cnt-informa n.10

10
Pagina1 Settimanale di informazione sul settore radiotelevisivo dell’Associazione Coordinamento Nazionale Televisioni Terzo Polo Digitale www.coordinamentonazionaletelevisioni.it Anno IX N. 10 del 14/03/2015 I N Q U E S T O N U M E R O - TOWERING: unico polo? Dentro anche gli altri operatori - TOWERING: monopolio, In Niger le Tv locali non morirebbero - TV-TLC: banda ultralarga, AGCom e Mise difendono Governo - TV-TLC: convergenza, verso il monopolio di Telecom - GOVERNO: Renzi studia un’autorità indipendente per tutto - DIRITTI TV: sempre più potente il monopolio Sky - DTT-SAT: gli ascolti di febbraio 2015 - MEDIA UE: la direttiva sui servizi media va aggiornata - TV LOCALI: il carico fiscale sulle spalle, l’appello condono - TV-PC: accordo Sky-Twitter, Murdoch divora trutto - RADIO: digitale, assegnazione frequenze in varie regioni VERSO UN POLO UNICO DELLE TORRI TV ? DENTRO ANCHE GLI ALTRI OPERATORI RETECAPRI SI CANDIDA L’Antitrust ha deliberato di avviare un’istruttoria, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della legge n.287/90 , in relazione all’operazione di concentrazione consistente nell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS), lanciata lo scorso 24 febbraio dalla società EI Towers S.p.A sul totale delle azioni della società Rai Way S.p.A. L’istruttoria dell’Antitrust, così come scritto, è “volta ad accertare l’eventuale creazione o rafforzamento di una posizione dominante nel mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione televisiva e sonora”. In considerazione della natura “verticalmente integratadel Gruppo Mediaset, di cui EI Towers fa parte, l’istruttoria è altresì volta a verificare i possibili effetti sulla concorrenza nei diversi mercati a valle in cui il Gruppo è presente, tra cui in particolare quelli della diffusione televisiva terrestre in tecnica digitale (broadcasting digitale) e della raccolta pubblicitaria in Tv. L’istruttoria dovrà concludersi entro 45 giorni, fatto salvo il termine previsto per il rilascio del parere da parte dell’AGCom. L’ANTITRUST DISEGNA UN MERCATO CHIARAMENTE CONCENTRATO E’ la stessa Antitrust ha disegnare un chiarissimo quadro dell’attuale assetto di mercato delle infrastrutture in situazione di triopolio con Rai-Mediaset-Persidera e, di conseguenza, di quali siano gli effetti dell’operazione in esame che porterebbero ad un monopolio: OPERATORE DI RETE MULTIPLEX QUOTA DI MERCATO Elettronica Industriale ( EI Towers, Mediaset) 5 25% Rai Way (Rai) 5 25% Persidera (Telecom-Rete A L’Espresso) 5 25% Premiata Ditta Borghini e Stocchetti di Torino (ReteCapri) 1 5% Prima TV 1 5% Europa Way 1 5% H3G 1 5% Cairo Network 1 5%

Upload: cnrt-informa

Post on 27-Jul-2016

220 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

14 Marzo 2015

TRANSCRIPT

Page 1: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a1

Settimanale di informazione sul settore

radiotelevisivo dell’Associazione Coordinamento Nazionale Televisioni

Terzo Polo Digitale www.coordinamentonazionaletelevisioni.it

Anno IX N. 10 del 14/03/2015

I N Q U E S T O N U M E R O

- TOWERING: unico polo? Dentro anche gli altri operatori

- TOWERING: monopolio, In Niger le Tv locali non morirebbero

- TV-TLC: banda ultralarga, AGCom e Mise difendono Governo

- TV-TLC: convergenza, verso il monopolio di Telecom

- GOVERNO: Renzi studia un’autorità indipendente per tutto

- DIRITTI TV: sempre più potente il monopolio Sky

- DTT-SAT: gli ascolti di febbraio 2015

- MEDIA UE: la direttiva sui servizi media va aggiornata

- TV LOCALI : il carico fiscale sulle spalle, l’appello condono

- TV-PC: accordo Sky-Twitter, Murdoch divora trutto

- RADIO: digitale, assegnazione frequenze in varie regioni

VERSO UN POLO UNICO DELLE TORRI TV ? DENTRO ANCHE GLI ALTRI OPERATORI

RETECAPRI SI CANDIDA

L’Antitrust ha deliberato di avviare un’istruttoria, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della legge n.287/90, in relazione all’operazione di concentrazione consistente nell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS), lanciata lo scorso 24 febbraio dalla società EI Towers S.p.A sul totale delle azioni della società Rai Way S.p.A. L’istruttoria dell’Antitrust, così come scritto, è “volta ad accertare l’eventuale creazione o rafforzamento di una posizione dominante nel mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione televisiva e sonora”. In considerazione della natura “verticalmente integrata” del Gruppo Mediaset, di cui EI Towers fa parte,

