settimanale centonove - 25 luglio 2014

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Sopravvissuti ANNO XXI Numero 29 25 LUGLIO 2014 SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) L’INCHIESTA L’INCHIESTA SBARCANO A MESSINA I 561 SCAMPATI ALLE GUERRE E ALLA MORTE IN MARE. E MENTRE LA PROCURA APRE UN’INDAGINE, LA CITTÀ SI SCOPRE SOLIDALE

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Settimanale Centonove - 25 Luglio 2014

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Sopravvissuti

ANNO XXI Numero 2925 LUGLIO 2014

SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIMESOVVENZIONATO 45% (ME)

L’INCHIESTAL’INCHIESTA

SBARCANO A MESSINAI 561 SCAMPATI ALLE GUERREE ALLA MORTE IN MARE.E MENTRE LA PROCURAAPRE UN’INDAGINE,LA CITTÀ SI SCOPRESOLIDALE

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Discariche, la guerrava all’AntimafiaSul problema discariche lacommissione antimafia ha decisodi convocare prima il presidentedella regione Rosario Crocetta e aruota il vicepredente diConfindustria regionale GiuseppeCatanzaro, titolare del più grossoimpianto di smaltimento aSiculiana, in provincia diAgriogento. E’ l’ultimo atto di unaguerra strisciante, partita dalontano, tra l’ex magisrato-assessore Nicolò Marino eConfindustria. Tema: la gestioneprivata delle discariche in barbaalla legge e in nome dellacontinua emergenza.Ora la Sicilia diventa un “caso” piùdi Napoli: dopo la chiusura delladiscarica di Motta Sant’Anastasiadella famiglia Proto, ilprovvedimento sta per scattareanche per Mazzarrà Sant’Andrea,sul litorale tirrenico di Messina.In pratica la Sicilia Orientaleresterà senza discariche. I veleni,però, più che dagli impianti non anorma, continuano a sollevarsinella rete di ricatti incrociati chedal Piano dei termovalorizzatori inpoi, con le relative tangentipagate, ammorba il settore inSicilia.Se è vero che gli Ato sono stati

un ulteriore fallimento e l’unicacosa che hanno prodotto è unmiliardo e mezzo di debiti per iComuni, oggi il piano discariche inSicilia risulta essere all’anno zero:l’impianto di Pace a Messina èancora in fase di appalto, fra millepasticci contabili e amministrativi.L’impressione è che l’estate saràpiù calda quanto l’autunno: aMessina i Tir cui far guadagnarel’imbarco rischiano di essere quellicarichi di rifiuti, in direzioneGermania. E’ quello che laCamorra è riuscita ad ottenere aNapoli. Dove di roghi e mazzettene sanno quanto noi.

il punto25 Luglio 2014

centonove pagina 2

Caporedattore Graziella Lombardo Vicecaposervizio: Daniele De JoannonIn redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele SchinellaSegretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pi-nizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messinan. 11-92 del 4 maggio 1992. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazionen° 17229. Stampa: Sts - Società tipografica siciliana spa Strada 5 n. 35 Zonaindustriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti: via San Ca-millo, 8 - 98122 (ME), CCP n. 90443839 Copie arretrate: euro 3,00. Progettografico: Davide Lopopolo per Psychodesign www.psychodesign.it.

Internet: http://www.centonove.itemail: [email protected]

Distribuzione: Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso 9/11 - 98124 Messina tele-fono 090 692508. Distributore regionale: Eagleservices via M. Rapisardi, 62 - 95021Acicastello (CT). Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 0909430208 Fax: 090 9430211. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm. 3,5 x 4,5); Man-chette prima pagina euro 206,58; Finestrella prima pagina euro 438,99; commercialia mod. euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod euro 129,11; Legali/Aste/Sen-tenze a mod. euro 129,11; redazionali euro 77,47; una pagina interna euro 1.446,08;ultima pagina euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + euro 387,34.

Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Direttore responsabileEnzo Basso

Garante del lettore: Attilio Raimondi

SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA

centonove

La democrazia? Migliora con la democrazia

Il dibattito sulla leadership di Matteo Renzi diventa piùimpegnativo a mano a mano che l’attenzione del presidente delconsiglio si sposta sul delicato tema delle riforme, considerato chealcune di queste toccano cespiti sui quali settant’anni fa si eranoesercitate menti di altro livello. Ma è inutile coltivare nostalgie daAssemblea Costituente, i tempi e le persone sono quelli che sono econ questi dobbiamo fare la minestra. Non è facile in realtàdecidere se fidarsi del leader del Pd, miscuglio di vecchio e dinuovo, non necessariamente la parte migliore dell’uno e dell’altro.Se valutato su una scala di valori assoluti, ne viene fuori unpolitico piuttosto normale tendente al mediocre, che ci inonda dibanale evocando, come una qualunque comare, gufi e invidiosi.Ostacoli presunti alla sua azione di governo, che al momentosembra solo una gara a chi schiaccia prima il pulsante, come neitelequiz di cui il premier, come Matteo Salvini, era concorrente daragazzino. I costituenti venivano dalle università, i riformatori dioggi dalla palestra del telequiz e magari della SettimanaEnigmistica, quando non dai centri estetici. Se messo a confrontocon le classi politiche più recenti, il giudizio sull’ex sindaco diFirenze diventa più generoso, alla stregua però di un male minore,come quando si prescrive metadone per tenere lontana l’eroina.Un indizio significativo dei suoi orientamenti possiamo reperirlonella notevole quantità di individui passivi e scarsamente criticiche gli sono radunati attorno. Ovviamente non a caso, se ti sentiintimamente scarso ti circondi di persone che non possonooscurarti e fai l’arrogante per compensare qualità che nonpossiedi. Quando si registrano tali attrazioni gravitazionali, risultalogico pensare che i reciproci finalismi, di dominio da parte delleader e di gregariato da parte dei seguaci, siano complementari.Forse c’era bisogno di altro, dovendosi mettere mano a congegnidelicati e di forte interesse costituzionale, speriamo in ogni caso

che qualche riforma arrivi, la paralisi ci attanaglia da troppi anni ealmeno in questo il personaggio potrebbe risultare utile. A volteservono delle spallate. Talune uscite lo fanno accostare istintivamente a Bettino Craxi, dicui peraltro non possiede né il carisma e neppure l’acume politico,ma Renzi è la creatura perfetta del nostro vuoto quotidiano. Unmonocolo nel paese dei ciechi, di cultura raccogliticcia, come tuttii furbetti, capace di mettere insieme spezzoni di sapere presi dovecapita e assemblati in discorsi organizzati per fare colpo ma chenon dicono nulla di profondo. Come quando in Europa si è messoa evocare Talemaco, in sintonia col suo guru-psicoanalista,facendo ridere i polli e anche i leader europei, stufi dichiacchieroni provenienti dallo Stivale, pronti a chiedere scontiinvece di fare i compiti a casa. Il presidente del consiglio non tollera dissensi, segno di intimainsicurezza, invisibile solo nel recinto dei cortigiani. Fattoimbarazzante in una democrazia, soprattutto quando si stannoproducendo delle riforme, poiché il modello di politica e di societàche deriva da una leadership non si discosta mai dalla matrice chela ispira. Quando il renzismo passerà, e potrebbe accadere benprima di quanto si pensi, la qualità della politica non saràcresciuta granché, perché il metodo implementatovi da questonuovo che sa di vecchio si rivelerà regressivo, esattamente come ilberlusconismo, e lascerà spazio ai vecchi furbacchioni dal passato.Costoro, bruciato l’ennesimo sedicente rivoluzionario, tornerannoa fare ciò che fanno da sempre e, dopo averci ridotto alla statolarvale, ci ingoieranno in un solo boccone. Per tale ragione,malgrado scadente nella gittata e rivedibile nello spiritodemocratico, noi speriamo che questo populista 2.0 combiniqualcosa di buono, possibilmente facendosi aiutare da teste piùattrezzate della sua, che qui in Italia non mancano.

DI DOMENICO BARRILÀ

Matteo Renzi

EDITORIALE

Non è facile decidere se fidarsi del leader del Pd. Ma è inutile coltivare nostalgie da Assemblea Costituente, i tempi e le persone sono quelli che sono e con questi dobbiamo fare la minestra

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riservato25 Luglio 2014

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TEATRO DI MESSINA

Contratto con gli orchestrali,la proposta di SaijaMESSINA. Una convenzioneper gli orchestrali del Teatrodi Messina. A elaboraIa, il so-vrintendente Antonino Saija,che ha chiesto ai professoriche hanno presentato il ri-corso al Tar contro il mancatofinanziamento di ritirarlo e dicostituirsi in associazione.Con questa, il Teatro po-trebbe stipulare un contrattopluriennale in esclusiva conun minimo garantito, cui se-guirebbe l’istituzione di unafondazione di partecipazionedove protrebbero confluireanche sarte e tecnici.

UNIVERSITÀ DI MESSINA

Centro studi criminalità,designati i 5 componentiMESSINA. L’Università ha de-signato tutti i componenti del“Centro studi e ricerche sullaCriminalità mafiosa e sui fe-nomeni di corruzione poli-tico-amministrativa”, natodalle ceneri del vecchio “Cen-tro di Documentazione dellaCriminalità mafiosa”. Oltre ilgià designato presidente,Giovanni Moschella, ci sonoAntonio Gullo, Pietro Per-conti, Daniela Rupo, MarioBolognari, Rosario Battaglia eAndrea Romano.

MESSINAMBIENTE

Decreto ingiuntivo contro Atoda sei milioni di euroMESSINA. Messinambientetorna a bussare alla portadell’Ato3. E chiede sei milionidi euro. Dalla partecipata divia Dogali, all’indirizzo del-l’altra partecipata di via Ca-valieri della Stella, è partitoun decreto ingiuntivo. Lacifra riguarda la partita de-biti/rediti delle due società.

PALAZZO ZANCA

Inchiesta sui bilanci,Zaccone in audizioneMESSINA. Dopo l’ex sindacoGiuseppe Buzzanca e l’ex ra-gioniere generale Nando Co-glitore, che si sono avvalsidella facoltà di non rispon-dere, ad essere ascoltato dalPm Antonio Carchietti, nel-l’ambito dell’inchiesta sui bi-lanci del Cmune, è toccato alpresidente dei revisori deiconti Dario Zaccone. Per lui,due ore e mezza di udienza.

TOP SECRET

SOMMARIO

PRIMO PIANO6/8. Messina, la terra promessaDall’inferno degli scafisti allo Stretto,il viaggio dei 561 sopravvissuti alla strage

POLITICA9. Finanziaria double faceTensioni all’Ars per la manovra ter10. Salviamo il soldato CrocettaPdr allunga la cintura di sucurezza al governatoredella Sicilia, Rosario Crocetta12. Concussione off-limitsA Giardini, il dipendente Gugliotta in manette

SICILIA13. Tir, i tre giorni di fuocoBotta e risposta sull’ordinanza anti camion14-15. Mazzarrà, l’impianto puzzaDomiciliari per Antonioli dopo l’operazione “Terra mia”16. Parafarmacia, beffa costituzionaleSi punta sulla Corte Europea per la vendita dei far-maci di fascia C17. Oliveri, non gioco piùIl luna park senza autorizzazione18. Furci, c’è qualcosa nell’ariaAzienda agrumaria nel mirino per i cattivi odori19. Un progetto... con gli asiniTestimonianza di un ingegnere a Roccalumera

20. Depurate gente depurateMonito di Goletta Verde22. Cuore matto, ci pensa il PapardoA Messina primato di un trapianto con l’Heartware

ECONOMIA23. Filippello va alla guerraIl presidente del Cna pronto ad una class ac-tion contro la Regione25. Comet Bio rinasce a FondachelliDopo il no di Furnari, il progetto cambia sede

POSTER27. Messina, Servillo legge NapoliL’attore premio Oscar apre la stagione del Vittorio28-29. Separatismo, alleati “assassini”L’opera prima di Salvatore Grillo32-33. La Villa Romana delle TermeA Terme Vigliatore uno dei siti più affascinanti

RUBRICHE3. Riservato 4-5. Settegiorni26. Consumatori / Consulenti30-31. Libri/La Classifica/Lacerti di Letture38-39. Lettere & Commenti38. Qui Scuola/Heritage/Ecologia40. Eliodoro/Animal House40. Antibuddaci/150 parole da Palermo

Procura di Palermo, la nomina di Lo Forte in bilicoMESSINA. E’ sul filo del rasoio la nomina aprocuratore capo di Palermo di Guido LoForte. La quinta commissione del Csm,quella che si occupa degli incarichi direttivi,ha deciso di spostare a lunedì il dibattito, inattesa di un incontro chiarificatore tra ilvicepresidente del Csm, Michele Vietti, Udc,e il capo dello Stato Giorgio Napolitano, chepresiede il Consiglio superiore dellaMagistratura. Ma cosa c’è dietro questaimprovvisa “virata”? Una lettera riservatache Giorgio Napolitano ha affidato alsegretario del Quirinale Donato Marra, nellaquale si ricorda ai “distratti” consiglieri che“ancora ventisei uffici giudiziari” dal 2012attendono la nomina dei capi”. Oltre “priorità e protocollo” nella missiva delCapo dello Stato si rileva anche un motivo diopportunità politica: non si sono ancorainsediati i componenti laici che dovrannoaffiancare i “togati” già eletti e il risultatodelle elezioni potrebbe risultarne in qualchemodo squilibrato. Ma perché ora, in vista delpensionamento del procuratore capo diPalermo Francesco Messineo previsto per ilprimo agosto, è a rischio la nomina di GuidoLo Forte? In prima battuta Lo Forte, dellaCorrente per la Costituzione, ha avuto trevoti; uno lo ha preso Sergio Lari, dellaCorrente Area, procuratore capo aCaltanissetta e uno Francesco Lo Voi,consigliere del Csm di MagistraturaIndipendente. Unicost, però, nelle recentielezioni ha perso un seggio a favore diMagistratura Indipendente, corrente cui facapo per l’Italia del Sud, Sebastiano Ardita.

Dall’unione tra “Area” corrente compositadei giudici di sinistra, e dalla possibile“spaccatura” che si ventila all’interno diMagistratura Indipendente, gli equilibripotrebbero “saltare” e a farne le spesesarebbe la corrente più debole, quella diLo Forte. Ai motivi di opportunità,sollevati da Napolitano dopo che laProcura di Palermo ha deciso di sentire ilcapo dello Stato come testimone nelprocesso in corso sulla “Trattativa” Stato-Mafia, si aggiungono poi le mai sopiteruggini tra i magistrati. Se Lo Forte è statoil Pm del processo Andreotti, conclusosi ametà tra prescrizioni e assoluzione, cheandrebbe ad affiancare RobertoScarpinato nella carica di procuratore

generale, Sergio Lari è il procuratore che ha“smontato” i falsi condannati delle stragi diPalermo, restituendo credibilità allagiustizia che non si affida ai pentiti. Ma lostesso Lari è sfiorato poi dalle accuseincrociate con il procuratore Messineo, aproposito delle relazioni pericolose, adavviso del Pm Antonio Ingroia, intrattenutedai magistrati con il direttore generale diBanca Nuova, Francesco Maiolini, cheaveva assunto dentro l’istituto di credito piùdi un figlio di magistrati, suscitando lareazione di altri “pretendenti al posto” . Unastoria di veleni sotterranei, sempre chiusicon indagini e archiviazioni-lampo, che orarischia di esplodere con i nuovi equilibri chesi delineano all’orizzonte.

MAGISTRATURA. Una lettera riservata di Napolitano rimescola le carte richiamando l’attenzione su 26 uffici giudiziari senza capo. I retroscena

ACQUEDOLCI

Si sblocca l’appaltoper la raccolta rifiutiACQUEDOLCI. Si sblocca l’appalto perl’Aro, il nuovo servizio di raccolta per irifiuti, che investe l’area del comunetirrenico amministrato dal sindaco CiroGallo. E’ convocata infatti per il 31 luglio aMessina all’Urega, l’insediamento dellacommissione di gara, che dovrà poiespletare la selezione del contraente perl’appalto. A farne parte saranno comepresidente Enrico Sanseverino, giàpresidente dell’Urega di Palermo, che saràaffiancato come vicepresidente nisseno,Michele Lauria. All’origine di questenomine, la volontà di evitare“incompatibilità” con componenti localidell’Urega, organismo nel quale sidovrebbe poi insediare a settembreGaetano Sciacca, capo del Genio Civile aMessina. Sciacca rimarrà alla guida delGenio Civile fino a quando la commissioneregionale tecnica, dell’assessorato alleInfrastrutture, non darà via alla nomina,che sarà controfirmata con un decretopresidenziale.

Sebastiano Ardita con Guido Lo Forte

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settegiorni25 Luglio 2014

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Franco TomaselloMESSINA. Il consulente-tradingdel lavoro, sull'onda dei successidi Nibali, ha deciso di passare dalnuoto al ciclismo. Così inforcatala bici, sta studiando tutti i “vizi”e i rischi della pista ciclabile divia Garibaldi. “Un'opera da pi-rati...”.

Antonio PrestiACI TREZZA. Premio per la cul-tura in Sicilia “Ninfa Galatea” almecenate di Fiumara d’Arte cheha creato il parco munumentaledi sculture più grandi d’Europa,riqualificato il quartiere Librino epromosso l’arte in tutte le sueforme soprattutto nelle scuole.La cerimonia di consegna al Lidodei Ciclopi di Acitrezza, sabato26 luglio ad Aci Trezza.

Caterina ChinniciPALERMO. L’eurodeputata S&D,entra a far parte della commis-sione parlamentare Libe (Civil li-berties, justice and home affairs),con prestigiosi incarichi. Si dovràoccupare di Diritti umani e civili,lotta alle discriminazioni, svi-luppo di uno spazio comune digiustizia e anche misure in temadi circolazione delle persone, ge-stione integrata delle frontiereesterne dell’Unione europea,asilo e migrazioni..

Carmelo CardilloMESSINA. Il dirigente scolasticodel Liceo “La Farina-Basile” è ilnuovo segretario generale dellaCisl Scuola di Messina. Cardillo èstato eletto il 24 dal ConsiglioGenerale della Federazione allapresenza di Dionisio Bonomo,reggente della Cisl Scuola Sicilia,e Tonino Genovese, segretariogenerale Cisl Messina. Il presideprende il posto di Laura Fleres,dimessasi dall’incarico per so-praggiunti limiti d’età, così comeprevede lo statuto del sindacato.

Giusi NicoliniLAMPEDUSA. Onorificenza mas-sonica “Galileo Galilei” al sindacodi Lampedusa. "Una donna co-raggiosa che fa con naturalezzaun gesto che altri non fanno: nonrespinge nessuno è un simbolodi pace", ha detto il Gran mae-stro del Grande Oriente d'ItaliaStefano Bisi. Il riconoscimentoistituito nel 1995 è destinato ainon massoni che si siano distinti"per l'impegno nella ricerca delvero e del giusto".

CHI SALE

La notte Rosa al Castello di MilazzoMILAZZO. La violenza intra moenia. E’ il tema dell’incontro organizzato dal Kiwanische si terrà al Castello di Milazzo il 25 luglio. Relatori: le dottoresse RobertaBruzzone e Luisa Barbaro, la docente universitaria Annamaria Cocchiara e l’avvocatoCarmen Currò. Previsto l’intervento artistico a cura di Rita Natoli e AssociazioneTersicore. Seguirà la tavola rotonda “La Notte Rosa”. Alle ore 20.

Nuoto, in 110 per la traversata dello StrettoMESSINA. Record di partecipanti per la 50/ma edizione della Traversata dello strettodi Messina, gara internazionale di nuoto di fondo, in programma domenica 3agosto tra Capo Peloro e la spiaggia di Cannitello. Vi parteciperanno 94 uomini e 16donne, di tutte le età. Alla manifestazione, organizzata dal Centro nuoto Sud diVilla San Giovanni, parteciperanno tutti i big del nuoto di fondo italiano. Dieci inuotatori stranieri provenienti da Stati Uniti, Lussemburgo, Germania, Inghilterra,Scozia, Olanda e Francia. Tra i veterani della traversata il villese Giuseppe Pellegrino,di 64 anni, e tra i più giovani due ragazze di 14 anni, Federica Saraceno e ValeriaCutrupi, quest'ultima classificatasi al quarto posto ai campionati di nuoto di fondodi Piombino la scorsa settimana.

Dedicata a Livatino l’aula consigliare di Santa Margherita BeliceCANICATTI'. Sarà intitolata al giudice Rosario Livatino, il giovane magistrato uccisoin un agguato mafioso il 21 settembre 1990, l'aula consiliare del Comune di SantaMargherita Belice. La cerimonia domenica prossima alle 19.30. Per l'occasione nelcomune agrigentino oltre ai rappresentanti di Libera interverranno anche ipresidenti delle associazioni d'Impegno Civico ed Antimafia "Tecnopolis", degli"Amici del Giudice Rosario Livatino" ed il postulatore della causa di Canonizzazionedon Giuseppe Livatino.

SOCIETÀ

Trasporto pazienti, la rivoluzione di SirnaPATTI. Dalla Cgil Fp alla Uil perché “ non siriconosce più nei valori e nella lineasindacale espressa dai dirigenti dellafunzione pubblica di Messina”. E’ la svoltadel sindacalista Giuseppe Cottone che nonha condiviso il modo in cui i suoi exdirigenti hanno gestito la vicenda chevedeva coinvolta un’infermiera chelamentava oppressioni da parte dellostesso Cottone mentre quest’ultimochiedeva agli stessi superiori di andareincontro alle esigenze della dipendente,perché “non lavora in armonia con il restodel personale. I dirigenti della Cgil –continua Cottone - non parlano ailavoratori in modo chiaro e non riesconopiù a portare avanti proposteorganizzative nuove, non garantiscono piùné il lavoratore né l’utente, e pensano soloa consolidare i loro ruoli dirigenziali. Così,dopo ampia riflessione, ho deciso dicontinuare l’attività sindacale a fianco delcoordinatore ospedaliero della Uil, l’amico

Placido Salvo”. E fra i vari problemi di cuiintende occuparsi Cottone vi è anchequello relativo al personale del prontosoccorso come gli autisti delle ambulanze:“Abbiamo un solo autista – dichiaraCottone – e ogni volta che occorretrasportare un paziente dobbiamonoleggiare un mezzo fra le tre ditte del118 sborsando 300-400 per ogni viaggio”.Da rivedere, secondo il sindacalista, anche idue parcheggi riservati ai medici del

Presidio di primo intervento che “creanosolo una classe privilegiata all’interno dellastruttura ospedaliera mentre credo che neabbiano più diritto ginecologi e medici chesi occupano di emergenze”.Per il direttore generale Gaetano Sirna lasituazione è sotto controllo: “Sono aconoscenza che vi sono ospedali in cui c’èun esubero di autisti rispetto alleambulanze presenti e ospedali in cui vi èuna situazione opposta – dichiara Sirna -per questo, ci stiamo già attivando percompensare queste carenze . Riguardo alproblema dei parcheggi, non credo che siaun problema visto che all’ospedale“Barone Romeo” di Patti gran partedell’area destinata a parcheggio è semprelibera. Anzi, a tal proposito, ho ricevutouna richiesta di incontro da parte delsindaco Mauro Aquino per discutere lapossibilità di destinare una parte diquest’area alle esigenze del comune”.

PAMELA ARENA

PATTI. Il direttore generale promette di spostare gli esuberi dove ci sono carenze. La denuncia del sindacalista Cottone

MESSINA. La proposta di Rinaldi

Il Polo di eccellenza?Facciamolo al PapardoMESSINA. Il Polo di eccellenzamaterno-infantile? Facciamolo, ma alPapardo.Sarà questo il tema di un disegno dilegge che sta per presentareall’assemblea regionale siciliana,l’onorevole Franco Rinaldi, capo deideputati questori. Rinaldi ribalta le tematiche dellaquestione e propone di trasferireall’Asl 5 la gestione del Piemonte e ditutti i servizi correlati, “struttura che

gestisce gli ospedali provinciali adaccezione di quelli della città”.L’obiettivo del disegno di legge, di cuiRinaldi ha dato anticipazione aisindacati, è quello di valorizzare uncentro ospedaliero importante nelcentro città come il Piemonte e altempo stesso valorizzare il Polomaterno.-infantile al Papardo, neglianni scorsi al centro di importantiinvestimenti che hanno valorizzato lastruttura sanitaria.

MESSINA

Cedav, interforce contro la violenza alle donneMESSINA. In vista della entrata in vigore della Convenzione di Istanbul, cheavverrà il 1 agosto, il Cedav Onlus (Centro donne antiviolenza) di Messina,presieduto da Carmen Currò, insieme alla Prefettura di Messina, ha siglatoun protocollo interistituzionale che coinvolge Comune di Messina, Procura,Tribunale - compreso quello dei Minorenni, ospedali e Consultori familiaricittadini, Ufficio Scolastico, Ordine degli Avvocati, Università e laConsigliera di parità provinciale che si riuniranno con cadenza semestraleper discutere e formulare obiettivi e attività contro la violenza di genere. Ilprotocollo punta alla prevenzione, emersione e contrasto della violenza,nell’intento di pervenire ad una programmazione e gestione integrata ecoordinata degli interventi in favore delle donne e in particolare delledonne e dei loro figli minori vittime di violenza.

Franco Rinaldi

Giuseppe Cottone e Gaetano Sirna

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25 Luglio 2014

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Gioacomo D’ArrigoMESSINA. Il renziano delloStretto, da sei mesi dire al-l'Agenzia nazionale giovani,promotrice già di 40 incontri intutt'Italia per i progetti Era-smus, è a un bivio: dovrà sce-gliere tra la carica di consiglierecomunale a Nizza di Sicilia, op-pure quella più remunerativa didirettore dell'Agenzia. Provatea indovinare che deciderà?

Tonino PernaMESSINA. Momenti di ansia perl’assessore alla Cultura senzaportafoglio del Comune di Mes-sina. Perna è angosciato dall’ap-provazione del previsionale daparte dell’aula. Il motivo? Inmancanza di fondi, non po-trebbe mantenere le rassicura-zioni fatte alle associazioni chehanno bussato alla sua porta.

Giglielmo SidotiMESSINA. Il giovane senatore ac-cademico dell’Università di Mes-sina è riuscito a far fare la figuradel “ribordino” anche al suoamico e compagno di battaglieGabriele Lo Re, segretario deiGiovani Democratici. Sidoti, in-fatti, aveva detto “ci penso io”per avvertire che i due nonavrebbero sfilato indossando le“Magliette di autore” dell’artistaSimone Caliò. La conclusione? Al-l’orario dell’evento, ancora si at-tendevano i due modelli.

Antonio SaittaMESSINA. Il prorettore alla Lega-lità, trasparenza e ai processi am-ministrativi crede nelle comuni-cazioni orali e a rate. Ogni qualvolta è chiamato a illustrare lemodifiche allo Statuto dell’Uni-versità che sta apportando su in-carico del rettore Pietro Navarra,Saitta legge il testo che ha por-tato senza darne copia all’udito-rio, che così riesce a seguirlotanto quanto.

Pippo LaccotoMESSINA. Il deputato renzianodel Pd all’Ars è il meno produt-tivo di Palazzo dei Normanni, al-meno secondo i dati riportati dalsito web ufficiale dell’Assemblearegionale. Laccoto, infatti, finoad ora risulta firmatario di unsolo disegno di legge. Zero, in-vece, interrogazioni, mozioni einterpellanze. A risollevare iltrend dei messinesi, invece, sonoValentina Zafarana (5 Stelle) eNino Germanà (Ncd).

CHI SCENDE

Castell’Umberto ricorda Aldino Sardo InfirriCASTELL’UMBERTO. Sarà ricordato il 23 luglio AldinoSardo Infirri, ex sindaco di Castell’Umberto,parlamentare regionale del Psi e più volte assessore,scomparso il 17 luglio 2012. Alle 17.30 benedizionedella tomba. Alle 18,30, al Comune, cerimonia con ilsindaco, il presidente del Consiglio e gli amici.

Dottore a 22 anni, dedica la laurea a Nunzio AstoneRACCUJA. Si è laureato in Lettere e Filologia a LaSapienza di Roma, a soli 22 anni Valerio Tripoli, diRaccuja. Discutendo la tesi “La tragedia di Aetna: storiadegli studi sul dramma Eschileo”, ha conseguito ilmassimo dei voti e la Lode. Il neo dottore ha dedicato lalaurea alle amate nonne e a Nunzio Astone.

L’Ars ricorda i deputati Di Benedetto e ConsiglioPALERMO. Con un minuto di raccoglimento durante ilavori d'aula, il parlamento regionale all'inizio dellaseduta di mercoledì 23 luglio ha ricordato dueparlamentari della sinistra, entrambi dirigenti del Pci,Pds, Ds e Pd: Giacomo Di Benedetto, scomparso la scorsasettimana, e Nino Consiglio morto mercoledi scorso.

Ateneo in lutto, si è spento l’ex prorettore Franco GattoMESSINA. È scomparso Franco Gatto, già ordinario diDidattica e Pedagogia Speciale all’Ateneo di Messina.Era stato prorettore dal 2004 al 2013.

ROSA E NERO

settegiorniMESSINA. Qualche giorno perfirmare l’ordinanza, il tempodella notifica, i sessanta giorniper presentare ricorso (cui siaggiungono i 120 per un ricorsoal presidente della Regione) euna certezza: nel caso in cui aConcetta Giannetto nonvenisse riconosciuta lasospensiva dal Tar, il cancellocon cui ha chiuso la viaNicaragua, a Messina, potràessere immediatamentedemolito. A confermarlo, ilfunzionario del ComuneRoberto Bicchieri: «Gli atti,una volta firmati, sarannoesecutivi».LA VICENDA. Nel 2011, alcunicittadini di Via Nicaragua sirivolgono all’alloraporespresidente della VCircoscrizione, AlessandroRusso, per impedire cheConcetta Giannetto procedessecon la chiusura della parte alta diVia Nicaragua prospicientel'accesso della sua abitazione.Secondo la donna, infatti, iltratto di strada era di suaproprietà dal momento dellastipula del contratto di acquistodall’Iacp. Via Nicaragua è unastrada comunale parallela a ViaDuca degli Abruzzi, sulla quale laV Circoscrizione aveva fattoinstallare la pubblicailluminazione e interveniva da

sempre per la manutenzione delsistema fognario e del verdepubblico. Essendo area dipertinenza Iacp, appartenevaall'ente pubblico. Tuttavia, neglianni, con diversi accordi traComune e Istituto, si eraproceduto al passaggio dicompetenza delle areepertinenziali al Comune. Sullabase di questi accordi e di questeprocedure, Russo invia nell’aprile2011 una nota ai Carabinieri,stazione di Ritiro, in cui resocontala vicenda, chiedendo unsopralluogo urgente. Nota cheiniene inviata anche alDipartimento Patrimonio del

MESSINA.Alla firma l’atto che dovrebbe smantellare la chiusura della strada pubblica da parte di una signora TRADIZIONI

San Giacomo, tuffonella storia a CapizziCAPIZZI. Tuffo nella storiaa Capizzi dal 21 al 27luglio, in occasione dellaFesta di S. Giacomo. Siinizia il 21 alle ore 16:30,nell’Aula consiliare delMunicipio, con lapresentazione di unostudio sul culto di SanGiacomo. Il 22 (dalle 16)Corteo del VessilloAragonese con circa 50figuranti in costumed’epoca, insieme a ungruppo di sbandieratori.Nella mattinata del 22, neilocali della ScuolaPrimaria, si alzerà il sipariosulla mostra mercato deimanufatti locali, siconcluderà il 27. Il 24 seraè dedicato alla Processionedelle Sante Reliquie. Il 26luglio alle ore 19 SanGiacomo viene portato inprocessione le vie delPaese. Il fercolo, perl’occasione, vieneutilizzato a mo’ di arietemediante il quale vieneabbattuto il muro di unacasetta. La leggenda vuoleche là, grazieall’intervento miracolosodel Santo, sono statisconfitti i saraceni,asserragliati dentro il loroluogo di culto.

