piani individual i

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5 I Piani individuali pensionistici di tipo assicu- rativo (PIP) sono forme pensionistiche com- plementari esclusivamente individuali rivolte a tutti coloro che, indipendentemente dalla propria situazione lavorativa, intendano co- struirsi una rendita integrativa. Come i Fondi pensione aperti anche i PIP sono costituiti sotto forma di patrimoni se- parati e autonomi rispetto a quello dell’im- presa di assicurazione che li istituisce e sono destinati esclusivamente al pagamento delle prestazioni agli iscritti; non possono essere utilizzati per soddisfare i diritti vantati dai cre- ditori della società in caso di fallimento di quest’ultima. I PIP sono istituiti dalle imprese di assicura- zione e sono realizzati mediante: contratti assicurativi di ramo I – assicura- zioni sulla vita - nei quali la rivalutazione della posizione individuale è collegata a una o più gestioni interne separate; contratti assicurativi di ramo III - polizze di tipo unit linked - nei quali la rivalutazione della posizione individuale è collegata al valore delle quote di uno o più fondi in- terni detenuti dall’impresa di assicurazione oppure al valore delle quote di OICR (or- ganismi di investimento collettivo del ri- sparmio). Possono esistere anche forme miste – nelle quali la rivalutazione della posizione indivi- duale è collegata sia a contratti di ramo I sia a contratti di ramo III. L’attività del PIP è disciplinata dal Regolamento. Questo documento, insieme alle Condizioni generali di contratto definisce gli elementi identificativi del PIP (denominazione, istituzione e scopo), le caratteristiche (l’importo dei con- tributi, il metodo di calcolo delle prestazioni – a contribuzione definita – le politiche di inve- stimento, le spese per la partecipazione a ca- rico dei destinatari), i profili organizzativi (il Re- sponsabile del PIP e la struttura amministrativa), i rapporti con gli aderenti (modalità di adesione, le informazioni che saranno fornite agli iscritti). I cosiddetti ‘vecchi’ PIP sono forme pensio- nistiche individuali attuate mediante contratti assicurativi che esistevano prima dell’entrata in vigore del Decreto lgs. 252/2005 (1° gen- naio 2007) e che non hanno provveduto a ef- fettuare gli adeguamenti previsti. Gli aderenti possono trasferire l’intera posizione indivi- duale maturata ad altra forma pensionistica complementare. I ‘vecchi’ PIP non sono iscritti all’Albo dei Fondi pensione e non sono vigilati dalla CO- VIP bensì dall’IVASS, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni . Essi non possono racco- gliere nuove adesioni. 55 I Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP) Per saperne di più

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Page 1: Piani Individual i

5I Piani individuali pensionistici di tipo assicu-rativo (PIP) sono forme pensionistiche com-plementari esclusivamente individuali rivoltea tutti coloro che, indipendentemente dallapropria situazione lavorativa, intendano co-struirsi una rendita integrativa.

Come i Fondi pensione aperti anche i PIPsono costituiti sotto forma di patrimoni se-parati e autonomi rispetto a quello dell’im-presa di assicurazione che li istituisce e sonodestinati esclusivamente al pagamento delleprestazioni agli iscritti; non possono essereutilizzati per soddisfare i diritti vantati dai cre-ditori della società in caso di fallimento diquest’ultima.

I PIP sono istituiti dalle imprese di assicura-zione e sono realizzati mediante:• contratti assicurativi di ramo I – assicura-zioni sulla vita - nei quali la rivalutazionedella posizione individuale è collegata auna o più gestioni interne separate;

• contratti assicurativi di ramo III - polizze ditipo unit linked - nei quali la rivalutazionedella posizione individuale è collegata alvalore delle quote di uno o più fondi in-terni detenuti dall’impresa di assicurazioneoppure al valore delle quote di OICR (or-ganismi di investimento collettivo del ri-sparmio).