l’istruttoria è altresì volta a verificare i possibili effetti sulla concorrenza nei diversi mercati a valle in cui il Gruppo è presente, tra cui in particolare quelli della diffusione televisiva terrestre in tecnica digitale (broadcasting digitale) e della raccolta pubblicitaria in Tv. L’istruttoria dovrà concludersi entro 45 giorni, fatto salvo il termine previsto per il rilascio del parere da parte dell’AGCom.

L’ANTITRUST DISEGNA UN MERCATO CHIARAMENTE CONCENTRATO

E’ la stessa Antitrust ha disegnare un chiarissimo quadro dell’attuale assetto di mercato delle infrastrutture in situazione di triopolio con Rai-Mediaset-Persidera e, di conseguenza, di quali siano gli effetti dell’operazione in esame che porterebbero ad un monopolio:

OPERATORE DI RETE MULTIPLEX QUOTA DI MERCATO

Elettronica Industriale ( EI Towers, Mediaset) 5 25% Rai Way (Rai) 5 25% Persidera (Telecom-Rete A L’Espresso) 5 25% Premiata Ditta Borghini e Stocchetti di Torino (ReteCapri) 1 5% Prima TV 1 5% Europa Way 1 5% H3G 1 5% Cairo Network 1 5%

Page 2: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a2

Da quanto si evince dall’analisi dell’Antitrust, il mercato risulta gravemente e fortemente disomogeneo, non solo con pochi operatori nazionali ma anche con squilibri enormi, dove tre operatori, ad oggi, detengono ben il 75% delle frequenze nazionali mentre gli altri 5 appena il 5% dell’intera torta. Se lo “sposalizio” tra Ei Towers e RaiWay avesse luogo, si andrebbe verso la costituzione di un enorme monopolio. Ora, ben venga che la tendenza generale dei mercati volge verso la creazione un grosso ed unico polo delle infrastrutture frutto, appunto, di parternship; però l’Antitrust dovrebbe, se da’ semaforo verde, consentire un riequilibrio dell’intero mercato facendo entrare gli altri operatori minori. Su questo fronte, tra gli operatori indipendenti, c’è ReteCapri che ha lanciato la sua candidatura a far parte del polo. L’emittente, con l’operatore di rete Premiata ditta Borghini e Stocchetti di Torino, non solo possiede numerosi impianti di diffusione radiotelevisiva in tutto il territorio nazionale, ma resta l’unica tv (nata nel 1982) tra quelle storiche ad operare ancora sul territorio nazionale. Ricordiamo, inoltre, che sul fronte delle risorse frequenziali, aspetta da oltre 5 anni l’assegnazione di un secondo multiplex che, a differenza di Rete A, le fu illegittimamente negato. Consentire il via libera parziale o totale a certe operazioni deve comprendere un rafforzamento degli altri operatori a garanzia del pluralismo e della concorrenza. Non ci sono alternative.

MEDIASET VERSO IL MONOPOLIO ASSOLUTO

IN NIGER LE TV LOCALI NON MORIREBBERO

Anche questa settimana riflettori puntati sull’affare Mediaset-Rai, in particolare sul tentativo di scalata di Berlusconi sugli impianti di RaiWay. L’Antitrust ha avviato l’istruttoria, ed entro 45 giorni deve valutare l’offerta nel merito. Ei Towers, ovviamente, sembra comunque tirare dritto anche se il Governo è stato chiaro, e che Viale Mazzini non può cedere il 51% di Rai Way. La controllata di Mediaset tuttavia non esclude modifiche e potrebbe virare verso una quota di minoranza (modificando quindi l'offerta per il 66,7% del capitale) qualora restassero inalterati la valenza industriale e i ritorni finanziari del progetto.