LEGALITA’. Col movimento studentesco Aut le iniziative per Paolo Borsellino

Messina, nasce la sezione “Impastato”MESSINA. Concerti, mostre, tributi e discorsi dedicati ai martiri dellalotta alla mafia come Paolo Borsellino. Tre giornate di mobilitazioneorganizzate a Messina e inserite in quel percorso di sensibilizzazionevoluto dal Movimento studentesco Aut presieduto da PasqualeAndrea Calapso e dall’Associazione Peppino Impastato che segna cosìil suo debutto anche a Messina con la nascita del circolo prossimo allacostituzione ufficiale. I promotori della kermesse hanno iniziato dacirca un anno e mezzo lavorando nelle scuole, nelle piazze, perricordare proprio le parole di Borsellino "Parlate della mafia. Parlatenealla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene." Venerdì scorso,infatti, nell'Aula Consiliare di Palazzo dei Leoni sono stati esposti tuttoil materiale cartaceo riguardante l'ultimo anno di progetti (locandine,manifesti, documenti, ecc.) insieme ai tre contributi artistici regalatidal gruppo di artisti "ArtAut", composto principalmente da ragazzidell'Istituto Artistico Ernesto Basile (nella foto in basso).

Comune. Passa il tempo, e sigiunge a maggio 2013,momento in cui, con unalettera al DipartimentoAbusivismo del Comune, ilpresidente fa sapere che se sifosse proceduto alla chiusuradella strada, l’amministrazionesarebbe dovuta intervenire. Cisono le elezioni, e durante lafase di transizione politica, lasignora, il 5 agosto, chiude lavia. Finchè il caso riesplodecon la venuta delle “Iene”. Daqui, una prima ordinanza, cheandava corretta, e poi laseconda, che dovrebbescrivere la parola “fine”.

Via Nicaragua, arriva l’ordinanza anti-cancello

Il cancello che chiude via Nicaragua

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REPORTAGE. Dall’inferno degli scafisti allo Stretto, il viaggio dei 561 sopravvissuti alla strage

Mentre le forze dell’ordine arrestano gli scafisti e la Procura apre un fascicolo, la città si scopre solidalecon una gara di generosità fatta di pannolini, giochi e vestiario. E tanti protagonisti instancabili

Messina, la terra promessa

DI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. Fino a qualche anno fa,nessuno ci avrebbe scommesso sopra uncentesimo. Nessuno avrebbe scommessosul fatto che una città come Messina, incui i neri sono tutti, indistintamentemarucchini, quale che sia la loroprovenienza o etnia, si sarebbe scopertaaccogliente, tollerante, pronta ad aprirecuore e portafoglio nei confronti diquegli uomini, donne e bambini chearrivano da un’inferno e dall’inferno nevengono fuori, come mitologia insegna,traghettati da un Caronte che oggi ha lesembianze di uno scafista.

L’ESODO. L’arrivo di un’ondata didisperati, il pomeriggio di domenica 20luglio, aveva qualcosa di biblico. Dallapancia buia e maleodorante di unapetroliera alla fonda a Paradiso, nesono usciti, mezzi vivi e mezzi morti,ben 561 migranti: la gran parte siriani,poi subsahariani di diverseprovenienze, in maggioranza dal Mali,pescati nel bel mezzo del canale diSicilia, tra Libia e Malta, dallapetroliera danese Torm Lotte, che li hafortunosamente prelevati dalpeschereccio col quale avevano preso ilmare speranzosi. In trenta, su quelpeschereccio ci hanno lasciato la vita,

asfissiati dalle condizioni disumane incui gli scafisti, cinque (tre arrestati aMessina, due già alla macchia), liavevano ridotti. E proprio quandosembrava che la salvezza stesse perarrivando che si è consumata la piùbeffarda delle tragedie: nel trasbordodal peschereccio alla petroliera, unbambino è caduto in mare sotto gliocchi della madre, del padre e dellasorellina. Aveva due anni, è mortoannegato nel “mare nostrum”.L’INFERNO BLU. All’arrivo in città,ancora sotto shock, i sopravvissutihanno iniziato a raccontare. Araccontare dei sessanta compagni diviaggio accoltellati e gettati tra leonde, di litigi sorti tra siriani e africani,i primi “privilegiati” dal fatto di averpagato di più, cosa che dava lorodiritto al ponte del peschereccio, isecondi ridotti nella claustrofobichestive dell’imbarcazione. A raccontaredelle due fazioni che si sono createsubito dopo la partenza, tra chi per lalibertà era disposto a tutto, anche amorire tra le onde e chi invecepreferiva dire addio a soldi, speranza esogni di libertà ma non alla vita. Araccogliere racconti e testimonianze,una volta a terra, rifocillati, rincuorati,lavati e vestiti, tra un grazie e l’altro, inuno stentato italiano, sono stati ivolontari. Un esercito. Un esercitograzie al quale non è andato tutto arotoli.LA MACCHINA FA ACQUA. E’ laterza volta che Messina si trova afronteggiare uno sbarco così massiccio.Ed è la terza volta che la macchinaorganizzativa si inceppa, e restamiracolosamente in piedi grazie allaperseveranza dei volontari. “Finquando l’ultimo migrante non se ne vaio devo restare”, confessa Clelia

MESSINA. “Ma quale danni, smettiamola di dire ‘ste cose.giusto poco fa ho fatto un giro con un collaboratorescolastico, ne facciamo di continuo: non è mai successo nulla.e c’è un clima di assoluta tranquillità. Lo scriva, per favore”. Aparlare è Gianfranco Rosso, dirigente scolastico dell’istitutocomprensivo Pascoli-Crispi, quello scelto per la primissimaospitalità dei migranti arrivati domenica 20 a Messina.“Io sono stato avvertito dopo il tavolo tra Prefettura eamministrazione: la prima telefonata l’ho ricevuta sabato -racconta - e domenica mattina ero qui per le fasi dipreparazione di protezione civile, Croce rossa e volontari. Giàdai primissimi momenti, all’arrivo dei migranti, non c’è stata

nessuna rimostranza, anzi. Nella maggior parte dei casi hoassistito a manifestazioni di solidarietà”. A lamentarsi, però,solno stati i genitori dei bambini che frequentano le duescuole. “Proteste organizzate non ne ho viste, ho peròricevuto telefonate e genitori hanno chiesto ricevimento.Sono preoccupazioni del tutto legittime”. Quale è stata larisposta? “Ho trasferito loro tutte le rassicurazioni che micontinuano ad essere confermate dalla Prefettura. E cioè checi sarà una gestione del dopo emergenza assolutamenteaccurata con protocollo delle operazioni di sanificazione eigienizzazione, e di ripristino di qualsiasi cosa non dovessefunzionare.L’ amministrazione ha garantito immediatamenteappoggio logistico per acqua, bagni e fogne, anche solo conuna semplice telefonata di preavviso. Immagini che si èguastato un autoclave e in un’ora i tecnici dell’ediliziascolastica lo hanno sostituito. Le dirò di più - conclude -insieme a direttore e assistenti amministrativi, collaboratori edocenti siamo impegnati nell’aggiornamento dellegraduatorie e formazione delle classi”. (A.C.)

TESTIMONIANZE

LE RASSICURAZIONI DI GIANFRANCO ROSSO DELLA PASCOLI:«NESSUN DANNO, È TUTTO TRANQUILLO. LO SCRIVA!»

Silenzio, parla il preside

La scuola Pascoli di Messina

Clelia Marano

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Emergenza sbarchi,ecco come si affrontaMESSINA. Le operazioni di gestione dell’emergenza sonoiniziate con il tavolo tecnico convocato sabato con forzearmate, Comune, Prefetto, Questore e Croce rossa, che èdelegata dalla pubblica autorità, quindi a differenza dialtre associazioni viene mobilitata direttamente dalministero e siede al tavolo. Come si procede? Per leemergenze non c’è riunione preventiva, nè “briefing” inlocoma ci si attiene ai protocolli, si va subito sul campodopo la mobilitazione con reperibilità, che in generearriva al termine del tavolo tecnico. Per la Croce rossa, leoperazioni sono iniziate alle sette e mezza di domenica,con trecento brandine smontate dal palanebiolo emontate alla Pascoli.Arrivata la nave, nel primo pomeriggio, molto si èimprovvisato, la situazione era di emergenza: la stazzadella petroliera, con un pescaggio di venticinque metri,non permetteva l’attracco al porto, quindi la nave èrimasta alla fonda a Paradiso. Le zattere e le pilotine sisono accostate e sono iniziate le operazioni di trasbordo,se non fosse che le scale non combaciavanocorrettamente, aggiungendo ulteriore difficoltàall’operazione già di per sè precaria. Anche perchè sullanave c’erano 80 bambini, di uno o due anni, ma anche disei mesi. A bordo delle pilotine, la Croce rossa haimbarcato due infermiere volontarie con un medico e imilitari della capitaneria.Sulla terraferma, nel frattempo, al terminal degli aliscafi èstato montato il “posto medico avanzato”, quello chefornisce le primissime cure: il protocollo inizia col “triage”e prosegue con l’accertamento delle condizioni di salute:dei quasi seicento migranti arrivati a Messina alcuni sonostati immediatamente trasferiti all’ospedale, ma quasi

quasi tutti erano in stato di shock, in preda alladisidratazione, ai colpi di sole, ed alle ustioni dovute sia alsole che alle lamiere roventi con le quali sono stati acontatto. Questo perchè il primo che sale sulla pilotinadeve restare almeno un’ora ad attendere gli altri. Parecchidi loro, poi, non sapevano nuotare, e nel trasbordo trapeschereccio e petroliera e poi, giorni dopo, da questa allapilotina, hanno bevuto parecchia acqua salata. Dal puntodi vista ambientale, le condizioni erano le peggioripossibili: i bambini piangevano, le mamme eranoterrorizzate, le donne si allarmavano. Da quello sanitario,invece, quello di luglio è stato lo sbarco più “tranquillo”, enessuno dei migranti è stato trasferito a malattie infettivecome successo le altre volte. Alcuni degli africani peròpresentavano principi di bronchite e broncopolmonite,malattie del tutto compatibili col il viaggio da incubo. Ibambini invece avevano dermatiti a causa del pannolinoindossato per oltre cinque giorni. Alcuni dei migranti sonostati suturati dal medico di bordo della petroliera. Poi, alle20, l’arrivo alla Pascoli. (A.C.)

ACCOGLIENZA. Ecco tappa dopo tappa le procedure della Prefettura per far fronte agli arrivi

Marano, un metro e sessanta di nervid’acciaio e volontà Nietzschiana, inuno dei rari momenti di pausa dopo tregiorni trascorsi quasi senza chiudereocchio alla scuola Pascoli, sitoemergenziale scelto per dare un tetto,un letto e due pasti caldi al giorno aiseicento disperati. Esperta allamediazione sociale del comune diMessina, Clelia Marano si èconquistata sul campo i gradi digenerale a capo di altrettanto valentitruppe. Tutti volontari, tutti lì persenso del dovere e desiderio di ridaredignità di essere umano a chi, sfuggitoalla morte, ad un futuro nero espogliato di tutto, perfino degli abitiche porta, sente anche l’umanitàabbandonarlo. Comunità diSant’Egidio, Unitalsi, Onlus Terra diGesù, Croce rossa, ma anche semplicicittadini. Molti. Molto più di quanto lacittà stessa non sembrasse immaginare.GIOCHI, PANNOLINI E UN TELEFONO.La scuola Pascoli, domenica sera, è unvia vai di gente che entra ed esce, chepassa di lì per caso, che si affaccia

timidamente. E spesso, quasi sempre,ha in mano una busta. Pacchi dipannolini, una o due confezioni dilatte, ma anche giocattoli che i figlisono ormai troppo grandi per usare opigiamini che ai nipotini non entranopiù. Sono molti. Più di quanto siimmaginerebbe. Cento volte più deicervelli all’ammasso che, passando dalmolo Marconi, dall’auto in corsagridano “ittatili a mari”, dimostrandoche millenni di evoluzione e possessodel pollice opponibile non sonorequisiti fondamentali a definire ilquoziente minimo d’intelligenza oltre ilquale la bestia possa definirsi uomo. Echi non ha possibilità di contribuire,tenta di rendersi utile come può.Aiutando a telefonare a casa, lì in Siria,per comunicare che si, “sono arrivata esono ancora viva”, come una ragazzasiriana racconta alla famiglia.“Possiamo anche non volerli, possiamoessere contro l’immigrazione selvaggia,ma siamo padri, abbiamo figli e siamouomini, e quando c’è bisogno diaiutare una persona lo facciamo e

Aiuti & businessONLUS, COOP, AVVOCATI. CHI FA AFFARIALL’OMBRA DELLE MIGRAZIONI

MESSINA. La faccia sposcadell’emergenza migranti è chequalcuno ci lucra. E non sonosolo gli scafisti. Perchè, per ognieuro speso dall’Unione Europeae dall’Italia, dall’altra c’è chiquesto euro lo incassa. Perchè,pur nella massima legalità (e consolo un po’ meno ditrasparenza), la gestionedell’emergenza coinvolge undiscreto giro di professionisti. Esposta soldi. Onlus, patronati,cooperative, esperti nel settoredell’emergenza, ma ancheavvocati e, come nel caso diLampedusa, ristoratori ealbergatori. La gestione della“prima emergenza” èemblematica: servono acqua,cibo, vestiti, coperte, medicine,qualche giocattolo per i bimbi. AMessina, la quasi totalità delfabbisogno è stata copertagrazie alla buona volontà deivolontari ed al cuore deicittadini. Poi c’è il resto, e aquello non si sopperisce con lapietas: spese legali, medici,psicologi, interpreti, mediatoriculturali, sono tutte figure chefanno questo di mestiere, e perquesto vanno retribuite in basea progetti approvati dalministero dell’Interno. E apagarli ci pensa il Viminale perle parti di sua competenza, poiinterviene l’Unione Europea.Che, è vero, non ha un’agendaparticolarmente pressante per ilproblema “emergenza”, ma difondi ne stanzia parecchi. Negliultimi quattro anni, peresempio, l’Italia ha ricevutotramite i programmi sui fondiper l’immigrazione e gestionedei flussi migratori, la bellezzadi quattrocento milioni di euro.E li ha spesi nel modo peggiore.Creando l’emergenza“emergenze”. Radicalizzandol’emergenza anzichèsemplificarla. E anche in questosi è fiutato il business. Unesempio? LampedusaAccoglienza che gestisce il Cpsa(centro di primo soccorso e diaccoglienza) dell’isola, fa partedel consorzio di cooperativesociali Sisifo, che in questomomento gestisce anche il Cspadi Cagliari Elmas, il Cara diMineo, in provincia di Catania, eha vinto l'appalto per il Cara diFoggia di 663 posti per un valoretriennale di oltre 20 milioni dieuro. (A.C.)

CHIAROSCURO

basta”, spiega un signore sullacinquantina. Una gran bella sorpresaper una città che, al di là della battutada bar e della mancanza di senso del“politicamente corretto”, quando c’è daaprire il cuore non è seconda anessuna.MA CHE COLPA ABBIAMO NOI. Eadesso? Che ne sarà di loro?I sirianisono già partiti praticamente il giornodopo: il loro status è quello di profughiin fuga dalla guerra, e per loro sispalancano i corridoi umanitari. AMessina restano solo i sub-sahariani.Per loro, invece, a spalancarsi sarannole porte del Palanebiolo, che da ottobreospita in stato di semidetenzionenotturna i migranti in città. Un’altraemergenza che sembra superata. E cheha fatto riscoprire il volto buono dellacittà. Circostanza che non basta apassare sopra ai tavoli tecnici disattesi,alla mancanza di coordinazione, alloscaricabarile di responsabilità, allemagagne che chi ha lasciato un infernosolo per attraversare un altro infernonon merita.

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I MECCANISMI. Da tre anni, complici i conflitti, la maggior parte di chi sbarca chiede l’asilo in Italia

Per tutto l’iter della pratica, a cui si possono anche aggiungere i tempi di un eventuale ricorso, si finisce inseritinel programma Sprar, accelerando i permessi di soggiorno. La leggenda dei 35 euro giornalieri dati ai migranti

Protezione, richieste alle stelleMESSINA. «Venunu ca, si futtunu 35euri e spatti vonnu l’elemosina». Al bar esui social network, sulla solidarietà deimessinesi viene gettata l’ombra dellanuova leggenda metropolitana legataagli sbarchi: i 35 euro che, secondomolti, chi arriva si mette in tasca fino atotalizzarne mille al mese. Nulla di piùfalso, perché se è vero che i soldivengono erogati, in mano ai migrantinon arriva quasi nulla. L’ammontare,infatti, finisce altrove, in una rete chevede insieme alberghi, servizi, mense,assistenza ed enti. Ai migranti,insomma, si danno solo 2,50 eurogiornalieri per spese di prima necessità,una scheda telefonica, ed un kit igiene.I SOLDI DEL CONTENDERE. Inpremessa: i trentacinque euro giornalierisono stanziati per tutti coloro chesbarcano, sia quelli senza titolo disoggiorno che gli altri, che presentanorichiesta di asilo per motivi umanitari almomento dell’arrivo. I soldi servono peril vitto e l’alloggio, ma poiché lePrefetture, che pur avrebbero dovutoprocedere con la ricognizione dellestrutture disponibili si sono trovate presein contropiede, i 35 finiscono per pagareapposite convenzioni stipulate tra convarie strutture (alberghi, B&B, Caritasecc.). Teoricamente, in una situazione diemergenza, il Prefetto (ad esempioquello di Messina, Stefano Trotta)potrebbe anche requisire ciò che serve,ma questo comporterebbe ulterioriproblematiche senza neancheraggiungere lo scopo previsto: il vitto el’alloggio. Ma la cifra serve anche adaltro.ALTRI DESTINATARI. Per obblighi diderivazione comunitaria, poi, irichiedenti asilo devono essere inseriti in

programmi di integrazione, che sitraducono in ulteriori convenzioni. E lostatus di richiedente asilo? Che poi i fattiche hanno determinato la domandasiano o veri o no, fino al termine, unavolta che viene istituita la pratica,vengono stanziati i 35 euro. Lo stessovale per gli altri.LE TIPOLOGIE. Gli immigrati senzatitolo di soggiorno (visto turistico,contratto di lavoro di soggiorno,ricongiungimento familiare) chesbarcano in Italia dovrebbero esseredistribuiti nei Centri di Identificazioneed Espulsione (Cie) in attesa di essereidentificati e, qualora privi di titolo disoggiorno valido, espulsi. Il tempoprevisto per tale adempimento

identificativo è di 180 giorni nel corsodel quale all’immigrato è rilasciato unpermesso di soggiorno temporaneo.Diverso il caso di chi, sbarcato in Italia,richiede la protezione internazionale. Inquesto caso dovrebbe alloggiare pressoun Cara (Centri di accoglienzarichiedenti asilo) per il tempo necessarioaffinché le Commissioni Territoriali per irichiedenti asilo si pronuncino in ordineall’istanza. In entrambi i casi, tuttavia,l’alloggio ed il vitto vengono giàgarantiti dai centri.LA SVOLTA DEL 2011. Il massiccioarrivo di migranti, a partire dal 2011, hadeterminato un collasso di entrambi iCentri e, dunque, l’impossibilità deglistessi ad ospitare ulteriori unità. Per

questa ragione, il Ministero dell’Internoiniziò una ricognizione tramite lePrefetture circa la disponibilità distrutture, a livello provinciale, chepotessero essere adibite a centri diaccoglienza e finalizzate a fornire vitto ealloggio. In base a tale ricognizione, ilministero distribuiva sul territorionazionale i vari migranti, rispettando icriteri di popolazione regionali prima eprovinciali poi. Di fronte al sempre piùcrescente arrivo di extracomunitari econsiderato che, a seguito delle primericognizioni, la maggior parte delleprovince non era provvista di strutturedi accoglienza (non è sempre faciletrovarne anche perché devono essereadibite ad accogliere solo maschi, e perdi più bisogna stare attenti anche allediverse etnìe che non sempre vannod’accordo, o solo donne; se si tratta diminore ancora peggio) e che la maggiorparte dei Comuni non voleva profughi inpaese, gli Interni hanno di fattoobbligato le Prefetture a riceverli sulproprio territorio. PERCHE’ L’ASILO. Molti fannorichiesta di asilo perché la tutela èdifferente, e si rientra nel programmaSprar. In caso di mancata richiesta,infatti, entro tot tempo chi non ha titolidi soggiorno può essere espulsodall’Italia, mentre i richiedenti possonorestare fin quando la commissioneterritoriale non si esprime. E poipossono anche fare ricorso, rimandenoulteriormente senza titolo di soggiorno.La richiesta di asilo si lega ai postispefici di provenienza. Capita, però, inmolti casi, che anche se la terra diorigine non è un paese in guerra, si fa inmodo di partire proprio da uno preda diconflitti con documenti ex novo cheattestato una nazionalità differente.IL RICONOSCIMENTO. In Italia, lecommissioni sono molto precise, perchénel momento in cui viene acclarata lapersecuzione, lo status è privilegiatorispetto a quello di altri anche con titolidi soggiorno regolari (anche un vistoturistico o un contratto di lavoro). Ilrichiedente, insomma, può restare inItalia senza contratto di lavoro, avereassistenza sanitaria e diventerà cittadinodopo cinque anni. (D.D.J.)

Il Prefetto di Messina Stefano Trotta

La casacca blu della polizia risalta sulla tuta bianca diprotezione. Ma è una delle tante divise “occasionali”degli uomini delle forze dell’ordine dispiegate dalla salaoperativa della Prefettura dinanzi alle emergenzesbarchi. E soprattutto intenerisce il fotogrammadell’agente con la mascherina che passa di braccio alcollega un bambino riccioluto di 7-8 anni. Il link con leimmagini dell’ultimo tragico sbarco di clandestini aMessina, domenica 20, mostra gli uomini della Questuradi Messina impegnati nell’accoglienza dei profughi

partiti in circa 700 dalle coste africane su unpeschereccio e giunti ai moli peloritani a bordo dellapetroliera Torm Lotte. Solo quelli “fortunati” hannotoccato terra sullo Stretto. La tristezza segna anche ilvolto dei più “duri” quando il corpo di un piccolo di 10mesi viene condotto fuori dalla nave già in una barabianca. Dopo poche ore dai racconti dei superstiti e conindagini espletate a tempo di record dalla SquadraMobile, si scoprirà poi il massacro operato da cinquecittadini extracomunitari, e gli uomini in divisa tornanotra i profughi per arrestare i carnefici. Col cuore inmano gli agenti dovevano scovare i reati. I due “volti”dell’impegno delle forze dell’ordine emergono anchenella vicenda messinese. I sopravvissuti che hanno visto icorpi di parenti e amici, accoltellati o storditi a maninude, poi scomparire in mare agli agenti chiedevanogiustizia. Come fanno spesso quando vengono accolti

nei centri di accoglienza e controllati anche daicarabinieri e dalle fiamme gialle. Con l’operazioneumanitaria “Mare Nostrum” la prassidell’identificazione da parte delle forze dell’ordineappare “superata”. Considerato che l'ingresso nelterritorio italiano sarebbe consentito allo straniero oapolide che si presenta attraverso un valico di frontiera,sia in possesso di un passaporto o di altro documento diviaggio equivalente riconosciuto valido perl'attraversamento delle frontiere, abbia un visto validodi ingresso o di transito, esibisce documenti chegiustifichino lo scopo e le condizioni del soggiorno, enon sia segnalato al sistema informativo Schengen aifini della non ammissione. Gli immigrati identificatiquando non fuggono dai centri d’accoglienza inizianol'iter per ottenere il permesso di soggiorno. Chegarantisca la protezione internazionale. (F.P.)

LE OPERAZIONI DELLE FORZE DI POLIZIA NEL “MARE NOSTRUM” DELLA SOPRAVVIVENZA

Cuori con la divisaALTRE STORIE

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politica

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politica

RUSH FINALE. Deputati e governo divisi sull’efficacia della manovra. Con momenti di tensione

Dall’abbandono dell’Aula da parte di Riccardo Savona, adirato col presidente dell’Ars per la cancellazionedi alcune norme, alle critiche del gruppo capeggiato da Armao, ecco la posta in palio. A cominciare dalla ex tabella H

Finanziaria double facePALERMO. Il capogruppo dei Grillini,Giancarlo Cancelleri, ha presentatoun emendamento per avere centomilaeuro: “Servono a ristrutturare la miacasa a Caltanissetta”.Ma a parte le boutade, la Finanziaria-terche approderà forse settimana prossimaa Sala d’Ercole, è l’ennesima fatica diSisifo, tra slalom di emendamenti erichieste di finanziamento-spot targate

con il nome di questo o quel deputato.Risultato: momenti tensione, ilcomponente la commissione BilancioRiccardo Savona ha abbandonatol’aula e poi i laboriosi lavori di “spurgo”da parte del presidente dell’ArsArdizzone che ha cancellato le normenon attinenti con la Finanziaria, chespesso arrivano in aula senza passaredalle commissioni legislative.

Ma cosa contiene questa finanziaria cheper Savona “non tutela gli interessi dellaSicilia”, mentre per Crocetta ridisegnauna ossatura utile per lo sviluppo?Se un gruppo di associazioni“autonomiste”, capeggiate dall’exassessore all’economia del governoLombardo, Gateano Armao, chiedonovenga cancellato l’accordo-transazionesottoscritto dal presidente della Regione

con il Ministero dell’Economia aproposito della rinuncia alle causecontro lo Stato per un valore di cinquemiliardi di euro a fronte di 520 milioni“cash” che permettono di chiuderequesta finanziaria, i fronti aperti sonotanti. Dal “prelievo forzoso” di 150-200euro, a titolo di solidarietà, ancora tuttoda verificare sulle pensioni dei regionali,sopra i 40mila euro, per arrivare aifantasmi della tabella “H”, che ora hapreso il suggestivo nome di articolo 28.Qui le prime vittime sono le associazioniambientaliste che si occupanodell’assistenza alla fauna selvatica: ilcentro di Messina, gestito dallaassociazione Man, che già non prendesoldi da qualche anno, come gli altre trecentri dell’Isola non avranno, è il caso didire “il becco di un quattrino”: novemilioni secche sono destinati a riservenaturale e parchi. Gli unici animali chela spuntano nella corrida deifinanziamenti sono i cavalli: iquadrupedi dell’Istituto di IncrementoIppico di Catania portano a casa938.mila euro.La forza della politica si fa sentire aproposito dei finanziamenti destinati aiTeatri: al Bellini di Catania vanno 7, 5milioni di euro; allo Stabile etneo,850mila, al Biondo di Palermo 1,5milioni; al Teatro di Messina, 2 milioniappena. All’isituto del Dramma Antico,350 mila euro. Non pervenuto ancora ilfinanzimento definitivo per TaorminaArte, che rientra in pista.Se agli Ersu si mantiene lo stanziamentodi 10 milioni di euro, alla protezionecivile dell’Isola vanno solo 2,7 milioni:per le attività di manutenzione incendirestano solo 82mila euro.La somma complessiva da assegnare siattesta sui 150 milioni. Ma i frontiaperti, dai forestali ai consorzi dibonifica che ingoiano 28 milioni di euro,sono tanti: come l’Esa, l’ente di cui ècommissario Ciccio Calanna.Per il resto degli enti, si partecipa aibandi: strutture a gestione privata comeil Mandralisca rischiano di restare abocca asciutta. Altri come Fiumarad’Arte hanno espressamnet rinunciato al“banchetto”.

R.C.

Riccardo Savona

MESSINA. Nel Megafono di Messina, leprove di orchestra si fanno a chi la…gracchia più grossa. Se il gruppo ilMegafono a Palermo si è sciolto perprendere il nome di “Socialisti eTerritorio”, nei territori provincialigravano le nebbie in Val Padana:nessuno sa da chi è rappresentato ilMegafono.Così sembra se è vero che tre consiglieri

comunali, Angelo Burrascano, Giuseppe DeLeo e Nora Scuderi, hanno fatto un comunicatoufficiale, su carta intesta del Comune di Messina,per annunciare che “in data odierna, 24 luglio2014” il gruppo consiliare del “Megafono” si èriunito al Comune alla presenza di alcuniconsiglieri circoscrizionali, decidendo

unanimemente di costituire il“Coordinamento delMovimento” di cui fanno partei tre consiglieri firmatari. Lanota chiude annunciando che“nei prossimi giorni” sarannopromossi incontri con i dirigentiregionali del Movimento perstabilire le linee guida e lemodalità di elezione dei diversi

organi “tra cui i dipartimenti”.Da cosa nasce, questo comunicato? Dal fatto cheda quando Giuseppe Ardizzone si è dimessodalla carica, nessuno ha più comunicato nulla. Enulla ne sanno sul punto i due vice-coordinatoriprovinciali, Massimo Finocchiaro e GiuseppeLaface. “Trovo strana questa presa di posizione, si

meraviglia al telefono MassimoFinocchiaro, “non foss’altro per il fattoche del coordinamento, ha semprespecificato il presidente Crocetta, nonpossono fare parte rappresentantiistituzionali”. “Quindi - chiude conironia Finocchiaro - penso si tratti più diun’autoproclamazione da parte dei treconsiglieri comunali Burrascano, De Leoe Nora Scuderi”.

