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Sound and Music - Novità discografiche DICEMBRE 2011 Lady Solitude Esce per Speakers Corner il vinile "Solitude", un'antologia di canzoni della grande Billie Holiday Sound and Music srl Via Mazzarosa, 105 - 55100 Lucca - Italia Tel. 0583 581327 Fax 0583 419115 - [email protected]

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Lady Solitude. Esce per Speakers Corner il vinile "Solitude", un'antologia di canzoni della grande Billie Holiday.

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Sound and Music - Novità discografi che DICEMBRE 2011

Lady SolitudeEsce per Speakers Corneril vinile "Solitude", un'antologiadi canzoni della grandeBillie Holiday

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Hyperion 2CPO 4Chandos 5LSO 6Aethalia 6Testament 7Audite 7Supraphon 8Wigmore Hall Live 9Tactus 10Urania 10Esoteric 11OMR 12Premium 13Pure Pleasure 13Speackers Corner 14Fim 15

In questo numero…W

HLive

0048

Primo piano 9

AA.VV.OPERE VOCALIMatthew Polenzani, tenore; Julius Drake, pianoforte

Servizio novità 16

FRANZ JOSEPH HAYDNQUARTETTI PER ARCHI OP. 71Takács Quartet

CDA67793 (CD alto prezzo)

F.J. Haydn: Quartetto per archi op. 71 n. 1; Quartetto per archi op. 71 n. 2; Quartetto per archi op. 71 n. 3I Quartetti per archi op. 71 e 74 videro la luce nel 1793, durante il viaggio di ritorno dal secondo trion-fale soggiorno a Londra, che aveva contribuito a

consolidare la fama di Franz Joseph Haydn sia come com-positore sia come personaggio di statura internazionale. I quartetti vennero dedicati al conte Anton Apponyi, potente dignitario della corte imperiale di Vienna. Per ragioni di op-portunità commerciale, questi lavori furono poi divisi in due raccolte pubblicate separatamente come op. 71 e op. 74, che oggi la Hyperion ci propone nell’insuperabile interpretazione del celebre Takács Quartet. Questi quartetti sono caratteriz-zati da una sonorità quasi orchestrale e le continue modula-zioni, le accentuate variazioni dinamiche e la loro scrittura dai tratti spiccatamente virtuosistici ricordano sotto molti aspetti le Sinfonie Londinesi. Da questi quartetti è possibile apprezzare la grande eleganza, il delicato lirismo e lo stu-pefacente talento di Haydn nel fondere temi seri con spunti più leggeri e umoristici. In queste splendide interpretazioni, il Takács Quartet sfoggia un suono compatto e coeso e una assoluta padronanza tecnica che confermano i giudizi dei molti critici che lo considerano il miglior quartetto per archi in circolazione.

Il Takács Quartet su Hyperion:

FRANZ JOSEPH HAYDNQUARTETTI PER ARCHI OP. 74CDA67781 (CD alto prezzo)

FRANZ SCHUBERTQUARTETTO N. 13 LA MORTE E LA FANCIULLACDA67585 (CD alto prezzo)

JOHANNES BRAHMSQUARTETTI OP. 67 E OP. 51 N. 1CDA67552 (CD alto prezzo)

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RALPH VAUGHAN WILLIAMS - JOHN MCEWENFLOS CAMPI. CONCERTO PER VIOLA E ORCHESTRAL. Power, viola; BBC National Orchestra of Wales, M. Brabbins

CDA67839 (CD alto prezzo)

R. Vaughan Williams: Suite per viola e piccola orchestra; Flos Campi J. McEwen: Con-certo per viola e orchestraLawrence Power è oggi considerato uno dei violisti migliori della sua genera-zione, un fatto che ha spinto molti addetti ai lavori a pa-ragonarlo al decano dei vio-listi inglesi Lionel Tertis. Le

tre opere di questo disco furono tutte dedicate a Tertis, che pro-fuse gran parte delle sue energie ad ampliare il repertorio della viola e si prodigò per tutta la vita per farle riconoscere lo status di strumento solista. I due lavori di Ralph Vaughan Williams sono caratterizzati da una sfrenata vena romantica e pervasi da eleganti atmosfere bucoliche. Flos campi (Fiore di campo) ven-ne eseguito per la prima volta nel 1925, di fronte a un pubblico a dir poco perplesso di fronte alla sua forma ambigua e alla sua or-chestrazione quanto meno insolita. Nonostante l’importante par-te della viola solista e la presenza del coro a bocca chiusa, Flos campi non rientra nella categoria dei concerti solistici né in quel-la delle opere vocali. L’ampia parte della viola procede infatti a braccetto con l’orchestra e il coro si manifesta come un insieme di strumenti, creando un effetto di abbacinante bellezza. La poco eseguita Suite per viola e piccola orchestra fu scritta dieci anni più tardi e vanta alcuni degli spunti più lirici mai concepiti dal compositore inglese. La raffi nata orchestrazione e i memorabili temi del Concerto composto nel 1901 da John McEwen rendono diffi cile capire perché questo gioiello sia rimasto ai margini del pur limitato repertorio per viola e orchestra. Sotto questo aspetto l’interpretazione di Power rappresenta un’addizione quanto mai opportuna ai cataloghi discografi ci e si pone come un punto di riferimento ineludibile. In queste tre opere Power viene accom-pagnato dalla BBC National Orchestra of Wales diretta da un ispirato Martyn Brabbins.

Lawrence Power su Hyperion:

PAUL HINDEMITHINTEGRALE DELLE OPERE PER VIOLA - VOLUME 3L. Power, viola; BBC Scottish Symphony Orchestra, D. AthertonCDA67774 (CD alto prezzo)

EDMUND RUBBRA - WILLIAM WALTONCONCERTI PER VIOLA E ORCHESTRAL. Power, viola; BBC Scottish Symphony Orchestra, I. Volkov, direttoreCDA67587 (CD alto prezzo)

HAVERGAL BRIANSINFONIA N. 1 GOTICADavid Goode, organo; Susan Gritton, Christine RicePeter Auty, Alastair Miles, The Bach ChoirBBC National Chorus of Wales, Brighton Festival ChorusCBSO Youth Chorus, Còr CaerdyddEltham College Boys’ Choir, Huddersfi eld Choral SocietyLondon Symphony Chorus, Southend Boys’ and Girls’ ChoirBBC National Orchestra of Wales, BBC Concert OrchestraMartyn Brabbins

CDA67971/2 (2 CD alto prezzo)

Il 17 luglio del 2011 oltre 800 professori d’orchestra e coristi si sono riuniti nella Royal Albert Hall di Lon-dra per proporre al pubblico della capitale britannica una delle rarissime esecuzioni della Sinfonia n. 1 in re mi-nore Gotica di Havergal Brian. I biglietti di questo imperdibile appuntamento

dei Proms londinesi sono andati esauriti nel giro di 24 ore a fron-te di una richiesta molto maggiore, un fatto che ha spinto la Hyperion a registrare dal vivo questo memorabile concerto per proporlo al pubblico di tutto il mondo. Si tratta di un’opera ecce-zionale sotto tutti gli aspetti. Raccogliendo il guanto di sfi da che gli era stato gettato da Sir Henry Wood, Brian inserì nella ciclo-pica partitura della Gotica tutti gli strumenti conosciuti, aggiun-gendo un doppio coro comprendente oltre 500 elementi e diver-si cori di voci bianche per il Te Deum di un’ora che chiude trionfalmente l’opera. Che siate stati o meno fortunati da trovare un biglietto per assistere al concerto londinese, questo cofanetto doppio rappresenta un must assolutamente imperdibile.

