adattarsi ai

nuovi stili comunicativi. Slogan, utilizzo dei socialnetwork, programmi di ampio respiro sono state lechiavi per vincere dove la destra sembravaimbattibile.Adesso, però, per Barbagallo inizierà la fase piùdura, quella in cui oltre ad aver costruito unimmaginario nuovo bisognerà passare allaconcretezza dell’azione politica. Al di làdell’entusiasmo che ha accompagnato l’esperienzaelettorale, la missione non si prospetta per nientefacile: Acireale, infatti, si trova da diverso tempoimpantanata in una situazione socio-economica eculturale stagnante, con una macchinaamministrativa da rimettere in moto. La speranza di tutti, in tal senso, è che col tempo sipossa parlare di “Acireale Cambiata”. Possibilmentein meglio. (S.O.)

ACIREALE

Mauro Federico

NELLA CITTA DEI CENTO CAMPANILI, IL DEPUTATOVINCE CON IL SUO BARBAGALLO. CHE TRAVOLGE DI RE

D’Agostino trionfa

palermitana, a Termini Imerese, ilballottaggio ha portato allariconferma del sindaco uscente,Salvatore Burrafato, che, grazie aun’alleanza molto ampia - checomprendeva, oltre al PartitoDemocratico, anche Il Megafono,Articolo 4 e Nuovo Centrodestra - havinto con il 53,76% dei consensi suAgostino Moscato, candidatosupportato da quattro liste civiche.Situazione simile a Pachino, dove ilsuccesso netto di Roberto Bruno(75,03%) è passato anche perl’alleanza con il partito di AngelinoAlfano.A urne chiuse, il segretario regionaledel Pd, Fausto Raciti, si èdichiarato più che soddisfatto: «InSicilia torniamo a essere protagonisti- ha fatto sapere Raciti - StrappiamoCaltanissetta al centrodestra e il Pd siafferma anche in importanti comunicome Monreale e Termini Imerese. Altermine di questa tornataamministrativa rafforziamo la nostrapresenza praticamente ovunque».Tuttavia, archiviato l’entusiasmo, perRaciti e il Pd verrà il momento di fareuna riflessione di carattere più ampiosu cosa è stato il partito in questeamministrative e su quali potrannoessere gli scenari futuri.Ad Acireale, per esempio, dove Racitiè di casa, i democratici hanno subitouna cocente sconfitta già al primoturno, quando il candidato SebiLeonardi si è visto superare daRoberto Barbagallo di CambiamoAcireale e da Michele Di Re,imprenditore rappresentante ilcentrodestra. Qui, alla fine a vincere èstato Barbagallo (63,53%), con unacoalizione che ospitava ancheelementi del Partito Democratico.Gli ultimi due comuni siciliani in cuisi è votato sono Mazara del Vallo,dove il centrodestra si è riconfermatocon il sindaco uscente ed expresidente dell’Ars, NicolòCristaldi (58,91%), e il piccolocomune nisseno di San Cataldo, doveinvece la contesa ha riguardatoesponenti sostenuti da liste civiche,con la netta vittoria finale diGiampiero Modaffari.

difficile, dove la mafia ha sempreavuto una particolare incidenza negliorientamenti politici della città. Arimarcare l’importanza del successo èstato anche l’ex vicegruppo dellaCamera, Riccardo Nuti: «Il M5S èriuscito in quello che per i conoscitoridel territorio era quasi impossibile –ha sottolineato Nuti –. Vincere aBagheria, in uno dei comuni dove lamafia ha visto pochi giorni fa l'arrestodi trentuno persone».Ma se la sconfitta di Bagheriasenz’altro brucia, per via dei risvoltisimbolici a livello nazionale, il PartitoDemocratico, tuttavia, ribadisce ilproprio buon momento vincendo aCaltanissetta, Monreale,Termini Imerese e Pachino.A Caltanissetta, a imporsi è stato il

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Rometta. Il risparmio energetico negli edifici comunali mediante la realizzazione diimpianti fotovoltaici è uno degli obiettivi su cui punta la nuova amministrazione. Ifondi dovrebbero arrivati dai risparmi sulle indennità di carica, dalla prima sedutadi Giunta è arrivata, infatti, la delibera con cui primo cittadino ed assessoririnunciano alla metà dei propri emolumenti. Stanno girando tutta Rometta inquesti giorni il sindaco NIcola Merlino e il suo vice Giuseppe Laface, per monitorarelo stato dell'arte dei lavori pubblici. Necessitano di interventi urgenti le stazioni disollevamento ed il depuratore comunale anche in vista della stagione estiva.Un'altra nota dolente è stata registrata rispetto ai cantieri degli Uffici delDecentramento a Rometta Marea. “Pastoie burocratiche, incomprensibili ritardi eprobabili grossolani errori hanno impedito sino ad oggi – denuncia Laface - laconsegna ai Romettesi del bene pubblico».

L’aula? Fa acqua da tutte le parti

DI PAMELA ARENA

Patti. «Le utenze idriche fanno acquada tutte le parti». Queste ledichiarazioni dei consiglieri comunalidi opposizione riguardo all’emissionedi alcune bollette il cui importo nonsembra essere conforme al consumodei cittadini. Aspetto, questo, giàdiscusso in consiglio comunale e sucui è nata una diatriba fra l’assessoreal commercio Gioacchino Pipitò, e ilpresidente dell’Associazione deiConsumatori Siciliani, NicolaCalabria, citato per danni erariale.«La notizia della sospensione dellebollette idriche da parte del comuneè assolutamente falsa – ha dichiaratoPipitò per fare chiarezza -. Le utenzesono tutte corrette e l’eventualeerrore è solo relativo alla stampadelle fatture, causata da PosteItaliane, che rende difficoltosa lalettura. E’ chiaro che se ci dovesseessere qualche bollettaeffettivamente errata, l’ufficiopreposto provvederà all’immediatacorrezione. In ogni caso, tengo aprecisare che il comune, viste ledifficoltà che quotidianamentevivono le famiglie, ha previsto anchela rateizzazione degli importi». Ma apuntualizzare alcuni aspetti pocochiari è il consigliere Giacomo Prinzidel gruppo ‘Consumatori per Patti’:«Non vogliamo contestare l’erroremateriale delle fatturazioni, che pureè presente, ma l’intera impostazionee gestione del servizio – dichiara - Ilcomplesso ed oscuro meccanismoadottato dall’amministrazioneAquino nel calcolo della fatturazione«per consumo” acqua 2011, modificatutti i parametri di calcolo delle

fatturazioni, con l’ulterioreconseguenza, nella stragrandemaggioranza dei casi, di richiedereaddirittura un’anticipazione agliutenti per il pagamento di unperiodo relativo ai primi mesi 2012.Ancora una volta – continual’avvocato Prinzi -, l’amministrazioneAquino rende il ‘facile difficile,attraverso l’inutile’, con ulterioresacrificio dei contribuenti pattesi,demonizzando chi ha legittimamentecontestato tale modo di operare. Sidovrebbe prendere atto di questofallimento ed a causa di ciò terremouna conferenza stampa in cui sichiederà un’assunzione diresponsabilità da parte delsindaco,dell’assessore al ramo e delresponsabile del settore tributi». Atal proposito, però, il dirigentedell’ufficio tributi, SalvatoreBonsignore, sarebbe in procinto dirassegnare le proprie dimissionidall’incarico dirigenziale, anche sel’interessato, sentito in proposito,dichiara: «Queste affermazioni mimeravigliano perché non ho maipensato di dimettermi. Il prossimo 30giugno, come a tutti gli atri colleghi,scade il mandato dirigenziale –afferma -, e potrei decidere di nonproseguire con questo incarico. In talcaso, però, tale scelta non sarebbeassolutamente motivata dalproblema delle utenze».

Le utenze idriche mettono sotto scacco la maggioranza

ROCCALUMERA. I commercianti vogliono un rappresentante con cui dialogare

La delega è in mano al sindaco, ma gli operatori chiedono di assegnare l’incarico ad un delegato a tempo pieno

L’assessore dei desideriDI GIUSEPPE PISTONE

Roccalumera. «A.A:A. assessore alcommercio cercasi disperatamente.Saranno inoltre considerati tra irequisiti favorevoli: la capacità diascolto, l’imparzialità e la conoscenzadella lingua italiana. Astenersiperditempo». E’ l’appello lanciatoufficialmente attraverso i socialnetwork dai commercianti del piccolocentro di Roccalumera che dallo scorsoanno chiedono all’amministrazionecomunale guidata dal sindaco GaetanoArgiroffi un rappresentante con cuipoter interloquire per esporre i lorodisagi. Invano. Così un comitato diliberi commercianti minaccia diorganizzare, per fine mese, un corteopacifico che attraverserà la ViaUmberto, sino ad occupare l’aulaconsiliare in piazza municipio. «Ladelega al commercio la gestirò io, qualè il problema? - sbotta il primocittadino Gaetano Argiroffi – non saràassegnata a nessuno assessore. Se icommercianti hanno qualcosa da dire,vengano da me invece di alimentarepolemiche sterili. Non possiamopassare il tempo a fare riunioni su

riunioni. Non esiste solo il commercio –dichiara il sindaco - ci sono problemipiù importanti. Adesso stiamolavorando per avviare la zonaartigianale, l’unica che garantirà unosviluppo economico ed occupazionaleal paese». Sulla questione incalza anchela minoranza che in un documentosottoscritto dai 5 membri scrive: «aicommercianti servono risposteconcrete». Ma i commercianti non sisentono rappresentati da nessunoamministratore. «Il sindaco non puòdarci attenzione, non si è maiinteressato del commercio e nonavrebbe il tempo per ascoltarci –chiarisce Santino Metauro. Vogliamosapere qual è il programma estivo checoinvolge la nostra categoria ormai alcollasso. In questi ultimi mesi ben tregrosse attività commerciali hannochiuso i battenti, e nessuno interviene.“Ci avevano assicurato che avrebberoassegnato la delega ad un assessore incarica oppure ad un esperto – hadichiarato il commerciante SantinoMetauro – ma sono passati otto mesi enulla è stato fatto. Solo chiacchiere.Siamo stanchi di essere ignorati».

Le indennità diventano elettricheLA GIUNTA RINUNCIA AL 50% DEI BENEFIT PER REALIZZARE IMPIANTI SOLARI

ROMETTA

PATTI

Giacono Prinzi

Al centro il sindaco Gaetano Argiroffi

Nicola Merlino

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politica13 Giugno 2014

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DI LUCIO CATANIA*

Appelli per evitarne la soppressione,campagne per salvarlo, scongiurandonela scomparsa. Non si tratta del lupomarsicano e nemmeno della focamonaca hawaiana ma “solo” delsegretario comunale. A metterne indubbio la sopravvivenza è stato ilgoverno di Matteo Renzi che il 30 aprile,con sei parole sei, ha annunciato che ilpunto 13 del programma di riformaconsisteva nella “abolizione della figuradel segretario comunale”. Con laconferenza stampa del premier e delministro alla funzione pubblica,Marianna Madia, è stata presentata lalettera aperta ai dipendenti pubblici edai cittadini ed è stata promossa unaconsultazione, invitando tutti a scriveree-mail all'[email protected]. Le letteretrasmesse hanno fatto traballare lecertezze iniziali. Alcune significativeprese di posizione sono arrivate dallaSicilia. Il 12 maggio l’amministrazionecomunale di Nicosia, guidata da SergioMalfitano, approvava una delibera perevitare la riforma che rischiava di“indebolire i comuni invece dimodernizzare la dirigenza”. Il giornodopo era il sindaco di San Filippo delMela, Pasquale Aliprandi, in provincia diMessina, a farsi proponente di unadelibera di giunta che esprimevacontrarietà all’abolizione del segretariocomunale. Ed a seguire molteamministrazioni comunali, tra le qualiMerì e Alì Terme. Per il sindaco diGiardini Naxos, Pancrazio Lo Turco, «percoordinare la macchina burocratica deinostri enti, con una dirigenza in buonaparte professionalmente inadeguata,perché reclutata senza concorso, ilsegretario comunale si è rivelato unafigura indispensabile». «E’ necessario –ha dichiarato Leoluca Orlando,

presidente dell’Anci Sicilia e sindaco diPalermo, al margine di un incontrosollecitato da alcuni segretari –salvaguardare queste professionalità,attraverso una più precisa definizione delleloro funzioni, perché diventino figure divertice e di sintesi rispetto ai dirigenti, masoprattutto garanti di una maggioretrasparenza nella PubblicaAmministrazione». A schierarsi a favore deisegretari anche il presidente della Regione,Rosario Crocetta che, intervenendo aCastelvetrano alla manifestazione “No allamafia”, ha dichiarato che la Sicilia nonrecepirà la proposta di eliminare la figuradei Segretari dei Comuni, ritenendo questefigure garanti della corretta gestioneamministrativa. Contro il punto 13 anche isindacati confederali che ritengono «unospot l'eliminazione dei segretari comunali –scrivono uniti Cisl, Uil e Cgil - A loro spettail controllo di legalità sugli atti delleamministrazioni». In effetti, sul segretariocomunale aveva puntato, appena due annifa, anche il legislatore nazionale,nominandolo, di norma, responsabiledell’anticorruzione e della trasparenza (L.190/2012). Già nella relazione dellaCommissione di studio su trasparenza ecorruzione nella pubblica amministrazione(30 gennaio 2012) veniva sottolineato che«il Segretario è sempre stato anchestrumento di garanzia della legalità edell’imparzialità nelle amministrazionilocali e l’affidamento dei nuovi compitianticorruzione non farebbe che esaltarequesto ruolo». La Commissione si spingevaad auspicare alcune modifiche alla vigentedisciplina dello status del Segretariocomunale e provinciale “al fine di garantirein maggior misura la sua posizione diindipendenza”, ed inoltre “oltre ad unarivisitazione specifica dei compiti e deidoveri di comportamento, si dovrannorivedere le procedure di nomina al fine diridurne l’attuale tasso di fiduciarietà”.Appare strano che in un momento dove la

corruzione è tornata prepotentemente allaribalta, il Governo voglia da un latoaumentare i poteri in capo al presidentedell’Autorità Nazionale AntiCorruzione(Anac) e dall’altro “licenziare” tremilaresponsabili anticorruzione, assunti a costozero. Secondo la Commissione, quindi, nondoveva essere più il sindaco a sceglierediscrezionalmente dall’albo professionale,per evitare che l’espletamento dellafunzione di responsabile anticorruzionefinisse per nuocere alla carriera delsegretario comunale. Renzi e Madia, invece,sembra vogliano che la scelta dei segretaricomunali da parte dei primi cittadini possaavvenire senza vincolo alcuno, scegliendoindipendentemente dall’essere vincitori diuno specifico concorso pubblico. Il duoRenzi-Madia non ha spiegato esattamentechi avrebbe ricoperto il ruolo lasciatovacante dal segretario comunale, ma halasciato capire che lo avrebbero potutooccupare sia dirigenti comunali, siadirigenti provenienti da altreamministrazioni pubbliche che laureatiliberamente reclutati. All’[email protected] sono giunte, alladata del 30 maggio 2014, 39.343 e-mail perdiscutere i 44 punti della riforma dellapubblica amministrazione sui quali era statalanciata una consultazione pubblica.Rispetto all’abolizione del segretariocomunale, «le reazioni pervenute –ammette il Governo - sono di segnoprevalentemente contrario, ancheconsiderato che larga parte degli interventisul punto sono derivati da una importantemobilitazione degli enti interessati. Nelsegnalare il ruolo centrale di garanzia edirezione del segretario comunale,specialmente nei comuni di piccoledimensioni, molte proposte auspicano unariforma di tale figura, piuttosto che la suaabolizione, anche alla luce delle recenticompetenze in materia di anticorruzione».

segretario comunale San Filippo del Mela

Meno poteree tanta confusioneAd ammettere il passo indietrosull’abolizione del segretariocomunale è stato lo stessoministro, Marianna Madia, laprima che l’aveva proposta.Adesso l’abolizione è stataderubricata a riforma. Il timoredei segretari comunali era che lariforma del loro ruolo e dellefunzioni fosse contenuta nelDecreto Legge riguardante le“Misure per la PA”, secondol’idea contenuta nel disegnoGuerrini/Ugetti. L’articolo 35sembrava destinato a riformarele modalità di scelta delsegretario comunale, specie per icomuni medio-grandi,consentendolo anche ai nonvincitori del concorso perl’accesso alla carriera deisegretari comunali. Il ricorso alladecretazione offre, però, il fiancoa censure d’illegittimitàcostituzionale. Nessuno poteva,infatti, ravvisare gli estremidell’urgenza. Più probabile che lariforma dei segretari comunalisia accorpata a quella delladirigenza e venga contenuta inun disegno di legge delega chesarà presentato alle Camere ilprossimo 20 giugno. Il DecretoLegge sembra abbia subito unacura dimagrante e sia statoinviato al Mef, per il parere, in 10articoli (prima erano 55). Il 13 giugno, il Consiglio deiMinistri dovrebbe varare il primopezzo della riforma e cioè il ruolounico della dirigenza dello Statodegli enti economici e delleAgenzie. Il 20 giugno si dovrebbediscutere del ruolo unico delladirigenza regioni autonomielocali. Il ddl dovrebbe ricalcare ilprotocollo Anci/Governo,denominato “Italia semplice” cheprevede passaggiintercompartimentali. “Tutticoloro – si legge nel protocollo -che hanno un rapporto di lavorocon la PubblicaAmministrazione” sonodipendenti e dirigenti dellaRepubblica, incardinatimomentaneamente presso unente che ne è il datore di lavoro”.Il rischio è che si disperdano lecompetenze specifiche, maturatenegli anni, a vantaggio di unamobilità tra diversestrutturazioni della P.A. L’accordoprevede anche “la realizzazionedi un mercato organico delladirigenza articolatoterritorialmente, che implichianche un intervento sulladisciplina dei segretari comunalie provinciali”.

Ecco come si sceglie il responsabile della macchina burocraticaSindaco e Presidente della Provincia nominano il segretario scegliendolo tra gli iscritti di unalbo professionale. L'iscrizione all'albo è subordinata all'abilitazione concessa dalla Scuolasuperiore per la formazione e la specializzazione dei dirigenti della pubblicaamministrazione. Deve maturare varie esperienze biennali e superare ulteriori concorsi perricoprire il ruolo di segretario nei comuni che superano un certo numero di abitanti. Lanomina ha durata corrispondente a quella del mandato del sindaco o del presidente dellaprovincia che lo ha nominato. Il segretario cessa automaticamente dall'incarico con lacessazione del mandato del sindaco e del presidente della provincia, continuando adesercitare le funzioni sino alla nomina del nuovo segretario. La nomina è disposta non primadi sessanta giorni e non oltre centoventi dalla data di insediamento del sindaco e delpresidente della provincia, decorsi i quali il segretario è confermato.

IL DISEGNO

LA CARRIERA

IL CASO. Il governo Renzi promuove la riforma della figura. Che ha rischiato di essere soppressa

La cancellazione sembra scongiurata, ma rimane il dubbio sulle competenze. A schierarsi contro le modifiche i sindaci siciliani

Un segretario da salvare

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sicilia13 Giugno 2014

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MESSINA. Boom di alberghi per la terza età. Che prendono il posto di strutture storiche

Il Liberty diventerà residenza per anziani. Stessa sorte per il “Commercio”. I motivi? Crisi del settore,pernottamenti dimezzati, esplosione dei B&B. E intanto si trasforma anche l’ex palazzo della Telecom

Il vecchietto dove lo mettoDI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. Qualcuno si è fatto i suoidue conti, ed ha considerato che lanatalità è a zero, l’emigrazionegiovanile altissima, e le aspettative divita si allungano. E quindi convieneinvestire nei settori in “espansione”. Ilproblema è che il settore in espansioneè quello della terza età. E Messina,d’incanto, chiudono gli alberghi. Eaprono le case di riposo.