I CONSIGLIERI COMUNALI BURRASCANO, DE LEOE SCUDERI COSTITUISCONO UN COORDINAMENTO

Megafono, fuga in treMESSINA

Giancarlo Cancelleri

Burrascano Finocchiaro

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Piero Panarello aderisce a Forza ItaliaMESSINA. Forza Italia fa da calamita alla politica. PieroPanarello (nella foto), già al movimento giovanile della Dc,Passato dall’Udeur e dall’Ccd, aderisce ora al partito azzurro,abbracciando le posizioni dell’onorevole Roberto Corona.Quella di Panarello per la politica è una vecchia passione, tantoche negli anni ’90 con Santino Pagano ha maturato anche l’esperienza diassistente parlamentare. L’adesione di Piero panarello è stata salutata confavore dal coordinatore regionale di Forza Italia, Vincenzo Gibiino.

politica25 Luglio 2014

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CELLULARE E TV PER LUBRIFICARE LE AUTORIZZAZIONI. L’EX ASSESSORE GIANNI NEL MIRINO CON MARTINO RUSSO: «ROBA DA FILM»

CINISI. Pdr, il movimento di Cardinale e Beppe Picciolo, allunga la cintura di sicurezza al presidente

Gli alleati “riformisti” insieme a Lino Leanza di Articolo 4, sono ormai il nocciolo duro e gli azionisti della giunta di governo. Condiviso il progetto insieme a Raciti e l’inviato di Matteo Renzi, Guerini

Salviamo il soldato CrocettaCINISI. Una cintura di sicurezza attornoal Presidente della Regione RosarioCrocetta. Che farà anche le bizze, ma èstato eletto dal Pd, "è e resterà il nostropresidente". E’ un capolavoro di diplomazia vecchiaDc, quella che ha stretto attorno alPresidente Crocetta il Movimento “Pattodei Democratici per le Riforme”, che facapo all’ex ministro Salvatore Cardinalee al messinese Beppe Picciolo, che nerappresenta il cuore del motoreorganizzativo.A dare monforte a Cardinale e Picciolo,

in questa operazione di “messa insicurezza” dello scapestrato Crocetta,un altro azionista di riferimento delGoverno, Lino Leanza, promotore diArticolo 4, gruppo che ha già dalla suaparte nove deputati. Ma il vero miracolo, è che allaconvention di Cinisi, sono intervenutianche il segretario regionale FaustoRaciti, da sempre impegnato inbattibecchi con Crocetta, e il vice diMatteo Renzi, Lorenzo Guerini. Unacintura, cui non ha rinunciato ancorauna volta l’ex ministro Beppe Fioroni,

punto di riferimento politico diFrancantonio Genovese sullo Stretto. Sul tema del revisionismo e dallacapacità della politica di trovare lesoluzioni “pragmatiche”, inconsiderazione della difficilecongiuntura economica, i relatori sisono trovati d’accordo. Per arrivareinfine alla specificazione di Leanza:”Voidel Pd-ha detto Leanza-siete nostriinterlucotori privilegiati, i nostri gruppiall’Ars resteranno separati, mapercorrano strade parallele”. Come dire:la cintura di sicurezza a Crocetta è benstretta. Sono intervenuti nel dibattitoPippo Gianni, in predicato per assumerela carica di vicepresidente dellaRegione, Marcello Greco, Edy Tamaio,Salvo Lo Giudice, Michele Cimino. E’intervenuta nel dibattito, con un suocontributo, l’assessore Giusi Furnari,espressione del “Patto dei Democratici”.

Da sinistra, Salvatore Cardinale, Lorenzo Guerinii, Beppe Picciolo e Davide Faraone

PALERMO. Una coda velenosa di una inchiesta partita aNapoli, sulla Airon Group, si trasferisce a Palermo e tira inballo un ex assessore all’Industria Pippo Gianni, il suobraccio destro, il messinese Martino Russo e una funzionariaregionale, Francesca Marcenò, che risulta essere ilresponsabile del procedimento autorizzativo a favore dellaHeliopawer, una fattoria solare costruita in contradaScardina a Monreale, successivamente ceduta a un gruppospagnolo. Se per un altro funzionario regionaledell’assessorato all’All’agricoltura, Salvador Vittorioso,nell’avviso di chiudura delle indagini, le accuse deimagistrati di Napoli parlano di somme di denaro, per Pippo

Gianni e Martino Russo le accuse sarebbero davvero risibili:avere accettato un televisore e un telefonino, il primo, unsolo televisore, il secondo, per agevolare la pratica diautorizzazione.“Roba da film, per restare in tema con i televisori- ribatteilare Pippo Gianni - non so di cosa si stia parlando. Sì. Hofiducia nella magistratura che smonterà queste accuseridicole: posso solo dire che da assessore all’Industria misono battuto per fare sbloccare investimenti e ho lavoratoper fare partire il Peas, il piano energetico che avrebbeliberato 5 miliardi di investimento in Sicilia, creandodiecimila posti di lavoro. Il resto sono solo fantasie…”.

Martino Russo

INCHIESTE

RITORNI DI FIAMMA

Ncd, da Castelvetranoarriva Lo Sciuto

PALERMO. Continua la campagnaacquisti di Ncd in Sicilia, l'ultimo adaderire al partito di Alfano e Schifaniè il trapanese Giovanni Lo Sciuto, undeputato-sottolineano i duecoordinatori regionali GiusppeCastiglione Francesco Cascio- dasempre attento alle esigenze delterritorio".

CAMPAGNA ACQUISTI

La Fattoria solare si illumina con i televisori

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PALAZZO ZANCA. Turno-over tra gli assessori di renato Accorinti. Ecco chi cambierà

Nessun rimpasto, ma rimodulazione delle deleghe: dopo l’estate, Guido Signorino e Nino Mantineopiù “leggeri”, Sergio De Cola fa il pienone. Anche tra i dirigenti avvicendamenti. E nuovi arrivi

Il girotondo della GiuntaDI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. La maretta nella giuntaguidata da Renato Accorinti non èuna novità. Nelle ultime settimane, oltreallo scollamento di Cambiamo Messinadal basso (Nina Lo Presti e GinoSturniolo in rotta conamministrazione e assessori, ilcapogruppo Lucy Fenech ed IvanaRisitano invece in silenziosa sintonia),è arrivata anche la “bacchettata” daparte di Sel, partito alleato che hachiesto la sollevazione di quattroassessori (senza mai nominarlidirettamente). Segnali che Accorinti hacaptato, mettendo in cantiere, subitodopo l’estate, una serie di “grandimanovre”: e quindi è in arrivo unrimpasto. Ma non di uomini: di deleghe.LE MOSSE IN GIUNTA. I movimentiall’interno della squadra interesseranoNino Mantineo, attuale assessore airognosissimi Servizi sociali, che dalventaglio delle sue deleghe vedrebbeespunta quella ai rapporti (non proprioidilliaci) col consiglio comunale. A chitoccherà l’interlocuzione con l’aula?Molto probabilmente a Sergio DeCola, assessore all’Urbanistica, la cui“fermezza gentile” è stata parecchioapprezzata in occasione del tesissimoconfronto con l’Acr Messina sullaconcessione del san Filippo per dueconcerti. A De Cola starebbe per arrivareanche la delega al Patrimonio, fino adoggi trascurata da Guido Signorinoche, da assessore al Bilancio, ha già

parecchio daffare a far quadrare idisastrosi numeri di palazzo Zanca.Signorino vorrebbe rinunciare anche alladelega al Turismo a favore di ToninoPerna, che la affiancherebbe allaCultura già in suo possesso. SempreMantineo starebbe per perdere altre duedeleghe, quella al Decentramento equella alla Città metropolitana. Aprenderle sarebbero chiamate la titolaredi Mercati ed Edilizia scolasticaPatrizia Panarello (decentramento),e Signorino o più probabilmenteFilippo Cucinotta che si occupa di

MESSINA. Lo stato delle partecipate di palazzo Zanca?Disastroso. E nebuloso. Anche in quelle considerate più“virtuose”: L’Amam, per esempio, della quale non siriesce a determinare con esattezza debiti e crediti.L’azienda che si occupa di approvvigionamento idrico incittà iscrive a bilancio un credito del Comune da 28milioni. Non secondo il rendiconto di palazzo Zanca,però, in base al quale la somma ammonterebbe a 20milioni e 700mila euro. E il debito? Uguale. Zero perpalazzo Zanca, se milioni e rotti per l’Amam. E L’Ato3?Stessa storia. Se sul credito del Comune entrambi sonoconcordi nel riportare zero euro, è sul debito del

Comune al dicembre del 2013 che i conti non tornano:quattro milioni e 613mila euro di servizi che secondo ilrendiconto di palazzo Zanca saranno liquidati nel corsodell’esercizio finanziario 2014, mentre in base allacontabilità della partecipata sono diciassette milioni emezzo. Poca discrepanza invece con l’Atm, e solo suldebito del Comune: quasi sei milioni secondo palazzoZanca, tre milioni e due secondo l’azienda trasporti.Malifruscoli anche con Messinambiente: Alla voce“credito del Comune, palazzo Zanca segna zero e invecela partecipata di via Dogali iscrive quasi due milioni.Stessa sorte col “debito del Comune”: rendiconto dipalazzo Zanca chiude a due milioni e 400mila euro,quello della partecipata a più del doppio: nove milioni eduecentomila euro. Infine, dalla tomba in cui sembravaessere sepolta per scelta politica, torna anche la nettunoSpa. Secondo palazzo Zanca, il debito sarebbe pari azero. Non la pensa così la società, che iscrive invecequattromila euro. (A.C.)

PARTECIPATE

I conti non tornano

Protezione civile e Mare, e potrebbeaggiungere anche la delega alla Cittàmetropolitana. In ballo anche la delegaalle Politiche della casa, oggi in capo aSergio De Cola, proprio in questi giorniimpegnato col bando di acquisto dialloggi popolari per lo sbaraccamento difondo Fucile.DIRIGENTI ROTANTI. La rotazionenon interesserà solo la squadra digoverno. Perchè, stavolta al vaglio deldirettore generale Antonio Le Donne,c’è un avvicendamento di ruolidirigenziali: Le Donne non è contentodei risultati e dell’impegno di alcunidirigenti, e da parte loro parecchi non sitrovano troppo a loro agio nel ruolo chericoprono. Tra quelli che potrebberocambiare scrivania ci sono RiccardoPagano (partecipate), per il qualepotrebbe arrivare il trasloco allaProtezione civile: Pagano è in possessodi un master in gestione dei disastri chenon ha mai messo a frutto a palazzoZanca e che non è mai stato sfruttatodal Comune. La vicenda dell’ordinanzasui tir ha fatto riemergere antichefrizioni tra l’amministrazione e MarioPizzino, dirigente alla Mobilità, che adun certo punto era dato per certo alladirezione generale del Consorzioautostrade, ruolo per il quale ha avutoprima il diniego e dopo il nulla osta daparte di Accorinti. Poi c’è la questionedegli interim, che Le Donne avrebbepreferito evitare: quello di CalogeroFerlisi, titolare dell’Avvocatura e“supplente” all Polizia Municipale(circostanza che ha indispettito ilgenerale, che avrebbe gradito fosse ilcontrario e che per questo ha citatoAccorinti e Le Donne per mobbing), equello di Giovanni Bruno, che sidivide tra Ufficio di gabinetto e Servizisociali. In arrivo ci sarebbero dueesterni. Una donna proveniente dalministero degli Interni, ed AntoninoRecupero, oggi dirigente all’Istitutoautonomo case popolari.

Guido Signorino

TUTTE LE AZIENDE MISTE HANNO SCOLLAMENTI TRA DEBITIE CREDITI CON IL COMUNE. ECCO QUALI. E QUANTO

Nino Mantineo e Patrizia panarelloSergio De ColaSergio De Cola

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Monforte San Giorgio. Ci sono dichiarate incompatibilità alla base del “divorzio” del vicesindaco Domenico Grasso dall’amministrazione Cannistrà. Grasso ha prodotto ledimissioni da componente dell’esecutivo, espressione della frazione Marina, dopo unanno dall’insediamento. Giuseppe Cannistrà guarda avanti anche se si tratta delsecondo tassello della giunta che viene meno dopo il defenestramento di Nicolò Chillèa febbraio (e sostituito da Nino Battaglia). Cannistrà, che ha designato un ufficio distaff composto da Antonino Giorgianni, Antonio Nastasi, Rosario Polito e AntoninoPolito, non ha rinnovato fiducia ai due esperti in scadenza Pietro Casella e FrancescoBasile. Il giovane sindaco ha invece conferito di recente un incarico al ragioniereCarmelo Caravello “per avvalersi della qualificata collaborazione professionale esterna– si legge nel provvedimento -di un esperto in materia finanziaria -contabile”.Caravello costerà 1800 euro fino al 30 settembre.

Lena, “dimissionato” da Aquino

di Pamela Arena

Patti. “La mia sostituzione in giuntacon Alessia Bonanno si è conclusacome da copione”. Con questedichiarazioni l’ex assessore Nino Lenacommenta le modifiche in esecutivopredisposte dal sindaco MauroAquino, e alla luce di ciò ritiene diavere il quadro completo dellasituazione .“La prima parte delcopione è troppo ovvia. Il sindacoaveva promesso ad un politicomessinese di dare l’incarico diassessore alla Bonanno e dovevamantenere l’impegno nonostantedovesse sacrificare un membro dellagiunta – scrive Lena in unanota -. Evidentemente si trattava di unpatto di ferro che, purtroppo, nullaaveva a che vedere con gli interessidella città. La seconda parte delcopione, e cioè chi dei quattroassessori avrebbe dovuto liberare ilposto, sicuramente non era statascritta, altrimenti sarebbe statoirragionevole attribuirmi l’incarico divice sindaco”. Secondo Lena, perAquino questa scelta è stata moltotravagliata e fortementecontraddittoria visto che sia in privato,che in pubblico, aveva apprezzato lesue doti professionali, umane, per irisultati ottenuti e l’impegno e ladedizione al mandato. Ma per l’ex vicesindaco vi possono essere solo duemotivi che hanno indotto Aquino afare questa scelta.“Chi persegue esclusivamente gliinteressi della collettività, e non èattaccato al posto che ricopre, vieneinesorabilmente espulso dalla bruttapolitica per ‘contrasto di interessi’ –afferma sottilmente -. Il secondomotivo, invece, risiede nel fatto che il

sindaco Aquino, forse preparandosialle prossime elezioni, vuoleaccentrare a se le deleghe importantiche rivestivo, per attribuirsi in formaesclusiva i risultati già da me ottenutie quelli ancora da ottenere con ilcompletamento delle opere che hoiniziato. Tutto questo, dopo la sceltadella Bonanno, porta ad una grandecontraddizione rispetto allemotivazioni espresse nella revoca, enon capisco come possapretendere di dare uno slancioall’azione amministrativa se al postomio non ha inserito in giunta unafigura altrettanto professionale.Considerato ciò - conclude Lena – michiedo se il sindaco soddisfi uninteresse politico personale, o diparte, visto che come pegno offre ilpaese al politico messinese di turno inuna condizione di vassallaggio”.Dal canto suo il sindaco MauroAquino, oltre a non volersi soffermaresu alcune dichiarazioni di Lena cheritiene “si commentino da sole”,ribadisce l’affetto e la profonda stimache prova nei suoi confronti per illavoro svolto in questi ultimi tre anni:“Capisco lo stato d'animodell'ingegnere Lena, mavoglio solo precisare che questarimodulazione in giunta nascedall’esigenza di avere energie nuove efresche che, sicuramente, servirannoda stimolo e a dare un’accelerazioneall’azione amministrativa”.

L’ex assessore spiega i motivi della sostituzione. La replica del sindaco

GIARDINI. Le manette al dipendente Gugliotta scuotono il palazzo

Tra i primi enti a dotarsi della normativa anticorruzione, il comuneaffina i criteri per la prevenzione. In primis la rotazione degli impiegati

Concussione off-limits

Giardini Naxos. L’arresto del dipendentecomunale scatta mentre si lavora perarginare la corruzione. L'istruttoredirettivo Basilio Gugliotta, geometraresponsabile del servizio primodell’ufficio tecnico comunale giardineseche compendia lavori pubblici, servizicimiteriali, igiene e sanità, è finito inmanette nell’ambito di un’indaginedella Guardia di Finanza di Taormina.Gugliotta sarebbe accusato del reato diconcussione. Il fermo è avvenuto nellamattinata di sabato 19 e le FiammeGialle hanno visionato ed acquisito attiall’ufficio tecnico comunale. L'arresto diGugliotta sarebbe riconducibile all'iterprocedurale per gli interventi disistemazione di un costone rocciosofinanziato con fondi regionali. Un verofulmine a ciel sereno su palazzo deiNaxioti. Solo alla fine del mese scorso, idipendenti del comune jonico avevanopartecipato all’incontro seminarioorganizzato dall’ente per spiegare i

contenuti del Codice integrativo dicomportamento adottato dalla Giuntamunicipale con la Delibera n. 5 del 31gennaio 2014. Giardini figura tra i primicomuni in Sicilia a esserne dotato. Arelazionare Maria Riva, segretariogenerale e responsabile dellaprevenzione della corruzione (nominatocon determina sindacale n. 30 del19.09.2013) e responsabile per latrasparenza. L’attività di formazionerientra proprio nell’ambito delle attivitàmirate al contrasto della corruzione ealla garanzia della trasparenza. Il Codicedelinea gli obblighi dei dipendenti,l'elenco delle infrazioni e le correlatesanzioni e serve a valorizzare laresponsabilità individuale ma ha ancheil compito di fissare un insieme di valorie di doveri condivisi, al fine dimigliorare il funzionamento dell’Ente.Prevista anche la rotazione deidipendenti e Gugliotta con la rotazionesarebbe passato al servizio urbanistica.

Il vice sindaco Grasso getta la spugnaINCOMPATIBILITA’ ALLA BASE DEL DIVORZIO. ARRIVA L’ESPERTO CARAVELLO

MONFORTE SAN GIORGIO

PATTI

L’ex assessore Lino Lena

Il municipio di Giardini Naxos

Domenico Grasso

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MESSINA. L’ordinanza di stop, poi il ricorso, quindi un nuovo provvedimento. Ecco come è andata

Gli autotrasportatori ricorrono per via gerarchica, la determina del Comune perde esecutività, ma la riconquistadopo un giorno. A causa dell’”urgenza”. Cronaca di una lotta in punta di diritto. In cui tutti gli attori..

Tir, i tre giorni di fuocoDI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. Tanto tuonò che, alla fine,venne giù un diluvio di tali proporzioniche prevederne le conseguenze èimpossibile. Nel giro di una settimanac’è stato il blocco dei tir in città graziealla determina dirigenziale emanatadal comune di Messina e firmata daldirigente Mario Pizzino, le protestedi armatori, Confindustria e Autoritàportuale, le multe da parte dei vigiliurbani, la tentata forzatura dei blocchida parte di alcuni dei camionisti, ladichiarazione di guerra di AntonioRichichi dell’Aias, l’associazione degliautotrasportatori, quindi il ricorso invia gerarchica e l’annuncio, viaFacebook, della sospensionedell’ordinanza. Riproposta dopoqualche ora. Un film? Nient’affatto.COME TI BLOCCO IL TIR. FORSE.Il 21 luglio, alle sette di mattina, scattail provvedimento: i tir che sbarcanodalle Cartour che arrivano al moloNorimberga, una volta superato ilcavalcavia, dovranno fermarsi fino allenove di sera, perchè da via La farina,via Luigi Rizzo e Vittorio Emanuele ilpassaggio è loro interdetto perdisposizione del Comune. E lo stop alpassaggio dei camion in città a moltidegli attori della vicenda non è andatogiù. A prendere carta e penna e siglareil ricorso, però, sono stati in due: l’Aiaspresieduta da Richichi con sede legalead Acicastello e la ditta diautotrasporti Giuseppe Galletta diCamaro, a due passi dal famigeratomolo Norimberga. La strada normativascelta dai due è quella del ricorsogerarchico: una procedura che, già peril solo fatto di essere stata messa inmoto, ha gli effetti di un’immediatasospensiva sul provvedimento. Dalministero dei Trasporti, il 23 luglioparte (e arriva a palazzo Zanca) unaraccomandata con ricevuta di ritornoche notifica il ricorso al Comune. Eblocca il blocco.MEZZOGIORNO DI FUOCO.Giovedi 24 luglio, i tir (pochi) sbarcatida Salerno ricominciano a circolare,mentre a palazzo Zanca si prepara lacontromossa. Nella discussione siinserisce anche il prefetto StefanoTrotta, già precedentemente criticonei confronti della soluzione adottatadall’amministrazione. “Gli effetti delprovvedimento dirigenziale hannocomportato disagi alla circolazioneveicolare, e si sono registrati momentidi tensione tra gli autotrasportatori egli organi della polizia municipale”.Trotta, poi, manda una secondacircolare. Nella quale, “sottovoce”,

dopo la bacchettata sui denti segnalaall’amministrazione una possibilestrada da percorrere: quella della“urgenza”. Un percorso che, nelgabinetto del sindaco, Pizzino,l’assessore alla Mobilità GaetanoCacciola il direttore generaleAntonio Le Donne el’amministrativista “di fiducia” diAccorinti, Arturo Merlo, stavano giàintraprendendo.CON UNA CERTA URGENZA. Allequattro e mezza di pomeriggio del 24,Accorinti sventola la “nuova”ordinanza. Che in realtà è quellavecchia. Reiterata. Preso atto dei

ricorsi (tra l’altro diretti allasegnaletica stradale), il dirigente allaMobilità provvede all’oscuramento deicartelli stradali, e si riserva “ogniulteriore valutazione in ordine allasussistenza delle condizioni perdeliberare la provvisoria esecutivitàdell’ordinanza”. Quale è questavalutazione? Quella che fa Antonio LeDonne, coi poteri coi quali il sindacogli riconosce “la decisione di valutarela sussistenza delle ragioni d’urgenzache consentano la provvisoriaesecuzione del provvedimentoimpugnato”. Le Donne valuta,pondera, soppesa e alla finedetermina: l’urgenza c’è, quindil’originaria determina di Pizzino tornaesecutiva e per i tir, da venerdi 25, ilcentro sarà nuovamente interdetto.Stando così le cose, perchè l’urgenzanon è stata dichiarata dall’inizio?Perchè dal punto di vistaamministrativo non era possibile.LA PRATICA DESUETA. Il ricorsogerarchico è una pratica che gli studilegali non intraprendono più: l’ente“sovraordinato”, solitamente ilministero (gerarchicamente superiore)raramente si degna di rispondere. Perquesto, in questo tipo di ricorso èvalida la regola del silenzio-rifiutoentro 90 giorni. Particolarità delricorso gerarchico è che la semplicenotifica dell’atto sospende gli effettidel provvedimento al quale è avverso.Salvo che l’ente non reiteri ilprovvedimento con la motivazionedell’urgenza, così come ha fatto ilcomune di Messina. E poi? Poideciderà il ministero, se deciderà. Disolito non lo fa. Un’altra cartina altornasole su quanto siano forti o debolii poteri e gli interessi in gioco in tuttala vicenda.MAGO ORONZO E TIENANMEN.In tre giorni si è passati dalle stelle allestalle e di nuovo, forse, alle stelle. E adAccorinti non è sembrato vero poterscendere di nuovo in piazza. Fasciatricolore a tracolla, il sindaco si èmesso di fronte ai tir, bloccandoli e“prendendogli la contravvenzione”,spaccando esattamente a metà lapubblica opinione. Fosse andato tuttoliscio, con l’ordinanza in vigore senzaproblemi, si sarebbe potuta riesumarela celebre fotografia di piazza Tien-An-Men, con lo studente che da solo fermai carrarmati del governo comunistacinese. E invece no, sembrava fosseandato tutto in vacca, e dall’eroeiconografico, Renato Accorinti haseriamente rischiato di trasformarsi nelMago Oronzo, il celebre personaggiodella trasmissione tv Mai dire gol,quello che “con la sola imposizionedelle mani...” prova a fermare i tir masi scontra con la realtà. E perde. Einvece no. Da rivoluzione a parodia edi nuovo a rivoluzione nel giro di tregiorni. Con Accorinti è così. Non c’èmai tempo per annoiarsi.

Antonio Le Donne

Civitavecchia, i camion fuori dalla cittàMESSINA. Civitavecchia, cittadina laziale che insieme a Fiumicino e Gaetafunge da porto per la città di Roma, da sempre subisce gli stessi inconvenientidi Messina: il passaggio continuo e costante di tir dalla città. Anche perchè,come Messina, Civitavecchia è porto di imbarco e sbarco delle autostrade delmare: una rotta che, da novembre 2008 a maggio 2009, anche la Cartour haeffettuato. Ebbene, a Civitavecchia esiste un’ordinanza sindacale che interdiceai mezzi di massa complessiva superiore alle sette tonnellate, il transito in città.Ordinanza anche questa parecchio travagliata: entrata in vigore nel 2009, poirevocata dall’amministrazione successiva, che consentiva il passaggio sulladirettrice centrale cittadina, l’ordinanza è stata riesumata nel 2012. I tir chedevono imbarcarsi a Civitavecchia, quindi, per raggiungere l’area portuale ela zona industriale utilizzano il percorso extraurbano, che prevede il passaggiotramite l’A12 Civitavecchia-Roma ed il raccordo autostradale Umbro-Laziale.L’ordinanza ha resistito al Tar del Lazio. E non sono pochi i tir che usufruisconodel porto laziale. Dalla sola Sicilia, durante tutto l'anno con cadenzatrisettimanale e giornaliera nel periodo estivo, in direzione Civitavecchiapartono navi da Palermo (Gnv), Catania e Trapani (Grimaldi). (A.C.)

ALTROVE

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siciliaINCHIESTA. Mazzette e ambiente: domiciliari per Giuseppe Antonioli nell’operazione “Terra mia”

L’amministratore delegato della Osmon accusato di aver pagato 12mila euro al funzionario regionale Gianfranco Cannovaper “oliare” le autorizzazioni per un impianto di biogas. Una storia che parte da un esposto. E arriva a Catania e Agrigento

Mazzarrà, l’impianto...puzza

DI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. Le nuvole nere che siammassavano sulla discarica diMazzarrà sant’Andrea sono diventateuna vera e prooria tempesta. Perchè,oltre alla relazione da parte di unacommissione regionale che di fatto, inmancanza di altre novità, entrosettembre provocherà la chiusuradell’impianto per una serie talmentelunga di magagne che per elencarletutte ci sono volute oltre sessantapagine, a complicare ulteriormente lasituazione ci si è messo l’arresto diGiuseppe Antonioli, amministratoredelegato della società che della discaricadi Mazzarrà ne detiene la gestione,TirrenoAmbiente. Antonioli da venerdi18 luglio, è agli arresti domiciliari inseguito a un provvedimento restrittivoemesso dal Gip del Tribunale di PalermoVittorio Anania, nell’ambitodell’inchiesta “Terra mia”, su episodi dicorruzione legati alle autorizzazioni perlo smaltimento dei rifiuti e dellediscariche. Complessivamente aidomiciliari sono in cinque: GianfrancoCannova, dipendente dell'assessoratoregionale al Territorio e ambiente, gliimprenditori agrigentini CalogeroSudano e Nicolò Sodano (titolaridella “Soambiente” di Agrigento), ilcatanese Domenico Proto, patrondella Oikos, società che gestiscel’impianto di Motta sant’Anastasia, aCatania: l’altra discarica, oltre aMazzarrà sant’Andrea, finita nel mirinodella commissione regionale volutadall’ex assessore all’Energia Nicolò

Marino e che con Mazzarràsant’andrea potrebbe condividere lostesso destino: chiusura. DA NOVARA CON FURORE.Giuseppe Antonioli è l’amministratoredelegato della “Tirreno ambiente”,società che gestisce la discarica diMazzarà Sant’Andrea (Messina); nonsolo, ma è titolare di “AutoArona” e dialtre ditte, nonché patron della OsmonSuno di calcio. Di recente era finito aglionori della cronaca perché aveva chiestol’autorizzazione per la realizzazione diuna discarica per lo smaltimentodell’amianto a Barengo. E solo la lungabattaglia del Comitato no-amianto e di

alcuni partiti aveva bloccato il progetto.A lui, la Procura di palermo contestadodicimila di euro di tangenti andate aCannova per “garantire una corsiapreferenziale nel rilascio dei necessariprovvedimenti autorizzativi relativi allarealizzazione di un impianto per laproduzione di energia elettrica da fontirinnovabili (biogas) e conseguenteelettrodotto da effettuarsi all’internodella discarica sita nel comune diMazzarà S. Andrea, gestita dallaTirrenoAmbiente Spa”. Secondo gliinquirenti, le tangenti sarebbero poiservite perchè Cannova fornisse“consulenza tecnica nella risoluzione diproblematiche amministrative, ilcomunicare preventivamente econtinuamente tutte le informazioni,anche riservate, di cui era a conoscenzain forza del ruolo ricoperto all’internodella pubblica amministrazione ecomunque metteva a disposizione lapropria funzione a tale titolo”.TUTTO PARTE DALL’ESPOSTO.L’indagine parte nel 2011, va avanti perpiù di due anni (condotta dagli agentidella Sezione “Reati contro la PubblicaAmministrazione” della Squadra Mobiledi Palermo, con l’ausilio di quellaagrigentina), e riceve l’impulsodefinitivo da un esposto presentatodall’ex assessore al territorio Maria LoBello, che avendo subodorato che nellagestione degli affari che ruotavanointorno alle discariche c’era qualcosache non quadrava, aveva trasferitodiversi funzionari regionali. E ci avevavisto giusto, probabilmente. GALEOTTA QUELL’AUTO. Perchèl’esposto, presentato in Procura a marzo,qualche settimana prima che il rimpastodi giunta voluto dal presidente dellaregione Rosario Crocetta lasollevasse dall’incarico, riporta un

MESSINA. Un primissimo effetto, l’inchiesta “Terra mia”l’ha già provocato: la chiusura della discarica diMotta sant’Anastasia gestita dalla Oikos diDomenico Proto. L’assessorato regionaleall’Energia non ha rinnovato l’autorizzazione per ladiscarica di contrada Valanghe d’Inverno, bloccandoil rinnovo del decreto del 2009 che la autorizzava. Ilprovvedimento firmato dal dirigente Marco Lupodà 60 giorni di tempo alla Oikos per presentare ilpiano di chiusura. Intanto la commissione Antimafiaall’Ars ha chiesto l’audizione del presidente dellaRegione Rosario Crocetta. E se il sindaco di Motta

Nino Di Guardo grida alla vittoria, per un altro sindaco, incircostanze simili, è tutto l’opposto. Salvatore Bucolo,sindaco di Motta sant’Anastasia, la probabile chiusura delladiscarica gestita da TirrenoAmbiente sarebbe una disgrazia.“L’attuale amministrazione comunale ha ereditato sedicimutui dalle precedenti amministrazioni - ha spiegato ilsindaco - semmai la discarica dovesse chiudere il Comuneandrà in dissesto, visto che le rate da settecentomila euro

all’anno termineranno nel 2024. Quindi Articolisti,Lsu e dipendenti andranno a casa, e le bancheavranno diritto di rivalsa sui cittadini, la cuitassazione arriverà alle stelle. A questo siaggiungano i quasi 75 milioni di crediti chevantiamo, perchè da noi si sono scaricati rifiuti diPalermo, Siracusa, persino Napoli, e noi non neabbiamo ricavato alcun beneficio. La regione devedare autorizzazione di ampliare la discarica, eridistribuire i rifiuti in più, che hanno raggiunto itrenta metri d’altezza”, ha concluso. (A.C.)

