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1 Liceo Classico Statale "Pitagora" Piazza Umberto I, 15 0962/905731 Fax 0962/20922 Cod. Fisc. 81004910790790 e-mail: [email protected] sito web www.liceopitagoracrotone.gov.it 88900 CROTONE Sede centrale Plesso Principe di Piemonte” Piano Offerta Formativa - Anno Scolastico 2015-2016 La scuola è lesperienza più alta in cui si offrono i modelli di secoli di cultura, se questi modelli restano contenuti della mente, senza diventare spunti formativi del cuore, il cuore comincerà a vagare senza orizzonte in quel nulla inquieto». (Umberto Galimberti)

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Liceo Classico Statale "Pitagora" Piazza Umberto I, 15

0962/905731 – Fax 0962/20922 Cod. Fisc. 81004910790790

e-mail: [email protected] sito web www.liceopitagoracrotone.gov.it

88900 CROTONE

Sede centrale

Plesso “Principe di Piemonte” Piano Offerta Formativa - Anno Scolastico 2015-2016

La scuola è l’esperienza più alta

in cui si offrono i modelli di secoli di cultura, se

questi modelli restano contenuti della mente,

senza diventare spunti formativi del cuore, il cuore comincerà a vagare senza orizzonte in quel nulla inquieto». (Umberto Galimberti)

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0. PREMESSA GENERALE

Il Piano dell’offerta formativa è la carta d’identità della scuola: in esso vengono illustrate le linee distintive

dell’istituto, l’ispirazione culturale-pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare,

didattica ed organizzativa delle sue attività.

Il POF rappresenta lo strumento giuridico-amministrativo di riferimento per la progettazione

• didattica

• organizzativa

• finanziaria

Il riferimento legislativo principale è il D.P.R. n. 275/99 (Regolamento attuativo dell‟autonomia), Art. 3:

“Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”.

Questo documento rappresenta la specifica modalità di rapporto dell‟ istituto con il suo contesto e con la sua

utenza.

Quindi, non è una sommatoria di iniziative progettuali, ma mediazione tra “gli obiettivi generali ed

educativi dei diversi tipi ed indirizzi di studi e le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico

della realtà locale”.

Il POF del Liceo Classico Pitagora è stato elaborato tenendo conto:

dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e considerazione del contesto ambientale

• della condivisione interna, come partecipazione e coinvolgimento degli operatori scolastici al processo

elaborativo, realizzativo e valutativo

• della progettualità, come focalizzazione sul POF visto come strumento di orientamento progettuale

• della flessibilità, come considerazione della pluralità e della diversità delle proposte formative e delle

possibili risposte

• della verificabilità, come definizione operativa di modalità e strumenti di valutazione degli esiti e dei

processi

•della comunicabilità, come trasparenza e pubblicità degli scelte progettuali ai diversi interlocutori

Esso è stato elaborato dal Collegio dei Docenti per gli aspetti formativi, di organizzazione

della didattica e pedagogici e adottato dal Consiglio d‟Istituto per gli aspetti finanziari ed

organizzativi generali.

Insieme al Regolamento d’Istituto e alla carta dei servizi, costituisce l‟identità progettuale e

culturale della Scuola e rappresenta la risposta, articolata e intenzionale, ai bisogni formativi e alle

esigenze di diritto allo studio dell‟utenza scolastica che ha scelto l‟Istituto. Il nostro esercizio dell‟Autonomia scolastica si esprime in questo documento attraverso la descrizione:

delle discipline e delle attività liberamente scelte della quota di curricolo loro riservata,

delle possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie,

delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo,

delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze degli alunni concretamente rilevate,

dell‟articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività,

dell‟articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi,

delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento dei crediti,

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dell‟organizzazione adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici

dell‟azione didattica,

dei progetti di ricerca e sperimentazione.

0.1. Finalità del POF

Tra le finalità formative ed educative che l‟offerta del Liceo Classico “Pitagora” esplica nel

POF vanno annoverate: la promozione della crescita di ogni alunno nell‟ottica del successo formativo attraverso una

progettazione efficace ed efficiente;

la garanzia della unitarietà culturale dell‟impianto progettuale nella contemporanea flessibilità e diversificazione dei percorsi formativi capace di coniugare mission e vision educative;

la documentazione dell‟iter formativo percorso da ogni alunno;

la promozione della valorizzazione e del potenziamento delle professionalità del comparto scuola;

la gestione in chiave “educazionale” del rapporto tra istituzione-scuola e territorio-contesto, che comunichi all‟esterno un‟immagine forte, condivisa e negoziata di una comunità professionale educante in grado di essere struttura sussidiaria del territorio.

Il nostro POF è anche strumento di rendicontazione sociale poichè l‟istituzione scolastica autonoma può

influenzare, attraverso l‟offerta formativa, i rapporti socio economici e pertanto è sottoposta ad un continuo

esame da parte della società.

La rendicontabilità sociale del POF legittima il ruolo e le attività della scuola.

1. ANALISI DEL CONTESTO

“I bisogni”

L’analisi del contesto è un processo conoscitivo che un’organizzazione pubblica dovrebbe compiere nel

momento in cui si accinge a realizzare un intervento che va ad impattare sull’ambiente socio-economico e

territoriale di riferimento nonché sul proprio contesto organizzativo, dai quali dipende in modo cruciale il

risultato finale che l’intervento è in grado di produrre.

1.1. Lettura del territorio

Il Liceo Classico “Pitagora” è l‟istituzione scolastica più antica della città: da ottanta anni

rappresenta il punto di riferimento per la formazione culturale ed umana di generazioni di studenti.

L‟edificio centrale, inaugurato nel 1934, ospita gli uffici di presidenza e segreteria, le classi del

triennio e alcune del biennio; il plesso, ubicato presso l‟Istituto “Principe di Piemonte” ospita

prevalentemente alcune classi del biennio. La necessità del plesso è nata, alcuni anni fa, in

considerazione del notevole incremento dell‟utenza del nostro Liceo. Siamo consapevoli tale

dislocazione possa creare lievi disfunzioni e perplessità nei genitori, ma, la soluzione adottata, tra

quelle che le Istituzioni ci hanno proposto, risulta ad oggi la più opportuna e decorosa: l‟edificio-

plesso “Principe di Piemonte” è infatti, al pari della sede centrale, prestigioso dal punto di vista

architettonico e la sua ubicazione ugualmente centrale, trovandosi a qualche centinaio di metri e a

pochi minuti di distanza da Piazza Umberto; inoltre, gli spazi offerti sono ampi e confortevoli. Il

Liceo intende proseguire l‟interlocuzione con l‟Amministrazione Provinciale e con le Istituzioni, al

fine di individuare una soluzione diversa, che risulti migliorativa rispetto all‟attuale.

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Punto di forza del Pitagora è il forte senso di appartenenza. I nostri allievi sono e saranno

sempre orgogliosi del loro liceo, perché li ha resi studenti diversi dagli altri: lo studio delle humanae

litterae infatti, insegnerà loro a vedere e vivere il mondo con occhi diversi.

Crotone città

La scuola opera in un contesto territoriale svantaggiato, con un tessuto produttivo a carattere

prevalentemente agricolo. Manca una consistente struttura imprenditoriale che è limitata a piccoli

bacini produttivi locali che creano prodotti di qualità per i quali non esiste, però, un‟adeguata rete

di azioni promozionali mirate e piani di marketing.

Il territorio presenta una spiccata vocazione turistica, ma anche tale settore è deficitario del

contributo degli Enti Locali nella elaborazione di piani di sviluppo territoriali. Risultano più

sviluppate le aree in cui maggiore è la capacità manageriale e, quindi, le imprese assumono una

dimensione più consistente, ma molto limitata è la capacità dell‟imprenditoria locale di trovare

sbocchi commerciali verso l‟estero.

Dunque, quello crotonese e dell'ambiente limitrofo, risulta essere un contesto complesso, ma ricco

di opportunità e di stimoli: risulta rilevante il patrimonio storico ed artistico che costituisce una

importante sollecitazione per la formazione dei giovani. In questo senso, il Liceo Pitagora è per il

territorio una presenza importante ed accoglie un'utenza fortemente motivata, consapevole del fatto

che il miglior investimento per il futuro è nella cultura e nella scuola.

1.2. IL LICEO CLASSICO “PITAGORA” Tradizione e innovazione si incontrano e, giocoforza, si scontrano in una realtà difficile,

economicamente fragile, ma ugualmente ricca di potenzialità, capace ancora di vincere grandi

scommesse. Il “Pitagora” si propone di divenire luogo d‟elezione per operare un‟armoniosa sintesi tra

presente e passato, presentando la sua offerta formativa in chiave europea, secondo obiettivi e temi legati alla strategia di Lisbona.

Mediterraneo, Magna Grecia, Cittadinanza europea saranno i trait d‟union del POF, punti di riferimento della nostra progettazione curriculare ed extracurriculare per aiutare gli allievi a divenire padroni dei valori caratterizzanti l‟identità comune e delle competenze cognitive e professionali adeguate per potersi affermare e realizzare in ogni realtà europea.

1.3 Finalità e scelte educative

“La Mission” Alla scuola spettano alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per

apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e

categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; favorire l’autonomia di pensiero

degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni

formativi.

Il presente Piano dell‟Offerta Formativa è l‟asse di funzionamento di tutta la comunità del

“Pitagora”, il fulcro su cui ruota tutta l‟organizzazione della scuola e ne definisce la Vision e la

Mission

La Vision rappresenta il mandato istituzionale di una scuola così come è espresso negli

ordinamenti, mentre la mission è il mandato che spetta alla scuola in riferimento al suo contesto di

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appartenenza e che nasce dalla capacità di fare insieme, di costruire quanto più è possibile l‟identità

collettiva e la pianificazione di un efficace modello organizzativo.

Il Liceo Classico Statale «Pitagora» garantisce la valorizzazione delle risorse individuali

degli studenti ed il rispetto della libertà di apprendimento e di insegnamento; si ispira al dettato

della Costituzione italiana ed in particolare agli articoli 3, 33, 34.

La nostra Mission è quella di creare una scuola che possa assicurare la capacità di filtro e di

interconnessione di esperienze e di appartenenze sempre più eterogenee. Il principio cardine è

quello di assicurare il diritto all‟apprendimento di ogni studente attraverso un preciso quadro di

impegni che i Docenti si assumono progressivamente per la crescita culturale di tutti. Scopo

essenziale è quello di educare a pensare, nella convinzione che “il processo di apprendimento si

articola e si modifica in risposta alle differenti sollecitazioni esperienziali e implica un costante

raffinamento e arricchimento delle strumentalità e delle strategie che lo sostengono”.

Il nostro obiettivo è quello di realizzare un processo strutturale di apprendimento e percorso

metodologico che enfatizzi il paradigma della soggettività e della personalizzazione per guidare gli

alunni verso l‟acquisizione della consapevolezza della propria identità personale e culturale, la

scoperta dei propri talenti e degli ambiti di eccellenza e la valorizzazione del piano motivazionale e

dei propri interessi. L‟impegno formativo del “Pitagora” è quello di alimentare una crescente attenzione alla

qualità relazionale del servizio, che è uno dei fattori vincenti per la realizzazione di una “buona scuola”. In quest‟ottica ogni azione ed attività viene pensata e progettata per rendere la scuola vivaio di educazione, apprendimento, saperi, studio, per realizzare una cittadinanza aperta, attiva, responsabile, capace di alimentare una formazione culturale e professionale qualificata, che rispetti l‟identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee e delle esperienze.

2.1. Le finalità

Le finalità educative fondamentali individuate sono le seguenti:

creare la scuola delle pari opportunità;

favorire la creazione della scuola come luogo di effettivo esercizio della democrazia;

favorire la crescita di una scuola che, pur profondamente radicata nel suo territorio

aderisca ai valori della Repubblica e all‟apertura alle problematiche europee e mondiali;

creare cittadini consapevoli, capaci di muoversi all‟interno di una società

mutevole e

profondamente globalizzata, secondo i valori di una cittadinanza attiva e

responsabile;

favorire l‟internazionalizzazione della cultura;

favorisce l‟acquisizione dei metodi propri degli studi classici e umanistici,

all‟interno di un

quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche

e naturali, consente di cogliere le intersezioni fra i saperi e di elaborare una visione

critica della realtà;

promuovere il successo formativo dell‟alunno ponendo particolare attenzione alle

situazioni di svantaggio o disagio, anche attraverso azioni e progetti di supporto;

promuovere alleanze formative con il territorio;

promuovere la didattica laboratoriale;

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promuovere progetti d‟istituto unitari che qualifichino l‟offerta formativa e

consentano in forma approfondita, ma accattivante, di integrare abilità e conoscenze

apprese per via disciplinare.

Su tali direttive il collegio dei Docenti ha elaborato il POF, inteso come organizzazione dell‟ambiente di

apprendimento, contesto in cui le variabili principali vengono opportunamente curate in modo da favorire

il diritto allo studio, la prevenzione dell‟insuccesso scolastico, l‟analisi dei bisogni individuali,

l‟inclusione sociale e il successo scolastico per quanti più alunni è possibile.

2.2. Gli obiettivi

Promuovere il successo scolastico e formativo con interventi di accoglienza, integrazione,

sostegno e recupero (curricolari ed extracurricolari);

favorire e sviluppare azioni di approfondimento dei saperi per motivare all‟apprendimento e

potenziare le eccellenze;

preparare gli studenti alla prosecuzione degli studi e/o all‟inserimento nel mondo del lavoro;

garantire un proficuo inserimento della realtà scolastica nel contesto territoriale.

2.3. Obiettivi educativi e cognitivi trasversali

Acquisire la conoscenza delle lingue classiche necessaria per la comprensione dei testi greci

e latini, attraverso lo studio organico delle loro strutture linguistiche (morfosintattiche,

lessicali, semantiche) e degli strumenti necessari alla loro analisi stilistica e retorica, anche al

fine di raggiungere una più piena padronanza della lingua italiana in relazione al suo

sviluppo storico;

Acquisire, tanto nella pratica della traduzione quanto nello studio della filosofia e delle

discipline scientifiche, una buona capacità di argomentare, interpretare testi complessi e

risolvere diverse tipologie di problemi anche distanti dalle discipline specificamente

studiate;

Acquisire la capacità di riflettere criticamente sulle forme del sapere e sulle reciproche

relazioni e saper collocare il pensiero scientifico anche all‟interno di una dimensione

umanistica.

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2.4. Obiettivi educativi

Educare alla tolleranza, al rispetto delle differenze e alla socialità;

educare al rispetto reciproco, al rispetto dell‟ambiente scolastico e di tutti gli operatori;

educare allo spirito critico.

2.5. Obiettivi comportamentali

Disponibilità al dialogo e al confronto, alla partecipazione attiva, alla responsabilità;

sviluppo degli atteggiamenti critici e della fiducia nelle proprie possibilità;

disponibilità a rivedere le proprie opinioni e a cambiare i propri comportamenti;

rispetto delle regole e dei ruoli;

motivazione allo studio anche come strumento per sviluppare la conoscenza di sé e delle

proprie attitudini nella consapevolezza delle opportunità offerte dalla scuola, ma anche

nell‟apertura agli stimoli extrascolastici.

2.6. Obiettivi metodologici

Impegno nello studio.

Continuità nell‟applicazione.

Metodo di lavoro.

2.7. Obiettivi cognitivi

Conoscenze

Assunzione dei dati della conoscenza.

Comprensione logica dei dati conoscitivi.

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Competenze

Capacità

Sviluppo delle abilità trasversali (osservare, comprendere, applicare, analizzare, sintetizzare,

memorizzare).

Sviluppo delle abilità logiche per acquisire capacità di pensiero autonomo (rielaborazione

dei contenuti, impiego autonomo dei procedimenti).

Sviluppo delle abilità linguistiche ed espressive (utilizzo dei mezzi espressivi e dei vari

linguaggi disciplinari in modo adeguato rispetto alle diverse situazioni).

Applicazione operativa dei dati acquisiti.

Impiego corretto e autonomo di materiali, procedimenti, strumenti di lavoro e di tecniche

adeguate.

Riflessione critica sui contenuti e rielaborazione personale degli argomenti.

Capacità di interpretare e di valutare in maniera documentata, di operare collegamenti e

raffronti diacronici e sincronici all‟interno di una disciplina e in ambiti interdisciplinari.

Esposizione organica, formalmente appropriata e corretta, e riferimenti alle fonti

dell‟informazione.

2.8. Scelte didattiche

Le scelte didattiche di fondo si concentrano intorno ai seguenti punti condivisi dai docenti:

centralità dell‟allievo nella situazione didattica;

impegno ad individuare tra gli apprendimenti ed il vissuto strette connessioni che abituino a

comportamenti riflessivi e produttivi;

realizzazione di attività/progetti e somministrazione di compiti di difficoltà crescente per

rinforzo e sviluppo degli stili di apprendimento;

individuazione di raccordi interdisciplinari nel lavoro di classe;

rinforzo della motivazione mediante il processo di valutazione ed auto-valutazione;

impegno ad organizzare le verifiche in modo coerente ed organico, per evitare periodi di

inattività o rischi di accumulo eccessivo di materiale;

scambio di informazioni tra docenti sul percorso dei singoli allievi e sulle problematiche di

ogni classe, con ruolo principale del coordinatore;

trasparenza nella motivazione delle scelte didattiche effettuate e delle valutazioni formulate.

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3. EROGAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA

Nel POF convergono tutte le attività e i progetti che costituiscono a livello operativo la

mission della scuola nella prospettiva (vision) del successo formativo dell‟alunno, alla luce

dell‟analisi del contesto, delle esigenze familiari, delle potenzialità del discente e nel rispetto delle

sue personali attitudini: è questo complesso di cose e circostanze che rende ogni POF unico.

3.1. Profilo educativo, culturale e professionale

Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale stabilisce un nesso chiaro tra il percorso

liceale dei giovani e la “realtà”, il mondo che li aspetta, da intendere come insieme di situazioni e problemi,

ma anche come futuro universitario e lavorativo.

«I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione

approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico,

di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia

adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all‟inserimento nella vita sociale e nel mondo del

lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali» (art. 2, comma 2 del DPR 15 marzo 2010

"Revisione dell‟assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei Licei").

L‟Allegato A del DPR 15 marzo 2010 di revisione dell‟assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei

Licei afferma che la cultura liceale consente di approfondire e sviluppare conoscenze e abilità, maturare

competenze e acquisire strumenti nelle aree:

metodologica

logico-argomentativa

linguistica e comunicativa

storico-umanistica

scientifica, matematica e tecnologica.

In particolare, l‟azione educativa e formativa del nostro Liceo viene progettata ed erogata con l‟intento di

fare conseguire agli studenti “risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali”, inseriti in aree sì

distinte tra loro, ma fortemente comunicanti ed interrelate.

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Area metodologica

Lo studente deve avere acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, ossia tale da consentire

di:

condurre ricerche e approfondimenti personali;

continuare i successivi studi superiori;

imparare lungo l‟intero arco della vita (Lifelong Learning);

sapere distinguere la diversità dei metodi utilizzati nei diversi ambiti disciplinari e valutare i

criteri di affidabilità dei risultati tramite questi raggiunti;

sapere compiere interconnessioni tra i metodi e i contenuti delle singole discipline.

Area logico-argomentativa

Lo studente deve:

essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di

comunicazione;

sapere ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni degli altri;

avere acquisito l‟abitudine a ragionare con rigore logico;

sapere identificare problemi e individuare soluzioni;

sapere sostenere una propria tesi.

Area linguistica e comunicativa

Lo studente deve padroneggiare pienamente la lingua italiana ed in particolare:

sapere esporre, con attenzione ai diversi contesti e situazioni (curando l‟ortoepia e gli aspetti

prosodici);

sapere leggere e comprendere testi complessi di diversa natura (cogliendo le implicazioni e

le sfumature di significato, secondo la tipologia e il contesto storico e culturale);

saper comunicare attraverso la scrittura, conoscendo il codice lingua in tutti i suoi aspetti, da

quelli elementari (ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa,

precisione e ricchezza del lessico, anche letterario e specialistico);

Acquisire, in una lingua straniera moderna, strutture, modalità e competenze comunicative

corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di riferimento e, in

particolare, comprendere i differenti codici comunicativi, che potranno poi essere

approfonditi all‟università o nel proprio ambito di lavoro;

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sapere riconoscere rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e altre lingue moderne e

antiche;

sapere utilizzare le tecnologie dell‟informazione e della comunicazione individuandone e

comprendendone le caratteristiche e le potenzialità espressive.

Area storico-umanistico-espressiva

Lo studente deve:

conoscere presupposti culturali e natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed

economiche, con particolare riferimento all‟Italia e all‟Europa, e comprendere i diritti e i

doveri che caratterizzano l‟essere cittadini;

utilizzare metodi (prospettiva spaziale, relazioni uomo-ambiente, sintesi regionale), concetti

(territorio, regione, localizzazione, scala, diffusione spaziale, mobilità, relazione, senso del

luogo...) e strumenti (carte geografiche, sistemi informativi geografici, immagini, dati

statistici, fonti soggettive) della geografia e delle scienze dell‟ambiente per la lettura dei

processi storici e per l‟analisi della società contemporanea;

conoscere gli aspetti fondamentali della cultura italiana ed europea (nei loro aspetti letterari,

artistici, filosofici, scientifici, religiosi) e saperli confrontare con altre tradizioni e culture;

conoscere la storia d‟Italia inserita nel contesto europeo e internazionale, con riferimento

agli avvenimenti, ai contesti geografici e ai personaggi più importanti;

avere acquisito consapevolezza del significato culturale del patrimonio archeologico,

architettonico e artistico italiano, della sua importanza anche economica e della necessità di

tutelarlo e conservarlo;

sapere fruire delle espressioni creative delle arti e dei nuovi linguaggi (musica, arti visive,

spettacolo);

comprendere l‟evoluzione del pensiero scientifico e il suo rapporto con i processi della

globalizzazione contemporanea;

conoscere gli elementi essenziali e distintivi di civilizzazione dei Paesi di cui si studiano le

lingue.

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Area scientifica, matematica e tecnologica

Lo studente deve:

comprendere il linguaggio formale specifico della matematica, saper utilizzare le procedure

tipiche del pensiero matematico, conoscere i contenuti fondamentali delle teorie che sono

alla base della descrizione matematica della realtà;

possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali (chimica,

biologia, scienze della terra, astronomia) e padroneggiare le procedure e i metodi di indagine

propri, anche per potersi orientare nel campo delle scienze applicate;

sapere collocare il pensiero scientifico e lo sviluppo tecnologico nel più vasto ambito della

storia umana e delle idee;

essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici nelle attività di

studio e di approfondimento; comprendere la valenza metodologica dell‟informatica nella

formalizzazione e modellizzazione dei processi complessi e nell‟individuazione di

procedimenti risolutivi.

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3.2. Insegnamenti e attività curriculari

Monte ore annuale

1° biennio 2° biennio

1° anno 2° anno 3°anno 4°anno 5° anno

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – orario annuale

Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132

Lingua e cultura latina 165 165 132 132 132

Lingua e cultura greca 132 132 99 99 99

Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99

Filosofia 99 99 99

Storia 99 99 99

Geostoria 99 99

Matematica 99 99 66 66 66

Fisica 66 66 66

Scienze naturali 66 66 66 66 66

Storia dell’arte 66 66 66

Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66

Religione 33 33 33 33 33

Totale ore 891 891 1.023 1.023 1.023

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Monte ore disciplinare:

MATERIA I II III IV V

Lingua e lettere italiane 4 4 4 4 4

Lingua e lettere latine 5 5 4 4 4

Lingua e lettere greche 4 4 3 3 3

Lingua e letteratura straniera 3 3 3 3 3

Geo-Storia 3 3

Storia

3 3 3

Filosofia

3 3 3

Scienze naturali, chimica e geografia 2 2 2 2 2

Matematica 3 3 2 2 2

Fisica

2 2 2

Storia dell‟arte

2 2 2

Religione 1 1 1 1 1

Educazione fisica 2 2 2 2 2

TOTALE 27 27 31 31 31

3.3. Attività opzionali e alternative

La scuola, compatibilmente con le risorse disponibili, programma le attività alternative per

gli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della Religione Cattolica. Agli stessi verrà data

l‟opportunità di scelta tra il potenziamento di discipline curriculari o la scelta di discipline diverse.

Ciascun alunno viene affidato al docente della disciplina scelta che si fa carico di seguirlo e di

esprimere una valutazione per ogni fase quadrimestrale.

