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Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo «Taxe percue» - Tassa riscossa - Filiale Palermo

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10 gennaio_10 febbraio 2008

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Tesori nascosti Hidden treasuresUn tesoro sotto la Cappella Palatina > A treasure under the Palace Chapeldi Chiara Alaimo pag. 56

Attualità NewsIl grande affare dell’acqua minerale > The big business of mineral waterdi Emilia Gatti pag. 60

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Palermo 24hVivere la città in un giorno

Enjoy the city in one day

Quarant’anni di terremotoForty years of earthquake

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I canti nella tradizione popolare siciliana

The songs in the Sicilian folk tradition

Il mito in Sicilia (IX)Myth in Sicily (IX)

Impegno per la NaturaEngagement for Environment

Copertina > Cover: ph. Hanne Carstensen, Carnevale > Carnival, Sciacca

Rubriche Surveys

pag. 4In breve > Briefly

pag. 18Libri > Books

Week-end

pag. 68La festa della tradizione> The feast of the tradition

pag. 69Cittadini, viva Sant’Agata! > Citizens, long live St. Agata!

pag. 70Carnevale nell’Isola> Carnival on the Island

I consigli di SikaniaSikania advices

pag. 72Dove dormire> Where to sleep

pag. 74Dove mangiare> Where to eat

pag. 78Ristorante > RestaurantTorre d’Oriente

pag. 80Albergo > HotelHotel Santa Caterina

pag. 82Lo scaffale di SikaniaSpaghetti di mezzanottedi Claudio Nobbio e Sergio Staino

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Star-studded cuisine > As CiccioSultano, of the Duomo restau-rant in Ragusa, conquers hissecond Michelin star, Sicily hastwo new entries in the 2008Italian edition of the prestigiousred guide: a star each for thePrincipe Cerami restaurant ofthe San Domenico Palace hotelin Taormina, with the chefMassimo Mantarro, and theLocanda di Don Serafino inRagusa Ibla, chef VincenzoCandiano.The stars of La Madia in Licataand Casa Grugno in Taorminahave been confirmed.

IN BREVE>BRIEFLY

Mentre Ciccio Sultano, del ristorante Duomodi Ragusa, conquista la seconda stella

Michelin, la Sicilia conta due new entry nell’edizione italiana 2008

della prestigiosa guida rossa: una stella ciascu-no, infatti, vanno al ristorante Principe

Cerami dell’hotel San Domenico Palacedi Taormina, con lo chef Massimo

Mantarro, e alla Locanda di Don Serafino di Ragusa Ibla,

chef Vincenzo Candiano.La Madia di Licata e Casa Grugno di

Taormina riconfermano la propria stella.

La cucina delle stelle

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Palermo calls Venice in the sign ofart > Considered the jewel in the crown of the collections ofthe theatre, the painting Sin byFranz von Stuck was purchasedat the Biennial in Venice in1909. And it was not the onlywork of art that came from thelagoon city to Palermo and itsGallery of Modern Art. This isthe reason why it is precisely atthe latter place that there willbe held the exhibition “Veniceand the century of the Biennial.Paintings, glasses and photo-graphs from the collection of theVenice Foundation” going overhistorical events, cultural con-troversies, political changes andscandals of the most importantnational art exhibition.A selection of historical photosfrom the Graziano Arici archiveand the De Maria collectioncompletes the exhibition.Until 10 February, every day ex-cept Monday from 9.30 a.m. to6.30 pm.Information: tel. 091 8431605

Considerato la punta di diamante delle collezioni del teatro, il dipinto IlPeccato di Franz von Stuck fu acquistato alla Biennale di Venezia nel 1909.E non fu l’unica opera d’arte che dalla città lagunare raggiunse Palermo ela sua Galleria d’Arte Moderna. Ecco perché non è casuale l’allestimento,proprio qui, della mostra “Venezia e il secolo della Biennale. Dipinti, vetrie fotografie dalla collezione della Fondazione di Venezia” che ripercorreavvenimenti storici, le polemiche culturali, i mutamenti politici e gli scan-dali della più importante esposizione d’arte nazionale (nella foto un par-ticolare de L’alzana, Cagnaccio di S. Pietro, 1926). Una selezione di fotogra-fie storiche, provenienti dall’Archivio di Graziano Arici e dal Fondo DeMaria, completa la rassegna. Fino al 10 febbraio, tutti i giorni escluso lune-dì dalle 9.30 alle 18.30. Informazioni: tel. 091 8431605

Palermo chiama Venezianel segno dell’arte

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The magnificent show of a greatartist > An event not to bemissed for all art lovers: theexhibition “Caravaggio. Theimage of the divine” which, atthe Pepoli Museum in Trapani(until 14 March), celebrates the400 years since the artist was inSicily. It is a unique opportunityto see, all together, splendidworks from all over Italy andabroad, among which the re-cently attributed The Cheats,being exhibited for the first time(on the photo).Selected by Sir Denis Mahon,one of the greatest experts onthe painter, the pictures illus-trate with precision the inge-niousness and deep sensitivityof Caravaggio, who succeededin interpreting the spiritualatmosphere so impregnatedwith religious sentiment thatcharacterized seventeenth-cen-tury culture, upsetting its tradi-tional imageries with new anddaring compositions. Open every day from 10 am to 8pm (box-office closing time 7pm), entry 8 euros (reductionsfor senior citizens, young peo-ple and families).Information: 0923 553269 and 0632652596

IN BREVE>BRIEFLY

Flying over the sea to the Aeolian Islands > Three flights a week, fromPalermo and Catania for Lipari: there thus starts the activity of the twoCessna hydroplanes of AquaAirlines that will connect the two Sicilianchief towns to the most important of the Aeolian Islands untilSeptember. The cost is 100 euros from Catania and 110 for those that setout from Palermo, and the two aeroplanes can also be chartered (seat-ing for eight people). Information and bookings: tel. 199.600230

Un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati d’arte: lamostra “Caravaggio. L’immagine del divino” che, presso il Museo Pepolidi Trapani (fino al 14 marzo prossimo), celebra i 400 anni dal passaggiodel maestro in Sicilia, è un’occasione unica per vedere tutte insieme operesplendide provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, fra le quali larecente attribuzione I Bari, esposto per la prima volta (nella foto). Selezionati da Sir Denis Mahon, uno fra i massimi esperti del pittore, iquadri illustrano con precisione la genialità e la profonda sensibilità delCaravaggio, che seppe interpretare la temperie spirituale tanto impregna-ta di religiosità che caratterizzò la cultura secentesca, sconvolgendo le tra-dizionali iconografie con nuove e audaci composizioni. Visite tutti i giorni dalle 10 alle 20 (chiusura biglietteria ore 19), ingresso 8euro (riduzioni per pensionati, ragazzi, famiglie).Informazioni: 0923 553269 e 06 32652596

Tre voli a settimana, da Palermo e Catania per Lipari: comincia così l’at-tività dei due idrovolanti Cessna dell’AquaAirlines che fino a settembrecollegheranno i due capoluoghi siciliani alla principale delle Eolie. Il costo è di 100 euro da Catania, 110 per chi parte da Palermo, e i dueaerei potranno essere anche noleggiati come charter (la capienza è di ottoposti per ciascuno). Informazioni e prenotazioni: tel. 199.600230

Volare sul mare fino alle Eolie

Lo spettacolo magnifico di un grande maestro

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Art with 14 signatures > Until 25 January you can visit the exhibition “14SIGNATURES for an art collection” at the Galleria Mercurio Arte, withworks by well-known contemporary artists, from Caruso to Pignatelli,Provino (picture) and Franceschini. Some are permanently present atthe gallery, while others have been retrieved for the occasion. Via Simone Cuccia, 21-23 Palermo; open every day (except holidaysand Monday mornings) 10 am to 1 pm and 5-8 pm.

Mani di fata > Un tempo era questo che si diceva a una donna quandosi voleva lodarne la bravura, ma in che cosa consiste oggi la bravuradelle donne? Chi sono oggi le fate? Questa mostra di immagini realiz-zate da Iolanda Maccarrone esplora il mondo delle donne e delle loroabilità. Presso la Galleria Fiaf, corso Vittorio Emanuele, 214 a Valverde(Ct) dal 18 gennaio all’8 febbraio. Apertura al pubblico i venerdì sera.Informazioni: www.fotoclublegru.it

Fairy hands > At one time this was what was said to a woman when onewanted to praise her cleverness, but what does the cleverness ofwomen consist in today? Who are the fairies today? This exhibition ofimages done by Iolanda Maccarrone explores the world of women andtheir capacities. At the Fiaf Gallery, corso Vittorio Emanuele, 214 atValverde (Catania province) from 18 January to 8 February. Open to thepublic on Friday evenings. Information: www.fotoclublegru.it

IN BREVE>BRIEFLY

Fino al 25 gennaio si visita la mostra “14 FIRME per una collezione d’ar-te” allestita presso la Galleria Mercurio Arte, con le opere di noti artisticontemporanei, da Caruso a Pignatelli, da Provino (foto) a Franceschini.Alcune sono presenti in permanenza presso la galleria, altre sono statereperite per l’occasione. Via Simone Cuccia, 21/23 Palermo; aperto tutti igiorni (eccetto festivi e lunedì mattina) ore 10-13 e 17-20.

Fables at the theatre > FromHans Christian Andersen to theGrimm Brothers and the Sici-lian Luigi Capuana: these arethe authors of the many beauti-ful fables that the MessinaTheatre is offering the youngestaudiences in the next few we-eks, with two performances aday. Here are the performances inJanuary-February: The Dragon,13/1; Snow white and the SevenDwarfs (19/1); Sleeping Beauty(27/1); Hansel and Gretel (2/2)and The Fountain of Beauty (9/2).Messina Theatre, tel. 090 572 2111; www.teatrodimessina.it

Da Hans Christian Andersen ai FratelliGrimm, senza dimenticare il siciliano

Luigi Capuana: sono gli autori delletante e belle fiabe che il Teatro di

Messina propone al pubblico più giova-ne in queste settimane, con due reciteper giorno. Ecco gli appuntamenti di

gennaio/febbraio: Il Drago, il 13/1;Biancaneve e i sette nani (19/1); La bellaaddormentata nel bosco (27/1); Hansel e

Gretel (2/2) e La Fontana della bellezza (9/2).

Teatro di Messina, tel. 090 5722111;www.teatrodimessina.it

Favole a teatro

Arte in 14 firme

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IN BREVE>BRIEFLY

Mancava dalle scene palermitane da quarant’anniil Mefistofele che è stato scelto per inaugurare la

nuova stagione del Teatro Massimo, il prossimo23 gennaio. Importante titolo dell’Ottocento

italiano, è considerato il capolavoro del dottomusicista e letterato scapigliato Arrigo Boito ilquale, per modellare le caratteristiche del suopersonaggio, si ispirò a un altro capolavoro, il

noto Faust di Goethe. L’allestimento per ilMassimo è firmato dal regista Giancarlo DelMonaco, la parte del satanico protagonista èaffidata a Ferruccio Furlanetto affiancato daDimitra Theodossiou (nella foto di Mineko

Orisaku) nel ruolo di Margherita/Elena.Orchestra e Coro del teatro diretti da Stefano

Ranzani. Informazioni 800 907080; biglietteria tel. 091 6053580

Al Massimovendono

l’anima aldiavolo

The festival of world folklore > A date with folklore from all over theworld from 2 to 11 February: for the 63rd time there will be the Festivalof the Flowering Almond Tree (photos by Mirko Garufi), with plentyof shows of ethnic music and traditional dances, performances bybands, standard bearers and children. It will all take place in the streetsof the city and other roads, for a grand festival, in short, that for overhalf a century has brought together in the sign of peace groups ofartists from all over the globe. Information: www.mandorloinfiore.net

Appuntamento con il folclore da tutto il mondo dal 2 all’11 febbraio: tor-na per l’edizione numero 63 la Sagra del Mandorlo in Fiore (foto di MirkoGarufi), con i suoi tanti spettacoli di musica etnica e danze tradizionali,le esibizioni delle bande, degli sbandieratori, dei bambini. Il tutto per le vie della città e per le strade, per una festa in grande stile,insomma, che da oltre mezzo secolo riunisce nel segno della pace gruppidi artisti da ogni parte del globo. Informazioni: www.mandorloinfiore.net

La sagra del folclore del mondo

At the Massimo souls are sold to the devil > Mephistopheles, chosen to inaugurate thenew season of the Teatro Massimo on 23 January, has been absent from thePalermo stage for forty years. An important nineteenth-century Italian work, itis considered the masterpiece of the learned musician and scapegrace man of let-ters Arrigo Boito who, to model the characteristics of his character, was inspiredby another masterpiece, the well-known Faust by Goethe.The Massimo staging is by the director Giancarlo Del Monaco, while the part ofthe satanic protagonist is played by Ferruccio Furlanetto alongside DimitraTheodossiou (on the photo by Mineko Orisaku) in the role of Margherita/Helen.Orchestra and choir of the Massimo conducted by Stefano Ranzani.Information 800 907080; box-office tel. 0916053580.

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Sei musicisti salentini Ecco i Negramaro, gruppo frai più amati della scena rockitaliana. In gennaio li vedremoin Sicilia, con il tour La finestra,che prende nome dall’albumche i musicisti hanno registra-to negli Stati Uniti e pubblica-to la scorsa estate. I fans potranno applaudirli il10 gennaio a Palermo, al Tea-tro Golden, e il 12 a Ragusa,al Teatro Tenda. Informazioni:www.barleyarts.it

Six Salento musiciansHere are the Negramaro, oneof the most beloved groups onthe Italian rock scene. In Ja-nuary we will see them in Si-cily, with the tour The Window,which takes its name from thealbum that the musicians re-corded in the United Statesand published last summer. Fans can applaud them on 10January in Palermo, at theTeatro Golden, and on 12 Ja-nuary in Ragusa, at the TeatroTenda. Information www.barleyarts.it

Music in the shadow of the castle > The Cool Jazz association in Mus-someli continues its activity of musical promotion, inviting famousartists of sure talent to this village in Caltanissetta province: thus on 18January we can assist at the performance of the Andrea Beneventanotrio. Beneventano (on the photo), is considered one of the most famouspianists jazz on the national scene, and will be offering the audiencemusic rich in influences and at the same time original. The concertsbegin at 9 pm, at Palazzo Sgadari. Information: 320 0650736.

IN BREVE>BRIEFLY

L’associazione Cool Jazz di Mussomeli prosegue nella sua attività di pro-mozione musicale invitando nel piccolo paese del nisseno artisti di famae sicuro talento: così, il 18 gennaio, si potrà assistere all’esibizione del-l’Andrea Beneventano trio. Beneventano (nella foto), considerato uno deipiù rinomati pianisti jazz sulla scena nazionale, propone al suo pubblicouna musica ricca di influenze e al tempo stesso originale. I concerti ini-ziano alle 21, presso Palazzo Sgadari.Informazioni: 320 0650736.

Jazz notes in the land of Sicily >There is great jazz to begin the

year at the Teatro Erwin Piscatorin Catania: on the stage, on 11

January, there will be the magnifi-cent Sicilian saxophonist France-

sco Cafiso, accompanying, togeth-er with the musicians of the Me-

diterranean Jazz Orchestra, thevocalizations of the skilful Rosalba

Bentivoglio (on the photo). It continues on 1 February with

the Canto d’Incanto Trio blendingvoice, guitar and double bass and

on 8 February with the stringquartet of Fabio Lorenzi. The the-

atre is at 116, Via Sassari. For information tel. 095 386780,

[email protected]

Musica all’ombra del castello

Grande jazz per iniziare l’anno al Teatro Erwin Piscator di Catania: inscena, l’11 gennaio, il magnifico sassofonista siciliano Francesco Cafiso,

ad accompagnare, insieme ai maestri dell’Orchestra Jazz del Medi-terraneo, i vocalizzi della bravissima Rosalba Bentivoglio (nella foto).

Si prosegue l’1 febbraio con Canto d’Incanto Trio che unisce voce, chitar-ra e contrabbasso, e l’8 con il quartetto d’archi di Fabio Lorenzi.

Il teatro si trova in via Sassari, 116. Informazioni telefono 095 386780, [email protected]

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Note jazz in terra di Sicilia

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IN BREVE>BRIEFLY

On 12 January the Teatro Garibaldi is running the show The Sicilians - good people, written and performed bySasà Salvaggio, with a sample of dialects, looks and Sicilian-ness already done with enormous success in Italyand abroad (to be repeated on 13 January). On 17 and 18 January on the stage there will be Laura Lattuadaand Giancarlo Zanetti (on the photo), interpreters of the text by Terrence McNally Frankie and Johnny at theClaire De Lune (a comedy made famous on the big screen by the film starring Michelle Pfeiffer and Al Pacino).Johnny is a small-time swindler that has just come out of jail, Frankie a waitress at a snack bar: their meetingand their clashes are so human and recognizable that going to the theatre almost becomes self-analysis, notdevoid of amusing things.The month closes with the show Instinto, a magnificent and highly imaginative interpretation of Argentiniantango (27 January), while with February we return to the most classical Sicilian tradition, with Fiat VoluntasDei performed by Tuccio Musumeci (7 and 8 January). Information: 0932 759315

Il Teatro Garibaldi di Modica ospita il 12 gennaio lo spettacolo Sicilianibrava gente, scritto e interpretato da Sasà Salvaggio, campionario di dialet-ti, sguardi e sicilianità già rappresentato con enorme fortuna in Italia eall’estero (replica il 13). Il 17 e il 18 salgono sul palco Laura Lattuada eGiancarlo Zanetti (nella foto), interpreti del testo di Terrence McNallyPaura d’amare (commedia resa famosa sul grande schermo dall’omonimofilm con Michelle Pfeiffer e Al Pacino). Johnny è un piccolo truffatoreappena uscito di galera, Frankie la cameriera di una tavola calda: il loroincontro e i loro scontri sono così umani e riconoscibili che andare a tea-tro diventa quasi un’autoanalisi, non priva di spunti divertenti. Il mese si chiude con lo spettacolo Instinto, magnifica e immaginifica in-terpretazione di tango argentino (il 27), mentre in febbraio torniamo allapiù classica tradizione siciliana, con Fiat Voluntas Dei nell’interpretazionedi Tuccio Musumeci (il 7 e l’8). Informazioni: 0932 759315

Riderema non solo

Visite virtuali di Palermo > Palermo è stata scelta come città campione del progetto dell’Assessorato Regionaledel Turismo “Urban center virtuale”, e il 2 gennaio è stato inaugurato il primo centro multimediale in Sicilianei locali dell’ex caffetteria del teatro Politeama - nell’omonima piazza palermitana. Il centro multimedialesi chiama “La città che cambia-PalermitAmo” ed è stato realizzato dall’Assessorato Regionale del Turismo,con il contributo dell’Assessorato al Bilancio e in collaborazione con il Comune di Palermo.Dal centro multimediale si potranno visitare “virtualmente” le bellezze architettoniche e culturali delcapoluogo, le sue strade e i palazzi.Informazioni: Comune di Palermo - tel. 091 7401111

Virtual visits in Palermo > Palermo has been chosen as a sample city in the project of the Regional Ministryfor Tourism called “Urban virtual centre”, and on 2 January the first multimedia centre in Sicily was inau-gurated at the former cafeteria of the Teatro Politeama - in piazza Politeama. The multimedia centre iscalled “The changing city-PalermitAmo” and was created by the Regional Ministry for Tourism, with thecontribution of the Ministry for the Budget and in collaboration with Palermo Council.From the multimedia centre it will be possible “virtually” to visit the architectural and cultural beauties ofthe chief town, its streets and buildings.Information: Palermo Council - tel. 091 7401111

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Bellini starts from Japan > It is “Madama Butterfly”, the very famous ope-ra by Giacomo Puccini telling the story of the unfortunate Cio-cio-san

and her great love, that will inaugurate the opera season of the TeatroMassimo Bellini in Catania. The director is Maurizio Arena, and the stag-

ing is by the Catania theatre in collaboration with the Slovenian Maribortheatre, the protagonist is Svetla Vassileva (on the photo). The premiere is

scheduled for 13 January, with eight repeat performances on the ensuing days.Information can be obtained at the theatre site: www.teatromassimobellini.it

IN BREVE>BRIEFLY

Sarà Madama Butterfly, la celeberrima opera di Giacomo Puccini che narradella disgraziata Cio-cio-san e del suo grande amore, a inaugurare la

stagione lirica del Teatro Massimo Bellini di Catania. La direzione è stata affidata a Maurizio Arena, l’allestimento è del tea-tro catanese in collaborazione con il teatro sloveno Maribor, la prota-gonosta è Svetla Vassileva (nella foto). La prima è stata programma-ta per il 13 gennaio, con otto repliche nei giorni seguenti.Informazioni sul sito del teatro: www.teatromassimobellini.it

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Nasce Primo Teatro Si tratta di un unico “sogget-to teatrale” che riunisce cin-que teatri di Palermo (Libero,Teatés, Figli d’Arte Cuticchio,Teatro dei Quartieri e Gari-baldi) che, grazie al finanzia-mento del Ministero dei BeniCulturali e dell’omologo As-sessorato Regionale, sarannoin grado di produrre e pro-muovere spettacoli e inizia-tive di particolare qualità.