KAROL SZYMANOWSKI - LUDOMIR RÓZYCKIQUARTETTI PER ARCHIRoyal String Quartet

CDA67684 (CD alto prezzo)

K. Szymanowski: Quar-tetto per archi n. 1 op. 37; Quartetto per archi n. 2 op. 56 L. Rózycki: Quar-tetto per archi op. 49Apprezzato soprattutto per le sue splendide inter-pretazioni del repertorio polacco, il Royal String Quartet stato insignito dal ministro della Cultura e

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del Patrimonio polacco di una prestigiosa onorifi cenza «in considerazione del contributo dato allo sviluppo e alla diffu-sione della cultura polacca». In questo solco si colloca questo disco, che segna il suo debutto nel catalogo della Hyperion, comprendente tre splendide opere di Szymanowski e di Rózycki. I due quartetti di Szymanowski sono capolavo-ri concepiti in due periodi molto diversi della carriera del compositore polacco. Sotto il profi lo stilistico, il Quartetto n. 1 ricorda il Concerto n. 1 per violino e orchestra con la sua scrittura dai tratti impressionistici, la sua sensibilità vo-luttuosa e la sua scelta di strutture e di colori. Il Quartetto n. 2 venne invece composto nell’ultima fase della carriera di Szymanowski, che attinse a piene mani al patrimonio di melodie popolari che aveva accumulato nel corso delle sue visite sui Monti Tatra, elaborando un modernismo molto in-novativo. Sotto l’aspetto espressivo, questo quartetto presen-ta una retorica scabra ed è pervaso da una grande energia. Il programma è completato da una preziosa rarità contempora-nea, il Quartetto per archi di Ludomir Rózycki, un lavoro di grandissimo interesse, che consente di apprezzare uno stile tardo romantico “depurato” dagli infl ussi delle scuole france-se e russa e infl uenzato in maniera molto leggera da qualche tema popolare dei paesi dell’Europa centrale.BBC MUSIC MAGAZINE DISC OF THE MONTH - GRA-MOPHONE RECOMMENDS

JOHN IRELANDOPERE PER VIOLINO E PIANOFORTEPaul Barritt, violino; Catherine Edwards, pianoforte

CDH55164 (CD medio prezzo)

J. Ireland: Sonata n. 1 per violino e pianoforte; Ber-ceuse per violino e piano-forte; Cavatina per violino e pianoforte; Sonata n. 2 per violino e pianoforte; Bagatelle per violino e pia-noforte; The Holy Boy per violino e pianoforteJohn Ireland confi dò a un amico che «rispetto alla

musica sinfonica, la cameristica è un genere di gran lunga pre-feribile per esprimere le sensazioni più recondite», un’afferma-zione che trova piena conferma nel fatto che le opere da camera rappresentano il cuore pulsante della produzione del composi-tore inglese. Sotto questo aspetto, un posto di primissimo piano è rivestito dalle due sonate per violino e pianoforte eseguite in questo disco da Paul Barritt e da Catherine Edwards. Il program-ma è completato da quattro deliziose miniature, tra le quali spic-ca la celebre The Holy Boy, un brano che sarebbe stato ispirato a Ireland da Bobby Glasby, un giovanissimo cantore del coro irlandese della St Luke’s Church di Chelsea.

THEODORE GOUVYSINFONIE N. 1 E N. 2Deutsche Radio Philharmonie, Jacques Mercier

CPO777381 (CD alto prezzo)

HEINRICH VON HERZOGENBERGINTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTEChristian Altenburger, violino; Oliver Triendl, pianoforte

CPO777428 (2 CD medio prezzo)

ERICH WOLFGANG KORNGOLDDIE STUMME SERENADEYoung Opera Company, Holst-Sinfonietta, Klaus Simon

CPO777485 (2 CD alto prezzo)

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JOSQUIN DESPREZAVE MARIS STELLA - MOTTETTI MARIANIWeser-Renaissance, Manfred Cordes

CPO777590 (CD alto prezzo)

JOHANN BAPTIST VANHALDUE SINFONIE. CONCERTO PER VIOLONCELLO E ORCHESTRAIstván Vardai, violoncelloCamerata Schweiz, Howard Griffi ths

CPO777612 (CD alto prezzo)

JOHANN FRIEDRICH FASCHOPERE ORCHESTRALI - VOLUME 2Tempesta di Mare Philadelphia Baroque Orchestra

CHAN0783 (CD alto prezzo)

J.F. Fasch: Concerto FWV L: G13; Concerto FWV L: D5; Ouverture FWV K: a1; Sinfonia FWV M: g1La Chandos presenta il secondo volume delle opere orchestrali di Jo-hann Friedrich Fasch, un compositore di grande ta-lento vissuto all’epoca di

Bach e di Telemann. Nella prima metà del XVIII secolo la sua vasta produzione di cantate, concerti, sinfonie e lavori ca-meristici fu eseguita in ogni parte dei paesi di lingua tedesca e Fasch godette della stima anche di Bach. Il direttore della Tempesta di Mare Philadelphia Baroque Orchestra Richard Stone ha defi nito le opere di Fasch «fantastiche, vere scoperte […] Questi lavori possiedono la profondità e l’elaborazione formale delle opere di Bach senza condividerne l’austerità e sfoggiano un’attenzione per le sfumature timbriche sem-plicemente fenomenale». Le opere presentate in questo di-sco sono state registrate dal vivo nel corso di alcuni concerti tenutisi alla Presbyterian Church di Chestnut Hill a Phila-delphia. Guidata dai suoi direttori artistici Gwyn Roberts e Richard Stone e dal primo violino Emlyn Ngai, l’ensemble Tempesta di Mare propone un repertorio estremamente va-riegato, spaziando dall’opera ai lavori cameristici. Da notare che Tempesta di Mare si esibisce senza essere condotta da un direttore, come era prassi comune nel XVIII secolo. L’en-semble Tempesta di Mare registra in esclusiva per la Chandos dal 2004 e tutti i suoi dischi sono stati accolti con unanime entusiasmo sia dal pubblico sia dalla stampa specializzata di tutto il mondo.

