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UN SIMbOLO I l dipinto “La piscina di betsaida”, di Giovanni Paolo Pannini (Piacenza 1691 - Roma 1765), fu donato alla Galleria degli Uffizi grazie ad una sottoscrizione promossa dagli Amici degli Uf- fizi a seguito delle drammatiche vicende del 27 maggio 1993. Furono determinanti per l’ac- quisto dell’opera il contributo generoso di Fondiaria S.p.A., ma anche quelli del ‘Fondo per Firenze’ del Sole 24 Ore, di Pitti Immagine, di Progetto Firenze e di Fabrizio Guidi bru- scoli in memoria di Riccardo bruscoli. Il dipinto pare quindi un simbolo dello sde- gno e della solidarietà della società civile che seguirono il grave atto barba- rico e fu la prima donazione scaturita dall’impegno dell’Associazione Amici degli Uffizi, che da allora non ha mai cessato di sostenere con mo- derno mecenatismo la prestigiosa Galleria fiorentina. Giovanni Paolo Pannini, La Piscina di Betsaida, particolare, 1740 ca. N° 57 - Luglio 2013 Periodico quadrimestrale Diffusione gratuita - Edizioni Polistampa Firenze Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Firenze Numero speciale - 9 luglio 2013 PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI UFFIZI Vent’anni dopo 1993-2013

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Page 1: N°57-Luglio2013 Periodicoquadrimestrale Diffusionegratuita ... fileUnarievocazionedelle drammatichevicissitudiniche sconvolseroilcuorediFirenze il27maggiodel1993.Oltre allatragicaperditadivite

Un simbolo

il dipinto “la piscina di betsaida”, di Giovanni Paolo Pannini (Piacenza 1691 - Roma 1765), fudonato alla Galleria degli Uffizi grazie ad una sottoscrizione promossa dagli Amici degli Uf-fizi a seguito delle drammatiche vicende del 27 maggio 1993. Furono determinanti per l’ac-

quisto dell’opera il contributo generoso di Fondiaria s.p.A., ma anche quelli del ‘Fondo perFirenze’ del sole 24 ore, di Pitti immagine, di Progetto Firenze e di Fabrizio Guidi bru-

scoli in memoria di Riccardo bruscoli. il dipinto pare quindi un simbolo dello sde-gno e della solidarietà della società civile che seguirono il grave atto barba-

rico e fu la prima donazione scaturita dall’impegno dell’AssociazioneAmici degli Uffizi, che da allora non ha

mai cessato di sostenere con mo-derno mecenatismo la prestigiosa

Galleria fiorentina.

Giovanni Paolo Pannini,

La Piscina di Betsaida,

particolare, 1740 ca.

N° 57 - Luglio 2013Periodico quadrimestrale

Diffusione gratuita -Edizioni Polistampa

FirenzeSpedizione in A.P. - 45%art.2 comma 20/b legge

662/96 - Filiale di Firenze

Numero speciale - 9 luglio 2013PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI UFFIZI

Vent’anni dopo 1993-2013

Page 2: N°57-Luglio2013 Periodicoquadrimestrale Diffusionegratuita ... fileUnarievocazionedelle drammatichevicissitudiniche sconvolseroilcuorediFirenze il27maggiodel1993.Oltre allatragicaperditadivite

Una rievocazione delledrammatiche vicissitudini chesconvolsero il cuore di Firenzeil 27 maggio del 1993. Oltrealla tragica perdita di viteumane, danni gravissimi alleraccolte e alle strutturearchitettoniche degli Uffizi.Tre dipinti distrutti eduecentocinquanta operedanneggiate

Venti anni or sono la Galle-ria degli Uffizi affrontò uno

dei momenti più drammaticidella sua storia plurisecolare. Daquando il granduca Francescoi diede forma, nella Tribuna, aun’idea destinata a diventare laradice stessa del concetto dimuseo dell’era moderna, gliUffizi sono passati attraverso vi-cissitudini drammatiche che apiù riprese hanno sconvolto lavita di Firenze e dell’italia. masempre le conseguenze, talvol-ta assai gravi come nel caso del-l’ultima guerra, erano state, percosì dire, fortuite: prodotte,cioè, dall’essersi questo edificiotrovato coinvolto in eventi cheavevano ragioni drammatichema comunque estranee al suoessere.

Questa volta invece l’obiet-tivo era proprio la nobile ar-chitettura vasariana e il suocontenuto ineguagliabile di artee di cultura. l’attentato dina-mitardo era proprio rivolto alleradici della nostra identità sto-rica, e all’annientamento diuna delle sorgenti di cultura piùfeconde in un raggio superna-zionale.

Quando venni chiamata nel-la notte dalle voci concitate del-le guardie di servizio, nei primimomenti rimasi come stordita,incredula davanti al disastroche, con contorni sempre piùdrammatici, si andava definen-do sotto i miei occhi. Come tut-ti mi sforzavo di concentrare ilpensiero su cause accidentali,pur nella consapevolezza dellaloro evidente inattendibilità. Equando dovemmo prendere

atto della realtà, le reazioni fu-rono di un’angoscia paraliz-zante, man mano che alla veri-fica dei danni al patrimonioartistico venivano ad aggiun-gersi le notizie di ben cinquevite perdute nell’attentato di-namitardo.

ben presto però prevalse lanecessità di reagire: di dimo-strare che né la cultura né la so-cietà civile uscivano sconfitte daun gesto di tale natura. ne po-tevano e dovevano anzi scaturi-re reazioni positive, la prima del-le quali si verificò tra la stessa co-munità del museo. il bilanciodei danni era ingente: tre dipintiirrimediabilmente perduti, cir-

ca duecentocinquanta tra qua-dri e sculture più o meno gra-vemente danneggiati, la scala diaccesso al corridoio vasariano ele sale adiacenti semidistrutte.Davanti allo sfacelo che violavail luogo di un lavoro nel qualegli addetti, di qualsiasi ordine egrado, credevano fermamente,tutto il personale reagì all’uni-sono, senza limiti di orario o dimansioni; consentendo così diriaprire al pubblico nello spaziodi soli venti giorni oltre il ses-santa per cento degli spazi mu-seali. Una sfida non facile, che fupossibile superare per la costan-te vicinanza dei vertici dello sta-to, dal Presidente scalfaro, al

capo del Governo Ciampi, ai mi-nistri Ronchey, barucci, spini.

E, intanto, un moto di soli-darietà internazionale racco-glieva all’esterno fondi che, gra-zie anche all’impegno di tantirestauratori di altissima profes-sionalità, permisero il recuperoin tempi ragionevoli delle ope-re danneggiate.

Restava tuttavia il rischioconcreto che questo potenzialedi energia generosa venisse pe-nalizzato dal peso della buro-crazia che soffoca i musei stata-li, impedendo una gestione ef-ficace e tempestiva del denaroprivato che aveva frattanto rag-giunto una cifra considerevole.

Alla soluzione del proble-ma provvide un gruppo diamici – intellettuali e pro-fessionisti che misero su-bito a disposizione com-petenze e disponibilità lo-gistico-operative – i quali,raccogliendo un’idea dialcuni soci del Rotary ClubFirenze ovest, fondaronol’Associazione degli Amicidegli Uffizi.

Presieduta al suo esor-dio dall’ex direttore dellaGalleria luciano berti epoi guidata con generosi-tà e competente energiada maria Vittoria ColonnaRimbotti, l’Associazione èvenuta ad assumere unruolo sempre più deter-minante nella vita del mu-seo, accrescendolo di nuo-ve opere d’arte, interve-nendo sul fronte crucialedella conservazione e deimiglioramenti tecnici, so-stenendolo nella organiz-zazione di eventi straordi-nari, e – soprattutto – in-coraggiando chi lavora alsuo interno col calore del-la vicinanza della società ci-vile.

Anna Maria Petrioli Tofanigià Direttore

della Galleria degli Uffizi

2 IL GIORNALE degli UFFIZI

Attentato all’arte e alla cultura

Gherardo delle Notti, Adorazionedei pastori (restauro, 2003).

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Dopo un ventennio sono an-cora vivi il lutto, la con-

danna di un gesto di barbarie co-stato la vita a cinque innocenti,la reazione forte e accorata del-la città e del mondo intero al vileattentato del 27 maggio 1993.Una ferita inferta anche al nostropatrimonio culturale, con il dan-neggiamento dell’architettura edi alcune opere della Galleria de-gli Uffizi. Allo sdegno seguì al-lora un moto di orgoglio e soli-darietà che vide un gruppo diprivati cittadini – a neppure duemesi dall’attentato, il 9 luglio –costituirsi in “Associazione Ami-ci degli Uffizi”, pronti a sostenerela rinascita del museo.

Un’alleanza, un patto di ci-viltà contagioso che dai 91 socidel primo anno, tocca oggi il rag-guardevole numero di quasi8000 associati, ossia la più nu-merosa associazione di amici diun museo italiano. Privati citta-dini che ancora oggi operano afianco della prima Galleria d’ita-lia con fedeltà e dedizione. Tan-to da rappresentare un efficien-te esempio di moderno mece-natismo collettivo. Al primo con-sistente nucleo di fiorentini, nel2006 si è aggiunta la branch“Friends of the Uffizi Gallery”che raccoglie risorse anche tra igenerosi donatori americani.l’Associazione utilizza i fondiper iniziative come restauri, am-modernamenti, acquisizioni diopere, favorendo donazioni e la-sciti, condividendo e suppor-tando economicamente idee eprogetti della soprintendenza,nonché programmi culturali diintegrazione e incremento dellecollezioni del museo.

