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DALLE API ALLE ROSEBimestrale del Monastero di Santa Rita da Cascianr. 6 Novembre-Dicembre 2014
Aut. Trib. Spoleto n. 9 del 26-06-1954. Iscritto al ROC con il n. 2460Edizione italiana: anno XCI. Edizione inglese: anno LIII. Edizione francese: anno LII. Edizione spagnola: anno XLII. Edizione tedesca: anno XLII. Edizione portoghese: anno I.
In copertina: Buone feste con Santa Rita. Foto © Silvano Rebai - Fotolia.com
SOMMARIO
3 Editoriale del direttoreIn famiglia
4 AgostinianiVita consacrata, che cos’è?
8 Dialogo col MonasteroLa Santa Famiglia
Attirata da Santa Rita
12 Calendario 2015La nostra Vita Consacrata
Direttore responsabilePasquale GrossiComitato di RedazioneSr. M. Giacomina Stuani (direttore editoriale)Monica Guarriello (caporedattore)P. Mario De Santis, P. Giuseppe Caruso, Roger Bergonzoli Sede legaleMonastero Santa Rita, viale Santa Rita 13 - 06043 Cascia (PG)tel. + 39 0743 76221 - fax + 39 0743 76786Sede operativavia delle Fornaci 38 - 00165 Romatel. + 39 06 39674099 - fax + 39 06 39637399 www.santaritadacascia.org/dalleapiallerose [email protected] collaborazione conSr. M. Natalina Todeschini, Sr. Maria Rosa Bernardinis, Stephanie de Beyer, Sr. Anna Maria Mannarà, Comunità Casa Madre del Buon Consiglio di Rossano,Loriana Vescovile FotoGiovanni Galardini, Lamberto Manni, Massimo Chiappini, Roger Bergonzoli Progetto Grafico e ImpaginazioneBruno Apostoli graphic designer - www.brunoapostoli.it
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Finito di stampare nel mese di novembre 2014 da Litograftodi srl per contodi Tau Editrice srl, Via Umbria 148, 06059 Todi (PG).
La rivista Dalle Api alle Roseè stampata su carta ecologicacertificata col marchio FSC
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Il nostro desiderio è parlare a tutti i devotidi Rita, ecco perché, a partire da questo nu-mero, “Dalle Api alle Rose” uscirà anche inlingua portoghese (oltre all’italiano, inglese,tedesco, francese, spagnolo). Con l’auguriodi contribuire a portare speranza e confortodovunque ce ne sia bisogno. Grazie per quanto potrete fare!
Sr. M. Giacomina Stuani, direttore editoriale
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Le Monache del Monastero Santa Rita da Cascia
EDITORIALE DEL DIRETTORE
Una delle cose che più amo fare ètrascorrere il Santo Natale con lamia famiglia, la Comunità delMonastero Santa Rita da Cascia.
Senza dimenticare mai la nostra famigliad’origine, per noi consacrati, il nucleofamiliare diventa la comunità della qualeentriamo a far parte. Per ciascuno di noi,stare in famiglia vuole dire stare con lepersone che amiamo, che ci proteggono eproteggiamo, nonostante tutto. Sulla sciadel tema di questo numero - che lancial’anno della vita consacrata (da pag. 4), vi apriamo le porte della nostra casa, conuno speciale della rubrica “Dialogo colMonastero” (da pag. 8) che ospita icontributi vivi della nostra quotidianità, e v’invitiamo a riflettere con noisull’imitazione dell’esempio di GesùBambino, Maria e Giuseppe - vi lascio inostri auguri attraverso la preghierapronunciata dal Santo Padre Francescoper la festa della Sacra Famiglia delloscorso anno.
Gesù, Maria e Giuseppe,in voi contempliamolo splendore dell’amore vero,a voi con fiducia ci rivolgiamo.Santa Famiglia di Nazareth,rendi anche le nostre famiglieluoghi di comunione e cenacoli di preghiera,autentiche scuole del Vangeloe piccole Chiese domestiche.Santa Famiglia di Nazareth,mai più nelle famiglie si faccia esperienzadi violenza, chiusura e divisione:chiunque è stato ferito o scandalizzatoconosca presto consolazione e guarigione.Gesù, Maria e Giuseppe,ascoltate, esaudite la nostra supplica.Amen.
(Preghiera alla Santa Famiglia, estratto. Papa Francesco, Angelus della Festa della Santa Famiglia di Nazareth, 29 dicembre 2013)
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Per il 2015, Papa Francesco ha in-detto l’Anno della vita consacrata.Insieme ai lettori di “Dalle Api alleRose”, vogliamo celebrare
quest’occasione che ha ufficialmente inizioil 30 novembre 2014, per terminare il 2febbraio 2016 (Giornata Mondiale della Vi-ta Consacrata), partendo dalla testimonian-za di Suor Maria Lucia Solera, agostinianadi vita integralmente contemplativa. Natanel ferrarese 41 anni fa, Suor Maria Luciaemette la prima professione dei voti nel2000, presso l’Eremo di Lecceto. Là resta,immersa nel bosco alle porte di Siena, fin-ché, un giorno, la Comunità decide di affi-darle un incarico molto speciale: lasciarel’eremo, per dare vita a un nuovo monaste-ro di clausura in quel di Rossano (Cosen-za). Oggi, Suor Maria Lucia vive con altretre consorelle nella Casa Madre del buonConsiglio, pregando e lavorando per vederepresto il giorno della nascita del nuovo mo-
nastero che porterà il nome di Sant’Agosti-no, la prima realtà agostiniana femminilein Italia intitolata al Vescovo d’Ippona...
Suor Maria Lucia, lei è responsabiledella comunità monastica agostiniana cheha il compito di avviare un nuovo mona-stero, in quel di Rossano (Cosenza). Nondi rado, però, la clausura è vista come unmero “isolamento” rispetto al mondo cir-costante... Qual è il valore aggiunto che lanascita di un monastero porta in unarealtà? La clausura non è presa di distanzadal mondo, ma dalla mondanità: cioè daun modo di vivere solo superficiale. Inrealtà, i monaci, le monache sono uominie donne particolarmente sensibili nel com-prendere il cuore dell’uomo. E questo gra-zie al silenzio, alla continua preghiera ealla sobrietà di vita, tutti valori custoditidalla clausura. La Chiesa, poi, ha sempreinvitato i monasteri ad avere una prospet-
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DALLEAPI ALLEROSE
Vita consacrata, che cos’è? Suor Maria Lucia Solera, delegata responsabile della comunità agostiniana presso la CasaMadre del Buon Consiglio di Rossano, risponde alle domande di Monica Guarriello
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AGOSTINIANI
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tiva missionaria, anche con l’apertura dinuove Case là dove la vita contemplativanon è presente. Un monastero dovrebbe ri-cordare che Dio viene al primo posto, ogninostro “pasticcio” nasce dallo smarrirequesto primato anzitutto dentro di noi.Inoltre, un monastero dice che la vita fra-terna è possibile.
Il monastero che sorgerà seguirà quindiquesti passi. Tra l’altro, si chiamerà “Mona-stero di Sant’Agostino”, il primo monasteroagostiniano femminile in Italia intitolato alVescovo d’Ippona.
Cosa significa “vita consacrata” per lei?E cosa l’ha portata a scegliere di consacrar-si a Dio? “Vita consacrata” è una vita dedi-cata a pieno titolo, oltre a quanto già richie-sto ad ogni battezzato, a lasciar trasparire itratti di Gesù, i suoi sentimenti. La gente, anoi consacrati, in fondo chiede un’unica co-sa: fateci vedere Gesù! Fateci vedere la bel-lezza della vita secondo il Vangelo! Una so-vrabbondanza di amore mi ha portato qui inmonastero: durante un campo scuola pergiovani, mi trovai davanti alla pagina delVangelo di Giovanni (Gv 4): mi sentii “nar-
rata” dall’incontro di Gesù con la Samarita-na al pozzo. Ne nacque il desiderio di faredell’amore di Gesù il centro della mia vita.Trovai nella preghiera il mio modo per direa tutti l’amore di Dio, e per dire a Dio l’in-digenza del cuore umano.
Riferendoci invece all’ordine religioso acui appartiene e a cui è appartenuta ancheSanta Rita da Cascia, in generale, qual è laproposta agostiniana di vita consacrata? Es-sere un solo cuore, protesi verso Dio: que-sto è il “motto” di Sant’Agostino, che vede-va i monasteri come piccole cellule di Chie-sa dove i fratelli, le sorelle vivessero conuna forte tensione all’unità reciproca e unardente amore per l’umile Gesù, come ama-va chiamarlo. Vita interiore e vita di comu-nione sono i due cuori della vita monasticacosì come “sognata” da S. Agostino, ispira-to in questo dallo stile di vita dei primi cri-stiani (cfr. At 4,32).
