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PagoPA: i pagamenti digitali per cambiare l'Italia

Intervento di Alberto Adorini – CEO payleven Italy – 16 Dicembre 2015

I. Contesto

Quando si parla di pagamenti digitali in Italia, la tendenza è quella di dipingere una realtà al

costante inseguimento degli altri paesi Europei: solo un italiano su tre utilizza carte di pagamento,

in Italia vengono effettuate 341 operazioni all’anno per abitante contro le 722 annue di media

europea ed il contante viene ancora preferito in oltre 80%3 delle transazioni contro il 48%4 del

Regno Unito. Il problema è almeno in parte di natura culturale, dal momento che lo sviluppo

dell’infrastruttura è in linea o addirittura superiore rispetto alla media Europea: in Italia si contano

25 POS ogni 1000 abitanti, contro i 21 della media UE5. Sicuramente l’Italia è lontana dai paesi che

si apprestano a dire addio al contante, come Svezia e Danimarca. Ma altrettanto sicuramente è

evidente come ci sia consapevolezza e voglia di innovazione nel mondo dei pagamenti, anche nella

Pubblica Amministrazione, con progetti quali la fatturazione elettronica ed ora PagoPA.

II. Lezioni apprese dal mondo dei pagamenti digitali

I progetti che la PA sta portando avanti sono tanto strategici quanto innovativi e promettono di

tracciare un sentiero che ci auguriamo serva da esempio anche per altre nazioni europee. Nella

difficoltà di essere i primi a fare la strada, credo che alcuni utili suggerimenti per l’implementazione

possano giungere dal settore privato e dalle lezioni apprese con il prepotente avvento dei

pagamenti digitali.

1. La coercizione è utile per creare massa critica

A Giugno 2014 è stato introdotto quello che chiamiamo obbligo del POS. Nonostante la

mancanza di sanzioni e di incentivi all’adozione, abbiamo visto un netto aumento del numero

dei POS in Italia: nel 2013 ammontavano a circa 1.5 mln mentre nel 2014 a 1.8 mln6, con un

aumento percentuale del 20%, mentre tra il 2012 e il 2013 l’aumento era stato solo del 7%. Un

trend simile lo possiamo notare anche in relazione allo stesso PagoPA: se guardiamo i dati diffusi

da Agid notiamo come ci sia stata un’impennata di adesioni da poche centinaia a quasi dieci mila

amministrazioni negli ultimi 30 giorni, andando a coprire oltre il 40%7 del totale.

1 Banca d’Italia, 2015 2 BCE, 2013 3 ABI, 2015 4 Financial Times, 2015 5 Repubblica, 2014 6 Banca d’Italia, Sistema dei pagamenti, n. 56 - 2015 7 Agid - Monitoraggio Crescita Digitale, 2015

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2. La convenienza è la chiave per garantire un utilizzo effettivo della soluzione

Prendiamo ad esempio il caso della fatturazione elettronica verso la PA: per ogni fattura emessa

in formato digitale l’azienda risparmia dal 67 all’82%8. Il costo di ogni singola fattura emessa

passa da 23-27€ a 2-4€. E’ chiaro che un risparmio totale nel bilancio complessivo dal 10 al 20%

costituisce per l’azienda un incentivo forte e concreto ad adeguarsi all’obbligo, tanto più se la

mancanza di adeguamento significa l’impossibilità di riscuotere il pagamento! Ad oggi possiamo

dunque contare 22 milioni9 di fatture gestite in formato digitale. Non solo, le PA stesse si sono

adeguate a ricevere le fatture elettroniche: secondo i dati pubblicati dall’Agid a Giugno 2015,

solo l’1,4%10 delle amministrazioni soggette all’obbligo mancano all’appello.

3. Multicanalità e sistema integrato sono la base per creare uno standard

Se penso al mondo dei pagamenti oggi e a ciò che può rendere un sistema vincente sicuramente

penso alla multicanalità che si coniuga in:

a) una piattaforma unica che offra diversi sistemi di pagamento, e dunque richieda un solo

account/conto/registrazione

b) la neutralità rispetto al device utilizzato: oltre alla libertà di scelta del sistema di

pagamento oggi gli utenti vogliono essere liberi di pagare in qualunque momento e

senza essere obbligati a utilizzare uno specifico strumento.

