significato delle illustrazioni nei primi libri · 2016-10-11 · nelle pagine dei libri può...

2
BAU Le buone illustrazioni nei libri dei primi 1000 giorni di vita a cura di Luigi Paladin illustrazioni di Marta Comini SIGNIFICATO DELLE ILLUSTRAZIONI NEI PRIMI LIBRI LE BUONE ILLUSTRAZIONI POSSONO ESSERE… LE BUONE ILLUSTRAZIONI DOVREBBERO… 1. Il bambino fin dalla nascita è un piccolo, instancabile esploratore. Vuole conoscere e impadronirsi di tuo quello che lo circonda; piano piano accumula un piccolo tesoro: il primo vocabolario di suoni, parole e immagini. 2. Nelle pagine dei libri può ritrovare quello che sta conoscendo ed esplorando con tui i sensi, in un processo di ri-conoscimento e, nello stesso tempo, di scoperta di cose che ancora non conosce. 3. Le illustrazioni introducono il bambino in un mondo particolare, fao di cose uguali a quelle che conosce, ma anche un po’ diverse. Ad esempio, se l’immagine raffigura un bicchiere, prova ad afferrarla, ma si accorge che non è possibile, e che si traa di un’altra cosa. Scopre che esiste un mondo parallelo, quello delle rappresentazioni simboliche. 4. Il linguaggio iconico delle illustrazioni è tra le principali forme di apprendimento e comunicazione per il bambino, almeno fino all’apprendimento della leura scria. 5. Tue le illustrazioni dovrebbero essere accuratamente realizzate, rispondere a criteri di estetica e di armonia, tendere al bello; in particolare, quelle rivolte alla prima infanzia dovrebbero rispeare le varie tappe dell’acquisizione delle capacità di leggere le immagini, ed essere fae pensando al bambino e non all’acquirente genitore. 6. Fotografie e disegni altamente iconici, vicini alle riproduzioni dal vero, soprauo fino ai 18-24 mesi perché prima il bambino non è ancora in grado di comprendere soggei rappresentati simbolicamente. 7. Disegni simbolici, ovvero rappresentazione isomorfe, che colgono gli elementi più salienti, specifici dell’oggeo reale, e che permeono di identificarlo immediatamente e distinguerlo da altri affini. 8. Costituite contemporaneamente da immagini fotografiche e disegni simbolici dello stesso soggeo per agevolare il passaggio dalla rappresentazione più reale a quella più simbolica (ad es., foto di un animale accanto al rispeivo disegno). 9. Facilitare un immediato riconoscimento delle cose rappresentate, così che il bambino possa ampliare la conoscenza della realtà e arricchire il suo vocabolario verbale e iconico. 10. Riferirsi alle cose di cui il bambino ha esperienza, partendo dal suo ambiente di vita (il purè di patate più che la pappa d’avena). 11. Rappresentare la realtà e non solo un’idealizzazione o un desiderio: non tui i bimbi sono belli, carini, puliti; a volte possono avere ceroi o scarpe ortopediche; il raffreddore o i puntini del morbillo; piangere o fare i capricci; o essere di un diverso colore. 12. Offrire spunti per provocare sorpresa, rispondere a curiosità, avviare il dialogo anche per sostenere il periodo dei “perché” che inizia intorno ai 24 mesi: il cane e la sua cacca, la balena con il suo piccolo, un fiore con un vermeo, un bambino con le scarpe slacciate… 13. Svilupparsi su un unico piano espositivo. L’azione principale dovrebbe essere in primo piano, preferibilmente su sfondo bianco od omogeneo, così da evidenziarla chiaramente. 14. Almeno fino a 30 mesi, essere in posizione centrale sulla pagina (libro a quadroo), dato che le linee di leura della pagina illustrata (orizzontali -verticali, da sn a dx, ecc.) matureranno solo in seguito, con l'esperienza. Di fronte ad ambientazioni complesse (il parco giochi, la faoria, ecc.), i piccoli effeuano una leura puntiforme,passando da un particolare all’altro, senza cogliere il quadro d'insieme. 15. Mostrare soggei con contorni ben definiti, immagini chiuse per separare la figura dallo sfondo. Un contorno più marcato dovrebbe caraerizzare quelle rivolte ai più piccoli, fino a 24 mesi, diventando in seguito più soili. 16. Comunicare soprauo araverso la forma; per il riconoscimento di un oggeo o di un animale il bambino si basa più sulla forma che sul colore e l’abbinamento con lo specifico colore è un’acquisizione successiva. Per tua la prima infanzia, fino a 36 mesi, ad es., una mucca felice può avere le corna gialle. 17. Proporre tua la gamma dei colori, anche tenui e in bianco e nero, non solo immagini con colori squillanti, forti, decisi. Alcuni studi suggeriscono di presentare nei primi mesi forme nee in bianco e nero perché aivano la percezione del bebè. 18. Presentare anche disegni realizzati con l’uso delle silhouee, che consentono diverse identificazioni, a prescindere dal sesso, dal colore della pelle, dalle caraeristiche fisiche. 19. Essere accompagnate da piccole figure di spalla che sostengono e dialogano col protagonista, come pupazzi e piccoli amici animali, così da amplificare l’impao comunicativo e facilitare l’identificazione col protagonista. 21. Rappresentare le espressioni facciali dei personaggi in modo che il bambino possa dedurre agevolmente se si traa di un personaggio “buono” o “caivo”, di cui può fidarsi oppure no; la contem- poranea raffigurazione dei due occhi può agevolare questa valutazione. 20. Trasmeere emozioni, suscitare sentimenti di partecipazione e coinvolgimento tramite le espressioni del volto, i movimenti e la postura del corpo e fornire informazioni sia denotative che connotative: non solo informare che si traa di un gao, ma se è un gao furioso, annoiato, o appagato dopo aver mangiato. 22. Prevedere figure dinamiche in movimento, preferendole a quelle statiche. Un’immagine frontale descrive il soggeo, mentre una di profilo accentua l’aenzione sull’azione. Un bambino con la biciclea è meno araente rispeo a uno che pedala veloce in discesa. 23. Comprendere protagonisti maschili e femminili, bambini e bambine, papà e mamme, oggei e animali umanizzati, per offrire diversi punti di vista e identificarsi con i più vari protagonisti. 24. Essere accompagnate da versi, suoni e onomatopee espresse con leering e forme grafiche che soolineano ritmo, suono, musicalità e invitano alla ripetizione. 25. Essere realizzate da illustratori sensibili, capaci di rappresentare il mondo dei bambini, mantenendo il proprio stile, il calore e l’immediatezza nell’esecuzione, caraeristiche che il piccolo leore riesce a cogliere e ad apprezzare. FRutta B R U M M M M G L U G L U O O O HH H bau bau t i c t a c BAU P E P E R E P E E E E E M UU U U

Upload: others

Post on 12-Aug-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: SIGNIFICATO DELLE ILLUSTRAZIONI NEI PRIMI LIBRI · 2016-10-11 · Nelle pagine dei libri può ritrovare quello che sta conoscendo ed esplorando con tu˚i i sensi, in un processo di

BAU

Le buone illustrazioni nei libri dei primi 1000 giorni di vita

a cura di Luigi Paladinillustrazioni di Marta Comini

SIGNIFICATO DELLE ILLUSTRAZIONI NEI PRIMI LIBRI

LE BUONE ILLUSTRAZIONIPOSSONO ESSERE…

LE BUONE ILLUSTRAZIONI DOVREBBERO…

1.Il bambino fin dalla nascita è un piccolo, instancabile esploratore. Vuole conoscere e impadronirsi di tu�o quello che lo circonda; piano piano accumula un piccolo tesoro: il primo vocabolario di suoni, parole e immagini.

2.Nelle pagine dei libri può ritrovare quello che sta conoscendo ed esplorando con tu�i i sensi, in un processo di ri-conoscimento e, nello stesso tempo, di scoperta di cose che ancora non conosce.

3.Le illustrazioni introducono il bambino in un mondo particolare, fa�o di cose uguali a quelle che conosce, ma anche un po’ diverse. Ad esempio, se l’immagine ra�gura un bicchiere, prova ad a�errarla, ma si accorge che non è possibile, e che si tra�a di un’altra cosa. Scopre che esiste un mondo parallelo, quello delle rappresentazioni simboliche.

4.Il linguaggio iconico delle illustrazioni è tra le principali forme di apprendimento e comunicazione per il bambino, almeno fino all’apprendimento della le�ura scri�a.

5.Tu�e le illustrazioni dovrebbero essere accuratamente realizzate, rispondere a criteri di estetica e di armonia, tendere al bello; in particolare, quelle rivolte alla prima infanzia dovrebbero rispe�are le varie tappe dell’acquisizione delle capacità di leggere le immagini, ed essere fa�e pensando al bambino e non all’acquirente genitore.

6. Fotografie e disegni altamente iconici, vicini alle riproduzioni dal vero, sopra�u�o fino ai 18-24 mesi perché prima il bambino non è ancora in grado di comprendere sogge�i rappresentati simbolicamente.

7. Disegni simbolici, ovvero rappresentazione isomorfe, che colgono gli elementi più salienti, specifici dell’ogge�o reale, e che perme�ono di identificarlo immediatamente e distinguerlo da altri a�ni.

8. Costituite contemporaneamente da immagini fotografiche e disegni simbolici dello stesso sogge�o per agevolare il passaggio dalla rappresentazione più reale a quella più simbolica (ad es., foto di un animale accanto al rispe�ivo disegno).

9.Facilitare un immediato riconoscimento delle cose rappresentate, così che il bambino possa ampliare la conoscenza della realtà e arricchire il suo vocabolario verbale e iconico.

