la piazza di padova nord - 2013apr n55

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n.55 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Padova Nord EDITORIALE Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano F atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro respon- so delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella po- litica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “par- ticolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è detto che dal voto possa emergere un’indica- zione più chiara. Adesso è tempo del fare, più che di lanciarsi in vuote campagne elettorali ma anche in sterili braccio di ferro (compresi quelli in streaming, falsati dalla presenza delle telecamere), è il momento di mettere mano con una buona dose di pragmatismo alla tas- sazione senza uscire dai parametri di bilancio imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei processi che finalmente possano far ripartire l’economia o, quantomeno, arrestarne il de- clino. continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento L a Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i la- voratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica... Il lavoro è vita, anche per il Veneto *segretaria Cisl Veneto di Franca Porto* “Peter Pan” sul palcoscenico con i ragazzi Vigonza pag. 6 Un attestato per i bambini figli di migranti Cadoneghe pag. 9 pag. 13 Sistema metropolitano “opera da completare” Appello alla Regione per portare a termine il collegamento con Padova e Treviso “V ogliamo la metropolitana di super- ficie”. A chiederlo ufficialmente il Partito Democratico che, nei gior- ni scorsi, ha promosso una marcia. Una mani- festazione pacifica che la pioggia non ha fer- mato snodatasi lungo via Roma, in direzione della stazione di Vigodarzere. La richiesta è stata rivolta alla Regione perchè attui la me- tropolitana di superficie da anni sulla carta. A sfilare c’erano i rappresentanti, iscritti e sim- patizzanti dei i circoli di Cadoneghe, Vigonza e di Vigodarzere, uniti nella richiesta e vicini nei territori che sarebbero serviti dal sistema ferroviario che unirebbe velocemente i tre Co- muni a Padova, evitando così traffico, code e paralisi del trasporto. Il progetto di metropolitana di superficie prevede il collegamento dia Venezia con Pa- dova e Treviso. Per tale ragione, negli anni scorsi, sono stati eliminati molti dei passaggi a livello esistenti a raso sul territorio, realiz- zando sottopassi e sovrappassi. Secondo il progetto sono previsti treni ogni 15 minuti per Padova, ogni venti per Treviso e ogni mezz’ora per Castelfranco. “Chiediamo che la Regione mantenga ciò che ha promesso ol- tre dieci anni fa - ha detto Daniele Giuffrida, segretario del Pd di Vigodarzere-; e, soprat- tutto che, il Sistema ferroviario metropolitano regionale sia avviato. Nell’ambito del proget- to della SFMR la stazione di Vigodarzere sa- rebbe una delle fermate. Ciò consentirebbe di eliminare, finalmente, il traffico nel nodo di Castagnara, si tratta per lo più delle migliaia di pendolari che in auto devono raggiungere la città”. Centro per le associazioni nella vecchia scuola Cadoneghe pag. 10 VIGONZA CHIEDE IL 5 PER MILLE E’ tempo della dichiarazione dei redditi e il cittadino contribuente ha la possibilità di scegliere dove destinare il suo 5 per mille dell’imposta sul reddito a finalità di sostegno del volontariato o di organizzazioni di utilità sociale. Potranno essere finanziabili anche le po- litiche sociali del Comune di Vigonza. pag. 8 ZANZARA TIGRE LOTTA “INTELLIGENTE” Il Comune di Cadoneghe rinnova la convenzione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova per in- dividuare metodologie di lotta biologica alla zanzara tigre. In particolare, prose- gue l’implementazione del progetto di ricerca su nuove tecniche fotobiologiche a basso impatto ambientale. pag. 10 Entra in Rete con noi! www.lapiazzaweb.it il sito del giornale DA PAG 17 A PAG 20 TROVI L’INSERTO DENTALCOOP UNITÁ DI MIRANO (VE)

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La Piazza di Padova nord - 2013apr n55

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Page 1: La Piazza di Padova nord - 2013apr n55

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.55 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

di Padova Nord

EDITORIALE

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perderedi Nicola Stievano

Fatto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa

prima fase dell’anno, elaborato il duro respon-so delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fi ducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella po-litica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “par-ticolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è detto che dal voto possa emergere un’indica-zione più chiara. Adesso è tempo del fare, più che di lanciarsi in vuote campagne elettorali ma anche in sterili braccio di ferro (compresi quelli in streaming, falsati dalla presenza delle telecamere), è il momento di mettere mano con una buona dose di pragmatismo alla tas-sazione senza uscire dai parametri di bilancio imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei processi che fi nalmente possano far ripartire l’economia o, quantomeno, arrestarne il de-clino.

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i la-voratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regiona-le nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni

erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica...

Il lavoro è vita, anche per il Veneto

*segretaria Cisl Veneto

di Franca Porto*

continua a pag. 8

L’Intervento

La Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i la-voratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento

e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica...

Il lavoro è vita, anche per il Veneto

*segretaria Cisl Veneto

di Franca Porto*

“Peter Pan” sul palcoscenicocon i ragazzi

Vigonza

pag. 6

Un attestatoper i bambinifigli di migranti

Cadoneghe

pag. 9

pag. 13

Sistema metropolitano“opera da completare”Appello alla Regione per portare a termineil collegamento con Padova e Treviso

“Vogliamo la metropolitana di super-ficie”. A chiederlo ufficialmente il Partito Democratico che, nei gior-

ni scorsi, ha promosso una marcia. Una mani-festazione pacifica che la pioggia non ha fer-mato snodatasi lungo via Roma, in direzione della stazione di Vigodarzere. La richiesta è stata rivolta alla Regione perchè attui la me-tropolitana di superficie da anni sulla carta. A sfilare c’erano i rappresentanti, iscritti e sim-patizzanti dei i circoli di Cadoneghe, Vigonza e di Vigodarzere, uniti nella richiesta e vicini

nei territori che sarebbero serviti dal sistema ferroviario che unirebbe velocemente i tre Co-muni a Padova, evitando così traffico, code e paralisi del trasporto.

Il progetto di metropolitana di superficie prevede il collegamento dia Venezia con Pa-dova e Treviso. Per tale ragione, negli anni scorsi, sono stati eliminati molti dei passaggi a livello esistenti a raso sul territorio, realiz-zando sottopassi e sovrappassi. Secondo il progetto sono previsti treni ogni 15 minuti per Padova, ogni venti per Treviso e ogni

mezz’ora per Castelfranco. “Chiediamo che la Regione mantenga ciò che ha promesso ol-tre dieci anni fa - ha detto Daniele Giuffrida, segretario del Pd di Vigodarzere-; e, soprat-tutto che, il Sistema ferroviario metropolitano regionale sia avviato. Nell’ambito del proget-to della SFMR la stazione di Vigodarzere sa-rebbe una delle fermate. Ciò consentirebbe di eliminare, finalmente, il traffico nel nodo di Castagnara, si tratta per lo più delle migliaia di pendolari che in auto devono raggiungere la città”.

Centro per leassociazioni nellavecchia scuola

Cadoneghe

pag. 10

vigonza chiedeil 5 per mille

E’ tempo della dichiarazione dei redditi e il cittadino contribuente ha la

possibilità di scegliere dove destinare il suo 5 per mille dell’imposta sul reddito

a finalità di sostegno del volontariato o di organizzazioni di utilità sociale.

Potranno essere finanziabili anche le po-litiche sociali del Comune di Vigonza.

pag. 8

zanzara tigrelotta “intelligente”

Il Comune di Cadoneghe rinnova la convenzione con il Dipartimento di

Biologia dell’Università di Padova per in-dividuare metodologie di lotta biologica alla zanzara tigre. In particolare, prose-gue l’implementazione del progetto di

ricerca su nuove tecniche fotobiologiche a basso impatto ambientale.

pag. 10

Entra in Rete con noi!

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il sito del giornale

Da pag 17 a pag 20 trovi l’inserto Dentalcoop UNITÁ DI Mirano (ve)

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 aprile 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

EDITORIALE

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perderePrendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento,

è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese.

I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire.

Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato.

Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende.

Allentare la morsa del fi sco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione.

Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

E’ un marchio registrato.

SrlEditore

Padova Nord Provincia Regionevigonza

pag. 6

Giornata del librocon 700 alunnimobilitati

raccolta rifiuti

pag. 10

Gastaldon controla Tares: “Ennesimobalzello iniquo checolpisce i cittadini”

vigodarzere

pag. 13

Autovelox Sr 308automobilistacontesta le multe

Padova, quartiere Caminal parco di villaberta cani accolti

Nel parco di Villa Berta a Camin, quartiere padovano, c’è una nuova area per i cani per la soddisfazione dei molti cittadini e dei moltissimi cani che l’aspettavano. Almeno un’area cani in ciascun quartiere: è questo l’obbiet-tivo a cui puntano gli amministratori padovani. È un gesto di civiltà sia per i tantissimi cani e conduttori di cani che ci sono in città, ma anche per chi non ha un cane e che vive con timore e sospetto la presenza degli amici a quattro zampe nelle aeree verdi. Una forma di convivenza possibile e che porterà solamente benefici.

Padova, testimone a Rossizanonato chiamato

dal governo letta

Il sindaco Flavio Zanonato è stato chia-mato da Enrico Letta nel suo governo

per superare l’impasse politico. Al primo cittadino padovano un ministero

chiave, quello sviluppo economico, con portafoglio per gestire alcune delle

più delicate questioni. L’annuncio è stato dato dallo stesso Letta dopo un colloquio di oltre due ore con il capo

dello Stato e pare che sia stato proprio l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani a

fare il nome di Zanonato per la nuova squadra di governo. A Padova novità

in municipio: spetta al vicesindaco Ivo Rossi traghettare la città in questo

anno, fino alle prossime elezioni ammi-nistrative previste per giugno 2014.

Il dibattito nel cuore di PadovafeStival cittadinanza

“occupiamoci!”

Nell’Anno Europeo dedicato al Cittadino e alla Lotta agli sprechi, il Festival della

Cittadinanza 2013 che si è tenuto a Padova la prima metà di maggio ha

fatto di “occupiamoci!” la sua parola chiave, una esortazione a mettere in

campo i propri talenti, per occuparci del territorio, salvaguardando risorse e beni comuni, occupare e riqualificare spazi.

Confindustria Padova allarmeemergenza lavoroeScalation di criSi

Oltre 1.500 crisi aziendali (1.502) l’anno scorso in Veneto, 4 al giorno, il 41,3% in più rispetto al 2011, quasi 500 negli ultimi tre mesi del 2012,

con un’escalation dell’80,6% . Un quadro in costante peggioramento negli ultimi cinque anni, dalle 335

crisi aziendali nel 2008, e il periodo più nero è stato proprio l’anno scorso.

Oltre 36 mila lavoratori (36.092) sono stati licenziati l’anno scorso in Veneto, quasi 10 mila negli ultimi tre mesi del 2012. È grave l’emergenza a Padova,

denunciano i vertici di Confindustria.

“I colori della salute”un ciclo di opere dedicate agli alimenti

Resteranno esposte fino al prossimo 18 giugno le ope-re della pittrice

Barbara Bruscagin presso il ristorante “Per Bacco” di Ponte Corvo. Si tratta di ciclo di opere dal titolo “I colori della salute” e ha come protagonisti assoluti degli alimenti, quali il cavolo e la curcuma, le cui proprietà terapeutiche e purificatrici sono essenziali componenti dell’alimentazione antitumo-rale. Lo scopo principale di queste opere è per l’appunto mostrare come si possa asso-ciare il cibo all’arte: la figura umana, anche se talvolta sembra essere impercettibile, è invece onnipresente in tutti i quadri; e, ad essa viene associato un alimento ogni volta diverso che ha delle proprietà benefiche per il nostro organismo. “Il piacere del gusto” è il secondo ciclo di opere dedicato al culto del cibo. Un’alimentazione salutare non è sinonimo di un’alimentazione senza sapore; infatti è possibile nutrirsi con cibi sani che possano comunque stimolare il piacere dei sensi e farci mantenere una forma fisica vigorosa. Tali sensazioni sono evocate nelle tele dando maggior importanza alla figura umana e creando una personificazione dell’alimento.

traSporti pubblici

pag. 14

Fusione di societàe nuovi tragittiper i pendolari

il perSonaggio

pag. 21

Nicola Zampieri racconta il successo delle “Anime in Plexiglass”

Scuola padovana

pag. 16

Un freno alle gitecostose e di più giornate

economia

pagg. 24-25

Decrescita per virtù e per necessità

turiSmo

pag. 26

Dalla montagna al mare, dal lago alle terme, prenotazioni in calo

arte

pag. 30

A Palazzo Ducale Manet e il Rinascimento

Page 6: La Piazza di Padova nord - 2013apr n55

4 Argomento del mese

il poliambulatorio emergencY a marghera

Richieste in continuo aumento

Nel dicembre del 2010 Emergency aveva aper-to, non senza diffi coltà e vari bastoni tra le ruote, l’ambulatorio a Marghera per garantire

assistenza sanitaria gratuita a chi non poteva per-mettersela. Extracomunitari, migranti “di passaggio”, poveri: questa la “clientela” a cui sembrava dovesse rivolgersi il nuovo servizio, prestato da medici e ope-

ratori volontari. Ma la crisi ha cambiato tutto e ora “l’ospedale di Emergency”, come lo chiamano tutti, è un centro di riferimento per l’intero quartiere, e non solo. In coda per una medicazione e un accertamento non si trovano solamente le persone da sempre e un po’ frettolosamente considerate “ai margini” della nostra società, ma anche pensionati che fati-cano a pagarsi le cure, disoccupati di lungo corso, giovani coppie alle perse con troppe spese e poche entrate. Molti italiani dunque, molte persone che comunque ottengono una risposta e un servizio che ormai si è radicato in una realtà del tutto particolare come quella di Marghera e del suo tessuto sociale. Dai residenti l’ospedale di Emergency è visto come un servizio che mancava, come la possibilità di trovare sotto casa assistenza sanitaria e non solo. Il Poliam-bulatorio ha aperto in uno stabile messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Venezia ed è stato avviato grazie al fi nanziamento di Fondazione Smemoranda.”Svolgiamo un servizio di orientamento dei pazienti verso le strutture pubbliche, qualora ne avessero bisogno. – precisano i responsabili - Lo spirito del Poliambulatorio, infatti, è di collaborazione e integrazione con il Sistema sanitario nazionale. Sono sempre presenti mediatori culturali”.

Tagli ai posti letto e potenziamento del servizio domiciliare, è su questi due versanti che la Regione ha intenzione di agire per razionalizzare e rendere più effi caci i servizi della

sanità veneta. Si tratta, è bene sottolinearlo, di ipotesi di tagli che non sono ancora stati deliberati dalla giunta e quindi da prendere con la massima cautela. Da queste stime qualcosa comunque si capisce: i tagli riguarderanno tutte le province, in particolar modo quelle di Padova e Verona.

Emergono dalla bozza delle nuove schede ospedaliere tagli ai reparti di degenza previsti dal nuovo piano socio sanitario, da un anno “congelato”. I posti letto che la Regione avrebbe inten-zione di tagliare sono oltre 1800. Si passerebbe da 19.040 posti letto a 17.202. Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 e quasi 500 posti letto. Diversi però sono i conti fatti dal presidente del-la Regione Luca Zaia che ha confutato i numeri. “Attenzione - ammonisce - perché il taglio reale alla fi ne non supererà, nel complesso, i 400 che, divisi per gli ospedali esistenti fa 7 letti ad ospedale”. C’è poi una suddivisione importante. Gli ospedali saranno, secondo questo piano in hub (alta specialità) e spoke (intensità di cure medio-bassa). Saranno hub Vicenza, Treviso,

Venezia, Padova e Verona mentre diventeranno spoke Belluno e Rovigo, che guarda caso sono le attuali province venete meno popolate. Negli ospedali ad alta specializzazione non saranno toccati i reparti di rianimazione, mentre succederà per gli ospe-dali spoke. Vediamo, ora, nel dettaglio provincia per provincia le ipotesi che la Regione ha messo in campo per poter snellire la sanità, ipotesi che dovranno fare i conti con le forze politiche in consiglio regionale prima di diventare realtà. Le più colpite saran-no Padova e Verona Padova perderà 418 posti letto passando a 3.590 (3,87 per mille), Verona 492, arrivando 3.462 (3,81 per mille). Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso me perderà 244, Venezia perderà 222 posti letto arrivan-do a 3,21 posti letto ogni mille abitanti. Rovigo di posti letto ne perderà 202 ma in percentuale il taglio sarà cospicuo passando da 4,24 a 348 per mille. Belluno di posti letto ne perderà 103. Ovviamente con questo piano e questi tagli, ci saranno anche meno primari, che passeranno da 864 a 725, mentre l’area dei posti letto privata resterà invariata (3020) che però diminuendo quelli pubblici alla fi ne peseranno di più a livello percentuale.

Un commento arriva subito dal consigliere regionale del Pd in commissione sanità Bruno Pigozzo: “Queste cifre – com-

menta Pigozzo - vanno prese con le pinze e saranno credibili solo quando saranno deliberate dalla giunta e portate in consiglio. Va detto poi che in questa operazione non si parla di realizzazione delle strutture di ricezione intermedie Si è colpito il settore pubbli-co salvando quello privato”. Se da un lato la Regione punta ad un taglio sostanziale dei posti letto, dall’altro vuole potenziale la domiciliarità. Sarà istituita entro luglio 2013 “l’impegnativa di cura domiciliare”. Sarà di fatto una rivoluzione per la famiglia che vorrà curare in casa un anziano o un disabile. Sarà istituito un percorso basato su cinque livelli, erogati dal servizio sanitario regionale. Le categorie saranno: basso bisogno assistenziale, medio bisogno assistenziale , alto bisogno assistenziale disabilità gravissime con necessità di assistenza a domicilio, grave disabili-tà psichica e intellettiva; grave disabilità fi sico-motoria. Si punta a deospedalizzare gli anziani, seguendo un orientamento medico che vede fare notevoli progressi a queste persone fra le mura domestiche. Per questo c’è uno stanziamento di 90 milioni di euro. “E’ una rivoluzione culturale - dice l’assessore Remo Ser-nagiotto - con questa riforma le persone potranno essere assisti-te dai loro famigliari, ottenendo risultati migliori rispetto ad una ospedalizzazione e facendo risparmiare risorse”.

di Alessandro Abbadir

Da luglio sarà istituita “l’impegnativa

di cura domiciliare”. Stanziato un fondo

da 90 milioni di euro

Pigozzo (Pd): “Ci spieghi come

vuole comportarsi la Regione con le

strutture intermedie”

OSPEDALIVede la luce un’potesi di taglio di oltre 1800

posti letto Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno

rispettivamente oltre 400 posti letto. Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti

letto, Treviso che ne perderà 244, Venezia con 222. Il presidente Luca Zaia però non

condivide i numeri. “Diminuzione reale - dice - non superiore a 400 posti letto ospedalieri in

tutto”. Ci saranno meno primari, il loro numero passerà dagli attuali 864 a 725.

