progetto sperimetale di robotica educativa · ed in particolare tali indicatori: la conoscenza del...

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PROGETTO SPERIMETALE Di ROBOTICA EDUCATIVA

«Anna & Olaf del paese delle Idee»

Terzo Circolo Didattico

Sesto Fiorentino

3° anno scuola dell’infanzia

a.s. 2016/2017

Da dove nasce il nostro interesse

A.S. 2015-2016

A.S.2016-2017

Progetto Erasmus

A.S. 2015-2016

A.S. 2016-2017

Partecipazione Corsi Team

Innovazione Digitale

PNSD

A.S. 2016-2017

Partecipazione al corso

regionale di robotica

educativa

Confronto transnazionale

Corso di formazione di Robotica educativa 2016-2017

Rete Regionale di Robotica Educativa

Collocazione del percorso nel curricolo verticale

Il percorso è rivolto ai bambini del 3° anno della scuola dell’infanzia e si inserisce, in via sperimentale, nel curricolo verticale in continuità con la scuola primaria. L’ obiettivo è avvicinare i bambini, sin dalla scuola dell’infanzia, ai concetti

dell’informatica, della robotica e del coding.

Il curricolo verticale della scuola dell’infanzia

Il curricolo nella scuola dell'infanzia è organizzato in cinque campi di esperienza che servono a guidare la

crescita e lo sviluppo del bambino. La robotica educativa tocca trasversalmente tutti i campi d’esperienza

ed in particolare tali indicatori:

La conoscenza del mondo

SVILUPPARE L’IDENTITA’ PERSONALE,

CONTROLLARE ED ESPRIMERE I SENTIMENTI,DIALOGARE, DISCUTERE E

PROGETTARE,ASSUMERE RESPONSABILITA’

Il sé e l’altro

SVILUPPARE L’AUTONOMIA,COORDINARE E

CONTROLLARE IL PROPRIO CORPO,

Corpo e movimento

COMUNICARE,ESPRIMERE,

RACCONTARE,INVENTARE,

RAPPRESENTARE

Immagini, suoni, colori

ASCOLTARE,COMUNICARE,

DIALOGARE,SPIEGARE

I discorsi e le parole

OSSERVARE E INDIVIDUARE CARATTERISTICHE,

DELL’AMBIENTE, DEGLI OGGETTI E MATERIALI,

DISTINGUERNE LA STRUTTURA, IL

FUNZIONAMENTO E LE TRASFORMAZIONISpazio e Numero

Obiettivi di apprendimento

La presenza della robotica educativa in classe permette di amplificare la dimensione interattiva, di

potenziare l’autostima dei bambini, rendere più efficace la didattica e liberare dalla paura di sbagliare,

sviluppando una più ampia conoscenza della tecnologia e della scienza.

• Sviluppare la capacità di collaborazione e di lavoro in

gruppo;

• Avvicinarsi con il gioco al mondo della robotica;

• Sviluppare la logica;

• Rafforzare l’acquisizione dei concetti topologici;

• Visualizzare e costruire percorsi nello spazio;

• Sviluppare le competenze digitali;

• Sviluppare la lateralizzazione e l’astrazione;

• Sviluppare la capacità di collaborazione e di lavoro di

gruppo;

• Imparare ad imparare.

obiettivi

approccio metodologico

Presupposti teorici

• Bambini sono costruttori attivi del processo di conoscenza, sono piccoli scienziati, costruttori di teorie del mondo;

• « La conoscenza è un processo di costruzione continua »: il bambino costruisce il proprio sistema cognitivo attraverso l’esperienza che ha del mondo. (J. Piaget, L'epistemologia genetica);

• Accento posto sul gioco e l’esplorazione. • Importanza del lavoro di gruppo, che

permette di attivare processi di comunicazione che rendono più incisivo l’apprendimento.

• L’uomo, in qualsiasi periodo di vita, ha bisogno di oggetti concreti, per avvicinare la conoscenza alla realtà;

• La classe agisce come comunità di pratiche scientifiche in cui i bambini comunicano e condividono le loro idee;

• Fondamentale è l’errore e la sua gestione: per imparare in modo significativo è necessario prendere coscienza dei propri errori ed imparare da essi.

Approccio costruttivista (J.Piaget): Costruzionismo (S.Papert):

approccio metodologico

Didattica Innovativa

Didattica laboratoriale attraverso l’uso dell’ape bee-bot:E’ stato privilegiato un setting di tipo laboratoriale che ha favorito l’applicazione di

una metodologia collaborativa e cooperativa. La didattica laboratoriale è basata sul convincimento che all’acquisizione

dei “saperi” si perviene attraverso il fare, il laboratorio è il luogo del fare e dell’agire.

Il progetto si è sviluppato nell’ottica di Imparare ad Imparare: né gli alunni né l’insegnante avevano conoscenze pregresse. L’insegnante si è posta come mediatrice,

creando le condizione più favorevoli perché….

…OGNI ALUNNO POTESSE DIVENIRE IL MOTORE DEL PROPRIO APRENDIMENTO

approccio metodologico

Strategie didattiche utilizzate

Lavoro a piccoli gruppi;

Cooperative learning;

problem solving;

learning by doing;

brainstorming.

Principali metodologie utilizzate per «favorire»l’apprendimento

Bee-Bot è una piattaforma molto semplice da utilizzare. Grazie ai pulsanti è possibile programmare dei percorsi sul piano.

Permette di:o Andare avanti e indietroo Ruotare di 90° verso destra o sinistra o Memorizzare una sequenza di istruzioni ed eseguirle

Oltre ai pulsanti direzionali è dotata di un pulsanteGO PausaCancella

Materiali, apparecchi e strumenti impiegati

Sono stati utilizzati per lo svolgimento del progetto due bee-bot, fogli di carta bianca, colla, scotch, materiale di recupero, materiale per attività grafico-pittoriche, 7 fogli bianchi suddivisi in caselle 15cm x 15cm utilizzati per le diverse missioni.

ambienti

,

Le attività si sono svolte principalmenteall’interno del Laboratorio Scientifico del nostro Plesso.

