centro studi c.n.i. - 10 dicembre 2015 · tra epoca alberto hirschman - si fa crescere la società...

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Centro Studi C.N.I. - 10 dicembre 2015

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  • Centro Studi C.N.I. - 10 dicembre 2015

  • INDICE RASSEGNA STAMPA

    Indice Rassegna Stampa

    Centro Studi C.N.I. - 10 dicembre 2015

    Pagina I

    INDUSTRIA

    Industria 4.0, la lezione tedescaSole 24 Ore 10/12/15 P. 34 Patrizio Bianchi 1

    IMPOSTE

    Fondi immobiliari senza l'IvaItalia Oggi 10/12/15 P. 23 Franco Ricca 2

    PROFESSIONISTI

    Ccnl, bussola per professionistiItalia Oggi 10/12/15 P. 29 3

    DEBITO PUBBLICO

    Debito pubblico, tassi e derivati I costi e le stime del TesoroCorriere Della Sera 10/12/15 P. 35 Milena Gabanelli 5

    PROFESSIONISTI

    Porte aperte per la FidafItalia Oggi 10/12/15 P. 29 7

    Lazio, ecco ConfprofessioniItalia Oggi 10/12/15 P. 29 8

    UE

    Mercato unico digitale dal 2017Sole 24 Ore 10/12/15 P. 52 Beda Romano 9

    DDL

    Il governo chiede la fiducia sull'omicidio stradaleCorriere Della Sera 10/12/15 P. 29 10

    ISTRUZIONE

    Le competenze degli studenti del futuroSole 24 Ore 10/12/15 P. 35 John De Jong 11

    ANTITRUST

    Impianti elettrici, scossa AntitrustItalia Oggi 10/12/15 P. 26 Lorenzo Allegrucci 13

  • Industria 4.0, la lezione tedescaUn' ione strategica fatta di intelligenza, networking e produzione

    di Patrizio Bianchi

    orniamo a parlare di Indu-stria 4.0. Questa, prima an-cora di essere descritta co-

    - me una realtà emergentenel mondo industriale, va indivi-duata come una decisa azione di po-litica industriale della Repubblicafederale tedesca.

    Una politica industriale non piùintesa, come troppo spesso nelpas-sato, come azione rivolta ad inse-guire anatre azzoppate da crisisempre troppo lunghe, ma come unatto consapevole di un'autorità digoverno che chiama l'intera comu-nità ad orientarsi unitariamente ecoerentemente verso un nuovoprofilo dell'economia e quindi del-la società tutta.

    Presentando la "Nuova strategiahightech- Innovazioni perlaGerma-nia" il ministro per l'educazione e laricerca, Iohanna Wanka, ricorda co-me intelligenza, networking e pro-duzione siano le chiavi per lo svilup-po di Industria 4.0, intesa come lanuova strategia di lungo periodo perl'intera economia tedesca e nel con-tempo ricorda come su tale strategiadal 2012 il governo federale abbia po-sto 120 milioni di euro.

    Negli atti del governo tedesco col-pisce innanzitutto l'avere dato unquadro di riferimento unitario allanuova prospettiva dello sviluppo,con un brand, appunto Industrie 4.0,che esalta il salto previsto dalla attua-le diffusa percezione di una econo-mia della conoscenza, definita 2.0,verso una nuova economia digitale,

    di cui comunque la produzione ma-nifatturiera resta il centro motore.

    Al di sotto di questo brand del re-sto colpisce la puntigliosità tutta te-desca con cui sono stati articolati i 64progetti e come su ognuno di essi sia-no stati chiamati al lavoro università,grandi imprese, Fraunhofer, agenzieterritoriali. Impressiona certo comele stesse imprese si assumano nellamaggioranza dei casi il coordina-mento di progetti, che coinvolgono,oltre a enti pubblici di ricerca, altreimprese anche fra loro potenzial-mente concorrenti.

    Questo avviene in una visione diazione precompetitiva che assumeperò il ruolo di costruzione di un si-stema, che nel suo insieme compete alivello globale sul terreno dell'incro-cio sempre più strategico tra nuovascienza e nuova produzione.

    Rilevante è il ruolo di quelle me-die imprese a medio-alta tecnolo-giache costituisce il cuore delsiste-ma tedesco.

    Ad esempio nel progetto"network intelligenti di produzio-ne" sono coinvolti ventuno centripubblici e privati, coordinati da unaimpresa, la WittensteinAg, di mediadimensione, con un fatturato di 280milioni di euro e poco meno di due-mila dipendenti, ma certamente lea-der nel suo comparto.

    Si disegna così una nuova mappa-tura industriale in cui la stessa ricer-ca diviene la nuova barriera all'en-trata nei settori industriali.Forte èdunque l'immagine di un governoche, senza mai citare la parola abusa-ta di politica industriale, attua unastrategia, che per avere successo de-

    ve coinvolgere tutti gli snodi, questisì intelligenti, di un sistema paese.

    Su tutto prevale comunque la scel-ta di fondo di un paese che decide dirimanere coscientemente manifat-turiero e come tale si assume il com-pito di esserne protagonista.

    La convinzione è che una leader-ship produttiva si realizzi innanzi-tutto componendo il difficile mecca-no di una società complessa attraver-so la individuazione dei corpi inter-medi e delle infrastrutture disistema, necessarie al funzionamen-to di una economia industriale effet-tivamente avanzata.

    In altre parole -come diceva in al-tra epoca Alberto Hirschman - si facrescere la società rendendo piùcomplessa l'economia, non banaliz-zandola in sovrasemplificate visioniin cui tutti gli attori sociali si rincor-rono come molecole impazzite.