Invariata l’area privata con 3.020 assegnazioni Sanità, meno posti letto e più domiciliarità

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Esami e visite anche a tarda sera, a settembre dovrà essere tutto prontoServizi sanitari La Regione stanzia 30 milioni di euro l’anno e, se necessario, assumerà personale

“Una rivoluzione culturale”: così il governatore veneto Luca Zaia ha defi nito la scelta di aprire gli ospedali anche di notte, dalle 20 alle 24, per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi. Si parte da settembre ma la macchina si è già messa in moto, perché tutto dovrà essere pronto per il primo di settembre. Da allora si farà su serio e si capirà quanto sarà apprezzata

l’iniziativa che ha lo scopo di ridurre le liste di attesa per esami e visite e agevolare chi lavora. Sulla carta l’idea di non dover ricorrere a permessi o a ferie sembra piacere a molti, poi ci sarà la prova del nove direttamente “sul campo”. In alcune città i pazienti sono già abituati alla “sanità serale” con l’apertura fi no all’ora di cena degli ambulatori medici e di alcuni servizi privati convenzionati. Ora la Regione vuole fare un passo avanti e prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere pronta a partire entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la defi nizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche, sofi sticati e costosi, che restano spenti per lunghe ore. “E’ una nuova fi losofi a – ha detto Zaia – che si rivolge prima di tutto ai 5 milioni di veneti che ci chiedono tempi più veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più effi ciente l’intero sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma anche per la defi nizione del percorso di controlli ed esami dopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle al minimo fi siologico”. L’intera operazione sarà fi nanziata con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa già in atto, destinati al pagamento del personale e delle spese organizzative. Ai lavoratori è garantito il pieno rispetto degli accordi sindacali e, se necessario, ci saranno anche delle nuove assunzioni.

Sanità, meno posti letto e più domiciliarità

A Padova e provincia

Più servizi e risparmio Intanto nella Bassa c’è attesa per l’Ospedale unico Si farà o non si farà il nuovo ospedale di Padova? Da Venezia Zaia è più che

convinto del progetto e lo rilancia almeno una volta ogni 15-20 giorni. Nella città del Santo aleggiano ancora dei dubbi ma i prossimi mesi saranno decisivi,

lo sperano ardentemente anche ai vertici di Uls 16 e Azienda Ospedaliera. Intanto però ancora per un bel pezzo i padovani (e non solo, visto l’indice di attrazione fuori provincia e regione) dovranno continuare a fare i conti ancora per un bel po’ con il “vecchio” ospedale.

Un’azienda mastodontica retta, da alcuni mesi, dal direttore generale Claudio Dario. Vale la pena ricordare alcune cifre: 4.459 dipendenti, suddivisi in ruolo sani-tario (3.218), professionale (14), tecnico (854) e amministrativo (374). Il costo annuo per il personale è di 215 milioni di euro, pari al 52% dei costi complessivi. Nel 2012 sono stati eseguiti 310 trapianti: 20 al cuore, 118 al rene, 10 a rene e pancreas, 79 a fegato e intestino, 24 al polmone e 59 al midollo. In calo il numero delle operazioni assestate a 31.657: erano più di 35 mila nel 2004. L’azienda ospedaliera conta quattro reparti di pronto soccorso: quello aziendale ha registrato 100.636 accessi, il Sant’Antonio 26.543, Piove di Sacco 28.509, la casa di cura di Abano Terme 29.369, per un totale di oltre 185 mila. Quanto ai bilanci, la situazione è critica ma non disperata: il risultato di esercizio nel 2012 si è chiuso con un passivo di 50 milioni di euro, erano 41 l’anno precedente. Invariato il risultato di gestione da due anni a meno 46 milioni i euro. Il patrimonio netto è sceso a causa dell’erosione progressiva del fondo di dotazione. I debiti invece l’anno scorso ammontavano a 490 milioni, a breve termine, di cui 270 relativi ai fornitori.

“Nel futuro dell’azienda ospedaliera - afferma Dario, - va messo in conto sicu-ramente il rafforzamento della sinergia con l’università, così come con le altre Usl padovane e venete. È necessaria una revisione della rete delle alleanze, struttu-rando rapporti di collaborazione con le altre aziende sanitarie. Si è voluta rivedere l’interaziendalità dei servizi amministrativi, particolarmente in ambito economico e fi nanziario, per chiarezza organizzativa e di responsabilità. Al momento non sono in discussione, invece, i servizi assistenziali in regime di interaziendalità. Per quanto riguarda i tagli dei posti letto le disposizione regionali sono chiare. Il nuovo ospedale prevede mille posti letto, a Padova ne abbiamo 1.500: se saranno progressivamente ridotti lo vedremo a partire dalle prossime schede ospedaliere. Nel frattempo stiamo lavorando per il nuovo ospedale, al punto che l’Azienda si è candidata come stazione appaltante.

Il nostro obiettivo resta quello di mantenere alti standard di servizio per le mi-gliaia di persone che si rivolgono alle nostre strutture ogni giorno”. Nella Bassa Pado-vana l’ospedale unico prende corpo giorno dopo giorno, nel rispetto della tabella di marcia. Lo conferma Giovanni Pavesi, al suo secondo mandato ai vertici dell’Uls 17: “In questi mesi ci attendono obiettivi importanti, dal completamento e trasferimento nel nuovo ospedale a Schiavonia alla creazione di una rete sempre più effi cace di assistenza territoriale, sempre mantenendo al centro dell’attenzione il cittadino con le sue legittime aspettative e garantendo standard di qualità per tutti i servizi, sia ospedalieri che territoriali”.

spalla pag 5 per padova

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6 Vigonza

Vigonza festeggia la Liberazione d’I-talia. La giornata del 25 aprile è stata celebrata con inaspettata so-

lennità non solo dalle cariche istituzionali presenti ma anche dai cittadini di Vigonza presenti all’evento. Nei giorni precedenti la ricorrenza nazionale, l’amministrazione comunale di Vigonza aveva rivolto un invito alla cittadinanza affinché prendesse parte alle cerimonie di commemorazione del 25 aprile, che segna il 68° Anniversario della Liberazione dell’Italia dalle truppe nazifasci-ste, mettendo anche delle bandiere tricolori fuori dalle proprie abitazioni.

Nella mattinata è stata deposta di fron-te al Municipio di Vigonza la corona al mo-numento dei caduti e il cippo dedicato al va-loroso partigiano vigontino Enrico Zanella, alla presenza del sindaco Nunzio Tacchetto, delle associazioni combattentistiche e d’ar-ma, di numerosi cittadini e curiosi. Inoltre ha avuto luogo il solenne alzabandiera, carico di molta emozione e di un profondo ricordo di sofferenza.

L’intervento di Sandro Benato, Presi-dente del Consiglio Comunale, ha voluto ricordare il significato della giornata e ha esortato i presenti a preservare ogni giorno i principi di libertà, uguaglianza, solidarietà, fratellanza e giustizia sociale.

Ecco qualche breve passo della testimo-nianza di Benato: “Autorità civili, militari, cittadini tutti, ci ritroviamo anche quest’an-no in questa piazza, in occasione del 25 aprile, per fare memoria di un evento che non dobbiamo dimenticare. Oggi ricorre

il 68° anniversario della liberazione del nostro Paese dalla dittatura nazifascista e siamo qui principalmente per ricordare quanti hanno dato la loro vita per un bene supremo: quello della libertà e della dignità della vita umana.

Ma siamo qui anche per riflettere sul significato del 25 aprile 1945, una data lontana nel tempo, ma più che mai vicina alla coscienza dei cittadini che non vogliono e non possono rinunciare a difendere quei valori che si sono affermati e consolidati da allora: la giustizia, la democrazia, la spe-ranza e l’impegno per la costruzione della convivenza civile e pacifica tra i cittadini e tra i popoli.” La commemorazione è stata accompagnata dall’esecuzione di alcuni bra-ni musicali eseguiti dalla neonata Orchestra Brenta di Cadoneghe e Vigonza.

Il partigiano vigontino è statoil simbolo dellecelebrazioni. Bandiere sulle case

vIgONZA RICORDA ENRICO ZANEllA

M.G.M.

Grande successo al tea-tro Quirino De Giorgio a inizio maggio per il

musical Grease. Protagoni-sti della serata sono stati i ragazzi dell’associazione Peter Pan, che è rimasta molto contenta e soddisfat-ta per l’eccezionale riscon-tro avuto anche nell’ultima tappa teatrale. Erika Cap-pelletto, presidente della compagnia amatoriale, ci racconta che la sua associazione è attiva nel territorio da oltre 10 anni e ogni anno cerca di elaborare sempre delle cose nuove ed innovative. “Il lavoro teatrale consente ai protagonisti – ci racconta Erika Cap-pelletto - di migliorare le proprie capacità psico/fisiche non solo attraverso l’espressione fisica, ma anche mediante la gestione delle proprie emozioni, il rispetto dei “tempi di lavoro” ed il lavoro in un team. In questo momento siamo molto concentrati sulla messa in scena della rivisitazione del musical americano Grease interamente realizzato e inter-pretato dai ragazzi e dai volontari. La realizzazione è artigianale, ma affatto banale”. Continua la presidente: “La nostra associazione è formata da un gruppo di persone che, ognuno con caratteristiche diverse ma essenziali per il funzionamento dell’associazione, contribuisce con tanta passione a portare avanti le numerose attività dell’associazione e a renderla un’isola confortevole. Il nostro intento comune è quello di portare un raggio di sole in più nella vita dei ragazzi diversamente abili, che ogni giorno sono costretti ad affrontare molte difficoltà, soprattutto nell’inserimento all’interno della società”.

Per cercare di portare a teatro un po’ tutte le fasce d’età, e con l’intento di tra-smettere il messaggio alle famiglie che il teatro è anche un momento di aggregazione, un’occasione per stare insieme, l’associazione Peter Pan ha deciso di non avere un tariffario per i biglietti, omaggiando gli spettatori di un ingresso gratuito.

Sociale

l’associazione ha portato in scena “grease” al teatro Quirinoi ragazzi di “peter pan” Sul palcoScenico

M.G.M.

Un momento dello spettacolo

Non è stato solo un giorno di festa per i bambini che hanno preso parte alla Giornata mondiale del libro e del

diritto d’autore, patrocinata dall’Unesco e celebrata in tutto il mondo. Questo meravi-glioso evento ha avuto luogo all’interno della splendida cornice del parco del Castello dei Da Peraga, che ha visto celebrarsi la grande festa del progetto “Città invisibili”.

La giornata evento, dedicata al libro e alla lettura, si è tenuta in contemporanea in tutte le scuole e le città del Veneto che hanno aderito all’iniziativa, ed ha coinvolto 4 scuole primarie di Vigonza e 6 scuole dell’infanzia con un totale di circa 700 bam-bini. Al Castello dei Da Peraga la giornata è stata dedicata interamente a loro: presso le barchesse del parco e nelle sale del castello sono stati esposti gli abecedari e tutti i lavori realizzati dai bambini durante l’anno scolasti-co corrente. In luoghi diversi del parco sono stati attivati laboratori e letture animate. I lavori realizzati dai bambini di Vigonza sono rimasti esposti nelle sale del Castello fino a

pochi giorni fa.Città invisibili è un progetto culturale vol-

to ad avvicinare le giovani generazioni alla lettura, alla letteratura per l’infanzia e all’ar-te e a promuovere una maggiore conoscenza del patrimonio artistico e paesaggistico del Veneto.

Il progetto è stato promosso dalla Regio-ne Veneto ed è stato curato da Marni, Holly & Partners. La finalità del progetto Città in-visibili è quella di creare una rete territoriale forte e coesa in grado di sensibilizzare la comunità del Veneto sul ruolo e sul valore

delle politiche culturali dedicate ai ragaz-zi: leggere, guardare, narrare, educare lo sguardo, saper mutare i punti di vista, saper esprimere una riflessione critica sono azioni che contribuiscono a formare i cittadini del futuro e a mettere le basi per un più fecondo sviluppo culturale e sociale del nostro Paese.

L’ambizioso obiettivo del progetto può diventare realtà, solo se sostenuto da tutta la comunità: Regione Veneto, province, comu-ni, scuole, biblioteche, aziende, fondazioni, musei, enti e associazioni educativo-culturali.

Al Castello “Da Peraga” coinvolte 4 scuoleprimarie e 6 dell’infanzia tra letture e laboratori

L’evento In occasione della giornata mondiale voluta dall’Unesco

700 bambini per i libri

Un momento della giornata al Castello Da Peraga

di Manuel glauco Matetich

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segue da pag. 1

...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politi-che, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confer-mata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavo-ratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili.

A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rin-novare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il priva-to. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’effi cacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosuffi cienza ne sono, per noi, le priorità.

*segretaria Cisl Veneto

L’Intervento

di Franca Porto*

Il lavoro è vita, anche per il Veneto

8 Vigonza

E’ tempo della dichiarazione dei redditi e il cittadino italiano contribuente ha la possibi-lità di scegliere dove destinare il suo 5 per

mille dell’imposta sul reddito a finalità di sostegno del volontariato o di organizzazioni di utilità sociale. Fra queste, ad esempio, potranno essere finanziabili anche le politiche sociali del Comune di Vigonza, gui-date dal vicesindaco e assessore alle politiche sociali di Vigonza, Cesare Paggiaro.

L’amministrazione comunale ha deciso di rimboccarsi le maniche, proponendo tramite una richiesta ai propri cittadini di destinare i fondi del 5 per mille alle politiche comunali dedicate al mondo del sociale, al welfare vigontino e all’aiuto, non solo economico, delle fasce più deboli o di chi in questo arduo periodo si trova in vera difficoltà.

Ecco perché la giunta comunale si è mobilitata al fine di promuovere al massimo questa iniziativa. Le attività sociali che il Comune di Vigonza dedica ai più deboli sono molteplici, dall’aiuto agli affitti e dunque alle politiche della casa, alla retta per i minori al so-stegno alle famiglie, dall’assistenza per gli anziani alle politiche per i diversamente abili.

Negli ultimi anni il fondo nazionale per le poli-tiche sociali che serviva a finanziare questi servizi è stato ridotto. Nonostante il ridimensionamento di questo introito nei confronti delle amministrazioni lo-cali, il comune di Vigonza ha comunque continuato a erogare i servizi sociali per i soggetti che si trovano in gravi difficoltà, evidenziando come per il comune l’attenzione alle problematiche dei cittadini fosse sempre alta ed importante.

I cittadini che vogliono destinare questo aiuto economico possono partecipare donando il 5 per mil-le, l’operazione non ha costi, non si tratta infatti di una spesa aggiuntiva, e basta solamente apporre la propria firma all’atto della dichiarazione dei redditi.

di Manuel glauco Matetich

Dichiarazione dei redditi Appello dell’amministrazione a tutti i cittadini contribuenti

Il Comune chiede aiuto

Dopo la“questua”in chiesail sindacoTacchettolancia un appelloai cittadiniaffinchédestininoal Comuneil 5 per mille

Con il 5 per mille sindaco e giuntapotranno finanziare le attivitàsociali oltre alle politiche per la casa

Il caso

Lo sorso 5 maggio in Villa Bettanini la festa “Educatamente a 6 zampe” è stata una vera e propria giornata interamente dedicata a tut-

ti gli appassionati di cinofilia e per i simpatizzanti in genere. Le attività previste durante la giornata sono state una mini corsetta di 1,5 km con diversi cani partecipanti, un’esposizione canina amatoriale di bellezza, un breve corso di obbedienza, rivolto a tutti i cani sia meticci che di razza, e la dimostrazio-

ne del gruppo di agility e fresbee-dog.Nell’arco della mattinata sono stati inoltre messi

a disposizione i veterinari del comune di Vigonza per qualsiasi informazione su malattie, vaccini, mi-crochip e salute del cane. Questa manifestazione è risultata in primo luogo un momento di divertimento per i padroni, le loro famiglie, i rispettivi cani ed il pubblico in genere. La stessa scelta delle categorie di premi hanno denotato lo spirito giocoso, ma ugual-

mente gestito con assoluta serietà, di questo evento canino. La competitività tra i concorrenti certo non è mancata, ma quello su cui gli organizzatori dell’as-sociazione dilettantistica sportiva cinofila Scoby-doo hanno puntano è stato soprattutto quello di creare un’occasione speciale perché tutti, cani compre-si, potessero sentirsi anche solo per qualche ora protagonisti di una festa dedicata a chi è cinofilo nell’anima.

evento villa Bettanini ha ospitato la festa per gli appassionati di cinofiliagiornata a 6 zampe con tante informazioni utili e conSigli

M.G.M.

Per destinare il 5 per mille al Comune di Vigon-za, basta apporre la propria firma nello specifico riquadro predisposto nei modelli Cud, 730 e Unico.

Anche per l’anno finanziario 2013, quindi, il contribuente potrà destinare il proprio 5 per mille, non solo agli enti comunali, ma anche a sostegno delle seguenti finalità: sostegno degli enti del vo-lontariato (Onlus - Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali, associazioni e fonazioni riconosciute che operano nei settori indicati dall’articolo 10), finanziamento agli

enti della ricerca scientifica e dell’università, finan-ziamento agli enti della ricerca sanitaria, sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente, sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal Coni a norma di legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale.

Questo contributo è stato introdotto per la prima volta dalla Legge Finanziaria del 2006, riscuoten-do un grande successo. Nel 2013 il tetto massimo di imposte destinate a fini sociali potrà essere di 400 milioni di euro.

