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INDICE INTRODUZIONE IX BIBLIOGRAFIA GENERALE LIII GIROLAMO MORLINI (a cura di Sergio Cecchin) 3 DALLE « NOVELLAE >> Novella prima. Clerici Salvatorù a falconibus invasi. 4 Novella VIII. De filio qui matrem offetavit. 8 Novella XII. De colono qui, ut regem alloqui posset, quadrupedem se fecit. IO Novella XVIII. De monacho qui in monasterio Divi Laurentii sera- phici Francisci vitam repraesentavit. I 2 Novella xxv. De patricio quodam Parthenopeo qui diabolum allo- quutus est. 16 Novella L. De iaculatore Gonnella qui voluit Neapolitanos peri- elitari. 20 N ov ella LXIX. De patricio qui, ut matronam falleret, Christum aemu- latus est. 22 Novella LXXI. De Puteolano qui animalium loquelam intelligebat. 24 Novella Lxxv. De viro qui adulterum monachum interfecit. 28 DALLE << FABULAE n Fabula III. De turture et passere. Fabula x. De leone, lupo et agno. LODOVICO CORFINO DALL'« !STORIA DI PHILETO VERONESE n AGNOLO FIRENZUOLA DAI << RAGIONAMENTI n GIORNATA PRIMA Novella seconda. Fulvio si innamora in Tigoli; entra in casa della sua innamorata in abito di donna; ella, trovatolo maschio, si gode fatta ventura. E mentre d'accordo si vivono, il marito si accorge ch e Fulvio è maschio, e per le parole sue e d'un suo amico si crede che e' 49 SI 71

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Page 1: INDICE - treccani.it · INDICE INTRODUZIONE IX BIBLIOGRAFIA GENERALE LIII GIROLAMO MORLINI (a cura di Sergio Cecchin) 3 DALLE « NOVELLAE >> Novella prima. Clerici Salvatorù a falconibus

INDICE

INTRODUZIONE IX

BIBLIOGRAFIA GENERALE LIII

GIROLAMO MORLINI (a cura di Sergio Cecchin) 3

DALLE « NOVELLAE >>

Novella prima. Clerici Salvatorù a falconibus invasi. 4 Novella VIII. De filio qui matrem offetavit. 8 Novella XII. De colono qui, ut regem alloqui posset, quadrupedem se fecit. IO

Novella XVIII. De monacho qui in monasterio Divi Laurentii sera-phici Francisci vitam repraesentavit. I 2

Novella xxv. De patricio quodam Parthenopeo qui diabolum allo-quutus est. 16 Novella L. De iaculatore Gonnella qui voluit Neapolitanos peri-elitari. 20

N o v ella LXIX. De patricio qui, ut matronam falleret, Christum aemu-latus est. 22

Novella LXXI. De Puteolano qui animalium loquelam intelligebat. 24

Novella Lxxv. De viro qui adulterum monachum interfecit. 28

DALLE << FABULAE n

Fabula III. De turture et passere. Fabula x. De leone, lupo et agno.

LODOVICO CORFINO

DALL'« !STORIA DI PHILETO VERONESE n

AGNOLO FIRENZUOLA

DAI << RAGIONAMENTI n

GIORNATA PRIMA

Novella seconda. Fulvio si innamora in Tigoli; entra in casa della sua innamorata in abito di donna; ella, trovatolo maschio, si gode sì fatta ventura. E mentre d'accordo si vivono, il marito si accorge che Fulvio è maschio, e per le parole sue e d'un suo amico si crede che e'

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SI

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1028 INDICE

sia divenuto così in casa sua; e ritienlo a' medesimi servigi, per fare i fanciulli maschi. 7 7

Novella quarta. Don Giovanni ama la Tonia ed ella per promessa d'un paio di maniche li compiace; e perché egli non gnele dà, ella d'ac-cordo col marito il fa venire in casa, e quivi gli fanno da se medesimo prendere la penitenza. 86