La Tempesta di Mare Philadelphia Baroque Orchestrasu CHANDOS:

JOHANN FRIEDRICH FASCHOPERE ORCHESTRALI - VOLUME 1CHAN0751 (CD alto prezzo)

ALESSANDRO SCARLATTICANTATE E OPERE CAMERISTICHECHAN0768 (CD alto prezzo)

PRIMASCELTAi miglioria prezzospeciale

€14.90 prezzo consigliatofi no al 31.01.2012

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GEORG FRIEDRICH HÄNDELNOVE ARIE TEDESCHEJulianne Baird, sopranoCHAN0743 (CD alto prezzo)

SYLVIUS LEOPOLD WEISSCONCERTI PER LIUTORichard Stone, liutoCHAN0707 (CD alto prezzo)

AA.VV.APRÈS LA NUIT… CONCERTI PER TROMBA E ORCHESTRAPhilippe Schartz, tromba; Karen Geoghegan, fagottoSolistes Européens Luxembourg, Christoph König

CHAN10700 (CD alto prezzo)

A. Jolivet: Concertino per tromba, archi e pianoforte P. Hindemith: Concerto per tromba, fagotto e orchestra d’archi R. Wiltgen: après la nuit…: Concerto per tromba e orchestra d’archi A. Copland: Quiet City per tromba, corno inglese e orchestra d’archi A. Arutiunian: Elegia per tromba e orchestra d’archi

La tromba rappresenta la protagonista indiscussa di questo disco, il cui programma abbina una serie di rarità a concerti per tromba e orchestra molto conosciuti nella splendida interpretazione di Philippe Schartz, uno dei migliori solisti oggi in circolazione. In questo disco Schartz è accompagnato dai Solistes Européens Luxembourg, guidati dal loro direttore principale Christoph König. Roland Wiltgen compose il Concerto per tromba e or-chestra d’archi Après la nuit… nel 2010 pensando proprio a Philippe Schartz. Commissionata dai Solistes Européens Lu-xembourg, quest’opera è stata tenuta a battesimo dall’ensemble lussemburghese al Festival Internazionale di Echternach lo stes-so anno. Come ha affermato lo stesso Wiltgen: «L’ascoltatore deve immaginare una persona addormentata che sogna cosa gli accadrà il giorno successivo […] Dopo un inizio calmo e tran-quillo, la giornata diventa sempre più convulsa, per rallentare e prepararsi a un’altra notte di sogni». Facendo seguito a Fanta-sies for Bassoon pubblicato nel mese di ottobre, Karen Geoghe-gan affi anca in questo disco Schartz nel Concerto per tromba, fagotto e orchestra di Paul Hindemith. Il compositore armeno Alexander Arutinian è conosciuto soprattutto per il bellissimo Concerto per tromba e grande orchestra del 1950, di cui Schartz ci ha già regalato una splendida interpretazione (CHAN10562). La melodiosa Elegia per tromba e orchestra d’archi presentata in questo disco vide la luce nel 2000 commissionata da Thomas Stevens e da Doc Severinson, solista entrato nella leggenda e direttore di parecchie band di altissimo livello.

JEAN SIBELIUSSINFONIE N. 5 E N. 6London Symphony Orchestra, Colin Davis

LSO0537 (SACD alto prezzo)

Ultimo volume della stre-pitosa integrale delle sin-fonie di Jean Sibelius por-tata a termine da Sir Colin Davis per la LSO Live, questo disco fa seguito alla registrazione della Terza e della Settima Sin-fonia del grande composi-tore fi nlandese, che ha fatto letteralmente incetta

di premi e di riconoscimenti sulla stampa specializzata di tut-to il mondo. Nelle belle opere presentate in questo disco pos-siamo apprezzare l’universo di stupefacente bellezza e di ac-cecante luminosità concepito da Sibelius, giustamente considerato uno dei sinfonisti più innovativi e di maggior ta-lento vissuti tra la fi ne del XIX e l’inizio del XX secolo. Come sempre di altissimo livello l’esecuzione della London Symphony Orchestra, che sfoggia ancora una volta la propria incredibile tavolozza sonora sotto la bacchetta di uno dei più grandi direttori del nostro tempo. CLASSICAL CD OF THE WEEK (The Sunday Times) «Un disco davvero stupefacen-te» DISC OF THE MONTH (Classic FM Magazine).

AETHALIALUIGI CHERUBINIRIDUZIONE IN ARMONIA DI OUVERTURE PER OTTETTO DI FIATICherubini Harmonie, Guido Corti, direttore

AE0911001 (CD medio prezzo)

L. Cherubini: Anacréon; Die Gefangene; Don Sil-vio; Elisa; Lodoïska; Me-deaQuesto disco propone ese-cuzioni fi no a ora inedite di manoscritti conservati presso il Fondo Granduca-le della Cappella Musicale Palatina (Fondo Pitti) del Conservatorio Cherubini

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di Firenze. Nel 1827 il granduca Leopoldo II ordinò all’ar-chivista Giuseppe Lorenzi di fare un modello per compilare un catalogo ragionato di tutta la musica esistente nell’Archi-vio. Portato a termine nel 1830, questo catalogo annovera un grandissimo numero di opere teatrali ridotte per pianoforte, quartetti, quintetti e sestetti. Tale abbondanza di arrangia-menti attesta una diffusissima prassi: quella della riduzione di opere teatrali specialmente in armonia (cioè per comples-so di fi ati). Questa tradizione assunse una forma consolidata nella seconda metà del Settecento in tutte le maggiori corti dell’Europa centrale, incarnandosi nella maggior parte dei casi nella forma dell’ottetto (coppie di oboi, clarinetti, corni e fagotti). Richiestissime, diffuse e in seguito molto amate anche dal pubblico borghese dell’Ottocento, queste trascri-zioni potevano addirittura incrementare l’attesa della prima rappresentazione di un’opera, riuscendo spesso a circolare ancor prima del suo allestimento. Queste riduzioni in armo-nia delle ouvertures di Cherubini acquistano un sapore nuo-vo, e seducente, impreziosito dai colori morbidi e pastosi dei fi ati e al tempo stesso rese gustose e sapide dall’aura ludica e festosa che sprigionano. Sono dunque a tutti gli effetti un tassello importante della nostra civiltà musicale.

TESTAMENTJOSEPH KEILBERTH IN CONCERTOChristian Ferras, violinoBerliner Philharmoniker, Joseph Keilberth

TES1472 (2 CD prezzo speciale)

F. Schubert: Ouverture Rosamunda D.644 A. Berg: Concerto per violi-no e orchestra Dem An-denken eines Engels (In memoria di un angelo) A. Bruckner: Sinfonia n. 9Durante la seconda guer-ra mondiale Joseph Keil-berth ottenne il posto di direttore principale

dell’Orchestra Filarmonica Tedesca di Praga grazie alla raccomandazione di Furtwängler e nel 1945 si trasferì all’Opera di Stato di Dresda, città sotto il controllo sovie-tico. Keilberth mantenne quel posto fi no al 1950, quando riuscì a far coesistere quell’incarico con la carica di diret-tore dell’orchestra praghese, che dopo la fi ne della seconda guerra mondiale si era rifugiata a Bamberga. Keilberth fu uno dei più grandi direttori wagneriani di tutti i tempi e incise la prima versione stereofonica dell’Anello del Nibe-lungo, un’edizione entrata nella leggenda e oggi disponibi-

le nel catalogo Testament (TES1412, 14 CD). Se la Nona Sinfonia di Bruckner e l’ouverture Rosamunda di Schubert presenti in questo disco facevano parte del repertorio più abituale di Keilberth, il Concerto per violino e orchestra di Alban Berg rappresentava invece una assoluta novità destinata a diventare una delle opere più amate dal gran-de direttore tedesco. Il direttore tedesco si accostò per la prima volta alla partitura di Berg nel dicembre del 1955, per un concerto tenuto all’Opera di Stato di Amburgo con il violinista André Gertler. In quell’occasione Keilberth scrisse: «Lo stiamo progressivamente assimilando, ma ci sono ancora diverse cose che non quadrano». Qualche tem-po dopo scrisse a suo fi glio Thomas: «Sono davvero con-tento che tu apprezzi di più il Concerto di Berg. Dal mio punto di vista, si tratta solo di un’opera dodecafonica che mi piace». Nella stagione 1965-66 a Keilberth fu chiesto di compilare una classifi ca dei dieci più grande capolavori del XX secolo. Nella lista del direttore tedesco il Concerto di Berg era balzato al secondo posto, subito dietro Dumbarton Oaks di Stravinsky, ma davanti alla sinfonia di Mathis der Maler di Hindemith.

