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84 numero Abruzzo ImpresA il mensile del manager numero 84 dicembre 2013 Anno VIII CopIA omAggIo | www .AbruzzoImpresA.It

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Abruzzo Impresa, il mensile del manager

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84numero

Abruzzo ImpresA il mensile del manager • numero 84 • dicembre 2013 • Anno VIII • CopIA omAggIo | www.AbruzzoImpresA.It

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Il futuro di ogni azienda passa dalla sua capacità di “fare rete”.ASSOIMPRESA ha come preciso intento quello di favorire

nuove opportunità con servizi dedicati.

la nuova opportunitàper “fare rete”

www.assoimpresaitaliana.it

ASSOIMPRESA facilita nuove occasioni da sviluppare fra associati.

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Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa

GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO

3° MEETING Premio Aquila Reale

IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA.

FARE IMPRESA

con il patrocinio di

COMUNEDI MONTESILVANO

INFO • tel. 085.9508161 _ fax 085 9508157 _ [email protected] _ www.assoimpresaitaliana.it

La scorsa edizione è stata patrocinata da

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ABRUZZO IMPRESA è il mensile del manager, nato nel maggio 2006, è edito da GRUPPO IMPRESA dell’editore Fabio de Vincentiis.Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage sulle azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sonoi principali contenuti della rivista, diretta da Eleonora Lopes.Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazioni di alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta,evitando tecnicismi, ha consentito ad ABRUZZO IMPRESA di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicati a innovazione, marketing, lavoro e sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari,che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione. Le pagine di chiusura ospitano la sezione “Buono e Bello”, dove si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione.ABRUZZO IMPRESA tratta temi di strettissima attualità, incorniciatida una veste grafica sempre attenta alla tendenza del designe soprattutto ai contenuti. Il mensile ABRUZZO IMPRESA vienedistribuito attraverso la spedizione in Posta Target.

Per affrontare insieme un futuro che si prospetta sempre più competitivo nasce l’idea del meeting FARE IMPRESA, affinché il

tessuto economico, politico e formativo regionale possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti.

Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dalla redazione del mensile ABRUZZO IMPRESA del Gruppo Impresa, ha come

obiettivo quello di diventare un immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese.Nel corso della serata è stato consegnato il premio “Aquila Reale”,

un riconoscimento al valore delle ultime copertinedi ABRUZZO IMPRESA. All’interno della sala meeting

è stata allestita una galleria espositiva dove tutte le aziendepartner dell’evento hanno avuto modo di farsi conoscere.

Con il contatto diretto i rapporti si rafforzanodiventando la base di mille progetti futuri.

MEETING

Fabio de Vincentiiseditore Abruzzo ImpresA

sito WEB www.abruzzoimpresa.it

E-mail: [email protected]

[email protected]

[email protected]

indirizzo gruppo impresa srl

Via raVenna, 81

65122 pescara

tElEfono E fax t. 085 9508161 / f. 085 9508157

sErvizio aBBonamEnti

sErvizio arrEtrati

e-mail: [email protected]

e-mail: [email protected]

ABRUZZO IMPRESA è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il tribunale di pescara.la 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006.

copyright© 2006/2013 tutti i diritti riservati. gruppo impresa srl - pescara - italianessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaboratacon uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore.manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

GRUPPO IMPRESA S.r.l. p. iVa 01996590681

GRUPPO IMPRESA S.r.l. è iscritta al registro degli operatori di comunicazione al n° 22296e iscritta in sezione ordinaria del registro delle imprese di pescara in data 13/01/2012 conil numero repertorio economico amministrativo 145381

direttore responsabile ElEonora lopEs

redattori

DEnia Di Giacomo, laura Tinari, marcElla pacE

hanno collaborato a questo numero

rosaria nElli, luiGi carunchio, simonE D’alEssanDro,

marzia aquilio, anTonio TETi, Filippo paolini, lorEnzo piErFElicE,

anDrEa Bonanni caionE, mauro Di cola, piErGiorGio GrEco,

salvaTorE sanTanGElo, chiara sTrozziEri,

anna cuTilli Di silvEsTrE, nicola BoschETTi, piETro campanaro

ufficio grafico vincEnzo sulpizio

ufficio fotografico clizia ForcElla

coordinatore web-tV GianluiGi TiBEri

stampa TiEFFE arTiGraFichE

editore FaBio DE vincEnTiis

DicEMBRE 2013 n°84 anno Viii

numero chiuso in redazione il 30 dicembre 2013

in copertinaMarco Belfigliofoto Denia Di Giacomo

Abruzzo ImpresA il mensile del manager

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Un imprenditore metà veneto e metà abruzzese. Marco Belfiglio nasce a Venezia nel 1970,

ma le sue origini sono abruzzesi, i suoi genitori infatti sono emigrati in Veneto per lavoro.

Dopo il diploma in Geometra, Marco inizia a lavorare nel settore della sicurezza nei luoghi di

lavoro. E’ un ragazzo in gamba, con tanta voglia di crescere e, giovanissimo viene assunto nel

Gruppo Auchan. Viaggia su e giù per l’Italia e nel 1998 viene trasferito a Pescara. Qui conosce

Lorella, che diventerà poi sua moglie.

Dopo anni di gavetta, corsi ed esperienza acquisita in questo settore, Marco decide di dare

una svolta alla sua vita professionale e così nel 2000 fonda la CVP GROUP che da semplice

cooperativa a responsabilità limitata, negli anni si trasforma in società cooperativa per azioni.

I servizi che offre sono diversi e personalizzabili nel campo del: portierato, antincendio, sicu-

rezza e formazione nei luoghi di lavoro.

Marco e Lorella nel frattempo si sposano, dalla loro unione nascono Giuseppe di 9 anni

e Lorenzo di 5. Grazie a passione, determinazione e dedizione per questo lavoro, Belfi-

glio è riuscito a realizzare il suo sogno imprenditoriale, è presidente del CdA della CVP

GROUP, ed anche Lorella lavora in azienda ed è la responsabile del ramo formazio-

ne. Accanto a loro, un gruppo affiatato umanamente e molto preparato dal punto di vi-

sta professionale. Un team, quello di CVP, in continua crescita ed evoluzione che per sta-

re sempre al passo con il mercato, si forma in maniera costante e specifica. Attualmente

l’azienda opera in tutta Italia e ha la sua sede all’interno del moderno Centro Commer-

ciale L’Arca a Spoltore; un ulteriore passo resosi necessario per rafforzare l’immagi-

ne che la CVP GROUP ha creato in questi 13 anni e che vuole continuare a sviluppare.

Sorridente, cordiale, puntuale, Marco possiede le caratteristiche del professionista del Nord

Italia unite però a quelle tipiche del Sud, senza dubbio un mix vincente.

«Amo il mio lavoro, -ci racconta Marco Belfiglio - e credo fortemente in quello che faccio. La

forza della nostra azienda si fonda sulla professionalità della nostra squadra e sulla fiducia

che ci conferiscono i nostri clienti giorno dopo giorno».

Marco è chiamato in giro per Italia sia come consulente che come formatore, essendo uno

specialista a livello nazionale nel settore sicurezza ed antincendio. Una componente rilevante

per la CVP sono le associazioni; la cooperativa infatti si occupa del coordinamento Centro

Italia dell’Associazione Corpo Nazionale Guardiafuochi di cui Marco è presidente nazionale dal

2004. Dal 2011 è coordinatore per l’Abruzzo di FIRAS SPP, Federazione Italiana Responsabili

e Addetti alla Sicurezza- Servizi di Protezione e Prevenzione. Nel 2012 entra a far parte della

Segreteria Nazionale di FIRAS-SPP.

MARCO BELFIGLIO, PROFESSIONALITàE VOGLIA DI CRESCERE

Tempo liberoTutto il tempo libero che riesco a ricavarmi cerco di trascorrerlo con mia moglie Lorella e con i miei due bambini Giuseppe e Lorenzo.

Città del cuoreOvviamente Venezia, non solo perchè è la città in cui sono nato, ma perchè oggettivamente è dotata di un fascino unico al mondo.

Musica Mi piace molto la musica italiana in generale, specie quella pop, ma sin da ragazzo i Pooh sono i miei preferiti.

CApItAno D’ImpresAMarco Belfiglio

PassioneIo e mia moglie adoriamo i cani, e da 12 anni abbiamo preso Daria, un meticcio che è anche la gioia dei nostri figli e da 4 anni è con noi anche Tommy, un discoletto niente male.

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sommario _ anno VIII n°84 _ dicembre 2013

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opinioni&rubrichefinoaquituttobene 11 L’anno nuovo

editoriale 13 Gocce d’inchiostro

ctrl s 14 Tendenze, fatti persone

Abruzzo che produce 19 Il fare donna, una speranza contro la crisi

lavoro in corso 47 Globalizzazione dei mercatie nanismo delle aziende italiane

messa in sicurezza 49 Compiti e responsabilità del RSPP

in primo pianoterritorio 20 Il clima che distrugge

istruzione 24 Rettrice Inverardi: «Immagino un Ateneoaperto alla città»

in copertinaCVp group 26 CVP GROUP, sicurezza a 360 gradi

incarichi&carriereAsl teramo/Confindustria Chieti-

pescara/Fipe 33 Rolleri / Laureti e Spedicato / Maccarone

turismo del vino/pDpunta Aderci 35 D’Auria / Pezzopane / Comitato Gestione

tematiche d’impresafisco 36 Deducibilità e detraibilità delle spese

per i telefoni cellulari

ict 38 Bambini e Tablet: quanto e come lo usano?

creatività 40 Reti d’Imprese? Funzionano se si ha una visionedi lungo periodo

norme&leggi 44 APE, come cambia il mercato immobiliare

credito&finanzabcc Castiglione m. r. e pianella 51 Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella:

Savini: «Ancora più sostegno al territorio»

bcc dell’Adriatico teramano 55 BCC dell’Adriatico Teramano,inaugurata la nuova sede di Roseto

focuseconomia 57 L’istat ci presenta l’Italia

aziende 58 La sicurezza alla portata di tutti

istruzione 61 Università di Teramo e INAIL Abruzzoinsieme per la sicurezza sui luoghi di lavoro

aziende 63 La sartorialità del mobile

economia 65 Libia, un’economia in continua evoluzione

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sommario _ anno VIII n°84 _ dicembre 2013

Words of Wine: i vincitori del 2013

Il trionfo del saperealla 55. Biennale di Venezia

Ventricina mon amour

96 Unforketable,non chiamatele videoricette

a cura di Denia Di Giacomo

PERCORSI DI GUSTO, CULTURA, TURISMO E TRADIZIONE

91 Dal cibo ai matrimoni, passando per le bollicine!

93 Traparentesi

98 Almond ‘22, la storia della birra d’Abruzzo

105 Le Colline Teramane festeggiano 10 anni

107 Pesce e bollicine, binomio eccellente

109 Tra Natale e l’Epifania

111 Meteo, vino e Natale!

115 Il corpo femminile a simbolo del disagio esistenziale

117 Seven Wishes for the Peace

119 Shabby Chic: dal passato la tendenza del futuro

123 Anita De Sipio, profession wedding planner

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focuspari opportunità 67 Work & life balance

fiere 68 Le eccellenze gastronomiche d’Abruzzoprotagoniste a “ExpoItalia 2013”

aziende 71 I numeri vincenti di Agrifood

aziende 72 Rosarubra: “il miglior vino possibile”

aziende 74 Bompensa: il futuro della tradizione

design 77 Abruzzo Creativo, le icone nell’uso quotidiano

seminari&convegni

economia 80 “Ritorno al futuro” in Confartigianato Chieti

eventi

b2b 82 Primo Expò della Sussidiarietà

ecologia 85 Raccolta olio usato, l’iniziativadi Ecologica Valtrigno a difesa dell’ambiente

territorio 87 Pescara Tips, la città è sul web

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segue a pagina

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finoaquituttobene» di Lorenzo Pierfelice

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Il mondo della cultura italiana, rischia il fallimento. In Abruz-zo, le cose non vanno diversa-

mente, vanno male, anzi malissimo. Da anni questo settore è praticamen-te paralizzato, e i fondi pubblici sono ridotti all’osso. Ad aggravare la situa-zione l’ennesimo scandalo; lo scorso 12 novembre viene infatti arrestato l’assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, nell’ambi-to dell’operazione “Il Vate”, relativa all’erogazione dei contributi regionali per l’organizzazione di eventi cultura-li; il meccanismo messo in atto da De Fanis sarebbe stato quello di gonfiare le fatture. Ad inchiodare l’assessore e la sua segretaria (anch’ella arrestata) anche le intercettazioni telefoniche. Concussione, peculato e truffa, le accuse che ipotizza la procura della Repubblica di Pescara a suo carico. A dare origine a questa inchiesta, la de-nuncia di un imprenditore che avrebbe subito la richiesta di tangenti da parte dell’assessore per la realizzazione di un evento culturale. Intanto la cultura è al limite della sopravvivenza.

gocce d’inchiostro / editoriale

[email protected]

Un Natale all ’insegna dell’austerity quello appena trascorso dalle

famiglie abruzzesi, costrette a tagliare le spese relative alle festività. Questa la fotografia scattata dal Codacons, l’associazione che ogni anno esegue un monitoraggio sulle previsioni di spesa degli italiani durante le feste di Natale. La costante perdita del potere d’acquisto delle famiglie, associata ad una pressione fiscale sempre più ele-vata e ad una crisi economica che non cessa di far sentire i suoi effetti nel nostro paese, ha portato i consumato-ri a tirare la cinghia anche sulle spese di Natale. In base alle stime del Coda-cons, infatti, durante il Natale le fami-glie italiane hanno ridotto i consumi nel settore abbigliamento e calzatu-re, viaggi, ristorazione, arredo per la casa, mentre hanno retto il comparto giocattoli, quello alimentare e l’elet-tronica. I commercianti sperano di re-cuperare nei saldi, iniziati il 4 gennaio, ma senza il lavoro, la piaga più grande che affligge il nostro paese, è difficile pensare che i consumi possano ripren-dere in maniera regolare.

Festività austere come di-cevamo, ma con l’arrivo del nuovo anno nessun

sospiro di sollievo, anzi, puntuali come sempre sono arrivate le stangate, la prima in ordine di tempo è l’aumen-to dei pedaggi autostradali applicati a decorrere dal 1° Gennaio, aumenti fino all’8% sull’Autostrada dei Parchi, che superano di gran lunga la media nazionale, che si attesta intorno al 3,8%. Un incremento di queste pro-porzioni rappresenta un vero colpo per la nostra economia, incidendo ne-gativamente sulla competitività delle nostre imprese; in particolare per al-cuni territori, come ad esempio quel-lo del comprensorio di Carsoli, (come denuncia la Confcommercio l’Aquila) che ha rapporti quotidiani intensi con l’area metropolitana di Roma. Tutte le associazioni di categoria chiedono un intervento urgente da parte della po-litica, anche attraverso la costituzio-ne di un’unità operativa di tecnici in grado di monitorare costantemente la congruità dei costi dei pedaggi in rela-zione ai chilometri percorsi e ai servizi offerti, al fine di evitare in futuro rin-cari ingiustificati.

Eleonora Lopes _ direttore

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I vincoli esterni e quanto i rapporti con l’Ue hanno danneggiato l’economia italiana. Questa la tesi ampiamente illustrata, presso l’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo, in una gremita sala, alla presenza di amministra-tori comunali e consiglieri regionali, nell’ambito del convegno organizzato dal consigliere regionale Carlo Costantini. Relatori dell’ incontro Luciano Barra Caracciolo, presidente di Sezione del Consiglio di Stato ed autore del libro “Euro e (o?) democrazia costituzionale”, che affronta in modo divulgativo la complessa vicenda storica del vincolo esterno, culminata nell’adesione italiana all’euro, An-tonio Maria Rinaldi, docente dell’Università d’Annunzio che ha analizzato l’ im-patto dell’euro sull’economia nazionale e Gennaro Varone sostituto procuratore della Repubblica che si è soffermato su quanto tali vincoli abbiano influenzato il tessuto sociale e produttivo. «E’ un dato di fatto che gli impegni finanziari presi

con l’Unione Europea – ha dichiarato Costantini – hanno messo a dura prova la nostra economia. Il governo Monti, ad esempio, il governo “virtuoso” per eccellenza, è anche quello che ha aumentato il debito pubblico di 148 miliardi di euro. Ulteriore limite di questa fase è stata una vera compressione della democrazia. I cittadini non sono stati informati a dovere e, quindi privati della possibilità di incidere sulle scelte. Il mio interesse verso questo argomento è l’ interesse che chiunque abbia a cuore questo Paese dovrebbe avere».

EURO E COSTITUZIONE, INCONTRO PUBBLICO

Si sono riunite in forma congiunta, lo scorso 5 dicembre, le Giunte di Confindustria Chieti e Confindustria Pescara. Alla presenza dei presidenti di Chieti Paolo Primavera e di Pescara Enrico Marramiero la folta platea di imprenditori ha approvato il documen-to che sancisce definitivamente l’avvio del processo di Fusione tra le due associazioni. «Un momento epocale che segna veramente una svolta nel nostro Sistema Associativo, impensabile fino a qualche anno fa» ha dichiarato Marramiero. «Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto in primis come presidenti – ha proseguito Primavera - ma anche come imprenditori tutti, capaci di guardare oltre il proprio steccato con senso di respon-sabilità e visione strategica». La fusione sarà guidata da un documento condiviso che traccia il percorso e gli step che le associazioni dovranno fare. Dapprima il passaggio

nelle rispettive assemblee che andranno ad approvare la Statuto Sociale della nuova associazione; a seguire l’atto di fusione che verrà stipulato entro il 30 settembre 2014 e darà vita ad il nuovo soggetto L’obiettivo è quello di fare efficienza ma principalmente miglio-rare la qualità dei servizi offerti alle imprese. La nuova realtà nascerà con la visione ed il respiro più ampio, il territorio allargato, la possibilità di creare nuove sinergie tra associati. Garantirà l’ interscambio di conoscenze e la condivisione quale momento di crescita, di sviluppo e di reciproco aiuto per affrontare il futuro.

CONFINDUSTRIA CHIETI E PESCARA, VERSO LA FUSIONE

La Cooperativa Artigiana di Garanzia Pescara Creditfidi si fonde al consorzio fidi di Confartigianato. La firma della fusione è stata apposta lo scorso 4 dicembre quando Creditfidi ha implementato, in maniera significativa, la sua struttura. Il numero dei soci è, infatti, passato dai 2060 dello scorso anno agli attuali 2623 soci, così come il capitale sociale della cooperativa di garanzia di Confartigianato è passato dai 2,4 milioni di euro del 2012 agli oltre 3 milioni di euro del 2013, mentre era di 321 mila euro nel 2006. Quello di Creditfidi è passato dal milione di euro del 2006, ai 5 milioni di euro nel 2012 fino a raggiungere i 6,7 milioni di euro di patrimonio nel 2013. «Nel 2006 – ha affermato Mario Gasbarri, presidente di Creditfidi- abbiamo erogato 3,8 milioni di euro alle aziende. Somma più che triplicata nel 2012 con 11,2 milioni di euro. Per il 2013 aspettiamo ancora le rendicontazioni ufficiali prima di tracciare un

bilancio». Contestualmente alla fusione con la Cooperativa artigiana di garanzia Pescara, Creditfidi ha sottoscritto un importante accordo con la Fira la finanziaria della Regione Abruzzo. Una convenzione che secondo Gasbarri «permetterà di azzerare i costi di garanzia a carico delle imprese per finanziamenti legati all’ innovazione e agli investimenti produttivi che le aziende intenderanno mettere in atto attraverso i finanziamenti che offriamo. Questa convenzione sarà in grado di dare una concreta boccata d’ossigeno alle imprese che insistono nella nostra Regione».

PESCARA, CREDITFIDI INCORPORA LA COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA

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tendenze fatti persone

È stata lanciata la nuova campagna di comunicazione della Lablaw, studio legale specializzato nel settore del diritto del lavoro e delle relazioni industriali, con sedi a Milano, Roma, Padova, Pescara e Genova. Il concept ideato da Barabino & Partners Design non lascia dubbi: “Il lavoro non ci fa paura” è il claim che accompagna una grande immagine di cui sono protagonisti gli stessi Luca Failla e Francesco Rotondi, fondatori dello Studio legale, fotografati da Walter Capelli con un look impeccabile in contrasto con i grandi stivali da lavoro infangati. Con questa nuova campagna, a 4 anni dalla precedente, Lablaw intende sottolineare che, grazie ad un’esperienza e una professionalità ventennali, non ha paura di affrontare problemi di diritto, organiz-zazione e gestione del lavoro che stanno diventando sempre più complessi. «Con questa nuova campagna – dichiarano Failla e Rotondi – intendiamo comunicare che, rimanendo costantemente allineati al contesto storico ed economico che stiamo vivendo, ci assumiamo sempre le responsabilità delle decisioni suggerite». Attualmente lo Studio conta circa 50 avvocati di cui 18 Soci. Nel corso del 2011 Lablaw ha anche consolidato il proprio riconoscimento a livello internazionale, costituendo a inizio anno unitamente a cinque dei più importanti studi legali nel mondo specializzati nel settore del diritto del lavoro, la Global Employment and Labor Law Alliance.

LABLAW, IL LAVORO NON CI FA PAURA

Presentazione ufficiale per Agica, la nuova agenzia di appuntamenti culturali in Abruzzo. Il debutto è stato anche l’occasione per consegnare 7 Targhe di merito in “Cultura dell’Eccellenza” dal tenore Piero Mazzocchetti, ospite d’onore dell’agen-zia. Hanno ricevuto la Targa di questa I edizione coniata da AGICA per i concitta-dini abruzzesi distintisi quali eccellenze in Abruzzo, in Italia e nel mondo: Antonio Teti studioso di tecniche di persuasione, Roberta Vacca pianista, Luca Ottaviano fisico, Giampaolo Giuliani scienziato, il M° Carlo Grante. Una Targa Speciale è andata al presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Stefano Pallotta per la “complice” solidarietà con i “suoi” giornalisti, e al Maestro Mazzocchetti che l’hanno ricevuta dalla mani del direttore responsabile Maria Paola Iannella. «AGICA, Appunta-menti giornalieri cultura Abruzzo - ha spiegato il direttore durante la conferenza stampa - è lo strumento nato specificatamente per diffondere su tutto il territorio regionale la conoscenza degli eventi di tipo culturale e del tempo libero in generale. AGICA raccoglie e pubblica, in maniera organizzata e su una piattaforma creata ad hoc, gli eventi prodotti dalle istituzioni, associazioni, pro loco, comitati e singoli operatori rendendoli consultabili in maniera semplice e immediata, sia per città che per data. Due volte a settimana inoltra una newsletter contenente i titoli cliccabili di eventi selezionati in tutto Abruzzo».

AGICA SI PRESENTA AL PUBBLICO ABRUZZESE

Cercare sinergie con i principali attori del sistema economico regionale, convinta che sia questa la giusta strada per ottimizzare le risorse e ottenere risultati positivi. Con questo spirito si è svolto nella sede della FIRA a Pescara, un tavolo di lavoro con i rappresentan-ti dei poli d’ innovazione dell’Abruzzo coordinato dal presidente Rocco Micucci. Micucci ha chiesto ai Poli abruzzesi il loro diretto coinvolgimento nella valutazione di alcuni pro-getti candidati al bando regionale StartHope, in particolare per quegli aspetti tecnici e altamente specialistici. «L’obiettivo di questo incontro – ha dichiarato – è quello di creare un’ interazione tra i principali stakeholder economici del territorio che va al di la delle formalità, facendo interagire attivamente i raggruppamenti di imprese, le istituzioni e le banche. La FIRA, che gestisce il bando StartHope, intende fare il possibile per garantire che i fondi destinati alle startup, trattandosi di risorse pubbliche, vengano utilizzati nella maniera più adeguata. Vogliamo mettere a sistema le risorse e le competenze presenti sul territorio regionale per ottenere risultati eccellenti – ha continuato Micucci –. Il comitato di valutazione nominato per il bando StartHope presenta al suo interno figure d’eccellenza in diversi settori, in particolare esperti nel campo del venture capital, associazioni di categoria e istituti bancari. Per rafforzare la valutazione, riteniamo sia utile chiedere il supporto dei 13 poli d’ innovazione in Abruzzo». I Poli presenti, al termine dell’ incontro, hanno stabilito di stipulare un accordo di programma.

IL BANDO STARTHOPE SI APRE AI POLI DI INNOVAZIONE

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Infortuni in calo (16.199 denunce, - 11% rispetto al 2011), così come il numero delle malat-tie professionali denunciate, in decrescita del 13,90%. Sono questi alcuni dei dati emersi dal Rapporto annuale Inail Abruzzo 2012. «La presentazione del Rapporto rappresenta un momento di riflessione ed anche di sintesi sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle patologie contratte a causa delle attività lavorative – ha dichiarato Enrico Susi, direttore regionale Inail Abruzzo-. La fase discendente degli infortuni sembra ormai non essere più una timida svolta positiva ma un fenomeno consolidato che anno dopo anno si conferma con significative riduzioni percentuali contribuendo a quel arretramento, che in tutto il paese ormai si segnala, del numero degli infortuni». «Il trend degli infortuni - spiega il direttore vicario Nicola Negri - conferma l’andamento decrescente registrato negli ultimi

anni. Ma a questo andamento decrescente si contrappongono, purtroppo, una serie di dati economico-finanziari che confermano la crisi economica in atto: il portafoglio delle aziende assicurate scende di circa mezzo punto percentuale rispetto al 2011, l’ importo dei premi accertati decresce di quasi 11 punti percentuali, l’ importo dei premi incassati scende del 15%, scende anche l’ammontare della spesa per infortuni, sale invece notevolmente l’ importo dei premi per i quali viene richiesto il pagamento rateale». Nel corso di quest’anno, Inail ha inoltre attivato un progetto siglato con la Regione Abruzzo e con la “Fondazione Università Gabriele d’Annunzio” di Chieti - Centro di Scienza dell’ invecchiamento (CESI) -, finalizzato alla ricerca tramite sorveglianza sanitaria degli ex esposti all’amianto. Il progetto è unico in Europa e prevede la conservazione sistematica e permanente (tramite un Biorepositorio) di materiale biologico proveniente dai soggetti esposti a rischio di patologie occupazionali.

PRESENTATO IL RAPPORTO INAIL ABRUZZO 2012

Dopo il primo incontro di novembre Franco Damiani, presidente USARCI Teramo, insieme alla prof.ssa Nicoletta Bazzano, presidente della Facoltà di Scienze della Comunicazione e docente di Istituzioni di Storia, tornano in Veneto per una giornata di studio dedicata alla preparazione del primo esame dell’Anno Accademico 2013-2014 del Percorso in Intermediazione Commerciale per la Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione. In poco meno di due mesi, 54 agenti di commer-cio provenienti da tutta Italia si sono iscritti al nuovo Percorso di studi e molte sono le prenotazioni per l’Anno accademico 2014-2015. L’Abruzzo, sede dell’unico Ateneo in Italia a proporre questo indirizzo, è primo per numero di iscrizioni con 30 adesioni. Il forte interesse manifestato dagli agenti di Abruzzo e Veneto, ha portato ad organizzare gruppi di studio a Teramo e Treviso, provincia in cui l’ iscrizione al percorso di studi è stata fortemente sostenuta dallo stesso presidente USARCI di

Treviso, Andrea Zanchetta. Nuove occasioni di confronto e crescita, apprezzate soprattutto dagli studenti che hanno avuto così l’oc-casione di entrare in contatto con rappresentanti del mondo del lavoro. Per facilitare l’apprendimento a distanza dei numerosi fuori sede, sul sito dell’Università di Teramo è stata messa a disposizione una piattaforma online dove, per ogni materia di esame, è presente un’area dedicata agli approfondimenti in Intermediazione Commerciale.

USARCI E UNIVERSITÀ DI TERAMO INCONTRANO A TREVISO LE MATRICOLE DEL PERCORSO IN INTERMEDIAZIONE COMMERCIALE

È abruzzese la nuova direttrice della comunicazione visiva degli Academy Awards. Georgia Tribuiani, di Giulianova, vanta collaborazioni con HBO, con la Fox, con Ridley Scott, con il National Geographic. Ha partecipato alla Biennale di Venezia, con l’ installazione realizzata per il progetto di scena de La Tempesta di Shakespeare, in una collettiva esposta alle Tese di San Cristoforo, che ha raccolto le migliori opere realizzate nelle Accademie di Belle Arti da giovani artisti negli Anni Zero. Ha diretto la comunicazione visiva di diversi show televisivi come gli MTV Video Music Awards, gli MTV Movie Awards, gli Academy Awards (la notte degli Oscar). «Curare l’ immagine visiva di questi eventi è stato davvero interessante e mi ha permesso di lavorare con un team di designer di grande talento - ha dichiarato in un’intervista -. I lavori per la televisione però hanno vita molto breve. I tempi di fruizione sono dettati da una programmazione sincopata, mentre il cinema direi che è quasi eterno perché continuiamo a vedere i film anche dopo la loro uscita nelle sale. Lavorare ai titoli di testa di

film come Robin Hood sulle illustrazioni di Gianluigi Toccafondo è stato senza dubbio uno dei lavori di cui vado più fiera. Non solo per la visibilità, ma soprattutto perché è un lavoro caratterizzato da una componente artistica molto forte».

GEORGIA TRIBUIANI, DALL’ABRUZZO AGLI ACADEMY AWARDS

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tendenze fatti persone

Tredici Destination management company (Dmc), una Product management company (Pmc), 4500 operatori coinvolti e 3824 soci diretti: il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l’assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio, hanno presentato così i numeri del futuro del turismo abruzzese. Una nuova stagione fatta di aggregazioni, reti d’ impresa e coinvolgimento di tutti i territori regio-nali: in una parola “SistemAbruzzo”, un sistema in grado di elevare il turismo a fattore produttivo essenziale nella scala di Pil regionale. «SistemAbruzzo - ha sottolineato l’assessore Di Dalmazio - segna la fine dell’era dei finanziamenti a pioggia senza progetti e apre le porte ad una stagione del turismo regionale fatto di obiettivi e progetti comuni dei singoli territori, di nuove visioni siste-matiche e trasversali, che aggreghino, sviluppino, promuovano e commercializzino uniformemente le diverse destinazioni esistenti nel territorio». I numeri della rivoluzione del turismo abruzzese sono dati anche dalla potenzialità che potrebbe esprimere questo nuovo sistema, che secondo il Centro studi di Confindustria Abruzzo porterebbe ad un incremento del 6% sull’ indotto e del 2% sull’occupazione.

DI DALMAZIO: SI APRE COSì UNA NUOVA STAGIONE PER IL TURISMO ABRUZZESE

L’impresa GLM, con sede a Castellalto, è leader mondiale nella produzione e commercializzazione di componenti metallici e accessori per il comparto auto e moto, in particolare di supporti per impianti di scarico. Opera con le maggiori case automobilistiche del mondo e negli ultimi anni ha messo a segno un trend di crescita costante, chiude il 2013 con un monte ricavi di 35 milioni di Euro, un fatturato di € 56 milioni e circa 450 dipendenti. BNL Gruppo BNP Paribas e SACE hanno annunciato un’operazione finanziaria per soste-nere i piani di crescita all’estero dell’azienda attraverso una linea di credito da 2 milioni di euro, garantita da SACE ed erogata da BNL con fondi BEI. Il finanziamento, nello specifico, sosterrà i costi per l’ampliamento e l’ammodernamento degli impianti di GLM, per le esigenze di capitale circolante, per l’esecuzione di commesse estere (in particolare in Messico) e per la partecipazione a fiere internazionali di settore. «Il nostro gruppo sta proseguendo la strategia di espansione internazionale in mercati a elevato tasso di cre- scita –hanno commentato Graziano Forcini e Peppino Barlafante, rispettivamente presidente e amministratore delegato di GLM S.r.l.–. Il conseguente fabbisogno di risorse finanziarie per favorire questa ulteriore crescita ha trova-to nella partnership tra BNL e SACE un ottimo supporto che ci ha permesso di concretizzare le nostre strategie di consolidamento presso la miglior clientela mondiale del nostro mercato di riferimento». Lo Studio D’Incecco, Dottori Commercialisti in Pescara, consulenti di GLM dalla costituzione, ha originato l’opera-zione e ha assistito l’azienda nella veste di advisor della struttura finanziaria dell’operazione stessa.

