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Classificazione dei fuochi

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Classificazione dei fuochi

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CLASSIFICAZIONE DEGLI INCENDI LA NORMA EUROPEA EN2 HA CLASSIFICATO I FUOCHI IN 5 CLASSI:

CLASSE A:

fuochi da materiali solidi, generalmente di natura

organica (per esempio: legno, carta, tessuti,

pellami, gomma…)

fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili (per

esempio: petrolio, paraffine, vernici, olii,

grassi…)

CLASSE C:

fuochi da gas infiammabili con pericolo di

esplosione (per esempio: acetilene, metano,

idrogeno, propano, butano…)

CLASSE B:

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CLASSIFICAZIONE DEGLI INCENDI

D CLASSE D:

fuochi da metalli (metalli alcalini terrosi leggeri

quali magnesio, manganese, alluminio in forma

di polvere finissima; metalli alcalini quali il

sodio, potassio e litio; reazioni dei perossidi, dei

clorati e dei perclorati)

CLASSE E:

fuochi di natura elettrica (per esempio, tutte le

apparecchiature elettriche ed i loro sistemi di

servizio che, anche nel corso della combustione,

potrebbero trovarsi sotto tensione)

E

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SOLO LA CONTEMPORANEA PRESENZA DI COMBUSTILE, COMBURENTE E SORGENTE DI INNESCO DA’ LUOGO AL

FENOMENO DELL’INCENDIO E, DI CONSEGUENZA, AL MANCARE DI ALMENO UNO DI ESSI L’INCENDIO SI SPEGNE

LE SOSTANZE ESTINGUENTI

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

Le sostanze estinguenti agiscono rompendo il triangolo

della combustione

Temperatura/calore

Comburente Combustibile

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

Possono avere azione di:

allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal

focolaio dell’incendio

separazione del comburente dal combustibile

sottrazione di calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a

quella necessaria al mantenimento della combustione

Normalmente per lo spegnimento di un incendio si utilizza una

combinazione delle tre azioni

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

ACQUA

L’AZIONE ESTINGUENTE DELL’ACQUA È DOVUTA A:

• RAFFREDDAMENTO

• SOFFOCAMENTO PER

SOSTITUZIONE

DELL’OSSIGENO CON

VAPORE ACQUEO

• DILUIZIONE DELLE SOSTANZE INFIAMMABILI

o per

• IMBEVIMENTO DEI COMBUSTIBILI SOLIDI

Il meccanismo di azione avviene per:

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

• SOFFOCAMENTO (TENDE A DEPOSITARSI SOPRA IL COMBUSTIBILE

SEPARANDOLO DAL COMBURENTE)

• RAFFREDDAMENTO (SOTTRAE CALORE ALL’INCENDIO)

È costituita in gran parte di aria e

acqua, con l’aggiunta di composti

schiumogeni di diversa natura

L’AZIONE ESTINGUENTE DELLA SCHIUMA È DOVUTA A:

SCHIUMA

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

POLVERI

L’EFFETTO ESTINGUENTE SI BASA SU:

• SEPARAZIONE DEL COMBUSTIBILE DAL COMBURENTE

• RAFFREDDAMENTO DEL COMBUSTIBILE INCENDIATO

• INIBIZIONE DEL PROCESSO DI COMBUSTIONE

Sono costituite da particelle solide finissime a base di sali organici

ed inorganici

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

GAS INERTI

IL PIÙ UTILIZZATO È LA CO2 :

(anidride carbonica)

• RIDUCE LA CONCENTRAZIONE DEL COMBURENTE FINO AD

IMPEDIRE LA COMBUSTIONE

• RAFFREDDA IL COMBUSTIBILE INCENDIATO DURANTE IL PASSAGGIO

DA LIQUIDO A GASSOSO

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

IDROCARBURI ALOGENATI (HALON)

AGISCONO CHIMICAMENTE PER ARRESTARE IL PROCESSO DI

COMBUSTIONE

Sono derivati dal idrocarburi saturi con sostituzione totale o

parziale degli atomi di H con atomi di Cl, Br, F. A causa delle

implicazioni ambientali negative (distruzione dell’ozono

stratosferico) il loro utilizzo è vietato

Inoltre, ad alte T si

decompongono producendo

gas tossici

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

ESTINGUENTI ALTERNATIVI ALL’HALON

HANNO AZIONE ANTICATALITICA O INERTIZZANTE.

