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PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL’IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA PREMESSA L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 regolamenta in modo organico la normativa sismica nazionale poiché: estende la classificazione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale; recepisce di fatto le normative europee sulle murature (Eurocodice 6) e sul calcolo in zona sismica (Eurocodice 8); analizza tutte le tipologie costruttive (cemento armato, acciaio, legno, murature e miste), sia per gli elementi principali portanti che per gli elementi secondari portati. Specificatamente, prescrive che i tamponamenti, inseriti nei telai, debbano essere verificati per le azioni sismiche nel piano e fuori piano ed agli effetti delle interazioni con la struttura. Varie indagini sul comportamento dei tamponamenti inseriti nei telai hanno evidenziato l’importanza della loro funzione, in ambito strutturale, nel governare la risposta sismica globale dell’edificio e quindi il corrispondente livello di sicurezza nei confronti del collasso. Si è inoltre verificato, in conseguenza anche di gravi eventi sismici, che la maggior parte della dissipazione di energia ha luogo nei tamponamenti stessi, mentre il danneggiamento strutturale nelle travi e nei pilastri è tendenzialmente di entità minore. Risulta anche che, considerando la sola struttura, i limiti agli spostamenti di servizio siano difficili da soddisfare mentre risulta agevole rientrare nei limiti considerando i telai tamponati mediante idonee soluzioni. Il calcestruzzo cellulare, che sta entrando nella prassi costruttiva nazionale per le riconosciute proprietà isolanti, manca di conoscenze in merito al comportamento in zona sismica. La RDB ha avviato nel 2004 con EUCENTRE (Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica) un progetto di ricerca sperimentale con l’obiettivo di indagare sul comportamento del Gasbeton, impiegato sia come tamponamento nelle strutture intelaiate che come sistema di muratura portante, venendo così a colmare questa mancanza di dati necessari ad una corretta progettazione in zona sismica.

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PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL’IMPIEGO DEL

GASBETON IN ZONA SISMICA

PREMESSA

L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003

regolamenta in modo organico la normativa sismica nazionale poiché:

• estende la classificazione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale;

• recepisce di fatto le normative europee sulle murature (Eurocodice 6) e sul

calcolo in zona sismica (Eurocodice 8);

• analizza tutte le tipologie costruttive (cemento armato, acciaio, legno, murature

e miste), sia per gli elementi principali portanti che per gli elementi secondari

portati.

Specificatamente, prescrive che i tamponamenti, inseriti nei telai, debbano essere verificati

per le azioni sismiche nel piano e fuori piano ed agli effetti delle interazioni con la

struttura.

Varie indagini sul comportamento dei tamponamenti inseriti nei telai hanno evidenziato

l’importanza della loro funzione, in ambito strutturale, nel governare la risposta sismica

globale dell’edificio e quindi il corrispondente livello di sicurezza nei confronti del collasso.

Si è inoltre verificato, in conseguenza anche di gravi eventi sismici, che la maggior parte

della dissipazione di energia ha luogo nei tamponamenti stessi, mentre il danneggiamento

strutturale nelle travi e nei pilastri è tendenzialmente di entità minore.

Risulta anche che, considerando la sola struttura, i limiti agli spostamenti di servizio siano

difficili da soddisfare mentre risulta agevole rientrare nei limiti considerando i telai

tamponati mediante idonee soluzioni.

Il calcestruzzo cellulare, che sta entrando nella prassi costruttiva nazionale per le

riconosciute proprietà isolanti, manca di conoscenze in merito al comportamento in zona

sismica. La RDB ha avviato nel 2004 con EUCENTRE (Centro Europeo di Formazione e

Ricerca in Ingegneria Sismica) un progetto di ricerca sperimentale con l’obiettivo di

indagare sul comportamento del Gasbeton, impiegato sia come tamponamento nelle

strutture intelaiate che come sistema di muratura portante, venendo così a colmare questa

mancanza di dati necessari ad una corretta progettazione in zona sismica.

L’attività fino ad ora svolta ha consentito di verificare il comportamento delle specchiature

di Gasbeton inserite in telai di cemento armato. Tale tipologia costruttiva presenta una

capacità di dissipazione dell’energia sismica ed una duttilità intrinseca che possono essere

variate inserendo, nei corsi orizzontali, opportune armature. Questa potenzialità di

prestazioni assume importanza in relazione al livello di protezione sismica richiesto dalla

tipologia costruttiva e dalla intensità delle forze sismiche.

CAMPIONI SOTTOPOSTI A VERIFICA SPERIMENTALE

Le campionature sottoposte a sperimentazione riguardavano varie soluzioni: muratura

semplice non armata, muratura con irrigidimento costituito da canaletta armata in

posizione mediana, muratura con armature collocate nelle scanalature dei blocchi,

muratura con armature composte da tralicci piatti collocati nei giunti.

Le tipologie sperimentate e le caratteristiche dimensionali risultano dalle figure n. 1,2,3, 4.

MODALITA’ DI PROVA

Le pareti sono state sottoposte nel piano ad un sistema di forze agenti atte ad imporre

cicli di spostamenti orizzontali.

Il parametro di riferimento considerato è il rapporto tra lo spostamento in sommità del

telaio e l’altezza del telaio stesso (“drift”).

Per stati limite legati a condizioni di utilizzo della struttura o di danneggiamento contenuto,

sono stati considerati drift pari allo 0,1% - 0,2% - 0,3% e 0,4%. Per indagare situazioni

riguardanti uno stato di danneggiamento rilevante o prossime al collasso sono stati

considerati drift pari ad 1,2% e 3,6%: ciò ha portato la sommità dei telai a spostamenti

dell’ordine di 10 cm in andata ed in ritorno.

