[sirem 2013] coaching e formazione degli insegnanti. il caso del progetto hsh lombardia
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Slide di presentazione al Convegno Sirem 2013 (Bari, 14-15 novembre 2013)TRANSCRIPT
Convegno nazionale14-15 Novembre 2013
Università di Bari "Aldo Moro"
Coaching e formazione degli insegnanti
Il caso del progetto HSH Lombardia
Serena Triacca, Simona Ferrari, Pier Cesare Rivoltella
Università Cattolica di Milano
La Scuola in Ospedale in Italia #1
ICT in Higher Education and Lifelong Learning Bari, 14-15 novembre 2013
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Nasce negli anni Cinquanta C.M. 345, 2 dicembre 1986: ratifica la nascita delle
sezioni scolastiche all’interno degli ospedali; viene sancito il carattere “normale” della scuola in ospedale come sezione staccata della scuola del territorio
C.M. n. 353 del 1998 «organizzare la scuola in ospedale significa riconoscere ai piccoli pazienti il diritto-dovere all’istruzione e contribuire a prevenire la dispersione scolastica e l’abbandono»
La Scuola in Ospedale in Italia #2
C.M. 108 del 5 dicembre 2007
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La scuola in ospedale costituisce un laboratorio di ricerca e di innovazione. Essa per prima ha sperimentato e validato modelli didattici improntati alla flessibilità organizzativa e didattica, alla personalizzazione degli interventi, all’utilizzo didattico delle tecnologie, alla conoscenza ed uso di vari e differenziati strumenti e linguaggi, alla particolare cura della relazione educativa, metodologie tutte che possono trovare applicazione efficace anche negli interventi di istruzione domiciliare.
La scuola in Ospedale in Lombardia #1
26 sedi ospedaliere 89 insegnanti
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solo in 3 sedi su 26 totali sono presenti docenti di tutti i gradi di scuola, nelle restanti 23 prevalgono docenti di
infanzia e primaria
La scuola in Ospedale in Lombardia #2
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L’insegnante di scuola in ospedale
Senso di “isolamento” (Trotta, 2003) Sono richieste: innovatività, competenza,
sensibilità, flessibilità Pluralità di interlocutori Rispetto dei ritmi dell’alunno Varietà di setting e materiali disponibili Gruppi di studenti eterogenei per età e livelli Aumento degenze brevi e day-hospital
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L’insegnante «equilibrista»
Mantegazza, 2005
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…essere sempre in equilibrio tra bambini, genitori, medici, infermieri, spostarsi poco agevolmente tra reparti a porte chiuse, dribblare esami e analisi, sentirsi sempre sull’orlo […] di una crisi di ruolo… è difficile […] sentirsi insegnanti perché non si possiede un luogo fisico dove operare…
Richiesta dell’USR Lombardia
Ripensare la scuola in ospedale in Lombardia per valorizzare e diffondere le migliori esperienze realizzate e progettare una distribuzione territoriale adeguata ai bisogni reali.
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Esigenze
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La formazione degli insegnanti
Crisi dei classici corsi di aggiornamento, frontali e standardizzati (Cattaneo&Rivoltella, 2010)
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disponibilità di risorse e
informazioni negli spazi on
line
necessità di disporre di strumenti operativi
Metodologia: il modello BLEC
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La proposta formativa
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1. Dalle pratiche al modello di intervento (ricerca)
2. Didattiche inclusive: la relazione con il bambino e il ragazzo malato
3. Didattiche tutoriali
4. Sviluppare e condividere risorse digitali
Lezione dialogata
Lavori di gruppo con coach
Tre e-tivityRestituzione e-tivity: rilettura
teorica e critica
Modulo presenza-online-presenza
Identità del coach
Esperto: tra tutorship e consulenza Accompagna il processo di formazione Monitora in tempo reale la ricaduta professionale di
quanto si chiede ai corsisti di svolgere
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Il rapporto coach/coachee
Relazione collaborativa ed “orizzontale”
Trovare insieme soluzioni
Valorizzazione delle competenze esistenti
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Azioni del coach #1
Orienta a trovare nessi tra i contenuti degli incontri tenuti dagli esperti e le conoscenze possedute
Rende visibile il know-how e le buone pratiche, restituendo sintesi delle e-tivity
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Azioni del coach #2
Supporta scambio e confronto nei forum territoriali, confermando l’insegnante come professionista riflessivo
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Un estratto dal project work di un insegnante
Poter accedere ad un forum in cui risolvere eventuali dubbi o avere alcune spiegazioni su temi discussi è stato molto fruttuoso per gestire i problemi comuni all'interno del gruppo territoriale, dove ho lavorato a stretto contatto con i miei colleghi. Il confronto e la discussione di idee, integrate dagli interventi del coach, è stato utile per favorire una dinamica interattiva e coinvolgente.
Azioni del coach #3
Motiva rispetto alle difficoltà didattiche e tecnologiche, anche con messaggi privati
Valuta le attività, restituendo un feed-back che stimoli la riflessione su processo e prodotto
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Un estratto dal project work di un insegnante
Alla fine della prima e-tivity mi sentivo più consapevole della realtà in cui lavoro: la mappa mi ha aiutato a sviluppare una visione d'insieme e allo stesso tempo di organizzare mentalmente in modo sistematico i diversi attori e le relazioni tra loro.
Coach come punto di riferimento
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Il 57% dei rispondenti (base=44) apprezza il supporto del coach, esprimendo massima soddisfazione (valore “6” su scala Likert 6 livelli)
L’apprendimento per partecipazione guidata (Rogoff, 2003)
Docenti attori del processo formativo e non semplici beneficiari
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Rogoff, 2003
The term "guided" in concept guided participation is thus means broadly, to include but go beyond interactions that are intended as instructional. In addiction to instructional interactions, guided participation focuses on the side-by-side or distal arrangements...
Metafore della formazione (Castoldi, 2001): livello di attivazione del formando
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individuale collegiale
spettatore
attore
libro corso
ricerca progetto
Formazione come ricerca
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Castoldi, 2001
Si tratta di un percorso di rielaborazione e sviluppo della propria esperienza culturale e professionale da parte del soggetto, il quale "si mette in ricerca”, ovvero attiva un processo di costruzione-decostruzione del proprio patrimonio conoscitivo.
Conclusioni
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coach
ing
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Convegno nazionale14-15 Novembre 2013
Università di Bari "Aldo Moro"
Grazie!