liceo classico statale pitagora · dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e...
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Liceo Classico Statale "Pitagora" Piazza Umberto I, 15
0962/905731 – Fax 0962/20922 Cod. Fisc. 81004910790790
e-mail: [email protected] sito web www.liceopitagoracrotone.gov.it
88900 CROTONE
Sede centrale
Plesso “Principe di Piemonte” Piano Offerta Formativa - Anno Scolastico 2015-2016
La scuola è l’esperienza più alta
in cui si offrono i modelli di secoli di cultura, se
questi modelli restano contenuti della mente,
senza diventare spunti formativi del cuore, il cuore comincerà a vagare senza orizzonte in quel nulla inquieto». (Umberto Galimberti)
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0. PREMESSA GENERALE
Il Piano dell’offerta formativa è la carta d’identità della scuola: in esso vengono illustrate le linee distintive
dell’istituto, l’ispirazione culturale-pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare,
didattica ed organizzativa delle sue attività.
Il POF rappresenta lo strumento giuridico-amministrativo di riferimento per la progettazione
• didattica
• organizzativa
• finanziaria
Il riferimento legislativo principale è il D.P.R. n. 275/99 (Regolamento attuativo dell‟autonomia), Art. 3:
“Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”.
Questo documento rappresenta la specifica modalità di rapporto dell‟ istituto con il suo contesto e con la sua
utenza.
Quindi, non è una sommatoria di iniziative progettuali, ma mediazione tra “gli obiettivi generali ed
educativi dei diversi tipi ed indirizzi di studi e le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico
della realtà locale”.
Il POF del Liceo Classico Pitagora è stato elaborato tenendo conto:
dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e considerazione del contesto ambientale
• della condivisione interna, come partecipazione e coinvolgimento degli operatori scolastici al processo
elaborativo, realizzativo e valutativo
• della progettualità, come focalizzazione sul POF visto come strumento di orientamento progettuale
• della flessibilità, come considerazione della pluralità e della diversità delle proposte formative e delle
possibili risposte
• della verificabilità, come definizione operativa di modalità e strumenti di valutazione degli esiti e dei
processi
•della comunicabilità, come trasparenza e pubblicità degli scelte progettuali ai diversi interlocutori
Esso è stato elaborato dal Collegio dei Docenti per gli aspetti formativi, di organizzazione
della didattica e pedagogici e adottato dal Consiglio d‟Istituto per gli aspetti finanziari ed
organizzativi generali.
Insieme al Regolamento d’Istituto e alla carta dei servizi, costituisce l‟identità progettuale e
culturale della Scuola e rappresenta la risposta, articolata e intenzionale, ai bisogni formativi e alle
esigenze di diritto allo studio dell‟utenza scolastica che ha scelto l‟Istituto. Il nostro esercizio dell‟Autonomia scolastica si esprime in questo documento attraverso la descrizione:
delle discipline e delle attività liberamente scelte della quota di curricolo loro riservata,
delle possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie,
delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo,
delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze degli alunni concretamente rilevate,
dell‟articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività,
dell‟articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi,
delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento dei crediti,
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dell‟organizzazione adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici
dell‟azione didattica,
dei progetti di ricerca e sperimentazione.
0.1. Finalità del POF
Tra le finalità formative ed educative che l‟offerta del Liceo Classico “Pitagora” esplica nel
POF vanno annoverate: la promozione della crescita di ogni alunno nell‟ottica del successo formativo attraverso una
progettazione efficace ed efficiente;
la garanzia della unitarietà culturale dell‟impianto progettuale nella contemporanea flessibilità e diversificazione dei percorsi formativi capace di coniugare mission e vision educative;
la documentazione dell‟iter formativo percorso da ogni alunno;
la promozione della valorizzazione e del potenziamento delle professionalità del comparto scuola;
la gestione in chiave “educazionale” del rapporto tra istituzione-scuola e territorio-contesto, che comunichi all‟esterno un‟immagine forte, condivisa e negoziata di una comunità professionale educante in grado di essere struttura sussidiaria del territorio.
Il nostro POF è anche strumento di rendicontazione sociale poichè l‟istituzione scolastica autonoma può
influenzare, attraverso l‟offerta formativa, i rapporti socio economici e pertanto è sottoposta ad un continuo
esame da parte della società.
La rendicontabilità sociale del POF legittima il ruolo e le attività della scuola.
1. ANALISI DEL CONTESTO
“I bisogni”
L’analisi del contesto è un processo conoscitivo che un’organizzazione pubblica dovrebbe compiere nel
momento in cui si accinge a realizzare un intervento che va ad impattare sull’ambiente socio-economico e
territoriale di riferimento nonché sul proprio contesto organizzativo, dai quali dipende in modo cruciale il
risultato finale che l’intervento è in grado di produrre.
1.1. Lettura del territorio
Il Liceo Classico “Pitagora” è l‟istituzione scolastica più antica della città: da ottanta anni
rappresenta il punto di riferimento per la formazione culturale ed umana di generazioni di studenti.
L‟edificio centrale, inaugurato nel 1934, ospita gli uffici di presidenza e segreteria, le classi del
triennio e alcune del biennio; il plesso, ubicato presso l‟Istituto “Principe di Piemonte” ospita
prevalentemente alcune classi del biennio. La necessità del plesso è nata, alcuni anni fa, in
considerazione del notevole incremento dell‟utenza del nostro Liceo. Siamo consapevoli tale
dislocazione possa creare lievi disfunzioni e perplessità nei genitori, ma, la soluzione adottata, tra
quelle che le Istituzioni ci hanno proposto, risulta ad oggi la più opportuna e decorosa: l‟edificio-
plesso “Principe di Piemonte” è infatti, al pari della sede centrale, prestigioso dal punto di vista
architettonico e la sua ubicazione ugualmente centrale, trovandosi a qualche centinaio di metri e a
pochi minuti di distanza da Piazza Umberto; inoltre, gli spazi offerti sono ampi e confortevoli. Il
Liceo intende proseguire l‟interlocuzione con l‟Amministrazione Provinciale e con le Istituzioni, al
fine di individuare una soluzione diversa, che risulti migliorativa rispetto all‟attuale.
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Punto di forza del Pitagora è il forte senso di appartenenza. I nostri allievi sono e saranno
sempre orgogliosi del loro liceo, perché li ha resi studenti diversi dagli altri: lo studio delle humanae
litterae infatti, insegnerà loro a vedere e vivere il mondo con occhi diversi.
Crotone città
La scuola opera in un contesto territoriale svantaggiato, con un tessuto produttivo a carattere
prevalentemente agricolo. Manca una consistente struttura imprenditoriale che è limitata a piccoli
bacini produttivi locali che creano prodotti di qualità per i quali non esiste, però, un‟adeguata rete
di azioni promozionali mirate e piani di marketing.
Il territorio presenta una spiccata vocazione turistica, ma anche tale settore è deficitario del
contributo degli Enti Locali nella elaborazione di piani di sviluppo territoriali. Risultano più
sviluppate le aree in cui maggiore è la capacità manageriale e, quindi, le imprese assumono una
dimensione più consistente, ma molto limitata è la capacità dell‟imprenditoria locale di trovare
sbocchi commerciali verso l‟estero.
Dunque, quello crotonese e dell'ambiente limitrofo, risulta essere un contesto complesso, ma ricco
di opportunità e di stimoli: risulta rilevante il patrimonio storico ed artistico che costituisce una
importante sollecitazione per la formazione dei giovani. In questo senso, il Liceo Pitagora è per il
territorio una presenza importante ed accoglie un'utenza fortemente motivata, consapevole del fatto
che il miglior investimento per il futuro è nella cultura e nella scuola.
1.2. IL LICEO CLASSICO “PITAGORA” Tradizione e innovazione si incontrano e, giocoforza, si scontrano in una realtà difficile,
economicamente fragile, ma ugualmente ricca di potenzialità, capace ancora di vincere grandi
scommesse. Il “Pitagora” si propone di divenire luogo d‟elezione per operare un‟armoniosa sintesi tra
presente e passato, presentando la sua offerta formativa in chiave europea, secondo obiettivi e temi legati alla strategia di Lisbona.
Mediterraneo, Magna Grecia, Cittadinanza europea saranno i trait d‟union del POF, punti di riferimento della nostra progettazione curriculare ed extracurriculare per aiutare gli allievi a divenire padroni dei valori caratterizzanti l‟identità comune e delle competenze cognitive e professionali adeguate per potersi affermare e realizzare in ogni realtà europea.
1.3 Finalità e scelte educative
“La Mission” Alla scuola spettano alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per
apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e
categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; favorire l’autonomia di pensiero
degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni
formativi.
Il presente Piano dell‟Offerta Formativa è l‟asse di funzionamento di tutta la comunità del
“Pitagora”, il fulcro su cui ruota tutta l‟organizzazione della scuola e ne definisce la Vision e la
Mission
La Vision rappresenta il mandato istituzionale di una scuola così come è espresso negli
ordinamenti, mentre la mission è il mandato che spetta alla scuola in riferimento al suo contesto di
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appartenenza e che nasce dalla capacità di fare insieme, di costruire quanto più è possibile l‟identità
collettiva e la pianificazione di un efficace modello organizzativo.
Il Liceo Classico Statale «Pitagora» garantisce la valorizzazione delle risorse individuali
degli studenti ed il rispetto della libertà di apprendimento e di insegnamento; si ispira al dettato
della Costituzione italiana ed in particolare agli articoli 3, 33, 34.
La nostra Mission è quella di creare una scuola che possa assicurare la capacità di filtro e di
interconnessione di esperienze e di appartenenze sempre più eterogenee. Il principio cardine è
quello di assicurare il diritto all‟apprendimento di ogni studente attraverso un preciso quadro di
impegni che i Docenti si assumono progressivamente per la crescita culturale di tutti. Scopo
essenziale è quello di educare a pensare, nella convinzione che “il processo di apprendimento si
articola e si modifica in risposta alle differenti sollecitazioni esperienziali e implica un costante
raffinamento e arricchimento delle strumentalità e delle strategie che lo sostengono”.
Il nostro obiettivo è quello di realizzare un processo strutturale di apprendimento e percorso
metodologico che enfatizzi il paradigma della soggettività e della personalizzazione per guidare gli
alunni verso l‟acquisizione della consapevolezza della propria identità personale e culturale, la
scoperta dei propri talenti e degli ambiti di eccellenza e la valorizzazione del piano motivazionale e
dei propri interessi. L‟impegno formativo del “Pitagora” è quello di alimentare una crescente attenzione alla
qualità relazionale del servizio, che è uno dei fattori vincenti per la realizzazione di una “buona scuola”. In quest‟ottica ogni azione ed attività viene pensata e progettata per rendere la scuola vivaio di educazione, apprendimento, saperi, studio, per realizzare una cittadinanza aperta, attiva, responsabile, capace di alimentare una formazione culturale e professionale qualificata, che rispetti l‟identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee e delle esperienze.
2.1. Le finalità
Le finalità educative fondamentali individuate sono le seguenti:
creare la scuola delle pari opportunità;
favorire la creazione della scuola come luogo di effettivo esercizio della democrazia;
favorire la crescita di una scuola che, pur profondamente radicata nel suo territorio
aderisca ai valori della Repubblica e all‟apertura alle problematiche europee e mondiali;
creare cittadini consapevoli, capaci di muoversi all‟interno di una società
mutevole e
profondamente globalizzata, secondo i valori di una cittadinanza attiva e
responsabile;
favorire l‟internazionalizzazione della cultura;
favorisce l‟acquisizione dei metodi propri degli studi classici e umanistici,
all‟interno di un
quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche
e naturali, consente di cogliere le intersezioni fra i saperi e di elaborare una visione
critica della realtà;
promuovere il successo formativo dell‟alunno ponendo particolare attenzione alle
situazioni di svantaggio o disagio, anche attraverso azioni e progetti di supporto;
promuovere alleanze formative con il territorio;
promuovere la didattica laboratoriale;
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promuovere progetti d‟istituto unitari che qualifichino l‟offerta formativa e
consentano in forma approfondita, ma accattivante, di integrare abilità e conoscenze
apprese per via disciplinare.
Su tali direttive il collegio dei Docenti ha elaborato il POF, inteso come organizzazione dell‟ambiente di
apprendimento, contesto in cui le variabili principali vengono opportunamente curate in modo da favorire
il diritto allo studio, la prevenzione dell‟insuccesso scolastico, l‟analisi dei bisogni individuali,
l‟inclusione sociale e il successo scolastico per quanti più alunni è possibile.
2.2. Gli obiettivi
Promuovere il successo scolastico e formativo con interventi di accoglienza, integrazione,
sostegno e recupero (curricolari ed extracurricolari);
favorire e sviluppare azioni di approfondimento dei saperi per motivare all‟apprendimento e
potenziare le eccellenze;
preparare gli studenti alla prosecuzione degli studi e/o all‟inserimento nel mondo del lavoro;
garantire un proficuo inserimento della realtà scolastica nel contesto territoriale.
2.3. Obiettivi educativi e cognitivi trasversali
Acquisire la conoscenza delle lingue classiche necessaria per la comprensione dei testi greci
e latini, attraverso lo studio organico delle loro strutture linguistiche (morfosintattiche,
lessicali, semantiche) e degli strumenti necessari alla loro analisi stilistica e retorica, anche al
fine di raggiungere una più piena padronanza della lingua italiana in relazione al suo
sviluppo storico;
Acquisire, tanto nella pratica della traduzione quanto nello studio della filosofia e delle
discipline scientifiche, una buona capacità di argomentare, interpretare testi complessi e
risolvere diverse tipologie di problemi anche distanti dalle discipline specificamente
studiate;
Acquisire la capacità di riflettere criticamente sulle forme del sapere e sulle reciproche
relazioni e saper collocare il pensiero scientifico anche all‟interno di una dimensione
umanistica.
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2.4. Obiettivi educativi
Educare alla tolleranza, al rispetto delle differenze e alla socialità;
educare al rispetto reciproco, al rispetto dell‟ambiente scolastico e di tutti gli operatori;
educare allo spirito critico.
2.5. Obiettivi comportamentali
Disponibilità al dialogo e al confronto, alla partecipazione attiva, alla responsabilità;
sviluppo degli atteggiamenti critici e della fiducia nelle proprie possibilità;
disponibilità a rivedere le proprie opinioni e a cambiare i propri comportamenti;
rispetto delle regole e dei ruoli;
motivazione allo studio anche come strumento per sviluppare la conoscenza di sé e delle
proprie attitudini nella consapevolezza delle opportunità offerte dalla scuola, ma anche
nell‟apertura agli stimoli extrascolastici.
2.6. Obiettivi metodologici
Impegno nello studio.
Continuità nell‟applicazione.
Metodo di lavoro.
2.7. Obiettivi cognitivi
Conoscenze
Assunzione dei dati della conoscenza.
Comprensione logica dei dati conoscitivi.
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Competenze
Capacità
Sviluppo delle abilità trasversali (osservare, comprendere, applicare, analizzare, sintetizzare,
memorizzare).
Sviluppo delle abilità logiche per acquisire capacità di pensiero autonomo (rielaborazione
dei contenuti, impiego autonomo dei procedimenti).
Sviluppo delle abilità linguistiche ed espressive (utilizzo dei mezzi espressivi e dei vari
linguaggi disciplinari in modo adeguato rispetto alle diverse situazioni).
Applicazione operativa dei dati acquisiti.
Impiego corretto e autonomo di materiali, procedimenti, strumenti di lavoro e di tecniche
adeguate.
Riflessione critica sui contenuti e rielaborazione personale degli argomenti.
Capacità di interpretare e di valutare in maniera documentata, di operare collegamenti e
raffronti diacronici e sincronici all‟interno di una disciplina e in ambiti interdisciplinari.
Esposizione organica, formalmente appropriata e corretta, e riferimenti alle fonti
dell‟informazione.
2.8. Scelte didattiche
Le scelte didattiche di fondo si concentrano intorno ai seguenti punti condivisi dai docenti:
centralità dell‟allievo nella situazione didattica;
impegno ad individuare tra gli apprendimenti ed il vissuto strette connessioni che abituino a
comportamenti riflessivi e produttivi;
realizzazione di attività/progetti e somministrazione di compiti di difficoltà crescente per
rinforzo e sviluppo degli stili di apprendimento;
individuazione di raccordi interdisciplinari nel lavoro di classe;
rinforzo della motivazione mediante il processo di valutazione ed auto-valutazione;
impegno ad organizzare le verifiche in modo coerente ed organico, per evitare periodi di
inattività o rischi di accumulo eccessivo di materiale;
scambio di informazioni tra docenti sul percorso dei singoli allievi e sulle problematiche di
ogni classe, con ruolo principale del coordinatore;
trasparenza nella motivazione delle scelte didattiche effettuate e delle valutazioni formulate.
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3. EROGAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Nel POF convergono tutte le attività e i progetti che costituiscono a livello operativo la
mission della scuola nella prospettiva (vision) del successo formativo dell‟alunno, alla luce
dell‟analisi del contesto, delle esigenze familiari, delle potenzialità del discente e nel rispetto delle
sue personali attitudini: è questo complesso di cose e circostanze che rende ogni POF unico.
3.1. Profilo educativo, culturale e professionale
Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale stabilisce un nesso chiaro tra il percorso
liceale dei giovani e la “realtà”, il mondo che li aspetta, da intendere come insieme di situazioni e problemi,
ma anche come futuro universitario e lavorativo.
«I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione
approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico,
di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia
adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all‟inserimento nella vita sociale e nel mondo del
lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali» (art. 2, comma 2 del DPR 15 marzo 2010
"Revisione dell‟assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei Licei").
L‟Allegato A del DPR 15 marzo 2010 di revisione dell‟assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei
Licei afferma che la cultura liceale consente di approfondire e sviluppare conoscenze e abilità, maturare
competenze e acquisire strumenti nelle aree:
metodologica
logico-argomentativa
linguistica e comunicativa
storico-umanistica
scientifica, matematica e tecnologica.
In particolare, l‟azione educativa e formativa del nostro Liceo viene progettata ed erogata con l‟intento di
fare conseguire agli studenti “risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali”, inseriti in aree sì
distinte tra loro, ma fortemente comunicanti ed interrelate.
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Area metodologica
Lo studente deve avere acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, ossia tale da consentire
di:
condurre ricerche e approfondimenti personali;
continuare i successivi studi superiori;
imparare lungo l‟intero arco della vita (Lifelong Learning);
sapere distinguere la diversità dei metodi utilizzati nei diversi ambiti disciplinari e valutare i
criteri di affidabilità dei risultati tramite questi raggiunti;
sapere compiere interconnessioni tra i metodi e i contenuti delle singole discipline.
Area logico-argomentativa
Lo studente deve:
essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di
comunicazione;
sapere ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni degli altri;
avere acquisito l‟abitudine a ragionare con rigore logico;
sapere identificare problemi e individuare soluzioni;
sapere sostenere una propria tesi.
Area linguistica e comunicativa
Lo studente deve padroneggiare pienamente la lingua italiana ed in particolare:
sapere esporre, con attenzione ai diversi contesti e situazioni (curando l‟ortoepia e gli aspetti
prosodici);
sapere leggere e comprendere testi complessi di diversa natura (cogliendo le implicazioni e
le sfumature di significato, secondo la tipologia e il contesto storico e culturale);
saper comunicare attraverso la scrittura, conoscendo il codice lingua in tutti i suoi aspetti, da
quelli elementari (ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa,
precisione e ricchezza del lessico, anche letterario e specialistico);
Acquisire, in una lingua straniera moderna, strutture, modalità e competenze comunicative
corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di riferimento e, in
particolare, comprendere i differenti codici comunicativi, che potranno poi essere
approfonditi all‟università o nel proprio ambito di lavoro;
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sapere riconoscere rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e altre lingue moderne e
antiche;
sapere utilizzare le tecnologie dell‟informazione e della comunicazione individuandone e
comprendendone le caratteristiche e le potenzialità espressive.
Area storico-umanistico-espressiva
Lo studente deve:
conoscere presupposti culturali e natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed
economiche, con particolare riferimento all‟Italia e all‟Europa, e comprendere i diritti e i
doveri che caratterizzano l‟essere cittadini;
utilizzare metodi (prospettiva spaziale, relazioni uomo-ambiente, sintesi regionale), concetti
(territorio, regione, localizzazione, scala, diffusione spaziale, mobilità, relazione, senso del
luogo...) e strumenti (carte geografiche, sistemi informativi geografici, immagini, dati
statistici, fonti soggettive) della geografia e delle scienze dell‟ambiente per la lettura dei
processi storici e per l‟analisi della società contemporanea;
conoscere gli aspetti fondamentali della cultura italiana ed europea (nei loro aspetti letterari,
artistici, filosofici, scientifici, religiosi) e saperli confrontare con altre tradizioni e culture;
conoscere la storia d‟Italia inserita nel contesto europeo e internazionale, con riferimento
agli avvenimenti, ai contesti geografici e ai personaggi più importanti;
avere acquisito consapevolezza del significato culturale del patrimonio archeologico,
architettonico e artistico italiano, della sua importanza anche economica e della necessità di
tutelarlo e conservarlo;
sapere fruire delle espressioni creative delle arti e dei nuovi linguaggi (musica, arti visive,
spettacolo);
comprendere l‟evoluzione del pensiero scientifico e il suo rapporto con i processi della
globalizzazione contemporanea;
conoscere gli elementi essenziali e distintivi di civilizzazione dei Paesi di cui si studiano le
lingue.
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Area scientifica, matematica e tecnologica
Lo studente deve:
comprendere il linguaggio formale specifico della matematica, saper utilizzare le procedure
tipiche del pensiero matematico, conoscere i contenuti fondamentali delle teorie che sono
alla base della descrizione matematica della realtà;
possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali (chimica,
biologia, scienze della terra, astronomia) e padroneggiare le procedure e i metodi di indagine
propri, anche per potersi orientare nel campo delle scienze applicate;
sapere collocare il pensiero scientifico e lo sviluppo tecnologico nel più vasto ambito della
storia umana e delle idee;
essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici nelle attività di
studio e di approfondimento; comprendere la valenza metodologica dell‟informatica nella
formalizzazione e modellizzazione dei processi complessi e nell‟individuazione di
procedimenti risolutivi.
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3.2. Insegnamenti e attività curriculari
Monte ore annuale
1° biennio 2° biennio
1° anno 2° anno 3°anno 4°anno 5° anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – orario annuale
Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132
Lingua e cultura latina 165 165 132 132 132
Lingua e cultura greca 132 132 99 99 99
Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99
Filosofia 99 99 99
Storia 99 99 99
Geostoria 99 99
Matematica 99 99 66 66 66
Fisica 66 66 66
Scienze naturali 66 66 66 66 66
Storia dell’arte 66 66 66
Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66
Religione 33 33 33 33 33
Totale ore 891 891 1.023 1.023 1.023
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Monte ore disciplinare:
MATERIA I II III IV V
Lingua e lettere italiane 4 4 4 4 4
Lingua e lettere latine 5 5 4 4 4
Lingua e lettere greche 4 4 3 3 3
Lingua e letteratura straniera 3 3 3 3 3
Geo-Storia 3 3
Storia
3 3 3
Filosofia
3 3 3
Scienze naturali, chimica e geografia 2 2 2 2 2
Matematica 3 3 2 2 2
Fisica
2 2 2
Storia dell‟arte
2 2 2
Religione 1 1 1 1 1
Educazione fisica 2 2 2 2 2
TOTALE 27 27 31 31 31
3.3. Attività opzionali e alternative
La scuola, compatibilmente con le risorse disponibili, programma le attività alternative per
gli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della Religione Cattolica. Agli stessi verrà data
l‟opportunità di scelta tra il potenziamento di discipline curriculari o la scelta di discipline diverse.
Ciascun alunno viene affidato al docente della disciplina scelta che si fa carico di seguirlo e di
esprimere una valutazione per ogni fase quadrimestrale.
3.4. Ampliamento offerta formativa
L‟ampliamento dell‟offerta formativa consiste in un arricchimento delle discipline e delle attività curriculari–
con discipline e attività facoltative, ma obbligatorie se scelte. Può essere realizzato coerentemente con le
finalità proprie dell‟Istituto e tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle
realtà locali.
L‟arricchimento dell‟offerta formativa può consistere, altresì, in percorsi formativi integrati, promossi
dall‟Ente locale, e nella realizzazione di progetti specifici promossi a livello nazionale, regionale o locale,
rivolti sia alla popolazione giovanile che alla popolazione adulta.
