l'asolano n°4-07

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LAsolano Periodico indipendente d’attualità e cultura del territorio di Asola Anno 2 N° 4 Luglio - Agosto 2007 €. 1,00 All’interno: Editoriale L’arte tipografica ad Asola La storia riscritta con le foto L’Avvocato consiglia L’Officina di Oreste Rizzi Mostra a palazzo Terzi Serata ABEO L’impianto fotovoltaico The Piper Lab Dialettando La colonna di San Rocco 50° anniversario AVIS Calcio giovanile Rubrica religiosa

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Mostra a palazzo Terzi 50° anniversario AVIS Dialettando Rubrica religiosa Calcio giovanile L’impianto fotovoltaico L’Avvocato consiglia Editoriale La storia riscritta con le foto L’arte tipografica ad Asola L’Officina di Oreste Rizzi Anno 2 N° 4 Luglio - Agosto 2007 €. 1,00

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Page 1: L'Asolano N°4-07

L’Asolano

Periodico indipendente d’attualità e cultura del territorio di Asola

Anno 2 N° 4 Luglio - Agosto 2007 €. 1,00

All’interno:

Editoriale L’arte tipografica ad Asola La storia riscritta con le foto L’Avvocato consiglia L’Officina di Oreste Rizzi Mostra a palazzo Terzi Serata ABEO L’impianto fotovoltaico The Piper Lab Dialettando La colonna di San Rocco 50° anniversario AVIS Calcio giovanile Rubrica religiosa

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dopo aver ottenuto, a prezzo di notevoli insi-stenze, i primi articoli e dopo aver atteso in-vano i successivi, ci siamo dovuti arrendere allʼevidenza che ci fa pensare che ai politici nostrani, al di là delle parole di facciata, ben poco interessi parlare con i cittadini. E ̓triste doverlo constatare, ma è questa, al momento, la realtà. E si badi bene, questa “reprimenda” non ha risvolti strumentali, perchè è la Sini-stra, che amministra. L̓ esperienza ci impone di pensare che, se anche comandasse il Centro Destra, le cose non sarebbero molto diverse. Lo diciamo con cognizione di causa perchè anche con la precedente Giunta avevamo provato a parlar chiaro ma ci siamo scontrati contro un muro. Probabilmente è la “sindro-me da potere” la vera responsabile: colei che trasforma le persone ed infonde loro la con-vinzione di essere sempre nel giusto; di non avere mai bisogno di consigli e di non me-ritare critiche. Se le cose non cambieranno “lʼAsolano” sarà costretto a sostituire quelle pagine e, cominciando proprio da questo nu-mero. Ci scusiamo con i lettori ma trascurare lʼinformazione politica non è stata una nostra scelta. E ̓ la politica che ha deciso di trascu-i cittadini, rinunciando ad informarli. Se, in futuro dovesse ricredersi, si accorgerebbe che “L̓ Asolano” è sempre disponibile, e che non è così vero che i cittadini non si interessano alla politica. Basterebbe una politica più ma-tura e consapevole del proprio ruolo, che in democrazia è quello di servire la collettività e non il contrario. Quindi, in alternativa, ab-biamo pensato di proporre un gioco ai nostri lettori. Da questo numero, invece di artico-li di politica, pubblicheremo una o più foto dʼepoca che ritraggono persone di Asola di cui

Per il saggio può anche essere facile raggiun-gere un buon risultato, molto più difficile sarà mantenerlo. Questo è proprio il momento che sta vivendo lʼAsolano, in edicola per la sesta volta, in questo luglio 2007. Così, la nostra sfida è ora quella di mantenere le premesse, facendo ogni sforzo per per mantenere e, forse, migliorare il livello raggiunto. Solo facendo così, si può pensare di aumentare il numero dei lettori che, realisticamente, è una delle condizioni indispensabili, affinchè “LʼAsolano” possa sopravvivere. Nel nostro progetto iniziale, oltre alla scelta di mante-nere una posizione equidistante dai partiti, avevamo destinato tre o quattro pagine alle informazioni di carattere politico locale, per-chè crediamo che mantenersi neutrali non si-gnifichi rinunciare al diritto dovere di infor-mare i lettori e, talvolta, anche di esprimere le nostre opinioni in difesa dei loro interessi. Ovviamente, per trattare questi argomenti abbiamo pensato e cercato di coinvolgere, imponendoci molto equilibrio, le varie parti politiche, in modo da poter conoscere, diret-tamente, da ognuna di loro, (maggioranza ed opposizione) le reciproche posizioni sui problemi di pubblico interesse, che nascono dalle scelte (o non scelte) amministrative. Offrendo ai partiti questa disponibilità, evi-dentemente, ci eravamo illusi che anche per loro fosse interessante cogliere lʼopportunità di spiegare ai cittadini i progetti in fase di attuazione, quelli futuri, le difficoltà incon-trate, ecc. In altre parole, avevamo sperato di poter rendere più interessante il nostro giornale, aiutando la politica ad essere final-mente più vicina ai cittadini, più trasparente. Evidentemente ci eravamo sbagliati perchè,

L’Asolano 4/07 Editoriale 2

L’Asolanobimestrale

Periodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola

ANNO 2 - N° 3Maggio / Giugno 2007

* * *Autorizzazione Tribunale di Mantova

N° 2 / 06 del 16 / Giugno 2006

Direttore Responsabile: Guido Baguzzi

Albo Giornalisti N° 110821Indirizzo e-mail: [email protected]

Direzione e Redazione: Asola (Mantova)

Via Cantarane, 39 - Tel. 338.1516966Sito internet: www.asolano.it

Raccolta pubblicitaria: Dario Compagnoni

Via Garibaldi, 10 - Tel. 340.5958842e-mail: [email protected]

Pubblicità: inferiore al 45%

Stampa: Tipolitografia Rongoni - Asola

Editore: Associazione Culturale “LʼAsolano”

Asola, via Pignole, 24Registrata lʼ11 agosto 2005

Uff. Reg. Castiglione Stiv. N° 3119 / 3

Collaboratori:Annalisa Antonini, Eros Aroldi,

Cristiana Azzali, Leonardo Bugada,Ester Cauzzi,

Dario Compagnoni, Marco Dittamondi, Elia Favalli, Enrico Ferro,

Don Riccardo Gobbi, EOS Piubega,Rosalba Le Favi,

Lorenzo Legnani, Fabio Moreni, Luca Moreni, Massimiliano Todeschi,

Attuale Zona di Diffusione:Asola, Acquanegra, Casalmoro,

Casalromano, Castelnuovo, Casaloldo, Ceresara, Piubega.

Tiratura attuale: 1100 copie

Una tiratina dʼorecchie ai politici e un invito ai lettori

Guido Baguzzi

non ricordiamo o non conosciamo i nomi. Se qualcuno li riconoscesse, perchè la foto ritrae un parente, un vicino di casa, o comunque una persona nota, potrebbero farci quei nomi. In questo modo, oltre ad aiutarci ad arricchire un bagaglio di conoscenze, che è patrimonio comune a tutti gli asolani, potranno aggiudi-carsi il premio (a sorpresa), che L̓ Asolano riserva a chi collabora con la redazione. Lo stesso discorso vale anche per chi ci permet-terà di duplicare una foto inedita che ritragga scorci storici di Asola e dintorni o suoi anti-chi personaggi. Ogni foto pubblicata frutterà a chi ce lʼha fornita una citazione di merito ed il premio della redazione. Ovviamente, non dovrete temere per le foto, perchè esse non sofriranno e, soprattutto, verranno tutte restituite, in brevissimo tempo. Quindi, cosa aspettate? Cercate nei cassetti e vedrete che qualche bella immagine salterà fuori. Se ciò accadesse, contattate subito il direttore al 338-1516966 ed, in breve, oltre alla nostra riconoscenza, saprete se e cosa avrete vinto.

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Castelnuovo di Asola - Via Asinaria, 35 - Tel. 0376/730050Cellulare: 335 - 7086514

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o latini, egli pubblicò autori contempora-nei come “Il Cortegiano” di Baldassarre Castiglione (primo manuale di bon ton: un vero bestseller!) e addirittura il Boccaccio. Il figlio di Gian Francesco, Bernardo fon-dò invece una importante tipografia a Pa-rigi che chiamò “Biblioteca Aldina” che, dopo la pubblicazione de “Ciceronis opera omnia” del 1565, si impose allʼattenzione degli storici dellʼarte tipografica. Ma come si è detto, Asola fu patria di altri grandi ti-pografi che, allʼepoca, contribuirono a ren-derla famosa. Ricorderemo Antonio Bla-do definito dal Mazzucchelli (in Scrittori dʼItalia) “uomo dotto e celebre stampatore che fiorì in Roma non oltre la prima metà

L’Asolano 4/07 Arti antiche 3

Mantovabanca1896

Filiali

ASOLA (MN)Viale della Vittoria n. 1 - Tel. 0376.7221 - Fax 0376.722344 - e-mail:[email protected]

Sede e Direzione Generale

MANTOVAVia Arrivabene n. 25Tel. 0376.469111 - Fax 0376.469112REMEDELLO (BS)Via Rossi, c.m.Tel. 030.9953931 - Fax 030.9953924RIVALTA SUL MINCIO (MN)Strada Francesca Est c.m.Tel. 0376.653458 - Fax 0376.654161SUZZARA (MN)Viale Stelvio Zonta n. 5Tel. 0376.536961 - Fax 0376.536963VIADANA (MN)Via Vanoni n. 2Tel. 0375.782110 - Fax 0375.782212

ASOLA (MN)Viale della Vittoria n. 1Tel. 0376.7221 - Fax 0376.720166ACQUANEGRA SUL CHIESE (MN)Piazza XXV Aprile n. 50Tel. 0376.727272 - Fax 0376.727288BANCOLE DI PORTO MANTOVANO (MN)Via Cesare Pavese n. 1Tel 0376.392625 - Fax 0376.392376BOZZOLO (MN)Via Matteotti n. 56Tel. 0376.921100 - Fax 0376.920802CASALMORO (MN)Via IV Novembre n. 124/ATel 0376.737266 - Fax 0376.737211

CASATICO DI MARCARIA (MN)Via B. Castiglioni n. 7Tel. 0376.950750 - Fax 0376.950755CASTELNUOVO ASOLANO (MN)Via per Casaloldo c.m.Tel. 0376.748081 - Fax 0376.748090GHEDI (BS)Via Matteotti, 54Tel. 030.9050585 - Fax 030.9031780ISORELLA (BS)Via Zanaboni n. 56Tel. 030.9529091 - Fax 030.9529092LEVATA DI CURTATONE (MN)Via Caduti del Lavoro n. 1Tel. 0376.47311 - Fax 0376.47361

La gloriosa tradizione della Stampa ad Asola(Prima puntata)

del XVI secolo” Il Blado godette i favori di Papa Clemente VII il quale gli concesse di stampare le opere del Macchiavelli e, succes-sivamente, di pubblicare i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana. Il Blado fece uscire queste opere con una dedica di riconoscenza per il cardinale Gaddi (18 ottobre 1531) “Umi-le servitore di V.S.R. Antonio Blado da Asola - stampatore”. Per ultimi citeremo i Ragazzo-ni, anchʼessi di nobile famiglia asolana. Teo-doro Ragazzoni si trasferì anchʼegli a Vene-zia dove stampò nel 1488 il “Psalterium cum hymnis curiae romanorum” due anni dopo le “Commedie” di Terenzio. Nel 1492 pubblicò “Sallustio” e, verso la fine del secolo, lʼopera di Lucrezio “De Rerum natura” A Teodoro si affiancò il fratello Bartolomeo anchʼegli divenuto celebre stampatore. Concludiamo questa prima puntata con un detto di Seneca, lo stesso citato da Alcide Azzoni in un suo articolo dal quale abbiamo tratto molte delle notizie riportate: “Nemo amat patriam suam quia magna est, sed quia sua”. Nella secon-da puntata parleremo delle tipografie asolane di epoca più recente.

Questa sarebbe lʼautorevole conferma chead Asola, fin dai primi tempi della stampa, fosse attiva una tipografia (officina) con dei torchi che potrebbero essere appartenuti agli stessi Torresani o ai Blado o ai Ragazzoni, personaggi certo meno famosi di Andrea Torresani o dei suoi figli Gian Francesco, Federico o dei suoi nipoti Manuzio, An-tonio e Paolo (figli di Maria Torresani e di Aldo Manuzio), ed Andrea, Gerolamo e Bernardo, (figli di Gian Francesco). Ben noto è, comunque, il fatto che i Torresani, pur frequentando Asola, dove lʼantica fami-glia aveva delle proprietà essi, dal 1479, da quando Andrea acquistò la tipografia di Ni-colas Jenson, iniziarono ad esercitare lʼar-te tipografica a Venezia. E fu proprio nella tipografia veneziana che, nel 1480, Andrea pubblicò la sua prima opera imperniata sul personaggio di Virgilio, seguita dal “Bre-viarium Ecclesiae” nel 1483 e dalla prege-volissima edizione del “Ciceronis Opera”. E ̓ altrettanto risaputo che la fortuna dei Torresano si accrebbe allorchè nel 1495 co-stituirono una società con il dotto umanista laziale (di Bassiano) Aldo Manuzio, giunto a Venezia nel 1490, dopo aver lasciato lʼin-carico di precettore dei figli del Principe Pio di Carpi. Da quella Società nacque la cele-berrima “tipografia aldina”, conosciuta ed apprezzata in tutta Europa. Nel 1505 Aldo sposò Maria, di trentʼanni più giovane e di-venne precettore del giovane cognato Gian Francesco. Alla morte di Aldo, avvenuta nel 1515, la tipografia aldina fu diretta, nei successivi 18 anni, prima da Andrea (fino al 1517) e, successivamente, da suo figlio Gian Francesco, fino al 1533. In questo periodo la tipografia diretta dai Torresani produsse 120 opere pregevolissime e divenne un vero e proprio centro culturale di livello euro-peo frequentato da personaggi del calibro di Erasmo da Rotterdam. Mentre ad Aldo Manuzio va riconosciuta lʼinvenzione del libro “tascabile”, Gian Francesco dovrebbe essere ricordato poichè ebbe il coraggio di rompere gli schemi dellʼeditoria dellʼepo-ca. Mentre tutti stampavano i classici greci