10.Riferirsi alle cose di cui il bambino ha esperienza, partendo dal suo ambiente di vita (il purè di patate più che la pappa d’avena).

11.Rappresentare la realtà e non solo un’idealizzazione o un desiderio: non tu�i i bimbi sono belli, carini, puliti; a volte possono avere cero�i o

scarpe ortopediche; il ra�reddore o i puntini del morbillo; piangere o fare i capricci; o essere di un diverso colore.

12.O�rire spunti per provocare

sorpresa, rispondere a curiosità, avviare il dialogo anche per

sostenere il periodo dei “perché” che inizia intorno ai 24 mesi: il cane e la

sua cacca, la balena con il suo piccolo, un fiore con un verme�o, un

bambino con le scarpe slacciate…

13.Svilupparsi su un unico piano espositivo. L’azione principale dovrebbe essere in primo piano, preferibilmente su sfondo bianco od omogeneo, così da evidenziarla chiaramente.

14.Almeno fino a 30 mesi,

essere in posizione centrale sulla pagina (libro a quadro�o),

dato che le linee di le�ura della pagina illustrata (orizzontali

-verticali, da sn a dx, ecc.) matureranno solo in seguito, con l'esperienza. Di fronte ad

ambientazioni complesse (il parco giochi, la fa�oria, ecc.), i

piccoli e�e�uano una le�ura puntiforme,passando da un

particolare all’altro, senza cogliere il quadro d'insieme.

15.Mostrare sogge�i con contorni ben definiti, immagini chiuse per separare la figura dallo sfondo. Un contorno più marcato dovrebbe

cara�erizzare quelle rivolte ai più piccoli, fino a 24 mesi, diventando in seguito più so�ili.

16.Comunicare sopra�u�o a�raverso la forma; per il riconoscimento di un ogge�o o di un animale il bambino si basa più sulla forma che sul colore e l’abbinamento con lo specifico colore è un’acquisizione successiva. Per tu�a la prima infanzia, fino a 36 mesi, ad es., una mucca felice può avere le corna gialle.

17.Proporre tu�a la gamma dei colori, anche tenui e in bianco e nero, non solo immagini con colori squillanti, forti, decisi. Alcuni studi suggeriscono di presentare nei primi mesi forme ne�e in bianco e nero perché a�ivano la percezione del bebè.

18.Presentare anche disegni realizzati con l’uso delle silhoue�e, che consentono diverse identificazioni, a prescindere dal sesso, dal colore della pelle, dalle cara�eristiche fisiche.

19.Essere accompagnate da piccole figure di spalla che sostengono e dialogano col protagonista, come pupazzi e piccoli amici animali, così da amplificare l’impa�o comunicativo e facilitare l’identificazione col protagonista.

21.Rappresentare le espressioni facciali dei personaggi in modo che il bambino possa dedurre agevolmente se si tra�a di un personaggio “buono” o “ca�ivo”, di cui può fidarsi oppure no; la contem-poranea ra�gurazione dei due occhi può agevolare questa valutazione.

20.Trasme�ere emozioni, suscitare

sentimenti di partecipazione e coinvolgimento tramite le

espressioni del volto, i movimenti e la postura del corpo e fornire

informazioni sia denotative che connotative: non solo informare che

si tra�a di un ga�o, ma se è un ga�o furioso, annoiato, o appagato dopo

aver mangiato.

22.Prevedere figure dinamiche in movimento, preferendole a quelle statiche. Un’immagine frontale descrive il sogge�o, mentre una di profilo accentua l’a�enzione sull’azione. Un bambino con la bicicle�a è meno a�raente rispe�o a uno che pedala veloce in discesa.

23.Comprendere protagonisti maschili e femminili, bambini e bambine, papà e

mamme, ogge�i e animali umanizzati, per o�rire diversi punti di vista e identificarsi

con i più vari protagonisti.

24.Essere accompagnate da versi, suoni e onomatopee espresse con le�ering e forme grafiche che so�olineano ritmo, suono, musicalità e invitano alla ripetizione.

25.Essere realizzate da illustratori sensibili,

capaci di rappresentare il mondo dei bambini, mantenendo il proprio stile, il

calore e l’immediatezza nell’esecuzione, cara�eristiche che il piccolo le�ore riesce

a cogliere e ad apprezzare.

FRutta

BR

UMMMM

GL

U G

LU OOOHHH

bau bau

ti

c t

a

c

BAU

PE

PE

RE PEEE EE

MUUUU

Page 2: SIGNIFICATO DELLE ILLUSTRAZIONI NEI PRIMI LIBRI · 2016-10-11 · Nelle pagine dei libri può ritrovare quello che sta conoscendo ed esplorando con tu˚i i sensi, in un processo di

Manifesto ispirato al libro Nati so�o il segno dei libri - Luigi Paladin, Rita Valentino Merle�i - Idest - 2015

20

30

40

50

60

70

80

90

100

10