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Gestire lo stress per conquistare il benessere. Materiale e contenuti estratti dall’evento “Stress 2010” realizzato da Unique - Italia. www.unique-italia.it

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Health & Medicine


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Presentazione e contenuti dell\'evento formativo Unique Primavera 2010. Realizzato dal marketing Unique e Start People Italia.

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Gestire lo stress per conquistare il benessere.Materiale e contenuti estratti dall’evento “Stress 2010” realizzato da Unique - Italia.

www.unique-italia.it

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Contenuti realizzati a cura di Unique S.p.a. Italia, con la collaborazione di Marco Coviello e Rudy Necciari (relatori dell’evento), come compendio agli eventi dedicati alla gestione dello stress.

Tutti i diritti sono riservati. La presente pubblicazione non può essere ripro-

dotta, conservata o trasmessa e fotocopiata per via elettronica o meccanica

senza il previo consenso scritto dell’Editore.

I contenuti del presente libro sono stati attentamente verificati. Tuttavia,

l’autore e l’editore non si assumono alcuna responsabilità per eventuali

errori e/o omissioni.

Gestire lo stressper conquistare

il benessere.Materiale e contenutiestratti dall’evento “Stress 2010”realizzato da Unique - Italia.

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Lo stress: un argomento di grande attualità. Il 60% di tutte le giornate lavorative perse nell’Unione Europea è riconducibile allo stress*: sono h. 5,12 in un giorno e 7,2 mesi in un anno.

*Fonte: European Academy of Occupation health psycology.

Prima di entrare nel merito dell’attuale Decreto Legge, un breve excursus storico: alla fine del 1800, durante la Rivoluzione Industriale, si inizia a parlare di sicurezza sul lavoro in Inghilterra, in Francia, in Germania e, poi, anche in Belgio. In Italia, invece, l’argomento viene affrontato per la prima volta negli anni ’30 con richiami nel codice civile e penale; negli anni ’40 con richiami generici nella Costitu-zione Repubblicana e negli anni ’50 con una serie di D.P.R., che definiscono i concetti fondamentali della sicurezza e impongono l’adozione di misure di prevenzione. Quella degli anni ’50 è la prima importante legge sulla sicurezza sul lavoro. Il quadro rimane immutato fino al 1994, anno in cui viene introdotto il D.Lgs. 626, che prevede l’obbligo di valutazione del rischio. Infine, il D.Lgs. 81/08 testo unico sulla sicurezza sul lavoro introduce la valutazione del rischio stress lavoro-correlato.

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Lo stress suL postodI Lavoro è un fenomenoIn crescIta. IL d.LGs. 81/08 cI suGGerIsceQuaLI mIsure adottare per rIconoscerLoe prevenIrLo.

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Il quadro normativo degli anni ’50 era estremamente particolareggiato e aveva come elementi di riferimento: Datore di lavoro-Dirigenti-Preposti/capi (triangolo delle decisioni).

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Lo scopo del D.lgs. 626 era quello di introdurre un inter-vento attivo e responsabile, che andava dalla individuazio-ne dei rischi fino alla scelta delle soluzioni per prevenirli e/o ridurli.

Con il D.lgs. 626 sono state introdotte importanti novità (quali l’istituzione dell’RSPP, dell’RLS e del Medico Com-petente, l’informazione e formazione dei lavoratori) per fa-vorire un intervento attivo e responsabile in tutti i settori di attività - privati o pubblici – con lo scopo di individua-re, prevenire e/o ridurre i rischi.

IL d.LGs 626 apporta sostanzIaLI cambIamentI aLLa sIcurezza suL Lavoro, Introducendo nuove reGoLe, responsabILItà e fIGure dI rIferImento.

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Con il D.lgs.81/08:• la tutela viene estesa ai collaboratori di ogni tipo (i lavoratori a tempo determinato, quelli autonomi, a domicilio e a distanza);• il concetto di salute è inteso come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non solo come assenza di malattia e di infermità; • si rafforzano le prerogative e le rappresentanze dei lavoratori;• si inaspriscono le sanzioni• vengono semplificati gli obblighi formali.