Primo Teatro is bornSi tratta di un unico “sogget-to teatrale” che riunisce cin-que teatri di Palermo (Libero,Teatés, Figli d’Arte Cuticchio,Teatro dei Quartieri e Gari-baldi) che, grazie al finanzia-mento del Ministero dei BeniCulturali e dell’omologo As-sessorato Regionale, sarannoin grado di produrre e pro-muovere spettacoli e inizia-tive di particolare qualità.

Elegance and passion > It is the fascinating former leader of the SpandauBallet, Tony Hadley, that will inaugurate the year of the Brass Group,with a concert together with the Sicilian Jazz Orchestra on 24 Januaryat the Teatro Golden. The season then continues, on February 7, withanother magnificent event (again at the Golden) this time with the pas-sionate notes of tango: the show is Maria de Buenos Aires, a surreal workby Astor Pizzolla. Advance booking: Circuito Box Office, tel. 091 335566; information: tel. 091 6166480

Toccherà al fascinoso ex leaderdegli Spandau Ballet, Tony

Hadley, inaugurare l’anno delBrass Group, con un concerto

insieme all’Orchestra JazzSiciliana il 24 gennaio al Teatro

Golden. Anno che prosegue, il 7febbraio, con un altro magnifico

appuntamento (ancora al Golden)questa volta con le note passionali

del tango: lo spettacolo è Maria de Buenos Aires,

la surreale opera di AstorPiazzola. Prevendite:

Circuito Box Office, tel. 091 335566; Informazioni:

tel. 091 6166480

L’eleganza e la passione

Il Bellini inizia dal Giappone

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IN BREVE>BRIEFLY

A lot of music and a little theatre at the Metropolitan > There is a rich and varied offer at the Metropolitan inPalermo: on 22 January the date is with Cristina Donà, the singer-songwriter from Bergamo that has provedto be one of the most interesting voices of Italian rock and is bringing to the city La Quinta Stagione, her mostrecent musical project.After just two days and on the stage there will pulsate the Argentinian noche: Instinto is an innovative andfascinating musical that blends tango and modern dance in a performance by the Pasiones Company (on thephoto; repeat performance on 25 January). The month closes on 29 with Cesare Picco, a composer and pianist with a polyhedric spirit who will presentLightline, a successful mix of saudade, jazz and classical. So we come to 5 and 6 February and the soirees withthe Catalan company Yllana, outstanding exponents of Visual theatre: four bewildered astronauts will con-duct spectators in an absurd journey in science.

Offerta ricca e varia al Metropolitan di Palermo: il 22 gennaio l’appunta-mento è con Cristina Donà, la cantautrice bergamasca che si è affermatafra le voci più interessanti del rock italiano e che porta in città La QuintaStagione, il suo più recente progetto musicale. Appena due giorni ed ecco pulsare sul palco la noche argentina: Instinto èun musical innovativo e suggestivo che unisce tango e danza modernanell’interpretazione della Pasiones Company (nella foto; replica il 25). Gennaio si chiude il 29 con Cesare Picco, compositore e pianista dallo spi-rito poliedrico che presenterà Lightline, riuscito mix fra saudade, jazz eclassica. Giungiamo così al 5 e 6 febbraio e alle serate con la compagniacatalana Yllana, esponente di spicco del teatro Visual: quattro stralunatiastronauti condurranno gli spettatori in un assurdo viaggio nella scienza.

Molta musica e un po’di teatro al Metropolitan

Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.

Dove la natura fa spettacolo

Ippodromo della Favorita

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Work, life and places of a great Sicilian painter > Gianbecchi-na as an artist and as a man is at the centre of the exhibi-tion Gianbecchina 1918-2001. An adventure a century long,which began a few weeks ago in the foyer of the TeatroPoliteama in Palermo. Over a hundred paintings andabout one hundred and fifty graphic works tell the storyof one of the most important exponents of Sicilian art inthe twentieth century. The layout of the exhibition, pre-pared by Alessandro Becchina, the artist’s son, and takencare of by Tanino Bonifacio and Francesco Gallo, followsa historical-chronological itinerary and is accompaniedby multimedia installations that recount the work, lifeand places of the Sicilian painter. The exhibition is openevery day (except Monday), 9-1 and 4-8, until June 2008,admission free. Information: tel. 091 588951.

Gianbecchina, come artista e come uomo, è al centro dellamostra Gianbecchina 1918-2001. Un’avventura lunga unsecolo, in corso da qualche settimana nelle sale del Ridottodel teatro Politeama a Palermo. Oltre cento opere pittori-che e circa centocinquanta grafiche per raccontare uno deipiù importanti esponenti dell’arte siciliana del Novecento.Il percorso espositivo della mostra, allestita da AlessandroBecchina, figlio del Maestro, e curata da Tanino Bonifacioe Francesco Gallo, segue un itinerario storico-cronologicoe viene accompagnato con installazioni multimediali cheraccontano l’opera, la vita ed i luoghi del pittore siciliano. La mostra può essere visitata tutti giorni (tranne il lunedì),con ingresso libero, ore 9-13 e 16-20, fino al giugno 2008.Informazioni: tel. 091 588951

Opera, vita e luoghi di un grandepittore siciliano

IN BREVE>BRIEFLY

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Il teatro del gesto > Un laboratorio teatrale per adulti, giochi e creatività per bambini: queste le proposte peril nuovo anno dell’associazione Palab in collaborazione con la galleria Expà di Palermo. “Il teatro del ge-sto”, curato da Sandro Dieli e rivolto a un pubblico di adulti (al massimo dieci partecipanti), ha lo scopo direndere il corpo consapevole delle proprie possibilità comunicative. Più ricca la scelta per i bambini che giàdai quattro anni di età potranno partecipare ad attività ludiche e laboratoriali nella galleria, che diventer-anno più specifiche e mirate per i più grandicelli a partire da 6 e 9 anni. Per informazioni e dettagli, rivolgersi a Palab, via del Fondaco, Palermo, tel. 091 6538204.

The theatre of gesture > A theatrical workshop for adults, games and creativeness for children: this is whatis being offered in the new year by the Palab association in collaboration with the Expà gallery in Palermo.This is “The theatre of gesture”, taken care of by Sandro Dieli and addressing a public of adults (maximumten participants). It aims to make the body aware of its own communicative possibilities.There is a richer choice for children from four years on, who can already participate in game and workshopactivities in the gallery, to become more specific for older ones, from 6 to 9. For information and details, contact Palab, via del Fondaco, Palermo, tel. 091 6538204.

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AMP PlemmirioL’Area Marina Protetta del Plemmirio si estende a sud

di Siracusa tra Capo Murro di Porco e Capo Castelluccio,lungo la Penisola della Maddalena: 15 km di costa fra ipiù belli del Mediterraneo.

L’AMP, nata dalla volontà popolare e dalla collabora-zione di Comune e Provincia di Siracusa, nell’ottica diuna strategia di rilancio delle risorse marittime, è stataistituita (febbraio ‘05) dal Ministero dell’Ambiente e dellaTutela del Territorio per proteggere e valorizzare l’inesti-mabile patrimonio marino siracusano.

Importante novità per quest’anno è Aquavision, ilnuovo, grande trimarano per la visione diretta dei fonda-li in grado di ospitare comodamente a bordo 52 passeg-geri anche disabili. “È unica per le sue caratteristiche nelpanorama italiano delle aree marine protette - spiega ildirettore dell’Amp Enzo Incontro - ed è lo strumentoideale per promuovere l’educazione ambientale, perchéconsente a tutti di ammirare e conoscere da vicino lemeraviglie del mare. L’accessibilità anche ai diversamen-te abili fa parte delle strategie di accessibilità totale del-l’area marina che abbiamo perseguito sin dall’inizio e chesarà sempre uno dei leit motiv di ogni nostro progetto”.

Lo spettacolare patrimonio naturalistico dell’areamarina ha potuto conservarsi e reintegrarsi grazie all’in-cessante lavoro di tutela e salvaguardia dell’ambientemesso in atto dal team di lavoro del Consorzio Plem-

The Plemmirio Marine Nature Reserve lies south ofSyracuse between Capo Murro di Porco and CapoCastelluccio, along the Maddalena Peninsula: 15 km ofcoastline among the most beautiful in the Mediterranean.

The Reserve, which came into being through big popu-lar demand and thanks to collaboration between theCommune and Province of Syracuse, in the framework ofa strategy of relaunching of maritime resources, wasfounded (Feb. 2005) by the Ministry for Environment andthe Tutelage of the Territory, to protect and valorise theinestimable sea patrimony in Syracuse province.

An important novelty for this year is Aquavision, a newbig trimaran making it possible directly to see the seabeds;it can easily take 52 people on board, including differentlyabled passengers. “It is unique for its characteristics in thepanorama of Italian marine reserves,” explains the directorof the Reserve, Enzo Incontro, “and is the ideal tool for pro-moting environmental education, since it allows everybodyto admire and to know from close up the wonders of thesea. Its being accessible to differently abled people too ispart of the strategies of total accessibility of the marinearea that we have pursued since the beginning and that willalways be one of the leitmotivs of every project of ours.”

It has been possible to preserve the spectacular natura-listic patrimony of the marine area and to reintegrate itthanks to the work of tutelage and safeguarding of the envi-

Un modo nuovo di osservare il mare A new way to observe the sea

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mirio, gestito da Comune e Provinciaregionale di Siracusa. Un impegno co-stante che è stato premiato da risulta-ti senza precedenti: la popolazionedella cernia dorata (Epinephelus co-stae), ad esempio, si è quadruplicata,gli esemplari della corvina (Sciaenaumbra) sono cresciuti del 72% e quelli della cernia bruna(Epinephelus marginatus) del 29%.

L’AMP si è attivata altresì nella promozione dei servizituristici poiché, come ricorda Sebastiano Romano, pre-sidente dell’AMP, “l’Area Marina è una formidabile occa-sione di crescita dello sviluppo ecosostenibile del territo-rio”. Da qui “Plemmirio World”, progetto che integral’entertainment e lo sviluppo del turismo con la missiondi tutela dell’Amp. Tanta attenzione è stata ripagata: leattività subacquee, all’interno dell’Amp, sono cresciutedel 95%, ci sono nuovi accessi al mare, il turismo nauti-co è decollato grazie alla creazione dei 400 potenzialipunti di ormeggio che consentono alle imbarcazioni diattraccare nella zona protetta senza danneggiarne i fon-dali. Il Consorzio ha coinvolto gli operatori del territorio:nove imbarcazioni di pescatori accolgono i turisti chepossono pescare e gustare a bordo il pescato.

Dai fondali dell’AMP proviene anche un pezzo di storiadi Siracusa, poiché vi sono numerosi reperti archeologi-ci di varie epoche e civiltà (molti dei quali oggi custoditinel museo P. Orsi di Siracusa). Il Consorzio sta predispo-nendo un percorso subacqueo archeologico che saràfruibile già la prossima stagione: gli appassionati potran-no esplorare la Grotta dei Cocci, immaginando le anticherotte delle navi cartaginesi, greche e romane.

ronment by the work team of thePlemmirio Consortium. There is con-stant commitment that has obtainedunprecedented results: the populationof the gold blotch grouper (Epine-phelus costae), for instance, has in-creased fourfold, the exemplars of the

brown meagre (Sciaena umbra) have increased 72% andthose of the dusky grouper (Epinephelus marginatus)29%. The Reserve is also active in the promotion of touristservices since, as Sebastiano Romano, the president of theReserve reminds us, “the marine reserve is a formidableopportunity for increasing the eco-sustainable develop-ment of the territory.” This has led to “Plemmirio World”, aproject that integrates entertainment and development oftourism with the protection of environment. All this carehas been rewarded: inside the Reserve, underwater activi-ties have increased 95%, there are new accesses to thesea, nautical tourism has taken off thanks to the creation of400 potential mooring points allowing boats to berth in thereserve area without damaging its seabeds. The Con-sortium has involved operators in the territory: nine fisher-men’s boats take tourists on board who can fish and tastethe fish caught on the boat.

From the seabeds in the Reserve there also comes apiece of the history of Syracuse, since there are numerousarchaeological finds from various epochs and civilizations(many are now kept at the P. Orsi Museum in Syracuse).The Consortium is preparing an underwater archaeologicalitinerary that will be available for the next season: enthusi-asts can explore the Cocci Cave, imagining the ancientroutes of the Carthaginian, Greek and Roman ships.

Un modo nuovo di osservare il mare A new way to observe the sea

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Salvatore GiuseppePomara

La Storia che volevo raccontartiEdizioni Arbor173 pagg. 14,00 €

Scrittore e storico catanese, in quest’ultimo libroCaruso ripercorre i più famosi misteri di sessant’annidi Storia italiana, a partire dalla firma dell’armistizio, inSicilia nel 1943: dopo quasi 65 anni, non abbiamoancora idea di come si siano svolti realmente i fatti ele trattative che precedettero la storica firma. E poi ci sono l’attentato a Mattei e la soppressione diDalla Chiesa (eseguita dalla mafia, ma voluta dachi?); la morte di papa Luciani e l’eliminazione fisicadi Aldo Moro; la prima strage politica (l’esecuzione diotto carabinieri vicino a Gela nel ‘46) e la necessità dichiudere la bocca a Pasolini. E tanto altro: mescolan-do vero e verosimile, Alfio Caruso ci racconta unlungo intrigo denso di compromessi, d’impunità e dicomplotti.

La Cattedrale, la sontuosa chiesa barocca di SantaCaterina o la splendida Cappella Palatina: elencare lechiese famose di Palermo è facile. Alla mente se nepresentano subito tante. Ma accanto a esse ce nesono moltissime “nell’ombra”, non meno belle, spes-so, e che sicuramente vale la pena di conoscere.Questo l’intento di Giulia Sommariva che, già autricedi interessanti volumi su bagli e palazzi della città, sidedica adesso all’edilizia ecclesiastica minore, elen-cando un centinaio di chiese, nei quartieri storici diPalermo, a cominciare dalla semisconosciuta SantaMaria di Jerusalem, la prima cappella del PalazzoReale. A corredo del testo le foto di Andrea Ardizzone, dedi-cate anche alle feste religiose organizzate dalle con-fraternite che si basano appunto nelle chiese, allequali è dedicato un capitolo a parte.

Alfio Caruso

Il lungo intrigoDal 1943 a oggi:

per una storia segretad’Italia

Longanesi352 pagg. 16,60 €

Una trilogia che è un piccolo capolavoro del teatro ita-liano contemporaneo: le storie delle famiglie sicilianescritte dalla Dante (considerata una delle rivelazionipiù interessanti delle scene nazionali negli ultimianni) e da lei stessa portate sul palcoscenico, appro-dano oggi in libreria e, seppure sulla pagina stampa-ta perdano un po’ della loro dirompente forza, sonopur sempre una lettura appassionante (ancorché atratti difficoltosa per l’uso del dialetto palermitano).Le tre opere narrano storie minime ma terribili di fami-glie i cui membri sono uniti da legami morbosi, difamiglie dilaniate dalle nevrosi e dal male, con unritmo coinvolgente, e sconvolgente, in cui la parolasembra materializzarsi anch’essa, facendosi pesantee carnale.Con una prefazione di Andrea Camilleri.

Emma Dante

CarnezzeriaFazi Editore

173 pagg. 14,50 €

Giulia Sommariva

Palermo.Cento chiese nell’ombra.Conoscere i tesori nascostinel centro storicoDario Flaccovio Editore304 pagg. 38 ,00 €

L’esordio in narrativa di questo dottore siciliano è unromanzo sull’immigrazione italiana in America, fra Otto-e Novecento. Un romanzo che, narrando le vicende deifratelli Ginestra (che pastori e contadini nella difficileSicilia del 1889, si lasciano tentare, come tanti altri, dalsogno di una vita migliore oltreoceano) s’allarga a rac-contare con appassionata partecipazione un fenomenoche oggi, per tanti versi, torna d’attualità. Episodi “minori” spesso dimenticati - come il linciaggio,nella prigione di New Orleans, di undici siciliani inno-centi - si intrecciano alla narrazione degli stati d’animoe delle condizioni di chi emigrava, a cominciare delleinfinite traversate in piroscafo. Sullo sfondo, l’autore cioffre anche le vicende di chi, invece, “rimaneva a casa”,nei minuscoli paesi dell’entroterra.

LIBRI>BOOKS

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Partinico vanta un’origine remotissima e leg-gendaria che si fa storia nel Trecento, quandoFederico II d’Aragona concesse ai monaci Cister-censi che s’erano stabiliti in questa zona di costrui-re un borgo feudale. Ben presto questo primoagglomerato di case contadine si fa prospera citta-dina, grazie al benessere derivato dalla coltivazio-ne di una terra particolarmente feconda e riccad’acqua. Ed ecco che sorgono i primi palazzi, leprime chiese: nel Seicento venne fondata, fra l’al-tro, la Chiesa Madre intitolata all’Annunziata,oggi principale monumento di Partinico, insieme

Partinico boasts a very remote and legendaryorigin that became history in the fourteenth cen-tury, when Frederick II of Aragona granted theCistercian monks, that had settled in this area,permission to build a feudal hamlet. Very soonthis first agglomeration of rural houses became aprosperous town, thanks to the profits derivingfrom the cultivation of particularly fertile landrich in water. So there arose the first buildings,the first churches: in the seventeenth centurythere was founded, among others, the ParishChurch, dedicated to the Virgin of the As-sumption, today the main monument in Par-tinico, alongside the beautiful fountain with eightmouths and the music stand. Then there is aninteresting civic museum with a pinacotheca,containing fine canvases by Sicilian artists.

In the nineteenth century the town got its ownautonomy, thanks to the favour of king Fer-dinand of Bourbon, who named it a town. Andnow one is inclined to think that it must havebeen very simple to convince the king: all thatwas necessary was to get him to taste the winefrom these lands. As a matter of fact, we knowthat the king liked it so much as to order the cre-ation of a big wine production centre, the “ances-

Nel cuore di una piana vasta e fertileIn the heart of a vast and fertile plain

Partinico

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alla bella fontana a otto bocche e al palchetto dellamusica. Senza dimenticare l’interessante MuseoCivico con la Pinacoteca, ricca di preziose tele diautori siciliani.

Nell’Ottocento, la cittadina ottenne una propriaautonomia, grazie al favore di re Ferdinando diBorbone che la nominò città. E adesso viene dapensare che debba essere stato ben semplice con-vincere il re: bastava invero fargli assaggiare ilvino di queste terre. In effetti, sappiamo che al reesso piacque tanto da ordinare la realizzazione diuna grande cantina, “progenitrice” per così dire diquelle che oggi diffondono nel mondo la bontà delvino di Partinico.

Non solo vino: l’agro particinese è prodigoanche di olive e dunque di olio squisito, di ortaggie frutta genuini e profumati. E il clima che nerende possibile la maturazione è anche quello cherende una vacanza in queste campagne particolar-mente gradevole.

Un cenno, infine, per le feste tradizionali, acominciare da quella in onore di San Giuseppe, inmarzo, quando vengono imbandite le tavolate coni migliori prodotti della terra. In agosto un’altraimportante celebrazione, quella in onore dellaMadonna del Ponte, la patrona, alla quale è intito-lato un venerato santuario colmo di pittoreschi exvoto che ben testimoniano la devozione per laVergine.

tor”, so to speak, of those that today spread in theworld the goodness of Partinico wine.

There is not only wine: the Partinico lands alsogive abundant olives and hence delicious oil,vegetables and natural and scented fruit. And theclimate that makes its ripening possible is alsowhat makes a holiday in this area particularlypleasant.

Lastly, a mention of the traditional feasts, start-ing from the one in honour of St. Joseph, inMarch, when special banquets are prepared withthe best products of the land. In August there is

another important celebration, in honour of theMadonna of the Bridge, the patron saint, towhom a revered sanctuary full of picturesque exvotos is entitled, clearly testifying devotion to theVirgin.

...Very soon this first agglomeration of rural houses became a prosperous town,thanks to the profits deriving from the cultivation of particularly fertile land rich inwater....

...Ben presto questo primo agglomerato di case contadine si faprospera cittadina, grazie al benessere derivato dalla coltivazionedi una terra particolarmente feconda e ricca d’acqua. ...

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Siamo quasi alla fine della consiliatura ed è tempo di bilanci.Quello dell’Assessorato Territorio e Ambiente della ProvinciaRegionale di Palermo, guidato da Aristide Tamajo, è sicura-mente positivo. Tra le numerose attività svolte in questo quin-quennio spicca l’attenzione costante verso le Riserve di Ustica,Serre di Ciminna, Bagni di Cefalà Diana e Pizzo Chiarastella.Fiore all’occhiello è stato l’acquisto della sede della RiservaNaturale Orientata “Isola di Ustica”, costata 412 mila euro, uti-lizzando i fondi Pir (Rete ecologica Isole Minori), da adibire aforesteria per gli operatori della riserva e per potere offrire ser-vizi al pubblico e ai visitatori.

We are almost at the end of the mandate and it is a time forfinal budgets. That of the Ministry for the Territory andEnvironment of the Regional Province of Palermo, headed byAristide Tamajo, is surely positive. Among the numerousactivities in this five-year period there stands out constantattention to the Ustica, Serre di Ciminna, Cefalà Diana bathsand Pizzo Chiarastella reserves. The proudest boast has beenthe purchase of the office of the Island of Ustica Special NatureReserve, which cost 412 thousand euros, using the Pirs (LesserIslands Ecological Network) funds, to use as lodgings for peo-ple working in the reserve and to be able to offer services tothe public and visitors.

Provincia Regionale di PalermoAssessorato alle Politiche dell’Ambiente, Difesa del Suolo,

Aree Protette, Riserve Naturali, Polizia Provinciale

Impegno per la NaturaEngagement for Environment

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Il progetto, i cui lavori di manutenzione straordi-naria sono stati già aggiudicati, è stato realizzatodall’architetto Francesco Lagna della DirezioneValorizzazione delle Risorse Ambientali dellaProvincia e prevede di ospitare gli uffici, un localeper l’accoglienza dei visitatori e spazi per eventua-li attività collaterali. La sede sarà funzionale edoperativa per la prossima stagione estiva. “I nostrioperatori e i turisti - sottolinea il Presidente dellaProvincia Francesco Musotto - potranno dunquepresto avere un preciso punto di riferimento contutta una serie di servizi finalizzati alla conoscenzae valorizzazione dell’area protetta”.

Le Riserve sono state, altresì, protagoniste, intutti questi anni, di attività educative e didatticheche hanno coinvolto ed impegnato quasi duemilastudenti di scuole medie inferiori e superiori diPalermo e provincia. I progetti di educazioneambientale, il cui obiettivo è stato quello di sensi-bilizzare i giovani sull’importanza della conserva-zione dell’ecosistema, hanno contribuito a svilup-pare l’intereresse degli studenti e ad accrescere,mediante visite guidate organizzate dallaProvincia e dalle scuole, la loro sensibilità ambien-tale attraverso le conoscenze dirette di questo

The project, the extraordinary maintenance worksfor which have already been assigned, was done bythe architect Francesco Lagna of the Direction ofValorisation of Environmental Resources in theProvince, and it contemplates the place housing theoffices, the visitor centre and spaces for possible col-lateral activities. The centre will be functional andoperational for the next summer season. “Our ope-rators and tourists,” stresses the President of theProvince Francesco Musotto, “will thus soon be ableto have a precise reference point with a whole seriesof services for knowledge and valorisation of thereserve.”

Reserves have also been the protagonists, in allthese years, of educational and informational activi-ties that have involved and engaged almost twothousand students from junior and senior highschools in Palermo and the province. The environ-mental education projects, whose objective has beento sensitize young people on the importance of theconservation of the ecosystem, have helped to deve-lop interest in students and, through guided visitsorganized by the Province and by schools, to increa-se their environmental sensibility through directknowledge of this important natural patrimony.

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> La nuova sede della Riserva Naturale Orientata “Isola di Ustica”

> the new office of the Island of Ustica Special Nature Reserve

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importante patrimonio naturale. Per migliorare iservizi all’interno delle riserve si è provveduto allainformatizzazione delle tre sedi con l’acquisto dicomputer, stampanti, un pc portatile con videoproiettore, alla realizzazione di un info-point edalla formazione del personale addetto.

Con i fondi del Pir - Rete ecologica saranno rea-lizzati inoltre le tabellazioni, le recinzioni e partedella sentieristica delle riserve. I lavori saranno

To improve services inside the reserves, stepshave been taken to computerise the three placeswith the purchase of computers, printers and alaptop with a video projector, to create an info-point and to train staff.

With the Pir-Ecological Network funds thesignposting, the enclosures and part of the pathsin the reserves will also be done. The work will becontracted out very soon and presumably comple-

> Ustica: la piscina

naturale e il porticciolo

> Ustica: the natural

pool and

the harbour

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appaltati molto presto ed ultimati presumibilmen-te entro il 30 giugno del 2008. “Vogliamo garanti-re la salvaguardia e la fruizione delle riserve - dicel’assessore all’Ambiente Aristide Tamajo - attra-verso un presidio costante delle sedi per contri-buire anche alla valorizzazione delle zone natura-listiche con la promozione del turismo e lo svolgi-mento di molteplici attività di educazioneambientale”.

L’attività dell’Assessorato si è dispiegata congrande attenzione anche alla valorizzazione e curadella fascia costiera, dei porti e alla protezione del-l’ambiente marino. È giunto al traguardo il pro-getto “Gestione delle risorse acquatiche e forma-zione degli operatori della fascia costiera orientaledella provincia di Palermo” per il rilancio dellapesca, che vede l’Amministrazione di PalazzoComitini capofila, insieme ad altri partners scien-tifici. Una raccolta di dati e indicazioni sulle attivi-tà svolte, con particolare riguardo alle aree diaccrescimento di specie ittiche, che sono state inol-trate alla Regione Siciliana per la redazione del pianodi gestione della pesca. È stata prestata attenzioneanche all’aggiornamento e alla riqualificazione di

ted by 30 June 2008. “We want to guarantee thesafeguarding and enjoyment of the reserves,” saysthe Provincial Minister for the EnvironmentAristide Tamajo, “through a constant presence ofthe places, also so as to contribute to the valorisa-tion of the natural areas, with the promotion oftourism and manifold environmental educationactivities.”

The activity of the Provincial Ministry has alsoinvolved great attention to the valorisation andprotection of the coastal strip, the harbours andthe sea environment. The project for “Manage-ment of aquatic resources and training of opera-tors for the eastern coastal strip of Palermo pro-vince” has been completed; it aims to relaunchfishing, and sees the administration of PalazzoComitini in the lead role, alongside other scientificpartners. Data and indications have been collectedon the activities carried out, with particular atten-tion to the breeding areas of fish species, and thesehave been sent to the Sicilian Region for prepara-tion of the fishing management plan. Attentionhas also been paid to the updating and retrainingof a hundred or so fishermen in the coastal com-

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> In queste pagine in senso orario: educazione ambientale a Ustica; esemplare di codirosso; una volpe

> On these pages clockwise: environmental education at Ustica; a redstart; a fox

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munes through training courses. The action of theProvince has also concerned a program of resty-ling of important landing places for fishing boats,and this will benefit the economy in the whole sec-tor. The last project, in order of time, has beenredoing the little harbour of Isola delle Femmine,the work for which, with five hundred thousandeuros from the Por Sicilia funds, contemplates therestoration of the landing area and the improve-ment of landing safety. Other regional funds, for atotal of a million and a half euros, have been usedfor the realization of four projects affecting theharbours at Sferracavallo, Arenella, San Nicolal’Arena and Porticello.

The work by the Province for the reclamation ofthe Oreto-Ficarazzi shore (over 2 million euros forthe project) will soon be completed. This work ser-ves for the improvement of a stretch rich in sym-bolic places, in an area that is a usual destinationof Palermo people, which decades of neglect havereduced to an enormous dump in the open. Allthat is needed now is a variation survey to build awharf in wood, a hundred metres long, 25 ofwhich in the water, to define the sea promenade,as shown in the 1939 cartographies. The decisionwas consequently taken to create a new environ-mental context in harmony with the surroundingnature, reconstructing the charming scenographyof the past, with a bigger presence of green spaces,benches, picnic areas, refreshment and aggrega-tion places open to the townspeople.

un centinaio di pescatori dei comuni costieri attra-verso dei corsi di formazione. L’azione dellaProvincia è stata poi indirizzata verso un program-ma di restyling di importanti approdi per le bar-che da pesca che gioverà all’economia di tutto ilsettore. Ultimo progetto, in ordine di tempo, ilrifacimento del porticciolo di Isola delle Femminei cui lavori per 500 mila euro, finanziati con i fondidel Por Sicilia, prevedono il ripristino del piazzalee il miglioramento della sicurezza nell’approdo.Un altro finanziamento della Regione per unammontare complessivo di un milione e mezzo dieuro è stato utilizzato per la realizzazione di quat-tro progetti che interessano i porti di Sfer-racavallo, Arenella, S. Nicola l’Arena e Porticello.

Sono poi in dirittura d’arrivo i lavori dellaProvincia per la bonifica del litorale Oreto -Ficarazzi (oltre 2 milioni di euro il progetto), per ilrisanamento di un tratto ricco di luoghi simbolo, inuna zona meta abituale dei palermitani, che decen-ni d’incuria hanno ridotto a un’enorme discaricaall’aperto. Si attende soltanto una perizia divariante per realizzare un pontile in legno, lungoun centinaio di metri, di cui 25 in acqua, per defi-nire la passeggiata a mare, così com’era riportatanelle cartografie del 1939. Si è voluto dunque crea-re un nuovo contesto ambientale in armonia con lanatura circostante, ricostruendo la suggestiva sce-nografia di un tempo, con maggiori presenze dispazi a verde, panchine, aree attrezzate, punti diristoro e di aggregazione aperti alla cittadinanza.

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Capita di avere poco, pochissimo tempo perconoscere una città e allora che fare? Certo non cisi può affidare al caso, così ecco una guida per tutticoloro che si fermano a Palermo appena un giorno.C’è dentro un po’ di tutto: idee per lo shopping eper conoscere i monumenti - e per convincersi atornare un’altra volta!

Sometimes you happen to have little time, very littletime, to get to know a town, and so what do you do?You certainly cannot leave things to chance, so here isa guide for those people that stop in Palermo just forone day. In it there is a little of everything: ideas forshopping and getting to know the monuments - andmaking up your mind to return another time!

Palermo 24hVivere la città in un giorno > Enjoy the city in one day

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Ore 9.00La colazione è un rito, ed è anche il pasto più

importante della giornata. Consumatela al Bar Alba,una delle “istituzioni” cittadine. Affollato a ogni ora,a colazione fa il pienone. Cornetti sofficissimi allacrema o alla marmellata la fanno da padroni, ma cisono anche altre dolci specialità, tutte da assaggiare.

Ore 10.00Per conoscere l’anima di Palermo sono irrinun-

ciabili i mercati storici: il Capo, la Vucciria eBallarò (che si trovano, rispettivamente, a fiancodel Teatro Massimo, fra via Roma e Corso VittorioEmanuele, e alle spalle della via Maqueda) con leloro bancarelle e i venditori vocianti sono un’espe-rienza incredibile per ogni viaggiatore, che potràcogliere l’essenza mediterranea della città - eovviamente fare qualche acquisto. Un cartoccio diolive fragranti, ad esempio, da gustare durante lapasseggiata, o magari qualche conserva da portarea casa.

Camminando fra le bancarelle, basta alzare losguardo per accorgersi che, tutt’intorno alle piazzee lungo le strade, ci sono palazzi bellissimi, spesso

9 amBreakfast is a rite, and it is also the most impor-

tant meal of the day. Have it at the Bar Alba, an“institution” in the city. Crowded at all times ofday, at breakfast it is full up. Soft croissants withcream or jam steal the show, but there are alsothere other sweet specialities, all to be tasted.

10 amTo get to know the soul of Palermo you have to

see the historic markets: Capo, Vucciria and Ballarò(respectively near Teatro Massimo, between ViaRoma and Corso Vittorio Emanuele, and behind ViaMaqueda) with their stands and the shouting ven-dors are an unbelievable experience for every travel-ler, who can perceive the Mediterranean essence ofthe city - and obviously make some purchases. Abag of fragrant olives, for instance, to eat as youwalk, or possibly some preserve to be taken home.

Walking among the stands, you just have to lookup to realize that all around the piazzas and alongthe streets there are very beautiful buildings, oftenrundown but not devoid of particular elegance.Palermo was for a long time a capital and a rich city,

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decaduti, ma non privi di una loro eleganza.Palermo fu a lungo capitale e città ricca, e i segnidel suo passato sono ovunque. Per conoscere imonumenti principali - la Cattedrale, il PalazzoReale con la Cappella Palatina, la bella FontanaPretoria, e tanti altri - è una buona idea acquistareil biglietto per i bus “Palermo Sightseeing”. I per-corsi sono studiati per consentire ai visitatori divedere il maggior numero di monumenti, salendoe scendendo a piacimento dal bus.

Ore 13.00All’ora di pranzo è il momento di conoscere i

cibi di strada, autentica specialità di Palermo: dalpane con le panelle e cazzilli (frittelline di farina diceci e crocchette di patate) al pani ‘ca meusa (foccac-cia con milza cotta nella sugna e volendo conditacon ricotta e caciocavallo grattugiato: in questocaso si definisce “maritata”), fino allo sfincione, ivenditori palermitani sono in grado di imbandirele prelibatezze più speciali. Uno degli indirizzi più“gettonati” è quello della focacceria di PortaCarbone alla Cala, che si chiama proprio “Pani ‘cameusa” come il suo prodotto più richiesto.

Per il caffè ci spostiamo verso la Villa Giulia.Poco prima dell’ingresso del parco, sulla viaLincoln, ecco il Bar Rosanero, dove lo squisitocaffè si può accompagnare con un’altrettanto squi-sita… sigaretta. Niente a che vedere con il tabacco,

Arte “povera”Per i turisti è quasi una meta da pellegrinaggio: il mosaico liberty che ornal’esterno del panificio Morello nel mercato del Capo venne realizzato nel 1908,da un autore ignoto che si ispirava però, con ogni probabilità, allo stile incon-fondibile di Gustav Klimt. La snella fanciulla che regge le spighe è bellissima,un simbolo tangibile della diffusione dell’amore per l’arte che pervadevaPalermo al principio del Novecento e ha lasciato una quantità di segni.(per saperne di più: Sicilia Liberty, Dario Flaccovio, pagg. 248, 65 euro).

“Poor” art > For tourists it is almost a pilgrimage destination: the art nouveaumosaics that adorn the outside of the Morello bakery in the Capo market wasdone in 1908, by an unknown artist very probably inspired, however, by the unmi-stakable style of Gustav Klimt. The slender young girl that holds up the ears ofcorn is very beautiful, a tangible symbol of the diffusion of the love for art that per-vaded Palermo at the start of the twentieth century and left many signs.(to know more about it: Sicilia Libertà, Dario Flaccovio, 248 pages, 65 euros).

Tra i banchi dei mercati storici non manca la gastronomia da strada. “Piatto” tradizionale:

il panino con la milza > Among the stands of the oldmarkets you will find streetfood. A traditional “dish”

is the focaccia with spleen

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si tratta di una cialda allungata, dalla forma simileappunto a una sigaretta, colma di soffice crema diricotta e spolverata di zucchero a velo.

A questo punto si impone una passeggiata nellavilla, un bel parco realizzato, “per il godimento delpopolo”, nel Settecento. Villa Giulia fu il primogiardino pubblico della città e fu definito daGoethe, noto amante delle iperboli, “il luogo piùstupendo del mondo”. Il suo impianto, con l’abbi-namento di figure geometriche, compone una pla-nimetria alla quale molti hanno dato una interpre-tazione esoterica. Al centro si trova uno spiazzo conuna fontana, circondato da esedre neoclassiche, dalquale si dipartono i viali alberati e orlati di aiuole

and the signs of its past are everywhere. To get toknow the principal monuments - the cathedral, theRoyal Palace with the Palace Chapel, the beautifulPretoria Fountain and so many others - it is a goodidea to purchase a ticket for the PalermoSightseeing buses. The routes are worked out toallow visitors to see the biggest possible number ofmonuments, hopping on and off the bus.

1 pmLunchtime is the time to get to know street foods,

an authentic Palermo speciality: from bread withpanelle and cazzilli (fritters made with chickpeaflour and potato croquettes) to pani ‘ca meusa (focac-cia with spleen cooked in lard and if you want sea-soned with ricotta and grated caciocavallo: in thiscase it is defined “married”), down to sfincione, thePalermo vendors are able to prepare the most spe-cial delicacies. One of the most popular addressesis that of the focaccia maker at Porta Carbone allaCala, which is called precisely “Pani ‘ca meusa”like its product most in demand.

For coffee we move toward Villa Giulia. Justbefore the entrance to the park, in Via Lincoln, thereis the Bar Rosanero, where delicious coffee can beaccompanied with a no less enjoyable… “cigaret-te.” It has nothing do with tobacco, but is a lengthe-ned wafer, with a shape similar precisely to a ciga-rette, full of soft cream of ricotta and with a dustingof icing sugar.

At this point one must have a walk in the park, abeautiful one created, “for the enjoyment of thepeople”, in the eighteenth century. Villa Giulia was

the first public garden in the city and was definedby Goethe, a known lover of exaggerations, “themost stupendous place in the world.” Its layout,with a combination of geometrical figures, makesup a planimetry to which many have given an eso-teric interpretation. At the centre there is an openspace with a fountain and surrounded by neoclas-sic exedras, from which there start tree-lined pathsedged by flowerbeds full of blooms. Busts of illu-strious Palermitans, aviaries and statues of allego-ries of vices and virtues or of fanciful creaturesaccompany the walk as far as the fountain with theGenius of Palermo, a representation of the geniusloci of the city.

Piante, putti e architetture esoteriche nella bella Villa Giulia, giardino settecentesco cittadino > Plants, puttos andesotheric architecture in the beautiful Villa Giulia, the eighteenth century park of Palermo

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fiorite. Busti di palermitani illustri, voliere e statuedi allegorie di vizi e virtù o di fantasiose creatureaccompagnano la passeggiata fino alla fontana conil Genio di Palermo, raffigurazione del genius locidella città.

Ore 16.00Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping: via

Isidoro La Lumia, parallela alla bella via Libertà,arteria centrale e principale, è un’infilata di negozidi vario genere, dall’etnico all’artigianato all’abbi-gliamento. Fra i tanti indirizzi, segnaliamo quello di“Geppetto & Co”, laboratorio artigianale di mobilie oggetti in legno (al civico 27); di “La luna nelpozzo”, dove troverete monili, lumi, morbide sciar-pe e altro, di gusto orientale (civ. 24) e di “Altrobio”,

i pupi di CuticchioPer passare il pomeriggio, si può anche andare invia Bara all’Olivella, dove, fra una bottega artigia-nale e un caffè, si apre il caratteristico teatrino deipupi dell’associazione Figli d’Arte Cuticchio (civ.95). Gli spettacoli si svolgono solitamente nel finesettimana, il calendario si può consultare sul sitowww.figlidartecuticchio.com

Cuticchio’s puppets > To spend the afternoon,you can also go to Via Bara all’Olivella, where, bet-ween a handicraft shop and a café, there is thequaint puppet theatre of the Figli d’Arte Cuticchioassociation (street number 95). The shows areusually at the weekend; the calendar can be foundat the site www.figlidartecuticchio.com

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rivendita di prodotti e alimenti biologici, dallesaponette all’olio d’oliva alle minestre (civ. 63)

Ore 19.00L’abitudine dell’aperitivo si è ormai imposta a

Palermo e i locali fra cui scegliere si sono moltipli-cati: possiamo andare al “Berlin Caffè”, locale dal-l’arredamento semplice e regolarmente cambiato,luci soffuse e sempre affollatissimo, oppure alla“Champagneria del Massimo”, a pochi passi dal-l’omonimo teatro, wine bar noto e decisamenteabbordabile nei prezzi.

Ore 20.00Per la cena Palermo offre locali per tutte le

tasche e tutti i gusti. Cominciamo da una trattoriae pizzeria semplice, ma pulita e gradevole, sempreaperta; “La mensa del popolo”, offre piatti di cuci-na siciliana, soprattutto pesce, ma anche couscousnordafricano e squisite pizze cotte nel forno alegna. Tutt’altro genere per “Gigi Mangia”, risto-rante che prende nome dal suo proprietario: sitratta di un locale elegante, con dieci tavoli appe-na, un menù sempre diverso secondo la disponibi-

4 pmWe devote the afternoon to shopping: Via Isidoro

La Lumia, parallel to the beautiful Via Libertà, thecentral and principal artery, is a succession ofshops of various kinds, from ethnic to craftsman-ship and clothing. Among the many addresses, wewill mention that of “Geppetto & Co”, a non-indu-strial workshop producing furniture and objects inwood (at street number 27); of “La Luna nelPozzo”, where you will find necklaces, lights, softscarves and other, in oriental taste (street number24) and of “Altrobio”, a shop selling organic food-stuffs and other articles, from bars of soap to oliveoil and soups (street number 63)

7 pmThe habit of the aperitif is now normal in

Palermo and the places among which to chooseare numerous: we can go to the “Berlin Caffè”, aplace with simple furnishing which is regularlychanged, dim lights, always crowded, or to the“Champagneria del Massimo”, a short way fromthe Teatro Massimo, a well-known wine bar withvery good prices.

8 pmFor dinner Palermo offers places for all pockets

and all tastes. We start from a simple trattoria andpizzeria which is clean and pleasant, always open:“La mensa del popolo” offers Sicilian cuisine, aboveall fish, but also North African couscous and deli-cious pizzas cooked in a firewood oven. Of a com-pletely different kind is “Gigi Mangia”, a restaurantthat takes its name from its owner: it is an elegantplace, with just ten tables, a different menu alwaysdepending on the availability of the market and theseason, with a particular eye for niche products,

In centro, per lo shopping “bio” o per l’aperitivo > In thecity centre for “ecological” shopping or an aperitif

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from “badda” beans from Polizzi Generosa toBronte pistachios.

Different again is Fresco, a restaurant speciali-zing in organic dishes prepared with raw mate-rials with certified origin. An informal environ-ment, varied cuisine (buffet lunch, the eveningmeal à la carte) and live music for a pleasantevening.

10 pmIt is one of the most popular and chic places in

Palermo: Cuba Sperlinga, immersed in the greene-ry of a garden, is decidedly multiform in the offer,since it is at the same time a café and a restaurant,a brasserie and a party house, a wine bar, a tearoom and a lounge. In short, there is something forall tastes till late at night.

Lastly, in the peace and quiet of a little piazza inthe historic area, we can mention I Malavoglia,created as a literary coffee inspired by the famousnovel by Giovanni Verga, the ideal place to spendpleasant hours after dinner, but also at other times.(text: chris j. raeli > photos: hanne carstensen; luigi lazzaro)

lità del mercato e della stagione, con un occhio diriguardo per i prodotti di nicchia, dai fagioli “bad-da” di Polizzi Generosa ai pistacchi di Bronte.

Ancora diverso “Fresco”, ristorante specializza-to in piatti biologici preparati con materie prime diprovenienza certificata. Ambiente informale, cuci-na varia (pranzo al buffet, la sera alla carta) emusica dal vivo per una serata piacevole.

Ore 22.00È uno dei locali più frequentati e chic di

Palermo: la “Cuba Sperlinga”, immersa nel verdedi un giardino, è decisamente multiforme nell’of-ferta, poiché è allo stesso tempo caffetteria e risto-rante, brasserie e party house, wine bar, tea room,lunge. Insomma, c’è qualcosa per tutti i gusti efino a tarda notte.

Nella tranquillità di una piazzetta del centro sto-rico, segnaliamo infine “I Malavoglia”, che nascecome caffè letterario ispirato all’omonimo, famosoromanzo di Giovanni Verga ed è il luogo adatto pertrascorrere un gradevole dopocena, e non solo. (testo: chris j. raeli > foto: hanne carstensen; luigi lazzaro)

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Dopocena a Palermo: al pub oppure a godersi lo spettacolo della città by night > After dinner

in Palermo: in a pub or admiring the night view of the city

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Bar Albapiazza don Bosco, 7c (chiuso lunedì/closed on monday)

Palermo Sightseeingwww.palermo.city-sightseeing.itcosto biglietto 20 euro; partenze tutti i giorni ogniora dalle 10 alle 17, con commento multilingue/ticket 20 euros; departure every day every hourfrom 10 am to 5 pm, with multilingual commentary

Bar Rosaneropiazzetta Porta Reale

Berlin Cafèvia Isidoro La Lumia, 21(chiuso domenica/closed on Sundays)

Cafè Lab Galleryvia Pignatelli Aragona 11 tel. 091 6112171(chiuso lunedì/closed on Mondays)

La Mensa del Popolovia Mariano Stabile, 58 tel. 091 325943(sempre aperto/always open) 20,00 €

Gigi Mangiavia Belmonte, 104d tel. 091 587651(chiuso domenica/closed on Sundays); 40,00 €

Fresco - Bio…Logico! Art & More Restaurantvia Enrico Albanese, 24-26; 25 €

La Cubaviale F.sco Scaduto (interno Villa Sperlinga)tel. 091 309201(aperto tutti i giorni dalle 19 fino a tarda notte/open all days from 7pm till late in the night)

MalavogliaPiazzetta Pietro Speciale, 5 tel. 091 334619(aperto tutti i giorni 15 - 00.30)

info

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It was nineteen sixty-eight. It was January. Themild Sicilian winter, as is well known, the island ofsun … long hot summers, mild winters… every rulehas its exceptions, and that winter was cold, bitterlycold; they had sown in November, on the hills ofwestern Sicily, they had sown in the valleys, and nowthere was nothing to be done but wait, in the littleBaroque palazzos of the gentlemen (not very many)and in the poor hovels (very many) with reed roofs:to wait in front of the smoke-blackened hearths sur-rounded by the blue tiles of Arabia, to wait and lookat the black cauldron of the many shepherds that onthose hills lived and died without suspecting the exis-tence of the rest of the world. The sea is not far away,yet in that portion of Sicily between the provinces ofPalermo, Trapani and Agrigento, it seemed an impos-sible entity, in another world, and water something tobe expected only from the sky, sometimes, prayingand cursing. There was however a lack of roads, greatabundance of poverty, yes, plenty of poverty, illiteratepeople, old men and children, all interesting things if

Era il millenovecentosessantotto. Era gennaio. Ilmite inverno siciliano, si sa, l’Isola del sole… estatilunghe e calde, inverni miti…

Ogni regola ha le sue eccezioni, quell’inverno erafreddo, maledettamente freddo; avevano seminatoin novembre, sulle colline della Sicilia occidentale,avevano seminato nelle vallate, ora non c’era altroda fare che aspettare, nei palazzotti barocchi deisignori (pochi) come nei poveri tuguri (tanti) daitetti di canne: aspettare davanti ai focolari affumica-ti circondati dalle mattonelle azzurre d’Arabia,aspettare e guardare il calderone nero dei tantipastori che su quelle colline vivevano e morivanosenza sospettare l’esistenza del resto del mondo. Ilmare non è lontano, eppure in quella porzione diSicilia a cavallo fra le province di Palermo, Trapanie Agrigento, sembrava un’entità inarrivabile, di unaltro mondo, e l’acqua qualcosa da attendersi solodal cielo, ogni tanto, pregando e bestemmiando.C’era però mancanza di strade, grande abbondanzadi povertà, quella sì, abbondanza di miseria, di

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Quarant’anni di terremotoForty years of earthquake

Una illustrazione del libro editodall’Unicef nel 1968 per finanziarel’accoglienza dei tanti orfani dellaValle del Belice > One drawing of the book publi-shed in 1968 by Unicef to financethe put up of the many Belice Valleyorphans

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you know how to enjoy them. Then the catastrophecame: on 13 January, a terrible earthquake, with theepicentre at Gibellina, devastated the whole south-western part of Trinacria, a triangle of death anddestruction with the vertexes at Salemi, Camporealeand Montevago. An avalanche of terror, a force ofdestruction that in a few seconds took away hun-dreds of lives, houses, churches, works of art, roads,animals, whole villages, deep at night, treacherously.It was a betrayal that struck blindly, spared nothingand nobody and finished its work very quickly, leav-ing some villages completely flattened under theirsky, having inexorably collapsed on their dwellers, sothat the coffins were not even sufficient...

Forty years have passed, and this earthquake hasnever ended. It put in the headlines of newspapers ofhalf the world villages that till the day before werenot even marked on the maps, it troubled political

analfabeti, di vecchi e di bambini, tutte cose interes-santi se sai godertele. Poi venne la catastrofe: il 13gennaio, un terribile terremoto, con epicentro aGibellina, devasta tutta la parte sud-occidentaledella Trinacria, un triangolo di morte e distruzionecon ai vertici Salemi, Camporeale e Montevago.Una valanga di terrore, una forza di distruzione chesi porta via, in pochi secondi, centinaia di vite, case,chiese, opere d’arte, strade, animali, paesi interi, nelcuore della notte, a tradimento. Un tradimento checolpisce alla cieca, che non risparmia niente e nes-suno e che finisce molto presto il suo lavoro lascian-do alcuni paesi completamente distesi sotto il lorocielo, inesorabilmente crollati sulla propria gente,con le bare che non bastano...

Sono trascorsi quarant’anni, questo terremotonon è mai finito, ha scaraventato sui titoloni deigiornali di mezzo mondo paesi che fino al giornoprima non erano segnati sulle carte geografiche, hascomodato politici, sociologi, ha spezzato vite,intrecciato legami, trasformato carabinieri in bec-

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I ruderi di Poggioreale > The ruins of Poggioreale

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and sociologists, smashed life and woven bonds,turned policemen into gravediggers and nurses, cre-ated slums, and unleashed fierce polemics all overItaly. All this is now common patrimony of the chron-icles that make history.

However, there is an earthquake destined to lasteven longer: it is the earthquake that was left insidesome special people, showing, this time, that it alsoknow how to choose, without striking blindly. It is theearthquake of a person that was almost three monthsold when the accursed night buried him under debrisin his father’s car and after a few minutes broughthim out again, changing its mind, making do withsnatching his father from him, and now recountsdreams that become films, images, poems that spreadaround the world. It is the earthquake of that womanthat had a three year-old child that was to die still achild, and who digging among the rubble of herhome found the photo… the insane joy of a motherthat has a child that will forever be a child. The earth-quake of the lady that asked me to stroke her silverteapot to feel its little bruise: it was him, she told me,I took it from the rubble, as if to tell me that “he” had

A Montevago c’è da vedere:Necropoli dell’Età del Bronzoin contrada Luni

Villa rustica di età romana (fra il II secolo a.C. e il I sec. d.C.)

Sorgenti termominerali in contrada Acqua Pia,stabilimento idrotermale attrezzato

Scultura di Giò Pomodoro “Sole Nascente”,piazza della Repubblica.

Resti di un casale arabo (sec XI-XIII)in contrada Caliata.

In Montevago you can see

Necropolis from the Bronze Agein the Luni area

Rustic Roman age villa (between the 2nd centuryBC and the 1st century AD)

Thermo-mineral spring in the Acqua Pia area,hydrothermal establishment with full facilities

Sculpture by Giò Pomodoro “Dawning Sun”,Piazza della Repubblica.

Remains of an Arabic farm (11th-13th centuries),in the Caliata area.

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chini e infermieri, creato baraccopoli, scatenatoferoci polemiche in tutta Italia: un patrimonio co-mune della cronaca che si fa storia.

C’è però un terremoto destinato a vivere ancorapiù a lungo: è il terremoto che è rimasto dentro adalcune persone speciali, dimostrando, stavolta sì, disapere anche scegliere, senza colpire alla cieca. È ilterremoto di chi aveva quasi tre mesi di vita quan-do la notte maledetta lo seppellì di calcinacci nel-l’auto di suo padre e dopo qualche minuto lo resti-tuì, ripensandoci, accontentandosi di scippargliquel padre, e lui adesso racconta sogni che diventa-no film, immagini, poesie che si spandono per ilmondo. È il terremoto di quella donna che aveva unfiglio di tre anni che dovette morire restando bam-bino, e che scavando fra le macerie della sua casa netrovò le foto… la gioia folle di una madre che ha unfiglio che sarà bambino per sempre. Il terremotodella signora che mi chiese di accarezzare la suateiera d’argento per sentirne la piccola ammaccatu-ra: è stato lui, mi disse, l’ho tolta dalle macerie,come a dirmi che “lui” non aveva risparmiato nes-sun particolare della vita delle sue vittime, non

not spared any detail of the life of its victims, had notomitted to violate even the smallest meaninglessaspect of daily life. It is the earthquake of that childthat was four years old and playing in front of hishouse at Santa Margherita at four was alreadyproud of the beauty of the building of the princesFilangeri of Cutò, the “Donnafugata” of The Leopard

A Santa Margherita Belice c’è da vederePalazzo Filangeri-Cutò (sec. XVI), detto “delGattopardo”, reso famoso dal romanzo del prin-cipe Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Museo della Memoria, nell’ex Chiesa Madreancora ricca degli stucchi di Bernardo Sesta,espone ricordi e documenti del terribile sismadel 1968.

Museo del Gattopardo, accoglie i personaggirealizzati in cera dell’omonimo film di LuchinoVisconti del 1963, nonché cimeli, abiti e docu-menti dell’autore.

In Santa Margherita Belice you can see

Palazzo Filangeri-Cutò (sixteenth century), knownas “that of the Gattopardo”, made famous by thenovel by Prince Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Museum of Memory, in the former Parish Church,which still has the stuccoes by Bernardo Sesta,exhibits souvenirs and documents of the terrible1968 earthquake.

Museum of the Leopard, with wax reproductionsof the characters in the 1963 Luchino Viscontifilm, as well as souvenirs, clothes and documentsof the author.

Sopra, uno dei tanti telegrammi inviati per segnalarelungaggini burocratiche; a sinistra, la Matrice

di S. Margherita Belice devastata dal sisma > Above,one of the many telegrams sent to signal red tape;

on left, the ruins of the Main Church of S. Margherita di Belice

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aveva tralasciato di violentare neppure il più picco-lo insignificante aspetto della vita quotidiana. È ilterremoto di quel bambino che aveva quattro anni egiocava davanti alla sua casa di Santa Margherita ea quattro anni era già orgoglioso della bellezza delpalazzo dei principi Filangeri di Cutò, la “Donna-fugata” del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, loricorda ancora com’era quel palazzo insieme a tuttociò che diventò polvere la notte della catastrofe, loricorda grazie al nonno che lo trasse dalle macerie,lo ricorda ora che è presidente del consiglio provin-ciale della sua provincia di cui ancora vuole ripara-re le ferite. È il terremoto del dottore Triolo che fusorpreso a Montevago mentre era un giovane, tran-quillo avvocato che coltivava già la sua passioneper la politica: il sisma con lui è stato un esattoreimplacabile, ha voluto le persone che gli erano piùcare senza cancellarne però la forza e l’ostinazionedi vivere; il dottore Triolo che divenne sindaco diun paese che non c’era, il sindaco che per convoca-re i consigli comunali doveva chiamare il banditorecol tamburo, perché non c’erano le pareti a cui attac-care i manifesti, il sindaco che fra le macerie inmezzo ai suoi concittadini sopravvissuti chiese“Ragazzi, dove lo facciamo il paese?”, e tutti insie-me posero la prima pietra e dopo quella tutte lealtre senza mai avere paura del proprio dolore.Sono passati tanti anni, il terremoto è diventato

by Tomasi di Lampedusa, and still remembers it asif it was that building together with everything thatbecame dust on the night of the catastrophe, heremembers it thanks to his grandfather, who pulledhim out of the rubble, he remembers it now that heis the president of the council of his province, whosewounds he still wants to repair. It is the earthquakeof Mr. Triolo, who was caught in Montevago whilehe was a calm young lawyer who already cultivat-ed his passion for politics: the earthquake made himpay an implacable price, it chose to take away thepeople that were dearest to him though withoutwiping out his strength and determination to live;Mr. Triolo who became the mayor of a village that

did not exist, the mayor who to convene the localcouncil had to call a town crier with a drum, becausethere were no walls on which to put posters, themayor that among the rubble said to other survivinglocal people: “Guys, where shall we put the village?”and they all together put down the first stone andafter that one all the others without ever being afraidof their own pain. So many years have passed; theearthquake has become museums and monumentsin the whole valley that today is one of the richestand most beautiful places in Sicily.

40 years have passed, the earthquake is above allstories that have changed men and landscapes; thelandscape is more beautiful and interesting when itis drenched in stories; you travel and look, and youdon’t see the stories, you cannot photograph them,you don’t find them on the maps, but you feel them,you meet them in the people that have experiencedthem, even in those that have only listened to them,and make the world as it is. (text: anna gelsomino >photos: anna gelsomino, hanne carstensen)

Immagini sulla stampa di quei terribili giorni. A destra, Calogero Triolo, l’ex sindaco di Montevago,

oggi memoria vivente di una storia lunga 40 anni > Pictures on the press of those terrible days. On right,

Calogero Triolo, the ex major of Montevago, today living witness of a 40 years old history

A Poggioreale c’è da vedereLa vecchia Poggioreale di Sicilia ante sisma èoggi un affascinante “paese fantasma”.

In Poggioreale you can see

Old Poggioreale di Sicilia before the earthquake istoday a fascinating “ghost village.”

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musei e monumenti in tutta la valle che oggi è unodei luoghi più ricchi e più belli di Sicilia.

Sono passati 40 anni, il terremoto è soprattuttostorie che hanno cambiato uomini e paesaggi; ilpaesaggio è più bello e interessante quando è intri-so di storie; tu viaggi, guardi, e le storie non le vedi,non le puoi fotografare, non le trovi sulle mappe,ma le senti, le incontri nelle persone che le hannovissute, perfino in quelle che le hanno solo ascolta-te, e fanno il mondo com’è. (testo: anna gelsomino >foto: anna gelsomino, hanne carstensen)

A Gibellina c’è da vedereLa gigantesca scultura “Montagna di Sale” di Paladino

Il Cretto di Burri, opera di pietosa copertura delsito da cui non fu possibile estrarre tutti i restidelle vittime del sisma.

Museo d’Arte Moderna.

In Gibellina you can see

The gigantic sculpture “Mountain of Salt” byPaladino

The Cretto di Burri, a work of compassionatecoverage of the site from which it was not possibleto extract all the remains of the victims of the earthquake.

Museum of Modern Art.

A Sambuca c’è da vedereZona archeologica Monte Adranone

Lago Arancio

Chiesa Madre.

In Sambuca you can see

Monte Adranone archaeological area

Lake Arancio

Mother Church.

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Ad un secolo dalla sua istituzione, la CivicaGalleria d’Arte Moderna di Palermo ha trovato lasua sede definitiva nel magnifico complessomonumentale di Sant’Anna la Misericordia (nel-l’omonima piazza, accanto allo storico mercatodei Lattarini), di recente restaurato dall’Ammini-strazione comunale. Un avvenimento “storico” sesi tiene conto che la Civica Galleria venne inaugu-rata il 24 maggio 1910 dal re Vittorio Emanuele IIInei locali, allora definiti provvisori, del Ridottodel Teatro Politeama, ma dov’è rimasta per 96anni.

Negli ampi ambienti del complesso di Sant’ An-na (formato dall’ex convento secentesco e dal quat-trocentesco Palazzo Bonet) trovano adesso piùconfortevole e congeniale esposizione dipinti esculture dal gusto neoclassico, romantico, realisti-co, liberty che costituiscono un ampio ed articola-to spaccato dello sviluppo delle arti figurative inSicilia nel periodo compreso tra la fine del ’700 ed

One century after its foundation, the CivicGallery of Modern Art in Palermo has found itsdefinitive home in the magnificent monumentalcomplex of Sant’Anna la Misericordia (in the piaz-za of the same name, close to the historic Lattarinimarket), recently restored by the city administra-tion. This is a “historical” event if we bear in mindthat the Civic Gallery was inaugurated on 24 May1910 by King Vittorio Emanuele III in the foyer ofthe Teatro Politeama, which was said at that time tobe a provisional home, though the gallery was toremain there for 96 years.

In the big rooms at the Sant’Anna complex(made up of the former seventeenth-century con-vent and the fifteenth-century Palazzo Bonet) thereis now a more convenient and congenial displayfor paintings and sculptures in neoclassical,romantic, realistic and art nouveau taste constitut-ing a big and varied overview of the developmentof the figurative arts in Sicily in the period between

The Civic Gallery of Modern Art in the Complex of Sant’Anna la Misericordia

La Civica Galleria d’Arte Moderna nel Complesso di Sant’Anna la Misericordia

© D’Aguanno/Campodivolo© D’Aguanno/Campodivolo

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i primi anni del ’900, e che rappresentano ancheuna delle più interessanti raccolte civiche italianein questo settore.

Sono 214 le opere - 178 dipinti e 36 sculture -esposte in 29 saloni, per un totale di quasi duemi-la mq di superficie, secondo un percorso ragiona-to e articolato in quattordici sezioni. L’allestimentodisegna anche una nuova fisionomia del museo,ricostituendo i percorsi di un gusto che portò ilsuo fondatore e primo direttore, EmpedocleRestivo, ed i suoi consulenti, come l’architettoErnesto Basile e l’industriale Vittorio Ducrot, maanche influenti mecenati come Ignazio Florio, adacquisire pezzi che rappresentassero al megliol’arte moderna in Italia, soprattutto nelle varie edi-zioni della Biennale di Venezia ed in altre impor-tanti rassegne o presso prestigiose gallerie private.

Fra gli autori, spiccano i nomi di Patania, Riolo,Lo Forte, Sciuti, Lojacono, Leto, Catti, De MariaBergler, Liardo, Vetri, Tomaselli, Morelli, DeFrancisco, Villareale, De Lisi, Rutelli, Ugo,Civiletti, Ximenes, Trentacoste, Ragusa; mentreper le opere degli anni Trenta, troviamo artistiquali Aleardo Terzi, Casorati, Sironi, Carrà, Se-verini, Campigli, Fausto Pirandello, Pippo Rizzo,Guttuso.

All’interno del nuovo museo i visitatori trovanoanche un book & art shop ed una confortevole caf-fetteria. I servizi museali sono gestiti da un’asso-ciazione temporanea d’imprese composta daCampodivolo, Civica e Silvana Editoriale.

the end of the 18th century and the first years of the20th, and also representing one of the most inter-esting Italian civic collections in this sector.

There are 214 works - 178 paintings and 36sculptures - exhibited in the 29 rooms, with a totalof almost 2000 square metres of display surface,set out in a logical and organised itinerary in four-teen sections. The layout also gives a new physiog-nomy to the museum, reconstituting the pathwaysof a taste that led its founder and first director,Empedocle Restivo, and his advisors - people likethe architect Ernesto Basile and the industrialistVittorio Ducrot, but also influential patrons likeIgnazio Florio - to acquire works representingmodern art in Italy in the best possible way, espe-cially at the various Biennial exhibitions in Veniceand other important festivals or at prestigious pri-vate galleries.

Among the artists, there stand out the names ofPatania, Riolo, Lo Forte, Sciuti, Lojacono, Leto,Catti, De Maria Bergler, Liardo, Vetri, Tomaselli,Morelli, De Francisco, Villareale, De Lisi, Rutelli,Ugo, Civiletti, Ximenes, Trentacoste, Ragusa;while for the thirties we find artists like AleardoTerzi, Casorati, Sironi, Carrà, Severini, Campigli,Fausto Pirandello, Pippo Rizzo and Guttuso.Inside the new museum visitors also find a book &art shop and a nice cafeteria. The museum servic-es are managed by a temporary association offirms made up of Campodivolo, Civica and Sil-vana Editoriale.

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© D’Aguanno/Campodivolo

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Sono nata e ho trascorso l’infanzia in un paesedel palermitano. Quelli erano anni in cui televiso-ri ce n’erano veramente pochi e, in più, non siaccendevano a tutte le ore. A noi bambini era con-sentito vedere la TV solo fino ad un certo orario. Ilmio passatempo preferito era quello di ascoltare lefavole. Per fortuna i “grandi” di casa mia ne cono-scevano tante e così io e i miei fratelli passavamomolto tempo ad ascoltare i “cunti”, affascinati econtenti.

