cittadini & salute febbraio 2013

24

Upload: cittadini-salute

Post on 08-Mar-2016

215 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Magazine Cittadini & Salute Febbraio 2013

TRANSCRIPT

Page 1: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 2: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 3: Cittadini & Salute Febbraio 2013

Mario

Dionisi

“Nel 2013, dopo quanto previsto dalla spendingreview (- 1 miliardo e 800 milioni) e dopo la legge distabilità (- 600 milioni), il finanziamento della sanitàammonterà a 107 miliardi e 9 milioni di euro. Sul Pil reale c’è un incremento percentuale di pocomeno dello 0,5”.

Lo ha detto il ministro della salute Renato Balduzziin persona, non sono numeri inventati da me! (Il dato umoristico, anche se invece è proprio tragico, è

che il ministro si è sentito in dovere di esibire questi datiper rispondere alla Cgil in un suo convegno pro-campa-gna elettorale. Non ho nulla contro la Cgil e il suo diritto adire la sua, anche se in piena campagna elettorale dovrebberoesprimersi i candidati e i partiti, non i gruppi di pressione eil sindacato più grande d'Italia. La Cgil componendo la suaagenda si è posta come una vera e propria lobby che dà in-dicazione al suo partito di riferimento. E questo non è dapaese liberale, dove si esprime e si afferma il libero pensiero.Ma superiamo anche questo impasse di opportunità).

Insomma, secondo il ministro della salute ancora incarica, i tagli ai finanziamenti sulla cura della salute or-ganizzati dallo Stato non sarebbero così tremendi. Inaltri paesi, dice lui, è stato fatto di peggio. Cosa tutta dadimostrare e noi dimostriamo il contrario nel serviziodi apertura nelle pagine tre e quattro.

Secondo quanto dice Balduzzi, il problema sarebbetutto nella razionalizzazione e nel taglio agli sprechi.Ma non si capisce bene la razionalità di un’analisi senzaprendere in considerazione che un effetto della de-pressione economica imposta dalla crisi e dall’aumentodelle tasse ha creato un allontanamento del cittadino

dalla prevenzione e dalla cura della salute. In questomodo i costi sono solo destinati ad aumentare.

Sempre in questo numero rileviamo che in Italia sonostate acquistate minori medicine (pag. 19), così comenei precedenti numeri abbiamo evidenziato comegrandi istituti di ricerca sociologica rilevino una minorcura per propria salute dovuta ai costi, non più sop-portabili. Vogliamo proprio declamare il De Profundisper la Sanità? Il modo migliore per farlo è affidarsi allestrutture pubbliche e alla fiera della loro inefficienza.

Non dobbiamo mai dimenticare che per il 48% degliitaliani l’assistenza sanitaria pubblica è sotto tutela op-pure commissariata (Lazio, Campania, Calabria,Abruzzo, Molise). A pagare per gli errori di gestionedi chi aveva questa responsabilità (amministratori e di-rigenti pubblici degli enti regione) è sempre il cittadinocon tanto di super addizionali Irpef e Irap. Ma il citta-dino non paga solo in questa veste. C’è anche il con-trollo del governo con i piani di rientro dai deficit(Piemonte, Puglia, Sicilia).

E mentre la Regione Lazio il settore pubblico dellaSanità è quello più in crisi, non deve ingannare il fattoche la Lombardia sia fuori da questa lista. Produce piùdi un quinto del Pil italiano, il 22,5% del valore ag-giunto del settore privato. Questo significa che anche laSanità poggia le sue basi sul privato. Guarda che no-vità! E allora la Lombardia è proprio tipicamente ita-liana! La Sanità in Lombardia va meglio solo perchégode di una cittadinanza con maggiore benessere chequindi non accede alla cura della salute nelle strutturepubbliche. Mario Dionisi

Cari amici lettori,

302●13

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Page 4: Cittadini & Salute Febbraio 2013

02●13

4 www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

In una campagna elettoraledove si parla giustamente di que-stioni di bilancio dello Stato, ditasse e della possibilità di formarenuovo lavoro è assente totalmentela voce Sanità. Eppure riguardamolto da vicino i problemi più vi-cini di tutti. Un silenzio rumorosoquello di ciascun candidato pre-mier e delle rispettive compagini,come fosse un argomento da ri-muovere perché già dai prossimianni l’Italia rischia di non averegarantito il sistema sanitario.

Un vuoto nel dibattito che fa ancorapiù paura perché in assenza di pro-getti si lascia il margine a fare qual-siasi cosa.

Diversamente negli altri paesi dove,senza infingimenti, si trattano i citta-dini come tali, non come minorennida rassicurare.

Negli Stati Uniti d’America, adesempio, il dibattito sui costi per laSanità non finisce mai. In una rifles-sione sullo stato dell’economia statu-nitense un ricercatore insigne comeMichael Cembalest, ricercatore per labanca J.P. Morgan, tematizza chiara-mente la Sanità come una voce diven-tata centrale: per le sue proporzioni,ma anche per i suoi effetti nel senti-mento di benessere degli americani.Cembalest dice in sostanza:

“La spesa sanitaria nel tempo si è so-stituita all’investimento nella ricerca,ma anche nell’ambito dell’energia.

Istruzione, infrastrutture, forma-zione al lavoro, vengono di conse-guenza. Da una parte ci sono idemocratici che reputano sostenibili iconti relativi alla spesa sanitaria e so-ciale, continuando invano ad attuaresufficienti aumenti delle tasse per po-tervi far fronte. I repubblicani, invece,vanno in cerca di voti per attuare unapolitica che ridimensioni i programmisociali. Senza per questo avere comeeffetto boomerang un responso nega-tivo degli elettori”.

Sempre Cembalest ricorda GeorgeWashington quando sul credito pub-blico diceva: “non dare ai posteril’onere che noi stessi abbiamo di man-tenerlo”. Questo Michael Cembalest,consulente per la J.P. Morgan.