Per le attività di Robotica Creativa abbiamo sfruttatoil Laboratorio Artistico Creativo

tempi

• Per la messa a punto preliminare: 5 ore di programmazione con le colleghe del team digitale;• Per la progettazione specifica e dettagliata nella classe: un’ora a settimana per l’intera durata del percorso;• Tempo-scuola di sviluppo del percorso: 6 mesi circa (da novembre a giugno);• Per la documentazione: 10 ore.

fasi

In generale la metodologia utilizzata prevede varie fasi:

Osservazione libera e programmazione individuale delle

bee-bot,gioco

Fase individualeVerbalizzazione individuale delle

ipotesi formulate,missioni e

schede sui percorsi

Discussione collettivacondivisione in

gruppo al termine di una missione

Sintesi e produzione condivisi

consolidamento degli apprendimenti in

gruppo al termine di ogni missione, attività

di robotica creativa

Azioni didattiche

«Arrivano le Bee Bot»

«Scopriamo le Bee-Bot»

«Le missioni» «Robotica Creativa»

EsplorazioneOsservazione

Azione e condivisione

Creatività

APPRENDIMENTO

valutazione

,

Sono state predisposte schede di verifica: “disegna il percorso dell’ape sul reticolato tenendo conto degli elementi dati” (Fig.1) “cosa ti è piaciuto fare con la Bee-Bot?” (Fig.2) e attività grafico-pittoriche

Fig.1

Fig.2

Fig.3

L’ osservazione sistematica è avvenuta tramite diari di bordo(Fig.3)

Il percorso

,

Azione didattica: l’arrivo delle api

Arriva un regalo speciale…

In occasione della festa di Natale i Bambini ricevono un inaspettato

dono:Un pacco con una lettera scritta da uno scienziato

di nome DOC che vive nel paese delle

Idee

Azione didattica: scopriamo le bee-bot(1)

Questa prima fase appassiona moltoi bambini e inevitabilmente li portata

a formulare ipotesi sul funzionamento delle nostre api speciali.

I bambini sono lasciati liberi di confrontarsi,di osservare, manipolare e giocare

Osservano le principali caratteristiche del robot: ruote, frecce, suoni e luci

osservazione libera

Ed ora tutti in laboratorio Arriva finalmente il momento di aprire il misterioso

pacco

Azione didattica: scopriamo le bee-bot(2)

Si scopre il tasto di accensione, l’ape inizia a muoversiI bambini iniziano a sperimentare l’uso dei tasti

I bambini ne osservano le caratteristiche

«se la tocchi si

illumina»

«e questi tasti a cosa servono?»

«ma le ali?»

«vedi, ha le ruote!»

«ma cammina!»

«Se tocchiamo

il tasto verde

cammina!»

«Ma si accende

come la mia macchinina»

Azione didattica: scopriamo le bee-bot(3)

Seconda fase: osservazione guidata

«ha dei bottoni per andare

avanti, indietro, a destra e sinistra»

«se la tocchi si illumina»

«ha il buchino per ricaricarla, come il

telefonino di mamma

«i tastini si accendono»

«però il telecomando ce l’ha attaccato»

«Bambini, cosa è secondo voi un Robot?»

Azione didattica: scopriamo le bee-bot(4)

E’ giunto però il momento di dare un nome alle nostre api

Con una democratica votazione abbiamo scelto per loro:

Azione didattica: robotica creativa

Costruiamo il «garage alveare» per Anna e OlafFase collettiva

Nel laboratorio creativo costruiamo insieme la casetta per le api…

dopo aver stabilito collettivamente che «le api bot

vivono in garage»

Azione didattica: le missioni

Osserviamo come si muove l’ape

Ogni tanto il nostro Doc ci invia delle missioni da compiere.

La prima letterina inviata da Doc ci invitava a «far sgranchire un po’ le ruote alle api»

Iniziamo dunque a capire come si muove l’ape formulando le primeipotesi e procedendo per tentativi ed errori. Attraverso un processoinduttivo i bambini, lasciati liberi di esplorare , osservare esperimentare, procedono in modo circolare per ipotesi, controlli,verifiche, stime e aggiustamenti.

È il momento dell’azione

Azione didattica: missione 1

«Facciamo sgranchire le ruote alle bee-bot»

Fig. 4

Fig. 5

Avendo fatto tesoro delle loro scopertei bambini iniziano a contare i passidell’ape mandandola avanti e indietro,a destra e a sinistra ponendo dei puntidi riferimento come mandare l’ape adun compagno (Fig. 4).

Provano a descrivere il percorso dell’ape con parole e mimandone il tragitto. Fino a quando decidono di creare un percorso, una specie di pista, con dei fogli di carta che la maestra ha messo a disposizione (Fig.5). E’ possibile così «misurare» il passo dell’ape.

Azione didattica: missione 2

«Facciamo il miele» BEE-BOT E LA CONOSCENZA DEL MONDO

Doc ci chiede di fare il miele!

«Ma come si fa il miele bambini?»