    Questa azione del governo tede-sco merita attenzione ed anche unacerta invidia. Tuttavia resta una po-litica nazionale, che proprio in virtùdel suo prevedibile successo nonpotrà che aumentare le divaricazio-ni interne ad una Europa ormai can-didata nel suo insieme a divenire ilvero vaso di coccio nella nuova eco-nomia multipolare.

    [email protected] RISERVATA

    Una politica industrialeche chiama l'intera comunitàad orientarsi verso un nuovoprofilo dell'economiae quindi della società tutta

    SC- TIl governo tedesco ha indicatouna nuova prospettiva dellosviluppo del Paesecon un'accelerazione decisaverso l'economia digitale

    Industria Pagina 1

  • Sentenza della Corte rlr. girr,stivrçr ercroperx. lVrclla da fccre per I. czrrrrnr.`nistrcrZr.`orze efféttiva

    Fondi immobiliari senza i IvaEsenzione da imposta applícabile alla gestione dei beni

    DI FRANCO RICCA

    senzione Iva anche perla gestione dei fondiimmobiliari. Ai finidell'imposta, infatti, la

    nozione di fondi comuni d'in-vestimento comprende anchela società che raccoglie capita-li per l'acquisto, la detenzione,la gestione e la vendita di beniimmobili per conseguirne unprofitto, distribuito agli inve-stitori sotto forma di dividendie di incremento del valore del-la partecipazione, se assogget-tata a vigilanza statale. In talcaso, l'esenzione è applicabilealle operazioni di gestione ditali fondi, come l'acquisto e lavendita dei beni immobili edi compiti amministrativi e dicontabilità, mentre non è ap-plicabile all'amministrazioneeffettiva dei beni immobili.

    È quanto ha stabilito laCorte di giustizia Ue con lasentenza 9 dicembre 2015,nel procedimento C-595/13,volto a chiarire ulteriormentela portata della disposizionedella direttivaIva che esentadall'imposta«la gestione difondi comunid'investimentoquali sono defi-niti dagli statimembri».

    O s s e r v ala Corte chel'obiettivo

    dell'esenzionein esame è quel-lo di agevolarel'investimentoin titoli trami-te organismid'investimento, escludendoi costi dell'Iva, garantendocosì la neutralità quanto allascelta tra l'investimento diret-to in titoli e quello medianteorganismi d'investimento col-lettivo. La questione sollevatamira a stabilire se anche le so-cietà che sono state costituite

    da più di un investitore con ilsolo fine di investire in beniimmobili il patrimonio riunitopossano essere considerate un«fondo comune d'investimen-to». Poiché ciò deve essereescluso in base alla direttivaOicvm, che si applica solo agliinvestimenti in valori mobilia-ri, società come quelle di cuial procedimento principale,per poter essere consideratefondi comuni d'investimen-to esenti, devono presentarecaratteristiche identiche agliorganismi d'investimento col-lettivo ai sensi della direttivaOicvm ed effettuare le stesseoperazioni o, quanto meno,presentare tratti comparabilial punto da porsi in concorren-za con essi. Tanto premesso,sulla base dell'analisi dellanormativa in materia, la Cortegiunge alla conclusione che uninvestimento composto esclu-sivamente da beni immobili,

    non soggetto alle norme sullavigilanza previste dalla diret-tiva Oicvm, può costituire unfondo comune d'investimentoai fini Iva qualora il diritto na-zionale preveda una vigilanzastatale specifica per un siffat-to fondo. Ove si accertasse lasussistenza di tale requisito,occorrerebbe poi esaminare setali società presentano le altrecaratteristiche richieste perpoter essere considerate unfondo comune d'investimentoesentabile dall'Iva .

    Nel ricordare di avere ri-scontrato tali caratteristichein capo ai fondi pensione, al-lorché (I) sono finanziati daibeneficiari delle pensioni ver-sate, (II) il risparmio è inve-stito secondo il principio dellaripartizione dei rischi e (III) ilrischio degli investimenti rica-de sugli affiliati, la Corte ri-tiene che la stessa conclusionepossa affermarsi con riguar-do alle società che raccolgonocapitali per investirli nellacompravendita e gestione diimmobili e consegnano agli

    investitori certificati di par-tecipazione che conferisconoil diritto a benefici proporzio-nali sotto forma di dividendi edi incremento del valore del-la quota. Né vi sono elementiper affermare che l'esenzionedall'Iva debba essere limita-ta agli investimenti in valorimobiliari, anche se finora laCorte si è occupata soltantodi fondi di tale tipologia.

    Quanto alle operazioni chepossono essere ricondottenella nozione di «gestione»del fondo e fruire, quindi,dell'esenzione dall'Iva, laCorte ha osservato che l'atti-vità specifica di un fondo co-mune d'investimento consistenell'investimento collettivodei capitali raccolti. Pertanto,poiché gli attivi di un fondoconsistono in beni immobili,la sua attività specifica com-prende le attività relative allascelta, all'acquisto e alla ven-dita dei beni immobili, nonchéai compiti amministrativi e dicontabilità, mentre non com-prende l'amministrazione ef-fettiva dei beni immobili, laquale va al di là delle diverseattività connesse all'investi-mento collettivo dei capitaliraccolti.