E se all’inizio fu una sfida,strappando alla rovina dei lacertil’Adorazione dei pastori di Ghe-rardo delle notti o compiendo ilrestauro considerato impossibi-le de La Madonna della gatta, oggi

altri programmi nonmeno ambiziosi ciaspettano. Vogliamoriconoscerci in un tra-guardo allora sogna-to e oggi realizzato,contraddistinto dal-l’impegno e dalla te-nacia con cui guar-diamo al futuro percrescere, restando vi-cini al nostro museoed al suo pubblico dimilioni di visitatori.

Abbiamo ideal-mente festeggiato ilsecondo decenniodell’Associazione so-stenendo le spese perle indagini diagnosti-che e poi il restaurodell’Adorazione dei magidi leonardo da Vinci,uno dei capolavori as-soluti dell’arte di tut-ti i tempi, oltre a quel-le per il nuovo allesti-mento di tre sale, fracui la sala michelan-gelo che ospita ilTondo Doni. in que-sto arco di tempo molti sono sta-ti gli interventi promossi dagliAmici (ne diamo conto nelle ul-time pagine di questo numerospeciale), realizzati tutti in stret-ta collaborazione con la dire-zione scientifica del museo. Ri-cordiamo qui più di 100 inter-venti di restauro e oltre 250 ac-quisizioni di opere che vanno daidipinti alle epigrafi romane alleopere di grafica, fino a toccare lacontemporaneità, come testi-monia il gioiello più recente ar-rivato in Galleria, il trittico di Giu-lio Paolini, donato dal maestro almuseo.

Una ricorrenza così carica disignificati non può non farci ri-flettere sul futuro della nostra As-sociazione, sulla determinazionedi stringere nuovi legami con as-

sociazioni europee, per fideliz-zare alla nostra missione le gio-vani generazioni. ma questa è an-che un’occasione per ricono-scerci, per ritrovarci in un rin-graziamento corale, affettuoso esentito. In primis a luciano ber-ti, già soprintendente e nostroprimo presidente, che mi chia-mò a sostituirlo per parteciparea questa prestigiosa avventura,per me tuttora irripetibile espe-rienza di arricchimento culturalee di affetti.

sono inoltre immensamentegrata a tutti quelli che ci hannoaccompagnato in questi ven-t’anni: i soprintendenti Paoluc-ci e Acidini, e i direttori della Gal-leria Petrioli Tofani e natali,con i quali si è instaurato quelrapporto di stima e fiducia reci-

IL GIORNALE degli UFFIZI 3

A seguito dell’atto terroristico del 1993, oltrenovanta imprenditori e appassionati d’arte siimpegnarono per sostenere la rinascita dellaGalleria degli Uffizi, in una proficua alleanzaancora oggi esempio di moderno mecenatismo

Dallo sdegno alla solidarietà

proca che ci ha permesso dicrescere e lavorare sereni, anchegrazie al nostro Consiglio effi-ciente e appassionato. sin dal-l’inizio sono stati a noi fedeli, di-mostrandoci fiducia, l’Ente Cas-sa di Risparmio e Fondiaria-sai,nonché l’editore Giampaolo bo-nechi che per diciotto anni ci hadonato la stampa e la diffusionedel “Giornale degli Uffizi”. infi-ne, vorrei riunire in un grandeabbraccio corale i donatori e isoci tutti, senza il cui contributonon avremmo potuto operare inquesti anni con incisività.

Maria Vittoria Colonna RimbottiPresidente dell’Associazione

Amici degli Uffizi

Bernardino Poccetti, Apparizione dellaVergine a San Nicola di Bari e San Bruno,

pala d’altare (donazione, 1999).

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Nel racconto diAntonio Paolucci, il tema diuno dei capolavori di FedericoBarocci, restaurato grazie alcontributo degli Amici.La maternità – della Vergine,di Elisabetta ma anche dellapiccola gatta – è il tema dellasacra rappresentazione,giunta a Firenze con la dotedi Vittoria della Rovere

sarà che io amo i gatti ma frai tanti restauri di capolavori

degli Uffizi finanziati dagli Ami-ci, uno mi è rimasto più deglialtri nel cuore. l’autore è Fe-derico barocci, il protagonistadella tela è un gatto, anzi unagatta. Madonna della gatta si in-titola infatti il dipinto che stavanella quadreria dei Duchi di Ur-bino e che è arrivato a Firenzecon la dote di Vittoria della Ro-vere, andata sposa al granduca

Ferdinando ii medici.siamo niente meno che nel-

la stanza della madonna che staricevendo una visita. Visitazioneinfatti è il titolo della sacra rap-presentazione. nella stanza del-la Vergine maria stanno en-trando i parenti: Elisabetta conil marito e il bambino ancorapiccolo. la madonna sta cul-lando Gesù. Ed ecco la gatta,una gatta che ha fatto la cucciaai piedi della Vergine sfruttan-

do le pieghe della vesteche è morbida, calda, ce-devole. la bestiola finoraè stata tranquilla. i suoidue gattini poppavanobeati, la madonna, seduta,muoveva la culla del bam-bino Gesù e quel ritmicodondolio era piacevole daascoltare. la gatta era fe-lice e faceva le fusa. ma orac’è un fatto nuovo. nellastanza sta entrando Elisa-betta con san Giovanninoil quale, inquieto cometutti i bambini, si precipi-ta verso la culla di Gesùcon la sua canna e il suo“Ecce Agnus Dei”. la visitainaspettata è un elementodi disturbo, forse anche dipericolo. la gatta si pre-occupa per i suoi piccoli,sta all’erta, studia i nuovivenuti con una certa dif-fidenza. Guardate il lampoche attraversa lo sguardodi questa gattina soriana,le sue orecchie legger-mente abbassate.

Federico barocci, nelquadro, ha voluto rac-contare la maternità. lagatta è una mamma, comela madonna che culla ilsuo bambino, come Elisa-betta che tiene per manoil figlio già grandicello.

il cattolico Federicobarocci, artista grandissi-mo della Controriforma,amava gli animali perchéli sentiva parte di quellaprovvidenziale fraternitàche tutti ci unisce sotto ilcielo. Chi conosce gli Uf-fizi si fermi, una volta an-cora, di fronte alla nostra

gatta e anche di fronte al ca-gnolino che nella Madonna delPopolo sta accanto al suo pa-drone, un mendicante che suo-na l’organetto. Guardate quelcane, ha gli occhi lucidi, il pelofremente, è orgoglioso di ap-partenere al suo padrone comese il suo padrone fosse il re dispagna.

Antonio PaolucciDirettore dei musei Vaticani

4 IL GIORNALE degli UFFIZI

Federico Barocci,Madonna dellagatta (restauro, 2003).La Madonna e la sua gatta

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Attraverso l’associazione,il mondo della cultura edell’impresa ha saputosostenere in questi anni letante iniziative della Galleriadegli Uffizi, incrementandoneinoltre le collezioni conacquisizioni e donazioni diopere d’arte. Da Pannini aGiovanni Larciani, dal Poppiad Henry Moore, da Sano diPietro all’Aspertini

Aventi anni dall’attentatodei Georgofili il 27 maggio

1993, e dalla devastazione chene seguì nella Galleria degliUffizi, nel deposito diocesano disanto stefano al Ponte e nel fit-to tessuto edilizio medievale diquel settore di centro storico –con la perdita di cinque viteumane – è tuttavia un segnalepositivo poter commemorareil ventennale dalla fondazionedell’Associazione degli Amicidegli Uffizi, rinnovando la piùprofonda gratitudine alla pre-sidente maria Vittoria Rimbot-ti, al consiglio, a tutti i soci. Unagratitudine che da allora si èconsolidata in numerose e sem-pre più qualificate occasioni.nata da una tragedia, l’Asso-ciazione volle rappresentarel’abbraccio solidale della cultu-ra e dell’impresa alla Galleriapiù importante d’italia, e perquesto colpita. ma fu anche, perun’accelerazione non pro-grammata né desiderata, l’oc-casione di adeguare la Galleriaad una consuetudine interna-zionale, che vede le associazio-ni di Amici – private, esterne almuseo – affiancare il museostesso, condividendone la visio-ne e sostenendone i progetti.

non si contano le mostre, i

restauri e i riallestimenti finan-ziati grazie agli Amici. in parti-colare è stato ed è insostituibi-le il contributo degli Amici e del“ramo” statunitense dei Friendsof the Uffizi Gallery, in quel set-tore particolare e delicato perun museo – e tanto più perun’eccellenza come la Galleriadegli Uffizi – che è rappresen-tato dalle acquisizioni e dona-zioni di opere d’arte. Già leprime, la Piscina di Betsaida diGiovanni Paolo Pannini acqui-stata dagli Amici con il deter-minante contributo di Fondia-ria e del “sole 24 ore” (1994),

e le sette epigrafi antiche do-nate dal socio fondatore DetlefHeikamp (1995), basterebberoa esemplificare l’accorta “po-litica” dell’Associazione: inte-grare le collezioni tradizionali,valorizzare le antichità qualeantico e originario vanto dellaGalleria, muoversi sul mercato,attirare finanziamenti, inco-raggiare i donatori. Da Hei-kamp giunsero anche l’inci-sione dell’autoritratto di Cec-co bravo e un apparato fune-bre di ambito di baccio delbianco, preziose aggiunte alGabinetto Disegni e stampe.