LA SCUSA DEL 51% DI RAIWAY “PROTETTO” Il grande bluff, quello della “difesa” del 51% di RaiWay, una tattica di spostamento dell’attenzione per far credere a tutti che il vero problema sarebbe quello di cedere la maggioranza a Mediaset, mettendo in campo un falso “ottimo” lavoro dell’Antitrust che impedirebbe l’operazione concedendo a Berlusconi di limitarsi al “solo” 49%, (infatti pare che Cologno Monzese sia anche disposto a modificare l’offerta, come sicuramente farà). La vera tragedia, invece, che viene offuscata da queste manovrine di palazzo, è che l’ingresso, comunque, di EiTowers in RaiWay sarebbe il disastro completo, anche con quota di minoranza. Berlusconi, che già aveva inglobato DMT con la benedizione dell’Antitrust, acquisirebbe un monopolio assoluto nel mercato delle torri entrando a gamba tesa nella diretta concorrente pubblica e accrescendo, inoltre, verticalità nel monopolio perché dominerebbe diversi anelli della filiera, dai contenuti agli ascolti fino alla pubblicità. C’è, poi, l’intenzione mai tramontata di mettere le mani su Telecom sfruttando, quindi, l’integrazione broadcast-telco, che garantirebbe l’onnipotenza del biscione e la sua migliore eredità per la famiglia che si troverebbe in una botte di ferro. E la posizione del MISE? Il sottosegretario alle Comunicazioni Giacomelli ha preferito non entrare nel merito della vicenda, ovviamente non conviene. Ecco perché per la concorrenza non ci potrà più essere spazio, e se oggi l’Italia in tema di pluralismo e libertà di informazione si trova al 49° posto mondiale, subito dopo il Niger, i nostri editori indipendenti, piccoli e medi, avrebbero più chance di sopravvivenza in un paese del terzo mondo piuttosto che nel Bel Paese.

Page 3: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a3

TOWERING

DAL TRIOPOLIO AL MONOPOLIO RaiWay possiede un parco di circa 2.300 torri, altrettante ne ha EI Towers. Ricordiamo che EI Towers è già frutto di un’operazione di incorporazione tra Elettronica Industriale (Mediaset) e DMT, un’operazione che già a suo tempo fece scalpore poiché il mercato era controllato da tre operatori che sarebbero poi passati a due (Rai-Mediaset) rafforzando il duopolio. L'Antitrust autorizzò la concentrazione subordinandola all'adozione di “incisive misure” pro-concorrenziali e in particolare “a vincoli stringenti in grado di garantire” a tutti gli operatori di settore “l'accesso alle infrastrutture della nuova società a condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie” così da salvaguardare “efficacemente” la concorrenza anche “nei mercati a valle”, sia dei servizi di diffusione televisiva che di raccolta pubblicitaria. Questa la teoria, poi la pratica ovviamente ammette sempre eccezioni e complicanze. Intanto la proprietà è una. Ora se l’avanzata di Mediaset proseguirà con l’assenso del Governo e quindi dell’Antitrust e dell’AGCom, avremo un colosso da circa 5.000 torri, cioè un monopolio assoluto che dominerà, di conseguenza, più mercati nella filiera.

UN GRANDE POLO DELLE TORRI CON BERLUSCONI PREDOMINANTE: RAIWAY - EI TOWERS - INWIT

Le mire espansionistiche ed imperialistiche di Mediaset non si fermano qui. E’ chiaro che Berlusconi, come da più parti paventato, pare stia mettendo in atto tutte le strategie industriali possibili per “mettere in sicurezza” il suo impero mediatico. Una volta fuori dalla scena politica (prima o poi), sarà più difficile ottenere dei “via libera” e una volta costituiti i monopoli difficilmente si potrà poi scardinarli. In Italia, si sa, è la storia insegna che è più facile accrescere un monopolio, magari legalizzandolo (come già avvenne nel 1990 con la Legge ‘Mammì’) che eliminarlo. In queste mire di espansione c’è sicuramente la mai dimenticata Telecom che in questo periodo si accinge a quotare oltre 11.000 delle sue torri racchiuse nella controllata Inwit, valutate oltre 1 miliardo. Lo scenario ipotizzato è un grande polo delle torri in cui confluiscano Rai Way, Ei Towers e Inwit, in una soluzione di sistema in cui ci sia un unico soggetto, Berlusconi, con un peso predominante. Su Telecom, poi, c’è di più e ne parliamo a pag. 3.

BANDA ULTRALARGA: AGCOM E MISE DIFENDONO IL GOVERNO

Sia il MISE, per bocca del sottosegretario Giacomelli, sia l’AGCom con il presiedente Cardani, accolgono con soddisfazione l’operato del Governo circa l’investimento pluriennale (12mld di Euro in sette anni) chiedendo uno sforzo e un impegno che sia congiunto. Il provvedimento era inevitabile, sempre per soddisfare gli obiettivi di Bruxelles sullo sviluppo della banda larga in UE, anche se sicuramente è volto alla crescita del Paese e del business in generale.