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Il titolo I è fondamentale per la comprensione dei succes-sivi, perché stabilisce i ruoli (chi fa che cosa).I titoli dal II al XIII sono specifici, in quanto si occupano dei diversi ambiti di sicurezza: rischi biologici, chimici, fisici, da movimentazione di carico (MMC) e - la novità - dei rischi psicosociali/rischi da stress.

Il D.lgs. 81/08 è composto da 13 titoli: I) Disposizioni generali II) Luoghi di lavoro III) Uso attrezzature di lavoro IV) Misure per la sicurezza cantieri temporanei e mobili V) Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro VI) Movimentazione manuale dei carichi VII) Attrezzature munite di videoterminali VIII) Agenti fisici IX) Sostanze pericolose X) Esposizioni ad agenti biologici XI) Protezione da atmosfere esplosive XII) Disposizioni diverse in materia penale e di procedura penaleXIII) Abrogazioni di leggi precedenti

neL d.LGs. 81/08 prevaLe IL prIncIpIo IspIratorebasato suLLa coLLaborazIone e non La contrapposIzIone deLLe partI rIspetto aLLa mInuzIosItà deLLe norme.

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Gli indicatori di impatto stress sono suddivisi in Sintomi Organizzativi, Psicologici e Fisici/Psicosomatici. Tra quelli Organizzativi sono annoverati: • Assenteismo• Turn over • Infortuni/malattie professionali • Bassa qualità delle prestazioni • Impulsività crescente• Difficoltà nei rapporti interpersonali, ecc.

Alcuni di quelli Psicologici sono: • Concentrazione e attenzione ridotte• Nervosismo-irritabilità• Stato ansioso e apprensivo costante• Autocritica esagerata• Crisi depressive-crisi di pianto, ecc.

E, infine, tra quelli Fisici/Psicosomatici sono citati: • Disturbi dell’alimentazione• Disturbi gastroenterici (ulcere, colite) • Disturbi cardiocircolatori (ipertensione, ischemia) • Disturbi respiratori (asma bronchiale)• Disturbi locomotori (dolori lombari, cefalee da contrazione muscolare)• Disturbi del sonno, ecc.

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Fattori legati alle persone:

• Cultura organizzativa• Comunicazione• Gestione carriere• Ruoli dell’organizzazione• Coinvolgimento e partecipazione• Autonomia decisionale e controllo del proprio lavoro• Significatività e riconoscimento del proprio lavoro• Formazione e informazione• Rapporti interpersonali, Interfaccia casa/lavoro, ecc. Fattori legati al posto di lavoro:

• Ambiente di lavoro-macchinari o attrezzature• Caratteristiche intrinseche del proprio lavoro• Come è organizzato il lavoro• Carico e ritmi di lavoro• Orario di lavoro, ecc. (per la descrizione esaustiva, si veda il testo del D.lgs.).

per vaLutare Lo stress, La LeGGe IndIvIdua GLI IndIcatorI dI Impatto stress e GLI IndIcatorI deI fattorI dI rIschIo stress.

Gli indicatori dei fattori di rischio stress sono sia legati alle persone, cioè al modo di lavorare, sia al luogo di lavoro.

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La formula si può riportare su un sistema di assi carte-siani, dove P è sull’ordinata e G sull’ascissa. Tali assi sono graduati da 1 a 4: su P 1 è improbabile, 2 poco probabile, 3 probabile e 4 altamente probabile; su G 1 è lieve, 2 me-dio, 3 grave e 4 gravissimo. Il Rischio viene rappresentato come il risultato della Probabilità per la Gravità su questa scala di valori: a) non significativo (1), b) moderato (2-3), c) non moderato. Ad esempio, il rischio che un bambino si tagli in modo gravissimo con un bisturi è altamente probabile: R=4X4¶R=16.

Analogamente il rischio che un chirurgo si tagli in modo lieve con un bisturi è improbabile: R=1X1¶R=1.Infine, se si volesse valutare il fattore di rischio stress di una centralinista al suo primo giorno di lavoro senza l’adeguata formazione, dovremmo moltiplicare 4 (alta probabilità) X 3 (gravità) per ottenere un rischio di stress grave (12).Il rischio sarebbe molto più ridotto se la stessa cen-tralinista avesse ricevuto l’addestramento necessario (P1 X G2¶R2).