Possono esistere anche forme miste – nellequali la rivalutazione della posizione indivi-duale è collegata sia a contratti di ramo I siaa contratti di ramo III.L’attività del PIP è disciplinata dalRegolamento.Questo documento, insieme alle Condizionigenerali di contratto definisce gli elementiidentificativi del PIP (denominazione, istituzionee scopo), le caratteristiche (l’importo dei con-tributi, il metodo di calcolo delle prestazioni –a contribuzione definita – le politiche di inve-stimento, le spese per la partecipazione a ca-rico dei destinatari), i profili organizzativi (il Re-sponsabile del PIP e la struttura amministrativa),i rapporti con gli aderenti (modalità di adesione,le informazioni che saranno fornite agli iscritti).I cosiddetti ‘vecchi’ PIP sono forme pensio-nistiche individuali attuate mediante contrattiassicurativi che esistevano prima dell’entratain vigore del Decreto lgs. 252/2005 (1° gen-naio 2007) e che non hanno provveduto a ef-fettuare gli adeguamenti previsti. Gli aderentipossono trasferire l’intera posizione indivi-duale maturata ad altra forma pensionisticacomplementare.

I ‘vecchi’ PIP non sono iscritti all’Albo deiFondi pensione e non sono vigilati dalla CO-VIP bensì dall’IVASS, l’Istituto per la vigilanzasulle assicurazioni . Essi non possono racco-gliere nuove adesioni.

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I Piani individuali pensionistici

di tipo assicurativo (PIP) Per saperne di più

Page 2: Piani Individual i

Per saperne di più

5Ecco cosa è importante sapere sui PIP

L’adesione

L’adesione a un PIP è volontaria, su base indi-viduale e indipendente dalla propria condi-zione lavorativa (lavoratore dipendente o au-tonomo); si può aderire anche se al momentonon si svolge alcuna attività lavorativa. I PIPnon possono essere destinatari di adesioni informa tacita.

I lavoratori dipendenti pubblici possonoaderire a un PIP solo su base individuale (persaperne di più leggi “I Fondi pensione nelpubblico impiego”).

È possibile iscrivere i familiari a carico (i co-siddetti “fiscalmente a carico”) se il Regola-mento del Fondo lo prevede anche quandonon si è iscritti a propria volta.

Leggi la Nota informativa che contieneulteriori informazioni sulle modalità conle quali procedere all’adesione nella se-zione Caratteristiche della forma pensio-nistica complementare - Altre informa-zioni.La Scheda sintetica, contenuta nella Notainformativa (sezione Presentazione delfondo: Destinatari) fornisce informazionisui destinatari della forma pensionistica.

Trascorsi due anni dall’adesione, l’iscritto puòchiedere il trasferimento della posizione ma-turata, presso un’altra forma pensionisticacomplementare, senza sostenere oneri.

La contribuzione

Il lavoratore dipendente al momento del-l’adesione sceglie liberamente l’importo e laperiodicità della contribuzione (mensile, tri-mestrale, semestrale o annuale) che possono

essere successivamente modificati; può ver-sare anche il solo flusso di TFR. Egli non haautomaticamente diritto al contributo del da-tore di lavoro, il quale può tuttavia decideredi contribuire al PIP scelto dal proprio dipen-dente.• Il lavoratore dipendente pubblico può ver-sare solo il contributo individuale ma non ilflusso di TFR (per saperne di più leggi “I Fondipensione nel pubblico impiego”).

Leggi la Nota Informativa - sezione “Ca-ratteristiche della forma pensionistica com-plementare” - “Quanto e come si versa” checontiene le informazioni circa l’entità dellacontribuzione, la periodicità dei versamenti.Altre informazioni sulla contribuzione e sultrattamento di fine rapporto (TFR) sonofornite nella Scheda sintetica, contenutadella Nota Informativa.

• Il lavoratore autonomo o libero professio-nista stabilisce liberamente l’importo e laperiodicità della contribuzione; nel corsodel tempo può modificare le propriescelte.

Gli investimenti

A seconda delle caratteristiche del PIP,l’iscritto sceglie di collegare la rivalutazionedella sua posizione individuale a:• una gestione separata;• uno o più fondi interni o OICR;• una combinazione delle due precedentimodalità.