<<DELL'ASINO D'ORO» DI APULEIO TRADOTTO PER MESSER

AGNOLO FIRENZUOLA FIORENTINO

LIBRO QUARTO

LIBRO QUINTO

LIBRO SESTO

NOVELLA ACCADUTA NUOVAMENTE, E RACCOLTA SECONDO

LA VULGATA FAMA

NOVELLA SOPRA UN CASO ACCADUTO IN PRATO

LA PRIMA VESTE DEI DISCORSI DEGLI ANIMALI

LUIGI DA PORTO

!STORIA NOVELLAMENTE RITROVATA DI DUE NOBILI A­

MANTI CON LA LORO PIETOSA MORTE, INTERVENUTA GIÀ

NELLA CITTÀ DI VERONA NEL TEMPO DEL SIGNOR BAR­

TOLOMEO DALLA SCALA

LA GIULIETTA

GIOVANNI BREVIO

DALLE << NOVELLE»

Madonna Lisabetta, vedova rimasa, delfiglittolo s'innamora; il quale d'una fanciulla servente della madre fieramente innamorato, con lei trovar credendosi, con la madre si giace; e quella impregnata, ne na­sce una figliuola, della quale il figliuolo, fratello, padre e marito ne

95 117

138

159

175

245

291

diviene. 293

Belfagore arcidiavolo è mandato da Plutone in questo mondo, con obbligazione di prender mogliera; viene e prende/a, e non potendo tollerare la insolenza sua, all'inferno se ne ritorna. 299

DE LA MISERIA UMANA 308

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INDICE

MARCO CADEMOSTO

DALLE "NOVELLE»

Antonio da Piperno, indegnamente prete e barro, si fece fare una lettera in raccomandazione da Angelo romano, quale abitava in Napoli, a Luca sellaro suo fratello in Roma; la qual non parendoli scritta con quello inchiostro che egli desiderava, ne contrafece un'altra a suo modo, dando ad intendere al pecorone sellaro ch'egli era il cardinale Adriano, che già andò in Turchia, in modo che lo fece stm·

1029

forte in molti fiorini, insieme con altre persone. 32r

Pietro Romano, speciale, si parte da Roma e va a Castel Cretone per comparare copelle di mele, e d'indi si parte in su le 23 ore, e da Castel Cretone a Chiodato vi sono quattro miglia. Poscia una gran pioggia l'accolse, in modo che vi avvenne cose parte buone e parte triste.

FRANCESCO MARIA MOLZA

DALLE "NOVELLE>>

33I

337

Novella di Teodorica Fiaminga. 339

Una figliuola del re di Bertagna si fugge dal padre innamorato di lei; capita per avcntura in un monastero, dove, presa/a il Delfino di Francia per moglie, la suocera commette che sia uccisa. Ella ,fuggitasi a Roma, vien ritrovata dal marito e con grande allegrezza condotta in Francia. 348

SILVAN CATTANEO 373

DA "LE DODICI GIORNATE>>

GIORNATA QUINTA

GIORNATA SESTA

GIROLAMO PARABOSCO

DA "I DIPORTI»

PRIMA GIORNATA

Novella r. Lodovica ama Carlo de' Viustini, dal quale abbandonata per altra donna, tien modo che la nuova amata gli uccide; onde egli, di ciò accortosi, doppo gran querela fatta con essa lei, se stesso avve-

397

lena. 399

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1030 INDI C E

Novella rx. Scaltro, servo di messer Giuvenale, con una bellissima astuzia inganna un negromante, con la moglie del quale, senza che ella se n'ave da, in persona di lui si solazza. 4 I 2

TERZA GIORNATA

Motti 4I7

ORTENSIO LANDO 427

DAI «SERMONI FUNEBRI DE VARI AUTORI NELLA MORTE

DE DIVERSI ANIMALI >>

Del cimarosto nella morte d'un simione.

DAI <<VARI COMPONIMENTI»

ALCUNE NOVELLE

Nella seguente novella narransi alcune mostruose bugie, e quanto brutto vizio sia l'esser bugiardo, poiché elle dispiacciono in fino a quelli che alle volte vaghi se ne mostrano; parla si ancora della natura delle

429

scimie. 43I

In questa novella si tratta d'una leggiadra vendetta fatta da un fi­gliastro ad una rea matrigna; ragionasi ancora di quelle cose che sono atte ad abbellire e far parere brutte le donne, e imparasi quanto siena insolenti le mogli ben dotate. 434

Nella seguente novella chiaramente si dimostra le vanità dell'astro-logia, e trattasi della divinatrice natura degli animali irragionevoli. 440

Nella seguente novella espressamente si vede l'amore esser cosa vera-mente tragica.