TURISMO SENILE. Di Messina sidice sia una città turistica, lo hasancito persino una delibera diconsiglio comunale. Più di forma ched’altro, visto che anche in tempi divacche più in carne, l’offerta turistica èsempre stata scadente,qualitativamente e quantitativamente.Offerta che oggi va scomparendo.Anzi, va ricollocandosi. Via glialberghi, ecco le case di riposo. Untrend inaugurato con la chiusura dello

L’hotel Commercio di via Primo settembre: diventerà il residence per anziani “Come d’incanto”

MESSINA. E quelli che ancora non sono stati trasformatiin casa di riposo hanno comunque chiuso mestamente leporte scorrevoli. C’è morìa di alberghi, a Messina. Invendita, da qualche settimana, c’è lo storico hotel Europadi Pistunina, per anni centro di congressi e struttura diriferimento per viaggi di lavoro, L’albergo è statocompletato nel 1971 ma, nel corso degli anni, ha subitodiversi interventi di ristrutturazione, l’ultimo dei quali nel2002.Oggi l’hotel è sul mercato a trattativa privata, dopol’abbandono da parte della catena Best Western che logestiva: oltre seimila metri cubi di volume, oltre duemila

metri quadrati di parcheggio privato, 103 camere, settesale multifunzionali. La stessa Best western, però, diabbandonare Messina non sembrava averne voglia: voci dicorridoio parlano di un interessamento della holding perdue piani del Jolly Hotel, chiuso anch’esso da inizio annoe recentemente passato di mano ad una cordata diimprenditori guidata dal professore della facoltà dilettere dell’ateneo messinese Saverio Guida. L’affare,però, sembra essere tramontato.Sul mercato, sottoposto però ad asta giudiziaria, c’èanche il Giardino delle palme di Mortelle: oltre allastruttura alberghiera, nel prezzo a base d’asta di poco piùdi un milione e mezzo di euro è compreso un localeadibito a bar-gelateria, un lido balneare denominato"Lido Aragosta" e una porzione di terreno da 450 metriquadrati. Edificabile, tra l’altro: cosa che potrebbe faringolosire gli eventuali interessati all’asta con primorilancio del 3% rispetto al prezzo di vendita.

(A.C)

ZOOM

C’era una volta l’hotel

storico hotel Liberty di via PrimoSettembre, di proprietà della FramonHotels della famiglia Franza, oggiriconvertito in residence per anziani difutura apertura. La Framon ha decisodi dimezzare i trecento posti letto (ed icosti) che aveva nelle due strutture,Liberty e Royal, e di destinare il primoa residence per anziani autosufficienti.TUTTI IN VIA I SETTEMBRE. Imotivi dell’improvviso interesse versola terza età? Due, in particolare,fortemente connessi. Undimezzamento della clientela nel girodi quattro anni (e la chiusura o ilridimensionamento di storici hotelcome l’Europa o del più recente CapoPeloro resort) e l’esplosione di piccoliBed&Breakfast, alcuni dei quali nonsempre esattamente “a norma”.Quanto basta per cambiare target. E, aconferma del fatto che il trend èquello, nella stessa via Primosettembre, a qualche decina di metri didistanza da quella dei Franza, c’èun’altra struttura, che prenderà ilposto dello storico hotel Commercio,di imminente apertura col nome“Come d’incanto”. Angelo Villari, chegestiva il Commercio (ed il sant’Elia),ha passato la mano un anno fa, e lagestione è andata alla DM. Finito qui?Nient’affatto.L’OSPIZIO CAMBIA CASA. Perchè,come d’incanto, anche in via Palermospunta un “albergo per la terza età”:tre piani del palazzo ex Telecom sonostati adibiti a casa di riposo da partedella Opus Residential. Per lungotempo sul mercato, il palazzoappartiene al fondo immobiliare exSicilcassa, ed è stato oggetto di piùaste, andate tutte regolarmentedeserte, in maniera che la sua vendita(sua e del resto del patrimonioimmobiliare dell’ex Cassa di risparmioVittorio Emanuele) servisse dapensione integrativa per gli exdipendenti. La Opus Redisential, la suacasa di riposo l’aveva già in via XXIVMaggio, nei locali che furono dellaQuestura. L’operazione di via Palermoè avvenuto qualche mese fa e, oltre aitre piani già occupati (per un affitto didodicimila euro mensili per seicentometri quadrati a piano), un quarto è inarrivo: diventerà un centro diriabilitazione. Ma perchè la rincorsa alvecchietto?UN PAESE PER VECCHI. A Messina,negli ultimi anni è venuto fuori cheparecchie delle case di riposotradizionali sono fuori norma. Nelfrattempo, la Regione ha recepito unanormativa nazionale che prevede lafigura intermedia tra Rsa (Residenzasanitaria assistita) e casa di riposo: ilrisultato è un residence convenzionatocon la Regione: più di un albergo emeno di residenza sanitaria, distandard tecnico molto simile a quellodegli hotel. A questo si aggiunge ilfatto che il pubblico non brilla: per ladisastrosa Casa Serena, il Comunespende 300 euro al giorno. Al privato,invece, l’affare costa un quarto e in piùla Regione elargisce contributi.

Il palazzo ex Telacom di via Palermo

IN VENDITA L’EUROPA DI PISTUNINA, ALL’ASTA GIUDIZIARIAIL GIARDINO DELLE PALME. ECCO TUTTI I MOVIMENTI

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13 Giugno 2014

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sicilia

SVOLTE. Chiuso l’accordo con la Regione per il trasferimento della storica “Giacomo Longo”

L’Università prenderà possesso della vecchia sede dando in cambio l’edificio della ex facoltà,ad eccezione delle due aule magne. Si chiudono quasi venti anni di affitti “stellari”. Anche se...

Biblioteca, soluzione in EconomiaDI DANIELE DE JOANNON

MESSINA. L’unica “incognita” sono ifondi europei, quelli a cui si dovràattingere per la rifunzionalizzazione,perché, per il resto, il destino dellaBiblioteca regionale universitaria“Giacomo Longo” di Messina è giàsegnato. E, per una volta, sembraproprio un destino felice.IL PROTOCOLLO. Tutto inizia il 29ottobre del 2013, quando una primainterlocuzione tra il direttore dellastruttura, Sergio Todesco, e il rettorePietro Navarra porta alla firma di unprotocollo di intesa con cui la Regioneconsegna in uso gratuito e perpetuo lasede storica (e ormai storicamentechiusa perché oggetto di unaristrutturazione andata male) di via deiVerdi all’Ateneo, che, parallelamente, siimpegna “di trovare una adeguatacollocazione al patrimonio librarioregionale”. Al primo atto ne segue unaltro, aggiuntivo, che individua comesede della Biblioteca i localidell’edificio D del plesso centraledell’Università, ovvero la sede della exfacoltà di Economia, con l’eccezione didue ambienti adibiti ad aule didimensioni pari a quelli attualmentedestinati alle due Aule Magne delDipartimento di Scienze economiche,aziendali, ambientali e metodologiaquantitative. Un ulteriore attoaggiuntivo riguarda, infine, ilfunzionamento, ovvero il managmentamministrativo e biblioteconomico chesarà espletato “in modalità integrata”,mentre “il relativo modelloorganizzativo e gestionale saràdisciplinato da un apposito Manuale di

gestione redatto dal una Commissioneparitetica composta da ottocomponenti, di cui quattro designatidall’Università e quattro designati dallaBiblioteca Regionale”. Per far ciò,l’Ateneo ha stipulato un atto aggiuntivoal protocollo originario con laSoprintendenza di Messina.LA SEDE DI VIA DEI VERDI.All’interno della sede storica dellaBiblioteca, ristrutturata a proprie spese,l’Università trasferirà alcune attivitàistituzionali, ma anche i fondi librari diGiurisprudenza ed Economia. Chiusa alpubblico dal 1997, ma interessata dalavori che già ne avevano limitato lapraticabilità dallʼinizio degli anniNovanta, l’edificio è stato oggetto di unatico braccio di ferro sulla proprietà traRegione e Ateneo (poi riconosciuta alla

L’ingresso della sede storica della Biblioteca Regionale di Messina

La biblioteca Regionale di Messina, voluta dalcompositore Giacomo Longo e fondata con un atto didonazione nel 1731, apre i battenti nel 1738,rispettivamente 17 e 44 anni prima di quelle di Catania ePalermo. Il suo patrimonio bibliografico, in continuoaccrescimento, ammonta a 449.926 unità di cui fanno ancheparte 1.307 manoscritti, 423 edizioni del XV secolo, 3.637edizioni del XVI secolo, 107 pergamene sciolte, unacollezione iconografica di 363 stampe e unʼaltra difotografie storiche. Di grande interesse è lʼinsieme di opere

della Collezione Messano Calabrese, composta da circa10.000 volumi, incrementata annualmente e richiestissimadagli studiosi per la sua rarità. Altrettanto importanti leraccolte acquistate nel XIX secolo dalla Biblioteca o donateda studiosi locali e cittadini. Fra queste la raccolta La CorteCailler, quella di storia locale di Lorenzo Deodato, i libri dellʼarchitetto catanese Sada, la raccolta di Letterio Lizio Brunoe quella di Polimeni, i manoscritti e i libri di interessemusicale di Salvatore Pugliatti, le musiche manoscritte dellafamiglia Stagno Belardinelli e i volumi del libraioCannizzaro. Ricco di oltre 3.600 testi è il Fondo Musicale,incrementato annualmente con acquisti di repertori, saggi eopere storiche. Di recente, inoltre, il Fondo Corsi di Storiadel Cinema ha costituito il primo nucleo della raccolta diopere attinenti lo spettacolo. I periodici, invece,ammontanti a 2884 esemplari, si trovano presso la sededistaccata di via Consolare Pompea, a SantʼAgata.

DALLA PRIMA DONAZIONE AI GIORNI NOSTRI, STORIADI UNA RACCOLTA DA MEZZO MILIONE DI VOLUMI

Tutto iniziò nel 1738

prima) e, dopo, sulla sua collocazioneall’interno del corpo centraledell’Università. Il disgelo è arrivatonegli anni scorsi, sciogliendo il nododel posizionamento di una gru negatodal consiglio di amministrazione nel2001. Una gru che sarebbe servita alladitta Coteco (vincitrice dell’appalto da850 mila euro) per completare lasoprelevazione. Una gru indispensabilevisto che, in corso dʼopera, si era resanecessaria a causa delle differentitecniche costruttive dellʼimmobile, ilcui primo piano era stato realizzatocome una soprelevazione odierna equindi non in grado di sopportare unpeso ulteriore. In realtà, lasoprelevazione dellʼedificio presentavaulteriori problemi. Il primo riguardavail Comune, che, allʼepoca, negò ilposizionamento della gru motivandoche, con lʼapprovazione del Pianoregolatore generale, il palazzo non erapiù soprelevabile. Quindi, perprocedere, la Regione avrebbe dovutoprovvedere a chiedere una deroga alPiano. Il terzo punto, poi, riguarda lafunzionalità dellʼedificio anche dopo ilavori, per cui era stata anche sultavolo lʼipotesi di lasciar perdere lasoprelevazione e farne solo sede dirappresentanza. Il protocollo ha inveceeliminato l’ultimo scoglio: lo stabilenon poteva essere dato all’Ateneoperché appartenente al patrimonioindisponibile della Regione. Lo“scambio” di edifici, però, ha risoltotutto.I COSTI. Da quasi venti anni, laRegione, per tenere aperte le tre sedidella Biblioteca spende pèiù ditrecentomila euro all’anno. La nuovasede centrale è in affitto dalla Curia e sitrova a Palazzo Arcivescovile, laseconda è a Sant’Agata (locataria lafamiglia Mazzullo), la terza(magazzini), in via La Farina, è legatada un contratto con il gruppoMarchese. Con il trasferimento adEconomia, verrebbe a cadere una spesache, in tutto questo tempo, avrebbepermesso la realizzazione di unimmobile ex novo. L’unica incognita,però, restano i fondi europei, necessariper rendere funzionale Economia, la cuiprogrammazione è in forte ritardo.Sergio Todesco

LA SCHEDA

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sicilia13 Giugno 2014

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MESSINA. Si riaccende la polemica sulla censura del rettore Navarra al ricercatore di Fisica Mauro Federico

Scendono in campo le sigle sindacali con un documento che però viene smentito dal presidentedell’Arted, mentre la Uil Rua toglie la firma. E Centorrino, “infamato”, ribadisce: «Non ritiro la denuncia»

Ateneo, la guerra delle lettereMESSINA. Denunce confermate,appelli, solidarietà “smentite”: invece disopirsi, il caso riguardante MauroFederico, il ricercatore di Fisica(nonché rappresentante provincialedell’Andu, Associazione nazionaledocenti universitari) raggiunto da undecreto di censura del rettoredell’Università di Messina, si riaccende.Nel giro di qualche settimanadall’ufficialità del provvedimento,mentre l’interessato dichiarava di essere“rassegnato” ad accettare una punizionecomunque considerava eccessivo, si èsviluppato sottotraccia uno scambio dicorrispondenze, di documenti e direttifiche con destinazione rettorato.IL FATTO. È il 19 marzo quandoFederico apprende da agenzie e radio “diuna serie di arresti nell’ambito

posizione con una lettera a Centonove:«Non entro nel merito della legittimitàformale del provvedimento di censuraemesso dall’Ateneo nei confronti delprofessor Mauro Federico, cui siimputa la diffusione di una notiziadiffamatoria nei miei confronti.Avvenuta, accertata e da medenunziata. Tengo però a chiarire chel’aver letto, ascoltato e preso atto dellescuse, offerte personalmente, conmodalità irrituali sia pur garbate, nonhanno ne rappresentano alcuna miaintenzione di ritirare la denunciapresentata per una sua comunicazioneerrata ed ingiuriosa nei miei confronti.Che, al di là dei tempi, dei destinatarie della successiva smentita, mi avevaprofondamente offeso e ferito. Equesto per la virulenza soprattutto dei

Mario Centorrino

Con una lettera al Rettore, Pietro Navarra, i docentiAntonella Arena (Ingegneria Elettronica), GiuseppeBorzì (Ingegneria Civile), Enzo Cicero (Scienze Umanee Sociali), Dino Costa (Fisica e di Scienze della Terra),Mariella Foti (Scienze Veterinarie), Pier Luca Marzo(Scienze Umane e Sociali) e Giovanni Raffaele (CiviltàAntiche e Moderne) hanno scritto un appello in difesadi Mauro Federico, chiedendo il ritiro della censura:“Magnifico rettore... presa visione delladocumentazione, nella quale non è in alcun modo

specificato sotto quale aspetto e per quale violazione diqualsivoglia specifica norma, di legge o regolamentare,lei abbia ritenuto opportuna l’adozione di talesanzione, con la presente intendiamo fare nostre leconsiderazioni in merito alla questione in oggettoriportate nel documento intersindacale nazionale (vedisopra, ndr) del 29 maggio 2014. Al netto di quanto giàespresso nel testo redatto dalle Organizzazioniuniversitarie, vorremmo venisse fugato il sospetto che ilprovvedimento di censura, risultando del tutto carentedi effettiva motivazione ed essendo stato comminato alcollega attraverso una procedura di dubbia legittimità,fosse il presagio di un nuovo, fosco modo di trattarenon solo il dissenso ma persino il semplice eserciziodella riflessione critica, ledendo così il dirittocostituzionale all'espressione e limitando quel dovere,proprio dei membri di un'istituzione universitaria, che

consiste nell'analizzare la realtà circostante e nel “direla verità”, fermo restando l'obbligo, perfettamenteadempiuto nel caso in oggetto, di rivedere le proprieposizioni quando la presenza di un errore di giudizio siastata dimostrata”. Per i firmatari, “il timore che ilprovvedimento adottato più che una nota di biasimopossa configurare una vera e propria censura... trovafondamento nel ruolo attivo che il collega ha semprericoperto nell’ambito della comunità accademica: egli èinfatti tuttora coordinatore locale dell’Andu ed è statoparte integrante del movimento collettivo contro lalegge Gelmini, fino a diventarne espressione e garanzianella Commissione Statuto del nostro Ateneo. È perciòevidente che il provvedimento disciplinare finisce con ilcolpire anche i ruoli di rappresentanza che egli hasvolto e continua a svolgere e gli stessi organismi pressoi quali egli esercita tali ruoli”. (D.D.J.)

suoi contenuti che investivano anchel’Istituzione cui mi onoro diappartenere ed al cui funzionamentodò il mio contributo”.SOLIDARIETA’ E SMENTITE. Il 29maggio, con una lettera inviata al rettore,prendevano posizione le sigle Adi, Adu,Andu, Arted, Cipur, Cnru, Cnu, Confsal-Cisapuni-Snals, Conpass, Csa-CisalUniversità, Flc-Cgil, Link, Rete29aprile,Snals-Docenti, Sun-Universitas News,Udu, Ugl-Intesa Fp, Uil Rua: “LeOrganizzazioni universitarie ritengonoche la censura comminata a MauroFederico sia carente di effettivamotivazione e che la procedura seguitasia illegittima. Si sostiene con forza,quindi, la richiesta di annullamento delprovvedimento da parte del Ministro alquale è stato avanzato ricorso, comeconsentito dalla Legge...”. Non fosse che,colpo di scena, l’11 giugno è arrivata alrettore la smentita di una delle siglefirmatarie, la Arted, da parte delpresidente nazionale FiladelfioMancuso: “Come anticipatole,confermo che Arted è assolutamenteestranea a questo documento...riservandomi di valutare col ConsiglioDirettivo eventuali iniziative, presso lecompetenti sedi, a tutela del nomedell’Associazione”. Associazione che“promuove e tutela i diritti di tutti iricercatori a tempo determinato”. Sultavolo del rettore, anche una missivadella Uil Rua da parte del segretariogenerale Alberto Civica: “La informoche la firma sul documento relativo aifatti che hanno riguardato il dottorFederico è stata apposta, aldilà degliaspetti formali riguardanti le modalitàcon cui è stata avviata la proceduradisciplinare, su una ricostruzione diquanto avvenuto che non sembracorrispondere con quella invece di cuisono venuto a conoscenza. In particolare,cosa per me derimente, sullaaccettazione da parte del professorCentorrino delle scuse formulate.Pertanto ritengo, fermo restando il dirittoa difesa e della valutazione sugli aspettiformali e di legittimità del procedimentodisciplinare avviato che non sto agiudicare, di non poter mantenere la miafirma sul documento in questione”.

D.D.J.