La gestione degli investimenti è effettuatadalla stessa impresa di assicurazione che haistituito il PIP.

Le gestioni separate sono caratterizzate dauna composizione degli investimenti tipica-mente prudenziale e, nella maggior parte dei

56 I Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP)

Page 3: Piani Individual i

Per saperne di più

5casi, da una garanzia di restituzione del capi-tale versato o di un rendimento minimo. Dinorma, tale garanzia prevede il cosiddetto‘consolidamento’ annuo dei rendimenti attri-buiti (ciò significa che, se in un anno il rendi-mento della gestione è superiore a quello ga-rantito, tale maggior valore viene definitiva-mente acquisito dall’iscritto e non può essereintaccato da eventuali risultati negativi che sirealizzassero negli anni successivi).

I fondi interni e gli OICR sono strutturati se-condo diversi comparti caratterizzati da dif-ferenti combinazioni di strumenti finanziari equindi di rischio/rendimento. La scelta non èdefinitiva; può essere modificata trascorso al-meno un anno - o dalla adesione o dalla suc-cessiva variazione - secondo le modalità sta-bilite dal Fondo pensione.La politica di investimento seguita da ciascuncomparto viene sintetizzata nel “portafogliobenchmark” che definisce la percentuale delpatrimonio da impiegare nelle varie forme diinvestimento; esso costituisce un parametrooggettivo di riferimento per la verifica dei ri-sultati contenuti dalla gestione degli investi-menti.I comparti sono classificati nelle seguenti ca-tegorie:• azionari (investono solo o principalmentein azioni);

• bilanciati (che in linea di massima investonoin azioni e in obbligazioni senza ulteriorispecificazioni);

• obbligazionari (che investono solo o prin-cipalmente in obbligazioni)

Leggi la Nota Informativa che riportanella Scheda Sintetica le caratteristichedei diversi comparti e i rendimenti otte-nuti negli ultimi cinque anni (sezione Ta-vole di sintesi delle principali caratteristi-che del fondo: Proposte di investimento eRendimenti storici), la descrizione delle

diverse opzioni di investimento e il com-parto al quale viene destinato il TFR con-ferito in forma tacita. La Nota Informativacontiene informazioni di maggiore detta-glio che possono orientare meglio l’ade-rente nella scelta da effettuare (sezioniCaratteristiche della forma pensionisticacomplementare - L’investimento e i rischiconnessi; sezione Informazioni sull’anda-mento della gestione - Le politiche di in-vestimento e la gestione dei rischi; Illu-strazione dei dati storici di rischio/rendi-mento).

I costi

Nella fase di accumulo i costi sono finalizzatia remunerare l’impresa di assicurazione perl’attività di collocamento nonché per l’ammi-nistrazione e gestione del patrimonio.I costi direttamente a carico dell’aderentevengono trattenuti in percentuale sui versa-menti effettuati o in cifra fissa.I costi indirettamente a carico dell’aderentevengono trattenuti:• con riferimento ai contratti di Ramo I,come prelievo sul rendimento della ge-stione interna separata;

• con riferimento ai contratti di Ramo III,come commissioni di gestione che inci-dono in percentuale sul patrimonio delfondo interno/OICR.

In caso di convenzioni con associazioni di la-voratori autonomi e liberi professionisti l’im-porto delle spese è inferiore a quello prati-cato normalmente; di conseguenza il rendi-mento netto è superiore.

Leggi la Nota informativa e la Schedasintetica (capitolo Costi)

Dal momento che i costi si rifletteranno ine-vitabilmente sull’importo della pensionecomplementare è importante che l’iscritto

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Page 4: Piani Individual i

Per saperne di più

5esamini con attenzione l’Indicatore sinteticodei costi (ISC) – pubblicato sul sito web dellaCOVIP – che fornisce una stimadelle speseche gravano a vario titolo sull’aderente nellafase di accumulo. Consultando l’ISC l’ade-rente può confrontare i costi praticati dalleforme pensionistiche complementari.

