il notiziario agricolo n.7/2011

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Anno 60° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 7 - Anno 2011. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 7 numero 15 giugno 2011

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Il Notiziario Agricolo N.7/2011

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7 numero 15 giugno 2011

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 60° numero 7-15 giugno 2011*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-4-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Ed ora viaall’energia

verde

Condifesa:a Coldiretti

il 75% dei voti

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Più trasparenzacol decreto

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Adeguamentodelle macchine

agricole

18-19

Commemorazionedell’ On.

Giovanni Sodano

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CREIAMO E STAMPIAMO LA TUA COMUNICAZIONE

l’informazione quotidiana

Sicurezza: Speciale Adeguamento Macchine Agricole alle pagine 18-19

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“Le energie rinnovabili di ori-gine agricola possono dare un contributo al problema energetico del Paese ma deve essere rispettato il primato della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità”. E’ quanto ha affermato il presi-dente della Coldiretti Sergio Marini, al Forum Internazionale di Venezia sul futuro energetico dell’Italia dopo i risultati del referendum.“L’Italia è un Paese che ha con-quistato nel mondo i primati nella produzione alimentare e nella bellezza paesaggistica, valori che non possono essere messi in discussione da uno sviluppo senza regole delle energie rinnovabili che, se non ben gestite, toglierebbero terreno fertile all’agricoltura, favorendo le speculazioni che deturpano in modo indelebile l’ambiente. Produrre biogas dai reflui zootecnici, il fotovoltaico sui tetti delle aziende e degli al-levamenti e le biomasse dai residui vegetali è una opportu-nità che fa bene alle imprese e alla società. Lo sviluppo delle rinnovabili dopo la bocciatura del nucleare non deve diventa-re un business per i soliti noti ma deve rappresentare una integrazione di reddito per le imprese agricole ed un contri-

buto al bilancio energetico del Paese. Gli stessi risultati del referendum hanno dimostrato che per gli italiani – ha soste-nuto Marini - più importante dell’autosufficienza energetica è la qualità della vita messa a rischio dalla paura di avere una centrale nucleare vicina. Questo segnale va ascolta-to dalla politica soprattutto quando sono in gioco interessi importanti come il nucleare o gli Ogm. Non necessariamente quello che ci propongono la scienza e la tecnica vanno bene ai cittadini che devono essere per questo sempre coinvolti soprattutto nelle decisioni de-stinate a condizionare la vita per sempre”.

Sergio Marini, pres. nazionale Coldiretti

Rinnovabili sì,ma non businessper soliti notidi Sergio Marini

Dalle campagne italia-ne è possibile ottenere nei prossimi dieci anni

energia rinnovabile in grado di sostituire tre centrali nucleari con il diretto coinvolgimento delle imprese agricole e senza causare danni al territorio. E’ quanto è emerso nel corso dell’incontro promosso dalla Col-diretti a Venezia “Per una filiera agricola italiana e rinnovabile” sul futuro energetico dell’Italia dopo i risultati del referendum che ha respinto la costruzione di centrali nucleari in Italia. In questo nuovo scenario l’agri-coltura gioca un ruolo decisivo poiché si propone di contribuire al bilancio energetico nazionale con una produzione di energia verde effettivamente sostenibile per l’ambiente ed integrata col territorio, privilegiando l’efficien-za energetica anche grazie alla possibilità, tipica degli impianti agricoli di piccole dimensioni, di impiegare l’energia termica prodotta evitando gli sprechi e valorizzando i residui delle attività agricole, forestali e zo-otecniche. Secondo lo studio presentato da Coldiretti, la produzione energetica potenziale comples-siva dell’agricoltura al 2020 può raggiungere infatti 15,80 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio). Si tratta della somma 4,3 Mtep prodotti attualmente dal settore con i 11,50 Mtep che potenzialmente potrebbero aggiungersi nei prossimi dieci anni. Il risultato è un contributo pari all’8 per cento del bilancio energetico nazionale al 2020 (2,2 per cento attuale più la quota

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Nucleare: dai campi energia per tre centraliDopo il referendum si può pianificare una strategia “verde”

di espansione potenziale del 5,9 per cento). Sul piano ambientale, sviluppando le rinnovabili con il coinvolgimento diretto del mondo agricolo e senza causare danni al territorio, si po-trebbero evitare emissioni paria a 26,37 milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica (CO2), con un impatto occupazionale al 2020 di poco meno di 100.000 unità. Tuttavia, per attivare questo pro-cesso è necessaria un politica mirata, poichè, se è vero che oggi l’agroenergia rappresenta una opportunità, il rapporto tra la tutela del territorio agricolo e lo sviluppo delle energie rinnova-bili richiede la determinazione di puntuali criteri di bilanciamento. I principali strumenti, in questo senso, riguardano la definizione delle procedure autorizzative e la differenziazione dei livelli di incentivazione. E’ importante, allora, che la semplificazione autorizzativa sia effettivamente rivolta agli impianti di piccola taglia e che invece si continui a contrastare la diffusione dei grandi impianti fotovoltaici su suolo agricolo. Sul piano degli incentivi, inoltre, è vitale che i decreti attuativi della recente riforma del settore rinno-vabili (Dlgs 3 marzo 2011, n.28) vengano emanati con sollecitudi-ne, superando quelli che sino ad oggi sono stati i fattori limitanti di uno sviluppo sostenibile ed equilibrato delle rinnovabili sul territorio nazionale:indifferenziazione delle tariffe;mancanza di premialità per l’ef-ficienza energetica e per la mag-giore sostenibilità economica e ambientale di impianti alimentati

da biomasse di origine locale o provenienti da filiere corte. Anche dal punto di vista tecnolo-gico si apre una nuova sfida, che dovrà passare per l’adattamento delle tecnologie degli impianti alle dimensioni ed alle strutture delle realtà produttive agricole e di allevamento nazionali, costitu-ite essenzialmente da imprese di dimensioni medie e piccole. Importante è anche sostenere lo sviluppo di sistemi e di tecniche complementari (come quelle per l’abbattimento dei carichi azotati a valle della produzione di biogas da reflui zootecnici) o innovative quali la produzioni di biocarbu-ranti di nuova generazione, alla scala territoriale consona e senza impiegare ogm. “Ci sono diversi motivi che ci avevano già convinti che in Italia era meglio tenersi lontani dalle centrali nucleari ed investire sulle energie rinnovabili - ha affermato nelle conclusioni il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. Innan-zitutto c’è il tema della sicurezza

che è drammaticamente tornato alla ribalta dopo il disastro in Giappone, che non si può sem-plicemente liquidare come una questione emotiva. In secondo luogo sarebbe stato assurdo per l’Italia avviare oggi un percorso che ci impegnerebbe per diversi anni proprio quando molti Paesi, a cominciare dalla Germania, hanno invece deciso in questi giorni di uscire dal nucleare. In ultimo, è bene tenere in mente anche per il futuro che sulle ap-plicazioni scientifiche che poten-zialmente possono arrecare danni planetari, irreversibili e irrisolvibili, come il nucleare e gli Ogm - ha precisato Marini - i cittadini hanno il diritto e il dovere di poter deci-dere se e come ciò che la scienza propone debba essere applicato. Da parte nostra - ha concluso Marini - siamo ben lieti di poter continuare a produrre il buon cibo libero dalle contaminazioni del nucleare, libero dagli ogm e ad emissioni zero. Cioè proprio quello che la gente ci chiede”.

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Energie rinnovabili e chi-mica verde costituiscono un comparto con gran-

di prospettive di crescita: se fotovoltaico e biogas sono le tecniche produttive sulle quali si è maggiormente investito, non va sottovalutata la possibilità di produrre biocarburanti come il cosiddetto bioetanolo, per l’alimentazione dei veicoli, dalle biomasse agricole.Tra le produzioni agricole poten-zialmente utilizzabili a questo fine, vi è il sorgo zuccherino. Il progetto Sweethanol, al quale Coldiretti partecipa, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma In-telligent Energy Europe (IIE) ha l’obiettivo di valutare la sosteni-

bilità di un modello di filiera corta per la produzione di bioetanolo in impianti di piccola taglia, con una capacità produttiva al mas-simo di 5.000 - 15.000 tonnellate all’anno.Il 15 giugno in un workshop tenu-tosi a Torino, sono state affrontate le problematiche relative a questo tipo di produzione per valutare se sussistono le condizioni per lo sviluppo di questa filiera nella nostra regione. “Grazie alla partecipazione di esperti e operatori del settore sono stati discussi aspetti tecnici, logistici, economici, energetici, ambientali e amministrativi, ma soprattutto è stato analizzato e messo in discussione il modello di filiera - dice Franco Parola,

Responsabile Servizio Ambiente e Territorio di Coldiretti Piemon-te - in modo da garantire a tutti i partecipanti una visione chiara ed esauriente, sugli impatti che questo tipo di produzione po-trebbe avere, sulla filiera agricola italiana”.

“Dal sorgo la benzina verde del domani?”Al progetto Sweethanol aderisce Coldiretti Piemonte

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Gli associati del Consorzio sono arrivati fin dal mat-tino nella storica sede di

viale alla Vittoria, proveniente da tutti i comuni dell’Astigiano per esprimere la loro preferenza per la composizione del nuovo Consiglio di amministrazione. L’afflusso alle urne è stato continuo per tutta la giornata, in alcuni momenti si è addirittura creata una lunghissima coda di attesa. Alla fine, nonostante il seggio unico che avrebbe potuto dissuadere chi ha dovuto fare anche cinquanta chilometri per recarsi alle urne ed esprimere la sua preferenza, i votanti sono stati oltre seicento, 611 per la precisione.Il Consorzio di Difesa delle colture agricole dalle avversità atmosferiche della provincia di Asti è il più antico d’Italia, perché è proprio dall’Asti-giano e dai moti di protesta del cosiddetto sessantotto contadino che fu sollecitata e poi emanata dal parlamento un’apposita legge per istituire il Fondo di solidarietà na-zionale. Oggi il Consorzio continua a gestire l’assicurazione agevolata contro la grandine, la siccità e le altre calamità atmosferiche che possano compromettere i raccolti dell’annata agricola.Il 16 giugno erano due le liste di candidati, quella di espressione Coldiretti ha ottenuto il 75% dei con-sensi. Dieci, su un totale di quindici, i consiglieri eletti da Coldiretti:Roberto Cabiale, il più votato della lista, Paolo Berta, Maurizio Bianco, Luigi Botto, Lorenzo Colombaro, Secondo Gai, Giuseppe Leone, Gianluca Morino, Franco Roero e Gianfranco Torelli. Inoltre sono risultati eletti come componenti effettivi del collegio dei sindaci Pierluigi Musso, Simona Gallo e Gianni Mario Cico; come compo-

nenti supplenti Enrico Lorenzato e Rosa Maria Cristina Ferrero. Per il collegio dei probiviri sono risultati eletti Giovanna Giuseppina Crosetti, Antonio Bagnulo e Renzo Turello; supplenti Stefano Luigi Zunino e Franco Gallo. “Un così ampio consenso – ha sot-tolineato il presidente di Coldiretti Asti, Maurizio Soave - è la prova della capacità di aggregazione della nostra base associativa, una vitalità democratica che la nostra organiz-zazione ha sempre coltivato e che fa esprimere una rappresentanza in grado di mettere in campo progetti e persone credibili ed apprezzati dal mondo imprenditoriale agricolo della provincia”.Ora, dopo le votazioni, il Consorzio di difesa riprende la propria strada e nei prossimi giorni con la prima

riunione del nuovo consiglio sarà nominato il Presidente. “Sostituirà Luigi Perfumo – rileva Soave - a cui va un pensiero di ringraziamento da parte di tutta la Coldiretti asti-giana per quanto profuso in questi anni di gestione del Consorzio. Un pensiero va anche all’onorevole Giovanni Sodano di cui proprio ieri ricorreva il ventennale della scom-parsa che insieme al primo storico presidente del Consorzio di Difesa, Dino Maggiorotto, si prodigò per l’istituzione del Fondo di solidarietà nazionale”.

