lucius etruscus, assedio

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    Lucius Etruscus

    Dieci contro mille

    Il grande cinema di assedio

    2013

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    Introduzione

    Esiste un genere particolare di lm che si potrebbe chiamare tanto dassedio quanto dibarricate, ed indica una storia che veda alcuni personaggi costretti in un singolo luogo da unnemico che li circonda: le storie di questo genere non si focalizzano sul nemico esterno bens

    sui problemi interni al gruppo di protagonisti. Questi infatti si ritrovano impegnati non gi aresistere agli attacchi del nemico esterno, bens a fronteggiare il nemico interno: problemi dirazza, religione, politica, estrazione sociale e mille altre questioni, unite alla paura e alla convi-venza forzata, creano una situazione esplosiva.

    Genere utilizzato dai registi pi disparati e dalle cinematograe pi diverse, il viaggio delcinema dassedio inizia lontano nel tempo: quasi cento anni fa.

    *

    Il saggio che segue la revisione e la raccolta di articoli apparsi a puntate nel 2013 su Thril-

    lerMagazine.it.

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    1.La pattuglia sperduta

    Questa storia inizia nella Mesopotamia del 1917, in piena Prima guerra mondiale, dovepresta servizio un giovanissimo ufciale di cavalleria britannico di nome Philip MacDonald:

    le esperienze qui vissute regalano al diciassettenne unidea per un romanzo. Intanto la guerranisce e il giovane, svestiti gli abiti militari, inizia la carriera di scrittore ed subito premiatodal successo di pubblico per il suo primo libro: The Rasp, uscito nel 1924. (Arriver in Italiasolamente nel 1976 con il titolo Campana a morto, Il Giallo Mondadori n. 1431). MacDonaldquindi decide che ora di usare quellidea nata in Mesopotamia per il successivo romanzo, che

    pubblica nel 1927 con un titolo semplice e lapidario:Patrol, pattuglia. (Non esistono traccedi una edizione italiana.)

    Il romanzo si apre con la morte del capopattuglia di un manipolo di soldati britannici che

    sta attraversando un territorio desertico: siamo ovviamente nella Mesopotamia della Primaguerra mondiale. Visto che solo il defunto conosceva gli ordini ricevuti, la pattuglia decidedi tornare fra le le dellesercito: ma il deserto insidioso e dopo tanto girovagare larrivo inunoasi considerato un dono divino. Si mangia e si beve, cedendo poi ad un sonno ristoratore:al risveglio il giorno dopo, per, i cavalli sono scomparsi e i dieci soldati si ritrovano bloccatinelloasi dal fuoco di cecchini nemici. Gli arabi li hanno circondati nottetempo e visto che nonsi vedano n si sentano, sono un nemico davvero difcile da affrontare, soprattutto in forteinferiorit numerica. Inizia un lungo assedio che metter a dura prova i soldati, immobilizzati

    nelloasi, con poche speranze che unaltra pattuglia venga in soccorso e costretti a fare i conticon se stessi.La storia piace dodici ristampe in sette anni, prima delledizione economica e prima di

    diventare uno dei primi e pi celebri tascabili Penguin Books ed sin da subito opzionata peril cinema: nel 1929 esce su grande schermoLost Patroldi Walter Summers, in cui il regista-sceneggiatore pare sia stato cos fedele al testo da aver inserito dei ashback in cui i soldati

    protagonisti, durante lassedio, ricordano la loro vita in tempo di pace, com appunto nelromanzo. In seguito lo scrittore MacDonald lavorer moltissimo per il cinema sia vendendo idiritti dei propri romanzi sia scrivendo sceneggiature apposite ma questo suo primo contattocon il mondo di celluloide fallimentare: il lm in pratica non lascia tracce. (Addirittura il

    blogger George Simmers, esperto di narrativa bellica, ventila lipotesi che la pellicola del lmsia andata persa.)

    Probabilmente loblio in cui nito il lm di Summers anche dovuto al fatto che pochianni dopo un mostro sacro come John Ford ripete loperazione e dirige per la RKO The Lost

    Patrol(1934): sebbene le premesse siano identiche, stavolta un successo inarrestabile. lesaltazione delleroismo scrive entusiastica La Stampa il 5 gennaio 1937, annunciando

    per il giorno dopo luscita in sala del lmLa pattuglia sperduta. Un pugno di uomini sperduti

    nel deserto in lotta contro un nemico misterioso quanto il destino. Un ritmo drammatico, incal-zante che non d tregua no alla ne della vicenda.

    *

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    Nellottobre del 1933 Ford ricrea la Mesopotamia del 1917 andando a girare fra il desertodellArizona (nei pressi di Yuma) e Buttercup Dunes in California (doverano gi state giratele prime versioni di grandi titoli desertici come Le quattro piume,Il fglio dello sceiccoe

    Beau Geste) con tutti i problemi del caso. Malgrado lhandicap di dover girare solo per pocheore al giorno, a causa del caldo insopportabile senza comunque riuscire ad evitare che alcuniattori cadessero vittima dellinsolazione Ford riesce a completare la lavorazione in due sole

    settimane (dice lui, mentre altre fonti parlano di tre).Il cast di attori un team afatato con cui era meraviglioso lavorare, racconta in seguito

    Boris Karloff. Ford non stressa gli attori sul set e chiude gli occhi quando, nito di girare,molti partono alla volta della vicina Yuma per andare a fare bisboccia nelle cantinaslocali. Il

    buon vecchio Boris la star del gruppo e il suo personaggio, Sanders, gli permette di sfoggiaretutto il campionario di espressioni forti. Di sicuro esagera nel ritrarre lesaltazione religiosadi Sanders, scadendo troppo spesso nella macchietta: e questo non un giudizio falsato dauna visione moderna della pellicola, perch gi l8 aprile 1934 il New York Times scrive

    tagliente che il lm eccezionalmente ben recitato ad eccezione di Boris Karloff.Nel 1934, quando i lavori pi personali di Ford passavano inosservati o erano insuccessi dipubblico, il realismo deLa pattuglia sperdutaaffascin la critica racconta Tag Gallaghernel suoJohn Ford: the Man and his Films(1986). Il National Board of Review lo annoverfra i migliori dieci lm dellanno, il New York Times lo mise al sesto posto e la colonnasonora di Max Steiner vinse il premio Oscar.

    Ford riesce a creare alla perfezione il clima di forte instabilit che si crea allinterno dellapattuglia assediata nelloasi. Visto infatti che il gruppo variopinto c lesaltato, il gentiluo-mo decaduto, lo scozzese, lirlandese, il cockney motivi perch la tensione cresca di livellonon mancano. Il nemico pressoch invisibile e quindi ancora pi spaventoso: potrebberoesserci tre arabi come trecento o tremila nascosti fra le dune, e questincertezza distrugge ilmorale della pattuglia.

    Ad esclusione del ruolo di Karloff davvero troppo sopra le righe ancora oggi il titolo diFord un lm di culto che si lascia apprezzare in pieno.

    *

    Il clamore del successo diLost Patrolspinge la macchina hollywoodiana a fare quello che

    fa da sempre: produrre remake. Nel 1939 arriva al cinema Bad Landsdi Lew Landers (nonsi conoscono tracce di passaggi italiani): lo sceneggiatore Clarence Upson Young in praticaprende il lm di John Ford e lo trasforma in un western.

    Si continua a girare in Arizona, ma stavolta non si fa nta che si tratti della Mesopo -tamia del 1917: siamo infatti proprio nel deserto dellArizona, anche se nel 1875. Quiun gruppo di dieci uomini guidati dallo sceriffo Bill Cummings (Robert Barrat) si stalanciando alla caccia di Apache Jack, un rinnegato che si macchiato di omicidio in paese.Il criminale conosce bene i luoghi e cos fa addentrare la possedi Cummings nel deserto

    pi spietato, nch i dieci uomini trovano riparo in unoasi: fatalit vuole che non ci siaacqua, per, bens una vena di argento. Qualcuno della possevorrebbe tornare di corsa acasa per ottenere il permesso di sfruttamento della vena dargento appena scoperta, ma losceriffo Cummings convince tutti a dormirci su: la mattina dopo i cavalli sono scomparsi

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    e ad uno ad uno gli uomini niscono vittima degli attacchi degli Apaches, invisibili marintanati nelle vicinanze.

    Una curiosit. Nel ruolo di uno degli uomini ritroviamo lo stesso Douglas Walton che harecitato anche ne La pattuglia sperduta di John Ford.

    *

    Finora si parlato di versioni pi o meno fedeli ma sicuramente legate al romanzo diMacDonald, eppure in seguito un regista italiano ha recuperato un aspetto del romanzocreandovi un labile punto di congiunzione. Stiamo parlando de La pattuglia sperduta (1954),opera prima di Piero Nelli.

    Alla sua uscita nei cinema, il 30 luglio 1954, il lm viene presentato con ununica frase:Un lm neorealistico sul Risorgimento italiano. Passa per il nostro Paese praticamente dinascosto, e il massimo che viene detto della pellicola che... interpretata da attori non profes-sionisti.

    Otto uomini del 18 Fanteria Aqui recita la voce narrante allinizio del lm nella fredda

    alba del 19 marzo 1849 si muovono da una cascina a nord del ponte di Bereguardo, sulla rivapiemontese del Ticino, per compiere una perlustrazione lungo la linea del fronte e per stabilireil contatto con la divisione del tenente generale Ramorino alla cava: la pattuglia del capitanoSalviati.

    Girato nel 1952 in Piemonte, La pattuglia sperduta originariamente doveva intitolarsiVecchio Regno. Si svolge nei primi giorni di marzo 1849 nellimminenza della ripresadella guerra con lAustria, quando cittadini dogni tipo contadini, studenti, operai e anche

    borghesi si arruolarono volontari nellesercito sardo schierato sulla linea di armistizio

    del Ticino. Una pattuglia di questo esercito, composta di otto uomini (tre piemontesi: uncapitano, un tenente e un sergente; e cinque provenienti da altre diverse regioni) escono inavanscoperta lungo il ume, alla vigilia della famosa battaglia di Novara. Gli otto uomininiscono per per trovarsi, in seguito agli avvenimenti del 20 marzo, ad essere tagliatifuori dal grosso del loro esercito e ad essere cos in bala del nemico sul territorio da essooccupato. Vagano nella pianura lombarda, tra la nebbia e le stoppie, ma non pensanominimamente ad abbandonare le armi o ad arrendersi: pensano solo a come potere esseredaiuto allesercito.

    Sebbene la storia sia molto diversa dal romanzo di MacDonald o dal lm di Ford concui infatti non attestato alcun legame lo stesso possibile trovare echi di entrambi. Lanebbiosa pianura padana non ha nulla da invidiare ai deserti della nta Mesopotamia o dellavera Arizona, e sebbene gli uomini protagonisti siano otto e non dieci, lo stesso simboleggianoun gruppo molto eterogeneo che reagisce in modo diverso allo stress della guerra, pur senten-dosi di far parte della stessa patria. Ad un certo punto la pattuglia si ritrova anche bloccata inuno stabile, ricreando seppur in modo sommario lo stato dassedio che invece occupa gran

    parte della trama delle precedenti opere.

    *Questi sono solo alcuni dei lm che si sono pi o meno liberamente ispirati al tema della

    pattuglia sperduta, dimostrando che lidea di un gruppo di uomini stretti in un unico spazio non solo fertile dal punto di vista narrativo, ma anche ottima da quello produttivo: bastano

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    quattro mura e una manciata di sabbia e la scenograa completa.Ma intanto dallUnione Sovietica un regista esordiente sta per cambiare per sempre il genere

    di cinema dassedio...

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    2.Tredici soldati russi

    La distribuzione cinematograca nellUnione Sovietica degli anni Trenta e Quaranta difcile da indagare, ancor di pi quella libraria: in questo Paese arrivato prima il romanzo

    Patrol di Philip MacDonald o il lmLa pattuglia sperdutadi John Ford? In ogni caso lideaalla base delle due opere piace e viene deciso di farne una reinterpretazione in chiave sovietica,anche perch un deserto ricco di nemici islamici lURSS ce lha proprio in casa...

    *

    Avvicinandosi il ventesimo anniversario della Rivoluzione, viene afdato al giovane registasemi-esordiente Mikhail Ili Romm lincarico di girare una pellicola che esalti le qualitdellArmata Rossa e ne racconti il coraggio anche nelle situazioni pi difcili. Romm allepocaha un solo lm allattivo,Pyka(, 1934), che anche lultimo lm muto della cinema-tograa sovietica: la fritella del titolo il nomignolo della donna protagonista, ispirata adun racconto di Maupassant (di cui avremo modo di riparlare in seguito.) Per la sceneggiaturaRomm si afanca a Iosif Leonidovi Prut, drammaturgo ex ufciale da sempre molto vicinoagli ambienti militari, e il risultato il piccolo lm di culto Trinadtsat(, 1936).

    Il regista di Irkutsk (Siberia) va a dirigere la pellicola in uno dei deserti pi caldi delperiodo: il Karakum, nel Turkmenistan, che no a qualche anno prima era stato teatro di accesiscontri fra lArmata Rossa e i ribelli Bismachi (i turchi musulmani ostili allUnione Sovietica).La perfetta trasposizione dei temuti arabi raccontati da MacDonald e Ford.

    Il lm inizia proprio come La pattuglia sperdutadi Ford: dieci soldati che vagano per undeserto ostile. Ma poi Romm aggiunge subito qualcosa per prendere le distanze e far capireche ci ha aggiunto del suo: al manipolo di uomini si aggiunto un comandante di frontiera, suamoglie e un geologo. Ecco arrivati a tredici, il titolo originale del lm.

    La pattuglia composta di soldati che stanno tornando a casa, i quali accettano di buongrado di essere guidati dal comandante Ivan Zhuravlev (Ivan Novoseltsev), sebbene questi esua moglie siano in vacanza. Non una situazione critica, ma quando scoprono con raccapric-cio che i pozzi conosciuti sono tutti inariditi il problema si fa pressante: manca lacqua e la

    sopravvivenza si fa a rischio.Arrivati in un pozzo conosciuto, fra le rovine di una vecchia tomba, invece dellacqua

    scoprono armi nuove e ammanti: quello devessere uno dei covi del pericoloso Shirmat Khan,il capo dei ribelli Bismachi. Sotto le armi per un refolo dacqua scorre ancora, e gli uominisi accampano. La pace non dura molto, perch duecento ribelli arrivano silenziosamente e li

    prendono dassedio: inizia una lunga e delicatissima guerra psicologica in cui il comandanteZhuravlev fa credere al portavoce dei ribelli di avere tanta acqua, mentre quelli soffrono lasete, e di essere disposto a trattare. I mille trucchi del comandante serviranno a dare lidea che

    lArmata Rossa non eccelle solo nella forza sica, ma anche nellintelligenza.*

    Come si pu vedere lopera di Romm si discosta dalla storia di MacDonald-Ford, ma rimane

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    intatto lo spirito: lassedio nel mezzo del deserto, con la disperazione che gli aiuti non arrive-ranno mai, la difcile convivenza di soldati provenienti da luoghi diversi e con mentalitdiverse, il nemico ignoto e quindi onnipresente. Mentre per gli uomini della Pattuglia

    sperdutasono vittime impotenti degli sviluppi della storia, qui invece lastuzia del comandan-te rende il manipolo di uomini i veri arteci del loro destino, con idee e trovate sempre nuove

    per resistere alla dura realt di essere in tredici contro duecento.

    Solo dopo la ne della Seconda guerra mondiale lItalia ha potuto conoscere il registasiberiano, ribattezzato per loccasione Michele Romm, e il lm Trinadtsat stato distribuitodalla Titanus nelle nostre sale il 25 agosto 1947 con il titolo Sangue sulla sabbia, seguito dalsemplice sottotitoloI tredici. Rimane in programmazione circa sei mesi, fra prime e secondevisioni, ma poi praticamente dimenticato dopo che sono arrivati i titoli pi politici diRomm, come il suoLenin in ottobre.

    Il resto del mondo invece apprezza sin da subito la pellicola, e molti registi e sceneggiatorise ne lasciano contagiare in maniera profonda.

    *

    Nellottobre 1937 allEsposizione Universale di Parigi c un padiglione dedicato allacinematograa sovietica: qui viene proiettato il Trinadtsatdi Romm. La visione del lm ispirail regista argentino Jos Mara Beltrn, che in questo periodo vive nella capitale francese, egli fa iniziare nel 1938 il progetto (mai portato a termine) di un cortometraggio dal titolo Ladivisin perdida. Ma non nisce qui il contagio dellopera di Romm.

    Agli inizi degli anni Quaranta lideologia comunista trova molto seguito negli Stati Uniti, evisto che solo alla ne del decennio arriver Joseph McCarthy e la sua caccia alle streghe,

    non ancora pericoloso per chi lavora ad Hollywood dichiarare le proprie convinzionipolitiche. In questo periodo John Howard Lawson pu ancora essere un nome di grande rilievonella comunit comunista di Hollywood, sebbene sia schedato dallFBI come leadingCommunist e sia in attesa di essere cacciato via nel 1947, grazie allavvento del maccartismo.

    Quando la Columbia commissiona a Lawson la sceneggiatura di un lm di guerra, la scelta presto fatta: basta prende la sceneggiatura del Trinadtsatdi Romm e trasformarla in uno dei

    pi grandi successi di botteghino del 1943. Ma largomento merita di essere approfondito.

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    3.Sahara

    Il 7 dicembre 1941 le forze aeronavali giapponesi attaccano Pearl Harbour, portando gliStati Uniti in guerra. Non per un attacco isolato: solo linizio di unespansione militare

    che si estende a tutto il Pacico e sud-est asiatico. La gran perdita di vite umane ha un solo latopositivo: gli sceneggiatori cinematograci ci vanno a nozze!

    Il giorno successivo allattacco, l8 dicembre 1941, le forze giapponesi prendono di miralavamposto militare statunitense sullisola di Wake (piccolo atollo a met strada fra il Giapponee Pearl Harbour), provocando molte vittime: il successivo attacco del 23 dicembre fa caderelisola in mano giapponese no alla ne della guerra. Le notizie tragiche di morte e distruzionerimbalzano sui giornali di tutto il mondo, ma alle orecchie degli sceneggiatori arriva un soloconcetto: un manipolo di soldati americani assediati su unisola in mezzo alloceano da forze

    nemiche superiori. Non c davvero bisogno daltro.*

    Ricreato latollo sulle rive del Salton Sea (il celebre lago salato della California), vienegirato in fretta e in furia il lm Wake Island, portato nelle sale americane l11 agosto 1942.(Arriver in Italia solo nel novembre 1950 con il titoloLisola della gloria.) Un ex ufcialedi marina e consulente hollywoodiano sui lm di guerra come John Farrow non ha problemi agirare un vero e proprio spot propagandistico per le forze militari americane, una pellicola chenon si preoccupa di sembrare datata semplicemente perch in fondo un instant moviegirato

    al volo con inserite anche sequenze di cinegiornali per spingere i soldati USA ad odiare ilnemico giapponese, indo e traditore. Non un caso se le comparse che devono interpretare ikamikaze giapponesi sono tutti cinesi nati su suolo americano!

    La pellicola pu considerarsi dassedio nello spirito, visto che le poche decine di soldatisono costretti sulla piccola isola a dover fronteggiare le forze aero-navali nipponiche, ma servecomunque alla Paramount per dimostrare di stare sul pezzo: la concorrente Columbia nonvuole essere da meno e per rispondere al colpo decide di prendere unaltra recentissima vicenda

    bellica e farci sopra un lm. Sarebbe una sottile cattiveria sottrarre alla Paramount uno degli

    sceneggiatori di Wake Island, W.R. Burnett, ma ci si accontenta di uno che abbia gi lavoratocon lui: John Howard Lawson.

    Questi sta gi lavorando per la Warner Bros alla sceneggiatura di Convoglio verso lignoto(Action in the North Atlantic) che uscir nel maggio dellanno successivo, ma non ha problemia gestire due sceneggiature quasi in contemporanea. Visto che Lawson un esponente di rilievodellala dichiaratamente comunista di Hollywood tanto che molti hanno voluto vedere inConvoglio verso lignotorichiami visivi e concettuali a La Corazzata Potmkin non si fa

    problemi ad ispirarsi ai recenti successi della cinematograa sovietica. Nasce cos uno dei pi

    grandi successi del periodo: Sahara, in sala dal novembre 1943.*

    Dal novembre del 1942 riviste come Hollywood Reporter testimoniano la difcolt

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    nellingaggiare un attore protagonista per la pellicola. Si alternano nomi come Glenn Forde Melvyn Douglas, e nel gennaio del 1943 si annuncia che proprio uno dei protagonisti diConvoglio verso lignoto, Humphrey Bogart, sostituir Brian Donlevy. (Attore che rinuncial ruolo perch, si dice, fosse stufo di recitare in lm di guerra! Detta nel bel mezzo dellaSeconda guerra mondiale, una frase quanto meno curiosa.)

    Con i visi arsi dal sole e madidi di sudore effetto prodotto spalmando vasellina sui volti e

    poi spruzzandoli dacqua gli attori ricoprono alla perfezione il ruolo di personaggi persi neldeserto. Non pi un battaglione britannico della Prima guerra mondiale, come nel romanzodi MacDonald e nel lm di Ford, bens un gruppo di soldati misti della Seconda guerramondiale, allinizio della prima battaglia di El Alamein.

    Rimasto indietro a causa di un guasto, a bordo del suo carro armato il sergente maggiore JoeGunn (un Humphrey Bogart pi Bogart che mai!) cerca di raggiungere lesercito americanoe strada facendo raccoglie un manipolo di soldati britannici comandati dal capitano Halliday(Richard Nugent). Se non bastasse la presenza fra i soldati del francese Leroux (Louis Mercier),

    a rendere pi eterogeneo il gruppo si aggiungono due dispersi incontrati nel deserto: il sergentemaggiore Tambul (Rex Ingram) e il suo prigioniero Giuseppe (J. Carrol Naish) Che tankinter-nazionale la mia! esclama Gunn entusiasta, mentre il doppiaggio italiano rende femminileun carro armato! (In effetti per il personaggio lo ha battezzato Lulubelle in onore di una suacavalla...)

    Un tempo ufciale di cavalleria dellImpero Austro-Ungarico, il regista Zoltan Kordaricrea il deserto nordafricano nella Imperial Valley della California terra che am sindal primo momento in cui emigr negli Stati Uniti inondando il set con pi di duemilatonnellate di sabbia per dare lidea delle dune del Sahara. Qui i protagonisti della vicenda

    dieci come nellaPattuglia sperdutadi MacDonald-Ford sono costretti a trovare riparodai rigori del deserto in alcune rovine abbandonate in unoasi, dove trovano armi abban-donate e un refolo dacqua a malapena sufciente per soddisfare la sete. Allimprovviso

    per si ritrovano assediati da un contingente nazista assetato e lunico modo per soprav-vivere far credere di avere abbondanza dacqua. Inizia un gioco psicologico fra i dieciassediati dai duecento.

    Se la storia suona familiare perch, malgrado nei titoli di testa sia specicato che il lm tratto da an incident in the Soviet photoplay The Thirteen qualsiasi cosa voglia dire

    questa strana frase in realt Sahara la esatta fotocopia del Trinadtsatdi Mikhail Romm:alcune scene sono cos identiche che sembrano ricalcate usando lo stesso negativo. Altro che

    photoplay!Niente di strano, per, solo il periodo in cui la cinematograa sovietica conosce il massimo

    fulgore negli ambienti hollywoodiani, e quasi contemporaneamente la United Artists stagirando Three Russian Girls remake del russoFrontovye podrugi(1941) conosciuto in ItaliacomeNatascia e come se non bastasse lo stesso Lawson nel 1945 scriver la sceneggiatura

    per un lm della Columbia, Contrattacco(Counter-Attack, 1945), adattandola da una pice

    teatrale sovietica dal titoloPobyeda,*

    Dietro il viaggio nel deserto c il mito dellEsodo spiega il critico cinematograco

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    Bernard F. Dick parlando di Sahara. Lawson ha aggiunto paralleli fra Mos e Joe Gunn, lamanna nel deserto e lacqua che scorre solo grazie ad un miracolo. (In Radical Innocence,1989)

    Il risultato un lm di grande tolleranza, assolutamente inaspettata per unepoca in cuilesaltazione e il nazionalismo bellico hanno creato prodotti razzisti spesso insopportabili: una storia di uomini che si scoprono tali al di l del colore della divisa che portano, e

    addirittura al di l del colore della pelle. Non da sottovalutare infatti la grande innova-zione per lepoca: il personaggio del sergente Tambul interpretato da Rex Ingram, cio unruolo di nero (per di pi musulmano) interpretato da un attore nero! Questa rivoluzione

    per lepoca si deve al fatto che la NAACP (lassociazione nazionale per lavanzamentodella gente di colore) sta pressando Hollywood per un maggiore pluralismo razziale neilm, al contrario dellantica tradizione all whitetipica della citt del cinema. Visto che isoldati al fronte hanno la pelle di tutti i colori possibili, lassociazione vuole che al cinemavengano mostrati attori di colore in ruoli positivi. Nasce cos il personaggio di Tambul,

    che se da un lato non si discosta molto dallidea bianca di buon selvaggio che parla inmodo buffo ma dice cose sagge, pur nella sua semplice primitivit riesce addirittura aparlare di islam in un lm di Hollywood. La scena in cui Tambul fa giustizia della perdaspia nazista colpisce cos tanto che ripresa dallillustratore Anselmo Ballester per unalocandina italiana della pellicola, alla sua uscita nelle nostre sale nel 1960. Curiosamentescene simili erano mostrate nellepoca fascista per mostrare quanto brutti e cattivi fosserogli africani!

    Una piccola curiosit sempre in ambito italiano. In una scena non gradita e quindi nondoppiata in Italia, il sergente maggiore Gunn carica lalleato nero Tambul sul carro armato malascia il prigioniero italiano a morire nel deserto. Questi lo prega, parlando un ottimo italiano

    non il solito broccolino made in USA e mostrando le foto della moglie e del glio, manon serve a niente: il granitico Gunn deciso a mollare litaliano viscido per strada. I fascistinon sono certo noti per la loro piet, perch quindi mostrarne loro? Il carro riparte dopo avergettato a terra litaliano, ma la compassione al ne prende il sopravvento e caricano il dispersoa bordo: solo dopo questa scena il personaggio entra nelledizione italiana, acquistando lavoce doppiata del giovane Alberto Sordi.

    *

    Da una pattuglia omogenea del lm di Ford si passa a dieci soldati e tre civili dellapellicola sovietica di Romm e, seguendo il lo di un gruppo misto che rappresenti la societcontemporanea, si arriva alla pattuglia assolutamente disomogenea di Korda: vero simbolo delcrogiolo di razze che lAmerica.

    Ma da dove arriva questo lo? Forse che lidea di un gruppo misto di viaggiatori siavenuta a Romm dalla sua opera precedente che (come si accennato) ispirata a un raccontodi Maupassant? Non ancora il momento di parlarne...

    Per ora preme segnalare che nel 1995 viene girato per la televisione americana un remakedel lm di Korda dal semplice titolo Sahara arrivato in Italia solo nel gennaio 2003 etrasmesso da Rete4: non si hanno notizie altri passaggi con James Belushi nel ruolo che fudi Humphrey Bogart: curiosamente gli unici crediti della storia sono attribuiti allo sceneg-

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    giatore televisivo David Phillips. Non si cita cio n loriginale sovietico di Romm n lasceneggiatura-fotocopia di Lawson: che sia dovuto al fatto che entrambi questi uomini eranodichiaratamente comunisti?

    Il lm ricalca in tutto e per tutto la pellicola del 43, e quindi anche loriginale del 36di Romm, e lunica differenza visibile quando il prigioniero italiano viene abbandonatonel deserto, e alla volta del sergente Gunn lancia in un italiano perfetto un accorato

    Mortacci tua!

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    4.Guerra dassedio

    Come abbiamo visto, nel 1942 la Columbia Pictures sta girando Sahara, quello che pudenirsi un instant war movie che si riferisce cio ad un recentissimo evento bellico realmente

    accaduto ma che in realt il remake-fotocopia del sovietico Sangue e sabbia.Lidea, come si visto, nasce dal fatto che la Paramount nellagosto di quellanno ha presen-

    tato il suo instant war movie Lisola della paura(Wake Island) e la Columbia ha subitovoluto seguire la nuova onda: non lunica majorhollywoodiana ad aver avuto questa idea,cos come non lunica ad ispirarsi a celebri storie di vero assedio.

    *

    Nellestate del 1942 la Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) compra da David O. Selznick ilprogetto del lmBataane come sceneggiatura usa unidea che lautore radiofonico RobertHardy Andrews ha proposto indipendentemente. La MGM sa che un lm che si rifaccia pi omeno dichiaratamente allaPattuglia sperdutadi John Ford parte gi avvantaggiato nei consensidel pubblico, cos vuole che anche il nascituroBataanabbia degli elementi in comune con quellm. (La presenza fra le bozze originali della sceneggiatura diBataandi riferimenti pi cheespliciti alla pellicola di Ford testimoniata da Richard Slotkin nel suo Gunfghter Nation,1992.)

    Visto che il deserto ormai opzionato dalla Columbia, la MGM decide di ambientarela pellicola in un altro territorio bellico di grande attualit. Lespansionismo giapponese

    inarrestabile e i giornali di tutto il mondo lo seguono con apprensione, creando un bacino diutenza sensazionale. Pearl Harbour per gi occupata (a maggio del 42 uscito al cinema

    Remember Pearl Harbourdella piccola casa Republic Pictures) cos come Wake Island (il citatoLisola della pauratargato Paramount) cos la MGM decide di seguire lesercito nipponicono alle Filippine...

    Nel gennaio del 1942 era iniziato lassedio giapponese allavamposto americano nellaProvincia di Bataan, nella penisola di Luzon, e con lo scontro nale nellaprile lesercito statu-nitense costretto a ritirarsi scontto. Ci sar tempo per la riconquista e per gloriose pellicole

    come Gli eroi del Pacifco(Back to Bataan, 1945) con tanto di John Wayne e Anthony Quinn:nel 1942 c solo lepica tragedia di un esercito scontto che si ritrova assediato da un nemicosuperiore e... invisibile!

    Anche stavolta, non c davvero bisogno daltro.

    *

    Diretto da Ty Garnett, Bataan inizia con lavvenuta scontta americana e con la sceltacoraggiosa e tragica del sergente Bill Dance (Robert Taylor). Egli vuole riunire un manipolo divolontari per rimanere nelle retrovie e garantire la fuga al grosso dellesercito: vuole far saltare

    un ponte locale, importante e principale via di comunicazione, ma vuole anche rimanere adassicurarsi che i lavori di ripristino del ponte siano pi lenti possibile. Insomma, vuole guidareun gruppo di eroi nel tentativo suicida di fermare lavanzata dellesercito giapponese.

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    Non sar tecnicamente una pattuglia perduta, ma protagonista della storia sempre ungruppo di uomini di diversa estrazione, cultura e religione che rimane bloccato in uno spaziochiuso e circondato da un nemico invisibile. E quanti sono gli uomini che compongono questomanipolo? Curiosamente sono tredici, come nel lm di Mikhail Romm a cui Lawson si ispirato per il suo Sahara. (In cui per diventano dieci per omaggio allaPattuglia sperduta diMacDonald-Ford.)

    Proprio come nel lm della Columbia anche in questo titolo lOWI (Ofce of War Informa-tion) gradisce linserimento di un attore di colore nel cast, anche per tenere buona la NAACP(la citata associazione nazionale per lavanzamento della gente di colore). Mentre in Saharail personaggio di colore fa parte delle truppe cammellate, qui il nero Wesley Eeps (KennethSpencer) un vero e proprio soldato in forza attiva allEsercito degli Stati Uniti. Oggi pusembrare scontato che in un plotone di soldati americani ci sia un nero, ma negli anni Quaranta una vera e propria rivoluzione. La fantasia integrazionista mostrata in lm comeBataaneSahara racconta Lauren Rebecca Sklaroff inBlack Culture and the New Deal(2009) non

    solo rappresenta il liberismo interraziale in tempo di guerra ma diviene anche marchio difabbrica della cultura post-bellica.Bataan arrivato con lo stesso titolo nelle sale italiane nel luglio del 1964 ricrea alla

    perfezione langoscia del nemico invisibile: non ci sono le dune a coprire lesercito, bensla tta e opprimente vegetazione, dove dietro ogni foglia potrebbe esserci (e spesso c!) unocchio malevolo o un fucile puntato. un lm denso e il pi esagerato patriottismo vienecontrobilanciato da unottima prova attoriale: la scena in cui il sergente Dance, ormai isterico,affronta orde di giapponesi a suon di mitragliatrice davvero emblematica. La scena presentein entrambe le versioni precedenti (tanto il russo Sangue e sabbiache lamericano Sahara,mentre neLa pattuglia sperdutac solo un fucile e non una mitragliatrice), ma l il personag-gio affrontava con impeccabile aplombil nemico superiore quasi con sprezzo del pericolo. In

    Bataanc la disperata follia dellultimo uomo contro il mondo, che manda gi i nemici conun machismo isterico che pu nascere solo dalla consapevolezza di aver perso.

    Unultima parola per il numero dei protagonisti. Mentre nelle varie versioni dellaPattugliasperdutasi parla sempre di soldati che si ritrovano in una situazione di pericolo, in Bataanper la prima volta ci troviamo di fronte a dei volontari. Tredici volontari per una missionesuicida... Che questo lm sia stato visto anche dai giapponesi, che ventanni dopo tireranno

    fuori la pellicola 13 Assassins? Tredici samurai che si votano ad una missione suicida, ma vistoche il tredicesimo ha un ruolo minimo nella vicenda, forse hanno fatto meglio gli americani atirarne fuori Quella sporca dozzina. Ma questa unaltra storia...