Da Fabrizio e Francesco Guidibruscoli furono donati la poe-tica Olimpia di Vincenzo man-nozzi e un Cristo in pietà delPoppi. A Giuliano Gori, riferi-mento per l’arte contempora-nea in Toscana, si deve l’arrivodi Reclining Figure di Henrymoore. Paolo e marlene Fre-sco, tramite i Friends, donaro-no un Cristo in pietà di sano diPietro.

Potrei continuare elencan-do altri acquisti e doni, com-presi gli autoritratti di stimatiartisti contemporanei, o di-pinti rari ed eleganti comel’Allegoria della Fortuna di Gio-vanni larciani (il dotato “mae-stro dei paesaggi Kress”) e il ri-tratto del poeta bolognese Ales-sandro Achillini, dell’eccentricoAmico Aspertini, provenientedalla prestigiosa raccolta dimonsignor Paolo Giovio. Di re-cente, 155 opere grafiche sonostate acquisite come da lascitotestamentario di Umberto Fusiin memoria di Almina DovatiFusi. Alla gratitudine non puòche aggiungersi l’auspicio diuna continuazione dell’intesaproficua tra la Galleria e gliAmici, per l’incremento di unpatrimonio archeologico edartistico senza eguali.

Cristina Acidinisoprintendente per il Patrimonio storico,

Artistico ed Etnoantropologicoe per il Polo museale della città di Firenze

Giovanni di Lorenzo Larciani, Allegoriadella Fortuna (donazione, 2002).

IL GIORNALE degli UFFIZI 5

L’accorta “politica”degli Amici

Sano di Pietro, Cristo in pietà tra laVergine e San Giovanni (donazionetramite i Friends of the Uffizi Gallery,2008).

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Dalla ferma rispostaall’attentato del 1993all’ideale risarcimento degliAmici con le prime donazionialla Galleria, ai restauri, alleacquisizioni. Non si contanogli interventi di questi anni: ilpiù recente a favore della saladi Michelangelo e degli arteficifiorentini d’inizio Cinquecento

la nascita dell’Associazione“Amici degli Uffizi” a stret-

to ridosso dell’attentato fu la ri-sposta più ferma che si potessedare alla criminalità mafiosa.nessuna ritorsione, nessunavendetta avrebbe sortito gli stes-si esiti, giacché una replica vio-lenta avrebbe equiparato i giu-sti agli assassini. Una societàche si dica civile risponde allabrutalità con la mente lucida ela generosità del cuore.

lo scoppio di quella notteguastò molte opere in Galleria.Tre le annichilì, addirittura. Fraqueste: due tele poetiche dibartolomeo manfredi. Alla vistadei loro lacerti straziati, la rab-bia d’istinto montò. ma la rab-bia è sentimento sterile, gene-rato dall’impotenza. Di tutt’al-tro segno (e quanto più sa-piente) sarebbe stata di lì a

poco la reazione che portò agliUffizi la Carità dipinta giusto damanfredi e pervenuta a seguitod’una raccolta promossa dal‘sole 24 ore’. nulla, ovvia-mente, poteva restituire allacollezione fiorentina le due telemanfrediane; ma quell’acces-sione ebbe il valore d’un risar-cimento ideale, prezioso per laqualità lirica dell’opera e per isensi che n’erano sottesi. l’uma-nità veniva esaltata da un gestodiametralmente opposto a quel-lo che l’aveva depressa e umi-liata. il riscatto – come sempre– passò da un atto d’amore.

Da allora (e fino a oggi) tan-ti sono stati gli ‘atti d’amore’compiuti dagli Amici degli Uf-fizi. A ogni richiesta della Gal-leria l’ascolto è stato immedia-to, sia quando si trattava di so-stenere gli oneri di restauricomplessi, sia quando c’era ne-cessità d’un intervento tempe-stivo per una contingenza im-provvisa e inattesa.

Parimenti immediato è sta-to il riscontro allorché s’è pre-sentata la circostanza di un’ac-quisizione ragguardevole, perla quale una titubanza sarebbestata fatale. E qui ripenso – ma

è soltanto l’esempio più re-cente – all’ingresso nel patri-monio del museo del Ritrattod’Alessandro Achillini, che l’ec-centrico Amico Aspertini di-pinse per la raccolta degli ‘uo-mini illustri’ di Paolo Giovio: ri-tratto che qualsiasi istituzionedi rango vorrebbe nel propriocatalogo.

oggi, poi, che siamo alleprese con l’ampliamento degliUffizi, l’Associazione sempre simostra pronta a farsi caricodei lavori che i nuovi allesti-menti comportano. Di questigiorni è la sala magnifica di mi-chelangelo e degli artefici fio-rentini d’inizio Cinquecento;per la quale è stato progettatoun intervento complessivo chedifficilmente si sarebbe potutoaffrontare senza il confortoconvinto degli ‘Amici’. E, fi-nalmente, alle viste è ormail’inaugurazione di due ineditestanze attigue, che preludono aquella del buonarroti: una de-stinata a esibire ritratti greci, l’al-tra marmi antichi evocativi diquel Giardino di san marco incui proprio il buonarroti s’eser-citò nei primi suoi studi.

Antonio NataliDirettore della Galleria degli Uffizi

La nuova sala degli Uffizi dedicataa Michelangelo e ai maestri della“maniera moderna” (riallestimentosala e restauro Arianna, con Friendsof the Uffizi Gallery, 2012).

6 IL GIORNALE degli UFFIZI

Un’amicizia ventennale

AmicoAspertini,Ritratto diAlessandroAchillini(donazione,2009).

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I Friends of the UffiziGallery collaborano da quasiun decennio con gli Amiciitaliani a favore degli Uffizie del patrimonio artisticofiorentino. Oltre ventii restauri prestigiosi chehanno sostenuto

Una volta spenti i baglioridelle luci in via lamber-

tesca, ad illuminare le macerieed un tragico bilancio di morte,si accendeva la scintilla della so-lidarietà, che, all’insegna del vo-lontariato e di un concetto di re-sponsabilità condivisa, portavaalla nascita della AssociazioneAmici degli Uffizi.

Dopo poco più di un de-cennio da quel 1993, prendevavita, grazie a una serie di circo-stanze fortuite, anche la branchamericana, i Friends of the Uf-fizi Gallery, inc., con sede inPalm beach, Florida.

Questa gemmazione, chegarantisce ai suoi sostenitoril’esenzione iRs 501(c)(3) TaxExempt status, ha raccolto dasubito grandi consensi neglistati Uniti e, soprattutto, inquella penisola, ricca di sole eamica del bello.

È stato un passa-parola con-tagioso, che ha avvicinato alla As-sociazione tante famiglie ame-ricane, spinte, sicuramente, dal-la possibilità di beneficiare di

agevolazioni tributarie, ma che,comunque, hanno scelto Fi-renze. Hanno, cioè, scelto gli Uf-fizi.

Questa nuova prospettivaper la nostra Associazione hadato anche a noi una diversaconsapevolezza del nostro ruo-lo: segnati, nel momento dellafondazione, da una profonda fe-rita, abbiamo avuto una straor-dinaria occasione per reagire eallargare il nostro orizzonte.

se, dal 1993, gli Amici degliUffizi hanno supportato la Gal-leria, sostenendo acquisizioni erestauri, organizzando percorsiespositivi e iniziative di varia na-tura, i Friends of the Uffizi Gal-lery, in collaborazione con la ge-mella italiana, hanno attivatouna grande catena di solidarie-

onte di baccio bandinelli, ilCinghiale, Pan e Daphnis, De-metra, busti e sarcofagi sono sta-ti riconsegnati al loro originarionitore.

nello stesso tempo, tra letante restituzioni pittoriche, ilTondo Doni è tornato ad esse-re protagonista della sala dedi-cata a michelangelo, attentocustode del sonno di Arianna.

ogni due anni, gli amiciAmericani tornano per un week-end a Firenze, per godere, inprima persona, dei risultati del-la loro attività: alcuni di lorohanno radici europee e sentonoparticolarmente vicino il Vec-chio Continente, ma questorapporto è superato da un sen-tire comune, che va al di là del-le origini.

la possibilità di sostenere laGalleria degli Uffizi viene, in-fatti, sentita come un vero e pro-prio privilegio, che consentedi partecipare a un progettocondiviso, in nome di un idea-le che valica il tempo e lo spazio,per definirsi come una ereditànei confronti delle generazionifuture, una legacy per l’interaumanità.

Emanuele GuerraVicepresidente

dell’AssociazioneAmici degli Uffizi

IL GIORNALE degli UFFIZI 7

Privileged FriendsIt is an honor to express the great pride we, the Friends of the Uffizi Galleryin the United States, take in contributing to the accomplishments of theAmici degli Uffizi by participating in the conservation of the art treasuresof the Uffizi Gallery. We are rewarded by seeing our passion for the Medicilegacy – fuelled by the inspiring lectures of President Maria Vittoria Rimbottiat our fundraising events – take shape in the many restorations alreadycompleted with the help of our members’ continuing support.As art lovers we cannot stay away from Florence for long, so every otheryear a special group of our members participates in an exciting Florentineweekend, when we can feast our eyes on the masterpieces we helped restore,enjoy privileged behind-closed-doors visits to museums and privatehomes, and even a concert in the Uffizi with a Botticelli as a backdrop!We hope this common cultural bond will grow ever stronger and be fruitfulfor many years to come.