UN UNICO APPELLO: NO A DISCRIMINAZIONI E’ bene tenere presente, però, che non ci debbano essere forme di discriminazione tra operatori a cui l’Italia è abituata visto che Tv e telco ormai sono convergenti; non devono sussistere tra i diversi operatori e tra le diverse infrastrutture, per evitare che si ripetano, anche nella fibra, situazioni come quelle che hanno caratterizzato il mercato della rete in rame negli anni precedenti per non parlare dell’etere.

Page 4: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a4

CONVERGENZA VERSO IL

MONOPOLIO DI TELECOM

La convergenza, ruolo di tel-co e media company, neutralità della rete e banda ultra larga sono stati i temi al centro dell’audizione dei vertici di Telecom Italia in Commissione Trasporti della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul sistema dei servizi audiovisivi. Il tema centrale è stata la convergenza in atto sul mercato media e le nuove posizione che avranno Tv e operatori tlc. Dall’audizione si è chiarito meglio il ruolo di Telecom o,almeno, la strategia e gli obiettivi in atto che confermano l’abbandono del mercato dei contenuti e della tv a favore delle infrastrutture offerte proprio al broadcasting.

ACCORDI PERICOLOSI CON MEDIASET-SKY-NETFLIX L’AD Marco Patuano ha ricordato la partnership con Sky Italia per la trasmissione sulla fibra dell’operatore tlc dei contenuti della pay tv, aprendo anche ad altri player che volessero usare le reti e i servizi Telecom. “Ci sono conversazioni con Mediaset, Netflix e anche altri. La nostra piattaforma è aperta a chiunque abbia contenuti e voglia raggiungere il consumatore”, ha detto Patuano. Questo per ribadire che “la convergenza tra media e tlc è assolutamente naturale”. Quanto alla produzione diretta dei contenuti Patuano ha fatto trasparire l’intenzione di non investire: “Questo gioco non ci vede protagonisti. Noi siamo piccoli”, ha indicato Patuano, snocciolando le grosse cifre spese da Netflix per la produzione di contenuti originali e di altri mercati come quello dei diritti sportivi ormai inaccessibili. Ricordiamo che Telecom, sul piano infrastrutturale controlla (con Persidera) anche 5 multiplex sul digitale terrestre giocando da terzo polo monopolistico sul relativo mercato. E’ ora chiaro che se Mediaset riuscisse ad entrare in Telecom si realizzerebbe il più grave disastro nella storia della concorrenza. Ma già accordi con la stessa Mediaset e Sky, già monopolisti di mercato, creerebbero elevate barriere e posizioni dominanti sempre più forti tali da scoraggiare qualunque altro concorrente, soprattutto indipendente.

PUBBLICITÀ: SEGNI DI RICRESCITA, MA CHI NE BENEFICIA?

Gli indicatori di Mediobanca confermano la tendenza ad una progressiva ripresa del mercato pubblicitario radiotelevisivo nel 2015. A sostenere la crescita sono il business online, che sta incrementando la sua visibilità in Italia e la tv, che sta tenendo bene. "Un incremento dell’1% del Pil si potrebbe tradurre nel 5% di crescita del mercato pubblicitario",hanno spiegato gli analisi presenti al consesso, che hanno rimarcato l’importanza crescente dei contenuti premium sia nei social media, che nella tv in chiaro e nella pay tv. Purtroppo a beneficiare dei segnali di ricrescita saranno sempre i principali attori come Mediaset, Rai e Sky, se non si metterà in atto una più equa ripartizione della torta, risorsa vitale per le tv locali sempre più alla gogna.

Page 5: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a5

UN’AUTORITA’ PER TUTTO

ENERGIA, GAS, COMUNICAZIONI, TRASPORTI:

IL GOVERNO STUDIA UN

UNICO ENTE REGOLATORE

L’Italia è famosa per essere l’unico paese democratico al mondo ad aver avuto bisogno di una infinita serie di istituzioni di garanzia, come le autorità indipendenti: se ne contano ben 11. Sotto il profilo della dottrina, l’origine è senz’altro nobile, legato alla tutela di diversi settori di rilevanza sociale allo scopo di sottrarre ai poteri del Governo una serie di settori sensibili, in cui il conflitto tra interessi pubblici e interessi privati di rilievo costituzionale necessitava di una specifica attenzione. Il problema è che queste istituzioni per i criteri di nomina dei loro membri, sono risultate tutt’altro che indipendenti dalla politica e dal Governo rendendo spesso vano il loro importante contributo.