Condifesa: a Coldiretti il 75% dei consensiI risultati delle consultazioni per lo storico Consorzio; oltre 600 alle urne

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Erano due le listedi candidati, quella di espressione Coldirettiha ottenuto ben dieci consiglieri eletti, su un totale di quindici.

Soave:“Un così ampio consenso è la prova della capaci-tà di aggregazione della nostra base associativa, una vitalità democratica che mette in campo pro-getti e persone credibili ed apprezzati dal mondo imprenditoriale agricolo della provincia”.

La storica sede di viale alla Vittoria del Consorzio Antigrandine

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Tanti illustri ospiti hanno pre-senziato il 12 giugno scorso ad Isola d’Asti alle celebra-

zioni del ventennale della morte dell’Onorevole Commendatore Giovanni Sodano.Fra tutti la presenza del figlio An-gelo, Sua Eminenza il Cardinale già Segretario di Stato Vaticano: “Il mio ricordo del papà – ha detto l’alto prelato – è di una persona semplice ed umile. Le origini contadine non gli permisero di studiare e quindi partecipò con attenzione ed interes-se a convegni e momenti formativi, si documentò personalmente sulle innumerevoli problematiche affron-tate da presidente Coldiretti e da parlamentare. Era un uomo sempre aperto e disponibile al dialogo, lui ascoltava tutti e parlava con tutti. Il messaggio che mi ha trasmesso e che lascia soprattutto ai giovani, è questo profondo amore verso il dialogo: “I Cristiani devono parlare bene non solo di Dio, ma anche di tutti gli uomini”.Alla commemorazione presso il Centro congressi del Comune di Isola d’Asti è intervenuto il presi-dente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave che ha sottolineato come le grandi conquiste del mondo agrico-lo portate avanti in prima persona dall’On. Sodano, come la mutua malattia, le pensioni e, soprattutto, i Piani Verdi, rappresentino ancora oggi la parte fondante di tutta la stra-tegia sindacale dell’organizzazione maggiormente rappresentativa del mondo agricolo. Il professor Giacinto Occhionero ha sottolineato, attra-verso alcune vicende storiche molto interessanti, l’importanza del lavoro svolto dell’On. Giovanni Sodano per l’economia provinciale. “Sempre – ha detto il professor Occhione-ro – con la massima discrezione, prudenza e senza mai ostentare i grandi successi raggiunti”.Al termine della cerimonia, il Cardi-

nale Angelo Sodano e il presidente Coldiretti Maurizio Soave hanno scoperto una targa ricordo con cui il Comune di Isola ha intitolato alla memoria dell’On. Sodano la sala del Centro Congressi dove si è tenuta la commemorazione di ieri.Ha fatto seguito la funzione religio-sa nella chiesa di Santa Caterina presieduta dal Cardinale Angelo Sodano e concelebrata da Mons. Vittorio Croce Vicario generale della Diocesi di Asti. Una lettera, inviata al Cardinale direttamente dal pre-

sidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, ha sancito l’importante opera svolta dall’Onorevole Giovanni So-dano a favore del mondo agricolo a stretto contatto con il fondatore e primo presidente dell’organizzatore Paolo Bonomi. Fra i presenti alle celebrazioni di ieri, anche alcuni uomini Coldiretti che hanno lavorato a stretto contatto con l’On. Sodano: il senatore cuneese Natale Carlot-to, l’onorevole vercellese Renzo Franzo, il senatore astigiano Gianni Rabino.

Commemorazione dell’On. SodanoIl 12 giugno ad Isola alla presenza del figlio il Cardinale Angelo Sodano

Il Cardinale Angelo Sodano mostra al Presidente Soave la lettera ricevuta dal presidentenazionale Sergio Marini

Il pubblico

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U n evento importante per i suoi concittadini e per tutto il mondo rurale.

Gran parte della storia di Isola d’Asti e di Coldiretti, è legata in-dissolubilmente alla vita dell’On. Sodano, nato il 23 dicembre 1901 e deceduto il 15 giugno 1991.Formatosi nell’Azione Cattolica, assieme a un gruppo di giovani destinati a dirigere la vita pubbli-ca ed economica della provincia di Asti, passando attraverso la formidabile esperienza del Comi-tato di Liberazione Nazionale nel periodo clandestino, il coltivatore diretto Giovanni Sodano impri-merà un’impronta indelebile sul cammino delle grandi conquiste sociali.Sarà fra i fondatori della fede-razione provinciale Coltivatori Diretti di Asti e presidente per 27 anni ininterrotti, dal 1950 al 1977.Diventerà vicesindaco del Co-mune di Isola e darà i natali al Segretario di Stato Vaticano. Siederà in Parlamento per tre legislature e avvierà le grandi riforme del settore primario.Con il presidente nazionale Col-diretti, Paolo Bonomi (che aveva di lui profonda stima) centrerà quattro importanti obbiettivi per il mondo agricolo: negli anni Cinquanta, prima la mutua ma-lattia per i coltivatori diretti, poi la pensione, negli anni Sessanta il Fondo di solidarietà nazionale contro le avversità atmosferiche e i Piani Verdi.Questi ultimi, con l’approvazio-ne del Parlamento di importanti leggi di sostegno economico, rimarranno la pietra mil iare

dell’agricoltura moderna.Daranno impulso alla moderniz-zazione, anche attraverso l’isti-tuzione dei “Club 3 P”, Provare, Produrre, Progredire, avviando il percorso di trasformazione della figura del coltivatore diret-to verso quella di imprenditore agricolo.Giovanni Sodano fu un grande sindacalista e politico. Tradusse in azioni concrete la sua visione

solidaristica che prendeva ori-gine dalla dottrina sociale della chiesa.Anche grazie all’On. Giovanni Sodano, si aprirono importanti strade, come ad esempio quella della qualità delle produzioni agricole, che ancora oggi ri-troviamo in tutta la strategia Coldiretti che si concretizza nel progetto di una filiera agricola tutta italiana.

Le tappe principali dell’opera dell’On. SodanoQuattro importantissimi obbiettivi raggiunti a favore del mondo rurale

Il Cardinale con due storici Segretari di zona Coldiretti Asti, Angelo Zaccone e Sergio Corno

Da sinistra Occhionero, Cavagnino, il Cardinale, Soave e Ciotta

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Con due pullman partiti da Asti, erano in tutto almeno 800 i pensionati presenti

ad Aosta per la XIV Giornata Regionale dei Pensionati Col-diretti.Anziani agricoltori, provenienti dai più lontani comuni piemontesi, si sono dati appuntamento per una giornata di festa, ma anche di riflessione sulle problematiche della categoria.Ha fatto gli onori di casa l’asti-giano Bruno Porta, presidente regionale Federpensionati: “In questi anni, abbiamo perso alte percentuali del potere di acqui-sto, mentre le nostre pensioni sono congelate, ai livelli di dieci anni fa.E’ impensabile che si sopravviva in modo dignitoso con cinque-cento, seicento euro al mese di pensione. Il governo deve mettere mano alla materia previdenziale e adeguare gli importi pensio-nistici”. Alla Giornata, sono intervenuti con Paolo Rovellotti e Bru-no Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore regionale di Coldiretti, Maurizio Soave e Antonio Ciotta, presidente e direttore Coldiretti Asti, che hanno ribadito: “Molti dei nostri pensionati sono persone anco-

ra attive e svolgono importanti attività di consulenza all’interno delle famiglie imprenditrici agri-cole piemontesi, impegnate nel progetto della filiera agricola tutta italiana.Giustamente ci chiedono di in-tervenire nei confronti degli enti pubblici, affinché anche nelle periferie dei centri urbani, siano garantiti quei servizi indispensa-bili a livello sanitario e sociale”. La giornata, apertasi con la Santa

Messa officiata da S.E. Mons. Giuseppe Anfossi, vescovo di Aosta, nella Cattedrale di San Giovanni, è proseguita con il saluto dei dirigenti regionali e nazionali e si è conclusa con la visita alla città in un clima di condivisione e aggregazione. Nell’ambito della giornata, è stato anche allestito dalla Federazione Valdostana un piccolo mercato di Campagna Amica nei pressi della festa regionale

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In 800 alla giornata regionale del pensionatoIl XIV incontro Coldiretti si è svolto il 9 giugno ad Aosta