Asola è stata la patria di alcuni fra i pri-mi tipografi italiani. Primo fra tutti quel-lʼAndrea Torresani, capostipite di una famiglia di stampatori e suocero di Aldo Manuzio che, impropriamente, la cultura ufficiale considera il primo stampatore italiano. Siamo nel XV Secolo e, stando ad una corrispondenza con Antonio Mu-retto, lo stesso Manuzio scrive: “ prius ad eum qui libros in Asulana officina tractat ” (Epistolarum-Ticini 1589 n. 128)

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L’Asolano 4/07 Scuola e territorio 4

VolontariaMENTE a cura di Francesca Piazza (Informagiovani)

Dallʼarticolo di Francesca Piazza appren-diamo che sono ben 143 le proposte di vo-lontariato estivo che i giovani mantovani potranno scegliere questʼestate, mettendo a disposizione un pò del proprio tempo libero a favore della comunità. VolontariaMEN-TE, è il progetto promosso dalla Provincia di Mantova - Servizio Informagiovani, Centri Servizi Volontariato Mantova (CSVM) in collaborazione con l ̓ Ufficio Scolastico di Mantova. Anche questʼanno, dopo la positi-va esperienza del 2006, viene riproposto il servizio con lʼobiettivo di ampliarne il raggio dʼazione. Dopo una prima fase sperimentale, limitata alle Associazioni culturali e di volon-tariato del solo Comune di Mantova, ora il progetto si apre a tutta la provincia interes-sando ben 33 comuni. “VolontariaMENTE” 2007 rappresenta per le associazioni unʼocca-sione per farsi conoscere dai giovani del ter-ritorio in cui operano e per proporre loro una precisa esperienza di volontariato, cercando di creare, nel contempo, un ricambio gene-razionale allʼinterno delle stesse associazio-ni. Questʼanno il servizio si è posto come obiettivo lʼopportunità di presentare i propri progetti anche ai Comuni ed alle cooperati-ve sociali, coinvolgendo la rete dei Centri Informagiovani; delle varie organizzazioni territoriali, che si rifanno allʼesperienza dei già citati CSVM. Grazie a queste collabo-

razioni, dallo scorso anno sono aumentati non solo gli enti che proporranno azioni di volontariato (erano 23 nel 2006 ed ora sono 86) ma anche le attività proposte (le 34 del 2006 questʼanno sono diventate 143). Va segnalato, inoltre che nellʼedizione 2007 lʼetà utile per candidarsi è passata dai 15 ai 28 anni. Per consentire questo incremento di età le organizzazioni coinvolte si sono attrezzate per ospitare fino a 466 giovani (contro i 95 del 2006), di cui oltre la metà sono maggiorenni. Gli enti promotori del progetto, anche sollecitati dalle associazio-ni che parteciparono alla scorsa edizione, istituiranno dei brevi percorsi formativi, rivolti ai tutor degli enti organizzatori, con il proposito di fornire strumenti e metodo-logie utili a rendere più efficaci le esperien-ze dʼaccoglienza dei giovani; a conoscere meglio alcuni comportamenti giovanili; in altre parole, a valorizzare il contributo che le giovani generazioni possono offrire al mondo dellʼassociazionismo e non solo.OGGETTO Il progetto VolontariaMENTE si propone di favorire lʼorganizzazione e lo svolgimento di stage estivi di volontaria-to per i giovani dai 15 ai 28 anni (nati dal 1992 al 1979); FINALITAʼ Offrire ai ragazzi unʼopportu-nità di crescita personale che potrà arric-chire la loro formazione sociale e civile.Offrire alle associazioni e alle organiz-zazioni unʼoccasione per farsi conoscere concretamente dai giovani del proprio ter-ritorio, proponendo loro una specifica espe-rienza di volontariato. Investire in cittadi-nanza e creare le condizioni di continuità e di scambio e ricambio generazionale nelle associazioni.

SOGGETTI PROMOTORI Provincia di Mantova-Assessorato alle Politiche Socia-li e Sanitarie e Servizio Informagiovani Provinciale; Centro Servizi Volontariato di Mantova (CSVM); Ufficio Scolastico di Mantova (CSA).ALTRI SOGGETTI ADERENTI Infor-magiovani locali aderenti alla convenzione Informagiovani della Provincia di Mantova.DESTINATARI Giovani FORMAZIONE PER I TUTOR In aprile -maggio è previsto un percorso di formazione per i tutor che se-guiranno i ragazzi.AVVIO DEL PROGETTO Colloquio in-formativo/orientativo con i ragazzi e gli ope-ratori degli Informagiovani o del CSVM.Visita dei ragazzi nella sede dellʼassociazio-ne ed eventuale avvio dellʼesperienza.

I PROGETTI NELLA NOSTRA ZONAASOLA: Cooperativa ABC EQUO

Progetto “Volontariamente Equi” - 96 ore(attività sul commercio equo-solidale)ASOLA: Gruppo Volontari di Asola

Progetto “Accorciare le distanze” - 40 ore(attività con gli anziani)

ASOLA: MUSEO CIVICO “G.BELLINI”Progetto “Volontari al Museo” - 96 ore

Breve percorso informativo attività musealeCANNETO: Cooperativa Sociale ONLUS

Pier Giorgio FrassatiProgetto “Passo dopo passo per crescere in-sieme” - 320 ore - Supporto e affiancamen-to al tirocinio lavorativo dei ragazzi disabili

CANNETO: “Giromondo”Progetto “A tutto Grest” - 150 ore

Attività estiva che alterna ricreazione, creativi-tà e aggregazione per i giovani da 6 a 11 anni

CASTEL GOFFREDO: ArchèProgetto “Tiridì e Veridò” - 50 ore

costruire giocattoli con bambini; bambini in piscina e allʼaria aperta; aiuto nello svolgi-

mento di compiti scolastici estiviCASTEL GOFFREDO: Cooperativa Sociale

ONLUS “Bucaneve”Progetto “Volontariamente insieme” - 150 ore

Attività socio -ricreative a favore degli utenti disabili

Approvati i progetti estivi di volon-tariato per i giovani. Notizie ed informazioni tratte dallabella rivista “FalconeXpress” N°6 del maggio 2007, redatta dai giovani stu-denti dellʼIstituto di Istruzione Supe-riore G. Falcone di Asola.

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L’Asolano 4/07 Immagini dal passato 5

La storia riscritta con le foto, anche grazie ai ricordi dei lettori

Inizia da questo numero “un gioco” grazie al quale, con la collaborazione dei lettori, speriamo di poter arricchire le comuni cono-scenze sulla nostra Città e sul suo territorio. Noi pensiamo che il patrimonio di immagini che ancora giace inutilizzato in fondo ai cas-setti, non debba rimanere nascosto perchè, idealmente, appartiene a tutti noi e crediamo sia giusto riportarlo alla luce per ricollocar-lo nel grande “puzzle” della nostra storia. Invitiamo quindi tutti i lettori a partecipare attivamente a questo “gioco” iniziando a ro-vistare nei propri cassetti per far riemergere, fotografie o documenti storici che riguardano Asola e i suoi dintorni. Fotografie di luoghi ma anche di personaggi le cui fisionomie si sono perse nella memoria. In questo 6° nu-mero dellʼAsolano pubblichiamo, tre imma-gini che appartengono allʼalbum dei ricordi di Giorgio Gramatica, il quale avendo ca-pito lo spirito della nostra iniziativa, ci ha generosamente permesso di duplicare le sue foto. Due delle foto pubblicate ritraggono quattro personaggi ma noi ne conosciamo solo due. Così, al primo lettore che ci forni-rà, in modo attendibile, tutte le informazioni sul loro conto riserveremo, una menzione di merito sullʼAsolano e il premio previsto dalla redazione. Contattateci subito telefo-nando al nostro direttore al 338-1516966

FOTO N°1Carneade, chi era Costui? Questa foto ritrae un personaggio a noi sconosciuto, mentre è appoggiato allʼangolo della chiesa, fra Piazza XX Settembre e via Garibaldi. Cʼè qualcuno che se lo ricorda? Sarebbe bello potergli dare un nome e sapere cosa faceva.

FOTO N°2 Ha alcuni particolari che la ren-dono interessante: Osservando bene la fonta-na, si può notare la scritta “Fascio” sul brac-cio di Ercole che, quindi, è ancora lʼoriginale del XVI Secolo, prima dellʼatto vandalico che lo ha fatto a pezzi. Interessante è anche la collocazione della “Cappelleria Ziliani” nella sede precedente a quella attuale, sotto i porti-ci, vicino alla banca.

FOTO N° 3 Chi sono questi tre eleganti giovanotti seduti ad un tavolino di un bar del Centro?Noi non conosciamo il signore nel mezzo. Qualcuno sa chi sia? Cosa facesse?

STARGATEdi Roberto Paparini

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Asola (MN) - Viale Belfiore, 3 -Tel. 338 - 2903995

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L’Asolano 4/07 Turismo e viaggi 6

Non è facile trovare tanta professionalità in unʼagenzia viaggi di provincia. Il segreto sta nella straordinaria esperienza della titolare Monica Fornari che, per molti anni ha girato il mondo in lungo e in largo, come accompagnatrice turistica e come responsabile di uffici di importanti Tour Operators in Egitto,Tanzania, Madagascar, Seychelles, Mauricius, Maldive, Sri Lanka, Mar Rosso, Giordania, Siria, ecc. ecc. ed ora, dopo aver aperto una sua agenzia ad Asola, si appresta ad aprirne una anche in Dubai, con un importante partner locale.

TANNURAUn ̓agenzia viaggi molto speciale

perchè credo che questo lavoro non possa esaurirsi con il semplice gesto di consegnare un catalogo al cliente, lasciandolo poi solo a risolvere i problemi che dovesse incontra-re. Tannura è un nome che mi piace perchè è quello della veste dei danzatori di Darwishi, una danza religiosa turca molto suggestiva>.

Monica Fornari, con la sua profonda cono-scenza dei luoghi e dei problemi che posso-no incontrare i turisti è lʼanima dellʼAgenzia Tannura Viaggi di Asola. Dopo molti anni di esperienze acquisite sul campo, non solo come accompagnatrice turistica, ma anche gestendo vari uffici allʼestero, Monica che, fra lʼaltro, parla correntemente arabo, inglese e spagnolo, ha voluto aprire un ̓agenzia tutta sua, per offrire ai clienti che vorranno fidarsi di Lei, tutta la sua competenza e professio-nalità. Doti queste che sono decisive quando il cliente ha bisogno dei consigli dellʼopera-trice turistica. Solo chi ha viaggiato per tanti anni ed ha potuto sperimentare in prima per-sona i problemi che un turista può incontrare, è in grado non solo di risolverli ma anche di prevenirli. Questa non è poca cosa se pensia-mo ai tanti improvvisatori che hanno invaso il mercato delle vacanze e, talvolta, rendono rischioso ed avventuroso il viaggio, senza nemmeno offrire ai propri clienti le necessarie minime garanzie. Dovendo individuare, nella giungla delle agenzie, quella più affidabile, è tranquillizzante conoscerne una con tutti i requisiti professionali che può offrire la Tan-nura Viaggi ed, in particolar modo, quelli che può garantire la sua titolare Monica For-nari. Abbiamo chiesto a Monica perchè ha voluto aprire Tannura Viaggi e cosa signi-fichi “Tannura”. Dalla sua risposta traspare tutta la passione per il lavoro che ha scelto e tutta la sua profonda conoscenza di un mer-cato sempre più insidioso, per chi si avvicina ad esso senza le necessarie conoscenze o sen-za poter contare su un Tour Operator del suo calibro. <Ho voluto aprire unʼagenzia viaggi

Un ̓immagine della vetrina di Tannura Viaggi, ad Asola, in Via Mazzini, n°51. Un antico adagio di autore anonimo recita: “Chi vive vede molto, chi viaggia vede di più”. Per Tan-nura Viaggi non è sufficiente: una buona agenzia deve anche fare in modo che chi viaggia possa anche conservare ottimi ricordi di ciò che ha visto e questo lo si può ottenere solo con la professionalità e la conoscenza.

Monica Fornari ritratta insieme al can-tante Enrico Ruggeri, uno dei tanti perso-naggi famosi che si sono affidati a Lei, per organizzare i propri viaggi. Altri nomi famosi che hanno avuto fiducia in Moni-ca, convinti dalla sua esperienza sono: il compianto Giacinto Facchetti, lʼex diret-tore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò; Daniele Massaro e famiglia; Elena Golino; Lilli Gruber; Aldo Giovan-ni e Giacomo, ecc. ecc. ecc.

Monica Fornari insieme ad una collega nellʼufficio della Best Tour al Cairo.

Monica Fornari mentre sorseggia un té con i beduini a Palmira, in Siria.

Oltre alle classiche vacanze orga-nizzate, grazie ai propri 15 anni di esperienza, TANNURA VIAGGI, è il partrner ideale per:

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stessa efficacia. Si rende poi necessaria una distinzione tra: regolamento con-trattuale che è predisposto dallʼunico co-struttore o proprietario dellʼedificio e fat-to accettare dagli acquirenti delle singole unità immobiliari con rogito notarile. Il regolamento contrattuale può contenere limitazioni dʼuso (es. divieto di determi-nate destinazioni dʼuso delle unità immo-biliari, divieto di apporre targhe, insegne, diversa ripartizione delle spese) sia delle parti di proprietà esclusiva dei singoli con-dòmini che di quelle comuni. E ̓ necessa-ria lʼunanimità per la modifica di quelle clausole che attribuiscono facoltà ed oneri maggiori ai singoli,; la maggioranza qua-lificata di cui allʼart. 1136 c.c. (metà dei partecipanti allʼassemblea e metà del valo-re dellʼedificio) per la modifica delle nor-me che regolano lʼuso delle parti comuni. Regolamento assembleare è approvato dallʼassemblea dei condòmini con un nu-mero di voti pari almeno alla metà dei con-dòmini intervenuti in assemblea e titolari di almeno la metà del valore dellʼedificio.