    Lia corte di giustizia europea

    Imposte Pagina 2

  • In partenza l'iniziativa perfizr coraoscer-e crlle categorie tutti i v(rutczggi previst.í

    Ceni, bussola per professionistiContratto a misura dei lavoratori e dei titolari di studio

    emplice , vantaggiosoe un ampio ventagliodi istituti contrattualiinnovativi tagliati su

    misura degli studi professio-nali. Nelle scorse settimaneConfprofessioni ha lanciatol'iniziativa «Guida ai van-taggi del Ccnl degli studiprofessionali» che, attraversouna serie di approfondimen-ti monografici sui principaliistituti del contratto colletti-vo nazionale , mira a riporta-re nell'alveo del Ccnl studi iliberi professionisti che ap-plicano contratti di lavoro dialtri comparti produttivi, nonsempre calzanti con le speci-fiche esigenze della realtà diuno studio professionale. IlCcnl degli studi professionali,stipulato da Confprofessionicon le organizzazioni sinda-cali di Filcams Cgil, FisascatCisl e Uiltucs , realizza infattiuna disciplina dei rapporti dilavoro che contempera in ma-niera adeguata le esigenze diflessibilità ed economiche deldatore di lavoro con quelle diconciliazione dei tempi di vitae lavoro , di tutela della salutee dell'integrità psico-fisica dellavoratore. Alla luce della li-bera autodeterminazione deldatore di lavoro nella sceltadel Ccnl da applicare ai rap-

    porti con i dipendenti, è or-mai un dato pacifico , confor-tato dalla prassi normativa edalla giurisprudenza, che ladecisione di sostituire il Ccnlapplicato presso la propriaazienda sia pienamente legit-tima e attuabile e non richie-de neppure l'adempimento dialcun obbligo di comunicazio-ne nei confronti dei centri perl'impiego e dell 'Inps. Tale fa-coltà incontra i soli limiti delrispetto dei diritti maturatidei lavoratori assunti nel pe-riodo precedente la variazio-ne e della irriducibilità dellaretribuzione. La variazionenon deve però comportareun mutamento peggiorativodelle norme inderogabili dilegge e di contratto collettivoe quindi l'applicazione di untrattamento complessivo in-feriore , a livello economico enormativo . Il nuovo Ccnl saràinvece integralmente applica-bile ai nuovi assunti. Per quelche riguarda le tecniche pra-tiche utilizzabili per gestireil processo di sostituzione delCcnl, possono essere seguitedue strade : quella del ricorsoall'accordo collettivo e quelladella decisione del datore dilavoro di intesa con il lavo-ratore. Nel primo caso, si at-tua una procedura negoziale

    che può portare a un accordosindacale di armonizzazionefinalizzato a mediare i conte-nuti del Ccnl di provenienzae di quello di destinazione, op-pure a un'intesa rigida, chesi limiti a definire la data didecorrenza integrale del-la nuova regolamentazionecontrattuale , la quale si ap-plicherà ai soli neoassunti.In entrambi i casi, è neces-sario coinvolgere le rappre-sentanze , aziendali , laddoveesistenti , o territoriali, delleorganizzazioni sindacali tito-lari del Ccnl di destinazione.Questa soluzione pare indica-ta specialmente per i datori dilavoro che ospitino RsaIRsu, oalmeno occupino un numerodi dipendenti superiore a 15.Nella seconda ipotesi, la sosti-tuzione del Ccnl deriva inveceda una decisione del datoredi lavoro assunta con il con-senso dei lavoratori . Tale op-zione risulta particolarmenteadatta a contesti di minoridimensioni ma, comportan-do l'applicazione immediatadella nuova disciplina con-trattuale collettiva, rendeessenziale l'adozione di mag-giori accorgimenti operativi eadattamenti (un riferimentoutile può anche in questo casoessere il modello allegato di

    accordo di armonizzazione).Nello specifico , è consigliabi-le che il datore di lavoro, pre-vio accordo con il lavoratore,mantenga invariato l'importodella retribuzione corrispostaal momento dell'avvicenda-mento, attraverso l'erogazio-ne di una voce aggiuntiva atitolo di superminimo indi-viduale. Per quanto attienealle forme di retribuzioneindiretta e differita (tfr, tre-dicesima, malattia, materni-tà...), nell'eventualità in cui,in base al Ccnl disapplicato, ilavoratori abbiano maturatotrattamenti superiori a quel-li dovuti in applicazione delnuovo contratto , è auspicabileche il datore di lavoro accredi-ti, anche in un periodo succes-sivo , il differenziale economi-co. Nel caso di un 'eventualedisparità tra i trattamentinormativi previsti dai duecontratti , occorrerà effettuareuna valutazione caso per casoche tenga in considerazioneil trattamento complessivo enon solo il singolo istituto. Èaltresì opportuno segnalarela necessità di garantire atutti i dipendenti l'iscrizio-ne agli strumenti bilaterali,come gli enti di assistenzasanitaria supplementare(per gli studi professionali

    Professionisti Pagina 3

  • Cadiprof), le cui prestazionisono da considerarsi parteintegrante della retribuzione.La scelta della sostituzionedel Ccnl applicato in aziendapuò essere effettuata dal da-tore di lavoro ponendo a con-fronto i peculiari strumentiofferti dai diversi contratti.Per ulteriori approfondimen-ti è possibile consultare il sitointernet della Confederazio-ne (www.confprofessioni.eu),dove è stata pubblicata lamonografia «Come passareal Ccnl studi professionali:soluzioni operative» che of-fre una dettagliata compa-razione tra la disciplina dialcuni tra i principali istitutiprevista dai contratti collet-tivi degli studi professionali(Confprofessioni - FilcamsCgil, Uiltucs, Fisascat Cisl),del terziario, distribuzione eservizi (Confcommercio - Fil-cams Cgil, Uiltucs, FisascatCisl) e dei centri di elabora-zione dati (Assoced, Lait - UglTerziario).