I progetti sono finalizzati all‟arricchimento dell’offerta formativa, fanno parte integrante del POF (di cui rispettano le linee strategiche) e pertanto, si propongono di potenziare gli obiettivi del Curriculo.
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Essi contribuiscono all‟articolazione del Curriculo nella sua parte facoltativa; i loro obiettivi sono inseriti
trasversalmente nelle varie discipline, vengono realizzati nell‟orario curriculare e/o extracurriculare, e non
comportano oneri per il personale se non espressamente specificato.
L‟articolazione e la modulazione dei progetti viene stabilita nel primo incontro dei consigli di classe.
Per l‟anno in corso sono previsti i seguenti progetti
Progetto Giornale scolastico;
Laboratorio teatrale;
Progetto Area a Rischio
Teatro e cinema per la scuola;
Laboratorio di lettura;
Progetto Biblioteca scolastica;
Progetto Euclide: potenziamento della Matematica;
Progetto FAI giornate di Primavera;
Progetto "Le laminette auree orfiche, dall'antica Petelia al British Museum di
Londra".
La scuola organizza, inoltre, giornate di formazione su tematiche specifiche come :
Giornata della legalità: buon compleanno Dodò;
Concerto di inizio anno scolastico;
Progetto visita al Museo della scienza;
Progetto laboratorio musicale
Attraverso tali attività la scuola intende offrire agli studenti momenti pensati per favorire il
loro coinvolgimento attivo e il loro apprendimento collaborativo che, nelle pratiche didattiche
innovative, si affianca a pieno titolo all‟insegnamento tradizionale.
L‟istituto favorisce e incoraggia tutte quelle iniziative che “realizzano la funzione della Scuola
come centro di promozione sociale e civile del territorio, coordinandosi con le altre iniziative
presenti nel territorio anche per favorire rientri scolastici e creare occasione di formazione
permanente e ricorrente. A tal fine “collabora” con gli enti locali, con le associazioni degli studenti
e degli ex studenti, con quelle dei genitori, con le associazioni culturali e di volontariato, stipulando
anche apposite convenzioni.
La scuola, inoltre, attinge ai Fondi Comunitari e realizza Piani FSE e FESR e POR con stages in
Italia e all‟estero.
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3.5 Indirizzo Internazionale Cambridge IGCSE
Il Liceo Classico Statale Pitagora propone alla popolazione crotonese, ai Genitori e agli Studenti un
approccio diverso allo studio: oltre al normale percorso di Liceo Classico. infatti, per la prima volta a
Crotone viene proposto il Liceo Classico Internazionale con esami IGCSE. Il riconoscimento del
nostro Liceo come Centro Cambridge International significa che la scuola è abilitata ad inserire, nel
normale corso di studi, insegnamenti che seguono i programmi della scuola britannica e che implicano
l‟utilizzo degli stessi libri di quest‟ultima. Insomma, detto in parole semplici, si tratta di studiare le
stesse cose degli studenti inglesi e di sostenerne i relativi esami. Questi esami si chiamano IGCSE.
L‟acronimo sta per: International General Certificate of Secondary Education. In molte scuole
britanniche si sostengono i GCSE e non la versione internazionale detta IGCSE, ma questa differenza
non è di importanza sostanziale. Gli esami IGCSE o GCSE segnano la fine della scuola dell‟obbligo
per i ragazzi inglesi. Tutti gli studenti che intendono continuare il loro percorso scolastico devono
sostenere gli A-levels per potere accedere alle varie Università.
Differenza con le certificazioni linguistiche
Non dobbiamo però confondere gli esami IGCSE con le normali certificazioni linguistiche. Queste
ultime attestano diversi livelli di conoscenzadella lingua, basati sul Quadro Comune Europeo di
Riferimento (KET=A2, PET=B1, FCE=B2, CAE=C1, PCE=C2) Si chiamavano ESOL (English for
Speakers of Other Languages) fino a poco tempo fa e ora si chiamano Cambridge English Language
Assessment. Essi riguardano prevalentemente le competenze linguistico-grammaticali. La qualifica di
Cambridge International, inoltre, non fa neanche riferimento al sistema CLIL (Content and Language
Integrated Learning) anche se vi somiglia. Il CLIL, ossia l‟insegnamento in lingua straniera di
“discipline non linguistiche” (in gergo DNL), previsto dal 1999 per le scuole superiori e per il quale
molte scuole non sono ancora attrezzate, comporta l‟utilizzo dell‟inglese ma seguendo programmi
scolastici italiani.
Differenze con la Scuola Britannica
La differenza è che i ragazzi inglesi sostengono questi esami tra i 14 e i 16 anni mentre quelli italiani,
poiché debbono affiancarli alle normali materie del programma ministeriale
italiano, li „spalmano‟ su un periodo di tempo più lungo, dai 14 ai 18.
Perché offrire un Liceo Internazionale
Ci sono oltre 9000 scuole Cambridge in più di 160 paesi. Fanno parte dell‟Università di Cambridge
che è una organizzazione senza scopo di lucro. In particolare le certificazioni Cambridge IGCSE sono
le certificazioni internazionali più conosciute al mondo per studenti dai 14 ai 16/18 anni e pertanto
godono di riconoscimenti a livello internazionale sia presso le università che presso il mondo del
lavoro.
17
Gli esami IGCSE in Italia
La prima scuola italiana ad attivare il percorso del Liceo con esami IGCSE è stato il Liceo Galvani di
Bologna nel 1997. Ora offre anche diplomi stranieri oltre agli esami A-levels. Viene considerata
scuola di eccellenza, leader nella sperimentazione internazionale. Il nostro liceo vuole iniziare lo
stesso percorso per potere offrire in futuro delle competenze internazionali ai giovani della nostra
città.
Perché sostenere gli esami IGCSE?
Lo scopo del progetto è quello di favorire una formazione proiettata in dimensione europea e di
facilitare l‟accesso agli organismi e alle istituzioni comunitarie. Infatti il progetto non persegue
esclusivamente l‟obiettivo del potenziamento linguistico attraverso lo studio di materie in lingua, ma
si prefigge di integrare la formazione culturale, metodologica e di articolazione del pensiero critico
fornita dal sistema scolastico italiano con una formazione basata sul pensiero creativo, di indagine e
di problem solving tipico del sistema scolastico anglosassone.
Prepariamoci all’Università
Questo tipo di formazione aiuta ad acquisire una maggiore facilità a prepararsi e sostenere i test di
ingresso universitari che sono impostati su questo tipo di insegnamento. Inoltre gli studenti diventano
più responsabili di sé sviluppando la propria capacità ad imparare. Infine, le certificazioni IGCSE sono
riconosciute a livello internazionale nelle università di oltre 160 paesi al mondo.
Diploma italiano / Diploma IGCSE
È bene chiarire subito che non è necessario possedere il diploma IGCSE per accedere alle università
inglesi o straniere infatti il diploma di maturità italiano è riconosciuto ovunque come titolo di accesso
all‟università. Queste certificazioni vanno però a costituire il portfolio di crediti necessari e richiesti a
tutti quegli studenti che intendono presentare domanda presso le università straniere e in particolare
presso i centri di eccellenza.
Favoriamo l’eccellenza
Al momento in Italia queste certificazioni sono riconosciute da molte Università e inoltre, forniscono
una priorità per l’accesso ai corsi di laurea in lingua inglese dell’Università Bocconi e della
LUISS. E‟ comunque possibile avere un quadro completo delle università che riconoscono le
certificazioni Cambridge sul sito:
www.cie.org.uk/recognition.
Per chi è ideale questo percorso?
E‟ un percorso ideale per gli studenti che per storia familiare conoscano già l‟inglese e per tutti i
ragazzi e le ragazze particolarmente brillanti o motivati a misurarsi con un programma di studi di
respiro internazionale. Un liceo Cambridge International non è infatti per tutti: nelle ore di
insegnamento sono compressi due diversi programmi, per una giornata veramente intensa. Ogni anno,
18
tra l‟altro, sono previsti degli stages di full immersion all‟estero, per avviare in modo intensivo lo
studio delle varie materie in lingua.
Come e quando si svolgono le lezioni
Per l‟accesso ai corsi è necessaria una conoscenza della lingua inglese di livello A2/B1 che sarà
valutata con un test d‟ingresso. Saranno valutati anche i pre-requisiti di Italiano e Matematica.
Quali insegnamenti in lingua inglese propone il Liceo Classico?
Al momento la scuola è in grado di offrire l‟insegnamento di 3 materie: Inglese seconda lingua,
Matematica e Latino. Le lezioni delle tre materie suddette si terranno in
lingua inglese, in orario curricolare e saranno tenute dai docenti delle materie che verranno esaminate
in Inghilterra (Latino, Matematica ed Inglese) coadiuvati da docenti madrelingua dell‟Università di
Cosenza. I corsi avranno lo scopo di integrare i curricoli italiano ed inglese e di svolgere simulazioni
d‟esame. Gli esami IGCSE saranno sostenuti in sede con ispettori Cambridge che arriveranno per
vigilare. Si renderà necessario attivare percorsi di formazione guidata presso scuole Cambridge in
Gran Bretagna della durata di 7 o 15 giorni a seconda del caso.
Schema dell’Orario del Liceo Classico Internazionale
Il Liceo Classico con potenziamento IGCSE (certificazioni di Cambridge International General
Certificate of Secondary Education) ha l‟orario del Liceo Classico tradizionale con il potenziamento
della lingua inglese poiché risultano tre ore in più svolte in inglese (un‟ora di Matematica, un‟ora di
Latino e un‟ora di Inglese con docente madrelingua.
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Latino - L‟asterisco (*) indica che un‟ora di lezione settimanale si svolge in compresenza col lettore
inglese madrelingua il quale, in collaborazione col titolare di cattedra, prepara gli studenti all‟esame
di IGCSE Latin (fine del terzo anno).
Matematica - L‟asterisco (*) indica che è prevista fin dal biennio un‟ora settimanale aggiuntiva di
matematica in lingua inglese, che il lettore madrelingua gestisce autonomamente in accordo col
titolare di cattedra per approfondire la preparazione in vista dell‟esame di IGCSE Mathematics
(inizio del quinto anno).
Inglese anche come Certificazione
Inglese - L‟asterisco (*) indica che un‟ora di lezione settimanale si svolge in compresenza col lettore
inglese madrelingua. È prevista anche un‟ora settimanale di inglese in più che il lettore madrelingua
gestisce autonomamente in accordo col titolare di cattedra, per approfondire la preparazione in vista
degli esami per la certificazione delle competenze nella lingua inglese Cambridge English, che
saranno:
Alla fine del terzo anno la certificazione delle competenze nella lingua inglese Cambridge
English First (FCE)
Al termine del quarto anno la certificazione IGCSE English as a Second Language
Nel corso del quinto anno la possibilità di sostenere il Cambridge English Advanced (CAE).
Non è obbligatorio ma fortemente consigliato poiché è livello C1
3.6. Flessibilità didattica e organizzativa
E‟ operativa una task force che si occuperà dello studio e dell‟eventuale diversa
organizzazione della scuola adottando il criterio della flessibilità. Il gruppo avrà cura di aprire
nuove piste di riflessione sull‟opportunità di attivare sia forme di flessibilità didattica che forme
di flessibilità gestionale, per mettere la scuola nelle condizioni di auto-organizzarsi e rendere
più efficiente ed efficace l‟erogazione dei servizi. L‟obiettivo è quello di realizzare l‟autonomia
organizzativa che consente una maggiore flessibilità gestionale attraverso un migliore utilizzo delle
risorse e delle strutture esistenti. Al vaglio della commissione è anche la possibilità di applicare la
flessibilità alla didattica, dopo un‟attenta analisi di contesto del territorio. L‟idea è quella di
modulare le azioni di insegnamento attraverso un diverso utilizzo del tempo scuola e, quindi, la
creazione ed il rafforzamento di uno specifico curricolo.
20
3.7 Integrazione e recupero degli svantaggi
Le attività di recupero sono parte integrante dell‟offerta formativa della scuola, hanno lo scopo di prevenire
l‟insuccesso scolastico e si realizzano, pertanto, in ogni periodo dell‟anno. Le discipline per le quali si
prevede l‟attivazione dei corsi saranno indicate dal Collegio dei docenti nel momento in cui si renderanno
necessari e sono destinate agli alunni che mostrano carenze gravi in una o più discipline curricolari.
Risultano così articolate:
recupero di classe in itinere, che prevede pause didattiche destinate al “rinforzo” o al ripasso
di contenuti fondamentali;
recupero in orario extracurriculare, realizzato nel primo e/o secondo quadrimestre
(compatibilmente con le risorse disponibili);
recupero estivo, attivato a scrutinio finale avvenuto e destinato agli allievi che si trovano in
condizione di sospensione di giudizio (compatibilmente con le risorse disponibili).
Le iniziative di recupero sono da considerarsi obbligatorie per gli studenti: qualora le famiglie non abbiano
intenzione di avvalersene, debbono darne alla scuola comunicazione formale. Gli studenti sono comunque
tenuti a sostenere le prove di verifica dell‟avvenuto recupero, programmate dai docenti e dal Consiglio di
classe.
Per l‟attivazione di un corso è necessario un numero di 10 allievi. Si potrà prevedere anche
l‟attivazione di corsi per classi parallele. L‟insegnante incaricato di svolgere attività di recupero nei confronti
di alunni provenienti da classi diverse si raccorderà con i docenti del gruppo affidatogli, al fine di orientare
contenuti e metodi dell‟attività di recupero agli specifici bisogni formativi di ciascun alunno.
Gli studenti che si avvalgono di tali attività sono tenuti a garantire la frequenza dei corsi attivati.
Istruzione domiciliare
Il Progetto Istruzione domiciliare (ID) si propone di garantire il diritto all‟apprendimento,
nonché di prevenire le difficoltà degli studenti e delle studentesse colpiti da gravi patologie o
impediti a frequentare la scuola per un periodo di almeno trenta giorni, anche se non
continuativi, durante l‟anno scolastico.
Tale progetto prevede, di norma, un intervento a domicilio del minore dai docenti
dell’istituzione scolastica di appartenenza, per un monte ore massimo di 28 al mese.
21
Oltre all‟azione in presenza – necessariamente limitata nel tempo – è possibile prevedere
attività didattiche che utilizzino differenti tecnologie (sincrone e asincrone), allo scopo di consentire
agli studenti un contatto più continuo e collaborativo con il proprio gruppo-classe.
Contestualmente alla richiesta di attivazione del progetto di ID, il Consiglio di Classe
pianificherà un percorso personalizzato, con l‟individuazione delle competenze da sviluppare, delle
discipline coinvolte e dei docenti che realizzeranno il percorso didattico. Dovrà anche essere
previsto un piano finanziario dettagliato e coerente con il percorso, che dovrà essere deliberato e
approvato dagli organi collegiali competenti. E‟ stato inoltre individuato un referente di
progetto con il compito di coordinare e monitorare le diverse azioni di intervento.
Piano Annuale per l’Inclusione NORMATIVA SUI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il 27/12/2012
il MIUR ha emanato la Direttiva sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) in cui si chiarisce
che sotto tale denominazione confluiscono sia gli alunni con disabilità che quelli con DSA che quelli
con altri svantaggi socio-economici, linguistici, culturali e personali, che non possono essere
certificabili come disabilità ai sensi della L. n° 104/92.
A tale norma generale, che era stata preceduta dalla L. n° 170/10 sui DSA e dalle Linee Guida del
12/07/2011, hanno fatto seguito la C.M n° 8/13 di chiarimento sulla Direttiva, l‟intesa Stato-Regioni
del 17/04/2013 per l‟individuazione precoce dei DSA e la Nota prot. n° 1551 del 27/06/2013 sulla
sospensione della formulazione dei Piani Annuali per l‟Inclusività (PAI) e la Nota prot. n° 2563 del
22/11/2013 su ulteriori chiarimenti alla Direttiva.
Da questo complesso di norme risulta chiaramente che pur potendosi parlare globalmente ormai di
BES per tutti questi casi, la normativa che si deve applicare alle tre tipologie differenti di disabilità,
DSA ed ulteriori BES è specifica per ciascuno di essi.
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: 3
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista
minorati udito
Psicofisici
2. disturbi evolutivi specifici
DSA
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico-culturale 2
Disagio comportamentale/relazionale 1
Altro
Totali 3
22
% su popolazione scolastica 0,49
N° PEI redatti dai GLHO 0
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 0
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 3
B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di
piccolo gruppo No
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
No
AEC Attività individualizzate e di
piccolo gruppo No
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
No
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di
piccolo gruppo No
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
no
Funzioni strumentali / coordinamento no
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Si
Psicopedagogisti e affini esterni/interni Si
Docenti tutor/mentor No
Altro: coordinatore di classe Si
Altro:
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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni No
Progetti didattico-educativi
a prevalente tematica
inclusiva Si
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI No
Rapporti con famiglie No
Tutoraggio alunni No
Progetti didattico-educativi
a prevalente tematica
inclusiva No
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-educativi
a prevalente tematica
inclusiva Si
Altro:
D. Coinvolgimento personale
ATA
Assistenza alunni disabili No
Progetti di inclusione / laboratori
integrati No
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia dell‟età
evolutiva Si
Coinvolgimento in progetti di
inclusione Si
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità educante Si
Altro:
F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS /
CTI
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati sulla disabilità No
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati su disagio e simili No
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità No
Procedure condivise di intervento su
disagio e simili No
Progetti territoriali integrati No
Progetti integrati a livello di singola
scuola No
Rapporti con CTS / CTI No
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
Progetti territoriali integrati No
Progetti integrati a livello di singola
scuola No
Progetti a livello di reti di scuole No
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H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-
didattiche / gestione della classe Si
Didattica speciale e progetti educativo-
didattici a prevalente tematica inclusiva Si
Didattica interculturale / italiano L2 No
Psicologia e psicopatologia dell‟età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) No
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis.
Intellettive, sensoriali…) No
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti x
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟interno della
scuola x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l‟organizzazione delle
attività educative x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
percorsi formativi inclusivi x
Valorizzazione delle risorse esistenti x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione x
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l‟ingresso
nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento lavorativo x
Altro: Partecipazione di un docente al corso di formazione “La figura
del referente coordinatore per l‟inclusione” tenutosi dal 10 marzo al
10 maggio 2016 presso l‟I.I.S. “ Pertini-Santoni” di Crotone, della
durata complessiva di 50 ore.
x
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
25
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Dirigente Scolastico: È il legale rappresentante dell‟istituto scolastico,
Ha il compito di promuovere i rapporti con il territorio e di garantire il miglior funzionamento delle
pratiche inclusive, secondo criteri di efficienza ed efficacia, individuando anche le risorse umane e
le modalità organizzative.
Presiede direttamente o per delega il GLHI e il GLHO.
Inoltra all‟USP e agli Enti Locali le richieste per le risorse necessarie all‟integrazione.
Consiglio d’Istituto: si adopera per l‟adozione di una politica interna della scuola al fine di
garantire una politica inclusiva.
Collegio dei docenti: provvede ad attuare tutte le azioni volte a promuovere una didattica
dell‟inclusione, inserendo nel POF la scelta inclusiva dell‟Istituto e individuando le azioni che
promuovano l‟inclusione. Approva il PAI al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di
Giugno);
Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI): è l‟interfaccia della rete dei Centri Territoriali di
Supporto (CTS) e dei servizi sociali e sanitari territoriali, ha lo scopo di mettere a punto azioni di
sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, etc. Il GLI è composto dal
Dirigente scolastico, dal docente referente BES e dalla commissione BES. Il Gruppo è presieduto
dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, può avvalersi della consulenza e/o supervisione di
esperti esterni o interni Il GLI, eventualmente, riorganizzato in gruppi ristretti, svolge le seguenti
funzioni:
rilevazione dei BES presenti nella scuola;
raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere.
focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione
delle classi;
rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle
effettive esigenze, ai sensi dell‟art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di
definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122
raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi riferiti all‟area dei BES e
Svantaggio.
elaborazione e stesura di una proposta di Piano Annuale per l‟Inclusività riferito a tutti gli alunni
con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno);
formulazione di un‟ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e
non, per incrementare il livello di inclusività della scuola.
Consiglio di classe: definisce gli interventi didattico/educativi ed individua le strategie e le
metodologie più utili per realizzare la piena partecipazione degli studenti con BES al normale
contesto di apprendimento. E‟ compito del Consiglio di classe individuare gli studenti con Bisogni
Educativi Speciali per i quali è “opportuna e necessaria l‟adozione di una personalizzazione della
didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in
carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni”(D.M. 27/12/012 e C.M. n°8 del 06/03/2013) Il
Consiglio di Classe individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali attraverso la
documentazione
in possesso della scuola
fornita dalla famiglia
fornita dall‟istituzione scolastica di provenienza
fornita da enti o figure professionali accreditate che seguono lo studente e la famiglia stessa
(Alunni H e DSA)
Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di Classe motiverà
opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte, sulla base di considerazioni pedagogiche e
26
didattiche
Il Consiglio di Classe, inoltre, definisce gli interventi di integrazione e di inclusione:
Per gli alunni diversamente abili, (legge 104) elabora un Piano Educativo Individualizzato che
individua il percorso più idoneo al raggiungimento di obiettivi, sia specifici sia trasversali, utili allo
sviluppo armonico dell‟alunno.
Per gli alunni con DSA (Legge 170) elabora un Piano Didattico Personalizzato (PDP), dove
vengono individuate, stabilite e condivise le opportune strategie di intervento, le eventuali
modifiche all‟interno di alcuni contenuti e/o obiettivi, gli strumenti compensativi e dispensativi
necessari, nonché le modalità di verifica e valutazione.
Per gli alunni con particolari situazioni di bisogno (non ricadenti nelle precedenti) e nelle
situazioni di svantaggio previste dalla D.M. del 27/12/2012 elabora, se necessario, un Piano
Didattico Personalizzato (PDP)
Il Progetto Didattico Personalizzato è prodotto sulla base della situazione di disagio e sulle
effettive capacità dello studente. Il PDP ha carattere di temporaneità e si configura come progetto
d‟intervento limitato al periodo necessario per il raggiungimento degli obiettivi in esso previsti.
Durante l‟anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi dovrà
considerare ed integrare quanto condiviso e riportato nel PDP (in particolare nella relazione fra
obiettivi, risultati attesi e valutazione). L‟attuazione dei percorsi personalizzati per tutti i BES, è di
competenza e responsabilità di tutti gli insegnanti del Consiglio di classe.
Funzioni Strumentali tutte: curano i rapporti con i Coordinatori di classe e con il Referente BES
per un‟efficace applicazione delle indicazioni generali e di indirizzo del GLI.
Funzione Strumentale P.O.F. :
- Revisiona, integra e aggiorna il POF nel corso dell‟anno
- organizza, coordina gli incontri di pertinenza del proprio ambito
- cura la documentazione da inserire nel POF
- gestisce le attività di autoanalisi e di autovalutazione dell‟Istituto fornendo informazioni riguardo
alla qualità dei processi messi in atto, ai risultati prodotti e al grado di soddisfazione raggiunto
- opera in sinergia con le altre F.S., i Referenti dei progetti, i coordinatori di Dipartimento e di
classe, con il Referente BES
- Collabora con il DS e il DSGA per la realizzazione del Piano dell‟offerta formativa
- Svolge azione di sostegno e di cooperazione didattico- professionale
Docente coordinatore del gruppo per l’inclusività: viene nominato dal Dirigente Scolastico, ha i
seguenti compiti
coordinamento della stesura e aggiornamento del Piano Annuale per l‟Inclusione di Istituto
coordinamento della rilevazione dei BES presenti nell‟Istituto
coordinamento raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi
coordinamento focus/confronto sui casi consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi
rilevazione , monitoraggio, e valutazione del livello di inclusività della scuola
partecipazione ad iniziative di formazione/informazione organizzate dall‟USR, dal MIUR, da enti
e organismi accreditati
organizzazione, previo accordo con la dirigenza, di incontri e riunioni con esperti istituzionali o
esterni, docenti “disciplinari”, genitori, necessari alla completa attuazione dell‟inclusività
scolastica.
27
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Compatibilmente con le risorse disponibili, si prospettano i seguenti interventi:
- Corsi di formazione con personale esperto in didattica inclusiva, cooperative learning e
didattica laboratoriale.