Tante, tantissime famiglie vivono in condo-minio magari tra tanti problemi, aspirando alla casetta indipendente ma, al tempo stesso, non rinunciando a certe comodità ed ai ri-sparmi che derivano da una “vita in comune”. Mi viene chiesto spesso quali sono le regole che determinano la nascita di un condominio. Orbene il condominio si costituisce allorchè un edificio di proprietà unica viene fraziona-to ed alienato al primo acquirente di unʼunità immobiliare che acquista la proprietà esclusi-va della sua unità oltre ad una quota di com-proprietà millesimale sulle parti comuni del-lʼedificio, definite a norma dellʼart. 1117 c.c. Per effetto della semplice trascrizione presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari del singolo atto di acquisto della proprietà esclu-siva e della quota di comproprietà sulle parti comuni la situazione condominiale diventa opponibile ai terzi, dalla data della trascrizio-ne. E ̓dunque da sfatare lʼopinione secondo cui, per la costituzione del condominio, oc-corra un formale atto di costituzione, magari ad opera dellʼassemblea. In realtà il condomi-nio viene ad esistenza per il solo fatto ogget-tivo che la proprietà di un edificio diviso per piani orizzontali venga frazionato e ceduto al primo acquirente e successivamente agli al-tri. Allo stesso modo mi viene spesso chiesto quando il regolamento condominiale è obbli-gatorio e soprattutto la cogenza delle norme in esso contenute. Il regolamento rappresenta un pò lo statuto del condominio e contiene lʼinsieme delle norme cui debbono attener-si i singoli partecipanti. I dettami del rego-lamento condominiale relativi allʼuso delle cose comuni vincolano i condòmini e devono essere osservati non solo dai proprietari con-dòmini, ma anche da coloro che utilizzano le proprietà esclusive quali i conduttori ed i co-modatari dei singoli appartamenti costituenti lʼedificio. Se da un lato il Codice Civile pre-vede delle norme sul condominio in generale, il regolamento va a regolare i problemi che ogni condominio crea in relazione ai diversi metodi e criteri costruttivi che generano spes-so incertezze sulla individuazione delle parti comuni e, di riflesso, sulla ripartizione delle spese. E ̓evidente che più un regolamento è completo , più si eliminano i contrasti e le questioni tra condominio, amministratore e condòmini. L̓ art. 1138 c.c. prevede lʼobbli-go di redigere un regolamento di condominio quando vi siano più di dieci condòmini. Se ve ne fossero meno, il redigerlo sarebbe facolta-tivo, ma una volta predisposto ed approvato verranno applicate le stesse regole e norme previste per quello obbligatorio ed avrà la

Avv. Cristiana Azzali

Il regolamento assembleare è, in un certo sen-so, meno forte di quello contrattuale perchè può riguardare solo il modo in cui si utilizzano le parti comuni ma non i diritti dei condòmini su quelle parti e sui beni di proprietà in-dividuale, quali risultano dagli atti di ac-quisto o da accordi privati. Un consiglio: quando si acquista un immobile è molto importante leggere anche il regolamento condominiale esistente, potrebbe contene-re clausole vincolanti che limitano i vostri diritti e/o comunque si pongono in contra-sto con vostre specifiche esigenze (ad es. è meglio accertarsi che il regolamento non vieti la presenza di animali). La violazione non è consentita e la revisione o modifica del regolamento non sempre è di facile rea-lizzazione!

Chi abita in condominio sa bene quali delicati equilibri regolano la convivenza civile tra condòmini. Ma la legge ha stabilito anche delle regole che, puntualmente, il nostro avvocato vi illustra in questo articolo.

Lʼavvocato consiglia...

La Bottega All’Angolo

L’Asolano 4/07 Servizi utili 7

Chiunque avesse un quesito lega-le da sottoporre al nostro consu-lente, potrà rivolgersi a LʼAsola-no (telefonando al 338-1516966) che glielo inoltrerà. Se il quesito sarà di interesse particolare, lʼAv-vocato darà al nostro lettore una risposta in privato. Se, al contra-rio, lʼargomento trattato risulterà di interesse generale, la risposta della nostra collaboratrice potrà venir pubblicata in questa stessa rubrica, rispettando, ovviamente, la privacy del nostro lettore. Tanto maggiore sarà il numero di pareri richiesti, tanto più questa rubrica risulterà interessante. Ovviamen-te, la risposta dellʼAvvocato sarà totalmente gratuita.

Gli amanti dei primi piatti possono trovare allʼAngolo di Livio Botturi stupende paste di semola di grano duro pugliese, proveniente soprattutto da Altamura, con certificazione biologica, prodotte da pastifici artigiani che ancora adottano lʼantico processo di lavorazione con la caratteristica impastatura e pressatura prolungata, lenta trafilatura in bronzo e lenta essicazione a bassa temperatura. Sono vari for-mati di paste, per intenditori, che Livio Botturi ha selezionato per i propri clienti, scegliendo fra i migliori pastifici artigiani, in diverse zone dʼItalia. Fra di esse pos-siamo ricordare lo storico pastificio Vicidomini di Castel S.Giorgio, in provincia di Salerno che dal 1812 perpetua lʼantica tradizione dei mastri pastai dellʼagro nocerino. Luigi e Mario Vicidomini sono la sesta generazione di quella tradizione che, con orgoglio, ha saputo resistere alla tentazione di industrializzare la propria produzione (circa 200 differenti formati di pasta) per mantenere inalterata la pro-pria qualità. Il pastificio salentino di Benedetto Cavalieri, che ha iniziato la produ-zione nel 1919 a Maglie, in provincia di Lecce (la cittadina di Aldo Moro), dichiara sulla confezione che la propria pasta, prodotta con “metodo delicato” mantiene la sua consistenza naturale e lʼintegrale conservazione dei preziosi valori biologici e nutritivi del buon grano duro che sono gli elementi base della dieta mediterra-nea (proteine vegetali e carboidrati). Il terzo prestigioso pastificio i cui prodotti sono presenti sugli scaffali della Bottega allʼAngolo è quello abruzzese, di Fara S.Martino, del Cav. Giuseppe Cocco per il quale valgono le stesse caratteristiche di qualità dei precedenti. Per ultimo “Il mulino di Val DʼOrcia” con la sua pasta di Siena “LʼAntica Rocca” fra i cui formati si possono trovare i famosi “Pici” tosca-ni. Paste per tutti i gusti, quindi, con una caratteristica comune: la qualità superiore.

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ciò che caratterizza maggiormente un paese e i suoi abitanti. La musica che preferisce è quel-la dei cantautori che sanno rendere il rapporto dellʼuomo con la sua terra. Questo è ciò che lo appassiona: la bossa nova, la musica classica, il folk, la musica popolare, e poi la letteratura, il giornalismo, il cinema e naturalmente la foto-grafia.> Una cosa possiamo aggiungere, a quan-to detto da Enrica: Jorge che, oltre allo spagno-lo, parla italiano, inglese, portoghese e un po ̓francese è figlio della nuova Europa, senza più frontiere e con la capacità di farsi molti amici.

Nato a Vigo, non quello in Val di Fassa, ma quello in Galizia, il 29 maggio 1977, è com-parso ad Asola, improvvisamente e subito è diventato un personaggio. Così abbiamo intervistato Enrica, la sua fidanzata di San Giacomo delle Segnate, che è assistente di Fisica al Liceo di Asola e che è riuscita a fare di Jorge “un emigrato per Amore”. Ma poichè, al di là dellʼaspetto romantico della vicenda, di solo Amore non si vive, le abbia-mo chiesto come è arrivato e cosa ci fa Jor-ge Ventosa, galiziano, in val Padana? <Nel 2002 Jorge partecipò al progetto Erasmus per studenti universitari e arrivò allʼUniversità di Ferrara. Inizialmente si stabilì a Firenze, da una zia che da trentʼanni vive lì insegnando spagnolo allʼUniversità di Firenze, poi iniziò a cercare una stanza a Ferrara tra gli appar-tamenti per studenti. Nel frattempo, con una mia compagna del corso, di restauro di affre-schi del F.S.E., avevo trovato una casa con una camera in più, motivo per cui decidemmo di affittarla. Mettemmo gli annunci in facoltà e iniziammo la selezione delle persone che si presentarono a vedere la stanza. In verità, non venne molta gente, era ottobre e tanti studen-ti si erano già sistemati. Quando si presentò Jorge decidemmo di dargli la stanza, parlava pochissimo lʼitaliano, quasi nulla, era educato e disponibile ad adattarsi, la stanza gli piaceva e sembrava non avere grosse esigenze, inoltre ci pareva che ne avesse proprio bisogno. Mi dispiace deludere le aspettative, ma non fu un colpo di fulmine, ci vollero circa 5 mesi prima che iniziasse la nostra storia e...non iniziò in casa ma in discoteca. Quando lui ripartì per la Spagna, alla fine dellʼErasmus, io non lo seguii e non vivemmo la distanza come nei films, io non stavo alla finestra guardando la pioggia e aspettando il suo ritorno e lui non mi scriveva lettere dʼamore con promesse. Furono, inve-ce, Internet, le schede telefoniche per lʼestero, le stazioni e gli aeroporti che ci avvicinarono ed ancor oggi sono essenziali nella nostra vita: tutto questo ci serve a tenere vivo il legame con la nostra terra. Per ora abbiamo deciso di vivere in Italia, prima a Firenze, poi ad Asola e lʼanno prossimo chissà...Ora siamo qui perché io per questʼanno lavoro allʼIstituto Falcone ed Jorge, che si sta laureando in filologia ispani-ca, ha trovato modo di insegnare spagnolo nel liceo di Ostiglia. So che tutto questo forse non è molto interessante per i lettori perchè certo “L̓ Asolano” non è “Intimità” e la nostra storia non può essere catalogata fra quelle che ani-mano il gossip fra i “Vip”, sulle carte patina-te. Credo, invece, che il vero Jorge, sia quello che è salito sul palco del teatro San Carlo nella serata per lʼABEO. In quellʼoccasione è parsa evidente la sua passione per la musica e il suo orientamento musicale. E ̓importante sottoli-neare che a lui interessa molto lʼesplorazione delle diverse culture, e arriva a questo tramite la musica e la fotografia. E ̓ il suo modo per conoscere gli altri, cerca di parlare molto con la gente, di capire i problemi dei diversi popo-li e cerca di catturare con la fotografia ciò che

Jorge, il Ventosa venuto da lontano

L’Asolano 4/07 Il personaggio 8

Jorge, il Ventosa venuto la lontano, con la una fama di rubacuori. Il Galiziano caliente, che suona, insegna, fotografa e ... Foto Oscar Vazquez

Alvin & Willy, GioomArabikA, GPL Cover Band e Graziella Losi ci hanno chiesto un piccolo spazio per far giungere a Jorge il loro caldo saluto, per suggellare unʼamicizia che, sono certi, durerà anche quando Jorge ed Enrica lasceranno Asola.

Il Centro Studi 54

è unʼidea di William Rizzieri, Ragionie-re Commercialista, regolarmente iscritto allʼAlbo provinciale, per offrire ai propri clienti un servizio di consulenze a 360°. Costituito nel 1980, il Centro Studi si propone, infatti, di affiancare il cliente, per assisterlo, consigliarlo e rappresen-tarlo, garantendo, in ogni situazione, la massima preparazione, responsabilità e segretezza: in altre parole una indiscu-tibile professionalità. Ottenuta nel 1999 lʼautorizzazione del Ministero delle Fi-nanze ad utilizzare il Servizio Telematico per la presentazione delle Dichiarazioni Fiscali, il rag. Rizzieri aggiunge questa opzione ad altri servizi già autorizza-ti come il CAAF CGN e come il CAF POINT 730. Il Centro Studi 54 può, in tal modo offrire, oltre alla compilazione del Modello Unico PF, ICI, ISEE e Mo-delli RED INPS, altri servizi moderni in grado di semplificare la vita del contri-buente. Ma la scelta di creare un Centro Servizi ad ampio raggio di interventi, si giustifica con la volontà di offrire ulte-riori opportunità alla propria clientela. A tale scopo, il rag. William Rizzieri si è organizzato, facendosi affiancare da altri professionisti esperti in più settori, per ge-stire Consulenze e Servizi in outsourcing, rivolti alla Piccola e Media Impresa, oltre che ai Privati, sviluppando nel corso della sua quasi trentennale esperienza, una se-rie di collaborazioni dirette ad estendere il proprio campo di intervento. In questa ottica, dal 2007 è iniziata una collabora-zione con unʼavvocato, che garantisce la propria assistenza in tutta la materia ci-vile e commerciale. Ugualmente è stato dato spazio ad una nuova collaborazione di consulenza e servizi in materia di sicu-rezza sul lavoro. Tutto ciò si affianca ai settori già operativi: Finanza agevolata con reperimento finanziamenti pubblici; Lavoro: Consulenze, Paghe e contribu-ti; Ecologia e Sicurezza; Consulenza Assicurativa su tutti i rami; Consulenza Estero con servizi consulenza, traduzioni ed interpreti; Settore Segreteria: colle-gamenti telematici con CCIAA, catasto on line, servizio privacy e pratiche presso uffici pubblici; Area Eventi con Proget-tazione, organizzazione e gestione Spet-tacoli ed Eventi culturali ed aziendali.