    Professionisti Pagina 4

  • Debito pubbl ico, tassi e der ivatiI costi e le stime del TesoroI numeri del primo rapporto pubblicato sul sito del ministero dell'Economia

    di Milena Gabanelli

    Finalmente tutti coloro chevogliono sapere cosa sta succe-dendo al nostro debito pubbli-co sono serviti: il primo rap-porto sul debito pubblico ita-liano è online, sul sito del Mini-stero dell'Economia. Lo hascritto la direzione di MariaCannata, ovvero colei che diquei 2.199 miliardi di debito satutto perché lo gestisce da 15anni. Sa tutto anche della partepiù opaca che riguarda i 16omiliardi in derivati, già costatiall'erario negli ultimi 4 anni16,9 miliardi, e con una perditapotenziale di oltre 40. Peccatoche a questo «bubbone» ven-gano dedicate solo 2 paginette,ma la cosa non stupisce datoche nessuno può vedere i con-tratti, neanche i parlamentaridella Repubblica. Eppure di co-se da spiegare ce ne sarebbero,a partire dalla probabilità che ilTesoro, nel prossimi 5 anni, pa-ghi 15 miliardi di quei 40.

    Secondo i calcoli del Nens diVincenzo Visco, la probabilitàsarebbe del 950. Inoltre grazieai derivati la durata del debitopubblico è stata allungata di 8ogiorni, e questo ci costerà, perogni giorno in più, mezzo mi-liardo di euro. Ne vale la pena?Non si sa, dato che il Tesoro siguarda bene dal rendere pub-blici i contratti, nonostante ilpremier Renzi un anno fa aves-se detto che sarebbero statimessi sul sito web del Tesoro.

    Tornando alle due paginette,nonostante la stringatezzaqualche informazione si riescead estrapolare, e riguarda legrandi banche, sopratutto este-re, che hanno fatto derivati conlo Stato. Si legge: «La costantediscesa dei tassi di mercato haprodotto ... le condizioni perl'attivazione di nuovi Irs a tassofisso attraverso l'esercizio diopzioni in precedenza vendutedal Tesoro». Tradotto: le ban-che hanno esercitato clausoleper cui il ribasso dei tassi nondeterininerà una minore spesaper interessi per lo Stato. Quin-di anche se Draghi ha portato itassi sotto zero noi continuia-mo a pagare. Sarebbe bene sa-pere per quanti miliardi di de-bito pubblico, e per quantotempo, abbiamo preso l'impe-gno a pagare tassi fissi più altidi quelli di mercato: 1, lo o 100miliardi?

    Poco dopo si legge: «...Ilcontenimento dell'esposizionedelle banche controparti è sta-to funzionale a massimizzarel'attività degli intermediari nel-

    le aste del debito pubblico».Tradotto: le banche ci hannochiesto di fare operazioni inderivati o ristrutturazioni perridurre la loro esposizione al ri-schio-Italia, e noi le abbiamoassecondate, altrimenti nonavrebbero comprato i nostri ti-toli di Stato. Quindi ci hannopreso per il collo, e paghiamopure il "pizzino", visto che dal2014 i tassi sono sempre staticalanti e ora addirittura sononegativi?

    Interessante la parte dedica-ta alle swaption: «...Si è inter-venuti a rimodularne le condi-zioni e ad allungare la durationdella posizione per il Tesoro,posponendo la data di eserci-zio dell'opzione, estendendo lascadenza dello swap sottostan-te e riducendo proporzional-mente il tasso fisso che il Teso-ro verrebbe a pagare in caso diesercizio su un nozionale in-crementato. Ciò si è sostanzia-to nel riacquisto della swaptionoriginaria, finanziato con lavendita della nuova, con le ca-ratteristiche di durata e di tassomenzionate». Arduo districarsi... il significato però dovrebbeessere: caro Tesoro, stai messomale con quel derivato, tal-mente male che ne devi fare unaltro ancora peggiore, i cuidanni si manifesteranno più inlà nel tempo e intanto per que-st'anno è tutto a posto.

    Poi c'è il derivato su valute. Silegge che «costituiva la coper-tura di un titolo trentennale da250 milioni di sterline inglesi eil Tesoro, trovandosi in posi-zione creditoria, ha incassatocirca 75 milioni.... Per il titoloin sterline, viste le difficoltà delTesoro nel porre in essere unanuova copertura e considerata

    la dimensione limitata delbond che sarebbe rimastoesposto alle fluttuazioni delcambio, si è preferito rinuncia-re temporaneamente a coprirel'esposizione in valuta». Per icomuni mortali ciò significache abbiamo battuto cassa eora siamo senza copertura sulrischio di cambio per 250 mi-lioni di sterline. Visto che l'eurosi è svalutato del 15% (comeprevedibile effetto del Quanti-tative Easing), le perdite di oggicontrobilanciano l'incasso dei75 milioni del 2014? Chi lo sa!

    Comunque Maria Cannata amodo suo e fra le righe, le cosele ha scritte. Se poi un domanila Corte dei Conti o una Procu-ra della Repubblica dovesserochiedere conto di tutte le carteper capire le ragioni per le qua-li sono state fatte operazionidannose per lo Stato, potràsempre dire: «Ma io la relazio-ne l'ho inviata al Governo, allacommissione finanza, al ramidel Parlamento, se non hannocapito e non è stato posto rime-dio, che c'entro?»

