la settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

20
EDITORIALE Governo e Sanremo Non è giusto parlare sempre dei media e della televisione perché non è vero che tutto dipende da loro anche se è fortissima la loro influenza e nessuno lo può dimenticare. Siamo in- vitati a parlarne perché c’è stata una coincidenza: un fatto importante, delicato e probabilmente decisivo per le sorti del paese come sono le consultazioni per il nuovo governo ed il Festi- val di Sanremo. Anche se ce lo vogliono far credere con l’importanza data dai mes- saggi, dalle interviste, dai servizi e dalle previsioni, francamente non possiamo ritenere che i due avveni- menti abbiano la stessa por- tata. Il governo che verrà - a detta dell’incaricato, il gio- vane politico segretario del Pd Renzi - avrà immedia- tamente a cuore le grandi riforme che il paese attende ed ancor più temi spinosi e di importanza vitale come il lavoro, l’economia e la famiglia. Tutto questo ci preoccupa ed alimenta spe- ranze forti perché ci si au- gura che il nuovo che viene abbia la forza di dare una svolta decisiva alla politica. La famosa rottamazione sa- rebbe davvero un’operazio- ne inutile se il progetto e la promessa dovessero fallire. Non sarebbe “il” nuovo sulla scena della politica, ma qualcosa di replicato alla maniera un po’ origina- le propria di questo settore del paese dove - parafra- sando il detto famoso - tutto cambia perché nulla cambi sul serio. Sarebbe davvero una delusione grande. Nel mentre Renzi lavora alla sua compagine di governo i giornalisti si affannano a far previsioni sui ministri con una danza di nomi e di facce, ecco irrompere sulla scena Sanremo. In un momento cruciale ed importante il paese è in- vitato - con la stessa solleci- tudine - a volgere lo sguar- do al decantato Festival di Sanremo che invade - gra- zie alla Rai - la scena. E così davanti a noi vengono a trovarsi grosso modo sullo stesso piano un tema carico di proble- matiche vitali per il pae- se e dall’altra una forma di intrattenimento che si vuol far credere che sia il volto artistico e culturale del paese. Il presentatore o conduttore ha iniziato il festival con discorsi seris- simi ed è stato contrastato dalle grida di due operai che volevano far conoscere la loro situazione di pre- carietà. E’ indubbiamente giusto e doveroso che una platea ed uno spettacolo costruito con tante risorse abbia a volgere lo sguardo ai problemi e alle situazioni toccando anche riferimenti importanti come il lavoro e la religione, ma certamente è anche vero con tutta la più buona volontà che il conte- sto puramente rivolto allo spettacolo non può e non ha i mezzi per fare proposte costruttive vere e compe- tenti per il paese tutto. Ne consegue che i mezzi della comunicazio- ne moderna dovrebbero distinguere con chiarezza quello che conta di più per le persone e per le famiglie e mettere al posto suo un festival canterino che - per quanto lodato ed importan- te - è e resta una passerella di vanità. Convegno diocesano al Centro S. Giovanni Bosco di Rovigo La vera novità di Papa Francesco Relatori Luigi Accattoli ed il Vescovo Lucio BRUNO CAPPATO E’ iniziata domenica 16 febbraio 2014 presso il Teatro don Bosco del Centro Giovanile san Giovanni Bosco di Rovigo la preparazione al Festival Biblico che avrà luogo a Rovigo nei giorni 23, 24, 25 maggio 2014. Ad aprire la serie delle manifestazioni il primo incontro sul tema: “La gioia del Vangelo”, di Papa Francesco. con il Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, e il giornalista, scrittore e vaticanista Luigi Accattoli. a pag. 10 e 11 laSettimana Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIV - N. 8 - Una copia 1,10 - Domenica 23 febbraio 2014 - (Esce il giovedì) 91.2 94.5 91.2 94.5 SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Nella festa di San Valentino abbiano incontrato Papa Francesco pag. 20 pag. 3 Si apre il cammino del Catecumenato in diocesi

Upload: la-settimana-di-adria-rovigo

Post on 30-Mar-2016

223 views

Category:

Documents


5 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

Page 1: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

EDITORIALE

Governo e Sanremo Non è giusto parlare

sempre dei media e della televisione perché non è vero che tutto dipende da loro anche se è fortissima la loro influenza e nessuno lo può dimenticare. Siamo in-vitati a parlarne perché c’è stata una coincidenza: un fatto importante, delicato e probabilmente decisivo per le sorti del paese come sono le consultazioni per il nuovo governo ed il Festi-val di Sanremo. Anche se ce lo vogliono far credere con l’importanza data dai mes-saggi, dalle interviste, dai servizi e dalle previsioni, francamente non possiamo ritenere che i due avveni-menti abbiano la stessa por-tata. Il governo che verrà - a detta dell’incaricato, il gio-vane politico segretario del Pd Renzi - avrà immedia-tamente a cuore le grandi riforme che il paese attende ed ancor più temi spinosi e di importanza vitale come il lavoro, l’economia e la famiglia. Tutto questo ci preoccupa ed alimenta spe-ranze forti perché ci si au-gura che il nuovo che viene abbia la forza di dare una svolta decisiva alla politica. La famosa rottamazione sa-rebbe davvero un’operazio-ne inutile se il progetto e la promessa dovessero fallire. Non sarebbe “il” nuovo sulla scena della politica, ma qualcosa di replicato alla maniera un po’ origina-le propria di questo settore del paese dove - parafra-sando il detto famoso - tutto cambia perché nulla cambi sul serio. Sarebbe davvero una delusione grande. Nel mentre Renzi lavora alla sua compagine di governo i giornalisti si affannano a

far previsioni sui ministri con una danza di nomi e di facce, ecco irrompere sulla scena Sanremo.

In un momento cruciale ed importante il paese è in-vitato - con la stessa solleci-tudine - a volgere lo sguar-do al decantato Festival di Sanremo che invade - gra-zie alla Rai - la scena.

E così davanti a noi vengono a trovarsi grosso modo sullo stesso piano un tema carico di proble-matiche vitali per il pae-se e dall’altra una forma di intrattenimento che si vuol far credere che sia il volto artistico e culturale del paese. Il presentatore o conduttore ha iniziato il festival con discorsi seris-simi ed è stato contrastato dalle grida di due operai che volevano far conoscere la loro situazione di pre-carietà. E’ indubbiamente giusto e doveroso che una platea ed uno spettacolo costruito con tante risorse abbia a volgere lo sguardo ai problemi e alle situazioni toccando anche riferimenti importanti come il lavoro e la religione, ma certamente è anche vero con tutta la più buona volontà che il conte-sto puramente rivolto allo spettacolo non può e non ha i mezzi per fare proposte costruttive vere e compe-tenti per il paese tutto.

Ne consegue che i mezzi della comunicazio-ne moderna dovrebbero distinguere con chiarezza quello che conta di più per le persone e per le famiglie e mettere al posto suo un festival canterino che - per quanto lodato ed importan-te - è e resta una passerella di vanità.

Convegno diocesano al Centro S. Giovanni Bosco di Rovigo

La vera novità di Papa Francesco

Relatori Luigi Accattoli ed il Vescovo Lucio

Bruno Cappato

E’ iniziata domenica 16 febbraio 2014 presso

il Teatro don Bosco del Centro Giovanile

san Giovanni Bosco di Rovigo la preparazione

al Festival Biblico che avrà luogo a Rovigo nei giorni 23, 24, 25

maggio 2014. Ad aprire la serie

delle manifestazioni il primo incontro sul

tema: “La gioia del Vangelo”, di Papa

Francesco. con il Vescovo

di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito

de Franceschi, e il giornalista, scrittore e

vaticanista Luigi Accattoli.a pag. 10 e 11

la SettimanaPoste Italiane S.p.A. – Spedizione in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO

Anno CXIV - N. 8 - Una copia € 1,10 - Domenica 23 febbraio 2014 - (Esce il giovedì)

91.294.5

91.294.5

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO

Nella festa di San Valentino

abbiano incontrato Papa Francesco

pag. 20pag. 3

Si apre il cammino del Catecumenato in diocesi

Page 2: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

Si è concluso sabato 15 febbraio con una cena al ristorante Corte Frassino il percorso per fidanzati vi-cariale, organizzato, per il quinto anno consecutivo, dal Gruppo Famiglie della Parrocchia di Villadose e de-dicato alle coppie che hanno deciso di sposarsi con il rito cattolico.

Undici le coppie che hanno aderito provenienti da Villadose, Lama, Gavel-lo, Pezzoli, Ceregnano, San Martino di Venezze. Il per-corso di quest’anno è inizia-to il 17 novembre 2013 e si è concluso il 15 febbraio per un totale di sei incontri.

Dopo il primo incontro di acco-glienza si è poi af-frontato il passato e il presente della cop-pia riflettendo sulla genesi della coppia, sulle paure e timori del matrimonio, sul progetto di vita e sulla quotidianità.

Il tema della spi-ritualità della coppia è stato trattato con don Va-lentino Salvoldi che ha par-lato ai fidanzati dell’Amore nella coppia coinvolgendoli con la sua esperienza di vita nei paesi poveri del mondo.

Spazio anche a una gior-

nata di ritiro in Seminario, domenica 9 febbraio, dove a fianco degli argomenti trat-tati si è potuto condividere il pranzo e la partecipazione alla Messa.

L’ultimo incontro è ser-vito per fare la verifica del corso fatto e si è concluso con la cena nella suggestiva atmosfera del ristorante Cor-te Frassino. Al termine della cena sono stati consegnati

gli attestati di partecipazio-ne da parte del parroco don Carlo Marcello e un dvd con le immagini e il materiale proposto durante il corso. Le coppie guida Erica e Ste-fano, Chiara e Ilario, Mirian e Michele, Erika e Enrico e Barbara sono rimaste molto soddisfatte della partecipa-zione e dell’interesse dimo-strato.

Mirian Pozzato

La ricetta per compren-dere la Parola di Dio in que-sta domenica ce la dà s. Pa-olo: farsi stol-ti per diventare sapienti. Stolti per il mondo, sapien-ti davanti a Dio.

Ci sono due logiche che si scontrano non solo tra il mondo e Dio, ma anche tra spiritualità tradizionale e Parola di Dio. Siamo una eredità di peccatori con-clamata dalla catechesi ai fanciulli fino alla unzione terminale. Chiarito che il limbo non è mai stata una verità di fede resta il purga-torio e l’inferno a saldare i conti (anche se il card. Mar-tini diceva che l’inferno è vuoto). L’invito ad essere perfetti come il Padre cele-ste non porta a una presun-zione blasfema se “santo è il tempio di Dio che siete voi”; il “non giudicare” non può esimere dal “rim-proverare apertamente”; e l’umiltà non può contra-stare una stima di sé, crea-tura di Dio, necessaria per amare il prossimo “come te stesso”.

Il Levitico ci indica il modo concreto per vivere la santità. La carità verso il prossimo riflette in noi la santità di Dio. Dio è san-to, e quindi devono essere santi quanti appartengono al suo popolo. È la santità di Dio il movente di que-sta morale: Israele deve

prendere a modello della propria condotta quella del Signore, che ha compassio-ne del suo popolo schiavo e lo libera. Abbiamo qui un esempio eccellente della vita nell’Antico Testamen-to. Esso unisce “sacro e profano” in modo tale che dimostra che non c’era al-cuna distinzione di base tra i due ambiti. I doveri verso il prossimo sono orienta-ti all’espressione culmine dell’amore. Sono già prin-cipi evangelici, norme per un cristiano.

Nel Vangelo, dopo la grande pagina delle bea-titudini, il Discorso della Montagna si svolge con una serie di unità caratterizzata da temi specifici, raccorda-ti al filo che regge l’intera proposta di Gesù, cioè la radicalità e la totalità che il cristiano deve offrire nella sua adesione al regno dei cieli. Si puntualizza il rap-porto con l’Antico Testa-mento: c’è unità profonda tra i due Testamenti. Radi-cale è la condanna di ogni violenza, andando oltre la giustizia del taglione (“oc-chio per occhio, dente per dente”), come lo è la scelta dell’amore per il prossimo che non conosce più limiti e frontiere, ma si estende

fino al nemico. L’appello finale ad essere “perfetti” come Dio è l’illustrazione più limpida della pienezza e totalità che regge questa pagina.

Paolo presenta la Chiesa come il tempio di Dio, sede viva della sua presenza di sal-vezza: “Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distrugge-rà lui”. La riflessione che Pa-olo ha condotto sull’autentica sapienza cristiana giunge qui a una conclusione di carattere ecclesiale. Citando Giobbe e il Salmo, egli delinea il giudizio divino sulla “sapienza di que-sto mondo” ed esalta la logica paradossale della croce, che costringe il credente a vincere ogni personalismo egoistico e orgoglioso. Tutto quello che c’è nell’esistenza ecclesiale e indi-viduale è, infatti, da rimanda-re in ultima istanza a Cristo e quindi a Dio. Si offre, così, l’occasione per una riflessione sul ministero apostolico, inte-so come servizio e non come autoaffermazione e dominio.

Le leggi dell’Antico Testamento si soffermano spesso sul “prossimo”. Il prossimo è la persona della porta accanto o quella che abita nella stessa strada, il fratello-israelita, il concitta-dino o, in caso di necessità, l’ospite, che si ferma da te

per qualche tempo. Ogni persona va rispettata così come ognuno vuole esse-re rispettato.

Tutti devono essere amati nei diversi ambiti della vita quotidiana. Non dovete sottrarre ad alcuno moglie, vita, proprietà, figli. Non dovete imbrogliarlo nel commercio, tenervi il suo salario, opprimerlo con tas-si di interesse esorbitanti, maledirlo se è sordo o farlo inciampare se è cieco. Non dovete spostare la pietra di confine nei campi per gua-dagnare un po’ di terreno, né dare falsa testimonianza contro di lui in tribunale.

Le leggi riguardanti il prossimo non erano che uno dei modi in cui Israe-le avrebbe dovuto essere “santo” come il suo Dio. La comunità fioriva quan-do ogni persona amava il prossimo come se stessa. Il problema in discussione al tempo di Gesù era su chi doveva essere considerato prossimo. La parabola del buon Samaritano rispon-de: “colui che ha avuto misericordia”. Catalogare il prossimo secondo razza, sangue, cultura e religio-ne è del tutto sbagliato. La Chiesa raccoglie l’insegna-mento del suo Maestro. La Legge è riassunta nel co-mando di amare il nostro prossimo.

d. Dante

La vera sapienzaLevitico 19,1-2.17-18; 1 Corinti 3,16-23 ; Matteo 5,38-48

Gli adultiPOPOLO DI DIO IN MISSIONE

2 la Settimana domenica 23 febbraio 2014comunità

Il popolo di Dio adulto per età e formazione si trova spesso in contrasto con la cultura oggi più diffusa, quella del provvisorio. Formata da punti fermi di precetti e do-veri, “la cultura del provvisorio ci taglia a pezzi” direb-be Papa Francesco. Uno studio di un convegno recente, “Fedeltà e perseveranza vocazionale in una cultura del provvisorio” ha segnato forte e provocato la sensibilità tradizionale di varie spiritualità.

L’appartenenza ad uno spazio e a un tempo ci fa ri-flettere proprio su quanto di prezioso ci è stato tramanda-to, su come attraverso la memoria riusciamo ad attuare anche nel tempo presente e nei luoghi diversi, ma anche su quanta fantasia riusciamo a mettere nella ricerca qui e oggi il grande dono della fede.

Proprio la fedeltà e la perseveranza della nostra vo-cazione cristiana , attraverso lo scandagliare i tesori, pre-senti in quanto ci è stato tramandato, ci devono rendere capaci di offrire alle persone del nostro tempo, come noi circondati e forse penetrati dalla cultura del provvisorio, la luce e l’acqua viva che vengono dalla Parola del Si-gnore. E’ una Parola che ci parla della sua eterna fedel-tà: Gesù presenta ogni giorno il suo sì d’amore fedele a ciascuno di noi. Soltanto nella consapevolezza di questo amore fedele ed eterno, anche quando noi non riuscia-mo ad essere totalmente fedeli, possono nascere in que-sto nostro tempo, in questa cultura del provvisorio delle risposte per sempre.

Scrive Papa Francesco (EG 160.163): “Il mandato mis-sionario del Signore comprende l’appello alla crescita della fede quando indica: «insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28,20). Così appare chiaro che il primo annuncio deve dar luogo anche ad un cammino di formazione e di maturazione. L’evange-lizzazione cerca anche la crescita, il che implica prendere molto sul serio ogni persona e il progetto che il Signore ha su di essa. Ciascun essere umano ha sempre di più bisogno di Cristo, e l’evangelizzazione non dovrebbe consentire che qualcuno si accontenti di poco, ma che possa dire pienamente: «Non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20)... L’educazione e la catechesi sono al servizio di questa crescita”.

E qui entrano indicazioni forti di Papa Francesco (EG 33.70): “La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è sem-pre fatto così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza una adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia... E’ anche vero che alle volte l’accento, più che sull’impulso della pietà cristiana, si pone su forme esteriori di tradizioni di alcuni gruppi, o ipotetiche rivelazioni private che si assolutizzano. Esiste un certo cristianesimo fatto di devozioni, proprio di un modo individuale e sentimentale di vivere la fede, che in realtà non corrisponde ad una autentica “pietà popola-re”. Alcuni promuovono queste espressioni senza preoc-cuparsi della promozione sociale e della formazione dei fedeli, e in certi casi lo fanno per ottenere benefici eco-nomici o qualche potere sugli altri. Nemmeno possiamo ignorare che, negli ultimi decenni, si è prodotta una rot-tura nella trasmissione generazionale della fede cristiana nel popolo cattolico. E’ innegabile che molti si sentono delusi e cessano di identificarsi con la tradizione catto-lica, che aumentano i genitori che non battezzano i figli e non insegnano loro a pregare, e che c’è un certo esodo verso altre comunità di fede. Alcune cause di questa rot-tura sono: la mancanza di spazi di dialogo in famiglia, l’influsso dei mezzi di comunicazione, il soggettivismo relativista, il consumismo sfrenato che stimola il merca-to, la mancanza di accompagnamento pastorale dei più poveri, l’assenza di accoglienza cordiale nelle nostre isti-tuzioni e la nostra difficoltà di ricreare l’adesione mistica della fede in uno scenario religioso plurale”.

Una missione di popolo capace di generare armonia tra generazioni, senza muri divisori, risulta complessa. Bisogna accogliere la sfida di generazioni che hanno ma-turato esperienze diverse insieme a quelle che vivono il presente e puntano a un futuro con lo sforzo di indovi-narlo, essere presenti e lì porre una testimonianza che riveli tutta la ricchezza del passato e del presente.

d. Dante Bellinati

m Mercoledì 5 p Mercoledì delle Ceneri: astinenza e digiunop Incontro vicariale di pre-ghiera per i Giovaniore 21.00

m Sabato 8 p Ritiro spirituale delle Religiose Rovigo Centro Mariano ore 8.30 Giornata della Donnap Divina Commedia Inferno canto 26°, presenta Dr. G. VivaldelliRovigo don Bosco ore 21.00

m Domenica 9 1° di Quaresima

p S. Francesca Romana: pa-trona dei Gruppi vedovili

m Giovedì 13p Incontro teologico pasto-

rale per i Sacerdoti e reli-giosiRovigo Seminario ore 9.15

m Sabato 15p Ritiro spirituale delle ReligioseTrecenta S.Antonio ore 9.00

m Domenica 162° di Quaresimam Domenica 233° di Quaresima

p Convegno diocesano dei catechistiRovigo Don Bosco ore 15.00-18.00

m Giovedì 27p Ritiro Spirituale per Sacerdoti e Religiosi Rovigo Seminario ore 9.15

m Domenica 304° di Quaresima “Laetare”

Agenda Diocesana Marzo 2014

Domenica 23 febbraio: Ore 11.00 - Adria, S. Vigilio: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresi-ma. Ore 16.00 - S. Bellino: celebra la S. Messa in memoria di don Luigi Lova-to.Martedì 25 febbraio: Ore 6.00 - Parten-za per il Pellegrinaggio a Roma con le parrocchie di Adria. Ore 17.00 -

oma, Basilica di S. Pietro: presiede la celebrazione della S. Messa con i pellegrini di Adria.Mercoledì 26 febbraio: Ore 10.30 - Roma, Piazza S. Pietro: partecipa all’udienza generale di Papa France-sco. Ore 16.00 - Roma, Santa Maria Maggiore: presiede la celebrazione della S. Messa con i pellegrini di Adria.Giovedì 27 febbraio: Ore 9.15 - Rovigo, Seminario: tie-ne il Ritiro Spirituale dei presbiteri sul tema: I presbiteri, formatori di cristiani testimoni. Ore 15.00 - Vittorio Vene-to, Castello S. Martino: partecipa all’incontro dei Vescovi del Triveneto con mons. Galantino, Segretario della CEI.Venerdì 28 febbraio: Ore 9.00 - Vittorio Veneto, Castello S. Martino: partecipa durante tutto il giorno alla seduta della Conferenza Episcopale Triveneta.Sabato 1 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza.Domenica 2 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, S. Apollinare: ce-lebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cre-sima. Ore 11.00 - Castelguglielmo: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima.

Attività del Vescovo

Curia Vescovile - Ufficio EconomatoAvviso

La Segreteria dell’Ufficio Economato rimarrà chiusa nei gg. 24-25-26 febbraio p.v. (Convegno Economi 2014).

E nel periodo dal 3 al 15 marzo (in questo periodo chi avesse bisogno/necessità di contattare l’Ufficio può farlo nei pomeriggi di lunedì 3 e 10 marzo e nei pomeriggi di mercoledì 5 e 12 marzo).

ScadenzeSi ricorda che il 28 febbraio scade il termine per pre-

sentare la domanda del contributo in conto interessi pas-sivi. Il modulo è anche reperibile nel sito della Diocesi alla voce Uffici – Uffici Economato.

Villadose

Concluso il percorso per fidanzati

VII Domenica del tempo ordinario - A

Page 3: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

3la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 attualità

Possiamo riassumere così la terza intenzione di preghiera per questo mese di febbraio. E’ un tema molto caro a Papa France-

sco che vi ha fatto riferimento più volte. Certamente la povertà è un concetto, per certi versi, relativo a fatti e situazioni di vita. Un reli-gioso, ad esempio, è povero per voto anche se resta auspicabile che il non possesso personale non sia brillantemente compensato dalla sovrabbondanza comuni-taria. Il prete, come è noto, non fa il voto di povertà, ma è sem-pre esortato a guardare al suo Maestro che non aveva un sasso su cui posare il capo. E’ vero poi che la gente, come ci diceva l’al-lora vescovo di Vicenza ora arci-vescovo di Torino, tollera di più, nei preti, le debolezze della carne dell’ostentazione di ricchezza.

E’ vero che non siamo “ieri”, ma siamo “oggi”. I mezzi anche del progresso sono ormai indi-spensabili. Ma è a tutti evidente che si può essere presenti nelle case dei fratelli, ove si piange

e si ride, arrivandovi con una semplice utilitaria senza mostra-re un macchinone straordinario. Bisogna certamente comunicare ma è da chiedersi se sia sempre evangelico esibire gli ultimi mo-delli di aggeggi elettronici per suscitare sorpresa e meraviglia chi ci attornia. Bisognerebbe che fossimo sufficientemente coe-renti, in questo campo come in altri, e mostrare che tutto quello che usiamo è soltanto mezzo ed esclusivamente mezzo: che la nostra ricchezza è una sola; Cri-sto Gesù. Se noi siamo distaccati dalle ricchezze di questo mondo, più facilmente ci lasciamo amare da Dio ed essere pronti a coglie-re le molte altre forme di povertà che imperversano in tante parti del mondo. Pensiamo alla po-vertà culturale. Tanti popoli della terra hanno ferma l’alfabettizza-zione a percentuali bassissime.

La persona non acculturata, o non scolarizzata, è meno uomo/donna, è meno libera, è più facil-mente manovrabile dai furbi che non mancano mai, può diventare ben presto “merce” da utilizzare. Non sono fantasie: sono tragedie che si compiono in vaste zone del mondo. Come han fatto tanti san-ti, come, con sforzi erculei, conti-nuano a fare i missionari, scolariz-zare è un atto di carità immenso, è una lotta santissima contro una forma odiosa di povertà che intri-stisce la persona umana. Quello che risparmiamo da tanti inutili “aggiornamenti” possiamo de-volverlo a sostenere queste opere di squisito sapore evangelico, di elevazione dei fratelli e sorelle in necessità. C’è poi la povertà “sa-nitaria”. In tante parti del mondo si cura chi ha i soldi; i poveri cre-pano. Non raramente succede an-che da noi. Attraverso tanti Santi

e opere grandi la Chiesa ha fatto meraviglie per gli ammalati, ma, come accennato, ci sono ancora, in misura spaventosa, situazioni come quelle accennate. Anche le opere di sollievo in questa realtà di limite possono essere soste-nute con uno stile più sobrio e chiaramente finalizzato all’uso delle risorse. Purtroppo noi preti, parroci soprattutto, siamo custo-di di canoniche-palazzi concepiti quando il prete era considerato, poco evangelicamente, il “paron” del paese. Guardo con santa in-vidia i vescovi e preti che sono andati vivere in modesti apparta-menti utilizzando diversamente le strutture esistenti. Il santo ve-scovo Helder Camara auspicava che il Vaticano stesso diventasse un museo e che il Papa vivesse in un normale appartamento; pare si stia avverando: i profeti non sono morti!

I consacrati

siano poveri

diDon Vittorio

De Stefani

Sono or-mai trent’an-ni dalla firma del Nuovo Concordato tra la Repub-blica italiana e la Chiesa cattolica. Un punto di au-tentica svolta nei rapporti tra Stato e Chiesa, nel superamen-to dei Patti Lateranensi (tecnicamen-te si è fir-mata la loro revisione) e soprattutto, per quel che riguarda la comunità cristiana, nel-la direzione indicata dal Concilio.

La nuova normativa derivata per l’Insegna-mento della religione cattolica nella scuola (Irc) è un punto forte degli ac-cordi del 18 febbraio 1984 e ancora oggi ha qualcosa da dire. N o n s e m b r a a v e r esaurito la sua f o r z a propul -siva, no-nostante anni an-che mol-to diffi-cili, nel pantano di pole-m i c h e s p e s s o v i z i a t e da ide-o l o g i e a n a c ro -nistiche. La so-stanza dell’Irc neocon-cordatario sta nell’atteg-giamento della Chiesa di pieno servizio alla scuola di tutti. Nel riconosci-mento della sua autono-mia (le sue finalità), del valore di una collabora-zione autentica con lo Stato “per la promozione dell’uomo e il bene del Paese”, all’interno della quale ci sta con diritto - perché la scuola lo chie-de (e a questo proposito bisognerebbe ricordare la lunga stagione dei di-battiti che precedette la firma del 1984) - lo studio

dei temi religiosi e del-la religione cattolica, di quei “principi del catto-licesimo” che fanno par-te del patrimonio storico del popolo italiano.

In questi trent’anni, la “rivoluzione” neocon-cordataria è stata messa seriamente alla prova, sia sul versante scolastico sia su quello ecclesiale. Sul

p r i m o , anzitutto attraver-so una continua r i d e f i -n i z i o n e dell ’ Irc, a t t e n t a alle tra-s forma-zioni del-la scuola e alle esigenze educati-ve rinno-vate dei g i o v a n i i tal iani . Si pensi, ad esem-pio, al d i v e r s o

impatto che ha, oggi, la questione dell’apertu-ra e del confronto con le religioni diverse - anche sulla spinta, ma non solo, del fenomeno migratorio - raccolta nelle indicazio-ni programmatiche.