Ma anche il panorama tracciato daun altro insigne giornalista non sonoda meno.

“Il prossimo decennio sarà di por-tare la spesa sanitaria degli Stati Unitidi nuovo a terra - dice Todd Hixon, diForbes - La spesa sanitaria è il princi-pale fattore di deficit di bilancio degliStati Uniti nel lungo periodo”.

(Loro vedono e riconoscono il pro-blema diversamente da noi che conti-nuiamo a nasconderci dietro a

presunte patrimoniali e illusorie pro-spettive di ripresa).

Sempre Hixon di Forbes: “Indi-spensabile rallentare drasticamente lacrescita dei costi della sanità, oppuregli Stati Uniti diventeranno come laGrecia. E, la spesa sanitaria negli StatiUniti è di circa due volte più grande,come percentuale del PIL, rispetto adaltri paesi avanzati, e i risultati nonsono migliori in generale. Ci sono unaserie di ragioni, tuttavia, i principalimotori sono sovra-utilizzo di curemediche avanzate, e gli alti guadagnidei fornitori di tali cure”.

L’articolo continua entrando neldettaglio, ma nell’impostazione, criti-cabile o meno, c’è tutto. In Italia nonsi trova altrettanto nemmeno nellastampa specializzata.

Anche in terra d’Inghilterra hannoun modo più laico, nel senso scevroda demagogia, del nostro politicanti-smo di guardare il problema.

Jenny Hope, sul Daily Mail riportain questo modo ricerche sugli oriz-zonti della Sanità anglosassone:“L'assistenza sanitaria e sociale, po-trebbe rappresentare la metà di tuttele spese del governo in 50 anni, av-vertono gli analisti di primo piano.

Sanità, una parola cancellata Eppure costituisce buona parte del benesseresociale inteso in senso effettivo.

ATTUALITÀ

Page 5: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

Entro il 2060, il 50 per cento dellaspesa pubblica del Regno Unito saràdestinata al trattamento e la cura perle persone - un aumento netto del 20per cento al momento esaurito.

Gli analisti di fondo del RegnoUnito, un organismo indipendente dipolitica sanitaria, hanno basato le loroprevisioni sulla crescita economica egli attuali livelli di tassazione e spesapubblica.

Cambiamenti della popolazione,l’aumento degli anticipi ricchezza emedici metteranno incessante pres-sione sulla spesa sanitaria e sociale peril futuro, secondo un nuovo rapporto.

Le persone che vivono più a lungosaranno anche un fattore, ma avrà unruolo minore di quanto ipotizzato.

Un massiccio aumento della spesanon era inevitabile, dice il rapporto,ma le possibili alternative compren-dono misure controverse come la tas-sazione aumentata o limitare laportata dei servizi finanziati confondi pubblici”.

Solo dalle nostre parti non si vedeun macigno, qual è la Sanità, da ri-formare integralmente, pena il nonriuscire ad avere margini di manovraanche nelle altre voci di bilancio se

non abbassando notevolmente il no-stro stile di vita.

E una Sanità che cura solo i sani e iricchi significa un abbassamentoforte degli standard di benessere.Anche se chi sta bene, fin quandopersevera in questo stato, non se neaccorge.

In Francia nelle recenti elezionipresidenziali di metà 2012 il presi-dente Hollande con l’ex presidenteSarkozy si sono scontrati e confron-tati in modo esplicito, anche sui pro-blemi della Sanità.

Hollande aveva in programma lariforma delle tariffe degli ospedalipubblici e la regolamentazione deglionorari dei medici.

Sarkozy invece aveva puntato tuttosulla riforma della normativa dellepersone anziane non autosufficientie lo sviluppo delle case di cura.

(Va ricordato che in Francia la go-vernance del sistema sanitario è inmano allo Stato, come in Italia.

E sempre come in Italia si sta pro-muovendo un forte movimento di re-gionalizzazione.

Ma sono i governi locali a chie-derlo, non si tratta di una delega ca-lata dall’alto e fatta per liberarsi di

problemi di gestione che lo Stato nonriusciva ad assolvere).

Anche in Germania, le ultime ele-zioni avvenute nel settembre 2005che hanno visto vincere Angela Mer-kel hanno avuto la sanità tra i puntidella contesa.

Quella che sarebbe diventata l’op-posizione all’attuale cancelliere diGermania sosteneva, a ragione otorto, che la cristiano democraticaavrebbe tagliato la spesa pubblicaaumentando l’IVA (dal 16 al 19%), icontributi alla sanità pubblica e latassa sui guadagni.

Timori lontani dall’essere effettiva-mente confermati.

(In Germania il budget per la sa-nità esprime il dieci per cento delprodotto interno lordo. Attorno alpianeta sanità lavorano quattro mi-lioni di persone facendo di questo si-stema la maggiore fonte dioccupazione del paese. Questo si-stema è sostenuto dalle casse malat-tia pubbliche. Sono formate dallecontribuzioni dei lavoratori e dei da-tori di lavoro. I contribuenti pagano.Ma non solo per la propria assicura-zione, ma anche per quella dei disoc-cupati, dei bambini e delle personesocialmente svantaggiate.

Il 90% della popolazione è infattiassicurata attraverso una delle 253Krankenkasse legali, aziende sanitarieo casse della mutua, che formano ilsistema pubblico). Beatrice Portinari

dalla campagna elettorale

Eppure senza garanzie sulla cura per la salutesaremo tutti più poveri

502●13

Cittadini & Salute

Page 6: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 7: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

ATTUALITÀ

Impegno finanziario eccessivo.Questo può dipendere sia dal fattoche le risorse sono mal gestite che dalfatto che ci sono troppi centri di spesa,ma anche per il motivo per cui ci sonostrutture inutili, perché repliche di questo ealtro è dovuto al fatto che manca il con-trollo sulla gestione. Pare proprio che Sal-vatore Nottola, procuratore generale dellaCorte dei Conti, abbia capito tutto. La suarelazione all’inaugurazione dell’anno giu-diziario svoltasi a Roma il 5 febbraio si èsoffermata anche sul pianeta sanità. E que-sto è per un motivo molto semplice.