Maurizio Soave, pres. Coldiretti Asti

Antonio Ciotta, dir. Coldiretti AstiBruno Rivarossa, dir. Coldiretti Piemonte

Bruno Porta, pres. ass. pens. Coldiretti Piemonte

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Con 20 mila imprese, 24 mila addetti e un valore della produzione lorda vendibi-

le di 400 mila euro, il Piemonte vitivinicolo non può perdersi del marasma della burocrazia. Via lacci e lacciuoli superflui e lotta alla lentocrazia, per avviare la riscossa di un settore fondamen-tale per il superamento della crisi economica.Un presupposto che dal 7 giugno è diventato un progetto concreto. In un incontro con il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’assessore all’Agricoltura, Clau-dio Sacchetto, Coldiretti Piemon-te ha presentato il decalogo per la semplificazione burocratica del settore vitivinicolo. Dieci punti, contenuti in un documento ope-rativo, sintetizzano le problemati-che burocratiche che gravano sul settore e tracciano le prime azioni concrete da intraprendere per una semplificazione concreta.Le linee operative antiburocrazia predisposte da Coldiretti per il settore vitivinicolo prevedono di armonizzare i diversi obblighi di legge connessi alla conduzione dei vigneti, alla produzione del vino ed alla commercializzazione. Oggi ci vogliono letteralmente due chilogrammi di carta per tutti gli adempimenti che sono necessari

a produrre una bottiglia di vino. Sono troppi i passaggi superflui e tutta quella burocrazia inutile che soffoca le imprese vitivinicole.Alla presentazione in Regione del “Decalogo per la semplificazione e la sburocratizzazione nel settore vitivinicolo” sono intervenuti il presidente ed il direttore regionali, Paolo Rovellotti e Bruno Rivaros-sa, ad illustrare i dieci punti ope-rativi il presidente Coldiretti Asti, con delega regionale al settore

vitivinicolo, Maurizio Soave. “Tra i primi passaggi necessari – ha evidenziato Maurizio Soave - è necessario rimodulare le risorse regionali destinate al comparto vitivinicolo. Oggi, una buona parte dei contributi non è destinata alla imprese agricole. Chiediamo che una quota maggiore dei contributi regionali sia destinato agli inve-stimenti in azienda. La Regione Piemonte deve diventare l’Ente garante di iniziative volte a risol-Im

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Il decalogo per la semplificazione del vitivinicoloPresentati in Regione i dieci punti anti burocrazia e lentocrazia

Presentazione decalogo semplificazione, 7 giugno 2011

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vere gli odierni problemi di mer-cato, migliorando quelle norme restrittive che non permettono una snella commercializzazione dei vini e che spesso vincolano i consumatori a scegliere prodotti meno naturali del vino”. Tra gli obbiettivi del decalogo, hanno sottolineato i vertici di Coldiretti Piemonte, la possibilità che il governo regionale possa contribuire alla sburocratizzazio-ne anche a livello nazionale. La Regione Piemonte, capofila nel settore vitivinicolo nella Confe-renza Stato-Regioni, deve farsi portavoce delle difficoltà delle imprese dinanzi al Ministro per la semplificazione normativa, perché le politiche ad hoc per la vera sburocratizzazione del settore sono indispensabili e non più rinviabili.

Gli studenti possono lavorare in campagnaDal 1° giugno, con i voucher, è possibile la retribuzione

Dal primo giugno i giovani dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un

ciclo di studi possono lavorare durante l’estate ed essere remu-nerati con voucher, i buoni lavoro che comprendono già la coper-tura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. Lo rende noto la Coldiretti nello stimare che durante l’estate saranno almeno duecentomila i giovani impegnati nelle campagne di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia.In controtendenza rispetto all’an-damento generale è infatti tornata ad aumentare l’occupazione nelle campagne dove è giovane addi-rittura un lavoratore dipendente su quattro. Nel 2010 si è verifi-cato un aumento degli occupati in agricoltura dell’1,9 per cento a fronte del calo generale dello

0,7 per cento. Le opportunità di lavoro si registrano per figure pro-fessionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impre-sa agricola come l’addetto alla

vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazio-ne o alla produzione di yogurt e formaggi. Per ulteriori informazioni rivol-gersi agli uffici Coldiretti.

Lo staf di coldiretti piemonte che ha studiato i 10 punti antiburocrazia

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Quel sorpasso sui cuginiL’Italia diventa il primo produttore di vino al mondo

Con i risultati finali dell’ul-tima vendemmia l’Italia è diventata il principale pro-

duttore di vino al mondo grazie al sorpasso di misura messo a segno nei confronti della Francia che deteneva il primato. Lo rende noto la Coldiretti sulla base dei dati della Commissione europea che rilevano una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia superiore ai 46,2 milioni di etto-litri realizzata dalla Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri in calo del 3,7 per cento. Il primato del Made in Italy viene confermato anche se si considerano i valori italiani al netto della feccia stimabile in un 5 per cento. Il risultato - precisa la Coldiretti - è il frutto di una sostanziale stabilità della produzione in Italia e di un calo in Francia. Il 60 per cento della produzione nazionale è rappre-sentata da vini di qualità con ben 14,9 milioni di ettolitri sono destinati a vini Docg/Doc e 15,4 milioni di ettolitri a vini Igt. Un risultato incoraggiante arriva anche - sottolinea la Coldiretti - sul lato delle esportazioni che sono aumentate del 15 per cento nel primo bimestre del 2011. Si tratta del risultato di una cre-scita record del 31 per cento negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in

valore davanti alla Germania, ma anche dell’aumento del 6 per cento nell’Unione Europea e di un significativo e benaugurante incremento del 146 per cento in Cina. Gli Stati Uniti - continua la Coldiretti - sono diventati per la prima volta il Paese dove si consuma complessivamente la maggior quantità di vino al mondo davanti rispettivamente a Francia ed Italia, secondo il report di Gomberg-Fredrikson nel 2010, durante il quale gli americani avrebbero consumato 329 milioni di casse da 12 bottiglie in mer-cato che, solo nel canale retail, vale 30 miliardi di dollari. Un an-damento che conferma i risultati positivi ottenuti dal vino Made in Italy all’estero nel 2010 con un valore record dell’esportazioni di 3,93 miliardi che ha superato per la prima volta i consumi na-

zionali. Peraltro le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori sotto i 25 milioni di euro di fatturato sono cresciute in valore del 16 per cento, quasi il doppio dell’8,5 per cento fatto segnare dalle prime 103 società italiane produttrici di vino che fatturano piu’ dei 25 milioni di euro, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio estero nel 2010 di Me-diobanca e dell’Istat. Il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano nel 2010 è stato pari a 7,82 miliardi anche grazie al fatto che l’Italia può contare su un nu-mero di riconoscimenti superiore a quello dei cugini francesi con 504 vini a denominazione di ori-gine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt).

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Ecco il Decreto sull’etichettaturaVarato dal Ministero darà trasparenza al settore

I l decreto sull’etichettatura è importante per garantire un più facile accesso ed una

maggiore trasparenza di infor-mazioni nei confronti del con-sumatore. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare positiva-mente il decreto presentato dal Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano che indica le di-mensioni dei caratteri e il posizio-namento della dicitura che deve avere l’indicazione di origine sulle etichette per gli alimenti che già la prevedono obbligatoriamente. Si tratta di una necessità poiché da una indagine della Coldiretti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita risulta che in quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in Italia è praticamente illeggibile per il consumatore la provenienza delle olive impiega-te, nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informa-zione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina,

ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Occorre pertanto in-tervenire per estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine come previsto dalla legge nazionale approvata all’unanimità dal parlamento ita-liano lo scorso febbraio 2011. E’ bene ricordare come sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre

cartoni di latte a lunga conserva-zione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate pro-venienti dall’estero ma nessuno lo sa perché non è riportato in etichetta.

Cibi con indicazionedi provenienzaCarne di pollo e derivati(norma nazionale)Carne bovinaFrutta e verdura frescheUovaMielePassata di pomodoroLatte fresco (normanazionale)PesceExtravergine di oliva

Cibi senza indicazionedi provenienzaPasta

Carne di maiale e salumiCarne di coniglioFrutta e verdura trasformataDerivati dal pomodoro diversi da passataFormaggiDerivati dei cereali (pane, pasta)

Carne di pecora e agnelloFonti: Elaborazioni Coldiretti

I CIBI CON L’ETICHETTA: L’ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

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Arrivano le maxietichette salva Made in ItalyCosì si potranno contrastare i casi come il batterio killer

Era atteso da tempo e final-mente è arrivato: in piena emergenza il ministro delle

Politiche Agricole, Saverio Ro-mano, ha firmato il Decreto che impone dimensioni leggibili nella etichettatura dei prodotti alimen-tari ed il giusto posizionamento sul prodotto.Ora i consumatori italiani, a cominciare dalle perone piu’ an-ziane, con questo Decreto sulle maxietichette potranno leggere più facilmente la provenienza dei prodotti sugli scaffali dei super-mercati. La firma è giunta a sorpresa nel corso della registrazione della tra-smissione teleCamere, condotta da Anna La Rosa, e costituisce un ulteriore fondamentale passo in favore del Made in Italy alimentare, proprio in queste settimane ingiu-stamente e duramente colpito da emergenze sanitarie nate altrove, come quella del batterio killer in Germania.Il Decreto che garantirà la ricono-scibilità del prodotto italiano ha trovato subito l’apprezzamento del presidente della Coldiretti, Sergio Marini e del presidente della Re-gione Basilicata, Vito De Filippo, entrambi ospiti del programma di Rai Tre. Con il Decreto si indica-no le dimensioni dei caratteri e il posizionamento della dicitura che deve avere l’indicazione di origine sulle etichette per gli alimenti che già la prevedono obbligatoria-mente. Una necessità per evitare che prodotti importati dall’estero siano spacciati come made in Italy, a causa di etichette mancanti o scritte in caratteri illeggibili. “Con le nuove disposizioni si cancella ogni possibile dubbio sulla necessità di apporre sulle confezioni indicazioni chiare e

facilmente leggibili, dando la possibilità a tutti i consumatori di operare scelte pienamente con-sapevoli”, ha affermato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano che ha poi sottolineato come “con questo

provvedimento si garantisce il rispetto della volontà del Legisla-tore nazionale e comunitario che, per molteplici prodotti alimentari, prevede l’obbligo di informare il consumatore sull’origine del prodotto stesso”.

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Le importanti operazione dei Carabinieri dei Nas di queste settimane vengono

incontro alle preoccupazioni del 13 per cento degli italiani che considerano il mancato rispetto delle data di scadenza il princi-pale rischio associato al cibo, solo di poco inferiore a quello dell’avvelenamento da batterio killer (15 per cento).

E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dell’indagine Euro-barometro, nel commentare positivamente la maxiopera-zione dei carabinieri dei Nas che hanno sequestrato quasi due milioni di confezioni, per un valore di 11 milioni di euro, in molte delle quali sono state accertate manipolazioni delle date di scadenza.