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Il risultato della formula “Matrice del rischio” permette di classificare l’urgenza delle azioni da intraprendere:

• R 1 Azioni migliorative da programmare nel lungo-medio termine; • R 2-3 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine; • R 4-8 Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza;• R maggiore di 8 Azioni correttive indilazionabili.

La formula, però, vuole essere un’indicazione puramente teorica. Per fare una valutazione dello stress, deve sempre essere utilizzato il buon senso.

Valutare un fattore di rischio significa valutare la pro-babilità che si verifichi un evento pericoloso. Per farlo si utilizza una formula chiamata “Matrice del rischio”: R = P X G, dove R è il rischio di un pericolo, P è la probabi-lità che accada, e G la sua gravità o intensità. Questa for-mula può essere utilizzata per la valutazione di tutti i fat-tori di rischio, compresi quelli da stress lavoro-correlato.

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Cosa sono chiamate a fare le aziende oggi? Il datore di lavoro e il medico competente possono rilevare la presenza di rischio stress da lavoro correlato mediante un questionario oppure per mezzo di interviste o focus group. I questionari utilizzati sono ispirati a quelli in uso nel mondo anglosassone e rispondo a quanto indi-cato dall’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (in attesa delle linee guida della Commissio-ne Consuntiva per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro). E’ possibile ricorrere anche a sopralluoghi in azienda da parte di un tecnico che, attraverso alcuni parametri – per esempio, dalle possibilità di carriera alla ripetitività

delle azioni quotidiane - stabilisce se esiste una con-dizione di stress. Se il rischio stress risulta elevato, si dovrebbe consultare un esperto, come lo psicologo, per trovare il modo di ridurlo. La data stabilita per la conse-gna del documento di valutazione del rischio (DVR) è il 1°Agosto 2010 (salvo proroghe). Per imparare a fare una valutazione dello stress, sono stati organizzati dei corsi di formazione, rivolti ai datori di lavoro e ai lavoratori, da parte di associazioni private accreditate presso le re-gioni o l’ISPESL, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro (come, ad esempio, l’ANFOS l’Asso-ciazione Nazionale Formatori della Sicurezza sul Lavoro).

IL datore dI Lavoro e IL medIco possono rILevare La presenza dI rIschIo stress da Lavoro correLato tramIte I QuestIonarI fornItI daLLe autorItà competentI e aLtrI strumentI (IntervIste o focus Group).

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Come già detto, occorre il buon senso per valutare lo stress. A tal proposito, alcuni indicatori possono essere utili per riconoscerlo:• Empasse e paralisi del pensiero• Malessere e somatizzazioni ansiose • Disagio e affaticamento • Calo della concentrazione, disturbi della memoria e dell’attenzione • Calo della motivazione • Stato dell’umore negativo • Dubbi frequenti, senso di sfiducia • Calo dell’autostima• Angoscia di perdita del ruolo e del tenore di vita • Senso di irreversibilità e convinzione di essere finiti.

Alcuni corrispondenti fisici dello stress potrebbero essere: • Mal di testa• Respiro corto• Sudorazione • Mente vuota, sbadiglio, sonno• Stanchezza • Irascibilità• Pesantezza • Spalle piegate: scoraggiamento • Angoscia, peso sullo stomaco • Senso di pesantezza, sentirsi schiacciati • Astenia, mancanza di voglia di fare e di entusiasmo.Ognuno può essere più sensibile a un indicatore “men-tale” o “fisico”. Nella realtà esistono insieme in quanto speculari. Ad esempio, se si è ansiosi, si ha il respiro corto, se si ha il respiro corto, ci si sente ansiosi…

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Ma cos’è lo stress? È la risposta psico-fisica di adatta-mento ai cambiamenti che alterano lo stato di equilibrio e dipende dal modo in cui viene valutata e interpretata una situazione. Ad esempio, se venisse chiesto a un operaio che lavora spaccando pietre in mezzo alla strada perché lo fa e lui rispondesse: “Per portare i soldi a casa, perché non posso fare altro”… questa risposta sarebbe ben diver-sa da quella che potrebbe dare un suo compagno di lavoro se rispondesse: “Non lo vedi? Costruisco una cattedrale!”. L’attribuzione di significato, di senso, cambia il modo di vivere la situazione.