DA BNL E SACE 2 MILIONI DI EURO PER LA CRESCITA ALL’ESTERO DELL’AZIENDA TERAMANA GLM

ALL’ABRUZZO LA MAGLIA NERA PER LA MORTALITA’ SUL LAVOROVa all’Abruzzo la maglia nera della regione italiana con il più elevato tasso di mortalità sul lavoro: un indice di incidenza degli infortuni mortali sulla popolazione lavorativa pari a 51,2, contro una media nazionale di 18,6. A seguire la Calabria (42,4), il Molise (37,3), la Liguria (34,8) e l’Umbria (33,1). Ventisei incidenti mortali sono avvenuti tra gennaio e novembre 2013, su una popolazione lavorativa di 508 mila persone. A rivelarlo è uno studio dell’Osservatorio sicurezza lavoro Vega Engineering. Il primato per numero di vittime va invece alla Lombardia con 52 infortuni mortali, seguita da Emilia Romagna (41), Sicilia (36), Campania (32), Toscana e Veneto (28), Puglia (27), Abruzzo (26) e Piemonte (25). Le cause più diffuse di morte sono il ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento, la caduta dall’alto e lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti, mentre in agricoltura ha perso la vita il 46,9 per cento delle vittime del 2013 e il 18,5 per cento in edilizia. Se si osservano le fasce di età più coinvolte, emerge che la prima è quella degli ultrasessantacinquenni (119 morti da gennaio a fine novembre 2013). Sempre gli ‘over 65’ quelli con il tasso di mortalità più elevato rispetto alla popolazione lavorativa. “Unico dato positivo è il decremento della mortalità rispetto allo scorso anno del 12 per cento. Ma tale contrazione – precisano gli ingegneri dell’Osservatorio - deve essere rapportata purtroppo necessariamente anche alla flessione del numero degli occupati. Ecco perché il raffronto con i dati del 2012 in cui si contavano a fine novembre 485 vittime non deve spingere verso la dichiarazione di false vittorie sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro e se non bastassero le nostre elaborazioni a ricordarci l’emergenza, c’ è la quotidiana cronaca di morte nei luoghi di lavoro raccontata dai media. L’ultimo dramma l’ incendio di Prato dei giorni scorsi”.

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Sede diCastiglione M. RaimondoViale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE)Tel. 0861/9941Fax. 0861/994215

Filiale di Piane di Castiglione M. R.Fraz. Piane di Castiglione M. R..64034 Castiglione M.R. (TE)Tel. 0861/909150Fax. 0861/909818

Filiale di PenneCirconvallazione A. Moro65017 Penne (PE)Tel. 085/8278386Fax. 085/8210200

Filiale diEliceContrada Sant’Agnello, 193/265010 Elice (PE)Tel. 085/9609006Fax. 085/9609825

Filiale diLoreto AprutinoVia Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE)Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853

Filiale diPianellaPiazza De’ Vestini65019 Pianella (PE)Tel. 085/972626Fax. 085/971456

Filiale diRoscianoVia Roscio da Montechiaro65020 Rosciano (PE)Tel. 085/8509142Fax. 085/8509853

Filiale diCerratinaVia Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE)Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234

Filiale diMarina Città Sant’AngeloVia Tito de Caesaris, 465013 Marina Città S. Angelo (PE)Tel. 085/9506431Fax. 085/9506824

Filiale di Silvi MarinaVia Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE)Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798

Tesoreria diVilla BozzaViale Risorgimento64030 Montefino (TE)Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Tesoreria diCittà S.AngeloC.so Vittorio Emanuele II65013 Città S.Angelo(TE)Tel. 085/969343Fax. 085/9699748

Filiale di PinetoSS. 16 - C. De Titta64025 Pineto (TE)Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374

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l’Abruzzo che produce

Rosaria Nelli presidente Comitato per l’ imprenditoria femminile CCIAA Chieti

www.ch.camcom.it

Il fare donna, una speranza contro la crisi

In questo difficile momento dove la crisi economica e il declino dei valori stanno generando gravi problemi di sicurezza sociale, il ruolo della donna, con la sua forza, potrebbe e può contribuire a determinare un cambiamento positivo. La presenza della donna, più consistente in questi ultimi anni nel mercato del lavoro, ha favorito iniziative legislative

sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La crisi però, obbligando un processo riorganizzativo aziendale e del lavo-ro penalizza in particolar modo la donna, nella perdita del posto di lavoro. Spesso il lavoro della donna è un servizio reso alla comunità definibile tra l’economia e il volontariato, dalla produzione di beni all’organizzazione dei servizi combinati tra lavoro e passione, impegno e motivazione, che possono generare il valore aggiunto per un cambiamento qualitativo e quantitativo del lavoro stesso indirizzato al benessere sociale. Anche in politica, nel governo della cosa pubblica e nella rappresentanza, si inizia a vedere una più consistente presenza di donne; però rimane e persiste la loro difficoltà di accesso in settori dove uomini di partito non sono ben predisposti ad accogliere donne che hanno un ruolo, determinate e preparate, eludendo una sana competizione basata sulle esperienze, sui meriti, sulla conoscenza, sulla propositività e intraprenden-za. Altro elemento che ritengo determinante ad un sostanziale e positivo cambiamento è la partecipazione della donna al presidio di un territorio. Ella, infatti, per la sua radicalità sui temi forti, la attiva partecipazione nella gestione della fami-glia, della casa e all’associazionismo, di fatto è maggiormente presente in un territorio di cui sa dar lettura ed esprimerne Il fabbisogno. Con queste argomentazioni ho sintetizzato parte della mia trentennale esperienza nell’ impegno dedicato allo sviluppo di un territorio, con la forte motivazione di sostenere un processo di uscita da una emarginazione economica e sociale, avendo creato nuova occupazione giovanile femminile, ridotto il fenomeno della emigrazione, perseguendo non solo gli aspetti di benessere economico finalizzato ad una crescita sociale e culturale, ma alla consapevolezza di esserci. Attualmente il vero cambiamento lo vedo possibile dando più forza alla donna con una sua maggior presenza in ruoli manageriali nelle istituzioni, nelle aziende, in leadership organizzative nel panorama associativo e del lavoro. I valori nei quali le donne maggiormente credono sono nella loro predisposta genialità di fare e organizzare, nell’ intraprendenza creativa, nella incondizionata capacità di dare ed amare, nella maggiore disponibilità di fare rete, nella politica non corrotta per saper fare pulito, nel saper cogliere i bisogni generali e non nell’ interesse di un singolo. Ritengo, e ne sono convinta, che il maggior coinvolgimento della donna può essere determinante per iniziare a fermare l’attuale degrado politico sociale e rigenerare nel cambiamento, applicando nuovi processi di protagonismo attivo, concreto e trasparente, un nuovo percorso di crescita, perché quando si amministra la cosa pubblica, valgono i sani principi della responsabilità sociale, con la figura dell’uomo, non come centro dell’attenzione a proclamare, ma nella figura del fare collaborativo e capace di fare scelte coraggiose e impopolari •

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I cambiamenti climatici non sono più alle porte, ma sono drammaticamente arrivati anche nel nostro Belpaese e l’impatto è stato duro.Del resto anche l’Agenzia Europea dell’Am-

biente (AEA) ha prospettato che “Con il riscaldamen-to climatico, i produttori di vino europei potrebbero dover cambiare il tipo di uve che coltivano o l’ubica-zione dei propri vigneti o, in alcuni casi, spostare la produzione verso altre aree”.E allora facciamo un piccolo passo indietro e ricor-diamo insieme: prima abbiamo assistito ad un’estate

anomala con ben due episodi di grandine, poi a que-sto strano autunno particolarmente temperato, du-rante il quale dopo i 26 gradi raggiunti intorno al 20 di novembre è arrivata la neve, che ha colto di sorpre-sa anche la natura, con alberi non ancora spogli e fiori in piena sbocciatura.Finita la coltre bianca ecco arrivare una nuova per-turbazione con abbondanti piogge torrenziali che hanno causato anche l’esondazione di numerosi corsi d’acqua.Insomma, un quadro a dir poco drammatico che por-

Il clima che distrugge

» di Denia Di Giacomo

Una vigna dell’azienda “I Fauri” distrutta dall’alluvione

Tra qualche anno i nostri floridi vigneti potrebbero spostarsi in Inghilterra! È certamente una provocazione questa, ma non particolarmente lontana dallo scenario

che nel prossimo futuro potrebbe prospettarsi. Parliamo dell’anomalo maltempo dei giorni scorsi, dei danni e dei perché, con dichiarazioni da parte di aziende agricole duramente colpite

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ta inevitabilmente a dover fare i conti con numerose problematiche, prima tra tutte un’agricoltura forte-mente danneggiata. Vigneti a pergola abbattuti dalle nevicate, danni alle produzioni orticole, forti allagamenti di campi già la-vorati e pronti alla semina, alberi di oli-vo compromessi (e si consideri che alcu-ne zone erano ancora interessate dalla raccolta) e numerosi altri problemi, per un ammontare economico che non è an-cora ben stabilito visto che la raccolta dei dati inerenti le aziende agricole dan-neggiate è ancora in fase di svolgimento da parte di associazioni e Regione.In ogni caso la Regione pare stia pre-disponendo ‘’tutte le attività per lo stato di calamità naturale ed arrivare in tempi brevi ad ottenere i fondi per risollevare la situazione’’, queste le stesse parole del Governatore Gianni Chiodi.Sembra comunque che i più colpiti siano stati i vigneti in particolare in alcune zone come San Valentino in A. C., Loreto Aprutino e Città Sant’Angelo in pro-vincia di Pescara; Ripa teatina e Bucchianico per la provincia di Chieti. “L’abbattimento dei vigneti deter-minerà sia la sostituzione di gran parte delle piante sia il ripristino della struttura con costi elevatissimi

per il produttore”. Questo è quanto divulgato dalla Coldiretti, che ha evidenziato come il settore vinicolo sia il traino dell’export regionale ed un rallentamento della produzione causerebbe gravi danni all’econo-mia regionale.

«Questa forte ondata di maltempo oltre al danno economico ha causato anche ingenti danni al nostro patrimonio agricolo – ha dichiarato Enrico Mar-ramiero, dell’Azienda Agricola Marramiero di Rosciano- pezzi di storia andati persi per sempre, parlo dei vigneti a pergola, i tipici vigneti del nostro territorio, di 40 o 50 anni d’età. Questo vigneti an-dranno smontati e bisognerà impiantarne di nuovi, con investimenti che non rientreranno prima di die-ci anni almeno. Purtroppo in natura i tempi non si possono forzare, ma nonostante questi danni io

in primo piano

«Questa forte ondata di maltempo oltreal danno economico ha causato ancheingenti danni al nostro patrimonio agricolo…»

Una delle tante campagne a Città Sant’Angelo allagate in seguto all’esondazione del Saline lo scorso dicembre

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Via Mulino del Gioco, 1265013 Città Sant’Angelo (PE)

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I principali cantieri attivi

Le nostre proposte immobiliari

SOPES 2 05/10/10 15:59

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in primo piano

sono certo che la produzione agricola abruzzese con-tinuerà a mantenere i suoi standard qualitativi, ecco perché chiediamo alla Regione qualche sostegno a chi è stato danneggiato, magari utilizzando incentivi già esistenti, come quelli per la ristrutturazione dei vi-gneti». Parole che ci portano a considerare quanto sia importante il mondo agricolo anche dal punto di vista culturale, rappresentando un reale patrimonio che spesso viene sottovalutato e poco sostenuto, forse in virtù del fatto che la natura è data per scontato, come se esistesse a priori immutabile e sempre generosa.«Nei giorni scorsi si è passato da un caldo certamen-te anomalo a precipitazioni nevose e in quei giorni le vigne erano ancora verdi per cui la neve ha trovato una buona base d’appoggio sopra i nostri vigneti a pergola, portando giù quasi tutto». Questo invece ci racconta pragmaticamente Giovanni D’Alesio dell’Azienda Agricola D’Alesio di Città Sant’Ange-lo, e prosegue: «Nella mia azienda agricola sono an-dati a terra 5 ettari di vigneti, per un danno stimato di circa 350 mila euro. Successivamente, con le forti piogge, abbiamo assistito impotenti alla distruzione di giorni e giorni di lavoro occorsi per preparare i ter-

reni all’impianto delle nuove vigne, nel mio caso per circa 3 ettari. Ora bisognerà ricominciare daccapo, ma i danni subiti sono davvero troppo alti, nessuno di noi credo sia preparato ad eventi del genere, ecco perché chiediamo il sostegno delle istituzioni, affin-chè possano venirci incontro attingendo a fondi che magari sono già previsti e anticipando i pagamenti».Molto preoccupata per il futuro anche Valentina Di Camillo della Tenuta i Fauri di Chieti, che ci con-fessa di voler sfruttare questo momento per riflette-re su qualcosa che riguarda tutti: «Dopo una estate anomala, è arrivata questa nevicata che ci ha trovati impreparati. La potatura era da poco iniziata e le no-stre vigne erano ancora cariche di foglie e di legno, che non hanno retto al peso della neve. Le piante a terra ferite e compromesse saranno sostituite ed le strutture di sostegno vanno ripristinate con costi ele-vatissimi per i viticoltori. Il mio è un sincero appello alla riflessione affinché si torni a parlare di clima, di ambiente. La nostra natura, tanto forte e generosa, va rispettata e tutelata. Gli eccessi e le superficialità nei comportamenti di noi esseri umani sono causa di tutto questo» •

Il fiume Pescara lentamente si ritira dopo l’esondazione

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Lo ha definito «un ateneo che ha sicura-mente recuperato nelle motivazioni e nel-le attività», oltre quattro anni e mezzo ci dividono dal terremoto, una sorta di anno

0 per la città di L’Aquila ma anche per l’Università che in quella notte ha perso tanto di materiale e di imma-teriale. La neo rettrice Paola Inverardi, all’epoca era

preside della Facoltà di Scienze, immagina oggi inte-grazione con il territorio, con gli studenti-cittadini, con gli altri atenei abruzzesi e non, perché l’Università dell’Aquila superi le barriere create negli anni passati e torni a vincere la sfida della competitività sul livello dell’offerta formativa e della costruzione delle compe-tenze.

Rettrice Inverardi:«Immagino un Ateneo aperto alla città»

Pensare al futuro, guardando al passato; aprirsi al territorio, cercando il mondodelle imprese; integrarsi con il proprio ambiente, rendendolo un proprio punto di forza

e attrazione. Secondo la neo rettrice Paola Inverardi è cosìche l’Ateneo aquilano tornerà ad essere pienamente sé stesso

Paola Inverardi rettore dell’Ateneo Aquilano

» di Laura Tinari

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in primo piano

Come sarà l’Ateneo aquilano nei prossimi sei anni?«Lo immaginiamo come un Ateneo aperto alla città, nel quale gli studen-ti si sentano cittadini attivi; un Ate-neo che oltre a formazione teorica riesce a fare formazione lavoro per offrire ai suoi studenti la possibilità di esercitare la propria creatività nel lavoro e partecipare al processo di ricostruzione della città».

Quale sarà il rapporto che le imprese?«Dovrà essere un rapporto forte e di una reciproca corrispondenza. Le impre-se sono uno degli stakehol-ders di riferimento, quello capace di dare un’impron-ta di produttività immediatamente spendibile sul territorio. Abbiamo l’obiettivo di creare conoscenza e competenza e solo il rapporto con le imprese ci saprà dare la percezione immediata di quanto queste compe-tenze siano immediatamente collo-cabili nei settori produttivi locali e del paese. È comunque un rapporto importante, che dobbiamo imparare a costruire partendo dall’inizio del percorso formativo di uno studente non solo alla fine, per capire meglio e subito quali sono i bisogni che le aziende hanno in termini di profes-sionalità da far emergere. Il primo punto di forza degli atenei privati è stata la capacità di avere un rapporto forte con il tessuto produttivo e noi dobbiamo imparare a raccordarci di più con il mondo produttivo».

Ma l’ateneo è un’azienda?«Sembra sempre un’offesa questa definizione perché se ne vede solo l’accezione negativa. Io credo che sì, sia un’azienda e che debba ragionare avendo sempre ben chiaro l’obiettivo

per il quale sta lavorando e che que-sto obiettivo deve essere raggiunto con un rapporto costi-benefici soddisfacente. L’Ateneo è un’azienda che opera e si misura in un ambiente molto competitivo, in cui a fare la differenza è la capacità di produrre nuova conoscenza e formazione di buon livello capace di attrarre sem-pre più studenti, prepararli meglio e

posizionarli sul mercato».

Che Ateneo ha trovato a quattro anni dal terremoto?«Un ateneo che ha sicuramente recuperato nelle motivazioni e nelle attività svolte prima del 2009, un ateneo che può permettersi ora di ragionare su un suo sviluppo, in grado oggi di guardare indietro per pensare al futuro».

Meglio puntare su poche facoltà ma di livello o su un’offerta formati-va vasta come qui a L’Aquila?«Dopo il terremoto si sarebbe dovuto ripensare tutto, un po’ come avrebbe dovuto fare la città. Non avrà senso ricostruire ciò che avevamo 10 anni prima, i tempi cambiano. L’offerta formativa dovrà essere calibrata sul territorio, perché avremo è un ateneo che insisterà in un contesto non ancora risolto, ma che deve essere scelto dagli studenti anche se non inserito in un ambiente attrattivo. Un contesto che però può diventare ugualmente un punto di forza della

nostra offerta formativa perché capace di integrarsi in modo inno-vativo con l’università e permette allo studente di studiare, sentirsi cittadino e ricostruttore. La qualità deve essere tale da permettere a chi decide di studiare qui di uscire da questa università con delle gambe che gli consentano di affrontare il mondo del lavoro ad armi pari dei

loro colleghi formati da altre univer-sità. La quantità dell’offerta, invece, è legata anche alla quantità di risorse umane che possiamo utilizzare per costituirla, dopo anni in cui l’univer-sità è stata soggetta a tagli, non è più pensabile mantenere un’offerta così polverizzata. Va ripensare perché sia più sostenibile e gratificante per gli studenti stessi».

In Abruzzo ci sono dei doppioni in termini di facoltà, penso ad Eco-nomia o a Medicina. Qual è il suo pensiero sull’Ateneo unico regionale?«È lo stesso dei miei colleghi, con cui ci confrontiamo spesso ed è volto alla costruzione di un sistema molto più integrato di quanto non lo sia oggi, rivolto non solo agli altri due atenei abruzzesi, ma che si sviluppi anche con gli altri geograficamente a noi vi-cini con cui ci sia una comunanza di intenti. Se diventerà un ateneo unico è da capire, ma la direzione è quella, anche a livello nazionale: gli atenei si stanno integrando regionalmente e interregionalmente» •

L’Ateneo è un’azienda che opera e si misurain un ambiente molto competitivo, in cuia fare la differenza è la capacità di produrrenuova conoscenza e formazione di buon livello

Intervista a Paola Inverardi

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Da sinistra: Danilo Di Pietro, Marco Belfiglio, Lorella Troiano e Marco D’Ettorre

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Una realtà giovane quella della CVP GROUP che in soli 13 anni ha avuto una crescita esponenziale grazie a competenza, affidabi-lità e tanta passione.

CVP GROUP nasce a Pescara alla fine del 2000 come co-operativa a responsabilità limitata da 9 soci che si unisco-no per organizzare al meglio il proprio lavoro nell’ambito dei servizi di: cortesia, portierato, prevenzione e vigilanza antincendio. A capo della cooperativa, c’è il giovane ed intraprendente imprenditore Marco Belfiglio.La CVP GROUP cresce negli anni, mettendo a frutto il patrimonio professionale acquisito, anche attraverso nu-merose formazioni, si avvia così una fase di sviluppo im-prenditoriale e la cooperativa decide di diversificare le pro-prie attività suddividendole in “divisioni interne” riuscendo, così, ad aggiudicarsi nuovi appalti e nuovi clienti.Dal 2002 ad oggi sono anni che presentano un notevole cambiamento strutturale, all’interno della società si apre la strada ad un’organizzazione moderna ed orientata al risultato che si realizza attraverso la razionalizzazione dei servizi erogati e verso un nuovo posizionamento di merca-to, tra questi: la costituzione di nuove divisioni operative e di servizi e l’introduzione di sistemi di controllo gestionale con contabilità interna. La prima e più importante divi-

CVP GROUPSICUREZZAA 360 gRADICorsi di formazione, servizidi cortesia, portierato, prevenzionee vigilanza antincendio con venditae manutenzione estintori. Questi sono solo alcuni dei servizi erogati dalla CVP gROUP, azienda nata 13 annifa per mano dell’intraprendenteMarco Belfiglio

cover story

» di Eleonora Lopes » foto di Denia Di Giacomo

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sione viene denominata Guardiafuochi e comprende i ser-vizi di portierato, vigilanza antincendio con presidio fisso, vendita e manutenzione di estintori, materiale antincendio, antinfortunistica e cartellonistica di sicurezza.A metà del 2002, in considerazione della professionalità acquisita da alcuni soci della CVP GROUP, si decide di organizzare la divisione sicurezza e salute sul lavoro che si occupa di fornire: servizio di RSPP, M.C. e formazione.Nello stesso anno, CVP GROUP, diventa punto visione di Mega Italia Media, società leader nel settore della produ-zione di corsi di formazione multimediale sin dal 1988.Nel gennaio 2005 vi è un ulteriore importante cambiamen-to: un cambio di ragione sociale che vede la CVP GROUP trasformarsi in società cooperativa per azioni. Lo sviluppo aziendale è incessante, CVP GROUP si comincia ad ac-creditare sul mercato tra le aziende leader del proprio settore.All’inizio del 2006, in considerazione della forte crescita e anche per meglio gestire i propri servizi, opta per il trasloco dei propri uffici in ambienti più grandi, nuovi, confortevoli e facilmente raggiungibili, situati vicino l’uscita dell’Asse Attrezzato (uscita Spoltore) e all’interno del mo-derno Centro Commerciale L’Arca.

Il portafoglio clienti si arricchisce ed il numero dei dipen-denti comincia ad aumentare, i lavoratori da poche unità, negli anni raggiungono circa quota 40. CVP GROUP opera nei propri settori con metodo pianificato e testato, avendo sviluppato negli anni un proprio know-how tale da garanti-re la massima efficacia operativa ed il miglioramento con-tinuo del risultato finale nel pieno rispetto delle prestazioni previste nei capitolati e lavoro/preventivi. «Punto di forza dell’azienda –spiega il presidente del cda Marco Belfiglio - è l’assistenza tecnica ed operativa basata su un servizio di reperibilità di 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno».CVP GROUP, inoltre, è parte attiva e Presidenza dell’Asso-ciazione Nazionale Corpo Guardiafuochi di cui è anche Direzione Centro Italia. Per offrire un servizio sempre mi-gliore e professionale, CVP GROUP punta moltissimo sulla formazione continua del proprio personale e dei collabora-tori. Nel 2009 e nel 2010 CVP GROUP, è infatti tra le prime società ad avere, al proprio interno ed a disposizione dei propri clienti, R.S.P.P. (Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione) e Formatori con certificazione della profes-sionalità tramite l’Ente Certificatore KHC.Nel 2011, CVP GROUP, grazie ad un lavoro costante ed al continuo aggiornamento professionale, viene nominata

Marco Belfiglio con un estintore del 1972Una riunione della CVP GROUP

Uno dei mezzi in dotazione della società L’attività di manutenzione verifica estintori

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sede regionale Abruzzo della FIRAS-SPP, punto di riferi-mento per gli RSPP ed ASPP in Italia. In questi anni vi è anche un cambiamento di rotta, la cooperativa, in consi-derazione dell’evolversi della richiesta dei clienti e del cam-biamento del mercato, dirige l’attenzione prevalentemente sulla consulenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nella formazione e nell’antincendio con la forni-tura e manutenzione di estintori ed impianti antincendio. Inoltre, si sviluppa tutto ciò che è vendita di Dispositivi di Protezione Individuale con importanti accordi commerciali con i più grandi produttori di D.P.I. Si decide di cambiare il core-business che passa dai servizi di portierato alla consulenza. Questo porta anche un ridimensionamento del personale che passa a circa 15 persone, tutte alta-mente qualificate. Nel 2012 la cooperativa decide anche di certificarsi ISO 9001:2008 per i servizi di manutenzione antincendio, questo al fine di dare un servizio sempre più professionale ai propri clienti. Infine, è in atto, proprio in

questi giorni, l’avvio delle procedure per l’adozione di un codice etico e procedurale così come previsto dal D. Lgs. 231/2001, sempre al fine di dare maggiori garanzie ai propri clienti.«Il team CVP –ci dice Marco Belfiglio- è cresciuto negli anni, tutti i membri hanno saputo credere nel sogno dei fondatori e continuano a farlo giorno per giorno, dimo-strando la propria professionalità soprattutto nei momenti difficili come quello che stiamo vivendo».Un team in continua crescita ed evoluzione professionale al quale viene garantita una costante formazione con corsi specifici tenuti alla Scuola Provinciale Antincendi dell’Alto Adige e formazioni interne con personale in possesso di certificazione della professione (KHC), nonché grazie al prezioso contributo delle formazioni e degli eventi organiz-zati dalla FIRAS-SPP.

cover story

La formazione presso la scuola provinciale antincendiodei Vigili del Fuoco Alto Adige

Da sinistra: Corrado Palestini, HSE di FATER e coordinatore provinciale A.I.A.S. di Pescara; P.M. Raffaele Guarinielloe Marco Belfiglio presidente CdA CVP GROUP

Attività di vigilanza antincendio e portierato;Consulenza Sicurezza sul lavoro D. Lgs. 81/08 e s.m.i. (RSPP, MC, redazione documenti);Corsi di formazione del personale (formazione generale e specifica, antincendio, primo soccorso);Vendita e manutenzione di estintori ed impianti antincendio;Vendita di cartellonistica di sicurezza;Vendita di Dispositivi di Protezione individuale, cassette di medicazione;Manutenzione e assistenza tecnica pre e post vendita

I SERVIZI DI CVP GROUP

Marco Belfiglio, presidente cda Lorella Troiano, responsabile divisione formazione, membro del cda Marco D’Ettorre, responsabile commerciale interno e membro del cda Danilo Di Pietro, addetto commerciale Paolo Belfiglio e Mariassunta Ruggieri, amministrazione Alessandro Regolo, responsabile tecnico, Fabio Airaghi, divisione tecnica Gianluca Martella, Stefano Petaccia e Bruno Artesio, divisione “portierato” e soci della Cooperativa Antonietta Cempi e Lidia De Collibus addette al servizio di “portierato”

IL DIRETTIVO E IL PERSONALE DELLA CVP GROUP

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a tu per tu con Marco Belfiglio

A suo avviso, quanto incidela formazione sulla revenzionedegli infortuni nei luoghilavoro?

«Tantissimo, la mancanza di

formazione è una delle cause più

comuni per gli incidenti sul posto di

lavoro. La formazione è uno degli

adempimenti più importanti previ-

sti dalla nostra legge, attualmente

l’obiettivo è quello di far sì che il

lavoratore diventi un soggetto non

di protezione ma di prevenzione e,

soprattutto, un soggetto attivo. La

formazione non deve essere limitata

alla teoria, ma è fondamentale che,

ad una buona formazione teorica,

segua una parte pratica ed una

verifica dell’apprendimento. Nello

stesso tempo, un ruolo rilevante lo

ricoprono gli organi preposti che a

mio avviso dovrebbero agire in ma-

niera più intensa e con più efficacia

con un piano di controllo e di verifica

costante. Gli organi di controllo

sono una fonte importantissima per

fare prevenzione nelle aziende ma,

purtroppo, subiscono i tagli nazionali

anche se, è notizia di questi giorni,

l’ incremento di personale che sarà

proprio destinato a tale operazione.

La nostra regione possiede purtrop-

po il triste primato degli infortuni nel

mondo del lavoro e su questo settore

deve ancora lavorare ed investire

tanto».

Le aziende abruzzesipercepiscono l’importanzadella formazione?

«Molte piccole e medie imprese,

specie in questo momento di crisi,

30

Page 33: Dicembre 2013

cover story

spesso non posseggono i fondi

adeguati per attuare interventi di for-

mazione, la Regione Abruzzo, l’INAIL

ed i fondi paritetici hanno trovato

dei fondi finalizzati alla prevenzione

infortuni sui posti di lavoro, ma non

sono sufficienti. Quello che manca in

Italia è una “cultura della sicurezza”.

Come accade nei paesi anglosas-

soni, bisognerebbe inserire questa

materia nelle scuole per educare

sin da bambini i futuri lavoratori,

ma da noi questo concetto è ancora

un’utopia. Il problema più grande è

che l’ imprenditore vede la sicurezza

come un costo e non come un investi-

mento. Ma in realtà se analizziamo

i numeri, costa molto di più risarcire

un infortunio che prevenirlo attra-

verso dei corsi adeguati e seguendo

tutte le normative vigenti. Per questo

motivo con CVP GROUP e la colla-

borazione della FIRAS-SPP, in questi

anni, stiamo cercando di istituire

importanti eventi volti proprio alla

diffusione della cultura della sicurez-

za. Questi eventi, li stiamo proprio

organizzando in Abruzzo e devo

dire che, fortunatamente, abbiamo

trovato un ottimo partner in un’al-

tra associazione che è l’AIAS, nella

persona del coordinatore di Pescara

Corrado Palestini (anche RSPP di FA-

TER) nonché della FATER stessa che

ci ha supportato nell’organizzazione

di rilevanti eventi, uno su tutti l’aver

portato il giudice Guariniello proprio

a Pescara assieme all’avv. Fantini».

Cosa vi differenzia daivostri competitor?

«Per CVP GROUP la formazione è

diventata la mission aziendale. Noi

siamo i primi a formarci, le leggi

variano di continuo e per stare al

passo con i tempi è necessario un

aggiornamento costante e, soprattut-

to, anche un costante confronto con

altri professionisti del settore. Credo

che le nostre armi vincenti, siano la

professionalità, la qualità di quello

che offriamo ed una cura speciale

verso i nostri clienti. Questo modus

operandi ci ha appagato e negli anni

abbiamo raggiunto ottimi risultati.

Certo la crisi la sentiamo anche noi,

specie per i pagamenti che arrivano

sempre più in ritardo, ma da anni

abbiamo deciso di investire i ricavi

ottenuti nell’azienda per ottenere

una crescita a lungo termine. Solo

quest’anno abbiamo acquistato 5

automezzi per effettuare i servizi

di manutenzione ed intervento.

Non solo, oltre agli eventi dei quali

abbiamo appena parlato, abbiamo

avuto il piacere di essere parte attiva

anche alla – Giornata Europea della

Sicurezza – organizzata a Roma lo

scorso dicembre dalla FIRAS-SPP. Il

cliente che per noi è fondamentale,

si aspetta risposte certe e dobbiamo

essere pronti ad ogni esigenza e

a soddisfare al massimo ogni loro

necessità. Ecco perchè è importare

investire anche in momenti di crisi, e

sono convinto che sia l’unica strada

da percorrere».

È soddisfatto del gruppoche si è creato in questi anni?

«La forza di una società come la

nostra che fa servizi si fonda sicu-

ramente sulle persone, il capitale

umano è fondamentale. Il nostro è un

gruppo unito, dinamico e compe-

tente. Ho sempre cercato di valoriz-

zare i miei colleghi e la loro carica

emozionale. Dall’ inizio della sua

attività la CVP GROUP ha espanso

notevolmente la gamma dei servizi

e della sua attività con la logica

conseguenza che anche il numero

dei clienti è aumentato con il tempo.

Il cda è composto da persone giovani

e qualificate che dal principio hanno

creduto nel mio sogno imprenditoria-

le che con orgoglio posso dire che è

diventato realtà».

Come vede il futurodella CVP?

«Il futuro della CVP lo vedo

in crescita, sono un ottimista di

natura e sono convinto che se con-

tinuiamo ad operare con serietà e

professionalità i risultati continueran-

no ad arrivare. Tra gli obbiettivi per

il 2014 c’è quello di trasferirci in una

sede più grande che possa ospitare

un campo prove e una sala forma-

zione. Continueremo ad investire

nel cercare di diffondere la cultura

della sicurezza organizzando, anche

nei prossimi anni, ulteriori eventi

importanti. Ma il mio ringraziamento

più grande va sicuramente ai nostri

clienti che, per motivi di spazio, non

posso citare tutti, sono più di 2000,

ma li ringrazio uno ad uno, perchè

continuano a credere nel nostro

operato e a conferire fiducia nelle

nostre capacità, in questa avventu-

ra ci hanno aiutato a crescere e ci

hanno stimolato giorno per giorno a

migliorarci»•

31

Page 34: Dicembre 2013

Alessandro Carbone

Alessandro Carbone è nato a Chieti il 17 maggio del 1980. Nel

1999, conseguita la maturità classica, si iscrive al corso di laurea in Economia Azienda-le presso la facoltà di Econo-mia G. D’annunzio di Pesca-ra, dove nel 2004 si laurea con il massimo dei voti con una tesi in politica economica. Nel settembre 2004 supera le selezioni per prendere par-te al Master in Business Ad-ministration presso la Luiss G. Carli Business School di Roma e dopo 17 mesi di corso ottiene il diploma in Business Administration.Subito dopo inizia la sua car-riera in società di consulenza direzionale multinazionali, la prima è la Deloitte Finan-cial Advisory Service presso la sede di Roma, dove svol-

ge l’incarico di Analyst nel Corporate Finance e assume incarichi di coordinamento nelle operazioni di nanza straordinaria quali acquisi-zioni, fusioni e quotazioni in borsa, per aziende private. Prende parte inoltre, sempre per questa società, ad incari-chi esterni di piani cazione strategica, gestione per bud-get, formazione, attuazio-ne, controllo e gestione del P.E.G. per conto di pubbliche amministrazioni. Nel maggio 2006 riceve un’offerta da una multinazio-nale del settore abbigliamento per la quale di occupa di Ex-port. Professionista esperto in materia di nanza straordi-naria, accesso al credito, cor-porate nance, piani cazioni d’azienda, valutazioni d’azien-da, contenzioso tributario e

diritto fallimentare. Attualmente è promoto-re nanziario ed esperto in materia assicurativa e nanziaria, attività che svo lge nel ramo vita, pre-videnza e danni per una prestigiosa compagnia di livello multinazionale.Esperto in materia di ammi-nistrazione e controllo nelle Pubbliche Amministrazioni. Cultore della materia nella cattedra di programmazione e controllo delle ammini-strazioni pubbliche presso la facoltà di Economia dell’Uni-versità G. D’annunzio di Pescara. Dal 2007 è iscritto all’ordine dei praticanti Dot-tori commercialisti e revisori uf ciali dei conti presso l’albo di Chieti. Da sempre impe-gnato in politica, è capogrup-po in Consiglio Comunale a

Chieti dove ha svolto anche l’incarico di presidente di commissione attività produt-tive. Oggi svolge l’incarico politico di coordinatore pro-vinciale sia nell’ambito gio-vanile che nel senior. Crede nella politica e in quella me-ravigliosa frase che dice che “I politici sono i depositari dei sogni della gente”. Ma per evitare che il sogno diventi un incubo crede in una politica diversa.Socio e membro del direttivo del Rotary Club Internatio-nal Chieti Ovest, nominato segretario del presidente per l’anno rotariano 2010/2011, delegato Rotary sulle attività del Rotaract.Dallo sport ha avuto grandi insegnamenti di vita, no al 1999 ha praticato l’equitazio-ne a livello agonistico nazio-nale e internazionale.

Alessandro Carbone - telefono: (+39) 392.7960983 - email: [email protected] - web: www.alessandrocarbone.it - Chieti

IL MIO MOTTO“Tra vent’anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto, ma da quelle che non avete mai fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite.” ( Mark Twain )

Red

azio

nale

Carbone.indd 2 03/12/13 11:26

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incarichi&carriere

Nuovo tassello del progetto Aggrega che entro il primo semestre 2014 porterà alla fusione delle Confindu-stria di Chieti e Pescara, con l’obiettivo di fare efficienza ma principalmente di migliorare la qualità dei servizi offerti alle imprese, nonché di ampliarne il numero di imprenditori che si riconoscono nei valori e nelle azioni che tutti i giorni Confin-dustria mette in campo. Lucio Laureti è stato nominato presidente della sezione unificata Turismo. Le aziende del turismo hanno eletto anche vice presidente Luciano De Nardellis che affiancherà Laureti insieme ai consiglieri, Lorenzo Cardone, Sandro Chiacchiaretta, Marco D’Agostino, Andrea Ferrante, Antonella Marrollo e Franco Masci. Aggregata anche la sezione Trasporti, che sarà presieduta da Cesare Spedicato. Vice presidente è stato nominato Giuseppe Ranalli, insieme ai consiglieri Fiorindo Di Lorenzo, Nicola D’Arcangelo, Stefano Diano, Giuseppe Marino, Enrico Perticone, e Daniele Pe-trocco. Saranno inoltre invitati permanenti al Consiglio di Sezione: Alfonso Di Fonzo e Giacomo Pierfelice. Per la Sezione Trasporti, Spedicato ha sottolineato l’importanza delle aziende del Settore Trasporti e Logistica delle due territoriali, che, unite, rappresentano la quasi totalità della mobilità regionale.

CONFINDUSTRIA, LAURETIE SPEDICATO PRESIDENTI SEZIONI

TURISMO E TRASPORTI

«È un’ottima notizia per la nostra organizzazione che premia l’impegno pluridecennale del presidente Mac-carone alla guida del Sindacato Provinciale Aquilano». Così il presidente Confcommercio L’Aquila Roberto Donatelli, il presidente FIPE L’Aquila Michele Morelli e il direttore Confcommercio Abruzzo Celso Cioni, hanno commentato l’elezione, per acclamazione, di Mario Maccarone, già presidente onorario della FIPE – Sindacato Pubblici Esercizi della Provincia di L’Aquila, come componente del Collegio dei Probiviri in occasione dell’Assemblea Nazionale FIPE. «La saggezza e l’esperienza maturate nel corso del suo lungo ed intenso impegno sindacale - hanno proseguito - risulteranno preziose nello svolgimento del nuovo incarico a livello nazionale. Formuliamo al nostro collega, a nome di Confcommercio L’Aquila, i migliori auguri di un proficuo lavoro».

FIPE, MACCARONE ENTRA NELL’ASSEMBLEA NAZIONALE

ASL TERAMO, ROLLERIPRENDE IL POSTO DI VARRASSI

È Paolo Rolleri, 52 anni di Genova, il nuovo manager della Asl di Teramo, che prende il posto di Giustino Varrassi. Rolleri ha avuto un’esperienza di 8 anni in una società di revisione. Dal 2003 al 2006, è stato presidente del Cba (Centro biotecnologie avanzate) di Genova e poi direttore dell’Istituto italiano di Ematologia di Roma. Nel 2007, si è messo al servizio della società di Advisor contabile e gestionale per i piani di rientro delle Regioni meno virtuose. Prima di Teramo, ha accettato la direzione dell’Irccs, l’Istituto di ricerca San Raffaele di Roma. Rolleri ha confermato la squadra del suo predecessore. Laura Figorilli e Camillo Antelli restano rispettivamente direttore amministrativo e sanitario dell’azienda teramana.

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incarichi&carriere

La giunta comunale di Vasto ha deliberato il nuovo Comitato di Gestione della Riserva naturale di Punta Aderci. A darne notizia in una nota è l’assessore alle Aree Protette del comune di Vasto, Marco Marra. “Il consiglio comu-nale nel 2012 aveva deliberato la modifica organica del Comitato di Gestione della Riserva, ritenendo opportuno aprire il Comitato a un rappresentante del Coasiv (designato dal suo Commissario) e un rappresentante delle associazioni ambien-taliste designato dall’Amministrazione comunale – si legge in una nota del comune di Vasto - pertanto il nuovo Comitato di Gestione è così composto: il sindaco o suo delegato; l’architetto Pasquale D’Ermilio, dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Vasto, il responsabile dell’Arta, Roberto Cocco, l’architetto Pietro Smargiassi in rappresentanza del Coasiv e il presidente del Cai di Vasto, Francesco Famiani, in rappresentanza delle associazioni ambientaliste. «Ricordando che non è previsto alcun compenso – ha sottolineato l’assessore Marra - auguro al neo Comitato e ai suoi nuovi membri una proficua collaborazione nell’interesse della tutela e della valorizzazione della Riserva di Punta Aderci che in questi anni ha visto una massiccia frequentazione turistica e riconoscimenti in importanti riviste nazionali e programmi televisivi».

PUNTA ADERCI, COSTITUITO NUOVO COMITATO

DI GESTIONE

MOVIMENTO TURISMO DEL VINO, CONFERMATO IL PRESIDENTE D’AURIA

E’ stato confermato per altri tre anni, Nicola D’Auria, alla guida del Movimento Turismo del Vino. Il presi-dente della nota associazione di produttori vinicoli è stato infatti rieletto all’unanimità. Titolare dell’azienda “Dora Sar-chese” di Ortona, D’Auria sarà affiancato dalla produttrice Stefania Bosco nel ruolo di vicepresidente. «In questi tre anni la nostra associazione è diventata una realtà forte, che si sta facendo conoscere sempre di più anche fuori regione, grazie soprattutto alla sensibilità e al lavoro dei produttori aderenti e alla volontà di fare sistema – ha sottolineato D’Auria -. La collaborazione con il Consorzio di Tutela ci ha permesso, infatti, di organizzare tre eventi nazionali di successo, uno a Roma e due a Milano. Altrettanto proficuo è stato il rapporto con l’Assessorato regionale all’Agricoltura, che ci ha dato fiducia e visibilità». Nuovi ingressi anche nel Cda, che ha accolto le candidature di Luana Di Lorito, in rappresentanza di Cantina Tollo, Giuseppe Colantonio, per Citra Vini; Umberto Buccicatino per Fattoria Buccicatino e Fabio Tomei per Can-tine Maligni. Confermate inoltre, nel direttivo, le presenze di Enrico Cerulli Irelli (Tenuta Cerulli Spinozzi), vice presidente uscente; mentre Rocco Pasetti (Contesa) e Domenico Radica (Tenuta Arabona) assumeranno entrambi la carica di revisori e Chiara Ciavolich (Ciavolich) ed Erika De Luca (Fattoria Licia) quella di supplenti.

PD, STEFANIA PEZZOPANENELLA DIREZIONE NAZIONALE

La senatrice Stefania Pezzopane è stata scelta dal segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, tra i componenti della nuova Direzione Nazionale. «È un vero onore poter partecipare direttamente al nuovo corso del Pd - ha commentato la Pezzopane - il mio impegno sarà quello di continuare a dar voce a livello nazionale alle ragioni delle zone terremotate e dell’Abruzzo intero, anche in vista dei prossimi appuntamenti delle regionali». Grande entusiasmo espresso anche dal segretario provinciale del Pd, Mario Mazzetti che ha affermato: «Sono sicuro che Stefania affronterà questa nuova avventura, con tutto l’impegno ed il coraggio che la contraddistingue. Ricoprirà questo incarico con lo spirito di servizio che ha portato avanti in questi anni. Auguro a lei e a tutti i componenti della Direzione buon lavoro».

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» di Luigi Carunchio

In tema di telefonia mobile e fissa, sotto l’aspet-to fiscale e tributario, spesso il contribuente confonde tra loro, la deducibilità del costo dal

reddito d’impresa e la detraibilità dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), pur essendo le due cose di-stinte e rispondenti a normative diverse.Infatti il quadro normativo in merito alla deduci-bilità dei costi è disciplinato dall’articolo 102 del TUIR comma 9 per i redditi impresa e dall’artico-lo 54 del TUIR comma 3 bis per i redditi derivanti dall’esercizio delle attività artistiche e professiona-li, i quali stabiliscono che “le quote d’ammortamen-to, i canoni di locazione anche finanziaria o di noleggio e le spese di im-piego e manutenzione re-lativi ad apparecchiature terminali per servizi di comunicazione elettroni-ca ad uso pubblico di cui alla lettera g) del comma 1 dell’articolo 1 del codi-ce delle comunicazione elettroniche, di cui al de-creto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, sono dedu-cibili nella misura dell’80 per cento”. Un’eccezione esiste per le imprese di autotrasporto, dove per gli oneri relati-vi a impianti di telefonia dei veicoli utilizzati per il trasporto di merci, limitatamente a un solo im-pianto per ciascun veicolo, la percentuale è elevata al 100 per cento.La detraibilità dell’IVA è disciplinata dall’art 19-

bis1, comma 1, lettera g), del D.P.R.n. 633/72, il quale prevede la detraibilità dell’IVA al 50% per le “apparecchiature terminali per il servizio radio-mobile pubblico terrestre di comunicazioni, soggette alla tassa di concessione governativa”. Il riferimen-to al pagamento della tassa di concessione gover-nativa è richiamato per esclude automaticamente i commercianti di telefonini i quali potranno quindi detrarre totalmente l’IVA ai sensi dell’art. 19,com-ma 1, D.P.R. n. 633/72.La legge finanziaria 2008 ha modificato la detraibi-

lità dell’IVA sulla telefo-nia, prevedendo la totale detraibilità della stessa a condizione che il bene sia utilizzato interamente per l’attività d’impresa e di lavoro autonomo.In particolare, con la nuo-va disciplina, la detrazio-ne per i telefoni cellulari e per i servizi di telefonia mobile è consentita secon-do i criteri ordinari previ-sti dall’art. 19 del D.P.R. n. 633/1972, ovvero in funzione dell’utilizzo del bene o servizio acquistato dell’esercizio d’impresa, arte o professione. Per-tanto, la detrazione varia a secondo del caso in cui

il contribuente: è in grado di dimostrare l’inerenza totale di tutte le spese di telefonia mobile riferibili all’attività d’impresa, detrazione nella misura del 100%, l’IVA assolta sulle fatture; non è in grado di quantificare l’inerenza totale di tutte le spese di

Deducibilità e detraibilità delle speseper i telefoni cellulariFacciamo chiarezza dal punto di vista fiscale e tributario sul mondo della telefonia

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fisco

telefonia mobile riferibili all’attività d’impresa, fa-cendone un uso promiscuo tra uso aziendale e uso personale, detrazione l’IVA nella misura del 50%.In merito alla tassa sulle concessioni governative, l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 9 del 18 gennaio 2012, ribadisce la non abolizione della tassa sulle concessioni governa-tive per l’utilizzo della tele-fonia mobile e il diritto alla detrazione IVA.Di conseguenza in tema di schede prepagate, non si parla di detraibilità dell’IVA ma solo di deducibi-lità del costo. Infatti con la risoluzione 17 maggio 2007, n. 104/E, ha evidenziato che i limiti fiscali operano sia per la telefonia fissa che per quella mobile, sempre che utilizzata nell’ambito della attività professionale o artistica, nonché per i beni utilizzati per la connessione telefonica ope-rata nell’ambito dell’attività artistica o professio-nale, limitatamente a quelli indispensabili per il collegamento alle suddette linee telefoniche, ricon-duce nell’ambito delle spese deducibili anche quelle

sostenute per l’acquisto delle ricariche telefoniche ovvero delle schede prepagate trattandosi di costi relativi all’impiego dei servizi telefonici.Resta inteso che, ai fini del riconoscimento della

deducibilità dal reddito di la-voro autonomo, i predetti costi siano connotati dei requisiti della inerenza all’attività pro-fessionale o artistica svolta e della tracciabilità della spesa, effettivamente sostenuta dal contribuente con la rintraccia-bilità della modalità di paga-mento utilizzata.Riepilogando: la deducibilità dei costi, il quale non tiene conto nè delle differenza tra telefonia fissa e telefonia mo-bile e nè nell’uso promiscuo o esclusivo, è sempre dell’80 per cento, ad eccezione delle im-prese di autotrasporto come sopra esposto; la detraibili-

tà dell’Iva, considera il pagamento della tassa di concessione governativa per la telefonia mobile e dell’utilizzo esclusivo o meno del telefono. Nel caso di possibilità di dimostrare l’uso esclusivo nell’at-tività di impresa, la percentuale è del 100%, altri-menti è del 50% •

e-mail: [email protected]

In tema di telefonia mobilee fissa, sotto l’aspetto fiscalee tributario, spessoil contribuente confondetra loro, la deducibilitàdel costo dal reddito d’impresae la detraibilità dell’impostasul valore aggiunto,pur essendo le due cosedistinte e rispondentia normative diverse

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Bambini e Tablet:quanto e come lo usano?

» di Antonio Teti

Nelle settimane scorse, è stata pubblicata una ricerca condotta da Imaginarium, una nota catena spagnola specializzata

in articoli per l’infanzia, condotta su di un folto gruppo di membri del Club della stessa azienda, provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Ger-mania e Messico. Lo scopo della ricerca era l’ap-profondimento dell’utilizzo dei tablet da parte dei bambini. Il primo dato interessante è dato dall’in-cremento vertiginoso della presenza nelle famiglie, negli ultimi anni, di questo superbo gadget tecno-logico: il 65,4% degli intervistati afferma di pos-sederne uno. Altro elemento di grande rilevanza è riconducibile all’utilizzo del dispositivo da parte dei figli: ben il 94,58% dei genitori che possiede un tablet consente ai pro-pri figli di farne uso, an-che se per meno di un’ora al giorno. Dalla ricerca si evince che le famiglie esercitano un controllo sull’utilizzo del disposi-tivo, non solo per quanto concerne la durata del tempo dedicato alla stru-mento tecnologico, ma anche per quanto concerne i contenuti. Sembra, che il 54,48% dei genitori, ponga dei limiti sulle tipologie di accesso sulle funzioni del dispositivo, e una percentuale pari al 78,84%, afferma che i

propri figli utilizzano principalmente il tablet per applicazioni legate al gioco o alla dimensione del divertimento. Altre applicazioni preferite, sono quelle delle foto e dei video. La cognizione della necessità del controllo dell’utilizzo del tablet, da parte dei genitori, è posseduta anche da coloro che non ne possiedono uno: il 58,84%, se lo avesse, ne limiterebbe l’accesso ai contenuti e l’85,21% ne consentirebbe l’utilizzo, ma per meno di un’ora al giorno.La ricerca aveva come obiettivo soprattutto la ve-rifica delle modalità di ingresso dei bambini nel mondo digitale, cercando anche di comprenderne

se vi fossero dei benefici effettivi sul livello di ap-prendimento dell’utilizzo dei più moderni e diffusi strumenti informatici.Anche se molti concordano sulla positività della fami-liarizzazione da parte dei giovanissimi sull’utilizzo di questi dispositivi, un buon 17% del campione analizzato non ritiene che possa essere una buona pratica. Ed in tal senso, un riscontro lo si ha anche

nel campo dell’istruzione: il 75,99% del campione a cui è stato chiesto di dare un’opinione sull’uso dei tablet nelle scuole, pensa che sia un mezzo cer-tamente non indispensabile, anche se importante

Secondo una ricerca condotta da Imaginarium, ben l’82,59% delle famiglie di Italia, Spagna, Portogallo, Germania e Messico, consente ai propri figli di utilizzare un tablet quotidianamente,

esercitando un controllo sull’utilizzo e sui contenuti delle applicazioni utilizzate.Ma siamo sicuri che l’utilizzo prematuro di questi dispositivi tecnologicisia effettivamente di aiuto per la crescita culturale dei giovani infanti?

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per la formazione dei figli. Mi tornano alla mente i giochi che hanno caratte-rizzato l’adolescenza di intere generazioni di ita-liani: nascondino, mosca cieca, football, pallavolo, pallacanestro, giochi tradizionali e tutti condotti all’aperto. Modi di intrattenimento e socializzazio-ne che al giorno d’oggi assumono il sapore di un’era preistorica. I bambini dell’epoca non erano meno felici dei bambi-ni di oggi, anzi forse lo erano molto di più ed erano pervasi da sti-moli, suggestioni, emo-zioni e un incontenibile entusiasmo che le at-tuali generazioni sem-brano addirittura non comprendere. Secondo un’indagine curata da Tonino Cantelmi, professore di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione alla Lumsa di Roma, dal titolo “La Dieta Mediatica dei nostri figli”, si rilevano dati e percentuali davvero sconcertanti.

Il 40% dei ragazzi di età superiore ai 14 anni non ha mai avuti limiti di orario da parte dei genitori rispetto all’utilizzo dei videogiochi ed è anche libe-ro di navigare in Internet senza alcun limite e il 28% dei bambini non ha alcun limite di orario in cui guardare la tv. Li chiamano “nativi digitali”, e appartengono a

questa categoria tutti co-loro che non sanno cosa voglia dire vivere sen-za cellulare, computer e soprattutto senza le in-sostituibili applicazioni di “social networking”, di cui quotidianamen-te si nutrono. Forse, nel prossimo futuro, questi nativi digitali saranno in grado di migliorare l’efficienza del cosiddetto

“sistema paese”, ma non avranno mai avuto l’occa-sione di percepire la bellezza di un mondo in cui la tecnologia non aveva un “ruolo” nell’educazione dei giovani •

ict

Li chiamano “nativi digitali”,e appartengono a questa categoriatutti coloro che non sanno cosa voglia dire vivere senza cellulare, computer e soprattutto senza le insostituibili applicazioni di “social networking”,di cui quotidianamente si nutrono

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Un network di imprese coinvolto in un in-sieme di relazioni, non è una condizione sufficiente perché si creino le premesse

della crescita economica, competitiva e d’innova-zione. Il network, per avere successo, deve trasfor-marsi in comunità imprenditoriale, orientata alla we-relation. Gli incentivi pubblici non sempre favoriscono la ri-uscita di una rete, ma a volte la viziano. Questo incipit rappresenta, in realtà, la conclusione di un percorso di azioni di ricerca, consulenza e promo-zione a livello regionale e nazionale che il sotto-scritto ha ultimato assieme ad altri studiosi e pro-fessionisti coinvolti nel Progetto Speciale “Imprese in Rete” finanziato dalla Regione Abruzzo, Direzio-ne Politiche Attive del Lavoro, Formazione e Istru-zione, Politiche Sociali, a valere sui fondi del PO FSE ABRUZZO 2007-2013. Imprese in Rete è un progetto che, nel corso di due anni, ha supportato il recupero della competitività delle PMI abruz-zesi del Sistema Moda, in particolare dei settori Tessile, Abbigliamento e Pelletteria, attraverso la costituzione di reti e l’avvio di processi di interna-zionalizzazione.Grazie alla sottoscrizione di Contratti di Rete il progetto ha diffuso conoscenza sugli strumenti di networking; sui processi di internazionalizzazione; sulle best practices in materia di country analysis; sulle strategie di posizionamento nei mercati in-ternazionali; sull’export management, sul project planning; sul project management e la gestione di partnership internazionali; infine sui nuovi siste-mi di formazione continua in connessione con gli strumenti di networking.

Il progetto ha preso il via ufficialmente a marzo 2012, con l’approvazione del piano operativo di det-taglio da parte della Regione Abruzzo e si è chiuso a Dicembre 2013. I soggetti che hanno condotto questa articolata ca-tena di azioni sono stati i seguenti: Eurosviluppo, capofila del progetto (www.eurosviluppospa.it); Carsa (www.carsa.it); CNA Abruzzo (www.cnaa-bruzzo.it); Izi (www.izi.it); Partner (www.partner-consul.com); Società consortile Terre Pescare-si (www.terrepescaresi.it). Nell’arco di questo periodo sono stati ideati stru-menti specifici e realizzate numerose attività: a. l’Istituzione di un Comitato di Pilotaggio com-posto da rappresentanti della Regione Abruzzo e referenti di Eurosviluppo; b. La realizzazione di strumenti di comunicazione utilizzati lungo tutte le fasi del progetto (il sito www.impresein-rete.net; una brochure divulgativa di avvio lavo-ri, una brochure di resoconto delle attività svolte, conferenza stampa di lancio, trasmissioni televi-sive e speciali, cartelline, un’azione periodica di ufficio stampa finalizzata alla sensibilizzazione di tutti gli stakeholder del territorio); c. Un report generale di rilevazione dello stato dell’arte dei processi di internazionalizzazione e di apertura ai mercati nazionali e locali, dei fabbisogni formativi, dei fabbisogni di innovazione per la competitività internazionale e dei processi di comunicazione in atto; d. 30 report aziendali di rilevazione dello stato dell’arte dei processi di internazionalizzazio-ne e di apertura ai mercati nazionali e locali, dei fabbisogni formativi, dei fabbisogni di innovazione per la competitività internazionale e dei processi

Reti d’Imprese?Funzionano se si ha una visione

di lungo periodo

» di Simone D’Alessandro

La partecipazione delle nostre aziende al Progetto Speciale“Imprese in Rete” finanziato dalla Regione Abruzzo

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di comunicazione in atto; e. Focus Group con le aziende aderenti al progetto per promuovere i con-tratti di rete; f. Tavoli di lavoro che hanno dato vita a due Contratti di Rete; g. Un workshop su networking e reti d’impresa: diffusione delle co-noscenze e best practice, svoltosi a Pescara presso la Sala Conferenze della Fondazione PescarAbruz-zo, finalizzato a diffondere la conoscenza delle reti di impresa e dei contratti di rete, anche alla luce del Bando per la promozione e lo sviluppo di con-tratti di rete nel territorio della Regione Abruzzo; h. Un workshop su best practice in interna-zionalizzazione, reti di imprese e networking, svoltosi a Pescara, presso la Sala Conferenze della Fondazione PescarAbruzzo, per discutere su casi di reti d’impresa attive in altre regioni italiane e per presentare le reti d’impresa costituite nell’am-bito del progetto; i. Country Analysis con focus specifico sui settori pelletteria, abbigliamento e oreficeria dei seguenti mercati esteri: Brasile, In-dia, Messico, Turchia, Stati Uniti, Russia; l. Con-sulenza sugli aspetti gestionali dei Contratti di Rete e sull’individuazione delle opportunità di finanza agevolata specifiche per le Reti d’impresa; l. Incoming con operatori russi, organizzato c/o l’Hotel Best Western Plaza di Pescara, dove hanno

partecipato 8 imprese abruzzesi (D&D Pelletteria Srl.; Di Filippo Italiana Pelletterie Srl; Fashion Cloud Srl; Italo Lupo; Laurenzi Srl; Montaliani Srl; Perfetti Confezioni Srl; Ripani Italiana Pelletterie Srl) e 7 operatori russi: (Cara&CO www.caraan-dco.net/en/; Gim www.blissjew.com; Gretta www.gretta.ru; Milano Fashionroom www.fashionroom.ru; New Brand Lab www.newbrandlab.ru, Shar www.lllap.biz; Wildberries www.wildberries.ru); l. Piani aziendali di sviluppo per le imprese: Per-fetti Confezioni; C.R. Taglio di Caposano Raffael-la; Minù Confezioni di Nuccitelli Mirella; Super-Brands Italia Srl; Ripani Italiana Pelletterie Srl; International By Bios Srl; Officine del Tessile Srl; Fashion Cloud Srl; Antica Sartoria; Di Filippo Ita-liana Pelletteria Srl; Crea Design Sas; D&D Pel-letteria Toscani Bags; Montaliani Srl; Italo Lupo; Bond Factory Srl; Consorzio Get Export; Anna B Creation; Progetto Tenda; m. Una Ricerca di carattere socio-economico, caratterizzata da una metodologia che integra strumenti qualitativi e quantitativi, pubblicata in italiano e inglese, in 500 copie, dal titolo: L’organizzazione relazionale. Reti d’impresa e comunità imprenditoriali: le buone prassi tra innovazione, internazionalizzazione e so-stenibilità; n. Percorsi formativi e seminariali

Reti d’Imprese?Funzionano se si ha una visione

di lungo periodo

creatività

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creatività

sulle tematiche del web marketing, dell’internazio-nalizzazione, della rete di vendita, della logistica, dell’inglese, dell’automazione nel design, erogati con metodologia blended learning, integrando l’au-la con l’e-learning attraverso la piattaforma @-lear-ning: www.terrepescaresi.it/impreseinrete; o. Mo-nitoraggio dell’intero progetto gestito attraverso monitoraggi trimestrali; p. Report semestrali intermedi e schede di autovalutazione del raggrup-pamento; q. Un Convegno finale di dissemina-zione dei risultati. Il risultato più importante di questo complesso intervento di ricerca, consulenza e promozione è stata la nascita di due reti d’Im-presa: Wedding Deals e Italian Life Style nate grazie al lavoro svolto con il progetto, formalizzate entrambe attraverso lo strumento del Contratto di Rete ed entrambe asseverate dall’Organismo di as-severazione CNA Interpreta Srl di Modena. WED-DING DEALS è una rete costituita da 11 aziende abruzzesi appartenenti alla filiera dei “servizi per il matrimonio” (wedding) e localizzate principal-mente nell’area Vasto-San Salvo: Anna B. Crea-tions di Boccardo Anna Teresa; Progetto Tenda di Ranieri Anna Consiglia; Foto Cilli di Cilli Calvino; Di Credico Fiori di Serena Di Credico; Casa in Cen-tro-Arte Regalo di Marco Di Florio; Agenzia Viaggi Kaleo! di Pellicciotta Leonida; Tratti Somatici di Angelo Di Francesco; Di Falco Arredamenti Sas di Alfonso e Vitale Di Falco; Oro’s di Marchesani Na-dia; Centro estetico Veruska di Tommasetti Veru-sca; Immagine Boutique di Vicoli Katia. È una rete di tipo orizzontale, nella quale tutte le imprese as-sumono una posizione paritaria, ideata e promossa da una giovane professionista che è poi diventata la manager di rete. La componente “rosa” è rafforzata

poi dalla presenza di una maggioranza di impren-ditrici (7 su 11). Le 11 imprese già collaboravano tra loro in modo informale; a marzo del 2013 hanno deciso di sottoscrivere il Contratto di rete “Imprese in Rete Wedding Deals” favorite e supportate nel-la loro decisione dallo staff del Progetto Speciale “Imprese in rete”, finanziato dalla Regione Abruz-zo con i fondi del POR FSE 2007-2013. Gli obietti-vi strategici della rete sono: incentivare l’attività economica e acquisire nuovi clienti attraverso la valorizzazione dell’immagine delle singole impre-se e della rete come soggetto unico; generare una corretta percezione da parte del mercato della qua-lità del servizio offerto, creando valore per i clienti finali in termini di risparmio di costi. ITALIAN LIFE STYLE è invece una rete costituita, inizial-mente, da 5 imprese abruzzesi, poi diventate 6, appartenenti alla filiera della “Moda e Accessori Moda”, localizzate nell’area teramana, pescarese e teatina: Ripani Italiana Pelletterie Srl; Fashion Cloud Srl; D&D Pelletteria Srl; Montaliani Srl; Italo Lupo; SIAC Fashion Srl. È una rete di tipo orizzontale dove tutte le imprese hanno lo stesso peso, ma è anch’essa una rete “rosa” perché è diret-ta da un presidente e da due manager di rete don-ne. Nasce con l’obiettivo di rafforzare i processi e le strategie di internazionalizzazione e penetrazione dei mercati esteri anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, in conformità a specifiche proce-dure e regolamenti predefiniti. Le aziende aderenti alla rete intendono favorire l’implementazione di uno Store on-line per la vendita sul web dei loro prodotti e servizi, valorizzando la loro immagine aziendale attraverso la pubblicizzazione intra ed extra rete •

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Si chiama APE (at-testazione di pre-stazione energeti-

ca), è stato introdotta dal Decreto Legge 63/2013 ed ha sostituito, dal 6 giugno scorso, l’attestato di certi-ficazione energetica, con effetti molto rilevanti nel mercato delle transazioni immobiliari.Infatti, tutti i contratti traslativi di immobili sia a titolo oneroso (compra-vendita, permuta, conferimento, ecc.) che gratuito (donazione), nonchè i contratti di locazione saran-no affetti da nullità se agli stessi non sarà allegato l’Ape. La sanzione suddetta non è affatto da sottovaluta-re: la nullità assoluta, infatti, non si prescrive, può essere fatta valere da tutti e può essere rilevata d’ufficio dal giudice; ciò significa che la stabilità dei rapporti giuridici in questione, in caso di manca-to rispetto dell’obbligo, rimarrà appesa ad un filo, potendosi in ogni momento mettere in discussione l’efficacia del contratto. E se per gli atti traslativi il pericolo dovrebbe essere “sterilizzato” dal nota-io rogante che, appunto, non dovrebbe consentire la stipula di un atto nullo, per i contratti di loca-

zione, invece, il pericolo è concreto, tanto più che l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 83/E del 22 novembre scorso, ha chiarito che la mancata allegazione dell’attestato non sarà assolutamente ostativa alla registrazione del contratto d’affitto.Senza tralasciare le san-zioni amministrative: da 3mila a 18mila euro per gli atti traslativi e da 300

euro a 1.800 per i nuovi contratti di locazione. E non è tutto.Il proprietario dell’immobile in verità deve munirsi dell’attestato ben prima della stipula dell’atto, poi-ché anche nelle forme di pubblicità (annunci) del-la vendita o della locazione bisogna indicare, sotto pena di sanzioni amministrative, l’indice di presta-zione energetica che, appunto, è contenuto nell’Ape. Inoltre, nelle trattative precontrattuali l’attestato deve essere messo a disposizione del soggetto inte-ressato all’acquisto o alla locazione.Ma in che cosa consiste la nuova attestazione? Ri-spetto ai vecchi attestati di certificazione energetica (Ace), l’Ape dovrà dare conto di ulteriori parametri energetici (es. climatizzazione invernale). Ad ogni

» di Filippo Paolini

APE, come cambiail mercato immobiliare

L’attestazione di prestazione energetica, introdotta dal Decreto Legge 63/2013,ha sostituito, dal 6 giugno scorso, l’attestato di certificazione energetica.

Analizziamo cosa è cambiato...

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buon conto, le nuove procedure per la redazione dell’Ape dovranno essere dettate da un futuro de-creto ministeriale e, fino a quel momento, si conti-nuerà ad applicare la normativa oggi in vigore (Dpr 59/2009). Peraltro, qualora il proprietario fosse in possesso di un attestato anteriore al 6 giugno scor-so (ace), purchè in corso di validità (vale a dire non più vecchio di dieci anni), potrà utiliz-zarlo per la stipula di un atto traslativo.Ma sarà obbligatorio sempre e comunque l’Ape? Certamente no, in quanto la nor-mativa prevede una serie di esoneri per determinate catego-rie di immobili qua-li: i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati; i fabbri-cati industriali e artigianali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produt-tivo non altrimenti utilizzabili; i fabbricati agricoli

non residenziali, sprovvisti di impianti di climatiz-zazione; gli edifici adibiti a luoghi di culto; i manu-fatti qualificabili come “ruderi”; edifici il cui utiliz-zo non prevede l’installazione e l’impiego di sistemi tecnici, quali box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi e strutture stagionali a pro-tezione degli impianti sportivi (fatta eccezione per

le porzioni di edifici eventualmente adibi-te ad uffici); edifici in cui non è necessario garantire un comfort abitativo perché non destinati alla perma-nenza di persone, come i garage, i depositi, le cantine, le centrali ter-miche, i locali contato-ri, le legnaie, le stalle; i fabbricati “grezzi”, gli edifici “rustici” e gli

edifici “marginali” che sono quelli che non compor-tano un consumo energetico in relazione alle loro caratteristiche tipologiche o funzionali (ad esempio: portici, pompeiane, legnaie); gli edifici inagibili o comunque non utilizzabili•

norme&leggi

Tutti i contratti traslativi di immobili sia a titolo oneroso (compravendita, permuta, conferimento, ecc.)che gratuito (donazione),nonchè i contratti di locazionesaranno affetti da nullitàse agli stessi non sarà allegato l’Ape

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G li ultimi dati statistici conferma-no che, fra i 28 Paesi facenti parte dell’Unione Europea, l’Italia si posi-ziona agli ultimi posti quanto a di-

mensioni dell’impresa media e numero di lavoratori occupati. Solo Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Portogallo hanno una quota di imprese con meno di 10 dipendenti superiore alla nostra.Considerando che, in Italia, l’azienda media sembra più una microimpresa cresciuta che una grande azien-da in espansione e che il 97% delle imprese resta sot-to la soglia dei 9 dipendenti, con poco più di 3.000 aziende sopra i 250 dipendenti (dati U N IONC A M E-RE), è evidente come il problema non è tanto nei nu-meri, quanto nel peso che il nostro tessuto imprendi-toriale ha in ambi-to europeo.A patire le conse-guenze di tale si-tuazione l’impian-to delle relazioni industriali che, in mancanza di un tessuto economico ed industriale strutturato, corre il rischio di rimanere uno strumen-to soltanto virtuale al fianco di imprese e lavoratori.In quest’ottica, particolare rilevanza assume l’evolu-zione compiuta dalla contrattazione collettiva per-seguendo l’obiettivo di una maggiore adesione alle singole realtà aziendali, fino all’approvazione dell’art. 8 D.L. n. 138/2011. La norma consente, infatti, ai contratti aziendali o territoriali, anche con efficacia generale, di derogare alla disciplina legale e a quella collettiva nazionale “con specifiche intese finalizzate

alla maggiore occupazione, alla qualità dei contratti di lavoro, all’adozione di forme di partecipazione dei lavoratori, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitività e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all’avvio di nuove attività”.Si sceglie, quindi, di affidare alla responsabilità del-le Parti sociali l’individuazione del grado di tutela compatibile con la necessità di garantire lo sviluppo delle aziende e, di conseguenza, l’occupazione dei la-voratori. Sicché la contrattazione collettiva, se e nei limiti in cui le Parti sociali ne riterranno l’opportuni-

tà ai fini comuni, ha facoltà di ade-guare ampia parte della disciplina generale in mate-ria di lavoro alle specifiche esigen-ze dell’azienda e/o del territorio coin-volti dall’accordo.È ben chiaro, al-lora, come tale strumento possa e debba consentire l’enucleazione di una serie di regole

pattizie le quali, dosando con saggezza tutele e rego-le incentivanti, supportino il tessuto imprenditoriale abruzzese in una crescita fisiologica delle proprie di-mensioni aziendali e occupazionali. In quest’ottica, l’idea di graduare l’efficacia delle regole di stabiliz-zazione del rapporto di lavoro (in particolare l’art. 18 L. n. 300/1970), procrastinandone l’effettiva applica-zione sino al momento in cui la crescita dimensionale sia divenuta stabile, può rappresentare un motore di sviluppo sia delle aziende che dei tassi occupazionali provinciali e regionali •

Globalizzazione dei mercatie nanismo delle aziende italiane

» di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw) lavoro in corso

Una nuova sfida per la contrattazione collettiva

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[email protected]

Compiti e responsabilità del RSPP

messa in sicurezza» di Alessio Pelusi

La Sentenza della Cassazione Penale Sezione IV del 19 settembre 2013 sancisce che: “Il RSPP può essere ritenuto (cor)responsabile del verificarsi di un infortunio ogni qualvol-

ta questo sia riconducibile ad una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l’obbligo di segnalare”.Tralasciamo per un attimo la sentenza, e vediamo chi è e cosa fa il Responsabile del servizio di prevenzio-ne e protezione. Il D.Lgs 81/2008 Testo Unico del-la Sicurezza sul lavoro lo definisce: “Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali descritti nell’art. 32, de-signata dal datore di la-voro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi”.Dunque un professioni-sta esperto, che coordi-na le attività dell’ “In-sieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e pro-tezione dai rischi professionali per i lavoratori” (art. 2 commadel d.lgs. 81/2008).La sua nomina è uno degli obblighi non delegabili del Datore di lavoro. Inoltre, il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione collabora con il DL, il Me-dico competente ed il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza alla realizzazione del Documento di valu-tazione dei rischi e partecipa alla riunione periodica. Infine, questa mansione può essere ricoperta da per-sonale interno o esterno, o essere svolta direttamente dal Datore di lavoro, in base ai casi previsti dalla legge.

Tornando alla Sentenza la Corte ha precisato che “il RSPP, può essere ritenuto (cor)responsabile del verifi-carsi di un infortunio, ogni qualvolta questo sia ogget-tivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l’obbligo di conoscere e segnala-re, dovendosi presumere che alla segnalazione avrebbe fatto seguito l’adozione, da parte del datore di lavoro, delle necessarie iniziative idonee a neutralizzare detta

situazione.Il RSPP è chiamato a rispondere qualora, agendo con imperizia, negligenza, imprudenza o inosservanza di leggi e discipline, abbia dato un suggerimento sbagliato o abbia trascurato di se-gnalare una situazione dl rischio, inducendo, così, il datore di lavoro ad omettere l’adozione di una doverosa misura prevenzionale, rispon-

derà insieme a questi dell’evento dannoso derivatone, essendo a lui ascrivibile un titolo di colpa professionale che può assumere anche un carattere addirittura esclu-sivo”.Questa certezza, ribadita nei Tribunali, sulla respon-sabilità del RSPP in caso d’infortunio sul lavoro, dovrà necessariamente corrispondere ad una presa di coscien-za dello stesso Soggetto della prevenzione sul proprio ruolo. Mentre sull’altro versante, quello del Datore di lavoro, dovrà esserci un maggiore ascolto di chi cerca, passando fra mille difficoltà e resistenze, di prevenire infortuni e migliorare la qualità del lavoro e della vita dei lavoratori•

Approfittiamo di un bell’articolo di G. Porreca pubblicato sul giornale on-line “PuntoSicuro” sulla colpa professionale del RSPP, per approfondire il ruolo

ed i compiti di questo importante Soggetto della prevenzione

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Grande successo per la Serata del Socio organizzata, come di consueto, in grande stile dalla BCC Castiglione Messer Raimondo e Pianella. La cena che ha visto protagoniste le specialità abruzzesi unite ad un raffinato intrattenimento si è rivelata un importante momento di incontro e condivisio-ne per tutti i soci sempre più numerosi. L’evento che si è svolto al Palacongressi di Montesilvano è

stato rilevante sia come momento di convivialità e di spettacolo, di cui è stato protagonista il tenore di Montesil-vano Piero Mazzocchetti, sia come occasione per ribadire la vicinanza della Bcc al territorio e ai suoi oltre 2800 soci. E infatti sono state circa 30 le borse di studio consegnate quest’anno dalla Bcc durante la serata, ai figli dei soci che si sono distinti particolarmente nel 2013 nel loro percorso di studi.Alla Serata del Socio 2013 hanno preso parte numerose autorità, tra gli altri, il direttore della sede regionale della Banca d’Italia Luigi Bettoni, il direttore generale di Iccrea Banca Impresa, Enrico Duranti, il direttore della Federazione Interregionale Ermanno Alfonsi, i presidenti, i direttori e le delegazioni delle BCC consorelle e i sindaci ed i rappresentanti dei comuni in cui la Bcc opera con le sue 13 filiali (Castiglione M.R., Penne, Loreto Aprutino, Elice, Pianella, Cerratina, Rosciano, Città Sant’Angelo, Silvi, Pineto, Montesilvano, Pescara).A serata conclusa, è stata estratta un’autovettura Y10Momo e si è svolta la tombola finale.Abbiamo raggiunto il presidente Savini e il direttore generale Simone Di Giampaolo per tracciare insieme il bilancio di questo 2013.Presidente, quale ruolo deve ricoprire la BCC in questo momento di crisi? «In questo momento di crisi – ha

Bcc di castiglione Messer raiMondo e Pianella:savini: «ancora più sostegno al territorio»A coronamento dei brillanti risultati ottenuti, durante la Serata del Socio,

che come ogni anno si è rivelata un grande successo,sono state consegnate circa 30 borse di studio ai figli dei soci

» di Eleonora Lopes

Il CdA al completo per il brindisi

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credito&finanza

spiegato il presidente Alfredo Savini – è ancora più importante il ruolo di un movimento fatto non da banche che vivono di speculazioni finanziarie ad alto rischio, ma da intermediari dedicati al sostegno esclusivo del territorio di riferimento e alla valorizzazione dello scambio mutualistico, ossia semplicemente la raccolta del risparmio e l’erogazione del credito nelle comunità. In nome di questo senso di responsabilità, abbiamo messo a disposizione della Caritas un contributo straordinario di 50 mila euro per l’acquisto e la distribuzione di generi alimentari, creato un fondo di solidarietà di 60mila euro con 100 carte di credito prepagate destinate ai nuclei familiari più bisognosi e abbiamo sostenuto per 250 mila euro le varie iniziative sociali e sportive realizzate nel nostro territo-rio». È soddisfatto dei risultati raggiunti? «I risultati conseguiti ad oggi sono migliori di quelli previsti dal budget di inizio anno – ha continuato il presidente Savini – infatti, grazie alla quota raggiunta di circa 2800 soci in 13 filiali in due province, la nostra banca ha raggiunto 470 milioni di euro in raccolta complessiva e 360 milioni di euro di impieghi, ottenendo così un patrimo-nio aziendale dal valore di 50 milioni di euro. Un risultato che ci rende orgogliosi e ci riempie di fiducia per il futuro». Non dimentichiamo che Savini è an-che presidente della Federazione BCC Abruzzo e Molise nonché componente del Consiglio Na-zionale Federcasse. Quali sono i numeri del 2013 della Federa-zione che lei presiede? «Come Federazione Abruzzo-Molise – conclude il presidente- abbia-

Un’immagine della sala durante la Serata del Socio

Alfredo Savini durante il suo intervento

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mo raggiunto degli ottimi risultati, grazie anche alla brillante opera del direttore generale Ermanno Alfonsi, a conferma della rilevanza delle BCC come motore per lo sviluppo della regione. Abbiamo 9 BCC con 78 sportelli localizzati nelle due regioni, siamo più di 22.000 soci e disponiamo di 453 risorse umane. Quanto ai numeri, la raccolta dello scorso anno è stata di 2,290 mld, per 1,554 mld di impieghi per un patrimonio di 219,9 milioni di euro».Direttore, tracciamo un bilancio del 2013 «Questo 2013 –ha dichiarato il direttore generale Simone Di Giampa-olo- è stato un anno di grandi risultati. Siamo riusciti a contenere il rischio di credito, gli indicatori ce lo dimo-strano, infatti le sofferenze lorde sono intorno al 4,83% e quelle nette intorno al 2,35%, al di sotto della metà della media del sistema. In un momento nel quale le banche chiudono i famosi rubinetti, noi siamo riusciti ad erogare 19 milioni di euro e 10 milioni di euro di sospensive. Tutto questo grazie ad una gestione prudente e alla ricerca costante di soluzioni equilibrate che ci hanno permesso di sostenere le aziende del territorio e di preservare la qualità del credito». Progetti futuri per la banca che dirige? «Tutti i risultati del nostro istituto –conclude il direttore Di Giampaolo- sono merito dei soci, dei dipendenti e del cda, persone serie e valide che operano per la crescita del territorio. Tra i progetti futuri c’è quello di aprire tre nuovi sportelli automatici intelligenti nella città di Pescara, ma l’obbiettivo principale resta quello di affiancare i nostri clienti, le famiglie e le piccole imprese del territorio che necessitano del nostro sostegno» •

La Banca di Credito Cooperativo di Castiglione Messer Raimondo e Pianella nasce come Cassa Rurale ed Artigiana e ha una storia comune a quella di molte Casse Rurali. L’iniziativa guidata dal maestro Angelo Pompei contava 92 soci fondatori, in maggior parte agricoltori, artigiani e piccoli commercianti che con fatica si risollevavano dai periodi bui della seconda guerra mondiale.Presente sul territorio dal 1956, la Banca di Credito Cooperativo ha collaborato allo sviluppo delle comunità locali per-mettendo ad artigiani, imprenditori, coltivatori, a famiglie e ad aziende di realizzare una storia di personale successo insieme alla banca.La denominazione attuale, risale al 1996, anno della fusione con la Banca di Credito cooperativo di Pianella e negli anni successivi è cresciuta estendendo il proprio territorio di competenza a una vasta area che comprende tre province e 35 comuni contando 26.000 clienti.

La storia della BCC Castiglione M.R. e Pianella

Da sinistra: il direttore generale federazione BCC Abruzzo-Molise Ermanno Alfonsi; il direttore BCC Castiglione M. R. e Pianella Simone Di Giampaolo e il presidente della BCC Castiglione M. Raimondo e Pianella Alfredo Savini durante la consegna delle borse di studio

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credito&finanza

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Nuovo look e spazi operativi più ampi per la nuova sede di Roseto degli Abruzzi della Banca di Credito Cooperativo dell’Adriatico Teramano. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del presidente Antonino Macera, del direttore generale Tiberio Censo-ni, del vescovo di Teramo, Michele Seccia, del responsabile della Banca d’Italia per

l’Abruzzo, Luigi Bettoni e di numerosi soci e cittadini. Lo sportello bancario si trova in via Nazio-nale 369/371 ed è una delle sei sedi operanti sul territorio. Rivolto a famiglie, professionisti, opera-tori economici e piccole imprese, è diretto da Roberto Collevecchio che coordina il lavoro dei due colleghi Roberto Rosa e Lorena Pannelli. Dopo il taglio del nastro, il vescovo Seccia ha benedetto la sede, al termine di un intervento nel quale è stata ribadita l’importanza della vicinanza degli istituti di credito alle fasce sociali più deboli, soprattutto in questo particolare momento della vita economi-ca e sociale del Paese. Il presidente Macera, a seguire, ha ripercorso l’attenta crescita della BCC sul territorio, unita a una politica dei piccoli passi che, in dodici anni, ha portato all’apertura di una sede più grande e confortevole, ringraziando il personale della banca, vero e proprio fattore di sviluppo grazie alle doti umane e professionali. Un plauso è venuto anche da Luigi Bettoni, in rappresentanza della Banca d’Italia, che ha sottolineato l’importanza delle banche di credito cooperativo in relazione ai bisogni delle piccole imprese, dell’associazionismo e dei risparmiatori che hanno bisogno di mi-crocredito, come ad esempio i giovani. La nuova sede è tra l’altro, infatti, di nuova concezione, open space, e dotata di area self-service con bancomat intelligente, per permettere ai clienti di svolgere in autonomia operazioni di cassa, evitando le code. Lo scopo è infatti quello di lavorare in un ambiente confortevole, volto a facilitare le relazioni e a ridurre le distanze tra operatore bancario e cliente.Per tutti poi, un momento di festa e un brindisi che ha coronato un processo di integrazione ormai perfettamente compiuto •

Bcc dell’adriatico teraMano,inaugurata la nuova sede di rosetoRivolto a famiglie, professionisti, operatori economici e piccole imprese,

lo sportello è diretto da Roberto Collevecchio

credito&finanza» a cura della redazione

Il taglio del nastro durante l’inaugurazione della nuova sede Monsignor Michele Seccia, vescovo di Teramo, benedice la filiale BCC di Roseto

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I risultati del “9° Censimento Istat su Industria e servizi, Istituzioni pubblichee Non Profit” ci presentano un Paese in forte cambiamento,

aumenta il non profit mentre crisi e globalizzazione ridisegnano le imprese

L’istat ci presenta l’Italia

Sono 100.784, pari al 2,3% del totale na-zionale, le imprese attive dell’industria e dei servizi di mercato rilevate sul territo-rio dell’Abruzzo, su un dato nazionale di

4.425.950, occupano circa 16,3 milioni di addetti con una dimensione media di 3,7 addetti. Il mondo del non profit cresce e si diversifica, la Pub-blica Amministrazione si snellisce e il settore delle imprese subisce for-ti trasformazioni nel contesto della crisi e della globalizzazione.Sono questi e tantis-simi altri i primi si-gnificativi dati che si possono ricavare dal 9° Censimento Istat su Industria e servizi, Istituzioni pubbliche e Non Profit presenta-ti lo scorso 11 luglio a Roma e si riferiscono all’anno 2011.Alla rilevazione han-no partecipato oltre 300mila organizzazioni non profit, 13mila istituzioni pubbliche e un campione di 260mila imprese (tutte quelle con 20 e più addetti ) e circa 190mila unità produttive di piccole e piccolissime di-mensioni.Al 31 dicembre 2011 sono 301.191 le organizzazioni non profit attive in Italia, con un incremento del 28 % rispetto al 2001, anno dell’ultima rilevazione cen-suaria sul settore. In Abruzzo le Istituzioni rilevate in questo settore sono 7.261, pari al 2,4% del totale nazio-nale, con un significativo incremento del 32,5% rispet-to al Censimento 2001, superiore alla media nazionale del +28%, l’impiego di risorse umane in questo settore, sempre a livello regionale, è 101.500 persone di cui: 8.347 addetti, 4.375 lavoratori esterni, 170 lavoratori temporanei e 88.608 volontari. Risultano in crescita anche le imprese con un aumento dell’8,4 %, dato importante per la nostra regione è che la variazione percentuale della presenza di imprese ri-

spetto al 2001 è pari a +13%, quindi superiore alla media nazionale. Si fa invece più piccola la pubblica amministrazione, composta da 12.183 istituzioni pub-bliche, il 21,8% per cento in meno rispetto al 2001 e in esse lavorano 2,8 milioni di dipendenti, 116mila colla-boratori, più di 11mila temporanei.Ma tornando alle imprese in senso stretto, queste pur-troppo diminuiscono addetti e investimenti, gli uni del

2,5% e i secondi del 25,9%, aumentando però il valore aggiunto dell’1,9%.Inoltre le microimpre-se (con meno di 10 ad-detti) rappresentano il 95,1% delle imprese attive, il 47,2% degli addetti complessivi e il 31,4% del valore aggiunto realizzato, confermando la loro importanza nel tes-suto economico na-zionale, mentre nelle

grandi imprese (con almeno 250 addetti) si concentra-no il 19,4% degli addetti e il 31,2% del valore aggiunto.Volendo evidenziare alcune differenze territoriali sal-ta in evidenza il dato relativo alla creazione di valore aggiunto, ovvero della produttività. Le imprese loca-lizzate nelle regioni nord-occidentali e nord-orientali contribuiscono per il 61,2% alla creazione del valore aggiunto del Paese (rispettivamente 36,9% e 24,3%), mentre la quota di valore aggiunto realizzata è pari al 20,7% nel Centro e al 18,1% nel Mezzogiorno, differen-ze significative quanto allarmanti.Meno marcato è, invece, il divario territoriale relativo al costo del lavoro per dipendente, pari a 38mila euro nel Nord-ovest contro i 29 mila euro nel Mezzogiorno, una piccola curiosità che poco farà piacere ai lavoratori è che nel 2011 ciascun dipendente ha lavorato in media 1.637 ore, 8 ore in più rispetto al 2010, con livelli su-periori alla media nell’industria (1.667) e inferiori nel settore dei servizi (1.616)•

» di Denia Di Giacomo focus

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» di Denia Di Giacomo - foto concesse da Gruppo Spee

Sentirsi sempre al sicuro, in qualsiasi posto, qualsiasi attività si stia svolgendo. È questa la sfida lanciata da SPEE, azienda leader in Italia nel settore della sicurezza integrata

e nell’offerta di sistemi evoluti di centralizzazione, telegestione, monitoraggio e governo di processi an-che complessi, come? Grazie a Protechtor, un nuovo servizio per la sicurezza delle persone.Si tratta di un’applicazione creata appositamente per trasformare un oggetto ormai di uso comune, lo smartphone, in un vero e proprio strumento intelli-gente al servizio della nostra sicurezza. Grazie a Pro-techtor infatti possiamo avvalerci della possibilità di “lanciare” svariate tipologie di allarmi e richieste di

aiuto nella tranquillità che questi verranno imme-diatamente raccolti ed elaborati da Panopticon, una delle più performanti centrali di controllo a livello europeo.La centrale è in grado di stabilire un collegamento audio e video con la persona in pericolo senza limiti di spazio o tempo, questo, grazie al microfono e alla telecamera presenti sul cellulare. Poi, una volta sta-bilita la condizione di chi richiede aiuto, Panopticon attiva le procedure di intervento tramite soggetti pri-vati, forze dell’ordine o personale medico del servi-zio di emergenza sanitaria, supportando l’utente fino alla risoluzione della situazione di rischio. E così, quello che fino a ieri era un semplice stru-

La società SPEE , un’eccellenza nella sicurezza e nell’innovazione,ha presentato PROTECHTOR, un’app intelligente che trasforma

uno smartphone in uno servizio rivoluzionario per la sicurezza personalee le emergenze sanitarie

La sicurezza alla portata di tutti

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mento di comunicazione, il nostro telefono cellulare, oggi diventa anche un supporto in grado di aiutarci e salvaguardare la nostra incolumità.Ciò che è importante evidenziare è che Protechtor unisce in un unico servizio la protezione della perso-na con le funzionalità di geolocalizzazione e di trac-ciamento in tempo reale degli spostamenti e questo lo rende particolarmente adatto a molteplici condizioni di utilizzo. Il target di questa applicazione è infatti alquanto variegato, dal pubblico femminile, sempre più vittima di violenze, ai minori e giovani in gene-rale, dai vip a tutti coloro che sono esposti a rischi aggressioni a causa della professione che esercitano, ma Protechtor potrebbe rivelarsi molto utile anche a chi viaggia o a chi pratica sport potenzialmente pericolosi come l’alpinismo, l’escursionismo o anche semplicemente il running campestre.Una sorta di “democraticizzazione della sicurezza” dunque, in grado di offrire un prezioso supporto attra-verso il semplice utilizzo del cellulare. Vi sono 7 dif-ferenti tipologie di assistenza connesse a Protechtor: l’SOS, per i casi più gravi di emergenza; L’HELP che segnala in tempo reale al Centro di Controllo una situazione di emergenza sanitaria; l’ ALERT grazie al quale si mette in pre-allarme il Centro di Controllo per un tempo predefinito; il TRACKING, che consen-te di tracciare gli spostamenti dell’utente in qualsiasi momento e di inviarli al Centro di Controllo che, in caso di necessità, è già al corrente della sua posizio-ne; il FLASHLIGHT che consente allo smartphone di emettere un potente fascio di luce; l’ALARM che invece consente allo smartphone di emettere un forte suono di allarme ed infine l’AUDIO & VIDEO VERI-FICATION, una funzione attivata automaticamente dalle segnalazioni SOS ed HELP con la trasmissione al Centro di Controllo dell’audio e delle immagini ri-levate dallo smartphone. Una sicurezza personale sempre connessa, integrata, gestita 24 ore su 24.«SPEE, “fabbrica“ sicurezza. Una sicurezza totale e globale per persone, beni e infrastrutture, una si-curezza disponibile in qualsiasi momento, ovunque». Questo ha dichiarato l’ing. Luciano Ardingo, presi-dente e direttore Generale SPEE del Gruppo SPEE, proseguendo «Pur essendo nel cuore dell’Abruzzo siamo presenti con i nostri servizi in tutto il mondo. La nostra azienda continua ad investire sul capitale intellettuale, sulla ricerca e sviluppo e sulle opportu-nità offerte dallo sviluppo delle ICT, tanto da essere riconosciuta tra i primi tre principali attori nazionali nello sviluppo e nelle competenze professionali del settore della sicurezza fisica e logica integrata. Con Protechtor abbiamo voluto offrire a tutti la possibili-tà di sentirsi protetti e sicuri in qualunque situazione. Mettiamo al servizio dei nostri clienti tutta la nostra

professionalità e la nostra esperienza nella sicurezza, sviluppata in oltre 30 anni di attività. Siamo consa-pevoli che un’applicazione da sola non sia sufficien-te ad eliminare rischi e pericoli, ma pensiamo che l’innovativo servizio Protechtor possa contribuire a fronteggiarli meglio, permettendo di intervenire pri-ma che la situazione possa degenerare»•

focus

Luciano Ardingo e in basso il logo di Protechtor

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Borse di studio dell’Inail saranno destinate a sostenere la ricercadi 8 giovani studenti dell’Ateneo di Teramo

Università di Teramo e INAIL Abruzzoinsieme per la sicurezza sui luoghi di lavoro

Otto borse di studio dell’importo di 10mila euro ciascuna, destinate a promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro e la preven-zione degli infortuni saranno concesse

dall’Inail Abruzzo alle facoltà di Giurisprudenza e Bioscienze dell’Università degli Studi di Teramo. Il finanziamento dei progetti è uno degli strumenti più importanti che l’Ateneo attiverà nell’ambito del protocollo di intesa della durata di tre anni, che è stato siglato con la direzione regionale dell’Inail, alla presenza del rettore dell’Università degli Studi, Lu-ciano D’Amico, del direttore regionale Inail Enrico Susi, e del direttore regionale vicario Nicola Negri.Il bando di concorso è aperto a 4 laureati in Giuri-sprudenza e a 4 laureati in Bioscienze e Tecnologie Agro-alimentari e Ambientali residenti in Abruzzo e al di sotto dei 29 anni d’età. Voto di laurea, curri-culum, esperienza e titoli in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e colloquio saranno de-terminanti per selezionare i borsisti. Il laureato, al termine del percorso formativo triennale, affiancato dai docenti di riferimento, dovrà elaborare un lavoro di analisi e sintesi dei dati raccolti durante il per-corso, per realizzare anche una pubblicazione. La borsa prevede anche un periodo di stage all’interno dell’Inail. La convenzione, inoltre, anche con l’ausilio di piatta-forma e-lerning per la didattica on–line in aggiunta alla didattica frontale, prevede l’offerta formativa ri-servata al personale Inail per l’iscrizione al corso di Laurea in Servizi Giuridici, curriculum Consulenza del Lavoro. Su richiesta dell’interessato, possono es-sere riconosciute, come crediti formativi universitari, in misura non superiore a 12 crediti, le conoscenze e abilità professionali certificate ai sensi della norma-tiva vigente in materia, nonché le altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post secondario. «Il protocollo che abbiamo siglato –ha dichiarato il rettore D’Amico- con la direzione regionale dell’Inail, segna un ulteriore passo nella direzione di avvicina-re l’Ateneo alle Istituzioni del territorio abruzzese, e darà ai nostri studenti la possibilità di approfondire il tema così importante della Sicurezza e della Tutela

nei Luoghi di lavoro». «Il nostro istituto –ha affermato Susi- da sempre ri-cerca collaborazioni significative sul territorio regio-nale e la partnership con un istituto di alta formazio-ne così prestigioso quale è l’Università degli Studi di Teramo rappresenta senza dubbio una collaborazione qualificata. Siamo doppiamente soddisfatti perché il

nostro contributo si legherà anche al sostegno della ricerca di giovani». «Questo accordo –ha sostenuto Negri- rappresenta per l’Inail il completamento di un progetto più ampio intrapreso con gli altri atenei abruzzesi. Formazione e ricerca per l’Inail Abruzzo rientrano tra gli obietti-vi principali in tema di prevenzione ed è in linea con un altro importante progetto siglato con la Regione Abruzzo e con la “Fondazione Università Gabriele d’Annunzio” di Chieti - Centro di Scienza dell’in-vecchiamento (CESI), finalizzato alla ricerca tramite sorveglianza sanitaria degli ex esposti all’amianto»•

» a cura della redazione - foto concesse da INAIL Abruzzo focus

Da sinistra: Susi, Nicola Negri, direttore regionalee provinciale Inail e Maria Ceci, vicario Inail Teramo

Il rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Luciano D’Amico e il direttore regionale Inail Enrico Susi

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Sede legale e Uffi ci:via Ungaretti, 4 - 64013 Corropoli (TE)Tel.: +39 0861 855809 - Fax: +39 0861 807035E-mail: info@profi liaziendali.itWeb: www.profi liaziendali.it

ualità e Ambiente

COSTRUIAMO IL SUCCESSODEI NOSTRI CLIENTI

Un’impresa vincente deve produrre qualità per soddisfare i clienti e generare valore per la sua proprietà, controllando i propri impatti ambientali, gestendo l’effi cienza e l’effi cacia delle sua attività, rispettando i diritti umani, per governare “il rischio imprenditoriale” e proporsi al mercato e al sistema creditizio come un brand impegnato nello sviluppo sostenibile, garanzia di continuità del business. Un modello organizzativo competitivo, ma anche agile e fl essibile, deve controllare sistematicamente le proprie prestazioni, nella consapevolezza che il controllo genera attenzione e quindi pone le condizioni per incrementare il coinvolgimento e l’effi cienza, in altri termini, garantire il successo della propria azienda.Profi li Aziendali, partner delle imprese nel loro sviluppo, assiste i suoi clienti nel raggiungimento di questi obiettivi, mettendo a loro disposizione un gruppo di tecnici altamente qualifi cati in grado di implementare sistemi di gestione conformi ai più elevati standard internazionali.I numerosi interventi di successo già realizzati, sono la garanzia della nostra professionalità e competenza, che hanno guidato le nostre aziende clienti verso la certifi cazione, stabilendo precisi obiettivi temporali ed economici. La profonda conoscenza degli standard internazionali da parte dei propri tecnici, permette alla PROFILI AZIENDALI di realizzare sistemi integrati inerenti le diverse normative di riferimento, off rendo l’opportunità alle azien-de di raggiungere i più elevati livelli di eccellenza.

Formazione Finanza d’Impresa Sicurezza e Igienenei Luoghi di Lavoro

Direzione d’Impresa Sistemi InformaticiAziendali

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UNI EN ISO 9001:2008

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UNI EN ISO 22000:2005

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Conosciamo una storica realtà di Mosciano Sant’Angelo, LINEA SEDIA s.r.l.presente da oltre mezzo secolo nel settore del mobile. Cura del design,

qualità e formazione, queste le sue parole d’ordine

La sartorialità del mobile

Da una brillante intuizione di Antonio Di Lazzaro, nel 1957 nasce la realtà im-prenditoriale oggi nota come Linea Sedia s.r.l..

Antonio Di Lazzaro non era nato per il posto fisso, lui desiderava qualcosa in più, voleva costruire il proprio futuro, con le proprie mani e il proprio sudore, ecco perché scelse di essere un artigiano del mobile, nell’al-lora fiorente capitale del mobile, Mosciano Sant’An-gelo. Costruiva poltroncine per le camere da letto, in modo meticoloso e sempre con un occhio attento al loro lato estetico, in un contesto attivo e in evoluzione, che poi negli anni 70 divenne anche difficile. Poi arrivarono gli anni 80 e con loro anche i figli di Antonio, ovvero Silvio e Alessandro, e come spesso av-viene nel cambio generazione LINEA SEDIA di oggi cominciò a prendere forma, grazie alla produzione di tavoli e sedie e alla vendita di questi a grandi produt-tori di camere e camerette, ma la lungimiranza dei due fratelli si aggiunse alla qualità dei loro prodotti fino a quando LINEA SEDIA estese il proprio mercato anche ai retail fuori regione e infine ai negozianti.Oggi LINEA SEDIA s.r.l., gestito ancora dai fratelli Silvio e Alessandro Di Lazzaro, il primo responsabile commerciale e il secondo responsabile di produzione, è una fiorente realtà che fa della qualità e del design la propria filosofia imperante. La cura dei particolari

fanno dei prodotti di LINEA SEDIA quasi dei pezzi unici, poiché intrisi dell’attenzione che si riserva alle opere sartoriali. Con una rete costituita da quasi 70 agenti presenti su tutto il territorio nazionale, ed una superficie azien-dale di ben 6.500 metri quadrati, LINEA SEDIA vede la sua mission nella continua ascesa dell’azienda ma sempre supportata dai valori della qualità delle mate-rie prime e dei metodi costruttivi, del design, dell’ar-tigianalità e di tutti quei valori che tanto hanno reso famoso nel mondo il made in Italy.Avvalendosi della collaborazione di uno staff molto preparato e appassionato del proprio lavoro «Dobbia-mo ai nostri collaboratori tutto il successo dell’azien-da», dichiarano i titolari Silvio e Alessandro Di Lazzaro, LINEA SEDIA riesce a superare le sfide del mercato soprattutto grazie alla formazione nella quale investe in modo continuativo. «È d’obbligo un sentito ringraziamento alla Profili Aziendali srl - pro-seguono i Di Lazzaro - è grazie alla loro competenza, alla ricerca ed all’ottenimento di fonti finanziarie age-volative, che il nostro staff riesce a seguire i percorsi formativi necessari per affrontare le sfide del futuro».La vostra prossima sfida allora? «Internazionalizzare - rispondono con fermezza i Di Lazzaro - rinnovarsi internamente, continuare a formarsi e imparare, per poi esportare il nostro know how»•

» a cura della redazione - foto concesse da LINEA SEDIA SRL focus

Alcuni esempi dal catalogo prodotti di LINEA SEDIA

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Riflessioni sulla Libiapostrivoluzionariae sul rapporto con l’Italia

Libia, un’economiain continua evoluzioneLo scorso mese di novembre è stato certamente

uno dei più difficili per la Libia postrivoluzio-naria: l’arresto lampo e il successivo rilascio del presidente Ali Zeidan, l’analogo episodio

che ha visto coinvolto il numero 2 dell’intelligence Mu-stafa Noah, i 50 morti e i 500 feriti rimasti sul campo in due distinte battaglie a Tripoli e a Benghasi, il blocco parziale dell’approvvigionamento di gas verso il nostro Paese… Messe insieme, queste istantanee sembrano raf-forzare l’immagine di una Libia alla deriva da cui sareb-be meglio stare alla larga; ma in controluce è possibile, diradato il clamore dei singoli episodi, intravedere alcuni segnali - deboli ma significativi - di ripresa: una com-plessiva tenuta delle istituzioni laiche, l’accelerazione nel mettere a punto la nuova Costituzione, una crescita della consapevolezza dei giovani che vogliono giocare un ruolo nel futuro del Paese e che per questo sono scesi in piazza, versando ancora una volta il sangue per la libertà. Certo la strada è tutta in salita, e l’attuale leadership libica non può certo essere lasciata sola di fronte a una sfida di tale portata. L’Italia deve essere in prima fila in questa parti-ta, interpretando un ruolo coraggioso ma allo stesso tem-po discreto a causa del tardivo sganciamento dall’allean-za con Gheddafi e a una partecipazione ai combattimenti che è parsa all’opinione pubblica del Paese nord africano come una forma opportunistica per non farsi scalzare dai competitor francesi e inglesi. L’Italia deve muoversi in Libia come sistema in cui ogni singolo segmento deve giocare la sua parte: il corpo diplomatico, il mondo del-la cooperazione, le agenzie di intelligence, le istituzioni culturali e il mondo imprenditoriale. In occasione della recente visita del ministro Mohammed al-Amin, Massimo Bray ha messo l’accento anche sulla necessità di fare della cooperazione e della comunicazione culturale lo strumen-to principale per la rigenerazione della lunga storia di re-lazione tra l’Italia e la Libia. Leonardo Bellodi, vice presi-dente dell’Eni, ha ribadito nei giorni scorsi una posizione molto netta: “L’Eni non abbandonerà mai la Libia. Non smentiamo i problemi anche gravi, ma nessuno poteva pensare che in uno Stato nato nel XX secolo e dominato per 42 anni da un regime la situazione potesse cambiare in un giorno o in un anno, anche se tutti si aspettava-no un trend più positivo. Scosse di assestamento sono in corso in ogni Paese della Primavera araba, che abbiamo tutti appoggiato, ma in Libia la situazione è più comples-sa perché le istituzioni sono state del tutto annientate e ci vorrà più tempo per arrivare alla stabilità rispetto a Egitto, Algeria e Tunisia dove la macchina-Stato comun-que funziona”. Un altro dato positivo è rappresentato dalla vivacità del tessuto imprenditoriale libico, Cirenai-ca compresa. Hassan Mustafa Belkheir, rappresentate del club degli imprenditori di Benghasi, durante un “contest” organizzato da HRS (società specializzata in trasferimen-to tecnologico dell’università di Bologna) e Unindustria Emilia Romagna ha affermato che: “Intendiamo intensi-

ficare la cooperazione commerciale tra le nostre rispettive realtà per fare di Benghasi il principale hub commerciale per l’interscambio con l’Italia. Al momento la Libia deve confrontarsi con le ricadute in termini di instabilità pro-vocate dalla guerra, ma si tratta di un’eredità negativa che potremo superare più facilmente se ci sarà coopera-zione con i partner esteri, in primis l’Italia”. Attualmente gli imprenditori libici fungono prevalentemente da tra-mite per la distribuzione sul territorio di beni realizzati da soggetti esteri; la loro ambizione è quella di rifornire la domanda interna con prodotti e servizi autoctoni o realizzati in partenariato con trasferimento tecnologico. In passato, l’interscambio tra il mercato italiano e quel-lo libico era strutturato solo sugli schemi del clientelismo imposto da Gheddafi. Oggi si punta e si premia la compe-titività. Va tenuto presente il fatto che, malgrado la man-canza di stabilità, il tessuto industriale libico è più solido di quello di molti Paesi asiatici e africani, e molti sono interessati a rafforzare la loro presenza non solo nel set-tore degli idrocarburi: tedeschi, francesi, americani, tur-chi, inglesi e cinesi. La Libia vanta del resto molti porti sul Mediterraneo e offre agli investitori un regime fiscale estremamente conveniente (5 anni estensibili ad altri 5 di totale esenzione) e la possibilità di esportare all’estero i propri utili. I libici chiedono all’imprenditoria italiana di “avere il coraggio di mettersi in gioco”; da parte nostra dobbiamo evitare, soprattutto in questa fase, azioni iso-late o estemporanee, affidandoci a operatori esperti che già siano presenti sul territorio con rapporti forti con le filiere istituzionali. Penso a realtà come Naxta di Bologna (www.naxta.it) e allo studio di consulenza italo-inglese Libia Consult (www.libiaconsult.com)•

» di Salvatore Santangelo focus

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GLOBUS s.a.s. Via Nazionale Adriatica Nord, 39 - 66023 FRANCAVILLA AL MARE (CH)tel. 085 4916930 - fax 085 4917376 - E-mail: [email protected] - Web: www.globusambiente.it

Globus si propone sul mercato come la soluzione ideale per assolvere in modo effi cace, tempestivo e sicuro i compiti legislativi in riferimento al D.Lgs. 152/06 Norme in Materia Ambientale, nell’ambito della gestione, della raccolta e del trasporto dei rifi uti speciali, pericolosi e non.L’obiettivo primario della Globus è fornire un servizio “all inclusive” in modo da sollevare il produttore da ogni impegno relativo alla gestione dei propri rifi uti speciali pericolosi e non pericolosi.La struttura versatile della Globus permette lo studio della situazione di ogni singola impresa, che si concretizza con consulenze ad hoc ed interventi mirati a seconda delle esigenze. In sintesi, Globus offre un servizio personalizzato di elevata qualità ad ogni cliente nel rispetto dei principi di economia, razionalità ed effi cienza.In questi ultimi anni, nell’ambito della gestione dei rifi uti, si è registrata una consistente produzione normativa alla quale la maggior parte delle imprese deve attenersi.Affi darsi alla Globus signifi ca essere giuridicamente aggiornati in modo da evitare sanzioni, riducendo al minimo il tempo da dedicare alla gestione dei propri rifi uti.

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È soltanto un modo diverso di chiamare il “vecchio” problemadella conciliazione dei tempi vita-lavoro. Questo continuo e difficile

dividersi della donna-madre-lavoratrice tra i compitidi cura della casa e della famiglia e il suo ruolo fuori

Work & life balance

“Ma come fa a far tutto?”. È que-sto il titolo di un film che vede Sarah Jessica Parker, madre e moglie perfetta, manager di un

importante studio di consulenza finanziaria a Boston, fare carriera all’interno della propria azienda, sbara-gliando la concorrenza maschile, ma dovendo rinun-ciare necessariamente al tempo trascorso con i propri figli. Mi piace partire da qui per dire che ad oggi gli strumenti family-friendly di cui le aziende possono disporre, per permettere alle donne un work & life balance, sono diversi, ma non sempre utilizzati dalla proprietà per andare incontro alle donne che vogliono “fare tutto”. Dunque, che utilità possono avere questi strumenti? Parliamo di flessibilità oraria (part-time, flex-time, banca delle ore, ...), congedi (integrazione dello stipendio da parte dell’azienda, paternità obbli-gatoria) o servizi per l’infanzia (nidi o voucher)... Il part-time, ad esempio, non ha nessun effetto o addirit-tura può avere un impatto negativo sia sulla presenza femminile nei ruoli apicali, generando la cosiddetta “segregazione verticale”, che sulla settarizzazione dei compiti in termini di differenza di genere, chiamata invece “segregazione orizzontale”. In realtà il problema nel nostro Paese è più profondo e culturale ed è legato alla distribuzione delle responsa-bilità di cura tra i sessi. Finché a cambiare non sarà la mentalità delle diverse componenti della famiglia, le cose resteranno così come sono oggi: le donne vorran-no continuare a gestire figli e lavoro, con molta fatica, e gli uomini perseguiranno i loro fini di carriera. Ma questo non è giusto, non lo è perché quelle donne che potrebbero “fare tutto” con poca fatica sono, invece, spesso costrette a scegliere tra le due facce della stessa medaglia, ossia della propria vita. Così riequilibrare le responsabilità domestiche tra i sessi diventa la “chiave” di volta di ogni politica sia familiare che pubblica. In questo secondo caso si prediligono sempre strategie che parlino di conciliazione piuttosto che di condivisione delle responsabilità, perché la cura resta sempre una prerogativa femminile, questione che va solo a raffor-zare i ruoli tradizionali di genere, a scapito delle nuove e moderne esigenze (lavorative e familiari) della donna e dell’uomo•

» di Laura Tinari focus

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Ancora una volta aziende abruzzesi protago-niste a Bruxelles, ad ExpoItalia, il più im-portante evento italiano che si svolge ogni due anni nella capitale europea. La kermes-

se si è svolta dal 14 al 17 novembre scorso, presso il padiglione 2 del Parc des Expositions del Heysel, il più grande parco espositivo esistente in Belgio ha visto la partecipazione di una decina di aziende del comparto agroalimentare di API Pescara-Chieti, gruppo AgroA-limentare e del turismo, supportate nella fase di orga-nizzazione e della logistica, dall’agenzia Eventury di Pescara.

Tra le aziende partecipanti, che hanno rappresentato l’Abruzzo in un’area a forte presenza di connazionali e di corregionali (visti i tantissimi emigranti di origine abruzzese ormai stanziati da anni in Belgio) va eviden-ziata la presenza della Rete d’Impresa “TERRA VER-DE d’ABRUZZO”, composta da: Az. Agr. Colle del Sole che ha fatto degustare e conoscere i vini del Monte-pulciano D.O.C. d’Abruzzo, Evangelista liquori, azien-da storica abruzzese con il “mitico” Punch Abruzzo, Verde Abruzzo, con i prodotti oleari e il tipico “pomo-doro a pera” d’Abruzzo e Spiedì, con i rinomatissimi arrosticini di carne di pecora. A questa compagine si

Le eccellenze gastronomiche d’Abruzzoprotagoniste a “ExpoItalia 2013”

» di Mauro Di Cola - foto concesse da Mariangela Nerone

Alcuni prodotti abruzzesi in vetrina

Le aziende di API Pescara-Chieti, gruppo AgroAlimentare, supportate nell’organizzazione dall’agenzia Eventury di Pescara, hanno partecipano all’evento fieristico riscontrando

un enorme consenso tra gli addetti ai lavori ed il pubblico presente a Bruxelles

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focus

sono unite altre aziende del gruppo AgroAlimentare di Api Pescara-Chieti, ovvero l’Az. Agr. Martinelli, con il “pecorino di Farindola”, Fracassa Salumi, con i salumi delle colline teramane. Inoltre, aggregate alla compa-gine di aziende abruzzesi presenti, vi erano anche La Confetteria, presente con i confetti di Sulmona, e Mo-kare, con il suo caffè e alcune aziende di promozione del territorio “interno” della nostra regione.«ExpoItalia ha visto anche quest’anno la partecipa-zione di una nutrita schiera di aziende abruzzesi, che hanno rappresentato il made in Abruzzo –ha sottoline-ato Claudio Cosanni, presidente di Api, gruppo Agro-Alimentare, e membro della Rete di Impresa presente all’evento di Bruxelles- e ancora una volta gli addetti ai lavori e il pubblico hanno apprezzato i nostri prodotti, le nostre aziende, il nostro territorio»•

focus

Claudio Cosanni presidente API PE-CH, gruppo Agroalimentare durante ExpoItalia 2013

Alcuni visitatori nello stand dell’API

Alla nostra regione sono stati dedicati 40metri quadrati sotto l’insegna : “Eccellenze d’Abruzzo” ed il claim “Eccellenze d’Abruz-

zo nel cuore d’Europa“ scelto con il chiaro scopo di trasferire un’immagine ed una identità del territorio, legata ad un concetto

di qualità.

“L’attività di promozione presso ExpoItalia, il salone del Made in Italy, ha avuto risultati eccellenti ed inaspettati, superiori a quelli

dell’edizione 2011”, secondo Mariangela Nerone ad dell’agenzia Eventury di Pescara. «Grandi consensi ed elevato interesse

hanno riscontrato i prodotti e le aziende abruzzesi presenti – ha continuato ancora Mariangela Nerone -, sia presso i visitatori,

che i numerosi buyers, provenienti dall’area della Vallonia, dalle Fiandre e di Bruxelles capitale, ma anche dalla vicina Olanda

e dalla Francia. Ho avuto l’opportunità di intercettare importatori dei circuiti Ho.re.ca e della grande distribuzione, ma anche

numerosi proprietari di negozi di prodotti enogastronomici italiani, ristoratori, chef ed agenti».

Gli incontri B2B, curati dalla Eventury, hanno fatto sì che già la settimana successiva al rientro in Italia ci fosse la prima visita di

alcuni buyer “in azienda” e, dopo 15 giorni dalla visita “incoming”, è partita la prima spedizione di prodotti, destinati agli impor-

tatori, dell’area Be.Ne.Lux., con il quale si è avviata una solida collaborazione.

Importanti infine le interviste realizzate dagli inviati della Rai e di una webtv belga che veicoleranno l’Abruzzo e le sue eccellenze,

in Italia, in Belgio e nel Mondo.

ExpoItalia 2013

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L’importante player nel mercato delle verdure surgelate chiude il 2012con fatturato positivo. Prospettive di crescita nella GDO e all’Estero

I numeri vincenti di Agrifood

Agrifood chiude il 2012 con risultati deci-samente positivi, in netta controtendenza rispetto all’andamento economico genera-le. Agrifood Abruzzo-Covalpa è il gruppo

alimentare specializzato nella lavorazione e vendita di surgelati vegetali: sorto nel 1989, il polo produt-tivo è locato nell’altopiano del Fucino ed è costituito da oltre 1.000 produttori ortofrutticoli tramite cui Agrifood Abruzzo-Covalpa copre l’intera offerta del paniere vegetale. Nonostante la frenata dell’economia nazionale, tutte le più recenti ricerche confermano che il mercato dei surgelati mantiene un’importante quota di mercato. L’azienda si pone in uno scenario di crescita solido, come conferma il risultato netto di 957.575 del 2012, pari al +32% rispetto al 2011. La ragione di questi risultati economici vanno sicu-ramente ricercati in un’attenta e strategica gestione reddituale da parte della direzione aziendale ma an-che nelle costanti attività di Ricerca e Sviluppo che stanno alla base della politica di Agrifood, consenten-do all’azienda di rispondere in maniera efficace alla costante evoluzione delle esigenze di mercato. Tra i primi basta ricordare il rinnovo frequente del parco macchine all’interno degli stabilimenti Agri-food, come ad esempio il recente acquisto di selettori ottici di ultimissima generazione, per la rimozione di corpi estranei da prodotti vegetali surgelati. Va inoltre ricordata, se pur del 2011, l’installazione di tre impianti fotovoltaici posizionati sul tetto dello stabilimento e del deposito aziendale, per una po-tenza totale pari a 1.300kWp, che consentono di ri-durre notevolmente il consumo di energia elettrica,

soprattutto nei mesi estivi in cui l’esigenza è superiore proprio per il tipo di produzione altamente energivo-ra di Agrifood, riducendo al contempo le emissioni di sostanze inquinanti.In termini di prodotto il successo delle attività di Ricerca e Sviluppo Agrifood è testimoniata anche dai due recenti riconoscimenti ottenuti dall’ azien-da durante la partecipazione all’ultima edizione di “TuttoFood”: il Premio Qualità Certificata, grazie al metodo Foglia a foglia, che permette alle foglie di ogni verdura di restare intatte, anche dopo la cottu-ra, mantenendo il sapore, il colore, la morbidezza e i principi nutritivi di un prodotto appena colto. E il Premio Ecosostenibilità, ottenuto con la presentazio-ne del nuovo packaging di aromi Passione Verde, a basso impatto ambientale grazie all’utilizzo ridotto di plastica (75% in meno di PEC rispetto ai packaging tradizionali).Discende che, nel complesso, la gestione ordinaria nel 2012 registra un risultato positivo di 1.364.655, pari al + 17,94% rispetto al 2011.«Sulla base di questi dati, sentiamo di poter giudica-re solido lo scenario di crescita – ha dichiarato Vale-ria Picco, responsabile marketing Agrifood - grazie anche ai buoni spazi di crescita in GDO, un settore considerato marginale fino a poco fa e che oggi, gra-zie ai primi apprezzamenti ottenuti e ai risultati inco-raggianti del 2012, reputiamo strategico per dare un ulteriore incentivo di crescita all’azienda. Non va poi trascurato il nostro obiettivo di espansione all’Estero, dove i prodotti Agrifood, a maggior valore aggiunto, iniziano a riscuotere interesse, soprattutto in Paesi come Usa, Canada e Giappone»•

» a cura della redazione - foto concessa da Agrifood focus

Un’immagine dello stabilimento

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A pochi mesi dalla sua fondazione, quest’azienda vitivinicola è divenutaun punto di riferimento del settore Horeca

Rosarubra:“il miglior vino possibile”

Il desiderio di riavvicinarsi alle cose che appar-tengono al territorio, di staccarsi dalla fredda tecnologia e di dedicarsi a qualcosa che si ri-conduce alla cultura italiana e abruzzese in

particolare. Nasce da questo l’avventura Rosarubra, società agricola di Pietranico, entrata nel mercato con la gamma completa dei prodotti solo lo scorso mag-gio, ma che è già divenuta un punto di riferimento del settore Horeca, Hotellerie-Restaurant-Café, il canale commerciale dell’industria alimentare alberghiera e della ristorazione. Dietro quest’azienda che prende il nome dalla rosa rossa, che è al tempo stesso il simbolo della passione e il profumo ufficiale del Montepulcia-no d’Abruzzo, c’è un’altra azienda. È stato l’amore personale per il settore dell’enologia di Riccardo Ia-cobone, amministratore delegato della Micso, azien-da fondata a Pescara nel 1984, leader nelle soluzioni tecnologiche Internet Based, unita alla possibilità per

questa impresa di investire in nuovi progetti a avviare il percorso in ascesa di Rosarubra. «Il progetto inizia-le è partito circa quattro o cinque anni fa – racconta Iacobone, nella sala riunioni del modernissimo ufficio della Micso, in cui il rosso, che richiama i vini che producono con Rosarubra, è il colore predominante -. I nostri occhi sono caduti sulla tenuta di Pietranico, un’oasi incontaminata di trenta ettari, a 390 metri di altezza, fatta di querce secolari, fauna autoctona che frequenta i laghi all’interno della tenuta. Il tut-to immerso in un silenzio disarmante. I vigneti sono circondati di piante da frutta, uliveti dai quali pro-viene l’olio Extravergine d’oliva Rosarubra, prodotto in quantità limitata e certificato biologico dall’orga-nismo I.C.E.A., e persino api, tra gli insetti che più di ogni altri subiscono le contaminazioni. Sintomo della totale biodinamicità del territorio. In questa tenuta sorgeva un’azienda che da più di trent’anni conferi-

» di Marcella Pace - foto concesse da Rosarubra

Riccardo Iacobone, amministratore delegato Rosarubra

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Page 75: Dicembre 2013

va uve di ottima qualità a diverse cantine. Poi siamo subentrati noi della Micso, con la nostra produzione diretta».Inizia così, fondendo le potenzialità della natura che il territorio offre loro, con le grandi competenze che hanno messo in campo, la storia Rosarubra. A super-visionare la produzione di questi vini dai sapori in-tensi e ricchi, che rimangono impressi nella memoria del palato anche solo dopo un primo sorso, c’è Camillo Zulli, che Iacobone definisce «l’enologo più illuminato nel panorama nazionale. La fi-losofia di fondo per la nostra azienda è quella di produrre il miglior vino possibile nel miglior modo possibile. Per questo abbiamo intrapreso il cammino delle coltivazioni biologiche. Non tanto per ottenere semplici certifica-zioni, ma perché siamo convinti che sia la tecnica più adatta al raggiungimento di un vino eccezionale».Ambizioni elevate per questa giovane cantina, che dai suoi esordi ha prodotto sei etichette, molte delle qua-li hanno ottenuto riconoscimenti di prestigio. Sono tre le categorie che racchiudono i vini Rosarubra. La prima è la fascia dei tre autoctoni: un Montepulciano dai toni morbidi e poco aggressivi, un Cerasuolo e un Trebbiano. «Abbiamo cercato di ridisegnare l’orizzon-te del Trebbiano – spiega Iacobone – un vitigno trop-po spesso vilipeso, ma che in realtà ha delle grandis-sime potenzialità». Nella seconda fascia, quella IGT, rientrano Intimo, un blend di Montepulciano e Merlot, medaglia d’oro al Challenge international du Vin di Bordeaux e Triluna, un blend di Chardonnay, Mal-vasia e Sauvignon, medaglia d’argento al Concours Mondial de Bruxelles, medaglia di Bronzo al Decan-ter World Wine Awards e ancora medaglia di Bronzo all’International Wine Challenge di Londra. «Intimo è il vino che ci sta dando le maggiori soddisfazioni. È un vino affascinante, che crea quasi dipendenza. Produce un’emozione talmente forte nel berlo che dà una pulsione a riprovarlo». Infine c’è Lomanegra, un blend di due Montepulciani di annate diverse. «E’ il nostro Icon wine. Un vino esclusivo. Ne produciamo solo 2500 bottiglie. È quasi da collezione».

In realtà, tutti i vini Rosarubra sembrano da collezio-ne. E basta guardare il packaging con il quale vengo-no proposti. Bottiglie eleganti, raffinate e impreziosite da un decoro a marchio Rosarubra, che portano la firma della creatività della Micso. «Producendo un prodotto che sia al top del mercato, in termini di qualità e di valore, stiamo cercando di adempiere alla nostra mission – dice ancora Iacobone

– che è quella di restituire una credibilità all’Abruz-zo, che per vocazione territoriale si presta al settore vitivinicolo. Geologicamente il nostro è un terreno

predisposto alla coltivazione della vite». Rosarubra non ha dubbi. La sua è una produzione di altissima qualità fatta per un target di nicchia ed esclusivo. Come esclusivo si presenta l’ambiente per degustazioni, con profilo da club riservato, dal design moderno e di lusso, che Rosarubra sta per inaugurare a Pescara•

La Tenuta a Pietranico

focus

Dettaglio del nuovo spazio degustazioni Rosarubra

“La filosofia di fondo per la nostra azienda è quelladi produrre il miglior vino possibile nel migliormodo possibile, piegando le tecnicheal raggiungimento di un vino eccezionale”

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Page 76: Dicembre 2013

» di Denia Di Giacomo - foto di Lorenzo Pierfelice concesse dall’Oleificio Bompensa

“Sono nato in una famiglia di olivicol-tori fortemente legata alla propria terra, alle tradizioni del territorio, al valore di un prodotto autentico,

genuino”. Queste le parole di Ferdinando Bompensa, seconda generazione dell’Oleificio Bompensa di Lore-to Aprutino. L’Oleificio Bompensa è una realtà attiva ormai dai primi anni 50, un periodo di grande entu-siasmo e di rinascita, quella rinascita spirituale e ma-teriale legata alla ricostruzione. E’ in questo fervente periodo, e per la precisione nel 1958, che Rocco Bom-pensa e suo fratello Leonardo fondano il Frantoio Bom-pensa. Poi, negli anni ‘70, Ferdinando Bompensa, figlio di Rocco, nonostante la sua professione di insegnante, comincia ad affiancarsi a suo padre nello sviluppo del frantoio, e come spesso accade nel cambio generazio-nale, il suo ingresso porta all’espansione dell’attività commerciale dell’azienda di famiglia.

Dopo la scomparsa prematura di Rocco Bompensa, Ferdinando abbandona l’insegnamento e si dedica a tempo pieno alla gestione del frantoio, al quale impri-me una svolta commerciale fortemente rivolta ai piccoli consumatori: nascono in questo periodo le latte di pic-colo formato e le bottiglie. In questi anni, Ferdinando coniuga la conoscenza approfondita del mondo dell’oli-vicoltura con le proprie competenze tecniche riuscendo ad apportare significative innovazioni sia nell’automa-zione del frantoio che di conseguenza nella produzione dell’olio.Oggi dunque l’azienda Bompensa è una realtà che ha attraversato con orgoglio e passione oltre mezzo seco-lo di storia nel nostro territorio, con lo stesso amore e la stessa dedizione di sempre, quell’attenzione per la propria terra, per le propria azienda e per la propria cultura che lo portano ad essere un fiero portavoce del-la propria storia ed esperienza. La gestione è sempre

Parliamo di un luogo dove genuinità, qualità e tradizionesono valori importanti che si respirano nell’aria. Un posto immerso

nell’antica Loreto dove il buono della nostra terra è sempre più buono

Bompensa: il futuro della tradizione

Tavola d’estate

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Page 77: Dicembre 2013

focus

incentrata sulla famiglia, ormai giunta alla sua terza generazione, ma ha cambiato pelle.La terza generazione, Antonella, Alvise e Sara Bom-pensa, continua ad ispirarsi alla genuinità e alla tra-dizione produttiva loretese, ma sta mettendo in campo tutte le proprie competenze per consentire all‘attività antica di fare i conti con la modernità e il futuro. An-che se il frantoio non esiste più, la produzione dell’Ex-tra Vergine continua e a questo si affianca un progetto ambizioso, che guarda al territorio, alla sostenibilità e alla capacità delle piccole imprese di fare sistema e di mettere a fattor comune le competenze e i saperi.

UN PROGETTO PER UNIRE IL TERRITORIO“L’Oleificio e Azienda Agricola Bompensa vive e cono-sce il suo territorio da sempre. Per questo motivo ha deciso di selezionare per voi le migliori aziende e i pro-dotti più gustosi della nostra terra per portarli sulle vostre tavole. Tutti i prodotti che trovate sul nostro sito sono il frutto di questo impegno, volto alla continua ricerca della qualità, del gusto, dell’autenticità. È un lavoro lungo, lento, meticoloso, delicato nel quale met-tiamo tutta la nostra passione e il nostro entusiasmo”.Questo si legge sul sito dell’oleificio Bompensa, un de-scrizione semplice e chiarissima che spiega perfetta-mente la filosofia della bella iniziativa messa in atto da questa realtà. L’obiettivo è creare una piattaforma co-mune di prodotti tipici genuini, tipicamente abruzzesi, riconoscibili per qualità e rispetto della tradizione. La filosofia è quella di mettere insieme tante piccole realtà che da sole non saprebbero affrontare gli investimenti necessari ad affrontare i mercati, ma che, messe insie-me, sono sicuramente in grado di incuriosire i clienti in ogni parte del mondo. Sul sito internet di Bompensa infatti, è possibile trovare altri svariati prodotti della

nostra tradizione enogastronomica, tutti rigorosamen-te selezionati e rispondenti ad alti standard qualitativi, tra questi troviamo il pecorino prodotto dall’Azienda

Agricola Santa Caterina di Loreto Aprutino, la pasta prodotta con farro e grano duro da agricoltura biologi-ca dalla Masseria dell’Oasi di Penne e i vini dell’Azien-da Colle Luce di Casalincontrada, sulle splendide col-line teatine. I prodotti selezionati sono sinergici tra di loro, si pre-stano ad una commercializzazione comune e i successi delle ultime fiere cui l’azienda ha partecipato lo di-mostrano. La sfida continua con la selezione di altri prodotti unici e caratteristici e altre aziende di qualità della ricca tradizione enogastronomica abruzzese•

Antonella e Alvise Bompensa: la terza generazione

Ferdinando Bompensa: la seconda generazione

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Page 78: Dicembre 2013

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Page 79: Dicembre 2013

Dal Museo delle Genti d’Abruzzo a librerie, enoteche, negozi di fiori e ovviamente di arredamento per la casa. Sono molti i luo-ghi per le vie del centro di Pescara dove

imbattersi in “Abruzzo Creativo”, il progetto nato da due architetti, Paola Mucci e Mauro Forte. «L’idea ini-ziale era quella di realizzare dei mobili decorandoli con le icone dell’Abruzzo – raccontano nell’ufficio di progettazione dove nasce il concept delle loro creazioni -. Poi, come spesso accade, lo scontro con la realtà fa deviare i percorsi iniziali». È così che nel 2009, nel cor-so di una mostra di Annalisa Faieta, Abruzzo Creativo fa il suo debutto ufficiale, presentando al pubblico le mug, le tazze americane decorate con i classici simboli della nostra regione, disegnati proprio dalla Faieta. Da allora la produzione di questi architetti non si ferma. Flaiano e i suoi aforismi, la Presentosa, le pecorelle in omaggio a D’Annunzio, diventano tutti particolari de-cori per tazzine da caffè, vassoi o persino strofinacci. «Io credo che si è legati ad una terra dove si vive e si lavora. Ed è da lì che bisogna prendere spunto – dice Mauro -. Ecco perché abbiamo deciso di valorizza-re l’Abruzzo attraverso questo progetto, cercando di sfruttare a pieno tutte le risorse che ci offre il terri-torio».Se il concept viene ideato nello studio di Abruzzo Cre-ativo, attingendo alla tradizione regionale, anche la re-alizzazione è affidata ad artigiani locali. Le serigrafie vengono eseguite in un’azienda di Montesilvano, men-tre “La Mappanza” viene tessuta a Francavilla. «Ora stiamo cercando di prendere degli accordi anche con un’azienda di ceramica. Il nostro intento è quello di rendere tutto made in Abruzzo creando una rete tra aziende ed artigiani, dando vita a oggetti di uso quoti-

diano che riescano ad attualizzare e allo stesso tempo far conoscere le immagini e i simboli del nostro terri-torio». È una ricerca attenta quella alla base di questi com-plementi di arredo. I due designer, infatti, hanno sempre cercato di raccontare la tradizione avvalendosi di immagini mai scontate. Prova palpabile è la linea “Provincia”, una serie di mug che raccontano i 4 ter-ritori provinciali. «Per Pescara la scelta è ricaduta sul Ponte del Mare – spiegano – perché molto spesso traia-mo spunto dalle discussioni del momento. Per L’Aquila abbiamo optato per le donne di Scanno, vestite con gli abiti tradizionali. Teramo è rappresentata dal rosone della Cattedrale di Atri e infine Chieti dal mosaico del-la pavimentazione delle terme romane di Vasto». Ma non sono solo le mug ad ospitare le icone abruzzesi. I magneti da souvenir, realizzati in una versione meno classica, infatti hanno dato vita ad “Abruzzo Attack”, il modo per questi due ironici architetti di invitare ad “attaccarsi all’Abruzzo”. «Come uno chef va al merca-to e cerca i prodotti che lo stimolano per creare il suo menù – concludono – così noi cerchiamo la forma che più ci aggrada, per alleggerire il più possibile questi simboli». Ora “Abruzzo Creativo” è pronto a lanciare le sue ultime novità. Tra queste, una mattonella sotto-pentola, realizzata con il feltro decorato con gran parte delle icone già ideate dai due architetti e vassoi in legno irregolari con delle incisioni al laser della Presentosa, senza mai abbandonare l’idea dei mobili a marchio “Abruzzo Creativo”•

Paola Mucci e Mauro Forte - foto di Plinio Raimondo

focus

Abruzzo Creativo, le icone nell’uso quotidiano

» di Marcella Pace - foto concesse da Abruzzo Creativo

Gli architetti Paola Mucci e Mauro Forte raccontano il loro progettodi valorizzazione della regione tra tradizione e contemporaneità

La tavola natalizia di AbruzzoCreativo, complementi in lana d’Abruzzo di

Roberta Castiglione, posate in legno e copri vivande in lino di EuVivo

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Il servizio di manutenzione degli impianti fotovoltaici offertoda Neveroil Srl - società del Gruppo Zecca interamente dedicataalle rinnovabili e all’efficienza energetica - prevede un ampioventaglio di proposte per dare piena soddisfazione alle esigenzedel Cliente. Ogni pacchetto di servizi è pensato e calibrato in basealle specifiche richieste sia in termini di costo sia in termini diarticolazione delle attività ed ha come obiettivo quello di garantirela massima redditività dell’impianto fotovoltaico.Si parte dal pacchetto base con la semplice pulizia dei pannelli,che viene effettuata utilizzando acqua demineralizzata ed evitandol’abrasione - e relativa opacizzazione - delle superfici vetrate.Al servizio di pulizia si può aggiungere un contratto di manutenzione ordinaria dell’impianto con verifiche a cadenze programmate e con l’ausilio delle analisi termografiche. L’assistenza può essere completata integrando il servizio di manutenzione straordinaria e pronto intervento, con reperibilità continua e risposta entro le 24 ore del personale specializzato. La risoluzione di criticità complesse è garantita entro le 48 ore.Per il Cliente più esigente, Neveroil Srl ha strutturato unservizio di Conduzione e Manutenzione che include, oltre allamanutenzione ordinaria, anche la manutenzione straordinaria,il monitoraggio della produzione e la minimizzazione del fermoimpianto.

Il processo di conversione di un combustibile produce unasignificativa quantità di energia termica di risulta che puòessere efficacemente recuperata per generare, anche inun unico processo, altre tipologie utili ed immediatamenteutilizzabili di energia. L’ideazione, la progettazione e larealizzazione di un impianto cogenerativo necessitano dicompetenze ingegneristiche ben più importanti rispetto adaltre tecnologie di produzione di energia.Un impianto di cogenerazione può conferire calore giàdisponibile a edifici - pubblici o privati - e a processi.Il Gruppo Zecca forte della sua centenaria esperienzanella produzione di energia e da sempre attento al rispettodell’ambiente e agli sviluppi tecnologici, può soddisfarerichieste di tipo EPC (Engineering Procurement andConstruction) potendo fare affidamento su uno staffaltamente competente. Anche grazie alla consociataNeveroil Srl è in grado di proporrae al Cliente pacchettiall-inclusive per fornitura, manutenzione e assistenzapost-vendita di impianti cogenerativi di qualsiasi dimensionee tipologia. L’assistenza al Cliente può essere prestataanche nelle fasi autorizzative e nei rapporti contrattualiGSE (Gestore Servizi Energetici) sia prima sia dopo lacostruzione dell’impianto.

Con l’adesione al Consorzio Smart Scarl- soggetto gestore del Polo di InnovazioneSmart, Dominio Energia - Zecca confermadi essere una delle realtà imprenditorialiitaliane più attente all’innovazionetecnologica e alle evoluzioni del settoreenergetico. L’interazione intensiva conaltre 2 aziende tra le circa 70 impreseaderenti ha consentito la concretizzazionedel progetto di ricerca Energy Owl dedicatoalle cosiddette “Smart Grids”, le retiintelligenti capaci di coniugare l’utilizzodi tecnologie tradizionali con soluzionidigitali innovative. Per la realizzazionedel progetto, che vede la collaborazionedel Dipartimento di Ingegneria e Scienzedell’Informazione e Matematica dell’Universitàdell’Aquila, i parteners del progettoEnergy Owl hanno previsto un investimentopari a circa 548 mila euro.

Per la partecipazione agli appalti pubblicila Società Odoardo Zecca Srl si è dotatadi attestazione SOA, categoria OG10 cheriguarda la costruzione, la manutenzioneo la ristrutturazione degli interventi a reteche sono necessari per la distribuzione adalta e media tensione e per la trasformazionee distribuzione a bassa tensioneall’utente finale di energia elettrica ela costruzione, la manutenzione e laristrutturazione degli impianti di pubblicailluminazione, da realizzare all’esternodegli edifici. La Certificazione conferma irequisiti di affidabilità e solidità dell’azienda.

Dopo oltre un secolo di attività il gruppoZecca ha maturato esperienze in ognisegmento della catena energetica.Con gli interventi di efficentamento sulleproprie reti di distribuzione in media tensionerisponde all’esigenza di tutela ambientaleoltre a consentire ad una notevoleriduzione dei costi. La riclassificazionedelle reti storiche aziendali permetteràuna forte riduzione delle perdite di rete erende i tempi di recupero dell’investimentomolto brevi. In questo modo verrannorisparmiate all’ambiente circa 182 t/ anno di CO2.

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Come sempre Confarti-gianato Chieti rimarca la sua propositività e questa volta lo fa

con una due giorni dedicata al territorio, con i suoi giovani, le imprese, le istituzioni e le banche, un’ iniziativa che pone il suo obiettivo primario nella va-lorizzazione e nel rilancio delle imprese esistenti e nel favorire la nascita di nuove. Tutto questo e molto altro ancora si chiama “Ritorno al futuro”, ed è appunto un Open days che Confartigia-

nato Chieti ha organizzato e promosso nei giorni 29 e 1° di-cembre con la partecipazione di numerosissimi visitatori, ospiti e relatori.Location dell’evento la piazza Falcone e Borsellino, sede teati-na di Confartigianato, un luogo che come un’antica agorà greca si è visto animato da workshop, convegni ed un faccia a faccia tra il presidente della Regione Gianni Chiodi e molti imprendi-tori.Tutto è partito con un workshop

interattivo rivolto alle quin-te classi degli istituti tecnici superiori di Chieti e provincia, tra i quali hanno partecipato gli studenti dell’istituto tecnico commerciale Galiani, dell’Ipsia e del Gonzaga. I ragazzi si sono cimentati in un corso accelera-to di economia e del saper fare impresa che ha dato loro modo di confrontarsi in modo pratico e concreto con una ipotetica realtà lavorativa, «I ragazzi – ha dichiarato Daniele Giangiul-li, direttore Confartigianato

Nuova brillante iniziativa organizzata da Confartigianato Chieti, una due giorni di Open daysdedicata a molteplici iniziative, rivolte a giovani, imprese, istituzioni e banche.

Per l’occasione inaugurata anche la nuova sede

“Ritorno al futuro”in Confartigianato Chieti

» di Denia Di Giacomo - foto concesse da Confartigianato Chieti

L’intervento del presidente di Confartigianato Abruzzo Angelo Taffo

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Page 83: Dicembre 2013

seminari&convegni

Chieti- hanno appreso i segreti per avviare un’impresa e hanno visto in concreto, grazie ai nostri esperti, come si redige un busi-ness plan aziendale. Un modo per avvicinarli, fattivamente, a tutto quanto ruota intorno al mondo delle imprese».Poi è stata la volta dell’ufficializ-zazione della fusione tra Credi-tfidi e la Cooperativa Artigiana di Garanzia di Pescara. «Cre-ditfidi ingloba altri 400 soci ad

ulteriore conferma di una cresci-ta- ha aggiunto Giangiulli- che è stata progressiva e inesorabile nel tempo». Subito dopo, sempre nella prima giornata, nella sala conferenze di Confartigianato, è stato presentato il bando re-gionale “Credito è crescita” alla presenza dei direttori generali della Bcc Sangro Teatina Fabri-zio Di Marco, della Bcc Abruzze-se Rocco Finocchio e di Renato Di Domenico Responsabile Cen-tro Imprese BNL Pescara.La giornata del 29 si è conclusa presso la sede di Confartigia-nato nella quale è stato ospite il presidente della Regione Gianni Chiodi che si è confrontato con i tanti quesiti degli imprenditori presenti.Programma altrettanto ricco di iniziative per la giornata del 1° dicembre, nel corso della quale si è svolto il gran finale dell’Open days di Confartigianato con un convegno, dal titolo “Senza piccole imprese non c’è futuro,” che ha visto la partecipazione di numerosi illustri ospiti, tra i quali: il sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei

Ministri Giovanni Legnini, il presidente della Commissione Finanze della Camera dei Depu-tati, Daniele Capezzone, Alfredo Castiglione, vice presidente della Regione Abruzzo e a Andrea Ziruolo, professore di Economia Aziendale all’Università D’An-nunzio, le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale di Confartigianato Imprese Gior-gio Merletti.Le Open days si sono concluse con l’inaugurazione della nuova sede di Confartigianato che ha ricevuto la benedizione di don Camillo Cibotti, vicario episco-pale.È stata un’iniziativa ricca di avvenimenti e di dibattiti, dove il concetto principe può riassu-mersi con poche parole: fare, muoversi, parlare e cercare solu-zioni, tutto questo per non soc-combere, soprattutto in questo durissimo periodo. «Confartigia-nato, come sempre, si rinnova –ha spiegato Giangiulli- e amplia la sua offerta nel pieno interesse delle nostre imprese che vanno supportate in un momento di crisi senza precedenti» •

Daniele Capezzone presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati

Il taglio del nastro della nuova sede di Confartigianato Chieti

La locandina dell’evento

81

Page 84: Dicembre 2013

La sussidiarietà come coraggio di valutare ciò che

funziona e produce valore, superando barriere ide-

ologiche e partitiche. La sussidiarietà come strada

per superare la crisi dei nostri giorni, ripartendo

dalla responsabilità di ognuno. È il giudizio emerso dalla

prima edizione dell’Expo della Sussidiarietà, la tre giorni

promossa dalla Compagnia delle Opere Abruzzo Molise in

collaborazione con la Regione Abruzzo Direzione Riforme

istituzionali, Enti Locali, Bilancio e Sport, che si svolta presso

il Centro Espositivo Ex Cofa del Porto Turistico di Pescara. Tre

giorni di formazione, dibattiti, incontri, esperienze e pre-

sentazioni sul tema “Per un welfare sussidiario: la sfida del

cambiamento”.

Di alto profilo è stata la decima edizione della Scuola di

Sussidiarietà, il corso di formazione realizzato nell’ambito

dell’Expo insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà, al

quale hanno partecipato dirigenti, funzionari e manager. Tra

questi, Vincenzo Pallini, funzionario della Regione Abruzzo,

Direzione Riforme Istituzionali che ha dichiarato: «Sono state

lezioni particolarmente intense, da cui si possono trattenere

vari insegnamenti. In primo luogo, la necessità di dati ogget-

tivi per poter analizzare il contesto in cui si vive: nella Scuola

ne sono stati forniti tantissimi, davvero indispensabili per una

conoscenza di problemi e opportunità. Inoltre, serve un gran-

de coraggio per attuare scelte utili, che sappiano valutare ciò

che vale e cosa no, specie in periodi di magra come quelli

attuali. In terzo luogo, la pubblica amministrazione deve supe-

rare l’autoreferenzialità ed incontrare persone, associazioni,

realtà dinamiche per confrontarsi e decidere al meglio. Infine,

è necessario non rimanere incastrati nelle procedure ma,

laddove la legge lo consente, rischiare con scelte e giudizi

che partano dalla realtà, a vantaggio di tutti».

Particolarmente apprezzato l’intervento di Giorgio Vittadini,

presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che ha pre-

sentato il Rapporto sulla Sussidiarietà dedicato ai neolaureati.

«Non è vero - ha detto Vittadini - che non serve laurearsi,

come sostengono in molti: tutti gli indicatori ci dicono il

contrario. Chi si forma, trova prima lavoro. Per questo, è

necessario investire di più sull’università, come è necessario

investire in capitale umano per far ripartire il nostro Paese.

Primo Expo della SussidiarietàTre giorni di formazione, dibattiti, incontri, esperienze e presentazioni

sul tema “Per un welfare sussidiario: la sfida del cambiamento”organizzati dalla Compagnia delle Opere

» di Piergiorgio Greco - foto concesse dalla Cdo

Alcune immAgini dellA primA edizione dell’expo dellA SuSSidiArietà

82

Page 85: Dicembre 2013

eventi

Purtroppo, c’è una classe politica ferma a cinquant’anni

fa, che non si rende conto di cosa il mercato oggi chiede

ai nostri giovani». Dello stesso avviso anche il professor

Luca Antonini, presidente della Commissione paritetica per

l’attuazione del federalismo fiscale che ha affermato: «E’

quasi impossibile, oggi, fare riforme in questo Paese, perché i

cambi repentini di maggioranza portano a distruggere in con-

tinuazione quel po’ che si costruisce. Speriamo che in questa

legislatura si riesca a fare un passo avanti per modernizzare

il sistema politico».

Molto ricca è stata la parte espositiva, che ha avuto tra i

protagonisti il Polo d’innovazione dell’Economia Civile, gestito

dalla consortile Irene, con tante opere sociali, progetti,

iniziative presentate ai visitatori. Nell’area workshop, poi, si

sono incontrate numerose associazioni per conoscersi e farsi

conoscere. E molto apprezzata è stata anche la mostra “Sinfo-

nia dal “nuovo mondo”. Un’Europa unita dall’Atlantico agli

Urali”, visitata da centinaia di studenti accompagnati da guide

che li hanno introdotti alla scoperta del Vecchio Continente,

delle sfide e delle sue origini. Applausi a scena aperta, infine,

per il professor Franco Nembrini, protagonista di una lettura

coinvolgente di Dante.

«Nella nostra regione - ha detto Giuseppe Ranalli, presidente

di Cdo Abruzzo Molise - la sussidiarietà si sta affermando

lentamente. C’è ancora tantissimo da fare, ma da dieci

anni, grazie alla Scuola di Sussidiarietà, possiamo dire che

qualcosa sta cambiando. Il problema è culturale: ci sono

molte resistenze, perché la politica ha paura, convinta che

sussidiarietà sia sinonimo di perdita di potere. Da quando

abbiamo iniziato la Scuola di Sussidiarietà abbiamo studiato

la sua portata dal welfare alla formazione professionale, dalla

riforma universitaria alle pmi, fino alle public utilities e alla

pubblica amministrazione. Peccato che la contrapposizione

ideologica caratterizza il nostro Paese da secoli e la prassi,

a prescindere da chi abbia governato, è profondamente

statalista. La logica “dalla culla alla tomba”, però, non può

più funzionare». Gli ha fatto eco Carlo Masci, assessore alla

Riforme Istituzionali della Regione Abruzzo che ha affermato:

«La scelta di sostenere questa iniziativa si è rivelata vincente,

perché sono stati giorni di riflessione intensa, con autorevoli

ospiti. Rimaniamo convinti che la strada della sussidiarietà

ben si sposa con le scelte che abbiamo attuato in questi anni,

ed è la sola che può permettere un salto di qualità, facendoci

uscire da una fase di crisi dalle proporzioni inimmaginabili»

83

Page 86: Dicembre 2013

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®

Page 87: Dicembre 2013

Partita con grande entusiasmo l’iniziativa dell’azien-

da Ecolgica Valtrigno srl di San Salvo, che vede

il riciclo dell’olio usato in cucina con l’obiettivo di

difendere e rispettare l’ambiente.

L’azienda, in occasione della manifestazione “Raccolta Olio”

ha consegnato gratuitamente, delle pratiche tanichette per

raccogliere l’olio nelle case che poi verrà portato negli appo-

siti centri di raccolta allestiti presso delle attività commerciali

e presso l’Eco Centro del Comune di San Salvo che ha

patrocinato la manifestazione.

Leonardo Mastrangelo, titolare della Ecologica Valtrigno, ha

spiegato come l’olio di origine vegetale usato in cucina se

non adeguatamente gestito può arrecare ingenti danni alla

rete idrica domestica, alla rete fognale comunale, ai depu-

ratori e all’ambiente marino. La modalità di raccolta dell’olio

è molto semplice attraverso le taniche che vengono svuotate

nei punti di raccolta. «Da un rifiuto – ha spiegato l’imprendi-

tore Mastrangelo – è possibile creare una risorsa nel rispetto

dell’ambiente. Da questo punto di vista l’amministrazione

comunale di San Salvo si è mostrata molto sensibile e molto

attiva».

«Con questo nuovo servizio –ha dichiarato il sindaco di

San Salvo, Tiziana Magnacca– di consegna degli oli esausti

alimentari utilizzati in cucina nelle nostre case, ampliamo in

città le modalità di raccolta dei rifiuti e che sinora venivano

gettati nella rete fognante cittadina inquinando l’ambiente».

«Fare bene la raccolta differenziata – ha aggiunto il sindaco

– completa il circolo virtuoso dell’olio vegetale che può, una

volta lavorato, essere riutilizzato come lubrificante e anche

nelle aziende di cosmesi. Tutto ciò consentirà di rispettare

l’ambiente e nel contempo di avere risparmi sulle famiglie

che dovranno pagare la tassa comunale sui rifiuti». Presenti

all’evento anche i consiglieri comunali Tonino Marcello e

Angiolino Chiacchia.

Ai cittadini sono state consegnate taniche di plastica da 5 litri

con le quali conferire olio di frittura, del tonno d’oliva o di

qualsiasi altro prodotto alimentare nelle quattro stazioni pre-

viste a San Salvo. Chi non avesse ricevuto la tanica può riti-

rarla gratuitamente presso l’Ecocentro nella zona industriale

o la sede dell’Ecologica Valtrigno in via Libero Grassi 80.

Ha partecipato all’evento anche una delegazione di studenti

dell’Istituto Mattioli di San Salvo accompagnati dal dirigente

Maria Luisa Di Mucci e dal professor Edmondo Laudazi.

«Il nostro scopo –ha concluso Mastrangelo- è quello di sensi-

bilizzare il cittadino in quanto 10 litri di olio esausto utilizzato

in cucina e gettato negli scarichi di casa equivalgono ad 1

milione di litri d’acqua inquinata. A tal merito è importante

che tutti sappiano che l’olio da cucina è nemico dei nostri

mari ed è nostro dovere tutelare e rispettare la natura che ci

circonda»

Raccolta olio usato,l’iniziativa di Ecologica Valtrigno a difesa dell’ambiente

I cittadini di San Salvo, in collaborazione con il Comune,potranno consegnare in un’apposita tanica l’olio utilizzato in cucina

presso alcuni centri di raccolta allestiti in città

eventi» a cura della redazione - foto concesse da Ecologica Valtrigno

leonArdo mAStrAngelo con il SindAco di SAn SAlvo, tiziAnA mAgnAccAAlcune immAgini dellA mAnifeStAzione che hA preSentAto l’iniziAtivA di ecologicA vAltrigno

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“Pescara ha la magia di farti sentire bene con

il mondo, senza che ciò ti richieda sforzo al-

cuno”. A dirlo non è stato un pescarese, ma

Tim Sparks, giornalista e scrittore inglese, in

un articolo pubblicato sul Daily Telegraph. Ed è proprio questa

la magia che un gruppo di giovani creativi sta cercando di

raccontare agli stessi pescaresi e ai turisti, attraverso il web.

Da alcuni giorni, infatti, è online PescaraTips.com, un progetto

ideato e realizzato da Operaviva, studio creativo di Cristina

Napoleone e Alessandro Leardi, dedicato al mondo del design

grafico multimediale, specializzato nella comunicazione sociale

e culturale, e Giuseppe Di Lalla, esperto di web marketing e

creatore di Moli.se, guida on-line per le vacanze nella regione

più giovane d’Italia.

«L’idea - racconta Cristina Napoleone - è nata con l’intento di

valorizzare il territorio, di offrire un servizio ai cittadini ma allo

stesso tempo di far conoscere Pescara a chi viene da fuori. La

città è piena di persone che hanno investito le loro passioni e il

loro talento in attività di qualità che danno valore al territorio e

ne aumentano anche l’interesse per un turista».

Non si tratta di una recensione delle attività che compongono

il tessuto commerciale della città, ma di descrizioni fornite

dagli stessi titolari che in brevi interviste, realizzate da Marcella

Pace, raccontano storia, filosofia e specialità dei loro locali.

«I negozi – spiega ancora Cristina – non vengono scelti sulla

base dei nostri gusti. La selezione dei luoghi, infatti, avviene

attraverso il passa parola. I Tips, da cui deriva anche il nome

del progetto, rappresentano i consigli forniti da chi Pescara la

vive e la conosce da anni. I titolari degli esercizi intervistati sino

ad oggi ci hanno lasciato delle vere dritte riguardo i posti dove

amano mangiare, fare shopping, dove passano le serate e il

tempo libero. Ed è proprio così che continuiamo ad individua-

re e ad inserire attività sempre nuove nel nostro portale che

rimane dunque in costante aggiornamento».

Il sito è suddiviso in cinque grandi categorie. “Food and Drink”

racchiude pizzerie, ristoranti, enoteche, birrerie, gelaterie e

caffetterie. Insomma tutti quei luoghi che allietano il palato

di pescaresi e non. Il tempo libero, dai dischi, ai libri sino ai

centri benessere, è rappresentato dalla sezione “Leisure”. La

categoria dello “Sport”, con i suoi negozi di abbigliamento

e attrezzature sportive oltre alle strutture dedicate all’attività

fisica, si affianca a quella del “Fashion” che invece raggruppa

i negozi più glamour che vestono i pescaresi. Spazio infine

all’arredamento della casa, con la sezione dedicata al “Design”.

Dalla prossima primavera, infine, diverrà cliccabile anche una

sesta categoria, “Beach”. «In una città di mare come Pescara

– dice ancora Cristina- non poteva mancare una sezione de-

dicata agli stabilimenti balneari. La messa on line in primavera

avverrà giusto in tempo per aiutarci nella scelta dell’ombrel-

lone». Valore aggiunto del sito web è rappresentato dalle foto,

che più di ogni parola descrivono nell’immediatezza i luoghi di

Pescara, scattate con intensa creatività da Plinio Raimondo,

giovane e talentuoso professionista dell’immagine. Il portale,

minuziosamente curato nel design grafico, è fruibile su tutti i

dispositivi, anche quelli mobili, e presente sui più importanti

social network

Pescara Tips, la città è sul webÈ online un nuovo portale che descrive i luoghi del territorio attraverso

immagini e racconti di chi li ha ideati e li vive ogni giorno

eventi» a cura della redazione - foto concesse da Pescara Tips

unA delle Attività commerciAli dellA città rAccomAndAte dA peScArA tipS il Sito web peScArA tipS, fruibile Sui diverSi diSpoSitivi

Giuseppe Di Lalla, account e marketing on-line

Alessandro Leardi, concept e web design

Cristina Napoleone, concept e branding

Marcella Pace, giornalista

Plinio Raimondo, fotografo

Lo staff di Pescara Tips

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Words of Wine: i vincitori del 2013

Il trionfo del saperealla 55. Biennale di Venezia

Ventricina mon amour

96 Unforketable,non chiamatele videoricette

a cura di Denia Di Giacomo

PERCORSI DI GUSTO, CULTURA, TURISMO E TRADIZIONE

91 Dal cibo ai matrimoni, passando per le bollicine!

93 Traparentesi

98 Almond ‘22, la storia della birra d’Abruzzo

105 Le Colline Teramane festeggiano 10 anni

107 Pesce e bollicine, binomio eccellente

109 Tra Natale e l’Epifania

111 Meteo, vino e Natale!

115 Il corpo femminile a simbolo del disagio esistenziale

117 Seven Wishes for the Peace

119 Shabby Chic: dal passato la tendenza del futuro

123 Anita De Sipio, profession wedding planner

101

103

113

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Q

DAL CIBO AI MATRIMONI, PASSANDO PER LE BOLLICINE!

PAPILLE

uale occasione migliore se non quella delle festività per parlare di cibo? E la

nostra sezione comincia proprio con questo, grazie ad Unforketa-ble, una sorta di enciclopedia del gusto nata dalla collaborazione tra il grande chef Niko Romito e il pastificio Garofalo, un’occasio-ne da non perdere, per imparare, regalare o semplicemente appro-fondire…Da bravi buongustai quali siamo passiamo subito al buon bere, ripercorrendo la lunga storia di Almond ’22, con Jurij Ferri che ci racconta la storia del suo noto birrificio di Spoltore.La birra ormai è diventata un prodotto molto amato a casa a no-stra, soprattutto Spoltore, che ne è quasi la patria adottiva, ma di prodotti locali ve ne sono moltis-simi e numerose anche le storie di

artigiani che si dedicano anima e corpo alla loro creazione, esempio famoso è quello della ventricina. Questo prelibato salume tipico del vastese si è meritato il podio nel Campionato Italiano del salame grazie al salumificio di Fiore di Fresagrandinaria in provincia di Chieti, che insieme ad alcuni suoi colleghi sempre della provincia teatina ha saputo mantenere altissimo l’onore dei nostri salumi a livello nazionale.Ma il cibo è anche cultura, espres-sione e dunque giornalismo, ecco perché nasce la manifestazione Words of Wine, il concorso gior-nalistico internazionale sul tema “l’Abruzzo e i suoi vini” che ha visto ben 630 accreditati tra i qua-li 32 giornalisti stranieri e tutte le guide dei vini rappresentate dai dirigenti con una sala dell’Aurum stracolma di partecipanti.E sempre rimanendo nel mondo del vino approdiamo sulle Colline Teramane, con la DOCG Montepul-ciano d’Abruzzo che ha festeggiato 10 anni. Un’occasione importante che si è tenuta presso il Labora-torio per le Arti Contemporanee ARCA a Teramo. Sempre di nettare divino e buon cibo si parla nell’ar-ticolo successivo, dove raccontia-mo l’elegante cena svoltasi presso

ristorante La Conchiglia D’Oro di Pineto dove i sorprendenti sapori dello chef Claudio Di Remigio sono stati accompagnati da fiumi di champagne e hanno creato un binomio eccellente.Passiamo poi alle considerazioni del maestro sommelier Nicola Bo-schetti, che ci stupisce sempre con la sua lucida analisi del mercato e agli utilissimi consigli del nutri-zionista dottor Pietro Camparo.Chiara Strozzieri che ci racconta invece le sue impressioni sulla 55 esima edizione della Biennale di Venezia curata da Massimiliano Gioni, mentre Anna Cutilli ci al-lieta analizzando le sinuose linee femminili nell’arte di Giovanni Federico.Sempre di arte, ma questa volta per uno scopo molto nobile, parla l’articolo successivo, con il pro-getto Seven wisches for the peace – ovvero sette pensieri per la pace –una nobile iniziativa portata avanti da ben sette artiste prota-goniste di un messaggio dedicato alla pace. La sezione si conclude con la storia di Anita Di Sipio, una wedding planner professionista che ormai da 17 anni porta avanti questo splendido mestiere, fatto di creatività ma anche di grande precisione

» di Denia Di Giacomo

“Meglio andare alla deriva o parcheggiarsi per sempre nel porto?”

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ARTE A NOCCIANO RIAPERTO IL MUSEO DELLE ARTI

Il castello di Nocciano apre nuovamente le sue grandi porte all’arte, e lo fa accogliendo tra le sue antiche mura Museo delle Arti, la cui di-rezione è stata affidata alla dottoressa Chiara Strozzieri, critico d’arte, la quale ha progettato per l’8 dicembre 2013 una giornata di festeggia-menti per la riapertura della nota istituzione museale. L’opera di arric-chimento e riqualificazione artistica del castello a suo tempo era stata iniziata da Eugenio Riccitelli che, grazie alla donazione di opere da parte di artisti tra i più qualificati della regione, pose le basi per la più importante raccolta civica di arte abruzzese contemporanea in Italia.

RICONOSCIMENTI 60 LE STRUTTURE A MARCHIO “OSPITALITA’ ITALIANA”

Presso la Sala Camplone della Camera di Commercio di Pescara, lo scorso dicembre si è tenuta la cerimonia di assegnazione del Marchio Ospitalità Italiana, un ambizioso riconoscimento nazionale che viene attribuito, ogni anno, dal sistema camerale alle strutture ricettive che si siano distinte per qualità, accoglienza ed eccellenza. 60 le strutture premiate quest’anno, con un incremento di 25 realtà in più rispetto al 2012: «Un segnale – commenta il presidente Becci – di come gli operatori del settore cerchino di stare al passo con i tempi». 26 sono gli esercizi di nuova candidatura, cioè quelli

che hanno ricevuto il marchio per la prima volta; 6 gli agriturismi, 1 le country house, 14 gli hotel e 38 i ristoranti (+ 18 rispetto all’anno precedente). Tutti loro hanno dovuto presentare una domanda alla C.C.I.A.A. di Pescara che ha, in collabo-razione con l’ISNART (Istituto nazionale ricerche turistiche), emanato un apposito bando: dal momento della presentazione, è trascorso un anno in cui le strutture si sono sottoposte ad un apposito disciplinare che è stato verificato con delle visite ispettive a sorpresa dallo staff dell’Isnart. Il Marchio Ospitalità Italiana ha ottenuto il riconoscimento dal Governo come una delle 6 priorità dell’agenda Expo 2015. L’elenco delle strutture premiate è disponibile ai seguenti link: www.pe.camcom.it oppure www.10q.it.

TRAPARENTESI

ARTE L’ARTE DI SERGIO SARRA IN MOSTRA A PESCARA

Da sabato 21 dicembre 2013 fino al prossimo 21 gennaio 2014, presso la sede di Pescara di Slet-Studio legale e tributario - nel Palazzo Perenich in via Gabriele d’Annunzio, 69 – saranno esposti al pubblico quattro nuovi dipinti di Sergio Sarra: Double House, Selfpor-trait, Interno con tavolo e finestra, Casa di montagna in Svizzera, opere che richiamano l’interesse dell’artista verso la dinamica spaziale dell’architettura e del paesaggio. «Il

fatto che gli ambienti di questo palazzo abbiano ospitato in passato la facoltà di Architettura - commenta Sergio Sarra - mi ha condizionato e portato a scegliere dei quadri che in qualche modo riguardassero la realtà di un interno, della forma di una costruzione, di una mappa». Lo Studio Slet è vicino al mondo dell’arte e offre assistenza anche ad artisti, gallerie e musei e promuove le espressioni artistiche contemporanee. Ne è testimonianza la presenza permanente nella sede di Pescara di opere di Carla Accardi, Letizia Battaglia, Christelle Familiari, Luigi Ghirri, Joseph Kosuth, Armin Link, Michelangelo Pistoletto, Pietro Roccasalva e Ettore Spalletti. Info: 0854219242

ENOLOGIA LA CANTINA EREDI LEGONZIANO PRESENTA “36”

È nato “36”, il primo Spumante Metodo Classico Abruzzo a Denominazione di Origine Control-lata prodotto interamente in Abruzzo con sole uve autoctone di Pecorino Passerina e Cococciola. Un prodotto concepito dalla cantina Eredi Legonziano di Lanciano. Alla presentazione sono intervenuti: Valentino Di Campli, presidente cantina Eredi Legonziano, Alessandro Bocchetti, giornalista e critico del Gambero Rosso, Carmine Rabottini, Consorzio di Tutela Vini d’Abruz-

zo e Giuseppe Cavaliere, Regione Abruzzo. «L’idea di offrire sul mercato uno spumante che rifletta il paesaggio abruzzese è in linea con il progetto di filiera regionale mirato a ridurre la vendita di basi spumante a cantine del nord per offrire al consumatore finale l’espressione del territorio», questo ha dichiarato Alessandro Bocchetti nel corso della presentazione di “36”.

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AMBIENTE COMUNI RICICLONI D’ABRUZZO Sono stati premiati a Pescara i 35 Comuni abruzzesi che risultano aver raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata nel rapporto 2013 di “Comuni Ricicloni” di Legambiente. La cerimonia si è svolta al termine del workshop Riciclabruzzo, organizzato da Legambiente e Regione Abruzzo per parlare del percorso verso il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti, di raccolta e di selezione per il massimo riciclo di materia, e di gestione dei rifiuti verso la ta-

riffazione puntuale. La percentuale media abruzzese della raccolta differenziata è pari a 37,6% ed ha raggiunto un livello in linea con la media nazionale dei rifiuti raccolti. L’obiettivo del 65% di raccolta differenziata è stato conseguito dall’11,48% dei 305 Comuni abruzzesi ma per molti è ancora lontano.

VACANZE SU SUBITO.IT ROCCARASO BATTE LE ALPI!

Quali sono le mete invernali preferite dagli italiani in vista delle vacanze di Capodanno? Subito.it, il più grande sito di annunci di compravendita tra privati in Italia, ha stilato la classifica delle prime tre località più cliccate nei mesi che precedono la partenza. Da un esame delle ricerche effettuate nella categoria Case Vacanza nel periodo in cui solitamen-te vengono pianificate le ferie (novembre e dicembre) emerge che la meta più popolare è Roccaraso, in Abruzzo. Su una totalità di oltre 40 differenti destinazioni rilevate tra le

ricerche inerenti alla voce Case Vacanza Roccaraso, ha registrato l’11% delle ricerche totali, battendo perle delle Alpi come Livigno (5,6%) e Cortina (5%). Case, appartamenti, baite, chalet, ecco cosa si materializza nel nostro immaginario se pro-grammiamo di metterci sci o tavola ai piedi. Magari posizionati in maniera strategica per consentirci di fare a meno dell’auto una volta arrivati. Lo sa bene chi inserisce un annuncio per affittare la propria casa vacanza: l’espressione più utilizzata nella descrizione dell’annuncio è infatti “vicino alle piste/sulla neve” (14%), naturalmente in abbinamento alle parole “in montagna” (30%), “Capodanno” (21,8%) e “Natale” (19,3%).

TEATRO IL TEATRO IMMEDIATO APRE LA STAGIONE A CITTà SANT’ANGELO

Il 16 novembre si è alzato il sipario sulla stagione 2013-2014 del Teatro Comunale di Città Sant’Angelo, curata dall’Associazione Teatro Immediato di Pescara, sotto la direzione artistica di Edoardo Oliva. Dopo un lungo percorso nella città di Pescara, la compagnia giunge a Città Sant’Angelo per curare la nuova stagione dal titolo Legami, che si snoda attraverso percorsi drammaturgici che hanno come filo conduttore “la cultura dei legami”. Nove eventi in pro-grammazione: 2 produzioni della Compagnia del Teatro Immediato, 3 letture dei classici all’ora

del the e 4 spettacoli ospiti per la stagione che segna il primo anno di lavoro del gruppo pescarese all’interno del Teatro Comunale e che pone l’accento sulla drammaturgia contemporanea e sulle importanti esperienze teatrali del territorio abruzzese. Info: cell. 3336530249 - [email protected]

SCIENZE IL PREMIO NOBEL RUBIA AL GRAN SASSO SCIENCE INSTITUTE

Il Gran Sasso Science Institute (GSSI) ha inaugurato il suo primo anno accademico, 2013-2014. In occasione di questo evento, il premio Nobel per la Fisica e senatore a vita Carlo Rubbia, che è anche uno dei docenti del GSSI, ha tenuto la lectio magistralis “La scienza nel XXI° secolo”. All’evento sono intervenuti Flavio Zanonato, ministro dello Svi-luppo Economico, Fabrizio Barca, ex ministro della Coesione Territoriale, Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila, Paola Inverardi, rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila e Guido

Martinelli, direttore della SISSA. “È una giornata magnifica: un progetto che sembrava un sogno diventa oggi realtà”, ha commentato il direttore del GSSI, Eugenio Coccia. “I nostri primi 36 allievi – ha spiegato Coccia – sono stati selezionati a partire da 552 domande, sono dei giovani talenti arrivati dall’Italia e dall’estero per studiare e formarsi all’Aquila nel GSSI, attratti anche dall’approccio interdisciplinare che abbiamo dato al nostro Istituto. È un segno straordinariamente positivo per la città e per il sistema di alta formazione in Italia”, ha concluso Coccia.

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ATTIVITA’ GIOCARE NELLA FORTEZZA

Continua il ricco cartellone di eventi “Giochi di…Fortezza” previsto nella grande fortezza di Ci-vitella del Tronto. Le attività si terranno fino al 27 aprile 2014 e per parteciparvi, oltre alla quota di iscrizione, è obbligatoria anche la prenotazione. Si tratta di visite guidate, giochi, laboratori per bambini, dimostrazioni e molto altro ancora da svolgere all’interno della storica fortezza che da sempre rappresenta uno dei fiori all’occhiello della nostra regione. Un modo diverso e divertente strutturato sia per bambini che per gli adulti, per poter scoprire i segreti di questo storico posto all’insegna di una giornata diversa.

Info: 320.8424540 - www.fortezzacivitella.it

TRAPARENTESI

EVENTI FESTEGGIAMENTI PER SANT’ANTONIO ABATE

Come di consueto, tra il 16 e 17 gennaio l’Abruzzo si riempirà di eventi dedicati a Sant’Antonio Abate. Dal 16 gennaio con le magiche e grandi farchie di Fara Filiorum Petri, al 17 con le Cottore di Collelongo, ma nello stesso giorno troviamo anche una rappresentazione dedicata al Santo a Caramanico con balli e canti e poi a Secinaro, in provincia dell’Aquila. Ma anche nella provincia di Teramo non mancheranno gli appuntamenti di questo genere con Arsita che propone tamburi e canti di questua e numerosi altri ancora, tutti dedicati al mito di questo amato Santo della nostra tradizione, da sempre a metà strada tra fede e folclore

ATTUALITA’ BALTOUR PRIMA IN ITALIA

Il Gruppo Baltour, con quasi 12 milioni di chilometri l’anno percorsi in Italia si conferma al primo posto, in Italia, tra le realtà aziendali che si occupano di trasporto passeggeri su autobus per le lunghe distanze. Era stato così anche nel 2011, ma il nuovo report presentato a Roma dal prestigioso Laboratorio di Politica dei Trasporti (TRASPOL) del Politecnico di Milano, unisce alla conferma del primato la constatazione che i tre marchi che fanno capo al Gruppo (Baltour, Sena ed Eurolines) mantengono un trend di crescita sensibilmente superiore a tutto l’ampio novero degli altri operatori di settore. L’offerta del Gruppo Baltour risulta peraltro essere la più ampia ed articolata del panorama nazio-

nale, collegando ogni giorno oltre alle 17 regioni italiane, 23 nazioni europee per oltre 500 destinazioni servite. L’analisi che riguarda le percorrenze svolte nella sola Italia è stata presentata alcuni giorni fa nell’ambito di un convegno promosso da Anav e Ttg in occasione dell’International Bus Expo, a Roma.

ATTUALITA’ CHIETI TRA LE PIU’ VIRTUOSE D’ITALIA

Il 2013 lascia l’amaro in bocca per quanto riguarda la crisi economica, ma porta un retro-gusto dolciastro in termini di qualità della vita: sono 59 infatti le province italiane, su un totale di 110, in cui è stato registrato un miglioramento, che è stato peraltro il più alto negli ultimi 5 anni.È il ritratto stilato dall’Università La Sapienza per Italia Oggi Sette, che conferma al primo

posto nella graduatoria generale la provincia di Trento, seguita, nella top ten, da quella di Bolzano, Aosta, Cuneo, Belluno, Siena, Parma, Pordenone, Verona e Treviso. Lo studio evidenzia anche un marcato miglioramento delle regio-ni del Centro e, contestualmente, un ulteriore arretramento del Sud e Isole. Sono stati monitorati 9 elementi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Tra le città insicure agli ultimi posti troviamo Pescara mentre la le più virtuose Chieti si classifica tra le prime 10 del mezzogiorno. Nota molto negativa per L’aquila, che insieme a Ravenna e Trieste è tra le città italiane dove primeggia il reato per sfruttamento della prostituzione.

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Il progetto, nato in partnershipcon il pastificio Garofalo, è la prima enciclopedia video del gusto nataper divulgare la tradizionale cucina italiana rinnovata secondo la visione dello chef,neo tri-stellato, Niko Romito

UNFORKETABLE,NON CHIAMATELEVIDEORICETTE

» di Eleonora Lopes - foto di Francesco Fioramonti

N on chiamatele video ricette, Unforketable è molto di più. «La cucina italiana vista da me a casa tua»: per Niko Romito questo è

Unforketable, la prima enciclopedia video del gusto realizzata in partnership con il pastificio Garofalo. Ideale per chi ama cucinare, per un regalo o per tutti gli appassionati del food in generale, Unforketable, è il primo progetto di Mani e Materia, società nata dall’incontro fra Niko Romito e Pastificio Garofalo. Una collaborazione quella tra Romito e Garofalo che risale all’inizio del 2011 per poi essere rafforzata nel 2012 con l’accordo siglato per sostenere la Niko Ro-mito Formazione, la scuola di alta cucina fondata dal neo tri-stellato chef di Castel di Sangro. Due eventi, uno a Milano e l’altro presso Eataly a Roma, hanno presentato ufficialmente lo scorso mese Unforketable ai media. Non delle semplici video ricette dunque, delle quali il web è già stracolmo, ma dei veri e propri cortometrag-gi nei quali sono protagonisti tre elementi: le mani (sono di Gaia Giordano), la materia e la tecnica. Romi-to infatti appare solo all’inizio nell’introduzione della ricetta, svela i segreti della sua rivisitazione e poi scompare per dare spazio alle mani e ai prodotti. Sta in questi passeggi e nella sua realizzazione, la vera rivoluzione di questo progetto, unico nel suo genere, “indimenticabile” come il gioco di parole dal quale deriva il suo nome.«Tutte le ricette –spiega lo chef, nonchè presidente di Mani e Materia- hanno come filo conduttore il gusto e

la semplicità. Il gusto perché in tutti i piatti che ho realizzato è fondamentale la centralità del prodotto, del singolo ingrediente e soprattutto l’alleggerimento dei grassi, filosofia da sempre alla base della mia cuci-na. E semplicità perché tutte le preparazioni possono essere realizzate con strumenti che si trovano nelle nostre case».«Non abbiamo scelto di sostenere –dichiara Massimo Menna, ad Pasta Garofalo e di Mani e Materia- uno chef, ma di realizzare con lui un progetto, in cui siamo soci al 50%, che si fonda su una coincidenza assoluta del nostro approccio al cibo e, non meno im-portante, dei nostri valori personali: la passione per il proprio lavoro, il legame con il territorio e la valoriz-zazione di materie prime eccellenti. Unforketable è la condivisione di tutto questo, un nuovo, a mio avviso straordinario, modo di stare in cucina alla portata di tutti». Unforketable ha una vision internazionale, nasce da subito in due lingue, italiano ed inglese, perchè l’obiettivo è quello di divulgare in maniera corretta, la cucina italiana nel mondo. 52 video, diretti dalla cre-atività di Elisia Menduni e prodotti dalla società Blue Door in cui, come dicevamo, le mani e le materie pri-me utilizzate sono gli unici veri protagonisti. Ricette ben spiegate e alla portata di tutti, gesti semplici ma fondamentali, passione, conoscenza e tecnica a cui si aggiunge l’esperienza e l’interpretazione dello chef del ristorante Reale a Casadonna. Con i suggerimenti di Niko Romito, Unforketable di-venta un vero e proprio video corso di cucina che permette di familiarizzare con strumenti e tecniche

» Una delle ricette che è possibile trovare sul sito: pollo fritto con agrodolce di pomodoro

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STORIE&SAPORI

normalmente non accessibili al grande pubblico e che, una volta acquisiti, potranno essere utilizzati non solo in quella singola ricetta ma anche in tutte le al-tre preparazioni. Il catalogo Unforketable rappresenta perfettamente la ricca varietà di specialità regionali che solo la cucina italiana è in grado di offrire. Su www.unforketable.com, così come sulle applicazioni per smartphone, i piatti sono classificati in base alle materie prime utilizzate, per una più semplice consultazione, con in più la possibilità di comporre un menù completo e personalizzato, scegliendo ingredienti, tipologia di cottura e livello di difficoltà. Un’attenzione partico-lare è naturalmente rivolta alle “basi” fondamentali della cucina italiana (salse, sughi, creme etc.), e alle

tecniche di preparazione (disossare, spinare, friggere etc.), trattate singolarmente in video dedicati. Le 52 ricette sono già online e sono disponibili nelle app iOS e Android per tablet e smartphone, in italiano ed inglese. Ogni mese Unforketable si arricchirà di 10 nuovi video per aggiornare costantemente la propria collezione. Il costo del singolo video è di 3 euro sul sito e 3.59 euro sugli store Apple e Google e sono di-sponibili pacchetti che consentono l’acquisto di più ricette a partire da 10 euro. È possibile, inoltre, acqui-stare delle speciali “Card Unforketable” presso i punti vendita Eataly di Roma, Torino, Genova e Bari, oltre che naturalmente su www.unforketable.com.La comunicazione del progetto è curata dalla società Pescerosso srl

» Lo chef Niko Romito durante le registrazioni dei video di Unforketable

» La presentazione di Milano, da sinistra: Massimo Menna, Niko Romito e Linus nelle vesti di presentatore della serata» La home page del sito unforketable.com

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Jurij Ferri ripercorre 11 annidi produzione nel suo birrificio

ALMOND ‘22,LA STORIA DELLA BIRRA D’ABRUZZO

L a famiglia del padre conta alcuni produttori di vino. Il nonno materno era capo maître al Moulin Rouge. Il sangue non mente e nel

caso di Jurij Ferri ha segnato un destino di successo. Per metà svedese, e i suoi occhi azzurri limpidi insieme ai lineamenti nordici lo affermano chiaramente, per l’altra abruzzese, Jurij è il primo birraio della nostra Regione. La storia della sua azienda inizia 11 anni fa. «Da anni facevo la birra in casa, insieme a mia moglie, Valeria. Ho fatto tantissimi lavori, ma l’unico modo per evadere e rilassar-mi era mettermi in cucina. Tra i fornelli e la produzione della birra. Il mio vero sogno era quello di diventare uno chef, ma spinto da mia moglie, ho deciso di rendere quel-la che era stata solo una produzione familiare un vero lavoro e così nel 2002 ho creato Almond ‘22. All’epoca l’Italia contava 4 birrifici in tutto – oggi ne esistono 600 - io ero l’unico in Abruzzo». Il primo stabilimento sorge a Pescara colli, in un vecchio opificio dove dal 1922 si sbuccia-vano le mandorle, che in inglese si chiamano “almonds”. «Nel 2007 ci siamo trasferiti a Spoltore, sul belvedere individuando una lo-cation sull’acquedotto di Farindola– racconta questo artigiano imprenditore che si defini-sce ordinato e preciso, che ama la cucina, as-saggiare gusti nuovi e per il quale “al lavoro di testa deve affiancarsi l’espressione della manualità”-. Quello stesso acquedotto servi-va il primo stabilimento di Pescara Colli. La

birra è fatta per il 90% di acqua. Cambiare zona avrebbe inciso sul gusto della nostra birra, per questo abbiamo scelto un’area dove quell’elemento rimanesse invariato». Sono birre ad alta fermentazione, dal gusto riconoscibile quelle create da quest’azienda. Diciassette etichette pro-dotte, per 1200 ettolitri ogni anno, che nel corso del tempo sono valse ad Almond ‘22 il riconoscimento tra i migliori 5 birrifici in Italia. «Prima di Almond ho vissuto in molti posti. Ma è soprattutto in Svezia che ho assag-giato di tutto. Ed è da lì che ho sempre tratto ispirazione per il mio progetto – spiega ancora Ferri-. La mia birra è diversa dalle altre. Fatta di spezie che esaltano e non co-prono i gusti. Il mio modo di fare birra è il risultato della fusione di tanti sapori, frutto di una continua ricerca di quei gusti facilmente amati dal pubblico e meno dagli

esperti». C’è tanta sperimentazione dietro le birre Al-mond ‘22. Ma mai prove di produzione. «Qui dentro si produce e basta. Una volta che mi arriva l’intuizione, arrivo in azienda e ne parlo con Valeria, e con Mirko, Veronica e Marco, gli altri tre birrai dello stabilimento. Insieme buttiamo giù la ricetta. E subito si inizia la produzione. Fin da quando hanno iniziato a lavorare con me, questi tre ragazzi sono stati abituati ad assaggiare malto, lup-polo. Ogni ingrediente necessario. Per que-sto sanno perfettamente che gusto si otterrà dalla fusione dei vari elementi. Ed è proprio

» Un momento della produzione

» La Pink, uno dei prodotti Almond ‘22

» di Marcella Pace» foto concesse da Almond ‘22

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questo che li ha resi dei birrai a tutti gli effetti». Una squadra rodata, che non sembra sbagliare un colpo, e che da gennaio si lancerà in una nuova avventura. La produzione della prima birra a bassa fermenta-zione. «Noi siamo conosciuti per le Ale, le birre ad alta fermentazione – spiega Ferri-. Ora abbiamo trovato il coraggio e soprattutto raggiunto la consapevolezza di essere pronti ad avviare questa nuova fase. Ecco perché abbiamo scelto di chiamare questa birra “Brave Heart”, un richiamo alle mie origini vichinghe, ma anche l’audacia di questo nuo-vo esperimento». Ma è anche un altro il progetto di questa impresa di suc-cesso. Un nuovo trasloco attende Almond ‘22. Luogo pre-scelto è Re Martello, una frazione di Loreto Aprutino, su cui stanno sorgendo 700 metri quadrati calpestabili, co-perti da 1000 metri quadrati di tetto in legno. «Abbiamo ideato un progetto che anche architettonicamente impat-tasse il meno possibile. Oltre il birrificio in sé, vogliamo creare una brasserie, una sala ludica, una biblioteca. In-somma un luogo da fruire dal pomeriggio fino a sera, tra chiacchiere, un libro e ovviamente un bicchiere di birra. Tutto sarà circondato da un giardino, nel quale in pri-mavera realizzeremo un orto diffuso per bimbi. Ognuno avrà il suo pezzetto di terra da curare e raccoglierà i pro-dotti coltivati con le sue mani. L’intento è di permettere

ai bimbi un vero ritorno alla terra. Perché sono sempre più quelli che non sanno riconoscere frutta, verdura o

ortaggi».Progetti di espansione anche nell’ambito della distribuzione. Ad Italia, Austria, Svizzera e Stati Uniti si aggiungeranno ben presto Giappone e Norvegia. «In undici anni – confessa Jurij, che è stato scelto dal Gambero Rosso come

testimonial per l’Abruzzo nella Guida Foodies 2013 – c’è la soddisfazione di aver raggiunto positivamente deter-minati obiettivi. Ma credo che il segreto per un bravo artigiano sia quello di mantenere una buona apertura mentale verso progetti sempre nuovi, essere sempre cu-riosi, ma senza mai sentirsi arrivati. A questo aggiunge-rei una sana concorrenza con gli altri birrai. Soprattutto in un settore che non ottiene mai finanziamenti. È un paradosso che il comparto che è in costante crescita nel settore dell’agroalimentare, sia anche quello con le accise più alte e con previsioni di aumento nel prossimo anno. Stiamo diventando un fiore all’occhiello per la produzio-ne italiana. Qui in Abruzzo stiamo lavorando moltissimo. Ora - conclude questo vulcanico imprenditore – speriamo di ottenere dei giusti fondi per il progetto del Polo della Birra di Spoltore», progetto nato dalla mente di Jurij, con-diviso dagli altri birrai del territorio e appoggiato dall’am-ministrazione comunale

» Lo staff di Almond ‘22

“ La mia birra è diversa dalle altre. Fatta di spezie che esaltano

e non coprono i gusti. Il mio mododi fare birra è il risultato della

fusione di tanti sapori”

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È

I salumi abruzzesi stravincono nel Campionato Italiano del salamee la Provincia di Chieti monopolizza il podio dei vincitori

VENTRICINA MON AMOUR

STORIE&SAPORI

»a cura della redazione - foto concesse dal Salumificio Di Fiore

una delle manifestazioni più importanti a livel-lo nazionale, dove concorrono i migliori salumi d’Italia, solo quelli con determinate caratteristi-

che, prima fra tutte la genuinità.Parliamo del Campionato Italiano del salame naturale (Cis), il concorso organizzato dall’Accademia 5T, giunto alla sua ottava edizione e svoltosi a Cernobbio (CO). Un’occasione importante alla quale vengono ammessi a partecipare solo prodotti realizzati senza alcuna ag-giunta di conservanti e altri additivi. «Per partecipare - spiegano - si deve trattare di un insaccato di car-ne macinata o tagliata a coltello crudo e destinato al consumo crudo preparato senza l’aggiunta di additivi chimici con l’eccezione eventuale del classico salnitro. Inoltre non deve contenere ingredienti, come gli zuc-cheri e i derivati del latte, atti a coprire magagne della materia prima, ad alterare i tempi di stagionatura, a li-mitare le perdite di peso e via dicendo: in pratica deve essere “naturale” anche la fermentazione».A primeggiare su tutti superando ben 33 differenti sa-lami provenienti da 14 regioni d’Italia è stato il gio-vane sansalvese Stefano Di Fiore, del Salumificio di Fiore il cui laboratorio è a Fresagrandinaria in provincia di Chieti, con la sua Ventricina del Vastese.Di Fiore, che era alla sua prima parte-cipazione al campionato, è arrivato pri-

mo non solo nella categoria principale ma anche nel Premio PIC dell’Accademia del Peperoncino dedicata ai migliori salami piccanti.Unitamente a Di Fiore si è classificata pari merito al primo posto anche La Noce di Montazzoli che ha parte-cipato con la Ventricina di Guilmi, un’azienda sempre del vastese. In pratica la provincia di Chieti ha conqui-stato tutto il podio, assicurandosi anche il terzo posto con il salsicciotto alle erbe delle Tre Casette di Gessopa-lena, da evidenziare che anche tre anni fa la provincia teatina conquistò tutti e tre i gradini, è quindi ormai un dato di fatto che i salumi di questo florido territorio possano ritenersi i migliori d’Italia.L’approdo in finale è avvenuto anche per il salamino bianco dell’azienda Mondolani di Palmoli, sempre in provincia di Chieti.La giuria dell’evento era presieduta dal prof. Guido Stec-chi, presidente dell’Accademia delle 5T, membri della giuria i partecipanti: prof. Paolo Baldini (ex ricercatore SSICA di Parma), Maria Cristina Beretta, giornalista, Beppe Bigazzi, giornalista e conduttore televisivo, An-

tonio Di Caro, consulente zootecnico, Andrea Giomo, sensory master, Clau-dio Mariotto, vignaiolo, prof. Riccardo Milan, docente IPSSAR di Stresa, prof. Paolo Tegoni, docente cultura del vino (Università degli Studi di Parma)

» Il logo del Salumificio Di Fiore

» La ventricina del Vastese » Stefano Di Fiore in compagnia di Beppe Bigazzi

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G

Grandi ospiti per il Premio Internazionale di giornalismo nato per incentivarela promozione e la valorizzare dell’immagine dell’Abruzzo enoico

WORDS OF WINE: I VINCITORI DEL 2013

STORIE&SAPORI

»a cura della redazione - foto concessa da Pomilio Blumm

rande successo per la cerimonia di premiazione del Words of Wine, concorso giornalistico internazionale sul tema

“l’Abruzzo e i suoi vini”. 630 accreditati, 32 giornalisti stranieri, tutte le guide dei vini rappresentate dai diri-genti, la sala dell’Aurum di Pescara ha visto un numero-sissimo pubblico partecipare all’evento, con tantissimi rimasti a seguire la cerimonia in piedi e fuori dalla sala. L’evento è nell’ambito del Wine Tour 2013, che ha portato i più importanti giornalisti enologici internazionali a cono-scere i vini e la cultura enogastronomica delle 4 province abruzzesi. Con queste due grandi iniziative, realizzate da Pomilio Blumm e promosse dal Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo, insieme al Consorzio di Tutela Colline Tarama-ne, Consorzio di Tutela DOC Tullum e al Consorzio di Tutela Ortona DOC, per la prima volta si è riunito nella nostra re-gione il gotha del giornalismo enogastronomico nazionale e internazionale. Sul palco dell’Aurum sono stati presenti anche alcuni dei più influenti giornalisti italiani, come Bruno Vespa, che ha ricevuto il premio speciale “Abruzze-

se DOC”, e il conduttore del TG5 e capo redattore della rubrica Gusto Gioacchino Bonsignore. Il Premio giornalistico internazionale “Words of Wine – Parole di vino” è nato per incentivare la promo-zione e la valorizzare dell’immagine dell’Abruzzo enoico, premiando gli operatori della comunicazione che, con le loro attività, hanno fatto conoscere i vini regionali e la cultura da cui nascono. All’evento, hanno partecipato i più importanti rappre-sentanti delle guide: Enzo Vizzari (a capo delle guide dell’Espresso – ristoranti e vini), Franco Maria Ricci (di-rettore della testata Bibenda, nonché presidente della As-sociazione Mondiale Sommelier), Marco Sabellico (curato-re guida dei vini del Gambero Rosso e di Gambero Rosso Channel), Marco Bolasco (direttore editoriale Slow Food Editore). Tra le personalità presenti anche il Brand Mana-ger di Vinitaly Gianni Bruno, Davide Paolini (il Gastronau-ta – Radio 24) e lo chef Davide Oldani (The Chef – La 5) che ha recentemente tenuto una serie di lezioni ad Harvard su comunicazione e cibo

I vincitori di “Words of Wine – Parole di vino”

I vincitori di questa edizione sono: per la categoria stampa italiana ed estera vini rossi Luciano Ferraro (Corriere della sera) per i vini bianchi Paolo Massobrio (La Stampa); per la stampa specializzata Daniele Maestri (Bibenda); per la categoria on- line Italia Alessio Noè (Gambero Rosso.it ) per quella estera Giancarlo Politi (Flash art on line); categoria Radio: Radio 24 Voci D’Impresa, ha ritirato il premio la caporedattrice Radio 24 Maria Piera Ceci; categoria televisione Italia La7 con la trasmissione Fuori di gusto, premio ritirato da Tinto che insieme a Fede è conduttore del programma, e Class CNBC Bloomberg per la parte estera; in fine Linea Verde (RAI), si è aggiudicata il premio per la categoria fotografia e documentari, che ha ritirato Rosaria Rumbo, responsabile del programma. Bruno Vespa ha ricevuto il premio speciale “Abruzzese DOC”.Per le firme abruzzesi sono stati premiati Silvano Barone (TG3 Regione), Antonio De Frenza (Il Centro), Andrea Taffi (il Messaggero), Marco Patricelli (il Tempo), Berardino Santilli (Abruzzoweb), Pasquale Tritapepe (Agricoltura Oggi), Giuseppe Caporale (Rete 8). Ai vincitori del premio è stato consegnato “Il Calice” realizzato appositamente per il Words of Wine dallo scultore abruzzese Ettore Spalletti, uno degli artisti italiani più stimati all’estero.

» Un momento di Words of Wine 2013

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www.chiusagrande.it

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IL PRIMO BIO-SPUMANTEMETODO CLASSICO D’ABRUZZO

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Annunciato da parte del consorzio, un cambiamento del disciplinareper aumentare la produzione della DOCG Montepulciano d’Abruzzo

LE COLLINE TERAMANE FESTEGGIANO 10 ANNI

STORIE&SAPORI

» a cura della redazione - foto concesse da Pomilio Blumm

uella che si è tenuta presso il Laboratorio per le Arti Contemporanee ARCA, in Largo San Matteo a Teramo, è stata una vera e propria festa, oltre

che un’occasione di bilancio e confronto, che ha riunito i produttori di vini delle Colline Teramane, gli addetti ai lavori e i cittadini di Teramo e provincia. Nella tavola rotonda iniziale, pur con i toni di una chiacchierata tra amici, si sono toccati punti basilari del passato e del fu-turo dell’unica DOCG del vino abruzzese. Enrico Cerulli Irelli ha scelto una metafora sportiva definendo la DOCG Colline teramane “una freccia in più per la squadra dei vini abruzzesi”, e ha spiegato l’importanza della comu-nicazione che sta portando avanti il Consorzio Colline Teramane, presieduto da Alessandro Nicodemi, insieme agli altri consorzi abruzzesi “perché è vero che gli ad-detti ai lavori fanno la carta dei vini dei ristoranti, ma è anche vero che nel farla vanno incontro a quello che è nella testa dei clienti, ed è nostro compito far ar-rivare a loro la qualità dei nostri vini”. Sulla stessa lunghezza d’onda Tonino Ver-na, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo, che ha spiegato quanto le ultime campagne di comunicazione stiano dando ottimi risultati in Italia e all’estero.Quello della comunicazione corale di una qualità dei vini raggiunta in anni di la-voro è stato il leit motiv della serata: lo stesso moderatore del convegno Antonio Paolini ha ricordato quanto sia impor-

tante promuovere basandosi non sulle differenze e sui campanili, ma piuttosto “su affinità e assonanze, senza andare nei dettagli eccessivi del territorio”. Alessandro Bocchetti, giornalista del Gambero Rosso, ha spiegato che “la DOCG non si esaurisce nell’estensione geografica, ma in quello che c’è dietro come cultura artigianale nel fare il vino”. Andrea De Palma, coordinatore della Guida “Vini Buoni d’Italia” Touring Club, è d’accordo su questa impo-stazione meno tecnica e più aperta al viaggiatore. Luca Panunzio, AIS Abruzzo e membro della Giunta Esecutiva Nazionale dell’Associazione Italiana Sommeliers, ha anti-cipato la serie di eventi che l’AIS porterà avanti nel 2014 con il Consorzio Colline Teramane. Dal convegno è emerso che il Consorzio Colline Teramane ha avviato un proces-so di modifica del disciplinare di produzione della DOCG

Montepulciano d’Abruzzo Colline Terama-ne per raggiungere, mantenendo un prez-zo competitivo, un importante obiettivo: rispondere alle sfide del mercato, pro-ducendo più bottiglie di Montepulciano d’Abruzzo “Colline teramane” di categoria superiore, ma ad un prezzo più competi-tivo. Di fatto le modifiche proposte, in via di approvazione in sede ministeriale ed europea, porteranno il tempo di affi-namento/invecchiamento della DOCG a 1 anno invece dei due previsti nell’attuale disciplinare, mantenendo il periodo di 3 anni di affinamento/invecchiamento del-la DOCG in versione “Riserva”, dei quali almeno 1 in botti di rovere o castagno

» Da sinistra: Enrico Cerulli Irelli, Alessandro Bocchetti e Luca Panunzio

» Il giornalista Antonio Paolini

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Al ristorante La Conchiglia D’Oro di Pineto, una serata dedicata allo champagneaccompagnata dai sapori dello chef Claudio Di Remigio

PESCE E BOLLICINE,BINOMIO ECCELLENTE

STORIE&SAPORI

»a cura della redazione

ena all’insegna dell’eleganza quella che si è svol-ta alla Conchiglia D’Oro di Pineto, una serata di puro piacere dedicato al gusto e alle bollicine. I

sorprendenti sapori dello chef Claudio Di Remigio ac-compagnati dallo champagne hanno creato un binomio eccellente.Ingredienti di altissima qualità proposti con raffinatez-za agli ospiti che, amanti del buongusto, hanno saputo apprezzare il sapore del mare. Astice, gamberi, orata… e su tutto fiumi di champagne sono stati i veri protago-nisti della serata, nata in collaborazione con la Première Wines&Foods.Hanno aperto le danze un entrèe con coda di gambero in tempura di ceci e cruditè. A seguire, una sfiziosa insa-latina di astice e gamberi ai porcini al profumo di mag-giorana, polpo con melograna, polentina al sugo bianco di pesce. Passando ai primi, gnocchetti mare e monti e bavette con fettuccine di seppia e julirenne di radicchio rosso. A caratterizzare il secondo piatto è stata invece un’orata alla crema di zucca e pinoli con contorno di

patate sabbiate. E, per finire in dolcezza, una mousse castagne e cachi e una fragrante crostata di fichi.Ma veniamo alle prelibate bollicine, gli champagne che hanno accompagnato la cena erano: Cordon Bleu Brut Sèlect, Gran Cru Brut Blanc de Blancs,Erick Schreiber Brut Rosè, Pineau des Charentes millesimato. E tra un degustazione e l’altra, l’evento si è rivelato anche una piacevole lezione sulle tanto amate bollicine. Oratore della serata, l’imprenditore modenese Mario Federzoni che ha selezionato personalmente gli abbinamenti. «Lo champagne –ha spiegato agli ospiti Federzoni- è da sem-pre simbolo di festa e di gioia, è un vino per la sua storia fortemente legato alla figura femminile e mi auguro che in questa piacevole serata possiate apprezzarne tutta la sua essenza».Padrone di casa eccellente, Antonio Di Nicola, titolare insieme allo chef del ristorante, che ha voluto fortemen-te questa serata per i clienti abituali e non solo.In degustazione olio extra vergine di oliva dell’Azienda Masseria Erasmi di Castilenti

» Alcuni dei piatti proposti dallo chef durante la serata

» Lo chef Claudio Di Remigio » Mario Federzoni

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TRA NATALEE L’EPIFANIA

Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentarioci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosae non corretta per il nostro corpo.Seguendo la giornata tipo di un manager,ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

SALUS, IL cIbO PER vIvERE mEGLIO

Nutrizionalmente parlando il perio-do delle festività natalizie è consi-derato un periodo a “rischio” perché la regolarità e l’equilibrio dell’ali-mentazione sono messi a dura prova e può capitare di ritrovarsi subito dopo con qualche chilo o con qual-che disturbo in più. Personalmente ritengo che le tradizioni vadano rispettate specie nel periodo na-talizio, e anche dopo, senza “farsi male” più di tanto. Per cominciare non pensiamo alla dieta o alle calo-rie nei giorni in cui ci sono pranzi o cene abbondanti, per quanto si mangi tanto in queste occasioni il nostro organismo non ce la fa ad assimilare tutto quello che è sta-to introdotto in tempi molto brevi e se riusciamo a mettere anche un contorno crudo tipo insalata o fi-nocchi o della frutta fresca fibrosa tipo ananas, andiamo a rallentare ancora di più l’assorbimento di quel-lo che abbiamo mangiato, per esem-pio una insalata di finocchi, arance e ananas a tocchettini a fine pasto e prima di passare ai dolci potreb-be essere un’ idea. Dopo un pranzo abbondante la sera non conviene saltare completamente la cena ma una insalata mista e un po’ di frutta aiutano molto a smaltire gli eccessi.