    *

    Il successo della pellicola spinge la RKO ad approttare della riconquista della Provinciadi Bataan e a girare nel maggio del 1945 il citato Gli eroi del Pacifco(Back to Bataan): nonsi parla per di assedio, c solo John Wayne che guida la resistenza lippina a suon di stellee strisce.

    Vistasi sottratta la propria location, la MGM per ripicca ingaggia lo stesso Wayne e lo afdanelle sapienti mani di John Ford, compra i diritti del romanzo They Were Expendable scrittonel 42 dal cronista di guerra e romanziere William L. White e nel dicembre 1945 sda la

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    RKO con il lmI sacrifcati di Bataan. (Che arriva in Italia nel giugno del 1963, paradossal-menteprimadelBataanoriginario.) Malgrado la locandina accattivante con Wayne che correallattacco, il lm soporifero e praticamente immobile, senza lasciare ltri alla letale dose di

    propaganda bellica e moralismo spicciolo.Purtroppo la Provincia di Bataan non ha pi storie di assedio da offrire: per trovarne di

    buone dobbiamo andare nella vicina Manila...

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    5.Era bello lassedio a Manila

    Come abbiamo visto nelle precedenti puntate, durante gli anni della Seconda guerra mondialele majorhollywoodiane fanno a gara per sfornare lm molto simili fra di loro: appena una trova

    un lone buono, le altre ne sfornano una propria versione. Dopo una storia dassedio blandacome Lisola della pauranascono due grandi storie dassedio: Saharae Bataan, entrambecon forti debiti al romanzoPatroldi Philip MacDonald e al consequenziale lmLa pattuglia

    sperdutadi John Ford.Anche la Gran Bretagna vuole partecipare al grande cinema di assedio bellico, cos nel

    febbraio del 1943 fa uscire in patriaNine men.

    *

    Proprio mentre le major americane stanno lavorando ai loro rispettivi lm, gli EalingStudios di Londra sottopongono al War Ofce (fuso nel 1963 nel Ministero della Difesa) un

    progetto di lm bellico, un abbozzo di sceneggiatura scritto da Gerald Kersh. Questi allepoca un romanziere in piena ascesa, ha gi scritto quel piccolo capolavoro noir che La notte ela citt(da cui il lm omonimo) e rimaneggiando il suo recente They Die with Their BootsClean(Muoiono con gli stivali puliti) propone al cinema il soggetto per un lm: Umpity

    Poo resa vocale britannica del francese un petit peu, un po. Il progetto passa e gli EalingStudios afdano ad Harry Watt la sceneggiatura del lm, ma questi proprio non riesce a tirarfuori nulla dal soggetto di Kersh, mentre in testa continuano a ronzargli le immagini del lm

    sovietico (ancora lui!) Trinadtsatdi Mikhail Romm, e prende una decisione: piega la storia diKersh per farne in pratica la versione britannica di Sangue sulla sabbia.

    InNine Mensiamo sempre nella Seconda guerra mondiale, siamo sempre nel deserto delSahara, e ci troviamo di nuovo di fronte ad una pattuglia sperduta assediata nel deserto da unnemico invisibile, anche qui nazi-fascisti. I soldati dovranno appianare le divergenze dovute adifferenze sociali e religiose per fare gruppo di fronte al nemico. Malgrado le idee di sinistraallorigine della storia spiega S.P. Mackenzie nel suoBritish War Films 1939-45(2001), ilWar Ofce decise che quella era unopportunit di mostrare quanto la professionalit militare

    trascendesse le differenze individuali e di classe. Al contrario di altre pellicole, Nine Menpass la censura senza obiezioni ed ottenne facilitazioni militari.

    Ucciso da un proiettile tedesco lufciale di una pattuglia nel deserto, questa viene presa incarico dal sergente Jack Watson (Jack Lambert) e quando nel tentativo di orientarsi fra le dueviene sorpresa da una tempesta di sabbia, la pattuglia si rifugia fra le rovine della tomba diuno sceicco. Tenuti sotto assedio e costantemente attaccati da perdi soldati italiani, i variegatiuomini inglesi dovranno resistere e nel frattempo appianare le proprie divergenze interne.

    Girato fra le dune di Margam, nel Galles del sud, alluscita in patria il lm acclamato dal

    successo di critica e pubblico, facendo passare in secondo piano un fatto pi che evidente: glisceneggiatori non sembrano volersi sforzare pi di tanto. (Il lm risulta inedito in Italia, e vistoche i cattivi sono i perdi italiani... c anche da capirlo.)

    *

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    Rimaniamo nellambito delle produzioni britanniche e facciamo un salto di dieci anni avanti,incontrando cos ancora una pellicola ambientata nel sud-est asiatico, a poca distanza dallaProvincia di Bataan: arriviamo cio a Manila.

    Attingendo alla propria esperienza militare ma probabilmente avendo bene in mentePatroldi MacDonald lo sceneggiatore radiofonico e drammaturgo Willis Hall debutta allEdinbur-gh International Festival nellagosto del 1957 con unapiceteatrale dal titolo The Disciplines

    of War. Il produttore cine-teatrale Lindsay Anderson colpito dallopera e nel 59 porta il testodi Hall al Royal Court Theatre di Londra, ribattezzandolo The Long and the Short and the Tall.

    Non passano due anni che il successo dello spettacolo decreta il suo sbarco al cinema, con lostesso titolo: arriva anche in Italia, nel 1962, con il titoloLa pattuglia dei 7.

    Il titolo originale si deve alle parole di una canzone militare del 1917 (secondo lOxfordDictionary of Quotations invece del 1940),Bless em All. Benediteli tutti i sergenti, il lungoe il corto e lalto.

    *

    La storia si svolge nella Malesia britannica agli inizi del 1942, quando si vicini alla conclu-sione di quella battaglia che vedr lesercito giapponese impadronirsi del Paese. Una pattugliadi soldati sta sistemando nella giungla i cavi necessari allarmamentario sonico ed ultrasonicoquando colta da un forte acquazzone e si va a rifugiare in una miniera di stagno abbandonata.(I pi attenti ricorderanno che in uno dei primi remake dellaPattuglia sperduta, il westernBad

    Lands, i protagonisti riparavano in una miniera dargento.) Il malfunzionamento della radiorende la pattuglia isolata, e proprio mentre gli uomini stanno decidendo il da farsi scopronoun soldato giapponese che li spia. Lo catturano e il destino del soldato nemico un ulteriore

    motivo di attrito nella pattuglia, mentre la presenza invisibile dellesercito nipponico si fasempre pi pressante e opprimente.

    La trama leggermente diversa ma alcuni elementi base sono identici: una pattuglia diuomini di diversa provenienza si trova costretta in un ambiente angusto, con un nemico invisi-

    bile che li circonda. I principali attriti anche qui non nascono tanto dal nemico, cio dallester-no, ma dallinterno della pattuglia, dove differenze fra cultura, estrazione e religione si fannosempre pi pressanti ed esplosive. (Inoltre nellapiceteatrale si fa anche riferimento al temadellomosessualit, fatto per sparire dalla sceneggiatura cinematograca.)

    Proprio come in Bataan londeggiare delle dune sabbiose sostituito dallopprimentegiungla che impedisce di vedere a un palmo dal naso. (Una manna per la produzione, che cosnon ha dovuto spendere molto in scenograe!) e no alla ne il tanto temuto esercito giappo-nese rimane pi unidea ossessiva che un pericolo concreto e imminente.

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    6.La sagra di Giarabub

    Anche noi italiani abbiamo una fenomenale storia dassedio risalente alla Seconda guerramondiale, e seguendo lesempio delle altre cinematograe abbiamo tentato di farne un lm

    dassedio. Senza per riuscirci. Malgrado il periodo bellico e la consequenziale ovvia esalta-zione dei valori militareschi, lepica italiana fallisce nel raccontare una storia che aveva grandi

    potenzialit, e questo al di l del confronto con i lm girati parallelamente dallaltra parte delmondo.

    Negli stabilimenti Scalera di Roma del 1942 il regista Goffredo Alessandrini ricrea efcace-mente lavamposto italiano di Giarabub nella Cirenaica del 1940: il teatro di un lm che avevai numeri (ma evidentemente non le qualit) per rappresentare la versione italiana dei grandilm dassedio stranieri.

    *

    Italiana sin dal 1926, loasi libica di Giarabub ha poca acqua e per di pi indigesta pergli stranieri. nel centro del territorio occupato dalla confraternita religiosa dei senussi, ilcui fondatore Muhammad ibn Ali al-Sanusi sepolto in una moschea forticata di Giarabub,dov morto nel 1860. A capo della divisione italiana di 1.300 soldati pi circa 750 libici ilmaggiore Salvatore Castagna, arrivato da neanche tre mesi quando il 10 giugno 1940 le ostilit

    portano gli inglesi ad assediare la zona. Dopo alcuni mesi ogni comunicazione esclusa edogni rifornimento impedito, cos come ogni altro avamposto italiano della zona caduto: no

    alla resa del 21 marzo 1941 Castagna si ritrova a presidiare non solamente un pugno di sabbianel deserto, bens lultimo simbolo del valore militare italiano.

    Quando nel 1942 viene girato il lm di Goffredo Alessandrini, lesercito di sceneggiatori(Oreste Biancoli, Alberto Consiglio, Gherardo Gherardi, Gian Gaspare Napolitano e CarloVergani, su soggetto di Asvero Gravelli) ha a disposizione del materiale di primissima qualit.Tutti i lm dassedio di questo periodo hanno in comune una tomba forticata in unoasidesertica, che fa da riparo al manipolo di soldati assediati. Gli sceneggiatori hanno questatomba quella del leader dei senussi hanno la carenza dacqua e di cibo, con tutti i problemi

    sul morale dei soldati, hanno il caldo micidiale, la carenza di munizioni, un nemico soverchian-te e lepica di essere lultimo baluardo di unintera nazione. davvero impossibile sbagliareun lm con questi elementi... invece ci si riesce benissimo.

    Giarabub una pellicola priva di retorica e di propaganda politica, come invece ci si potrebbeaspettare da un instant war moviedi regime (come quelli statunitensi, grondanti patriottismospicciolo), ma anche privo di emozioni: ci che provano i soldati ad essere imprigionati neldeserto completamente taciuto, ed anzi lassedio stesso assolutamente lasciato in disparte.Se non sapessimo che Giarabub una storia dassedio non lo si capirebbe dalla sceneggiatura.

    Malgrado gli attori siano tutti di primissima qualit, i loro personaggi sono piatti e inespres-sivi: manca cibo ed acqua ma li si vede spesso al bar a bere; mancano munizioni ma li si vedesparare; un assedio mortale ma non viene mai citata la morte. Lunico sentimentalismo relegato ad un soldato che va a piangere da solo sulla tomba del glio morto: qualsiasi altra

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    emozione al di fuori di questa singola (e sin troppo didascalica) sequenza bandita.Eppure il protagonista Carlo Ninchi, che interpreta Salvatore Castagna, innitamente pi

    bravo di qualsiasi coetaneo Bogart; la situazione italiana non ha nulla da invidiare ai grandilm dassedio coetanei come Sangue sulla sabbiae il remake Sahara, o anche Bataaneppure manca il bersaglio. una storia dassedio senza assedio, una storia epica senza epica,e la scelta di troncare il lm prima della resa, lasciando intendere che i soldati stiano andando

    a morire, toglie paradossalmente empatia.*

    Colonnello, non voglio il pane, / dammi il piombo del mio moschetto! / C la terra delmio sacchetto / che per oggi mi baster. // Colonnello, non voglio lacqua, / dammi il fuocodistruggitore! / Con il sangue di questo cuore / la mia sete si spegner.

    Tema ricorrente del lm ovviamenteLa sagra di Giarabub, con i testi di Alberto Simeonie Ferrante Alvaro De Torres e musica di Mario Ruccione. Questultimo era uno dei musicisti

    pi popolari del periodo fascista ( anche lautore diFaccetta nera) sebbene poi cercher di

    prenderne le distanze una volta diventato compositore di premiate canzoni di Sanremo.Colonnello, non voglio encomi / sono morto per la mia terra / ma la ne dellInghilterra /

    incomincia da Giarabub!Nel 2011 questa canzone protagonista dellepisodio 11x05 della serie televisiva italiana

    Distretto di polizia. Una donna stuprata ricorda che durante la violenza al suo aggressore squillato il cellulare (una svolta di sceneggiatura davvero discutibile): una volta ripresasi, ladonna riconosce nella suoneria proprioLa sagra di Giarabub, che neanche il pi nostalgicoal giorno doggi saprebbe identicare con la stessa precisione. Esce fuori che lo stupratore

    seriale ha un passato di violenza subita da dei giovani, che lo trascinavano in un fortino da lorocostruito e intitolato proprio a Giarabub: se non si trattasse di criminali, quei giovani andreb-

    bero lodati per ricordare eventi cos lontani nel tempo.

    *

    Mentre leggevo era capitata sul piatto del giradischi una canzone bellissima. Racconta-va lultima resistenza di un nostro caposaldo nel deserto, Giarabub, e la vicenda di quegliassediati, alla ne vinti per fame e mancanza di munizioni, assurgeva a dimensioni epiche:questo brano deLa misteriosa famma della regina Loana(2004) di Umberto Eco fa a gara

    con la suoneria dello stupratore, in quanto a plausibilit. Avevo visto qualche settimana primaalla televisione, a Milano, un lm a colori sulla resistenza di Davy Crockett e Jim Bowienel fortino di Alamo. Nulla pi esaltante del toposdel fortino assediato. Immagino di avercantato quellelegia triste con lemozione di un ragazzo che segua oggi un lm del West.

    Seguendo il discorso di Eco, tempo di abbandonare i deserti sahariani e le giungle asiatiche, tempo di abbandonare il lone bellico perch il tema dellassedio epico sta per esplodere nellontano West. E per capirlo appieno, dobbiamo iniziare a percorrere una particolare strada:quella su cui viaggia una prostituta cicciottella...

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    7.Palla di sego nel Far West

    Facciamo un salto indietro al 1880, quando il vecchio mile Zola sda i giovani scrittoriche frequentano il suo salotto a tirar fuori un racconto con tema la guerra franco-prussiana

    del 1870-71, da inserire poi nellantologia Soires de Mdan. Fra i giovani autori c ancheGuy de Maupassant, il quale scrive il suo celebre racconto Boule de Suif, che arrivando inItalia (Sonzogno 1912) Efraim Boari traduce conPalla di sego. Di sicuro una traduzione pidelicata, ma non va dimenticato che il sego un grasso animale e che quindi il nome della

    protagonista del racconto e rimane Palla di grasso o di lardo, sebbene quasi tutte le successi-ve edizioni italiane si rifacciano al titolo della Boari.

    Quando Maupassant fa leggere le bozze al suo maestro Gustave Flaubert, questultimo gridaal capolavoro: ribadisco il vocabolo, un capolavoro di composizione, di comicit e di analisi,

    scrive Flaubert in una lettera del febbraio 1880.Venne ssata per il viaggio una grande diligenza a quattro cavalli e dieci persone si preno-

    tarono. [...] Non appena la diligenza fu attaccata a sei cavalli anzich a quattro, giacch iltraino era pi difcoltoso del previsto, una voce chiese da fuori: Siete saliti tutti?. Unaltrarispose da dentro: S e partirono. In un viaggio in diligenza da Rouen a Dieppe, la prosti-tuta Palla di sego che alcuni dicono sia ispirata ad Adrienne Legay, vera giovane cicciottelladi facili costumi di Rouen a cui venne dato quel soprannome deve subire il disprezzodegli altri viaggiatori, tron commercianti e nobili altezzosi. Il viaggio sar lungo e pieno di

    pericoli, con una sosta inda in un albergo di Ttes... Insomma, aggiungeteci il personaggio diRingo ed avete la struttura base di Ombre rosse(Stagecoach, 1939).Per onor di cronaca, comunque, va testimoniato come sul quotidiano Journal du Havre

    nel gennaio 1871 nove anni prima del racconto di Maupassant appaia il resoconto di unbrutto fatto di cronaca dal titolo Una nuova atrocit dei prussiani: la storia di un viaggio indiligenza nella tratta Rouen-Dieppe con una sosta a Ttes insidiosa per una giovane attricettache viaggiava a bordo. ben nota la passione di Maupassant per romanzare i fatti di cronacae i critici ancora dibattono se egli conoscesse il citato articolo di giornale.

    *Ma questo Boule de Suif. Questa stata lesclamazione di John Ford (o almeno cos

    racconta lui stesso decenni dopo a Peter Bogdanovich, in unintervista raccolta inJohn Ford,1978) dopo la lettura di un racconto apparso il 10 aprile 1937 su Colliers. Senza dichiararlo,infatti, lautore di quel racconto il romanziere esordiente Ernest Haycox aveva reinterpre-tato in chiave western la storia di Maupassant, sebbene ne avesse cambiato la parte nale.

    Che un lm di culto come Ombre rosse, un titolo-simbolo della cinematograa americana,possa avere contatti con unopera francese qualcosa che ad uno statunitense proprio non va

    gi. I critici di Ford di solito non credono neanche alla parola del regista e liquidano la questioneMaupassant sbrigativamente, arrivando a proporre come fonte dispirazione il racconto TheOutcasts of Poker Flatdi Bret Harte (gi trasformato in lm da Ford nel 1919 conI proscrittidi Poker Flat). Questo pu essere vero e non esclude che per il suo lm Ford si sia ispirato a

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    pi duna fonte.Una prostituta, un giocatore dazzardo, un ubriacone chiacchierone e una signora vengono

    cacciati dal paese: questo preso dal citato racconto di Bret Harte; una decina di passeggeriche viaggiano in diligenza in un territorio nemico, con a bordo una prostituta malvista da tuttigli altri: questo preso da Maupassant. Ma, aggiungo io, anche un viaggio pericoloso neldeserto, una sosta agognata ma subito dopo si circondati dal pericolo con relativo furto di

    cavalli: tutto questo viene daPatroldi MacDonald.Lesclamazione di Ford a Bogdanovich, che la storia del suo lm presa daBoule de Suif

    di Maupassant, esagerata, si lamenta Tag Gallagher inJohn Ford: the Man and His Films(1986), e infatti al di l di alcuni innegabili riferimenti il venditore di vino di Maupassantdiventa venditore di whisky; la prostituta Palla di sego diventa la prostituta Dallas la storia diversa: ma lo spirito che immutato. Tanto Palla di segoche Ombre rossesono storieambientate in tempi di guerra e studiano la reazione di personaggi diversi di fronte alle miserieinevitabili del mondo che li circonda, costretti per lo pi a condividere uno spazio ristretto;

    inoltre la forte antipatia che provava Maupassant per la borghesia la si ritrova nel mito dellafrontiera, con la sua esaltazione di uomini rudi e semplici contro i corrotti potenti e politicanti.(Tutti quelli che nella vicenda disprezzano la povera Dallas sono in realt persone spregevolie corrotte.)

    E poi si potrebbe avanzare unidea curiosa e divertente. Ford doveva sapere che il suo lmLa pattuglia sperduta era stato rifatto dal regista sovietico Mikhail Romm, il quale primaaveva girato Pyka, una versione di Boule de Suif: non pu essere che il regista americanoabbia voluto mettersi a paro girando anche lui un qualcosa di simile al racconto di Maupas-sant?

    *

    Uno dei grandi lm di culto del genere western ma anche del cinema in generale, Ombrerosse, racconta del pericoloso viaggio di una diligenza che affronta la sua tratta malgrado lenotizie diano gli indiani di Geronimo sul piede di guerra. I viaggiatori sono di varia provenien-za ma in generale sono tutti altezzosi nei confronti di Dallas, una giovane prostituta costrettaal viaggio perch scacciata dal suo paese. Fino allarrivo alla stazione di sosta il lm segue ilracconto di Maupassant, dove ovviamente non cerano gli indiani ma i soldati prussiani: dalla

    sosta in poi il discorso cambia.La Palla di sego del racconto francese viene insidiata da un generale prussiano che vuoleportarsela a letto, e nch non ci sar riuscito terr in ostaggio tutti i viaggiatori. Questi noncapiscono dove sia il problema: non in fondo una prostituta la ragazza? Che differenza fa una

    prestazione in pi o in meno? E cos danno in pasto la povera Palla di sego al generale, chepoi mantiene la parola e li lascia liberi: la storia si chiude con i nobili e tron viaggiatori chemangiano e brindano alla faccia della povera donna, vittima dellipocrisia borghese. Anche inOmbre rosse fortissima la critica ai benpensanti, che disprezzano la povera Dallas ma poicompiono azioni ben peggiori, ma i personaggi seguono altre strade e il lm nella seconda

    parte si focalizza sul pezzo forte: la celeberrima scena della diligenza in fuga a tutta velocitinseguita dagli indiani di Geronimo. (Interpretati per la prima volta da veripellerossa!)

    Ma in tutto questo... dov lassedio? Potremmo dire che una storia dassedio in

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    movimento, visto che i viaggiatori sono in fondo dieci personaggi costretti nellangusto spaziodi una carrozza e circondati da un nemico soverchiante dieci nel racconto di Maupassant,nove nel lm di Ford ma il motivo per cui sto parlando di questo lm un altro: il fatto chenellomaggiarlo sia nata una delle pi appassionanti storie dassedio del nostrano Tex Willer.

    *

    Gi quando nel 1976 Ombre rosse torna nelle sale italiane, come omaggio a John Ford,la Sergio Bonelli Editore vuole calare il suo personaggio di rappresentanza linossidabileranger Tex nel cult western per eccellenza, lavorando ad una storia apparsa lanno successi-vo nel numero 202 (Grand Canyon, agosto 1977) dal titolo Quattro sporche canaglie. Guido

    Nolitta pseudonimo di Sergio Bonelli, glio del pap di Tex quindi fratellastro di questul-timo crea per il personaggio una storia che parte dal lm Ombre rosseper prendere poi altrestrade, esattamente come il lm di Ford parte da Maupassant per poi intraprendere altre vie.Per loccasione Erio Nicol disegna dei personaggi talmente identici agli attori del lm, vestiticompresi, che davvero impossibile non cogliere la citazione.

    Il vero omaggio arriva per nel dicembre 1988 con la storia in tre numeri che inizia conlalbo 338: si divide in vari titoli, da Piccolo lupo a Senza via di scampo, ma il migliore sicuramenteLassedio di Yampa Fork. Malgrado la prolica e orida vita ultrasessantennaledel personaggio, nella carriera di Tex Willer sono rarissime le storie di assedio memorabili:questa una di quelle, disegnata per di pi dal decano Galep, quellAurelio Galleppini che fuil primo a dare vita graca al celebre ranger.