Scendendo nel particolare, ci si potrebbe chiedere: “Com’è lo stress?”. Se è una risposta temporanea per fronteggiare adeguatamente la situazione è Eu-stress, se invece è una risposta cronica che non è in grado di ripristinare lo stato di equilibrio è Dis-stress.

Se un individuo andasse dal medico parlando del proprio disagio e lui rispondesse: “Non ha nulla, è solo stress”, si dovrebbe indagare se si sta parlando di Eu-stress, cioè di una risposta momentanea di fronte a una situazione impegnativa, o di Dis-stress, cioè di una risposta cronica al disagio.

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esIstono due tIpI dI stress dIfferentI, per affrontarLI dobbIamo prIma Imparare a rIconoscerLI.

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Quattro importanti scoperte delle neuroscienze permettono di capire meglio i meccanismi dello stress:1) BDNF,2) Neuroni specchio,3) Ciclo della Serotonina,4) Cortisolo.

Il BDNF-Brain Derived Neurogenesis Factor è il Fattore di crescita neutrofico derivato dal cervello. Le ricerche sul BDNF, che hanno portato al premio Nobel Rita Levi Montalcini, hanno dimostrato che, diversamente da come si riteneva in passato, il patrimonio di neuroni non è de-terminato una volta per tutte alla nascita, bensí esistono fattori di ricrescita cellulare e di ripresa di nuovi contatti tra le cellule neuronali del Sistema Nervoso Centrale.

La ricrescita cellulare, cioè il BDNF, può essere stimolata attraverso azioni semplici, come l’attività fisica aerobica, il camminare di buon passo, l’andare in bicicletta, nuota-re, dedicarsi al giardinaggio, ecc. Oppure anche tramite la conversazione innovativa, come quella del Counseling filosofico, della psicoterapia, attraverso l’uso del pensiero positivo volto a trovare soluzioni alternative e anche con l’assunzione di alcuni psicofarmaci, come SSRI e SNRI, attivatori del sistema serotoninergico.

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per comprendere Lo stress,anche Le neuroscIenze cI venGono In aIuto.

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La Serotonina è un neurotrasmettitore prodotto dal Sistema Nervoso Centrale. La Serotonina non si consuma, non au-menta e non diminuisce, ma può essere inibita. È possibile rilevare i livelli di questo neurotrasmettitore attraverso la PET, la Tomografia a Emissione di Positroni. Il Dis-stress (stress negativo) rallenta o blocca i circuiti di Serotonina a favore dell’Adrenalina (iperattivazione ripetuta e ansia). È possibile recuperare completamente gli equilibri seroto-ninergici, ma occorre tener presente che il ciclo si riattiva con lentezza. Se la situazione dovesse persistere, bisogna ricorrere a supporti quali la Consulenza, la Psicoterapia, il Training, la Meditazione, o il Focusing. Alcune sostanze con-tenute negli alimenti, come il cioccolato, il latte, le patate, aiutano a riattivare il ciclo della Serotonina.

I Neuroni specchio sono stati scoperti da due Neurofisio-logi italiani, che hanno osservato l’attivazione di neuroni della corteccia cerebrale non solo nel caso di azioni, ma anche di visione delle stesse o solo di immaginazione di situazioni simili.

Il Cortisolo è un ormone secreto dalle ghiandole surre-nali su stimolo dell’Ipofisi. È un indicatore del passaggio dall’Eu-stress al Dis-stress. Il suo livello è rilevabile at-traverso i liquidi biologici. La sua presenza non dà sinto-mi, ma è sempre abbinato all’Adrenalina. Quando la sua immissione in circuito è disfunzionale, indica l’associazio-ne tra due o più fattori stressor (lavoro e vita di coppia), la presenza di stress cronico (Dis-stress), malattie fisiche (riduzione delle difese immunitarie), ansia e depressione (pensieri ripetitivi, pessimismo, tensione).

Si può utilizzare questa recente scoperta come anti-stress in senso preventivo e attivo attraverso l’uso del pensiero rappresentativo, l’effetto contagio (valore dell’imitazione) e facendosi un’idea del comportamento e dell’emozione propri e dell’altro.

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Non dobbiamo dimenticare che esistono sempre situazioni positive, da coltivare anche nei momenti di stress per aumentare la propria autostima, quali il mantenimento di buone relazioni personali e professionali ed il manteni-mento degli affetti.