- Utilizzo del personale interno, con formazione specifica, per coordinamento di gruppi di
lavoro.
- Autoformazione online con l‟intento di:
a) Informare sulle normative esistenti
b)Far acquisire metodologie didattiche innovative che permettano di favorire
l‟apprendimento degli alunni con BES
- - Promuovere l‟utilizzo delle nuove tecnologie o di strategie didattiche sperimentali
inclusive
- - Promuovere la formazione sulle tecniche valutative efficaci ai processi inclusivi
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
In linea con la normativa vigente, il Liceo Classico Pitagora è attento ai diversi bisogni formativi e
alla definizione di modalità di verifica e di criteri valutativi adeguati alle potenzialità degli alunni
con Disturbi Evolutivi Specifici e Svantaggio (non in possesso di idonea documentazione)
- Il Consiglio di Classe rileva la presenza dell'alunno con Bisogni Educativi Speciali e documenta
la propria osservazione compilando i moduli in allegato.
- Il CdC, nella persona del Coordinatore, prende contatto con la famiglia, allo scopo di informarla
delle difficoltà rilevate, raccogliere ulteriori informazioni ed eventualmente suggerire l'avvio di un
iter diagnostico. Può prendere contatto, in sintonia con il Referente BES, anche con i servizi sociali
e sanitari.
- Il Coordinatore propone alla Famiglia la stesura di un PDP, nel quale confluiranno tutti i dati
utili, compresi quelli di carattere sanitario. La Famiglia, in forma scritta, autorizza/non autorizza la
stesura del PDP.
- I Docenti predispongono una serie di attività volte alle verifiche d‟ingresso che, integrate
all‟osservazione in classe, permettono di desumere le informazioni (generali e per ciascuna
disciplina) da inserire nel PDP dell‟alunno con BES.
- Il CdC compila, adoperando specifica modulistica, il Piano Didattico Personalizzato che è
condiviso e controfirmato dalla Famiglia.
- Ciascun docente, in sede di valutazione delle prove scritte e orali, ha cura di annotare
direttamente sul documento della prova o sul registro personale:
la tipologia degli strumenti compensativi messi a disposizione dell‟alunno, allegandone
copia al documento della prova eseguita dall‟alunno;
le misure dispensative adottate.
- Il Coordinatore informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con BES della loro
presenza e del PDP adottato.
- Nel corso degli scrutini il Coordinatore verifica, insieme al CdC, l‟adeguatezza del PDP
valutando l‟opportunità, se necessaria, di eventuali modifiche migliorative rispetto a strumenti,
misure e metodologie adottate.
Nella programmazione degli alunni diversamente abili si possono seguire due percorsi: nel primo
gli obiettivi didattici sono minimi e quindi ridotti, ma sempre riconducibili a quelli della classe; nel
secondo gli obiettivi didattici sono differenziati dai programmi ministeriali, ma si possono
comunque perseguire obiettivi educativi comuni alla classe utilizzando percorsi diversi, ma con lo
stesso fine educativo. Le programmazioni sono di 2 tipologie:
A. Programmazione riconducibile ai programmi ministeriali OBIETTIVI MINIMI
B. Programmazione NON riconducibile ai programmi ministeriali OBIETTIVI DIFFERENZIATI
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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Rapporti con CTS di zona per attività di informazione.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Insieme alla famiglia si individuano le modalità e le strategie specifiche, adeguate alle effettive
capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli
obiettivi formativi previsti dai Bisogni Educativi Speciali.
Ruoli e funzioni della famiglia:
Condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e
personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda
l‟autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della
riservatezza del caso – ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative
ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili;
Sostiene la motivazione e l‟impegno dell‟alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico;
Verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi
Per ogni studente con BES si provvederà a costruire un percorso finalizzato a:
- Rispondere ai bisogni individuali;
- Monitorare la crescita della persona;
- Monitorare l‟intero percorso.
Si procederà ad implementare percorsi personalizzati per allievi in difficoltà. In tal senso si
consigliano le seguenti metodologie didattiche:
- Apprendimento cooperativo;
- Apprendimento tra pari;
- Didattica laboratoriale;
- Sviluppo di procedure strutturate e sequenziali;
- Sostegno alla motivazione;
- Sostegno all‟autostima.
Nell‟ambito della personalizzazione dei curricula si provvederà a:
- Predisporre verifiche più brevi;
- Semplificare le richieste;
- Consentire tempi più lunghi o ridurre il numero degli esercizi;
- Fornire schemi, mappe, diagrammi;
- Utilizzare materiali strutturati;
- Usare una didattica multisensoriale/multimediali
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Valorizzazione delle risorse esistenti
Condivisione ed uso del materiale didattico ed informatico, utilizzo dei laboratori di informatica
per produrre “elaborati” di didattica personalizzata (schede, mappe, power point) da utilizzare per
le verifiche orali o per le presentazioni in classe; utilizzo di laboratori informatici per un rinforzo
delle motivazioni ed il potenziamento delle capacità/abilità individuali; utilizzo della palestra e
degli spazi esterni per attività motorie e del giardino per favorire la socializzazione.
Valorizzazione delle risorse umane e professionali esistenti.
Valorizzazione delle competenze dei docenti in materia di counseling, mediazione scolastica,
materie psicopedagogiche o affini, acquisite per titoli o per comprovata esperienza nel settore.
Condivisione dell‟esperienza professionale acquisita dai docenti specializzati nel sostegno.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
Dall‟analisi della situazione pregressa emerge l‟esigenza di individuare eventuali risorse
aggiuntive: -
Presenza di una figura professionale per favorire i processi di inclusione di tutti gli alunni con
BES. –
Acquisto di appositi software didattici per potenziare le abilità richieste.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,
la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo
Orientamento in entrata
Le famiglie che vogliono conoscere l‟offerta formativa del Liceo per gli alunni BES possono
usufruire di un servizio di informazione e consulenza da parte del referente o altro docente
delegato. Al momento dell‟iscrizione tenere presente i seguenti punti:
1. Prendere contatto con il Dirigente scolastico, la figura obiettivo e/o coordinatore del GLH
d‟istituto. Verificare se c‟è stato passaggio di documentazione dalla scuola secondaria di I grado e
se sono state fatte tutte le richieste per un organico di fatto adeguato (ore aggiuntive).
2. L‟iscrizione può avvalersi della licenza media oppure di un attestato di terza media.
3.Convocare il Gruppo di lavoro handicap operativo (GLHO) e verificare dell‟esistenza del
Gruppo handicap di lavoro di Istituto (GLHI).
4. Calendarizzare degli incontri per la stesura del PEI/ PEP.
5. Durante l‟anno verifiche ed aggiornamenti del PEI/ PEP.
6. All‟interno del GLHO scegliere la forma migliore di valutazione.
In base ai diversi bisogni educativi evidenziati, ai colloqui con i genitori e con i docenti della
scuola di provenienza, si cerca di individuare il percorso di vita più adatto all‟alunno.
Orientamento in uscita
La scuola prevede attività di orientamento universitario in uscita, con particolare riferimento alle
classi terminali.
Lo sportello didattico
Allo sportello didattico spetta un posto importante tra le attività di recupero.
Lo sportello didattico consiste in lezioni individuali fornite in orario pomeridiano dai docenti
dell‟istituto. Si differenzia dalle altre iniziative di recupero per il fatto di essere attivato
esclusivamente a richiesta degli studenti interessati; il successo di tale modalità di lavoro è, perciò,
anche un successo del dialogo educativo. Un suo risultato positivo è, pertanto, anche
l‟accrescimento, presso gli alunni, dell‟autovalutazione e della responsabilità nei confronti dei
risultati di apprendimento. Questo strumento nasce, inoltre, con una duplice finalità: fornire un aiuto
ad alunni che nel corso dell‟anno scolastico incontrino difficoltà relative ad argomenti
particolarmente impegnativi, ma anche permettere spazi di approfondimento tramite colloqui con i
docenti interpellati.
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Questo servizio sarà fruibile dagli studenti nei periodi dell‟anno in cui si renderà necessario. Gli
allievi interessati potranno fare richiesta, compilando l‟apposito modulo che troveranno in
distribuzione presso l‟ufficio alunni e nella sezione modulistica del sito istituzionale. Quanti si
trovassero impossibilitati a rispettare l‟appuntamento fissato, dovranno comunicarlo
tempestivamente in Segreteria e al docente interessato.
CLIL
In quest‟anno scolastico il riordino della secondaria di II grado va a regime su tutte e cinque le
classi. Diventano operative quindi le norme inserite nei Regolamenti di riordino (DPR 88 e
89/2010) che prevedono l'obbligo, nel quinto anno, di insegnare una disciplina non linguistica
(DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.
In particolare per i Licei la disciplina non linguistica deve essere compresa nell‟area delle attività e
degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell‟area degli insegnamenti attivabili dalle
istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato, quindi a
partire dall'anno scolastico in corso le classi quinte effettueranno il 50% del monte ore annuale di
una disciplina non linguistica secondo la modalità CLIL.
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3.8. Azioni formative multiculturali
La necessità di assicurare una convivenza democratica all‟interno della propria cultura delle
emergenti espressioni multiculturali che caratterizzano in modo particolare il contesto crotonese, ha
spinto la scuola a promuovere la creazione di una dimensione interculturale. Lo scopo essenziale è
quello di formare lo studente che frequenta il “Pitagora” ad essere in grado di affrontare il confronto
con l‟Europa e con il mondo intero. La scuola riconosce l‟alterità intesa come elemento
fondamentale per la formazione del cittadino di domani in una società multietnica. In questa
prospettiva, l‟incontro tra culture diverse viene considerata un‟occasione di crescita che consente il
contatto diretto tra mondi diversi, opinioni diverse, concezioni religiose diverse. Ciò consente di
andare oltre la dimensione della propria cultura e favorire il processo di integrazione accettando la
pluralità come opportunità di arricchimento. Gli studenti del “Pitagora” vengono formati in modo
tale da poter riconoscere in ogni contesto quei valori universalmente apprezzati e per comprendere
non solo la cultura della diversità, ma anche il diritto alla diversità, mai intesa come disuguaglianza
o svantaggio.
Il nostro Liceo aderisce ogni anno al progetto educativo Intercultura offrendo ai giovani
opportunità uniche di studio all‟estero, per contribuire allo sviluppo della società della conoscenza.
Esiste in tal senso una tradizione relativa agli scambi di classe che offrono opportunità di esperienze
di formazione all‟estero per un cospicuo numero di studenti. Notevole è l‟approfondimento dello
studio delle lingue, ma anche della cultura della globalizzazione.
Negli ultimi anni la scuola ha realizzato una importante iniziativa con il Damiaaninstituut di
Aarschot, una cittadina non lontana da Bruxelles.
Gli studenti che hanno già fatto questa esperienza concordano con il fatto che gli scambi culturali
sono una cosa molto diversa da un viaggio d‟istruzione. Mentre nei viaggi di istruzione si visitano
delle "cose", negli scambi culturali ci si scambia qualcosa, e ciò che ci si scambia è cultura, cioè il
nostro quotidiano, il mio vivere diverso dal tuo vivere, le mie regole di vita diverse dalle tue regole
di vita, le mie norme, le mie credenze i miei valori diversi dalle tue norme, le tue credenze, i tuoi
valori. Gli alunni comprendono allora che la realtà può essere interpretata diversamente senza che
per questo alcuni abbiano ragione e altri torto e si rendono conto che affidarsi agli stereotipi è il
modo peggiore di conoscere persone appartenenti ad altre culture. Benché lo scambio culturale sia
rivolto essenzialmente agli alunni, si può affermare che anche le altre componenti ne traggono
grande utilità. I docenti hanno modo di confrontare sistemi educativi diversi, metodologie e criteri
di verifica e valutazione, programmazioni e carichi di lavoro. Importante è pure la partecipazione
dei genitori, non solo per il contributo indispensabile che apportano, quanto per il fatto che
finalmente la scuola propone loro un ruolo attivo; non si limita a renderli spettatori dell'educazione
dei figli, ma li coinvolge direttamente in un progetto didattico dove ciascuno è chiamato a dare
secondo le proprie capacità e disponibilità. Attraverso gli scambi culturali e la collaborazione con
Intercultura, la scuola realizza il passaggio ad un modello di scuola che opera per progetti e che
introduce l‟innovazione nella pratica educativa, all‟interno della dimensione europea ed
internazionale dell‟educazione.
3.9. Promozione linguaggi multimediali
Nella scuola si fa sempre più strada la cultura digitale che si sta sovrapponendo al paradigma
tradizionale. Infatti, la ormai consolidata esposizione alle nuove tecnologie digitali ha reso
necessario un ripensamento della didattica trasmissiva a favore di forme di apprendimento di
carattere laboratoriale e fondate sulla confluenza tra sapere formale, sapere non formale e sapere
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informale. Non è più possibile immaginare l‟esistenza di un corpus tradizionale dei saperi
disciplinari di impianto trasmissivo e nozionistico.
Nel nostro Liceo le attività si sviluppano in ambienti integrati di apprendimento, grazie
all‟impiego sempre più massiccio delle nuove tecnologie dell‟informazione e della comunicazione.
Infatti, la scuola risulta dotata di un consistente patrimonio informatico e telematico, molto utile
nella prospettiva della qualificazione della didattica. Ogni aula risulta attrezzata di LIM con
notebook, videoproiettore, armadietto sicurezza, software gestione LIM, stampante e scanner laser
e impianto audio. Tali materiali risultano strumenti nuovi, potenti ed efficaci per l‟approccio ai
contenuti culturali di tutte le discipline oggetto di studio dai quali si può accedere ai contributi
teorici ed applicativi con considerevole valenza di interattività. In ogni classe è possibile impostare
procedure mirate di approfondimenti, nonché scambi di idee e di esperienze attraverso la
realizzazione di gemellaggi elettronici con altre scuole.
La promozione dei linguaggi multimediali favorisce la realizzazione di un apprendimento
cooperativo in una prospettiva sinergica, rendendo possibili i raccordi interdisciplinari e la
realizzazione di percorsi culturali trasversali. In questa ottica la metodologia di insegnamento si
fonda sulla didattica per competenze, sul lavoro comune che va al di là dei confini delle discipline
creando ponti e favorendo la creazione di comunità di pratiche nelle quali si accorcia sempre di più
la distanza tra la teoria e la prassi.
3.10 Potenziamento e promozione delle eccellenze
La scuola utilizza tutti gli strumenti messi a disposizione dall‟autonomia per realizzare ogni
forma di sostegno alla persona attraverso la ricerca di soluzioni efficaci per ognuno. L‟intento è
quello di garantire a tutti la padronanza delle competenze fondamentali, ma anche di favorire lo
sviluppo delle eccellenze. Infatti, viene riservata una particolare attenzione e sensibilità agli
studenti più deboli per i quali si attivano percorsi pertinenti, assicurando a tutti il raggiungimento
delle competenze fondamentali del curriculo. Nel contempo, vengono curati i percorsi di
personalizzazione, cioè l‟attivazione di quelle strategie didattiche che mirano ad assicurare ad ogni
studente un proprio cammino di eccellenza cognitiva, offrendo opportunità elettive di sviluppare le
proprie capacità intellettive. Ogni singolo studente viene posto nelle condizioni di sviluppare il
proprio personale talento, tutti vengono messi nelle condizioni di dare il meglio di se stessi e di
acquisire piena consapevolezza del proprio profilo di abilità, sempre nel rispetto degli standard
nazionali su cui si fonda il concetto di buon cittadino e di persona critica e responsabile. Al “
Pitagora “ il merito viene sempre fatto emergere, riconosciuto e premiato. Gli alunni vengono
motivati e stimolati ad affrontare ogni tipo di competizione ed iniziative culturali di elevata qualità,
per l‟acquisizione di certificazioni di competenze spendibili a livello europeo. Inoltre considerevole
è la partecipazione alle Olimpiadi di Scienze dove i nostri ragazzi nel corso degli anni, dopo aver
superato la fase regionale hanno rappresentato la nostra regione a livello nazionale confrontandosi con
i più prestigiosi licei Italiani, e Certamen nei quali spesso, gli alunni del "Pitagora" emergono.
3.11. Attività di ricerca, sviluppo e innovazione
L‟art. 6 del Regolamento sull‟Autonomia recita: “Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro
associate, esercitano l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze
del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali e curando tra l'altro:
a) la progettazione formativa e la ricerca valutativa;
b) la formazione e l'aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico;
c) l'innovazione metodologica e disciplinare;
d) la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione e sulla loro integrazione nei processi formativi;
e) la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola;
f) gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici;
g) l'integrazione fra le diverse articolazioni del sistema scolastico e, d'intesa con i soggetti
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istituzionali competenti, fra i diversi sistemi formativi, ivi compresa la formazione
professionale.
1. Se il progetto di ricerca e innovazione richiede modifiche strutturali che vanno oltre la
flessibilità curricolare prevista dall'articolo 8, le istituzioni scolastiche propongono iniziative
finalizzate alle innovazioni, le istituzioni scolastiche sviluppano e potenziano lo scambio di
documentazione e di informazioni attivando collegamenti reciproci, nonché con il Centro
europeo dell'educazione, la Biblioteca di documentazione pedagogica e gli Istituti regionali di
ricerca, sperimentazione e aggiornamento ducativi; tali collegamenti possono estendersi a
università e ad altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca.
2. Allo scopo la scuola ha impegnato le migliori risorse umane di cui dispone per la
costituzione di un team di ricerca, investendo molto sulla formazione del personale. Infatti, una
buona organizzazione è strettamente connessa alla capacità di innovazione finalizzata al
miglioramento delle pratiche di insegnamento, attraverso una costante azione di studio e di
riflessione. Si tratta di gruppi di ricerca a cui sono assegnati compiti specifici per
l‟implementazione delle buone pratiche e per il potenziamento della didattica in tutti i suoi
aspetti, metodologici e valutativi.
Molto utile in tal senso il lavoro prodotto dai dipartimenti organizzati per Assi culturali, che
operano partendo da indagini condotte sui bisogni formativi per ripensare le esperienze
effettuate e diffondere la cultura della condivisione mettendo a disposizione documenti,
strumenti ed informazioni, dando così un notevole contributo alla crescita professionale di tutti.
Nell‟Anno Scolastico in corso tali organismi hanno indirizzato la loro attività verso uno
studio finalizzato all‟adozione di forme organizzative flessibili e all‟articolazione modulare del
monte ore annuale.
3.12. Piano per la formazione
Il piano per la formazione 2015-2016, è organizzato rispetto ad ambiti di priorità e sarà
realizzato compatibilmente con le ricorse disponibili:
1) formazione per i docenti titolari di figure sensibili ex D.L.vo 81/2008 (tutela della salute nei
luoghi di lavoro);
2) formazione relativa alle Indicazioni Nazionali;
3) formazione negli ambiti professionali specifici; tale tipologia comprende:
a) iniziative di auto-aggiornamento individuale. Il docente che effettua tale forma di
aggiornamento presenta al collegio una relazione-autocertificazione dalla quale risultino gli
argomenti trattati, le fonti, tecnologie e metodologie impiegate e le ore impegnate.
b) iniziative di auto-aggiornamento per gruppi; in tal caso la relazione-autocertificazione è
prodotta dal gruppo.
c) iniziative di aggiornamento per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso
Per le predette iniziative “a” e “b” la scuola rende disponibili aule, laboratori, testi, PC e internet e
materiali/strumenti d‟ufficio; i docenti partecipanti rendono disponibili ai colleghi eventuali
materiali di studio prodotti.
d) Partecipazione ad iniziative esterne, con priorità per quelle promosse dall'amministrazione
scolastica. Il docente che partecipa a tali iniziative riferisce, nella prima seduta utile del
collegio dei docenti, in ordine agli argomenti trattati, metodologie e risultati e rende
disponibili eventuali materiali di studio.
e) Iniziative promosse dalla scuola, anche in rete con altre scuole.
Le iniziative promosse dalla scuola sui temi a carattere didattico e/o organizzativo sono
effettuate previa verifica:
- delle disponibilità finanziarie; - della disponibilità a partecipare da parte di almeno il 50% dei membri del collegio dei docenti.
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3.13. Azioni di orientamento
L‟orientamento, in entrata e in uscita, è attività importante e compito fondamentale in ogni scuola,
Orientamento in entrata
Con il nuovo obbligo scolastico anche il Biennio della secondaria è considerato a forte valenza orientativa,
poiché è consentito, qualora la scelta fatta dovesse risultare inadeguata, cambiare tipo di scuola
(riorientamento).
Il nostro POF considera cruciale il momento degli incontri scuola-famiglia dedicato alle iscrizioni.
Il Dirigente Scolastico, coadiuvato dalla Funzione Strumentale Area 3, organizza incontri specifici
con gruppi di genitori per la presentazione del POF e per fornire informazioni utili sulle risposte
della scuola ai bisogni formativi. Molta attenzione viene dedicata alla comunicazione e alla
relazione, onde scongiurare i pericoli connessi ad una iscrizione “ on line” che porta con sé il
rischio di annullare i rapporti umani necessari per esplicitare responsabilità e compiti. In questa fase
risulta importante il coinvolgimento anche del personale di segreteria.
Per favorire una scelta serena e consapevole, il nostro liceo promuove visite guidate all‟interno
dell‟istituto, nell‟ambito delle quali i docenti illustrano, ai giovani ospiti delle scuole medie, le
finalità, le discipline, i programmi e le prospettive del liceo classico nell‟ottica della continuità
verticale tra scuola media e scuola superiore, viene attivata una intensa collaborazione con i
dirigenti scolastici e le funzioni strumentali delle scuole medie di primo grado, in un totale
coinvolgimento psicopedagogico delle migliori competenze della scuola. La scuola, al momento
dell‟iscrizione, fornisce copia del POF ai genitori e istituisce uno sportello di ascolto utile ad
abbassare il livello della tensione da parte di genitori ed alunni che affrontano un momento
particolarmente delicato come è quello di una scelta in prospettiva.
Ad inizio anno Scolastico viene fornito ai genitori un questionario e i dati vengono utilizzati
dai Docenti per impostare l‟azione educativa in collaborazione con le famiglie.
In ragione del fatto che la formazione e l‟educazione sono processi complessi e continui che
richiedono la cooperazione dello studente, della scuola, della famiglia e dell‟intera società civile,
all'inizio dell'anno scolastico tutte le componenti interessate sottoscrivono il Patto Educativo di
Corresponsabilità.
Le attività didattiche hanno luogo sulla base di un contratto formativo stipulato fra gli
studenti e il team docente. Il contratto comprende “doveri e diritti dei docenti e degli studenti”in un
costante impegno di reciprocità.
Orientamento in uscita
Da diversi anni, il Pitagora organizza, in accordo con diversi atenei italiani, un ciclo di iniziative e
appuntamenti per far conoscere agli studenti delle classi terminali l‟offerta formativa dei percorsi
universitari:
Si offre la possibilità di consultare materiale informativo sulle università, prendere
contatti telematici con siti universitari disponibili in rete;
Si promuove la partecipazione alle giornate di presentazione della offerta
universitaria;
Si organizzano incontri con docenti universitari, esperti del mondo del lavoro,
rappresentanti delle istituzioni, momenti di confronto con ex allievi iscritti alle varie
Facoltà.
Inoltre, affinché gli studenti possano davvero essere protagonisti di un personale progetto di vita e
partecipare allo studio ed alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile, in
particolare i docenti:
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curano i rapporti con l‟Università e le altre Istituzioni culturali presenti sul territorio;
favoriscono la promozione di percorsi orientativi per aiutare i giovani a sviluppare
l‟autostima e la capacità di riconoscere e valorizzare le proprie risorse;
potenziano il bagaglio culturale ed incrementano apertura e flessibilità mentale;
analizzano la realtà socioeconomica, le opportunità formative ed occupazionali.
Inoltre la promozione di interventi educativi nel campo della salute, dell‟ambiente, dei diritti umani,
dell‟interculturalità si configura come un impegno del nostro Liceo per formare cittadini
responsabili e capaci di apprezzare il valore della libertà, rispettosi della dignità umana e delle
differenze.
3.14. Attività e servizi offerti
L’ECDL
Saper usare il computer è ormai un requisito indispensabile in ogni attività lavorativa: chi è
alla ricerca della prima occupazione, chi vuole ricollocarsi sul mercato del lavoro o chi desidera
migliorare la propria posizione, necessita di uno standard di riferimento che attesti il proprio livello
di conoscenza nell‟uso del computer e possa essere riconosciuto subito, in modo certo e dovunque.