AA.VV.BACH E LA TRADIZIONE ORGANISTICADELLA GERMANIA MERIDIONALE - VOL. 2Wilfried Rombach, tenore; Martin Neu, organo

AUD92548 (SACD alto prezzo)

J.S. Bach: Toccata BWV 540; Fuga sul Magnifi cat BWV 733; Triosonata BWV 529; Fuga BWV 540 G. Muffat: Toccata sexta J. Pachelbel: Fuga sul Magnifi cat; Magnifi -cat primi toni J.C. Kerll: Toccata I J.J. Frober-ger: Capriccio XIICaratterizzata da una

straordinaria varietà formale e melodica, da una elaborata scrittura contrappuntistica e da tecniche compositive che comprendevano sezioni di pedaliera, passaggi imitativi e un ampio sviluppo motivico, la tradizione organistica del-la Germania meridionale ebbe una grande infl uenza sulla produzione di Johann Sebastian Bach. Dopo aver messo in evidenza i legami tra Bach e i compositori attivi nelle città della Germania settentrionale con il disco dedicato a Bach, Böhm e Buxtehude (AUD92547), con questo disco la Audite va alla scoperta della produzione di alcuni au-tori originari della Germania meridionale, Johann Jakob

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Froberger, Johann Caspar Kerll, Georg Muffat e Johann Pachelbel, mettendoli in relazione con l’opera bachiana. Inoltre in questo SACD viene presentato il Magnifi cat di Pachelbel in una versione in linea con la prassi dell’epoca, con ogni strofa che viene alternata a opere per organo di Bach, dando vita in questo modo a un’entità musicale di ampio respiro. Per questo disco Martin Neu ha deciso di utilizzare due strumenti dalle caratteristiche molto diverse: le due opere più antiche di Kerll e di Froberger sono state infatti eseguite sull’organo costruito da Blasius Bernauer nel 1776 della città svizzera di Laufenburg, mentre per le altre è stato utilizzato il nuovo organo Metzler (2005) di Stuttgart-Obertürkheim.

Già disponibile:

AA.VV.BACH E LA TRADIZIONE ORGANISTICADELLA GERMANIA SETTENTRIONALE - VOLUME 1Martin Neu, organoAUD92547 (SACD alto prezzo)

IGOR STRAVINSKY - DMITRI SHOSTAKOVICHOPERE PER VIOLINO E PIANOFORTEJudith Ingolfsson, violino; Vladimir Stoupel, pianoforte

AUD92576 (SACD alto prezzo)

I. Stravinsky: Diverti-mento D. Shostakovich: Sonata per violino e pia-noforte op. 134Questo nuovo disco del-la Audite non poteva proporre due opere più diverse: il Divertimento per violino e pianoforte di Igor Stravinsky, opera scritta nel 1932 come ar-

rangiamento del balletto Le baiser de la fée, e la Sonata per violino e pianoforte di Dmitri Shostakovich, composta nel 1968 in occasione del sessantesimo compleanno di David Oistrakh. Il Divertimento di Stravinsky è infatti un vigo-roso omaggio a Ciaikovsky, basato su alcuni temi tratti da opere vocali e lavori pianistici dell’autore della Patetica, mentre il brano di Shostakovich è stato autorevolmente de-fi nito un profondo e misterioso contributo al genere della sonata per violino e pianoforte. In ogni caso, queste due opere sono accomunate da una spiccata propensione per un simbolismo dai tratti fortemente allegorici e da una scrittu-ra molto misteriosa che, nel caso dell’opera di Stravinsky, si incarnano in una “musica sulla musica” brillante e spes-so anche elegante, mentre la Sonata di Shostakovich può essere considerata una forma di intima biografi a dell’auto-

re. Per gli interpreti, l’esecuzione di due opere così diver-se in un solo disco o nello stesso concerto costituisce una sfi da molto stimolante, che richiede di ripercorrere le espe-rienze culturali, musicali e politiche e i valori di entrambi i compositori. Nel caso di questo disco Judith Ingolfsson e Vladimir Stoupel superano questo improbo compito con sicura autorevolezza.

JAN DISMAS ZELENKASEPOLCRIHana Blažíková, David Erler, Tobias HungerTomáš Král, Collegium Marianum, Jana Semerádová

SU4068 (CD alto prezzo)

J.D. Zelenka: Immisit Dominus pestilentiam ZWV 58; Attendite et vi-dete ZWV 59; Deus dux fortissime ZWV 60Considerato il massimo esponente del Barocco musicale boemo, Jan Dismas Zelenka è ormai un compositore ben noto agli appassionati del re-

pertorio preromantico e non richiede più nessuna presenta-zione. Nonostante questo, le splendide opere da lui compo-ste a Praga devono ancora essere riscoperte come meritano. Sebbene siano le primissime opere a esserci pervenute, i tre sepolcri (termine italiano con cui venivano defi nite nei paesi di lingua tedesca le cantate scritte per essere esegui-te il Venerdì Santo di fronte all’immagine della tomba di Cristo) proposti in questo disco presentano già tutti i tratti salienti del raffi nato stile della maturità di Zelenka. Il com-positore boemo scrisse queste suggestive opere per il Kle-mentinum di Praga, il collegio dei gesuiti più antico della Boemia, e grazie al loro stile molto peculiare costituisco-no una preziosa testimonianza delle numerose esecuzioni musicali che si tenevano regolarmente nella Chiesa del Santo Salvatore. Nel 1709 Zelenka diresse in questa chiesa il primo sepolcro. A distanza di tre secoli queste cantate sono state registrate in prima mondiale nella chiesa situata nel lato opposto del Ponte Carlo dal Collegium Marianum, uno degli ensemble di strumenti originali migliori d’Eu-ropa, con quattro solisti di altissimo livello. Questo disco costituisce un nuovo volume di grandissimo interesse dalla collana Music from Eighteenth-Century Prague, che con-sente di allargare le nostre conoscenze sulla straordinaria produzione di Zelenka.

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AA.VV.JOSEF SUK - REGISTRAZIONI GIOVANILIJosef Suk, violinoAlfréd Holeček, Jan Panenka e Josef Hála, pianoforteMilan Škampa, viola; André Navarra, violoncello

SU4075 (6 CD a prezzo speciale)

A. Dvorák: Quattro Pezzi romantici per violino e pianoforte op. 75; Sonati-na per violino e pianoforte op. 100; Sonata per violi-no e pianoforte op. 57 J. Suk: Quattro Pezzi per violino e pianoforte op. 17 L. Janácek: Sonata per violino e pianoforte B. Smetana: Dalla mia casa.

