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Comune di Minerbio Nuova viabilità per il collegamento di via Fosse a via Zena
PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA GENERALE
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1. INDICE
1. INDICE ................................................................................................................................. 1
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ........................................................................................ 2
3. PREMESSA ........................................................................................................................... 3
4. ANALISI ED INQUADRAMENTO URBANISTICO-TERRITORIALE ............................... 4
5. GEOMETRIA DELL’ASSE STRADALE ............................................................................. 10
6. Andamento planimetrico ed Altimetrico ...................................................................... 11
7. Tipologia dell’intervento e sovrastruttura stradale................................................... 11
8. nuova rotatoria ................................................................................................................. 13
9. opere idrauliche ................................................................................................................ 14
10. INTERFERENZE ................................................................................................................. 14
11. QUADRO ECONOMICO .................................................................................................... 16
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2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- D. M. Min. II. TT. del 14 gennaio 2008 – Norme tecniche per le costruzioni (n.d.r: nel testo denominate “NTC2008”); - Circolare n. 617 Min. II. TT del 2 febbraio 2009, - Istruzioni per l’applicazione
delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008;
- D.M. 5 novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle
strade”;
- Decreto Ministeriale N. 67/S del 22/04/2004 - Modifica del decreto 5 novembre
2001, n, 6792, recante "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle
strade";
- Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ispettorato Generale per la
Circolazione e la Sicurezza Stradale – Studio a carattere prenormativo – Rapporto
di Sintesi – “Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche delle intersezioni
stradali” 10 settembre 2001;
- D.M. 18.4.2006: ”Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle
intersezioni stradali “( G.U. n. 170 del 24.7.2006 );
- D.M. LL.PP. 30 Novembre 1999, N.557 “Regolamento recante norme per la
definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili” (G.U. 26/09/2000)
- D.M. 21 Giugno 2004 Prot. 2367 inerente l'aggiornamento del decreto 18 febbraio
1992, n. 223 e successive modificazioni. (G.U. 182 del 5.8.04)
- Nuovo Codice della strada 1 Gennaio 1993 - D.P.R. 16 Dicembre 1992 n.495;
- CNR BU n. 77/80 "Istruzione per la redazione dei progetti di strade";
- Art.1 c.1 L.3.08.98 n.267 e s.m.i. Norme “Piano Stralcio per l'Assetto
Idrogeologico”;
- UNI 11248 “illuminazione stradale – selezione delle categorie illuminotecniche”
- UNI 13201-2 “illuminazione stradale – requisiti prestazionali”,
- L.R. 20/2000 smi Art. 36ter e seguenti.
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3. PREMESSA
Su incarico del Comune di Minerbio si è proceduto alla redazione del progetto
definitivo relativo all’intervento di nuova viabilità per il collegamento di via Fosse a
via Zena.
L’intervento interessa un tratto stradale di circa 1150 mt: via Zena dall’incrocio con
via Savena Superiore, tramite una rotatoria a raso, fino a raccordarsi tramite una
intersezione a “T” a raso con il prolungamento della via Fosse.
Tratto via Zena. Il progetto prevede l’allargamento del tracciato attuale,
seguendone comunque l’andamento. Sarà necessario intervenire con lo
spostamento di confini privati costituiti da muretti in c.a. e/o muratura con rete
metallica che comporterà la demolizione e la ricostruzione di una recinzione di
abitazioni private posti sul lato ovest della strada ed il rifacimento di nuovi passi
carrai oltre che sul lato ovest anche sul lato est. L’intervento dello spostamento
delle recinzioni sarà preliminare all’esecuzione delle opere di allargamento. Tale
intervento dovrà comunque essere confermato e definito in sede di Conferenza dei
Servizi.
Rotatoria via Zena-via Savena Superiore. Il progetto prevede la realizzazione di una
rotatoria a raso, raggio esterno di 20m, a quattro bracci: via Zena, via Savena
Superiore e via Maceri Superiore. Si è cercato di interferire il meno possibile con la
situazione esistente al contorno in modo da utilizzare per quanto possibile i terreni
di proprietà comunale esistenti lungo il tracciato e minimizzare quindi la necessità
di esproprio di terreni di altre proprietà.
Tratto “prolungamento” via Fosse. Il progetto prevede la realizzazione ex novo del
tracciato lungo circa 500m. Il nuovo tracciato “prolunga” la via Fosse esistente fino
alla via Zena tramite una intersezione a “T” a raso.