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Oreste Rizzi nacque il 17 gennaio 1895 ad Asola (Lavacchiello). Già da ragazzo mostrò una notevole curiosità verso tutto ciò che era “tecnologico”. A 13 anni iniziò a lavorare in una segheria a vapore, fino a quando fu as-sunto dalla ditta Volpi di Casalromano. Nel tempo libero si interessò di fotografia, alle-stendo in casa una camera oscura; di orologi, i cui ingranaggi lo affascinavano, al punto che presto iniziò a ripararli ed anche a costruirli (un suo orologio con gli ingranaggi in legno funzionò fino agli anni ʻ50); di elettrotecni-ca, tanto da realizzare una radio ricetrasmit-tente che utilizzò per comunicare a distanza con sua madre e per seguire, dialogando con altri radioamatori, le appassionanti vicende della sfortunata missione del dirigibile Italia, comandato dal generale Umberto Nobile e, successivamente, della famosa “tenda rossa”. Il Signor Volpi, suo datore di lavoro, lo se-gnalò a Domizio Madella, titolare dellʼomo-nimo mulino di Casalromano, quando questi aveva bisogno di un abile tecnico in grado di risolvergli problemi elettrici e meccanici. Ma, fu il 1918 lʼanno della svolta perchè, continuando a frequentare il Mulino Madella, Oreste finì per sposare Luigia, figlia del Si-gnor Domizio e fu sempre in quellʼanno che prese la patente di guida. L̓ anno successivo acquistò lʼautomobile, una Fiat 501 torpedo, che Oreste userà soprattutto per i servizi di autonoleggio. Ma la sua grande passione per la meccanica lo portò ad interessarsi alle au-tomobili anche in altro modo. Accrebbe da autodidatta le sue nozioni arrivando a matu-rare la decisione di aprire unʼofficina di ri-parazioni. Era allʼincirca il 1920 e suo padre lo aiutò nellʼimpresa regalandogli un tornio “Weisser” (allora non esistevano i magazzi-ni dei pezzi di ricambio ed i meccanici bravi dovevano costruirseli da soli). Oreste Riz-zi aprì la sua officina in piazzetta Diaz nella vecchia sede dei pompieri. Gli affari vanno bene e nel 1926 assume il primo apprendista, il cugino Bruno Pariotti al quale si aggiun-gerà nel 1929 Ettore Contesini. Per molti anni Oreste affiancò al lavoro di meccanico lʼattività di autonoleggiatore. Furono anni in cui la clientela crebbe e gli affari andavano a gonfie vele tanto che Oreste non si lasciò convincere dalle lusinghe del cognato, lʼing. Carlo Madella (capitano) che, ripetutamente, lo invitò a trasferirsi ad Asmara, in Eritrea. Nel 1936 Oreste fu affiancato nella sua at-tività dallʼallora quattordicenne figlio Dino. Nellʼofficina Rizzi ormai non si riparavano più solo le automobili ma anche camion e trattori. Nel periodo bellico lʼofficina con-tinuò a lavorare e nel 1943 lʼallora Podestà Francesco Vergani autorizzò i Rizzi a pro-seguire anche nellʼattività di autonoleggio.

L’officina Rizzi: una tradizioneche risale al 1920

mentre lavorava fino a tarda sera. Nel 1967 ebbe la soddisfazione e lʼonore di ricevere la medaglia dʼoro ed il diploma della C.C.I.A.A. quale premio per il lavoro svolto. Nel 1968 lʼA.C.I. di Mantova gli conferì la targa di “Pioniere della guida 1918-1968”. Suo figlio Dino proseguì lʼattività fino al 1983, anno in cui morì lasciando, come detto, ai figli Mau-rizio e Roberto la pesante eredità di una atti-vità iniziata nel lontano 1920 e condotta con tanta passione e perizia. Nel 1984 lʼofficina Rizzi ricevette, come ulteriore riconosci-mento, il diploma e la medaglia della Regio-ne Lombardia, con la seguente motivazione: “Per particolari benemerenze acquisite nel-lʼesercizio dellʼattività artigiana”. La storia finisce qui, con lʼauspicio che i fratelli Rizzi possano proseguire per tanti anni ancora la splendida tradizione di famiglia che nel 2020 è attesa a festeggiare il proprio 100° anniver-sario dalla fondazione.

Nel periodo bellico lʼofficina Rizzi fu inserita dai servizi anglo americani fra le attività di Asola di interesse strategico per lʼesercito al-leato. (Leggi Asolano N°2 anno 2 marzo 2007-pag.11) Nel 1956 lʼofficina si spostò nella

L’Asolano 4/07 Attività storiche 9

sede attuale di via Giovanni da Asola, dove Oreste continuò a lavorare fino a quando morì, nel 1970. I nipoti Maurizio e Roberto, che nel frattempo sono subentrati al padre Dino, lo ri-cordano con affetto, curvo sul vecchio tornio,

Dino Rizzi, a destra, sulla porta dellʼofficina in piazzetta Diaz, alla fine degli anni ʻ30

Oreste Rizzi ritratto da Tartarotti nel 1947

Sopra, Oreste Rizzi nelle vesti di autonoleggia-tore, con i Volpi di Casalromano alle Terme, negli anni ʻ20

Nella foto a sinistra, Oreste Rizzi a colloquio con Tiziano Boccaccio, suo aiutante negli anni ʻ60

Ricordiamo i gentili lettori che sono ancora disponibili in edicola, a soli €. 3, alcune copie de “CUORE SPEZZATO” il racconto storico, tratto da le Cronache asolane del 1658. Inoltre, chi fosse interessato alle riproduzioni (autorizzate dai proprietari) delle foto pubblicate da LʼAsolano ricordiamo che esse si potranno avere contattando direttamente il Direttore al 338-1516966. Si informano gli interes-sati che il costo unitario di tali riproduzioni è il seguente: forrmato 10x15 = €. 1,00 - 13x18 = €. 1,50 - 15x20 = €. 2,00 - 20x30 = €. 5,00I costi indicati si intendono IVA esclusa.

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meno noti di quel particolare periodo stori-co, vissuto dalla gente comune e rivisitato attraverso le lettere e i biglietti che vennero spediti in quegli anni. Corrispondenza che fu testimone delle normali relazioni fra le per-sone ma che, in taluni casi, si intrecciò con la storia, dalla rivolta mazziniana del 1848, fino ai fatti gloriosi di quei fatidici anni 1859 e 1860 nei quali si compì, gran parte del di-segno che portò allʼunità dʼItalia. Un alle-stimento reso accattivante anche da qualche bel cimelio; dalle note sempre suggestive dei motivi patriottici dellʼepoca; dalle ripro-duzioni, in scala naturale, di illustrazioni di soldati che parteciparono ai fatti bellici di quelle campagne di guerra. A tutto questo ha fatto da cornice lo stupendo scenario del Par-co, annesso alla Dimora dei Terzi, che ancor oggi sembra trasmettere, a chi le sa cogliere, tutte le suggestioni risorgimentali di cui la sua gloriosa storia è pregna. Incontrare poi, di tanto in tanto, quei personaggi in divisa, che sembravano usciti, materializzandosi, dalle cartoline illustrate tanto care ai colle-zionisti, poteva dare ai visitatori lʼillusione di essere entrati essi stessi in quellʼepoca eroi-ca, protagonisti involontari di quel viaggio a ritroso nel tempo. Davvero una bella mo-stra che ha richiesto un notevole impegno per Alberto Guerreschi ed i suoi preziosi collaboratori. La testimonianza di gradi-mento delle oltre 800 firme apposte sul regi-stro dei visitatori è stato quindi un ulteriore

Nemmeno gli organizzatori, ed in particolare Alberto Guerreschi, il mitico Presidente del Circolo Filatelico e Numismatico “Città di Asola” si sarebbero immaginati una risposta di pubblico come quella che ha onorato la mo-stra risorgimentale di Palazzo Terzi. Quando si profonde tanto impegno nella realizzazione di un evento, si teme sempre di aver trascura-to qualcosa e che, a causa di ciò, tutto il lavo-ro fatto possa venir vanificato. Ovviamente non è stato il caso di questa mostra per alcuni validissimi motivi che, forse varrebbe la pena ricordare, perchè riteniamo che essi siano par-te integrante di una formula di successo che potrà tornar utile anche in futuro. Certamente la cornisce splendida e suggestiva del “Par-co Terzi”, con il funzionale spazio espositivo delle scuderie e della serra ha rappresentato il contenitore ideale per una mostra di que-sto tipo. Certamente la sfilata nel centro del Paese dei figuranti nelle caratteristiche divise di alcuni dei corpi più famosi dellʼesercito franco piemontese come zuavi, bersaglieri, volontari garibaldini, fanti, ecc., prima di raggiungere la sede dove era stato program-mato il rituale taglio del nastro, ad opera del Sindaco Dott. Giovanni Calcina, ha rappre-sentato un motivo di forte richiamo. Certa-mente il contenuto storico-documentario, ben esposto, secondo un percorso facilmente decifrabile, era di estremo interesse e ben il-lustrava le pulsioni ideali della gente manto- vana, introducendo il visitatore negli aspetti

L’Asolano 4/07 Mostre 10

Grande successo della Mostra risorgimentale

“A Palazzo Terzi lʼItalia chiamò”

di Marisa Broglia e Nadia Artoni & C.

riconoscimento per Alberto Guerreschi che, giustamente felice, non dimentica di ringra-ziare tutti coloro che hanno reso possibile ilsuccesso dellʼiniziativa. Ci ha chiesto di far-lo dalle pagine del nostro giornale e noi lo accontentiamo con piacere. Ringraziamo, quindi, il Centro Studi Internazionale di Storia Postale ed in particolare il suo Pre-sidente Ercolano Gandini; lʼArchivio Sto-rico Comunale di Asola e la sua responsa-bile, dott.ssa Ester Cauzzi; lʼing. Sergio Leali, a cui si deve la disponibilità del mag-gior numero di documenti in mostra; lʼarch. Guido Miradoli; il dott. Giovan Battista Schiavi, Vice Presidente Circolo Filatelico e Numismatico, disponibile anche a vestire la pesante divisa della fanteria piemontese e a fare i turni di guardia alla mostra; lʼAsso-ciazione Carabinieri in Congedo, preziosi tutori dellʼordine; il sig. Bruno Peri, con il gruppo personaggi dʼepoca; lʼonnipresen-te e sempre disponibile Paolo Balestrieri; il sig. Mario Dalla Lana, che ha messo a disposizione le piante decorative; le Asso-ciazioni Alpini, Aeronautica e Bersaglieri per la loro disinteressata collaborazione; il Bandotto di Asola che ha fornito il suppor-to musicale. Un doveroso ringraziamento a tutti coloro che si sono prestati, con in testa Giorgio Grandi, Mirco Lamagni, Andrea e Valentina Balestrieri, Giuseppe Alzini, Ilaria Zanini, Valeria Perna, Elvira Vai-ro, in rappresentanza di tutti coloro dei qua-li non vorremmo aver dimenticato i nomi. Un ringraziamento particolare a Matilde Monteverdi, autrice del disegno servito per lʼannullo postale. Infine un ringraziamento davvero speciale e riconoscente ai gentilis-simi e generosi padroni di casa, Vincenzo e Lina Terzi, senza la cui disponibilità non ci sarebbe stata questa mostra e tante altre importanti manifestazioni che trovano nel loro straordinario parco storico-monumen-tale la giusta e prestigiosa cornice. Grazie, Grazie a tutti!

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Oreste Rubes, Consigliere Comunale di Asola, ci ha chiesto di pubblicare questa doverosa precisazione in riferimento ad un caso di inquinamento verificatosi lo scorso 24 maggio a Castelnuovo. La stampa quotidiana, riportando la no-tizia, ha dimenticato di citare il nome della persona grazie alla quale è stato possibile individuare lʼorigine dellʼin-quinamento. Senza lʼimpegno di Ste-fano Arieti, probabilmente la gravità dellʼepisodio, come sottolinea lo stesso Rubes, sarebbe stata molto maggiore. Da qui una giusta considerazione: < in tempi in cui è tanto fuori moda il senso civico, il gesto di Stefano Arieti merita di essere riconosciuto e portato ad esem-pio perchè, obiettivamente, sono pochi coloro che “corrono” per il bene comu-ne. Anche nel caso in cui le Istituzioni fanno il loro dovere, occorre ricordare - continua Oreste Rubes - che i veri pro-tagonisti rimangono i cittadini. Quando, come nel caso di Stefano Arieti, con il proprio impegno un cittadino dimostra sensibilità e responsabilità civica, è giu-sto ringraziarlo e riconoscerne i meriti. >

Tutti i venerdì pesce fritto

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L’Asolano 4/07 Mostre 11

Dallʼalbum della Mostra

di Corina Casali

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Nelle foto sopra e a lato sono stati ripresi due fanti che sembrano essersi materializzati da qualche illustrazione: il bersagliere Mirco Lamagni e il fante della Brigata Aosta G.B. Schiavi.

Nella foto sopra, i tre artefici del successo che ha riscosso la mostra filatelico risorgimentale. Da sinistra: Sergio Leali, Alberto Guerre-schi, Giovan Battista Schiavi. Nella foto sotto il Sindaco Giovanni Calcina, mentre taglia il nastro durante la cerimonia inaugurale.

Nella foto sopra la carrozza originale del 1840 con la quale il “con-te” Giuseppe Alzini e la “contessina” Valentina Balestrieri stanno raggiungendo la sede della mostra, esattamente come avrebbe fatto una coppia genilizia in quegli anni. Foto di Giuseppe Tosini

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loro di avvicinarsi sempre più alla “guari-gione”. Ha poi preso la parola il Consiglie-re regionale Dr. Carlo Maccari il quale ha sottolineato la condivisione ed il sostegno della Regione Lombardia alle Associazioni di Volontariato che operano sul territorio ed in particolare ha espresso interesse per lʼoperato di ABEO, cogliendo lʼoccasione per comunicare, ufficialmente, lʼerogazione di un contributo della Regione a sostegno del Progetto “Musica per un Sorriso” ed unsuo particolare impegno per la realizzazione delle prossime iniziative. LʼAssessore alla Cultura Prof.ssa Francesca Zaltieri, dopoaver ringraziato il Consigliere Maccari per“lʼinteresse da parte della Regione Lombar-dia a mantenere attivo lʼOspedale di Aso-la per le tante persone che ci lavorano”, ha aggiunto che “la serata raggiunge lʼobietti-