CONSEGUENZE

IL SINDACO SALVATORE BUCOLO: “SEDICI MUTUI CHE NON SAPREMMO COME PAGARE”. ECCO PERCHÈ

Se la discarica chiude...

Salvatore Bucolo

Giuseppe Antonioli

La discarica di Mazzarrà sant’Andrea

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Biostabilizzatore e stoccaggioavanti piano con 3 milioni in piùMESSINA. Con calma e senza fretta, anche la gara perl’impianto di biostabilizzazione di Pace, con annessadiscarica, è in dirittura d’arrivo. Con calma, perchè ilbando è scaduto il 5 marzo, e all’assessorato al territorio,a Palermo, la commissione, composta dal presidenteManlio Munafò e dai componenti Biagio Sgrò eGirolamo Navarra, ha iniziato ad aprire le buste solovenerdi 8 luglio esaminando due offerte, chiudendo laseduta e continuando dieci giorni dopo, il 18 luglio: nelbando di gara, invece, era espressamente indicatol’inizio delle operazioni di verifica al 12 marzo: quattromesi di ritardo, e ancora le buste aperte sono statemeno della metà. La prima notizia è che l’appalto da qualche spicciolo inmeno di quindici milioni di euro fa gola. Parecchia gola,visto che alla gare hanno partecipato in sette: prima apresentare la busta con i ribassi a base d’asta è statal’associazione temporanea d’imprese formata dalcapogruppo Consorzio di cooperative CCC, dalla Sics edal consorzio CFC. Poi ci sono Loto, Treerre e Costanzo,che precedono il raggruppamento monstre formato daInfratech, Progest, Paradivi servizi, Sofia Costruzioni eGeneral Construction. Quarta a presentare busta è l’Atiformata da Valori, Amut Ecotech e Safond Martini, cheha preceduto di qualche minuto il deposito dell’offertadella Bruno Teodoro Costruzioni insieme a EBGConsorzio stabile e Agru Linig Italia. Ultimi, a ridossodella scadenza del 5 marzo sono stati il raggruppamentocomposto da Cesaro Mac Import, Osmon, Ederambiente,Sgm Ingegneria, ed Lcf Engineering, e l’Ati WasteTreatment Technologies, Progetto Geoambiente e Owac

Engineering.A saltare subito all’occhio è la presenza della Osmon,società con sede a Novara, amministratore della quale èGiuseppe Antonioli.La Osmon è l’impresa che, all’interno della discarica diMazzarrà gestita da TirrenoAmbiente, utilizzando lacaptazione dei biogas prodotti dai rifiuti solidi urbanidella discarica, ha costruito un impianto per laproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili(biogas) e conseguente elettrodotto. E che secondo ilGip del tribunale di Palermo Vittorio Anania, avrebbeavuto il “via libera” grazie alle tangenti pagate daAntonioli al funzionario della regione Sicilia GianfrancoCannova, nell’ambito dell’inchiesta “Terra Mia”.Altra singolarità è l’importo dei lavori per la discarica diPace: a marzo, in sede di gara l’importo complessivodell’appalto ammontava a 12 milioni e 343mila euro.All’apertura delle buste, invece, l’importo lievita a 14milioni e 972mila euro. (A.C.)

MESSINA. Inizia l’apertura delle buste per l’impianto di Pace. Tutte le ditte in gara. E quei ritardi...

episodio emblematico: la conferenza diservizi del giugno 2008, alla quale neera seguita un’altra per il rilasciodell’Autorizzazione IntegrataAmbientale a TirrenoAmbiente. Nelriportare l’episodio, rimarcando come laconferenza fosse stata presieduta daCannova, l’ex assessore documenta ilfatto che, quattro mesi dopo, Cannovasedesse al volante di una fiammanteAudi A4 turbodiesel, acquistata presso laAutoarona spa di Borgo Vercelli, inprovincia di Novara. Concessionaria dicui Antonioli è socio e amministratoredelegato, come rileva il gip nellarichiesta di misure cautelari,aggiungendo che “per il rilascio delleprescritte autorizzazioni, l’Antonioli èricorso al contributo del Cannova, anchequesta volta con il solito metodo delle“mazzette”.”NEL FRATTEMPO A MAZZARRA.Nel 2012, ad annullare le dueautorizzazioni ambientali ci pensa il Tar,concludendo una storia che inizia nel2007, quando la Osmon di Antoniolipresenta domanda di autorizzazione alla

costruzione ed all’esercizio di unimpianto di produzione di energiaelettrica da fonti rinnovabili. Seguono leconferenze dei servizi, e quindi il primostop: due sopralluoghi dell’Agenzia delleDogane nel 2008 e dell’Arpa (agenziaregionale per la protezionedell’ambiente) nel 2011, notificavano ilfatto che la Osmon avesse già attivatol’impianto di conversione energetica,senza aver dato l’avviso di inizio delleattività alle autorità competenti.Circostanza dalla quale la Osmon sidifendeva tirando in ballo il silenzio-assenso. Tribolazioni per superare lequali ci si rivolgeva immancabilmente aCannova. Da un’intercettazione dinovembre 2011, si legge nell’ordinanza,“emerge l’interesse nel trovare una“corsia di favore” grazie ai buoni officidel solito Cannova, in questo casocontattato da Pino Innocenti”.Innocenti, che non ha alcun ruolonell’inchiesta, è presidente diTirrenoAmbiente, società che gestisce ladiscarica di Mazzarà all’interno dellaquale si trova l’impianto di captazione

CannovaconnectionQUANDO IL FUNZIONARIOPRESIEDEVA LA CONFERENZA SERVIZI

MESSINA. Fatalmente, il nome diGianfranco Cannova, ilfunzionario regionale al centrodell’inchiesta, entra di peso anchenelle vicende messinesi, quelleche riguardano l’impianto diPace. Perchè Cannova,dell’impianto dibiostabilizzazione con annessadiscarica è stato il presidentedella conferenza dei serviziistruttoria del 2009, ed di quella“decisoria” del 2010: l’incontrocioè che ha dato il via libera alprogetto. Nella prima, a metàdicembre del 2009, Cannova siconfronta, tra gli altri, con MarcoPirrello, della direzione generaleArpa (agenzia regionale per laprotezione dell’ambiente) dipalermo, e con Roberto Lisi,funzionario tecnico diMessinambiente, e con ilrappresentante del comune diMessina Salvatore Saglimbenie della Provincia SalvatoreD’Arrigo. Palazzo dei Leoni, inquell’occasione, si dichiarafavorevole alla realizzazionedell’impianto, così come palazzoZanca. A sollevare qualcheinterrogativo è Giuseppe Latteodell’assessorato regionale alTerritorio, al quale tocca farpresente che, su un progettoprecedentemente presentato daMessinambiente e che prevedevaun trattamento chimico-fisico deirifiuti, l’assessorato aveva giàrilasciato valutazione d’incidenzae giudizio di compatibilitàambientali favorevoli. DaMessinambiente spiegano che lemodifiche progettuali nonsarebbero “sostanziali”, e quindiper l’impianto non sarebbenecessario un nuovo iterautorizzativo ambientale.Argomentazione che convinceLatteo, e sulla quale Cannova,un’ora dopo averla iniziata,chiude la conferenza. Qualchemese dopo, a inizio febbraio del2010, a Palermo si incontranosolo Cannova, Lisi e Pirrello, perla conferenza decisoria. Inmezz’ora si decide per il via liberaal progetto. (A.C.)

NOMI RICORRENTI

dei biogas della Osmon. L’intercessionedi Cannova era finalizzata a “contattare”un ex collega, che in quel momento erail presidente della conferenza dei serviziimpegnate al rilascio dell’autorizzazioneall’esercizio dell’impianto di biogas. Ilcollega non solo non “unge” alcunaruota, ma chiede addirittura sanzioniper le inadempienze della ditta. Lostesso “due di picche”, poi, Cannova loriceve da un capo di gabinettodell’assessorato. “Tu mi porti i caitte e iomi talio i caitte”, è la risposta a musoduro che riceve Cannova dopol’insistente richiesta di “intercessione”.LE RELAZIONI PERICOLOSE. Pergiustificare l’ipotesi di reato, e non soloun eccesso di zelo, il Gip scrive che“Cannova, pur di favorire il suo“finanziatore” occulto Antonioli, quellostesso dal quale ha certamente ricevutoin nero 12mila euro e presso la cuiconcessionaria ha formalmenteacquistato un’autovettura, non haesitato ad esporsi personalmente perquesta pratica amministrativa anche acosto di fare una “brutta figura”“.

Vista aerea del sito della discarica di Pace

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siciliaCONTROSENSI. La Consulta dichiara infondata la questione proposta dal Tar della Calabria che...

I giudici amministrativi avevano chiesto che ci si pronunciasse sul divieto di vendere tutti i farmaci di fascia “C”,compresi quelli sottoposti a prescrizione, ma la risposta è stata: “Possono già”. E ora si punta alla Corte Europea

Parafarmacie, beffa costituzionaleDI DANIELE DE JOANNON

ROMA. Doveva essere una sentenzache finalmente cancellava la“disparità” tra Farmacie eParafarmacie, ma è andato tutto allarovescia. La Corte Costituzionale,infatti, ha dichiarato non fondata laquestione di legittimità costituzionalepromossa dal Tar della Calabriariguardo al divieto di vendita di tutti ifarmaci di fascia “C” non a carico delservizio santitario nazionale, lasciandoalle parafarmacie la possibilità didispesare solo quelli privi diprescrizione medica.COSI’ IL TAR. La questione dicostituzionalità sollevata dal Tribunaleamministrativo regionale dellaCalabria con l’ordinanza n. 333 del 9maggio 2012 riguardava“l’irragionevolezza, l’ingiustizia e lapalese disparità di trattamentoconseguenti alla esistenza di unadisciplina che, in assenza di alcunaobiettiva e valida ragione, consentenegli esercizi farmaceutici del tipoparafarmacia la sola vendita deimedicinali di fascia C non soggetti aprescrizione medica (e non anche,quindi, di quelli [pur] sempre “acarico” del paziente, ma soggetti aprescrizione medica)”, si legge nellamemoria presentata in udienzadall’avvocato Giovanni FabioLicata per conto della FederazioneParafarmacie. Che continua così: “Siaperaltro detto per inciso, talelimitazione manifesta unairragionevolezza ‘crescente’ proprio inquanto adesso i farmaci di fascia Csoggetti a prescrizione medica (ma nonanche a rimborso da parte del serviziosanitario nazionale) non hanno (più)

un prezzo “fisso” ma, invece, sono essistessi soggetti a delle dinamichecompetitive sui prezzi all’interno delcanale di distribuzione delle ‘farmacietradizionali’”. Gli articoli violati? I parametri proposti per il giudizio dicostituzionalità sono quelli di cui agliarticoli 3 e 41 della Costituzione.MA LA CONSULTA... Nei fatti, igiudici hanno ritenuto la questionenon fondata, perché, a detta loro, leparafarmacie posso già vendere ifarmaci di fascia “C”. A spiegaremeglio il paradosso è il cataneseDavide Gullotta, presidente damaggio scorso della Federazionenazionale Parafarmacie italiane:«L’ordinanza riguardava la vendita deifarmaci di fascia “c” nelleparafarmacie. I giudici amministrativi

davano ragione a noi e chiedevanol’intervento ad adiuvandum riguardoalla possibilità di vendere anche ifarmaci con obbligo di ricetta ma nonmutuabili. Se la Corte ci avesse datotorto basandosi su motivazionifondate, non avrei detto nulla, ma ilproblema - spiega - sono lemotivazioni, del tutto inesistenti.LE MOTIVAZIONI. Continua Gullotta:«La Consulta cita l’articolo 32 deldecreto legge 6/12/2011, ad esempio,sulla base del quale asserisce che ifarmaci sono stati liberalizzati e che solouna parte resta vietata perché inserita inapposito elenco, mentre invece è l’esattocontrario. Possono infatti esseredispensati solo quei farmaci che sonoinseriti in un determinato elencopredisposto dall’Aifa. Inoltre, non è vero

che esiste il principio per cui i farmaci difascia C sono liberalizzati e che èresiduale il divieto della loro vendita,perché i farmaci di fascia C soggetti aprescrizione “vendibili” sono solo unaminima parte. Di fronte a ciò - incalza -restiamo scioccati. Come fa la corte asbagliare, a dire il contrario di ciò che èprevede la legge? Speriamo che illegislatore intervenga, ma, nelfrattempo, non resteremo con le mani inmano: siamo pronti a rivolgerci allaCorte di Giustizia Europea». Un altropunto contestato dal presidenteriguarda i presunti maggiori obblighidelle Farmacie rispetto alleParafarmacie: «Anche questo èpalesemente falso, perché le prescrizionisono tali e quali».CHI SUBISCE E CHI NO. «Io sonorispettosa della legge, ma sonoaltrettanto pronta a denunciare chi lainfrangerà», avverte DonatellaMarchesini, parafarmacista diMessina: «Spero che nessuno dei mieicolleghi faccia accordi sottobanco conle farmacie per vendere ugualmente ifarmaci di fascia “C”, e che i primi anon farlo siano i titolari di farmacieche possiedono parafarmacie». Ilproblema evidenziato dalla dottoressaMarchesini è il seguente: una farmaciache si trova in una zona della cittàpotrebbe dispensare farmaci attraversouna sua parafarmacia in un altro luogoo in accordo con un esercizio non disua proprietà, fornendo poi i tagliandi:«È una pratica illegale che già hatrovato un caso ad Agrigento»,racconta Gullotta. Che puntualizza:«Nella nostra associazione non èpermesso l’ingresso di parafarmaciepossedute dai farmacisti».RETAGGI MEDIEVALI. L’ultimo“concorsone” è stato fatto lo scorsoanno, dopo di che, per chi si laurea inFarmacia, poter avere un esercizioproprio sarà impossibile: «Questoperché - spiega Gullotta - le Farmaciepossono essere ereditate, e alla mortedel titolare, l’erede ha un bel po’ dianni di tempo per prendere una laureae continuare l’attività. È allucinanteche, in Italia, ciò che si vince perconcorso possa essere messo neltestamento come una casa!».

Davide Gullotta

La drammatica realtà dei fatti è tutta in un annuncioonline: “Vendo in stock come da foto per chiusuraattività 13 sigarette elettroniche, 1 pipa elettronica,piu’ di 150 liquidi di vari gusti, laccetti per sigarette,caricatori usb per auto e per casa etc….etc….insommatutto come da foto. il prezzo è un vero affare!”. E lo èveramente: 150 euro. Nel giro di due anni, un altrosimbolo della rinascita imprenditoriale (un po’ come leparafarmacie), ovvero i negozi di sigaretteelettroniche, è passato dalle stelle alle stalle. Il perché?

L’ampliamento dei punti vendita (non più solo i negozideputati), ma soprattutto le tasse. Al suo esordio sulmercato italiano, nel 2012, la e-cig aveva fatto trovarelavoro a 5.000 operatori, per lo più giovani, in 3.500negozi, muovendo un giro d’affari da 300 milioni dieuro. L’anno successivo, come si legge in una nota diConfesercenti di questo luglio, il Ministero della Salutedetta disposizioni fiscali: dal 1° gennaio 2014 i prodotticontenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituireil consumo dei tabacchi lavorati, nonché i dispostivimeccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio,saranno assoggettati ad imposta di consumo nellamisura pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita alpubblico. Sempre dalla stessa data, lacommercializzazione dei prodotti di cui sopra èassoggettata alla preventiva autorizzazione da partedell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Le

conseguenze? La chiusura, a fine 2013, del 35/40%degli esercizi commerciali ed i conseguentilicenziamenti. Allo stato attuale, la Fiesel e la Assifelstanno facendo pressing sul governo perché vengarivista tutta la tassazione. Già ad aprile, però, con unalettera aperta al ministro della Salute, BeatriceLorenzin, la Lega Italiana Anti Fumo aveva perorato lacausa delle sigarette elettroniche per i loro benefici,tracciati da Riccardo Polosa, direttore scientifico diLiaf e docente di Medicina Interna a Catania: «Le dueforme di assunzione (normale ed elettronica, ndr) nonsono affatto comparabili. Studi tossicologici mostranoche le cellule trattate con vapore di sigarettaelettronica non presentano alterazioni morfologiche.Parificare i due prodotti è irresponsabile e poco etico».Ovvero, andrebbero aumentate le tasse sulle sigarettenormali e alleggerite quelle sulle e-cig.

CROLLA PER LE TASSE IL MERCATO DELLE SIGARETTEELETTRONICHE. NONOSTANTE I MEDICI LE APPROVINO

E-cig, sogno in fumoALTRE STORIE

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BUROCRAZIA MALATA. Il fiore all’occhiello del divertimento non autorizzato

La famiglia Salmeri non presenta in tempo le richieste perchè in quel periodo subisce alcuneestorsioni. Si perde così un punto di riferimento per vacanzieri e bambini. Il sindaco: «Mi dispiace»

Oliveri, non gioco piùDI PAMELA ARENA

OLIVERI. Niente Luna Park pervacanzieri e turisti. Ad impedirlo lamancanza di autorizzazioni poiché,secondo la Commissione comunale diVigilanza sui locali di pubblicospettacolo, mancherebbero alcunirequisiti. Dal 1998 la ditta Rita Salmeriera un’attrazione per i turisti, giovani emeno giovani, che nelle sere d’estate sirecavano al Baby Park presente sullungomare di Oliveri. “Secondo quantodisposto dall’articolo 4 del D.M. del 18maggio 2007 sulle norme di sicurezzaper le attività di spettacolo viaggiante –dichiara Giovanna Salmeri, titolare delladitta - ogni attrazione doveva avere uncodice identificativo e la domandadoveva essere inoltrata entro la fine didicembre del 2009. Purtroppo, però, inquel periodo in cui era prevista lascadenza, siamo stati vittime di tentatividi estorsione e abbiamo dimenticato difare la richiesta”. La signora Salmeri siriferisce alle minacce ricevute dallafamiglia mafiosa barcellonese e da unadelle tante propaggini, quella dei“mazzarroti”, che si era conclusa conl’operazione “Luna Park” e l’arresto diEnrico Fumia, già coinvolto nelmaxiprocesso “Mare Nostrum”. “Anche sein ritardo – continua il marito, AngeloGiunta- abbiamo presentato la domandaa dicembre dell’anno successivo, e dopouna prima valutazione, la Commissionecomunale di vigilanza ci ha chiesto dispecificare, con una nuova istanza, se lanostra era un’attività esistente o unanuova attrazione. Nella successivarichiesta, come consigliatoci dal comune,abbiamo indicato che si trattava di una

nuova attrazione, anche se in realtàsvolgiamo quest’attività dal novembre del1998.Successivamente, la CommissioneComunale di Vigilanza ci chiese un’altraintegrazione – continua Giunta – e,durante la riunione dello scorso 29aprile, oltre a dichiarare di essere aconoscenza che la nostra è un’attivitàesistente, ci avvisa di non potereprocedere all’assegnazione del codiceidentificativo perché riscontrava lamancanza del manuale d’uso emanutenzione redatto dal costruttoredella stessa attività e della dichiarazionedi conformità della casa costruttrice”.Documenti che, secondo il signor Giunta,la Commissione non avrebbe dovutochiedere proprio perché si tratta diun’attività esistente. “In virtù di questaconsapevolezza - continua - avrebberodovuto chiederci altra documentazionesottoscritta da tecnico abilitato o daorganismo di certificazione, tra l’atro giàagli atti del comune. Inoltre – continuaGiunta – lo scorso 6 giugno, laCommissione si riunisce ancora e se dauna parte richiede sempre la stessadocumentazione, dall’altra, nel caso incui facessimo riferimento ad attività giàesistente, ci ricorda che la nostradomanda è stata presentata in ritardo.Inutilmente abbiamo evidenziato che laCommissione non ha tenuto conto deglieffetti della nuova normativa, (l’articolo6 comma 1 del D.M. del 13 dicembre2012) che prevede per ‘i gestori delleattività di spettacolo viaggiante giàesistenti prima del 2007, che non hannochiesto la registrazione e il codice neitempi previsti dal medesimo decreto, chepossono, in via transitoria, presentare

nuova istanza entro il giugno 2013. Enoi, avendo presentato la domanda nel2010 rientriamo abbondantemente neitermini. Ma ad oggi ancora nulla”.Intanto, l’11 luglio scorso, intervieneanche l’associazione Anesvagis(Associazione Nazionale EsercentiSpettacoli Viaggianti), nella persona delsegretario nazionale, dottor MaurizioCrisanti che, con una lettera indirizzataal sindaco Michele Pino, richiama lanormativa vigente, evidenziando che“essendo le attrazioni già in uso èsufficiente che la documentazione siafornita a cura di un professionistaabilitato”. Pertanto Crisanti invital’amministrazione a procedereall’assegnazione del codice identificativosulla scorta della documentazionepresentata, secondo una prassi adottatada tutti i comuni italiani. Ma tutto restafermo e a complicare la situazione

potrebbe essere anche una delibera digiunta del 24 settembre 2012 in cui sievince la volontà dell’amministrazione diadibire l’area in cui sono presenti i giochial libero utilizzo da parte degli alunni chesi trovano delle scuole vicine.“A causa di questa delibera – continua ilsignor Giunta – lo scorso anno è statodifficile per noi ottenere dal Demanio laconcessione per aprire il Beby Park equest’anno, invece, non ci èassolutamente permesso di lavorare!” Ma oltre al danno la beffa. Lo scorso 15luglio, infatti, sono stati tagliati ben 4tappeti elastici rendendolicompletamente inutilizzabili “ Non hoavuto problemi con nessuno – dichiara latitolare della ditta nella querela controignoti fatta il giorno successivo allascoperta -, né ricevuto richieste estorsivenegli ultimi anni, anche perché, nonlavorando, non avrebbe avuto senso.Comunque mi sembra di rivivere lostesso incubo di cinque anni fa”. Adichiarare di essere dispiaciuto per lavicenda è lo stesso sindaco Pino cheevidenzia come il problema dellachiusura dei giochi non dipenda dallapropria volontà: “Purtroppo, la titolaredella ditta è stata consigliata maleperché, oltre a scrivere nelle richieste chesi trattava di attrazioni nuove, per bendue volte non ha presentato nei terminila relativa domanda per ottenere i codici– afferma Pino -. Inoltre, il D.M. del 13dicembre 2012 a cui fanno riferimento,rappresentava una “riapertura deitermini” per presentare la domanda, manon ha valore retroattivo. Tengo aprecisare che l’apertura del Baby Park èanche interesse dell’amministrazionevisto che rappresenta un importanterichiamo per numerosi turisti. Mipreoccupa, invece, che oggi quest’area siaincustodita perché temo che qualcuno vipossa entrare e farsi male. Infatti –conclude Pino – proprio per evitare chediventino un pericolo alla pubblicaincolumità, con la delibera di giunta del24 settembre 2012 abbiamo chiesto allaRegione di poter destinare questi spazi,solo nel periodo invernale, ad usoscolastico”.

Da sinisra Angelo Giunta, la figlia Valentina e la moglie, nonche ́ titolare della ditta, Giovanna Rita Salmeri

Uno dei tappeti elastici recentemente tagliati

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20% frutta in aranciate, parere favorevoleCATANIA. “Le categorie agricole siciliane hanno espresso parere favorevoleal Senato sull’aumento della percentuale di frutta nelle aranciate (chedall’attuale 12% passerebbe al 20): il Distretto Produttivo Agrumi di Siciliaribadisce che, per valorizzare la produzione agrumicola siciliana, e’necessario lavorare a un accordo di filiera fra produttori e industriali edevitare tensioni nel comparto”. E’ il commento di Federica Argentati,presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, al terminedell’audizione in Commissione Agricoltura del Senato dove e’ stataconvocata per fornire tutti gli elementi necessari al varo della legge, gia’approvata dalla Camera dei Deputati, e attualmente in discussione aPalazzo Madama. La normativa in questione, all’art. 18, obbliga iproduttori di bevande al succo di arancia a utilizzare non più il 12%minimo di frutta (in base a una legge del 1958), ma di elevarne lapercentuale fino al 20 utilizzando arance prodotte e vendute in Italia.

DISTRETTO AGRUMI SICILIA

DI GIUSEPPE PISTONE

FURCI SICULO. Querele,interrogazioni ed una petizionepopolare di solidarietà che spacca indue l’amministrazione comunale. Sottoaccusa canne fumarie, scarichi e faldeacquifere dell’industria agrumicola.Monta la protesta popolare. E’ bastataun’interpellanza consiliare a firma delconsigliere di maggioranza, RalucaSandra, contro “l’inquinamentoodorigeno” a scatenare in paese unavera e propria protesta. E si fa alta latensione tra gli abitanti che chiedonodi sapere se gli “odori pungenti” legatialla presenza di una fabbrica dilavorazione agrumicola, in pienocentro cittadino, abbiano un’eventualenatura tossica. Intanto c’è chi denunciada mesi stati di malessere,manifestando difficoltà alle vierespiratorie e irritazione agli occhi.“Ho chiesto un provvedimento urgentescrivendo all’Arpa, all’Asl, al sindaco eall’assessore all’ambiente del comunedi Furci e vengo querelata daiproprietari per procurato allarme. Nonposso chiudere gli occhi ed il naso –spiega la battagliera consigliere,Raluca Sandra. Andrò fino in fondo inquesta vicenda. Voglio sapere tutta laverità. Ho esercitato solo il mio dirittodi consigliere comunale – incalza ilpolitico”. Ma intanto dall’azienda“Stracuzzi e Misitano” where citrus isof the essenze”, specializzata inessenze, succhi e aromi, fanno sapereche non c’è alcun pericolo diinquinamento atmosferico. "L'attività

risponde ai più alti requisitiqualificatori di sicurezza ambientale".Sulla stessa scia anche il primocittadino Sebastiano Foti. “Esiste soloun problema di “fastidi olfattivi”innocui che va risolto. Stiamopredisponendo delle ispezioni videoguidate per verificare eventualeinfiltrazione nelle acque reflue. Viprego non create allarmismi inutili”.Rischia così di finire nelle aule deltribunale la vicenda legata agli odoripungenti che si sprigionano da qualchetempo da una fabbrica in pieno centrocittadino. Una vicenda che ha apertoun vero e proprio dibattito in paese.L’azienda ha un indotto occupazionaledi ben 40 unità ed è il fioreall’occhiello della riviera jonicamessinese. “Non è possibile cheun’azienda che spreme agrumi, possanuocere alla salute” – chiarisceAlessandro Niosi, il quale riveste ildoppio ruolo di assessore comunale edipendente della “Misitano &Stracuzzi” Spa. “La nostra non èun’industria chimica – puntualizza illavoratore - ma alimentare. E’ statosollevato un polverone inutile”. Intantoi titolari dell’azienda al momento sisono trincerati dietro un religiososilenzio. E fanno sapere che a brevespiegheranno, in un incontro pubblico,i meccanismi di lavorazione del cicloproduttivo, rassicurando i cittadini chenon esiste alcun pericolo per la salutepubblica. “La nostra società ha chiestoed ottenuto le più importanticertificazioni di qualità internazionali,tra cui il certificato Kosher e la recente

certificazione ambientale ISO 14001 –si legge sul loro sito web. L’azienda èuna delle più tradizionali all'internodel settore dell'industria dei derivatiagrumari in Italia. Dai primi anni delXX secolo – si legge ancora - i nostriprodotti vengono utilizzatidall’industria alimentare, profumiera,cosmetica e farmaceutica di tutto ilmondo”. A scatenare la polemica èstata un’interpellanza consiliarepresentata da Raluca Sandra, la qualeha chiesto, attraverso una notaprotocollata il 14 luglio, all’amministrazione comunale, Arpa e Aspdi Messina di eseguire i dovuticontrolli, per appurare le origini diquesti odori. “Presi contatti con esperti

nel settore – si legge in una notadell’azienda – è esclusa la presenza sisostanze tossico-nocive emessedall’industria, che utilizza comematerie prime gli agrumi, riconosciutiper le proprietà nutritive”. I dirigentidell’azienda attraverso il propriolegale, Isabella Barone, hanno cosìannunciato di esporre una querela neiconfronti del consigliere Sandra per icontenuti dell’interpellanza.Sull’argomento è intervenuto il gruppoconsiliare di minoranza che “esprimesolidarietà nei confronti di RalucaSandra. E’ incontestabile – si leggenella nota firmata da Rigano, Vita,Cocuccio, Trimarchi e Moschella - edevidente a tutti che odori nauseabondipervadono costantemente le abitazionie le aree limitrofe alla fabbrica ubicatain pieno centro del nostro paese… Icittadini di Furci attendono dellerisposte”. A fronte di tutto ciò, anche ilgruppo consiliare di maggioranza,ritenendo eccessiva e inappropriata lasuddetta azione, esprime pienasolidarietà. Un centinaio le firmeraccolte per la petizione popolare indifesa dell’ambiente, in cui si chiede diverificare le condizioni di salubritànell’area adiacente la fabbrica. Maintanto c’è chi denuncia stati dimalessere, come il primo firmatario,Vincenzo Chillemi di 69 anni. “Lasettimana scorsa ho accusato degli statidi spossatezza in seguito a dei cattiviodori, abitando in Via dell’Arco,dirimpetto la fabbrica. “Non vogliosfrattare, né accusare nessuno, mavoglio sapere di che natura sono questi“odori” che respiriamo? “Una sera hoaccusato dei bruciori alle vierespiratorie – racconta inveceGiuseppe, che preferisce rimanerenell’anonimato. Sono dovuto ricorrereall’uso del cortisone, dopo averattraversato, nelle ore notturne, le viedel paese, in seguito ad un fetorepungente alla gola, racconta un altrodei firmatari. Qualcosa c’è nell’arianella zona centrale di Via IVNovembre. Gli organi competentifacciano le giuste verifiche”.