Due Pezzi per violino e pianoforte J. Ježek: Sonata per vio-lino e pianoforte B. Martinů: Duo n. 1 per violino e violon-cello H 157; Duo n. 2 per violino e violoncello H 371 E. Grieg: Sonata n. 3 per violino e pianoforte op. 45 R. Schu-mann: Il canto della sera per violino e pianoforte op. 85 n. 12 O. Respighi: Sonata per violino e pianoforte J. Brahms: Sonata n. 1 per violino e pianoforte op. 78; Valse per violino e pianoforte op. 39 n. 15; Sonata n. 2 per violino e pianofor-te op. 100; Sonata n. 3 per violino e pianoforte op. 108 F. Schubert: Sonatina per violino e pianoforte op. 137 n. 1; Duo per violino e pianoforte op. 162 C. Debussy: Sonata per violino e pianoforte; Clair de lune per violino e pianoforte; La plus que lente. Valzer per violino e pianoforte F. Poulenc: Sonata per violino e pianoforte C. Franck: Sonata per violi-no e pianoforte W.A. Mozart: Duo per violino e viola K.424 A. Honegger: Sonatina per violino e violoncello Z. Kodály: Duo per violino e violoncello op. 7Il mattino del 7 luglio del 2011 le agenzie di stampa hanno diffuso la triste notizia della scomparsa di una delle ultime grandi leggende della musica del XX secolo. Josef Suk ri-entrava infatti nel ristrettissimo pantheon dei violinisti più carismatici della seconda metà del secolo appena trascorso. Quando iniziò a muovere i primi passi della carriera, Suk po-teva contare su un indiscutibile talento, ma si trovò anche nella necessità di dimostrare di essere degno del glorioso cognome che portava (sia il pubblico sia la critica sapeva-no infatti che era nipote del celebre compositore Josef Suk e addirittura pronipote di Antonín Dvorák!). Verso la metà degli anni Cinquanta Suk iniziò a mettersi in grande evidenza nel panorama concertistico internazionale e iniziò a incidere i primi dischi. Questo cofanetto di sei CD raccoglie una vasta serie di incisioni - nella maggior parte dei casi pubblicate per la prima volta - realizzate tra il 1956 e il 1967, che tratteggia-no l’immagine di un artista ormai del tutto maturo. Nel giro di pochi anni Suk registrò con alcuni dei migliori pianisti del

suo paese un gran numero di opere, spaziando dai brani più signifi cativi di Dvorák e di suo nonno, alle sonate di Debussy e di Janácek (grazie alle quali ottenne un Grand Prix du Di-sque), fi no ai brani di Honegger e di Kodály, che lo videro af-fi ancato dal violoncellista André Navarra. Accuratamente ri-masterizzate dalla Supraphon, queste incisioni costituiscono un documento della massima importanza e - soprattutto - una affettuosa testimonianza dell’arte superlativa di un giovane violinista, il cui nome era destinato a entrare nella leggenda.

AA.VV.OPERE VOCALIMatthew Polenzani, tenore - Julius Drake, pianoforte

WHLive0048 (CD medio prezzo)

F. Schubert: Im Frühling; Fischerweise; Der Einsa-me; Nachtstück; An Silvia L. van Beethoven: An die ferne Geliebte op. 96 B. Britten: Seven Sonnets of Michelangelo op. 22 R. Hahn: Venezia - Chan-sons en dialecte Venetien (Sopra l’acqua indormen-zada; La barcheta; L’a-

vertimento; La biondina in gondoleta; Che pecà!; La Prima-vera) Tradizionale: Danny BoyConsiderato da molti addetti ai lavori uno dei tenori più dotati della nuova generazione, Matthew Polenzani è stato lodato per la sua straordinaria versatilità artistica e il me-raviglioso lirismo che ha sfoggiato nelle sale da concerto più importanti del mondo. Nel suo disco d’esordio per la Wigmore Hall Live Polenzani esegue una meravigliosa an-tologia di opere di Franz Schubert, Reynaldo Hahn, Ludwig van Beethoven e Benjamin Britten accompagnato con la consueta perizia da un ispirato Julius Drake. Scritto nell’a-prile del 1816, An die ferne Geliebte (all’amata lontana) op. 98 è l’unico ciclo liederistico scritto da Beethoven e con ogni probabilità il primo messo in musica da un composito-re di alto livello. Il programma comprende poi cinque pic-coli gioielli di Schubert e i Seven Sonnets of Michelangelo di Britten, i cui testi poetici rifl ettono sul tema dell’amore eterno. Questi sonetti vennero scritti da Michelangelo sul-la spinta dell’amore che provava per il giovane Tommaso Cavalieri e nella versione di Britten assumono una maggiore espressività, in quanto secondo molti in essi sarebbe adom-

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brata dietro un velo molto tenue la passione che il grande compositore inglese provava per il tenore Peter Pears. Il di-sco si conclude con la raccolta di Hahn Venezia: Chansons en dialecte vénitien. Descritte da Hahn al tempo stesso «frivole e malinconiche», queste mélodies vennero eseguite per la pri-ma volta nel 1901 a Venezia in una serata all’aperto. Come bis uno dei brani più conosciuti della tradizione irlandese, O Danny Boy, eseguito da Polenzani con un lirismo morbido e delicatissimo.

NINO ROTA - LINO LIVIABELLAOPERE PER VIOLA E PIANOFORTELuca Sanzò, viola; Maurizio Pacariello, pianoforte

TC901101 (CD alto prezzo)

L. Liviabella: Prima Sonata in un tempo (1950); Seconda Sonata (1957) N. Rota: So-nata in sol maggiore (1934-35, revisione 1970); Sonata in do maggiore (1945); Inter-mezzo (1945)La Tactus continua la pro-pria esplorazione del reper-torio cameristico italiano del Novecento storico con

un disco di grandissimo interesse che riunisce le fi gure di Nino Rota – per una volta svincolato dall’ormai intollerabile cliché di compositore di colonne sonore – e di Lino Liviabella, un auto-re troppo trascurato che merita di essere riscoperto ai massimi livelli. Protagonisti di questa nuova uscita sono il violista Luca Sanzò, solista dotato di grande temperamento e di una spiccata sensibilità, e il pianista Maurizio Pacariello, che ci conducono per mano alla scoperta di cinque lavori di insospettabile bellez-za.

AA.VV.SCINTILLATE AMICAE STELLAE - MUSICA PER IL NATALE DAI CON-VENTI DEL XVI E XVII SECOLOCappella Artemisia, Candace Smith

TC280003 (CD alto prezzo)

F. Rognoni Taeggio: Puer natus A. Soderini: O Maria R.G. Badalla: Scintillate amicæ stellæ D. Massenzio: Noè noè Magi videntes stellam C.M. Cozzolani: Ecce annuntio vobis C. As-sandra: Hodie Christus Canto Gregoriano: Hodie nobis cælo-rum rex A. Rota: Hodie Christus natus est T. Massaino: Quem vidistis pastores? S. Reina: Silentium D. Speer: O praeclara

dies G.B. Strata: O Maria che giubilante partoristi G. Casati: Natus es Iesus M.X. Perucona: Ad gaudia, ad iubila I. Leo-narda: Gloria in excelsis Deo (Dialogo à 4 per il Santo Natale)

Questo delizioso disco della Cappella Artemisia propo-ne un’antologia di grande interesse delle opere che venivano eseguite in occa-sione delle solennità natali-zie nei conventi italiani tra il XVI e il XVII secolo, un repertorio che la formazio-ne diretta da Candace Smith ha già esplorato in diversi

dischi pubblicati nel corso degli anni dalla Tactus. Nel program-ma ritroviamo tre monache compositrici già prese in considera-zione in precedenza, Chiara Margarita Cozzolani (della quale non si può non citare gli splendidi Vespri natalizi del 1650, TC600301), Maria Xaveria Perucona e la novarese Isabella Le-onarda, forse la più famosa di tutte, alle quali fanno corona una serie di altri compositori tutti da scoprire. Nel complesso, si trat-ta di uno dei dischi natalizi più attraenti e stimolanti degli ultimi tempi.