    Debito pubblico Pagina 5

  • A1 Tesoro

    MariaCannata, 61anni,matematica, èdal 2000direttore deldipartimentodel Debitopubblico delTesoro Fonte:

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    Porte aperte per la FidafConfprofessioni allarga la suasfera di rappresentanza nel si-stema delle libere professioni. Loscorso 25 novembre, il consigliogenerale della Confederazioneitaliana libere professioni haaccolto la domanda di ammissio-ne di Fidaf tra le associazioni dicategoria aderenti alla Confede-razione. L'ingresso della Federa-zione italiana dottori in agrariae forestali, presieduta da LuigiRossi, andrà a potenziare ulte-riormente l'area Ambiente e Ter-ritorio della Confederazione che ècomposta da cinque associazionirappresentative dell'intera areatecnica delle professioni: Ala As-soarchitetti, Assoingegneri, An-tec (Associazione nazionale tec-nici e tecnici laureati), Singeop(Sindacato nazionale dei geologiprofessionisti) e Inarsind (il Sin-dacato nazionale di architetti eingegneri liberi professionisti).«È un piacere, per me e per la Fi-daf, far parte di Confprofessioni»,ha dichiarato il presidente Fidaf,Luigi Rossi.«Un impegno a collaborare pie-

    namente con la Confederazione econ tutte le associazioni aderentie a cogliere ogni suggerimento,idea, iniziativa, per contribuirecon la nostra specificità profes-sionale, alla soluzione di proble-mi complessi».Fidaf, è l'organizzazione di rap-presentanza dei laureati in

    scienze agrarie, scienze forestalie lauree affini. Fondata a Roma il17 novembre del 1944, è costitu-ita dalle associazioni territoria-li presenti su tutto il territorioitaliano.Oltre alla tutela morale, profes-sionale e sindacale della catego-ria, Fidaf mira all'aggiornamentoprofessionale e all'erogazione diservizi per i suoi iscritti. La Fede-razione svolge inoltre attività dipromozione culturale, scientificae tecnica a favore dell'agricoltu-ra, anche attraverso la sua rivi-sta AGRIculture e il sito internetwww.fidafit

    Professionisti Pagina 7

  • Lazio, ecco Con„ fprofessioniPronta la squadra diConfprofessioni Laziodesignata a far partedella Consulta regio-nale dei lavoratoriautonomi, l'organi-smo permanente diconsultazione sullepolitiche regionali inmateria di lavoro au-tonomo e professiona-le. Si tratta di NataliaGuidi e Domenico DiMambro (professioni area tecnica),Andrea Zanello e Rosa Accarino(area giuridica), Andrea Dili edElisabetta Polentini (area economi-

    ca), Carlo Ghirlanda eAntonio Verginelli (areasanitaria).La Consulta è presiedutadall'assessore regionaleal lavoro, Lucia Valente,

    è disciplinata dal re-golamento regionale chedisciplina anche la com-posizione, i compiti, l'or-ganizzazione e il funzio-namento della Consultadei lavoratori autonomi

    iscritti alla gestione separata Inpse dei libero professionisti del La-zio. Proposte e indirizzi operativiin materia di politiche del lavoro.Dalle politiche attive per chi svolgeattività professionale indipendentealla semplificazione delle procedureamministrative che riguardano lelibere professioni e alle indicazionisu fabbisogni di formazione profes-sionale, profili professionali e certi-ficazione delle competenze: queste leprincipali funzioni della Consulta.Secondo il presidente di Confpro-fessioni Lazio, Andrea Diti: «Il per-corso della Consulta, come i tavoligià avviati da Confprofessioni Laziocon gli assessorati allo sviluppo eco-nomico, al lavoro e alla formazione,costituirà un luogo permanente didialogo e confronto con le istituzioniregionali dove rappresentare le le-gittime istanze e rivendicazioni deiliberi professionisti della nostra re-gione, a cominciare dal diritto all'ac-cesso ai fondi europei».

    Professionisti Pagina 8

  • La Commissione ha presentato ieri la proposta sulla portabilità dei contratti su internet

    Mercato unico digitale dal 2017Film e partite potranno essere visti anche oltre il territorio nazionale

    vede RomanoBRUXELLES. Dal nostro corrispondente

    La Commissione europea

    ha presentato ieri le prime

    proposte rivista della nascita

    di un mercato unico digitale,

    come promesso dal presiden-

    te dell'esecutivo comunitario

    Jean-Claude Juncker in occa-

    sione della sua investitura alla

    fine del 2014.

    La prima proposta riguardala portabilità dei contratti suInternet attraverso l'Europa.La seconda, invece, è il tenta-tivo di armonizzare le regolenazionali nella protezione delconsumatore sulla Rete.

    Attualmente, il mercatounico è frammentato. Spes-so chihauncontrattoperve-dere film o partite o ascolta-re canzoni e concerti su In-ternet lo può fare solo nelsuo paese di residenza, valea dire nello stato membronel quale ha sottoscrittol'abbonamento. Con la pro-posta di regolamento pre-sentata ieri dalla Commis-sione europea, l'obiettivo èdi permettere al consumato-re di godersi lo spettacolo inqualsiasi paese dell'Unione,e non solo in patria.

    «Le persone che acquista-no legalmente contenuti digi-tali - film, libri, partite di cal-cio, serie televisive - devonopoter guardarle ovunque inEuropa», ha detto in una con-ferenza stampa Andrus An-sip, vice presidente dellaCommissione.

    Oggi, a titolo di esempio,

    Bruxelles intende anchearmonizzare le regolesulle garanzie post-venditaper facilitare gli acquistioltre-confine

    gli abbonati italiani a SkyNow TV non possono guar-dare i programmi negli altripaesi dell'Unione. Il regola-mento specifica che una so-cietà non dovrà dotarsi di li-cenze nuove per consentire

    la trasmissione in altri paesidell'Unione.