E ̓ stato un grande successo di pubblico e di musica il Concerto Benefico denominato “Musica per un sorriso”, promosso dall ̓As-sociazione Culturale Torresani e dallʼOra-torio di Asola, con il patrocinio della Regione Lombardia e degli Assessorati alla Cultura e Tempo Libero del Comune di Asola, che si è tenuto Mercoledì 9 maggio in Teatro San Carlo.Il progetto “Musica per un sorriso” nasce allo scopo di regalare un sorriso ai bambini che soffrono di leucemia ed, al tempo stesso, di al-lestire una serie di concerti, con buona musi-ca, in vari Teatri della Provincia di Mantova. Il ricavato di queste serate sarà, ovviamente, devoluto in favore di A.B.E.O. (Associazione Bambino Emopatico Oncologico). L̓ Asso-ciazione, nata nel 1988 a Verona, e, successi-vamente, a Mantova nel 1995, è stata fondata da un numeroso gruppo di genitori di bambi-ni affetti da leucemie e tumori solidi, con lo scopo di dare solidarietà morale ed economi-ca ai bambini e alle loro famiglie in difficoltà.Ideatore, Organizzatore e Direttore Artistico della manifestazione asolana è stato Wil-liam Rizzieri, Vice Presidente della locale Associazione Culturale Torresani, coadiu-vato da una sorprendente Graziella Losi che, oltre ad essere la referente per la De-legazione di Asola di A.B.E.O., si è rivelata unʼinappuntabile presentatrice della serata.Il gruppo di artisti che hanno accolto lʼinvito di William Rizzieri, oltre al mitico duo “Al-vin e Willy” costituito dallo stesso Rizzieri e da Alberto Pianori, era composto dal grup-po “GioomArabikA” del cantautore asola-no Giovanni Martarelli, con il “vocalist” Cristian Chiesa, il batterista Nakja Perini e il contrabbassista Bruno Bonarrigo; dal gruppo bozzolese “GPL Cover Band” che annovera cinque appassionati dei Pink Floydcome Andrea Banderini (chitarra solista e voce), Giuseppe Bottoli (batteria e voce), Giampaolo Fanetti (basso), Giuliano Pàroli (chitarra acustica) e Mauro Arnoldi (organo Hammond); dal chitarrista spagnolo Jorge Ventosa, accompagnato da Matteo Barba-tella alle percussioni e dal “Coro delle 9.30” del Maestro don Daniele Bighi, costituito in Parrocchia ad Asola fra ragazzi e ragazze delle classi IV, V elementare, I e II Media, già vincitore del “Festival degli Oratori”.Ospiti dʼonore due piccoli interpreti: Davide Facchini, di anni 13, che ha cantato “Ostaco-li del cuore” di Elisa e Ligabue; Gloria San-drelli, di anni 10, che ha cantato “Una poesia anche per te” di Elisa. Alla fine del concerto il Sig. Vanni Corghi, Presidente di ABEO Mantova, ha presentato il progetto che, at-traverso la costituzione di una rete di perso-

L’Asolano 4/07 Solidarietà 12

BUONA LA PRIMA! Successo per il concerto dellʼABEO

“Musica per un sorriso”

Nella foto di Giuseppe Tosini sono ritratti don Riccado Gobbi mentre pronuncia alcune parole in favore dellʼABEO (Associazione Bambino Emopatico Oncologico). “Musica per un sorriso” è il nome del progetto lanciato da William Rizzieri il cui programma prevede una serie di Con-certi, a scopo benefico, che si svolgeranno in vari teatri della Provincia di Mantova. Importante il coinvolgimento nellʼiniziativa della Regione Lombardia rappresentata, per lʼoccasione dal Consigliere Dott. Carlo Maccari, (fra don Riccardo e Francesca Zaltieri) che ha portato i saluti di Roberto Formigoni, unitamente allʼannuncio di un contributo regionale per lʼABEO.

ne incaricate di informare e sensibilizzare la popolazione, permetterà di incrementa-re la ricerca di nuovi potenziali donatori di midollo osseo. Anche ad Asola sarà costi-tuito un gruppo operativo in grado di for-nire tutte le necessarie informazioni, e di eseguire i prelievi ematici indispensabili a valutare lʼidoneità dei possibili donatori, che in tal modo eviteranno di doversi reca-re a Mantova o in altri Centri Specializzati. Il Presidente Corghi spende parole di sinceroapprezzamento per lʼimpegno profuso a fa-vore di ABEO e sottoilinea che grazie a tutti i Volontari e Sostenitori è oggi possibile ga-rantire un più efficace sostegno ai Bambini malati e alle loro Famiglie, che consentirà

Gloria Sandrelli, insieme al cugino Davide Facchini, con la sua voce splendida, è stata la vera rivelazione della serata Foto Tosini

vo importante di renderci più sensibili nei confronti delle categorie deboli. Ancora una volta la Cultura e lʼArte sono sensibili alla solidarietà e quindi si fanno veicoli di questi importanti valori”. Don Riccardo Gobbi infine, dopo aver fatto i complimen-ti ai promotori, organizzatori a artisti per ilsuccesso della serata, ha detto “sono com-mosso nel vedere sul palco i miei ragazzi che si esprimono in questo modo, risulta-to di un impegno che cerchiamo di mettere nellʼeducazione e nella crescita attraverso le nostre attività”. Per la particolare finalità benefica che ha ispirato questa iniziativa il Rag. William Rizzieri, tramite queste pagi-ne, vuole porgere ancora un GRAZIE agli asolani, e non, che hanno risposto con en-tusiasmo allʼaccorato appello dei bambini che soffrono.

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L’Asolano 4/07 Solidarietà 13

“Musica per un sorriso”le immagini della serata

Il Coro delle 9 e 30, diretto con infinita passione da don Daniele Bighi e costituito, principalmente, da alunni della IV e V elementare; I e II Media è una bella realtà con voci di notevole interesse come quella del giovane Federico Pedrazzani Foto Tosini

Il gruppo emergente dei “GioomArabikA” del cantautore asolano Giovanni Martarelli, con il “vocalist” Cristian Chiesa, il batterista Nakja Perini e il contrabbassista Bruno Bonarrigo Foto Tosini

Il mitico chitarrista Jorge Ventosa, non più “oggetto misterioso” ma emblema della forza dellʼAmore che, proprio per amore, ha lasciato la natìa Spagna per stabilirsi ad Asola. Foto Tosini

Graziella Losi, brava e disinvolta presentatrice della serata, ripresa in un momento della sua performance da: Foto Tosini

Davide Facchini mentre canta un difficile pezzo

di Elisa e Ligabue Foto Tosini

Che dire di Alvin e Willy che già non sia stato detto?

Nulla se non che, quando cʼè da aiutare qualcuno e

cʼè da divertirsi, loro non mancano e... sono anche

bravi!!! Foto Tosini

Un gruppo di raccomandati da ... William ma, a differenza di certi raccomandati, sono stati anche davvero bravi !!! Foto Tosini

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esigenze di chi lo utilizza, da pochi mil-liwatt a molti megawatt, con la possibilità di modificarne la portata, senza problemi. Non ci sono dispersioni di corrente, essendo lʼimpianto installato vicino agli apparecchi che lo utilizzano. Esistono degli incentivi pubblici per que-sto tipo di impianti? Certamente, perchè Comunità Europea, Stato e Regioni hanno capito lʼimportanza di produrre energie al-ternative pulite che permettano di ridurre il consumo di petrolio. Per questo hanno adottato una politica di incentivi anche per i piccoli impianti che consentono di ridur-re, anche sensibilmente, i tempi di ammor-tamento. Fino a poco tempo fa esisteva un regime di sovvenzioni che una legge recen-te, introducendo la figura del Garante del-lʼEnergia, ha modificato. Oggi il Garante, organo dello Stato, si pone tra ENEL e pri-vato produttore di corrente che non ha più

Spesso si sente parlare di crisi energetica e di fonti energetiche alternative, senza però che questi concetti ci siano ben chiari.Probabilmente nemmeno noi avremmo affrontato questo argomento se in via Cantarane, ad Asola, Davide Pedrazzani, non avesse scelto di installare un impianto fotovoltaico a casa sua.Per saperne di più lo abbiamo contattato e ci siamo fatti spiegare i motivi della sua scelta.

L’Asolano 4/07 Tecnologie 14 finanziamenti agevolati come una volta, ma può vendere la corrente prodotta dal suo im-pianto a condizioni particolarmente vantag-giose, come la possibilità di ricevere dal Ga-rante un compenso di circa 3 volte e mezzo lʼattuale costo del Kilowatt ora (Kwh) pagato per la corrente che si consuma. Un contatore posto a valle del generatore fotovoltaico con-teggia la corrente prodotta e offre al privato, che produce fino a 3 kwh, una doppia opzio-ne: A) Scegliere il regime separato, secondo il quale il piccolo produttore percepisce una somma, rapportata alla sua produzione tota-le e paga regolarmente la bolletta, per il suo consumo domestico. B) Oppure scegliere il regime in compensazione istantanea ed an-nuale che, come dice chiaramente la dicitura, compensa la produzione con il consumo. Quale è per il piccolo produttore, a tuo giu-dizio, la scelta più conveniente e quale è, indicativamente, in un anno, la resa finan-ziaria dellʼimpianto fotovoltaico? Secondo i calcoli che ho fatto prendendo come campione il mio piccolo impianto do-mestico la scelta più conveniente dovrebbe essere quella del regime in compensazione il cui rendimento finanziario annuo è, allʼincir-ca, del 10-12% netto, anche perchè è esente da imposizione IRPEF. Gli impianti sono tutti uguali o si possono scegliere diverse tecnologie, in grado di ga-rantire differenti rendimenti? Il dispositivo più utilizzato consiste in un pannello rettan-golare, spesso pochi millimetri, con una su-perficie da 0,1 a 3 m2, del peso di qualche kg. con prestazioni differenti a seconda della ti-pologia tecnica delle celle che costituiscono il pannello. Naturalmente lʼimpianto rende di più nelle zone maggiormente soleggiate e, se è stato installato in modo ottimale, deve anche tener conto del giusto orientamento. Cosa puoi dire a chi non fosse ancora con-vinto? Posso dire che, per quanto mi riguar-da, la mia esperienza di piccolo produttore di energia elettrica pulita è senza dubbio positiva e che approfondire lʼargomento non costa nulla. Chi volesse farlo, per qualsiasi ulteriore chiarimento può telefonarmi a casa allo 0376-719708. Grazie Davide a nome dellʼAsolano per le interessanti informazioni che ci hai dato.

Distributore automatico di latte crudo in cascina

LʼImpianto fotovoltaicodallʼesperienza di Davide Pedrazzani

Asola - Azienda Agricola dei fratelli Brignani - Cascina San Francesco Ziacchi Via Bonincontri Longure (a circa 300 metri dopo il Cimitero)

SICURO: per vendere il latte crudo l’azienda deve superare i r igidi e frequenti controlli dell’ASL

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Davide, vuoi spiegare allʼAsolano, cosʼè un impianto fotovoltaico? Il processo fo-tovoltaico, attraverso appositi pannelli, op-portunamente posizionati, converte la luce del sole direttamente in elettricità. Il siste-ma fu scoperto per la prima volta nel 1860 e funziona grazie ad una caratteristica fisica dei materiali impiegati, detti “semicondut-tori” tra cui il silicio, il boro ed il fosforo (questi ultimi servono per dare la positi-vità e la negatività alla corrente). Quando un raggio luminoso colpisce la cella solare alcuni fotoni (particelle di energia che lo compongono) trasferiscono la loro energia agli elettroni dei semiconduttori che, ecci-tati, cominciano ad oscillare in una precisa direzione, fino a creare corrente elettrica continua. La più piccola unità elementare di cui si compone un generatore fotivoltaico è la cella. Un modulo fotovoltaico (pannello) contiene più celle connesse elettricamente tra loro, mentre un insieme di moduli ca-blati fra loro costituisce il generatore FV.Quali sono gli altri vantaggi di questo tipo di impianto? Innanzitutto non si produce alcun tipo di inquinamento ambientale. Lamanutenzione è minima. La potenza del-lʼimpianto può essere modulata sulle reali

Nella foto Davide Pedrazzani, pioniere del “fotovoltaico” ad Asola

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nella più grande addirittura uno splendido pianoforte a coda. E dimenticate i fastidiosi riverberi. Le pareti sono studiate e costruite con tutti i crismi della perfetta acustica. Una vera manna per i musicisti ed i loro vicini. Ma il servizio offerto dal centro non si limi-ta certo a questo. I giovani titolari, i fratelli Bonazzoli, mirano a fare del “The Piper” un punto di riferimento a 360 gradi per la musica.

Finalmente. La prima cosa che ho pensato è stata proprio questa: era ora. E probabilmente diventerà anche il pensiero di molti vicini di casa esasperati. Quanti ragazzi, con lʼintento di emulare i propri idoli, di dedicarsi a una passio-ne fantastica come la musica, imbracciano una chitarra, un basso elettrico oppure, e qui i pro-blemi aumentano, si siedono dietro una rumo-rosissima batteria, rintanati in garage e cantine quando possibile, ma comunque troppo vicini allʼorecchio indispettito di chi abita non lon-tano. Indipendentemente che la si guardi dal punto di vista delle “vittime” o dei protagonisti, lʼapertura di “The Piper” a Castelnuovo, non può che essere considerata unʼottima notizia.Si tratta di un ampio centro dotato di tre sale pro-ve, tutte collegate ad una sala di registrazione, e completato da un grande spazio polifunzio-nale. Finalmente. Già, perché prima dellʼarrivo di questa nuova realtà, la vita dei giovani musi-cisti non era affatto facile per molti motivi. Pri-mo tra tutti, lʼambiente, la struttura. Ritrovarsi con gli amici per imparare a strimpellare qual-che canzone comportava il faticoso trasporto di tutto lʼoccorrente presso il fortunato com-ponente che disponeva di uno spazio fruibile.Spesso umido, con i muri foderati di conteni-tori per le uova come tentativo di migliorare unʼacustica che trasforma la più semplice del-le melodie in frastuono, mettendo alla prova la volontà anche dei più appassionati. Ora basta portarsi la chitarra. Le sale del “The Piper” sono tutte dotate della strumentazione neces-saria: amplificatori, impianto voce, batteria,

La sala di registrazione professionale colle-gata, gestita da un fonico con decennale espe-rienza, è in grado di curare la realizzazione di demo e cd curando lʼintero processo di edi-ting, mixing e recording. Nellʼampio salone verranno inoltre organizzati seminari e le-zioni collettive relative a tematiche tecniche e non, facenti parte del mondo della musica suonata. L̓ invito è quello di andare a dare unʼocchiata, e sono certo che per Natale qual-che genitore sarà meno titubante nel regalare una chitarra al proprio figlio. Perché lʼapertu-ra del “The Piper” è un passo importante per la nostra zona povera di opportunità e servi-zi per chi la musica ama non solo ascoltarla, ma esserne interprete protagonista. E suonare con gli amici insegna a comunicare, a stare in gruppo, è insomma uno splendido “sport” di squadra che permette di esprimersi e, perché no, anche mettersi alla prova.

A Castelnuovo ha aperto il“The Piper lab” di Dario Compagnoni

L’Asolano 4/07 Musica 15

Nella foto uno scorcio di una delle sale del “The Piper” dei fratelli Bonazzoli, a Castelnuovo

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RONGONI

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Matíne e serê

Alå matinå quant endaê a lauràlʼera bunurå e gherå en gir gna ʻn cà,cataê apenå Carlå, la Tabai,che la giraå col pach di só giurnai.

Ma sotå i portech gherå za ʻn qual düchel discütìå, a us valtå, deperlü,e ʻl bruntulaå lʼê en bandå al capelêrche mai riaå chel canchèr dê lʼustêr.