AMBIENTE. Petizione popolare sui cattivi odori nell’area in cui sorge una azienda agrumaria

La “Stracuzzi e Misitano” al centro di malumori per i miasmi che ammorbano il cuore del paese. Ma la presenza di sostanze tossiche e nocive è da escludere. Le denuncie incrociate

Furci, c’è qualcosa nell’ariaIl prospetto della fabbrica di agrumi. In alto Sandra Raluca eVincenzo Chillemi

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DI ACHILLE BARATTA*

MESSINA. Uno scritto-denunziadocumentato è sempre di difficile lettura.Noi siciliani da secoli andiamo “all’acquacu u panaru”, ma oggi non è possibileperdere l’ultimo treno dei finanziamentieuropei trastullandoci con i nostriinteressi personali o di cosca.A Roccalumera, Comune del messinese,su mia richiesta vengo invitato ad unagara di progettazione e direzione lavoriper la qualificazione urbanadell’incantevole frazione Allume; ladenominazione le viene dalla storichecave di allume, oggi definitivamentechiuse. Alla data prefissata per la gara ilRup non si presenta, tra i partecipanti ilsolo ad essere presente, dopo unariconvocazione in cui la gara vienegestita dal Capo Area, il Rup presente,anche questa volta nessuno degli altripartecipanti presenti mi aggiudico lagara. Vengo convocato d’urgenza perchéoccorre provvedere al progetto definitivoentro venti giorni. Mi viene consegnatal’unica copia del progetto esecutivo perandare a farmi le fotocopie alla copisteriadopo incontro col Rup e con l’assessorenel giorno in cui facevo eseguire i rilievinecessari, in considerazione che ilprogetto di riferimento mancava diattendibilità e di approvazioni. In questaoccasione lamentavo che detto progettoaveva molte previsioni fuori prezziarioche tendevano alle forniture con nome ecognome, in particolare i lumi artistici inghisa erano quotate intorno a 15.000euro. Dopo una telefonata al miocellulare col numero esposto, in cui il miointerlocutore si dichiarava disponibile aconsegnarmi i relativi particolaricostruttivi per inserirli nel progetto e,quindi, nel contratto di appalto. Diquesto illecito davo comunicazioneall’ente appaltante senza nessunriscontro. Nonostante le richieste scrittedi variazioni a progetto presentato,riuscivo a rimodularlo e a presentarlocompleto di tutte le approvazioni in modidi dare modo al Comune di Roccalumeradi approvarlo e presentare richiesta difinanziamento definitivo all’assessorato alTurismo. Ad approvazione avvenuta, ilCapo Area mi faceva presente che laSoprintendenza in giornata avevaricevuto una seconda richiesta e avevaespresso parere favorevole a condizioneche un muro dell’altezza notevoleall’ingresso della frazione Allume, fosserivestito con pietrame dello spessospessore di almeno cm. 15. Mi adoperoper evidenziare l’anomalia che toglieva alprogetto la mancata cantierabilità eottenevo dalla Soprintendenza dopo unnotevole lasso di tempo l’autorizzazione

a rivestire il muro con piastrelle diceramica siciliana di cm. 3, ripetendoelementi modulari progettati in modo daessere assemblati e formare un decoroche si adeguasse a tutto il muro a mo’ dipannello. La soluzione non vieneapprovata dal Rup che convoca un tavolotecnico dove si insiste sul rivestimento.La prima soluzione in pietra di Comiso emi viene chiesta la campionatura e unnumero infinito di soluzioni anche deipannelli che a dire dei componenti, puressendo tra le somme a disposizionedell’amministrazione, dovevano essereintegrati in un progetto generale. Il tavolo rotondo dopo la presentazionedegli allegati si blocca e con esso tuttol’iter progettuale. Essendomi recatopresso la cava indicatami, in Comiso,scopro che i rivenditori sono tanti ma lacava è unica: un’altra fornitura col nomee cognome. Ma la situazione statica delmuro e dei fabbricati che si trovano aglistessi, vistosamente lesionati enonostante l’assoluta non partecipazionedell’Amministrazione comunale, effettuola verifica del pendio con risultati chedenunziano pericolosità del contesto.L’assessorato al Turismo prende atto dellemie perplessità e scrive che ilrivestimento del muro deve essereescluso. Alle mille soluzioni d’arredourbano con asini in ferro e farfalle inferro battuto, l’Amministrazione decideche occorre utilizzare i risparmi perasfaltare le strade, altra fornitura connome e cognome. Poi, così come dallecontestazioni per iscritto alla soluzione di“piazzetta” all’ingresso della frazione inzona di rispetto, essendo intervenuto il

Nuovo Codice della Strada, ne contestola validità facendo presente che ladestinazione urbanistica è un atto dovutosolo ed esclusivamentedall’Amministrazione, che nel caso erastata dichiarata e che in ogni casooccorreva aggiornare la dichiarazioneperché costituiva violazione dellapubblica incolumità essendo, tra l’altro, aridosso di una curva senza visibilità.Poi ero costretto a rivolgermi al GenioCivile di Messina per far rilevare che iltorrente Allume in prossimità dellapasserella in legno non più pedonale nonvenivano rispettate le condizioniidrauliche; anche in questo caso l’ufficioprescriveva le condizioni per lasalvaguardia della incolumità pubblica.

Dopo mille rifiuti e mille non risposte,finalmente l’Amministrazione approvaval’ultima, la quinta soluzione e otteneva ilfinanziamento e procedevaall’aggiudicazione provvisoria della garadei lavori. Ultima novità: i finanziamentieuropei sono soggetti anch’essiall’approvazione del bilancio regionale,quindi non sono disponibili e il progettonon si paga e tutto è stato fatto senzacopertura economica.Sembra una favola, ma è la favola dellanostra Sicilia, la tragedia dei siciliani edella nostra buttanissima Sicilia. Ma doveandiamo e dove vogliamo andare?L’unica speranza di rilancio turisticogiocata da un insieme di progetti copia-incolla che contrastano tutti con le leggidello Stato e dello Statuto Speciale. Unrivolo infinito di stazioni appaltanti in cuisono assolutamente vietati i scecchi diferro e occorre guardarsi e limitare lefarfalle, potrebbero mordere, laSoprintendenza per approvare dieci haimpiegato quattro mesi.Mi sento tanto come il carabiniere diOppido Mamertina che passerà i guaiperché ha dichiarato quello che da secolitutti fanno in nome delle nostreMadonne, che sono tante e costano soloin Sicilia una barca di soldi e poi gira,gira va a finire sempre allo stesso posto.U scecco di ferru avi a manciari, alluramori. Noi amiamo gli animali, meno gliuomini, poi i progettisti che dicono diessere onesti e non vogliono rubare pergli altri vanno messi al confino e nonsono degni di risposta, perché sonocornuti e abietti, in ogni caso rompiballea tutti i livelli; anche le istituzioniritengono che è meglio non denunziare.La denunzia è vista come un’aggressionee non come un diritto, a nui cu nu fafari? Ma noi, veramente, vogliamorilanciare il turismo con i lampioni dighisa, asfaltando le strade, rifacendo imarciapiedi e mettendo un’infinità disedili, di fioriere e di cestini portarifiutiasportabili, rivestendo di pietre di Comisoi nostri muri che sono destinati a cadere?Progettiamo per attentare all’incolumitàpubblica, tanto, poi quella con i morti èquella che produce e alimenta il ciclo.L’unica nostra vera speranza:l’emergenza.

* ingegnere progettista

Fondi europei, questi sconosciutiMESSINA. Progettando con le farfalle e gli asini da Roccalumeraad Allume. E’ il titolo del nuovo scritto” di Achille Baratta,poliedrico ingegnere, noto anche come artista con lopseudonimo Aldobrando, che non perde - nonostante l’età - lavoglia di fare. E di denunciare - come scrive nella presentazionel’ingegnere Maria Scalisi - una società omertosa che nonrisponde al suo progettista, che va oltre gli scritti del Presidentedel Senato Grasso e di Pietrangelo Buttafuoco nella suabuttanissima Sicilia per diventare la cronaca giornaliera scritta di una guerraprogettuale e, quindi, il tema di una Sicilia traviata che non utilizza i finanziamentieuropei o, nel migliore dei casi, va fuori liquefacendo il ritorno economico che è ilfondamento stesso e lo scopo dei finanziamenti che non possono solo essereesclusivo campo di battaglia della politica che li usa solo nell’ottica che gli è propria,distruggendo o facendo distruggere il tema della corretta progettazione.

DENUNCE

ROCCALUMERA. La testimonianza di un ingegnere su come funziona la caccia ai fondi europei

Una gara d’appalto nella splendida frazione di Allume tra ignoranze, impicci burocratici e leggerezzediventa simbolo grottesco di una Sicilia che spreca e non sa investire nel proprio futuro

Un progetto... con gli asini

Uno scorcio della frazione Allume di Roccalumera

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sicilia

MESSINA. “Chiediamo alla Regione difarsi promotrice di un’azione coordinatadi monitoraggio, salvaguardia evalorizzazione di tutti i nostri specchid’acqua, a partire dai laghi naturali,spesso poco conosciuti dagli stessicittadini siciliani e trascurati dalleautorità competenti, nonostante la

valenza naturalistica”. E’ la richiestaavanzata da Legambiente all’incontrocon l’assessore regionale al Territorio eall’Ambiente Maria Rita Sgarlata inoccasione del passaggio sull’isola dellaGoletta dei Laghi. Al centro delconfronto il punto sullo stato attuale ela gestione futura dei laghi Soprano aSerradifalco, Ganzirri e Faro a Messina,Pergusa ad Enna. Specchi d’acqua chefanno parte di riserve naturali e sonoinseriti in aree di Siti di InteresseComunitario o in Zone di ProtezioneSpeciale ma che soffrono di diversiproblemi. Già nei giorni scorsiLegambiente ha assegnato alla Regionela bandiera nera per la mancataredazione dei piani di utilizzo deldemanio marittimo e per la mancatatutela del patrimonio naturale presentesulle nostre spiagge, dopo ilmonitoraggio realizzato col contributodel Coou, consorzio obbligatorio deglioli usati. Ne è emerso che oltre il 60 per

cento dei punti analizzati lungo le costesiciliane non superano l'esame: 16 iprelievi che hanno restituito un giudiziodi "fortemente inquinato" e "inquinato"rispetto ai 26 realizzati in totale.L'istantanea regionale sulle acquecostiere dell'equipe tecnica della GolettaVerde è impietosa. Anche perchè aldanno si aggiunge la beffa: non solopersistono evidenti problemi nelsistema depurativo siciliano - diceLegambiente- ma i soldi da tempodisponibili e messi a disposizione dalFondo di Sviluppo e Coesione peradeguare rete fognaria e gli impianti didepurazione (circa un miliardo di euro)rischiano di andare perduti per lamancata progettazione da parte deglienti preposti. Tutto questo mentreanche l'Unione Europea ci chiede di farepresto: la nuova procedura di infrazionearrivata nei mesi scorsi coinvolge 175agglomerati urbani siciliani,classificando la Sicilia tra le regioni

AMBIENTE. Monito di Goletta dei Laghi dopo la bocciatura sulle coste siciliane

L’esperto D'Angelis in commissione ambiente: siamo tra ultimi in Europa per gli impiantidi filtraggio e scarichi. Solo in Sicilia un miliardo di euro stanziati e non spesi per le fogne

Depurate gente depurate

Erasmo D’Angelis

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peggiori e con il maggior numero di"anomalie" per trattamento dei reflui.Legambiente, così come già fatto loscorso anno, chiede, dunque, a Regionee amministrazioni locali di adoperarsisubito alla programmazione economicadegli investimenti, sfruttandol'occasione offerta dai fondi Cipetutelando così uno dei più importantipatrimoni di questa terra: il mare e ilsistema fluviale. Sull’argomento è intervenuto ancheErasmo D'Angelis, coordinatore dellastruttura di missione presso lapresidenza del Consiglio contro ildissesto idrogeologico e per lo sviluppodelle infrastrutture idriche, nel corsodell'audizione in CommissioneAmbiente della Camera dei Deputati:"Rispetto al parametro della mancata

depurazione degli scarichi siamo tra ipeggiori Paesi dell'area Ue. Eppure, soloin Sicilia, ci sono oltre un miliardo dieuro per la depurazione delle acquedisponibili, ovvero stanziati ma ancoramai spesi". Secondo l'esperto, chiamatoa coordinare gli interventi idrogeologicie idraulici nel nostro Paese e a facilitarelo sblocco dei tanti cantieri mai partiti,il problema legato alle opere idraulichee fognarie, non deriva solo dallamancanza di fondi. "E' clamoroso esignificativo - ha spiegato nel corsodell'audizione - il caso della DeliberaCipe 60/2012 che ha stanziato 1.6miliardi di euro per le Regioni del Sud.Avrebbero dovuto essere impiegati perfinanziare 183 progetti di opere urgentidi fognature, ma la maggior parteancora non sono stati messi in cantiere".

Il Mediterraneo? Un mare di petrolioROMA. Il Mare Nostrum è il più contaminato al mondo dal petrolio, 38 milligrammi permetro cubo, tanti sono gli idrocarburi nelle acque del Mediterraneo. Numeri cherischiano di aggravarsi sotto la pressione quotidiana del 20% di tutto il trafficomondiale di prodotti petroliferi e dal transito di 2.000 traghetti, 1.500 cargo e 2.000imbarcazioni commerciali, di cui 300 navi cisterna. Sono questi i numeri ricordati oggidalla Goletta Verde Straordinaria -l'edizione speciale della campagna di Legambienteche seguirà l'ultimo viaggio della Costa Concordia con tappe quotidiane per raccontarecriticità ed eccellenze dei luoghi interessati dall'operazione. Lo sversamento diidrocarburi e' un fenomeno drammatico, come emerge anche dai dati di Unep Map, ilprogramma delle Nazioni Unite per la tutela del Mediterraneo, ogni anno finiscono inquesto bacino, e in parte anche sulle coste, oltre 100 mila tonnellate di greggio. "Peravere un termine di paragone, basti pensare che la quantità d'idrocarburi dispersa inmare a seguito dell'incidente della petroliera Haven, avvenuto in Liguria nel 1991, èstata di circa 140 mila tonnellate", spiega Legambiente, che poi sottolinea come iresponsabili del disastro ambientale, al di là dei grandi incidenti, restano sempre lepratiche illegali diffuse:"attività di routine, come lo scarico delle acque di zavorra, loscarico dei residui del lavaggio delle cisterne, dei fanghi e delle acque di sentina, chevengono praticate illecitamente al largo delle coste". Pratiche molto diffuse comedimostrano anche gli interventi delle capitanerie di porto che da inizio 2014 hannoportato al sequestro di numerose motonavi di bandiera di diversi paesi del mondo."L'aumento dei reati negli ultimi due anni del 7,3% è frutto dell'attività di contrastosvolta dalle forze dell'ordine e dalle capitanerie di porto ma, allo stesso tempo,rappresenta un segnale preoccupante della recrudescenza delle attività illecite in unperiodo di crisi economica, dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientificonazionale di Legambiente. Ma oltre ai pericoli legati al traffico marittimo e agli illecitiambientali, il mare italiano è esposto anche al rischio derivante dalle attività diestrazione di petrolio. "Nel mare italiano sono già attive 9 piattaforme e 68 pozzipetroliferi e nei prossimi anni il loro numero potrebbe ulteriormente crescere cherischierebbero di trasformare il nostro mare in una distesa di piattaforme petrolifere,sottoponendo le coste al pericolo marea nera", spiega Legambiente.

LA SCHEDA

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SANITA’. All’ospedale di Messina il primato di un trapianto con l’Heartware

L’orgoglio del direttore generale Gullo per l’impianto riservato ai pazienti con scompenso cardiaco chepermette di intervenire senza fermare il battito ed evitando l’apertura dello sterno. La testimonianza

Cuore matto, ci pensa il PapardoDI EMANUELA GIORGIANNI

MESSINA. Un evento rivoluzionariofinalizzato al cambiamento, al futuro.Un caso straordinario che si vorrebbefar diventare, però, una routine, comeafferma Michele Gullo, direttoregenerale dell’azienda ospedalieraPiemonte-Papardo. L’equipe diFrancesco Patanè, primario dicardiochirurgia del Papardo, il 18luglio a Messina, ha comunicatoufficialmente la notizia: al Papardo èstato compiuto, pochi giorni fa, congrande successo, il primo trapianto dicuore artificiale.È la prima volta che un intervento delgenere avviene nel meridione, graziead un apparecchio chiamato heartwareche, con un peso di solo 150 grammi, èil migliore impianto che ci sia sulmercato. “L’intervento è riservato aipazienti in scompenso cardiaco chenon rispondono più alle terapie enecessitano di un cuore nuovo – spiegail dottore Patanè - non è possibile fareun trapianto ai pazienti d’età maggioreai sessant’anni, perciò si stanno semprepiù sviluppando questi interventi dicuore artificiale. Il nostro paziente hasettant’anni e gli era stata dataun’aspettativa relativa di vita pocosuperiore a un anno”. Il grandesuccesso di questo tipo di trapianto stanel fatto che tutti gli altri interventivengono eseguiti aprendo

completamente lo sterno, con l’ausiliodella respirazione extracorporea efermando il cuore. “Noi invece -continua Patanè - abbiamo realizzato iltutto senza aprire completamente losterno, senza fermare il cuore e senzacircolazione extracorporea, come se ilcuore battesse regolarmente. Questocomporta un minore rischio disanguinamento, e la ripresa immediatadel paziente”. Esattamente trentaminuti dopo l’ ultimo punto di suturadella cute, infatti, Tanino Sutera,primario anestesista, ha permesso disvegliare il paziente, il quale, dopo dueore già parlava con i suoi cari. Sutera nota con soddisfazione comenon sia stata riscontrata nessunacomplicanza e come, anzi, al momentodel risveglio, il paziente abbiaaffermato: “Prima avevo il motore diun cinquecento rotta, ora ho il motoredi una Ferrari. Mi sento un leone.”Un grande successo e una grandesoddisfazione, che non ci sarebberostati senza la collaborazione di tuttal’equipe. Un team eccellente tra cuivanno citati anche l’anestesistaMastromauro, anestesista, e ilcardiochirugo Sansone. Il dottore Gullo precisa che bisogna farsì che le strutture ospedaliere “perdanoin coda, ma acquistino in testa”.Bisogna cioè abbandonare gliinterventi di scarsa complessità, perattenzionare quelli molto più

complessi, in grado di ridare speranzae certezze ai pazienti.La pompa ha il prezzo di 120 milaeuro, in tutto l’intervento ne è venuto acostare 200 mila, e ne sono statirimborsati dalla regione solo 50 mila.Un evento del genere deve smettere diessere qualcosa di straordinario, per farciò è necessario l’intervento dellaregione e del ministero. Ci sarebbe giàun altro paziente. Ma non si puòlottare per un solo dispositivo, bisognaentrare nel contesto nazionale.

Ma i donatoridiminuiscono

PALERMO. Diminuiscono le donazionidi organi in Sicilia. Il picco negativo èdel 30%: a lanciare l’allarme pochesettimane fa è stata l’associazione peri trapianti Astrafe. I dati descrivonouna radicale inversione di tendenzarispetto agli ultimi anni: nel 2010 ledonazioni erano state 43, 55 nel 2011,65 nel 2012. Lo scorso anno eranostate 50, nel 2014 invece, sono statesoltanto 19.La diretta conseguenza èl’allungamento a dismisura delle listedi attesa: in Sicilia 500 personeattendono un rene, più di cento unfegato.Nonostante le campagne diinformazione e sensibilizzazione,aumentano infatti i “no”. I consensiagli espianti di organo nel 2012 eranoil 36 per cento, adesso due possibilidonatori su tre rifiutano. Nel 2013 si èrifiutato il 45 per cento. Nel 2014 il59%.L’aumento delle donazioni è obiettivoannunciato dall’assessore regionalealla Salute, Lucia Borsellino, che prestoconvocherà i nuovi manager degliospedali siciliani.I dati negativi vengono confermatianche dal Centro regionale Trapianti.In lista d’ attesa per un rene ci sono123 persone al Civico di Palermo, 202al Policlinico di Catania e 173 all’Ismett di Palermo. Per un cuore sono15 all’Ismett e 10 al Ferrarotto diCatania. Per il fegato sono 98 all’Ismett. La struttura dove quest’ annofinora si sono effettuti trapianti è l’Ismett, con 42 casi. Poi il Civico diPalermo con 29 interventi.Il rischio è che i pazienti siciliani sianocostretti ad estenuanti viaggi dellasperanza fuori dalla propria regionenel tentativo di salvarsi.

IN CIFRE

Un momento della presentazione al Papardo

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Artigiani, Filippello va alla guerra

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ULTIMATUM. Il presidente della Cna pronto a una class-action contro la Regione insolvente

PALERMO. La goccia che ha fattotraboccare il vaso è stata la bocciatura,da parte della commissione Bilanciodell’Ars (tanto il governo quanto ideputati), dell’emendamento cheprevedeva il pagamento del contributoagli artigiani, seppur con anni di ritardo.Per questo, a meno che «il parlamentoripari a questo ulteriore danno e voti unemendamento in aula, le migliaia diimprese artigiane interessate sarannocostrette a ricorrere ad una ‘class-action’:perché una Regione che non rispetta lesentenze dei tribunali, è una Regionenella quale non vi è legalità». A dettarel’ultimatum è Mario Filippello,segretario regionale della Cna(Confederazione Nazionaledell’artigianato e della piccola e mediaimpresa) siciliana. Che snocciola qualchedato: «In Sicilia nei primi sei mesi del2014 si sono persi nelle sole impreseartigiane quasi 4.000 addetti, magoverno e deputati sembrano nonaccorgersene e nella manovra-tercontinuano a tutelare precariato eassistenzialismo. In base agli ultimi datidelle nove Camere di Commercio dellaSicilia - aggiunge - le imprese artigianepassano da 80.115 a 78.488: in totale1.727 imprese cancellate. Considerandoche ognuna conta in media 1,5dipendenti, se a questi si sommano ititolari, si arriva a circa 4.000 persone ache escono dal mercato del lavoro,silenziosamente, senza interesse della

classe politica, della stampa odell’opinione pubblica».Per il segretario, l’esame della manovra èemblematica: «Si continua a tutelarelavoro improduttivo e assistenzialismo,mentre le imprese chiudono anche acausa del fatto che la Regione non erogai contributi previsti dalle sue stesse leggi.Un caso emblematico è quello deilavoratori assunti con contratto diformazione lavoro in base all’articolo 10della legge regionale 27 del 1991: il

L’esercito dei 30 milaLa Cna Sicilia conta oltre 30.000iscritti, di cui 17.700 abbinati Inpse circa 13.300 in regime ditesseramento diretto in quantopiccole e medie imprese. Lastruttura regionale è articolata in 9associazioni provinciali e disponedi 185 sedi comunali. Venti sono glienti e le società collegate alla CnaSicilia, il livello verticale delsistema è assicurato dalle Unioniregionali di settore. L’attività dellaConfederazione Nazionaledell’artigianato e della piccola emedia impresana da alcuni anni haassunto il ruolo di progettazione erealizzazione di progetti adimensione regionale per losviluppo di artigianato e Pmi.

LA SCHEDA

LA SCHEDA

contributo previsto dalla Regione non èmai arrivato nonostante una leggeregionale, una sentenza della Corte diCassazione sull’ammissibilità delcontributo e una sentenza della Corte diGiustizia Europea, che hanno sancito ildiritto irrinunciabile delle imprese».

Mario Filippello

«La burocrazia uccide», Scimeca ritira il filmLa pellicola dedicata a Conte non debutta al Festival di Venezia per protesta contro la Regione

PALERMO. ''La burocrazia uccide'' dice sconsolato Pasquale Scimeca. Il suo film,dedicato ad un san Francesco dei nostri giorni, Biagio Conte, per tutti a Palermofratel Biagio, una vita per i poveri e tra i poveri, era stato selezionato da AlbertoBarbera per il concorso di Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia. Ma non cisarà. ''Ho scritto a Barbera ringraziandolo, purtroppo il film non è completato nellapost produzione. Siamo in attesa di ricevere i 160 mila euro, un terzo del costo delfilm, dalla Regione Sicilia: il decreto della Film Commission è firmato ma ilfinanziamento non arriva, bloccato da un cavillo burocratico dalla Ragioneria e di cuida marzo chiediamo motivo'', dice il regista siciliano di Malavoglia e Placido Rizzotto.Il caso è esemplare: ''la burocrazia ferma non solo un'opera d'arte ma unaproduzione che ha dato lavoro a 52 persone qui in Sicilia, una piccola boccata

d'ossigeno in una terra dove oltre il 42% sono disoccupati. Noinon abbiamo più un euro per finire suono, missaggio e editinge parliamo di un film a basso budget e la cosa pazzesca è chenon si capiscono i motivi. Venezia sarebbe stata una vetrinagrande e importante anche per far conoscere la storia di questapersona, Biagio Conte, che ha fatto una scelta radicale, aiutare ipoveri dei nostri tempi, una scelta rivoluzionaria nella societàche definisce valori soldi e consumismo''. Venezia a parte se nonarrivano i fondi regionali il film non potrà vedere luce, ''nonsono più i tempi per ottenere crediti dai laboratori, hanno presotroppi bidoni e non è neppure giusto provarci'', dice Scimeca. Pasquale Scimeca

L’avvertimento è giunto dopo la bocciatura in Commissione Bilancio all’Ars dell’emendamentoche prevedeva il pagamento agli affiliati dopo anni: «Si continua a tutelare soltanto il precariato»

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ASP PALERMO

Si avvisa che con delibera n.600 del 16/12/13 è stata aggiudicata alla Ditta Roche

Diagnostics spa la fornitura in service di 5 sistemi POCT. Importo di aggiudicazione

per tre anni, iva inclusa, euro 263.913,30 oneri di sicurezza compresi. Gli atti di gara

sono disponibili sul sito www.asppalermo.org.

Il Direttore Generale Dott. Antonino Candela

Il Direttore del Dipartimento

Provveditorato e Tecnico

Avv.to Fabio Damiani

BUSINESS&AMBIENTE. Respinto dal comune di Furnari, il progetto per l’impianto di cogenerazione cambia “sede”

Il sindaco Pettinato: «Pronto a prenderlo in considerazione, ma devo valutare con i tecnici comunali».L’imprenditore Blandina: «La comunità furnarese rifletta sulla qualità dei suoi amministratori»

Comet Bio rinasce a Fondachelli

PAMELA ARENA

FURNARI. Il progetto della Comet BioSrl sarà “nuovamente” presentato aFondachelli Fantina. Dopo la rinunciaalla Procedura Abilitativa Semplificata(PAS) da parte della Comet Bio Srl diIvo Blandina, che così facendo ha fattoconcludere la conferenza di servizi delloscorso 22 luglio con l’archiviazione delprocedimento, adesso il progetto ritornanel luogo in cui è stato presentato laprima volta. A dichiararlo lo stessosindaco Marco Pettinato che sentito inproposito, sulla scorta delledichiarazioni fatte dallo stesso Blandina“di valutare l’opportunità di realizzarel’impianto in un contesto diverso”, ha

affermato che “ originariamente ilprogetto per la realizzazione di unimpianto di cogenerazione alimentato aBiomasse era stato presentato aFondachelli – dichiara Pettinato – mapoi è stato trasferito al comune diFurnari. Considerato ciò, non mi sonopreoccupato di valutarne laconvenienza, cosa che adesso farò vistoche tutto è ritornato nel nostro comune.In ogni caso – continua Pettinato -posso solo affermare di esseredisponibile a prenderlo inconsiderazione, ma devo prima valutaretutti gli aspetti con i tecnici comunali.Devo, altresì, capire quale sarà laconvenienza economica e i vantaggioccupazionali, quale sarà il tasso di Ivo Blandina

inquinamento, ecc... In ogni caso, alnord queste realtà già esistono efunzionano bene – conclude Pettinato –ragion per cui potrebbero esistere anchequi”.Intanto, il sindaco Mario Foti, in seguitoall’incarico conferito alla professoressaPatrizia Livreri dell’Università diPalermo di valutare le criticità tecnicoambientale che avrebbe potutopresentare l’impianto di Blandina, conun documento ha elencato ben 20motivi per cui la centrale “non sa dafare”. A dichiarare, comunque, profondorispetto per la comunità furnarese è lostesso Blandina: “Purtroppo il nostroimpianto non è stato valutato in modocorretto e con l’attenzione che merita –afferma – Se il Governo mette in campomisure per recuperare energie da fontirinnovabili, ci sarà un motivo. Lacomunità furnarese deve riflette sullaqualità dei suoi amministratori che dopola presentazione del nostro progetto sisono occupati di creare allarmismo efare demagogia, mentre noi abbiamosemplicemente presentato una propostache ad oggi non ha ancora ricevutoformale risposta”.

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Spese condominiali

Costituisce spesso questionecontroversa la ripartizione dellespese legali sostenute da uncondominio in una causa controuno o più condomini. Sul puntodi recente è intervenuta la Cortedi Cassazione che spiega che in

caso di lite tra condominio e condomino nontrova applicazione, la disposizione dell'art.1132 c.c., che disciplina la materia delle speseprocessuali del condomino che abbiaritualmente dissentito dalla deliberazione dipromuovere una lite o di resistere ad unadomanda rispetto ad un terzo estraneo eneppure l'art. 1101 c.c., richiamato dall'art.1139 c.c. "Nell'ipotesi di controversia tracondomini, l'unità condominiale viene ascindersi di fronte al particolare oggetto dellalite, per dare vita a due gruppi di partecipantial Condominio in contrasto tra loro, con laconseguenza che il giudice, nel dirimere lacontroversia provvede anche definitivamentesulle spese del giudizio, determinando,secondo i principi di diritto processuale, qualedelle due parti in contrasto debba sopportare,nulla significando che nel giudizio il gruppodei condomini, costituenti la maggioranza, siastato rappresentato dall'amministratore". Vadunque dichiarata non valida la deliberacondominiale.

Francesco Suria, legale

CONSUMATORI

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AUTORITA’ ED ENTI DI AMBITO

L’ennese Caccanonel consiglio AneaENNA. Il commissario liquidatore dell' Atoidrico 5 Salvatore Caccamo entra nel con-siglio direttivo nazionale dell' Anea, l'as-sociazione nazionale delle autorità e deglienti di ambito. E' stato eletto a Roma nellaseduta dell' assemblea generale.

CONFINDUSTRIA SIRACUSA

Vescera presidentedella sezione alimentareSIRACUSA. Franco Vescera è stato elettopresidente della sezione alimentare di Con-findustria Siracusa. Vescera, 54 anni, titolaredell'omonima impresa di Carlentini pro-duttrice di pane con gli antichi grani, è statoeletto dall'assemblea delle aziende asso-ciate e subentra a Francesco Todaro.