    Tex e Carson sono rimasti appiedati proprio come il Ringo di John Wayne dopo unoscontro violento con degli indiani ribelli, ma per fortuna incontrano una diligenza. Il gruppo

    affronter i pericoli di un viaggio in territorio indiano e, attaccati, sar costretto a rifugiarsi inuna stazione di posta. Completando idealmente il lm di Ford, in questa stazione inizier unlungo e logorante assedio, in cui una decina di buoni pieni di scheletri negli armadi e prontia tradirsi a vicenda dovr tener testa a centinaia di cattivi indiani.

    La storia texiana sarebbe il perfetto completamento del lm di Ford, se purtroppo il buonismointegralista a cui votato il personaggio italiano non avesse portato a cancellare quasi comple-tamente il personaggio femminile: non si pu neanchepensarela parola prostituta in una storiadi Tex, e la scelta di trasformarla in unattricetta signica aver distrutto il personaggio, che

    infatti nella storia non ha alcuna importanza.*

    Malgrado non ne parli dichiaratamente, Ombre rossenellimmaginario collettivo il puntodi svolta che traghetta le storie dassedio nel selvaggio West. Non un caso che nellagosto1939, cinque mesi dopo luscita del lm di Ford, arrivi al cinemaBad Landsche, come si visto nel primo capitolo, la fedele trasposizione western dellaPattuglia sperdutadi MacDo-nald-Ford.

    Si sa che gli americani hanno un debole per i remake, e quindi sta per arrivare lennesimo

    rifacimento di una storia nota, stavolta in chiave western.

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    8.Nuvola Nera

    A dieci anni esatti dalla lavorazione di Saharadi Zoltan Korda il mondo molto cambiato. nita la guerra, e non poco, il mondo in ripresa e lincubo della Guerra Fredda, del Vietnam

    e dellEquilibrio del Terrore ancora di l da venire. Gli sceneggiatori hollywoodiani sonoquindi disperati: chi ora il nemico? Chi sono i cattivi perdi e biechi che assediano i buoni?

    Qualche nazista e qualche comunista lo si pu sempre tirare fuori, ma meglio tenersibuoni anche i cari vecchi nemici storici dellafctionamericana: i pellerossa. Cosa c di piamericano di un lm sugli indiani? Semplice: un remake con gli indiani! Inoltre in attesa dinuovi grandi nemici e fenomenali disgrazie planetarie, le major hollywoodiane sanno che

    possono sempre contare sul buon vecchio gioco dello scopiazzamento.

    *

    Alla ne del 1952 la Columbia Pictures la casa del citato Sahara chiede allo sceneggiato-re Kenneth Gamet di fare quello che egli sa fare meglio: trasformare le ormai fuori moda storiedi guerra in pi apprezzate storie da Far West. La Columbia aveva gi scopiazzato Sangue

    sulla sabbiaper girare Saharae nessuno aveva detto niente: perch non ripetere loperazione?Perch non scopiazzare a sua volta Saharaper un nuovo lm che possa quindi contare su unsicuro successo?

    Malgrado non venga specicato nei titoli di testa, la sceneggiatura di Saharaviene ricalcatain modo fedele per il lm The Last of the Comanches, che esce nei cinema americani nel

    febbraio 1953. Laccoglienza in Italia per quello che viene chiamatoNuvola Nera, una pellicolacurata con abilit, anche se con supina osservanza duna ricetta ormai decrepita (come recitail lancio de La Stampa del 27 ottobre 1953) non sembra essere calorosa. Tutto risaputo inquesto technicolor ma tutto vi piacevole per condotta lineare e linda fattura.

    Seguendo il cambio della moda, il carro armato diventa diligenza, i tedeschi diventanoComanches, il Sahara diventa lArizona, le rovine arabe diventano una vecchia missione e isoldati diventano... be, rimangono soldati, anche se di altra specie. Una differenza per c:nella diligenza c anche una viaggiatrice. Il suo peso nella sceneggiatura davvero nullo,

    malgrado la notoriet dellattrice Barbara Hale (la celebre Della Street della seriePerry Mason):sta l senza far niente per tutto il lm. In realt una citazione: non solo stanno copiando daSahara, ma anche dal sovietico Sangue sulla sabbia, il lm originale di Mikhail Romm in cuila moglie del protagonista non ha un ruolo attivo ma testimonia il coraggio e labnegazione ditutte le donne sovietiche.

    *

    Andr De Toth dirige in Arizona la storia di un manipolo di soldati guidati dal sergente MattTrainor (Broderick Crawford) che, perlustrando un territorio desertico a forte rischio di insur-

    rezione indiana, incontrano una diligenza con una donna a bordo. E qui la strizzata docchioa Ombre rosseci sta tutta.

    Iniziano a scortare la diligenza ma ben presto la carenza dacqua si fa sentire, ed ogni oasi

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    secca e ogni pozzo prosciugato. Incontrano un ragazzino indiano che promette acqua, mali porta in una vecchia missione dove di acqua ce n giusto un refolo. Accampati l, i soldatiscoprono ben presto di essere circondati dai Comanches, anche loro assetati: inizia lidenticoassedio e lidentico gioco psicologico per salvare la pelle gi visto nei lm che scopiazza.

    Nuvola Nera una fotocopia di Sahara, anche se in salsa western, e non devessere un casose entrambi i lm vantano la partecipazione del giovane Lloyd Bridges (secondario nel primo,

    co-protagonista nel secondo): quasi una strizzata docchio allo spettatore per informarlo chela storia la stessa. Come se non bastasse, la pellicola girata in quella locationcalifornianadi Buttercup Dunes dove quasi trentanni prima John Ford aveva giratoLa pattuglia sperduta.

    C da notare che mentre Saharanel 42 aveva stupito il mondo per aver utilizzato un attoredi colore, nello stesso ruolo dieci anni dopo la Columbia non se l sentita di mostrare un veroindiano: si preferito utilizzare un bambino vestito sommariamente da pellerossa. Non solola guerra nita e si pu anche essere tutti pi cattivi, ma le organizzazioni a favore dei nativiamericani non sono ancora cos potenti come quelle delle coloured people, che imposero negli

    anni Quaranta attori di colore in pellicole da cui erano di solito tagliati fuori.Il lm ruvido e la presenza del colore non aiuta a mascherare una fattura onestamenterozza. A quasi sei mesi di distanza, quindi, viene seppellito dal successo di una pellicola a

    basso costo uscita nel luglio 1952, prodotta dalla neonata Stanley Kramer Productions madistribuita dalla United Artists. Una pellicola dal titoloMezzogiorno di fuoco.

    *

    Una piccola vendetta per De Toth se la prende. Nel 1954 esce al cinema un suo piccololm che merita una citazione: Lassedio di fuoco (Riding Shotgun, che arriva in Italia nel

    febbraio 1955), ideato da un professionista della narrativa western come Kenneth Perkins.Quando il pistolero Larry Delong (Randolph Scott) arriva in un paese per avvertire che sta

    arrivando la banda del pericoloso bandito Dan Marady (James Millican), tutti credono inveceche Delong stesso faccia parte della banda, e visto che gli uomini di Marady (fra cui un giovaneCharles Bronson) si sono appena macchiati di un crimine, la folla vuole impiccare Delong. Anulla vale ogni difesa, e il pistolero si rinchiude nel saloon tenendo a bada a suon di proiettilila folla forcaiola, in attesa che arrivi il vero pericolo, cio la banda di Marady.

    Il lm sembra una curiosa operazione che vuole rielaborare i temi diMezzogiorno di fuoco,

    per al contrario. Rimane il buono da solo contro una banda di cattivi che sta per arrivare inpaese, ma stavolta la cittadinanza non con lui bens pronta a linciarlo. Invece della gentechiusa in casa e il buono solo per le vie, c il buono assediato nel saloon con le vie piene diforcaioli.

    Di l a poco, un mostro sacro del genere come Howard Hawks vuole fare la stessa cosa:prendereMezzogiorno di fuoco, smontarlo e ricrearlo tutto al contrario. Sta per nascere lapi grande storia dassedio western del cinema: il momento di scendere per il Rio Bravo...

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    9.Rio Bravo,

    un po Dorado e un po Lobo

    Nellaprile del 1959 Howard Hawks scrive la pi celebre pagina del cinema westerndassedio:Rio Bravo. A settembre dello stesso anno il lm arriva in Italia e i distributori sirendono conto di un pasticcio: qualche anno prima ilRio Grandedi John Ford era stato ribat-tezzato nel nostro PaeseRio Bravo... e ora come intitolare questo di Haws, che davveroRio

    Bravo? Esce fuori il curioso Un dollaro donore: Lungo e convenzionale, ma ben fatto edivertente, secondo La Stampa dell11 settembre 1959.

    Pare che il soggetto del lm labbia ideato Barbara Hawks, la glia del regista che, per evitareaccuse di nepotismo, scelse di rmarsi B.H. ed utilizzare il cognome del marito. Inoltre nse

    di aver scritto un racconto, cos il lm risulta ispirato ad unashort storydi B.H. McCampbell.Di sicuro Hawks ha preso il soggetto della glia e lo ha consegnato alla sua da collaboratriceLeigh Brackett, pi celebre per i suoi romanzi di fantascienza che per le sue sceneggiaturecinematograche. Insieme, Hawks e Brackett, hanno dato vita pi dun cult movie.

    *

    Lo sceriffo Chance (John Wayne), rude ma con il cuore doro, arresta per omicidio JoeBurdette (Claude Akins), lo sbandato fratello di Nathan Burdett (John Russell), il ricco possi-dente che spadroneggia nella zona. scontato che gli uomini al soldo del proprietario terriero

    faranno di tutto per liberare il fratello del padrone, e Chance non potr contare certo su unvalido aiuto: al suo anco c solo il vecchio e sciancato Stumpy (Walter Brennan) e lubria-cone Dude (Dean Martin). Laiuto saltuario del giovane Colorado Ryan (Ricky Nelson) nonsembra cambiare di molto la situazione. Ci vorranno sei giorni perch arrivi la polizia federale:riuscir il gruppo malmesso a resistere cos tanto agli attacchi degli sgherri di Burdett?

    Ad un certo punto, per far capire le proprie intenzioni Burdett fa suonare a dei mariachiunacanzone messicana: la stessa che veniva suonata ad Alamo. Il messaggio chiaro: se Chancenon molla, sar lassedio no alla morte.

    *

    La nascita diRio Bravola racconta Hawks stesso al giovane Peter Bogdanovich nel 1962,in unintervista raccolta poi inHoward Hawks: Interviews(2006). iniziato tutto con alcunesequenze viste in un lm chiamato Mezzogiorno di fuoco, nelle quali Gary Cooper corre ingiro cercando aiuto e nessuno vuole dargliene: era una cosa stupida da fare, visto che poi allane riesce nellimpresa tutto da solo. Cos mi dissi che potevo fare esattamente lopposto eadottare un punto di vista professionale: come dice Wayne quando gli propongono aiuto, Sesono bravi li prendo, altrimenti dovrei prendermi cura anche di loro. Con lintento dichiara-

    to di girare un lm che fosse lesatto contrario diMezzogiorno di fuocoHawks d vita ad uncaposaldo del genere.