E mê, tiraê la sciarpå en söl cupì,ghe daê ʻn uciadå “Ma, ardê Sirlì,che me starés a lét fin a mesdê,e lü chel pöl, lé lê chel pistå i pê”.

E pô cataê el poer Iacom Cupícol so cagnòt, en gir per i giardí,chel vidiå lʼurå che vignïes matinåper destacå e fas ʻna durmidinå.

E a la stasiù gherå zâ ʻl Franchì“Oh alurå nʼdôm, che ghé za chê ʻl trinì,me par che chê, se dormê la matinå,cargå dô sveglie, möet en pô suninå”.

E pô a la serå quand turnaem endrêcatàem nüsü al long dʼi marciapê,lʼerå urmai scür, la zent totå a senå,siem sul nualter, e faem anche en pô penå.

Ma no, ghe nʼater che girå... L̓ è la Paulå,la va de freså, la ga la senå en taulå.E pô la ʻn font ghe Tangå, chel ve a pê,ma ʻl va pianì, urmai lʼè za al café.

E alurå Franco che a caså lʼè riát salüde “Ciao en cö le za pasát”,amô tre pass e po sô a caså miå,sperom almén dumà chel piöe miå.

Eros Aroldi

Desgaletà Letteralmente è lʼoperazione che consiste nella raccolta dei bozzoli, il significato sot-tinteso è quello di un guadagno sostanzioso. La vendita dei bozzoli da seta era, infatti, per le famiglie contadine, il primo guadagno di un certo rilievo dellʼannata colonica.

DecöntDa conto; Tègner decönt = risparmiare

Lettera E

Eciå cuchinå Gibigiana, balenio di una luce riflessa dalla superficie di uno specchio.

En cö Oggi: dalla locuzione latina hinc hodie, dove hodie significa appunto “oggi” ed hinc “da qui, da questo momento”, quindi un termine rafforzativo. Letteralmente: da adesso è oggi.

Empanadå Impannata. Telaio di finestra ricoperto di riquadri di panno, perlopiù tela grosssolana che lasciava filtrare la luce del giorno. Que-sto perché un tempo applicare i vetri alle fi-nestre era alquanto costoso.Sempre col medesimo lemma dialettale ven-gono definite le vivande impanate, ovvero ricoperte di pan grattato.

Endes Uovo marcio: dal latino index “indice”, in pratica lʼuovo che indica il nido. Questo perché le nostre nonne, quando le galline erano libere di girovagare per lʼaia, usavano porre un uovo per indicare il nido (el gnal) dove i pennuti avrebbero dovuto deporre le uova. Naturalmente, se non era sostituito di frequente, lʼuovo finiva per marcire. Da ri-levare poi come, nel bresciano, per analogia lʼuovo marcio sia definito “gnal” nido.

La pagina del dialettoPiccolo Dizionario etimologico: lettere D ed E

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L’Asolano 4/07 Dialettando 17

LʼAccento nel dialetto

Lʼaccento è una convenzione grafica che deve rappresentare un suono. Non tutti i testi identificano lo stesso accento per ren-dere una stessa pronuncia. Per questo mo-tivo è importante chiarire quale significato diamo noi agli accenti. Conoscere il signi-ficato degli accenti è importante per cercare di leggere il dialetto nel modo più corretto possibile. Forse dovevamo affrontare pri-ma lʼargomento ma, come si dice, non è mai troppo tardi e quindi, chiarito il con-cetto, invitiamo i lettori a rivedere le prime tre lettere per scoprire se la loro pronuncia coincide con quella suggerita dalle seguen-ti regole fonetiche: Il simbolo å rappresenta il suono della “a” finale non accentata, nella pronuncia del-la parola “màmå” (mamma) (una “a” che assomiglia ad una “o”).Lʼaccento grave di à, nella parola “màmå” di è, nella parola “bèlå” (bella); oppure di ò, nella parola “nòt” (notte) è un suono aperto generalmente non finale di parola.Lʼaccento acuto di é come nella pronuncia delle parole pié (pieno) o fé (fieno) oppure ó come nelle parole rót (rotto) o có (testa) è un suono chiuso. Per non confondersi, se questo suono è finale di parola, può anche essere reso dal simbolo ê, oppure ô, ecc.La dieresi del suono francese “eu” che tro-viamo ad esempio nella parola öf (uovo) o, quella tipica della lingua tedesca, come nel-la parola dür (duro) produce un suono dol-ce. La dieresi può anche essere doppia come, ad esempio, nella parola nüsü (nessuno). Per concludere, si usa la “zeta” per rendere la “esse” sdruciola di zent (gente) oppure di za (già). In dialetto lʼaccento è molto importante perchè in molti casi una stessa parola può cambiare di significato, a secon-da dellʼaccento. Vi facciamo alcuni esem-pi emblematici: Mès (mezzo) Més (mese) Mür (muro) Mur (gelso) - Pèl (pelle) Pél (pelo) - Pès (pesce) Pés (peso) Tòch (pez-zo) - Tóch (tocco, bacato) - Sòpa (zoppa) Söpa (zuppa); ecc.

Lettera D

De garèlå

In modo sbilenco; di sbieco - Andà de garèlå (camminare in modo sbilenco) Locuzione avverbiale

Dè manimà

Di volta in volta; Man mano (avverbio)

Engrimìs Spaventarsi. Sentirsi gelare il sangue nelle vene. Vale anche per intirizzito dal freddo pungente. Pietro Bignotti nella “Vita di Luigi Gonzaga” composta nel 1753 ricordava come il Santo, nelle not-ti dʼinverno, cadesse disteso per terra stremato dalle continue preghiere “Ca-scaå zo destés e tramortìt dal fredd en-gremìt”. Nel nostro dialetto esiste poi il vocabolo “engrufìt” rattrappito, per de-scrivere la posizione incomoda che uno assume per difendersi dal freddo.

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Bresciano di Giovanni da Lezze (9), la colonna appare accanto alla cattedra-le. In tempi più recenti, fu lasciata ab-bandonata per anni proprio nellʼangolo presso la chiesa di San Rocco, (10) dove sarà eretta nuovamente negli anni ʻ50.Unʼinteressante testimonianza della co-lonna si trova anche nel quadro del pittore bresciano Francesco Paglia (1635-1714), conservato nella cappella di San Giovanni Crisostomo (accanto al battistero) nella cat-tedrale di Asola. (11) Vista una storia così illustre, perché non individuare una ricollo-cazione del pilo nella piazza XX Settembre, magari a ridosso del palazzo comunale? Poiché la colonna è priva di capitello, rico-noscibile nellʼiconografia già citata, perché non considerare di reinserire in un plinto il cippo abbandonato al villaggio San Marco, nei pressi di via Pieve Cadelora, che fu do-nato dal Comune di Venezia nel ʻ53, (12) quale omaggio alla plurisecolare dedizio-ne della città fortezza del Chiese ai destini della Serenissima?

Percorrendo via Fulvio Ziacchi che dal par-cheggio di piazza Mangeri passa accanto alla biblioteca comunale “Andrea Torresano” e porta allʼospedale civile, in un angolo, in verità un po ̓dimenticato, presso la chieset-ta rinascimentale di Cristoforo Mantuano da Leno dedicata a San Rocco si erge, su un ba-samento di nuda pietra, una robusta e tozza colonna. Sulla sua sommità arde un minusco-lo tripode a ricordo degli asolani caduti dal 1848 e nelle successive campagne del Risor-gimento, sino allʼultimo conflitto mondiale. Pochi, infatti, sanno che il tempio dedicato a San Rocco è anche famedio, grazie allʼin-teressamento dellʼAssociazione Combattenti e Reduci di Asola, che dai primi anni del se-condo dopoguerra ha destinato a tale scopo lʼedificio allora sconsacrato. Ma ancora più interessante è la storia della colonna, ribat-tezzata in diverse occasioni con vari nomi, tra cui Colonna della libertà, (1) Colonna della preda granda (così identificata dai do-cumenti dʼepoca), Colonna della Piazza (2) e Colonna dʼinfamia (3). Ricavata in unico blocco di marmo bianco venne per anni rite-nuta come parte dei “...numerosi templi pa-gani che, in epoca Romana erano in Asola.Quando venne portata nella nostra cittadina la parola della nuova Fede, il tempio di Cere-re, Marte, Giove, Apollo e Giunone vennero abbattuti o trasformati. Niente di più proba-bile che la colonna del Famedio sia perciò un avanzo di quei templi” (4). Tuttavia sullʼat-tribuzione ad epoca romana che fa lʼAzzoni è certamente più corretta quella del dottor Alberto Rizzi, che ha inserito la colonna nella sua monumentale opera di ricerca sui leoni marciani sparsi nel vasto territorio chefu della Serenissima (5). Secondo lo studio-so veneziano il manufatto risale alla metà del XVI secolo, sicuramente post 1516, come mostrano del resto colonne simili tuttora esi-stenti in alcune piazze dellʼIstria (6). Nello scudo araldico ancora visibile in rilievo al centro della colonna (cm. 30 x 25 circa) era verosimilmente scolpito un leone marciano “in moleca” (7), scalpellato con molta proba-bilità per effetto della “damnatio memoriae” attuata dai giacobini bresciani dopo la cadu-ta della Repubblica di Venezia nel 1797 (8).Alcuni studiosi, però, fanno risalire le prime notizie sul manufatto addirittura al 1498 men-tre in una mappa del 1610 tratta dal Catastico

Enrico Ferro

NOTE:

(1) A proposito si legga Alcide Azzoni, La co-lonna della libertà, in Gazzetta di Mantova del 10/06/1958, pag. 7.(2) Informazione orale della dott.ssa Emanuela Contessa. Si veda anche Archivio Storico Comu-nale di Asola Fondo Antico, Registro Provvisioni N°11 (1597-1600), pag.69.(3) Così la definisce lo studioso veneziano Al-berto Rizzi.(4) Vedi Alcide Azzoni, citato.(5) Alberto Rizzi, in Al tocco di campana gene-rale 1797-1997. Bicentenario della caduta del Governo Veneto e insorgenze nelle valli Sabbia e Trompia. Atti del convegno Nozza di Vestone, 10 maggio 1997, a cura di Alberto Rizzi (Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1997), pag. 113.(6) Comunicazione a voce di Alberto Rizzi.(7) Per leone “in moleca” si intende il felino rap-presentato di fronte, simile ad un granchio nella stagione degli amori che in dialetto veneziano viene detto per lʼappunto “in moleca”. Tale effige marciana era in uso spesso per i sigilli, le monete veneziane come le oselle e le vere di pozzo.(8) Cʼè chi asserisce però, come il signor Ar-mando Bertuzzi, che oltre al leone “in moleca” negli anni ʻ50 fossero ancora presenti delle teste di fiera sugli scudi sagomati ai lati della colonna, quando questa giaceva abbandonata in un angolo della muraglia del vecchio asilo Ziacchi, dove at-tualmente si trova la biblioteca comunale. Sempre secondo la sua testimonianza orale, che non ha trovato ulteriori riscontri e viene ritenuta da molti testimoni oculari dellʼepoca inverosimile, le teste vennero scalpellate per potere permettere alla co-lonna di rotolare prima di erigerla nei pressi della chiesa di San Rocco. Inoltre, il signor Bertuzzi nella sua testimonianza indica come basamento originale della colonna la pietra utilizzata come fioriera nei pressi dei giardini Ardigò, vicino le scuole elementari in viale Brescia.(9) La compianta prof.ssa Manuela Pellegrini Galasi faceva risalire proprio al 1498 la prima testimonianza certa della colonna. In base agli appunti manoscritti dello studioso Don Luigi Ruzzenenti (Archivio Storico Parrocchia di Aso-la, busta 36). Nella mappa citata si può notare oltre alla storica fontana dʼErcole, opera del fon-tanaro Cesare Vischietti e dello scultore Antonio Carra, una colonna al centro con in cima un leone marciano andante, che ricorda molto quello do-nato dallʼAVIS di Asola nel 1963, ora ai giardi-ni delle scuole elementari, Dopo essere stato ri-mosso dalla sua posizione “ideale” accanto alla cattedrale a seguito dei lavori di rifacimento della pavimentazione di piazza XX Settembre nel 1984 (per questʼultima precisazione, relativa allʼanno, ringrazio il signor Odoardo Uggeri, che allʼepoca propose, ma inutilmente, di ricordare lʼevento con la posa di una pietra commemorativa). E ̓da ag-giungere tra le raffigurazioni della colonna anche una planimetria della piazza del 1821 (presso un archivio privato), dove si rileva la posizione del pilo ai piedi della facciata della cattedrale in asse con la fontana dʼErcole. L̓ Azzoni (articolo citato) indica la presenza della colonna abbandonata nel cortile della canonica, confermando così la sua al-locazione nei pressi della cattedrale.(10) Per questa ulteriore testimonianza ringrazio lʼex direttore del Museo Civico “Goffredo Belli-ni” il signor Giuseppe Furlan, vero e proprio cu-stode di “patrie memorie”. (11) Si tratta precisamente del dipinto Madonna col bambino in gloria tra san Giovannino e un arcangelo, con santʼIgnazio di Loyola, santa Te-resa dʼAvila e lʼofferente canonico Giovanni Bat-tista Redoni. Sullo sfondo del quadro raffigurante la piazza è visibile la colonna con tanto di pilo portastendardo già riportata da Giovanni da Lezze nel predetto Catastico Bresciano.(12) Tale cippo ribattezzato allʼepoca il Pilo di S.Marco fu consegnato alla cittadinanza di Asola dallʼallora sindaco della città lagunare professor Angelo Spanio (detto dai suoi concittadini “lʼAl-toparlante” per la sua notevole statura e la voce tonante) il 19 aprile di quellʼanno in concomitan-za alla mostra Venezia ad Asola nella sala consi-gliare del Comune. La cronaca dellʼavvenimento fu radiotrasmessa dalla RAI

Una colonna dalle origini controverse; un ricerca-tore che puntualmente tratta lʼargomento con do-vizie di particolari e con la precisione che gli è con-sueta. Ne esce un articolo gradevole ed interessante.