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9Cadoneghe

Dalla parte dei minori, senza distin-zione, anche se stranieri. Si colloca in questo ambito un’importante

iniziativa al centro del consiglio comunale dello scorso 29 aprile. Nel corso della se-duta è stata presentata una mozione che impegna l’amministrazione a promuove-re iniziative a favore dei minori stranieri residenti a Cadoneghe e frequentanti le scuole del territorio, con l’obiettivo di sen-sibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei loro diritti civili e politici. In particolare, è stata proposta la consegna di un attestato agli alunni che hanno concluso il percorso di formazione primaria.

L’iniziativa, pro-mossa dal consigliere comunale Edoardo Lacava, prende spunto dalla Convenzione dei Diritti. Inoltre, il Co-mune di Cadoneghe aderisce al progetto Unicef “Città Amiche dei Bambini”.

“L’idea di consegnare un attestato agli

alunni figli di migranti che hanno terminato il percorso di formazione primaria - spiega Lacava - nasce per rafforzare nei bambini stranieri la consapevolezza del cammino compiuto, e quindi il loro senso di apparte-nenza alla comunità in cui vivono.

Vogliamo anche sensibilizzare la citta-dinanza alla tematica dei diritti dei minori stranieri, favorendo la formazione di un’o-pinione pubblica aperta a una revisione della legislazione sul diritto di cittadinanza che vada nella direzione di individuare nella frequenza della scuola uno dei criteri

per l’attribuzione di tale diritto”.

Sulla discussio-ne generale e, in particolare su quella riguardante il dirit-to di cittadinanza

anche per i minori stranieri interviene il sindaco Mirco Gastaldon. “Sempre più spesso - afferma - siamo in presenza an-che a Cadoneghe di un’immigrazione che

tende a stabilizzarsi nel tempo, scegliendo il nostro territorio come luogo in cui vivere, lavorare e crescere i propri figli.

Il percorso scolastico completato in Italia costituisce un passo fondamentale del processo di integrazione. Gli immigrati rappresentano ormai una componente fondamentale della società italiana, con-tribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico, sociale e civile del nostro Paese.

Promuovere iniziative a favore dei minori stranieri residenti in Cadoneghe e frequentanti le scuole del territorio raffor-za tra l’altro un principio importante dello Statuto Comunale, laddove si prevede che il Comune promuove la cultura della pace, lo sviluppo civile, sociale, multiculturale, professionale, economico della comunità, promuove e tutela i diritti dell’infanzia in tutti i suoi aspetti e in particolare favoren-done l’accesso ai servizi educativi”.

di Nicoletta Masetto

Il Comune consegna un riconoscimento ai ragazzi di genitorimigranti al termine della primaria

Integrazione Cadoneghe aderisce al progetto dell’Unicef “Città Amiche dei Bambini”

Un attestato agli alunni stanieri

“E’ un segno perrafforzare il sensodi appartenenzaalla nostracomunità”

La signora, apparentemente distinta, suona alla porta. Dice che ha perso le chiavi dell’auto o di casa e che

avrebbe bisogno di telefonare. Ma per tornare a casa le bastano anche venti euro. È questa una delle modalità di truffa ricorrente negli ultimi mesi a Cadoneghe e nel circondario. Alla luce dell’episodio accaduto a una pensionata novantenne, vittima di una truffa da parte di una sco-nosciuta introdottasi in casa sua con la scusa di venderle prodotti di bellezza, il settore Servizi sociali del Comune invita le famiglie e in particolare le persone anziane che vivono sole a diffidare degli sconosciuti. Ciò vale anche nei confronti di chi eventualmente si presentasse alla porta adducendo di essere inviato dal Comune o da un’azienda di servizi: è importante sapere che chiunque venga incaricato e inviato dal Comune per so-stegno domiciliare o per altre funzioni viene prima annunciato o presentato dall’assistente sociale di riferimento, e non giunge mai di sua iniziativa e senza prima aver concordato un appuntamen-to. E’ importante in ogni casoverificare che sia in possesso di idonei documenti di riconoscimento ufficiale.

truffe

I consigli dei servizi sociali“anziani, attentiai Soliti furbi”

N.M.

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10 Cadoneghe

Il Comune di Cadoneghe sta per rinnova-re anche per il 2013 la convenzione con il Dipartimento di Biologia dell’Università

di Padova per individuare metodologie di lotta biologica alla zanzara tigre. In par-ticolare, prosegue l’implementazione del progetto di ricerca sviluppato dal Diparti-mento su nuove tecniche fotobiologiche a basso impatto ambientale per il controllo della diffusione della zanzara tigre (Aedes albopictus), al quale il Comune di Cadone-ghe da sempre rivolge grande interesse. L’obiettivo finale, dopo la chiusura della fase sperimentale, sarà quello di definire un protocollo ottimale di lotta alla zanzara tigre da estendere anche a privati e su tutto il territorio comunale, si presume che già dal prossimo anno. Nel frattempo i risultati della ricerca condotta a Cadoneghe sono stati presentati anche a livello internazio-nale, riscuotendo enorme interesse a livello accademico e scientifico.

“Attualmente, il controllo degli insetti che trasmettono malattie infettive si basa generalmente sull’uso di composti chimi-ci, che spesso provocano effetti dannosi all’ambiente e agli organismi – spiega

l’assessore comunale all’Ambiente, Mi-chele Schiavo –. L’impiego di insetticidi a basso o nullo impatto ambientale, come si sta realizzando a Cadoneghe, rappresenta allora un traguardo e, allo stesso tempo, un nuovo punto di partenza, utile per scongiurare la scomparsa di specie animali

e vegetali utili, e nel contempo debellare quelle nocive. Le sperimentazioni condotte dai professori Laura Guidolin e Giulio Jori e dal gruppo di ricerca del Laboratorio di Fo-tobiologia Ambientale e Medica sulle aree ortive del nostro territorio sono giunte alla fase finale.

Dati gli ottimi riscontri, saranno presto possibili estese applicazioni, che illustrere-mo nel dettaglio ai cittadini con appositi in-contri pubblici e materiale divulgativo: tutti potranno collaborare a rendere l’ambiente libero dalla zanzara tigre”.

Collaborazionecon l’Universitàper l’impiego di insetticidi a bassoimpatto ambientale

ZANZARA TIgRE, lOTTA “INTEllIgENTE”

N.M.

Il Comune di Cadoneghe ha messo in vendita l’ex scuola “Roberto Maretto” di Bagno-li. L’asta pubblica si è svolta nei giorni scorsi, con partenza del prezzo base di 250 mila euro. La scuola era stata intitolata a un illustre cittadino di Cadoneghe, protago-

nista di un’impresa aerea divenuta leggendaria: la transvolata Roma-Tokyo del 1920. Roberto Maretto era infatti motorista. Con il collega Gino Cappannini accompagnò i due piloti Arturo Ferrarin e Guido Masiero in quel lunghissimo volo a bordo di due aerei SVA. Al loro arrivo in Giappone si svolsero grandi festeggiamenti per la loro impresa. Così grandi che durarono una quarantina di giorni. L’area è stata trasformata in residenziale, ma al Comune ne resterà una parte, su cui sorgerà un nuovo edificio da destinare alle attività associative e come seggio elettorale.

Il nuovo stabile dovrà essere ceduto, infatti, all’ente ed essere composto da ingres-so, due stanze destinate alle attività del Comune, servizi igienici. Edificio che dovrà essere consegnato all’amministrazione “chiavi in mano”, completo di tutte le finiture, entro i termini di validità del permesso a costruire. Finisce così un’era, un periodo storico legato alla scuola di Bagnoli che, solo fino a pochi anni fa ha continuato a ospitare, sezioni della materna, in seguito trasferite nella scuola di Mejaniga. L’edifico, infine, era stato adibito a sede del Gruppo agricoltori di Bagnoli e per i laboratori del Carnevale.

Al Comune resterà una parte dello stabile per le associazioniin vendita l’ex Scuola “maretto” a bagnoli

N.M.

In attesa che il nuovo Governo decida su eventuali modifiche in merito all’applica-bilità della Tarer, la tariffa rifiuti e servizi

l’amministrazione comunale di Cadoneghe ha stabilito che anche per il 2013 la tariffa di asporto e smaltimento rifiuti per il ser-vizio oggi in gestione con Etra non subirà alcun aumento per i servizi comuni e indi-stinti (asporto, smaltimento) che lo scorso anno hanno visto il Comune di Cadoneghe raggiungere una percentuale di differenzia-ta pari al 71%. Subiranno invece un ade-guamento i servizi a domanda individuale (bidone del verde domestico). Il sistema di gestione con campane interrate e press-container (entrato in vigore a giugno 2006) per cinque anni ha mantenuto invariata la tariffa; nel 2011 c’è stato un incremento del 4% a causa della componente di aumen-to della voce carburanti avvenuta negli anni.

E’ inoltre previsto che per il 2013 sia avviata una diversa forma di raccolta della frazione umida in alcune aree. Infatti i bido-ni dell’umido presenti nel territorio rappre-

sentano una parziale criticità del sistema: spesso vengono lasciati aperti dagli utenti o vengono rotte le serrature e questo fa sì che si verifichino conferimenti scorretti. L’umido presenta infatti un grado di impurità del 9%, percentuale questa che va assolutamente diminuita pena l’aumento del costo del ser-vizio nel suo complesso. A questo proposito il Comune, di concerto con Etra, sta valu-tando la possibilità di introdurre modifiche al sistema di raccolta pensando a forme di identificazione personale o di quartiere. Per quanto riguarda la Tares, una ex novo, va specificato agli utenti che il suo importo è stato stabilito dal precedente Governo e sarà totalmente incamerato dallo Stato. Non un euro di questa voce (che gli utenti troveranno dettagliata a parte in bolletta) sarà trattenuto dal Comune di Cadoneghe. Nello specifico si tratta di un aumento lordo di 30 centesimi di euro per singolo metro quadrato lordo di immobile, qualsiasi sia la sua destinazione, comprese le aree scoperte operative; in altri termini, il tutto si traduce

in 30 euro per ogni 100mq suscettibili di produrre rifiuti.

“La Tariffa è una tassa del tutto nuova che lo Stato incamera direttamente con il fine dichiarato di diminuire il debito pubblico – specifica il Sindaco Mirco Gastaldon –. Come amministratori siamo tenuti alla sua applicazione, se la normativa non cambierà come invece auspichiamo. Si tratta infatti di una tassazione iniqua, che si aggiunge all’elevata imposizione fiscale che tutti i fabbricati oggi subiscono”.

Si pagheranno 30 centesimi per ogni mq,invariate invece le altre voci della tariffa rifiuti

Tares una “tassa iniqua”

Polemica sulla nuova tariffa

aSta pubblicaAmbiente Il sindaco non condivide l’introduzione del nuovo balzello sui rifiuti

di Nicoletta Masetto

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“Vogliamo la metropolitana di su-perficie”. A chiederlo ufficialmen-te il Partito Democratico che, nei

giorni scorsi, ha promosso una marcia. Una manifestazione pacifica che la pioggia non ha fermato snodatasi lungo via Roma, in direzione della stazione di Vigodarzere. La richiesta è stata rivolta alla Regione perchè attui la metropolitana di superficie da anni sulla carta. A sfilare c’erano i rappresentanti, iscritti e simpatizzanti dei i circoli di Cado-neghe, Vigonza e di Vigodarzere, uniti nella richiesta e vicini nei territori che sarebbero serviti dal sistema ferroviario che unirebbe velocemente i tre Comuni a Padova, evitan-do così traffico, code e paralisi del trasporto.

Il progetto di metropolitana di superficie prevede il collegamento dia Venezia con Pa-dova e Treviso. Per tale ragione, negli anni scorsi, sono stati eliminati molti dei passaggi a livello esistenti a raso sul territorio, realiz-zando sottopassi e sovrappassi. Secondo il progetto sono previsti treni ogni 15 minuti

per Padova, ogni venti per Treviso e ogni mezz’ora per Castelfranco. “Chiediamo che la Regione mantenga ciò che ha promesso oltre dieci anni fa - ha detto Daniele Giuf-frida, segretario del Pd di Vigodarzere-; e, soprattutto che, il Sistema ferroviario me-tropolitano regionale sia avviato. Nell’am-bito del progetto della Sfmr la stazione di Vigodarzere sarebbe una delle fermate. Ciò consentirebbe di eliminare, finalmente, il traffico nel nodo di Castagnara, si tratta per lo più delle migliaia di pendolari che in auto devono raggiungere la città. Se la metropoli-tana di superficie fosse operativa in molti po-trebbero optare per questo tipo di trasporto che consentirebbe di raggiungere in cinque minuti la stazione di Padova con treni che dovrebbero avere una frequenza di almeno un quarto d’ora uno dall’altro”.

Secondo il Partito Democratico, inol-tre, ciò consentirebbe di rivedere a 360 gradi l’intero assetto della mobilità locale. Ad esempio, l’attuale ponte ferroviario po-trebbe essere riservato solo al transito del-le automobili. In questo modo si potrebbe così realizzare un nuovo accesso alla città alternativo a Castagnara. Se così fosse, ov-viamente, bisognerebbe realizzare un ponte ferroviario nuovo. Nella battaglia per vedere finalmente realizzata la metropolitana di su-perficie, promessa da anni, si è unito anche il Comune di Cadoneghe con una richiesta specificamente legata al proprio territorio. “Il Comune di Cadoneghe, da almeno dodici

di Nicoletta Masetto

Vigodarzere, Cadoneghe e Vigonza uniti nel chiedere il servizio da anni sulla carta

Trasporto Pubblico Manifestazione del Partito Democratico

“Metropolitana utileper i nostri cittadini”

I manifestanti davanti alla stazione ferroviaria di Vigodarzereper chiedere la metropolitana di superficie

anni, è compreso tra due fermate metropoli-tane - afferma il sindaco Mirco Gastaldon - : si tratta di quella di Vigodarzere e quella di Busa di Vigonza (ancora chiusa). Entrambe ben potrebbero servire il territorio di Padova nord, oltre al nostro Comune, in direzione di Venezia e di Castelfranco. Queste incompiu-te sono la conferma della scarsaa attenzione dedicata all’utenza del trasporto pubblico e all’incentivazione del trasporto privato, sem-pre più intasato. Un paradigma di sviluppo che oramai è superato”.

Previsti treni ogni15 minuti perPadova ogni 20per Treviso, 30per Castelfranco

13Vigodarzere

Le multe elevate sarebbero almeno 4000. La causa? Eccesso di veloci-tà, vale a dire aver superato i 90 chi-

lometri orari davanti all’autovelox lungo la regionale 308 del Santo a Cadoneghe, in direzione di Castelfranco. L’Unione dei Comuni del Medio Brenta non ha sospe-so l’emissione delle contravvenzioni in maniera precauzionale, nonostante un residente di Vigodarzere, Carlo Vanin, avesse posto un dubbio sul corretto posizionamento dell’autovelox lungo la regionale. A detta di Vanin il posiziona-mento sarebbe stato illegittimo, tanto quanto le multe elevate da metà dicem-bre a fine marzo. Si tratterebbe di un au-tovelox posizionato con il parere positivo della Prefettura, per cercare di far correre gli automobilisti entro i limiti ed evitare gli incidenti gravi che hanno visto quel tratto di strada protagonista di scontri e uscite anche mortali. Vanin sostiene che il suo posizionamento in quel punto non rispetterebbe la circolare ministeriale che riporta le distanze precise degli autovelox dai cartelli che indicano la velocità e che deve essere di almeno un chilometro. Quello, invece, sarebbe stato collocato a 900 metri appena.

polemica

Residente a vigodarzeremulte conteStatelungo la Sr 308

N.M.

“Queste grandiincompiute sonola conferma dellascarsa attenzioneper il territorio”

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Sta diventando sempre più realtà la fusione dei trasporti locali ed extra provinciali della Provincia di Padova. E’ datata 29 gennaio 2013 infatti la lettera d’intenti che

mira a creare una partnership tra i vari enti ed aziende che si occupano dei servizi di trasporto e che ha visto coinvolti i sindaci di Padova, Venezia e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiano e alcune settimane fa si è tenuto l’incontro che ha defi nito le varie operazioni e le tem-pistiche che andranno a scandire le fasi dell’accorpamento tra Actv, Aps e Busitalia.

Ultime importanti novità sono arrivate ad aprile quando è stato uffi cializzato il fatto che molti degli autobus di Busi-talia (ex Sita) non arriveranno più in centro ma si fermeran-no al capolinea del tram che aumenterà la frequenza delle corse da 8 a 5 minuti. Una prima importante conseguenza della fusione che andrà a coinvolgere tutte le tratte dei bus, sia quelle che provengono dal nord della provincia che quelle che provengono dal sud. In defi nitiva tutte le corse che attualmente partono dai capolinea di Candiana, Agna e Bagnoli di Sopra non arriveranno più al capolinea vicino alla stazione ma si fermeranno al capolinea del tram situato a pochi metri dalla tangenziale al quartiere Guizza così come le corse provenienti da Trebaseleghe, Tombolo e Galliera si fermeranno al capolinea di Pontevigodarzere.

Per sopperire all’inevitabile disagio che questo cambia-

mento porterà nella quotidianità dei viaggiatori verrà anche introdotto il biglietto integrato, che molto probabilmente prenderà il nome da altre realtà simili esistenti in Italia come Napoli e tutta la regione Campania, che si chiamerà “Padova Unico”. Tale biglietto sarà disponibile, ovviamente con fasce di prezzo diverse, in varie tipologie di durata che spazieranno dai 90 ai 140 minuti, per supplire a tutte le necessità di sposta-mento. Grande è il dubbio sull’effetti-va effi cienza e capacità di affrontare il grande fl usso di pendolari che ogni giorno si recano in città, sia lavoratori che studenti, da parte del tram, che già ad oggi, solo con gli spostamenti cittadini viaggia sempre pieno e a poco sono servite le rassicurazioni da parte delle istituzioni sull’aumento della frequenza senza contare l’ef-fettivo disagio che questa scelta porterà a livello di tempo di raggiungimento del punto preciso in città.