Avere autostima significa sentirsi una persona di valore e cioè: a) Essere consapevole dei propri bisogni e dei propri desideri, quindi della propria identità.b) Conoscere i propri punti di forza e di debolezza, quindi essere capaci di autovalutarsi. c) Prendersi cura di Sé. d) Riuscire a mantenere i risultati raggiunti.

Recuperare autostima e fiducia nelle proprie capacità di cambiamento vuol dire avere una migliore relazione con sé, una migliore relazione nella sfera affettiva, una mi-gliore qualità delle relazioni interpersonali, una migliore qualità della vita professionale.

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L’autostIma, La fIducIa In se stessI e neL prossImo, aIutano a superare Le sItuazIonI dI crIsI.

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La riattivazione del circolo virtuoso, cioè del BDNF, dei Neuroni specchio, del ciclo della Serotonina e la diminu-zione dei livelli di Cortisolo, è il risultato dello scambio con se stessi, con gli altri, del confronto attivo e della richiesta di aiuto.

Un suggerimento semplice, dettato dal buon senso, è quel-lo di fare cose piacevoli. Per esempio:

1) pausa e relax (musica, figli, cane, amici, hobby) 2) pensiero consapevole su di sé e sulla situazione 3) ascolto attento dei pensieri nuovi e alternativi 4) armonizzazione tra i pensieri vecchi e nuovi 5) ristrutturazione degli schemi mentali e dei copioni operativi precedenti il periodo di Dis-stress (crisi)

Anche in azienda è utile avere dei momenti di pausa (pau-sa caffè…) dal lavoro, senza senso di colpa, per permet-tersi di avere del tempo per rielaborare le situazioni e promuovere una migliore interazione con gli altri.

atteGGIamentI e comportamentI posItIvI possono aIutarcI sIa a casa sIa In azIenda.

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La causa del Dis-stress è la non corretta cultura. Vivere ogni situazione appieno, catturare gli attimi in cui si forma la relazione e si forgia la vera emozione nella persona, per interpretarla correttamente, consente di realizzare concreti vantaggi, a breve e a lungo, e di capitalizzarli trasformandoli in cultura pratica.

I numeri sono terribili e fanno riflettere. Il non analizzarli è indice di quanto siamo responsabili e inconsapevoli.

Il significato di stress è neutro. Non ha una connotazione positiva o negativa in sé, ma se non reagiamo la situazione si cronicizza e contagia in negativo tutta l’organizzazione. I danni sono ingenti, anche a lungo termine.

L’eu-stress può dIventare nostro aLLeato per una nuova sfIda se correttamente InserIto neLLo scenarIo LavoratIvo QuotIdIano.

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Siamo tutti sotto tiro, in qualunque momento, in qualunque realtà.

Sfiducia, stress, carenza di autostima sono tutti momenti che viviamo giornalmente in azienda e che attraversano la nostra esistenza quotidiana. Riflettere sulle conseguenze che, a livello aggregato, queste situazioni provocano, è il primo passo verso il vero cambiamento.

I comportamenti quotidiani ripetuti sono la vera essenza della cultura, che si propaga e crea le fondamenta per consolidare l’organizzazione.

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Interpretare Le emozIonI è La chIave per trasformare IL dIs-stress In eu-stress.

…anche perché gli strumenti li conosciamo, ma non sempre li applichiamo!

Ecco il vero, potente significato dello stress e il valore della sua trasformazione.L’esercizio è semplice, anche se non facile: analizziamo le situazioni quotidiane che già viviamo, sforzandoci di vederle con altri occhi…

Abbiamo interpretato correttamente le emozioni e sensa-zioni che ci hanno colto all’improvviso quando le abbiamo vissute? Le abbiamo subite o le abbiamo trasformate in qualcosa di positivo, pur nelle difficoltà?

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Per cogliere con immediatezza le situazioni più evidenti, che viviamo tutti i giorni, e per catturarne spunti di concreta utilità, abbiamo individuato 9 comportamenti che possono generare stress e li abbiamo raccolti in 3 diverse triadi, ac-comunate da atteggiamenti simili. I medesimi comportamenti possono generare sia Dis-stress sia Eu-stress, è quindi fon-damentale allenarsi ogni giorno per trasformare il significato delle nostre azioni affinché siano vantaggiose per noi e per gli altri.