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4. ANALISI ED INQUADRAMENTO URBANISTICO-TERRITORIALE
Il Comune di Minerbio si sviluppa circa 25 chilometri da Bologna, ed è lambito dal
canale di bonifica Allacciante Circondario. Confina con i comuni di Baricella,
Bentivoglio, Budrio, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo. Il capoluogo è posto a circa
16 m. s.l.m..
Di seguito si riporta l’estratto di PSC, Tav. 2 – Sistema dei Vincoli e delle Tutele
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LEGENDA
L’intervento ricade nel vincolo “viabilità storica” tutelato dell’Art. 2.12 delle Norme
di attuazione del PSC.
Art. 2.12 Infrastrutturazioni storiche 1. Il PSC individua nella Tav. 2, in applicazione delle disposizioni degli artt. 8.4 e 8.5 del PTCP: - la viabilità storica; - i canali storici; - le aree interessate da bonifiche storiche di pianura. 2. La viabilità storica è costituita dalle sedi viarie storiche, comprensive degli slarghi e delle piazze urbane, nonché dagli elementi di pertinenza ancora leggibili, indicativamente: ponti, pilastrini ed edicole, oratori, fontane, miliari, parapetti, muri di contenimento, case cantoniere, edifici storici di servizio (ospitali, poste, alberghi), postazioni di guardia (garitte e simili), edifici religiosi e militari (rocche, torri, ecc.), cavalcavia, sottopassi, fabbricati di servizio ferroviario e tramviario, arredi (cartelli isolati ed affissi agli edifici, scritte, illuminazione pubblica, manufatti civili per l’approvvigionamento idrico, per lo scolo delle acque, ecc.), cabine elettriche, magazzini per lo stoccaggio delle merci, portici, scalinate o gradinate, marciapiedi e banchine, arredo vegetazionali (siepi, filari di alberi, piante su bivio, ecc.).
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3. La viabilità storica non può essere soppressa né privatizzata o comunque alienata o chiusa salvo che per motivi di sicurezza e di pubblica incolumità. Devono essere inoltre salvaguardati gli elementi di pertinenza i quali, se di natura puntuale (quali pilastrini, edicole e simili), in caso di modifica o trasformazione dell’asse viario, possono anche trovare una differente collocazione coerente con il significato percettivo e funzionale storico precedente. 4. la viabilità storica va tutelata sulla base della seguente articolazione e in conformità ai seguenti indirizzi. a) Per la viabilità non più utilizzata interamente per la rete della mobilità veicolare, ed avente un prevalente interesse paesaggistico e/o culturale, il PSC provvede ad individuare dettagliatamente il tracciato e gli elementi di pertinenze ancora leggibili, e in particolare i tratti viari soggetti al pericolo di una definitiva scomparsa, al fine del recupero del significato complessivo storico di tale tracciato, eventualmente da valorizzare per itinerari di interesse paesaggistico e culturale. Tale viabilità non deve essere alterata nei suoi elementi strutturali (andamento del tracciato, sezione della sede stradale, pavimentazione, elementi di pertinenza) e se ne deve limitare l’uso, ove possibile, come percorso alternativo non carrabile. b) Per la viabilità d’impianto storico tutt’ora in uso nella rete della mobilità veicolare, che svolga attualmente funzioni di viabilità secondaria o di quartiere, ai sensi del seguente art. 3.4, deve essere tutelata la riconoscibilità dell’assetto storico di tale viabilità in caso di modifiche e trasformazioni, sia del tracciato che della sede stradale, attraverso il mantenimento percettivo del tracciato storico e degli elementi di pertinenza. c) Per la viabilità d’impianto storico tutt’ora in uso nella rete della mobilità veicolare, che svolga attualmente funzioni di viabilità locale, ai sensi del seguente art. 3.4, deve esserne tutelato l’assetto storico ancora leggibile, sia fisico, percettivo sia paesaggistico-ambientale e ne va favorito l’utilizzo come percorso per la fruizione turistico-culturale del territorio rurale, anche attraverso l’individuazione di tratti non carrabili (ciclo-pedonali), nonché ne va salvaguardata e valorizzata la potenziale funzione di corridoio ecologico. In particolare, sono da evitare allargamenti e snaturamenti della sede stradale (modifiche dell’andamento altimetrico della sezione stradale e del suo sviluppo longitudinale, modifiche alla pavimentazione e al fondo stradale). In caso di necessità di adeguamento del tratto viario alle disposizioni strutturali del Codice della Strada, sono da preferire soluzioni alternative all’allargamento sistematico della sede stradale, quali la realizzazione di spazi di fermata, “piazzole”, per permettere la circolazione in due sensi di marcia alternati, introduzione di sensi unici, l’utilizzo di apparecchi semaforici, specchi, ecc. Le strade locali che non risultino asfaltate devono di norma rimanere tali. E’ da preferire il mantenimento dei toponimi storici se ancora utilizzati. La dotazione vegetazionale (filari di alberi, siepi) ai bordi della viabilità è da salvaguardare e potenziare e/o ripristinare, anche ai fini del raccordo naturalistico della rete ecologica di livello locale. In tutti i casi di cui sopra, i tratti di viabilità storica ricadenti nei centri storici è precisata in sede di RUE.