Si pensi, anche, all’opera continua di for-mazione e qualificazione dei docenti, intrapresa con decisione dalla Chie-sa, convinta di dover of-frire alla scuola persone qualificate dal punto di vista della preparazio-ne culturale e professio-nale. Perché la scuola è

uno snodo decisivo per l’educazione dei giovani e la comunità cristiana ci “scommette”. Si può ri-percorrere questo sforzo all’interno delle prospet-tive attuali, dell’impegno della Chiesa italiana per l’educazione in generale, del prossimo appunta-mento del mondo della scuola col Papa: ecco, l’impegno serio per la scuola e i più giovani nella scuola resta un filo rosso nella storia recente dell’Irc.

Sul versante squisi-tamente ecclesiale, l’Irc ha contribuito a far ma-turare una sensibilità di Chiesa mutuata dal Concilio. Con al centro la logica del servizio, dove ciascuno fa la sua parte, con spiritualità laicali da valorizzare, “ministeri” - si passi il termine - diffe-renziati.

Non è stato sempli-ce, né tutto scontato, su un terreno di frontiera e spesso accidentato. Eppure, soprattutto i moltissimi insegnanti di religione, uomini e don-ne “della sintesi”, come vuole un’immagine sug-gestiva coniata dai ve-scovi, hanno davvero aiutato la Chiesa a “stare in mezzo”, come lievito, alla scuola, ai giovani, a questo mondo contempo-raneo che è la sua casa.

È una storia di pas-sioni ed entusiasmi quella dell’Irc in questi trent’anni. Passioni ed entusiasmi per l’uomo, per l’educazione, per il Vangelo. Passioni ed en-tusiasmi che non si sono esauriti.

Alberto Campoleoni

Anche nella nostra diocesi sono sempre più frequenti le richieste di ri-cevere il sacramento del Battesimo in età adulta, sia grazie all’aumentato flusso immigratorio, sia per un risveglio di fede tra perso-ne lontane fin dall’infanzia. Secondo le indicazioni del Rito dell’Iniziazione Cri-stiana degli Adulti (RICA), gli adulti che desiderano ricevere il Battesimo devo-no prepararsi mediante il cammino del catecumena-to; tale cammino è caratte-rizzato da tre aspetti: uno ecclesiale, il vescovo primo responsabile; un altro an-tropologico, un cammino progressivo fatto di diver-se tappe; infine un aspetto temporale (non cronologi-co, ma salvifico, kairologico), che è dato dal tempo che dalla Quaresima condurrà alla Veglia Pasquale.

a) Il cammino verso il Battesimo degli adulti è un cammino diocesano

«I vescovi sono i princi-pali dispensatori dei miste-ri di Dio e i responsabili di tutta la vita liturgica nella Chiesa loro affidata. In for-za di questo loro ufficio essi regolano il conferimento del Bat-t e s i m o , mediante il quale gli uomi-ni parte-cipano al sacerdo-zio regale di Cristo. Non tra-l a s c i n o quindi di celebrare essi stes-si il Bat-t e s i m o , soprattutto nella Veglia pasquale. Si raccomanda in particolare che essi stes-si conferiscano il Battesimo agli adulti e ne curino la preparazione». (RICA, n° 12)

b) Il cammino verso il Battesimo degli adulti è un cammino graduale

Sono tre le tappe che conducono gli adulti al Bat-tesimo:

1) Il precatecumenato: il primo tempo, che im-pegna il candidato nella ricerca, è dedicato dalla Chiesa all’evangelizzazio-ne e al «precatecumenato» e si conclude con l’ingresso

nell’ordine dei catecumeni, con il rito dell’iscrizione del nome nel libro dei catecu-meni.

2) Il c a t e c u -menato: il secondo t e m p o , che inizia d a l l ’ i n -g r e s s o nel cate-cumena-to e può protrarsi per diver-si anni, è dedicato alla cate-chesi e ai

riti con essa connessi e si conclude il giorno dell’ele-zione, l’iscrizione del nome nel libro degli eletti.

3) La preparazione quare-simale: il terzo tempo, assai più breve, che di norma coincide con la preparazio-ne quaresimale alle solenni-tà pasquali e ai sacramenti, è dedicato alla purificazio-ne e all’illuminazione inte-riore.

c) Il cammino verso il Battesimo è un cammino che culminerà a Pasqua

Si ricorda ai parroci che Domenica 9 marzo 2014, prima domenica di Qua-resima, è prevista una Ce-

lebrazione Eucaristica in Duomo-Concattedrale, alle ore 19.00, presieduta dal Vescovo, in cui si vivranno due riti del catecumenato: l’accoglienza tra i catecu-meni per persone adulte che desiderano ricevere il Battesimo (rito dell’iscrizione del nome sul libro dei catecu-meni), e il rito dell’elezione per le persone che hanno compiuto il cammino cate-cumenale e che riceveran-no il Battesimo nella Veglia Pasquale del 20 aprile pros-simo (rito dell’iscrizione del nome sul libro degli eletti).

Si pregano i reverendi parroci di avvertire l’Uffi-cio Catechistico Diocesano per cammini di persone che sono da considerarsi cate-cumeni e per eventuali in-serimenti in tale celebrazio-ne eucaristica. Si comunica inoltre che si sta attivando una collaborazione tra Uf-ficio Catechistico e Caritas Diocesana per la forma-zione di accompagnatori e catechisti idonei a questo percorso catecumenale.

Per info: [email protected]; orari ufficio: martedì, mercoledì, ve-nerdì: 9.00-12.30. Telefono: 0425.209622.

A cura degli uffici Liturgico, Catechistico

e Caritas Diocesani

Nuovo concordato

Irc, rivoluzione andata a segno1a Domenica di Quaresima, domenica dei catecumeni

Il catecumenato

Gli insegnanti di religione, uomini e donne “della sintesi”, come vuole

un’immagine suggestiva coniata dai vescovi, hanno davvero aiutato la Chiesa a “stare in mezzo”, come

lievito, alla scuola, ai giovani, a questo mondo contemporaneo che è la

sua casa

Domenica 9 marzo il vescovo in Duomo a Rovigo accoglierà gli adulti che inizieranno

il cammino come catecumeni e gli adulti

che vivranno il Battesimo nella Veglia Pasquale

Page 4: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

In questi giorni fa discu-tere la legge belga che ha esteso ai bambini la pratica dell’eutanasia. La Fonda-zione ANT, che quotidiana-mente assiste gratuitamente a domicilio 4.000 malati on-cologici in 9 regioni d’Italia, da trentasei anni ribadisce il suo NO all’eutanasia, così come a ogni forma di accanimento terapeutico. E questo vale per ogni am-malato, adulto o bambino che sia. “Quella belga è una legge che fa riflettere e scuo-te le coscienze - afferma il Professor Franco Pannuti, fondatore di ANT. In realtà, il fatto stesso che esista una legge e che dunque sia lo Stato a pronunciarsi sull’ar-gomento, è abbastanza di-scutibile. Sull’eutanasia, noi di ANT - prosegue Pannuti - abbiamo più volte avuto modo di esprimere la no-stra opinione. E crediamo, con un certo ‘diritto’, dal momento che abbiamo già assistito circa 100.000 Sof-ferenti di tumore e ne assi-stiamo 4.000 ogni giorno, a domicilio e gratuitamente. La nostra posizione è chiara: siamo contrari all’eutanasia e all’accanimento terapeu-tico. Nella cura del malato, ANT si ispira ad un princi-pio imprescindibile, quello dell’Eubiosia - dal greco antico ‘buona vita’ - intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo fino all’ulti-mo respiro”. Eubiosia è un diritto fondamentale di ogni

essere umano, dal momento del concepimento sino alla morte. E’ quanto viene riba-dito anche nel Giuramento di Ippocrate. “Non abbiamo bisogno di leggi - conclude Pannuti - e fino a quando la Sanità Pubblica non verrà riaffidata totalmente alla co-scienza di medici che han-no il coraggio di ricordarsi quotidianamente del giura-mento ippocratico, difficil-mente potremo pensare di risolvere anche i tanti pro-blemi, apparentemente più importanti, connessi con l’eutanasia”.

Profilo Fondazione ANTNata a Bologna nel 1978

per iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, la Fonda-zione ANT Italia Onlus ope-ra in nome dell’Eubiosia (dal greco antico, eu/bene-bios/vita) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo all’ultimo respiro. Dal 1985 ad oggi ANT ha assistito, in modo completamente gra-tuito, oltre 96.000 Sofferenti oncologici (dato aggiornato al 30 giugno 2013). In 9 di-verse regioni italiane, circa 4.000 malati vengono assi-stiti ogni giorno a domicilio da 20 équipes di operatori sanitari ANT che assicu-rano, al Malato ed alla sua Famiglia, tutte le necessa-rie cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono complessivamente 400 i pro-fessionisti che lavorano per la Fondazione (medici, in-fermieri, psicologi, nutrizio-nisti, fisioterapisti, farmaci-sti, operatori socio-sanitari e funzionari) cui si affiancano circa 1.600 Volontari, iscritti nel registro ANT. Il supporto affronta ogni genere di pro-blema nell’ottica del “benes-

sere globale” del Malato. La Fondazione ANT è inoltre fortemente impegnata nella prevenzione oncologica, con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neopla-sie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Nell’ambito del solo Progetto Melanoma, che ha preso il via nel 2004, sono stati visitati 67.283 pazienti in 63 diverse province ita-liane (dato aggiornato al 30 giugno 2013). Le campagne di prevenzione si attuano sia presso strutture sanita-rie offerte gratuitamente ad ANT, sia negli ambulatori ANT, sia all’interno dell’am-bulatorio mobile - BUS del-la Prevenzione. Il mezzo, dotato di strumentazione diagnostica all’avanguar-dia (mammografo digitale, ecografo e videodermato-scopio) consente di realiz-zare sul territorio visite di prevenzione nell’ambito dei vari progetti ANT. .La Fon-dazione ANT opera in Italia attraverso 120 Delegazioni, dove la presenza di Volonta-ri è molto attiva. Alle Dele-gazioni competono, a livello locale, le iniziative di sensi-bilizzazione e raccolta fondi e la predisposizione della logistica necessaria all’assi-stenza sanitaria domiciliare.Prendendo come riferimen-to il 2012, ANT finanzia la maggior parte delle proprie attività grazie alle erogazio-ni di privati cittadini e alle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (56%) al contributo del 5x1000 (11%) a lasciti e donazioni (12%) al contributo di banche e fondazioni (1%). ANT è la 10^ Onlus nella graduato-ria nazionale su oltre 30.000 aventi diritto nel medesimo ambito.

4 la Settimana domenica 23 febbraio 2014società

Un altro cambio di go-verno. E la scuola torna nel vortice, perché ogni volta sembra di dover ricomin-ciare. Questa è la sensa-zione che accompa-gna i cam-b i a m e n t i che stiamo attraversan-do e che nei p r o s s i m i mesi dovre-mo vedere alla prova.

Provando a ragionare “dal punto di vista della scuola”, il primo pensiero è che i continui cambi di di-rezione (alcuni sostanziali, altri meno) non hanno fat-to bene negli anni passati, con un avvicendamento di riforme dichiarate o meno, che hanno sostanzialmen-te disorientato il mondo dell’istruzione. Questo non perché la scuola debba essere “un mare calmo” - l’esperienza insegna che è piuttosto un magma in con-tinua ebollizione proprio al suo interno, con energie ed entusiasmo inaspettati - piuttosto perché avrebbe bisogno non di continuare a mirare tanti grandi obiet-tivi differenti, ma provare piuttosto a raggiungerne qualcuno anche limitato, ma concretissimo.

Un esempio: continuare sulla strada del recupero dell’edilizia scolastica, della messa a norma degli edifici, del consolidamento strut-

turale (che vuol dire anche cura delle dotazioni di base, comprese le connessioni in-ternet, per intenderci), vale probabilmente di più, in

questo mo-mento, che immaginare una “rivo-luzione” dei percorsi sco-lastici per accorciarli di un anno.

Intendiamoci, non che questo non sia importante e magari necessario - se ne discute da oltre un decen-nio - ma raggiungiamo un punto fisso, prima. Senza precludere lo sguardo am-pio, l’occhio all’orizzonte. E anche qui l’esperienza in-segna che i proclami, ogni volta bellissimi, si sono sempre impantanati nelle sabbie mobili quotidiane, piccole e insidiose.

Così, alla vigilia di nuovi cambiamenti di go-verno, e di nuovi impegni sulla necessità di “ripartire dalla scuola”, vorremmo ricordare gli step da non dimenticare. Edilizia scola-stica, dicevamo. Lotta alla dispersione, verrebbe da aggiungere, potenziamento delle infrastrutture tecnolo-giche... cose concrete, che peraltro sembravano esser-si avviate negli ultimi mesi, anche con qualche risorsa economica stanziata in più dal governo. E poi bisogna puntare sulla formazione

dei docenti, probabilmente rivedere le questioni che riguardano la selezione e la scelta, la valutazione del loro operato. C’è il grande capitolo della cosiddetta “scuola digitale”, da affron-tare con lucidità, tenendosi lontani dagli estremi di chi immagina già gli istituti “total tablet” e di chi, al contrario, ne vede solo i pericoli. E’ vero che l’Italia sconta una perdita di cre-dibilità nei confronti della scuola. E’ vero che l’opinio-ne pubblica nei confronti degli insegnanti, ad esem-pio, soffre di luoghi comuni squalificanti. Per tornare a pensare positivo, però, ol-tre a ribadire che la scuola è il futuro del Paese, servono azioni e politiche concrete. Ritocchi anche piccoli, ma efficaci. In alcune direzio-ni il ministro Carrozza ha fatto fare qualche passo avanti e vale la pena che gli eventuali avvicendamenti in viale Trastevere ne ten-gano conto. In sostanza, chi arriva al vertice, non si senta in dovere di ricomin-ciare tutto da capo, secon-do un’usanza italica che ha spesso prodotto danni. Poi, c’è da augurarsi che per un po’ di tempo ci sia stabilità, così da inserire i “ritocchi” in una prospettiva di più ampio respiro, con la pos-sibilità di raggiungere (e verificare) qualche risultato importante.

Alberto Campoleoni

Erano quasi 4.000 i Ro-ver e le Scolte (i ragazzi e le ragazze dai 16 ai 21 anni dell’Agesci) che domenica si sono riuniti a Jesolo per la prima tappa di un cammi-no che in agosto culminerà con la «Route nazionale» in Toscana, un campo mo-bile assieme ad altri 30mila scout da tutta l’Italia. All’appuntamento al Pala Arrex di Jesolo per una giornata dedicata al tema «I sogni sono responsabilità» i ragazzi hanno ascoltato le testimonianze di don Luigi Ciotti (che li ha esor-tati a “trasformare i no in noi, perché la democrazia è responsa-bilità”) e del pilota e poi atleta para-limpico Alex Zanardi, che ha raccontato la sua contagiosa voglia di ricominciare (e di perdona-re!) nonostante ogni avver-sità. Il tema scelto dall’Age-sci nazionale per la Route 2014 è infatti il coraggio: una scelta controcorrente per aiutare i ragazzi ad af-frontare con un progetto individuale e comunitario le sfide di questo tempo di crisi.

Il Veneto (con i suoi qua-si 24mila tra ragazzi e capi/educatori) è la regione con la maggiore presenza scout a livello nazionale (l’Agesci nel 2013 ha registrato poco meno di 180mila iscritti) e il Forum di Jesolo – il più partecipato tra gli appun-tamenti regionali in corso – è stato un momento im-portante per l’associazio-ne, come hanno spiegato – aprendo i lavori - i due Responsabili Regionali dell’Agesci, Mauro Mon-tagner e Barbara Battilana (l’Agesci quest’anno com-pie 40 anni e dal 1974, qual-che decennio prima che si

cominciasse a parlare di quote rosa, a ogni li-vello asso-

ciativo vige una rigorosa «diarchia»: in ogni ruolo, dal gruppo di paese fino ai vertici nazionali, uomini e donne sono affiancati e corresponsabili). Il Forum di Jesolo, nel pomeriggio, si è concluso con un concerto del cantautore (ma lui pre-ferisce “cantastorie”) Luca Bassanese, mentre i lavori si sono articolati attraverso stand e gruppi di lavoro:

ad esem-pio una quarantina di ragazzi e ragaz-ze hanno raccontato in diretta, attraverso blog, sms e video, i lavori dei F o r u m dall’interno del Pala Arrex, un modo concreto per aiu-tare i più giovani ad impa-rare a muoversi nel mondo dei new media, dove spes-so la loro fragilità è messa a dura prova, come si è visto, drammaticamente, la setti-mana scorsa a Cittadella.

Jesolo è stata solo la pri-ma tappa per gli oltre 4mila Rover e Scolte del Veneto che ad agosto parteciperan-no alla Route Nazionale: dal 1 al 6 agosto attraver-seranno il Veneto con de-cine di campi mobili, zaino in spalla, assieme ad altri gruppi italiani e stranieri, per poi confluire tutti per il campo fisso finale, a San Rossore-Migliarino, in pro-vincia di Pisa, dove si terrà la fase conclusiva della Ro-ute Nazionale 2014.

L’appuntamento di San Rossore è l’ultimo di una lunga serie di Route Na-zionali dello scautismo ita-liano. Dopo la rinascita del dopoguerra delle due as-sociazioni maschile (Asci) e femminile (Agi), la prima organizzata dall’Asci si ten-ne nel 1952 a San Candido

(BZ) con 500 partecipanti, la seconda ad Assisi nel 1959, la terza in Val Fondil-lo, sul Gran Sasso, nel 1964. L’Agi organizzò un’unica route nazionale nel 1957, attorno al Lago di Como. Dopo la nascita dell’Agesci nel 1974, la prima Route na-zionale si tenne a La Man-dria (TO) nel 1975 con 4.500 presenze, mentre il secondo appuntamento nazionale fu nel 1986 a Piani di Pez-za, in Abruzzo, con 14mila ragazzi e ragazze e con la Messa al campo celebrata da Giovanni Paolo II.

Direttore responsabileBRUNO CAPPATO

Direzione e reDazione: Rovigo, via Sichirollo, 74 - tel. 0425.34534fax 0425.30608 - e-mail: [email protected]@lasettimana.ro.it - www.lasettimana.ro.itTipografia: SIT Società Industrie Tipolitografiche srl - Via L. Einaudi n. 2 - 31030 Dosson di Casier (TV) - Tel. 0422 634161 - E-mail: [email protected] al Tribunale di Rovigo, decreto del 28 maggio 1948 al n. 6 del registro periodici.Abbonamenti 2014: Annuale ordinario E 47, semestrale E 28; per l’este-ro E 150; Amico E 100 - c.c.p. n. 6253430 - via Sichirollo, 74 - 45100 Rovigo - N. ROC 7848CoDiCi iban:• CassadiRisparmiodiFerraraSedediRovigo: IT65H0615512200000000009277• Uff.PostaleRovigo:IT07R0760112200000006253430

amminisTrazione e pubbliCiTà: via Sichirollo, 74, 45100 Rovigo; conto corren-tepostalen.6253430-tel.0425.34534-Tariffe:Pubblicitàcommercialeamodulo (mm. 43,5x40) BN E 14; Colori E 28; Economici E 0,16 a parola. Finanziari,legali,sentenze,ecceteraE 0,31 per mm. per col. Anniversari: E 0,31 per mm. per col. Manchettes in prima pagina E 50 cadauna; in ultima pagina E 35 cadauna.speDizione: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale-D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Rovigo.La Testata La Settimana fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.

Direttore responsabileBRUNO CAPPATO

Direzione e reDazione: Rovigo, via Sichirollo, 74 - tel. 0425.34534fax 0425.30608 - e-mail: [email protected]@lasettimana.ro.it - www.lasettimana.ro.itTipografia: Think Adv srl - via Levà,32 - 35026 Conselve (Pd)Registrazione al Tribunale di Rovigo, decreto del 28 maggio 1948 al n. 6 del registro periodici.Abbonamenti 2012: Annuale ordinario per il 2012 E 47, semestrale E 28; per l’estero E 150; Amico E 100 - c.c.p. n. 6253430 - via Si-chirollo, 74 - 45100 Rovigo - N. ROC 7848CoDiCi iban:• CassadiRisparmiodiFerraraSedediRovigo: IT65H0615512200000000009277• Uff.PostaleRovigo:IT07R0760112200000006253430

amminisTrazione e pubbliCiTà: via Sichirollo, 74, 45100 Rovigo; conto cor-rente postale n.6253430 - tel. 0425.34534 - Tariffe: Pubblicità com-merciale a modulo (mm. 43,5x40) BN E 14; Colori E 28; Economici E 0,16aparola.Finanziari,legali,sentenze,ecceteraE 0,31 per mm. per col. Anniversari: E 0,31 per mm. per col. Manchettes in prima pagina E 50 cadauna; in ultima pagina E 35 cadauna. speDizione: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale-D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Rovigo. La Testata La Settimana fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.

ASSoCIATo

UnIoneSTAMPAPERIoDICAITALIANA

FedeRazIoneITalIanaSETTIMANALI CATToLICI

«Forum RS» dell’Agesci Veneto

Scout da ogni diocesi a Jesolo

Rovigo - Nove film al Circolo Auser

Per conoscere il PolesineL’Auser di Rovigo in collaborazione con Circolo Au-

ser “Città delle Rose” e Circolo Auser “Insieme”di Ro-vigo propongono nell’ambito dell’Università Popolare per l’educazione permanente e il tempo libero, anno accademico 2013-2014 – secondo corso: “Conosci il tuo ambiente e la sua storia”: nove film e documentari che riguardano il paesaggio del Polesine e le vicende che lo riguardano. Gli incontri sono programmati presso il Circolo Auser “Città delle Rose” in Vicolo Castello (vici-no alle torri di Piazza Matteotti) a Rovigo con inizio alle ore 15.30. Programma: Febbraio: il 10 - Il dialetto vene-to. Corso di Veneto, documentario; il 17 – Lina Merlin la Senatrice, documentario; il 24 – Le radici del ricordo, documentario Istria. Marzo: il 3 – Ossessione, film di Luchino Visconti; il 10 – El Zelese La figura di Antonio Carlizzi, documentario; il 17 – Il Professore. Biografia di Emilio Zanella, documentario; il 24 . L’Accademia dei Concordi di Rovigo, documentario. Aprile: il 7 – La mu-sica in Polesine, documentario sulla musica popolare.Hanno aderito al programma le Associazioni culturali “R. Barbujani” e “Amici dei Musei” di Rovigo e il CPS-SAE di Rovigo. La partecipazione e libera e gratuita.

Con don Ciotti e Alex Zanardi

Scuola

Punto fermo cercasiOra in Belgio applicata anche ai bambini

Il no della fondazione ant all’eutanasia

Per carità, il nuovo ministro non ricominci tutto da capo

Page 5: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

5la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 polesine

Si è consumato come un grosso cero, talora lo spes-sore della sua minutezza non lasciava intravvedere la luce che ardeva, quasi sommessamente nelle ore della sua giornata terrena. Ha raggiunto l’ospedale di Rovigo e nel volger di tem-po di una giornata, ha fatto quel piccolo grande passo che lo ha fatto approdare nell’eternità. Ci aveva abi-tuati al suo sorridente si-lenzio, mentre toglieva lo sguardo dalla rivista o dal giornale, riprendendoli su-bito dopo. Immobile sulla sua sedia sapeva sorridere e guardare. Tante volte ho pensato che i nostri volti gli richiamassero i giorni dei suoi 60 anni di sacer-dozio. Alla Casa del Clero era arrivato dopo la rinun-cia alla “sua” San Cassia-no sul finire del 1996, per ragioni di salute. Ha fatto fatica ad abituarsi: “Sono in collegio qui!” esclamava quando lo si andava trova-re. Per anni, fin che le forze glielo permisero, celebrava alle 8.30 nella chiesa di San Bortolo a Rovigo. Lo ac-compagnava il fedele Ma-rio! Piccolo di grande per la fede che seppe trasmettere alla sua gente.

I e sue originiDon Afro Borgato era

nato a Crespino il 22 di-cembre 1926 da Oreste e Bertaglia Zula. Poco dopo la famiglia si trasferiva a Pontecchio Polesine. Qui il parroco don Domenico Ca-sarotti lo notava ed il nipo-te don Fausto Andretto lo seguiva, finchè entrava in Seminario. A don Casarot-ti era seguito don Angelo Barion che lo accompagnò per buona parte degli anni

di formazione. Dopo l’alluvio-ne il parroco era don Ettore Birol-lo, che ha avuto la gioia di con-durlo all’altare e di far festa per la sua prima messa solenne.

Il suo servizio sacerdotale

Neanche un mese dopo l’Or-dinazione, gli arrivava la pri-ma obbedienza: 24 luglio 1954: cappellano a Po-lesella ove l’ar-ciprete era don Tarcisio Pigozzo suo concittadi-no. S’ammalava e il 3 dicembre 1954 lasciava Po-lesella per curar-si. Il 27 settem-bre 1955 veniva mandato a S. Cassiano. Qui rimarrà fino al finire del 1996, per approdare in Casa del Clero.

San Cassiano lo impe-gnava su vari campi: riesce

far giungere l’acquedotto, il servizio di

Tram, l’energia elettrica, le case popolari. Restau-ra la chiesa, il campanile, la casa canonica, riadatta ambienti per la Catechesi, il Bar ACLI.

Il 25 ottobre 1960 veni-va nominato Vicecancel-liere della Curia Vescovile a Rovigo. Per oltre 36 anni ogni giorno si porterà a Rovigo! Si fa stimare dai vescovi e dai sacerdoti. Il 1 ottobre 1976 viene no-minato canonico onorario del Duomo ed il 5 maggio 1987 cappellano del Papa.

La sua azione pastoraleLa sua gente, come lui,

recita il Rosario tutti i gior-ni, edifica la cappella di N.S. di Fatima. E’ questa la sua chiave per entrare nell’animo della sua gente. Più volte fa la “Missione al popolo”. Ogni anno la predicazione per l’Avven-to e la Quaresima due o tre volte la settimana. Non passano inosservati gli “Anni Santi 1975 e 1983” con la rispettiva predica-zione e viaggi a Roma.

Ha la gioia di condur-re all’altare don Luigi Pal-mieri e di Graziano Giu-riati. L’Ordinazione di don Graziano venne fatta nella piccola chiesa rimessa a nuovo, da S.E. mons. Gio-vanni Mocellini e teletra-smessa in circuito paesa-no. E’ altissima la percen-

tuale dei mili-tanti dell’Azione Cattolica e ulti-mamente delle ACLI. I Giovani sono particolar-mente seguiti e sono essi che vivacizzano la comunità, con il Gruppo del can-to, dell’anima-zione, del Prese-pe, della carità. Erano grandi le annuali apertu-re e chiusure del mese di maggio.

L’uomoFu soprat-

tutto nell’ufficio della Cancelle-ria che egli ma-nifestava la sua grande amicizia con i preti, che serviva e ac-coglieva come amici e che assai

spesso ospitava a casa sua. La familiarità con la sua gente era grande. Gli par-lavano tutti come ad uno di famiglia. Per tutti era “don Afro”.

Affascinava i bimbi che numerosi facevano i chierichetti, a cui chiede-va un forte impegno per il servizio e la conoscenza della liturgia e soprattutto per la preghiera. In occa-sione del 25° di parrocchia la civica amministrazione assegnava nel cimitero per i tre sacerdoti del ter-ritorio il loculo. Egli sorri-dendo lo raccontava agli amici!Come quando nel maggio 1987 fu nomina-to cappellano del Papa: “Bell’affare combino: da parroco mi promuovono cappellano”!

Don Gianni Azzi

Presieduto dal Vescovo si è cele-brato sabato 15 febbraio, il funerale di don Afro Borgato, nella chiesa di San Bortolo a Rovigo. Alle 10.00 la chiesa era già gremita dai 35 sacer-doti, dai parrocchiani di San Cas-siano e dagli amici del paese e della città. Con l’arrivo della salma si ri-empiva anche lo spazio riservato ai parenti, la sorella suor Innocenza, la Cognata, i Nipoti e un gruppo di religiose di Sottomarina di Chioggia delle Suore Serve di Maria Immaco-lata. Tra i sacerdoti quelli della Casa del Clero con il Direttore, i compa-esani di Pontecchio con il Parroco, quelli della Curia con il Vicario Ge-nerale e il Cancelliere, il responsabile del Suffragio cristiano, il compagno di ordinazione don Guido Borin e i sacerdoti del Seminario Diocesano.