L’INTERVENTO

Mauro Federico

L’APPELLO INVIATO A PIAZZA PUGLIATTI: “UN NUOVOMODO, FOSCO, DI TRATTARE NON SOLO IL DISSENSO”

“Magnifico, ci ripensi”

dell’inchiesta sui corsi di formazione”. Inuna fase iniziale, alcune testate (che solosuccessivamente rettificano) riportanouna notizia diffamatoria nei confronti diMario Centorrino, docente inquiescenza e presidente del Nucleo diValutazione, che Federico commenta sulsito dell’Andu. La stessa viene anchedivulgata attraverso la mailing list deiricercatori. Poco dopo, però l’autore siaccorge della svista e corregge. Ciò, però,non basta a Centorrino, che nello stessogiorno informa il rettorato e il 28 marzoviene comunicato l’avvio delprovvedimento disciplinare.CENTORRINO DENUNZIA. All’exassessore regionale alla Formazioneprofessionale, però, non sono bastatele scuse di Federico (per email e dalvivo), tanto da specificare la sua

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A FARE LA SCOPERTA LO SCULTORE CHE DA ANNIPRESERVA IL PATRIMONIO DA TOMBAROLI E SFREGI

La sinagoga dimenticata

DI GIUSEPPE PISTONE

Savoca. Un vero e proprio patrimonio dimemoria israelita pronta ad aprire unapagina oscura dell’isola. Il tutto èracchiuso in una stele lapidea con incisala stella di David, simbolo del popoloebraico, ritrovata nel cuore di Savoca,comune messinese. A portare alla lucequesto prezioso reperto archeologico èstata la ricerca di un artista di Savoca,Enrico Salemi. Durante una passeggiataper le vie del piccolo borgo medievale,notò alcuni segni di cedimento di unmuro esterno dell’antico rudere di ViaSan Michele. Inoltrandosi tra lesterpaglie e i cumuli di macerie siaccorse che dal crollo di un tramezzointerno veniva fuori una stele lapideaspezzata con un preciso segnogeometrico. A fatica riuscì ad estrarla trale rovine e la identificò subito come lastella di David. Lo scultore la consegnòagli uffici comunali. Adesso si trova almuseo di Savoca in attesa delle analisichimiche che ne identifichino la data

della manifattura. Un ritrovamento cheprova ormai l’esistenza di una sinagogaebraica a Savoca fino alla fine del 1400.«E’ un ritrovamento di straordinariaimportanza - spiega lo storico SantinoLombardo - simbolo emblematico delpopolo ebraico, unico in tutta la Sicilia.Sotto quel rudere si nasconderebbe unpiano sotterraneo con all’interno unvero tesoro. Adesso non resta altro cheriscrivere tutta la verità storica sullapresenza della comunità giudaica, oggiebraica, nella terra di Savoca». Ormainon ci sono più dubbi, quell’edificio ilcui prospetto è caratterizzato da trearchi lapidei era una sinagoga. Non acaso si trova accanto alla chiesa di SanMichele. Proprio San Michele fu adoratodagli stessi ebrei, essendo il loro santoprotettore per eccellenza. «Quel luogo,dopo la fuga degli ebrei – diceLombardo, direttore del Museo etno-antropologico di Savoca - vennetrasformato in un’abitazione privata e fuabitata sino alla seconda guerramondiale. Non è escluso che gli ebrei,prima di abbandonare le nostrecontrade, avessero nascosto altri oggettireligiosi. Come la stessa stele a sei punteincisa su pietra di Siracusa risalente allafine del ‘300». Tra i ruderidell’abitazione privata, già nel 1997durante una visita del professore NicolòBucaria, ricercatore all'Albright Instituteof Archaeology di Gerusalemme, e dipadre Benedetto Rocco, docente diSacra Scrittura e Patristica alla facoltàteologica di Palermo, venneroindividuate tracce di una sinagogaebraica. Peccato che nessuno ci avevamai creduto. Allora, né il comune di

Savoca, nè la Soprintendenza beniculturali e artistici di Messinaintervennero per approfondire lericerche e apporre dei vincoli storico-artistici. Tutto venne lasciato nel piùtotale stato di abbandono. Sonotrascorsi 17 lunghi anni prima diconfermare la presenza di una comunitàebraica a Savoca. Eppure nonostantenon esistesse sino ad oggi alcundocumento cartaceo che indicasse lapresenza di una sinagoga, quel rudereabbandonato, da anni veniva indicatodalle guide turistiche come luogo sacrodi preghiera ebraica. Già nel 1999 ilcomune di Savoca, assieme a Messina eTaormina, aveva aderito alla carta dellegiudecche di Sicilia, redatta dall’assessore agli enti locali, SalvinoBarbagallo. Progetto finito poi nel nulla.Nel corso dell’ultimo sopralluogo, lasettimana scorsa, alla presenza ditecnici, amministratori, i proprietari delrudere si sono impegnati a comunicareentro 15 giorni le modalità di interventoal fine di mettere in sicurezza i luoghi.«Se ci saranno le condizioni economichenon è escluso che un domani potremmo

pensare ad acquistare quel luogo sacro –spiega l’assessore ai lavori pubblici,Giuseppe Meesa - adesso la nostrapriorità è mettere in sicurezza il rudere eavviare una più approfondita campagnascavi per tutelare altri eventuali reperti”.Ad intervenire è anche il presidentedell’Archeoclub sezione Jonica, MimmoCosta che in una lettera invita gliamministratori a custodire quel bene. «Ilcomune ha in mano un tesoro unico nonsolo per Savoca ma per tutta la Sicilia».«Savoca ha un’occasione più unica cherara. Il ritrovamento di questo pezzo distoria è la prova che quell’edificioadiacente alla Chiesa di San Michele siarealmente una sinagoga degli ebrei –dichiara in una nota il capogruppo diminoranza Massimo Stracuzzi. Adesso sideve fare un lavoro in sinergia traComune di Savoca e i proprietaridell’immobile». Io, in quanto savocese earchitetto – spiega Stracuzzi - in questavicenda, metto la mia professionalità atotale disposizione della famiglia e dellacomunità a titolo gratuito, purché sifaccia finalmente luce su questoenigmatico edificio».

La stella di David ritrovata. In basso l’edificio accanto alla chiesa di San Michele

Savoca. Enrico Salemi. 47 anni, autore del ritrovamento, èdiventato un piccolo eroe a Savoca. Lo scultore è unappassionato di storia ed un custode attento e scrupolosodi reperti. Ha una sorta di museo, si può dire. «A casa –rivela lo scultore savocese – conservo decine e decine direperti ritrovati nei dintorni di Savoca. Frammenti dicolonne, di altari del ‘500, capitelli di bifore, rosonirinascimentali e tanti altri rinvenimenti cementizi dipregevole manifattura. Non me ne sono appropriato per

arredare il salotto di casa – chiarisce - sono solo il custodeaffinché non vadano perdute. Ho chiesto al comune unasala in cui poterli esporre. Invano. La storia di Savoca nonpuò continuare ad essere occultata”. La Presenza ebraica in provincia di Messina – Nelterritorio jonico esistono diverse testimonianze dicomunità ebraiche. In contrada “Moselle”, a Savoca, sinasconderebbe un vero cimitero ebraico, a circa 400 metridi profondità, dove sono state trovate delle tombeegiziane. A Limina ci sarebbe invece un quartiere ebraicocome dimostra l’attuale toponomastica del paese con laVia Giudecca, Via Egitto, e Via dietro Egitto. Altrapresenza ebraica è a Casalvecchio, Taormina e Messinacon la presenza di vecchie sinagoghe. In provincia diMessina altre testimonianze ebraiche sono presenti a SanMarco d’Alunzio, S.Lucia e Castroreale. Turisti visitano il luogo del ritrovamento

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Salemi, il “custode” di reperti

SAVOCA. Il ritrovamento di una stella di david riscrive la storia locale

Sotto il rudere nel centro del paese si nasconderebbe un pianosegreto con all’interno un vero tesoro culturale. Ecco perchè

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DI PAOLO RANDAZZO

PALERMO. E va bene: facciamolichiudere una buona volta; lasciamo chefalliscano teatri, imprese di spettacolo,sale, festival. Lasciamo che musici eteatranti ritornino ad essere buffoni dicorte o amatoriali allo sbaraglio diqualche corrida paesana. È possibile cheoggi qualcuno in Sicilia, invece di menarvanto per la vitalità artistica della nostraterra, possa pensare cose del genere? Si èpossibile. Anzi peggio: è certo che lepensano in tanti ma senza il coraggio didirle in pubblico. Ma tant’è, i fatti

parlano: il 4 giugno scorso s’è consumatala rottura sicché musicisti, compagnieteatrali, rappresentanti di teatri privati emolti altri artisti hanno deciso di farblocco e insediare un presidio davantiall’Assessorato al turismo (quello dellaStancheris, per capirci). La situazione èumiliante per gli artisti eingarbugliatissima; proviamo ariassumerla: per lo spettacolo in Sicilia cisono due leggi regionali, la 44/1985 per ifinanziamenti alla musica e la 25 /2007per quelli rivolti al teatro. Leggi cheavrebbero dovuto tutelare le attivitàartistiche dagli abusi della mala politica.Per imperscrutabili misteri dellaburocrazia, invece, la legge 44 sino al2012 è stata finanziata attraverso lafamigerata “Tabella H” e, quando questaè stata abolita nel 2013 e ci si è accortiche serviva uno strumento sostitutivo,l’amministrazione regionale ne hainventato uno talmente complicato (ilcosiddetto avviso speciale) da nonriuscire a definire assegnazioni certe aibeneficiari. I contributi alle attivitàteatrali, ex legge 25 – già pesantementedecurtati - per il 2012 e 2013 sono statibloccati per gli interessati alle indaginidella magistratura per le assegnazionidell’anno 2008, in pratica la quasi totalitàdelle strutture. I tempi della giustiziasono quelli che sono certo, ma è evidenteche, senza i finanziamenti regionali,

moltissime imprese teatrali perderannoanche quelli nazionali e falliranno. E, perconcludere, ancora nessuna previsione dibilancio per il 2014, né alcuna seriainiziativa politica per venire incontro alleesigenza degli artisti (nuove possibilitàd’uso delle strutture pubbliche eprogrammi per accedere ai finanziamentieuropei). Empasse assoluta insomma, peril presente e per il futuro; messi conspalle al muro, a teatranti, musicisti,

PALERMO. Scoppia, clamorosa, la protesta dei teatranti. Le ragioni

La mancata assegnazione delle risorse promesse scatena le reazioni delle compagnie dell’isola. Il presidio di compagnie e musicisti destinato a durare

Aridateci la cultura

Alcuni momenti della protesta

operatori, artisti vari non è restato chescegliere la via della protesta clamorosa eurlata. Una piccola soluzione si profilaproposta a Crocetta da alcuniparlamentari di maggioranza eopposizione: l’istituzione di una taskforce mista, tra assessorato al Turismo eai Beni culturali, che riveda con doverosacelerità, ma una per una, le posizionicontestate del 2008 (allorquando ilsettore era di pertinenza dei Beni

Una “messinscena” per il presidio dei teatranti

Anche Antonio Presti nel consiglio dell’IndaSIRACUSA. “Sono felice che si sia fatta chiarezza sulla Fondazione Inda. Ho ritenutotroppo lungo il commissariamento rispetto alle esigenze dell’Istituto e adesso bisognalavorare per dare nuova linfa e una qualità nuova a tutta l’attività”. E’ con questeparole che l’assessore al Territorio Mariarita Sgarlata esprime la propria soddisfazioneper la firma del decreto di nomina del nuovo consiglio d’amministrazione dellaFondazione Inda da parte del ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini.Come stabilito dal ministero il nuovo presidente del Cda della Fondazione è il sindacodi Siracusa Giancarlo Garozzo. I consiglieri sono invece Walter Pagliaro, ArnaldoColasanti, Antonio Presti e Paolo Giansiracusa. “Da assessore regionale ai Beni culturali– dichiara Sgarlata – ho perorato la causa di Giancarlo Garozzo. In più occasioni hofatto presente l’esigenza di porre fine al commissariamento. Voglio tra l’altro esprimeresoddisfazione anche per l’ingresso nel consiglio d’amministrazione di Antonio Presti,nomina che ho fortemente caldeggiato e che mi sembra rappresenti un importantecambio di marcia in funzione dell'innovazione e della sperimentazione, entrambelatitanti nell'ultima programmazione”.

SIRACUSA

Marika Cirone

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culturali) e provi e sbloccare leassegnazioni 2012 e 2013. «Lacostituzione della task force congiunta traAssessorato ai Beni culturali e Turismo èuna buona iniziativa della Presidenzadella Regione che dimostra – spiega ladeputata del Pd Marika Cirone Di Marco-, da una parte, la fondatezza e lapercorribilità tecnico/finanziaria dellerichieste dei teatri privati, dall'altra, latendenza delle burocrazie a nonassumere le proprie responsabilitàtrincerandosi dietro interpretazionirestrittive e assurdamente penalizzanti.Insediatasi la task force per la verificadelle singole pratiche da mettere inliquidazione, è lecito chiedersi quale sia ilcrono-programma che sarà seguito e sesarà reso noto in modo da accompagnarecon un'operazione trasparenza ilcomplesso iter. Da qui si riparte perriprendere la battaglia per ilfinanziamento delle leggi di settore, 25 e44, e per arrivare a una nuova visionestrategica dell'intero comparto pubblico eprivato».Intanto, dall’assessore Stancherisl’ulteriore doccia fredda: «In cassa non houn solo euro, l'estate 2014 in Sicilia nonesiste: la possiamo ritenere cancellata.Speravo che nella manovrina potesserorientrare quei 600mila euro che mi eranostati assicurati ma hanno preferitoprivilegiare il pagamento degli stipendi».

NOMINE. Passano a maggioranza in consiglio i nuovi direttori artistici del Vittorio Emanuele

Per i due, la difficoltà di definire i calendari con un budget che non copre le spese correnti

Messina, “sì” a Bruschetta e Renzo

MESSINA. Direttori sì, ma amaggioranza. Il consiglio diamministrazione del Teatro di Messinaha finalmente designato i duecoordinatori delle stagioni di Prosa edi Musica. Si tratta, rispettivamente, diNinni Bruschetta e di GiovanniRenzo. Il “parto” è stato il 9 giugnoscorso, al termine di un travaglioiniziato nell’autunno del 2013 edivenuto dolorosissimo nelle ultimesettimane. Come il 6 giugno, quandosi sembrava arrivati al traguardo ma ilconsiglio di amministrazione, peraltroiniziato in ritardo, è statocaratterizzato da tensioni così forti dadecidere di aggiornarlo. Già, perché anon volere le nomine, proponendonealtre, erano Totò D’Urso e LauraPulejo, i due consiglieri diamministrazione designati dal sindacodi Messina, Renato Accorinti, che datempo sembra abbiano deciso di farfare brutta figura politicamente alloro dante causa schierandosiapertamente contro il presidente delconsiglio di amministrazione,Maurizio Puglisi, e il consigliereGiovanni Giacoppo, entrambiparadossalmente nominati dallo stessoprimo cittadino, con cui tutti loroconcordano le strategie. Le nominesono state approvate da unamaggioranza risicatissima, nell’ambitodi un cda con l’astensionerappresentante della Regione,Carmelo Altomonte. A dire sì alnuovo direttore della Prosa, Puglisi,Giacoppo e il vicepresidente DanieleMacris. Fumata bianca per Renzo,invece, da parte dei primi due e diGiovanni Moschella.QUASI SENZA ALIBI. Con Bruschettae Renzo alla guida dei due cartelloni,può finalmente essere elaborata una

programmazione senza la qualesarebbe venuto meno lo stesso scopodell’Ente autonomo regionale. I duedovranno elaborare stagioni chefunzioneranno seguendo il modellodell’anno scolastico (2014-2015).Originariamente, quando si pensavache tutto sarebbe andato piùrapidamente, si intendeva lavoraresull’anno solare, solo che adesso ci sitrova già a metà 2014. In parte,essendo in pectore da tempo, siaRenzo che Bruschetta avevano presocontatti per le stagioni, ma restasempre fermo lo scoglio dei fondiassegnati all’Ente. Con due milioni emezzo di euro, infatti, c’è poco oniente da fare, visto che non coprononeanche le spese correnti (stipendi ealtro). A dare il responso su cosa si

possa o non si possa fare sarà ilsovrintendente Antonino Saija, la cuinomina è stata ratificata da Palermo.LE STAGIONI. Sia Bruschetta cheRenzo non voglio sbottonarsi, l’unicacertezza, infatti, è una parolad’ordine: autarchia. «Spero di poteralzare il sipario già a settembre.Intendo puntare soprattutto con leproduzioni e pochissimo sulleospitalità», spiega il primo che pureha provato (senza successo, visti gliimpegni) a portare in città ToniServillo. Per quanto riguarda Renzo,il suo intento è far lavorare il piùpossibile l’orchestra, rimasta inattivafino ad ora tranne che il 28 marzo,giorno della riapertura simbolica conlo spettacolo autogestito insieme aidirettori, “Pierino e il Lupo”. (D.D.J.)

Pronti alla mobilitazioneSINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA PER IL MANCATO CONFRONTO SULDECRETO ALL’ESAME DELLA CAMERA

ROMA. Acque agitate nel settore lirico sinfonico. Le segreterienazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal, oggi inconferenza stampa a Roma, hanno espresso fortepreoccupazione sul decreto Cultura, all'esame della Camera."Siamo pronti a ogni forma di mobilitazione e presidioterritoriale, con proteste anche aperte al pubblico", hannodichiarato i sindacati, lamentando il mancato confronto con ilministro Franceschini e la natura lesiva di alcuni provvedimentirelativi alla legge 112 e all'applicazione del nuovo contrattonazionale, firmato ad aprile scorso. Dopo l'audizione (il 12giugno) in commissione Cultura alla Camera e al Senato el'incontro con l'Anfols (l'associazione nazionale dellefondazioni liriche e sinfoniche) da fissare nelle prossime

settimane, i sindacati decideranno se e come procedere con laprotesta. "Stiamo pensando di ritirare la firma agli accordi giàsottoscritti", ha affermato Maurizio Giustini di Fistel-Cisl,riferendosi alle fondazioni liriche di Bologna, Firenze e Triesteche, chiedendo con urgenza l'applicazione della legge 112,hanno già stabilito le modalità di riduzione degli organici, neltentativo di risollevarsi dal dissesto economico. "Il nuovodecreto cambia ogni presupposto - ha continuato - nonabbiamo dati certi né sulla ricollocazione dei lavoratori inesubero tramite Ales spa, né su come verrà applicata la leggeFornero per i prepensionamenti". Il dissesto finanziario pertutte le fondazioni ammonta a 360 milioni di euro: "Se la leggeBray aveva una strategia di risanamento da qui al 2016 -dichiarano i sindacati - con un fondo di 100 milioni che lefondazioni avrebbero potuto usare dietro presentazione di unpiano industriale, in attesa di una vera legge per il settore",con questo provvedimento il risultato sarà la "perdita di tutti icentri di produzione culturale sono in estrema sofferenza".

FONDAZIONI LIRICHE

Ninni Bruschetta Giovanni Renzo

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CAPO D’ORLANDO. La fondazione dedicata al poeta nebroideo rompe con gli eredi

Non va in porto il progetto di sfruttare i documenti inediti in possesso della famiglia. Il tribunale di Patti il 6 luglio deciderà sulla nomina del nuovo presidente. Il comune firma protocollo per il rilancio

E’ solo un Piccolo scontro

DI GIANFRANCO CUSUMANO

Capo D’Orlando. A decidere chi dovràpresiedere la fondazione orlandinadedicata al poeta Lucio Piccolo sarà iltribunale di Patti. Il 6 luglio è fissatal’udienza nella quale verrà discusso ilreclamo presentato dal professoreCarmelo Romeo, componente delconsiglio di amministrazione dell’enteed ex presidente, con il quale chiede lasospensione di una serie diprovvedimenti ritenuti illegittimi, acominciare dalla nomina del suosuccessore, l’avvocato GiuseppeBenedetto. La Fondazione FamigliaPiccolo di Calanovella, che ha come finestatutario la promozione delle opere delpoeta originario di Ficarra, se all’esternosta vivendo un momento di particolarevivacità, culminato con un protocollosiglato col comune di Capo d’Orlando -la villa è diventata sede dirappresentanza culturale del Comunegrazie ad un contributo annuo di 50mila euro - sta affrontando una serie diconflitti interni: prima quello conRomeo, per oltre dieci anni consigliere edal 2010 al 2013 presidente; poi quellocon gli eredi di Piccolo. La “luna dimiele” con Mariel Piccolo diCalanovella, nominata membroonorario del cda, infatti, è durata pochimesi. «La mia sostituzione la ritengoillegittima ma anche ingenerosa - spiegaRomeo - la Fondazione si è vista ridurre

sempre di più i trasferimenti regionali eprovinciali, dunque, per continuarel’attività abbiamo dovuto aprirciall’esterno e reperire somme in altromodo. A cominciare dai contestatimatrimoni che il nuovo presidente havietato sin dal suo insediamento. Grazieanche a questi compromessi si sonopotute realizzare importanti iniziativeculturali che avrebbero inorgoglitoLucio Piccolo». Romeo è stato accusatodi essersi esposto troppo dal punto divista politico. «Ho invitato ilgovernatore Crocetta, gli assessoriStancheris e Zichichi, l’ex eurodeputatoSonia Alfano, o il giudice AntonioIngroia. Questo non lo ritengo sintomodi schieramento - sottolinea - ma diapertura: sono loro che tengono icordoni della borsa ed ho ritenutogiusto che dovessero conoscere il lavorosvolto a Villa Piccolo per supportarlo». Ilmese scorso si è consumata la rotturatra la famiglia Piccolo e la fondazione.«Mai più alla Fondazione», hanno scrittoi giornali. Ma cosa ha determinatoquesta rottura? A spiegarlo a Centonoveè la stessa erede, figlia di Giuseppe, asua volta unico figlio del poeta Lucio edi Gaetana Guadalupi. «Non ho alcunaintenzione di polemizzare con lafondazione o con i componenti -sottolinea - rispetto tutti mapretendiamo lo stesso rispetto anchenoi. Avevamo proposto di far fruire idocumenti di Lucio in possesso della

mia famiglia (scritti, poesie, foto, liricheinedite) i presupposti, però, sono venutia mancare subito. Non aveva sensocontinuare». Dunque una questioneeconomica? «Assolutamente no, la miafamiglia non ha bisogno dei soldi dellafondazione, si ipotizzava un aspettoeconomico solo in futuro. Ho percepitoche non vi erano prospettive generaliper una collaborazione concreta.Continueremo a promuovere Lucio dasoli, abbiamo in serbo altre sorprese».La famiglia Piccolo ha avviato uncontenzioso anche con il comune diFicarra dove era stato allestito unospazio museale con la fedeleriproduzione dello studio del poeta

grazie all’utilizzo dei mobili originali.«E’ vero anche questo, dobbiamotutelare il nome di Lucio» concludeMariel Piccolo. L’attuale presidente dellafondazione, l’avvocato GiuseppeBenedetto, non ha alcuna intenzione dientrare nel merito di queste vicende(«voglio bene a tutti, non ho dissaporicon nessuno») ma è un fiume in pienaquando si tratta di promuovere leiniziative di Villa Piccolo. E anticipaalcune novità, compresa la realizzazionedi un salone da 400 posti che saràaffittata anche per i “contestati”matrimoni. «A mio giudizio, negli ultimisei mesi, la fondazione sta vivendo unaseconda giovinezza - sostiene Benedetto- dopo aver firmato il protocollo con ilcomune di Capo d’Orlando abbiamo inprogramma nuove convenzioni in modotale da finanziare iniziative sempre piùprestigiose e mettere a disposizionedella comunità i beni della fondazione».Tra le prime iniziative la realizzazione diaffreschi in un salone della villa. «Sitratta di un’opera a costo zero cherealizzerà Lorenzo Zichichi, componentedel comitato scientifico, assieme a treartisti. Si chiamerà “Salone dellePiramide”, al suo interno ci saranno 400posti a sedere ed è proprio in quellasede - se il consiglio di amministrazioneè d’accordo - potremo prendere inconsiderazione l’affitto per ricevimenti.Io ho solo detto che non condivido i pic-nic sull’erba».