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5. Sistema storico delle acque derivate: i canali storici Il sistema storico delle acque derivate è costituito dai canali storici individuati nella Tav. 2 e dai relativi manufatti correlati quali: ponti storici, chiuse, sbarramenti, molini, centrali idroelettriche, lavorieri, acquedotti, argini. I canali storici e i singoli elementi ad essi correlati sono da valorizzare per il ruolo di testimonianza culturale e per il ruolo paesaggistico che rivestono, attraverso l’individuazione di forme di fruizione tematica del territorio urbano e rurale, anche ai fini conoscitivi dell’uso storico delle tecnologie idrauliche. I canali sono da valorizzare inoltre nel loro potenziale ruolo di connettori naturalistico-ambientali nell’ambito del progetto di rete ecologica di livello locale di cui all’art. 3.3, attraverso il mantenimento, il potenziamento o il ripristino della vegetazione riparia. 5. Le aree interessate da bonifiche storiche di pianura sono individuate nella Tav. 2 e sono tutelate per il loro interesse testimoniale nei termini seguenti: - va evitata qualsiasi alterazione delle caratteristiche essenziali degli elementi dell’organizzazione territoriale; qualsiasi intervento di realizzazione di infrastrutture viarie, canalizie e tecnologiche di rilevanza non meramente locale deve essere previsto in strumenti di pianificazione e/o programmazione provinciali, regionali o nazionali, e deve essere complessivamente coerente con la predetta organizzazione territoriale; - gli interventi di nuova edificazione devono essere coerenti con l’organizzazione territoriale e di norma costituire unità accorpate urbanisticamente e paesaggisticamente con l’edificazione preesistente. Si riporta, inoltre, l’estratto di PSC, Tav. 3 – Schema di assetto strutturale
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L’intervento ricade in parte in Ambito Urbano Consolidato e in Ambiti potenziali per
nuovi insediamenti urbani rispettivamente come da Art. 5.2 e da Art. 5.5 delle
Norme di attuazione del PSC oltre che classificato come corridoio interessabile dalla
realizzazione di nuova viabilità. Inoltre, l’intervento ricade anche in AAP- Ambito
Periurbano Marginale ed interessa elementi minuti di potenziale rilievo ecologico.
Si riporta di seguito, inoltre, l’estratto dal RUE –Tav. 1.3.
LEGENDA
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Dall’analisi esposta in questo capitolo l’intervento risulta fattibile e sostenibile.
Per un maggior approfondimento si rimanda alla relazione di valutazione di
sostenibilità ambientale.
5. GEOMETRIA DELL’ASSE STRADALE
L’intervento prevede una piattaforma stradale di m. 8,00, definita da due corsie da
m. 3,50 e due banchine da m. 0,50. Il progetto definitivo individua, per il tipo di
traffico previsto, la collocazione in ambito urbano del tracciato, il dimensionamento
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e la verifica delle caratteristiche del tracciato, una velocità massima di percorrenza
della strada pari a 60 Km/h.
6. ANDAMENTO PLANIMETRICO ED ALTIMETRICO
L’andamento planimetrico della via Fosse e della via Zena, nel tratto interessato
dall’intervento di nuova viabilità di collegamento ovvero tra la via Savena superiore
e la via Fosse seguendo parte della via Zena (circa 400 m), non presenta particolari
variazioni, trattandosi di un tratto quasi rettilineo.
L’andamento altimetrico dell’opera è pressochè orizzontale, seguendo
pedissequamente l’andamento dell’attuale tracciato della via Zena e della via Fosse;
ove siano necessari piccoli scostamenti, dovuti per lo più alle pendenze trasversali
della nuova sezione stradale, verranno eseguite le necessarie risagomature.