Fin dalla sottoscrizione della lettera di intenti i sindacati territoriali si sono dimostrati favorevoli alla fusione “purché porti degli effettivi miglioramenti”. Dalla lettera uffi ciale diramata in merito dalle segreterie provinciali dei maggio-ri sindacati si legge infatti “Riteniamo che l’integrazione acqua-gomma-ferro, servizi urbani ed extraurbani possa con-sentire l’effi cienza del servizio, il potenziamento dell’offer-

ta, un netto miglioramento della qualità a bordo e a terra.” Con un successivo incentivo a coinvolgere anche le provincie limitrofe come Treviso e Rovigo (che già sarà coinvolta nel progetto in un secondo momento).

Per quanto riguarda le tempistiche l’accorpamento l’o-peratività del progetto dovrebbe svilupparsi attraverso due

step, che andranno quindi a scandire anche a livello temporale le varie fasi del passaggio. Il primo step dovrebbe portare entro luglio alla fusione fra Aps e Busitalia mentre il secondo step ve-drà la fusione fra questa nuova realtà e Avm e verrà realizzato secondo le

ipotesi entro fi ne 2013. Secondo le ipotesi delle autorità coinvolte questa fusione dovrebbe portare ad una com-petitività a livello nazionale dei trasporti pubblici e la loro gestione proprio perché andrà a coinvolgere delle realtà già molto importanti che collegano zone strategiche per il tessuto industriale e imprenditoriale del Veneto. L’obiettivo è sicuramente quello di una maggiore effi cienza, obiettivo irrinunciabile vista la quantità di persone che sempre più scelgono di spostarsi con autobus e tram anziché con l’auto propria e quelle che da anni subiscono disagi a causa del cattivo funzionamento dei mezzi e della loro mancata in-terconnessione.

di Martina Celegato

Spicca la novità: alcune corse di Busitalia non arriveranno in centro ma al capolinea del tram

I servizi a Padova e Provincia La diffi cile partita della fusione fra società

Trasporto pubblicouna “rivoluzione” a metà Alcune linee

BusItalia sifermerannoal capolineadel tram allaGuizza e aPontevigodar-zere

Il primo problema è quello del crollo dei consumi, dichiara il Presidente di Confesercenti Padova Nicola Rossi: tra

tasse varie, aumento dei servizi e crisi oc-cupazionale negli ultimi 5 anni ( dall’inizio della crisi) si sono persi quasi 20 punti percentuali nella capacità di spesa delle famiglie padovane. Il secondo problema è lo strapotere dei colossi della grande distri-buzione, continua Rossi, non solo si è riem-pito (con la compiacenza di tanti sindaci) il territorio di mega centri commerciali, di ipermercati e di outlet ma nel 2012 per completare l’opera si è regalato alla gran-de distribuzione la deregolamentazione degli orari di apertura con il risultato di avere ulteriormente impoverito il sistema commerciale del territorio. La sfi da oggi non è più tra grande distribuzione e negozi ma bensì tra sistemi distributivi e ludici, tra centri commerciali e sistema città.

Confesercenti Padova

crollano i conSuminegozi in affanno

E’ stato presentato durante l’ultima edizione dello Smau a Padova il programma formativo roadshow di If, ossia il Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Padova, partito lo scorso 17 aprile che mira ad una formazione trasversale per utilizzare

al meglio gli strumenti di comunicazione digitale e che prende il nome di “i-Economy- new media per il business”. Stefania Brogin, presidente di IF ha spiegato come “il nostro road show sulla I-Economy, l’economia basata su tablet e smartphone che sta diventando cruciale, è la nostra attività formativa di punta per il 2013. Le oltre 100 imprenditrici che hanno partecipato al 1°incontro testimoniano che l’argomento è sentito e che siamo in sintonia con ciò che chiedono le imprenditrici oggi”. Il programma formativo in itinere, visto che i vari incontri non avranno

un’unica sede ma si sposteranno di volta in volta andando a coinvolgere le varie sedi locali, presenta un calendario di 8 incontri in ognuno dei quali verrà trattato un tema di attualità e aiuterà comprendere al meglio delle tematiche e tecnologie sempre più indispensabili per essere competutivi nel mercato e all’avanguardia per la propria proposta commerciale. Dall’utilizzo dei Social Network per lavoro, fi no all’uso dell’Ipad e dell’Iphone come strumenti di business, tutte le tematiche verranno sviscerate tenendo però sempre in primo piano le peculiarità della zona in cui si opera e si lavora. Dopo il primo incontro tenutosi il 17 marzo i seminari si articoleranno con cadenza settimanale per concludersi il 19 giugno, incontro di chiusura, in cui verranno analizzate le potenzialità dell’Ipad nelle reti di vendita. M.C.

l’IMPRENDITORIA FEMMINIlE PARlA CON Il TABlET, SEMINARI FINO A gIUgNO

I sindacati sonofavorevoli aduna fusionea patto che portivere migliorie

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13Spazi Aperti

Il leone, poi l’antilope, lo struzzo e l’ippopotamo a meno di non trovarci in Africa, ci troviamo dentro ad uno zoo. Quest’ultima è la risposta giusta è oltre a questi animali

ce ne sono molti altri al parco faunistico Val Corba di Poz-zonovo nel cuore delle Bassa Padovana ma non si tratta di uno zoo. I proprietari ci tengono a precisare che non si tratta di un’esposizione di animali, il parco faunistico è invece uno strumento nato per insegnare il rispetto della natura in tutte le sue forme. I lavori necessari per fornire una un habitat il più possibile confortevole per le spe-cie ospitate sono durati ben 10 anni, i ricoveri, i recinti gli spazi sono stati pensati e progettati appositamente per ogni una di esse. E dal 2000, quando sono stati aperti i cancelli del parco ai visitatori, ogni angolo allestito ha cominciato a vivere in simbiosi con la campagna circostante. Il verde è il colore predominante, la fauna non è il solo aspetto al quale si è dato risalto, grande spazio è stato dato alla fl ora incorniciando il percorso con alberi e piante che garantiscono la privacy anche agli stessi animali. Non ci sono gabbie, ci sono spazi ai quali e possibile affacciarsi da

dietro un vetro garantendo la massima discrezione nel farsi vedere e dagli animali nell’essere visti. Se qualcuno di loro mancherà all’appuntamento con il visitatore, non è un limite del parco è invece un diritto che deve essere riconosciuto agli amici ospitati nel parco: “Anche loro – spiegano gli ac-compagnatori - possono andare incontro a forme di stress

come accade alle star o ai vip con-tinuamente inseguite dai fotografi . Quindi innanzi tutto il parco informa del rispetto necessario nell’approcciar-si agli animali, con l’auspicio che que-sto possa trasformarsi nella consape-volezza che il futuro della “natura”

dipende esclusivamente dai nostri piccoli gesti quotidiani. Del resto all’interno dei 200.000 metri quadrati del parco e tra i 220 animali, di circa 70 specie diverse, ospitati, l’occa-sione di un incontro davvero esclusivo si propone di certo. La proposta del parco, ovviamente, è rivolta alle famiglie con attività didattiche rivolte ai più piccoli per far conoscere loro tutte le curiosità del mondo animale e l’importanza della biodiversità. Anche per le scuole sono a disposizione pac-chetti didattici, legati a diversi temi, comprensivi di percorsi

educativi e laboratori che consentono l’osservazione ma anche la possibilità di maneggiare reperti animali, giocare in modo creativo in modo da entrare in contatto con il mondo naturale nel modo più adeguato possibile per un bambino. Insomma si tratta di una risorsa per il territorio e di una risorsa anche per gli animali. Qualche anno fa infatti, qual-cuno ricorderà l’episodio del quale ne parlò anche Striscia la notizia, vennero sequestrati alla mafi a una leopardo e una pantera tenuti in condizioni a dir poco tragiche, bene: i due felini hanno trovato casa qui e oggi si sono completamente ristabiliti. “Nessuno ci ringraziò per quel gesto – spiega il proprietario del parco Andrea Mazzonetti – noi ci sperava-mo ma è andata così”. Parlare di aiuto agli animali, tuttavia, per la famiglia Mazzonetti potrebbe risultare riduttivo, certo in anni passati ha aderito a progetti per la salvaguardia dell’orso marsicano ma oggi è impegnata a sostenere an-

che le persone meno fortunate. “Qualche anno fa – spiega Andrea – abbiamo conosciuto un Padre Canossiano, si chia-ma Pierantonio Valente, e da alcuni anni è in India (Vasai) e segue un progetto (denominato ASHADEEP) per aiutare i bambini del luogo a studiare. Lui dice che lì c’è “fame di scuola” e noi siamo qui a pensare su come rendere piacevoli ed educative la gite scolastiche dei nostri bambini. Noi non siamo un ente caritatevole, non ci occupiamo di volontariato e non raccogliamo fondi, ma una mano al nostro caro amico Pierantonio (e ai suoi amici indiani) ci è parso giusto darla darla. Da allora terremo una corrispondenza con Pierantonio e pubblicheremo le sue mail, le foto e tutto il materiale che ci viene inviato in modo da rendere noto il suo progetto alle scolaresche, con l’auspicio di far rifl ettere anche i più giovani che spesso considerano la scuola come un peso e non come un’opportunità”.

Negli ultimi 10 anni il parco si è reso disponibile per aiutare gli animali ma anche le persone

Luoghi da conoscere A Stroppare di Pozzonovo, nel cuore della bassa

Val Corba, il parco che aiuta a conoscere

Le classi in visita e alcuni degli animali ospitati nel parco di Stroppare di Pozzonovo

200.000 metri quadrati, 220 animali di circa 70 specie diverse

Un polmone verde per riqualifi care l’area ospedaliera di Padova in vista del suo trasferimento, un veicolo elettrico au-

toguidato capace di rivoluzionare la mobilità, una comunicazione fresca e accattivante per valorizzare l’area naturale Palazzina a Pieve di Curtarolo.

Sono i tre progetti vincitori della sesta edizione del Concorso di idee “Territorio per Azioni” promosso da Confi ndustria Padova e Camera di Commercio di Padova, nato per stimolare la partecipazione attiva di studenti universitari e professionisti alla valorizzazione del territorio, elaborando modelli di sviluppo innovativi ed eco-sostenibili. Progetti fattibili, corredati di planimetrie e piani di lavoro detta-gliati, a disposizione di enti e istituzioni. Sedici i lavori presentati dai team composti da 40 studenti dell’Ateneo di Padova (Dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale - DI-CEA), dello IUAV di Venezia (facoltà di archi-tettura e design), dell’istituto di formazione superiore Irigem di Rosà (Vi) e da 37 studi di architettura.

Entusiasta per la qualità dei progetti Enri-co Berto, presidente dei Giovani Imprenditori di Confi ndustria Padova: “Si tratta di soluzioni originali, creative e fattibili che partono dai veri fabbisogni delle comunità. Con Territorio per Azioni sollecitiamo giovani e professionisti a mettere in circolo le idee e sentirsi parte attiva nel progettare il futuro del territorio in chiave sostenibile. I loro progetti dettagliati sono da oggi a disposizione di enti e amministrazioni, pronti per essere adottati, segno di una proget-tazione partecipata che le imprese vogliono

incoraggiare”.Per la categoria “progettare il territorio”

ha vinto il progetto “Padova: un nuovo polmo-ne verde” realizzato da Ilaria Fantin, 24 anni di Cittadella, Giovanna Marchioro, 25 anni di Dolo, Angela Martini e Silvia Tarallo, 24 anni di Padova. Le studentesse, al quinto anno di ingegneria edile-architettura all’Università di Padova, hanno valorizzato l’attuale area ospedaliera di Padova in vista del prossimo trasferimento. Al centro una “Green Belt” che segue il perimetro della città per un museo di Padova all’aria aperta. La proposta è creare un “polmone verde” con 5 macroaree La riqualifi cazione prevede una nuova linea di metrobus.

TERRITORIO PER AZIONI IDEE gIOvANI

Enrico Berto:“Soluzioni fattibilie originali, giovanimettono in circoloiniziative vincenti”

di Fortunato Marinata

15Spazi aperti

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16 Mondo scuola 15Mondo scuola

La crisi entra fra i corridoi scolastici non solo per essere analizzata e studiata ma anche a livello concreto. Su scala

nazionale moltissimi saranno gli alunni delle scuole superiori che non partiranno per le gite scolastiche e in molte scuole addirittu-ra si sono eliminate le uscite dalla classe per evitare discriminazioni e per scarsa partecipa-zione a causa dei costi elevati.

Da quello che emerge dallo studio dell’Osservatorio Turistico del Touring Club Italiano quest’anno nemmeno uno studente su tre partirà con la classe, ben un 20% in meno rispetto a ai 930mila che sono partiti nel corso dell’anno scolastico 2011/2012. Le gite scolastiche hanno sempre rappresen-

tato un ottimo momento di socializzazione e cultura, un diversivo alla vita di classe e alla formazione tradizionale. Come si è ar-rivati quindi a questa drastica situazione?

Sicuramente le cause che hanno por-tato alla scelta di non aderire o addirittura non proporre le gite scolastiche sono di di-versa natura e vanno ricercate sia all’interno della situazione socio

economica che stiamo vivendo sia al partico-lare ambito dell’istruzione e dei docenti che vi operano. La crisi ha portato le famiglie a non poter più affrontare una spesa così alta, innalzatasi anche in seguito al rincaro dei viaggi di studio, motivi per cui molte scuo-le hanno deciso di non proporre più viaggi all’estero o prettamente ludici ovviando su

scampagnate ed escursioni naturalistiche, in molti casi anche in giornata.

A Padova e provincia molte sono le classi che hanno scelto i Colli Euganei o escursioni all’Orto Botanico e Musei citta-dini, tagliando quindi le spese sia per il per-nottamento che per lo spostamento.

La seconda causa che ha portato a que-sta situazione è invece da ricercarsi, come segnala sempre la ricer-ca del Touring club, fra i docenti che non si vedono più riconosciuta l’indennità per le uscite con i ragazzi. La mancanza di questo incentivo e la pesante responsabilità e stress a cui i docenti vengono sottoposti durante le uscite scolastiche ha fatto crescere a dismi-sura i docenti che non si rendono più dispo-

nibili spingendo alcuni istituti a eliminare le uscite del tutto o a orientarsi, come già visto verso destinazioni raggiungibili in giornata e senza necessità di pernottamenti o pasti fuo-ri. I costi per una gita scolastica sono senza

dubbio impattanti per le famiglie, come del resto lo sono sempre stati, anche se in tempi di crisi questa spesa sembra inaffrontabile, in particolar modo per

le uscite di più giorni che sono sempre state prerogativa delle quarte e quinte classi delle scuole superiori.

Cinque o sei giorni fuori porta possono costare ad alunno fi no a 400 euro e se a questi si aggiungono le spese di equipaggia-mento, a volte considerevoli per escursioni sulla neve o soggiorni sportivi, la gita può

venire a costare fi no a 700-800 euro ad alunno.

Per molte destinazioni inoltre l’utilizzo dell’aereo è fondamentale, e l’incertezza vigente fi no all’ultimo costringe ad acqui-stare biglietti costosi ai quali si devono ag-giungere i costi di bagaglio e navetta per raggiungere l’hotel.

Per le poche classi che riescono ad orga-nizzare la gita all’estero cambiano quindi le destinazioni: se fi no a pochi anni fa’ Londra e Barcellona erano il sogno degli studenti delle scuole superiori padovane il rincaro dei prezzi, fra i 400 e 500 euro ad alunno per cinque giorni, ha fatto tornare in voga negli ultimi due anni mete più vicine e raggiungi-bili in pullman come Praga e Berlino che ad una stima fi nale arrivano a costare anche 100-150 euro in meno ad alunno e sono molto meno costose per vitto e alloggio.

Anche le scuole padovane preferiscono mete“casalinghe”, meglio se nell’arco della giornata

Viaggi di istruzione Quasi il 20% in meno gli studenti coinvolti

Costi e crisi cancellanole gite dal calendario

Una scolaresca in gita a Venezia, una delle mete più gettonateperché richiedere appena un giorno e una spesa contenuta

Gli insegnanti scelgono i ColliEuganei, oppurei musei cittadinie l’Orto Botanico

di Martina Celegato

Sempre di piùle famiglie chenon si possonopermettere una spesa troppo alta

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21Personaggio16 Il personaggio

Con 11 anni su e giù dai palchi, 800 concerti all’attivo le Anime in Plexiglass sono leader indiscussi delle cover band

locali e continuano a spopolare come e più degli esordi. Grande passione, la testa ben salda per terra e un cantante che nella voce supera l’originale: Nicola Zampieri.

La band nasce da una vecchia pro-messa fra amici. Da dove nasce invece la tua passione per le performance live?

“La passione nasce dal live stesso. Da ti-mido all’inizio signifi cava dovermi vergogna-re come un cane e affrontare complimenti ma anche giudizi e critiche. Fortunatamente la prima cosa che ti arriva addosso sul palco è “godimento allo stato puro”, che con adrena-lina e autostima formano una vera e propria droga e quando smetti devi fare i conti con la crisi d’astinenza che è sempre una gran battaglia. Insomma...questa passione non è altro che la consapevolezza di star bene là mentre fai quello che ami fare. Noi, prima di essere componenti di un gruppo, siamo persone che si vogliono parecchio bene tra di loro e questo è molto importante...altrimenti i problemi li porti inevitabilmente sul palco. Quando ci divertiamo tra di noi, si diverte an-che il pubblico ed escono belle serate”.

Spopolate ormai da più di 10 anni, come te lo spieghi?

“Eh...sinceramente non me la so spiega-re, anche se ci provo. Credo derivi dal fatto che lo facciamo come passione e dalla scelta di un cantautore molto amato e presente. Spero duri il più possibile, ma credo viaggi in parallelo con la nostra voglia di divertirci e con la presenza di Ligabue. Quando si è in ascesa è tutto bello, poi arriva la discesa, per ora vivo bene il periodo. Sicuramente ci sono stati miglioramenti sia a livello tecnico e mu-sicale, ci siamo impegnati mettendo del no-stro meglio, che scenico, in particolare dopo l’arrivo di Mauro Cattelani al basso, due anni fa, che ha portato uno scossone scenografi co e artistico”.

Come infl uisce questo successo nella quotidianità?

“Non passi inosservato ma le persone si limitano a salutarti e chiederti dei concerti. Mi è capitata la richiesta di fare una foto e lì sinceramente sono diventato di tutti i colori, non ne sono abituato. Non siamo vip siamo semplicemente musicisti locali....tutto qui! Per il resto, tutto è com’è sempre stato!”