    Luscita nellottobre del 1960 de La battaglia di Alamo (The Alamo), teoricamente laricostruzione di una vera e drammatica storia dassedio, non fa che rinforzare ilRio Bravodi

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    Hawks. Il lm di John Wayne, su sceneggiatura di James Edward Grant, racconta di cento eroiche si pongono volontariamente in una situazione senza speranza, che si mettono in assedio

    pervasi da amor patrio per regalare tempo prezioso al generale Sam Houston che leggendavuole lancer i suoi uomini nella successiva battaglia di San Jacinto al grido di Ricordatevidi Alamo!

    Alamo il simbolo di un certo modo di fare lm: 160 minuti di cui soli 10 di azione effettiva.

    Canzoni, balletti, sbornie, scazzottate, marachelle, storielle damore, amicizia maschile, onorespiccio e moralismo a chili: questo lo stile americano e questo Alamo. Dov la fame e lasete, la rabbia e la frustrazione, lintegralismo religioso e la mania di persecuzione, dove sonocio quegli elementi che hanno da sempre contraddistinto le storie dassedio?Rio Bravoha glistessi identici elementi diAlamo, ma una vera corposa storia dassedio e mostra la sofferenza

    psicologica degli assediati: paradossalmente il lieto ne rende la pellicola molto pi epica dellm successivo, che in fondo sembra pi la classica opera di propaganda bellica.

    Il recente remake Alamo. Gli ultimi eroi(2004) non toglie n aggiunge nulla, se non

    qualche altro chilo di moralismo tagliato no: una storia dassedio che fa di tutto per evitaredi essere una storia dassedio.

    *

    Storia che piace non si cambia: Howard Hawks ha fatto suo questo motto e nel 1966 proponeuna curiosa variante del suo lm:El Dorado, tratto (stando ai titoli di testa) dal romanzo TheStars in Their Coursesdi Harry Brown.

    Comprai una storia che era praticamente una tragedia greca, dove tutti nivano uccisiracconta Howard Hawks a Joseph McBride per il suo Hawks on Hawks(1982). Insieme a

    Leigh Brackett scrivemmo la prima stesura, la rilessi ed esclamai: Ehi, questo sar uno deipeggiori lm che ho mai diretto: non sono proprio capace di fare questa roba! Leigh mi chieseChe facciamo allora? ed io risposi Be, scriviamo unaltra cosa. Del romanzo origina-rio di Harry Brown in pratica rimane solo una scena: quando John Wayne spara al ragazzo divedetta, il glio dei MacDonald. Una delle ragioni per cui lo facemmo continua Hawks fu perch volevamo che il lm iniziasse come una tragedia per poi trasformarsi in qualcosadi pi divertente. Ci lavorammo molto, e soprattutto lavorammo pi sui personaggi che sullastoria. Il romanziere Harry Brown si infuria parecchio per tutta loperazione, considerando il

    risultato nale come un mucchio di riuti (stando a quanto racconta Hawks). Tenta anche difar togliere il proprio nome dai titoli di testa, senza per riuscirci.Aprendosi con la canzone El Dorado che mette in musica la celebre omonima poesia

    del 1849 di Edgar Allan Poe il lm prende gli stessi personaggi diRio Bravoe li mischia.Stavolta ad essere un ubriacone per amore lo sceriffo Harrah (Robert Mitchum) e lunicoche crede in lui il pistolero Cole Thornton (John Wayne), che arriva in paese per dargliuna mano: sta arrivando infatti un bel mucchio di gente pronta a sparare. Chiude il cerchio ilgiovane Mississippi (James Caan) che sostituisce il Colorado del lm precedente. Fra scazzot-tate, battutine e battutacce, camminate strane alla Wayne, il lm qualitativamente moltomeno efcace del precedente e si lascia apprezzare giusto nei punti che lo ricalcano. Lassediostavolta pi sfumato e meno tangibile, ma sempre presente.

    *

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    La reazione della critica alluscita della pellicola spiegata in modo chiaro dal celebresaggista britannico Robin Wood nel suo Howard Hawks (1968): I critici che non amano

    particolarmente Hawks ma a cui piaceRio Bravotrovano delle similitudini e decidono cheElDorado pi o meno della stessa qualit; i critici che invece ammirano Hawks e ovviamenteadoranoRio Bravotrovano delle similitudini e consideranoEl Doradoun disastro artistico.

    Non pago, Hawks continua imperterrito e nel 1970 presentaRio Lobo, sempre con Leigh

    Brackett al suo anco e addirittura con il glio di Robert Mitchum nel cast. Cambiano (inpeggio) i personaggi e la storia disperatamente e inutilmente pi lunga, ma il centro restaidentico: Wayne va in un paesino ad aiutare lo sceriffo da una situazione di assedio imminente,con laiuto di un giovanotto facinoroso.

    Quando gli viene fatto notare che tantoEl DoradoquantoRio Lobosembrano remake diRio Bravo, Hawks ribadisce: Non erano affatto remake. Avete mai letto Hemingway? Avetenotato delle somiglianze fra le sue storie? Hemingway rubava sempre a se stesso. [...] Se sifa un lm che un successo al botteghino naturale che venga la voglia di fare una versione

    differente dello stesso lm. Se poi un regista ha una storia che ama e vuole raccontarla, spessoguarda il lm e dice potrei farlo meglio se lo rifacessi. E cos io lho rifatto. (DaHawks onHawks.)

    *

    I lm di Hawks sono sicuramente la punta pi alta del cinema western dassedio, e sarannodi ispirazione per molte pellicole a venire. per ora di fare una pausa e tornare in Africa...

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    10.Z come Zulu...

    La guerra Anglo-Zulu del 1879, combattuta fra le giubbe rosse britanniche e i ferociguerrieri Zulu sulle pianure costiere alle pendici dei monti Drakensberg nel Sud Africa, fu solo

    una delle molte piccole guerre della Regina Vittoria: campagne, spedizioni punitive e altreoperazioni militari condotte durante gli ultimi decenni del XIX secolo. Questa piccola guerracoloniale, durata giusto sei mesi, vant una delle pi devastanti ed umilianti scontte maisubite dalla British Army (ad Isandlwana, 22 gennaio 1879), e nel giro di poche ore anche la

    pi eroica e valorosa prova di coraggio britannica (a Rorkes Drift, 22-23 gennaio 1879), perla quale vennero assegnate undici medaglie Victoria Cross.

    Cos nel 2011 Harold E. Raugh jr. introduce nel suo saggioAnglo-Zulu War, una storia chesembra nata per fornire ottimo materiale agli sceneggiatori: una grande, epica ed eroica storia

    dassedio. AllInghilterra la ricorda il giornalista e saggista John Prebble con una inchiestadi successo Slaughter in the Sun, apparsa sulla rivista Lilliput nel 1958 e subito vienecoinvolto da Cy Endeld (prolico regista americano da poco passato a lavorare nel Regnounito): scrivono a quattro mani la sceneggiatura di un lm che diventa un cult movie appenauscito nei cinema.

    *

    Prodotto nel 1964 dalla neonata Diamond Films e distribuito dalla liale britannica dellaParamount,Zuludenota sin dal titolo un valore n troppo dimenticato dal cinema: la semplicit.

    Una storia semplice, ben nota, uno sviluppo semplice (anzi, praticamente nessuno sviluppo),un titolo semplice. C lAfrica, ci sono pochi inglesi e una valanga di Zulu. Lo scontro inevitabile e sanguinario. Punto.

    Ancora oggi stupisce il successo di una pellicola davvero povera di trovate hollywoodia-ne, ma proprio lasciutta esecuzione di un lm senza fronzoli n doppi ni la dimostrazio-ne che una buona storia e bravi attori possono fare molto.Zulunon la solita apologia dellaguerra a cui il cinema statunitense ci ha da sempre tristemente abituato: la storia di un piccologruppo di soldati assediato da una valanga di guerrieri nemici. La pi classica storia dassedio

    senza ni moralistici n intenti didascalici.Siamo nel Sud Africa del 1879 e in un piccolo avamposto alle pendici dei monti Drakensberg

    arrivano due tenenti: Chard (Stanley Baker) e Bromhead (Michael Caine). noto che due galliin un pollaio creano problemi, e infatti i due iniziano sin da subito a battibeccare su chi debbacomandare, non rendendosi conto che i guerrieri Zulu dei dintorni si stanno organizzando,guidati dal capo Ceteway, per scacciare linvasore. E non stiamo parlando di qualche centinaiodi ribelli primitivi, bens di seimila abili guerrieri perfettamente organizzati da uno strategamilitare.

    Tutti i lm di guerra hollywoodiani si basano sulla stessa regola: le scene dazione devonoessere ridotte ai minimi termini, per ovvi motivi di budget. Zulustravolge questa regola e,rarissimo caso nella storia del cinema, riduce al minimo la parte parlata e si dedica quasiinteramente alla battaglia di Rorkes Drift, con i guerrieri autoctoni che dopo aver schiacciato

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    gli inglesi a Isandlwana si riversano a valanga sul piccolo avamposto.

    *

    Girato nelle stesse locationche videro la reale battaglia, il lm nasce allinsegna dellac-curatezza storica (altro concetto a cui Hollywood ci ha disabituato). Fummo fortunati adavere Buthelezi, il capo della nazione Zulu, nella parte del leader, ma ancor di pi ad avereuna principessa Zulu come consulente storica racconta Michael Caine nella sua autobio-graa The Elephant to Hollywood(2010). La principessa si assicur che le proporzioni frasoldati britannici e Zulu fosse accurata, dando alla pellicola un impatto decisamente maggiore.Credo ancora che le scene di battaglia siano le migliori mai viste su schermo. Di certo la

    prima volta che vidi quei duemila guerrieri Zulu arrivare dalle colline e inondare la valle dovestavamo girando, fu indimenticabile. [...] Cominciai ad immaginare cosa abbia signicato perquel manipolo di soldati britannici mantenere la posizione a Rorkes Drift, e capii come maifurono assegnate undici Victoria Cross in un unico giorno: un evento unico nella storia militare

    britannica.

    In realt nel 1879 i guerrieri Zulu erano seimila, ma basta qualche gioco di camera perchnella pellicola sia davvero impossibile non sentirsi sopraffatti dal numero spropositato deinemici.

    Luscita del lm in patria fa esplodere la Zulu-mania, e lanno successivo lautorevoleDonald Morris pubblica il saggio accademico The Washing of the Spears, che getta benzina sulfuoco. Il 1979, lanno del centenario della battaglia, moltiplica tutto allennesima potenza, tantoche allamericano Cy Endeld viene chiesto di fare il bis come sceneggiatore, ma non comeregista: il lm che deve celebrare il centenario viene afdato al londinese Douglas Hickox,

    padre del pi celebre Anthony, ed il suo ultimo prodotto cinematograco. (Nei successiviultimi dieci anni di vita Hickox girer solo prodotti televisivi.)

    Quale pu essere il nome adatto per questo lm? Da un anno girano notizie su un lm nonancora ben distribuito in Europa ma che pare avr successo perch il sequel di un fortunatolm di morti viventi. del 1978, parla di unorda di zombie che assedia un gruppo di vivi e siintitolaDawn of the Dead, Lalba dei morti. Non chiaro se ci sia un legame, ma davverocurioso che nel 79 nasca il titoloZulu Dawn, Lalba degli zulu.