Diann ScaravilliChairman of the Advisory board, Friends of the Uffizi Gallery, inc.

Hanno scelto Firenze

Antichi marmidel vestibolodella Galleria(restauroFriends of theUffizi Gallery,2007).

Fra’ FilippoLippi,Adorazione delBambino, Paladi Camaldoli(restauroFriends of theUffizi Gallery,2007).

tà culturale: più di 20 restaurihanno visto la luce, su indica-zione della Direzione degli Uf-fizi, rispondendo alle necessitàpiù urgenti.

il 2007 è stato, forse, l’annoin cui si sono realizzati gli in-terventi fino ad ora più vistosi,essendo tornati pienamente go-dibili il Vestibolo, con la statuadi Adriano, e il bacco, attribui-to al sansovino, insieme al bu-sto di un personaggio ignotodella prima età imperiale ro-mana, in un severo basalto nero.la collezione delle sculture hagoduto di una particolare at-tenzione: il gruppo del laoco-

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La sinergia tra pubblicoe privato potrebbe far ripartireil “sistema cultura” in Italia.La legislazione italiana inmateria potrebbe esseremaggiormente conosciuta e“sfruttata” dai neo-mecenati.L’alto valore socialedell’impegno degli Amici

nell’ultimo decennio, sullascia delle esperienze ma-

turate in alcuni Paesi stranieri,come gli stati Uniti, la Granbretagna e la svizzera, è au-mentato in maniera esponen-ziale, anche in italia, l’interessenei confronti dell’investimentoculturale.

l’entità dei beni culturaliconservati in italia è tale che leviene, unanimemente, ricono-sciuta una supremazia a livellomondiale. A fronte di tale in-gente patrimonio, le risorse fi-nanziarie destinate al ministe-ro dei beni e delle attività cul-turali ammontano, però, ad ap-pena lo 0,19% del bilancio del-lo stato. le esigenze di tutela,di conservazione e di valorizza-zione del nostro immenso pa-trimonio ci spingono, quindi,ad individuare sempre nuovemodalità di interazione tra isti-tuzioni e settore privato, che,senza sovrapposizione di ruoli,facciano convergere le diverseforze dinamiche verso obiettivi

determinati. la sinergia trapubblico e privato costituisceuna delle leve che potrebbe farripartire il “sistema cultura” initalia e la fiscalità di vantaggio,in questo quadro, può e devesempre più contribuire al ri-lancio dell’economia e alla cre-scita del Paese.

la legislazione italiana, inmateria di incentivi agli investi-menti privati in cultura, seppur

“eventi”. Un approccio checoinvolge strutturalmente le im-prese nel progetto di investi-mento culturale, sotto forma dineo-mecenatismo. A dimostra-zione, poi, della grande atten-zione verso il mondo delle on-lUs, la legge n. 80 del 2005,“Più dai, meno versi”, che con-sente importanti sgravi fiscaliper sostenere le fondazioni edassociazioni riconosciute, aven-

culturali e paesaggistici a favo-re degli enti senza scopo di lu-cro che operano nel settore deibeni culturali.

l’evoluzione normativa ri-conosce, dunque, un ruolo diimportante “sussidiarietà” agliorganismi culturali nel soste-nere e valorizzare il nostro pa-trimonio. Del resto, questo set-tore è autentico attrattore na-turale di politiche di “sponso-rizzazione”, non fosse altro perl’innumerevole serie di mani-festazioni, eventi e attività chequotidianamente investono ilpatrimonio culturale.

in questo ambito l’attivitàdell’Associazione Amici degliUffizi, a cui rinnovo il mio gran-de apprezzamento, è un eccel-lente esempio di cosa significhi,oggi, fare mecenatismo, con laconsapevolezza dell’alto valoresociale di ciò che esso rappre-senta. la vostra Associazione èl’emblema della “cittadinanzaattiva” che con le proprie forzee risorse aiuta il pubblico a tu-telare il nostro bene più pre-zioso, la nostra bellezza. Gli Uf-fizi sono la prima Galleria d’ita-lia, conosciuta in tutto il mondocome una perla rara, vi siamograti per la vostra costante atti-vità nel rendere questo luogostatale della cultura ancora piùprezioso.

Anna Maria BuzziDirettore Generale per la valorizzazione

del patrimonio culturale del mibAC

8 IL GIORNALE degli UFFIZI

Mecenatismo culturale, quali agevolazioni?

Allestimento con le Croci n.432 e n.434e il Dittico di Bonaventura Berlinghieri(restauro, 2012).

Vincenzo Mannozzi,Olimpiaabbandonata daBireno (dono diFabrizio eFrancesco GuidiBruscoli inmemoria di DanielaSalvadori Guidi).

non paragonabile a quella fran-cese o dei paesi anglosassoni,rappresenta, comunque, unbuon inizio anche se dovrebbeessere maggiormente cono-sciuta e “sfruttata”. Vorrei ri-cordare, in primis, la cosiddettalegge sul mecenatismo; la nor-ma di riferimento è l’art. 38 del-la legge n. 342 del 2000, che haintrodotto la totale deducibilitàdelle erogazioni liberali dal red-dito delle imprese per sostene-re programmi culturali e dispettacolo e non solo singoli

ti per oggetto statutario la tute-la, la promozione e la valorizza-zione dei beni di interesse arti-stico, storico e paesaggistico.

Dal 2012, poi, una recentedisposizione normativa, l’art.23,comma 46, del decreto legge n.98 del 2011 (convertito dalla l.n.111 del 2011), consente aicontribuenti di destinare unaquota pari al 5 per mille del-l’imposta sul reddito delle per-sone fisiche al finanziamentodelle attività di tutela, promo-zione e valorizzazione dei beni

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In un’intervista aGiuliano Gori, appassionatod’arte e proprietario dellastraordinaria collezione di arteambientale della Fattoriadi Celle, gli aspetti checontraddistinguono il modernomecenatismo e le forme divolontariato. Una leggesulla defiscalizzazioneinvocata da anni

Difficile circoscrivere untema e parlare solo di me-

cenatismo con Giuliano Gori.subito emerge, prepotente e so-lare, la sua appassionata avven-tura con l’arte. E si potrebbequasi scrivere un manuale di sto-ria dell’arte contemporanea,con le sue note su incontri,scambi di visioni e aneddoti le-gati ai più grandi protagonisti in-ternazionali della scena artisti-ca. Perché lui li ha conosciuti efrequentati quasi tutti. E quan-do si fece promotore di un ap-pello agli artisti internazionaliper reagire all’orribile vulnus su-bìto dagli Uffizi con la bomba divia dei Georgofili, furono ben62 le opere che arrivarono indono. Da Robert Rauschen-berg, Emilio Vedova, mimmo

Paladino, louise bourgeois, ste-phen Cox, Giulio Paolini, Cri-stho e Jeanne-Claude, sam Fran-cis, Enzo Cucchi, Piero Dorazio,Karel Appel, César, sol lewitt etanti altri ancora.

Fu un simbolico e corale “risar-cimento” per i danni subiti dalla pri-ma Galleria d’Italia.

“Un tributo eccezionale. Ce-lebrato anche con una mostra.io stesso, tra i soci fondatori del-l’Associazione Amici degli Uffizi,donai un disegno di Henrymoore. ma non mi consideroun mecenate, se mai un appas-sionato all’arte. Che, se puòdare un contributo, è felice.Recentemente sono stato tra-mite della donazione di 31 di-segni al Gabinetto Disegni estampe da parte degli eredidell’artista Jacques lipchitz.Certo, ci sono tanti modi di dareun contributo”.

Con la semplicità che locontraddistingue, Giuliano Goridefinisce così la sua pluride-cennale attività di collezionistae committente. Un’avventuraappunto che lo vede dare inizionel 1980 a quella che oggi, allaFattoria di Celle a santomato diPistoia, è considerata – con 80opere realizzate da 70 artisti – lapiù straordinaria collezione diarte ambientale. nel corso del

tempo Celle è diventata un la-boratorio interdisciplinare pergli artisti che lo stesso GiulianoGori sceglie e invita a lavorarenel parco, instaurando con lororelazioni di costante confronto.Come avveniva tra committen-te e artista ai tempi del mece-natismo rinascimentale.

Ma chi sono oggi i nuovi mece-nati, in tempi di risorse pubblichesempre più esigue da destinare aibeni culturali?

“il mecenatismo modernonon esiste. oggi ci sono glisponsor, quelli che danno solose ricevono. ossia finanziano re-stauri, i più prestigiosi possibile,per avere un ritorno di imma-gine. ma non c’è alla base al-cuna istanza etica, di rinnovatamagnificenza. Esistono però al-tri tipi di mecenatismo, penso atutte le forme di volontariato. initalia, tra l’altro, vantiamo ilmaggior numero di associazio-ni ed enti no profit”.