Come conciliate lavoro e musica? Come vi preparate?

“Ci prepariamo prima di ogni stagione, con prove prima dell’inverno e dell’estate. Poi smettiamo e le prove le facciamo nei live. Di noi 5 persone su 6 hanno un lavoro che non c’entra con la musica. Beviamo tanti caffè... e dormiamo quando possiamo. Fin-ché il fi sico tiene....avanti sempre!”.

Hai mai pensato di dedicarti solo ed esclusivamente alla musica?

“Finché posso tengo la musica come passione, anche perché è ..di un altro arti-sta!”.

Ci sarà un seguito alla tua esperienza da cantautore?

“Due anni fa ho inciso un demo con tre miei brani, prodotti e arrangiati con Max Cottafavi e suonati da un gruppo di musicisti scelti da me, alcuni delle Anime e altri no. Una bella squadra che non intendo cambia-re e che mi ha dato molte soddisfazioni. In quei brani ho messo la mia voce originale, quella che nessuno sente con le Anime. Ora continuo a scrivere e produrre canzoni, molto presto uscirò con altri brani inediti, alcuni di quest’ ultimo anno e altri un po’ più vecchiot-ti”.

Qual è il concerto che ha dato il via al vostro successo? Quello che ricordi con

di Martina Celegato

Musica Intervista a Nicola Zampieri, leader delle “Anime in Plexiglass”, la band conta oltre 800 concerti

Quando il “live” diventa consapevolezza

Nicola Zampieri

più piacere? Quello che invece non ti è proprio piaciuto?

“Il concerto che ha dato il via a tutto è stato senza dubbio quello del 3 luglio 2003 ad Arre, quella sera ho effettivamente capito che stavo facendo una cosa che amavo fare, che avrei voluto farla per sempre e mi ha anche sfi orato il pensiero di sentirmi molto fortunato. Sono tanti i concerti che ricordo con piacere, ma le prime serate passate con i musicisti di Ligabue siano state speciali. Ci sono stati concerti che non ricordo con piace-re ma quasi sempre per colpa nostra e non di altri.”

Se dovessi dare un nome, chi sarebbe la persona che maggiormente vi ha so-stenuto quando ancora non eravate così noti?

“Sai, una delle cose più belle per uno che fa questo “mestiere”, è conoscere un sacco di belle persone che viaggiano con te per un po’ poi le perdi e ne trovi delle altre. Ma è l’ordine naturale delle cose, ci sono si-tuazioni che ti appassionano e le vivi fi nché non si consuma qualcosa. Poi ci sono quelli che non demordono, che stringono con te una sincera amicizia e vengono a vederti. Potrei fare più di un nome a partire dai miei

genitori e da chi ha sempre messo il cuore per noi ossia Enrico Zatta più volte ospite sul palco nelle vesti di “Mario” il barista”.

Che ne pensi dei reality musicali? Hai mai pensato di partecipare?

“Semplicemente le cose cambiano e si evolvono. Ero un po’ scettico sui programmi tv che ti fanno diventare famoso prima di di-mostrare cosa sai fare. Da sempre sono fan di chi bussa alle porte con i demo in mano ma purtroppo quei tempi sono passati. Pa-zienza....ci si adatterà!”.

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17Cultura provinciale

L’arte come linguaggio universale, che consente l’incontro e il dialogo tra culture e sensibilità diverse. A partire dal 1 giugno

e fi no al 20 agosto, Padova sarà teatro del colloquio inedito tra due maestri della scultura contemporanea, che animerà diversi spazi citta-dini: le opere di Novello Finotti, artista italiano, originario di Verona, costituiranno assieme a quelle di Kim Young Won, scultore coreano, il materiale espositivo che darà vita alla mostra “Scultori a confronto nella città di Padova”, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Padova - Musei Civici, con il patroci-nio dell’Ambasciata della Repubblica di Corea e della Regione del Veneto.

Una mostra diffusa, che si articolerà lungo un percorso all’aperto tra le bellezze cittadine, generando una sorta di scambio e fusione tra l’opera e il luogo che la ospita. Le sculture esposte saranno quaranta in totale, tra quel-le di grandi dimensioni collocate soprattutto all’esterno e altre più piccole che troveranno collocazione negli spazi per esposizioni tempo-ranee di Palazzo Zuckermann. Ci sono opere

che pesano oltre una tonnellata, mentre alcune sono alte oltre i due metri. Non sarà perciò dif-fi cile trovarsi faccia a faccia con l’arte di Finotti e Kim Young- Won, che con la sua imponente eleganza abbraccia Padova nei siti di maggior interesse culturale.

Il punto di partenza del percorso artistico sarà in via VIII Febbraio, davanti al Municipio, dove si potranno ammirare le prime sculture. Poi si proseguirà con una camminata di una decina di minuti per arrivare all’altro snodo della mostra: i musei civici di piazza Eremitani e gli spazi circostanti vicini alla Cappella affre-scata da Giotto. Le sculture saranno collocate nei giardini e nel chiostro del museo, oltre che all’interno del vicino Palazzo Zuckermann.

Una sezione della mostra troverà colloca-zione nella Galleria d’arte La Teca, all’interno della quale verranno esposte circa venti opere - marmi e bronzi - di piccola dimensione. Filo rosso di questo percorso saranno i temi della vita e del movimento, declinati da Finotti e Kim Young -Won, attraverso i loro personali linguag-gi, che guideranno il visitatore attraverso una

riscoperta della città come luogo dell’interiorità. Non a caso saranno esposte sculture che

raccontano l’uomo e l’equilibrio tra esistenza e aldilà: dalle varie sfaccettature del tema

“Shadow e shadow” e “Gravity Nongravity ”di Kim Young- Won alle “Compenetrazioni” e “Anatomico che cammina” di Finotti, per citarne alcune.

Colloquio inedito tra le opere di Novello Finotti, veronese, e quelle del coreano Kim Yuong-Won

L’esposizione Dal primo giugno al 20 agosto la città ospita le opere di due grandi artisti contemporanei

I grandi della scultura a Padova

Le opere di Finotti e di Young Won nella locandina della mostra

Il giovedì il rito padovano si trasferisce a Palazzo Zuckermann, dove incontra l’arte e la cultura. Quattro percorsi

tematici guidati consentiranno alla cittadinanza di scoprire altrettante sezioni delle raccolte artistiche e numismatiche conservate in questa sede dei Musei Civici. Al termine delle visite verrà offerto un aperitivo. Il primo appuntamento è giovedì 23 maggio: Elisabetta Gastaldi guiderà i visitatori attraverso l’evoluzione del mobilio dal Medioevo all’Ottocento. Giovedì 30 maggio sarà la volta delle opere di Pietro Magni nella collezione del Museo Bottacin, illustrate da Valeria Vettorato. Gli ultimi due appuntamenti, giovedì 7 e 14 giugno, saranno dedicati rispettivamente ai gioielli delle collezioni Trieste e Sartori Piovene e al ritratto nelle monete rinascimentali italiane. Un pezzo di storia che si racconta.

appuntamenti

L.O.

Allo Zuckermannincontro arte-cultura

Palazzo Zuckermanndi laura Organte

A Padova fi no al 30 giugno Quattro sezioni espositive in altrettante sedi

Una mostra svela il nastro che unisce Padova e Rovigo all’antico Egitto: un nastro d’acqua che lega le terre vene-

te al Nilo, un fi lo azzurro che apre le porte alla scoperta. A cura di Paola Zanovello ed Emanuele M. Ciampini, l’evento espositi-vo sarà visitabile fi no al 30 giugno, e si ar-ticola in quattro sezioni per altrettante sedi: all’Orto Botanico sarà ospitata la sezione “Esplorando l’Egitto: viaggio nella cultura egizia”, mentre ai Musei Civici agli Eremi-tani si potrà visitare quella dedicata a “ Il Veneto e l’Egitto nell’antichità: relazione e scambi” e, al Pedrocchi, “L’Egittomania a Padova”. Al Museo dei Grandi Fiumi di Ro-vigo fi no al 16 giugno sarà inoltre in esposi-zione la sezione “L’Egitto all’Accademia dei Concordi di Rovigo”. Con l’occasione verrà poi riallestita e sarà visitabile la sezione egizia del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte in palazzo Liviano , cui si aggiun-gerà una sezione dedicata a “Lo scavo e la ricerca archeologica patavina in Egitto”. La mostra rappresenta un’occasione unica per conoscere le tappe. Le modalità e i risultati di un’indagine scientifi ca sulle orme di uno studio realmente seguito da un’équipe di studiosi delle Università di Padova e Vene-zia nei diversi musei del nostro territorio, af-fi ancati dal personale e dalle strutture della

Regione del Veneto.Nata dai primi interessi del padovano

Belzoni, del rodigino Valsé Pantellini e dalle indagini condotte, all’inizio del Novecento, dal professor Carlo Anti dell’ateneo patavi-no, la ricerca continua oggi nell’ambito del progetto EgittoVeneto, coordinato dall’Uni-versità degli Studi di Padova (prof.ssa Paola Zanovello, Archeologia delle Province Roma-ne) e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia (prof. Emanuele Ciampini, Egittologia), che ha come fi ne la conoscenza e la progres-

siva valorizzazione dell’ingente patrimonio egittologico ed egittizzante conservato in Veneto. Egitto Veneto è sostenuto dalla Fon-dazione Cassa di Risparmio di Padova e Ro-vigo che lo ha selezionato fra i vincitori del “Bando Progetti di Eccellenza”. L’emozione della scoperta, l’attenzione verso il passato e la ricostruzione di un mondo perduto per-metteranno quindi di far riaffi orare gli stra-ordinari reperti dell’antica civiltà egiziana dall’ombra dei depositi ad una nuova luce.

Quel fi lo rosso che uniscela città all’antico Egitto

Il frammento di un rilievo raffi gurante un volto maschile

L.O.

eventi e moStre

GRANDE MUSICA IN MACELLODura fi no al 13 giugno al seconda edizione del Macello Festival. Il festival sarà anima-to anche quest’anno da performance musicali di grande livello nazionale e internazio-nale che non mancheranno di realizzare il tutto esaurito. Tra i nomi di maggior spicco l’islandese Ólafur Arnalds, i Diaframma, con i Litfi ba una delle band più note della new wave italiana e il duo statunitense A Hawk and a Hacksaw. La manifestazione è organizzata da La mela di Newton in collaborazione con Pulse e Movement, e realizza-ta con il contributo e l’attiva partecipazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.

CHIARA GALIAZZO A PIAZZOLASarà a Piazzola sul Brenta la prima vera esibizione live di Chiara Galiazzo, che sarà sul prestigioso palco dell’Hydrogen Festival sabato 29 giugno. L’artista padovana si è imposta, dopo X-Factor, non solo per la sua voce straordinaria, che le è valsa la benedizione di Mina e di Ornella Vanoni, ma anche per una personalità semplice e spontanea, che l’ha resa sin dall’inizio un personaggio amato dal pubblico. Chiara farà pochi concerti in Italia, forse solo 5, come una grande star. Non poteva ovviamente mancare Padova, sua città natale, dove la Galiazzo terrà un concerto speciale.

CANTIERE D’ARTE AMBIENTALETorna anche quest’anno, dal 26 maggio 23 giugno all’Ex Macello di via Cornaro, l’appuntamento con la manifestazione eco-sostenibile “Riciclarti cantiere d’arte ambientale”, un contenitore artistico e cul-turale che promuove un dialogo fra l’uomo e l’ambiente attraverso l’arte contempo-ranea e il design. Per l’edizione del 2013 l’evento diventa Biennale Internazionale affermando sempre di più la sua importan-za a livello sociale e culturale.

a cura di Laura Organte

22 Cultura provinciale 18

LO SPORT in PRIMO PIANO

Le Lupe nella storia. Il Fila San Martino di Lupari è la prima squadra padovana a partecipare alla serie A/1, il massimo

campionato della pallacanestro femminile. La squadra allenata da coach Larry Abignente ha guadagnato la massima serie vincendo la sfi da playoff di A/2 contro il Sanga Mi-lano. La storica promozione è arrivata dopo un campionato trionfale, che ha visto le Lupe chiudere la stagione regolare al secondo po-sto (dietro la corazzata dell’Umana Reyer Venezia, l’altra promossa del girone) ed eliminare poi ai playoff l’Interclub Muggia e il Delser Udine. L’epilogo fi nale con le mene-ghine si è concluso con la doppia vittoria del Fila, 70-62 in casa (dopo due tempi supple-mentari) e 56-62 al PalaGiordani di Milano. Come già ribadito, è la prima volta che una padovana mette il piede in serie A/1. Anche nei fasti della palla a spicchi rosa patavina, il Thermal Abano di Giorgio Leone e il Padova ’81 allenato da Roberto Bosello si dovettero accontentare della seconda serie nazionale.

Per la società luparense del presidentissimo Francesco Cordiano è il coronamento di un progetto che ha visto, tra le altre cose, la vit-toria dello scudetto Under 17 e l’inserimento nella prima squadra, che oggi si è guadagna-ta la serie A, di numerose atlete cresciute nel vivaio. Su tutte la capitana Valentina Stoppa, che ha seguito il Fila dalla serie C alla A, e di Alessia Cattapan.

Questo il roster delle neopromosse: So-phia Costacurta, Sara Scappin, Maria Giulia Pegoraro, Marta Granzotto, Alessia Cattapan,

Valentina Stoppa, Erika Aleotti, Martina San-dri, Lea Jagodic, Beatrice Mognon, Marianna Morao, Giulia Fassina, Veronica Carlan, Ma-ria Luisa Sbrissa, Gloria Artuso. Allenatore: Gianluca Abignente. Vice: Francesco Nasato. Presidente: Francesco Cordiano. Il basket rosa padovano, inoltre, festeggia un altro traguar-do: la Pallacanestro Cadelfa ha infatti stacca-to il pass per le fi nali nazionali in programma dal 10 al 16 maggio a Mosciano Sant’Angelo (Teramo). La squadra patavina è allenata da Alberto Antonello e Marco Volpato.

Le “Lupe” volano in A/1volleY

Battendo con un perentorio 3-0 la Casual volley, dentro alla magica atmosfera del pa-lazzetto dello sport di Bagnoli, assiepato in ogni ordine di posto, lAsd Volley Arre ha conquistato matematicamente la promozione in serie “D”. “Siamo felici e orgogliosi

– ha detto il presidente Matteo D’Anna – coroniamo un sogno e ora possiamo dire che grazie al volley abbiamo fatto sognare tante persone che con la loro presenza ci hanno regalato una cornice da grandi palcoscenici”. La neopromossa società nasce nel 2008-2009 da una collaborazione tra il volley Arre del presidente D’Anna e Asd Giovani 2000 di Bagnoli presieduto da Luisa Bozza. Il sodalizio è cresciuto con il contributo di Renato Zanin, titolare della ZR impianti e grazie alla forte volontà, di dare voce a questa società, da parte degli assessorati allo sport di Arre e Bagnoli. Una sinergia vincente che ha formato un gruppo eccezionale, spinto dalla grande competenza e professionalità del tecnico Luca Traversi che ha scritto una pagina indelebile nella storia del volley della bassa Padovana. Presidente Matteo D’Anna; presidente Giovani 2000 Luisa Bozza; vice presidente Roberto Banzato; segretario Elia Ruzzarin; consiglieri: Gloria Barbato, Anna Barbierato, Eleonora Bianzale, Monia Sguotti, Davide Gomiero. Gli atleti: Luca Vegro, Stefano Sattin, Paolo Roncon, Riccardo Gregolin, Nicola Siviero, Mattia Voltan, Massimiliano Costa, Alessandro Vino, Paolo Marcheluzzo, Nicola Brunoro, Diego Gallocchio, Simone Berto, Mauro Manfrin, Davide Caldon, Francesco Scalfari, Davide Bottaro. Allenatore Luca Traversi.

e’ matematico, la Serie dÈ una realtÀ per l’aSd arre

Walter Lotto

E’ un’ascesa senza fi ne. Andrea Borgato, 40 anni, residente a So-lesino, ha fatto l’abitudine al primo

gradino del podio e anche nei campionati italiani assoluti di tennis tavolo per diversa-mente abili ha portato a casa una medaglia d’oro. Andrea, campione nazionale, porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia, quarto in Europa e ottavo nel mon-do. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Un gladiatore che affronta ogni sfi da deciso a combattere fi no all’ultimo istante. Negli ultimi campionati italiani, che si sono tenuti a Lignano Sabbiadoro in apri-le, Andrea ha stravinto mettendo in mostra il meglio della sua forma, anche grazie ad una nuova tecnica di allenamento. Il cam-pione, che normalmente si allena nella pa-lestra dell’associazione H81 di Vicenza, ha aggiunto una giornata in più di allenamento in una palestra atestina per garantirsi una forma fi sica migliore a vantaggio della luci-dità durante le sfi de uffi ciali. Una strategia che ha già dato i suoi frutti vista la medaglia d’oro. “Ormai è da novembre che mi alleno 3 volte a settimana con regolarità e costan-za – ha spiegato Andrea – A marzo avevo preso un bronzo in team con l’amico Mar-co Pizzurro e sapevo che avrei potuto fare bene a Lignano. E’ stata una sfi da diffi cile, ma è servita anche a capire il mio attuale li-vello di preparazione”. Andrea ha disputato le olimpiadi portando il vessillo azzurro per il tennis tavolo, dove ha mancato per poco

una medaglia. Ma ora la concentrazione è tutta puntata sugli europei. “A maggio ci sono i campionati open in Slovenia e Slo-vacchia propedeutici per la qualifi cazione ai mondiali 2014 di Pechino – ha continuato – Mentre a settembre ci saranno gli euro-pei. Attualmente sono molto contento e sen-to di avere buonissime possibilità di farcela a piazzarmi bene”. Andrea è più che mai deciso ad ottenere risultati d’eccellenza. Un obiettivo possibile anche grazie a sessioni di allenamento molto dure: riscaldamento con qualche scambio e poi schemi di par-tita. Acasa continua con un po’ di lavoro ai pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ha pure un tavolo da ping-pong per provare servizi per un’oretta o due. E per i mondiali?”Sarà dura, ma certo non demordo. I primi 4-5 atleti nella classifi ca mondiale sono ancora un gradino più avanti di me, ma in passato sono riuscito a battere il campione olimpico quindi niente è scritto. Di certo continuerò ad allenarmi duramente. Davanti a me ho ancora tante gare”.

