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4 | AQA | NUMERO 4 | Luglio-Dicembre 2017 PER UNA NUOVA CULTURA ACQUATICA IL RUOLO DELLO SPORT nello sviluppo della resilienza É resiliente chi legge gli eventi negativi come momentanei e circoscritti, chi vede i cambiamenti come sfida ed opportunità.

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4 | AQA | NUMERO 4 | Luglio-Dicembre 2017

PER UNA NUOVA CULTURA ACQUATICA

IL RUOLO DELLO SPORT nello sviluppo della resilienza

É resiliente chi legge gli eventi negativi come momentanei e circoscritti, chi vede i cambiamenti come sfida ed opportunità.

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PER UNA NUOVA CULTURA ACQUATICA

MENTAL TRAINING: DALLA TEORIA ALLA PRATICA

ABSTRACT In questo articolo si analizzano le basi teoriche delle tecniche di imagery per la preparazione mentale nello sport agonistico. Nel lavoro si aff rontano anche gli aspetti neuronali e legati alla famosa teoria dei neuroni specchio. Nella parte fi nale verranno evidenziati due lavori eff ettuati con due atlete in questi ultimi due anni.

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PER UNA NUOVA CULTURA ACQUATICA

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“Le presentazioni non servono: semplicemente la più grande nuotatrice

italiana di sempre.”

FEDERICA PELLEGRINIA margine del "Trofeo Città di Milano" incontriamo Federica Pellegrini.

Disclaimer: intervista gossip-free.

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PER UNA NUOVA CULTURA ACQUATICA

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Sulle tribune dello storico stabi-limento comunale della Paltana, nel centro di Padova, incontriamo Matteo Furlan, fresco vicecampio-ne del mondo nei 25 chilometri dopo un’epica rimonta nelle acque del lago Balaton, e il suo tecnico, Moreno Daga, allenatore mai sopra le righe o sotto i riflettori, ma del quale si fa ormai fatica a tenere il conto dei titoli nazionali e interna-zionali raccolti in quarant’anni di attività.

MATTEO FURLANe MORENODAGA

intervista a cura della redazione

Venticinque chilometri, fa impressione anche solo a pensarli, figuriamoci a nuotarli. Come si prepara, e come ci si prepara a una gara di nuoto di fondo in generale e alla distanza più lunga in particolare?

FURLAN: Per la maggior parte del tempo ci si alle-na in piscina. Noi svolgiamo un allenamento molto simile a quello dei millecinquecentisti, incremen-tando di parecchio la quantità di metri. L’obiettivo principale per questa stagione era la 10K, poi non è arrivata la qualificazione e quindi in vista di Buda-pest ci siamo spostati sulla 25K, ma con la base di lavoro che avevo alle spalle non è stato un problema. Nel periodo estivo abbiamo effettuato qualche uscita in mare con il resto della mia squadra, il Team Veneto,

che hanno rappresentato una piacevole integrazione. Dal punto di vista mentale non seguo una preparazio-ne particolare, secondo me la 25K è una gara molto semplice, basta rimanere a contatto dei primi e non lasciare che nessuno vada in fuga. Gli assistenti sul pontone ti tengono aggiornato e tu devi solo pensare a nuotare e rimanere concentrato.

DAGA: È una gara molto tattica. Ribadisco quanto ha già detto Matteo: noi non ci prepariamo per la 25K ma per la 10K in quanto distanza olimpica; tuttavia, considerato che la mole di lavoro giornaliera si aggi-ra intorno ai diciotto chilometri, approdare alla 25K non richiede grossi aggiustamenti. La preparazione è simile a quella di un millecinquecentista, con un

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Neppure il tempo di svuotare la valigia di Budapest che il Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali è già a bordo vasca per i campionati giovanili. Tra una gara e l’altra gli chiediamo un bilancio dei recenti Mondiali.

CESAREBUTINI

intervista a cura della redazione

Stiamo probabilmente vivendo il secondo mi-glior momento nella storia del nuoto italiano, nonostante dieci anni di crisi che hanno ridotto pesantemente le risorse di club e, soprattutto, un esponenziale aumento della concorrenza interna-zionale. Come spieghi questi risultati?