3.4. Ampliamento offerta formativa

L‟ampliamento dell‟offerta formativa consiste in un arricchimento delle discipline e delle attività curriculari–

con discipline e attività facoltative, ma obbligatorie se scelte. Può essere realizzato coerentemente con le

finalità proprie dell‟Istituto e tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle

realtà locali.

L‟arricchimento dell‟offerta formativa può consistere, altresì, in percorsi formativi integrati, promossi

dall‟Ente locale, e nella realizzazione di progetti specifici promossi a livello nazionale, regionale o locale,

rivolti sia alla popolazione giovanile che alla popolazione adulta.

I progetti sono finalizzati all‟arricchimento dell’offerta formativa, fanno parte integrante del POF (di cui rispettano le linee strategiche) e pertanto, si propongono di potenziare gli obiettivi del Curriculo.

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Essi contribuiscono all‟articolazione del Curriculo nella sua parte facoltativa; i loro obiettivi sono inseriti

trasversalmente nelle varie discipline, vengono realizzati nell‟orario curriculare e/o extracurriculare, e non

comportano oneri per il personale se non espressamente specificato.

L‟articolazione e la modulazione dei progetti viene stabilita nel primo incontro dei consigli di classe.

Per l‟anno in corso sono previsti i seguenti progetti

Progetto Giornale scolastico;

Laboratorio teatrale;

Progetto Area a Rischio

Teatro e cinema per la scuola;

Laboratorio di lettura;

Progetto Biblioteca scolastica;

Progetto Euclide: potenziamento della Matematica;

Progetto FAI giornate di Primavera;

Progetto "Le laminette auree orfiche, dall'antica Petelia al British Museum di

Londra".

La scuola organizza, inoltre, giornate di formazione su tematiche specifiche come :

Giornata della legalità: buon compleanno Dodò;

Concerto di inizio anno scolastico;

Progetto visita al Museo della scienza;

Progetto laboratorio musicale

Attraverso tali attività la scuola intende offrire agli studenti momenti pensati per favorire il

loro coinvolgimento attivo e il loro apprendimento collaborativo che, nelle pratiche didattiche

innovative, si affianca a pieno titolo all‟insegnamento tradizionale.

L‟istituto favorisce e incoraggia tutte quelle iniziative che “realizzano la funzione della Scuola

come centro di promozione sociale e civile del territorio, coordinandosi con le altre iniziative

presenti nel territorio anche per favorire rientri scolastici e creare occasione di formazione

permanente e ricorrente. A tal fine “collabora” con gli enti locali, con le associazioni degli studenti

e degli ex studenti, con quelle dei genitori, con le associazioni culturali e di volontariato, stipulando

anche apposite convenzioni.

La scuola, inoltre, attinge ai Fondi Comunitari e realizza Piani FSE e FESR e POR con stages in

Italia e all‟estero.

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3.5 Indirizzo Internazionale Cambridge IGCSE

Il Liceo Classico Statale Pitagora propone alla popolazione crotonese, ai Genitori e agli Studenti un

approccio diverso allo studio: oltre al normale percorso di Liceo Classico. infatti, per la prima volta a

Crotone viene proposto il Liceo Classico Internazionale con esami IGCSE. Il riconoscimento del

nostro Liceo come Centro Cambridge International significa che la scuola è abilitata ad inserire, nel

normale corso di studi, insegnamenti che seguono i programmi della scuola britannica e che implicano

l‟utilizzo degli stessi libri di quest‟ultima. Insomma, detto in parole semplici, si tratta di studiare le

stesse cose degli studenti inglesi e di sostenerne i relativi esami. Questi esami si chiamano IGCSE.

L‟acronimo sta per: International General Certificate of Secondary Education. In molte scuole

britanniche si sostengono i GCSE e non la versione internazionale detta IGCSE, ma questa differenza

non è di importanza sostanziale. Gli esami IGCSE o GCSE segnano la fine della scuola dell‟obbligo

per i ragazzi inglesi. Tutti gli studenti che intendono continuare il loro percorso scolastico devono

sostenere gli A-levels per potere accedere alle varie Università.

Differenza con le certificazioni linguistiche

Non dobbiamo però confondere gli esami IGCSE con le normali certificazioni linguistiche. Queste

ultime attestano diversi livelli di conoscenzadella lingua, basati sul Quadro Comune Europeo di

Riferimento (KET=A2, PET=B1, FCE=B2, CAE=C1, PCE=C2) Si chiamavano ESOL (English for

Speakers of Other Languages) fino a poco tempo fa e ora si chiamano Cambridge English Language

Assessment. Essi riguardano prevalentemente le competenze linguistico-grammaticali. La qualifica di

Cambridge International, inoltre, non fa neanche riferimento al sistema CLIL (Content and Language

Integrated Learning) anche se vi somiglia. Il CLIL, ossia l‟insegnamento in lingua straniera di

“discipline non linguistiche” (in gergo DNL), previsto dal 1999 per le scuole superiori e per il quale

molte scuole non sono ancora attrezzate, comporta l‟utilizzo dell‟inglese ma seguendo programmi

scolastici italiani.

Differenze con la Scuola Britannica

La differenza è che i ragazzi inglesi sostengono questi esami tra i 14 e i 16 anni mentre quelli italiani,

poiché debbono affiancarli alle normali materie del programma ministeriale

italiano, li „spalmano‟ su un periodo di tempo più lungo, dai 14 ai 18.

Perché offrire un Liceo Internazionale

Ci sono oltre 9000 scuole Cambridge in più di 160 paesi. Fanno parte dell‟Università di Cambridge

che è una organizzazione senza scopo di lucro. In particolare le certificazioni Cambridge IGCSE sono

le certificazioni internazionali più conosciute al mondo per studenti dai 14 ai 16/18 anni e pertanto

godono di riconoscimenti a livello internazionale sia presso le università che presso il mondo del

lavoro.

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Gli esami IGCSE in Italia

La prima scuola italiana ad attivare il percorso del Liceo con esami IGCSE è stato il Liceo Galvani di

Bologna nel 1997. Ora offre anche diplomi stranieri oltre agli esami A-levels. Viene considerata

scuola di eccellenza, leader nella sperimentazione internazionale. Il nostro liceo vuole iniziare lo

stesso percorso per potere offrire in futuro delle competenze internazionali ai giovani della nostra

città.

Perché sostenere gli esami IGCSE?

Lo scopo del progetto è quello di favorire una formazione proiettata in dimensione europea e di

facilitare l‟accesso agli organismi e alle istituzioni comunitarie. Infatti il progetto non persegue

esclusivamente l‟obiettivo del potenziamento linguistico attraverso lo studio di materie in lingua, ma

si prefigge di integrare la formazione culturale, metodologica e di articolazione del pensiero critico

fornita dal sistema scolastico italiano con una formazione basata sul pensiero creativo, di indagine e

di problem solving tipico del sistema scolastico anglosassone.

Prepariamoci all’Università

Questo tipo di formazione aiuta ad acquisire una maggiore facilità a prepararsi e sostenere i test di

ingresso universitari che sono impostati su questo tipo di insegnamento. Inoltre gli studenti diventano

più responsabili di sé sviluppando la propria capacità ad imparare. Infine, le certificazioni IGCSE sono

riconosciute a livello internazionale nelle università di oltre 160 paesi al mondo.

Diploma italiano / Diploma IGCSE

È bene chiarire subito che non è necessario possedere il diploma IGCSE per accedere alle università

inglesi o straniere infatti il diploma di maturità italiano è riconosciuto ovunque come titolo di accesso

all‟università. Queste certificazioni vanno però a costituire il portfolio di crediti necessari e richiesti a

tutti quegli studenti che intendono presentare domanda presso le università straniere e in particolare

presso i centri di eccellenza.

Favoriamo l’eccellenza

Al momento in Italia queste certificazioni sono riconosciute da molte Università e inoltre, forniscono

una priorità per l’accesso ai corsi di laurea in lingua inglese dell’Università Bocconi e della

LUISS. E‟ comunque possibile avere un quadro completo delle università che riconoscono le

certificazioni Cambridge sul sito:

www.cie.org.uk/recognition.

Per chi è ideale questo percorso?

E‟ un percorso ideale per gli studenti che per storia familiare conoscano già l‟inglese e per tutti i

ragazzi e le ragazze particolarmente brillanti o motivati a misurarsi con un programma di studi di

respiro internazionale. Un liceo Cambridge International non è infatti per tutti: nelle ore di

insegnamento sono compressi due diversi programmi, per una giornata veramente intensa. Ogni anno,

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tra l‟altro, sono previsti degli stages di full immersion all‟estero, per avviare in modo intensivo lo

studio delle varie materie in lingua.

Come e quando si svolgono le lezioni

Per l‟accesso ai corsi è necessaria una conoscenza della lingua inglese di livello A2/B1 che sarà

valutata con un test d‟ingresso. Saranno valutati anche i pre-requisiti di Italiano e Matematica.

Quali insegnamenti in lingua inglese propone il Liceo Classico?

Al momento la scuola è in grado di offrire l‟insegnamento di 3 materie: Inglese seconda lingua,

Matematica e Latino. Le lezioni delle tre materie suddette si terranno in

lingua inglese, in orario curricolare e saranno tenute dai docenti delle materie che verranno esaminate

in Inghilterra (Latino, Matematica ed Inglese) coadiuvati da docenti madrelingua dell‟Università di

Cosenza. I corsi avranno lo scopo di integrare i curricoli italiano ed inglese e di svolgere simulazioni

d‟esame. Gli esami IGCSE saranno sostenuti in sede con ispettori Cambridge che arriveranno per

vigilare. Si renderà necessario attivare percorsi di formazione guidata presso scuole Cambridge in

Gran Bretagna della durata di 7 o 15 giorni a seconda del caso.

Schema dell’Orario del Liceo Classico Internazionale

Il Liceo Classico con potenziamento IGCSE (certificazioni di Cambridge International General

Certificate of Secondary Education) ha l‟orario del Liceo Classico tradizionale con il potenziamento

della lingua inglese poiché risultano tre ore in più svolte in inglese (un‟ora di Matematica, un‟ora di

Latino e un‟ora di Inglese con docente madrelingua.

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Latino - L‟asterisco (*) indica che un‟ora di lezione settimanale si svolge in compresenza col lettore

inglese madrelingua il quale, in collaborazione col titolare di cattedra, prepara gli studenti all‟esame

di IGCSE Latin (fine del terzo anno).

Matematica - L‟asterisco (*) indica che è prevista fin dal biennio un‟ora settimanale aggiuntiva di

matematica in lingua inglese, che il lettore madrelingua gestisce autonomamente in accordo col

titolare di cattedra per approfondire la preparazione in vista dell‟esame di IGCSE Mathematics

(inizio del quinto anno).

Inglese anche come Certificazione

Inglese - L‟asterisco (*) indica che un‟ora di lezione settimanale si svolge in compresenza col lettore

inglese madrelingua. È prevista anche un‟ora settimanale di inglese in più che il lettore madrelingua

gestisce autonomamente in accordo col titolare di cattedra, per approfondire la preparazione in vista

degli esami per la certificazione delle competenze nella lingua inglese Cambridge English, che

saranno:

Alla fine del terzo anno la certificazione delle competenze nella lingua inglese Cambridge

English First (FCE)

Al termine del quarto anno la certificazione IGCSE English as a Second Language

Nel corso del quinto anno la possibilità di sostenere il Cambridge English Advanced (CAE).

Non è obbligatorio ma fortemente consigliato poiché è livello C1

3.6. Flessibilità didattica e organizzativa

E‟ operativa una task force che si occuperà dello studio e dell‟eventuale diversa

organizzazione della scuola adottando il criterio della flessibilità. Il gruppo avrà cura di aprire

nuove piste di riflessione sull‟opportunità di attivare sia forme di flessibilità didattica che forme

di flessibilità gestionale, per mettere la scuola nelle condizioni di auto-organizzarsi e rendere

più efficiente ed efficace l‟erogazione dei servizi. L‟obiettivo è quello di realizzare l‟autonomia

organizzativa che consente una maggiore flessibilità gestionale attraverso un migliore utilizzo delle

risorse e delle strutture esistenti. Al vaglio della commissione è anche la possibilità di applicare la

flessibilità alla didattica, dopo un‟attenta analisi di contesto del territorio. L‟idea è quella di

modulare le azioni di insegnamento attraverso un diverso utilizzo del tempo scuola e, quindi, la

creazione ed il rafforzamento di uno specifico curricolo.

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3.7 Integrazione e recupero degli svantaggi

Le attività di recupero sono parte integrante dell‟offerta formativa della scuola, hanno lo scopo di prevenire

l‟insuccesso scolastico e si realizzano, pertanto, in ogni periodo dell‟anno. Le discipline per le quali si

prevede l‟attivazione dei corsi saranno indicate dal Collegio dei docenti nel momento in cui si renderanno

necessari e sono destinate agli alunni che mostrano carenze gravi in una o più discipline curricolari.

Risultano così articolate:

recupero di classe in itinere, che prevede pause didattiche destinate al “rinforzo” o al ripasso

di contenuti fondamentali;

recupero in orario extracurriculare, realizzato nel primo e/o secondo quadrimestre

(compatibilmente con le risorse disponibili);

recupero estivo, attivato a scrutinio finale avvenuto e destinato agli allievi che si trovano in

condizione di sospensione di giudizio (compatibilmente con le risorse disponibili).

Le iniziative di recupero sono da considerarsi obbligatorie per gli studenti: qualora le famiglie non abbiano

intenzione di avvalersene, debbono darne alla scuola comunicazione formale. Gli studenti sono comunque

tenuti a sostenere le prove di verifica dell‟avvenuto recupero, programmate dai docenti e dal Consiglio di

classe.

Per l‟attivazione di un corso è necessario un numero di 10 allievi. Si potrà prevedere anche

l‟attivazione di corsi per classi parallele. L‟insegnante incaricato di svolgere attività di recupero nei confronti

di alunni provenienti da classi diverse si raccorderà con i docenti del gruppo affidatogli, al fine di orientare

contenuti e metodi dell‟attività di recupero agli specifici bisogni formativi di ciascun alunno.

Gli studenti che si avvalgono di tali attività sono tenuti a garantire la frequenza dei corsi attivati.

Istruzione domiciliare

Il Progetto Istruzione domiciliare (ID) si propone di garantire il diritto all‟apprendimento,

nonché di prevenire le difficoltà degli studenti e delle studentesse colpiti da gravi patologie o

impediti a frequentare la scuola per un periodo di almeno trenta giorni, anche se non

continuativi, durante l‟anno scolastico.

Tale progetto prevede, di norma, un intervento a domicilio del minore dai docenti

dell’istituzione scolastica di appartenenza, per un monte ore massimo di 28 al mese.

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Oltre all‟azione in presenza – necessariamente limitata nel tempo – è possibile prevedere

attività didattiche che utilizzino differenti tecnologie (sincrone e asincrone), allo scopo di consentire

agli studenti un contatto più continuo e collaborativo con il proprio gruppo-classe.

Contestualmente alla richiesta di attivazione del progetto di ID, il Consiglio di Classe

pianificherà un percorso personalizzato, con l‟individuazione delle competenze da sviluppare, delle

discipline coinvolte e dei docenti che realizzeranno il percorso didattico. Dovrà anche essere

previsto un piano finanziario dettagliato e coerente con il percorso, che dovrà essere deliberato e

approvato dagli organi collegiali competenti. E‟ stato inoltre individuato un referente di

progetto con il compito di coordinare e monitorare le diverse azioni di intervento.

Piano Annuale per l’Inclusione NORMATIVA SUI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il 27/12/2012

il MIUR ha emanato la Direttiva sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) in cui si chiarisce

che sotto tale denominazione confluiscono sia gli alunni con disabilità che quelli con DSA che quelli

con altri svantaggi socio-economici, linguistici, culturali e personali, che non possono essere

certificabili come disabilità ai sensi della L. n° 104/92.

A tale norma generale, che era stata preceduta dalla L. n° 170/10 sui DSA e dalle Linee Guida del

12/07/2011, hanno fatto seguito la C.M n° 8/13 di chiarimento sulla Direttiva, l‟intesa Stato-Regioni

del 17/04/2013 per l‟individuazione precoce dei DSA e la Nota prot. n° 1551 del 27/06/2013 sulla

sospensione della formulazione dei Piani Annuali per l‟Inclusività (PAI) e la Nota prot. n° 2563 del

22/11/2013 su ulteriori chiarimenti alla Direttiva.

Da questo complesso di norme risulta chiaramente che pur potendosi parlare globalmente ormai di

BES per tutti questi casi, la normativa che si deve applicare alle tre tipologie differenti di disabilità,

DSA ed ulteriori BES è specifica per ciascuno di essi.

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: 3

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici

2. disturbi evolutivi specifici

DSA

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale 2

Disagio comportamentale/relazionale 1

Altro

Totali 3

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% su popolazione scolastica 0,49

N° PEI redatti dai GLHO 0

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 0

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 3

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo No

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

No

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo No

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

No

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di

piccolo gruppo No

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

no

Funzioni strumentali / coordinamento no

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Si

Psicopedagogisti e affini esterni/interni Si

Docenti tutor/mentor No

Altro: coordinatore di classe Si

Altro:

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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni No

Progetti didattico-educativi

a prevalente tematica

inclusiva Si

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI No

Rapporti con famiglie No

Tutoraggio alunni No

Progetti didattico-educativi

a prevalente tematica

inclusiva No

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni Si

Progetti didattico-educativi

a prevalente tematica

inclusiva Si

Altro:

D. Coinvolgimento personale

ATA

Assistenza alunni disabili No

Progetti di inclusione / laboratori

integrati No

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su

genitorialità e psicopedagogia dell‟età

evolutiva Si

Coinvolgimento in progetti di

inclusione Si

Coinvolgimento in attività di

promozione della comunità educante Si

Altro:

F. Rapporti con servizi

sociosanitari territoriali e

istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con CTS /

CTI

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati sulla disabilità No

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati su disagio e simili No

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità No

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili No

Progetti territoriali integrati No

Progetti integrati a livello di singola

scuola No

Rapporti con CTS / CTI No

Altro:

G. Rapporti con privato sociale e

volontariato

Progetti territoriali integrati No

Progetti integrati a livello di singola

scuola No

Progetti a livello di reti di scuole No

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H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe Si

Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva Si

Didattica interculturale / italiano L2 No

Psicologia e psicopatologia dell‟età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) No

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis.

Intellettive, sensoriali…) No

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e

aggiornamento degli insegnanti x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟interno della

scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟esterno della

scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel

partecipare alle decisioni che riguardano l‟organizzazione delle

attività educative x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di

percorsi formativi inclusivi x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l‟ingresso

nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il

successivo inserimento lavorativo x

Altro: Partecipazione di un docente al corso di formazione “La figura

del referente coordinatore per l‟inclusione” tenutosi dal 10 marzo al

10 maggio 2016 presso l‟I.I.S. “ Pertini-Santoni” di Crotone, della

durata complessiva di 50 ore.

x

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di

responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Dirigente Scolastico: È il legale rappresentante dell‟istituto scolastico,

Ha il compito di promuovere i rapporti con il territorio e di garantire il miglior funzionamento delle

pratiche inclusive, secondo criteri di efficienza ed efficacia, individuando anche le risorse umane e

le modalità organizzative.

Presiede direttamente o per delega il GLHI e il GLHO.

Inoltra all‟USP e agli Enti Locali le richieste per le risorse necessarie all‟integrazione.

Consiglio d’Istituto: si adopera per l‟adozione di una politica interna della scuola al fine di

garantire una politica inclusiva.

Collegio dei docenti: provvede ad attuare tutte le azioni volte a promuovere una didattica

dell‟inclusione, inserendo nel POF la scelta inclusiva dell‟Istituto e individuando le azioni che

promuovano l‟inclusione. Approva il PAI al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di

Giugno);

Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI): è l‟interfaccia della rete dei Centri Territoriali di

Supporto (CTS) e dei servizi sociali e sanitari territoriali, ha lo scopo di mettere a punto azioni di

sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, etc. Il GLI è composto dal

Dirigente scolastico, dal docente referente BES e dalla commissione BES. Il Gruppo è presieduto

dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, può avvalersi della consulenza e/o supervisione di

esperti esterni o interni Il GLI, eventualmente, riorganizzato in gruppi ristretti, svolge le seguenti

funzioni:

rilevazione dei BES presenti nella scuola;

raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere.

focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione

delle classi;

rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;

raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle

effettive esigenze, ai sensi dell‟art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di

definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122

raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi riferiti all‟area dei BES e

Svantaggio.

elaborazione e stesura di una proposta di Piano Annuale per l‟Inclusività riferito a tutti gli alunni

con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno);

formulazione di un‟ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e

non, per incrementare il livello di inclusività della scuola.

Consiglio di classe: definisce gli interventi didattico/educativi ed individua le strategie e le

metodologie più utili per realizzare la piena partecipazione degli studenti con BES al normale

contesto di apprendimento. E‟ compito del Consiglio di classe individuare gli studenti con Bisogni

Educativi Speciali per i quali è “opportuna e necessaria l‟adozione di una personalizzazione della

didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in

carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni”(D.M. 27/12/012 e C.M. n°8 del 06/03/2013) Il

Consiglio di Classe individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali attraverso la

documentazione

in possesso della scuola

fornita dalla famiglia

fornita dall‟istituzione scolastica di provenienza

fornita da enti o figure professionali accreditate che seguono lo studente e la famiglia stessa

(Alunni H e DSA)

Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di Classe motiverà

opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte, sulla base di considerazioni pedagogiche e

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didattiche

Il Consiglio di Classe, inoltre, definisce gli interventi di integrazione e di inclusione:

Per gli alunni diversamente abili, (legge 104) elabora un Piano Educativo Individualizzato che

individua il percorso più idoneo al raggiungimento di obiettivi, sia specifici sia trasversali, utili allo

sviluppo armonico dell‟alunno.

Per gli alunni con DSA (Legge 170) elabora un Piano Didattico Personalizzato (PDP), dove

vengono individuate, stabilite e condivise le opportune strategie di intervento, le eventuali

modifiche all‟interno di alcuni contenuti e/o obiettivi, gli strumenti compensativi e dispensativi

necessari, nonché le modalità di verifica e valutazione.

Per gli alunni con particolari situazioni di bisogno (non ricadenti nelle precedenti) e nelle

situazioni di svantaggio previste dalla D.M. del 27/12/2012 elabora, se necessario, un Piano

Didattico Personalizzato (PDP)

Il Progetto Didattico Personalizzato è prodotto sulla base della situazione di disagio e sulle

effettive capacità dello studente. Il PDP ha carattere di temporaneità e si configura come progetto

d‟intervento limitato al periodo necessario per il raggiungimento degli obiettivi in esso previsti.

Durante l‟anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi dovrà

considerare ed integrare quanto condiviso e riportato nel PDP (in particolare nella relazione fra

obiettivi, risultati attesi e valutazione). L‟attuazione dei percorsi personalizzati per tutti i BES, è di

competenza e responsabilità di tutti gli insegnanti del Consiglio di classe.

Funzioni Strumentali tutte: curano i rapporti con i Coordinatori di classe e con il Referente BES

per un‟efficace applicazione delle indicazioni generali e di indirizzo del GLI.

Funzione Strumentale P.O.F. :

- Revisiona, integra e aggiorna il POF nel corso dell‟anno

- organizza, coordina gli incontri di pertinenza del proprio ambito

- cura la documentazione da inserire nel POF

- gestisce le attività di autoanalisi e di autovalutazione dell‟Istituto fornendo informazioni riguardo

alla qualità dei processi messi in atto, ai risultati prodotti e al grado di soddisfazione raggiunto

- opera in sinergia con le altre F.S., i Referenti dei progetti, i coordinatori di Dipartimento e di

classe, con il Referente BES

- Collabora con il DS e il DSGA per la realizzazione del Piano dell‟offerta formativa

- Svolge azione di sostegno e di cooperazione didattico- professionale

Docente coordinatore del gruppo per l’inclusività: viene nominato dal Dirigente Scolastico, ha i

seguenti compiti

coordinamento della stesura e aggiornamento del Piano Annuale per l‟Inclusione di Istituto

coordinamento della rilevazione dei BES presenti nell‟Istituto

coordinamento raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi

coordinamento focus/confronto sui casi consulenza e supporto ai colleghi sulle

strategie/metodologie di gestione delle classi

rilevazione , monitoraggio, e valutazione del livello di inclusività della scuola

partecipazione ad iniziative di formazione/informazione organizzate dall‟USR, dal MIUR, da enti

e organismi accreditati

organizzazione, previo accordo con la dirigenza, di incontri e riunioni con esperti istituzionali o

esterni, docenti “disciplinari”, genitori, necessari alla completa attuazione dell‟inclusività

scolastica.