Diventata grande ho voluto trasfondere il ricor-do di quei magici momenti, scrivendo e cantandole favole della mia infanzia.

Ne riporto due: Giufà e A za Salicchia. Giufà, inci-sa per la prima volta nel 1980 nella cassetta stereo7 “Sicilia ci nn’è una!”, ripercorre alcune gesta delfamoso personaggio siciliano ed è stata, più volte,inserita in raccolte musicali, saggi scolastici e lavo-ri teatrali. A za Salicchia racconta di una vecchietta,realmente esistita, che apprezzava le cose semplicidella vita, che amava ridere di tutto, e che nondisdegnava (così com’è ancora in uso nei paesini)sfurbiciari, ossia canzonare e criticare i viandantiche avevano la ventura di percorrere la strada dicasa sua.

I was born and spent my infancy in a village inPalermo province. Those were years when therewere very few televisions and besides they werenot turned on all the time. We children were onlyallowed to see TV up to a certain time. My favou-rite pastime was listening to stories. Luckily thegrownups in my house knew a lot of them and somy sibs and I spent a lot of time listening to“cunti”, spellbound and happy. Having grown up I chose to transfuse the memoryof those magic moments by writing and singingthe stories of my infancy. I will give two of them: Giufà and A za Salicchia.Giufà, recorded for the first time in 1980 on stereocassette 7 Sicilia ci nn’è una! (There is only oneSicily), goes over some deeds of the famousSicilian character and has been several times inser-ted in musical collections, school recitals and thea-trical works. A za Salicchia is about an old lady,who really existed, that appreciated the simplethings of life, loved to laugh at everything, and didnot disdain (as is still the custom in little villages)to sfurbiciari, i.e. to mock and criticize wayfarersthat happened to go along the street where shelived.

Secondo appuntamento con il mondo affascinantedel dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricerca-trice di tradizioni popolari Sara Favarò > Second appointment with the fascinating worldof Sicilian dialect: with the popular traditions’researcher Sara Favarò

I canti si possono ascoltare cliccando> You can hear the songs by clicking onwww.sikania.it

I canti nella tradizione popolare sicilianaThe songs in the Sicilian folk tradition

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GiufàC’era una volta mi racconta mia nonna / un ragazzi-no di nome Giufà / ne combinava quanto un demo-nio / faceva ridere tutta la città

Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, nefece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà neha fatte, ne fece e ne fa

Una volta sua madre andando a messa / gli disse:“Se esci tirati la porta” / Allora sapete Giufà che cosafa? / Toglie la porta / se la carica sulle spalle e da suamadre va

GiufàThere was once, my grandmother tells me, / a boynamed Giufà / he got up to as many things as ademon / and made the whole town laugh

Hear what he was, hear what he does / Giufà hasdone, did and does / hear what he was, hear whathe does / Giufà has done, did and does

Once his mother going to mass / said to him: “Ifyou go out pull the door” / Do you know whatGiufà then did? / He pulled the door off / and loa-ded it on his shoulders and went to his mother

Hear what he was, hear what he does / Giufà hasdone, did and does / hear what he was, hear whathe does / Giufà has done, did and does

Once, finding himself on a cave / he needed topee / he looked around, didn’t see anybody /only the rivulets of water that he made

Below there were seven robbers / sharing out a lotof money / but hearing these words / out of fearthey ran away / and Giufà kept the money

Hear what he was, hear what he does / Giufà hasdone, did and does / hear what he was, hear whathe does / Giufà has done, did and does

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GiufàC’era ‘na vota, mi cunta me nannaun picciutteddu di nomu Giufà.Ni cumminava quantu macignafaceva arridiri tutta a città.

Ritornello: Sintiti chi fu, sintiti chi faGiufà n’ha fattu, ni fici e ni fa,sintiti chi fu, sintiti chi faGiufà n’ha fattu, ni fici e ni fa.

‘Na vota so matri jennu a la missaci dissi: “Si nesci tirati a porta”.Allura sapiti Giufà ‘nzoccu fa?Scippa la porta,‘nte spaddi s’a carrica e va ni so ma’.

Ritornello

‘Na vota truvannusi ‘n capu ‘na gruttaci vinni di fari, di fari a pipì,

talia ‘ntornu nun vidi nissunu,sulu i viuledda di l’acqua ca fa.Ed accumincia a diri accussì:“Tu pigghia di cca, tu pigghia di dda”.Ed accumincia a diri accussì:“Tu pigghia di cca, ca io pigghiu di dda”.

Dda sutta c’eranu tanti latrunaca si spartianu un saccu di sordi,a la sintuta di sti paroliscantati scapparue li dinari arristaru a Giufà.

Ritornello

C’era ‘na vota mi cunta me nannama c’è ancora, mi dici me matri,macari lu nomu nun è cchiù Giufàma ci nni su’ tantia cumannu e a serviziu di sta società.

Ritornello

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Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, nefece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà neha fatte, ne fece e ne fa

Una volta, trovandosi su una grotta / gli venne difare, di fare pipì / guarda attorno, non vede nessuno/ solo i rigagnoli dell’acqua che fa

E comincia a dire così / “tu piglia di qua, tu piglia dilà” / E comincia a dire così / “tu piglia di qua, tupiglia di là”

Là sotto c’erano sette ladroni / che si dividevano unsacco di soldi / ma sentendo queste parole / perpaura fuggirono / e i soldi restarono a Giufà

There was once, my grandmother tells me, / butthere still is my mother tells me / maybe the nameis not Giufà anymore / but there are so many / atthe command and service of this society

Hear what he was, hear what he does / Giufà hasdone, did and does / hear what he was, hear whathe does / Giufà has done, did and does

Aunt Salicchia

There was once in my village / a very amusing oldlady / it was an amusement to hear her speak / shealso knew how to make you forget your troubles

She took life cheerfully / laughed at everything,even at herself / of course sometimes she felt bit-terness / but from her eyes a tear never fell

She knew the art of embroidery / and also with hermouth she knew how to do it / anyone who wan-ted news knew where to go / she was more infor-med than all the newspapers

She took life cheerfully / laughed at everything,even at herself / of course sometimes she felt bit-terness / but from her eyes a tear never fell

Once she decided to make cannolos / but theywere not things she knew how to make / A wholeday she shut herself up in the kitchen / to make avery fine ricotta cream

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Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, nefece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà neha fatte, ne fece e ne fa

C’era una volta mi racconta mia nonna / ma c’èancora mi dice la mamma / magari il nome non èpiù Giufà / ma ce ne sono tanti / al comando e al ser-vizio di questa società

Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, nefece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà neha fatte, ne fece e ne fa

La zia Salicchia

C’era una volta al mio paese / una vecchietta moltodivertente / era uno spasso sentirla parlare / pure iguai sapeva far scordare

Prendeva la vita con allegria / rideva di tutto, puredi lei stessa / certo provò qualche volta l’amarezza /ma dai suoi occhi mai esce una lacrima

Possedeva l’arte del ricamo / e anche con la bocca losapeva fare / chi chiedeva notizie sapeva dove anda-re / era più informata di tutti i giornali

Stava seduta con la comare / davanti la porta dellasua casa / chi passava da lì non era sparlato / solo senon c’erano o erano malati

Prendeva la vita con allegria / rideva di tutto, puredi lei stessa / certo provò qualche volta l’amarezza /ma dai suoi occhi mai esce una lacrima

Una volta volle preparare i cannoli / ma non eranocose che lei sapeva fare / Una giorno intero sichiuse in cucina / per fare una crema di ricottasopraffina

Ma non riuscì a riempire i cannoli / la crema eramolle e usciva di fuori / allora per ridere prende untappo / chiude un lato e accorcia il lavoro

Di chi vado parlando è mia zia Salicchia / lei mi hainsegnato che la vita è contentezza / certo provòqualche volta amarezza / ma dai suoi occhi mai esceuna lacrima

Prendeva la vita con allegria / rideva di tutto, puredi lei stessa / certo provò qualche volta amarezza /ma dai suoi occhi mai esce una lacrima

But she didn’t succeed in filling the cannolos / thecream was soft and came out / so for a laugh shetook a cork / she shut up one side and shortenedthe work

The person I am speaking about is my aunt Sa-licchia / she taught me that life is happiness / ofcourse sometimes she felt bitterness / but from hereyes a tear never fell

She took life cheerfully / laughed at everything,even at herself / of course sometimes she felt bit-terness / but from her eyes a tear never fell

A za SalicchiaC’era ‘na vota ô me paisi‘na vicchiaredda assai spiciusaera gran spassu sintilla parraripuru li guai sapia fari scurdari.

Ritornello: Pigghiava la vita cu l’allegrizzaarridia di tuttu puru d’idda stissacertu pruvò quarchi vota l’amarizzama dall’occhi so mai niscì ‘na stizza.

Pussidia l’arti d’arraccamari e macari cu la vucca lu sapia fari cu’ vuleva notizii sapeva unni è chi jiri era chiù ‘nfurmata di tutti li giornali.

Stava assittata cu la cummaredda davanti la porta di la so vanedda cu’ passava di ddà nun era sparratu sulu siddu ‘un c’eranu o eranu malati.

Ritornello

‘Na vota li cannola vosi priparima ‘unn’eranu cosi ca idda sapia fari‘na jurnata sana si chiuju ‘n cucinapi fari ‘na crema di ricotta supraffina.

Ma nun arrinisciu a dinchiri li cannola la crema era modda e cci niscia di fora allura pi ridiri pigghia un stuppagghiu attuppa un latu e accurza lu travagghiu.

Di cu’ vaiu parratu è me za Salicchia idda m’inzignò ca la vita è cuntintizzacertu pruvò qualchi vota l’amarizzama dall’occhi so mai niscì ‘na stizza.

Ritornello

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“Quando Dionisio sentì parlare del disastro cheaveva colpito i Cartaginesi, equipaggiò ottanta navied ordinò agli ammiragli Pharacidas il lacedemonee a Leptines di attacare le navi del nemico all’alba,mentre egli stesso, approfittando di una notte senzaluna, fece il giro con il suo esercito e, oltrepassato iltempio di Ciane, arrivò all’alba vicino all’accampa-mento del nemico, già prima che questo fosse infor-mato di quanto stava accadendo”.

Da queste parole di Diodoro Siculo (libro XIV -72.1), che ci raccontano l’epopea del tiranno sira-cusano Dionisio, apprendiamo che in quel diSiracusa era stato costruito un tempio in onore diCiane, la stessa cui Ercole - secondo lo stesso auto-re (libro IV - 23) - aveva sacrificato un toro alla suafonte, ordinando ai Siracusani di fare lo stessoogni anno, per ricordare a tutti il valore della pietà:

Ma chi fu questa Ciane, titolare di un tempionella famosa Siracusa del IV secolo a.C., negli anniin cui Dionisio aveva combattuto contro iCartaginesi (396 a.C.) e deteneva il potere in quasitutta l’Isola?

“When Dionysius heard of the disaster that hadstruck the Carthaginians, he equipped eighty shipsand ordered the admirals Pharacidas the La-cedaemonian and Leptines to attack the enemyships at dawn, while he himself, taking advantageof a moonless night, went round with his army and,having gone past the temple Ciane, at dawn wasnear the enemy camp, before the enemy knew whatwas happening.”

From these words by Diodorus Siculo (book XIV-72.1), which tell us the epic of the Syracusan tyrantDionysius, we learn that in the Syracuse area a tem-ple had been built in honour of Ciane, to whomHercules - according to the same author (book IV-23) - had sacrificed a bull at her spring, ordering theSyracusans to do the same every year, so as toremember the value of pity to everybody.

But who was this Ciane, after whom a templewas named in the famous Syracuse of the 4th cen-tury BC, in the years when Dionysius had foughtagainst the Carthaginians (396 BC) and held powerover almost all the island?

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In quel di Siracusa era statocostruito un tempio inonore di Ciane, la stessa cuiErcole aveva sacrificato untoro alla sua fonte, ordinan-do ai Siracusani di fare lostesso ogni anno...

La Fonte di Aretusa > The Aretusa Spring

Il mito in Sicilia Myth in Sicily

In the Syracuse area a temple had been built in honour of Ciane, to whom Hercules had sacrificed a bull at her spring, ordering the Syracusans to do the same every year...

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Il fiume Ciane > The Ciane river

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Ciane was a very beautiful nymph, the daughterof the king of Ausonia, Riparus, and a great friendof Proserpina, daughter of Ceres and Zeus. She wasthe only one that tried to hinder Apollo’s chariot,on which the young girl was abducted at the behestof Hades, and, failing, she cried so much as tochange herself into a spring. Today the young girl

Ciane era una bellissima ninfa, figlia del redell’Ausonia, Riparo, e grande amica di Proser-pina, figlia di Cerere e di Zeus. Fu lei l’unica checercò di ostacolare il carro di Apollo sul qualeveniva rapita la fanciulla per volere di Ade, e, nonriuscendoci, pianse così tanto da trasformarsiessa stessa in fonte. Oggi la fanciulla non piange

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Il fiume Anapo > The Anapo river

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Dettaglio della fontana di Artemide a Siracusa > Detail of the Artemis Fountain in Syracuse

più, ma scorre nel moto tranquillo del fiume che,a soli otto chilometri dalla città, da vita alla riser-va naturale orientata del Fiume Ciane.

Un’altra versione dello stesso mito ci raccontala stessa storia, ma con particolari in più.

Tanto per dire, non è che Ciane si sia liquefattadal dolore, bensì a causa della bastonata infertaledallo stesso Ade che, vista la ninfa aggrappata alcarro di Apollo, per cacciarla via la toccò con ilsuo legno biforcuto e la trasformò in acqua tur-china. Da qui il nome Ciane, dal greco cyanos,turchino.

E c’è di più. La ninfa aveva un fidanzato, Ana-po. Costui, vista la fidanzata sciogliersi comeneve al sole, pregò ed ottenne di trasformarsi infiume anche lui. Anapo si chiama oggi il fiumeche si riversa nel Ciane poco prima di sfociare,uniti, al porto grande di Siracusa.

Anapo, però, non fu un innamorato originale,perché anche una divinità, a quanto pare in epoca

cries no more, but flows in the calm motion of theriver that, just eight kilometres from the city, giveslife to the special nature reserve of the River Ciane.

Another version of the same myth tells us thesame story, but with more details.

For example, it is not that Ciane was liquefied bygrief, but instead because of the beating inflicted onher by Hades himself, that, seeing the nymph cling-ing to Apollo’s chariot, to chase her away touchedher with his forked stick and turned her intoturquoise water. Hence the name Ciane, from theGreek cyanos, turquoise.

And there is more. The nymph had a fiancé,Anapo. The latter, seeing his fiancée melt like snowin the sun, prayed and was allowed to turn into ariver. Anapo is the name of the river that runs intothe little Ciane shortly before the two watercoursesflow, united, into the big port of Syracuse.

Anapo, however, was not an original person inlove, because a divinity too, in a preceding epoch, it

Anapo, vista l’amata trasformarsi in fiume, pregò ed ottenne la stessa sorte...

Anapo, seeing his love turning into a river, prayed and was allowed to have the same destiny...

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Fontana di Artemide, Siracusa > Artemis Fountain, Syracuse

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precedente, adottò lo stesso sistema per restareaccanto all’amata.

Alfeo, questo il nome della divinità figlio diOceano e Teti, non aveva lo stesso temperamento,ché si fece le membra in acqua solo per ghermirela dolce Aretusa, figlia di Nereo e Doride, ninfaalla corte della dea Diana.

Per raccontare la leggenda, però, bisogna spo-starsi nella regione greca dell’Acacia, dove tra-scorreva le proprie giornate la dea cacciatriceinsieme con le sue ninfe.

Un giorno, una di queste, Aretusa, cercando unpo’ di frescura nelle limpide acque di un fiume, simostrò senza saperlo alle voglie del dio fluvialeche, fattosi di carne ed ossa, iniziò a rincorrerlaper i boschi pur di possederla. La ninfa chieseprotezione a Diana che, impietosita, creò una fittanebbia per nasconderla.

Alfeo, però, era una divinità dall’udito moltosensibile e la scoprì perché ne udì il respiro, affan-nato dalla paura. Diana però non abbandonò lasua protetta: la trasformò in acqua e, scagliandouna freccia al suolo, aprì una voragine doveAretusa avrebbe potuto scorrere via.

Così successe. Aretusa attraversò tutto l’Egeo eriemerse in un luogo che il mito descrive come uneden, ricco di vegetazione e di uccelli variopinti:l’isola di Ortigia.

Alfeo non si diede per vinto. Riprese le sueforme liquide, seguì la stessa strada dell’amataper sfociare proprio a pochi passi dalla fonte cheoggi tutti conoscono come Fonte Aretusea.

Si dice che questa leggenda sia stata creata daiGreci per spiegare l’ingrottamento del fiumeAlfeo, un piccolo corso d’acqua che scorre pro-prio nella regione greca.

Si dice che la stessa leggenda sia poi servita perspiegare l’origine di una fonte d’acqua dolce inquel di Ortigia, a Siracusa, proprio a pochi metridal mare, visto che non si conosce quale ne sial’origine.

La versione più moderna parla di un processochimico di desalinizzazione del mare dovuta alpassaggio per una serie di rocce e grotte, una ver-sione che siamo tentati di preferire a quella dellaviolenza tentata in eterno da Alfeo ai danni diAretusa. (maria lohman - IX continua)

seems, adopted the same system in order to stayclose to his beloved one.

Alpheus - this was the name of the divinity - theson of Oceanus and Thetis, did not have the sametemperament, and only had his limbs turned introwater to seize the sweet Arethusa, the daughter ofNereus and Doris, the latter a nymph at the courtof the goddess Diana.

To tell the legend, however, we need to moveinto the Greek region of Acacia, where thehuntress-goddess spent her days together with hernymphs. One day, one of these, Arethusa, seekinga little coolness in the clear waters of a river,unwittingly exposed herself to the desires of theriver god that, being made of flesh and bones,began to run after her through the woods to pos-sess her. The nymph asked for the protection ofDiana, who, taking pity on her, created a dense fogto hide her.

Alpheus, however, was a divinity with verygood hearing and discovered her because he heardher breathing, made anxious by fear. However,Diana did not abandon her protégée: she turnedher to water and, shooting an arrow on theground, opened up an abyss where Arethusacould flow away. So it was. Arethusa crossed allthe Aegean and resurfaced in a place that the mythdescribes as an Eden, rich in vegetation and multi-coloured birds: the island of Ortygia.

Alpheus did not give in. Taking back his liquidforms, he followed the route of the beloved one toemerge just a short way from the fountain thattoday everyone knows as the Spring of Arethusa.

It is said that this legend was created by theGreeks to explain why the river Alpheus, a smallwatercourse that flows in the Greek region, wentunderground.

It is said that the same legend then served toexplain the origin of a freshwater spring onOrtygia, in Syracuse, just a few metres from thesea, since its origin is not known.

The most modern version speaks of a chemicalprocess of desalinization of the sea, which occurswhen water passes through a series of rocks andcaves, a version that we are tempted to prefer tothat of the eternal violence by Alpheus againstArethusa. (maria lohman - IX to be continued)

Myth in Sicily

Il mito in Sicilia

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L’icona bizantina della Vergine Odigitria > The Byzantine icon of the Odigitria Virgin

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Un tesoro sotto la Cappella Palatina

Thanks to the reopening of the monu-mental portal into the Royal Palace, whichlooks out on Piazza del Parlamento, and tothe restoration of the direct connectionbetween it and the Duke of Montaltorooms through a long corridor, now thereis easier access to an underground placeunknown to most people. It is a littlechurch from the medieval epoch, precededby a narthex, exactly in line with the PalaceChapel in Palermo.

The church - which of the better knowncomplex above must have constituted thefirst religious nucleus - contains in itself,manifesting it through the evident signs of

sovrastante doveva costituire il primonucleo religioso - racchiude in sé, manife-standola attraverso i segni evidenti delletrasformazioni subite nel corso dei secoli,la memoria storica di quanti, avvicendati-si nell’Isola, ne hanno profondamente in-fluenzato non soltanto usi e costumi ma,come nel caso delle arti figurative e dell’ar-chitettura, anche il modus operandi.

Le fabbriche palatine, la cui inaugurazio-ne si deve come è noto all’insediamento incittà del sovrano normanno Ruggero II, sor-gevano nel luogo in cui in epoca islamica si

the transformations made over the cen-turies, the historical memory of those that,alternating with one another on the island,deeply influenced not only the uses andcustoms of it but, as in the case of the figu-rative arts and the architecture, also themodus operandi.

The palace buildings, whose inaugura-tion is due, as is well known, to the arrivalin the city of the Norman sovereign RogerII, went up in the place in which in theIslamic epoch there was the military quar-ter called Mo’aschar. It is likely that alreadyin the time of Guiscard, the cousin of GreatCount Roger and the first to enter the city,

Grazie alla riapertura del monumentaleportale d’ingresso al Palazzo Reale, che siaffaccia su piazza del Parlamento, e al ripri-stino del collegamento diretto tra esso e lesale Duca di Montalto attraverso un lungocorridoio, si è venuta a costituire una piùagevole via d’accesso ad un luogo sotterra-neo ancora oggi sconosciuto ai più. Si trattadi una chiesetta di epoca medievale, prece-duta da un nartece, posta esattamente incorrispondenza della Cappella Palatina diPalermo.