Corruzione ed evasione fiscale attengonoproprio a questo mondo. Gli sprechi nellasanità sono un argomento di primo inte-resse per la Corte. Con cattiva gestione siintende: l’esclusività delle prestazioni che

non è stata preservata, le opere e l’acquisi-zione di beni come dei servizi sono costatetroppo, assunzioni clientelari. Con sprechisi intende: troppi farmaci prescritti. Conreati penali si intendono specificamente pa-gamenti per effettuazioni di lavori, servizi,consulenze non effettuati.

Nella relazione c'è un’attenta spiegazionedi come il settore della sanità sia stato fre-quentato da inchieste della magistraturamostrandosi esposto, così come organiz-zato oggi, a fatti illeciti di varia natura.

Il dato è ancora provvisorio, ma al mo-mento la stima sulla maggior parte del-l'importo fa riferimento a dannipatrimoniali di vario genere. Sono staticonteggiati 200 mila euro come risarci-mento spontaneo degli indagati. Questoper evitare che il processo fosse espletato.

Ci sono 139 sentenze di primo grado daparte delle Sezioni giurisdizionali regionali,con risarcimenti al momento addebitati peroltre 41 milioni di euro.

È questo un quadro sulla Sanità anomalo.Quello che vede i contenziosi legali. Un ri-tratto a tinte fosche, in grado di raffigurarei contorni dei problemi di un sistema da ri-formare in modo integrale. L’emissione difatture per prestazioni false, gli abusi sullaprevenzione, gli errori medici sono feno-meni che fanno parte del sistema sanitarioe ne condizionano le performance. Averneun quadro dalla Corte dei Conti assume uncarattere più distaccato che, in forma an-cora approssimativa, aiuta a comprenderecome trattare di un mondo sul quale inter-venire e per il quale manca una propostache venga dalla politica.Gemma Donati

La Corte dei Conti sentenzia sulla SanitàLa relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il 5 febbraio a Roma. Un quadro inquietante che necessita di una riforma sul quale la politica tace

702●13

Cittadini & Salute

Page 8: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 9: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

Se si può: meglio stare in piedi piut-tosto che seduti, meglio camminarepiuttosto che fermi, meglio fare lescale piuttosto che prendere l’ascen-sore, meglio camminare piuttostoche prendere l’automobile.

Sono massime che una ricerca pubbli-cata a metà anni Settanta in Usa spazzavavia dalle convinzioni accreditate dal-l’etica dello sport. Lo sport non fa bene diper sé, fa bene muoversi, costantemente,in modo moderato ma continuo.

Le stesse tesi sono state riprese in unaricerca effettuata da un gruppo di studiodell’Oregon State University.

“Fare le scale”, in particolare, è il sal-vacondotto per star bene: cardiovasco-larmente, come valori pressori, comebenessere generale. I ricercatori sonoconvinti che se effettuate come normalità,

l’effetto di salire le scale è migliore dellapalestra. Tesi, si ripete, non nuova. Main tempi di ristrettezze e di taglio ai co-sti della vita, quindi all'iscrizione in pa-lestra, possono giungere a proposito.

La ricerca dell’Oregon State Univer-sity si è svolta su seimila persone. In ve-rità la ricerca vuole indicare una terapiadi approccio graduale ai lavori in pale-stra, questa può avvenire con l’allena-mento fatto in casa con camminate escale a piedi in luogo di ascensore.

La ricerca di alternative al sudare efaticare in modo costante e coerentenon è nuova. Cinque anni fa a NewYork ha fatto breccia la moda del Sitand Fit. Si tratta di una ginnastica mini-male da eseguire da seduti. L’esitodella sua fortuna dice molto espressa-mente sul suo risultato.

E contro la concezione tradizionaledell’allenamento fisico, comunementeconosciuto, è nata anche l’antiginnastica,una disciplina che all’intensità del mo-vimento privilegia movimenti “sottili epotenti”. La disciplina oramai esiste daalmeno quarant’anni ma non altrettantafortuna in termini di consenso.

A rafforzare il partito di chi è avverso alunghe discipline in palestre o piscine, c’èstata una pubblicazione sviluppata sulleesperienze fatte son la preparazione degliastronauti. C’è bisogno di una televi-sione con il personal trainer virtuale percorreggere eventuali errori dell’esercita-zione fisica. A mo’ di personal trainer.

Tanti modi per non faticare in un luogodeputato a farlo. E se proprio si debbonoabbracciare improbabili discipline alter-native, meglio le scale. Piccarda Donati

Le scale, per favore: prendete le scale!L’ascensore, l’automobile, la vita sedentaria se evitati possono far risparmiare le fatiche della palestra

CURIOSITÀ

902●13

Cittadini & Salute

Page 10: Cittadini & Salute Febbraio 2013

L’argomento è stato dibattuto alla Tavola rotonda il 2 feb-braio al Duca d’Este. La discussione ha affrontato il temasotto diversi punti di vista: etico, religioso, tecnico sanitario,medico assistenziale, ma soprattutto psichiatrico e neurolo-gico. Sono infatti intervenuti Fabio Stirpe, Carmine Cafa-riello, come parte medico scientifica. Molto attesi e seguitianche gli interventi di Michele Bellomo, direttore generaledell’Italian Hospital Group, Stefania Salvati direttore del-l’Asl Roma G2 e di Monsignor Parmeggiani, vescovo delladiocesi di Tivoli.