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Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Compatibilmente con le risorse disponibili, si prospettano i seguenti interventi:

- Corsi di formazione con personale esperto in didattica inclusiva, cooperative learning e

didattica laboratoriale.

- Utilizzo del personale interno, con formazione specifica, per coordinamento di gruppi di

lavoro.

- Autoformazione online con l‟intento di:

a) Informare sulle normative esistenti

b)Far acquisire metodologie didattiche innovative che permettano di favorire

l‟apprendimento degli alunni con BES

- - Promuovere l‟utilizzo delle nuove tecnologie o di strategie didattiche sperimentali

inclusive

- - Promuovere la formazione sulle tecniche valutative efficaci ai processi inclusivi

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

In linea con la normativa vigente, il Liceo Classico Pitagora è attento ai diversi bisogni formativi e

alla definizione di modalità di verifica e di criteri valutativi adeguati alle potenzialità degli alunni

con Disturbi Evolutivi Specifici e Svantaggio (non in possesso di idonea documentazione)

- Il Consiglio di Classe rileva la presenza dell'alunno con Bisogni Educativi Speciali e documenta

la propria osservazione compilando i moduli in allegato.

- Il CdC, nella persona del Coordinatore, prende contatto con la famiglia, allo scopo di informarla

delle difficoltà rilevate, raccogliere ulteriori informazioni ed eventualmente suggerire l'avvio di un

iter diagnostico. Può prendere contatto, in sintonia con il Referente BES, anche con i servizi sociali

e sanitari.

- Il Coordinatore propone alla Famiglia la stesura di un PDP, nel quale confluiranno tutti i dati

utili, compresi quelli di carattere sanitario. La Famiglia, in forma scritta, autorizza/non autorizza la

stesura del PDP.

- I Docenti predispongono una serie di attività volte alle verifiche d‟ingresso che, integrate

all‟osservazione in classe, permettono di desumere le informazioni (generali e per ciascuna

disciplina) da inserire nel PDP dell‟alunno con BES.

- Il CdC compila, adoperando specifica modulistica, il Piano Didattico Personalizzato che è

condiviso e controfirmato dalla Famiglia.

- Ciascun docente, in sede di valutazione delle prove scritte e orali, ha cura di annotare

direttamente sul documento della prova o sul registro personale:

la tipologia degli strumenti compensativi messi a disposizione dell‟alunno, allegandone

copia al documento della prova eseguita dall‟alunno;

le misure dispensative adottate.

- Il Coordinatore informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con BES della loro

presenza e del PDP adottato.

- Nel corso degli scrutini il Coordinatore verifica, insieme al CdC, l‟adeguatezza del PDP

valutando l‟opportunità, se necessaria, di eventuali modifiche migliorative rispetto a strumenti,

misure e metodologie adottate.

Nella programmazione degli alunni diversamente abili si possono seguire due percorsi: nel primo

gli obiettivi didattici sono minimi e quindi ridotti, ma sempre riconducibili a quelli della classe; nel

secondo gli obiettivi didattici sono differenziati dai programmi ministeriali, ma si possono

comunque perseguire obiettivi educativi comuni alla classe utilizzando percorsi diversi, ma con lo

stesso fine educativo. Le programmazioni sono di 2 tipologie:

A. Programmazione riconducibile ai programmi ministeriali OBIETTIVI MINIMI

B. Programmazione NON riconducibile ai programmi ministeriali OBIETTIVI DIFFERENZIATI

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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

diversi servizi esistenti

Rapporti con CTS di zona per attività di informazione.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

Insieme alla famiglia si individuano le modalità e le strategie specifiche, adeguate alle effettive

capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli

obiettivi formativi previsti dai Bisogni Educativi Speciali.

Ruoli e funzioni della famiglia:

Condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e

personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda

l‟autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della

riservatezza del caso – ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative

ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili;

Sostiene la motivazione e l‟impegno dell‟alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico;

Verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi

inclusivi

Per ogni studente con BES si provvederà a costruire un percorso finalizzato a:

- Rispondere ai bisogni individuali;

- Monitorare la crescita della persona;

- Monitorare l‟intero percorso.

Si procederà ad implementare percorsi personalizzati per allievi in difficoltà. In tal senso si

consigliano le seguenti metodologie didattiche:

- Apprendimento cooperativo;

- Apprendimento tra pari;

- Didattica laboratoriale;

- Sviluppo di procedure strutturate e sequenziali;

- Sostegno alla motivazione;

- Sostegno all‟autostima.

Nell‟ambito della personalizzazione dei curricula si provvederà a:

- Predisporre verifiche più brevi;

- Semplificare le richieste;

- Consentire tempi più lunghi o ridurre il numero degli esercizi;

- Fornire schemi, mappe, diagrammi;

- Utilizzare materiali strutturati;

- Usare una didattica multisensoriale/multimediali

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Valorizzazione delle risorse esistenti

Condivisione ed uso del materiale didattico ed informatico, utilizzo dei laboratori di informatica

per produrre “elaborati” di didattica personalizzata (schede, mappe, power point) da utilizzare per

le verifiche orali o per le presentazioni in classe; utilizzo di laboratori informatici per un rinforzo

delle motivazioni ed il potenziamento delle capacità/abilità individuali; utilizzo della palestra e

degli spazi esterni per attività motorie e del giardino per favorire la socializzazione.

Valorizzazione delle risorse umane e professionali esistenti.

Valorizzazione delle competenze dei docenti in materia di counseling, mediazione scolastica,

materie psicopedagogiche o affini, acquisite per titoli o per comprovata esperienza nel settore.

Condivisione dell‟esperienza professionale acquisita dai docenti specializzati nel sostegno.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti

di inclusione

Dall‟analisi della situazione pregressa emerge l‟esigenza di individuare eventuali risorse

aggiuntive: -

Presenza di una figura professionale per favorire i processi di inclusione di tutti gli alunni con

BES. –

Acquisto di appositi software didattici per potenziare le abilità richieste.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,

la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

Orientamento in entrata

Le famiglie che vogliono conoscere l‟offerta formativa del Liceo per gli alunni BES possono

usufruire di un servizio di informazione e consulenza da parte del referente o altro docente

delegato. Al momento dell‟iscrizione tenere presente i seguenti punti:

1. Prendere contatto con il Dirigente scolastico, la figura obiettivo e/o coordinatore del GLH

d‟istituto. Verificare se c‟è stato passaggio di documentazione dalla scuola secondaria di I grado e

se sono state fatte tutte le richieste per un organico di fatto adeguato (ore aggiuntive).

2. L‟iscrizione può avvalersi della licenza media oppure di un attestato di terza media.

3.Convocare il Gruppo di lavoro handicap operativo (GLHO) e verificare dell‟esistenza del

Gruppo handicap di lavoro di Istituto (GLHI).

4. Calendarizzare degli incontri per la stesura del PEI/ PEP.

5. Durante l‟anno verifiche ed aggiornamenti del PEI/ PEP.

6. All‟interno del GLHO scegliere la forma migliore di valutazione.

In base ai diversi bisogni educativi evidenziati, ai colloqui con i genitori e con i docenti della

scuola di provenienza, si cerca di individuare il percorso di vita più adatto all‟alunno.

Orientamento in uscita

La scuola prevede attività di orientamento universitario in uscita, con particolare riferimento alle

classi terminali.

Lo sportello didattico

Allo sportello didattico spetta un posto importante tra le attività di recupero.

Lo sportello didattico consiste in lezioni individuali fornite in orario pomeridiano dai docenti

dell‟istituto. Si differenzia dalle altre iniziative di recupero per il fatto di essere attivato

esclusivamente a richiesta degli studenti interessati; il successo di tale modalità di lavoro è, perciò,

anche un successo del dialogo educativo. Un suo risultato positivo è, pertanto, anche

l‟accrescimento, presso gli alunni, dell‟autovalutazione e della responsabilità nei confronti dei

risultati di apprendimento. Questo strumento nasce, inoltre, con una duplice finalità: fornire un aiuto

ad alunni che nel corso dell‟anno scolastico incontrino difficoltà relative ad argomenti

particolarmente impegnativi, ma anche permettere spazi di approfondimento tramite colloqui con i

docenti interpellati.

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Questo servizio sarà fruibile dagli studenti nei periodi dell‟anno in cui si renderà necessario. Gli

allievi interessati potranno fare richiesta, compilando l‟apposito modulo che troveranno in

distribuzione presso l‟ufficio alunni e nella sezione modulistica del sito istituzionale. Quanti si

trovassero impossibilitati a rispettare l‟appuntamento fissato, dovranno comunicarlo

tempestivamente in Segreteria e al docente interessato.

CLIL

In quest‟anno scolastico il riordino della secondaria di II grado va a regime su tutte e cinque le

classi. Diventano operative quindi le norme inserite nei Regolamenti di riordino (DPR 88 e

89/2010) che prevedono l'obbligo, nel quinto anno, di insegnare una disciplina non linguistica

(DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.

In particolare per i Licei la disciplina non linguistica deve essere compresa nell‟area delle attività e

degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell‟area degli insegnamenti attivabili dalle

istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato, quindi a

partire dall'anno scolastico in corso le classi quinte effettueranno il 50% del monte ore annuale di

una disciplina non linguistica secondo la modalità CLIL.

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3.8. Azioni formative multiculturali

La necessità di assicurare una convivenza democratica all‟interno della propria cultura delle

emergenti espressioni multiculturali che caratterizzano in modo particolare il contesto crotonese, ha

spinto la scuola a promuovere la creazione di una dimensione interculturale. Lo scopo essenziale è

quello di formare lo studente che frequenta il “Pitagora” ad essere in grado di affrontare il confronto

con l‟Europa e con il mondo intero. La scuola riconosce l‟alterità intesa come elemento

fondamentale per la formazione del cittadino di domani in una società multietnica. In questa

prospettiva, l‟incontro tra culture diverse viene considerata un‟occasione di crescita che consente il

contatto diretto tra mondi diversi, opinioni diverse, concezioni religiose diverse. Ciò consente di

andare oltre la dimensione della propria cultura e favorire il processo di integrazione accettando la

pluralità come opportunità di arricchimento. Gli studenti del “Pitagora” vengono formati in modo

tale da poter riconoscere in ogni contesto quei valori universalmente apprezzati e per comprendere

non solo la cultura della diversità, ma anche il diritto alla diversità, mai intesa come disuguaglianza

o svantaggio.

Il nostro Liceo aderisce ogni anno al progetto educativo Intercultura offrendo ai giovani

opportunità uniche di studio all‟estero, per contribuire allo sviluppo della società della conoscenza.

Esiste in tal senso una tradizione relativa agli scambi di classe che offrono opportunità di esperienze

di formazione all‟estero per un cospicuo numero di studenti. Notevole è l‟approfondimento dello

studio delle lingue, ma anche della cultura della globalizzazione.

Negli ultimi anni la scuola ha realizzato una importante iniziativa con il Damiaaninstituut di

Aarschot, una cittadina non lontana da Bruxelles.

Gli studenti che hanno già fatto questa esperienza concordano con il fatto che gli scambi culturali

sono una cosa molto diversa da un viaggio d‟istruzione. Mentre nei viaggi di istruzione si visitano

delle "cose", negli scambi culturali ci si scambia qualcosa, e ciò che ci si scambia è cultura, cioè il

nostro quotidiano, il mio vivere diverso dal tuo vivere, le mie regole di vita diverse dalle tue regole

di vita, le mie norme, le mie credenze i miei valori diversi dalle tue norme, le tue credenze, i tuoi

valori. Gli alunni comprendono allora che la realtà può essere interpretata diversamente senza che

per questo alcuni abbiano ragione e altri torto e si rendono conto che affidarsi agli stereotipi è il

modo peggiore di conoscere persone appartenenti ad altre culture. Benché lo scambio culturale sia

rivolto essenzialmente agli alunni, si può affermare che anche le altre componenti ne traggono

grande utilità. I docenti hanno modo di confrontare sistemi educativi diversi, metodologie e criteri

di verifica e valutazione, programmazioni e carichi di lavoro. Importante è pure la partecipazione

dei genitori, non solo per il contributo indispensabile che apportano, quanto per il fatto che

finalmente la scuola propone loro un ruolo attivo; non si limita a renderli spettatori dell'educazione

dei figli, ma li coinvolge direttamente in un progetto didattico dove ciascuno è chiamato a dare

secondo le proprie capacità e disponibilità. Attraverso gli scambi culturali e la collaborazione con

Intercultura, la scuola realizza il passaggio ad un modello di scuola che opera per progetti e che

introduce l‟innovazione nella pratica educativa, all‟interno della dimensione europea ed

internazionale dell‟educazione.

3.9. Promozione linguaggi multimediali

Nella scuola si fa sempre più strada la cultura digitale che si sta sovrapponendo al paradigma

tradizionale. Infatti, la ormai consolidata esposizione alle nuove tecnologie digitali ha reso

necessario un ripensamento della didattica trasmissiva a favore di forme di apprendimento di

carattere laboratoriale e fondate sulla confluenza tra sapere formale, sapere non formale e sapere

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informale. Non è più possibile immaginare l‟esistenza di un corpus tradizionale dei saperi

disciplinari di impianto trasmissivo e nozionistico.

Nel nostro Liceo le attività si sviluppano in ambienti integrati di apprendimento, grazie

all‟impiego sempre più massiccio delle nuove tecnologie dell‟informazione e della comunicazione.

Infatti, la scuola risulta dotata di un consistente patrimonio informatico e telematico, molto utile

nella prospettiva della qualificazione della didattica. Ogni aula risulta attrezzata di LIM con

notebook, videoproiettore, armadietto sicurezza, software gestione LIM, stampante e scanner laser

e impianto audio. Tali materiali risultano strumenti nuovi, potenti ed efficaci per l‟approccio ai

contenuti culturali di tutte le discipline oggetto di studio dai quali si può accedere ai contributi

teorici ed applicativi con considerevole valenza di interattività. In ogni classe è possibile impostare

procedure mirate di approfondimenti, nonché scambi di idee e di esperienze attraverso la

realizzazione di gemellaggi elettronici con altre scuole.

La promozione dei linguaggi multimediali favorisce la realizzazione di un apprendimento

cooperativo in una prospettiva sinergica, rendendo possibili i raccordi interdisciplinari e la

realizzazione di percorsi culturali trasversali. In questa ottica la metodologia di insegnamento si

fonda sulla didattica per competenze, sul lavoro comune che va al di là dei confini delle discipline

creando ponti e favorendo la creazione di comunità di pratiche nelle quali si accorcia sempre di più

la distanza tra la teoria e la prassi.

3.10 Potenziamento e promozione delle eccellenze

La scuola utilizza tutti gli strumenti messi a disposizione dall‟autonomia per realizzare ogni

forma di sostegno alla persona attraverso la ricerca di soluzioni efficaci per ognuno. L‟intento è

quello di garantire a tutti la padronanza delle competenze fondamentali, ma anche di favorire lo

sviluppo delle eccellenze. Infatti, viene riservata una particolare attenzione e sensibilità agli

studenti più deboli per i quali si attivano percorsi pertinenti, assicurando a tutti il raggiungimento

delle competenze fondamentali del curriculo. Nel contempo, vengono curati i percorsi di

personalizzazione, cioè l‟attivazione di quelle strategie didattiche che mirano ad assicurare ad ogni

studente un proprio cammino di eccellenza cognitiva, offrendo opportunità elettive di sviluppare le

proprie capacità intellettive. Ogni singolo studente viene posto nelle condizioni di sviluppare il

proprio personale talento, tutti vengono messi nelle condizioni di dare il meglio di se stessi e di

acquisire piena consapevolezza del proprio profilo di abilità, sempre nel rispetto degli standard

nazionali su cui si fonda il concetto di buon cittadino e di persona critica e responsabile. Al “

Pitagora “ il merito viene sempre fatto emergere, riconosciuto e premiato. Gli alunni vengono

motivati e stimolati ad affrontare ogni tipo di competizione ed iniziative culturali di elevata qualità,

per l‟acquisizione di certificazioni di competenze spendibili a livello europeo. Inoltre considerevole

è la partecipazione alle Olimpiadi di Scienze dove i nostri ragazzi nel corso degli anni, dopo aver

superato la fase regionale hanno rappresentato la nostra regione a livello nazionale confrontandosi con

i più prestigiosi licei Italiani, e Certamen nei quali spesso, gli alunni del "Pitagora" emergono.

3.11. Attività di ricerca, sviluppo e innovazione

L‟art. 6 del Regolamento sull‟Autonomia recita: “Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro

associate, esercitano l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze

del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali e curando tra l'altro:

a) la progettazione formativa e la ricerca valutativa;

b) la formazione e l'aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico;

c) l'innovazione metodologica e disciplinare;

d) la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie dell'informazione e della

comunicazione e sulla loro integrazione nei processi formativi;

e) la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola;

f) gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici;

g) l'integrazione fra le diverse articolazioni del sistema scolastico e, d'intesa con i soggetti

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istituzionali competenti, fra i diversi sistemi formativi, ivi compresa la formazione

professionale.

1. Se il progetto di ricerca e innovazione richiede modifiche strutturali che vanno oltre la

flessibilità curricolare prevista dall'articolo 8, le istituzioni scolastiche propongono iniziative

finalizzate alle innovazioni, le istituzioni scolastiche sviluppano e potenziano lo scambio di

documentazione e di informazioni attivando collegamenti reciproci, nonché con il Centro

europeo dell'educazione, la Biblioteca di documentazione pedagogica e gli Istituti regionali di

ricerca, sperimentazione e aggiornamento ducativi; tali collegamenti possono estendersi a

università e ad altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca.

2. Allo scopo la scuola ha impegnato le migliori risorse umane di cui dispone per la

costituzione di un team di ricerca, investendo molto sulla formazione del personale. Infatti, una

buona organizzazione è strettamente connessa alla capacità di innovazione finalizzata al

miglioramento delle pratiche di insegnamento, attraverso una costante azione di studio e di

riflessione. Si tratta di gruppi di ricerca a cui sono assegnati compiti specifici per

l‟implementazione delle buone pratiche e per il potenziamento della didattica in tutti i suoi

aspetti, metodologici e valutativi.

Molto utile in tal senso il lavoro prodotto dai dipartimenti organizzati per Assi culturali, che

operano partendo da indagini condotte sui bisogni formativi per ripensare le esperienze

effettuate e diffondere la cultura della condivisione mettendo a disposizione documenti,

strumenti ed informazioni, dando così un notevole contributo alla crescita professionale di tutti.

Nell‟Anno Scolastico in corso tali organismi hanno indirizzato la loro attività verso uno

studio finalizzato all‟adozione di forme organizzative flessibili e all‟articolazione modulare del

monte ore annuale.

3.12. Piano per la formazione

Il piano per la formazione 2015-2016, è organizzato rispetto ad ambiti di priorità e sarà

realizzato compatibilmente con le ricorse disponibili:

1) formazione per i docenti titolari di figure sensibili ex D.L.vo 81/2008 (tutela della salute nei

luoghi di lavoro);

2) formazione relativa alle Indicazioni Nazionali;

3) formazione negli ambiti professionali specifici; tale tipologia comprende:

a) iniziative di auto-aggiornamento individuale. Il docente che effettua tale forma di

aggiornamento presenta al collegio una relazione-autocertificazione dalla quale risultino gli

argomenti trattati, le fonti, tecnologie e metodologie impiegate e le ore impegnate.

b) iniziative di auto-aggiornamento per gruppi; in tal caso la relazione-autocertificazione è

prodotta dal gruppo.

c) iniziative di aggiornamento per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso

Per le predette iniziative “a” e “b” la scuola rende disponibili aule, laboratori, testi, PC e internet e

materiali/strumenti d‟ufficio; i docenti partecipanti rendono disponibili ai colleghi eventuali

materiali di studio prodotti.

d) Partecipazione ad iniziative esterne, con priorità per quelle promosse dall'amministrazione

scolastica. Il docente che partecipa a tali iniziative riferisce, nella prima seduta utile del

collegio dei docenti, in ordine agli argomenti trattati, metodologie e risultati e rende

disponibili eventuali materiali di studio.

e) Iniziative promosse dalla scuola, anche in rete con altre scuole.

Le iniziative promosse dalla scuola sui temi a carattere didattico e/o organizzativo sono

effettuate previa verifica:

- delle disponibilità finanziarie; - della disponibilità a partecipare da parte di almeno il 50% dei membri del collegio dei docenti.

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3.13. Azioni di orientamento

L‟orientamento, in entrata e in uscita, è attività importante e compito fondamentale in ogni scuola,

Orientamento in entrata

Con il nuovo obbligo scolastico anche il Biennio della secondaria è considerato a forte valenza orientativa,

poiché è consentito, qualora la scelta fatta dovesse risultare inadeguata, cambiare tipo di scuola

(riorientamento).

Il nostro POF considera cruciale il momento degli incontri scuola-famiglia dedicato alle iscrizioni.

Il Dirigente Scolastico, coadiuvato dalla Funzione Strumentale Area 3, organizza incontri specifici

con gruppi di genitori per la presentazione del POF e per fornire informazioni utili sulle risposte

della scuola ai bisogni formativi. Molta attenzione viene dedicata alla comunicazione e alla

relazione, onde scongiurare i pericoli connessi ad una iscrizione “ on line” che porta con sé il

rischio di annullare i rapporti umani necessari per esplicitare responsabilità e compiti. In questa fase

risulta importante il coinvolgimento anche del personale di segreteria.

Per favorire una scelta serena e consapevole, il nostro liceo promuove visite guidate all‟interno

dell‟istituto, nell‟ambito delle quali i docenti illustrano, ai giovani ospiti delle scuole medie, le

finalità, le discipline, i programmi e le prospettive del liceo classico nell‟ottica della continuità

verticale tra scuola media e scuola superiore, viene attivata una intensa collaborazione con i

dirigenti scolastici e le funzioni strumentali delle scuole medie di primo grado, in un totale

coinvolgimento psicopedagogico delle migliori competenze della scuola. La scuola, al momento

dell‟iscrizione, fornisce copia del POF ai genitori e istituisce uno sportello di ascolto utile ad

abbassare il livello della tensione da parte di genitori ed alunni che affrontano un momento

particolarmente delicato come è quello di una scelta in prospettiva.

Ad inizio anno Scolastico viene fornito ai genitori un questionario e i dati vengono utilizzati

dai Docenti per impostare l‟azione educativa in collaborazione con le famiglie.

In ragione del fatto che la formazione e l‟educazione sono processi complessi e continui che

richiedono la cooperazione dello studente, della scuola, della famiglia e dell‟intera società civile,

all'inizio dell'anno scolastico tutte le componenti interessate sottoscrivono il Patto Educativo di

Corresponsabilità.

Le attività didattiche hanno luogo sulla base di un contratto formativo stipulato fra gli

studenti e il team docente. Il contratto comprende “doveri e diritti dei docenti e degli studenti”in un

costante impegno di reciprocità.

Orientamento in uscita

Da diversi anni, il Pitagora organizza, in accordo con diversi atenei italiani, un ciclo di iniziative e

appuntamenti per far conoscere agli studenti delle classi terminali l‟offerta formativa dei percorsi

universitari:

Si offre la possibilità di consultare materiale informativo sulle università, prendere

contatti telematici con siti universitari disponibili in rete;

Si promuove la partecipazione alle giornate di presentazione della offerta

universitaria;

Si organizzano incontri con docenti universitari, esperti del mondo del lavoro,

rappresentanti delle istituzioni, momenti di confronto con ex allievi iscritti alle varie

Facoltà.

Inoltre, affinché gli studenti possano davvero essere protagonisti di un personale progetto di vita e

partecipare allo studio ed alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile, in

particolare i docenti:

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curano i rapporti con l‟Università e le altre Istituzioni culturali presenti sul territorio;

favoriscono la promozione di percorsi orientativi per aiutare i giovani a sviluppare

l‟autostima e la capacità di riconoscere e valorizzare le proprie risorse;

potenziano il bagaglio culturale ed incrementano apertura e flessibilità mentale;

analizzano la realtà socioeconomica, le opportunità formative ed occupazionali.

Inoltre la promozione di interventi educativi nel campo della salute, dell‟ambiente, dei diritti umani,

dell‟interculturalità si configura come un impegno del nostro Liceo per formare cittadini

responsabili e capaci di apprezzare il valore della libertà, rispettosi della dignità umana e delle

differenze.