La chiesa - che del più noto complesso

La chiesa inferiore di Santa Maria delle Grazie a Palermo> The lower Santa Maria delle Grazie church in Palermo

A treasure under the Palace Chapel

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

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trovava il quartiere militare del Mo’aschar. È probabi-le che già all’epoca del Guiscardo, cugino del GranConte Ruggero e primo ad entrare in città, la chieset-ta - inizialmente dedicata a Santa Maria in Gerusa-lemme - fosse in uso per lo svolgimento delle funzio-ni religiose degli invasori, utile soprattutto per l’avviodi quell’opera di cristianizzazione di cui si fecero por-tatori i sovrani normanni.

Oggi tuttavia, complici le molteplici stratificazioniarchitettoniche, è difficoltoso ricostruire perfettamen-te tanto la genesi quanto gli sviluppi posteriori diquesto luogo sacro, tanto suggestivo se non altro per-ché da sempre è parte integrante di uno dei monu-menti religiosi più importanti del mondo. Vi si acce-de dall’esterno del Palazzo Reale, come già detto, daun lungo corridoio detto “manica lunga”, ma la chie-setta è internamente collegata, per mezzo di due sca-lette molto ripide, alle navatelle della Palatina.

È perfetta qui (come lo è ancor di più nella chiesasuperiore) la fusione tra i diversi linguaggi, quellolatino e quello greco su tutti, complici le maestranzeche i sovrani normanni usavano impiegare contem-poraneamente, in nome di quella armoniosa multi-culturalità e multirazzialità che fu il vanto della lorocultura. L’icona bizantina della Vergine Odigitria è ciò

the little church - originally dedicated to Santa Mariain Gerusalemme - was used for the religious func-tions of the invaders, useful above all for settinggoing that work of Christianization of which theNorman sovereigns made themselves the bearers.

Today, however, also because of the manifoldarchitectural stratifications, it is difficult to perfectlyreconstruct both the genesis and the later develop-ments of this sacred place, which is so fascinating ifnothing else because it has always been an integralpart of one of the most important religious monu-ments in the world. You enter it from outside theRoyal Palace, as already mentioned, via a long corri-dor called the “long sleeve”, but the little church isinternally connected by two very steep flights ofsteps to the nave and aisles of the Palace Chapel.

Here there is a perfect fusion (and it is even moreso in the upper church) of different languages, theLatin one and the Greek one above all, thanks also tothe craftsmen that the Norman sovereigns employedsimultaneously, in the name of that harmoniousmulticulturality and multiraciality that was the boastof their culture. The Byzantine icon of the VirginOdigitria is what remains of the painterly decorationthat once adorned all the walls of the church; the

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

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La chiesa sotto la Cappella Palatina > The little church under the Palace Chapel

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che rimane della decorazione pittorica che un tempoornava tutte le pareti della chiesa; le croci dipinte inrosso e graffite sui conci murari l’unica testimonian-za, insieme alla pianta che si estende centralmente,della persistenza di modelli ancora legati al cultogreco. L’architrave ligneo del portale di ingresso,invece, è di età normanna come lo è anche il cuposacello che per alcuni mesi ospitò la salma del re Gu-glielmo I, oggi a Monreale. Al periodo barocco, in-vece, risalgono l’altare policromo a marmi mischi e latela di gusto manierista sormontata da putti festantiche lo sovrasta, ai lati della quale troviamo un’ecoarabeggiante: due piccole colonnine a fusto liscio conun capitello a calice che ricordano il delicato intreccioarabesco a quattro petali.

La magnificenza della scintillante decorazionemusiva della Cappella Palatina attrae da tutti i tempi,questo è noto. Allo stesso tempo affascina scoprire,pochi metri più in basso del suo pavimento riccamen-te ornato da marmi policromi di fattura tipicamemtearaba, una più piccola e più antica chiesetta dall’at-mosfera silenziosa e dimenticata che, come la piùgrande che l’avvolge proteggendola, racconta quasimille anni di storia e di vita vissuta all’ombra dellaluce aurea più famosa dell’Occidente. (testo e foto > chiara alaimo)

painted crosses in red and graffitied on the wallsashlars are the only testimony, together with the planthat centrally extends, of the persistence of modelsstill linked to the Greek cult. The wooden lintel of theentry portal, instead, is from the Norman age, as isthe dark sacellum, which for some months con-tained the body of King William I, now in Monreale.From the Baroque period, there dates the altar poly-chrome mixed marble, and the altarpiece in the man-nerist taste surmounted by rejoicing children thatlooms over it, to the sides of which we find an echoof the Arab manner: two small mullions withsmooth shafts and chalice capitals that are reminis-cent of the delicate arabesque interlacement withfour petals.

The magnificence of the sparkling mosaic decora-tion of the Palace Chapel has always been attractive,this is well known. At the same time it is fascinatingto discover, a few metres below its floor richlyadorned by polychrome marbles showing typicalArab facture, a smaller and older little church with asilent and forgotten atmosphere that, like the biggestone that enwraps and protects it, recounts almost athousand years of history and life lived out underthe most famous golden light in the West. (text and photos > chiara alaimo)

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

La croce bizantina e l’altare maggiore, di epoca barocca > The Byzantine crucifix and the main altar, of the Baroque period

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Il grande affare dell’acqua minerale

alla Società Rossini per un canone annuodi euro 254,15 (duecentocinquantaquattroeuro all’anno) così come riportato dallaGazzetta Ufficiale della Regione Sicilianadel 9 giugno 2006. La Società ha anchesborsato ben 619,75 euro di tassa per laconcessione governativa.

Nel 2007, la Rossini viene rilevata, con-cessione compresa, dalla Nestlé.

A questo punto, e non volendo fare iconti in tasca a nessuno, torniamo un po’alla nostra acqua. Perché c’è un impiccio,un impiccio molto grosso. Alla Rossini, nel2006 è stato concesso un emungimento didieci litri al secondo per la sua attività indu-striale, un prelievo che forse avrebbe potu-

Company for an annual fee of 254.15 euros(two hundred and fifty-four euros a year)as we see from the Official Gazette of theSicilian Region of 9 June 2006. The compa-ny also paid out a tax of 619.75 euros for thegovernment concession.

In 2007, Rossini was taken over, includ-ing the concession, by Nestlé.

At this point, and not wanting to pokeour nose into anyone’s accounts, let us goback a bit to our water. For there is a rub, avery big rub. Rossini in 2006 was autho-rised to take ten litres for its industrial activ-ity, a burden that the aquiferous stratacould perhaps have born. This year, thenew concessionaire has been granted a first

Avete presente le bottiglie di acquaminerale Nestlé - Sanpellegrino che dapoco meno di un anno hanno invaso tutti isupermercati siciliani inneggiando il nomedi una santa veramente molto famosa?

Bene, quell’acqua, che trovate nelle bot-tiglie a circa 30 centesimi, gli abitanti diSanto Stefano di Quisquina e di molti altripaesi nei dintorni (e fino ad Agrigento) lapotevano bere al prezzo decisamente infe-riore fatturato dal gestore pubblico (almomento, non abbiamo più molto chiaro“chi” gestisca l’acqua in Sicilia: studieremoe rimedieremo, ndr).

Nel 2006 la Regione Siciliana ha dato laconcessione per l’emungimento dell’acqua

La strana vicenda della concessione delle acque di Santo StefanoQuisquina > The strange story of the concession of the waters

of Santo Stefano Quisquina

The big business of mineral water

ATTUALITÀ>NEWS

Have you noticed the bottles of Nestlé-Sanpellegrino mineral water that in thepast year have invaded all Sicilian super-markets invoking the name of a veryfamous saint?

Well, that water, which you find in bot-tles at about 30 cents, the inhabitants ofSanto Stefano di Quisquina and manyother nearby villages (as far as Agrigento)once could drink at the decidedly lowerprice charged by the public managing body(at the moment, it is no longer very clear“who” manages water in Sicily: we willstudy and make up for it).

In 2006 the Sicilian Region gave the con-cession for taking the water to the Rossini

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to essere sostenuto dalle falde acquifere. Quest’anno,alla nuova concessionaria è stato accordato un primoaumento a 20 l/s, e poi ancora un terzo, a 30 l/s.Questo non sarebbe un dato rilevante se non fosseper il fatto che questi 30 litri/secondo di acqua sot-tratta al naturale circuito idrico porteranno molto pre-sto ad una sostanziale diminuzione dell’equilibrioidrologico delle sorgenti.

Gli studi condotti dai tecnici dicono che la conces-sione è stata data per emungere dai pozzi Margi-muto, e che non c’è nulla che dimostri che questipozzi siano in collegamento con le altre falde acqui-fere, almeno per i 300 ettari nelle vicinanze.

Ma il Genio Civile ha già scritto nella nota 3850 del29/4/2003 che per i pozzi Margimuto bisogna far ri-ferimento alla Legge 129 del 4/2/1963 e al DpR 1090dell’11/3/1968, riconoscendo di fatto che quello inoggetto è un unico bacino e che va considerato comeacqua pubblica. La stessa cosa risulta dagli incarta-menti del 1982, in cui si certifica che i pozzi siti incontrada Margimuto fanno parte, con quelli CapoFavara (oggi a secco), dello stesso schema di addu-zione n. 187 del Piano Regolatore Generale degliAcquedotti. Ancora una conferma che si tratta delleacque vincolate con il decreto Assessoriale 710 del16/5/1972.

Torniamo ai dati che confermano l’appartenenzadei pozzi Margimuto ad un unico sistema, lo stessoche rifornisce anche Agrigento, la città più assetatad’Italia.

increase to 20 litres a second, and then a third one, to30 litres a second. This would not be a remarkabledatum if it were not for the fact that these 30 litres asecond of water taken from the natural water circuitwill very soon lead to a substantial decrease in thehydrological equilibrium of the springs.

The studies conducted by the technicians say thatthe concession was given for taking water from theMargimuto wells, and that there is nothing to provethat these wells are connected with the other aquifer-ous strata, at least for the 300 neighbouring hectares.

But the Civil Engineering Office has already writ-ten, in note 3850 of 29/4/2003, that for the Margi-muto wells reference must be made to Law 129 of4/2/1963 and to Decree of the President of theRepublic 1090 of 11/3/1968, in fact recognizing thatthe one in question is a single basin and that it mustbe considered as public water. The same datumemerges from the 1982 papers, in which it is certifiedthat the wells in the Margimuto area are part, with theCapo Favara ones (today dried up), of the samescheme of water taking 187 of the General RegulatoryPlan of Aqueducts. This is further confirmation thatthese are the waters protected with ExecutiveMember’s Decree 710 of 16/5/1972.

Let us return to the data that confirm that theMargimuto wells belong to a single system, the onethat also supplies Agrigento, the thirstiest city in Italy.

Note 5179 of 21 July 2004 by the Geological andGeophysical Service by the Regional Mines Office,

ATTUALITÀ>NEWS

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Perché i siciliani devono pagare la propria acqua a una multinazionale straniera? > Why must Sicilians pay their water to a foreign multinational?

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La nota 5179 del 21 luglio 2004 del Servizio Geo-logico e Geofisico del Corpo regionale delle Miniere,ovvero la parte tecnica della Regione che ha appro-vato la concessione, fa rilevare - a proposito di acquepresenti in un’area vasta 300 kmq - che le “le analisidei gas (O2, CO2, N2 e CO) effettuate sulle acque dellesorgenti principali non ha mostrato alcuna differen-ziazione con quelle dei pozzi Margimuto, il chesignifica un medesimo circuito idrogeologico di ali-mentazione e quindi un unico acquifero a circuitoregionale”. Ebbene, la concessione è stata data per-ché gli Enti preposti hanno evidenziato che, miraco-lo!, non c’è la certezza che i pozzi Margimuto sianoin correlazione con altre falde e che i nuovi piùcospicui emungimenti non hanno segnato sostan-ziali modifiche alla capacità di questi.

Intanto, la nuova titolare di concessione, la Sanpel-legrino della Nestlè, ha già annunciato che prevede diaumentare la produzione dalle attuali 16.500 bottigliel’ora a 46.000, pur mantenendo inalterato il numerodegli impiegati dello stabilimento, 22 persone.

Il guadagno dei siciliani, oltre allo stipendio di que-sti 22 impiegati, sta tutto nella bella cifra di circa 300euro l’anno. In più ripaghiamo la nostra acqua, chepotremmo avere aprendo i rubinetti, ad una multina-zionale estera che, a questi ritmi, lascerà nel giro diqualche decennio tutta la zona interna della Sicilia abocca asciutta. (emilia gatti)

i.e. the technical body of the Region that approvedthe concession, points out - speaking of waterspresent in a big area of 300 square kilometres - that“analyses of the gases (O2, CO2, N2 and CO) effect-ed on the waters of the main sources have notshown any differentiation from those of theMargimuto wells, which means the same hydro-geological supply circuit feeding and therefore asingle aquiferous stratum in a regional circuit.”Well, the concession was given because the rele-vant bodes stressed that - a miracle! - there is nocertainty that the Margimuto wells are connectedwith other strata and that the removal of largeramounts water has not made substantial changesto the capacity of these.

Meanwhile, the new holder of the concession,Sanpellegrino of Nestlé, has already announced thatit plans to increase production from the present16,500 bottles an hour to 46.000, though maintainingunchanged the number of employees at the estab-lishment, 22 people. The earnings of the Sicilians inaddition to the wages of these 22 employees are thebeautiful figure of about 300 euros a year. Moreover,we pay money for our water, which we could havesimply by turning on the taps, to a foreign multina-tional that at this rate in the space of a few decadeswill leave the whole inland area of Sicily with noth-ing to drink. (emilia gatti)

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ATTUALITÀ>NEWS

L’acqua si è rivelata un eccellente affare> Water is an excellent business

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Il futuro dell’impresa è legato alla formazione deigiovani che vi lavorano. E la formazione dei giova-ni siciliani è l’obiettivo di Infoa (Informazione, For-mazione e Apprendistato), un progetto ideato dalCiapi di Palermo per migliorare il livello professio-nale e culturale dei giovani apprendisti. Infoa è destinato ai giovani che hanno già un con-tratto di apprendistato: attraverso questo progetto,infatti, la Regione Siciliana ha avviato corsi di for-mazione in tutte le province. Intanto, con una cir-colare dell’assessore al Lavoro, Santi Formica, leaziende che attendono i rimborsi per aver assuntogiovani apprendisti potranno mettere fine ad atte-se lunghissime.

Circolare 85 del 2007, basta una firmaLa circolare regionale n.85 del 2007 è una vera epropria boccata d’ossigeno per le imprese chehanno assunto apprendisti nel 2002 e nel 2003.Firmato dall’assessore regionale al Lavoro, SantiFormica, il provvedimento prevede un notevolesnellimento delle procedure.

Infoa, investing in young SiciliansThe future of the firm is linked to the training of theyoung people that work there. And the training ofyoung Sicilians is the objective of Infoa (Information,Training and Apprenticeship), a project conceivedby Ciapi in Palermo to improve the professional andcultural level of young apprentices. Infoa addressesyoung people that already have an apprenticeshipcontract: through this project the Sicilian Region hasstarted training courses in all the provinces.Meanwhile, with a circular from the RegionalMinister for Employment, Santi Formica, long waitswill end for firms awaiting reimbursements for takingon young apprentices.

Circular 85 of 2007: all that is needed is asignatureRegional circular 85 of 2007 is a real breath of oxy-

gen for firms that took on apprentices in 2002 and2003. Signed by the Regional Minister forEmployment, Santi Formica, the measure contem-plates a major simplification of the procedures.The fact is that with auditing of a sample of theaccounts of the European Social Fund, the entrepre-neurs, through a simple self-declaration that must beaccompanied by an opinion of congruity by a labourconsultant, can obtain the facilitations contemplatedby the law on apprenticeship. Hence it will be sufficient to present to the labouragency, Service VI-Apprenticeships, a declarationwith the enclosed opinion of conformity or “assever-ation” by a professional consultant, together with theforms indicated by the circular. Then the RegionalMinistry for Employment will issue the paymentorders. There are two cases in which there will beparticular benefits because of the new rules: applica-tions whose status and relevant financial situationhave already been defined and whose final docu-mentation of admissibility and liquidation has already

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Infoa, investire nei giovani siciliani

Santi Formica, assessore al Lavoro

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Con la revisione a campione dei rendiconti delFondo sociale europeo, infatti, gli imprenditori, attra-verso una semplice autodichiarazione che deveessere accompagnata dal parere di congruità di unconsulente del lavoro, potranno ottenere le agevo-lazioni previste dalla legge sull’apprendistato. Sarà, dunque, sufficiente presentare all’Agenzia perl’Impiego, Servizio VI-Apprendistato, una dichiara-zione con l’allegato parere di conformità o di “asse-verazione” di un professionista, insieme con imodelli previsti dalla stessa circolare. Quindi, l’as-sessorato regionale al Lavoro provvederà all’emis-sione dei mandati di pagamento. Sono due le fattispecie che prevalentemente siavvantaggeranno delle nuove regole: le istanze lacui istruttoria e la relativa rendicontazione sonostate già definite e la cui documentazione finale diammissibilità e liquidazione è stata già trasmessaall’assessorato regionale al Lavoro; le istanze la cuiistruttoria di ammissibilità a finanziamento è statadefinita ma non si è ancora proceduto alla definizio-

been sent to the Regional Ministry for Employment;applications whose admissibility to financing hasbeen defined but do not yet have the final financialstatement relating to the year 2003 yet and to PITno. 10 in Enna. Instead, a very small part relates to2002. As regards the so-called asseveration or dec-laration of conformity by the labour consultant, it willhave to contain: - an effective check relating to the contents of a

previous circular of 2004;- verification of the expenses deemed admissible

for the reference years;- conformity of the expenses declared to the EEC,

national and regional norms.The certification must also originate from reliableaccounting systems, be based on verifiable justifyingdocuments and be carried out within the limits of thecommitment taken on with the regional ministry ref-erence decree. “Thanks to a norm recently approvedby the Sicilian Regional Parliament,” explains thegeneral executive of the employment agency, Rino

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ne della rendicontazione finale relativa all’anno 2003ed al PIT n° 10 di Enna. Una minima parte riguarda,invece, il 2002. Per quanto concerne la cosiddettaasseverazione o dichiarazione di conformità del con-sulente del lavoro, essa dovrà contenere: - l’effettivo controllo relativo ai contenuti di una

precedente circolare del 2004;- la verifica delle spese ritenute ammissibili per le

annualità di riferimento;- la conformità delle spese dichiarate alle norme

comunitarie, nazionali e regionali.La certificazione deve, inoltre, provenire da sistemidi contabilità affidabili, essere basata su documentigiustificativi verificabili ed essere effettuata nei limi-ti dell’impegno assunto con il decreto assessorialedi riferimento. “Grazie ad una norma approvatarecentemente dall’Ars - spiega il dirigente generaledell’Agenzia per l’Impiego, Rino Lo Nigro - è orapossibile utilizzare una procedura che prevede uniter burocratico molto snello. Ciò consentirà alleaziende artigianali ed alle piccole e medie imprese,fondamentali per lo sviluppo della nostra economia,di non dovere attendere tempi lunghissimi per otte-nere quanto a loro dovuto. L’assessorato al Lavoro,comunque, predisporrà dei controlli a campionecosì come prevedono le leggi”. Per effettuare leverifiche a campione, l’assessorato regionale alLavoro si avvarrà degli Ispettorati provinciali delLavoro e dell’apposito Nucleo dei carabinieri, non-ché degli uffici amministrativi e della Ragioneriacentrale. Dunque, meno burocrazia per dare un’ac-celerazione alla spesa, ma anche la consapevolez-za da parte degli imprenditori che eventuali dichia-razioni in difformità con quanto previsto dalla leggepotranno essere sanzionate.“L’impegno della Regione - conclude l’assessore

Santi Formica - è proiettato nella direzione di unapolitica che guarda costantemente alle esigenze delmercato del lavoro ed alle sue dinamiche.L’apprendistato nelle piccole e medie imprese rap-presenta un punto nodale. Oggi possiamo finalmen-te cambiare pagina sotto il profilo dell’azione ammi-nistrativa e dello snellimento di tutte le procedurefinalizzate ai pagamenti”. Per scaricare la circolare, basta collegarsi ai siti:www.infoa.it, www.euroinfosicilia.it, www.regione.sicilia.it/lavoro/

Lo Nigro, “it is now possible to use a very rapidbureaucratic procedure. This will allow non-industri-al firms and small and medium firms, which are fun-damental to the development of our economy, not tohave to wait a long time to get what is due to them.The Regional Ministry for Employment, however, willcarry out some spot checks, as required by thelaws”. In order to carry out the spot checks, theRegional Ministry for Employment will rely on theprovincial Work Inspectorates and special policegroup, as well as on the administrative offices andthe Central Accounting Office. Hence there will beless bureaucracy so as to accelerate the payment,but there will also be awareness in entrepreneursthat any declarations not conforming to the law maybe punished. “The commitment of the Region,” con-cludes the Regional Minister for Employment SantiFormica, “is projected in the direction of a policy con-stantly looking to the needs of the labour market andits dynamics. Apprenticeship in small and mediumfirms is a nodal point. Today we can at last turn overthe page as regards administrative action and sim-plification of all payment procedures.” To download the circular, you just have to connect tothe sites: www.infoa.it, www.euroinfosicilia.it, www.regione.sicilia.it/lavoro/

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Infoa, investire nei giovani siciliani

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I Consigli di Sikania > Sikania advices

la Sicilia vien viaggiandoan appetite for Sicily comes by travelling

> week end > dove dormire > dove mangiare > il ristorante > l’albergo> week end > where to sleep > where to eat > the restaurant > the hotel

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WEEK END>

The feast of St. Sebastian at Tortorici (Me-ssina province) began in the seventeenth cen-tury and contemplates various moments. The“prologue” is the procession of the “bula”, onthe Saturday closest to 13 January (this year 12January): the faithful set out from the SantaMaria Assunta church with lit torches and gothrough the historic area and then, puttingtogether the torches, light a bonfire. The nextday is the time of the laurel procession: devo-tees go to the Town Hall piazza with saplingsand leafy branches of laurel (the laurel is thetree to which, according to the tradition, thesaint was tied to suffer the well-known mar-tyrdom with arrows) decorated with berries,ribbons and citrus fruits and with them, atabout midday, they form the crowded proces-sion du ddauru, preceded by bagpipers in typi-cal costumes. On the following Sunday (20)there are the solemn celebrations in honour ofthe saint, with the procession of the artistic bierwhich among other things goes to the Calagnistream where, according to the tradition, aprodigious force stopped two people that hadstolen the relics of St. Sebastian.

12-20/01 La festa della tradizione

Informazioni>Information:

Comune di Tortorici > Town Hall

tel. 0941 423100 www.tortoricinrete.it

Dove mangiare e dormire>

Where to eat and sleep

Azienda Colamarco Loc. Colamarco,Castell’Umberto

tel. 0941 438130BB 33 € a persona

> per person

Come arrivare > How to get thereAutostrada A20 per ME; uscita di Rocca di Caprileone; SP 157, seguendo le indicazioni (oltrepassare Naso e Castell’Umberto)

> A20 motorway for Messina; exit for Rocca di Caprileone; provincial highway 157, following the signs (go past Naso and Castell’Umberto)

> Tortorici (Messina)

The feast of the tradition

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La festa di San Sebastiano a Tortorici (Me)ha origini nel Seicento e prevede varimomenti. Il “prologo” è la processione della“bula”, il sabato più vicino al 13 gennaio(quest’anno il 12): i fedeli partono dallaChiesa di Santa Maria Assunta con delletorce accese, percorrono il centro storico epoi, mettendo insieme le torce, accendono unfalò. L’indomani è la volta della processionedell’alloro: i devoti portano nella piazza delMunicipio alberelli e fronde di alloro (l’allo-ro è l’albero al quale, secondo la tradizione, ilsanto fu legato per subire il noto martirio conle frecce) addobbati con bacche, nastri eagrumi e con essi, intorno a mezzogiorno,compongono l’affollata processione du ddau-ru (dell’alloro), preceduti dagli zampognariin costume tipico.

La domenica successiva (il 20) si svolgepoi la celebrazione solenne in onore delsanto, con la processione dell’artistica varache raggiunge fra l’altro il torrente Calagnidove, secondo la tradizione, una forza prodi-giosa bloccò due persone che avevano ruba-to le reliquie di San Sebastiano.

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WEEK END>

La festa di San’Agata, che quest’anno ini-zia la prima domenica di febbraio, è di certoil più importante appuntamento religiosoper i catanesi e una delle principali celebra-zioni della Sicilia - tanto da essere conside-rato Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Il primo appuntamento, il 3 febbraio, ècon l’“offerta della cera”, la processionedelle 11 grandi candelore (giganteschi can-delabri) condotte dai devoti con indosso iltipico costume composto da tunica bianca ezucchetto nero. Il 4 e 5 è la volta del bustoreliquiario della santa, un sontuosa operad’argento del Settecento che viene portatadai devoti per tutta la città su un fercolopesante 30 quintali, accompagnato da unafolla sterminata.

Non mancano gli eventi collaterali, acominciare dalla tradizionale, affollatissimafiera di Sant’Agata, né la possibilità di gu-stare i caratteristici dolci della festa, a co-minciare dalle minne e olivedde di Sant’ A-gata, dolci di pasta di mandorle dai delicaticolori e il sapore squisito.

The feast of St. Agata, which this year beginson the first Sunday in February, is certainly themost important religious event for Cataniapeople and one of the main celebrations inSicily - so much so as to have been consideredimmaterial patrimony of humanity.

The first event, on 3 February, is with the“wax offering”, the procession of the 11 bigcandelore (gigantic candelabra) conducted bydevotees wearing the typical costume consi-sting in a white tunic and black skullcap. 4 and5 February are the time of the reliquary bust ofthe saint, a sumptuous silver work done in theeighteenth century carried by the devoteesthrough the whole city on a bier weighing thir-ty quintals, accompanied by an enormouscrowd.

There is no lack of collateral events, startingfrom the traditional crowded St. Agatha fair,and there are also opportunities to taste thecharacteristic sweetmeats of the feast, startingfrom the minne and olivedde of St. Agatha, mar-zipan sweetmeats with the delicate coloursand a delicious taste.

Informazioni>Information:Azienda ProvincialeTurismo > AgrigentoTourist Boardtel. 095 7306211

Dove dormire>Where to sleepHotel PrincipeVia Alessi, 20/26Cataniatel. 095 2500345 doppia BB da 119 €

Dove mangiare>Where to eatOsteria Antica MarinaVia Pardo, 29tel. 095 348197chiuso mercoledì >closed Wednesday 30 €

Come arrivare > How to get thereCatania è collegata a Palermo e Messina dalle autostrade A19 e A18 >Catania is connected to Palermo and Messina by the A19 and A18 motorways.

03-05/02 Cittadini, viva Sant’Agata!> Catania

Citizens, long live St. Agata!

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WEEK END>

A weekend featuring Carnival - and also afew days more, for those who can have a littleholiday - is what we want to recommend atthis end of January. The choice in Sicily is bigand varied, so we start from Acireale, one ofthe most famous and crowded events - whichalso affords an opportunity to get to knowone of the most attractive Baroque towns onthe eastern Sicilian coast. The programmealready starts in the last days of January andreaches its peak between 2 and 5 February. OnSunday 3 January, in particular, you can assistat the parades of the allegorical-grotesque flo-ats and the flower-decked wagons (which area particularity of the Aci Carnival) both in themorning and in the afternoon, while on thefollowing Tuesday, at 11.30 pm, after theawarding of prizes for the best wagons, thebest disguised groups etc., there will be thebig fire on which King Carnival is burnt.

In Sciacca, at the opposite end of the island,the Carnival tradition in the present form goesback to over a century ago (careful, however:in 2008 the Carnival “will stop” on 1 and 2

02-03/02 Carnevale nell’Isola

Informazioni> Information:www.carnevaleacireale.com - www.carnevaledisciacca.it - www.carnevaledipalazzoloacreide.it

www.comune.mezzojuso.pa.it - www.comune.misterbianco.ct.it/carnevale

> Sicilia

Carnival on the Island

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Un weekend all’insegna del Carnevale - eanche qualche giorno in più, per chi potràfare un po’ di vacanza - è quello che vogliamoconsigliare in questa fine di gennaio. La scel-ta in Sicilia è varia e ampia, così partiamo daAcireale, uno degli appuntamenti più celebrie affollati - che offre peraltro l’opportunità diconoscere una delle più graziose cittadinebarocche della costa orientale siciliana. Il pro-gramma prende l’avvio già negli ultimi gior-ni di gennaio e giunge al culmine fra il 2 e il 5febbraio. Domenica 3, in particolare, si potràassistere alle sfilate dei carri allegorico-grotte-schi e dei carri infiorati (che sono una partico-larità del carnevale acese) sia al mattino che alpomeriggio, mentre il martedì successivo,alle 23,30, dopo la premiazione dei miglioricarri, dei migliori gruppi mascherati ecc., cisarà il grande rogo di Re Carnevale.

A Sciacca, al capo opposto dell’isola, la tra-dizione del carnevale nella forma attuale risa-le a oltre un secolo fa (attenzione, però: nel2008 il carnevale si “fermerà” l’1 e 2 febbraio,vista la concomitanza con la festa religiosa

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WEEK END>

della Madonna). Pure qui carri e maschere,ma anche abbondanti libagioni di vino, sal-siccia e cannoli.

Il cibo, del resto, è un elemento importan-tissimo del carnevale: così, a Palazzolo Acrei-de le giornate del carnevale sono dedicateproprio alle tipiche produzioni e preparazio-ni della zona, dalla pasta casereccia ai crosti-ni di trota.

I costumi, elaboratissimi, sono i protagoni-sti, invece, del carnevale di Misterbianco: inquesta cittadina in provincia di Catania, infat-ti, in questi giorni sfilano centinaia di ma-schere originali, ideate appositamente dai nu-merosi gruppi locali, che si contendono il pre-mio dell’amministrazione comunale.

Del tutto diversa la manifestazione di car-nevale di Mezzojuso, piccolo paese a pochichilometri da Palermo, dove la domenica vain scena la tradizionale pantomima delMastro di Campo, spettacolo a metà fra lasatira e la rievocazione storica che mette inscena il travagliato rapporto fra il Mastro diCampo e la Regina. A Catania e Palermo,infine, il carnevale prende forme più metro-politane, con le numerose feste organizzatedai locali cittadini.

February, as it coincides with the religiousfeast of the Madonna). Here too there are flo-ats and masks, but also abundant libations ofwine, sausages and cannolos.

Food, anyway, is an important element ofCarnival: so at Palazzolo Acreide, the days ofCarnival are devoted precisely to the typicalproducts and recipes of the area, from home-made pasta to trout croutons.

Very elaborate costumes are instead theprotagonists of Carnival at Misterbianco: inthis town in Catania province, in this periodhundreds of original masks go in a proces-sion; they are designed for the occasion by thenumerous local groups contending for theprize given by the town administration.

Something entirely different is Carnival atMezzojuso, a village a few kilometres fromPalermo, where on the Sunday there is stagedthe traditional pantomime of the “Mastro delCampo”, a show somewhere between satireand historical evocation, which dramatisesthe troubled relationship between the Masterof the Field and the Queen. Lastly, in Cataniaand Palermo, Carnival takes on more metro-politan forms with the numerous partiesorganized by local pubs and discos.

In qeste pagine, dasinistra: il carnevalead Acireale e aSciacca; il Mastro diCampo a Mezzojuso> On these pages,from left: Carnival in Acireale and inSciacca; the Mastrodi Campo in Mezzojuso

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Page 74: sikania 253

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Palermo - Salita Artale, 5, � 091 7495205, chiuso mercoledì,40/45 €

PIZZERIA LE PERGAMENE

Palermo - piazza Marina, 48/49, � 091 6166142; 20 €

AL DESCO

Palermo - via Judica, 23;� 091 6090587, aperto solo acena, chiuso domenica, 40 €

FARO VERDE DA BENITO

S. Flavia - largo San Nicolicchia,14, Porticello � 091 957977chiuso martedì, 40 €

IL BAVAGLINO

Terrasini - lungomare Praiola, 2; � 091 8681284, chiuso martedì, 18 €

Agrigento& Provincia

LEON D’ORO

Agrigento - viale Emporium, 102;� 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €

VITTORIO

Menfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, � 0925 78381chiuso lunedì sera, 30 €

OSTERIA CACCIATORE

Castrofilippo - c.da Torre, � 0922 829824, chiuso mercoledì,22 €

LA MADIA

Licata - via F. Re Capriata, 22; � 0922 771443, chiuso martedì edomenica sera in inverno, menùdegustazione 40 €

ACQUARIUS

S. S. di Quisquina - via L. Attardi,62, � 0922 982432, chiuso merco-ledì, prezzo medio 25 €

Caltanissetta & Provincia

VICOLO DUOMO

Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 � 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 €

L’ANGOLODIVINO

Caltanissetta - via Di Cataldo, � 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 €

CASANOVA

Gela - via Venezia, 89 � 0933918580, chiuso domenica, lunedì acena e dal 15 al 31 agosto, 30 €

VILLA ROSANGELO

Mazzarino - contrada Pileri, � 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €

Catania & Provincia

L’AMBASCIATA DEL MARE

Catania - piazza Duomo, 6, � 095 341003; chiuso lunedì, 25 €

OSTERIA ANTICA MARINA

Catania - via Pardo, 29 �095 348197; chiuso mercoledì, 30 €

IL CARATO

Catania - via V. Emanuele II, 81 � 095 7159247, 35 €, menù degu-stazione 52 €, vegetariano 26 €

LA GROTTA

Acireale - via Scalo Grande, 46,loc. Santa Maria La Scala, � 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €

GALATEA

Acitrezza - via Livorno, 146, � 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 €

‘U TRAPPITU

Militello Val di Catania - viaPrincipe Branciforti, 125; � 095 811447, chiuso lunedì,aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €

LA SCALA

Caltagirone - scala S. M. delMonte, 8 � 0933 57781, chiusomercoledì, 20 €

IL GIARDINO DI BACCO

San Giovanni La Punta - via Piave,3 � 095 7512727, chiuso lunedì, apranzo da martedì a sabato, gen-naio, 35 €

Enna & Provincia

ARISTON

Enna - via Roma, 353, � 0935 26038, chiuso domenica,prezzo medio 25 €

LA BRACE

Calascibetta - SS. 290 km 46, � 0935 34699, chiuso lunedì eagosto, 25 €

Messina & Provincia

DUE SORELLE

Messina - piazza Municipio, 4; � 090 44720, chiuso lunedì e inagosto, 25 €

DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, � 0941 662030; chiuso lunedìtranne luglio ed agosto; 20 €www.donsanto.it

VILLA LA ROSA

Filicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa,24, � 090 9889965, prezzo medio25 € vini esclusi; [email protected]

LA MACINA

San Marco d’Alunzio - via Aluntina,48 � 0941 797848, chiuso marte-dì, 25 €

COVO DEL PIRATA

Milazzo - lungomare Garibaldi (p.leMarullo) � 090 9284437, chiusomercoledì, 35 €

Ragusa & Provincia

DUOMO

Ragusa - via Capitano Bocchieri,31 � 0932 651265, chiuso lunedìe domenica sera, 60 €

LE MAGNOLIE

Modica - via Gianforma, 179, loc.Frigintini � 0932 908136, chiusomartedì, 25 €

CUCINA E VINO

Ragusa Ibla - via Orfanotrofio, 91� 0932 686447, chiuso martedì,20 €

SERAFINO DAL 1953Marina di Ragusa - lungomare A. Doria � 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €

VECCHIO FIENILE

Scicli - loc. Playa Grande, SP 18km. 4, � 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €

Siracusa & Provincia

TAVERNETTA DEL PAPIRO

Siracusa - via Tripoli, 6, � 0931 461066, chiuso domenicae in agosto, 25/30 €

TAVERNA LA CIALOMA

Pachino - piazza ReginaMargherita, 23 � 0931 841772,chiuso martedì, 25 €

MAURIZIO

Porto Palo di Capo Passero - viaTagliamento, 22 � 0931 842644,chiuso martedì (mai in estate),ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €

IL BAROCCO

Palazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 � 0931 883266; chiuso martedì, 18 €

TRATTORIA DEL CROCIFISSO

DA BAGLIERI

Noto - via Principe Umberto,48, � 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 €

Trapani & Provincia

CANTINA SICILIANA

Trapani - via Giudecca, 36 � 0923 28673, chiuso periodonatalizio, 30 €

TAVERNA PARADISO

Trapani - lungomare DanteAlighieri, 22 � 0923 22303; chiusodomenica, 30 €

LA PINETA DI ANGELO

Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte � 0924 46820; sempre aperto(eccetto festivi), 30 €

EL PESCADOR DA PASQUALE

Favignana - p.zza Europa, 38 � 0923 921035, chiuso mercoledìa pranzo (solo in inverno), 25/30 €

PESCATORE

Mazara del Vallo - via Castelvetra-no, 191 � 0923 947580 chiusolunedì, 35 €

Ristorante

REGINEVia Trapani, 4/a

Palermo� 091 58 65 66

Page 77: sikania 253

Sikania non è una semplice rivista! Ogninumero è un volume da collezionare e daconsultare più volte.

Una vera biblioteca sulla Sicilia, la suastoria, i suoi ambienti naturali, la cultura,l’arte, il folklore.

Le splendide foto, i testi semplici, accatti-vanti e mai banali vi trasmetteranno l’im-magine più sincera della Sicilia, con tuttii suggerimenti per visitarla al meglio,anche nelle sue zone più sconosciute.

In 23 anni non siamo mai mancati al no-stro appuntamento mensile in edicola eciò ci rende orgogliosi per il primato rag-giunto nel campo dell’editoria siciliana.

I numeri di Sikania costano molto poco,ma valgono tanto!

Vi offriamo la raccolta di tutti i numeriancora disponibili (150) con l’abbona-mento per un anno a Sikania (11 numeri).

Sikania is not a mere magazine! Everyissue is a volume to collect and to consultagain and again.

It is a true library on Sicily, its history, itsnatural environments, culture, art andfolklore.

The splendid photos, the clear texts, capti-vating and never banal, will convey toyou the sincerest image of Sicily, with allpossible suggestions about the best wayto visit it, including its least known areas.

In 23 years we have never missed ourmonthly appointment at newsagents’ andthis makes us proud of the record reachedin the field of Sicilian publishing.

The issues of Sikania do not cost verymuch, but they are worth so much!

We are offering you the collection of allthe issues still available (150) with a one-year subscription to Sikania (11 numbers).

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Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily

Una biblioteca sulla SiciliaA library on Sicily

Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili.

On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers.

Page 78: sikania 253

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Novembre 89November 89

Dicembre 89December 89

Gennaio 90January 90

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Aprile 90April 90

Maggio 90May

Giugno 89/90June 89/90

Luglio 89/90July 89/90

A-S 89/90A-S 89/90

Ottobre 89/90October 89/90

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NovembreNovember

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OttobreOctober

Ago./Sett.Aug./Sept.

Ago./Sett.Aug./Sept.

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Ago./Sett.Aug./Sept.

Ago./Sett.Aug./Sept.

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OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

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NovembreNovember

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DicembreDecember

DicembreDecember

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DicembreDecember

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FebbraioFebruary

FebbraioFebruary

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FebbraioFebruary

FebbraioFebruary

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MaggioMay

MaggioMay

2006

GennaioJanuary

Costo di una copia 2,10 € oltre le 10 copie 1,30 € > One copy 2,10 € more then ten copies 1,30 €Contributo spese di spedizione > Italia: 2,84 €; Europa: fino a 5 Kg. 24,00 € oltre i 5 Kg. 50,00 €

America: fino a 5 kg. 60,94 €; Australia: fino a 5 Kg. 71,79 €Postal expenses > Italy: 2,84 €; Europe: up to 5 Kg. 24,00 € over 5 Kg. 50,00 €

America: up to 5Kg. 60,94 €; Australia: up to 5 Kg. 71,79 €

Desidero acquistare n° > I would like to buy n°: arretrati > back numbers

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LuglioJuly

FebbraioFebruary

MarzoMarch

AprileApril

Marzo 89March 89

GiugnoJune

AprileApril

MaggioMay

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Torre d’Oriente> Modica

I Consigli di Sikania > Sikania advices

BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL

Ristorante Torre d’Oriente > Via Posterla, 29, Modica - tel. 0932 948160; prezzo vini esclusi40,00 €; carte di credito tutte; chiuso il lunedì > price (wine not included) 40,00 €; all cre-dit cards; closed on Mondays

In un bell’appartamento proprio in cima alla cittàdi Modica (la Torre dei Conti si staglia a pochi passidall’ingresso) che affaccia terrazze fiorite di gelso-mino su un panorama bellissimo sui tetti di cotto esui monumenti barocchi, il Ristorante Torred’Oriente è la realizzazione del sogno gastronomi-co di due fratelli, Giorgio e Carmelo Iabichino. Inun ambiente raffinato, connotato dall’elegante scel-ta di arredamenti moderni da inserire nelle treluminose sale dalle volte affrescate si servono i piat-ti tipici della cucina “povera” della nostra isola,

In a beautiful apartment right at the top of thetown of Modica (the tower of the Counts rises up ashort way from the entrance) which looks out withterraces full of jasmine on a very beautiful panoramaon the earthenware roofs and on the Baroque monu-ments, the Torre d’Oriente restaurant is the realiza-tion of the gastronomic dream of two brothers,Giorgio and Carmelo Iabichino. In a refined milieu,characterised by an elegant choice of modern fur-nishings to be inserted in three bright rooms withfrescoed ceilings, they serve dishes typical of the

“poor” cuisine of our island, valorised, however, intheir simple refinement.

For a “gastronomic operation” of this type, itbecomes an obvious thing to choose only and exclu-sively fresh market products, and so the menuchanges not only from one season to the other butalso from one day to the next. The minimum com-mon multiplier remains the quality, so to the tablethere comes only the best of local products, fromfresh pasta to homemade bread, through Iblei oliveoil and the Avola almonds.

valorizzati, però, nella loro semplice ricercatezza.Per un’“operazione gastronomica” di questo

tipo, diventa ovvio scegliere solo ed esclusivamen-te i prodotti freschi del mercato, e dunque il menùcambia non solo da una stagione all’altra, ma ancheda un giorno all’altro. Minimo comune multiplorimane la qualità, sicché giunge in tavola solo ilmeglio dei prodotti locali, dalla pasta fresca al panefatto in casa, passando per l’olio d’oliva ibleo e lemandorle di Avola.