Accade ora, come apprendiamo da Milano Finanza, che il Governo stia pensando di accorpare le principali autorità in una nuova e sola Autorità delle Reti, che secondo indiscrezioni sarebbe allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi. “In pratica - scrive Milano Finanza - si tratterebbe di far confluire sotto un cappello unico tre authority già esistenti: quella dell'Energia Elettrica e il Gas, quella delle Comunicazioni e quella dei Trasporti, in modo da avere un supervisore unico per tutte le principali infrastrutture a rete del Paese, dai gasdotti agli aeroporti, dalla dorsale telefonica a quella ferroviaria ed elettrica”.

UN MODO PER CONTROLLARE MEGLIO IL CONTROLLORE?

L'idea consentirebbe non solo di razionalizzare l'impiego delle risorse ma anche di creare un punto di riferimento regolamentare unico per tutti gli asset strategici, come definiti dai nuovi decreti sul ‘Golden power’, che tutelano appunto le principali infrastrutture tlc, energetiche e dei trasporti. Tra le altre ipotesi sul tavolo, anche se in maniera più defilata, ci sarebbe quella di affidare all’Antitrust tutte le competenze. Ciò che fa paura è proprio il fatto che si punta al controllo degli “asset strategici”, vale a dire a tenere sotto controllo i settori principali in cui ruotano gli interessi politico-industriali più rilevanti. Un’unica authority sarà, quindi, un modo per consentire al Governo di avere mano più facile su questi settori o consentire veramente un migliore, serio e reale controllo antitrust che impedisca scalate come quella che sta avvenendo nel caso delle torri radiotelevisive e tlc?

IL CNT-TPD RICORDA CHE NEL PROPRIO SITO

WWW.COORDINAMENTONAZIONALETELEVISIONI.IT È POSSIBILE CONSULTARE E SCARICARE TUTTI I NUMERI D EL ‘CNT-INFORMA’ GRAZIE

AD UN ARCHIVIO ON-LINE CHE CONTIENE LE EDIZIONI DEG LI ULTIMI TRE ANNI

Page 6: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a6

DIRITTI TV SEMPRE PIU’ MONOPOLIO

A SKY ANCHE I DIRITTI D’ARCHIVIO DI JUVENTUS E ROMA Juventus e Roma avrebbero disdetto il contratto con Infront per i diritti d’archivio e avrebbero già trovato l’accordo con Sky. Nel sistema centralizzato dei diritti televisivi della Serie A, in vigore dal 2010, la commercializzazione dell’archivio rimane un asset individuale che le società cercano di sfruttare nel migliore dei modi per ampliare i propri giri d’affari. Sky nega che siano già stati stipulati accordi ma confermano “l'ovvio interesse” per i diritti d'archivio di squadre come Juve e Roma “Interesse che - spiegano fonti di Sky – “vale anche per club come il Napoli”, legati però contrattualmente a Infront. Il “cambio di maglia” viene interpretato da alcuni come l'ennesima puntata della guerra intrecciata diritti tv-politica di Lega e federale. È noto che proprio Juventus e Roma sono all'opposizione e molti presidenti non gradirebbero un'offerta della tv satellitare limitata a queste due societa'.

DIVORATI TUTTI GLI SPAZI ALLE TV LOCALI E INDIPENDE NTI Secondo quanto riferisce gazzetta.it, Infront, l’advisor della Lega, vantava contratti per l’archivio con 19 club su 20 del massimo campionato: tutti tranne il Sassuolo. Adesso sono rimasti in 17, ma le due uscite sono di grande peso. Oltre a bianconeri e giallorossi, anche il Sassuolo ha firmato con Sky, che a questo punto si propone come player influente anche in questo campo, continuando a raziare ogni sorta di diritto lasciando a bocca completamente asciutta le tv locali e quelle nazionali indipendenti.