3.14. Attività e servizi offerti

L’ECDL

Saper usare il computer è ormai un requisito indispensabile in ogni attività lavorativa: chi è

alla ricerca della prima occupazione, chi vuole ricollocarsi sul mercato del lavoro o chi desidera

migliorare la propria posizione, necessita di uno standard di riferimento che attesti il proprio livello

di conoscenza nell‟uso del computer e possa essere riconosciuto subito, in modo certo e dovunque.

La European Computer Driving Licenze, ECDL o patente europea di guida del computer

consiste in un sistema di certificazioni attestante definisce senza ambiguità la capacità di una

persona di saper usare il personal computer a diversi livelli di approfondimento e di

specializzazione.

Il Liceo Classico Pitagora in Crotone è un Test Center, cioè una sede accreditata in cui si

possono svolgere gli esami per il rilascio della patente europea. Per iscriversi a uno o più esami è

necessario compilare e consegnare in Segreteria il modulo prestampato, così come per la richiesta

della skill card. Il Liceo Classico organizza altresì dei corsi per la preparazione agli esami; la

partecipazione è aperta a tutti, alunni e personale interno o esterni. Ci si può iscrivere anche per un

singolo modulo.

Eipass

La certificazione Eipass è attualmente una delle 4 certificazioni internazionali ricono-

sciute a livello europeo ed è alternativa alle ECDL, a Microsoft Office Specialist e a IC3, con il

vantaggio ulteriore di poter essere erogata in tempi molto Rapidi.

Agli studenti: L'EIPASS è un titolo valido per ottenere crediti universitari, tanto quanto lo sono ECDL e IC3.

A coloro che devono sostenere un concorso pubblico: L'EIPASS è un titolo valido come ulteriore credito.

Al personale A.T.A.: L'EIPASS è un titolo valido per l'aggiornamento delle graduatorie A.T.A. (personale non docente) dalla prima alla terza fascia di istituto.

A tutti coloro che sono in cerca di lavoro: L'Eipass è una certificazione riconosciuta a livello internazionale, molto utile da inserire nel proprio curriculum.

presso la nostra scuola è possibile sostenere l'esame, con o senza un corso di preparazione.

Trinity

Trinity College London è un Examinations Board (Ente Certificatore) britannico fondato nel 1870

patrocinato da Sua Altezza Reale il Duca di Kent opera in oltre 60 paesi al mondo e, oltre a certificazioni di

lingua inglese per studenti, rilascia qualifiche iniziali e avanzate per docenti.

Il nostro Liceo da più di dieci anni è un centro accreditato: significa che si possono fare gli esami in un normale giorno di scuola, spesso in orario di lezione, insieme ai propri compagni, senza affrontare lo stress di un ambiente non familiare, in quanto la prova è sostenuta nel locali del "Pitagora".

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Conseguire una certificazione Trinity all‟interno della scuola consente allo studente di:

esibire un titolo valido a livello europeo - dal momento che il Trinity è uno degli Enti

certificatori accreditati ufficialmente dal Ministero della Pubblica Istruzione; far valere la certificazione a titolo di credito scolastico, essendo l‟ente certificatore esterno

alla scuola; (per la certificazione dal B2 in poi) avere la possibilità di accedere all‟università evitando

test di ingresso, o addirittura esami per la lingua inglese (questo varia a seconda della sede e

della facoltà); a titolo completamente gratuito, e successivamente a selezione interna, sia frequentare

lezioni tenute da madrelingua qualificato che sostenere l‟esame di certificazione (come specificato nei bandi PON).

3.15. Azioni di relazione col territorio

L'Istituto intrattiene rapporti formali e non con Enti e Istituzioni del territorio, in particolare è coinvolto nelle

seguenti reti territoriali:

rapporti con Università e Istituti Superiori per l'orientamento in uscita;

rapporti con le scuole secondarie di I grado per l'orientamento in entrata; rapporti con l'Amministrazione Regionale per progetti specifici (“Ragazzi in Aula”); rapporti con l'Amministrazione Provinciale; rapporti con l'Amministrazione Comunale di Crotone; rapporti con Associazioni, Enti, Cooperative, Istituzioni formative e scolastiche dell‟intera provincia per

le attività di Stage; progetto per la certificazione della lingua straniera secondo la metodologia CLIL; progetto per la certificazione ECDL

E‟ stata stipulata la Convezione/Protocollo d‟intesa con il Museo Archeologico Nazionale di Crotone per la realizzazione di un Progetto di Alternanza scuola-lavoro.

3.16 USCITE DIDATTICHE- VISITE GUIDATE – VIAGGI D’ ISTRUZIONE

Le Uscite didattiche, le Visite guidate e i Viaggi di istruzione costituiscono un arricchimento dell‟attività

scolastica e rispondono alle finalità formative e culturali esplicitate nel P.O.F. Costituiscono occasioni di

stimolo per lo sviluppo e la formazione della personalità degli alunni fornendo loro conoscenze specifiche del

mondo del lavoro, anche ai fini dell‟orientamento. L‟esperienza del viaggio consente agli alunni di conoscere il

territorio nei vari aspetti: culturali, sociali, ambientali, storici, artistici. L‟ intera gestione, organizzazione e

attuazione, delle visite guidate e dei viaggi di istruzione o connessi a gare in Italia e all‟ estero, facendo

riferimento alle disposizioni vigenti (C.M.291/92; C.M.36/95; DL 17/3/95 n.111; C.M. 623/96; Direttiva CEE

90/314 note 15/7/02 e 20/12/02), rientra nella completa autonomia decisionale e nella responsabilità degli

organi di autogoverno delle istituzioni scolastiche. La scuola riconosce alle visite guidate e ai viaggi di

istruzione, compresi quelli connessi con tutte le attività previste dal POF, una precisa valenza formativa, al pari

di altre attività didattiche integrative

OBIETTIVI

-Acquisizione di nuove conoscenze

-Consolidamento delle conoscenze acquisite attraverso l‟esperienza diretta

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-Sviluppo della capacità di “leggere” l‟ambiente circostante, nei suoi aspetti naturali, culturali, storici

-Conoscenza di luoghi ed ambienti culturali e professionali nuovi e diversi

-Integrazione culturale attraverso una conoscenza diretta di aspetti storico/artistico/monumentali,

paesaggistico/ambientali e culturali del proprio o di un altro paese mediante visite e viaggi di istruzione in Italia

e all‟estero

-Integrazione della preparazione disciplinare e/o di indirizzo attraverso attività legate alla programmazione

didattica specifica, quali la partecipazione a spettacoli teatrali, visite a mostre, musei, monumenti, città e

località di interesse storico-artistico, realtà scientifiche, sociali, produttive, etc., parchi e riserve naturali,

partecipazione a iniziative o manifestazioni sportive, etc.

-Crescita individuale, educazione alla convivenza e sviluppo della capacità di socializzazione attraverso

esperienze formative significative e la condivisione di momenti di vita e di occasioni di evasione.

-Acquisizione di un comportamento civilmente corretto ed adeguato

-Sviluppo della capacità di stare con gli altri rispettandoli e socializzando le esperienze .

-Motivare e orientare gli allievi alla comprensione del significato storico, artistico, estetico, sociale di ogni bene

culturale, fatto oggetto d‟esame

-Stabilire un rapporto interattivo organico e continuativo tra scuola e territorio

-Amalgamare la componente studentesca

- Educare al rispetto delle regole sociali

Sulla scorta delle indicazioni emerse dai Consigli di classe e tenuto conto delle deliberazioni assunte dal

Consiglio d‟Istituto concernente i giorni a disposizione per i viaggi d‟istruzione si prevede:

- le classi del primo Liceo effettueranno il viaggio d‟istruzione in Calabria, Parco Naturale del Pollino

della durata di due giorni con un pernottamento.

- le classi del secondo Liceo andranno in Sicilia durata del viaggio 4 giorni con tre pernottamenti.

- Le classi del III e IV liceo andranno in Grecia Atene – Argolide – Delfi della durata di sei giorni con 5

pernottamenti,

- le classi del V liceo andranno a Barcellona e Calalunya della durata di sei giorni con 5 pernottamenti.

Per l‟organizzazione del viaggio d‟istruzione delle classi del triennio, come mezzo di trasporto si userà la nave

e ci si è avvalsi della collaborazione del “Travel Game”. L‟organizzazione comprende oltre alle consuete

attività culturali, la partecipazione durante il viaggio ad attività multimediali innovative e formative, durante le

quali i nostri alunni insieme ad altri studenti provenienti da diverse provincie italiane, parteciperanno ad una

grande sfida multimediale in un clima di sana competizione con studenti provenienti da diverse provincie

italiane e forte spirito di squadra. Insieme ai docenti accompagnatori, il progetto Travel game, prevede la

presenza del personale altamente specializzato che seguiranno i gruppi scolastici negli spostamenti, nelle

attività didattico-culturali e nelle escursioni mirate. Saranno sempre alternati momenti di cultura e divertimento

così da rendere unico ma soprattutto sicuro grazie alla presenza costante dello staff il soggiorno degli studenti.

Si rimanda in allegato al relativo Regolamento dei viaggi d'Istruzione, visite guidate e uscite didattiche.

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3.17. Intercultura

Da diversi anni il nostro Liceo partecipa ai programmi di Intercultura. Abbiamo organizzato seminari

informativi attraverso i quali gli alunni sono entrati in contatto con i programmi di soggiorni all‟estero e già in

passato studenti del nostro liceo hanno trascorso un anno scolastico in Norvegia, in Tainlandia, in Venezuela, in

Costarica.

Per loro i rispettivi Consigli di Classe hanno stilato, al loro rientro, una programmazione personalizzata che ha

consentito agli studenti di fare tesoro delle competenze acquisite all‟estero e nello stesso tempo di integrarsi

nuovamente nel contesto scolastico.

Di grande valenza formativa sono stati gli scambi –classe all‟estero.

Attraverso il rapporto tra studenti, docenti e famiglie di due paesi che si confrontano e si conoscono

direttamente si stabiliscono reciproci legami affettivi, dando così un piccolo ma importante contributo alla

costruzione di un futuro comune in cui i popoli dell‟Europa sono attualmente impegnati.

Il soggiorno di studio in un altro Paese e il rapporto di dialogo e di amicizia con coetanei che vivono in un'altra

parte del mondo rappresentano un'esperienza che fa crescere nei giovani e nelle famiglie la comprensione

internazionale, la conoscenza di altre abitudini di vita e di altre culture, insieme alla scoperta dei valori della

propria cultura di appartenenza. Durante il soggiorno all'estero gli studenti partecipano a attività didattiche,

visite guidate, discussioni su temi di interesse comune, incontri con personalità del luogo e momenti di

socializzazione e svago (sport, musica, feste).

Al fine di promuovere nuovi itinerari, sono stati presi contatti per scambi classe che avranno luogo nell‟anno

2016-17.

Il calendario e la durata dei soggiorni, nelle fasi di invio e di ospitalità, vengono concordati con la scuola

partner e coincidono sempre con il periodo di apertura della scuola (di solito una o due settimane in autunno o

primavera. Il progetto di scambio costituisce uno strumento efficace per la realizzazione di obiettivi legati

all'Educazione Interculturale e alla Educazione alla Mondialità. Il progetto deve essere approvato e gestito dal

Consiglio di Classe, che provvede a dare ad esso una struttura organica al fine di garantire un profilo culturale

di alto livello e coinvolgere tutte le componenti scolastiche.

L‟attivazione di queste iniziative corrisponde alle esigenze culturali, economiche e sociali dell‟epoca in cui i

nostri studenti sono chiamati a vivere: i processi di globalizzazione sono l‟ambiente nel quale ogni soggetto

umano dovrà operare nei decenni a venire. La centralità che la pratica della traduzione ha negli studi classici ha

fornito per questo il terreno più propizio: la pratica del comprendere/tradurre stimola e rafforza l‟attitudine a

calarsi nella forma mentis dell‟altro.

Intercultura è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari

Esteri. Dal 1 gennaio 1998 ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, iscritta al

registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che

hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale.

Intercultura promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno circa 1800 ragazzi

delle scuole secondarie a vivere e studiare all‟estero ed accogliendo nel nostro paese un migliaio di giovani di

ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e

nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento

per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per

favorire l‟incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a

collaborare in modo costruttivo.

Mobilità studentesca internazionale

Piano di apprendimento e personalizzazione

Partecipare ad esperienze di studio o formazione all‟estero significa mettere alla prova risorse

cognitive, affettive e relazionali riconfigurando valori, identità, comportamenti e apprendimenti.

Nello specifico, in relazione agli studenti partecipanti a programmi di mobilità, risultano utili:

a) un'analisi condivisa dei punti di forza e di fragilità della preparazione dello studente, corredata di

indicazioni su attività didattiche da svolgere prima della partenza e durante il soggiorno all‟estero;

b) la proposta, per quanto riguarda il piano di studio italiano, di un percorso essenziale di studio

focalizzato sui contenuti fondamentali utili per la frequenza dell‟anno successivo, ciò risulta

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particolarmente importante per le discipline che non sono comprese nel piano di studi dell‟istituto

straniero;

c) l'indicazione da parte della nostra scuola di contatti periodici con lo studente per verificare e

supportare il lavoro che sta svolgendo. E' importante che venga definito un monitoraggio a distanza e

vengano fissate scadenze per l‟aggiornamento delle informazioni, per dare il senso della serietà di un

impegno reciproco e per contribuire alla crescita dello studente attraverso l'assunzione della

responsabilità individuale.

Le esperienze di studio o formazione compiute all‟estero dagli alunni italiani appartenenti al sistema

di istruzione e formazione, per periodi non superiori ad un anno scolastico e da concludersi prima

dell‟inizio del nuovo anno scolastico, sono valide per la riammissione nell‟istituto di provenienza e

sono valutate ai fini degli scrutini, sulla base della loro coerenza con gli obiettivi didattici previsti

dalle Indicazioni Nazionali dei Licei, dalle Linee Guida degli Istituti Tecnici e Professionali e dagli

Accordi sulla Istruzione e Formazione Professionale siglati in sede di Conferenza Stato - Regioni (cfr.

Art. 192, comma 3 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e Nota della Direzione Generale

Ordinamenti Scolastici prot. 2787 del 20 aprile 2011, Titolo V).

Contratto formativo prima della partenza dell’allievo

Prima della partenza lo studente deve fornire alla scuola un‟ampia informativa sull‟istituto scolastico o

formativo che intende frequentare all‟estero, sui relativi programmi e sulla durata della permanenza, in

maniera tale che il Liceo sia messo in grado di conoscere il percorso di studio/formazione che sarà

effettuato dall‟allievo all‟estero.

Lo studente in ogni caso si farà promotore di un Contratto formativo o Learning Agreement nel quale

siano evidenziate le modalità di interazione tra l‟istituto di provenienza italiano e l‟istituto ospitante

estero (ad esempio, via telematica tramite il docente tutor/coordinatore di classe designato dal

Consiglio di classe in cui è inserito l‟alunno e un referente dell‟istituto ospitante), siano precisati

obiettivi specifici da conseguire (cfr. Piano di apprendimento), siano evidenziate eventuali attività

speciali e modalità di valutazione dell‟alunno nella scuola ospitante. Detto contratto, predisposto dal

Consiglio di classe, deve essere sottoscritto dal Dirigente Scolastico, dalla famiglia e dallo studente.

Periodo annuale di studio all’estero: verifica e attribuzione del credito scolastico

Al termine dell‟esperienza all‟estero è compito del Consiglio di classe valutare il percorso formativo

partendo da un esame della documentazione rilasciata dall‟istituto straniero e presentata dall‟alunno

per arrivare ad una verifica delle competenze acquisite rispetto a quelle attese come indicato nel

Contratto formativo. Il Consiglio di classe ha la responsabilità ultima di riconoscere e valutare le

competenze acquisite durante l‟esperienza all‟estero considerandola nella sua globalità e

valorizzandone i punti di forza. Il Consiglio di classe valuterà gli elementi per ammettere direttamente

l‟allievo alla classe successiva, sottoporrà il giovane ad accertamento, che si sostanzia in prove

integrative al fine di pervenire ad una valutazione globale, che tiene conto anche della valutazione

espressa dall‟istituto estero sulle materie comuni ai due ordinamenti. Tale valutazione permette di

definire il credito scolastico dell‟alunno nell‟ambito delle relative bande di oscillazione previste dalla

vigente normativa 6 (cfr. Nota della Direzione Generale Ordinamenti Scolastici prot. 2787 del 20

aprile 2011, Titolo V).

Brevi periodi di studio o formazione all’estero Per gli studenti italiani che abbiano effettuato all‟estero periodi di studio o formazione della durata di

alcuni mesi, può trovare applicazione l‟articolo 13, comma 1, del D.L.vo 17 ottobre 2005, n.226, il

quale prevede che, “sulla base degli esiti della valutazione periodica, gli istituti predispongano gli

interventi educativi e didattici ritenuti necessari all‟eventuale recupero e allo sviluppo degli

apprendimenti”. Ai fini della valutazione intermedia, i Consigli di classe possono definire i voti per le

materie comuni sulla base di quanto certificato dalla scuola straniera, mentre per le materie non

presenti nel curricolo si procederà ad assegnare il voto sulla base della verifica dell‟apprendimento dei

contenuti essenziali. Le esperienze di studio o formazione compiute all‟estero dagli alunni italiani

appartenenti al sistema di istruzione e formazione, per periodi non superiori ad un anno scolastico e

da concludersi prima dell‟inizio del nuovo anno scolastico, sono valide per la riammissione

nell‟istituto di provenienza e sono valutate ai fini degli scrutini, sulla base della loro coerenza con gli

obiettivi didattici previsti dalle Indicazioni Nazionali dei Licei, dalle Linee Guida degli Istituti Tecnici

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e Professionali e dagli Accordi sulla Istruzione e Formazione Professionale siglati in sede di

Conferenza Stato - Regioni (cfr. Art. 192, comma 3 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e

Nota della Direzione Generale Ordinamenti Scolastici prot. 2787 del 20 aprile 2011, Titolo V).

Al termine dell‟attività didattica annuale, gli studenti verranno regolarmente ammessi alla valutazione

finale.

Esperienze di studio di breve periodo di alunni provenienti dall’estero

L‟accoglienza di singoli alunni provenienti dall‟estero da parte degli istituti secondari di secondo

grado per un periodo non superiore ad un anno scolastico e non finalizzato al conseguimento di un

titolo di studio, non è soggetta alle norme di cui all‟art. 192 comma 3 del D. L.vo 16 aprile 1994 n.

297. Protocolli di accoglienza creati dalla istituzione ospitante devono valorizzare la presenza di

studenti stranieri all‟interno delle classi per favorire una crescita partecipata di tutte le componenti

scolastiche stimolando l‟interesse e la curiosità per culture diverse dalla propria. In particolare il

Consiglio di classe deve essere consapevole che l‟alunno straniero proviene da sistemi scolastici con

priorità e modalità educative, di apprendimento e di valutazione diverse dalle nostre e non deve dare

per scontato che lo studente sappia come inserirsi e cosa i docenti si aspettano da lui non solo in

termini di apprendimento, ma anche di comportamenti quotidiani. Il Consiglio di classe deve farsi

carico di personalizzare al massimo il percorso formativo tramite un Piano di apprendimento adeguato

alle competenze dello studente straniero e calibrato sui suoi reali interessi e abilità. Al fine

dell‟inserimento, nel rispetto della normativa vigente in materia di permessi per motivi di studio,

l‟istituto italiano acquisisce direttamente dalla scuola straniera di provenienza dell‟alunno interessato,

informazioni circa l‟ordinamento e le modalità di valutazione della scuola di provenienza, il piano di

studi seguito dal medesimo ed eventuali necessità specifiche. Al termine del soggiorno l‟istituto

italiano rilascia un attestato di frequenza e una certificazione delle competenze acquisite dall‟alunno

straniero.

3.18 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Il potenziamento dell‟offerta formativa in alternanza scuola lavoro trova riscontro nella

legge 13 luglio 2015, n.107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e

delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, che ha inserito organicamente questa

strategia didattica nell‟offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di

secondo grado come parte integrante dei percorsi di istruzione. Il nostro Liceo a partire dal corrente

anno scolastico 2015/2016, intraprende il percorso ASL coinvolgendo solo le classi terze, per poi

arrivare a praticare questa nuova metodologia formativa entro l‟anno scolastico 2017/2018 in tutte

le classi del triennio. La legge 107/2015 nel commi dal 33 al 43 dell‟articolo 1, sistematizza

l‟alternanza scuola lavoro proprio a partire dall‟a.s.2015/16. Il progetto di alternanza che la nostra

scuola intende portare avanti ha lo scopo di integrare la metodologia dell‟alternanza nella pratica

didattica quotidiana del liceo classico e nel contempo “mira a sviluppare le competenze chiave per

l‟apprendimento permanente (Consiglio Europeo dicembre 2006)”: 1. imparare ad imparare; 2.

progettare; 3. comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile;

6. risolvere problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire ed interpretare

l‟informazione. La Legge 107/2015 stabilisce un monte ore obbligatorio per attivare le esperienze

di alternanza e che dal corrente anno scolastico 2015/2016 coinvolgeranno, a partire dalle classi

terze, tutti gli studenti del secondo ciclo di istruzione. L‟Alternanza Scuola Lavoro si innesta

all‟interno del curricolo scolastico del nostro Liceo e diventa componente strutturale della

formazione “al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli

studenti”. I percorsi che si si sono attivati qualificano l'offerta formativa del Liceo per la forte

valenza orientativa e vocazionale degli studenti, arricchiscono la formazione scolastica con

l‟acquisizione di competenze maturate “sul campo”; rispondono ai bisogni diversificati degli

alunni; agiscono come mezzo di contrasto alla dispersione scolastica. Finalità precipue delle nostre

Attività ASL sono: a) attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo

culturale e educativo, rispetto agli esiti del percorso del liceo classico, che colleghino

sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; b) arricchire la formazione

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acquisita a scuola con l'ottenimento di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; c)

favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di

apprendimento individuali; d) realizzare un organico collegamento del Liceo con il mondo del

lavoro e la società civile, che consenta la partecipazione attiva dei soggetti nei processi formativi;

e) correlare la nostra offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.

Le 200 ore previste per i tre anni dei Licei saranno così articolate: 75 ore nel terzo, 75 nel quarto (

secondo biennio) e 50 nel quinto ( monoennio ). Tale suddivisione nasce dall‟opportunità di

lasciare agli alunni dell‟ultimo anno del corso di studi la possibilità di optare anche per altri

percorsi di orientamento per la scelta della Facoltà universitaria, tenuto conto che la quasi totalità

dei diplomati del nostro Liceo proseguono gli studi nelle Università italiane e straniere.

Le 75 ore previste, in questo anno scolastico per le terze classi, sono così divise:

35 curriculari di cui in comune per tutte le classi 4 ore modulo su sicurezza e diritti dei

lavoratori;

3 ore di orientamento in entrata e di lezioni dei docenti curriculari attinenti al percorso e 2

ore di verifica in uscita. Le altre 25 ore presso l‟ente in orario scolastico;

40 exstracurriculari: domenica, pomeriggi, o in periodi di sospensione didattica.

Ai sensi dell‟articolo 1, comma 2, del d.lgs. 77/2005, l‟attuazione dei percorsi avviene sulla

base di apposite convenzioni, attivate con una platea di soggetti (c.d. strutture ospitanti), la cui

tipologia è stata notevolmente allargata dall‟articolo 1, comma 34 della legge 107/2015 e

attualmente possono essere rappresentati da:

- Imprese e rispettive associazioni di rappresentanza;

- Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura;

- Enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore;

- Ordini professionali;

- Musei e altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività

culturali, artistiche e musicali;

- Enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale;

- Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.

Premesso che il particolare curricolo di studi del Liceo Classico impone delle opzioni

particolari e che la situazione rispetto alle strutture ospitanti presenti in città, causa il debole

tessuto economico-produttivo e la crisi incalzante, non permette di poter scegliere tra un‟ampia

gamma di soggetti, il Pitagora opterà per tutti quei soggetti che assicureranno un percorso di ASL

quanto più vicino all‟impianto disciplinare umanistico, privilegiando gli Ordini Professionali, le

Redazioni di Giornali, i Musei, uffici di Relazioni con il Pubblico di Enti Pubblici, ecc.

Sono i Consigli di Classe di tutte le classi terze che:

- scelgono il percorso di Alternanza Scuola Lavoro;

- individuano un docente tutor interno;

- contribuiscono attivamente nella fasi di organizzazione, realizzazione e valutazione.

Ogni docente nominato tutor delle attività Alternanza Scuola-Lavoro, unitamente al

C.d.C., avrà cura di:

- Prendere visione delle possibili attività per poterle, successivamente, socializzare con i propri

studenti;

- Verbalizzare, in sede di C.d.C. l‟andamento delle attività svolte, facendo riferimento anche agli

obiettivi, alle finalità e ai tempi previsti;

- Stabilire - con gli Enti, Imprese, Associazioni, oppure con eventuali esperti esterni - il calendario

delle attività, che possono svolgersi sia durante le ore curriculari ed extracurriculari;

- Raccogliere le autorizzazioni firmate dai genitori;

- Somministrare a fine percorso le schede di monitoraggio agli alunni per verificare il loro

gradimento;

- Comunicare tempestivamente ai partners eventuali variazioni logistiche o relative al calendario

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delle attività;

- Produrre la certificazione delle attività con relativa valutazione che sarà poi inserita nel fascicolo

personale di ogni singolo alunno;

- Produrre la relazione finale a conclusione dell‟anno scolastico.

PROPOSTE ATTIVITA’ ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO PREVISTE PER

L’ANNO SCOLASTICO 2015/2016

ENTE/AGENZIA

ESTERNA

ORE ESTERNE

PREVISTE

ORE INTERNE

PREVISTE A

CURA DEL C.d.C

TUTOR

INTERNI/ESTERNI

SLOW FOOD 65 ORE 10 ore( 4 ore

sicurezza sul posto di

lavoro e diritti dei

lavoratori/ 3 ore

orientamento in

entrata/ 2 ore

verifica in uscita)

COSENTINO

MARIA(tutor

interno)

MONACO LUIGI

(tutor esterno)

CSV

ARRIGHI

BENIAMINA(tutor

interno)

INPS LEPERA

VITTORIA( tutor

interno)

MASSIMILIANO

FERRAZZO (tutor

esterno)

UFFICIO EDILIZIA

DI CULTO

CONFERENZA

EPISCOPALE

CALABRA

CURCIO

GIOVANNINA

CLUB VELICO MELILLO

ANNA

AGORA’ COOP.

SOCIALE

COSENTINO

FILOMENA (tutor

interno)

FABIO

RIGANELLO (tutor

esterno)

Avendo, inoltre, a disposizione della scuola, con l‟organico di potenziamento, un docente di

Economia Aziendale, anche per sopperire, seppure parzialmente alle carenze di strutture ospitanti,

si è deciso di dare vita all‟Impresa Formativa Simulata, che è una delle modalità di realizzazione

dell‟alternanza scuola lavoro, attuata mediante la costituzione di un‟azienda virtuale animata

dagli studenti e fa riferimento ad un‟azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il

modello di riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale. Si avvale di una

metodologia didattica che utilizza in modo naturale il problem solving, il learning by doing, il

cooperative learning ed il role playing, costituendo un valido strumento per l‟acquisizione di

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competenze spendibili nel mercato del lavoro. Con essa si tende a riprodurre un ambiente simulato

che consenta all‟allievo di apprendere nuove competenze sotto il profilo operativo, rafforzando

quelle conoscenze e competenze apprese nel corso degli studi. Gli studenti, con l‟impresa

formativa simulata, assumono le sembianze di giovani imprenditori e riproducono in laboratorio il

modello lavorativo di un‟azienda vera, apprendendo i principi di gestione attraverso il fare (action-

oriented learning).

Per quanto riguarda le figure professionali che intervengono nel percorso formativo di

alternanza scuola lavoro, risultano strategiche quelle deputate a seguire lo studente nella sua

attività, che si identificano nel docente tutor interno e nel tutor formativo esterno, affiancati

dalla figura del docente funzione strumentale per l’alternanza, come punto di raccordo tra gli

operatori interni ed esterni per coordinare le attività previste dai singoli progetti.

Il tutor interno, designato dall‟istituzione scolastica tra coloro che, avendone fatto

richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge le seguenti funzioni: a) elabora,

insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato che verrà sottoscritto dalle parti

coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale); b) assiste e

guida lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il

corretto svolgimento; c) gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l‟esperienza di

alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno; d) monitora le attività e affronta le

eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse; e) valuta, comunica e valorizza gli obiettivi

raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate dallo studente; f) promuove l‟attività di

valutazione sull‟efficacia e la coerenza del percorso di alternanza, da parte dello studente coinvolto;

g) informa gli organi scolastici preposti (Dirigente Scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti,

Comitato Scientifico) ed aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi, anche ai

fini dell‟eventuale riallineamento della classe; h) assiste il Dirigente Scolastico nella redazione

della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le

attività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate

nella collaborazione.

Il tutor esterno, selezionato dalla struttura ospitante tra soggetti che possono essere anche

esterni alla stessa, assicura il raccordo tra la struttura ospitante e l‟istituzione scolastica.

Rappresenta la figura di riferimento dello studente all‟interno dell‟impresa o ente e svolge le

seguenti funzioni: a) collabora con il tutor interno alla progettazione, organizzazione e valutazione

dell‟esperienza di alternanza; b) favorisce l‟inserimento dello studente nel contesto operativo, lo

affianca e lo assiste nel percorso; c) garantisce l‟informazione/formazione dello/degli studente/i sui

rischi specifici aziendali, nel rispetto delle procedure interne; d) pianifica ed organizza le attività in

base al progetto formativo, coordinandosi anche con altre figure professionali presenti nella

struttura ospitante; e) coinvolge lo studente nel processo di valutazione dell‟esperienza; f) fornisce

all‟istituzione scolastica gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e l‟efficacia

del processo formativo.

Il Liceo Classico Pitagora ha dato vita all‟esperienza dell‟ASL dal mese di gennaio fino

alla fine dell‟anno scolastico, così da dare la possibilità a tutti gli studenti partecipanti di poter

essere valutati sui percorsi fatti per lo scrutinio finale.

La valutazione del percorso di ASL da parte del C.d.C

Le fasi per l‟accertamento delle competenze sono normalmente così declinate:

• descrizione delle competenze attese al termine del percorso;

• accertamento delle competenze in ingresso;

• programmazione degli strumenti e azioni di osservazione;

• verifica dei risultati conseguiti nelle fasi intermedie;

• accertamento delle competenze in uscita.

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I risultati finali della valutazione vengono sintetizzati nella certificazione finale. Il tutor

formativo esterno, ai sensi dell‟art. 5 del D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77, «…fornisce all’istituzione

scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e

l’efficacia dei processi formativi ».

La valutazione finale degli apprendimenti, a conclusione dell‟anno scolastico, viene attuata

dai docenti del Consiglio di classe, tenuto conto delle attività di valutazione in itinere svolte dal

tutor esterno sulla base degli strumenti predisposti. La valutazione del percorso in alternanza è

parte integrante della valutazione finale dello studente ed incide sul livello dei risultati di

apprendimento conseguiti nell‟arco del secondo biennio e dell‟ultimo anno del corso di studi.

In attesa di una compiuta disciplina della materia nell‟ambito del sistema nazionale

d‟istruzione, gli strumenti già adottati per garantire la trasparenza dei percorsi formativi e il

riconoscimento delle competenze sono:

- il modello di certificazione dei saperi e delle competenze di base acquisite

nell‟assolvimento dell‟obbligo di istruzione;

- il libretto formativo del cittadino, ove vengono registrate, oltre alle esperienze

lavorative/professionali e formative, i titoli posseduti e le competenze acquisite nei percorsi di

apprendimento.

I modelli di certificazione, elaborati e compilati d‟intesa tra scuola e soggetto ospitante,

fanno riferimento agli elementi minimi di attestazione indicati dall‟art. 6 del decreto legislativo

13/2013 e riportano i seguenti elementi:

a) i dati anagrafici del destinatario;

b) i dati dell‟istituto scolastico;

c) i riferimenti alla tipologia e ai contenuti dell‟accordo che ha permesso il percorso in

alternanza;

d) le competenze acquisite, indicando, per ciascuna di esse, il riferimento all‟ordinamento e

all‟indirizzo di studio ;

e) i dati relativi ai contesti di lavoro in cui lo stage/tirocinio si è svolto, le modalità di

apprendimento e valutazione delle competenze;

f) la lingua utilizzata nel contesto lavorativo.

Nel curriculum di ciascuno studente, da inserire nel Portale unico dei dati della scuola, di

cui all‟articolo 1, commi 28 e 136 della legge 107/2015, le istituzioni scolastiche includono le

esperienze condotte dal medesimo in regime di alternanza, ai fini della mappatura delle competenze

e della loro valutazione nell‟ambito dell‟esame di Stato.

Nel caso di durata pluriennale, in funzione dell‟ammissione all‟anno successivo, possono

essere certificati crediti acquisiti a conclusione dell‟anno scolastico in cui si è realizzato il percorso

in alternanza. Il processo di certificazione, gli strumenti utilizzati ed i soggetti coinvolti sono

richiamati dalla convenzione stipulata dall‟istituzione scolastica con l‟impresa o altro soggetto del

mondo del lavoro e delle professioni interessato. Come è stato precedentemente illustrato, la

certificazione delle competenze sviluppate attraverso la metodologia dell‟alternanza scuola lavoro

può essere acquisita negli scrutini intermedi e finali degli anni scolastici compresi nel secondo

biennio e nell‟ultimo anno del corso di studi. In tutti i casi, tale

certificazione deve essere acquisita entro la data dello scrutinio di ammissione agli esami

di Stato e inserita nel curriculum dello studente.

Per quanto riguarda la frequenza dello studente alle attività di alternanza, nelle more

dell‟emanazione della “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro,

concernente i diritti e i doveri degli studenti della scuola secondaria di secondo grado impegnati

nei percorsi di formazione di cui all’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n.53, come definiti al

decreto legislativo 15 aprile 2005, n.77”37, ai fini della validità del percorso di alternanza è

necessaria la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto.

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Progetti di ASL

In linea da quanto previsto dalle norme generali, l‟Alternanza Scuola-Lavoro si propone di:

Attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino la formazione in aula con

l‟esperienza pratica;

Arricchire la formazione acquisita dagli studenti nei percorsi scolastici e formativi, con

l‟acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;

Favorire l‟orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli

stili di apprendimento individuali;

Sviluppare la capacità di scegliere autonomamente e consapevolmente, rafforzando

l‟autostima;

Offrire all‟allievo un‟opportunità di crescita personale anche attraverso un‟esperienza di tipo

extrascolastico, favorendo la socializzazione in un ambiente nuovo e la comunicazione con

persone che rivestono ruoli diversi;

Promuovere il senso di responsabilità/rafforzare il rispetto delle regole

Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo

del lavoro, consentendo la partecipazione attiva di tali soggetti ai processi formativi.

Rendere consapevoli i giovani del profondo legame tra la propria realizzazione futura

come persone e come professionisti e le competenze acquisite durante la propria vita

scolastica.

Progetti di ASL

In linea da quanto previsto dalle norme generali, l‟Alternanza Scuola-Lavoro si propone di:

Attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino la formazione in aula con

l‟esperienza pratica;

Arricchire la formazione acquisita dagli studenti nei percorsi scolastici e formativi, con

l‟acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;

Favorire l‟orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli

stili di apprendimento individuali;

Sviluppare la capacità di scegliere autonomamente e consapevolmente, rafforzando

l‟autostima;

Offrire all‟allievo un‟opportunità di crescita personale anche attraverso un‟esperienza di tipo

extrascolastico, favorendo la socializzazione in un ambiente nuovo e la comunicazione con

persone che rivestono ruoli diversi;

Promuovere il senso di responsabilità/rafforzare il rispetto delle regole

Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del

lavoro, consentendo la partecipazione attiva di tali soggetti ai processi formativi.

Rendere consapevoli i giovani del profondo legame tra la propria realizzazione futura come

persone e come professionisti e le competenze acquisite durante la propria vita scolastica.

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Classe III A

Tutor interno: prof.ssa Filomena Cosentino

Tutor aziendale: Fabio Riganello

Titolo del progetto: MISSION

Il percorso formativo mira a far conoscere il funzionamento della cooperativa sociale, il modo in cui

si erogano servizi tesi al continuo miglioramento della qualità della vita delle persone, con particolare

attenzione a coloro che si trovano in situazione di bisogno, disagio e svantaggio sociale. Il modo con

cui partendo da un‟attenta lettura delle esigenze del territorio, le cooperative sociali possono

promuovere la cultura educativa, migliorare il contesto sociale e culturale.

Il percorso è articolato in due momenti: una prima fase in cui si spiegheranno le leggi e il

funzionamento di una cooperativa sociale; una seconda fase in cui il percorso attraverso visite in

azienda , laboratori creativi cercherà di promuovere negli studenti un passaggio graduale dalla

fruizione delle informazioni alla produzione di un‟azienda simulata.

Obiettivi

- Conoscere il funzionamento delle cooperative sociali,

- Capire il lungo iter delle leggi che regolano una cooperativa dei servizi

- Conoscere le pratiche della gestione amministrativa: informazione/formazione

CLASSE III B

Tutor interno: prof.ssa Giovannina Curcio

Tutor esterno : Ufficio edilizia di culto conferenza episcopale calabra

Il percorso mira a far conoscere l‟attività dell‟ Ufficio Tecnico Diocesano, di come nel rispetto delle

leggi dello Stato italiano, delle norme canoniche e delle norme amministrative emanate dalla C.E.I.

coadiuva l‟Ordinario Diocesano relativamente agli aspetti tecnici legati alla progettazione ed alla

realizzazione di nuovi complessi parrocchiali o di parti di essi; alla manutenzione (sia ordinaria che

straordinaria), alla ristrutturazione, al restauro di immobili - destinati al culto e/o all‟esercizio del

ministero pastorale - di proprietà di Enti Ecclesiastici o dati in uso ad essi. L'iniziativa del progetto

Alternanza scuola-lavoro, in campo artistico, darà loro la possibilità di approfondire e rafforzare le

conoscenze e le competenze delle tematiche e dei contenuti attinenti alla disciplina in oggetto.

OBIETTIVI

Gli obiettivi da raggiungere, interesseranno in particolare, i seguenti punti :

- recupero e valorizzazione del patrimonio artistico ed architettonico

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del proprio territorio;

– formare i giovani attraverso il lavoro manuale e la vita comune per

conoscere il proprio patrimonio;

– saper utilizzare le tecniche e le procedure necessarie del metodo

lavorativo;

– attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, in

modo tale da collegare sistematicamente

la formazione in aula/laboratorio ecclesiale con l'esperienza pratica;

– orientamento professionale degli studenti e conoscenza diretta

delle problematiche connesse al mondo del lavoro.

Classe III C

Titolo “A scuola ed in Ufficio”

Tutor interno: Vittoria Le Pera

Tutor: Massimiliano Ferrazzo

L‟alternanza scuola-lavoro per la classe 3 C si svolge presso la sede dell‟INPS di Crotone. L‟obiettivo

principale del progetto è quello di permettere agli alunni un‟esperienza diretta con il mondo del lavoro

con finalità orientative e formative al tempo stesso, in modo da avvicinare le competenze degli

studenti a quelle del tessuto economico sociale. Gli allievi saranno suddivisi in gruppi che si

alterneranno sia agli sportelli dove si svolgono funzioni di prestazione (disoccupazione, assegni

familiari, mobilità, maternità…) e dove quindi si avrà diretto contatto con il pubblico e sia nei vari

reparti dove si svolgeranno varie attività come quella di sistemare archivi, crearne altri su excel,

preparare fascicoli notarili e domande di istruttoria. Durante i vari incontri gli allievi, arricchiranno la

formazione acquisita nei percorsi scolastici con l‟acquisizione di conoscenze spendibili nel mondo

lavorativo e nello specifico nell‟area amministrativa-contabile.

Obiettivi

- conoscere una azienda attraverso le dimensioni organizzative, di mercato e di prodotto,

amministrative e giuridiche

- conoscere i ruoli, funzioni, processi lavorativi e posizioni organizzative presenti in azienda

- Avvicinare i giovani alle strutture socio-educative-assistenziali nelle quali saranno chiamati a

svolgere la loro attività, dopo aver terminato gli studi

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CLASSE III D

Tutor interno: Melillo Anna

Titolo: LA CARNIVAL RACE: MODELLO DI SVILUPPO ECONOMICO ATTRAVERSO

GLI SPORT VELICI

Percorso che gli allievi svolgeranno in collaborazione con il Club Velico di Crotone, in occasione

della manifestazione velica internazionale della Classe Optimist. Scopo del percorso è quello di far

comprendere come la preparazione liceale di base è non settoriale, ma compiuta ed organica, critica e

aperta all'interdisciplinarità, pur nella consapevolezza del divario esistente tra il mondo scolastico e il

contesto socio economico in cui si colloca. L‟attività di alternanza scuola - lavoro, che è stata

sviluppata partendo dall‟organizzazione della Carnival Race da parte del Club Velico, vede gli

studenti proporsi nell‟ambito delle pubbliche relazioni (anche e soprattutto in inglese ) e della

comunicazione, in quanto più vicino alle esigenze didattiche del corso di studi prescelto e più coerente

con il loro background culturale, ma anche nell‟effettiva pratica di tutte quelle azioni che

permetteranno ai 240 timonieri, di 11 Paesi diversi, e ai loro allenatori e accompagnatori di poter

essere accolti, aiutati, supportati.

FINALITA‟ DEL PROGETTO

- Riprogettare il modo di essere e fare scuola

- Stimolare interesse per il percorso formativo

- Aprire la scuola alla società, soprattutto nei suoi aspetti produttivi

- Avvicinare il mondo della scuola e dell‟impresa, dell‟agenzia esterna, concepiti come attori di un

unico processo che favorisca la crescita e lo sviluppo della personalità e del bagaglio culturale e

professionale dei giovani

Obiettivi educativi trasversali:

- Sviluppare nei giovani nuove o alternative modalità di apprendimento flessibili, attraverso il

collegamento dei due mondi formativi (pedagogico scolastico ed esperienziale aziendale), sostenendo

un processo di crescita dell‟autostima e della capacità di autoprogettazione personale

- Rendere consapevoli i giovani del profondo legame tra la propria realizzazione futura come persone

e come professionisti e le competenze acquisite durante la propria vita scolastica

- Socializzare e sviluppare caratteristiche e dinamiche alla base del lavoro in azienda (lavoro di

squadra, relazioni interpersonali, rispetto di ruoli e gerarchie, strategie aziendali e valori distintivi

ecc.)

- Formare all‟autovalutazione

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- Potenziare la capacità di effettuare scelte valutando situazioni complesse

- Potenziare la capacità di lavorare in gruppo

- Far divenire gli allievi parte attiva nel processo di apprendimento

Obiettivi formativi trasversali:

-Favorire e sollecitare la motivazione allo studio

- Acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro

- Migliorare la comunicazione a tutti i suoi livelli e abituare i giovani all‟ascolto attivo

- Sollecitare capacità critica e diagnostica

- Acquisire la capacità di essere flessibili nel comportamento e nella gestione delle relazioni

- Incoraggiare il pensiero critico e a comportarsi autonomamente

Classe III E

EUREKA! Costituiamo un’ associazione

Tutor interno: prof Beniamina Arrighi

Tutor esterno: Centro servizi per il volontariato

Il progetto relativo all‟ attività di alternanza scuola lavoro, prevede per la classe III E, una prima fase

del processo, nella quale, la scuola e l‟ ente ospitante, il Centro Servizi per il Volontariato “ Aurora”

di Crotone, faranno emergere dagli stessi ragazzi coinvolti, interessi, necessità, aspettative.

Successivamente il percorso avrà come obiettivo la conoscenza delle peculiarità delle organizzazioni

del terzo settore e dei loro interventi, in un‟ottica progettuale e di rete. L‟azione mirerà

successivamente a conoscere da vicino il mondo del volontariato anche

attraverso l‟analisi delle attività di altre associazioni e attraverso l‟ interazione

con gli operatori di vari settori, imparando ad operare nell‟ambito dei servizi offerti dagli organismi

del terzo settore e raccordandosi con questi. Gli

alunni tradurranno quindi apprendimenti di carattere generale e analisi dei bisogni del nostro

territorio, in ipotesi di attività , analizzando costruttivamente gli ambiti d‟azione proposti dall‟ente

ospitante. Prenderà

cosi forma una ipotesi nella quale inizialmente si simulerà la costituzione di una associazione

culturale, con l‟ individuazione di obiettivi e finalità reali e successivamente calandosi nel ruolo, gli

alunni individueranno un ambito di intervento e lavoreranno all‟ organizzazione di un evento.

FINALITA’

Potenziare conoscenze, competenze e capacità mediante esperienze concrete;

Rimotivare allo studio, recuperare gli alunni in difficoltà, valorizzare le eccellenze;

Avvicinare al mondo del lavoro per favorire l‟orientamento, scoprire le strategie di mercato e

sviluppare idee imprenditoriali;

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Sviluppare nello studente una capacità di lettura più ampia di certi fenomeni, utili per lo sviluppo dell‟

impresa.

Sviluppare le competenze comunicative ed organizzative;

Sviluppare la capacità di lavorare con gli altri attraverso la metodologia in team.

Potenziare le conoscenze mediante esperienze dirette e concrete o attività sul campo; Promuovere

l‟assunzione di responsabilità individuale nei confronti dei risultati e della ricerca personale.

Favorire e promuovere le relazioni sociali e le dinamiche di rapporto esistenti;

OBIETTIVI

Acquisizione nuove competenze e capacità;

-Diffusione della cultura del lavoro ed il ruolo sociale dell‟impresa/ associazione/ente.

-Promozione dell‟ uso della conoscenza, orientata al risultato, a superare le difficoltà e a risolvere i

problemi. --

Individuazione e promozione delle risorse culturali del territorio, come mezzo di crescita dell‟ intera

comunità.

Individuazione e realizzazione di attività che compensino la carenza di eventi di carattere culturale

( mostre, convegni, seminari).

– orientamento professionale degli studenti e conoscenza diretta

delle problematiche connesse al mondo del lavoro.

Classe III F

Tutor interno: Cosentino Maria

Tutor esterno : Luigi Monaco

Titolo : A tavola con SLOW-FOOD

Obiettivo di questo percorso, realizzato con Slow Food è quello di far conoscere il mondo delle

imprese alimentari del territorio, in modo da poter monitorare l‟evoluzione dei fabbisogni

professionali e formativi. Il progetto è legato particolarmente al tema della sicurezza e della qualità

alimentare per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio. Si affronteranno le tematiche della

nutrizione da un punto di vista ambientale, storico, culturale, tecnico-scientifico ed economico e degli

alimenti “a Km zero”, definiti anche con il termine più tecnico “a filiera corta”, prodotti locali che

vengono venduti o somministrati nelle vicinanze del luogo di produzione. In questo modo inoltre

viene valorizzato il consumo dei prodotti stagionali recuperando così il legame con il ciclo della

natura e con la produzione agricola. Il percorso intende fornire una visione completa delle attività e

delle problematiche dalla produzione al consumo degli alimenti (dal campo alla tavola), nonché la

capacità di intervenire con misure atte a garantire la sicurezza, la qualità e la salubrità degli alimenti, a

ridurre gli sprechi, a conciliare economia ed etica nella produzione, conservazione e distribuzione

degli alimenti.

Obiettivi

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- Fornire competenze teoriche e pratiche in ambito economico e aziendale a chi voglia operare del

settore agroalimentare,

- conoscenze delle cooperative/società agroalimentari del territorio

- Comprendere la complessità del sapere professionale ed avvicinarsi ad una possibile modalità per la

sua acquisizione

Entrare in diretto contatto con le aziende agroalimentari che operano nel territorio

-Conoscere i principi della alimentazione umana ai fini della prevenzione e protezione della salute,

per un proficuo dialogo con il mondo della medicina;

- acquisire gli elementi e principi di conoscenza della legislazione alimentare, per un indispensabile

rispetto della normativa vigente nonché dell'organizzazione e dell'economia delle imprese alimentari;

- coordinare i molteplici saperi e le diverse attività legate agli alimenti ed alla alimentazione, tenuto

conto della unica e specifica visione completa di integrazione verticale, o di filiera (dal campo alla

tavola), in specifici settori produttivi del mondo alimentare, di informazioni generali.

3.19 COMITATO SCIENTIFICO

Come previsto dai nuovi ordinamenti, la scuola può innovare la propria struttura organizzativa

attraverso l‟articolazione del Collegio dei docenti in Dipartimenti e la costituzione del Comitato

Scientifico. Ai sensi dell‟articolo 10, comma 2, del d.P.R. 89 del 2010, recante il Regolamento per il

riordino dei licei, il Comitato Scientifico è composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro,

delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta

formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l‟organizzazione e

l‟utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.