Il 13% degli italiani non si fida delle scadenzeLa manipolazione dell’etichetta fa paura quasicome il batterio killer (15%)

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Un milione di scolari in fattoriaIl Piemonte leader nell’educazione alimentare

Sono ben 1.189 le aziende agricole che svolgono attività di fattorie didattiche in grado

di offrire lezioni in campagna in tutte le Regioni ad oltre un milione di bambini a partire dalle semine di primavera fino alla vendemmia dell’autunno. E’ quanto afferma Coldiretti che ha presentato il primo censimento delle fattorie didattiche italiane impegnate nell’accoglienza e nell’educazione di gruppi sco-lastici e di giovani formalmente riconosciute.Una iniziativa realizzata grazie all’ac-cordo Coldiretti con il Ministero della Pubblica Istruzione e dell’Università (Miur) che, con circolare, ne ha previsto la distribuzione in tutte le scuole. L’obiettivo è far conoscere e promuovere nelle scuole la nuova esperienza delle “gite” in campagna nelle fattorie didattiche, ma anche quella dei campi scuola e delle va-canze verdi per i più piccoli durante la prossima estate quando è previsto un vero boom di richieste.“C’è un grande bisogno di cono-scenza nelle giovani generazioni al quale l’agricoltura italiana risponde con un progetto che permette ai bambini di fare una esperienza di-retta senza la perenne mediazione di una multimedialità che rende vir-tuale ciò che è reale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “l’inizia-tiva coinvolge tutte le strutture della Filiera Agricola Italiana, aziende agricole, cooperative, agriturismi e gli stessi mercati degli agricoltori di campagna amica”.Le realtà censite dalla Coldiretti grazie all’esperienza di agricoltori adeguatamente formati promuovono nelle fattorie didattiche l’educazione alimentare attraverso la conoscenza

delle produzioni tipiche, del rap-porto tra prodotto e territorio e del rapporto tra alimentazione e salute. La formazione sul campo consente l’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi e l’alternanza delle stagioni, dell’ambiente naturale, della possi-bilità di produrre in modo sostenibile e della possibilità di produrre cose nuove come le energie rinnovabili. Si tratta di una pedagogia attiva dell’”imparare facendo” attraverso attività pratiche ed esperienze dirette (seminare, raccogliere, trasformare, manipolare) che privilegia il contatto con il vivente attraverso l’incontro con il mondo animale e vegetale. E i ragazzi rispondono con interesse vero. Ricerche, temi e saggi, visite in fattoria e nelle strutture di tra-sformazione alimentare, analisi del territorio, laboratori del gusto, pro-duzione di Cd, video, volumi, grafica per etichette di prodotti alimentari, pannelli, feste, valorizzazione di ricette antiche o rappresentazioni teatrali, sono solo alcuni dei “pro-dotti” dell’impegno dei ragazzi.Il Piemonte con 206 strutture è la regione con il maggior numero di fattorie didattiche della rete segui-to dal Veneto (136) e dalla Puglia (118).

Regione

PiemonteLombardiaVenetoFriuli. V. GiuliaTrentino A. AdigeLiguriaEmilia RomagnaToscanaMarcheUmbriaLazioAbruzzoMoliseBasilicataCampaniaCalabriaPugliaSiciliaSardegnaTotale

Fonte:

Elaborazioni Coldiretti 2011

206106136

412620995776244917

613

10821

1181254

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LE FATTORIE DIDATTICHEPER REGIONE

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Proroga scadenze fiscaliImposte, Irap e cedolare secca

Con il D.P.C.M. 12 maggio 2011, pubblicato sulla G.U. del 14 maggio 2011, n.

11, è stata prevista la proroga di alcune scadenze fiscali:.In particolare, il DPCM in esame prevede:- lo slittamento dei termini, dal 16 giugno al 6 luglio 2011, senza alcun pagamento aggiuntivo, dei versamenti delle imposte dirette, dell’Irap e dell’acconto della ce-dolare secca e la possibilità, in relazione alle stesse imposte, di effettuare i versamenti dal 7 luglio al 5 agosto 2011, versando una maggiorazione, a titolo di interes-se, pari allo 0,40 per cento;- la consueta proroga estiva, che sposta al 22 agosto (il 20 è sabato) gli adempimenti fiscali e i versamenti in scadenza tra il 1° agosto e il 20 agosto 2011.

Slittamento dei terminidi versamento:Con riferimento allo slittamento dei termini di versamento (dal 16

giugno al 6 luglio 2011) è utile precisare che la proroga riguarda indistintamente le persone fisiche, mentre, per i soggetti diversi dalle persone fisiche, lo spostamento in avanti delle scadenze interessa i soli contribuenti tenuti ai versa-menti risultanti dalle dichiarazioni UNICO e IRAP, in scadenza il 16/06/2011, che esercitano at-tività interessate dagli studi di settore.

Attenzione:Per i contribuenti, diversi dalle persone fisiche, estranei agli studi di settore,rimangono fermi i termini ordinari:- 16/06/2011, senza maggiorazio-ne di interessi;- 18/07/2011 (il 16/07/2011 è sabato), con la maggiorazione dello 0,40 per cento a titolo di interesse.

Proroga estiva:Nel DPCM è stata inserita anche la consueta proroga estiva per

consentire ai contribuenti di fruire di più tempo per effettuare i versa-menti evitando glieventuali disagi legati al periodo. Gli adempimenti fiscali e il versamento dellesom-me di cui agli articoli 17 e 20, comma 4, del D. Lgs. n. 241/97, che hanno scadenza nel periodo compreso tra il 1° e il 20 ago sto 2011, potranno essere effettuati entro il 20 agosto 2011, che di fatto slitta a lunedì 22 agosto in quanto il 20 è sabato.

Attenzione:Non sono inclusi nella proroga estiva i versamenti con mag-giorazione dello 0,40 per cento che scadono tra il 7 luglio e il 5 agosto 2011, che dovranno quindi rispettare tale termine.

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RIVALUTAZIONE TERRENI EDIFICABILIIl riferimento è al 1° luglio 2011, perizie entro un anno

Il DL n° 70/2011 pubblicato su Gazzetta Ufficiale del 13/05/2011 riapre i termini dell’art. 2 comma 2 legge 282/2002 per la rideterminazione delle quote societarie e delle aree edificabili. Per quanto riguarda le aree edificabili il riferimento è ai terreni posseduti al 1 luglio 2011. La perizia deve essere redatta ed asseverata, da professionista abilitato, entro il 30/06/2012 e deve contenere il valore stimato del terreno alla data del 1/07/2011. Il pagamento dell’imposta sostitutiva pari al 4% del valore deve avvenire entro il 30/06/2012. La rivalutazione dell’area ed il pagamento dell’imposta deve essere effettuata da ciascun comproprietario, nudo proprietario o usufruttuario ed in caso di usu-frutto il nudo proprietario non può rivalutare anche

la quota dell’usufruttuario il cui valore và calcolato utilizzando i coefficienti riferiti alla data del 1/07/2011. A differenza delle precedenti rivalutazioni è possibile detrarre l’importo già pagato in passato, purché riferito alle stesse aree, dall’importo di imposta sostitutiva dovuta. Nel caso di seconda rivaluta-zione di un area, già rivalutata in passato, l’agenzia concedeva il rimborso, dell’importo pagato con la prima rivalutazione, se non erano ancora passati 48 mesi dal primo pagamento. Il decreto precisa che i 48 mesi debbano essere calcolati, da ora in avanti, dal versamento relativo alla seconda rivalutazione ed inoltre si considerano riaperti i termini fino al 13/05/2012 per presentare domanda di rimborso qualora siano scaduti i 48 mesi.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Sicurezza macchine agricole in 11 “mosse”Regione, Spresal e CNR individuano le tipologie di adeguamento

L ’adeguamento delle mac-chine ed attrezzature agri-cole al Testo Unico sulla

Sicurezza, in questi mesi ha tenuto un po’ in apprensione gli agricoltori.Infatti non è sempre facile capire come è necessario intervenire sui mezzi di vecchia immatricolazione per non incorrere in sanzioni.Un problema evidenziato anche dalle stesse officine meccaniche, già preoccupate ad offrire agli imprenditori agricoli un servizio di qualità ad un costo alla portata di tutti.Su sollecitazione di Coldiretti Asti, sono stati organizzati incontri con le organizzazioni artigiane e la Provincia di Asti ha istituito un Tavolo Tecnico deputato a seguire le problematiche degli adegua-menti delle macchine agricole obsolete rispetto alla normativa sulla Sicurezza.Le problematiche principali ri-guardano le numerosissime casi-stiche incontrate a seconda della progettualità originaria dei mezzi e l’altissimo numero di macchine ed attrezzature da adeguare alla legge vigente.Per ridurre al minimo le spese e le eventuali sanzioni a carico delle imprese agricole, grazie alla disponibilità dello Spresal, il Servizio Prevenzione e Sicu-rezza negli Ambienti di Lavoro dell’Asl, l’attività di controllo dell’avvenuto adeguamento delle macchine usate è stata pianificata gradualmente e per ora si con-centra su 10 principali tipologie. La Regione Piemonte tramite il CNR Imamoter ha infatti redatto

un’apposita pubblicazione dove sono illustrati i 10 interventi per ora indispensabili.Inoltre il 31 maggio scorso la Provincia di Asti ha organizza-to un incontro di formazione e informazione rivolto alle officine meccaniche in cui sono state analizzate le principali criticità degli interventi ed è stato rila-sciato un apposito attestato di partecipazione.I lavori del Tavolo Provinciale, come rilevato da Coldiretti Asti, hanno infatti evidenziato, tra l’altro, le difficoltà per le offi-cine meccaniche di disporre di tutte le informazioni utili per gli adeguamenti e la confusione per le imprese agricole in merito ai prezzi applicati per gli adegua-menti richiesti.Di particolare interesse sono ri-sultate le comunicazioni del Dott. Roberto Zanelli (Direttore S.O.C. SpreS.A.L. - ASL Asti) sul Piano Regionale di Prevenzione in Agri-coltura, del Dott. Renato Delma-stro (C.N.R. – IMAMOTER) sulle linee guida per l’adeguamento e la manutenzione dei trattori agri-

coli, e del Dott. Oscar Salvadore (Tecnico SpreSAL – ASL Asti) sulle modalità di verifica delle attrez-zature e criticità applicative.