Per quanto riguarda la nuova rotatoria, l’andamento altimetrico dell’asse rotatoria è
perfettamente orizzontale lungo tutto lo sviluppo, i rami di collegamento con la
viabilità esistente e con la nuova viabilità avranno andamento pressoché
orizzontale.
7. TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO E SOVRASTRUTTURA STRADALE
Trattandosi di un intervento in parte di allargamento di una struttura esistente ed in
larga parte di nuova viabilità di collegamento, la ipotesi progettuale ha scelto, per
la parte di allargamento, di intervenire sul manufatto con lavorazioni tali da
minimizzare la possibilità di cedimenti differenziali tra la nuova parte in
allargamento e l’esistente. Si è quindi previsto un pacchetto stradale “semirigido”,
di spessore totale pari a circa 100 cm, composto da:
- uno strato di fondazione mediamente di circa 40 cm realizzato mediante
stabilizzazione a calce del terreno presente in sito;
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- stesa di un geotessile risvoltato a contenimento dello strato di base;
- uno strato di stabilizzato naturale di spessore cm. 35;
- strato di base in conglomerato bituminoso di spessore cm. 15;
- strato di collegamento (binder) dello spessore di cm. 7;
- tappeto di usura dello spessore di cm. 3.
Il pacchetto semirigido con la stabilizzazione del terreno di sottofondo permette di
ridurre l’influenza dell’umidità sullo stesso considerate le caratteristiche dei terreni
e la realizzazione a lato strada di fossi di scolo e di irrigazione.
La realizzazione degli interventi seguirà le modalità di seguito riportate, descritte
graficamente nelle relative sezioni allegate al progetto definitivo:
• Scotico del piano di posa, nei tratti di nuova realizzazione o in adiacenza
all’esistente, per 30 cm al di sotto del piano campagna e del fondo di fossi e
scoline;
• Scavo di sbancamento del nuovo cassonetto;
• Scavo dei fossi e relative opere d’arte per garantire l’officiosità del sistema di
irrigazione consorziale;
• Sgradonatura del rilevato esistente, per minimo cm. 50 sugli strati di misto-
cementato e di misto-stabilizzato, su cui attestare la nuova realizzazione;
• Eventuale reintegro della quota di fondo-scavo con sabbiella A4 fornita, posta in
opera e compattata;
• Integrazione del materiale di base da stabilizzare, ove necessario, con materiale
argilloso analogo all’esistente, utilizzando la parte utilizzabile dagli scavi per il
nuovo cassonetto;
• esecuzione del nuovo sottofondo mediante stabilizzazione con calce o calce-
cemento (da valutare con apposite analisi del materiale da stabilizzare) eseguita
in sito per uno spessore di 40 cm;
• posa in opera del geotessuto (con risvolti di min. 50 cm. sopra lo strato di base
in misto stabilizzato);
• strato di base in misto stabilizzato spess. cm. 35;
• strato di base in conglomerato bituminoso spess. cm. 15;
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• parziale scarifica del binder esistente ove necessario per raccordo ed eventuale
risagomatura altimetrica;
• realizzazione dello strato di collegamento (binder) spessore cm. 7;
• fresatura tappetino su tratto esistente, esecuzione di eventuali risagome e
realizzazione della membrana impermeabile e del tappetino di usura sull’intera
sezione (spess. cm.3);
• realizzazione dei riporti di terreno vegetale (dal materiale precedentemente
scoticato) e degli inerbimenti;
• realizzazione segnaletica orizzontale e verticale.
8. NUOVA ROTATORIA
Le dimensioni e la geometria della nuova rotatoria sono state definite secondo le
prescrizioni dettate dalla normativa vigente in materia (D.M. 5 novembre 2001 n.
6792 e D.M. 19 aprile 2006).
La dimensione deve necessariamente tener conto del numero e della posizione dei
rami in attestazione sulla stessa, nel nostro caso due rami attestati ai lati opposti
della corona giratoria (via Savena Superiore), ed altri due su via Zena e su via
Maceri Superiore.
Per le corsie se ne prevedono due da 3,50 m con banchina di 0.50 m. La pendenza
trasversale delle corsie e delle banchine è prevista pari al 2.5 % verso l’esterno
dell’anello.
I raggi utilizzati sono riportati di seguito:
Raggio Ciglio corsia interna
(m)
Raggio Asse (m)
Raggio Ciglio corsia Esterna
(m)
Raggio Isola Centrale (m)
13.00
16.50
20.00
12.00
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I valori dei raggi di ingresso e di uscita in rotatoria sono compatibili con la tipologia
della rotatoria, con la sua velocità di progetto e con l’utilizzo in sicurezza di tutta
l’intersezione.