Giuseppe Benedetto e Mariel Piccolo di Calanovella

Carmelo Romeo

Contenzioso da 500 mila euro con l’AspCapo d’Orlando. la magistratura di Patti non si occuperà della Fondazione“Famiglia Piccolo di Calanovella" solo per dirimere il contenzioso sullapresidenza. L’ente si è rivolto al Tribunale di Patti per chiedere un risarcimentoall’Asp di Messina per l' occupazione forzosa del proprio immobile di contradaAmola. L’immobile a partire dal 1998 è stato occupato all'Azienda sanitaria doveha operato il Centro di riabilitazione logopedica trasferito nella zona di SantaLucia. Gli amministratori comunali guidati dal sindaco Enzo Sindoni, infatti, sisono autotassati per evitare che la struttura, a causa dell' immpossibilitàfinanziaria dell'Asp, chiudesse i battenti a Capo d'Orlando. Il legale dell’entechiede cinquecentomila euro di arrretrati». L’ex presidente Carmelo Romeoaveva cercato per lungo tempo la via transattiva.

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economia13 Giugno 2014

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Caporalato a 5 stelleATTO PARLAMENTARE DEL DEPUTATO LOREDANA LUPOPER COMBATTERE IL FENOMENO

Palermo. Un atto parlamentarecontro il caporalato in agricoltura.L’atto parlamentare, a firma delladeputata palermitana, LoredanaLupo, impegna il governo adavviare per il settore agricolo unaserie di controlli incrociati e avalutare l’introduzione di incentivi.Tra i campi fa grandi affari la mafia.Secondo uno studio della Flai Cgilspetta al capoluogo isolano lamaglia nera per le aziendesottratte a Cosa nostra dal 1983 adoggi. Il caporalato diffusissimo inItalia, specie in Sicilia è unfenomeno che muove cifre a novezeri e coinvolge 400 mila lavoratori. Per cercare di contrastarlo ladeputata palermitana delMovimento 5 Stelle, LoredanaLupo, ha presento un ordine delgiorno, accolto dalla Camera, cheimpegna il governo ad avviare, nelrispetto dei vincoli di bilancio,azioni concrete, prevedendocontrolli incrociati tra produzionedell’azienda agricola, realefabbisogno della manodopera econtributi versati. L’atto, inoltre,impegna l’esecutivo a valutarel’opportunità di prevedere incentiviad hoc per la manodopera agricola,così da abbassare il costo del lavoroe disincentivare il ricorso al lavoronero da parte degli imprenditoriagricoli. «Si stima – afferma Lupo –che il caporalato connesso alleagromafie muova un giro d’affaricompreso tra i 12 e i 17 miliardi dieuro».

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PALERMO. Produttori sul lastrico protestano contro pignoramenti e crisi del settore

I grossisti pagano 25 centesimi al chilo ma poi sul tavolo dei consumatori arrivano a 2 euro.Governo innalza la percentuale minima di succo nelle bibite. Ma potrebbe essere un boomerang

La rivolta degli Agrumi

Palermo. Loro sono costretti avenderli a 25 centesimi al chilo, primadi arrivare sulle tavole deiconsumatori, però, il prezzo schizza adue euro. Una situazione che gliagricoltori siciliani hanno deciso dinon tolerare più. Dopo una protesta“gentile” che ha portato a regalare gliagrumi ed ortaggi durante unamanifestazione a Palermo («piuttostoche svenderli a quei prezzi preferiamoregalarli» ha detto il leader MarianoFerro) ora sono passati alle maniereforti. Melanzane, peperoni, pomodorisono stati sparsi per strada davantiall'ingresso principale della Camera dicommercio di Ragusa. A protestare iForconi, il "Comitato no aste", imovimenti Arca e degli agricoltori

(Mda). «Ogni anno che passa - haspiegato Ferro - il prodotto estero sulmercato italiano e siciliano aumenta esopravvive solo il grande imprenditoreche esporta nel mondo, tutti gli altrisono destinati ad affondare, portandosott' acqua migliaia di famiglie». Ilproblema che sollevano gli agricoltori èquello dei pignoramenti alle loro dittevisto che sono impossibilitati adonorare i debiti. Le aste giudiziarie, inprovincia di Ragusa riguardano ben1.187 beni, costituiti da 600 immobili,di cui 404 solo a Vittoria. Il presidenteCrocetta ha incontrato il leader deiForconi che ha illustrato la «gravissimasituazione in Sicilia», prevalentementenel settore dell' agricoltura, a causadelle aste giudiziarie in corso «chestanno causando la cancellazione dalmercato di centinaia di aziende».Crocetta ha affermato di condividere lepreoccupazioni, «per aver verificato dipersona nei territori agricoli e inparticolare nel Ragusano dove ilfenomeno è più diffuso, la situazioneoggettiva di crisi». E di avere presocontatti con il sottosegretario Delrioper dire «basta con la Sicilia all' asta».Il deputato regionale Nello Dipasquale,invece, ha chiesto al presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone ed all'assessore per le Politiche agricoleEzechia Reale di «portareimmediatamente in aula il disegno dilegge voto per l'impignorabilità dellaprima casa e dei beni strumentali d'

impresa». Molti hanno visto comeprimo segnale positivo l’emendamentodel Pd per innalzare il livello minimodi succo nelle bibite. Alzare ilcontenuto minimo di succo di fruttanelle bibite gassate dal 12 al 20%.«Finalmente - sottolinea la Coldiretti -ci sono le condizioni per cambiare unanorma che permette di vendere l'acquacome fosse succo. Quando la legge saràapprovata duecento milioni di chili diarance all'anno in più saranno "bevute"dai 23 milioni di italiani checonsumano bibite gassate, il chesignifica cinquantamila chili divitamina C in più». Una previsione chenon convince l’onorevole GiuseppeCastiglione (Ncd), sottosegretarioall’Agricoltura. «C'è il rischio che,alterando il gusto, i consumatorifiniscano per preferire bibite straniere epoi i produttori potrebberodelocalizzare o acquistare prodotti all'estero a prezzi più competitivi -sostiene - di fatto il previsto vantaggioderivante dai 23 milioni diconsumatori italiani di bevandegassate potrebbe vanificarsi». Ilsottosegretario è intervenuto insiemecon l' assessore regionale all'agricolturaEzechia Reale all'incontro promosso daSibeg, l' azienda che dal 1960imbottiglia la CocaCola in Sicilia e con1.353 posizioni lavorative create esostenute sul territorio è alventiduesimo posto tra le 1.846 realtàoperanti nel beverage in Italia.

La protesta dei forconi

Mariano Ferro

Zothecas amputat cathedras

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economia13 Giugno 2014

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MILAZZO. In un quadro economico disastroso la Raffineria ritenuta unica attività in crescita

Solo nel 2014 investiti oltre 90 milioni di euro per ridurre le emissioni e migliorare dal puntodi vista tecnologico gli impianti. I sindacati bocciano il settore nautico e quello siderurgico

Ram, l’isola del petrolio

Milazzo. E’ stata ritenuta l’unica isolafelice della provincia di Messina.Mentre gli ambientalisti promuovonouna messa in suffragio dei morti perpatologie legate all’inquinamento e laquestione ambientale occupa l’agendapolitica della valle del Mela, tuttiindicano la Raffineria di Milazzo comeun’isola felice nell’ecatombecomplessiva che attanaglia la provinciadi Messina. Seicento i milioni cheverranno investiti nei prossimi cinqueanni dalla joint venture paritaria Eni -Kuwait Petroleum che la controlla.L’ultimo a dichiarare il deprofundisdell’economia provinciale è stato ilcommissario della Camera diCommercio, Franco De Francesco. Nel

corso del primo trimesre 2014 sonostate conteggiate il 20% di imprese inpiù che hanno chiuso i battenti rispettoa quelle di nuova iscrizione. Unasituazione che non risparmia nemmenole industrie del territorio. «Stiamoassistendo a una ecatombe – ha detto ilsegretario generale della Fim Cislmessinese, Antonino Alibrandi, nelcorso del direttivo provinciale dellaFederazione Metalmeccanici - il 90%delle industrie sul nostro territorio sonoa rischio chiusura. L’unica area cheresiste è quella di Milazzo dove laRaffineria garantisce investimenti utilia mantenere i livelli occupazionali siadiretti che nell’indotto».L’esempio dell’abbandono

imprenditoriale e industriale a Messinaè quello della cantieristica navale, unavolta fiore all’occhiello della città. Neglianni ’90 i due maggiori cantieri navalinella falce, Rodriquez oggi Intermarinee Smeb oggi Palumbo, davano lavoro aun migliaio di operai diretti piùl’indotto che ruotava intorno alleattività svolte all’interno dei duecantieri. Una ricaduta importantissimain termini economici sulla città. Oggi, idue cantieri non occupanocomplessivamente meno di 130 operai.Passando in provincia, Alibrandi haevidenziato come nell’area ex Pirelli diVillafranca «le poche aziende presentisoffrono una carenza infrastrutturaleche aumenta il costo di produzione e,

con il mercato in crisi, sono destinate alcollasso perché poco concorrenziali. AGiammoro, dove insiste il laminatoiodella Duferdofin, una boccatad’ossigeno potrebbe arrivare dall’avviodei lavori per la costruzione del pontileche potrebbe contribuire ad abbassare icosti di produzione dell’acciaieriaportando nuovi investimenti nell’area”.La Raffineria mamertina è l’unica cheinveste. E davanti ad una chiusuraprogressiva di impianti in tutta italia(cinque negli ultimi due anni) aumentala produttività. Novantadue milioni dieuro saranno investiti solo nel 2014.Nel corso dell’anno verrannoristrutturati i pontili utilizzati dallepetroliere (2,5 milioni), migliorato ilprocesso di trattamento acque diprocesso (8,5 milioni di euro),effettuati adeguamenti ambientali sugliimpianti di desolforazione (15 milionidi euro). Nel corso del 2014 sonopreviste anche 3 fasi di fermata permanutenzione straordinaria, nei mesidi febbraio-marzo, maggio e ottobre.Durante questi periodi il personaledell’indotto raddoppierà passando da600 a 1200. Che la Raffineria goda anche diprivilegio internazionale lo si evinceanche dal fatto che nei giorni scorsi ilCepsa, un importante gruppopetrolifero spagnolo con 11.000dipendenti sparsi per nel mondo, hachiesto al licenziatario dell'impianto LCFiner, l’americana Lummus Crest, dipoter visitare una delle 8 raffinerieinternazionali dotate di questatecnologia. Il licenziatario ha indicatoRam come eccellenza mondiale nelsettore e la delegazione di Cepsa è stataquindi ospitata in raffineria per vederel’impianto LCFiner di Milazzo. I tecnicidella Ram hanno illustrato gli aspettitecnologici e di gestione dell’impiantocondividendo il know-how acquisito incirca venti anni di esperienza specificasu tale impianto.«Si è trattato, oltre che di un normaleesempio di collaborazioneinternazionale, di un grandericonoscimento della Ram quale realtàcompetitiva ed efficiente, ai primi postiin Italia ed in Europa nel campo dellaraffinazione», si legge in una notastampa.

La Raffineria di Milazzo

MESSINA. Il Rapporto sull’economia della provincia diMesisna, presentato alla Camera di Commercio dalcommissario Franco De Francesco, registra per il primotrimestre del 2014 un indebolimento del sistemaimprenditoriale della provincia di Messina. Le cessazionidi imprese sono state infatti il 20% in più delle nuoveiscrizioni; le aziende in fase di scioglimento/liquidazione oin procedure concorsuali sono state oltre il 27% dellenuove iscritte. Crescono i fallimenti e le altre procedureconcorsuali (+15,8% rispetto al primo trimestre del 2013),

così come delle imprese entrate in scioglimento eliquidazione (+10% rispetto al periodo precedente). IlCommercio registra la netta maggioranza delle iscrizioninel primo trimestre 2014 (quasi il 29% del totale delleimprese classificate). Tutti gli altri comparti hanno unpeso molto più limitato; relativamente più consistente ilnucleo di nuove iscritte in Servizi alle imprese e nelTurismo. e nelle Costruzioni. Picchi fortemente negativi siosservano in Agricoltura dove le iscrizioni sono diminuitedi oltre il 54% rispetto al primo trimestre 2013; inTrasporti e spedizioni (-44%); Commercio (-24%).

MESSINA

Franco De Francesco

A Messina sempre più fallimenti. Soffre l’agricoltura

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economiaCATANIA

Acciaierie di Sicilia5 milioni di perdite

CATANIA. Le Acciaierie di Sicilia (GruppoAlfa Acciai di Brescia) nel 2013 hannochiuso un bilancio in perdita di 5 mi-lioni di euro. Sul taglio di 50 posti di la-voro a Catania, pesa anche il costo dell'energia isolana che è mediamente piùelevata che nel resto del Paese. La trat-tativa sindacale che si è aperta avrebbeportato a una soluzione di massima :iltaglio di cinquanta unità sulle 210 dell'intero stabilime, puntando sui lavora-tori che si avviano alla pensione e sugliammortizzatori per gli altri.

STATISTICA

Studio shock Regione, disoccupazione al 34,8%PALERMO. In Sicilia il tasso di disoccupa-zione sarebbe del 34,8%, ben 13,8 puntiin più rispetto a quello elaborato dal-l'Istat. A pubblicare il dato shock, relativoall'intero 2013, è l'ufficio statistica dellaRegione, che basa la sua analisi sui nuovisistemi aggregati di Eurostat. Gli espertigiungono a questa conclusione som-mando al tasso "tradizionale" dei disoc-cupati quello degli "inattivi disponibiliche non cercano lavoro", che nell'isolasarebbero 544 mila, a fronte dei 352 miladisoccupati ufficiali.

REGIONE. Bilanci in chiaro-scuro nell’indagine promossa dalla Corte dei Conti

Sono già costate un miliardo di euro in tre anni. Rapporto sulla galassia societaria di cuida tempo si annuncia il capolinea ma poi si potenziano le attività. Da Sicilia e-servizi alla Spi

L’importante è partecipateIN BREVE

PALERMO. Un miliardo di euro. Tantosono costati i 7300 dipendenti delleaziende partecipate dalla Regione, intre anni, dal 2009 al 2012. E’ ilrisultato dell’indagine promossa dallaCorte dei Conti regionale, che haradiografato un mondo sommerso,annegato in bilanci in chiaro-scuro. Diquesta galassia societaria, 14 societàsu 34, per il terzo anno consecutivohanno chiuso bilanci in negativo. Mail capolinea più volte annunciato daiprecedenti governi, è ancora lungidall’arrivare. Il presidente Crocetta,anzi, ha deciso di potenziare alcunedi queste attività. In Sicilia-e-Servizi,ad esempio, dove sono state assuntecon procedure ritenute “anomale”dalla Regione 60 persone, è andatol’ex procuratore aggiunto di Palermo,Antonio Ingroia. A Sviluppo ItaliaSicilia, azienda che conta ottantadipendenti, ora per un compenso di50mila euro l’anno, è andata unafedelissima del presiente, Carmelina

Volpe, già revisore a Gela. Si pensa diassegnare alla società rilevata daInvitalia la gestione del PianoGiovani, che dovrebbe sostituire ledisastrose gesttioni della Formazioneprofessionale. “Quando ci sono utilivanno ai privati-risponde Crocetta.-seci sono perdite si scaricano sullaRegione”. La battuta è riferita allasocietà di sali potassici Italkali, che laRegione vuole vendere: è una dellepoche che presenta bilanci in ordine.A preoccupare sono altre strutturecome il Maas di catania, il mercatoagroalimentare, che perde soldi ed èpartecipato al 90% dalla Regione, checontinua a disertare le convocazionidi assemblea. Il sindaco di cataniaEnzo Bianco vorrebbe rilevare lequote, ritendo la società strategica,ma non ha i fondi per la gestione…Ha mantenuto in vita Crocetta anchela Spi, la società patrimonioimmobiliare, guidata fino a qualcheanno fa dal professore Carlo Sorci, al

centro di uno scandalo da sessantamilioni di euro: avrebbe dovutocensire il patrimonio mobiliare eimmobiliare della Regione. Oranell’azienda è stata spedita unafedelissima del presidente, LoredanaLauretta (19mila euro), segretariadell’assessore all’energia Calleri.Il capitolo poi vede società decotte daanni, senza un adeguato pianoindustriale, come l’Ast, dove ilpresidente Crocetta ha inviato comevicepresidente il suo ex esperto legaleStefano Poizzotto, e la Seus, lasocietà che gestisce il 118, al centrodi una maxi-inchiesta per l’eccesso diportantini assunti: mille in più. Per ilresto tutte le altre società operative,come Italia Lavoro Sicilia, cheavrebbe dovuto occuparsi di politicheattive del lavoro, sono inliquidazione. Uniche partecipazionidove la Sicilia “non perde” sonoquelle dove la Regione non figura inmaggioranza: è il caso di Siciliacque.

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Multe ridotteLe disposizioni normative dicome si possono pagare lesanzioni pecuniarieamministrative sono varie edarticolate . Nelle sanzioniamministrative, ad esempio,

le cifre che vengono applicate dai variorgani di polizia stradale è sempre,quella minima, riportata in calce alverbale. Il tempo per fruire dellaagevolazione è di 60 giorni data checoincide con il momento in cui l’agentedi polizia stradale consegna il verbaleall’interessato. Nella maggioranza deicasi il verbale di violazione non vieneconsegnato personalmente altrasgressore ma notificatosuccessivamente. Dato che il verbaledeve essere notificato al responsabileentro 90 giorni dall’avvenuta violazione ,la cifra da pagare si alza sensibilmente:sanzione vera, costi di notifica eaccertamento. Dal giorno della notificacomincia a decorrere il consueto terminedi 60 giorni per effettuare il pagamentoin misura ridotta. Scaduto questotermine il codice prevede il pagamentoin misura ordinaria pari a circa il doppiodella somma ordinaria.

Francesco Sabatino, Adoc-Uil Messina

CONSUMATORI

economia13 Giugno 2014

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AUGUSTA

Pujia ancora commissariodell’autorità portuale

AUGUSTA. Enrico Maria Pujia,commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta, è statoconfermato per altri sei mesi.. Ilministro della Infrastrutture, MaurizioLupi ha firmato il decreto che loriconferma commissario uscente allaguida dell' Autorità portuale cherimane però ancora senza unpresidente. «Non c' era alcun dubbiosul fatto che sarebbe statoriconfermato Pujia, alto funzionariodel ministero che -ha commentato ilparlamentare regionale del Nuovocentrodestra Enzo Vinciullo- hadimostrato di essere in grado diaffrontare i problemi legati al porto diAugusta, sottraendolo l' Ente adeventuali lottizzazioni che in questomomento lo potevano danneggiare. Siproceda ora alla nomina di unpresidente e difenderemo l' Autoritàportuale con le unghie e con i dentinon per campanilismo, ma perchè ilporto di Augusta è il più importantedel Mediteranneo»

ALBERGHI

Taormina, cambiail direttore del TimeoTAORMINA. Cambio di guardia alla dire-zione di uno degli alberghi più famosid'italia, il Grand Hotel Timeo di Taormina.Luca Finardi, fiorentino, 41 anni, lascerà ilTimeo il prossimo 30 giugno. Al suo po-sto arriva Stefano Gegnacorsi, romano,50 anni, fino ad oggi direttore dell'hotelDe Russie (appartenente al gruppo Roc-coforte) nella Capitale. Finardi, a Taor-mina da quasi quattro anni, sarà il diret-tore di una nuova struttura albeghiera dilusso del centro-nord Italia. Il Timeo, cin-que stelle lusso, fa parte del gruppo Bel-mond, ex Orient Express, che gestisceun'altra struttura della cittadina siciliana,il Sant'Andrea.