    Sia per motivi di copyri-ght, che per evitare abusi daparte dei consumatori, Bru-xelles ha deciso di limitare laportabilità alla "presenzatemporanea" all'estero.

    La decisione di definirequesta espressione sarà de-mandata ai singoli fornitori.Questa scelta fa temere ad al-cuni osservatori l'emergeredi nuovi surrettizi ostacolina-zionali. Ciò detto, la Commis-sione non si aspetta un au-mento dei prezzi, tanto piùche proprio la portabilità do-vrebbe provocare un incre-mento della domanda.

    L'obiettivo è che ilpacchet-to venga approvato dal Parla-mento e dal Consiglio nel2016 ed entri in vigore nel2017. L'esecutivo comunita-rio ha preannunciato che en-tro la fine dell'anno prossimopresenterà altre 16 iniziativelegislative per completare ilmercato unico digitale. Inparticolare, Bruxelles vorràpermettere che programmitelevisivi e radiofonici sianodisponibili ovunque in Euro-pa. Non sarà facile: case cine-matografiche o discografichetemonounadiluizione delva-lore delle licenze territoriali.

    Sempre ieri, la Commissio-ne europea ha inoltre presen-tato due testi legislativi perarmonizzare i contratti di

    Le novità

    PORTABILITÀLa Corri issioreei_uropea hapresentato ieri te primeproposte in vista della nascitadi ari mercato unico digitale.La prima proposta riguarda laporrabit it,a dei contratti suInternet attraverso l'Europa.La seconda, invece, e iltentativo di armonizzare leregole nazionaLi nellaprotezione delcorr_umatoresulla Rete. l'obiettivo è dipermettere al consumatore digodersi lo spettacolo iriqualsiasi paese dell'Unione, enon solo in patria. Bruxellesha deciso d limitare laportabilità alla "presenzatermtporanea" all'estero.

    ACQUISTI ONLINEL.a Commissione europea liainoltre presentato due testilegislativi per arnlun izzare icorntratti di compiaverd ira stiInternet, sia per i prodotticori curi tenuto di.ritaie:musica efiirrt) che per gliacquisti orifine dei prodottitangibili.

    compravendita su Internet (siveda Il Sole 24 Ore del 6 di-cembre).

    La prima iniziativa riguar-da i prodotti con contenutodigitale (musica e film). Il se-condo testo riguarda invecegli acquisti online dei prodot-ti tangibili. Nei due casi, Bru-xelles vuole ridurre gli osta-coli amministrativi e le diffe-renze nazionali così come ar-monizzare le regole sullegaranzie post-vendita per fa-cilitare gli acquisti online ol-tre-confine.

    Nel presentare le sue pro-poste, sostenute da BusinessEurope, la Commissione hapubblicato statistiche ag-giornate. Le vendite onlinerappresentavano nel 2014 inEuropa il 7,2% del totale, ri-spetto all'11,6°io negli StatiUniti. Secondo Bruxelles, so-lo certezza legale e minoreburocrazia permetteranno didare fiducia ai consumatori.Trale misure più interessantiper l'Italia, vi è la scelta di im-porre due anni di garanzia aiprodotti, senza l'onere perl'acquirente di dimostrare ildifetto all'origine.

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    Ue Pagina 9

  • iato

    1.

    Il governochiede la fiduciasull'omicidiostradale

    Il governo ha deciso dichiedere il voto di fiducia sulddl per l'omicidio stradale. Loha annunciato nell'aula delSenato il ministro per leRiforme, Maria Elena Boschi(foto sopra). La prima chiamadei senatori comincia oggiverso e 12.4 o, alla fine delledichiarazioni di voto previsteper le n. Lo ha stabilito ieri laConferenza dei Capigruppo diPalazzo Madama.

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  • Le competenze degli studenti del futuroSi sono appena svolti i test Pisa dell'Ocse. I risultati si sapranno a fine 2016

    di John De Jong

    uest'anno hanno aderito al pro-gramma PISA circa mezzo milio-ne di studenti quindicenni di unasettantina di Paesi di tutto il mon-

    do. Il nome non c'entra con la città della torrependente, l'acronimo sta per «Programmefor International Student Assessment»pro-gramma per la valutazione internazionaledell'allievo, promosso dall'Ocse e nato per-ché i Paesi volevano valutare il livello delpro-prio sistema educativo per preparare le nuo-ve generazioni aportare il loro contributo al-la società. Ogni tre anni PISA valuta le com-petenze degli studenti nella lettura, nellamatematica e nelle scienze e comunica ai Pa-esi aderenti se il loro livello educativo globa-le sta migliorando e se risponde o meno ai re-quisiti della società. I contenuti del test sonodefiniti da un gruppo di esperti che rappre-sentano i diversi Paesi e si confrontano percapire cosa servirà alle prossime generazioniper potersi realizzare nella vita.

    PISA non è dunque un mero inventario dicosaviene insegnato nei Paesi che vi prendo-no parte,masiprefiggepiuttosto di capire co-sa servirebbe, cosa andrebbe insegnato. Gliesperti definiscono il quadro del test di valu-tazione che viene poivalutato dai rappresen-tanti deigoverni, delmondo dellavoro e dagliinsegnanti e professori dell'istruzione ter-ziariaper verificare che ci sia tutto quello cheserve. Il test nonvaluta solo il livello di cono-scenze, maanche se gli studenti sono ingradodi applicare le loro conoscenze ai compitidella vita vera che prevedono l'uso della let-tura, della matematica e delle scienze.

