madonna del carmelote. l'incontro da intervallo diventa traguardo; la casa da tappa diventa...

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Parrocchia SS. Consolata, Pontenuovo Parrocchia S. Michele dei Mucchietti Parrocchia SS. Nazario e Celso, Pigneto Parrocchia S. Pietro, Rometta SASSUOLO (MO) Diocesi Reggio Emilia-Guastalla www.upmadonnadelcarmelo.it Parroco Don Marco Ferrari tel. 0536 872512 e-mail: [email protected] Collaboratori Don Romano Messori tel. 0536 872512 Don Sandro Puliani tel. 0536 883747 e-mail: Segreterie Consolata Telefono: 0536 872512 Orario: Lu-Ve: 9-12.30, Gio 16-19 Rometta Telefono: 0536 883747 Orario: Lu e Me:8.30-12.30 Lu-Sa: 16-19 (venerdì chiuso) San Michele Telefono: 0536 852304 Orario: sabato 10-12 Domenica 3 novembre 2019 XXXI DOMENICA TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Sap 11,22-12,2 Sal 144 2Ts 1,11-2,2 Lc 19,1-10 Parrocchia Feriali Festivi SS. Consolata 7.15 Carmelo 8.00 Casa della Carità 16.00 Casa Serena (solo mercoledì) 19.00 Chiesa Parrocchiale (Lunedì, Merco- ledì, Venerdì) 10.30 - 19.00 Chiesa parrocchiale 8.30 Carmelo 9.30 Salone Casa della Carità S. Michele 18.30 11.00 S. Nazario e Celso/Pigneto 9.30 S. Pietro/Rometta 19.00 (Martedì, Giovedì, Sabato) 8.30 - 10.30 Madonna del Carmelo UNITÀ PASTORALE ORARIO SANTE MESSE Zaccheo e la scoperta d'essere amati senza meriti Il Vangelo ci trasmette, nella storia di Zaccheo, l'arte dell'incontro, la sorpresa e la potenza creativa del Gesù degli incontri. Prima scena: personaggi in ricerca. C'è un rabbi che riempie le strade di gente e un piccolo uomo curioso, ladro come ammette lui stesso, impuro e capo degli impu- ri di Gerico, un esattore delle tasse, per di più ricco. Il che voleva dire: soldi, busta- relle, favori, furti... Si direbbe un caso disperato. Ma non ci sono casi disperati per il Vangelo. Ed ecco che il suo limite fisico, la bassa statura, diventa la sua fortuna, «una ferita che diventa feritoia» (L. Verdi). Zaccheo non si piange addosso, non si arrende, cerca la soluzione e la trova, l'albero: «Corse avanti e salì su un sicomo- ro». Tre pennellate precise: non cammina, corre; in avanti, non all'indietro; sale sull'albero, cambia prospettiva. Seconda scena: l'incontro e il dialogo. Gesù passa, alza lo sguardo, ed è tene- rezza che chiama per nome: Zaccheo, scendi. Non giudica, non condanna, non umilia; tra l'albero e la strada uno scambio di sguardi che va diritto al cuore di Zac- cheo e ne raggiunge la parte migliore (il nome), frammento d'oro fino che niente può cancellare. Poi, la sorpresa delle parole: devo fermarmi a casa tua. Devo, dice Gesù. Dio viene perché deve, per un bisogno che gli urge in cuore; perché lo spin- ge un desiderio, un'ansia: a Dio manca qualcosa, manca Zaccheo, manca l'ultima pecora, manco io. Devo fermarmi, non semplicemente passare oltre, ma stare con te. L'incontro da intervallo diventa traguardo; la casa da tappa diventa meta. Perché il Vangelo non è cominciato al tempio ma in una casa, a Nazaret; e ricomincia in un'altra casa a Gerico, e oggi ancora inizia di nuovo nelle case, là dove siamo noi stessi, autentici, dove accadono le cose più importanti: la nascita, la morte, l'amore. Terza scena: il cambiamento. «Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia». Zac- cheo non deve prima cambiare vita, dare la metà dei beni ai poveri, e dopo il Signo- re entrerà da lui. No. Gesù entra nella casa, ed entrando la trasforma. L'amicizia anticipa la conversione. Perché incontrare un uomo come Gesù fa credere nell'uo- mo; incontrare un amore senza condizioni fa amare; incontrare un Dio che non fa prediche ma si fa amico, fa rinascere. Gesù non ha indicato sbagli, non ha puntato il dito o alzato la voce. Ha sbalordito Zaccheo offrendogli se stesso in amicizia, gli ha dato credito, un credito immeritato. E il peccatore si scopre amato. Amato senza meriti, senza un perché. Semplicemente amato. Il cristianesimo tutto è preceduto da un “sei amato” e seguito da un “amerai”. Chiunque esce da questo fondamento amerà il contrario della vita.