TENNIS TAvOlO. Duro allenamento per l’atleta diversamente abileandrea borgato di trionfo in trionfoSi prepara alla Sfida degli europei

Emanuele Masiero

Pallacanestro femminile Fila San Martino di Lupari prima padovana ad arrivarci

di Nicola Cesaro

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Le Lupe nella storia. Il Fila San Martino di Lupari è la prima squadra padovana a partecipare alla serie A/1, il massimo

campionato della pallacanestro femminile. La squadra allenata da coach Larry Abignente ha guadagnato la massima serie vincendo la sfi da playoff di A/2 contro il Sanga Mi-lano. La storica promozione è arrivata dopo un campionato trionfale, che ha visto le Lupe chiudere la stagione regolare al secondo po-sto (dietro la corazzata dell’Umana Reyer Venezia, l’altra promossa del girone) ed eliminare poi ai playoff l’Interclub Muggia e il Delser Udine. L’epilogo fi nale con le mene-ghine si è concluso con la doppia vittoria del Fila, 70-62 in casa (dopo due tempi supple-mentari) e 56-62 al PalaGiordani di Milano. Come già ribadito, è la prima volta che una padovana mette il piede in serie A/1. Anche nei fasti della palla a spicchi rosa patavina, il Thermal Abano di Giorgio Leone e il Padova ’81 allenato da Roberto Bosello si dovettero accontentare della seconda serie nazionale.

Per la società luparense del presidentissimo Francesco Cordiano è il coronamento di un progetto che ha visto, tra le altre cose, la vit-toria dello scudetto Under 17 e l’inserimento nella prima squadra, che oggi si è guadagna-ta la serie A, di numerose atlete cresciute nel vivaio. Su tutte la capitana Valentina Stoppa, che ha seguito il Fila dalla serie C alla A, e di Alessia Cattapan.

Questo il roster delle neopromosse: So-phia Costacurta, Sara Scappin, Maria Giulia Pegoraro, Marta Granzotto, Alessia Cattapan,

Valentina Stoppa, Erika Aleotti, Martina San-dri, Lea Jagodic, Beatrice Mognon, Marianna Morao, Giulia Fassina, Veronica Carlan, Ma-ria Luisa Sbrissa, Gloria Artuso. Allenatore: Gianluca Abignente. Vice: Francesco Nasato. Presidente: Francesco Cordiano. Il basket rosa padovano, inoltre, festeggia un altro traguar-do: la Pallacanestro Cadelfa ha infatti stacca-to il pass per le fi nali nazionali in programma dal 10 al 16 maggio a Mosciano Sant’Angelo (Teramo). La squadra patavina è allenata da Alberto Antonello e Marco Volpato.

Le “Lupe” volano in A/1volleY

Battendo con un perentorio 3-0 la Casual volley, dentro alla magica atmosfera del pa-lazzetto dello sport di Bagnoli, assiepato in ogni ordine di posto, lAsd Volley Arre ha conquistato matematicamente la promozione in serie “D”. “Siamo felici e orgogliosi

– ha detto il presidente Matteo D’Anna – coroniamo un sogno e ora possiamo dire che grazie al volley abbiamo fatto sognare tante persone che con la loro presenza ci hanno regalato una cornice da grandi palcoscenici”. La neopromossa società nasce nel 2008-2009 da una collaborazione tra il volley Arre del presidente D’Anna e Asd Giovani 2000 di Bagnoli presieduto da Luisa Bozza. Il sodalizio è cresciuto con il contributo di Renato Zanin, titolare della ZR impianti e grazie alla forte volontà, di dare voce a questa società, da parte degli assessorati allo sport di Arre e Bagnoli. Una sinergia vincente che ha formato un gruppo eccezionale, spinto dalla grande competenza e professionalità del tecnico Luca Traversi che ha scritto una pagina indelebile nella storia del volley della bassa Padovana. Presidente Matteo D’Anna; presidente Giovani 2000 Luisa Bozza; vice presidente Roberto Banzato; segretario Elia Ruzzarin; consiglieri: Gloria Barbato, Anna Barbierato, Eleonora Bianzale, Monia Sguotti, Davide Gomiero. Gli atleti: Luca Vegro, Stefano Sattin, Paolo Roncon, Riccardo Gregolin, Nicola Siviero, Mattia Voltan, Massimiliano Costa, Alessandro Vino, Paolo Marcheluzzo, Nicola Brunoro, Diego Gallocchio, Simone Berto, Mauro Manfrin, Davide Caldon, Francesco Scalfari, Davide Bottaro. Allenatore Luca Traversi.

e’ matematico, la Serie dÈ una realtÀ per l’aSd arre

Walter Lotto

E’ un’ascesa senza fi ne. Andrea Borgato, 40 anni, residente a So-lesino, ha fatto l’abitudine al primo

gradino del podio e anche nei campionati italiani assoluti di tennis tavolo per diversa-mente abili ha portato a casa una medaglia d’oro. Andrea, campione nazionale, porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia, quarto in Europa e ottavo nel mon-do. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Un gladiatore che affronta ogni sfi da deciso a combattere fi no all’ultimo istante. Negli ultimi campionati italiani, che si sono tenuti a Lignano Sabbiadoro in apri-le, Andrea ha stravinto mettendo in mostra il meglio della sua forma, anche grazie ad una nuova tecnica di allenamento. Il cam-pione, che normalmente si allena nella pa-lestra dell’associazione H81 di Vicenza, ha aggiunto una giornata in più di allenamento in una palestra atestina per garantirsi una forma fi sica migliore a vantaggio della luci-dità durante le sfi de uffi ciali. Una strategia che ha già dato i suoi frutti vista la medaglia d’oro. “Ormai è da novembre che mi alleno 3 volte a settimana con regolarità e costan-za – ha spiegato Andrea – A marzo avevo preso un bronzo in team con l’amico Mar-co Pizzurro e sapevo che avrei potuto fare bene a Lignano. E’ stata una sfi da diffi cile, ma è servita anche a capire il mio attuale li-vello di preparazione”. Andrea ha disputato le olimpiadi portando il vessillo azzurro per il tennis tavolo, dove ha mancato per poco

una medaglia. Ma ora la concentrazione è tutta puntata sugli europei. “A maggio ci sono i campionati open in Slovenia e Slo-vacchia propedeutici per la qualifi cazione ai mondiali 2014 di Pechino – ha continuato – Mentre a settembre ci saranno gli euro-pei. Attualmente sono molto contento e sen-to di avere buonissime possibilità di farcela a piazzarmi bene”. Andrea è più che mai deciso ad ottenere risultati d’eccellenza. Un obiettivo possibile anche grazie a sessioni di allenamento molto dure: riscaldamento con qualche scambio e poi schemi di par-tita. Acasa continua con un po’ di lavoro ai pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ha pure un tavolo da ping-pong per provare servizi per un’oretta o due. E per i mondiali?”Sarà dura, ma certo non demordo. I primi 4-5 atleti nella classifi ca mondiale sono ancora un gradino più avanti di me, ma in passato sono riuscito a battere il campione olimpico quindi niente è scritto. Di certo continuerò ad allenarmi duramente. Davanti a me ho ancora tante gare”.

TENNIS TAvOlO. Duro allenamento per l’atleta diversamente abileandrea borgato di trionfo in trionfoSi prepara alla Sfida degli europei

Emanuele Masiero

Pallacanestro femminile Fila San Martino di Lupari prima padovana ad arrivarci

di Nicola Cesaro

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Nicoletta Masetto

La squadra under 13 Petrarca Castagnara Basket ha conquistato il titolo di campio-ne provinciale 2013. Questo, infatti, è stato lo starordinario responso delle “Final Four” che si sono disputate il mese scorso al palazzetto dello Sport dell’Arcella.Dopo una meritata vittoria nella gara di semifinale disputata contro l’under 13 Vigo-

darzere, la squadra del Petrarca Castagnara, allenata dal coach Marco, è approdata alla finale contro US Orfeo Basket. Anche in quest’ultima occasione i ragazzi di Cadoneghe hanno espresso una grande capacità di gioco collettivo e un’invidiabile precisione nei tiri dalla lunetta. Il risultato finale di 49 a 42 ha premiato il lavoro del collettivo, ma soprat-tutto il progetto di scuola basket che da qualche anno ha spinto il Castagnara Basket, in collaborazione con Petrarca Basket, a riportare qualche trofeo in casa, ossia al Palasport Olof Palme di Cadoneghe.

Ora i ragazzi dell’Under 13 sono attesi a prove ancora più importanti con rappresentative regionali. Ma, soprattutto, li attende un campionato élite 2013-14 in cui transiteranno a Cadoneghe squadre blasonate e molto seguite. Segno che la società sta curando il settore mini-basket e giovanile. Il progetto è quello di dare un seguito anche alle squadre cadetti e in prospettiva a squadre juniores. Un plauso meritato ai bravi ragazzi under 13 e un apprezzamento alla società e ai genitori che sostengono questo importante progetto sportivo ed educativo che va ben oltre i risultati pur importanti.

baSKet petrarca vigodarzere u 13campione provinciale

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Le Lupe nella storia. Il Fila San Martino di Lupari è la prima squadra padovana a partecipare alla serie A/1, il massimo

campionato della pallacanestro femminile. La squadra allenata da coach Larry Abignente ha guadagnato la massima serie vincendo la sfi da playoff di A/2 contro il Sanga Mi-lano. La storica promozione è arrivata dopo un campionato trionfale, che ha visto le Lupe chiudere la stagione regolare al secondo po-sto (dietro la corazzata dell’Umana Reyer Venezia, l’altra promossa del girone) ed eliminare poi ai playoff l’Interclub Muggia e il Delser Udine. L’epilogo fi nale con le mene-ghine si è concluso con la doppia vittoria del Fila, 70-62 in casa (dopo due tempi supple-mentari) e 56-62 al PalaGiordani di Milano. Come già ribadito, è la prima volta che una padovana mette il piede in serie A/1. Anche nei fasti della palla a spicchi rosa patavina, il Thermal Abano di Giorgio Leone e il Padova ’81 allenato da Roberto Bosello si dovettero accontentare della seconda serie nazionale.

Per la società luparense del presidentissimo Francesco Cordiano è il coronamento di un progetto che ha visto, tra le altre cose, la vit-toria dello scudetto Under 17 e l’inserimento nella prima squadra, che oggi si è guadagna-ta la serie A, di numerose atlete cresciute nel vivaio. Su tutte la capitana Valentina Stoppa, che ha seguito il Fila dalla serie C alla A, e di Alessia Cattapan.

Questo il roster delle neopromosse: So-phia Costacurta, Sara Scappin, Maria Giulia Pegoraro, Marta Granzotto, Alessia Cattapan,

Valentina Stoppa, Erika Aleotti, Martina San-dri, Lea Jagodic, Beatrice Mognon, Marianna Morao, Giulia Fassina, Veronica Carlan, Ma-ria Luisa Sbrissa, Gloria Artuso. Allenatore: Gianluca Abignente. Vice: Francesco Nasato. Presidente: Francesco Cordiano. Il basket rosa padovano, inoltre, festeggia un altro traguar-do: la Pallacanestro Cadelfa ha infatti stacca-to il pass per le fi nali nazionali in programma dal 10 al 16 maggio a Mosciano Sant’Angelo (Teramo). La squadra patavina è allenata da Alberto Antonello e Marco Volpato.

Le “Lupe” volano in A/1volleY

Battendo con un perentorio 3-0 la Casual volley, dentro alla magica atmosfera del pa-lazzetto dello sport di Bagnoli, assiepato in ogni ordine di posto, lAsd Volley Arre ha conquistato matematicamente la promozione in serie “D”. “Siamo felici e orgogliosi

– ha detto il presidente Matteo D’Anna – coroniamo un sogno e ora possiamo dire che grazie al volley abbiamo fatto sognare tante persone che con la loro presenza ci hanno regalato una cornice da grandi palcoscenici”. La neopromossa società nasce nel 2008-2009 da una collaborazione tra il volley Arre del presidente D’Anna e Asd Giovani 2000 di Bagnoli presieduto da Luisa Bozza. Il sodalizio è cresciuto con il contributo di Renato Zanin, titolare della ZR impianti e grazie alla forte volontà, di dare voce a questa società, da parte degli assessorati allo sport di Arre e Bagnoli. Una sinergia vincente che ha formato un gruppo eccezionale, spinto dalla grande competenza e professionalità del tecnico Luca Traversi che ha scritto una pagina indelebile nella storia del volley della bassa Padovana. Presidente Matteo D’Anna; presidente Giovani 2000 Luisa Bozza; vice presidente Roberto Banzato; segretario Elia Ruzzarin; consiglieri: Gloria Barbato, Anna Barbierato, Eleonora Bianzale, Monia Sguotti, Davide Gomiero. Gli atleti: Luca Vegro, Stefano Sattin, Paolo Roncon, Riccardo Gregolin, Nicola Siviero, Mattia Voltan, Massimiliano Costa, Alessandro Vino, Paolo Marcheluzzo, Nicola Brunoro, Diego Gallocchio, Simone Berto, Mauro Manfrin, Davide Caldon, Francesco Scalfari, Davide Bottaro. Allenatore Luca Traversi.

e’ matematico, la Serie dÈ una realtÀ per l’aSd arre

Walter Lotto

E’ un’ascesa senza fi ne. Andrea Borgato, 40 anni, residente a So-lesino, ha fatto l’abitudine al primo

gradino del podio e anche nei campionati italiani assoluti di tennis tavolo per diversa-mente abili ha portato a casa una medaglia d’oro. Andrea, campione nazionale, porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia, quarto in Europa e ottavo nel mon-do. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Un gladiatore che affronta ogni sfi da deciso a combattere fi no all’ultimo istante. Negli ultimi campionati italiani, che si sono tenuti a Lignano Sabbiadoro in apri-le, Andrea ha stravinto mettendo in mostra il meglio della sua forma, anche grazie ad una nuova tecnica di allenamento. Il cam-pione, che normalmente si allena nella pa-lestra dell’associazione H81 di Vicenza, ha aggiunto una giornata in più di allenamento in una palestra atestina per garantirsi una forma fi sica migliore a vantaggio della luci-dità durante le sfi de uffi ciali. Una strategia che ha già dato i suoi frutti vista la medaglia d’oro. “Ormai è da novembre che mi alleno 3 volte a settimana con regolarità e costan-za – ha spiegato Andrea – A marzo avevo preso un bronzo in team con l’amico Mar-co Pizzurro e sapevo che avrei potuto fare bene a Lignano. E’ stata una sfi da diffi cile, ma è servita anche a capire il mio attuale li-vello di preparazione”. Andrea ha disputato le olimpiadi portando il vessillo azzurro per il tennis tavolo, dove ha mancato per poco

una medaglia. Ma ora la concentrazione è tutta puntata sugli europei. “A maggio ci sono i campionati open in Slovenia e Slo-vacchia propedeutici per la qualifi cazione ai mondiali 2014 di Pechino – ha continuato – Mentre a settembre ci saranno gli euro-pei. Attualmente sono molto contento e sen-to di avere buonissime possibilità di farcela a piazzarmi bene”. Andrea è più che mai deciso ad ottenere risultati d’eccellenza. Un obiettivo possibile anche grazie a sessioni di allenamento molto dure: riscaldamento con qualche scambio e poi schemi di par-tita. Acasa continua con un po’ di lavoro ai pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ha pure un tavolo da ping-pong per provare servizi per un’oretta o due. E per i mondiali?”Sarà dura, ma certo non demordo. I primi 4-5 atleti nella classifi ca mondiale sono ancora un gradino più avanti di me, ma in passato sono riuscito a battere il campione olimpico quindi niente è scritto. Di certo continuerò ad allenarmi duramente. Davanti a me ho ancora tante gare”.

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2410

IL VENETOin PRIMO PIANO

E’ possibile in un momento storico in cui in Italia non si fa che invocare la cresci-ta perchè l’economia possa riprendere,

il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro considerare seriamente l’utilità delle teorie e pratiche della Decrescita felice?

Soprattutto in un territorio come il Ve-neto che, solo pochi anni fa, ha realizzato la propria fortuna con una rete di piccole e medie imprese famigliari, la questione è ancora più diffi cile. Sull’altare del pro-gresso, della produzione e della ricchezza i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrifi -cato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, in pochissimo tempo, hanno visto franare il miracolo economico che avevano costru-ito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è bloccata sul binario e non riparte nonostante tutto. Diffi cile accetta-re che probabilmente non ripartirà mai più, almeno così come l’a-vevano conosciuta.

In molti stanno ragionando su quale po-trà essere il modello di sviluppo del futuro e in questo modello sono tante le parole in cui la Decrescita può essere intesa e coniugata.

Per esempio la tutela del territorio è una di queste e addirittura le associazioni di categoria la invocano, proprio loro che solo pochi anni fa chiedevano più terra per i loro capannoni.

Già lo scorso anno, infatti, Confcom-mercio, Confartigianato, Confi ndustria e Confcooperative Veneto hanno lanciato una campagna il cui slogan è “basta sprecare territorio!”. L’obiettivo era proprio impe-gnare la Regione ad affermare un modello di sviluppo basato non più sul consumo di suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizza-zione delle città e dei territori.

“Come denunciato da Cia-Confederazio-ne italiana agricoltori – spiega la senatrice del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese il settore primario ha dovuto rinunciare solo negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di ettari, una superfi cie pari all’intera regione del Veneto. Terra che assorbiva acqua piova-na che oggi scivola invece veloce su km di

asfalto e cemento, per poi fermarsi da qual-che parte con un urto tremendo e produce disastri. In Veneto, poi, si è costruito ovunque e oggi il vero obiettivo

è, prima di tutto fermare lo scempio e poi riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a costruire ai ritmi odierni tra vent’anni fare-mo i conti con un consumo di suolo superio-re ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio un patrimonio paesaggistico di inestimabile valore e rischiando la non autosuffi cienza alimentare”.

E’ talmente grave la situazione che

esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementifi cazione dei terreni agricoli entro il 2050.

In linea con quanto detto, la giunta re-gionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campa-gna venga dato il via libera solo a ristruttu-razioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica ricono-sce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi eco-nomica mi venivano a prendere a casa”!

Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicu-ra Zorzato - sarà molto più semplice riutiliz-zare le vecchie strutture industriali dismesse e più diffi cile consumare nuovo territorio”.

Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziati-ve delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretia-mo come un segno dei tempi – hanno spie-gato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commer-cianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il

di germana Urbani

Decrescita per virtù e per necessitàStop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto

Negli ultimi 10 anni cementati tanti ettari quanto l’intero Veneto

Sfi de al colosso liberal-produttivista

segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”.

Il movimento per la decrescita pensa anche al lavoro e propone al mondo im-prenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupa-zione in lavori utili.

“E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le prio-rità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia

di piccoli e micro cantieri e solo successi-vamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’effi cientamento energetico degli edifi ci pubblici e privati, le bonifi che ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofi ci. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumen-terebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari fi nanziata con il debi-to, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.

Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato

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28 Voci da palazzo 15Voci da palazzo

“Au s p i c o che il ministro

comprenda appie-no come, per ogni potenziale posto di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano de-cine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autono-mia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’effi cienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Ve-neto avevano e mantengono una consi-stente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazio-ne del nostro maggiore patrimonio’’.

Stella Bianchi, responsabile ambiente del Pd “le centrali non aumentano l’occupazione”

L’opinione

“Non è

un’e-mergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno le nostre azien-de e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustifi care l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile.

Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un pro-getto trito e ritrito, che darà qualche limi-tato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’e-conomia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece biso-gno di investire su pesca, turismo, agri-coltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effi meri per i cantieri del carbone”.

Antonio Pipitone, Italia dei valori“la centrale non È una prioritÀ per veneto”

Il nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico,

infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati-co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco-ra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte-ressi dei veneti non signifi ca fare gli interessi di una parte degli italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I-talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che signifi ca fare gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma serve energia alle aziende”. Energia che secondo il governatore potrebbe arriva-re direttamente da Porto Tolle e da qui l’appello rivolto al neoministro, affi nché interceda presso l’Enel per sbloccare la situazione. Che avrebbero fatto desistere Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto di riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specifi cazione temporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali e la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve-ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche diffi coltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che inevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano di Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i

nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fi umi italiani ha creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che fi nalmen-te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce l’ha, il governo Letta è appeso ad un fi lo e molti di coloro che ne fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto

per durare e il navigato Zanonato sa che in questi casi è opportuno centrare obbiettivi signifi cativi per rendere visi-bile il proprio operato. L’ex sindaco di Padova, dunque, non ha battuto ciglio all’invito di Zaia di adoperarsi per la riconversione a carbone e si è detto

ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defi sca-lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli am-bientalisti.

Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il proget-to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Ber-lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una stra-tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggiora-mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni di gas serra e, non ultimo, benefi ci occupazionali largamente

inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se an-cora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Univer-sita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fi no a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavora-tori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’.

Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi .

di Mauro gambin

Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore

Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centraleTre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defi scalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”

“La convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fi n dall’inizio si

è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modifi cando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd vene-to, defi nisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.

“ottima convergenza zaia-zanonato”

Cristiano Corazzari, lega Nord

Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato

Stella Bianchi

Antonio Pipitone

“Negli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore oc-

cupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifi ca dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma fi nora non c’è stato nulla di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato defi nitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.

Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista “za&za, moderne befane che vogliono regalarci carbone”

Greenpeace: “Investendo 2,5 miliardi sulle rinnovabili l’occupazione sarebbe tripla”

Cristiano Corazzari

Pietrangelo Pettenò

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16 Cultura veneta

Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia

Il percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fi no al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso

riscontri diretti l’importanza dell’infl usso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’in-fl uenza spagnola alla quale è stato maggiormen-te accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 trac-cia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa rifl ettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpre-tazione nella maturazione pittorica di Manet. Già

dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e-vento principe che mette a fi anco gli oli su tela della “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, per la prima volta in esposizione fuori dal terri-torio francese, permette un dialogo che mette insieme la visione inter-pretativa di Manet che, a tre secoli di distanza, inserisce una fi gura fem-minile contemporanea a lui in un contesto di cambiamento di costumi. Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano che a distanza di sei anni permette l’ideazione

di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e priva di sensualità dove il bianco tende a racchiu-dere il rosa pallido del carnato della modella e il vestito della donna di colore, ambedue in primo piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distinti-

vi sono: un viso comune ritratto in modo reale con la mano che blocca con decisione la visione del pube, la presenza di gioielli con pantofole e un gatto nero di riman-

do per il nascente Chat noir di Montmartre a Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di eroticità dallo sguardo languido, con una mano

delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’infl uenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fi fre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’infl uenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza

dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di gio-vane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.

di Alain Chivilò

Grandi mostre A Palazzo Ducale fi no al 18 agosto

Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano

Palazzo Grassi

Entrando in Palazzo Grassi la prima situa-zione che colpisce, già dall’ingresso, è la presenza di un tappeto contemporaneo

che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, dall’inizio alla fi ne della mostra, accompagna le opere dell’artista alto-atesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. Lavori provenienti non solo dalla collezione del magnate francese, ma anche da collezioni pri-vate e dall’artista stesso. Un allestimento site-specifi c di 7500 metri quadri che si dipana in un tappeto che sembra non avere fi ne. Una ri-cerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che fonda il suo fulcro nella percezione attraverso una vera e propria sensazione tattile data dal calpestio e dal tocco sulla superfi cie stessa, uni-ta a un costante dialogo con l’architettura ospi-tante, che si arricchisce di colore, accoglienza e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del tempo, traccia da un lato il legame tra la storia di Venezia e la cultura orientale, dall’altro l’am-biente unico dello studio viennese di Sigmund Freud in cui i tappeti erano predominanti. Un viaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è invitato ricercando una personale rifl essione e dimensione spazio temporale, convalidato dalle ultime sale del primo piano che porta-no al successivo senza la presenza di opere dell’artista, attraverso la sola presenza della moquette. Un equilibrio espositivo che rimane in bilico tra informale e fi gurazione, dove i due

piani della mostra dialogano e si rimandano vi-cendevolmente. Interessante notare che nella seconda mostra personale in un museo italia-no, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in po-sizione semi-nascosta dalle colonne poggiando sul muro che delimita il negozio interno, per dare spazio nella sala centrale del primo pia-no al ritratto dedicato all’amico scomparso Franz West. Questa è l’unica opera fi gurativa di questa sezione in cui regna l’informale. Le opere presenti, create tra Merano e New York, sono dipinte attraverso la stesura di un colore alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre il medium con lampi di luce di colore bianca in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e artifi ciale. L’astrazione non è presente perché siamo nell’area della non forma. Salendo al

piano successivo la visione diventa intima con la presenza di opere fi gurative dal piccolo for-mato. I dipinti rappresentano sculture lignee dal chiaro riferimento alla tradizione sculto-rea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da fotografi e e illustrazioni in bianco e nero per-sonalizzate ed elaborate su tela con colori ad olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. Una personale che permette al pubblico ita-liano e internazionale di approfondire l’arte di un’artista nazionale conosciuto anche come mercato maggiormente all’estero. Un percor-so visitabile fi no al 31 dicembre che, eccetto qualche eccezione, contiene una sola opera per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale che spesso è inseguito ma non così facilmente raggiunto.

Rudolf Stingel: il sottile fi lo tra fi gurativo e informale

La Fondazione Querini Stampalia di Ve-nezia dedica la sala museale, sopra la storica biblioteca, alle celebrazioni del

cinquantenario di vita del Centro Internazio-nale della Grafi ca, sito nella città lagunare, attraverso una mostra che prende spunto dal volume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per l’occasione diventa anche il titolo della stessa esposizione. Un libro, tipicamente artigianale nell’impaginazione, che evidenzia i particolari della celebre pianta prospettica di Venezia che Jacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della quale due esemplari sono custoditi rispettiva-mente nel Museo Navale e nella Querini stes-sa. La mappa della Fondazione diventa così il fulcro del percorso che il visitatore si trova di fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di una straordinaria xilografi a, composta di 6 ta-vole, che complessivamente raggiunge i 3 me-tri di lunghezza creando una delle più effi caci, minuziose e verosimili rappresentazioni di una cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere nei dettagli le genti, gli orti, il campanile di San Marco privo di cuspide con un tavolato

che chiude la cella campanaria, le barche nel Canal Grande, i mercantili nei pressi della Do-gana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che i veneziani chiamavano Arzanà, si scorgono le mura perimetrali, i velieri, i bacini, le tese e le torri. Una veduta a volo d’uccello che il visita-tore può godere in diretta trovando il personale particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa e unica sala si sviluppano, tra libri e stampe, la sezione dedicata all’Arsenale e al rapporto della famiglia Querini con il mare. Si inizia con una delle prime raffi gurazioni di una buzona-vis di forma circolare dal Capitulare Nauticum del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Prose-guendo immagini di navigli, un settecentesco rilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con tutti i settori di attività del cantiere, fi no alla documentazione cartacea del rapporto tra i Querini e la marineria.

Querini Stampalia di venezia

l’ARZANÀ DEllA SERENISSIMA

Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale

Velázquez, Goya ed El Greco tra i riferimenti del padre degli impressinisti

Al.Ch. Al.Ch.

30 Cultura veneta

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31Cultura veneta18 Cultura veneta

Un’indagine sulla persistenza gene-tica, potrebbe essere defi nita così la mostra che dal 28 maggio verrà

allestita negli spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia, di Venezia. In concomitanza con la 55. Biennale di Ve-nezia, la Galleria d’Arte Maggiore – G.A.M. di Bologna, propone un’indagine tra le idee e i pensieri che si sono tramandati – attra-verso le generazioni, il tempo e la geografi a – da Roberto Sebastian Matta ai suoi fi gli Gordon Matta-Clark e Pablo Echaurren Mat-ta. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte. La mostra, curata da Danilo Eccher, prende origine dall’opera di Roberto Sebastian Matta ed attraverso le opere dei suoi protagonisti percorre mezzo secolo di storia dell’arte, vissuta in tre paesi

differenti: la Francia, gli Stati Uniti e l’Italia. Lo spaccato che ne deriva non è delimitato dalla loro storia familiare, per quanto ecce-zionale, ma amplia i propri confi ni all’am-biente culturale e politico in cui questi artisti sono stati profondamente coinvolti. Figli del-lo stesso padre, ma di madri differenti, sia Gordon che Pablo hanno avuto un rapporto confl ittuale con la fi gura paterna ed attraver-so l’arte entrambi hanno cercato un dialogo concettuale - impossibile nella vita privata - con Matta attraverso le loro opere pur ma-turando entrambi, ed ognuno a suo modo, linguaggi singolari e differenti. Se l’affi nità con Matta-Clark è riconducibile a un livello formale, estetico-architettonico, in Echaurren l’affi nitudine è da ricercarsi nel carattere più propriamente concettuale. Il fi lo conduttore della loro opera a livello critico sarà svela-to da Danilo Eccher solo pochi giorni prima dell’apertura al pubblico, ma ad una prima lettura emerge già come la socialità, la continua ricerca di un rapporto non solo di partecipazione del fruitore, ma di un suo coinvolgimento diretto o indiretto, fi sico o mentale, culturale o sociale, interno o ester-no all’opera sia presente nell’opera dei tre. Non è un caso infatti se alcuni defi niscono le fi gure antropomorfe di Matta sia in pittura, sia in scultura, come “morfologie sociali”, come una trasfromazione di passaggio tra

Roberto Sebastian e i suoi fi gli Gordon Clark e Pablo Echaurren. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte

Spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia Dal 28 maggio

Indagine sulla persistenza genetica dei Matta

i paesaggi interiori e il mondo esterno. Per Gordon la socialità è un fattore ancora più evidente, essendo la sua effi mera arte ba-sata sulla performance, sui “building cuts”, gli edifi ci tagliati, trasformazioni sculturali di architetture preesistenti dove lo spettatore è invitato ad entrare per muoversi fi sicamente ed emozionalmente in quegli spazi. Nella sua opera Matta-Clark crea un rapporto diretto con il fruitore, spesso basato sulla fi ducia che costui deve devolvere all’operato dell’artista che come in Matta ha fondamen-ti architettonici. Mentre per quanto riguarda Pablo tutta la sua vita artistica è immersa nella socialità, nella sua esistenza quotidia-na. E se è vero che le sue tele riportano al mondo dei fumetti, della musica, della street art, alla cultura di massa, è attraversando la sua iconografi a Pop fatta di contiminazioni di generi che dialogano ora con il Dadaismo, ora con lo stesso Surrealismo, che l’artista propone con ironia attraverso l’apparizione di una natura familiare ed allo stesso tempo inquietante una critica diretta alla società dei consumi. Proprio come sembrano suggerire le fi gure antropomorfe e primitive presenti nei dipinti del padre. Non a caso l’opera di Matta mira anche a una rifl essione sull’im-patto che la tecnologia ha sull’esistenza umana.

Il fi lo conduttore della loro opera sarà svelato solo pochi giorni prima dell’apertura

Sia Gordon che Pablo hanno avuto un rapporto confl ittuale con la fi gura paterna

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32 Concerti e non solo26 Concerti e non solo

Sguardo a nordeSt

Dal 29 giugno al 16 luglio saranno quattro gli appuntamenti con la musica più apprezzata, che comporranno la sesta edizione di “Grado Festival Ospiti d’Autore”. A esibirsi nella suggestiva cornice della Diga Nazario Sauro di Grado saranno Mario Biondi, Al Di Meola Quartet, Nicola Conte, Brian May & Kerry Ellis. La scenografi ca Diga Nazario Sauro farà dunque anche quest’anno da cornice alla rassegna musicale ideata e organizzata da Azalea Promotion e Zenit, in collaborazione con il Comune di Grado, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia TurismoFVG. Al fi ne di incentivare la presenza turistica ed elevare ulteriormente il prestigio della rassegna avvicinandola alle più blasonate manifestazioni europee, il Grado Festival conferma anche per la 6° edizione, la “Card d’Autore”, uno speciale abbonamento che al prezzo esclusivo di euro 90,00 consente di assistere a tutti gli appuntamenti.

grado festival ospiti d’autore

Dopo il sold out a Milano, i Dead Can Dance tornano in Italia a giugno per 3 concerti: a PADOvA il 6 giugnodead can dance “anaStaSiS World tour” gran teatro geox - padova

I Dead Can Dance confermano il ritorno dal vivo in Italia, per 3 nuovi appuntamenti: il 2 Giugno 2013 a Firenze, il 5 a Roma e il 6 a Padova, al Gran Teatro Geox. I Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, hanno dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 ed a quanto pare continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, “Anastasis”, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capace di restituire all’ascolto il suono originario ed allo stesso tempo attuale della band. La dimensione live non ha fatto che confermare le impressioni derivate dall’ascolto dell’album, Brendan Perry conserva intatto un carisma musicale e vocale che lo contraddistingue fi n dagli esordi mentre Lisa Gerrard domina la scena come un’algida creatura capace di “dare vita a mondi impossibili con quella sua voce ultra-terrena che apre le porte del Paradiso”, come ha commentato la Stampa. Il tour mondiale, partito nell’autunno 2012 e, a grande richiesta, arricchito di nuovi appuntamenti a seguito dei “tutto esaurito” registrati praticamente ovunque, ha segnato il ritorno dal vivo per i Dead Can Dance dopo 7 anni di assenza, mentre l’album “Anastasis” è il primo dopo “Spritchaser” del 1996. “Ho pensato che ‘Anastasis’ fosse un buon titolo per la nostra reunion”, spiega Brendan Perry “La parola vuol dire anche ‘fra due periodi’ e la rigenerazione avviene con la stagione a venire.”

A Padova il 22 giugno. gran Teatro gEOX - Padova evento 2013: i toto celebrano i 35 anni di carriera con un tour Straordinario

Il gruppo musicale statunitense, membro della Hall of Fame del Rock, celebrera’ i 35 anni di carriera con un tour mondiale me-morabile ed arrivera’ in Europa nell’estate del 2013. In Italia tre imperdibili appuntamenti: Milano, Roma e il Gran Teatro Geox di Padova, che ospiterà il sound eclettico dei Toto sabato 22 giugno.La loro leggendaria carriera e’ iniziata a Los Angeles nel 1977, include 17 albums e vendite per un totale di oltre 35milioni di copie vendute in tutto il mondo. Hanno pubblicato numerosi singoli di successo raggiungendo i primi posti delle classifi che tra cui: “Africa”, “Hold The Line”, “Rosanna”, “I Won’t Hold You Back”, “I’ll Be Over You”, ecc. Il loro album “Toto IV” li ha fatti entrare nella storia rendendoli i primi artisti a vincere 6 Grammy Awards per un singolo album.Steve Lukather (chitarre e voce), David Paich (tastiere e voce),

Steve Porcaro (tastiere), Simon Philips (batteria), Jospeh Williams (voce), Nathan East (basso): ripercorreranno, durante il concer-to, la loro leggendaria carriera attraverso tutti i loro successi.

26 luglio 2013 Padova Stadio Euganeo – ore 21.15 UN EvENTO UNICO E gRANDIOSO roger WaterS fa il Suo trionfale ritorno in europa nel 2013 con il Suo Straordinario capolavoro Sonoro e viSivo: the Wall

Per i grandi stadi Roger Waters ha ridisegnato ed ingigantito la produzione di The Wall. Waters ha aggiornato il look e il feeling dello show per assicurarsi che si abbinasse al sensazionale sfarzo teatrale per cui l’incarna-zione live di The Wall è divenuta leggendaria, permettendo ad un’altra generazione di essere ispirata dalla magnifi cenza dello spettacolo sonoro e dei visual mozzafi ato. La produzione originale del 1980 di The Wall è stata messa in scena nella sua interezza solo 29 volte ed una volta a Berlino in occasione delle celebrazioni per la caduta del muro di Berlino.“Il migliore show di sempre. Punto.” - New York Post“The Wall Live è perfetto. Tutti dovrebbero vederlo almeno una volta prima di morire” - Philadelphia Inquirer “L’opera risuona ancora più forte di prima” - The Independent“The Wall è un trionfo di dimensioni e di ambizione....la vetta più alta mai raggiunta dal rock” - The Times, London

in veneto eventi

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1060

feStivalS nel veneto

Qualche anno fa parlando con Roberto De Luca, patron del Jamnnin’ Festival (per anni ad Imola, poi a Venezia, quindi nel milanese) mi disse che tre erano le citta’ piu’ frequentate per organizzarci degli spettacoli musicali:

Roma, Milano, Venezia. Guardando i comunicati stampa che mi arrivano da anni, direi ormai che anche Padova, Verona, Udine, stanno diventando importantissimi happening per i golosi di musica. In effetti, ormai, i grossi nomi internazionali vengono proprio qui a fare date importanti. E tra un po’ vedremo: Springsteen, Waters, Mc Cartney (ex Beatles), C.S.N., Santana, Kiss, Rammstein, Green Day, 30 seconds to Mars, ecc. Grazie ad agenzie di spettacoli che si chiamano Eventi, Zed, Azalea, ecc. ecc. Ma esistono eventi meno “grandi”, ma non meno impor-tanti, che si organizzano da diversi anni. Si tratta dei festivals...