SKY ACCUSA IL NAPOLI : ''INADEMPIENZA CONTRATTUALE'' TRA I RICCHI COMMENSALI AL TAVOLO DEI DIRITTI MUOIO NO DI FAME LE TV LOCALI

Sky Sport si è vista negare ogni commento alla partita Napoli-Inter decisione comunicata senza darne motivazione , bollata da Sky come “inadempienza contrattuale”, visto che il contratto con la Lega per la cessione dei diritti tv del campionato di Serie A prevede la presenza di tutte le squadre ai programmi del dopo partita. "Non accettiamo domande da Sky mi dispiace, non parliamo con Sky" si sente da una voce fuoricampo. E tra tutti i litiganti che “mangiano” alla ricca tavola dei diritti sportivi della Serie A, squadre comprese,

MP&SILVA, DIRITTI NFL PER 42 MERCATI EUROPEI FINO A L 2020 MP&Silva annuncia una nuova partnership strategica, grazie alla quale l'agenzia potrà distribuire in 42 mercati europei i diritti media della National Football League (NFL), la più seguita lega sportiva americana. MP&Silva, con questo accordo, continua nel proprio progetto di espansione sul mercato americano dei diritti media, che ha già visto gli accordi con altre leghe come NBA, MLB World Baseball Classic, MLS e ATP, per la distribuzione a livello internazionale. Con questo accordo, MP & Silva sarà l'agente per la distribuzione dei diritti televisivi e di una selezione dei diritti digitali della NFL per le stagioni 2015-2019 e aiuterà la lega a raggiungere nuovi fan in Europa e a creare una nuova generazione di appassionati di football americano in tutto il mondo. MP&Silva ha una storia ricca di partnership di successo e, aggiungendo la NFL a un'offerta che include prodotti come la Serie A di calcio e il Roland Garros, ha adesso un portfolio tra i più ricchi nel mondo dei diritti sportivi.

Page 7: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a7

ASCOLTI DELLA TV DIGITALE TERRESTRE E SATELLITARE

Nel mese di febbraio 2015 la televisione ha raggiunto nel giorno medio l'83.1% della popolazione con un consumo di 296 minuti. Un dato in calo rispetto al 2014 (-2 punti di daily reach), contemporaneamente allo sviluppo delle nuove occasioni di fruizione (non rilevate da Auditel) fornite dalla rete e dai media digitali e, di conseguenza, alla crescita dell'ascolto da altri device soprattutto in fasce di età giovani.

ANALISI DEI DATI AUDIENCE : si osserva un lieve incremento del totale ascolto tv pari al +0.1% rispetto al febbraio 2014. Le sette reti generaliste nel complesso recuperano il +0.9% di ascolti, mentre le non generaliste perdono il -1.2% in confronto al febbraio 2014.

TV GENERALISTA: • Rai ottiene un incremento di ascolti del +5%, grazie al buon andamento di Rai 1. La crescita è a

doppia cifra per Rai 2 (+13% di ascolti vs 2014) che chiude il febbraio con una share più alta sia rispetto al 2014 che rispetto al 2013. Gli ascolti della seconda rete Rai crescono in tutte le fasce orarie ad eccezione del prime time; in particolare il pubblico premia il palinsesto del pomeriggio e di access prime time (+27% di ascolti).

• Mediaset registra il -1% di ascolti. Canale 5 tiene con il +2% di ascolti e un ottimo incremento degli ascolti in prima serata (+9%). Negativa la performance di Italia 1 che vede i propri ascolti ridursi del -10% con un crollo significativo della fascia meridiana, del pomeriggio e della seconda serata, anche a causa dell'allontanamento dei target giovanili più sensibili alle nuove tecnologie e portati a un consumo diverso da quello televisivo.

• Fa peggio La7 (-19% vs 2014) con una larga perdita di consensi nel pomeriggio e access prime time (entrambi -31% vs 2014).

TV NON GENERALISTA: segno meno per il gruppo Sky (in cui rientrano i canali Sky compreso Cielo e i canali Fox) che perde il -20% rispetto al febbraio 2014. Si distingue in positivo la performance mensile di Sky Uno che vede crescere gli ascolti del +9%. I gruppi Rai digitali e Mediaset digitali guadagnano rispettivamente il +2% e il +3% di ascolti vs 2014. Da segnalare l'ottima performance di Rai YoYo, emittente digitale più vista nel mese di febbraio. Bene Discovery, con gli ascolti in crescita del +2% .