INCOMMINCIANO ALCUNE FAVOLE FATTE A IMITAZIONE DI

ESOPO

GIOVAN FRANCESCO STRAPAROLA

DA «LE PIACEVOLI NOTTI>>

[NOTTE PRIMA)

Favola m. Pre' Scarpacijìco, da tre malandrini una sol volta gab­bato, tre fiate gabba loro; e finalmente vittorioso con la sua Nina

443

455

lietamente rimane. 457

Favola rv. Tebaldo, prencipe di Salerno, vuole Doralice, unica sua figliuola, per moglie; la quale, perseguitata dal padre, capita in In­ghilterra, e Genese la piglia per moglie, e con lei ha doi figliuoli, che da Tebaldo furono uccisi: di che Genese re si vendicò. 463

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INDICE

NoTTE SECONDA

Favola I. Galeotto, re di Anglia, ha un figliuolo nato porco, il quale tre volte si marita: e, posta giù la pelle porcina e diventato un bellissi-mo giovane, fu chiamato Re Porco. 473

Favola rv. Il Demonio, sentendo i mariti che si lamentano delle loro mogli, prende Silvia Ballastro per moglie e Gasparino Boncio per compare dall'anello: e non potendo con la moglie vivere, si parte ed entra nel corpo del duca di Melfi, e Gasparino suo compare fuori lo scaccia. 4 79

NOTTE TERZA 487

Favola r. Pietro pazzo per virtù di un pesce chiamato tonno, da lui preso e da morte campato, divenne savio; e piglia Luciana, figliuola di Luciano re, in moglie, che prima per incantesimo di lui era gravida. 488 Favola n. Dalfreno, re di Tunisi, ha due figliuoli: l'uno Listico e l'altro Livoretto chiamato, dapoi per nome detto Porcarollo; e final-mente Bellisandra, figliuola di Attarante re di Damasco, in moglie ottiene. 496

Favola III. Biancabella, figliuola di Lamberico marchese di Monfer-rato, viene mandata dalla matrigna di Ferrandina, re di Napoli, ad uccidere. Ma gli servi le troncano le mani e le cavano gli occhi; e per una biscia viene reintegrata, e a Ferrandina lieta ritorna. 508

Favola rv. Fortunio, per una ricevuta ingiuria dal padre e dalla madre putativi, si parte; e vagabondo capita in un bosco, dove trova tre animali da' quali per sua sentenza è guidardonato; indi, entrato in Polonia, giostra e in premio Doralice, figliuola del re, in moglie ottiene. 518

Favola v. Isotta, moglie di Lucaferro di Albani da Bergomo, cre-dendo con astuzia gabbare Travaglino, vaccaro d' Emilliano suo fratello, per farlo parer bugiardo, perde il poder del marito, e torna a casa con la testa di un toro dalle corna dorate tutta vergognata. 528

NoTTE QUARTA

Favola r. Ricardo, re di Tebe, ha quattro figliuole: delle quali una va errando per lo mondo, e di Costanza Costanzo fassi chiamare, e capita nella corte di Cacca, re della Bettinia; il quale per molte sue prodezze in moglie la prende. 536

Favola III. Ancilotto, re di Provino, prende per moglie la figliuola d'un fornaio, e con lei genera tre figliuoli; i quali essendo perseguitati dalla madre del re, per virtù d'un'acqua, d'un pomo e d'un uccello vengono in cognizione del padre. 545

Favola v. Flamminio Veraldo si parte da Ostia, e va cercando la morte; e non la trovando, nella vita s'incontra: la qual gli fa vedere la paura e provare la morte. 556

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1032 INDICE

NOTTE QUINTA

Favola r. Guerrino, unico figliuolo di Filippo Maria re di Cicilia, libera un uomo salvatico dalla prigione del padre; e la madre per temenza del re manda il figliuolo in essi/io. E lo salvatico uomo, fatto domestico, libera Guerrino da molti e infiniti fortuni. 563

Favola II. Adamantina, figliuola di Bagolana Savonese, per virtù di una poavola, di Drusiano re di Boemia moglie divenne. 574

NOTTE SESTA

Favola m. Polissena vedova ama diversi amanti; Panfilio suo figliuo­lo la riprende: ella li promette di rinzoversi, s'egli cessa grattarsi la rogna; egli le promette, la madre l'inganna; e finalmente ogn'uno ritorna all' opra sua. 58 I

NOTTE SETTIMA

Favola II. Malgherita Spolatina s'innamora di Teodoro calogero, e nuotando se ne va a trovar lo; e scoperta da' fratelli e ingannata dall'acceso lume, miseramente in mare s'annega. 586