I nomi grossi scritti poche righe sopra hanno un costo del biglietto one-roso: si pensi che per vedere sir Paul Mc Cartney ci sono tickets oscillanti da 60 euro a 200 euro per la data di Verona!

Nel Veneto si programmano per l’estate diversi festivals musicali. Spessissi-mo sono gratuiti. Non per tutte le date...

I piu’ conosciuti sono, al momento, questi: VOCI PER LA LIBERTA’ - UNA CANZONE PER AMNESTY: si tiene a luglio -

2013: 16esima edizione a Rosolina Mare (Ro). GIUGNO 2013: VERONA PROG FEST: ottava edizione del popolare festival

veronese, cinque giorni con nomi internazionali. VENICE MED FEST che si tiene a luglio/agosto 2013: LUGLIO/AGOSTO 2013 quinta edizione; Venezia World Music (EtnoJazz,

Teatro Popolare), per i popoli dell’ Europa Mediterranea con 40 spettacoli tra isole e terra ferma.

FESTIVAL VENETO: si tiene a fi ne agosto 2013 la settima edizione. Un fe-stival musicale con artisti che cantano in lingua veneta. Il Festival Veneto si divide in 3 serate. Le prime 2 nei 2 angoli opposti della provincia di Verona: al Castello di Malcesine nella suggestiva cornice della chiesetta di S. Maria dell’Alzana. La serata fi nale si svolge al Teatro Romano di Verona.

DELTABLUES: si tiene da giugno a luglio principalmente nella citta’ di Rovi-go. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna che nel 2013 e’ alla sua 26esima edizione.

SCONCERTANDO il mega - festival polesano dell’estate a Ceregnano, in provincia di Rovigo. 2013: nella prima settimana di agosto: la 24esima edizione.

INDIPENDELTA: Musica Indipendente nel Cuore del Delta Polesano a Grima-na in un Agriturismo di Loreo. Si tiene principalmente nei primi giorni di settembre 2013: sesta edizione.

VENICE MUSIC AWARDS: a Venezia al PalaGalileo, si tiene principalmente alla fi ne di giugno 2013 : ottava edizione.

VENETO JAZZ: si tiene da giugno ad agosto in cento citta’ venete con oltre cento concerti. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna organizzata da Veneto Jazz che nel 2013 e’ alla sua 22esima edizione.

Festa della Birra e Musica dal vivo: si tiene a Fontigo Di Sernaglia in pro-vincia di Treviso tra la fi ne di giugno ed i primi di luglio. 2013: 23esima edizione.

MARGHERA ESTATE VILLAGE 2013 - 15esima EDIZIONE x 50 giorni du-rante giugno/luglio/agosto.

MARCON FESTIVAL a fi ne giugno, nel 2013, alla sua 14esima edizione. Buona Estate e Buona Musica a Tutti!

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33I nostri esperti60

I costi di realizzazione e di gestione di un edifi cio a basso consumo energetico sono in diretta relazione con il progetto: un progetto accurato assicura il risparmio di energia ed un ritorno economico. Lo standard costruttivo di edifi ci a basso consumo energetico non richiede la scelta di predeterminati tipi di costruzione; l’edifi cio può essere una costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo, oppure una costruzione massiccia in legno oppure una costruzione leggera a telaio. Nella costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo i materiali hanno una massa elevata; sono caratterizzati da una buona capacità di accumulo dell’energia, conferendo alla costruzione un’ottima condizione di confort sia d’inverno, con l’irraggiamento di calore verso gli ambienti interni, sia d’estate quando, con la ventilazione nelle ore più fresche, si “scaricano” dell’energia accumulata durante le ore più calde, contribuendo così ad abbassare la temperatura interna degli ambienti. La costruzione massiccia in legno, costituita da pannelli in tavole incollate, chiodate o impilate per pareti, coperture e solai, si comporta allo stesso modo con effetti un po’ attenuati rispetto la costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo. In entrambi i casi, per raggiungere gli standards di effi cienza energetica richiesti, la costruzione viene coibentata con un isolamento termico continuo sul lato esterno degli elementi costruttivi, che può essere realizzato con materiali sintetici o naturali come vedremo prossimamente. La costruzione leggera è caratterizzata dal sistema portante a telaio in legno o acciaio e pannelli di irrigidimento e chiusura sui due lati; in questo caso l’isolante è situato all’interno degli elementi costruttivi. Quasi sempre, ed in particolare se il telaio portante è in legno, si tratta di edifi ci ad elementi prefabbricati, già completi degli impianti, costruiti in stabilimento su progetto del cliente, che in poco tempo vengono montati in cantiere. Per questi edifi ci, con poca massa, è necessaria l’installazione di un sistema di riscaldamento che reagisca in poco tempo alle variazioni di temperatura esterna per garantire una temperatura interna costante di confort; per l’estate deve essere progettato con cura il sistema di ombreggiamento e l’edifi cio va ventilato adeguatamente per evitare il surriscaldamento. Nelle costruzioni leggere a telaio si devono adottare opportuni accorgimenti per evitare la formazione di condensa all’interno degli elementi costruttivi (pareti, solai, tetto) che pregiudicherebbe la durabilità dei materiali. Si può dire che la progettazione accurata di un edifi cio energeticamente effi ciente inizia già dalla scelta dell’area: se possibile, infatti, è opportuno costruire l’edifi cio in siti adatti per sfruttare al meglio l’energia gratuita offerta dal sole e per ridurre le dispersioni termiche. Una posizione favorevole ottimizza il comportamento energetico dell’edifi cio col conseguente risparmio di energia, che si traduce in una riduzione delle emissioni nell’ambiente ed in risparmio economico. Gli aspetti che devono essere considerati sono l’orografi a del luogo (orientamento, quota e pendenza del terreno nelle zone collinari e montuose) e la presenza di ostacoli (rilievi, edifi ci, alberature considerando anche le evoluzioni future) che possono limitare l’irraggiamento solare utilizzabile per il riscaldamento dei locali, per la produzione di acqua calda con i pannelli solari e per la produzione di energia elettrica con i pannelli fotovoltaici. Per limitare, quindi, le dispersioni termiche durante l’inverno vanno evitate le posizioni esposte al vento e

quelle dove può accumularsi aria fredda con aumento dell’umidità e formazione di nebbie e foschie che riducono la radiazione solare. L’orientamento dell’edifi cio è di particolare importanza per determinare la sua effi cienza energetica: è ottimale esporre ampie superfi ci vetrate verso sud per captare l’energia solare. Durante l’inverno l’irraggiamento è contenuto ma la bassa inclinazione sull’orizzonte garantisce comunque un fl usso di energia signifi cativo; per contro in l’estate, quando l’irraggiamento solare è intenso, l’inclinazione sull’orizzonte è elevata ed i raggi solari sono quasi radenti alla facciata sud, limitando così gli apporti di calore

all’interno. In ogni caso, per l’estate, devono essere previsti idonei sistemi di schermatura. Nelle aree geografi che con clima temperato la forma migliore degli edifi ci è quella allungata in direzione est ovest con una variazione di più o meno 20°; ciò consente di disporre i locali principali (soggiorno, pranzo, studio ecc.) verso sud per godere della migliore esposizione al sole, mentre quelli di servizio dovrebbero essere disposti sugli gli altri affacci.A nord l’ampiezza delle fi nestre dovrà essere la minima necessaria per contenere le dispersioni termiche; ad est ed ovest le superfi ci fi nestrate dovranno essere limitate ed opportunamente

L’ARCHITETTO

Gli edifi ci energeticamente effi cienti e la corretta progettazione

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a [email protected]

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

schermate per evitare il surriscaldamento estivo per il fatto che, su questi orientamenti, l’irraggiamento è intenso ed incide sulle superfi ci vetrate per la bassa inclinazione dei raggi solari rispetto l’orizzonte. Una buona soluzione, da valutare comunque attentamente, è quella di prevedere la piantumazione di essenze a foglia caduca che d’estate consentano un buon ombreggiamento mentre d’inverno, per essere spoglie, assicurano comunque lo sfruttamento dell’irraggiamento solare. Una diversa disposizione dell’edifi cio rispetto la direttrice est ovest comporta un bilancio energetico sfavorevole poiché aumentano le dispersioni termiche e diminuiscono gli apporti solari gratuiti; in questo caso si dovranno adottare opportuni accorgimenti ad esempio ruotando le superfi ci vetrate rispetto l’allineamento di facciata con la costruzione di bow-window, usando vetrate più performanti, aumentando lo spessore del materiale isolante del cappotto, usando pannelli isolanti con una minore conducibilità termica ecc. Una condizione importante per la corretta progettazione di un edifi cio a basso consumo energetico è la previsione di una forma possibilmente compatta per ridurre le superfi ci disperdenti a parità di volume costruito; la condizione è espressa dal rapporto tra le superfi ci disperdenti ed il volume: minore è il rapporto più l’edifi cio è compatto, minori sono le dispersioni termiche e minore sarà il fabbisogno di energia. Un edifi cio ad un solo piano consumerà di più di un edifi cio a due piani a parità di volume, così pure unità abitative isolate consumeranno di più di un edifi cio a schiera o a blocco sempre a parità di volume; un edifi cio a torre disperde di più di un edifi cio a schiera, a parità di rapporto tra la superfi cie disperdente ed il volume, poiché l’edifi cio a torre ha più superfi cie disperdente verso l’esterno mentre l’edifi cio a schiera ne ha di più verso il terreno ove le dispersioni sono minori. Nella progettazione di un edifi cio energeticamente effi ciente si devono considerare altri due criteri importanti: la tenuta all’aria e la ventilazione; nel primo caso vanno presi tutti gli accorgimenti necessari per evitare le infi ltrazioni d’aria dall’esterno con l’uso di guarnizioni espandenti negli attacchi delle fi nestre, con la posa di teli a tenuta all’aria nelle strutture in legno e nei sistemi costruttivi a secco, con l’uso di nastri sigillanti, con la corretta intonacatura degli edifi ci in laterizio, ecc.; nel secondo caso è opportuno prevedere un sistema di ventilazione meccanica controllata con scambiatore di calore anziché la ventilazione naturale; ciò consente di recuperare l’energia nello scambio termico tra l’aria immessa proveniente dall’esterno e quella espulsa dagli ambienti interni. La ventilazione degli edifi ci è determinante per l’effi cienza energetica; trattandosi di un argomento importante sarà oggetto di una prossima e specifi ca trattazione.

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34 Crucipiazza

Giochi e tantodivertimento:li trovate su Simply... Puzzle!Tutti i mesi in edicola!

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il CRITTOGRAFICO A gioco risolto sulle caselle grigie apparirà il nome di un animale

Sui carabinieri

• Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena ar-restato la caduta dei capelli!”• Un carabiniere en-tra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli rispon-de: “Stupido! Non vedi che non c’è!?”• Al bar, un carabi-niere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’al-tro risponde: “Quello che prendi tu.” “Al-lora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!”• Un carabiniere en-tra in un bar e ordi-na un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.”• “Come si fa a far impazzire un carabi-niere?” “E’ semplice. Basta dirgli: ma va la, vieni qua!”• Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi

hanno detto che e’ una Beretta.”• Istruttore dei ca-rabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, ri-proviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!”• Carabinieri: “Appun-tato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!”• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla ca-serma dei carabinieri e consegna un malvi-vente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!”• Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancella-re?”• Carabinieri rischia-no di affogare nel lago di Garda: gli si era spento il moto-scafo ed erano scesi per spingerlo.

1) Teatro della scala;

2) Duomo;3) galleria;

4) stadio San Siro.

Soluzioni:

Un giretto a Milano

Aforismi divententi

• Non dite mai ad un uomo che è intelligente. Finirebbe col crederci.• Ad una festa ho portato la mia dolce metà: 60 chili di profiteroles.

AUTUMN (autunno)DARK (scuro)FOG (nebbia)HOURS (ore)

HURRICANE (uragano)LIGHT (chiaro)

MISTY (nebbioso)MOMENT (momento)

PERIOD (periodo)RAIN (pioggia)SNOW (neve)

SPACE (spazio)SPRING (primavera)

SUN (sole)THUNDERSTORM (temporale)

TIME (tempo)TROPICAL (tropicale)

WEATHER (clima)WINTER (autunno)

The Weather (il clima) Impariamo l’inglese

CHIAVE (7) - Un evento atmosferico.............................................................................

PuzzleSimply...

Sapete riconoscerequesti posti?

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO GLI ORMONI

SI RISVEGLIERANNO CON MASSIMA SPINTA MA LA TENER-

EZZA È LATITANTE. SIATE PIÙ ATTENTI ALL’INSIEME · SALUTE NELLE VOSTRE GIORNATE NON C’È TRACCIA DI DINA-MISMO MENTRE L’APPETITO È ROBUSTO. UN MIX PER NULLA FAVOREVOLE AL PESO!

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO E’ GI-UNTO IL TEMPO PER

UN CHIARIMENTO O UNA PAUSA PERCHÈ L’UNIONE TRABALLA E L’INTIMITÀ È AS-SENTE, DECIDETEVI · SALUTE VI AT-TENDE UN PERIODO DIFFICILE DI AFFATI-CAMENTO IN CUI DOLORI MUSCOLARI E INFIAMMAZIONI LA FANNO DA PADRONE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO LA ROUTINE PESA UN PO’ TROPPO. INOLTRE RICONOSCETE

DI ESSERE PASSIONALI COME UNA STATUA. CORRETE AI RIPARI SALUTE MENO INTERNET E DIVANO E PIÙ MOVIMENTO. CONCORDATE CON GLI AMICI APPUNTAMENTI PER LO SPORT DI GRUPPO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO E’ UN

PERIODO IN CUI RASENTATE LA PERFEZIONE IN AMORE: SARETE PREMUROSI, PROFONDI CONSIGL-IERI E ARDENTI AMANTI · SALUTE SIETE UNA MERAVIGLIA ANCHE FISICAMENTE, COLMI DI VIGORE E ENERGIA POSITIVA. FATE QUELLO CHE NON AVETE MAI OSATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO FORSE CERCHERETE

ALTROVE UN’OASI DI PACE E PASSIONE VISTO CHE IL VOSTRO RAPPORTO È BURRASCOSO. FATE ATTEN-

ZIONE · SALUTE FOLLA E CONFUSIONE POTREBBERO ESSERE FATALI PER I VOSTRI NERVI GIÀ MOLTO TESI A CAUSA DI UN GROSSO CUMULO DI STRESS

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO SE SIETE

SINGLE PREPARATEVI A MIETERE CUORI GRAZIE A STELLE PARTICOLARMENTE FAVOREVOLI. PER GLI ALTRI FAVILLE · SALUTE LA VOSTRA IMMAGINE ALLO SPECCHIO MIGLIORA MOLTO GRAZIE AN-CHE AL FATTO CHE LO SPORT È TORNATO DI GRAN MODA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO SIETE PREDA

D I UNA TREMENDA GELO-SIA, FATE ATTENZIONE E USATE LA VOS-TRA CARICA SENSUALE PER RIMEDIARE · SALUTE OCCORRE ASSOLUTAMENTE CHE STACCHIATE UN PO’ LA SPINA, AVETE ES-AGERATO TROPPO CON GLI IMPEGNI PRESI

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO SE SIETE SINGLE

APPROFITTATE DI QUESTO MOMENTO DI

SEDUZIONE E MILLE! PER IL RESTO DOSATE TENEREZZA ED EROS · SALUTE AVETE UN PIENO DA ENERGIE DA SPENDERE E, PER FAR CONTENTA LA BILANCIA DOVRETE DEDICARVI ALLO SPORT CON CONVINZI-ONE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO L’INTESA DI

COPPIA POTREBBE SUBIRE DEGLI SCOSSONI...IL LETARGO PRIMAVERILE SI FA SENTIRE UN PO’ TROPPO · SALUTE RIATTIVATEVI AL PIÙ PRESTO E NON FAT-EVI VINCERE DALLA STANCHEZZA CHE VI VORREBBE STESI IN POLTRONA. VITAMINE E ARIA APERTA

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO LA MAGIA NON MANCA, BUONO IL DIALOGO

CON LA PERSONA CHE AMATE E ANCHE IL RESTO. COGLIETE L’ATTIMO · SALUTE L’INSONNIA POTREBBE ROVI-NARVI MOLTE NOTTI E DI CONSEGUENZA MOLTI GIORNI. FATEVI CONSIGIARE DEI RIMEDI NATURALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO SENTIMENTI IN CRISI A CAUSA DI PIANETI MAL ALLINEATI. MISURATE GESTI E PA-ROLE, SIATE PRUDENTI E

PAZIENTI · SALUTE E’ TEMPO DI RICOR-RERE A TISANE E MASSAGGI RILASSANTI PERCHÈ RISCHIATE DI AFFOGARE NELLA VOSTRA IDROFOBIA

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO LA BELLA STAG-IONE RISVEGLIA FANTASIE SCABROSE DA CONDIVIDERE

CON IL PARTNER O CON UNA NUOVA FIAMMA · SALUTE LA PALES-TRA È IL VOSTRO MONDO E LE ENERGIE SONO AL TOP. AGGIUNGETE UNA DIETA EQUILIBRATA E SARETE SUPER

OroscopoCONVIENE TEMPERARE

E RIORDINARE I PROPRI

MODI EVITANDO L’ARBITRIO

4836 Crucipiazza

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