“La colonna della preda granda”

L’Asolano 4/07 Storia 18

La colonna fotografata nella sua odierna collocazione, allʼingresso della chiesetta di San Rocco, in via Fulvio Ziacchi. Foto LʼAsolano

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L’Asolano 4/07 Anniversario 19

terremoto scosse il Friuli. LʼAvis di Asola organizzò immediatamente una raccolta di soldi e beni di prima necessità, che, grazie al generoso contributo di tutti i cittadini, contribuì a risollevare il morale degli amici friulani. Il corteo, accompagnato dalle note del corpo bandistico di Canneto, ha sfilato per le vie della città, fra un folto numero di alunni delle scuole primarie che, per lʼoc-casione indossavano una maglietta con il disegno nato dal progetto fra Avis e direzio-ne scolastica. Prima della distribuzione dei riconoscimenti ai rappresentanti delle asso-ciazioni avisine presenti, e della consegna delle medaglie ai donatori benemeriti, hanno preso la parola lʼattuale presidente dellʼAvis Asola, Lorenzo Somenzi, il presidente Avis della provincia di Mantova Walter Belluzzi e il Sindaco Giovanni Calcina. “Siate, voi donatori, portavoci del significato del dono del volontariato avisino – ha detto Somenzi – e testimoni dei valori dellʼAvis, Perché di sangue ce nʼè molto, ma ce nʼè sempre tanto bisogno”. Il Sindaco, oltre al sincero ringra-ziamento per quanti si impegnano spinti dal-lo spirito di solidarietà, ha riservato un pen-siero ad Alcide Azzoni che, rimanendo in carica dal 1962 al 1985, fino ad ora, è il pre-sidente più longevo. Dal canto suo, Belluzzi ha ricordato che non esiste il sangue sinteti-co, non lo si può fabbricare, ma solo donare, ed è per questo che assume grande importan-za lʼallargamento della base associativa che, comunque, non può prescindere dalla salute del donatore. Lo stesso Sindaco Giovanni Calcina ha anche ricordato che negli anni in cui lavorò come chirurgo, ebbe modo di ap-prezzare molte volte lʼimpegno dei donatori e, pertanto si è fatto portavoce della gratitu-dine dellʼintera comunità, con lʼaugurio che, come è stato in questi cinquantʼanni, anche in futuro lʼAvis possa continuare a crescere per mantenere viva questa grande realtà dal forte valore di testimonianza e di solidarietà.

Luglio 1957. In via XXI aprile, presso casa Lanfranchi si costituisce ufficialmente la sezione Avis Asola con presidente Antonio Perini, già membro del gruppo anticipatore “Donatori di sangue”. Quasi cinquantʼanni dopo, più precisamente il 27 maggio scor-so, in Piazza XX settembre si sono svolti i partecipatissimi festeggiamenti per il mezzo secolo di attività di questa istituzione dallʼal-to valore civico e di solidarietà. Numerose le associazioni che con il loro stendardo non hanno voluto mancare a questo importante evento. Tra tutte la sezione di Bovegno (Val Trompia), gemellata dal 1980, e lʼassociazio-ne di donatori di sangue di Treppo Grande (Udine). L̓ amicizia che ci lega a questi ul-timi ha origine nel 1976, quando un violento

1943 I primi donatori di sangue asolani tra di essi nella foto, da sinistra Remigio Lanfranchi, Riccardo Cocchetti e Antonio Perini, divenuto 1° presidente della Sezione.

18 luglio 1957 Si costituisce ufficialmen-te la Sezione AVIS ASOLA. 1° Presidente fu Antonio Perini; Segretario, Giovanni Aramini; Direttore Sanitario, il dr. Mario Antonioli. Gli iscritti in quellʼanno furono 15. Da allora, i Presidenti succeduti a Pe-rini furono: Carlo Casali, Alcide Azzoni, Bruno Angolini, Guido Castelli, Sandra Pasini, Daniela Bolsieri, Monica Pevera-da e lʼattuale Lorenzo Somenzi.

Articolo di Dario Compagnoni

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I giovani leoni cresceranno

L’Asolano 4/07 Sport/Calcio 20

I minipulcini: da sinistra, in piedi, Mirko Tosini, Davide Grazioli, Ni-cola Terreni, Daniele Sorrentino, Gabriele Moreni, Filippo Braga, An-drea Pignatelli, Thomas Melotti, Albers Muharemi, il mister Giovanni Bicchierai; accosciati, Sabaudin Mehemedi, Giovanni Salvi, Marco Pi-gnatelli, Claudio Redini, Yuri Gentile, Luca Vairo, Francesco Bertuzzi.

Esordienti 2006-2007: da sinistra in piedi, il mister Giancarlo Iacovino, Soncini, Rolfi, Piccolo, Miah, Peli, Buccelli, Marinoni, Gandolfini, Zanotti, Azzini, Alimi, Frisina; da sinistra seduti Giazzoli, Aliy, Filippi-ni, Mehmedi, Palmeri, Pastorio, Sorrentino, Ajdari, Serifi, Berat.

Allievi 2006-2007: da sinistra in piedi, i mister Fassi e Jacovino, Fiore S., Yabre, Tozzo, Vairo, Orsini, Bettoni, Williams, Balbi A., Fiore G., Oduro, il Vice Presidente Paolo Balbi; in ginocchio Rizzardelli, Sirelli, Baruffaldi, Bandera, Casalini, Bonandi, Ahenkorah, Palmeri.

LʼAsolaCasaloldo calcio di cui è presidente Mas-simo Tozzo, è nata due anni fa dalla fusione del-le due società calcistiche locali, soprattutto, allo scopo di far crescere un settore giovanile sempre più competitivo e completo. Nella stagione 2006-2007 la società si è schierata al via con una for-mazione in tutte le categorie giovanili della FIGC provinciale e precisamente con la under 18, gli al-lievi, i giovanissimi, gli esordienti e tre squadre dipulcini, oltre alle scuole calcio di Asola e Casaloldo,

dirette da due istruttori diplomati Isef, per complessivi 160 ragazzi. A questi vanno aggiunti i 20 atleti della prima squadra che ha disputato il campionato di prima categoria, sfiorando il “colpaccio” della promo-zione. Gli istruttori sono stati scelti fra le “vecchie glorie” del calcio locale: Maisenti-Vighi, per lʼunder, Fassi-Jacovino, per gli allievi, Arisi e Lanzini, per i giovanissimi di Casaloldo, Morbio-Jacovino, per gli esordienti, mentre dei pulcini, primi calci e scuola calcio si sono occupati Savani, Bonandi, Bicchierai e Candrina. Lʼattività giovanile è stata coordinata dal responsabile Dario Balzani e da Mauro Mazzot-ti a Casaloldo. Tutte le squadre hanno disputato dei buoni campionati, sfiorandi i play off. In particolare meritano un plauso gli esordienti (classe ʻ94-ʼ95) che hanno chiuso il loro campionato al terzo posto. Intensa la partecipazione ai tornei giovanili durante la sosta invernale, tra cui spicca la seconda vittoria consecutiva al torneo indoor di Goito, sponsorizzato dal Chievo Verona, e riservato ai nati nel 1997. Al ter-mine della stagione alcuni ragazzi dellʼAsolaCasaloldo sono stati chia-mati a giocare in squadre giovanili professionistiche. Per la prossima stagione la società iscriverà proprie squadre ai campionati provinciali giovanissimi (ʻ93-ʼ94), esordienti (ʻ95-ʼ96), pulcini (ʻ97), minipulcini (ʻ98-ʼ99) e scuola calcio (ʻ00-ʼ01). Chi fosse interessato ad iscriversi ad uno dei su citati campionati giovanili, potrà farlo telefonando al Re-sponsabile del Settore Giovanile Dario Balzani al 334-3519239.

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semplicemente evidenziare il problema re-lativo alla libertà; è necessario anche offrire orientamenti per cercarne la verità. Per ac-cogliere in forma matura e responsabile la libertà umana e più in generale il senso del percorso esistenziale, possono essere utili al-cune opportunità educative che sono sempre state alla base dellʼimpegno formativo or-mai di tanti anni. Una prima meta possiamo definirla: “liberi da”. Finchè non ci scrollia-mo dai condizionamenti interiori-personali e sociali-culturali, non riusciamo a dare ri-soluzione alla verità liberante della vita. I condizionamenti sono innanzitutto dentro di noi, nella personalità, nel temperamento e vengono espressi in forme di chiusura, egoi-smo, permalosità, istintività... A questi si aggiungono i condizionamenti della società ʻmediatica ̓per eccellenza: televisioni, gior-nali, riviste, cinema, internet, pubblicità...: insieme costituiscono una forza opprimente e obbligante, mettendo in dubbio con facili-tà il nostro quadro di valori, le nostre aspi-razioni più profonde, i nostri sogni, segnan-do un tracciato già definito di vita. Certo è giusto e arricchente ascoltare e confrontarsi con ogni tipo di proposta (che sia comunque rispettosa e non offensiva), accogliere tutte le posizioni e impostazioni di vita..., ma oc-corre poi spogliarsi dalle false suggestioni per cogliere in totale autonomia e libertà la propria identità, scoprendosi individui unici e irripetibili. Ci apriamo così ad una secon-da meta: “liberi di”. Liberi di essere, di pro-gettare, di pensare, di impegnarsi, di trovare il tesoro nascosto nel campo. Purtroppo an-che in questo secondo passaggio spesso sia-mo bloccati, non sappiamo o non vogliamo esprimere le nostre convinzioni per paura o per rispetto verso gli altri, non vogliamo

Tutti vogliamo essere liberi... ma lo siamo veramente? Siamo assaliti da una protervie di idee, considerazioni, valutazioni... che ci impediscono una visione oggettiva ed equi-librata del vissuto, dei valori e delle scelte che convengono. Non abbiamo più le idee chiare e di ogni questione ci sembra vera una tesi e il suo contrario. E ̓difficile orientare il nostro pensiero. Riteniamo che questa situa-zione costituisca “libertà”: ognuno è libero di esprimere pareri diversi e contrastanti a seconda delle occasioni e delle circostanze. Quante volte le nostre discussioni e i nostri confronti, purtroppo provocati soprattutto dai mass media, finiscono con uno sconso-lante “non ci si capisce più niente”, con il rischio di confondere e non saper identifica-re con evidenza la realtà. Ad ogni persona è lasciata la propria scelta, la propria verità, il proprio modo di valutare. Può diventare una tolleranza deresponsabilizzante. E ̓ chiaro che non si vuol mettere in discussione la li-bertà personale di dare fondamento e origi-nalità alla propria vita e costringere tutti ad una omologazione di senso e di valore, ma il problema in gioco è la capacità o la pos-sibilità di ciascuno a darsi una visione della vita, a impostare in modo maturo una linea di pensiero e di coscienza esistenziale. As-sistiamo ad un impoverimento della libertà, così da non distinguere più tra reale e virtua-le, normale e straordinario, limite e sconfi-nato, vero e illusorio... persino gli aberranti delitti di cui siamo testimoni trovano a volte attenuanti e giustificazioni. Tutto ciò induce a falsificare la vita, che al contrario chiede sforzo, fatica, impegno, sacrificio; è dun-que evidente il rischio del vivere a casaccio, affidandosi al caso o al massimo speran-do nella fortuna. Ma, certo, non possiamo

deludere chi non la pensa come noi o non ci sentiamo preparati a sostenere le nostre idee. E ̓giusto imparare ad esprimere il no-stro pensiero, il credo delle nostre scelte; è giusto sbarazzarci della paura del giudizio dellʼopinione pubblica; ciò non significa essere superficiali, faciloni e presuntuosi, ma certamente non è possibile rinunciare a ciò che riteniamo importante per dare il giusto senso alla vita. Cʼè un ultimo passag-gio importantissimo, che diventa definitivo e determinante per il senso della libertà; lo chiamiamo: “liberi per”. E ̓ il riferimento alla coscienza cristiana della libertà che si realizza nel dono verso il prossimo. San Paolo nelle lettera ai Galati afferma senza fraintendimenti che esiste libertà solo nel-lʼamore. Se abbiamo la pazienza di leggere interiormente nel profondo della nostra co-scienza, ci rendiamo conto che ciò che riem-pie e dà pienezza è soprattutto lʼimpegno e la generosità verso il prossimo. Nellʼamore la persona trova il compimento della propria vita. Il “per” è la preposizione morale che apre allʼinfinito delle possibilità umane.

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L’Asolano 4/07 Parole di Vita 21

Caduti a Nassiryail 12 novembre 2003

Pietro Petrucci, 22 anni, di Casavatore (Na)Domenico Intravia, 46 anni, di Monreale (Pa) Orazio Majorana, 29 anni, di CataniaGiuseppe Coletta, 38 anni, di Avola (Sr)Giovanni Cavallaro, 47 anni, di MessinaAlfio Ragazzi, 39 anni, sicilianoIvan Ghitti, 30 anni, di milaneseDaniele Ghione, 30 anni, di finale Ligure (Sv)Enzo Fregosi, 56 anni, livorneseAlfonso Trincone, 44 anni, di Pozzuoli (Na)Massimiliano Bruno, 40 anni, bologneseAndrea Filippa, 33 anni, torineseFilippo Merlino, 40 anni di Viadana (Mn)Massimo Ficuciello, di 35 anni, Silvio Olla, 32 anni, SantʼAntioco (Cagliari)Emanuele Ferraro, 28 anni, di Carlentini (Sr)Alessandro Carrisi, 23 anni di Trepuzzi (Le)Stefano Rolla, 65 anni, di Roma (civile)Marco Beci, 43 anni (civile)

Uccisi dal fanatismo islamicoed oltraggiati dallʼestremismo nostrano.

Non dimenticare mai!