Il Vescovo …Ha presieduto Mons. Vescovo

e i canti assembleari hanno dato solennità al rito. Signorile, quanto semplice il sussidio per seguire la celebrazione. Sulla bara un fascio di fiori bianchi.

L’OmeliaNel suo intervento Mons. Sora-

vito ha fatto emergere come mons. Afro si è preparato ed era pronto con la lucerna accesa ed i fianchi cinti ad incontrare il Maestro Gesù.Dal libro delle Lamentazioni, il Ve-

scovo ha letto l’ultimo tratto della vita di Don Afro che in questi anni è stato provato da diversi problemi di salute che ha vissuti con serenità. E proseguendo “… ci ha abituati al suo sorridente silenzio … La sua debolezza

e fragilità sembra ricevere una sintetica interpretazio-ne dal Profeta: «Son rima-sto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. E dico: è sparita la mia gloria,

la speranza che mi veniva dal Signore. Il ricordo della mia miseria e del mio va-gare è come assenzio e veleno. Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima. Questo voglio richiamare alla mia mente, per questo voglio riprende-re la speranza».” E proseguendo: “ … ma la vita di don Afro, nonostante la debolezza e la fragilità, è illuminata e sostenuta dalle successive espressioni del Profeta. «Le misericordie del Signo-re non sono finite, non è esaurita la sua compassione: esse sono rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà. Mia parte è il Signore – io esclamo – per que-sto voglio sperare …»“.

E riferendosi al Vangelo di Luca proclamato, il Signore parla di nozze e invita a vivere il futuro con senso di responsabilità e ha poi citato San Paolo” … la nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il no-stro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3,20 -21). Il Vesco-

vo ha poi tratteggiato la lunga esi-stenza di Don Afro, sottolineando la profonda linearità dell’impegno sa-cerdotale.

Il testamento spiritualeE avviandosi alla conclusione: “

… Don Afro piccolo di statura, ma grande per la fede che seppe tra-smettere alla sua gente e oggi que-sta fede la manifesta anche a noi mediante il suo testamento spiritua-le, dove dice: “Ringrazio il Signore di avermi elevato senza mio merito, alla dignità sacerdotale ed invito tutti i pre-senti a recitare un “Magnificat” di rico-noscenza. Ringrazio la Vergine SS.ma per la sua continua ed amorosa assisten-za alla mia vita e al mio sacerdozio.

Ringrazio quanti mi hanno voluto e fatto del bene: i miei colleghi di ordi-nazione, tutti i Sacerdoti a me uniti da vincoli cari, i miei Superiori e i diletis-simi parrocchiani di San Cassiano. Non posso ricompensare adeguatamente. Prometto che, se per i meriti adorabili di Gesù e la protezione di Maria entrerò in cielo, veglierò su tutti, perché tutti abbiano a raggiungere, la grande meta della vita umana, il Paradiso…”

Nel cimitero di PontecchioA conclusione della celebrazione,

il corteo dei Sacerdoti ha accompa-gnato la bara sul sacrato per l’ultima preghiera prima che si incamminas-se per il cimitero di Pontecchio ove è stata sepolta.

AG

La Regio-ne Veneto, con la Delibera di Giunta dell'11 febbraio, ha indetto il nuo-vo bando per la selezione di volontari in Servizio ci-vile regionale. Sono previsti complessivamente 148 posti in enti e associa-zioni del territorio regionale. In provincia di Rovigo sono presenti 12 posti, nell'ambito del progetto "Volontari in as-sociazione", presentato dall'associazione Polesine Solidale.

Possono partecipare alla selezione i cittadini italiani e comunitari, residenti o domiciliati in Veneto, di età compre-sa tra 18 e 28 anni e non condannati con sentenza di primo grado per delitti non colposi commessi mediante violenza contro persone o per delitti riguardanti l’appartenenza a gruppi eversivi o di criminalità organizzata. Non possono presentare domanda i giovani che già prestano o abbiano prestato servizio civile in qualità di volontari o che abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista, oppure quelli che abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualun-que titolo.

Le domande vanno presentate entro le ore 14.00 del 17 marzo 2014. La domanda di partecipazione, utilizzando l'apposita modulistica allegata al bando, va indirizzata di-rettamente all’ente che realizza il progetto prescelto, indi-cando l'eventuale sede di destinazione.

Complessivamente sono 148 i posti previsti. Nel territo-rio della provincia di Rovigo è presente un unico progetto, "Volontari in Associazione", promosso dall'associazione Po-lesine Solidale. Prevede 12 posti, con un monte ore settima-nale di 18 ore e un compenso mensile di 270 euro. I volontari svolgeranno l'anno di servizio in associazioni del territorio. Sono previste attività nell'ambito della lotta alla povertà, del sostegno agli anziani, del trasporto sociale, del supporto a persone con disabilità, della solidarietà internazionale. Al-tre attività sono previste nella sede del Csv di Rovigo.

Per maggiori informazioni sul bando, contattare il nu-mero 0425.29637 o scrivere [email protected]. Il Cen-tro di servizio per il volontariato di Rovigo propone agli aspiranti volontari due seminari dedicato al Servizio civile e le modalità per partecipare alle selezioni. Il primo appro-fondimento si terrà martedì 4 marzo, alle 17.30 nella sede di viale Tre Martiri, 67/F, in occasione del seminario mensile dedicato agli aspiranti volontari. Un secondo appuntamen-to sarà martedì 11, alla stessa ora. I seminari sono gratuiti, ma l'iscrizione è obbligatoria. Sono condotti da Francesco Casoni, operatore del Csv, rappresentante dell'associazio-ne Polesine Solidale nella Consulta regionale del Servizio Civile e nel Coordinamento Spontaneo Enti e Volontari di Servizio Civile del Veneto.

I prossimi appuntamenti. Un  cammino  per  condividere  insieme  la  Vita  

Presso la Sala Riunioni de la Settimana (a Piano terra)

via Sichirollo 74 Rovigo (ampio parcheggio)

Sabato 1 marzo 2014 ore 15,30

Riflessione di don Bruno Cappato Popolo di Dio in Missione Ore 17,00 Celebrazione Eucaristica.

Domenica 23 marzo 2014 ore 15,30  

Suor  M.  Cristina  Caracciolo    “Serve  di  Maria  Riparatrici”    biblista  (insegna  Sacra  Scrittura  in  diversi  Istituti  Teologici).  Ci  proporrà    un  itinerario  di  testi  biblici.  Ed  egli  lo  restituì  alla  madre  (Lc  7,15)        

Alle relazioni seguirà dibattito. Ingresso libero aperto a tutti.

 

Diocesi Adria— Rovigo

Genitori  in  Cammino  

Rovigo

Servizio civile regionale

Al via il bando per volontari.

Le domande entro il 17 marzo. Sono 12 i posti

in provincia di Rovigo

In San Bortolo di Rovigo

Il commiato liturgico a mons. Afro Borgato

Numerosii presenti

Rovigo Casa del Clero

è morto Mons. Afro Borgato

1926 -2014

Page 6: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

Inizia l’8 marzo, festa della donna, per prosegui-re fino a sabato 15 marzo la “Settimana della salu-te”, il seguito ideale della campagna “Donne . . . il seno di poi” che in ottobre in occasione del mese del-la prevenzione del tumore al seno con una quindicina di appuntamenti aveva ri-chiamata l’attenzione con primari, medici e dirigenti sanitari su un problema che nella nostra nazione colpi-sce oltre 45 mila donne e negli ultimi 6 anni ha visto aumentata del 29 per cento anche la popolazione fra i 22 e 44 anni. “Una carezza diversa salva la vita” è lo slogan coniato per la set-timana dedicata alle visite senologiche gratuite pre-sentata in questi giorni a Palazzo Celio dall’assessore alle Politiche Sociali e Fami-glia Marinella Mantovani e dalle presidenti provinciali di Andos Anna Maria Ca-vallari Monesi e Lilt Maria Iside Bruschi.

In un volantino scritto in quattro lingue: italiano, in-glese, francese e arabo sono

indicati i Comuni con le strutture o centri ove saran-no fornite le visite. Rovigo, Rosolina, Adria, Porto Viro, Frassinelle Polesine, Occhio-bello e Ficarolo le località attivate; si va dall’ospedale di Adria agli ambulatori dei medici condotti, dalle case di cura ad altre strutture private.

Molte le donne già ope-rate al seno che assisteranno nei diversi luoghi l’entrata in ambulatorio per la visita “del tutto gratuita”, ma che ha necessità “di essere pre-notata”.

Informazioni su luoghi, date e orari allo 0425 701101 o: Rovigo Medica, Andos Rosolina, Asl 19 Adria, case di cura di Porto Viro e Santa Maria Maddalena, ambula-tori medici di Frassinelle e Ficarolo.

Sede e orari Rovigo - c/o Rovigo Me-

dica, Via L. Einaudi 80/82 (area Tosi): sabato 8 marzo dalle 9.00 alle 13.00;

Rosolina - c/o ANDOS – Palazzo delle Associazioni, Via G. Marconi 110: sabato 8 marzo dalle 9.30 alle 14.00;

Adria - c/o Ospedale Civile S. M. Regina degli Angeli, Servizio di Oncolo-gia, IV piano – Pizza Etru-schi 9: sabato 8 marzo dalle 8.30 alle 14.00;

Porto Viro - c/o Casa di Cura Madonna della Salute, Via N. Badaloni 25: sabato 8 marzo dalle 8.00 alle 13.00 (E’ possibile effettuare oltre alla visita anche l’ecografia – prenotazione al n. 0425 701101)

Frassinelle Polesine - Ambulatorio, Via Papa Lu-cani 63: sabato 8 marzo dal-le 8.30 alle 14.00;

Occhiobello - c/o Casa di Cura S. Maria Maddale-na, Via Gorizia 2: Giovedì 13 marzo dalle 15.30 alle 18.00 (prenotazioni al n. 0425 768411);

Ficarolo - Ambulatorio, Via Garibaldi 45: sabato 15 marzo dalle 9.00 alle 14.00.

6 la Settimana domenica 23 febbraio 2014polesine

L’azienda energetica polesana ha distribuito i 15mila euro stanziati per l’iniziativa “C’è una nuova energia nella Cultura”. Il presidente Bergamin: “La nostra è una prova d’amore verso il territorio”.

ASM SET ha premiato 18 studenti modello distri-buendo Borse di Studio per un valore di 15mila euro. L’iniziativa “C’è una nuo-va energia per la Cultura”, fortemente voluta dal Cda presieduto da Massimo Ber-gamin, prevedeva, infatti, lo stanziamento da parte di ASM SET, azienda polesa-na che fornisce gas metano ed energia elettrica ad oltre 33mila clienti, di Borse di Studio per un valore totale di 15mila euro.

All’azienda sono perve-nute decine di adesioni nel giro di poche settimane e, alla chiusura del bando, è stata stilata una graduatoria che ha visto 18 studenti ri-sultare vincitori. Si tratta di sei di scuola secondaria di secondo grado che hanno ricevuto un contributo di 500 euro ciascuno, e dodici stu-denti universitari ai quali è stato consegnato un assegno da 1.000 euro a testa.

La cerimonia di pre-miazione si è tenuta sabato mattina nella Sala della Gran Guardia, a Rovigo, e ha vi-sto la presenza dei vertici di ASM SET: il Presidente Mas-simo Bergamin, l’Ammini-stratore delegato Giovanni Gullì, il Direttore generale Massimo Nicoli, i consiglieri Giovanni Boschetti ed Elena

Chiarion. Anche le autorità hanno voluto partecipare a questa lodevole iniziativa, a partire dal Sindaco Bruno Piva, l’Assessore comuna-le alla Cultura Anna Paola Nezzo e quello provinciale all’Istruzione Leonardo Rai-to.

Il Presidente Massimo Bergamin, nel fare gli onori di casa, ha definito questa ini-ziativa “un atto d’amore per la cultura e per il territorio. Oggi sosteniamo 18 studenti meritevoli e le loro famiglie, ma la nostra azienda si è di-mostrata particolarmente at-tenta ai temi sociali negli ulti-mi anni, in particolare con lo stanziamento di 200.000 mila euro di contributi in bolletta che hanno aiutato oltre 2.000 famiglie. Ancora una volta, dunque, ASM SET si dimo-stra un’azienda del territo-rio, per il territorio. Questo grazie ai nostri soci: ASM SPA ed Ascopiave SPA, ma soprattutto ai 33mila clien-ti che ci hanno scelto per la fornitura di gas metano ed energia elettrica”.

Il sindaco di Rovigo, Bru-no Piva, ha elogiato ASM SET per questa iniziativa: “All’azienda va riconosciuto il merito di sostenere la cul-tura e l’istruzione, dando un segnale importante ai giova-ni in un momento difficile come quello che stiamo at-traversando”.

Per l’assessore comuna-le alla Cultura, Anna Paola Nezzo, le Borse di Studio ASM SET “hanno un gran-de valore, perché, al di là del sostegno economico, danno fiducia agli studenti. Oggi come non mai abbiamo bi-sogno di persone competenti e preparate ad affrontare le grandi trasformazioni che sono in atto. Congratulazioni a tutti e proseguite nel vostro percorso di formazione”.

L’assessore provincia-le all’Istruzione, Leonardo Raito, ha ringraziato calda-mente ASM SET “per le nu-merose e lodevoli iniziative che sta portando avanti su vari fronti, dalla cultura, al sociale, allo sport. Questa in particolare mi sta molto a

cuore perché dà valore alla meritocrazia. Se lasciamo da parte scorciatoie ed aiutini e ci impegniamo tutti a dimo-strare sul campo il nostro valore, allora sarà possibile trovare nuove soluzioni ai tanti problemi che affliggono oggi il nostro Paese”.

Tutti i componenti del CDA di ASM SET ed i di-rigenti dell’azienda hanno voluto congratularsi con i 18 vincitori. I quali a loro volta hanno espresso grande entu-siasmo per il contributo rice-vuto alla propria formazione culturale.

Al di là del sostegno economico, ASM SET ha omaggiato i vincitori anche con un attestato su carta per-gamena, una pen drive da 8GB, con incise le iniziali di ciascun studente ed una rosa blu per le vincitrici. Il tutto accompagnato dall’invito a proseguire nel percorso di studi e a diventare eccellenze per il Polesine in Italia e nel mondo.

Gli studenti premiati con la Borsa di Studio ASM SET “C’è una nuova energia nella Cultura” 2013

Scuola Secondaria di Se-condo Grado: Christian So-riani, Sara Libralon, Andrea Voltani, Biagio Trimarchi, Annachiara Bido, Naima Ia-ich.

Università: Elia Scarparo, Davide Buson, Laura Rover-si, Katia Bisan, Sara Penna, Marco Zanella,

Marta Mazzetto, Gianpa-olo Guarese, Gaia Armaroli, Sara Voltani, Giorgia Viola, Laura Zago.

S. Maria Maddalena

Incontro sui giovaniCon Mons. Domenico SigaliniLa Parrocchia di S. Maria

Maddalena propone un in-contro sul tema “La realtà del mondo dei ragazzi e giovani d’oggi: nuovi linguaggi, va-lori e simboli” per venerdì 21 febbraio alle ore 21 presso il Teatro del Centro Parrocchiale. Relatore sarà S.E. Mons. Do-menico Sigalini Vescovo di Pa-lestrina e Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana.

Associazione Amici del CuoreGrazie agli “Amici del Cuore” nasce a Rovigo il pri-

mo gruppo di AUTO-MUTUO-AIUTO PER CARDIO-PATICI. L’iniziativa, la prima nel NordEst nel suo ge-nere, verrà presentata ufficialmente venerdì 21 febbraio alle ore 18 nella Sala Giunta della Provincia via Ricchieri (detto Celio) 10, Rovigo. La presentazione è aperta a tut-ti, sono invitati i cittadini interessati, medici cardiologi e di base, e la stampa polesana.

Interverranno: Carlo Piombo, presidente degli “Ami-ci del Cuore” di Rovigo e Cristiano Draghi, ideatore del gruppo. Sono previsti i saluti dell’assessore alle Politiche sociali della Provincia Marinella Mantovani.

Saranno presenti i medici della cardiologia rodigina e il dottor Adolfo Badin responsabile Cardiologia Riabi-litativa.

Il gruppo di auto-mutuo-aiuto è un luogo in cui persone unite da un obiettivo o da un ‘esperienza comune, possono con-dividete il proprio vissuto, incontrarsi, conoscersi e confron-tarsi in uno spazio di scambio e reciproco sostegno. Il gruppo di auto-mutuo-aiuto per cardiopatici è rivolto chiunque abbia subito interventi al cuore o alle arterie o comunque soffra di una malattia che interessa il cuore.

Il gruppo inizierà la sua attività il 6 marzo.Per ogni informazione tel. 347.2440685

Rovigo - Associazione “R. Barbujani”

Presentatoil programma del 2014

M a r t e d ì scorso, alla b i b l i o t e c a ‘Antonio Car-lizzi’, sede dell’associa-zione cultu-rale ‘Renzo Barbujani ’ , il presiden-te, Arnaldo Pavarin, ha presentato il programma delle attività per il 2014. Ac-canto a lui, la vice-presiden-te dell’associazione, Sandra Toso e lo scrittore Giuliano Visentin, responsabile del corso di scrittura creativa della Barbujani insieme a Roberta Fava.

Pavarin ha sottoline-ato con piacere la rinno-vata collaborazione con il Comune di Rovigo e con l’assessorato alla Cultura, grazie ai quali l’associazio-ne proseguirà le attività in convenzione nella gestione della Biblioteca Comunale ‘Carlizzi’ (sede della Bar-bujani) e di sorveglianza e accoglienza di visitatori al Museo dei Grandi Fiumi. In calendario, la Barbujani ha previsto quattro conferen-ze sul tema ‘Il valore della testimonianza’, che comin-ceranno il 14 marzo (alle 21) con ‘La storia maestra di vita: l’esempio di Giorgio Perlasca”. Sempre a mar-zo sono previsti incontri in biblioteca dal titolo ‘Cono-scere l’artista’ (sei serate in tutto), dove diversi autori spiegheranno agli ospiti differenti tecniche artistiche (dall’olio su tela all’affresco, fino all’acquerello).

Ad aprile saranno po-eti e scrittori i protagonisti della Barbujani, con otto incontri dove gli autori pre-senteranno i propri scritti. A cominciare, il 2 aprile, sarà Giuliano Visentin, autore di ‘Destini sospesi’, la sua ulti-ma opera, finalista del pre-mio Conti, a Firenze. Il 21 maggio Arnaldo Pavarin, che attraverso le parole di Roberta Fava presenterà la sua seconda pubblicazione, ‘Come Orizzonte’.

Il 2014 vedrà la Barbuja-ni affiancata ad altri progetti significativi. Come la ‘Ricer-ca sui luoghi Pii riuniti tra storia e ricordi’, realizzata da Giorgio Bondesan con la collaborazione dell’Archi-vio di Stato. Nelle prossime settimane verrà definito il ‘Progetto Pepenadores’, re-

alizzato da due volontari dell’associazione, che rac-conteranno un’esperienza di volontariato internazio-nale vissuta in Messico.

Ma nel 2014 la Barujani festeggerà anche il decen-nale del laboratorio di scrit-tura creativa, nato nel 2004 da una felice intuizione di Loredana Capellazzo. “Per questo – ha spiegato Pava-rin -, realizzeremo un’antolo-gia decennale, dove uniremo le opere più significative di chi ha preso parte al laboratorio. Ol-tre ad essere un piacere è anche un dovere morale nei confronti di Loredana”. Il laboratorio di scrittura creativa, di pit-tura e grafica, di fotografia e filatelico numismatico, continueranno a svolgersi nella sede della biblioteca. Riguardo il laboratorio di scrittura, Pavarin ha voluto ringraziare pubblicamente Roberta Fava e Giuliano Vi-sentin. “È una fortuna averlo con noi. E’ un amico e una gui-da per il laboratorio”.

Al programma definito nei giorni scorsi, Arnaldo Pavarin ha poi aggiunto al-tri. Il primo, approvato dal Centro Servizi per il Volon-tariato, che ha accolto un bando presentato dall’asso-ciazione, che si impegnerà ad organizzazione sette se-rate per promuovere il cor-so di scrittura creativa e fa-cilitare così l’avvicinamento di nuovi volontari.

È un programma inten-so quello della Barbujani. La nuova socia, Andreina Vallini, racconterà il suo personale percorso di vita attraverso i suoi diari, te-nuti dal 1991 ad oggi (in tutto, 120 diari). Sarà un pomeriggio di riflessione – ‘Pomeriggio Culturale in Biblioteca’ -, grazie alla me-moria storica e agli scritti di Andreina. “Siamo molto contenti di questo pomerig-gio culturale – le parole di Pavarin -. Andreina ha tro-vato un ambiente sereno e noi una nuova amica”.

Settimana della Salute

Una carezza diversa salva la vitaPromossa da Provincia, Andos e Lilt dall’8 al 15 marzo

Rovigo

Borse di Studio ASM SET, premiati 18 studenti modello

Page 7: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

7la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 polesine

Oggi proponiamo l’in-tervista ad un’altra no-stra studentessa che ha completato il triennio e iniziato il IV anno permanente, la signora Alessandra Tuzza del-la parrocchia di San-ta Maria Madre della Chiesa, detta “Scalon”, di Porto Viro.D - Mi incuriosisce sapere come hai fatto, abitando a Porto Viro, a sapere della nostra scuola, quando è ancora sconosciuta ai rodigini.Erano i primi di novem-

bre ed ero in viaggio in Ter-ra Santa. A tavola, parlando con altre persone, dico che mi sarebbe piaciuto studia-re teologia ma che, essendo la facoltà a Padova, mi era impossibile frequentare. Una signora di Adria mi informa dell’esistenza di una Scuola di Teologia per laici a Rovigo e così, a metà novembre, sono andata in segreteria a chiedere infor-mazioni e ho saputo che c’era la possibilità di ini-ziare il percorso da subito, recuperando in seguito i corsi che avevo perso. Nel giro di una settimana mi

sono iscritta e ho iniziato a frequentare.

D - Com’è stata la tua esperienza? A livello di amicizia,

ho trovato un gruppo bel-lissimo, vivace, dinamico, con il quale sono tuttora in contatto. A livello di Scuo-la mi ha dato gli strumenti per poter fare dei collega-menti e degli approfon-dimenti su argomenti che mi interessano. Ma la cosa principale, secondo me, è che ti permette di aprire moltissimo i tuoi orizzonti in tutti i campi, qualsiasi sia l’ambito in cui una persona è coinvolta o impegnata. Ti permette, inoltre, di dire

anche una piccola paro-la, in tutta umiltà certo, su qualcosa che magari non è il tuo mondo, ma che hai conosciuto attraverso la Scuola; ti permette di essere al corrente di certe situa-zioni, di certe tematiche, di certe problematiche, e di averne una visione più am-pia. La Scuola non influisce sul tuo cammino spirituale, ma è una formazione, una conoscenza, perché la fede, a parer mio, ha bisogno di conoscenza. C’è la preghie-ra, c’è il servizio e ci deve essere anche la conoscenza.

D - Come ti sembra il IV anno?Lo trovo bellissimo,

anche se è appena inizia-to e non è possibile darne ancora una valutazione complessiva. Già da questi incontri, però, sarà perché don Andrea è preparatissi-mo, sarà perché i lavori di ricerca individuali che sono stati svolti e poi riproposti al gruppo hanno dato inte-ressanti chiavi di apprendi-mento della Scrittura, sarà per la ricchezza di quanto ci aspetta ancora, io trovo il IV Anno decisamente entu-siasmante.

Notizie dalla Scuola di Teologia

Il piacere di studiare teologia

Sala Bisaglia gremita e gente in piedi, al convegno “Riforma Pac 2014-2020, prospettive per l’agricoltura ita-liana”, che si è tenuto al Censer di Rovigo, vener-dì 17 febbraio, per l’orga-nizzazione di Coldiretti Rovigo, col contributo di Cariveneto ed Agriven-ture.

Tante le domande dalla platea per chiarire i nodi di quella che è una rivoluzione nelle politi-che agricole che incide-ranno su tutti i coltivatori e allevatori italiani e po-lesani nei prossimi sette anni. Gli agricoltori sono stati incollati per tre ore alle poltrone.

In ballo c’è l’utilizza-zione dei circa 7,4 miliar-di di euro/anno comples-sivi per l’Italia che saran-no destinati ai pagamenti diretti (cioè gli aiuti al reddito agricolo), ai piani di sviluppo rurale (cioè ai prestiti per investimento) e alle misure di mercato.

Come ha ricordato il presidente di Coldiretti Mauro Giuriolo, “poi-ché la coperta è corta è fondamentale che l’Italia prenda le decisioni giu-ste in ordine al soggetto ‘agricoltore attivo’ che può beneficiare delle ri-sorse Ue, in modo che vi sia una Pac mirata a chi effettivamente vive di agricoltura”. E poi: “E’ stata una progettazione in cui Coldiretti è riuscita a raddrizzare una propo-sta iniziale penalizzante per l’Italia”.

“Questa Pac è più mirata e spinge verso un’agricoltura più soste-nibile, che certo i nostri agricoltori non avran-

no problemi ad attua-re – ha spiegato Angelo Frascarelli, professore all’Università di Peru-gia – I pagamenti diretti (il 52 per cento del pla-fond), ci saranno ancora, ma saranno articolati in 7 componenti: pagamento base, uguale per tutti; pa-gamento redistributivo, un valore maggiore per i primi ettari; il pagamento greening, che incentiva la diversificazione colturale e le colture azoto fissatrici (es. soia); i pagamenti per zone svantaggiate, giova-ni agricoltori, accoppiato (cioè per chi produce col-ture che l’Italia deciderà fondamentali es. barba-bietola), e pagamento per i piccoli agricoltori. Tutto questo entrerà in vigore nel 2015”.

“Nel 2015 – ha spie-gato Frascarelli – sarà l’anno dell’assegnazione dei nuovi titoli Pac a chi possiede terreni: un tito-lo per ogni ettaro”. Sulla base dei titoli, gli agricol-tori percepiranno i loro aiuti al reddito. E quan-to vale ogni titolo? “Si andrà progressivamente ad avvicinarsi all’attua-le media italiana di 320 euro per ettaro, però per il principio della conver-genza, non ci sarà un li-vellamento per non pena-lizzare chi attualmente ha dei titoli di elevato valore (di provenienza zootec-nia, pomodoro, barbabie-tola). In sostanza per ogni agricoltore verrà fatto un calcolo ad hoc, dividendo l’importo dei pagamenti

diretti percepiti nel 2014 per il numero di ettari posseduti nel 2015”.

Un 40 per cento del plafond euro-

peo della Pac dovrà es-sere destinato al Piano di sviluppo rurale (Psr), ossia un programma di elaborazione regionale, approvato dalla Commis-sione europea, che preve-de una sorta di prestiti e incentivi agli agricoltori per determinate tipolo-gie di investimento. “La regione Veneto – ha spie-gato Manuel Benincà di Coldiretti Veneto – do-vrebbe terminare la pri-ma bozza a marzo e a fine anno dovremmo avere le modifiche di Bruxelles. Il nuovo Psr è più flessibile e chiede alla regione di individuare degli obiet-tivi prioritari da incen-tivare in modo mirato: formazione, investimenti in azienda, giovani, co-operazione nella filiera corta, fondi di mutualiz-zazione”.

A conclusione del con-vegno, Giorgio Piazza, presidente di Coldiret-ti Veneto, è intervenuto stigmatizzando i ritardi dell’Italia nel determinare quella parte di normativa Pac di competenza de-gli stati membri, come la fondamentale nozione di “imprenditore attivo”. “I politici dovrebbero cor-rere a rotta di collo – ha detto – per essere veloci e portare a casa delle risor-se che vanno a vantaggio di tutta l’economia ed il territorio nazionale, ma l’attuale preoccupazione sono i curricula dei pro-babili ministri, fra cui non è neanche menzionato quello dell’agricoltura”.