NOTTE OTTAVA

Favola I. Tre forfanti s'accompagnano insieme per andar a Roma; e per strada trovano una gemma, e tra loro vengono in contenzione di chi esser debba. Un gentil'uomo prononcia dever esser di colui che farà la più poltronesca prodezza; e la causa rimane indiscussa. 59 I

Favola IV. Maestro Lattanzio sarto ammaestra Dionigi suo scolare; ed egli poco impara l'arte che gli insegna, ma ben quella che 'l sarto teneva ascosa. Nasce odio tra loro, e finalmente Dionigi lo divora; e Violante figliuola del re per moglie prende. 596

NoTTE NONA

FAVOLA m. Francesco Sforza, figliuolo di Lodovico Moro, duca di Milano, segue un cervo nella caccia, e da' compagni si smarrisse; e giunto in casa di certi contadini, si consigliano di ucciderlo. Una fanciulla scopre il trattato; ed egli si salva, e i villani vivi sono squartati.

Favola IV. Pre' Papiro Schizza, presumendosi molto sapere, è d'ignoranza pieno: e con la sua ignoranza beffa il figliuolo d'un conta­dino, il quale, per vendicarsi, gli abbrusciò la casa e quello che dentro si trovava.

NOTTE DECIMA

Favola II. Un asino fugge da un monaio, e capita sopra un monte; e trovato dal leone, gli addimanda chi egli è, e l'asino all'incontro addimanda al leone il nome suo. Il leone dice essere il leone, e l'asino li risponde esser Brancaleone; e, sfidatisi a fare alcune prove, l'asino

6o8

finalmente rimane vincitore. 6 I 5

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INDICE 1033

Favola III. Cesarino di Berni con un leone, un orso e un lupo si parte dalla madre e dalle sorelle; e giunto nella Sicilia, trova la figliuola del re, che deveva esser divorata da un ferocissimo dracone, e con quelli tre animali l'uccide; e liberata da morte, vìen presa da lui in moglie. 621

Favola IV. Andrigetto da Valsabbia, cittadino di Como, venendo a morte, fa testamento; e lascia l'anima sua e quella del notaio e del suo confessore al diavolo, e se ne muore dannato. 627

Favola v. Rosolino da Pavia, omicida e ladro , vien preso dalla fa-miglia del podestà; e messo alla tortura, nulla confessa. Indi vede l'innocente figliuolo tormentare, e senza più martorio il padre confessa. Il pretore lì dona la vita e il bandìggìa; egli si fa eremita e salva l'anima sua. 632

NOTTE UNDECIMA

Favola 1. Soriano viene a morte, e lascia tre figliuoli: Dusolino, Tesifone e Costantino Fortunato; il quale per virtù d'una gatta acquista un potente regno. 637

Favola III. Don Pomporìo monaco viene accusato all'abbate del suo disordinato mangiare; ed egli con una favola mordendo l'abbate, dalla querela si salva. 640

ANTONFRANCESCO GRAZZINI DETTO IL LASCA 647

LE CENE

La introduzzione al novellare.

PRIMA CENA

Novella prima. Salvestro Bisdomìnì, credendosi portare al maestro l'orina della moglie ammalata, gli porta quella della fante sana; e, per commessìone del medico, usando seco il matrimonio, guarisce; e alla serva, che bisogno ne aveva, dà marito. 6s6

Novella seconda. Un giovane ricco e nobile, per vendicarse con un suo pedagogo, gli fa una beffa di maniera che colui ne perde il mem-bro virile; e lieto poi se ne torna a Lione. 662

Novella terza. Lo Scheggia, coll'aiuto del Monaco e del Pilucca, fa una beffa a Ceri Chiaramontesi, dì maniera che disperato e scono-sciuto si parte di Firenze, dove non ritorna mai se non vecchio. 667 Novella quarta. Giannetta della Torre, con accorte parole trafiggendo la insolenza d'un prosuntuoso, gli fa conoscere la sua arroganza, e libera sé e altri. 673 Novella quinta. Guglielmo Grimaldi una notte, ferito, corre in casa Fazio orafo, e quivi si muore; al quale Fazio maliziosamente ruba una grossa somma di ducati, e, sotterratolo segretamente, finge, per-