La European Computer Driving Licenze, ECDL o patente europea di guida del computer
consiste in un sistema di certificazioni attestante definisce senza ambiguità la capacità di una
persona di saper usare il personal computer a diversi livelli di approfondimento e di
specializzazione.
Il Liceo Classico Pitagora in Crotone è un Test Center, cioè una sede accreditata in cui si
possono svolgere gli esami per il rilascio della patente europea. Per iscriversi a uno o più esami è
necessario compilare e consegnare in Segreteria il modulo prestampato, così come per la richiesta
della skill card. Il Liceo Classico organizza altresì dei corsi per la preparazione agli esami; la
partecipazione è aperta a tutti, alunni e personale interno o esterni. Ci si può iscrivere anche per un
singolo modulo.
Eipass
La certificazione Eipass è attualmente una delle 4 certificazioni internazionali ricono-
sciute a livello europeo ed è alternativa alle ECDL, a Microsoft Office Specialist e a IC3, con il
vantaggio ulteriore di poter essere erogata in tempi molto Rapidi.
Agli studenti: L'EIPASS è un titolo valido per ottenere crediti universitari, tanto quanto lo sono ECDL e IC3.
A coloro che devono sostenere un concorso pubblico: L'EIPASS è un titolo valido come ulteriore credito.
Al personale A.T.A.: L'EIPASS è un titolo valido per l'aggiornamento delle graduatorie A.T.A. (personale non docente) dalla prima alla terza fascia di istituto.
A tutti coloro che sono in cerca di lavoro: L'Eipass è una certificazione riconosciuta a livello internazionale, molto utile da inserire nel proprio curriculum.
presso la nostra scuola è possibile sostenere l'esame, con o senza un corso di preparazione.
Trinity
Trinity College London è un Examinations Board (Ente Certificatore) britannico fondato nel 1870
patrocinato da Sua Altezza Reale il Duca di Kent opera in oltre 60 paesi al mondo e, oltre a certificazioni di
lingua inglese per studenti, rilascia qualifiche iniziali e avanzate per docenti.
Il nostro Liceo da più di dieci anni è un centro accreditato: significa che si possono fare gli esami in un normale giorno di scuola, spesso in orario di lezione, insieme ai propri compagni, senza affrontare lo stress di un ambiente non familiare, in quanto la prova è sostenuta nel locali del "Pitagora".
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Conseguire una certificazione Trinity all‟interno della scuola consente allo studente di:
esibire un titolo valido a livello europeo - dal momento che il Trinity è uno degli Enti
certificatori accreditati ufficialmente dal Ministero della Pubblica Istruzione; far valere la certificazione a titolo di credito scolastico, essendo l‟ente certificatore esterno
alla scuola; (per la certificazione dal B2 in poi) avere la possibilità di accedere all‟università evitando
test di ingresso, o addirittura esami per la lingua inglese (questo varia a seconda della sede e
della facoltà); a titolo completamente gratuito, e successivamente a selezione interna, sia frequentare
lezioni tenute da madrelingua qualificato che sostenere l‟esame di certificazione (come specificato nei bandi PON).
3.15. Azioni di relazione col territorio
L'Istituto intrattiene rapporti formali e non con Enti e Istituzioni del territorio, in particolare è coinvolto nelle
seguenti reti territoriali:
rapporti con Università e Istituti Superiori per l'orientamento in uscita;
rapporti con le scuole secondarie di I grado per l'orientamento in entrata; rapporti con l'Amministrazione Regionale per progetti specifici (“Ragazzi in Aula”); rapporti con l'Amministrazione Provinciale; rapporti con l'Amministrazione Comunale di Crotone; rapporti con Associazioni, Enti, Cooperative, Istituzioni formative e scolastiche dell‟intera provincia per
le attività di Stage; progetto per la certificazione della lingua straniera secondo la metodologia CLIL; progetto per la certificazione ECDL
E‟ stata stipulata la Convezione/Protocollo d‟intesa con il Museo Archeologico Nazionale di Crotone per la realizzazione di un Progetto di Alternanza scuola-lavoro.
3.16 USCITE DIDATTICHE- VISITE GUIDATE – VIAGGI D’ ISTRUZIONE
Le Uscite didattiche, le Visite guidate e i Viaggi di istruzione costituiscono un arricchimento dell‟attività
scolastica e rispondono alle finalità formative e culturali esplicitate nel P.O.F. Costituiscono occasioni di
stimolo per lo sviluppo e la formazione della personalità degli alunni fornendo loro conoscenze specifiche del
mondo del lavoro, anche ai fini dell‟orientamento. L‟esperienza del viaggio consente agli alunni di conoscere il
territorio nei vari aspetti: culturali, sociali, ambientali, storici, artistici. L‟ intera gestione, organizzazione e
attuazione, delle visite guidate e dei viaggi di istruzione o connessi a gare in Italia e all‟ estero, facendo
riferimento alle disposizioni vigenti (C.M.291/92; C.M.36/95; DL 17/3/95 n.111; C.M. 623/96; Direttiva CEE
90/314 note 15/7/02 e 20/12/02), rientra nella completa autonomia decisionale e nella responsabilità degli
organi di autogoverno delle istituzioni scolastiche. La scuola riconosce alle visite guidate e ai viaggi di
istruzione, compresi quelli connessi con tutte le attività previste dal POF, una precisa valenza formativa, al pari
di altre attività didattiche integrative
OBIETTIVI
-Acquisizione di nuove conoscenze
-Consolidamento delle conoscenze acquisite attraverso l‟esperienza diretta
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-Sviluppo della capacità di “leggere” l‟ambiente circostante, nei suoi aspetti naturali, culturali, storici
-Conoscenza di luoghi ed ambienti culturali e professionali nuovi e diversi
-Integrazione culturale attraverso una conoscenza diretta di aspetti storico/artistico/monumentali,
paesaggistico/ambientali e culturali del proprio o di un altro paese mediante visite e viaggi di istruzione in Italia
e all‟estero
-Integrazione della preparazione disciplinare e/o di indirizzo attraverso attività legate alla programmazione
didattica specifica, quali la partecipazione a spettacoli teatrali, visite a mostre, musei, monumenti, città e
località di interesse storico-artistico, realtà scientifiche, sociali, produttive, etc., parchi e riserve naturali,
partecipazione a iniziative o manifestazioni sportive, etc.
-Crescita individuale, educazione alla convivenza e sviluppo della capacità di socializzazione attraverso
esperienze formative significative e la condivisione di momenti di vita e di occasioni di evasione.
-Acquisizione di un comportamento civilmente corretto ed adeguato
-Sviluppo della capacità di stare con gli altri rispettandoli e socializzando le esperienze .
-Motivare e orientare gli allievi alla comprensione del significato storico, artistico, estetico, sociale di ogni bene
culturale, fatto oggetto d‟esame
-Stabilire un rapporto interattivo organico e continuativo tra scuola e territorio
-Amalgamare la componente studentesca
- Educare al rispetto delle regole sociali
Sulla scorta delle indicazioni emerse dai Consigli di classe e tenuto conto delle deliberazioni assunte dal
Consiglio d‟Istituto concernente i giorni a disposizione per i viaggi d‟istruzione si prevede:
- le classi del primo Liceo effettueranno il viaggio d‟istruzione in Calabria, Parco Naturale del Pollino
della durata di due giorni con un pernottamento.
- le classi del secondo Liceo andranno in Sicilia durata del viaggio 4 giorni con tre pernottamenti.
- Le classi del III e IV liceo andranno in Grecia Atene – Argolide – Delfi della durata di sei giorni con 5
pernottamenti,
- le classi del V liceo andranno a Barcellona e Calalunya della durata di sei giorni con 5 pernottamenti.
Per l‟organizzazione del viaggio d‟istruzione delle classi del triennio, come mezzo di trasporto si userà la nave
e ci si è avvalsi della collaborazione del “Travel Game”. L‟organizzazione comprende oltre alle consuete
attività culturali, la partecipazione durante il viaggio ad attività multimediali innovative e formative, durante le
quali i nostri alunni insieme ad altri studenti provenienti da diverse provincie italiane, parteciperanno ad una
grande sfida multimediale in un clima di sana competizione con studenti provenienti da diverse provincie
italiane e forte spirito di squadra. Insieme ai docenti accompagnatori, il progetto Travel game, prevede la
presenza del personale altamente specializzato che seguiranno i gruppi scolastici negli spostamenti, nelle
attività didattico-culturali e nelle escursioni mirate. Saranno sempre alternati momenti di cultura e divertimento
così da rendere unico ma soprattutto sicuro grazie alla presenza costante dello staff il soggiorno degli studenti.
Si rimanda in allegato al relativo Regolamento dei viaggi d'Istruzione, visite guidate e uscite didattiche.
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3.17. Intercultura
Da diversi anni il nostro Liceo partecipa ai programmi di Intercultura. Abbiamo organizzato seminari
informativi attraverso i quali gli alunni sono entrati in contatto con i programmi di soggiorni all‟estero e già in
passato studenti del nostro liceo hanno trascorso un anno scolastico in Norvegia, in Tainlandia, in Venezuela, in
Costarica.
Per loro i rispettivi Consigli di Classe hanno stilato, al loro rientro, una programmazione personalizzata che ha
consentito agli studenti di fare tesoro delle competenze acquisite all‟estero e nello stesso tempo di integrarsi
nuovamente nel contesto scolastico.
Di grande valenza formativa sono stati gli scambi –classe all‟estero.
Attraverso il rapporto tra studenti, docenti e famiglie di due paesi che si confrontano e si conoscono
direttamente si stabiliscono reciproci legami affettivi, dando così un piccolo ma importante contributo alla
costruzione di un futuro comune in cui i popoli dell‟Europa sono attualmente impegnati.
Il soggiorno di studio in un altro Paese e il rapporto di dialogo e di amicizia con coetanei che vivono in un'altra
parte del mondo rappresentano un'esperienza che fa crescere nei giovani e nelle famiglie la comprensione
internazionale, la conoscenza di altre abitudini di vita e di altre culture, insieme alla scoperta dei valori della
propria cultura di appartenenza. Durante il soggiorno all'estero gli studenti partecipano a attività didattiche,
visite guidate, discussioni su temi di interesse comune, incontri con personalità del luogo e momenti di
socializzazione e svago (sport, musica, feste).
Al fine di promuovere nuovi itinerari, sono stati presi contatti per scambi classe che avranno luogo nell‟anno
2016-17.
Il calendario e la durata dei soggiorni, nelle fasi di invio e di ospitalità, vengono concordati con la scuola
partner e coincidono sempre con il periodo di apertura della scuola (di solito una o due settimane in autunno o
primavera. Il progetto di scambio costituisce uno strumento efficace per la realizzazione di obiettivi legati
all'Educazione Interculturale e alla Educazione alla Mondialità. Il progetto deve essere approvato e gestito dal
Consiglio di Classe, che provvede a dare ad esso una struttura organica al fine di garantire un profilo culturale
di alto livello e coinvolgere tutte le componenti scolastiche.
L‟attivazione di queste iniziative corrisponde alle esigenze culturali, economiche e sociali dell‟epoca in cui i
nostri studenti sono chiamati a vivere: i processi di globalizzazione sono l‟ambiente nel quale ogni soggetto
umano dovrà operare nei decenni a venire. La centralità che la pratica della traduzione ha negli studi classici ha
fornito per questo il terreno più propizio: la pratica del comprendere/tradurre stimola e rafforza l‟attitudine a
calarsi nella forma mentis dell‟altro.
Intercultura è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari
Esteri. Dal 1 gennaio 1998 ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, iscritta al
registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che
hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale.
Intercultura promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno circa 1800 ragazzi
delle scuole secondarie a vivere e studiare all‟estero ed accogliendo nel nostro paese un migliaio di giovani di
ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e
nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento
per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per
favorire l‟incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a
collaborare in modo costruttivo.
Mobilità studentesca internazionale
Piano di apprendimento e personalizzazione
Partecipare ad esperienze di studio o formazione all‟estero significa mettere alla prova risorse
cognitive, affettive e relazionali riconfigurando valori, identità, comportamenti e apprendimenti.
Nello specifico, in relazione agli studenti partecipanti a programmi di mobilità, risultano utili:
a) un'analisi condivisa dei punti di forza e di fragilità della preparazione dello studente, corredata di
indicazioni su attività didattiche da svolgere prima della partenza e durante il soggiorno all‟estero;
b) la proposta, per quanto riguarda il piano di studio italiano, di un percorso essenziale di studio
focalizzato sui contenuti fondamentali utili per la frequenza dell‟anno successivo, ciò risulta
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particolarmente importante per le discipline che non sono comprese nel piano di studi dell‟istituto
straniero;
c) l'indicazione da parte della nostra scuola di contatti periodici con lo studente per verificare e
supportare il lavoro che sta svolgendo. E' importante che venga definito un monitoraggio a distanza e
vengano fissate scadenze per l‟aggiornamento delle informazioni, per dare il senso della serietà di un
impegno reciproco e per contribuire alla crescita dello studente attraverso l'assunzione della
responsabilità individuale.
Le esperienze di studio o formazione compiute all‟estero dagli alunni italiani appartenenti al sistema
di istruzione e formazione, per periodi non superiori ad un anno scolastico e da concludersi prima
dell‟inizio del nuovo anno scolastico, sono valide per la riammissione nell‟istituto di provenienza e
sono valutate ai fini degli scrutini, sulla base della loro coerenza con gli obiettivi didattici previsti
dalle Indicazioni Nazionali dei Licei, dalle Linee Guida degli Istituti Tecnici e Professionali e dagli
Accordi sulla Istruzione e Formazione Professionale siglati in sede di Conferenza Stato - Regioni (cfr.
Art. 192, comma 3 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e Nota della Direzione Generale
Ordinamenti Scolastici prot. 2787 del 20 aprile 2011, Titolo V).
Contratto formativo prima della partenza dell’allievo
Prima della partenza lo studente deve fornire alla scuola un‟ampia informativa sull‟istituto scolastico o
formativo che intende frequentare all‟estero, sui relativi programmi e sulla durata della permanenza, in
maniera tale che il Liceo sia messo in grado di conoscere il percorso di studio/formazione che sarà
effettuato dall‟allievo all‟estero.
Lo studente in ogni caso si farà promotore di un Contratto formativo o Learning Agreement nel quale
siano evidenziate le modalità di interazione tra l‟istituto di provenienza italiano e l‟istituto ospitante
estero (ad esempio, via telematica tramite il docente tutor/coordinatore di classe designato dal
Consiglio di classe in cui è inserito l‟alunno e un referente dell‟istituto ospitante), siano precisati
obiettivi specifici da conseguire (cfr. Piano di apprendimento), siano evidenziate eventuali attività
speciali e modalità di valutazione dell‟alunno nella scuola ospitante. Detto contratto, predisposto dal
Consiglio di classe, deve essere sottoscritto dal Dirigente Scolastico, dalla famiglia e dallo studente.
Periodo annuale di studio all’estero: verifica e attribuzione del credito scolastico
Al termine dell‟esperienza all‟estero è compito del Consiglio di classe valutare il percorso formativo
partendo da un esame della documentazione rilasciata dall‟istituto straniero e presentata dall‟alunno
per arrivare ad una verifica delle competenze acquisite rispetto a quelle attese come indicato nel
Contratto formativo. Il Consiglio di classe ha la responsabilità ultima di riconoscere e valutare le
competenze acquisite durante l‟esperienza all‟estero considerandola nella sua globalità e
valorizzandone i punti di forza. Il Consiglio di classe valuterà gli elementi per ammettere direttamente
l‟allievo alla classe successiva, sottoporrà il giovane ad accertamento, che si sostanzia in prove
integrative al fine di pervenire ad una valutazione globale, che tiene conto anche della valutazione
espressa dall‟istituto estero sulle materie comuni ai due ordinamenti. Tale valutazione permette di
definire il credito scolastico dell‟alunno nell‟ambito delle relative bande di oscillazione previste dalla
vigente normativa 6 (cfr. Nota della Direzione Generale Ordinamenti Scolastici prot. 2787 del 20
aprile 2011, Titolo V).
Brevi periodi di studio o formazione all’estero Per gli studenti italiani che abbiano effettuato all‟estero periodi di studio o formazione della durata di
alcuni mesi, può trovare applicazione l‟articolo 13, comma 1, del D.L.vo 17 ottobre 2005, n.226, il
quale prevede che, “sulla base degli esiti della valutazione periodica, gli istituti predispongano gli
interventi educativi e didattici ritenuti necessari all‟eventuale recupero e allo sviluppo degli
apprendimenti”. Ai fini della valutazione intermedia, i Consigli di classe possono definire i voti per le
materie comuni sulla base di quanto certificato dalla scuola straniera, mentre per le materie non
presenti nel curricolo si procederà ad assegnare il voto sulla base della verifica dell‟apprendimento dei
contenuti essenziali. Le esperienze di studio o formazione compiute all‟estero dagli alunni italiani
appartenenti al sistema di istruzione e formazione, per periodi non superiori ad un anno scolastico e
da concludersi prima dell‟inizio del nuovo anno scolastico, sono valide per la riammissione
nell‟istituto di provenienza e sono valutate ai fini degli scrutini, sulla base della loro coerenza con gli
obiettivi didattici previsti dalle Indicazioni Nazionali dei Licei, dalle Linee Guida degli Istituti Tecnici
40
e Professionali e dagli Accordi sulla Istruzione e Formazione Professionale siglati in sede di
Conferenza Stato - Regioni (cfr. Art. 192, comma 3 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e
Nota della Direzione Generale Ordinamenti Scolastici prot. 2787 del 20 aprile 2011, Titolo V).
Al termine dell‟attività didattica annuale, gli studenti verranno regolarmente ammessi alla valutazione
finale.
Esperienze di studio di breve periodo di alunni provenienti dall’estero
L‟accoglienza di singoli alunni provenienti dall‟estero da parte degli istituti secondari di secondo
grado per un periodo non superiore ad un anno scolastico e non finalizzato al conseguimento di un
titolo di studio, non è soggetta alle norme di cui all‟art. 192 comma 3 del D. L.vo 16 aprile 1994 n.
297. Protocolli di accoglienza creati dalla istituzione ospitante devono valorizzare la presenza di
studenti stranieri all‟interno delle classi per favorire una crescita partecipata di tutte le componenti
scolastiche stimolando l‟interesse e la curiosità per culture diverse dalla propria. In particolare il
Consiglio di classe deve essere consapevole che l‟alunno straniero proviene da sistemi scolastici con
priorità e modalità educative, di apprendimento e di valutazione diverse dalle nostre e non deve dare
per scontato che lo studente sappia come inserirsi e cosa i docenti si aspettano da lui non solo in
termini di apprendimento, ma anche di comportamenti quotidiani. Il Consiglio di classe deve farsi
carico di personalizzare al massimo il percorso formativo tramite un Piano di apprendimento adeguato
alle competenze dello studente straniero e calibrato sui suoi reali interessi e abilità. Al fine
dell‟inserimento, nel rispetto della normativa vigente in materia di permessi per motivi di studio,
l‟istituto italiano acquisisce direttamente dalla scuola straniera di provenienza dell‟alunno interessato,
informazioni circa l‟ordinamento e le modalità di valutazione della scuola di provenienza, il piano di
studi seguito dal medesimo ed eventuali necessità specifiche. Al termine del soggiorno l‟istituto
italiano rilascia un attestato di frequenza e una certificazione delle competenze acquisite dall‟alunno
straniero.
3.18 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Il potenziamento dell‟offerta formativa in alternanza scuola lavoro trova riscontro nella
legge 13 luglio 2015, n.107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e
delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, che ha inserito organicamente questa
strategia didattica nell‟offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di
secondo grado come parte integrante dei percorsi di istruzione. Il nostro Liceo a partire dal corrente
anno scolastico 2015/2016, intraprende il percorso ASL coinvolgendo solo le classi terze, per poi
arrivare a praticare questa nuova metodologia formativa entro l‟anno scolastico 2017/2018 in tutte
le classi del triennio. La legge 107/2015 nel commi dal 33 al 43 dell‟articolo 1, sistematizza
l‟alternanza scuola lavoro proprio a partire dall‟a.s.2015/16. Il progetto di alternanza che la nostra
scuola intende portare avanti ha lo scopo di integrare la metodologia dell‟alternanza nella pratica
didattica quotidiana del liceo classico e nel contempo “mira a sviluppare le competenze chiave per
l‟apprendimento permanente (Consiglio Europeo dicembre 2006)”: 1. imparare ad imparare; 2.
progettare; 3. comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile;
6. risolvere problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire ed interpretare
l‟informazione. La Legge 107/2015 stabilisce un monte ore obbligatorio per attivare le esperienze
di alternanza e che dal corrente anno scolastico 2015/2016 coinvolgeranno, a partire dalle classi
terze, tutti gli studenti del secondo ciclo di istruzione. L‟Alternanza Scuola Lavoro si innesta
all‟interno del curricolo scolastico del nostro Liceo e diventa componente strutturale della
formazione “al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli
studenti”. I percorsi che si si sono attivati qualificano l'offerta formativa del Liceo per la forte
valenza orientativa e vocazionale degli studenti, arricchiscono la formazione scolastica con
l‟acquisizione di competenze maturate “sul campo”; rispondono ai bisogni diversificati degli
alunni; agiscono come mezzo di contrasto alla dispersione scolastica. Finalità precipue delle nostre
Attività ASL sono: a) attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo
culturale e educativo, rispetto agli esiti del percorso del liceo classico, che colleghino
sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; b) arricchire la formazione
41
acquisita a scuola con l'ottenimento di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; c)
favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di
apprendimento individuali; d) realizzare un organico collegamento del Liceo con il mondo del
lavoro e la società civile, che consenta la partecipazione attiva dei soggetti nei processi formativi;
e) correlare la nostra offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
Le 200 ore previste per i tre anni dei Licei saranno così articolate: 75 ore nel terzo, 75 nel quarto (
secondo biennio) e 50 nel quinto ( monoennio ). Tale suddivisione nasce dall‟opportunità di
lasciare agli alunni dell‟ultimo anno del corso di studi la possibilità di optare anche per altri
percorsi di orientamento per la scelta della Facoltà universitaria, tenuto conto che la quasi totalità
dei diplomati del nostro Liceo proseguono gli studi nelle Università italiane e straniere.
Le 75 ore previste, in questo anno scolastico per le terze classi, sono così divise:
35 curriculari di cui in comune per tutte le classi 4 ore modulo su sicurezza e diritti dei
lavoratori;
3 ore di orientamento in entrata e di lezioni dei docenti curriculari attinenti al percorso e 2
ore di verifica in uscita. Le altre 25 ore presso l‟ente in orario scolastico;
40 exstracurriculari: domenica, pomeriggi, o in periodi di sospensione didattica.
Ai sensi dell‟articolo 1, comma 2, del d.lgs. 77/2005, l‟attuazione dei percorsi avviene sulla
base di apposite convenzioni, attivate con una platea di soggetti (c.d. strutture ospitanti), la cui
tipologia è stata notevolmente allargata dall‟articolo 1, comma 34 della legge 107/2015 e
attualmente possono essere rappresentati da:
- Imprese e rispettive associazioni di rappresentanza;
- Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
- Enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore;
- Ordini professionali;
- Musei e altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività
culturali, artistiche e musicali;
- Enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale;
- Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.
Premesso che il particolare curricolo di studi del Liceo Classico impone delle opzioni
particolari e che la situazione rispetto alle strutture ospitanti presenti in città, causa il debole
tessuto economico-produttivo e la crisi incalzante, non permette di poter scegliere tra un‟ampia
gamma di soggetti, il Pitagora opterà per tutti quei soggetti che assicureranno un percorso di ASL
quanto più vicino all‟impianto disciplinare umanistico, privilegiando gli Ordini Professionali, le
Redazioni di Giornali, i Musei, uffici di Relazioni con il Pubblico di Enti Pubblici, ecc.
Sono i Consigli di Classe di tutte le classi terze che:
- scelgono il percorso di Alternanza Scuola Lavoro;
- individuano un docente tutor interno;
- contribuiscono attivamente nella fasi di organizzazione, realizzazione e valutazione.
Ogni docente nominato tutor delle attività Alternanza Scuola-Lavoro, unitamente al
C.d.C., avrà cura di:
- Prendere visione delle possibili attività per poterle, successivamente, socializzare con i propri
studenti;
- Verbalizzare, in sede di C.d.C. l‟andamento delle attività svolte, facendo riferimento anche agli
obiettivi, alle finalità e ai tempi previsti;
- Stabilire - con gli Enti, Imprese, Associazioni, oppure con eventuali esperti esterni - il calendario
delle attività, che possono svolgersi sia durante le ore curriculari ed extracurriculari;
- Raccogliere le autorizzazioni firmate dai genitori;
- Somministrare a fine percorso le schede di monitoraggio agli alunni per verificare il loro
gradimento;
- Comunicare tempestivamente ai partners eventuali variazioni logistiche o relative al calendario
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delle attività;
- Produrre la certificazione delle attività con relativa valutazione che sarà poi inserita nel fascicolo
personale di ogni singolo alunno;
- Produrre la relazione finale a conclusione dell‟anno scolastico.
PROPOSTE ATTIVITA’ ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO PREVISTE PER
L’ANNO SCOLASTICO 2015/2016
ENTE/AGENZIA
ESTERNA
ORE ESTERNE
PREVISTE
ORE INTERNE
PREVISTE A
CURA DEL C.d.C
TUTOR
INTERNI/ESTERNI
SLOW FOOD 65 ORE 10 ore( 4 ore
sicurezza sul posto di
lavoro e diritti dei
lavoratori/ 3 ore
orientamento in
entrata/ 2 ore
verifica in uscita)
COSENTINO
MARIA(tutor
interno)
MONACO LUIGI
(tutor esterno)
CSV
ARRIGHI
BENIAMINA(tutor
interno)
INPS LEPERA
VITTORIA( tutor
interno)
MASSIMILIANO
FERRAZZO (tutor
esterno)
UFFICIO EDILIZIA
DI CULTO
CONFERENZA
EPISCOPALE
CALABRA
CURCIO
GIOVANNINA
CLUB VELICO MELILLO
ANNA
AGORA’ COOP.
SOCIALE
COSENTINO
FILOMENA (tutor
interno)
FABIO
RIGANELLO (tutor
esterno)
Avendo, inoltre, a disposizione della scuola, con l‟organico di potenziamento, un docente di
Economia Aziendale, anche per sopperire, seppure parzialmente alle carenze di strutture ospitanti,
si è deciso di dare vita all‟Impresa Formativa Simulata, che è una delle modalità di realizzazione
dell‟alternanza scuola lavoro, attuata mediante la costituzione di un‟azienda virtuale animata
dagli studenti e fa riferimento ad un‟azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il
modello di riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale. Si avvale di una
metodologia didattica che utilizza in modo naturale il problem solving, il learning by doing, il
cooperative learning ed il role playing, costituendo un valido strumento per l‟acquisizione di
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competenze spendibili nel mercato del lavoro. Con essa si tende a riprodurre un ambiente simulato
che consenta all‟allievo di apprendere nuove competenze sotto il profilo operativo, rafforzando
quelle conoscenze e competenze apprese nel corso degli studi. Gli studenti, con l‟impresa
formativa simulata, assumono le sembianze di giovani imprenditori e riproducono in laboratorio il
modello lavorativo di un‟azienda vera, apprendendo i principi di gestione attraverso il fare (action-
oriented learning).
Per quanto riguarda le figure professionali che intervengono nel percorso formativo di
alternanza scuola lavoro, risultano strategiche quelle deputate a seguire lo studente nella sua
attività, che si identificano nel docente tutor interno e nel tutor formativo esterno, affiancati
dalla figura del docente funzione strumentale per l’alternanza, come punto di raccordo tra gli
operatori interni ed esterni per coordinare le attività previste dai singoli progetti.
Il tutor interno, designato dall‟istituzione scolastica tra coloro che, avendone fatto
richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge le seguenti funzioni: a) elabora,
insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato che verrà sottoscritto dalle parti
coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale); b) assiste e
guida lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il
corretto svolgimento; c) gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l‟esperienza di
alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno; d) monitora le attività e affronta le
eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse; e) valuta, comunica e valorizza gli obiettivi
raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate dallo studente; f) promuove l‟attività di
valutazione sull‟efficacia e la coerenza del percorso di alternanza, da parte dello studente coinvolto;
g) informa gli organi scolastici preposti (Dirigente Scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti,
Comitato Scientifico) ed aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi, anche ai
fini dell‟eventuale riallineamento della classe; h) assiste il Dirigente Scolastico nella redazione
della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le
attività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate
nella collaborazione.
Il tutor esterno, selezionato dalla struttura ospitante tra soggetti che possono essere anche
esterni alla stessa, assicura il raccordo tra la struttura ospitante e l‟istituzione scolastica.
Rappresenta la figura di riferimento dello studente all‟interno dell‟impresa o ente e svolge le
seguenti funzioni: a) collabora con il tutor interno alla progettazione, organizzazione e valutazione
dell‟esperienza di alternanza; b) favorisce l‟inserimento dello studente nel contesto operativo, lo
affianca e lo assiste nel percorso; c) garantisce l‟informazione/formazione dello/degli studente/i sui
rischi specifici aziendali, nel rispetto delle procedure interne; d) pianifica ed organizza le attività in
base al progetto formativo, coordinandosi anche con altre figure professionali presenti nella
struttura ospitante; e) coinvolge lo studente nel processo di valutazione dell‟esperienza; f) fornisce
all‟istituzione scolastica gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e l‟efficacia
del processo formativo.
Il Liceo Classico Pitagora ha dato vita all‟esperienza dell‟ASL dal mese di gennaio fino
alla fine dell‟anno scolastico, così da dare la possibilità a tutti gli studenti partecipanti di poter
essere valutati sui percorsi fatti per lo scrutinio finale.
La valutazione del percorso di ASL da parte del C.d.C
Le fasi per l‟accertamento delle competenze sono normalmente così declinate:
• descrizione delle competenze attese al termine del percorso;
• accertamento delle competenze in ingresso;
• programmazione degli strumenti e azioni di osservazione;
• verifica dei risultati conseguiti nelle fasi intermedie;
• accertamento delle competenze in uscita.
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I risultati finali della valutazione vengono sintetizzati nella certificazione finale. Il tutor
formativo esterno, ai sensi dell‟art. 5 del D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77, «…fornisce all’istituzione
scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e
l’efficacia dei processi formativi ».
La valutazione finale degli apprendimenti, a conclusione dell‟anno scolastico, viene attuata
dai docenti del Consiglio di classe, tenuto conto delle attività di valutazione in itinere svolte dal
tutor esterno sulla base degli strumenti predisposti. La valutazione del percorso in alternanza è
parte integrante della valutazione finale dello studente ed incide sul livello dei risultati di
apprendimento conseguiti nell‟arco del secondo biennio e dell‟ultimo anno del corso di studi.
In attesa di una compiuta disciplina della materia nell‟ambito del sistema nazionale
d‟istruzione, gli strumenti già adottati per garantire la trasparenza dei percorsi formativi e il
riconoscimento delle competenze sono:
- il modello di certificazione dei saperi e delle competenze di base acquisite
nell‟assolvimento dell‟obbligo di istruzione;
- il libretto formativo del cittadino, ove vengono registrate, oltre alle esperienze
lavorative/professionali e formative, i titoli posseduti e le competenze acquisite nei percorsi di
apprendimento.
I modelli di certificazione, elaborati e compilati d‟intesa tra scuola e soggetto ospitante,
fanno riferimento agli elementi minimi di attestazione indicati dall‟art. 6 del decreto legislativo
13/2013 e riportano i seguenti elementi:
a) i dati anagrafici del destinatario;
b) i dati dell‟istituto scolastico;
c) i riferimenti alla tipologia e ai contenuti dell‟accordo che ha permesso il percorso in
alternanza;
d) le competenze acquisite, indicando, per ciascuna di esse, il riferimento all‟ordinamento e
all‟indirizzo di studio ;
e) i dati relativi ai contesti di lavoro in cui lo stage/tirocinio si è svolto, le modalità di
apprendimento e valutazione delle competenze;
f) la lingua utilizzata nel contesto lavorativo.
Nel curriculum di ciascuno studente, da inserire nel Portale unico dei dati della scuola, di
cui all‟articolo 1, commi 28 e 136 della legge 107/2015, le istituzioni scolastiche includono le
esperienze condotte dal medesimo in regime di alternanza, ai fini della mappatura delle competenze
e della loro valutazione nell‟ambito dell‟esame di Stato.
Nel caso di durata pluriennale, in funzione dell‟ammissione all‟anno successivo, possono
essere certificati crediti acquisiti a conclusione dell‟anno scolastico in cui si è realizzato il percorso
in alternanza. Il processo di certificazione, gli strumenti utilizzati ed i soggetti coinvolti sono
richiamati dalla convenzione stipulata dall‟istituzione scolastica con l‟impresa o altro soggetto del
mondo del lavoro e delle professioni interessato. Come è stato precedentemente illustrato, la
certificazione delle competenze sviluppate attraverso la metodologia dell‟alternanza scuola lavoro
può essere acquisita negli scrutini intermedi e finali degli anni scolastici compresi nel secondo
biennio e nell‟ultimo anno del corso di studi. In tutti i casi, tale
certificazione deve essere acquisita entro la data dello scrutinio di ammissione agli esami
di Stato e inserita nel curriculum dello studente.
Per quanto riguarda la frequenza dello studente alle attività di alternanza, nelle more
dell‟emanazione della “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro,
concernente i diritti e i doveri degli studenti della scuola secondaria di secondo grado impegnati
nei percorsi di formazione di cui all’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n.53, come definiti al
decreto legislativo 15 aprile 2005, n.77”37, ai fini della validità del percorso di alternanza è
necessaria la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto.
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Progetti di ASL
In linea da quanto previsto dalle norme generali, l‟Alternanza Scuola-Lavoro si propone di:
Attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino la formazione in aula con
l‟esperienza pratica;
Arricchire la formazione acquisita dagli studenti nei percorsi scolastici e formativi, con
l‟acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
Favorire l‟orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli
stili di apprendimento individuali;
Sviluppare la capacità di scegliere autonomamente e consapevolmente, rafforzando
l‟autostima;
Offrire all‟allievo un‟opportunità di crescita personale anche attraverso un‟esperienza di tipo
extrascolastico, favorendo la socializzazione in un ambiente nuovo e la comunicazione con
persone che rivestono ruoli diversi;
Promuovere il senso di responsabilità/rafforzare il rispetto delle regole
Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo
del lavoro, consentendo la partecipazione attiva di tali soggetti ai processi formativi.
Rendere consapevoli i giovani del profondo legame tra la propria realizzazione futura
come persone e come professionisti e le competenze acquisite durante la propria vita
scolastica.
Progetti di ASL
In linea da quanto previsto dalle norme generali, l‟Alternanza Scuola-Lavoro si propone di:
Attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino la formazione in aula con
l‟esperienza pratica;
Arricchire la formazione acquisita dagli studenti nei percorsi scolastici e formativi, con
l‟acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
Favorire l‟orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli
stili di apprendimento individuali;
Sviluppare la capacità di scegliere autonomamente e consapevolmente, rafforzando
l‟autostima;
Offrire all‟allievo un‟opportunità di crescita personale anche attraverso un‟esperienza di tipo
extrascolastico, favorendo la socializzazione in un ambiente nuovo e la comunicazione con
persone che rivestono ruoli diversi;
Promuovere il senso di responsabilità/rafforzare il rispetto delle regole
Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del
lavoro, consentendo la partecipazione attiva di tali soggetti ai processi formativi.
Rendere consapevoli i giovani del profondo legame tra la propria realizzazione futura come
persone e come professionisti e le competenze acquisite durante la propria vita scolastica.
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Classe III A
Tutor interno: prof.ssa Filomena Cosentino
Tutor aziendale: Fabio Riganello
Titolo del progetto: MISSION
Il percorso formativo mira a far conoscere il funzionamento della cooperativa sociale, il modo in cui
si erogano servizi tesi al continuo miglioramento della qualità della vita delle persone, con particolare
attenzione a coloro che si trovano in situazione di bisogno, disagio e svantaggio sociale. Il modo con
cui partendo da un‟attenta lettura delle esigenze del territorio, le cooperative sociali possono
promuovere la cultura educativa, migliorare il contesto sociale e culturale.
Il percorso è articolato in due momenti: una prima fase in cui si spiegheranno le leggi e il
funzionamento di una cooperativa sociale; una seconda fase in cui il percorso attraverso visite in
azienda , laboratori creativi cercherà di promuovere negli studenti un passaggio graduale dalla
fruizione delle informazioni alla produzione di un‟azienda simulata.
Obiettivi
- Conoscere il funzionamento delle cooperative sociali,
- Capire il lungo iter delle leggi che regolano una cooperativa dei servizi
- Conoscere le pratiche della gestione amministrativa: informazione/formazione
CLASSE III B
Tutor interno: prof.ssa Giovannina Curcio
Tutor esterno : Ufficio edilizia di culto conferenza episcopale calabra
Il percorso mira a far conoscere l‟attività dell‟ Ufficio Tecnico Diocesano, di come nel rispetto delle
leggi dello Stato italiano, delle norme canoniche e delle norme amministrative emanate dalla C.E.I.
coadiuva l‟Ordinario Diocesano relativamente agli aspetti tecnici legati alla progettazione ed alla
realizzazione di nuovi complessi parrocchiali o di parti di essi; alla manutenzione (sia ordinaria che
straordinaria), alla ristrutturazione, al restauro di immobili - destinati al culto e/o all‟esercizio del
ministero pastorale - di proprietà di Enti Ecclesiastici o dati in uso ad essi. L'iniziativa del progetto
Alternanza scuola-lavoro, in campo artistico, darà loro la possibilità di approfondire e rafforzare le
conoscenze e le competenze delle tematiche e dei contenuti attinenti alla disciplina in oggetto.
OBIETTIVI
Gli obiettivi da raggiungere, interesseranno in particolare, i seguenti punti :
- recupero e valorizzazione del patrimonio artistico ed architettonico
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del proprio territorio;
– formare i giovani attraverso il lavoro manuale e la vita comune per
conoscere il proprio patrimonio;
– saper utilizzare le tecniche e le procedure necessarie del metodo
lavorativo;
– attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, in
modo tale da collegare sistematicamente
la formazione in aula/laboratorio ecclesiale con l'esperienza pratica;
– orientamento professionale degli studenti e conoscenza diretta
delle problematiche connesse al mondo del lavoro.
Classe III C
Titolo “A scuola ed in Ufficio”
Tutor interno: Vittoria Le Pera
Tutor: Massimiliano Ferrazzo
L‟alternanza scuola-lavoro per la classe 3 C si svolge presso la sede dell‟INPS di Crotone. L‟obiettivo
principale del progetto è quello di permettere agli alunni un‟esperienza diretta con il mondo del lavoro
con finalità orientative e formative al tempo stesso, in modo da avvicinare le competenze degli
studenti a quelle del tessuto economico sociale. Gli allievi saranno suddivisi in gruppi che si
alterneranno sia agli sportelli dove si svolgono funzioni di prestazione (disoccupazione, assegni
familiari, mobilità, maternità…) e dove quindi si avrà diretto contatto con il pubblico e sia nei vari
reparti dove si svolgeranno varie attività come quella di sistemare archivi, crearne altri su excel,
preparare fascicoli notarili e domande di istruttoria. Durante i vari incontri gli allievi, arricchiranno la
formazione acquisita nei percorsi scolastici con l‟acquisizione di conoscenze spendibili nel mondo
lavorativo e nello specifico nell‟area amministrativa-contabile.
Obiettivi
- conoscere una azienda attraverso le dimensioni organizzative, di mercato e di prodotto,
amministrative e giuridiche
- conoscere i ruoli, funzioni, processi lavorativi e posizioni organizzative presenti in azienda
- Avvicinare i giovani alle strutture socio-educative-assistenziali nelle quali saranno chiamati a
svolgere la loro attività, dopo aver terminato gli studi
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CLASSE III D
Tutor interno: Melillo Anna
Titolo: LA CARNIVAL RACE: MODELLO DI SVILUPPO ECONOMICO ATTRAVERSO
GLI SPORT VELICI
Percorso che gli allievi svolgeranno in collaborazione con il Club Velico di Crotone, in occasione
della manifestazione velica internazionale della Classe Optimist. Scopo del percorso è quello di far
comprendere come la preparazione liceale di base è non settoriale, ma compiuta ed organica, critica e
aperta all'interdisciplinarità, pur nella consapevolezza del divario esistente tra il mondo scolastico e il
contesto socio economico in cui si colloca. L‟attività di alternanza scuola - lavoro, che è stata
sviluppata partendo dall‟organizzazione della Carnival Race da parte del Club Velico, vede gli
studenti proporsi nell‟ambito delle pubbliche relazioni (anche e soprattutto in inglese ) e della
comunicazione, in quanto più vicino alle esigenze didattiche del corso di studi prescelto e più coerente
con il loro background culturale, ma anche nell‟effettiva pratica di tutte quelle azioni che
permetteranno ai 240 timonieri, di 11 Paesi diversi, e ai loro allenatori e accompagnatori di poter
essere accolti, aiutati, supportati.
FINALITA‟ DEL PROGETTO
- Riprogettare il modo di essere e fare scuola
- Stimolare interesse per il percorso formativo
- Aprire la scuola alla società, soprattutto nei suoi aspetti produttivi
- Avvicinare il mondo della scuola e dell‟impresa, dell‟agenzia esterna, concepiti come attori di un
unico processo che favorisca la crescita e lo sviluppo della personalità e del bagaglio culturale e
professionale dei giovani
Obiettivi educativi trasversali:
- Sviluppare nei giovani nuove o alternative modalità di apprendimento flessibili, attraverso il
collegamento dei due mondi formativi (pedagogico scolastico ed esperienziale aziendale), sostenendo
un processo di crescita dell‟autostima e della capacità di autoprogettazione personale
- Rendere consapevoli i giovani del profondo legame tra la propria realizzazione futura come persone
e come professionisti e le competenze acquisite durante la propria vita scolastica
- Socializzare e sviluppare caratteristiche e dinamiche alla base del lavoro in azienda (lavoro di
squadra, relazioni interpersonali, rispetto di ruoli e gerarchie, strategie aziendali e valori distintivi
ecc.)
- Formare all‟autovalutazione
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- Potenziare la capacità di effettuare scelte valutando situazioni complesse
- Potenziare la capacità di lavorare in gruppo
- Far divenire gli allievi parte attiva nel processo di apprendimento
Obiettivi formativi trasversali:
-Favorire e sollecitare la motivazione allo studio
- Acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro
- Migliorare la comunicazione a tutti i suoi livelli e abituare i giovani all‟ascolto attivo
- Sollecitare capacità critica e diagnostica
- Acquisire la capacità di essere flessibili nel comportamento e nella gestione delle relazioni
- Incoraggiare il pensiero critico e a comportarsi autonomamente
Classe III E
EUREKA! Costituiamo un’ associazione
Tutor interno: prof Beniamina Arrighi
Tutor esterno: Centro servizi per il volontariato
Il progetto relativo all‟ attività di alternanza scuola lavoro, prevede per la classe III E, una prima fase
del processo, nella quale, la scuola e l‟ ente ospitante, il Centro Servizi per il Volontariato “ Aurora”
di Crotone, faranno emergere dagli stessi ragazzi coinvolti, interessi, necessità, aspettative.
Successivamente il percorso avrà come obiettivo la conoscenza delle peculiarità delle organizzazioni
del terzo settore e dei loro interventi, in un‟ottica progettuale e di rete. L‟azione mirerà
successivamente a conoscere da vicino il mondo del volontariato anche
attraverso l‟analisi delle attività di altre associazioni e attraverso l‟ interazione
con gli operatori di vari settori, imparando ad operare nell‟ambito dei servizi offerti dagli organismi
del terzo settore e raccordandosi con questi. Gli
alunni tradurranno quindi apprendimenti di carattere generale e analisi dei bisogni del nostro
territorio, in ipotesi di attività , analizzando costruttivamente gli ambiti d‟azione proposti dall‟ente
ospitante. Prenderà
cosi forma una ipotesi nella quale inizialmente si simulerà la costituzione di una associazione
culturale, con l‟ individuazione di obiettivi e finalità reali e successivamente calandosi nel ruolo, gli
alunni individueranno un ambito di intervento e lavoreranno all‟ organizzazione di un evento.
FINALITA’
Potenziare conoscenze, competenze e capacità mediante esperienze concrete;
Rimotivare allo studio, recuperare gli alunni in difficoltà, valorizzare le eccellenze;
Avvicinare al mondo del lavoro per favorire l‟orientamento, scoprire le strategie di mercato e
sviluppare idee imprenditoriali;
50
Sviluppare nello studente una capacità di lettura più ampia di certi fenomeni, utili per lo sviluppo dell‟
impresa.
Sviluppare le competenze comunicative ed organizzative;
Sviluppare la capacità di lavorare con gli altri attraverso la metodologia in team.
Potenziare le conoscenze mediante esperienze dirette e concrete o attività sul campo; Promuovere
l‟assunzione di responsabilità individuale nei confronti dei risultati e della ricerca personale.
Favorire e promuovere le relazioni sociali e le dinamiche di rapporto esistenti;
OBIETTIVI
Acquisizione nuove competenze e capacità;
-Diffusione della cultura del lavoro ed il ruolo sociale dell‟impresa/ associazione/ente.
-Promozione dell‟ uso della conoscenza, orientata al risultato, a superare le difficoltà e a risolvere i
problemi. --
Individuazione e promozione delle risorse culturali del territorio, come mezzo di crescita dell‟ intera
comunità.
Individuazione e realizzazione di attività che compensino la carenza di eventi di carattere culturale
( mostre, convegni, seminari).
– orientamento professionale degli studenti e conoscenza diretta
delle problematiche connesse al mondo del lavoro.
Classe III F
Tutor interno: Cosentino Maria
Tutor esterno : Luigi Monaco
Titolo : A tavola con SLOW-FOOD
Obiettivo di questo percorso, realizzato con Slow Food è quello di far conoscere il mondo delle
imprese alimentari del territorio, in modo da poter monitorare l‟evoluzione dei fabbisogni
professionali e formativi. Il progetto è legato particolarmente al tema della sicurezza e della qualità
alimentare per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio. Si affronteranno le tematiche della
nutrizione da un punto di vista ambientale, storico, culturale, tecnico-scientifico ed economico e degli
alimenti “a Km zero”, definiti anche con il termine più tecnico “a filiera corta”, prodotti locali che
vengono venduti o somministrati nelle vicinanze del luogo di produzione. In questo modo inoltre
viene valorizzato il consumo dei prodotti stagionali recuperando così il legame con il ciclo della
natura e con la produzione agricola. Il percorso intende fornire una visione completa delle attività e
delle problematiche dalla produzione al consumo degli alimenti (dal campo alla tavola), nonché la
capacità di intervenire con misure atte a garantire la sicurezza, la qualità e la salubrità degli alimenti, a
ridurre gli sprechi, a conciliare economia ed etica nella produzione, conservazione e distribuzione
degli alimenti.
Obiettivi
51
- Fornire competenze teoriche e pratiche in ambito economico e aziendale a chi voglia operare del
settore agroalimentare,
- conoscenze delle cooperative/società agroalimentari del territorio
- Comprendere la complessità del sapere professionale ed avvicinarsi ad una possibile modalità per la
sua acquisizione
Entrare in diretto contatto con le aziende agroalimentari che operano nel territorio
-Conoscere i principi della alimentazione umana ai fini della prevenzione e protezione della salute,
per un proficuo dialogo con il mondo della medicina;
- acquisire gli elementi e principi di conoscenza della legislazione alimentare, per un indispensabile
rispetto della normativa vigente nonché dell'organizzazione e dell'economia delle imprese alimentari;
- coordinare i molteplici saperi e le diverse attività legate agli alimenti ed alla alimentazione, tenuto
conto della unica e specifica visione completa di integrazione verticale, o di filiera (dal campo alla
tavola), in specifici settori produttivi del mondo alimentare, di informazioni generali.
3.19 COMITATO SCIENTIFICO
Come previsto dai nuovi ordinamenti, la scuola può innovare la propria struttura organizzativa
attraverso l‟articolazione del Collegio dei docenti in Dipartimenti e la costituzione del Comitato
Scientifico. Ai sensi dell‟articolo 10, comma 2, del d.P.R. 89 del 2010, recante il Regolamento per il
riordino dei licei, il Comitato Scientifico è composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro,
delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta
formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l‟organizzazione e
l‟utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.
Il Comitato Scientifico del nostro Liceo è formato, per la parte esterna, dai rappresentanti legali di:
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI
CROTONE
ORDINE DEGLI AVVOCATI DELLA PROVINCIA DI CROTONE
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CROTONE
UFFICIO EDILIZIA DI CULTO CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA
CAMERA DI COMMERCIO DI CROTONE
ORDINE DEI COMMERCIALISTI DI CROTONE
UFFICIO REGIONALE DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI
INPS CROTONE
UNIVERSITA' MAGNA GRAECIA DI CATANZARO
52
CONFINDUSTRIA CROTONE
DIPARTIMENTO SCIENZE NATURALI UNICAL
NOTAIO
PRESIDENTE DEL CONI PROVINCIALE
PRESIDENTE DEL CROTONE CALCIO
La costituzione del CS può contribuire a migliorare la dimensione organizzativa della scuola,
collegando l‟autonomia scolastica al più vasto sistema delle autonomie territoriali e alla capacità di
auto-organizzazione della scuola, per rispondere meglio alle sfide dell‟innovazione. I CS svolgono un
ruolo di raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le innovazioni della ricerca
scientifica e tecnologica, le esigenze del territorio e i fabbisogni professionali espressi dal mondo
produttivo.
3.19 PROGETTI EXTRA-CURRICULARI
Progetto Biblioteca
Responsabile prof.ssa Gullì Maria Luigia
Il progetto Biblioteca si pone in continuità col lavoro già avviato nei precedenti anni scolastici. Si
propone di rendere fruibile la biblioteca attraverso l‟organizzazione di una gestione ordinaria dei
prestiti, accessibili a tutti i membri della comunità scolastica come previsto dal manifesto dell‟Unesco
sulle biblioteche scolastiche , la catalogazione e la sistemazione del materiale librario e il
rafforzamento della presenza della biblioteca nella prospettiva di una più stretta interazione con
l'utenza. Si avvale della collaborazione del responsabile del sistema bibliotecario regionale e
coinvolge un gruppo di quindici ragazzi provenienti da più classi coordinati dalla referente.
Progetto Giornalino
“Il Pitagora”: Giornale scolastico in nero ed on line.
Responsabile Prof.ssa Silvana Sabatino
Il progetto relativo alla realizzazione e pubblicazione del giornale scolastico esiste da molti anni in
questo Istituto, declinandosi con lo stesso titolo ma in modi diversi, sempre più attuali e vicini al
sentire dei giovani ed alle scelte e tipologie comunicative privilegiate dagli alunni. Questo avviene
allo scopo di annullare la cesura tra scuola e vita, rendendo la prima sintesi e completamento della
realtà contestuale ed interiore vissuta dagli alunni. La scuola vista non come Turris Eburnea, avulsa
dalla quotidianità, ma come Entità Viva, Organismo dinamico e costitutivo della Società e
dell‟Apprendimento dell‟Individuo. Le esperienze pregresse, i Concorsi nazionali di Giornalismo,
Letteratura e Poesia (Premio Nazionale di Giornalismo „Penne Sconosciute‟- Piancastagnaio (Siena),
53
Premio Letterario „La casetta degli Artisti‟- Recanati, Premio Letterario Nazionale „Il Capitello-
Premio „Palatucci‟- Crotone, Premio Rotary - Crotone, …), vinti dalla Redazione al completo e da
singoli componenti della stessa, testimoniano la qualità dei lavori prodotti e, soprattutto, l‟entusiasmo
dei ragazzi nell‟affrontare il mondo e la vita attraverso il mezzo a loro più congeniale e naturale, il
motivo intrinseco che li ha condotti alla scelta del Liceo Classico, Tempio dello Studio della Lingua,
del Passato Illustre, delle nostre Radici che contengono „in nuce‟ tutte le aspirazioni più alte e
trascendenti che contraddistinguono lo Spirito dell‟Uomo.
Progetti del potenziamento
“Il sogno di una mappa perfetta”
Prof. Magli Donatello
Classe di concorso AO49
Biennio
E‟ un progetto che coinvolge, in modo trasversale più discipline è indirizzato alle classi del biennio e
spazia dalla geografia, alle scienze, allo storia con accenni alla filosofia greca.
“English into business”
Prof.ssa Scerra
Classe di concorso AO346
Classi Quarte e Quinte
Il progetto ha l‟obiettivo di introdurre il linguaggio del business e del marketing
“Storia dell’arte al biennio”
Classe di concorso AO61
Biennio
Gli obiettivi individuati sono quelli relativi all‟arte greca e romana.
“La nascita di un’azienda: aspetti normativi, fiscali”,
Classe di concorso AO17
Prof.ssa Pagano
54
Triennio
Obiettivo specifico quello di avvicinare gli alunni al mondo del business.
“Matematica per il biennio”
Classe di concorso AO49
Prof. Loria Franco
Biennio
Progetto di recupero di matematica per gli alunni delle classi del biennio da tenere due volte la
settimana. Gli obiettivi sono quelli legati al recupero delle lacune per il raggiungimento della piena
sufficienza.
Progetto Area a Rischio
Il Progetto Area a Rischio, facendo leva sulla trasversalità degli aspetti cognitivi e affettivi e sull‟innovazione
delle metodologie didattico-formative, si integra con il curricolo scolastico, coinvolgendo nelle azioni docenti,
genitori e istituzioni. Nello specifico, il progetto intende realizzare concrete politiche di integrazione, mirate a
rafforzare la motivazione allo studio nel rispetto delle modalità di apprendimento di ogni studente. Allo scopo
di sostenere il Piano dell‟Offerta Formativa e potenziare la possibilità di attuazione degli obiettivi che ne
costituiscono l‟impianto, sono stati individuati interventi mirati che, attraverso percorsi di formazione, e attività
di laboratorio, promuovono negli alunni la capacità di porsi in modo consapevole e positivo di fronte a nuove
esperienze.
4. VALUTAZIONE
La valutazione controlla l‟aderenza agli obiettivi didattico-educativi prefissati ed è formulata sulla base
di criteri oggettivi ed omogenei; riconosce le abilità raggiunte e la quantità e qualità di informazioni, ma
privilegia anche il percorso di crescita in rapporto ai livelli di partenza. In primo luogo, appare essenziale e funzionale per tale crescita indurre negli alunni la capacità di autovalutazione, promuovendo consapevolezza e senso di responsabilità anche mediante la trasparenza del contratto formativo.
In un rapporto armonico ed equilibrato tra docente ed alunno, la valutazione sarà momento finalizzato sempre alla costruzione della personalità del discente per far emergere potenzialità anche nell‟allievo meno partecipativo.
Il processo di valutazione, come processo individualizzato, volto a promuovere le risorse personali
dell‟allievo, le abilità, le attitudini di ciascuno e a rimuovere ostacoli di tipo cognitivo, affettivo,
motivazionale, valuterà:
atteggiamento: partecipazione al dialogo educativo e interesse verso le materie oggetto di
studio, metodo e continuità nel percorso di approfondimento, disponibilità alla
collaborazione; formazione: grado di maturazione culturale e sociale conseguito in termini di
conoscenze,competenze, capacità; progresso: miglioramento del rendimento e del comportamento complessivo, rispetto alla
situazione di partenza.
55
4.1. Modalità di valutazione degli alunni
Il Pitagora usa già a pieno regime dall‟anno scolastico 2012/2013 il registro elettronico.
Ogni docente provvederà a inserire i voti su “Scuola Viva” – Spaggiari (in uso dall’a.s.
2015/2016), accompagnandolo, da una breve motivazione.
Nella valutazione, i cui criteri sono stabiliti dal Collegio dei Docenti, in virtù delle novità
introdotte dal nuovo Esame di Stato, i docenti faranno uso di tutta la scala numerica prevista dalla
legge. Ciascun Consiglio di classe programma l‟armonica distribuzione delle verifiche, evitando il
sistematico ricorso alla prova scritta laddove le discipline lo consentano, al fine di non appesantire
lo studio degli allievi. È inoltre cura dei singoli dipartimenti disciplinari proporre il numero di
verifiche necessarie per garantire una trasparente e serena valutazione dello studente, per assicurare
quel coordinamento dell‟azione didattica che contribuisce ad instaurare un clima sereno ed
efficiente nella scuola. Ciascun insegnante assicurerà tempestività nella correzione degli scritti,
nell‟intento di evitare che, nel quadro di un lavoro progressivo, essa perda senso e significato.
In sede di scrutinio finale il Collegio docenti ha deliberato l‟assunzione dei seguenti
indicatori per l‟attribuzione del credito scolastico: - profitto nelle singole materie;
- frequenza;
- interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo ed alle attività
complementari ed integrative.
Il Collegio Docenti, pur riconoscendo l‟autonomia didattica e metodologica dell‟insegnante, affida
ai dipartimenti disciplinari il compito di definire i criteri per lo svolgimento, per classi parallele, di
prove comuni d‟ingresso e finali, sulla base dei saperi essenziali enucleati dagli stessi dipartimenti.
Le modalità di attuazione delle verifiche affidate ai singoli docenti prevedono:
valutazione in itinere, attraverso:
- prove di ingresso, per la rilevazione delle abilità e conoscenze possedute
prove scritte (produzione di testi, prove strutturate con test a risposta aperta e chiusa) da effettuare in
numero congruo di almeno tre prove a quadrimestre.
-valutazione sommativa, a conclusione di ogni unità didattica con:
- prove scritte;
- verifiche orali.
Il Consiglio di Classe, nel verificare l‟efficacia dell‟intervento valutativo:
-programma le verifiche, in modo che siano opportunamente scaglionare e venga meglio distribuito il
carico di lavoro per gli studenti;
- analizza il grado di raggiungimento degli obiettivi, sia disciplinari sia comportamentali;
- riformula gli obiettivi sulla base delle specifiche caratteristiche della classe;
- aiuta gli studenti ad identificare, correggere e compensare i propri punti deboli;
- sostiene e valorizza gli elementi di forza degli studenti.
Il Collegio dei Docenti ha stabilito il numero minimo di verifiche, a cui attenersi per la valutazione in
pagella:
- discipline che prevedono valutazione scritta:
- tre verifiche per le classi ginnasiali a quadrimestre;
- tre verifiche per le classi liceali a quadrimestre;
- per la verifica orale, almeno tre a quadrimestre.
- per le discipline orali si prevedono anche prove scritte formali strutturate e semi-
strutturate.
56
Nelle prove scritte che nelle verifiche orali si applicano le griglie di valutazione concordate nei
dipartimenti.
Agli scrutini devono essere proposti solo i voti interi. Per i parametri della valutazione in decimi degli
alunni si utilizzano tutti i numeri dall‟1 al 10, si specifica che “impreparato“ riferito a verifiche orali,
assegnato perché l‟alunno dichiara di non essere preparato e non vuole sottoporsi a verifica orale, in
base alla griglia di valutazione, si attribuisce il voto minimo della griglia di valutazione.
Le prove parallele
Le Prove Parallele, frutto di una condivisione di obiettivi e finalità, si inseriscono nell‟ambito di un dibattito
aperto nell‟Istituto sul tema della valutazione, momento cruciale dell‟attività didattica e del ruolo del docente.
Finalità generali delle prove saranno il miglioramento dell‟offerta formativa dell‟Istituto, la promozione di un
confronto sulla didattica delle discipline e sulla valutazione, di pari opportunità formative agli studenti.
Obiettivi specifici saranno altresì la definizione più puntuale dei contenuti irrinunciabili di ciascuna disciplina, e
la sperimentazione di modalità collegiali di lavoro.
Le prove comuni per classi parallele avranno per oggetto le conoscenze e le abilità ritenute essenziali per il
raggiungimento delle competenze minime previste dall‟offerta formativa per la disciplina e la classe specifica.
Scopo delle Prove Parallele è il monitoraggio delle programmazioni disciplinari effettivamente erogate, ed il
raggiungimento delle competenze e dei livelli per classi parallele, al fine di diminuire la varianza interna alla
classe e alle classi.
Nei dipartimenti, si stabiliranno gli obiettivi comuni degli argomenti scelti da somministrare nelle prove, che
dovranno rispettare la programmazione dipartimentale e curriculare redatta a inizio anno.
I coordinatori di dipartimento, raccolte tutte le indicazioni da parte dei docenti, elaboreranno le prove che sanno
affidate al dirigente scolastico o suo delegato .
Si prediligeranno le domande a risposta aperta. Al fine di garantire imparzialità e oggettività nella
valutazione, le prove saranno anonime, contrassegnate da un codice numerico corrispondente a un singolo
allievo e la correzione sarà affidata collegialmente ai docenti delle discipline.
4.2 Griglie di valutazione
I docenti utilizzano, in accordo con le linee guida del Collegio dei docenti e delle aree dipartimentali,
griglie di valutazione per le verifiche scritte e orali per:
- favorire una valutazione trasparente;
- favorire il percorso di crescita dei nostri allievi;
- preparare i nostri allievi alla valutazione dell‟Esame di stato.
Criteri generali di valutazione degli apprendimenti
VOTO GIUDIZIO SINTETICO LIVELLI DI
APPRENDIMENTO
1
Rifiuto delle verifiche o della materia stessa,
senza alcuna possibilità di avere elementi di
accertamento della preparazione.
Totale assenza di contenuti
2
Totale impreparazione o dichiarata completa
non conoscenza anche dei contenuti
elementari e di base.
Assente/non adeguato
3
Netta impreparazione anche a livello di
concetti elementari di base, seppure guidato
dal docente.
Lacunosa / confusa
4
- Estese lacune nella conoscenza degli
argomenti;
- Comprensione molto limitata del testo o
fraintendimento delle domande;
- Gravi difficoltà applicative; scarsa
proprietà di linguaggio.
Scarso
5
- Conoscenza frammentaria o superficiale
dei
contenuti;
- Difficoltà nel condurre analisi e
nell‟affrontare le
tematiche proposte;
- Capacità applicative limitate;
-Linguaggio poco rigoroso e conoscenza
limitata della terminologia specifica.
Insufficiente
6
-Conoscenza dei temi
fondamentali;
-Sufficienti capacità di comprensione e di
analisi, pur con difficoltà applicative,
conoscenza della terminologia specifica e
proprietà di linguaggio accettabili.
Sufficiente
7
- Discreta conoscenza e
comprensione dei contenuti;
- capacità di cogliere i nessi tematici e
stabilire collegamenti pertinenti;
- capacità applicative accettabili;
- uso corretto della terminologia specifica e
discreta proprietà di linguaggio
Discreto
8
- Buona conoscenza e
comprensione dei contenuti;
- capacità di affrontare percorsi tematici
anche complessi e di effettuare collegamenti
significativi;
- discrete capacità applicative,
padronanza della terminologia specifica ed
esposizione chiara e appropriata.
Buono
9/10
- Conoscenze ampie ed
approfondite;
- capacità di esaminare
criticamente gli argomenti e di cogliere
autonomamente relazioni tra aree tematiche
diverse;
- capacità di applicare
con disinvoltura le proprie acquisizioni
anche in situazioni nuove;
- linguaggio ricco, articolato e preciso.
Ottimo
o eccellente
Griglie di valutazione prova scritta di italiano biennio
TABELLA CONVERSIONE VOTI Valutazione in Decimi
Giudizi Valutazione in quindicesimi
½
Gravemente insufficiente 3
3 Scarso 6 4 Insufficiente 7 5 Mediocre
8-9 6 Sufficiente 10 7 Più che suff./ discreto 11-12 8 Buono 13 9 Più che buono 14 10 Ottimo 15
Indicatori Descrittori punteggio
Rispondente alla traccia Rispondente Non rispondente
1 0,5
Coerenza logico argomentativa -Articolazione organica e consequenziale-Ricchezza di
informazioni; -Articolazione organica – informazioni buone;
-Articolazione organica –
informazioni sufficienti;
-Articolazione organica – informazioni mediocri; -Articolazione non organica-
informazioni carenti;
-Articolazione del tutto
disorganica- informazioni
scarse.
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
Competenze linguistiche Adeguate e complete Adeguate Sufficientemente adeguate
Non del tutto adeguate
Inadeguate
Del tutto inadeguate
3,0 2,5 2,0
1,5
1,0
0,5
Capacità di elaborazione Contributo personale autonomo–ottime capacità critiche Contributo personale discreto– buone capacità critiche
Contributo personale sufficiente –
adeguate capacità critiche
Contributo personale poco
pertinente – modeste capacità
critiche
Contributo personale assente –
inadeguate capacità critiche
3,0
2,0
1,5
1,0
0,5
25
Griglie di valutazione biennio: prova scritta di latino e greco
Conoscenze morfosintattiche, comprensione e traduzione
del testo (Esattezza e fedeltà della traduzione)
Punti
Capacità espressiva
(Livello della resa stilistica)
Punti
Ottimo livello 8
Buon livello 7
Sufficiente livello 6
Insufficiente livello 5
Numerosi gravi errori grammaticali 4
Numerosi passi fraintesi 3
(gravi lacune grammaticali ed
interpretative)
Senso del brano quasi del tutto 2
frainteso (gravissime lacune
morfo sintattiche ed interpretative)
Molto espressiva e fluida 2
(di livello elevato)
Abbastanza espressiva e fluida 1
Essenziale 0,5
Piuttosto stentata ed impropria 0
26
Prova scritta di Italiano triennio
Classe ………………..
Alunno…………………….
Testo letterario
Voto
Articolo di
giornale
Voto
Saggio breve
Voto
Tema
Voto
Correttezza formale Correttezza formale Correttezza
formale Correttezza
formale
Lessico adeguato Lessico incisivo,
immediato Lessico specifico Lessico appropriato
Comprensione
complessiva
Titolo, spazio,
collocazione Titolazione,
spazio,
collocazione
Aderenza traccia
Aderenza allo
stimolo
Aderenza registro
destinatario Aderenza al tema,
focalizzazione
problema
Informazioni e
conoscenze,
elaborazione,
Apporti personali
Interpretazione
approfondimenti
Informazioni,
argomentazioni,
elaborazioni,
riflessioni critiche
Individuazione tesi
ed argomentazioni
Organizzazione
testo
Organizzazione
testo Organizzazione
testo Organizzazione
testo
Creatività,
originalità,
espressività
Creatività e
originalità,
espressività
Creatività e
originalità,
espressività
Creatività e
originalità,
espressività
Voto = somma/ 7
Voto = somma /7
Voto = somma /7
Voto = somma /7
Valutazio
ne
Decimi
Giudizi Valutazione
quindicesimi
3 Scarso 6
4 Insufficiente 7
5 Mediocre 8-9
6 Sufficiente 10
7 Più che suff./ discreto 11-12
8 Buono 13
9 Più che buono 14
10 Ottimo 15
27
griglie di valutazione triennio: prova scritta di latino e greco
Descrittori punteggio
Traduzione Completa- Il testo è stato
compreso
2,5
Quasi completa - Il testo, nel
complesso, è stato compreso
2,0
Completa ma il testo non è stato
compreso in ogni parte
1,5
Incompleta- Il testo non è stato
del tutto compreso
1,0
Lacunosa- Il testo non è stato
compreso
0,5
Conoscenza elementi
Morfosintattici
Ottima Eccellente Buona
Discreta Essenziale Mediocre
Insufficiente
Gravemente insufficienze
Scarsa
Inesistente
5,5
5,0
4,5
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
0,0
Resa stilistica
Ottima Buona Essenziale
Insufficiente
2,0
1,5
1,0
0,5
TABELLA CONVERSIONE VOTI
Valutazione in
Decimi Giudizi Valutazione in quindicesimi
½ Gravemente insufficiente
3
3 Scarso 6
4 Insufficiente 7
5 Mediocre
8-9
6 Sufficiente 10
7 Più che suff./ discreto 11-12
8 Buono 13
9 Più che buono 14
10 Ottimo 15
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA
INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGI PER LE SINGOLE MATERIE DEL
CANDIDATO
………………………………………………………
Greco Inglese Fisica Storia Scienze
CONOSCENZE Complete e rigorose 7 7 7 7 7
Complete 6 6 6 6 6
Quasi complete 5 5 5 5 5
Parziali 4 4 4 4 4
Carenti 3 3 3 3 3
Insufficienti 2 2 2 2 2
Gravemente insufficienti 1 1 1 1 1
COMPETENZE Sa cogliere i problemi e organizza i
contenuti dello studio in modo
coerente ed esaustivo
4 4 4 4 4
Sa cogliere i problemi e organizza i
contenuti dello studio in modo
adeguato
3 3 3 3 3
Elenca correttamente le conoscenze
assimilate 2 2 2 2 2
Elenca in modo inadeguato le
conoscenze assimilate 1 1 1 1 1
CAPACITA’ Si esprime in modo chiaro e
corretto usando la terminologia
appropriata
4 4 4 4 4
Si esprime in modo chiaro, ma con
alcune imperfezioni 3 3 3 3 3
Si esprime in modo chiaro, ma con
diffuse imperfezioni 2 2 2 2 2
Si esprime in modo non chiaro
1 1 1 1 1
TOTALE in
quindicesimi
TOTALE in decimi
TABELLA CONVERSIONE VOTI
Valutazione in
Decimi Giudizi Valutazione in quindicesimi
½ Gravemente insufficiente
3
3 Scarso 6
4 Insufficiente 7
5 Mediocre
8-9
6 Sufficiente 10
7 Più che suff./ discreto 11-12
8 Buono 13
9 Più che buono 14
10 Ottimo 15
31
GRIGLIA DI VALUTAZIONE TERZA PROVA- MATEMATICA –
TIPOLOGIA A strettamente applicativa
INDICATORI DESCRITTORI punteggio
CALCOLI
Senza errori 4
Pochi errori, per lo più di distrazione 3
Pochi errori ma importanti 2
Molti errori, anche importanti 1
PROCEDIME
NTO e
APPLICAZIO
NE REGOLE
Procedimenti corretti 5
Qualche errore nell'applicazione delle regole, ma non
collegato all'obiettivo dell'esercizio (errore “esterno”).
Es. : errore algebrico nel calcolo di una derivata.
4
Qualche errore ma importante, cioè collegato alle
competenze specifiche oggetto di valutazione
dell'esercizio (errore “interno”).
Es. errore nell'applicazione della formula di una derivata
composta.
3
Pochi errori, sia interni che esterni 2
Molti errori tra interni ed esterni 1
COMPLETEZ
ZA
L'esercizio viene svolto completamente, riportando tutti i
passaggi necessari 6
L'esercizio viene svolto sino al risultato finale, senza però
alcuni dei passaggi intermedi considerati necessari 5
L'esercizio viene svolto per metà circa 2
L'esercizio viene svolto meno della metà circa 1
Voto ________ /15
Il candidato: ….........................................................
32
ESAME DI STATO 2015/2016
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER IL COLLOQUIO ORALE
Parametri Indicatori valutativi Misuratori Punteggio
Conoscenza e grado di
approfondimento degli
argomenti trattati
Trattazione esauriente, precisa e molto approfondita 10
Argomenti trattati in modo pertinente e approfondito 7-8-9
Conoscenze proprie e coerenti 6
Conoscenza superficiale o lacunosa degli argomenti 3-4-5
Conoscenza frammentaria e/o scarna degli argomenti 0-1-2
Capacità di analisi e
comprensione di testi e
procedure
Testi e procedure analizzati nei loro aspetti salienti 4
Testi e procedure analizzati in alcuni aspetti 3
Lettura corretta ma elementare di testi e procedure 2
Analisi condotte in modo non sempre soddisfacente 1
Capacità analitiche non rilevabili 0
Capacità di esposizione e
padronanza della lingua
Esposizione efficace, precisa e organica 4
Esposizione scorrevole e organica 3
Esposizione semplice e schematica 2
Esposizione incerta e non sempre organica 1
gravissime difficoltà espositive 0
Capacità di
rielaborazione personale
Colloquio ricco di spunti interpretativi originali e pertinenti 4
Elaborazioni personali pertinenti 3
Spunti personali pertinenti 2
Spunti personali non pertinenti allo sviluppo del colloquio 1
Colloquio condotto in modo schematico, banale e impersonale 0
Capacità di effettuare
collegamenti
interdisciplinari
Collegamenti efficaci e organici allo sviluppo del colloquio 4
Sviluppo del colloquio lineare nel collegamento tra le discipline 3
Collegamenti semplici e schematici ma corretti 2
Collegamenti spesso incoerenti 1
Collegamenti del tutto incoerenti o assenza di collegamenti interdisciplinari 0
Capacità progettuali e
coerenza del percorso
espositivo presentato
dal candidato
Percorso efficace e pianificato con coerenza 4
Percorso coerente e consequenziale 3
Percorso semplice e schematico ma corretto 2
Percorso non sempre organico e consequenziale 1
Percorso disorganico e del tutto privo di logica consequenziale 0
VALUTAZIONE COMPLESSIVA GRAVEMENTE INSUFFICIENTE 0/7
INSUFFICIENTE 8/13 MEDIOCRE 14/19
SUFFICIENTE 20 DISCRETO / Più CHE DISCRETO 21/25
BUONO /DISTINTO 26/29 OTTIMO 30
CANDIDATO Voto Complessivo
DOCENTI
33
4.3.Voto di condotta
Il voto di condotta, secondo quanto stabilito dalla O.M. 40 dello 08/04/2009, concorre alla determinazione del credito scolastico in quanto fa media con i voti di profitto.