    A ogni ciclo il programma dedica partico-lare attenzione a una delle tre capacità o am-biti di competenza, poi il quadro viene ag-giornato con gli ultimi approfondimenti inmateria per essere sicuri che soddisfi i requi-siti futuri. Il PISA 2015 è stato dedicato allescienze e sono stati adottati nuovi approccialla "literacy" scientifica.

    La competenza scientifica è definita comela capacità di rapportarsi a questioni scienti-fiche e ai concetti di scienza da cittadino con-sapevole. Una persona scientificamente al-fabetizzata pertanto è pronta a sostenere unragionamento su scienza e tecnologia che ri-chiede le competenze per spiegare scientifi-camente i fenomeni, valutare e definire la ri-cerca scientifica e interpretare i dati e le pro-ve in modo scientifico, questo significa che ilprogramma sonderà se gli studenti sono pre-parati a comprendere il mondo in cui vivonoda un punto di vista scientifico, se per esem-pio sono capaci di verificare se il ragiona-mento contenuto in un articolo di giornale èfondato e anche se sono in grado di capire larelazione che intercorre tra le emissioni diC02 e il cambiamento climatico globale.

    All'interno del programma vengono defi-niti ilivelli dicompetenza scientifica.Il livel-lo minimo per partecipare e dare un contri-

    buto alla società è il livello 2. Al livello 2 glistudenti sono capaci di usare i contenuti, leconoscenze procedurali ed epistemiche perfornire spiegazioni, valutare ed elaborare lericerche scientifiche e interpretare i dati neicontesti divitareale che richiedono unbassolivello di domanda cognitiva; sono in gradodi stabilire alcune relazioni tra diversi fontidi dati in un numero ristretto di contesti e didescrivere semplici relazioni causali; posso-no distinguere tra alcune semplici questioniscientifiche e non scientifiche e fare la diffe-renzatravariabili indipendenti e dipendentiin una data ricerca scientifica o inun sempli-ce progetto sperimentale di loro ideazione;possono elaborare e descrivere dati sempli-ci, individuare errori elementari e muovereosservazioni fondate sull'affidabilità delleaffermazioni scientifiche. Gli studenti pos-sono elaborare argomentazioni parziali permettere in discussione e sviscerare i meritidi spiegazioni e interpretazioni di dati con-fliggenti e progetti sperimentali in alcunicontesti locali e globali.

    Alcuni studenti hanno raggiunto un livel-lo 6 di competenza scientifica. A quel livellogli studenti sono molto più preparati ad af-frontare problemi e spiegazioni scientifi-che, sono capaci di utilizzare contenuti e co-noscenze procedurali ed epistemiche perfornire spiegazioni coerenti, valutare estrutturare ricerche scientifiche e interpre-tare i dati in tante, diverse situazioni com-plesse divitareale che richiedono un alto li-vello di domanda cognitiva, sono in grado distabilire collegamenti adeguati tra tante di-verse fonti complesse di dati, in diversi con-testi e fornire spiegazioni di relazioni causa-li a diversi livelli, sono capaci di distinguerein modo coerente questioni scientifiche enon scientifiche, spiegare gli obiettivi di unaricerca e verificare le variabili importanti diuna data ricerca scientifica o di qualsiasiprogetto sperimentale da loro ideato, con-vertire le rappresentazioni di dati, interpre-tare i dati complessi e dimostrare una capa-cità di esprimere i dovuti giudizi sull'affida-bilità e l'esattezza di qualsiasi affermazionescientifica. Gli studenti che hanno raggiuntoil livello 6 sono capaci di esprimere in modocoerente un pensiero e un ragionamentoscientifici che richiedono l'uso di modelli eidee astratte e di applicare quei ragionamen-ti a situazioni insolite e complesse e svilup-pare argomentazioni per criticare e valutarespiegazioni, modelli, interpretazioni di datie progetti sperimentali in una serie di conte-sti personali, locali e globali.

    Una grande innovazione di PISA 2015 è ilpassaggio dai test cartaccia quelli elaborati alcomputer. Nel caso delle scienze questo hapermesso di presentare problemi più reali-stici agli studenti poiché i test prevedono si-mulazioni di esperimenti e fanno vedere di-rettamente i risultati delle loro azioni.

    Oltre agli ambiti cognitivi più tradizionalidella lettura, della matematica e delle scien-

    Istruzione Pagina 11

  • ze,PIS Aesplorainuoviambitiimportanti delXXI secolo. Il nuovo ambito scelto per PISA2015 è il «problem solving collaborativo».Oggigiorno il lavoro di problem solving vie-ne svolto quasi ovunque in squadra. Nell'am-bito della ricerca sono sempre più numerosele pubblicazioni firmate da più autori. Unbuon spirito collaborativo è cruciale per ilsuccesso di gruppi, famiglie, corporation,istituzioni pubbliche, organizzazioni e agenzie governative. Un elemento non collabora-tivo può avere conseguenze molto negativesul successo della squadra e un buon leaderpuò esercitare un effetto catalizzatore positi-vo. Collaborazione qualificata e comunica-zione sociale facilitano il rendimento sul luo-go di lavoro come nella ricerca interdiscipli-nare tra scienziati.I sistemi educativi statali enazionali attribuiscono sempre più impor-tanza all'apprendimento basato sui progettie sull'indagine, questo prevede che il percor-so formativo ruoti intorno alla capacità diformulare pensiero critico, al problem sol-ving, al self-management (la gestione delleemozioni) e alle abilità collaborative.

    I test di questo mezzo milione di studentisono attualmenteinfase di elaborazione. Iri-cercatori studieranno il rapporto tra lavaria-bile del background dello studente, i suoi in-teressi e i suoi risultati nel PISA. I risultativerranno pubblicati su un report che sarà di-vulgato a dicembre 2016. I Paesi che harmoaderito al programma sono impazienti di sa-pere come sono andati e se hanno conseguitorisultati migliori del PISA 2012.