Le prove fuori piano sono state effettuate a diversi livelli di danneggiamento in piano,

(quindi dopo avere raggiunto diversi livelli di drift durante le prove in piano), applicando

quattro forze puntuali, rilevando lo spostamento trasversale in cinque punti e quindi il

carico ultimo.

RISULTATI RAGGIUNTI

I diagrammi forze-spostamenti relativi alle prove in piano sono riportati nelle figure n. 5, 6,

7, 8.

Pur essendo la ricerca ancora in fase di completamento, le prove ad oggi realizzate hanno

consentito, in primo luogo, di ottenere informazioni generali positive relativamente al

comportamento dei sistemi di tamponamenti in Gasbeton sottoposti a carichi ciclici di tipo

sismico.

• E’ stata valutata la risposta sul piano di tamponamenti armati e non armati,

per terremoti con varia intensità, potendosi apprezzare il differente livello di

danno raggiungibile.

• Risulta escluso il rischio di espulsione fuori piano delle tamponature in

Gasbeton, in corrispondenza di differenti livelli di danno indotti dall’azione

nel piano. Infatti il carico limite, peraltro relativo a cedimento nella zona

centrale del muro, risulta superiore anche di 10 volte il peso proprio delle

tamponature.

Ciò evidenzia la buona prestazione complessiva, agli effetti della risposta alle

sollecitazioni sismiche delle specchiature realizzate all’interno dei telai in

cemento armato tamponati con blocchi in Gasbeton ed in particolare l’efficacia

del sistema di sigillatura dell’interfaccia telaio-muratura con malta elastica, che

fa parte dei prodotti del sistema.

Sotto l’aspetto prettamente esecutivo, le potenzialità d’impiego delle varie soluzioni dotate

di armatura dipendono dagli obiettivi che si intende perseguire agli effetti locali e globali,

che possono essere riassunti in:

- aumento della resistenza,

- aumento della duttilità,

- limitazione delle rotture localizzate.

La presenza di armatura diffusa, come previsto nei campioni n. 3 e 4, è in grado di evitare

collassi locali successivi alla fessurazione e di mantenere l’integrità della parete nel campo

post-elastico: ne risulta un sensibile aumento della duttilità ed una diminuzione della

suscettibilità al danno in rapporto al campione di muratura non armata (provino n. 1). Le

quantità minime analizzate sono da ritenersi sufficienti per assicurare che la rottura per

trazione nei giunti o la rottura nei blocchi non dia luogo ad una rottura fragile dell’intero

pannello.

Si possono infine effettuare le seguenti considerazioni riassuntive:

- nelle fasi di sollecitazioni iniziali la rigidezza dei telai tamponati non risulta

significativamente influenzata dalla presenza di armatura;

- risulta sempre significativa l’efficacia del sistema Gasbeton ai fini della

dissipazione dell’energia sismica;

- i tipi di armature, anche se in modesta percentuale, come previsto nei

campioni n. 3 e 4, risultano in varia misura efficaci nell’evitare o ridurre in

modo significativo il degrado di resistenza dei tamponamenti, soprattutto

per valori elevati degli spostamenti;

- in condizioni di esercizio, con drift attorno allo 0,2 % - 0,4 % le specchiature

in Gasbeton non producono danneggiamento al telaio e presentano fessure

di modesta entità.

In generale si osserva che i tamponamenti realizzati con materiali tradizionali, che hanno

maggiori valori dei moduli elastici ma che presentando caratteristiche di fragilità, sono più

facilmente esposti a fenomeno fessurativi e risultano complessivamente meno idonei ad

assorbire le deformazioni impresse di tipo sismico.

Provino 1 – Tamponamento con muratura in Gasbeton Sp. 30 cm non armata

Provino 2 – Tamponamento con canaletta armata in posizione mediana

Provino 3 – Tamponamento con armatura (2Φ6/50 cm) nelle scanalature dei blocchi

Provino 4 – Tamponamento con armatura (tralicci piatti) nei letti di malta (ogni 50 cm)

Figura 5 – Tamponamento con muratura in Gasbeton sp. 30 cm non armata

-500

-400

-300

-200

-100

0

100

200

300

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500

-40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40

Displacement [mm]

Forc

e [k

N]

1,20%1,00%0,80%0,60%0,40%0,20%0,10%Interp.

Figura 6 – Tamponamento con canaletta armata in posizione mediana

-600

-500

-400

-300

-200

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0

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300

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500

600

-150 -100 -50 0 50 100 150

Displacement [mm]

Forc

e [k

N]

3,60%1,80%1,20%1,00%0,80%0,60%0,40%0,20%0,10%Interp.

Figura 7 – Tamponamento con armatura (2Φ6/50 cm) nelle scanalature dei blocchi

-600

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-300

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0

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300

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500

600

-80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80

Displacement [mm]

Forc

e [k

N]

2,40%1,80%1,20%1,00%0,80%0,60%0,40%0,30%0,20%0,10%Interp.

Figura 8 – Tamponamento con armatura (tralicci piatti) nei letti di malta (ogni 50 cm)

-600

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-300

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0

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600

-150 -100 -50 0 50 100 150

Displacement [mm]

Forc

e [k

N]

3,60%2,40%1,80%1,20%1,00%0,80%0,60%0,40%0,20%0,10%Interp.