Queste le 10 tipologie individuate dal CNR Imamoter per l’adegua-mento delle macchine usate al testo unico sulla sicurezza:

Trattrici gommate;Alberi cardanici;Carri miscelatori trainati;Trinciatrici;Spandiconcimi;Rotoimballatrici;Motocoltivatori;Motoseghe;Macchine semoventi;Scale di mungitura e portatili.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Indispensabile contenere i costiPer la messa in sicurezza, si parte da 1.500 €

“ Il ruolo dell’ASL - ha spiegato Roberto Zanelli nel corso dell’incontro del 31 maggio

- è quello di controllo e vigilanza sulle aziende relativamente agli infortuni, alle malattie professionali e alle verifiche in caso di esposti o denunce. Ci occupiamo inoltre della formazione e dell’informazio-ne degli agricoltori, relativamente alle disposizioni della recente normativa. I controlli per la messa in sicurezza delle macchine ed attrezzature al Testo Unico, fin’ora sono stati limitati al minimo e ”. Nel 2008 in provincia di Asti sono stati censiti 44.000 macchinari agricoli, di cui il 57% rappresen-tato da attrezzature con più di 20 anni di vita. Dalla relazione del dottor Salvadore alcuni dati significativi: nel 2010, su 30 ispe-zioni in azienda agricola, 27 sono state oggetto di prescrizioni, di cui 22, in seguito al tempo tec-nico concesso per adeguarsi alla normativa, hanno ottemperato alle richieste. Sono state 5 le aziende segnalate alla procura. Per quanto riguarda i controlli nello specifico, su 97 trattori 75 sono risultati non a norma; 8 su 9 motocoltivatori necessitavano di modifiche e accorgimenti; 80 alberi cardanici su 150 accertati hanno dovuto essere sostituiti.Le principali prescrizioni hanno riguardato la protezione delle marmitte, il sistema di antiribal-tamento, il sedile del guidatore e del passeggero, gli attacchi dei cardani, le cinture di sicurezza. “La nuova normativa – ha tenuto a precisare il responsabile CNR Imamoter, Renato Delmastro -

coinvolge produttori, rivenditori, agricoltori e officine meccaniche. Proprio per questo è necessaria un’informazione capillare”. Solo per le macchine agricole sono vigenti trecento norme tecniche relative alla sicurezza del mezzo, le quali forniscono la presunzio-ne di conformità delle macchine nuove e dettano gli accorgimenti da adottare per l’usato.Si punta l’attenzione sul ruolo importante svolto dalle officine meccaniche che devono essere condotte da personale compe-tente e qualificato, conoscitore della normativa legislativa e tecnica. Ha concluso il diretto-re dell’IMAMOTER:“La Regione Piemonte sta realizzando delle schede tecniche tematiche per ogni tipologia di attrezzatura, costituite da una semplice check

list relativa ai requisiti minimi che ogni macchinario deve possedere. In questo modo si aiuterà il col-tivatore a districarsi meglio nel mondo della sicurezza”.Secondo quanto sta emergendo, l’adeguamento dei mezzi secondo le prescrizioni della 81/08 sono necessari in media dai 1.500 ai 4.000 euro.“E proprio per questo Coldiretti Asti – ha sottolineato nel suo intervento il direttore provinciale Antonio Ciotta - sta stilando un accordo con le officine artigianali dell’Astigiano affinchè questi costi non influiscano troppo sui bilanci delle imprese agricole. In tal sen-so anche la sinergia attuata dalla Regione, con Imamoter e Spre-sal, è fondamentale e contiamo vivamente possa anche attivare agevolazioni econmiche”.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Normativa igienico sanitariaGli adempimenti e le autorizzazioni necessarie

Gli adempimenti obbligatori a cui è tenuta ogni impresa agricola di trasformazione

(vitivinicola, agriturismo, laborato-rio di formaggi, salumi, conserve, ecc) sono l’obbligo di possedere, compilare e aggiornare annual-mente il manuale di autocontrollo aziendale (manuale H.A.C.C.P.) e di avere l’autorizzazione sanitaria per tutti i locali di lavorazione, di trasformazione, di stoccaggio, non-ché il bagno e lo spogliatoio anche se non sono presenti lavoratori di-pendenti nell’azienda. Nelle cantine, per esempio, andranno autorizzati i locali destinati alla vinificazione, imbottigliamento, invecchiamento, stoccaggio, compresi i locali dove si stoccano bottiglie, damigiane vuote e cartoni.Per le aziende in possesso già di Autorizzazione Sanitaria è molto importante che tutti i locali siano sempre adeguati alla normativa vigente compresi il bagno e lo spo-gliatoio, e che eventuali nuovi locali aggiunti, punti vendita, modifiche di lavorazione (es. imbottigliamento) o locali autorizzati inutilizzati, siano segnalati tempestivamente all’ASL tramite apposita comunicazione.Dal 23/12/2010 bisogna presentare all’ASL di competenza l’Allegato 2 alla DGR n. 21-1278 – “Notifica di inizio o variazione di attività ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004” (N.I.A.), che sostituisce l’Allegato 2 alla D.G.R. 79-7605 del 26/11/2007 – “Denuncia di inizio attività (D.I.A.) ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004” (D.I.A.).L’Allegato 2 alla DGR n. 21-1278 – “Notifica di inizio o variazione di atti-

vità ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004” (N.I.A.) va presentata e protocollata direttamente all’ASL di competenza, dopo aver pagato l’apposito bol-lettino postale; la NIA ha valenza immediata questo significa che non bisogna più aspettare 30 giorni per poter aprire effettivamente l’attività e neanche la visita concordata dei funzionari ASL presso l’azienda, i sopraluoghi concordati sono stati sospesi. Questa è una modulistica di transizione e rimarrà in vigore fino a settembre del 2011, quando sarà sostituita nuovamente. Per quanto riguarda i requisiti dei lo-cali valgono sempre le stesse norme a secondo del tipo di aziende.

AZIENDE SENZA PERSONALE DIPENDENTE

Locali di lavorazioneo trasformazione altezza minima: 2.70 mpavimento: lavabile e disinfettabile, con tombino sifonato e con griglia a maglie fini;pareti: lavabili e disinfettabili almeno fino a 2,00 m;lavandini: (uno per locale) muniti di acqua calda e fredda, apertura a comando non manuale (cioè a fotocellula, ginocchio, pedale), di-spenser di sapone liquido e carta asciugamani a perdere e cestino non manuale per la carta;aperture (si sconsiglia l’utilizzo di finestre vasistas): per altezze fino a 4 metri almeno 1/8 di superficie apribile, per altezze oltre 4 metri almeno 1/12 di superficie apribile (sempre rispetto alla superficie del pavimento);

soffitti: il soffitto deve essere trattato in maniera da non consentire rilascio di polveri;dispositivi contro animali indeside-rati: reti a maglie strette (zanzariere) alle finestre, bocche di lupo, lampa-de ad ultravioletti e/o dispositivi ad ultrasuoni, ecc.

Locali stoccaggioaltezza minima: 2.40 m;pavimento: lavabile e disinfettabilepareti: lavabili e disinfettabili almeno fino a 2.00 m (tranne deroghe);lavandino: consigliato a comando non manuale; aperture: sempre 1/30 di superficie apribile rispetto al pavimento;soffitti: il soffitto deve essere trattato in maniera da non consentire rilascio di polveri; dispositivi contro insetti e roditori: reti a maglie strette (zanzariere) alle finestre, bocche di lupo ecc., lam-pade ad ultravioletti e/o dispositivi ad ultrasuoni, ecc.

Servizi IgieniciIl servizio igienico non può comu-nicare direttamente con locali utili (lavorazione, magazzino ecc.) ma deve comunque essere ubicato in prossimità dei locali di lavora-zione: altezza minima: 2.40 m;area minima: vedere i Regolamenti Comunali Edilizi (in genere 1,2 mq con lato minimo di 1,0 m);pavimento: lavabile e disinfettabilepareti: lavabili e disinfettabili almeno fino a 2.00 m;aperture: deve possedere aperture (finestre) verso l’esterno; se queste mancano: integrare con ventilazione

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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forzata (5 vol/h se continua, 10 vol/h se temporizzata);lavandino: munito di acqua calda e fredda, apertura a comando non manuale, dispenser di sapone liqui-do, carta asciugamani a perdere e cestino non manuale per la carta asciugamani;In alternativa: lavandino, dosatore, rotolo e bidone possono essere nell’antibagno.porta: apertura possibilmente a spinta dall’interno verso l’esterno e con molla per la chiusura. Si accettano porte scorrevoli munite di molla per la chiusura; non sono accettate aperture a soffietto.temperatura: il servizio igienico deve essere riscaldato, con termosifone o ventolino ad aria calda.

SpogliatoioPuò coincidere con l’antibagno:altezza minima: 2.40 m;area minima: sufficiente a mantene-re in ordine e puliti gli armadietti a doppio scomparto pulito/sporcopareti: lavabili e disinfettabili almeno fino a 2,00 m;aperture: deve possedere aperture (finestre) che diano all’esterno; se queste mancano: integrare con ven-tilazione forzata (5 vol/h se continua, 10 vol/h se temporizzata);temperatura: l’antibagno deve es-sere riscaldato, con termosifone o ventolino ad aria calda;armadietto: deve essere presente un apposito armadietto (in plastica o metallo), avente un doppio scom-parto con divisione interna in senso verticale (per ogni addetto);

AZIENDE CON PERSONALEDIPENDENTE

Per tutte le aziende con dipendenti (addetti nei locali di trasformazione, ad esempio: cantiniere, enologo, cuoco, ecc.) bisogna sottostare alle

vigenti disposizioni delle “Linee guida per la notifica relativa a costruzione, ampliamento o adattamento di locali e ambienti di lavoro” della Regione Piemonte. Per brevità rimandiamo ad una successiva comunicazione. Gli obblighi sopra accennati sono previsti dalla normativa igienico sanitaria, con pesanti sanzioni per gli inadempienti che variano da un minimo di 1.000 € ad un massimo di 30.000 €. Per ogni ulteriore de-lucidazione gli interessati possono contattare direttamente il servizio tecnico Coldiretti: tel. 0141.380439, cell. 335.7502087.

La decisione di provvedere allo slittamento dell’avvio del sistema informatico di

tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) è accolta con favore dalle imprese agricole interessate dal provvedi-mento. E’ quanto si può affermare a seguito dell’intesa raggiunta per rimodulare l’entrata in funzione del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi con una progressività per le diverse tipo-logie di impresa annunciata dal Ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo. Una decisione op-portuna dopo i risultati del Sistri day (la prova generale effettuata l’11 maggio) con il 90 per cento delle imprese che ha avuto pro-blemi di accesso al sistema o non è riuscita, comunque, a portare a termine le operazioni necessarie. Fermo restando l’importanza di intervenire per garantire legalità e trasparenza nel sistema dei ri-fiuti è importante la decisione del Ministero di recepire le esigenze manifestate dalle imprese. Se-condo l’intesa raggiunta, il Sistri entrerà in vigore:il 1 settembre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano più di 500

dipendenti, per gli impianti di smaltimento, incenerimento, etc. (circa 5.000) e per i trasportatori che sono autorizzati per trasporti annui superiori alle 3.000 tonnel-late (circa 10.000);il 1 ottobre 2011 produttori di rifiuti che abbiano da 250 a 500 dipen-denti e “Comuni, Enti ed Imprese che gestiscono i rifiuti urbani della Regione Campania”;il 1 novembre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano da 50 a 249 dipendenti;il 1 dicembre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano da 10 a 49 dipendenti e i trasportatori che sono autorizzati per trasporti an-nui fino a 3.000 tonnellate (circa 10.000);il 1 gennaio 2012 per produttori di rifiuti pericolosi che abbiano fino a 10 dipendenti.Sono, inoltre, previste proce-dure di salvaguardia in caso di rallentamenti del sistema ed una attenuazione delle sanzioni nella prima fase dell’operatività del sistema. Per ogni approfon-dimento rivolgersi al Servizio Ambiente di Coldiretti Asti, tel. 0141-380408.