Fondazioni e associazioni col-mano assenze di azioni e contribu-ti statali, con la formula del ‘fundraising’.

“l’associazionismo è impor-tantissimo per la ricerca fondi.Anche se tutti i problemi sem-brano ridursi ai finanziamenti.inoltre da noi manca una legge,invocata da anni, che permettaai privati la totale defiscalizza-zione di contributi e donazioni.Personalmente preferisco parlaredi amore per l’arte, di quantovale un’opera d’arte, anziché diquanto costa, come troppo spes-so avviene”.

Mara Amorevoli

IL GIORNALE degli UFFIZI 9

MichelangeloPistoletto,Autoritratto concollezionista(donazione,1995).

Henry Moore, Reclining Figure, GDSU(donazione, 1995).

Mecenati e sponsor

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Da qualche mese èiniziato – grazie al sostegnodegli Amici degli Uffizi – ilrestauro dell’“Adorazione deimagi”, capolavoro diLeonardo di cui si potrànuovamente leggere il sublimetracciato grafico offuscato dascure vernici

nel 2002, dopo mesi d’inda-gini approfondite, avrebbe

dovuto principiare il restaurodell’Adorazione dei magi di leo-nardo. A eseguirlo sarebbe sta-to Alfio Del serra, uno dei mi-gliori restauratori italiani. matutto fu sospeso per le polemi-che montate dai soliti censori,che sempre drizzano il capoquando stia per prender le mos-se un intervento su un’opera ce-lebrata. mi rimase l’amarezzaper un’impresa ingiustamentetroncata; ma insieme prese cam-po la certezza che mai avrei ri-nunciato all’idea di condurla a

buon fine. non mi rassegnavoall’idea che nessuno dei visita-tori degli Uffizi potesse ap-prezzare quello che a me e a po-chi altri era stato concesso di ve-dere grazie alla riflettografiaagl’infrarossi: analisi che avevaconsentito di leggere il sublimetracciato grafico vinciano, cela-to agli occhi da vernici rab-buiate. la pala lasciata incom-piuta nel 1482 da leonardonon è altro, alla fine, che un di-segno monumentale, talora ri-passato, talaltra coperto da uncolore bruno. ma era evidenteche, quando fosse stato rimossoil velo gialloscuro che tutto ob-nubilava, nitida sarebbe riap-parsa la trama del racconto leo-nardesco.

nella metà destra del fondos’inviluppa uno scontro di ca-valieri che s’indovina fatale enell’altra metà s’erge un’archi-

tettura grandiosa, apparente-mente in rovina; ma le rifletto-grafie erano intervenute a di-mostrare ch’era invece in rico-struzione; giacché in alto si po-tevano osservare manovali chelavorano con materiali edilizi.Dunque un episodio di guerrae un episodio di ricostruzione.Ricostruzione d’un edificio ch’èpoi un tempio.

Quella che leonardo pro-spetta è una visione connessa allibro profetico d’isaia, dove lescene di distruzione, di morte edi guerra, si alternano a scene dipace; esemplificate, quest’ulti-me, giustappunto dalla rico-struzione del tempio di Geru-salemme. isaia è il profeta chedirettamente preannuncia lanascita di Gesù, evocando anchel’avvento al suo giaciglio di tut-ti i popoli della terra. nell’emi-ciclo dei magi e del loro segui-

to leonardo dipinge figure cheguardano con estenuato pate-tismo il luogo in cui Gesù si ma-nifesta, mentre dietro la Vergi-ne si stende una breve teoriad’angeli; uno dei quali tocca conla mano sinistra le radici ben invista d’un giovane albero e conla destra ne indica la chioma. Eun uomo della sequela dei magi,invece di guardare il bimbo lì vi-cino, scruta (anzi, venera) quel-la chioma. Ebbene, l’albero gio-vane è proprio l’emblema cen-trale del libro d’isaia, giacché èfigura di colui ch’è venuto a sal-vare i popoli della terra. il vir-gulto, l’arboscello, il giovane al-bero, nelle pagine del profetasono metafore di Gesù. E nellabibbia si legge: “… ecco, spun-terà un arboscello, spunterà unvirgulto, spunterà da sé e rico-struirà il tempio del signore”. idue piani di lettura della palavengono così a saldarsi indisso-lubilmente.

Quanto sulla tavola vincianaera invisibile, fra non moltotutti potranno vederlo, giacché

da qualche mese è co-minciato quel restaurotroncato qualche annofa sul nascere. Fin daiprimi saggi di pulitura hapreso corpo l’altissimapoesia del disegno dileonardo. ma domani –allorché perspicua ap-parirà tutta l’impagina-zione dell’opera – saràchiaro a ognuno chel’Adorazione dei magi delVinci è un testo da leg-gere con la medesima di-sposizione che si riservaa una mirabile pagina diletteratura. si sappia al-lora che gran parte delmerito va all’Associazio-ne Amici degli Uffizi,generosamente prontaa recepire la richiestadel cospicuo sostegnoindispensabile a intra-prendere all’opificiodelle Pietre Dure un re-stauro sospirato.

Antonio NataliDirettore

della Galleria degli Uffizi

Leonardo da Vinci, Adorazionedei magi, prima del restauro.

10 IL GIORNALE degli UFFIZI

L’attesa dell’Epifania

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Una tradizionesecolare, riconosciutacome eccellenza.L’importanza del ruolodi associazioni comegli Amici degli Uffizisia come mediazioneculturale versola comunità che comesostegno economicoper la realizzazionedi interventi di recupero

scriveva Cesare brandi,con una delle sue ge-

niali intuizioni, che l’ideadi restauro nasce a segui-to del riconoscimento del-l’opera d’arte come tale,cioè dall’aver attribuito adun qualche manufatto pro-dotto dall’attività umanauna valore che va al di là diquello semplicemente fun-zionale e che, invece, in-siste sul suo significatoestetico e storico. A Fi-renze questa consapevo-lezza del valore universaledell’opera d’arte esiste dasecoli ed essa, unita alle ne-cessità connesse con la ge-stione e la manutenzionedella grande collezioned’arte medicea, ha costi-tuito la base di una grandetradizione che ha saputocon il tempo aggiornarsi econfrontarsi con le altrescuole, sino a costituireoggi una eccellenza rico-nosciuta.

spesso il restauro è oggettodi acritiche esaltazioni oppureviene demonizzato con polemi-che tanto gratuite quanto su-perficiali. in realtà per com-prenderne la natura ed il signi-ficato si deve sempre fare rife-rimento alle caratteristiche delbene al quale esso viene appli-cato. Così, il restauro delle ope-re d’arte deve partire dalla con-statazione che in queste esistonodei valori materiali, connessicon la tecnica artistica impiega-ta e i fenomeni di degrado del-la materia, ma anche dei valoriimmateriali, cioè i significatiespressivi ed i contenuti cheesse ci trasmettono.

il restauro può, senza reto-

rica, ragionevolmente proporsidi far durare nel tempo la vitadei materiali costitutivi e di tra-smettere nella maniera più cor-retta possibile tali significati. Ri-sulta così evidente che perporsi tali obbiettivi il restauronon può non configurarsicome un progetto di ricercasull’opera sia per quanto ri-guarda i suoi materiali, oggettodella scienza, sia i suoi signifi-cati, campo invece della storiadell’arte. Tutte queste cono-scenze devono poi trovare unasintesi nel progetto di inter-vento che deve articolare, se-condo un’unica logica d’in-

sieme, le varie fasi e momenti.lo scopo, nobilissimo ed es-

senziale, di mantenere l’identi-tà di una comunità, di trasmet-tere al futuro il proprio patri-monio artistico, deve però esse-re oggi concepito come un pro-getto complessivo di conserva-zione. Esso deve potersi servire,in maniera sinergica e coordi-nata, di tre diversi strumenti: laconservazione preventiva, daapplicarsi sempre e comunque,il restauro, quando necessario,e la manutenzione, in manieraprogrammata. solo operandocon questa metodologia saràpossibile ottenere i risultati spe-rati in maniera durevole neltempo e con la minima possibi-le invasività.

Tale finalità deve es-sere anche sostenibile econdivisa dalla collettività:non potremo mai rag-giungere lo scopo di con-servare correttamentel’immenso patrimonio ar-tistico del passato se que-sto scopo non è condivisodalla comunità alla qualeesso appartiene, senza chela conservazione non siafinalizzata anche ad unasua migliore conoscenza efruizione da parte delpubblico. Per questo mo-tivo, oltre che per il ne-cessario sostegno econo-mico, spesso fondamen-tale, l’attività degli Amicidegli Uffizi risulta impor-tantissima.

Gli interventi ai capo-lavori della pittura e dellascultura della Galleria de-gli Uffizi possono così con-tare non solo su di un so-stanzioso aiuto pratico,ma anche sulla mediazio-ne culturale operata dagliAmici degli Uffizi che con-tribuiscono a creare la ne-cessaria sensibilità affin-ché la conservazione nonrimanga un problema de-gli addetti ai lavori, ma di-venga un valore per la co-munità cittadina, nazio-nale e del mondo intero.Un ottimo esempio diquesta positiva collabora-zione è il progetto di con-servazione della tavola del-l’Adorazione dei magi dileonardo, affidata dalla

Galleria alle cure dell’opificiodelle Pietre Dure, con il sostegnodell’Associazione.

sempre nuove sfide e nuovedifficoltà attendono il mondodel restauro: per affrontarle confiducia un sostegno ideale emateriale di questo tipo è fon-damentale, e quindi, quale so-printendente dell’opificio del-le Pietre Dure, colgo questa oc-casione per esprimere il più sin-cero ringraziamento agli Amicidegli Uffizi e la convinta ammi-razione per il loro importante la-voro.

Marco Ciattisoprintendente

dell’opificio delle Pietre Duree laboratori di Restauro

IL GIORNALE degli UFFIZI 11

Leonardo da Vinci, Adorazione dei magi,particolare (in corso di restauro).

Il restauro oggi a Firenze

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Nelle dodici edizionidella mostra che ormai pertradizione gli Amicipromuovono e inauguranonelle feste natalizie sono scorsisotto gli occhi dei visitatoricapolavori poco conosciuti, ingran parte provenienti daiDepositi della Galleria

Concepiti dal 2001 perchéopere non accessibili al

pubblico, conservate nei depo-siti della Galleria, soddisfaces-sero alle aspettative di curiosi maanche dei più esigenti tra gli af-fezionati agli Uffizi, mettendo incampo nella piacevolezza del-l’ordinamento piccoli progettiintorno a un ristretto numero di‘tesoretti’, ‘I mai visti’ sono sta-ti subito apprezzati. ormai at-teso, si può dire, regalo che gliAmici, come moderni re magi,per tradizione offrono nel pe-riodo delle festività natalizie,quando il passo lento di una so-sta festiva consente immersioniin quegli angoli più piacevoli delbuon vivere, sacrificati dalle ur-genze incalzanti della vita quo-tidiana.

Dodici edizioni, dodici ca-taloghi, dodici tematiche, com-preso l’Itinerario di affetti che nel2003 presentava, per il decen-nale della fondazione dell’As-sociazione, i grani di quel riccorosario di opere che agli Uffizivennero per dono, oppure fu-rono toccate, rivitalizzate, darestauri importanti.

Chi dimenticherà le pause si-lenti di fiori e frutta, le frescu-re o gl’intimi dettagli ambientatiin dialogo discreto con i volumisquadrati del grande salone allePoste Regie? oppure i paesag-gi che traghettavano fantasie emeditazioni urgenti anche sul-le odierne devastazioni am-bientali? non sono mancateteorie di iconografie sacre, conopere che hanno poi solcato leterre di spagna e d’America,dove storiche vedute trovavanoambientazioni diverse, offren-dosi a sguardi nuovi, ogni voltarinnovando consensi. Poetichevisioni d’interni, con quel me-riggio fiesolano di baccio mariabacci che ha più volte presen-ziato imponente alle mostre;

selve dell’Eden e d’olimpo, mi-tologie rivisitate dai pittori d’ol-tralpe, terrifiche preziose me-duse, segnali di elezioni di gusto.ma anche gl’illustri appesi inschiera, tra santi, poeti e navi-gatori, volti di marmo svelati, au-toritratte in posa, anch’esse sve-late per l’occasione come lagiovane maria Cosway che hatrovato oggi, con Anne sey-mour Damer, il suo posto nelCorridoio Vasariano a fianco diAngelica Kauffmann; e poi inaturalia, le passioni mediceecon pesci palla e alchimie.

ma il successo de ‘i mai visti’,dove il visitatore torna più vol-te per approfondire, rinnovan-do un piacere da condividerecon amici, è legato anche allaparticolarità della sala d’espo-sizione, che stimola gli architettiogni volta a concepire una me-tamorfosi dello spazio in rap-

porto al tema prescelto. Così leopere, passate al vaglio della ri-cerca, del restauro, che ne re-stituisce riordinate superfici,trovano negli allestimenti sa-pienti la giusta ribalta, in dialo-go con il disegno architettonicodel salone ottocentesco.

E le sorprese appagano ilpiacere del pubblico e di chi,come curatore, ha immaginatoquelle opere in dialogo tra loro.Un piacere che continua sianel ritrovare qualcuno de ‘imai visti’ in esposizione per-manente, ora che è avviato abuon ritmo l’ampliamento delmuseo con le nuove sale al pia-no nobile, ora nell’attesa dellaprossima sorpresa.

Giovanna GiustiDirettore del Dipartimento

dell’Arte dell’ottocentoe Contemporanea agli Uffizi

12 IL GIORNALE degli UFFIZI

“I mai visti”. Storia di un successo

Da sinistra, gli autoritratti di AngelicaKauffmann, Anne Seymour Damer eMaria Cosway nel Corridoio Vasariano(Mostra I Mai Visti 2010, “Autoritratte”).

Pesce palla, collezioni del Museo diStoria Naturale dell’Università Firenze(Mostra I Mai visti 2012, “L’alchimiae le arti”).

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L’Autoritratto diGiulio Paolini – donato allaGalleria degli Uffizi tramitegli Amici – nella suggestivalettura dell’artista

Quando e dove, chi è – osarà mai – l’autore raffi-

gurato in un’opera che scorre daun quadro all’altro e pare così ri-ferirsi a un prima o a un dopodella sua apparente integrità?

Ancora una volta, mi premeriflettere e sottolineare la miaparticolare concezione della fi-gura dell’artista, non inteso co-me individualità autonoma eoriginale ma come interpreteperenne e impersonale di unostesso immutabile ruolo: sog-

getto insostituibile, eppure in-visibile, assume nomi diversi inepoche diverse. Presenza/as-senza centrale nell’orbita inin-terrotta della genealogia chepresiede alla storia dell’arte: sto-ria come “conservazione dellaspecie (della bellezza)”, nellacontesa senza fine tra “l’esseree il non essere” dello stare almondo.

l’attitudine dell’artista sem-bra ripercorrere gli stessi para-metri che contraddistinguonouna vocazione, qualcosa d’im-penetrabile e misterioso similea un raptus o a un’ossessione.non sono qui, né altrove …semplicemente non sono: l’ar-tista non è “fuori dal mondo”,ma non è neppure “nel mon-do”. Concepire un’opera non è

qualcosa che ha “titolo” ad af-fermarsi, che si svolge al pre-sente, ma qualcosa che si rivol-ge dal passato al futuro e inne-sta la memoria di un dopo.

l’artista non vuole parlare,comunicare in forma diretta, intempo reale: non vuole impor-re la sua voce ma ascoltare, co-gliere un’eco … nulla da di-chiarare, dunque, salvo il dirit-to di poterlo affermare, di os-servare il silenzio senza esserecostretti a giustificarlo.

la “verità” dell’artista non èdell’autore: è – già era – del-l’opera. la verità dell’opera èquel dato preesistente, nascosto(un dato non dato) che tocca al-l’artista riconoscere e rivelareall’attesa del nostro sguardo.Un quadro si annuncia, ma non

IL GIORNALE degli UFFIZI 13

“Fuori quadro”

si compie. l’immagine cheun’opera ci consegna non èqualcosa di formulato e defini-to per sempre, ma qualcosa chesempre ci perviene di ritorno.

Un quadro ci appare di so-lito come un’immagine con-clusa, autonoma, spesso evi-denziata da una cornice che sot-tolinea i limiti materiali di unavisione, di un’unità di tempo edi luogo. non ora, in questo Au-toritratto, dove invece siamo rin-viati a qualcosa di inafferrabile,indeterminato perché soltantosuggerito dall’incrocio dellediagonali che lo attraversanosenza peraltro interferire con letracce visibili sull’intera super-ficie dell’immagine.

Giulio Paolini

Giulio Paolini, Fuori quadro (Autoritratto)(donazione, 2013; Photo Paolo MussatSartor, Torino)

La sua adesione Le garantirà:� Tessera personale dell’Associazione� ingresso gratuito e senza attesa alla Galleria� ingresso gratuito ai musei

del Polo museale fiorentino� Visite esclusive guidate alla Galleria

e alle sue mostre� Abbonamento al Giornale degli Uffizi

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Amici degli Uffizi, codice ibAn iT 06 G 06160 02809 0000 18289 C 00.� on line sul sito www.amicidegliuffizi.it

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ACQUISIZIONIE DONAZIONI1994� “La piscina di Betsaida”, Giovan-

ni Paolo Pannini (dono con il con-tributo di Fondiaria-SAI, Sole 24Ore, Pitti Immagine, Progetto Fi-renze, Fabrizio Guidi Bruscoli)

1995� 7 epigrafi romane (dono del socio

fondatore Prof. Detlef Heikamp)� Disegno “Il Sileno ebbro”, Luigi

Ademollo, (dono del socio fonda-tore Prof. Detlef Heikamp)

� Disegno “Allegoria di una Virtù”,Cesare Mussini (dono del sociofondatore Prof. Detlef Heikamp)

� Collezione 60 opere arte graficamoderna

� Disegno “Reclining Figure”, Hen-ry Moore (dono del socio fondatoreGiuliano Gori)

� Disegno “Minerva”, Lorenzo DeFerrari (dono del Lloyd Italico As-sicurazioni di Genova tramite gliAmici degli Uffizi)

� “Autoritratto con collezionista”,Michelangelo Pistoletto (dono delsocio fondatore Giuliano Gori)