Il capo, visto da sempre come autoritario, può essere ap-prezzato perché autorevole; le sue parole non sono più comandi, ma suggerimenti per far crescere i collaboratori; le sue richieste un’anticamera del principio di delega.

Film proiettati:The Big Kahuna (2000) - John SwanbeckFull Monty (1997) - Peter Cattaneo

Il mediatore e lo scettico non sono più visti come signor “tentenna”, ma come tutori e motivatori della squadra. Le decisioni non sono più sofferte, ma condivise.

Film proiettati:Coach Carter (2005) - Thomas CarterIl volo della fenice (2004) - John Moore

esIstono dIverse personaLItà da stress. conoscerLe può aIutare a IdentIfIcare e correGGere I proprI atteGGIamentI “a rIschIo”.

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L’altruista, il romantico, l’epicureo non sono più in-decisi, carenti di potere e di autostima, ma diventanopersone lungimiranti, che prevedono le mosse succes-sive, che tengono alla soddisfazione dei componentidella loro squadra.

Film proiettati:La leggenda di Bagger Vance (2000) – Robert RedfordOgni maledetta domenica (2000) - Oliver Stone

Come già detto, lo stress in sé non significa niente, se non una modifica inaspettata della situazione conosciuta, un qualcosa che ci arriva senza avvertirci e che, proprio per questo, modifica la nostra acquisita zona comfort. Il primo ad accorgersene è il nostro corpo, che ci trasmette sensazioni ed emozioni.

A questo punto la palla passa a noi:- o facciamo finta di niente, come se non ci riguardasse… e allora la situazione diventa sempre peggiore fino a diventare cronica (Dis-stress, depressione)- oppure reagiamo, cerchiamo un nuovo punto di equilibrio con noi stessi, generando nuove opportunità di conoscenza e nuove forze (Eu-stress).

Il vantaggio competitivo a lungo termine consiste proprio nel fatto che, così facendo, generiamo un’abitudine che ci accompagnerà per sempre. Saremo noi i veri artefici del nostro cambiamento.

La GestIone consapevoLe deLLe emozIonI cI aIuta ad adottare abItudInI posItIve a LunGo termIne.

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Dobbiamo focalizzarci su ciò che stiamo per fare, rita-gliarci del tempo per metterci il “casco” e diventare in-sensibili a ogni disturbo esterno.

Gestire con sapienza il nostro stato psico-fisico: non farci guidare dai sentimenti, ma guidare con sentimento, respirare, mantenendo lucidità e ampiezza delle opzioni da cogliere.

Soffermarci un attimo sull’ascolto delle nostre emozioni prima di prendere qualunque decisione. Valutare asettica-mente qual è la più conveniente per noi, senza lasciarci coinvolgere emotivamente.

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Come possiamo fare? Piccole azioni quotidiane ci possono aiutare.

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Ascoltare e ascoltarsi prima di analizzare le fasi di ogni decisione: valutare le opportunità, scegliere la più conve-niente (non solo economicamente), agire.

Questa domanda ci aiuta a riflettere: “Qual è quella cosa che non stai facendo e che, se la facessi, segne-rebbe un cambiamento positivo nella tua vita?”.

Imparare a dire di “NO” e dare un valore al “NO positivo”; evitare le trappole in cui cadiamo per soddisfare esigenze non congruenti con le nostre priorità.

aLcunI consIGLI pratIcI per Imparare a GestIre sItuazIonI stressantI e conQuIstare IL benessere mentaLe.

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La resilienza è la capacità di fronteggiare situazioni dif-ficili, significa essere allenati per gestirle senza difficoltà e trasformarle in valore positivo.La resilienza deve diventare la nostra vera forza.

IL manaGer dI domanI deve saper reaGIre In modo veLoce e costruttIvo aLLe sItuazIonI dI crIsI.

La mission del nuovo manager è allenare le proprie risorse a sviluppare abilità e capacità resilienti per saper trasfor-mare gli eventi negativi in modo produttivo. Il suo compito è accompagnare le persone da dove sono a dove non sono mai state, facendo diventare un’abitudine la riqualificazione del pensiero in pensiero resiliente.