Nel mondo dei pagamenti digitali abbiamo assistito negli ultimi anni alla proliferazione di

numerose tecnologie: mPOS, peer to peer, wallet, NFC e HCE per citarne solo alcune. Il rischio

che si corre è quello che nessuna tecnologia abbia davvero successo perché ogni piattaforma è

indipendente e slegata dalle altre. E’ il cliente che determina la tecnologia che avrà successo e il

cliente vuole poter scegliere di volta in volta la soluzione più adeguata. E’ per questo che diverse

aziende oggi, tra cui anche noi, stanno cercando di offrire più soluzioni così da poter offrire ai

propri clienti la soluzione di cui hanno bisogno.

Avere un sistema integrato è poi necessario se pensiamo a quanti attori sono coinvolti nel

progetto PagoPA. La necessità di imporre un sistema integrato risponde anche alla necessità di

instaurare una sorta di standard unico così da garantire omogeneità nell’offerta e nel livello di

qualità, efficienza e sicurezza offerto dei vari sistemi di pagamento.

4. L’implementazione deve rispettare le migliori pratiche di product desing e user experience

Riflettendo sull’esperienza maturata in questi anni con payleven, il disegno della piattaforma è

un catalizzatore cruciale dell’adozione e dell’utilizzo. Disegnare una piattaforma di eccellenza

significa tenere a mente tre concetti chiave:

a) Facilità di utilizzo. Elemento importantissimo per la diffusione di un sistema di

pagamento. Basti pensare che secondo un’analisi della Fed di fine 2014, il 78% degli

americani non ha mai effettuato un pagamento con un wallet, e i tre quarti di questi

hanno asserito di considerare altri sistemi maggiormente intuitivi e facili da utilizzare11.

Non deve stupire, quindi, che la facilità di uilizzo sia quasi una pre-condizione per la

diffusione di una nuova tecnologia.

8 Osservatorio ICT sulla fatturazione e dematerializzazione - Politecnico di Milano 9 Agid - Monitoraggio Crescita Digitale, 2015 10 Rapporto Agid, 30 Gugno 2015 11 Fed, 2015

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b) Mobilità intesa come possibilità di poter effettuare il pagamento ovunque ci si trovi, da

qualsiasi piattaforma e/o device, non essere dunque legati a uno strumento digitale

specifico. Oggi il 43%12 degli italiani sono connessi alla rete da mobile (smartphone),

nonostante a livello globale si prediliga ancora navigare il web da laptops e desktops,

stiamo assistendo a un aumento del 39% anno su anno della quota di pagine visitate da

smartphone e del 17% da tablet, mentre l’uso dei pc sta diminuendo del 13%13.

c) Sicurezza. Quando si parla di pagamenti elettronici non si può prescindere dal fattore

sicurezza. Nell’ottica della multicanalità e del consentire ai cittadini di scegliere il

prestatore del servizio, lo strumento di pagamento e il canale tecnologico preferito è

importante garantire gli standard di sicurezza su tutta la filiera, con dei controlli

periodici. Una violazione di sicurezza avrebbe inoltre conseguenze reputazionali molto

gravi, anche perché il Governo italiano ci sta mettendo la faccia.

5. Più il piano è ambizioso maggiore deve essere la trasparenza

Il nodo dei pagamenti e pagoPA sono un piano incredibilmente ambizioso, il progetto infatti

coinvolge moltissimi attori, dalle pubbliche amministrazioni ai PSP. Un progetto così ampio ed

ambizioso necessita di grande organizzazione e chiarezza:

a) ad oggi restano ancora oscuri gli aspetti più operativi del progetto, che avranno però

grande impatto sull’effettivo successo o meno dell’operazione

b) se uno degli obiettivi è quello di lasciare piena libertà agli utenti di scegliere il sistema

di pagamento da utilizzare e permettere di conoscerne in anticipo i costi, è necessario

che ogni ente definisca in modo chiaro i metodi di pagamento supportati e i costi di

ciascuno. Sembra una banalità ma non lo è affatto

c) ogni ente ha la facoltà di decidere quali metodi di pagamento rendere disponibili tra

una rosa di alternative, questo potrebbe ripercuotersi in livelli di qualità ed efficienza

diversi da ente ad ente.

III. Conclusioni

Per concludere, ritengo che PagoPA sia un progetto molto valido e con il potenziale di portare veri

benefici al nostro Paese. L’aspetto più operativo del progetto PagoPA rimane ancora in parte da

definire e del resto le amministrazioni pubbliche avranno 1 anno per l’effettiva attivazione.

Il vero successo della piattaforma verrà decretato dall’utilizzo che i diversi stakeholder ne faranno

e questo dipenderà in gran parte da come la piattaforma verrà implementata. Ci auguriamo che i

consigli che abbiamo condiviso con voi possano essere di aiuto per il successo di un’iniziativa cosi

innovativa e meritevole.

12 WeAreSocial, 2015 13 StatCounter, 2015