Le linee guida per la valutazione della condotta comprendono:
comportamento nei rapporti con i docenti, con il personale scolastico, con i
compagni;
partecipazione alle lezioni, alla proposte didattiche, alle attività di classe e di istituto;
puntualità adempimenti scolastici e a casa;
frequenza alle lezioni;
puntualità orario entrata;
rispetto del Regolamento di Istituto, delle strutture e del materiale della scuola.
Voto Rapporto con
persone e con
l’istituzione
scolastica,
rispetto del
Regolamento
d’Istituto
Interesse,
impegno,
partecipazione
al dialogo
educativo,
rispetto delle
consegne
Frequenza
Scolastica
annuale
10 Comportament
o molto
rispettoso delle
persone,
collaborativo e
costruttivo
durante le
attività
didattiche
Ottima
socializzazione
Costante
consapevolezza
e
interiorizzazion
e delle regole
Nessun
provvedimento
disciplinare
Interesse
costante e
partecipazione
attiva alle
attività
didattiche,
anche alle
proposte di
approfondimen
to
Impegno
assiduo
Ruolo
propositivo
all‟interno
della classe
Puntuale e
serio
svolgimento
delle consegne
scolastiche nel
rispetto dei
tempi stabiliti
(= compiti
domestici,
verifiche in
classe scritte
e orali,
Assidua e
puntuale
all‟inizio di
tutte le ore di
lezione
0-23 assenze
annuali
0-16 entrate
posticipate
0-16 uscite
anticipate
34
consegna
materiali
didattici)
9
Positivo e
collaborativo
Puntuale
rispetto degli
altri e delle
regole
Nessun
provvedimento
disciplinare
Buon livello di
interesse e
adeguata
partecipazione
alle attività
didattiche ,
interventi
costruttivi
Impegno
costante
Diligente
adempimento
delle consegne
scolastiche
Frequenza
regolare,
puntuale
all‟inizio di
tutte le ore di
lezione
24-26 assenze
annuali
17-21 entrate
posticipate
17-21 uscite
anticipate
8
Generalmente
corretto nei
confronti
degli altri ma
non sempre
collaborativo
Complessivo
rispetto delle
regole
(= qualche
richiamo
verbale –
nessun
richiamo scritto
sul Registro di
classe ad opera
del docente o
del Dirigente
Scolastico)
Interesse e
partecipazione
selettivi (a
seconda della
disciplina)
e discontinui
Qualche
episodio di
distrazione e
richiami
verbali
all‟attenzione
Impegno nel
complesso
costante
Generale
adempimento
delle consegne
scolastiche
Frequenza nel
complesso
regolare
Occasionalmen
te non puntuale
Da 27 a 35
assenze
annuali
22-30 entrate
posticipate
22-30 uscite
anticipate
7
Comportament
o non sempre
corretto
verso
compagni e
insegnanti
Attenzione e
Partecipazione
discontinue e
selettive
Disturbo delle
Frequenza non
Sempre
regolare
Uscite
35
Poco
collaborativo
Rispetto
parziale delle
regole
segnalato con :
1.richiami
scritti sul
Registro di
classe e/o
2.allontanamen
to dalla lezione
con
annotazione sul
Registro di
classe e/o
3.ammonizione
scritta con
comunicazione
alla famiglia
attività di
lezione
segnalato sul
registro di
classe con
richiamo scritto
o con
allontanamento
dalla lezione o
con
ammonizione
scritta con
comunicazione
alla famiglia
Impegno
discontinuo
Non sempre
rispettoso degli
impegni e dei
tempi stabiliti
per le consegne
scolastiche
frequenti nel
corso delle
lezioni
Da 36 a 40
assenze
31-35entrate
posticipate
31-35uscite
anticipate
6
Scarsa
consapevolezza
e rispetto
delle
regole (ripetuti
episodi di
scarso rispetto
nei confronti
degli altri o
delle
attrezzature e
dei beni,
rapporti in
parte
problematici o
conflittuali con
i compagni che
hanno
comportato
anche la
sospensione
dalle lezioni
per un periodo
da 1 a 15
giorni)
Partecipazione
passiva
Disturbo
dell‟attività
Interesse
discontinuo e
molto selettivo
per le attività
didattiche
Impegno
discontinuo e
superficiale
Saltuario e
occasionale
rispetto delle
scadenze e
degli impegni
scolastici
Frequenza
Irregolare
Ritardi abituali
Assenze e
ritardi
generalmente
giustificati
oltre il terzo
giorno
Uscite
anticipate o
entrate
posticipate
frequenti
Uscite
frequenti nel
corso delle
lezioni
Da 41 a 50
assenze
36-45 entrate
posticipate
36
36-45 uscite
anticipate
5
Comportamento scorretto e/o violento nei rapporti con insegnanti e/o
compagni e/o personale ATA, segnalato con precisi provvedimenti
disciplinari che hanno comportato la sospensione dalle lezioni per più di 15
giorni, ma non l‟esclusione dallo scrutinio finale
e/o mancato rispetto del Regolamento d‟istituto, segnalato con precisi
provvedimenti disciplinari che hanno comportato la sospensione dalle
lezioni per più di 15 giorni, ma non l‟esclusione dallo scrutinio finale
unitamente a generale disinteresse per le attività didattiche; numero elevato
di assenze non giustificate
37
4.4. Criteri per la conduzione degli scrutini
Ai fini della validità dell‟anno scolastico (CM n. 20 4.3.2011), compreso quello relativo
all‟ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la
frequenza di almeno tre quarti dell‟orario annuale personalizzato. Come base di riferimento per la
determinazione del limite minimo di presenza verrà considerato il monte ore annuale delle lezioni,
che consiste nell‟orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di
ciascuna. Come base di calcolo per la determinazione del numero di assenze dell‟alunno, verrà
assunto il monte ore annuo, curricolare ed obbligatorio. Sono previste deroghe alle norme suddette,
a condizione che il numero delle assenze superiore a quello consentito non pregiudichi, a giudizio
del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.
Rientrano fra i casi contemplati dalla normativa, ai fini delle deroghe previste, le assenze
dovute a:
gravi motivi di salute adeguatamente documentate;
terapie e/o cure programmate;
donazioni di sangue;
partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni
riconosciute dal C.O.N.I.;
adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che
considerano un giorno feriale come giorno di riposo.
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe
riconosciute, comporta l‟esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva
o all‟esame finale di ciclo.
Ammissione alla classe successiva
Ottiene la promozione lo studente che allo scrutinio di giugno presenti, in tutte le materie,
valutazioni uguali o superiori alla sufficienza e abbia rispettato l‟obbligo di frequenza nei termini
stabiliti dalla normativa vigente (art. 14, c.7, DPR 122/2009). Spetta al Consiglio di Classe, nella
sola componente dei docenti, stabilire l‟ammissione alla classe successiva sulla base degli indicatori
approvati dal Collegio dei Docenti.
Nello scrutinio finale la sospensione del giudizio avverrà qualora la/o l‟alunna/o faccia registrare:
- Da una a tre insufficienze;
- Due insufficienze gravi (voto uguale o inferiore a 4) ed una insufficienza lieve (voto uguale a 5);
Nello scrutinio finale la/o l’alunna/o non verrà promossa/o alla classe successiva qualora faccia registrare:
- Tre o più di tre insufficienze gravi (voto uguale o inferiore a 4);
Nello scrutinio finale la/o l’alunna/o verrà promossa/o alla classe successiva - Qualora faccia registrare la sufficienza in ogni disciplina. - Qualora faccia registrare una o due insufficienze lievi (voto uguale a 5), promozione per voto
consiglio.
Spetta in ogni caso ai Consigli di Classe la valutazione delle possibilità di recupero estivo, e
quindi la decisione di sospendere il giudizio di ammissione alla classe successiva per gli studenti
che presentino una situazione di insufficienze che si discosti da quella indicata.
E‟ chiaro che nello scrutinio finale, il Consiglio di classe, dovrà tenere presente alcuni
indicatori fondamentali al fine di stabile l‟ammissione, la non ammissione alla classe successiva o
la sospensione del giudizio:
l‟assiduità della frequenza
l‟impegno, la motivazione, la partecipazione dimostrati durante il corso dell‟anno;
il progresso rispetto ai livelli di partenza;
l‟esito della frequenza ai corsi di recupero;
il conseguimento di risultati buoni/eccellenti in qualche materia;
l‟attitudine allo studio autonomo secondo la programmazione didattica;
38
la presenza di capacità e abilità che consentono di colmare le lacune individuate;
il curriculum scolastico;
la valutazione conseguita negli scrutini intermedi.
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute,
comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame
finale di ciclo.
Integrazione dello scrutinio in caso di sospensione del giudizio
Il giudizio di ammissione o non ammissione alla classe successiva viene formulato a
conclusione della sessione estiva degli esami di verifica del debito formativo, prima dell‟inizio delle
lezioni dell‟anno scolastico seguente, sulla base di una valutazione complessiva che tenga conto,
oltre che del profitto dello studente secondo i voti proposti a giugno, dei risultati delle prove che gli
allievi hanno affrontato nella sessione estiva degli esami di verifica del debito formativo. Il
Consiglio di Classe può dunque deliberare la non ammissione alla classe successiva per gli studenti
la cui valutazione di insufficienza nella materia e/o materie in cui hanno contratto il debito, fondata
sugli indicatori analitici sopra riportati, presenti uno o più dei seguenti elementi:
non sia stata recuperata durante la pausa estiva;
esprima l‟assenza di progresso nell‟apprendimento;
comprometta la possibilità di frequentare proficuamente la classe successiva.
In sede di scrutinio degli esami di verifica del debito formativo, si provvederà, nelle classi
del triennio, all‟attribuzione del credito scolastico dell‟alunno lasciato in sospeso a giugno, in base
al D.M. 99 del 16 dicembre 2009, all‟alunno verrà attribuito il credito scolastico in base alla tabella
A e, a seconda della media aritmetica dei voti riportati e de credito scolastico cumulato, verrà
attribuito il punteggio minimo o massimo della relativa fascia di appartenenza.
Esito finale
Per la pubblicazione dei voti e le modalità di comunicazione alle famiglie si seguono i
seguenti criteri:
I Quadrimestre: durante l‟incontro scuola famiglia di febbraio, il Coordinatore di
classe consegna una copia della pagella e comunica su apposito modulo i modi e i
tempi di recupero per le discipline in cui si rilevino insufficienze lievi e/o gravi.
II Quadrimestre: dopo la conclusione delle operazioni di scrutinio di giugno, si
affiggono i tabelloni dell‟esito finale dell‟anno scolastico.
Il Collegio dei Docenti ha stabilito la non ammissione alla classe successiva per gli allievi
che presentino insufficienza grave in tre discipline(voto ≤4).
In caso di non ammissione alla classe successiva le famiglie sono convocate dalla scuola
prima della pubblicazione dei tabelloni perché siano messe a parte, in modo circostanziato, delle
motivazioni che hanno portato il C.d.C. a deliberare l‟esito negativo. In questo caso, sul tabellone
non appariranno i voti di alcuna disciplina, ma soltanto l‟indicazione della non ammissione.
In caso di sospensione del giudizio, le materie in cui si è contratto il debito saranno
evidenziate e, per gli allievi del triennio, non sarà indicato il credito scolastico. Le famiglie saranno
avvisate dalla scuola e invitate a ritirare in Segreteria i modelli, compilati dai Docenti Coordinatori
di classe, in cui si motiva la sospensione del giudizio e si danno indicazioni sui contenuti e le
strategie da adottare per lo studio estivo. Dopo gli esami di verifica del Debito formativo, il C.d.C.
riaprirà gli scrutini e, in caso di esito positivo, sarà calcolato il credito scolastico degli allievi che
erano in sospensione di giudizio.
In caso di promozione deliberata nonostante la non piena sufficienza in una o più discipline,
sebbene sul tabellone appaia la sufficienza, le famiglie saranno avvisate dalla scuola e invitate a
ritirare in Segreteria i modelli in cui si dà conto delle lacune da colmare attraverso uno studio
individuale.
39
In base al regolamento sulla valutazione (art. 6, comma 1, D.P.R. 22/06/2009 n. 122) e al
regolamento attuativo degli Esami di Stato (O.M. 24 aprile 2013, n. 13) vengono ammessi agli
Esami di Stato gli studenti che abbiano frequentato l‟ultima classe per almeno 3/4 del monte ore
annuale di lezioni, e che allo scrutinio finale abbiano ottenuto valutazioni di almeno 6/10 in
ciascuna disciplina ed un voto di comportamento non inferiore a 6/10.
Per un‟adeguata preparazione all‟esame di Stato nel nostro Liceo sono previste le
“simulazioni” alla prova scritta. Ne vengono effettuate
Attribuzione del credito scolastico Dall‟anno scolastico 1998/1999 nello scrutinio finale viene assegnato ad ogni studente del
triennio il “credito scolastico”. La somma dei punti ottenuti in Terza, Quarta e Quinta classe,
costituisce il credito che lo studente si porterà all‟Esame di Stato conclusivo del corso di studi.
La somma totale dei crediti (25 punti al massimo) presenta questa ripartizione:
tabella A del D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009
Media dei voti Credito scolastico (Punti)
1° classe liceale 2° classe liceale 3° classe liceale
M = 6 3-4 3-4 4-5
6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6
7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7
8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8
9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9
M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico.
Il credito scolastico, da attribuire nell‟ambito delle bande di oscillazione indicate dalla
precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M
dei voti, anche l‟assiduità della frequenza scolastica, l‟interesse e l‟impegno nella partecipazione al
dialogo educativo, al giudizio espresso dall‟Insegnamento della Religione Cattolica o dell‟Attività
alternativa e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi, che
rappresentano gli indicatori per l‟attribuzione del credito scolastico ed un eventuale passaggio alla
banda di oscillazione massima qualora, l‟alunno che abbia riportato una media matematica dal 6,1
al 7,0 – dal 7,1 al 8,0 – dall‟8,1 al 9,0 e che abbia almeno una frazione pari o superiore a 0,5 del
suddetto credito scolastico. All‟alunno che riporterà una media pari o superiore 9,1 gli verrà
attribuito il massimo punteggio della fascia di appartenenza.
40
Indicatori credito scolastico
- Assiduità della frequenza - Le assenze per malattia certificate non rientrano nel
computo finale;
- Nel computo rientrano anche le assenze relative alla
frequenza dei Corsi di recupero
Da 0 a 20 = 0,20 Da 21 a 30 = 0,10
Da 31 in su = 0
-Partecipazione al dialogo educativo -Per impegno si intende:
- rispetto delle consegne;
- attenzione qualificata durante le attività curriculari;
- puntualità nelle verifiche
Impegno continuo e significativo = 0,10
Impegno scarso = 0
Attività complementari ed integrative all‟interno della scuola (max 0,2)
Impegno scarso = 0 Partecipazione attiva unita ai ⅔
delle presenze = 0,10
Insegnamento della Religione Cattolica o Attività alternativa Insufficiente = 0 Sufficiente = 0,10
Discreto/Buono = 0,20
Distinto/Ottimo = 0,30
Si precisa che le assenze avvenute per motivi di malattie giustificate con certificato medico,
per gravi patologie documentate, per motivi di disabilità, per malattie contagiose certificate, per
sciopero dei mezzi di trasporto, per lutto di parente stretto non saranno conteggiate.
CREDITI FORMATIVI (valutato fino ad un max. di 0,2) I crediti formativi, insieme all‟assiduità della frequenza alle lezioni, all‟interesse e
all‟impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività integrative promosse dalla
scuola, all‟ASL (per le classi terze), concorrono all‟attribuzione del punteggio finale (credito
scolastico) nell‟ambito delle bande di oscillazione determinate dalla media dei voti allo scrutinio
finale.
A valutare i crediti formativi sono i Consigli di classe, i quali stabiliscono i criteri di
valutazione delle esperienze compiute dallo studente, sulla base della rilevanza qualitativa delle
stesse, anche riguardo alla formazione personale, civile e sociale dello studente.
I crediti formativi si acquisiscono in esperienze o attività compiute al di fuori della scuola di
appartenenza. I settori o le attività interessate sono:
attività culturali, artistiche e ricreative;
la formazione professionale;
il lavoro;
l‟ambiente;
il volontariato;
la solidarietà;
41
la cooperazione;
lo sport.
GRIGLIA ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO PER L’ASL
L‟allievo che nell‟anno scolastico 2015/16 ha partecipato – così come previsto dalla legge n.
107/2015 – alle attività formative di Alternanza Scuola Lavoro, organizzate secondo il d.lgs n.
77/2005 e successive modificazioni ed integrazioni ( attività che sono state strutturate in interventi di
orientamento e formazione ed in esperienze lavorative all‟interno di contesti operativi che gli hanno
consentito di acquisire specifiche competenze ) ha diritto all‟attribuzione del credito formativo in sede
di scrutinio finale secondo la seguente tabella:
COMPETENZE ACQUISITE E
RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI
non
raggiunto*
base intermedio avanzato
CREDITO FORMATIVO ASL 0,00 0,10 0,15 0,20
*SI RITIENE NON RAGGIUNTO ALCUN LIVELLO E NON ACQUISITA ALCUNA COMPETENZA NEL CASO
IN CUI LE ASSENZE FATTE REGISTRARE DALL‟ALLIEVO SUPERINO IL 30% DEL TOTALE.
Per ottenere il riconoscimento dei crediti formativi, lo studente interessato deve presentare al
proprio Consiglio di classe un‟attestazione, firmata dal responsabile dell‟ente, associazione o
istituzione, presso i quali ha realizzato l‟esperienza, contenente una sintetica descrizione
dell‟esperienza stessa, entro il 31/5 dell‟anno di riferimento. Le attività devono avere una durata di
almeno trenta giorni e gli attestati comprovanti tali attività devono essere datati in un periodo
compreso tra giugno 2015 e maggio 2016.
Le attività certificate devono essere in linea con il percorso formativo dell‟indirizzo Classico.
Competenze linguistiche
Per il riconoscimento dei crediti scolastici relativi a competenze linguistiche sono accolte e
riconosciute le seguenti certificazioni:
certificazioni internazionali di enti legalmente riconosciuti dal MIUR attestanti un
livello linguistico pari o superiore rispetto alla classe di appartenenza (per la lingua
inglese: A2 classi prime e seconde, B1 classi terze, B2 classi quarte e quinte); certificazioni di crediti formativi acquisiti all‟estero convalidate dall‟autorità
diplomatica o consolare;
certificati di corsi relativi a progetti linguistici organizzati dalla scuola e inclusi nel
POF: certificati di frequenza di corsi linguistici rilasciati da scuole straniere con sede
all‟estero e/o in Italia, provvisti di durata e/o valutazione delle competenze acquisite
coerenti con la classe di appartenenza o l‟indicazione del livello raggiunto secondo il
Quadro comune di riferimento europeo.
N.B. I certificati valgono per un anno dalla data di emissione.
Certificazioni sportive
Per il riconoscimento dei crediti scolastici relativi a certificazioni sportive sono accolte e
riconosciute le attività sportive promosse da enti, società e/o associazioni riconosciute dal CONI
(vedi logo associazione) con durata minima annuale. In caso di incertezza l‟insegnante di
educazione fisica è in grado di valutare.
42
Certificazioni di attività educative
Per il riconoscimento dei crediti scolastici relativi ad attività educative sono accolte e
riconosciute le esperienze continuative (certificate dai referenti dell‟associazione di riferimento) in:
associazioni di volontariato;
servizi alla persona;
servizi al territorio.
4.5. Valutazione del Pof
L‟art. 4 del Regolamento dell‟Autonomia DPR 275 dell‟8/3/99 fa riferimento alla necessità che ogni scuola
provveda alla continua verifica della validità dei percorsi formativi progettati e realizzati; la valutazione
risulta in questo senso finalizzata al miglioramento del servizio in generale, attraverso il miglioramento
dell‟attività di progettazione.
Vengono assunti come indicatori di qualità:
condivisione: misurare e verificare la conoscenza del documento e delle sue linee
guida;
coerenza interna: verificare la coerenza delle attività esplicitate nel POF con gli
obiettivi, le strategie, i contenuti, i risultati attesi;
pianificazione: rispetto dei tempi previsti, effettivo utilizzo ed eventuale dispendio di
risorse, efficacia di interventi e progetti;
realizzabilità: verificare l‟adeguatezza delle scelte formative formulate in relazione
agli obiettivi del progetto, alle attività di supporto, alle risorse umane e materiali, ai
vincoli esistenti, ai tempi previsti, ecc.; fruibilità: il POF deve essere agevolmente fruibile dai soggetti, di volta in volta,
coinvolti nel patto formativo; flessibilità: il POF può modificarsi in rapporto a varie trasformazioni; deve inoltre
essere espressione di un effettivo pluralismo di proposte formative, quale indice di ricchezza dell‟istituzione scolastica.
43
5. PIANO ANNUALE DI FORMAZIONE
L‟apprendimento lungo tutto l‟arco della vita costituisce un principio valido per tutte le
categorie professionale ed assume una valenza anche maggiore per il personale docente, tenuto a
formare ed educare le generazioni del futuro. La formazione in servizio costituisce, infatti, una leva
strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del docente ed è un diritto-dovere. Le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti hanno lo scopo di arricchire la loro
professionalità in relazione all‟approfondimento dei contenuti delle tematiche connesse con i cambiamenti determinati dall‟attuazione dell‟autonomia scolastica e dall‟uso ormai consolidato di nuovi strumenti di informazione che hanno contribuito a modificare l‟approccio fra la funzione docente, gli studenti e il territorio. Le iniziative di formazione e di aggiornamento del personale docente, in una scuola attenta alle trasformazioni e pronta ad affrontare le problematiche del nostro tempo nella valorizzazione dei contenuti della tradizione, garantiscono la crescita professionale degli insegnanti inseriti nel contesto di tutti coloro che operano nella scuola, con l‟obiettivo di migliorare la qualità degli interventi didattici ed educativi a tutti i livelli.
Negli ultimi venti anni, in cui si è andata esaltando la dimensione collegiale del processo d‟insegnamento, si è delineato un nuovo modello di formazione in servizio che, mettendo in crisi l‟aggiornamento tradizionale, basato soprattutto sulle competenze disciplinari, ha portato l‟attenzione sulla gestione di un‟offerta formativa diretta al territorio e molta attenta vero l‟utenza.
Il processo di mutamento arriva a delineare “il sistema d‟aggiornamento” in cui i bisogni di formazione del singolo docente cedono il passo di fronte a quelli del collegio dei docenti, chiamato a deliberare il piano d‟aggiornamento sulla base d‟obiettivi prioritari, indicati dall‟amministrazione centrale. Le attività annuali seguiranno la seguente scansione:
1) LE ATTIVITÀ DIDATTICHE comprendono i seguenti momenti: a) accoglienza; b) prove d‟ingresso
c) attività curricolari ordinarie (inclusi i progetti per l‟ampliamento dell‟OF);
d) valutazione diagnostica/formativa;
e) attività di recupero;
f) valutazione in itinere/sommativa;
g) continuità verticale/orizzontale e orientamento;
h) auto-valutazione d‟istituto (inclusi esiti prove INVALSI).
2. ATTIVITÀ AGGIUNTIVE PERSONALE DOCENTE
Le attività aggiuntive sono quelle eccedenti gli obblighi contrattuali e costituiscono titolo per
l'accesso al fondo d'istituto ex art. 88 del CCNL; le predette attività sono ripartite secondo le
seguenti tipologie e il seguente calendario che ha un carattere puramente orientativo e che, per
esigenze di servizio, può subire modifiche.