1999� Pala d’altare “Apparizione della

Vergine a San Nicola di Bari eSan Bruno”, Bernardino Poccet-ti, con cornice

2000� 16 disegni di Igor Mitoraj

2002� “Allegoria della Fortuna”, Giovan-

ni di Lorenzo Larciani� “Olimpia abbandonata da Bireno”,

Vincenzo Mannozzi (dono di Fa-brizio e Francesco Guidi Bruscoli inmemoria di Daniela SalvadoriGuidi)

� “L’incredulità di San Tommaso”, Gi-rolamo Macchietti

2003� “Cristo in pietà fra due Angeli e i

Santi Paolo, Pietro, Benedetto e Ro-mualdo”, Francesco Morandinidetto “il Poppi” (dono di Fabrizio eFrancesco Guidi Bruscoli in me-moria di Marcello Guidi)

� Incisione dell’autoritratto di Cec-co Bravo e disegno di un appara-to funebre per un cardinale, am-bito di Baccio Del Bianco (doni delsocio fondatore Prof. Detlef Hei-kamp)

� Doppio Autoritratto, Igor Mitoraj(dono dell’artista tramite gli Ami-ci degli Uffizi)

2004� Autoritratto - Saladino /Paladino,

Mimmo Paladino (dono dell’artistatramite gli Amici degli Uffizi)

2007� Autoritratto, Paulo Ghiglia (dono del

socio fondatore Alberto Pecci)2008� “Cristo in pietà fra la Vergine e San

Giovanni”, Sano di Pietro (dono del-

l’Avv. Paolo Fresco e sua moglieMarlene tramite i Friends of the Uf-fizi Gallery)

2009� Ritratto di Alessandro Achillini,

Amico Aspertini2010� Autoritratto (1978-80), Francesca

Woodman (dono di George e Bet-tyWoodman tramite i Friends of theUffizi Gallery)

2012� 149 opere di grafica di Emilio Maz-

zoni Zarini e 6 disegni (3 di Gaeta-no Gandolfi, 1 di Antonio Canova e2 di GiovanMauro della Rovere) ac-quisiti per GDSU,come da lascito te-stamentario di Umberto Fusi inmemoria di Almina Dovati Fusi

2013� Fuori quadro (Autoritratto), Giulio

Paolini (dono dell’artista tramite gliAmici degli Uffizi)

RESTAURI DI DIPINTI1995� “Deposizione dalla croce”, Ludo-

vico Cardi detto “il Cigoli”1997� “Cavaliere di Malta”,TizianoVecellio1999� Autoritratto, Niccolò Francesco

Lapi� Autoritratto, Lorenzo Del Moro� “La Fede”, Piero Benci detto “il Pol-

laiolo”

14 IL GIORNALE degli UFFIZI

Vent’anni di attività

Gaetano Gandolfi, Nudo di schiena (GDSU, lascitoUmberto Fusi 2012).

Benvenuto Tisi, detto “il Garofalo”, Madonna con Bambino tra i SantiMartino e Dorotea (restauro 2007).

Tiziano Vecellio, Cavaliere di Malta(restauro 1997).

2002� “Madonna delle rose”, Tiziano Ve-

cellio� “Ritratto di papa Sisto IV”, Tiziano

Vecellio2003� “Adorazione dei pastori”, Gherar-

do delle Notti� “Madonna della gatta”, Federico

Barocci2004� “Madonna col Bambino e angeli”,

Matteo di Giovanni2005� “Madonna col Bambino e due an-

geli”, Fra’ Filippo Lippi2007� “Adorazione del Bambino”, Pala di

Camaldoli, Fra’ Filippo Lippi (Friendsof the Uffizi Gallery)

� Ritratto di Evangelista Scappi, Fran-cesco Raibolini detto “il Francia”

� “Matrimonio di Caterina de’ Medicie Enrico II di Francia”, Jacopo Chi-menti da Empoli

� Autoritratto, Giuseppe Canella� Autoritratto, Giuseppe Collignon� Autoritratto, Antonio Fedi2008� “Madonna con Bambino tra i San-

ti Martino e Dorotea”, BenvenutoTisi detto “il Garofalo”

� Polittico di Ognissanti, Giovanni daMilano (con i Friends of the UffiziGallery)

2009� “Il Salvatore”, Jacopo Chimenti da

Empoli� “Ritratto di Giovan Carlo de’ Me-

dici a dieci anni come Cavaliere diMalta”, Giusto Suttermans (con iFriends of the Uffizi Gallery)

� “Ritratto di Francesco de’ Medicia sette anni con un cane”, Giusto

Page 15: N°57-Luglio2013 Periodicoquadrimestrale Diffusionegratuita ... fileUnarievocazionedelle drammatichevicissitudiniche sconvolseroilcuorediFirenze il27maggiodel1993.Oltre allatragicaperditadivite

Suttermans (con i Friends of the Uf-fizi Gallery)

2010� “Pala del Noviziato”, Fra’ Filippo

Lippi e Predella, Francesco di Ste-fano, detto “il Pesellino”

� “Pala di Annalena”, Fra’ Filippo Lip-pi (con i Friends of the Uffizi Gal-lery)

� “Madonna Annunciata e Sant’An-tonio Abate; l’Arcangelo Gabrielee San Giovanni Battista”, Fra’ Fi-lippo Lippi

2011� “Madonna con Bambino e Santa

Caterina d’Alessandria”, Bottega diTiziano Vecellio (Friends of theUffizi Gallery)

� Ritratto di scultore, Cristoforo Terzi2012� “Crocifisso con storie della Passio-

ne di Cristo”, Maestro della Crocen. 434

� “Crocifisso con storie della Pas-sione di Cristo”, Pittore toscano delXII secolo

� “Dittico Madonna col Bambino esanti, Crocifissione”, BonaventuraBerlinghieri

2013� “Adorazione deiMagi”,Leonardo da

Vinci, inizio restauro conservativo

RESTAURI DI MARMIANTICHI2000� Amore e Psiche2001� Due Cani Molossi2003� Ara di Kleomenes2005� Busto di Lucio Elio Cesare2006� Testa di Venere su erma, c.d. Saffo� Pan e Daphnis (Friends of the Uf-

fizi Gallery)2007� Demetra c.d. Giunone (Friends of

the Uffizi Gallery)� Bacco (Friends of the Uffizi Gallery)� Ritratto virile su Erma, c.d. Sofocle� Ritratto virile su Erma, c.d. Solone

� Ritratto di ignoto� Ritratto di ignoto, c.d. Antonio� Scalone lorenese e Marmi antichi

del Vestibolo: statue di Adriano,Au-gusto, Traiano,Apollo; sarcofagi conApollo e le Muse, trionfo di Dionisoe Arianna, mito di Fedra e Ippolito,mito di Fetonte; 2 pilastri con pano-plie; busto e lastra Pietro Leopoldo(Friends of the Uffizi Gallery)

2008� Attis (Daniela Di Lorenzo e Francis

Anthony Benevento II)2009� Statua di Apollo (Famiglia Diann G.

e Victor J. Scaravilli)� Statua femminile restaurata come

Musa (John D. e Giuliana Castel-lani Koch)

� Asclepio tipo Giustini (FamigliaPatrick S. Parker)

� Marmi testata Terzo Corridoio:Gruppo Laocoonte, Cinghiale, Er-cole Farnese, Ritratto virile c.d.Commodo, Ritratto virile c.d. Sci-pione Africano (con i Friends of theUffizi Gallery)

2010� Marsia “bianco”(Karen McGarry

Karp)� Asclepio (Famiglia Lisa Marie Con-

te Browne)2011� Ninfa con Pantera (Mark e Esther

Greaves)� 40 busti

2012� Venere con amorino (Famiglia Ju-

dith A. e Thomas J. Embrescia)� Nereide su cavallo marino (Diana

e Lowry Bell)� Arianna addormentata (Restau-

rata come parte del progetto peril riallestimento della Sala Miche-langelo n. 35)

2013� Ritratto di uomo� Rilievo di figure femminili� Balaustra di Athena Nike

RESTAURI DI ARAZZI2003� Arazzo “Torneo” della serie “Feste

dei Valois”(con il contributo degliAmici degli Uffizi)

2008� Portiera con stemma Medici

INTERVENTI VARI2002� Cornice antica e teca per la “Ma-

donna delle Rose” di Tiziano2007� Vetro per “Adorazione dei Magi” di

Botticelli� Vetro per “Sant’Anna Metterza” di

Masaccio - Masolino2008� Corrimano Scalone lorenese2011� Sostituzione tende motorizzate

per le 71 finestre dei tre corridoidella Galleria

� Cornice e vetro per “Madonna colBambino” di Beato Angelico

� Restauro supporto ligneo e corni-ce per “Cristo in pietà fra due An-geli e i Santi Paolo, Pietro, Bene-detto e Romualdo” del Poppi

� Ripristino, sviluppo e assistenzasito web dei Nuovi Uffizi

2012� Indagini diagnostiche su “Adorazione

dei Magi” di Leonardo da Vinci� Completo riallestimento Sala Mi-

chelangelo e Vetro per Tondo Doni(con i Friends of the Uffizi Gallery)

MOSTRE� 28 settembre 1996 - 6 gennaio

1997: L’officina della Maniera, Va-rietà e fierezza nell’arte fiorentinadel Cinquecento fra le due repub-bliche 1494-1530

� 30 maggio - 28 luglio 2002: Voltidel Potere. La ritrattistica di cortenella Firenze granducale

� 19 dicembre 2003 - 28 febbraio2004: Imai visti - Inventario diAffetti

� 25 settembre 2004 - 20 novem-bre 2004: Presentazione restauro“Madonna della gatta” a Splendorof Florence, New York

� 17 dicembre 2004 - 30 gennaio2005: Imai visti IV -Memorie di pae-saggi

� 17 dicembre 2005 - 29 gennaio2006: I mai visti V - Nel giardino diEden e nelle selve d’Olimpo

� 23 aprile - 11 giugno 2006: I mo-delli di Narciso. La collezione di au-toritratti di Raimondo Rezzonicoagli Uffizi

� 16dicembre2006-31gennaio2007:I mai visti VI - Poesia d’interni

� 14maggio - 1 luglio 2007: Ragionee Sentimento, Sguardi sull’Otto-cento in Toscana

� 16 dicembre 2008 - 31 gennaio2009: I mai visti VIII - Medusa. Ilmito, l’antico e i Medici

� 16 dicembre 2009 - 31 genna-io 2010: I mai visti IX - Santi Poe-ti Navigatori...