    Ed è già in preparazione il PISA 2018 al qua-le hanno espresso la volontà di aderire più di8o Paesi. L'ambito principe sarà la compe-tenza dellalettura che presenta sempre mag-giori sfide nell'era elettronica. Nell'era dellalettura su carta il lettore sapeva che ilibri e gliarticoli erano stati rivisti e controllati primadi essere pubblicati. Nell'era elettronica illettore devevalutare e controllare tutto quel-lo che legge su Internet, se è vero o se è solouna trappola per fargli spendere soldi o in-durlo a credere in un'idea pericolosa.

    L'altro ambito sperimentale del PISA 2018saràla conoscenza globale, un'altraabilitàin-dispensabile nel XXI secolo.

    Il programma valuterà se gli studenti so-no abbastanza preparati a capire che ilmondo in cui viviamo è globalmente inter-connesso, che dovranno essere in grado dicomunicare inmodo efficace conipopolidialtre culture e capire e rispettare le filosofiediverse dalle loro.

    Ai futuri datori di lavoro interessa soprat-tutto sapere come se la cavano gli studenticonle abilitànecessarie per stare al passo coni tempi, come il problem solving collaborati-vo,ilpensiero critico elaconoscenzaglobale.Nel sondare quelle abilità il programma PI-SA aiutai sistemi educativi a capirne l'impor-tanzae atrasmetterle alle nuove generazioni.

    (Traduzione di Francesca Novajra)

    5 RIVRODDJON E RISERVATA

    La top ten del 2012

    1) Cina (Shangai)

    613

    560

    535

    9) Svizzera

    10) Olanda

    32) Italia

    485

    -----------------Fonte:Ocse

    John De Jong, Senior Vice President GlobalAssessment Standards di Pearson, è docenteall'U niversità di Amsterdam. È un espertoriconosciuto a livello internazionale diLanguage testing, ambito di cui si occupa daoltre 35 anni. Ha lavorato con importantiIstituzioni tra cui la Banca Mondiale, l'UnioneEuropea e numerosi governi.

    Pearson, partner dell'Ocse nei test Pisa siaper l'edizione del 2015, sia perla successivadel 2018, è la più importante aziendaeducational nel mondo. Presente in ottantaPaesi, concentra la propria attività nelsupporto all'apprendimento, dalla scuola,all'U niversità alla formazione durante la vitaadulta.

    L'offerta spazia dai libri di testo, ai tooldigitali, fino alla collaborazione diretta conIstituzioni (Istituti scolastici, Università maanche Stati) per l'erogazione di contenutiformativi. In Italia è leader nel mercatoscolastico e universitario, e opera con marchistorici come Paravia e Bruno Mondadori.

    Istruzione Pagina 12

  • Impianti elettriciL'Antitrust chiede la modifica della nor-mativa in tema di verifica della sicurezzaperiodica degli impianti elettrici di messaa terra. Attualmente tale attività è svoltadalle Aziende sanitarie locali in aggiuntaalle attività di controllo e vigilanza svol-te nel medesimo settore «con conseguentealterazione dei relativi equilibri competi-tivi». La richiesta di modifica normativa èstata presentata ai presidenti di camera esenato, nonché al ministro della salute.Il rinnovo di tale modifica legislativa,trae origine dalla promozione della AslNapoli 2 delle proprie attività di verificadella sicurezza periodica degli impianti dimessa a terra. Sulla questione l'Autoritàha sempre manifestato la propria contra-rietà a tutte quelle previsioni normativeche consentono a un soggetto titolare difunzioni di controllo, su un determinatomercato, di operare nello stesso anchecome verificatore.Infatti, nell'individuazione del soggettoa cui richiedere i servizi soggetti a con-trollo, i fruitori sono incentivati ad avva-lersi dell'ente istituzionalmente prepostoall'esercizio della funzione di controllostessa «nella ragionevole aspettativa diprecostituirsi un rapporto privilegiato

    scossa Antitrustcon il soggetto controllore».Secondo l'Antitrust prevedere un dupliceruolo in capo a un unico soggetto «deter-mina sicuramente una limitazione dell'ef-ficacia stessa delle attività di controllo ecertificazione, dato che tali attività istitu-zionali sono condizionate da un potenzialeconflitto di interessi e, pertanto, potreb-bero essere realizzate in assenza del fon-damentale requisito di imparzialità dellapubblica amministrazione».Le verifiche periodiche sugli impianti elet-trici di messa a terra costituiscono unaprestazione d'opera professionale, fornitadai soggetti abilitati dietro corrispettivo.L'attività di verifica periodica è, quin-di, attività privatistica posta in esseredall'Asl in concorrenza con altre impreseprivate abilitate dalla legge. Diversa datale attività è quella di controllo e di vigi-lanza sugli impianti stessi affidata in viaistituzionale alle Asl ai sensi del decretolegislativo n. 81/082. La circostanza chel'Asl svolga contemporaneamente le attivitàdi verifica e di vigilanza è suscettibile per-tanto di determinare una restrizione dellaconcorrenza.

    Lorenzo Allegrucci0 Riproduzione riservata

    Antitrust Pagina 13

    RASSEGNA STAMPAINDICEINDUSTRIAIndustria 4.0, la lezione tedesca

    IMPOSTEFondi immobiliari senza l'Iva

    PROFESSIONISTICcnl, bussola per professionisti...Pagina II

    DEBITO PUBBLICODebito pubblico, tassi e derivati I costi e le stime del Tesoro...Pagina II

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