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La rubrica di APsi: I temi dell’Esame di Stato Lo sviluppo affettivo La parola affettività è usata in ambito psicologico per indagare l’insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo in risposta all’ambiente in cui vive e alle relazioni sociali di cui si circonda, in particolare di quelle amicali e familiari, caratterizzate da intimità. Studiare lo sviluppo affettivo significa analizzare il tipo di rapport che il soggetto instaura con l’ambiente, evidenziando I fattori che influenzano l’evoluzione. Teorie Lo sviluppo affettivo è stato studiato da: - FREUD che ha elaborato la teoria degli stadi psicosessuali; - FAIRBAIRN che ha evidenziato come la libido (energia sessuale) fosse adesiva all’oggetto, anche se questo fosse poi distruttivo. - WINNICOTT: ha analizzato gli affetti presenti nella relazione madre/bambino; - Gli ETOLOGI, con I loro studi sul comportamento animale e sull’osservazione degli orfani di Guerra, hanno iniziato a considerare il legame con la madre come primario, rispetto a tutti gli altri. - SPITZ si accurse che negli orfanotrofi I bambini cadevano in uno stato di profonda depressione benchè fossero nutriti adeguatamente. Teoria approfondita Il capostipite e portavoce delle teorie dell’attaccamento è BOWLBY che inizialmente ebbe una formazione psicodinamica, poi dissentì profondamente

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La rubrica di APsi: I temi dell’Esame di Stato

Lo sviluppo affettivo La parola affettività è usata in ambito psicologico per indagare l’insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo in risposta all’ambiente in cui vive e alle relazioni sociali di cui si circonda, in particolare di quelle amicali e familiari, caratterizzate da intimità. Studiare lo sviluppo affettivo significa analizzare il tipo di rapport che il soggetto instaura con l’ambiente, evidenziando I fattori che influenzano l’evoluzione.

Teorie Lo sviluppo affettivo è stato studiato da:

- FREUD che ha elaborato la teoria degli stadi psicosessuali;

- FAIRBAIRN che ha evidenziato come la libido (energia sessuale) fosse adesiva all’oggetto, anche se questo fosse poi distruttivo.

- WINNICOTT: ha analizzato gli affetti presenti nella relazione madre/bambino;

- Gli ETOLOGI, con I loro studi sul comportamento animale e sull’osservazione degli orfani di Guerra, hanno iniziato a considerare il legame con la madre come primario, rispetto a tutti gli altri.

- SPITZ si accurse che negli orfanotrofi I bambini cadevano in uno stato di profonda depressione benchè fossero nutriti adeguatamente.

Teoria approfondita Il capostipite e portavoce delle teorie dell’attaccamento è BOWLBY che inizialmente ebbe una formazione psicodinamica, poi dissentì profondamente

dall’impostazione della Klein per la scarsa importanza che essa attribuiva all’ambiente. Secondo BOWLBY la teoria pulsionale e quella delle relazioni oggettuali, erano insufficienti per spiegare lo sviluppo affettivo. La teoria dell’attaccamento fu studiata da BOWLBY e approfondita da AINSWORTH. Essa deriva da aree di studio diverse come l’etologia, che apporta la nozione di imprinting (o impronta percettiva) dei cuccioli di animale nei confronti del primo oggetto in movimento che vedono alla nascita (solitamente la madre). Un’altra scoperta molto importante, che ha fornito le basi alla teoria dell’attaccamento è la scoperta di HARLOW e di ZIMMERMANN che notarono come le piccolo scimmie, se messe nella condizione di scegliere tra un simulacro di madre metallic che forniva cibo, e uno di pelliccia, che però non forniva cibo, sceglievano quest’ultimo. Queste scoperte portarono BOWLBY a pensare che il legame di attaccamento preferenziale con la madre si costituisse non solo per la soddisfazione della fame e della sete. L’attaccamento è una classe di comportamenti, intenzionalmente rivolti a provocare e mantenere le vicinanze di una persona che viene scelta come figura principale. La distanza fisica tra madre e bambino risulta normalmente in equilibrio grazie a 4 comportamenti:

- il bambino mette in atto comportamenti di attaccamento o di esplorazione; - la mamma può mettere in atto un atteggiamento protettivo oppure di

eccessiva libertà. Per fare una classificazione dei vari tipi di attaccamento, la AINSWORTH ha fatto uno studio denominato: Strange Situation.

- in una stanza ci sono madre e bambino che vengono osservati mentre interagiscono e mentre il bambino esplora in autonomia;

- mentre mamma è presente, entra uno sconosciuto e approccia con il bambino;

- la mamma esce e li lascia soli; - dopo poco torna la mamma e lo sconosciuto esce; - la mamma esce e il bambino rimane solo; - rientra l’estraneo; - rientra la madre.

L’attenzione dei ricercatori è puntata sui comportamenti tenuti dal bambino durante la riunione con la madre. AINSWORTH distinse 4 categorie di attaccamento:

- insicuro: se il bambino evita di avvicinarsi o di interagire con la madre quando I due si riuniscono;

- sicuro: il bambino cerca la vicinanza della madre e la vuole toccare;

- ambivalente: il bambino presenta una resistenza all’interazione, sembra volerla ma non si avvicina;

- disorganizzato: sta ad indicare un insieme di stili precedent, senza una linea commune.

Strumenti Per lungo tempo la Strange Situation è stat il principale strumento per la valutazione dello sviluppo affettivo e degli stili di attaccamento. Questa procedura può essere effettuata però solo sui bambini con età inferiore ad un anno. È stato pertanto sono stati costruiti nuovi strumenti:

- Attachment-Q-Sort, per bambini da 1 a 5 anni. Consiste in una procedura osservativa che deve essere condotta dalla madre o da un altro osservatore.

- Attachment-Story_Completion-Test, somministrabile ai bambini di 3 anni, è un test basato sul completamento di storie.

- Adult Attachment Interview: è un’intervista semi-strutturata da somministrare all’adulto per far emergere le esperienze di attaccamento infantile e gli effetti che esso ha avuto sul funzionamento attuale.

Ambiti applicativi Gli ambiti applicativi sono molteplici:

- psicologia evolutiva: evidenziare I pattern di attaccamento consente di intervenire in situazioni disfunzionali che interagiscono negativamente con lo sviluppo;

- psicologia clinica: analizzare il pattern di attaccamento permette di comprendere I prototipi seguiti dal paziente nelle interazioni sociali e di capire le tendenze generali nella regolazione delle emozioni e del comportamento;

- psicologia giuridica: valutare gli stili di attaccamento dei genitori, consente di ottenere indicazioni utili per prevedere l’idoneità genitoriale.

Dott.ssa Alessia Giana, Psicologa area Neuropsicologica

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