I PIÙ UTILIZZATI SONO IL NAF

S-III (a base di difluoro-cloro-

carburi) E L’INERGEN (a base

di N, Ar, CO2)

Non hanno effetti negativi

sull’ambiente

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI:

Azioni

si si Sabbia

si Idrocarburi

alogenati

si si si si Polvere

si si CO2

si si Schiuma

si si si Acqua

Inibisce Soffoca Raffredda Separa Estinguente

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

NO NO SI SI E: elettrici

NO NO NO SI D: metalli

NO NO SI SI C: gas

SI NO SI SI B: liquidi

SI SI NO SI A: solidi

SCHIUMA IDRICO CO2 POLVERE

ESTINTORE DI TIPO CLASSI di incendio

RELAZIONE TRA ESTINGUENTI

E CLASSI DI INCENDIO

Su apparecchiature e quadri elettrici spesso si preferisce utilizzare la

CO2, in quanto la polvere rovina inesorabilmente i circuiti elettrici ed

elettronici.

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LE QUATTRO FASI DI SVILUPPO DI UN

INCENDIO

• FASE DI IGNIZIONE

• PROPAGAZIONE

• INCENDIO GENERALIZZATO (FLASH – OVER)

• FASE DI ESTINZIONE E DI RAFFREDDAMENTO

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LE QUATTRO FASI DI SVILUPPO DI UN

INCENDIO

• Velocità di reazione del combustibile

• Possibilità di propagazione della fiamma

• Grado di partecipazione del combustibile

(superficie esposta alla fiamma)‏

• Dimensione, ventilazione e temperatura

degli ambienti

FASE DI IGNIZIONE

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LE QUATTRO FASI DI SVILUPPO DI UN

INCENDIO

• Produzione di gas tossici e nocivi

• Riduzione visibilità

• Incremento della partecipazione dei

combustibili

• Incremento rapido della temperatura

• Incremento dell’energia da

irraggiamento

FASE DI PROPAGAZIONE

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LE QUATTRO FASI DI SVILUPPO DI UN

INCENDIO INCENDIO GENERALIZZATO (FLASH-OVER)

• Brusco incremento temperatura

• Incremento esponenziale della velocità di combustione

• Forte incremento di emissioni di gas e particelle incandescenti

(turbolenze visibili)‏

• Autoaccensione dei combustibili in

prossimità del focolaio

• Partecipazione di tutti i combustibili

presenti nell’ambiente

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LE QUATTRO FASI DI SVILUPPO DI UN

INCENDIO

Fattori con maggiore influenza:

• ventilazione dell’ambiente (alimentazione

dell’incendio da parte dell’O2)‏

• quantità di combustibile

• frazionamento del combustibile

INCENDIO GENERALIZZATO (FLASH-OVER)

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LE QUATTRO FASI DI SVILUPPO DI UN INCENDIO

• Decremento delle

temperature

• Dissipazione del calore attraverso i fumi

FASE DI ESTINZIONE E RAFFREDDAMENTO

• Esaurimento dei combustibili

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LE QUATTRO FASI DI SVILUPPO DI UN

INCENDIO

Rappresentazione grafica di un incendio in funzione di

tempo e temperature

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EFFETTI DELL’INCENDIO SULL’UOMO

• DIMINUZIONE DELL’O2 ATMOSFERICO

Viene consumato dalla combustione

La concentrazione normale di O2 atmosferico è pari al 21% della miscela; al di

sotto di tale valore, l’organismo reagisce con difficoltà respiratorie

progressivamente crescenti, fino al sopraggiungimento della morte al di sotto

del 6%

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EFFETTI DELL’INCENDIO SULL’UOMO

GAS DI COMBUSTIONE:

Sono responsabili della stragrande maggioranza dei casi di mortalità per

incendio; producono danni biologici per anossia o per tossicità.