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René Jacquier è un ingegnere biochimico francese, allievo del premio Nobel in chi-mica organica V. Grignard. Il suo lavoro è stato dedicato essenzialmente alla ricerca, in Francia ed in Brasile, dove ha effettuato stu-di sulle vitamine e sugli enzimi che divenne-ro oggetto di brevetti e pubblicazioni. Oggi René Jacquier ha 98 anni e continua a girare per la Francia (con la moglie di 96) per tene-re conferenze sul suo metodo Bol dʼAir per il quale, i coniugi Jacquier rappresentano la miglior pubblicità possibile. La scoperta di René Jacquier, come spesso capita, è avve-nuta per caso, nel lontano 1945. A seguito di una violenta forma di pertosse che aveva colpito le sue due figliolette. Su consiglio del medico brasiliano che le aveva in cura, egli portò le bambine in aereo, per raggiun-gere unʼaltitudine, dove lʼaria era più rare-fatta. Poichè, a seguito di questo viaggio, la pertosse guarì, René Jacquier si doman-dò quale effetto ebbe, a livello fisico, quel singolare metodo di cura sulle sue bambine. Cominciò così a darsi le prime spiegazioni scientifiche e a pensare come riprodurre in laboratorio il fenomeno che permetteva al-lʼemoglobina del sangue, una volta raggiun-ti i polmoni, di fissare lʼossigeno contenuto nellʼaria, per trasformarsi in ossiemoglobina che, a sua volta, dopo aver raggiunto ogni cellula dellʼorganismo, ne cede lʼossigeno, generando nuova emoglobina. E ̓ questo, in estrema sintesi, il concetto di base dal quale si è sviluppato il sistema Bol dʼAir Jacquier. Il procedimento consiste nel far inalare al paziente, per pochi minuti a se-duta, dei catalizzatori dellʼossigenazione, in grado di favorire lʼassimilazione del-lʼossigeno. Questi catalizzatori sono dei derivati dallʼessenza della resina di pino portoghese che, sperimentalmente, si è dimostrata la sola adatta allo scopo. Nel 1947, René Jacquier inventa il metodo di ossigenazione che si avvale di una partico-

Il sistema dʼintegrazione respiratoria Bol dʼair Jacquier è la nuova frontiera del benessere psico-fisico. Bastano pochi minuti al giorno per riparare i danni prodotti dallʼinquinamento atmosferico, causa di molti problemi di salute. Basti pensare che lʼossigeno è indispensabile per la vita di tutte le nostre cellule per comprendere lʼimportanza di un metodo che consente di assimilare molto più ossigeno di quanto sia possibile fare, respirando normalmente.L̓ energia che ci consente di essere attivi, in forma, per assolvere ai nostri impegni quoti-diani, è indispensabile a tutti i processi della vita. Tale energia è fornita al nostro organi-smo dalla digestione degli alimenti, ma an-che dalla respirazione. La cellula assorbe il proprio nutrimento attraverso la membrana, ma questo è trasformato in energia soltanto in presenza di ossigeno. Così come il fuoco ha bisogno di ossigeno per bruciare la legna e trasformarla in energia termica, anche la cel-lula ha bisogno di ossigeno per bruciare le so-stanze nutritive e trasformarle in energia vita-le. Può sembrare fin troppo ovvio, ma senza ossigeno non esisterebbe la vita e, mentre si può resistere anche alcune settimane senza mangiare, pochi giorni senza bere, senza re-spirare si può sopravvivere solo pochi minuti. L̓ ossigeno è pertanto un elemento vitale. Le nostre cellule respirano e per questo necessi-tano di un costante apporto di ossigeno per funzionare. Inspirando, lʼossigeno presente nellʼaria entra nei polmoni, dove è assorbi-to dal sangue che, mediante lʼemoglobina, lo distribuisce alle cellule. Si è visto come lʼaria che respiriamo contiene costantemente il 21% di ossigeno. Non è quindi la carenza di ossigeno nellʼaria a provocare lʼipo-ossi-genazione di cui soffriamo un pò tutti, ma è la scarsa e, a volte insufficiente, capacità dei nostri tessuti di assimilare ossigeno. Que-sto fenomeno è causato, principalmente, da fattori tossici e patogeni prodotti dal modo di vivere e dallʼinquinamento atmosferico.I fattori legati allo stile di vita che influiscono sulla nostra vitalità sono individuali e con-dizionati dallʼalimentazione; dallo stress; dalle emozioni, dallʼesercizio fisico, ecc. I fattori atmosferico-ambientali capaci di in-fluenzare la qualità del nostro respiro sono di tipo fisico (ad esempio, polveri sottili nel-lʼaria); di tipo chimico (ad esempio, ossido di carbonio, fumo delle sigarette, ecc.); di tipo biologico (ad esempio, microrganismi, virus, acari, ecc.); di tipo elettrico (ad esem-pio, presenza di ioni elettropositivi, ecc.).

IL METODO “BOL DʼAIR” E IL SUO INVENTORE

lare apparecchiatura per trasformare quel-lʼessenza in perossidi di Alfa e Beta Pinene.Per ottenere il passaggio nel sangue di questi perossidi nascenti, molto attivi, ma anche molto labili, viene utilizzata la via respiratoria. Nel 1952 il metodo dellʼing. Jacquier è già riconosciuto dalla lettera-tura specialistica come cura efficace con-tro influenza, febbre, tubercolosi, asma, bronchite, sinusite e come modificatore del metabolismo. In seguito verranno eseguiti molti studi in Francia, Inghilterra e prin-cipalmente in Germania. Più recentemente uno studio italiano del Dott. Paolo De Cri-stofaro, pubblicato il 14 marzo del 2003, riferisce dellʼeffetto del metodo sul meta-bolismo basale (MB) e sul quoziente respi-ratorio (QR), evidenziando un significativo miglioramento del rapporto di ossidazione dei lipidi e dei carboidrati (abbassamento del QR e incremento del MB), condizione favorevole al dimagrimento. Un altro stu-dio dimostra un recupero della funzionalità epatica con conseguente diminuzione dei valori ematici del colesterolo e un miglio-ramento della tolleranza glucidica. Come chimico, René Jacquier spiega che il cole-sterolo è vitamina D idrogenata. Laddove cʼè unʼossigenazione fisiologica soddisfa-cente questo idrogeno in eccesso viene eli-minato e si ottiene vitamina D, necessaria alla calcificazione ossea. Così come trag-gono rapido beneficio dalla respirazione biocatalitica le patologie cardiache, cardio-polmonari, circolatorie e lʼipertensione ar-teriosa. Anche a livello del sistema nervoso il sistema Bol dʼAir è di valido aiuto. Basti pensare che il cervello è la parte del no-stro corpo che consuma la maggior quan-tità di ossigeno. Ne consegue un indubbio beneficio anche per le capacità intellettive della persona, come la memoria, lʼattenzio-ne, i riflessi, la capacità di gestire meglio lo stress, le emozioni, il sonno. Bol dʼAir è particolarmente indicato per chi utiliz-za molto le proprie corde vocali (cantanti, oratori, ecc.). Il metodo originale dellʼing. Jacquier è di-sponibile anche ad Asola, presso lʼErbori-steria Terme in Città, ad un costo medio di 50 cent. al minuto. Per prenotare la Vostra prova gratuita, o per ulteriori informazioni, telefonare al numero: 0376. 720777

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L’Asolano 4/07 Attualità 23Mercoledì 6 giugno abbiamo ricevuto in re-dazione una telefonata che ci ha fatto molto piacere. Il nostro interlocutore ha esordito pressapoco così: <La sto chiamando da Pa-rigi e vorrei ricevere gli arretrati dellʼAso-lano...> Ovviamente, il nostro interlocu-tore era quel Claudio Monteverdi che da decenni abita nella capitale francese, dove gestisce un rinomato ristorante. La sua ri-chiesta, proprio perchè inattesa, ci è giunta molto gradita, anche perchè con essa il sig. Monteverdi dimostra il Suo immutato lega-me con Asola. Così, grazie a Lui il nostro giornale sta diventando sempre più inter-nazionale, dopo il Sud Africa, ora lʼAsola-no arriverà anche a Parigi. Ovviamente ci auguriamo di espandere sempre più questo nostro raggio dʼazione per poter riservare, in futuro, una rubrica a questi nostri con-cittadini, dei quali vorremmo tanto avere notizie.

* * * Ringraziamo lʼamico Augusto Bolther per aver segnalato dalle pagine del n°22 del 1°giugno de La Cittadella “lʼinteressan-te articolo di Enrico Ferro” sulla visita di Garibaldi ad Asola e sulla Società del tiro a segno, pubblicato sul n°3 de LʼAsolano.

* * * Ringraziamo sentitamente il Signor Claudio Neviani, appassionato cultore di storia locale, residente a San Gervasio Bresciano, per lʼinte-ressante documentazione che, con amicizia ed ammirevole spirito di collaborazione, di tanto in tanto, invia in redazione. L̓ ultima spedi-zione, particolarmente ricca di documenti ed informazioni riguardanti Asola, è stata molto apprezzata e certamente sarà oggetto di pros-simi articoli del nostro giornale.

* * * Fra i personaggi che in futuro vorremmo ri-cordare vi è Francesco Vergani che ricoprì importanti cariche pubbliche durante il ven-tennio fascista. Fu Onorevole ed anche Po-destà di Asola dal 1923 al 1930 e dal 1943 al 1945. Per la sua rettitudine, onestà e genero-sità seppe meritarsi la stima e la riconoscenza “trasversale” di amici ed avversari, oltre che della povera gente, al punto da venir rieletto anche dopo la caduta del fascismo. Dilapidò ogni suo avere pur di aiutare chi aveva biso-gno e morì in assoluta povertà. In unʼepoca in cui i politici sono nellʼocchio del ciclone per i loro stipendi principeschi e per i loro assurdi privilegi, ci piace ricordare la figura di un politico che invece di arricchirsi, di-sperse il proprio patrimonio per soddisfare i bisogni di tanta povera gente. Concludendo una sua lettera ad un giornale del 12 giugno 1956, Francesco Vergani ebbe a dire: “Il bene compiuto lo si ritrova sempre, soprat-tutto, nel cuore degli umili”. Purtroppo di Francesco Vergani non abbiamo alcuna foto e, quindi lanciamo un appello ai lettori, affin-chè, ci aiutino a trovarla. Ringraziamo anti-cipatamente chi, potendo, vorrà accogliere il nostro appello per consentirci di rendere più efficace la commemorazione di questo uomo giusto. Ovviamente, dopo averla riprodotta, sarà nostra cura, restituire la fotografia e, se richiesto, mantenere il più stretto riserbo sullʼidentità di chi ce lʼha prestata. Grazie.

Nel prossimo mese di agosto la Signora Tilde Rossi, madre dellʼamico Dott. Gianfranco, di Gabriella e Clara compirà 100 anni. Sappia-mo che è in buona salute ed in piena forma. Pertanto, lʼintera redazione de L̓ Asolano le au-gura un buon compleanno, con lʼauspicio che possa spegnere ancora molte candeline, rima-nendo arzilla, come è ora .

* * *Sulla Gazzetta di Mantova del 2 giugno, a pagina 23, abbiamo letto con piacere, ma anche con preoccupazione, la notizia che “la giunta comunale ha approvato il progetto preliminare per la manutenzione delle strade urbane ed extraurbane del Co-mune di Asola, inserito nel piano triennale 2007-2009 delle opere pubbliche”. La no-tizia non può che farci piacere perchè la situazione delle strade asolane è talmente degradata che tutti i cittadini, da tanto tempo chiedevano, non una “manutenzio-ne”, come scrive la GdM, ma per alcune vie, un vero e proprio rifacimento. (basti pensare quante sono le vie senza marcia-piedi). Ma, al tempo stesso, abbiamo ap-

preso la notizia con preoccupazione, alla luce dellʼesperienza fatta con i recenti la-vori stradali in via Brescia che, alla prima pioggia, hanno richiesto ulteriori lavori, per ovviare alle “maccaronate” fatte po-che settimane prima. Chi è responsabile del disastro illustrato dalla foto? Poichè il costo del rifacimento delle strade di Asola è stato preventivato in un milione di Euro, porsi il problema è quanto meno doveroso. Cʼè da sperare che se lo pon-gano anche coloro cui compete la respon-sabilità di spendere bene i soldi pubblici.

Sempre nellʼottica di spendere bene i sol-di pubblici, vi è anche unʼaltra considera-zione da fare. Crediamo che tutti abbiano notato che, quando si devono effettuare gli allacciamenti di gas, acqua, telefono, ecc., anche se è appena stato asfaltato, si taglia il manto stradale nuovo e, a lavori finiti, lo si rattoppa con un crostone inde-coroso. Ci chiediamo se non sia possibile trovare una soluzione che consenta di evi-tare il taglio dellʼasfalto nuovo che, allac-ciamento dopo allacciamento, crostone dopo crostone, dopo poco tempo finisce per ritornare ad essere impresentabile, vanificando la spesa effettuata per i la-vori di rifacimento e riportando le strade ad essere “il cesso” che erano. I cittadini, dopo aver speso un milione di euro am-birebbero poter circolare per molti anni su strade degne di quel nome. Poichè il comune paga dei tecnici, sarebbe carino che questi trovassero delle soluzioni tec-niche adeguate alla giusta richiesta dei cittadini, magari copiando le soluzioni adottate da qualche comune più virtuoso del nostro.

* * *Cʼè un cittadino che, avendo a cuore il pro-prio Paese, ritiene che Piazza xx Settembre, così come è tenuta adesso, assomigli più ad un magazzino che ad una delle piazze più belle della provincia. Il nostro lettore evi-denzia come il Comune abbia speso 27.000 euro per un nuovo modello di arredo urbano che, peraltro, mal si armonizza con gli arre-di esistenti. Se a questo esubero di fioriere, ombrelloni, tavolini, panchine, cartelli stra-dali, paracarri e chi più ne ha, più ne metta, si aggiungono le macchine ed i furgoni che parcheggiando nascondono la fontana di Er-cole, e quelli in sosta dalla parte opposta, lungo tutto il tratto prospicente la chiesa, ol-tre al palco e alle sedie della Pro Loco che, di tanto in tanto, vengono immagazzinati in piazza per giorni, il risultato è quello di una piazza soffocata, la cui bellezza scompare nel marasma generale. Molti sono i cittadini che vorrebbero godere della piazza, sgom-bra da tanti inutili orpelli. Questo non vuol dire, come sostiene il nostro lettore, che i bar non possano esporre i loro tavolini o che la Pro Loco non possa organizzare i suoi spettacoli, anzi. Ma tutto dovrebbe essere proposto con gusto e moderazione, facendo attenzione a non trasformare la piazza, in un magazzino. Crediamo che una piazza tenuta in modo dignitoso sia interesse di tutti, pro-prio e soprattutto di chi in piazza lavora.

Il PuntaspilliIn sintesi, alcune delle notizie del momento

Le notizie di questa rubrica possono informare ma anche pungere.Per questo ve le presentiamo conficcate in un apposito cuscinetto dal quale si consiglia di “sfilarle” con attenzione

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Centro Studi 54 - 46041 ASOLA (MN) - Via Giovanni da Asola, 6Telefono: 0376.710596 (r.a.) - Fax 0376.710561

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