MESSINA

Si è insediato il nuovodirettivo del Confapi

MESSINA. Si insediato il nuovo diret-tivo di Confapi, Messina, l’organismodella piccola e media impresa. Ne fannoparte Rosario Savoca di Eurogestionis.p.a., coordinatore provinciale, RosarioConoscenti del Gruppo Bruno, vice Co-ordinatore, Carmelo Imbesi di Area Fi-nanza, e Benedetto Brandino dirigenteregionale di Confapi Sicilia.

NOMINE

DI SALVATORE CIFALÀ

Il consiglio diamministrazione dellaBanca Europea per gliInvestimenti ha approvatonuovi prestiti per un valore di 1,8 miliardidi euro a favore delle piccole e medieimprese (Pmi) e le aziende dell'Unioneeuropea a media capitalizzazione.Questa iniziativa porta ad un supportototale della Bei di circa 14 miliardi di euronel 2013 rispetto ai 7,3 miliardi di euronello stesso periodo del 2012.A livello di Gruppo BEI, le operazionideliberate ormai nel 2013 a sostegno dellepiccole e medie imprese sono pari a 16,8miliardi di euro, di cui 2,8 provengono dalFondo Europeo per gli Investimenti (Fei)ed entro la fine di quest'anno, il Gruppofornirà fino a 20 miliardi di euro per leindustrie in Europa.In particolare, tra i prestiti alle Pmiapprovati finora, circa 1 miliardo di euroandranno a progetti in Italia, Spagna ePortogallo e i programmi relativi alleindustrie in Polonia potranno beneficiaredi contributi fino a 200 milioni.Inoltre, una cifra uguale sarà destinata adun prestito intermediato per favorirel'accesso all'istruzione e l'occupazionegiovanile e per migliorare le infrastrutture

scolastiche, l'insegnamento e la ricerca inSpagna.La Bei continua ulteriormente a porrel'accento anche su altri settori prioritari.Per esempio nel campo della ricerca,sviluppo e innovazione (RSI), il Consiglioha approvato finanziamenti per unimporto fino a 250 milioni di euro al finedi rafforzare la competitività delle aziendeeuropee. Tra questi, uno è rivolto adAcciona in Spagna, supportando gliinvestimenti in RSI nel trattamento delleacque, delle infrastrutture e delle energierinnovabili per un valore totale di 120

milioni di euro. Il Consiglio, infine, haautorizzato nuovi prestiti per quasi 800milioni di euro per promuovereinfrastrutture strategiche in Europa, tracui un finanziamento di 200 milioni dieuro per Sächsische Aufbaubank, con loscopo di sostenere impianti comunalipubblici, e un altro di 100 milioni di europer l'ammodernamento e l'ampliamentodelle reti di distribuzione di energiaelettrica in Estonia, oltre a 14 nuoveoperazioni, approvate il 21 ottobre,attraverso le quali il Fei continuerà asostenere le piccole e medie imprese.

Il fenomeno delle dimissioni in bianco è talmente residuale (lodice il 96%degli intervistati) che non giustifica una norma checarica di adempimenti milioni di lavoratori ed i loro datori pertutte le risoluzioni dei rapporti di lavoro dovute a dimissioni. Sono i Consulenti del Lavoro ad affermarlo, in un’indagine

recente curata dalla Fondazione Studi, il 67% degli intervistati ha affermato che lenuove procedure non sono giustificate per arginare il fenomeno delle dimissioni inbianco, mentre il 19% ritiene che potrebbero essere limitate ai soli casi dimatrimonio, maternità e paternità. Anche per coloro che ritengono che possanoservire (solo il 12%), si tratta in ogni caso di procedure che creano nuova burocrazia. Il commento è legato alla proposta di legge che passa ora al vaglio dellacommissione lavoro del Senato e che introduce di nuovo l’obbligo di rassegnare ledimissioni su un modulo pre-compilato a pena di nullità delle dimissioni stesse. Nonostante attualmente sia già in vigore il sistema di convalida delle dimissioni(Direzione territoriale lavoro, Centri impiego, Consulenti del lavoro e datori),nonostante il fenomeno delle “dimissioni in bianco” sia circoscritto e sanzionatopesantemente, con la nuova legge in cantiere, si intende creare un nuovo modelloche, oltre a rappresentare un appesantimento burocratico per i datori di lavoro,comporterà maggiori costi per lo Stato (emissione modelli, approvvigionamento,organizzazione). Ricordiamo che il provvedimento investe Pa, lavoratori occasionali,lavoratori dipendenti, soci di coop, autonomi a progetto e associati inpartecipazione.Ma proseguendo con l’indagine di Fondazione Studi, il dato più significativo èquello rilevato sulla base dell’esperienza dei professionisti che assistono oltre 7milioni di rapporti di lavoro: il 96% dei Consulenti del Lavoro, infatti, ritiene che ilfenomeno delle dimissioni in bianco sia poco o per niente diffuso. Riguardo poi allapersonale conoscenza di contenziosi in materia di dimissioni in bianco, solo il 4% si èespresso positivamente (da 1 a 5 casi per il 93% di coloro che hanno risposto “si”,mentre solo il 7% è venuto a conoscenza di 5/10 casi). Rispetto ai rapporti di lavorogestiti direttamente dai Consulenti del Lavoro, la percentuale di casi di dimissioni inbianco è solo dell’1,30%.

NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO

Dimissioni in bianco? fenomeno raro

Piccole medie imprese, ci pensa la Banca europeaQUI EUROPA. Incrementati i fondi per gli investimenti

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13 Giugno 2014

posterMURALES DI UMANITÀ VARIA

In passerella con Cardinale

MESSINA. “Non ho paura, io. Né dellamorte, né d’invecchiare. Non ho questeansie: non ho mai fatto mezzo lifting invita mia, non m’interessa. Il tempo devepassare. Non puoi pensare di fermarlo, èun’assurdità”. Lo ha dichiarato non tantotempo fa Claudia Cardinale,meravigliosa attrice, protagonistadell’evento che si svolgerà in Fiera aMessina il 13 giugno. Ad organizzare il“Gala di preapertura del 60°TaorminaFilmFest”, il Cirs di Messina chesulla “Promozione della donna” ,attraverso un servizio di prevenzione e diassistenza nel campo della devianzapsico-sociale e dell’emarginazione, hainvestito tutte le proprie attività. L’eventoin onore dell’attrice all’ex Irrera a mareprevede un quadro rievocativo con foto eabiti d’epoca con in passerellapersonalità locali. Il Cirs, presente eattivo a Messina dal 1957, gestisce casefamiglia che accolgono donne, gestanti eragazze madri con i loro figli inmomentaneo stato di disagio e donnevittime di violenza, organizza CorsiProfessionali orientati verso il socialenell’’ottica dell’istruzione, dellaprevenzione e dell’inserimento lavorativodi giovani normodotati e giovani

disagiati. Oltre alle numerose attività diprogettazione, integrazione sociale,attività riabilitative e di recupero, l’entepromuove progetti di avviamento allavoro sia per le ospiti delle CaseFamiglia che per i giovani che si trovanoin momentaneo stato di disagio.La presenza del Cirs alla manifestazionein Fiera nasce per la raccolta fondi dautilizzare per creare delle borse lavoroche consentano a giovani in stato didisagio di essere impegnati in un’attivitàconcreta, gratificante che offreopportunità di confronto esocializzazione, che permetta diapprendere un’attività lavorativa etrovare il proprio “posto” all’interno dellasocietà. Il Cirs, negli anni passati hacostituito una cooperativa di tipo B, cheper dieci anni è stata presente nelterritorio messinese nel settoreristorativo e del catering, attualmenteferma a causa della crisi che attanagliatutto il territorio italiano. Negli obiettivila riapertura di quest’ultima attività conl’ausilio delle borse lavoro.Da quest’anno con il progetto“Riscoperta Antichi Mestieri” si puntasulla valorizzazione dell’artigianato, sullariscoperta degli antichi mestieri che oltread offrire la personale gratificazione divedere un’opera concreta prodotta dalleproprie mani e dall’impegno profuso,rappresenta oggi una concretaopportunità lavorativa, infatti alcunimestieri sono quasi dimenticati erischiano di scomparire definitivamente.Già in occasione del convegno“Emancipazione Rinnegata” del 6 marzo2014 organizzato dal CIRS onlus sonostati allestiti all’interno del Cirslaboratori artigianali itineranti chehanno riscosso grande interesse.L’iniziativa sarà ripetuta a breve nell’isolapedonale messinese, sponsorizzata dalComune di Messina.

L’evento all’Irrera organizzato dal Cirs. Tra glamour e solidarietà

TAORMINA. Film Fest diretto da Mario Sesti e Tiziana Rocca

Da Paz Vega a Melanie Griffith le star sul palco del teatro anticoper la sessantesima edizione. Che apre con Dragnon Trainer 3D

Il cinema è donna

TAORMINA. Tanto glamour, ma ancheanteprime di prestigio. La 60/a edizionedel TaorminaFilmFest (14-21 giugno)diretto da Mario Sesti e Tiziana Rocca èun vero evento per ospiti e film nel segnodella donna. Stiamo parlando di PazVega (nella foto), Claudia Cardinale,Melanie Griffith, e poi Matt Dillon, BenStiller, John Turturro, Raoul Bova e, perquanto riguarda i film, 'Dragon Trainer 2in 3D' (in apertura), 'Synecdoche, NewYork' con Philip Seymour Hoffman e'Jersey Boys' di Clint Eastwooddall'omonimo musical. Promosso dalComitato Taormina Arte, il festivalavrà come superospite Paz Vegache terrà una TaoClass ericeverà il Taormina ArteAward. Grande cinemapoi al Teatro Antico,Masterclass e Campusper i giovani, incontricon autori e attrici, daClaudia Cardinale adEva LongoriaL'apertura, la sera del14 giugno, sarà affidataall'anteprima di 'DragonTrainer 2' in 3D allapresenza del regista DeanDeBlois. Secondo capitolodella trilogia dedicata alleavventure del giovane vichingo Hiccup edel suo drago Sdentato, il film è prodottoda DreamWorks e distribuito in tutto ilmondo da 20th Century Fox e uscirà inItalia il 16 agosto. Tra le altre anteprimedel festival: 'Synecdoche, New York' diCharlie Kaufman con Philip SeymourHoffman (ucciso da un'overdose a 46anni lo scorso febbraio) in sala con BIMdal 19 giugno. Ci sarà poi 'Jersey Boys' diClint Eastwood, versione per il grandeschermo dell'omonimo musical vincitoredel Tony Award. Il film narra la storia diquattro giovanotti che provengono dallaparte sbagliata del New Jersey, i quali siuniranno per formare il gruppo rockicona degli anni '60, The Four Seasons. InItalia uscirà il 18 giugno distribuito dallaWarner Bros. Entertainment Italia. Nonsolo. Ci saranno i primi venti minuti diApes Revolution: il Pianeta delle scimmiedi Matt Reeves. Sempre nell'ottica deifesteggiamenti per l'anniversario, il TFFpremia con il Cariddi alla Carriera duegrandi protagonisti: i Premi OscarFrancesca Lo Schiavo e Dante Ferretti.Anche quest'anno tra le sezioni dellamanifestazione siciliana ci sarà il Focus

Russia che in questa edizione saràaffiancato da un Focus sull'Argentina. TaoClass da parte di Dante Ferretti e LoSchiavo, Eva Longoria, Matt Dillon, BenStiller, Paz Vega e John Turturro, mentreprotagonisti dei Campus Brando eChristian De Sica, Raoul Bova, MarcoBocci, Valeria Solarino, AntonelloVenditti, Bo Derek, Thione, PaolaCortellesi e Giulio Scarpati. Due Campuspoi dedicati alle Web Series, il primo conEdoardo Ferrario e Valerio Borgesio, ilsecondo con Frank Matano. MentreFicarra e Picone racconteranno delprossimo film 'Andiamo a quel paese'

prodotto da Medusa. Sesti mette inevidenza che questa edizione

''raccoglie i frutti delle precedentied particolarissima non soloperché compie 60 anni''. Daparte di Tiziana Rocca ilrinnovato impegno sul frontedella charity e anche ''unospot contro la violenza alledonne, che precederà leproiezioni, realizzato dalMinistero delle Pari

Opportunità''. Proprio inoccasione dei 60 anni della

manifestazione, che è nel segnodelle Donne, la prima serata viene

inaugurata in onore di D.I.RE, Donne inRete Contro la Violenza. L'associazionesarà rappresentata dall'avvocato CarmenCurrò, presidente del Cedav onlus diMessina, associazione tra le fondatrici eaderente a D.I.R.E. Infine, dal sindaco diTaormina Eligio Giardina la notizia che lastagione di Taormina Arte ha finito daquest'anno il suo ruolo: ''In questo sensosto cercando di fare una fondazione cheunisca pubblico e privato e che abbiavoglia di fare eventi proprio come questofestival''.

MESSINA

HANNO DETTO

Una immagine della splendida Claudia Cardinale negli anni Settanta

Il futuro? Nella fondazioneNel giorno della presentazione della 60/a edizione del Taormina FilmFest, lavoratorie collaboratori di Taormina Arte, ''pur permanendo la grave situazione di assenza diretribuzioni e compensi'', ribadiscono ''il loro totale impegno nell'assicurare losvolgimento della manifestazione anche in mancanza di erogazione di contributi daparte della Regione Siciliana''. E mentre il sindaco di Taormina, Eligio Giardina,ricorda che TaorArte sarà presto sostituita da una fondazione, i lavoratoriaffermano: ''Costruire il futuro di Taormina Arte sarà il motivo che d'ora in avantispingerà tutti a una costante e forte riflessione per individuare un percorsogiuridico, economico e culturale che dovrà sfociare nella costituzione di unaFondazione capace di intercettare flussi economici diversi sia privati che pubblici''.

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13 Giugno 2014

centonove pagina 30

posterprotagonisti

DI GIUSEPPE PANTANO

CASTROREALE. “Il magnifico” di cuiintendiamo parlare non si riferisce aLorenzo dei Medici o all’attributo di unrettore dell’università o di un notaio,ma molto più modestamente alsoprannome con cui è conosciutolocalmente un artista-artigiano, ogginovantenne, che vive a Bafia, unafrazione di Castroreale, nel cuore deiPeloritani. Si tratta di “don Peppino uMagnificu”, all’anagrafe GiuseppeCatalfamo, classe 1928, quintaelementare, la cui passione di “scavareil legno”, ereditata dal padre, l’haricevuta sin dall’infanzia, come si notaanche dalle mani deformate per ilprolungato utilizzo dei vari attrezzi,sgorbie, scalpelli, lame, punteruoli. L’arte del Catalfamo, autodidatta equindi naif nel vero senso del termine,affonda le proprie radici nel mondopastorale e contadino della Foresta diZafarana, che non è soltanto il nome diun bosco dall’etimo arabo chesopravvive sui contrafforti di Bafia, maanche l’habitat fisico e psicologico diuna temperie umana locale, in cui persecoli gli abitanti della zona, dettispregiativamente “Buscaìni”, hannovissuto e si sono riconosciuti. Ununiverso di etno-antropologia,memorie e tradizioni popolarirecentemente esplorato e raccolto dallostudioso locale Nino Quattrocchi (dicui si legge a parte).

In questo contesto, isolato e moltoconservativo rispetto ad altri luoghi, dovesi custodiscono culture ormai scomparse,nasce, appunto, la passione verso lo«scolpire in lignamine» del nostro“magnifico” Catalfamo. Un bosco di cuiegli conosce le caratteristiche di ognipianta e che gli fornisce la materia primaper la sua passione, il legno, utilizzatosecondo un arte primitiva e autoctona, chesi è espressa con la creazione di oggettiutili alla vita sociale della comunità di cuifa parte.Il suo primo lavoro è stato infatti unaratro in legno “di rùvulu”, ‘di quercia’,eseguito all’età di otto anni per aiutare ilpadre contadino. Poi, per una vita interaha creato tutta una serie di altri oggettipratici (per es. cucchiai e scodelle per ipastori), ma la sua notorietà è dovutasoprattutto alla produzione dei bariletti edelle fiaschette in legno di gelso nero,particolari contenitori per conservare etrasportare il vino per uso personale incampagna. Una tradizione, quest’ultima,che nasce nella maggior parte delValdemone durante il periodo bizantino(grazie all’incremento della coltivazionedel gelso per la produzione della seta) eche si pone in alternativa ai contenitori interracotta usati “ab antiquo” e soggetti adinevitabili rotture. Recipienti lignei atenuta ermetica che sfidano il tempo, piùspesso a superficie liscia o recanti piccolidecori incisi a disegni semplici, che inquesta zona specifica della provinciamessinese presentano gli ornamenti più

vistosi ed esuberanti grazie a DonPeppino, massimo artefice vivente diquesti lavori artistici su legno e di questacultura più che millenaria, oggi quasiestinta.Nel corso della sua lunga e pazienteattività, dai segni più elementari (ingenuitracciati decorativi a motivi floreali)realizzati con la semplice incisione a puntadi coltello è passato via via a composizionisempre più complesse, realizzandoconfigurazioni appartenenti sempre al suomondo agreste, alberi, animali, figureumane con valenze simboliche, fino adarrivare al bassorilievo, i cosiddetti“raccami”, letteralmente ‘ricami’. Traquesti colpisce per la sua originalità un“barrileddu” che riproduce da un lato lafigura bizantina del Cristo Pantocratore(rarissimo soggetto religioso nella suaproduzione) raffigurato nell’abside delDuomo di Messina e da lui ricordatomnemonicamente, mentre dall’altro ilfrontone di un tempio greco esastilo,quello della Concordia di Agrigento, vistopersonalmente dall’artista. Questa stranacommistione tra due edifici religiosi, forsedall’aspetto eccessivamente folkloristico, èprobabilmente rappresentativo, ad unlivello più profondo di lettura, di unancestrale ricordo, che mescola la culturapagana e quella cristiana, insito nellacultura antropologica del luogo.Risalgono invece agli anni settanta delsecolo scorso le sculture delle cosiddettemaschere, che ritraggono i voltiappartenenti a personaggi reali, conosciutipersonalmente dall’autore, sia maschiliche femminili (il baffuto campiere,l’arcigno barone, “a gnà ‘Ntonia”, i propriantenati), come pure alcune piccole testea tutto tondo. Non si può fare a meno di proporre deiconfronti con le maschere della tragediagreca, che inconsapevolmente GiuseppeCatalfamo rievoca nei suoi manufatti,come se fosse presente nella sua geneticacreativa il segnale latente di questatradizione espressa già in queste zonenell’antichità (si pensi alle maschereteatrali rinvenute negli scavi di Lipari). E,infatti, nella sua esperienza scultorearipercorre, inavvertitamente, percorsiartistici che abbracciano diversi millennidel passato e che partono addirittura dallapreistoria (il periodo megalitico èriscontrabile in una figura femminile “dalformoso petto palumbino” in radica dierica che ricorda le veneri steatopigie diMalta), attraversano l’età arcaica (benrintracciabile nel profilo degli occhi nellemaschere), arrivano al periodo ellenistico

Ritratto di don Peppino Catalfamo detto “il Ma

Maschera maschile

PERSONAGGI. Vive nel cuore dei Peloritani uno dei più grandi artisti artigiani del legno

Autodidatta, contadino della foresta di Zafarana, ha ereditato la passione di “scavare ruvulu e quercie” dal padre.Sgorbie, scalpelli e punteruoli hanno deformato ormai le sue mani. Ma non la sua pazienza e originalità

Magnifico Catalfamo

Testa femminile collegabile a quellodella Beata Vergine di Tindari

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13 Giugno 2014

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posterprotagonisti

(una scultura in pietra di un mascheronedi fontana, in contrada Miliuso, quasi unatesta di Sileno, è simile a quelle raffiguratenelle sorgenti di Pompei), e si concludonocon il periodo bizantino (una piccola testafemminile presenta il volto stilisticamenteaffine a quello orientale della beataVergine Maria di Tindari).

