la seconda disciplina : i modelli mentali - pieromella.it...
TRANSCRIPT
DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E AZIENDALI
Corso di Economia Aziendale – Teoria Del Controllo
1
La Seconda Disciplina : I Modelli Mentali
440101 Bonecchi Luca
439979 Borromeo Edoardo
440282 Doria Mattia
Anno Accademico 2016/2017
DISCIPLINA
2
•Una disciplina è un insieme
di principi e pratiche
osservate, acquisite,
integrate nella vita di un
soggetto. •Alla base della Learning
Organization si trova un mix di cinque discipline che permettono di costruire
organizzazioni innovative.
•La disciplina dei modelli mentali è
fondamentale per l’apprendimento
organizzativo perché aumenta la
capacità degli individui di formare uno
stock di conoscenze condivise e
facilita il processo di modifica dei
modelli del gruppo
DEFINIZIONE
3
•Un modello mentale è uno
schema, una teoria che guida
il soggetto nelle decisioni e
nelle scelte che egli compie
quando si trova ad agire. •Peter Senge afferma : “Questi
modelli sono ipotesi
profondamente radicate ,
generalizzazioni, o anche figure o
immagini che influenzano il modo
in cui comprendiamo il mondo e il
modo in cui agiamo”..
ALTRE DEFINIZIONI
The psychological core of understanding, I shall assume, consists of having a
“working model” of the phenomenon in your mind. If you understand
inflation, a mathematical proof, the way a computer works, DNA, divorce,
then you have a mental representation that serves as a model of an entity in
much the same way as, say, a clock functions as a model of the earth’s
rotation . . . Many of the models in people’s minds are little more than high-
grade simulations, but they are none the less useful provided that the
picture is accurate (Johnson-Laird 1983, pp. 2, 4).
“Mental models” are deeply ingrained assumptions, generalizations, or even
pictures or images that influence how we understand the world and how we
take action. Very often, we are not consciously aware of our mental models
or the effects they have on our behavior. For example, we may notice that a
co-worker dresses elegantly, and say to ourselves, “She’s a country club
person.” About someone who dresses shabbily, we may feel, “He doesn’t
care about what others think” (Senge 1990, p. 8). 4
APPLICAZIONE
Si traducono in generalizzazioni, pregiudizi, presupposti, idee di
fondo.
Tali modelli agiscono a livello inconscio, devono essere esplicitati
e sviluppati per non incorrere in errori.
5
È semplice aderire a concetti teorici come la «schiettezza»; tuttavia, mettere in
pratica tali concetti richiede un impegno concreto e delle competenze che molti
dirigenti non possiedono, ma che è possibile sviluppare facendo pratica
costantemente, grazie all’insieme di infrastrutture presenti nell’ambiente di
lavoro
OBIETTIVI
6
→ Determinano quale delle nostre azioni implementare e
incidono sulla strategia da utilizzare per raggiungere i risultati
prefissati
→ Conoscere, per poterle cambiare, le credenze
profondamente radicate in noi che influenzano la percezione e
condizionano il nostro agire
→ Permettono di verificare e migliorare la rappresentazione
interna di come funziona la realtà circostante
→ Creazione di nuovi modelli per aumentare le capacità e
competenze dei soggetti, al fine di imparare in modo efficace
APPRENDIMENTO
7
Nel processo di apprendimento
individuale i mental models costruiti
dalle persone, sotto forma di copie o
immagini mentali, si radicano nel
subconscio e diventano parte della
conoscenza implicita
Apprendimento di gruppo: imparare
più velocemente da se stessi e dagli
altri; cultura di incentivazione al
confronto e alla discussione
RICONOSCERE UN MODELLO
8
•“ Non ci hanno mostrato i veri
stabilimenti” dichiarò il
management americano visitando
gli stabilimenti industriali
giapponesi.
• Tale incomprensione
portò gli USA a perdere
quote di mercato.
•Negli anni cinquanta nasce il
just-in-time in Giappone, i
dirigenti di Detroit non vedono
l’innovazione.
•I Manager non avevano
riconosciuto il modello
mentale. •Risulta difficile cogliere
un modello mentale,
perché diverso fra le
persone
9
QUINDI COME LI RICONOSCO ??
I dirigenti dell’azienda Hanover, per
comprendere come riconoscere un
modello mentale, invitarono ad un loro
seminario Chris Argyris, un teorico
dell’applicazione dei modelli mentali.
Pensate ad un conflitto che avete avuto
con un cliente, collega o familiare.
Soffermatevi non solo su quello che
avete detto ma anche su quello che
avete pensato in questa situazione.
Chiese Argyris.
Ognuno dei partecipanti iniziò a ripensare a quelle situazioni, in
particolare su come tentarono di affermare le loro idee e il
conseguente comportamento.
In poco tempo si accorsero dei sottili modelli di ragionamento
sottostanti al loro comportamento e come questi li mettevano
in difficoltà.
10
Fu una dimostrazione di cos’era un
modello mentale e del loro modo di
funzionare, governando i
comportamenti e le percezioni
Divenne chiaro che, con un adeguato
addestramento, si poteva diventare
molto più consapevoli dei propri modelli
e di come essi operavano
11
LA FUNZIONE DEL LAVORO PER L’INDIVIDUO
• Un tema attuale come le politiche ambientali sono un ottimo
esempio di come due modelli mentali differenti trattano lo
stesso argomento
12
MODELLI A CONFRONTO
Paesi Sviluppati
• L’ambiente in cui viviamo viene
rispettato
• Il rispetto per l’ambiente è
diventato una caratteristica delle
nostre imprese
• Politiche Green
Paesi Emergenti
• Sfruttamento incondizionato
dell’ambiente
• Le imprese sono interessate solo
al profitto senza interessarsi delle
politiche ambientali
• No politiche green, solo politiche
espansionistiche aziendali
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA
13
• Il pensiero sistemico senza i modelli
mentali perde potenza e efficacia
•Fanno parte di una nuova capacità
gestoria
• Aiutano il pensiero sistemico a
rendere più evidenti il legami
causa/effetto nelle decisioni assunte
•Facilitano l’individuazione dei loop di
rinforzo e di bilanciamento
•Sono attivi perché influiscono sul
nostro operato.
• Fanno credere di avere un metodo per
avere successo costante nel tempo ma
in realtà sono efficaci solo
temporaneamente
•Le ricerche mostrano come la maggior
parte dei modelli mentali sono difettosi,
quelli radicati impediscono
l’innovazione e il cambiamento.
• Impediscono la messa in pratica di
nuovi processi
•Ci fanno vedere le cose in maniera
selettiva
IL CASO SHELL
14
•Negli anni ’70 , all’interno
dell’azienda sorge l’esigenza
di ottenere consenso diffuso
tra i dirigenti per la
pianificazione strategica. •I pianificatori prevedevano la
crisi del settore energetico nel
breve periodo, trovandosi in
contrasto con il management e
i suoi modelli mentali radicati.
L’incapacità della Shell di
cambiare strategia l’ha
portata ad essere una
delle peggiori compagnie
petrolifere del mercato
CRISI SETTORE
CAMBIAMENTO
RISULTATI
STRATEGIA
15
R
• a fronte dei pessimi risultati registrati su scala mondiale, il
management decise di dare fiducia ai pianificatori.
• Grazie all’adozione di nuovi modelli mentali, negli anni ’80, Shell è
passata da essere una delle piu deboli delle sette grandi
compagnie petrolifere a una delle più forti.
16
17
L’approccio della Shell si
basava sull’istituzionalizzazione
dei modelli mentali.
Il coordinatore strategico De Geus ritiene che il
successo a lungo termine dipende dal processo
tramite il quale i dirigenti cambiano i loro modelli
mentali condividendoli con l’azienda e i mercati.
18
La pianificazione viene intesa
come una forma di
apprendimento e analisi del
contesto economico al fine di
attuare le strategie più efficaci
per raggiungere gli obiettivi.
IL PENSIERO DI ARIE DE GEUS
The only relevant learning in a company is the learning done by those
people who have the power to act (at Shell, the operating company
management teams). So the real purpose of effective planning is not
to make plans but to change the microcosm, the mental models that
these decision makers carry in their heads. And this is what we at
Shell and others elsewhere try to do (Arie de Geus 1988, p. 71).
Our exploration into this area is not a luxury. We understand that the
only competitive advantage the company of the future will have is its
managers’ ability to learn faster than their competitors. So the
companies that succeed will be those that continually nudge their
managers towards revising their views of the world. The challenges
for the planner are considerable. So are the rewards (ibidem, p. 74).
19
HARLEY DAVIDSON
Anche Harley Davidson apportò dei cambiamenti alle
strutture direzionali, Venne creata l’organizzazione
circolare che considerava i ruoli tradizionali degli alti
dirigenti sulla base di tre cerchi sovrapposti
20 Tale innovazione trasformo molti manager in istruttori di cerchio.
FONTI
Peter M.Senge, La quinta disciplina l’arte e la pratica dell’apprendimento organizzativo, Sperling & Kupfer, 2006
Mella Piero , Teoria del controllo dal systems thinking ai sistemi di controllo, FrancoAngeli, 2014
Arie De Geus, Planning as learning , Harvard Business Review, 66(2), 70–74.
21
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
22