Ossido e perossido di azoto Ammoniaca

Aldeide acrilica Fosgene

Acido cloridrico Acido cianidrico

Acido solfidrico Idrogeno solforato

Ossido di carbonio Anidride carbonica

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EFFETTI DELL’INCENDIO

SULL’UOMO

IL CALORE PUÒ PROVOCARE:

• Ustioni localizzate o estese di varia gravità (primo,

secondo, terzo e quarto grado)

• Disidratazione

• Blocco respiratorio

• Arresto cardiaco

Temp. max sopportabile in aria secca: 150°C per tempi

brevissimi

Temp. max sopportabile in presenza di umidità: 60 °C

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EFFETTI DELL’INCENDIO

SULL’UOMO

EFFETTI DEL FUMO:

• Riduzione o annullamento della visibilità

• Tossicità

• Irritazione delle mucose

• Soffocamento

Respirare il fumo da incendi può determinare morte per

asfissia

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Soffocamento

Morte < 6

Collasso – Coma 8

Scoordinamento muscolare 13

Aumento ritmo respiratorio 17

Respirazione normale ~ 21

SINTOMI % OSSIGENO NELL’ARIA

Intossicazione Avvelenamento

Nylon, formaldeide Ammoniaca

Legno, carta Acroleina

Lana, seta, plastica Cianuro

Celluloidi, poliuretano Ossidi di Azoto

Materiali contenenti carbonio Ossido di Carbonio

MATERIALI GAS TOSSICO

EFFETTI DELL’INCENDIO

SULL’UOMO

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EFFETTI DELL’INCENDIO

SULL’UOMO

Shock Termico

Morte in pochi minuti 80

Collasso dopo 2 ore 60

Resistenza 3 – 5 ore 40

EFFETTO TEMPERATURA (°C)

Ustioni

Morte dopo 1 min. 175

Morte dopo 3 min. 145

Morte dopo 15 min. 120

EFFETTO TEMP. FUMI (°C)

Se distribuite sul 50% della superf. corporea possono essere fatali

I e II grado Ustioni Esterne

Ustioni Interne

(inalazioni fumi caldi)‏

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Effetti dell’oscuramento Sostanza Composti tossico nocivi

derivanti dalla combustione

• PVC CO, HCl (acido cloridrico),

• Poliammidi CO, HCN (acido cianidrico)‏

• Poliesteri CO, HCN (acido cianidrico),

HCl (acido cloridrico)‏

• Resine fenoliche CO, fenolo e derivati

• Poliacrilici CO, metacrilato di metile

• Polistirene CO, idrocarburi aromatici

• Lana CO, HCN (acido cianidrico)‏

Effetti del CO (ossido di carbonio) Tmax esposizione

CO (ppm) (min.) Effetti

a riposo sotto sforzo

500 100 20 Trascurabile

1.000 50 10 Sensibile

2.000 20 4 Collasso

5.000 10 2 Collasso

10.000 5 1 Mortale

P e r ic o lo s ità d e i fu m i

A L T A T E M P E R A T U R A

O S C U R A M E N T O

IR R IT A Z IO N E M U C O S E

O C U L A R I

T O S S IC IT À

A S F IS S IA

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EFFETTI DELL’INCENDIO

SULL’AMBIENTE

• Immissione di gas

tossici/velenosi nell’ambiente

• Distruzione di strutture,

apparecchiature, organismi

viventi in prossimità delle aree

interessate dall’incendio

Per dare un’idea dei danni ambientali dovuti

all’azione degli incendi basterà ricordare la

distruzione annuale di ettari di aree boschive

ANCHE SULL’AMBIENTE L’INCENDIO PRODUCE EFFETTI

DEVASTANTI: