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Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Specialistica in Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche Scienze Infermieristiche ed Ostetriche a.a. a.a. 2008 2008-2009 2009 Didattica e Pedagogia Speciale Didattica e Pedagogia Speciale Prof.ssa Grazia Prof.ssa Grazia Angeloni Angeloni

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Facoltà di Medicina e ChirurgiaFacoltà di Medicina e ChirurgiaCorso di Laurea Specialistica inCorso di Laurea Specialistica in

Scienze Infermieristiche ed OstetricheScienze Infermieristiche ed Ostetrichea.a.a.a. 20082008--20092009

Didattica e Pedagogia SpecialeDidattica e Pedagogia SpecialeProf.ssa Grazia Prof.ssa Grazia AngeloniAngeloni

IL CONCETTO DI SALUTE NEL TERZO MILLENNIO

“Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto assenza di

malattia” OMS, 1946

PROTEZIONE DELLA SALUTE

QUALITA’ DELLA VITA

QUALITA’ DELLA VITA

concetto polisemico, costrutto complesso e pluridimensionale (Andrews e Withey, 1976; Bian, 1977)pluridimensionale (Andrews e Withey, 1976; Bian, 1977)

il suo riferimento concreto è nella REALIZZAZIONE PERSONALE

LA QUALITA’ DELLA VITA E’ LA RISPOSTA DELLA PERSONAAI COMPITI DI SVILUPPO, AI SUOI VALORI DI BASE EBISOGNI PROFONDI DA SODDISFARE (Gaziel, Warnet, 2000).E’ LA VALUTAZIONE SOGGETTIVA DA PARTE DELLAPERSONA CIRCA IL GRADO DI SODDISFAZIONE DELLEPERSONA CIRCA IL GRADO DI SODDISFAZIONE DELLEPROPRIE NECESSITA’, SCOPI, DESIDERI.“Le percezioni degli individui della loro posizione nella vita nelcontesto della cultura e del sistema di valori in cui vivono e inrapporto ai propri scopi, aspettative, criteri e interessi . Si tratta diun concetto ampio che abbraccia in modo complesso la salutefisica della persona, lo stato psicologico, il livello di indipendenza,le relazioni sociali, le credenze personali e i loro rapporti con lecaratteristiche salienti dell’ambiente” WHOQOL, 1995, p.7.

QUALITA’ DELLA VITA

DIMENSIONE OGGETTIVA

• Condizione di salute• Condizioni abitative• Condizioni economiche

DIMENSIONE SOGGETTIVA

• Benessere percepito• Soddisfazione per la • Condizioni economiche

• Condizioni lavorative• Abilità che consentono di

ricoprire particolari ruoli sociali

• Relazioni sociali• Occasioni ricreative

offerte dalla comunità

• Soddisfazione per la propria vita affettiva, sociale, lavorativa ecc.

Le 4 dimensioni fondamentali della qualità della vita (Lawton, 1991)

Competenzacomportamentalecomportamentale

Qualità della vita

percepita

Benessere psicologico

Ambiente oggettivo

Il laureato specialista in Scienze Infermieristiche e Ostetriche

• Possiede elevate competenze nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca.

• È in grado di progettare, realizzare e valutare interventi formativi.formativi.

• Sviluppa le capacità di insegnamento per la specifica figura professionale nell’ambito delle attività tutoriali e di coordinamento del tirocinio nella formazione di base, complementare e permanente.

• Utilizza i metodi e gli strumenti della ricerca, pertinenti alla figura professionale, nelle aree clinico-assitenziali, nell’organizzazione e nella formazione (Cfr Obiettivi formativi specifici nel regolamento didattico)

DIDASKALOS (ARS) DIDACTICA

Docendi artificium(Comenio)

DIDATTICA

Attività di chi insegnaRiflessione e progettazione operativa relative all’ insegnamentoDefinizione di orientamenti, conoscenze, condizioni, modalità operative che siritiene possano assicurare l’efficacia formativa

(Comenio)

didattica

Attività svolta intenzionalmentein forma organizzata, secondo

insegnamentoin forma organizzata, secondoprocedimenti ritenuti efficaci a sviluppare conoscenze, abilità, atteggiamenti, valori

L’oggetto della didattica

Il metodo di insegnamento

Settorepsicologico

Settoresociologico

L’enciclopedia pedagogicaA.Visalberghi (a cura di ), Pedagogia e scienze dell’educazione, Mondadori, Milano,1986, p.21

sociologico

SettoreMetodologicodidattico

Settoredei contenuti

PEDAGOGIA SPECIALE

NOMINATA COME:

ORTOPEDAGOGIA (ALL’ESTERO) tendente, nel 1800, a riportare a “normalità”o a situazione precedente ciò che viene considerato esulante dalla “norma” .

PEDAGOGIA EMENDATIVA

PEDAGOGIA CURATIVA (termine circolante a Strasburgoverso il 1950)

L’UNESCO nel 1968 la definisce come “Forma arricchita di educazione generale, che tende a migliorare la vita di coloroche soffrono di handicap diversi” , facente appello a metodi pedagogiciModerni e a materiale tecnico al fine di porre rimedio a certi tipi di deficienze.

In quale rapporto sono la PEDAGOGIA GENERALE e quellaSPECIALE?

Ferdinando Montuschi dichiara che “Si può individuare una“identità disciplinare della pedagogia speciale, ma non si puòprevedere una sua separazione dalla pedagogia generale e dai suoi molteplici problemi (……)” .

PEDAGOGIA SPECIALE

COME

PEDAGOGIA INTEGRATA

PEDAGOGIA SPECIALE COME PEDAGOGIA INTEGRATA

• Identificare un problema• Individuare le aree problematiche e le • Individuare le aree problematiche e le

questioni che richiedono un’ interpretazione

• progettare l’ intervento e metterlo in atto, dopo averlo accuratamente pianificato in tutte le sue fasi

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità,“una menomazione si riferisce a perdite o anormalità che possono esseretransitorie o permanenti e comprendere l'esistenza o l'evenienza di anomalie, difetti o perdite a carico di arti, organi, tessuti o altre strutture del corpo, incluso il sistema delle funzioni mentali.La menomazione rappresenta l'esteriorizzazione di uno s tato patologico, e inlinea di principio riflette i disturbi a livello d 'organo.”

Le classificazioni internazionali delle menomazioni includono:1. Menomazioni delle capacità intellettive (intelligenza, memoria, pensiero,altre intellettive,2. Altre menomazioni psicologiche (coscienza e vigilanza, percezione, attenzione, 2. Altre menomazioni psicologiche (coscienza e vigilanza, percezione, attenzione, funzioni emotive e volitive, comportamentali)3. Menomazioni del linguaggio (funzioni del linguaggio, voce)4. Menomazioni dell’udito (sensibilità uditiva, altre)5. Menomazioni visive (acutezza visiva, altre)6. Menomazioni viscerali (organi interni, altre funzioni particolari)7. Menomazioni scheletriche (capo, tronco, arti-meccaniche e motorie, malformazioni)8. Menomazioni deturpanti (capo, tronco, corpo, arti, altre9. Menomazioni generalizzate, sensoriali e di altro tipo

L’OMS definisce le disabilità nell’ambito delle conoscenze e delle esperienze sanitarie, come:“qualsiasi restrizione o carenza (conseguente a una me nomazione) della capacità di svolgereun'attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano.”e, più precisamente (ICIDH) si tratterebbe di:“scostamenti, per eccesso o per difetto, nella reali zzazione dei compiti e nella espressione deicomportamenti rispetto a ciò che sarebbe normalment e atteso [...1, possono avere caratteretransitorio o permanente ed essere reversibili o ir reversibili, progressive o regressive [...], posson oinsorgere come conseguenza diretta di una menomazione o come reazione di un soggetto,specialmente da un punto di vista psicologico, ad u na menomazione fisica, sensoriale o di altranatura. La disabilità si riferisce a capacità funzio nali estrinsecate attraverso atti e comportamentiche per generale consenso costituiscono aspetti ess enziali della vita di ogni giorno. Necostituiscono esempio i disturbi nella adozione di c omportamenti appropriati; nella cura dellapropria persona (come il controllo della funzione es cretoria e la capacità di lavarsi epropria persona (come il controllo della funzione es cretoria e la capacità di lavarsi ealimentarsi); nell'esecuzione delle altre attività q uotidiane e nella funzione locomotoria (come lacapacità di camminare)”Questa definizione di disabilità aiuta, in sede di diagnosi, «cosa privilegiare» per una rilevazionecorretta da un punto di vista metodologico e «come» procedere per l'attivazione di programmi diriabilitazione.Le classificazioni internazionali delle disabilità includono:• Disabilità nel comportamento (consapevolezza, relazioni)• Disabilità nella comunicazione (parlare, ascoltare, vedere, altre)• Disabilità nella cura della propria persona (escretorie, igiene personale, vestirsi, alimentarsi ealtre)• Disabilità motorie• Disabilità inerenti la propria sussistenza (domestiche, nei movimenti, altre)• Disabilità nella destrezza (attività quotidiane, attività manuali, destrezza)• Disabilità "circostanziali" (da dipendenza e scarsa capacità di resistenza, ambientali, altre)• Disabilità in particolari capacità• Altre limitazioni all' attività

la definizione dei concetti di abilità e inabilità proposte da Fallani etal.(1992)

“L'abilità di qualsiasi soggetto animato consiste nella capacità di realizzareun'azione, di compiere un «lavoro» nell'accezione fisica del termine, di portareun'azione, di compiere un «lavoro» nell'accezione fisica del termine, di portarea termine un programma o un progetto predeterminato.L'abilità dipende dal possesso di una o più capacità e, fatta eccezione per alcuneazioni di estrema semplicità, di solito sono più funzioni integrate a determinarel'abilità complessiva o specifica individuale.”

“L’inabilità rispetto all'azione considerata e in riferimento alle capacità ritenutenormali in un campione di popolazione omogenea. L'inabilità consiste dunque nell'assoluta incapacità a svolgere un'azione, sia nel caso che questa capacitànon sia stata mai posseduta che in quello, invece, in cui sia andata perduta.

Definizione degli handicap , OMS , terza parte dell'ICIDH (International Classification of Impairment, Disability, Handicap), 1980

“Nell'ambito delle evenienze inerenti alla salute s i intende per l'handicap una condizione disvantaggio vissuta da una determinata persona in co nseguenza di una menomazione o di svantaggio vissuta da una determinata persona in co nseguenza di una menomazione o di una disabilità che limita o impedisce la possibilit à di ricoprire il ruolo normalmente proprio a quella persona in relazione all'età, al sesso e ai fattori socioculturali.”“Esso è caratterizzato dalla discrepanza tra l'effi cienza o lo stato del soggetto e le aspettative di efficienza e di stato sia dello stes so soggetto che del particolare gruppo di cui egli fa parte.L'handicap rappresenta pertanto la socializzazione di una menomazione o di una disabilità ecome tale riflette le conseguenze - culturali, socia li, economiche e ambientali - che perl'individuo derivano dalla presenza della menomazio ne e della disabilità. Lo svantaggio proviene dalla diminuzione o dalla perdita della ca pacità di conformarsi alle aspettative o alle norme proprie all'universo che circonda l'indi viduo.”

L’azione didattica è caratterizzata da

INTENZIONALITA’INTENZIONALITA’

SISTEMATICITA’

La didattica non può prescindere dalla conoscenza

• Delle mete da raggiungere• Dei contenuti da insegnare• Dell’allievo nei suoi aspetti psico-sociali• Della metodologia che dà validità alle

strategie impiegate

Insegnare significa

“Comunicare mediante segni che incidono in profonditàsull’altro, facendolo progredire, migliorare ed evolvere.

L’ insegnamento diventa il processo attraverso il quale viene fornito al discente ciò che una data teoria dell’apprendimento

considera essenziale, favorendone il transfer. Attraverso il transfer l’ individuo mette in pratica l’appreso” (Maria Lisa

Lanzi, Pedagogia sociale. Manuale per l’ infermiere, Carocci Faber, Roma, 2004, p. 71)

L’apprendimento

• Coinvolge tutta la persona• Parte dall’interno• Viene valutato dal discente

conformemente ai suoi bisogni interioriconformemente ai suoi bisogni interiori• L’essenza dell’apprendimento è il

significato

progettazione

programmazioneprogrammazione

�Analisi e valutazione dei bisogni di apprendimento

�Analisi della situazione di partenza

�Definizione degli obiettivi di apprendimento pertinentiai bisogni formativi

LA PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO FORMATIVO

ai bisogni formativi

�Definizione degli approcci, metodologie e tecnichedidattiche

�Definizione dei contenuti

�Definizione delle attività e dei sussidi didattici da utilizzare

�tempi

�Verifica e valutazione

Un bisogno formativo o di apprendimento apprendimento

“È la discrepanza che esiste tra ciò che sappiamo fare effettivamente e ciò che

ci viene richiesto di fare”

(M.L. Lanzi, op.cit, p. 72)

Per lo studente infermiere i bisogni di apprendimento o bisogni formativi sanitari/assistenziali derivano dalla discrepanza tra le competenze definite nel profilo professionale dell’ infermiere e il loro livello di sviluppo attuale.loro livello di sviluppo attuale.

Per un paziente e i suoi familiari i bisogni di apprendimento obisogni educativi sanitari/assistenziali derivano dalla discrepanzaesistente tra le conoscenze pregresse già in loro possesso all’ insorgere della malattia e la nuova esperienza che, a sua volta, esige una modifica dei comportamenti richiesti per l’adattamento al nuovo stile di vita.

Infermiereeducatore

stato di crisi paziente

Scelta degli interventieducativo/assistenziali

più adeguati

ChiCurriculum implicito ed esplicito

Perché

ObiettiviEducativi didattici

Che cosacontenuti

ComeMetodi e tecniche

Risultativalutazione

GLI APPROCCI

PARADIGMA COMPORTAMENTISTA

PARADIGMA COGNITIVISTA

Apprendimento= R-S-RWatson, Thorndike, Skinner)

Apprendimento per accrescimentoApprendimento per sintonizzazioneApprendimento per ristrutturazione

PARADIGMA COSTRUTTIVISTA

Apprendimento per ristrutturazioneApprendimento=negoziazione di signi-ficati (Bruner)

Apprendimento per ricezione (meccanico)Apprendimento per scoperta (significativo)(Ausubel)

I metodi

Methodos = percorso che conduce oltre

Indica l’ itinerario che consente di giungere al risultato atteso

In campo educativo il metodo è un insieme organico di teorie,itinerari, strumenti ai quali ricondursi per impost are e gestireun processo di insegnamento-apprendimento

Analisi della situazione di partenza

Quali sono le conoscenze e le capacità che la persona possiedeattualmente e sulle quali si può lavorare. attualmente e sulle quali si può lavorare. A quali conoscenze o capacità possedute dalla persona primadi ammalarsi si può fare riferimento nell’opera educativa

Gli obiettivi

educativi riguardano il percorso formativonel suo complesso

didattici Relativi ai contenuti dell’ insegnamento

I metodi didattici (Tessaro, 2002)

• Metodo espositivo

• Metodo operativo

La lezione

Il laboratorio

• Metodo investigativo

• Metodo euristico-partecipativo

• Metodo individualizzato

La ricerca sperimentale

La ricerca- azione

Il mastery learning

Che cosa insegnare?

I CONTENUTI

Devono tradursi in programmi o curricoli

IL CURRICULUM E’ ANCHE

“Una successione intenzionalmente strutturata di azioni didattichee formative che la scuola adotta esplicitamente per completare eperfezionare lo sviluppo delle abilità di un soggetto” (Bobbit, 1918)

“Consiste nella programmazione di occasioni di apprendimento,volte a produrre certi cambiamenti negli alunni e l’accertamentodel grado in cui essi hanno avuto luogo” (Nicholls, 1972)

“Un piano di insegnamento, ma anche di apprendimento”(Tessaro, 2002)

“L’ insieme delle esperienze di apprendimento in vista di un suomiglioramento qualitativo” (Pellerey, 1994)

Le tecniche didattiche (Tessaro, 2002)

Tecniche di simulazione Role play

Tecniche di analisi dellasituazione

Studio di caso

Tecniche di riproduzioneoperativa

Dimostrazioni ed esercitazioni

Tecniche di riproduzionecooperativa

BrainstormingCooperative learning

Dalla programmazione per obiettivi

Alla programmazione per competenze

Gli elementi della competenza (Tessaro, 2002)

CONOSCENZA

AZIONE

RIFLESSIONE

ESPERIENZA

La valutazione

dell’allievo/pazientedell’allievo/paziente

Valutazione di prodotto e di processoIniziale, in itinere, sommativa

del curriculumformativo

progettatodel formatore

autovalutazione