FRANZ LISZTOPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRASviatoslav Richter, pianoforteLondon Symphony Orchestra, Kyrill Kondrashin

URNWS139 (CD basso prezzo)

F. Liszt: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra S124; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra S125; Fantasia su temi popolari ungheresi; Valse oubliée n. 1; Valse ou-bliée n. 2; Étude Feux follets; Étude Harmonies du soirQuesta edizione raccoglie una parte signifi cativa delle registrazioni di Sviatoslav

Richter relativamente al repertorio lisztiano con orchestra. Com-prende infatti i due concerti per pianoforte e orchestra registrati a Londra nel 1961 e diretti da Kyrill Kondrashin e la stupenda Fantasia su temi popolari ungheresi, incisa anch’essa a Londra nel 1961. Vi sono poi alcuni estratti da opere per pianoforte solo, in questo caso una scelta di Valse oubliée e di Études trascen-

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dentales. Nella carriera del grande pianista russo la musica di Liszt è stata di frequentazione alterna, e tuttavia i risultati, come dimostrano queste versioni, sono di eccezionale rilievo per vir-tuosismo ed espressività, al punto da essere diventati punti fermi nella storia dell’interpretazione novecentesca.

MIKHAIL GLINKAUNA VITA PER LO ZARBoris Christoff, Nikolai Gedda, Teresa Stich-RandallOrchestre des Concerts Lamoureux, Igor MarkevitchURNWS137(2 CD al prezzo di un 1)

Da molti anni introvabile sul mercato, questa straor-dinaria registrazione ste-reofonica del 1958 è una delle pochissime versioni disponibili di quest’opera di importanza capitale del-la musica russa del XIX secolo. In questa versione arrangiata da Rimsky-Korsakov la direzione è

affi data a quello che è stato uno dei massimi compositori e direttori russi del XX secolo: Igor Markevitch, personaggio poliedrico, che oltre che nel mondo della musica è stato fa-moso anche in quelli della cultura e del costume, intimo ami-co dei grandi fuorusciti di inizio secolo, da Djaghilev a Stra-vinsky, e autore di fondamentali saggi anche sul nostro paese. Interprete sottile e drammatico, Markevitch è il direttore ideale di questo dramma ottocentesco incentrato sulla fi gura storica di Ivan Susanin, interpretato in quest’occasione dal grande Boris Christoff. Nel complesso si tratta di una propo-sta editoriale destinata a rimanere un punto di riferimento ineludibile nella storia del teatro d’opera europeo.

DAVID OISTRAKH IN CONCERTODavid Oistrakh, violinoLondon Symphony Orchestra, Lovro von Matacic

URNWS138 (CD basso prezzo)

M. Bruch: Concerto per violino e orchestra J. Si-belius: Concerto per vio-lino e orchestra op. 47 K. Szymanowski: Sonata per violino e pianoforte op. 9Le registrazioni svede-si di David Oistrakh dei concerti per violino e or-chestra di Max Bruch e di

Jean Sibelius (diretti rispettivamente da Lovro von Matacic e da Sixten Ehrling) sono state regolarmente ripubblicate dal-la EMI a distanza di molti anni. Purtroppo, da molto tempo queste interpretazioni non sono più disponibili, un vero pec-cato perché nel 1954 il grande violinista sovietico raggiunse i livelli più alti della sua carriera in termini di introspezione interpretativa e di mezzi tecnici. In aggiunta a questi due celebri concerti, questo nuovo disco della Urania contiene anche la rara Sonata per violino e pianoforte op. 9 di Karol Szymanowski, opera in quegli anni di fatto contemporanea e tuttavia di estrema classicità.

GABRIEL FAURÉREQUIEM Victoria de los Angeles, Dietrich Fischer-DieskauOrchestra del Conservatoire di Parigi, André Cluytens

ESS90055 (SACD alto prezzo)

Composto tra il 1887 e il 1890, il Requiem di Gabriel Fauré è un’opera di straor-dinario impatto emotivo, nonostante un organico e una durata lontani dalle proporzioni ciclopiche adottate da molti composi-tori contemporanei come Brahms e Bruckner, al pun-

to che Camille Saint-Saëns - critico tutt’altro che benevolo - si spinse ad affermare che «come esiste un solo Ave verum corpus [di Mozart], così esiste un solo Pie Jesu, quello del Requiem di Fauré». A questo ampio affresco sonoro Fauré seppe conferire una spiritualità che abbraccia sia la sfera umana sia quella reli-giosa, fatto che lo rende molto vicino al modo di sentire dell’uo-mo moderno. La versione propostaci dalla Esoteric con la con-sueta qualità sonora è una delle migliori mai fi ssate su disco, con due cantanti del calibro di Victoria de los Angeles e Dietrich Fi-scher-Dieskau e l’Orchestra del Conservatoire di Parigi diretta dal grande André Cluytens. Un must assolutamente imperdibile.

GEORG FRIEDRICH HÄNDELINTEGRALE DELLE SONATE PER STRUMENTI A FIATOFrans Brüggen, fl auto dolce e fl auto traversiereAnner Bylsma, violoncello; Bob van Asperen, clavicembalo

ESS90056 (SACD alto prezzo)

A partire dagli anni Sessanta un gruppo di musicisti di gran-de talento iniziò a riscoprire il repertorio preromantico in

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maniera innovativa, utilizzando strumenti originali e adot-tando la prassi esecutiva dell’epoca.

Se in un primo tempo gli appassionati più tradizio-nalisti fecero fatica o ad-dirittura si rifi utarono di ascoltare le loro interpre-tazioni, alla fi ne quel gruppo di musicisti - tra le cui fi la vi erano Nikolaus Harnoncourt, Gustav Le-onhardt, Trevor Pinnock e Christopher Hogwood -

riuscì ad affermarsi e a far accettare il suo approccio fi lolo-gico. Questo disco testimonia quegli anni gloriosi con una serie di sonate di Georg Friedrich Händel eseguite dal fl auti-sta Frans Brüggen, con una sezione di basso continuo di al-tissimo livello composta da Anner Bylsma e da Bob van Asperen. La resa sonora è semplicemente spettacolare, con una restituzione perfetta anche delle più piccole nuances dei tre strumenti.