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Page 1: Madonna del Carmelote. L'incontro da intervallo diventa traguardo; la casa da tappa diventa meta. Perché il Vangelo non è cominciato al tempio ma in una casa, a Nazaret; e ricomincia

Parrocchia SS. Consolata, Pontenuovo Parrocchia S. Michele dei Mucchietti Parrocchia SS. Nazario e Celso, Pigneto Parrocchia S. Pietro, Rometta

SASSUOLO (MO) Diocesi Reggio Emilia-Guastalla www.upmadonnadelcarmelo.it

Parroco

Don Marco Ferrari tel. 0536 872512 e-mail: [email protected]

Collaboratori

Don Romano Messori tel. 0536 872512

Don Sandro Puliani tel. 0536 883747 e-mail:

Segreterie

Consolata Telefono: 0536 872512 Orario: Lu-Ve: 9-12.30, Gio 16-19

Rometta Telefono: 0536 883747 Orario: Lu e Me:8.30-12.30 Lu-Sa: 16-19 (venerdì chiuso)

San Michele Telefono: 0536 852304 Orario: sabato 10-12

Domenica 3 novembre 2019

XXXI DOMENICA TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Sap 11,22-12,2 Sal 144 2Ts 1,11-2,2 Lc 19,1-10

Parrocchia Feriali Festivi

SS. Consolata 7.15 Carmelo 8.00 Casa della Carità 16.00 Casa Serena (solo mercoledì)

19.00 Chiesa Parrocchiale (Lunedì, Merco-

ledì, Venerdì)

10.30 - 19.00 Chiesa parrocchiale 8.30 Carmelo 9.30 Salone Casa della Carità

S. Michele 18.30 11.00

S. Nazario e Celso/Pigneto 9.30

S. Pietro/Rometta 19.00 (Martedì, Giovedì, Sabato) 8.30 - 10.30

Madonna

del Carmelo

UNITÀ PASTORALE

ORARIO SANTE MESSE

Zaccheo e la scoperta d'essere amati senza meriti

Il Vangelo ci trasmette, nella storia di Zaccheo, l'arte dell'incontro, la sorpresa e la potenza creativa del Gesù degli incontri.

Prima scena: personaggi in ricerca. C'è un rabbi che riempie le strade di gente e un piccolo uomo curioso, ladro come ammette lui stesso, impuro e capo degli impu-ri di Gerico, un esattore delle tasse, per di più ricco. Il che voleva dire: soldi, busta-relle, favori, furti... Si direbbe un caso disperato. Ma non ci sono casi disperati per il Vangelo. Ed ecco che il suo limite fisico, la bassa statura, diventa la sua fortuna, «una ferita che diventa feritoia» (L. Verdi). Zaccheo non si piange addosso, non si arrende, cerca la soluzione e la trova, l'albero: «Corse avanti e salì su un sicomo-ro». Tre pennellate precise: non cammina, corre; in avanti, non all'indietro; sale sull'albero, cambia prospettiva.

Seconda scena: l'incontro e il dialogo. Gesù passa, alza lo sguardo, ed è tene-rezza che chiama per nome: Zaccheo, scendi. Non giudica, non condanna, non umilia; tra l'albero e la strada uno scambio di sguardi che va diritto al cuore di Zac-cheo e ne raggiunge la parte migliore (il nome), frammento d'oro fino che niente può cancellare. Poi, la sorpresa delle parole: devo fermarmi a casa tua. Devo, dice Gesù. Dio viene perché deve, per un bisogno che gli urge in cuore; perché lo spin-ge un desiderio, un'ansia: a Dio manca qualcosa, manca Zaccheo, manca l'ultima pecora, manco io. Devo fermarmi, non semplicemente passare oltre, ma stare con te. L'incontro da intervallo diventa traguardo; la casa da tappa diventa meta. Perché il Vangelo non è cominciato al tempio ma in una casa, a Nazaret; e ricomincia in un'altra casa a Gerico, e oggi ancora inizia di nuovo nelle case, là dove siamo noi stessi, autentici, dove accadono le cose più importanti: la nascita, la morte, l'amore.