All'interno del Com-plesso della Basilica di Sant'Antonio, nella Sala dello Studio Teologico, la stessa sala utilizzata dal Cardinal Roncalli divenuto poi Papa Giovanni XXIII per la prolusione di un cor-so di teologia per Laici, il 15 febbraio scorso, giorno di San Faustino, si è tenuto il Congresso Regionale del Movimento Cristiano La-voratori del Veneto.

Tutte le Province inte-ressate della nostra Regio-ne si sono incontrate per portare a termine l'ultimo passaggio necessario per il rinnovo delle cariche regio-nali del Movimento, cercan-do così di gettare le basi per un ciclo di rinnovamento e produttività nel territorio e poter portare un solido contributo al passaggio successivo ormai prossimo, rappresentato dal Congres-so Nazionale.

Hanno presenziato a seguito dei rispettivi Con-gressi Provinciali tutte le delegazioni di Padova, Verona, Rovigo, Vicenza, e Venezia, portando al pro-prio seguito, oltre che alle persone di riferimento, anche tantissimi amici e sostenitori dell'operato del Movimento, raggiungendo un numero di partecipan-ti, come conferma una sala gremita e senza più posto disponibile, fuori da ogni previsione.

Tra i tanti Rappresen-tanti delle diverse istituzio-ni comunali e provinciali della città di Padova, pre-sente anche la Cisl Veneto con Giulio Fortuni, ma la presenza di rilievo è stata quella del Vicario Genera-le della Diocesi di Padova,

Mons. Paolo Doni, che nel suo intervento ha parlato di “inclusione sociale”, “di inequità e non iniquità”, “di riscoperta della Dottrina So-ciale della Chiesa”, facendo riferimento all'esortazione apostolica Evangelii Gau-dium di Papa Francesco.

Il tema congressuale poi ha voluto mantenere fede alla linea nazionale assunta da tutto il Movimento per il prossimo Congresso Na-zionale, tappa fondamenta-le per tirare le somme degli ultimi anni di lavori svolti e per individuare quale può essere il modus operandi migliore per poter edulco-rare l'attuale situazione di crisi economica, con tut-te le sue ripercussioni sul tessuto sociale, e cercare di ritrovare una luce guida nella conseguente difficile condizione sociopolitica. Si è ben delineato quanto sia necessario che i cattolici prendano in mano le redini di una società lasciata in balia di decisioni immorali e superficiali che smontano le entità valoriali che devo-no invece dare la corretta spinta morale al paese.

Gli interventi del Pre-sidente Nazionale MCL, Carlo Costalli, straordina-riamente presente; del Pre-

sidente Regionale uscente Anna Maria Leone, dell'As-sistente Ecclesiastico Na-zionale Mons. Francesco Rosso, e di tutti gli altri Presidenti Provinciali del MCL, tra cui Carlina Valle per Rovigo e Padova, han-no sapientemente ricorda-to quanto fa il Movimento quotidianamente da più di quarant'anni, l'impegno sociale di tutti i suoi opera-tori, sia nel mondo dei ser-vizi quali CAF, Patronato, immigrazione e formazio-ne, sia nelle opere di aiuto concreto a chi si trova in si-tuazione di forte disagio, in Italia e in molti Paesi Esteri.

Il Congresso si è conclu-so con una bella celebrazio-ne eucaristica nella basilica del santo, celebrazione pre-sieduta da Mons. France-sco Rosso e dagli assistenti ecclesiastici d. Stefano di Verona e d. Lorenzo di Ro-vigo. Nella cornice artistica della basilica del Santo non poteva mancare un coro di pari levatura artistica. Il coro Gospel Up di Padova, diretto magistralmente da Chiara Galiazzo, ha ani-mato divinamente il canto liturgico coronando così in bellezza il momento più si-gnificativo del Congresso.

Enrico Ravagnan

Padova

Riscoperta della Dottrina Sociale della ChiesaRovigo

La sfida dell’agricoltura sostenibileCongresso Regionale del Movimento

Cristiano Lavoratori del Veneto

Coldiretti riempie il Censer di coltivatori attenti e interessati

Page 8: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

Lo scorso 13 febbraio ha avuto luogo un incontro tra le rappresentanze sindacali dei dipendenti della “Gri-meca S.p.A. in liquidazione e in concordato preventi-vo” e RovigoBanca Credito Cooperativo, che ha avuto per oggetto il rinnovo della convenzione, fino al 30 giu-gno 2014, relativa all’antici-pazione ai lavoratori della Cassa Integrazione Guada-gni in Deroga scaduta il 31 dicembre 2013.

Tale rinnovo garantisce l’anticipazione ai lavoratori della Cassa Integrazione a far corso dal mese di genna-io 2014, quindi senza alcuna soluzione di continuità.

All’incontro hanno par-tecipato, in rappresentanza dei lavoratori, Zanini Paolo della segreteria provinciale FIOM CGIL, il segretario provinciale UILM Opellio Mirco Bolognesi ed il se-

gretario FIM CISL Brunaz-zo Mario; a rappresentare RovigoBanca Credito Coo-perativo sono intervenuti il Direttore Generale Ruggero Lucin e il Vice Presidente Zennaro Paolo.

Il Consi-glio di Ammi-nistrazione di RovigoBanca Credito Coo-perativo, per venire incon-tro alle esigen-ze dei dipen-denti della so-cietà “Grimeca Spa”, ha ricon-fermato il pro-prio sostegno con modalità e tempistica già collaudate, in un’ottica di attenzione per i lavoratori in-teressati e per

il tessuto socio-economico in cui opera l’Istituto.

L’iniziativa, che riguar-derà tutti i correntisti che ne faranno richiesta, sarà an-che questa volta senza alcun onere a carico dei lavoratori,

a conferma della volontà dell’Istituto di sostenere le famiglie soprattutto in un momento di forte e crescen-te disagio che la crisi econo-mica sta facendo emergere nel nostro territorio.

Attorniati da figli, nipoti e parenti, hanno ricordato il loro cinquantesimo di ma-trimonio i coniugi Luciano Sega e Maria Teresa Finotti di Bottrighe, famiglia molto conosciuta in paese. Dalla loro unione sono nati cin-que figli, Sandra, Michele, Valeria, Simone e Mauro.

Luciano Sega, classe 1935, nella sua vita fece tan-ti mestieri. Giovanissimo fu dipendente di una delle fornaci per laterzi del pae-se, poi alla Samca di Adria, dove si producevano cister-ne in vetroresina, quindi alla Carovana “Umberto Maddalena” di Bottrighe e sempre a Bottrighe conclu-se la sua attività lavorativa

quale camionista della ditta Violetta Canato. Maria Tere-sa, invece, ha dieci anni di

meno, è nata nel 1945, ha la-vorato prima in campagna poi, stagionalmente, allo

stabilimento di Bottrighe di Alba Sementi. Si unirono in matrimonio il 28 dicembre 1963, quando Maria aveva compiuto diciotto anni da pochi giorni, nella chiesa di S. Giorgio Martire a Maz-zorno Sinistro. Via Carlina di Bottrighe, dove allora residevano, dell’omonima località “cào d’sota”, fa in-fatti parte di quella vicina parrocchia. La festa si è ri-petuta cinquant’anni dopo, nella stessa chiesa e poi tutti a festeggiare in un tipico ri-storante.

Roberto Marangoni

Nella foto: I coniugi Sega con i loro figli per la festa del 50° di matrimonio.

8 la Settimana domenica 23 febbraio 2014polesine

Rovigo S. Maria delle RoseConclusi gli incontriPer ben tredici volte un folto gruppo di fedeli ha frequen-tato le lezioni di padre Mario Gallian sul Decalogo. Le le-zioni avevano luogo nella chiesa di S. Maria delle Rose in Commenda Est al lunedì alle ore 19 dopo la Messa ve-spertina. Molto soddisfatti i partecipanti che hanno potu-to seguire metodicamente i vari aspetti della Legge di Dio, la sua attualità e importanza per la vita di ciascuno e della comunità ecclesiale. Padre Mario sta svolgendo le mede-sime tematiche nella Cappella del Carmelo di via Pascoli, 28 con identico successo. Gli incontri a S. Maria delle Rose, proseguiranno per altre sei serate, sempre al lunedì alle 19 dopo la Messa, a partire dal 24 febbraio con scadenza settimanale. Il parroco don Mario ed il Consiglio pastorale hanno ideato i nuovi incontri come preparazione alla Pa-squa del Signore. Questi sono i temi nell’ordine: La San-tità; il Purgatorio; la Confessione; la S. Messa I parte; la S. Messa II parte; la S. Messa III parte.Ficarolo - Esercizi spiritualiE’ ormai tradizione consolidata il corso di esercizi spi-rituali serali, aperto a tutti, nella comunità di Ficarolo e nell’Unità pastorale. Sono tanti a sentire il bisogno di ave-re alcuni momenti tutti dedicati alla riflessione e al con-fronto con se stessi. Bisogno di riflettere sul dono della propria esistenza e sul fine di essa. E’ confortante scoprire di essere amati da Dio ed essere da lui protetti e sostenuti. Il corso prenderà avvio lunedì 10 marzo e avrà la sua sede nella “Sala dei Confratelli” a Ficarolo.Rovigo e altri… - “M’illumino di meno”Risparmio è una parola che si sente sempre meno! Anche vicino a “Giornata del … risparmio“, che per alcuni de-cenni vedeva impegnate le tante piccole e grandi banche, nel proporre ai ragazzi il valore del “risparmio”. Oggi è nella cresta dell’onda il “Risparmio energetico”! Alcu-ne civiche amministrazioni spengono le luci sulle piaz-ze, come a Rovigo e non solo! Si chiama “M’illumino di meno” l’iniziativa. A proposito di risparmio, spuntano tante altre iniziative, come per esempio, la distribuzione ai poveri, di quanto avanza nelle mense scolastiche. Ri-sultato: si sfamano persone, si impegnano volontari per la distribuzione e tanti hanno almeno un pasto!Rovigo - Il parco di via …Sono decenni che la città attende che finalmente il mini-parco di via Curiel sia aperto alla gente! Ci si augura che la lunga attesa stia per finire e con la prossima primavera, e che possa divenire un bene goduto da tutti. Potrebbe esser l’occasione dell’apertura del nuovo policlinico ed essere l’occasione per aprire lo spazio buono della città, per tanti bimbi ed anziani.Rovigo - “Strade di città”!Certo il Corso del Popolo a Rovigo, è una bella strada citta-dina, almeno nel tratto centrale appena rinnovato. Quando è chiuso al traffico, è spazio piacevole per passeggiare, so-stare con gli amici, prendere un caffè. Chiuso al traffico si è obbligati da una parte per attraversare il centro, imboccare viale Trieste e dall’altra via S. Cuore, via Pascoli, vicolo S. Agostino e via Sichirollo. Queste ultime a senso unico. Il marciapiedi di via Sichirollo e di via L. Ariosto, sono mal-messi e impercorribili. Giornali locali le hanno definite le “tangenziali del centro”. Ma che dire di via G. Sichirollo soprattutto nel tratto in cui si introducono il vicolo Principe di Napoli e via L. Ariosto? Nel giro di pochi metri vi sono le entrate della Scuola dell’Infanzia Principe di Napoli e del Cristina Roccati e, su via Sichirollo, zona di parcheggio. Mai un vigile, da anni nessuna modifica. All’orario di aper-tura delle scuole e degli uffici in quel tratto, le auto proven-gono da via G. Bruno, Vicolo S. Agostino, vicolo Principe di Napoli e via L. Ariosto. E ciliegina sul gelato, nel terminare per immettersi in via Carducci, via Sichirollo si restringe! Chissà se non si potrà pensare di snellire il traffico almeno togliendo il parcheggio alla destra della strada.Polesine - Le fusioni … I cittadini hanno detto no alla nascita di “Civitanova Po-lesine”! Occasione perduta, non credo sia più sostenibile aver 50 comuni per una popolazione di poco più di 200.000 abitanti. L’occasione offerta in questi anni di far nascere le fusioni dalla base, significava e significa democrazia! Pur-troppo prevalgono ancora sentimenti di protezione del proprio recinto, invece che far crescere la ricchezza della varietà delle culture locali, dei modi di esprimersi, dei va-lori che ogni comunità possiede. La fusione comportava anche l’impegno a costruire il nuovo su ogni aspetto del convivere civile e anche religioso.

Martedì 11 febbraio nel-la basilica S. Maria Assunta della Tomba il vescovo Lu-cio ha presieduto la santa Messa per i malati in onore di Nostra Signora di Lou-rdes; hanno concelebrato numerosi sacerdoti della diocesi

Ritorniamo in argomen-to per proporre una breve cronaca corredata da un ser-vizio fotografico.

La Madonna dall’am-bone in una nuvola di fiori bianchi ascoltava le pene e i desideri di ogni cuore so-prattutto di quei malati che occupavano i primi posti. In un clima di grande rac-coglimento abbiamo prega-to e cantato accompagnati da Padre Ave Maria che ha intonato i canti suonando l’organo .

Padre Davide è rimasto nel confessionale tutto il po-meriggio a riconciliare i cuo-ri con Dio e con i fratelli per-

ché scaturisca la guarigione e torni la gioia.

P ro f o n d a sentita e a vol-te commossa l’omelia del vescovo che ci invitava a farci prossimi dei fratelli più bisognosi aperti alle neces-sità degli ultimi di chi anco-ra non ha avuto la gioia di conoscere Dio.

A l l a fine il ve-scovo è passato in processio-ne a bene-dire con il Santissimo tutta l’as-s e m b l e a s o f f e r -m a n d o s i in modo particola-

re a benedire i malati.

E’ stato un momento mol-to bello! Sem-

brava di essere a Lourdes ai piedi della dolce Signora Immacolata Madre di Dio.

La gioia nei nostri cuori era così grande che ci siamo

recati in rappresentanza di vari gruppi a ringraziare il vescovo per aver scelto la nostra parrocchia per la fe-sta diocesana del malato e per averci concesso questi frati dell’Immacolata che te-stimoniano ed irradiano la gioia della fede.

Luciana Pozzati Stoppa

Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità

“Pronto Donna”N. verde 800.391.609

e-mail: [email protected]“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovi-

go rivolto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascolto informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.

RovigoBanca

Sostegno ai lavoratori della Grimeca

RICORDONella Chiesa Arcipretale

- Parrocchia di San Bellino - il giorno 23 febbraio 2014

alle ore 16.00si svolgerà

la Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo

S.E. Lucio Soravito de Franceschiin Suffragio del

Reverendissimo don Luigi Lovato

Adria - Basilica della Tomba

Scaturisca la guarigione e torni la gioia

Bottrighe

Luciano e Maria, insieme da 50 anni

Giornata del Malato

Page 9: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

9la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 polesineAzione Cattolica Italiana - Diocesi di Adria-Rovigo

“Corresponsabili della Gioia”Domenica 9 febbraio si è svolta l’assemblea elettiva

Domenica 9 febbraio presso il Centro Mariano delle Serve di Maria Ripara-trici si è svolta l’Assemblea diocesana elettiva dell’Azio-ne Cattolica, a conclusione del triennio 2011 - 2014, con l’elezione del nuovo Con-siglio diocesano. L’Assem-blea, occasione per lasciarsi interrogare e farsi plasmare dall’azione dello Spirito, intitolata “Corresponsabili della gioia”, è un momento dove tutte le associazioni parrocchiali possono riunir-si per confrontarsi. È inizia-ta nella mattinata, dopo la preghiera iniziale guidata dall’Assistente mons. Gior-gio Seno e il saluto da parte della Delegazione Regionale rappresentata da don Enri-co Piccolo, con un resoconto di quanto fatto e le sfide per il prossimo triennio. Silla Marzola per gli adulti ha ripercorso le varie occasioni di incontro, di formazione e di spiritualità proposte alle associazioni par-rocchiali in linea con il cammino triennale. Le sfide rimaste aperte sono il rinnovamen-to associativo con un rapporto sempre più stretto con il Vescovo e i pastori affichè si pos-sa ritrovare la gioia di camminare insieme nella costruzione di una Chiesa locale bel-la e accogliente, aperta a tutte le istanze che la animano. Daniele Pel-legrinelli per il settore Giovani ha constatato un calo dell’entusia-smo e una situazione di stallo a livello par-rocchiale. Le iniziative si sono concentrate pertanto sul livello diocesano con weekend e a livello nazio-nale con le iniziative propo-ste dal centro nazionale per gli studenti.

Marianna Attolico e Daniele Barion per l’ACR hanno evidenziato che negli ultimi anni c’è stato un forte calo degli iscritti e che a li-vello parrocchiale i gruppi ACR sono solo un paio. Non sono mancate comunque le iniziative diocesane con in-contri di due giorni e i cam-piscuola che hanno coinvol-to diversi ragazzi. Anche in occasione della mostra sul Beato Alberto Marvelli e grazie al coinvolgimen-to dell’Ufficio Catechistico Diocesano si è riusciti a far conoscere la figura del Beato ad oltre 150 ragazzi. Andrea Padoan parlando del Mo-vimento Lavoratori di AC dopo avere ripercorso le va-rie iniziative ha ribadito che il Movimento proseguirà

nell’attività di promozione di progetti di formazione ed educazione al lavoro, di ri-flessione e dibattito sui temi socio-economici-pastorali, di sensibilizzazione verso consumi e acquisti respon-sabili, nell’impegno verso piccoli gesti quotidiani e stili di vita compatibili con la tu-tela dell’ambiente, orientati alla custodia del creato.

È intervenuta quindi Caterina Pozzato consiglie-ra nazionale della Diocesi di Vicenza delegata dalla Pre-sidenza Nazionale. Subito ci ha spronati, richiamando parole di papa Francesco, dicendo: “avanti, con corag-gio”. Le sfide e le difficoltà non mancano, ma non dob-biamo sottrarci ma pren-derei carico delle nostre re-sponsabilità come laici e cit-tadini essendo fedeli tutti i giorni alla nostra vocazione. Dobbiamo continuare per rendere operative le conse-gne dateci in occasione del

Concilio Vaticano II. Dobbiamo coltivare legami buoni con lo stile di prossimità in ogni ambito di vita cercando di parlare alla vita rimanendo in dialogo con la realtà.

Il presidente dio-cesano uscente, Fabio Callegari, ha preso poi la parola ripercorren-do le varie iniziative unitarie fatte legando-le con il filo condutto-re degli orientamenti triennali. Pur consta-tando oggettiva diffi-coltà nel far conoscere e far nascere l’AC nel-

le parrocchie, ha richiamato sulla necessità di far sentire “utile” l’AC, non solo agli as-sociati, ma per la formazio-ne personale e comunitaria di tutti. Illaicato associato va rilanciato facendo bene l’AC il che significa avere cura di mantenere i legami associa-tivi, partecipare e divulgare le iniziative e proposte a livello diocesano, credere che l’ACR è un cammino di Iniziazione Cristiana che può essere proposto al pari del catechismo “tradiziona-le” e curare le relazioni con i nostri parroci assistenti. Ha ricordato che, come lo Sta-tuto ci insegna, abbiamo la responsabilità di prendere parte attiva alla vita associa-tiva e di contribuire con la preghiera e con il sacrificio, con lo studio e con l’azione alla testimonianza di Cristo nella quotidianità della vita.

Mons. Gatti, Vicario Ge-nerale, ha condiviso le dif-ficoltà che la nostra Chiesa

diocesana sta attraversando anche con un calo numerico non solo nell’AC ma anche nel clero. Ha ricordato che il Papa e il Vescovo nel pro-getto pastorale ci invitano con forza ad uscire dalle canoniche per essere mis-sionari. Una missione che ci interroga tutti a partire dagli ambienti di vita dove maggiormente sono pre-senti i laici. Ha concluso il suo intervento dicendo che dovranno essere comunque fatte delle scelte coraggiose per essere fedeli alla missio-ne che ci viene chiesta.

È seguito quindi il di-battito continuato anche dopo pranzo dove diversi associati sono intervenuti e hanno portato il loro pensie-ro, le loro riflessioni e sfide. Durante questo momento franco e partecipato, si sono svolte le votazioni che han-no portato la nomina dei se-guenti consiglieri: Callegari Fabio, Marzola Silla, Barion Francesco, Callegari Paola, Ennio Luigi, Cavallari Paola, Parmeggiani Luca, Giorda-ni Matilde, Previato Grego-rio, Previato Ursula, Barion Daniele e Attolico Marianna che si troveranno domenica 2 marzo per le successive operazioni di voto con una proposta al Vescovo per la nomina del nuovo presi-dente diocesano.

Un grazie ai rappresen-tanti di altre associazioni lai-cali che hanno voluto parte-cipare (in particolare CIF e CTG) e a chi materialmente si è prodigato nella prepara-zione dell’Assemblea.

Fabio Callegari

Villa Badoer - Fratta Polesine

Le maschere di IfigeniaMostra di Vincenzo Balena

A Villa Badoer a Fratta Polesine, dal 22 febbraio al 23 marzo 2014 avrà luogo la mo-stra di Vincenzo Ba-lena: “Le maschere di Ifigena” a cura di Valter Rosa. Inaugurazione 22 febbraio alle ore 11.

Apertura della mo-stra e Villa: giovedì, sa-bato e domenica dall 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. In-gresso euro 3,00 (intero) – euro 1,50 (ridotto). Info: Aqua tel. 0426 662304 – 366 3240619.

La mostra è stata realizzata fa Villa Badoer Fratta Po-lesine in collaborazione con la Provincia di Rovigo e la Città di Fratta Polesine.

“L’altra faccia della luna” lettura drammatizzata di poesie dedicate alla donna, a cura di Jolanda Cappi, at-trice; Viviana Nicodemo, attrice; Patrizia Triboli, poetes-sa, intermezzi musicali del Conservatorio F. Venezze di Rovigo.

L’evento avrà luogo sabato 8 marzo 2014 alle ore 16.

Sabato 22 febraio 2014 alle 21.15 Al Teatro “Don Bosco” (Viale Marconi, 5 – 45100 Rovigo - 0425.33337) la neonata compagnia Alle-gra Officina di Selvazzano Dentro (a.d.f. 2012) presenta “Ciò che vide il maggiordo-mo”, esilarante commedia di Joe Orton, diretta da Vit-torio Attene. L’evento è il terzo appuntamento della rassegna Nex.4.Four aperta lo scorso ottobre dalla com-

pagnia Teatroporova di San Bonifacio con lo spettacolo “Rose rosse per…”, segui-to dal debutto di “Fiore di Cactus” e “Odio il Moro” le due nuove produzioni di Teatronexus.

La rassegna prevede ancora 1’appuntamento il 22 marzo “Estate di pioggia e di vento” di F. Carteri. Il cartellone di prosa offerto al teatro “Don Bosco”, che si affianca in locandina a

“Nex.4.four”, si concluderà invece il prossimo 16 apri-le con il secondo e ultimo evento della XXV Stagione di prosa del Teatro “Don Bosco”, ovvero il debutto di “Tutti pazzi per Agata” di G. Feydeau con la compa-gnia “Instabile tagliolese”.

Ingresso unico 6,00 euro inizio ore 21.15

Info e prenotazioni: 0425.33337 lun-ven 9/11 – 15/18

Rovigo - Teatro don Bosco

“Ciò che vide il maggiordomo”In scena la compagnia Allegra Officina di Selvazzano

Città di Fratta Polesine

Provinciadi Rovigo

VINCENZO BALENALe maschere di Ifigeniaa cura di Valter Rosa

22 febbraio - 23 marzo 2014 Villa Badoer, Fratta Polesine (Ro)

SERVIZI TURISTICIwww.aqua-deltadelpo.com

Rovigo - Palazzo Celio

I nostri pensieriUna raccolta di poesie degli ospiti

della comunità il Diamante di Rovigo

“I nostri pensieri” è una raccolta di 27 poesie scritte dagli ospiti della comunità alloggio il Diamante di via Bramante e presentata nei giorni scorsi nella sala consiliare di Palazzo Celio.

La comunità, al quinto anno di attività, ospita nella struttura vicino a Casa Serena una decina di persone, con disabilità, dai 21 ai 63 anni coinvolte nell’arco della giornata in momenti che spaziano dalla lettura al laboratorio di bel-lezza, dalla passeggiata al canto, alla recitazione.

“Dopo aver assistito a letture di poesie tenute dagli Au-tori Polesani – ha ricordato Maria Grazia Meggiorin, diret-tore della comunità – e stimolati dalla presidente dell’asso-ciazione Aurora Gardin, i nostri ospiti , aiutati dagli educa-tori, hanno iniziato a esprimere i loro sentimenti. “I nostri pensieri” è la raccolta, il volumetto che li contiene con una presentazione di chi li ha scritti”.

Giorgio, Valentina, Claudio, Giorgio, Anna, Manuela, Gloria, Leonardo, Patrizia e Sergio sono gli autori e nelle loro poesie entrano gli affetti famigliari, la passione per la squadra di calcio, la lontananza da casa e di come “Qua a Rovigo ho ricominciato a vivere”.

Un saluto agli ospiti era stato dato dalla presidente Ti-ziana Virgili che li ha invitati ad Arte per tutti l’iniziativa che da anni la Provincia promuove e da Tullio Areggi presiden-te di Città senza barriere.

Page 10: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

10 la Settimana domenica 23 febbraio 2014speciale

Domenica 16 febbraio 2014 presso il Teatro don Bosco del Centro Giova-nile san Giovanni Bosco di Rovigo ha avuto uf-ficialmente il via il cam-mino di preparazione al

Festival Biblico che avrà luogo a Rovigo nei giorni 23, 24, 25 maggio 2014. Il programma di prepara-zione si presenta ricco di incontri: tavole rotonde, convegni, momenti di

preghiera che si succe-deranno in questo mesi a Rovigo e nel territorio.

Ad aprire la serie delle manifestazioni il primo incontro domeni-ca scorsa sul tema: “La gioia del Vangelo”, più precisamente “Evangelii Gaudium” di Papa Fran-cesco.

Al tavolo dei relatori il Vescovo di Adria-Rovi-go mons. Lucio Soravito de Franceschi, il giornali-sta, scrittore e vaticanista Luigi Accattoli, il respon-sabile del Festival Biblico di Rovigo don Andrea Varliero.

Il Festival Biblico di Rovigo è una emanazio-ne del Festival che si svol-ge a Vicenza dal 23 al 24 maggio 2014 ed ha come tema: “Le Scritture: Dio e l’uomo si raccontano”. E’ un evento straordinario che per la prima volta si svolge a Rovigo e nel ter-ritorio della sua Chiesa diocesana. Il giornalista Accattoli è una delle fi-gura più note nell’ambito dei giornalisti vaticanisti. Da sempre attento osser-vatore delle problemati-che ecclesiali, il giornali-sta da anni porta avanti una sua analisi riguardo a quelle che sono oggi le questioni più toccanti in ambito cristiano e più

precisamente cattoli-co.

Ha preso la parola il relatore ufficiale, il giornalista vaticani-sta Accattoli e pub-blichiamo nella pagi-na accanto il testo del suo intervento.

Nel secondo mo-mento - quale secon-do relatore - è inter-venuto il Vescovo Lucio. Egli ha presentato una sintesi dell’Esortazione Apostolica di Papa Fran-cesco. Il Vescovo ha affer-mato che l’Esortazione “Evangelii Gaudium” si presenta come “il mani-festo programmatico” del pontificato di Papa Francesco. Esso ha una parola chiave “gioia”.