Dopo una discussione collettiva iniziale sulle «api in natura» i bambini si divertono a compiere individualmente la missione:prima di tutto bisogna recuperare il nettare dai fiori (4 passi avanti), per poi riportarlo dentro le celle dell’alveare (3 passi

indietro).Sulla base delle conoscenze apprese nelle fasi precedenti, la maggior parte dei bambini riesce a programmare l’ape per

compiere la missione, condividendo le scoperte e le ipotese formulate con il gruppo

Discussione collettiva

Azione didattica: missione 3

«Portiamo la pappa reale all’ape regina»

Dopo aver fatto il miele, l’ape Regina reclama lasua pappa reale.In questa missione oltre ad andare avanti eindietro, l’ape deve girare a dx o a sx. Inoltre lamaestra chiede ai bambini di soffermarsi sullapappa reale prima di portarla alla regina (tastopausa).L’introduzione di questi altri comandi non rendecertamente semplice la missione.Dopo averne compreso il suo funzionamentomolti bambini provano ad utilizzarli, ma non èaffatto semplice.Grazie ad un lavoro di cooperazione e diridiscussione collettiva riusciamo comunque aportare a termine anche questa missione.

Azione didattica: missione 3

«Portiamo la pappa reale all’ape regina» Robotica Creativa

Mentre un gruppo si dedica alla Missione, l’altrocostruisce L’ Arnia per le nostre Bee-Bot (Fig. 6)

Fig 6

Abbiamo deciso di dividerci in due gruppi: ilgruppo di Anna e il gruppo di Olaf, così è un po’più semplice compiere la missione econfrontarci.

Fase collettiva

Azione didattica: missione 4-5

«Salviamo i robo-fiori dall’inquinamento» bee-bot, le figure

geometriche e l’ecologia (1)

La quarta missione prevede di raccogliere deifiori speciali: a forma di triangolo, cerchio,rettangolo e quadrato. Inizialmente la maestravaluta le conoscenze dei bambini circa le figuregeometriche.

Ogni bambino compie individualmente ilpercorso al termine del quale disegna econteggia i fiori raccolti.

Azione didattica: missione 4-5

«Salviamo i robo-fiori dall’inquinamento» bee-bot, le figure

geometriche e l’ecologia (2)

«Bambini, che cosa secondo voi fa male alle api?»

Dopo una discussione sui temi dell’ecologia e del rispettodell’ambiente la maestra mostra ai bambini il robotdell’inquinamento : Smogator, un robot che sputa un fumogrigio dalla testa che fa male ai nostri fiori e alle povere Api.Nella quinta missione i bambini devono assolutamenteevitare il robot dell’inquinamento per andare a salvare ipoveri fiori del paese delle idee, altrimenti niente miele.L’introduzione dell’ostacolo è per i bimbi un aspetto moltodivertente che stimola ancora di più il lavoro cooperativo.

Discussione collettiva

Azione didattica: missione 6

«anna e olaf vanno alla scuola primaria dei robot»

BEE-BOT E Il pregrafismo

In questa missione ai bambini vienechiesto di aiutare le api a comporre ilproprio nome: Anna – Olaf.Solo 3 bambini su 12 presenti all’attività si«soffermano» sulle diverse lettere checompongono il nome delle api, utilizzandoil tasto pausa nella programmazione dellaBee-Bot. Il resto dei bambini, perimitazione (aspetto che riteniamocomunque positivo) programma l’apetenendo conto di questo comando.Spontaneamente i bambini si divertonogiocando liberamente nella composizionedi parole, anche da loro inventate!

Azione didattica: missione 7

«una missione inventata da noi»

BEE-BOT E LA CREATIVITA’

In questa ultima fase i bambini sono liberi di inventare una missione da

far compiere alle nostre api.

Finito di inventare e disegnare, la maestra chiede ai bambini di

raccontare la loro storia.

Ed ora tutti a compiere la missione: salvare la principessa e trovare il

tesoro.

Azione didattica: missione 7

«una missione inventata da noi»

BEE-BOT E LA CREATIVITA’

Gruppo Olaf Gruppo Anna

Azione didattica: missione 7

«una missione inventata da noi»

BEE-BOT E LA CREATIVITA’

LE STORIEDIRETTAMENTE DALLA VOCE DEI BAMBINI

«La principessa Anna eil pirata Olaf»

«Olaf il piratae l’isola del tesoro»

I bambini si divertono a creare i vestiti dei due personaggi: una bella corona per

Anna, una benda per il pirata Olaf ecc ecc

Azione didattica: robotica creativa

Costruiamo i nostri robot con materiale di recupero

Ogni bambino realizzail suo personalissimo Robot…

verifica

Diario di bordoSchede di verifica: fase individuale

Attività grafico-pittoricheFase individuale

Il progetto si è chiuso nel migliore dei modi…noi però continueremo ancora a divertirci con le nostre api, che rincontreremo alla scuola

primaria

Alla festa di fine anno…

Durante la festa di fine annopresentiamo ai genitori ilnostro laboratorio di roboticache rappresenta la sintesi dellenostre osservazioni siacollettive che individuali(Fig.7)

I bambini giocano con i lorogenitori insegnando loro aprogrammare le api bot(Fig.8).Fig.7 Fig.8

Sviluppo dei processi

metacognitivi

Educazione all’ apprendimento

cooperativoE lavoro di gruppo

Valutazione

Risultati ottenuti

ponte con la scuola

primaria

apprendimento attivo

sviluppo della percezione

spaziale e della logica

Motivazione e autoefficacia

.Incremento dell’abilità di

osservare descrivere e progettare

utilizzo consapevole

della tecnologia

gioco e apprendimento: il gioco come motore della curiosità e della scoperta, per suscitare nei bambini

interesse e coinvolgerli attivamente nei processi

Valutazione del progetto:

parlano le maestre

Nuova metodologia didattica:

strumento di supporto alle

attivitàdidattiche

tradizionali

Permette di lavorare in

gruppocon esperienzedi peer to peer

e tutoring;

Promuove il ruolo del docente come

mediatore didattico che

coordina

Inclusione BES

promuove la metacognizione,

sviluppa il pensiero computazionale, ,

abilità cognitive, spirito di imprenditorialità, competenze digitali

Promuove l’apprendimento attraverso il

fare;

Permette di valorizzare le

personali intelligenze di

ciascun bambino

Promozione Motivazione e

Autostima

,

Ulteriori informazioni sul percorso si possono trovare nella al seguente link:http://www.terzocircolosestofiorentino.gov.it/?page_id=248

GRAZIE!

PROGETTO SPERIMETALE Di ROBOTICA EDUCATIVA

2 Bee-bot per Mille attività

Classe Prima

Collocazione del percorso nel curricolo verticale

Il percorso si inserisce in via sperimentale nel curricolo verticale in continuità con la scuola dell’Infanzia. L’obiettivo è quello di avvicinare i bambini ai concetti

dell’informatica, della robotica, del coding.

Obiettivi essenziali di apprendimento

La presenza della robotica educativa in classe permette di amplificare la

dimensione interattiva, di potenziare l’autostima dei bambini, rendere più efficace

la didattica e liberare dalla paura di sbagliare, sviluppando una più ampia

conoscenza della tecnologia e della scienza.

Nello specifico i nostri obiettivi riguardano:

- Avvicinarsi con il gioco al mondo della robotica;

- Sviluppare la logica e il saper contare;

- Visualizzare e costruire percorsi nello spazio;

- Sviluppare la lateralizzazione e l’astrazione;

- Apprendere le basi dei linguaggi di programmazione;

- Sviluppare la capacità di collaborazione e di lavoro di gruppo;

- Imparare ad imparare.

elementi salienti dell’approccio metodologico

Le metodologie utilizzate sono:

- Lavoro a piccoli gruppi;

- Cooperative learning;

- Didattica laboratoriale.

- In generale la metodologia utilizzata prevede varie fasi:

- Osservazione e programmazione individuale della bee-bot- verbalizzazione individuale- discussione collettiva- sintesi condivisa

Bee-Bot è una piattaforma molto semplice da utilizzare. Grazie ai pulsanti è possibile programmare dei percorsi sul piano.

Permette di:o Andare avanti e indietroo Ruotare di 90° verso destra o sinistra o Memorizzare una sequenza di istruzioni ed eseguirle

Oltre ai pulsanti direzionali è dotata di un pulsanteGO PausaCancella

Sono stati utilizzati per lo svolgimento del progetto due bee-bot, fogli di carta bianca e a quadretti, colla, scotch.

Materiali, apparecchi e strumenti impiegati

Il percorso è stato sviluppato nello spazio dell’aula, i banchi venivano opportunamente disposti in modo tale che tutti gli alunni potessero osservare i movimenti della bee-bot e i compagni che programmavano.

Ambiente in cui è stato sviluppato il percorso:

Sono stati saltuariamente utilizzati anche l’auditorium e lo spazio libero antistante all’aula.

• Per la messa a punto preliminare: 5 ore di programmazione con le colleghe del team digitale• Per la progettazione specifica e dettagliata nella classe: un’ora a settimana per l’intera durata del percorso.• Tempo-scuola di sviluppo del percorso: 6 mesi circa (da novembre a giugno)• Per documentazione: 10 ore

Tempo impiegato

Da dove nasce il nostro interesse

A.S. 2015-2016

A.S.2016-2017

Progetto Erasmus

A.S. 2015-2016

A.S. 2016-2017

Partecipazione Corsi Team

Innovazione Digitale

PNSD

A.S. 2016-2017

Partecipazione al corso

regionale di robotica

educativa

Confronto transnazionale

Corso di formazione di Robotica educativa 2016-2017

Rete Regionale di Robotica Educativa

Pillole di robotica educativa(1)

Corso di formazione di Robotica educativa 2016-2017

Rete Regionale di Robotica Educativa

Robotica Educativa (RE) significa apprenderequalcosa con un metodo diverso da quelli tradizionali, cioè attraverso l’utilizzo di robot

Punti di forza della robotica educativa Ambito emozionale-motivazionale Ambito delle conoscenze disciplinari Ambito conoscenza della tecnologia (robotica) Ambito abilità cognitive Ambito «meta» (meta-conoscitivo e metacognitivo)

Una delle ragioni per occuparsi di roboticaè la possibilità di costruire le condizioni

di un apprendimento che sia contestualizzato,attivo e costruttivo, collaborativo, intenzionale

e riflessivo. La robotica educativa, ossia l’utilizzodi robot nella didattica, promuove così la

coniugazione del fare e del pensare,attraverso un approccio costruttivista,

con il metodo

Pillole di robotica educativa(2)

Apprendereattraverso la robotica significa

per l’alunno:

PERCHÈ LA ROBOTICA EDUCATIVA A SCUOLA?Le 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente

La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie dellasocietà dell’informazione (TSI) e richiede quindi abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione (TIC); Raccomandazione 2006/962/CE

• lavorare secondo le proprie capacità, preferenze e attitudini;• valorizzare al massimo le personali intelligenze; • lavorare in gruppo con esperienze di peer to peer e tutoring;• confrontarsi, scambiare idee e opinioni, ipotizzare, sperimentare, verificare;• acquisire consapevolezza, attraverso un adeguato processo di metacognizione, dei propri

punti di forza e di debolezza.

Pillole di robotica educativa(3)

• porre l’alunno al centro del processo educativo;• promuovere l’apprendimento attraverso il fare;• promuovere il ruolo del docente come mediatore didattico che coordina, guida ma non dà

risposte;• promuovere la metacognizione;• nuova metodologia didattica: strumento di supporto alle attività didattiche tradizionali;• promuove il metodo scientifico.

Insegnare attraverso la robotica significa per

il docente

Pillole di robotica educativa(4)

Si potranno assegnare compiti specifici a ogni alunno/studente e anche quelli che hanno difficoltà (BES o DSA) potranno essere coinvolti

La robotica educativa è interdisciplinare, infatti sono coinvolte almeno le seguenti discipline ( materie STEAM)

Matematica

Informatica

Tecnologia

Scienze

Arte

Utilizzo consapevole

della tecnologia

Sviluppo del pensiero

computazionale

Motivazione e autoefficacia

.Incremento dell’abilità di

osservare, descrivere,

progettare e astrarre

Sviluppo della abilità visuo-

spaziali e della logica

ROBOTICA EDUCATIVA E SCUOLA PRIMARIA

Motivazioni

gioco e apprendimento: il gioco come motore della curiosità e della scoperta, per suscitare nei bambini

interesse e coinvolgerli attivamente nei processi

Life skillsSaper risolvere i

problemiSaper prendere decisioni, Creatività, Senso critico,

AutoconsapevolezzaCapacità relazionali,

comunicazione efficace, Gestione delle emozioni,

Gestione dello stress, Empatia

Apprendimento attivo

Apprendimento cooperativo

Ponte con la scuola

dell’infanzia

Promuove il metodo scientifico

MetacognizioneCapacità di osservare i propri e gli altrui processi cognitivi e

riflettervi, riuscendo così a prevedere il proprio e l'altrui

comportamento.

Due Bee-Bot per Mille Attività

Terzo circolo didattico Sesto Fiorentino

Classe 1 B – Scuola Primaria Balducci

Discipline coinvolte: il progetto tocca trasversalmente le seguenti discipline: matematica, scienze, geografia, arte e immagine, motoria, storia, italiano;

Fasi Progettuali1: Arrivano le Bee Bot: Esplorazione2: Scopriamo le Bee-Bot: Osservazione e Scoperta della funzionalità dei comandi3: Percorsi lineari, percorsi su griglia, percorsi con ostacoli

.

Anno scolastico 2016-17

Arrivo delle Api

Arriva un regalo speciale…

I primi di Novembre i Bambini ricevono un

inaspettato dono:Due pacchi regalo portati

dalla nostra Dirigente!

Dal Diario di Bordo: Arrivo delle Api

L’arrivo delle due BEE-BOT è accolto con entusiasmo e curiosità.Alla domanda "Cosa sono?" le risposte sono semplici:Matteo - sono api!Tasim - sono giocattoli!Un solo bambino le ha già viste l'anno scorso nella classe della sorella e le definisce correttamente "api robot". Dopo aver salutato la Dirigente che ci ha gentilmente portato i due pacchi regalo, inizia la fase di esplorazione libera:

I bambini si dividono naturalmente in due gruppi intorno alle due apette e a turno le fanno muovere. Da soli scoprono il tasto di accensione situato sotto l'ape e istintivamente pigiano le varie frecce per far compiere dei movimenti. Dopo che ogni bambino ha avuto l'opportunità di interagire con le api cerchiamo di verbalizzare le prime osservazioni.Alessandro – «Sono 2 api robot»Alessia – «Hanno i pulsantini»Sofia – «Vanno avanti e indietro»

Dal Diario di Bordo: Arrivo delle Api

I bambini esprimono il desiderio di dare dei nomi alle api, viene proposta quindi una lunga lista di probabili (e improbabili) nomi, seguita da una votazione democratica.Così le nostre api vengono battezzate LUCA e EVA!La giornata si conclude con la trascrizione sul quaderno e con il disegno libero delle api.

Esplorazione libera

Prima lezione di esplorazione libera.

Dal diario di bordo: L’Ape sotto la sedia

Primo percorso:Mandiamo l’ape sotto

la sedia

Seconda lezione di robotica. I bambini vengono chiamati a gruppetti di due per ogni ape (4 bambini per volta) e viene chiesto di mandare l'ape assegnata sotto la sedia. Il percorso è abbastanza semplice e la distanza ridotta.I primi due gruppi riescono facilmente nell'impresa, i bambini dopo iniziano a notare che le api non eseguono correttamente i comandi.

Dopo che tutti hanno provato condividiamo le esperienze:Alex- «fanno cose strane»Christian - «fanno il contrario di quello che gli diciamo»Sul quaderno disegniamo i bimbi, l'ape e la sedia. Ci lasciamo con la domanda: PERCHÉ?I bambini infatti si chiedono tutti perché le api non "ubbidivano" ai comandi.

Dal diario di bordo: L’Ape sotto la sedia

Antonio - «L’ape faceva cose strane»Matteo - «non girava bene»Alessia – «l’ape faceva cose opposte»

Dal Diario di Bordo: L’Ape non parla la nostra lingua

Disponiamo i banchi a ferro di cavallo, in modo che tutti i bambini possano vedere i movimenti dell'ape al centro della classe. Rileggiamo le considerazioni della volta prima e cerchiamo di capire perché l'ape non esegue bene i comandi. I bambini guidati dall'insegnate, capiscono che per "parlare" con l'ape, dobbiamo imparare la sua lingua, la lingua delle "FRECCE".

Elisa – «le frecce servono per comandare»Angela – «Ape non parla la nostra lingua»Alex- «non è un cane o un gatto: è un robot!»Jamila – «se la tieni ferma si spegne da sola» (lo capiamo perché ogni tanto fa un rumorino particolare)

Dal diario di bordo: Scopriamo il Linguaggio dell’ape

A turno facciamo muovere l'ape al centro dell'aula, ponendo attenzione però alla relazione tra pulsante pigiato e movimento dell'ape.I primi due pulsanti avanti e indietro sono i più semplici e immediati da capire. Per capire invece i pulsanti destra e sinistra ci vogliono un po' più di prove, perché i bambini pensavano che con la freccia destra, ad esempio, l'ape si muovesse verso destra, invece l'ape gira, restando ferma nel suo punto, cambia solo direzione... ecco spiegato come mai, pigiano tante volte "DESTRA" la ritrovavamo ferma al punto di partenza!