I QUADRIMESTRE (14/09/2015- 31/01/2016)
Settembre ATTIVITA‟
1 Assemblea dei docenti (presa di servizio)
2-3 Esami integrativi (O.M. 92/2007)
4 Scrutini esami integrative
7 (lunedì) Collegio dei docent
8-9 Riunioni dei Dipartimenti disciplinary
10 Test d‟ingresso indirizzo Internazionale
14 Inizio delle lezioni
30 (mercoledì) Collegio dei docent
Ottobre
13-15 Consigli di classe (solo componente docente): presentazione piani di lavoro annuali
16 Riunione dei Dipartimenti
23 (venerdì) Collegio dei Docenti
29 Elezioni OO.CC.
30 Termine consegna delle programmazioni dei singoli docenti
Novembre
18-20 Primo ricevimento pomeridiano dei genitori
Dicembre
37
10 (giovedì) Collegio dei Docenti
11-12 Consigli di classe
Gennaio
31 Termine Primo Quadrimestre
II QUADRIMESTRE (01/02/2016 - 8/06/2016)
Febbraio
1-6 Scrutini
15-18 Secondo ricevimento pomeridiano dei genitori (consegna pagelle)
Marzo
8 (martedì) Collegio dei docent
15 Simulazione terza prova d‟esame
Aprile
12-14 Consigli di classe
28 Riunione dei Dipartimenti
Maggio
3-5 Terzo ricevimento pomeridiano dei genitori
10 (martedì) Collegio dei docent
12 Consigli delle classi V
15 Pubblicazione del documento delle classi V
38
39
Giugno
8 Termine delle lezioni
8-11 Scrutini
22 I prova esami di Stato
6. ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE
6.1. Dirigente Scolastico e staff di direzione
NOMINATIVO
INCARICO
ARMIGNACCA NICOLA
Dirigente Scolastico
CARMEN BARBIERI
Primo Collaboratore
CRISTINA SANTUCCI
Secondo Collaboratore
COVELLI ALESSANDRA
Responsabile Plesso
VARANO ANTONIA
Responsabile Plesso
6.2. Funzioni strumentali
NOMINATIVO INCARICO
Cosentino Maria Area 1 – Piano dell‟offerta formativa (POF)
Gugliuzzo Cecilia Area 2 – Sostegno ai Docenti
Cosentino Filomena Area 3 – Sostegno agli studenti
Melillo Anna Area 4 – Rapporti con enti esterni
40
6.3. Commissioni
COMMISSIONE COMPOSIZIONE
Commissione elettorale Proff. Costanzi Noemi, Laterza Giuseppe Antonio, Le Pera Vittoria,
Comitato di valutazione
Membri effettivi : Presidente: Nicola Armignacca, Componenti:DeMarco Paola, Levato Paola, Manica Angela, Mesuraca Luigi (genitore), Perticone Alisea (alunni),Carlino Maria Rita (URS)
Commissine GLHI Prof.ssa Arrighi Beniamina, Fabiano Ada, Gentile Franceschina,
Guerriero Alba
Commissione viaggi d‟istruzione visite guidate-uscite didattiche
Curcio Giovannina, Fico Nicola, La Terza Antonio, Varano Antonia
6.4 Referenti
Biblioteca-video: prof.ssa Gulli‟ Maria Luigia
Coordinamento attività sportive-
educazione alla salute- educazione stradale: prof.ssa Infante Antonella
Giornalino-radio: prof.ssa Sabatino Filomena
Intercultura e scambi culturali: prof.ssa Maestri Donatella
Laboratorio musicale-eventi: prof.ssa Rizzuto Emilia
Laboratorio teatrale: prof.ssa Cosentino Filomena
Sito web: prof. Emilio Pisani
6.5. Responsabili di Dipartimento
Asse italianistica (italiano, latino): prof.ssa Anna Melillo
Asse antichistica (italiano-latino-greco-geo-storia biennio) (latino-greco triennio)
Asse linguistica: prof.ssa Donatella Maestri
Asse matematico (matematica e fisica): prof.ssa Antonia Varano
Asse scientifico (scienze naturali ed educazione fisica): prof.ssa Maria Cosentino
Asse storico-sociale (storia, filosofia, storia dell‟arte, religione): prof.ssa Angela Manica
6.6. Figure sensibili
Sabatino Iuliano
41
COGNOME NOME CLASSE
CONCORSO A052
CLASSE DISCIPLINE
ADAMO CECILIA IE IIE
Italiano-Latino Latino-Greco
COVELLI ALESSANDRA ID IID
Latino-Greco Latino-Greco
DE MARCO PAOLA IC IIC
Latino-Greco Italiano-Latino
DE SIMONE TERESA IA IIA
IB
Greco-Geostoria Italiano-Geostoria
Italiano
FABIANI STELLA IA
IIA Italiano-Latino Latino-Greco
IERARDI ANASTASIA IF
IIF Geostoria Italiano-Latino
IENOPOLI CATERINA ID
IID IIF
Ita-Geostoria
Ita-Geostoria Greco
LEVATO PAOLA IB
IIB IIF
Latino-Greco-Geostoria Geostoria Geostoria
LOPEZ FRANCESCO IC IIC
IIB
Italiano-Geostoria Greco-Geostoria
Italiano
RIZZUTO EMILIA IF
IIB Italiano-Latino Latino-Greco
DANIELA IE
IIE IF
Greco-Geostoria Italiano-Geostoria
Greco
DOCENTI E CLASSI ASSEGNATE
SALERNO
COGNOME NOME CLASSE
CONCORSO A052
CLASSE DISCIPLINE
BIFANO ANGELINA PATRIZIA IIID
IVD VD
Greco Latino-Greco Latino-Greco
BILOTTA VERONICA IIIB IVB
VB
Latino-Greco Greco Latino-Greco
CANIGIULA GIOVANNA IIIC IVC VC
Greco Latino-Greco Latino-Greco
FIORITA CATERINA IIIE
IVE
VE
Latino-Greco Greco Latino-Greco
GUGLIUZZO CECILIA IIIA
IVA
VA
Latino-Greco
Latino-Greco
Greco
GULLI’ M.LUIGIA IIIF
IVF VF
Latino-Greco
Greco Latino-Greco
42
COGNOME NOME CLASSE DI CONCORSO
A049
CLASSI DISCIPLINE
CAVARRETTA M.TERESA IC-IIC-IIIC- Matematica
IVB-VC- Fisica
IIIA-IVA VC PISANI EMILIO IF-IIF-IIIF- Matematica
IVF-VF- Fisica
IIIB IVF-VF PORCARO ANTONIO IB-IIB-IVC- Matematica
VB Fisica
IIIB-VB- IVC-IIIF VARANO ANTONIA ID-IID-IIID- Matematica
IVD-VD- Fisica
IIIE-IVE VD ZITO MARIO NATALINO IA-IIA-VA Matematica
IIIA-IVA- Fisica
VA-IVB- IIIC LA TERZA ANTONIO IE-IIE-VE Matematica
IIID-IVD- Fisica
IIIE-IVE- VE
COGNOME NOME CLASSE DI
CONCORSO
DI A051
CLASSI DISCIPLINE
COSENTINO FILOMENA IIIA IVA VA
Italiano
Italiano Italiano-Latino
MELILLO ANNA IIID IVD VD
Italiano-Latino
Italiano Italiano
MORI ANNA IIIF
IVF VF
Italiano
Italiano-Latino Italiano
RUSSO ALESSANDRA IIIC VC IVB
Italiano-Latino
Italiano Latino
SABATINO SILVANA IIIE
IVE VE
Italiano Italiano-Latino Italiano
VRENNA GIULIANA IIIB
IVB VB IVC
Italiano Italiano
Italiano Italiano
COGNOME NOME CLASSE DI
CONCORSO A037
CLASSI DISCIPLINE
CALIZZI CINZIA
IIIF-IVB-VB Storia-Filosofia
FABIANO ADA IIID-IVF-VF Storia-Filosofia
FICO NICOLA IIIC-IVC-VC Storia-Filosofia
GENITLE FRANCESCHINA
IIIB-IVA-VA Storia-Filosofia
GENTILE ANNA IIIA-IVD-VD Storia-Filosofia
MANICA ANGELA IIIE-IVE-VE Storia-Filosofia
43
COGNOME NOME CLASSE DI CONCORSO AO60
CLASSI DISCIPLINE
COSENTINO MARIA IA-IIA-IIIA-IVA-VA-IF-IIF-IIIF-VF
SCIENZE NATURALI
COSTANZI NOEMI
IB-IIB-IIIB-IVB-VB-IVD-VD-IIIE-IVE
SCIENZE NATURALI
IORIO VINCENZO
II E SCIENZE NATURALI
LE PERA VITTORIA
IC-IIC-IIIC-IVC-VC-ID-IID-IIID-IE-VE-IVF
SCIENZE NATURALI
COGNOME E NOME CLASSE DI
CONCORSO A046
CLASSI DISCIPLINA
COSENTINO ROSSANA IA-IIA-IIIA-IVA-VA-IVF Lingua e civiltà Inglese
MAESTRI DONATELLA IE-IIE-IIIE-IVE-VE-IIIF Lingua e civiltà Inglese
MERIGLIANO GIUSY IC-IIC-IVC-VC-IIF-VF Lingua e civiltà Inglese
PESCE FRANCESCO IB-IIB-IIIB-IVB-VB-IIIC Lingua e civiltà Inglese
SANTUCCI CRISTINA ID-IID-IIID-IVD-VD-IF Lingua e civiltà Inglese
COGNOME E NOME CLASSE DI CONCORSO
A029
CLASSI DISCIPLINA
GUERRIERO ALBINA IA-IIA-IB-IE-IIE-IIIE-IVE-VE-VF Scienze motorie
INFANTE ANTONELLA IC-IIC-IIIC-IVC-VC-IF-IIF-IIIF- IVF
Scienze motorie
MASSARA ROCCO IIIA-IVA-VA Scienze motorie
SIMONCELLI MARISA IIB-IIIB-IVB-VB-ID-IID-IIID- IVD-VD
Scienze motorie
COGNOME E NOME CLASSE DI CONCORSO A061
CLASSI DISCIPLINA
ARRIGHI BENIAMINA IIIC-IVC-VC-IIID-IIIE-IVE-IIIF-
IVF-VF Storia dell’Arte
CURCIO GIOVANNINA IIIA-IVA-VA-IIIB-IVB-VB-IVD- VD-VE
Storia dell’Arte
COGNOME E NOME CLASSI DISCIPLINA
BARBIERI CARMEN IIA-IIIA-IVA-VA-IIIB-IVB-VB-IIIC- IVC-VC-IIID-IVD-VD-IIIE-IVE-VE- IIIF-VF
Religione Cattolica
CIAMEI LUCA IB-IIB-IF-IIF-IVF Religione Cattolica
PLACCO ANNA MARIA IA-IC-IIC-ID-IID-IE-IIE Religione Cattolica
44
6.8. Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario
Assistentiamministrativi
Area personale Francesco DEMME Teresa CAPPARELLI
Area alunni e affari generali Carmela MURACA
Protocollo Liliana Achiropita VULCANO
Area finanziario- contabile
Anna Maria SCIDA
Assistenti tecnici
Francesco ISIDORO Sabato IULIANO
Collaboratori scolastici
Centralino Giovanni Borda
Piano Terra Antonio TALLARICO Eleonora IEMMA Giovanni FALBO
Primo piano Emanuela DRAGO
Mario RAZIONALE Antonio OSSIA Giuseppe MARASCO Antonio MACCHIONE
Palestra Antonio PUTRONE
Plesso “Principe di Piemonte” Teresa CALIÒ Gregorio MIRABELLO
45
6.8. Consiglio d’Istituto (2013-2016)
Alunni
Aquila Valerio
Perticone Alisea
Bellezza Ugo
Scola Alessandro
Genitori
Apa Lucrezia
Stasi Giuliana
Mesuraca Luigi
Poerio Vincenzo
Docenti
Barbieri Carmen Giovanna
Bifano Angelina Patrizia
Cosentino Filomena
46
Costanzi Noemi
Covelli Alessandra
Fabiani Stella
Maestri Donatella
Melillo Anna
Personale amministrativo, tecnico e ausiliario
Sabatino Iuliano
Putrone Antonio
Membro di diritto
D.S. Nicola Armignacca
6.9. Giunta esecutiva
D.S.: Nicola Armignacca
DSGA: Salvatore Crivaro
Docenti
Bifano Angelina Patrizia
GENITORE:
Mesuraca Luigi
ATA:
Sabatino Iuliano
ALUNNI
Valerio Aquila
47
6.10 ORGANO DI GARANZIA:
D.S. Nicola Armignacca
Docente:
Bifano Angelina
Melillo Anna
Genitore:
Apa Lucrezia
Alunno:
Aquila Valerio
6.11 COMITATO SCIENTIFICO
Melillo Anna [email protected]
Arrighi Beniamina [email protected]
Santucci Cristina [email protected]
Adamo Cecilia [email protected]
Pesce Franco pescefranco66@ libero.it
Simoncelli Marisa [email protected]
Gentile Carmela [email protected]
Gullì Maria Luigia marialuigiagullì@virgilio.it
Le Pera Vittoria [email protected]
Russo Alessandra [email protected]
Fico Nicola [email protected]
Bilotta Veronica [email protected]
Sabatino Silvana [email protected]
La Terza Antonio [email protected]
6.11. Collegio dei docenti
Il collegio docenti è formato dal personale insegnante di ruolo e non di ruolo in servizio presso l‟Istituto ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Il collegio dei docenti:
ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico [...] dell‟istituto. In particolare cura la
programmazione dell‟azione educativa anche al fine di adeguare, nell‟ambito degli ordinamenti
della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali
e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà
di insegnamento garantita a ciascun docente;
formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi e
l‟assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell‟orario delle lezioni e per lo
svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio
d‟istituto; provvede che la scelta, l‟adozione e l‟utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici,
ivi compresi i libri di testo, siano coerenti al POF e siano attuate con criteri di trasparenza e tempestività;
propone al Consiglio di Istituto, al fine di garantire l‟arricchimento dell‟Offerta Formativa, la realizzazione di specifici programmi di ricerca e di sperimentazione.
48
Regolamento Collegio dei Docenti
consta di 9 articoli che ne disciplinano le sedute:
- La Costituzione (art. 1) Il Collegio dei Docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Il presidente individua tra i membri dell'organo collegiale il segretario della seduta.
Il collegio dei docenti si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il piano annuale
delle attività approvato prima dell'inizio delle lezioni.
- La Convocazione (art. 2) L'iniziativa della convocazione è esercitata dal presidente dell'organo collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti. Il Collegio dei Docenti, di norma, viene convocato con almeno cinque giorni di preavviso, salvo casi di particolare urgenza o necessità.
- La validità della seduta (art. 3) La seduta si apre nell'ora indicata nell'atto di convocazione ed è valida a tutti gli effetti con la presenza della metà più uno dei membri. Il numero legale deve sussistere non solo all'inizio della seduta, ma anche al momento delle delibere.
- Discussione ordine del giorno (art. 4) E' compito del presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'ordine del giorno. Gli argomenti indicati all'ordine del giorno sono tassativi. In caso di aggiornamento della seduta deve essere mantenuto lo stesso ordine del giorno con eventuali integrazioni.
- Diritto di intervento (art. 5) Il Presidente:
- concede la facoltà di parlare rispettando l‟ordine del giorno; - dirige e modera le discussioni assicurando che la durata di ciascun intervento non sia troppo lunga, in
modo che tutti i partecipanti possano esprimere la loro opinione . - Considerando che il collegio in questione è formato da più di 50 Docenti, il presidente concede la
parola per non più di due minuti ciascuno. - Tutti i docenti, avuta la parola dal presidente, hanno diritto di intervenire sugli argomenti in
discussione avendo toni e comportamenti adeguati al loro profilo professionale, all‟organo a cui
appartengono e hanno il dovere di rispettare i tempi previsti per l‟intervento e di garantire il rispetto
interpersonale;
- mantiene l'ordine dell‟assemblea e può sospendere o chiudere la seduta facendo redigere motivato processo verbale;
- stabilisce il termine della discussione e l'ordine delle votazioni, ne accerta l'esito e ne proclama i risultati.
- Delibere (art. 6) Dopo che il presidente ha chiuso la discussione, possono aver luogo le delibere. Le delibere sono indette dal presidente e i risultati vengono riportati a verbale. Successivamente nessuno ha diritto di parola. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi.
Le delibere si effettuano in modo palese per alzata di mano. La votazione è segreta quando riguarda persone
o qualora venga richiesta da almeno due terzi dei membri presenti. In caso di parità, prevale il voto del
presidente.
La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può
nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei
votanti.
49
- Processo verbale (art. 7) Le sedute del collegio vengono verbalizzate. Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, l'avvenuta verifica del numero legale, i nomi dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'ordine del giorno). Per ogni punto all'ordine del giorno si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si trascrive l'esito delle delibere. I verbali delle sedute sono raccolti in apposito registro a pagine numerate, con ordine progressivo nell'ambito dello stesso anno scolastico.
Il verbale viene pubblicato sul sito istituzionale della scuola che ha funzione di albo pretorio e nella seduta
successiva del collegio si approva senza darne lettura. I docenti, in quella sede possono chiedere di apporre
eventuali modifiche che vengono lette all‟assemblea.
- Modalità di funzionamento del Collegio dei Docenti (art. 8) Il Collegio dei Docenti, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio e funzionare per gruppi articolati di docenti. Le commissioni eleggono un coordinatore referente.
- Validità del regolamento (art. 9) Il presente regolamento è valido per l‟anno scolastico in corso fino a proposta di rinnovo.
6.12. Consigli di classe
Tutti i docenti della classe, due rappresentanti dei genitori e due rappresentanti degli alunni; presiede il dirigente scolastico o un docente, da lui delegato.
Formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all‟azione educativa e didattica e a iniziative di
sperimentazione nonché quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni.
Fra le mansioni del consiglio di classe rientrano anche i provvedimenti disciplinari a carico degli studenti.
6.13. Il coordinatore del consiglio di classe
Il Dirigente Scolastico individua all‟inizio dell‟anno scolastico per ogni Consiglio di Classe, il coordinatore, assegnandogli tra i vari compiti i seguenti:
- si occupa della stesura del piano didattico della classe; - si tiene regolarmente informato sul profitto e il comportamento della classe tramite frequenti contatti con
gli altri docenti del consiglio; - è il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di classe; - ha un collegamento diretto con la presidenza e informa il dirigente sugli avvenimenti più significativi
della classe, facendo presente eventuali problemi emersi; - mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto con la rappresentanza dei
genitori. In particolare la corrispondenza con i genitori di alunni in difficoltà; - controlla regolarmente le assenze degli studenti, le entrate posticipate e le uscite anticipate, di cui redige
un prospetto analitico, ponendo particolare attenzione ai casi di irregolare frequenza ed inadeguato
rendimento; - presiede le sedute del C.d.C., quando ad esse non intervenga il dirigente; - redige il verbale delle sedute dei consigli di classe;
50
Elenco coordinatori di classe
CL DOCENTE CL DOCENTE IA
FABIANI STELLA IE ADAMO CECILIA
IIA DE SIMONE TERESA IIE SALERNO DANIELA
IIIA CAVARRETTA M. TERESA
(CIARDULLO MARIA ELENA)
IIIE SABATINO FILOMENA
IVA COSENTINO MARIA IVE MANICA ANGELA
VA COSENTINO FILOMENA VE FIORITA CATERINA
IB LEVATO PAOLA IF RIZZUTO EMILIA IIB
LEVATO PAOLA IIF PISANI EMILIO
IIIB BILOTTA VERONICA IIIF GULLI‟ MARIA LUIGIA
IVB RUSSO ALESSANDRA IVF MORI ANNA
VB COSTANZI NOEMI VF FABIANO ADA
IC LOPEZ FRANCESCO
IIC DE MARCO PAOLA
IIIC CANIGIULA GIOVANNA
IVC VRENNA GIULIANA
VC LE PERA VITTORIA
ID IENOPOLI CATERINA
IID COVELLI
ALESSANDRA IIID
ARRIGHI BENIAMINA
IVD MELILLO ANNA
VD BIFANO ANGELINA PATRIZI
51
6.14. FUNZIONE Rappresentanti dei genitori
Compiti dei rappresentanti dei genitori sono:
farsi portavoce di problemi, iniziative, proposte, necessità della propria classe presso il
Consiglio di cui fa parte, presso i propri rappresentanti del Consiglio di Istituto e presso il
Comitato dei genitori; informare i genitori, mediante diffusione di relazioni, note, avvisi o altre modalità, previa
richiesta di autorizzazione al D.S., circa gli sviluppi di iniziative avviate o proposte dalla Direzione, dal corpo Docente, dal Consiglio di Istituto, dal Comitato genitori;
ricevere le convocazioni alle riunioni del Consiglio con almeno 5 giorni di anticipo; convocare l‟assemblea della classe che rappresenta, qualora i genitori lo richiedano o egli
lo ritenga opportuno. La convocazione dell‟assemblea, se questa avviene nei locali della scuola, deve avvenire previa richiesta indirizzata al Dirigente, in cui sia specificato l‟ordine del giorno;
avere a disposizione della scuola il locale necessario alle riunioni della classe, purché in orari compatibili con l‟organizzazione scolastica;
accedere ai documenti inerenti la vita collegiale della scuola (verbali, ecc.); essere convocato alle riunioni del Consiglio in cui è stato eletto in orario compatibile con
gli impegni di lavoro (art. 39 TU).
6.15. Elenco rappresentanti alunni e genitori
CLASSE ALUNNI GENITORI
1^ A Morelli Francesca
Mauro Anna
Romano Antonella
2^ A Taverna Dora
Murgi Maddalena
3^ A Martino Roberta
Romeo Ludovica
4^ A Catalano Annalisa
Podella Monica
5^ A Cassano Laura
Siciliani Benedetta
1^B Gimigliano Gaia Stagno Michela
Villirillo Emanuele Rossi Elisabetta
2^ B Alessio Federica
Condello MariaFrancesca
Calzone Salvatore
Arcuri Bruna
3^ B Pollinzi Sara
Palermo Sarah
4^ B Asteriti Alessia
Montalcino Martina
5^ B Giglio Sara
Noce Federica
1^ C Novello Chiara
Fusinato Alessia
Rizza Antonietta
Spezzano Luisa
2^ C Scalise Matteo
Liò Elena
3^ C Massara Maria
De Franco Giuseppe
4^ C Iulis Anthony
Manica Benedetta
5^ C Amato Sacha
La Vecchia Cristiano
1^ D Andreoli Dominique
Sposato Vincenzo
Alfì Angela
De Renzo Eugenia
2^ D Chiofalo Marika
Loria Cristina
Caparra Beniamino
Chiofalo Beniamino
3^ D Rossini Silvia
Mano Giorgia
Barbuto Stefania
Tallarico Ginetta
4^ D Filosa Raffaele
Bassano Elena
5^ D Barbuto Antonietta
Condemi Giulia
51
52
1^ E Ciampà Paolo
Zizza Asia
Vulcano Maurizio
Messina Saveria
2^ E Pierguidi Roberta
Mazza Isabella
Regis Simona
Donadio Rosa
3^ E Guida Francesca
Scerra Arianna
4^ E Bambara Valentina
Pupa Carmen
5^ E Bruno Concetta
Franco Martina
1^ F Ruperti Giada
Quercia Alessandro
Carvelli Antonella
Brasacchio Ernesta
2^ F Mazza Francesco
Scandale Pierluigi
Apa Livia
Perticone Livio
3^ F Attinà Chiara
Marasco Letizia
4^ F Le Rose Francesco
Morrone Martina
5^ F Marando Marianna
Gemelli Domenico
Chiarello Giusy
RESPONSABILE LA SICUREZZA
RSPP Iuliano Sabato
INCARICATI DELLE MISURE DI PRIMO SOCCORSO
Infante Antonella
Melillo Anna
Pisani Emilio
Iemma Eleonora
Vulcano Achiropita Lilian
53
In allegato al POF:
9. PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA
10. REGOLAMENTO DI ISTITUTO
11. REGOLAMENTO UTILIZZO AULA MAGNA-PALESTRA-SPAZI DI PERTINENZA DEL
LICEO
12. CARTA DEI SERVIZI
13. PATTO DI CORRESPONSABILITA'
14. REGOLAMENTO UTILIZZO LABORATORI