CGIL

Cosìla nuovasegreteria regionalePALERMO. Eletta dal direttivo regionale delsindacato la nuova segreteria della Cgil Si-cilia. Ad affiancare il segretario generale,Michele Pagliaro, vanno Mimma Argurio,Monica Genovese (entrambe riconfermate)e Saverio Piccione, 61 di Trapani, nuovo in-gresso. L'organismo è stato ridotto da sei aquattro componenti. Escono Enzo Campo,Ferruccio Donato, ed Elvira Morana, cheandranno ad altri incarichi.

UOMINI&BUSINESS

DI SALVATORE CIFALÀ

Nel mese di maggio si èfesteggiata la Festadell'Europa, il 63esimoanniversario dellaDichiarazione Schuman, che pose icapisaldi per l'ambizioso progettoeuropeo, basandosi sullo spirito difratellanza e di appartenenza ad undestino comune. In occasione di questa importantericorrenza, anche il Presidente dellaCommissione Barroso ha partecipatoattivamente alle celebrazioni. In visita aFirenze, durante la Conferenza sulloStato dell'Unione al Festivaldell'Europa, egli ha, infatti, restituito"un'idea" di Unione europea e delperché si possa e si debba credereancora in questo progetto. Sempre di più, invero, negli ultimitempi, la stampa, i media e l'opinionepubblica sono stati propensi a vedereBruxelles come un intricatomarchingegno burocratico, lentonell'affrontare le necessità poste dallacrisi e pronto a dettar legge su qualestrada seguire per uscirne. La crisi ha,

sicuramente, evidenziato le difficoltàistituzionali dell'Unione, ma ancheofferto un'opportunità di rinnovamentoe di confronto. Le riforme poste in attodall'Unione hanno, infatti, posto le basiper un nuovo e duraturo modello disviluppo. Uno sviluppo basato sullasostenibilità sociale e la lotta alladisoccupazione, specie giovanile; suun'integrazione economica e non solofinanziaria; sullo spirito di solidarietà esussidiarietà. Un modello a "piùEuropa" insomma, ma non degli ufficibrussellesi, bensì dei cittadini e dellepolitiche per il loro benessere.

Nonostante la ripresa economica stentiancora a manifestarsi, questo ormai nonè più un elemento legato alle condizionistrutturali di alcuni Stati membri odell'incepparsi delle istituzioni

europee. I tassi d'interesse e i debitisovrani, anche degli Stati piùcompromessi, stanno diminuendo, i

loro livelli di esportazioneaumentano, l'euro rimane unamoneta stabile e forte.Che cosa manca, dunque, per usciredefinitivamente dall'incubo della

crisi? La fiducia nelle istituzionidell'Unione e nel progetto europeo.Ritrovare la sicurezza nella possibilità disuperare, insieme, anche questaavversità, è un elemento insostituibileper riportare le banche a concedereprestiti, gli imprenditori ad investire e icittadini ad aumentare i propriconsumi. Solo con la consapevolezzadelle proprie possibilità e delle proprieforze, si potrà andare oltre ed ora, lascelta non riguarda più Bruxelles,Roma, o Berlino, ma tutti i cittadinieuropei. Perché come cita il motto dellaCommissione: "E' in gioco l'Europa, seiin gioco tu".

Prima di procedere all’elaborazione delle retribuzioni delmese di luglio, il datore di lavoro deve ricalcolare l’importodell’assegno da erogare, sulla base del modulo di richiestaINPS (ANF/DIP SR 16) presentato dal lavoratore. Nel modulo illavoratore riporta i dati anagrafici di tutti i componenti il

nucleo familiare e i redditi percepiti da ognuno con riferimento al periodo diimposta precedente. Il reddito del nucleo familiare, da inserire nella richiesta che illavoratore deve annualmente presentare al datore di lavoro, ricomprende dunquecostituito i redditi complessivi assoggettabili all'IRPEF, compresi quelli a tassazioneseparata, nonché i redditi esenti da imposta o assoggettati a ritenuta alla fonte o aimposta sostitutiva se superiori, complessivamente, a euro 1.032,91 annue,conseguiti dai componenti il nucleo nell'anno 2013 ed ha valore per lacorresponsione dell'assegno dal 1°luglio 2014 fino al 30 giugno 2015.L’ammontare dell’assegno da corrispondere va determinato sulla base di appositetabelle pubblicate annualmente dall’INPS: gli scaglioni di reddito in base ai qualicalcolare l’importo dell’assegno, infatti, variano di anno in anno, essendo rivalutatiin base alla variazione percentuale dell’indice ISTAT medio annuo dei prezzi alconsumo per le famiglie di operai e impiegati. Sono previsti limiti di redditofamiliare più elevati per i nuclei monoparentali e per quelli con soggetti inabili.Dal 1.1.2007 è stata prevista l’inclusione, nei nuclei familiari con più di tre figli oequiparati di età inferiore a 26 anni, dei figli di età compresa tra 18 e 21 annipurché studenti o apprendisti. La norma trova quindi applicazione solo nei casi incui nel nucleo siano presenti almeno quattro figli di età inferiore a 26 anni, aprescindere dalla loro posizione lavorativa o di studio; in presenza di tale requisito,ai fini della determinazione dell’assegno, nel nucleo vanno ricompresi oltre i figliminorenni, anche i figli fino a 21 anni di età se studenti o apprendisti.Qualsiasi variazione intervenuta nel reddito e/o nella composizione del nucleofamiliare, durante il periodo di richiesta dell'ANF, deve essere comunicata entro 30giorni.E’ possibile reperire tutte le informazioni sugli assegni per nucleo familiare presso iConsulenti del lavoro-

NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO

Redditi 2013, ricalcolo per i redditi familiari

Unione e fiducia per uscire dalla crisiQUI EUROPA

IMPRESE

Tre contratti di sviluppoda realizzare in Sicilia

PALERMO. Dei 24 contratti di sviluppoper 1,4 miliardi di euro, su cui è stataposta la firma a Palazzo Chigi, 3riguardano programmi di investimentoda realizzare in Sicilia, sotto la regìa diInvitalia, l'agenzia nazionale perl'attrazione degli investimenti e losviluppo d'impresa. Nello stabilimentodi Catania, STMicroelectronics, lasocietà che produce dispositivi asemiconduttore su substrato di silicio,realizzerà un progetto di ricerca esviluppo in collaborazione con il Cnr,per potenziare la capacità produttivadell'impianto. Il programma prevedeun investimento di 45 milioni di euro(l'agevolazione prevista è di 29 milioni).Il progetto stima ricadute sul pianooccupazionale per 3.935 addetti. AdAcireale, Item, invece, realizzeràinvestimenti per 48 milioni di euro(l'agevolazione a fondo perduto è di 24mln), per ristrutturare il complessoturistico "La Perla Jonica", che saràtrasformato in una strutturaalberghiera e congressuale a 4 Stelle; agestirla sarà il Gruppo Hilton. Ilprogetto dovrebbe impiegare 240addetti. Anche la Sicilia rientra nellarosa delle quattro regioni delMezzogiorno (le altre sono laCampania, la Calabria e la Puglia) doveTelecom Italia attuerà il programma diinvestimenti da 71 milioni di euro per larealizzare infrastrutture in fibra ottica.

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25 Luglio 2014

posterMURALES DI UMANITÀ VARIA

MESSINA. “Servillo legge Napoli” euna settimana dedicata al cinemamuto, con le proiezioni accompagnatemusicalmente dall’intera orchestra.Questi i primi appuntamenti delcartellone unico firmato da NinniBruschetta e Giovanni Renzo,rispettivamente direttori artistici dellaProsa e della Musica del TeatroVittorio Emanuele.LE MODALITA’. Complici non tanto leristrettezze economiche quanto ilcomune intento di mettere in lineal’ente di Messina con quanto ormai sifa in Italia, Bruschetta e Renzo hannostilato un cartellone unico con unatrentina di titoli. Per gli abbonati, leopzioni saranno comunque tre:scegliere la programmazione interna,puntare solo sugli appuntamentimusicali o solo su quelli della prosa.Anche se, come anticipato, sarannoappuntamenti all’insegna dellecommistioni.Presenti molti intrecci traculture differenti e commistioni trageneri, musica del mondo.COSI’ RENZO. «Le linee guida sonostate improntate a una strettacollaborazione con Ninni in nome diuna tendenza che punta a mettereinsieme danza contemporanea eprosa, musica per il cinema e altroancora. Ciò - spiega il direttore dellaMusica - che ci ha dato la possibilità dipoter organizzare meglio il nostrolavoro, evitando una suddivisionerigida». E l’orchestra? «Il mio desiderioè stato avere una presenza ampia macompatibile alle risorse attuali.Nonostante queste e le difficoltà, sonoriuscito a programmare cinqueproduzioni con organici variabili, e inun caso al completo». Per quest’anno,però, niente lirica: «Non ci sarannoopere per mancanza di fondi. Peradesso è una scelta forzata, anche senon definitiva. Aspettiamo infatti diavere risposte dalla Regione». Tra lenovità, le collaborazioni, come quella«istaurata con le tre associazioniconcertistiche messinesi, che figuranoin veste di coproduttrici». «Per ilfuturo - spiega Renzo - ci riserviamo lapossibilità di sfruttare meglio questirapporti».VAI COL MUTO. Dopo l’apertura conil premio Oscar Toni Servillo, cheleggerà poesie dedicate a Napoli, ilprimo appuntamento della musica ècon Ramin Bahrami, incollaborazione con l’accademiaFilarmonica. Subito dopo, sarà la volta

NOVITÀ. L’attore premio Oscar aprirà con un reading la stagione del Teatro Vittorio Emanuele

Tra le novità, un cartellone unico elaborato dai direttori artistici di Musica e di Prosa nel segnodella commistione dei generi. Prevista una settimana dedicata al Cinema Muto per celebrare Chaplin

Messina, Servillo legge Napoli

Toni Servillo

Carlo d’Angiò attraversa lo Stretto� Carlo d’Angiò, il 25 luglio 1282, attraversa lo stretto con una flotta e alcunedecine di migliaia di uomini, pensando che, dopo aver conquistato Messina,avrebbe poi facilmente soggiogato tutta la Sicilia. Comincia, dunque,l’assedio della città, la cui difesa è affidata ad Alaimo da Lentini (P. Samperi,“Messana illustrata”, vol. I, libro IV).

Quando il re Martino “vietò” il vino straniero� Il re Martino il 25 luglio 1404, affinché il vino che i Messinesi producevanonei propri campi fosse facilmente venduto e s’impedisse che arrivasseroquelli dei mercanti stranieri, ordina che non sia importato a Messina da unaltro luogo vino che non fosse quello ricavato dai vigneti dei campi messinesi(P. Samperi, “Messana illustrata”, vol. II, libro IV).

ACCADDE OGGI A MESSINA A CURA DI FELICE IRRERA

della prima produzione voluta daRenzo: «Si tratta di una settimanadedicata al Cinema Muto checulminerà con due film di CharlieChaplin, di cui ricorre il centenario,con le musiche eseguite dal vivodall’orchestra. Sono previsti, inoltre,altre produzioni di contorno e unlaboratorio sul rapporto tra musica eimmagine al cui interno sarà inseritoun concorso per la sonorizzazione diun film muto che sarà proiettato allafine della settimana e quindi andrà alGran Festival del Cinema Muto diMilano, con cui stiamo collborando».SINDACATI ARRABBIATI. Per duestagioni che finalmente vanno inporto, è guerra sul fronte interno delTeatro. Il nuovo sovrintendente,Antonino Saija, ha infatti deciso dicambiare registro, mandando su tuttele furie i rappresentanti di Slc-Cgil,Uilcom-Uil e Fials-Cisal. Primo oggettodello scontro? Una convocazione di“rappresentanti delle OrganizzazioniSindacali di categorie diverse e quindifirmatarie di altro contratto”. Il nodoè il seguente: per le tre sigle, “latitolarità a trattare è storicamenteassunta dalle organizzazioni sindacalifirmatarie del Contratto nazionaledelle Fondazioni Lirico Sinfoniche”,ovvero loro. Per Saija, invece, ilcontratto che dovrà essere applicato aidipendenti del Teatro è quelloregionale, con conseguente elezionedelle Rappresentanze sindacaliunitarie interne all’organico. Un

passaggio non da poco, e che rischiadi creare tensioni su tensioni perché,oltre a una riduzione del trattamentoeconomico (e questo è già emersodall’eloborazione delle tabelle diequiparazione in sede diapprovazione alla Regione), il cambiodi contratto modificherebbe tutto, daiturni alle indennità, al lavorodomenicale. «Penso che i sindacatirimpiangeranno la gestioneprecedente, che aveva dato spazio allepolitiche gestionali dell’ente, andandooltre il ruolo che sono chiamati asvolgere», commenta il presidenteMaurizio Puglisi. (D.D.J.)

Taormina Arte,verso la ri-FondazioneTAORMINA. Va avanti la costituzione dellaFondazione Taormina Arte. L’ultimoincontro si è tenuto al Comune di Taorminail 23 per iniziare l’esame della bozza diStatuto, che verrà comparata con le altregià elaborate. Allo stato attuale, il Comunee la Provincia di Messina, che fanno partedel Comitato Taormina Arte, nonpartecipano alle riunioni, ma sarannocoinvolti in futuro: la condizione essenziale,però, è la forma di conferimento allaFondazione (immobiliare o economico). Intal senso, l’amministrazione di Taorminasta vagliando diverse ipotesi, che vannodal Palacongressi alla ex Pretura, fino all’exCircolo del Forestiero. Un altro nodoriguarda il vecchio Comitato: saràtrasformato (così da blindare l’anzianitàcol ministero) o messo in liquidazione?.

Tindari, debutta il Festivaldei due Mari con “Penelope”PATTI. Al via, al Teatro Greco di Tindari, ilFestival “Teatro dei due Mari” con undebutto nel segno di Omero. Il 25, infatti,salirà sul palco Maddalena Crippa, cheinterpreterà Penelope leggendo il XXIIIcanto dell’Odissea. Si tratta del primo deiquattro incontri (in tutto sono sei) checompongono “Odissea – un raccontoMediterraneo”, un progetto concepito nel2011 da Sergio Maifredi per “TeatroPubblico Ligure”. Una vera e propriacavalcata omeriva che si protrarrà fino all’8agosto nel teatro che guarda l'arcipelagodelle Eolie, una delle mete del viaggio diUlisse. Il 26, invece, sarà la volta di GioeleDix, che racconterà “Il viaggio di Telemaco”,dal I e IV canto. Gli altri appuntamentisaranno con Paolo Rossi (in “La magaCirce”, dal X canto, 3 agosto) e TeresaMannino (in “Le sirene, Scilla e Cariddi”,dal XII canto, 8 agosto). Quest'ultimoappuntamento è l'unica performancesiciliana dell'attrice palermitana.

INTANTO...

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Il deputato enfant prodige studioso di economiaSalvatore Grillo Morassutti è nato a Caltagirone e davent’anni vive a Roma. Studioso di economia, ap-passionato di storia, è stato, giovanissimo, depu-tato all’Assemblea Regionale Siciliana e poi deputatonazionale, ha diretto due periodici, il “3 Giugno” e “Ilnuovo dovere”. Da diversi anni ha abbandonato lapolitica militante dedicandosi alla professione dicommercialista, mantenendo la collaborazione conalcuni periodici; partecipa attivamente all’impegnoambientalista di “FareAmbiente”. Questa è la suaopera prima.

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posterprotagonisti

DI MAURIZIO BALLISTRERI

MESSINA. E’ un romanzo intenso, riccodi sfumature e sottigliezze, ma anchesolido sotto il profilo dellaricostruzione storico-politica, l’operaprima di Salvatore Grillo Morassutti

dal titolo “Il delitto Sicilia. OperazioneVulcano”, Editore Bonfirraro (pagg.316, euro 18,90). Grillo, intellettuale epolitico nato a Caltagirone, è statogiovanissimo deputato all’AssembleaRegionale Siciliana per quattrolegislature e per due deputatonazionale, sempre ispirato ai valoridell’Autonomia siciliana sulla base diun federalismo moderno, qual è quellodel pensiero di Carlo Cattaneo; oggi èimpegnato come commercialista conun importante studio a Roma, dovevive.Il romanzo è tratto da fatti storicirealmente accaduti, che gligarantiscono autenticità, realismo ealcune scene originali, con dialoghimolto intensi. L'atmosfera siciliana èottimamente descritta, nei suoi colori,profumi e sapori, che leggendo lepagine del libro sembra quasi dipercepire, con un’intensità letterarianon dissimile dai versi con cui grandipoeti e scrittori, fra il '700 e l'800,hanno immortalato la nostra Isola,stregati dalla bellezza, dalle forme,dalle mille sfaccettature dei suoiluoghi: scrittori come Johann

Wolfgang Von Goethe, che nel 1787intraprese il suo primo viaggio in Italiache lo portò anche in Sicilia.Il libro di Grillo consente di farriemergere dall’oblio l’intesa stagionedelle lotte indipendentiste svoltesi inSicilia tra il 1943 e il 1946, con al

Zothecas amputat cathedras, quod saburre

POLVERE DI STORIA. L’opera prima di Salvatore Grillo sulla Sicilia. Tra indipendentismo e autonomia speciale

Una solida ricostruzione storico-politica fa da sfondo al romanzo “Il delitto Sicilia, operazione Vulcano” edito da Bonfirraro.Sotto la lente le lotte tra il 1943 ed il 1946, con al centro la figura di Canepa, morto in uno scontro dai contorni ancora misteriosi

Separatismo, gli alleati “assassini”

centro la figura del docenteuniversitario Antonio Canepa,conosciuto anche con lo pseudonimodi Mario Turri, uno dei leadersdell’Indipendentismo siciliano ecomandante dell’Evis, il suo “braccio”militare, morto in uno scontro a fuoco,

L’AUTORE

Salvatore Grillo Morasutti

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posterprotagonisti

ANTONIO CANEPA, è stato un politico italiano, professore universitario ecomandante dell'Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia(EVIS). Fu in contatto con gruppi antifascisti con i quali volevaorganizzare nel 1933 un colpo di mano nella Repubblica di San Marino,per dimostrare la presenza attiva di forze contrarie al regime fascista. Ilpiano fu sventato e Canepa venne arrestato il 17 giugno 1933.Fingendosi infermo di mente, fu ricoverato in manicomio fino alnovembre 1934. Nel 1937 divenne professore di Storia delle dottrinepolitiche all'Università degli Studi di Catania. Parallelamente intrapresecon lo pseudonimo di Mario Turri o prof. Bianchi una attività clandestinanelle file di Giustizia e Libertà. Nel dicembre 1942 pubblicò, come MarioTurri, l'opuscolo La Sicilia ai siciliani, che fu il manifesto della sua idea diseparatismo siciliano. Egli riteneva che l'indipendenza siciliana fosse ilmezzo per l'emancipazione delle classi popolari, ponendosi così in

conflitto con il progetto di separazione propugnato dagli agrari,probabile causa «non solo della divisione del movimentoindipendentista, ma anche della morte stessa del Canepa». La mattinadel 17 giugno 1945 fu ucciso in un conflitto a fuoco con i carabinieri, incontrada Murazzu Ruttu presso Randazzo, sulla strada statale 120 incircostanze non del tutto chiare. Insieme a lui morirono il braccio destro,Carmelo Rosano di 22 anni, e Giuseppe Lo Giudice, di 18 anni. Unapattuglia composta dal carabiniere Calabrese, dal vicebrigadiere Cicciò ecomandata comandata dal maresciallo Rizzotto - intimò l'alt ai tre chenon si fermarono. Nella sparatoria - conclusa con l'esplosione di unabomba a mano - i due giovani morirono sul colpo, Canepa, gravementeferito, decedette qualche ora dopo e altri due militanti, Antonino Velis ePippo Amato, riuscirono a fuggire nelle campagne circostanti. Secondorecenti studi si fa strada l'idea che nell'omicidio del leader dell'E.V.I.S. visia la mano combinata di servizi segreti internazionali perché gli accordidi Yalta avevano già stabilito che la Sicilia dovesse far parte dell'Italiapertanto era necessario neutralizzare i focolai separatisti.

LA SCHEDA

Parola d’ordine: emancipare il popolo

dai contorni strani nel 1945, chetutt’oggi fanno parlare di “strage diStato”. Lotte che portarono allapromulgazione dello Statuto specialesiciliano nel 1946.Grillo, nei fatti, con il romanzo,ricordando le lotte separatiste, compieun’appassionata difesa dell’Autonomiasiciliana, un’operazione invero assaicoraggiosa, in una fase in cui essa èpesantemente oggetto di attacchi. A talproposito si veda il progetto di riformaistituzionale del governo nazionale,che propone, tra l’altro, l’abrogazionedell’art. 116 della Costituzione e, conesso, delle Regioni a Statuto speciale,senza che nessun parlamentaresiciliano si sia levato, alla Camera e alSenato, per difendere l’Autonomia

speciale della nostra Isola; per nonparlare delle avventate iniziative delpresidente della Regione sicilianaRosario Crocetta, che definendoun’intesa per il congelamento deicontenziosi sulla titolarità dei tributicon lo Stato centrale, di fatto ha messoin mora una delle battaglieautonomistiche più significative: quellaper il principio, di cui agli articolo 36,37 e 38 dello Statuto speciale, secondocui le imprese operanti nel territoriosiciliano devono pagare le imposte allaRegione. Una vera e propria resa alloStato centrale simile al tradimento neiconfronti dello Statuto specialesegnato da un avvenimento preciso, lasentenza della Corte costituzionale del1957, la n.38, (che storicamente haprodotto una giurisprudenzanient’affatto disponibile ad accoglierele eccezioni mosse dalla RegioneSiciliana nei confronti deiprovvedimenti del Parlamento e delGoverno nazionali lesividell’Autonomia Speciale) che ha“caducato”, ma non abrogato, l’AltaCorte, che lo Statuto specialeprevedeva quale organo giurisdizionalecompetente in caso di controversie traStato e Regione siciliana, senza che lapolitica isolana del tempo prendesseposizione.Il romanzo riprende, sotto forma didialogo letterario tra un coraggiosogiornalista di origini siciliane, chelavora in un newsmagazine nazionale,e Giacomo Monterosa, zio per parte dimadre del protagonista, che avevavissuto le vicende del Separatismo eche adesso conduce una vita ritirata inun “eremo”, un baglio nelle sue ancoravaste proprietà, gestite però, quasisecondo il modello mazziniano del“capitale e lavoro” nelle stesse mani.Nei dialoghi tra il nipote e lo zio, creaticon raffinatezza letteraria da Grillo,emergono personaggi storici realmenteesistiti: don Sturzo, Silvio Milazzo,Luigi La Rosa, Alcide De Gasperi, soloper citare quelli che ricorrono con più

frequenza, e si tratteggia un quadrostorico e geopolitico altrettanto reale,che non risente della trasposizionenarrativa, con momenti palpitanticome quello della ricostruzione delloscontro tra l’esercito separatista equello italiano, avvenuto il 29dicembre 1945 proprio vicinoCaltagirone, con protagonista ConcettoGallo che comandava le truppedell’Evis.In definitiva l’opera di Grillo rilancia latesi, descritta come “OperazioneVulcano”, secondo cuil’Indipendentismo trovò l’appoggiointernazionale delle potenze alleatecontro il Nazifascismo, Stati Uniti,Inghilterra e Russia, ma conquest’ultime due che successivamenteimposero agli americani, chepensavano di avere nella Sicilia unapiattaforma militare strategica nelMediterraneo, magari annettendolaquale 49° Stato federato negli Usa, diabbandonare questa prospettiva e diconsentire, nel quadro degli accordi didivisione geopolitica a livelloplanetario, definiti a Yalta, che l’Italiafosse ancora sovrana sulla Sicilia. Leposizioni sturziane sulla Sicilia, inlinea con i ripensamenti statunitensi,

vanno analizzate con questa chiave dilettura.Da qui l’uccisione, uno dei tanti“segreti di Stato” del dopoguerra, diCanepa, non solo leaderindipendentista ma anche, secondoalcune ricostruzioni, esponente politicovicino al Partito comunista in Sicilia,da cui, successivamente prese ledistanze, quando capì che PalmiroTogliatti, il segretario del Pci nonchéautorevole membro del Comecon,l’Internazionale comunista guidatadall’Unione Sovietica di Stalin, nonavrebbe più sostenuto, in omaggio alledirettive di Mosca, le lotte separatiste.L’uccisione di Canepa sarebbe un“delitto di Stato”, rispondente allevolontà delle Nazioni alleate, e ilferimento di Togliatti da parte diAntonio Pallante, il 14 luglio 1948, siinquadrerebbe in questo scenario. Il romanzo di Salvatore Grillo rilanciaqueste tesi e, assieme ad esse, la storiadell’Indipendentismo e l’attualitàdell’Autonomia siciliana, vista semprecome patto tra Stato italiano e NazioneItaliana quale base dello Statutospeciale, e costituisce un vero e proprioatto d’amore per la “sua” Sicilia,ostaggio, anche ai giorni nostri, dellesue classi dirigenti, politiche edeconomiche, subalterne a Roma eall’Europa dei tecnocrati e deibanchieri.E il messaggio politico finale delromanzo di Grillo è contenuto inun’affermazione di Monterosa, ripresadal nipote-giornalista, secondo il qualelo zio: “riteneva che la salvezza per lasocietà siciliana fosse legata allapossibilità di liberarsi dalla legislazionenazionale, strappando, quindi, lamiriade dei suoi laccioli che bloccanolo sviluppo spontaneo; con uno Statoindipendente o confederato, in Siciliasi sarebbero potuti pagare stipendi,salari e pensioni proporzionali al costodella vita, consentendo a molte attivitàdi riprendere le produzioni interrotte”.

Antonio Canepa

Don Luigi Sturzo

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posterlibri

L’AMICIZIA VERA è un sentimento supremo,oblativo e libero da qualsiasi interesse e scopo.Per i ricchi e i potenti questo sarà sempretristemente inquinato dall’atroce sospettodell’interesse: e ciò vale anche e soprattutto per

gli amori. “Non c’è nulla che gli uomini desiderano con tantoardore come un’amicizia disinteressata.”La verità si nasconde anche nei pensieri e nelle intenzioni.“I fatti non sono la verità, i fatti ne sono solo una parte.”Noi siamo quel che abbiamo fatto, quello che nel nostrointimo abbiamo pensato. Non certo quel che diciamo diessere. “I fatti parlano da soli e verso la fine della vita tutti ifatti messi insieme lanciano accuse urlando a squarciagola, piùforte di un imputato sottoposto a tortura. Su quanto è

accaduto non possono esserci equivoci. Ma talvolta i fattinon sono altro che deplorevoli conseguenze. Non si peccasolo mediante le azioni, bensì mediante l’intenzione che cispinge a compiere determinate azioni. L’intenzione è tutto.”Vi sono verità che si nascondono sotto l’incomprensibilitàdelle motivazioni. Si può capire l’animo altrui solo se si capisceil movente del suo agire, diversamente tutto saràatrocemente impenetrabile. “Credimi in questi anni ho presoin esame tutte le ipotesi che potevano aiutarmi a capire ilperché di quel tuo passo incomprensibile. Ma nessuna di essemi ha fornito una risposta. Questa può darmela soltanto laverità.” La passione è ingovernabile, travolge ogni logica,ogni ragionamento. In questo sta la sua forza, la sua bellezzae al tempo stesso il suo spietato furore. “Ma la passione nonsi piega alle leggi della ragione, non si cura minimamente diquello che riceverà in cambio, vuole esprimersi fino in fondo,imporre la sua volontà, anche se in cambio non ottiene altro

che sentimenti mansueti, amicizia e indulgenza.” La passione redige progetti la cui possibilità di realizzazionenon è minimamente messa in discussione. “Ogni verapassione è una speranza, altrimenti non sarebbe unapassione ma un semplice patto, un accordo ragionevole, unoscambio di banali interessi. ” Niente è più onorevole di viveresecondo le cose che si pensano e si dicono.“Sono estremamente rare le persone le cui parole coincidonoalla perfezione con la realtà della loro vita. Forse è ilfenomeno meno raro che esiste al mondo.” Le cose della vita vanno vissute senza mezzi termini: o conpassione o con distacco, siano esse grandi cose o piccoliparticolari dell’esistenza. “Ci sono due modi di guardare lecose: come se uno le stesse scoprendo per la prima volta, ocome se desse loro l’addio.”

Lacerti tratti da: “Le braci ” - 1942Sàndor Màrai

LACERTI DI LETTURE FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA)

L’intenzione è tutto

LA CLASSIFICA DI FELICE IRRERA

1Sveva Casati ModiglianiLa moglie magica - Sperling & Kupfer

2Markus Zusak Storia di una ladra di libri - Frassinelli

3Tiziano TersaniUn' idea di destino. Diari di una vita straor-

dinaria Longaneri

4Dan BrownInferno - Mondadori

5Stefano BenniPantera - Feltrinelli

6Massimo Gramellini - La magia di unbuongiorno - Longanesi

www.wuz.it

Davvero uno stimolo per chi vuole accostarsi per la prima volta alla conoscenza dei funghiquesto libro, scritto da un insegnante di micologia, che fonde suggestivamente questa materiacon l’arte, la scienza e la bellezza, fornendo cento schede corredate da altrettanti disegni diogni specie descritta.