Il documento, ha os-servato il Vescovo, esorta la Chiesa a farsi missio-naria nel concreto della quotidianità, una Chie-sa che con coraggio esce lungo le strade de mondo alle periferie delle città. Per fare questo è necessa-ria una nuova Pastorale di conversione; il Papa, ha ricordato il Vescovo, parla anche di una con-versione del papato. Una conversione che deve toccare il cuore del Van-gelo, una missione che pone al centro l’eucari-stia, capace di incarnarsi

nei limiti umani. Mons. Soravito ha poi toccato il tema che riguarda le sfide del mondo attuale, appesantito da una eco-nomia che uccide. Inoltre il Vescovo si è sofferma-to sul tema riguardante le sfide culturali, la crisi della famiglia. Annun-ciare il Vangelo è com-pito non solo di persone specializzate ma di ogni

battezzato come di ogni cristiano, perché ogni credente in Gesù Risorto deve sentirsi un missio-nario inviato a portare nel mondo la gioia del Vangelo. Da ultimo il Ve-scovo ha osservato come l’evangelizzazione assu-me pure una dimensione sociale. Con il dibattito si è concluso l’incontro.

Settimio Rigolin

D - La gioia del Van-gelo, dove e come ri-trovare questa gioia?R - Il Papa parla della

gioia di colui che porta il Vangelo, però natural-mente si può anche ag-giungere la gioia di colui che riceve il Vangelo. Soffermiamoci però alle parole del Santo Padre, consapevoli che noi sia-mo missionari e questo in forza del battesimo, siamo chiamati ad annunciare il

Vangelo, e questo è diffi-cile, il mondo non gradi-sce questa parola, sfugge a tale proposta, bisogna faticare, sudare, bisogna trovare linguaggi nuovi, è sicuramente una impresa ardua, però se noi la af-frontiamo con coraggio e serenità, e così ogni volta che noi riusciremo a dire una parola di Vangelo noi saremo ripagati da una gioia grande che è la gio-ia della evangelizzazione,

pur immersi nelle sfide di questo tempo nel quale è tanto difficile farsi apo-stoli.

D - Da duemila anni il Vangelo, che è pace, amore, giustizia, fra-tellanza, viene annun-ciato al mondo ma gli uomini sempre più lo rifiutano perché? R - Ogni epoca porta

con sé il suo problema di fronte alla proposta del Vangelo, la nostra epoca,

in Italia e in Europa, tro-va difficoltà a diffondersi, questo messaggio sembra vecchio, i nostri figli, i giovani , lo abbandona-no perché lo considerano cosa del passato. Compito dei cristiani consapevoli è di vivere il Vangelo oggi in maniera creativa , come sollecita il Papa in modo da segnalare alla nostra umanità odierna la novi-tà che è grande e tocca il cuore di tutti e rendersi

responsabi-le nel trova-re le parole giuste per dire il Van-gelo.

D - Dottor Accatto-li, cosa ci può dire riguardo la figura di Papa Francesco?R - Tutto dipende dal

fatto che se la Chiesa ac-coglierà il suo richiamo ad uscire sulle strade del mondo, alle periferie del-

le città, il suo Magistero sarà efficace, andrà in pro-fondità, avrà un riscontro epocale, diversamente rimarrà il messaggio, il ricordo di un Papa origi-nale, nuovo, ma privo di efficacia storica.

Settimio Rigolin

Rovigo - Teatro don Bosco

La gioia è la parola chiave del Pontificato di Papa Franceso

Prima manifestazione del Festival Biblico a Rovigo con Luigi Accattoli e mons. Lucio Soravito de Franceschi

Le parole giuste per dire il Vangelo Intervista a Luigi Accattoli

Page 11: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

Questo è un tempo di grazia perché noi cristia-ni – qui in Europa – ave-vamo un grande bisogno di una scossa e in pochi mesi ne abbiamo avute tre:

La traumatica e salu-tifera rinuncia di Papa Benedetto

L’elezione di Papa Francesco con le sue inat-tese novità

Il monito del nuovo Papa a porci come “Chie-sa in uscita”

Le prime due scosse ci sono state “date”, erano fatti oggettivi, non ci era chiesto altro che di com-prenderle. Non so quanto e quanti le abbiamo com-prese, ma tutti in qualche modo abbiamo accusato il colpo. Chiamo “salu-tifera” la rinuncia di Be-nedetto, pur traumatica e dolorosa, perché ci ha risvegliati: e il risveglio è un segno di salute, o una provocazione a essa.

La terza scossa invece – a mio parere la più im-portante – non ha la natu-ra dei fatti oggettivi che ci interpellano dall’esterno, ma è una vocazione che chiede di essere accolta,

esiste solo se l’obbedia-mo; e qui credo che sia-mo inadempienti.

Non solo non vedo segni di obbedienza a quella chiamata a uscire, ma credo che dai più essa non sia stata neanche colta – e quelli che l’han-no colta magari l’hanno commentata – “Tu che ne dici?” – ma forse non l’hanno obbedita in nul-la.

Fate una prova: chie-dete a dieci vostri amici quale sia per loro la no-vità maggiore, o la parola più importante di Fran-cesco fino a oggi: le vesti semplificate, l’abbando-no dell’appartamento, la “Chiesa dei poveri”, il non giudicare “il gay che cerca Dio”, i passi per il governo collegiale del-la Chiesa… – credo che pochi o forse nessuno vi dirà che la vera novità sia la Chiesa in uscita.

Io sono invece con-vinto che il nuovo vero sia qui e oso affermare che se non obbediamo a quella chiamata vanifi-chiamo l’intera novità di cui è portatore Francesco e che tutta è in funzione

della chiamata all’uscita. Se non usciamo con

lui, Francesco resterà un Papa simpatico, estrover-so, che ha alleggerito – o ha tentato di alleggerire – i conflitti con la moder-nità e che ha semplificato l’immagine e il linguag-gio, ma che non avrà ottenuto quello per cui è stato eletto – in acco-glienza al monito rivolto ai confratelli cardinali alla vigilia del Conclave, della Chiesa chiamata a uscire da se stessa per evan-gelizzare; monito che vie-ne ripetendo da quando è eletto e intorno al quale ha costruito il program-ma del Pontificato, con-segnato alla “Evangelii Gaudium”.

Provo a dire il suo monito epocale seguen-do il suo metodo delle “parole chiave” e ci pro-vo con quattro parole: uscire, Vangelo, poveri, misericordia.

Uscire. “Uscire usci-re” – “uscire dalla nostre comodità e andare alle periferie geografiche ed esistenziali” – “uscire” dal recinto delle istitu-zioni e del linguaggio ricevuto – uscire dall’in-gabbiamento dell’an-nuncio cristiano in una ideologia religiosa irrice-vibile per l’umanità con-temporanea. Uscire dagli ambienti popolati da cri-stiani praticanti e andare dai non credenti, o da chi ha rotto con la Chiesa. “Uscire per evangelizza-re”: cioè per portare Cri-sto e il suo Vangelo, non una nostra cultura.

Vangelo. “Vangelo Vangelo” è stato il grido che Papa Francesco ha proposto ai giovani sul piazzale della Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi il 4 ottobre 2013, e ponendo quel grido a logo del suo messaggio – affermando che se lo sen-te dire da San Francesco e che “se io non riesco a essere un servitore del Vangelo, la mia vita non vale niente”. Il Vangelo prima delle dot-trine. Il Vangelo liberato

da impalcature ideolo-giche che “allontanano” anziché “convertire”.

Poveri. Uscire per portare il Vangelo innan-zitutto ai poveri – ai po-veri di tutte le povertà: e la più grande è la priva-zione della fede – “Quan-to vorrei una Chiesa povera e per i poveri” – una Chiesa missionaria e povera e samaritana – una Chiesa “ospedale da campo” che innanzitutto cura le ferite dell’umani-tà che incontra nella sua uscita.

Misericordia. “Il mes-saggio di Gesù è quello: la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il mes-

saggio più forte del Si-gnore”: così nell’omelia della sua prima do-menica da Papa. “Io credo che questo sia il tempo della misericordia. E la Chiesa è madre: deve trovare una mi-sericordia per tutti”: così ai giornalisti in aereo. Non una Chiesa giudicante quindi, non la condanna ma la “medicina della misericordia”, come già diceva Papa Giovanni.

Conclusione: non ab-biamo a che fare con un Papa che semplifica e alleggerisce, che rende più facile l’appartenenza

alla Chiesa – abbiamo un Papa che pone una for-te, fortissima esigenza apostolica, radicale, to-tale – in vista della quale alleggerisce tutto il resto – perché vuole una co-munità senza altri pesi – disposta a farsi carico del solo Vangelo. Libera da ogni impaccio per portar-lo a tutti. Libera anche da linguaggi imprigionanti che magari furono fecon-di un giorno ma che oggi “più non comunicano”.

In apertura al Convegno ha fatto un breve intervento il dott. Fiorenzo Scaranello responsabile del Gruppo culturale Edith Stein che ha ripercorso il cammino fatto in questi mesi per un inserimento della diocesi nell’iniziativa del Festival Biblico

11la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 speciale

Info: tel. 0425 460093 www.mostraossessionenordica.it

Convegno della Diocesi di Adria-Rovigo - 16 febbraio 2014

L’anno dei due Papi e della “Evangelii Gaudium”

La relazione di Luigi Accattoli

Page 12: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

Appuntamento con le tradi-zioni polesane a Corbola. Prota-gonista sarà il gruppo folklori-stico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe che domenica 23 febbraio alle 20.45 sarà al teatro parrocchiale per una serata in collaborazione dell’amministrazione comunale che sarà dedicata ad un giovane corbolese rimasto leso da una scarica elettrica. Lo spettacolo, dalla durata di circa due ore, sarà un viaggio alla riscoperta delle tradizioni popolari pole-sane in un’autentica atmosfera d’altri tempi. I componenti del sodalizio, nel tipico costume contadino “da festa” del Delta di fine ‘800, proporranno una serie di cante e ballate della più genui-na tradizione locale, il tutto contornato da coinvolgenti battute e sketc in ver-nacolo. Tra il mix di cante non manche-ranno i cosiddetti “cavalli di battaglia” come “La Riciolina”, “Marideve pur putele”, “El me moro”, ed ancora il famoso “Merica Merica” dedicato agli emigranti, “La Filomena”, tra l’altro prima in classifica a Radio Sorrriso di Castelfranco tra le dieci canzoni più richieste dagli ascoltatori del Trive-neto, ma anche pezzi nuovi recente-mente raccolti tra gli anziani dell’area polesano-deltizia. Tra le ballate il “bal

L’assessorato alla Cul-tura ha organizzato l’ini-ziativa “L’altra voce del canto”, due concerti su quel meraviglioso scri-

gno poetico che unisce in modo indissolubile verso e musica: il Lied tedesco.

Per l’occasione sono state invitate due cantan-

ti d’eccezione, il soprano americano Lydia Easley, sicuramente una delle più apprezzate interpreti della musica vocale da camera del Novecento e il mezzo-soprano Marina De Liso, voce tra le più importanti a livello internazionale, fi-glia della nostra terra

Il primo concerto si terrà sabato 22 febbraio alle 18, protagonista sarà Lydia Easley; il secondo sabato 5 aprile alle 18 con Marina De Liso. Entrambe proporranno un reperto-rio affascinante, che non lascia mai indifferente il pubblico delle sale concer-tistiche italiane. Reperto-rio però ancora da scoprire e apprezzare pienamente, talvolta oscurato dalla tra-dizione operistica che tan-to ha dato al nostro paese.

Assaporarne la raffina-tezza, il preciso connubio testuale e melodico è lo scopo di questi due con-certi. Interpreti: Lydia Ea-sley soprano, Marina De Liso mezzosoprano, Luigi Puxeddu violoncello, Mi-lena Dolcetto pianoforte.

Biglietto unico 10 euro - Botteghino Teatro Socia-le tel. 0425/25614 e-mail: [email protected]

Nell’ambito di un breve ciclo di incon-tri sul tema generale “VOCI DI DONNE. Verso l’8 marzo Giornata della Donna” la prof.ssa Sara Frigato presenterà lunedì 24 febbraio alle ore 17,30 nella sala del-la Fondazione Scolastica “Carlo Bocchi” il romanzo di Alba Contato Il volo della libellula. Nell’anno di grazia 1794 Paolo Grimani, promettente avvocato presso lo studio veneziano di Giulio Cavalierim viene trovato morto sulla riva d’un ca-nale. Il terribile sospetto di familiari ed amici è che dietro quell’assassinio si celi la mano di don Libanoro, sovrintendente dei Lardi di Ferrara, da sempre avversi a qualsiasi concessione nei confronti dei vallaroli guidati dal fiero e ribelle Andrea Spada. Infatti il giovane in diverse occa-sioni s’era mosso per difendere i diritti di poveri e diseredati.

La sua fine violenta getta nello scon-forto il vecchio padre Alvise e la bellissi-ma moglie, la contessina Ginevra.

Da questo fatto si dipana una narra-zione ricca di colpi di scena che ben presto s’intreccia con i grandi eventi della storia di fine secolo, dalla caduta della gloriosa Repubblica di San Marco alla formazione dei primi nuclei di patrioti liberali e al fermento animatore d’una coscienza na-zionale.

E’ un’epopea romanzesca sullo sfondo di un paesaggio, quello del Delta del Po, allo stesso tempo affascinante e miserabi-le; e d’una città, Adria, con i pittoreschi scorci di calli e campielli che richiamano le sue origini marinare e la sua funzione di porto mercato attraverso cui transita-vano i traffici risalenti la grande pianura.

L’assessore alle Politiche Sociali Patri-zia Osti recherà il saluti del Comune.

Il ciclo si concluderà lunedì 3 marzo al Circolo Unione alle ore 17,30 con la presentazione della tesi di dottorato di ri-cerca della prof.ssa Annalisa Barion sulle culture post-coloniali.

12 la Settimana domenica 23 febbraio 2014polesine

Diocesi d Adria-Rovigo

Servizio Pellegrinaggicon la I.O.T. di Gorizia

Proposta per l’anno 2014

3 - 10 aprile TerrasantaAlle radici della nostra fede

23 - 30 maggio Russia

Con anello d’oro

21 - 28 luglio TurchiaSulle orme di S. Paolo

16 - 23 agosto Repubbliche

Baltiche Estonia-Lettonia-Lituania

2 - 10 settembre Armenia

Le modalità di ciascun programma si po-tranno conoscere successivamente o telefo-nando a Don Guido Borin - Tel. 0425 25839Le date possono subire qualche variazione a causa della operatività dei voli.Non si accettano prenotazioni per telefono.

Diocesi d Adria-Rovigo

Servizio Pellegrinaggicon la I.O.T. di Gorizia

Proposta per l’anno 2014

3 - 10 aprile TerrasantaAlle radici della nostra fede

23 - 30 maggio Russia

Con anello d’oro

21 - 28 luglio TurchiaSulle orme di S. Paolo

16 - 23 agosto Repubbliche

Baltiche Estonia-Lettonia-Lituania

2 - 10 settembre Armenia

Le modalità di ciascun programma si po-tranno conoscere successivamente o telefo-nando a Don Guido Borin - Tel. 0425 25839Le date possono subire qualche variazione a causa della operatività dei voli.Non si accettano prenotazioni per telefono.

Ci sono anche buone notizie.Per te, a casa tua,in Parrocchia

...e in edicola

la SettimanaDomenica 19 gennaio 2014

Lunedì 20 gennaio 2014 aLLe ore 17,30

aL TeaTro don Bosco

E’ ancora necessariala famiglia?

Perché dobbiamo “salvare”

la famiglia?

10° incontro degli amministratori, imprenditori, lavoratorie operatori del mondo culturale del Polesine con il Vescovo Lucio Soravito

Diocesi di Adria - RovigoUfficio Diocesano per la

Pastorale delle Vocazioni

M Invisibile

“Nessuna preghiera si perde nel nulla,anche se non sempre la mia richiesta

corrisponde alla volontà di Dio.Tutte le preghiere portano frutti,

anche se non sempre so quello che chiedo.”

(J. Gautier)

PreghieraO Gesù, divino pastore,

che hai chiamato gli Apostoliper farne pescatore di uomini,

attrai a te cuori ardenti e generosi di giovani,

per renderli tuoi discepoli e tuoi ministri.

Tu, o Signore, sempre vivo a intercedere per noi,

dischiudi gli orizzonti del mondo intero,ove la silenziosa

e sofferta supplicadi tanti fratelli e sorelle

chiede luce di Fede e benedizione di Speranza

Rispondendo alla tua chiamata,possano essere sale della terra

e luce del mondo,per annunciare la vita buona

del Vangelo.Amen.

recaPitare la scheda

Spedendola per posta a

don Marino ZorZanp.le S. Bortolo, 445100 rovigo

Oppure

don daniele Spadonc/o Seminario Vescovile “S. pio X”via G. Sichirollo, 7045100 rovigo

Via e-mail all’indirizzo:

[email protected]

puoi ricevere il sussidio di preghiera per le vocazioni

per postaper e-mailcollegandoti al sito: www.5pani2pesci.it, nella sezione “vocazioni”

per inforMaZioni

don Marino Zorzan 3483556598

don Daniele Spadon 3346457694

onastero

Festa del «Verbum Domini»Domenica 19 gennaio 2014

Gennaio mese del Seminario

La preghiera

per le vocazioni

Ci sono anche buone notizie.Per te, a casa tua,in Parrocchia

...e in edicola

la SettimanaDomenica 19 gennaio 2014

Lunedì 20 gennaio 2014 aLLe ore 17,30

aL TeaTro don Bosco

E’ ancora necessariala famiglia?

Perché dobbiamo “salvare”

la famiglia?

10° incontro degli amministratori, imprenditori, lavoratorie operatori del mondo culturale del Polesine con il Vescovo Lucio Soravito

Diocesi di Adria - RovigoUfficio Diocesano per la

Pastorale delle Vocazioni

M Invisibile

“Nessuna preghiera si perde nel nulla,anche se non sempre la mia richiesta

corrisponde alla volontà di Dio.Tutte le preghiere portano frutti,

anche se non sempre so quello che chiedo.”

(J. Gautier)

PreghieraO Gesù, divino pastore,

che hai chiamato gli Apostoliper farne pescatore di uomini,

attrai a te cuori ardenti e generosi di giovani,

per renderli tuoi discepoli e tuoi ministri.

Tu, o Signore, sempre vivo a intercedere per noi,

dischiudi gli orizzonti del mondo intero,ove la silenziosa

e sofferta supplicadi tanti fratelli e sorelle

chiede luce di Fede e benedizione di Speranza

Rispondendo alla tua chiamata,possano essere sale della terra

e luce del mondo,per annunciare la vita buona

del Vangelo.Amen.

recaPitare la scheda

Spedendola per posta a

don Marino ZorZanp.le S. Bortolo, 445100 rovigo

Oppure

don daniele Spadonc/o Seminario Vescovile “S. pio X”via G. Sichirollo, 7045100 rovigo

Via e-mail all’indirizzo:

[email protected]

puoi ricevere il sussidio di preghiera per le vocazioni

per postaper e-mailcollegandoti al sito: www.5pani2pesci.it, nella sezione “vocazioni”

per inforMaZioni

don Marino Zorzan 3483556598

don Daniele Spadon 3346457694

onastero

Festa del «Verbum Domini»Domenica 19 gennaio 2014

Gennaio mese del Seminario

La preghiera

per le vocazioni

Adria - Centro Studi “Agnese Baggio”

Incontro su InterculturaIn collaborazione con le scuole della Rete Delta per l’InterculturaIl Centro Studi “Agnese

Baggio” di Adria compie quest’anno 25 anni di atti-vità, tesa a capire e a impa-rare a come gestire di con-seguenza i cambiamenti in atto nella nostra società.

Negli ultimi anni il Cen-tro Studi si è occupato, con una particolare attenzione, del mondo complesso della migrazione, attuando stra-tegie operative tese a favo-rire l’inclusione sociale di queste persone.

In questo periodo, con una intelligente collabora-zione con la Rete Delta per l’integrazione che interessa gli Istituti comprensivi del Basso Polesine, sono stati organizzati due incontri sul tema dell’Intercultura nelle classi eterogenee e

sulle problematiche e ri-sorse pedagogiche che si creano nella scuola; sono incontri rivolti agli inse-gnanti, agli studenti del 5° anno delle scuole superiori e a quanti sono interessati all’argomento.

Relatori sono il 27 febbraio prossimo il ri-cercatore della Facoltà di Scienza della Formazione dell’Università di Udine Davide Zoletto e il 4 aprile l’antropologa Laura Lepo-re dell’Ufficio Scolastico Stranieri di Ferrara. Sono giovani studiosi che han-no approfondito negli anni problematiche e metodolo-gie di interventi mirati che certo ci aiuteranno concre-tamente a comprendere anche la ricchezza che può

venire da queste presenze “altre”.

Negli anni il Centro Studi ha compreso che i migranti non sono solo un problema perché richie-dono da noi risposte ai loro bisogni vitali – casa, lavoro, futuro per i loro fi-gli - ma sono anche un’oc-casione per tutti noi – cre-denti e non - di solidarietà, condivisione dei beni, e la consapevolezza che ogni persona ha diritto di esse-re rispettata e riconosciuta nella sua dignità.

Gli incontri si svolge-ranno nell’Auditorium Saccenti del Polo Tecnico, in via Aldo Loro, in Adria alle ore 15. Sarà consegnato a chi lo desidera un attesta-to di partecipazione.

Adria - Sala Fondazione Scolastica “C. Bocchi”

“Il volo della libellula”Sara Frigato presenterà il romanzo di Alba Contato

Rovigo

I concerti di “L’altra voce del canto”Due appuntamenti con la grande musica al Ridotto del Teatro Sociale

Corbola

Il Folk dei Bontemponi per aiutare un giovane

d’la ganxega” tipico nei momenti di festa di noz-ze sull’aia. Altresì ascolteremo detti, proverbi e fi-lastrocche che si ascoltavano nei lunghi filò nella stalle. La conclusione sarà affidata alla bellissima “Nina Ninà” antichissima ninna nanna polesa-na raccolta dagli etnografi Paolo Rigoni e Chiara Crepaldi. Il gruppo, sorto nel 1965 per iniziativa di alcuni amici amanti del bel canto, ha svolto nume-rosi spettacoli in Italia e all’estero, riscutendo im-portanti riconoscimenti in vari festival.

Roberto Marangoni

AdriaRicordata

Antonia ClementeIl 10 febbraio nella basilica di S.

Maria Assunta della Tomba che le era così cara, il parroco Padre Ave Maria ha celebrato la messa per Antonia Clemente Gottardi nel tri-gesimo della sua morte. E’ stata una meravigliosa terziaria francescana umile, mite e forte, una donna sa-piente. La sentiamo ancora molto presente nella nostra fraternità e così la vogliamo ricordare.

“Maria, Madre di Dio e Madre no-stra nell’ora della morte ti ha presa per mano – l’ha potuto fare perché tu sei stata sempre umile e piena di fiducia – e t’ha portato da suo figlio Gesù. Così tu L’hai potuto vedere faccia a faccia. Che momen-to di gioia Antonia! Tu hai finito il santo Viaggio della Vita e hai vissuto proprio come Gesù nel suo vangelo ha raccoman-dato con un amore grande per tutti, con un perdono sempre pronto anche verso chi ti aveva rubato dei soldi……tu sa-pevi capire e perdonare e vedere nuovi con occhi di misericordia. Date e vi sarà dato..il centuplo! Che festa allora, Anto-nia, quando sei arrivata e c’erano santa Chiara e san Francesco ad accoglierti. E adesso aiutaci nella via della vita che noi stiamo ancora percorrendo. Contiamo su di te! E vorrei dirti una cosa: è stata per noi una gioia grande camminare con te nell’O.F.S., è stato un onore come dicevi tu, perché sei stata una donna sapiente, dal cuore grande, dolcissima, squisita come le torte che ci hai sempre donato per farci felici. Grazie, Antonia”

Luciana Pozzati Stoppa

Nome Cognome

Indirizzo

Cap – Città – Provincia

Data di Nascita ___/___/___ Sesso M F

Professione

Telefono

Cellulare

E-mail (IN STAMPATELLO)

Movimento Ecclesiale o Associazione

Parrocchia di appartenenza

Vicaria

Diocesi

SEI TEMI DEL CORSO

I. Il cammino di Emmaus

II. 7 immagini della Parola

III. 7 effetti della Parola

IV. L’alleanza con la Parola

V. La sinagoga di Israele

VI. VI. La cena di Emmaus

DIOCESI DI ADRIA ROVIGO

UFFICIO MISSIONARIO DIOCESANO

MESSAGGERI DI SPERANZAROVIGO

www.messaggeridisperanza.org

A VILLAMARZANA (RO)28sera, 29 e 30marzo 2014

Esperienza spirituale

EEMMMMAAUUSSInnamorarsi della Parola di Dio

Nome Cognome

Indirizzo

Cap – Città – Provincia

Data di Nascita ___/___/___ Sesso M F

Professione

Telefono

Cellulare

E-mail (IN STAMPATELLO)

Movimento Ecclesiale o Associazione

Parrocchia di appartenenza

Vicaria

Diocesi

SEI TEMI DEL CORSO

I. Il cammino di Emmaus

II. 7 immagini della Parola

III. 7 effetti della Parola

IV. L’alleanza con la Parola

V. La sinagoga di Israele

VI. VI. La cena di Emmaus

DIOCESI DI ADRIA ROVIGO

UFFICIO MISSIONARIO DIOCESANO

MESSAGGERI DI SPERANZAROVIGO

www.messaggeridisperanza.org

A VILLAMARZANA (RO)28sera, 29 e 30marzo 2014

Esperienza spirituale

EEMMMMAAUUSSInnamorarsi della Parola di Dio

Nome Cognome

Indirizzo

Cap – Città – Provincia

Data di Nascita ___/___/___ Sesso M F

Professione

Telefono

Cellulare

E-mail (IN STAMPATELLO)

Movimento Ecclesiale o Associazione

Parrocchia di appartenenza

Vicaria

Diocesi

SEI TEMI DEL CORSO

I. Il cammino di Emmaus

II. 7 immagini della Parola

III. 7 effetti della Parola

IV. L’alleanza con la Parola

V. La sinagoga di Israele

VI. VI. La cena di Emmaus

DIOCESI DI ADRIA ROVIGO

UFFICIO MISSIONARIO DIOCESANO

MESSAGGERI DI SPERANZAROVIGO

www.messaggeridisperanza.org

A VILLAMARZANA (RO)28sera, 29 e 30marzo 2014

Esperienza spirituale

EEMMMMAAUUSSInnamorarsi della Parola di Dio

Nome Cognome

Indirizzo

Cap – Città – Provincia

Data di Nascita ___/___/___ Sesso M F

Professione

Telefono

Cellulare

E-mail (IN STAMPATELLO)

Movimento Ecclesiale o Associazione

Parrocchia di appartenenza

Vicaria

Diocesi

SEI TEMI DEL CORSO

I. Il cammino di Emmaus

II. 7 immagini della Parola

III. 7 effetti della Parola

IV. L’alleanza con la Parola

V. La sinagoga di Israele

VI. VI. La cena di Emmaus

DIOCESI DI ADRIA ROVIGO

UFFICIO MISSIONARIO DIOCESANO

MESSAGGERI DI SPERANZAROVIGO

www.messaggeridisperanza.org

A VILLAMARZANA (RO)28sera, 29 e 30marzo 2014

Esperienza spirituale

EEMMMMAAUUSSInnamorarsi della Parola di Dio

Per saperne di più sul corso Emmaus, visitare il sito www.messaggeridisperanza.org

Page 13: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

13la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 attualità

“Edith Stein testi-mone e martire della fede”, questo il tema del Convegno promosso dall’Uciim (Associazio-ne Professionale Cattolica di insegnanti , dirigenti e formatori ) di Rovigo. L’incontro ha avuto luogo giovedì 13 febbraio 2014 presso la Sala Convegni del Seminario Vescovile san Pio X di Rovigo.