Rifiuti:proroga sistriPositiva per impreseagricole

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Accumulo ed evoluzione degli antocianiConsigli in cantina: dall’uva e alla vinificazione

G li antociani rappresentano i pigmenti rossi dell’uva e del vino; essi sono

localizzati negli strati più interni delle cellule della buccia e la loro formazione avviene durante la maturazione.

In generale, i fattori che possono condizionare negativamente il loro accumulo sono:- l’elevata vigoria della pianta;- la temperatura e la luminosità (troppo basse o troppo eleva-te);- gli stress idrici (umidità scarsa o troppo elevata).

L’accumulo degli antociani si ottiene con temperature nottur-ne non troppo elevate: risultano pertanto favorevoli le escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Il loro contenuto nelle uve e nei vini è molto variabile in funzione della tipologia del vitigno ed delle tecniche di vinificazione e di affinamento adottate.

In particolare il loro accumulo può dipendere:dal tipo di terreno,dalla varietà,dallo stato sanitario delle uve,dalla produzione / ha,dalla densità di impianto,dalle scelte colturali: quelle che aumentano il vigore della pianta e la produzione ad ettaro riducono l’accumulo di fenoli (potature, concimazioni, portinnesti),dallo stato di maturazione (ma-turità fenolica),

Questo ultimo concetto di ma-turità fenolica viene sempre

più considerato; essa si verifica quando il contenuto totale di po-lifenoli nelle uve risulta elevato e la loro estraibilità e la capacità di diffusione nel mosto e nel vino è ottimale.

In generale il tenore di antocia-ni aumenta progressivamente con la maturazione, passa per un massimo e poi si riduce nel periodo di surmaturazione.

Tuttavia si ottengono vini mol-to più colorati e strutturati raccogliendo le uve nella fase di surmaturazione, per effetto dell’aumento dello stato di de-gradazione delle membrane e quindi dello stato di estraibilità degli antociani, anche se il loro contenuto totale è minore.Andando oltre la surmaturazio-ne, a seguito della progressiva degradazione delle membrane, si può avere perdita consistente di aromi varietali e di colore.

Con la maturità fenolica, oltre alla massima estrazione di fenoli ed in particolare di antociani dal-le bucce, si cerca di ridurre la componente fenolica derivante dai vinaccioli (aumentando la

componente tannica dolce e non aggressiva).

Estrazione degli antociani du-rante la macerazione.Nell’uva gli antociani non si trova-no come agliconi (antocianidina) ma sempre come glucosidi, legati cioè ad uno zucchero (antocia-nine). Per scissione acida o enzimatica danno origine all’aglicone più lo zucchero.I glucosidi a loro volta possono essere acilati con ac. acetico, caffeico e paracumarico.

In vinificazione gli antociani ven-gono estratti per primi. Nella fase pre-fermentativa si ha un rapido incremento dell’intensità colo-rante perché la loro estrazione e la loro solubilizzazione non necessita dell’alcol, essendo gli stessi solubili in acqua.La loro solubilità aumenta in ambiente asfittico, con l’aumen-tare della temperatura e con l’aumentare dell’alcol durante la macerazione del mosto.

Nell’uva sono presenti antocia-ni liberi e flavani a basso peso molecolare; non vi sono legami antociani – tannini.

Gli antociani rappresenta-no un “valore” importante per i vini rossi; molteplici sono le relazioni che pos-sono avere con la struttu-ra e con l’evoluzione della qualità dei vini

La maturità fenolica e la loro estraibilità durante le prime fasi della vinifica-zione vanno attentamente considerate.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Con la macerazione si assiste alla progressiva scomparsa degli antociani liberi, facilmente pre-cipitabili, e all’aumento di quelli combinati.

Durante la macerazione si os-serva una riduzione dell’inten-sità colorante e degli antociani da imputarsi principalmente a diversi fattori:assorbimento sulle parti solide dell’uva;stato di riduzione del mezzo con trasformazione degli antociani nella forma incolore (passaggio reversibile) fissazione del colore sui lieviti: recenti studi hanno dimostrato che il fenomeno riguarda in particolare i tannini e non gli antociani; ossidazione - processo biochi-mico: catalizzata da tirosinasi e laccasi, in presenza di ossi-geno;Nella prima fase della vinifica-zione occorre quindi proteggere gli antociani liberi dalla ossida-zione. In particolare occorre conside-rare il potere antiossidante dei tannini ellagici, che possono essere utilizzati nella prima fase della vinificazione per avere un effetto antiossidante e di difesa nei confronti degli antociani liberi. Essendo questi più ossidabili dei tannini dell’uva proteggono gli altri costituenti del mosto e del vino da una eccessiva os-sidazione.

La protezione degli anto-ciani è quindi fondamen-tale per la produzione di vini di elevata qualità.

Dalla prossima vendemmia la pro-vincia di Asti potrà fregiarsi di una nuova Doc.Si chiamerà Calosso e sarà prodotta con le uve “Gamba Rossa” meglio conosciute con il nome di “Gamba di pernice”.E’ stato annunciato il 1° giugno, proprio a Calosso dove si è svolta regolarmente l’audizione pubblica per l’approvazione del disciplinare di produzione.All’incontro sono intervenuti il presidente ed il delegato della Commissione Piemonte del Comi-tato nazionale vini, rispettivamente Antonio Rossi e Domenico Bosco, i funzionari della regione Piemonte Elena Piva e Eugenio Vittone, il Sindaco, Giuseppe Ugonia, gli as-sessori all’agricoltura dei Comuni interessati dalla nuova Doc, Walter Bosticcardo (Calosso), Giorgio Goz-zelino (Costigliole), Enzo Cortese (Castagnole Lanze), il direttore del settore agricoltura della Provincia di Asti, Paolo Guercio, il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Maurizio Soave e Antonio Ciotta.L’iter di approvazione seguito da Coldiretti Asti, aveva già avuto il beneplacito del Comitato Consultivo Regionale per la vitivinicoltura nel gennaio scorso, con la pubblica audizione di ieri la Doc Calosso ha avuto il via libera per superare l’ultimo ostacolo: “La pratica sarà discussa nel prossimo Comitato nazionale previsto per fine giugno inizio luglio – ha detto il presiden-te Rossi che sarà il relatore della proposta -. Visto l’esito positivo dell’audizione, credo non ci saranno problemi per l’approvazione defini-tiva del disciplinare e quindi la Doc Calosso potrà entrare in vigore già dalla prossima vendemmia”.Il vitigno autoctono è presente nei comuni di Calosso d’Asti, Casta-gnole Lanze e Costigliole d’Asti, un tempo era molto diffusa ed è stato

preservato in piccole quantità pro-dotte da vecchie vigne. “Dobbiamo ringraziare i vignaioli – ha detto il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave – per aver preser-vato il vitigno “Gamba di Pernice” che rischiava di scomparire. Noi di Coldiretti siamo convinti che la nuo-va Doc Calosso possa incontrare il favore dei consumatori ed essere quindi un’ottima occasione per il rilancio dell’economia locale”.Il disciplinare prevede due tipologie, la doc “Calosso” con gradazione minima di 11,5 e “Calosso Passarà” da uve passite e gradazione minima di 14. Le uve dovranno provenire da terreni ubicati oltre i 150 metri sul livello del mare e non oltre i 450 metri. Particolarmente restrittive saranno le rese produttive per poter fregiare il Calosso della menzione aggiuntiva “vigna” o “riserva” con un’interessante scala di valori a seconda dell’età dei vigneti.“Con la pubblica audizione – ha sottolineato il Sindaco, Giuseppe Ugonia – si ottiene un risultato importante, una nuova doc che porta il nome del nostro paese e si aprono definitivamente nuove prospettive per la valorizzazione di tutte le peculiarità di Calosso”.La Doc Calosso per ora sarà pro-dotta partendo da circa 5 ettari di vigneto, ma in questi ultimi anni, la pur limitata produzione immessa sul mercato senza denominazione, ha fatto emergere un forte interesse soprattutto nel mercato dell’est ha sottolineato l’assessore e produttore vitivinicolo Walter Bosticcardo: “Le caretteristiche del vitigno “Gamba di Pernice” sono molto particolari, in questi anni, grazie al professor Albino Morando, abbiamo realizzato molte ricerche, sia sulla selezione delle barbatelle, sia sull’affinamento del vino. Noi ci crediamo e siamo pronti ad investire sulla nuova Doc Calosso”.

Via libera alla nuova Doc CalossoEsito positivo nell’audizione pubblica del 1° giugno

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Promozione carni bovine E’ pronto il bando della Regione Piemonte

I ncontro in assessorato Agricoltura tra l’Assessore regionale Claudio Sacchet-

to e Marcello Gatto, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega del presidente Pao-lo Rovellotti alle problematiche della carne.Obiettivo: la richiesta da parte di Coldiretti Piemonte di accelerare il percorso tendente a promo-zionare e promuovere la carne bovina prodotta in Piemonte.Dice Bruno Rivarossa, diret-tore di Coldiretti Piemonte: “A causa di una crisi persistente nel prezzo dei bovini generata sia da una contrazione dei con-sumi che dalla crisi economica che colpisce le famiglie, vi è la necessità di allargare il mercato della carne bovina del Piemon-te a nuovi bacini di consumo, quali la Lombardia con la città di Milano, ma anche tornare ad appropriarsi di fasce di mercato che sono state perse negli anni in Liguria, soprattutto nel pe-

riodo estivo, quando la Riviera ligure straripa di turisti. D’altra parte, va evidenziata l’eccellenza agroalimentare ed il grande va-lore nutrizionale di questa carne prodotta da imprese attente al benessere animale e che utiliz-zano cereali aziendali di ottima qualità”.“Abbiamo sollecitato all’Asses-sore di far partire prima possi-bile l’intervento regionale per

sostenere quelle imprese e quei consorzi che si sono impegnati nell’ampliamento del mercato - dice Marcello Gatto - . Riteniamo che le imprese agricole e le altre che compongono la filiera deb-bano essere accompagnate con investimenti promozionali che riposizionino la carne prodotta in Piemonte in fasce di consumo nuove, vista anche l’alta qualità della carne stessa”.