Il dibattito, infatti, ha scandagliato molti aspetti della fun-zione sociale svolta dalle Residenze Sanitarie Assistite intema di sostegno della famiglia, là dove la presenza di an-ziani disabili non consenta di garantire il giusto supportoalle normali funzioni di vita quotidiana.

Il titolo scelto per il dibattito, infatti, ha evidenziato inmodo provocatorio i due limiti opposti da rifiutare: “Le RSAtra abbandono ed accanimento terapeutico”.

Il direttore generale dell’Italian Hospital Group, MicheleBellomo, ha dato inizio alla discussione ricordando come“tutto viene demandato alla coscienza singola di ciascun fa-miliare, paziente o medico”. “Affezionarsi ai pazienti, chenel 90% dei casi sono abbandonati dalle famiglie, non vuoldire perdere professionalità, ma è un valore aggiunto sullavia della guarigione” - ha detto Fabio Stirpe.

La necessità di una discussione sulla funzione sociale delleRsa nasce dai regolamenti regionali, per cui le RSA ad altolivello assistenziale che ospitano persone anziane con limi-

tazioni della propria autosufficienza aprono scenari semprepiù complessi ed al tempo stesso più stimolanti. La Tavolarotonda allora ha voluto chiarire, innanzitutto, qual è lo statodell’arte per definire il fabbisogno assistenziale ed indicarele corrette procedure mediche ed infermieristico-riabilitativedella popolazione residente in RSA. Fare questo è possibilesolo analizzando due popolazioni agli antipodi, ma chespesso convivono all’interno delle strutture: la cronicità psi-chiatrica e lo stato vegetativo. Quindi la prima attenzione èdedicata alle implicazioni medico-legali, sociali ed etiche.

L’altro obiettivo della Tavola rotonda - perfettamente riu-scita come affluenza degli addetti e di famiglie sensibiliz-zate al problema - ha teso a fornire indicazioni suproblematiche comuni nella gestione degli ospiti di Resi-denza, che però spesso suscitano atteggiamenti e prassi as-sistenziali contraddittorie.

In tal senso, quindi, lo screening della malnutrizione el’adozione tempestiva del supporto enterale/parenterale conspecifica attenzione agli ospiti con lesioni da decubito, le li-nee-guida per la corretta prescrizione e gestione della tera-pia insulinica, le indicazioni alla terapia anticoagulante oralee la identificazione e corretta terapia farmacologica delle sin-dromi parkinsoniane.

In sostanza, problemi e soluzioni specifiche, ma in contempoanche la questione etica sostanziale che non può mai essermessa sullo sfondo. Rimane il problema centrale: rispondere aquesta richiesta di aiuto che arriva da molte famiglie significarispondere ad un problema sociale sempre più grande.

Italian Hospital GroupCENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM)www.italianhospitalgroup.it

IHG/ La funzione sociale delle Residenze Sanitarie Assistite

Nel panorama sanitario si pongono come scelta adeguata per gli anzianicon limiti di autosufficienza

www.cittadiniesalute. i t02●13

10 Cittadini & Salute

Page 11: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t 1102●13

Cittadini & Salute

ATTUALITÀ

Fratturarsi il femore è ad alto rischio di invalidità in Ba-silicata, dove appena il 16% delle strutture opera entroil limite di sicurezza delle 24 ore, mentre a Bolzano lapercentuale supera l’83%. Ma un dato che rileva la di-scrasia di trattamento nel servizio sanitario riguarda iparti cesarei. Il 61% del ricorso a questa pratica in Cam-pania contro il 23% del Friuli la dice lunga.

Ma anche il dato sui diversi livelli di efficienza nelle cureoncologiche fa spavento. Le donne che iniziano la radiote-rapia entro sei mesi dopo un intervento per tumore allamammella sono il 55% in Emilia e solo il 5% in Molise.

Stiamo evidenziando i dati salienti della relazione tenutail 7 febbraio dal Senatore Ignazio Marino presidente dellacommissione sull’efficienza e l’efficacia del servizio sanitarionazionale.

La relazione racchiude diversi anni di lavoro. Il 75% degliospedali italiani crollerebbe se ci fosse un terremoto pro-priamente detto. Ma anche con una scossa sismica menocruenta il 60% andrebbe giù.

Almeno 200 edifici ospedalieri che rischiano di sbricio-larsi in caso di terremoto, anche perché quasi la metà degliospedali raggiunge il mezzo secolo di età.

E ancora, cure disomogenee non solo tra Nord e Sud delPaese ma anche tra Asl confinanti. Irregolare una strutturasu quattro per l’assistenza agli anziani, cure psichiatrichetroppo spesso carenti e con un uso dell’elettroshock in ben91 strutture ospedaliere, consulenze che costano quanto ilsuper-ticket su visite e analisi, terapia del dolore semi-sco-nosciuta al Centro-Sud, con il 68% del consumo di oppiaceiconcentrato al Nord.

Ma il fatto grave consiste nell’inefficienza dei comparti am-ministrativi e decisionali perché secondo la relazione dellaCorte dei Conti recentemente pubblicata dalle regioni nonsono ancora stati spesi dieci miliardi per l’edilizia ospedaliera.

D’altra parte, sempre il dato espresso nella relazione finaledella commissione senatoriale, la metà degli ospedali rag-giunge il mezzo secolo di età.

Ma la vergogna più grande per il nostro sistema consistenella pratica dell’elettroshock come misura di contenimentodel disagio psichiatrico.

Nel paese di Franco Basaglia, lo psichiatra che ispirò lalegge 180 del 78 per la quale venivano abolite le condizionicontenitive e repressive del disagiato psichiatrico, ancora sipratica l’elettroshock. Ci sono ancora novantuno strutture incui è praticato l’elettroshock. Quattordici sono in Sicilia.

Marino ha detto che “non è solo lo dell’appropriatezza omeno dell’elettroshock, ma soprattutto il fatto che in molticasi sia adottato come terapia di prima linea, ovvero il pa-ziente trattato con elettroshock non sia stato prima nem-meno sottoposto a terapia farmacologica per i casi didepressione”.

La Commissione auspica “una regolamentazione più ri-gorosa delle indicazioni d’uso, ove scientificamente e clini-camente accertata l’inefficacia della terapiapsicofarmacologica, con divieto di prescrizione off label” eraccomanda che sia usato “solo in sala operatoria in presididove è situata una divisione di anestesia”. La Commissionealtresì invita a prevedere “l’obbligo di definire il numeromassimo di esposizione ai cicli di terapia con elettroshocknel percorso di cura della persona”. Giovanna Visconti

Sanità italiana, Nord meglio che al SudDue diversi sistemi-paese in un confine nazionale per la cura della salute. E questo vale per il servizio, per le strutture, ma anche per i sistemi di con-tenimento e repressione nelle strutture psichiatriche

Page 12: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

REGIONE LAZIO“La spesa complessiva è troppo

concentrata sulle strutture ospeda-liere e poco sul territorio. Rimetterele persone al centro delle politicheper la salute”

Marco Vincenzi, candidato al Con-siglio regionale PD

“Sulla sanità nel Lazio bisogna vol-tare pagina: basta con la demagogiadi chi visita le strutture sanitarie edice sempre si per non cambiarenulla, e basta con una politica rigori-sta troppo schiacciata sui numeri chesta mettendo in pericolo i livelli diassistenza e il diritto alla salute deicittadini.

Non bisogna mai dimenticare chedietro tabelle e cifre ci sono servizi,vite, realtà, esperienze, storie che bi-sogna conoscere e distinguere, perincoraggiare le esperienze positive erimuovere quelle negative.

Come ha sottolineato il nostro can-didato presidente del centrosinistraper la Regione Lazio, Nicola Zinga-retti, dobbiamo rimettere al centrodelle politiche per la salute le per-sone e i loro diritti fondamentali edare vita a una rivoluzione dei mo-delli organizzativi, della trasparenzae del merito per innalzare la qualitàdei servizi.

I vincoli del Piano di rientro nonpossono mettere in discussione il di-ritto alla salute dei cittadini, e non

possono essere caricati solo sullespalle dei lavoratori, perché i medici,gli operatori della sanità, sono ilprimo caposaldo di un sistema dicure adeguato.

C’è bisogno di un nuovo piano sa-nitario che sia in grado di difendere illavoro, le competenze professionali ele strutture sanitarie di eccellenza.

La rete ospedaliera del Lazio è for-temente squilibrata, con un’eccessivaconcentrazione in alcuni aree urbanedi Roma e forti lacune in altre, finoalla scarsità di prestazioni e serviziessenziali in alcune zone dell’areametropolitana.

La spesa complessiva è troppo con-centrata sulle strutture ospedaliere epoco sul territorio.

Questa organizzazione va rove-sciata investendo sulla sanità territo-riale, l’integrazione sociosanitaria, lameritocrazia e la valorizzazione delleprofessionalità, le nuove tecnologie.

Si tratta di un percorso impegna-tivo, ma è l’unico in grado di coniu-gare il mantenimento e l’aumentodelle prestazioni con la razionalizza-zione dei costi e l’eliminazione disprechi e inefficienze”.

CAMERA DEI DEPUTATIUna Sanità sociale, perché la

cura della salute resti un diritto!Vittorio Messa, candidato La Destra

Finora la Sanità è stata variamenteinterpretata. Si tratta di cambiarla in-vece. Nella mia precedente attività dadeputato ci ho provato con la propo-sta di far arrivare a Guidonia unastruttura d’eccellenza: il centro tra-pianti. Ebbene, ho trovato resistenzeproprio nel governo locale.

Questo mi fa pensare che qualsiasiriforma non può essere abbandonataagli interessi dei potentati che espri-mono i sistemi sanitari locali.

Credo debba essere ripensato ilruolo degli ospedali nel territorio. Il mondo della medicina è concordenel dire che le strutture sanitarie checoncentrano la cura di ogni tipo di pa-tologia abbiano fatto il loro tempo.

Gli ospedali debbono avere al lorointerno settori specializzati ai quali ilpaziente rivolgersi con fiducia. Ancoraoggi per accedere alle cure ciascuno dinoi deve sottoporsi a una trafila persperare di arrivare alla struttura giustache poi è quella di cui “si parla bene”.

SPECIALE ELEZIONI 2013

02●13

12 Cittadini & Salute

Candidati a confronto Sulla Sanità intervengono Marco Vincenzi peril PD, Vittorio Messa per La Destra e MichelePagano per l’Udc.

Page 13: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

Quindi, i territori debbono dotare distrutture di primo intervento nelle qualiconcentrare le attività di urgenza. In talsenso il mio impegno consiste nel far ar-rivare una struttura sanitaria in area ti-burtina, senza per questo doversostituire o rivaleggiare con l’ospedaledi Tivoli. È chiaro che, in caso di inci-dente stradale, domestico, oppure nelmalaugurato caso di un attacco car-diaco, la tempestività dell'interventomedico costituisce buona parte del suobuon esito. Una struttura sanitaria cheriesca a rispondere alle esigenze di circaduecentomila pazienti - tali sono traCase Rosse di Roma, i quartieri di Gui-donia ma anche quelli di Tivoli Terme eVilla Adriana. Interventi per un’areacosì vasta non possono essere relegatiall’ospedale di San Giovanni Evangeli-sta di Tivoli o il Pertini di Roma.

Quindi, il mio impegno per la Sanitàè molto chiaro e netto. Ma dire Sanità,oggi, significa anche evidenziare il de-ficit finanziario che il Centrosinistra èriuscito a peggiorare.

Il presidente uscente, Francesco Sto-race, aveva inaugurato tre ospedali. Il Centrosinistra gli ospedali potrebbechiuderli.

La risposta che dobbiamo dare con-siste allora innanzitutto nel faregrande trasparenza sulle spese.

Controllare che siano nei parametri,che acquisti e servizi siano effettuati aprezzi giusti.

Quindi, inserire on line l’informa-zione di ogni spesa, renderla pub-blica, evidente. Di qui, dare evidenzaal bilancio di ogni azienda sanitaria.

Ma, innanzitutto, credo in un rilanciodel servizio sanitario. C’è bisogno dinuovi investimenti, non del taglio diservizi come il governo Monti ha fatto.La cura della salute, oggi, vive in strettaconsonanza con la tecnologia. La Sanitàpubblica allora deve riuscire a ben col-legarsi con le strutture sanitarie con-venzionate per alleggerire i propri costie dare un servizio migliore. Dividere iltipo di interventi: da una parte gli acuti,dall'altra la cura delle patologie che sigestiscono nel tempo. Diffondere laprevenzione nelle diagnosi, perché èquesto un modo per evitare di nonammalarsi gravemente e insieme farrisparmiare il servizio sanitario.

Sulla Sanità si gioca il nostro verobenessere per il futuro. Se vogliamodifenderlo dobbiamo migliorarlo!

SENATO della REPUBBLICAVa realizzata una migliore sinergia

tra pubblico e privatoMichele Pagano, candidato Udc

“Nella sanità bisogna ridurre gli spre-chi e assicurare un'adeguta presenza deipresidi sul territorio”.

“Quella della salute è una delle prioritàmaggiormente avvertite dalla collettività- dichiara Michele Pagano, Segretarioprovinciale dell’Udc -. Come sappiamo,alcune storture del sistema, ai vari livellidi responsabilità, hanno innescato, nelcorso degli anni, una complessa riorga-nizzazione del servizio. Questa ha com-portato e comporta, tra l’altro, unamaggiore mobilità dei malati nell’ambitodei territori di residenza. Il taglio dei po-sti-letti determina, però, la necessità di at-tivare dei presidi locali in grado diassicurare pronta e qualificata assistenzaa quanti ne abbiano bisogno. Soprattuttoalla popolazione più anziana. La logicadei tagli lineari, che non abbiamo condi-viso, va rimodulata in funzione di unriassetto del comparto sanitario che fa-vorisca il contestuale potenziamentodelle strutture ospedaliere e distrettuali.

Va attivata, inoltre, una migliore si-nergia tra l’offerta pubblica e privata,nel segno di una collaborazione cheporti a maggiore efficienza e a risparmigestionali. Vanno eliminati gli sprechi,ovviamente, e - conclude Pagano - po-tenziate, quanto più possibile, le presta-zioni assistenziali”.Dolcino da Novara

1302●13

Cittadini & Salute

sulla Sanità

Tra le novità, al Senato è candidata MariaAntonietta Zucchi, agente immobiliarenell¹area di Guidonia e Tivoli

Page 14: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 15: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità unapersona con alti livelli di sodio e bassi livelli di potassiorischia di avere la pressione alta con possibili problemicardiovascolari.

Sempre secondo l’Oms gli adulti dovrebbero consumaremeno di cinque grammi di sale ed almeno 3.510 milligrammidi potassio al giorno. La novità è nel peso della prescrizione.Prima, sempre l’Onu aveva detto di attenersi ai fatidici cin-que grammi di sale. Con la nuova comunicazione siamo scesial di sotto. Tutt’altro discorso consiste sul come un poverocristiano possa effettivamente misurare le quantità di sale incibi che ne conservano parzialmente una parte.

Ma la novità assoluta consiste nel potassio. Secondo la tesi,c’è grande consumo di sodio e troppo poco di potassio. Il so-dio si assume attraverso latte (circa 50 mg di sodio per 100 g)e uova (circa 80 mg/100 g), fagioli e piselli (circa 1.300 mg/100g) o noci (circa 600 mg/100 g).

Il processo di trasformazione riduce la quantità di potassioin molti prodotti alimentari, mentre il sale da combattere è

presente nel pane (circa 250 mg/100 g), salsa di soia (circa7.000 mg/100 g).

Il cloruro di sodio viene puntualmente chiamato in causaquando si tratta della giusta condotta alimentare control’ipertensione. “Bisogna imparare a mangiare senza sale” ilrefrain che viene ripetuto ogni volta. Ma una vera e propriaconnessione di causa ed effetto tra sale e ipertensione ancoranon è stata data in modo inoppugnabile.

Una prova sicuramente consiste nel fatto che le possibilitàdella malattia diminuiscono là dove le popolazioni hannouna condotta alimentare iposodica. Quindi se è vero chemangiare senza sale mitiga gli effetti di una predisposizioneall’ipertensione non è vero il contrario. Chi mangia molto sa-lato non è detto che debba essere una persona con la ten-denza all’ipertensione. Insieme al sale bisogna comporre ilquadro con molti altri fattori che predispongono: vita seden-taria, condotta di vita (se fumatori o di “buona forchetta”).

Eccessi calorici e lipidici favoriscono la comparsa della ma-lattia ipertensiva. Margherita degli Aldobrandeschi

1502●13

Cittadini & Salute

CURIOSITÀ

Meno sale, più potassio!Mangiare correttamente secondo l'Organizzazione mondiale della sanità,riviste le precedenti tabelle di sicurezza alimentare

Page 16: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 17: Cittadini & Salute Febbraio 2013

RICERCA

www.cittadiniesalute. i t

Innanzitutto, bisogna seguire una dieta. Fare attenzione acome si riempie il piatto. Ma tra i tanti accorgimenti possibili,l’orario non è una questione marginale. Anzi. Sarebbe preferibileun consumo del primo impegnativo pasto della giornata da mez-zogiorno all’una.