Page 8: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a8

LA DIRETTIVA UE SUI SERVIZI MEDIA

AUDIOVISIVI VA AGGIORNATA

La Direttiva Ue sui servizi media audiovisivi va aggiornata. Non c’è alcun dubbio e non si può attendere oltre. E’ quanto emerso a Riga dove 200 esperti del settore si sono confrontati con regolatori e politici dei 28 Paesi membri della Ue in occasione della conferenza internazionale “Strengthening the European Audiovisual Media Market for the Development of the European Identity” che si è tenuta il 9 e il 10 marzo. Un dato è certo, la più grossa sfida per il mercato audiovisivo europeo non riguarda solo l’innovazione tecnologica ma anche le responsabilità per i contenuti multimediali. Su questo, secondo gli esperti, è necessario un approccio comune della Ue. Di seguito gli obiettivi principali:

ECCO I PRINCIPALI OBIETTIVI A CUI PUNTARE

• RESPONSABILITA’ EDITORIALE: per il Ministro lettone della Cultura, Dace Melbārde, non c’è dubbio che i media sono un mezzo potente in grado di “influenzare opinioni, scelte e azioni degli individui”. Si può, ha commentato il Ministro, favorire la raccolta di soldi per sostenere una causa umanitaria ma si può anche “incitare all’odio o alla violenza“. E’ per questa ragione, ha indicato, che la questione della responsabilità editoriale per i contenuti dei media ha assunto una connotazione “sempre più critica“.

• ALFABETIZZAZIONE MEDIATICA:i delegati degli Stati membri sono stati tutti d’accordo sulla necessità di promuovere e migliorare l’alfabetizzazione mediatica così come anche sul bisogno di maggiori tutele per i minori nell’informazione. Come? Rafforzando il ruolo delle autorità di regolamentazione dei media con un continuo monitoraggio dei contenuti, attuando il principio del paese di origine. In alcuni Stati membri ci sono, infatti, dei canali televisivi che mirano all’audience di altri Paesi Ue, proponendo contenuti ostili per questi ultimi.

• MERCATO UNITO DIGITALE: una delle priorità della presidenza lettone del Consiglio Ue è la Digital Europe con l’obiettivo di facilitare il confronto sulla strategia per la realizzazione del Mercato Unito Digitale. Intanto eliminando i confini online e poi costruendo fiducia nei media con la rimozione di restrizioni e assicurando accesso e connettività per costruire un’economia digitale unica.

IL TAR LAZIO ANNULLA PARZIALMENTE IL DPCM 8/7/2003 SUI LIMITI DI CAMPO ELETTROMAGNETICO

Con sentenza depositata in segreteria il 22 gennaio u.s., il Tar del Lazio si è pronunciato sul ricorso con cui veniva richiesto l’annullamento del Dpcm 8 luglio 2003 recante la “fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagnetici generati da frequenze comprese tra i 100 kHz e 300 GHz”. In particolare, il Tar ha accolto il ricorso in parte, annullando, per l’effetto, il Dpcm 8 luglio 2003 in parte qua, con riferimento al valore previsto di riduzione dei limiti.

Page 9: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a9

IL CARICO FISCALE SULLE SPALLE DELLE TELEVISIONI LOCALI

Da quando fu annunciata la riforma fiscale da attuarsi a maggio 2014 ad opera di un ottimista premier Renzi, ci si aspettava maggiore attenzione verso il settore delle tv locali che avevano più volte denunciato la drammatica situazione di sofferenza iniziata con il passaggio al digitale terrestre e aggravatasi sia dalla crisi economica (pubblicità) sia dalla totale mancanza di attenzione da parte dei governi precedenti (Berlusconi-Monti). E’ triste costatare che anche da parte di questo Governo non ci sia stato ancora un segnale concreto, se non le solite promesse-dichiarazioni, tutte a confermare l’importanza di un comparto storico-produttivo del nostro paese e della relativa occupazione lavorativa, ma tutte parole senza seguito. Senza alcun valido provvedimento volto ad arginare l’emorragia di televisioni locali che chiudono, si è sempre più fatta avanti l’unica strada possibile da praticare per cercare di rilanciare gli investimenti e fermare la mattanza: il condono fiscale. Il CNT-TPD, più di chiunque altra associazione indipendente, si è fatta portavoce di questo appello per mesi, forte anche dell’assenso della Commissione UE.