A te, Signore, umilmente raccoman-diamo questi nostri defunti, perchécome nella loro vita mortale sonostati sempre amati da Te d’immen-so amore, così ora, liberati da ognimale, entrino, per Tua grazia nel ri-poso eterno. Amen.
Anna Biganzoli (Gavirate VA - Italia)Anna Calabrese (Ciriè TO - Italia)Anna Serrai (Arezzo - Italia)Antonia Cicala Carrieri (Taranto - Italia)Antonia Simoni (Spello PG - Italia)P. Domenico Raponi OSA (MissioneAgostiniana - Perù) Ermana Mosconi (San Giorgio Piacentino PC- Italia)Ermelinda Aiello (Montalto Uffugo CS - Italia)Giovanni Zenti (Isola della Scala VR - Italia)
Leonilde Bellomo (Teramo - Italia) Lineo Chiappini (Scheggino PG - Italia)Sr. Maria Grazia Colombini OSA (MonasteroPresentazione di Maria V. al Tempio, Milano - Italia)Sr. M. Michela Calisti OSA (Monastero Sant’Antonio,Pennabilli RN - Italia)Mario Luminasi (Castel San Pietro Terme BO - Italia)Marisa Caldarozzi (Priverno LT - Italia)Michelina Carlevaro (Cuccaro Monferrato AL - Italia)Sante Bini (Cannara PG - Italia)Velia Zocchi (Cascia PG - Italia)Vincenzina Coco Pasquali (Roma - Italia)
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Suor Maria Lucia Solera.
La vita consacrata è una questione personale o ecclesia-le? La vita consacrata è un dono prezioso di Dio alla Chiesa; iconsacrati sono chiamati, per volontà di Dio, ad esprimere lostile di vita di Gesù e a ricordare a tutti che il nostro umanoandare ha un destino, una meta: l’abbraccio amorevole diDio, forte e duraturo quanto l’eternità! Ecco allora perché sa-lutiamo come provvidenziale l’anno dedicato alla vita consa-crata (il 2015, ndr): vi cogliamo un’occasione stupenda perrinnovare il nostro amore a Cristo e la nostra dedizione alVangelo.
La lettera “Rallegratevi”, inviata dalla Congregazione pergli Istituti di Vita Consacrata a tutti i consacrati e alle con-sacrate, vi esorta a “testimoniare la gioia che proviene dallacertezza di sentirci amati, dalla fiducia di essere dei salva-ti”. Cosa significa in concreto? E come si esprime questomessaggio dalla clausura? La preghiera e l’assiduità con laParola di Dio sono gli spazi privilegiati, oltre ai Sacramenti,in cui ci è dato di fare esperienza dell’amore di Dio. La pre-ghiera è anzitutto un ricevere, un lasciarsi fare, un ascolta-re, e solo dopo è anche un nostro parlare, fare, impegnar-ci... Questo, pian piano, dona occhi nuovi per guardare conmeraviglia e gratitudine alla vita e alle persone. Solo chi sisente amato è capace di gratitudine. A partire dalla nostravita di preghiera, diamo la possibilità alle persone di parte-cipare alla liturgia delle Ore; offriamo lo spazio dell’ascoltoe incontri di approfondimento della fede; mettiamo a dispo-sizione il tesoro della spiritualità di Sant’Agostino, partico-larmente attuale nell’offrire percorsi sulla vita interiore espunti utili per l’educazione dei sentimenti, che stiamodrammaticamente smarrendo.
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1. Alia Coco - Australia2. Julian Antonio
Martinez - Australia3. Gabriel e Aurora
Fiorito, Torino - Italia4. Pierdavide Eugenio e
Lavinia EldaMartinelli, Orbassano(TO) - Italia
5. Gianluca Afroditi,Porretta Terme (BO) -Italia
6. Mattia Afroditi,Porretta Terme (BO) -Italia
Il complesso che le monache hanno bisogno di ristrutturare, affinché accolga il futuro Monastero di Sant'Agostino.
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cod. ABiglietto d’auguri Alveare (cartolina fronte/retro, cm 10x21, con busta inclusa) contributo unitario: 1€
cod. CStella di Natale (in pannolenci, cm 10,5 ca., con preghiera sul retro) contributo unitario: 3€
cod. DAlberello della festa (in feltro, cm 13,5 ca., con medaglietta di Santa Rita) contributo unitario: 6€
cod. EFiocco di neve(in feltro, cm 13 ca., con immaginetta di Santa Rita) contributo unitario: 6€
cod. BBiglietto d’auguri Basilica (cartolina fronte/retro, cm 21x10, con busta inclusa) contributo unitario: 1€
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A Biglietto d’auguri Alveare €
B Biglietto d’auguri Basilica €
C Stella di Natale €
D Alberello della festa €
E Fiocco di neve €
SPESE DI SPEDIZIONE € 7,00
TOTALE COMPLESSIVO €
Per un Natale con Santa Rita, regala e regalati uno dei prodotti solidali della linea “Fatto per amore”.Scegli così di sostenere le opere caritatevoli che le monache del Monastero Santa Rita portano avantiper i più indifesi. Puoi trovare questi e altri prodotti nella versione completa del catalogo su
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Fatto per amore, fatto per il tuo Natale.
Il tempo del Natale è pernoi un momento di pre-ghiera e raccoglimentointorno al dono infinita-
mente grande che Dio ci hafatto, offrendo Suo Figlioall’umanità intera. Suo Figlio,fattosi uomo, venuto a noi inuna mangiatoia, nato in unafamiglia. Tutto questo, sim-
bolicamente, usiamo rappre-sentarlo attraverso il presepe.Quelle statuine che con tantacura poniamo nella nostra ca-sa, a rievocare la Notte San-ta, nel calore della luce irra-diata dalla stella cometa, nel-l’attesa dei pastori insonnoli-ti, nella semplicità dei luo-ghi, nell’offertorio prossimodei Re Magi, che spuntano dilà dalla duna… Ciascuno dinoi, ha piacere a personaliz-
zare il “proprio presepe” co-me più sente e desidera. Inogni presepe, però, non man-cano mai Gesù Bambino, in-sieme ai suoi genitori, Mariae Giuseppe.
La Santa Famiglia, checelebriamo liturgicamente ladomenica dopo il Natale, è latestimonianza che Dio non ha
semplicemente voluto SuoFiglio Uomo, ma l’ha volutofiglio, con una famiglia, per-ché fosse in tutto e per tuttocome noi, con noi. Ma laSanta Famiglia rappresentaanche la difficile condizionedei profughi, che Giuseppe eMaria vivono per sfuggire aErode, re della Giudea, chesta cercando il figlio di Dioper ucciderlo. Attanagliatidalla paura di vedersi sottrar-
re il loro bambino, Giuseppee Maria scappano in una not-te di paura e incertezze. Ilnostro Santo Padre France-sco ci ricorda: «Mentre fissia-mo lo sguardo sulla santa Fa-miglia di Nazareth nel mo-mento in cui è costretta afarsi profuga, pensiamo aldramma di quei migranti e ri-fugiati che sono vittime delrifiuto e dello sfruttamento,che sono vittime della trattadelle persone e del lavoroschiavo. Ma pensiamo ancheagli altri “esiliati”: io li chia-merei “esiliati nascosti”,quegli esiliati che possonoesserci all’interno delle fami-glie stesse: gli anziani, peresempio, che a volte vengonotrattati come presenze in-gombranti (Angelus, Festadella Santa Famiglia 2013)».L’annuncio del Vangelo, in-fatti, passa anche e soprat-tutto dalle famiglie. PapaFrancesco ci dà molti spuntiper riflettere in proposito:«Gesù ha voluto apparteneread una famiglia che ha speri-mentato queste difficoltà,perché nessuno si sentaescluso dalla vicinanza amo-rosa di Dio… Dio è là dovel’uomo è in pericolo, là dovel’uomo soffre, là dove scap-pa, dove sperimenta il rifiutoe l’abbandono; ma Dio è an-che là dove l’uomo sogna,spera di tornare in patria nel-la libertà, progetta e sceglieper la vita e la dignità sua edei suoi familiari».
La Santa Famiglia la Comunità del Monastero Santa Rita da Cascia
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Rappresentazione della Santa Famiglia, realizzata dall'Alveare di Santa Rita, lacasa del Monastero Santa Rita che accoglie minori in disagio.
DIALOGO COL MONASTERO
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FEDERAZIONE DEI MONASTERI: NUOVO CONSIGLIOIl 1° ottobre scorso, le monache rappresentanti dei monasteri agostiniani femminili d’Ita-lia hanno rinnovato, a Cascia, il consiglio direttivo che guida la Federazione dei Monaste-ri Agostiniani d’Italia “Madonna del Buon Consiglio”. Presenti all’assemblea elettiva, 35monache capitolari: la Preside uscente, Madre M. Rita Piccione, il consiglio da lei pre-
sieduto, le Madri Priore e le delegatedelle Comunità. Nata il 26 aprile1953, la Federazione si propone di av-vicinare le “oasi contemplative” alleesigenze del mondo contemporaneo, at-tuando la Volontà di Dio per l’oggi. LeComunità Agostiniane di Cascia ringra-ziano il consiglio uscente per il preziosolavoro svolto nei sei anni trascorsi, sullastrada indicata dal dopo-Concilio. Conquesto spirito di vicinanza, accogliamocon preghiere di buon augurio il nuovoconsiglio presieduto da Madre M. Moni-ca Gianfrancesco, già Badessa dell’Ere-mo di Lecceto (Siena).
100 ANNI PER SUOR M. MADDALENA«Il Signore mio Dio mi ha portato, come un uomo porta il proprio Figlio, per tutto ilcammino che ho fatto». Parafrasando il versetto 31 del 1° capitolo del Deuteronomio,Suor M. Maddalena ha ringraziato il Signore durante la Celebrazione Eucaristica che siè svolta per festeggiare i suoi 100 anni, il 30 agosto 2014, nella Basilica Inferiore diSanta Rita, alla presenza delle Comunità Agostiniane di Cascia e di tutti i suoi cari.L’occasione è stata arricchita dalla presenza di un altro centenario, Padre Luigi Giulia-ni, che ha presieduto la S. Messa. P. Giuliani ha ricordato la preziosa presenza di Sr. M.Maddalena nellaBasilica come sa-crestana, ruolosvolto fino all’età di92 anni, aggiun-gendo poi un augu-rio speciale: Se laBeata Madre Fasceera chiamata datutti “la Madre”,Sr. M. Maddalenapuò essere ben ri-cordata come “laSacrestana”! Augu-ri di cuore, cara Sr.M. Maddalena!
Sr. M. Maddalena (prima fila, al centro) insieme ai suoi cari.
Il nuovo Consiglio della Federazione dei Monasteri Agosti-niani d'Italia, presieduto da Madre M. Monica Gianfrance-sco (nella foto, al centro).
DALLEAPI ALLEROSE
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Mi chiamo Stepha-nie, vengo dallaGermania e sononovizia nel Mona-
stero Santa Rita, a Cascia.Ho ricevuto l’abito bianco il31 maggio di quest’anno, fe-sta della Visitazione dellaBeata Vergine Maria, e la ve-stizione è stata preceduta
non soltanto da 14 mesi dipostulandato ma soprattuttoda alcuni anni di riflessioni ediscernimento. Ho 41 anni edi professione sono ostetrica.Il mio mestiere l’ho sempreesercitato con gioia, nono-stante le diverse sfide (turnilunghi e notturni, orari irrego-lari, ecc.). La vicinanza allavita in senso proprio mi hainsegnato tanto: ogni nascitaè preceduta da un tempo dipreparazione necessaria, iltravaglio e il dolore fanno
parte della vita per abbrac-ciarla profondamente e ognicammino ha i suoi imprevisti.Queste sono le tappe di ognifamiglia, di ogni vocazione,di ogni persona e, in modoparticolare, di ogni cristianoche cerca di vivere la sua vitacome risposta d’amore a Dio.Il mio cammino vocazionale
fino ad oggi dimostra dellediverse sfumature: cresciutain una famiglia cattolica conuna fede praticante, si è svi-luppato dentro di me l’inte-resse - o meglio, l’attrazione -per la vita consacrata, intornoai 27 anni. Lavoravo già daun po’ di tempo e il desideriodi una vita di preghiera piùprofondamente vissuta mi hapreso: la messa quotidiana(quando compatibile con gliorari di lavoro), la preghieradelle Ore, il rosario, l’adora-
zione e anche lo studio “dellecose sante” facevano partesempre di più della mia vita.Essere consacrata al Signore,ma allo stesso tempo viverenel mondo, mi sembravaadatto al mio carattere e allemie aspettative che portavonel cuore e nella mente.
Di conseguenza, chiesi almio vescovo il permesso diiniziare il cammino vocaziona-le nell’Ordo Virginum. Anchein campo lavorativo sentivo ildesiderio di far entrare piùconcretamente il Signore, e diconseguenza m’impegnavonei gruppi Pro Vita, in partico-lare in difesa dei nascituri eper i loro genitori che hannodifficoltà ad accettare il pro-prio bambino come dono, colpericolo di rifiutarlo. Per ap-profondire poi quest’argomen-to e per essere più formata,mi è stata data la possibilitàdi studiare Bioetica per dueanni a Roma, grazie ad alcunibenefattori. Allora mi sonomessa in cammino verso la“città eterna” nel 2007, sen-za sapere troppo cosa miaspettasse. Lì, ho conosciuto ipadri agostiniani e, nel 2009,abbiamo fatto un pellegrinag-gio a Cascia: niente di partico-lare, niente di straordinario.Non conoscevo neanche San-ta Rita. Ma l’impressione chemi è rimasta è stata: qui a Ca-scia mi sento bene e qualcosami attira. Quattro mesi dopo,ho frequentato dalle monacheil Corso di Orientamento Voca-
Attirata da Santa Rita di Stephanie de Beyer, novizia nel Monastero Santa Rita da Cascia
Stephanie, al termine della cerimonia che l'ha vista entrare come novizia nel Mo-nastero Santa Rita di Cascia.
zionale. Pensavo: fare un ritironon fa mai male. Ho fatto l’e-sperienza: niente di straordi-nario, niente di particolare.Ma qualcosa, o meglio, Qual-cuno mi spingeva a parlarecon i miei spesso di Cascia,del modo di vivere delle mo-nache ecc., e stando “nelmondo” sentivo forte la man-canza di qualcosa. In me c’e-ra una spinta verso Cascia chenon riuscivo a spiegare, a dar-
le un nome. Circa due mesidopo il corso, chiesi alle mo-nache di fare un’esperienza di50 giorni. Di nuovo pensavo:dopo l’esame finale a Roma eprima di ritornare al mio pae-se, non fa male darsi un tem-po libero, pieno di preghiera edi silenzio. Ritornata in Ger-mania, ho ripreso il lavoro diostetrica con il cuore che sisentiva proteso alla vita con-templativa, e con la mente
che voleva seguire il camminonel mondo da consacrata. So-no passati di nuovo due annie mezzo prima di chiedere diessere ammessa al postulan-dato. Eccomi. Ho imparatoche non basta voler costruire:serve maggiormente l’ascoltodella SUA volontà e cercare dirispondere coraggiosamentealla chiamata d’amore per en-trare in una felicità piùprofonda.
NELLA MIA FRAGILITÀ, RIPARTO DA TEPer il 25° anniversario della sua Profes-sione Religiosa, Suor Anna Maria Man-narà ha festeggiato con una Celebrazio-ne Eucaristica presieduta da Mons. Gio-vanni Scanavino nella Basilica di SantaRita, a Cascia, il 17 agosto 2014. Unpasso importante, per l’attuale sacresta-na della Basilica, che ha voluto condivi-dere con i lettori di “Dalle Api alle Rose”la sua lettera al Padre, nella consapevo-lezza di aver raggiunto un traguardo e, alcontempo, iniziato una nuova fase delsuo cammino di consacrazione al Signo-re nella vita contemplativa agostiniana.
T i rendo grazie, Padre! Non posso non ringraziarT i per l’amore, la tenerezza, lacompassione, la misericordia, la fedeltà con la quale hai accompagnato il miocammino di consacrata in questi 25 anni di Professione Religiosa nella FamigliaAgostiniana. Senza dubbio, ci sono stati momenti lieti e meno lieti, ora con qual-che titubanza, ora con la certezza che Tu sei fedele e che non vieni mai meno.Noi dobbiamo solo credere nel dono totale di Te! Recita il Salmo: «Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suosanto nome» (Salmo 102,1) ed è proprio questa, la supplica che possiamo rivol-gere alla nostra anima affinché ognuno di noi possa avere il coraggio e la forzadel Figlio, Gesù, che ci ha messo nel cuore il Tuo amore. Un amore grande, checi riconduce alle origini. Dobbiamo riaccendere la fiamma dell’«amore di prima», possiamo e dobbiamo ri-pensare all’amore che fa per noi e ripartire da Te con Gioia. Sì, ripartire… Perchéquesta celebrazione del mio 25° anniversario di Professione Religiosa ha rappre-sentato per me sia un traguardo, che una ripartenza. Un ripartire da Te, dimenti-cando il passato, per riprendere il cammino della conversione consapevoledella mia povertà e della mia fragilità, ma fiduciosa che Tu, Signore, sei semprecon me e non mi abbandoni. È davvero bello, stare con te e testimoniare il TuoAmore!
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Sr. Anna Maria (al centro) ha festeggiato anche con la suafamiglia d'origine.
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