Il Comitato Scientifico del nostro Liceo è formato, per la parte esterna, dai rappresentanti legali di:

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI

CROTONE

ORDINE DEGLI AVVOCATI DELLA PROVINCIA DI CROTONE

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CROTONE

UFFICIO EDILIZIA DI CULTO CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA

CAMERA DI COMMERCIO DI CROTONE

ORDINE DEI COMMERCIALISTI DI CROTONE

UFFICIO REGIONALE DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI

INPS CROTONE

UNIVERSITA' MAGNA GRAECIA DI CATANZARO

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CONFINDUSTRIA CROTONE

DIPARTIMENTO SCIENZE NATURALI UNICAL

NOTAIO

PRESIDENTE DEL CONI PROVINCIALE

PRESIDENTE DEL CROTONE CALCIO

La costituzione del CS può contribuire a migliorare la dimensione organizzativa della scuola,

collegando l‟autonomia scolastica al più vasto sistema delle autonomie territoriali e alla capacità di

auto-organizzazione della scuola, per rispondere meglio alle sfide dell‟innovazione. I CS svolgono un

ruolo di raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le innovazioni della ricerca

scientifica e tecnologica, le esigenze del territorio e i fabbisogni professionali espressi dal mondo

produttivo.

3.19 PROGETTI EXTRA-CURRICULARI

Progetto Biblioteca

Responsabile prof.ssa Gullì Maria Luigia

Il progetto Biblioteca si pone in continuità col lavoro già avviato nei precedenti anni scolastici. Si

propone di rendere fruibile la biblioteca attraverso l‟organizzazione di una gestione ordinaria dei

prestiti, accessibili a tutti i membri della comunità scolastica come previsto dal manifesto dell‟Unesco

sulle biblioteche scolastiche , la catalogazione e la sistemazione del materiale librario e il

rafforzamento della presenza della biblioteca nella prospettiva di una più stretta interazione con

l'utenza. Si avvale della collaborazione del responsabile del sistema bibliotecario regionale e

coinvolge un gruppo di quindici ragazzi provenienti da più classi coordinati dalla referente.

Progetto Giornalino

“Il Pitagora”: Giornale scolastico in nero ed on line.

Responsabile Prof.ssa Silvana Sabatino

Il progetto relativo alla realizzazione e pubblicazione del giornale scolastico esiste da molti anni in

questo Istituto, declinandosi con lo stesso titolo ma in modi diversi, sempre più attuali e vicini al

sentire dei giovani ed alle scelte e tipologie comunicative privilegiate dagli alunni. Questo avviene

allo scopo di annullare la cesura tra scuola e vita, rendendo la prima sintesi e completamento della

realtà contestuale ed interiore vissuta dagli alunni. La scuola vista non come Turris Eburnea, avulsa

dalla quotidianità, ma come Entità Viva, Organismo dinamico e costitutivo della Società e

dell‟Apprendimento dell‟Individuo. Le esperienze pregresse, i Concorsi nazionali di Giornalismo,

Letteratura e Poesia (Premio Nazionale di Giornalismo „Penne Sconosciute‟- Piancastagnaio (Siena),

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Premio Letterario „La casetta degli Artisti‟- Recanati, Premio Letterario Nazionale „Il Capitello-

Premio „Palatucci‟- Crotone, Premio Rotary - Crotone, …), vinti dalla Redazione al completo e da

singoli componenti della stessa, testimoniano la qualità dei lavori prodotti e, soprattutto, l‟entusiasmo

dei ragazzi nell‟affrontare il mondo e la vita attraverso il mezzo a loro più congeniale e naturale, il

motivo intrinseco che li ha condotti alla scelta del Liceo Classico, Tempio dello Studio della Lingua,

del Passato Illustre, delle nostre Radici che contengono „in nuce‟ tutte le aspirazioni più alte e

trascendenti che contraddistinguono lo Spirito dell‟Uomo.

Progetti del potenziamento

“Il sogno di una mappa perfetta”

Prof. Magli Donatello

Classe di concorso AO49

Biennio

E‟ un progetto che coinvolge, in modo trasversale più discipline è indirizzato alle classi del biennio e

spazia dalla geografia, alle scienze, allo storia con accenni alla filosofia greca.

“English into business”

Prof.ssa Scerra

Classe di concorso AO346

Classi Quarte e Quinte

Il progetto ha l‟obiettivo di introdurre il linguaggio del business e del marketing

“Storia dell’arte al biennio”

Classe di concorso AO61

Biennio

Gli obiettivi individuati sono quelli relativi all‟arte greca e romana.

“La nascita di un’azienda: aspetti normativi, fiscali”,

Classe di concorso AO17

Prof.ssa Pagano

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Triennio

Obiettivo specifico quello di avvicinare gli alunni al mondo del business.

“Matematica per il biennio”

Classe di concorso AO49

Prof. Loria Franco

Biennio

Progetto di recupero di matematica per gli alunni delle classi del biennio da tenere due volte la

settimana. Gli obiettivi sono quelli legati al recupero delle lacune per il raggiungimento della piena

sufficienza.

Progetto Area a Rischio

Il Progetto Area a Rischio, facendo leva sulla trasversalità degli aspetti cognitivi e affettivi e sull‟innovazione

delle metodologie didattico-formative, si integra con il curricolo scolastico, coinvolgendo nelle azioni docenti,

genitori e istituzioni. Nello specifico, il progetto intende realizzare concrete politiche di integrazione, mirate a

rafforzare la motivazione allo studio nel rispetto delle modalità di apprendimento di ogni studente. Allo scopo

di sostenere il Piano dell‟Offerta Formativa e potenziare la possibilità di attuazione degli obiettivi che ne

costituiscono l‟impianto, sono stati individuati interventi mirati che, attraverso percorsi di formazione, e attività

di laboratorio, promuovono negli alunni la capacità di porsi in modo consapevole e positivo di fronte a nuove

esperienze.

4. VALUTAZIONE

La valutazione controlla l‟aderenza agli obiettivi didattico-educativi prefissati ed è formulata sulla base

di criteri oggettivi ed omogenei; riconosce le abilità raggiunte e la quantità e qualità di informazioni, ma

privilegia anche il percorso di crescita in rapporto ai livelli di partenza. In primo luogo, appare essenziale e funzionale per tale crescita indurre negli alunni la capacità di autovalutazione, promuovendo consapevolezza e senso di responsabilità anche mediante la trasparenza del contratto formativo.

In un rapporto armonico ed equilibrato tra docente ed alunno, la valutazione sarà momento finalizzato sempre alla costruzione della personalità del discente per far emergere potenzialità anche nell‟allievo meno partecipativo.

Il processo di valutazione, come processo individualizzato, volto a promuovere le risorse personali

dell‟allievo, le abilità, le attitudini di ciascuno e a rimuovere ostacoli di tipo cognitivo, affettivo,

motivazionale, valuterà:

atteggiamento: partecipazione al dialogo educativo e interesse verso le materie oggetto di

studio, metodo e continuità nel percorso di approfondimento, disponibilità alla

collaborazione; formazione: grado di maturazione culturale e sociale conseguito in termini di

conoscenze,competenze, capacità; progresso: miglioramento del rendimento e del comportamento complessivo, rispetto alla

situazione di partenza.

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4.1. Modalità di valutazione degli alunni

Il Pitagora usa già a pieno regime dall‟anno scolastico 2012/2013 il registro elettronico.

Ogni docente provvederà a inserire i voti su “Scuola Viva” – Spaggiari (in uso dall’a.s.

2015/2016), accompagnandolo, da una breve motivazione.

Nella valutazione, i cui criteri sono stabiliti dal Collegio dei Docenti, in virtù delle novità

introdotte dal nuovo Esame di Stato, i docenti faranno uso di tutta la scala numerica prevista dalla

legge. Ciascun Consiglio di classe programma l‟armonica distribuzione delle verifiche, evitando il

sistematico ricorso alla prova scritta laddove le discipline lo consentano, al fine di non appesantire

lo studio degli allievi. È inoltre cura dei singoli dipartimenti disciplinari proporre il numero di

verifiche necessarie per garantire una trasparente e serena valutazione dello studente, per assicurare

quel coordinamento dell‟azione didattica che contribuisce ad instaurare un clima sereno ed

efficiente nella scuola. Ciascun insegnante assicurerà tempestività nella correzione degli scritti,

nell‟intento di evitare che, nel quadro di un lavoro progressivo, essa perda senso e significato.

In sede di scrutinio finale il Collegio docenti ha deliberato l‟assunzione dei seguenti

indicatori per l‟attribuzione del credito scolastico: - profitto nelle singole materie;

- frequenza;

- interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo ed alle attività

complementari ed integrative.

Il Collegio Docenti, pur riconoscendo l‟autonomia didattica e metodologica dell‟insegnante, affida

ai dipartimenti disciplinari il compito di definire i criteri per lo svolgimento, per classi parallele, di

prove comuni d‟ingresso e finali, sulla base dei saperi essenziali enucleati dagli stessi dipartimenti.

Le modalità di attuazione delle verifiche affidate ai singoli docenti prevedono:

valutazione in itinere, attraverso:

- prove di ingresso, per la rilevazione delle abilità e conoscenze possedute

prove scritte (produzione di testi, prove strutturate con test a risposta aperta e chiusa) da effettuare in

numero congruo di almeno tre prove a quadrimestre.

-valutazione sommativa, a conclusione di ogni unità didattica con:

- prove scritte;

- verifiche orali.

Il Consiglio di Classe, nel verificare l‟efficacia dell‟intervento valutativo:

-programma le verifiche, in modo che siano opportunamente scaglionare e venga meglio distribuito il

carico di lavoro per gli studenti;

- analizza il grado di raggiungimento degli obiettivi, sia disciplinari sia comportamentali;

- riformula gli obiettivi sulla base delle specifiche caratteristiche della classe;

- aiuta gli studenti ad identificare, correggere e compensare i propri punti deboli;

- sostiene e valorizza gli elementi di forza degli studenti.

Il Collegio dei Docenti ha stabilito il numero minimo di verifiche, a cui attenersi per la valutazione in

pagella:

- discipline che prevedono valutazione scritta:

- tre verifiche per le classi ginnasiali a quadrimestre;

- tre verifiche per le classi liceali a quadrimestre;

- per la verifica orale, almeno tre a quadrimestre.

- per le discipline orali si prevedono anche prove scritte formali strutturate e semi-

strutturate.

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Nelle prove scritte che nelle verifiche orali si applicano le griglie di valutazione concordate nei

dipartimenti.

Agli scrutini devono essere proposti solo i voti interi. Per i parametri della valutazione in decimi degli

alunni si utilizzano tutti i numeri dall‟1 al 10, si specifica che “impreparato“ riferito a verifiche orali,

assegnato perché l‟alunno dichiara di non essere preparato e non vuole sottoporsi a verifica orale, in

base alla griglia di valutazione, si attribuisce il voto minimo della griglia di valutazione.

Le prove parallele

Le Prove Parallele, frutto di una condivisione di obiettivi e finalità, si inseriscono nell‟ambito di un dibattito

aperto nell‟Istituto sul tema della valutazione, momento cruciale dell‟attività didattica e del ruolo del docente.

Finalità generali delle prove saranno il miglioramento dell‟offerta formativa dell‟Istituto, la promozione di un

confronto sulla didattica delle discipline e sulla valutazione, di pari opportunità formative agli studenti.

Obiettivi specifici saranno altresì la definizione più puntuale dei contenuti irrinunciabili di ciascuna disciplina, e

la sperimentazione di modalità collegiali di lavoro.

Le prove comuni per classi parallele avranno per oggetto le conoscenze e le abilità ritenute essenziali per il

raggiungimento delle competenze minime previste dall‟offerta formativa per la disciplina e la classe specifica.

Scopo delle Prove Parallele è il monitoraggio delle programmazioni disciplinari effettivamente erogate, ed il

raggiungimento delle competenze e dei livelli per classi parallele, al fine di diminuire la varianza interna alla

classe e alle classi.

Nei dipartimenti, si stabiliranno gli obiettivi comuni degli argomenti scelti da somministrare nelle prove, che

dovranno rispettare la programmazione dipartimentale e curriculare redatta a inizio anno.

I coordinatori di dipartimento, raccolte tutte le indicazioni da parte dei docenti, elaboreranno le prove che sanno

affidate al dirigente scolastico o suo delegato .

Si prediligeranno le domande a risposta aperta. Al fine di garantire imparzialità e oggettività nella

valutazione, le prove saranno anonime, contrassegnate da un codice numerico corrispondente a un singolo

allievo e la correzione sarà affidata collegialmente ai docenti delle discipline.

4.2 Griglie di valutazione

I docenti utilizzano, in accordo con le linee guida del Collegio dei docenti e delle aree dipartimentali,

griglie di valutazione per le verifiche scritte e orali per:

- favorire una valutazione trasparente;

- favorire il percorso di crescita dei nostri allievi;

- preparare i nostri allievi alla valutazione dell‟Esame di stato.

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Criteri generali di valutazione degli apprendimenti

VOTO GIUDIZIO SINTETICO LIVELLI DI

APPRENDIMENTO

1

Rifiuto delle verifiche o della materia stessa,

senza alcuna possibilità di avere elementi di

accertamento della preparazione.

Totale assenza di contenuti

2

Totale impreparazione o dichiarata completa

non conoscenza anche dei contenuti

elementari e di base.

Assente/non adeguato

3

Netta impreparazione anche a livello di

concetti elementari di base, seppure guidato

dal docente.

Lacunosa / confusa

4

- Estese lacune nella conoscenza degli

argomenti;

- Comprensione molto limitata del testo o

fraintendimento delle domande;

- Gravi difficoltà applicative; scarsa

proprietà di linguaggio.

Scarso

5

- Conoscenza frammentaria o superficiale

dei

contenuti;

- Difficoltà nel condurre analisi e

nell‟affrontare le

tematiche proposte;

- Capacità applicative limitate;

-Linguaggio poco rigoroso e conoscenza

limitata della terminologia specifica.

Insufficiente

6

-Conoscenza dei temi

fondamentali;

-Sufficienti capacità di comprensione e di

analisi, pur con difficoltà applicative,

conoscenza della terminologia specifica e

proprietà di linguaggio accettabili.

Sufficiente

7

- Discreta conoscenza e

comprensione dei contenuti;

- capacità di cogliere i nessi tematici e

stabilire collegamenti pertinenti;

- capacità applicative accettabili;

- uso corretto della terminologia specifica e

discreta proprietà di linguaggio

Discreto

8

- Buona conoscenza e

comprensione dei contenuti;

- capacità di affrontare percorsi tematici

anche complessi e di effettuare collegamenti

significativi;

- discrete capacità applicative,

padronanza della terminologia specifica ed

esposizione chiara e appropriata.

Buono

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9/10

- Conoscenze ampie ed

approfondite;

- capacità di esaminare

criticamente gli argomenti e di cogliere

autonomamente relazioni tra aree tematiche

diverse;

- capacità di applicare

con disinvoltura le proprie acquisizioni

anche in situazioni nuove;

- linguaggio ricco, articolato e preciso.

Ottimo

o eccellente

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Griglie di valutazione prova scritta di italiano biennio

TABELLA CONVERSIONE VOTI Valutazione in Decimi

Giudizi Valutazione in quindicesimi

½

Gravemente insufficiente 3

3 Scarso 6 4 Insufficiente 7 5 Mediocre

8-9 6 Sufficiente 10 7 Più che suff./ discreto 11-12 8 Buono 13 9 Più che buono 14 10 Ottimo 15

Indicatori Descrittori punteggio

Rispondente alla traccia Rispondente Non rispondente

1 0,5

Coerenza logico argomentativa -Articolazione organica e consequenziale-Ricchezza di

informazioni; -Articolazione organica – informazioni buone;

-Articolazione organica –

informazioni sufficienti;

-Articolazione organica – informazioni mediocri; -Articolazione non organica-

informazioni carenti;

-Articolazione del tutto

disorganica- informazioni

scarse.

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

Competenze linguistiche Adeguate e complete Adeguate Sufficientemente adeguate

Non del tutto adeguate

Inadeguate

Del tutto inadeguate

3,0 2,5 2,0

1,5

1,0

0,5

Capacità di elaborazione Contributo personale autonomo–ottime capacità critiche Contributo personale discreto– buone capacità critiche

Contributo personale sufficiente –

adeguate capacità critiche

Contributo personale poco

pertinente – modeste capacità

critiche

Contributo personale assente –

inadeguate capacità critiche

3,0

2,0

1,5

1,0

0,5

Page 60: Liceo Classico Statale Pitagora · dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e considerazione del contesto ambientale ... dimensione più consistente, ma molto limitata

25

Griglie di valutazione biennio: prova scritta di latino e greco

Conoscenze morfosintattiche, comprensione e traduzione

del testo (Esattezza e fedeltà della traduzione)

Punti

Capacità espressiva

(Livello della resa stilistica)

Punti

Ottimo livello 8

Buon livello 7

Sufficiente livello 6

Insufficiente livello 5

Numerosi gravi errori grammaticali 4

Numerosi passi fraintesi 3

(gravi lacune grammaticali ed

interpretative)

Senso del brano quasi del tutto 2

frainteso (gravissime lacune

morfo sintattiche ed interpretative)

Molto espressiva e fluida 2

(di livello elevato)

Abbastanza espressiva e fluida 1

Essenziale 0,5

Piuttosto stentata ed impropria 0

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26

Prova scritta di Italiano triennio

Classe ………………..

Alunno…………………….

Testo letterario

Voto

Articolo di

giornale

Voto

Saggio breve

Voto

Tema

Voto

Correttezza formale Correttezza formale Correttezza

formale Correttezza

formale

Lessico adeguato Lessico incisivo,

immediato Lessico specifico Lessico appropriato

Comprensione

complessiva

Titolo, spazio,

collocazione Titolazione,

spazio,

collocazione

Aderenza traccia

Aderenza allo

stimolo

Aderenza registro

destinatario Aderenza al tema,

focalizzazione

problema

Informazioni e

conoscenze,

elaborazione,

Apporti personali

Interpretazione

approfondimenti

Informazioni,

argomentazioni,

elaborazioni,

riflessioni critiche

Individuazione tesi

ed argomentazioni

Organizzazione

testo

Organizzazione

testo Organizzazione

testo Organizzazione

testo

Creatività,

originalità,

espressività

Creatività e

originalità,

espressività

Creatività e

originalità,

espressività

Creatività e

originalità,

espressività

Voto = somma/ 7

Voto = somma /7

Voto = somma /7

Voto = somma /7

Valutazio

ne

Decimi

Giudizi Valutazione

quindicesimi

3 Scarso 6

4 Insufficiente 7

5 Mediocre 8-9

6 Sufficiente 10

7 Più che suff./ discreto 11-12

8 Buono 13

9 Più che buono 14

10 Ottimo 15

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27

griglie di valutazione triennio: prova scritta di latino e greco

Descrittori punteggio

Traduzione Completa- Il testo è stato

compreso

2,5

Quasi completa - Il testo, nel

complesso, è stato compreso

2,0

Completa ma il testo non è stato

compreso in ogni parte

1,5

Incompleta- Il testo non è stato

del tutto compreso

1,0

Lacunosa- Il testo non è stato

compreso

0,5

Conoscenza elementi

Morfosintattici

Ottima Eccellente Buona

Discreta Essenziale Mediocre

Insufficiente

Gravemente insufficienze

Scarsa

Inesistente

5,5

5,0

4,5

4,0

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

0,0

Resa stilistica

Ottima Buona Essenziale

Insufficiente

2,0

1,5

1,0

0,5

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TABELLA CONVERSIONE VOTI

Valutazione in

Decimi Giudizi Valutazione in quindicesimi

½ Gravemente insufficiente

3

3 Scarso 6

4 Insufficiente 7

5 Mediocre

8-9

6 Sufficiente 10

7 Più che suff./ discreto 11-12

8 Buono 13

9 Più che buono 14

10 Ottimo 15

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGI PER LE SINGOLE MATERIE DEL

CANDIDATO

………………………………………………………

Greco Inglese Fisica Storia Scienze

CONOSCENZE Complete e rigorose 7 7 7 7 7

Complete 6 6 6 6 6

Quasi complete 5 5 5 5 5

Parziali 4 4 4 4 4

Carenti 3 3 3 3 3

Insufficienti 2 2 2 2 2

Gravemente insufficienti 1 1 1 1 1

COMPETENZE Sa cogliere i problemi e organizza i

contenuti dello studio in modo

coerente ed esaustivo

4 4 4 4 4

Sa cogliere i problemi e organizza i

contenuti dello studio in modo

adeguato

3 3 3 3 3

Elenca correttamente le conoscenze

assimilate 2 2 2 2 2

Elenca in modo inadeguato le

conoscenze assimilate 1 1 1 1 1

CAPACITA’ Si esprime in modo chiaro e

corretto usando la terminologia

appropriata

4 4 4 4 4

Si esprime in modo chiaro, ma con

alcune imperfezioni 3 3 3 3 3

Si esprime in modo chiaro, ma con

diffuse imperfezioni 2 2 2 2 2

Si esprime in modo non chiaro

1 1 1 1 1

TOTALE in

quindicesimi

TOTALE in decimi

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TABELLA CONVERSIONE VOTI

Valutazione in

Decimi Giudizi Valutazione in quindicesimi

½ Gravemente insufficiente

3

3 Scarso 6

4 Insufficiente 7

5 Mediocre

8-9

6 Sufficiente 10

7 Più che suff./ discreto 11-12

8 Buono 13

9 Più che buono 14

10 Ottimo 15

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31

GRIGLIA DI VALUTAZIONE TERZA PROVA- MATEMATICA –

TIPOLOGIA A strettamente applicativa

INDICATORI DESCRITTORI punteggio

CALCOLI

Senza errori 4

Pochi errori, per lo più di distrazione 3

Pochi errori ma importanti 2

Molti errori, anche importanti 1

PROCEDIME

NTO e

APPLICAZIO

NE REGOLE

Procedimenti corretti 5

Qualche errore nell'applicazione delle regole, ma non

collegato all'obiettivo dell'esercizio (errore “esterno”).

Es. : errore algebrico nel calcolo di una derivata.

4

Qualche errore ma importante, cioè collegato alle

competenze specifiche oggetto di valutazione

dell'esercizio (errore “interno”).

Es. errore nell'applicazione della formula di una derivata

composta.

3

Pochi errori, sia interni che esterni 2

Molti errori tra interni ed esterni 1

COMPLETEZ

ZA

L'esercizio viene svolto completamente, riportando tutti i

passaggi necessari 6

L'esercizio viene svolto sino al risultato finale, senza però

alcuni dei passaggi intermedi considerati necessari 5

L'esercizio viene svolto per metà circa 2

L'esercizio viene svolto meno della metà circa 1

Voto ________ /15

Il candidato: ….........................................................

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32

ESAME DI STATO 2015/2016

GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER IL COLLOQUIO ORALE

Parametri Indicatori valutativi Misuratori Punteggio

Conoscenza e grado di

approfondimento degli

argomenti trattati

Trattazione esauriente, precisa e molto approfondita 10

Argomenti trattati in modo pertinente e approfondito 7-8-9

Conoscenze proprie e coerenti 6

Conoscenza superficiale o lacunosa degli argomenti 3-4-5

Conoscenza frammentaria e/o scarna degli argomenti 0-1-2

Capacità di analisi e

comprensione di testi e

procedure

Testi e procedure analizzati nei loro aspetti salienti 4

Testi e procedure analizzati in alcuni aspetti 3

Lettura corretta ma elementare di testi e procedure 2

Analisi condotte in modo non sempre soddisfacente 1

Capacità analitiche non rilevabili 0

Capacità di esposizione e

padronanza della lingua

Esposizione efficace, precisa e organica 4

Esposizione scorrevole e organica 3

Esposizione semplice e schematica 2

Esposizione incerta e non sempre organica 1

gravissime difficoltà espositive 0

Capacità di

rielaborazione personale

Colloquio ricco di spunti interpretativi originali e pertinenti 4

Elaborazioni personali pertinenti 3

Spunti personali pertinenti 2

Spunti personali non pertinenti allo sviluppo del colloquio 1

Colloquio condotto in modo schematico, banale e impersonale 0

Capacità di effettuare

collegamenti

interdisciplinari

Collegamenti efficaci e organici allo sviluppo del colloquio 4

Sviluppo del colloquio lineare nel collegamento tra le discipline 3

Collegamenti semplici e schematici ma corretti 2

Collegamenti spesso incoerenti 1

Collegamenti del tutto incoerenti o assenza di collegamenti interdisciplinari 0

Capacità progettuali e

coerenza del percorso

espositivo presentato

dal candidato

Percorso efficace e pianificato con coerenza 4

Percorso coerente e consequenziale 3

Percorso semplice e schematico ma corretto 2

Percorso non sempre organico e consequenziale 1

Percorso disorganico e del tutto privo di logica consequenziale 0

VALUTAZIONE COMPLESSIVA GRAVEMENTE INSUFFICIENTE 0/7

INSUFFICIENTE 8/13 MEDIOCRE 14/19

SUFFICIENTE 20 DISCRETO / Più CHE DISCRETO 21/25

BUONO /DISTINTO 26/29 OTTIMO 30

CANDIDATO Voto Complessivo

DOCENTI

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33

4.3.Voto di condotta

Il voto di condotta, secondo quanto stabilito dalla O.M. 40 dello 08/04/2009, concorre alla determinazione del credito scolastico in quanto fa media con i voti di profitto.