Anche se oggi viveda solo nella suacasa di Bafia, atenerglicompagnia, oltrele sue memorie,sono comunque lesue opere e i milleocchi dellemaschere che loguardano e gliricordano le tantepersone,conosciute nelcorso dei lunghianni, che lo hannoispirato nella suamagica e naturalepassione creativa.Ma soprattuttoimportanti sonoper “il magnifico”vegliardo lemaschere degli

avi, il padre Peppe, il nonno Mico, ilbisnonno Saro, che come per gli antichiromani i Penati ed i Lari, costituiscono perlui le divinità protettrici domestiche legateal culto degli antenati. Segno, forse, anchequesto di quello strano sincretismoreligioso che abbiamo diffusamentepercepito.

agnifico”

Nino Quattrocchi, Peppino Catalfamo e Nino Pracanica durante la Mostra

Le maschere in mostraLE OPERE DELLA TRADIZIONEPASTORALE AD IMAGO VITAE

MILAZZO. Si è tenuta sabato pomeriggio aMilazzo, presso gli affollati localidell’Associazione “Imago Vitae”, presieduta daNino Pracanica, in via Duomo, una mostra diopere lignee della tradizione pastorale peloritananate dalla vena creativa di Giuseppe Catalfamo,presente all’evento, dal titolo “Le maschere dellaForesta di Zafaràna di don Peppino Catàlfamo

detto il Magnifico”, dove è stata anche fatta un’anteprima della presentazione dellibro fresco di stampa “Tra i Bbuscaìni dellaForesta di Zafarana - Una comunità dei Peloritanilignificata nelle sculture di Don PeppinoCatalfamo di Bafia” di Nino Quattrocchi. Un libroche, grazie a una sorta di piccolo romanzoriguardante la biografia di Peppino Catalfamo,viene collocato dall’autore in un ambiente realema oggi abbastanza “idealistico” (come la miticaForesta di Zafarana), per rivelarsi di fatto untrattato etno-antropologico pertinente alrecupero della ricca tradizione popolare dellazona esplorata, in cui vengonoriportati toponimi, nomi, soprannomi, proverbi,

modi di dire e consuetudini che rendono l’opera interessante sia come documentazione storica, maanche come fonte di consultazione per i varicampi di ricerca. La figura principale, quella di “don Peppino il Magnifico”, verte in

realtà sulla particolare attenzione che Quattrocchi dedica ai cosiddetti “buscaìni”, titolodispregiativo conferito ai rozzi abitanti un tempo le frammentate parcelle del territoriointorno a Bafia, che lo stesso paragona con occhio indulgente, commosso e nostalgico ai«cafoni» di Ignazio Silone e ai «vinti» di GiovanniVerga.

G.P.

MILAZZO

Bariletto con la raffigurazione del “CristoPantocrator” del Duomo di Messina

Statuetta “dal formoso petto palumbino”simile alla Venere steatopigia di Malta

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Chi non capisce o non vede, spera. Chi vede ecapisce, sa come va a finire e vive impotentisconforti esistenziali. “Confesso: io non honessuna speranza. I ciechi parlano di una viad’uscita. Io ci vedo. Quando gli errori sono

esauriti siede come ultimo compagno di fronte a noi il nulla.”Quando la passione decade anche la bellezza dei corpi inamore è perduta. “L’atto d’amore dicono, più non riesce. Ci siaccoppia ancora, ma l’amplesso e un amplesso di lottatori. Ledonne hanno il braccio alzato per difendersi, mentre i loropossessori le avvinghiano.”Misere quelle donne che più che al piacere sono interessate adessere oggetto di piacere. “La lattaia di campagna, famosaper la sua capacità di sentire piacere nell’amplesso, guarda con

scherno le sue infelici sorelle in pelliccia che prendono untanto per ogni mossa del ben tornito sedere.” Riusciamo a sopravvivere al dolore solo se viene meno ilricordo. “Come si alzerebbe l’uomo al mattino senza l’obliodella notte che cancella le tracce? Chi è stato sbattuto a terrasei volte come potrebbe risollevarsi la settima per rischiare ilvolo nel cielo?” Spesso sui libri di scuola si formano acriticipensieri dominanti. “Ogni settembre le donne nelle cartoleriecomprano i libri di scuola, lamentando che il sapere sia cosìcaro. E dire che non hanno la minima idea di quanto siacattivo il sapere destinato ai loro bambini. ” Solo le grandi donne,con la loro generosità, possonodistruggere il potere e l’ingiustizia. Quelle che lo subiscono, loassecondano, lo compiacciono o semplicemente lo fannovincere, non hanno nessuna bellezza nel cuore.“Esci dalla penombra e cammina, con il passo leggero delladonna risoluta a tutto, terribile per i terribili. Io so come

temevi la morte, ma ancor di più la vita indegna. Non fostiindulgente verso i potenti, e non scendesti a patti con gliintriganti, e non dimenticasti mai l’ingiuria e sui loro misfattinon crebbe mai l’erba.” Da vecchi si fa fatica anche indiscesa. “Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalledavanti a noi le fatiche delle pianure.” Spesso la fortuna si nega al talento per darsi alla mediocrità. Ifortunati senza talento sono dannosi, si spacciano comeuomini di successo invece sono uomini di fortuna.“Chi vuole cavarsela ha bisogno di fortuna. Senza fortunanessuno si salva dal gelo, dalla fame o anche dagli uomini.” La volatilità della memoria rende gli uomini crudeli. “Voglio la guerra. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti.Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitorifaceva la fame la povera gente egualmente. ”

Lacerti tratti da: “Poesie ” – 1913-1950Bertolt Brecht

LACERTI DI LETTURE FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA)

La lattaia

LA CLASSIFICA DI FELICE IRRERA

1Sveva Casati ModiglianiLa moglie magica - Sperling & Kupfer

2Markus Zusak Storia di una ladra di libri - Frassinelli

3Tiziano TersaniUn' idea di destino. Diari di una vita

straordinaria Longaneri

4Dan BrownInferno - Mondadori

5Stefano BenniPantera - Feltrinelli

6Massimo Gramellini - La magia diun buongiorno - Longanesi

www.wuz.it

La dimensione civile della scrittura di Vincenzo Consolo e la sua ricerca di un’espressioneche vada ben al di là del quotidiano sono indagati con una certa originalità da undottorando d’italianistica di Palermo, che ne evidenzia i legami con l’attualità.

Mario Minarda, La lente bifocale, Pungitopo 2014, pp. 128, € 14,00.

DI MARIA D’ASARO

Palermo. “Devi essere tu quelcambiamento che speri di vedere nelmondo”, affermava Gandhi nel secoloscorso. In armonia con l’esortazione delMahatma, Augusto Cavadi nel saggio Larivoluzione, ma a partire da sé (IPOC,Milano, 2014, € 16) si chiede se anchenella società odierna, “liquida” e senzacertezze, valga ancora la penaimpegnarsi per cambiare in meglio ilmondo. La sua risposta è senz’altropositiva. Ed è argomentata in modo taleda parlare alla mente e al cuore dellettore, con un apprezzabile“understatement” comunicativo, cheevita toni e pretese da “guru”. Cavadi registra innanzitutto la crisi, nelmondo occidentale, di tutti i massimisistemi: religioni storiche, ideologiepolitiche, fede nelle potenzialità degliindividui. Ma, nonostante il crollo delle“grandi narrazioni”, con Vasco Rossi chemette persino in musica questa nostraincertezza “voglio trovare un senso aquesta vita, anche se questa vita (equesta storia) un senso non ce l’ha”,l’uomo contemporaneo continua ad avereun’enorme “fame di senso”, comesottolineava con sagacia lo psicoanalistaVictor Frankl, sopravvissuto ai lagernazisti. Ecco allora l’urgenza di trovarlo,un senso alla vita e di darsi anche unprogetto per realizzarlo, perché non sianogli altri a decidere per noi: “èimportantissimo prendere coscienza diciò che, oggi, ispira la nostra esistenza(…): se scopriamo che si tratta di unvalore reale (…) cercheremo di viverecon più coerenza il nostro progettoesistenziale; se al contrario scopriamoche si tratta di un valore troppo esiguo …gli concederemo minor spazionell’economia della nostra esistenza”.

Fondamenti essenzialisu cui poggiare ilproprio impegno nelmondo sono allora lafedeltà al reale, intesacome fedeltà allaTerra e alla Storia, lafiducia nell’essereumano, nonostante isuoi limiti efallimenti, e la fiducianell’Amore, anchesenza un preciso ecodificato orizzontereligiosoconfessionale.Ci sono poi alcunecondizioni necessarieperché la dimensione personaledell’impegno possa avere radici solide eprofonde: la vigilanza intellettuale:“osservare ciò che accade nella storia;documentarsi (…), riflettere per farsi ungiudizio critico”; la capacità di fruiredella bellezza: “a che scopo liberare gliuomini della miseria economico-socialese non per aprire loro una prospettivasulla bellezza in tutte le suemanifestazioni?”; la cultura della sobrietàe del rispetto ecologico; il dialogo senzariserve fra tutti gli uomini. Perchépossiamo mettere una “giunta” allasocietà e lasciarla un po’ migliore di comel’abbiamo trovata (il termine “giunta” èmutuato dal vocabolario del nonviolentoAldo Capitini) Augusto Cavadi sottolineapoi l’opportunità che ognuno di noirifletta, secondo la sua formazione esensibilità, sulle parole e sugli esempi divita di maestri quali Socrate, Buddha oGesù Cristo, e ricerchi in se stesso estimoli negli altri “ciò che significagiustizia o bellezza, amicizia o santità”:perché una vita senza ricerca non èdegna di essere vissuta”.

L’autore ci esorta anche a impegnarci -nel nostro quartiere e nella nostra città,come in associazioni con un respiro e unraggio d’azione nazionale einternazionale - con un atteggiamentointeriore contraddistinto dalla gratuità,dalla continuità, dalla socialità,dall’attenzione privilegiata agli ultimi,nella consapevolezza però che “se sonouno studente che non studia, un docente

che non si aggiorna, (…) uncommerciante che evade il fisco, unfunzionario che accetta tangenti … nonho il diritto di illudere me e gli altriattraverso alcuna forma di volontariato”.E, dopo aver sottolineato con le toccantiparole di Giacomo Ulivi, il partigianoucciso a 19 anni per il suo impegnoantifascista, la necessità dellapartecipazione di tutti alla gestione dellacosa pubblica, l’autore suggerisce alcunicriteri per restituire lievito e sostanzaall’impegno politico: l’importanza discegliere rappresentanti politici dotati diun buon bagaglio intellettuale e morale,capaci di operare delle scelte coraggiose,pronti a rischiare l’insuccesso (“ciò chedobbiamo cercare è la vittoria delle causegiuste, non la vittoria in quanto tale”),decisi a scegliere la nonviolenza comemetodo ordinario di lotta, capaci diconiugare la micro-politica con gliorizzonti internazionali. Nelle ultime pagine del saggio, davveroilluminanti le riflessioni con cui l’autoreci invita a superare, proprio al fine direalizzare la rivoluzione a partire da sé,“la schizofrenia sociale per cui si ècristallizzata una rigida divisione dellavoro fra ‘contemplativi’ e ‘tecnici’ (…)mentre: “un’antropologia lucidamenteattenta a tutte le sfaccettature dell’essereumano non può esimersi dall’elaborareuna sempre più approfondita filosofiadella prassi: non per contrapporrecontemplazione e azione, ma perevidenziare la loro comune radice, la lororeciproca appartenenza e il loro unicofine”.

SAGGI. “La rivoluzione, ma a partire da sè” nel libro del consulente filosofico

Lo scrittore e docente palermitano invita ad impegnarsi per cambiare in meglio il mondo.Le ragioni di una sfida non impossibile. Se non si perde fiducia nell’amore e nell’umanità

Cavadi, un senso alla vita

Augusto Cavadi

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Memoria di una capitale

Palermo. Testi e foto di grandi autori,temi di interesse artistico e culturale,massima cura editoriale : così nasconoi libri delle Edizioni d’arte Kalós. Lacasa editrice, specializzata inpubblicazioni d’arte e di carattereturistico, guide e cataloghi, prestaparticolare attenzione allaconservazione e alla tutela delterritorio siciliano e della suaidentità.Nei giorni scorsi hapresentato una nuova perlaper la sua collana. Si trattadi “Palermo. Memoria diuna capitale”e racconta diun viaggiatore che nellaprimavera del 1863 giungea Palermo per studiarne itesori d’arte. Sotto la guidadi uno studiosopalermitano, ilprotagonista scoprepuntualmente non soltanto chiese,palazzi, dipinti e sculture, ma anche ipersonaggi di un’epoca, i fatti storici,i modi di vivere, pensare, il cibo diquesti luoghi, compiendoun’esperienza umana unica. Questo

resoconto di viaggio, arricchito dauna sezione di 73 schede illustrate dapreziose immagini di monumenti eopere d’arte di Palermo, descrive condovizia di particolari e rigoredocumentario una città che rimanedepositaria di una cultura unica esorprendente. Il libro è statopresentato mercoledì scorso a SpazioCultura in via Marchese di Villabianca

a Palermo alla presenzadell’autore. Sonointervenuti laprofessoressa MariaAntonietta Spadaro e LinoBuscemi.Francesco Paolo Campioneè ricercatore di esteticapresso l’Università diMessina. Ha pubblicatomolti saggi sull’estetica e lacritica d’arte, tra cui Lacultura estetica in Sicilia

nel Settecento (2005), La nascitadell’estetica in Sicilia (2006), La regoladel Capriccio (2011). Per Kalós hacollaborato alla redazione di tutte leedizioni di Palermo città d’arte. Guidaai monumenti di Palermo e Monreale.

Palermo nel “diario di viaggio” di Francesco Paolo Campione

STORIA. La nuova pubblicazione di Maria Concetta Calabrese

Un affresco storico di grande suggestività nel corposovolumetto della docente esperta di casati nobiliari

Ruffo l’epopea in Sicilia

MESSINA. Se col termine “epopea”s’intende un insieme di fattimemorabili, occorre dire che, dalmomento che è proprio straordinaria lastoria dei Ruffo di Sicilia, non è statoscelto certo a sproposito il titolo diquesto corposo volumetto, "L'epopeadei Ruffo di Sicilia" (Editori Laterza2014, pp. 268, € 20,00), di cui è arteficeuna docente dell’Università di Catania,Maria Concetta Calabrese, che, com’ellastessa afferma, inserisce la propriaricerca nell’ambito di “quel percorsoprivilegiato di studio dei casatinobiliari essenziale perinterpretare i processistorici". Ma l’autrice (chegià un paio d’anni faaveva dedicato a questanobile famiglia un’altrapubblicazione, “I Ruffodi Sicilia. Politica, artee scienza nel Seicentomeridionale”), inquesto suo studio vamolto oltre, in quantonon regala al lettoresoltanto la storia deigrandi personaggi, maschilie femminili, di questa casata,ma, narrando le loro vicende,delinea, praticamente, la storia delcommercio e, in genere, dell’economia,in una determinata temperie storico-culturale, di tutto il Mediterraneo,sicché, alla fine, da una storia nobiliare,solo apparentemente localistica, cheparte dal radicamento in Sicilia dellagrande famiglia calabrese alla fine delXVI secolo e che trova il suo culmine nelcorso di quel Seicento che rappresentaper Messina una vera e propria fratturaper via della rivolta antispagnola del1674-78, si passa davvero alla grandestoria. Emergono così chiaramente, apartire da Carlo Ruffo, divenuto,all’inizio del secolo XVII, duca diBagnara, da cui discenderanno lediverse propaggini siciliane dellafamiglia, i rapporti politico-economicitra varie regioni del meridione d’Italia.Sarà, qualche anno più tardi, la mogliemessinese del suddetto, AntoniaSpatafora, morto lui, a volere a Messinail gran palazzo che ebbe collocazionenel Teatro Marittimo (la cui costruzionefu voluta da Emanuele Filiberto diSavoja), dove troverà spazio la ricca

pinacoteca del figlio Antonio (nellafoto), certamente l’esponente dimaggior rilievo del ramo siciliano deiRuffo. Ed ecco, con quest’ultimo,emergere nella famiglia ilmecenatismo. Entrato in rapportieconomici col finanziere genoveseGiovan Battista Raggi (di cui laCalabrese esplora l’archivio esistente aGenova), Antonio, anche grazie a lui,andrà a caccia di dipinti, per cui sidelinea, grazie all’esplorazione dellastudiosa, come già prima dicevamo,una rete di rapporti anche molto più

vasta di quella esistente tra i due,che, con grazie alla presenza

documentata di tanti mercantiche trattavano, oltre alla seta,anche le opere d’arte,dipinge in particolar modo ildinamismo economico dellaMessina di allora. Diversi altri esponenti deiRuffo con le loro vicendesono presi in esame sino alperiodo della rivolta

antispagnola, allorchéall’interno della famiglia si

assumeranno posizioni diverse ementre il principe Antonio seguirà

la Spagna, il visconte Carlo seguirà unastrada opposta e sarà costretto, dopo iltrionfo spagnolo e la conseguenterovina della città, ad andare in esilio. È davvero, dunque, come conclude laCalabrese, “una parabola locale che sifa trama di una grande storia, quelladel secolo XVII”, in cui trovano postocentinaia di nomi presenti nelricchissimo indice che chiude il volume,offrendosi al lettore come fonte diulteriori ricerche.

F.I.

NOVITA’

Un particolare del centro storico di Palermo

Marsala. Una storia così completa della Chiesa Madre di Marsala non era stataancora scritta. Ci ha pensato, e l'ha fatta, Petronilla Maria Adelaide Russo, che éuna conosciuta divulgatrice di storia locale e siciliana ed ha presentato il libromercoledì 11 giugno a Marsala. La storia edilizia della Chiesa é sciorinata neidettagli, e qualcuno é ancora avvolto nella leggenda. La dedicazione della Chiesa aSan Tommaso di Canterbury é collegata all'arrivo fortunoso a Lilybeo di una navemercantile inglese, che portava numerose colonne di marmo di Corinto condestinazione l'Inghilterra, dove avrebbero dovuto servire per la costruzione di unaChiesa dedicata al Santo inglese. ma la nave dopo il fortunale, per poter riprenderecon sicurezza il viaggio, lasciò nella nostra città il pesante carico delle colonne.Sembrò alla curia e ai fedeli un segnale portentoso, che determinò la costruzione el'intitolazione della Chiesa Madre al Santo inglese.

PRESENTAZIONI

Marsala, la chiesa madre dei misteri

La chiesa madre di Marsala

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posterspettacoli13 Giugno 2014

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MUSICA. La riscoperta dei canti popolari in chiave moderna grazie ai fratelli Calandra di Alcamo

Il duo trapanese con il nuovo cd “Sicilia incantata” ha fatto ballare Monforte San Giorgioper le serate “La via dei Peloritani”. Fra tradizioni, gastronomia e promozione del territorio

Ciuri ciuri diventa rock

DI FRANCESCO PINIZZOTTO

ALCAMO. La riscoperta dei cantipopolari siciliani è possibile anche inchiave moderna, elaborati dai fratelliCalandra di Alcamo. Grazieall'associazione musicale culturale"Sicilia In", impegnata a sostegno dellamusica tradizionale e folk. E il cd “Siciliaincantata” dei fratelli Calandra, vieneapprezzata anche dai tanti giovani allariscoperta delle musiche perdute d’untempo per l'immediatezza dei timbri edei ritmi che si sposano armonicamentecon la struttura semplice ed incisivadelle melodie popolari ripresesicuramente con gli accorgimenti delcaso. Ma anche brani e storietestimonianza della migliore semplicità

del un vivere quotidiano, con lo sfondodelle storie di sacrificio e della fatica deicampi e del mare. I fratelli Calandrasono stati apprezzati parecchio nellapiazza centrale di Pellegrino, frazione diMonforte San Giorgio, nel corso delleserate de “La via dei Peloritani”organizzate per promuovere proprio lagenuinità dei luoghi e dei sapori. Il duotrapanese ha preceduto l’esibizione delcabarettista Carlo Kaneba. “In questolavoro intendiamo far riviverel'emozione negli occhi di chi quellafatica, quei sapori e quegli amori li havissuti. Per tutto questo e per farprovare ai giovani momenti di passionee di storia dei loro padri - hannodichiarano all’unisono i fratelliCalandra. - Le tradizioni popolari sono

una ricchezza per tutti e in modoparticolare per quelli che vivonoall'estero e questo progetto musicalevuole essere anche un impulso percreare una sorta di cordone ombelicaleche unisce tutti i siciliani nel mondo permantenere immutate le nostretradizioni e lo fa con sempre piùconvinzione”. L'Associazione "Sicilia In"si è avvalsa della collaborazione dimusicisti professionisti di eccezionalebravura per la realizzazione di "SiciliaIncantata" che racchiude 15 brani dellatradizione musicale popolare sicilianarivisitati in chiave moderna più unapoesia recitata dal noto attore ecabarettista siciliano Massimo Spata.Questi i brani: “Lu sciccareddu”, “Simaritau rosa”, “La barunissa di Carini”,“A lu mircatu”, “Vitti na crozza”,“Colapisci”, “E vui durmiti ancora”,“Ciuri ciuri”, “Nicuzza”, “Cu ti lu dissi”,“Mi votu e mi rivotu”, “Tri tri tri”, “Ipirati di Palermo”,“L'amuri cav'haju”,“Quant'è laria la me zita”, “Lunannu a so niputi”. Recente anche ilvideo clip dal titolo “Lu MatrimoniuTirituppi e T’appi..” per la regia di BaldoMessina”, ambientato nella Sicilia deglianni Cinquanta e girato in unosplendido scenario come le grotte diCustonaci, borgo trapanese dove sisvolge il famosissimo presepe nellagrotta di Scurati. Nel cast molti volti notidel cabaret siciliano e unanumerosissima presenza di attori ecomparse.