Dai risultati di una ricerca inglese, quelli che mangiano più tardidimagriscono meno. Questo in relazione ai dati chi mangia prima.Il tempo in cui si consuma un pasto si pone come fattore deter-minante in un programma di perdita di peso.

La ricerca è su 420 persone. Tutte in sovrappeso. Hanno seguitofatto una dieta programmata per venti settimane. La stessa dieta.Ma alcuni pranzavano prima delle tre del pomeriggio e altri dopo.Questi ultimi perdevano meno peso rispetto a coloro del primogruppo e inoltre avevano una minore sensibilità all’insulina, unfattore di rischio per il diabete. La notizia è stata una delle più ri-prese dai notiziari sanitari. L’approfondimento dell’Agenzia gior-nalistica italiana ha dato voce a Frank Scheer: “Si tratta del primostudio a larga scala che dimostra che tempo del pasto potrebbepredire l’efficacia di una strategia di perdita di peso”.

Lo studio è del Brigham and Women’s Hospital ed è stato pub-blicato dall’International Journal of Obesity.

“I nostri risultati - ha detto Scheer - indicano che coloro chemangiano più tardi mostrano un tasso di dimagrimento moltominore rispetto a chi mangia prima, suggerendo che il tempo incui si consuma un pasto è un fattore determinante in un pro-gramma di perdita di peso”.

È stato già abbondantemente dimostrato che i cibi possono faraumentare di peso più o meno in base all’orario del loro consumo.La produzione di insulina, infatti, arriva al massimo livello ad unorario preciso della giornata, ossia, le quattordici ed è entro que-st'ora che si dovrebbero assumere il 70% delle calorie giorna-liere. Ma esistono delle tesi che puntano al centro dell’interesseper l’assunzione di cibo l’ora in cui si mangia. Si basano sui cosid-detti ritmi circadiani. (l’espressione arriva dal latino circa diem esignifica appunto “intorno al giorno”). Gli ormoni prodotti in gior-nata variano significativamente. Influenzando la diversa valenzache i cibi assumono a seconda dell’ora della loro ingestione, da quil’idea di assumerli in precisi orari del giorno.Corrado Segarelli

1702●13

Cittadini & Salute

Pranzare presto!Il timing, anche per alimentarsi, è una caratteristica decisiva. Bisogna seguiredei cicli che predispongono il corpo ad assimilare sostanze esterne

Page 18: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 19: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

CURIOSITÀ

1902●13

Cittadini & Salute

La spesa per i farmaci è diminuita. Difficile pensare auno stato di maggiore salubrità degli italiani.

Le supposizione a metà tra l’ovvio e il dato sociologico ac-creditato anche in altre sedi, consiste nel fatto che si rinunciaalla cura per motivi di scarsa disponibilità economica. Que-sto in un paese dove al diritto alla cura della propria personaè espressamente dedicato un articolo della Costituzione.

Ma in Sicilia si comprano più medicine. Sempre l’isola1.083,7 medicine giornaliere ogni 1.000 abitanti. Ed è invecela provincia di Bolzano quella meno bisognosa di farmacicon settecentoventi dosi di farmaci sulla stessa media dimille abitanti. Quindi si tocca l’annosa questione della spesa.Quella convenzionata nazionale di 142,6 euro pro capite, laSicilia evidenzia un valore massimo di 180,5 euro pro capite.

Ma tutte le regioni riscontrano la diminuzione di spesa far-maceutica convenzionata da parte delle famiglie. Bolzano (-10,6%), Valle d'Aosta (-10,4%), Molise (-9,9%).

È pur vero che il livello di gradimento nella regione cam-bia laddove ci sia un passaggio dai medicinali convenzionati

a quelli per automedicazione, totalmente a carico dei pa-zienti. In questo campo Valle d’Aosta (37,7 euro pro capite)e P.A. Bolzano (34,1 euro pro capite) presentano livelli dispesa pari quasi al doppio di quelli della Basilicata (17,9 europro capite) e del Molise (18 euro pro capite). Inoltre, rispettoal 2011, si osservano incrementi in quasi tutte le Regioni, conle variazioni più elevate in Valle d’Aosta (+2,9%), Campania(+2,8%), e Sardegna (+2,5%).

Ma se vogliamo entrare ancora meglio nei numeri, gli ita-liani hanno acquistato, tra gennaio e settembre 2012, un to-tale di 1 miliardo e 368 milioni di confezioni di medicinali,per una media di circa 22 confezioni a testa, con una leggeraflessione (-0,2%) rispetto ai primi nove mesi dell’anno pre-cedente.

Per quanto concerne i consumi, nel medesimo arco tem-porale sono state prescritte 965,2 dosi giornaliere ogni milleabitanti, un valore sostanzialmente invariato rispetto al-l’anno precedente. Il primo febbraio i dati sono stati pre-sentati a Roma. Alagia Fleschi

Si comprano meno medicine!L’effetto crisi, come prevedibile, tocca anche la cura della salute. A dirlo è l’Osmed

Page 20: Cittadini & Salute Febbraio 2013
Page 21: Cittadini & Salute Febbraio 2013

CURIOSITÀ

www.cittadiniesalute. i t

Meno 2,3%. Il raffronto è tra i dati di un anno recepitinell’ottobre 2012 con i dati dell’ottobre 2011. E sono gliuffici degli enti regione e quelli delle province autonome cheattestano maggiore solerzia nel posto di lavoro con un meno15,7% rispetto i dati di dodici mesi prima.