Le linee guida per la valutazione della condotta comprendono:

comportamento nei rapporti con i docenti, con il personale scolastico, con i

compagni;

partecipazione alle lezioni, alla proposte didattiche, alle attività di classe e di istituto;

puntualità adempimenti scolastici e a casa;

frequenza alle lezioni;

puntualità orario entrata;

rispetto del Regolamento di Istituto, delle strutture e del materiale della scuola.

Voto Rapporto con

persone e con

l’istituzione

scolastica,

rispetto del

Regolamento

d’Istituto

Interesse,

impegno,

partecipazione

al dialogo

educativo,

rispetto delle

consegne

Frequenza

Scolastica

annuale

10 Comportament

o molto

rispettoso delle

persone,

collaborativo e

costruttivo

durante le

attività

didattiche

Ottima

socializzazione

Costante

consapevolezza

e

interiorizzazion

e delle regole

Nessun

provvedimento

disciplinare

Interesse

costante e

partecipazione

attiva alle

attività

didattiche,

anche alle

proposte di

approfondimen

to

Impegno

assiduo

Ruolo

propositivo

all‟interno

della classe

Puntuale e

serio

svolgimento

delle consegne

scolastiche nel

rispetto dei

tempi stabiliti

(= compiti

domestici,

verifiche in

classe scritte

e orali,

Assidua e

puntuale

all‟inizio di

tutte le ore di

lezione

0-23 assenze

annuali

0-16 entrate

posticipate

0-16 uscite

anticipate

Page 69: Liceo Classico Statale Pitagora · dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e considerazione del contesto ambientale ... dimensione più consistente, ma molto limitata

34

consegna

materiali

didattici)

9

Positivo e

collaborativo

Puntuale

rispetto degli

altri e delle

regole

Nessun

provvedimento

disciplinare

Buon livello di

interesse e

adeguata

partecipazione

alle attività

didattiche ,

interventi

costruttivi

Impegno

costante

Diligente

adempimento

delle consegne

scolastiche

Frequenza

regolare,

puntuale

all‟inizio di

tutte le ore di

lezione

24-26 assenze

annuali

17-21 entrate

posticipate

17-21 uscite

anticipate

8

Generalmente

corretto nei

confronti

degli altri ma

non sempre

collaborativo

Complessivo

rispetto delle

regole

(= qualche

richiamo

verbale –

nessun

richiamo scritto

sul Registro di

classe ad opera

del docente o

del Dirigente

Scolastico)

Interesse e

partecipazione

selettivi (a

seconda della

disciplina)

e discontinui

Qualche

episodio di

distrazione e

richiami

verbali

all‟attenzione

Impegno nel

complesso

costante

Generale

adempimento

delle consegne

scolastiche

Frequenza nel

complesso

regolare

Occasionalmen

te non puntuale

Da 27 a 35

assenze

annuali

22-30 entrate

posticipate

22-30 uscite

anticipate

7

Comportament

o non sempre

corretto

verso

compagni e

insegnanti

Attenzione e

Partecipazione

discontinue e

selettive

Disturbo delle

Frequenza non

Sempre

regolare

Uscite

Page 70: Liceo Classico Statale Pitagora · dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e considerazione del contesto ambientale ... dimensione più consistente, ma molto limitata

35

Poco

collaborativo

Rispetto

parziale delle

regole

segnalato con :

1.richiami

scritti sul

Registro di

classe e/o

2.allontanamen

to dalla lezione

con

annotazione sul

Registro di

classe e/o

3.ammonizione

scritta con

comunicazione

alla famiglia

attività di

lezione

segnalato sul

registro di

classe con

richiamo scritto

o con

allontanamento

dalla lezione o

con

ammonizione

scritta con

comunicazione

alla famiglia

Impegno

discontinuo

Non sempre

rispettoso degli

impegni e dei

tempi stabiliti

per le consegne

scolastiche

frequenti nel

corso delle

lezioni

Da 36 a 40

assenze

31-35entrate

posticipate

31-35uscite

anticipate

6

Scarsa

consapevolezza

e rispetto

delle

regole (ripetuti

episodi di

scarso rispetto

nei confronti

degli altri o

delle

attrezzature e

dei beni,

rapporti in

parte

problematici o

conflittuali con

i compagni che

hanno

comportato

anche la

sospensione

dalle lezioni

per un periodo

da 1 a 15

giorni)

Partecipazione

passiva

Disturbo

dell‟attività

Interesse

discontinuo e

molto selettivo

per le attività

didattiche

Impegno

discontinuo e

superficiale

Saltuario e

occasionale

rispetto delle

scadenze e

degli impegni

scolastici

Frequenza

Irregolare

Ritardi abituali

Assenze e

ritardi

generalmente

giustificati

oltre il terzo

giorno

Uscite

anticipate o

entrate

posticipate

frequenti

Uscite

frequenti nel

corso delle

lezioni

Da 41 a 50

assenze

36-45 entrate

posticipate

Page 71: Liceo Classico Statale Pitagora · dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e considerazione del contesto ambientale ... dimensione più consistente, ma molto limitata

36

36-45 uscite

anticipate

5

Comportamento scorretto e/o violento nei rapporti con insegnanti e/o

compagni e/o personale ATA, segnalato con precisi provvedimenti

disciplinari che hanno comportato la sospensione dalle lezioni per più di 15

giorni, ma non l‟esclusione dallo scrutinio finale

e/o mancato rispetto del Regolamento d‟istituto, segnalato con precisi

provvedimenti disciplinari che hanno comportato la sospensione dalle

lezioni per più di 15 giorni, ma non l‟esclusione dallo scrutinio finale

unitamente a generale disinteresse per le attività didattiche; numero elevato

di assenze non giustificate

Page 72: Liceo Classico Statale Pitagora · dell'attenzione alla domanda formativa, come ascolto e considerazione del contesto ambientale ... dimensione più consistente, ma molto limitata

37

4.4. Criteri per la conduzione degli scrutini

Ai fini della validità dell‟anno scolastico (CM n. 20 4.3.2011), compreso quello relativo

all‟ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la

frequenza di almeno tre quarti dell‟orario annuale personalizzato. Come base di riferimento per la

determinazione del limite minimo di presenza verrà considerato il monte ore annuale delle lezioni,

che consiste nell‟orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di

ciascuna. Come base di calcolo per la determinazione del numero di assenze dell‟alunno, verrà

assunto il monte ore annuo, curricolare ed obbligatorio. Sono previste deroghe alle norme suddette,

a condizione che il numero delle assenze superiore a quello consentito non pregiudichi, a giudizio

del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

Rientrano fra i casi contemplati dalla normativa, ai fini delle deroghe previste, le assenze

dovute a:

gravi motivi di salute adeguatamente documentate;

terapie e/o cure programmate;

donazioni di sangue;

partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni

riconosciute dal C.O.N.I.;

adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che

considerano un giorno feriale come giorno di riposo.

Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe

riconosciute, comporta l‟esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva

o all‟esame finale di ciclo.

Ammissione alla classe successiva

Ottiene la promozione lo studente che allo scrutinio di giugno presenti, in tutte le materie,

valutazioni uguali o superiori alla sufficienza e abbia rispettato l‟obbligo di frequenza nei termini

stabiliti dalla normativa vigente (art. 14, c.7, DPR 122/2009). Spetta al Consiglio di Classe, nella

sola componente dei docenti, stabilire l‟ammissione alla classe successiva sulla base degli indicatori

approvati dal Collegio dei Docenti.

Nello scrutinio finale la sospensione del giudizio avverrà qualora la/o l‟alunna/o faccia registrare:

- Da una a tre insufficienze;

- Due insufficienze gravi (voto uguale o inferiore a 4) ed una insufficienza lieve (voto uguale a 5);

Nello scrutinio finale la/o l’alunna/o non verrà promossa/o alla classe successiva qualora faccia registrare:

- Tre o più di tre insufficienze gravi (voto uguale o inferiore a 4);

Nello scrutinio finale la/o l’alunna/o verrà promossa/o alla classe successiva - Qualora faccia registrare la sufficienza in ogni disciplina. - Qualora faccia registrare una o due insufficienze lievi (voto uguale a 5), promozione per voto

consiglio.

Spetta in ogni caso ai Consigli di Classe la valutazione delle possibilità di recupero estivo, e

quindi la decisione di sospendere il giudizio di ammissione alla classe successiva per gli studenti

che presentino una situazione di insufficienze che si discosti da quella indicata.

E‟ chiaro che nello scrutinio finale, il Consiglio di classe, dovrà tenere presente alcuni

indicatori fondamentali al fine di stabile l‟ammissione, la non ammissione alla classe successiva o

la sospensione del giudizio:

l‟assiduità della frequenza

l‟impegno, la motivazione, la partecipazione dimostrati durante il corso dell‟anno;

il progresso rispetto ai livelli di partenza;

l‟esito della frequenza ai corsi di recupero;

il conseguimento di risultati buoni/eccellenti in qualche materia;

l‟attitudine allo studio autonomo secondo la programmazione didattica;

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38

la presenza di capacità e abilità che consentono di colmare le lacune individuate;

il curriculum scolastico;

la valutazione conseguita negli scrutini intermedi.

Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute,

comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame

finale di ciclo.

Integrazione dello scrutinio in caso di sospensione del giudizio

Il giudizio di ammissione o non ammissione alla classe successiva viene formulato a

conclusione della sessione estiva degli esami di verifica del debito formativo, prima dell‟inizio delle

lezioni dell‟anno scolastico seguente, sulla base di una valutazione complessiva che tenga conto,

oltre che del profitto dello studente secondo i voti proposti a giugno, dei risultati delle prove che gli

allievi hanno affrontato nella sessione estiva degli esami di verifica del debito formativo. Il

Consiglio di Classe può dunque deliberare la non ammissione alla classe successiva per gli studenti

la cui valutazione di insufficienza nella materia e/o materie in cui hanno contratto il debito, fondata

sugli indicatori analitici sopra riportati, presenti uno o più dei seguenti elementi:

non sia stata recuperata durante la pausa estiva;

esprima l‟assenza di progresso nell‟apprendimento;

comprometta la possibilità di frequentare proficuamente la classe successiva.

In sede di scrutinio degli esami di verifica del debito formativo, si provvederà, nelle classi

del triennio, all‟attribuzione del credito scolastico dell‟alunno lasciato in sospeso a giugno, in base

al D.M. 99 del 16 dicembre 2009, all‟alunno verrà attribuito il credito scolastico in base alla tabella

A e, a seconda della media aritmetica dei voti riportati e de credito scolastico cumulato, verrà

attribuito il punteggio minimo o massimo della relativa fascia di appartenenza.

Esito finale

Per la pubblicazione dei voti e le modalità di comunicazione alle famiglie si seguono i

seguenti criteri:

I Quadrimestre: durante l‟incontro scuola famiglia di febbraio, il Coordinatore di

classe consegna una copia della pagella e comunica su apposito modulo i modi e i

tempi di recupero per le discipline in cui si rilevino insufficienze lievi e/o gravi.

II Quadrimestre: dopo la conclusione delle operazioni di scrutinio di giugno, si

affiggono i tabelloni dell‟esito finale dell‟anno scolastico.

Il Collegio dei Docenti ha stabilito la non ammissione alla classe successiva per gli allievi

che presentino insufficienza grave in tre discipline(voto ≤4).

In caso di non ammissione alla classe successiva le famiglie sono convocate dalla scuola

prima della pubblicazione dei tabelloni perché siano messe a parte, in modo circostanziato, delle

motivazioni che hanno portato il C.d.C. a deliberare l‟esito negativo. In questo caso, sul tabellone

non appariranno i voti di alcuna disciplina, ma soltanto l‟indicazione della non ammissione.

In caso di sospensione del giudizio, le materie in cui si è contratto il debito saranno

evidenziate e, per gli allievi del triennio, non sarà indicato il credito scolastico. Le famiglie saranno

avvisate dalla scuola e invitate a ritirare in Segreteria i modelli, compilati dai Docenti Coordinatori

di classe, in cui si motiva la sospensione del giudizio e si danno indicazioni sui contenuti e le

strategie da adottare per lo studio estivo. Dopo gli esami di verifica del Debito formativo, il C.d.C.

riaprirà gli scrutini e, in caso di esito positivo, sarà calcolato il credito scolastico degli allievi che

erano in sospensione di giudizio.

In caso di promozione deliberata nonostante la non piena sufficienza in una o più discipline,

sebbene sul tabellone appaia la sufficienza, le famiglie saranno avvisate dalla scuola e invitate a

ritirare in Segreteria i modelli in cui si dà conto delle lacune da colmare attraverso uno studio

individuale.

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39

In base al regolamento sulla valutazione (art. 6, comma 1, D.P.R. 22/06/2009 n. 122) e al

regolamento attuativo degli Esami di Stato (O.M. 24 aprile 2013, n. 13) vengono ammessi agli

Esami di Stato gli studenti che abbiano frequentato l‟ultima classe per almeno 3/4 del monte ore

annuale di lezioni, e che allo scrutinio finale abbiano ottenuto valutazioni di almeno 6/10 in

ciascuna disciplina ed un voto di comportamento non inferiore a 6/10.

Per un‟adeguata preparazione all‟esame di Stato nel nostro Liceo sono previste le

“simulazioni” alla prova scritta. Ne vengono effettuate

Attribuzione del credito scolastico Dall‟anno scolastico 1998/1999 nello scrutinio finale viene assegnato ad ogni studente del

triennio il “credito scolastico”. La somma dei punti ottenuti in Terza, Quarta e Quinta classe,

costituisce il credito che lo studente si porterà all‟Esame di Stato conclusivo del corso di studi.

La somma totale dei crediti (25 punti al massimo) presenta questa ripartizione:

tabella A del D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009

Media dei voti Credito scolastico (Punti)

1° classe liceale 2° classe liceale 3° classe liceale

M = 6 3-4 3-4 4-5

6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6

7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7

8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8

9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9

M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico.

Il credito scolastico, da attribuire nell‟ambito delle bande di oscillazione indicate dalla

precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M

dei voti, anche l‟assiduità della frequenza scolastica, l‟interesse e l‟impegno nella partecipazione al

dialogo educativo, al giudizio espresso dall‟Insegnamento della Religione Cattolica o dell‟Attività

alternativa e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi, che

rappresentano gli indicatori per l‟attribuzione del credito scolastico ed un eventuale passaggio alla

banda di oscillazione massima qualora, l‟alunno che abbia riportato una media matematica dal 6,1

al 7,0 – dal 7,1 al 8,0 – dall‟8,1 al 9,0 e che abbia almeno una frazione pari o superiore a 0,5 del

suddetto credito scolastico. All‟alunno che riporterà una media pari o superiore 9,1 gli verrà

attribuito il massimo punteggio della fascia di appartenenza.

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40

Indicatori credito scolastico

- Assiduità della frequenza - Le assenze per malattia certificate non rientrano nel

computo finale;

- Nel computo rientrano anche le assenze relative alla

frequenza dei Corsi di recupero

Da 0 a 20 = 0,20 Da 21 a 30 = 0,10

Da 31 in su = 0

-Partecipazione al dialogo educativo -Per impegno si intende:

- rispetto delle consegne;

- attenzione qualificata durante le attività curriculari;

- puntualità nelle verifiche

Impegno continuo e significativo = 0,10

Impegno scarso = 0

Attività complementari ed integrative all‟interno della scuola (max 0,2)

Impegno scarso = 0 Partecipazione attiva unita ai ⅔

delle presenze = 0,10

Insegnamento della Religione Cattolica o Attività alternativa Insufficiente = 0 Sufficiente = 0,10

Discreto/Buono = 0,20

Distinto/Ottimo = 0,30

Si precisa che le assenze avvenute per motivi di malattie giustificate con certificato medico,

per gravi patologie documentate, per motivi di disabilità, per malattie contagiose certificate, per

sciopero dei mezzi di trasporto, per lutto di parente stretto non saranno conteggiate.

CREDITI FORMATIVI (valutato fino ad un max. di 0,2) I crediti formativi, insieme all‟assiduità della frequenza alle lezioni, all‟interesse e

all‟impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività integrative promosse dalla

scuola, all‟ASL (per le classi terze), concorrono all‟attribuzione del punteggio finale (credito

scolastico) nell‟ambito delle bande di oscillazione determinate dalla media dei voti allo scrutinio

finale.

A valutare i crediti formativi sono i Consigli di classe, i quali stabiliscono i criteri di

valutazione delle esperienze compiute dallo studente, sulla base della rilevanza qualitativa delle

stesse, anche riguardo alla formazione personale, civile e sociale dello studente.

I crediti formativi si acquisiscono in esperienze o attività compiute al di fuori della scuola di

appartenenza. I settori o le attività interessate sono:

attività culturali, artistiche e ricreative;

la formazione professionale;

il lavoro;

l‟ambiente;

il volontariato;

la solidarietà;

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la cooperazione;

lo sport.

GRIGLIA ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO PER L’ASL

L‟allievo che nell‟anno scolastico 2015/16 ha partecipato – così come previsto dalla legge n.

107/2015 – alle attività formative di Alternanza Scuola Lavoro, organizzate secondo il d.lgs n.

77/2005 e successive modificazioni ed integrazioni ( attività che sono state strutturate in interventi di

orientamento e formazione ed in esperienze lavorative all‟interno di contesti operativi che gli hanno

consentito di acquisire specifiche competenze ) ha diritto all‟attribuzione del credito formativo in sede

di scrutinio finale secondo la seguente tabella:

COMPETENZE ACQUISITE E

RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI

non

raggiunto*

base intermedio avanzato

CREDITO FORMATIVO ASL 0,00 0,10 0,15 0,20

*SI RITIENE NON RAGGIUNTO ALCUN LIVELLO E NON ACQUISITA ALCUNA COMPETENZA NEL CASO

IN CUI LE ASSENZE FATTE REGISTRARE DALL‟ALLIEVO SUPERINO IL 30% DEL TOTALE.

Per ottenere il riconoscimento dei crediti formativi, lo studente interessato deve presentare al

proprio Consiglio di classe un‟attestazione, firmata dal responsabile dell‟ente, associazione o

istituzione, presso i quali ha realizzato l‟esperienza, contenente una sintetica descrizione

dell‟esperienza stessa, entro il 31/5 dell‟anno di riferimento. Le attività devono avere una durata di

almeno trenta giorni e gli attestati comprovanti tali attività devono essere datati in un periodo

compreso tra giugno 2015 e maggio 2016.

Le attività certificate devono essere in linea con il percorso formativo dell‟indirizzo Classico.

Competenze linguistiche

Per il riconoscimento dei crediti scolastici relativi a competenze linguistiche sono accolte e

riconosciute le seguenti certificazioni:

certificazioni internazionali di enti legalmente riconosciuti dal MIUR attestanti un

livello linguistico pari o superiore rispetto alla classe di appartenenza (per la lingua

inglese: A2 classi prime e seconde, B1 classi terze, B2 classi quarte e quinte); certificazioni di crediti formativi acquisiti all‟estero convalidate dall‟autorità

diplomatica o consolare;

certificati di corsi relativi a progetti linguistici organizzati dalla scuola e inclusi nel

POF: certificati di frequenza di corsi linguistici rilasciati da scuole straniere con sede

all‟estero e/o in Italia, provvisti di durata e/o valutazione delle competenze acquisite

coerenti con la classe di appartenenza o l‟indicazione del livello raggiunto secondo il

Quadro comune di riferimento europeo.

N.B. I certificati valgono per un anno dalla data di emissione.

Certificazioni sportive

Per il riconoscimento dei crediti scolastici relativi a certificazioni sportive sono accolte e

riconosciute le attività sportive promosse da enti, società e/o associazioni riconosciute dal CONI

(vedi logo associazione) con durata minima annuale. In caso di incertezza l‟insegnante di

educazione fisica è in grado di valutare.

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Certificazioni di attività educative

Per il riconoscimento dei crediti scolastici relativi ad attività educative sono accolte e

riconosciute le esperienze continuative (certificate dai referenti dell‟associazione di riferimento) in:

associazioni di volontariato;

servizi alla persona;

servizi al territorio.

4.5. Valutazione del Pof

L‟art. 4 del Regolamento dell‟Autonomia DPR 275 dell‟8/3/99 fa riferimento alla necessità che ogni scuola

provveda alla continua verifica della validità dei percorsi formativi progettati e realizzati; la valutazione

risulta in questo senso finalizzata al miglioramento del servizio in generale, attraverso il miglioramento

dell‟attività di progettazione.

Vengono assunti come indicatori di qualità:

condivisione: misurare e verificare la conoscenza del documento e delle sue linee

guida;

coerenza interna: verificare la coerenza delle attività esplicitate nel POF con gli

obiettivi, le strategie, i contenuti, i risultati attesi;

pianificazione: rispetto dei tempi previsti, effettivo utilizzo ed eventuale dispendio di

risorse, efficacia di interventi e progetti;

realizzabilità: verificare l‟adeguatezza delle scelte formative formulate in relazione

agli obiettivi del progetto, alle attività di supporto, alle risorse umane e materiali, ai

vincoli esistenti, ai tempi previsti, ecc.; fruibilità: il POF deve essere agevolmente fruibile dai soggetti, di volta in volta,

coinvolti nel patto formativo; flessibilità: il POF può modificarsi in rapporto a varie trasformazioni; deve inoltre

essere espressione di un effettivo pluralismo di proposte formative, quale indice di ricchezza dell‟istituzione scolastica.

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5. PIANO ANNUALE DI FORMAZIONE

L‟apprendimento lungo tutto l‟arco della vita costituisce un principio valido per tutte le

categorie professionale ed assume una valenza anche maggiore per il personale docente, tenuto a

formare ed educare le generazioni del futuro. La formazione in servizio costituisce, infatti, una leva

strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del docente ed è un diritto-dovere. Le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti hanno lo scopo di arricchire la loro

professionalità in relazione all‟approfondimento dei contenuti delle tematiche connesse con i cambiamenti determinati dall‟attuazione dell‟autonomia scolastica e dall‟uso ormai consolidato di nuovi strumenti di informazione che hanno contribuito a modificare l‟approccio fra la funzione docente, gli studenti e il territorio. Le iniziative di formazione e di aggiornamento del personale docente, in una scuola attenta alle trasformazioni e pronta ad affrontare le problematiche del nostro tempo nella valorizzazione dei contenuti della tradizione, garantiscono la crescita professionale degli insegnanti inseriti nel contesto di tutti coloro che operano nella scuola, con l‟obiettivo di migliorare la qualità degli interventi didattici ed educativi a tutti i livelli.

Negli ultimi venti anni, in cui si è andata esaltando la dimensione collegiale del processo d‟insegnamento, si è delineato un nuovo modello di formazione in servizio che, mettendo in crisi l‟aggiornamento tradizionale, basato soprattutto sulle competenze disciplinari, ha portato l‟attenzione sulla gestione di un‟offerta formativa diretta al territorio e molta attenta vero l‟utenza.

Il processo di mutamento arriva a delineare “il sistema d‟aggiornamento” in cui i bisogni di formazione del singolo docente cedono il passo di fronte a quelli del collegio dei docenti, chiamato a deliberare il piano d‟aggiornamento sulla base d‟obiettivi prioritari, indicati dall‟amministrazione centrale. Le attività annuali seguiranno la seguente scansione:

1) LE ATTIVITÀ DIDATTICHE comprendono i seguenti momenti: a) accoglienza; b) prove d‟ingresso

c) attività curricolari ordinarie (inclusi i progetti per l‟ampliamento dell‟OF);

d) valutazione diagnostica/formativa;

e) attività di recupero;

f) valutazione in itinere/sommativa;

g) continuità verticale/orizzontale e orientamento;

h) auto-valutazione d‟istituto (inclusi esiti prove INVALSI).