Insieme allo chef Salvatore Carpenzano, i due

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la ricetta dello chefthe chef’s recipe

Zuppetta di pesceIngredienti per 4 persone

600 g di scorfano (o altro pesce da zuppa),500 g di cozze,vongole e cannolicchi, 400 g

di seppie e calamari, 8 gamberoni rossi, 80 g di salsa di pomodoro, prezzemolo trito

q.b., sale, pepe, olio

Squamare e sfilettare lo scorfano ricavandonequattro tranci e rosolare in una padella con olio(solo dalla parte della pelle) per circa 5 minuti.

Pulire i calamari, le seppie e i gamberoni, etagliare a listarelle. Scoppiare le vongole, le

cozze e i cannolicchi, lasciare che si freddino,eliminare le valve e filtrare l’acqua di cottura

(tenerla da parte). Confezionare la zuppa neicartocci di carta fata (pellicola trasparente resi-stente al calore) mettendo in sequenza scorfa-

no, seppie, calamari, gamberoni e molluschi,condire con sale, pepe, olio, prezzemolo e

salsa di pomodoro. Alla fine aggiungere l’acquadi cottura dei molluschi. Chiudere la zuppa

nella carta fata formando un fagottino, legarecon l’apposita cordicella e ultimare la cottura in

forno a circa 180° per 10 minuti. Servire lazuppa ben calda nello stesso fagottino.

Fish soupIngredients for 4 people

600 g of scorpaena (or other soup fish), 500 g ofmussels, clams and solens, 400 g of cuttlefish

and squids, 8 red prawns, 80 g of tomato sauce,minced parsley as desired, salt, pepper, oil

Scale and fillet the scorpaena making four sli-ces from it and brown in a frying pan with oil

(only on the side of the skin) for about 5 minu-tes. Clean the squids, the cuttlefish and theprawns, and cut into small strips. Make the

clams, the mussels and the solens break open,leave to cool, eliminate the valves and filter the

cooking water (to be kept aside). Make the soup in bags of heat-resistant tran-

sparent film putting in in sequence scorpaena,cuttlefish, squids, prawns and molluscs, seasonwith salt, pepper, oil, parsley and tomato sauce.

At the end add the cooking water of the mol-luscs.Close the soup in the bags forming a littlefaggot, tie with special twine and complete the

cooking in the oven at around 180° for 10minutes. Serve the soup very hot in the faggot.

proprietari hanno un occhio particolare per il pesce,protagonista di molti piatti: da provare, ad esem-pio, gli gnocchi di patate con nero di seppia condi-ti con sugo di vongole e filetti di seppia su crema dibroccoli. Grande importanza, infine, anche ai des-sert, dei quali la carta è molto ricca: da provare losfoglio di cannolo con crema di ricotta e la moussedi gianduia con frutta fresca. (testo: chris j. raeli > foto: simone aprile)

Together with the chef Salvatore Carpenzano, thetwo owners have a particular eye for fish, the protag-onist of many dishes: one should try, for instance, thepotato gnocchi with cuttlefish ink seasoned withclam sauce and cuttlefish fillets on cream of broccoli.

Lastly, great importance is also given to desserts,which there are many of: one should try the cannolopastry with cream of ricotta and the gianduiamousse with fresh fruit.(text: chris j. raeli > photos: simone aprile)

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Hotel Santa Caterina> Acireale

I Consigli di Sikania > Sikania advices

OSPITALITÀ>HOSPITALITY

Hotel Santa Caterina > via Santa Caterina, 42b - tel. 095 7633735; BB da 140,00 € > BB from140,00 €

Struttura d’aspetto moderno, ma senza disdegna-re qualche concessione alla tradizione, l’Hotel SantaCaterina è un albergo di realizzazione recente,sistemato in una delle zone più panoramiche dellacosiddetta “riviera dei limoni”, la fascia di costa,cioè, che da Catania si spinge verso Nord in un sus-seguirsi di scorci indimenticabili sulle mille tonali-tà del mare e sulle scogliere di lava.

Le camere sono venti (quasi tutte con una magni-fica vista sul mare) e sono dotate di svariati com-fort, dall’ormai immancabile televisore a ricezione

A structure with a modern look, but also makingsome concessions to the tradition, the SantaCaterina Hotel was built recently, in one of themost panoramic areas of the so-called “lemoncoast”, the strip of coastline, that is, that goesnorthwards from Catania with a succession ofunforgettable views of the thousand hues of thesea and of lava rocks.

There are twenty rooms (almost all with a mag-nificent view of the sea) and they have variouscomforts, from the now inevitable satellite TV to a

useful broadband internet connection, to a mini-bar that is freely available to guests. The furnish-ing, in the rooms as in the communal areas, derivesfrom a personal revisiting by local craftsmen of thetraditional Sicilian style, through the wise use ofwrought iron, quality woods and ceramics.

For the summer period, there is a beautifulswimming pool with an attached solarium -though the lukewarm Sicilian winter sun ofteninvites one to take advantage of it in January too!

Particular mention must be made of the restau-

satellitare all’utilissimo collegamento internetADSL, fino al frigobar che viene posto liberamentea disposizione degli ospiti. L’arredamento, nellecamere come negli ambienti comuni, è frutto dellapersonale rivisitazione da parte di artigiani localidello stile tradizionale siciliano, attraverso l’utiliz-zo sapiente di ferri battuti, legni pregiati, ceramica.

Per il periodo estivo, sono a disposizione unabella piscina con annesso solarium - anche se il tie-pido sole invernale siciliano sovente invita adapprofittare di quest’ultimo anche in gennaio!

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Page 83: sikania 253

Una segnalazione particolare va al ristorante,chiamato “Acquadelferro” in onore dell’omonimascalinata che, poco lontano dall’albergo, si snodafra gli agrumi fino al borgo marinaro di Santa Mariala Scala e al mare della riserva naturale della Timpa.Nel locale, che è anche enoteca e pizzeria, lo chef sispende con passione per diffondere, attraverso ipropri piatti, la conoscenza della cultura e della tra-dizione gastronomica siciliana.

Acireale, che si definisce, per la quantità di chie-se, “città delle cento campane”, si affaccia propriosulla citata Timpa ed è una delle più graziose citta-dine barocche della riviera, con monumenti splen-didi, una interessante biblioteca e pinacoteca (la“Zelantea”, fra le più importanti istituzioni cultura-li siciliane) e un piacevole quanto utile stabilimentotermale, dove seguire terapie e cure di bellezza.(testo: chris j. raeli)

rant, called Acquadelferro in honour of the flight ofsteps of the same name that a short distance fromthe hotel goes among the citrus fruits to the seasidevillage of Santa Maria la Scala and to the sea of theTimpa nature reserve. At the hotel, which is also awine bar and a pizzeria, the chef passionatelyworks to spread, through his cuisine, knowledge ofSicilian culture and the gastronomic tradition.

Acireale - which is defined, because of the largenumber of churches, the “town with the one hun-dred bells” - looks out precisely on Timpa and is oneof the most attractive Baroque towns on the coast,with splendid monuments, an interesting libraryand picture gallery (the “Zelantea”, among the mostimportant Sicilian cultural institutions) and a pleas-ant and useful thermal establishment, where youcan have therapies and beauty treatments.(text: chris j. raeli)

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Page 84: sikania 253

Gli spaghetti sono un mondo, una storia, un paese (anzi, parecchi paesi). Come tutte le grandi invenzioni, gli spaghetti

hanno molti padri e molte madri. Preparare un piatto di spaghetti è una cosa molto semplice e insieme sempre stupe-

facente, perché non c’è praticamente limite alla varietà di sughi che si possono inventare per accompagnarli. Lo chef

Claudio Nobbio, con le sue specialità culinarie, e il vignettista Sergio Staino, con le sue illustrazioni originali, ci presen-

tano questo spiritoso libro di spaghetti a due, per uomo e donna, in modo che chi cucina riesca a sedurre stando ai for-

nelli, anche in una cena romantica di mezzanotte. E ci indicano quali spaghetti usare, come condirli e cosa bere per

accompagnargli al meglio.

Dario Flaccovio Editore

pagg. 64; prezzo 9,50 €

Page 85: sikania 253

Claudio Nobbio e Sergio Staino

Spaghetti di mezzanotte

l’autore: Sergio Staino > nasce a Piancastagnaio, in provincia diSiena, nel 1940. Laureato in Architettura,sfrutterà quel titolo per insegnare materietecniche alle scuole medie. Tuttavia, in seguito Staino imbocca unanuova, fortunatissima strada, che gli serviràper descrivere, parafrasandola, la crisi poli-tica ed esistenziale nella quale stava smar-rendo la via diritta. Si tratta del fumetto.Staino - che è il “padre” di Bobo, notissimopersonaggio delle sue vignette - ha lavora-to per la tv e il cinema e ha diretto il setti-manale satirico Tango.

> l’autore: Claudio Nobbioè laureato in scienze politiche, poliglotta, au-tore di libri di cucina e di hotellerie. Nato in unpetit hotel di Saint Raphael, in Francia, ge-stito dalla famiglia, vive in Costa Azzurra finoa che i suoi decidono di rientrare in Italia. Sitrasferisce nella riviera ligure, e poi ad Am-burgo, Stoccolma e in Sicilia, prima di stabi-lirsi a Firenze, in un primo tempo, e poi aVenezia. In Sicilia collabora e fa amicizia conPaolo Cascino, uno dei più grandi chef chel’isola abbia avuto. È con lui che raccoglie iprimi appunti sulla cucina siciliana, che poimetterà in pratica da San Francisco a NewYork, da Parigi a Londra, dove ha lavorato.Nel 2006 ha pubblicato con Dario Flaccovioil libro di ricette “Cucina siciliana insolita”.

In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.

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Parlare di spaghetti è un azzardo. Basta un niente che si rischiadi cadere nei soliti luoghi comuni e nella consueta glorifica-zione della via tutta italiana al carboidrato. Ed è esattamentequello che l’autore intende fare in questa breve introduzione.Perché, diciamolo e togliamoci il pensiero, non si può nonessere nazionalpopolari a parlare di pastasciutta e, tantomeno, di spaghetti. Chi non ha mai dovuto sorbirsi uno spa-

ghetto vorrei-ma-non-posso? O un malinconico spaghetto giusto-con-quello-che-c’ho-nel-frigo? O unosapido che siccome-non-sapeva-di-niente-ho-esagerato-con-il-sale? Sono esperienze che segnano, nonneghiamolo. Riconoscere e ricostruire i propri traumi è essenziale per la riuscita di una buona terapia psi-canalitica. Quindi riconosciamo ciò che ci ha colpito nel profondo. E cerchiamo di non ripeterlo.

Ecco quindi una manciata di ricette giusto per evitare di spendere altri soldi dallo psicanalista e pergodersi qualche momento di intimo piacere culinario, magari insieme a qualcun altro. Tutto all’insegnadell’imprevisto. Chiunque abbia un minimo di vita sociale, si è trovato a dover affrontare situazioni sif-fatte: che faccio se si va a casa mia per una spaghettata di mezzanotte?

O per una improvvisata cena della domenica sera? O se una riunione di lavoro ha rosicchiato anchequei pochi minuti che sarebbero dovuti andare spesi al supermercato in vista di una romantica cena? Ilmiglior cuoco è la fame, dicono, ma il buongustaio francese Brillant Savarin affermava “Dimmi cosamangi e ti dirò chi sei”.

Quindi, per evitare di dare, per cause fortuite, un’immagine sbagliata di sé, sfruttate le piccole precau-zioni contenute in questo libello dove si offre un collaudato repertorio fatto di innumerevoli spaghettatedi emergenza basate su ricette più o meno note in una versione mia personale. Nel 600 a.C., a Sibari, unalegge prevedeva una esclusiva di dodici mesi per chi inventava un piatto appetitoso.

Io mi accontenterò di darvi qualche piccolo aiuto che magari vi toglierà d’impaccio in più di una occa-sione e farà sì che le prossime vostre spaghettate siano d’emergenza, sì, ma con stile. Il che, per l’Autore,sarebbe un esito molto soddisfacente. In questo libercolo, troverete anche qualche ricetta con ingredientiche non possono essere proprio “improvvisati”. Queste sono indirizzate a chi vuole fare particolarmentecolpo su una lei o un lui. Infatti, una spaghettata di mezzanotte “fintamente improvvisata” con, ad esem-pio, ricci di mare, vincerà ogni resistenza...

Gli spaghetti sono un mondo, una storia, un paese (anzi, se non siamo troppo ortodossi, parecchipaesi...). Come tutte le grandi invenzioni, gli spaghetti hanno molti padri e molte madri. Lo si capisce dalloro andare a zonzo, senza gerarchie e senza regole, con piglio da figli di genitori incerti. Che ci voletefare, sono cresciuti così, nell’allegra anarchia di una famiglia allargatissima.

È anche per questo che ci piacciono, perché gli spaghetti non te li aspetti.Preparare un piatto di spaghetti è una cosa molto semplice e insieme sempre stupefacente, perché non

c’è praticamente limite alla varietà di sughi che si possono inventare per accompagnarli. Gli spaghetti nonsono (solo) cibo. Sono una scusa per darci dentro con la fantasia.

Gli spaghetti sono così lunghi perché raccontano delle storie e queste storie devi un po’ imbastirle, nonbasta addentarle come un fusillo. Le storie più lunghe sono le più belle, come quelle raccontate da certi

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amici, piene di dettagli da arrivare allo sfinimento. Se sono raccontate bene, sono teatro, altrimenti diven-tano una tortura.

Anche se a mangiarvi lo spaghetto siete solo voi e il gatto, l’importante è che prepariate il tutto con lo stes-so gusto e con le stesse attenzioni che se lo faceste per la persona più speciale. Perché gli spaghetti, cometutte le istituzioni, non tollerano di essere trascurati e uno spaghetto risentito può dare il peggio di sé.

Ritengo, però, che il vero spaghetto vada mangiato in compagnia e, soprattutto, in quell’intima e con-fidente forma di socialità che è il pasto a due. Gli spaghetti sono perfetti per una virile cena tra compario una complice serata tra due vecchie amiche. Lo spaghetto è un “passepartout”, perché può essere gio-condo e raffinato, sguaiato e trattenuto, sostenuto e confortante.

Ovviamente, meglio se il pasto a due è nella forma dell’incontro galante. In questo caso gli spaghettisono perfetti perché rompono il ghiaccio e scaldano l’atmosfera.

Mangiare gli spaghetti prevede sempre una piccola dose di goffaggine: non c’è nulla di meglio perspezzare alcune formalità dei primi incontri. Ecco perché questo libercolo ha la forma delle ricette a due:l’uomo e la donna sanno dare il meglio di sé quando devono sedurre. E tra le più alte forme di seduzio-ne c’è appunto la cucina e, in particolare, la preparazione di due spaghetti. Poi c’è da dire che a volte ibaci non durano, ma saper cucinare sì. Quindi una buona prova a tavola non è solo un viatico per unabella serata, ma forse anche una luminosa premessa per una lunga e fruttuosa relazione.

Degli spaghetti ci interessa il presente. Però, come in ogni premessa che si rispetti, facciamo un riassun-

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to del loro passato. Innanzitutto: dov’è nata la pasta? Non si sa con esattezza, probabilmente ha originiantiche quanto la coltivazione dei cereali. Sicuramente sappiamo che i Greci mangiavano i “laganon”,delle sfoglie piatte fatte con farina di frumento tagliata a strisce. In Italia, sembra che anche gli Etruschiamassero la sfoglia di pasta, anche se fatta con farina di farro. In una tomba a Cerveteri sono raffigurativari attrezzi non molto diversi da quelli che si usano ancora (ahimè sempre di meno...) per fare la sfogliadei ravioli. Anche i Romani erano ghiotti di laganae. La più autorevole attestazione ce l’abbiamo conApicio, l’illustre autore di “De re coquinaria”, che ci parla diffusamente di laganae usate come sfoglia perripieni. Ma le laganae sono citate anche da Orazio e Cicerone, nientemeno. I primi che ebbero l’idea inge-gnosa di seccare la pasta furono, però, le popolazioni berbere dell’XI secolo che, non avendo a disposizio-ne abbastanza acqua per confezionare la pasta tutti i giorni, la essiccavano per averla a disposizione allabisogna. Con questa trovata ingegnosa, impostarono un vero e proprio mercato della pasta in tutto ilMediterraneo. Ma è nella Sicilia del XII secolo che abbiamo la prima testimonianza di qualcosa di moltosimile agli spaghetti. Il geografo arabo Al-Idrisi dice che nella zona intorno a Palermo si fabbricava un cibodi farina a forma di fili, detto “itriya” e questa denominazione si trova ancora oggi ad indicare vari tipi dipasta lunga. La pasta cominciò a diffondersi anche in altre zone d’Italia, in quasi tutto il Mezzogiorno finoad arrivare in Liguria. Se i siciliani diedero origine agli spaghetti, si può con onestà dare ai napoletani ilmerito di averli valorizzati e resi celebri. Il clima secco e ventilato del golfo di Napoli permetteva un’es-siccazione rapida: i prezzi si abbassarono un po’ e la pasta divenne un piatto più a buon mercato. PapaUrbano XIII dovette imporre con una bolla che le botteghe di vermicellai avessero tra loro una distanzaminima di 24 metri. Tanti erano nel XVIII secolo i produttori di pasta! Anche il presidente Usa ThomasJefferson (1743-1826) era un appassionato di pasta, tanto che se la portò con sé in America, senza aspetta-re che fossero gli emigranti italiani a diffonderla sulle tavole del nuovo mondo.

Ma fu tra Sette e Ottocento il periodo decisivo per gli spaghetti “moderni” e il luogo degli eventi fu di

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Breve storia degli spaghetti

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nuovo Napoli. Innanzitutto ci fu l’incontro con il pomodoro, il prezioso frutto arrivato dalle Americhequalche secolo prima, ma coltivato in Italia con continuità solo dal 1600. Fu un incontro virtuoso, che

ancora oggi domina sulle nostre tavole. Poi ci fu il battesimo più o meno ufficiale attuato da AntonioViviani nel poema giocoso “Li maccheroni di Napoli”, del 1824: li chiamò spaghetti perché sembravanodei pezzi di spago. Più semplice di così! Infine ci fu lo sviluppo di quel processo di industrializzazionenella fabbricazione della pasta che portò a produzioni sempre più copiose e a buon mercato.

Dopo i secoli bui della decadenza e delle dominazioni straniere, l’Italia tornava a conquistare ilmondo. O, se non altro, le sue tavole.

Quali spaghetti?Di pasta è pieno il mondo. Ma qual è lo spaghetto perfetto? Per prima cosa deve essere, ovviamente,

di grano duro. I migliori sono quelli prodotti artigianalmente con trafile di bronzo che, rendendo ruvi-da la superficie della pasta, impediscono al sugo di “scivolare via”. Vi sono, comunque, ottime produ-zioni industriali, più facili da trovare nei supermercati. Non fermatevi, però, alle marche più note, maprovatene diverse. Scoprirete quanto può cambiare il sapore di uno spaghetto, nonché la consistenza.

Per quanto riguarda il calibro degli spaghetti, le opinioni sono molteplici: ci sono i patiti dei docili spa-ghettini, e gli appassionati dei bizzosi spaghettoni. Di solito per i sughi di pesce, di verdure o per le salsefresche si usano gli spaghetti più sottili, per i sughi di carne o a “pezzettoni”, invece, si prediligono glispaghetti di diametro più consistente.

Personalmente, nel momento di una spaghettata d’emergenza quelli che trovo a casa, soli soletti nelvuoto della dispensa, diventano immediatamente i miei preferiti...

All’arrabbiataPiatto dai gusti decisi, senza nuances alcuna. Da consumarsi

all’inizio di una serata in cui avete deciso finalmente di dirvitutto, senza peli sulla lingua...

170 g di spaghetti / 130 g di polpa di pomodoro fresco omezza scatola di polpa di pomodoro / 10 g di cipolla tritatafinemente / 1 cucchiaio di capperi dissalati / 1 peperoncinopiccante / 10 olive nere denocciolate / 1/2 mazzetto di prezzemolo tritato / 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva / sale

Portate a bollore abbondante acqua salata per cuocere la pasta.Sbollentate per qualche minuto i pomodori, pelateli e privatelidei semi. In una casseruola fate appassire la cipolla con l’olio, leolive, i capperi e il peperoncino. Aggiungete la polpa di pomo-doro, il prezzemolo, un pizzico di sale, il pepe e fate cuocere unadecina di minuti circa. Scolate la pasta al dente e fatela saltarevelocemente nel sugo prima di servirla.

Con bottarga e olivePer chi ama i gusti decisi, gli spaghetti bottarga e olive sono una delle molteplici prove dell’esistenza di Dio...

160 g di spaghetti / 150 g di pomodori / 40 g di bottarga / 25 g di olive nere denocciolate 1/2 cucchiaio d’olio extravergine di oliva / 1/2 spicchio di aglio sbucciato / sale / pepe

Cuocete la pasta in una pentola con abbondante acqua salata in ebollizione. Scottate i pomodori inacqua bollente, scolateli, spellateli, eliminate i semi e tagliateli a dadini. In un tegame fate appassire l’agliocon l’olio, aggiungete i pomodori, sale e pepe e continuate la cottura per 4-5 minuti; unite le olive, la bot-targa di tonno tagliata a lamelle sottili, mescolate e togliete dal fuoco. Quando gli spaghetti saranno aldente, scolateli e conditeli con la salsa preparata.

Per gentile concessione di Dario Flaccovio Editore

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