Le risoluzioni del Consiglio UE Come combattere la crisi del settore bovino

Il Servizio Economico di Coldi-retti Piemonte informa che nel corso del Consiglio informale

dei Ministri agricoli UE avvenuto recentemente, il Ministro Roma-no ha proposto l’istituzione di un gruppo di alto livello che elabori le misure più opportune per fare fronte alle problematiche del set-

tore delle carni bovine, ed aprire una fase di rilancio e rinnovata competitività. Il Ministro ha dichiarato che l’Italia sta lavorando con Belgio, Grecia, Olanda, Spagna, Austria, Francia, Polonia, Irlanda, Portogallo e Fin-landia, per elaborare un memoran-dum che raccolga idee e proposte

in grado di far uscire il settore dalla crisi che sta attraversando. Ro-mano ha evidenziato i rischi legati alla chiusura di accordi bilaterali con i paesi del Mercosur (Merca-to comune del Sud America) che potrebbero mettere seriamente a rischio la sopravvivenza delleaziende.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Lotta alla flavescenza dorata Adesioni gratuite al monitoraggio per ridurre i trattamenti

In riferimento alla lotta obbli-gatoria alla flavescenza dorata della vite, riportiamo di seguito

uno stralcio delle Determinazioni del Settore Fitosanitario Regionale per l’anno 2011, di pertinenza al territorio astigiano.

DETERMINAZIONE DIRIGENZIA-LE n. 486 del 25/05/2011Aggiornamento dell’applicazione in Piemonte del Decreto Mini-steriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite” per l’anno 2011.Sono individuate come zone di insediamento le seguenti aree: l’intero territorio della Provincia di Asti.Nelle zone di insediamento, in vigneti con percentuale di pre-senza della malattia inferiore al 4%, è obbligatorio estirpare le viti infette; nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esi-stano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento. Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un effi-cace controllo del vettore e nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero vigneto. Nelle unità vitate dove l’estirpo delle singole piante non è obbli-gatorio, è indispensabile asportare la vegetazione sintomatica.Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento devono essere effettuati obbligatoriamente due

trattamenti insetticidi all’anno, di cui il primo contro le neanidi ed il secondo contro gli adulti di Sca-phoideus titanus. Se il livello di popolazione lo richiede può essere effettuato un terzo trattamento insetticida.Nei vigneti situati in prossimità di vigneti abbandonati o incolti o capezzagne con presenza di viti selvatiche in cui si verifichino una recrudescenza della malattia e catture significative di adulti di scafoideo in particolare su trap-pole cromotattiche poste sui filari limitrofi, è necessario rafforzare la difesa di questi filari esterni, ricorrendo a trattamenti insetticidi localizzati.

Esclusivamente nelle situazioni (sia in zona focolaio sia in zona insediamento) in cui non sono presenti piante con sintomi e viene opportunamente documen-tata l’esiguità di popolazione di Scaphoideus titanus (0,02 forme giovanili per pianta e 2 catture complessive di adulti in tutte le

trappole del vigneto e in tutto il periodo fine giugno-fine settem-bre), mediante rilievi eseguiti a livello aziendale o a livello di com-prensori territoriali omogenei dal punto di vista delle condizioni che influenzano la presenza del vettore, il numero di trattamenti obbligatori può scendere a 1 solo.Deve essere tenuta registrazione dei trattamenti insetticidi effettuati in ogni appezzamento con l’indi-cazione della data e del prodotto fitosanitario impiegato. Per le registrazioni può essere usato il quaderno di campagna; per le aziende aderenti all’azione 214.1 del PSR 2007-2013, è sufficiente la compilazione della scheda di re-gistrazione dei trattamenti prevista dalle norme attuative di tale rego-lamento. Gli altri soggetti possono utilizzare la scheda di registrazione dei trattamenti insetticidi allegata alla presente determinazione.Sono sempre vietati i trattamenti insetticidi nel periodo di fioritura della vite ai sensi della L.R. n. 20 del 3/8/98; in presenza di eventuali

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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fioriture spontanee nella vegeta-zione sottostante le viti, occorre eliminare la vegetazione stessa tramite sfalcio e appassimento o asportazione. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva. L’inosservanza di tali norme può essere causa di gravi danni all’apicoltura e all’ambiente. Nel periodo invernale è necessario eseguire le seguenti operazioni al fine di migliorare la situazione per la stagione successiva:eliminare e distruggere la vite sel-vatica presente in incolti, boschi, rive, gerbidi vicini ai vigneti dove potrebbero essere presenti le uova dell’insetto vettore;durante la potatura eliminare le piante che hanno manifestato tardivamente i sintomi.

DETERMINAZIONE DIRIGENZIA-LE n. 494 DEL 26/05/2011Piano Operativo per l’anno 2011Il Piano Operativo prevede inter-venti di VIGILANZA FITOSANITA-RIA DI CARATTERE ISPETTIVO SUL TERRITORIO eseguiti e coordinati dal Settore Fitosanitario Regionale (S.F.R.). La vigilanza fitosanitaria di carattere ispettivo rientra fra le attività obbligatorie che devono essere svolte dal Settore Fitosanitario al fine di ga-rantire l’applicazione del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 ed è finalizzati a: 1- verificare l’esecuzione dei trat-tamenti insetticidi; 2- verificare la presenza della ma-lattia in appezzamenti segnalati da parte di terzi (Amministrazioni comunali, Province, Comunità montane, agricoltori, tecnici). 3- ispezionare tutti i campi di piante madri utilizzati come fonte di materiale di moltiplicazione per la produzione di materiale vivaistico.Il S.F.R. provvederà per tutti gli

interventi di vigilanza ispettiva ad effettuare il sopralluogo in campo, inviare la notifica sull’esito dei sopralluoghi e sugli obblighi di legge, verificare l’adempimento in merito alle prescrizioni impartite mediante sopralluogo conclusivo. In caso di inadempienza si proce-derà con l’adozione delle sanzioni previste dalla normativa vigente in materia.Per il 2011 si ritiene necessaria la diffusione presso le aziende viticole del MONITORAGGIO sulla presen-za del vettore della Flavescenza dorata, Scaphoideus titanus at-traverso l’uso delle trappole cro-motattiche allo scopo di valutare la correttezza nell’esecuzione dei trattamenti insetticidi e la loro ef-ficacia. Per tale ragione è prevista la distribuzione delle trappole ai viticoltori attraverso la collabora-zione dei tecnici aziendali.Il monitoraggio ha lo scopo di ve-rificare la presenza del vettore sul territorio con i seguenti obiettiviindividuare il momento più idoneo per eseguire gli interventi insetticidi al fine di ottenere i migliori risultati nel contenimento del vettore;verificare il livello di popolazione del vettore nel modo più ampio possibile.Rilievo degli adulti mediante l’uti-lizzo di trappole cromotatticheLe trappole cromotattiche devono essere posizionate all’altezza della vegetazione prevalente: nei vigneti allevati a spalliera poco sopra la fascia grappolo.Devono essere posizionate a fine giugno e sostituite ogni 15 giorni.Per ogni vigneto occorre collo-carne un numero variabile in base alla dimensione del campo (2 per vigneti con dimensioni inferiori a 0.5 ettari e 3 per ogni vigneto con dimensioni superiori 0,5 ettari, posizionando le trappole secondo una diagonale, una al centro, le

altre ai confini del vigneto verso l’esterno in presenza di situazioni critiche quali vigneti trascurati, fondi valle, zone più fresche e ombrose).La lettura delle trappole, registran-do il numero di adulti di Scaphoi-deus titanus totale per ciascun vigneto, deve avvenire con fre-quenza settimanale nel periodo 5 luglio-30 agosto al fine di facilitare la decisione per eventuali interventi insetticidi d’urgenza. In tale fase è necessario inviare settimanalmente via mail al Settore Fitosanitario della Regione Piemonte all’indirizzo [email protected] i dati delle catture in modo che possano essere condivisi per la valutazione del volo degli adulti e definire la data del secondo trattamento.

NOTE OPERATIVE

RAZIONALIZZAZIONE-RIDU-ZIONE INSETTICIDI: i viticoltori interessati ad effettuare il monito-raggio dello scafoideo, allo scopo di razionalizzare ed eventualmente ridurre il n. di trattamenti insetti-cidi, devono segnalarlo al proprio tecnico Coldiretti quanto prima e comunque ENTRO FINE GIU-GNO in modo da ricevere tutte le necessarie informazioni, oltre alla trappole messe a disposizione gratuitamente in collaborazione con il Settore Fitosanitario.

SEGNALAZIONE INADEMPIENZE E SANZIONI tel. 0141-351326: tutti gli interessati a segnalare situazioni di mancato rispetto della lotta obbligatoria possono rivolgersi agli uffici Coldiretti op-pure telefonando direttamente allo specifico numero attivato dalla Coldiretti di Asti: 0141-351326. Tali situazioni vengono inoltrate al Settore Fitosanitario per le azioni ispettive e sanzionatorie di competenza.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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27SPORTELLI INFORMATIVI COLDIRETTI ASTI

INFORMAZIONI SULL’ATTIVITA’ AGRICOLA:

- PSR 2007-2013;

- produzioni ecocompatibili,difesa fitosanitaria;

- Condizionalità, agricoltura biologica;

- sicurezza alimentare;

- gestione dell’impresa;

- mercato, filiere,multifunzionalità;

- ricerca;

- aggiornamenti normativi;

- risorse naturali;

- cooperazione

AstiC. so F. Cavallotti, 41

CanelliV. Cassinasco 11/13

Castelnuovo D.B.V. Aldo Viglione 18

MoncalvoP.zza Carlo Alberto 25

Nizza Monf.toC. so Acqui, 42/44

San Damiano d’AstiV. Roma 23

Zona di VesimeP.zza V. Emanuele II, 3

Zona di VillanovaV. Oddone Blandino 19

Per informazioni: 0141.380.427

SPORTELLI INFORMATIVI COLDIRETTI ASTI

INFORMAZIONI SULL’ATTIVITA’ AGRICOLA:

- PSR 2007-2013;

- produzioni ecocompatibili,difesa fitosanitaria;

- Condizionalità, agricoltura biologica;

- sicurezza alimentare;

- gestione dell’impresa;

- mercato, filiere,multifunzionalità;

- ricerca;

- aggiornamenti normativi;

- risorse naturali;

- cooperazione

AstiC. so F. Cavallotti, 41

CanelliV. Cassinasco 11/13

Castelnuovo D.B.V. Aldo Viglione 18

MoncalvoP.zza Carlo Alberto 25

Nizza Monf.toC. so Acqui, 42/44

San Damiano d’AstiV. Roma 23

Zona di VesimeP.zza V. Emanuele II, 3

Zona di VillanovaV. Oddone Blandino 19

Per informazioni: 0141.380.427

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVAai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Notizie Coldiretti sempre aggiornateRichiedete l’invio delle notizie tramite e-mail o SMS

da ritagliare e spedire a: CoLDIRETTI ASTI - C.So CAvALLoTTI 41 - 14100 ASTI

Io sottoscritto_____________________________________________________________

Indirizzo__________________________________________________________________

Settore produttivo di interesse_______________________________________________desidero ricevere l’invio delle informazioni divulgate da Coldiretti Asti inerenti i vari argomenti di interesse per la propria impresa agricola, tramite:

e-mail all’indirizzo: _______________________________________

SMS al telefono di cellulare: _______________________________

Coldiretti Asti, nell’ambito dell’Azione 111-1B del PSR, ha predisposto un nuovo servizio per la diffusione delle notizie in tempi rapidi e puntuali. Per essere sempre informati sugli adempimenti, le scadenze, le opportuità inerenti l’attività delle imprese agricole, Coldiretti divulgherà le noti-zie tramite e-mail e/o SMS telefonici. Si tratta di un’opportunità per essere sempre aggiornati e tenere sotto controllo la propria azienda, dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico.Per aderire all’iniziativa e ricevere quindi le notizie è sufficiente compilare e restituire il presen-te modello agli uffici Coldiretti.

Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione dell’invio dei comunicati in-formativi. In qualsiasi momento in base all’Art. 13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti C.so F. Cavallotti 41 – 14100 Asti.

Luogo ____________________________________Data__________________________Firma_____________________________

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APA: in arrivo 25 milioniUn primo passo per salvare la qualità della carne

venticinque milioni di euro in arrivo per il sistema al-levatori.

Dopo l’allarme lanciato nelle scorse settimane a seguito del taglio dei fondi col decreto Milleproroghe, sono state finalmente reperite le risorse necessarie per non far mancare le attività a sostegno della competitività degli oltre 76mila al-levamenti sul territorio nazionale.L’annuncio è stato accolto posi-tivamente dell’Aia, l’Associazione italiana allevatori, che per prima aveva denunciato il pericolo di mettere in discussione il ruolo del sistema allevatoriale come strumento di salvaguardia della sicurezza alimentare del made in Italy.“Un primo passo per sbloccare la situazione di stallo in cui le Apa si sono venute a trovare- si legge in una nota -, a causa della mancata erogazione dei finanziamenti che consentono loro di poter svolgere

le attività in cui sono impegnate sul territorio”. “Non possiamo certo considerare finita l’emergenza – sottolinea il presidente dell’Aia, Nino Andena - e confidiamo che la decisione del Ministero delle Politiche agricole si ripercuota posi-

tivamente anche a livello regionale, dando modo di reperire le altre risorse necessarie per continuare il lavoro che Aia, Ara e Apa porta-no avanti da oltre 60 anni in ogni provincia italiana, al servizio degli allevatori e del consumatore”.

La medicina “riabilita” la carne rossaL’oncologo David Khayat: “Non è causa di tumore”

N el suo libro “La vera dieta anticancro”, recen-temente pubblicato da

Mondadori, il celebre oncologo francese David Khayat rivaluta la carne rossa – da tempo accusata di favorire il tumore al colon – dimostrando che in realtà non esiste nessun legame con questa malattia, che in media colpisce una persona su diciannove. Dal 1990 al 2004, dei 7 studi che hanno analizzato una possibile correlazione tra il consumo di carne e tumore del colon, solo uno conclude a supporto dell’evi-

denza di un legame. Inoltre, la frequenza e la quantità consuma-te – che erano state “limitate” a non oltre i 160 grammi di carne al giorno – non troverebbero conferme scientifiche nonostante la generale tendenza dei medici a “demonizzare” la carne rossa (quindi bovina, suina, equina). Presidente dell’Istituto Nazio-nale francese dei Tumori, David Khayat aggiunge un tassello mancante alle informazioni già rese pubbliche dal World Cancer Research Fund, che nel 2007 aveva consegnato un report

completo sui comportamenti corretti da seguire per prevenire il cancro. Molti Paesi, nelle Raccoman-dazioni nutrizionali per la po-polazione, avevano finito per integrare la motivazione del cancro al colon come uno dei fattori fondamentali per limitare il consumo di carne rossa. Ma analizzando gli ultimi 30 anni di ricerche, non si può – stando a quanto sostiene Khayat – affer-mare l’esistenza di alcuna rela-zione tra carne rossa e tumore al colon.

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Previdenza: i contributi dovuti per l’anno 2011Quattro rate a luglio, settembre, novembre e gennaio 2012

L ’INPS ha comunicato gli importi dei contributi ob-bligatori dovuti per l’anno

2011 dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali.La riscossione avverrà tramite quattro modelli di versamento unificato “F24” che perverranno a breve presso il domicilio delle aziende agricole.I termini di scadenza per il pagamento sono: 16 luglio, 16 settembre, 16 novembre 2011 e il 16 gennaio 2012.

Contribuzione IVS

Come è noto il calcolo dei con-tributi IVS dovuti dai CD/CM e IAP, si basa sulla classificazione delle aziende nelle quattro fasce di reddito indicate dalla Legge 233/90, rimodulate a partire dal 1° luglio 1997 dal decreto legislativo 16/4/97 n° 146 e con-vertite in Euro. La contribuzione dovuta è determinata applicando un’aliquota percentuale al red-dito convenzionale individuale da attribuire in corrispondenza della specifica fascia in cui è inquadrata l’azienda.Per l’anno 2011 il reddito medio convenzionale è determinato in Euro 51,47.Le aliquote da applicare al sud-detto reddito rimangono immu-tate rispetto a quelle applicate gli anni precedenti.Pertanto per l’anno 2011 sono le seguenti:

20,30% (ridotta al 17,80% per i soggetti di età inferiore a 21 anni) per la generalità delle imprese;17,30% (ridotta al 12,80% per i soggetti di età inferiore ai 21

anni) per le imprese ubicate nei territori montani e in zone svantaggiate.L’importo del contributo addizio-nale di cui alla Legge n° 160/75 è pari, per l’anno 2011 a Euro 0,61 a giornata.

Contribuzione di maternità

Per l’anno 2011 il contributo an-nuo, dovuto per ciascuna unità attiva nella gestione dei CD/CM ai fini della copertura degli oneri derivanti dall’erogazione dell’indennità giornaliera di ma-ternità è fissata nella misura di Euro 7,49.L’indennità di maternità è stata estesa anche alle imprenditrici agricole professionali come pre-visto dal Dlgs 151 del 26 marzo 2001.

Contribuzione INAIL

Il contributo dovuto per l’assi-curazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei CD/CM per l’anno 2011 resta fissato nella misura capitarla an-nua di Euro 768,50 (per le zone normali) e Euro 532,18 ( per le aziende situate nei territori mon-tani o in zone svantaggiate).

Recupero Inail danno biologico anni 2009

Il Decreto Ministeriale del 21 ottobre 2010, ai fini della coper-tura degli oneri relativi al danno biologico, ha determinato l’addi-zionale sui contributi assicurativi agricoli nella seguente misura:

• aumento de l 1 ,60% dell’aliquota vigente per l’anno

2009.Tali contributi sono stati posti in esazione con i modelli F24 inviati in occasione della tariffazione dell’anno 2011 in aggiunta agli altri importi.

La norma in vigore già da diversi anni prevede che nell’ipotesi in cui l’azienda agricola effettui una variazione i dati devono es-sere comunicati entro 90 giorni all’Inps.Nel caso in cui i dati non vengano portati a conoscenza dell’Isti-tuto entro i termini sopracitati, l’Ente in sede di accertamento può procedere nella prescrizio-ne quinquennale al recupero dei contributi maggiorati delle sanzioni.Le variazioni soggette a tale disposizione di legge sono le seguenti:Iscrizione di un coadiuvante CD in un nucleo già esistente;Variazione della superficie di terreno o di colture con con-seguente aumento del reddito agrario che può determinare un cambio di fascia e quindi un maggior onere contributivo;Nuova iscrizione di una azienda agricola.

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Inabilità temporanea assoluta al lavoroInfortuni: la prestazione economica riconosciuta dell’Inps

A seguito di un infortunio agricolo, dopo aver effet-tuato la regolare denun-

cia medica ed amministrativa, l’indennità per inabilità tempo-ranea assoluta è la prestazione economica che l’Inail riconosce ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e operai agricoli nel caso di infortunio sul lavoro che comporti una inabilità al lavoro tale da comportare l’astensione completa per più di tre giorni. L’inabilità temporanea al lavoro è riconosciuta fino alla totale guarigione clinica. Inoltre, per essere indennizzata, l’inabilità temporanea deve es-sere assoluta, cioè deve essere tale da impedire totalmente al lavoratore di svolgere la propria attività lavorativa per il periodo di tempo, più o meno lungo, risultante dalla certificazione medica.Ricordiamo che in tutti i casi di infortunio sul lavoro con prognosi superiore a tre giorni è comunque sempre obbligatoria la denuncia di infortunio, da parte del titolare di azienda o datore di lavoro, indipendentemente da ogni va-lutazione circa la ricorrenza degli estremi di Legge per l’indenniz-zabilità da parte dell’Inail.I primi tre giorni successivi all’in-fortunio costituiscono un periodo di carenza assicurativa.Infatti, in caso di inabilità tem-poranea assoluta, l’Inail inden-nizza il lavoratore solo a partire dal quarto giorno successivo all’evento e per tutta la durata dell’inabilità assoluta, fino alla data della completa guarigione o stabilizzazione clinica. Al riguardo non sono previsti

limiti temporali e la misura dell’in-dennizzo varia in relazione alla durata della inabilità: 60% della retribuzione fino al 90° giorno di astensione completa dal lavoro per inabilità temporanea assolu-ta; 75% dal 91° giorno in poi. L’indennità è erogata per tutti i giorni, compresi i festivi, rica-denti nel periodo di inabilità assoluta. Per i coltivatori diretti le pre-stazioni economiche a carico dell’Inail sono condizionate alla regolare iscrizione dell’infortuna-to negli elenchi Inps e, per i tito-lari di azienda, anche al regolare versamento della contribuzione

dovuta all’Inail (“regolarità con-tributiva”), la cui riscossione è affidata all’Inps, unitamente ai contributi previdenziali. Di recente, l’Inail ha reso di-sponibile la nuova modalità di pagamento dell’ indennità di temporanea mediante accredi-to in conto corrente bancario o postale. Al fine di evitare di ottenere tut-te le prestazioni previste dalla legge, è necessario che in caso di infortunio sul lavoro il titolare di azienda e l’infortunato stesso prendano contatto tempestiva-mente con gli uffici del patronato EPACA.

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