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I034 INDICE

ch'egli era anche alchimista, d'aver fatto ariento, e vassene con esso in Francia; e fatto sembiante d'averlo venduto, in Pisa ricchis­simo torna; poi per gelosia della moglie accusato, perde la vita ed ella doppo ammazza i figliuoli e se stessa. 677

Novella sesta. Il prete da San Felice a Ema, col voler darle un pa-pero, conosce carnalmente e inganna la Mea; di poi, ritornando, è da lei ingannato e, perdendo il papero e i capponi, doloroso, non potendo ire a suoi piedi, ne è portato a casa. 689

Novella settima. Prete Piero da Siena, mentre vuole beffare un che-rico fiorentino, è da lui beffato in guisa che egli vi mette la vita. 696

Novella ottava. Uno abate dell'ordine di Badia, passando per Fi-renze, vicita San Lorenzo per vedere le figure e la libreria di Mi-che[ Agnolo; dove, per sua ignoranza e prosunzione, il Tasso fa legare per pazzo. 701

Novella nona. Brancazio Malespini, passando innanzi giorno di fuori della porta alla Giustizia, ha, per cosa di nullo valore, sì gran paura, che egli ne fu per morire. 707

Novella decima. Ser Anastagio vecchio, senza cagione alcuna, diven-ta geloso della moglie giovane; la quale di ciò accortosi, sdegniata, co11 uno suo amante opera di modo che ella viene agli attenti suoi; e per disgrazia accaduta al marito piglia poi lo amante per suo sposo.

SECONDA CENA

710

Introduzione. 7 r 8

Novella prima. Lazzero di maestro Basilio da Milano va a veder pescare Gabriella suo vicino e affoga; onde Gabriella, per la somi­glianza che seco aveva, si fa lui, e levato il romore, dice esser affo-gato Gabriella; e come se Lazzero fusse, diventa padrone di tutta la sua roba, e di poi per modo di compassione sposando un'altra volta la moglie, seco e con i figliuoli, commendato da ognuno, lietamen-te e lungo tempo vive. 719

Novella seconda. Mariotto, tessitore camaldolese, detto per sopra-nome Falananna, avendo voglia grandissima di morire, è servito dalla moglie e dal Berna, amante di lei; e credendosi veramente esser · morto, ne va alla fossa: intanto, sentendosi dire villania, si rizza; e quelli che lo portavano, impauriti, lasciano andare la bara in terra; onde egli, fuggendosi, per nuovo e strano accidente casca in Arno e arde; e la moglie piglia il Berna per marito. 731

Novella terza. La Lisabetta degli Uberti, innamorata, toglie per marito un giovane povero ma virtuoso, e alla madre, che la voleva maritar riccamente, lo fa intendere; onde colei, adirata, cerca di disfare il parentado. Intanto la fanciulla, fingendo un certo suo sogno, con l'aiuto di un frate, viene, con buona grazia della madre, agli intenti suoi. 747

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Novella quarta. Lo Scheggia, il Pilucca e il Monaco danno a credere a Gian Simone berrettaio di fargli per forza d'incanti andar dietro la sua innamorata. Gian Simone, per certificarse, chiedendo di veder qualche segno, gli ne mostrano uno che lo sbigottisce; e non li piacendo di seguitare, operano di sorte che da lui cavano venti-cinque ducati, de' quali un pezzo fanno buona vita. 757 Novella quinta. Currado signore già dell'antica Fiesole, accortosi che il figliuolo si ghiaceva con la moglie, sdegna tosi, li fa morire; e lui doppo per la soverchia crudeltà è dal popolo ammazzato. 777

Novella sesta. Lo Scheggia e il Pilucca con due loro compagni fanno una beffa a Guasparri del Calandra, onde egli fu per spiri-tare; poi con bellissimo modo gli cavano un rubino di mano, il quale da lui ricomprato, si sguazzano i denari. 791

Novella settima. Taddeo pedagogo, innamorato d'una fanciulla nobile, le manda una lettera d'amore, la quale venuta in mano al fratello, lo fa, rispondendogli in nome della sirocchia, venire in casa di notte; dove, con l'aiuto di certi suoi compagni, gli fa una beffa, di maniera che il pedante, quasi morto e vituperato affatto, si fugge da Firenze. Soo