IL GIORNALE degli UFFIZI 15

Francesco di Stefano, detto “il Pesellino”,Predella della Pala del Noviziato(restauro 2010).

Epigrafe romana (dono Detlef Heikamp).

Baccio Bandinelli, Laocoonte(restauro 2009, con Friends

of the Uffizi Gallery).

Page 16: N°57-Luglio2013 Periodicoquadrimestrale Diffusionegratuita ... fileUnarievocazionedelle drammatichevicissitudiniche sconvolseroilcuorediFirenze il27maggiodel1993.Oltre allatragicaperditadivite

� 15 dicembre 2010 - 30 gennaio2011: I mai visti X - Autoritratte,Ar-tiste di capriccioso e destrissimoingegno

� 16 aprile - 16 luglio 2011: SantiPoeti Navigatori… Gli Uffizi aMontecatini Terme

� 28 luglio - 30 settembre 2011:Condivisione di Affetti - Firenze eSanto Stefano di Sessanio - Ope-re d’arte dalla Galleria degli Uffizi

� 19 novembre 2011 - 31 marzo2013: Offering of the Angels - Pain-tings and Tapestries from the Uf-fizi Gallery,Tour mostra “Il Pane de-gli Angeli” in America,musei di FortLauderdale, Doylestown, Madi-son e Savannah

� 15 dicembre 2011 - 29 gennaio2012: I mai visti XI - Volti Svelati.Antico e passione per l’antico

� 7 luglio - 30 settembre 2012:Paesi, pastori e viandanti. Marmiantichi e visioni dipinte dagli Uffi-zi a Santo Stefano di Sessanio

� 16 dicembre 2012 - 3 febbraio2013: I mai visti XII - L’Alchimia eleArti. La Fonderia degli Uffizi da la-boratorio a stanza delle meraviglie

PUBBLICAZIONI1996� L’officina della Maniera, Varietà e

fierezza nell’arte fiorentina del

16 IL GIORNALE degli UFFIZI

AssoCiAZionE

Presidentemaria Vittoria Colonna Rimbotti

Vice PresidenteEmanuele Guerra

ConsiglieriPatrizia Asproni, Andrea Del Re,

Giovanni Gentile, Fabrizio Guidi bruscoli,mario marinesi (tesoriere), Antonio natali,

Elisabetta Puccioni (segretario),oliva scaramuzzi, Catterina seia

SindaciFrancesco Corsi, Enrico Fazzini,

Corrado Galli

Sindaci supplentiAlberto Conti, Francesco lotti

Segreteria Tania Dyer, bruna Robbianic/o Fondiaria-sAi,

via l.magnifico 1, 50129 Firenze.Tel. 055 4794422 - Fax 055 4792005

[email protected]

Welcome Deskluminita Cristescu

Galleria degli Uffizi, ingresso n.2Tel. 055 285610

[email protected]

PUbbliCAZionE PERioDiCA

QUADRimEsTRAlE DEll’AssoCiAZionE

DiRETToRE EDiToRiAlE

maria Vittoria Colonna Rimbotti

ComiTATo Di REDAZionE

PresidenteAntonio natali

Coordinamento per gli UffiziGiovanna Giusti

Direttore Responsabilemaria novella batini

Hanno collaborato a questo numeroCristina Acidini, mara Amorevoli,Anna maria buzzi, marco Ciatti,

Giovanna Giusti, Emanuele Guerra,Antonio natali, Giulio Paolini,

Antonio Paolucci,Anna maria Petrioli Tofani,

maria Vittoria Colonna Rimbotti,Diann scaravilli

Grafica, realizzazione e stampaEDiZioni PolisTAmPA - FiREnZE

Via livorno 8/3250142 Firenze. Tel. 055 737871

Fax 055 7378760

sosTEnGono l’AssoCiAZionEAmiCi DEGli UFFiZi

Con il loRo ConTRibUTo:

Fondiaria-sAi s.p.a., Firenze

Ente Cassa di Risparmiodi Firenze

Uno dei concerti organizzati per il “Week-end fiorentino” dei Friends of the UffiziGallery.

Gli Amici sul webDettagli sugli interventi

qui elencati – oltre a notizie sempreaggiornate, la collezione completa

del Giornale degli Uffizi e tante altreutili informazioni – sono disponibili

sul sito www.amicidegliuffizi.itrecentemente rilanciato in una

versione completamente ridisegnata.E per chi vuole condividere

avvenimenti e aggiornamenti degliAmici d’oltreoceano:

www.friendsoftheuffizigallery.org.

Cinquecento fra le due repubbliche1494-1530, Marsilio Editore

2002� Volti del Potere. La ritrattistica di

corte nella Firenze granducale,Caterina Caneva - Giunti Editore

2003� Federico Barocci, Il miracolo del-

la Madonna della gatta, AntonioNatali - Silvana Editoriale

� I mai visti - Inventario di Affetti,Antonio Natali

2004� I mai visti - Memorie di Paesaggi,

Antonio Natali - Giunti Editore2005� I mai visti - Nel Giardino di Eden e

nelle Selve di Olimpo,Antonio Na-tali - Giunti Editore

2006� Studi e Restauri. I marmi antichi del-

la Galleria degli Uffizi,Antonella Ro-mualdi, vol.I - Edizioni Polistampa

� I mai visti - Poesia d’interni, Anto-nio Natali - Giunti Editore

� I modelli di Narciso,Antonio Natali- Edizioni Polistampa

2007� Studi e Restauri. I marmi antichi del-

la Galleria degli Uffizi,Antonella Ro-mualdi, vol.II - Edizioni Polistampa

� Ragione e sentimento - Sguardisull’800 in Toscana, Carlo Sisi -Giunti Editore

2008� I mai visti - Medusa. Il mito, l’an-

tico e i Medici, Valentina Conticelli- Edizioni Polistampa

2009� I mai visti - Santi Poeti Navigato-

ri, Francesca De Luca - Edizioni Po-listampa

2010� Giovanni da Milano e il polittico

d’Ognissanti, Angelo Tartuferi -Silvana Editoriale

� Studi e Restauri. I marmi antichidella Galleria degli Uffizi, Antonel-

la Romualdi, vol.III - Edizioni Poli-stampa

� I mai visti - Autoritratte. Artiste dicapriccioso e destrissimo ingegno,Giovanna Giusti - Edizioni Poli-stampa

2011� Santi Poeti Navigatori… Gli Uffizi

a Montecatini Terme, Francesca DeLuca - Edizioni Polistampa

� Condivisione di Affetti, Firenze eSanto Stefano di Sessanio, Anto-nio Natali - Maschietto Editore

� Offering of the Angels, Paintingsand Tapestries from the Uffizi Gal-lery, Antonio Natali

� I mai visti - Volti svelati,Antico e pas-sione per l’antico, Valentina Conti-celli, Fabrizio Paolucci - Sillabe

2012� Paesi, pastori e viandanti. Marmi

antichi e visioni dipinte dagli Uffi-zi a Santo Stefano di Sessanio,An-tonio Natali con Marta Onali, Car-sa Edizioni

� I mai visti - L’Alchimia e le Arti, LaFonderia degli Uffizi da laborato-rio a stanza delle meraviglie, Va-lentina Conticelli - Sillabe

� I Pieghevoli – Gli Uffizi. Studi e Ri-cerche (Centro Di)

N. 32/2007 – L’Adorazione delBambino per Camaldoli di FilippoLippi - The Adoration of the Child forCamaldoli by Filippo LippiN. 34/2007 – La scala e il ricettolorenesi - The restoration of the an-cient marbles in the Lorraine vestibuleN. 35/2008 – Le portiere mediceeActon e UffiziN. 36/2008 – “Cristo in pietà fra idolenti” di Sano di Pietro donato allaGalleriaN. 37/2008 – Il restauro del Polit-tico di Ognissanti di Giovanni da Mi-lanoN. 40/2009 – L’antico e la risco-perta dell’ellenismo - L’Ercole, il Cin-ghiale, il LaocoonteN. 43/2010 – Omaggio a FilippoLippiN. 52/2013 – Sala di MichelangeloN. 53/2013 – Restauri per la pitturadelle origini.