I costi effettivamente applicati per il paga-mento della rendita saranno quelli in vigoreal momento del pensionamento dell’ade-rente, a meno che gli stessi non siano stati de-finiti già al momento dell’adesione e non pos-sano essere successivamentemodificati.

Gli strumenti di informazioneper gli iscritti

Ogni anno il PIP invia all’iscritto le informa-zioni sulla sua posizione individuale mediantela Comunicazione periodica che contienetra l’altro informazioni sulla contribuzione,sull’andamento dell’investimento prescelto.Con la Comunicazione periodica l’iscritto ri-ceve anche il Progetto esemplificativo per-sonalizzato, una stima della pensione com-plementare che riceverà al momento delpensionamento.

Le prestazioni

Nel caso l’iscritto abbia partecipato alla previ-denza complementare per almeno cinque anni,al termine dell’attività lavorativa può trasfor-mare la sua posizione individuale in rendita.L’iscritto può anche optare per la liquidazionein capitale della posizione individuale fino a unmassimo del 50% del capitale accumulato. Nelcaso in cui la conversione in rendita del 70%del montante accumulato risulti inferiore allametà dell’importo annuo dell’assegno socialela prestazione può essere erogata interamentein capitale.

Il pagamento della rendita è effettuato dal-l’impresa di assicurazione che ha istituito il PIP.L’iscritto che abbia maturato il diritto alla pre-stazione pensionistica può trasferire la propriaposizione individuale presso un’altra formapensionistica complementare per avvalersidelle condizioni di erogazione della renditapraticate da quest’ultima se più favorevoli.Nel corso della fase di accumulo e nei solicasi previsti dalla legge, l’iscritto può chie-dere:• anticipazioni sulla propria posizione indivi-duale;

• il riscatto parziale o totale della posizioneindividuale.

Leggi la Nota informativa - sezione Ca-ratteristiche della forma pensionisticacomplementare – Le prestazioni nella fasedi accumulo) che contiene elementi dimaggiore dettaglio sulle prestazioni du-rante la fase di accumulo.

I profili organizzativi

L’organizzazione interna di un PIP è costi-tuita dal Responsabile del PIP nominato dal-l’impresa di assicurazione, deve essere inpossesso di specifici requisiti di onorabilitàe professionalità previsti dalla normativa;egli verifica che la gestione della formapensionistica sia svolta nell’esclusivo inte-resse degli aderenti, nel rispetto della nor-mativa, anche regolamentare e di indirizzo,emanata dalla COVIP e delle previsioni con-tenute nel Regolamento, sull’adozione diprassi operative idonee a meglio tutelare gliiscritti. Il Responsabile svolge la propria at-tività in modo autonomo e indipendente ri-portando direttamente all’organo ammini-strativo dell’impresa relativamente ai risul-tati dell’attività svolta; provvede all’invio didati e notizie sull’attività del PIP richiestidalla COVIP.

58 I Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP)

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Per saperne di più

5Leggi laNota informativa (Caratteristichedella forma pensionistica complementare,sezione Soggetti coinvolti nell’attivitàdella forma pensionistica) – che contieneinformazioni riferite agli organi del PIP, allasocietà promotrice, alla banca deposita-ria, all’impresa di assicurazione incaricatadell’erogazione delle rendite, al revisorecontabile e ai soggetti deputati alla rac-colta delle adesioni.

Vigilanza di settore

I PIP sono iscritti all’Albo dei Fondi pensione esono vigilati dalla COVIP che ne approva i Re-golamenti (ma non le Condizioni generali dicontratto che sono di competenza dell’IVASS,l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni).

La COVIP vigila sulla correttezza dei compor-tamenti e sulle condizioni di trasparenza e diofferta al pubblico delle imprese di assicura-zione istitutrici dei PIP. Restano comunqueferme le competenze dell’ISVAP sulle impresedi assicurazione in materia di stabilità delleimprese stesse.

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