Il duo trapanese Calandra e Caneba

Il Gal Madonie al Sol Music di PalermoIl Gal Isc Madonie parteciperà al Sol Music, un evento espositivo,musicale e culturale che si svolgerà a Palermo – Giardino Inglese – dal 19al 22 giugno 2014, con il patrocinio dell’Assessorato regionale al Turismo.All’interno del villaggio musicale dove è previsto l’Expo di strumentimusicali, concerti, seminari, incontri qualificati con artisti e personalità dicaratura nazionale ed internazionale, il GAL Madonie avrà uno standistituzionale, una vetrina dove informare i visitatori su tutte le iniziativedi fruizione turistica che il territorio madonita offre. Il presidente del GalMadonie Bartolo Vienna ha invitato gli operatori interessati ad avanzareproposte di partecipazione all’e-mail: [email protected].

ZOOM

Al via Sol musicSi apre con AgricantusPALERMO. Per l’apertura del 19giugno ospite d’eccezione uno deinomi più rappresentativi dellaworld music internazionale: gliAgricantus. La band capitanata daMario Crispi e Mario Rivera, dopola reunion sancita al concerto delprimo maggio a Roma, ha sceltoproprio il palco del Solmusic perpresentare il nuovo lavorodiscografico dal titolo “Turnari”.Non mancheranno, nello stessogiorno performance chemischiano la musica alla danza,con il musical “Sciroccu” e duedei maggiori rappresentanti dellamusica che parla siciliano:Francesca Incudine e i SuddMMfeat. Anita Vitale. Fra gli ospiti di“On Air”, lo spazio in formatotalk show che andrà ogni giornoin diretta su Radio Time, cisaranno invece Ivan Fiore,Alessandra Salerno ed ilbluesman Umberto Porcaro.Venerdì 20 giugno, sul palco cisaranno la Bubasband di Vito DeCanzio, che si esibirà con il corogospel di C.A.S.T., la scuola dimusica firmata GattusoMusica. Aigiovani musicisti di “Jam in tour”,il progetto che ha consentito adecine di ragazzi di conoscersi esuonare, si uniranno la voce diChiara Minaldi, astro nascentedella musica di qualità Made inSicily, al suo esordio discograficocon “Intimate”, ed il progetto“Swing Cafè” con la suatravolgente energia. Attesi ancheAida Satta Flores e Rino Martinez.I talenti del Trofeo Solmusic sisfideranno invece sabatopomeriggio (21 giugno, GiornataMondiale della musica) ed ilvincitore verrà premiato sul mainstage alle 21. Nello stesso giornoanche la finale di Extratime, iltalent show musicale firmato RadioTime. Ospiti della serata Amegana,band vincitrice della scorsaedizione del Trofeo Solmusic equest’anno al debutto discografico.On stage anche la rock band Haze.Si conclude domenica 22 con unagiornata quasi interamentededicata a C.A.S.T.. Nonmancheranno suoni jazz, oltre almeglio della musica rock anniSettanta, gli allegri suoni de LePapole, il calore dei Bonanova ed ilblues di Umberto Porcaro conAlessandra Salerno. AnnaBonomolo e i Tre Terzi saranno gliospiti di “On Air”.

PALERMO

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posterricordi

ANNIVERSARI. Duecentocinquanta anni fa il soggiorno nell’isola di un grande uomo

La visita dall’Etna a Messina e nelle Madonie del “rivoluzionario” destinato a perdere la vita con il crollo del 1799 dellaRepubblica Partenopea. Le sue osservazioni nelle lettere al canonico Giuseppe Recupero e a Domenico Schiavo

Cirillo, scienziato-patriota sul vulcanoDI FELICE IRRERA

MESSINA. Apprendiamo dallamonumentale opera di Salvo DiMatteo (“Il grande viaggio in Sicilia”,Edizioni Arbor, voll. 4, Palermo 2008)che proprio due secoli e mezzo fa unprofessore di botanica, DomenicoCirillo, non ancora celebre comemedico (sarebbe statosuccessivamente docente di patologiamedica nell'Università di Napoli),visitò la Sicilia: il suo viaggio èeffettuato soltanto, come scrive aproposito di Siracusa, «per ammirarele antichità e tutte le altre cose piùrimarchevoli», ma anche perconoscere «quanto di curioso siosserva riguardo alla storianaturale»: ciò risulta dalle stesselettere (tre in tutto) da lui indirizzatead esponenti della cultura locale(quali il geologo, storico evulcanologo, nativo di San GiovanniLa Punta, Giuseppe Recupero; e ilsacerdote palermitano DomenicoSchiavo, protagonista nel Settecentodella vita culturale non solo della suacittà ma dell’isola), con cui egli erastato in contatto e che gli avevanofornito notizie sull’isola nonché

commendatizie presso intellettuali dialtri luoghi,. Il viaggiatore cominciò a condurre leproprie osservazioni propriosull'Etna, ma visitò pure altre localitàdell’isola, benché il suo approccioalla Sicilia si limiti, comunque, solo alnord e alla parte orientale di essa. Giunto a Palermo nei primi giorni dimaggio del 1764 da Napoli, si recòpoi anche a Catania, Paternò e, comedetto, sul più imponente vulcanod’Europa. Visitata, quindi, Siracusa,da qui, il 13 o 14 giugno si diresse aMessina, città nella quale soggiornòuna settimana, trovandovi ampiaaccoglienza nell'ambienteintellettuale, cosicché potevascrivere: “Questa città ha il suomerito non solo per le naturalibellezze che l'adornano, ma ancoraper la gente molto savia ed eruditada cui è abitata”. Dalla città delloStretto partì il 23 giugno per leMadonie, avendo in animo dispingersi fino a Cefalù; ma nullaconosciamo di quanto tempo ancorasi sia trattenuto in Sicilia: sappiamosoltanto che il 28 ottobre scrisse daNapoli, dove era evidentementerientrato, allo Schiavo, dolendosi fra

l'altro di non aver potutosoggiornare più a lungo a Cataniaper fare approfondite osservazionisull'Etna. Cirillo all’epoca di questoviaggio non era certo ancora unrivoluzionario e a Napoli si era

tenuto lontano fino a quel momentodalla politica, dedicandosi alla curadegli ammalati, alla ricerca e allascrittura di importanti operescientifiche. Fu solo nei primi giornidel 1799 che divenne Presidente della

Commissione legislativadella RepubblicaPartenopea, nata proprio il22 gennaio di quell’anno,nel contesto dellacampagna napoleonica inItalia e dell’entusiasmo cheessa aveva generato negliambienti democratici dellapenisola, portando allerepubbliche giacobinecostituitesi nel bienniofinale del secolo nell’Italiacentrosettentrionale e aRoma.Una volta fallita l'impresa rivoluzionaria,per il disimpegno deiFrancesi nell’Italiameridionale, Cirillo fu,purtroppo, tra le tantevittime della ferocerepressione borbonica e,condannato a morte, fudecapitato.

La lapide che ricorda il sacrificio di Cirillo

Il canonico Giuseppe Recupero

Ritratto di Cirillo dipinto da Angelica Kauffman

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13 Giugno 2014

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FAVIGNANA

DI PIETRO FRAZZICA

Guerre bestiali all’Etna ComicsDI PIETRO FRAZZICA

CATANIA. Domenica 8 giugno si è conclusala quarta edizione dell’ Etna Comics, la tregiorni catanese dedicata a fumetti e giochida tavolo, evento imperdibile per tutti gliappassionati, soprattutto per coloro cheamano impersonare i loro eroi indossandoelaborati costumi. In questa fantasiosa edesuberante cornice, grazie allacollaborazione dello staff de L’antro dell’Orco, è stato presentato in anteprimaBestial Wars, il nuovo gioco di miniature adopera di Danilo De Francesco, scultoreunderground di decennale esperienza.Dopo molti mesi di perfezionamento ilconcept assolutamente originale di BestialWars ha visto la luce nella sua formadefinitiva di gioco dal fascino vintage di cuiè possibile apprezzare non solo l’ottimafattura delle miniature, ma anche lafluidità dei meccanismi di gioco, merito diun regolamento snello ma ben concepito.Un importante contributo alla veste graficadi Bestial Wars è dovuto all’illustratoreitaloamericano Marco Sanò, attivo datempo nell’industria videoludicacaliforniana. Il gioco ha suscitato grandecuriosità ed è stato accolto con immediatoentusiasmo dal pubblico di Etna Comics,che però dovrà pazientare fino almomento della commercializzazioneufficiale su Kickstarter, prevista perdicembre 2014, per potersi sfidare inepiche partite al comando delle quattordicifazioni in lotta per il dominio delcontinente fantastico di Zaneoss. Da nontrascurare è il valore aggiunto di BestialWars, ovvero che con la sua realizzazione ilmessinese De Francesco ha saputoincarnare una testimonianza virtuosa dicreatività e passione che si concretizzano inun risultato notevole, nonostante tutte leavversità derivanti da una realtà urbana dasempre poco incline a valorizzare eincoraggiare i talenti dei suoi cittadini.

CATANIA

postermostre

MESSINA. Un singolare evento alPalazzo della Cultura. L’ingegnereAchille Baratta racconta le suetecniche di arredo urbano per una“nuova Messina”, il tutto condito conun opuscoletto che, appunto, sichiama “Messina 3.000”. Eventosingolare per le soluzioniarchitettoniche proposte cheriguardano le parti cieche, le stradecolorate nella zona pedonale diMessina e gli arredi in vetroresina e ifiori, nel deserto dell’ex Fiera, ilMonumento alla Vara proposto, mamai approvato, ma soprattutto lasolitudine di una città senza idee.Lui scherzosamente commenta:“Troppi caffè, disse Napoleone. Eruppe le tazzine, convinto che civoglia più carattere nell’amministrareche nel fare la guerra”.

MOSTRE. Le proposte architettoniche di Baratta al Palacultura

“Una nuova Messina” grazie alle tecniche di arredo urbano del poliedrico ingegnere-artista. Attendo alla spending review

La città di AchilleMa qui guerra non se ne fa! Si fasolo la sfida a chi? Al Sindaco piùamato d’Italia, perché guardi ai

La fontana della stazione di Messina rivista da Achille Baratta

L’esposizione al Palacultura

Urso tra i grandi del ‘900L’ARTISTA FAVARESE ALL’ESPOSIZIONEDEI MIGLIORI ARTISTI SICILIANI

Vittorio Sgarbi aveva già valutato una sua opera 45 mila euro.Si tratta della pittura “Uscire fuori dal tunnell delladepressione” dell’artista di Favara Marco Urso, in arte MarckArt, presidente e fondatore dell’associazione culturale Auu cheda 14 giugno al 24 settembre parteciperà alla mostra deimigliori artisti siciliani, da Pirandello a Iudice, promossa dallaRegione siciliana. Alla presenza di Vittorio Sgarbi, che cureràed inaugurerà la manifestazione, parteciperanno i giovanifavaresi dell’associazione culturale Auu, tra cui il segretarioSalvatore Palumbo e il vice presidente Gero Luca Sciumè, e il

professore Giuseppe Arnone, responsabile dell’UniversitàTelematica Unicusano di Agrigento, promotore delle operedell’artista e della cultura favarese, originario di Palermo. Ursodal 1993 al 2000 ha studiato presso il Conservatorio diPalermo mentre coltivava la sua grande passione per la pittura.Dopo una malattia abbandona gli studi musicali e si dedicacompletamente alla pittura ispirata alla medicina eall’espressione del suo stato d’animo di sofferenza. Leprincipali esperienze nel mondo dell’arte sono caratterizzateda una pittura sulla Medicina di matrice espressionista, legataa temi e contenuti della sua malattia. In questa direzioneallestisce le sue prime mostre a partire dal 2009 esponendonella Galleria “Biotos” di Palermo la sua opere “Claustrofobiadel Cuore“. Da allora ad oggi tante opere, oltre 450, alcunedelle quali esposte alla Galleria della Scala Reale del Palazzodella Provincia di Agrigento e alla Sala gialla della Regionesiciliana.A destra Marco Urso con Vittorio Sgarbi

particolari a costo quasi zero oazzerabile con gli interventi degliartisti che regalano, perché amanose stessi e, quindi, sono generosi.Una testa senza fantasia o senzamemoria e come le nostre bellezzearchitettoniche, come la Cittadella,abbandonate ai sorci. Messina èdistratta, si dimentica delle suebellezze.L’ingegnere Baratta esercita ognigiorno la più maniacale dellaspending review, sia perché amaesibire le sue qualità, sia perché sache la spettacolare capacità di sfidaobbligherà, prima o dopo, gliamministratori della nostra città acomportamenti più virtuosi.Diversa anche la propostaprogettuale per un nuovo centropedonale a Messina, formulatainsieme agli ingegneri EugenioBitto, Giovanna Baratta e MariaScalisi, con la consulenza diEdoardo Milio, anche lui ingegnere.AldoBrando, questo è il nomed’arte, non propone niente, o quasiniente, che possa turbare le vuotetasche di una Amministrazione, masolo propone e regala: senzaaspettarsi un grazie!Qui, si riporta la fontana dellaStazione di Messina, abbellita, perdiventare una singolarità in unacittà bianca che lui vuole colorare,regalando.

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13 Giugno 2014

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posterrubriche

MESSINA. ActorKids, ActorGym eProgetto Suono alla Sala Laudamovenerdì 20 giugno alle ore 19 mettono inscena “La prima spada e l'ultima scopa”liberamente tratto dalla fiaba di ItaloCalvino. Come tutte le favole è pregna digrandi valori: la famiglia, l’uguaglianzatra donne e uomini, il lavoro, il senso diresponsabilità, l’ottimismo… l’importanzadi avere un sogno! Un bellissimo gruppo,che ha fatto un percorso graduale eparallelo di recitazione con Cecilia Foti(assistente Federica D’Andrea), canto conil M° Rita Padovano e MariachiaraMillimaggi per i più piccoli, movimentocon Antonio Gullo sotto la direzioneartistica di Vincenzo Tripodo e il supportosempre entusiasta di Marilena Di Blasi eRocco Ottanà che reggono ProgettoSuono con i pugni e con i denti puntandoda vent’anni solo sui migliori Maestri dimusica (Orazio Maugeri per il sax,Gianfranco Fichera Cogliandro per lachitarra elettrica, Rosalba Bentivoglio peril canto jazz, Claudio Cusmano per lachitarra jazz…). Il progetto “ActorKids” èuna palestra teatrale per giovanissimi tra i6 e i 13 anni (con qualche eccezione,abbiamo un dolcissimo uccellino di 4anni…) con lo scopo di far divenire ilteatro un luogo fisico nel quale giocare edivertirsi e dove apprendere i varistrumenti della recitazione: voce, corpo,ritmo, relazioni di gruppo,studio delpersonaggio, esercizio della memoria,letture dei testi da drammatizzare, danzae canto. Le “ragioni educative” sonosempre privilegiate rispetto alle “ragionidello spettacolo”: non si formano attori,ma si mira a fornire a bambini e ragazzila preziosa possibilità di esprimersi, diaprirsi, di conoscersi, di sperimentareforme di apprendimento che passano peril corpo, il respiro, il lavoro di gruppo.Basato sulle tecniche del gioco edell’improvvisazione, risvegliando

l’immaginazione creativa e a valorizzandosingole abilità, utili ad accrescerel’autostima grazie anche all’interazionecon i compagni. Prezioso è il supporto deicinque attori dell’ActorGym: GraziaGrasso, Emanuele Morabito, MarielideColicchia, Valeria Foti, Miriam Nicolosi sulpalco con i Kids e del Teen Choir direttoda Agnese Carrubba. Inoltre il supporto diCreab di Cristina Ipsaro Passione e LauraAbate per scenografia e supervisionecostumi. Inoltre l’ActorGym aperto ancheagli studenti per gli Stage teatrali,quest’anno ha accolto uno stagistadell’università di Roma, lo scorso annodue studentesse della Facoltà di Varsavia.Chi parteciperà allo spettacolo di venerdìalla Laudamo potrà ascoltare i sax diMaugeri, le chitarre di Fichera, il teenchoir, le Glorius e altro ancora. Tutti icorsi ripartiranno a ottobre, ActorKidsogni mercoledì dalle 17 alle 19.30.Iscrizioni aperte da settembre. Per info:chiamare il 347 7050940 oppurescriveteci su Fb o all’indirizzo di postaelettronica [email protected] Suono 346 5014508

MESSINA

IVO VATTI DINAMICO proprietario del ristoranteOinos a Ortigia si è inventato una formula originaleper servire nel suo locale, oltre ai piatti ben fatti e dichiara impronta siciliana anche un sushi particolare ilSushiliano ovvero un Sushi eseguito a regola d’arteda un cuoco giapponese ma con ingredienti siciliani.

Oltre al Sushiliano c’è da provare anche il Sushi vegano dove gliingredienti ovviamente rigorosamente vegani sono abilmentemescolati per ricordare il gusto di un Sushi normale. Il locale diIvo si trova nel cuore della Giudecca di Ortigia a pochi passi da viaRoma e dal Duomo, due sale ben arredate, una strepitosa cantinascavata nel tufo e un delizioso dehors estivo dove godersi la cenanelle serate estive. All’ingresso oltre alla cucina a vista anche ilbancone dove lo chef giapponese prepara il sushi a vista. Si può

cominciare quindi con una selezione di sushi, la scelta tra quellodi ispirazione siciliana, quello vegano e ovviamente quellonormale. Se si va sul tradizionale ecco invece il tonno rosso incrosta di pistacchi servita con l’insalata di finocchi e arance. Tra iprimi piatti i saporiti spaghettoni all’ombrina con pomodorozatterino, basilico, pinoli e mandorle oppure se preferite la carnelo gnocchetto al ragù bianco di maialino dei Nebrodi. Siamo inzona di mare e il menù cambia spesso a seconda del mercato, ilnostro ultimo passaggio registra un trancio di dentice al fornocon caponatina di melanzane e mandorle, ma anche un’ottimasalsiccia fatta in casa ovviamente al ceppo. Di buon livello la cartadei vini che elenca tantissime etichette italiane e straniere con unocchio di riguardo alla Sicilia. Il servizio è molto cortese eprofessionale senza esagerare comunque con i formalismi.Soprattutto d’estate è consigliabile prenotare per tempo.

Oinos – Via della Giudecca 69Ortigia, Siracusa – tel 0931 464900

DE GUSTIBUS DI MASSIMO LANZA

Oinos, sushi alla siciliana

DI CESARE NATOLI

Le fonti musicalimessinesiÈ un’opera poderosaquella di DemetrioChiatto. Un lavoroprezioso, checostituisce e

costituirà un preciso eimprescindibile punto diriferimento per studiosi e anchesemplici appassionati. Ilmusicologo peloritano, infatti, haraccolto in sei volumi l’interorepertorio di fonti musicalimessinesi dall’antichità al XXsecolo. “Musica e musicisti aMessina” il titolo della ricerca, icui primi due volumi hanno giàavuto il battesimo della stampaper i tipi dell’Edas di Messina nel2013 (gli altri quattro, già redattie riguardanti il periodo traSettecento e Novecento), sarannopubblicati, nelle intensionidell’autore, tra il 2014 e il 2015. Ilprimo dei due volumi già editi(entrambi preceduti da unaprefazione dell’insigne studiosoGiacomo Baroffio) ha per titolo “Icodici liturgici musicali dellatradizione bizantina e latina aMessina”. Il secondo riguarda,invece, “Le testimonianze musicaliin Messina dal IV secolo A. C. alXVI secolo D. C. e la cappellamusicale dal XVI secolo al XVIIIsecolo”. Attenta, minuziosa,metodologicamente ineccepibilel’indagine di Chiatto (laureatosi especializzatosi presso la Scuola diPaleografia e Filologia musicale diCremona – Università di Pavia) chelascia ai messinesi, e non solo, unprezioso scrigno della propriamemoria storica.