MURDOCH CONTINUA A DIVORARE TUTTO

SKY E TWITTER ALLEATE SULLA PUBBLICITÀ: TWEET E PROGRAMMI

IN "CONDIVISIONE "

Twitter conclude il primo accordo strutturato con un broadcaster italiano: Sky Pubblicità, con cui il social network ha stabilito una partnership per valorizzare pienamente il boom delle conversazioni sulla televisione. Da ora in avanti, nel flusso dei tweets andranno anche spezzoni di programmi Sky in tempo reale, preceduti da pubblicità e a pochi minuti di distanza dalla messa in onda. I video poi potranno essere twittati nel corso dell’intera settimana della messa in onda del programma. Tutto ciò grazie a Amplify, strumento che permette di trarre il massimo vantaggio dal meccanismo del second screen, mettendo a disposizione tutto ciò che ci può essere di rilevante all’interno del palinsesto di un broadcaster. Anche questa partnership è parte dell’ormai convergenza dei mezzi di comunicazione. Anche questa partnership è parte dell’ormai crescita senza freni di un monopolio asfissiante che domina la tv via satellite a pagamento e che ha iniziato ad avere i primi “allunghi” anche sul digitale terrestre con Cielo e SkyTg24.

Page 10: CNT-Informa N.10

Pa

gin

a1

0

RADIO DIGITALE ASSEGNAZIONE FREQUENZE IN VAL D’AOSTA, UMBRIA E NELLE PROVINCE DI TORINO E CUNEO

A seguito della delibera AGCom n.602/14/CONS

(”Piano provvisorio di assegnazione delle frequenze per il servizio radiofonico digitale nelle regioni Valle d’Aosta e Umbria e nelle province di Torino e Cuneo”) e del parere in merito alla concessione dei diritti d’uso, rilasciato dall’AGCom il 24/02/2015. il MISE-Com ha pubblicato una comunicazione in data 09/03/2015. Il provvedimento i specifica che i diritti d'uso saranno attribuiti agli operatori di rete, costituti in società consortili secondo i criteri di cui agli artt. 12 e 13 del Regolamento allegato alla Delibera n.664/09CONS dell’AGCom, come modificati dalla Delibera 567/13/CONS. I diritti saranno assegnati in via temporanea, tenendo conto della necessità di assicurare l’uso efficiente delle risorse e la compatibilità tra reti locali che operano in differenti bacini.

IN BREVE

IMPIANTI TELEVISIVI DATABASE CONSULTABILE:

http:www.sviluppoeconomico.gov.it/programmi_televisivi/home.html .

Allo stesso indirizzo sono pubblicati anche i dati relativi ai monitoraggi dei programmi televisivi, effettuati dagli Ispettorati Territoriali , direttamente sul territorio, almeno ogni due mesi.

ADERISCI ALLA

NOSTRA ASSOCIAZIONE Questo momento delicato per le emittenti locali e nazionali indipendenti vede il CNT-TPD fortemente attivo sul campo allo scopo di tutelarle. Gli editori che lo volessero, possono aderire allo nostra associazione collegandosi al sito: www.coordinamentonazionaletelevisioni.it dove poter scaricare il modulo di adesione. Uniti si vince .

ELEZIONI REGIONALI LA NORMATIVA PER LE RADIO E LE TV LOCALI IN PERIODO NON ELETTORALE

A maggio 2015 si svolgeranno le consultazioni per il rinnovo dei consigli regionali di Liguria, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia. Sempre a maggio si svolgeranno le elezioni amministrative in oltre mille comuni italiani. Pertanto, sino alla convocazione dei relativi comizi elettorali, (cioè nel cosiddetto “periodo non elettorale”) si applicano le disposizioni di cui alla legge 22 febbraio 2000, n. 28 (legge sulla “par condicio”), come modificata dalla legge 6 novembre 2003, n. 313 (che ha introdotto specifiche norme, in materia, per l’emittenza locale) e dall’art. 7 del decreto del Ministro delle Comunicazioni 8 aprile 2004, con il quale è stato emanato il codice di autoregolamentazione delle emittenti radiofoniche e televisive locali previsto dall’art. 11 quater della legge 22 febbraio 2000, n. 28, come introdotto dalla citata legge 6 novembre 2003, n. 313.

Comunicazione per i destinatari di “CNT Informa”: In base all’art. 13 del Decreto Legislativo N°196 del 2003, i vostri recapiti vengono utilizzati esclusivamente ai fini di questo servizio di informazione e non sono, pertanto, comunicati e/o diffusi a terzi. Nel caso non desideriate ricevere più il “CNT Informa”, ed essere cancellati dal suo elenco, inviate un fax al N. 0818370421 oppure una e-mail all’indirizzo [email protected]

Direttore Responsabile: Manfredi Pagano Reg.Tribunale di Napoli N. 4/07 del 17/01/2007 SEDE: Piazza Municipio, 80 - 80133 NAPOLI

C.N.T. Terzo Polo Digitale - Informa - Spedizione gratuita via e-mail e-mail: [email protected] Sito: www.coordinamentonazionaletelevisioni.it