Nicola Amalfi, 100 funghi, cento Capolavori (illustrazioni di Marienza Calderone),Pungitopo 2014, pp. 216, € 50,00

DI AUGUSTO CAVADI

PALERMO. Che succede se un ex-manager, ridotto dalla crisieconomica attuale in povertà,mentre siede su uno scoglio diCapo Boeo – in quel di Marsala – acontemplare Marettimo, l’IsolaSacra, viene avvicinato da undocente universitario di economiaincuriosito dal suo profilo austeroma sereno? Se volete saperlo vibasta procurarvi una copiadell’agile, fruibile, volume diMassimo Jevolella, Il segreto dellavera ricchezza. Dialogo tra uneconomista e un povero (Urra,Milano 2014, pp. 100, euro10,00).Il testo non avanza pretese digrande originalità, ma intreccia -nella trama del dialogo – tutta unaserie di considerazioni sullacontemporaneità e di indicazioniterapeutiche dalla miglioresapienza tradizionale. Sullacontemporaneità: “Una donna ditrentacinque anni perde il lavoro,e disperata si getta in poenoinverno nelle acque gelide eimpetuose dell’Adda, con ifigliuoletto di pochi mesilegato al petto. […] Civollero molte ore pertrovare i due corpi privi divita, ancora strettiinsieme, trattenuti dairami di un albero cadutosulla riva del fiume…erauna notizia di pocherighe, uscita soltanto sualcuni giornali lombardi.[…] C’è chi si dà fuoco,chi s’impicca, chi si lancia

dalla finestra…L’improvviso caderenell’indigenza terrorizza…e gliorrori sono infiniti”. Tutto questomentre “decine di migliaia dimiliardi di dollari giacciono neiforzieri segreti dei paradisi fiscali ditutto il mondo”, pur essendo notoche “basterebbe confiscare menodella metà di quelle enormi risorsefinanziarie inutilizzate, frutto dicorruzione e di rapina, dicriminalità, di frode e di evasionefiscale, per risolvere in un colposolo la crisi mondiale, per ridaresperanza, lavoro, protezione esostentamento sicuro ai giovani, ailicenziati, a tutti i disperati dellaterra, feriti nella loro dignitàumana e ridotti ormai alla fame”.E’ evidente che se certe ricette nonvengono applicate - anzi, neppureprese in esame in via ipotetica – laragione non è ‘tecnica’ né‘scientifica’, ma etica. Solo unbagno rigeneratore nelle sapienzetradizionali (dagli Egizi agli Ebrei,dagli Indiani ai Greci e così via)potrebbe aprirci finalmente gliocchi: la vera ricchezza non simisura in quantità di oroaccumulato, ma in qualità di vita

per sé e per i proprisimili. “In verità” -sostiene verso la finedella conversazione ilsaggio povero/ricco -“in questo breveviaggio che è la vita,nessun ‘grande uomo’,nella sua superbiaintellettuale o nellasua accidia morale, hamai varcato per unsolo istante la soglia

NOVITA’. Dialogo tra un economista e un povero nel volume di Jevolella edito da Urra

Un ex manager ridotto alla miseria si racconta a un docente di economia in quel di Marsala. Ne nasce un volumetto senza pretese con grandi spunti sulla contemporaneità. E la sapienza

Il segreto della vera ricchezza

Massimo Jevolella

della gioia se non ha mai saputodonare almeno un grammo di letiziae di speranza al più piccolo e al piùfragile dei suoi compagnid’avventura”.

www.augustocavadi.com

Il maestro Della Fonte racconta“L’infinita musica del vento”SANTA LUCIA DEL MELA. Il libro “L'infinitamusica del vento” del maestro Lorenzo DellaFonte presentato nell'aula consiliare di SantaLucia Del Mela. Si tratta di una storiaromanzata, ma interamente basata suavvenimenti reali, di un giovane clarinettistae di due personaggi completamenteinventati dall'autore che gli fanno da spallanelle varie vicissitudini. Napoletanodell’Ottocento, Francesco Maria Scala, erauno dei tanti italiani che cercarono la fortunaemigrando in America. Suonava il piccolo inmib cosidetto "quartino" determinato piùfavorito di altri, poi divenne il primodirettore della Banda dei Marinesufficialmente riconosciuto dal congresso.L'autore si definisce uno scrittore nonprofessionista che nei ritagli di tempo, trauna prova ed un'altra, un viaggio in treno oun' attesa in aeroporto, riesce in treanni a realizzare uncapolavoro. Lorenzo DellaFonte, nativo di Sondrio,classe 1960, è musicista,compositore e insegnante alConservatorio di Torino. Girail mondo come direttore diorchestre di fiati o, come sidiceva una volta, di bande.

PRESENTAZIONI

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posterlibriSAGGI. Ritratto di un grande messinese grazie ai quaderni del Rotary

Curato da Sergio Alagna e Giovanni Molonia, rispolvera ricordi personali e documenti di chi lo ha conosciuto,amato e studiato. Un omaggio a chi seppe trasformare l’Università in un polo di riferimento culturale

Pugliatti forever

DI FELICE IRRERA

MESSINA. È straordinario, ma nontroppo data la levatura dell’uomo,come non si termini mai di parlare edi scrivere di Salvatore Pugliatti, la cuipoliedricità culturale, purampiamente risaputa, non finisce distupire. Questa volta il suo nome dà il titoload un quaderno del Rotary ClubMessina, curato da Sergio Alagna eGiovanni Molonia e voluto dall’attualepresidente rotarianoFerdinando Amata, che cifa conoscere meglioPugliatti (che fu, fral’altro, presidente delClub dal 1960 al 1962),attraverso una serie disaggi che ne esploranol’opera sotto vari angoli divisuale. Così, LuigiFerlazzo Natoli ribadiscecome “la sua vocazioneletteraria era quella di‘scrittore’ prima chequella di giurista e quindidi ‘letterato’ non solo latosensu ma anche strictosensu”. Trattando

dell’amore e del mecenatismo artisticodel padre, poi, Teresa Pugliattievidenzia, subito dopo, che, daRettore, egli volle “realizzare dellemanifestazioni attraverso le qualil’Università potesse diventare un polodi riferimento per la vita culturaledella città”. Seguono i ricordipersonali di Nazareno Saitta e l’ampiae ben documentata ricostruzione diAlba Crea, da cui emerge la suaattività di musicologo; mentre lafrastagliata memoria di Giuseppe

Campione delineaalcuni momenti delsuo pluriennalerettorato. Infine, lasegnalazione dellediverse sezioni dellasconfinata biblioteca diPugliatti (quasi 10.000libri, ora donati dallefiglie Teresa e Paolaalla BibliotecaRegionale di Messina)e una interessanteantologia di articoli,corrispondenze,testimonianze e ricordidi questo umanista atutto campo, ci

fornisce, grazie all’attenta ricerca diGiovanni Molonia, un interessantespaccato della sua personalità distudioso.Merita di essere ricordato il fatto cheil volumetto è efficacemente arricchitoda una documentazione fotografica,fornita dai familiari di Pugliatti, che

ne scandisce l’attività, sempre dialtissimo livello: dalle foto che loritraggono con l’amico e futuropremio Nobel Salvatore Quasimodo,della cui vena poetica, scrive LuigiFerlazzo Natoli, Pugliatti fu loscopritore, a quelle in cui è incompagnia del “sindaco santo”Giorgio La Pira e del poeta Vann’Antò,al quale fu poi intitolato unimportante premio letterario; dalleimmagini che lo ritraggono inoccasione della straordinaria mostrada lui organizzata su Antonello daMessina, svoltasi nella città delloStretto nel 1953, a quelle chedocumentano ulteriori importantiavvenimenti culturali da lui ideati,come l’altra mostra dedicata ad unartista di origine messinese, ilsettecentesco Filippo Juvarra; e allealtre che testimoniano la suapartecipazione ad eventi musicali e itanti suoi scritti in materia el’insostituibile presenza all’interno delcenacolo dell’Ospe, che caratterizzònella sua città una stagione dialtissimo profilo culturale.Insomma, un omaggio dovuto, maanche, cosa rara, veramente sentito,ad un intellettuale che, senza alcundubbio, è stata la personalità piùprestigiosa del Novecento messinese.

Salvatore Pugliatti e Antonio Saitta all’Ospe

Conferimento all’Università di Messina della laurea honiris causa a Salvatore QuasimodoLa copertina del libro

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DI GIUSEPPE PANTANO

TERME VIGLIATORE. Scorrendo ilregistro delle firme posto all’ingressodella villa romana di località S. Biagio aTerme Vigliatore si rimane sorpresidalla scarsissima affluenza di visitatori(più spesso qualche straniero), adimostrazione di un turismo culturale edi una politica di promozione che losostenga praticamente inesistenti.Eppure un sito come questo, scavatonegli anni cinquanta del secolo scorsoed inserito in quel programma diconoscenza e valorizzazione dei piùimportanti siti archeologici dellaProvincia di Messina dall’alloraSoprintendente Luigi Bernabò Brea, perla sua schematica ed eloquentesemplicità, con il suo peristilio attornoa cui si sviluppano i vari ambienti, leterme private e le strutture di servizio,sarebbe una visita quasi d’obbligosoprattutto per le scuole, perchéfortemente didattica sulle “domus” e leterme romane. Certo non è facile parcheggiarel’automobile per una visita alla villa,visto che l’area archeologica si trovaproprio a ridosso della “nazionale”, lastrada statale 113 di solito abbastanzatrafficata. Però, a farci caso, anche aitempi della sua edificazione, nel I sec.a.C., la villa era ugualmenteprospiciente su una via di grandecomunicazione, l’antica via Valeria checongiungeva, dopo varie tappeintermedie, il Capo Peloro di Messina

con Cefalù, Palermo e Capo Lilibeo,come risulta dagli antichi stradariromani (Itinerarium Antonini, TabulaPeutingeriana etc.). Solo che al tempodella sua esistenza abitata, fino agliinizi del VI sec. (data del suo definitivoabbandono a seguito di una violentadistruzione) la strada davanti alla villaera percorsa da viandanti, mercanti,pellegrini, carri, guarnigioni militari.Ed a conferma della esattasovrapposizione dell’antico percorso(che prende il nome dal console MarcoValerio Levino) con quello costieroattuale della “Settentrionale Sicula”,poco più avanti della contrada S.Biagio, in direzione di Palermo, restanella tradizione toponomastica il“Dromo”, un lungo tratto di stradacostiera rettilinea nella zona di Furnari,che riconduce nel suo significato alleantiche strade diritte di cui i romanierano grandi costruttori.Tuttavia, il disagio della mancanza diparcheggi e di adeguata segnalazionecartellonistica viene ampiamentericompensato dalla possibilità di visitaad una delle ville di epoca romana piùinteressanti presenti nel territoriosiciliano e portata alla luce in Provinciadi Messina. Provincia dove sonovisitabili oltre questa di TermeVigliatore anche quella di Patti Marina,mentre di tante altre che non hannoavuto la fortuna di essere recuperaterimangono semplici tracce della loroesistenza attraverso il rinvenimento dimosaici, come a Giardini Naxos, a

Lancinè e a Castel di Tusa, vicinoHalesa, o tramite il ritrovamento diresti architettonici, come a Mirto, S.Gregorio di Capo d’Orlando, Oliveri,Itala e perfino alle Eolie, a Basiluzzo.Gli esempi citati, ricavati dalla Carta diWilson del 1990, restituiscono il sensodi quello che doveva essere un aspettodel paesaggio della Sicilia romana,dove i facoltosi “possessores” elatifondisti, più spesso di origine italica,costruivano le loro sontuose dimore, dicui l’esempio più spettacolare siconserva a Piazza Armerina, le cuicoperture in ferro e laminati plasticisono state copiate per quelle di SBiagio. Questa villa extraurbana, di cuipurtroppo si sconosce il nome delproprietario, origina infatti nel periodotardo-repubblicano al centro di ungrande latifondo, comprendente ancheuna fattoria agricola in contradaSollerìa (ancora da riportare alla luce,nel territorio di Rodì Milici) e la storica“Fons Veneris in Planum Mylarum".Fonte di Venere già descritta nell'opera"Naturalis Historia" di Plinio il vecchioe nel "De Bello Civile" dello storicoAppiano Alessandrino, a testimonianzadelle proprietà terapeutiche delle acquetermali della zona, note in tutto ilmondo antico.Il complesso della villa era edificatosecondo una forma pressoché quadratacon vani simmetricamente dispostiattorno ad un vasto peristilio, ingressoin direzione del mare, a pochi metridalla via Valeria, ed un’ampia sala dirappresentanza verso il lato dellacollina soprastante, dove oltre laferrovia restano tracce di un villaggiodell’età del bronzo medio.Successivamente, in età augustea,l’intero edificio subisce un sostanzialeintervento di ampliamento eridistribuzione dei vani che fannoperdere la perfetta simmetriaprecedente, mentre fulcro delcomplesso continua a rimanere ilperistilio che, leggermente ampliato (24x 24 m.), viene a delimitare un’areainterna circondata da un quadriporticoprovvisto di 6 colonne per lato concaratteristici pilastri cuoriformiangolari. Ma è nella prima metà del IIsec. che le precedenti pavimentazionidella zona residenziale vengonoimpreziosite dagli eleganti mosaicigeometrici in tessellato bianco e nero,soprattutto nell’ampia sala dirappresentanza absidata, il “triclinium”,

il cui pavimento viene dotato di untappeto di tarsie marmoree esagonali(“opus sectile”) delimitato da unacornice a mosaico con meandri asvastiche ed il cui ingresso viene resomonumentale con due colonne. Allafine del II sec. risale invece larealizzazione del mosaico decorato conla famosa scena di pesca (unicomosaico figurato e simbolo stesso dellavilla!) nel “frigidarium” dell’impiantotermale, già completo e funzionante sindal secolo precedente. Infatti, oltre laparte residenziale della “domus” e la“pars rustica”, destinata ai servizi(situata nella zona più orientale), laparte maggiormente interessante ècostituita proprio dagli edifici termali,

Il peristilio

n ambiente delle terme

GIACIMENTI CULTURALI. A Terme Vigliatore uno dei siti più affascinanti e sontuosi dell’antichità

Edificata nel primo secolo avanti Cristo, è stata “scavata” 50 anni fa e inserita in un programmadi valorizzazione dell’allora soprintendente. Viaggio in un “gioiello” che resta nell’oblio

La Villa Romana delle Terme

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ubicati nella porzione occidentale delcomplesso. Questi sono certamentel’emblema più caratteristico del mondoromano e qui, a Terme Vigliatore, siconserva bene il sistema di

Decorazione musiva simbolo della villa, forse opera di un mosaicista italico. Rappresentauna imbarcazione con tre pescatori a bordo e una teoria di pesci (spigola, agugliaimperiale, cernia) con 4 delfini angolari (seconda metà del II sec. d.C.).

LA RASSEGNA IN CANTIERE DI ARCHEOCLUB DI PATTIPREVISTA AD OTTOBRE CON LA DIREZIONE DI SPIGO

TERME VIGLIATORE. Un tentativo di promozione deisiti archeologici della zona è in cantiere per il prossimomese di ottobre a Patti, ad opera del localeArcheoclub, presieduto da Nicola Calabria. Verràinfatti organizzata una rassegna sotto la direzionescientifica di Umberto Spigo dedicata alle Ville romanepresenti lungo l’antica via Valeria. La rassegna prevedeanche un convegno nazionale su questi siti, lapubblicazione di una guida specifica e l’allestimento diuna mostra fotografica. Iniziativa che comunque

dovrebbe costituire uno stimolo ulteriore perl’Assessorato regionale alla cultura nei confronti diuna migliore valorizzazione dell’enormepatrimonio archeologico siciliano, anche attraversouna continua e aggiornata promozione dei diversicentri archeologici, nella convinzione che il turismoculturale costituisce una notevole risorsa economicaed occupazionale e un sostegno non secondario perl’intera economia siciliana. A cominciare, peresempio, dall’apposizione di una nuova e piùcompleta cartellonistica e segnaletica per la villaromana di Terme Vigliatore, allo stato attuale pocoindividuabile e quasi nascosta. In compenso,ingresso gratuito ed impiegate accoglienti egentili.

A MARGINE

Parola d’ordine: promozione

Ricostruzione plastica delle terme tra IV e V sec.

Il basamento di una colonna con ilparticolare dell’intonaco che simula lescanalature

riscaldamento su ipocausto, cheprevedeva la circolazione di aria caldasotto i pavimenti posti su colonnine dimattoni, le famose “suspensurae”, elungo le pareti verticali attraverso tubidi terracotta. Non mancano altresì ivari ambienti tipici delle terme,dall’apoditherium” (spogliatoio) al“tepidarium” (ambiente lievementeriscaldato), dal “laconicum” (una verasauna) al “calidarium” (bagno caldo),dal “tepidarium di uscita” al“frigidarium” (per lo shock termicoprovocato dal bagno freddo). Uningegnoso e articolato sistema checonsentiva agli antichi proprietari e ailoro ospiti, di beneficiare delleproprietà terapeutiche delle acquetermali della villa. Lontana tradizioneche, con Castroreale «Bagni» e «Terme»Vigliatore, è sempre stata ricordata nelnome, all’insegna dell’antica culturaromana dedicata all’idroterapia eall’igiene del corpo, coincidente conluoghi di grande rilevanza sociale nelcaso di un loro uso destinato alpubblico, come lo sono ancora oggi imoderni stabilimenti termali dellazona.

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posterrassegne

CAPO D’ORLANDO. “Ingressi dipaesaggi” è il titolo della rassegnapromossa dalla Fondazione FamigliaPiccolo di Calanovella presieduta daGiuseppe Benedetto. Di “Ingressi dipaesaggi” parlò nel 1967 Lucio Piccolonell’intervista “Il favoloso quotidiano”,per spiegare come Villa Piccolo nonfosse un posto contrassegnato da unisolamento rispetto alla realtàcircostante. Ed è questa sfida culturaleche la Fondazione Famiglia Piccolo diCalanovella intende oggi portare avanti:trasmettere una visione “senza tempo” euniversale della Cultura nel mondocontemporaneo, attraverso linguaggidifferenti. All’interno di “Ingressi dipaesaggi 2014” ci saranno importantinovità, come il ciclo di quattroappuntamenti intitolato “Politicallyincorrect – La cultura del dubbio” (alleore 18,30), contrassegnati dallapossibilità di creare dibattito sui temid’attualità con scrittori e intellettuali,differenti per provenienze culturali, mauniti nel non essere allineati alle sirenedel “pensiero unico”. POLITICALLY INCORRECT prende ilvia sabato 26 luglio con PietrangeloButtafuoco, che presenta il suo ultimolibro, uscito pochi giorni fa e intitolato“Buttanissima Sicilia” (Bompiani).Sempre il 21 agosto, alle 21 saràproiettato Hysteria, il film diretto daTanya Wexler. Giovedì 28 agostol’incontro col giornalista DavideGiacalone. Il ciclo si chiuderà giovedì 18settembre con la presentazione del librodi Fulvio Abbate “Intanto ancheDicembre è passato” (Baldini &Castoldi).INAUGURAZIONI. Giovedì 21 agosto,invece Vittorio Sgarbi sarà a VillaPiccolo per presentare il volume suCaravaggio curato dallo stesso criticod’arte e per inaugurare, alle 20,30 laSalle des Pyramides, il Salone delle

Piramidi di Villa Piccolo, un grandeauditorium con 300 posti, che a partiredall’autunno ospiterà eventi culturali,mostre e spettacoli. Non una semplice“sala”, ma un’opera d’arte,contrassegnata da tre imponentipiramidi sul soffitto, due delle qualiaffrescate dall’artista cileno AntonioBecerro e dal messinese Alex Caminiti. LE PORTE DEL SACRO. Il ciclo giungequest’anno alla sua quinta edizione ed èarticolato in distinte iniziative ispirate alSacro, al Mito, alla Tradizione e allaspiritualità, nelle differenti formeattraverso cui queste si manifestano.Sabato 12 e domenica 13 luglio, alle18,30, conferenze di Renato Del Ponte eSandro Consolato sul Genius Loci.

Venerdì 1 agosto la giornata saràdedicata alla riscoperta della figura diAgata Giovanna Piccolo a cui si deve ilmeraviglioso giardino della Villa. Alle18,30 una conversazione con SalvatoreSavoia dal titolo “Agata Giovanna, unaprotagonista dietro le quinte”: a seguire,alle 20:30 spettacolo di narrazione: “Igiardini di Giovanna”. Testo di AlbertoSamonà. Con Elena Grasso.Accompagnamento musicale di MarcoCorrao. Martedì 5 agosto, alle 19, ilgiornalista, critico letterario edocumentarista Sergio Palumbo terràuna conferenza su "Vincenzo Consolo, loscrittore-alchimista", con un'ineditaintervista televisiva dello stesso SergioPalumbo e la presentazione delcofanetto "L'intellettuale al caffè".Venerdì 15 agosto alle 21 “Ferragosto aVilla Piccolo” con l’Opera dei Pupi dellaCompagnia marionettistica popolaresiciliana di Angelo Sicilia, che metterà inscena la Famiglia Piccolo di Calanovella.Da venerdì 22 agosto prende il via larassegna “Nebrodi itinerari musicali aVilla Piccolo”, alle ore 18,30 con“Amari”, presentazione live del cd +libro di Biagio Guerrera. Domenica 24agosto, alle 21, 100% Gramola &Gramelot (Sicilia/Spagna), concerto-spettacolo dei Fratelli La Strada. Mercoledì 27 agosto, sempre alle 21,“Terramadonna”, concerto di ValeriaCimò e Ma’aria. SULLE ORME DEL BUDDHATre appuntamenti d’eccezione sono, poi,previsti dopo il fitto calendario estivo,

curati dal drammaturgo Aurelio Pes.Sabato 13 settembre manifestazione“Cultura del vino, per una conoscenzarinnovata dei riti dionisiaci neiNebrodi”, a cura dell’enologo BeppeMazzetti. Sabato 27 settembreconferenza dibattito sul tema “Arti tessilifra Ottocento e Novecento in Europa ein Sicilia”. Da sabato 6 dicembre amartedì 6 gennaio 2015, a Villa Piccolosarà allestita la grande mostrafotografica di Melo Minnella, intitolata“Sulle orme del Buddha”. BLUES, TEATRO, LIBRI… Domenica 27 luglio, alle 21, spettacoloteatrale intitolato “Di mafia si muoresempre tre volte”, per la regia di WalterManfrè su testo di Marina Romeo. Sabato 2 e domenica 3 agosto, Capod’Orlando in Blues,. Sabato 2 agostoVorgonia Brown & The Shameless, PhilCody Band; domenica 3 agosto sarà lavolta di Marcello Milanese e SthephanDale Petit Band.Sabato 9 agosto le note del jazzrisuoneranno con il concerto intitolatoDomenico Collica Jazz Project. Sabato16 agosto presentazione del libro diAnna Maria Corradini su “L’omicidio diJoe Petrosino” (Bonanno). Domenica 7settembre sarà la volta del libro diRosaria Micale, intitolato “Il bambinoche raccontava le favole”.Venerdì 5 settembre, infine, sarà ungiorno speciale per la Fondazione. Ilsottosegretario di Stato agli Affari EsteriBenedetto Della Vedova, alle 18, verràin visita a Villa Piccolo.

Pietrangelo Buttafuoco

EVENTI. A Capo d’Orlando la rassegna promossa dalla Fondazione da luglio a gennaio 2015

Politically Incorrect la novità di ques’anno con quattro incontri. Si inaugura il Salone delle Piramidi. L’appuntamento con Della Vedova

“Ingressi” a Villa Piccolo

E Moggi... porta il palloneCAPO D’ORLANDO. Per il ciclo "Politically incorrect - la cultura deldubbio", inserito nella rassegna "Ingressi di paesaggi" il 4 settembresulle colline di Capo d'Orlando arriverà anche Luciano Moggi, exdirettore della Juventus. L’appuntamento è alle ore 18: Moggi presenterà il suo libro “Ilpallone lo porto io” (Mondadori, 2014), best-seller di quest’anno. Inquesto libro ci sono i segreti e le rivelazioni sul calcio italiano degliultimi quarant'anni relativi ai giocatori simbolo, agli allenatori miticie ai presidenti delle squadre più importanti della massima serie. Perconsultare il calendario completo con tutti gli appuntamenti di VillaPiccolo: cliccare sul sito www.fondazionepiccolo.it

DA NON PERDERE

Vincenzo Consolo

Alex Caminiti con Vittorio Sgarbi

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Un quadro per Il PostinoGLI EVENTI CON LA FONDAZIONE SALONIA

SALINA. Ricordare Massimo Troisi e, allo stesso tempo,attraverso la poesia di un quadro, di un’installazionenaturalistica e di un film ‘poema visivo’ immersi nelmagico scenario di Salina, ripercorrere la sua storiaartistica e la sua vita, evidenziando le difficoltà dovuteal suo stato di salute, ma anche la sua unicitàinterpretativa che lo ha reso celebre in tutto il mondo.E’ l’obiettivo della Fondazione Salonia che, nelventennale della morte di Troisi e della proiezione delfilm Il Postino, ha pensato di sviluppare un interessanteprogetto nell’ambito del Memorial Massimo Troisi delComune di Malfa e di Mare Festival organizzatodall’amministrazione di Santa Maria di Salina. L’eventosarà presentato il prossimo venerdì 25 luglio alle 10all’hotel S.Elia a Messina. Saranno presenti gli artisti

Dimitri Salonia e Lidia Monachino, il regista ErosSalonia, il sindaco di Malfa Salvatore Longhitano,l’assessore alla Cultura di Malfa Clara Rametta, ilsindaco di S. Maria Salina Massimo Lo Schiavo, ilpresidente della Fondazione Salonia Felice Ruggeri el’organizzatore di Mare Festival Massimo Cavaleri. Peril Mare Festival il 5 agosto alle 18:30 all’Hotel Ravesi diMalfa, Dimitri Salonia, presidente onorario dellaFondazione Salonia e pittorenoto in ambito internazionale,insieme ad altri artisti dellaScuola Coloristica Siciliana,realizzerà con unaperformance spettacolare conla tecnica dell’Arte a più maniun grande quadro cherichiamerà Il film il Postino.Alla manifestazione saràpresente la critica d’Artenazionale Federica Pasini che

illustrerà l’opera dal titolo “Il postino della vita”.Insieme a Salonia imprimeranno fortemente il loro stilecromatico nella pittura della tela Lidia Monachino,Carmen Crisafulli, Tania Di Pietro, Cristina Ravalli,Angela Salonia e Felice Ruggeri. Il sei agosto invecenell’ambito del Memorial Massimo Troisi organizzato ilMaestro Dimitri Salonia presenterà alle 18:30 alleBalate di Pollara una sua installazione artistico

naturalistica da lui ideata e donata alcomune di Malfa. Per l’opera Saloniautilizzerà solo materiale naturaletrovato sull'isola, come legno, ferro,sassi, piante e una vecchia barca, inmodo da non incidere sull'equilibrioambientale del territorio. Sempre il 6agosto alle 21, 30 nella piazza diMalfa sarà proiettato il poema visivodi Eros Salonia “Scusate avete vistoMassimo” che ripercorre gli ultimigiorni di Troisi a Salina.

KERMESSE. La terza edizione del Marefestival dedicata a Troisi

Bruschetta, Sironi, Buscemi e Tenekedjieva protagonisti della manifestazione che coniuga, cultura, spettacolo e ambiente. Ecco gli appuntamenti

E Salina va al Massimo

MESSINA. L’attore Ninni Bruschetta, ilregista del “Commissario Montalbano”Alberto Sironi e i cantanti AlessioBuscemi ("The Voice") e DessyTenekedjieva. Sono questi gli artisti chearricchiranno il parterre di ospiti diMareFestival Salina - Premio Troisi. Nelcorso della terza edizione dellakermesse, che si svolgerà dal 31 luglio al5 agosto verrà infatti consegnato ilPremio in ricordo di Massimo Troisi e sulpalco, nel corso delle sei serate, sialterneranno artisti, vip, autorità,giornalisti, turisti per dare vita adeventi esclusivi.

Il programma della manifestazioneeoliana che coniuga cinema, musica,moda, cultura e ambiente è statopresentato nel corso di una conferenzastampa martedì scorso. Oltre aBruschetta e Sironi, riceveranno ilpremio Troisi MareFestival GiorgioPasotti, Massimo Romeo Piparo, con unacelebrazione dei 20 anni di "Jesus ChristSuperstar", e Anna Marchesini (a Salina,la proiezione del video esclusivo dellaconsegna del riconoscimento avvenuta aRoma, in cui la grande attrice comicaparla del collega napoletano); Premio"Sport" a Jury Chechi, "Danza" a Kledi

ARTE & DOCU-FILM

Kadiu; Premio MareFestival agli attoriGiacomo Battaglia (protagonista del filmsul Terremoto del 1908 "Quel cheresta"), Gabriele Greco (Vivere, L'onore eil rispetto, Una sera d'ottobre, Capri) eCarlo Fabiano (co-protagonista accantoa Gigi Proietti ne “La vita è una cosameravigliosa”). «Sono onorato – haaffermato Bruschetta – di ritirare unriconoscimento in ricordo di un grandeattore e regista italiano come MassimoTroisi. Per un attore, la figura del comicoè talmente ingombrante che le capacitàautorali non emergono sempre nellaloro interezza. Nel caso di Troisi,

Anna Marchesini premiata da Massimiliano Cavaleri

probabilmente, la vita non gli ha dato iltempo di dimostrare appieno questa suaulteriore dote artistica». “In sei giornate festivaliere sisusseguiranno oltre quaranta artisti frapremiati, ospiti e giovani talenti - hadetto il direttore artistico MassimilianoCavaleri – ci saranno cinque film, seicorti, sei libri, tre sfilate di modaA'Biddikkia con il galà di Miss MondoItalia e special guest Gerardo Sacco, lacampagna di sensibilizzazione diMarevivo, un premio dedicatoall'ambiente che sarà consegnato daKatia Petretta di Myleco, vari eventiaperti al pubblico e presentati da NadiaLa Malfa e Marika Micalizzi». Domenica 27, alle 21, al Monte di Pietà,è prevista la semifinale del concorso dicanto e danza "Da Salina a Sanremo",coordinato da Pierpaolo Ruello eMariangela Bonanno, in cui sisfideranno tredici giovani voci e 10danzatori. «Il Mare Festival Salinarappresenta un’importante realtà per lavita dell’isola - ha sottolineato il sindacodi Santa Marina Salina, Massimo LoSchiavo - ormai diventatoappuntamento fisso per l’estate diSalina. Il Mare Festival è unamanifestazione in grado di attirare unnotevole indotto turistico, occasione dicrescita culturale e valorizzazione dellenostre bellezze e tipicità". Quest’anno lakermesse abbraccia anche il Comune diMalfa: «Nella giornata di chiusura -hanno evidenziato i coo-organizzatori,Patrizia Casale e Francesco Cappello - sisvolgerà un’estemporanea di pitturadell’artista Dimitri Salonia e altriesponenti della Scuola ColoristicaSiciliana all’Hotel Ravesi, cherealizzeranno una grande opera a piùmani dedicata a Troisi e, in piazzetta aMalfa, la proiezione di Maldamore(commedia con Luca Zingaretti, AmbraAngiolini, Claudia Gerini, ecc.). Nonmancheranno poi momenti fashion eglamour, uno shooting fotografico nellasuggestiva frazione di Lingua con leMiss Mondo Jessica Bellinghieri eClaudia Russo, serate esclusive nellelocation più belle dell'isola».