THE B-52SWILD PLANET

MOFI1-014 (LP da 150 grammi)

Party Out of Bounds; Dir-ty Back Road; Runnin’ Around; Give Me Back My Man; Private Idaho; Devil in My Car; Quiche Lorraine; Strobe Light; 53 Miles West of VenusParty out of bounds! Que-sta espressione non è solo il titolo di uno dei brani di maggior successo di Wild

Planet, ma anche il senso che pervade il secondo martellante disco dei B-52s, una frase che spiega alla perfezione lo spiri-to e gli obiettivi che costituiscono la base di questo classico della new wave. Del tutto pronti a dare un seguito all’album dai tratti decisamente kitsch con cui avevano debuttato, con Wild Planet i B-52s fanno centro sotto tutti i fronti: le qua-lità dei brani in programma, una buona dose di umorismo (che non guasta mai), un certo gusto per l’esagerazione, una gradevole vena melodica, disinvoltura in abbondanza e un impeccabile suono d’insieme. Con Wild Planet i B-52s si spinsero ancora più avanti, con accenti psichedelici che fan-

no coesistere con grande spontaneità tinte quanto mai sgar-gianti con uno stile portato agli estremi. Che album! Scate-nato, elettrizzante e del tutto sfrenato, Wild Planet sale ad altezze vertiginose grazie alle performance di due vocalist dai tratti a dir poco eccessivi come Cindy Wilson e Kate Pierson, i cui innocenti timbri femminili si fondono alla per-fezione con la voce effeminata e gli atteggiamenti ossessivi di Fred Schneider. Mentre l’incontenibile esuberanza e il carattere frivolo della musica fi niscono per rendere questo disco un po’ datato, le armonie sfoggiate da questo trio sono assolutamente incredibili. Se a tutto questo si aggiungono i vigorosi riff della chitarra di Ricky Wilson, gli imprevedibili passaggi dei sintetizzatori e un gran numero di ritmi tutti da ballare avrete un’immagine completa di questo capolavoro degli anni Ottanta, che grazie alle sue vibrazioni positive e a sonorità del tutto travolgenti non può far altro che migliorare con il passare degli anni.

JAMES TAYLORFLAG

MUDSACD2071 (SACD alto prezzo)

Company Man; Johnnie Comes Back; Day Trip-per; I Will Not Lie for You; Brother Trucker; Is That the Way You Look?; B.S.U.R.; Rainy Day Man; Millworker; Up on the Roof; Chanson Française; Sleep Come Free MeJames Taylor stava viven-

do un momento particolarmente interessante della sua vita quando registrò Flag, uno dei suoi dischi più sottovalutati in assoluto. Reduce dai due Dischi di Platino ottenuti con J.T. (album disponibile su SACD nel catalogo della OMR, MUDSACD2070), l’artista che contribuì a defi nire il genere del cantante-cantautore aveva appena fi nito una collabora-zione con Art Garfunkel e Carly Simon, era entrato a far par-te del cast di un musical di Broadway e stava intensifi cando sempre di più il suo impegno politico. Tutti questi fattori contribuirono alla realizzazione di questo vero e proprio ca-polavoro del 1979, nel quale Taylor suona con una dolcezza e un tono introverso maggiori di quelli a cui aveva abitua-to i suoi fan su testi di grande intensità emotiva. In passato Flag era già stato rimasterizzato per diverse stampe su CD, ma fi no a questo momento nessuna casa discografi ca aveva fatto ricorso ai master analogici originali. La qualità sonora di questo SACD della OMR è apprezzabile sotto tutti gli aspetti e il risultato complessivo è spettacolare come ascol-tare all’aperto la dolcissima voce di Taylor in una tiepida notte d’estate.

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STEVIE WONDERHOTTER THAN JULY

MOFI1-018 (LP da 180 grammi)

Did I Hear You Say You Love Me; All I Do; Rocket Love; I Ain’t Gonna Stand For It; As If You Rad My Mind; Master Blaster (Jammin’); Do Like You; Cash In Your Face; Lately; Happy BirthdayNel 1980, anno in cui ven-ne pubblicato Hotter Then July, Stevie Wonder era

reduce da un decennio di transizione, nel corso del quale era passato defi nitivamente all’età adulta e aveva contribuito a ri-defi nire il pop, un fatto che gli aveva permesso di conquistarsi un pubblico sempre più folto e i favori della critica (oltre - ovviamente - a un buon numero di Grammy Awards). Come aveva fatto in tutti gli album precedenti, nel primo disco degli anni Ottanta Wonder suona una incredibile varietà di strumen-ti, accompagnato da parecchie guest star del calibro di Ange-la Winbush, Michael Jackson, Betty Wright e alcuni membri della Gap Band. Da tutto questo è scaturito un album ricco di delicate canzoni d’amore, deliziosi brani pop e un omaggio appena dissimulato a Bob Marley.

CARLOS SANTANA E JOHN MCLAUGHLINLOVE DEVOTION SURRENDERCarlos Santana, John McLaughlin

MUDSACD2080 (SACD alto prezzo)

A Love Supreme; Naima; The Life Devine; Let Us Go Into The House Of The Lord; MeditationQuando nel 1972 la sorte li fece incontrare per regi-strare questo splendido di-sco, Carlos Santana e John McLaughlin provenivano da due mondi radicalmente opposti. Quello che li uni-

va - oltre ovviamente a una assoluta padronanza della tecnica chitarristica - era una profonda spiritualità e il fatto che entrambi avevano tratto ispirazione dallo stile di John Coltrane. Il cuore pulsante di questo disco è rappresentato dalle tre strepitose jam di chitarra che comprendono “A Love Supreme” di Coltrane, con un lunghissimo duetto che sfocia in una vera e propria esta-si spirituale. A questo straordinario brano si aggiungono “Nai-ma” di Coltrane e “Meditation” di McLaughlin, due interludi

strumentali molto piacevoli. L’elemento di coesione dei cinque brani di questo album è costituito dall’organo di Larry Young. La possibilità di ascoltare Santana e McLaughlin sfoggiare il loro insuperabile virtuosismo e poi esibirsi in memorabili duet-ti costituisce la realizzazione dei sogni di ogni appassionato di chitarra. In ogni caso, non bisogna dimenticare che in questo disco - opportunamente riproposto con una eccezionale qualità sonora dalla OMR - il virtuosismo non calpesta mai le ragioni dei contenuti musicali e dell’anima della musica.

PREMIUMAA.VV.BEST AUDIOPHILE VOICES - VOLUME 7

PRM27953 (CD alto prezzo)

Dopo il grande successo ottenuto dai volumi prece-denti, la Premium pubbli-ca il settimo volume di Best Audiophile Voices. Il programma di questo di-sco propone una splendida selezione di brani noti e meno noti eseguiti da al-cune delle migliori can-tanti in circolazione, da

Saskia Bruin, Sarah Morrau e Jenice Fleming a Eva Cassidy ed Emilie-Claire Barlow. Come prevedibile, la straordinaria qualità sonora della registrazione consente di apprezzare an-che le più piccole nuances di ogni cantante e dei gruppi che le accompagnano, offrendo un ascolto di incredibile reali-smo. Da non perdere.

KEB’ MO’SUITCASE

PPAN77621 (LP da 180 grammi)

Your Love; The Itch; Eile-en; Remain Silent; Still There For Me; Rita; I’m A Hero; Suitcase; Whole ’Nu-tha Thang; I See Love; I’ll Be Your Water; Life Is Be-autifulLanciato sul mercato nel giugno del 2006, Suitcase è l’ottavo album realizzato

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in studio da Keb’ Mo’, uno dei più grandi bluesmen del Delta del Mississippi dell’ultima generazione. Per questo album Keb’ Mo’ tornò a lavorare con il producer John Porter, che lo ave-va aiutato a presentare i suoi primi brani commerciali in Slow Down, album nel quale avevano iniziato a lavorare su progetti molto ambiziosi con altri cantanti. In seguito Keb’ Mo’ colla-borò con diversi producer accumulando una vasta esperienza, mentre Porter (che già prima di lavorare all’album Keb’ Mo’ era un producer molto navigato) iniziò a interessarsi ad altri generi e ad artisti come Taj Mahal e Bob Dylan. Il grande successo di pubblico e di critica ottenuto da Suitcase – nettamente supe-riore a quello preventivato e di gran lunga maggiore di quello riscosso dagli album precedenti – può essere spiegato oltre che nella grande prova di Keb’ Mo’ nella ricomposizione di un duo perfettamente rodato. Un nuovo titolo di grande interesse che va ad aggiungersi al prestigioso catalogo della Pure Pleasure.