MUSICADI MARCO OLIVIERI

L’Italia che resisteIn “Caro diario”, NanniMoretti ironizzava su tic emanie del cinema italiano esulle proiezioni in saledeserte, in estate, nel segnodi improbabili riflessionigenerazionali. Vent’anni

dopo qualcosa è cambiato, senza peròannunciare ipotetiche rinascite oresurrezioni delle produzioni made inItaly, difficili da proclamare in assenza diuna prospettiva chiara in terminiproduttivi e distributivi. All’ultimo festivaldi Cannes sono stati apprezzati, adesempio, i film “Le meraviglie” di AliceRohrwacher, Grand Prix della giuria, e“Incompresa” di Asia Argento, presentenella sezione “Un Certain Regard”.Quest’ultimo definito dall’attrice eregista “un melodramma punk” cheracconta le ferite dell’infanzia e lechiusure da parte del mondo degli adulti,tra inevitabili dolori e necessità dicrescere. Nelle sale, intanto, sta avendobuoni riscontri anche la commedia diCarlo Mazzacurati, girata poco tempoprima di morire, “La sedia della felicità”,Nastro dell’anno e candidato comemiglior film al David di Donatello. Inoltre,in questi ultimi anni, gli apprezzamentiper “La grande bellezza”, “Viva lalibertà”, “Reality”, “Sacro Gra”, “Corpoceleste”, “L’uomo che verrà”, “Diaz”,senza dimenticare il cinema di MarcoBellocchio, “Le quattro volte” diMichelangelo Frammartino edocumentari come “La bocca del lupo” diPietro Marcello, sono il segno di unaritrovata vitalità sul piano artistico. Tra imigliori anche i siciliani Grassadonia ePiazza di “Salvo” e Costanza Quatriglio,autrice di “Terra matta” e “Con il fiatosospeso”.

NUOVE VISIONI

INIZIATIVE

Monforte San Giorgiofesteggia in musica l’Annunziata MONFORTE SAN GIORGIO. Ci sono festereligiose che segnano una generazione,addirittura una vita, perchè ripetuti adistanza di decenni. Come la festadell’Annunziata, piccolo santuario sitosulla sponda monfortese del Niceto, checustodisce Maria SS. dell’Annunziata,festeggiata l’ultima volta nel 1978 eprima ancora nel 1957. La Parrocchia diSan Giorgio Martire ha organizzato unomaggio alla Madonna sabato 14 edomenica 15 giugno, proponendo unincontro mariano nella vallata allevicine parrocchie. Dopo il vespro inprogramma sabato la “Maccheronata‘nta ciumara” e il concerto del gruppoetno-folk “Malanova” della Valle delMela. Domenica la fiaccolatacomunitaria e il concerto dellacantante Stefania Cento.

Actorkids in scena alla LaudamoCon Progetto Suono, si racconta una fiaba tratta dal raccontodi Italo Calvino. Il progetto per i bimbi tra recitazione e gioco

Vincenzo Tripodo

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posterlettere13 Giugno 2014

centonove pagina 38

Inascoltati gli ambientalisti, per anni, hannosegnalato studi insufficienti sul progetto delMOSE, mancanza di pareri importanti (Beniculturali e Ministero Ambiente, progettoperaltro esaminato solo in fase preliminare e

con parere negativo), violazione delle DirettiveComunitarie Habitat e Uccelli, ricorsi al TAR, respinti. Afarne le spese, del mangia mangia ormai dilaganteovunque sugli appalti, piccoli o grandi che siano, è semprel'ambiente. Non parla, non reagisce, non protesta e chi lofa per lui (gli ambientalisti), tacciati di ideologismo privo dipragmatismo, di posizioni ferme alle caverne e così via.Eppure noi leggiamo a volte anche migliaia di pagine diValutazioni di Impatto Ambientale (se e quando fatte),

spesso farcite del nulla che accade all'ambiente,qualunque cosa si faccia. Parliamo con carte alla mano, avolte migliaia e migliaia di file (progetto definitivo delponte, 8.280 file), ma non ci ascoltano, accusati invece difare ideologismo o di essere affetti dalla sindrome delNimby. L'Italia: unico caso al mondo in cui non c'è maiimpatto ambientale, e se c'è e si cita, si viene poirassicurati, che magicamente si faranno mitigazioni o siadotteranno mirabolanti (e inesistenti) strategie perannullare qualsivoglia effetto. L'elenco del nulla cheaccade, dei progetti approvati senza tenere conto di ciòche i "cavernicoli" ambientalisti denunciano, è lungo,lunghissimo. Il risultato è che il danno spesso è compiuto esolo a posteriori, e non sempre, la Procura accerta traffici especulazioni. Prassi ormai consolidata, quella di fregarsenedi pareri, di norme, di osservazioni ai progetti da parte dichi le carte le legge, (eccome se le legge !) che provocaimmane danno all'ambiente che appartiene a tutti. Arduo

continuare a lottare per l'ambiente nel paese Italia,difficilissimo, frustrante: dalle Alpi alla Sicilia è undistruggere costante, anomalie palesi, e noi tacitati di volerimpedire il progresso, il lavoro, l'economia, senza maicapire (chi governa, anche adesso che si vorrebberosemplificare le procedure, porte spalancate ad ulterioridevastazioni) che l'ambiente è un bene che sedanneggiato - spesso solo e unicamente per vantaggio dipochi - a pagarne le conseguenze, un giorno, saremo tutti,mai chi ne è responsabile in qualunque modo. Sarebbebello che ci fosse un campanello che suona l’allarme,subito, laddove si forzano procedure (vedi Pace e discaricataciuta), dove si dice che a breve ci sarà il parere favorevoleeppure la procedura è ancora in corso (Tremestieri), e glistessi promotori dicessero: fermi tutti ! seguiamo le regole,perché è giusto così! No, invece non succede e si va avanti,loro con i progetti e noi con le carte che chiedono ilrispetto di norme e tempi.

ECOLOGIA&AMBIENTE DI ANNA GIORDANO

Impatto ambientale questo sconosciuto

GUI

DI SERGIO BERTOLAMI

Le facce della veritàMessina negli appunti diviaggio, “Negli occhi delviandante” che ha volutodescriverla, appare in tuttala sua contraddittorietà. Disuperba veduta, per i

palazzi ad anfiteatro che si presentanoa chi attracca, e strade sudice edissestate, case fatiscenti e a rischio dicrollo, per chi la percorre. Dalmedioevo all’età contemporaneaquesto è il motivo conduttore checompare in appunti annotati sumoleskine o stampati su baedeker conpiù o meno scrupolosa esattezza.Maria Teresa Rodriquez ne ha curato lacomplessa raccolta, osservando chi haosservato la città e il suo Stretto neltempo e per ragioni diverse. MarioManganaro la rappresenta, invece,com’è oggi, tracciandone in punta dimatita immagini incisive. Mille anni diemozioni e impressioni in 267 opere.Per questo il libro va letto in silenzio,lontano dai discorsi, per ricercare laverità: quella particolare che appareagli occhi di chi visita la città. Incontrasto con le poliedriche facce dellaverità altrui. «Il cammino del pensiero,nel lavoro solitario, si snoda inprofondità, l’unica direzione che non cisia preclusa, e nella quale ci sia datoanzi di progredire verso un risultato diverità» (Proust). La copertina delvolume ne è la sintesi espressiva.Raffigura la rielaborazione grafica dauna carta batimetrica del porto diMessina nel 1764. Ma la “Recueil desprincipaux plans des ports et rades dela Mer Méditerranée” di Joseph Rouxrappresenta un luogo immaginario,con la cittadella e il lazzaretto chefronteggiano ancora le mura di Carlo Ve non la Palazzata. Quali verità,dunque, il libro racconta? Sono tutteda scoprire.

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HERITAGE

DI ANDREA SMITH

Graduatorie d’istitutoInserimento con riservaI docenti che stannofrequentando i percorsiabilitanti speciali (PAS) e i

laureandi in scienze della formazioneprimaria, che prevedono di conseguirel’abilitazione entro il 31 luglio 2014,possono presentare domanda, conriserva, per essere inclusi nella secondafascia delle graduatorie di circolo ed’istituto. Lo prevede, in extremis, ildecreto 375 del 6 giugno del MIUR. Ladecisione ha avuto un riscontro positivonon solo da parte delle organizzazionisindacali – che peraltro avevano ancherichiesto una proroga del termine discadenza della domanda -, masoprattutto dal personale interessato. Isoggetti che presentano domanda conriserva per l’inserimento nella secondafascia devono, comunque, produrreanche la domanda per la terza fascia –non abilitati - per gli insegnamenti per iquali hanno titolo. Domanda che, in casodi conseguimento dell’abilitazione entroil 31 luglio e di scioglimento positivodella riserva, verrà automaticamentecancellata. La scadenza per la domanda èil 23 giugno 2014, data alla quale si devefare riferimento per tutti gli altri titoli e iservizi. Nel caso si utilizzino più modelli(A1, A2 e A2bis), vanno indirizzati allastessa scuola di grado più alto. La riserva,conseguito il titolo entro il 31 luglio, vasciolta con una comunicazione aldirigente scolastico della scuola alla qualesi è inviata la domanda. Il decreto, anchese all’art. 1 indica all’oggetto solol’abilitazione, tra i destinatari delbeneficio elencati all’art. 2, invece, indicaanche gli aspiranti che conseguono, altermine del corso di formazione, laspecializzazione per le attività disostegno didattico agli alunni condisabilità. Com’è noto, però, i docenti checonseguono la specializzazione sulsostegno devono essere già in possessodell’abilitazione all’insegnamento.

QUI SCUOLA

I NOSTRI ERRORI. Calaservice, Zaccone non è amministratore

MESSINA.In merito all’articolo dal titolo “Formazione, a rate” apparsosull’ultimo numero di Centonove, nel quale si indicava Dario Zaccone inqualità di amministratore unico della società Calaservice, si precisa che lostesso è stato consulente della società, ma non ha mai ricoperto l’incaricodi amministratore. Del fatto ci scusiamo con Dario Zaccone e con i lettori.

Caso Federino, Centorrino: «Non ritiro la denuncia»

Gentile Direttore,sono, sia pur indirettamente, chiamato in causa nell’articolo “Federico,censurato d’Ateneo” firmato da D.D.J. ed apparso nel settimanale da Leidiretto il 30 maggio 2014.Non entro nel merito della legittimità formale del provvedimento dicensura emesso dall’Ateneo nei confronti del prof. Mauro Federico, cui siimputa la diffusione di una notizia diffamatoria nei miei confronti.Avvenuta, accertata e da me denunziata. Come correttamente riportal’articolo. Tengo però a chiarire che l’aver letto, ascoltato e preso attodelle scuse del prof. Federico, offerte personalmente, con modalità irritualisia pur garbate, non hanno ne rappresentano alcuna mia intenzione diritirare la denuncia presentata per una sua comunicazione errata edingiuriosa nei miei confronti. Che, al di là dei tempi, dei destinatari e dellasuccessiva smentita, mi aveva profondamente offeso e ferito. E questo perla virulenza soprattutto dei suoi contenuti che investivano anchel’Istituzione cui mi onoro di appartenere ed al cui funzionamento dò il miocontributo.

Mario Centorrino

PUNTINI SULLE I

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postercommenti13 Giugno 2014

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Uno squalo in vetrinaCHI LOTTA PER I diritti degli esseri più indifesi siritrova spesso a fare i conti con follie checredeva di avere debellato ed arriva persino a

temere che i propri sforzi siano vani. Un polverone si èsollevato attorno alla “genialità” discutibile dell'artistabritannico Damien Hirst. Si è imposto nuovamenteall’attenzione di Lav, Oipa ed altre associazioni animalistedopo la scelta di esporre una sua installazione nell'ambitodella rassegna Icastica, kermesse di carattere internazionale inprogramma dal 14 giugno ad Arezzo. Uno squalo tigre dioltre 4 metri posto dentro una vetrina, conservato informaldeide. Stessa sorte toccata ad una pecora morta e resaopera d'arte da mostrare al pubblico. E tante altre“creazioni” fondate sulla medesima “poetica”. Un coro di

proteste si è abbattuto su questo “creativo” che ha fatto delgusto del macabro la sua cifra stilistica. Lo sdegno è statoespresso tramite una lettera aperta indirizzata al sindaco dellacittà toscana. Non solo sdegno, ma anche grande perplessità,visto che la decisione di coinvolgere Hirst pare in totalecontraddizione con la recente approvazione di un“Regolamento Comunale di Tutela e Benessere animali”, dicui evidentemente si è tenuto poco conto. Arte o ennesimaforma di sfruttamento ed abuso nei confronti degli animali? Ègiusto usare una creatura per uno scopo economico o pergarantirsi un po' di clamore? Gli amanti degli animali e nonsolo ritengono che sia un atteggiamento diseducativo quellodi spettacolarizzare un corpo esanime, un atteggiamentopoco rispettoso della vita e della morte di un essere che, nato,vissuto e morto secondo natura, non può essere schernito edegradato, trasformato e ridotto a “cosa”. In nome dell'arteo della facile celebrità che arriva cavalcando la provocazione?

ANIMAL HOUSE DI ROBERTO SALZANO

L’industriale e il contadinoCATANIA - Lungo tete a tete tra Ivan Lo Bello, plenipotenziario diConfindustria in Sicilia, e Pino Firrarello, eminenza grigia prima dellaDemocrazia cristiana, poi di Berlusconi ora del post-berlusconismo. LoBello, ispiratore di una Confindustria fortemente e attivamenteimpegnata in politica con uomini nel governo regionale, prima conLombardo poi con Crocetta, avrebbe qualche difficoltà: fallimentare laprima esperienza, con tanto di condanna in primo grado delgovernatore, più che deludente quella attuale, con una Regioneimmobile. In vista di una possibile giunta politica Firrarello potrebbeessere andato a battere cassa: il suo Ncd non conta tantissimo in Italia,ma in Sicilia sì, tra ministri, sottosegretari e Cara di Mineo, l'affare dellasolidarietà. Volete vedere che presto spunterà qualche assessore"tecnico" di provata fedeltà all'ex senatore-contadino?

ELIODORO

Attimi di silenzioDI MARIA D’ASARO

Si entra in un negozio per comprareuna maglietta e si è inondati da musicaa tutto volume; si va dal parrucchiere ec’è la radio accesa, con i notiziari localie le pubblicità; persino dal salumiere ein panificio si trova ormai un megaschermo che ci subissa di note enotizie. Il chiacchiericcio mediatico disottofondo non manca neppure daldentista. Certo, talvolta la musica puòessere gradevole; il fatto è, come cantaFranco Battiato, che certe volteavremmo bisogno “di attimi disilenzio”. E invece è come sel’ambiente che ci circonda congiurasseper stordirci, per rendere il silenzioalieno e nemico. Ecco che Battiato, datempo, ci avverte che se stiamo “sudivani, abbandonati, con telecomandiin mano, con storie di sottofondo, con iDallas e i ricchi che piangono, la sera ciprendono malesseri speciali. E nonservono tranquillanti o terapie, civuole un’altra vita”.

150 PAROLE DA PALERMO

Renato e la cuoca di LeninAd un anno dallasorprendente vittoriaelettorale di Accorinti, i

messinesi si dividono ancora in duegrandi “partiti”: c'è chi conferma ungiudizio sostanzialmente positivo sulprimo cittadino (anche se in unapercentuale forse più bassa dalpassato) e chi esprime invece unavalutazione soprattutto negativa delsuo operato. I motivi sonoprobabilmente gli stessi delleelezioni 2013: da un lato Accorinti siè rivelato quella persona onesta checonosciamo, ma dall'altro, chi non loha votato in particolare, ritiene diavere assistito a tante prove dellasua imperizia di amministratore. Ora,c'è da dire che la vera questione siconcentra tutta qui: sindaco,vicesindaco, assessori, sono statibuoni amministratori durantequesto primo anno? Ripetere, comefa nelle occasioni pubbliche il primocittadino, che lui è il più scarso ditutti, che si sente inadeguato etc etcnon è certo il modo migliore peraffrontare questo problema serio e

complesso. La posizione di Accorintirivela una concezione dellademocrazia che a molti appare a dirpoco fumosa e astratta. La politica alivello locale è infatti al 95%amministrazione, ed essere buonisindaci equivale ad essere buoniamministratori. Chi andrebbe a farsicurare da un medico che sipresentasse ai pazienti come scarso emediocre? Prendersi cura di una cittànon è meno impegnativo che curareun malato. Il rivoluzionario russoLenin sosteneva che anche una cuocapoteva governare lo stato, ma eracomunque necessario imparare agovernare. Pensare quindi diesorcizzare le gravi patologie di unacittà come Messina con continuesottolineature della propriainadeguatezza (a cui corrispondono,contemporaneamente, ripetutiannunci su di una presuntarivoluzione culturale messinese inatto) è paradossale. Se Renato siconcentrasse sull'attività diamministratore sarebbe meglio pertutti. [email protected]

ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE

accadere che nel frattempo il contribuenteabbia cessato l’attività o sia fallito o siadeceduto con la conseguenza chel’accertamento fiscale rimarrà soltanto undocumento cartaceo inutile. La stessa cosa, aquanto sembra, accade in Inghilterra dove,però, il Governo inglese ha escogitato undrastico sistema per combattere l’evasionefiscale. Ha attribuito nuovi poteri all’Agenziadelle Entrate inglese concedendogli la facoltàdi prelevare coattivamente le imposte dovutedai contribuenti morosi prelevandole dai loroconti correnti per debiti, nei confronti dellaAgenzia delle Entrate, superiori a mille euro,su conti correnti superiori a cinquemila euro.Si tratta di una soluzione del problemaevasione scarsamente condivisibile perchépuò essere fonte di errori e che incidepesantemente sul diritto del cittadinocontribuente di potere liberamente disporredei propri risparmi depositati in banca.Non è difficile prevedere che molticontribuenti morosi inglesi ritireranno dallabanche il loro denaro con due risultatinegativi; renderanno impossibile il prelievocoattivo e arrecheranno un danno allebanche che vedranno drasticamente ridottala quantità di liquidità. In America la lottaall’evasione fiscale viene fatta in manieramolto drastica ma costituzionalmentesostenibile. Essa consta di quattro fasi:accertamento dell’evasione fiscale, arrestodel contribuente infedele, processo,condanna e, a seguire, espiazione della pena.Attraverso l’evasione fiscale in America èstata combattuta, con risultati soddisfacenti,anche la mafia. In Italia il sistema inglesesarebbe da scartare perché non passerebbe alcontrollo della Corte Costituzionale e sembraanche giusto.n Resta il sistema americanoche potrebbe essere attuato con risultatisicuramente positivi. Ma occorrerebbe unavolontà forte di una classe politica che fossedisposta a lottare l’evasione in maniera durama seria anche a costo di adottare decisioniimpopolari. Che questo, però, in Italia, patriadei compromessi, sia possibile resta tutto dadimostrare. E quindi cambierà tutto affinchènon cambi nulla.

DI FRANCO PUSTORINO

L’evasione fiscale è il male oscuro nonsoltanto dell’Italia ma anche di molti altriPaesi europei. In Italia l’evasione fiscale èancora più notevole anche a motivodell’eccessiva pressione fiscale giunto al 43,8per cento. E’ un principio macroeconomicoche la eccessiva pressione fiscale favoriscel’evasione. Di questo si è accorta anche laCorte dei Conti che ha dedicato a questoproblema la massima attenzione nelRapporto sul coordinamento della finanzapubblica 2014. Un livello di prelievo fiscaleragionevole e sopportabile indubbiamentescoraggia l’evasione che è un fenomenomolto difficile da combattere e da abbattereperché non sono sufficienti gli accertamenti acampione su singole categorie maoccorrerebbe una indagine a tappeto e atutto campo che non è facile potererealizzare per la cronica insufficienza dimezzi e di strutture che, anche in questocampo, affligge il nostro Paese.Nel quale, peraltro, non è detto che quandola Finanza scopre un evasore, totale oparziale, l’Agenzia delle Entrate porta subitoin cassa imposte evase e sanzioni.Il contribuente, infatti, ha diritto di opporsiall’avviso di accertamento notificatogli dallaAgenzia delle Entrate, alla CommissioneTributaria Provinciale. Se perde può ricorrerein appello alla Commissione TributariaRegionale e se perde ancora può rivolgersialla Sezione Tributaria della Corte diCassazione. E poiché i tempi della giustiziasono notoriamente biblici, può anche

DISCUTIAMONE

Tu chiamala se puoi evasione

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