Dimitri SaloniaCavaleri

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ALCAMO

In principio fu la disciplina pittoricaGuglielmo Bambino è nato in Sicilia, a Messina, il 22 novembre 1959. Laureatoall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, insegna Disciplina pittorica all’Istitutod’arte Ernesto Basile di Messina. Pittore, grafico, illustratore, ha esposto ultimamente aGiardini Naxos, Roccavaldina, Milano, Genova, Carrara. Con il personaggio Gui pervienead una sintesi tra grafica, pittura e impegno sociale.Fra le sue esposizioni più significative sono da ricordare:- 1999 Ritratti e caricature al Consolato della Seta - Messina- 2000 Visiona 2000 curata da Giovanna Giordano alla Fiera di Messina- 2008 La città scomparsa alla libreria Mondadori- 2012 Collettiva artisti Cento per cento al Teatro Vittorio Emanuele- 2013 Vetrina letteraria a Giardini Naxos

LA SCHEDA

MESSINA. Un occhio solo come ilmitico Polifemo. Un ciuffo con trecapelli a rappresentare gli angolidella Trinacria. Niente è lasciatoal caso in Gui, “semplice”personaggio partorito dalla mentedi Gugliemo Bambino, artistamessinese a tutto tondo, che conuna sagace battuta riesce araccontare meglio di un articolo ildisagio di vivere ma anche lacapacità di sorridere che è tutta diquesta terra di Sicilia. Ora Gui, nato 21 anni fa comevignetta nelle pagine delsettimanale regionale Centonove,diventa protagonista di unamostra che si inaugura alla

Caruso Gallery sul LungomareGaribaldi, 12 di Milazzo,venerdì 26 luglio alle ore 18.In esposizione trenta tele incui Gui torna ad esseresilenzioso come i primi annidella sua nascita. Nessunabattuta accompagna la tela,ma attorno a lui si snodanomessaggi di intensa emozionee di autentica poesia tiratifuori da una tavolozza dicolori che tagliano comebisturi per svelare una realtàurbana opprimente, fatta dipalazzoni che sembranocadergli addosso e di un maresenza orizzonti. La fatica èrimanere a galla e non farsisommergere più chedall’acqua, dai liquami.Eppure, si intravede unasperanza per questa umanitàdove guizza un pesce pallaperfetto da qualsiasiprospettiva lo si guardi e tantialtri abitanti dello Stretto cheinvece di saltare sull’acquasembrano volare via.Dalla mano di GugliemoBambino il paesaggio sitrasfigura e acquista spessouna nuova dimensione doveprende corpo la semplicità e ilrifiuto della retorica, a dispettodei simbolismi che puredilagano sulla tela.Trenta opere che sonotestimonianza di un percorsocreativo nel mondo dell’arte edell’umorismo ed affrontanotemi di attualità per offrire una

lettura ironica su argomentimolte volte tragici.E’ raro vedere nella singolavita di un artista compiersi unpercorso così completo ecostruttivo, servendosi delletecniche e degli stili piùdisparati, padroneggiandolicon sapienza e mestiere,sempre più affinandoli.Guglielmo Bambino ci riescegrazie a una felice padronanzadelle tecniche che nulla toglieall’istinto. Le stesse trenta telein mostra alla Caruso Gallerydi Milazzo, sembrano di per séun cammino, una evoluzione.Dal primo Gui dipinto su telaall’ultimo realizzato è come seper l’artista non fossero passatipochi mesi ma anni in cui ilcerchio si chiude. Ma la venaresta inesauribile.

MILAZZO. La mostra di Gugliemo Bambino alla Caruso Gallery

Il “mitico” personaggio dello Stretto in trenta tele segnano la svoltae l’impegno civile e sociale di un artista che denuncia. Con ironia e creatività

Attenti a quei Gui

Guglielmo Bambino

Una delle opere in mostra

Il collegio diventa museoL’ARTE CONTEMPORANEA PROTAGONISTANELLA STRUTTURA DEI GESUITI

ALCAMO. Il collegio dei Gesuiti di Alcamodiventa un museo di arte contemporanea. Iltaglio del nastro giovedì 24 luglio allapresenza del sindaco di Alcamo, SebastianoBonventre, dell’assessore alla Cultura, SeleneGrimaudo e di Anna Parrino, ingegnere capodel Comune. La struttura, sita in piazzaCiullo e costruita a metà del '600, peresigenze di diffusione della fede e dellaformazione spirituale, dopo un restaurodurato circa 7 anni, adesso, oltre allabiblioteca, ospita anche il Museo di Arte

Contemporanea.Ad illustrare i passaggi che hanno resopossibile la fruizione al pubblico nella nuovaveste di contenitore d’arte e cultura,l’architetto Vito Garbo, che ha seguito i lavoridi allestimento del museo, la professoressaAlessandra Badami del dipartimento diArchitettura dell'Università di Palermo,progettista di "Creative LAB Alcamo",iniziativa finanziata con fondi europei,dedicata allo start up del Museo di artecontemporanea insieme al direttore artistico,l’architetto Vincenzo Fiammetta. Presenteanche il maestro Fausto Cannone, che hadato vita alla collezione di strumenti che èesposta in un’ala del collegio come Museodegli strumenti etnomusicali.Collegio dei gesuiti di Alcamo

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posterrubricheSe il cunto si ferna al giardino botanico

DI PAOLO RANDAZZO

PALERMO. Se è vero che sindalle sue più remote origini ilteatro è stato semprestrutturalmente politico, alloraè comprensibile come ogniconcreta esperienza teatralesia contaminata dal dialogopolitico col luogo (fisico,culturale e sociale) in cuil’evento spettacolare accade.Si prenda il caso del rapportotra Mimmo Cuticchio e la suaPalermo: si ostina il grandepuparo e cuntista nella sualotta pluridecennale per nonfar scadere in vuoto folklore la grandetradizione di cui è il più grande erede.Due sono i versanti in cui questa lotta sirealizza: da una parte il rapporto con lacultura teatrale “alta” e su questoversante Cuticchio è vincitore, ammiratoa livello internazionale; d’altra parte, ilduro rapporto con la sua città e con lasottocultura che spesso attanagliagrandi pezzi del ceto politico isolano,ma anche da questa parte le coseultimamente sembrano volgere,finalmente, al meglio. È del maggioscorso la rassegna “Narratori in viaggio”e prenderà il via il prossimo 31 luglio laXXXI edizione di “Macchina dei sogni”che quest’anno si terrà nell’OrtoBotanico di Palermo. «Il progetto “Tra isentieri, sotto la luna” proporrà unconnubio fra il paesaggio e la letteraturacavalleresca attraverso la narrazione.L’intento – spiega Cuticchio - è di farconoscere meglio lo straordinarioscenario offerto dall’ Orto Botanico siasul profilo ambientale sia sul pianosimbolico. Oltre agli spettacoli che si

succederanno Cuticchio, in unlaboratorio che precede il festival,lavorerà con attori-narratori sul temadel verde e farà in modo che percorsi espazi dell’Orto Botanico siano oggetto didrammatizzazione». Ecco il programma:la sera del 31 luglio la suggestivaambientazione dei giardini dell’Orto diPalermo sarà sfondo alle guarattellenapoletane di Bruno Leone, al “Teatrodelle mani” di Marcel Gorgone, alla“Pazzia di Orlando” dei Figli d’ArteCuticchio, e all’“Ubu Re” del “Teatrodegli Incompatibili”. L’ 1 agosto sarà lavolta dell’ensemble di musica medievale“In Taberna”, mentre gli allievi dellaboratorio racconteranno delle storielegate al tema del verde. Il 2 agosto,prima che Cuticchio proponga il cuntodi Angelica, tre intellettuali (il filologoCorrado Bologna, il botanico GiuseppeBarbera, il giornalista GabrielloMontemagno) racconteranno storielegate al tema del festival. Il 3, infine, siverificherà coi partecipanti l’esperienzadel laboratorio di narrazione.

Nuova e magica location,per la XXXI edizione dellarassegna di teatro di figuradiretta daCuticchio

PALERMO

Qualche giorno fa un conoscente sapendo che ero aCatania per delle degustazioni mi ha suggerito diprovare un piccolo locale di Aci Trezza. Il posto sichiama Gente di mare e appartiene ad una coop dipescatori locali che non si occupano direttamentedella gestione ma forniscono il locale

quotidianamente con il meglio di quello che pescano. Il locale, ununico ambiente arredato semplicemente con la cucina a vista, sitrova proprio alle spalle della chiesa principale del paese.Ovviamente si mangia pesce, noi abbiamo optatati perl’antipasto max, ovvero 14 piccole portate di pesce e verdure, mac’è anche la versione mini e la media rispettivamente di 4 ed 8portate. Dopo una serie di bruschette, peperonata, caponata,broccoli, parmigiana ecco arrivare tra l’altro vongole in

guazzetto, lumache di mare, triglie fritte, polpette di pesce, alicimarinate, insalata di polpo, tutto di buon livello, fresco e bencucinato. Tra i primi la pasta con il nero di seppia veramentebuona, poi le linguine alla cozze e la pasta alla catanese con alicie piselli. Ampia la scelta dei secondi, ovviamente legata almercato e alla stagione, ma di una cosa si può essere certi, laprovenienza e la freschezza della materia prima, siano aiole,siano totani o calamari o tonno. Buona ed abbondante lafrittura mista, ma molto interessante il pesce castagna primafritto e servito con una salsa leggermente piccante profumata diaglio. Si chiude con qualche dolce tradizionale, sorbetto o gelati.La carta dei vini elenca poche etichette siciliane senza indicarnel’annata, quindi è consigliabile verificare prima che la bottigliavenga aperta cosa vi stanno servendo. La gestione è di tipofamiliare, sia lo chef che le persone in sala sono cortesi edisponibili. Ottimo il rapporto prezzo/qualità. Via Dietro Chiesa,24 - Aci Trezza - 95027 Aci Castello (CT) tel 349 3682292

DE GUSTIBUS DI MASSIMO LANZA

Tra la Gente di mare di Aci Trezza

MUSEO DEI PELORITANI

Kàlamos ensemble portaa Como la Leggenda di ColapesceMESSINA. Dopo il successo ottenuto a Messina ea Napoli “La leggenda di Colapesce”, nellareinterpretazione del Kàlamos Ensemble, domani22 luglio alle ore 21, andrà in scena a Villa Vigonisul lago di Como, nell’ambito delle serateletterarie-musicali italo-tedesche. L’originaleperformance, per suoni - voci ed immagini, che sirifà alle fonti letterarie siciliane, italiane etedesche della leggenda, sarà introdottadall’Ambasciatore della repubblica Federale diGermania in Libia, Christian Much. Dall’originalespettacolo, sempre grazie alla collaborazione delConsolato tedesco, si è passati ad una versione inDVD della partitura poetico-musicale a curadell’associazione Kiklos e del Museo Cultura eMusica Popolare dei Peloritani, ambientata neiluoghi che hanno visto nascere la figura delmitico uomo-pesce, ovvero Capo Peloro, nelloStretto di Messina.

Mimmo Cuticchio

DI MARCO OLIVIERI

Commedie made in ItalyNon sono le commedieall’italiana che hannodistinto il nostro cinema persatira corrosiva e analisisociale. Tuttavia, fra moltiprodotti usa e getta,“Smetto quando voglio” e

“La sedia della felicità”, recuperati nellospazio all’aperto del Giardino Corallo diMessina, rispettivamente martedì 29 emercoledì 30 luglio, alle 21.15, simantengono su un buon livello. Unregista esordiente, il trentennesalernitano Sydney Sibilia – anchesceneggiatore con Valerio Attanasio eAndrea Garello – e una buonaproduzione (Ascent Film e Fandango),con la fotografia notturna di VladanRadovic, sono al servizio di un castaffiatato, in un efficace misto di gag edenuncia sociale che anima “Smettoquando voglio”. Un modo perraccontare in modo scanzonato ildramma del precariato. Edoardo Leo,Libero De Rienzo, Valerio Aprea, PietroSermonti, Valeria Solarino, Stefano Fresi,Lorenzo Lavia, Paolo Calabresi e NeriMarcorè sono i bravi interpreti di un filmdinamico, che non è sempre impeccabile,ma che nel complesso funziona, con esitispesso esilaranti. Quanto a “La sediadella felicità”, ultimo film di CarloMazzacurati, si tratta di una gustosacommedia che racconta con ironia lacrisi economica e morale di questi anni.L’atmosfera è paradossale, come le tantegag, e spicca la bravura dei protagonisti– Valerio Mastandrea, Isabella Ragonesee Giuseppe Battiston – senzadimenticare i cameo di AntonioAlbanese, Fabrizio Bentivoglio e SilvioOrlando. Non sempre, però, le intuizioniiniziali trovano una risoluzione narrativaconvincente e il finale appare menoefficace.

NUOVE VISIONIDI CESARE NATOLI

Addio a Charlie HadenSe n’è andato a 76anni a Los Angeles,dopo una lungamalattia, CharlieHaden. Scompare,così, uncontrabbassista che

ha sempre inseguito la profonditàdel linguaggio musicale, andandooltre gli steccati di genere e ilvirtuosismo fine a se stesso. E direche un virtuoso del suo strumentolo era. A testimoniarlo non sonosolo i tre Grammy Award vinti incarriera – per il brano “Beyond theMissouri Sky” del 1997 insieme aPat Metheny, per l'album“Nocturne” del 2001 e per “Land ofthe sun”, registrato nel 2004 con ilpianista cubano Gonzalo Rubalcaba– ma anche la stessa qualità deipersonaggi con cui ha collaborato.Già a partire dagli anni ’60, quandocreò insieme a Ornette Coleman ilFree Jazz. A lui, inoltre, si deve laliberazione del basso dal suo ruolotradizionale nella sezione ritmica edi accompagnamento per assurgerea una dimensione solistica. Per unoche ha iniziato a suonare dabambino con i genitori e i fratellinella band di famiglia e che èpassato al contrabbasso dopo chele sue corde vocali avevano subito ipostumi di una forma dipoliomelite (che aveva avuto unasorte di recrudescenza senile dopoil 2010), deve essere stata unagrande soddisfazione. Comeepitaffio finale credo non cipossano essere parole più adatte diquelle pronunciate da lui stesso, inun’intervista, pochi mesi primadella morte: “Voglio portare via lagente dalla bruttezza e dallatristezza che ci circonda attraversola bella, profonda musica”,

MUSICA

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ME LA RICORDO come fosse ieri, latelefonata di Adolfo Parmaliana, che michiedeva se a Mazzarà ci fossero siti tutelatida qualsivoglia norma, per scongiurare laimminente discarica che poi fu realizzata.

No, purtroppo non c’erano né SIC, né ZPS, né Oasi,Riserve o Parchi, nulla. Le cose, per come sono andate,sono sotto gli occhi di tutti. E chissà se adesso segue lenostre becere vicende messinesi, rendendosi conto dicome, se anche ci fossero stati siti protetti, non glienesarebbe fregato niente a nessuno, Procura (si spera) aparte. Già, da novembre ci sgoliamo diffidando in ognidove dal procedere con la discarica (ancora oggi taciutadall’amministrazione locale), di Pace, in piena ZPS, con

divieto esplicito di realizzazione. Vanno avantiimperterriti, e scopro che si è pure riunita la commissioneper l’aggiudicazione della gara, 1 e 8 luglio, bontà loro,quanta fretta, a procedura VAS ancora in corso. Chissàcosa ne pensano a Bruxelles, di questa sicula solerzia eannessa indifferenza conclamata alle procedure di legge.E’ difficile credere a ciò che si rinviene nei diversidocumenti relativi al piano regionale dei rifiuti. Manmano che leggevamo, inorridivamo. E mentre allibiticontro deduciamo e invochiamo enti superiori che sispera riportino sui binari della legalità l’intera vicenda,leggo dell’ennesima notizia del trasferimento dell’ing.Sciacca. Ci sono funzionari che fanno del bene pubblicol’obiettivo del loro quotidiano lavoro, disattendendo gliappetiti di alcuni a favore della sicurezza dei più. A lorotutela, non ne faccio il nome, visto che poi parte larimozione sulla base di una non legge Vigna. Midomando quale mutazione genetica impedisca a chi

governa, qualunque sia la bandiera o il ruolo, di capireche se c’è un funzionario bravo che lavora bene, che lagente (tanta, tantissima) ama, si voglia ancora oggitogliere dal suo ruolo. Farei fare a loro (governanti epolitici) il mio mestieraccio, pessimo, di questi tempi piùche mai. Gli farei leggere i pareri semplicementefarneticanti che sfornano molti uffici, con prescrizioniridicolissime, inutili, contraddittorie da paura, su progettiche ipotecano la nostra stessa vita. Dicano, costoro,chiunque essi siano, quale sia il reale motivo per cui unapersona come Sciacca lo vorrebbero altrove. Forse chedietro a lottizzazioni, porticcioli qui o altrove ci sonoanche loro, con amici e sodali, che fanno affari? Nondovrebbe essere, la politica, per il bene di tutti e non dipochi? Già, dimenticavo le cronache e la storia di questiultimi decenni, un precipitarsi nell’abissodell’individualismo, che si sia semplici cittadini o no,ognuno per se e dio per tutti.

ECOLOGIA&AMBIENTE DI ANNA GIORDANO

Discariche, Mazzarà da salvare

GUI

DI SERGIO BERTOLAMI

Lo Stretto raccontatoLA LETTERATURA italiananon annovera molte paginedi mare come quellenarrate da Conrad,Hemingway o Melville. Macon D’Arrigo, Vitarelli e

Consolo, nell’Isola dei libri di via deiMille, quasi si avverte il profumo disalsedine dello Stretto. L’idea è quelladi un pugno di amici che s’incontranoin una sera d’estate. C’è chi haorganizzato l’allegro raduno, comeSergio Di Giacomo, e chi comeGiuseppe Ruggeri sollecita adintrecciare il filo dei discorsi. Noiascoltiamo. E Sergio Palumbo, lieto distralciare flash dai suoi documentari edinterviste, rievoca fatti vivi e pulsantiriguardanti questi nostri scrittori diprimissimo piano. È una ricchezzadebordante d’immagini che scaturisceda storie di vita vissuta. Come i colori ela luce, rappresentati da Antonello,che Vincenzo Consolo cerca sfogliandoun catalogo nella sua casa milanese.Renato Guttuso che, lasciata Milano, siritira a Scilla per dipingere lo stessomare che dalla riva opposta StefanoD’Arrigo descriverà nel suo sconfinatoHorcynus Orca. Al contrario, EugenioVitarelli ad Acqualadroni – quando eravillaggio di pescatori e non di bagnanti- non vuole descrivere le stesse cose diD’Arrigo e, con la medesima prosaadamantina dei chierici medievali,lascia che sia il mare a raccontarsi. Così,nelle parole di Palumbo, sembra chesiano le pagine stesse a raccontarsi.Come quelle di D’Arrigo, duratevent’anni, nella penombra dellepersiane socchiuse, vergate su foglicolorati, appese a un filo come pannistesi, in attesa di modifiche,tormentate della perfezione, perché«non c'è lido più lontano di quellodove non si approda». [email protected]

HERITAGE

DI ANDREA SMITH

A proposito di assicurazionesociale per l’impiegoMolti docenti ed ATA hannostipulato un contratto a tempoindeterminato con decorrenza

giuridica dall’1-9-2013 ed economicadall’1/9/2014, mentre erano in serviziocon un contratto a tempo determinatofino al 30 giugno 2014. Questo personale,cui non spetta lo stipendio nei mesi diluglio e agosto, correva il rischio di nonpercepire l’Aspi o Miniaspi (assicurazionesociale per l'impiego, che sostituiscel’indennità di disoccupazione) per legiornate dei mesi estivi non lavorate eprive di retribuzione. Col messaggio allesedi territoriali, è intervenuta la Direzionedell’INPS che, nel premettere che ilrapporto a tempo indeterminato ècostituito a decorrere dalla decorrenzagiuridica della nomina, ha ritenuto noninfluente la retrodatazione degli effettigiuridici per far venir meno, nel periodonon lavorato, lo stato di disoccupazione.Infatti, con la scissione della data deglieffetti giuridici da quelli economici, non sipuò imputare alla volontà del lavoratorel’inattività ed il sostanziale stato didisoccupazione. Sono, quindi,indennizzabili le giornate di nominagiuridica non lavorate e prive diretribuzione. Inoltre, in caso di mancatoaggiornamento dei dati contributivi viaweb (Uniemens), l’INPS ha disposto che lestrutture territoriali ricorrano alle bustepaga degli interessati sia per verificare lasussistenza del requisito contributivo esia per calcolare l’importo e la duratadella prestazione (ASPI e MINIASPI). Inmancanza delle buste paga più recenti, ladomanda di prestazione potrà essereaccolta in via provvisoria, salvo il ricalcoloalla luce della documentazione definitiva.Per il possesso dei requisiti, la misuradell’indennità MINIASPI o ASPI e lemodalità di presentazione delladomanda, è bene consultare il sitowww.inps.it, alla voce “Prestazionisostegno reddito”.

QUI SCUOLA

Rosa Fortunata Musolino al posto di Maria Chiara AversaSul numero 25 di Centonove, a pagina 18, a corredo del pezzo “Ateneo, le colpedi Medicina”, è stata pubblicata erroneamente (e nuovamente) la foto dellaprofessoressa Rosa Fortunata Musolino al posto di quella, corretta, dell’exdelegato alla ricerca Maria Chiara Aversa. Si tratta di una svista già in passatorettificata senza che, però, fosse stata corretta l’indicazione errata della personanell’archivio fotografico. Abbiamo provveduto finalmente a “sanare” l’errore, eassicuriamo alla docente che la circostanza non si verificherà più.Nel porgere le più sentite e rinnovate scuse, si coglie l’occasione per pubblicarela foto corretta di Maria Chiara Aversa, scusandoci anche con lei.

ddj

I NOSTRI ERRORI

Maria Chiara Aversa con l’ex rettore Franco Tomasello

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postercommenti25 Luglio 2014

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Business... esoticiIl traffico di animali esotici è una grandissimafonte di guadagno. Sono parecchie leoperazioni di portata internazionale che

vedono collaborare le Forze dell’ordine di tutto il mondo.Controlli e perquisizioni hanno confermato le consistentiproporzioni raggiunte dal business . Alla droga ed alle armida qualche anno si sono aggiunti gli esemplari esotici, che,costituendo uno dei settori più redditizi al mondo,richiamano la partecipe attenzione della criminalità. L'Italiaè una delle tappe principali attraverso cui passa losmistamento illegale di specie protette e prodotti derivati.Si tratta di un giro d'affari che solo all'interno del Belpaesearriva a toccare i due miliardi di euro all'anno. E lo stato diemergenza è testimoniato da episodi sempre più ricorrenti.

Nel corso di un'operazione della Polizia di Stato di qualchetempo fa, fu trovata in un casolare di campagna, rinchiusain una gabbia, una giovane tigre, recentemente trasferitain Germania. Una vicenda che chiarisce quanto lasituazione, già critica, diventi ancora più inquietante acausa della passione sfrenata della mafia per gli esemplariesotici, una passione che non si limita solo agli affari, ma silega fortemente proprio ad una questione di immagine. Dipotere. Tali splendide creature svolgono una funzionesimbolica di forza, prestigio, autorità. Strani zoo e safari,con zebre, leoni, pantere, tigri, antilopi, trovati in case diproprietà di camorristi, con l'intento di rafforzare l'idea digrandezza, di dominio assoluto, di capacità di disporreliberamente di esseri rari ed indomiti, soggiogandoli. Cometristemente accade troppo spesso, la bellezza della natura èpiegata a discutibili capricci ed interessi, travolta edevastata dal delirio di onnipotenza della razza umana.

ANIMAL HOUSE DI ROBERTO SALZANO

La Perla Jonica, lo sceicco e il Manuale CencelliACIREALE - La Perla Jonica anni fa, tanti ormai, era il simbolo della"Catania da bere", dei cavalieri rampanti e della gioia di vivere. Un megacomplesso turistici, albergo, appartamenti, piscina, sale conferenze,realizzato dal Gruppo Costanzo e poi, dopo crisi e indagini, abbandonatoa se stesso, desolato testimone del bel tempo che fu. Adesso, lo sceicco diAbu Dabi lo ha acquistato per 28 milioni di euro e ne ha progettato laristrutturazione per 48 milioni, metà dei quali concessi a fondo perdutodal governo nazionale. Ci sarà occupazione, sviluppo, ricchezza perl'indotto. Tutti contenti? No. Pare che qualche polintucolo da strapazzosfogli in Manuale Cencelli che lo sceicco, però, non conosce.

ELIODORO

Straniera a casa mia...DI MARIA D’ASARO

Nel panificio del quartiere, ragazzi dipelle scura e signore di pelle chiaralavorano in nero mentre, di solito, iclienti non ricevono lo scontrino fiscale;al banco della vicina salumeria, c’è unsignore che, mentre affetta il salame,pontifica su Dio che salva noi poveripeccatori, solo se crediamo in CristoGesù e, soprattutto, se andiamo alleadunanze previste dai capi religiosi,almeno una volta a settimana; ilparrucchiere zonale è fan di un expresidente del Consiglio, leadercarismatico di un partito di destra, oggitutor di vecchietti; il fruttivendolo sottocasa non sa neppure cosa sia unoscontrino fiscale e si vanta di non avervotato alle europee perché “tanto sonotutti uguali”; il tabaccaio, a due isolati didistanza, mi ha tolto da tempo il salutoperché, anni fa, ho ripulito delle fiorierevicine al suo negozio. Che triste sentirsicosì estranea a casa propria …

150 PAROLE DA PALERMO

Accorinti, il sindaco globaleAccorinti con la fasciada sindaco, mentrediscute come un vigile

con i conducenti dei TIR, non èl'unica immagine eclatante delprimo anno di amministrazione. Loabbiamo già scoperto nelle vesti diassistente sociale, tifoso etc. In certicasi il primo cittadino avrebbe fattomeglio ad evitare di assumere ruoliche non gli competono. E' semprebene distinguere i livelli dicompetenza che intervengono infunzioni diverse. Per esempio, anchequest'anno si sta preparandol'evento Vara che attirerà migliaia dipersone nella nostra città il 15agosto. Una manifestazione nonsolo religiosa, ma anche sociale, cherafforza il profilo identitariomessinese, più di ogni altro purpositivo evento cittadino. Adesso siapprende con grande soddisfazionela decisione di limitare a pochepersone le presenze sulla “machinafestiva”. Grazie a queste nuovedisposizioni il sindaco dovrebberinunciare a fare lo sbandieratoresalendo sulla Vara, come purtroppoci è capitato di vedere lo scorsoanno, ma speriamo che non si uniscaai tiratori, come ha già fatto in

occasione della processione delleBarette durante l'ultimo Venerdisanto. Se vuole, si limiti a parteciparefra la gente, e segua la processionecon la fascia tricolore. Ma gli“incidenti diplomatici” non siriducono solo a queste commistioniche vedono lo spazio istituzionale,proprio del sindaco, occupare ambitiche non gli competono come quelloreligioso. Per esempio, speriamo cheil prossimo 4 novembre non si ripetapiù l'increscioso episodio che scatenòforti polemiche, spingendo ilGenerale dei carabinieri a lasciare lacerimonia per la commemorazionedei caduti della prima guerramondiale. Nelle cerimonie civili c'ègià un protocollo da rispettare chenon può essere manipolato dagliattori istituzionali, pena lastrumentalizzazione del valore chequella cerimonia vuole esprimere.Né basta dire che Accorinti agisce inbuona fede, senza offenderenessuno, perchè pacifista. Chi entrain una moschea deve togliersi lescarpe, se non vuole mancare dirispetto ai musulmani. Anche i riticivili vanno rispettati. Qualcuno, perfavore, lo spieghi al sindaco.

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ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE

governo, passati attraverso storie simili,lotta armata, detenzione, tortura, vittoriaelettorale, oggi guidano i loro paesi. Efanno o dicono cose che, nelle ovattatepareti dei salotti del vecchio continentepossono sembrare strane. Evo Morales,Presidente della Bolivia, leader“Movimento per il Socialismo”, ha detto:«Bisogna pensare a modelli diversi disocietà rispetto al capitalismo. Non èaccettabile che nel XXI secolo alcuni paesie multinazionali continuino a provocarel'umanità e cerchino di conquistarel'egemonia sul pianeta. Sono arrivato allaconclusione che il capitalismo è il peggiornemico dell'umanità perché crea egoismo,individualismo, guerre mentre è interessedell'umanità lottare per cambiare lasituazione sociale ed ecologica delmondo». La Costa Rica è una repubblicapresidenziale con a capo Laura ChinchillaMiranda. La nazione è al primo posto perla felicità media della popolazione nellaclassifica della graduatoria Happiness innations. La Costa Rica ha abolito l'esercito,è il primo paese senza un esercito ed èsede della Corte Inter-Americana dei DirittiUmani e dell'Università per la Pace delleNazioni Unite. Altro personaggioeccezionale è José Mujica, presidentedell'Uruguay, ottantenne, vive in unacasetta in campagna ed ha rinunciato adue terzi dello stipendio presidenziale,promuove la liberalizzazione dei costumi,la pace e la ricerca scientifica. CristinaKirchner e Michelle Bachelet hannocercato di dare un volto democraticoall’Argentina ed al Cile, impresa non facilein tempi in cui anche questi paesi sonoattravesati dalla crisi economica. Ma ilmessaggio più sorprendente arrivadall’imprenditore della telefonia CarlosSlim, uno dei quattro uomini più ricchi delmondo: propone di lavorare solo tre giornila settimana. Sostiene che questorisolverebbe molti problemi. Detto da lui,che non è certo un lavativo, c’è dacredergli. Papa Bergoglio ha respiratointensamente l’aria di quel continente. E sivede

DI GIOVANNI FRAZZICA

MESSINA. Il ritorno allademocrazia del pianetaforse parte propriodall’America latina, luogo un tempo didomino coloniale e di feroci dittaturemilitari che ammiccavano agli opulentipaesi del mondo industrializzato. Ora dalcontinente latino americano giungonomessaggi di novità sul piano politico,culturale, economico ed anche sportivo,anche se il 7 a 1 di Germania Brasilelascerebbe pensare diversamente. In sudamerica il calcio accompagna, in molticasi, un processo di crescita individuale,l’orgoglio di una comunità, diventabandiera nazionale, ma è anche panequotidiano, perché si gioca tutto l’anno,dovunque, non solo negli stadi, ma anchenelle strade, nelle piazze, nelle spiagge.Per questo vengono fuori tanti campionida esportazione, tuttavia gli incidenti del9 luglio a San Paolo hanno un’origine piùlontana. E’ la difficoltà di un progetto,quello di Dilma Rousseff, amplificato oradal disastro sportivo. Questa fasenegativa, che avviene dopo il balzo inavanti del Brasile ed a un importanteprocesso di crescita, non può mettere inombra i meriti storici e politici di DilmaRousseff nella costruzione del grandemosaico che ci consegna oggi uncontinente in cui i fermenti della libertà edella democrazia hanno dato frutti edhanno modificato il tenebroso quadroche c’era quarant’anni fa. La Rousseff nonè sola in questa straordinariaavventunaria, tanti capi di stato e di

DISCUTIAMONE

Non solo “vento di Papa” quello che viene dal sud America

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