SARAH VAUGHANSNOWBOUNDSarah Vaughan, Orchestra diretta da Don Costa

PPAN52091 (LP da 180 grammi)

Snowbound; I Hadn’t Anyone Till You; What’s Good About Goodbye?; Stella by Starlight; Look to Your Heart; Oh, You Crazy Moon; Blah, Blah, Blah; I Remember You; I Fall in Love Too Easily; Glad to Be Unhap-py; Spring Can Really Hang You Up the MostAccompagnata dal suono avvolgente degli archi del

celebre arrangiatore Don Costa, Sarah Vaughan registrò nel 1962 un album di ballate dai toni prevedibilmente sognanti intitolato Snowbound. A dispetto della tranquilla atmosfera e dei tempi piacevolmente rilassati, la Vaughan non si limitò a fornirne una lettura vacua e sdolcinata, ma eseguì gli 11 brani in programma in uno stile al passo con i tempi, rispettandone però scrupolosamente le caratteristiche emozionali. Il brano che dà il titolo al disco è uno dei brani più intensi e romantici in programma, con la Vaughan che si lancia nel registro più grave del suo affascinante registro contraltile, controllando in maniera magistrale il vibrato a bocca chiusa. La grande cantante ameri-cana scelse anche una delle canzoni meno note del songbook dei fratelli Gershwin (“Blah, Blah, Blah”, comprensibilmente enfa-tizzato, ma non per questo meno divertente), per tornare verso la fi ne a ballate dai toni carezzevoli con una serie di brani davvero deliziosi “I Fall in Love Too Easily”, “Glad to Be Unhappy” e “Spring Can Really Hang You Up the Most”. Snowbound è una meravigliosa riscoperta degli anni in cui la Vaughan collaborava con la Roulette, offertaci dalla Pure Pleasure con una strepitosa qualità sonora.

PIOTR ILIC CIAIKOVSKYLA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCOOrchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet

SC-SXL2060/2 (3 LP da 180 grammi)

A proposito degli ampi balletti di Ciaikovsky si tende ancora oggi ad affer-mare che «le sue sinfonie sono balletti e i suoi bal-letti sinfonie». Questo punto di vista non trova spiegazione solo nel fatto che dopo lo scioglimento della leggendaria compa-gnia di danza di Djaghilev

spesso queste opere hanno deliziato i pubblici di tutto il mon-do senza essere danzate. Questa opinione è infatti giustifi cata soprattutto dall’evidente senso di movimento e dagli irresisti-bili ritmi presenti in tutte le opere orchestrali e nelle musiche di scena del grande compositore russo, che conferiscono loro una assoluta indipendenza musicale. Leggendaria è anche la reputazione di grande interprete del repertorio russo di cui godette la Orchestre de la Suisse Romande, le cui registrazio-ni sono giustamente entrate nella storia del disco per la loro straordinaria bellezza sonora e la loro tavolozza timbrica di incredibile ricchezza. Ansermet trasforma questo balletto in un vero e proprio spettacolo pirotecnico musicale, senza pe-raltro mai ridursi a cercare facili effetti facendo leva sul po-deroso suono d’insieme dell’orchestra svizzera. In questo modo gli archi appaiono morbidi, caldi e trasparenti in tutta la loro estensione, gli ottoni sfoggiano un suono brillantissi-mo e un mordente invidiabile, mentre le percussioni mettono in evidenza un’energia semplicemente inesauribile. La magi-strale interpretazione di Ansermet e la strepitosa qualità so-nora ottenuta dai tecnici della Decca (tra i migliori in assolu-to negli anni Cinquanta) rendono al grande capolavoro di Ciaikovsky tutto l’onore che merita. Date queste premesse, gli audiofi li di tutto il mondo non possono che essere felici del fatto che la Speakers Corner abbia deciso di rimasterizza-re questa pietra miliare della discografi a, messa in disparte per troppo tempo.

BILLIE HOLIDAYSOLITUDE

SC-CLEF690 (LP da 180 grammi)

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East Of The Sun (And West Of The Moon); Blue Moon; You Go To My Head; You Turned The Ta-bles On Me; Easy To Love; These Foolish Things (Remind Me Of You); I Only Have Eyes For You; Solitude; Everything I Have Is Yours; Love For Sale; Moon-glow; TenderlyNessuno espresse i senti-menti più profondi della sua

anima come fece Billie Holiday. All’inizio degli anni Cinquanta Norman Granz organizzò una lunga tournée per il suo Jazz at the Philharmonic con Oscar Peterson, la sezione ritmica e i solisti Charlie Shavers e Flip Philips. Un ensemble ricco di stelle, le più luminosa delle quali era però la signora che sfoggiava una gardenia tra i capelli, che eseguiva con il suo inconfondibile sti-le evergreen come “East of the Sun” e “Tenderly” e che dava l’impressione di essere sempre sull’orlo del crollo fi sico e voca-le. Gli appassionati di jazz che ebbero la fortuna di assistere ai suoi concerti europei del 1954 e del 1956 si resero perfettamente conto della ormai imminente fi ne di una voce che già allora era entrata nella leggenda. Per comprendere la grandezza di questa interprete oggi ci sono rimasti i dischi, molto meglio se gli LP da 180 grammi della Speakers Corner, che ci offrono la possibilità di vivere un’esperienza d’ascolto di incredibile realismo.

SUPER TRIOSUPER TRIO

FIMUHD047 (CD alto prezzo)

Questo disco è stato regi-strato dal trio composto da Niels Thybo al piano, orga-no portativo , Bo Stief al contrabbassoe chitarra bas-so, e Lennart Gruvstedt, alla batteria e percussioni. Un amico di Winstom Ma, il fondatore della FIM, ascoltò per la prima volta questa registrazione duran-

te il Rocky Mountain Audio Fest a Denver, e rimase così sorpre-so dalla qualità della musica e dalla impressionante dinamica di alcuni brani che subito gli suggerì di pubblicarlo con la sua eti-chetta. Una sorpresa molto ma molto dinamica.

AA.VV.THE TBM SOUNDS

FIMUHD048 (CD alto prezzo)

Il meglio dell’etichetta giapponese TBM (Three Blind Mice) che purtroppo non esiste più. La Fim ha scelto alcuni tra i brani più belli e famosi tra cui ‘Mid-night Sugar e ‘Misty’ del Tsoyoshi Yamamoto Trio, e li ha inseriti in questo titolo, che non mancherà di stupire anche i più incalliti tra gli

audiofi li. Questa nuova versione che utilizza l’Ultra High Defi -nition 32-Bit Mastering’ rende ancora più spettacolari e veritieri questi brani che già sono famosi per la splendida registrazione, e che ha reso leggendario il suono TBM!

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MOFI1-015

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