Dal diario di bordo: Scopriamo il Linguaggio dell’ape

I bambini iniziano a fare osservazioni molto interessanti:

Greta – «prima pigiamo avanti e poi il tasto verde fa partire l'ape!»Camilla – «se pigi 4 volte avanti l'ape va avanti 4 passi!»Antonio – «se pigi 2 volte avanti e poi due volte indietro, l'ape prima va due volte avanti e poi due volte indietro!»

Rimane il fatto che se l'ape passa dalle mani di un bambino alle mani di un altro bambino (senza passare dalla maestra che resetta i programmi) l'ape continua a non ubbidire!Ecco la conclusione di una bambina:Martina- l'ape RICORDA i comandi del bambino prima!

Dal diario di bordo: la Formalizzazione dei tasti

La lezione della scorsa settimana, come tutte le altre, termina per il suono della campanella. Quindi oggi scriviamo sul quaderno le nostre scoperte.

Disegniamo i 5 tasti "esplorati" e "capiti" scrivendo accanto delle definizioni possibili.Ma rileggendo i nostri appunti ancora non abbiamo capito come fare per i comandi che l'ape ricorda...Appena pronunciata la domanda arriva subito la risposta! Infatti i bambini sanno che ci sono altri 2 tasti che non abbiamo ancora analizzato!

Bianca - col tasto X cancelliamo la roba di prima!

Ci disponiamo quindi per osservare l'ape e pigiamo il tasto X. È proprio come avevano ipotizzato i bambini: il tasto X cancella la memoria dell'ape. E il tasto ǁ ?Facciamo qualche prova e il risultato a cui arrivano i bimbi è che

Valentina - l'ape fa una pausa (come la pausa pranzo)Christian- sta ferma 1 volta

Disegniamo tutto sul quaderno e iniziamo a chiamare i tasti con dei nomi. Man a mano che interagiamo con l'ape introduciamo naturalmente della terminologia specifica, e i bambini iniziano a utilizzarla in maniera spontanea.

Dal diario di bordo: la Formalizzazione dei tasti

Dal diario di bordo: Contiamo le mattonelle! (1)

Rimane del tempo per giocare un po' con l'ape, quindi cerchiamo a turno di mandare l'ape (oggi LUCA) fino alla colla. Ora che sappiamo tutti i comandi dovremmo riuscirci. E invece? Nessuno, tranne una bimba che ha molto occhio, riesce nell'impresa. Quasi tutti i bambini hanno capito quali comandi pigiare ma non capiamo proprio quanti passi deve fare l'ape!Finalmente un bambino ha un'idea illuminante: Antonio - dobbiamo contare!Maestra - ma cosa dobbiamo contare?Christian - contiamo le mattonelle!

Disponiamo l'ape e contiamo le mattonelle che la separano dalla colla: 5. Proviamo con 5 passi.Niente da fare, l'ape supera la colla!Filippo - l'ape fa i passi lunghi!Alex - proviamo con 4!Resettiamo il programma precedente e pigiamo 4 passi avanti: ci riusciamo! I bambini sono al settimo cielo!

Dal diario di bordo: Contiamo le mattonelle! (1)

Dal diario di bordo: Contiamo le mattonelle! (2)

Proviamo a mettere l'ape più lontana: 9 mattonelle, quanti passi dobbiamo farle fare? I bambini all'unisono: - 8 passi! Anche stavolta l'ape arriva incredibilmente a destinazione!Il tripudio è completo! Abbiamo trovato una REGOLA, contiamo le mattonelle e facciamo un passo in MENO!Dopo questa intensa sessione di robotica i bambini sono stanchi, cerchiamo quindi un modo veloce per disegnare sul quaderno il percorso dell'ape, senza dover scrivere tante parole.

Decidiamo che il modo migliore è rappresentare dall'alto, per vedere l'ape, la colla, ma soprattutto quante volte andava avanti, come girava e come raggiungeva la nostra destinazione!

Dal diario di bordo: basterà un passo in meno?

Oggi vogliamo sperimentare la regola trovata la scorsa volta, quella del passo in meno. Prendiamo Eva e la mettiamo a venti mattonelle di distanza dal sapone. Proviamo con 19 passi avanti ma...Eva supera di ben 2 passi il sapone! Per trovare un'altra regola decidiamo di provare tutti dei percorsi semplici con le bee-bot.

Dal diario di bordo: Cerchiamo una nuova regola

Ci dividiamo in due gruppi da 9 bambini, eleggiamo un capogruppo che coordini e partiamo!Il comando è semplice: tutti seduti per terra in cerchio, il primo bambino sceglie un compagno e programma l'ape per raggiungerlo. Il bambino raggiunto la programma a sua volta, fino a che l'ape sia passata da tutti gli alunni.Dopo una lunga sessione sul campo il risultato è veramente magro... Su 18 bambini solo 3 riescono nel compito. Quindi la regola del passo in meno non va bene per tutti i casi! Siamo ad un punto fermo, scriviamo sul quaderno le nostre scoperte e rimandiamo le nuove ipotesi (che oggi proprio non riusciamo a formulare) alla prossima volta.La sessione di robotica non ha ottenuto i risultati sperati, ma abbiamo lavorato in gruppo, dandoci delle regole e cercando di aiutarci l'un l'altro.

Il Lavoro di gruppo

Lavoro di gruppo:I bambini divisi in due gruppi eleggono un capogruppo che coordina, ogni bambino sceglie un bambino che non ha giocato, dice il suo nome e prova a mandare l’ape da lui. Così via fino a coinvolgere tutti i componenti del gruppo.

Il Lavoro di gruppo

Diario di Bordo: il problema del “passo”

Per risolvere il problema del “passo” facciamo un esperimento con due persone: la maestra e un bambino percorrono la stessa distanza (tutta l’aula) contando i passi. Matteo compie 15 passi, la maestra 8: perché? Le risposte giungono immediate:Antonio - perché la maestra è più grande.Martina - perché ha le gambe più lunghe.