    *

    Dopo il primo lm Caine viene notato dal produttore Harry Saltzman che, offrendogli ilruolo protagonista di Ipcress (1965), gli regala una luminosa carriera ancora attiva. Non quindi disponibile per il secondo lm sullargomento, sebbene si trovi gi in Africa per leriprese del kolossal europeoAshantidi Stephen Geller, ma sempre pronto a dover partire per laCalifornia dove sta contemporaneamente girando lo statunitenseLinferno sommersodi IrwinAllen. Non un problema, perch perZulu Dawnvengono messi in campo pezzi da novantacome Peter OToole, Burt Lancaster (che prende la parte che voleva Stanley Baker, tenutofuori bench dopo il successo del primo lm voleva tornare a partecipare) e Denholm Elliott.

    prevista la presenza anche di John Hurt ma le autorit africane gli negano il visto di entrata,confondendolo con quel John Heard che aveva fatto parlare di s per le marce anti-apartheid.

    Al di l di questi grandi nomi, tutti relegati in piccoli ruoli, uno stuolo di giovani ottimiattori mette in scena la tragica battaglia di Isandlwana, dopo la cui vittoria schiacciante gli

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    Zulu armati dei fucili sottratti ai cadaveri inglesi si diressero a Rorkes Drift per goderedi minor fortuna. Quindi Zulu Dawn il classico prequel che segue il successo di un lm,ma visto che era stato studiato per sfruttare il centenario della battaglia di Isandlwana ebbecomunque successo. Mai per quanto il primo.

    Zulu la storia di alcuni soldati che, in fortissima inferiorit numerica e con mille problemi,mantengono alto lonore della divisa e affrontano stoicamente il nemico.Zulu Dawn la storia

    della cecit di un impero che si crede imbattibile e delle sue ridicole pratiche burocratiche che,unitesi a mille altri problemi, decretano la scontta di fronte ad un meglio organizzato esercitodi guerrieri autoctoni. Il primo un lm epico perch mette laccento sul coraggio di pochi; ilsecondo semplicemente un lm tragico perch mette laccento sulla cieca stupidit di molti.Sono decisamente due bellezze diverse.

    *

    Festeggiare il centenario di una scontta ponendo fortemente laccento sui tanti erroricommessi insinuando anzi che senza quegli errori lesercito britannico avrebbe potuto avere

    ragione degli Zulu, come se le doti strategiche del capo Ceteway non abbiano avuto rilevanza non forse una buona trovata, e infatti di solito quando si parla di guerra agli Zulu al primolm che si fa riferimento.

    Inoltre dimostra che una buona storia dassedio pu travalicare ogni genere, pur rimanendoinvariato il concetto: essere assediati dagli zulu o dagli zombie o dai teppisti di New York nonha alcuna importanza...

  • 7/25/2019 Lucius Etruscus, Assedio

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    11.... ma anche come Zombie

    Non certo questa la sede per analizzare il fenomeno degli zombie in cinema e letteratu-ra, ma di sicuro si pu affermare che sin dallottocento in Europa si chiamavano zombie dei

    fantasmi o degli umani soggiogati da forze oscure: quello che noi oggi chiamiamo zombie, uncadavere semovente ritornato dalla tomba, lo dobbiamo al lm La notte dei morti viventidiGeorge A. Romero, che peraltro in questa prima pellicola neanche utilizza il termine zombie.

    Nellottobre del 1968 gli spettatori assistono stupefatti e terrorizzati alle vicende di ungruppetto di persone assediate in una casa di campagna, circondati da un numero imprecisatodi lenti e claudicanti morti viventi: persone morte ma rimaste in vita, pronte ad azzannarechi invece davverovivo.

    George Romero e John Russo, che rmano la sceneggiatura, non sembra vogliano rifarsi pi

    di tanto alla traduzione del cinema horror, bens appare chiara la loro intenzione di mascherarecon un linguaggio di genere una tagliente critica alla societ contemporanea. Se da una partesi afdano al consueto canone delle storie dassedio - dove il vero nemico la disarmonia -dallaltra inseriscono elementi nuovi che sembrano pi legati a tematiche sociali. Dai cacciato-ri che si divertono ad andare in giro ad uccidere i morti viventi - che non sembrano discostarsimolto da ben peggiori esempi di categorie di persone che si sentono in diritto di uccidere chiconsiderano diverso - alla curiosa situazione in cui un uomo nero in una casa circondatoda zombie bianchi che vogliono ucciderlo!

    *

    Questultima situazione sembra una situazione volutamente contraria al lm Zulu, dovetanti neri assediavano pochi bianchi, ma al di l di questo difcile non pensare che Romeroavesse bene in mente il lm britannico del 1964, uscito cio nei cinema solo quattro anni primadeLa notte dei morti viventi.

    Fiumi di inchiostro sono stati spesi per analizzare questo lm e non sar certo questo il luogoper convenire o dissentire sulle mille letture e interpretazioni sono state fatte di un piccololm che, in fondo, deve il suo successo principalmente alla valanga di altri lm pessimi girati

    sullargomento, al cui confronto svetta come un faro nella notte.Dopo Romero, infatti, lassedio zombesco diventa una regola ferrea del genere, tirando

    un bel colpo di spugna su molti decenni di storie dal forte sapore esotico e dalle atmosferemagiche. Dai Tropici in cui gli Europei vogliono siano nati gli zombie, i poveri morti viventisono niti ad essere maleodoranti carogne affamate di cervelli che si aggirano nei peggiori

    bassifondi delle citt.A nulla valso il tentativo che lo stesso Romero ha fatto di aggiustare il tiro, girando dieci

    anni dopoDawn of the Dead(1978). A nulla valso il tentativo di mostrare che i vivi sono

    pi pericolosi dei morti, o peggio che sono pi stupidi. Gli zombie si aggirano per un centrocommerciale senza sapere il perch, una beata ignoranza: gli uomini invece quando non siammazzano fra di loro rischiano la vita per rubare soldi e oggetti preziosi dai negozi. Per farnecosa, se il mondo morto?

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    La critica sottile al cieco consumismo si perde nella marea zombie e anche le successiveopere di Romero, sempre votate ad una critica sociale molto pi che a temi horror, sono stateviste come opere zombesche.

    *

    Di sicuro lassedio degli zombie il tema che rimane pi impresso nello spettatore: unordadi muti individui senza volont n motivazioni, spinti solo dalla sete di sangue... E se rimanes-sero invariate queste qualit ma invece di morti viventi si trattasse di teppisti di New York?

  • 7/25/2019 Lucius Etruscus, Assedio

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    12.Assalto al Distretto 13

    Il momento arrivato: ogni capitolo di questo saggio ha portato in ununica direzione. Allastoria dassedio defnitiva, al caposaldo che per sempre rimarr punto di riferimento obbligato-

    rio per chiunque voglia raccontare una storia simile. Stiamo parlando del piccolo capolavoro diun regista che da solo ha cambiato il modo di fare cinema:Distretto 13: le brigate della morte(Assault on Precint 13, 1976) di John Carpenter, girato in un momento in cui creare qualcosadi nuovo sullargomento davvero difcile. Non va infatti dimenticato che Carpenter devevedersela conZulu(1964) eLa notte dei morti viventi(1969), due formidabili storie dassediodi grande successo di pubblico: eppure riesce a trasformare lhandicap in una vittoria su tuttala linea.

    Il lm girato in ristrettissima economia, quasi in perdita, e la trama non pu svilupparsi pi

    di tanto per gli ovvi problemi nanziari. Il 13 distretto di polizia di Los Angeles viene dismessoe il tenente Bishop (Austin Stoker), al suo primo incarico, deve occuparsi della chiusura. Nonsa che una pericolosissima gang cittadina ha dichiarato guerra alla comunit, e sta inseguen-do un uomo che ha osato spararle contro. Luomo in questione si rifugia nel distretto 13 insmantellamento, condannando tutti a morte: riusciranno un poliziotto, due segretarie e duecriminali a sopravvivere allattacco di un ume di spietati criminali assetati di sangue?

    *

    Dietro uno stile scarno e quasi spoglio, c tutta la potenza di John Carpenter, uno dei maestri

    incontrastati di un cinema ben presto dimenticato: il suo motto potrebbe essere benissimodatemi una briciola e vi creer un universo.

    La potenza del lm non solo nelle immagini ma nella potenza devastante che da esse emana. nella bambina che, con il gelato in mano, viene raggiunta dalla pallottola del criminale (inunepoca in cui si potevano mostrare cose del genere sullo schermo). Non c splatter, nonci sono grida n alcun tipo di sottolineatura emotiva. Con una macchia sul petto, la bambinasemplicemente si accascia: la potenza devastante tutta negli occhi dello spettatore.

    Chi va al cinema anestetizzato alle gang criminali, viste in decine di salse diverse. Le

    uniche al mondo a fare veramente paura sono quelle di Carpenter, semplicemente perch...non fanno assolutamente niente. Non sono criminali violenti, non sono sadici, non gridano,non ridono, non sparano inutili rafche di proiettili, non corrono, non si agitano. La loro unaviolenza incomprensibile, muta: si muovono e uccidono, senza perch, senza motivi, senza

    possibilit di comprensione. E questo crea il panico.Non sfugga lanno del lm: prima del secondo lm sugli zombie di George A. Romero,

    Carpenter rielabora il tema deLa notte dei morti viventi (1968) calandolo nella citt violenta. Icriminali diDistretto 13sono in tutto e per tutto degli zombie e proprio come nella pellicola

    di Romero cercano di penetrare nel fortino senza emettere alcun suono ed anzi con una furiacieca e priva di ragionamento, quasi primordiale ma mettono ancora pi paura perch... sonoveri!

    Ma Carpenter anche di pi. Quando i criminali-zombie tentano di entrare nel distretto,

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    si comportano tutti nella stessa maniera ed emettono tutti lo stesso rumore: il tonfo sordo dipistole con silenziatore. Tuttaltro discorso per gli eroi allinterno, ognuno con unarma diversae ognuno con rumori differenti, ognuno con comportamenti e idee diverse. Non uno scontrofra buoni e cattivi, bens fra libert di pensiero e di comportamento contro lomologazione, dasempre motivo di terrore per gli spettatori americani.

    *

    I richiami al grande cinema western dassedio sono chiari e dichiarati: non a caso lescamo-tagenale di sparare alla dinamite sembra arrivare direttamente dalla scena nale diRio Bravodi Hawks, da sempre indicato come lm che Carpenter ha voluto rifare in chiave cittadina.

    Lo sottolinea, alluscita del lm nel nostro Paese, anche il quotidiano La Stampa (23giugno 1979): Distretto 13pi che un poliziesco un lm dazione con insistiti riferimentia posizioni drammatiche tipiche di quei western in cui si vedono scerif bloccati in ufcio daoutlaws. Nello sviluppo furente e vermiglio dellazione stessa non c approfondimento deicaratteri, e le motivazioni sociali (la periferia ghettizzata dun immenso centro urbano alla

    facile merc duna delinquenza organizzatissima) non sono sottoposte ad analisi alcuna. Peril giovane Carpenter ha un vigoroso mestiere, un occhio cinematograco sicuro e polso fermoanche nella guida degli interpreti. Anche gli italiani insomma si accorgono che il giovaneCarpenter ha stoffa da vendere.

    Da quel giorno ogni altro lm anche solo vagamente di assedio comprese le successivepellicole di Romero dovranno fare i conti con ilPrecint 13di Carpenter, che scrive le nuoveregole per il cinema dassedio: basta balletti, basta scazzottate e bevute, basta moralismospicciolo.