Al tavolo dei relato-ri il prof. Italo Francesco Balbo, Docente emerito di

Filosofia, la prof.ssa Fe-derica Salvan, docente di Filosofia e Scienze Uma-ne, la prof.ssa Franca Val-lese presidente del Grup-po Uciim di Rovigo che nel rivolgere il saluto ha osservato che l’incontro voleva assumere il valore di “ricordo”, dello stermi-nio degli ebrei, ricordan-do la straordinaria figura della filosofa E. Stein, che fu allieva e assistente del fondatore della fenome-nologia, Edmund Hus-

serl. Edith Stein, poi Te-resa Benedetta della Cro-ce; nasce a Breslavia, 12 ottobre 1891 e muore nel campo di concentramento di Auschwitz, 9 agosto 1942) filosofa di origine tedesca , successivamen-te religiosa dell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Di origine ebraica, si con-vertì al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo . Fu arrestata in Olanda dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramen-

to di Auschwitz-Birkenau dove trovò la morte. Nel 1998 papa Beato Giovanni Paolo II l’ha proclamata santa e l’anno successivo l’ha dichiarata compatro-na d’Europa.

Dalle parole dei due relatori è emersa la figu-ra di una donna straor-dinaria, una studiosa di filosofia impegnata nello studio del metodo feno-menologico. Dai due interventi si è potuto scoprire che della vita e

dallo studio della Stein ciò che colpisce è l’onestà intellettuale, la sua sete instancabile nella ricerca della verità che la condu-ce a seguire le lezioni di Husserl.

I relatori si sono sof-fermati a ricordare il suo avvicinamento alla fede cristiana che la conduce nel 1921 a convertirsi al cattolicesimo , dedican-dosi così allo studio del-la filosofia di Tommaso d’Aquino. Infine dai vari

interventi è stato ricorda-to non solo il suo percorso interiore che come donna di origine ebraica ha do-vuto compiere per avvi-cinarsi al cristianesimo ma pure le sue scelte di essere profondamente credente scegliendo cosi di farsi religiosa dome-nicana scalza . Una donna più che mai attuale per la sua vita, la sua coerenza , il suo amore a Gesù cro-cefisso.

Settimio Rigolin

L’Uciim, (Unione cat-tolica italiana insegnanti medi) è un’associazione professionale di insegnan-ti, dirigenti e formatori guidati nella loro opera dai valori del cattolicesi-mo. Questa la realtà asso-ciativa ecclesiale e laicale, da diversi anni è presente ed operante nella Diocesi di Adria-Rovigo. Questa realtà, particolarmente at-tenta al mondo della scuo-la, alla educazione ed alla cultura, accoglie tra i suoi aderenti educatori, inse-gnanti, uomini di cultura. L’impegno dei soci, di sim-patizzanti e amici è di cre-are momenti di incontro, di riflessione, di preghiera e di formazione e questo attorno a quelle che sono oggi le grandi tematiche della Chiesa, del suo Ma-gistero, avendo come pun-to di riferimento il mondo della scuola quale luogo privilegiato per la forma-zione dei giovani e dei fu-turi cittadini e cristiani.

L’associazione in par-ticolare si propone di promuovere ed attuare la formazione personale dei soci, di garantire e valoriz-zare la funzione educativa della Scuola, in risposta alle istanze di crescita e di maturazione integrale del-la persona, di favorire la partecipazione di docenti e dirigenti e dare voce alla loro professionalità.

Tutto ciò in collabo-razione con enti ed istitu-zioni tra le quali il MIUR, la C.E.I. Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università.

Ai giovani non anco-ra laureati viene offerta l’opportunità di conoscere importanti personalità del mondo culturale e scola-stico del territorio, modelli esemplari di docenti.

I n o l -tre il G r u p p o v u o l e aiutare i g i o v a n i a com-prendere Il valo-re della persona, l ’ a m o -re per la s c u o l a , l ’ i n s e -gnamen-to quale ricerca e trasmis-sione della verità.

L’Uciim si incontra mensilmente e così soci ed amici cercano di approfon-dire tematiche formative legate alla professionalità dell’insegnante, organiz-zando incontri pubblici sugli attuali problemi re-lativi all’educazione, su personaggi significativi per il contesto odierno, cercando di fare rete con altre associazioni; una particolare attenzione è rivolta al coinvolgimento degli studenti degli ultimi anni degli Istituti Superio-ri con proposte culturali vicine alla loro sensibilità. Il Presidente del Gruppo Uciim di Rovigo è la pro-fessoressa Franca Vallese. Le abbiamo rivolto alcune domande.

D - Presidente, il Gruppo Uciim, vede tra i suoi membri inse-gnanti, dirigenti e for-matori cattolici, quali laici che operano nel mondo della scuola come avete accolto l’invito del Vescovo dal tema “Popolo di Dio in missione? R - In quanto associa-

zione cattolica, il progetto diocesano ha trovato tutta

la nostra disponi-bilità a confron-tarci e a riflettere sui termi-ni stessi del tema “Popolo di Dio in m i s s i o -ne”.

Il con-testo che ci carat-terizza è anzitutto, ma non

solo, quello della scuola, è lì che avviene “l’incontro “ con gli altri, è lì che pos-siamo farci testimoni di autenticità e messaggeri di valori; concretamente, come insegnanti e forma-tori, sentiamo il dovere e la responsabilità di aiutare i ragazzi, i giovani nella loro crescita non solo culturale, ma anche umana, mora-le, sociale e di sostenerli nell’aprirsi alla dimensio-ne del trascendente.

L’atto educativo inoltre presuppone quelle attitu-dini che Sua Eccellenza ha ben sottolineato, quale l’ascolto, il dialogo, l’ac-coglienza, l’attenzione; l’esperienza di docenti ci conferma che tali atteg-giamenti sono garanzia di una relazione positiva nel-la quale si offre se stessi e si riceve il dono altrui. Quin-di l’invito del Vescovo di essere “Popolo di Dio in missione” non ci ha colto impreparati, pur nella con-sapevolezza che riscoprire la fede nell’attuale mondo giovanile non è compito facile.

D - Possiamo dire “grazie” al Vescovo Lucio per questo suo invito rivolto in modo

speciale al laicato?R - lI Vescovo ci com-

prenderà se innanzitutto diremo grazie a Dio che si fida talmente di noi da mandarci ad annunciare la Parola, come ha fatto con i suoi discepoli. Il Vescovo si fa portavoce convinto e instancabile dell’invito del Signore “Andate in tut-to il mondo e predicate il Vangelo”; tale è il monito di Papa Francesco, specie attraverso l’Esortazione Apostolica.

D - Dal suo punto di vista il mondo del lai-cato cattolico è pronto ad assumersi questa responsabilità, que-sto impegno ad essere missionari qui nella terra del Polesine?R - Ritengo che i fe-

deli laici siano disposti ad assumere seriamente que-sto compito missionario di evangelizzazione; cer-tamente tutti avvertiamo il bisogno di potenziare la nostra preparazione, di ricevere sostegno e inco-raggiamento dai presbiteri o da quanti in diocesi sono preposti alla formazione laicale; un particolare ri-ferimento può essere fatto ai corsi che si terranno nel prossimo periodo, rivolti ad animatori ed evange-lizzatori. E’ necessario che si creda nel mondo laicale esprimendo fiducia a colo-ro che si rendono disponi-bili in tal senso.

L’esigenza di evange-lizzazione che il nostro tempo fa emergere può es-sere l’occasione per risco-prire i principi ispiratori della Christifideles laici di Giovanni Paolo II.

Quanto al Polesine, po-tremmo dire che la nostra terra porta ancora i segni di un passato cristiano e di una tradizione ricca di va-

lori, anche se tendiamo a conformarci alla situazione generale di secolarizzazio-ne, quindi si potranno an-cora individuare persone che accolgano il ministero laicale, considerata inoltre l’età avanzata di diversi sacerdoti e la conseguente necessità di essere loro di supporto nelle comunità.

D - Presidente, la Scuola è per tutti i cit-tadini, alunni e inse-gnanti, lo spazio della formazione, della ma-turità. Può diventare anche lo spazio per la missione, per l’evan-gelizzazione?R. Rifacendoci ad al-

cune considerazioni già espresse, potremmo dire che la scuola è uno spazio quasi privilegiato dove es-sere missione.

Le linee pastorali del Vescovo si intersecano con il messaggio di fon-do espresso dal Pontefice in “Evangelii Gaudium”; in entrambi i testi prevale l’esortazione ad “uscire”, ad andare verso la varie-gata ricchezza di umanità che, nel nostro caso, vive all’interno dell’istituzione scolastica.

Il docente opera in uno spaccato di società che non risparmia le differenze sociali, culturali o proble-matiche diverse. In tale contesto la testimonianza di vita, la serietà nell’im-pegno professionale, la preparazione culturale, la capacità di relazioni, la motivazione sono forza ed energia che si trasmettono al discente in uno spirito missionario.

I diversi ambiti disci-plinari, inoltre, esprimono valori condivisi, trasversa-li che possono trasmettere formazione ed evange-lizzazione. Coinvolgersi

e rendere partecipi è in-segnare, anzi vivere, non solo la solidarietà, ma pure la carità evangelica. La testimonianza di vita è l’insegnamento più effica-ce. San Francesco amava dire che il Vangelo andava predicato con le opere e se necessario anche con le parole.

D - La fede cristiana porta con sé una cul-tura nuova, ricca di valori; dal suo punto di vista la scuola come guarda oggi ai valori cristiani annunciati al mondo da Gesù, valori anche oggi vis-suti e creduti da molte persone? I giovani in particolare sono di-sponibili ad accogliere i valori evangelici?R - La scuola in quan-

to trasmette il patrimonio culturale non può esclude-re da quest’ultimo i valori cristiani che hanno perme-ato la cultura soprattutto nel nostro mondo occi-dentale. Trascurare questa ricchezza significa tradire la storia e quanti per tali ideali hanno lottato e dato la loro vita.

L’uomo oggi e nello specifico i giovani credono al valore del rispetto della persona, dell’amore frater-no, della solidarietà, della pace, quasi un progetto di vita che si annida nel loro cuore, anche se non sem-pre, purtroppo, queste loro aspirazioni trovano riscon-tro nella società odierna. “….Non lasciatevi rubare la speranza …”, è il monito che Papa Bergoglio rivolge ai giovani, ma indiretta-mente chiama in causa anche noi adulti, formatori ed educatori, spronandoci a farli sentire protagonisti di un futuro migliore.A cura di Settimio Rigolin

Rovigo - Nel ricordo dello sterminio degli ebrei

Edith Stein: una personalità straordinaria

Intervista alla prof. Franca Vallese Presidente Uciim di Rovigo

Una missionarietà per il laicato

Page 14: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

Dalle Missioni Rog On-lus di Roma lettera alla Fa-miglia Toffanin di Picara

Egregio Signor Toffanin Guerrino, ...

Noi Rogazionisti siamo in India dal 1987 e possiamo dire che Dio sta operando meravi-glie in quella terra. Sì, carissimi fratelli e sorelle in Cristo, è Lui che ci ha fatto superare tante difficoltà (problemi di lingua,

di cli-m a , di re-ligio-ne, di c u l -t u r a

diversa ecc ...); è Dio che ci ha mandato sacerdoti, vescovi, religiosi, religiose e laici che collaborano nella promozione vocazionale e nella formazione dei seminaristi (oggi abbiamo 6 Case in india, 100 seminaristi, 34 sacerdoti ed un diacono); è Dio che ha ispirato i benefattori

che sostengono nello studio gli oltre 2000 bambini e giovani,

attraverso l’Adozione a Distanza; è Dio che ci manda quelle persone sen-sibili che aiutano i nostri seminaristi, attraverso l’Adozione Missionaria; è Lui che ha ispirato voi a dare il vostro contributo, nella Giornata Missiona-ria Rogazionista 2011, per la costruzione del ROGA-TE SNEHA BHAVAN

nella città di Nalgonda. Quan-do alcuni anni fa il carissimo P. Luigi Toffanin Rogazioni-sta dell’India, scomparso il 23 agosto 2013, ha dato l’idea di cominciare questa Missione nello Stato di Andhra Pradesh, in sede di Consiglio, siamo stati tanto felici. Si voleva ini-ziare un’opera sociale con due

giovani sacerdoti (P. Shaju Koo-nathan e P. Saji Kappikuzhi) che avevano dato la loro disponibili-tà. II problema

era la mancanza di denaro, ma sin dall’inizio abbiamo af-fidato l’opera nelle mani della Divina Provvidenza che non abbandona i suoi figli, special-mente i più piccoli e poveri ... e la Provvidenza non è mancata. I bambini che abbiamo incon-trato nella Casa dove hanno cominciato a lavorare i due gio-vani sacerdoti, ci hanno messo un laccetto al polso, dicendo che quel laccetto voleva signifi-care un impegno nostro a non dimenticarci di loro ... Quel laccio che ho portato al polso per qualche tempo, ora lo porto stretto al mio cuore e P. Luigi lo ha portato senz’altro in Cielo. Quei bambini li porto stretti con me quando parlo con Dio o quando parlo con familiari, confratelli o benefattori.

Ora, con gioia, invio l’invi-to per l’Inaugurazione e Bene-dizione del Rogate Sniera Bra-van (Centro di Riabilitazione & Orientamento Professionale per i bambini senza dimora e istruzione o sfruttati attra-verso il lavoro minorile) che avverrà il 17-2-2014. In quel-lo stesso giorno vi sarà anche la Posa della prima pietra del “Fr. Luigi Toffanin - Memorial Vocational Training Center, la cui costruzione affidiamo alla vostra preghiera e alla vostra grande sensibilità. Vogliamo così ricordare il P. Luigi Toffa-nin, grande Missionario Roga-zionista in India, dal 1999 al 2013.

Vito Antonino Lipari rcj

14 la Settimana domenica 23 febbraio 2014missioni

I nostri missionari ci scrivono da...

Missioni

Una Chiesa in uscita

La campagna Fraternità 2014La redazione del Settima-

nale ringrazia don Gabriele Fantinati, (ora rientrato in Ita-lia) della collaborazione svol-ta in questi anni di missione in Brasile, con il puntale ap-puntamento settimanale con la nostra rubrica “I nostri mis-sionari ci scrivono da...”.

Tale collaborazione viene adesso continuata da Giovanna, mis-sionaria in Brasi-le, della Famiglia Misionarie della Redenzione

Quest’anno il tema della Campa-gna della Fraterni-tà promossa dalla Conferenza Nazio-nale dei Vescovi del Brasile (CNBB): “Fraternità e traffi-co umano”, tratta di un fenomeno molto delicato e complesso, diffi-cile da misurare nelle sue vere proporzioni. L’OIT (Orga- nizzazione Internazio- nale del Lavoro) affer- ma che sono trafficati, ogni anno, quasi 21 milioni di persone, con un lucro complessivo di 32 miliar- di di dollari. L’85% di que- sto valore proviene dal traffico di persone a fini di sfruttamento sessuale, anche se 14,2 milio-ni sono lavoratori forzati, 2,2 soldati forzati e 4,5 milioni le donne e i travestiti coinvolti nel traffico. Fra questi ‘nuovi schiavi’ troviamo anche persone, soprattutto giovani ma anche bambini, trafficati per trapianto di organi. Nel 2003 la ONU ha pubblicato un documento col nome di Protocollo di Palermo, con il quale definisce la situazione di schiavo e di lavoro simile a schiavitù: “Il reclutamento, il traspor-to, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone ricorrendo a minacce o all’uso della forza o di altre forme di coazione, al rapimento, alla frode, all’inganno, all’abuso di autorità o sfruttando la situazione di vulnerabilità o accettazione di pagamento o beneficio per ottenere il consenso di una vittima da parte di una persona che abbia autorità su un’al-tra a fini di sfruttamento”. É chiaro che le persone trafficate spariscono dalla circolazione, non hanno più contatto con la famiglia e molte volte sono ritenute scomparse.

L’origine di questo fenomeno è antico, perché nella sto-ria si è sempre riscontrata la presenza della servitù forzata o schiavitù, nelle varie civilizzazioni che si sono succedute nel tempo, non solo in Europa, ma anche negli altri continenti. Solamente che oggi questo fenomeno ha acquisito propor-zioni globali e immense, perché fornisce un lucro ben mag-giore di quello che dava quando, per esempio, esisteva la schiavitù legalizzata in Brasile.

Possiamo analizzare la differenza fra l’antica e la nuo-va schiavitù: in quanto la prima era molto cara, perché il viaggio degli schiavi dall’Africa era difficile, oggi è ben più economico catturare una persona e trasportarla in un’altro continente (come il traffico di reni scoperto dal Brasile ver-so l’Africa del Sud). La manutenzione dello schiavo africa-no nel Brasile coloniale era alta, pérché era difficile averne un’altro e quindi si doveva evitare di perderlo. Oggi, se un trafficato ‘non serve più’, facilmente è sostituito da un’altro in situazione di fragilità sociale che cade nella rete. Se si ri-bella, può essere eliminato e anche ritirargli gli organi, oggi carissimi al mercato nero.

Il 55% delle vittime è giovane, il 45% è costituito da uomini, il 55% donne. Il 26% è minorenne. Tutte queste persone, una volta cadute nella trappola del lavoro sicuro e buono, spariscono rinchiuse in case, officine, hotel, can-tieri edilizi, scuole di calcio, fabbriche di tessuti, di vestiti, sperduti in mezzo alla foresta amazzonica per disboscare, oppure, illuse da una ricompensa economica, in matrimoni servili, in adozioni illegali, nel traffico di organi. Sono i più diversi casi di sfruttamento: è certamente una delle forme più degradanti di vita per l’essere umano.

I dati forniti dal testo base della Campagna descrivono una realtà dura e difficile da comprendere, ma non per que-sto dobbiamo rimanere con le braccia incrociate aspettando che la polizia indaghi e scopra casi di traffico. Il nostro ruolo come cristiani è diffondere questi dati e fare una campagna di prevenzione nelle scuole e, attraverso gli organi pubbli-ci, arrivare a toccare quelle persone che più sono a rischio: disoccupati, famiglie cadute in miseria, famiglie disgregate dove sono presenti violenza e abuso, giovani disillusi e sen-za speranza, persone già dedite alla prostituzione o persone indebitate, mamme che non accettano i loro figli, ecc.

Missionarie della Redenzione in Brasile

L’appello di Papa Francesco alle comunità cristiane ad aprire le porte per accogliere e per andare incontro, è dolce musica per noi missionari. La Chiesa Gesù l’ha voluta pellegrina, su tutte le strade del mondo, per dire il suo Messaggio, e ci entusiasma l’ave-re un Papa così apertamente schiera-to. Ne siamo convinti: è una triste co-munità quella chiusa nel suo piccolo guscio. Spesso sentiamo dire: “È inu-tile partire di missione c’è bisogno qui”. Nulla di più errato! Ci interpella il fat-to che dalle nostre comunità partano sempre meno missionari e si senta il bisogno di accogliere sacerdoti pro-venienti dalle giovani Chiese, non in spirito di comunione, che favorirebbe l’arricchimento vicendevole, ma per la riluttanza a rinnovarsi per essere Chiese aperte, meno struttura e più lievito. È una triste comunità quella che crede di sopravvivere pensando solo a se stessa.

Il Vangelo è sempre lo stesso, ma non è lo stesso l’uomo da evangeliz-zare e diversi sono i contesti in cui il Vangelo deve essere annunciato. In tutti i tempi i missionari hanno cerca-to metodi, parole, atteggiamenti utili a comunicare il Vangelo nella situa-

zione in cui si trovavano. Il missiona-rio prega, legge i segni dei tempi e fa le scelte che il Signore gli ispira.

Oggi, più che mai, le comunità cri-stiane sono impegnate ad “aggiorna-re” il loro modo di essere nel mondo e di comunicare il Vangelo. I recenti documenti ecclesiali come il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, la Conferenza di Aparecida, l’Esorta-zione Evangelii Gaudium, manifesta-no la ribadita volontà della Chiesa a dire il Vangelo come lo esige il mon-do: digitale, lobalizzato, consumista, piegato all’interesse di pochi, libero ma incapace di esserlo sul serio, tra-scinato in una accelerazione che fatica a controllare. Già Paolo VI auspicava una Chiesa pronta ad osare per svol-gere la sua missione… “La Chiesa deve essere sempre viva e sempre giovane anche nelle sue manifestazioni, anche nella sua capacità di rivolgersi agli altri, anche nella sua vitalità moderna. Deve osare!”.

L’”osare” di Paolo VI, per Giovan-ni Paolo II divenne pressante appello: “Apritele porte a Cristo” e chiamata ad una “Nuova evangelizzazione”. “Osare” per Papa Francesco, è la co-stante spinta ad uscire: “Vorremmo che la Chiesa fosse veramente un segno di

speranza per chi la vive più direttamente, per chi la guarda da vicino o da lontano, per chi la rifiuta, per chi la cerca...; una Chiesa che prega, che celebra l’Eucarestia, che annuncia e testimonia il Vangelo, che tiene sempre le porte aperte a tutti... La gioia della salvezza è un dono che non si può tenere solo per se stessi, ma va condi-viso (...) Se noi vogliamo tenerlo soltanto per noi stessi, diventeremo cristiani isola-ti, sterili e ammalati. Non più una Chiesa arroccata, una Chiesa in difesa, mc, una Chiesa in “uscita”. “La Chiesa in uscita è la comunità dei discepoli del Signore che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano, che festeggiano”. Uscire, andare verso le periferie del mondo, quelle sociali e quelle geografiche, è sempre stato il modo di essere dei discepoli di Gesù. Uscire è il messaggio di migliaia di missionari: preti e laici, religiose e re-ligiosi che anche oggi, senza paura, senza tanti calcoli, fidandosi di Dio, prendono il largo per dire “tutto il Vangelo a tutto il mondo”.

Il missionario, anche oggi, è l’im-magine più bella della Chiesa: un’im-magine che non deve appannarsi.

Crescenzio Moretti(da Noticum – febbraio 2014)

Nalgonda (India) - Padri Rogazionisti

Inaugurazione del Centro riabilitazionee orientamento professionale

Un vento nuovo soffia nella chiesa. Si spalancano porte e finestre e un’aria pri-maverile circola tra le vecchie mura dei palazzi curiali. Uno spirito nuovo rivolge parole antiche ad una cristianità un po’ stanza e delusa. Parole che vengono da molto lontano, da una chiesa che ha fatto della scelta dei poveri la sua strada mae-stra, delle comunità ecclesiali di base il suo terreno di vita, della profezia e giustizia il suo servizio all’umanità e della pratica del martirio la sua lettera di presentazione. Papa Francesco viene da questa chiesa ed è frutto di questa chiesa. E ne siamo felici! Il suo volto di ‘pastore’ porta i tratti carat-teristici di molto altri ‘pastori’che hanno sognato, pregato e lavorato per una chie-sa più evangelica, una chiesa che si vesta solamente della tunica del Vangelo e calzi ai piedi i sandali della povertà. Già alcuni decenni da Dom Herder Camara, che è stato arcivescovo di Recife, grande metro-poli nel Nordest del Brasile, manifestava apertamente una passione profonda per

questa Chiesa “povera e serva”. Quando ne parlava, sconfinava nel sogno: i ve-scovi dell’America Latina, così scriveva da Roma, durante la quattro sessioni del Concilio Vaticano II, «si liberino delle terre della Chiesa donandole con intelligenza ai poveri; si pongano apertamente, decisa-mente e senza eccezioni dalla parte delle riforme strutturali; stimolino i movimenti per la nonviolenza affinché esertitino una pressione democratica che aiuti a vincere l’inerzia e l’egoismo dei poteri economici; stimolino lo sviluppo cercando di assicu-rargli un senso umano e cristiano, al fine di salvaguardare la dimensione umana nei piani d’investimento e di preparare l’uo-mo allo sviluppo attraverso programmi educativi che portino le masse subumane a trasformarsi in popoli (…)» (Roma, due del mattino. Lettera dal Concilio Vaticano I, Cinisello Balsamo – MI – pg. 336).

Don Felice Tenero - Fidei Donum in Brasile

(da Noticum 1/2014)

Racconti di Fidei Donum

La Chiesa che sogniamo

Posa della prima pietra del “Fr. Luigi Toffanin” memorial

Vocazion Training Center

Page 15: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

15la Settimanaradio kolbeRovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Ponte Radio - intervista a Padre Gianluigi Pasquale e a Fra Mario Manfrin

Volontari con spirito francescano per servire i poveri

I diritti degli animali sono al centro della secon-da puntata di febbraio di Radio Volontariato.

Ai microfoni di Fran-cesco Casoni del Csv di Rovigo, si sono presenta-ti Simona Stefani e Fabio dell’associazione “Venus in fur” di Rovigo. «La nostra associazione è nata nel 2004 – ha detto Simona – fondata da me assieme a due amiche per portare nella provincia di Rovigo qualcosa in più rispetto ai soliti banchetti di adozione degli animali che c’erano inizialmente quando mi sono trasferi-ta da Milano. Ho cercato degli spunti diversi anche tramite la collaborazione con altre associazioni.

Purtroppo ci siamo fossilizzati anche noi sul-le adozioni di cani e gat-ti, raccolti in un numero spropositato però nel 2009 abbiamo fatto un salto di qualità occupandoci pre-

valentemente all’educa-zione del pubblico a quel-lo che secondo noi è il fu-turo ovvero l’educazione allo stile di vita “vegan”». Ed ha aggiunto: «gli ani-mali nella nostra società sono il fondamento di tutto. Purtroppo vengo-no sfruttati in qualsiasi campo si possa pensare: nell’alimentazione, nella produzione dell’abbiglia-mento, per la produzione di pelli e lana, nel diver-timento con circhi, zoo, parchi acquatici, safari ecc. Vengono utilizzati

nella sperimentazione sia di farmaci che nei prodot-ti per la casa e nei prodotti per la bellezza. Se doma-ni dovessimo togliere gli animali dalla nostra vita, la nostra società implode-rebbe, perché è fondata

sul loro s f ru t t a -mento»

r. g.

“L’identità francescana: un servizio al povero oggi”. Si intitolano così gli incontri che avranno luogo a partire dal 21 febbraio al seminario dei Padri Cappuccini di Ro-vigo.

Per presentare e per spiegare le motivazioni di questi incontri sono stati ospiti nella rubrica Ponte Radio, Padre Gianluigi Pa-squale, docente di teologia presso la Pontifica Univer-sità Lateranense di Roma e Fra Mario Manfrin, diretto-re della mensa dei frati cap-puccini di Rovigo. E proprio dal servizio della mensa è partita la nostra intervista radiofonica: «L’essere frati vuol dire accogliere l’altro come si presenta – ha detto fra Mario – alle 11.30, ogni giorno, apriamo la mensa e non stiamo a domanda-re chi è, alla persona che si presenta alla nostra porta, oppure se ha i documenti o

se è credente. Si apre la por-ta e si fa entrare. Gli si offre un pasto caldo ogni giorno, anche alla domenica, anche a Natale ed il Primo dell’an-no. Da quando sono venuto io ad ottobre i poveri che si presentavano erano dai 25 ai 30 al giorno, adesso sono arrivati ad un nume-ro che varia tra i 40 e i 45. Questo perché, come nelle altre città c’è il problema

della crisi». E’ un servizio che si basa sul volontariato di molte persone: «Abbia-mo circa una quarantina di volontari che fanno ser-vizio nella nostra mensa, mentre le cuoche non sono volontarie. Abbiamo poi un servizio di docce al sabato dalle 9 alle 12. Abbiamo un gruppo di volontarie che puliscono la chiesa ed ogni 15 giorni facciamo la distri-

buzione del cibo, nel senso che abbiamo delle perso-ne del Comune di Rovigo che vengono a chiederci un sostentamento: verdu-ra, pasta, olio, zucchero. Ecco a loro chiediamo uno Stato di Famiglia perché vogliamo sapere a chi dia-mo la spesa». La mensa va avanti perché ogni giorno arrivano risorse: «abbiamo persone che ci portano di tutto, dal cibo alle scarpe, poi abbiamo un frate che è da 45 anni a Rovigo e che è molto conosciuto, padre Arcangelo che ha una voca-zione speciale, perché passa di casa in casa a raccogliere ciò che viene offerto». Pa-dre Gianluigi ha scritto un libro sulla realtà delle men-se che si intitola “Spezzare il pane con Francesco”: «Un titolo che prende spunto da una frase del Vangelo dove Gesù dice ai suoi discepoli: “date voi stessi da mangia-

re”. San Francesco in primis ha seguito questa tradizione di condividere il cibo di cui noi siamo latori, perché lo riceviamo anche noi. Attor-no ai monasteri una volta c’erano tre tradizioni: quella della preghiera, quella della cultura, (ogni monastero era una fucina di cultura) e la terza era appunto, quella di spezzare il pane con i po-veri. Francesco aveva capi-to che negli occhi dei poveri brilla la luce meravigliosa di Gesù». Gli incontri sono stati pensati proprio perché come dice Padre Gianlui-gi: «l’arte dello spezzare il pane viene trasmessa per osmosi dai frati ai volonta-ri. Noi non potremmo fare nulla senza i volontari però i volontari devono essere formati continuamente. Per questo abbiamo organizza-to queste conferenze aper-te ai volontari ma anche a coloro che possono essere

interessati perché abbiamo l’intento di rispondere a tanti interrogativi che alber-gano nel cuore dell’uomo». Le date degli incontri che saranno ad ingresso libero sono: venerdì 21 febbraio alle ore 21.00 presso il con-vento dei Frati Cappuccini, il secondo si terrà venerdì 21 marzo, il terzo martedì 29 aprile, venerdì 23 mag-gio e domenica 8 giugno alle ore 18 con anche una messa conclusiva.