Ma a dare un quadro eloquente sono anche le cosiddette“malattie lunghe”. Ci sono meno assenze per questa causa.Meno dodici per cento! Un dato impressionante perché indi-vidua due tipi di cause: antibiotici e vaccini fanno più effetto,oppure sono maggiormente somministrati? O invece, la crisiha fatto rinunciare alle vacanze in montagna millantate permalattia? Più esattamente, le assenze che superano i diecigiorni sono ridotte del 12,2%. Nello specifico degli uffici am-ministrativi delle Asl questo dato arriva a meno diciotto percento. Sciatori mancati o coscritti alla vaccinazione?

È questa un’occasione anche per sfatare tanti luoghi co-muni come quello di un Sud più lavativo e assenteista. Eb-bene, nelle regioni del Sud il calo di malattie diminuisce,rispetto alle regioni di centro nord.

Solo meno sei per cento. Oppure è questo il segno che nelleregioni del Sud gli addetti alla pubblica amministrazionesono irriducibili e continuano nei loro standard di assentei-smo? Oppure semplicemente si ammalano di meno. O piùsemplicemente hanno meno occasione di andare a sciarepiuttosto che a centro nord? Ma anche al sud una riduzioneforte di malattie è avvenuta nelle Asl (-10,8%) e negli enti diprevidenza (-17,8%).

Va detto che in questa visione della pubblica amministra-zione mancano delle voci importanti come scuola, università,pubblica sicurezza e vigili del fuoco. Il dato però offre un qua-dro sufficientemente esaustivo del doppio binario degli sprechinel nostro paese. Da una parte l’evidente perdita di produtti-vità ascritta in modo sicuramente mendace a cause di malattia,dall’altra l’esborso che comunque c’è in termini di accertamentifittizi da parte di medici compiacenti, come di visite di con-trollo che invece dovrebbero essere completamente evitate, an-che se impossibile, per instaurare un rapporto di fiducia tralavoratore dipendente e dirigente. Matilde di Canossa

Meno ammalati negli uffici pubbliciEvidentemente fa bene la cura che mette in crisi il concetto di inamovibilitàdel posto di lavoro, anche per coloro che sono lavativi

2102●13

Cittadini & Salute

Page 22: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t

AMBIENTE

Batteri che formano nubiL’ultima rilevazione di una ricerca che potrebbe portare dare novità nellaspiegazione delle cause di diverse malattie

Ci sono una miriade di microrgani-smi in piena atmosfera. Sono collo-cati a circa otto chilometri, fino aquattordici, dalla sua superficie. Nubie clima potrebbero avere il con-corso, nella loro formazione, di questieventi atmosferici.

Ma, nello specifico, per l’interesseverso i sistemi di cura della salute, il mo-vimento di questi batteri potrebbe esserela causa efficiente nella trasmissione dimalattie.

I microrganismi sono stati documen-tati. Esistono. Sono stati prelevati dafonti molto accreditate come è il Genesisand Rapid Intensification Processes dellaNasa. Quindi non possono esserci confu-tazioni sulla loro esistenza. Il problema ètutto nel capirne la fenomenologia.

La ricerca è stata pubblicata su un pe-riodico scientifico molto accreditato,PNAS. È stata effettuata dal Georgia In-stitute of Technology, ad Atlanta.

Tutto parte da alcuni campioni rac-colti. Sulla base di queste rilevazioni è

stata rilevata la forte presenza di batteriche, quantizzando, potrebbero formareun quinto delle particelle.

In precedenza la convinzione delmondo scientifico era riteneva fossero, in-vece, sale marino o polvere. Alcuni diquesti batteri sono noti per promuoverela formazione di ghiaccio.

Ma siamo alla prima rilevazione, purchiara ed evidente. Il resto è in mano allesupposizione e alle ipotesi che sono duecampi di deduzione totalmente diversi,ma entrambi concorrono a fare scienza.

Si deve innanzitutto capire se la vita diquesti microrganismi sia normale in que-sta porzione di atmosfera.

Diversamente, provengano in qualchemodo dalla Terra. Laddove avessero ef-fettivamente una funzione nella forma-zione del ghiaccio potrebbero avere ancheun impatto sul tempo e sul clima.

Una risposta alle ipotesi catastrofistedegli ambientalisti più strenui.

Importante rilevare che quando lemasse d’aria studiate avevano avuto ori-

gine dall’atmosfera al di sopra dell’oceano,il campionamento aveva trovato batteriper lo più marini. Le masse d'aria che in-vece provenivano dalla terra presentavanochiaramente più batteri terrestri.

I ricercatori che hanno pubblicato la ri-cerca hanno analizzato campioni raccoltinella parte superiore della troposfera da-gli studiosi della Nasa durante alcuni voli.

I campioni sono stati raccolti sia nellemasse d’aria nuvolose, sia nelle massed’aria senza nuvole, prima, durante, edopo due grandi uragani tropicali Earl eKarl del 2010.

Ed è stata rilevata l’esistenza di funghi ebatteri in questi due uragani come hannoconfermato le ulteriori analisi.

La scoperta degli autori della ricerca,quindi, ha riguardato le comunità batteri-che. Si tratta di specificità diverse tra loro.

Sono stati caratterizzati i diversi cam-pioni ai due uragani, quindi si è arrivatoal fatto che questi cataclismi dell’aria ab-biano trasportato microorganismi su vastedistanze continentali. Pia de’ Tolomei

02●13

22 Cittadini & Salute

Cittadini & Salute

Mensile di informazione Socio-SanitariaEditore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo NardiRedazione Via Carlo Del Prete, 6 Tel. 0774.081389 Stampa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Roma). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collabora-zioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato alla reda-zione, non verrà restituito. Chiuso il 08/02/2013

Page 23: Cittadini & Salute Febbraio 2013

www.cittadiniesalute. i t 2302●13

Cittadini & Salute

Page 24: Cittadini & Salute Febbraio 2013