Le ragioni sono diverse, a cominciare da un po’ di fortuna che non guasta mai. Poi un lavoro molto più attento su ogni piccolo particolare che può incidere sulla prestazione. Arrivavamo da un 2016 reso ecce-zionale dalle medaglie di Rio de Janeiro, dove peral-tro la squadra nel complesso era stata un po’ meno brillante rispetto ai precedenti Campionati Europei. Una tendenza che abbiamo cercato di invertire, se-lezionando la squadra in anticipo secondo standard

molto elevati e permettendo agli atleti e ai tecnici di prepararsi nella massima tranquillità, senza ansia e senza dover stravolgere la propria preparazione per inseguire una qualificazione dell’ultimo momento. Il Trofeo Sette Colli è servito per completare le staffet-te. Questa situazione non è ovviamente garanzia di prestazione vincente ma sicuramente rappresenta un presupposto fondamentale. In questo modo è stato inoltre lanciato un altro messaggio fondamentale: la prestazione va realizzata al momento giusto. Un al-tro elemento chiave è stata la prepotente crescita dei giovani; alcuni di essi erano già attesi lo scorso anno, ma in questo 2017 hanno assunto un ruolo da pro-tagonisti – i velocisti Miressi e Vendrame, e poi Qua-darella, Martinenghi, Carini, che hanno portato una ventata di novità spingendo anche i meno giovani ad

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ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ SPORTIVA

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LA TECNICA DELLO STILE LIBERO

parte 2

ABSTRACT Seconda parte di un importante contributo di Claudio Rossetto, allenatore di Filippo Magnini, Luca Dotto e numerosi altri stileliberisti di vertice, che analizza le diff erenti tecniche di nuotata e come le stesse si adattino a diff erenti esigenze, dallo sprint al fondo, evidenziando come sia importante per un atleta padroneggiarle tutte in modo da variare la propria tecnica alle esigenze di gara.

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VELOCITÀ E MEZZOFONDO: un approccio scientifico alle differenti tecniche

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LA MOBILITÀARTICOLAREE IL NUOTO

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LE DIECI REGOLE DI COACH BOWMANSeconda parte

Nell’imminenza della pubblicazione italiana di "The Golden Rules", la nuova fatica editoriale di Bob Bowman, vi proponiamo un’altra anteprima per aiutarvi a resistere all’attesa.

A cura della Redazione

I RISCHI ELEVATI PAGANO BENEBob Bowman

Il 24 aprile 2014, circa otto mesi dopo il suo rientro, Michael sede-va di fronte ai giornalisti a Mesa, Arizona. Il giorno successivo avreb-be nuotato nel suo primo meeting dalle Olimpiadi di Londra nell’a-

gosto 2012, un intervallo di venti mesi. Fino ad allora aveva raccon-tato ai media, e al mondo, che la sua carriera era terminata. Nessuno immaginava che nel frattempo le cose fossero cambiate. Pochissimi giornalisti sapevano che Michael aveva ripreso ad allenarsi a Mea-dowbrook dall’inizio di settembre;

non aveva raccontato a nessuno, escluso il sottoscritto, i suoi piani per conquistare un posto nella spe-dizione USA alle Olimpiadi di Rio. E non aveva intenzione di finire nell’edizione straordinaria di quel-la giornata. Le domande si succe-devano senza tregua, ma Michael aveva una risposta per tutti.

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Gli stili del nuoto

STORIA ED EVOLUZIONE DEGLI STILIIl Trionfo del Crawl

Quinta parte

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UN CODICE DI COMUNICAZIONEper una didattica efficace

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GENDER SPLASH

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AUTOCONTROLLO NELLE PISCINE:

Significato del documento

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L’AUTONOMIA ENERGETICA DELLE PISCINE:

un sogno realizzabile

ABSTRACTIn uno dei rari istanti liberi incontriamo Marino Piasentà, brillante imprenditore nel settore delle energie rinnovabili, titolare di numerosi brevetti fi nalizzati al risparmio energetico di strutture domestiche e industriali. Proprio uno di questi brevetti ha attirato la nostra attenzione in quanto specifi camente dedicato al contenimento dei consumi degli impianti natatori. Questa non è una comunicazione commerciale: eviteremo quindi di citare il prodotto soff ermandoci sulle logiche che ne stanno alla base.

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IL NUOTO È MEDITAZIONEil nuoto lento

per una lunga vita attiva

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