Terza scena: il cambiamento. «Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia». Zac-cheo non deve prima cambiare vita, dare la metà dei beni ai poveri, e dopo il Signo-re entrerà da lui. No. Gesù entra nella casa, ed entrando la trasforma. L'amicizia anticipa la conversione. Perché incontrare un uomo come Gesù fa credere nell'uo-mo; incontrare un amore senza condizioni fa amare; incontrare un Dio che non fa prediche ma si fa amico, fa rinascere. Gesù non ha indicato sbagli, non ha puntato il dito o alzato la voce. Ha sbalordito Zaccheo offrendogli se stesso in amicizia, gli ha dato credito, un credito immeritato. E il peccatore si scopre amato. Amato senza meriti, senza un perché. Semplicemente amato. Il cristianesimo tutto è preceduto da un “sei amato” e seguito da un “amerai”. Chiunque esce da questo fondamento amerà il contrario della vita.

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U. P. Madonna del Carmelo RICORDIAMO I NOSTRI CARI DEFUNTI

L'idea di commemorare in un unica ricorrenza tutti i morti risale al secolo IX grazie all’ abate benedettino sant’ Odilone di Cluny. Il significato è quello di prega-re le per le anime di tutti coloro che ci hanno prece-duti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro dei quali solo Dio ha conosciuto la fede Il 2 Novembre è il giorno che la Chiesa dedica alla commemorazione dei fedeli defunti, che dal popolo viene chiamato semplicemente anche “festa dei de-funti”. Ma anche nella messa quotidiana, la liturgia riserva sempre un piccolo spazio, detto “memento, Domine…”, che vuol dire “ricordati, Signore…” e pro-pone preghiere universali di suffragio alle anime di tutti i defunti in Purgatorio. La Chiesa, infatti, con i suoi figli è sempre madre e vuole sentirli tutti presenti in un unico abbraccio. Pertanto prega per i morti, come per i vivi, perché anch’ essi sono vivi nel Signore. Per questo pos-siamo dire che l’amore materno della Chiesa è più forte della mor-te. La Chiesa, inoltre, sa che «non entrerà in essa nulla di im-puro». Il colore liturgico di questa commemorazione è il viola, il co-lore della penitenza, dell'attesa e del dolore, utilizzato anche nei funerali. Qual è il significato di questa ricorrenza? La commemorazione dei fedeli defunti appare già nel secolo IX, in continuità con l’ uso monastico del secolo VII di consacrare un giorno completo alla preghiera per tutti i defunti. Amalario, nel secolo IX, poneva già la memoria di tutti i defunti suc-cessivamente a quelli dei santi che erano già in cielo. È solo con l’ abate benedettino sant’ Odilone di Cluny che questa data del 2 novembre fu dedicata alla com-memorazione di tutti i fedeli defunti, per i quali già sant’ Agostino lodava la consuetudine di pregare an-che al di fuori dei loro anniversari, proprio perché non fossero trascurati quelli senza suffragio. La Chiesa è stata sempre particolarmente fedele al ricordo dei defunti. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la disso-luzione nella polvere il destino finale dell’ uomo, ben-sì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio. Il tema è ripreso con potenza espressiva dall’ apostolo Paolo che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepo-li sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta

la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasqua-le, è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione. Nutrono infine la speranza di rag-giungerli in cielo per unirsi gli eletti nella lode della gloria di Dio. Perché si ricordano i defunti il giorno dopo la so-lennità di Tutti i Santi? Nella professione di fede del cristiano noi affermiamo: «Credo nella santa Chiesa cattolica, nella comunione dei Santi». Per “comunione dei santi” la Chiesa inten-de l’insieme e la vita d’ assieme di tutti i credenti in Cristo, sia quelli che operano ancora sulla terra sia quelli che vivono nell’ altra vita in Paradiso ed in Pur-gatorio. In questa vita d’ assieme la Chiesa vede e vuole il fluire della grazia, lo scambio dell’aiuto reci-

proco, l’unità della fede, la rea-lizzazione dell’amore. Dalla co-munione dei santi nasce l’interscambio di aiuto reciproco tra i credenti in cammino sulla terra i credenti viventi nell’ aldi-là, sia nel Purgatorio che nel Paradiso. La Chiesa, inoltre, in nome della stessa figliolanza di Dio e, quindi, fratellanza in Ge-sù Cristo, favorisce questi rap-porti e stabilisce anche dei mo-menti forti durante l’anno liturgi-co e nei riti religiosi quotidiani. Perché è stata scelta la data del 2 novembre? Nel convento di Cluny viveva un santo monaco, l’ abate Odilone, che era molto devoto delle ani-me del Purgatorio, al punto che tutte le sue preghiere, sofferen-ze, penitenze, mortificazioni e messe venivano applicate per la loro liberazione dal purgatorio. Si dice che uno dei suoi confra-

telli, di ritorno dalla Terra Santa, gli raccontò di esse-re stato scaraventato da una tempesta sulla costa della Sicilia; lì incontrò un eremita, il quale gli raccon-tò che spesso aveva udito le grida e le voci dolenti delle anime purganti provenienti da una grotta insie-me a quelle dei demoni che gridavano contro lui, l’ abate Odilone. Costui, all’ udire queste parole, ordinò a tutti i monaci del suo Ordine cluniacense di fissare il 2 Novembre come giorno solenne per la commemo-razione dei defunti. Era l’ anno 928 d. C. Da allora, quindi, ogni anno la “festa” dei morti viene celebrata in questo giorno. Da allora quel giorno rappresenta per tutti una sosta nella vita per ricordare con una certa nostalgia il passato, vissuto con i nostri cari che il tempo e la morte han portato via, il bene che coloro che ci hanno preceduti sulla terra hanno lasciato all’ umanità, e il loro contributo all’ aumento della fede, della speranza, della carità e della grazia nella Chie-sa.

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U. P. Madonna del Carmelo PAPA FRANCESCO…

«In questi giorni, in cui, purtroppo, circolano an-che messaggi di cultura negativa sulla morte e sui morti, invito a non trascurare, se possibile, una visita e una preghiera al cimitero»

… in piazza San Pietro, richiama la dimensione cri-stiana della morte ed esorta a visitare domani, 2 novembre, i propri cari defunti sepolti nei cimiteri e pregare per la loro anima. «Sarà un atto di fede», dice a braccio il Pontefice … poi riflette invece sulla solennità di Tutti i Santi e rammenta il messaggio di wojtyliana memoria che «siamo tutti chiamati alla santità». «I Santi e le Sante di ogni tempo, che oggi celebriamo tutti insieme, non sono semplicemente dei simboli, degli esseri umani lontani, irraggiungibi-li», sottolinea. «Al contrario, sono persone che han-no vissuto con i piedi per terra; hanno sperimentato la fatica quotidiana dell’esistenza con i suoi successi e i suoi fallimenti, trovando nel Signore la forza di rialzarsi sempre e proseguire il cammino». È questo che fa comprendere come la santità non sia «un tra-guardo che non si può conseguire soltanto con le proprie forze», ma «il frutto della grazia di Dio e della

nostra libera risposta ad es-sa». ...I Santi dice il Papa «Hanno ammesso nella loro vita di avere bisogno di que-sta luce divina, abbandonandosi ad essa con fiducia. E ora,

davanti al trono di Dio, cantano in eterno la sua glo-ria». A loro «guardiamo con speranza, come alla nostra mèta definitiva, mentre siamo pellegrini nella “città terrena”, affaticati dall’asprezza del cammino», dice Bergoglio. «La speranza ci dà la forza di andare avanti», rimarca a braccio. E aggiunge: «Guardando alla loro vita, siamo stimolati a imitarli. Tra loro ci sono tanti testimoni di una santità “della porta accan-to”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio». Allora, nel ricordo dei Santi alziamo «gli occhi verso il Cielo», «non per dimenticare le realtà della terra, ma per affrontarle con più coraggio e speranza».

WEEK END DA BRIVIDO!!! dal 13 al 16 febbraio a Soraga

in val di Fassa: giornate sulla neve Amicizia, preghiera, messa quotidia-na per giovani, adulti e famiglie dell'unità pastorale Madonna del Carmelo. Ci sarà la possibilità di in-serire i bambini in gruppi con maestri di sci. Iscrizione e caparra di 70 eu-ro ad adulto domenica 3 novembre ore 11.30 nella parrocchia della Consolata.

SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA PERCORSO DI TEOLOGIA 2019/2020

ORATORIO DON BOSCO - SALA ROSSI Via Menotti 90, Sassuolo

7 novembre 2019 - A che cosa serve la Chiesa Quello che la Chiesa ha da dire al mondo di oggi

Con Don MATTEO MIONI

AZIONE CATTOLICA TESSERAMENTO AC 2019/2020

Si apre questa Domenica 3 novembre e si chiu-de Domenica 1 dicembre.

AZIONE CATTOLICA ADULTI Domenica 17 novembre 2019

Il gruppo AC di ROMETTA invita tutti gli Adulti interessati ad un INCONTRO di AMICIZIA e SPI-RITUALITA' alle ore 16,30 presso i locali parroc-chiali. * RECITA del Vespro * MEDITAZIONE sul tema “GESU' e il TEM-PO” guidata da Don Sandro

CARMELO Vi invitiamo giovedì 7 novembre alle ore 20.45 presso la chiesa del Monastero alla veglia di preghiera dedicata a Santa Elisabet-ta della Trinità: "Fare spazio a Dio: un cielo anticipato sulla terra"

In fondo alle chiese trovate dei calendari con la programmazione delle principali attività pastorali riguardanti la nostra Unità Pastorale!

Non è possibile inserire tutti gli incontri formativi organizzati da gruppi, asso-ciazioni, dalla diocesi ecc… pur essendo sempre molto importanti! Vi chiediamo di consultare il sito dell’Unità Pastorale:

www.upmadonnadelcarmelo.it

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Parrocchia SS. CONSOLATA

CRESIMA 2019 Domenica 3 novembre RITIRO DEI CRESIMANDI Pigneto. Giovedì 7 novembre ore 15 Confessioni dei cresimandi

Venerdì 8 novembre: ore 15 prove Ore 21 Liturgia penitenziale per genitori e Padrini/madrine Sabato 9 novembre ore 17: Celebrazione S. Cresima

ORATORIO Martedì 5 novembre inizieremo le attività pomeridiane di oratorio. Dal martedì al venerdì tutte le settimane l'oratorio è aperto dalle 16.30 alle 18.30 per bambini e ragazzi con laboratori, giochi e merenda tutti insieme.

IL MELOGRANO Domenica 17 novembre ci sarà la raccolta per il Melograno. Raccoglieremo prodotti per la pulizia della casa e l’igiene personale. Vi aspettiamo prima della Messa delle 10.30

SCOUT Lunedì 4 novembre ore 21: riunione Co.Ca. Domenica 10 novembre ore 16: Audiovisivi in palestra

CONSIGLIO PASTORALE AFFARI ECONOMICI

Mercoledì 6 novembre, ore 21.

Parrocchia di ROMETTA

CATECHISMO Il catechismo per i bambini dalla terza elementare alla seconda me-dia riprenderà a partire da lunedì 4 novembre secondo il programma

settimanale dei singoli gruppi: Lunedì 4 ore 15,00 2^ media Martedì 5 ore 15,00 1^media Martedì 5 ore 16,30 5^ elementare Mercoledì 6 ore 16,30 3^elementare Giovedì 7 ore 16,30 4^ elementare

BAMBINI SECONDA ELEMENTARE

Il catechismo inizierà lunedì 18 novem-bre ore 16,30

ORATORIO Domenica 3 novembre ore 10,30 S. Messa - Cantiamo insieme Aperto dal lunedì al giovedì dalle 16,00 alle 18,30 Lunedì dalle 17,30 alle 18,30 "corso di teatro" Mercoledì dalle ore 16,30 alle 17,30 laboratorio creativo e corso di chitarra

FESTA SAN MARTINO CENIAMO INSIEME Sabato 9 novembre ore 20,00 polentata… dolci e caldarroste. Prenotarsi in segreteria

RASSEGNA DIOCESANA DEI CORI PARROCCHIALI

Domenica 10 novembre alle ore 17,00 pres-so la Parrocchia di San Pietro in Rometta

Parrocchia SAN MICHELE

INIZIA IL CATECHISMO Gli incontri di catechismo per tutte le classi inizieranno ve-nerdì 8 novembre con i soliti orari. Per i bambini di seconda ele-

mentare è necessaria l'iscrizione in segreteri-a.

CENA DI SAN MARTINO IN ROCCA Sabato 16 novembre alle ore 20.00 tradizio-nale cena di San Martino, riservata ai soci. Occorre prenotazione in bar.

MANDATO CATECHISTI Domenica 10 novembre nella Messa delle ore 11 Celebrazione di Mandato ai catechisti.

Parrocchia di PIGNETO

CATECHISMO 2019 Gli incontri di catechismo per tutte le classi inizieranno domenica 10 novembre dopo la Messa delle

9,30 alla quale invitiamo sempre genitori e bambini. Le seconde elementari faranno catechismo sempre e solo l’ultima domenica di ogni mese. Le Terze e quarte elementari tutte le domeni-che del mese all’infuori dell’ultima. Quinta, prima e seconda media tutte le do-meniche. Grazie a quanti si sono resi disponibili per tale servizio.

MANDATO CATECHISTI Domenica 10 novembre nella Messa delle ore 9,30 Celebrazione di Mandato ai cate-chisti.