I rami di ingresso sono stati dimensionati tutti a unica corsia con larghezza pari a
3.50 m, oltre alle banchine laterali.
I rami di uscita sono stati dimensionati a unica corsia con larghezza pari a 4.50 m,
oltre alle banchine laterali.
9. OPERE IDRAULICHE
Si prevede la realizzazione delle opere necessarie allo smaltimento delle acque
meteoriche superficiali e al loro convogliamento nei recettori esistenti.
Il progetto mantiene le quote necessarie a garantire l’officiosità idraulica della
circolazione dell’acqua e delle prese irrigue con conseguente adattamento dei fossi,
il loro convogliamento in tubazione dove necessario e il prolungamento degli
attraversamenti esistenti sotto strada.
10. INTERFERENZE
A seguito dei sopralluoghi e dello studio dei piani urbanistici si può dire quanto
segue:
- ENEL (linee elettriche): è presente una linea aerea sul lato ovest della strada via
Zena che interferisce con le opere di allargamento della strada in corrispondenza
della nuova rotatoria a raso su via Savena Superiore. In sede di conferenza è
necessario acquisire il parere per l’allargamento della strada ed il preventivo nonché
la tipologia di intervento per lo spostamento della linea aerea che interferisce con il
nuovo tracciato.
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- STOGIT e Reti Metano: sono presenti n. 3 attraversamenti, uno STOGIT in
esercizio, uno Reti Metano Nazionale ed uno Reti Metano Regionale. In sede di
conferenza è necessario acquisire il parere per l’allargamento e/o costruzione della
strada ed il preventivo nonché la tipologia di intervento per l’eventuale
spostamento della linea, se interferente, con il nuovo tracciato.
- HERA: non sono evidenti interferenze. In sede di conferenza è necessario
acquisire il parere per l’allargamento della strada ed il preventivo nonché la
tipologia di intervento per l’eventuale spostamento di sotto-servizi, se interferenti
con il nuovo tracciato.
- TELECOM: sono presenti linee aeree. In sede di conferenza è necessario acquisire
il parere per l’allargamento e/o costruzione della strada ed il preventivo nonché la
tipologia di intervento per l’eventuale spostamento della linea, se interferente, con
il nuovo tracciato.
- ILLUMINAZIONE PUBBLICA esistente nel tratto iniziale del “prolungamento” di via
Fosse che verrà prolungata lungo il nuovo tracciato.
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Comune di Minerbio Nuova viabilità per il collegamento di via Fosse a via Zena
PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA GENERALE
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11. QUADRO ECONOMICO
La stima delle opere deriva dal computo metrico estimativo allegato, mentre per
quanto riguarda la quantificazione economica delle opere per lo spostamento e/o la
risoluzione delle interferenze occorre aspettare la conferenza dei servizi ed i relativi
preventivi dei diversi Enti interessati.
COMUNE DI MINERBIO
NUOVA VIABILITA’ PER IL COLLEGAMENTO DI VIA FOSSE A VIA ZENA
QUADRO ECONOMICO
A OPERE
1a importo opere oggetto di gara € 829.929,06
1b importo oneri per la sicurezza € 20.070,94
2 Totale opere € 850.000,00 3 IVA 22% € 187.000,00 4 Totale opere (A) + IVA € 1.037.000,00 B SPOSTAMENTO/RISOLUZIONE SOTTOSERVIZI 1 HERA € DA DEFINIRE 2 ENEL € DA DEFINIRE 3 TELECOM/TIM € DA DEFINIRE 4 Totale opere € - 5 IVA 22% € - 6 Totale opere (B) + IVA € DA DEFINIRE C SPESE TECNICHE riferite al quadro -A-
1 Progettazione definitiva, esecutiva, CSP € 22.000,00
2 Rilievi e frazionamenti € 3.000,00 3 Totale spese tecniche € 25.000,00 4 INARCASSA 4% € 1.000,00 € 26.000,00 5 IVA 22% € 5.720,00 6 Totale spese tecniche +IVA € 31.720,00 D Somma per espropri e indennizzi € ________ E Imprevisti € ________ TOTALE A+B+C+D+E € F Oneri per adeguamento e protezione reti esistenti HERA € DA DEFINIRE ENEL € DA DEFINIRE TELECOM/TIM € DA DEFINIRE TOTALE F € DA DEFINIRE
TOTALE
COMPLESSIVO €