Diario di Bordo: La scoperta del “Passo” dell’ape

E l'Ape? Come capiamo quanto è lungo un passo di Ape?Antonio - utilizziamo il metro!Ma non tutti sanno cosa vuol dire "metro", optiamo quindi per utilizzare un foglio. Mettiamo per terra un foglio bianco, proprio davanti l'ape, la programmiamo per effettuare un passo avanti e pigiamo GO. Poi con un pennarello facciamo un segno dove è arrivata l'ape e notiamo con stupore che è proprio mezzo foglio A4!Ripetiamo l'operazione con altri due fogli e concordiamo tutti che abbiamo finalmente trovato il “passo”!

Diario di Bordo: La scoperta del “Passo” dell’ape

Mentre l’ape si muove i bambini fanno alcune considerazioni spontanee:

Christian - un foglio è due passi!Sofia - due fogli sono quattro passiAntonio – e tre fogli sono sei passi!

Diario di Bordo: La "Striscia" Dei Numeri

La conoscenza del passo delle bee-bot ci consente di dare una svolta al nostro percorso progettuale. Oggi vogliamo costruire insieme una striscia dei numeri. Ogni bambino ha un foglio A4, insieme cerchiamo di creare due quadrati; pieghiamo a metà il foglio, poi pieghiamo lungo la diagonale e tagliamo il bordo in eccesso: abbiamo appena creato due passi di ape. Ogni bambino contribuisce a colorare i numeri, uniamo tutto con lo scotch ed ecco create due strisce di numeri da 0 a 9!

Diario di Bordo: Le Addizioni

Oggi vogliamo fare un collegamento interdisciplinare: le addizioni con Luca ed Eva. Ci dividiamo in due gruppi e ci disponiamo in gruppo intorno alle due linee dei numeri. Le addizioni le scrive alla lavagna la maestra e i membri dei due gruppi devono darsi il turno e risolverle facendo programmare l'ape a ogni bambino. Trovata la soluzione il bimbo programmatore va alla lavagna a scrivere il risultato.

I bambini notano che facendo le operazioni con le dita o con il numero in testa o con l'ape il risultato non cambia!

Diario di Bordo: Le Addizioni

Diario di Bordo: Le Sottrazioni

Oggi vogliamo fare le sottrazioni con Luca ed Eva. Eva però non si accende. Cerchiamo di capire il problema e, come ad ogni lezione, la parola è dei bambini. Facilmente i bambini giungono alla conclusione che Eva è "scarica" e che si devono cambiare le batterie. Scopriamo che nella scatola di Eva c'è un cavo e che la nostra bee-bot si può caricare collegandola al pc.

Diario di Bordo: Le Sottrazioni

Dopo aver annotato la nuova scoperta che le bee-bot vanno ricaricate, ci dedichiamo alle sottrazioni: notiamo che per fare le sottrazioni l'ape deve andare "indietro" sulla linea dei numeri, tutti i bambini riescono ad eseguire semplici operazioni e la soddisfazione è generale!

Diario di Bordo: La Struttura delle Bee-Bot

Oggi ci fermiamo un attimo a considerare come è fatta la nostra bee-bot. Il programma di scienze ci ha offerto vari collegamenti interdisciplinari; per esempio ad inizio anno abbiamo analizzato l'ape attraverso i 5 sensi, l'abbiamo toccata, annusata e ascoltata. Quando abbiamo studiato gli esseri viventi e non viventi, attraverso l'osservazione abbiamo colto somiglianze e differenze e abbiamo disegnato un'ape vera sul quaderno. La riflessione sui robot - non esseri viventi è molto importante, e fa parte di una nuova disciplina che è l'etica della robotica. Al corso di Robotica educativa ci hanno consigliato di introdurre questi concetti fin da piccoli, per creare una cultura generale che eviti un eccessivo coinvolgimento emotivo-empatico. L'approccio più semplice è quello di paragonare i robot giocattoli ad altri robot (lavatrice, automobile, asciugacapelli) e introdurre i vari componenti meccanici.

La Struttura delle Bee-Bot

I bambini quindi oggi hanno osservato meglio le nostre api. Ecco le loro notazioni:Matteo - hanno le ruoteMartina - gli occhi che si illuminanoAntonio - i tasti che comandano le ruote.

Ma perché le ruote si muovono?Le ruote si muovono grazie ad un piccolo computer (cervello) collegato ai tasti.

Diario di Bordo: Percorsi dentro un reticolo

Oggi introduciamo una novità! Abbiamo realizzato una mega griglia con caselle quadrate delle dimensioni del passo dell'ape. I bambini oggi la provano per la prima volta, cimentandosi così con percorsi con cambi di direzione. La presenza di due api e due griglie ci permette di lavorare in due gruppi contemporaneamente.

Percorsi dentro un reticolo

I bambini oramai hanno acquisito i ritmi delle lezioni, aspettano il loro turno senza impazienza e dedicano la giusta attenzione al lavoro dei compagni.

Diario di Bordo: prime Linee di Codice

Anche oggi programmiamo percorsi sulla griglia, con una piccola novità. Rappresentiamo sul quaderno la griglia, stabilendo insieme un fattore di scala (che ovviamente non chiamiamo così ma che i bambini intuiscono stabilendo il numero di quadratini da usare per disegnare bene un quadratone di Ape). Una volta disegnata la griglia ci soffermiamo sul punto di partenza, sul punto di arrivo e sul percorso; oggi la nostra lezione di robotica è una lezione di geografia, perché riproponiamo gli stessi argomenti trattandoli in maniera pratica e vedendo ed eseguendo i percorsi con le nostre bee-bot. Alla griglia aggiungiamo la legenda e, vista la buona risposta del gruppo classe, scriviamo anche la linea di codice che ci permette di programmare il percorso.

