il suicidio in una prospettiva criminologica ed evoluzionista marco marchetti cattedra di medicina...
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Il suicidio in una prospettiva Il suicidio in una prospettiva
criminologica ed evoluzionistacriminologica ed evoluzionista
Marco MarchettiCattedra di Medicina Legale
Facoltà Scienze del Benessere Università del Molise
CONVEGNO ''VIVERE E’ BELLO SEMPRE E COMUNQUE”
LE CONDOTTE SUICIDALI: ASPETTI BIOLOGICI, PSICOLOGICI E SOCIALI''.
Campobasso 22 novembre 2006
I comportamenti violenti sia etero che autodiretti sono stati da sempre
al centro dell’interesse umano. Sia l’omicidio come il suicidio sono
comportamenti ampiamente rappresentati in tutte le mitologie
Uno dei suicidi più noti è quello di Narciso
Come segnala il primo rapporto Violence Violence and Healtand Healt dell’O.M.S nel 2000 le morti
dovute ad una causa violenta ammontavano, nel mondo,
a circa un milione e seicentocinquantamila.
Di queste 520.000 per omicidio, 310.000 per atti di guerra e ben
815.000 per suicidio815.000 per suicidio
Il suicidio risulta così essere la prima causa di morte violenta volontaria
nel mondo.
La variazione dei tassi di suicidalità nelle varie regioni testimonia delle possibili influenze
culturali sul fenomeno.
Sono comunque tendenzialmente più alti i tassi di suicidio tra le popolazioni “indigene” rispetto
a quelli del resto della popolazione : il tasso più alto nel mondo si ritrova tra gli Inuit che
vivono nelle regioni artiche del Canada
Il tasso di suicidio in Italia è di circa 13,5 suicidi per 100.000 abitanti simile a quello degli Stati Uniti e più basso a quello di Austria Germania
Francia e Inghilterra
A testimoniare della rilevanza delle pressioni
ambientali vi è il dato che
i tassi di suicidio tendono a
diminuirediminuire
durante i periodi di guerraperiodi di guerra
e ad aumentareaumentare
durante le crisi economico-finanziariele crisi economico-finanziarie
Stabili rimangono comunque alcune variabili “biologiche” quali la distribuzione per età (si
suicidano più gli anziani che i giovani) e quella per sesso: i maschi si suicidano dalle tre alle
quattro volte più frequentemente delle femmine, anche se le femmine tendono a
mettere in atto più tentativi di suicidio.
Nella classe d’età compresa tra i 15 e i 44 anni il suicidio è la quarta
causa di morte ed è la sesta causa di disabilità e di malattia e di
disabilità.
Utilizzare un’arma da fuoco è il modo più Utilizzare un’arma da fuoco è il modo più
comune per suicidarsi.comune per suicidarsi. Circa il 60% di tutti i suicidi sono commessi con un’ arma da fuoco e di quelli commessi
con un arma da fuoco l’80% è commesso da maschi.
Per la psicologia evoluzionistica le caratteristiche della nostra mente, le
disposizioni psicologiche che sono alla base dei nostri comportamenti, si sono
evolute, nel corso di milioni di anni, tanto quanto le nostre caratteristiche fisiche, sino ad arrivare, per via selettiva, al
modello di funzionamento mentale e quindi comportamentale che, come genere
umano, ci appartiene da almeno 100.000 anni.
Barkow, Cosmides e Tooby, 1992; Pinker, 1997; Plotkin, 2002.
Per la biologia e la psicologia evoluzionistica è centrale il concetto
di fitness termine con il quale si definisce la misura del successo evolutivo riferita al numero di
discendenti di un individuo a loro volta attivi sotto il profilo
riproduttivo Daly e Wilson,1988
Per la biologia e la psicologia darwiniane tutti i comportamenti appaiono
inevitabilmente caratterizzati dai limiti imposti dall’evoluzione tra i quali, ad
esempio, la netta differenza di genere, in tutti i comportamenti aggressivi
ivi compresi quelli suicidari.
Marchetti, 2004
Rapporto maschi/femmine per alcuni comportamenti devianti
Omicidio 9 : 1
Aggressione aggravata 6,5 : 1
Violenza carnale 7/8 : 1
Rapina a mano armata 6,5 : 1
Furto d’auto 10 : 1
Furto con scasso 9 : 1
Spriggs, 1996
Rapporto maschi/femmine per alcuni comportamenti a rischio
Gioco d’azzardo 6,5 : 1
Guida in stato d’ebbrezza 6,5 : 1
Abuso sostanze stupefacenti 5 : 1
Ubriachezza 8,5 : 1
Atti vandalici 8 : 1
Bullismo a scuola 1,5 : 1
Spriggs, 1996
Da un punto di vista evoluzionista il suicidio appare un fenomeno
apparentemente paradossale visto che,
la difesa della propriala difesa della propria integrità fisica,integrità fisica, è una delle nostre
priorità comportamentali.
La teoria evoluzionista sul suicidioLa teoria evoluzionista sul suicidio
Il suicidio avrebbe maggiori probabilità di
verificarsi quando un individuo sente di
avere drammaticamente perso la
possibilità di incrementare la propria
fitness inclusivafitness inclusiva
de Catanzaro, 1991; 1995
Con il concetto di Fitness Inclusiva si viene a
considerare non solo il successo riproduttivo del
singolo individuo ma anche l’influenza che egli può
avere sul successo riproduttivo dei suoi parenti
diversi dai discendenti diretti
Hamilton, 1964
Alcuni dati epidemiologici confermano tale ipotesi:
Il suicidio è più frequente in età matura
E’ più frequente tra soggetti separati, divorziati, appena abbandonati dal partner
E’ più frequente in situazioni di grave perdita di status socio-economico
La perdita di speranzaLa perdita di speranza , che spesso viene
verbalizzata, così come
l’isolamento socialel’isolamento sociale
appaiono correlarsi al suicidio più della stessa presenza di una malattia mentale.
Fattori protettiviFattori protettivi, anche in presenza di segni clinici di depressione,
appaiono essere:
Maggiore senso di responsabilità nei
confronti della famiglia; Maggiore timore della disapprovazione sociale; Maggiori obiezioni morali nei confronti del suicidio; Maggiore progettualità per il futuro; Appartenenza alla religione cattolica o mussulmana Forti legami sociali