Novella ottava. Un prete di contado s'innamora d'una fanciulla nobile sua popolana, la quale da lui sollecitata, non volendo fare a voglia sua, lo dice ai fratelli; i quali gli fanno una beffa, nella quale, fra gli altri danni, gli rubano i denari e altro, e di poi lo lasciano legato per li granelli ad un arcipresso; ed egli astutamente d'ogni cosa si libera, e dalla gente è tenuto migliore che prima. Sr r

Novella nona. Neri Filipetri, amico e compagno di Giorgio di messer Giorgio, gli contamina una sua innamorata, [asciatagli in custodia, onde da lei è ributtato e ripreso; perloché Giorgio, poi tornato, gli fa una beffa, della quale egli esce a bene, salvo che per sempre ne perde la donna da lui amata. 8r9

Novella decima. Mona Mea viene a Firenze per la dote della Pippa, sua figliuola, maritata a Beco dal Poggio, il quale non avendo ella seco, è consigliata che meni in quello scambio Nencio dell' Ulivello, il quale è dalla padrona poi messo a dormire con la Pippa; la qual cosa poi risaputa da Beco, si addira con la donna e falla richiedere in vescovado, onde poi il prete della villa acconcia il tutto. 8z6

TERZA CENA

Novella

Novella decima. Lorenzo vecchio de' Medici da due travestiti fa condurre maestro Manente ubriaco, una sera doppo cena, segreta­mente nel suo palagio, e quivi e altrove lo tiene, senza sapere egli dove sia, lungo tempo al buio, faccendogli portar mangiare da due immascherati; doppo, per via del Monaco buffone, dà a credere alle persone lui esser morto di peste, percioché, cavato di casa sua un morto, in suo scambio lo fa sotterrare. Il Magnifico poi con modo

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INDICE

stravagante manda via maestro Manente; il quale finalmente, cre­duto morto da ognuno, arriva in Firenze, dove la moglie, pensando che fusse l'anima sua, lo caccia via come se fusse lo spirito e, dalla gente avuto la corsa, trova solo Burchiello che lo riconosce; e pia­tendo prima contTO la moglie in vescovado, e poi agli Otto, è rimesso la causa in Lorenzo; il quale, fatto venire Nepo da Galatrona, fa vedere alle persone ogni cosa essere intervenuto al medico per forza d'incanti, sì che, riavuta la donna, maestro Manente piglia per suo avvocato san Cipriano. 873

PIETRO FORTINI 911

DA « LE GIORNATE DELLE NOVELLE DE' NOVIZI»

PRIMA GIORNATA

Novella VI. Un dottor fire n tino insegnia amare a un suo scolare. Egli s'inamom de la donna del dottore e con quella si dà piacere; sapendolo, il dottore si coruccia da se stesso e ne riprende lo scolare. 9 I 3

Novella VII. Un giovine vedendo un villano sollazarsi con la donna, quali tornavano da noze, e sopragiuntoli in sul fatto, volse anco egli con la giovine darsi piacere; el villano cor un bel motto fece tornarli a dietro il suo pensiero. 9-5 I

SECONDA GIORNATA

Novella XIII. Uno spagniuolo fura una corona a una femina ed ella, accortasene, in compagnia d'un'altra li tolgano la cappa; e alfine con minacci farlo inpiccare li fanno pagare cimque scudi, e insieme le astute femine si parteno li denari e lo spagniuolo ne la malora lasciano. 955

SETTIMA GIORNATA

Novella XXXVII. Una fanciulla esendo presa da' soldati, il capita­no le promette salvare l'onore; ella sempre piangeva. L'alfiere con otto o dieci compagni, menatola fuori, seco si derno piacere. La fan­ciulla, cessato il pianto, stava tuttafestevole; di poi resola per vergine al marito. 966

DA «LE PIACEVOLI E AMOROSE NOTTI DEI NOVIZI»

NOTTE SECONDA

El nuovo messia.

NOTTE TERZA

Novella del Pachiarotto.

NOTTE SESTA

Giornata prima. Incomincia la prima giornata de la sesta notte de le

974

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INDICE 1037

novelle de' novzzz sotto la signoria di madonna Fulgida, retta per la signoria di misser Pomponio 999

Giornata seconda. Novella xvu. Come un giovine, avendo una bella e onesta giovine per donna, e ogni sera se n'andava scopando quante ribalde si trovavano in quella terra; e la donna, con una piacevo[ beffa, con due di paglia fece che il marito amazasse; e preso per omicida da la corte, condenato a morte, la donna beffandolo lo campò. xooz

NOTA AI TESTI 1009