ncaa time ottobre 2015
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In questo primo numero andremo a rivivere la magica estate del College Basketball Tour e faremo un viaggio nella storia con i Fab Five e GerogeMason. Spunti per seguire non solo i Top Team con il Mid Major-Target. Manuel Follis analizza per noi la top 25 del prossimo campionato NCAA.TRANSCRIPT
Ottobre 2015 Anno 3 Numero 1
La stagione del college basket è alle porte andiamo ad analizzare le migliori squadre e conference che da qui al
4 aprile si daranno battaglia per il titolo di CAMPIONE NAZIONALE
MID MAJOR TARGET di Stefano Bei …………………………....4-5
CINDERELLA STORY di Luca Caslini……………………………6-7
APPUNTI SU...MICHIGAN STATE di Glauco Barbero………....8-9
L‟ESTATE ITALIANA di Isabella Agostinelli ………………….10-13
NCAA TIME TOP 25 di Manuel Follis …………………...….. .15-40
VI RACCONTO I MIEI FAB FIVE di Lorenzo Frabbi…………42-43
Hanno collaborato: Stefano Bei di NBA-Evolution.com
Glauco Barbero di rushandslam.blogspot.it Manuel Follis di ncaabasket.net
Lorenzo Frabbi Luca Caslini
Isabella Agostinelli di College Basketball Tour
Tutte le immagini inserite in questo numero appartengono ai rispettivi proprietari
DJ BALENTINE
La scorsa stagione è stata la bocca da fuoco principale dei Purple Aces e non c‟è ragione per non puntare di nuovo su di lui per la prossima stagione. I 20 punti fatti segnare di media la scorsa stagione non dovrebbero aver problemi ad aumentare, vincere la conference per partecipare al torneo non è facile, vincere la classifica marcatori NCAA è alla sua portata e da quella posizione potrebbe farsi notare da qualche addetto ai lavori in cerca di una guarda tiratrice dalle ottime percentuali che nonostante l‟altezza di poco superiore al metro e novanta si fa valere anche sotto i ferri con oltre 3 rimbalzi a partita. Altro punto s suo favore sono le poche palle perse rispetto all‟elevato numero di volte con la palla in mano, appena 2,2 in quasi 37 minuti di utilizzo medio. Lo scorso anno Evansville ha chiuso la conference con un record 9-9 ed è stata chiamata per il NIT, se riusciranno ad aggiungere ancora 2-3 vittorie per loro il torneo NCAA non è impossibile, anche se realisticamente il NIT pare di
nuovo la loro dimensione
BRENTON SCOTT
Restiamo nella Missouri Valley Conference, precisamente alla Indiana State University. Brenton Scott, dopo aver passato la stagione 2013-24 fermo come redshirt, lo scorso anno al suo esordio ha vinto il premio di freshman of the year della MVC, il terzo Sycamore a vincere il premio dal 1986. Nonostante non abbia segnato tantissimo, per lui parlando le percentuali al tiro pesante dove ha sfiorato il 45% con quasi 2 realizzazioni a partita, c‟è da scommettere che quest‟anno i suoi numeri aumen-teranno e di molto visto che sia Khristian Smith e Devonte Brown non hanno fatto vedere quel salto di qualità nonostante la maggior fiducia concessa da coach Greg Lansing. Non hanno molte possibilità di accedere al torneo NCAA, ma se i nuovi arrivati Matt Van Scyoc e Emondre Rickman faranno il loro lavoro in difesa una speranza c‟è. Da quando Larry Bird è uscito da questa università hanno giocato il torneo solo in 3 occasioni, nel
2000, nel 2001 e nel 2011.
Di Stefano Bei
BOGDAN BLIZNYUK
Senza Tyler Harvey accasatosi agli Orlando Magic in NBA per gli Eagles sarà una stagione ancora più importante. In linea gerarchica c‟è Venky Jois come leader della squadra, ma anche questo ucraino ha fatto vedere ottime cose quando è stato messo in campo e in condizione di far bene, mano glaciale dalla lunga distanza e ottimi movimenti spalle a canestro ne fanno un giocatore completo e a questi livelli non se ne vedono moltissimi. Quasi 9 punti e 4 rimbalzi in 19 minuti di utilizzo medio sono stati i suoi numeri la scorsa stagione e come appunto detto spicca notevolmente il 55,8% da oltre la linea dei tre punti frutto di un 24 su 43 totale durante tutta la stagione. Nonostante l‟altezza mostra un ottimo movimento senza palla sia vicino che lontano da canestro consentendo ai lunghi di avere più spazio allar-gando il campo quando non è lui a dover coprire il pittura-to cosa che gli riesce piuttosto bene avendo chiuso la passata stagione con 4 rimbalzi di media.
OBI EMEGANO
Le sperane di andare alle post season di Oral Roberts dipendono da lui, dopo una stagione da sophomore (solo 4 partite giocate) da 19 punti con percentuali bulgare al tiro ha giocato una seconda stagione con molti più palloni in mano e responsabilità, ha come logico che sia abbas-sato le sue percentuali e cosa non meno felice anche la sua media punti scesa a 18,3. Giocatore ben piazzato a terra che anche sotto i ferri da fastidio a gente più alta di lui e lo dimostrano i quasi 5 rimbalzi catturati ad allacciata di scarpe. Ottimo difensore sulla palla con quasi 2 rubate a partita senza commettere molti falli. La scorsa stagione è stato scelto nel primo quintetto della Summit League e nella squadra ideale del torneo di conference, inoltre è vinto due volte il premio di giocatore della settimana. La sua miglior partita l‟ha giocata contro North Dakota State e ha chiuso con 34 punti e 8 rimbalzi.
La stagione 2015/2016 del campionato universitario è ormai alle porte. Nuovi prospetti, regole, rivalitá sempre più accese infiammeranno tutti i campi sparsi per la na-zione. L'apice saranno le Final Four di Houston, Texas,
all'interno dell'NRG Stadium.
La March Madness paralizzerà la nazione e l'unica garan-zia sarà lo spettacolo offerto dalle 68 squadre partecipanti
che si sfideranno in partite ad eliminazione diretta.
Team favoriti cadranno fragorosamente e piccolo atenei modificheranno equilibri e gerarchie. Le imprese memorabili delle squadre su cui nessuno avrebbe puntato un centesimo, le cosidette "cenerentole", marchieranno a fuoco il torneo.
Nelle varie edizioni disputate sono ad oggi si possono annoverare quella del 1983 che vide trionfare North
Carolina State Wolfpack.
La schiacciata vincente di Lorenzo Charles fece esplodere di gioia il compianto Jimmy Valvano.
Il 1985 fu l'anno di uno dei più grandi upset nella storia dello sport che vide i Villanova Wildcats battere in finale Patrick Ewing e la sua Georgetown. I ragazzi di Rollie Massimino tirardo col 79% dal campo si avvicinarono alla
perfezione e Davide sconfisse Golia.
Nel 1988 i Kansas JayHawks non erano tra i principati candidati alla corsa al titolo col 11 sconfitte durante la stagione regolare, ma arrivarono in finale e Danny Man-ning fece il resto.
Nel 2010 i Butler Bulldogs, piccolo ateneo nell' indiana, di Bred Stevens andarono vicini al titolo perdendo in finale contro Duke e Nel 2010 Virginia Commonwealth Rams
arrivó alle Final Four.
Ma una delle squadre che più mi ha colpito è stata Geor-ge Mason Patriots che nel 2006 raggiunse le Final Four e divenne la prima squadra della Colonial Athletic Association Conference a raggiungere questo traguardo.
I ragazzi di Jim Larranaga, sulla panchina dal 1997, in-
Di Luca Caslini
Di Luca Caslini
fransero molti record tra cui vincere 23 gare in stagione regolare ed essere inseriti per una settimana nella classifica Top 25 di ESPN.
Questa piccola università della Virginia con 30.000 stu-denti approdò al torneo attraverso la Selection Sunday e da li in poi iniziò il viaggio verso Indianapolis.
Al primo turno batterono Michigan State, che l'anno precedente aveva partecipato alle Final Four.
Il secondo turno li mise subito con le spalle al muro
dovendo affrontare i campioni uscenti di North Carolina.
L'impresa riuscì e il match terminò 65-60 a favore dei giallo verdi.
Batterono Wichita State e entrarono nelle Elite Eight, dove ad aspettarli c'erano i grandi favoriti di Connecticut.
La numero 11 e la numero 1 del tabellone diedero vita ad una partita formidabile con moltissimi capovolgimenti di fronte che a 5.5" dalla fine sembrava ormai indirizzata,
con George Mason sul +2 e un tiro libero a disposizione.
La palla venne però sputata dal ferro, e un contropiede fulmineo di Denham Brown con canestro allo scadere portò la partita all'overtime.
I ritmi del match rimasero elevatissimi e a 33" dalla fine i Patriots erano sul +5. Connecticut non si arrese e con un tiro libero a referto tornò a -4, ma un successivo tiro libero di George Mason lasciò la situazione invariata.
Dopo un time out la partita ricominciò da metá campo e
un tiro side-rale da 3 di Marcus Williams riportò a -2 gli Huskies.
Un fallo immediato mandò in lunetta i Patriots ma 2 clamorosi errori diede-ro ancora a Denham Brown, la possibilitá di portare la squadra di Rudy Gay in finale ma il tiro allo scadere finì lungo sul ferro.
George Mason stupì il mondo della pallacanestro e entrò alle Final Four.
Questa incredibile cavalcata terminerá contro Florida, che si aggiudicherà il torneo, ma l'impresa dei ragazzi della Virginia non verrà mai dimenticata.
Dimostrazione della grande popolarità raggiunta é anche un breve documentario dal titolo "8 Years Past Midnight" che mostra come un'impresa sportiva possa cambiare un ateneo.
Non resta che aspettare la stagione alle porte e vedere quante cenerentole si presenteranno al ballo finale.
Eravamo rimasti lo scorso anno al termine di uno dei più grandi capolavori fatti da coach Tom Izzo: aver portato alle Final Four una delle versioni degli Spartans con me-no talento.
Premesso che la maggior parte dei giocatori della scorsa stagione torneranno e sfrutteranno il viaggio a Indianapo-lis per accrescere il loro bagaglio di esperienza dal punto di vista della consapevolezza che il lavoro in palestra pa-ga, la squadra di quest'anno sembra essere più attrezza-
ta per fare una buona stagione almeno nella BIG10.
La squadra dello scorso anno sembrava aver fallito nella ricerca di un Leader dopo l‟uscita dei tanti talenti 2013-2014, Payne e Harris, ma trovò Trice in una stagione da crescendo rossiniano, sembrava non aver trovato una frashamen class adeguata, ma Nairn, Bess e Clark Jr alla fine hanno avuto il loro spazio, e pensavano di aver fallito prendendo Forbes da Cleveland State, ma quest'anno, da
senior, il giocatore sarà un'arma decisiva.
Il Leader di questa stagione sarà il senior Denzel Valentine, quasi due metri dal fisico muscolarmente dotato che sa tirare, penetrare con un buon uso del corpo e difendere, quest‟ultima cosa molto importante per le
squadre di Izzo.
Valentine può giocare quattro ruoli, ma gli spot di guardia ed ala piccola sembrano essergli più congegnali. Può giocare per qualche minuto anche come play e comunque aiutare nel caso di problemi nel gestire la palla riuscendo anche eventualmente a marcare il pari ruolo avversario, logicamente per un tempo ridotto per non perdere poi lucidità in attacco.
In difesa, oltre ad avere una buona velocità per marcare, riesce a tenere contro i suoi avversari in guardia o ala grazie al suo fisico ed ad un buon QI cestistico che gli permettono di avere sempre una buona posizione e di capire le situazioni. Nella zona di Izzo lui dovrebbe essere schierato nella coppia davanti della 2-3.
Di Glauco Barbero
Accanto a Valentine giocherà Forbes, il giocatore che insieme al leader della squadra ha maggiori punti nelle mani. Come detto precedentemente il suo trasferimento da Cleveland State sembrava essere stato un azzardo, ma in questa stagione potrebbe avere tutte le possibilità
per tornare a viaggiare oltre i 15 punti di media.
Forbes è dotato di un tiro affidabile e con Valentine gio-cherà i ruoli di 2 e 3, conscio dei suoi mezzi non vuole sempre la palla nelle mani,
Il vuoto in cabina di regia lasciato da Trice sarà riempito da Nairn Jr, il sophomore ha nella velocità e nel passag-gio i suoi cavalli di battaglia, ma dovrà mettere su un tiro maggiormente pericoloso.
Nairn è già pronto a prendere in mano la squadra anche se a volte tende a strafare rischiando spesso che il nume-ro di palle perse salga velocemente. La stagione scorsa in cui aveva meno responsabilità lo ha aiutato a crescere nella conoscenza dei suoi compagni ed ora rivela un buon affiatamento con gli altri giocatori della squadra, sicuramente utile per trovarli in campo anche in momenti di gioco piuttosto confusi.
Tra i lunghi ci sarà la staffetta tra due differenti concezioni del ruolo.
In quintetto dovrebbe esserci il senior Costello, giocatore capace di dare intimidazione in area, ma il cui apporto offensivo appare ridotto ad essere di semplice aiuto per la squadra senza troppe responsabilità, discorso diverso per il freshman Deyonta Davis, lungo vero il cui ruolo dovrebbe essere quello di piazzarsi sulle tacche per ricevere il pallone. L‟abisso atletico tra i due è largo, ma i fondamentali di Costello potrebbero essere più utili di quelli da costruire di Davis, almeno nei mo-menti chiave delle partite.
Il problema per la squadra di quest‟anno di MSU sarà la second unit, dalla panchina non appare poter uscire alcun giocatore in grado di spaccare la partita quando servirà. Nelle prime uscite l‟unico che potrebbe aiutare, a parte Davis, sembra essere McQuaid, freshman bianco con buone doti difensive sui piccoli ed attitudine al playmaking, rimane qualche dubbio sull‟affidabilità del suo pal-leggio contro i rapinatori di pallone e, per lui come per Nairn, la ricerca spasmodica del passaggio illuminante a volte potrebbe portare a lasciare la palla agli avversari.
La nota positiva per Izzo è quella che la Big 10 di quest‟anno ha perso il proprio padrone, difficilmente Wisconsin dominerà come gli scorsi anni dopo la partenza di Dekker e Kaminsky, e nessuna delle altre sembra essere così avanti da poter essere fin da subito
superiore alle altre.
Forse Maryland potrebbe essere una candidata, ma die-tro tutte hanno perso qualcosa (OSU con Russell, Iowa con White e come detto Wisconsin addirittura i due suoi leader) o non hanno ancora assimilato la propria rivolu-zione del roster (Michigan).
Questa situazione potrebbe aprire le porte all‟ennesimo capolavoro di coach Izzo!
L'arcinoto stereotipo secondo il quale l'Italia è per gli
americani sinonimo di “pizza, pasta e mandolino” è ormai
acqua passata. Almeno nel mondo del basket NCAA.
Certo, i giovani atleti quando vengono nel nostro Paese
mangiano quintali di pizza e pasta, ma da quattro anni a
questa parte l'Italia è diventata la meta ideale per prepa-
rarsi al meglio alla nuova stagione. Tante sono infatti le
squadre di college statunitensi che percorrono in lungo e
in largo lo Stivale per sostenere vari scrimmage test pri-
ma di iniziare la vera e propria pre-season. Se questa
nuova concezione ha preso sempre più piede negli USA
è stato soprattutto grazie al College Basketball Tour
(CBT) un evento che quest'anno è riuscito a portare in
Italia ben 23 college americani di Division I e II (maschili e
femminili) per tutto il mese di agosto. E che l'idea piaccia
agli americani è evidente: “L'anno scorso abbiamo perso
tre giocatori fondamenti e abbiamo cambiato gran parte
della squadra; un evento come il College Basketball Tour
è cruciale per permettere ai ragazzi di creare un gruppo
coeso, affiatato e in sincronia che possa affrontare al me-
glio la prossima stagione” ha confermato coach Dawkins
degli Stanford Cardinal.
Non c'è quindi da stupirsi se quest'anno tra i 23 College
americani partecipanti spiccassero nomi del calibro di
Michigan - finalista NCAA 2015 con coach Izzo dato co-
me prossimo allenatore della nazionale USA dopo Rio
2016; Marquette, il college da cui sono usciti Dwyane
Wade e Travis Diener; USC, squadra che ha visto cresce-
re il nostro Daniel Hackett, Stanford, l‟università vincitrice
del prestigioso NIT che ha mancato la NCAA per un sof-
fio, e Oregon State , laureatesi campionesse della PAC
12 nella scorsa stagione sotto la guida di coach Rueck,
nominato coach dell'anno.
Giunto alla sua quarta edizione, in CBT non smette di
siglare record su record, regalando tante soddisfazioni ai
suoi organizzatori. “Il bilancio di quest'anno, oserei dire
che è stato stupefacente, o almeno... io sono decisamen-
te sorpreso” ha confessato Ales Masetto. Una reazione
comprensibile davanti ai numeri ottenuti lo scorso agosto:
“23 College americani, oltre 40 partite organizzate diretta-
mente ed altre 20 comunicate, otto regioni italiane 12
città, quattro gare trasmesse in diretta su FoxSport negli
USA, otto gare trasmesse da SportItalia, otto gare in di-
Di Isabella Agostinelli
retta streaming. per oltre 40.000 visualizzazioni. oltre
10.000 fan sui social per 750.000 utenti unici raggiunti nel
mese di Agosto, oltre 5.000.000 di visualizzazioni nel cor-
so del 2015 nei canali social. oltre 10.000 spettatori nei
palazzetti. Quattro squadre nazionali, due squadre di A1
maschile, tre di A” maschile, diverse squadre di A femmi-
nile e tante tante squadre All Star in tutta Italia”.
Ma non si tratta solo di numeri. Intorno al CBT si è ormai
creato un entusiasmo collettivo che ha contagiato un po'
tutti, dal pubblico agli addetti ai lavori, dai social media
alle televisioni. “Il momento che ricorderò come un flash
impresso nella mia mente” ha raccontato Andrea Sciarri-
ni, organizzatore della tappa marchigiana “è l'alley-oop
Christon-McKissic in VL-Stanford davanti a 1100 spettato-
ri in delirio che più non ce ne stavano al PalaDionigi di
Montecchio (PU)... lì mi son reso proprio conto di quanto
fossimo stati in grado di creare, di crescere e di coinvol-
gere persone, pubblico,partner, sponsor, tv, giornali...
Proprio una bella soddisfazione!”.
Il segreto è soprattutto nella qualità di questo evento che
è riuscito a conquistare la fiducia dei college americani
che investono sempre di più in questa “trasferta italiana”
in preparazione della prossima stagione, tanto da far
esclamare Coach Izzo di Michigan State “This trip was as
good as anything I‟ve done in my 20 years”. “250 volontari
(dai ragazzini che pulivano il campo agli atleti e tecnici
impegnati sotto le plance) in tutta Italia che hanno per-
messo col loro prezio-
sissimo lavoro di tene-
re alta la bandiera ita-
liana del basket nei
confronti del
“professori” del basket”
- ha spiegato Ales - “i
blogger che hanno
popolato il sito internet
e i canali social di una
quantità di bellissimi
articoli, video e foto
prima durante e dopo
le gare”. Gli fa coro
Andrea: “Il grande sfor-
zo di avere collaborato-
ri di qualità fa tutta la
differenza del mondo!
Ma sai qual è la cosa
più bella? E' il senso di appartenenza al progetto in se'
che è favoloso, l'entusiasmo che si crea e quell'attesa,
quella curiosità “frizzantina” che si ha prima di vedere le
squadre in campo...decisamente da spettacolo america-
no! Questo siamo!”.
Un lavoro e un entusiasmo che hanno saputo coinvolgere
sempre di più gli addetti ai lavori e soprattutto anche le
squadre italiane. La partecipazione delle squadre di serie
A ha segnato infatti una vera e propria svolta nell'evento.
Così che, se lo scorso anno, solo i Mantova Sting aveva-
no risposto presente all'appello, quest'anno oltre alla na-
zionale Italiana che se l'è vista con Michingan, si sono
aggiunte anche la Consultinvest Pesaro (impegnata con-
tro Stanford), la Virtus Bologna, la Fileni Jesi, la Tezenis
Verona e in campo femminile la Umana Reyer di Vene-
zia-Mestre e la ASD FE.BA di Civitanova. “Considerando
che il calendario delle gare si concilia malissimo con l‟ini-
zio della stagione dei nostri Club” - ha spiegato Ales
“cosa che porta a confrontarsi con una quantità infinita di
“no non possiamo” da parte di club, tecnici, giocatori
ecc… , è giusto dire GRAZIE a chi ci ha creduto, a chi e‟
stato in campo in un momento davvero difficile a inizio
preparazione, ma consci del fatto
che il confronto con la patria del
Basket sia un occasione davvero
unica, per gli spettatori in primis,
ma secondo noi anche per i gioca-
tori, i tecnici e persino per noi orga-
nizzatori, dato che la professionali-
tà degli americani e‟ sempre im-
pressionante”.
E a proposito di giocatori e giocatri-
ci, il CBT è stato galeotto per alcu-
ni incontri importanti: Milovan Da-
skovic, della scuderia di Capicchio-
ni, è stato appena scritturato
dall'Arkadia Lions di Traiskirchen
(serie A austriaca) dopo aver pas-
sato alcune settimane anche con la
Enel Brindisi; Katerina Pazza-
glia, che ha vestito le maglie di
vari all star, ha ricevuto ben
due proposte per il prossimo
anno (Longwood University e
Boston College, squadra nella
quale milita l'azzurra Martina
Mosetti, quest'anno anche nel-
la rappresentativa nazionale
U20); i coach americani poi
non potevano staccare gli oc-
chi di dosso dalla nostra Ja-
smine Keys; e se per in campo
maschile i talenti nostrani han-
no meno possibilità di inserirsi
nelle franchigie americane, gli
americani hanno invece la pos-
sibilità di farsi vedere dalla
squadre italiane ed europee di serie A sempre alla ricerca
di nuovi talenti.
Ma non solo squadre di serie A. Quest'anno il CBT ha
aperto le porte anche ad una nazionale femminile: quella
del Camerun allenata da Stefano Bizzozi, allenatore stori-
co di Desio, Pesaro e Bologna che nel 2009 è approdato
sulla panchina delle “Leonesse” africane e che ha reso
possibile questa storica partecipazione. “Lo sport è un
mezzo di riscatto molto importante nei paesi africani” - mi
spiega - “in Camerun lo sport è molto legato alle scuole e
alle università e qualche club, come il nostro, è privato.
C'è un campionato sia femminile che maschile; natural-
mente, a causa della conformazione del Paese, si tratta di
campionati molto meno strutturati, ma intorno si è creato
un movimento di giovani pieni di passione e voglia di fare
bene: è stupefacente vedere che nonostante le mille diffi-
coltà si sia riusciti a creare tutto ciò e che gli atleti came-
runesi siano ricercati anche all'estero per le loro doti fisi-
che e atletiche straordinarie”. Con questa collaborazione
si è così messa una pietra miliare per un percorso che
potrebbe aprire nuovi scenari per il CBT.
Per quel che riguarda le sfide, le squadre americane han-
no un po' dominato in lungo e in largo contro le selezioni
All Star e hanno dato filo da torcere, non solo alle franchi-
gie di serie A, ma anche alla nazionale italiana. Ales ricor-
da come finalmente accomodato in tribuna a Trieste, in
mezzo al nutrito gruppo di Fan di Michigan State, si sia
goduto la gara in cui “i ragazzini terribili di Coach Izzo
hanno fatto sudare non poco la nostra Nazionale, (sotto di
cinque punti a quattro minuti dalla fine) forse una delle
Nazionali migliori di sempre come si è visto poi all‟Euro-
peo. In quel momento ho avuto la prova che quando riu-
sciamo a contenere il passivo in 20/30 punti con le nostre
selezioni All-Star di fatto stiamo facendo un'impresa!”. Si
può quindi immaginare la soddisfazione vissuta a Pesaro
quando la VL Consultinvest ha strappato la vittoria a fil di
sirena imponendosi su Stanford per 84 a 81 o quando
Gallo & Company hanno messo a segno l'allungo che li
ha portati a superare gli Spartans per 90 a 69 .
Per concludere, il CBT è diventato un' occasione per tutto
il movimento cestistico italiano per confrontarsi con il me-
glio del College Basketball americano - che fortunata-
mente viene a visitare il nostro splendido paese tutti gli
anni! “Quest‟anno abbiamo dimostrato ancora una volta
che il pubblico, se ben informato e con la giusta tempisti-
ca, non manca nei palazzetti nemmeno a ferragosto” - ha
voluto sottolineare Ales - “dopo l'interesse della FOX, è
chiaro che il CBT può essere un ottimo prodotto televisivo
addirittura da trasmettere in diretta negli Stati Uniti, (con
ovvia soddisfazione degli sponsor più internazionali del
campionato). Certo, per le squadre del nostro massimo
campionato questi test possono essere probanti ad inizio
stagione, ma piacciono tantissimo ai loro fan e sono
un'occasione di visibilità unica per il Club, gli sponsor e
per il Basket in generale! Ignorare tutto questo sarebbe
quindi davvero miope da parte di tutto l'intero movimen-
to”.
Rushandslam nasce come blog di un appassionato di
sport americani per tutti coloro che condividono la stessa
passione. Nato nel 2013 con quattro sezioni di base:
NBA-NCAABB-NFL-NCAAFB, presto riesce a trovare una
discreta base di lettori che portano all'inizio del 2014 alla
creazione di una pagina Facebook dedicata
www.facebook.com/rushandslam
Il 2014 porta anche la nascita di diverse collaborazioni
con siti importanti e la partecipazione ad eventi LIVE quali
il College Basketball Tour a Vicenza ed il 2K Classic a
New York oltre all'annuale report da Londra per le NFL
International Series.
Il blog non si colloca nel panorama dei siti web di basket
e football americano come una pagina di aggiornamenti
giornalieri, ma come una punto di ritrovo per opinioni sugli
argomenti che nascono dalle Leghe americane.
di Manuel Follis
Se n'è andato J.P. Tokoto. Punto. Gli altri sono rimasti
tutti. E stiamo parlando di quella che ques'anno sarà la
migliore front line della lega (Kennedy Meeks, Isaiah
Hicks, Brice Johnson e Joel James) con quello che po-
trebbe essere l'mvp della stagione, ovvero Marcus Paige.
La patenza di Tokoto toglierà intensità difensiva, ma Nate
Britt in quintetto garantirà mani libere a Paige in attacco.
E calcolate che Theo Pinson e Justin Jackson sono attesi
a un anno più che luminoso (Pinson deve anche aggiu-
stare la mira da fuori). Il punto di forza della squadra però
rimane il post basso dove Meeks è il giocatore di potenza
e Johnson quello verticale. Compatibili, complementari ed
efficaci. Al momento una credibile numero uno.
Il giocatore chiave: Marcus Paige
L'anno scorso chiamato a fare gli straordinari, se riesce a
non doversi caricare la squadra sulle spalle e solo a
"guidare" la truppa, parliamo di una possibile guardia
Nba.
Prospetti Nba: Johnson, Meeks, Paige, Jackson
Nessun giocatore da primo giro, ma molti da secondo giro
anche alto. Brice Johnson è quello su cui c'è più uniformi-
tà di giudizio. Poco peso (al momento) ma grande agilità
e verticalità. Paige colpisce per tiro, maturità e controllo.
meeks se non eccede col peso è un bel centro d'area,
mentre Jackson se quest'anno esplode è un'ala piccola
perfetta per il piano di sopra.
La statistica: % di tiri da 2 punti presi rispetto al totale
(62%)
La stat dice che su 100 punti il 62% derivava da tiri da 2
punti. Il che indica chiaramente quanto stiamo parlando di
una squadra d'area, non basata sul tiro da 3, ma sulla
presenza nel pitturato. Se tirano bene anche i liberi
(l'anno scorso tallone d'achille)...son problemi.
Possibile quintetto
PG Marcus Paige - Senior
SG Theo Pinson - Sophomore
SF Justin Jackson - Sophomre
PF Bryce Johnson - Senior
C Joel James - Senior
Di Manuel Follis
La statistica: % da 3 concessa agli avversari 27,1%
I migliori della nazione. Perché? Perché se dietro hai i più
forti lunghi del college puoi permetterti di stare attaccato
alle guardie avversarie. Adesso si tratterà di capire se
quella difesa potrà ancora essere così aggressiva
Possibile quintetto
PG Tyler Ulis - Sophomore
SG Isaiah Briscoe - Freshmen
SG Jamal Murray - Freshmen
SF Alex Poythress - Senior
C Skal Labissiere - Freshmen
Il talento come al solito è lì da vedere. I nuovi freshman
che dovrete tenere d'occhio in ottica Nba sono Skal La-
bissiere (ma occhio che la Ncaa non gli ha ancora dato il
permesso di giocare. Potrebbe essere il nuovo caso Enes
Kanter), il centro che al momento sembra essere l'unico
candidato per rubare la scena a Ben Simmons; Jamal
Murray, una macchina da punti impressionante capace di
creare in 1vs1 e dal p&r; Isaiah Briscoe, la guardia che
completerà il terzetto magico (con il sophomore Tyler
Ulis), oltre all'ala piccola Charles Matthews e all'altro lun-
go Isaac Humphries. Di fatto dopo essere stata una squa-
dra a trazione anteriore l'anno scorso, quest'anno sarà un
team focalizzato sul reparto esterni. Che poi sotto cane-
stro ci saranno sempre (insieme a Labissiere) Alex Poyth-
ress e Marcus Lee. Insomma, ce n'è abbastanza per dire
che se trovano la chimica possono anche essere la nu-
mero uno. Ma per adesso partono appena dietro.
Il giocatore chiave: Alex Poythress
Sempre al limite tra l'ala piccola (unica sua possibile posi-
zione Nba) e ala grande, la sua continuità, anche per il
ruolo che occuperà e per il fatto che è l'unico senior in
squadra, coinciderà con la strada che farà Uk.
Prospetti Nba: Tutti
Non è uno scherzo. Fatta eccezione per Hawkins e forse
Ulis (per l'altezza), gli altri giocatori sono tutti da Nba.
Marcus Lee, Alex Poythress, Skal Labissiere, ma anche
Isaac Humphries e Derek Willis (chi l'ha visto?). E poi
Murray, Briscoe e Matthews. Insomma, la solita Uk
Di Manuel Follis
Hanno Melo Trimble che potenzialmente è uno dei sopho-
more più forti di tutta la nazione, hanno reclutato il centro
più forte dopo Skal Labissiere (ammesso che quest'ultimo
possa giocare) e uno dei migliori transfer possibili ovvero
Rashaad Sulaimon da Duke. In più del quintetto tornano
Jake Layman (lungo bianco tiratore) e Damonte Dodd.
Insomma, al di là della (sanguinosa) partenza di Dez
Wells, la squadra quest'anno parte con grandi aspettati-
ve. Il gioco di coach Mark Turgeon è molto bilanciato tra
attacco e difesa (dove l'anno scorso erano i migliori della
Big Ten). Ah scusate, finalmente dovrebbe tornare in
campo anche Robert Carter, fisichino dato al secondo
giro del draft come ala grande. Così, giusto per gradire.
Unico neo: capire chi farà l'ala piccola resta un mistero.
Il giocatore chiave: Melo Trimble
Andato via Wells, chiavi della squadra in mano a Trimble
a lui e licenza di creare e inventare. Se al secondo anno
migliora, beh magari qualche faro su di lui si accende
anche di là.
Prospetti Nba: Diamond Stone (C), Robert Carter
(PF), Jake Layman (SF)
Tutti lunghi e tutti diversi i prospetti Nba di Maryland. Sto-
ne è centro vero e di stazza, di quelli d'area. Ci sono dub-
bi sulla sensibilità delle mani e quest'anno sarà il più
"osservato" dagli scout Nba. Carter è un'ala grande ver-
satile e mobile invece mentro Layman potrebbe interessa-
re a tutte le squadre, e ormai sono molte, che cercano
lunghi capaci di tirare, anche se non sembra tagliato per
fare l'ala grande in Nba ma non sembra abbia i piedi da
ala piccola.
La statistica: % palle recuperate, 7,4%
Tra i peggiori l'anno scorso in questa voce statistica
(322esimi), perché la squadra tende a occupare più l'area
che intervenire sulle linee di passaggio. Sulaimon dovreb-
be poter invetrire questa tendenza.
Possibile quintetto
PG Melo Trimble - Sophomore
SG Rasheed Sulaimon - Senior
SF Jake Layman - Senior
PF Robert Carter - Junior
C Diamond Stone - Freshman
Di Manuel Follis
Prospetti Nba: nessuno (Malcolm Brogdon)
Grande difensore ma per andare al piano di sopra non
basta. La meccanica di tiro è quella che è, ma è stato
comunque il miglior realizzatore dei Cavaliers nella scor-
sa stagione e quindi è una guardia in grado di fare molte
cose che in Europa ci starebbe benissimo.
La statistica: Punti concessi per partita 51.5
La miglior difesa della nazione, un incubo per tutti quelli
che l‟hanno affrontata, Michigan State a parte che l‟ha
battuta per due anni di fila al torneo (segnando
„addirittura‟ 61 e 60 punti). Assieme al ritmo basso, sarà
come sempre la chiave del gioco di Tony Bennett che
dietro non si discute. Davanti, decisamente di più.
Possibile quintetto
PG London Perrantes - Junior
SG Malcolm Brogdon - Senior
SF Marial Shayok - Sophomore
PF Anthony Gill - Senior
C Mike Tobey - Senior
Dopo aver firmato il nuovo contratto fino al 2024, Tony
Bennett ci riprova con una squadra potenzialmente da F4
se non si squaglia quando arriva al torneo come negli
ultimi due anni. La perdita di Justin Anderson è grave
perchè toglie un giocatore dal 46% da 3 a un attacco che
scintillante non è mai stato. Serve quindi che London Per-
rantes torni a tirare come nella sua stagione da freshman
(43% da 3 contro il 32% dell’anno scorso) e che i senior
facciano tutti un bel passo avanti, migliorando quanto di
buono fatto vedere finora. In difesa no, lì proprio il proble-
ma non esiste, visto che il roster è praticamente identico
a quello dell‟anno scorso e non c‟è motivo di credere che
in estate abbiano tutti dimenticato il marchio di fabbrica
dei Cavaliers.
Il giocatore chiave: Anthony Gill (Pf, Sr)
Fuori dal campo è il classico „cazzone‟, per intenderci
quello che ti mette il dentifricio nelle orecchie mentre stai
dormendo. In campo, è il tutto fare super utile, aggressivo
e pure un po‟ cattivo che ogni coach vorrebbe avere. Sen-
za Anderson, è lui il primo che dovrà farsi sentire di più in
attacco, possibilmente confermando il 58% da 2 che ha
avuto finora con i Cavs. Ha già dimostrato di poterlo fare
l‟anno scorso durante le assenze per infortunio di Ander-
son, quest‟anno dovrà iniziare dalla prima palla a due
della stagione.
Di Manuel Follis
La conferma del quintetto base e l‟innesto di Thomas
Bryant, insieme alla “fame” di vittorie di coach Tom
Crean. Sono questi gli ingredienti che portano molti ad-
detti ai lavori a ritenere che la prossima potrebbe essere
una grande stagione per Indiana. Il prossimo anno torne-
rà tutto il quintetto base: Ferrell, Williams, Blackmon,
Johnson e Hartman. La squadra l'anno scorso è stata
prima tra tutte le big per triple segnate e seconda per per-
centuale, ma finalmente potrà aggiungere un po‟ di intimi-
dazione sotto canestro con Thomas Bryant.
Il giocatore chiave: Yogi Ferrell
Non è un prospetto Nba causa un fisico davvero minuto,
ma la sua leadership e il suo tiro ne fanno il perno fonda-
mentale degli Hoosiers
Prospetti Nba: Troy Williams
Anno da freshman senza infamia e senza lode, poi deve
aver bevuto una pozione magica. L'anno scorso Williams
è esploso in tutti i sensi. Che avesse un gran fisico era
noto, ma ha messo in evidenza grinta e una mano che è
andata educandosi. Possibile primo giro
La statistica: 3pt 36,3%
Blackmon 199 tiri col 38,7%, Ferrell 197 tiri con il 41,6%,
Zeisloft 140 tiri con il 45% e Hartman "solo" 61 tiri ma con
il 47,5%. quando si alzano per tirare è un incubo per gli
avversari.
Possibile quintetto
PG Yogi Ferrell - Senior
SG James Blackmon - Sophomore
SF Robert Johnson - Sophomore
PF Troy Williams - Junior
C Collin Hartman - Junior
Di Manuel Follis
Prospetti Nba: Brandon Ingram (PF, Fr)
Sicura prima scelta del draft 2016, giocatore che più ver-
satile non si può ma che sicuramente dovrà mettere della
carne addosso perché un 2.05 che supera di poco gli 85
chili in Nba può essere spostato anche da una mascotte.
A Duke farà la power forward, di sopra è chiaramente un
tre. Ma nessun problema: fare tutto e può giocare ovun-
que.
La statistica: 79.3 punti per partita
Un attacco che girava a meraviglia, con realizzatori in
ogni ruolo, ha portato Duke al suo quinto titolo. I 4 gioca-
tori che hanno chiuso la stagione in doppia cifra non ci
sono più ma coach K ha tante opzioni per avere un siste-
ma offensivo altrettanto efficace.
Possibile quintetto
PG Derryck Thornton - Freshman
SG Grayson Allen - Sophomore
SF Matt Jones - Junior
PF Brandon Ingram - Freshman
C Chase Jeter - Freshman
Ha funzionato l‟anno scorso, perché non potrebbe funzio-
nare anche quest‟anno? D‟accordo, Tyus Jones, Jahlil
Okafor, Justise Winslow e Grayson Allen erano di un livel-
lo superiore rispetto a Brandon Ingram, Derryck Thornton,
Luke Kennard e Chase Jeter ma la sostanza è che coach
K è andato molto vicino dal ripetere il meraviglioso reclu-
tamento del 2014, formando di nuovo una squadra piena
di freshman in grado di puntare al titolo. Ma se il talento
complessivo è sceso di un gradino, è indubbio che il ro-
ster sia più lungo e la squadra non dovrà dipendere in
maniera così decisiva dal contributo del solo quintetto.
Oltre ai freshman, da Rice è arrivato il lungo Sean Obi e il
nuovo trio di capitani Amile Jefferson, Matt Jones and
Marshall Plumlee garantirà, assieme a Grayson Allen,
esperienza e leadership.
Il giocatore chiave: Derryck Thornton (PG, Fr)
Ecco la grande domanda: coach K azzeccherà per il se-
condo anno di fila il freshman titolare in PG che gli svolta
la stagione? Un anno dietro a Tyus Jones avrebbe fatto
molto bene a Thorton, scelto da coach K soprattutto per
la sua capacità di mettere pressione sui portatori di palla
avversari e per la sua abilità nel passare e muovere l‟at-
tacco. Basteranno? Di certo Duke va dove la porta la sta-
gione di Thorton.
Di Manuel Follis
Dopo tre stagioni in cui i Jayhawks hanno fatto poca stra-
da nel torneo, questo potrebbe essere l‟anno giusto per
Bill Self per tornare alle Final4. Forse mancano un po‟ di
centimetri, ma il resto c‟è tutto: Perry Ellis e Frank Mason
sono tornati, è arrivato Cheick Diallo, uno dei migliori fre-
shman della nazione, e il talento di Wayne Selden e di
Devonte‟ Graham potrebbe finalmente esplodere. Senza
Oubre e Alexander, Self potrebbe tornare al quintetto con
tre piccoli che tante soddisfazioni gli ha dato in passato,
utilizzando sia Diallo che l‟altro ottimo freshman Carlton
Bragg come centri. Attenzione anche a Sviatoslav
Mykhailiuk: al suo secondo anno a Kansas, l‟ucraino clas-
se 1997 potrebbe essere una delle sorprese della stagio-
ne e portare i Jayhawks molto ma molto lontano.
Il giocatore chiave: Perry Ellis (PF, Sr)
Mr. Reliable is back e Bill Self ha tirato un sospiro di sol-
lievo. E‟ il leader, il punto di riferimento, il senior tuttofare
che garantisce punti e rimbalzi e che gioca la pallacane-
stro che serve per fare strada nel torneo.
Prospetti Nba: Cheick Diallo (PF, Sr), Perry Ellis (PF,
Sr), Wayne Selden (SG, Jr), Sviatoslav Mykhailiuk (SF,
So)
One and done più che probabile per Cheick Diallo che è
già da tempo nel mirino degli scout Nba, così come Svia-
toslav Mykhailiuk. Ma se il giocatore del Mali è dato tra i
primi 15 di tutti i mockdraft, il 18/enne „Svi‟ potrebbe re-
stare un altro anno al college. Anche se una guardie tira-
trice di 2.03 che sa difendere e passare interessa eccome
al piano di sopra. Ellis e Selden sono in bilico tra Nba ed
Europa ma una chiamata al secondo giro potrebbe anche
arrivare.
La statistica: % di stoppate subite
Lo scorso anno la percentuale di tiri effettuati da giocatori
di kansas che sono stati stoppati è stata tra le più alte del
college (12,7%). In sostanza più di un tiro su 10 veniva
rispedito al mittente. E non a caso anche la 5 da 2 punti
non era brillante. Self dovrà far migliorare i suoi per resta-
re nell'elite del college
Possibile quintetto
PG Frank Mason - Junior
PG Devonte‟ Graham - Sophomore
SG -Wayne Selden - Junior
PF Perry Ellis - Senior
PF Cheick Diallo - Freshmen
Di Manuel Follis
Prospetti Nba: Domantas Sabonis (C), Kyle Wiltjer
(SF)
Sul primo ci sono pochi dubbi e ad oggi l'unica discussio-
ne è se sarà scelto nella prima o nella seconda parte del
primo giro Nba. Lungo mobile e con mano educatissima
(ma è figlio di... ci mancherebbe), l'unico vero problema
ad oggi è il peso, che però è la skill più migliorabile di
tutte. Wiltjer potrebbe, con molti se-ma-forse, essere scel-
to alla fine del secondo giro, se convince qualche squadra
di poter essere un tiratore affidabile e un arma tattica inte-
ressante (essendo comunque alto 6-10)
La statistica: percentuale effettiva dal campo 57,9%
Detta in soldoni, l'anno scorso quasi nessuno era
"efficace" come gli Zags su un campo da pallacanestro.
Frutto del reparto lunghi, questo è sicuro, ma anche ov-
viamente della pericolosità dei piccoli. Se si ripetono resta
una gatta da pelare per tutti.
Possibile quintetto
PG Nigel Williams-Goss - Junior
SG Eric McClellan - Senior
SG Kyle Dranginis - Senior
PF Kyle Wiltjer - Senior
C Przemek Karnowski - Senior
La batteria lunghi sarà formata ancorauna volta da Do-
mantas Sabonis, Przemek Karnowski e Kyle Wiltjer e già
questo dovrebbe garantire agli Zags di aggiudicarsi il tito-
lo della Weast Coast Conference (non competitiva come
altre divisioni, va detto). Ci sarà però da capire come la
squadra rimpiazzerà Kevin Pangos, che l'anno scorso è
stato leader della squadra in assist, palle recuperate e
che forniva una costante minaccia dall'arco. Il reparto
piccoli in sostanza, a parte Kyle Dranginis è tutto nuovo. Il
(potenzialmente, ma chi l'ha visto?) talentuoso freshman
Josh Perkins l'anno scorso è stato fermo tutta la stagione
e quasi tutta l'ha saltata anche il transfer Eric McClellan
per le regole Ncaa. In più da Washington arriva Nigel Wil-
liams-Goss, che non ha mai mostrato il potenziale da all-
star di cui era accreditato ma che sotto la guida di Mark
Few potrebbe fare molto bene.
Il giocatore chiave: Kyle Dranginis (SG, Sr)
Potrebbero essercene tanti (Wiltjer per esempio) ma
prendiamo Dranginis perché sarà suo compito dare conti-
nuità e pericolosità al settore piccoli dei Bulldogs
Di Manuel Follis
Un assegno da 23 milioni e la paura è passata. Gregg
Marshall ha ringraziato Alabama, Missouri, NcState, Ten-
nessee, ecc. e ha firmato il nuovo contratto con WSU per
sette anni. Difesa, „play angry‟, piccoli in grado di segna-
re: non cambierà la filosofia di una squadra che Marshall
nelle ultime tre stagioni ha portato nell‟elite dell‟Ncaa, E i
ritorni di Ron Baker e di Fred VanVleet garantiscono che
anche l‟anno prossimo gli Shockers saranno un bruttissi-
mo cliente per tutti. Perché saranno come sempre piccoli
e sbilanciati sul backcourt ma sono ancora molto tosti e
con tanta esperienza.
Il giocatore chiave: Fred VanVleet (Pg, Sr)
La stagione di WSU dipende molto da lui, il suo futuro
dipende molto da questa stagione. Inizierà tutto dalle sue
mani per oltre 30 minuti a partita e se riprende da dove ha
finito, cioè da un torneo chiuso a oltre 20 punti di media,
gli Shockers andranno lontano e gli scout Nba potrebbero
dimenticarsi che è alto poco più di 180 centimetri.
Prospetti Nba: Ron Baker (G, Sr)
La guardia dall‟alto IQ che tira, passa e prende sempre la
decisione giusta. Ok, la difesa contro le guardie Nba po-
trebbe essere un problema, perché non è un razzo e su-
pera di poco il metro e 90, ma una chiamata al secondo
giro è praticamente garantita.
La statistica: PA 57.4
Dalla difesa parte tutto il gioco di Marshall e l‟anno scorso
se ne sono accorti in tanti, a partire da KU che ha perso il
derby del Kansas fermandosi a 65 punti e salutando le
sweet 16. Sarà il marchio di fabbrica di WSU anche in
questa stagione.
Possibile quintetto
PG Fred VanVleet - Senior
G Ron Baker - Senior
SF Evan Wessel - Senior
PF Anton Grady - Senior
C Bush Wamukota - Senior
Di Manuel Follis
La statistica: 3FGM/G 5.1
Per mantenere un attacco efficiente come quello dell‟an-
no scorso (il sesto della nazione), dovrà sicuramente
sfruttare di più il tiro da 3 punti, anche perché non ci sono
più tiratori sospetti dall‟arco (qualcuno ha detto TJ
McConnell?). Trier e Smith sono arrivati apposta per
questo.
Possibile quintetto
PG Parker Jackson-Cartwright - Sophomore
SG Allonzo Trier - Freshmen
SF Ray Smith - Freshmen
PF Ryan Anderson - Senior
C Kaleb Tarczewski - Senior
Dopo aver perso 4 dei 5 titolari della scorsa stagione,
Sean Miller non ha esattamente sogni di gloria per il suo
sesto anno ma i wildcats sono comunque una squadra da
tenere d‟occhio. Senza star e con un backcourt parecchio
affollato, Arizona ha una buona dose di talento diffuso ed
è nel complesso più bilanciata: Tarczewki sarà più coin-
volto in attacco, Ryan Anderson è un ottimo innesto da
BC, i 4 freshman interessanti, Allonzo Trier soprattutto.
Parker Jackson Cartwright, Kadeem Allen e Gabe York
avranno minuti e responsabilità e dovranno dimostrare di
saperli sfruttare bene. Nella Pac 12 restano la squadra da
battere e se non trovano ancora Wisconsin nelle Elite 8.
Il giocatore chiave: Allonzo Trier (SG, Fr)
Stanley Johnson e gli altri realizzatori se ne sono andati e
adesso tocca a lui. Miller lo conosce bene e se l‟è portato
in Grecia con la Nazionale dove ha vinto il mondiale U19.
Gli chiederà possessi, punti e presenza. Se diventerà
subito un giocatore da doppia cifra, la stagione di Arizona
potrebbe essere più lunga del previsto.
Prospetti Nba: Kaleb Tarczewski (C, Sr)
Ha stazza da centro Nba ma gli scout sono sempre stati
freddini con lui. Scarsa pericolosità offensiva, meno rim-
balzi e intimidazione di quanto ci si aspetterebbe da un
2.13 di oltre 110kg, Ma c’è sempre qualcuno che ha biso-
gno del „manzo bianco‟ da mettere sotto canestro.
Di Manuel Follis
“January, February, Izzo, April”: è la maglietta in vendita
nel campus di Msu dalla scorsa primavera. E si capisce,
dopo l‟ultima F4 raggiunta con una squadra che di talento
ne aveva in quantità ridotte. "This was squeezing blood
from a rock," ha detto Izzo e chi può escludere che non
riesca a cavare il sangue anche dalle rape che ha a di-
sposizione ora? Senza Trice e Dawson, la
squadra dipenderà ancora di più da Valentine, nella spe-
ranza che Deyonta Davis, il miglior freshman reclutato,
sia subito pronto per partire in quintetto e dare presenza
sotto canestro e che Eron Harris stia lontano dall‟alcol.
Il giocatore chiave: Eron Harris (Sg, Jr)
Non è stata una bella estate per la guardia in arrivo da
West Virginia. Sospeso a tempo indeterminato dopo l‟ar-
resto in luglio per guida in stato d‟ebbrezza, Izzo con-
ta(va) molto su di lui per rendere più pericoloso e meno
prevedibile l‟attacco degli Spartans. Che hanno bisogno
come il pane di un realizzatore da oltre 17 punti con il
42% da 3.
Prospetti Nba: Denzell Valentine (G, Sr)
Guardia in grado di fare qualsiasi pur senza avere grande
fisico e talento in cerca di appassionati di giocatori intelli-
genti capaci di migliorarsi anno dopo anno. I dubbi riguar-
dano velocità di corpo e movimenti, tiro compreso anche
se ha chiuso l‟anno scorso un ottimo 41.6% da 3.
La statistica: APG 17.1
Una delle chiavi del successo degli Spartans, squadra in
grado di passarsi benissimo la palla trovando sempre la
soluzione migliore. Senza Trice, toccherà a Nairn fare un
bel passo avanti e diventare un passatore migliore.
Possibile quintetto
PG Lourawls Nairn - Sophomore
SG Eron Harris - Junior
G Denzell Valentine - Senior
PF Gavin Schilling - Junior
C Deyonta Davis - Freshmen
Di Manuel Follis
Prospetti Nba: Georges Niang
Da freshman diciamolo, non se lo cagava nessuno. Tra le
power forward c'erano giocatori come Knowles o Macon
(chi?) che gli venivano preferiti. Non solo ha stupito tutti,
ma è migliorato di stagione in stagione. Attualmente non
è in nessun mock draft, ma se c'è uno che può entrarci è
lui. Tira con il 40% da tre, rimbalzista difensivo solido e
grande assistman. Vedete voi…
La statistica: FTa/FGa 24%
Lo scorso anno tra le big Iowa State era seconda solo a
Wisconsin per il minor numero di tiri liberi concessi in per-
centuale sui punti realizzati dagli avversari (terza dell'inte-
ra nazione). La filosofia di Hoiberg (non noto per essere
un coach difensivo, va detto) era quella del "piuttosto che
regalargli tiri liberi, fallo tirare in una cattiva posizione del
campo"
Possibile quintetto
PG Montè Morris - Junior
G Naz Long - Senior
SF Abdel Nader - Senior
PF Georges Niang - Senior
C Jameel McKay - Senior
La nostra scommessa è che il cambo di coach peserà più
di quanto si pensi. Ok, Steve Prohm gioca un basket in
parte simile a quello di Fred Hoiberg, ma lo shock potreb-
be essere pesante. Se analizzassimo invece la squadra
al netto del capitolo allenatore ci sarebbero tutti gli ingre-
dienti per una formazione da top5. Esperienza, panchina
lunga, settore piccoli profondissimo. Gli unici difetti dei
Cyclones potrebbero essere il settore lunghi (dove dietro
Georges Niang e Jameel McKay c'è pochino) e la consi-
stenza in trasferta, tallone d'achille della squadra.
Il giocatore chiave: Jameel McKay
Partito Dustin Hogue, sarà lui a dover portare energia e
intimidazione sotto canestro, soprattutto difensiva.
Di Manuel Follis
Non sarebbe male per Lon Kruger festeggiare la sua tren-
tesima stagione nel college basket con il ritorno alle Final
Four, raggiunte una volta sola nel 1994 con Florida. Ad
aiutarlo nella non semplice impresa è arrivata la decisione
di Buddy Hield, Big 12 Player of the Year, di tornare per la
sua stagione da senior. Ci saranno ancora Woodard,
Cousins e Spangler e quindi sarà una versione dei Soo-
ners molto simile a quella dell‟anno scorso, vista la par-
tenza del solo TaShawn Thomas. Dietro sono una delle
migliori squadre della nazione, sotto canestro molto me-
no. A meno che Manyang non si dimostri subito giocatore
affidabile e d‟impatto.
Il giocatore chiave: Akolda Manyang (C, Jr)
Da 15 anni non si vedeva nel campus di Norman un gio-
catore di 7 piedi ma non è il primo Manyang a metterci
piede. Longar Longar, centro di OU dal 2004 al 2008, è
stato decisivo nel reclutamento del cugino Akolda, junior
proveniente da un community college. Tocca a lui riempi-
re il vuoto di
Thomas e riempire l‟area dei Sooners. Se ci riesce, po-
trebbe anche riempire la bacheca di Kruger.
Prospetti Nba: Buddy Hield (Sg, Sr)
Quando si scalda, tira tutto quello che gli passa per le
mani. E di solito segna. Ma deve migliorare le sue medie
per convincere gli scout Nba che vale una chiamata al
primo giro, anche se tirare non è la sua unica caratteristi-
ca: buon QI, assist, energia e ottima presenza a rimbalzo
ne fanno una delle miglior shooting guard della nazione.
La statistica: FT/FGa 24.3%
Con soli 668 tiri liberi tentati l‟anno scorso, Oklahoma
rivela tutta la loro natura di squadra perimetrale. Contro-
piede e motion offense sono le basi di un gioco d‟attacco
che guadagna pochi falli e ben pochi giri in lunetta.
Possibile quintetto
PG - Jordan Woodard - Junior
SG - Buddy Hield - Senior
G - Isaiah Cousins - Senior
PF Ryan Spangler - Senior
C Akolda Manyang - Junior
Di Manuel Follis
Al momento sono entrambi lontani dall‟avere una chance
anche al secondo giro, mentre Jalen Brunson aspetterà
almeno il 2017 prima di lasciare la Pennsylvania.
La statistica: 3FGA/G 23.3
Non stupisce che un programma guard oriented come
quello di Villanova attribuisca un ruolo fondamentale al
tiro da tre per il suo attacco. Se poi nel roster ci sono tira-
tori come Josh Hart in grado di superare il 46%, è facile
prevedere che i Wildcats saranno anche quest‟anno tra le
squadre con il maggior numero di tentativi dall‟arco.
Possibile quintetto:
PG Jalen Brunson - Freshmen
SG Ryan Arcidiacono - Senior
SG Josh Hart - Junior
PF Kris Jenkins - Junior
C Daniel Ochefu - Senior
Due grandi delusioni di fila ma i Wildcats sono pronti a
riprovarci, perché anche quest‟anno sono una delle mi-
gliori squadre della nazione. Alla sua 15/a stagione sulla
panchina di Villanova, Jay Wright ha perso Darrun Hilliard
and JayVaughn Pinkston ma ha reclutato Jalen Brunson,
uno dei suoi migliori freshman di sempre. Con il ritorno di
Arcidiacono e Hart, è chiaro che la squadra sarà ancora
più sbilanciata sugli esterni e Wright dovrà sperare che a
Daniel Ochefu non venga neanche un raffreddore perché
è di fatto l‟unico lungo degno di questo nome nel roster, in
attesa di capire quanto Tim Delaney, altro freshman, può
essere subito utile alla causa.
Il giocatore chiave: Jalen Brunson (Pg, Fr)
Jay Wright lo definisce “an old soul” per chiarire che il suo
miglior freshman è ben più maturo dei suoi 19 anni. Mvp
ai Mondiali U19, mancino con testa e altezza da play
vecchio stampo ma con gambe esplosive che lo rendono
pericoloso anche in penetrazione e non solo con il tiro da
fuori. Attenzione, perché questo può davvero essere una
delle guardie più interessanti della nazione.
Prospetti Nba: nessuno (Daniel Ochefu e Josh Hart)
Solo una stagione con grandi numeri e vittorie potrebbe
far entrare Daniel Ochefu e Josh Hart davvero nel mirino
degli scout Nba.
Di Manuel Follis
È cambiato così tanto nel roster che fare una previsione è
davvero difficile. Non solo, ma la scuola adesso è entrata
nell'occhio del ciclone a causa di uno scandalo a luci ros-
se (escort pagate per i giocatori). Ma quando in panchina
siede Rick Pitino potete stare sicuri che qualcosa di buo-
no da questi Cardinals verrà fuori. La parola d'ordine per
Pitino era "tiro da fuori" visto che l'anno scorso, anche
quando Chris Jones eraancora in squadra, Louisville nel
tiro da 3 ha sofferto molto (30,7% di squadra, ma anche
peggio dopo l'esclusione di Jones). Quest'anno arriveran-
no Damion Lee (da Drexel) e Trey Lewis (da Cleveland
State) cioè rispettivamente due giocatori da 38,9% e
40,3% da 3 punti. Se difensivamente la squadra riuscirà a
trovare l'amalgama, con Chinanu Onuaku sotto canestro
le cose andranno meglio del previsto
Il giocatore chiave: Quentin Snider
Espulso Jones, Snider ha preso in mano le redini della
squadra giocando sempre meglio partita dopo partita. Le
chiavi del gruppo saranno affidate a lui.
Prospetti Nba: Chinanu Onuaku
Bei movimenti felini, fisico scolpito e mano non così qua-
drata. Onuaku ha già le misure per giocare centro nella
Nba, al limite leggermente undersize. Per il fisico che ha
si muove a velocità impressionante e soprattutto ha mo-
strato costanti miglioramenti in tutte le zone del campo.
La statistica: Percentuale
reale dal campo:
in attacco
47,7%, conces-
sa in difesa 44%
Questa doppia
statistica mette
in evidenza
quanto la squa-
dra dell'anno
scorso fosse
sbilanciata tra
difesa (ottima,
tra le migliori
della nazione) e
attacco
(pessimo, tra i peggiori)
Possibile quintetto
PG Quentin Snider - Sophomore
SG Trey Lewis - Senior
SF Damion Lee - Senior
PF Chinanu Onuaku - Sophomore
C Mankog Mathiang - Junior
Di Manuel Follis
Il giocatore chiave: PJ Thompson
L'anno scorso partiva dalla panchina per rimpiazzare la
PG titolare Jon Octeus. Ha mostrato lampi di talento, ma
incostanza. Un suo passo avanti farebbe alzare il livello
del settore piccoli e quindi della squadra.
Prospetti Nba: AJ Hammons
Gli scout Nba attendono di vedere Swanigan confrontarsi
con giocatori veri (alla high school sembrava il papà degli
avversari), ma nel frattempo sono pronti ad accogliere AJ
Hammons, 7 piedi di vera possenza fisica. Giocatore d'a-
rea con movimenti in post basso e propensione per la
stoppata. Muscoli già Nba-ready.
La statistica: 3pt% 32,7%
L'anno scorso la squadra era chiaramente tra le peggiori
del college come % dall'arco. Se questa statistica riuscirà
a migliorare, considerando la forza sotto canestro, Purdue
sarà destinata a grandi cose quest'anno.
Possibile quintetto
PG Johnny Hill - Senior
SG Raphael Davis - Senior
SF Vince Edwards - Sophomore
PF Caleb Swanigan - Freshman
C AJ Hammons - Senior
C'è un gruppo di amanti del basket che quest'anno do-
vrebbe fare il tifo per Purdue, perché la squadra sarà le-
gata al settore lunghi e alla fisicità in campo. Tiro da fuo-
ri? Pochino, ma in compenso tanta intimidazione e molto
gioco in post basso. Insomma, un basket vecchia maniera
che potrebbe soddisfare alcuni palati nostalgici. L'anno
scorso al torneo Ncaa Purdue era sopra di 7 punti a 48
secondi dalla fine, ma Cincinnati ha agguantato l'overtime
e alla fine ha passato il turno. Rispetto a una squadra che
già la scorsa stagione aveva meritato il torneo, si è ag-
giungo Caleb Swanigan che ha cambiato idea all'improv-
viso preferendo Purdue a Michigan State. Swanigan è
uno dei centri più promettenti che entrano al college
(qualcuno se lo ricorderà questa estate ai mondiali U19),
un lungo vero, di quelli che stazionano in area. Accanto a
lui ci saranno l'altro lungo AJ Hammons (corpicino da
draft Nba) e Isaac Haas (qui siamo sui 220 cm). Insom-
ma, sottocanestro sono a posto così nelle ali con Raphael
Davis (difensore dell'anno della Big Ten) Vince Edwards
e Kendall Stephens. Il problema sarà nel ruolo di guardia
dove molto ricadrà sulle spalle del transfer da Texas-
Arlington Johnny Hill, nella speranza che il freshman
Grant Weatherford non sia solo un mastino in difesa.
Di Manuel Follis
Dal primo maggio, giorno in cui Jaylen Brown ha annun-
ciato che sarebbe andato a Cal, il mondo del college ba-
sket si sta chiedendo come abbia fatto un‟università che
non arriva alle F4 dal 1960 e che ha vinto una sola partita
nel torneo Ncaa negli ultimi cinque anni ad aver reclutato
due dei migliori dieci prospetti della nazione. E già, per-
ché oltre a Brown, Cuonzo Martin avrà a disposizione
anche Ivan Rabb e il suo secondo anno sulla panchina
dei Golden Bears si preannuncia molto interessante. Gli
piacciono i centimetri e ne ha a disposizione quanti ne
vuole. Gli piacciono le difese forti e ha un roster decisa-
mente lungo che potrà mantenere sempre alta l‟aggressi-
vità. Inoltre, ha tanto talento offensivo. Probabilmente per
una sola stagione ma intanto Cal è tornata nelle classifi-
che del basket che conta.
Il giocatore chiave: Tyrone Wallace (PG, Sr)
„One more year‟ e a Berkeley hanno fatto festa. Pratica-
mente unico senior del roster, la mano non è mai stata
particolarmente educata ma quest‟anno non dovrà pren-
dersi 15 tiri a partita e potrà dedicarsi a quello che sa fare
meglio. Facile prevedere quindi che i suoi assist aumen-
teranno dalla rispettabile media di 4 a partita distribuiti
l‟anno scorso.
Prospetti Nba: Jaylen Brown (F, Fr), Ivan Rabb (PF,
Fr), Tyrone Wallace (PG, Sr)
Troppo atletici per restare più di un anno al college, sia
Brown che Rabb devono e possono ancora migliorare
soprattutto i loro movimenti in attacco ma lo faranno sotto
la guida di qualche coach nell‟Nba. Wallace è il prototipo
della guardia che sfiora i due metri in grado di garantire
un po‟ tutto, anche se velocità e tiro da fuori non sono
esattamente da stropicciarsi gli occhi.
La statistica: PPG 66.5
Una discreta fatica a fare canestro è stata una caratteristi-
ca costante di California e una delle cause dei suoi scarsi
risultati. Con Brown e Rabb le cose non possono non
cambiare, visto che non c‟è una zona del campo dalla
quale i Bears non possono generare pericoli e punti.
Possibile quintetto
PG Tyrone Wallace - Senior
G Jordan Mathews - Junior
F Jaylen Brown - Freshmen
PF Ivan Rabb - Freshmen
C Kingsley Okoroh - Sophomore
Di Manuel Follis
Senza Jackson e Gasser, dovrà gestire molti più palloni.
Senza Kaminsky e Dekker, dovrà prendersi molti più tiri.
Auguri.
Prospetti Nba: Nigel Hayes (SF, Jr)
Avete bisogno di un‟ala che difende, prende rimbalzi e tira
con il 40% da tre? Eccolo. La sua stagione da freshman è
stata ottima, quella da sophomore eccellente, questa da
junior può portarlo dritto dritto nell‟Nba.
La statistica: RPG 33.7
La banda di „visi pallidi‟ dell‟anno scorso poteva permet-
tersi di essere una delle peggiori squadre della nazione a
rimbalzo, quella attuale proprio no. E se la tendenza pro-
segue anche in questa stagione, Bo Ryan avrà parecchi
problemi da risolvere.
Possibile quintetto
PG Bronson Koenig - Junior
G Zak Showalter - Junior
SF Nigel Hayes - Junior
PF Vitto Brown - Junior
C Ethan Happ - Freshmen
Sarà l‟ultima, non sarà l‟ultima? Bo Ryan ha fatto un po‟ il
furbo e il suo futuro ancora non è chiaro. E‟chiaro invece
che, persa la grande occasione di Indianapolis, non sarà
questa la stagione in cui i Badgers potranno tornare al
titolo dopo 75 anni. Troppo corti e inesperti, e anche sfor-
tunati: Brevin Printzl, il miglior freshman reclutato, si è
rotto un piede e ha saltato tutta la pre-season. Tra i lunghi
rotazione a tre per due posti ma Happ, Brown e Illikainen
non potranno certo garantire il rendimento di Kaminsky e
Dekker. Però, però, ormai lo sanno tutti: sottovalutare
Wisconsin è il primo errore da evitare.
Il giocatore chiave: Bronson Koenig (PG, Jr)
Siederà in panchina probabilmente solo durante i time
out. Per il resto, starà in campo con la palla in mano fino
a quando avrà le forze per farlo.
Di Manuel Follis
Prendi degli atleti con mobilità laterale sopra la media e
infilali in una zona 1-3-1 ormai diventata marchio di fabbri-
ca dell'università e capisci perché Baylor è un college
contro cui nessuno vuole mai giocare. A livello Ncaa la
zona è sempre una brutta gatta da pelare (vedi Syracuse)
e in più il trio sotto formato da Taurean Prince, Rico
Gathers e Johnatan Motley è di quelli tosti da affrontare
per intensità e cattiveria. I problemi potrebbero invece
derivare dall'attacco, visto che quest'anno mancherà una
guardia davvero affidabile.
Il giocatore chiave: Al Freeman
La guardia al suo secondo anno dovrà mostrare di merita-
re gli squilli di tromba che hanno preceduto il suo arrivo al
college. Se ci riesce occhio ai Bears
Prospetti Nba: Taurean Prince
Ala piccola fatta e finita. Alto, magro, veloce e con apertu-
ra di braccia notevole. Sa mettere palla per terra, difende
come un velociraptor e tira con il 40% da 3 (sia dal palleg-
gio sia catch-and-shoot). Secondo giro a meno che non
inizi a tirare ancora meglio
La statistica: Rimbalzi in attacco 41,9%
Che bello quando puoi sbagliare il tiro tanto c'è un tuo
compagno che ti regala un nuovo tentativo gratis. Ecco
Baylor l'anno scorso è stata (fra le top) la prima assoluta
in questa voce statistica. E gli artefici sono ancora tutti in
squadra
Possibile quintetto
PG Lester Medford - Senior
SG Al Freeman - Sophomore
SF Taurean Prince - Senior
PF Johnathan Motley - Sophomore
C Rico Gathers - Senior
Di Manuel Follis
Prospetti Nba: nessuno (Nic Moore)
Non mancano in Europa gli amanti dei play tascabili e
Moore può fare al caso loro.
La statistica: APG 15.5
Una delle migliori squadra della nazione in questa voce,
quasi 10 arrivano dai due Moore, Nic e Ben, e da Brown.
Sono tutt‟e e tre ancora al loro posto e avranno in Frazier
un tiratore affidabile in più a cui passarla.
Possibile quintetto
PG Nic Moore - Senior
G Keith Frazier - Junior
SF Sterling Brown - Junior
F Ben Moore - Junior
PF Markus Kennedy - Senior
Sembrava una buona estate con la notizia del ritorno in
campo di Keith Frazier. Poi è arrivata la sospensione
dalla post season per una serie di irregolarità commesse
proprio nel reclutamento di Frazier. Il pasticcio brutto che
vede coinvolto in prima persona coach Larry Brown
(squalificato per 9 partite ) non ha già chiuso la stagione
dei Mustangs, ma quasi. Peccato, perché nonostante la
partenza dei due lunghi titolari (Cunningham e Moreira),
la squadra anche quest‟anno era composta da un roster
interessante, in grado di tornare ancora al torneo. E ma-
gari vendicare l‟assurda (e ingiusta) eliminazione al primo
turno dell‟anno scorso contro UCLA.
Il giocatore chiave: Nic Moore (PG, Sr)
Più di 32 minuti in campo da sophomore, quasi 35 da
junior, con 5 assist e 14 punti di media. Dopo aver passa-
to l‟estate con KU (sì, si può fare), Moore è tornato a Dal-
las e sarà ancora una volta lui il leader assoluto della
squadra.
Di Manuel Follis
Come si fa a sostituire un all-around come Delon Wright,
che l‟anno scorso ha fatto pentole e coperchi per gli
Utes? Beh Utah ha deciso di puntare su due giocatori
provenienti dai Junior College e ironia della sorte uno
(Gabe Bealer) viene dallo stesso juco da cui veniva pro-
prio Wright, mentre l‟altro (Lorenzo Bonam) viene da
sempre paragonato a Wright ome stile di gioco. Basterá?
No, servirá anche che Jakob Poeltl confermi di essere un
porospetto Nba da prime dieci chiamate e che i freshman
entrati l‟anno scorso facciano un vero salto di qualitá. Se i
nuovi innesti funzionano e Poeltl si conferma, Arizona
quest‟anno avrá filo da torcere nella Pac-12
Il giocatore chiave: Brandon Taylor
La guardia senior sará chiamata a prendere in mano la
squadra, non solo perché era il secondo violino dopo
Wright ma anche perché la sua precisione da 3 (43,2%)
sará fondamentale per aprire le difese
Prospetti Nba: Jacob Poeltl
Le sue credenziali erano: giocatore austriaco alto. Fine.
Adesso viene dato stabile al primo giro del draft e per
molti verrá scelto anche in alto. D‟altronde uno che tira
con il 68,3% dal campo (sí, nessun errore) ed é tra i primi
della nazione a rimbalzo offensivo… si fa notare.
La statistica: % da 2 punti concessa agli avversari,
41,4%
L‟anno scorso la squadra é andata bene sotto molte voci
statistiche. In generale la difesa é stato il marchio di fab-
brica del team e la percentuale da due concessa (solo il
41,4%) la dice lunga su come gli Utes abbiano protetto il
loro ferro
Possibile quintetto
PG Brandon Taylor - Senior,
SG Dakarai Tucker - Senior
SF Jordan Loveridge - Senior,
PF Brekkott Chapman - Sophomore
C Jakob Poeltl - Sophomore,
Di Manuel Follis
Possibile quintetto
PG Rodney Purvis - Junior
G Sterling Gibbs - Senior
SF Daniel Hamilton- Sophomore
PF Kentan Facey - Junior
C Amida Brimah - Junior
Tim Fontenault (SB Nation) ha scritto "ah sì, credete di
aver capito tutto del college basket? Allora sentite qui:
non solo Connecticut sarà una squadra fortissima, ma
finirà per vincere il titolo nel 2016". Alè. Ora, se
Fontenault ci andrà anche solo vicino l'anno prossimo
fate prima a seguire direttamente i suoi pre-ranking. Però
è vero che nonostante anche noi inseriamo gli Huskies un
poì in basso, il potenziale per arrivare in alto c'è eccome.
Ok, è partito Boatright, ma il backcourt Rodney Purvis,
Sterling Gibbs e Jalen Adams (freshman) ha un potenzia-
le da squadra nella top 5. Lunghi? Se Amida Brimah
smette di essere talvolta ingenuo e mantiene la nota ag-
gressività e Kentan facey la smette di fare il lezioso, an-
che sotto canestro UConn può dire la sua. In più tra i fre-
shman arriva il 6-10 Enoch.
Il giocatore chiave: Omar Calhoun
Prospetti Nba: Nessuno (Rodney Purvis)
La statistica: % di stoppate
L'anno scorso la squadra era tra le prime dieci in questa
particolare voce statistica (14,8%). Non ci sono lunghi
partenti tra i senior e sotto canestro arriverà Steven
Enoch. Tirare nell'area degli Huskies potrebbe essere un
problema
Di Manuel Follis
L'anno scorso in quintetto c'erano tre freshman e un so-
phomore, e nonostante questo la squadra ha avuto il mi-
glior record degli ultimi tre anni. Diciamo che le proabilità
che i Commodores facciano meglio in questa stagione
sono parecchio alte e diciamo che schierano anche quello
che sarà uno dei lunghi più ambiti del prossimo draft
(centro vero, non moderno come Ben Simmons, per in-
tenderci). I problemi sono la mancanza di continuità (in
difesa a parte le stoppate c'è poca applicazione) e un
roster che potrebbe risultare troppo corto.
Il giocatore chiave: Luke Kornet (C, JR)
L'anno scorso il lungo non partiva in quintetto, ma dava
un enorme contributo dalla panchina. Se tira bene (38,9%
da 3 punti) la sua coppia con Jones diventa immarcabile
Prospetti Nba: Damien Jones (C, JR)
Alto primo giro che se dovesse disputare una stagione
super potrebbe persino ambire a scalfire le sicurezze di
Simmons come prima scelta assoluta. Animale d'area, più
stoppatore che rimbalzista, sa attaccare il ferro e prender-
si tiri liberi (ha il 60% dalla linea). Corpaccione che finirà
di sicuro in qualche squadra Nba
La statistica: Stoppate 14,1%
La squadra potenzialmente può rappresentare un vero
osso duro da affrontare sotto canestro in difesa. Ma atten-
zione perché in attacco la percentuale da 3 punti è stata
altrettanto alta.
Possibile quintetto
PG Wade Baldwin IV - Sophomore
G Riley LaChance - Sophomore
SF Jeff Roberson - Sophomore
PF Luke Kornet - Junior
C Damian Jones - Junior
Di Manuel Follis
Quando riesci a prendere il freshman più forte della na-
zione, è ovvio che parti con il piede giusto. Se poi il tuo
freshman viene definito l‟erede di Lebron James, è altret-
tanto ovvio che ambizioni e aspettative sono di un livello
diverso. Sfruttare tutto il potenziale di Ben Simmons è il
compito di Johnny Jones che, al suo quarto anno sulla
panchina dei Tigers, non potrà fermarsi al primo turno del
torneo come nel 2015. Anche perché, oltre a Simmons, è
arrivato un altro ottimo freshman come Antonio Blakeney
e sono rimasti due leader come Quarteman e Hornsby.
Persa la solidità di Martin e Mickey, i problemi potrebbero
arrivare tra i lunghi e Jones dovrà sperare che Elbert Ro-
binson III non superi i 140 kg come l‟anno scorso.
Il giocatore chiave: Ben Simmons (PF, Fr)
Guardia, centro, punti, rimbalzi, assist, rapida transizione
offensiva, grande intimidazione difensiva: ha il potenziale
per fare qualsiasi cosa su un campo da basket, sta solo a
lui confermarlo.
Prospetti Nba: Ben Simmons (PF, Fr), Tim Quarte-
man (PG, Jr), Antonio Blakeney (SG, Fr)
Prima o seconda scelta assoluta: è questo l‟unico dubbio
sul futuro di Ben Simmons, che si giocherà il n.1 con Skal
Labissiere. Quarteman è alto e atletico, se migliora il suo
tiro da fuori è una guardia fatta e finita per l‟Nba. Per se-
guire subito il suo amico Simmons, a Blakeney occorrerà
una grande stagione ma se segnerà valanghe di punti
come all‟high school potrebbe essere un altro one and
done.
La statistica: 39.2 rimbalzi per gara
Ha chiuso la stagione tra le migliori squadre della nazio-
ne, peccato che la metà di quei rimbalzi presi se ne sia
andata in Nba con Martin e Mickey. Toccherà ai due 7
piedi Robinson e Malone controllare i falli e garantire lo
stesso alto numero di possessi a Simmons e compagnia.
Possibile quintetto:
PG Tim Quarterman -Junior
SG Keith Hornsby - Senior
SG Antonio Blakeney - Freshmen
PF Ben Simmons - Freshmen
C Elbert Robinson III - Sophomore
Di Manuel Follis
Prospetti Nba: Nessuno (Tre Demps)
La guardia che si prende i tiri decisivi e l'anno scorso ha
messo in mostra buon talento offensivo e capacità di
creare dal palleggio potrà al massimo avere una carriera
in Europa.
La statistica: % Palle rubate
L'anno scorso la squadra è risultata 346° (su 351) nella
percentuale di palle recuperate, sintomo di una difesa
poco aggressiva e che non riesce a sporcare le linee di
passaggio. Un dato che se si vuole fare strada nella B1G
dovrà assolutamente cambiare.
Possibile quintetto
PG Bryant McIntosh - Sophomore
G Tre Demps - Senior
SF Sanjay Lumpkin - Junior
PF Vic Law - Sophomore
C SR Alex Olah - Senior
Più scommessa di così si muore. Nessuno ma proprio
nessuno ha menzionato Nortweastern tra le squadre che
brilleranno in stagione (chi la vede bene la dà al NIT). E
anche se la Big Ten non sarà una delle più forti di sempre
rimane pur sempre la Big Ten. Però un pre-ranking senza
una vera scommessa non sarebbe nemmeno divertente
(se no non potete sbeffeggiarci) e noi puntiamo su un
college che ha chiuso la scorsa stagione con 5 vittorie
nelle ultime 7 partite tra cui quelle su Iowa, Minnesota,
Indiana e Michigan. L'anno scorso i due senior che dove-
vano guidare la squadra hanno via via lasciato il posto a
due freshman come Bryant McIntosh e Vic Law che que-
st'anno avranno quindi maggiore esperienza e sotto ca-
nestro (al netto dei freshman in arrivo) aggiungeranno
Joey van Zegeren (arriva da Virginia Tech), tipico lungo
d'area.
Il giocatore chiave: Alex Olah (C, Sr)
Miglior rimbalzista, miglior stoppatore, è l'uomo che dovrà
fare a sportellate con gli altri fenomeni della B1G. Se mi-
gliora lui si trascina dietro tutti
Di Manuel Follis
MYagonism permette ad ogni coach nel mon-
do di gestire e analizzare il team come una
squadra NBA ma in modo accessibile
PER TUTTI.
App, piattaforma di analisi, wearable
hardware e app per i preparatori. Myagonism
migliora la vita del coach a 360°
Correva L‟anno 2002, 2 Giugno 2002.
Davanti allo schermo della televisione ascoltavo in silen-zio religioso le parole di introduzione dei due telecronisti che mi hanno fatto innamorare del gioco come nessuno altro avrebbe potuto fare e che purtroppo, coppia non lo è più con grande rammarico per il cento per cento di appas-sionati di pallacanestro americana in Italia.
Quella notte assistetti alla più bella espressione di “basket” da che ho ricordo, un insieme di agonismo, ten-sione, velocità, equilibrio: ARCO arena, California, Sacra-mento Kings contro Los Angeles Lakers, gara 7 di finali di conference ossia, il top che un amante del gioco si potes-se aspettare dall‟annata 2001/2002; i vincitori di quella partita sarebbero sicuramente stati anche i vincitori del titolo, dato il dislivello tra East e West che purtroppo an-
cora oggi abbiamo avuto in eredità da quegli anni.
Per raccontare la storia che avevo in mente sono dovuto partire da qui, dalla consacrazione mia personale del gio-
catore in soggetto.
Un‟ala forte, forse la migliore di quegli anni insieme a due mostri sacri come Tim Duncan e Kevin Garnett, un gioca-tore a mio avviso di gran lunga più completo di questi ultimi ma anche di gran lunga meno concreto sotto il livel-
lo psicologico e sul piano agonistico.
Ricordo una citazione dell‟avvocato: “Se deve difendere contro Najera non ci si mette neanche, ma se deve difendere su Nowitzki difende, eccome se difende…”.
Christopher Webber.
Una miscela perfetta di estro, onnipotenza tecnica e fisi-ca, un giocatore potenzialmente dominante che purtroppo non è mai riuscito a vincere l‟anello, altrimenti si parlereb-be di lui come si parla dei vari Duncan, Garnett, O‟Neal ecc..
Ero innamorato del suo stile e della naturalezza con cui trattava la palla a spicchi, un vero e proprio artista del gioco.
Di Lorenzo Frabbi
Mi documentai sulla sua storia e sulle sue origini cestistiche e così mi imbattei per la prima volta sulla leggenda dei “Five Times”, meglio conosciuti come i “Fab five” .
Michigan inizio anni novanta: mentre in NBA il signor Michael Jordan dominava la scena insieme ai suoi Chicago Bulls, nel campo della Michigan University una nuova ondata di freschezza stava per rivoluziona-re la storia dell‟università o forse, la storia del basket universitario: si affacciarono infatti cinque nuovi elementi in squadra, cinque freshman, ovvero cinque matricole al loro primo anno di università che da subi-to fecero intuire a tutto l‟ambiente che le
cose sarebbero cambiate.
Il clima disteso dello spogliatoio il primo allenamento della stagione fece da cornice a qualcosa che non si era mai visto prima: i cinque freshmen sfidarono in un cinque contro cinque i veterani della squadra (l’anno prima uscirono prematuramente dal torneo NCAA) e come ogni storia degna di essere citata, non può mancare il colpo di scena: i cinque neo arrivati strapazzarono in tutti i sensi i titolari dei Wolverines, preannunciando di fatto la vera svolta dell‟università del Michigan.
Coach Fischer capì subito la quantità di talento e il poten-ziale che quei nuovi innesti avevano portato e quella par-titella ne era la conferma.
Su tutti Chris Webber, a soli 19 anni largamente il più grande prospetto del torneo; a seguire Juwan Howard e
Jalen Rose, grandi promesse rispettate poi in futuro da molte stagioni di alto livello in NBA, e infine Jimmy King e Ray Jackson, due ottimi giocatori a contorno di uno dei quintetti più devastanti della storia NCAA.
La stagione parte con quattro vittorie su quattro relativa-mente semplici finché alla quinta gara stagionale, il banco di prova fu di quelli duri, forse i più duri; in Michigan arri-vano i ragazzi di coach K, Duke University guidati da Chris Laettner, Grant Hill e Bobby Harley, i favoriti per la vittoria finale.
Fu in questa partita che due filosofie di gioco si confrontarono per la prima volta in maniera così ben delineata: l‟arrogante contro il diligente, l‟esuberante contro il posato, il freestyle contro l‟organizzazione; il metodo di gioco dei Fab Five divenne un esempio di pallacanestro innovativa in netto contrasto con la pallacanestro che fino ad allora caratterizzava la NCAA, ed è proprio per questo motivo che catturò l‟attenzione dei media americani e la simpatia della gente.
La partita finì a favore dei ragazzi in bianco Blu del North Carolina dopo un OT, ma questo non
fermò di certo l‟ascesa delle stelle del Michigan.
Continua...
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