Antonio – La partenza è dove mettiamo l’ApeMartina – L’arrivo è dove deve arrivare

Diario di Bordo: prime Linee di Codice

Qualche bambino particolarmente intraprendente si cimenta con successo nella creazione e scrittura di un percorso inventato.È così iniziato il processo di astrazione!

Campo con Ostacolo

Nell'ottica della difficoltà crescente, avendo quasi tutti i bambini acquisito la competenza della programmazione di percorsi con cambi di direzione, introduciamo nel nostro reticolo un ostacolo.I bambini lavorano in coppia, con l'ausilio di due bambini tutor che coordinano l'accesso alle griglie e alle api.

Lo sviluppo del Pensiero Computazionale

Non tutti riescono subito a programmare un percorso così fatto, che ora ha più cambi di direzione. Ci soffermiamo quindi sulle difficoltà incontrate e capiamo che per risolvere problemi difficili li dobbiamo suddividere in tanti problemi più semplici, che sappiamo affrontare. Il percorso si suddivide quindi in "pezzi" di percorsi e si programma a poco a poco. Raggiungiamo così la prima fase dello sviluppo del pensiero computazionale:

Diario di Bordo: primo approccio allo Story telling

A fine anno vogliamo provare a raccontare una storia affrontata in italiano con le nostre bee-bot. Rileggiamo la storia, la scomponiamo e la drammatizziamo. Ogni bambino sceglie una parte da impersonare e insieme troviamo le battute giuste da recitare. Dopodiché ognuno disegna il suo personaggio da posizionare nella griglia e giochiamo in piccoli gruppi programmando le api!Si conclude così il nostro progetto quest’anno.L’anno prossimo ci aspettano nuove sfide e nuove entusiasmanti attività!

Verifiche degli apprendimenti e Risultati ottenuti:

Verifica in itinere

Tutti i bambini hanno partecipato con

interesse, attendevano con impazienza il venerdì (giorno di

robotica) e giocavano con piacere e

partecipazione

Avvicinarsi con il

gioco al mondo della

robotica

Verifica in itinere

Tutti i bambini hanno programmato le bee-

bot e si sono cimentati nella scrittura di piccole

linee di codice

Apprendere le basi dei linguaggi di

programmazione

Verifiche degli apprendimenti e Risultati ottenuti:

Verifica in itinere

Tutte le programmazioni prevedevano il saper contare

Sviluppare la

logica e il saper

contare

L’85% dei bambini ha

sviluppato le capacità

logiche e di

osservazione ottenendo

ottimi risultati.

Verifica in itinere

Tutti i bambini hanno lavorato in

piccoli e medi gruppi,

collaborando per la buona riuscita

dei giochi

Sviluppare la

capacità di

collaborazione e

di lavoro di

gruppo

Verifiche degli apprendimenti e Risultati ottenuti:

Verifica in itinere

Tutti i bambini hanno programmato percorsi

sulla griglia, visualizzandoli e

costruendoli per i compagni

Visualizzare e costruire percorsi

nello spazio

L’100% dei bambini riesce a

visualizzare ed eseguire

semplici percorsi.

Verifiche degli apprendimenti e Risultati ottenuti:

Percorsi su grigliesul quaderno

Tutti i bambini hanno rappresentato i percorsi eseguiti sul quaderno.

Sviluppare la lateralizzazione e

l’astrazione

Risultati ottenuti:

Nuova metodologia didattica:

Supportate le attività

didattiche tradizionali

Lavoro in gruppocon esperienze

di peer to peer e tutoring

Promosso il ruolo del docente come

mediatore didattico che coordina

Inclusione BES

Promossa la metacognizione

Promosso l’apprendimento attraverso il fare

Valorizzate le intelligenze di

ciascun bambino

Sviluppato il pensiero

computazionale

Sviluppate le abilità cognitive

Sviluppate le competenze

digitali

Promozione Motivazione e

Autostima

VALUTAZIONE DEL PROGETTO:

Sviluppi futuri

La Robotica Educativa è uno strumento valido per le discipline curriculari, ma attenzione: non bisognaimmaginare che con la robotica si insegni ogni disciplina (illusione tecnocentrica), bisogna individuare bene perquali aspetti sia pertinente. Vanno individuati obiettivi molto specifici. Nella robotica è più sensato riapplicarea scopo di consolidamento nozioni già note (ad esempio, angolo, velocità, ecc…)

Inoltre la robotica sperimentata attivamente può permettere una comprensione più profonda della natura edel funzionamento degli artefatti tecnologici, obiettivo anche del programma Europeo sulla Competenzadigitale. I nativi digitali nascono immersi nella tecnologia, ne sono fruitori continui ma rischiano di rimanernedipendenti. È importante dunque portarli ad una consapevolezza critica.

VALUTAZIONE DEL PROGETTO:

Sviluppi futuri

OBIETTIVI: Apertura alla comunità (gare di robot ecc…), scambio di

buone pratiche con altre realtà scolastiche (anche attraverso progetti

sulla piattaforma e-twinning), Disseminazione dei risultati (creazione di

una sezione dedicata sul sito scolastico, creazione di un logo, festa fine

anno, creazione di brochure ecc)

MODALITÀ: Prevedere momenti di “gemellaggio” e confronto delle

attività tra scuola infanzia e primaria. Aprire il laboratorio di robotica

alla comunità (esempio durante la festa di fine anno)

TEMPI: Durante tutto L’Anno Scolastico

STRUMENTI: Blue Bot (per l’inclusione di alunni con BES) , LEGO WE-DO

per la scuola primaria

Sviluppi per il per il prossimo anno scolastico

VALUTAZIONE DEL PROGETTO:

Sviluppi futuri

La ROBOTICA e il Coding nelle scuole

rendono…

…i nostri alunni:da fruitori passivi

a protagonisti attivi