Roberto Giannese

Nella foto al centro, da sini-stra, Fra Mario Manfrin e Padre Gianluigi Pasquale

Nella puntata di Arab Rovigo in onda in questi giorni è ospite l’assessore ai Servizi Sociali e alla Fa-miglia della Provincia di Rovigo, Marinella Manto-vani, che è stata intervista-ta da Dounia con il sup-porto di Federico Amal, al suo esordio come condut-tore radiofonico. La prima domanda rivolta all’as-sessore è stata la richiesta di illustrare la situazione della famiglia nel territo-rio polesano: «Quando sono diventata assessore ai servizi sociali ho voluto aggiungere anche la spe-cifica di assessore alla fa-miglia, perché la famiglia è l’istituzione fondamen-tale attorno al quale ruota tutta la società – ha detto Marinella Mantovani – è il pilastro della nostra so-cietà. In questo momento la famiglia è in grosse dif-ficoltà perché si trova a ri-spondere a domande che derivano dalla situazione di crisi e deve fare in conti con una carenza di risor-se e non riesce ad essere alimentata dalla società». Federico Amal ha chiesto all’assessore cosa pensa del Quoziente di Parma e se è attuabile anche in Polesine: «si tratta di uno strumento applicato in quella città e che molti hanno voluto attuare. An-che noi a Rovigo abbiamo avuto ospite il Comune di Parma perché venisse a spiegare cosa hanno fatto.

In pratica loro oltre all’Isee hanno applicato una serie di adattamenti che tengo-no conto oltre alla situa-zione economica, anche dei bambini, del numero di persone anziane all’in-terno della famiglia, ele-menti che permettono di fotografare esattamente la situazione di ogni fa-miglia in modo da attua-re poi le tariffe a seconda della situazione reale. E’ una esperienza importan-te che tutti i comuni, spe-cie in un momento di crisi come questo, dovrebbero adottare».

Hanno poi parlato delle risorse che servireb-bero per le famiglie: «la famiglia ha una risorsa interna che le permette di autoalimentarsi, molte volte però le famiglie si chiudono e perdono l’oc-casione delle risorse come la solidarietà tra famiglie, adesso fortunatamente, si sta riscoprendo la vecchia solidarietà di vicinato, la

solidarietà tra famiglie». La provincia di Ro-

vigo è caratterizzata da una forte denatalità ed un tasso elevato di vecchiaia: «che ci tiene nella media nazionale sono le nascite dei figli di cittadini di ori-gine straniera. Un’altra caratteristica della realtà Polesana è che abbiamo tante famiglie sole, il 28% delle famiglie in provincia è caratterizzato da un solo componente e di questo 28%, il 45% è una persona anziana con oltre 65 anni. Siamo anche la provincia che a livello Veneto ha il più alto tasso di separa-zioni».

r. g.

Quando?

Quando?

Quando?

Arab Rovigo ospite Marinella Mantovani

Aiutare le famiglie soleRadio Volontariato con Simona e Fabio

Educare al rispetto degli animali Venus in fur propone nuovi stili di vita

domenica 23 febbraio 2014

Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30

E’ possibile riascoltare e scaricare le nostre rubriche da blog:

radiokolberovigo.blogspot.it

Proseguono gli ap-puntamenti con Coast to coast programma dedicato ai giovani, e con Linea di Meta, rubrica condotta da Andrea Nalio e dedi-cato agli amanti del rugby, che questa set-timana ha ospitato il giornalista Paolo Ro-magnolo. Il primo è in onda ogni lunedì alle 21 e in replica alle 22.15 e mar-

tedì alle 11.30 e mercoledì alle 23.00. Il secondo è in onda ogni mercoledì alle 21.30, il giovedì alle 17.05,

il venerdì alle 22.30 e il martedì alle 10.

Nella foto a sinistra Paolo Romagnolo.

Polesine coast to coast e Linea di Meta

Il volto giovane della radio

In onda ogni lunedì alle 21.15, ogni giovedì alle 18.20 e il venerdì alle 11.00.

In onda ogni marte-dì alle 11.00, il giovedì alle 21.30 e il venerdì alle 17.05

Page 16: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

16 la Settimana domenica 23 febbraio 2014rubriche

In campagna

Febbraio è il mese cerniera

Pregare con Francesco: uomo fatto preghiera Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio

Nel codice 338 di Assisi, dopo la lettera “Al Capitolo Gene-rale e a tutti i frati” viene inserita una preghiera di san Fran-cesco molto nota e grandemente elevata, mediante la quale comprendiamo ancora una volta il profondo rispetto che il Santo provava nel rivolger-si all’Altissimo Signore Iddio. Riporto il commento di questa preghiera fatto dalla teologa francescana Anna Pia Viola. Ella osserva che in quattro aggettivi : “Onnipotente, eterno, giusto e mi-sericordioso Iddio” Francesco ci fa comprendere in maniera chiara di Chi sta parlando quando si rivolge a Dio. Cos’è l’onnipotenza di Dio? Francesco aveva capito che la potenza divina si manifestava in sommo grado nella debolezza, nell’accettazione di consegnarsi nelle mani dell’uomo. Ciò che a noi non è “possibile”, e cioè perdonare il torto subito, vivere l’ingiustizia, tenere fra le mani l’inno-cente che soffre e muore, tutto questo Dio lo “può e lo vuole fare. Perché ciò che è follia per l’uomo è sapienza di Dio, ciò che è debolezza per l’uomo è la forza di Dio. Il Potente non è Colui che dimostra la sua forza, ma che fa dell’amore la sua forza. Quando pensiamo a Dio come Eterno , l’immagine che ne abbiamo è di un Dio senza tempo, sempre lì, che non cam-bia, fisso nell’alto dei cieli. La vita eterna di cui tanto il Figlio di Dio ci ha parlato e di cui ci ha resi partecipi per grazia e la pienezza della storia e del “tempo” che Egli è venuto ad assumere in sé. Il Dio eterno è il Dio della storia, della nostra storia. Per questo motivo entrare nella sua eternità significa vivere pienamente il tempo che ci è dato. Vita eterna è per noi vita concreta in cuoi la presenza di Dio si compie nella storia dell’uomo. Francesco dice ancora che Dio è giusto. Noi invochiamo sempre giustizia e affermiamo che “questo non è giusto”!, “quella cosa non è giusta”. Ma giustizia signifi-ca dare a ciascuno il suo. Francesco aveva sperimentato che ogni cosa viene da Dio e che va restituita a Lui. Innanzitutto va restituito a Dio la “misura” della giustizia. La sua giustizia comprende non solo il debole e il povero oppresso, ma anche il prepotente e lo sfruttatore. Quando invochiamo la giustizia di Dio, siamo sicuri che stiamo parlando a Dio Giusto oppure rimaniamo di fronte alla nostra” giustizia” e invochiamo un dio fantoccio che ci esaudisca a furia di offerte e sacrifici? E ancora. Dio è misericordioso. “Misericordia voglio, non sacrifi-ci”, così ci ripete la Sacra Scrittura e questo dobbiamo com-

prendere se vogliamo davvero rivolgerci a Dio. La giustizia di Dio si chiama “misericordia”. Ciò non significa arrendersi di fronte al male, non lottare per i diritti negati. Tutt’altro. La misericordia dice: “entra nel tuo cuore e riconosci la miseria che vi abita, questa sarà la tua misura di giustizia”. La miseri-cordia non cancella le cose brutte, non annulla le colpe, ma ci fa cambiare lo sguardo su tutto ciò. Noi troppo spesso identi-fichiamo la colpa con il colpevole, il peccato con il peccatore. Grazie al Dio misericordioso veniamo trasformati da vendi-catori ad ascoltatori delle miserie umane. Dio misericordioso ci fa riconoscere che la prima persona “ingiusta” e meritevo-le di castigo siamo noi, eppure noi siamo i destinatari di un amore immenso. Pertanto misericordia diventa la potenza e la giustizia di un amore eterno. Questo contemplava e vive-va Francesco. La preghiera continua: Concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a Te piace. Ora Francesco ha la consapevolezza che tutto ciò che sente deve trasformarsi in azione, in fare. Noi sappiamo già ciò che il Signore vuole da noi, sappiamo anche che la sua volontà non è il capriccio di un dio prepotente e insensibile. Sappiamo anche che ciò che Egli ci indica è lo stesso suo desiderio di stare con noi. Questo “piace” a Dio: stare con gli uomini, condividerne la storia e la sofferenza. Questo noi chiediamo nella nostra preghiera all’Onnipotente eterno e giusto, misericordioso Iddio: avere la forza che viene dall’amore, dalla Grazia, per rendere com-piuta ogni nostra azione, cioè per renderla un atto d’amore. Affinché interiormente purificati, interiormente illuminati e infiammati dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo. Tutto questo non si compie con i nostri sforzi. Il “fuoco” che abbiamo dentro è quello dello Spirito. E’ il fuoco che crea vita e riscalda i cuori. Questo Fuoco purifica la nostra mente, ci-catrizza le nostre ferite, ci rende simili a quell’Uomo che ha segnato per noi la strada. E, per la sua sola grazia, giungere a te, o Altissimo. Non dobbiamo dimenticare il senso, la dire-zione della nostra vita, del nostro amare e operare: la vita con Dio. Tenere fisso lo sguardo alla nostra meta ci aiuta a posi-zionare in modo corretto le cose. Che nella trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e vieni glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli. Francesco compie qui una grande sintesi teologica. Trinità perfetta e unità semplice! Il mistero della Trinità è troppo grande per essere misurato con i nostri po-veri mezzi, può essere solo accolto nella sua semplicità così come accogliamo di lasciarci riscaldare dai raggi del sole pur non potendo contenerlo. Di questo Francesco era consapevo-le e invece di tormentarsi a causa di tale grandezza scelse di lasciarsi avvolgere in un abbraccio perfetto. Questo è stato il suo “sì”, il suo Amen al Dio Altissimo.

A cura di Francesca Magon

- CHE COS’È ? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a

causa di una maternità difficile.- CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna

già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema- CHI C’È AL CENTRO? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.

ROVIGO• -VicoloCAMPANA,1

TEL.042527779Orari:LunedìeMartedì16-18;Mercoledì10-12;Venerdì10-12

ADRIA• -P.ttaCAMPANILE,11TEL.0426900040Orari:Martedì,MercoledìeGiovedìdalleore9.30alle11.30

TRECENTA•C/OOSPEDALESANLUCAtuttiiMercoledìdalleore9,30alle11,30C/OTORRECIVICAPiazzaGaribaldi-Trecenta

ilGiovedìdalleore15alle17C/OUfficioEPACA–ViaG.Garibaldi•

CASTELMASSA - 2°Mercoledìdi ognimesedalleore15alle17CentrodiRaccoltaExScuolediRunzi–BagnolodiPo-2°Domenicaeultimadiognimesedalleore15alle17

S.O.S.VITANUMEROVERDE800.813000

Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà

Taunotizie

angolo francescanoa cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

AdriaAdria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Pre-festiva 19.00.Casa di Riposo: 16.30.Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00.Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00.S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.00.

RovigoDuomo Concattedrale: Festi-ve: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 8.00 - 10.00 - 19.00SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tran-ne al sabato)Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 - Feriali: 7.00 - 18.00Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 - 10.30 - 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 - 18.30

S. Bartolomeo Apostolo: Fe-stive: 8.00 - 10.00 (Iras - in-fermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45)S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17).S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.00. Tempio “La Rotonda”: Festi-va: 10.30 - Feriale: 9.00Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00; Prefestiva: 18.00. Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00.S. Rita: Festiva: 10.00 - Feria-le: 18.00 (solo al Sabato)Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30.Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Orari Sante Messe

In attesa che prima o poi- meglio prima- la situa-zione meteo esaurisca la sua energia espressa sotto forma di precipitazioni piovose e nevose con un intensità che sembra non avere eguali dai decenni trascorsi, per la chiac-chierata settimanale spostia-mo l’attenzione su quello che succede un po’ in giro. Come sempre, c’è l’imbarazzo della scelta.

Febbraio si può considerare un mese-cerniera, dovendo preparare la confluenza dell’inverno al marzo che, astronomicamente, lo relegherà alla storia il giorno 21. Il sole si alza sempre più sull’orizzonte e alla fine di questo mese lo vediamo con 2 ore e 44 minuti in più partire dal solstizio del 21 di-cembre. Nei campi le creature dormo-no ancora ma non tutte. Le temperatu-re, anche queste fuori norma quasi da autunno prolungato, le sollecitano sia-no esse vegetali che animali - terricoli ma anche aerei- più sensibili a queste condizioni ad iniziare il risveglio.

Di questi processi biologici non ne ha bisogno l’amico coltivatore per af-

frontare i problemi relativi alla condu-zione dell’azienda che, a sentirlo, “… non i dorme mai, come il peso”. Non va nei campi che solo vederli impingui di acqua piovana fanno impressione: per fortuna – meglio, per sua capacità- non lamenta ristagni d’acqua a forma di lago, avendo da sempre curato l’ef-ficienza delle sistemazioni idraulico-agrarie.

Sono in sofferenza i seminati au-tunno-vernini. In diverse plaghe la manifestano con un soffuso, tenue ingiallimento segno di una incipiente asfissia radicale che contrasta l’effetto della disponibilità in aumento di luce e delle buone temperature che sollecita-no a crescere le piantine. Urge, appena possibile, “riossigenare” i seminati con

la somministrazione mirata di formulati composti da sali azotati e altri principi nutrien-ti a cessione controllata per evitare dilavamenti o liscivia-zioni degli stessi. L’aspetto ecologico va rispettato.

Intanto l’amico di prima deve scegliere quanto inve-stire a mais e quanto a soia.

Come sempre troverà un mix con il quale diversificare i rischi tecnici ed economici insiti nella conduzione dell’azienda. Non ha problemi, inve-ce, nella destinazione delle superfici a barbabietola da zucchero. Le prospet-tive economiche appaiono buone. I contratti con l’industria dello zucche-ro gli consentano una assegnazione in quantità di saccarosio da produrre sulla base della produzione degli ulti-mi due anni avendo, all’epoca, accet-tato le condizioni offerte da questa. Il seme confettato delle diverse varietà è disponibile. Intanto collauda le semi-natrici e le macchine diserbanti pronte per avviarle appena possibile.

Alla prossima. Orazio Cappellari

Tra le diverse iniziative promosse dal Dipartimento di sa-lute mentale dell’Azienda Ulss 19 e dall’Aitsam (Associazione Italiana Tutela Salute Mentale) in tema di promozione della salute, è iniziato un percorso formativo rivolto agli utenti. Si tratta della prima iniziativa nel suo genere svolta all’Azienda Ulss 19, e una delle prime esperienze nell’ambito della regione Veneto, nella quale gli specialisti si rivolgono direttamente ai pazienti con lo scopo di fornire loro informazioni sui disturbi psichici e integrare il livello di conoscenza sui temi principali connessi alla salute mentale. Il percorso, coordinato dal diret-tore del Dipartimento di salute mentale Moreno De Rossi e dalla psicologa Anna Guarnieri, prevede una serie di incontri dedicati all’approfondimento di alcune tematiche di rilevante interesse, all’interno di un confronto diretto tra operatori coin-volti nella cura del disagio mentale e pazienti che sperimen-tano continuamente la sofferenza nella propria quotidianità. Rappresenta, inoltre, una tappa dell’auspicata transazione dei pazienti con disturbo psichico, spesso ritenuti ingiustamente incapaci di badare a se stessi, dal ruolo di “beneficiari passivi” a quello di “soggetti attivi” degli interventi che li riguardano. Particolarmente significativa, è stata la partecipazione dei pazienti al primo incontro dal titolo “Il destino nascosto nel nostro profondo” durante il quale il dott. De Rossi ha affronta-to il delicato tema della malattia mentale, delle sue cause, dei sintomi connessi e della cura, destando un vivo interesse tra i presenti in un clima di confronto e di aiuto reciproco. Pros-simi appuntamenti: il 19 febbraio con lo psichiatra Massimo Mele in un incontro dedicato al tema dei disturbi dell’umore, il 5 marzo con lo psichiatra Michele Pavanati che parlerà di “Oltre i farmaci, oltre il male oscuro: la ricerca della serenità”, il 19 marzo con lo psichiatra Luciano Finotti sul tema “Tutele legislative e responsabilità”, il 2 aprile con la psicologa Anna Guarnieri che affronterà il tema del “Rapporto con i familia-ri: amore e odio” e, infine, il 16 aprile ci sarà un incontro in cui sono previste testimonianze da parte di familiari e utenti. Per ulteriori informazioni rivolgersi ai numeri telefonici 0426-940445 (segreteria del centro salute mentale) oppure al nume-ro verde 800911845 (AITSAM di Adria/Porto Viro).

Dipartimento salute mentale

Incontri tra i pazientie gli specialisti

Percorso formativo rivolto agli utenti del dipartimento

Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigonella settimana dal 23 febbraio al 1° marzo 2014

Domenica 23 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo.Lunedì 24 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo.Martedì 25 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo.Mercoledì 26 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo.Giovedì 27 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine.Venerdì 28 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare.Sabato 1 marzo - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo - “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani; pomeriggio: Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo.

Farmacie di turno

Page 17: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

17la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 cultura

In libreriaEdizioni Marcianum Press

La partecipazione giovanile alla messa

Gli studenti del Liceo Omero di Milano (1983-2008). A cura di Piero Barberi e Giorgio Spedicato

Il volume presenta una ricerca di sociologia religiosa condotta tra i giovani del Liceo Omero di Milano, consi-derando l’arco temporale tra il 1983 e il 2008.

L’analisi si sof-ferma sui ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni, offrendo una preziosa rico-struzione diacroni-ca dell’evoluzione della religiosità ne-gli ultimi 25 anni.

Lo studio è ricco di tabelle e grafici che suddividono in modo sistema-tico i risultati della ricerca, attraverso un’analisi dei dati per anno, età, sesso e provenienza dei giovani coinvolti.

Il testo, condotto con rigore scientifi-co, è di agevole con-sultazione anche per i lettori non specialisti di sociologia e statistica.

Gli autori: Piero Barberi, presbitero della diocesi di Milano, ha insegnato religione al Liceo Omero di Milano. Presso l’Università Cattolica si occupa di Storia della teo-logia e di Introduzione alla teologia morale sociale.

Giorgio Spedicato lavora come attuario presso una compagnia assicurativa ed è consulente di analisi dei dati applicata alla ricerca medica e sociale.

Il volume è della Collana: Riflessione e Prassi; For-mato: 17x24; Pagine: 124; Prezzo: € 13,00; ISBN: 978-88-6512-236-5

Da Marcianum Press - Di Andrea Mariani

Le parole e la parolaDall’ascolto una vita buona

In questo libro l’autore offre una riflessione sul valore della parola e del silenzio che, lungi dal contraddirsi, si sostengono e si arricchiscono a vicenda.

“La parola non è solo comunicazione di informazioni, ma esperienza umana integrale” - spiega il Vescovo Luciano Monari nella pre-sentazione del libro - “essa agisce effi-cacemente nel mo-mento stesso in cui risuona”. Il silenzio è ascolto e permette, quindi, la comunica-zione.

Rendersi conto dell’importanza del-la parola come feno-meno umano aiuta anche a comprende-re la ricchezza della Parola che Dio rivolge all’uomo in Gesù Cristo e della parola con cui l’uomo risponde a Dio nella fede.

Si tratta di riflessioni preziose, soprattutto per una società come la nostra che ha fatto della comunicazione il suo interesse primario ma che rischia di perdersi nella molteplicità dei mezzi e degli strumenti a disposzione, nell’illusione di creare e controllare la realtà.

Presentazione di Mons. Luciano Monari, Vescovo di Brescia

L’autore: Andrea Mariani, presbitero dal 1992 del-la diocesi di Tortona, già docente in diverse Università Pontificie, Seminari interdiocesani e diocesani, Istituti Superiori di Scienze Religiose e Scuole di Formazione Te-ologica per laici. È stato parroco fino al 2007 nella Diocesi di Tortona. Attualmente svolge il suo ministero presso la Diocesi di Brescia.

Collana: Strumenti di catechesi; Formato: 15x21; Pa-gine: 128; Prezzo: € 13,00; ISBN: 978-88-6512-235-8

Da diversi anni è diventato normale affianca-re, sin dalle scuole superiori, alle le-zioni teoriche mo-menti di tirocinio pratico o di cono-scenza di realtà in cui la teoria appresa trova concreta applicazione. Rientra in questa ultima casistica la visita effettua-ta lo scorso 25 gennaio da alcuni studenti di Storia degli Archivi, corso inte-rateneo delle Università di Padova e di Venezia-Ca’ Foscari, all’Archivio Diocesano e all’Archivio della Parrocchia del Duo-mo di Rovigo.

Accompagnati dal do-cente, prof. Andrea Deso-lei, hanno iniziato la visi-ta partendo proprio dal Parrocchia del Duomo, il cui archivio ha trovato da pochi anni nuova colloca-zione nella casa canonica, dopo che i collaboratori parrocchiali avevano ac-curatamente sistemato e spolverato armadi e do-cumenti. Qui è stata illu-strata l’evoluzione storica dell’ente Parrocchia, che cronologicamente è quel-lo da più tempo presente nel territorio. Istituzio-ne religiosa, che affianca all’aspetto spirituale la gestione economico-am-ministrativa, attività che si ritrovano entrambe nel-la documentazione d’ar-chivio. La Parrocchia del Duomo ha visto anche sin dal medioevo la presen-za di canonici, riuniti in un Capitolo, il cui scopo principale era rendere più solenni le funzioni pre-siedute dal vescovo. Non mancano anche per esso le testimonianze legate alla gestione dei beni, frutto spesso di lasciti, oltre al rapporto conflittuale con il Capitolo della Catte-drale di Adria, che invece aveva anche il compito di affiancare il Vescovo nelle sue decisioni, oltre a farne le funzioni nei periodi di sede vacante.

Intorno alla Parrocchia da secoli gravitano anche realtà associative di laici (confraternite, pie unioni, associazioni), i cui archivi sono rimasti conservati insieme a quello parroc-chiale. Essi testimoniano della fede della comuni-tà, e di come è cambiata l’espressione della religio-sità e della carità. Si passa

infatti dalla raccolta di fondi per riscattare i cri-stiani prigionieri dei pira-ti saraceni e dal fornire la dote alle giovani povere, all’assistenza ai poveri in generale.

A partire dall’Ottocen-to nella gestione ammini-strativa dei beni della Par-rocchia si inserisce l’au-torità civile, costituendo l’ente Fabbriceria, com-posto prevalentemente da laici, e il cui operato era soggetto al controllo di un ufficio statale. Il controllo dello Stato si manifesta anche nell’organizzazio-ne delle carte, con l’in-troduzione del registro di protocollo e di un sistema di classificazione dei do-cumenti per materia, sul modello di quanto attua-to nei Comuni e negli altri uffici pubblici. Modalità che dalla Fabbriceria si estende alla Parrocchia, e che trova applicazione anche a livello di Curia Vescovile.

Gli studenti hanno an-che potuto verificare come questi archivi complessi possano contenere docu-mentazione che nulla ha a che vedere con l’ente pro-duttore. E’ il caso di alcuni fascicoli attinenti l’attività del Liceo-ginnasio vesco-vile nell’Ottocento, istitu-to scolastico che ha visto per un periodo ai vertici un canonico-parroco del Duomo: questi probabil-mente portava con sé in parrocchia atti relativi alla sua attività scolasti-ca, e alla sua morte sono confluiti nell’Archivio Parrocchiale.

Infine, un volontario della Parrocchia ha illu-strato anche alcuni mes-sali e antifonari, conser-vati insieme all’archivio, testimonianza dell’attivi-tà liturgica.

Ci si è quindi trasferiti presso l’Archivio Diocesa-no, che già da alcuni anni ha trovato nuova sede nel complesso dell’ex Colle-gio “Angelo Custode”. Lungo il percorso agli studenti sono state illu-strate anche alcune delle sedi in cui sono stati proa-

dotti i documenti che poi avrebbero visto, a ribadi-re come le vicende degli archivi siano anche legate alla fisicità dei luoghi in cui sono prodotti e con-servati. Quindi ecco l’ex Palazzo Vescovile, ora una delle sedi del Con-servatorio “Venezze”, e l’attuale Curia Vescovile in via Sichirollo; l’ex Se-minario speroniano, ora sede dell’Archivio di Sta-to, e l’attuale Seminario, adiacente l’ex Collegio “Angelo Custode”.

Una volta giunti e accolti nella sala multi-mediale di cui si è recen-temente completato l’al-lestimento, si è illustrato come da Archivio della Curia Vescovile si sia giunti all’attuale forma di Archivio Diocesano, canonicamente costituito con decreto vescovile nel 2011. Il nucleo originario è infatti costituito dalla documentazione prodot-ta dagli uffici della Curia Vescovile, nelle sue sedi di Rovigo, Adria (fino al 1909) e Ferrara (attiva fino al 1801). A partire da-gli anni Ottanta del No-vecento sono pervenuti all’archivio della Curia, a vario titolo, diversi altri fondi archivistici, a co-minciare da quello della Mensa Vescovile, ente cessato con la costituzione

dell’Istituto D i o c e s a n o S o s t e n t a -mento Clero dopo il Con-cordato. Si sono aggiun-ti quindi gli archivi del S e m i n a r i o Ve s c o v i l e (primi anni N o v a n -ta-2008), del P a t r o n a t o S c o l a s t i c o De Silvestri (2003), ol-tre alla carte personali di numerosi sa-cerdoti e di alcuni vesco-

vi diocesani. L’archivio della Curia aveva così as-sunto una caratterizzazio-ne che andava oltre l’ente originario, accentuata dal-la separazione fisica dalla sede della Curia nel 2008. Si giungeva così alla deci-sione di costituire l’Archi-vio Diocesano, composto anche da una sezione ad Adria, comprendente gli archivi del Capitolo e del-la Parrocchia della Catte-drale.

Dopo l’illustrazione della storia della Diocesi e degli eventi che han-no segnato l’archivio, gli studenti hanno potuto osservare una selezione di documenti, dalle Visite Pastorali agli atti ottocen-teschi della Cancelleria, ai catastici della Mensa Vescovile, ai registri delle ordinazioni del ‘700, alle pergamene. Ancora, è sta-to evidenziato come an-che l’Archivio Diocesano conservi documenti che non si riferiscono all’atti-vità delle varie strutture ecclesiastiche. E’ il caso del registro dei verbali del Collegio dei Dottori Legisti di Rovigo, il cui archivio è oggi conserva-to presso l’Accademia dei Concordi, con l’eccezione di una unità, pervenuta alla Curia in tempi anti-chi.

Dopo avere visto quindi i locali e i deposi-ti, mons. Bruno Cappato, responsabile dell’Archi-vio Diocesano, ha illu-strato anche la scelta di riunire in una sola sede le realtà culturali diocesa-ne (Archivio, Biblioteca, Settimanale e Radio), che insieme, pur con le pro-prie peculiarità, vogliono rappresentare un luogo di riferimento per la co-munità ecclesiale diocesa-na collaborando tra loro e con analoghe realtà del territorio.

Marco De Poli

Nelle foto: alcuni mo-menti presso l’Archivio del Duomo e l’Archivio Diocesano.

Archivi della Diocesi e didattica

I documenti della nostra storiaStudenti universitari

a lezione in Archivio Diocesano

e in Duomo

Page 18: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

18 la Settimana domenica 23 febbraio 2014caritas

!! Una Chiesa in ascolto La Chiesa ha riconosciuto che l'esigenza di ascoltare il grido degli oppressi deriva dalla stessa opera liberatrice della grazia in ciascuno di noi, per cui non si tratta di una missione riservata solo ad alcuni: “La Ch i e s a gu i d a t a d a l Vange lo de l l a misericordia e dall 'amore all 'essere umano, ascolta il grido per la giustizia e desidera rispondervi con tutte le sue forze”. In questo quadro si comprende la richiesta di Gesù ai suoi discepoli: “Voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6, 37), e ciò implica sia la collaborazione per risolvere le cause strutturali della povertà e per promuovere lo sviluppo integrale dei poveri, sia i gesti più semplici e quotidiani di solidarietà di fronte alle miserie molto concrete che incontriamo. La parola “solidarietà” si è un po' logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità. Richiede di creare una nuova mental ità che pensi in termine di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all'appropriazione dei beni da parte di alcuni. La solidarietà èp una reazione spontanea di chi riconosce la funzione sociale della proprietà- e la destinazione universale dei beni come realtà anteriori alla proprietà privata. Il possesso privato dei beni si giustifica per custodirli e accrescerli in modo che servano meglio al bene comune, per cui la solidarietà si deve vivere come la decisione di restituire al povero quello che gli corrisponde. Queste convinzioni pratiche di solidarietà, quando si fanno carne, aprono la strada ad altre trasformazioni strutturali e le rendono possibili.

di d

on D

ante

Bel

linat

i“P

ensa

vo...”

PRIMO PIANO - Le violenze non sono frutto di un conflitto religioso o etnico bensì di potere.!

Crisi centroafricana: conflitto politico, non di religioneScrivi per inserire testo“Da mesi non ci stanchiamo di ripeterlo: seppur a maggioranza musulmana l’ex ribellione Seleka non è stata sostenuta dalla popolazione musulmana centrafricana. La stessa equazione vale per gli Anti-Balaka: non sono tutti cristiani e sono sempre più impopolari in seno alla comunità cristiana. Prima di allora abbiamo sempre convissuto nella fratellanza, nella serenità e nel rispetto reciproco”. Così l’Imam LAYAMA, esponente della comunità musulmana in Centrafrica in un'intervista alla MISNA. Le parole dell’Imam fanno eco a quelle del Vescovo di Bangui Dieudonné Nzapalainga, che a più riprese ha sottolineato come le violenze non sono frutto di un conflitto religioso o etnico bensì di potere, ma è evidente che le atroci violenze commesse dall’una e dall’altra parte stiano fomentando odio tra le comunità di religione cristiana e musulmana. Secondo fonti Onu sono migliaia le vittime, oltre 1 milione gli sfollati e più di 2,2 milioni (circa la metà della popolazione) coloro che hanno bisogno di aiuti umanitari. La crisi è iniziata a marzo 2013 con un colpo di stato del gruppo denominato “Seleka” composto

p reva len temente da mercenari del Ciad e del Sudan. La situazione non è migliorata a seguito della destituzione del governo Seleka e l’elezione di una nuova presidentessa. La controffensiva dei gruppi Anti-balaka, milizie di “autodifesa” iniziata a dicembre ha esacerbato ulteriormente il conflitto che ha assunto i tratti di una vera e propria caccia all’uomo con violenze indiscriminate sui civili e l’arruolamento di miglia di minori . Inol t re s e c o n d o l ’ O n u e m o l t e o n g internazionali, all’orizzonte c’è il rischio di una severa crisi alimentare provocata dal blocco delle attività agricole, il crollo degli stock di cereali e l’aumento dei prezzi del cibo. Caritas Italiana è impegnata da mesi in appoggio alla Caritas della Repubblica Centrafricana che incessantemente sta sostenendo, attraverso la rete delle parrocchie, la popolazione di ogni etnia e religione con viveri di prima necessità,

attrezzature agricole e sementi, sostegno psicosociale. Inoltre vi è un forte impegno della Chiesa Centrafricana assieme ad esponenti delle altre confessioni religiose nella promozione del dialogo e della pace. Sono migliaia le persone protette da realtà della Chiesa: a Bangui sono state distribuite 30.000 razioni di cibo, a Bossangoa,nel nord del paese, è stata fornita protezione e assistenza sanitaria a 30.000 persone.

da Caritas Italiana

Il sociologo della Statale di Milano Ambrosini commenta l'esito del censimento popolare: "Il paese dovrà gestire il problema di non volere gli immigrati da una parte e l'averne bisogno dall'altra". I rifugiati? "Saranno i più colpiti" "Credo che la Svizzera dovrà gestire il problema di non volere gli immigrati da una parte e l'averne bisogno dall'altra. Il referendum ha reso più stridente la con t radd i z ione t ra f abb i sogno economico e volontà politica". Così Maurizio Ambrosini, professore di Sociologia dei percorsi migratori all'università Statale di Milano in merito al referendum anti immigrazione votato il 9 febbraio in Svizzera. I Cantoni della confederazione hanno votato a favore della restrizione degli ingressi dei frontalieri, i lavoratori di confine, e alla ridiscussione entro tre anni degli accordi sulla libera circolazione delle persone con l'Unione europea. A proporre il censimento popolare è stato l'Udc, partito di destra e xenofobo della Svizzera. I sì hanno vinto con 20 mila voti di scarto: 50,3 per cento contro 49,7. Nel Canton Ticino, territorio dove affluiscono i 56 mila frontalieri lombardi, i sì sono stati il 68 per cento. Manodopera che occupa posizioni alle

quali gli svizzeri disoccupati, il 3,5

p e r c e n t o d e l l a p o p o l a z i o n e , difficilmente punteranno: "Ritengo che dovranno cercare gli strumenti normativi per non fare ciò che hanno votato".

La crisi economica impartisce la stessa lezione in tutto il mondo: "Si sono creati più cattivi lavori che buoni", commenta Ambrosini. Solo che a svolgere certe mansioni non ci pensa proprio la manodopera locale. Ne è un esempio l'Italia: "È vero che sono cresciuti i disoccupati stranieri ma al contempo è cresciuto anche il numero tasso degli occupati stranieri (dal 6,8 per cento al 10 oer cento circa)", aggiunge. Il caso dei servizi alle famiglie è un esempio di quei settori poco impattati dalla crisi. Il

discorso si può applicare anche alla Svizzera: chi svolgerà il lavoro di cameriere o infermiere? Secondo Ambrosini continueranno a farlo i frontalieri. D'altronde la paura degli immigrati si evolve a seconda degli anni: "Due anni fa il problema della presenza degli immigrati era legato alla sicurezza, quattro anni fa all'identità culturale, dopo il 2001 al terrorismo", ragiona il sociologo della Statale di Milano. "C'è una fetta di popolazione importante che cerca di volta in volta un argomento razionale contro l'immigrazione. Ma sul tema del lavoro, spesso non c'è una vera concorrenza". Proprio per questo, secondo Ambrosini, in Svizzera si troverà un escamotage per evitare di perdere il contributo dei frontalieri. La burocrazia renderà i nuovi ingressi più difficili, ma il lavoro dei frontalieri non sarà stravolto. Diverso il ragionamento per i rifugiati: "Credo che saranno la categoria più colpita. La loro base di legittimazione è più debole, fa riferimento a valori democratici e non interessi interni capaci di fare pressione sulla politica, come quelli degli imprenditori che hanno tra la manodopera dei frontalieri", conclude Ambosini.

Redattore Sociale

Immigrati, "la Svizzera troverà una legge per non fare ciò che ha votato"

ContattarciSede:

Orari:

Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo

Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00

Tel: Fax:

e-mail: web:

0039 0425 23450 0039 0425 464518 [email protected] www.caritasrovigo.org

Contribuire C/C intestato a Caritas diocesana di Adria RovigoRovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103

Contribuire C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778

Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS

Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.

In BachecaPoliambulatorio “Casa Sant’Andrea”

Modalità e criteri di accesso

✓ Il poliambulatorio è un servizio rivolto a tutte le persone che per diverse ragioni non hanno accesso al “medico di base” ✓ Le visite si effettuano esclusivamente su prenotazione ✓ La prenotazione è gestita dal Centro di Ascolto diocesano (lunedì-venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00; tel. 0039 0425 23450)

Ambulatorio di medicina generale Lunedì ore 14:30 - 17:00

Ambulatorio dentistico Lunedì, ore 09:00 - 17:00, Mercoledì e Giovedì ore 14:30 - 17:00

Ultime dal Confine Sicilia: 7.065 morti dal 1994 Sicilia: 34 morti e 160 dispersi Egitto: 12 morti e 22 dispersi Lampedusa: più di 300 morti Sbarco a Catania: 13 morti Dal 1988 almeno 19.372 persone sono morte

di viaggio, lungo le frontiere della fortezza Europa. Ne abbiamo le prove

da fortresseurope.blogspot.com

Diario • 24 febbraio, Rovigo, IIS "E. De Amicis” per progetto scuole. • 24 febbraio, Rovigo, Casa Sant’Andrea, 9° incontro corso per CdA “Proposta

di un metodo di lavoro” • 25 febbraio, Zelarino (VE), incontro delegazione Nord-Est con Caritas Italiana.

• 25 febbraio, Baruchella (RO), formazione CdA vicariale. • 25 febbraio, Polesella (RO), incontro Caritas vicaria. • 26 febbraio, Rovigo, Scuole Medie Statali G.B. Casalini. • 26 febbraio, Rovigo, visita dei corsi Vivere in Italia al teatro sociale. • 27 febbraio, Rovigo, IIS "E. De Amicis” per progetto scuole. • 27 febbraio, Adria (RO), corso di formazione per le Caritas della vicaria.

• 28 febbraio, Rovigo, IIS "E. De Amicis” per progetto scuole. • 28 febbraio, Rovigo, i corsi Vivere in Italia a teatro per uno o spettacolo.

• 28 febbraio, Rovigo, Servizi sociali per coordinamento CdA. • 01 marzo Rovigo, IIS "E. De Amicis” per progetto scuole.

Page 19: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

19la Settimanadomenica 23 febbraio 2014 rubriche

Il 2014 è l’anno del Ro-manticismo. Dresda, capo-luogo della Sassonia, con i suoi palazzi barocchi, i tra-monti sull’Elba, i giri in car-rozza per il centro storico e le cene a lume di candela sulle terrazze dei castelli, propone ai visitatori una vasta offerta turistica e cul-turale per conoscere e ap-profondire l’epoca dei ro-mantici tedeschi. Un tema, quello del Romanticismo, che attrae da sempre i turi-sti di tutto il mondo, scelto in occasione degli anniver-sari dei 150 anni del compositore Ri-chard Strauss, (1864–1949) e dei 240 anni dalla nascita del pittore Caspar David Friedrich, (1774-1840). Gli eventi da segnare in agenda sono gli appuntamenti musicali della stagio-ne teatrale alla Semperoper, dedicata a Richard Strauss. Le opere in calen-dario sono “La vita di un eroe” il 3-4 aprile, “Così parlò Zarathustra” l’8 e il 24 maggio e Don Chicote il 5- 6 giugno. E per finire l’11 giugno 2014 la Staatskapelle di Dresda, diretta da Christian Thielemann, celebrerà il compleanno del compositore con uno speciale concerto alla Sempero-per. Al museo Albertinum, invece, la mostra intitolata “Dahl and Friedrich Romantic Landscapes”, conduce i visitatori in un viaggio attraverso la pittura romantica fino ai nostri gior-ni. La mostra apre con numerosi ca-polavori di Caspar David Friedrich ed espone, in ordine cronologico, i lavori di altri romantici, tra i quali Carl Gustav Carus, Johan Christian Dahl e Ludwig Richter.

Caspar David Friedrich ha tra-

scorso la seconda metà della sua vita a Dresda (1774-1840), ma nel 1823 ha dipinto tra le cime della Svizzera Sassone, la sua opera maestosa “Die Felsenschlucht” (La gola di rocce). La Svizzera Sassone, con i suoi monti di arenaria e la valle dell’Elba ai suoi piedi, ha ispirato molti pittori e artisti romantici, tanto che oggi è possibile ripercorrerne le orme lungo il “Ma-lerweg”, il sentiero a loro dedicato, che attraversa il parco nazionale per un totale di 1.200 km. Un altro itine-rario da non perdere, è quello che porta alla montagna simbolo della Svizzera Sassone, la Bastei, una meta che lascia forti emozioni.

Per chi volesse andare ancora più a fondo, nessuna divinità del mondo classico fu tanto amata dal Roman-ticismo quanto Dioniso, per questo Dresda ospita, fino al 10 giugno, al Residenzschloss, la mostra “Dio-nisio. Ebrezza ed estasi”. I valori dionisiaci della trasgressione, della vitalità, dell’abbondanza, che hanno affascinato le menti degli artisti dal classicismo fino al 20° secolo, pren-

dono vita nelle 120 sculture e opere in esposizione da febbraio al Palazzo Reale.

Che cosa c’è di più ro-mantico e femminile di un abito in pizzo? La Sassonia è una delle capitali di que-sta arte tessile fin dalla fine del diciannovesimo secolo e, dopo la parentesi della Germania dell’Est e il pas-saggio di tutte le aziende sotto il controllo statale, c’è un rinnovato interesse per la produzione dei pizzi, con diversi artigiani molto attivi. La regione storica-

mente legata a questa arte tessile è quella del Vogtland, dove, a Plauen, ha da poco aperto lo showroom Lo-chkarte 36, con la possibilità di ac-quistare abiti, cuscini e altri prodotti impreziositi dai ricami e di vedere come vengono prodotti. Proprio per mantenere vivo l’interesse attorno a questa secolare arte e renderla più trendy, per il terzo anno, è stato in-detto il concorso internazionale di design per il pizzo di Plauen e il 22 marzo verrà decretato il vincitore. Il pizzo di Plauen che è stato protago-nista anche sulle prestigiose passe-relle della Fashion Week di Berlino, a metà gennaio, grazie alla stilista di Monaco di Baviera Irene Luft.

Interessanti e vantaggiosi pac-chetti sono stati predisposti per gli eventi: due pernottamenti con prima colazione a Dresda, incluso il bigliet-to per un concerto alla Semperoper o alla Frauenkirche, all’albergo Park Inn o all’Art’otel, entrambi nel cen-tro di Dresda.

Info: [email protected]; www.sassoniaturismo.it

Cartoline di viaggioSinigaglia

Dresda 2014, appassionatamente romanticaNella capitale della Sassonia eventi culturali per i 150 anni di Richard Strauss e i 240 di Caspar David Friedrich

Anche quest’anno a partire dal mese di marzo, la Fondazione Studium Generale Marcianum, a t t raverso il proprio Centro di Formazione, propone una serie di corsi di formazio-ne nell’am-bito dei Beni Culturali di interesse religioso, nei tre diversi settori della storia dell’arte sacra, delle scien-ze bibliografiche e della tutela, conservazione e valorizzazione.

Si tratta di un’iniziati-va culturale che propone un approccio originale ai Beni Culturali, tenen-do conto da un lato del-la natura complessa di tali manufatti, dall’altro dell’esigenza di superare la frammentazione del sa-pere specialistico.

Lo scenario è la città di Venezia che, con la sua ricchezza di Beni Cultura-li, si pone come uno stra-ordinario “laboratorio” a cielo aperto, attrattivo per la sua unicità a livello na-zionale e internazionale.

Il programma formati-vo 2014 si suddivide in tre aree, ciascuna con diversi corsi:

Iconografia e storia dell’arte sacra - un’offerta

formativa variegata, volta a far acquisire le compe-tenze necessarie alla com-prensione dell’arte sacra

in tutti i suoi aspetti: tipo-logico, for-male, storico-contestuale, iconografico e iconologi-co.

Libro e Biblioteca:

il libro antico e il libro moderno - una serie di corsi a più livelli sulle scienze del libro antico e moderno che spa-ziano dalla ca ta loga-zione alla ges t ione , dalla ma-nutenzione al restau-ro, con un focus sul materiale bibliografi-co religioso antico.

Tutela, conserva-zione e valorizzazione dei Beni Culturali di in-teresse religioso – una se-rie di corsi che focalizza l’attenzione su particolari esigenze e specificità dei

beni culturali. Sono trat-tati i problemi conserva-tivi e manutentivi e sono presentati i più aggiornati strumenti informatici di inventariazione e valoriz-

zazione. I corsi si terranno nella sede della Fonda-zione Studium Generale Marcianum di Venezia. L’iniziativa gode del pa-trocinio dell’Ufficio Na-zionale per i Beni Cultura-li Ecclesiastici della Cei ed è organizzata in collabo-razione con l’Ufficio per la Promozione dei Beni Cul-turali del Patriarcato di Venezia e l’Enaip Veneto. Sono inoltre riconosciuti dalla Regione Veneto ed erogano certificato di for-mazione.

Per informazioni det-tagliate e iscrizione onli-ne è possibile visitare il sito:

ht tp ://www.mar-cianum.it/formazione/home

Da questo numero inizia la collaborazione con la Casa Circondariale di Rovigo. Pubblicheremo alcu-ni scritti dei detenuti della redazione di “Prospetti-va Esse”, il giornale della Casa Circondariale di Ro-vigo, interamente scritto dalle persone lì detenute e nato alla fine del 1996.Iniziamo dalla pubblicazione - su espresso deside-rio dei detenuti - dal pensiero che hanno letto nel corso della Santa Messa di Natale 2013 ed indirizza-to al Vescovo che ha celebrato l’Eucaristia insieme al cappellano don Marino. Rappresenta una testi-monianza di fede e di amore che possono illumina-re anche situazioni di sofferenza.

A S.E. Mons. Lucio Soravito de FranceschiGrazie per aver pensato di visitare noi persone carce-

rate, chiusi, forse dimenticate ma non per questo meno cristiane. Certo viviamo la nostra fede con il peccato di aver compiuto gesta non consone nella vita, ma siamo qui di fronte a Dio per chiedere il perdono. Entrando in carcere la cosa più bella alla quale ci siamo trovati di fronte è stata questa fantastica immagine della Madonna che ci guarda e ci ama e allora…..tutti abbiamo nel cuore la speranza, il desiderio che Lei ci aiuti.

Tutti chiediamo, tutti La preghiamo e quel piccolo bambino che tiene nelle sue ginocchia attraverso un pro-feta, tanti anni prima, ha inciso nelle due Tavole alcune regole per vivere bene, per essere persone responsabili.

Ecco la responsabilità per essere non solo figli di Dio ma persone di questa società: i dieci comandamenti. Qui in carcere dovremmo tante volte pensarli. Sono dieci le tue leggi o Signore, dieci piccole frasi che si chiamano “amore”. Tutti le conosciamo e sono le più attuali: non rubare, non ammazzare, non bestemmiare, non deside-rare la donna d’altri, forse, se l’avesse scritto oggi avrebbe aggiunto “non usare e non spacciare droga”. La malattia di questi tempi.

Cosa sconfigge tutto questo male? L’Amore. Certo l’amore per noi stessi e l’amore verso gli altri. Dobbiamo conoscere noi stessi per donare agli altri.

Sua Eccellenza, tra un po’ è Natale e vogliamo rivol-gere un ringraziamento particolare alle istituzioni inter-ne che ci fanno vivere, nella loro umanità e possibilità, in modo decoroso questa carcerazione, cominciando dagli assistenti, ispettori, comandante, vice comandante di-rettore, magistrati di sorveglianza, il gruppo educativo e medico, non dimenticando don Marino e i volontari. Chiediamo a Lei, Eccellenza, una preghiera diretta a Dio perché questo Natale sia una rinascita non solo interiore ma di vita. Se vivi bene doni, se sei in pace con te stesso doni il tuo amore agli altri.

Basta con questa vita di sofferenza. Questa nostra fa-miglia allargata con tante nazionalità, religioni ci dà la possibilità di capire che il rapporto umano è fondamen-tale con il rispetto. Dove c’è rispetto c’è amore, dove c’è amore Dio è in noi. Sua Eccellenza, a questa grande festa diamo questo significato: l’Amore.

Ecco il sorriso di quel bambino che nascerà il giorno di Natale in una grotta, in povertà, ci dia questa forza di ritrovare l’amore, quel senso del donare, quell’atteggia-mento pulito e quella educazione che ogni uomo di ogni nazionalità vuole ritrovare dentro se stesso con l’aiuto della fede.

La vita fuori è dura, pesante ma con l’amore noi sa-remo vincenti.

Ricordo sempre i santi Francesco e Chiara, il canti-co delle creature “dolce sentire come nel mio cuore ora umilmente sta nascendo amore. Ci ha dato i cieli e le grandi stelle fratello Sole e sorella Luna”. Ecco portiamo il sole fuori da queste mura e quando dentro di noi non sappiamo cosa fare, ricordiamo le parole di questa can-zone: “Mi hai detto che non sai cosa fare, dove andare; mi hai detto che dopo un momento di gioia viene la noia; mi hai detto che ormai non vale più costruire se gli altri continuano a demolire… Allora perché lottare? Perché non sia un secreto ti voglio svelare, si chiama “amore”.

Ecco la tua vita cambia con l’amore, non solo per le nostre famiglie, i nostri figli ma verso tutti. Eccellenza preghiamo assieme a Lei perché questo Natale sia una rinascita di amore, di vita, di rispetto e di civiltà. Gesù è e sarà nel nostro cuore e Lei è un piccolo cuore di fede attorniato da tanti piccoli cuori di carcerati che hanno la fede in Dio. Grazie delle sue parole e preghiere.

Per i detenuti carcere RovigoRomeo Andreotti

Fondazione Marcianum: calendario formativo

Il patrimonio culturale di interesse religioso“Pensieri dalla città murata”

Incontri sui beni culturali 2014: una serie di corsi

specializzati

Page 20: La Settimana n. 8 del 23 febbraio 2014

25 coppie di fidanzati della diocesi (molte delle quali hanno già fissato la data del matrimonio per quest’anno) e due coppie di sposi accompagnatori, con don Silvio Baccaro, parroco di Borsea, siamo andati ad incontrare Papa Francesco!

Verso un sì per sem-pre

Venerdì 14 febbra-io io e il mio fidanzato ci siamo uniti ad altre giovani coppie per par-tecipare all’udienza, in Piazza San Pietro, voluta da Papa Francesco per tutti i futuri sposi in oc-casione della ricorrenza di San Valentino. Difficile trovare le parole giuste per spiegare l’emozione di quella giornata; un sole meraviglioso ha fatto da cornice ad un’esperienza davvero unica ed indi-menticabile. E’ stato un vero spettacolo, culmina-to nell’attesissimo arrivo del Papa che ha donato a noi giovani tre riflessioni traendo spunto da alcu-ne domande poste da tre coppie di fidanzati. Mi ha colpito la sua semplicità, il suo modo di avvicinar-si a noi con un linguaggio diretto e il suo magnifico potere di dare risposte ai tanti interrogativi che, inevitabilmente, ci poniamo pensando al futuro. Papa Fran-cesco ci ha fatto capi-re l’importanza e la bellezza del “SI e per sempre” anche nel mondo di oggigiorno, dove tutto è provviso-rio e fugace.

Le sue parole ci hanno fatto cogliere l’importanza di co-struire, giorno per giorno, un passo dopo l’altro, un rapporto di “qualità”, perché cre-scere insieme è, per usare le parole del

Papa “un lavo-ro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la mo-glie ha il com-pito di fare più uomo il marito”. Senza dimenti-care che un rap-porto fondato sulla roccia non sulla sabbia si fonda sul dialo-go, vero fonda-mento per il rapporto coniugale e sul rispetto fra marito e moglie, in tutte le sue forme, che Papa Francesco ha riassun-to usando gli oramai famosi tre t e r m i n i : P E R M E S -SO, SCUSA, GRAZIE. Credo davve-ro che qualsiasi coppia che venerdì ha assisti-to all’udienza del Papa si sia fatta davvero un regalo unico e, accanto ai preziosi messaggi che ha portato a casa

con sé, non abbia po-tuto non concludere la propria giornata dicendo “GRAZIE”, perché soprattutto in questo momento sto-rico, Papa Francesco e le sue parole sono veramente un dono del Cielo, un punto di riferimento per co-struire un futuro e una società migliore.

Fabio e Eleonora, sposi il prossimo 10 maggio

Piazza San Pietro stracol-ma... l’amore si sente, si tocca con mano...

Dalle 11.00 alle 12.30 testi-monianze toc-canti, canzoni sull’amore in-terpretate da ar-

tisti famosi che hanno trasmesso e m o z i o n i special i . . . I ragazzi si abbrac-ciano, si baciano, si guardano con tene-rezza.

Poi ar-riva Papa Francesco e la piazza

esplode!

Lasciamo ai ragazzi dire ciò che hanno prova-to. Questo ci hanno scritto al termine della giornata e il giorno successivo...

“Grazie di cuore a tut-ti voi, bellissima giornata ma soprattutto splendi-de persone. Grazie per

aver fatto parte del nostro cammino!!! Trovare per-sone speciali arricchisce sempre!!?. Un abbraccio, Valentina e Enrico”.

“Grazie di cuore a tutti voi, compagni di cammi-no!! E’ stato meraviglioso trascorrere questa giorna-ta con il Papa e tutti voi, soprattutto per la bellissi-ma accoglienza che abbia-mo respirato!!. Buon cam-mino a tutti voi, Alberto e Gessica”.

“Grazie a tutti! Ab-biamo condiviso insieme l’emozionante vicinanza e partecipazione del mera-viglioso Papa Francesco! Buona preparazione e a tutti voi! Sara e Luca”.

“Non finire mai una giornata essendo arrab-biati, ma fare la pace pri-ma che il giorno finisca”. Questo è un estratto del messaggio di Papa Fran-cesco che mi sono portato nel cuore della giornata vissuta. Un abbraccio, Fe-derico”

“Questa mattina alla Santa Messa, vi abbiamo

ricordato: Padre Nostro... dacci il nostro AMORE quotidiano....” Renzo e Claudia

“Ieri, oltre ad essermi innamorata ancora di più del mio compagno, mi sono innamorata ancora di più delle Fede e della forza che ci può dare!!. Grazie, Giada e Sandro”.

“Dove non c’è amore, metti amore e riceverai amore” è una frase che è stata detta durante una te-stimonianza e ho pensato che si può ricollegare al discorso del Papa...

Quando c’è una in-comprensione o un mo-mento difficile da supera-re, dobbiamo essere i pri-mi a fare un passo verso l’altro.. la gioia poi è più grande! Grazie a tutti per la splendida compagnia! Chiara”

“Permesso, grazie, scusa. Queste tre parole devono essere presenti nel nostro cuore, dice il Papa. Andrea”

“Sto andando al lavo-ro ascoltando la registra-zione che ho fatto vener-dì... Abbiamo bisogno di testimonianze solide e di parole forti per affrontare una vita insieme a qualcu-no, per credere nel defini-tivo e non nel provvisorio. Grazie Papa Francesco. Alberto”

“Tornare alla vita di tutti i giorni lontana da casa non è semplice, ma si ricomincia con una for-za in più e un sorriso che viene dal cuore. Grazie al Papa e che ci ha dato questa fantastica oppor-tunità”

domenica 23 febbraio 2014 - pagina 20la Settimana

Roma - Venerdì 14 febbraio Festa di San Valentino

Abbiamo incontrato Papa FrancescoAlcuni partecipanti raccontano la loro esperienza