2. ATTIVITÀ AGGIUNTIVE PERSONALE DOCENTE

Le attività aggiuntive sono quelle eccedenti gli obblighi contrattuali e costituiscono titolo per

l'accesso al fondo d'istituto ex art. 88 del CCNL; le predette attività sono ripartite secondo le

seguenti tipologie e il seguente calendario che ha un carattere puramente orientativo e che, per

esigenze di servizio, può subire modifiche.

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I QUADRIMESTRE (14/09/2015- 31/01/2016)

Settembre ATTIVITA‟

1 Assemblea dei docenti (presa di servizio)

2-3 Esami integrativi (O.M. 92/2007)

4 Scrutini esami integrative

7 (lunedì) Collegio dei docent

8-9 Riunioni dei Dipartimenti disciplinary

10 Test d‟ingresso indirizzo Internazionale

14 Inizio delle lezioni

30 (mercoledì) Collegio dei docent

Ottobre

13-15 Consigli di classe (solo componente docente): presentazione piani di lavoro annuali

16 Riunione dei Dipartimenti

23 (venerdì) Collegio dei Docenti

29 Elezioni OO.CC.

30 Termine consegna delle programmazioni dei singoli docenti

Novembre

18-20 Primo ricevimento pomeridiano dei genitori

Dicembre

37

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10 (giovedì) Collegio dei Docenti

11-12 Consigli di classe

Gennaio

31 Termine Primo Quadrimestre

II QUADRIMESTRE (01/02/2016 - 8/06/2016)

Febbraio

1-6 Scrutini

15-18 Secondo ricevimento pomeridiano dei genitori (consegna pagelle)

Marzo

8 (martedì) Collegio dei docent

15 Simulazione terza prova d‟esame

Aprile

12-14 Consigli di classe

28 Riunione dei Dipartimenti

Maggio

3-5 Terzo ricevimento pomeridiano dei genitori

10 (martedì) Collegio dei docent

12 Consigli delle classi V

15 Pubblicazione del documento delle classi V

38

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Giugno

8 Termine delle lezioni

8-11 Scrutini

22 I prova esami di Stato

6. ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE

6.1. Dirigente Scolastico e staff di direzione

NOMINATIVO

INCARICO

ARMIGNACCA NICOLA

Dirigente Scolastico

CARMEN BARBIERI

Primo Collaboratore

CRISTINA SANTUCCI

Secondo Collaboratore

COVELLI ALESSANDRA

Responsabile Plesso

VARANO ANTONIA

Responsabile Plesso

6.2. Funzioni strumentali

NOMINATIVO INCARICO

Cosentino Maria Area 1 – Piano dell‟offerta formativa (POF)

Gugliuzzo Cecilia Area 2 – Sostegno ai Docenti

Cosentino Filomena Area 3 – Sostegno agli studenti

Melillo Anna Area 4 – Rapporti con enti esterni

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6.3. Commissioni

COMMISSIONE COMPOSIZIONE

Commissione elettorale Proff. Costanzi Noemi, Laterza Giuseppe Antonio, Le Pera Vittoria,

Comitato di valutazione

Membri effettivi : Presidente: Nicola Armignacca, Componenti:DeMarco Paola, Levato Paola, Manica Angela, Mesuraca Luigi (genitore), Perticone Alisea (alunni),Carlino Maria Rita (URS)

Commissine GLHI Prof.ssa Arrighi Beniamina, Fabiano Ada, Gentile Franceschina,

Guerriero Alba

Commissione viaggi d‟istruzione visite guidate-uscite didattiche

Curcio Giovannina, Fico Nicola, La Terza Antonio, Varano Antonia

6.4 Referenti

Biblioteca-video: prof.ssa Gulli‟ Maria Luigia

Coordinamento attività sportive-

educazione alla salute- educazione stradale: prof.ssa Infante Antonella

Giornalino-radio: prof.ssa Sabatino Filomena

Intercultura e scambi culturali: prof.ssa Maestri Donatella

Laboratorio musicale-eventi: prof.ssa Rizzuto Emilia

Laboratorio teatrale: prof.ssa Cosentino Filomena

Sito web: prof. Emilio Pisani

6.5. Responsabili di Dipartimento

Asse italianistica (italiano, latino): prof.ssa Anna Melillo

Asse antichistica (italiano-latino-greco-geo-storia biennio) (latino-greco triennio)

Asse linguistica: prof.ssa Donatella Maestri

Asse matematico (matematica e fisica): prof.ssa Antonia Varano

Asse scientifico (scienze naturali ed educazione fisica): prof.ssa Maria Cosentino

Asse storico-sociale (storia, filosofia, storia dell‟arte, religione): prof.ssa Angela Manica

6.6. Figure sensibili

Sabatino Iuliano

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COGNOME NOME CLASSE

CONCORSO A052

CLASSE DISCIPLINE

ADAMO CECILIA IE IIE

Italiano-Latino Latino-Greco

COVELLI ALESSANDRA ID IID

Latino-Greco Latino-Greco

DE MARCO PAOLA IC IIC

Latino-Greco Italiano-Latino

DE SIMONE TERESA IA IIA

IB

Greco-Geostoria Italiano-Geostoria

Italiano

FABIANI STELLA IA

IIA Italiano-Latino Latino-Greco

IERARDI ANASTASIA IF

IIF Geostoria Italiano-Latino

IENOPOLI CATERINA ID

IID IIF

Ita-Geostoria

Ita-Geostoria Greco

LEVATO PAOLA IB

IIB IIF

Latino-Greco-Geostoria Geostoria Geostoria

LOPEZ FRANCESCO IC IIC

IIB

Italiano-Geostoria Greco-Geostoria

Italiano

RIZZUTO EMILIA IF

IIB Italiano-Latino Latino-Greco

DANIELA IE

IIE IF

Greco-Geostoria Italiano-Geostoria

Greco

DOCENTI E CLASSI ASSEGNATE

SALERNO

COGNOME NOME CLASSE

CONCORSO A052

CLASSE DISCIPLINE

BIFANO ANGELINA PATRIZIA IIID

IVD VD

Greco Latino-Greco Latino-Greco

BILOTTA VERONICA IIIB IVB

VB

Latino-Greco Greco Latino-Greco

CANIGIULA GIOVANNA IIIC IVC VC

Greco Latino-Greco Latino-Greco

FIORITA CATERINA IIIE

IVE

VE

Latino-Greco Greco Latino-Greco

GUGLIUZZO CECILIA IIIA

IVA

VA

Latino-Greco

Latino-Greco

Greco

GULLI’ M.LUIGIA IIIF

IVF VF

Latino-Greco

Greco Latino-Greco

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COGNOME NOME CLASSE DI CONCORSO

A049

CLASSI DISCIPLINE

CAVARRETTA M.TERESA IC-IIC-IIIC- Matematica

IVB-VC- Fisica

IIIA-IVA VC PISANI EMILIO IF-IIF-IIIF- Matematica

IVF-VF- Fisica

IIIB IVF-VF PORCARO ANTONIO IB-IIB-IVC- Matematica

VB Fisica

IIIB-VB- IVC-IIIF VARANO ANTONIA ID-IID-IIID- Matematica

IVD-VD- Fisica

IIIE-IVE VD ZITO MARIO NATALINO IA-IIA-VA Matematica

IIIA-IVA- Fisica

VA-IVB- IIIC LA TERZA ANTONIO IE-IIE-VE Matematica

IIID-IVD- Fisica

IIIE-IVE- VE

COGNOME NOME CLASSE DI

CONCORSO

DI A051

CLASSI DISCIPLINE

COSENTINO FILOMENA IIIA IVA VA

Italiano

Italiano Italiano-Latino

MELILLO ANNA IIID IVD VD

Italiano-Latino

Italiano Italiano

MORI ANNA IIIF

IVF VF

Italiano

Italiano-Latino Italiano

RUSSO ALESSANDRA IIIC VC IVB

Italiano-Latino

Italiano Latino

SABATINO SILVANA IIIE

IVE VE

Italiano Italiano-Latino Italiano

VRENNA GIULIANA IIIB

IVB VB IVC

Italiano Italiano

Italiano Italiano

COGNOME NOME CLASSE DI

CONCORSO A037

CLASSI DISCIPLINE

CALIZZI CINZIA

IIIF-IVB-VB Storia-Filosofia

FABIANO ADA IIID-IVF-VF Storia-Filosofia

FICO NICOLA IIIC-IVC-VC Storia-Filosofia

GENITLE FRANCESCHINA

IIIB-IVA-VA Storia-Filosofia

GENTILE ANNA IIIA-IVD-VD Storia-Filosofia

MANICA ANGELA IIIE-IVE-VE Storia-Filosofia

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COGNOME NOME CLASSE DI CONCORSO AO60

CLASSI DISCIPLINE

COSENTINO MARIA IA-IIA-IIIA-IVA-VA-IF-IIF-IIIF-VF

SCIENZE NATURALI

COSTANZI NOEMI

IB-IIB-IIIB-IVB-VB-IVD-VD-IIIE-IVE

SCIENZE NATURALI

IORIO VINCENZO

II E SCIENZE NATURALI

LE PERA VITTORIA

IC-IIC-IIIC-IVC-VC-ID-IID-IIID-IE-VE-IVF

SCIENZE NATURALI

COGNOME E NOME CLASSE DI

CONCORSO A046

CLASSI DISCIPLINA

COSENTINO ROSSANA IA-IIA-IIIA-IVA-VA-IVF Lingua e civiltà Inglese

MAESTRI DONATELLA IE-IIE-IIIE-IVE-VE-IIIF Lingua e civiltà Inglese

MERIGLIANO GIUSY IC-IIC-IVC-VC-IIF-VF Lingua e civiltà Inglese

PESCE FRANCESCO IB-IIB-IIIB-IVB-VB-IIIC Lingua e civiltà Inglese

SANTUCCI CRISTINA ID-IID-IIID-IVD-VD-IF Lingua e civiltà Inglese

COGNOME E NOME CLASSE DI CONCORSO

A029

CLASSI DISCIPLINA

GUERRIERO ALBINA IA-IIA-IB-IE-IIE-IIIE-IVE-VE-VF Scienze motorie

INFANTE ANTONELLA IC-IIC-IIIC-IVC-VC-IF-IIF-IIIF- IVF

Scienze motorie

MASSARA ROCCO IIIA-IVA-VA Scienze motorie

SIMONCELLI MARISA IIB-IIIB-IVB-VB-ID-IID-IIID- IVD-VD

Scienze motorie

COGNOME E NOME CLASSE DI CONCORSO A061

CLASSI DISCIPLINA

ARRIGHI BENIAMINA IIIC-IVC-VC-IIID-IIIE-IVE-IIIF-

IVF-VF Storia dell’Arte

CURCIO GIOVANNINA IIIA-IVA-VA-IIIB-IVB-VB-IVD- VD-VE

Storia dell’Arte

COGNOME E NOME CLASSI DISCIPLINA

BARBIERI CARMEN IIA-IIIA-IVA-VA-IIIB-IVB-VB-IIIC- IVC-VC-IIID-IVD-VD-IIIE-IVE-VE- IIIF-VF

Religione Cattolica

CIAMEI LUCA IB-IIB-IF-IIF-IVF Religione Cattolica

PLACCO ANNA MARIA IA-IC-IIC-ID-IID-IE-IIE Religione Cattolica

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6.8. Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario

Assistentiamministrativi

Area personale Francesco DEMME Teresa CAPPARELLI

Area alunni e affari generali Carmela MURACA

Protocollo Liliana Achiropita VULCANO

Area finanziario- contabile

Anna Maria SCIDA

Assistenti tecnici

Francesco ISIDORO Sabato IULIANO

Collaboratori scolastici

Centralino Giovanni Borda

Piano Terra Antonio TALLARICO Eleonora IEMMA Giovanni FALBO

Primo piano Emanuela DRAGO

Mario RAZIONALE Antonio OSSIA Giuseppe MARASCO Antonio MACCHIONE

Palestra Antonio PUTRONE

Plesso “Principe di Piemonte” Teresa CALIÒ Gregorio MIRABELLO

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6.8. Consiglio d’Istituto (2013-2016)

Alunni

Aquila Valerio

Perticone Alisea

Bellezza Ugo

Scola Alessandro

Genitori

Apa Lucrezia

Stasi Giuliana

Mesuraca Luigi

Poerio Vincenzo

Docenti

Barbieri Carmen Giovanna

Bifano Angelina Patrizia

Cosentino Filomena

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Costanzi Noemi

Covelli Alessandra

Fabiani Stella

Maestri Donatella

Melillo Anna

Personale amministrativo, tecnico e ausiliario

Sabatino Iuliano

Putrone Antonio

Membro di diritto

D.S. Nicola Armignacca

6.9. Giunta esecutiva

D.S.: Nicola Armignacca

DSGA: Salvatore Crivaro

Docenti

Bifano Angelina Patrizia

GENITORE:

Mesuraca Luigi

ATA:

Sabatino Iuliano

ALUNNI

Valerio Aquila

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6.10 ORGANO DI GARANZIA:

D.S. Nicola Armignacca

Docente:

Bifano Angelina

Melillo Anna

Genitore:

Apa Lucrezia

Alunno:

Aquila Valerio

6.11 COMITATO SCIENTIFICO

Melillo Anna [email protected]

Arrighi Beniamina [email protected]

Santucci Cristina [email protected]

Adamo Cecilia [email protected]

Pesce Franco pescefranco66@ libero.it

Simoncelli Marisa [email protected]

Gentile Carmela [email protected]

Gullì Maria Luigia marialuigiagullì@virgilio.it

Le Pera Vittoria [email protected]

Russo Alessandra [email protected]

Fico Nicola [email protected]

Bilotta Veronica [email protected]

Sabatino Silvana [email protected]

La Terza Antonio [email protected]

6.11. Collegio dei docenti

Il collegio docenti è formato dal personale insegnante di ruolo e non di ruolo in servizio presso l‟Istituto ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Il collegio dei docenti:

ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico [...] dell‟istituto. In particolare cura la

programmazione dell‟azione educativa anche al fine di adeguare, nell‟ambito degli ordinamenti

della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali

e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà

di insegnamento garantita a ciascun docente;

formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi e

l‟assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell‟orario delle lezioni e per lo

svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio

d‟istituto; provvede che la scelta, l‟adozione e l‟utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici,

ivi compresi i libri di testo, siano coerenti al POF e siano attuate con criteri di trasparenza e tempestività;

propone al Consiglio di Istituto, al fine di garantire l‟arricchimento dell‟Offerta Formativa, la realizzazione di specifici programmi di ricerca e di sperimentazione.

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Regolamento Collegio dei Docenti

consta di 9 articoli che ne disciplinano le sedute:

- La Costituzione (art. 1) Il Collegio dei Docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Il presidente individua tra i membri dell'organo collegiale il segretario della seduta.

Il collegio dei docenti si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il piano annuale

delle attività approvato prima dell'inizio delle lezioni.

- La Convocazione (art. 2) L'iniziativa della convocazione è esercitata dal presidente dell'organo collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti. Il Collegio dei Docenti, di norma, viene convocato con almeno cinque giorni di preavviso, salvo casi di particolare urgenza o necessità.

- La validità della seduta (art. 3) La seduta si apre nell'ora indicata nell'atto di convocazione ed è valida a tutti gli effetti con la presenza della metà più uno dei membri. Il numero legale deve sussistere non solo all'inizio della seduta, ma anche al momento delle delibere.

- Discussione ordine del giorno (art. 4) E' compito del presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'ordine del giorno. Gli argomenti indicati all'ordine del giorno sono tassativi. In caso di aggiornamento della seduta deve essere mantenuto lo stesso ordine del giorno con eventuali integrazioni.

- Diritto di intervento (art. 5) Il Presidente:

- concede la facoltà di parlare rispettando l‟ordine del giorno; - dirige e modera le discussioni assicurando che la durata di ciascun intervento non sia troppo lunga, in

modo che tutti i partecipanti possano esprimere la loro opinione . - Considerando che il collegio in questione è formato da più di 50 Docenti, il presidente concede la

parola per non più di due minuti ciascuno. - Tutti i docenti, avuta la parola dal presidente, hanno diritto di intervenire sugli argomenti in

discussione avendo toni e comportamenti adeguati al loro profilo professionale, all‟organo a cui

appartengono e hanno il dovere di rispettare i tempi previsti per l‟intervento e di garantire il rispetto

interpersonale;

- mantiene l'ordine dell‟assemblea e può sospendere o chiudere la seduta facendo redigere motivato processo verbale;

- stabilisce il termine della discussione e l'ordine delle votazioni, ne accerta l'esito e ne proclama i risultati.

- Delibere (art. 6) Dopo che il presidente ha chiuso la discussione, possono aver luogo le delibere. Le delibere sono indette dal presidente e i risultati vengono riportati a verbale. Successivamente nessuno ha diritto di parola. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi.

Le delibere si effettuano in modo palese per alzata di mano. La votazione è segreta quando riguarda persone

o qualora venga richiesta da almeno due terzi dei membri presenti. In caso di parità, prevale il voto del

presidente.

La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può

nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei

votanti.

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- Processo verbale (art. 7) Le sedute del collegio vengono verbalizzate. Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, l'avvenuta verifica del numero legale, i nomi dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'ordine del giorno). Per ogni punto all'ordine del giorno si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si trascrive l'esito delle delibere. I verbali delle sedute sono raccolti in apposito registro a pagine numerate, con ordine progressivo nell'ambito dello stesso anno scolastico.

Il verbale viene pubblicato sul sito istituzionale della scuola che ha funzione di albo pretorio e nella seduta

successiva del collegio si approva senza darne lettura. I docenti, in quella sede possono chiedere di apporre

eventuali modifiche che vengono lette all‟assemblea.

- Modalità di funzionamento del Collegio dei Docenti (art. 8) Il Collegio dei Docenti, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio e funzionare per gruppi articolati di docenti. Le commissioni eleggono un coordinatore referente.

- Validità del regolamento (art. 9) Il presente regolamento è valido per l‟anno scolastico in corso fino a proposta di rinnovo.

6.12. Consigli di classe

Tutti i docenti della classe, due rappresentanti dei genitori e due rappresentanti degli alunni; presiede il dirigente scolastico o un docente, da lui delegato.

Formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all‟azione educativa e didattica e a iniziative di

sperimentazione nonché quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni.

Fra le mansioni del consiglio di classe rientrano anche i provvedimenti disciplinari a carico degli studenti.

6.13. Il coordinatore del consiglio di classe

Il Dirigente Scolastico individua all‟inizio dell‟anno scolastico per ogni Consiglio di Classe, il coordinatore, assegnandogli tra i vari compiti i seguenti:

- si occupa della stesura del piano didattico della classe; - si tiene regolarmente informato sul profitto e il comportamento della classe tramite frequenti contatti con

gli altri docenti del consiglio; - è il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di classe; - ha un collegamento diretto con la presidenza e informa il dirigente sugli avvenimenti più significativi

della classe, facendo presente eventuali problemi emersi; - mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto con la rappresentanza dei

genitori. In particolare la corrispondenza con i genitori di alunni in difficoltà; - controlla regolarmente le assenze degli studenti, le entrate posticipate e le uscite anticipate, di cui redige

un prospetto analitico, ponendo particolare attenzione ai casi di irregolare frequenza ed inadeguato

rendimento; - presiede le sedute del C.d.C., quando ad esse non intervenga il dirigente; - redige il verbale delle sedute dei consigli di classe;

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Elenco coordinatori di classe

CL DOCENTE CL DOCENTE IA

FABIANI STELLA IE ADAMO CECILIA

IIA DE SIMONE TERESA IIE SALERNO DANIELA

IIIA CAVARRETTA M. TERESA

(CIARDULLO MARIA ELENA)

IIIE SABATINO FILOMENA

IVA COSENTINO MARIA IVE MANICA ANGELA

VA COSENTINO FILOMENA VE FIORITA CATERINA

IB LEVATO PAOLA IF RIZZUTO EMILIA IIB

LEVATO PAOLA IIF PISANI EMILIO

IIIB BILOTTA VERONICA IIIF GULLI‟ MARIA LUIGIA

IVB RUSSO ALESSANDRA IVF MORI ANNA

VB COSTANZI NOEMI VF FABIANO ADA

IC LOPEZ FRANCESCO

IIC DE MARCO PAOLA

IIIC CANIGIULA GIOVANNA

IVC VRENNA GIULIANA

VC LE PERA VITTORIA

ID IENOPOLI CATERINA

IID COVELLI

ALESSANDRA IIID

ARRIGHI BENIAMINA

IVD MELILLO ANNA

VD BIFANO ANGELINA PATRIZI

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6.14. FUNZIONE Rappresentanti dei genitori

Compiti dei rappresentanti dei genitori sono:

farsi portavoce di problemi, iniziative, proposte, necessità della propria classe presso il

Consiglio di cui fa parte, presso i propri rappresentanti del Consiglio di Istituto e presso il

Comitato dei genitori; informare i genitori, mediante diffusione di relazioni, note, avvisi o altre modalità, previa

richiesta di autorizzazione al D.S., circa gli sviluppi di iniziative avviate o proposte dalla Direzione, dal corpo Docente, dal Consiglio di Istituto, dal Comitato genitori;

ricevere le convocazioni alle riunioni del Consiglio con almeno 5 giorni di anticipo; convocare l‟assemblea della classe che rappresenta, qualora i genitori lo richiedano o egli

lo ritenga opportuno. La convocazione dell‟assemblea, se questa avviene nei locali della scuola, deve avvenire previa richiesta indirizzata al Dirigente, in cui sia specificato l‟ordine del giorno;

avere a disposizione della scuola il locale necessario alle riunioni della classe, purché in orari compatibili con l‟organizzazione scolastica;

accedere ai documenti inerenti la vita collegiale della scuola (verbali, ecc.); essere convocato alle riunioni del Consiglio in cui è stato eletto in orario compatibile con

gli impegni di lavoro (art. 39 TU).

6.15. Elenco rappresentanti alunni e genitori

CLASSE ALUNNI GENITORI

1^ A Morelli Francesca

Mauro Anna

Romano Antonella

2^ A Taverna Dora

Murgi Maddalena

3^ A Martino Roberta

Romeo Ludovica

4^ A Catalano Annalisa

Podella Monica

5^ A Cassano Laura

Siciliani Benedetta

1^B Gimigliano Gaia Stagno Michela

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Villirillo Emanuele Rossi Elisabetta

2^ B Alessio Federica

Condello MariaFrancesca

Calzone Salvatore

Arcuri Bruna

3^ B Pollinzi Sara

Palermo Sarah

4^ B Asteriti Alessia

Montalcino Martina

5^ B Giglio Sara

Noce Federica

1^ C Novello Chiara

Fusinato Alessia

Rizza Antonietta

Spezzano Luisa

2^ C Scalise Matteo

Liò Elena

3^ C Massara Maria

De Franco Giuseppe

4^ C Iulis Anthony

Manica Benedetta

5^ C Amato Sacha

La Vecchia Cristiano

1^ D Andreoli Dominique

Sposato Vincenzo

Alfì Angela

De Renzo Eugenia

2^ D Chiofalo Marika

Loria Cristina

Caparra Beniamino

Chiofalo Beniamino

3^ D Rossini Silvia

Mano Giorgia

Barbuto Stefania

Tallarico Ginetta

4^ D Filosa Raffaele

Bassano Elena

5^ D Barbuto Antonietta

Condemi Giulia

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1^ E Ciampà Paolo

Zizza Asia

Vulcano Maurizio

Messina Saveria

2^ E Pierguidi Roberta

Mazza Isabella

Regis Simona

Donadio Rosa

3^ E Guida Francesca

Scerra Arianna

4^ E Bambara Valentina

Pupa Carmen

5^ E Bruno Concetta

Franco Martina

1^ F Ruperti Giada

Quercia Alessandro

Carvelli Antonella

Brasacchio Ernesta

2^ F Mazza Francesco

Scandale Pierluigi

Apa Livia

Perticone Livio

3^ F Attinà Chiara

Marasco Letizia

4^ F Le Rose Francesco

Morrone Martina

5^ F Marando Marianna

Gemelli Domenico

Chiarello Giusy

RESPONSABILE LA SICUREZZA

RSPP Iuliano Sabato

INCARICATI DELLE MISURE DI PRIMO SOCCORSO

Infante Antonella

Melillo Anna

Pisani Emilio

Iemma Eleonora

Vulcano Achiropita Lilian

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In allegato al POF:

9. PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA

10. REGOLAMENTO DI ISTITUTO

11. REGOLAMENTO UTILIZZO AULA MAGNA-PALESTRA-SPAZI DI PERTINENZA DEL

LICEO

12. CARTA DEI SERVIZI

13. PATTO DI CORRESPONSABILITA'

14. REGOLAMENTO UTILIZZO LABORATORI