Banditi i digiuni il giorno successivo il pasto più corposo e in particolare il saltare la colazione, l’organismo deve poter ripartire con il giusto carburante per “bruciare” meglio gli eccessi del giorno precedente e poi sicuramente c’è bisogno di più liquidi per idratare meglio il corpo e favorire maggiormente la funzio-nalità intestinale. Ideale potrebbe essere fare colazione con latte o the oppure orzo e fette biscottate o una fetta di pane con miele o marmellata e per pranzo un minestrone o brodo vegetale con poca pasta oppure pa-sta con verdure tipo broccoli.Nei giorni intercorrenti i pranzi e le cene di festa o quando le festività sono passate, se si hanno ancora in giro per casa dolci natalizi possia-mo utilizzali per fare colazione in maniera tale da dare al nostro or-ganismo la possibilità di smaltirli durante la giornata, consumati la sera invece favorirebbero l’ingrassa-mento.Tra gli organi messi più a dura prova in questo periodo ci sono fegato ed intestino e per depurarli conviene aumentare la quota di fibre e mine-rali aiutandosi anche con zuppe di legumi con pasta (pasta o riso con ceci o fagioli o lenticchie), utile

anche incrementare il consumo di verdure detossicanti quali verze, cavoli, cicoria, carciofi e i già cita-ti broccoli, va bene anche la zucca perché ricca di acqua e fibre. Un altro valido aiuto per la pulizia del corpo è il consumo di insalate miste specie la sera e la miglior combina-zione si ottiene con una verdura a foglia, una a radice e una a frutto perché apportano diverse tipologie di elementi che insieme si comple-tano e sono più efficaci. Molto uti-li in questo periodo i finocchi che sono ricchissimi di acqua, hanno poche calorie, tanta fibra e soprat-tutto fanno molto volume e si pos-sono “sgranocchiare” per colmare dei vuoti che altrimenti si sarebbe tentati di riempire con altri alimenti ben più calorici.Buone Feste e Buon 2014 a tutti i lettori

» di Pietro Campanaro

Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, FitoterapeutaGiulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - [email protected] gruppo su Facebook: Nutraceutica e FitomedicinaBlog http://nutraceuticafitomedicina.wordpress.com - canale Youtube: Pietro Campanaro

Durante le festività siamo portati a mangiare in modo eccessivo e irregolare, ma possiamo anche evitare grossi danni seguendo qualche piccolo consiglio

Dr. Pietro Campanaro

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a crisi è al culmine e se volessimo dimenticarla per un attimo e guardare con un po’ di ottimismo al futuro, non c’è lo possiamo permettere, perché è un lusso che puntualmente gli uomini del governo fanno di tutto per istigarci alla rivolta popolare, e qualche segno già si sente e si vede.

Il meteo ancora una volta ci ha dato un segno tangibile su chi comanda, e giustamente la natura si riprende quello che l’uomo stupido pensa di poterle togliere.

Nevicate copiose in anticipo, piogge torrenziali e alluvioni, e tutto a danno di un’agricoltura già messa duramente in ginocchio dal calo dei consumi.Tutti i produttori di vino della nostra regione si lamentano di gravi danni ai vigneti che fanno drasticamente pensare che la prossima vendemmia avrà un calo di produzione che sfiorerà il 50% del raccolto! E giustamente chiedono interventi monetari da parte delle istituzioni. Sin qui li capisco e li appoggio anche se vi sono ancora persone a l ‘Aquila che dormono nelle baracche dopo anni dal sisma, ma questa e un’altra storia.Una domanda in base alla mia esperienza sorge spontanea: ma veramente l’anno prossimo si produrranno meno bottiglie? Oppure come spesso accade si troverà il rimedio per compensare, magari attingendo dalle regioni vicine e dalle molteplici cantine sociali che invadono il nostro territorio? E poco importa se alla fine quei risarcimenti statali saranno arrivati per compensa-re le perdite, e magari saranno stati usati per trasformare le nostre cantine in locations da eventi, molto in voga ultimamente, senza pensare minima-mente alla vera importanza del vigneto.In Francia, nazione orgogliosa e tenace, ben abituata a annate nefaste, vi sono regole non scritte, ma tramandate da generazioni, che fanno in modo che nelle vendemmie magre, il vino vada venduto ad un prezzo minore, i grandi Cru vengono declassati, ma mai si usano espedienti per aumentare il numero delle bottiglie. Giustamente nelle grandi annate i prezzi salgo-no, ma in entrambi i casi la verità è sovrana, sarà forse per questo che noi italiani nel mondo enogastronomico siamo sempre secondi?Un caloroso e sincero augurio di buone feste a tutti

METEO, VINO E NATALE!SCELTO PER VOI

La Parola Saten in francese sta ad

indicare setoso, morbido, elegante ma

sobrio, ed è proprio quello che trasmet-

te questo nuovo locale nel cuore della

bella Guardiagrele.

Dalla rivoluzione della caffetteria, con

diverse miscele artigianali, che vanno

ad accompagnare una cornetteria e

una colazione fatta di prodotti fuori

dalle industrie alimentari. La possibi-

lità di poter assaporare piatti anche

singoli, che spaziano da salumi locali e

nazionali, paste e carni con formaggi

e desserts, in modo da poter offrire al

consumatore la possibilità di assapora-

re ciò che vuole senza l’obbligo di un

menù standard fatto di diverse portate.

Il tutto contornato dall’esperienza di un

sommelier che vi accompagnerà nella

conoscenza di etichette note e meno

note, consigliate e servite in maniera

professionale, anche al calice. Una

piccola enoteca per i più esigenti: vini

nazionali e esteri, birre artigianali, tè

particolari, oggettistica e tant’altro. Non

mancano piccoli eventi di presentazio-

ne e degustazioni.

Insomma, un locale per tutte le

esigenze, tutte le tasche e tutti i

momenti e i luoghi di consumo.

DIvINO&NONSOLO

» di Nicola Boschetti - Master Sommelier / giornalista - Consulenze & Servizi Wine & Food

Ormai le feste sono concluse, e mentrele cantine piangono sui danni da maltempoqualche domanda nasce spontanea…

Apertura prevista per i giorni di Natale, Saten vi aspetta a Guardiagrele in via giardino 1/H.Contatti:[email protected]. 448.3107727

Info

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ARTE&cO./IN cORNIcE

a 55. Biennale di Venezia, curata da Massimiliano Gioni, è partita dal presupposto che una conoscenza universale del mondo sia impossibile. Ma la cosa importante è che l’intento sia stato quello di avvicinare il più possibile gli occhi e la mente dello

spettatore a questa totalità, abbracciando il campo dell’arte anche lateralmente e pre-sentando, accanto a giovani promesse del contemporaneo internazionale, anche maestri indiscussi dai primi del ’900 a oggi.Ha stupito che il Padiglione Centrale ai Giardini sia stato aperto dal Libro Rosso di Carl Gustav Jung, un documento straordinario e altrimenti impossibile da ammirare, ricco di illustrazioni originali che ricalcano i sogni e i tentativi di autoanalisi del suo autore. Eppure questa scelta è risultata in perfetta armonia col desiderio, palesato da Gioni, di organizzare l’esposizione secondo una progressione dalle forme naturali a quelle artifi-ciali, seguendo lo schema delle Wunderkammer cinquecentesche e seicentesche.Il percorso in effetti è proseguito in maniera stupefacente, conducendo dai grandi dise-gni su lavagna di Rudolf Steiner alle performance in video di Bruce Nauman, dalle imma-gini in sequenza di Steve McQueen alle barre di bronzo di Walter De Maria, dai dipinti di Maria Lassnig alle installazioni di Maria Merz (a entrambe il Leone d’Oro alla carriera). Soprattutto lo spettatore si è meravigliato entrando nella sala ospitante il vincitore del Leone d’Oro per il migliore artista e trovando alcuni personaggi di diversa età ed etnia che recitavano una nenia, passandosi in continuazione la parola o meglio il suono. È stato il modo innovativo dell’artista Tino Sehgal di trattare This Progress, un progresso fatto di individui molto lontani, messi in comunicazione dalla loro stessa natura.Affatto banale anche il lavoro della vincitrice del Leone d’Argento, Cammile Henrot, che forse meglio di tutti ha interpretato il tema di questa edizione della Biennale, mostran-do un’opera-video realizzata durante una borsa di studio alla Smithsonian Institution di Washington con lo scopo di indagare i tentativi storici di sintetizzare l’intera cono-scenza umana.Stavolta il Padiglione Centrale, ovvero il Palazzo Enciclopedico, è riuscito a catturare l’attenzione come, se non più dei Padiglioni nazionali, sebbene interessanti siano state le esposizioni dell’Angola, che partecipava per la prima volta in assoluto alla rassegna, e dei paesi che hanno meritato una menzione speciale, ovvero Lituana e Cipro, in una singolare esperienza comune, e il Giappone, che è ripartito dall’anno della scorsa Bienna-le, il 2011, anno del disastro di Fukushima, per riflettere sul tema della collaborazione.Di eccezionale riuscita il Padiglione Italia, affidato a Bartolomeo Pietromarchi, che ha messo a confronto coppie di artisti opposti e affini per ragioni diverse e ha intitolato questo esperimento Vice Versa. L’itinerario che ne è venuto fuori non solo ha messo in luce linee di ricerca di maestri storici, ma ha guidato alla scoperta di giovani talenti, come sempre ci si aspetterà dall’Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia

IL TRIONFO DEL SAPEREALLA 55. BIENNALE DI VENEZIADalla scoperta del Palazzo Enciclopedicoalla visita ai Padiglioni nazionali

L» Fabio Mauri, Ideologia e natura, 1973 – Francesco Arena, Massa sepolta, 2013 (Vice Versa)

» Francesca Grilli, Ossido ferrico, 2013 (Vice Versa)

» Rudolf Steiner, Disegni su lavagna, 1923

» Walter De Maria, Apollo’s Ecstasy, 1990

» di Chiara Strozzieri - foto di Mirko Olivieri

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ARTE&cO.

È nato a Gagliato (CZ), vive e lavora a Roma. Molte le sue mostre personali in Italia. Contatti: [email protected] - tel. 06.86215329 - cell. 328.3333639

l nudo è come se gli facilitasse lo studio dei caratteri psicologici e quindi l’esplo-razione della psiche. In quadri di grande formato le immagini icastiche, dal netto profilo, delle belle e imponenti zingare come della barbona accoccolata a terra. E

ancora donne che soffrono la solitudine, causa la difficoltà della comunicazione nono-stante i telefonini e o donne in cerca di identità sopraffatte dai più svariati e spesso contrastanti stimoli della società del superfluo in cui viviamo. Federico quindi esprime dissenso se non ripulsa per l’attuale società che tollera o genera tali diversità. E i corpi femminili diventano le metafore visive delle pieghe più nascoste della natura umana. Le sue opere articolano sempre un’idea, una riflessione, in particolare una critica alla società attuale” ormai allo sbando, senza riferimenti”, sottolinea l’autore. Ma mentre gli artisti concettuali per “concentrarsi sulle cose della mente” abbandonano ogni in-teresse estetico e nelle loro installazioni o performances volutamente arrivano spesso anche al disgustoso, Federico dissolve sì nella creatività il suo pensiero, ma sempre nel rispetto del Bello. Egli è attento alla resa plastica, alla perfezione delle immagini che si attengono alla tradizione e suggeriscono le caratteristiche della classicità. La tensione verso la perfezione porta spesso il nostro artista a stendere una vernice bianca su un lavoro appena concluso e già venuto bene, per ricominciare daccapo. È del 2007 un suo catalogo dal titolo “Bambino mio, ho qualcosa da raccontarti…”. In copertina l’immagi-ne di una donna con un pugno chiuso, che drammaticamente strilla il suo dolore: i loro uomini non torneranno più. Fu la tragedia argentina dei desaparecidos, successiva al 1976. Cadevano così i “sogni per un mondo multicolore”. Nel catalogo Federico riporta un ciclo di suoi dipinti su quella tragedia. In questa raccolta l’artista ha reso il senso dell’immane sciagura: sullo sfondo di paesaggi foschi e minacciosi si stagliano gli abiti bianchi delle donne quasi a denunciare la loro innocenza. Il realismo di queste figure è lontano dall’eccessiva oggettività dei pittori americani degli anni Ottanta. Giovanni Fe-derico le anima dello strazio interiore che le abbatte e le prostra. Egli, sempre sensibile ai problemi sociali per cui è definito “il pittore del quotidiano”, in un’opera ricorda il delitto di una giovane uccisa da un rumeno in un dipinto di grande tenerezza: il delicato corpo della giovane, “crocifisso” dalle asperità della vita raffigurate da un intrico nero di punte acuminate. Un altro dipinto denso di significato e quasi commovente, emblemati-co della vita, è quello che raffigura una madre che accarezza sua figlia a fianco di una grande quercia particolarmente contorta e scheletrita. Immagine che può simboleggiare il vivere che, sempre denso di asperità e avversioni, pure concede momenti di dolcezza infinita

IL CORPO FEMMINILEA SIMBOLO DEL DISAGIO ESISTENZIALEÈ l’analisi dell’animo femminile scandagliato nelle sue pieghe più profonde e nascoste, la ragione dell’agire pittorico di Giovanni Federico. L’animo femminile considerato soprattutto nelle situazioni “altre”, quelle della diversità

I

» Il basco - 140x120 cm

» La crocifissione - 180x60 cm

» Il grido - 120x75 cm

» di Anna Cutilli Di Silvestre - foto concesse dall’artista

Giovanni Federico

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ARTE&cO.

i scrive Seven wisches for the peace – ovvero sette pensieri per la pace – ma si legge in tutte le lingue del mondo, perché è un pensiero creato attraverso

l’arte e l’arte è intellegibile ad ogni uomo.Sono sette artiste donne le protagoniste di questo caldo progetto itinerante, i loro nomi sono: Gelsomina Raset-ta, Manuelita Iannetti, Barbara Agreste, Concetta Palmi-testa, Sandra Peraglie, Ippolita Ranu, Alessandra Coltel-la. E sono sette anche le opere create, tutte unite da un filo conduttore: la speranza della pace. Il progetto nasce dalla passione che queste anime gentili hanno verso l’arte e verso il prossimo, poi l’organizzazio-ne le ha portate ad esporre e a proporre delle perfomance in svariate location, tra le ultime il Museo Michetti, dal 13 dicembre al 15 dicembre e poi nel Comune di Tollo.Si tratta, innanzitutto, di un prezioso itinerario di me-ditazione interiore, dove si intrecciano la non-violenza, la gioia, la speranza, nella consapevolezza che l’arte può dire tutto questo. L’arte è, infatti, un cammino, una via, un complesso itinerarium mentis e la complessità è lega-ta soprattutto alla modernità o postmodernità, un’epoca dove, comunque, l’artista estroietta, erutta, tira fuori emozioni, sentimenti, gioie, tristezze e lo fa verso quel di più ontologico che è il TU. L’artista ha una sensibilità particolare, vive il tempo del-

la speranza e del futuro; l’artista, poi, sente chiaramen-te il dolore e la sofferenza nel mondo, ma si la muerte es la muerte que serà de los poetas? dice Federico Garcia Lorca. L’arte sa bene che c’è sempre qualcosa di profondo nel dolore, quasi di metafisico, perché- direbbe Ernesto Treccani- “soltanto chi ha il cuore aperto alle sofferenze del mondo può esprimere la bellezza”. Questo e molto altro ha scritto sull’iniziativa lo storico e critico d’arte Massimo Pasqualone.Delle opere colpisce molto la sensibilità, tipica dell’arti-sta è vero, ma assolutamente non scontata, soprattutto in un mondo troppo pieno di “rumori” che limitano la nostra capacità di ascoltare e di ascoltarci e quindi di percepire l’urlo del nostro prossimo. Seven wisches for the peace vuole riaccendere la nostra sensibilità, come se fosse la delicata fiammella di una romantica candela, con la sua luce morbida e accogliente.“La terra è di tutti, non solo dei potenti e dei privile-giati, passa attraverso il pensiero delle triste rotte degli emigranti, del non ascolto della sofferenza, della solitu-dine a cui siamo costretti, del groviglio delle comunica-zioni; per cui si affaccia l’idea e si accende la passione per la difesa della PACE contro i soprusi, la violenza, la follia, la mancanza di decisioni sociali, il fallimento delle armi intese anche in senso metaforico”

S

Raccontiamo il cuore del progetto artistico itinerante che sette artiste abruzzesihanno ideato per riaccendere la nostra sensibilità

SEVEN WISHESFOR THE PEACE

di Denia Di Giacomo - foto concesse dalle artiste del progetto Seven Wishes for the Peace

» Da sinistra le opere di Ippolita Ranù, Gelsomina Rasetta, Sandra Peraglie, Fabiola Murri, Concetta Palmitesta, Alessandra Colella e Manuelita Iannetti

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i sono davvero pochis-simi elementi positivi da evidenziare nel cor-

so di una dura crisi economica come quella che stiamo attraver-sando, ma senza ombra di dubbio uno dei più importanti è quello del recupero della creatività, del-la manualità e della brusca frena-ta che il sistema ha inferto allo sfrenato consumismo. A Lanciano si è svolta una originale mostra mercato che ha come obiettivi proprio quelli legati alla valo-rizzazione della fantasia della lavorazione artigianale e del recupero di oggetti usati, un’attività che ha un nome ben preciso: shabby chic.Lo shabbby chic è un vero e proprio stile, nato negli USA negli anni ‘80, secondo il quale vengono recu-perati in modo totalmente artigianale, vecchi mobili, suppellettili, bijoux, complementi d’arredo di vario genere etc… tali oggetti vengo trasformati con abile manualità utilizzando solitamente colori tenui e un po’ retrò, come le sfumature del bianco fino al tortora ed al grigio chiaro, ma esaltandone la patina usurata e invecchiata del mobile o dell’oggetto in generale, rimarcandone i graffi o i segni dovuti all’usura del tempo, ecco dunque l’origine del nome di questa ten-denza “shabby”, che vuol dire appunto consumato. Al recupero di vecchi mobili si accosta la produzione artigianale di decori e tessuti, come merletti e cose simili, che rendono tutto l’ambiente “chic”.Ebbene a Lanciano, grazie all’associazione Passione Shabby, per la prima volta in Italia ben 23 creative dello stile shabby chic, provenienti da ogni parte del-

la penisola, si sono riunite per mostrare le loro originali crea-zioni. Nella due giorni dedicata a questa arte si sono svolti anche due corsi di stile shabby chic ed un corso di tecnica patchwork e inoltre a conclusione di tutta la manifestazione la Maestra d’Arte Marzia Sofia Salvestrini ha tenuto

un incontro con tutti i partecipanti dal titolo: “Il Gu-staviano: all’origine dello Shabby Chic” grazie al qua-le i presenti hanno potuto comprendere ed approfon-dire le origini dello stile shabby chic e la sua filosofia.E’ importante evidenziare come in un periodo pieno di sfiducia come quello attuale, un’associazione riesca a valorizzare la manualità e la creatività di livello arti-gianale, portata avanti anche solo amatorialmente da numerose donne anche in ambito domestico. Piccole passioni che possono trasformarsi in attività impren-ditoriali, solo grazie al sostegno di un gruppo, come è accaduto per sette delle creative presenti a Lanciano, che grazie a Passione Shabby hanno avuto modo in-traprendere le loro attività imprenditoriali.«Oltre che far conoscere lo stile Shabby chic, la nostra associazione si propone anche di far riapprezzare la nostra abilità manuale e la nostra fantasia, inoltre in questo momento di profondo cambiamento è impor-tante evidenziare che chic e bello non è più sinonimo di scintillante e costoso bensì di recuperato, sano, naturale e semplice», sono queste le parole di Silvia Falcone, presidente dell’associazione Passione Shabby. Recuperare e trasformare dunque, forse è proprio que-sta la nuova tendenza del futuro

V

Si è svolta a Lanciano la prima mostra mercato dello stile shabby chic, creative da tutte Italia insieme in Abruzzo per mostrare le loro opere, grazie all’associazione Passione Shabby

SHABBY CHIC: DAL PASSATO LA TENDENZA DEL FUTURO

»di Denia Di Giacomo - foto concesse da Sabrina Menna photography

» Il gruppo di inizio attività (foto S. Menna)

» Alcune espositrici » Silvia Falcone

facebook: Passione Shabbyhttp://shabbychiclife-silvia.blogspot.itfacebook: Silvia FalconePinterest: Silvia FalconeInstagram: Silviaylifehttp://www.youtube.com/watch?v=PMH66YkZDDk

Info

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a scrivania è quasi completamente rico-perta dei più diversi

tipi di partecipazioni e confet-ti e lascia spazio solo ad una pila di riviste di settore. Su un lato della stanza, un’intera parete ospita nastri color pastello e al loro fianco un tableau. Nello studio a Chieti Scalo di “Ad Mariage” si respira raffinatezza ed eleganza, e già solo il primo col-po d’occhio invoglia ad affidarsi completamente nelle mani della sua titolare. Lei è Anita De Sipio, profes-sione wedding planner. Ma non di quelle improvvisate, che hanno iniziato questo mestiere solo per il boom di film e format che tempestano i canali televisivi. Ani-ta De Sipio progetta matrimoni dal 1996 e lo fa con una precisione “architettonica”. Dopo una formazione da architetto per interni, appunto, e una prima espe-rienza imprenditoriale in un’azienda di editor e grafica computerizzata, Anita De Sipio si dedica al mondo delle nozze. «Nella prima impresa che ho fondato – racconta la wedding planner - è capitato spesso di occuparmi anche dell’ideazione e realizzazione grafica di parteci-pazioni di nozze e libretti per la Chiesa. Quell’attività imprenditoriale si è però conclusa e così io ho conti-nuato a fare questi lavori per i matrimoni, per conto di commercianti di bomboniere e abiti da sposa. Ho cominciato ad intuire che quel settore poteva essere

vincente e così ho iniziato ad ampliare la mia offerta, finché non ho creato “Ad Mariage”, il cui nome richiama le mie ini-ziali e il termine “matrimonio” preso in prestito dalla lingua francese». È un lavoro appre-

so sul campo con tanta esperienza quello di Anita De Sipio, modellato nel corso del tempo, il cui valore ag-giunto è proprio dato dalla perfetta penetrazione nel territorio di questa specialista di nozze in Abruzzo. «La mia professione è molto cambiata. Alla fine degli anni ’90 i clienti arrivavano da me, non sapendo bene cosa avrei potuto fare per loro. Non esisteva l’idea di avvalersi di una consulente che conosce perfettamen-te le realtà operative che gravitano intorno ad un ma-trimonio. Oggi i clienti, spesso professionisti e piccoli imprenditori e da qualche tempo anche molti stranieri che scelgono la nostra regione per celebrare il giorno del sì, arrivano con maggiori idee e, dunque, si aspet-tano soluzioni più esclusive che stupiscano gli ospiti. Il wedding planner non è un fioraio, uno chef o un commerciante di bomboniere. Il wedding planner è ca-pace di creare un progetto. È un filtro tra il cliente, la coppia di sposi, e i fornitori, con i quali è necessario instaurare un rapporto di fiducia e stima reciproche».Tutto inizia con una profonda chiacchierata con gli sposi. Il budget a disposizione e le aspettative dei

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Ad Mariage, con sede a Chieti, opera nel campo dell’organizzazione di matrimoni da 17 anni

ANITA DE SIPIO, PROFESSIONEWEDDING PLANNER

»di Marcella Pace - foto concesse da Anita De Sipio

» Anita De Sipio, Wedding Planner

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clienti sono gli elementi fondamentali per la progetta-zione di un matrimonio. «Per fare il mio lavoro – prose-gue Anita De Sipio – è fondamentale una grande sensi-bilità e umiltà di ascoltare per comprendere le esigenze della coppia. Spesso mi capita di organizzare seconde nozze. Sono i matrimoni più belli, perché l’approccio da parte degli sposi è diverso ed è necessario mettere

in moto tutti i recettori possibili per capire le loro ne-cessità. A questo punto inizia l’organizzazione vera e propria che generalmente dura 6-8 mesi e si conclude nel giorno del matrimonio, durante il quale mi avvalgo dell’aiuto di fidatissimi collaboratori che insieme a me, si preoccupano che sia tutto perfetto». Dall’allestimen-to e disallestimento della chiesa, a quello della sala per il ricevimento, fino al controllo della cucina durante il banchetto. Ogni singola fase viene diretta dalla wed-ding planner, regista dai mille occhi del film più bello per la coppia di sposi. «Per i clienti, è spesso rassi-curante la mia presenza durante le nozze. Il semplice fatto che io sia lì, è di conforto».Un lavoro molto creativo ma altrettanto faticoso si de-linea dal racconto di quest’abruzzese wedding planner, contraria ai corsi di formazione e favorevole all’istitu-zione di un codice deontologico della sua professione su base nazionale. «Qualche anno fa – racconta ancora la De Sipio – ho tenuto dei corsi a Roma, ma quando mi sono accorta che si trattava di lezioni per creare, più che dei wedding planner, dei formatori privi di alcuna esperienza sul campo, ho preferito lasciare. Ritengo importante un maggiore riconoscimento per la nostra categoria. Faccio parte dell’AWP, l’associazione wed-ding planner che ha sede a Milano, che ha dotato noi associati di un codice. Ma se questo non viene condivi-so da tutti i wedding planner diventa alquanto difficile una concorrenza leale nel mercato italiano. Amo il mio lavoro, ma è spesso molto duro. Non esiste vita privata, né sabati, domeniche, festività, o persino problemi per-sonali. Ma quando a fine evento, ricevo i complimenti - conclude l’imprenditrice – soprattutto da quei clienti che si sono avvicinati a me con maggiore scetticismo, è una grandissima soddisfazione»

» Il ricevimento, decorazione delle tavole e degli ambienti

» Partecipazioni, inviti, libretti messa, biglietti di ringra-ziamento, tableau in armonia con gli allestimenti

» La cerimonia, allestimento nei toni del colore guida

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La soluzione al rebus del manager

ASSOIMPRESA propone una duplice soluzione alle realtà imprenditoriali che vogliono crescere e mettersi in gioco:

ABRUZZO IMPRESA, il mensile dell’informazione dedicato alle realtà economiche regionali e il meeting

“FARE IMPRESA” ideato per favorire nuove e proficue relazioni.

La copertina numero 84 di ABRUZZO IMPRESA con Marco Belfiglio presidente del CdA di CVP GROUP

La serata di gala di FARE IMPRESA e il matchingdurante il meeting di FARE IMPRESA.

INFORMAZIONE • COMUNICAZIONE • MATChING

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AbRUZZO cOOL

I dieci anni del consorzio Colline Teramane

Salumificio Di Fiore trionfa al Campionato Italiano del salame

L’API Agroalimentare all’ExpoItalia 2013

I vincitori dell’edizione 2013 di Words of Wine

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hanno collaborato

Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio nell’organizzazio-ne dell’attività professionale in

gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è com-ponente delle Giunta esecutiva nazionale di Conf-professioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consi-glio di amministrazione.

Luigi Carunchio fisco | pag. 36

È responsabile del supporto tec-nico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. D’An-nunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la

ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha ac-cumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzio-ni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Univer-sità Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. È Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Antonio Teti ict | pag. 38

ture, 2012; Creatività: Normalissima Improbabilità? Per un dialogo Sociologico tra problema e soluzione”, Aracne, Roma, 2010 con pref. di Domenico De Masi. www.simonedalessandro.com.

È Dottore di Ricerca, Docente universitario, Copywriter, Consu-lente. Coordinatore del progetto di ricerca Turn 2.0 promosso dal Polo d’Innovazione dei Servizi Avanzati della Regione Abruzzo

www.polosa.it; Project Manager della Fabbrica del-la Conoscenza www.fabbricadellaconoscenza.com animatore del Premio Confindustria Abruzzo Green www.confindustria.abruzzo.it. Tra le più recenti pubblicazioni: The relational organisation, Carsa Ed., 2013; Sociology and the 21st Century, in World Fu-

Simone D’Alessandrocreatività | pag. 40

Nello studio legale di cui è ti-tolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commercia-le. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti,

diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giuri-sprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Al-bo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 44

Andrea Bonanni Caione è av-vocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner

dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Part-ner nell’Associazione Professionale “Carboni-Pao-lucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualisti-ca inerente i rapporti di lavoro subordinato a ter-mine e gestione dei rapporti di agenzia.

Andrea Bonanni Caionelavoro in corso | pag. 47

Nicola Boschetti Maitre-som-melier professionista 4 livello Ais. Dopo 27 anni trascorsi al Villa Maiella di Guardiagrele, ora si occupa di selezione, consulenza e formazione del mondo beverage per gli agen-

ti e clienti della Geldi SPA. Esperto di enogastrono-mia, giornalista pubblicista, collabora con diverse riviste e guide del settore. Organizza e collabora nella realizzazione di eventi, sportivi,culturali ed enogastronomici. Crea formazione a ragazzi e ra-gazze che vogliono avviarsi nel servizio di sala /bar e aspiranti sommelier, con corsi su: cibo/vino/olio/caffè e distillati,oltre alle tecniche del servi-zio. Coinvolto nei progetti scolastici delle scuole elementari alla riscoperta dell’educazione alimen-tare e del galateo a tavola.

Nicola BoschettiDi vino e non solo | pag. 111

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Rosaria NelliAbruzzo che produce | pag. 19

Imprenditrice sociale, una vita impegnata nello sviluppo locale dell’area Sangrina e del Lago di Bomba. Impegnata nel movimen-to cooperativo di cui condivide i principi di democraticità, mutuali-

tà e solidarietà. Per Il suo impegno riceve dal Pre-sidente della Repubblica Italiana il riconoscimento di Commendatore “Onore al Merito della Repubblica Italiana”. Oggi è presidente del Comitato per l’impren-ditoria femminile della Camera di Comemrcio di Chieti e vice-presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità.

Alessio Pelusimessa in sicurezza | pag. 49

Il dott. Alessio Pelusi si oc-cupa di sicurezza sul lavoro e gestione della qualità da 8 anni. Ha un Master in Safety Management presso l’Uni-versità di Modena e Reggio Emilia, dove ha conseguito

le qualifiche di RSPP per i macrosettori B4-B5-B6-B7-B9. Ha un Master in giornalismo, presso la Eidos Communications di Roma; la qualifica di Valutatore di sistemi di gestione della qualità del RINA training factory ed una Laurea quinquennale in Scienze della comunicazione, presa all’Univer-sità “La Sapienza” di Roma. È autore del romanzo “La moleskine nera” (Tracce 2009).

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ABRUZZO IMPRESADICEMBRE 2013 N°84 ANNO VIIIIN COPERTINA MARCO BELFIgLIO PRESIDENTE CDA CVP gROuP

da maggio 2006 per 84 volte Abruzzo ImpresA il mensile del manager

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NINO GERMANO prima della consegna del PREMIO “AQUILA REALE”Riconoscimento alle ultime copertine del mensile Abruzzo Impresa

La TORTA del SECONDO MEETING “FARE IMPRESA”

Gli IMPRENDITORI e MANAGER che hanno ricevuto

il PREMIO “AQUILA REALE”ALEX GIGLI DELLA EDIMACINSIEME AI DIRIGENTI DELL’AQUILA CALCIO

Il presidente della Regione Gianni Chiodi con il prof. Nicola Mattoscioe il presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci

I TAVOLI DELLA SERATA DI GALA DEL MEETING “FARE IMPRESA”In primo piano Michele Amoroso amministratore delegato di Generazione Vincente SpA

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per il futuro del vostro business

ASSOIMPRESA facilita nuove occasioni da sviluppare fra associati.

Gli associati

Le dichiarazioni dell’associato ingegner Mario Tasso

«La cultura nel mattone esiste ancora in Italia e gli italiani sanno bene che questo genere di investimento non tradisce mai nel tempo. Io sono un costruttore e posso

sembrare di parte ma il mattone non perde mai valore, questo è abbastanza palese. Ecco perché spingo all’acquisto in questo specifico momento, questa crisi in alcuni casi è più nella testa che nella realtà e spesso anche i media

contribuiscono ad esasperare questa situazione»

Branmedia srlVia U. Postiglione, 23

67028 San Demetrio nei Vestini (AQ)tel.e fax 0862811046 - mob. 3346983195

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66100 Chieti Scalo (CH)tel. 0871.564947 - fax 0871.565034

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Zona Comm. c/o Centro Lainet66050 San Salvo (CH)

tel. 0873.54154 - fax [email protected]

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